La festa di San Frediano

Per due giorni, abbiamo festeggiato il santo del nostro rione, Frediano.

Abbiamo passato ore nella grande cucina del Seminario dove un tempo erano in 500 e oggi sono in quindici.

Io siccome sono incapace di cose più sottili, a girare il mestolo in un immenso paiolo, per fare la ribollita; e c’era Andrea che ci controllava in ogni dettaglio, perché facessimo come facevano gli antichi. E ci raccontava di come quelli che lavoravano nelle fornaci a fare le tegole, ci cucinavano anche i fagioli nelle damigiane di vino.

Abbiamo mangiato in duecento sotto l’immagine dell’Ultima Cena, e la Irene che viene come Pitagora dall’isola di Samo, ha detto,

“Quelli che fanno qualcosa per spirito di comunità e non per soldi, hanno una strana gioia, che non si trova da nessun’altra parte!”

Sotto le volte, per un attimo, a sentire la gioia di vivere in positivo, sebbene in un mondo di sfratti e di speculatori e di camorristi assassini di identità.

Ma chi era quel Frediano di cui celebravamo, non il compleanno, ma la morte?

Un misterioso irlandese cristiano, che pare fosse contemporaneo proprio di Beowulf, l’eroe epico e pagano degli anglosassoni.

Nel 1645, Seán Mac Colgan, esule francescano dall’Irlanda dominata dai protestanti, pubblicò a Padova una monumentale opera sui santi della sua terra.

Tra cui Fridianus, o Findian, o Finnianus o Finnbar, comunque c’è la radice fionn-, “bianco”. Che in tempi in cui non c’erano statunitensi a sfogare su di noi il ditino imparatore per le loro colpe, indicava semplicemente la luce.

Figlio del “re Ultach”, che possiamo presumere fosse il re di Ultach, cioè l’Ulster, il nord dell’Irlanda.

Ieri me lo sono scaricato da Google Books, e ho cominciato a leggere.

Un latino che scorre facile, ma sono diciotto pagine con qualche difficoltà tipografica. Scorrendo il testo, mi rendo conto che forse quasi nessuno lo aveva fatto prima. Ci mancano tante cose per capire chi fosse il Nostro Santo.

Solo che ho mille altre cose da fare per sopravvivere.

Allora ho fatto quello che dovremmo sempre fare in questi casi: vedere se qualcun altro della nostra gente può fare il lavoro sporco di leggersi tutto il testo latino, magari trascriverlo e tradurlo.

Mi ha risposto la Anna, che tiene in piedi il Progetto Arcobaleno. Che fa una miriade di cose, tra cui tanta gente che insegna l’italiano agli stranieri. E lì ci sono insegnanti in pensione, che magari avrebbero tempo e voglia…

Ora riflettiamoci un attimo.

Senza radici, si muore.

Ma si muore anche con le radici di plastica, come quando dicono che Sanfrediano è il quartiere più cool del mondo. E si muore con i fiorentini che vendono Firenze agli speculatori di mezzo mondo, per farne un Luogo Morto.

Però le radici vere e vive del nostro rione vengono da molto vicino, da Duccio il bronzista e da Walter il fabbro sfrattato che a settant’anni cerca ancora un camino e un buco dove far risuonare l’incudine, ma anche da lontano, in questo caso dall’Irlanda.

Lamberto da oltre settant’anni lavora il bronzo nella stessa bottega. Eccolo con il figliolo Duccio, gli attrezzi ciascuno con il proprio nome, e l’impegno preso con il Maestro, “non prostituirti mai”

Per arrivarci, dobbiamo andare altrove anche con le radici della nostra lingua, leggendo in latino.

E per arrivarci, cogliamo gli affetti delle nostre donne che hanno dedicato una vita alla cultura classica, e l’hanno donata alle piccole mamme che arrivano dal Bangladesh.

Oggi c’era una donna che sembra una farfalla, che viene dalla Francia, con il suo compagno, due cognomi italici, ma l’italiano incerto, Titzia Luce,

“Animatrice, conteuse et clown/comédienne”

e voleva raccontare storie su Firenze.

E aggiunge qualche parola, che spiega sicuramente qualcosa su di lei, ma parecchio anche su Firenze:

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1.033 risposte a La festa di San Frediano

  1. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    Quest’estate, la notte di San Lorenzo quando si vedono le meteore, mia moglie e io abbiamo passato una notte in un rifugio sulle Alpi marittime.

    La sera abbiamo mangiato un un agriturismo di proprietà dei gestori del rifugio.

    Il loro figlio tredicenne, che avevamo visto passare la giornata ad aiutare il nonno quasi ottantenne a preparare vicini di grano, si è messo a suonare la chitarra nel cortile e a cantare in occitano.

    Ha promesso a se stesso che sposerà solo una ragazza che lo aiuti a insegnare quelle canzoni.

    La sorella minore, di sette anni, ha curato personalmente l’arredo dei tavoli. Lei e il nonno erano gli unici a sapere tutte le parole delle canzoni.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Ros scrive:

      @Andrea Di Vita: “…si è messo a suonare la chitarra nel cortile e a cantare in occitano. Ha promesso a se stesso che sposerà solo una ragazza che lo aiuti a insegnare quelle canzoni…”

      https://www.dailymotion.com/video/x81kr2w

      Eric Rohmer: “Racconto d’estate” (Conte d’été)
      le canzoni sono bretoni, ma fa nulla😉😋
      h
      ttps://www.mymovies.it/film/1996/unragazzotreragazze/

      Ah Romher, quante nottate a fuori orario…
      …da rivedere tutto più e più volte (cosa fatta a iosa e a tempo😋😎)

      …avessi tante altre vite da perdere e tornare addietro e avanti come viene…

      TUTTO, merita tutto tutto
      https://it.wikipedia.org/wiki/%C3%89ric_Rohmer

      ma ‘sti giovani? che guardano?🙄🙄🙄

      lo sanno mica che è il raggio verde?
      «… un rayon «vert», mais d’un vert merveilleux, d’un vert qu’aucun peintre ne peut obtenir sur sa palette, d’un vert dont la nature, ni dans la teinte si variée des végétaux, ni dans la couleur des mers les plus limpides, n’a jamais reproduit la nuance! S’il y a du vert dans le Paradis, ce ne peut être que ce vert-là, qui est, sans doute, le vrai vert de l’Espérance»

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ ros

        “raggio verde”

        …che a sua volta è un omaggio a un illustre compatriota e predecessore di Rohmer, Jules Verne. Il quale scrisse la novella ‘Il raggio verde’ in omaggio a una leggenda (credo proprio Bretone) secondo cui l’ultimissimo raggio del Sole prima del tramonto sull’orizzonte dell’oceano è verde, perchè il giallo/rosso della luce solare si mescola al blu del mare dando appunto un bel verde speranza come risultato. Verne coglie l’occasione, sorprendentemente, per sfottere lo scientismo tipico del suo tempo.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Ros scrive:

          @Andrea ” Jules Verne”

          infatti: 😉😃
          l”… un rayon «vert», mais d’un vert merveilleux, d’un vert qu’aucun peintre ne peut obtenir sur sa palette, d’un vert dont la nature, ni dans la teinte si variée des végétaux, ni dans…”😉

  2. Ros scrive:

    “Animatrice, conteuse et clown/comédienne” 😀

    bellissimo biglietto da visita, bellissimo viso, bellissima presentazione😋
    Già la amo💘

    … mi spiace per il cornuto appresso, sicuro un peso morto😎

  3. Ros scrive:

    “…Oggi c’era una donna che sembra una farfalla, che viene dalla Francia, con il suo compagno, due cognomi italici, ma l’italiano incerto, Titzia Luce…”

    …Giovanna Righini Ricci “Là dove soffia il Mistral”, letto nell’ottanta appena uscito, e da soletto scelto, seienne bambino piccinopicciò, a sognare zingari cristiani a “Santa Sangre” modo loro;
    e vento di mare aspro di Camargue😊

  4. Ros scrive:

    François Truffaut “L’uomo che amava le donne (L’homme qui aimait les femmes)” 1977❤❤❤
    https://www.youtube.com/watch?v=-UJ55eSYa0I

    https://it.wikipedia.org/wiki/L%27uomo_che_amava_le_donne

    lo farei vedere nelle scuole a mo’ di “cura Ludovico”;

    https://www.youtube.com/watch?v=s4Qzmmw-uRw

    altro che “Gandhi” e “Momenti di gloria” …ecche du’ palle!!!

    se avessi minima speranza che servisse loro almeno un poco😏

    • Ros scrive:

      “…lo farei vedere nelle scuole a mo’ di “cura Ludovico”; se avessi minima speranza che servisse loro almeno un poco😏…”

      Ai maschi intendo! ovv.😎

      • Ros scrive:

        “…Ai maschi intendo! ovv.😎…”

        ma pure che alle femmine farebbe tanto bene;
        per capire com’è che sono i maschi sani e veri per davvéro

        …gli piaccia o meno poi la cosa… certo!😎

    • PinoMamet scrive:

      Farli macellare in una proiezione scolastica? Truffaud e Rohmer?

      Ma devono essere scoperti di nascosto dagli studenti e visti di notte con sensi di colpa, come un porno, più di un porno perché non c’è neanche pornografia, quindi doppia colpa per aver osato vedere il bello senza nessuna giustificazione.

      Come Eco che suggeriva di leggere i Promessi sotto il banco, di nascosto dal professore.
      Quante cose andrebbero lette così!

      • PinoMamet scrive:

        Il correttore automatico mi sbaglia i nomi francesi.

      • Francesco scrive:

        Ottima idea Pino!

        Ma pensa se ci fossero dei Maestri, che cosa ancora più bella sarebbe.

        Mentre sospetto che il Puritanesimo di Miguel gli impedisca di capire quanto il meretricio sarebbe necessario, per la vita del rione.

        Perchè se il cervello mi dice che sono già morti, il cuore non lo accetta.

      • Ros scrive:

        @PinoMamet: “…Ma devono essere scoperti di nascosto dagli studenti e visti di notte con sensi di colpa, come un porno, più di un porno perché non c’è neanche pornografia, quindi doppia colpa per aver osato vedere il bello senza nessuna giustificazione…”

        Verissimo!😀

      • tomar scrive:

        Pino Mamet.: “Ma devono essere scoperti di nascosto dagli studenti e visti di notte con sensi di colpa, come un porno…”

        Mi hai fatto venire in mente di quando lessi per la prima volta America, dovevo avere circa 11 anni: lo leggevo spesso sotto le coperte del letto, con la pila, perché mia mamma mi obbligava a spegnere la luce alle 10.

    • roberto scrive:

      gandhi a me è piaciuto moltissimo sin dalla prima volta che l’ho visto (e mi sa che era alle medie)

      momenti di gloria è invece davvero palloso, sostituitelo con invictus o meglio ancora glory road

      • PinoMamet scrive:

        Già fatto 😉

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ roberto

        “Gandhi”

        Io l’ho sempre rivisto con entusiasmo appena ho potuto… finchè un collega Pakistano mi fece notare tranquillamente che quella è la storia raccontata dal punto di vista dell’India.

        Ammetto di non avere approfondito. Ma da allora mi è rimasta l’ombra del sospetto.

        Ironia della sorte: l’attuale leader dell’India proviene dal partito erede della formazione politica dell’assassino di Gandhi.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • roberto scrive:

          andrea

          “un collega Pakistano mi fece notare tranquillamente che quella è la storia raccontata dal punto di vista dell’India”

          non l’ho mai preso come una lezione di storia, ma semplicemente come un film

      • Ros scrive:

        @roberto: “…Gandhi…”

        per quel che mi ricordo il “spiaciuto” del film era che è durato 18 ore e passa!!!
        …e stavo morendo-ci😁

        quanto un viaggio in treno Palermo – Domodossola (…quante volte che l’ho fatto, in altre vite fa😅)
        …mi pare che è durato il film, al buio, fermo e chiuso dentro l’aula; con le smanie a mille.

        Poi, magari, era un gran bel film, i primi 120 minuti…
        ma dopo… cribbio!!!

        • Roberto scrive:

          Ros

          Io ho un debole per i filmoni lunghi….doctor zhivago…la meglio gioventù…c’era una volta in America….balla coi lupi…il padrino…

          • Ros scrive:

            @Roberto “…i filmoni lunghi…”

            Visti tutti più e più volte quelli che hai citato (Leone poi! …e musica soave eterna di Ennio Morricone:
            https://www.youtube.com/watch?v=EbjNhSklUGY&t=95s
            refrain minuto 2:10 mentre infuria la battaglia a cannonanate e “Santa Sangre”… … Sublime porca vacca!

            non c’entra, lo so, ma fa lo stesso, è tanto BELLA!😋😋😋)

            (… che prolisso! sarei! …se fossi mai qualcosa…
            …come il Numero uno del gruppo T.N.T.
            …e che mi naufrago facilmente nelle ore antelucane che mai dormo per condanna prometeica, e allora mi parlo con “ME STESSO” e grafomanìo un pochino lanciando la bottiglia col messaggio nullo quale sia in mare
            che vada dove vada e vuole.

            T.N.T. Barbabianca ma assai più giovane carismatico classicamente greco ben prestante e bello dicono😎😎😎;
            però mica vanesio eh!)

            Aoh!?? Mi penserai mica che voglio sedurre😁😁😁 col di sopra da narciso infantile candidamente ingenuo e zuzzurellone?

            Voglio sedurre tutti al limite per gioco futile e teatrante;

            Cioè voglio sedurrre INVERO solo quel “ME STESSO” di cui prima!😄 VA’!

            …che mica mi conosco e c’ho tanta confidenza con ‘sto tipo lì il “ME STESSO” ancora!
            Mi è nuovo nuovo come la Floriana F.

            son curioso, stolido, l’ho già detto tante volte mi pare.

            E mi piace e fa sognare ancora solo l’Animuccia della gnocca, tutta, o quasi;
            sia come sia😁😎

            Le goethiane Madri dei “Misteri” di Iside e Demetra-Cibele Giana Medea bitrifronte e passa ad lìbitum:
            «Madri, Madri, che strano suono ha la parola!» ci diceva il crucco olimpico assai montato.

            Madri a Catabasi e Nekiya-νέκυια
            https://www.ibs.it/sogno-mondo-infero-ebook-james-hillman/e/9788845986512

            https://www.ibs.it/suicidio-anima-ebook-james-hillman/e/9788845976100

            Sono siciliano con “quien es el mar/
            lo sabré/
            el dià ulterior/
            que sucede all’ Agonia”

            noi isolani (di Brancati e Pirandello e Gorgia e Empedocle …e mi arresto)
            noi isolani melanconici fiorineri ci facciamo i bagni a mare nella più bella e eterna ESTATE

            MADRI Ctonie del suo “Faust” di Goethe dico, e
            e quindi “Margherite” Elena-Eidolon:
            Pratoline “Semilanceate” delle valli prealpine fra le mucche caroline e Heidi”
            (Bellis Perennis da Linneo le candide cielose Pratoline)

            “…i filmoni lunghi…” dicevamo:
            anch’io, adesso piacciono se riesco,
            ma allora ti ero ragazzino con deficit d’attenzione – dicono oggi – forse😁😋😉?
            Non ci giurerei però, che seguivo e registravo tutto mio malgrado e andavo pure bene facilefacile.

            …E in quell’aula buia c’era una fanciulla nuova nuova, d’un’altra classe,
            che mi volevo assolutissimamente odorare, se non – che peccato sarebbe stato🙄😥 , meno male! – cogliere❤❤❤❤❤❤

            ragazzino assai smanioso, m’aspettavano in futuro “missioni di pace e di macelleria” nell’esercito,
            e poi Accademie d’Arte e mostre giringiro e millemila quadri,
            e poi ancora subito dopo Legion francese de Mayotte (DLEM) …
            e qui mi ri-arresto
            (mica magari mi è finita ancora la penosaGioia!

            Che: “In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!»

            La sete futile vana e vacua di d’Arte e Culturame c’era già, ma mi aveva da venire dopo tutto il resto della vita ancora tutta a fare😉

            (Floriana F. la fanciulla della classe nuova, che nome!!!😎
            Dice già tutto e niente il nome vero?

            Un nuovo mondo già di suo, tutto un programma da spogliare piano piano un petalo alla volta come oracolo gustoso;

            …e meno male che no l’ho poi fatto e colto,
            ed è rimasto li tutto integro Vergineo a misteriare l’immaginario, l’unicorno, mio per sempre)

            Ciao
            Rosario😀

            • Ros scrive:

              ps
              stran’assai le ore antelucan
              (ho cominciato a delirare sulla tastiera alle 3 am)
              se non dormi, non sai mai chi ti esce fuori mi ripeto come sempre😉

              Arriccìao (Dr Slump & Arale, preferendo Sailor Moon❤ e Lamù💘💘💘 è chiaro!)

              https://www.youtube.com/watch?v=G306vm9Xywc

              https://www.youtube.com/watch?v=SYY19koaO7U

              meglio direi e più sani di tutt’intero il Goethe
              (Lamù💘💘💘, la vera e sola Margherita Bellis perennis!),
              coi suoi morbosi Faust, i Christopher Marlowe e i Thomas Mann del “Doktor Faustus” omonimo cantanti arcobaleni d’altri mondi e di scarogna tristanzuola e dolce di saudade (💔)

              …come la bellissima canzone postata ieri da Peucezio😀
              https://www.youtube.com/watch?v=wpAxBZSXW28

            • Ros scrive:

              “…T.N.T. Numero Uno ma assai più giovane carismatico classicamente greco ben prestante e bello dicono😎😎😎;
              però mica vanesio eh! Dandy vintage magari)…”

              https://www.youtube.com/watch?v=gqVRaJL9_m0

              uguale uguale dicono, con tutte due l’occhi però, ancora e i capelli lunghi qua e la nel ciuffo meshiati naturali silver😎😁

              vanitas vanitatium et omnia vanitas…
              ma che mi frega!!!
              non ce l’ho mica più un IO a cui rendere conto, io

              ormai☠💀👻

    • roberto scrive:

      comunque l’idea di “educazione sentimentale” a scuola mi pare una delle cose più bizzarre dopo i banchi a rotelle…

      cosa si dovrebbe insegnare? chi dovrebbe farlo? a che titolo?

      • Peucezio scrive:

        L’idea dello stato che t’insegna ad amare è da distopia totalitaria.
        E come tutte le distopie, alla fine, ahimè, si imporrà.

        • roberto scrive:

          peucezio

          sono d’accordo sulla prima frase, più ottimista sulla seconda

          • Lucia scrive:

            Roberto, è vero che di primo acchito sembra distopico ma immagino (spero) se tratti dai lavorare sul problema cui accennavi tu sul non rendersi conto dei segni di pericolosità del (o della, che paranoie e diversi tipi violenza possono averli tutti (dopo l’uscita tua e di Paniscus su “che importa il vocabolario” verrebbe da scrivere tuttə 😉)) partner/fidanzatina/merlo* (*si usa anche fuori Ferrara?)
            E quindi/al contempo spiegare anche a possibili perpetratori o perpetratrici che mania di controllo, schiaffi, gelosia ossessiva sono atteggiamenti non accettabili. Secondo me ha molto senso parlarne con adolescenti e simili.

            • PinoMamet scrive:

              Cos’è il merlo??

              • Lucia scrive:

                Pino

                Il ragazzo in una relazione non troppo collaudata. Tipico (era?) chiedere scherzosamente “ti sei trovata il merlo, eh?”

            • Ros scrive:

              @Lucia
              non sono il solo lupo mannaro mattiniero vedo😉
              con te e PinoMamet (mi sa che vi siete svegliati ora però voi)😁

              Manca Fuzzy e le sue fisse verdagnole acidognole lautocheiane che Miguel (e io un poco, quando piove, condivido appieno)😋

              @Pino, mi permetto😊:
              David Mamet “I tre usi del coltello. Saggi e lezioni sul cinema (Minimum fax)?

              …tra gli tanti altri suoi…

              • Lucia scrive:

                Ros
                Sì però per fortuna io ho dormito fino alle sei..
                Magari riesci a farti una bella dormita adesso, se gli orari di lavoro te lo permettono? 🙂

              • Fuzzy scrive:

                Sono sveglio dalle 2.30.
                Se la pizza non è al kamut mi fa un effetto tipo anfetamina.
                Ma è un brutto periodo.
                Sto leggendo due libri sulla finanza e pure io che sarei di indole nebbiosa, mi deprimo di fronte a certe degenerazioni.
                Non so di cosa si parli.
                Forse lo strascico dell’omicidio della giovane veneta?
                Il patriarcato?
                Boh, se non ricordo male il patriarcato faceva parte della civiltà contadina.
                Non c’era il divorzio.
                So di molte donne che venivano malmenate e però neanche si sognavano di denunciare i maltrattamenti.
                Omicidi passionali in Emilia Romagna non ne ricordo.
                Son cose complicate.

              • Fuzzy scrive:

                Adesso ci sono uomini che non solo non uccidono la compagna che li ha lasciati per un altro, ma che per gentilezza si tolgono loro stessi la vita.
                E come si fa a capirci qualcosa?
                Ci vorrebbero
                -uno psicoanalista freudiano
                -uno psicoanalista junghiano
                -uno psichiatra
                -un sociologo
                -un esercito di assistenti sociali
                -il poliziotto di quartiere
                -meno esposizione mediatica
                E non saprei dire altro

              • Ros scrive:

                Fuzzi “…E come si fa a capirci qualcosa?
                Ci vorrebbero
                -uno psicoanalista freudiano
                -uno psicoanalista junghiano
                -uno psichiatra
                -un sociologo
                -un esercito di assistenti sociali
                -il poliziotto di quartiere
                -meno esposizione mediatica
                E non saprei dire altro…”

                Come fare?
                Basta fare come me che non ho la televisione e non mi frego di seguire alcun menù del giorno imposto😉

                Buongiorno e ben trovato Fuzzy!

                Sveglio dalle due di mattina? ‘Orca!!!
                Allora siam compari di sangue😁
                …se io ti avessi poi dormito fino a quell’ora almeno almeno dico…

                macché invece!😕😵🥴

              • Ros scrive:

                @lucia, cara
                “…Magari riesci a farti una bella dormita adesso…”

                magari ci riuscissi, lavoro dalla tarda sera;
                ma il giorno ce l’ho pieno di Passioni da espletare, di VITA da, maniacalmente, vivere e godere
                (anche se sognare è pure il pane mio😉)

                Ciao😀
                Rosario

            • roberto scrive:

              Lucia

              no merlo non l’ho mai sentito 🙂

              sul resto, si sono d’accordo su tutto, mi chiedo solo se
              1. imparare a fare attenzione sia “educazione sentimentale”
              2. siano cose che si imparano a scuola

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Lucia

              “E quindi/al contempo spiegare anche a possibili perpetratori o perpetratrici che mania di controllo, schiaffi, gelosia ossessiva sono atteggiamenti non accettabili. ”

              Credo che sia un suggerimento valido, in un contesto culturale che trova normali queste cose, come il mondo dei Rom.

              Ma credo che almeno nell’Italia centro-nord, specie tra gente in grado di andare all’università, il consenso culturale non ci sia: non è che nel corso di ingegneria a Padova, i compagni dicono, “dalle due schiaffi e poi chiudila in casa senza libera uscita!”

              Quindi la “non accettabilità” sociale è già scontata.

              Altra cosa (ma ne so poco, e credo che qui non c’entri) è il ruolo di certi poeti come Fedez https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/05/18/i-testi-dei-trapper-zeppi-di-sessismo-e-omofobia/6200315/:

              “Bitch, ogni giorno / non mi lasciano libero. / Le ordino da casa / come su Deliveroo. / Schiocco le dita, / arrivan in un secondo. / […] / Anche tua mamma è una mia ex. / Le piace bere a canna, / non vuole il bicchiere”; “Mangio queste tipe come M&M’s. / Museruola e collare. / Lei la tratto come un cane, / vuole che le faccio male”).

              • Lucia scrive:

                Uhm, spero tu abbia ragione nella prima parte del tuo post (“Quindi la “non accettabilità” sociale è già scontata.”) mentre la seconda parte (i testi sessisti) starebbero ad indicare altro. Ma probabilmente sono molto di nicchia e/o scherzosi

      • PinoMamet scrive:

        Ma siamo in Italia, e L’educazione sentimentale si trasformerà in 20 ore annuali di Corso Ed. Sent. sovrapponibili con quelle di Ed. Civ. e debitamente rendicontate in un pdf allegato al verbale dello scrutinio;
        Ore nelle quali la prof.ssa Rompelli di Italiano e il prof. Astruso Fancazzi di Filosofia faranno le loro materie come hanno sempre fatto, tranne 4 ore assegnate agli esperti esterni della cooperativa Pappatutto, Alternativa Gonnelloni e Gigione Istrionelli.

        • Peucezio scrive:

          Sì, questo è l’esito più probabile.

          Almeno finché saremo ancora antropologicamente italiani (non per moltissimo, temo).

      • Francesco scrive:

        ascolto obbligatorio di Elio e le storie tese, come esperienza propedeutica ai due di picche presi nella vita? e un bel “cari discenti, questi dopo 40 anni sono ancora vivi, provateci anche voi”?

        neppure quello funzionerebbe?

        • PinoMamet scrive:

          In effetti ci vorrebbero più Elio e le Storie Tese;
          e anche più vecchie commediacce italiane, dove Banfi pelato, sfigato, per nulla attraente era sempre circondato da belle donne, e se tante volte gli andava male, che vuoi farci? È la vita!

          Davvero, certo i francesi erano più poetici (Truffaut alla fine viene da Ovidio attraverso il Pamphlet, quello originario…)
          ma anche da questa parte delle Alpi c’era una accettazione pacifica e filosofica, anche farsesca, del fatto che in amore a volte va bene e a volte (molte di più) va male, e non c’è niente di tragico nell’essere single o mollati.

          La pessima ma significativa traduzione italiana di un Truffaut non era, appunto:
          “Non drammatizziamo è solo questione di corna ” ?

      • paniscus scrive:

        “cosa si dovrebbe insegnare? chi dovrebbe farlo? a che titolo?”—-

        E sorattutto, è perfettamente inutile imporre questa genialata a ragazzi già arrivati al triennio delle superiori, cioè sopra ai 15-16 anni.

        Credo che alla base ci sia l’assunto che “l’educazione su quei temi dovrebbe spettare alla famiglia, ma siccome purtroppo molte famiglie non lo fanno, allora deve pensarci la scuola a colmare questo vuoto

        Ma allora, se deve servire a limitare i danni su quei ragazzi i cui genitori non ci pensano e non lo fanno… vanno presi da piccoli!

        Sui temi di convivenza sociale, amicizia, amore, parità e rispetto per l’altro… a 15 anni le loro idee (comprese quelle più negative, basate su condizionamenti e stereotipi beceri) ce le hanno già!

        O un lavoro del genere (sempre che sia fatto bene) si fa alle elementari o all’inzio delle medie, oppure non serve a un piffero, se non a rafforzare ancora di più i pregiudizi precedenti, per reazione contro quello che percepirebbero inevitabilmente come buonismo patetico, da avversare per sfida e per provocazione.

        (tipo il simpaticone che nella vita reale non è fascista, non è nazista e non è antisemita, ma che si sfoga imbrattando il banco di svastichedopo due ore di pippone edificante e strappalacrime sulla Giornata della Memoria, )

        • Peucezio scrive:

          Pan,
          sì, sono d’accordo su questa considerazione.
          Il problema più generale però è: chi ha titolo per insegnare ai bambini l’affettività, l’amore, ecc.?
          Chi stabilisce come vanno insegnati? Ammesso che siano cose insegnabili.

          Invece di insegnare l’affettività, che è intrinsecamente ridicolo (è come insegnare l’amore, la felicità, il senso della vita…), basterebbe insegnare il rispetto verso gli altri, che è la base sia dei rapporti affettivi che di quelli neutri, superficiali.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ma sì, sono le solite stronzate per parlare di problemi morali e non di problemi sociali e sistemici.
            Anzi, sono la prova che chi parla non si rende nemmeno conto che esistono dei problemi sociali e sistemici. Non si è accorto, per dire, che gli insegnanti sono quasi tutte donne, sono una categoria sputtanatissima, spesso e volentieri fanno fatica ad insegnare la propria materia, non godono di alcun prestigio o autorevolezza presso gli studenti che non siano quelli duramente conquistati grazie alle proprie capacità personali e che non rappresentano affatto figure di riferimento o modelli per i loro allievi. In particolare per i loro allievi maschi, che registrano profitto scolastico più basso e maggiore dispersione scolastica (qui basta negare la spiegazione sociale e passare a quella morale: succede perché sono stupidi, sciatti e svogliati. Visto? Funziona!) e che si sentono ripetere da decenni a questa parte che la materia X (dove a X sostituite quello che volete) è “da ragazze” (dunque non è roba che gli debba interessare, per esclusione). E dicono che sarebbero queste le persone che dovrebbero insegnare a un ragazzino a vivere.

            • Peucezio scrive:

              Pensavo volessero invece arruolare figure apposite, chessò, psicologi o altri personaggi più o meno grotteschi.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Se si parla di “educazione” non so se si possa ridurre tutto ad una conferenza.
                Ma mai dire mai, anche perché la classe apprezzerà il fatto che non si faccia lezione per andare a cazzeggiare mentre dei tizi parlano non si sa bene di cosa a mezza scuola in aula magna.

              • Peucezio scrive:

                No, no, non pensavo a conferenze, ma a figure assunte appositamente, con quel tipo di formazione.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Cioè una nuova classe ci concorso e cattedre specifiche?

              • Peucezio scrive:

                Sì…

                Ma io non ne so nulla di come funziona la scuola, magari la mia è un’idea balzana.

                Ma se introduco una nuova materia, chessò, etruscologia, dovrò pur fare dei concorsi, assumere degli archeologi e simili e creare delle cattedre.
                Mica posso farla insegnare al bidello.

            • Lucia scrive:

              Povero Mauricius, ma poveraccio che insegnanti ti capitarono? Quali sarebbero le materie non adatte ai maschi??

            • Lucia scrive:

              Mauricius,
              davvero, dimmi UNA materia scolastica di cui ti è mai stato detto che è da femmine e non da maschi!! Ma quando mai! (per fortuna ora non succede più nemmeno il contrario).

              Che gli insegnanti “non godano di alcun prestigio o autorevolezza presso gli studenti” non coincide affatto con la mia esperienza scolastica. Io e alcuni miei compagni di classe ci siamo resi conto solo anni dopo (ok, ce n’erano anche di più svegli di me) che alcuni di loro erano delle emerite teste di cazzo e che non sapevano e/o non volevano insegnare (magari avranno anche avuto i loro problemi privati, ma intanto il danno fu fatto, a classi e classi di studenti).

              E chiaramente, già manchevoli nell’insegnare le loro materie, figurarsi se quegli insegnanti pensavano anche solo lontanamente di doversi occupare del benessere sociale ed emotivo degli alunni.

            • paniscus scrive:

              “Non si è accorto, per dire, che gli insegnanti sono quasi tutte donne, sono una categoria sputtanatissima, spesso e volentieri fanno fatica ad insegnare la propria materia, non godono di alcun prestigio o autorevolezza “—-

              Gli insegnanti non godono di alcun prestigio o autorevolezza presso gli alunni, PROPRIO perché la maggior parte degli alunni medesimi ha genitori che la pensano come te, e hanno sempre ribadito ai figli che gli insegnanti sono dei poveri sfigati a cui non si deve dare retta, e che devono sempre essere contestati qualsiasi cosa dicano o facciano. Cosa si pretende che venga fuori?

        • Lucia scrive:

          Giusto parlarne anche prima, però dai che a 15 anni siano ormai plasmati mi pare esagerato. Si può capire cose e cascare dal pero anche molto più tardi…il vero problema semmai e che molti adolescenti per partito preso o per farsi notare utilizzano la tecnica da te descritta della “svastica nel giorno della memoria”
          Ma a me importa soprattutto che possibili vittime imparino a stare più attente.
          Comunque ci sono basi serie tipo questa. Anzi possibilissimo che in educazione civica già si parli dell’argomento, no?
          https://www.amazon.it/manuale-antistalking-difendersi-dagli-stalker/dp/8870189368/ref=mp_s_a_1_fkmr0_1?crid=19DULFUQIUIKC&keywords=manuale+anti+stalking+jesurum&qid=1700718040&sprefix=manuale+anti+stalking+jesurum+%2Caps%2C133&sr=8-1-fkmr0

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Lucia

            Misteri!

            Ho trovato ben quattro tuoi commenti bloccati. Il primo è questo, forse forse per il link ad Amazon (considerato pubblicità?), ma gli altri erano commmenti molto brevi e senza link.

            Boh, comunque bentornata tra di noi!

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Lucia

            “Ma a me importa soprattutto che possibili vittime imparino a stare più attente.”

            Questo è un dato importante. Non perché “se l’è andata a cercare”, ma perché leggo (mi affido ai titoli, non voglio entrare nei dettagli):

            “”Mi sento in una situazione in cui vorrei che sparisse, vorrei non avere più contatti con lui”, diceva Giulia Cecchettin in un audio riferendosi all’ex fidanzato Filippo Turetta e aggiungeva “ho troppa paura che possa farsi male in qualche modo””

            Questo tipo di ricatto (a cui magari crede anche lui, non è che certe cose si dicano mentendo lucidamente) è molto diffuso. E credo che abbia poco a che fare con la “cultura del patriarcato” stile Sicilia anni Cinquanta; sono passioni ben più radicale e se vogliamo biologiche. D’altra parte, gli extraterrestri 🙂 ci hanno forgiati per riuscire a riprodurci, costi quel che costi.

            Chiaramente in questo caso lei avrebbe bisogno di un sostegno serio per non farsi prendere dai sensi di colpa e dalla commozione.

          • roberto scrive:

            Lucia

            “Ma a me importa soprattutto che possibili vittime imparino a stare più attente.”

            ecco, ho scritto prima di leggere…anche secondo me è molto più facile e più efficace insegnare “alle possibili vittime di fare attenzione” che ai possibili aguzzini a comportarsi bene

            però appunto mi domando fino a che punto sia una cosa da fare a scuola

            • Francesco scrive:

              impossibile

              ho una figlia di 21 anni che, ripetendo senza saperlo le esatte parole di una zia, considera inaccettabile qualsiasi sua condotta prudente, che prende come un cedimento agli stupratori

              temo ci sia un’età in cui la categoria del possibile non viene percepita

              • Lucia scrive:

                Non so quanto c’entri…Sabato scorso siamo andati ad uno spettacolo teatrale in cui un ex poliziotto spiegava ai bambini degli ultimi anni d’asilo/primi anni delle elementari, con l’ausilio dei personaggi delle favole dei Grimm, questioni come la violenza sui minori, come difendersi da chi ci vuole fare male o sembra avere cattive intenzioni. Buona parte della spiegazione era riconoscere atteggiamenti sospetti.
                Non tutti i bambini hanno capito tutto, però qualcosa rimane.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Lucia

                “Non tutti i bambini hanno capito tutto, però qualcosa rimane.”

                Sono ovviamente favorevole! Sopratutto mi piace che abbiano chiamato “l’ex-poliziotto”, che magari di vita ne ha vista tanta, e non la cooperativa di neo-laureati in psicologia che hanno tutti gli esami in regola e che hanno il consulente esperto di bandi, ma non hanno mai vissuto qualcosa.

              • Roberto scrive:

                Lucia,

                Si anche per i miei figli ci sono state un paio di occasioni del genere, una da piccolini ed una da adolescenti.

                Ma non sono “educazione all’affettività” come si sente dire adesso in Italia, oltre al fatto che onestamente mi domando quanto siano state utili rispetto a quanto detto a casa

              • Lucia scrive:

                Mmm, ok se non se ne parla mai a casa è difficile che un simile evento possa servire a molto – per quanto riguarda bambini piccoli, intendo.
                Per quanto riguarda adolescenti, teoricamente non dovrebbero aver bisogno dell’aiuto dei genitori per capire messaggi complessi.

                Non nascondo che un’educazione all’affettività offerta da gente vicina a questo governo e, ancor peggio, sull’onda emotiva di un caso di cronaca nera, non promette molto di buono.
                Ma ho anche speranza che chi poi al ministero dell’istruzione o anche solo nei singoli istituti scolastici dovesse mettere in pratica la cosa possa farlo in modo ragionevole. Non tanto quindi massimi sistemi ma atteggiamenti ambigui*, e a chi rivolgersi se si ha bisogno d’aiuto o come aiutare persone in pericolo.
                * d’altronde una psicologa diceva, un ventenne giustamente si deve insospettire se la persona con cui sta cominciando una relazione è sempre presente, brucia le tappe facendo regali sproporzionati, non lascia tempo per altri tipi di socializzazione – ma fra adolescenti può essere normale buttarsi a capofitto in una relazione, emotivamente si è proprio differenti. (anche se non mi sembra che in casi di omicidio/suicidio ci siano under diciotto, in genere).

                Però, accidenti atteggiamenti di controllo o colpevolizzanti, ormai ci sono tantissimi testi al riguardo, un po’ se ne dovrebbe parlare. Peccato non spenderci nemmeno un paio d’ore in tutto il percorso scolastico lasciando che la famiglia faccia tutto, se può. Sperando che non sia proprio in famiglia che tali atteggiamenti sono in atto! Ma chi se ne importa di quegli sfigati, speriamo che abbandonino la scuola al più presto così non disturbano i poveri insegnanti…

                Ok, ho ripetuto più o meno lo stesso concetto, ora mi taccio!

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Lucia

                “Però, accidenti atteggiamenti di controllo o colpevolizzanti, ormai ci sono tantissimi testi al riguardo, un po’ se ne dovrebbe parlare.”

                E’ una questione enorme, e tremendamente difficile da capire.

                E’ una questione per me sempre presente, per via della mia amica ammazzata a coltellate dal marito

                https://www.lastampa.it/cronaca/2015/08/12/news/trento-ammazza-la-compagna-e-sua-figlia-poi-si-uccide-1.35232050/

                Ho perso le lettere che lei mi scriveva, con un inchiostro turchese, con tutte le lettere perfettamente disegnate e i disegni bellissimi.

                Resteranno solo nella “mente di Dio”, come le forme delle nuvole meravigliose che guardavamo ieri sulla terrazza con mio figlio.

                Ma cosa posso dire su di lui, che dopo averla ammazzata, si è ucciso gridando, “ho fatto una cazzata!”

                Che forse è il grido di battaglia dell’umanità, da sempre.

              • paniscus scrive:

                “Ma chi se ne importa di quegli sfigati, speriamo che abbandonino la scuola al più presto così non disturbano i poveri insegnanti…”
                ———————-

                Prendo atto che l’odio per “la categoria” degli insegnanti sia perfettamente sdoganato e anzi elevato a valore etico da condividere.

  5. Fuzzy scrive:

    https://www.greenme.it/ambiente/clima/studenti-e-studentesse-di-tutto-il-mondo-stanno-occupando-scuole-e-universita-per-avere-un-futuro-libero-dalle-fossili/
    Gli studenti manifestano e occupano le scuole di tutto il mondo per avere un futuro (libero dalle fossili).
    Non ce la faranno mai.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Fuzzy

      “studenti”

      Spirito di Fermi proteggili.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      Chiaro che non possono farcela, vista la strategia che seguono!

