Il secolo carbonifero di Erich Priebke

Erich Priebke è morto a 100 anni, una bella cifra per fare riflessioni storiche: è vissuto più a lungo dell’intero movimento comunista, o del dominio della plastica.

Leggo che è nato il 29 luglio del 1913.

Diciotto giorni prima, il governo bulgaro aveva reso pubblica una lettera che un certo Philippos Spiliotopoulos, ufficiale greco, aveva scritto a casa:

“Questa guerra è stata molto dolorosa. Abbiamo incendiato tutti i villaggi abbandonati dai bulgari. Loro hanno incendiato i villaggi greci e noi quelli bulgari.

Loro massacrano, noi massacriamo, e il fucile Mannlicher ha compiuto la propria opera contro tutti gli appartenenti a quella nazione disonesta che ci sono caduti tra le mani. Dei 1.200 prigionieri che abbiamo preso a  Nigrita, solo quarantuno restano nelle carceri, e ovunque siamo stati, non abbiamo lasciato una sola radice di quella razza.

Ti abbraccio dolcemente, e abbraccio anche tuo fratello e tua moglie” [1]

Alcuni mesi dopo, il 1 dicembre del 1913, Henry Ford inaugurava la prima catena di montaggio del mondo, sul modello della catena di smontaggio (“disassembly line“) delle macellerie industriali di Chicago, dove gli animali venivano massacrati e fatti a pezzi mentre si spostavano lungo un nastro (trecento operai per ogni maiale). Il corpo umano era finalmente sottoposto a regole che imponevano movimenti rigidi di esseri intercambiabili.

Nello stesso anno, il democratico Woodrow Wilson arrivava alla presidenza degli Stati Uniti e introduceva la segregazione razziale negli uffici del governo federale; lo stesso Wilson, poi, costruirà l’immenso complesso militare-industriale che imporrà la segregazione razziale anche nei ranghi dell’esercito.[2]

Torniamo indietro di meno di un anno: il 25 novembre del 1912, il governo francese introduceva la Prestation, l’obbligo di lavoro forzato nelle colonie per gli indigeni incapaci di pagare le tasse nel denaro che i colonizzatori avevano imposto loro. La Prestation si affiancava alla più antica Corvée nei Villages de la Liberté, il nome quasi americano con cui i francesi definivano i centri in cui decine di migliaia di africani venivano costretti a lavorare gratuitamente per le imprese private della madrepatria che li aveva liberati, si diceva, dalla schiavitù.

Alacri indigeni al lavoro forzato per il profitto delle imprese della République

Scaliamo ancora un anno. Spinto da una forsennata campagna mediatica, con tanto di fanciulle indossanti unicamente la bandiera tricolore, un riluttante governo italiano decideva di invadere la Libia: il primo domino a cadere dell’antico ordine, cui faranno seguito le rivolte balcaniche contro l’impero ottomano e l’aggressivo panico austroungarico di fronte alle mire serbe, che accenderà la miccia della prima guerra mondiale.

Dall’attacco contro la Libia, nascerà l’inattesa alleanza tra clericali e nazionalisti, questi ultimi i sostenitori del terzo articolo della dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, lanciata dalla rivoluzione francese “sotto gli auspici dell’Essere Universale”:

Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella Nazione. Nessun corpo, nessun individuo può esercitare un’autorità che non emani espressamente da essa.”

Il primo novembre del 1911, gli italiani inventarono, in Libia, il bombardamento aereo, base non solo di massacri straordinari, ma anche fondamento del dominio totale dai cieli che subiamo oggi. L’inappellabile diritto Hiroshima, che glorifica ciò che altrove condanna, in base alla distanza in metri tra il carnefice e il cadavere.

Nella fase finale di quella guerra, condotta dal generale Graziani,

“gli arabi furono allontanati dai pozzi e cacciati nel deserto, dove l’aviazione italiana ne fece strage. Per anni, si trovarono i loro cadaveri mummificati lungo le piste che conducono in Egitto. Secondo cifre ufficiali, nel periodo 1928-31 la popolazione araba diminuì del 37%.

Dei sopravvissuti, quasi la metà era rinchiusa nei campi di concentramento” [3].

Un anno dopo la nascita di Priebke, il chimico Fritz Haber – che in seguito avrebbe ottenuto il Premio Nobel – iniziò a lavorare alla produzione delle prime armi chimiche per conto dell’esercito tedesco. Presto imitato dai francesi, dagli inglesi e anche dagli italiani, che con l’aiuto di una tonnellata di iprite vinsero la battaglia di Vittorio Veneto contro un esercito austriaco già dissoltosi da diversi giorni.

In tutti questi elementi, apparentemente così diversi, vediamo il segno di un nuovo mondo, dove la forza statale e militare cerca di determinare i processi storici, attorno al nucleo della nazione, definito controllando il lavoro e i corpi e stabilendo chi fa parte della comunità e chi no.

Ma proprio mentre nasceva Priebke, successe qualcosa che destabilizzò tutti questi elementi: il momento magico fu quando il ministro della marina inglese, Winston Churchill, in collaborazione con la Anglo-Persian Oil Company, decise di far usare il petrolio anziché il carbone alla marina militare inglese.

Il carbone ha una doppia valenza: è insieme risorsa energetica ed elemento costitutivo dell’acciaio.

La riforma di Churchill non solo avviò il passaggio dal solido al liquido, che caratterizzerà tutta l’epoca successiva.

Mettiamo in fila le parole: terra, carbone, miniere, minatori, grandissime imprese e anonime maestranze, classi, classe operaia, lotta di classe, eserciti di massa, Germania, ingegneria, acciaio, stato…

Togliamo il carbone, e in un colpo solo, comprendiamo la radice materiale di due guerre mondiali e del grande collasso in cui potè esplodere la rivoluzione bolscevica, una variante della visione del Controllo Totale.[4]

Il sistema statunitense, come vediamo da questo video che risale alla seconda guerra mondiale, riesce a salvare il rapporto acciaio/carbone, pur entrando nell’era del petrolio, creando così un’inimitabile sintesi di violenza militare e flessibilità capitalistica.

La Germania non aveva invece accesso al petrolio, e qui cogliamo le tremende conseguenze della crisi di un dispositivo straordinario che, essendo capitalistico, deve aumentare incessantemente la produzione e non può farlo.

Il che suona molto marxista e astratto, finché non pensiamo alle vite vere delle persone.

Immaginiamo dei bambini, attorno ai dieci anni, che giocano attorno alla casa di Priebke mentre nasce Erich.

Nessuno di loro arriverà ai cinquant’anni, almeno non nella maniera in cui ci siamo arrivati noi.

Uno scomparirà nelle sabbie della Libia, l’altro congelato davanti a Leningrado.

Uno finirà a sparare su presunti partigiani bielorussi di cui non conosce la lingua,[5] un altro apprenderà in trincea che la sua famiglia è stata sterminata in un bombardamento aereo.

Un altro, diventato comunista, sarà impiccato di notte dalla Gestapo, e un altro ancora morirà di stenti, schiavo in una miniera comunista negli Urali.

Un altro ancora, lasciato morire di fame mentre cerca di mangiare l’erba in un campo americano, con la scusa perfetta – la guerra è finita, non è un prigioniero di guerra e quindi il cibo non gli è dovuto.

I pochi sopravvissuti dovranno imparare a rinnegare la propria gioventù, a scivolare via come se non fossero mai esistiti, a nascondere le colpe vere e a caricarsi di colpe che non hanno. Senza la stupenda via di fuga degli italiani, che hanno potuto godere del piacere di massacrare accanto ai perdenti e di festeggiare accanto ai vincitori.

Le strutture tendono a sopravvivere per decenni al crollo delle proprie fondamenta, soprattutto in tempi sempre più accelerati come i nostri.

Solo adesso comincia a dissolversi del tutto il pilastro dell’era del carbone, lo Stato Nazione, sommerso ormai da onde di petrolio.

Paradossalmente, queste sopravvivenze scompaiono nello stesso momento in cui finisce impercettibilmente ma per sempre, anche l’era del petrolio.

E quale simbolo migliore di ciò, della morte di Erich Priebke, nel cui corpo e nei cui processi mentali così poco flessibili si riassume un’intera epoca ormai incomprensibile a quasi tutti, oggetto così estraneo ai flussi contemporanei da non poter essere nemmeno collocato in un cimitero.

Quanto più comprensibile il dialogo tra giovani italiani in vacanza pagata a Nassiriya, nell’Iraq, alcuni anni fa:

«Lo vedo da dentro il trigicon (mirino ndr) – esclama il militare, un carabiniere della Msu – guarda quanto è bellino là a terra, lo vedi che muove la testa?» E la risposta: «Guarda come si muove sto bastardo: Luca annichiliscilo». Qualche minuto dopo si saprà che «Luca sta sera non paga da bere, lo ha annichilito, ha ammazzato il cecchino».

I nostri ragazzi, gli “Eroi di Nassiriya” di tante strade e piazze, siamo certi, nell’improbabile ipotesi che qualcuno chiedesse loro il conto, sarebbero felici di pentirsi pure su Facebook:

Quando un soldato italiano muore, le sue stellette si staccano, e salgono in cielo ad aumentare le gemme del firmamento.

