“Questo è un cantiere privato, si faccia i c…i suoi”

Sotto casa mia, c’è un immenso contenitore vuoto, già cinema e oggi parco gioco per topi.

Il proprietario era un ex-senatore molto noto che dal 29 febbraio 2020 sconta una pena per bancarotta fraudolenta in regime di detenzione domiciliare;

da lì il buco nero è passato a un signore “poco avezzo allo studio” (per citare Wikipedia) che oltre e a una breve sosta nel carcere di San Vittore, si è trovato nei guai per bancarotta fraudolenta, omissione del versamento di IVA, dichiarazione infedele, truffa e minacce, illegittimità del permesso di costruire, distrazione di fondi, violazione degli obblighi di assistenza familiare, appropriazione indebita, truffa, autoriciclaggio e dichiarazione fraudolenta e “violazione dei sigilli”;

e da lì a un terzo signore, che tiene il profilo basso e ha molte proprietà.

Il signore dal profilo basso ha annunciato quattro anni fa che avrebbe trasformato il tutto in un albergo di lusso, è apparso pure un cartello che annunciava l’inizio dei lavori.

Circa una volta ogni sei mesi arriva qualcuno e, apre il cinema: una volta hanno rimosso qualche camionata di vecchie poltrone da cinema.

A volte vedi un gruppo di incravattati dalle scarpe lucide che chiacchierano animatamente, se gli chiedi cosa stanno facendo, glissano.

Un anno fa arriva un furgone, scendono due giovani incappucciati e con la sciarpa tirata sul viso. Scaricano una vecchia poltrona da salotto, che portano misteriosamente dentro l’ex-cinema.

Mi avvicino sorridendo,

“Buongiorno! State ricominciando i lavori qui?”

Uno dei mascherati, con l’accento napoletano che caratterizza sorprendentemente l’industria edile fiorentina, mi dice:

“Questo è un cantiere privato! Si faccia i c…i suoi.”

“Ma io abito qui!”

“Appunto!”

Passiamo alla storia del Teatro Comunale di Firenze.

E’ sull’altra sponda, ma ci metto meno di dieci minuti a piedi per arrivarci .

Qualche anno fa, aveva questo aspetto, mite ma elegante:

A un certo punto, il Comune di Firenze, sindaco Matteo Renzi, vende il Teatro, un secolo e mezzo di storia, alla Cassa e Deposito Prestiti.

Che subito lo mette all’asta, anno 2014, per la metà del suo valore, e lo compra

“la Nikila Invest di Ilaria Niccolai. La Niccolai è il nome di punta del sistema The Mall che va da Leccio Reggello a Fasano, in provincia di Brindisi, passando per Sanremo.”

Ma, come scopre l’opposizione di Destra (e meno male che esiste l’opposizione, qualunque ne sia il colore), la Nikila a sua volta era socia della Party srl, di cui era amministratrice Laura Bovoli, la madre di Matteo Renzi, e dove poi il papà del premier aveva una quota del 40%. E Tiziano Renzi era il “responsabile marketing” della Nikila.

Uno dei soci della Nikila è stato poi arrestato; e oggi la Nikila Invest è in liquidazione, per il glorioso prezzo di 15.000 euro.

A un certo punto, la Cassa Depositi e Prestiti ricompra il teatro dai soci di Babbo Tiziano, e nel 2020 vende il tutto a un fondo investimenti, la britannica Blue Noble che mette i soldi nella texana Hines, che il Globale è così.

La Hines ha sede in questo ameno luogo:

Il Teatro Comunale si trova nella protettissima Area Unesco, dove io non posso mettere certo un pannello solare sul mio tetto di casa.

Passando giorno per giorno in Corso Italia, vedo demolire completamente il teatro, tranne la facciata che resta assurdamente in piedi. Demoliscono pure tanti palazzi attorno.

Scavano una buca profonda molti metri al centro.

E poi, a gran velocità, ci costruiscono un palazzo di otto piani.

Devo ammettere che a differenza dell’ex-cinema sotto casa, qui si lavora.

Davanti, ci reincollano la vecchia facciata del Teatro, e ci appiccicano i cartelloni che spiegano la mission della speculation, che se vi sembra una presa in giro, vuol dire che non siete aggiornati:

Il tutto per fare 156 appartamenti di lusso per affitti brevi, i Teatro Luxury Apartments, con 170 posti auto che permetteranno agli ospiti di entrare con i loro Suv nella Ztl.

Pausa pranzo, una gran folla di operai del cantiere si ferma sulla sponda dell’Arno a mangiare. In gran parte sono marocchini.

Ora, nel Convento del Carmine, a mezzo chilometro o meno di distanza, ci lavorano quattro loro connazionali, a fare il buon pane che poi il convento distribuisce in vari luoghi di Firenze.

Assunti in regola, tutti vivono in case in affitto nel quartiere.

Solo che anche per loro, tutti e quattro, è arrivato lo sfratto, perché tra un marocchino che paga 600 euro di affitto al mese, e trenta turisti che pagano 191 per una notte (dato medio dal Corriere fiorentino del 3 marzo 2024) non c’è gara.

Se ne devono andare.

I fornai dicono, siamo in quattro, ci va bene anche vivere in una stanza sola. Perché se non trovano casa a Firenze, perderanno anche il lavoro.

Chiedo a Leonardo, che le case le vende e le affitta. E mi dice che almeno in tutto il Centro Storico, lui ha a disposizione una sola casa, 90 metri quadri. Tremila euro al mese.

Nel convento del Carmine, c’è un affresco del Masaccio che rappresenta San Pietro, ma si vede che il paesaggio è fiorentino, e il riferimento sembra chiaramente agli uomini della Compagnia di San Frediano, detta la Bruciata e alle donne della Compagnia di Santa Maria delle Laudi detta di Sant’Agnese, che tessevano una vasta rete di mutuo soccorso.

Il Masaccio dipinse una donna orgogliosa con il bimbetto in braccio, che pretende il pane che le è dovuto perché lei come i fornai è della nostra gente. E San Pietro che era della Compagnia, glielo dava senza esitare.

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165 risposte a “Questo è un cantiere privato, si faccia i c…i suoi”

  1. Andrea Di Vita scrive:

    @ martinez

    “Though I speak with the tongues of men and of angels, and have not
    money, I am become as a sounding brass, or a tinkling cymbal. And
    though I have the gift of prophecy, and understand all mysteries,
    and all knowledge; and though I have all faith, so that I could
    remove mountains, and have not money, I am nothing. And though I
    bestow all my goods to feed the poor, and though I give my body to
    be burned, and have not money, it profiteth me nothing. Money
    suffereth long, and is kind; money envieth not; money vaunteth not
    itself, is not puffed up, doth not behave unseemly, seeketh not her
    own, is not easily provoked, thinketh no evil; rejoiceth not in
    iniquity, but rejoiceth in the truth; beareth all things, believeth
    all things, hopeth all things, endureth all things. . . . And now
    abideth faith, hope, money, these three; but the greatest of these
    is money.

    I Corinthians xiii (adapted)”

    (G. Orwell, “Keep the Aspidistra Flying”, preface)

    “L’aspetto del denaro non lascia intravedere che cosa si è trasmutato in
    esso, tutto, merce o non merce, è convertibile in denaro. Tutto diventa vendibile e acquistabile! La circolazione mercantile diventa il grande alambicco sociale, dove tutto affluisce, per defluirne di nuovo come cristallo di
    denaro. A questa alchimia nulla resiste, neppure le ossa dei santi, né, a
    fortiori, altre e più delicate res sacrosanctæ, extra commercium hominum”

    (K. Marx, Il Capitale, I, 3)

    “With Usura

    With usura hath no man a house of good stone
    each block cut smooth and well fitting
    that design might cover their face,
    with usura
    hath no man a painted paradise on his church wall
    harpes et luz
    or where virgin receiveth message
    and halo projects from incision,
    with usura
    seeth no man Gonzaga his heirs and his concubines
    no picture is made to endure nor to live with
    but it is made to sell and sell quickly
    with usura, sin against nature,
    is thy bread ever more of stale rags
    is thy bread dry as paper,
    with no mountain wheat, no strong flour
    with usura the line grows thick
    with usura is no clear demarcation
    and no man can find site for his dwelling.
    Stonecutter is kept from his stone
    weaver is kept from his loom
    WITH USURA
    wool comes not to market
    sheep bringeth no gain with usura
    Usura is a murrain, usura
    blunteth the needle in the maid’s hand
    and stoppeth the spinner’s cunning. Pietro Lombardo
    came not by usura
    Duccio came not by usura
    nor Pier della Francesca; Zuan Bellin’ not by usura
    nor was ‘La Calunnia’ painted.
    Came not by usura Angelico; came not Ambrogio Praedis,
    Came no church of cut stone signed: Adamo me fecit.
    Not by usura St. Trophime
    Not by usura Saint Hilaire,
    Usura rusteth the chisel
    It rusteth the craft and the craftsman
    It gnaweth the thread in the loom
    None learneth to weave gold in her pattern;
    Azure hath a canker by usura; cramoisi is unbroidered
    Emerald findeth no Memling
    Usura slayeth the child in the womb
    It stayeth the young man’s courting
    It hath brought palsey to bed, lyeth
    between the young bride and her bridegroom
    CONTRA NATURAM
    They have brought whores for Eleusis
    Corpses are set to banquet
    at behest of usura.”

    E. Pound, Canto XLV

    Era da tanto che volevo postare questi tre brani, che considero davvero profetici. Grazie per avermene dato l’occasione col tuo post.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Miguel Martinez scrive:

      Per ADV

      “Era da tanto che volevo postare questi tre brani, che considero davvero profetici”

      Davvero!

      Hai sentito Pound che recita il Canto? Una voce straordinaria

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Martinez

        “Pound”

        Sì!

        Sembra Gassmann!

        (Ma anche Orwell non è male)

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          >>> A questa alchimia nulla resiste, neppure le ossa dei santi,

          ma il commercio delle reliquie non è una delle cause della protesta di Lutero?

          perchè allora dal tuo elenchino mancano un paio di citazioni evangeliche, e pure l’attacco della Bibbia ai giudici che vendono le sentenze.

          e si scoprirebbe che non è mai cambiato nulla sotto il sole

          😀 o meglio 🙁

  2. Mario scrive:

    Un palazzo di ben otto piani in centro a Firenze, pare un abominio. Possibile che il partito unico non abbia avuto niente da ridire?

  3. Fuzzii scrive:

    https://valori.it/miliardari-monopoli/
    Oh, oh, guarda guarda.
    Nel 2024 ci sono ancora i monopoli.
    E io che ero rimasto alle sigarette nazionali con e senza filtro.
    Dei latifondi si è già detto e ridetto. Aumentano pure quelli.
    Ma non eravamo neo-liberisti e liberi concorrenti?
    No. Peggio del feudalesimo.
    Almeno il signore feudale correva dei rischi. Come dice Taleb.
    E perchè non ce ne accorgiamo?
    Ma è semplice. Siamo sotto l’incantesimo di Mr Fantasy.