    • paniscus scrive:

      “Gli studenti manifestano e occupano le scuole di tutto il mondo per avere un futuro (libero dalle fossili).”———

      Chiediamo a questi valorosi militanti di rinunciare allo smartphone (che non solo è basato sulle risorse fossili per l’energia che richiede, ma che è anche basato sul consumo di elementi chimici rari, e con enormi problemi di smaltimento dei residui) e vediamo cosa succede…

  6. roberto bugliani scrive:

    Una quisquilia (o frusaglia, o, direbbe Céline, bagatella, o, direbbe Totò, pinzallacchera): che il Maestro dublinese, nel Finnegan di Finnegans Wake, abbia voluto echeggiare il Fridianus-Finnianus? O il Fridianus-Finnianus era già nella ballata popolare irlandese Finnegan’s Wake, e quindi il Maestro dublinese s’è limitato a “rubarne” il titolo?

    • Miguel Martinez scrive:

      Per roberto bugliani

      “Una quisquilia”

      Interessante… non so se gli irlandesi conoscevano i loro santi esportati.

    • Ros scrive:

      @roberto bugliani: “…il Maestro dublinese, nel Finnegan di Finnegans Wake, abbia voluto echeggiare il Fridianus-Finnianus? O il Fridianus-Finnianus era già nella ballata popolare irlandese Finnegan’s Wake…”

      Stimolante la cosa, e tu che ne pensi,
      come me la continui e allunghi?
      Così ci lasci? A mezza panza!☹
      Eddai!

      Palesati più spesso, frate’! Se ti pare😀
      non ci fare l’inibito timidone che s’esplica solo quando ti è certo di affondare la corazzata alla battaglia navale…

      … non ci pensare di dover poi dire ogni volta chissà cosa per (stra)parlare;
      straparla pure, che tutto ci fa brodo a noi
      (permettomi il plurale di maestà😋😎)

      che qui, mi pare, che siamo gente semplice e alla buona.
      Di campagna, selva e di montagna.
      Niente mica accademici della crusca ed integrale coll’arriccio al naso e che ti conta i peli😀

      Siamo “Pane selvaggio” noialtri bene o male, sant’iddìo!

      Altrimenti, dimmi un po’,
      ‘na bestia comamme’ che ci starebbe a fare?😎
      https://www.doppiozero.com/pane-selvaggio-pane-bianco-pane-inutile

      Ciao😀
      Ros

    • paniscus scrive:

      Ma la parola gaelica per indicare il bianco non era qualcosa tipo wenn o gwenn? Che c’entra Finn o Fridianus?

      • PinoMamet scrive:

        Gwyn è gallese (gwen credo bretone), credo corrisponda a Ban in gaelico (bhan nelle parole composte), ma leggo che è legato anche a Finn, che in antico gaelico indicava “splendente, chiaro”, anche di capelli o di carnagione;

        stesso significato il nome moderno Fionn (pronunciato Finn).

  7. mirkhond scrive:

    “in amore a volte va bene e a volte (molte di più) va male, e non c’è niente di tragico nell’essere single o mollati.”

    Insomma…..

    • PinoMamet scrive:

      Ma è normale essere tristi

      • Francesco scrive:

        Tristi è un eufemismo ma la vita è così.

        Se brucia troppo, tocca tirarsi fuori, da noi ci sono i conventi che avevano questa salubre funzione, tra le altre.

        Quello che trovo inaccettabile è rompere i coglioni, figuriamoci alzare le mani, sulla desiderata controparte.

        Roba da taglio delle mani, a mio modo di vedere.

  8. mirkhond scrive:

    I conventi come discarica di rifiuti umani?

    • Francesco scrive:

      esagerato!!!

      hai visto il film di Bisio sui bambini?

      c’è una giovane suora che sperava che la scelta di farsi suora le facesse almeno scampare le pene dell’amore rifiutato … invano.

      mica tutti devono per forza apprezzare i due di picche e tornare alla carica alla prima occasione e, tutto sommato, un convento mi pare un’ottima alternativa. in più nessuno rompe le palle ai frati perchè sono scapoli!

      ciao

    • PinoMamet scrive:

      Mi pare giusto. Dopo che la macedone (e un po’ persiana) Cleopatra è diventata nera, non ci restava che l’imperatore trans “per rispecchiare l’attuale sensibilità sul tema gender”.
      “Attuale” è l’aggettivo chiave, parlando di milleottocento anni fa…

      • Ros scrive:

        @PinoMamet “Mi pare giusto. Dopo che la macedone (e un po’ persiana) Cleopatra è diventata nera…”

        https://www.ibs.it/atena-nera-ebook-martin-bernal/e/9788865760932
        Martin Bernal “Atena nera. Le radici afroasiatiche della civiltà classica”
        sia come sia la Quest è intrigante (c’ho scarsa-nulla competenza evvéro, ma mai che sia parziale a pregiudizio a Priore);

        che poi per me la storia che è passata come il pomodoro
        – falsa o vera, frega assai… –
        è, per me (pisquano ultimo schiavo sciemo di Cesare) tutta ROMANZO.

        E un romanzo o è bello che ti prende, o nisba e l’accantoni.
        Questo romanzo non mi è dispiaciuto, che poi sono di bocca buona😋

        • PinoMamet scrive:

          Atena Nera è una bellissima teoria che dice, in sostanza, che i Greci hanno copiato parecchio dall’Egitto.

          È una teoria moderata: i Greci credevano di aver copiato tutto, dall’Egitto.

          Solo che avevano torto…

    • Miguel Martinez scrive:

      L’imperatore romano Eliogabalo? Era una “donna trans”. In Inghilterra un museo fa scoppiare la polemica
      dal nostro corrispondente Antonello Guerrera

      Il North Hertfordshire Museum ha scelto di definirlo con il pronome femminile. Ma alcuni storici insorgono: “I romani non avevano idea della categoria di transessuale come la intendiamo oggi”

      22 NOVEMBRE 2023

      LONDRA. C’è polemica culturale in Inghilterra, perché un museo ha deciso di cambiare genere all’imperatore romano Eliogabalo, ricorrendo ai pronomi she/her (“lei”) e definendolo di fatto “una donna trans”.

      La controversa “ma sensibile” decisione è stata presa dal North Hertfordshire Museum: “Una scelta appropriata e rispettosa, in retrospettiva, che rispecchia la sensibilità attuale sul tema del gender”, hanno dichiarato al Telegraph i responsabili del museo di Hitchin, vicino a Stevenage, una sessantina di chilometri a nord di Londra. Dunque, da oggi, almeno da questi parti d’Inghilterra, si parlerà di imperatrice Eliogabalo.

      Il North Hertfordshire Museum ha deciso di fare questo passo perché, secondo alcuni testi classici, il giovanissimo e brutale Eliogabalo, la cui reggenza dal 218 al 222 d.C. fu estremamente divisiva prima di essere ucciso a 18 anni dai suoi stessi soldati, avrebbe esplicitamente chiesto di essere chiamato “lady”. Ossia “signora”. Lo storico romano Lucio Cassio Dione scrisse che l’imperatore si definiva “donna, amante, travestito” e che a un certo punto chiese “genitali femminili”, oltre a un “Senato composto da sole donne”. Anche per questo, il denaro d’argento esposto nel museo su cui è raffigurato Eliogabalo è stato adottato più volte dalle associazioni gay. E il museo, prima di prendere questa decisione, si è coordinato proprio con la storica organizzazione per i diritti gay e trans, Stonewall.

      Ma la decisione del North Hertfordshire Museum ha scatenato la disapprovazione di diversi storici inglesi, che non sono affatto d’accordo. Secondo loro, la diceria secondo la quale il bellissimo Eliogabalo si sentiva e si definiva donna (secondo alcune cronache ebbe cinque mogli e due mariti in pochi anni) fu “una character assassination” dell’epoca, ossia una serie di calunnie per sminuirlo e denigrarlo. Lucio Cassio Dione, del resto, avrebbe poi servito il successore del giovanissimo imperatore romano, ovvero Alessandro Severo. E accusare qualcuno di “femminilità” rientrava proprio nelle tattiche diffamatorie dell’epoca.

      Non solo. Andrew Wallace-Hadrill, classicista dell’università di Cambridge, spiega al Telegraph che “i romani non avevano alcuna idea della categoria di “trans” come la intendiamo oggi. Mentre invece accusare qualcuno di avere “comportamenti sessuali da donna” era uno dei peggiori insulti per un uomo. Inoltre”, secondo Wallace-Hadrill, dietro la caratterizzazione di Eliogabalo potrebbe nascondersi “un pregiudizio razziale”, visto che il precoce imperatore “era siriano e non romano”. Concorda anche il professor Christian Laes, altro classicista dell’università di Manchester: “Bisogna essere molto cauti su queste ricostruzioni, c’era anche del razzismo contro di lui”.

      In ogni caso, il fanatico Eliogabalo, alto sacerdote del dio sole (El-Gabal) della sua città Emesa, nei decenni e nei secoli successivi si è guadagnato una reputazione mostruosa e brutale, come già Caligola e Nerone nelle cronache classiche.

      A una delle sue feste, dove si vestiva di seta e gemme, si narra che avesse legato alcuni ospiti a un mulino ad acqua, per poi farli calare lentamente nell’acqua, lasciandoli affogare nello sgomento generale. O che pare avesse fatto liberare un branco di decine di leopardi e leoni tra i suoi commensali dopo una cena, facendoli sbranare dalle fiere. I suoi comportamenti rovinarono la reputazione di Eliogabalo, poi colpito dalla “damnatio memoriae”.

      L’imperatore romano non è il primo personaggio storico a cui di recente in Inghilterra si sia cambiato retrospettivamente genere. È capitato anche a Giovanna D’Arco e Elisabetta I, che rispettivamente in una rappresentazione teatrale al glorioso Globe Theatre di Shakespeare e nel testo dello studioso Kit Heyam, sono state definite entrambe di genere “non binario”.

      • habsburgicus scrive:

        Lucio Cassio Dione, del resto, avrebbe poi servito il successore del giovanissimo imperatore romano, ovvero Alessandro Severo

        ebbe l’ambitissimo onore di rivestire il (secondo*) consolato insieme a Severo Alessandro nel 229 d.C rendendosi di fatto “abile” per la Prefettura dell’Urbe carica riservata ai bis consules (e che poi, sembra, non ebbe..ma non sappiamo nulla degli ultimi anni di Cassio Dione)

        *in quest’epoca il primo consolato era quasi sempre suffectus e di questo in genere non ne resta alcuna traccia (per il I secolo la lista si può ricostruire ma da Domiziano in poi brancoliamo talora nel buio e da Marco Aurelio non sappiamo quasi più nulla)..di Cassio Dione possiamo dedurne alla buona la data dalla sua prima carica consolare nota ovvero una carica che DI NORMA (tendiamo un po’ tutti, io per primo, a dimenticarci che un Imperatore un po’ folle poteva fare strame delle regole :D) era data solo a un senatore di rango consolare…
        il secondo consolato, SE c’era, invece fin dal 103 d.C sotto Traiano era SEMPRE ordinario (e conosciamo alla perfezione tutto, o quasi)..non fu sempre così….nel I secolo d.C un etrusco di nome Vestricius Spurinna ebbe la bellezza di 3 consolati, tutti e tre suffecti tanto che non lo troverete in nessuna lista di Fasti 😀 ciò non era più possibile dal 103…un eventuale secondo consolato era sempre ordinario…poi a Dione toccò anche di assumerlo con l’Imperatore, onore supremo

  9. Moi scrive:

    Mi avete preceduto 😉 …

    https://time.com/6338587/u-k-museum-roman-emperor-trans-woman/

    U.K. Museum Says Roman Emperor Was a Trans Woman

  10. Miguel Martinez scrive:

    A prescindere dalla notizia in sé, è interessante il meccanismo mediatico.

    Vado stamattina sul sito dell’ANSA, e leggo in “prima pagina”:

    ” Le elezioni
    In Olanda vince l’ultradestra di Wilders. ‘Governeremo’. Messaggi di Orban, Salvini e Le Pen ”

    Il lettore pigro quindi dice, “Caspita, un governo di estrema destra in Olanda!”

    Se faccio clic però sul titolo, si apre un’altra pagina, con un titolo un po’ diverso:

    “Exit poll in Olanda, l’estrema destra di Wilders è in testa ”

    In testa… e in effetti, Wilders dovrebbe prendere il 23% dei seggi (35 su 150).

    Cioè il 77% dei seggi NON vanno a Wilders.

  11. il modulo del dissenso informato scrive:

    Non fai in tempo a chiederti come è potuto succedere che un oscuro imperatore romano sia diventato dopo un paio di millenni una piccola icona trans, che degli storici (?) inglesi te lo presentano come potenziale icona della lotta al razzismo .

  12. Mauricius Tarvisii scrive:

    Finalmente in Germania la polizia torna ad irrompere nelle case di chi esprime idee degenerate

    https://apnews.com/article/germany-hamas-raids-berlin-67068b14d7b138af6df93647d0e856eb

    “Their activities range from expressions of sympathy and propaganda activities to financing and fundraising activities to strengthen the organization abroad”

    • Francesco scrive:

      Se la sono presa con Hamas? e cosa aspettavano?

      • PinoMamet scrive:

        OMDAF!

        Ricordiamo che Hamas è un’organizzazione terroristica, non il Dopolavoro ferroviario.

        • Moi scrive:

          “Hamas è un’organizzazione terroristica,”

          ——————————–

          Ma non c’è unanimità nel mondo della diplomazia , su questo … o almeno così dichiara tanta gente musulmana o di estrema sx !

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Moi

            ““Hamas è un’organizzazione terroristica,””

            “Terrorista” è sempre l’altro.

            Con due possibili significati:

            1) organizzazione non riconosciuta dalla diplomazia internazionale che si oppone a un’organizzazione riconosciuta dalla diplomazia internazionale

            2) organizzazione che cerca di influenzare le decisioni politiche di un’altra organizzazione creando paura tra chi non fa parte dell’apparato militare dell’altra organizzazione.

            • Roberto scrive:

              Miguel

              “ Terrorista” è sempre l’altro.”

              Non so bene cosa voglia dire questa frase, cioè l’altro rispetto a chi.

              So solo che in natura non esiste il terrorismo ed è un concetto eminentemente artificiale, creato dall’uomo, ed in particolare creato in applicazione di un atto giuridico

              Nel caso di Hamas possiamo dire che è un’organizzazione terrorista per gli standard europei, in base a quest’atto giuridico

              https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/PDF/?uri=CELEX:32009E0468&qid=1412596355797&from=EN

              Questa definizione ha delle conseguenze pratiche almeno in Europa, fra le quali quella che possono essere congelati i beni degli appartenenti alle organizzazioni terroriste

              Articoli 2-3

              https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32001E0931

              (Scusate non sono sicurissimo che si tratti degli ultimi atti…ma sono le 23.25, rientro ora da una partita durissima e non ho voglia di fare verifiche più approfondite…immagino che il discorso sia chiaro)

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                “Non so bene cosa voglia dire questa frase, cioè l’altro rispetto a chi.”

                Rispetto a chi dà etichette di “terrorista”.

              • Peucezio scrive:

                Mi sembra tutto assurdo.
                La responsabilità penale è individuale e comunque congelare i beni senza una sentenza del giudice mi sembra un arbitrio giuridico.

                Io non capisco perché tu non voglia ammettere che quella di definire terrorista questo o quell’altro è una scelta politica.
                Altrimenti non si capisce come mai gli Stati Uniti, che hanno aggredito stati sovrani, ucciso civili in modo indiscriminato, ecc., i ceceni che uccidevano i bambini a Beslan, gli uiguri che mettevano le bombe in giro per Pechino, i jihadisti siriani non sarebbero terroristi mentre Putin sì.

              • Roberto scrive:

                Peucezio

                “ Io non capisco perché tu non voglia ammettere che quella di definire terrorista questo o quell’altro è una scelta politica.”

                Ho appena detto che è appunto uno scelta politica…pensavo forse chiaro. Non riesco invece a capire chi si sorprende dell’esistenza di questa scelta politica e/o fa finta che non esista

              • Peucezio scrive:

                La mistificazione e l’uso a sproposito del linguaggio mi sorprendono sempre, anche se dovrei esserci abituato.
                Anche perché trent’anni fa non erano così normali.

                Io ricordo che ognuno manifestava legittimamente le sue simpatie o antipatie, ma non c’era l’idea che chi non mi piace è un terrorista.

                È così difficile usare il linguaggio in senso denotativo, referenziale, cioè per indicare in modo chiaro e preciso le cose, e non come mero espediente propagandistico?

                Anzi, nemmeno propagandistico, perché chi fa propaganda sa di farla.
                Questi dementi si autoconvincono delle cazzate che dicono, pensano davvero di essere sempre nel giusto e che i loro avversari sono sempre nel torto.
                Ragionano come un rapinatore che ritenesse che è la vecchietta ad essere cattiva perché non gli regala i soldi spontaneamente.

              • Peucezio scrive:

                Il concetto più in generale è che, come ho già detto altre volte, trovo oscena questa delegittimazione morale, tipicamente anglosassone, dell’avversario.

                Cioè l’avversario non è un avversario, è intrinsecamente malvagio per il fatto stesso che è un mio avversario.
                Quindi non sono tenuto a rispettarlo.
                Posso bombardarlo, uccidergli le donne, i bambini, e sono nel mio diritto, perché io sono il Giusto, ma se reagisce è un criminale. E anche se non reagisce, perché è il mio avversario.
                A Dresda e a Hiroshima hanno ragionato così.
                Infatti poi li hanno pure processati.
                Non escludo che se avesse vinto Hitler avrebbe riservato lo stesso trattamento agli sconfitti.
                Ma non penso che avrebbe detto: “io sono buono, tu sei cattivo, quindi ti condanno e ti impicco”. Probabilmente avrebbe detto: “io sono più forte, ho vinto, ora ti faccio quello che voglio, peggio per te”.
                Il risultato è lo stesso, ma nel primo caso c’è qualcosa in più, c’è non solo l’ipocrisia, ma la legittimazione morale della violenza, la beatificazione del male.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per peucezio

                “trovo oscena questa delegittimazione morale, tipicamente anglosassone, dell’avversario.”

                Però dai, mi dispiace che ti sia perso un bel pezzo di letteratura cattolica.

                A partire dalla scomunica di Lutero:

                “Su tutti costoro noi decretiamo, dichiariamo, definiamo le sentenze di scomunica, di anatema, della nostra perpetua condanna e interdetto, di privazione della dignità, degli onori e delle proprietà sopra di essi e sopra i loro discendenti, e di inidoneità dichiarata per i beni stessi; della confisca dei loro beni e del delitto di lesa maestà: queste e le altre sentenze, censure e pene che vengono inflitte dal diritto canonico per gli eretici e che sono indicate nella nostra predetta missiva, decretiamo essere cadute su tutti questi uomini a loro dannazione.”

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Il risultato è lo stesso, ma nel primo caso c’è qualcosa in più, c’è non solo l’ipocrisia, ma la legittimazione morale della violenza, la beatificazione del male.”

                Comunque su questo sono d’accordo. Ma sono meccanismi universali, mica ne abbiamo il monopolio noi anglosassoni!

              • roberto scrive:

                peucezio

                “ma non c’era l’idea che chi non mi piace è un terrorista.”

                infatti non è quella l’idea, ma piuttosto che chi si comporta da terrorista è terrorista

              • PinoMamet scrive:

                “Ragionano come un rapinatore che ritenesse che è la vecchietta ad essere cattiva perché non gli regala i soldi spontaneamente.”

                Peucè, stiamo con i piedi ben saldi a terra.

                Qua non ci sono vecchietti e rapinatori.

                Qua c’è Hamas, che le vecchiette le ammazza senza farsi il minimo problema.

                Poi possiamo discutere della reazione israeliana, condannarla, demonizzarla, quello che ti pare.

                Ma partiamo dal concetto base che Hamas non è “la vecchietta rapinata”- non le somiglia neanche di lontano.

              • Roberto scrive:

                Peucezio

                “Anche perché trent’anni fa non erano così normali.

                Io ricordo che ognuno manifestava legittimamente le sue simpatie o antipatie, ma non c’era l’idea che chi non mi piace è un terrorista.”

                Trent’anni fa le brigate rosse erano i “terroristi rossi”, i dirottatori di aerei “i terroristi palestinesi”…la patente di terroristi è stata data a guerriglieri colombiani, maoisti peruviani, bombaroli neri nostrani, indipendentisti curdi….

                Di quali “trent’anni fa” parli?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Trent’anni fa le brigate rosse erano i “terroristi rossi””

                Hai ragione, ma trent’anni fa, esistevano tanti mondi separati.

                Il militante di estrema sinistra si incontrava con amici di estrema sinistra, leggeva carta di estrema sinistra, e poteva permettersi liberi sfoghi.

                Il militante di estrema destra si incontrava con amici di estrema destra, leggeva carta di estrema destra, e poteva permettersi liberi sfoghi.

                Da una quindicina di anni, siamo entrati nell’ “Acquario di Facebook” https://www.ippolita.net/nell-acquario-di-facebook/ per cui per la prima volta, tutti possono vedere ciò che fanno gli altri, e scandalizzarsene.

              • Miguel Martinez scrive:

                per roberto

                “per cui per la prima volta, tutti possono vedere ciò che fanno gli altri, e scandalizzarsene.”

                Il problema credo è che non riusciamo a cogliere l’impatto della tecnica.

                Siamo un po’ come le mosche che si sbattono contro i vetri per uscire: giustamente vedono la luce e credono che si possa volarle incontro, e non hanno immedesimato il fatto che c’è un oggetto nuovo e imprevisto che cambia tutto.

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “ Hai ragione, ma trent’anni fa, esistevano tanti mondi separati.”

                A parte che una lunga scia di ossa rotte da ambo le parti dimostra che quei mondi non erano così separati…non ho proprio capito la tua obiezione

                Io faccio notare che i ricordi di quanto era bello il mondo di trent’anni fa, si basano per lo più sul fatto che ci ricordiamo un mondo in cui eravamo noi giovani e belli, ma tendiamo a dimenticare il mondo come in realtà era

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “…non ho proprio capito la tua obiezione”

                La mia obiezione è questa: che negli anni Settanta, l’editorialista del Messaggero il politico democristiano in parlamento parlava di “terroristi rossi”, esattamente come dici tu.

                Un’espressione che però non veniva nemmeno sentita da chi non leggeva l’editoriale o si leggeva gli atti dei dibattiti parlamentari.

                Oggi tutto è invece simultaneamente visibile a tutti.

              • Roberto scrive:

                Miguel

                Cioè anche quando non c’era Facebook, quando un aereo scoppiava o era dirottato, si parlava dei “terroristi palestinesi” senza una grande differenza rispetto ad oggi quando di fronte a neonati e vecchiette rapite si parla di “terroristi di Hamas”
                (Anzi forse oggi c’è una distinzione che ieri non si coglieva o non di faceva, il che è chiaramente meglio)

              • Roberto scrive:

                Peucezio

                “…. non sarebbero terroristi mentre Putin sì.”

                Mi perdo nella discussione.
                Chi sostiene che Putin sia in terrorista?

                Io mi limito a dire che è un imperialista invasore
                Il regolamento citato non lo menziona…a chi pensi?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ pino mamet

                “Hamas”

                Hamas sta al futuro Stato palestinese come la Banda Stern e l’Irgun stanno al moderno Stato di Israele.

                Chi occupa da cinquantasei anni territori in cui piazza colonie illegali costringendo i nativi a stare sempre più stretti in casa loro avrebbe poco diritto di lamentarsi anche se all’origine della sua storia non ci fossero la Naq’ba, Deir Yassin e compagnia bella.

                La rappresaglia di Netanyahu ha finalmente avuto almeno il merito di aprire gli occhi a qualcuno.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Roberto scrive:

                Mauricius

                “ L’Unione Europea, tipo”

                Potrei sbagliarmi ma non mi sembra che quella risoluzione sia mai diventata un atto vincolante (e sai già cosa penso delle risoluzioni del PE)

                Comunque ok, mettiamo agli atti che Peucezio si riferiva a questo, non lo avevo visto

              • PinoMamet scrive:

                “Hamas sta al futuro Stato palestinese come la Banda Stern e l’Irgun stanno al moderno Stato di Israele.”

                premesso che se continuano così, non ci sarà alcun futuro Stato palestinese…

                direi che il paragone ci può stare, perché no?

                Mi infastidisce di più chi invece vede Hamas come un incrocio tra Gandhi, Mazzini e George Washington.

                Mi pare che circoli un’idea un po’ romantica, diciamo così, dei “combattenti per la libertà” di Hamas
                (che non combattono affatto per la libertà, ma per l’instaurazione di un regime fondamentalista islamico, e lo dicono chiaramente nel loro statuto facilmente consultabile online).

                Ora, a me capita di leggere diversi siti ebraici/israeliani, e ho trovato un paio di particolari che forse aiutano a mettere la cosa in prospettiva.

                Nelle tasche dei terroristi morti sono state trovate note dettagliate sulle abitazioni dei kibbutzim assaltati.
                “Questa famiglia non è in casa di Sabato- evitare la casa”
                (l’attacco come ricorderete è avvenuto di Sabato, e nel giorno conclusivo della Festa delle Capanne, Sukkot, il giorno di Simchat Torah che in Israele corrisponde con Shemini Atzeret).

                I terroristi di Hamas sapevano bene chi stavano uccidendo.

                E hanno ucciso, oltre ai canonici vecchi, donne e bambini, anche famiglie di pacifisti, di cooperatori con realtà economiche gazane, e arabi israeliani (li avranno considerati “collaborazionisti”, boh).

                Ora, sicuramente anche Mazzini e George Washington non saranno stati stinchi di santo, ma…

                diciamo che mi colpisce la condanna unanime della reazione israeliana, che dalla Banda Stern ha fatto qualche in avanti, e le altrettanto unanimi scusanti e attenuanti che si tirano fuori sempre per Hamas, che semmai ne ha fatti all’indietro…

              • Peucezio scrive:

                Roberto e Pino,
                le cose che dite le fanno anche gli stati.
                L’unica differenza è che hanno più mezzi e quindi le fanno di più.

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                non mi convince il paragone con Lutero.
                Lureto ha criticato un’autorità.
                Lutero era un prete cattolico, prima che arrivasse lui la riforma non c’era, l’occidente latino era cattolico e basta.
                Non c’entra nulla con la demonizzazione dell’avversario.
                Quella semmai la faceva lui, che era un moralista carico di risentimento.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “non mi convince il paragone con Lutero.”

                Ho citato lui come potevo citare mille altre testi.

                Fino al Vaticano II (che però non penso ti faccia tutta questa simpatia) è una produzione continua di maledizioni e “demonizzazioni”, come si direbbe oggi, dove il mondo viene diviso tra il Bene Assoluto e il Male Assoluto.

                Chiedi a Habs che sicuramente ricorderà a memoria qualche centinaio di documenti del genere.

                Non intendo con questo a mia volta “condannare” nessuno, grazie agli dèi non sono un giudice; ma è dai tempi di Teodosio almeno che l’Unica Santa e Vera Chiesa considera che chi la “pensa diversamente” (per usare una terminologia moderna) vada stroncato.

                Lo dico solo perché non mi sembra giusto attribuire agli “anglosassoni” qualcosa che ha radici ben più antiche.

              • Miguel Martinez scrive:

                “Lo dico solo perché non mi sembra giusto attribuire agli “anglosassoni” qualcosa che ha radici ben più antiche.”

                Lo so che gli “anglosassoni” hanno prodotto tanti mali nel mondo; ma magari a partire da Blake e da Ruskin, hanno anche saputo produrre gli anticorpi che nel mondo cattolico mancano.

              • Peucezio scrive:

                Non vedo poi nessun nesso con le Brigate Rosse.
                Le Brigate Rosse erano, volutamente e dichiaratamente, eversori violenti dell’ordine costituito.
                Qui parliamo di un altro popolo che non c’entra un cazzo con gli ebrei e che se ne stava per i cazzi suoi a casa sua.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “e che se ne stava per i cazzi suoi a casa sua.”

                Qui però lasci gioco facile a Roberto: la Bibbia dimostra che quella non era “casa sua”, era la Casa che il Dio Geloso aveva assegnato per iscritto al suo popolo eletto.

                Qui c’è una dimostrazione chiara e difficilmente smentibile di questo fatto: https://www.foxnews.com/opinion/the-bible-says-israel-belongs-to-the-jews-and-has-for-over-3000-years

              • Miguel Martinez scrive:

                Andando di link in link, trovo questo affascinante parallelo biblico.

                https://theisraelbible.com/sauls-misplaced-mercy/

                Nel 1948, un gruppo di combattenti israeliani del Palmach incrocia un anziano pastore autoctono. Invece di ammazzarlo come sarebbe stato doveroso, lo lasciano andare; e quello – almeno si sospetta – avrebbe informato altri autoctoni, che hanno quindi teso un agguato e annientato il gruppo del Palmach.

                Se solo quelli del Palmach avessero ascoltato le chiare parole del Libro.

                Samuele, che ha un filo diretto con il Signore, ordina al re Saul di sterminare ogni essere umano appartenente alla nazione di Amalek; e anzi di distruggerne tutti i beni anziché imposessarsene.

                Saul ammazza a tutto spiano, ma compie due peccati: lascia vivo il re di Amalek, e si tiene qualche animale perché la carne è sempre buona da mangiare.

                E per questa troppa bontà, Saul fa la misera fine che sapete.

              • PinoMamet scrive:

                Hamas però non è il popolo palestinese;
                è un’organizzazione ben precisa, con dei suoi scopi (la riconquista di tutto il territorio… “cananeo”, e l’instaurazione in esso di un governo di tipo islamico);

                un’organizzazione peraltro che ha preso il potere, neppure su tutto il territorio palestinese, ma su Gaza, eliminando fisicamente i rappresentanti di organizzazioni rivali come Fatah.

            • Roberto scrive:

              Poi certo puoi dirmi che per i palestinesi Hamas sono degli eroi, ci credo

              Solo che i gentiluomini che qui in Europa raccolgono soldi per Hamas raccolgono soldi per una organizzazione che in Europa è definita terroristica

              Se vivessero in Libano o Siria o Qatar potrebbero tranquillamente continuare a svolgere la loro attività. Sfiga, vivono qui

              • Lucia scrive:

                “Poi certo puoi dirmi che per i palestinesi Hamas sono degli eroi, ci credo”

                E invece non dovresti fidarti così ingenuamente 😀 (nemmeno il sondaggio che ho postato l’altro giorno è da prendersi come oro colato, però potrebbe darsi che questa guerra stia risollevando le sorti di un gruppo ben poco apprezzato dalla popolazione quanto potrebbe risollevare le sorti del pessimo Bibi).
                E comunque che Hamas in questo mese si sia beccato almeno centinaia di migliaia di alimortaccivostra dalla popolazione palestinese, anche se molti solo pensati, immagino sia inevitabile.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “expressions of sympathy”

        Insomma, lo psicoreato: immagino sia la nuova frontiera del Carro Democratico.

        • Roberto scrive:

          “ propaganda activities to financing and fundraising activities to strengthen the organization abroad”

          Anche questi sono psicoreati?

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ok, quindi mi basta arrestare sia gli assassini che chi dissente dal governo e per te va tutto a meraviglia. O il commento era del Roberto immaginario?

            • Francesco scrive:

              Stai proponendo di legalizzare il finanziamento del terrorismo?

              • Moi scrive:

                SE esistessero Azioni Hamas (o altre sigle anche NON Islamiste … ) in Borsa, c’è chi ne acquisterebbe … penso, specie fra chi costruisce e vende armi.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                No, sto proponendo di non introdurre il reato di manifestare le simpatie sbagliate.
                Capisco che è un pensiero troppo rivoluzionario per voi atlantisti…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “Stai proponendo di legalizzare il finanziamento del terrorismo?”

                premesso che non ho approfondito, credo che il problema non è che qualcuno in Germania “finanzi Hamas”, che presumo non abbia un conto corrente in Germania.

                Hamas governa da molti anni un territorio, dove vivono due milioni di persone, che fanno una vita surreale, ma fatta di bisogni ordinari.

                Un magistrato può quindi legittimamente aprire un’inchiesta per sostegno al terrorismo contro quelli che mandano soldi a parenti a Gaza; o hanno contribuito alla raccolta fondi per un ospedale; o hanno mandato soldi a un comune dove il sindaco è di Hamas; o hanno contribuito a una scuola dove il curriculum viene comunque approvato da Hamas.

                Anche contro le suore di Madre Teresa di Calcutta https://www.cmc-terrasanta.com/it/media/terra-santa-news/32113/le-suore-di-madre-teresa-restano-a-gaza

                Poi magari tra tre anni gli indagati verranno assolti, dopo aver arricchito qualche avvocato.

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “che presumo non abbia un conto corrente in Germania.”

                A parte il fatto che non devi avere un conto in Germania per operare in Germania (credimi, esistono bonifici internazionali e carte di credito), se dovessi raccogliere soldi per Hamas immagino che prenderei contante e lo porterei giù …si certo passare nei tunnel è un po’ fastidioso ma che sarà mai

                Comunque magari l’inchiesta non la aprono su quelli che mandano soldi alla mamma (ti faccio tra l’altro notare che negli ultimi anni Gaza ha campato essenzialmente grazie ai soldi del contribuente europeo, anche tu paghi scuole e ospedali), ma su quelli che mandano soldi a chi li spende in razzi e armi

              • Miguel Martinez scrive:

                per roberto

                “ma su quelli che mandano soldi a chi li spende in razzi e armi”

                Non mi sono spiegato.

                Dico che il confine è talmente indefinibile, da essere una manna per qualunque magistrato alla ricerca di prede.

                A parte che nessun esercito “ufficiale” ti spiegherà mai in dettaglio come spende, pena violare il segreto militare, Hamas non è un esercito, e i suoi consumi sono indistinguibili da quelli del resto della popolazione. Il cemento per costruire un rifugio per i combattenti non è diverso da quello usato per tirare su un palazzone.

                Ovviamente se io fossi un dirigente di Hamas e cercassi fondi per razzi, aprirei una colletta per un asilo nido.

                Mi sono spiegato male, non intendevo dire che Hamas non ha conti in Germania; immagino che non ne abbia proprio, da nessuna parte.

                Per quanto riguarda i contanti, penso che siano una minima parte: ti immagini la pacchia per i doganieri egiziani, se scoprissero che gli emigrati di Gaza che ritornano a casa sono carichi di euri freschi freschi?

                Roba da sciogliere i loro cadaveri in acido, dopo averli dovutamente spogliati.

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “soldi del contribuente europeo,”

                Un miliardo e mezzo di euri di aiuti ai palestinesi nel periodo 2021-2024…

                Non dico che uno vuole sentirsi ringraziare ma almeno che se ne parli

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Un miliardo e mezzo di euri di aiuti ai palestinesi nel periodo 2021-2024…”

                Ma infatti, è Israele che deve ringraziare. Ha messo in carcere un’intera popolazione, e il mantenimento all’ergastolo glielo paga l’Europa.

              • Roberto scrive:

                Beh Miguel,

                I carcerati però almeno uno sguardo a chi porta loro da mangiare e a chi si limita alla fraterna solidarietà a parole potrebbero darlo, no?

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “ Dico che il confine è talmente indefinibile, da essere una manna per qualunque magistrato alla ricerca di prede.”

                Tu sei spiegato benissimo invece

                Comunque
                1. I magistrati non cercano prede
                2. Il confine è definibile come qualsiasi confine…non dico che sia facile ma chiudi gli occhi e pensa a quanti confini difficili da definire vengono definiti quotidianamente
                3. Per esempio un modo per tracciare una linea è: se vuoi mandare i soldi alla mamma non lo fai tramite gli emissari di Hamas

              • giuseppe motta scrive:

                noi gli paghiamo il vitto e loro neanche uno sguardo

                anzi si lagnano pure

                che ingrati questi arabi

              • PinoMamet scrive:

                “Dico che il confine è talmente indefinibile…”

                ehm, apposta fanno le indagini.

                Per vedere se quei soldi che hai mandato a tuo cugino Abu Pippo giù a Gaza sono finite davvero ad Abu Pippo, e non invece nelle tasche di Hamas.
                O magari salta fuori che tuo cugino è proprio membro di Hamas o della Jihad islamica.

                Comunque tra il magistrato a caccia di prede, l’avvocato ferocissimo e il geometra colpevole del colonialismo, non si salva proprio nessuno, Miguel! 😉
                Gli spazzini, ce li teniamo?
                😉

              • Roberto scrive:

                Giuseppe Motta

                “che ingrati questi arabi”

                Beh, li gratitudine credo che sia una costanza dell’umanità…è giusto che non so, prima di puntare in ditino contro chi gli dà da mangiare lo punterei contro i fratelli che se ne fottono e li usano come carne da macello

                Poi per quel mi riguarda più passa il tempo più sono contrario contro qualsiasi forma di aiuto fuori dai confini. Ho per molto tempo pensato che avere folle inferocite dalla fame fuori dalla porte non sia una bella cosa, e che era utile (oltre che moralmente giusto) aiutare chi ha bisogno prima che diventi folla inferocita

                I fatti mi danno clamorosamente torto, non posso che dispiacermene e prenderne atto

              • giuseppe motta scrive:

                ingrati e stupidi pure

                vivono da mantenuti senza dover lavorare e anziché dire grazie si ribellano

                davvero incredibile

              • Roberto scrive:

                Giuseppe motta

                Sei quindi d’accordo con me che sarebbe meglio non mantenerli? Squarciamo il velo di ipocrisia

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “finanziamento”

                Basterebbe dare a Gaza quello che l’UE vuol dare a Kiev.

                Soldi per la ricostruzione di scuole, ospedali ecc. distrutti dall’occupante prendendo i soldi dai conti correnti dell’occupante in UE

                Così non si fanno figli e figliastri, e sono tutti contenti.

                Tranne Putin e Netanyahu, ovviamente.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • giuseppe motta scrive:

                Andrea stai confondendo cose evidentemente diverse

                gli ucraini sono vittime e vanno aiutati a difendersi

                i palestinesi se lo meritano e chi li aiuta a difendersi è un terrorista

              • Roberto scrive:

                Andrea

                Ma perché dovrebbe occuparsene l’UE di ricostruire Gaza!?!

                Non lo può fare il Qatar, l’Arabia Saudita, l’iran, la Cina…chiunque altro…?

              • giuseppe motta scrive:

                davvero non so Roberto

                non sono molto informato

                ma temo che interrompere gli aiuti a Gaza possa aumentare i consensi per il terrorismo

                e credo che questa sia una delle ragioni dell’impegno dell’U.E.

              • Roberto scrive:

                Giuseppe Motta

                “ma temo che interrompere gli aiuti a Gaza possa aumentare i consensi per il terrorismo”

                Questo lo pensavo anche io, ma appunto mi sembra totalmente smentito dai fatti

                “e credo che questa sia una delle ragioni dell’impegno dell’U.E.”

                È possibile ma in realtà pensò che sua molto più una questione ideologica che pratica.

                Diciamo che se gli usa hanno questa tendenza messianica a voler liberare il mondo dal male, l’Europa ha la tendenza messianica (direi quasi cristiana) a voler nutrire il mondo (la dico in maniera un po’ esagerata, facciamo a capirci)

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “È possibile ma in realtà pensò che sua molto più una questione ideologica che pratica.”

                Lo stato d’Israele si trova costretto a rinchiudere 5,5 milioni di persone in 164 enclave che tutte insieme sono delle dimensioni della provincia di Ascoli Piceno, ma senza risorse.

                Ora, qualcuno deve pure nutrirli.

                Siccome non lo vuole fare Israele (e capisco, perché devi nutrire i tuoi nemici?), tocca agli alleati di Israele.

                Non vedo cosa ci sia di strano.

              • giuseppe motta scrive:

                qui parlavamo di Gaza

                ma in effetti qualcuno dovrà pure nutrirli

                detto questo

                non so se nei centri detenzione per migranti sia frequente ringraziare per i pasti somministrati

                ma se non lo fosse non mi sentirei di chiamarli ingrati

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “tocca agli alleati di Israele.”