Per questo, forse, il nostro cielo è il più stellato del Mondo.”

L’Italia migliore, insomma, figuriamoci quella peggiore.

In fondo, il pentimento pubblico – opposto ai ripensamenti profondi e sinceri di una vita, magari velati per pudore – è il rito supremo che, nell’Italia clericale, permette di essere riammessi ai piaceri della sudditanza.

Quanto vorrei poter alzare il telefono e chiamare Roberto Giammanco per parlare di questo articolo, ovunque lui si trovi. Spero che qualcosa dell’apertura di spirito che lui mi ha insegnato, si trovi tra queste righe.

Note:

[1] Non possiamo garantire dell’autenticità di un documento pubblicato dai nemici dei greci; quello che ci interessa è la definizione di un campo di discorso, quello di ciò che verrà poi chiamato “pulizia etnica”.

[2] I media statunitensi crearono il mito, sembra falso, del corridore Jesse Owens con cui Hitler si sarebbe rifiutato di congratularsi perché era nero. Al suo ritorno dalla vittoria, la direzione dell’albergo Waldorf Astoria obbligò il negro a prendere l’ascensore di servizio perché non si mescolasse con i bianchi. Con grande dignità, Owens disse:

“Dopo tutte quelle storie che ho sentito a proposito di Hitler e il suo rifiuto di salutarmi, sono tornato al mio paese di nascita, e non mi veniva permesso di sedermi nella parte anteriore di un autobus”, ricordava Owens. “Sono stato costretto a restare nella parte  posteriore. Non potevo vivere dove volevo. E allora dove sta la differenza?”

[3] Sven Lindqvist, Sei morto! Il secolo delle bombe, Milano, Ponte alla Grazie, 2001, p. 115.

[4] Infatti, fu proprio nel marzo del 1913 che Lenin scrisse un opuscolo intitolato, Tre fonti e tre parti integranti del marxismo:

La dottrina di Marx è onnipotente perché è giusta. Essa è completa e armonica, e dà agli uomini una concezione integrale del mondo, che non può conciliarsi con nessuna superstizione, con nessuna reazione, con nessuna difesa dell’oppressione borghese. Il marxismo è il successore legittimo di tutto ciò che l’umanità ha creato di meglio durante il secolo XIX: la filosofia tedesca, l’economia politica inglese e il socialismo francese.”

Non solo ogni bene viene dall’Occidente, ma la “dottrina giusta” può cambiare la storia, come presumevano anche le volontà nazionaliste; viceversa, si è sempre manifestatori di un ineluttabile destino, che sia della razza o della classe.

[5] Tra l’incudine nazista e il martello sovietico, circa due dei nove milioni di abitanti della Belorussia persero la vita, e altri milioni furono deportati e ridotti in schiavitù dalle due parti. Lo sapevate?

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112 risposte a Il secolo carbonifero di Erich Priebke

  1. habsburgicus scrive:

    bravo Miguel !
    “sapevo” che saresti intervenuto, nonostante i tuoi interessi attuali sono altri e lo hai fatto con un articolo splendido..non che sia una novità 😀
    (a proposito, come è andato l’incontro con la vice di Renzi, mi pare fissato il 9 ottobre, sull’Oltrarno ?…spero bene)
    desidero quindi essere il 1° a commentare

    su Wilson…
    hai pienamente ragioni…
    molti in Italia non si rendono conto che furono i democratici a cavallo dei due secoli a rafforzare la segregazione che divenne totale al sud nel 1900 e sarà estesa a livello federale dal citato Wilson..
    dal 1901 al 1929 per incidens non ci fu un solo nero alla House of Representatives..dal 1929 al 1935, ve ne fu uno, ma un REP eletto al nord..
    solo dal 1935 vi sarà un DEM nero, eletto al nord, in Illinois
    il Sud eliminò del tutto i neri, anche come potere locale, partendo dal Mississippi (1890) e andando in South Carolina (1895) e Virginia (1900)…
    ancora nel 1948 i DEM ebbero alla Camera 103 seggi su 105 negli 11 Stati ex-secessiisti (Virginia, North Carolina, South Carolina, Georgia, Florida, Alabama, Mississippi, Louisiana, Arkansas, Texas e Tennessee) e fecero l’en plein in 10 su 11 (come i 61 a 0 di SB in Sicilia nel 2001 !) mentre in Tennessee persero solo 2 seggi in Tennessee orientale (area che fu unionista e votò sempre REP, il “partito di Lincoln”)…ovviamente si papparono 22 senatori su 22 (e pure quelli di Kentucky, Oklahoma e credo Missouri)
    fu Kennedy a rivoluzionare tutto
    e da allora in certi stati come il Mississippi gli ex-DEM divennero REP 😀
    ci sarebbero ancora tanti altri commenti da fare…ma uno per volta !

  2. habsburgicus scrive:

    Senza la stupenda via di fuga degli italiani, che hanno potuto godere del piacere di massacrare accanto ai perdenti e di festeggiare accanto ai vincitori.

    mitico…chapeau…questa frase varrebbe da sola almeno un Premio Strega 😀

  3. Andrea scrive:

    “In fondo, il pentimento pubblico – opposto ai ripensamenti profondi e sinceri di una vita, magari velati per pudore – è il rito supremo che, nell’Italia clericale, permette di essere riammessi ai piaceri della sudditanza.”

    Favoloso! Non ho potuto fare a meno di sottolinearlo…
    (Non che il resto sia da meno…)…

  4. mirkhond scrive:

    “Dopo tutte quelle storie che ho sentito a proposito di Hitler e il suo rifiuto di salutarmi, sono tornato al mio paese di nascita, e non mi veniva permesso di sedermi nella parte anteriore di un autobus”, ricordava Owens. “Sono stato costretto a restare nella parte posteriore. Non potevo vivere dove volevo. E allora dove sta la differenza?”

    E’ quello che penso, se vedo i cani idrofobi che si accaniscono sulla salma di un decrepito centenario, morto da poco, e a cui si è perfino impedito un funerale in una chiesa della Fraternità San Pio X (che in questo caso ha tutta la mia stima, alla faccia del conformismo benpensante giudeodiretto…..)

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      La fraternità è stata così accogliente anche per Welby? Oppure i buoni sentimenti e le belle parole sono solo a giorni alterni?

      • mirkhond scrive:

        Neanche la TUA chiesa è stata accogliente con Welby……

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Con mio disappunto in quel caso. Però, almeno, è stata coerente, mentre questi che sono aperti e tolleranti a patto che ci sia un nazista di mezzo mi fanno vomitare.

        • daouda scrive:

          Quali sono le tre prerogative di un peccato mortale?

          Pensale per Welby e poi per Priebke.
          Per me una ne manca in entrambi ( e guarda che non rinfaccio a nessuno dei due le sue appartenenenze politiche ).
          Se poi, come è e ne porterò dimostrazione, in determinate situazioni legittimo fare delle rappresaglie, il tutto non sussiste proprio ovviamente a favore di Priebke.

        • daouda scrive:

          Forse l’ingiustizia che ha subito Welby è riguardo al come si debba intendere l’accanimento terapeutico che è da ripensare.
          Effettivamente la piena avvertenza ed il deliberato consenso sarebbero innegabili, ma sarebbe allora da spiegare come la disperaizone nei casi di suicidio da essa dipendenti, o di altri casi, possa obnubilare una di questi due fattori ( la materia grave c’è ed è ovvio ) visto che vari suicidi in cui la disperazione porta al suicidio mi sembrano problematici.
          Il fatto è che tale caso è stato usato per questioni di principio inerenti la lotta politica contro le fronde demoniache riguardo l’eutanasia CHE OVVIAMENTE NON E’ GIUSTIFICABILE.

          Priebke però è cosa priva di qualsiasi dubbio. Su Pinochet che citavi prima da qualche parte, non conosco. sarebbe interessante affrontare la cosa con pacatezza e savienzza però.

  5. mirkhond scrive:

    Quali colleghi di Priebke risponderanno mai agli IMMENSI CRIMINI citati da Martinez?
    Ma chi VINCE è sempre buono, giusto?

  6. mirkhond scrive:

    Lo sapevate?

    No. Ma ormai non ci si meraviglia più di niente di fronte agli orrori di cui è capace l’uomo CIVILIZZATO……

  7. Tortuga scrive:

    Mi associo ai complimenti di hasburgicus.
    Siempre un grande il nostro Miguel!

  8. Miguel Martinez scrive:

    Per Mirkhond

    “E’ quello che penso, se vedo i cani idrofobi che si accaniscono sulla salma di un decrepito centenario, morto da poco, e a cui si è perfino impedito un funerale in una chiesa della Fraternità San Pio X”

    Dovremmo imparare a guardare la specie dei “cani idrofobi” come tale, a prescindere dalla particolare vittima su cui si accaniscono di volta in volta.

    Odio giocare la Hitler card, ma è evidente che la tipologia umana è quella giustamente sdegnata che nella Kristallnacht si accaniva contro negozi ebrei.

    Ovviamente tutti coloro che fanno così, si sentono moralmente giustificati: chi linciava i neri nel Sud degli Stati Uniti era convinto di punire dei mostruosi stupratori.