    • Fuzzii scrive:

      https://lesakerfrancophone.fr/les-villes-intelligentes-et-le-cauchemar-du-georeperage
      La città intelligente.
      Un incubo che piace ai davosiani, ma forse irrealizzabile, perché alla fine le linee diritte non esistono in natura.

      • Fuzzy scrive:

        Addio alle grandi scimmie.
        È stato bello conoscerle.
        Chi non ha letto “la scimmia nuda”?
        C’è anche “la scimmia artistica” sempre dello stesso autore.
        Difficile mettere in dubbio il crollo della biodiversità.
        https://www.greenme.it/animali/animali-selvatici/le-grandi-scimmie-orlo-estinzione-strategie-per-salvarle/

      • PinoMamet scrive:

        https://www.cherini.eu/etnografia/Vele/album/slides/Cesenatico%20-%20Fratelli%20Pollini%20-%20%27Scimiaza%27.html

        Scimiaza, grande personaggio di Cesenatico (raffigurata, la vela “al terzo” della sua barca con la quale arrivava anche in Grecia)

        • Fuzzy scrive:

          Capisco i grandi navigatori
          Io da bambino ho fatto naufragio con il canotto e per poco non annego in un metro e mezzo d’acqua.
          Mi hanno tirato fuori quando oramai mi consideravo spacciato
          La terra è il mio elemento.
          Né l’acqua e tantomeno l’aria.
          Ma con scimiaza c’entra poco.
          Immagino fosse un nome ispirato alla pirateria. Del resto pure Pantani.

          • Peucezio scrive:

            Fuzzy,
            “La terra è il mio elemento.
            Né l’acqua e tantomeno l’aria.”

            Ti capisco perfettamente.
            Anch’io sono un tipo ctonio: rapporto difficile con elementi fluidi e aerei.

            • PinoMamet scrive:

              Boh, la parte triestina della famiglia è rimasta ghiacciata in Antartide (salvata da un rompighiaccio sovietico negli anni Settanta!), quindi col mare avevano a che fare…

              i parenti romagnoli credo anche…

              la parte parmense, vanta diversi aviatori civili e militari…

              rimane da indagare il bisnonno napoletano!
              🙂

          • PinoMamet scrive:

            Leggo che aveva una scimmietta come animale domestico, che era un personaggio in effetti abbastanza piratesco ma in effetti non doveva aver fatto molto più di un po’ di contrabbando e violazione di confini.
            Un personaggio di qualche decennio fa, non di secoli orsono

            (la pirateria e la guerra di corsa erano normali in tutto il Mediterraneo e la famiglia lombardo-calabro-siciliana Florio ci si è arricchita, comprando e rivendendo oggetti al regolare mercato dei corsari di Palermo…
            mi ci fecero fare una sceneggiatura, poi ovviamente non se ne fece nulla, e ora a distanza di anni mi pare che ne è uscita una roba in RAI…

            tra l’altro, era la stessa piccola casa di produzione- naufragata 😉 – che voleva produrre il film su Todaro, che a distanza di anni e anni hanno poi fatto con Favino…
            secondo me qualcuno deve aver svenduto tutta la “library” delle sceneggiature e produzioni mezze avviate…)

        • Ros scrive:

          Pino Mamet: “…Scimiaza…”

          Scimiazza è appellativo leziograzioso usato per le femmine diversamente avvenenti in Sicilia;
          sinonimo di questo e “mienza craapa” mezza capra; sempre con cortesia da troubadour poésies occitaniques cortese di Provenza beninteso😏

          Qualcosetta dei d’oltrape – dopo i Vespri – l’abbiamo conservata come la cirasa cerise franciosa maperò prima fu greca

          https://ilborgofantasmadicelleno.it/wp-content/uploads/2018/04/ciliegia.png

  4. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    OT (ma non del tutto)

    Grande successo dell’export Italiano nell’anglosfera

    https://www.ilgiornale.it/news/cultura-e-societ/nuovo-eroe-dei-fedelissimi-trump-maurizio-crozza-2288653.html

    (In effetti Crozza è perfetto…)

    Ciao!

  5. PinoMamet scrive:

    Visto che non sono niente di abusi edilizi se non che sono una brutta cosa, mi permetto di tornare sul disastro di Gaza con una riflessione;

    se avete visto il filmato della folla che prende d’assalto i camion degli aiuti, non potete non aver pensato che ci sono grosse responsabilità.

    Per assaltare i camion di aiuti ci vuole molta disperazione, ma anche coscienza che quegli aiuti difficilmente arriveranno; l’organizzazione deve essere stata pessima e ladrocinesca, e questo Israele lo denuncia da sempre.

    Ma c’è anche una gigantesca incapacità organizzativa di Israele: le sue forze sembrano del tutto inadatte al cosiddetto “peace keeping”.

    Vero che non stavano lì a fare peace keeping e distribuzione aiuti; ma anche vero che invece erano esattamente queste le cose di cui c’era bisogno a Gaza.

    L’esercito di Israele non è l’armata di picchiatori razzisti che pensano gli anti-israeliani;

    ma non è neppure “l’esercito più morale del mondo” che raccontano i filo-israeliani.

    ha delle regole d’ingaggio, come tutti gli eserciti del mondo civile; che qualche volta verranno violate, come succede ovunque;
    è fatto in grandissima parte di ragazzi di leva, e di trentenni richiamati che nella vita fanno altro, mentre il peace keeping, – o comunque una missione tra una popolazione straniera che ha un sacco di problemi economici e ti odia- richiede professionalità specifiche e molto preparate;

    insomma, quello che ci vorrebbe sarebbe una bella missione internazionale. Possibilmente guidata dall’Italia.
    Sia perché sono patriottico, sia perché i carabinieri, con tutti i loro limiti, sono davvero meglio degli altri, in queste cose.
    Sono meglio dei francesi, figuriamoci dei marines!!

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Pino Mamet

      “Visto che non so niente di abusi edilizi se non che sono una brutta cosa, mi permetto di tornare sul disastro di Gaza con una riflessione;”

      Senza entrare in merito a ciò che dici, ti dico come la sento io.

      Israele è un piccolo stato mediorentale che – come tanti altri stati da quelle parti, pensiamo alla Libia – è luogo di eventi terrificanti.

      Mi interessa solo in quanto gli Stati Uniti – la superpotenza in grado di annientare l’umanità varie decine di volte – interviene con i veti all’Onu per salvare questo particolare stato, e non ad esempio la Tunisia, da qualunque condanna. E lo farà sempre, che il presidente sia Biden o Trump o Bush…

      Invece trovo nella speculazione immobiliare qualcosa di immensamente più importante.

      Perché determina la maniera in cui le popolazioni urbane dell’intero pianeta (mica solo di Firenze) vivono; e si tratta semplicemente una parte di una macchina unica che investe oggi nel palazzone fiorentino, domani nell’autostrada in Inghilterra, il giorno dopo nella miniera in Indonesia.

      ADV ha colto l’essenziale, nelle tre citazioni.

      Che qualche umano soldati israeliano uccida un bambino è naturale: succede da quando esiste la specie umana, anzi credo che venga istintivo eliminare i potenziali nemici da piccoli.

      A me interessa molto di più che lo faccia con armi prodotte negli Stati Uniti da una ditta in cui ha investito magari lo stesso speculatore che ci costruisce qui il palazzo di otto piani.

      Solo che noi siamo quasi incapaci di capire l’orrore del capitalismo, vogliamo sempre un singolo umano cattivo da accusare.

      • PinoMamet scrive:

        Ma sai che, tolto il rispetto e la simpatia, credo di avere una sensibilità opposta alla tua?

        Non riesco a parlare o a interessarmi di fenomeni.
        Le astrazioni poi mi colpiscono poco e le trovo sempre un po’ dei tradimenti, nei confronti della realtà.

        Mi interessano le persone, boh, penso che la Storia sia fatta da persone.
        (E i soldati non ammazzano bambini per eliminare i nemici da piccoli: neanche i ferocissimi soldati israeliani 😉 che poi ritroviamo nelle nostre città universitarie con l’hobby della cucina o la passione per i pittori manieristi…)

        • PinoMamet scrive:

          (Per non parlare di quello che ha imparato l’italiano con la trasmissione di due comici pugliesi Emigratis e si presenta con una barzelletta su Hitler e la bolletta del gas…)

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Pino Mamet

          “Ma sai che, tolto il rispetto e la simpatia, credo di avere una sensibilità opposta alla tua?”

          Cogli una questione fondamentale, e non ho ovviamente nessuna certezza.

          Astraiamo per un attimo da ogni singola causa…

          Immaginiamo un ragazzo sui diciott’anni, un fucile in mano, che si trova con la possibilità di sparare su una persona indubbiamente malvagia, che è una minaccia verso tutte le cose belle e buone che ci sono nel mondo.

          Ha l’occasione per fare una buona azione, proprio come l’avrebbe a dipingere un bel quadro.

          Allo stesso tempo, soddisfa una passione profondamente umana.

          E spara.

          A te interessa processare lui; a me interessa capire il mondo di riferimenti per cui ha sparato.

          • Miguel Martinez scrive:

            “A te interessa processare lui; a me interessa capire il mondo di riferimenti per cui ha sparato.”

            Sapendo che se fossi stato al posto suo, come tutti i militari diciottenni di questo mondo cui da poco è spuntata la barba e non hanno ancora la morosa, avrei fatto probabilmente come lui.

            • PinoMamet scrive:

              Hmmm, e cioè come?
              Non ho capito a chi spara il diciottenne del tuo esempio.

              ma non mi importa: io non probabilmente, ma sicuramente avrei sparato a qualunque cosa si muova, e con grande soddisfazione se facevo centro.

              L’ho scritto e lo ribadisco: fossi stato diciottenne nel ’19 o ’20, sarei stato un manganellatore fascista.
              Mi sarebbero sembrati più concreti e, quel che più conta, più divertenti dei comunisti, per non parlare di quei noiosi borghesi e cattolici.

              Poi anche i rossi avevano delle cose divertenbti: “Balbo, hai passato l’Atlantico ma non la Parma” è carino, e gloria agli Arditi del Popolo parmensi, che sanno battersi!

              Mica quei noiosoni dei preti…

          • PinoMamet scrive:

            Hm, non esattamente.

            Mi pare un po’ sminuente delle mie idee, come dire.

            Io non mi metto a processare nessuno: certo però che se devo dire la mia opinione su torti e ragioni, la do.
            I processi sono molto divertenti, e ho passato tante belle sere con Un giorno in Pretura quando ancora ero ragazzino…

            il mondo di riferimenti mi incuriosisce moltissimo:

            ma credo che questi riferimenti siano cose abbastanza concrete, non Massimi Sistemi, tantomeno di macroeconomia.

            Per esempio, è interessante il mondo di riferimenti per cui in Occidente ci si schiera con Israele o con la Palestina;

            è evidente che c’è in mezzo qualcosa di diverso e più viscerale delle beghe geopolitiche di due popoli medio-orientali, di per sè numericamente irrilevanti ed entrambi piuttosto lontani dalla cultura, poniamo, italiana…

            ma quando sotto Natale cominciano ad apparire le immancabili immagini del Presepe Palestinese
            (“se adesso Giuseppe e Maria fossero vivi, sarebbero sotto le bombe israeliane!”) diventa chiaro almeno uno dei temi di questi mondi di riferimenti.