                Ma perché? Se sono i nemici dei miei alleati sono pure miei nemici, no?

                E Perché toccherebbe agli alleati di Israele e non agli amici/fratelli dei palestinesi?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Ma perché? Se sono i nemici dei miei alleati sono pure miei nemici, no? ”

                Allora,

                facciamo un parallelo.

                L’Italia decide di rinchiudere in carcere una categoria particolare di persone (semplificando, i ladri condannati).

                Una volta in carcere, può decidere di farli morire di fame, e pazienza. Ma non lo farà, se non altro per evitare una brutta figura.

                A questo punto, può fare una di tre cose:

                1) nutrire i detenuti a spese dello Stato italiano stesso (nel nostro caso, Israele che ci pensa a mantenere 5,5 palestinesi rinchiusi in 165 micro-enclave ormai da qualche decennio)

                2) pretendere che vengano nutriti, che so, dal governo del Mali, perché alcuni detenuti sono di pelle nera (la tua ipotesi, anche se non capisco bene chi sarebbero gli “amici/fratelli” dei palestinesi)

                3) chiedere all’Europa di pensarci (parallelo imperfetto, visto che l’Italia fa parte dell’Europa, diciamo agli altri paesi europei).

                Se io fossi la Meloni, farei risparmiare i soldi agli italiani; non capisco con che pretesto li potrei chiedere ai maliani; e quindi i detenuti li farei mantenere dall’Europa.

              • giuseppe motta scrive:

                beh Roberto

                se i palestinesi vengono regolarmente sfamati e vestiti è forse più facile che accettino la loro condizione

                non vale per tutti

                ma in effetti quelli che prendono le armi mi pare che siano una minoranza

              • PinoMamet scrive:

                Premetto che nei territori palestinesi non sono mai stato (non so più a quale lettera corrispondano, comunque. nessuna delle tre “lettere”);

                forse qualcuno di voi sì, e mi correggerà;

                ma non è che per caso abbiate un’idea un po’ falsata della condizione di vita del palestinese medio?

                Io per esempio guardo le immagini di Ramallah, trovate qui:
                https://fr.wikipedia.org/wiki/Ramallah

                e vedo una cittadina praticamente identica a quelle israeliane che ho visitato, se le scritte fossero (anche) in ebraico anziché in arabo mi sarebbe difficile dire la differenza;

                anche a Gaza (aggiungiamo, come di prammatica: “prigione a cielo aperto”) perlomeno prima dlel’intervento israeliano, trovo immagini di alberghi, ville, spa…
                e certamente anche mercati poveri e case sgarrupate.

                Intendiamoci, non credo affatto che il palestinese medio sia un frequentatore di grandi alberghi e di centri estetici, ma il fatto che non manchino neanche questi (come, mi assicurava un mio amico locale, non mancano ville lussuose) dovrebbe perlomeno ridimensionare l’idea che tutti i palestinesi debbano essere per forza sull’orlo della distruzione e della disperazione…

                mi sa che in Italia si racconti la Palestina come se fosse il ghetto di Varsavia.

                Prima di tutto, non lo è.
                In secundis, i nazisti quando si sono messi in testa di radere al suolo il ghetto di Varsavia, lo hanno raso al suolo.
                Mica lo hanno tenuto in piedi 70 anni, facendo passare aiuti internazionali ecc. ecc.

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “facciamo un parallelo.”

                Al mondo ci sono 8 miliardi di persone e circa 200 stati

                Ora in un microscopico paese in mezzo al deserto chiudono in una gabbia 5 milioni di persone.

                Tu mi dici che gli unici che DEVONO occuparsi di questi 5 milioni di persone sono 450 milioni di persone che vivono in una bizzarra associazione di stati, inutile, litigiosa, che quel che fa sbaglia, che non conta un cavolo…

                Aggiungo anche che tu hai spesso espresso l’idea (che come ben sai non condividevo all’inizio, ma più passa il tempo più mi convince) che ogni forma di intervento all’estero, solidarietà internazionale, aiuto…è un disastro!

                Capirai che sono un pochino sorpreso del fatto che gli unici che l’inutile Europa DEVE aiutare sono quei tizi nella gabbia nel deserto

                Che poi per carità, io sono buono sempre e non solo a Natale, quindi non è che me ne dispiaccio, ma vorrei giusto capire perché c’è questa idea di DOVERE

                Quanto ad amici e cugini, direi che praticamente tutto il mondo musulmano considera i palestinesi fratelli. Hai presente gli sceicchi che con uno schiocco delle dita si comprano le tue montagne e le distruggono per fare cessi? Il tutto manifestando orrore per l’Occidente, non parliamo del demoniaco Israele?
                Beh loro i soldi ce li avrebbero…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Tu mi dici che gli unici che DEVONO occuparsi di questi 5 milioni di persone sono 450 milioni di persone che vivono in una bizzarra associazione di stati, inutile, litigiosa, che quel che fa sbaglia, che non conta un cavolo…”

                Veramente in un paese normale, chi si occupa di nutrire i propri detenuti è il paese stesso.

                Israele vuole avere il carcere pieno e la moglie ubriaca, e quindi esige che ci pensino altri.

                Quegli sceicchi di cui parli non hanno mai considerato i palestinesi fratelli, e sono vent’anni che collaborano attivamente con Israele, e da sempre con gli Stati Uniti che tengono in piedi Israele. Non mi risulta proprio che a Dubai o a Riyadh abbiano “orrore” per l’Occidente.

                Solo il Qatar, credo per via del suo eterno conflitto con l’Arabia Saudita, manda in effetti molti aiuti ai palestinesi.

                Ora, perché l’Europa si sente costretta a togliere le castagne dal fuoco per Israele, non saprei dire: probabilmente un po’ per la storia dell’Olocausto e un po’ per le pressioni degli Stati Uniti.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “che ogni forma di intervento all’estero, solidarietà internazionale, aiuto…è un disastro! ”

                Comunque non sto dicendo che “Miguel vuole che l’Europa paghi per i palestinesi”.

                Sto dicendo, “Israele vuole che l’Europa paghi per i palestinesi” e sto spiegando la logica della cosa.

              • giuseppe motta scrive:

                come detto parlavamo di Gaza

                Roberto ci ha detto che da anni Gaza vive di aiuti umanitari a spese del contribuente europeo

                anch’io ricordavo fosse più o meno così ma non sono un esperto

                il tuo amico magari ne sa di più

              • giuseppe motta scrive:

                capisco Roberto

                a quanto pare ai Paesi arabi non interessa sfamare i palestinesi di Gaza

                e questa penso sia una delle ragioni per cui se ne occupa la U.E.

                in modo da indurre molti di loro a non prendere le armi

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Giuseppe Motta

                “a quanto pare ai Paesi arabi non interessa sfamare i palestinesi di Gaza”

                Infatti, non si sa nemmeno perché dovrebbero: il nazionalismo arabo sopravvive oggi solo in Siria e forse un po’ in Algeria; e l’Arabia Saudita è in testa alla guerra contro la Siria.

                L’Egitto è sempre sull’orlo della catastrofe, non si capisce perché dovrebbe aiutare Israele.

              • Fuzzy scrive:

                Arrivo alla fine di questo lungo treno di commenti dove si discute chi deve nutrire i palestinesi di Gaza.
                Ma siamo poi sicuri che i palestinesi tornino a Gaza?
                Mi sembra che la faccenda sia molto più incerta di come la si vuole vedere
                Qualcosa si capirà nei prossimi giorni. Finora non ci si è capito un accidente.
                Comunque sia, se finiranno in un enorme campo profughi nel Sinai qualcuno li dovrà pure assistere.
                Io direi Israele.
                Qualcuno sostiene che ci siano degli importanti giacimenti di gas nelle acque territoriali di Gaza.
                Ci sono progetti per far confluire
                questo gas in Europa.
                Ma è tutto da verificare alla prova dei fatti.

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “Infatti, non si sa nemmeno perché dovrebbero:”

                A parte che non ho capito perché l’Europa dovrebbe se non per una curiosa associazione “gli alleati si devono prendere cura dei prigionieri dei propri alleati”

                Tu sei infinitamente più esperto di me di mondo arabo o in generale mediorientale. Non risultano anche a te 70 anni di retorica da tutti i paesi arabi (perdonami e accetta questa espressione che sicuramente sarà terribilmente imprecisa) sui “fratelli palestinesi”, sul “combattiamo il nemico sionista che opprime i fratelli palestinesi” e cose del genere?

                Le espulsioni degli ebrei in solidarietà con i palestinesi?
                Il garante satana sionista sempre in solidarietà con i palestinesi?

                Sono tutte cose inventate dalla stampa nostrana?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “. Non risultano anche a te 70 anni di retorica da tutti i paesi arabi (perdonami e accetta questa espressione che sicuramente sarà terribilmente imprecisa) sui “fratelli palestinesi”, sul “combattiamo il nemico sionista che opprime i fratelli palestinesi” e cose del genere?”

                Mi risulta un linguaggio diffuso negli ambienti nazionalisti arabi fino agli anni Novanta. In modo minore, tra i Fratelli Musulmani (nemici dei suddetti nazionalisti, nonché dei sauditi).

                Poi è vero che se incontri un immigrato marocchino o egiziano per strada a Firenze, è molto probabile che lui ti dica, (a) “io soffro per i palestinesi” e (b) “purtroppo il mio è un governo criminale complice dei sionisti”.

                Oggi a dichiararsi vicini in qualche modo alla Palestina mi sembra ci sia un solo staterello arabo (Qatar) e due stati non arabi, peraltro in forte contrasto tra di loro, Turchia e Iran.

                Poi c’è Hezbollah, ma è solo una fazione in un piccolo paese – il Libano – oggi sull’orlo del collasso.

              • Roberto scrive:

                Miguel

                Perché secondo te gli stati della lega araba non riconoscono Israele?
                Solidarietà con i palestinesi per caso?
                O fra tutto gli stati al mondo che nascono o sono nati sulle rovine di altri, solo quello gli sta antipatico?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                Hanno relazioni con Israele Bahrain, Egitto, Giordania, Marocco, Oman e gli Emirati, e l’Arabia Saudita traffica con Israele da anni.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “O fra tutto gli stati al mondo che nascono o sono nati sulle rovine di altri, solo quello gli sta antipatico?”

                Gli arabofoni (che appartengono a tante culture e diverse religioni) hanno più o meno in comune l’idea di essere il bersaglio permanente della violenza inglese, statunitense e sionista. E certo l’idea che ci siano delle persone rinchiuse in 165 mini-enclave (torniamo sempre lì) su cui si può sparare liberamente, solo perché sono arabofoni, è un elemento importante nell’immaginario dell’arabo comune.

                Ma che si capisce solo se si aggiunge alla certezza che il proprio governo è un regime di ladri e torturatori complice nei fatti dei conquistatori.

                Ogni regime arabo è precario, diciamo che cammina su un vulcano pronto a esplodere; e quindi sta anche attento magari a fare affari con Israele, ma non a sputare proprio in faccia ai propri cittadini facendolo alla luce del sole.

              • giuseppe motta scrive:

                Roberto io non credo che la U.E. debba sfamare Gaza

                credo che ritenga utile farlo di modo che i palestinesi accettino la loro situazione senza reagire

              • Miguel Martinez scrive:

                Per giuseppe motta

                “credo che ritenga utile farlo di modo che i palestinesi accettino la loro situazione senza reagire”

                ma forse roberto pone un altro problema: perché l’Unione Europea trova “utile” salvare Israele dalla reazione dei nativi palestinesi? Perché non lasciano che Israele si arrangi da sola?

              • Roberto scrive:

                Giuseppe e Miguel

                “ma forse roberto pone un altro problema:”

                Si esatto.

                Io la risposta che mi do l’ho detta sopra: credo che ci sia uno spirito un po’ da crocerossina (o cristiano) del dare da mangiare agli affamati

                Probabilmente c’è un’opinione pubblica che simpatizza da sempre per i palestinesi ed in qualche modo va soddisfatta

                Ci sarà forse un’idea un po’ alla Craxi, non rompiamo le balle ai palestinesi e non avremo atti di terrorismo sul nostro territorio

                Tutte spiegazioni che più passa il tempo e più trovo insoddisfacenti rispetto a nuove esigenze (spesa pubblica, in fin dei conti non ritorna assolutamente nulla nemmeno a livello di immagine, come fai sbagli)

                Poi per carità, non sarò io ad oppormi agli aiuti a Gaza (appunto perché mi dispiace la gente che muore di fame), ma mi chiedo perché gli aiuti devono per forza venire dall’Europa

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Io la risposta che mi do l’ho detta sopra: credo che ci sia uno spirito un po’ da crocerossina (o cristiano) del dare da mangiare agli affamati ”

                Questo può rendere accettabile la cosa ai contribuenti, ma mi sembra evidente che il motivo principale sia quello di togliere le castagne dal fuoco per Israele, che già gode di numerosi privilegi in Europa (so ad esempio che ci sono molte ditte che hanno sede in Israele perché gode contemporaneamente di privilegi in Europa e negli Stati Uniti, e quindi possono compiere operazioni che una ditta europea o statunitense altrimenti non potrebbe).

                Quindi, la domanda è, perché l’Europa si sente obbligata a fare questo favore a Israele?

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “Hanno relazioni con Israele”

                A parte che mi sembra che l’arabia Saudita non abbia mai riconosciuto Israele…peggio mi sento! Non dicevi che l’Europa deve mantenere i palestinesi in quanto alleata di Israele?
                Allora se Emirati e Bahrein sono alleati di Israele perché loro no?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Roberto

                “Allora se Emirati e Bahrein sono alleati di Israele perché loro no?”

                Boh, potrebbe essere una soluzione.

                Ma perché non lo fa Israele direttamente?

              • habsburgicus scrive:

                Hanno relazioni con Israele Bahrain, Egitto, Giordania, Marocco, Oman e gli Emirati, e l’Arabia Saudita traffica con Israele da anni.

                l’Oman non ha relazioni formali con Israele..
                l’Arabia Saudita, come ti ha detto Roberto, non le ha de iure
                probabilmente dei 6 Stati del CCG il più duro verso Israele non è il Qatar bensì il Kuwait che dovrebbe essere l’unico che ancora controlla se uno ha timbri di Israele o equipollenti..
                infatti Siria (ove ciò è divenuta un’arte) e Libano sanno bene che Israele non timbra più passaporti da decenni al Ben Gurion e da qualche anno ad Eilat (talora, sembrerebbe, gli israeliani ancora timbrerebbero i passaporti dei rarissimi viaggiatori ai valichi di terra con Giordania ed Egitto, o al porto di Haifa);
                siriani e anche libanesi allora si concentrano sui posti doganali dell’Egitto e della Giordania con Israele ove invece il timbraggio è regola…ma in Siria sono andati oltre..in base al principio stalinista “se non dimostri di essere innocente, sei colpevole” qualora -magari per una semplice disattenzione (a me addirittura i “duri” sauditi non hanno timbrato il passaporto arrivando dal Bahrain, e i sauditi -fidatevi- non scherzano :D)- ti mancasse un timbro di Giordania ed Egitto, loro supporrebbero che tu hai dato un baksheesh per non fartelo timbrare e arrivi da Israele 😀 😀 e non vorrei essere nei panni di chi, in Siria, viene accusato di essere stato in Israele..
                orbene, anche il Kuwait, seppur con meno zelo, fa così laddove il Qatar non lo fa
                incredibile dictu, l’Iran non controlla 😀

            • roberto scrive:

              mauricius

              “Ok, quindi mi basta arrestare sia gli assassini che chi dissente dal governo e per te va tutto a meraviglia. ”

              da dove hai ricavato questo:
              per roberto va a meraviglia arrestare “chi dissente dal governo” (se insieme ad assassini)?

              davvero, riportami il commento dove scrivo una cosa del genere

              dove si parla di arresti?
              io ti faccio solo per carità notare che stiamo commentando un articolo di giornale e chissà cosa cazzo è successo (già non sappiamo nemmeno se hanno arrestato o no…io leggo raid and seizure, degli arresti ne parli tu perché probabilmente c’eri, ma non lo leggo nella notizia che hai pubblicato)

              comunque, non c’è bisogno di tirare ad indovinate, il roberto pensiero è

              1. “expressions of sympathy” non è un reato nemmeno se riguarda una organizzazione terrorista;
              2. “propaganda activities” temo proprio che sia illegale se riguarda una organizzazione terrorista;
              3. “financing and fundraising activities” temo proprio che sia illegale se riguarda una organizzazione terrorista

              non so il tuo amico cosa ne pensi

              • Peucezio scrive:

                So poco l’inglese, ma mi pare che l’articolo parli specificamente anche di opinioni.

                Tra l’altro è tipico. Mettiamo tutto in un unico calderone, così per attrazione le cose in sé lecite (le opinioni) sono condannate come gli atti.

                Come le femministe, che mettono insieme un omicidio e un complimento e in questo modo criminalizzano il secondo.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “1. “expressions of sympathy” non è un reato nemmeno se riguarda una organizzazione terrorista;”

                Strano, non si capiva: sembrava quasi che fossi d’accordo sul fatto che la polizia vada a irrompere a casa di chi lo fa. Perché, insomma, il Roberto immaginario sembrava quasi in disaccordo con me!

              • Roberto scrive:

                Mauricius

                Quindi da questo messaggio

                “ “ propaganda activities to financing and fundraising activities to strengthen the organization abroad”

                Anche questi sono psicoreati?”

                Tu capisci che sono d’accordo che la polizia irrompa a casa di chi si limita a “expression of sumpathy”!?!

                😀

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Se puoi allora fare la cortesia di dire al Roberto immaginario che il commento a cui ha risposto iniziava così:

                “Finalmente in Germania la polizia torna ad irrompere nelle case di chi esprime idee degenerate”

                E che quindi la parte del virgolettato che si riferiva all’espressione di idee (non al reclutamento, né alla raccolta fondi) era evidentemente “Their activities range from expressions of sympathy”

                Perché mi pare che ci sia sempre una strana coincidenza tra il pensiero del Roberto immaginario e il tuo.

              • Roberto scrive:

                Mauricius non solo non capisce un cazzo mia vuoi pure aver ragione…continua pure a discutere con te stesso, ho altro da fare

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Fammi capire, quindi lo scambio ioneschiano è stato

                Io: “sono andati a casa di chi ha espresso simpatia”
                Tu: “hanno fatto bene ad andare a casa di chi finanzia il terrorismo”

                Ed è colpa mia se non capisco?

  13. Moi scrive:

    @ ROBERTO / LUCIA

    Be’ , far capire che “amare” NON significa “possedere” sarebbe già buona … come educazione affettiva.

    • Lucia scrive:

      Moi,
      Giusto!

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “Be’ , far capire che “amare” NON significa “possedere” sarebbe già buona … come educazione affettiva.”

      Indiscutibile. E credo che a livello giuridico, sociale, ecc. sia un concetto già passato (e va benissimo comunque ribadirlo, non sono contrario).

      Quello che dico vale per maschi attratti da femmine, per femmine attratte da maschi, ma credo anche per omosessuali.

      Noi non siamo “individui”, ma esseri sociali. Non esistiamo senza “l’altro”. E ci sono momenti in cui l’abbandono da parte dell’Altro ci fa sentire quindi morti. E qui non c’è predica o ragionamento che tiene.

      In genere è vero che gli uomini reagiscono con maggiore violenza fisica. Non so se sia legato alla semplice corporatura, o a qualcosa di biologico.

      Ma anche le donne possono reagire in modo estremamente distruttivo, che non fa cronaca. E in qualche raro caso, anche fisico. Che comunque esiste, ho messo tra i commenti i risultati di una banale occhiata ai motori di ricerca.

  14. Peucezio scrive:

    Ma se Turetta dicesse che si sente donna, visto che la cosa ha valore retroattivo (e in ogni caso ognuno deve poter disporre liberamente anche del proprio passato), non si potrà più dire che l’omicidio che ha commesso è espressione del patriarcato?

    • Moi scrive:

      In molte “illuminate” realtà AngloSassoni, potrebbe ottenere il carcere femminile … in effetti, a pensarci !

      • Peucezio scrive:

        Vabbè, quello è il minimo sindacale 😀

        Ma il punto è che se il genere è un libero ed estemporaneo costrutto individuale non esiste il femminicidio, sempre che non vi annoveriamo i regolamenti di conti fra donne (ma credo che con “femminicidio” si voglia intendere l’uccisione di una donna da parte di una NON donna, cioè di un uomo, fino a prova contraria).

        • Moi scrive:

          Ah, be’ … ora Ellen Page dobbiamo chiamarlO Elliot pure per il film “Juno” in cui interpreta un’ adolescente incinta ! 😉

          • Francesco scrive:

            Hanno riscritto i titoli di coda?

            😀

            PS vedere come si è ridotta mi fa una immensa tristezza, era un’attrice che mi piaceva molto. in effetti la seguo dai tempi di Juno.

            • Moi scrive:

              Non lo so, forse no … MA, parlandone, trattandolo, è retroattivamente (!) bandito il Misgendering : era già “uomo” senza averlo ancora capito.

              Più o meno, a Hollywood negli Anni 2020s, funzia così …

            • Peucezio scrive:

              Ma ha fatto anche operazioni strane o è un maschio solo nella sua testa?

              Tutto sommato considerarsi maschi essendo femmine non comporta grossi problemi: se mi trovo una ragazza in uno spogliatoio maschile, poco male, anzi…

              Le operazioni, di tutti i tipi, anche per togliere qualche rughetta, mi fanno impressione, non ci posso fare niente. Mi fanno proprio schifo. Per carità, idiosincrasia mia, anche se credo ci sia qualcosa di intrinsecamente volgare in sé nella chirurgia plastica.

              • Miguel Martinez scrive:

                per peucezio

                “Per carità, idiosincrasia mia, anche se credo ci sia qualcosa di intrinsecamente volgare in sé nella chirurgia plastica.”

                Condivido.

                Pensando alle donne che ogni tanto vedo con la bocca a becco d’aquila.

  15. habsburgicus scrive:

    non credo…”la terra dei puri” resterà un sogno velleitario

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Il Pakistan? 😀

      • habsburgicus scrive:

        il Khalistan

        • habsburgicus scrive:

          che forse non significa “terra dei puri” 😀 quello è il significato di “Pakistan”*…hai ragione
          scusami !

          *altri lo vogliono come acronimo di Punjab, Kashmir, Sindh

          • Francesco scrive:

            Anche a me era arrivata questa versione.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Avevo letto che nasce come acronimo, ma gli stessi che avevano proposto l’acronimo ne avevano dato la lettura “terra dei puri”. Il classico acronimo costruito per essere parlante, insomma.

            • Moi scrive:

              Da qualche obliata parte lessi che il Pakistan separato dall’ India sarebbe una “generosa e amorevole” invenzione Britannica per risparmiare all’ India una Guerra Civile Infinita … insomma, più o meno: una versione funzionante (!) di Israele-Palestina, praticamente ! 🙂

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Moi

                ” insomma, più o meno: una versione funzionante (!) di Israele-Palestina, praticamente !”

                dipende dalle dimensioni.

                La Palestina pre-1948 misurava circa 26.000 chilometri quadrati, come il Piemonte.

                Di questo, oggi, 20.000 sono oggi “Israele” sulle mappe, 6.000 sono i “territori occupati” (per un confronto, la provincia di Cuneo è di 7000 km2).

                Di questi 6.000 km2, il 60% è sotto totale controllo israeliano (la “area C”), con 700.000 coloni, una rete fittissima di infrastrutture costate tantissimo allo Stato israeliano, e che solo un folle può immaginarsi verrebbe evacuato da Israele.

                Quindi restano circa 2400 km2, pari circa alla provincia di Verbania, di cui la metà è sotto controllo militare israeliano (la zona B), ma dove si potrebbe pensare effettivamente a qualche possibilità di futura evacuazione. Comunque attualmente lo “Stato palestinese” ha l’altra metà – 1200 km2, pari all’incirca alla superficie della provincia di Ascoli Piceno, ma diviso in 165 micro-enclave.

                Questo per quasi 5,4 milioni di palestinesi senza cittadinanza israeliana: all’incirca la popolazione della Norvegia.

                Poi c’è ancora chi parla di “due stati per due popoli” 🙂

  16. Moi scrive:

    @ FRANCESCO

    Mi chiedevi del ragazzo ucciso a Crépol; al momento, non ne so molto :

    pare che sia stato ucciso in quanto “blanc” da due coetanei (non so di che origine … ma suppongo Magrebini o Neri Africani) che nel farlo si sarebbero sentiti una specie di supereroi … quindi dovrebbe (!) essere esclusa una “Pista Jihadista”, come dicono i Giornalisti di Professione in Italia.

    • Moi scrive:

      Crépol è un comune francese di 519 abitanti situato nel dipartimento della Drôme della regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi.

      Wikipedia

      ————–

      Un Paesino di 591 anime sperduto in un’ alta vallata delle Alpi … NON Marsiglia, o Parigi : ciò rende il caso ulteriormente inquietante !

      • Moi scrive:

        519 E.C.

        ————

        Meurtre de Thomas à Crépol : ce racisme anti-blanc qui n’intéresse pas la gauche – Gabrielle Cluzel

        https://www.youtube.com/watch?v=KzHzd96Zim8

      • Francesco scrive:

        e come ci sono arrivati i Banlieus incazzati, in valle?

        mi sa che mi manca qualche pezzo

        • Moi scrive:

          Non lo so, ma se bazzicano la malavita organizzata _dilettantesca rispetto a quella Italiana (*)_ … di mezzi ne hanno eccome.

          (*) Viene detto proprio espressamente in uno di quei “banlieue movies” Francesi tanto popolari su Netflix :

          “Qui non siamo in Italia, ma in Francia … qua, i capi della Mala cambiano spesso !”

          • Moi scrive:

            Non lo ammetteranno mai, da Francesi, ma … mi sa che come drammatizzazione han pescato a piene mani dallo stile e dalle tematiche di Roberto Saviano !

        • Miguel Martinez scrive:

          per Francesco

          “e come ci sono arrivati i Banlieus incazzati, in valle?”

          Presumo in una tonnellata di acciaio estratto dai monti, alimentato da litri di animaletti fossilizzati catturati in Arabia Saudita.

    • Moi scrive:

      “Le racisme, pour la gauche, c’ est comme le holestérol : il y a le bon et le mauvais !” [sic]

  17. Moi scrive:

    Zemmour ha riproposto l’ ipotesi di “Francocidio” , cioè quando degli AfroOriundi uccidono un EuroAutoctono semplicemente in quanto tale.

  18. Moi scrive:

    Poca gente lo sa , ma … esiste :

    Il *** 19 novembre è la Giornata internazionale dell’uomo *** : il significato dell’evento
    Ogni anno si ricorda l’importanza della parità di genere anche per quanto riguarda una categoria da molti considerata privilegiata come quello maschile

    https://www.quotidiano.net/magazine/19-novembre-giornata-internazionale-uomo-40373f8e

    Purtroppo è stata ignorata più del solito, quest’anno, per ragioni che cmq comprendo …

  19. Moi scrive:

    Allora, sperando che sia fonte attendibile :

    https://www.britannica.com/topic/Khalistan

    Khalistan, (Punjabi: Khālistān, “Land of the Khālsā,” meaning “pure”) in Sikh political ideology, autonomous Sikh homeland.

  20. tomar scrive:

    Miguel: “Trent’anni fa le brigate rosse erano i “terroristi rossi”

    Anche a me, come a Peucezio e a Mauritius, è sembrato che questa cosa della Germania per cui si possa perseguire qualcuno anche solo perché manifesta expressions of sympathy verso la resistenza armata palestinese è una novità anche rispetto a quanto avvenne in Italia al tempo delle Brigate Rosse (direi 50 più che 30 anni fa), perché è vero che anche allora vennero perseguiti, processati e condannati intellettuali come Toni Negri e Franco Piperno, ma non fu perché semplicemente avevano manifestato expressions of sympathy verso la lotta armata, ma erano a questa organizzativamente legati proponendosi per parte loro come il supporto di massa (attraverso l’Autonomia Operaia Organizzata) della lotta armata stessa, con l’obbiettivo, per dirla con Piperno di “coniugare insieme la terribile bellezza di quel 12 marzo del ’77 per le strade di Roma (corteo di massa armato) con la geometrica potenza dispiegata in via Fani”.
    E teniamo presente che non si trattava della Germania di oggi, dove non mi risulta che Hamas abbia condotto azioni terroristiche, ma dell’Italia della seconda metà degli anni ’70, in cui le azioni della sinistra armata (uccisioni, ferimenti, sequestri) erano in alcuni periodi pressoché quotidiane.
    Eppure non mi risulta che allora nessuno sia stato inquisito e condannato semplicemente per aver espresso simpatia per chi conduceva la lotta armata.

    • PinoMamet scrive:

      “financing and fundraising activities” non se lo ricorda nessuno?

    • Roberto scrive:

      Tomar

      Comunque avevo pure scritto che commentiamo un articolo di giornale che chissà cosa cavolo è successo davvero.

      Ora è successo che il ministero degli interni tedesco ha emesso un comunicato in cui dice due cose
      1. La polizia tedesca ha fatto delle perquisizioni
      2. Hamas in Germania ha 450 membri circa le cui attività spazio a da simpatia a propaganda e finanziamento

      “Das Bundesamt für Verfassungsschutz rechnet der HAMAS in Deutschland etwa 450 Mitglieder zu. Ihre Aktivitäten reichen nach derzeitigen Erkenntnissen von Sympathiebekundungen und Propagandaaktivitäten bis hin zu Finanzierungs- oder Spendensammelaktivitäten”

      NON ha detto “abbiamo perquisito chi esprime simpatia” come si leggeva nell’articolo postato sopra

      https://www.bmi.bund.de/SharedDocs/pressemitteilungen/DE/2023/11/exekutiv-2311.html

  21. tomar scrive:

    Pino Mamet: “financing and fundraising activities” non se lo ricorda nessuno?

    Sì, ma quel testo parla del perseguimento di “attività che spaziano dalle espressioni di solidarietà e attività di propaganda” a queste attività che menzioni tu.
    Spaziano: tra i due tipi di attività c’è insomma uno spazio e le prime attività rientrano nel campo della libera espressione delle idee. Non vedo perché chi si limita a queste debba essere perseguito (china pericolosissima), come non lo era in Italia, in una situazione mille volte più critica di quella della Germania d’oggi rispetto ad Hamas, chi si limitava a esprimere simpatia per le BR.

    • Roberto scrive:

      Tomar

      “Non vedo perché chi si limita a queste debba essere perseguito”

      Io sono d’accordo per l’espressione di simpatia, un po’ meno per la propaganda ma se ne può discutere…ma…prego leggere quanto riporto sopra

    • PinoMamet scrive:

      Non posso che rimandare agli interventi di Roberto, che sono esaustivi per chi voglia leggere.

      ma riassumo quello che si ricava dagli articoli che ho letto, che più o meno si ricalcano tutti, in italiano o in inglese (in tedesco non ho abbastanza padronanza ma mi pare che si possa dire la stessa cosa, a una scorsa veloce):

      -i servizi di informazione interni tedeschi ritengono che ci siano circa 450 membri di Hamas in Germania.

      -in un’operazione di perquisizione, sono state perquisite 15 abitazioni, quasi tutte a Berlino

      -non si parla di arresti;

      -tantomeno di arresti di persone che hanno espresso solidarietà ad Hamas (che non merita solidarietà, mio parere)

      -si elencano inoltre le attività dei “simpatizzanti”, che vanno da alcune innocue (per quanto odiose, come l’espressione di simpatia per Hamas- di nuovo parere mio) ad altre perseguibili, cioè la raccolta di fondi per un’organizzazione terroristica.

  22. Fuzzy scrive:

    https://www.remocontro.it/2023/11/25/al-sisi-sotto-ricatto-economico-e-la-rabbia-popolare-in-egitto/
    Israele sta spostando l’esercito verso il sud di Gaza.
    Non credo proprio che i palestinesi possano ritornare al nord. (Controllare è piuttosto complicato)
    E quindi?
    Per scampare dall’inferno dovranno spostarsi per forza nel Sinai.
    In Egitto verrà fuori un casino irreparabile.
    E per finire emigrazione di massa dall’Egitto
    all’Europa.
    Inizio dell’epoca delle migrazioni di massa?
    E l’Europa sceglierà l’accoglienza o i respingimenti?

  23. PinoMamet scrive:

    Che poi scusate:
    https://www.youtube.com/watch?v=PR2w_wDf-DY

    è un filmato rilasciato dall’esercito israeliano, quindi è tutto falso, mentre si sa che ogni dichiarazione di Hamas va presa come oro colato, loro sì che sono democratici e lottano per il Bene 😉

    ma se ci degniamo di prenderlo per un attimo per vero, beh…

    avrete avuto i muratori a palazzina vostra, una volta nella vita.
    Tante volte li avete anche sgridati perché fanno un casino che basta!, e qui non si riesce a lavorare! Ma smettetela, cribbio!

    Questi costruiscono una struttura sotterranea sotto l’ospedale, con cucine, cessi, aria condizionata, porte blindate, trappole, servizi di comunicazione…

    e nessuno si è accorto di niente.

    allora, io sono uno che pensa male, e poi sono agli ordini di Tzahal, anzi, Netanyahu in persona mi telefona e mi dice cosa pensare.

    ma a me viene proprio da pensare che molti dei medici, infermieri, dirigenti dell’ospedale fossero conniventi se non complici.
    O forse anche a Gaza i medici tengono famiglia, e Hamas non ci va leggera con chi si oppone…

    Ma non pensiamoci, è tutta una scenografia fatta apposta dall’esercito israeliano, come si fa a credere agli israeliani? No come i palestinesi, che dicono sempre la verità… 😉

      • giuseppe motta scrive:

        credo che i tunnel sotto gli ospedali siano una realtà diffusa anche al di fuori di Gaza

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Giuseppe Motta

          “credo che i tunnel sotto gli ospedali siano una realtà diffusa anche al di fuori di Gaza”

          Credo che le disquisizioni su questi dettagli, in un luogo in cui non sono ammessi i giornalisti in arrivo (qualcuno era già sul posto), siano del tutto superflue.

          Come sappiamo, ogni comunicazione in questi casi è propaganda.

          Per questo credo che sarebbe molto più utile riflettere sulla questione geopolitica più ampia: che è quella che ho segnalato prima, parlando dell’impossibilità di fare “due stati per due popoli” e quindi della necessità (per chi può farci qualcosa ovviamente) di cercare una soluzione più sensata.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “Credo che le disquisizioni su questi dettagli, in un luogo in cui non sono ammessi i giornalisti in arrivo (qualcuno era già sul posto), siano del tutto superflue”

            Però mi sembra che in questo caso una ricostruzione di massima ce l’abbiamo: gli israeliani avevano realizzato per una serie di motivazioni (logistiche e difensive, mi pare di capire) una serie di strutture sotterranee sotto quell’ospedale, strutture che poi sono state riciclate da chi gli è succeduto.

          • PinoMamet scrive:

            Non so perché gli israeliani le abbiano fatte, non mi sembra chiarissimo, comunque mi sembra una spiegazione chiara e ragionevole della loro presenza e non vedo perché non accoglierla.

            Io poi, per deformazione mia se volete, credo che i dettagli siano più interessanti del quadro generale.

            I dettagli ci possono dire molto, sul quadro generale rischiamo di dire solo le stesse cose tutti insieme.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per PinoMamet

              “I dettagli ci possono dire molto, sul quadro generale rischiamo di dire solo le stesse cose tutti insieme.”

              Certo, e a distanza può essere interessante. Ad esempio, mi incuriosisce moltissimo come i militanti palestinesi siano riusciti a superare una delle barriere militari più efficienti del mondo, ma è sostanzialmente una curiosità.

              Ma noi sappiamo anche che possiamo sapere ciò che sta succedendo solo dai comunicati dei due schieramenti.

              E ogni comunicazione viene preparata esattamente come vengono preparate le armi: allo scopo di infliggere il massimo danno (di reputazione) al nemico e guadagnare il massimo di punti per sé.

              Quindi non possiamo mai sapere cosa sia falso, vero o comunque cosa nasconda.

              Credo che i contendenti che arrivano a una guerra, vadano studiati per quello che sono: gruppi umani che sono entrati in collisione tra di loro, di solito per motivi che sfuggono alle volontà individuali.

              A quel punto, cercano di vincere l’uno sull’altro, usando ogni mezzo possibile.

              Dal momento in cui si entra in guerra, cessa l’etica.

              O meglio serve solo per accusare l’altro di averla violata.

            • giuseppe motta scrive:

              definire qualcosa come dettaglio non è una decisione neutrale

              perché definisce cosa riteniamo fondamentale e cosa no

              tu Miguel sei convinto che la progressiva occupazione della Cisgiordania sia un punto fondamentale

              per altri immagino sia un dettaglio

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Giuseppe Motta

                “tu Miguel sei convinto che la progressiva occupazione della Cisgiordania sia un punto fondamentale”

                La progressiva occupazione della Cisgiordania fa parte della progressiva occupazione di tutta la “Palestina” (intesa in senso geografico).

                Mi sembra che sia tutta la “questione israelo-palestinese”, che altro c’è, a parte i singoli dettagli di chi ha sparato in questo o quell’altro giorno?

              • PinoMamet scrive:

                “per altri immagino sia un dettaglio”

                Al contrario, è una cosa abbastanza generica, sulla quale perciò non saprei cosa aggiungere

    • Peucezio scrive:

      Pino,
      “ma a me viene proprio da pensare che molti dei medici, infermieri, dirigenti dell’ospedale fossero conniventi se non complici.”

      E vabbè, perché i medici sono complici uccidiamo i pazienti?

      Comunque – mi rivolgo a tutti, in particolare a Pino e Roberto – si sa che il più debole e povero è anche più immorale, ha metodi più spicci, diventa più cinico e inumano.
      È difficile che chi sia cresciuto in un campo profughi abbia la stessa sensibilità di una dama dell’alta borghesia newyorkese.

      L’umanità è un ideale virtualmente per tutti e io vorrei vivere in un mondo in cui tutti siano più simili alla dama newyorkese che al ragazzo del campo profughi, perché anche se il secondo è più ruspante, in un mondo a misura della prima non ci sono uccisioni, violenze, ecc.

      Ma purtroppo essere come la dama newyorkese è un lusso, Ed è possibile proprio grazie all’esistenza del campo profughi e infinite altre brutture.

      Così come la democrazia è un lusso, le libertà (che ci stanno già togliendo anche qua), i diritti, ecc. ecc.

      I lussi non sono un merito. Il privilegio non è una forma di superiorità morale. Semmai il contrario.
      Io non sono migliore del palestinese cresciuto nel campo profughi e poi diventato un assassino, per il semplice motivo che io non ho avuto bisogno di diventare un assassino, perché ho avuto tutto e non sono cresciuto in mezzo alla violenza, alla scarsità e al sopruso.

      Questa ossessiva delegittimazione dei più deboli e oppressi da parte dei media di destra e moderati in genere occidentali è oscena, è un capovolgimento delle categorie morali.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Peucezio

        ““ma a me viene proprio da pensare che molti dei medici, infermieri, dirigenti dell’ospedale fossero conniventi se non complici.”

        Il problema è che nel mondo moderno, non esiste una radicale distinzione tra civili e militari: prima, sicuramente c’era quando l’esercito mercenario del Re di Francia si scontrava in campo aperto con quello mercenario del Duca di Borgogna, e i contadini pensavano solo a nascondersi da entrambi.