    La cosa interessante è quando il clima cambia, e guardiamo questi episodi – come guarderemo un giorno l’accanimento sul cadavere del centenario Priebke – con distacco: è allora che si vede ciò che si sarebbe già dovuto vedere al momento.

    Ma qui torniamo alla sempre valida storia del re nudo.

    • habsburgicus scrive:

      @Miguel
      La cosa interessante è quando il clima cambia, e guardiamo questi episodi – come guarderemo un giorno l’accanimento sul cadavere del centenario Priebke

      ragionamenti molto acuti e sacrosanti, Miguel..tu però credi che la nostra sia un “epoca normale”, soggetta alle “normali” leggi storiche pentamillenarie e dunque, in tal caso avresti ragione al 100 %
      io incomincio ad avere dei dubbi (che a te parranno ridicoli :D), e cioè non ritengo impossibile che la Storia sia finita (quella “grande” almeno) e che stiamo per entrare (se non siamo già entrati :D) in una fase completamente nuova della storia dell’umanità paragonabile al passaggio della preistoria alla storia verso il 3200 a.C con la comparsa della scrittura a sud di Uruk in Mesopotamia….mi sbaglierò, forse, ma è ciò che temo
      e sai perché ?
      perché ogni grande cambiamento storico, in un sistema “bloccato” (quale è il nostro oggi) è avvenuto, nel bene o nel male, solo in conseguenza di una guerra…
      e oggi la guerra, quella con la G maiuscola, non è più possibile….

      • mirkhond scrive:

        L’era del NWO, in cui E’ SEVERAMENTE VIETATO essere politicamente scorretti…
        Se dici che renzy è finocchio, vai in galera SE LO E’….
        Se esprimi dubbi, sull’onnipossente campagna contro il femminicidio, sei uno che vuole fare del male alle donne….
        Se critichi il napoletano-piemontese giorgio I presidente a vita della repubblica tricolorata, finisci come Sizzi…..
        Se provi pietà per un feretro di un decrepito e disgusto per veder comparire RIPETUTAMENTE un altro decrepito IN BARELLA in un’aula di tribunale, sei un nazista….
        Se chiedi il conto dei crimini degli autoproclamatisi BUONI, solo perché vincitori, dal 1860 ad oggi sei:
        1) un revisionista alla pummarola
        2) un fiancheggiatore dell’eversione del NWO…..
        Si comincia col dare al nazista e si finirà col rinchiudere a fenestrelle i “revisionisti alla pummarola”…..

  9. Miguel Martinez scrive:

    Per Mirkhond

    “Ma chi VINCE è sempre buono, giusto?”

    E’ così, ma non è solo così. Sul carro del vincitore, ci saltano tutti, e spesso per motivi molto diversi dal vincitore.

    Una volta che si afferma un dispositivo simbolico, tutti gli interessi, anche opposti, lo sfruttano: Lutero ha sfruttato 1500 anni di lavoro cattolico sull’immaginario, che dava per assoluto il valore di ciò che un certo Gesù Cristo avrebbe detto, e consacrava i testi in cui lo diceva, per affermare qualcosa di diverso.

    Pensa agli usi marginali dell’antinazismo, che vanno dagli antiabortisti americani ai nazionalisti greci, dagli antievoluzionisti a Forza Italia quando deve esaltare gli americani.

  10. Miguel Martinez scrive:

    Per Mauricius Tarvisii

    “mentre questi che sono aperti e tolleranti a patto che ci sia un nazista di mezzo mi fanno vomitare.”

    Ognuno va giudicato per ciò che sostiene davvero, non per ciò che noi attribuiamo loro.

    Mai sentito che la San Pio X affermasse di essere “aperto e tollerante”. Loro affermano che c’erano tutte le ragioni che la dottrina cattolica prevede storicamente per celebrare un rito funebre. Punto e basta. Se non sei d’accordo, devi citare fonti accettabili a loro – che so, San Tommaso – e dimostrare il contrario, ma non parlare di “apertura” o di “tolleranza”.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Se vengono elogiati per una presunta apertura che si contrappone alla bieka chiusura cattolica nei confronti di un “povero cristo” sono legittimato ad usare l’argomento apertura/chiusura. Poi secondo me i lefebvriani possono costruire a Priebke anche un mausoleo, per quello che me ne frega, santificarlo e indicarlo come guida morale. Per fortuna non sono della loro parrocchia…

      • Peucezio scrive:

        Mauricius, l’apertura non c’è nel commento di MIrkhond, te la sei sognata tu.
        E’ morale e cristiano fare il funerale ai morti e la Fraternità, al contrario dei tuoi modernisti, servili e ossequiosi verso il poetere, l’ha fatto, tutto qui.

  11. mirkhond scrive:

    Maurizio è un allievo di don De Capitani, di cui condivide nel profondo l’orientamento ideologico, tutto dialogo e comprensione, tranne per chi NON la pensa come lui….
    In questo il Concilio non ha conciliato proprio un bel niente…
    Com’è UMANO che sia, e come è avvenuto fin dai tempi delle prime comunità apostoliche, già IN LITE tra loro, vedasi la questione della circoncisione, le carni proibite, la Torah ecc.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Gradirei io, invece, un minimo di comprensione. Ma non per me (per quello che conto), ma per l’essenza del cattolicesimo.
      Il concetto è che si possono salvare tutti, ma non che si salvano tutti. Se si crede che basti andare a messa la domenica ed avere fede per sfangarla, temo che si è sbagliata religione: quello lì è il protestantesimo. Da noi, al contrario, contano quelle cose chiamate opere ed i massacri sono sì opere, ma negative.
      Quindi lo stragista non si salva? Non è detto, si può salvare se si pente (se non si pente l’inferno se l’è creato da solo). In questo caso, però, Priebke ha detto pubblicamente che lui non si è pentito e non si voleva pentire di un bel ciufolo!
      Non vi piace come dottrina? Liberi di andare in cerca di altro: ci sono un sacco di confessioni religiose in giro…

      • mirkhond scrive:

        Il fatto di aver detto pubblicamente che NONsi è pentito, non vuol dire che non si sia effettivamente pentito IN FORMA PRIVATA….
        Il suo “incocciarsi” può essere anche stata una reazione di dispetto verso l’ACCANIMENTO che gli si è fatto da quasi 20 anni…
        Io, e presumo tu, NON c’eravamo quando il rimba ha esalato l’ultimo respiro, eh!
        Se Cavour, Cialdini, Pinelli, Garibaldi, Milon, Fumel, Govone ecc. prima di rendere l’anima a Dio hanno RANTOLATO il perdono, DIO glielo HA CONCESSO….
        Nonostante siano stati dei CRIMINALI come Priebke, e non abbiamo MAI AMMESSO PUBBLICAMENTE il loro pentimento……

        • mirkhond scrive:

          non abbiaNo

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Ha fatto il suo testamento in cui nega di essersi pentito, che è perfino peggio del mancato pentimento. E tanto basta.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Comunque, se invece di lanciarti lancia in resta ti fossi sforzato di capire cosa è successo, sapresti che la Chiesa NON ha vietato le esequie, ha vietato le PUBBLICHE esequie. Se poi il criminale impenitente voleva l’ennesima passerella politica, allora non vedo proprio nemmeno il barlume di un possibile pentimento…

        • daouda scrive:

          Se leggi l’intervista testamento di luglio ( ma anche altre interviste )è chiaro e lampante che abbia affemato che è stato dispiaciuto, e continua ad esserlo, di aver dovuto sparare ma NON SI PENTE in relazione al fatto che secondo lui era nel pieno del diritto militare come un soldato non si pente di uccidere in guerra.
          E’ proprio diverso il concetto ed è comunque un problema da affrontarsi a tu per tu con un sacerdote in confessione.

          Quest’articolo della bussola quotidiana poi mette bene in evidenza cosa si debba intendere per “peccatore manifesto” e” pubblico scandalo”

          Non arrampicarti sugli specchi.

          http://www.lanuovabq.it/it/articoli-funerali-priebkedove-stail-vero-scandalo-7507.htm

        • daouda scrive:

          Riporto da un forum che ho trovato tal termometro politico qualcosa di chiaro.

          Domanda 1:

          »Era un peccatore conclamato, mai pentito e la celebrazione in pubblico di funerali cattolici avrebbe dato scandalo»
          ?

          Risposta:

          Priebke ha sempre detto che per lui commettere quell’atto fu una grande tragedia personale ed espresse ripetutamente il suo più vivo cordoglio ai famigliari delle vittime
          Domanda 2:

          Ma si è pentito o no?

          Risposta:

          Non c’è nulla di cui veramente si dovesse pentire. Ha, giustamente, espresso il suo cordoglio per i famigliari delle vittime e ammesso che per lui eseguire quell’ordine fu una tragedia personale.
          Domanda 3:
          Ma come, uccidere delle persone in una rappresaglia non è cosa di cui pentirsi?

          Risposta
          Se uno è convinto di eseguire un ordine legittimo, perché la rappresaglia tale era, non c’è né piena consapevolezza né deliberato consenso
          Domanda 4
          Ma nel suo testamento politico con sembra essersi pentito dell’essere stato SS.
          Eppure la Chiesa allora non ha ammesso i funerali di Welby. Non c’è contraddizione?