            E non c’entra nulla col petrolio, col capitalismo o con la crisi climatica…

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Pino Mamet

              “Mi pare un po’ sminuente”

              Hai ragione.

              Non volevo dire, “tu hai torto”. Volevo solo dire, “io la sento così”.

              Sono abbastanza d’accordo.

              Solo che io vedo le vite delle persone che conosco da vicino, cui voglio bene, devastate dal “petrolio, dal capitalismo e dalla crisi climatica”.

              Le vedo cacciate di casa, vedo le case in cui viviamo crollare, vedo privare la nostra comunità di ogni spazio dove si possa ritrovare, vedo distruggere i mestieri, vedo naufragare mondi interi di gente che ti interpella e non puoi farci niente.

              Questo massacro non è certo solo nell’Oltrarno fiorentino, dove siamo sicuramente in uno dei posti più protetti del mondo, sarà cento volte peggio nelle Filippine o a Madrid o nel Texas.

            • Peucezio scrive:

              Pino,
              il problema non è se abbia “ragione” la concretezza o l’astrazione.
              Come l’analisi o la sintesi.
              L’osservazione dei fenomeni singoli e specifici serve, così come serve l’astrazione, che è principalmente un processo logico (a partire dalla constatazione empirica della quantità e del fatto che può capitare per esempio di avere cinque oggetti dello stesso tipo, astraggo il numero 5).

              E ci sono diversi orientamenti cognitivi e psicologici, più orientati all’uno o all’altro processo conoscitivo, così come ci sono i nottambuli e i mattinieri, ecc.
              E va benissimo anche constatarlo ed esprimere un proprio orientamento o sensibilità in merito.

              Quello che è fastidioso è quando tu, come non hai fatto ora con Miguel, ma hai fatto in molte altre occasioni, ti poni in modo svalutante e liquidatorio, “sminuente”, per citare la tua espressione, rispetto a chi manifesta un interesse nell’approccio diverso e alternativo al tuo e propone delle analisi conseguenti.
              Che oltretutto, come ti ho detto tante volte, è un modo di eludere il merito dell’analisi stessa.
              Il che è perfettamente legittimo, ma se uno non sente che quello sia il suo terreno e trova il metodo poco fecondo e interessante, piuttosto non interviene.
              Sarebbe come se io dicessi che tu proponi una versione della storia e dei fatti umani aneddotica, evenemenziale, priva di prospettiva e banalizzante (che non è affatto vero, perché tu cogli altre cose, comunque non scontate e non meno interessanti).

              Ne va di quell’atmosfera di rispetto e considerazione reciproca, anche nella polemica veemente e decisa, che caratterizza questo spazio e che lo rende così diverso in meglio da tanti altri spazi di discussione telematica.

            • PinoMamet scrive:

              “Quello che è fastidioso è quando tu, come non hai fatto ora con Miguel, ma hai fatto in molte altre occasioni, ti poni in modo svalutante e liquidatorio, “sminuente”, per citare la tua espressione, rispetto a chi manifesta un interesse nell’approccio diverso e alternativo al tuo e propone delle analisi conseguenti.”

              Se ti riferisci alle polemiche recenti con te (le definisco così per brevità) a me paiono due cose:

              – che tu giudichi liquidatorie (e ancora non capisco il perché) alcune mie risposte che sono, in effetti, risposte nel merito;
              ma anche quando si parla di metodo, ecco…
              se usi un argomento retorico, non puoi impedire che l’interlocutore lo riconosca come tale…

              sarebbe come se tu volessi “vincere a tavolino”, non so se mi spiego.

              naturalmente non si tratta di vincere o perdere, ma ci siamo capiti:
              se lo scopo di un discorso è trovare la verità, appunto, allora l’utilizzo della retorica, perlomeno in dosi non fisiologiche, non aiuta, ma distrae e svia.

              -che ti incazzi 😉 per affermazioni che in realtà non erano affatto pensate per essere offensive

              “Che oltretutto, come ti ho detto tante volte, è un modo di eludere il merito dell’analisi stessa.”

              Ecco, per me è il contrario.
              Se io, per esempio, uso un ben mascherato sillogismo erroneo (magari è mascherato anche per me: non me ne sto rendendo conto; ma spesso me ne rendo conto) per “aver ragione”, allora non sto mandando avanti il merito della questione.
              Quella che faccio non è un’analisi, ma una gara, e non mi aiuterà a trovare la verità.

              Io ho una visione, diciamo così, matematica dei discorsi.
              2+2 deve fare 4.

              Non c’è in questo niente di personale.

              vedi per esempio che sto evitando di dare giudizi sull’atteggiamento riguardanti la personalità che mi sembra a tratti trasparire dai tuoi interventi: perché magari mi sbaglio, perché non è inerente e perché rinfocolerebbe polemiche che non voglio rinfocolare.

              • Peucezio scrive:

                Secondo me bisogna distinguere due cose.
                Se io indago questioni che a te non interessano, massimi sistemi che trovi forzati e troppo astratti e generali, puoi semplicemente ignorare la cosa o spiegare che non è il tuo terreno.
                Che è molto diverso dal banalizzare, dicendo, con parole (neanche tanto) diverse sostanzialmente che secondo te sono tutte cazzate.

                Nel secondo caso, certo, se io sto sostenendo una tesi e tu individui dei vizi logici o retorici, è legittimo rilevarli.

                Ma tu tendi, almeno di primo acchito, a farlo non entrando nello specifico di tali vizi, ma sempre con l’atteggiamento di quello che dice “tu mistifichi con la tua retorica, quindi dici una fesseria ammantandola per discorso serio”.

                Certi elementi e atteggiamenti traspaiono chiaramente nel tono, nell’atteggiamento, nelle scelte lessicali, indipendentemente dal merito dei discorsi.

                Qui, al di là del rispetto sostanziale, siamo sempre molto decisi e non particolarmente cerimoniosi nel contrapporci dialetticamente e non mi pare di essermi mai sottratto a questo gioco.

                Il punto è quando la cosa trascende e soprattutto traspare un tono svalutante e banalizzante, che delegittima a priori l’interlocutore, le sue tesi e il suo approccio alla conoscenza del mondo.

                E se uno poi fa notare la cosa perché impoverisce il livello della discussione, non è costruttiva, passa per suscettibile (è questo il sottotesto, che hai espresso chiaramente facendo finta di ometterlo), come se la questione fosse personale e non di scrupolo per il mantenimento di un clima che sia davvero di scambio fecondo, che è poi la cosa bella di Miguel e di questo spazio.

              • PinoMamet scrive:

                In tutta onesta, Peucezio, non sono d’accordo praticamente con niente.

                E sono felice di potermi chiarire senza che la cosa debba trascendere; in modo sereno.

                Partiamo dal tono.

                Ecco, a me è sempre sembrato che il sia il tuo tono ad essere spesso supponente, altezzoso, al limite della superbia;

                e ricordo tantissimi tuoi interventi in cui usi espressioni come “è da tempo che tento di farlo capire agli altri”, come se le alternativa fossero due:
                darti ragione, o non aver capito il ragionamento.

                Potresti, ecco, mettere in conto che gli interlocutori abbiano capito benissimo il ragionamento, ma non lo ritengano valido o non siano d’accordo.
                Non siamo tutti stupidi.

                Poi se io rispondo ai tuoi interventi con risposte brevi, non è per banalizzare: tutt’altro: è che il tempo stringe, prima di tutto, gli spazi non sono infiniti, e spesso di lunghi interventi il punto focale è uno solo o pochi;

                ai quali si può rispondere anche con una frase breve, non necessariamente con lunghi papiri.

                Proprio perché, come ti dicevo, ho un’idea “matematica” della logica (sarebbe forse il contrario, ion effetti: la logica è matematica) trovo ch:

                -a livello logico, la prolissità sia un difetto nel migliore dei casi, un “trucco” nel peggiore;

                (e non trovo offensivo dirlo: sarebbe come un illusionista si offendesse perché il pubblico conosce già la “magia”…)

                -a livello retorico, ognuno ha il suo stile, e io preferisco la concisione e la semplicità, come, mi pare evidente, tu preferisci il contrario.

                A te sembra banalizzante il mio stile; a me pare “illusionistico” il tuo (vedi che scelgo termini non offensivi! potrei fare di peggio, ma a che scopo??)

                Io non penso che tu mistifichi sempre e comunque; ma penso che sì, in effetti la retorica sia nata per mistificare, e ha un grande repertorio di tecniche all’uopo, di cui possiamo
                (di nuovo, vedi che uso il plurale inclusivo…)
                anche ignorare i nomi, ma che… tendiamo 😉 a usare con una certa frequenza.

                E quindi a dire il vero sì, trovo che tu sia un po’ troppo suscettibile.

                La mia impressione, perdonami, te lo dico sinceramente: è che tu te la prenda quando vieni costretto a scendere dal tuo piedistallo.
                Scusami, mi sei simpatico di persona e non voglio insultarti, ma davvero la mia impressione è questa.

                Sono perfettamente sicuro che tu sappia fare dei discorsi perfettamente logici e convincenti;
                penso che il tuo stile che ti sei scelto non ti faciliti il venir preso sul serio.

                Prendi l’esempio del limite orario.

                “A forza di abbassare il limite, ci costringeranno a stare fermi per strada!” è una bella battuta se usata come boutade;

                se usata come base per costruire un ragionamento serio (“dicono che con il limite più basso ci sono meno incidenti- quindi vogliono arrivare a zero incidenti- quindi vogliono proibire il traffico automobilistico- invece il traffico automobilistico non deve essere limitato dalla sicurezza dei pedoni”)
                allora proprio non sta in piedi: non è un argomento, punto e basta, è una serie di non sequitur basato su due invenzioni (“vogliono proibire il traffico automobilistico” e “il traffico automobilistico invece non deve tener conto della sicurezza dei pedoni”).

                Ecco, se tu ti fossi limitato alla boutade, non avrei avuto assolutamente nulla da ridire.

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                d’accordo, possiamo ritrovarci sul fatto che anch’io posso avere atteggiamenti presuntuosi senza rendermene conto.

                Considera anche che sono anni che ci confrontiamo e non me la sono mai presa.

                Nelle ultime occasioni però ho avuto la percezione proprio di un tuo banalizzare in modo gratuito dei discorsi.
                Mi riferisco in particolare a quello sulla cultura statunitense, in cui io facevo un discorso basato proprio sulla contraddittorietà della mentalità americana, mentre tu sei andato subito sugli aspetti pià in continuità con le mie osservazioni precedenti, quelle a cui sei abituato, per additare il mio solito presentare lo stesso stereotipo, ignorando totalmente quello che voleva essere il senso dell’intervento, che era un condividere aspetti che io stesso rilevavo per la prima volta, cogliendo cose per me nuove.
                Non si trattava di una tesi contro un’altra, ma di uno spunto, infatti non era certo un intervento costruito in modo argomentativo o retorico, ma del perseguire delle intuizioni e cercare in qualche modo di esprimerle e condividerle.
                Un’operazione di questo tipo può essere raccolta o meno, secondo che ci risuoni, che ci troviamo degli elementi fondati e non banali, oppure no.
                O si possono trovare spunti anche per correggerla o approfondirla.
                Ma banalizzarla e attaccarla perché sarebbe la solita solfa e perché l’altro ragionerebbe per schemi è una risposta solo sgradevole, che non dà nessun apporto al discorso.
                Anche proprio perché non si tratta in questo caso di una tesi compiuta, ma tutt’altro: di spunti, di un ragionare, porre questioni, pensare ad alta voce.