        Ma dopo, gli eserciti sono anche eserciti di “popolo”, complici le fidanzate che salutano gli eroi che partono per il fronte, i medici che li curano, le infermiere volontarie, i giornalisti, le operaie che fabbricano proiettili…

        E il confine scompare completamente quando abbiamo un gruppo combattente – come i partigiani italiani – che non ha divisa, perché non è un regolare corpo militare di alcuno stato riconosciuto.

        In questo senso hanno una logica sia il bombardamento israeliano degli ospedali, sia le rappresaglie collettive come alle Fosse Ardeatine.

        • PinoMamet scrive:

          “Il problema è che nel mondo moderno, non esiste una radicale distinzione tra civili e militari: prima, sicuramente c’era”

          Mi pare proprio il contrario.
          Il mercenario del re di Francia, quando era pagato meglio dalla Borgogna, diventava il mercenario del duca di Borgogna;

          e quando non era pagato affatto, depredava il campo del contadino come un qualunque predone, o tornava a fare il contadino in Svizzera, in Alsazia o in Irlanda come faceva prima.

          Con la leva di massa, le uniformi, i codici militari, è chiaro chi è civile e chi non lo è.
          Il soldato che indossa l’uniforma nemica (per quanto pratica diffusa) compie un atto proibito dalle convenzioni generalmente osservate;

          e en passant mi permetto di far notare (e basta leggere Fenoglio) che in realtà i partigiani italiani, al contrario di come li rappresenta il cinema di solito, si sforzavano appunto di indossare uniformi (gentilmente fornite da USA e Regno Unito) e insegne militari, e facevano parte di un Corpo Volontari della Libertà riconosciuto dagli Alleati, proprio nel tentativo di essere riconosciuti come soldati e non come terroristi.

      • PinoMamet scrive:

        Non è che conosca i membri di Hamas, ma, come ho già scritto sopra da qualche parte, non è che tutti i palestinesi stiano in un campo profughi, direi che la maggioranza fa una vita più o meno normale, per gli standard dei paesi arabi.

        I vertici di Hamas, Anp ecc. invece mi sa proprio che vivono nel lusso.

        • Roberto scrive:

          Mi capita sotto gli occhi questo tweet di un giornalista palestinese

          https://twitter.com/alnaouqa/status/1728586500932313280?s=46&t=VUbLjACfziPQsNILGC6xfA

        • Peucezio scrive:

          Pino,
          però non vedo proprio la pertinenza con quello che ho detto io.
          Io non parlo di casi individuali, parlo di mondo ricco e mondo povero.

          E, tra l’altro, se a me mi avessero cacciato via da casa, nella mia città si fosse insediato un altro popolo e avesse cacciato con la forza tutti gli italiani, tutte le persone a me care, ecc., credo che sarei diventato anch’io assassino di bambini, stupratore e quant’altro.

          • PinoMamet scrive:

            Non lo trovo molto sensato, il discorso su mondo ricco e mondo povero: non so cosa avresti fatto tu nei panni dei palestinesi, ma la stragrande maggioranza dei palestinesi non è diventata ladra di bambini, stupratrice e quant’altro.

            Lo sono diventati gli “eroi” di Hamas e un gruppo di loro emuli esaltati, probabilmente drogati con robe tipo captagon e simili, che amici frequentatori del mondo arabo mi dicono siano prodotte in Siria.

            • Peucezio scrive:

              Ripeto…
              in ogni società ci sono i più risoluti e violenti.
              È ovvio – non prendere alla lettera un discorso figurato – che non sarei diventato io il feroce aguzzino, perché io sono una persona mite e accomodante. Ma qualcuno nella mia comunità più violento e mal mostoso di me.

      • Roberto scrive:

        Peucezio

        “– si sa che il più debole e povero è anche più immorale, ha metodi più spicci, diventa più cinico e inumano.”

        Scusa ma davvero non condivido per niente questa idea che mi pare quasi oscena. L’essere povero o ricco non ha nulla a che vedere con la morale, anzi mi sembra che proprio partendo da questa idea sei tu il primo a delegittimare deboli e oppressi che devono, secondo te, almeno secondo quello che scrivi ora, inevitabilmente essere bestie disumane

        E di conseguenza non posso reagire alla tua osservazione perché si basa su una premessa che per me è totalmente e radicalmente inaccettabile

        • giuseppe motta scrive:

          forse non ha tutti i torti Peucezio però

          chi cresce in un mondo più povero e difficile spesso cresce anche in modo più duro e spietato

          ha meno mezzi per colpire i propri nemici in modo chirurgico e selettivo

          e in genere è più facile additarlo come animale umano

          • Miguel Martinez scrive:

            Per giuseppe motta

            “chi cresce in un mondo più povero e difficile spesso cresce anche in modo più duro e spietato”

            Chi di voi ha visto “Brutti sporchi e cattivi” di Ettore Scola? E’ un mondo molto reale, che ho visto dal vivo, e che sicuramente corrisponde un po’ a ciò che dice Peucezio.

            Uscire dalla miseria fa spesso uscire dalla brutalità: io non spezzerei mai il collo a una gallina, ci pensa il Conad a farlo per me.

          • Roberto scrive:

            Giuseppe Motta

            Che la vita dura ti renda duro mi pare persino una ovvietà

            Che la vita dura ti renda immorale (uso la parola di Peucezio) lo contesto fortemente

            • Miguel Martinez scrive:

              Per roberto

              “Che la vita dura ti renda immorale (uso la parola di Peucezio) lo contesto fortemente”

              Certo.

              Io non dico di essere più “buono” di quello che per mestiere spezza il collo alle galline.

              Diciamo che per un caso fortunato di vita, mi risparmio i sensi di colpa.

              L’operatore di droni che può uccidere a mille chilometri di distanza facendo clic su una tastiera è sicuramente meno “duro” del ragazzo che per ottenere lo stesso risultato, si deve far saltar in aria. Ma è altrettanto “immorale”, se vogliamo.

            • PinoMamet scrive:

              Mah, secondo me dipende da chi è l’obiettivo del drone, o dell’esplosione.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per PinoMamet

                “Mah, secondo me dipende da chi è l’obiettivo del drone, o dell’esplosione.”

                E’ quello che si ritiene il proprio avversario.

              • PinoMamet scrive:

                Allora riformulo: dipende dell’avversario 😉

              • giuseppe motta scrive:

                provo a riformulare quello che ha scritto Miguel

                o forse dovrei dire quel che ci ho capito io

                sbaglierò ma secondo me più di uno dei lettori qui dentro saprebbe obbedire a un ordine che avesse tra le conseguenze collaterali la morte di persone inermi per mancanza di cure

                mentre trovo molto improbabile che qualcuno dei lettori di questo blog sarebbe disposto ad uccidere a freddo persone inermi con le proprie mani

                persone del secondo tipo spero ne esistano il meno possibile ma credo sia più facile trovarne tra chi ha vissuto e vive una vita dura e brutale e senza speranza di riscatto

              • PinoMamet scrive:

                Tutto giustissimo, ma io la vedo molto semplicemente così:

                -spari da un drone contro un pastore o un pescatore: sei un criminale

                -spari da un drone contro un terrorista: fai il tuo lavoro di poliziotto

                -spari da un drone contro un soldato: fai il tuo lavoro da soldato;

                -ti fai esplodere per uccidere soldati nemici: sei Pietro Micca

                -ti fai esplodere per uccidere passanti innocenti: sei un terrorista

          • PinoMamet scrive:

            A me pare che, a parte Roberto, stiate facendo torto a milioni di palestinesi onesti e non terroristi.

            E ai vostri nonni, a meno che non siate tutti:

            a- di famiglie ricche
            b- di famiglie di delinquenti

            Inoltre fate torto agli sforzi del Qatar, che ha mandato un sacco di soldi a Gaza e continuerà a mandarne, e la ricostruirà più bella, e più superba che pria.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              ” a Gaza e continuerà a mandarne, e la ricostruirà più bella, e più superba che pria”

              Una cosa è sicura: Gaza sarà peggio di prima.
              Una cosa è meno sicura: che Gaza sarà, in tutto o in parte, ancora palestinese. Si parlava esplicitamente di creazione di una zona cuscinetto permanente.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ PinoMamet

              “pria”

              Prima o poi qualcuno mi dovra’ spiegare prima o poi perché Gaza vada ricostruirà coi soldi del Qatar o dell’UE e non coi soldi di chi la sta distruggendo in questi giorni.

              C’è una sola persona sicuramente felice in tutto questo: il responsabile dell’ufficio reclutamento di Hamas.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                Gaza sarà costruita con i soldi del Qatar perché il Qatar manderà i soldi per ricostruirla, semplicemente.

                E mi sento di tranquillizzare Mauricius: sarà ricostruita (le parti da ricostruire, cioè fondamentalmente scuole ospedali e qualche palazzo civile scelto accuratamente da Hamas per avere tanti scudi umani e tante vittime civili)
                non come adesso, ma probabilmente molto meglio.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ pino mamet

                “scudi umani”

                Qua l’unico Stato che tiene per mesi prigionieri senza processo dei civili in maggioranza minorenni è Israele. Basta guardare gli ostaggi liberati da Tel Aviv a fronte della liberazione degli ostaggi da parte di Hamas. Il che non solo dimostra come Hamas abbia azzeccato la scelta di rapire ostaggi, ma giustifica anche perché Israele non si faccia scrupoli di sacrificarli pur di capire il nemico.

                https://www.corriere.it/esteri/14_agosto_02/meglio-morti-che-prigionieri-motto-hadar-suoi-compagni-3893ca90-1a06-11e4-8091-75f99d804c44.shtml

                Le proteste dei familiari dei rapiti sono la seconda vittoria di Hamas.

              • PinoMamet scrive:

                Il sito non mi fa leggere l’articolo, comunque la storia di “Israele che non si fa scrupolo di uccidere i suoi stessi ostaggi”-
                chissà perché nel blog un paio di persone ne erano convinte, nonostante prove schiaccianti del contrario nella storia israeliana-
                è stata ulteriormente smentita dai negoziati per il rilascio degli ostaggi.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ pino mamet

                “smentita”

                Un conto è trattare dopo che gli ostaggi sono stati rapiti, un conto è fare di tutto perché non vengano rapiti. Una volta rapiti bisogna trattare col nemico, il che equivale a riconoscergli una patente di legittimità (cosa che per esempio l’Italia NON fece con le BR per Moro). Se l’ostaggio muore durante il rapimento è facile accusare il rapitore e non si è costretti a trattare con lui. Se ti accontenti di un sito dichiaratamente di parte che però ha raccolto interviste di giornali Israeliani a uomini di Tsahal che testimoniano degli ordini ricevuti di aprire il fuoco senza che fosse possibile distinguere rapitori da rapiti ecco qui:

                📸 Guarda questo video su Facebook
                https://fb.watch/oy-6CjVAGz/

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                Mi apre un video di un tale che usa espressioni come “entità sionista” e cita frasi un po’ a caso (non ha neppure mai sentito yediot aharonot, altrimenti conoscerebbe la pronuncia in modo almeno passabile).

                Con tutto il rispetto per te, tanto valeva passarmi l’ultimo fattone dei centri sociali…

          • roberto scrive:

            giuseppe motta

            “forse non ha tutti i torti Peucezio però”

            beh certo che no, ha torto su questo punto non su tutto

            🙂

        • Peucezio scrive:

          Roberto,
          mi pare incredibile che tu non capisca di cosa sto parlando.
          Non sto parlando della dichiarazione dei redditi del tuo conoscente che è più bassa della tua.

          Sto parlando di chi cresce in un contesto in cui è normale che non puoi curare tuo figlio per una malattia banale e di conseguenza muore.
          In cui magari sei costretto a massacrare altri uomini per mangiare, perché spontaneamente non ti danno quello che vuoi e se non lo fai muori davvero d’inedia tu e la tua famiglia.
          Anche la morale è un lusso.
          Io non sto parlando dell’Italia degli anni ’50 o dell’Unione Sovietica dei ’70, in cui quasi tutti erano poveri, ma avevano il necessario e, anzi, erano forse più morali di noi per via di questo stile di vita più essenziale e autentico.
          Io sto parlando di tutt’altro.

          A me sembra che tu viva sulla luna, in una bolla autoreferente, come Maria Antonietta nell’aneddoto più o meno inventato delle brioche.
          Anch’io, ma almeno ne sono cosciente, so che noi abbiamo uno standard di vita lunare, che non ha nulla a che fare con quello della maggior parte dell’umanità.

          • PinoMamet scrive:

            “Sto parlando di chi cresce in un contesto in cui è normale che non puoi curare tuo figlio per una malattia banale e di conseguenza muore.
            In cui magari sei costretto a massacrare altri uomini per mangiare, perché spontaneamente non ti danno quello che vuoi e se non lo fai muori davvero d’inedia tu e la tua famiglia.”

            Beh, sarebbe un contesto terribile, ma non somiglia affatto alla Palestina.

            Forse al Congo o al Ruanda, ma nei momenti peggiori…

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ pino Mamet

              “non somiglia affatto” 😄

              Guarda, ti posso portare una marea di testimonianze in senso contrario, dall’agenzia di stampa dei vescovi Italiani ad Amnesty International all’UNICEF a Human Rights Watch agli stessi giornalisti Israeliani… alla rinfusa o in ordine alfabetico, come preferisci. Ben prima del 7 ottobre, per fare un solo esempio, c’erano i bambini Palestinesi ammazzati dagli Israeliani o direttamente a fucilate o indirettamente col blocco delle autoambulanze che li portano in ospedale da malati. Ci sono migliaia di civili Palestinesi incarcerati senza processo da mesi in “detenzione amministrativa”. Dalla Seconda Intifada a oggi per ogni civile Israeliano ucciso ce ne sono 27 Palestinesi.

              Capisco che per un Ebreo sia difficile accettarlo, ma la lotta Palestinese (incluso il terrorismo) contro l’occupazione Israeliana è esattamente una lotta di liberazione contro una occupazione coloniale, né più né meno di quella dei Viet Cong o dell’FLN Algerino o dell’UNITA Angolano. Buona parte degli eroi di queste lotte hanno commesso atti che oggi si definirebbero di “terrorismo”. In tutti i casi la repressione ha preso la forna di massa di indiscriminati di civili.

              E in tutti i casi l’occupante è stato scacciato. È solo questione di “sumud”, perseveranza.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Lucia scrive:

                “esattamente una lotta di liberazione contro una occupazione coloniale”

                Con la piccola differenza che il governo centrale del governo coloniale, e la sua popolazione, coincide geograficamente col paese colonizzato. Come puoi rimandarli al “loro paese”?
                Poi, sono d’accordo con politiche di agevolazione per l’immigrazione ebraica in Europa (anche se agevolazione su base religiosa…ugh), ma ricordiamoci che per quanto riguarda i pronipoti di persone che hanno lasciato Italia e Germania nel periodo delle persecuzioni novecentesche queste agevolazioni ci sono. So di almeno una persona che, avendo nonna ebrea ferrarese, ha ottenuto la cittadinanza italiana senza mai varcare il confine e utilizzando poi tale cittadinanza per vivere in un altro paese dell’Unione. (E ha fatto bene, perché non avrebbe dovuto utilizzare le tecniche a sua disposizione per contrastare le leggi antiimmigrazione dei Paesi occidentali?)

                Ma non divaghiamo.. la maggior parte dei “colonizzatori” non ha un paese d’origine a cui tornare. (Fra l’altro per molti, cercandolo fra i nonni o bisnonni, sarebbe la Polonia – good luck)

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Lucia

                ““esattamente una lotta di liberazione contro una occupazione coloniale”

                Con la piccola differenza che il governo centrale del governo coloniale, e la sua popolazione, coincide geograficamente col paese colonizzato. ”

                Hai colto il punto fondamentale: infatti il paragone non è con il Vietnam che “manda via” i francesi, ma eventualmente con il Sudafrica che non ha “mandato via” i boeri, i quali non avevano un’altra casa.

              • Lucia scrive:

                Scusate, mi rendo conto che “almeno un” sia un’aberrazione statistica 😃

              • PinoMamet scrive:

                Per molti il paese d’origine sarebbe un paese arabo… dal quale sono stati cacciati, e che non sembra disposto ad accoglierli a braccia aperte 😉

                Ma sono ipotesi assurde, che non accadranno mai a meno che davvero Hamas non vinca.

              • roberto scrive:

                Lucia

                “l’immigrazione ebraica in Europa (anche se agevolazione su base religiosa…ugh)”

                sono totalmente contrario all’idea di “agevolazione su base religiosa” (no, non ditemi “israele fa così”, non me ne frega niente, non sono israeliano), però effettivamente i discendenti di cittadini europei possono facilmente avere la cittadinanza dello stato di origine (sempre che non ce l’abbiano già)

                per dire, i miei figli sono nati in lussemburgo, non sono mai vissuti in italia e hanno la cittadinanza italiana. I loro figli, se ne avranno, avranno pure loro la cittadinanza italiana e così via

                non mi stupirebbe affatto se israele fosse piena di cittadini europei

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Con la piccola differenza che il governo centrale del governo coloniale, e la sua popolazione, coincide geograficamente col paese colonizzato”

                Stati Uniti, Sudafrica, Rhodesia, Canada, Livonia… abbiamo avuto tante società coloniali che avevano troncato la dipendenza politica dalla madrepatria, ma non sono diventate di per ciò stesso meno coloniali.

              • Lucia scrive:

                Roberto
                Con un po’ di ritardo ho letto il tuo commento. Non mi ha stupito la tua previsione che i figli dei tuoi figli se lo vorranno potranno avere la cittadinanza italiana, bensì che non ci siano limiti di generazione dal 1861!
                “La cittadinanza si trasmette da genitore a figlio/a senza limiti di generazione a condizione che né l’istante né gli ascendenti abbiano mai rinunciato alla cittadinanza italiana. ”
                Con un particolare che mi pare andare contro ai principi costituzionali di uguaglianza di genere, e qui se hai tempo e voglia ti/vi* chiederei se tale o simile distinzione accade anche in altri ambiti: in questo caso la cittadinanza matrilineare inizia con l’anno della costituzione, il 1948 (che ho capito, da qui ottengono pari diritti, e però visto che non ci sono limiti di generazione la discriminazione rimane) https://conscolonia.esteri.it/it/servizi-consolari-e-visti/cittadinanza/cittadinanza-per-discendenza-iure-sanguinis/

                *non nel senso di voi fascista nel caso lo preferissi 🤔, ma di altri della chat

            • PinoMamet scrive:

              Ripeto, io nei territori dei palestinesi non sono stato.
              Conosco arabi israeliani, e arabi israeliani che all’occorrenza si presentano come palestinesi perché in Occidente fa più figo;
              di palestinesi ne conobbi solo uno, che era pure stronzo (e sospetto fosse anche lui arabo israeliano, ma chissà, comunque parlava solo di Palestina).

              Però ho un’amica ultra ortodossa che sta a Hebron, che dai documentari sembra un inferno di odi reciproci e di soprusi israeliani, e mi diceva (ma non la vedo da cinque anni almeno) che in realtà nella stragrande maggioranza dei casi la vita procede normalmente.

              Ho postato già tempo fa l’interessante progetto Ask an israeli/ ask a palestinian, di un ebreo canadese; dateci un’occhiata, è su youtube, ditemi se davvero tutta la Palestina vi sembra ‘sto famoso carcere a cielo aperto.

              Poi ci saranno sicuramente i soprusi ai check point, che non voglio minimamente scusare, ma non sono la regola; giustamente condanniamo i casi di pazienti morti perché l’ambulanza non è passata, ma i casi numerosissimi di pazienti palestinesi curati negli ospedali israeliani non fanno notizia…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Sì, ma anche gli ebrei nei ghetti non stavano poi così male: poi godevano di tutti i servizi di cui godeva la popolazione cristiana (cioè poco o nulla, ma tant’è 😀 ). E in più, tranne qualche pogrom ogni tanto (che faveva notizia, ma solo perché era l’eccezione), erano anche più ricchi della media e non venivano bombardati a giorni alterni.

                Quindi, davvero, la furia degli ebrei che aderirono al bolscevismo e ne fecero di cotte e di crude non è in alcun modo non dico giustificabile, ma anche solo comprensibile.

              • PinoMamet scrive:

                So di andare contro a uno slogan continuamente ripetuto, e quindi preso autonomamente per vero, ma i territori palestinesi non sono un ghetto.

                Poi va bene tutto, ma per quanto mi riguarda l’impegno a trovare scusanti per Hamas è davvero mal speso.

              • PinoMamet scrive:

                E daccela un’occhiata 😉

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Non sono ghetti perché sono più larghi, ma sempre un tipo di ghettizzazione è la restrizione della libertà di circolazione, la recinzione degli insediamenti e l’obbligo di dimora in aree specifiche.
                Se capitasse a me io parlerei di ghettizzazione e sono sicuro che anche i tuoi conoscenti israeliani farebbero lo stesso se capitasse a loro: si tratta di quel tipo di vessazione, anche se ha degli aspetti migliorativi (e altri peggiorativi) rispetto ai ghetti europei dell’età moderna.

              • PinoMamet scrive:

                Ok

            • Peucezio scrive:

              Pino,
              “Forse al Congo o al Ruanda, ma nei momenti peggiori…”

              Certo, lo so, facevo l’esempio estremo per chiarire il concetto.

          • Roberto scrive:

            Peucezio

            Che ti devo dire? Ho capito benissimo quello che vuoi dire e semplicemente sbagli

            Vuoi la prova? A Gaza ci vivono 2 milioni di persone e non sono tutti rapitori di neonati, profanatori di cadaveri o assassini di vecchiette

            Non vivo né sulla luna né in una bolla, semplicemente non sono accecato dalla mia visione del mondo come invece mi sembra capiti a te

            • Peucezio scrive:

              Roberto,
              delle volte faccio fatica a credere che pensi davvero quello che scrivi.

              Mi pare ovvio che quando c’è un popolo oppresso, la parte più risoluta, attiva e ribelle è sempre minoritaria.

              Ma dimmi quando mai nella storia nel mondo i processi, anche i più giusti, sono avvenuti in modo corretto, da perfetti galantuomini, senza spargimenti di sangue innocente, senza atrocità.

              Ma, poi, fammi capire, tu penso ti riconosca molto di più nelle democrazie liberali moderne che nell’Ancien Régime.
              Credi che si sarebbero imposte senza la Rivoluzione, il Terrore, la ghigliottina…?
              E anche se non sei marxista immagino tu sia più coi bolscevichi che con lo zar. Ma si è visto in che modo hanno vinto i bolscevichi.

              Voialtri liberali avete due pesi e due misure. La vostra parte ha disseminato il mondo di lutti e atrocità, ha sterimato gli indiani, immiserito il mondo, schiavizzato, colonizzato, ucciso, ma i cattivi sono sempre gli altri.

              • roberto scrive:

                Peucezio,

                ti assicuro che lo stupore è assolutamente reciproco…

                nel merito, che la guerra sia brutta lo so, che in guerra si fanno cose atroci lo so ma… entri in una casa di civili che stanno cenando (magari dopo averli spiati per chissà quanto tempo), ammazzi il neonato, violenti la madre, uccidi il padre e rapisci la nonna…per me sei una bestia a qualsiasi latitudine, non vedo perché Hamas debba fare un’eccezione a questa regola

                mi sembra abbastanza semplic e e lineare

                sui due pesi e due misure, non ti sembra che potrei dire di te esattamente la stessa cosa? cioè israeliani e americani sono brutti e cattivi, ma i tagliagola di hamas vanno benissimo (e non oso chiedere cosa pensi dei barbari che hanno invaso l’ucraina, quelli figurati, dei santi…)

                dai valà lasciamo stare sta storia dei due pesi e due misure che davvero fa ridere se non fosse tragica….

              • roberto scrive:

                peucezio

                “Credi che si sarebbero imposte senza la Rivoluzione, il Terrore, la ghigliottina…?”

                non lo so, non sono bravo on i se. noto comunque che rivoluzione, terrore e ghigliottina non sono state universali, ma si sono contentrate in un paese un po’ sfigato…magari non erano in fin dei conti così necessarie, chissà…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “che la guerra sia brutta lo so…”

                La guerra è un conflitto internazionale, però, mentre lì di Stato ce n’è uno solo. Per cui sarebbe la guerra di uno Stato contro una porzione della propria popolazione e poco importa che il governo abbia deciso di non riconoscerle la cittadinanza.

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                “non lo so, non sono bravo on i se. noto comunque che rivoluzione, terrore e ghigliottina non sono state universali, ma si sono contentrate in un paese un po’ sfigato…magari non erano in fin dei conti così necessarie, chissà…”

                Nel paese dove la rivoluzione c’è stata.
                Ogni volta che c’è una rivoluzione si fanno atrocità.
                A parte che tutti i vari risorgimenti e lwe varie rivoluzioni liberali e modernizzatrici/occidentalizzatrici hanno fatto porcherie.

                Perché, Garibaldi era un sant’uomo forse?

                E in Turchia?

                Lasciamo perdere.
                Le democrazie liberali dei diritti umani e tutto il resto delle cagate di cui vi riempite la bocca voialtri cantori delle magnifiche sorti e progressive e della meravigliosa bellezza e umanità dell’Occidente moderno sono costruite sul sangue, sulle atrocità.

              • Peucezio scrive:

                Dico in generale, non è ovviamente una polemica personale nei tuoi confronti, che almeno sei in buona fede.

              • Peucezio scrive:

                Aggiungo che tutta la ridicola vulgata di origine anticlericale da un paio di secoli insiste sulle porcherie vere o presunte fatte dalla Chiesa.
                Che però impallidiscono rispetto a quelle fatte da tutti i suoi nemici: protestantesimo, liberalismo, giacobinismo, marxismo, massoneria, ecc.

                I cristeros? Avevano torto in quanto biechi reazionari che si opponevano alla Luce del Progresso e della Libertà?
                Avete vagamente presente cos’hanno fatto in Messico?

                Quello che è successo in Israele succede costantemente nella storia umana da sempre e continua a succedere anche oggi in tanti luoghi del mondo.
                Solo che quando vengono toccati gli amici del ricco e potente Occidente, se ne parla fino alla nausea, mentre di tragedie simili, con atrocità su donne, bambini, ecc., non si fanno nemmeno cenni, tanto sono negri, popoli del cazzo, sottosviluppati…

                Che poi alla fine di questo si tratta.
                Se viene sgozzato il bambino dei ricchi (che resta comunque un’atrocità ovviamente) apriti cielo. I bambini di tutti gli altri, chi cazzo se ne fotte.

        • Peucezio scrive:

          E, aggiungo, il fatto che l’occidentale oggi non coltivi più, non dico il senso di colpa, ma almeno la consapevolezza di questa ingiustizia, è un altro senso non solo di imbarbarimento morale, ma proprio cognitivo: manca la minima capacità di proiettarsi fuori dal proprio contesto, di mettersi in discussione, di guardare criticamente la propria parte di mondo, la propria condizione, il proprio privilegio.

        • Peucezio scrive:

          Intendiamoci, se no qua sta a vedere che poi quello che dico si trasforma nel suo rovescio (magari anche per mancanza di chiarezza mia),

          io non penso che la ricchezza renda più morali. Di solito si dice il contrario.

          Io dico che le categorie morali sono diverse se si è spinti dalla necessità (e si cresce nella necessità).
          Non trovo immorale uccidere per dare il pane ai propri figli. Anche uccidere degli innocenti, perché lì gioca un istinto primario, ingiusto ma soggettivamente legittimo.

          Immorale non è la persona, immorale è il comportamento, il contesto.

          Inoltre c’è da considerare una cosa.
          La sobrietà può conciliarsi perfettamente con la morale, anzi, di solito vanno insieme. In una società ordinata, con un suo equilibrio.

          Ma oggi la povertà si accompagna al degrado.
          Ed è un degrado indotto, perché la tribù dell’Amazzonia o dell’Africa era povera per i nostri parametri ma viveva secondo un suo equilibrio, mentre ora i discendenti di quelli vivono in periferie degradate, diventano alcolizzati, drogati, ladri, assassini.
          Certo, soggettivamente sono colpevoli, ma come popoli sono vittime, mica sono loro i carnefici del mondo.

  24. mirkhond scrive:

    Il forte non crede al debole, il sazio non crede al digiuno.

  25. Ros scrive:

    “L’invenzione del Medio Oriente è l’appassionante e dettagliato resoconto della conferenza che si tenne nel 1921 in Egitto per decidere il futuro dell’ampia regione rimasta libera dal giogo ottomano.

    È il racconto di come Winston Churchill,
    al tempo ministro delle Colonie,
    affrontò la sfida dei nascenti nazionalismi e di quanto quelle decisioni plasmarono il Medio Oriente nei termini geopolitici con i quali siamo ancora chiamati a confrontarci.

    La missione affidata a Churchill era semplice:
    consolidare il dominio degli inglesi sull’area con il minore dispendio possibile di risorse finanziarie.

    Per ottenere tale risultato, il ministro delle Colonie si avvalse,
    tra gli altri, di due esperti:

    il tenente colonnello Thomas Edward Lawrence (il famoso Lawrence d’Arabia)
    e l’archeologa Gertrude Bell,
    entrambi agenti dell’intelligence britannica sul territorio durante il conflitto mondiale.

    In dieci giorni di incontri venne dunque messa a punto la strategia di controllo dell’intera regione, con la creazione dell’Iraq e della Transgiordania,
    assegnando la guida dei nuovi Stati a dinastie locali e mantenendo cosí le promesse fatte agli arabi in tempo di guerra.

    Quanto alla Palestina, già segretamente «assegnata» ai britannici fin dal 1916, era legata in modo indissolubile anche alla popolazione ebraica, cui gli inglesi, tramite la Dichiarazione Balfour, avevano promesso, nel 1917, la creazione di un «focolare nazionale» nella zona.

    Con questa prospettiva, il man – dato della Palestina sarebbe stato diviso in due parti:
    una a ovest del fiume Giordano,
    nella quale si sarebbe favorita l’immigrazione ebraica, circostanza già accettata dall’emiro Faysal nel 1919,
    e l’altra a est, l’attuale Giordania,
    all’interno della quale i contenuti della Dichiarazione Balfour non sarebbero stati applicati.

    Quella scelta gettò i semi della futura questione israelo-palestinese, che perdura ancora oggi.

    Furono gli esperti riuniti nell’elegante Semiramis Hotel del Cairo, sotto la guida di Winston Churchill e alla presenza di Lawrence d’Arabia, a ridisegnare l’odierna mappa del Medio Oriente.”

    • C. Brad Faught “L’invenzione del Medio Oriente. Cairo 1921” (2023, Neri Pozza)

    https://www.ibs.it/invenzione-del-medio-oriente-cairo-libro-c-brad-faught/e/9788854528567

    “Alcuni inglesi, dei quali Kitchener era il capofila, credevano che una ribellione degli arabi contro i turchi avrebbe consentito all’Inghilterra, mentre combatteva contro la Germania, di sconfiggere più facilmente la Turchia.

    La conoscenza della natura, del potere e del paese, da parte dei popoli di lingua araba, faceva pensare che l’esito di tale ribellione sarebbe stato felice. E ne indicarono il suo carattere e metodo.
    Così consentirono loro di iniziare …”

    • T. E. Lawrence “I sette pilastri della saggezza”

    https://it.wikipedia.org/wiki/I_sette_pilastri_della_saggezza

    https://www.ibs.it/sette-pilastri-della-saggezza-libro-thomas-edward-lawrence/e/9788845299810

    Lawrence pare ci rimase male ad avere dovuto fregare gli arabi,
    non si riprese più.

    https://www.ibs.it/storia-del-medio-oriente-moderno-libro-james-l-gelvin/e/9788806248154

    https://www.ibs.it/storia-dell-iran-1890-2020-libro-s-farian-sabahi/e/9788842827689

    • Farian Sabahi “Storia dell’Iran. 1890-2020” (2020, iL Saggiatore)

    • Anna Vanzan “Diario persiano. Viaggio sentimentale in Iran” (2023, Il Mulino)

    • Anna Vanzan “Gli sciiti. Storia, cultura e attualità dell’altro Islam” (2015, Il Mulino)

    • Albert Hourani “Storia dei popoli arabi” (2017, Mondadori)

    • Noel Malcolm “Utili nemici. Islam e Impero ottomano nel pensiero politico occidentale 1450-1750” (2020, Hoepli)

    • Farian Sabahi “Storia dell’Iran. 1890-2020” (2020, iL Saggiatore)

    • James L. Gelvin “Storia del medio oriente moderno” (Einaudi)

    Alcuni (T. E. Lawrence, Farian Sabahi, Anna Vanzan, Noel Malcolm) li ho
    letti; gli altri non ancora.

    Difficile (penso🙄) avere idee in proposito ed esprimerle se non si è personalmente coinvolti.
    Averle, queste idee, ascoltando e scegliendo fra le due contrapposte campane mediatiche,
    che vertono solo (magari parzialmente faziose l’una tanto quanto l’altra)
    all’attualità non considerando quel passato che a questa attualità ha condotto.

    Scegliendone una per passione o per diletto da spettatore non pagante.

    Idee che non siano “estemporanee” come detto sopra,
    sull’argomento, io – razionalmente –
    non ne posso avere.

    E’ complicato?
    E’ complicato!

    Storicamente è un “pasticcio” complicato
    (fine dell’Impero Ottomano a dirne una, il disegnare frontiere a come Con-Viene😎),

    e, complicato, lo è pure attraverso considerazioni “etiche” che
    – cinicamente, REALPOLITIK bene o male considerando –
    risulterebbero idealiste, sentimentali, inutili …

    e, forse forse, un pochettino…
    come dire…
    …non mi viene una adatta e “diplomatica” parola🙄😏

    Sarà triste ammetterselo;
    la gente muore. Ma…
    pure mi pare ha detto qualcuno anche qui:
    succede da che mondo e mondo senza tante storie e indignazioni.

    Senza troppa morale, al di là del bene e del male.

    Indignazioni giuste – da “spettatori & pubblico” all’ arena –
    pure bellissime, giustissime, splendidamente innocenti, solari, petalose, indignate esasperate, giustiziere, tuttolose …

    … e Dostoevskijamente adolescenziali???😊 A volte.
    inutileggianti? senza offesa😀

    pour parler, che non c’è niente di male!

    Ma poi è la “Storia”!
    Che si fa;
    che Ruota e Gira!
    Corre e rincorre. Gli ultimi i primi e poi quindi di nuovo ultimi e poi primi e poi e poi e poi

    Il X° Arcano dei trionfi: il “Mulino di Amleto”. Insomma. Il solito.

    Sempre un poco ambigua, trasversale, la storia;
    c’è sempre un punto di vista, no?!?
    C’è chi la vive, e chi ne sente parlare e vuole partecipare al dibattito😀
    https://www.youtube.com/watch?v=giG5t18PUoE

    Le cose succedono, e vanno o così o colà…
    poi colà o così…
    poi arrier così e colà…

    …e durante e in seguito ci si scrivono i saggi, i romanzi,
    ci si fanno i quadri e l’arte;
    e così via. Si suona, si canta, si balla😎😀

    Si scrivono sia dalla parte di “così”,
    che pure dalla parte di “colà”.

    Dobbiamo contentare tutti😉😀
    Dovere!!!

    Infine che potere dirne (da non personalmente coinvolTo-Ti)
    sul tema in cartellone?

    https://www.youtube.com/watch?v=kpqRffL6YsE

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Ros

      Conosci Terence Ward?

      https://en.wikipedia.org/wiki/Terence_Ward

      E’ una persona molto interessante, come lo è la moglie.

      • Ros scrive:

        @Miguel

        “Alla ricerca di Hassan” Terence Ward
        Ponte alle Grazie.

        L’Iran mi ha sempre affascinato;
        È assai “caleidoscopico”: L’antica Persia e lo strano Islam dei Sufi e dei sciiti…

        Il Vecchio della montagna e gli “assassini”…
        Ci ho sul tema un paro di volumi Adelphi su comodino…

        Gli Ismaeliti del Mistero di Daouda😃 non ce ne dimentichiamo!

        Le mille e una notte, Aladino d’apriti sesamo, tappeti svolazzanti su nei cieli.

        I Jiin😈😇👁️;

        Il Vino & le Rose❤️❤️❤️

        …e le culture, e religioni preislamiche così particolari, e poco conosciute in fondo.
        Cose e cosine così strane.
        Pazuzu l’aramaico, l’inpietoso dell’ Esorcista Friedkin-Blatty

        Sarebbero irachene, anche
        e a precisare🙄
        (Baghdad, Samarcanda… basta la parola per “partire”, con Vecchioni magari pure😁);
        ma tant’è 😏😄
        Prima del seicento DC. erano sasanidi, parti, persiani… credo… Ma
        mi pare… 🙄🤔

        Insomma lì siamo!😎.

        Dell’ Iran in special modo,
        quando ce ne parla Hasburgicus
        nei suoi viaggi, leggo e lo rileggo trenta volte;
        e me la godo come un matto😃
        Grazie mille Hasb.

        Terence Ward promette bene,
        e lo scovo presto, e leggerò di certo, grazie 😊

        Ros

    • Ros scrive:

      @Io:
      “…Sarebbero irachene (?), anche …e, a precisare🙄,
      (Baghdad, Samarcanda… basta la parola per “partire”, con Vecchioni magari pure😁); ma tant’è 😏
      Prima del seicento DC. (e del Profeta che continua il Libro)
      erano sasanidi, parti, parsi, farsi, vatteliapescariani, persiani…
      credo… Mah, boh, cioè…
      mi pare… 🙄…”

      L’Iraq? E’ cosa nuova nuova fresca fresca;
      mica che ti c’era una cosa-stato chiamata Iraq!

      ho fatto il polpettone!😁

      che Brut naïf che sono; arruffone😋😎

  26. Ros scrive:

    @habs

    Grazie a te, piuttosto😃
    e, quando puoi e hai tempo, racconta;
    non lesinare😄

    Ciao
    Ros

  27. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Massacri a confronto: tempi e numeri in Siria, in Yemen e a Gaza

    https://fb.watch/ozhATwJ8gW/

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  28. Peucezio scrive:

    Miguel,
    “Qui però lasci gioco facile a Roberto: la Bibbia dimostra che quella non era “casa sua”, era la Casa che il Dio Geloso aveva assegnato per iscritto al suo popolo eletto.”

    Questa cosa è fantastica, perché molti di loro la sostengono seriamente.
    Cioè io passo davanti a una casa, poi prendo un foglio di carta, scrivo che è mia e poi vado in tribunale e dico: “carta canta!”.
    Autocertificazione in sostanza. Si va sulla fiducia.

  29. Ros scrive:

    @Andrea Di Vita; Peucezio, un p’ tutti:
    “…E in tutti i casi l’occupante è stato scacciato. È solo questione di “sumud”, perseveranza…”

    Occupanti ci può anche stare,
    maperò…😉😎

    …Scacciamo Angli e Sassoni (alieno barbarame 👽)
    Germani e Normanni; e i Danesi (Daneland)
    scacciamoli dalla Gran Bretagna CELTA?

    Fottuti Kattivonik d’invasori germani e norreni!

    Fottuti invasori germanici e norreni degli innocenti poveri e vessati Celti,
    e Pitti, Scoti, Gallesi;
    per non parlare poi degli irlandesi!
    L’IRA??? CHE mi dite, torto aveva?
    Mica per nulla! L’indipendenza giusta e BASCA, e catalana?
    L’ ETA.

    I Franchi (germani) dall’ Occitania?
    Dalla Bretagna?
    E Cornovaglia?