          Risposta
          Chi chiede di morire tramite l’eutanasia è un peccatore impenitente. Erich Priebke non è morto senza sacramenti.
          Il che, tradotto, vuol dire che prima di crepare è stato confessato, assolto e comunicato.

        • daouda scrive:

          Forse l\’ingiustizia che ha subito Welby è riguardo al come si debba intendere l\’accanimento terapeutico che è da ripensare.
          Effettivamente la piena avvertenza ed il deliberato consenso sarebbero innegabili, ma sarebbe allora da spiegare come la disperaizone nei casi di suicidio da essa dipendenti, o di altri casi, possa obnubilare una di questi due fattori ( la materia grave c\’è ed è ovvio ) visto che vari suicidi in cui la disperazione porta al suicidio mi sembrano problematici.
          Il fatto è che tale caso è stato usato per questioni di principio inerenti la lotta politica contro le fronde demoniache riguardo l\’eutanasia CHE OVVIAMENTE NON E\’ GIUSTIFICABILE.

          Priebke però è cosa priva di qualsiasi dubbio. Su Pinochet che citavi prima da qualche parte, non conosco. sarebbe interessante affrontare la cosa con pacatezza e savienzza però.

  12. Miguel Martinez scrive:

    Per Mirkhond

    “conformismo benpensante giudeodiretto”

    E’ chiaro che le organizzazioni comunitarie ebraiche sfruttano qualunque occasione che permetta di tutelare alcuni interessi, compresi quello dello stato d’Israele.

    Ma sarebbe un errore attribuire questo clima a tali organizzazioni.

    La caratteristica di ogni capro espiatorio è quello di riunire tutta la comunità nel linciaggio, e quindi in una comunità, il linciaggio da parte di mille persone soddisfa mille interessi diversi.

    C’è chi deve farsi vedere mentre scaglia la prima pietra, c’è chi cerca di cogliere l’occasione per far vedere che il vicino non ha picchiato con sufficiente forza (segreta complicità?), c’è chi coglie la palla al balzo per mettere su un mercatino, c’è il suo rivale e nemico mortale che coglie la stessa palla al balzo per dire che il mercatino dissacra, e così via.

    Il gioco è immensamente complesso, eppure semplicissimo.

    • Peucezio scrive:

      Miguel,
      complimenti per l’articolo.

      Sugli ebrei e il conformismo,
      anch’io penso che le organizzazioni ebraiche in sé c’entrino poco: fanno pressione ma non sono determinanti. Però gli ebrei nel loro complesso io credo di sì. E credo che la gente, cioè i gregari, che sono l’80% della gente, abbiano un fiuto istintivo verso il potere.
      Poi giocano tanti altri fattori, di origine diversa e anche contingente, siamo d’accordo.
      Ma non sottovaluterei l’istinto innato di moltissima gente nel fiutare, anche inconsciamente, dove va il vento. E dico inconsciamente perché sono convinto che la maggior parte di queste persone sia sincera. Ma questo non le riscatta minimamente, anzi, da un certo punto di vista è peggio, perché chi agisce per calcolo un po’ di spirito critico lo conserva e quindi è più libero, mentre chi s’immedesima nel servilismo, arriva a incarnarlo, non ha molte speranze.

  13. rossana scrive:

    Applausi…Post da salvare.

  14. Miguel Martinez scrive:

    Per Mirkhond

    “Se dici che renzy è finocchio, vai in galera SE LO E’….”

    Secondo le malelingue di Firenze, non lo è 🙂

    Comunque, sono d’accordo con l’UAAR (come categoria di pensiero) quando dicono che certe cose sono interessanti unicamente quando vanno contro i principi pubblicamente vantati da qualcuno.

    In questo caso, sapere che Berlusconi ha l’amante è meno interessante che sapere che ce l’ha Formigoni.

    • mirkhond scrive:

      Secondo le malelingue di Firenze, non lo è 🙂

      Anni fa, in un’intervista, renzy avrebbe dichiarato di essere bisessuale….
      Forse, cercava di far colpo sugli ambienti gay, per farsi propaganda alle sue ambizioni politiche?

    • Peucezio scrive:

      “Comunque, sono d’accordo con l’UAAR (come categoria di pensiero) quando dicono che certe cose sono interessanti unicamente quando vanno contro i principi pubblicamente vantati da qualcuno.”

      Però che tristezza che alla fine non si riescano mai a valutare le cose in sé, ma solo in relazione.
      Se uno mi pesta un callo, che me ne frega a me se pestare i calli è o no contrario alla sua religione.
      Se tutti ci ponessimo il problema di cosa fare per vivere e far vivere tutti un po’ meglio, invece di ossessionarci su come essere coerenti coi nostri principi, il mondo sarebbe un luogo più salubre.

  15. Miguel Martinez scrive:

    Per Habsburgicus

    “non ritengo impossibile che la Storia sia finita (quella “grande” almeno) e che stiamo per entrare (se non siamo già entrati 😀 ) in una fase completamente nuova della storia dell’umanità paragonabile al passaggio della preistoria alla storia verso il 3200 a.C con la comparsa della scrittura a sud di Uruk in Mesopotamia”

    Guarda che concordo totalmente, e credo che sia la riflessione fondamentale da fare adesso.

    Anzi, direi di più – forse siamo alla soglia di una fase postumana, per cui la rottura è ancora più grande di quella di Uruk.

    Ma ciò non toglie che le residue reazioni umane siano perfettamente intercambiabili in ogni tempo, luogo e clima ideologico.

  16. mirkhond scrive:

    “Anzi, direi di più – forse siamo alla soglia di una fase postumana, per cui la rottura è ancora più grande di quella di Uruk.”

    Il NWO?
    Agghiacciante!

  17. Miguel Martinez scrive:

    Per Mirkhond

    “Il NWO?
    Agghiacciante!”

    Credo che la paranoia del “New World Order” sia, tra tutte le malattie mentali che girano, infinitamente più sana della normalità.

    Ciò non toglie che io la ritenga falsa, per diversi motivi.

    Non esiste alcun “ordine”, tantomeno “nuovo”, perché la natura della società postumana è l’accelerazione infinita dei tempi e delle trasformazioni, mentre l’idea di un “ordine nuovo” partecipa del mito ottocentesco di un mondo ordinato in modo diverso.

    Migliaia di gruppi umani lottano per espandersi, con tutte le armi più subdole e ogni forma di inganno; ma non esiste un unico gruppo che si affermi sul mondo, a discapito di tutti gli altri.

    Come il mio amico Paolo Attivissimo, non credo al “grande complotto unico”; ma al contrario di Paolo Attivissimo, ritengo che credere al “grande complotto unico” sia comunque molto più sano che credere di vivere nel migliore dei mondi possibili.

    Le scie chimiche sono una balla; ma la fede nelle scie chimiche è comunque più vicina alla realtà della fede nella democrazia liberale.

    • Peucezio scrive:

      Sei amico di Attivissimo?

      • daouda scrive:

        Innazitutto IL GOMBLOTTE è

        un processo cosmico naturale ineludibile ed un intento demoniaco inarrestabile.
        Per definizione non può avere centro come per definizione non può non costituire, la sua globalità, un’uniformità vigente.

        parlare di complotto unico è idiota di per sé stesso, come anche pensare che il complottare sia qualcosa di anomalo.

      • Miguel Martinez scrive:

        sì, sono amico di Attivissimo, e anche del suo nemico numero uno, Giulietto Chiesa 🙂

        • Z. scrive:

          Flirti con tutti, te.

          Sei peggio di Renzi 😀

        • habsburgicus scrive:

          @Miguel

          Giulietto Chiesa deve essere una persona interessante 😀
          ho avuto modo, talora, di leggere suoi articoli di politica estera li ho trovato sensati e anche coraggiosi…non necessariamente condivisibili, ma sempre informati
          è (era) un po’ troppo filo-sovietico, ma avendo rivisto la mia posizione rispetto all’URSS più tarda e alle “democrazie popolari”, anche su quello sono meno distante da lui di quanto qualcuno potrebbe forse inferire 😀

          P.S:
          conosci il sen. Fernando Rossi (non più in Parlamento) di Ferrara ? quello è un Uomo, per quanto ne so…pur provenendo dal PCI, anzi dall’ala più dura e “stalinista” (era nel PdCI di Diliberto, basti dire quello 😀 fu uno dei due che votarono contro l’intervento in Afghanistan a costo di far cadere Prodi e fu espulso) si è dimostrato persona coraggiosa, aperta e, rarissima avis anche fra i migliori della sinistra, addirittura capace di superare i dogmi stantii dell’antifascismo demenziale, ridicolo e carognesco di cui abbiamo visto in questi giorni le ennesime dimostrazioni

    • Andrea scrive:

      “Le scie chimiche sono una balla; ma la fede nelle scie chimiche è comunque più vicina alla realtà della fede nella democrazia liberale.”

      @ Miguel Martinez

      Mi permetto solo di aggiungere che questo dipende da ciò che si ha in mente quando si scrive/dice/pensa la locuzione “democrazia liberale”…

      • Z. scrive:

        Vero. E anche, aggiungerei, da cosa si intende per “fede”.