                Quando invece sostengo una tesi, come nel caso dei limiti di velocità, posso anche, senza rendermene conto, usare espedienti retorici: è una caratteristica della comunicazione umana e può essere che io abbia una tendenza maggiore della media a indulgervi.
                Ecco, mi spiacerebbe se tu pensassi che lo faccio artatamente, in modo deliberato, per confondere le acque e tentare di avere ragione a prescindere: ti assicuro che non è così.

                Nella fattispecie poi mi pare di aver spiegato chiarissimamente cosa intendevo e che sia del tutto lineare e logico.
                È come se uno dicesse: dobbiamo ridurre il consumo di carne perché la vita degli animali è sacra e ha la priorità.
                Se la vita degli animali è sacra e ha la priorità, la carne la devi abolire, non ridurre.
                Io dai fautori dei 30 km/h ho sentito dire che la sicurezza ha la priorità e che non può essere subordinata ad altre ragioni.
                Se avessero detto che il senso di queste misure è contemperare le esigenze della sicurezza e della mobilità efficiente, allora si può aprire un discorso su quale velocità rappresenti un migliore contemperamento, se 30 km/h, 50 km/h o quello che sia.

                Tutti qui.
                Spero che tu abbia colto il senso e lo spirito delle mie eccezioni, che non vogliono essere polemiche, ma, insomma, penso che qui dentro ci conosciamo tutti ormai da abbastanza anni da poter e dover essere franchi laddove ci sia un disagio o un’incomprensione intellettuale e di comunicazione.

              • PinoMamet scrive:

                Sono felice del chiarimento.

                Per quanto riguarda il tema dei limiti di velocità, continuo a non essere d’accordo con il tuo ragionamento, ma non ha importanza: è una mera questione, appunto, di ragionamento.

                È come a scuola quando si faceva lo stesso problema di matematica e uscivano due risultati diversi: mica c’era da arrabbiarsi, uno dei due doveva aver sbagliato da qualche parte… o entrambi!
                (A me pare ovvio che abbia torto tu 😉 )

                Per l’intervento sulla americana, ammetto di aver risposto in modo un po’ sgradevole: non era mia intenzione offendere, ma solo rilevare (dopo aver letto diversi interventi improntati alla stessa visione) il limite di questa visione.
                Lì magari c’entrava meno che altrove.

                Un abbraccio!

              • Peucezio scrive:

                Bene, questione chiusa.
                Anzi, mi scuso se sono risultato troppo polemico e petulante.

                Capita la cosa in sé non grave, ma che per qualche motivo ti dà particolarmente fastidio e ti senti piccato o misconosciuto.
                È stato un bene chiarire.

                Un abbraccio a te!

                E speriamo prima o poi di organizzare una bella birra da qualche parte, qui, là o a Firenze da Miguel.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “E speriamo prima o poi di organizzare una bella birra da qualche parte, qui, là o a Firenze da Miguel.”

                Leggo sul Corriere fiorentino che il prezzo medio per una notte a Firenze è ormai 191 euro (non so quanto costi una signora dai facili costumi, forse habs ha il prezzario, ma sospetto che sia di meno).

                Per questo sto cercando di costruire una rete di ospitalità gratuita alternativa per Belle Persone.

              • PinoMamet scrive:

                Se ne fai anche una per bastardi incazzosi e propensi a delinquere ci vengo 😉

        • PinoMamet scrive:

          Non voglio dire che la speculazione edilizia non sia una cosa concreta;

          solo, io non ne so niente e non ne parlo.
          Quando avrò qualche caso di cui parlare, o su cui aggiungere qualcosa di più rispetto al post, lo farò, altrimenti, che scrivo a fare?

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ PinoMamet

          “i soldati non ammazzano bambini”

          Tu hai fatto il militare?

          Perché se l’hai fatto allora sai come fra ragazzi diciottenni o poco più che vengono mandati a sparare al poligono per la prima volta assolutamente nessuno si pone il problema etico di chi sia il bersaglio cui si viene addestrati a sparare. C’è al contrario un’esaltazione quasi sessuale nel prendere la mira e sparare alle sagome, quella che Borges chiama “una felicità del sangue”. Figuriamoci nel rumore e nella confusione di uno scontro a fuoco vero, quando magari hai visto il tuo compagno urlare zampillando sangue e ti hanno raccontato episodi di bambini che avevano un IED sotto i vestiti, e che nel dubbio prma spari poi chiedi. Spezzo una lancia a favore di Israele, per una volta, perché se lo merita: non sono solamente i soldati Israeliani a pensare che il vantaggio di sparare ai bambini è che si muovono più lentamente. Quando sei lì, prima o poi, lo fanno tutti. Quando ti dicono che non è vero, non crederci.

          Ciao!

          Andrea Di Vita
          Andrea Di Vita

          • Miguel Martinez scrive:

            Per ADV

            “Quando sei lì, prima o poi, lo fanno tutti.”

            Esatto!

            In questo sono tutti uguali, senza distinzione di razza, colore, religione, passaporto, ecc. ecc.

          • PinoMamet scrive:

            “Tu hai fatto il militare?”

            L’hanno sospeso prima, Andrea.

            In compenso di tutte le persone che hanno fatto il militare, non ho trovato nessuno che mi abbia descritto questo trasporto erotico nello sparare alle sagome- sarà una cosa soggettiva 😉

            il mitico R., che fece il militare in Marina, ricordava che lo fecero sparare una volta, con una Beretta, e non fece neanche un colpo a segno;

            identico successo toccò a G., che adesso fa il professore universitario di Letteratura cristiana antica, e all’epoca finì a Maddaloni, dove lo fecero sparare con una varietà di armi (compresa una mitragliatrice MG, mi pare): ricorda distintante i traccianti che volavano in tutte le direzioni tranne quella giusta.

            E. B., il fratello del mio amico J,, israeliano, invece era paracadutista e cecchino, e nel 2006 era in Libano: mi ha confidato di aver ammazzato “delle persone cattive”, ma non bambini…

            quanto a me, io l’ho già detto, sparerei a qualunque cosa mi sembrasse pericolosa.

            • PinoMamet scrive:

              Dovrei chiedere a T. che finì in aeronautica a Taranto perché dimenticò (ma qualcuno dice lo fece apposta) di inoltrare il rinvio per motivi di studio, se ha mai sparato e provato qualcosa di particolare;

              G. P. detto “Tonno”, fantastico compagno di scuola arbereshe, fece il sottufficiale in qualche tipo di ferma prefissata o roba del genere; mi è sempre sembrato la persona più pacifica del mondo…

              poi per questioni di lavoro e altro mi è capitato di conoscere due ex incursori del ComSubIn, in due occasioni diverse, e lì vabbè, parliamo di professionisti con molta esperienza, non di diciottenni che si lasciano trascinare…
              mi sono sembrati molto equilibrati e responsabili.

              Come i signori della Digos che ogni tanto vengono a controllare che in sinagoga vada tutto bene e nessuno ci disturbi.

              • Peucezio scrive:

                Anche nelle città di provincia si temono gesti ostili verso la sinagoga?

              • Moi scrive:

                Non so voi , ma io vedo solo (!) manifestazioni / sit in / raduni / flash mobs / ecc … pro-Palestina, con bandiere Palestinesi e immagini di angurie (… il cui simbolismo già l’ abbiamo visto) !

                … Nulla assoluto pro Israele : non una sola bandiera, non due gatti che marcino assieme !

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Moi

                “… Nulla assoluto pro Israele : non una sola bandiera, non due gatti che marcino assieme !”

                In realtà qualche piccola manifestazione hanno provato a farla. Ma non funziona. La Destra riesce a prendere un sacco di voti, ma non riesce a “scendere in piazza”. Proprio per questo, è ridicola la paura sinistrese dello “squadrismo”, della “violenza di piazza”.

                La Destra realmente esistente è fatta di gente di una certa età impaurita, con le antenne dritte per il terrore di fregature, che siccome deve difendere casa sua, non ha certo voglia di uscirne e lasciare la casa incustodita.

              • Moi scrive:

                @ MIGUEL

                L’ anguria simbolo di Palestina, però, almeno in Italia mi sembra una novità portata dai più giovani :

                https://www.bloglive.it/2023/11/16/non-e-estate-eppure-tutti-stanno-usando-lemoji-dellanguria-su-tiktok-il-vero-significato/

                Almeno in Italia, non lo ricordo … poi magari voi da sempre quando vedete una “gonbra” 😉 pensate ai Fedayin della Palestina ! 😉

              • PinoMamet scrive:

                “Anche nelle città di provincia si temono gesti ostili verso la sinagoga?”

                Sì, certo.
                Da una decina d’anni siamo sorvegliati: a volte la camionetta dell’esercito (ma ora è da un po’ che non la vedo, forse è finita l’operazione? boh), a volte le forze dell’ordine in divisa, a volte appunto i gentili funzionari Digos.

                (No, gentili sono tutti, e regolarmente rifocillati di dolci in occasione delle festività)

                Qualche anno fa alcuni ragazzi pro-Palestinesi hanno imbrattato la porta della sinagoga con vernice rossa (rosso sangue? boh) e volevano scrivere qualcosa, poi sono stati interrotti e sono scappati.

                qualche membro noto e visibile della comunità è stato seguito fin sotto da casa da alcuni ragazzotti arabi, che ha affrontato a muso duro: probabilmente nemmeno loro sapevano bene cosa fare, però non è un bel segnale.
                Parlo di qualche anno fa.

              • PinoMamet scrive:

                “L’ anguria simbolo di Palestina”

                per me l’anguria o cocomero che dir si voglia è e resterà solo simbolo dell’estate.

              • roberto scrive:

                Moi

                “anguria simbolo di Palestina”

                ho scoperto che i neri…ehm…fortemente pigmentati americani si triggerano se vedono un’anguria, perché apaprentemente sarebbe uno stereotipo del “bovero negro che mangia angurie” (beato lui, io d’estate mi nutrirei di angurie e insalata greca)

              • Francesco scrive:

                Miguel

                devi deciderti ad ammettere che c’è più di una destra in Italia

                quella a cui potrei appartenere io, in effetti, non ha la manifestazione di piazza nel suo DNA

                quella a cui appartiene la Meloni ce l’ha eccome! figurati quella a destra della Mel0ni

                🙂

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “quella a cui appartiene la Meloni ce l’ha eccome! figurati quella a destra della Mel0ni”

                Vero, ma sono mondi molto minoritari: è quando la Meloni è riuscita a coinvolgere quelli che hanno paura di uscire di casa se no c’entrano i ladri e l’agenzia delle entrate, che è uscita dallo stato di minoranza.