    Lingua d’Oc e lingua d’Oil:
    tutt’altra roba tutt’altra razza! Mi spiego?
    Lirica trobadorica, SUFI (?) – Cortese…
    Catara Albigese.
    … etceterand’ancoraècosìvvìa…

    Ma li si cacci tutti i nuovi e gli invasori porcaccio il mondo che c’ho sotto i piedi!!!
    Ripuliamo il mondo e giustiziamocelo tutto.

    V per Vendetta!☠☠☠☠
    https://www.youtube.com/watch?v=KOe3spEHDfI

    L’isola d’Albione torni ai CELTI!!!
    E’ GIUSTO E’ SANTA COSA.

    … e poi pensate all’inghilterra senza Enrico VIII° e gli anglicani!?

    Se fosse, potesse essere ancora MAGNIFICAT Cristiana;
    senza puritani e City e calvinisti e Orangiani…

    Gli europei e i WASP dagli Statet U.S.A.
    quel GrandeSatanasso?
    VIA VIA VIA !!!💀😈🤡

    Quanto potrei-mo continuare di questo passo?!!

    Passo che te la chiamano “la storia”,
    e ti va come va😎:
    chi c’è che viene prima e chi viene dopo;
    che scaccia, uccide, schiavizza o
    – nel miglior caso – assimila e si fa assimilare
    in un MAGNIFICO processo di Osmosi
    che ti crea un’entità terza e NUOVA – 💝

    John Julius Norwich: “Breve storia della Sicilia”,
    “Il regno nel sole”, “I normanni nel Sud”.

    Salvatore Tramontana: ”
    Il Regno di Sicilia. Uomo e natura dall’XI° al XIII° secolo”,
    “L’isola di Allah. Luoghi, uomini e cose di Sicilia nei secoli IX°-XI°”.

    Federico II° Svevo di Hohenstaufen
    (nato a Jesi formatosi, IMPRINGATOSI e cresciuto nei vicoli palermitani da palermitano D.O.C.);
    e la sua Scuola poetica e letteraria siciliana
    (che campanilista che sono😁😋)

    …influenzata della tradizione poetica dei trovatori provenzali (a loro volta dai poeti Sufi) (troubadours).
    Inoltre, attenendoci ad un elemento importante della cultura siciliana, e cioè la tradizione delle marionette siciliane (l’òpira dî pupi) e quella dei cantastorî, possiamo riscontrare senza alcun dubbio che i trovatori provenzali erano attivi durante il regno di Federico II° di Svevia e che, con molta probabilità, alcune parole del provençal siano state assimilate nella lingua siciliana in questo modo. Alcuni esempi di parole siciliane derivate dal provençal…

    (Dialetto gallo-italico di Sicilia e Lombardo – Peucezio😎 – di Sicilia)
    https://it.wikipedia.org/wiki/Dialetti_galloitalici_di_Sicilia

    https://it.wikipedia.org/wiki/Lombardi_di_Sicilia

    Gallo-romanzi.
    Quelli Lombardo-siciliani; quelli degli invasori iberi.
    La lingua siculo-araba, l’influenza ellenica (greca classica e bizantina)

    «Et primo de siciliano examinemus ingenium, nam videtur sicilianum vulgare sibi famam pre aliis asciscere, eo quod quicquid poetantur Ytali sicilianum vocatur »

    «Indagheremo per primo la natura del siciliano, poiché vediamo che il volgare siciliano si attribuisce fama superiore a tutti gli altri: che tutto quanto gli Italici producono in fatto di poesia si chiama siciliano»

    Dante Alighieri: “De vulgari eloquentia”.

    La Sicilia torni ai Sicani, Elimi e Siculi /a chi è venuto prima dei 3 loro è giusto/

    Luigi Bernabò Brea “La Sicilia prima dei Greci” (1960)

    Giuseppe Barone “Storia mondiale della Sicilia” (2018, Laterza)

    VIA! Orsùdunque, via:
    Fenici, Ausoni, Morgeti, cartaginesi, popoli del mare, romani, e prima magniGreci, arabi, norreni, normanni, berberi, franchi, spagnoli, austriaci di Borbone, savoiardi biscottini, mafiosi lukyLuciani Americani…

    … e italiani! Soprattutto gli italiani😁😁😁

    Occupanti ed invasori:
    “VIA DAI COGLIONI!!!”👽👽👽

    Via pur’io, che infatti…
    Facciamo pulizia e un censimento di sangue a sangue DNA ci abbiamo;

    …e ti ci restino solo gli Elimi e Sicani;
    i sicani li teniamo ancora ancora in forse🤔🧐 …

    …che i paleolitici dell’Addaura e prima mi sa che ce li abbiamo definitivamente persi per la strada😢😢😢

    mi ripeto ripetutamente e mi ririPETO

    https://www.youtube.com/watch?v=1a4nDaOj_ss
    …- nel miglior caso – assimila e si fa assimilare
    in un MAGNIFICO processo di Osmosi
    che ti crea un’entità terza e NUOVA – 💝
    … in un MAGNIFICO processo di OSMOSI,

    Gli ebrei, quelli che diciamo “nuovi” (mi si passi il termine scirocco)
    in Palestina ci stanno da molto assai di più di un secolo oramai;
    e c’erano anche prima a dirla tutta, in pace e quiete per il maggior tempo.
    Benedetti turchi e impero ottomano unificator de popoli e religii multifruttivari.

    Ci stavano col benestare (1919) dell’ Emiro Faysal, che mica pizza e fichi che ti era!
    Ciao😀
    Ros

    ps.
    sono cose complicate?
    sono cose complicate!

    • Ros scrive:

      …e mi si scusi la beata ingenuità naïf del tutto sopra😳😊

      … mia primitiva naiveté del mio candore “Brut”
      a mo’ di Jean Dubuffet per quel che riguarda lingua e storia

      https://www.ibs.it/antichi-moderni-primitivi-alle-radici-libro-ernst-h-gombrich/e/9788876984464

      https://www.ibs.it/preferenza-per-primitivo-episodi-dalla-libro-ernst-h-gombrich/e/9788806257880?inventoryId=473231599&queryId=8f3385af19e03946f1b74c0730a63fdd

      Il GUSTO di noi Antimoderni Decadenti Preraffaelliti Romantici Nazareni a Roma…

      Noi Primitivi 😎😎😎

    • Ros scrive:

      Caleidoscopi! Entità nuove? OSMOSI.
      https://www.ibs.it/storia-mondiale-della-sicilia-libro-giuseppe-barone/e/9788858133279

      Al centro del Mediterraneo, dalla più remota antichità, la Sicilia si è trovata ad essere cerniera tra popoli, culture, religioni ed economie. Greci, fenici, romani, arabi, bizantini, normanni, francesi, spagnoli, austriaci l’hanno abitata nei secoli, governata, custodita o devastata, lasciando ogni volta a sedimentare relazioni, incontri e scontri. Un’isola, certamente, ma tutto meno che una terra ‘isolata’ o chiusa nel suo orgoglio insulare. Piuttosto un vero e proprio caleidoscopio che ritroviamo nei suoi peculiari ‘caratteri originali’: la molteplicità dei popoli, la ricchezza delle città, la varietà di riti e cibi. Un cammino lungo 7 mila anni, un racconto in 114 tappe per capire quanto di ‘mondiale’ ci sia in Sicilia e quanto di Sicilia nel mondo”

      https://www.ibs.it/sicilia-prima-dei-greci-libro-luigi-bernabo-brea/e/9788842822301

      “La Sicilia che conosciamo, ricca di teatri e giardini, templi e grandi piazze circondate dai portici, è il lascito eccezionale dei popoli che nei secoli l’hanno abitata e modellata, disseminando tracce indelebili delle loro culture, religioni e istituzioni. Soprattutto i Greci l’hanno resa una terra impareggiabile, un giacimento di tesori unico al mondo, dove i fasti della civiltà classica convivono con la quotidianità del presente e le antiche architetture ospitano le attività dell’uomo moderno, chiedendogli di rievocare continuamente la loro storia. Ma cosa trovarono i Greci quando approdarono sull’isola? Chi ne popolava le pianure e le montagne? “La Sicilia prima dei Greci”, che il Saggiatore ripubblica in una nuova edizione, offre un resoconto minuzioso e affascinante delle culture precedenti alla formazione della civiltà occidentale. Il loro passaggio sull’isola è attestato da pitture rupestri, sepolcreti, utensili riportati alla luce nel secolo scorso, che hanno dato l’abbrivio a indagini archeologiche sorprendenti, di cui Luigi Bernabò Brea, protagonista assoluto sul campo, si è fatto portavoce, mitografo e interprete. Il risultato è una narrazione millenaria che attraversa tutte le fasi della preistoria umana – dal Paleolitico all’Età del ferro -, interroga i simboli, gli stili e i costumi di di un mondo primitivo ma industrioso, pragmatico ma profondamente spirituale”

      dite voi che c’entra? ‘sta Sicilia del cazzo!?

      E’ che PinoMamet continua a parlarci di quiet man
      Arabi-Israeliani, Israeliani-Palistinesi… in pace.
      Gente normale, di vita normale.
      CHE ESISTONO 😀è sono tanti e tanti ancora saranno poscia dopo

      Lasciamo fare al tempo aggiustatore d’equilibri, all’acqua che si solve e calma…
      calmiamoci.

      …che se aspettava ‘na settimana non perdeva la tramontana
      https://www.bing.com/videos/riverview/relatedvideo?&q=che+se+aspettava+%27na+settimana+non+perdeva+la+tramontana&&mid=9824A7CC802E4D925F6E9824A7CC802E4D925F6E&&FORM=VRDGAR

      • Ros scrive:

        …E’ che PinoMamet continua a parlarci di quiet man
        Arabi-Israeliani, Israeliani-Palistinesi… in pace.
        Gente normale, di vita normale.
        CHE ESISTONO 😀è sono tanti e tanti ancora saranno poscia dopo…

        PinoMamet:
        27/11/2023 alle 1:37 am
        “…Ripeto, io nei territori dei palestinesi non sono stato.
        Conosco arabi israeliani, e arabi israeliani che all’occorrenza si presentano come palestinesi perché in Occidente fa più figo…

        …Però ho un’amica ultra ortodossa che sta a Hebron, che dai documentari sembra un inferno di odi reciproci e di soprusi israeliani, e mi diceva … che in realtà nella stragrande maggioranza dei casi la vita procede normalmente.

        …Poi ci saranno sicuramente i soprusi ai check point, che non voglio minimamente scusare, ma non sono la regola; giustamente condanniamo i casi di pazienti morti perché l’ambulanza non è passata, ma i casi numerosissimi di pazienti palestinesi curati negli ospedali israeliani non fanno notizia…”

        vogliamo fare il gioco di chi fomenta e inventa le infinite faide per sua convenienza?
        noi non possiamo fare nulla se non scribacchiarci sopra da pubblico a gratis;
        ed è brutta cosa farlo pensando che, li,
        c’è chi da una parte e dall’altra ci rischia e lascia la pelle;
        ci vive.
        Da una parte come dall’altra. A torto o a ragione come ti piace
        (“As You Like It” 1599) e pare, che “Cosi è se vi pare”.

        Non ci possiamo nulla, ma possiamo pensare BENE.
        Pace e bene!
        – parliamo pure come miss’Italia –
        Non al “giusto” massacro a continuare per vendetta e per giustizia come sia.

        Nutrendo il mostro-bestia-ombra che si ingozza d’odio e ingrassa.

        Affamiamo (questo si che lo possiamo fare) queste Eggregore maligne;
        che ci fanno acido, ci fanno male

        Buona albeggiata.

        Aurora! che pure è bellissima parola😀

        https://www.youtube.com/watch?v=m_Ff8N2pZ8k&t=4s

        • Ros scrive:

          “Che io possa esser dannato
          se non ti amo
          e se così non fosse
          non capirei più niente
          tutto il mio folle amore
          lo soffia il cielo
          lo soffia il cielo
          così

          ah ma l’erba soavemente delicatadi un profumo che da gli spasimi
          ahh tu non fossi mai nata
          tutto il mio folle amore
          lo soffia il cielo
          lo soffia il cielo
          così

          il derubato che sorride
          ruba qualcosa al ladro
          ma il derubato che piange
          ruba qualcosa a se stesso
          perciò io vi dico
          finché sorriderò
          tu non sarai perduta

          ma queste son parole
          e non ho mai sentito
          che un cuore, un cuore affranto
          si cura con
          l’udito e tutto il mio folle amore lo soffia il cielo
          lo soffia il cielo
          così”
          https://www.youtube.com/watch?v=q0bTv7Cr2SY

          “…il derubato che sorride/ruba qualcosa al ladro
          /ma il derubato che piange/ruba qualcosa a se stesso
          /perciò io vi dico/finché sorriderò/tu non sarai perduta…”

          “… e che so quelle?
          quelle, sono le nuvole!

          quanto so belle quanto so belle!😃😃😃

          …aaah straziante bellezza del creato!”❤🥺

          • Ros scrive:

            …nel II° video sopra postato c’è la continuazione (male interrotta nel primo (I°) linkato prima)

            dal minuto 3:13 alla FINE col monnezaro che è passato

            per precisione puntigliosa scrivo😉

            • Ros scrive:

              ps

              notate tutte le, cartoline, manifesti, locandine:
              illustrazioni di opere d’arte che appaiono nel film (se l’avete visto o se mai lo vedrete)
              nessuna è a Caso.
              E nemmeno a Causa;
              nemmeno è riduttivamente didascalica…

              è forma e contenuto assieme per osmosi, ancora; significato col significante a fare cosa inedita manifestarsi

              E’ AURA che pervade😀

              • Ros scrive:

                Rosalinda Amore❤
                …figlia del duca della selva di Arden e il signor Ponza e la signora Frola…
                una nessuna e centomila le verità che sono vere

  30. Peucezio scrive:

    Comunque è inutile che ci prendiamo per il culo.
    Il motivo per cui quelli di Hamas sono considerati terroristi è che sono perdenti.
    Che esiste uno stato israeliano e non uno palestinese.
    Se vincessero, sparisse Israele e nascesse lo stato palestinese, sarebbero ricordati come eroi e ogni tanto qualche storico un po’ attento ricorderebbe che anche loro hanno fatto qualche porcata.

    Ricordiamo i rivoluzionari francesi come patrioti ed eroi e i vandeani come biechi reazionari odiosi e malvagi solo perché i primi hanno vinto e il nostro mondo è informato ai valori di questi ultimi.
    Ricordiamo Hitler e i suoi come un criminale e Churchill e gli altri come benefattori dell’umanità, malgrado Dresda, Hirshima, Nagasaki, i russi che stupravano sistematicamente le donne tedesche e un’infinità di altre cose, perché i secondi hanno vinto, altrimenti i ruoi sarebbero stati completamente invertiti.

    L’unico motivo per cui nella guerra civile spagnola i franchisti sono considerati i cattivi è che il resto del mondo era dall’altra parte e alla fine, dopo che è morto Franco, si è adeguata anche la Spagna. Ma in Spagna fino al 1975 la si pensava all’opposto.
    Non nel senso che il regime la pensava così e la gente in modo diverso, ma che tutti la pensavano così, tranne qualche rosso irriducibile, visto come figura socialmente deviante.

    Non pigliamoci per il culo: è così. L’unica legittimità morale di Israele è la forza, come dell’Occidente in genere, come di tutto.

    • Francesco scrive:

      Non è mica vero.

      Io ho appreso dalla cultura mainstream, quella dei vincitori, del terrorismo sionista, dei bombardamenti a tappeto sulle città, sinanco della “guerra al brigantaggio” nel Sud.

      Molto meno della feroce violenza dei rivoluzionari contro la Vandea, o dei russi contro i tedeschi durante l’invasione, o dei repubblicani contro i cattolici in Spagna.

      Ma con un minimo di studio si trova tutto, senza scadere nel negazionismo.

      Perchè quando uno studia, che Hitler fosse un criminale, di una ferocia tale da far pensare alla malattia mentale, come Stalin peraltro, lo capisce da solo.

  31. Peucezio scrive:

    Poi grazie al cazzo che chi è più debole è un terrorista.
    Il forte ha dalla sua parte lo stato, che fa le leggi, quindi, per tentare di far valere le tue ragioni, devi infrangerle.

    Ma se si tratta del più forte, il principio si capovolge.
    La rivoluzione di Maidan era sostenuta dall’Occidente, quindi quelli non erano eversori terroristi, infatti hanno vinto.
    I cossovari hanno realizzato una secessione illegale, ma l’hanno potuto fare con l’aiuto occidentale e infatti gli è riuscita e quindi non sono considerati criminali.
    In Iraq e in Libia è stato rovesciato un governo sovrano, legittimo (poi lo si può criticare, ma io parlo sul piano giuridico), ma va tutto bene.

    Ma pensiamo anche alla guerra di Secessione americana. Gli stati del sud avevano ragione, perché la legittimità della Federazione si basava sulla libera scelta dei singoli stati, che avevano pieno diritto di revocarla: la forzatura per cui la Federazione prevale sugli stati e questi non hanno sovranità propria è una forzatura successiva alla vittoria del nord.
    Ma proprio perché il nord ha vinto, i sudisti erano biechi razzisti schiavisti reazionari.
    Altrimenti oggi studieremmo i nordisti come violenti oppressori e i sudisti come difensori della libertà degli stati e dei popoli.

    • PinoMamet scrive:

      Peucezio, quelli di Hamas sono terroristi perché ammazzano e rapiscono civili; non per caso, non per errore, non per sbaglio, ma volutamente.

      E Hitler era un criminale anche quando era il più forte.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ pino mamet

        “civili”

        Hai appena dimostrato che Israele continua a fare il terrorista.

        E sì, è criminale anche se è il più forte.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Miguel Martinez scrive:

          Per ADV

          “E sì, è criminale anche se è il più forte.”

          Non credo che in politica esista la categoria di “criminale”.

          Ognuno cerca di fare i propri interessi, dà solo fastidio quando cerca di sfruttare le emozioni altrui per promuoverli.

          Io sono “dalla parte” delle famiglie che portano i bambini a giocare in un giardino; dall’altra, c’è un signore che vede in quello stesso giardino il luogo dove investire i suoi soldi per ricavarne parcheggi.

          Alla fine, chi può dire chi è il “buono” e chi il “cattivo”?

          Sicuramente ci odiamo reciprocamente, come è naturale. Useremmo probabilmente qualunque mezzo l’uno contro l’altro, se ne avessimo l’occasione, cosa che non ci è data nelle circostanze in cui viviamo, ma che altrove potrebbe essere.

          Lasciamo perdere: Israele fa i propri interesse, i palestinesi, gli Stati Uniti, l’Arabia Saudita, i militari egiziani pure.

          Spesso ci scappa il morto, e temo che succederà sempre più spesso.

          Che poi non ho mai capito in questi casi perché si piange sulla “innocente vittima civile”, mentre va benissimo che muoia il ragazzino reclutato a forza solo perché ha compiuto diciotto anni, ma questo è un altro discorso.

          • Miguel Martinez scrive:

            “Io sono “dalla parte” delle famiglie che portano i bambini a giocare in un giardino; dall’altra, c’è un signore che vede in quello stesso giardino il luogo dove investire i suoi soldi per ricavarne parcheggi.”

            Credo che vedere le cose in termini moralistici, ci impedisca poi di capirle: ho conosciuto degli speculatori immobiliari, che credono che la proprietà privata sia un valore, come io credo che lo spazio per giocare per i bambini lo sia. E credono che un quartiere migliori quando ha un “ricambio” di residenti, dove arrivano nuovi ricchi che pagano di più e poi magari se ne vanno, senza mettere su famiglia. E’ la “valorizzazione”, e chi può dire chi un quartiere di poveri sia meglio di un quartiere di ricchi?

            Questo non toglie le mie personali emozioni di odio, ma so anche che saranno ricambiate come lo sono sempre e ovunque: il mio grado di odio non è pari al mio grado di “ragione”.

        • PinoMamet scrive:

          “Non credo che in politica esista la categoria di “criminale”. ”

          ma io non mi chiamo La Politica.

          Sono una persona con una sua testa e una sua (discutibilissima, per carità) scala di valori.

    • PinoMamet scrive:

      “Gli stati del sud avevano ragione ”

      Ragione?? Guarda, se mi dici che gli stati del nord non hanno fatto tanto la guerra per liberare i neri, ma perché gli conveniva, è un conto. È risaputo, è normale, e parliamone.

      Ma non dimentichiamo che la questione della liberazione dalla schiavitù ha avuto un impatto fortissimo, il dibattito pubblico era su quello, tanta gente ci credeva un buona fede.

      Allora, se mi dici, ancora, che a livello strettamente legale gli stati del sud “avevano ragione “, beh, non se sono sicurissimo, ma ammettiamolo.

      Ma se parli di morale, no, non c’è cazzi: una parte era contro la schiavitù, una parte a favore.

      Ha vinto- GRAZIE A DIO- la parte contro.

      Se avessero vinto gli schiavisti, avrebbero continuato ad avere moralmente torto.

      Non prendiamoci per il culo, davvero.

      • Peucezio scrive:

        Io parlavo della questione costituzionale, della libertà, che per gli americani è molto importante.

        Non davo un giudizio complessivo sulle due parti.

        Poi è ovvio che io tifi per il sud: agricolo, conservatore, paternalista, a tratti aristocratico, contro un nord industriale, capitalista, aggressivo, la scelta per uno con le mie idee e il mio sentire mi pare lapalissiana.
        Tra l’altro ho ottimi amici americani sudisti (beh, con uno ci siamo persi un po’ di vista, ma ottimo ragazzo, molto stimabile; un altro è un mio amico stretto).

        Fosse solo per la schiavitù è ovvio che sarei per il nord, ma c’erano stati schiavisti nel nord, non dappertutto è stata abolita la schiavitù dopo la guerra, insomma, era totalmente pretestuosa.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “Io parlavo della questione costituzionale, della libertà”

          Va bene, è verissimo che la guerra fosse una guerra sui diritti degli stati federati. Ma era una guerra in particolare sul diritto degli stati di avere la schiavitù, mica sulla censura sulla stampa, la laicità delle istituzioni o che altro.

          Poi sì, il Sud era agricolo, ma di monocoltura industriale, mica di contadini che si coltivavano il proprio fondo fregandosene del mondo esterno: era pure quella modernità.

          • Peucezio scrive:

            Modernità un po’ meno moderna… 🙂

            Sì, la questione interessante secondo me è proprio di carattere costituzionale.
            La schiavitù era una questione umanitaria importante, che chiama in causa valori e diritti fondamentali, ma era una questione contingente.

            Ma si è imposto il principio per cui è la federazione a legittimare la sovranità dei singoli stati e non viceversa.
            Cioè se l’Oregon, dico a caso, vuole diventare indipendente e non fare più parte degli Stati Uniti, per ragioni attuali che nulla hanno a che fare con la schiavitù o con diritti umani fondamentali, anche se il 100% degli abitanti, nessuno escluso, fosse d’accordo, non potrebbe farlo, quantomeno non senza il permesso di Washington.
            Questo è un vulnus enorme, perché è il capovolgimento stesso dei presupposti politici, costituzionali e sociali con cui sono nati gli Stati Uniti.

          • Peucezio scrive:

            Peraltro nessuno dei miei amici sudisti vorrebbe reintrodurre la schiavitù 🙂

            Uno di questi due amici mi diceva una cosa molto interessante.
            E cioè che le vecchie generazioni del sud, tipo i suoi nonni, avevano un inglese ricco, pulito, bello, rispetto per esempio alle borghesie del nord o all’inglese medio dei colti di oggi.
            Questo mi ha dato proprio il senso di un mondo più aristocratico, conservatore, fatto di gente all’antica, raffinata.
            Che contrasta con l’immaginario caricaturale del sud abitato solo da bifolchi razzisti, sottosviluppati, mezzi selvaggi, in cui ci sono solo villaggi di venti famiglie che si sposano sempre fra loro, partoriscono a tredici anni e producono aborti umani (la narrazione di sinistra più o meno è questa).

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “Peraltro nessuno dei miei amici sudisti vorrebbe reintrodurre la schiavitù”

              Ma infatti la Confederazione si è trasformata da quello che era veramente (il comitato d’affari di quella ristrettissima minoranza di latifondisti che governava reggendosi sulla maggioranza di bianchi poveri usata contro la massa degli schiavi neri, in perfetto stile penultimi contro ultimi) in una sorta di bandiera culturale di quella che è una effettiva identità regionale negli Stati Uniti.

            • Ros scrive:

              Guerra Civile, Razzismi, e Aristocrazia assai fine di Vivien Leigh andando via col vento:
              La Cavalleria Cortese che fu Europea Cattolica Romana, a modo suo…

              • “La seconda guerra civile americana. I Diari di Turner” di Andrew MacDonald.

              • Ben Klassen: “The White Man’s Bible”

              … ti seguirà a seguire prima o dopo;
              al Miraculus della Liberazione
              con il Ku Klux Klan che nacque e del suono eufònico a caricare l’otturatore del fucile, che GODURIA!😎

              “…Il Ku Klux Klan originale fu creato nel Tennessee negli USA, dopo la guerra di secessione statunitense, il 24 dicembre 1865 dai Democratici reduci dell’esercito della Confederazione…”,

              “…Il Klan nacque come organizzazione legata a una visione distorta del protestantesimo. Dai primi del Novecento fino agli anni quaranta, centinaia di migliaia di WASP (White Anglo-Saxon Protestant), principalmente nel Sud degli USA, videro l’appartenenza al Klan come parte della loro fede…”

              «Quando Noè si fu risvegliato dall’ebbrezza, seppe quanto gli aveva fatto il figlio minore;
              allora disse: Sia maledetto Canaan! Schiavo degli schiavi sarà per i suoi fratelli!
              Disse poi: Benedetto il Signore, Dio di Sem, Canaan sia suo schiavo! Dio dilati Iafet e questi dimori nelle tende di Sem, Canaan sia suo schiavo!»

              … e a seguire ancor’ancora con “That’s Amore”:
              • “The Birth of a Nation” di David Wark Griffith…
              https://www.brevestoriadelcinema.org/wp-content/uploads/2017/10/locandina-nascita-di-una-nazione.jpg

              che già allora pure dovìa farci un passo indietro di Mea Culpa all’anno dopo con “Intollerance”…
              a equilibrare cerchio e botte.
              Già da allora a quanto pare.
              Con concreti scarsi risultati VERI come nell’odierno attuale in sincronia.

              Voglio dire: il peggio mi pare che verrà dopo la schiavitù, come Reazione.
              II° solita legge della Termodinamica.

              La segregazione eccetera;
              il Razzismo istituzionale ed ufficiale verrà Forte dopo.

              Che, sapete! Prima, ci sono stati ricchissimi-rispettatissimi-aristocratici schiavisti NERI a quei tempi in U.S.A.

              • Dominique Venner “Il bianco sole dei vinti. L’epopea sudista e la guerra di secessione 1607-1865 (©980, Akropolis).

              • Alberto Pasolini Zanelli “Dalla parte di Lee” (Leonardo Facco).
              “…Che, sapete! Prima, ci sono stati ricchissimi-rispettatissimi-aristocratici schiavisti NERI a quei tempi in U.S.A…”
              (mi riallaccio a prìa)
              Lo sapevate. Mica che NON era ancora, una questione – solo – di Colore!
              Basti leggere sul tema:

              • Nina Jablonsk ” Colore vivo” (2020, Bollati Boringhieri)

              https://www.ibs.it/colore-vivo-significato-biologico-sociale-libro-nina-jablonski/e/9788833934051

              aggiungerebbi pure:
              • Aurélia Michel. Il bianco e il negro (2021, Einaudi)

              • Aph Ko & Syl Ko. Afro-ismo (2020, VandA)

              • Igiaba Scego. La linea del colore (2020, Bompiani)

              • Jennifer Guglielmo “Gli italiani sono bianchi? ”

              …e tant’altro ma qui mi fermo evia!
              e che ci abbasta😀

              Ciao
              che viene ad albeggiare

              • Ros scrive:

                “…… e a seguire ancor’ancora con “That’s Amore”:
                • “The Birth of a Nation” di David Wark Griffith…”
                “• Jennifer Guglielmo “Gli italiani sono bianchi? ”

                https://www.youtube.com/watch?v=RUz1pZ_LujU

                …il nostro Dino Crocetti…

              • Ros scrive:

                “The King of Cool”

              • Ros scrive:

                “…… e a seguire ancor’ancora con “That’s Amore”:
                • “The Birth of a Nation” di David Wark Griffith…”

                “Dalla culla del tempo, in perpetuo dondolio”
                Walt Whitman quello di Frùfrù e “Leaves of Grass”.

                «I adopt each theory, myth, god, and demi-god,
                I see that the old accounts, bibles, genealogies, are true, without exception.»

                😎O capitano! Mio capitano!😎

                “Leaves of Grass” &
                • “Taccuini della Guerra di Secessione”
                (Memoranda During the War, 1876), Mattioli 1885.

                https://www.cinefilos.it/tutto-film/approfondimenti/intolerance-i-100-anni-326964

              • Ros scrive:

                https://i.pinimg.com/originals/06/27/32/062732308e28ecd5ab3fc14e3e27a2e9.jpg

                Blanche DuBois:
                figlia maggiore di una benestante famiglia del Sud, proprietaria della ricca piantagione di Belle Reve;
                ma:
                Bianca del Bosco,
                & MELUSINA
                & Arcano Foul-Le Mat dei Marsigliesi e o meglio di Alejandro Jodorowsky, Marianne Costa…

                «La prima volta che misi gli occhi sulla proprietaria di questa meravigliosa, inimmaginabile bellezza fu sul palcoscenico del St. James Theatre, dove recitava in The Mask of Virtue di Ashley Dukes. Con questa parte aveva attirato un notevole interesse, anche se, a quei tempi, non esattamente per il fatto di essere un’attrice promettente. Al di là della sua bellezza, che era magica, aveva un portamento meraviglioso; il collo sembrava quasi troppo fragile per sostenere la testa e la reggeva con un senso di sorpresa e con quella specie di orgoglio del giocoliere che riesce a far sembrare quasi casuale un’abile mossa»
                Laurence Olivier

                https://it.wikipedia.org/wiki/Blanche_DuBois

                Tennessee Williams… 🤗😌😹

              • Ros scrive:

                Blanche DuBois c’est moi 💔

              • Ros scrive:

                The King of Cool & Blanche DuBois c’est moi 💔

                tout se tient!!!
                LOGOS Y MYTHOS
                credetecimi sulla Parola 😀

          • Miguel Martinez scrive:

            Per MT

            “Poi sì, il Sud era agricolo, ma di monocoltura industriale, mica di contadini che si coltivavano il proprio fondo fregandosene del mondo esterno: era pure quella modernità.”

            Monocultura in massima parte di esportazione di cotone alle fabbriche inglesi; dove gli operai irlandesi tessevano vestiti venduti a prezzi stracciati in India e in Cina, con cui è stato distrutto l’artigianato locale. Con i profitti, si sono fatte le piantagioni di oppio in India e si sono aperti a cannonate i mercati cinesi all’oppio… Con i soldi che nascevano da tutto questo giro, si è creato il sistema finanziario basato a Londra.

  32. roberto scrive:

    peucezio

    “Comunque è inutile che ci prendiamo per il culo.
    Il motivo per cui quelli di Hamas sono considerati terroristi è che sono perdenti.”

    la storia la scrivono i vincitori e siamo d’accordo.

    ma non può essere che a volte, anche semplicemente per casualità statistica, i vincitori abbiano ragione?

    per dire non può essere che Hitler e la sua banda fossero effettivamente criminali?
    che gli stati del sud fossero effettivamente schiavisti?

    e non può essere che maidan fosse effettivamente un movimento rivoluzionario ma non terrorista, ancorché supportato dall’occidente?

    • Peucezio scrive:

      Roberto,
      “la storia la scrivono i vincitori e siamo d’accordo.
      ma non può essere che a volte, anche semplicemente per casualità statistica, i vincitori abbiano ragione?
      per dire non può essere che Hitler e la sua banda fossero effettivamente criminali?
      che gli stati del sud fossero effettivamente schiavisti?
      e non può essere che maidan fosse effettivamente un movimento rivoluzionario ma non terrorista, ancorché supportato dall’occidente?”

      Potrei dirti che di massima se uno vince è un pezzo di merda, perché vuol dire che è abbastanza cinico, violento e senza scrupoli per vincere.
      Ma sarebbe una visione troppo pessimistica della storia.
      Io non amo i vincitori degli ultimi due, trecento anni per le ragioni che sai, ma per esempio, le vittorie dei Romani non mi fanno schifo, ma ad altri non piacciono.

      Ma veniamo al merito dei due esempi.

      La questione di Maidan non è chi fosse meglio o peggio. Io non amo l’Occidente quindi a me stavano sul cazzo, ma uno può trovarsi legittimamente in sintonia con le loro istanze filoccidentali ed europeiste.
      Il punto è che se basta la sollevazione nemmeno del popolo, ma di frange minoritarie e rumorose che vanno in piazza, a rovesciare un governo democraticamente eletto, questo deve valere anche nel Campidoglio americano o per i sostenitori di Bolsonaro.
      E se perdono, allora voglio che siano considerati eroi o comunque non criminali.

      Circa Hitler, è tutt’altra faccenda. Lì non c’è una questione legale, è una guerra: chi vince vince, chi perde perde. Hitler peraltro ha fatto errori strategici enormi.
      Ciò che è non solo illegale, ma immorale e ingiusto in ogni senso è processare gli sconfitti. O processi tutti, e allora sei comunque nell’illegalità, ma almeno sei equanime, o non processi nessuno, come dovrebbe essere, se esiste uno stato di diritto.

      Circa la guerra di secessione, ho risposto a Pino.

      • Lucia scrive:

        “come dovrebbe essere, se esiste uno stato di diritto”

        Da non leguleia pensavo che il processo di Norimberga fosse al contrario uno dei capisaldi del diritto contemporaneo, per cui anche in stato di guerra/recessione dello stato di diritto del tempo di pace non è accettabile approfittarne per compiere mattanze tra i civili. Vale per il Rwanda, l’ex Yugoslavia e perfino per gli ebrei Ashkenazi.
        Tu mi potresti obiettare”e Gaza?”
        E io potrei ribattere che ho promesso di non parlarne 😀 per poi en passant commentare che in teoria sono bombardamenti mirati contro obiettivi di Hamas, che però ha tunnel dappertutto – quella dei tunnel è una sua strategia ben consolidata, lo sappiamo.

  33. il modulo del dissenso informato scrive:

    Anch’io sono d’accordo con Peucezio che la storia la scrivono i vincitori, d’altro canto sono d’accordo con Roberto che i nazisti erano i nazisti e i sudisti erano schiavisti.

    Non sono d’accordo sul fatto che Maidan fosse un movimento rivoluzionario sostenuto genericamente dall’occidente, Maidan partì come moto di protesta della componente filooccidentale della società ucraina, però fu sostenuto dagli americani, la Nuland, cioè la plenipotenziaria americana, organizzò l’escalation della tensione mandando alla fine dei mercenari a sparare sulla folla per incolpare il presidente eletto Yanukovich e raggiungere il punto di rottura, parlerei di colpo di stato secondo tecniche e schemi di terrore e insurrezionali già sperimentati dagli apparati di sicurezza statunitensi.

    In realtà le tecniche cui mi riferisco sono universali, mica americane, però c’è chi può azionarle e chi no a seconda del proprio interesse e della situazione specifica.

    Aggiungo due cose che trovo interessanti , nel dibattito precedente, sull’atteggiamento mentale di coloro che , per capirci, sono più “filoisraeliani”.

    Non viene preso in considerazione che il gruppo sociale che si percepisce come perdente abbia voglia di rivincita, non ci sta a perdere.

    Già sembra difficile prendere in considerazione che ci sono vincenti e perdenti.

    Sembra serpeggiare uno stupore, una sorpresa per il fatto che parti della società palestinese non siano così contente dello spazio e dei paletti che chi dirige e controlla la situazione di potere in loco, cioè Israele, riserva per loro,e che si affezionino invece all’idea di una rivalsa.
    Gente zuccona e tignosa che non ha capito che chi s’accontenta gode, cosa poi vera, perchè per l’appunto se non ti accontenti, se ti agiti chi comanda ti bastona, se no non comanderebbe,e pure fessi che ancora non l’hanno capita che se c’hai il temperino mica puoi sfidare chi c’ha il megarandello.

    Parzialmente collegato a questo, mi sembra di vedere operare il potentissimo archetipo narrativo della mela marcia.
    Come starebbero tutti meglio da quelle parti se non ci fossero le mele marce come Hamas a seminare zizzania.
    Come si conviene alle vere mele marce,incarnano perfettamente il ruolo del malvagio facendo pure le atrocità alla cazzo di cane,mica come la controparte che le sa fare bene, e comunque ,se anche le fa ,le fa a fin di bene, Israele è costretto a estirpare le mele marce, è uno sporco lavoro ma qualcuno dovrà pur farlo.

    • PinoMamet scrive:

      Allora, arriviamo al punto:

      se Hamas non è la “mela marcia”, allora tutti i palestinesi non vedono l’ora di rapire bambini e stuprare ragazze.

      Quindi fa benissimo Netanyahu a bombardarli.

      O no?

      • il modulo del dissenso informato scrive:

        @Pino
        Francamente non ho capito.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ pino mamet

        “benissimo”

        Ma infatti: Netanyahu ha lo stesso diritto di ammazzare civili quanto ne ha Hamas.

        Del resto, se i civili di Gaza sono da considerare corresponsabili dei crimini di Hamas perché Hamas l’hanno votato allora i civili Israeliani sono corresponsabili dei crimini di Netanyahu perché Netanyahu l’hanno votato.

        Lo sai? Saresti stato un ottimo propagandista di Hamas.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Capisco che ti piaccia ripetere le parole del Santo Padre ma mettere sullo stesso piano Hamas e Israele come terroristi è inqualificabile. Oltre che falso.

          Persino sotto Netanyahu.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ francesco

            “santo”

            Anche un orologio rotto segna l’ora giusta due volte al giorno.

            Per una volta che un prete ha ragione vuoi che mi faccia scappare l’occasione? 😄

            E poi, lungi da me mettere sullo stesso piano chi occupa casa d’altri da cinquantasei anni spogliandola a poco a poco e chi resiste all’occupante.

            E il termine “terrorismo” lasciamolo a Biden e al Foglio: i terroristi di ieri sono i padri della patria di oggi. Vogliamo parlare dell’Irgun, della Banda Stern e di Deir Yassin?

            *Terrorismo” sta diventando un termine abusato, come “fascismo”. Come quello, esiste eccome nella realtà; ma non sempre terroristi e fascisti sono quelli che vengono etichettati come tali.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Miguel Martinez scrive:

              Per ADV

              “*Terrorismo” sta diventando un termine abusato, come “fascismo”. Come quello, esiste eccome nella realtà;”

              E’ il problema delle parole che possono avere due significati completamente diversi, secondo come faccia comodo.

              1) Il tentativo di condizionare con la paura e la sofferenza una popolazione, perché faccia cambiare politica al proprio governo

              2) Azione militare da parte di un attore non riconosciuto come statale dall’ONU.

              Se sono di “destra”, posso dire correttamente che uccidere un poliziotto in divisa, da parte delle Brigate Rosse, fu “terrorismo” perché le BR non avevano un seggio all’ONU, anche se le BR non hanno mai cercato di spaventare la “popolazione in generale”

              Se sono di “sinistra”, posso dire correttamente che radere al suolo centinaia di palazzi di Gaza con i loro abitanti dentro, 5000 bambini compreso, è “terrorismo”, perché il governo israeliano sta cercando di condizionare le decisioni delle autorità politiche locali incutendo paura e sofferenza nella popolazione civile, anche se a compiere l’azione è l’esercito ufficiale di uno stato riconosciuto dall’ONU

              E’ proprio questo doppio senso che rende perfettamente inutile il termine.