        In ogni caso, alla fin fine, la democrazia liberale qualche vantaggio non indifferente lo porta. Mica che sia l’Eden, ma meglio della dittatura illiberale.

        La fede nelle scie chimiche serve a farti spendere soldi in libri-truffa, a distogliere la tua attenzione dai problemi veri (come se non ce ne fossero a sufficienza) e a qualificarti come un idiota a tutto tondo quando magari neppure lo sei.

    • Francesco scrive:

      >> la fede nelle scie chimiche è comunque più vicina alla realtà della fede nella democrazia liberale.

      alla luce dei miei 45 anni di vita, e non avendo nessuna competenza di chimica, mi sento in dovere di dissentire

      peraltro, da caporal maggiore in congedo, sono offeso per il tuo rifiuto di trattare i soldati italiani come gli altri: perchè cavolo dovrebbero essere “in vacanza pagata” e non in servizio come tutti gli altri soldati del mondo?

      non mi pare tu sia pacifista a oltranza o aborrisca l’uso delle armi

      a parte questo, post carino ma troppo “da giornale femminile” l’idea che il petrolio sia “alla Baumann” x’ è liquido e il carbone no, è solo più efficiente ma è la stessa roba

      ciao

  18. mirkhond scrive:

    “perché la natura della società postumana è l’accelerazione infinita dei tempi e delle trasformazioni”

    A parte il bazurlone Attivissimo, questa accelerazione ci porterà a SCHIANTARCI, se si continua con questa FOLLE VELOCITA’…..
    Ed è questo che mi spaventa, perché SOLO DIO può fermarla…
    Ma NON lo fa……

    • Z. scrive:

      Secondo me ha qualcosa a che vedere col fatto che non esiste. Naturalmente posso sbagliarmi 😀

      • mirkhond scrive:

        E come si è generato il TUTTO, secondo Zanardo?

        • Z. scrive:

          Probabilmente nel modo secondo cui, a parere del Duca, si è generato Dio…

          😀

        • mirkhond scrive:

          Zanardo, Dio E’ ETERNO, INCREATO E IMMORTALE.
          Non si E’ generato da nessuno perché C’E’ SEMPRE STATO e SEMPRE CI SARA’…..
          Casomai, circa 2000 e poco più anni fa, SI E’ INCARNATO nel falegname Giudeo di Betlemme/Nazareth……

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Parlare di creazione di Dio è come parlare di lunghezza di un punto: non ha senso.

        • mirkhond scrive:

          Qui concordo con te.
          Bisognerebbe spiegarlo allo Zanardo 🙂 …….
          ciao!

        • Z. scrive:

          MT,

          — Parlare di creazione di Dio è come parlare di lunghezza di un punto: non ha senso. —

          Esatto, è proprio questo il punto. Anche parlare di “creazione dell’universo” non ha senso 😀

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Visto che l’Universo un’età ce l’ha, parlare della sua nascita ha molto senso.

        • Z. scrive:

          MT,

          — Visto che l’Universo un’età ce l’ha, parlare della sua nascita ha molto senso. —

          Non ha senso parlare della sua creazione, dato che non c’è un “prima” e non c’è un “fuori” (che è la stessa cosa).

          Te la metto giù in altre parole.

          Perché esiste l’universo? Per me è una domanda priva di senso.

          Per il Duca esiste perché l’ha creato Dio: e perché l’ha creato Dio? Per il Duca è una domanda priva di senso.

          Si introduce un elemento in più, ma il risultato non cambia.

          Ricordi il mito del mondo, dell’elefante e della tartaruga?

          Z.

        • Francesco scrive:

          in effetti, negare del tutto Dio ha un qualche senso, chiedersi da dove venga è del tutto stupido

        • daouda scrive:

          Senti Roberto non mi prendere per il culo.

          Tu hai asserito che il fatto di uccidere in sé fosse sbagliato a prescindere, secondo le normative sulla rappresaglia mentre io ho portato le prove del fatto che le norme hanno sempre tenuto in considerazione la possibilità di uccidere ( come si discuteva non siamo tra idioti che negano a prescidere il diritto di rappresaglia , come i giudei fanatici nostrani od i comunistoidi ).Ora l\’interpretazione ( ribadisco , l\’interpretazione ) che se ne dava prevedeva RISPETTANDO le norme che fossero coinvolti anche i civili ( sia chiaro a Pino ) e divenne lampante con il famoso articolo 50 tanto che nel 49 alla convenzione di Ginevra si è deciso di allargare la categoria di persone non rientrabili in tale diritto di rappresaglia.
          Non posso stare qui a spulciare l\’articolo per te, ti ho portato due articoli che illustrano questo, fai le tue deduzioni, se poi vuoi rimanere della tua idea SBAGLIATA a me non me ne frega niente.

          Per quanto riguarda la legittimità delle ardeatine ammetto non che io l\’avessi ritenuta legittima, cosa che non poteva essere a prescindere e mai tale la ho considerata, ma ammetto semmai di aver spiegato male cosa intendessi ossia questo: c\’era la motivazione per poter applicare il diritto di rappresaglia , il problema è che è stato applicato male, cosa ben diversa.
          Legittima in questo senso, non nella sua applicazione che è stata invece criminale e che io assolutamente non volevo giustificare.

          Non sono un coglione Roberto. Inizia a mettertelo in testa.

        • Z. scrive:

          Non esageriamo, via. Diciamo che è una domanda che non ammette risposte dotate di gran significato, ecco. Un po’ come chiedersi “da dove viene l’universo” 🙂

          Z.

          PS: Daù, hai sbagliato blocco di commenti!

    • Francesco scrive:

      schiantarci è più o meno quello che facciamo dall’inizio della storia

      non vedo tutta ‘sta novità travolgente

      ciao

  19. Miguel Martinez scrive:

    Per Mirkhond

    “Anni fa, in un’intervista, renzy avrebbe dichiarato di essere bisessuale….”

    Ho dato un’occhiata su Google, mi sembra semplicemente uno scherzo. A parte il fatto che le voci fiorentine puntano in altra direzione :-), non credo proprio che un politico talmente radicato con certi ambienti cattolici direbbe una cosa del genere.

    La genialità di Renzi consiste nel fatto di essersi ritagliato il ruolo di un Grillo senza trasgressioni.

  20. Z. scrive:

    Regà, sbrighiamoci a finire questa discussione, ché sennò non è detto che ci si riesca un domani!

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/16/negazionismo-scontro-su-introduzione-del-reato-sospesa-commissione-in-senato/

  21. daouda scrive:

    x Roberto e Z. sperando che possano porsi nei confronti dei loro interlocutori in modo meno saccente e pretestuoso :

    —–

    Si completano a vicenda:

    https://www.jagcnet.army.mil/DOCLIBS/MILITARYLAWREVIEW.NSF/0/47c2b664085060fc85256e5b00576e6e/$FILE/Volume175Darcy.

    http://www.pegc.us/_LAW_/Volume170Mitchell.pdf

    Questo invece nelle note dà l’idea dei manuali delle altre forze militari ed altro

    http://www.icsm.it/articoli/documenti/mackensen.html

    Qui è importante per i riferimenti agli ordini militari tedeschi ed altro

    http://www.icsm.it/articoli/documenti/kesserling.html

    ( Già dal processo Kappler in poi, a leggere queste sentenze, si iniziano a gonfiare di retorica,illogicità e ideologismi , basta leggerle )

    Il mio intento non era certo dire che alle cave ardeatine ci fosse stato un atto legittimo di rappresaglia perché per vari motivi, così non fu.
    Volevo solo dimostrare che la rappresaglia esiste e prevede morti , anche di innocenti, (fino al 1949) e così è sempre stata intesa.

    Per quanto riguarda l’incostituzionalità dei processi a Priebke CHE LO RENDONO UN PERSEGUITATO riguardano
    a) la retroattività
    b) il fatto che sia stato processato due volte per il medesimo atto
    c) il fatto che è stato ingabbiato superati gli 80

    Ora di queste cose io ho solo sentito dire, ma non ho problema ad analizzare se qualcuno vuole.

    p.s. ovviamente Miguel aveva chiesto di appurare se la rappresaglia fosse legittima ( meglio dire legittimata ). Spero di aver fatto un utile servizio.

