Abbiamo detto che le guerre si dividono in Guerre Sbagliate e Guerre Giuste.
Le prime sono quelle in cui ci si dà la zappa sui piedi da soli, le seconde sono quelle in cui la zappa la si dà sui piedi degli altri.
Qualcuno ha obiettato che questo criterio sarebbe un po’ amorale, perché non ci dice quali siano le guerre buone e quelle cattive. Infatti, quando pensiamo a una guerra, la prima cosa che ci viene in mente sono propri i buoni da proteggere e i cattivi da ammazzare.
In realtà, tutte le guerre, giuste o sbagliate che siano, sono sempre anche Buone, almeno oggi.
Non sono come le sane guerre di una volta: grazie a un matrimonio combinato, un re ereditava una contea, qualcuno gli contestava l’acquisto. Così il re pagava un po’ di secondo-trito-quartogeniti senza arte né parte, per assicurargli la nuova proprietà.
I mercenari avevano un lato poetico, che esprimevano negli incredibili costumi colorati che indossavano; ma erano anche gente pratica, guardavano quante donzelle ci fossero da stuprare e se la paga fosse migliore di quella che offriva il nemico. Per il resto, era una scommessa, mica una causa buona:
“Das Leben ist ein Würfelspiel.
Wir würfeln alle Tage.
Dem einen bringt das Schicksal viel,
Dem and’ren Müh’ und Plage.”La vita è una partita a dadi, ci giochiamo ogni giorno. A uno la sorte porta tanto, all’altro fatica e guai
Ma con Napoleone il massacro è diventato di massa, e non c’erano più abbastanza vergini e soldi per tutti.
Per cui chi voleva uccidere la gente a centinaia di migliaia, ha dovuto distribuire anche Buone Coscienze, che costano quanto lo stipendio di un giornalista.
Un ragazzino fa morire di una morte atroce un altro ragazzino, ma lo fa a fin di bene. Più ammazza, più è buono.
Stuprare non fa più parte ufficialmente dello stipendio, ma se crepa, il ragazzino può sempre sperare in un‘avventura con Lei, la Victoire nelle guerre giuste:
Inaugurazione del monumento alla Vittoria, Bielle-en-Ossau, Francia
Al posto dei soldi che i lanzechenecchi speravano di portarsi a casa, tutti i soldati dei nostri tempi hanno regalata in partenza una Buona Causa.
Combattere per…
il diritto dei tedeschissimi abitanti di Danzica di ritornare tra le braccia della Patria
difendere la nostra Polonia dall’eterno invasore crucco
sostenere la lontana Polonia e la sacralità dei suoi confini
ricacciare nella steppa la Barbarie Russobolscevica che da sempre cerca di distruggere l’Occidente
difendere la millennaria russa dall’eterno invasore crucco e diffondere insieme l’uguaglianza tra gli uomini
cacciare gli intrusi statunitensi dal Pacifico
punire i giapponesi che hanno bombardato una nostra base nel Pacifico
Magari oggi non riusciamo più a capire tutte le cause che hanno fatto sì che degli adolescenti si sentissero buoni e utili per qualche esaltante mese.
Ma stiamo tranquilli, in futuro non capiranno molte cause che oggi chiamiamo buone.