              • roberto scrive:

                miguel

                “2) Azione militare da parte di un attore non riconosciuto come statale dall’ONU.”

                non conosco questa accezione della parola “terrorismo”….forse deriva dal fatto che tu pensi che entrare in una casa, rapire neonati e uccidere vecchiette, oppure trascinare cadaveri in mezzo ad una folla sputacchiante siano “azioni militari”

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto,

                Non siamo negli Stati Uniti, ma l’FBI dà la definizione perfettamente ambigua:

                “The FBI defines terrorism, domestic or international, as the unlawful use of force or violence against persons or property to intimidate or coerce a Government or civilian population in furtherance of political or social objectives.”

                “Unlawful” significa, non autortizzata da un’autorità ritenuta legittima dal governo degli Stati Uniti. Diciamo per semplificare, non riconosciuto dall’ONU.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “forse deriva dal fatto che tu pensi che entrare in una casa, rapire neonati e uccidere vecchiette, oppure trascinare cadaveri in mezzo ad una folla sputacchiante siano “azioni militari”

                Allora, stiamo parlando del termine “terrorismo”. Quello che descrivi tu sono sfoghi brutali, come avvenivano nelle Jacquerie francesi dove i contadini stupravano le nobildonne e sgozzavano i cavalieri, o nella rivolta del Congo del 1960, o nelle insurrezioni contadine messicane.

                Se tu chiami “terrorismo” questo, allora non potrai certamente chiamare “terroristi” quelli delle Brigate Rosse, che non hanno mai usato la violenza come sfogo personale.

                “Azione militare” non è un complimento, è una constatazione: considero anche un’azione militare quella del tizio che in Francia lancia un camion sul Lungomare di Nizza e fa una strage di persone assolutamente pacifiche, perché ritiene di poter incutere un terrore sufficiente nell’opinione pubblica francese da costringere il governo francese a smettere con i bombardamenti in Siria.

                Esattamente come compie un’azione militare chi ritiene che spianando un quartiere, si possa indurre la popolazione a ribellarsi contro il proprio governo.

                In nessuno dei due casi, abbiamo sfoghi brutali.

              • roberto scrive:

                miguel

                “Quello che descrivi tu sono sfoghi brutali,”

                quindi dici che non era una azione preparata, organizzata e che ci sono giusto stati dei ragazzi che presi dall’eccitazione della gita in israele e dall’odore del sangue, così all’improvviso, si sono lasciati a “sfoghi brutali”?

                devo confessare che quest’ipotesi non mi convince pienamente….

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “quindi dici che non era una azione preparata, organizzata e che ci sono giusto stati dei ragazzi che presi dall’eccitazione della gita in israele e dall’odore del sangue, così all’improvviso, si sono lasciati a “sfoghi brutali”?”

                Non c’ero il 7 ottobre.

                Posso immaginarmi una buona preparazione militare, comunicata all’ultimo istante per motivi di segretezza a un gran numero di giovani.

                Non so quanti si sono dedicati a “sfoghi brutali”, immagino che se hai pochi minuti per entrare nel posto più armato del mondo per portare via il massimo numero di ostaggi vivi prima che arrivino i soldati nemici, non ti metti con calma a cuocere i bambini nel forno aspettando che siano ben cotti, come ci hanno raccontato.

                Mentre se dall’altra parte voglio che il mondo mi mandi delle armi, dico che sono entrati solo per cuocere i bambini al forno. E faccio bene, perché le immagini scioccanti sono un’arma fondamentale in guerra.

                Quindi il mio è un discorso astratto: se qualcuno invece di rapire ostaggi si è messo a perdere tempo facendo cose simili, ha fatto molto male dal punto di vista puramente militare.

                Per questo, cuocere i bambini al forno non lo vedo come “terrorismo”, in nessuna delle due definizioni (azione militare da parte di ente non “riconosciuto”; azione militare che cerca di influenzare l’opinione pubblica attraverso la paura diffusa per cambiare una politica governativa).

                Quello del tizio del lungomare di Nizza invece rientra in pieno in entrambe le definizioni, è un raro caso quindi di atto indubbiamente “terroristico”.

              • PinoMamet scrive:

                “Per questo, cuocere i bambini al forno non lo vedo come “terrorismo””

                E cos’è allora, Master Chef??

                Ho paura di essere un po’ troppo influenzato dalla propaganda israeliana.
                Ho visto abbastanza filmati che parlano delle atrocità sulle donne stuprate per pormi problemi di definizione.

                Poi saranno senz’altro tutti falsi, visto che li fa Israele.
                Mentre se li fa la Palestina, si sa, sono tutti veri

                (sempre dalla diabolica propaganda israeliana, mi arrivano i “fuori onda” di morti palestinesi che si rialzano, e di fotografie di Gaza distrutta- già anni fa- che invece erano state scattate in Siria o in Afghanistan);
                ma abbiamo deciso di non parlare di propagande, no?

                E allora, per me se Hamas avesse violato i confini di Israele, sparato sui soldati, rubato mezzi militari, presi prigionieri militari: sarebbe stata un’azione militare.

                Invece è entrata nei villaggi civili, ha ammazzato (scientemente e con elenchi preparati) civili, ha rapito dei civili:

                è terrorismo.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ roberto

                “azioni militari”

                Esattamente tanto quanto sparare in testa a dei bambini nell’anno passato

                https://www.savethechildren.it/blog-notizie/per-i-bambini-palestinesi-il-2022-stato-anno-piu-letale

                Ma si vede che per te i sionisti sono come la salsa De Rica della vecchia pubblicità di Carosello

                https://www.youtube.com/watch?v=wGXsGilq8RE

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                andrea

                “Ma si vede che per te i sionisti sono come la salsa De Rica della vecchia pubblicità di Carosello”

                in tutta franchezza,
                io la smetterei con sta cagata dei due pesi e due misure perché sennò penserei che per te i bambini ebr…ehm sion….ehm israeliani sono irrilevanti, esattamente come sono irrilevanti i figli degli ucrai….ehm nazisti lettori di kant

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “terrorismo”

                Hai toccato un punto fondamentale.

                Dal momento che i non combattenti sono il necessario sostegno – materiale e morale – dell’azione dei combattenti, da sempre sono bersaglio dei combattenti nemici. E’ vero che colpire i non combattenti è meno direttamente efficace che distruggere una fortificazione o conquistare una trincea, ma questa relativa inefficacia è compensata dalla maggiore facilità, visto che i non combattenti sono di solito disarmati.

                Ciò fa sì che colpire i civili per conseguire un vantaggio militare (distruggere le retrovie che riforniscono il nemico) o politico (dimostrare l’incapacità del nemico di proteggere la sua stessa gente) sia sempre stata una delle tattiche in un conflitto, da Gengis Khan a Giulio Cesare a Felice Orsini. Ed è ovviamente l’unica tattica a disposizione di chi non ha carri armati e cacciabombardieri a disposizione.

                Questa situazione rende impossibile distinguere il terrorismo in modo formale e autoconsistente dalle altre forme di lotta armata.

                Anche il duello cavalleresco in cui i contendenti si scontravano facendo voto di risparmiare donne e bambini – il modello ideale cioè di combattimento non terroristico che tutti abbiamo in mente quando “condanniamo il terrorismo” – in realtà presupponeva tutta una folla di gente (scudieri, palafrenieri, armaioli…) che doveva consentire al suo prode campione sul suo cavallo bianco di raggiungere lancia in resta il campo dell’onore. E tutta questa gente, che nei film vediamo tifare dagli spalti i propri signori che duellano, andava sfamata, dissetata e soprattutto pagata. Il che avveniva ovviamente spogliando le campagne circostanti, mettendo quindi i nativi alla fame. Un atto terroristico bello e buono, il saccheggio, cui fanno inevitabilmente ricorso tutti gli eserciti in tutte le epoche, anche i meglio equipaggiati e organizzati, tanto che diventa conveniente per i difensori impedirlo praticando la terra bruciata: a tutti gli effetti una forma di auto-terrorismo.

                Le autobombe, le bombe Orsini, lo stupro di massa, la pulizia etnica, i bombardamenti a tappeto sulle città sono tutte indistintamente forme di violenza finalizzate a ottenere uno scopo politico, ossia un cambiamento dei rapporti di forza; la differenza fra queste forme e quelle dl combattimento fra combattenti in uniforme è che le prime si estendono a chi in uniforme non è. Ma dato che in guerra il combattente non può agire senza il sostegno del non combattente, danneggiare il secondo per colpire il primo è come scavare una galleria contro le mura della città assediata per farle poi saltare e conquistare la città.

                Da qui si deduce come il terrorismo alla lunga può avere successo solo se l’obiettivo politico che ci si prefigge col proseguire un conflitto è realizzabile. A sua volta, ciò richiede la capacità di creare consenso (o di gettare discredito sul nemico).

                Un esempio clamoroso di terroristi che hanno fallito è quello delle BR. Potevano rilasciare Moro consegnandolo magari al papa: avrebbero dimostrato la propria superiore efficienza militare sullo Stato guadagnato una fama di magnanimità che ben poteva essere contrapposta agli abusi polizieschi da Pinelli in poi. Invece, le BR credevano che l’Italia fosse come la Cuba di Batista, pronta cioè a una rivoluzione che sarebbe scoppiata vittoriosa alla prima scintilla. E la scintilla nei loro calcoli sarebbe dovuta essere la rabbiosa repressione dello Stato davanti alla morte di Moro, che quindi si premurarono di ammazzare. Dimostrando così ai loro stessi potenziali simpatizzanti di avere completamente sbagliato analisi politica, le BR uccidendo Moro si sono scavate le fossa da soli, perché il loro progressivo isolamento ha finito col consentire allo Stato di sconfiggerle anche militarmente liberando Dozier.

                Un esempio celebre di terrorista che ha avuto successo è stato ovviamente Gavrilo Princip. L’analisi politica che lo ha mosso era azzeccata in pieno: i Balcani erano effettivamente una polveriera pronta a esplodere e la guerra che ne sarebbe derivata avrebbe travolto gli Asburgo e portato alla nascita della Yugoslavia sotto la corona di Belgrado.

                I bombardamenti aerei USA degli ultimi decenni (a tappeto o con “armi intelligenti”) sull’Afghanistan hanno certo macellato civili (che gente come la Albright considerava come necessarie vittime collaterali) ma non hanno conseguito i risultati sperati perché era sbagliata l’analisi politica da cui partivano, come ormai è chiaro anche al johnwaynita più accanito.

                Ammazzare i bambini di Gaza servirà a Israele?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Anche il duello cavalleresco”

                Analisi ineccepibile!

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Ammazzare i bambini di Gaza servirà a Israele?”

                Ammazzare i bambini, o meglio non fare nulla per evitare di ammazzarli, è probabilmente efficace nel traumatizzare tante singole famiglie. Il trauma è un ottimo strumento di controllo a distanza, nel tempo, un po’ come quando si picchiavano i bambini da piccoli; ma può dare anche risultati inattesi.

                Sicuramente è sensato il bombardamento degli ospedali, invece, perché è il sistema più efficace per trasformare un combattente ferito in un combattente morto: non credo che la convenzione di Ginevra preveda che ci siano ospedali a parte, liberamente bombardabili, per militari feriti.

                Per questo, non ho partecipato allo sdegno perché “gli israeliano bombardano gli ospedali”.

                Poi è umano che cerchino di spiegarlo in maniera da far ricadere la colpa sul nemico (tipo, uno di quei razzetti artigianali che i palestinesi lanciano a migliaia su Israele uccidendo finora qualche decina di persone in tanti anni, che rade al suolo per sbaglio un palazzone intero 🙂 ).

                Io ragiono esattamente come Israele: poniamo che uno speculatore immobiliare faccia dei lavori abusivi. Io gli metto la colla nella serratura. E se mi becca la polizia, dico, “non sono stato io, ho visto, è stato uno degli operai che stanno facendo i lavori abusivi!”

                Chiaramente la scala è diversa, ma il principio è uguale.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Un esempio clamoroso di terroristi che hanno fallito è quello delle BR. ”

                Però ripeto, in che senso le BR erano “terroristi”?

                1) Formazione armata non riconosciuta dall’ONU che compie un’azione militare?

                2) Organizzazione che cerca di seminare il panico nella popolazione “civile” affinché faccia cambiare una politica governativa?

                3) ragazzo con disturbi psicopatici che invece di catturare ostaggi e scappare perde due ore a cucinare un bambino in un forno?

                Sono tre definizione molto, molto diverse, anche se l’ISIS ha sicuramente fuso 1 e 2 (ma non il 3).

              • Roberto scrive:

                Andrea

                “ Questa situazione rende impossibile distinguere il terrorismo in modo formale e autoconsistente dalle altre forme di lotta armata.”

                Ma no è facilissimo

                Se lo fa Hamas non è terrorismo
                Se lo fa Israele è terrorismo

                Che ci vuole?

                Ciao!

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Se lo fa Hamas non è terrorismo
                Se lo fa Israele è terrorismo ”

                Io propongo questa:
                Hamas spara indiscriminatamente sui civili? Terrorismo.
                Israele bombarda indiscriminatamente i civili? Terrorismo.

                Quindi sì, pari sono. Con la piccola aggravante che Israele è lo Stato che esercita la sovranità sui civili che bombarda.

              • Francesco scrive:

                Più vi leggo e più peggiora la mia opinione delle vostre idee.

                E un pò anche della vostra capacità di analisi dei fatti, siamo ormai in zona BR.

                PS terroristi di successo, se vogliamo essere seri, sono stati quelli dell’IRA ai tempi dell’Irlanda inglese. Sospetto sempre che per aver successo ci si debbano scegliere bene i nemici, in primis. Pensate a come è andata male ai ceceni.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “terroristi di successo, se vogliamo essere seri, sono stati quelli dell’IRA ai tempi dell’Irlanda inglese.”

                Posso ribadire anche a te la domanda, perché li chiami “terroristi”? Non dico che sbagli, voglio capire la tua definizione di terrorismo. Che qui senza definizioni, non ci capiamo: potrebbe essere pure “terrorista” l’OMS che ci ha “spaventati” parlando del Covid, o quelli che fanno i film di horror.

    • Lucia scrive:

      “Sembra serpeggiare uno stupore, una sorpresa…”
      Credo che nessuno qui sia tanto ingenuo o di parte, e mi pare che la condanna alle colonie in Cisgiordania sia unanime.

      Quello di cui si era parlato un mesetto fa (naturalmente se ho capito male correggetemi) era che:
      a) i PAESI ARABI confinanti con Israele avrebbero almeno dalla seconda sonora sconfitta accettare di perdere la guerra e accettare la presenza di Israele anziché utilizzare l’odio verso Israele per la loro propaganda ad uso interno. Il che avrebbe magari anche portato all’integrazione e concessione della cittadinanza dei profughi palestinesi che avessero voluto restare in quei paesi, anziché farli rimanere in campi profughi* così una qualche generazione futura potrá rientrare nella Palestina epurata.
      b) I Palestinesi avrebbero potuto lottare per più diritti civili come cittadini dello Stato di Israele anziché per una Palestina epurata, probabilmente avrebbero ottenuto di più. Anche perché in quelle terre come negli stati arabi contigui una minoranza ebraica c’era anche prima.

      * forse sono quei campi profughi ad assomigliare di più all’idea derelitta che molti, fra cui io, si aveva dei territori palestinesi…però è solo un’ipotesi, ora non posso controllare

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Lucia

        ““Sembra serpeggiare uno stupore, una sorpresa…”
        Credo che nessuno qui sia tanto ingenuo o di parte, e mi pare che la condanna alle colonie in Cisgiordania sia unanime. ”

        I “coloni” sono il 10% della popolazione israeliana, su cui lo Stato israeliano ha investito miliardi nei decenni, aumentano ogni giorno e occupano la parte simbolicamente significativa della “terra d’Israele”, come fu Roma per l’Italia risorgimentale.

        A parte che non li condanno nemmeno io, spetterebbe al governo d’Israele farlo. Con la stessa probabilità che l’Italia restituisca Roma al Papa.

        Mi sembra un capitolo chiuso, su cui è inutile discutere, salvo guerre mondiali o roba del genere.

        Ripeto un mio commento che sembra non abbia interessato nessuno:

        La Palestina pre-1948 misurava circa 26.000 chilometri quadrati, come il Piemonte.

        Di questo, oggi, 20.000 sono oggi “Israele” sulle mappe, 6.000 sono i “territori occupati” (per un confronto, la provincia di Cuneo è di 7000 km2).

        Di questi 6.000 km2, il 60% è sotto totale controllo israeliano (la “area C”), con 700.000 coloni, una rete fittissima di infrastrutture costate tantissimo allo Stato israeliano, e che solo un folle può immaginarsi verrebbe evacuato da Israele.

        Quindi restano circa 2400 km2, pari circa alla provincia di Verbania, di cui la metà è sotto controllo militare israeliano (la zona B), ma dove si potrebbe pensare effettivamente a qualche possibilità di futura evacuazione. Comunque attualmente lo “Stato palestinese” ha l’altra metà – 1200 km2, pari all’incirca alla superficie della provincia di Ascoli Piceno, ma diviso in 165 micro-enclave.

        Questo per quasi 5,4 milioni di palestinesi senza cittadinanza israeliana: all’incirca la popolazione della Norvegia.

        Poi c’è ancora chi parla di “due stati per due popoli” 🙂

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Lucia

        “a) i PAESI ARABI confinanti con Israele avrebbero almeno dalla seconda sonora sconfitta accettare di perdere la guerra e accettare la presenza di Israele anziché utilizzare l’odio verso Israele per la loro propaganda ad uso interno.”

        I paesi arabi confinanti con Israele sono

        1) l’Egitto, che ospita tra i 50 e 100.000 palestinesi, per la maggior parte cristiani, cui effettivamente è negata la cittadinanza. Ma l’Egitto ha pieni rapporti diplomatici con Israele da 43 anni, per cui non mi sembra corretto dire che “non accetta la presenza di Israele”

        2)La Giordania ha un’enorme popolazione palestinese, ma con piena cittadinanza. Inoltre, la Giordania ha rapporti diplomatici con Israele da 29 anni.

        3) Il Libano è un caso a parte: piccolo stato dal governo incerto, una precaria tregua tra sunniti, sciiti, cristiani e drusi, in cui l’immissione di un ulteriore gruppo etnico creerebbe enormi problemi. E presumo che sia al Libano che ti riferisci. Infatti, in Libano i palestinesi non possono nemmeno acquistare proprietà. Ma il governo del Libano, nella misura in cui esiste, non mi sembra che si dedichi alla propaganda antisraeliana, ha ben altri guai.

        4) La Siria è notoriamente priva di stato dal 2011, comunque quando c’era uno stato, i rifugiati avevano un particolare status per cui si riconoscevano tutti i diritti tranne la cittadinanza.

        • habsburgicus scrive:

          @Miguel
          Libano

          per il Libano si oblia tutto ma le ferite restano….ero in macchina con amici cristiani diretti a un’area cristiano-drusa (che poi drusi e cristiani mica si amano 😀 voglio solo dire che ci sono cristiani E drusi, bon) e mi dicono ex abrupto “qui i palestinesi ci hanno massacrato nel 1970 e passa”…e mi si raccontò un oscuro episodio di fine 1970′ i cui palestinesi massacrarono i cristiani proprio lì,,,
          i cristiani del Libano NON amano Israele ma farebbero volentieri la pace more aegyptiaco…gli sciiti no e i sunniti boh…. dunque pure i cristiani pro bono pacis sono obbligati fare dichiarazioni anti-israeliane cui nell’intimo non credono 😀
          molti cristiani libamesi mi hanno parlato bene degli Assad..sanno, intendiamoci, che sono dei tiranni e scherzano pure (loro possono andare in Siria senza formalità, per noi non è facile) sul culto di Bashar i cui ritratti sono pure nei gabinetti 😀 e ci sono mile barzellette che presumo si guardino bene dal dire IN SIRIA 😀 😀 ma SANNO che Assad padre li salvò in Libano nel 1976 e che i loro fratelli cristiani di Siria (anche i miei amici avevano parenti là) sarebbero massacrati orrendamente fino all’ultimo cristiano se mai Bashar dovesse cadere….
          confido che pure Francesco si renda conto di ciò e che la sua componente cristiana faccia premio per una volta su quella americana 😀 😀 😀

      • il modulo del dissenso informato scrive:

        @Lucia.
        Non parlavo nè di ingenuità nè di giudizi di condanna, ma di prospettive mentali su una delle parti del conflitto.
        Quando parlavo di rivalsa e di spazi e paletti posti da Israele, cercavo di mettere in evidenza l’aspetto più dal lato delle idee e dei sentimenti collettivi, di realtà materiali che Miguel ti ha dettagliato qui di seguito.
        I miei ragionamenti spesso vanno monotonamente sul tema delle narrazioni , e sul tema dei sistemi di potere nella vita collettiva.
        Non è vero che Miguel non me lo sono cagato, direi che parto dal presupposto dell’impossibilità della soluzione a due stati.
        Per cui lo vedo come un tema narrativo farlocco, che viene ciclicamente rispolverato sia per nascondere l’irrisolvibiltà della situazione, sia per nascondere la realtà del sistema dei rapporti di potere.
        Questo è legato alla tua idea della lotta per più diritti civili,per me è un po’ alla rovescia, la vedo difficile che in un sistema di potere chi ha l’egemonia accetti la parità dei sottoposti, se non c’è una forza esterna e/o superiore che lo costringe.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per modulo

          “Questo è legato alla tua idea della lotta per più diritti civili,per me è un po’ alla rovescia, la vedo difficile che in un sistema di potere chi ha l’egemonia accetti la parità dei sottoposti, se non c’è una forza esterna e/o superiore che lo costringe.”

          Certo, questo è verissimo.

          Credo che la cosa fondamentale sia come dici tu, toglierci dalla testa la “narrativa farlocca” dei due popoli due stati. Se ci riusciamo, abbiamo le idee più chiare per capire davvero la situazione.

          Una persona ha un tumore?

          Tutti dicono, “bevi la camomilla e vedrai che ti passa!”

          Meglio dirlo in maniera chiara: la camomilla non cura i tumori.

          Forse non c’è una cura, ma sicuramente finché pensi di risolvere tutto con la camomilla, non la cercherai nemmeno.

        • Lucia scrive:

          Beh, proprio nell’ottica dell’impossibilità dei due stati so dovrebbe puntare sui diritti civili, e al riguardo non aspettarsi tanto (magari un po’ sì) dall’interno quanto da accordi internazionali, dal fatto che all’estero per Israele sarebbe difficile spiegare come/se non vogliono concedere diritti civili. La soprpessi di tali diritti, ricorderei, ha ANCHE a che fare con il terrorismo della seconda intifada e con l’ascesa di Hamas. Ma qui mi so dirà che la causalità è inversa, e sicuramente c’è del vero (da Begin agli assassini di Rabin, c’erano e ci sono dei “bei ceffi” da entrambe le parti).
          Ma insomma ne abbiamo già parlato, quando ho tempo m’informo sulla Giordania e soprattutto leggo i resoconti di Habsburgicus ☺️, mentre per quanto riguarda Isra-Pal cercherò di non scriverne più!

          • PinoMamet scrive:

            Anch’io vorrei non scriverne più…

            ma lascio un’ultima considerazione.

            Ho avuto l’impressione che molti, in qualche modo, “scommettano” su una divisione della società israeliana.

            La divisione fondamentale è tra religiosi e laici; e ogni tanto qualcuno tira fuori il gruppuscolo di haredim antisionisti con le bandiere palestinesi…

            No, i fatti del 7 Ottobre hanno semmai riunito Israele.
            Ho visto immagini di soldati in fila per ricevere le magliette con gli tzitziot ai lati;
            video di rabbini che preparano carrettate di tefillin, in semplici sacchetti di plastica, da inviare a soldati che forse non li hanno mai indossati in vita loro dopo il bar mitzvah;

            non si tratta solo di “precauzione religiosa”, perché va bene laici ma non si sa mai;

            c’è anche, mi sa, proprio l’orgoglio di mostrare la propria appartenenza ebraica.

            E, mentre di solito i religiosi sono noti per la loro esenzione dal militare (e ci sono i “finti religiosi” per evitare la naja), dopo il 7 Ottobre c’è stato un record di Haredim che si sono arruolati volontariamente- di tutte le età!

            Non solo:
            a parte i miei amici israeliani, che sono schieratissimi da una parte: la loro;
            anche un paio di due amiche italiane ebree, di solito su posizioni di sinistra, una molto ma molto critica verso i governi israeliani (ma molto, ripeto) si mostrano scandalizzate da come i media italiani e in genere occidentali hanno presentato la cosa, criticando fortemente la posizione della sinistra e delle femministe in quanto troppo filo-palestinesi.

            Insomma, chi si illude che Hamas abbia dato uno “spintone” in Israele secondo me non ha ben presente la situazione.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per PinoMamet

              “No, i fatti del 7 Ottobre hanno semmai riunito Israele.”

              Immagino proprio di sì, è sempre così. Persino l’alluvione a Campi ha unito i fiorentini, figuriamoci un fatto così clamoroso.

              Infatti all’inizio avevo anche scritto qui che sembrava una manna dal cielo per il contestatissimo Netanyahu; mi sono sbagliato, credo che abbia fatto la figura di quello incapace di impedire l’attacco.

              Ma certamente Israele ci guadagna nel complesso.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Ma certamente Israele ci guadagna nel complesso”

                Però guardiamola in un altro modo: i palestinesi, se hanno qualche minima possibilità, è contro Israele, non certo contro l’Impero americano. Per cui ben venga se gli israeliani si compattano (anzi, è tutta acqua al mulino del “visto? Sono tutti uguali i nostri carnefici!” e quindi un argomento a favore della necessità della lotta armata irriducibile), se il compattamento avviene al prezzo della progressiva impossibilità per l’Impero di continuare a sostenere a tutto tondo e incondizionatamente lo status quo.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Mauricius Tarvisii

                “complesso”

                OAAMTone!!!

                Ciao!

                Andrea Di Vita

          • PinoMamet scrive:

            Aggiungo come nota folkloristica la moda (non so se duri ancora dopo un mese 😉 ) dei soldati israeliani di farsi crescere i baffi, in omaggio alla generazione che li portava, nella Guerra dei 6 giorni…

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Lucia

            “Beh, proprio nell’ottica dell’impossibilità dei due stati so dovrebbe puntare sui diritti civili, ”

            Il problema è che la concessione di diritti civili alla maggioranza (lieve, ma pur sempre maggioranza) della popolazione tra il Giordano e il mare, o tra il Libano e il Sinai, significherebbe – come in Sudafrica – la fine dello Stato etnico.

            Credo che sia stato per questo che Israele ha sostenuto e investito in Hamas https://www.analystnews.org/posts/how-israel-helped-prop-up-hamas-for-decades

            Come tutte le scommesse, è da vedere i risultati: per ora direi che sono buoni.

            Sul piatto negativo della bilancia, le vittime israeliane del 7 ottobre;

            sul piatto positivo, la divisione dei nativi palestinesi, l’impossibilità di un discorso sudafricano sui diritti civili come auspicato da Lucia e soprattutto adesso la distruzione fisica di Gaza Nord (ma promettono di estendere la distruzione a Gaza Sud), con una buona prospettiva di poter realizzare la pulizia etnica della zona.

            Le vite perdute si potranno recuperare presto; mentre gli altri sono risultati storici importanti a lungo termine.

    • Ros scrive:

      @modulo d.d.i. (mi trovi d’accordo in tante cose dette)
      Peucezio, Andrea, Mauricius, Miguel, Lucia, Habs e chi vuole…

      La cosa da un soldato:
      tatticamente in primis e strategicamente in pois, a che minchia è servita la brillantissima azione di Hamas?

      A che risultati tattici del momento ha portato;
      e strategici in futuro potrà portare?

      Per i palestinesi, dite, che è – o sarà – una
      cosa buona?

      Dite “è giusto reagire alle colonie, all’occupazione iniqua, non si può sempre sopportare…”

      Ok! Sta bene!😏

      Dite che Hamas sia la mossa buona?
      Dite che reagire è Giusto, e ok ancora.

      Le cose devono mutare e sistemarsi in meglio in qualche modo.

      Ma che modi sono!!!
      Porco il cane!

      Ma ‘sto Hamas, delle brillantissime arditissime minchiate, a chi giova?

      PS.

      Habs😄😄😃

      Grazie millemila, a me non mi annoi di per sicuro😉

      Grazie ancora

      Rosario

      • Ros scrive:

        Ps

        “…Peucezio, Andrea, Mauricius, Miguel, Lucia, Habs e chi vuole…”

        Mi dimenticavo Francesco, Roberto partecipanti pure alla discuss.

        …scusate la dimenticanza indelicata non gentile e non voluta😇

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        I movimenti insurrezionali sono sempre accelerazionisti: segni un colpo duro contro l’ordine costituito, aspetti la reazione brutale del governo e questo destabilizza ulteriormente l’ordine costituito perché aumenta il dissenso. Ad un certo punto l’ordine costituito sarà completamente sputtanato e la prima crepa aprirà lo squarcio nella diga.

        • Ros scrive:

          Mauricius Tarvisii
          “…accelerazionisti per sputtanare…”

          Quello che scrivi ci può stare;
          ma a che prezzo?

          Chi lo paga?

          … e il risultato (considerando tutte le azioni palestinesi passate da Arafat in poi pure… ora non mi posso dilungare…)

          non è probabile, tantomeno scontato il risultato

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Nessuno ha mai iniziato una lotta armata senza mettere in conto un bel po’ di vittime della propria parte, un bel po’ di morti innocenti e anche la propria stessa morte: tutto passa in secondo piano rispetto all’obiettivo ideale finale.
            Il fatto che il nemico sembri invincibile è un motivo in più per provarci: il potere è sempre più fragile di come appaia ed il suo esercizio è infinitamente più oneroso del tentativo di abbatterlo.

            • Ros scrive:

              @Mauricius

              “La rivoluzione non è un pranzo di gala, non è una festa letteraria, non è un disegno o un ricamo, non si può fare con tanta eleganza, con tanta serenità e delicatezza, con tanta grazia e cortesia, la rivoluzione è un atto di violenza”

              … e fio a qua ci siamo!😀

              “…Il fatto che il nemico sembri invincibile è un motivo in più per provarci: il potere è sempre più fragile di come appaia…”

              Magari pure!

              Piglia il Fidel, l’Ernesto Guevara de la Serna,
              e 4 scalzacani di Barbudos Brancaleoni alle crociate…

              ho letto dello sbarco fra le mangrovie nell’Avana, che inetti improvvisati estemporanei a pressappoco!

              da scompisciarsi addosso😁😁😁
              Gli incapaci!

              Vero è che non ci avrei scommesso un soldo in quella mano li.
              Eppure…

              “Eppur si muove!”

              …però, quando c’è da ammazzare ed essere ammazzati…
              … sai,
              un “qualcosa” mi dice che bisognasse parteciparci almeno con la propria pelle mica con quella degli altri
              e solo stando a guardare la partita.

              Pur con tutto il cuore in mano e tanto virtual’ideale amore di giustizia😊
              Pagarlo ‘sto biglietto in qualche modo!

              Ciao
              Ros

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ma era quello che dicevano su questi schermi fino a poco tempo fa: “Hamas farà pure cose orripilanti, ma loro vanno a farle fisicamente in prima persona, rischiando in prima persona”.
                Sul serio, dire che quelli lì non mettano in conto di essere uccisi da uno dei più sofisticati apparati repressivi del mondo mi sembra la classica gratuita accusa di codardia al nemico.

            • Ros scrive:

              @Mauricius
              “Ma era quello che dicevano su questi schermi… “…mi sembra la classica gratuita accusa di codardia al nemico…”

              Non intendevo questo credimi;

              …ma tutti quei morti.
              Da una parte e l’altra,
              uguali ‘nta Livella
              …i senza casa…

              i persi, bimbi con i loro cuccioli cani e gatti, pure.

              …quanto dolore fetido;
              non mi cala!
              Proprio non mi cala, sia come sia la ragione.

              queste cose le ho toccate, ne ho sentito l’ odore che è forte e sa di ferro
              ti resta appiccicato addosso
              Non ti passa. Non mi Cala.
              è uno schifìo

              Forse che forse non ne vale mai la Pena?

              • Ros scrive:

                i soldati si devono ammazzare fra di loro; loro che ti scelgono di giocarci a questa cosa.

                Che questo magari è pure bello!☠☠☠
                e può piacerti, questo Agone, in qualche strano modo…

                …Che la guerra è bella anche se fa male
                …a farci fare l’amore dalle infermiere💖

                Hemingway fa sempre la sua porca figura a affascinare con le tauromachie e morti nel pomeriggio domeniche fiestose,

                e di Bataille: “L’Erotisme” & “Le Mort”.

                Eros e Thanatos tira sempre!

                Ma chi ci resta maciullato, monco, agGuernicato in mezzo, senza che ci voleva andare e a che fare?
                Senza che ci piaceva?!
                https://drawpaintprint.tumblr.com/post/39144508954/pablo-picasso-guernica-1937-1374-x-3055

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Ros

        “Hamas”

        C’era un articolo di fondo sul Secolo XIX che rispondeva correttamente alla domanda, secondo me.

        Sul piano dei morti ammazzati e dell’ occupazione militare del territorio a breve-medio termine non c’è storia. A giudicare solo da questo, Hamas ha compiuto un atto di un autolesionismo criminale.

        Sul lungo termine le cose cambiano. Con un solo attacco Hamas ha ottenuto una serie di risultati notevoli:

        A) ha infranto il mito dell’invulnerabilità di Tel Aviv. D’ora in poi chi farà aliyah da che per quante atomiche abbia Israele i suoi figli rischieranno comunque di finire sgozzati o rapiti.

        B) ha reso impraticabile anche per il più corrotto e screditato leader musulmano (e Allah sa quanti ce ne siano) lo stipulare accordi con Tel Aviv passando sulla testa dei Palestinesi (gli ‘accordi di Abramo’ con i Sauditi e gli Emiratini sono rinviati sine die)

        C) ha mostrato al mondo che l’unico modo che Tel Aviv ha di combattere efficacemente Hamas è di sparare nel mucchio. Per quanto i johnwayniti di casa nostra continuino a mettere la testa sotto la sabbia resta il fatto che in un mese Tel Aviv ha ammazzato più bambini Palestinesi di quanti siano i bambini Ucraini ammazzati da Majdan a oggi

        D) ha moltiplicato il numero di potenziali reclute di Hamas, specie se la pulizia etnica di Gaza avesse pieno successo e due milioni e passa di Palestinesi si ammassassero in altri campi profughi nel Sinai

        E) ha reso molto più impresentabile di prima la piantina sionista su “Israele attaccato dai terroristi” e ha messo a nudo la volontà sionista di pulizia etnica. Non si vedevano da prima dell’attacco USA all”Iraq così tante persone manifestare contro il sionismo, tanto che non solo l”anodino Gutierres ha preso posizione all’ ONU ma addirittura si parla di un riconoscimento della Palestina da parte di Spagna e Belgio. Ciò spiega il nervosismo dei vassalli degli USA che sono arrivati a proibite manifestazioni pro Palestina, le proteste degli Ebrei Italiani contro l’equidistanza del Papa (!!) ecc. Non avevo mai visto una cosa simile. La gente non si vergogna più di essere antisionista.

        F) e SOPRATTUTTO, e direi finalmente, ha mostrato al mondo che a prescindere dal fatto di essere o no fondamentalisti religiosi gli Israeliani sono tali perché sono sionisti. Senza la discriminazione verso i nativi lo Stato di Israele perde la sua stessa ragion d’essere, che è quella di essere la casa degli Ebrei di tutto il mondo. Un domani ci convertissimo tutti all’Ebraismo dovremmo poter fare aliyah; mantenere questa possibilità esclude che i nativi Palestinesi possano restare in casa propria. Israele è l’ultimo residuo del colonialismo di stampo ottocentesco. Il compattarsi degli Israeliani dietro Netanyahu ne è la riprova; persino Olmert, che governava all’epoca di Piombo Fuso e che ha criticato Netanyahu per il suo dilettantismo, rimpiange di non aver “portato fino in fondo la sua opera” di sterminio quando poteva.

        Ed è la connaturata incapacità di Israele a fare concessioni ( sulle colonie illegali, sui diritti dei nativi ecc.), questa costruzione a stravincere, questa fisiologica hybris che alla fine, come succede sempre nella storia prima o poi, lo distruggerà.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Andrea Di Vita scrive:

          piantina=piangina

        • Francesco scrive:

          perchè mi è davvero venuto in mente il colore rosso-bruno?

          spontaneamente, senza bisogno di metterci nessuna malizia.

          e pure quello che diceva un certo ADV su come vanno trattati i nazisti e i collaborazionisti. anzi, lui ce l’aveva anche con i fascisti, gente meno pessima tutto sommato.

          🙁

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “fascisti”

            Fermo restando che le mie parole hanno valore descrittivo, non prescrittivo (cònstato, non approvo)…

            …allora sì, hai perfettamente ragione.

            Concordo con Martinez sull’impossibilità, allo stato attuale, di una composizione pacifica dl conflitto senza la distruzione di una delle parti.

            Solo che non sono affatto sicuro che vincerà quello che adesso è il più forte militarmente, perché lo considero in difetto proprio sotto l’aspetto politico.

            E senza quest’ultimo pure un Napoleone – che oltre ad essere un genio militare aveva visione politica e capacità organizzative quasi sovrumane – è stato sconfitto.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

        • Ros scrive:

          @Andrea: “…Sul piano dei morti ammazzati e dell’ occupazione militare del territorio a breve-medio termine non c’è storia. A giudicare solo da questo, Hamas ha compiuto un atto di un autolesionismo criminale. Sul lungo termine le cose cambiano. Con un solo attacco Hamas ha ottenuto una serie di risultati notevoli:
          A) ha infranto il mito dell’invulnerabilità di Tel Aviv…”

          L’ IRA (Irish Republican Army) ha fatto di più e di meglio per decenni:
          “Se quello che sta accadendo ora si svolgesse nell’Impero Austriaco, tutta l’Inghilterra risuonerebbe di denunce della tirannia degli Asburgo e della negazione al popolo del diritto di autogovernarsi” dicea Sir Samuel Hoare, futuro ministro britannico.

          Non mi pare che il Nord dell’Irlanda sia stato liberato e “restituito”;
          …e gli “orangioni” e l’Ulster (Antrim, Armagh, Down, Fermanagh, Derry e Tyrone) bonificati…

          Belfast resta inglese. Al Regno Unito nonostante il contentino dell’accordo del Venerdì Santo ’98.

          E loro, i Gaelici, ci hanno a San Patrizio, e il Bloomsday,
          Sinead O’Connor con tanto
          di segreto della birra – corim –
          e pure la Dea Ériu dalla loro😉😀

          Pure verdi di colore sono!

          https://www.youtube.com/watch?v=6Ejga4kJUts

          https://www.youtube.com/watch?v=0-EF60neguk

          Questa cosa del combattere a guerriglia
          (tattiche di guerra non convenzionale)
          e, nel se è il caso strategico “terrorizzare”
          (mai i civili in questo caso gaelico, mi pare)

          per sbancare, prima o poi, al botteghino della vittoria non è garantita😀
          mi pare

    • PinoMamet scrive:

      “Sembra serpeggiare uno stupore, una sorpresa per il fatto che parti della società palestinese non siano così contente”

      ma proprio per niente. Non stupisce affatto, lo san tutti da sempre ed è comprensibilissimo.