    • roberto scrive:

      scusa Daouda,
      ma saccente lo riserviamo a Z 🙂 !

      tu hai sostenuto a più riprese che una rappresaglia come quella delle fosse ardeatine era o poteva essere giustificabile secondo delle “norme”

      io ti ho risposto che secondo me non è cosi’ e che anzi la IV convenzione del’aja vieta le rappresaglie sui civili (permette la distruzione di case e fattorie, ma non l’uccisione di civili a caso). ti ho indicato quali sono le disposizioni alle quali mi riferisco (e lascio da parte il diritto consuetudinario, che sono convinto mi dia ragione ma il discorso diventa complicato), ti ho postato un link indicandoti dove cercare le cose che ho letto.

      ti ho chiaramente detto (e se sei in buona fede devi ammetterlo): posso sbagliarmi, dimmi quali norme (convenzioni, norme nazionali, codici militari quello che vuoi) consentono la strage di civili rastrellati a caso come forma di rappresaglia e ammetterò volentieri l’errore. in fin dei conti il diritto di guerra è lontano 1000 miglia dai miei interessi, ne so pochissimo, posso sbagliarmi.

      se leggo che i gatti hanno quattro zampe, e se in vita mia ho solo visto gatti a quattro zampe, se tu vuoi convincermi che i gatti ne hanno cinque devi almeno farmene vedere uno, non ti pare?
      stessa cosa per le rappresaglie. non ho mai letto da nessuna parte che rastrellamenti ed esecuzioni sommarie possano essere considerate come legittime. dici che c’è una norma che lo consente? benissimo fammela vedere e ti do ragione

    • roberto scrive:

      daouda 1
      “da quel che capisco è che fino al 50 tale pratica abietta è stata considerata valida ergo giusta ( ovviamente in determinate e chiare circostanze )”

      daouda 2
      “Ad ogni modo se leggi bene ci sono norme che CONSENTIREBBERO la rappresaglia e così sono state infatti interpretate.” [Ndr si sta parlando della rappresaglia delle fosse ardeatine]

      daouda 3
      “Il mio intento non era certo dire che alle cave ardeatine ci fosse stato un atto legittimo di rappresaglia perché per vari motivi, così non fu”

      bene, sono contento che tu abbia cambiato idea, sono d’accordo con daouda 3

    • Z. scrive:

      Allora,

      a) non c’è nessuna retroattività in malam partem a meno di non voler considerare tale qualsiasi mutamento sfavorevole della giurisprudenza;
      c) anche chi ha più di ottant’anni va sottoposto a processo, se capace di stare in giudizio. In tempi men leggiadri e più feroci, Pétain ci rimase fino ad un’età ben più avanzata: e comunque esistono sempre grazia e commutazione della pena, nel caso.

      Del punto b) non sapevo nulla. Davvero Priebke era già stato processato? e quando?

      Z.

      PS: andiamo, nessuno intendeva essere saccente, né io (che non ne ho il titolo) né roberto (che non ne ha il carattere) 😀

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Io sapevo che era stata dichiarata una prescrizione poi cassata (forse a furor di popolo). Sia chiaro, a me la prescrizione non piace, ma come dissi ad uno che si lamentava per la prescrizione per i preti pedofili, la legge è uguale per tutti, quindi o chiedi l’eliminazione dell’istituto (o la sua ampia riforma), oppure non ti lamenti se a goderne sono categorie che non ti piacciono.

        Per quanto riguarda l’età. Io dico che ti va bene se ti prendono quando sei vecchio decrepito: vuol dire che sei stato a piede libero più a lungo e che ti sei goduto la giovinezza, no?

        • Z. scrive:

          Ma a questo si riferiva Daù? al fatto che c’è stato l’annullamento di una sentenza (che non mi pare esattamente un bis in idem)? o intendeva dire che era già stato processato poco dopo la guerra, molti decenni fa?

        • daouda scrive:

          Senti Roberto non mi prendere per il culo.

          Tu hai asserito che il fatto di uccidere in sé fosse sbagliato a prescindere, secondo le normative sulla rappresaglia mentre io ho portato le prove del fatto che le norme hanno sempre tenuto in considerazione la possibilità di uccidere ( come si discuteva non siamo tra idioti che negano a prescidere il diritto di rappresaglia , come i giudei fanatici nostrani od i comunistoidi ).Ora l’interpretazione ( ribadisco , l’interpretazione ) che se ne dava prevedeva RISPETTANDO le norme che fossero coinvolti anche i civili ( sia chiaro a Pino ) e divenne lampante con il famoso articolo 50 tanto che nel 49 alla convenzione di Ginevra si è deciso di allargare la categoria di persone non rientrabili in tale diritto di rappresaglia.
          Non posso stare qui a spulciare l’articolo per te, ti ho portato due articoli che illustrano questo, fai le tue deduzioni, se poi vuoi rimanere della tua idea SBAGLIATA a me non me ne frega niente.

          Per quanto riguarda la legittimità delle ardeatine ammetto non che io l’avessi ritenuta legittima, cosa che non poteva essere a prescindere e mai tale la ho considerata, ma ammetto semmai di aver spiegato male cosa intendessi ossia questo: c’era la motivazione per poter applicare il diritto di rappresaglia , il problema è che è stato applicato male, cosa ben diversa.
          Legittima in questo senso, non nella sua applicazione che è stata invece criminale e che io assolutamente non volevo giustificare.

          Non sono un coglione Roberto. Inizia a mettertelo in testa.

        • Roberto scrive:

          Passo e chiudo

        • daouda scrive:

          L’età non c’entra niente me so sbagliato.

          La retroattività c’è per il semplice fatto che le norme consetivano qualcosa che dopo è stato considerato non più legittimo.
          L’annullamento della cassazione è stato del tutto forzato ed estorto oltretutto.

          Inoltre nel 48 parigrado e superiori di Priebke ( tranne kappler ) sono stati considerati innocenti.
          L’accusa che lo ritiene responsabile del conteggio non è affatto certa.

  22. “Quando un soldato italiano muore, le sue stellette si staccano, e salgono in cielo ad aumentare le gemme del firmamento.
    Per questo, forse, il nostro cielo è il più stellato del Mondo.”

    La frase si trova nel “Diario clandestino” che Giovannino Guareschi scrisse mentre era prigioniero. Anzi, mentre era “internato militare”, secondo la definizione usata dai tedeschi per evitare che ai sudditi dello stato che occupa la penisola italiana presi prigionieri dopo l’8 settembre 1943 venissero estesi i benefici della convenzione di Ginevra e gli aiuti della Croce Rossa.
    Un contesto piuttosto differente da quello in cui l’hanno utilizzata a Petralia Sottana.

  23. Miguel Martinez scrive:

    Per Io Non Sto Con Oriana

    “La frase si trova nel “Diario clandestino” che Giovannino Guareschi scrisse mentre era prigioniero. “

    Grazie, non lo sapevo. Evidentemente i nostri militofili non sanno produrre da soli nemmeno uno svolazzo retorico del genere.

  24. Miguel Martinez scrive:

    Per Daouda, Roberto e Z

    come sempre, il problema è il campo del discorso che si decide di stabilire – poi i campi del discorso sono tali soprattutto quando la decisione viene presa in maniera inconscia.

    In questo caso, il campo del discorso è sempre quello del “diritto”.

    Mi immagino San Pietro con il suo mazzo di chiavi, che accoglie Erich Priebke, promettendogli l’ingresso se produce tutta la documentazione dei tribunali umani.

    Paradiso e Inferno come specchio e conseguenza della libertà e del carcere deciso da vincitori di concorsi e politici terreni.

    • Z. scrive:

      Veramente io e Roberto (con molta più competenza e precisione di me) ci siamo limitati ad un campo, che è quello del diritto. Non mi pare che né io né lui abbiamo sconfinato altrove…

    • roberto scrive:

      abbiamo già affrontato spesso questa discussione e ribadisco che hai perfettamente ragione a bonariamente “rimproverarmi” di non alzare la testa dai codici.

      il fatto è che non ho nessun talento a parlare dei massimi sistemi.
      per questo mi limito a leggere te e i tuoi lettori, detto senza ironia dei veri campioni nella materia. anche se sul blog non lo faccio vedere, sono intimamente convinto che i codici non sono tutto. solo che loro sono la carne ed io non so occuparmi dello spirito.

      se posso dare un minimo contributo è proprio su codici & scartoffie, e appunto nel tentare, ogni tanto, con il massimo del tatto e della delicatezza di cui un rude tecnico del diritto è capace, a riportare con i piedi per terra i massimisistemologhi
      🙂

  25. Miguel Martinez scrive:

    Credo che ci siano altri approcci alla questione, più proficui.

    Il primo riguarda la partecipazione alla guerra in sé, cioè all’omicidio organizzato: si veda il rifiuto dell’idolatria dello Stato (non dell’omicidio) da parte dei Testimoni di Geova. Per i quali l’ultimo soldato di leva è già colpevole agli occhi di Dio, in quanto accetta ciò che viene chiamato il “diritto”.

    Il secondo riguarda la questione della guerriglia, o della “guerra asimmetrica” come si dice oggi (le parole greche permettono di guardare le cose con un distacco parascientifico), e di come contrastarla (se la si vuole contrastare, ovviamente). Con una riflessione sui metodi usati da diversi sistemi di potere –
    napoleonico,
    ottomano,
    spagnolo (da Cuba al Sahrawi),
    britannico,
    austroungarico (si veda la guerra contro la Serbia),
    statunitense (dalla guerra di secessione alle Filippine al Vietnam all’Iraq),
    portoghese (Angola e Mozambico),
    sovietico,
    francese,
    italiano,
    giapponese,
    cinese (penso al Kuomintang)
    ad esempio.

    Il terzo riguarda il motivo per cui l’esercito tedesco, durante la seconda guerra mondiale, ha suscitato ovunque azioni di guerriglia, e questo ci porta di nuovo al discorso carbone/petrolio.