                E’ sempre stato così: anche quando ero ragazzo, alla manifestazione dell’MSI ci andavano in 100, a quella dei “compagni” in 10.000, ma l’MSI prendeva quasi la metà dei voti che prendeva il PCI.

          • Roberto scrive:

            Andrea

            Pure io della marea di amici che hanno fatto il militare nessuno si esaltava a sparare. Ho un amico che ha fatto il carrista (non di leva, ha fatto per parecchi anni quel lavoro) e si esaltava a guidare il suo mostro

            Ma per curiosità

            “Figuriamoci nel rumore e nella confusione di uno scontro a fuoco vero, quando magari hai visto il tuo compagno urlare zampillando sangue”

            Sei stato spesso in questa situazione?

  6. habsburgicus scrive:

    quello che ci vorrebbe sarebbe una bella missione internazionale. Possibilmente guidata dall’Italia.

    mi associo all’ottima proposta di Pino….en passant, l’Italia sarebbe anche accettabile (o non del tutto inaccettabile) ad ambedue le parti

    • Francesco scrive:

      Israele ha sempre rifiutato qualsiasi intromissione esterna, eppure a Gaza ne avrebbe disperatamente bisogno.

      Magari questa fosse la volta buona per una forza neutrale e capace!

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Francesco

        “Israele ha sempre rifiutato qualsiasi intromissione esterna, eppure a Gaza ne avrebbe disperatamente bisogno.”

        Ma c’è già la “intromissione esterna”: Israele mica si è prodotto le armi da solo.

        • Francesco scrive:

          1) Israele si produce più armi che può da solo da decenni, controlla meglio!

          2) vedi che sei antisemita? io cerco una via verso la pace, tu insinui come far massacrare gli israeliani dai loro vicini!

          😉

  7. mirkhond scrive:

    Condivido e mi associo anch’io.

  8. mirkhond scrive:

    Peucezio

    Riguardo alla linguistica, gli abitanti dell’Agordino bellunese sono veneti o ladini? Leggo su wikipedia che l’area è una terra di transizione tra le due parlate. Il linguista veneto Giovan Battista Pellegrini li considerava essenzialmente veneti (soprattutto la Val del Biois al confine col Trentino), mentre in un gruppo facebook del comune di Falcade, agli abitanti si considerano ladini e considerano ladino anche papa Giovanni Paolo I, nativo di Canale d’Agordo.
    Stando ai tuoi studi, qual’è il punto della questione?

    • Peucezio scrive:

      Non so proprio nulla su quell’area, non ti so proprio dire.
      Tenderei a fidarmi, non acriticamente, del Pellegrini, ma se avessi qualche fonte più recente sarebbe meglio.
      Ma lascia stare i cultori: è raro che ci azzecchini, basati sulla linguistica scientifica, che ci prende un po’ più spesso (mica sempre).

  9. Moi scrive:

    @ PINO

    A proposito di “personaggioni” : conosci un certo Cristian Carbognani di Sant’ Ilario d’ Enza ? Fisicamente è esattamente Mastro Lindo 🙂 in versione umana, attivista animalista, progressista con una particolarità : è stato campione Italiano over40 di boxe (sì, esiste ‘sta cosa) e ha praticato anche muay thai (ma più tardi e a livello forse dilettantistico) . Umanamente simpaticissimo, molto estroverso, vagamente fanciullesco, un po’ istrionico … spesso pubblicano le sue lettere “pane al pane e vino al vino” sulla Gazzetta di Parma.

    • PinoMamet scrive:

      Il nome infatti non mi è nuovo ma non saprei dirti altro, anche perché non leggo la Gazzetta da quando era abbonato nonno (la si leggeva per i necrologi, tipicamente).

      • Moi scrive:

        E’ diventato popolare su Tiktok, come un certo Matteo Azzali (anche lui pugile peso massimo, però molto alto longilineo e più giovane) : acclamato dal popolo come una specie di “supereroe locale” per aver steso (!) con un paio di pugni (!) diretti due rapinatori armati di pistola (!) nel suo negozio di articoli sportivi annesso alla sua palestra.

        • Moi scrive:

          Azzali di Parma, ma che parla con la erre normale … anche lui sa esprimersi in Italiano molto bene.

        • PinoMamet scrive:

          Ho cercato “Matteo Azzali rapina” e non ho trovato niente di inerente.

          due rapinatori, addirittura armati, stesi con i pugni?
          Se lo dice lui…
          diciamo che lo prendo con beneficio d’inventario.

  10. Ros scrive:

    Miguel: “…Circa una volta ogni sei mesi arriva qualcuno e, apre il cinema: una volta hanno rimosso qualche camionata di vecchie poltrone da cinema…”

    Pazzesco che scempio quei teatri!
    A Firenze poi!
    Nella mia cittadina natale – Bagheria – mi dicono che i cinema chiusi da trent’anni e passa, storia del paese e di “Nuovo cinema Paradiso”,
    li hanno restaurati a regola d’arte e ora li usano come teatri per le associazioni no-profit e chi ne richieda l’uso.

    La stagione speculativa c’è stata negli anni ’80, ma oggi i paesani sono scottati e non si azzardano a far toccare nulla di storico anche relativo prossimo.

    A Firenze ancora a quel che pare no!

    Giù speculatori li minaccia e mette al loro posto la mafia, che fa più soldi con il turismo che con i rubagalline dell’edilizia.

    Non tutto il male viene per nuocere, e il diavolo non è poi così brutto come lo si dipinge.

    Meno camorra partenopea più mafia trinacrese (che pare essere ritornata ai fasti giustizialisti dei “Beati Paoli” di Natoli) vi ci vuole forse?

    A Panormus tutto porto:
    «è interessante osservare come la caratteristica formazione di Panormo, in due parti distinte e pur riunite, sia comune ad altre città puniche, e soprattutto sia propria, con una stringente somiglianza, della stessa Cartagine»
    – per dire –
    una ragazza può passeggiare sola soletta in piena notte senza che alcuno l’infastidisca;
    chi fa una cosa del genere, o borseggia i turisti, viene subito trovato e…
    stia punito!!!

    https://it.wikipedia.org/wiki/I_Beati_Paoli_(romanzo)

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Ros

      “chi fa una cosa del genere, o borseggia i turisti, viene subito trovato e…
      stia punito!!!”

      Mi ricordo di un’amica siracusana che tanti anni fa andò a Palermo, fu immediatamente scippata da un ragazzino.

      Andò a lamentarsi con un signore sconosciuto per strada, che le disse, “aspettasse” andò via e tornò con la sua borsa.

      • Ros scrive:

        Miguel; “…Mi ricordo di un’amica siracusana…”

        Per l’appùnto 🙄😏

        • Ros scrive:

          Miguel: “aspettasse”

          A Palermo viene “aspittàssi” 🤓

          Il voi lo si usa ancora di preferenza
          – il Vossìa-Vossignorìa-
          Assabenerica (il signore benedica)

          https://castelvetranonews.it/notizie/aneddoti-e-usanze-belicine/provincia/da-assabenerica-a-vossia-quando-il-saluto-era-rispetto-ed-educazione/

          Il Siciliano è stato sempre molto rispettoso riguardo al saluto, per questo Infatti si diceva: “Lu salutu lu lassau Diu” oppure “Lu salutu è di l’ancili”, ” u salùtu u lassò u Signuri”.

          Anche ai nostri giorni, se una persona passa per un viottolo di campagna ed incontra un’altra persona o vede un contadino che lavora, sente il dovere di salutare, anche se non lo conosce.

          “…Assabenerica” era il saluto che rappresentava il massimo del rispetto portato verso la persona da salutare…”

          Mio cognato, sloveno, a Palermo perse il portafoglio
          alla “vuccirìa”, mia sorella chiese a un palermitano a caso che gli diss4e appunto d’aspettare, per poi poco dopo ritornare con il portafoglio con dentro tutto quello che c’era.

          Il signore a caso si è pure profuso in mille scuse e gli ha offerto due Vastedde ca ricuòtta all’Antica Focacceria San Francesco😄

          https://1.bp.blogspot.com/–lkMnBwcs1Y/XSbQxC17YNI/AAAAAAAA1hg/zfd7DT48kssUtovKsMx3xY6wTMDTBRLWQCLcBGAs/s1600/VasteddaFerdinados.png

          • Moi scrive:

            “…Assabenerica”

            —————————————-

            … che significa ?

            • Ros scrive:

              @Moi: “…“…Assabenerica” –
              … che significa ?..”

              “Assabenerica” era il saluto che rappresentava il massimo del rispetto portato verso la persona da salutare.

              Lo usavano i ragazzi per salutare “lu tata, la matri, lu tataranni, la mammaranni” (il padre, la madre, i nonni) e i parenti più grandi e più intimi;
              ma lo usavano anche i meno abbienti quando salutavano una persona più di riguardo, come pure il figlioccio rivolto al padrino.

              I vocaboli “tataranni e mamma ranni” (padre grande e madre grande) derivano dal francese “grand-père e “grand-mère”.

              La parola “assabenerica” derivava da “assa” e “benerica” cioè “vossia” mi benedica.

              La risposta della persona salutata era “santu e riccu o santu e binirittu, o
              u Signuri ti binirici,
              o semplicemente binirittu,
              oppure u Signuri t’accumpagna”,
              cioè augurava a chi aveva salutato di diventare santo e ricco o santo e benedetto o il Signore ti accompagna, come segno di benedizione richiesto con il saluto.”

    • Peucezio scrive:

      Ros,
      probabilmente il problema di Firenze è l’entità del turismo internazionale.
      Che è una vera piaga, peggio della peste, le cavallette e la carestia.

      • Ros scrive:

        Peucezio-Miguel e l’àutri: “…Che è una vera piaga, peggio della peste, le cavallette e la carestia…”

        a tal proposito

        Christin Rodolphe: Turismo di massa e usura del mondo”;
        Elèuthera, 2020.

        https://www.ibs.it/turismo-di-massa-usura-del-ebook-christin-rodolphe/e/9788833020952

        “Se si è passati in poco tempo dall’uso del mondo all’usura del mondo,
        è perché la massificazione del desiderio turistico,
        camuffata da libertà di movimento,
        è avvenuta all’interno di una logica industriale che ha distrutto la dimensione simbolica del viaggio,
        trasformandolo in una «fuga d’evasione» da fare in tempi e luoghi deputati, e soprattutto passando sempre alla cassa.

        Ponendosi al servizio del consumo mondiale, il turismo è diventato,
        insieme alla televisione, agli antidepressivi e al calcio,
        uno dei più potenti anestetici che la società contemporanea elargisce ai suoi logorati cittadini, immersi in una ipermobilità che dà la misura della loro insoddisfazione.

        Eppure, nonostante la standardizzazione dei desideri e il saccheggio ambientale, il turismo mantiene intatto il suo potere incantatore.

        Forse perché il turista, lontano dal suo territorio originario, che ormai non conosce più, nutre la confusa speranza di trovare altrove ciò che gli manca a casa:
        una vita conviviale in un territorio ancora carico di senso.