      Stupisce invece che da noi si trovino mille scusanti e giustificazioni, non al malcontento palestinese, ma ai mezzi scelti da Hamas;

      che, ripeto per l’ennesima volta, NON è “i palestinesi”, ma un gruppo terroristico che ha preso il potere a Gaza ammazzando altri palestinesi .

      Mi piacerebbe che almeno un decimo delle spesso giustificate critiche alla reazione israeliana fosse riservato al terrorismo di Hamas che l’ha causata.

      • tomar scrive:

        Pino Mamet:
        “Mi piacerebbe che almeno un decimo delle spesso giustificate critiche alla reazione israeliana fosse riservato al terrorismo di Hamas che l’ha causata.”
        Hamas causa causarum incausata?

        • PinoMamet scrive:

          Ecco, non si fa in tempo a nominare Hamas, che arriva la giustificazione.

          E a conti fatti, visto che il ragionamento porta al paragone con altre organizzazioni di liberazione etnica e nazionale, l’unica vera giustificazione che si riesce a portare è un generico relativismo in cui si decide a priori che l’unico criterio sia “la Storia la scrivono i vincitori “, per cui Gandhi e Mandela sarebbero uguali a Hitler e Francisco Franco.

          • Peucezio scrive:

            Secondo me non c’è nulla da giustificare: i torti si giustificano.

            Hamas ha RAGIONE.
            È un’organizzazione eroica.

            Ma, come in tutte le guerre, capitano le porcate: si sono sempre fatte in tutta la storia umana e forse (spero di no) sempre si faranno.

            • Francesco scrive:

              Peucezio,

              perchè non ci posti lo Statuto di Hamas (o come si chiama la loro bella carta fondativa) e ci spieghi come e qualmente l’Hamas REALE ha ragione?

              Sarebbe divertente, mi sa.

            • PinoMamet scrive:

              Vabbé, se Hamas è eroica (e Cicciolina é vergine, si diceva una volta) direi che siamo arrivati al momento della Sparata Mensile di Peucezio, e possiamo anche chiuderla qua.

              • Francesco scrive:

                Facciamo di peggio: chiediamo a Peucezio cosa intende per “eroico”.

                Sono molto curioso.

                😀

          • Peucezio scrive:

            Mi piacerebbe conoscere un solo caso di conflitto violento nella storia in cui non ci siano andati di mezzo degli innocenti e in cui non ci siano state brutalità.

            • Francesco scrive:

              Il caso in questione prevede quasi solo brutalità estreme a danno di innocenti felicemente documentate sull’Internet.

              Ma tanto sono ebrei, se lo meritano.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “tanto”

                La piangina dell’antisemitismo sta diventando persino più inflazionata di quella del fascismo 😉

                Ciao!

                Andrea Di Vita

  34. habsburgicus scrive:

    mega OT (e mi scuso con Miguel)
    @Ros (a cui certamente interessa, anche se stavolta non è Medio Oriente che vi entra solo per un attimo :D)
    @Roberto (cui forse dovrebbe pure interessare)
    @tutti quelli a cui può essere di qualche benché minimo interesse, Miguel incluso che se non rammento male conosce almeno Singapore e verosimilmente pure a lui fu ricordata la pena di morte incombente per chi viola una loro legge anche se forse allora in maniera cartacea e non elettronica 😀

    PREMESSA
    dal 1 novembre al 16 novembre ho infine realizzato un mio vecchio sogno, quello di visitare gli Antipodi e l’emisfero australe ove sono rimasto ininterrottamente 12 giorni, dal 3 al 15 novembre.. .qui vi scrivo le mie (irrilevanti) impressioni
    sono stato in Qatar (transito breve), Singapore, Australia, Nuova Zelanda, Figi (transito più lungo), Samoa e Samoa americane….
    AEREI
    ho utilizzato 7 compagnie aeree (per ottenere i prezzi migliori in primis, ma anche perché in alcune destinazioni vi è poca scelta):
    1.Qatar Airways, con transito all’aeroporto Hamad di Doha (splendido ! enorme, efficiente) per il tratto Milano-Singapore a/r hanno pure offerto il vino bianco, al ritorno, pur essendo il Qatar un paese abbastanza “dry” (non come Arabia Saudita, Kuwait e Iran) a Singapore, caso finora unico, il controllo bagagli non avviene a livello generale bensì si fa controllo passaporti, si entra in un gigantesco Duty Free e poi OGNI compagnia separatamente fa il controllo bagagli insieme alle procedure di imbarco
    2.Scoot, una sussidiaria della Singapore Airlines (troppo cara per me !), servizio nullo (manco un bicchier d’acqua ti offrono GRATIS durante le 8 ore di volo !) ma quello che c’era da fare l’ha fatto, per il volo Singapore-Melbourne (3 novembre) e Sydney-Singapore (15 novembre)
    3.Fiji Airways, buona, per le tratte Melbourne-Nadi (nelle Figi) e Figi-Faleolo (aeroporto di Apia, nelle Samoa)
    4.Talofa Airways (aerucolo, con carta d’imbarco scritta a mano—ti pesano prima ! anche noi, non solo i bagagli), per il tratto Faleolo (cioè Apia nelle Samoa)-Pago Pago (Samoa Americane) dove ho fatto l’esperienza indimenticabile di passare la “linea internazionale del cambiamento di data”; sono infatti partito dalle Samoa alle 10.30 di martedì 7 novembre (da noi, 22.30 di lunedì 6) e dopo un volo di mezz’ora sul Pacifico sono atterrato nella mitica Pago Pago (Samoa Americane) alle 11.00 di lunedì 6 novembre (da noi le 23.00 di quel lunedì) !
    5,Virgin Australia, molto buona e a buon prezzo, da Apia (Samoa) a Brisbane e poi, cambiando terminal, volo interno da Brisbane a Sydney… il treno fra i due terminal a Brisbane non è gratuito, costa 5 A$
    6.Air Asia, così così, da Sydney a Auckland a/r meglio in Nuova Zelanda, in Australia molto farraginosi passeggeri quasi tutti orientali
    7.Jetstar, per il volo interno Christchurch-Auckland poi si va a piedi al terminale internazionale (dove avevo ore dopo il volo Air Asia, c’é una bella segnaletica verde
    ALTRI MEZZI
    in Nuova Zelanda ho usato estensivamente i bus (Auckland-Wellington, 11 h via Hamilton e Rotorua, notturno, evitandomi una notte in hotel; Picton sull’isola del Sud-Christchurch, 5 h 30 min via l’incantevole Kaikōura, l’autista ha fatto una fermata appositamente per me davanti al mio hotel di Christchurch, un motel, il Camelot Motor Lodge !) e per passare dall’isola del Nord all’isola del Sud ho preso il traghetto da Wellington a Picton (3 h 30 min, lunedì 13 novembre) dell’Interislander (ci sono due compagnie, l’altra è la Bluebridge), un vento !!!!!!
    DOCUMENTI
    1.Singapore non chiede alcun visto, ma pretende la compilazione elettronica di una SGAC (Singapore Arrival Card) sul loro sito PRIMA dell’arrivo ove ti ricordano che c’é la pena di morte per chi avesse anche solo 1 grammo di stupefacenti, ti chiedono se non importi cifre enormi (10.000 SG$ ovvero 7000 E) e ti chiedono pure lo stato di salute e se sei stato in Africa; si fa tutto elettronicamente, sono veloci, anzi impazienti..non timbrano i passaporti, a mia richiesta (a me piacciono i timbri !) hanno detto un secco NO ! ti arriva in mail un permesso di 90 giorni, entrambe le volte
    2.l’Australia chiede un visto (UD/601), facilissimo da ottenere elettronicamente sulla loro App (per noi—i brasiliani, per citare una grande Nazione, non hanno questo privilegio) per 20 A$ (12 E) in circa 35 secondi..vale 1 anno e permette entrate multiple (fino a 3 mesi alla volta)…però NON me l’hanno mai chiesto né a Melbourne (dove ho fatto la coda e ho compilato a mano la dichiarazione doganale e di biosicurezza ove ti chiedono se hai con te cibi ecc, ma non avevo la penna ed è stato un problema trovarne una) né a Brisbane (efficientissimi,,,, mi hanno fatto passare, in quanto italiano, da un gate elettronico, ho ottenuto un ticket che funge da dichiarazione doganale e di biosicurezza, sono passato ad un altro gate per il controllo elettronico del passaporto, ho dato il mio ticket ad un funzionario pochi metri oltre e in 3 minuti ero per la seconda volta in Australia !) e neppure a Sydney (il gate elettronico non funzionava, coda manuale e dichiarazione a penna che stavolta avevo)..gli australiani non timbrano più (di regola) i passaporti occidentali ma a Melbourne l’ho chiesto e gentilmente una donna me l’ha timbrato
    3.la Nuova Zelanda chiede una NzeTA (New Zealand Electronic Travel Authorization), del tutto analoga, ma meno macchinosa, alla “madre di tutte le autorizzazioni elettroniche” ovvero l’ESTA nordamericana..vale 2 anni, costa cara (58 NZ$, sui 30 E) e si ottiene elettronicamente in 20 secondi..i neozelandesi NON me l’hanno chiesta ma Air Asia sì, a Sydney (invece Air Asia a Auckland NON mi ha chiesto il visto australiano); in Nuova Zelanda è successo di tutto 😀 innanzitutto noi italiani siamo discriminati…vi è un gate elettronico ma vale solo per tedeschi, francesi, austriaci e svizzeri, la nostra bandiera non c’é (a Singapore vi è la bandiera UE con un asterisco con la lista dei 27 Stati, in Australia -ammesso che funzioni :D- vi è la bandiera italiana bella ed esplicita), vi è una bandiera simile ma è quella irlandese 😀 ho provato ma non prende il nostro passaporto…ho dovuto fare coda manuale, uno sportello per passaporti diplomatici non aveva nessuno e mi ha fatto passare lì senza coda, una donna (bella !) mi ha messo un visto neozelandese di 3 mesi (che non occorre per gli italiani ! però mi ha fatto piacere, lo confesso) e pure la data sbagliata (era il 10 novembre ! ha messo il 9 :D)…poi vado al controllo doganale (2° step) e lì mi chiedono se ho fatto la dichiarazione elettronica in anticipo (non obbligatoria in NZ, solo consigliata), dico di sì e allora mi fanno passare da un Māori anziano e simpatico che mi mette un timbro giallo “Express Lane” sulla copertina del passaporto e mi dice di seguire le indicazioni gialle, vado al controllo biometrico (3° step..in Australia il 2° e il 3° sono insieme), lì mostro il timbro giallo, mi fanno segno di andare avanti..e eccomi in Nuova Zelanda !
    4.nelle Figi ho solo fatto transito e ho cambiato 10 A$ solo per il piacere di avere moneta figiana; comunque basta il passaporto, chi entrasse nelle Figi deve compilare a mano (non sono iper-tecnologici !) una dichiarazione di dogana..l’hanno data a tutti in aereo tranne a me, evidentemente unico in transito 😀
    5.nelle Samoa bisogna compilare una carta doganale a mano..il passaporto è timbrato con legenda “Government of Samoa” (3 mesi di soggiorno), all’andata e all’uscita..pure in uscita bisogna compilare una dichiarazione
    6.nelle Samoa Americane, che non sono parte del territorio doganale USA ma hanno norme ad hoc (l’ESTA o il visto USA non è sufficiente) richiedono un OK Board da richiedere elettronicamente in anticipo..costa 20 US$ (si può usare Paypal !), è a data precisa e vale per 1 solo viaggio..lo chiedono all’arrivo a Pago Pago..i passaporti sono timbrati in ingresso e in uscita e, more americano, scrivono a mano qualcosa (WT e altro); si compila una dichiarazione….in uscita -queste sono AMERICANATE che possono fare solo loro 😀 ,mi hanno timbrato il passaporto all’Immigration PRIMA di entrare nell’area RISERVATA cosicché per diverse ore ho avuto un passaporto con “Departed” (e la data) ed ero ancora liberissimo di salire su un taxi ed eclissarmi ..il tutto con la “dimostrazione” che avevo lasciato le Samoa americane !..idem, altra americanata, caso finora unico, non hanno controllato a raggi X i bagagli ! ero l’unico italiano, ed europeo, sull’aereo da Pago Pago ad Apia…ho avuto due carte di imbarco, timbrate entrambe in Immigration…prima la carta di imbarco della “mia” Talofa Airways ma il volo non è partito..poi una carta di imbarco delle Samoa Airlines su cui mi hanno “dirottato” dopo le mie vibrate proteste (e solo allora, già ufficialmente “departed” ho potuto entrare nell’area riservata dopo che sono riuscito a farmela timbrare) ma per qualche oscura ragione mi hanno fatto poi salire su un aereo della Talofa Airways ! comunque sono arrivato ad Apia, altrimenti avrei perso tutte le coincidenza e sarei ancora forse a vagare nei Mari del Sud 😀
    7.in Qatar ho solo transitato, dunque senza controllo passaporti (ma controllo bagagli sì); al ritorno avevo solo 1 ora e mezza di tempo, un nero della Security mi ha fatto salire sulla sua jeep, mi ha portato ai controlli facendomi evitare la fila e poi un suo collega mi ha condotto direttamente al gate d’imbarco..il tutto gratis; chi volesse entrare in Qatar non necessita di visto anticipato (otterrà un timbro/visto, gratuito, in loco)
    FUSO ORARIO
    Doha, +2 h
    Singapore, +7 h
    Brisbane (Queensland), +9 h
    Melbourne (Victoria) e Sydney (New South Wales), +10 h
    Nadi (Figi), +11 h
    Apia (Samoa) e Nuova Zelanda, +12 h
    Pago Pago (Samoa Americane), -12 h, oltre la IDL (International Date Line)
    MONETE E ATM
    1.a Singapore conviene cambiare alla vecchia maniera, all’aeroporto, euro o dollari non fa differenza (all’andata ho fatto un mix, 50 E e 20 US$)..tassi buoni, formalità nulle, non chiedono passaporto, niente..veloci, senza code..efficienza cinese, da quello si capisce perché l’Oriente cresce !..al ritorno, per 100 US$ mi han dato 131, 20 SG$ (molto buono, era 135 in teoria ma in genere le banche ti tolgono anche 10 fino a 125 e fanno aspettare di più)
    2.in Australia ho avuto la pessima idea di prelevare 1000 A$ da un ATM a Melbourne (ANZ Bank…buoni quelli !), non l’avessi mai fatto..ho perduto 27 E !!! (627 E anziché 599/600 E !) meglio cambiare all’aeroporto (tassi peggiori che nel paradiso di Singapore) o, ancor meglio, usare le carte (però ci sono tasse)…forse, procurarsi dollari australiani ad un tasso semi-equo a Singapore potrebbe essere il meno peggio
    3.in Nuova Zelanda ho cambiato 300 A$ in NZ$ in una Western Union a Auckland (né carne né pesce, poteva andar meglio ma anche peggio…lenti) e ho prelevato 300 NZ$ a Wellington in Cuba Street (non più dalla ANZ. Bank…fesso fino a ‘sto punto non sono :D).. ci sono 3 NZ$ di commissione, per il resto è buono..da evitare il cambio all’aeroporto di Auckland !
    4.nelle Figi ho cambiato 10 A$ all’aeroporto di Nadi..devi dare passaporto, firmare, mille formalità… per cambiare l’equivalente di 6 E ci metti mezz’ora ! e poi si lamentano se non crescono, imparino da Singapore ! le carte si possono usare senza problemi
    5.nelle Samoa cambiare all’aeroporto è kafkiano..pure il telefono vogliono sapere, l’indirizzo in Italia (che sbagliano ecc)..le ATM funzionano ma c’é una commissione folle di 15 tala a transazione; le carte non sono amate, meglio non contarci
    6.nelle Samoa Americane non ho cambiato né prelevato, avevo i dollari dall’Italia (ne avevo cambiati 20 a Singapore)…i taxi sono un po’ carucci…le carte sono accettate abbastanza
    per quanto riguarda le valute hanno poca fantasia
    a Singapore vi è il dollaro di Singapore, SG$ (0, 70 E)
    in Australia vi è il dollaro australiano, A$ (0, 60 E)
    in Nuova Zelanda vi è il dollaro della Nuova Zelanda, NZ$ (0, 55 E)
    nelle Figi vi è il dollaro delle Figi, F$ (0, 40 E)
    nelle Samoa ci è il tala o dollaro delle Samoa occidentali, WST (0, 34 E) non lo si può cambiare da nessuna parte !
    nelle Samoa Americane unica moneta conosciuta è il dollaro USA (US$, 0, 95 E), non hanno idea che possa esistere al mondo altra valuta 😀
    in Qatar non ho cambiato, ma vi è il QAR (riyal Qatari) che vale poco meno del dirham degli Emirati e del riyal saudita (SAR), circa 1 US$=3, 5 QAR
    STORIA E POLITICA
    1.l’Australia, Federazione dal 1/1/1901, è parte della Corona britannica..consta di 6 Stati (New South Wales, Victoria, Queensland, i tre in cui sono stato io +South Australia con Adelaide, Western Australia con Perth, Tasmania con Hobart) e di 2 Territori (Northern Territory con Darwin; ACT ovvero Australian Capital Territory, Canberra)…il ricordo di Elisabetta è dappertutto,Carlo non pervenuto..si guida a sinistra ma oggi si utilizzano i km; fino al 1966 c’era la sterlina (divisa more antiquo in 20 shillings a sua volta suddivisi in 12 pence) e il passaggio dalla sterlina al dollaro volle anche dire simbolicamente il passaggio di testimone -pure qui- da Londra a Washington (la Nuova Zelanda fece il passaggio nel 1967); ci sono molti italiani
    2.la Nuova Zelanda è parte della Corona britannica (una volta si diceva Dominion)..Elisabetta prendeva i titoli di Queen of New Zealand e non ha Fidei Defensor e Gratia Dei Regina sia perché la Nuova Zelanda è laica o forse anche perché non sanno il latino 😀
    3.le Figi, indipendenti dal 1970, sono Repubblica dal 1987 ma su una moneta da 1 dollaro del 2010 ho visto l’effigie di Elisabetta ! del resto le Figi non sono riuscite a darsi una bandiera nazionale per contrasti tra figiani e indiani (importati dagli inglesi) e ancora hanno la Union Jack su sfondo azzurro..anche i passaporti figiani sono azzurri, più belli dei nostri esteticamente, secondo me
    4.le Samoa sono la parte occidentale delle Samoa che con il trattato tripartito del 1899 (l’anno dopo la guerra fra USA e Spagna) fu assegnata alla Germania laddove la parte orientale fu data agli USA e i britannici ottennero le Salomone; nel 1914 i britannici le occuparono e le diedero ai neozelandesi di cui furono mandato entro la SdN (e poi amministrazione fiduciaria sotto l’ONU) dal 1920 sino al 1962..sono una Repubblica/Monarchia sotto un Capo tribale a vita (poi cambierà) la cui effigie è presente sulla moneta da 1 tala
    5.le Samoa americane sono sotto sovranità USA dal 12/4/1900 in base al citato trattato del 1899..all’epoca il potere USA inaugurò il suo governo proclamando la più stretta segregazione razziale che privò di ogni diritto gli indigeni samoani (e i pochissimi neri che allora servivano, come fuochisti, sulle navi USA)..quei tempi sono per fortuna finiti ma l’atmosfera resta coloniale..i samoani americani si eleggono dei governatori ma non sono cittadini USA a differenza dei portoricani
    6.Singapore è una città-stato indipendente dal 1965, grazie al saggio e acuto governo di Lee Kuan-Yew; quando il 31/8/1957 la penisola malese divenne indipendente col nome di Malaya (e a Wellington ho visto il ricordo dei soldati neozelandesi utilizzati da Londra per sedare la rivolta comunista nei ‘50..il PC malese, di soli cinesi, obbediva a Mao), Singapore restò britannica; nel 1963, e precisamente il 16 settembre, la Malesia divenne Malaysia -nome ufficiale tuttora- incorporando il Borneo britannico (Sabah), il Sarawak britannico (anch’esso nell’isola del Borneo dove oltre alla vasta parte indonesiana nota come Kalimantan e con capoluogo Pontianak vi è anche il sultanato del Brunei, con capitale Bandar Seri Begawan) ma anche Singapore..Soekarno (Sukarno), presidente indonesiano in ottimi rapporti con Mao (ma anche con l’URSS), non la prese bene e proclamò la konfrontasi contro la Malaysia, la guerra parve imminente..questa fu una delle cause che spinsero gli USA ad appoggiare con ogni mezzo il golpe che nel 1965 eliminò in modo cruento il PKI (PC indonesiano) ed esautorerà Soekarno in favore del gen. Soeharto (Suharto), de iure Capo di Stato dal 1967..sempre nel 1965 (ma un po’ prima) con astuzia orientale, Lee Kuan-Yew si fece espellere dalla Malaysia e divenne indipendente, nacque allora lo Stato di Singapore con lingua dominante l’inglese e altre 3 lingue ufficiali (il cinese; il malese; il tamil)
    VARIE
    nelle Samoa gli abitanti sono religiosissimi..è pieno di chiese, anche cattoliche (con il Sacro Cuore), ma soprattutto protestanti “classiche” ed evangeliche;
    nelle Samoa americane alla partenza c’era ressa per l’arrivo di un pastore evangelico con la folla dei suoi fan che lo stava attendendo;
    Australia e Nuova Zelanda sono secolarizzate, ma vi sono molte chiese protestanti e anche cattoliche,,,gli irlandesi sono dappertutto, ma in Nuova Zelanda vi sono molti ulsteriani, protestantissimi (in Australia gli irlandesi sono cattolici)
    da un esame autoptotico ho notato che gli anglicani di Melbourne sono cattolicizzanti (la cattedrale di Saint Paul è più cattolica delle chiese cattoliche dopo il Concilio, piena di immagini !), gli anglicani di Sydney sono “centristi” (e infatti fanno riferimento al 1662 BCP che non è una sigla esoterica ma è il Book of Common Prayer del 1662 un po’ più vicino a Roma di quello di Elisabetta del 1563 ma ancora abbastanza protestante) laddove gli anglicani di Wellington sono molto protestantizzati, le loro chiese sono spoglie e “bibliche” come amano dire…vi sono molte chiese metodiste, del tutto “bibliche” (nessuna immagine, un passo dell’Antico Testamento e un pastore che declama) e prive di “rimasugli” del “papismo” (che è un’accusa per loro paragonabile a quella di “fascismo” qui :D), alcune delle quali con servizi in tongano, figiano e samoano per gli emigrati
    a Singapore vi sono pagode per i cinesi e moschee per i malesi, più alcuni tempi indù..vi sono anche chiese, protestanti e cattoliche
    a Melbourne ho visto imponenti manifestazioni per la Palestina
    nelle Samoa le donne portano i fiori all’orecchio e sono socievoli,
    nelle stesse Samoa, vedendomi non sposato, tutti volevano procurarmi una moglie 😀
    in tutti questi Stati i cinesi sono dappertutto (a Singapore sono la maggioranza !), Xi in quei luoghi pare già aver vinto !
    In tutti questi Stati, tranne le Samoa americane, si guida sulla sinistra che per loro è la normalità
    i taxisti di Uber (che a Singapore non c’é..vi è Grab) sono autoctoni a Singapore, indopakistani in Australia e Nuova Zelanda (ho trovato un egiziano in Australia);
    nelle Samoa americane un taxista mi ha raccolto e portato gratis in hotel;
    nelle Samoa, dall’aeroporto ad Apia si fa alla buona, scordatevi i tassametri !..ho fatto 3 corse, ho pagato 80 tala (28 E) la prima volta, 70 tala (22 E) la seconda e 50 tala (16 E) la terza, sempre in contanti..almeno sono riuscito a scendere
    spero di non avervi annoiato troppo

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ habsburgicus

      👍👍👍👍

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Ros scrive:

      Ti ri-ringrazio habs😄
      Bellissimo!

      Ros

    • PinoMamet scrive:

      “nelle stesse Samoa, vedendomi non sposato, tutti volevano procurarmi una moglie 😀 ”

      Io ci avrei fatto un pensierino!
      Prossima volta portami con te 😉

    • roberto scrive:

      habsb

      avventura fantastica!

    • Ros scrive:

      @habs: “…nelle Samoa le donne portano i fiori all’orecchio e sono socievoli,
      nelle stesse Samoa, vedendomi non sposato, tutti volevano procurarmi una moglie 😀…”

      hai presente Oskar Kokoschka?
      (Mörder, Hoffnung der Frauencon, Orpheus und Eurydike…)

      Oskar Kokoschka con l’Alma Mahler?
      e il loro grande amore❤❤❤

      https://www.artribune.com/arti-visive/arte-moderna/2020/08/intervista-immaginaria-alla-bambola-assassinata-da-oscar-kokoschka/

      https://restaurars.altervista.org/oskar-kokoschka-e-la-bambola-una-storia-di-amore-e-ossessione/

      Col link sotto, e il dettosopra, ci risparmieremmo un sacco di fastidi,
      pensaci una volta o l’altra😎😀😁
      https://realsexdoll.it/

      “Le isole dell’Eden. Ieri e oggi tra mito e realtà nei Mari del Sud”
      di Massimo Dini e Rossella Righetti, c’è tantissimo su quello che racconti e hai, beato te, toccato con mano.

      …evangelisti nelle Samoa, a Tonga e intorno?
      E’ maggioranza bulgara bigotta;
      e pieno zeppo a quanto pare!

      I puritani in pieno flamboyanti di fiori d’Ibisco e maiale arrosto in foglie di banano cucinato fronte al mar turchese😀
      https://www.anobii.com/it/books/le-isole-dell-eden/9788871081298/01327146816a27ee20

      …ed eravamo ancora nel ’96!

    • Ros scrive:

      habs “…spero di non annoiarvi…”

      ti mi ci prendo da qui l’abbrivo, che mi vale soprattutto per me,
      che E’ cosa ovvia😊😋😋,

      ME! grafomane compulsivo mannaro della notte
      e del Twilight vampiro Byroniano-Polidori,
      con la luna vuota e piena che è uguale:

      Dunque, che cominciamo😋😊😉:

      “A sinistra della destra di Umberto Eco”
      Scritto quando uscì il Nome della rosa.

      Chi si recasse in visita al monastero euchessino di Perpandour, sette pietre miliari a est di Clermont Ferrand, noterebbe, in condizioni di luce favorevoli, che al settimo capitello del frontale, contando da destra a sinistra,
      manca il caratteristico fregio raffigurante l’apparato digerente della badessa Pierina di Cloe-Sassonia.

      Perché?
      Non ne ho la più pallida idea.

      Era solo una maniera come un’altra per iniziare l’articolo.

      Allo stesso modo, seguendo il mio uzzolo,
      avrei potuto stracciarvi le palle con un paradosso di Lewis Carroll,
      per esempio la sua geniale constatazione
      che quando un orologio è fermo il tempo prosegue ugualmente il suo corso.

      Oppure intrattenervi sulle ultime speculazioni dell’astrognomica
      o della fisiometrica,
      dalla teoria delle frattaglie di Herbert Levi-Schnasch
      a quella del detto non-detto di Helmut Kitzwer a quella del Totip, o della “ics implosa” di Beppe Lojacono.

      O ancora,
      come feci tre anni fa con un gruppo di facchini di Liverpool,
      tentare di capire come mai nel cockney significato e significante spesso coincidano,
      come potei intuire quando mi percossero con singolare vigore il cranio con i loro pesanti rampini di ghisa, chiamati “bonk”.

      Ugualmente, è vero che avrei anche potuto restarmene zitto, scelta non priva di vantaggi se non avessi l’incarico di rispondere a una domanda:
      è vero che l’87 sarà l’anno della sinistra?

      Una premessa.
      È solo per negazione approssimata, almeno a partire dal quarto libro del “Corpus immanis” di Eufrasio di Geostata, che la cultura occidentale stabilisce la verosimiglianza dei concetti.

      Così il concetto di sinistra affiora nell’immaginario collettivo proprio come il personaggio di Coccodemo nei “Paralipomeni” del Montalembert.
      Coccodemo, fino allora mai nominato, prende contorni e vigore psicologico solo verso il settantesimo capitolo, quando l’autore, che si è decisamente rotto, non ha più voglia di raccontarci che cosa fanno gli altri personaggi.

      Allo stesso modo in Alice le macchie di marmellata d’arancia sul grembiulino di Alice cominciano a esistere solo quando Alice si sbrodola.

      Altrimenti non esisterebbero.

      È a partire da questa non-essenza del mancante, del resto, che Lewis Carroll costruì un altro suo celebre paradosso, quello, appunto, dell’impossibilità di macchiarsi di marmellata il grembiulino qualora dovessero mancare vuoi la marmellata vuoi il grembiulino.

      Ma a noi, diranno a questo punto i lettori, che ce ne frega?

      Niente.

      Ma intanto io mi sto divertendo un casino.

      E in secondo luogo la teoria di Lallo Hag sui ricorsi dell’insignificante, oltre ad aver permesso ai miei allievi di trovare uno straccio d’argomento per la tesi di laurea,
      ci permette di capire che è sempre inevitabile arrivare a una conclusione,
      anche se voi preferireste buttarvi dalla finestra piuttosto che continuare a seguirmi.

      Brappo, il giullare monco dei “Burinalia”, chiamava sinistra la propria mano sinistra pur non possedendo la destra.

      Ciò non toglie che, se anche avesse conservato l’uso della destra, avrebbe ugualmente chiamato sinistra la sinistra.
      Il significante opposto, sia concreto o solo concettuale, è comunque decisivo.

      Sto godendo come una vaporiera.

      E siamo arrivati non dico al punto, ma a uno dei tanti punti possibili

      (gli altri ve li dico dopo, tutti).

      In semiologia, come già in materistica e in protoquantica, destra e sinistra sono solo convenzioni logiche.

      E in fin della fiera, di fronte alla prospettiva che destra o sinistra possano momentaneamente prevalere nel buffo e arbitrario gioco della storia, io mi sento nel medesimo spirito di fra’ Gino.

      L’anacoreta del quarto secolo che un giorno si lavava il piede destro e il giorno dopo il sinistro, di modo che ogni due giorni fosse matematicamente certo che non puzzassero.

      Sopra la porta della sua dimora aveva scritto in sanscrito, greco, latino, arabo, aramaico, fenicio e valbrembano una delle poche massime che ha davvero consentito alla cultura occidentale di attraversare indenne guerre,
      pestilenze, stragi, persecuzioni,
      torture, inquisizioni, ammazzamenti e rivoluzioni:

      “sono cavoli vostri”.

      Michele Serra: “44 falsi”😁😎😂

      https://www.anobii.com/it/books/44-falsi/9788807811876/01594f679d71eb1110

  35. Miguel Martinez scrive:

    Giuro che non mi paga né la Lega né il governo d’Israele per dirvi che il Liceo Classico Michelangelo di Firenze stanotte ha avuto una “Occupazione Transfemminista” in solidarietà con la Palestina, con i Curdi (con la “c”), contro il patriarcato (“uccisione di 106 donne radicata in questa società capitalista”) e pure contro l’aumento di ore di PCTO (ex-alternanza scuola lavoro).

    🙂

  36. habsburgicus scrive:

    noi italiani talora siamo privilegiati 😀
    Xi ci ha esentato unilateralmente dal visto per 1 anno ! insieme a noi, tale privilegio lo hanno solo francesi, tedeschi, olandesi, spagnoli e malesi (sic !)…lussemburghesi, portoghesi, belgi NO
    http://it.china-embassy.gov.cn/ita/lqgz/202311/t20231125_11187001.htm
    mi sa che a questo punto dovrò, se possibile in primavera, andare a vedere la Cina 😀 😀 😀 per vedere di capirci qualcosa e di cero mi confonderò ancora di più 😀
    ero indeciso fra India e Cina (ho un visto elettronico indù, multiplo e inutilizzato, che scadrà nell’estate 2024) ma a questo punto ubi maior minor cessat 😀 😀 la Cina è anche più sicura dal punto di vista sanitario (credo), almeno il Nord
    è il caso di dire, parafrasando una frase ben nota ai tempi di Mao, “Gloria eterna al Presidente Xi” ! 😀 😀 😀

  37. habsburgicus scrive:

    laddove la Cina apre (vedi sopra) e Putin apre un po’ (nuovo visto “facile” online a differenza del visto “difficile” di tipo sovietico che ho ancora dovuto fare io quest’estate), la Finlandia chiude 😀 😀
    https://raja.fi/en/measures-to-stop-illegal-entry

    i finnici hanno chiuso 7 posti doganali con la Russia (a Vaalimaa ci passai anch’io da ragazzo nel 1987 arrivando in auto dall’allora Leningrado) e mantengono solo l’oscuro valico di Raja-Jooseppi, e pure questo per sole 4 ore (10-14 h)
    mondo alla rovescia 😀

  38. Fuzzy scrive:

    https://www.remocontro.it/2023/11/28/accenni-di-tregua-su-gaza-la-guerra-di-netanyahu-colpisce-in-america/
    Negli Stati Uniti gli elettori contano ancora qualcosa? Per certi versi sembrerebbe di sì.
    Almeno finché ci sono le elezioni vicine. Poi non si sa.

    • Fuzzy scrive:

      Siccome ho una visionecdel mondo viziata dal petrolio-centrismo non disdegno alcune tesi complottiste.
      https://www.byoblu.com/2023/11/17/le-due-guerre-delloccidente-grandangolo-pangea/

      Poco di verificabile, comunque, per il semplice annusatore del Web.
      Poi nel tempo si finisce per intuire meglio.
      Ma sarà già troppo tardi

      • il modulo del dissenso informato scrive:

        Non mi sembra complottista spiegare chi ha fatto cosa, chi sta con chi e invece contro chi e quali sono i progetti e gli interessi reali in gioco.
        In buona parte verificabile, talvolta apertamente dichiarato.

        • Fuzzy scrive:

          Modulo
          “In buona parte verificabile”
          Il problema per quanto mi riguarda, è che Dinucci non mette link nei suoi articoli e raramente cita una documentazione.
          Poi verificare, almeno per me, diventa complicato.

  39. Miguel Martinez scrive:

    Come era prevedibile (e tra qualche obiezione di politici israeliani che considerano sbagliato il momento):

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/11/27/tregua-con-hamas-ma-il-governo-disraele-e-pronto-a-stanziare-nuovi-fondi-per-le-colonie-illegali-in-cisgiordania-borrell-sconvolto/7366174/

    ” il consiglio dei ministri di Tel Aviv voterà infatti una proposta di bilancio che al suo interno prevede stanziamenti per la costruzione di nuove colonie illegali nei Territori occupati, in violazione delle risoluzioni Onu sui confini antecedenti al 1967: circa 121 milioni di euro per attività connesse allo sviluppo delle colonie.

    Da quanto emerge dalla documentazione ufficiale mostrata su Twitter da Itay Epshtain, consulente del Norwegian Refugee Council, dei 121 milioni di euro, circa 23 milioni saranno destinati alla costruzione di insediamenti, 9,5 milioni a operazioni che lui definisce di “ricerca e distruzione di aiuti umanitari finanziati dall’Ue nell’Area C della Cisgiordania”, 7,3 per le accademie militari nei Territori occupati, 343mila euro per l’espansione degli insediamenti israeliani a Hebron e oltre 80 milioni per rifornire di armi i coloni e i loro “squadroni di guardia civile”, come più volte richiesto dal ministro per la Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir.”

  40. Miguel Martinez scrive:

    ““ricerca e distruzione di aiuti umanitari finanziati dall’Ue nell’Area C della Cisgiordania”” (” for ‘search and destruction’ of EU-funded humanitarian aid in the West Bank’s Area C.” https://bnn.network/international-relations/israels-budget-proposal-for-new-settlements-draws-international-criticism-amid-ceasefire/)

    Forse roberto ci può aiutare a capire meglio questa voce.

    • roberto scrive:

      miguel

      “search and destruction’ of EU-funded humanitarian aid in the West Bank’s Area C….Forse roberto ci può aiutare a capire meglio questa voce”

      e come potrei?
      credo che in italiano si tradurrebbe “ricerca e distruzione di aiuti umanitari nell’aria C della cisgiordania, finanziati dall’Unione europea”

      ma non ho nessunissima idea delle discussioni sul bilancio israeliano 🙂
      posso solo dirti che borrel ha rilasciato una dichiarazione abbastanza arrabbiata sul finanziamento ai nuovi insediamenti

      piuttosto, capisci i miei dubbi sull’utilità/opportunità dell’aiuto umanitario europeo? ripeto quanto detto: l’UE come fa sbaglia, quindi perché fare?

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ francesco

        “tanto”

        La piangina dell’antisemitismo sta diventando persino più inflazionata di quella del fascismo 😉

        Ciao!

        Andrea Di Vita

  41. Peucezio scrive:

    Roberto,
    “ma… entri in una casa di civili che stanno cenando (magari dopo averli spiati per chissà quanto tempo), ammazzi il neonato, violenti la madre, uccidi il padre e rapisci la nonna…per me sei una bestia a qualsiasi latitudine, non vedo perché Hamas debba fare un’eccezione a questa regola”

    Non vedo il passaggio logico.
    Certo che le cose che dici sono orrende, ma in geurra si sa che si fanno, le hanno sempre fatte tutti.
    Hamas quindi non è più cattiva o inumana. Fa la guerra.

    Sui due pesi e due misure,
    proprio perché tutti fanno le porcherie, io guardo a due cose, che, al di là dell’aneddotica più o meno impressionante o grandguignolesca, come diceva Z., sono le cose sostanziali:

    1) il numero di vittme,
    2) le ragioni di base.

    Sul primo punto, da sempre, la situazione mi sembra fin troppo chiara.
    Sul secondo, chi sta in casa sua e viene cacciato da uno che viene da fuori per conto mio ha ragione, chiunque sia.

    Il resto, ripeto, è aneddotica e l’aneddotica non m’interessa.

    • roberto scrive:

      peucezio

      “Non vedo il passaggio logico”

      ok, pazienza.
      davvero non capisco di cosa ci sia così complicato da capire e non è nemmeno vero che “l’hanno sempre fatte tutti” (sennò ogni singolo soldato sarebbe un criminale di guerra, cosa che credo non abbia mai sostenuto nemmeno il più pacifista dei pacifisti)

      • Peucezio scrive:

        Non ogni singolo soldato.
        In ogni esercito e in ogni guerra ci sono gli eccessi. Che non significa che vi partecipi il 100% dei soldati.

        Considera anche che gli eserciti regolari hanno più mezzi, più regole, hanno un po’ meno bisogno di commettere atrocità o le fanno in modo più indiretto.

        Riapriamo una vecchia discussione.
        Io non trovo meno grave far morire dei bambini in ospedale perché le icubatrici non hanno l’elettricità, che sgozzarli di persona.
        E trovo moralmente più ripugnante chi uccide bambini senza vederli in faccia, perché fa la stessa cosa senza affrontarne l’orrore direttamente, quindi è un verme, è infinitamente più ripugnante.
        In ogni caso, sul piano delle conseguenze è la stessa cosa.
        O, meglio, non è la stessa cosa, perché parliamo di bambini ancora nati e ancora più piccoli e indifesi e soprattutto perché uccidere dieci volte più persone è dieci volte più grave.

        No, Roberto, non mi convincerai mai del fatto che uccidere dieci persone è più grave di ucciderne cento solo perché i dieci sono più ricchi, puliti e profumati e perché hanno il privilegio di essere nati in una società in cui possono andare a votare.