    Cioè, alla necessità per un paese dalle risorse palesemente insufficienti, di congelare tutta la propria forza lavoro industriale in un’attività improduttiva come la guerra.

    E quindi la necessità di trovare forza lavoro e risorse altrove, in paesi come l’Italia, la Jugoslavia, l’Ucraina o la Grecia, già al limite della mera sopravvivenza.

  26. Miguel Martinez scrive:

    Altra cosa affascinante è come la legge contro il revisionismo/negazionismo venga rilanciata di corsa

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/16/negazionismo-scontro-su-introduzione-del-reato-sospesa-commissione-in-senato/

    in occasione della notizia mediatica dei (non) funerali di Erich Priebke.

    Che peraltro non ha nulla a che fare con “genocidi”, ma con una rappresaglia di cui nessuno “nega” i dettagli concreti (al massimo, come Daouda e Roberto, si discute sugli aspetti di diritto).

    Régis Debray, nello Stato seduttore (un testo chiave, la cui lettura consiglio vivamente) aveva colto vent’anni fa questo passaggio fondamentale nel collasso dello Stato Nazione.

    Lo Stato Nazione si fonda sul controllo delle informazioni, attraverso il monopolio del telegrafo, della scuola e dei servizi segreti/polizieschi.

    Quando la rivoluzione mediatica “ci fa arrivare” per primi i giornalisti, e crea la simultaneità dello spettacolo mediatico, questo monopolio, vitale per la sopravvivenza dello Stato, si svuota.

    Il politico si sveglia tutte le mattine informandosi alla televisione per decidere cosa può fare lo Stato per sedurre la popolazione attraverso la televisione.

  27. Miguel Martinez scrive:

    Per Z

    “Secondo me ha qualcosa a che vedere col fatto che non esiste”

    Penso sia difficile negare l’accelerazione dei tempi. Chiaramente tutto sta nella definizione di “tempo”; oggi un’ora di orologio dura esattamente quanto durava sugli orologi degli australopitechi 🙂

    Ma se misuriamo il tempo in termini di trasformazioni che avvengono all’interno di quell’ora, l’accelerazione mi sembra innegabile.

    E si tratta proprio di un’accelerazione, cioè non di un passaggio da un numero stabile a un altro numero stabile.

    E la probabilità che ci porti a schiantare, come dice Mirkhond, non è proprio bassa.

    • amousonny scrive:

      Non per fare l’avvocato del diavolo – cioe` il diavolo dell’avvocato (Ricomincio).

      Non per fare l’avvocato dell’avvocato (ecco, che c’entrava il diavolo?) ma credo che Z si riferisse alla non esistenza di Dio, non dell’accelerazione.

      • Z. scrive:

        Esattevolmente 🙂

        • amousonny scrive:

          Toh, parli dell’avvocato e spuntano le corna!

          (si fa per scherzare, pensa che anche questo povero disgraziato ha un’avvocato in famiglia. E poi, a differenza di te, l’avvocato di famiglia non sono mica io).

          PS. Ma se incontro un avvocato in gonna, ho incontrato un’avvocato con l’apostrofo?

        • Z. scrive:

          Perché lasciare Miguel nel dubbio, quando un’interpretazione autentica è possibile? 😀

          Z.

          PS: ci siamo posti il problema qualche settimana fa proprio qui, da Miguel. Direi senza apostrofo, ma posso sbagliarmi. Non è importante. La cosa importante, quando incontri un avvocato in gonna, è fare molta attenzione: se lo fai indispettire, ti sei fatto un nemico implacabile 😀

  28. mirkhond scrive:

    “Ma se misuriamo il tempo in termini di trasformazioni che avvengono all’interno di quell’ora, l’accelerazione mi sembra innegabile.

    E si tratta proprio di un’accelerazione, cioè non di un passaggio da un numero stabile a un altro numero stabile.

    E la probabilità che ci porti a schiantare, come dice Mirkhond, non è proprio bassa.”

    Fin da piccolo il futuro mi ha sempre fatto paura, dalle saghe spaziali all’energia nucleare.
    Un mondo dove l’uomo è solo una macchina sola in un mondo ipertecnologico….
    In questi giorni mi sto leggendo, per la prima volta nella mia vita, una serie di manga ispirati ad un anime giapponese, Gundam 0079, che trasmettevano nel lontano 1980.
    In quest’anime/manga si parla di una terra sovrappopolata (11 miliardi di abitanti), e per rimediare a tal problema, un UNICO GOVERNO MONDIALE che ha unificato la Terra, fa costruire sette cilindri artificiali roteanti attorno alla terra, chiamati side e con un numero per identificarli.
    All’interno di tali enormi cilindri roteanti nello spazio, vengono ricreati in condizioni ARTIFICIALI, degli ambienti ospitanti delle colonie umane, e che arrivano a contenere la metà della popolazione terrestre.
    La gente vi nasce, cresce, muore sempre restando in questi spazi ARTIFICIALI.
    Uno scenario AGGHIACCIANTE degno di Asimov, e che certo è opera di fantascienza, ma se osserviamo la VELOCITA’ in cui l’umanità di OGGI si muove, c’è da restarne TERRORIZZATI…..
    Da qui, l’atteso intervento DIVINO per FERMARE questa FOLLE CORSA FUTURISTICA, e che però NON ARRIVA….
    Se avesso ragione lo Zanardo, ci sarebbe da suicidarsi……

    • Z. scrive:

      Lo Zanardo ha ragione, e proprio per questo suicidarsi non è una buona idea 😀

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Basta figliare meno, no?

    • Francesco scrive:

      scusa ma Asimov lo avrebbe considerato affascinante e avrebbe visto ogni cilindrone come una “terra vergine” da popolare

      nulla di agghiacciante, per uno emigrato in America come Isaac

      ciao

      • roberto scrive:

        giustissima osservazione di francesco

      • mirkhond scrive:

        Ma io non ho detto che Asimov, scrittore di fantascienza per eccellenza, trovasse agghiacciante lo scenario del Gundam 0079.
        Sono IO che lo trovo agghiacciante…
        L’uomo prigioniero di una tecnologia disumanizzante e dell’artificiosità assoluta…..

        • Francesco scrive:

          Beh, insomma, piuttosto che vivere in due metri quadrati su una terra sovrappopolata, avere il mio spazio in un bel cilindrone artificiale con tanto di gravità, giardinetti et similia mi pare bello

          Sei vuoi lamentarti dell’artificiosità, mica ti servono le stazioni orbitanti di Gundam, basta vivere in una città

          Ma artificiosità è in larga parte sinonimo di umanità: noi siamo quelli che cambiamo le cose

          Ciao

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Be’, facendo i conti, se voi, insieme a metà della popolazione mondiale, andate a vivere nello spazio, a me resta un ampio mondo abitato da appena 5 miliardi di persone (un po’ come dire il mondo attuale senza tutti i cinesi!). Mi viene fuori anche la casa in montagna 😀

  29. Miguel Martinez scrive:

    Per Z

    “Veramente io e Roberto (con molta più competenza e precisione di me) ci siamo limitati ad un campo, che è quello del diritto.”

    Certo, e avete fatto bene. E’ che il rischio di idolatria del diritto – cioè l’attribuzione di un valore impersonale a regole stabilite da persone mortali – è sempre in agguato, e volevo farlo notare.

  30. Miguel Martinez scrive:

    Per Mirkhond

    “UNICO GOVERNO MONDIALE che ha unificato la Terra, fa costruire sette cilindri artificiali roteanti attorno alla terra, chiamati side e con un numero per identificarli.”

    A parte che i cilindri in questione ruotano attorno alla Terra, direi che non è tanto lontano dalla descrizione delle metropoli attuali.

    Forse i vecchi autori di fantascienza avevano però una mentalità troppo “solida” e carbonifera, cioè non prevedevano la “flessibilità”:

    – i mille fluttuanti tipi di contratti diversi che puoi fare con la Vodafone
    – la natura sempre più seducente e vaga delle merci
    – le specializzazioni (“Firenze Città d’Arte”, “Shanghai Città del Futuro” e affini) che servono per mantenere vivo un incessante flusso di luogo in luogo
    – e proprio la “flessibilità” lavorativa, che rende ad esempio abbastanza incomprensibile per noi Metropolis di Thea Von Harbou e Fritz Lang

  31. Miguel Martinez scrive:

    Inoltre, “l’unico governo mondiale” fa sempre pensare a un’unica cricca di persone fortemente coese tra di loro, mentre nel post-umano, l’unico governo mondiale è la cibernetica.