        Senza accorgersi però che con la sua stessa presenza distrugge ciò che è venuto a cercare.”

        Non l’ho ancora letto ma – chissà – pare promettere;
        … in quanto a lamentazioni, lagnanza da prefiche mercenarie, pianto greco & geremiadi con il capo cosparso di cenere a ginocchioni😏

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Ros

          ““Se si è passati in poco tempo dall’uso del mondo all’usura del mondo,”

          Caspita!

          Ha colto tutto

        • Miguel Martinez scrive:

          “Forse perché il turista, lontano dal suo territorio originario, che ormai non conosce più, nutre la confusa speranza di trovare altrove ciò che gli manca a casa:”

          Considera che a me i turisti piacciono. Sono quasi sempre gentili, si guardano attorno sorridenti, non urlano e non schiamazzano, non hanno l’automobile che ti travolge. Non hanno la minima idea dove buttare i rifiuti, ma quello è colpa di chi affitta loro le stanze, non certo dei turisti stessi.

          Se non ci fosse il turismo, i turisti sarebbero ottime persone!

          Molto meno simpatici i 18.000 (!!!) studenti statunitensi – il 5% della popolazione di Firenze – venuti a ubriacarsi per tre mesi qui.

        • roberto scrive:

          ros

          “Forse perché il turista, lontano dal suo territorio originario, che ormai non conosce più, nutre la confusa speranza di trovare altrove ciò che gli manca a casa:”

          io ho una ipotesi da antropologo/sociologo laureato all’università di google e specializzatosi su youtube

          secondo me abbiamo fra i nostri geni quello che ha spinto la scimmietta a scendere dal suo albero e andare in giro per il mondo. lo stesso gene che fa fare ad ulisse una devizione di 10 anni prima di tornare a casa, o che spingeva magellano a fare il giro del mondo o i pionieri ad attraversare spazi immensi, o la NASA ad andare sulla luna

          è il gene della curiosità e dello spirito di avventura, che è un tratto caratteristico dell’umanità. poi chi ce l’ha di più e chi di meno, ovvio, ma alla fine tutti prima o poi un viaggio lo facciamo

          • Fuzzy scrive:

            Il turismo
            Personalmente lo trovo pacchiano.
            Ho fatto solo un viaggio organizzato e mi sembrava di stare sotto dittatura.
            Altra cosa è prendere l’auto e vagare nelle regioni circostanti senza una meta precisa.
            A volte può essere più interessante un muse-etto all’ombra di un campanile, rispetto a un passaggio in stile mandria davanti a un grande monumento.
            C’è una bella trasmissione di cui peraltro non ricordo il titolo che si basa appunto su questo viaggiare al margine dei grandi centri turistici.
            Ricordo anche “di la dal fiume tra gli alberi”
            che dopo il documentario naturalistico ne passa un secondo improntato a questi viaggi
            un po’ alla ricerca dei luoghi nostrani ma anche delle persone che li abitano.

            • roberto scrive:

              fuzzy

              “viaggiare al margine dei grandi centri turistici.”

              è comunque “turismo”

              i viaggi organizzati a me fanno cacare*, ma è una questione di gusti personali

              * due eccezioni:
              – ho fatto un giro di 5 giorni nel grand canyon con una guida ed è stata un’esperienza fantastica, con la guida che da una parte era assolutamente necessaria (sennò morivamo) e dall’altra un profondo conoscitore di geologia, fauna e flora locali che ci ha insegnato un mare di cose
              – io stesso ho guidato gruppi nei boschi lussemburghesi e sono visite bellissime, istruttive e divertenti (se venite in lussemburgo fatemelo sapere…è gratis)

              • Fuzzy scrive:

                Fino al Lussemburgo per vedere un bosco?
                Mah.
                Io suggerisco la Madonna del Faggio. Zona Porretta terme
                Vai giù per la via dei mulini e sprofondi in un incredibile ambiente scosceso dove sei tu, un vecchio mulino e il ruscello. Più il famoso lupo del luogo che tu non vedi ma lui sicuramente ti sta osservando.
                Vai avanti circa mezz’ora in questo piccolo canyon e tutto a un tratto ti appare, circondata dal bosco, questa chiesetta con la porta sempre aperta e una fontana con seduta laterale e raggio di sole filtrante
                https://www.iviaggididante.com/2020/11/madonna-del-faggio.html?m=1
                Se invece segui il ruscello nell’altra direzione, arrivi a Pianaccio, il borgo in cui nacque Enzo Biagi.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “i viaggi organizzati a me fanno cacare*, ma è una questione di gusti personali”

                Sicuramente; ma si è sempre in due in queste cose – noi come individui con i nostri gusti, e la macchina che usa quei gusti.

                Ecco perché credo che sia importante distinguere “il turista”, la persona “normale come noi”, e “il turismo”: quella cosa che fa sì che il numero di “turisti” che visitano l’Italia in un anno sia più o men pari al numero degli autoctoni, e che porta 14 milioni di turisti nella nostra città di 350.000 abitanti in un anno.

                Flussi che nel mondo muovono 7,7 trilioni di dollari, che fanno – se ho letto bene gli zeri – circa 1000 dollari per ogni essere umano al mondo compresi i bambini di Gaza.

                Cosa significa tutto questo in termini di fognature, di cementificazione, di perdita di biodiversità, di inquinamento dei cieli e della terra, di consumo di carburanti fossili e di minerali, di spostamenti di capitali?ù

                E anche contemporaneamente, ovviamente, di opportunità di lavoro?

              • Miguel Martinez scrive:

                Senza voler entrare nel vespaio del rapporto tra emissioni di co2, riscaldamento globale e catastrofi imminenti, leggo:

                https://www.statista.com/statistics/1222798/carbon-footprint-of-tourism-related-transport-worldwide/

                Published by Statista Research Department, Oct 15, 2021
                By 2030 global transport-related CO2 emissions from tourism are predicted to grow by 25 percent from 2016 levels – from 1597 Mt of CO2 to 1998 Mt of CO2. This growth in CO2 emissions from tourism-related transport is forecast to represent 5.3 percent of all man-made emissions worldwide in 2030.

              • roberto scrive:

                bello!

                qui però ci sono dei posti davvero affascinanti!

                questo è il più famoso e particolare, che in genere piace moltissimo ai turisti per le forme dell’arenaria

                https://www.mullerthal-trail.lu/en/service/photo-gallery

                a me però piace di più il nord, un po’ più selvaggio, e con dei paesaggi davvero belli (che a me ricordano molto gli appennini)

                https://www.visit-eislek.lu/explore-nature/eislek-pied

                poi in mezzo ai boschi trovi un sacco di cose interessanti, dalle tracce della società neolitica (ci sono dei polissoir un po’ dappertutto) alle vestigie gallo romane…poi grotte, cascate, laghetti….è davvero bello! pecacto solo che piova sempre

              • roberto scrive:

                miguel

                “importante distinguere “il turista”, la persona “normale come noi”, e “il turismo””

                e come lo distingui?

              • roberto scrive:

                miguel

                “e come lo distingui”

                cioè alla fine non ti pare che la massa dei roberti e miguel, persone normali, diventano “turismo”?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “cioè alla fine non ti pare che la massa dei roberti e miguel, persone normali, diventano “turismo”?”

                Beh, certo, la macchina si nutre di quelli.

                Ma c’è anche una differenza tra il consiglio di amministrazione della Hines e il suo cibo umano.

              • Miguel Martinez scrive:

                “i viaggi organizzati a me fanno cacare”

                A proposito, è interessante capire cosa signfichi il turismo in termini di infrastrutture che devono essere in grado di resistere al massimo stress: ad esempio le fogne, o i cestini dei rifiuti, che devono essere dimensionati per il momento in cui la popolazione defecante della città raddoppia.

              • habsburgicus scrive:

                i viaggi organizzati a me fanno cacare*, ma è una questione di gusti personali

                e sono anche molto più cari !
                anche a me non piacciono..
                purtroppo ci sono paesi, pochissimi per fortuna, in cui il viaggio organizzato è una “condicio sine qua non” altrimenti nisba !…
                1.la Corea democratica, l’unica ove andrei volentieri perché sì il viaggio organizzato non mi piace, il costo esorbitante ancor meno (bisognerebbe essere un senatore :D) ma Kim è un mito ed essere fra i pochissimi ammessi nel suo “paradiso rosso” non ha prezzo 😀 😀 però ora ha le frontiere chiuse per turismo (non è un sentito dire, li ho contattati per vari canali 😀 :D) il tour più budget possibile, trovato su un sito cinese, costerebbe 3500 yuan (poco meno di 500 euro), hotel a tre stelle a Pyongyang, treno Dandong (RPC)-Pyongyang e Pyongyang.Dandong (RPC), due guide solo per me 😀 (una controllerebbe l’altra 😀 il compagno Kim, nella sua Infinita Saggezza. mica è fesso)…mi han detto che quando le frontiere riapriranno mi informeranno…voi ci credete, io no 😀 😀
                2.la Siria…proprio adesso ho ricevuto risposta ad una mia richiesta di preventivo per due giorni in Siria (due dico !) con breve preavviso, arrivando dalla Giordania..insomma due notti in un hotel tre stelle (mica al Waldorf Astoria !) 980 dollari !!!! e senza il visto, che sarebbe emesso alla frontiera (67 dollari oppure 60 euro), dopo aver inviato copia del passaporto che, mi ha confermato quanto già sapeva, non deve in alcun modo contenere timbri di Israele…pranzi e cene non inclusi, invece inclusa visita a Maalula ove si parla ancora l’aramaico dei tempi di Cristo (lì sono cristiani e tutti ovviamente pro-Assad..l’ISIS li massacrò ma qualcuno evidentemente è scampato), la guida e il trasporto in auto a/r da Amman e Damasco e Damasco ad Amman… ho ringraziato e lasciato perdere, troppo caro…..in Iran, paese malignato ma che non merita secondo me la sua cattiva fama, invece puoi viaggiare liberamente (solo per il visto è opportuno appoggiarsi a un’agenzia persiana, ma il loro servizio costa solo 28 E..il visto poi si paga a parte all’arrivo, 75 euro, e ti danno pure il resto in euro) e viene a costare pochissimo !
                3.la Libia solo tour, carissimi (in Libia debbono provvedere alla tua sicurezza quindi lì il caro ci starebbe…i pochi andati hanno avuto scorte di armati con mitra, il governo può essere deposto in ogni momento, la guerra civile di fatto continua) non mi interessa granché
                aboliamo i viaggi organizzati 😀

              • Roberto scrive:

                Habsb

                “ aboliamo i viaggi organizzati”

                Noto la faccina sorridente, ma non voglio abolire i viaggi organizzati è giusto che non piacciono a me.

                Se dovessi abolire qualcosa inizierei dalle navi da crociera e dai giri panoramici in aereo/elicottero (anche se uno ne ho fatto nello Utah ed è stato meraviglioso). Poi distruggerei tutti gli alberghi brutti

            • Fuzzy scrive:

              C’è una bella trasmissione di cui peraltro non ricordo il titolo
              Trovato
              Art Rider

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            “è il gene della curiosità e dello spirito di avventura, che è un tratto caratteristico dell’umanità. poi chi ce l’ha di più e chi di meno, ovvio, ma alla fine tutti prima o poi un viaggio lo facciamo”

            Un po’ meno capisco quelli che fanno la fila interminabile agli Uffizi, poi vanno a fare la fila di mezz’ora al ristorante dove espongono grossi pezzi di cadavere animale perché “la bistecca fiorentina”, poi un’altra interminabile coda per prendere il gelato nel locale raccomandato da Tripadvisor e poi via all’aeroporto…

            • PinoMamet scrive:

              Ecco, quello mi sembra il modo di NON viaggiare.

              Che poi è quello che una classe infinita, di semicolti più ancora di ignoranti, pensa che debba essere il turismo:
              “devi” vedere questo e quello…

              Ma esistono ancora i bravi, sani ignoranti? Che alla fila degli Uffizi si tirano indietro, “perché tanto non ci capisco niente ” e mangiano dove costa meno?

              Forse davvero la scuola ha fatto dei danni…

              • roberto scrive:

                pino

                “Ma esistono ancora i bravi, sani ignoranti?”

                mia moglie, davanti alla mia totale reticenza per i musei, ti direbbe di si

                🙂

              • Francesco scrive:

                la soluzione è comprare il biglietto prima e prenotare la visita

                anche i musei diventano assolutamente interessanti!

                certo, è meglio se in città poco considerate dalle masse ma a volte basta essere un pò flessibili e tolleranti

                ciao

              • PinoMamet scrive:

                Anch’io odio i musei!

                Per me sono l’equivalente degli zoo per l’arte;
                ma hanno ancora meno senso.

                Sono in buona compagnia, perché il grande Manganelli, pochissimo letto, li paragonava a mettere tutte le persone con lo stesso cognome a vivere nello stesso palazzo;

                e il compianto Daverio ricordava che in una pinacoteca bisognerebbe andare per vedere uno, due quadri che davvero interessano;
                non per sostare mezzo secondo davanti a tutti…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ma infatti gli unici musei che hanno una ragione d’essere visitati sono quelli tematici, cioè quelli che radunano manufatti disposti secondo un percorso con un senso: reperti del determinato sito archeologico (ce ne sono parecchi in giro), reperti usati come ausilio per un’esposizione (il Museo Egizio di Torino fa un ottimo lavoro in questo), opere afferenti ad un filone artistico…

          • Ros scrive:

            @roberto : “…lo stesso gene che fa fare ad ulisse una devaizione di 10 anni prima di tornare a casa, o che spingeva Magellano a fare il giro del mondo…”

            Bruce Chatwin la pensava allo stesso modo,
            e ci ha scritto su parecchi tomi,
            in special modo:

            • Le vie dei canti.
            • Che ci faccio qui?
            • Anatomia dell’irrequietezza.

            Era più che convinto che centinaia di migliaia
            di anni vissuti come nomadi abbia caratterizzato la nostre specie.

            Dopotutto siamo diventati stanziali solo da pochi millenni; 5 minuti appena.

            https://it.wikipedia.org/wiki/Bruce_Chatwin

            Ne: “Il disagio della civiltà”di Freud nel 1929 –
            Il vate della Psicanalisi affermava che la stanzialità e la civilizzazione ci hanno arrecato non poche profonde nevrosi,
            poiché per noi innaturali.

            «La libertà non è un beneficio della cultura:
            era più grande prima di qualsiasi cultura,
            e ha subito restrizioni con l’evolversi della civiltà.»

  11. Ros scrive:

    Peucezio :
    “…Ros,
    probabilmente il problema di Firenze è l’entità del turismo internazionale.
    Che è una vera piaga…”

    Il turismo ha i suoi lati negativi, che Miguel ci ha più volte esposto.
    E (almeno in Sicilia) lati positivi.

    Viene salvaguardata qualsiasi pietra che abbia più di quarant’anni, e guai a chi la tocca.

    Il tutto viene gestito dal comune e dalla cittadinanza;
    niente privati!☠
    e la popolazione sa come prendere il buono dal turismo,
    inoltre pare che i turisti si comportino col rispetto dovuto😎

  12. Mauricius Tarvisii scrive:

    https://www.analisidifesa.it/2024/03/litalia-ritira-i-samp-t-la-slovacchia-filo-russa-resta-senza-difesa-aerea-nato/

    Insomma, dai via le tue difese all’Ucraina perché “tanto la Nato ti difende” e poi la Nato te la mette in culo?
    Non che cambierà di una virgola le scelte dei vari governi venduti, ma è comunque un precedente interessante.

    • Francesco scrive:

      Così impara a essere filo-russo!

      Non sei stufo di tutti questi che tengono il piede in due scarpe? che facciano domanda per entrare nel WP, credo che Putin accetterà felice.

      😉

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Quindi è una punizione collettiva contro il paese che ha votato nel modo sbagliato dopo aver dato le proprie armi all’Ucraina?

        • Francesco scrive:

          NOOOOO, ce l’abbiamo solo col suo governo.

          PS sbaglio o la Storia umana, con le sue 8.000 guerre (cit.) è una lunga serie di punizioni collettive?

          PPPS se non erro Putin non è un pericolo, quindi non c’è nessuna punizione.

          😀

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Se uno mi dice “regala a Francesco io tuo orologio, tanto poi ti darò io il mio” e poi mi trovo senza nessun orologio ha poco senso la replica “tanto un orologio non ti serve”. Se poi lo stesso passa il tempo a dire che avere più orologi è indispensabile, allora siamo al grottesco.

            • Francesco scrive:

              OK, questo è un pezzo di storia. Il resto è cosa sta facendo Fico e cosa starebbe facendo il complesso militar-industriale europeo.

              Fossi in Hamas o ISIS ci farei un pensierino, a un continente così mal difeso! e il clima è molto migliore rispetto al Medio Oriente.

              😀

    • PinoMamet scrive:

      Ma dove li rischiera poi l’Italia questi missili Sampdoria?
      Non è che poi sotto sotto li manda in Ucraina al posto degli arnesi sovietici mandati dagli slovacchi, che ormai saranno stati tutti messi fuori uso da Mosca?

      da notare che viene detto espressamente che ” La batteria italiana era stata resa operativa a inizio aprile dello scorso anno con 150 artiglieri controaerei dell’Esercito Italiano” e poi “L’Italia – si ricorda – ha impegnato due contingenti, entrambi con mandato semestrale, per un totale di 320 militari e 180 mezzi che, da aprile 2023, hanno garantito 24 ore al giorno e sette giorni su sette da Malacky, la piena operatività della batteria SAMP/T”

      Insomma, l’Italia ha fornito i mezzi, insieme alle persone che sanno usarli.

      perciò, visto che si dice che tale sistema, insieme ad altri, è stato ceduto anche all’Ucraina, il coinvolgimento di personale NATO (lo si sapeva dall’inizio, in realtà) nella guerra con la Russia è praticamente certo.

      (Ricordo nuovamente che all’attività NATO o americana sono da addebitarsi gli unici veri successi militari ucraini nel Mar Nero: lo sanno gli ucraini, lo sanno i russi, lo sa la NATO, ma conviene a tutti stare zitti).

      • Francesco scrive:

        A parte che non sono così ottimista sul coraggio della NATO, Malacky è in Slovacchia, non in Ucraina. I nostri soldati stanno al sicuro in un paese NATO e non risulta abbiano mai sparato agli aerei/droni russi.

        Quindi direi che la pistola fumante manca, in questo caso.

        Ciao!

      • PinoMamet scrive:

        “A parte che non sono così ottimista sul coraggio della NATO, Malacky è in Slovacchia, non in Ucraina. ”

        sì, lo so, ho letto bene il link io 😉

        ma facciamo i conti: se gli slovacchi non hanno imparato a usare il sistema da soli in un anno in tempo di pace, gli ucraini ci saranno riusciti in poche settimane in tempo di guerra? 😉

        “io non credo” 😉

        • Francesco scrive:

          “incentivi molto maggiori”?

          😀

          • PinoMamet scrive:

            Certo, poi non dimenticare che gli ucraini abbattono i Sukhoi con la doppietta di nonno 😉

            • Francesco scrive:

              Eh no, questo vuol dire affermare una totale sfiducia nelle capacità dei poveri ucraini!

              😉

              PS 6 mesi di corso per usare i Leopard, gli Abrams, gli F16, pure i missili … e poi neppure un giornalista che ti dica cosa succede sul terreno!

              • PinoMamet scrive:

                A dire il vero lo stanno dicendo un po’ tutti…

              • Francesco scrive:

                Io ho trovato solo un paio di troll russi che esultavano per la distruzione di Leopard e Bradley.

                E le solite notizie sulle poche munizioni degli ucraini.

              • PinoMamet scrive:

                Devi leggere meno stampa russa e cinese, Francé, e concentrarti su quella italiana.

                Sono anni che te lo dico.

                D’altra parte, beato te che sai le lingue 😉

              • Francesco scrive:

                e cosa racconta? io di aerei russi abbattuti (con i Patriot) ho sentito ne parlava il Foglio, in rassegna stampa, ma la Foglio faccio la tara.

                tu cosa mi consigli di leggere?

                ciao

              • PinoMamet scrive:

                Davvero non hai letto della riconquista russa di Avdiivka o come cavolo si scrive, e dell’immediata ritirata “tattica” ucraina nei tre villaggi più a ovest, subito seguita da un’altra… negli altri tre villaggi più a ovest?

                Deve esserci voluta tutta la tua attenzione per fartelo sfuggire…

              • PinoMamet scrive:

                Primo link a caso:
                https://it.euronews.com/2024/02/18/guerra-in-ucraina-la-russia-conquista-avdiivka-lesercito-di-kiev-si-ritira

                (naturalmente trattandosi di russi è una vittoria “simbolica” che “non porta significativi mutamenti”, mentre quando gli ucraini avanzavano di 200 metri in campagna si era di fronte a una grande vittoria tattica e all’imminente crollo dell’esercito russo… 😉 )

    • roberto scrive:

      mauricius

      “dai via le tue difese all’Ucraina”

      abbiamo letto mille volte che putin non è un pericolo per l’europa visto che si limita alla caccia ai nazisti….quindi che problema ha la slovacchia? da chi si vuole difendere?

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “abbiamo letto mille volte che putin non è un pericolo per l’europa visto che si limita alla caccia ai nazisti…”

        Io non penso che alla Russia interessi la “caccia ai nazisti”.

        Credo che le interessi assicurare alla Russia il Donbass e la Crimea e avere davanti un’Ucraina neutrale.

        Ovviamente “attaccare l’Europa” non avrebbe alcun senso per un paese con un tale fottio di risorse naturali: la Russia non ha bisogno del gas dell’Adriatico o dei vitigni del Chianti. Ma a questo ci arriverebbe chiunque, per cui mi sembra inutile precisarlo.

        • Francesco scrive:

          Quale parte della conquista di Donbass e Crimea non fa parte di “attaccare l’Europa”?