  32. mirkhond scrive:

    L’Anime Gundam 0079 è del 1979, ed è stato scritto e realizzato da giapponesi per giapponesi innanzitutto.
    Lì credo che il problema della sovrappopolazione è quantomeno assai più sentito, per via dei 127.000.000 di abitanti (di cui 35.000.000 nella mostruosa megalopoli Tokyo), in un ristretto spazio insulare.
    Del resto i 7 side che ruotano intorno alla Terra, danno proprio l’idea di tante isole artificiali, una delle quali, side 3 si proclama indipendente col nome di Principato di Zion (Jion nella versione italiana del 1980, forse per evitare problemi di affinità onomastica con Sion….), scatenando una guerra di “secessione” ferocissima da entrembe le parti…
    In tutto in un contesto di militarismo industriale spietato, che schiaccia i sentimenti e uccide l’amore……
    I manga invece, sono stati redatti tra il 2004 e il 2012, e in parte, risentono proprio delle differenziazioni citate dal Martinez.
    Infatti mentre nell’anime, la Terra non è che un immenso ammasso di rovine nel deserto (il protagonista Amuro/Peter Ray cammina solitario tra quelle che potrebbero essere le rovine di Bukhara, di Khiva o di Samarcanda), nel manga invece il NWO chiamato qui Federazione Terrestre e Zion, rispettano alcuni luoghi, giudicati patrimonio dell’umanità, come le rovine di Cuzco sulle Ande, oppure sorvolano la Cappadocia ammirandone le valli e le chiese rupestri.
    Mentre invece combattono aspramente sul Lago Van, presso la chiesa armena di Aghthamar (miracolosamente rimasta intatta), presso l’Ararat (definito “culla dell’Umanità*), e nella città di Odessa, sul Mar Nero, ridotta in cenere, tranne la celebre scalinata, immortalata dalla Corazzata Potiomkin di Eizenstein del 1925 e da Fantozzi 🙂 …….

  33. mirkhond scrive:

    * Evidentemente anche il mangaka giapponese Yoshikazu Yasuhiko (Yas per i fans italiani), non deve esser digiuno di esegesi veterotestamentaria, e deve aver letto roba tipo La Genesi Aveva Ragione dell’archeologo inglese David Rohl.
    Questi giapponesi con la loro attrazione seminascosta per le Sacre Scritture ebraiche e cristiane, è un qualcosa che mi suscita stupore e ammirazione…..

  34. mirkhond scrive:

    Yasuhiko è l’autore della serie manga di Gundam 0079.

  35. Miguel Martinez scrive:

    Per Habsburgicus

    “Giulietto Chiesa deve essere una persona interessante 😀
    ho avuto modo, talora, di leggere suoi articoli di politica estera li ho trovato sensati e anche coraggiosi…non necessariamente condivisibili, ma sempre informati”

    Condivido. Non a caso, le persone cui mi sento più vicino, provengono in genere da due aree molto diverse: il PCI e l’area anarchica.

    Nel PCI, c’era (anche) il senso della realtà, lo spirito concreto e lucido, la disponibilità alla varietà umana, l’impegno quotidiano. Poi c’erano un sacco di altre cose, meno belle; ma le persone migliori, come Giulietto hanno conservato questo spirito. Come ha fatto, in modo diverso, Costanzo Preve che proviene invece da Lotta Continua e poi Democrazia Proletaria.

    Il punto dove mi sento lontano da loro, invece, è il culto dello Stato (proprio ciò che porta a volta all’avvicinamento con alcune delle persone migliori che provengono da “destra”). Non perché io sia contrario per principio, ma perché – come ben sanno i lettori – ritengo che sia in via di estinzione. L’estinzione si può ritardare, ma serve a qualcosa?

    Con gli anarchici, invece, mi trovo per la vastità delle loro analisi, la mancanza di gergo, il saper cogliere i meccanismi meno visibili. Poi si perdono quando si tratta di fare qualunque cosa 🙂

    E alla fine, bisogna pur fare, se non altro perché siamo fatti così.

  36. Mauricius Tarvisii scrive:

    Giusto per fare il guastafeste, questo è il mix energetico mondiale:

    http://qualenergia.it/sites/default/files/articolo-doc/mix%20energetico%20mondiale%20BP%202012.jpg

    Il mondo era petrolifero forse negli anni ’80, ma oggi tra carbone e petrolio non c’è più nessuna differenza (e, anzi, si prevede un incremento della rilevanza del carbone).

    • Francesco scrive:

      grafico carino ma mi manca la fonte

      per capire a cosa si riferisce esattamente (c’è pure la legna bruciata per scaldarsi che provoca la desertificazione dell’Africa sub-sahariana?)

      grazie

  37. Peucezio scrive:

    Miguel,
    “L’estinzione si può ritardare, ma serve a qualcosa?”

    Questo però è un punto cruciale.
    Al di là che né io, né tu, né le persone che commentano questo blog (ma neanche Giulietto Chiesa o Costanzo Preve, che pure hanno un uditorio un pochino più vasto) abbiamo alcuna influenza reale, ciò non toglie che ognuno nel suo piccolo preferisce fare cose che limitino il danno, piuttosto che cose che lo aggravino, per lo stesso principio per cui, se sono ecologista farò la raccolta differenziata anche se la mia monnezza è una gocca nell’oceano.
    In questo senso, mentre sono molto scettico su quelli che vogliono accelerare la catastrofe (o il progresso, secondo come lo si considera), convinti che così il sistema collasserà prima (e in questo modo ne agevolano soltanto i progetti), credo che tutto ciò che ritardi comunque dia una boccata d’ossigeno, per cui ogni posizione passatista, di retroguardia, nostalgica o anche solo conservatrice, prudente, attendista, che fa melina insomma, sia utile.
    Sì, forse è come dare qualche altra ora o giorno di vita a un moribondo. Ma vai a chiedere a un moribondo se vuole morire fra dieci secondi o fra due giorni.
    Oltretutto le nostre vite sono limitate nel tempo e se riusciamo a vivere i nostri anni in un mondo appena un po’ migliore, a differire un po’ il degrado, non è meglio?

    • daouda scrive:

      secondo me c’è una totale misinterpretazione di quel che significa escatologia.

      Non credo che il progressismo tou court od il conservatorismo tou court possano essere due posizioni legittime dacché contraddittorie ed in fin dei conti anti- vitali.

      Le forze demoniache sono conservative per quel che riguarda il male assodato e progressiste per quel che riguarda il male da crearsi.

      Per questo quel che è tradizionale in senso gueénoniano, o comunque sia la sophia perennis , o comunque sia i sacri principi senza stare ad analizzare la validità del paradigma ecumenista riguardo tutte le religioni perché sennò ci porterebbe a dover fare troppi distinguo, non può essere né di Destra né di Sinistra.
      Il fatto che una tradizione sacra prevede mano a mano delle nuove disposizioni e delle nuove descrizioni SIGNIFICA SEMPLICEMENTE CHE ESSE ERANO PRESENTI IN NUCE e che esse accompagnano il divenire discendente del cosmo.
      Come però c’è una fase discendente, potrebbe essercene una ascendente. Spiegare come e perché e quando non ci riguarda ora e sarebbe troppo complesso, ma è evidente che una fase di ascenzione cosmica prevederebbe una riassimilazione dell’umanità e quindi un processo di IMPLICITAZIONE rispetto a quello che oggi è invece di esplicitazione.
      E’ per questo che la tradizione vive e sussiste , trasmettere è il suo senso E CIO’ SIGNIFICA CHE C’E’ UN SENSO IN OGNI CONTESTO.
      E’ per questo che il paradigma guénoniano dell’anti-modernità è artefatto. E’ stato in verità una trovata di Guénon , apologetica diciamo, motivazionale sul piano CULTURALE ( non intellettuale giacché i principi sono intellettuali e solo quelli ).
      Il fatto che il mondo si risolva in una a-scralità è necessario ed è per questo però che ogni tradizione prevede IL CONCETTO DI GUERRA LEGITTIMA OPPURE DI RINUNCIA DEL MONDO ( che ha senso solo quando il degrado appunto costringe chi lo vuole ed abbia la consona natura per intraprendere il cammino verso Dio ) cosicché ogni tradizione non possa essere mai anacronistica.Questi tempi servono ai chiamati per diventare gli eletti, per gli altri rimarrà il constatare che le loro nature non erano abbastanza pronte per ambire ad altro, e quindi necessiteranno di altre vie per effettuare la reintegrazione ( apokatastasi ). Il Diavolo è e rimane un SERVO DI DIO che aiuta a far si che la sua opera divenga, sia individualmente e collettivamente per ogni cristiano, sia cosmicamente.

  38. Moi scrive:

    L’Italia migliore, insomma, figuriamoci quella peggiore.

    http://video.ilmattino.it/index.jsp?videoId=15107&sectionId=13&t=priebke-pacifici-la-vicenda-ha-fatto-emergere-litalia-migliore

    [cit.]

    Pacifici parla di una Veglia AntiNazista … mica di Nassiriya !

    Tuttavia, come dice Fiamma Nirenstein, vigilare contro il Ritorno delNazismo è inutile se parallelamente non si combatte il Jihadismo con la sua Taqiya Vittimista !

  39. Moi scrive:

    L’Antisionismo come Nevrosi, secondo Carlo Strenger

    http://mondo.panorama.it/generazione-tel-aviv/Lo-psicologo-Carlo-Strenger-perche-l-antisionismo-e-una-nevrosi-collettiva

    … un Ebreo “Self-Hater”, secondo i Sionisti* dichiaratamente tali !

    “I palestinesi hanno un sacco di buone ragioni per avercela con il mio Paese e non li biasimo. “[cit.]

    *

    Spesso, una certa propaganda definisce “Sionista” chiunque ritenga che Israele abbia Diritto di Esistenza … la realtà è più complessa !

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