          E la Russia SENZA Donbass e Crimea ha un tale fottio di risorse naturali che potrebbe essere un paese ricco, se fosse governato da uno sceicco, invece che da Putin e marmaglia. Quindi assicurarsi l’Ucraina non avrebbe alcun senso.

          No Miguel, contra factum non datur argomentum.

          Ciao

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Francesco

            “Quindi assicurarsi l’Ucraina non avrebbe alcun senso.”

            Attendo la tua risposta sul pericolo dei cambiamenti climatici, per tua comodità riporto:

            Quello che non capisco di Francesco è il rapporto tra queste cose, perché non capisco se lui sia un “negazionista climatico” oppure no.

            Quindi se Francesco ritiene che:

            1) la ucrainicità della Crimea sia una cosa molto importante, e la catastrofe planetaria sia probabile, ma secondaria

            2) la ucrainicità della Crimea sia un rischio non drammatico ma vero, mentre la presunta catastrofe planetaria è una bufala creata ad arte

            3) “mi rendo conto che la Crimea è poca roba, ma il mio cuore è lì e me ne frego delle cose più grosse” (un po’ come me tra Gaza e Oltrarno)

        • PinoMamet scrive:

          Credo che la Russia provi per il Donbass lo stesso irrazionale attaccamento nazionalistico che… prova l’Ucraina 😉

          Per la Crimea, quello e il fatto che è la sede della Flotta russa…

          • Francesco scrive:

            Capisco il secondo punto ma forse, essendo la Crimea in un paese straniero, c’è una soluzione pacifica che consiste nel farsi una base navale lungo un tratto di costa proprio, non credi? che poi la Flotta del Mar Nero non è il centro del mondo, neppure per la Russia.

            Sugli irrazionali attaccamenti nazionalistici, io ce l’ho per il Dodecaneso. Quando partiamo?

            • PinoMamet scrive:

              Sì, beh, credo che le cose siano un filino più complesse di così. Per la flotta, dico.

              Nel Dodecanneso, parlano greco, e può tenerselo la Grecia.

              Ora, nel Donbass parlano russo… 😉

              • Francesco scrive:

                e pure nel Dodecaneso, dopo che i gli faccio il trattamento “Putin”

                anzi, pure in dialetto parleranno

                🙁

              • PinoMamet scrive:

                Il bello è che attribuisci a Putin, che avrà dei difetti ma ha sempre lasciato parlare tutti nella loro lingua, le belle gesta del governo ucraino, che ha proibito il russo…

                E in effetti obbliga tutti all’uso del dialetto 😉 , pardon, lingua ucraina 😉

              • Francesco scrive:

                Pino

                veramente nelle zone di occupazione russa è proibito parlare ucraino.

                giusto un dettaglio.

                ciao

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “veramente nelle zone di occupazione russa è proibito parlare ucraino”

                Questa dove l’hai letta, scusa?

        • roberto scrive:

          miguel

          “Ovviamente “attaccare l’Europa” non avrebbe alcun senso”

          e allora perché gli slovacchi si stressano se non hanno più i missili che gli italiani gli avevano prestato?

          • PinoMamet scrive:

            Perché sono scemi.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            “e allora perché gli slovacchi si stressano se non hanno più i missili che gli italiani gli avevano prestato?”

            Direi che è un ragionamento applicabile a qualunque cosa… “se l’Ufficio Controllo sui Lussemburghesi chiede più soldi, vuol dire che i lussemburghesi sono una vera minaccia”.

            Credo che sia molto più utile guardare la storia russa, analizzare le risorse e i bisogni del paese.

            Pensa alla storia tedesca dalla rivoluzione industriale in qua, è facile capire quali sarebbero stati i problemi della Germania.

            • roberto scrive:

              miguel

              non ho capito nulla di questo commento

              • Miguel Martinez scrive:

                “non ho capito niente”

                Allora, non ho seguito la vicenda.

                Presumo che il nuovo governo slovacco, che si è smarcato dal militarismo europeo, abbia però chiesto più soldi dall’Europa per spese militari.

                Il fatto che la Slovacchia voglia soldi, può significare due cose:

                1) che la Russia vuole conquistare i vitigni del Chianti passando per la Slovacchia

                2) che qualche appaltatore in Slovacchia voglia più soldi

              • Francesco scrive:

                Mig

                te c’hai due fette di chianina davanti agli occhi. e belle spesse!

                😀

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            I sistemi di difesa aerea servono – per esempio – se un terrorista prende un Cessna, lo imbottisce di tritolo, stacca il trasponder e punta su una centrale nucleare.
            O pensate che l’Italia e la Francia si siano fatti quel sistema di difesa pensando alla Russia?

            • Francesco scrive:

              Mah, non lo conosco così bene, il SMAP-T, ma per fermare un Cessna bastavano e avanzavano gli F 104 rattoppati.

              Questi sistemi mi puzzano di capacità antimissile, invece.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Missili che ha solo la Russia in giro per il mondo, come stiamo vedendo negli ultimi mesi.

              • Francesco scrive:

                Infatti per quello servivano, per fronteggiare l’emergere di nuovi attori ritenuti più scalmanati della Russia.

                Poi a Putin è scattato l’embolo anti-fascista, manco fosse uno dei 99 Posse. E temo che in quel momento non fosse davanti a uno specchio.

            • roberto scrive:

              Mauricius

              “I sistemi di difesa aerea servono – per esempio – se un terrorista prende un Cessna, ”

              ah grazie, non sapevo che l’italia avesse schierato 150 artiglieri e un sistema di difesa aereo per buttar giù un eventuale cessna

              ciò detto, non è che non mi fido della tua affermazione ma leggo nell’articolo che hai postato

              “la batteria italiana era stata resa operativa a inizio aprile dello scorso anno con 150 artiglieri controaerei dell’Esercito Italiano provenienti dal Comando Artiglieria Controaerei di Sabaudia e dal dipendente 4° Reggimento “Peschiera” di Mantova nell’ambito dell’operazione NATO chiamata enhanced Vigilance Activity tesa a rafforzare il dispositivo di difesa aerea schierato dalla NATO lungo i confini ucraini.”

              e non mi sembra che sia una operazione fatta giusto per difendersi da un eventuale cessna…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Quindi dici che l’Italia anni fa si era comprata tutti quei sistemi Samp-T per schierarli sul confine russo?

                Comunque la smettete di fornire ulteriori argomenti a sostegno del fatto che la Nato alla Slovacchia abbia fatto una bastardata? 😀

              • Francesco scrive:

                Io non lo nego, dico che pare la Slovacchia se la sia cercata.

                Ma forse puoi dimostrare che non è vero.

                Grazie

              • Roberto scrive:

                No mauricius tu mi insegni che sono stati comprati per abbattere i Cessna dei terroristi….

                Ps
                Ma perché rispondi sempre a domande con domande? Una domanda non è una risposta

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Io ho fatto un’affermazione: i sistemi di difesa aerea servono a tante cose, non solo a difendersi da attacchi russi, infatti ce li hanno paesi (come Italia e Francia) che sono molto lontani dalla Russia. Servono, anche molto banalmente, a difendersi da attacchi di origine intera ad infrastrutture sensibili.

                E voi dite che non è vero. Non volevo dirvi che in questo modo dite una stronzata, ma volevo porvela in modo problematico, ma adesso devo proprio dirvi che dite una stronzata.

              • Roberto scrive:

                Mauricius

                Sarà una stronzata, per carità, se li dici tu ci dobbiamo per forza credere…ma prova tu stesso a leggere quell’articolo che hai postato in cui c’è quel pezzo in cui si dice che stavano lì a “rafforzare il dispositivo di difesa aerea schierato dalla NATO lungo i confini ucraini.”…poi certo tu ci dici che il dispositivo di difesa serve a tutt’altro.

                Ok, ogni giorno se ne impara una

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Se i sistemi di difesa aerea servono soltanto contro la Russia (questa è la tesi strampalata che avete deciso di difendere), perché Italia e Francia ce li avevano da un pezzo?

              • Roberto scrive:

                “La batteria italiana era stata resa operativa a inizio aprile dello scorso anno con 150 artiglieri controaerei dell’Esercito Italiano provenienti dal Comando Artiglieria Controaerei di Sabaudia e dal dipendente 4° Reggimento “Peschiera” di Mantova nell’ambito dell’operazione NATO chiamata enhanced Vigilance Activity tesa a rafforzare il dispositivo di difesa aerea schierato dalla NATO lungo i confini ucraini.”

                Dove è scritta la cosa dei cessna?

              • Roberto scrive:

                La batteria italiana di contraerea con gli artiglieri, erano schierati li per difendere le centrali nucleari slovacche dai terroristi sui cessna?

                Perché poi schierarli al confine dell’Ucraina se devono proteggere le centrali nucleari slovacche che stanno a ovest?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Cessna

                Ma ti paga l’azienda americana per appiccicare ovunque il suo brand? 😀

              • roberto scrive:

                a me no, ma forse a te che l’hai tirato fuori?

              • Francesco scrive:

                Appurato che MT mette le domande per non ammettere di aver scritto stronzate, non c’è molto altro da dire.

                W la Cessna!

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ricordiamo che state parlando di aerei da turismo pur di non difendere la vostra indifendibile tesi: che i sistemi di difesa aerea servirebbero esclusivamente contro la Russia.

  13. Peucezio scrive:

    https://www.corriere.it/esteri/24_marzo_04/trump-eleggibile-sentenza-corte-suprema-b89fbf3e-da3e-11ee-a3ce-72bc18d0f34d.shtml

    Qualcuno ha capito se la cosa vale solo per il Colorado e se la Corte Suprema dovrà pronunciarsi separatamente per tutti gli stati che avessero stabilito l’ineleggibilità di Trump o se questa sentenza vale automaticamente per tutti i casi?

    • Francesco scrive:

      secondo Radio Popolare vale come precedente per tutti gli Stati.

      ma cosa dice Trump della Palestina? è riuscito a non dire nulla e a sfangarla?

      PS i tedeschi si sono veramente rincoglioniti.

    • Roberto scrive:

      Ci sono tre stati in cui trump è stato dichiarato ineleggibile e ha impugnato le decisioni: Colorado, Illinois e maine

      Secondo me la corte deve decidere anche gli altri due casi pendenti, ma immagino che sarà facile visto che il principio vale sempre: spetta al congresso e non agli Stati prendere quelle decisioni

      Poi ci sono una quindicina di stati in cui ci sono procedimenti pendenti che immagino saranno rapidamente decisi usando il principio della Supreme Court

  14. habsburgicus scrive:

    premesso che non sono un giurista, la Corte Suprema opera a livello federale dunque le sue decisioni non possono che avere un valore panunionista,,,,
    forse, conoscendo un po’ l’arte dei legulei :D, potrebbe non valere qualora altri Stati abbiano decretato l’ineleggibilità di Trump con motivazioni completamente diverse, che dunque richiederebbero una pronuncia ad hoc, ma motivazioni eguali, simili o comparabili a quelle usate dai giudici del Colorado per cercare di defraudare dei suoi diritti il signor Donald Trump una volta respinte valgono -o dovrebbero valere- per tutti gli Stati

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