        • roberto scrive:

          peucezio

          ” uccidere dieci persone è più grave di ucciderne cento solo perché i dieci sono più ricchi, puliti e profumati e perché hanno il privilegio di essere nati in una società in cui possono andare a votare.”

          ho mai sostenuto una cosa del genere?
          io ripeto costantemente che quando si discute con qualcuno, specialmente se ha idee molto diverse, sarebbe bene attenersi alle cose che l’interlocutore dice

          • Peucezio scrive:

            Sì, ma io non vedo che tu scrivi insistentemente per stigmatizzare i bombardamenti di Israele, mentre sono settimane che scrivi insistentemente per stigmatizzare l’azione di Hamas.

          • Peucezio scrive:

            Liberissimo, per carità.
            Ma capisci bene che è molto indicativo di quello che uno pensa l’insistenza con cui parla di una cosa rispetto a un’altra.

    • roberto scrive:

      peucezio

      “Sul secondo, chi sta in casa sua e viene cacciato da uno che viene da fuori per conto mio ha ragione, chiunque sia.”

      giusto per curiosità, ma allora perché nella partita di calcio Russia vs Ucraina tifi per la russia?

      in fin dei conti ci sono ucraini che da un giorno all’altro si sono trovati…nemmeno scacciati da casa, proprio senza casa

      • Peucezio scrive:

        Cioè i russi stanno deportandi gli ucraini via dall’Ucraina…?

        • roberto scrive:

          beh peucezio,
          la russia ha invaso l’ucraina si o no?

          e per favore prima di rispondere tieni presente che ho amicizie trentennali che sono scappati da kharkiv sotto le bombe e non hanno più casa….

          • Peucezio scrive:

            Le guerre di invasione ci sono sempre state.
            Un popolo invaso non è necessariamente un popolo oppresso.
            Peraltro la Russia ha invaso una piccola parte dell’Ucraina e anche da quella piccola parte non mi sembra abbia deportato gli abitanti.
            Anche perché molti di essi sono russofoni e la Russia è entrata lì anche per difenderli dallo stato ucraino.

            Non vedo proprio la pertinenza del paragone.

            Allora, quando lo stato ucraino non esisteva, cioè per tutta la storia umana tranne due brevissime parentesi, gli ucraini erano senza terra e cacciati da casa loro?
            Come gli indiani d’America?

            E se a un certo punto la maggior parte degli abitanti del nord Italia fossero diventati indipendentisti padani e lo stato italiano avesse impedito loro la secessione, sarebbero come i palestinesi o gli indiani?

            • Francesco scrive:

              Sì!!!

              lo ho sempre sostenuto e con la massima serietà.

              🙂

              PS Un popolo invaso non è necessariamente un popolo oppresso.

              mica vero, se è stata necessaria un’invasione è perchè dovevi/volevi opprimerlo. sennò che bisogno c’era?

              • Peucezio scrive:

                Francesco,
                quindi lo sbarco in Sicilia e ad Anzio gli americani lo hanno fatto per opprimerci.

                Secondo me sì, ma molti italiani non sarebbero d’accordo.

              • PinoMamet scrive:

                “Secondo me sì, ma molti italiani non sarebbero d’accordo.”

                Lo sbarco di Anzio e in Sicilia lo hanno fatto per necessità strategiche, e non vale la pena parlarne troppo in questo contesto.

                Invece che l’Italia sia entrata nella NATO fa sicuramente comodo agli USA, che fanno la parte del leone, inutile nasconderselo, ma ne ha tratto beneficio anche l’Italia- e mica poco.

                Youtube mi segnalava qualche giorno fa un interessante (per chi ha parenti aviatori, almeno 😉 ) documentario sull’aeronautica sovietica e come è evoluto il suo sistema di addestramento (in parallelo con quello americano, e in base a esperienze simili, ma non dovaghiamo).

                Beh, salta fuori che uno dei responsabili del programma dei “top gun” sovietici era un ucraino, e immediatamente dopo l’indipendenza dell’Ucraina non solo è stato ai vertici delle nuove forze armate, ma anche uno dei principali fautori dell’entrata ucraina nella NATO…

                dopo una vita passata a combatterla dall’altre parte.

                certo non perché voleva un’Ucraina “oppressa dall’America”, quindi… ma perché magari pensava che il suo paese ne avrebbe tratto dei vantaggi.

                (Per i maligni- non io: anche perché non la voleva “oppressa dalla Russia”…)

              • roberto scrive:

                pino e chi interessa

                “dopo una vita passata a combatterla dall’altre parte.”

                in lussemburgo a qualche minuto di bici da casa mia c’è una agenzia della nato, che si occupa di rifornimenti, quindi nel quartiere in cui vivo non è raro trovare persone che lavorano alla NATO

                ebbene uno dei miei ex vicini (ex perché è ormai in pensione ed è tornato a casa) era un generale ungherese molto simpatico che quando ci siamo conosciuti, davanti ad una birra mi fa ridendo “ma ci pensi? ho passato tutta la mia vita a combatterli e adesso preparo appalti per loro” e giù una risata

            • PinoMamet scrive:

              Gli indipendetisti padani esistono, sono mezza dozzina, e si costruiti un ridicolo tank, e hanno sventolato una bandiera- e sono stati condannati.

              Figuriamoci se avessero ammazzato bambini e stuprato ragazze…

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Invece di parlare di padani e altri figuranti, parliamo di altoatesini: ricordo che li teniamo dentro foraggiandoli con soldi e autonomia. Perché avevano iniziato a mettere le bombe.
              Se domani non dovessimo più permetterci di garantirgli soldi e autonomia, non sono sicuro che saranno più tanto neutrali nei confronti del tricolore.

              • Ros scrive:

                @Mauricius “altoatesini”

                mio padre fece 18 mesi di servizio militare a Bolzano nel ’58, mi raccontava che era considerata vera e propria zona di guerra e massima allerta.

                Sia lì nel sud Tirolo che nei confini istriani.
                Non ci si scherzava mica lì a quei tempi!

              • PinoMamet scrive:

                Ci accompagnai una gita scolastica, due anni di seguito (fanno tedesco, era il primo anno delle superiori e non potevano andare molto lontano…)

                un anno trovai a fare la guida un signore pesantissimo.
                Le guide turistiche maschi di età pensionabile non si reggono.

                un altro anno, sempre pensionato maschio, ma più simpatico.
                Mezzo tedesco e mezzo italiano, cioè, papà tedescofono e mamma italofona.

                Insomma, le comunità sono amalgamate in parte, ma mica poi tanto. Italiani presenti quasi solo in città, specialmente nella parte nuova, fascista.

                Ma soprattutto, noi nell’Italia italofona ci raccontiamo che l’Alto Adige è una regione italiana a statuto speciale, dove sono garantiti i diritti della minoranza linguistica tedesca.

                Nella sua versione, diventò che il Sud Tirolo è una regione autonoma, che ha (parole sue) “accettato la Costituzione italiana”, ma per il resto si gestisce da sola…
                che è un po’ diverso (e mica troppo esattissimo, ma se li fa contenti…)

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ roberto

            “amicizie trentennali”

            Questo mi fa capire molte cose.

            Ricordo che uno dei primissimi episodi di cronaca nera che si verifico’ a Roma dopo l’arrivo dei profughi Ucraini fuggiti a seguito dell’attacco di Putin fu una rissa fra alcuni di questi profughi e dei loro connazionali che erano scappati in Italia negli anni precedenti a seguito dei bombardamenti del Donbass da parte di Kiev.

            Aveva ragione il cardinal Martini (altro prete con cui mi tocca concordare 🙂 ): molti dei nostri problemi deriva dalla nostra cecità nei confronti del dolore degli altri.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “beh peucezio,
            la russia ha invaso l’ucraina si o no?

            e per favore prima di rispondere tieni presente che ho amicizie trentennali che sono scappati da kharkiv sotto le bombe e non hanno più casa….”

            Un conto è il rapporto tra enti collettivi (gli Stati sono quello) e un conto i rapporti tra lo Stato e la popolazione che le è soggetta.
            La mente umana, però, è strana e tendiamo facilmente ad antropomorfizzare le cose come gli enti collettivi (“povera Russia/Ucraina!” a seconda delle preferenze) e a reificare le persone.

            Allo scoccare del cessare il fuoco i tuoi amici torneranno a casa loro (se è intera e gli auguro di sì), mentre i palestinesi di cui non te ne frega un cazzo perché non sono amici tuoi rimarranno sempre nel campo profughi perché i coloni si sono insediati dove prima c’era casa loro.
            E no, la Russia non ha potenziale demografico per colonizzare alcunché.

      • Peucezio scrive:

        E vi si stanno insediando in massa?

        • Francesco scrive:

          Peucezio scusa ma che cazzo di domande sono?

          Quando i sionisti sono arrivati in Palestina, hanno trovato degli Ebrei che vi vivevano e quelli mica li hanno cacciati.

          I Russi hanno trovato dei cittadini ucraini che sono etnicamente russi e che vogliono vivere in Russia e con quelli credo vadano molto d’accordo. Ma ci sono anche tutti gli altri cittadini ucraini, e quelli o sono fuggiti o devono sottomettersi. E fingere di non essere ucraini.

          Quando si usano due pesi e due misure sarebbe meglio far finta di nulla, mi sa.

          • Peucezio scrive:

            Cosa vuol dire “devono sottomettersi”?
            A che cosa?
            Quindi sono stati sottomessi fino al 1991?
            E gli italiani del sud erano sottomessi prima o dopo Garibaldi?
            Cioè sono stati oppressi dai biechi Borboni oscurantisti e di origine straniera (come se i Savoia fossero di origine italiana) e liberati dai patrioti garibaldini o erano felici sotto sovrani illuminati e sono stati oppressi dai terribili piemontesi invasori?

            Capisci da te che ognuna di queste due versioni ha degli elementi di verità.

            Ma le identità hanno sempre una componente di arbitrarietà.
            Gogol’ non era russo? Era ucraino? E che vuol dire, cos’è l’Ucraina?
            Perché un ucraino non è russo e un veneto è italiano? La Serenissima è stata una nazione per secoli, l’Ucraina no, è una creazione artificiale di qualche erudito sette-ottocentesco realizzatasi grazie ai bolscevichi.

            • Francesco scrive:

              In effetti io un criterio ce l’avrei, ed è la volontà della maggioranza del popolo in questione.

              So che è una china pericolosa ma la preferisco di gran lunga alla intangibilità assoluta delle frontiere e alla santificazione degli esiti delle guerre.

              Sull’oppressione dei terroni a opera dei polentoni e delle cricche politiche terrone non credo valga neppure la pena di parlare. Sono scorsi fiumi di sangue nella repressione.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “In effetti io un criterio ce l’avrei, ed è la volontà della maggioranza del popolo in questione.”

                Citando a memoria cifre che dovrei ricontrollare…

                Tra il Libano e il Sinai, ci sono circa 7 milioni di ebrei e 9 milioni di nativi palestinesi.

                Qual è il tuo criterio in questo caso?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Qual è il tuo criterio in questo caso?”

                Prendi tutti gli ebrei e qualche milione di palestinesi e dai a questa frazione della popolazione la cittadinanza con diritto di voto, in modo tale che gli ebrei siano la schiacciante maggioranza.
                Ed ecco cosa decide la maggioranza.

              • Peucezio scrive:

                Francesco,
                “In effetti io un criterio ce l’avrei, ed è la volontà della maggioranza del popolo in questione.”

                Autodeterminazione dei popoli.
                Sacrosanto, ineccepibile.

                In teoria.

                In pratica c’è un piccolo problemino.
                E cioè che per farlo devi decidere chi sono i “popoli”.

                Il mio condominio non lo è, d’accordo. Anche se votiamo l’indipendenza all’unanimità, non possiamo diventare indipendenti: mi pare autoevidente.

                Milano lo è?
                Se il 50% + 1 dei milanesi votasse per l’indipendenza dall’Italia avrebbe diritto a costituire un nuovo stato?
                San Marino è molto più piccolo e meno popoloso.

                E la Lombardia? E la “Padania”?

                Qual è il limite?
                È nella superficie, nel numero di abitanti…?
                Nella storia, nella lingua…?

                Ma chi stabilisce quali sono lingue e quali sono dialetti?
                Il milanese è un dialetto (ma ha avuto Carlo Porta, ecc.).
                Il lombardo è un dialetto.
                L’italiano settentrionale è così simile al toscano da poterlo considerare dialetto rispetto a quest’ultimo?
                Direi di no. Ma nell’Italia settentrionale il toscano è lingua tetto, lingua veicolare da quasi sette secoli, mentre non esiste una koiné italiana settentrionale.

                Insomma, cos’è un popolo e cosa lo definisce?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Insomma, cos’è un popolo e cosa lo definisce?”

                Spesso è vero.

                Nel caso del Sudtirolo, è molto semplice.

                Ci sono gli immigrati italiani e i nativi tirolesi. Che non sono “tedeschi”, sono tirolesi e basta. Che hanno una propria lingua (quasi incomprensibile a un tedesco, ma del tutto incomprensibile a un italiano) e una marcata, chiara cultura propria. Di montanari contadini, certo con qualche affinità con i trentini (che spesso si considerano tirolesi di lingua italiana anche loro), ma con nulla affinità con la cultura “italiana” in generale.

                Il fascismo ha colonizzato la città di Bolzano, offrendo un sacco di privilegi in stile israeliano ai coloni, ma per il resto il confine è ancora abbastanza chiaro.

                Ora, dopo la rivolta armata dei sudtirolesi, i democristiani italiani hanno scelto una politica saggia di compromesso, per cui oggi probabilmente i sudtirolesi hanno un certo interesse a restare in Italia, e non hanno una particolare identità “austriaca”.

                Ma immagino che se avessero un po’ meno soldi pubblici, e potessero unirsi con il Tirolo del Nord e dell’Est, lo farebbero subito.

                Insomma, è uno dei pochi casi in cui è facile definire un “popolo”.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ peucezio

                “cos’è un popolo e cosa lo definisce?”

                Ci sono, che io sappia, due distinte risposte a questa domanda. Entrambe presuppongono che ad un popolo corrisponda in modo univoco una patria, e definiscono quest’ultima.

                Una risposta è quella di Alessandro Manzoni: la Patria è tale perché è ‘una d’arme, di lingua e d’altar’. Unità di religione, di lingua e di naja fanno la patria, il popolo è composto da coloro che partecipano di questa unità. E’ la visione risorgimentale e più in generale romantica del 1848.

                Vantaggi: predicando l’unità rafforza, perché appunto l’unione fa la forza. Senza l’unione, come dice appunto Mameli, ‘noi fummo da secoli calpesti e derisi perché non siam popolo, perché siam divisi’. Una conferma moderna delle parole di Mameli sono i Curdi.

                Svantaggi: ha spinto gli Ungheresi a scannarsi coi Croati favorendo così il permanere al potere di Francesco Giuseppe. Più in generale ha scatenato i nazionalismi favorendo la propaganda guerrafondaia anche in tempo di pace. E che trascura completamente gli esempi di Svizzera e Canada, tanto che Mazzini parlava di ‘impotenza della Svizzera’.

                La seconda risposta è quella di Paul Lagarde, patriota Tedesco (!) nonostante il nome, citato da Thomas Mann nelle sue ‘Considerazioni inattuali’. La Patria é ‘la memoria condivisa’, e il popolo è l’insieme delle persone che ,condividono tale memoria.

                Ciascun popolo ricorda le cose sue, naturalmente, e tipicamente le disgrazie, il cui ricordo è maggiormente indelebile. Per gli Israeliani la Shoah, per i Palestinesi la Naq’ba, per gli Ucraini lo Holodomor, per il Russi l’Operazione Barbarossa, per gli Italiani il Piave ecc.

                Vantaggi: non esalta particolarmente il nazionalismo né facilita particolarmente la propaganda guerrafondaia.

                Svantaggi: mette a fondamento del popolo un’eterno desiderio di rivalsa per le ingiustizie che si ricorda di aver subito, passando sotto silenzio quelle inflitte agli altri.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                “per gli Italiani il Piave ecc.”

                Per gli italiani semmai le vittorie ai Mondiali di calcio e le canzoni che diventano nazional-popolari (“ma il cielo è sempre più blu”, “notte prima degli esami”, “com’è bello far l’amore da Trieste in giù”).

                E lo dico per lodarli!

              • Ros scrive:

                @Andrea Di Vita: “…La seconda risposta è quella di Paul Lagarde… La Patria é ‘la memoria condivisa’, e il popolo è l’insieme delle persone che ,condividono tale memoria… e tipicamente le disgrazie…
                …Vantaggi: non esalta particolarmente il nazionalismo né facilita particolarmente la propaganda guerrafondaia.

                Svantaggi: mette a fondamento del popolo un’eterno desiderio di rivalsa per le ingiustizie che si ricorda di aver subìto…”

                Mi suona bene la seconda di Lagarde.
                Ma la “memoria condivisa” non è fatta solo e per forza di disgrazie, di ingiustizie.

                Di quello che Nietzsche condannava come massima debolezza:
                il Risentimento dei Ciandala, dalit e sudra paria dell’ Anticristo.

                Risentimento che fa sempre d’un sentire da sfigati e poveri becchi fatti cornuti.

                No?😀

                La “Memoria Condivisa” la vedrei più come Cultura, costumi; comunanza.
                Folklore e storia in senso lato.
                l’inconscio-conscio collettivo popolare
                di Michail Bachtin:
                https://it.m.wikipedia.org/wiki/L%27opera_di_Rabelais_e_la_cultura_popolare

                Cose belle insomma, mica la SFIGA!

                La sfiga e la vendetta agognata e a denti stretti in’acidita, livida, delle patriette sfatte bastonate a mo’ di Montecristo

                PS.
                L’Italia l’ha fatta più la condivisione di veneti, laziali, sardi, marchigiani, campani e siciliani…
                La prima che hai citato di Manzoni.
                La condivisione stretta assieme nella morte delle fetide trincee della prima Grande guerra,

                più che il Risorgimento e Garibaldi…

                Senza la Grande guerra non si sarebbero fatti manco, per quel poco e forse male, gli italiani.

                Manco il Fascismo ecumenico ad unire, a dirla tutta,
                ne sarebbe potuto venire fuori senza Vittorio Veneto e il Piave

              • Ros scrive:

                PinoMamet: “…le canzoni che diventano nazional-popolari (“ma il cielo è sempre più blu”, “notte prima degli esami”, “com’è bello far l’amore da Trieste in giù”)…”

                Concordo in pieno; questo volevo dire.

                Bachtin e la cultura “bassa” popolare.

                “Bassa” in senso Magno e inverso😀

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ roberto

        “Ucraina”

        Ah, beh, guarda, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

        a) perché per otto anni i russofoni del Donbass sono stati bombardati dalle artiglierie dei nazisti che leggono Kant?

        b) perché al di fuori del Donbass i filo-Donbass rischiavano di finire al rogo, come a Odessa?

        c) perché a Kiev dal 2014 c’è un governo nato dal rovesciamento violento di un presidente democraticamente eletto che brilla nelle statistiche dell’eliminazione dei giornalisti (fra cui un nostro connazionale) e che si è mantenuto cogli spiccioli che le multinazionali USA hanno speso per il land grabbing (citofonare figlio di Biden)?

        d) perché dal 2014 i rabbini di Leopoli e dintorni hanno preferito zitti zitti quatti quatti prendere la via (!) della Germania? (Ti posso mettere in contatto con chi li conosce)

        e) perché l’eroe nazionale dei nazisti che leggono Kant è il mandante del macello di centomila civili Polacchi di Volinia massacrati tramite smembramento, squartamento, crocifissione alle porte di casa e rogo?

        f) perché i governanti Ucraini hanno promesso che i bambini dei russofoni del Donbass non sarebbero mai andati a scuola e avrebbero giocato solo sottoterra al contrario di quelli Ucraini?

        Ma sul serio, Roberto, ci sei o ci fai?

        Dal 2014 a oggi i minori assassinati in Ucraina fra Zelensky, Putin e Poroshenko sono meno di quelli assassinati a Gaza da Israele in un mese, e tu fai ancora dei paragoni?

        Va bene che lavori all’UE e che l’UE ha appena approvato il dodicesimo pacchetto di sanzioni a Putin quando ancora un po’ e la Von der Leyen si mette a fischiettare “The Fiddler on the Roof” in conferenza stampa…

        …ma un po’ di decenza!

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • roberto scrive:

          andrea

          ah già, dimenticavo che su queste pagine l’azione dei russi è un’opera umanitaria di denazificazione…scusa

          ciao!

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ roberto

            “meritoria”

            Meritoria no.

            Ampiamente prevista da chi volutamente ha creato le condizioni perché si scatenasse, sì.

            https://www.juragentium.org/books/it/chiesa.htm

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            P.S. Comunque che l’UE ignori bellamente la trave sionista di Gaza per strillare solo davanti alla pagliuzza putiniana di Bucha anche di fronte all’indignazione più o meno censurata dell’opinione pubblica dimostra in pieno quanto barbero avesse ragione sul livello di democrazia della stessa UE…

            • roberto scrive:

              andrea

              “barbero ”

              barbero che come ti avevo dimostrato in maniera scientifica, in quell’intervento che tanto ti ha appassionato dimostra di essere un asinello per quanto riguarda il funzionamento della UE

        • Francesco scrive:

          Allora, siccome mi è stato chiesto di parlare per la Verità e non fazioso, rilevo che

          a) è falso
          b) è falso
          c) è ridicolmente falso
          d) non conosco rabbini ucraini, non posso pronunciarmi
          e) è parziale
          f) è propaganda di guerra, contro un nemico che i bambini li deporta in Russia (fonte Avvenire, non il Foglio)

          Davvero Andrea non riesci a trovare menzogne meno miserabili?

          PS a e b sono falsi in quanto il contenuto di verità è di molto inferiore rispetto al contenuto di falsità delle volutamente sintetiche espressioni. trucchetto molto amato dai nostalgici di Adolf, quindi siamo ben allenati ad affrontarlo.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “falso”

            Vabbè, Francesco, se dopo tutta la documentazione che è stata portata anche su questo blog in passato tu continui a ripetere le frottole atlantiste come un Capezzone qualsiasi piantiamola qui e amici come prima.

            Sta di fatto che fortunatamente almeno in Crimea e dintorni gli imperialisti di Washington hanno rimediato l’ennesima battuta d’arresto.

            Per la Palestina i giochi sono ancora aperti.

            Ma anche lì, almeno sul lungo termine e per le ragioni elencate nella mia risposta sopra a Ros, sono ottimista.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

        • PinoMamet scrive:

          Credo che nessuno qua dentro mi sospetterà di simpatia per Zelenski se ricordo che se Putin non avesse deciso l’invasione non sarebbe successo nulla

          La questione dell’ingresso dell’Ucraina nella Nato sarebbe ancora in sospeso (e comunque, se l’Ucraina russa non è una minaccia per l’occidente secondo me, tanto meno l’Ucraina Nato è una minaccia per Mosca: mo’ non è che la Nato vada in giro a scatenare guerre nucleari per sport…)
          i profughi ucraini sarebbero a casa, il gas costerebbe meno, migliaia di russi e ucraini sarebbero ancora vivi e forse, chissà, alle prossime elezioni in Ucraina sarebbe andato su un filo russo.

          Così, per la cronaca.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ PinoMamet

            “se Putin”

            Ricordo sommessamente che a Mosca il cattivissimo Putin stava al governo da molto prima di Majdan.

            E che prima di Majdan, quando ancora a Kiev non si giocava troppo sporco, l’Ucraina e la Russia erano in pace.

            Che i democraticissimi USA (la UE non conta) rimproverino al cattivissimo Putin di essere riuscito a portare a termine la sua Baia dei Porci dopo aver fallito la propria sa tanto di volpe e uva.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • roberto scrive:

              andrea

              ma per rispondere per una volta nel merito a pino

              se l’ucraina fosse entrata nella NATO, quale sarebbe stato concretamente il pericolo per la russia?
              in fin dei conti polonia, estonia, lituania e lettonia sono nella NATO da vent’anni e passa e non mi sembra che nessuno abbia aggredito la russia nel frattempo

              • PinoMamet scrive:

                Infatti

              • Francesco scrive:

                perchè non siete russo-imperiali

                e non capite il loro punto di vista

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ roberto

                “concretamente”

                https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_di_Crimea

                Ciao!

                Andrea Di Vita

                P.S. e prima che tu mi faccia l’obiezione: i Baltici nella NATO non sono minimamente paragonabili all’Ucraina nella NATO, perché il corridoio di Suwałki può essere bloccato in un amen, il Dnepr no. E se mi citi la Finlandia nella NATO, ricordo che persino quell’incapace di Voroshilov è stato capace di vincere da quelle parti.

              • Francesco scrive:

                questo è arrampicarsi sugli specchi!!!!

                perchè una volta parli di missili a testata nucleare, un’altra di considerazioni strategiche dei tempi di Napoleone

                😀

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                “se l’ucraina fosse entrata nella NATO, quale sarebbe stato concretamente il pericolo per la russia?
                in fin dei conti polonia, estonia, lituania e lettonia sono nella NATO da vent’anni e passa e non mi sembra che nessuno abbia aggredito la russia nel frattempo”

                Invece Castro ha stava per aggredire gli Stati Uniti…

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Napoleone”

                Lo so che ti sembra strano, ma molte delle motivazioni delle guerre moderne sono ancora quelle, e non solo in Europa.

                Perché, ad esempio, di tutti gli àscari di Washington sono gli Inglesi ad essere i più accaniti contro Mosca?

                Perché dai tempi della Invincible Armada Londra non ha mai voluto nessun potere continentale forte in Europa.

                Che fosse la Francia dell’Ancien Régime o quella di Napoleone, la Germania guglielmina o la Russia degli zar o quella Sovietica non è cambiato nulla.

                Se no perché a distanza di centosettant’anni gli Inglesi stanno ancora lì a mandare armi a chi vuole sottrarre Sebastopoli a Mosca?

                Per i begli occhi delle fanciulle Ucraine? Per difendere la pace e la libertà dei popoli?

                Dài, siamo seri.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                Peucezio

                “Invece Castro ha stava per aggredire gli Stati Uniti…”

                non vuoi seriamente paragonare il mondo nel 2021 a quello in piena guerra fredda del 1960, vero?

              • roberto scrive:

                Andrea

                “concretamente”

                perché non provi a sviluppare un pensiero tuo senza postare duemila link e aneddoti di amici degli amici?

                cosa vuoi dire evocando la guerra in crimea? che l’adesione dell’Ucraina avrebbe impedito l’invasione della crimea nel 2014 e più tardi un’invasione dell’ucraina bloccando i sogni imperiali di putin?

                se vuoi dire questo sono d’accordo, ma allora ritorniamo a quanto detto prima: era meglio per tutti, russia compresa se putin non invadeva l’ucraina

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ roberto

                “1960”

                Cioè, se un attacco lo fa il cattivissimo Putin allora vai con le sanzioni mentre se lo fanno i democraticissimi USA allora “vuoi seriamente paragonare”?

                Su, sei migliore di così.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                andrea

                ok prendo atto che anche per te tra il mondo del 1960 (che pure tu hai vissuto…) e dello di oggi non c’è nessuna differenza e che il povero putin temeva una invasione NATO dall’ucraina….

                adesso non mi ricordo più se putin ha inv…deciso l’operazione speciale per combattere i nazisti o per divendersi dall’invasore americano, o forse tutte e due…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “non vuoi seriamente paragonare il mondo nel 2021 a quello in piena guerra fredda del 1960, vero?”

                Perché no? Le dinamiche tra potenze mica seguono regole differenti.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Roberto

                “prendo atto”

                Mi rifiuto di accettare a un simile doppiopesismo.

                Con lo stesso ragionamento gli USA hanno fatto bene a sostenere i Contras del Nicaragua, ad invadere Haiti nel 1915, e Grenada sotto Reagan, mentre naturalmente condanni i carri Sovietici a Praga e a Budapest

                Se davvero alla UE ragionate così, capisco come siano venuti fuori Borrell e Von der Leyen.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                andrea

                “Mi rifiuto di accettare a un simile doppiopesismo.”

                ok, per me hanno fatto malissimo gli USA ad invadere haiti e grenada e a sostenere i contras.
                hanno fatto male pure a cuba anche se li qualche minima giustificazione glie la trovo (sai com’è, all’epoca avere i missili nucleari dietro casa era un pochino preoccupante perché, ti ricorderai, davvero si pensava un giorno si e l’altro pure che poteva finire malissimo)
                ha fatto malissimo l’urss ad invadere cecoslovacchia e ungheria

                posso legittimamente dire che ha fatto malissimo la russia ad invadere l’ucraina due volte?

                il doppiopesista sei manifestamente tu, e te l’ho già fatto notare

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “ok, per me hanno fatto malissimo gli USA ad invadere haiti e grenada e a sostenere i contras.”

                Perché?

                Non mi sembra che ci abbiano rimesso.

                Casomai potresti dire che hanno sbagliato in Vietnam o in Afghanistan.

              • roberto scrive:

                miguel

                “Non mi sembra che ci abbiano rimesso”

                abbiamo evidentemente dei parametri di giudizio molto diversi

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “abbiamo evidentemente dei parametri di giudizio molto diversi”

                In cosa ci hanno rimesso gli Stati Uniti secondo te?

              • roberto scrive:

                Miguel

                “in cosa ci hanno rimesso”

                per me è una domanda senza senso, dovresti averlo già capito.

                il parametro rimetterci/guadagnarci lo lascio ai commercialisti, la vita è molto più ampia ed interessante della dicotomia utile/inutile

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “il parametro rimetterci/guadagnarci lo lascio ai commercialisti, la vita è molto più ampia ed interessante della dicotomia utile/inutile”

                Mi sembra che sia l’unico parametro delle aziende e degli Stati, che insieme formano il “privato” e il “pubblico”.

                Rimangono i selvaggi, gli oltrarnini e la maggior parte dei poveri disgraziati spogliati da entrambi.

                Ma qui stiamo parlando di interessi di stati e di aziende.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Ma qui stiamo parlando di interessi di stati e di aziende.”

                Se tu mi chiedi, come cerca di comportarsi Miguel Martinez, o mi spieghi come cerca di comportarsi Roberto X, è un conto.

                Se tu mi dici come si deve comportare Amazon, o lo Stato d’Israele, o lo Stato Sauditi, beh, non c’è nessun criterio. Esiste solo il criterio di come si comporta realmente.

                Si comporta secondo i propri interessi, proprio come il lupo si comporta secondo i propri interessi, mica secondo quelli dei conigli.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per quanto riguarda me, me lo chiedo da tempo…

                Diciamo che sono disposto a sacrificare moltissimo (la vita? non lo so) per le persone che conosco, di origini diversissime, che vivono in questo rione, per i palazzi, per le campane di Santo Spirito che sento in questo momento, per gli alberi del giardino, per il fabbro Walter sfrattato che vorrebbe continuare a creare opere, la Nonna Nietta sfrattata, il ragazzino mezzo keniota musicista geniale autistico, la G. che scrive sinfonie fonosintattiche in undici volume e non riesce a trovare casa.

                Questi sono i miei interessi, e so che vanno contro quelli di altri che magari hanno investito qualche miliardo nel nostro quartiere, e ci tengono quanto me.

                Li posso combattere, ma non posso giudicarli. Io sogno, loro sognano, e ci si scontra nella somniosphera.

              • roberto scrive:

                Miguel

                ““in cosa ci hanno rimesso”

                io ti sto dicendo “mi piace il lampredotto” e tu mi chiedi “mi spieghi perché è utile il lampredotto?”

              • Miguel Martinez scrive:

                per roberto

                “io ti sto dicendo “mi piace il lampredotto” e tu mi chiedi “mi spieghi perché è utile il lampredotto?””

                Ma lo potevi dire, “a me non piace l’invasione dell’haiti” ecc.?

                Che lascia il tempo che trova per l’haiti e per gli Stati Uniti, ma ci dice una cosa interessante sui tuoi gusti personali.

              • roberto scrive:

                miguel

                “Ma lo potevi dire, ”

                infatti se rileggi il commento ho proprio scritto
                “PER ME hanno fatto malissimo”

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “infatti se rileggi il commento ho proprio scritto
                “PER ME hanno fatto malissimo”

                Infatti, sono andato a rivedere cosa avevi scritto, pensando che avessi scritto qualcosa “io condanno”, e ho trovato queste parole.

                Hai ragione, e ti chiedo scusa.

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                “non vuoi seriamente paragonare il mondo nel 2021 a quello in piena guerra fredda del 1960, vero?”

                No, non voglio paragonarli.
                Lì c’era un equilibrio, anche una saggezza dei decisori mondiali, il mondo era diviso in due blocchi e c’era un tacito accordo di combattersi in scaramucce locali senza arrivare alla mtua distruzione.

                Oggi è un gran casino, quindi è tutto molto più rischioso e non è il caso di andare a mettere i missili a due passi da una superpotenza nucleare.

                In ogni caso prendo atto che, l’epoca storica, il contesto, quellostracazzochevuoi, quando la stessa cosa è pericolosa quando la fanno i russi, non lo è se la fanno gli americani.
                Chissà per quale accidente storico non capita mai che sia l’Occidente a sbagliare.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Roberto

                “pensiero”

                Non è che non sviluppi un pensiero mio.

                È che cerco di non parlare di un argomento finché non mi sono documentato da solo al riguardo a prescindere da quello che stampa la Repubblica.

                Combinazione vuole che un mio ex collega sia di Zaporizhzhia. E che mi abbia spiegato in dettaglio per filo e per segno i motivi per cui Mosca mai e poi mai avrebbe accettato un Donbass e una Sebastopoli sotto l’influenza USA. E questo non me l’ha detto oggi, ma l’anno dopo il golpe di Majdan. Gia’ allora si chiedeva cosa sarebbe successo, e non prevedeva nulla di buono. Quando gli chiesi se più Ucraini preferissero la Russia o l’Occidente, mi rispose subito che alla stragrande maggioranza il nemico peggiore non sembrava essere né Mosca né la NATo, ma la onnipresente corruzione, imperante ovunque in tutte le fazioni del Paese. Dal golpe all’attacco Russo a oggi, quella in Ucraina è solo una lotta per procura in cui il più pulito c’ha la rogna. Peccato che solo a suggerire una cosa del genere passo per ‘putiniano’. Pazienza.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              >>> l’Ucraina e la Russia erano in pace.

              Sì certo, e Cicciolina era vergine. Ma porca puttana, prendi fiato e rileggiti.

              Quello che ha fatto Putin nei rapporti con l’Ucraina è peggio di tutto quello combinato dagli USA in America Latina da Monroe in poi e tu ancora lo difendi.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Cicciolina”

                Prima di essere deflorata suppongo bene di sì.

                Bisogna vedere chi ha inzuppato il biscotto.

                https://www.youtube.com/watch?v=sDPVIljawNU

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Quello che ha fatto Putin nei rapporti con l’Ucraina è peggio di tutto quello combinato dagli USA in America Latina da Monroe in poi e tu ancora lo difendi”

                L’importante è crederci. E obbedire. E combattere (a chiacchiere, si intende).

              • roberto scrive:

                andrea

                “Bisogna vedere chi ha inzuppato il biscotto.”

                non oso aprire il link, quale film di cicciolina ci stai suggerendo di vedere?

              • Lucia scrive:

                “non oso aprire il link”

                Giulietto Chiesa 😂 povera Cicciolina!

              • roberto scrive:

                Lucia

                cicciolina e giulietto chiesa?
                questo non l’ho mai visto

                🙂

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “cicciolina e giulietto chiesa?
                questo non l’ho mai visto”

                🙂

          • PinoMamet scrive:

            “Ricordo sommessamente che a Mosca il cattivissimo Putin stava al governo da molto prima di Majdan.”

            Sì, beh, e cosa cambia?
            Io credo che quello che è successo a Maidan sia tutto tranne che limpido, ma ogni politico dovrebbe essere responsabile delle sue porcate.

            Quella di Putin è stata ordinare un’invasione che era evitabilissima, alla quale nessuno lo ha costretto, neppure qualche presunta ragione strategica.

            E poi, nella nostra (brutta, perfettibile, incompleta, prolissa— come vi pare) Costituzione italiana sta scritto “rifiuta la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie”.

            La Russia è membro permanente del Consiglio di sicurezza dell’ONU; ha potere di veto; ha una crescente alleanza con una potenza emergente come la Cina e una grossa influenza su altri paesi già elencati;
            buona parte dei politici populisti o di destra europei guardavano a Putin con favore che sconfinava nell’ammirazione;

            non mi sembra che non avesse altre strade per difendere i russofoni ucraini, se davvero questo era il suo scopo….

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ pinomamet

              “non mi sembra”

              Ah sì?

              Magari con qualche rispolveratina agli accordi di Minsk? 😉 😉

              Ma dài.

              Non ci credi neanche tu.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

            • giuseppe motta scrive:

              essere ferventi filorussi in chiave antiamericana posso capirlo

              ma sostenere che la Russia sia stata costretta ad una guerra di invasione, saccheggio e conquista al fine di difendere gli indifesi cittadini dell’Ucraina orientale…

              mi sembra un po’ come sostenere che Israele oggi non abbia alternative a radere al suolo Gaza e annettere l’intera Cisgiordania, ecco

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ GM

                “costretta”

                Non per difendere i cittadini dell’Ucraina orientale.

                Per prevenire un attacco NATO dall’Ucraina orientale.

                Esattamente come gli USA con la Baia dei Porci.

                E come previsto per tempo in un’altra occasione da un noto putiniano di ferro 😉

                https://youtu.be/94Kl2rbl6A4

                https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/03/08/il-discorso-di-biden-al-consiglio-atlantico-del-1997-lespansione-nato-agli-stati-baltici-provocherebbe-una-risposta-ostile-di-mosca/6519585/

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • giuseppe motta scrive:

                ah, quindi la tesi non è più che fosse necessario prevenire un genocidio

                la tesi ora è che fosse necessario prevenire addirittura l’invasione della Russia

                immagino che in Russia qualcuno ci creda

                non moltissimi…

              • giuseppe motta scrive:

                (qualcuno ci avrà creduto anche per Cubs, immagino

                anche lì non moltissimi)

              • giuseppe motta scrive:

                Cuba

              • Roberto scrive:

                Giuseppe Motta

                “la tesi ora è che fosse necessario prevenire addirittura l’invasione della Russia”

                E non scordarti la strenua lotta di Putin contro il nazismo

              • Fuzzy scrive:

                Io però non capisco e sarei felice se qualcuno me lo spiegasse, cosa ci ha guadagnato di tanto importante Putin dall’invasione dell’Ucraina.
                Vuoi che sia stato talmente vorace di potere da scatenare tutto il casino che ha scatenato per quello scampolo di territorio
                inizialmente depresso e ora impraticabile anche a livello agricolo del Donbass?
                Ha già un territorio sterminato e la Russia è pure spopolata.

              • Fuzzy scrive:

                https://masterx.iulm.it/news/ucraina-risorse-minerarie-energetiche/
                Ok. In mancanza di spiegazioni esterne mi spiego da solo.
                In effetti il Donbass è ricco di risorse energetiche e minerarie.
                Metti tutto nel calderone
                -le risorse accalappiabili
                -l’eliminazione della minaccia militare ucraina ai confini russi, e perdipiù vicino alla capitale
                -il volersi riprendere una nazione che faceva parte dell’orbita russa e che improvvisamente si è smarcata (per colpa di chi? Boh)
                -altre faccende incomprensibili
                diciamo facenti parte della sfera oligarchica.
                -mettiamoci pure che la popolazione del Donbass aveva l’aria di essere più dalla parte russa che da quella dell’Ucraina occidentale
                -informazioni sbagliate da parte dei servizi segreti riguardo all’arrendevolezza degli ucraini
                -Putin si annoiava
                -già prima della guerra c’era qualcosa che non funzionava col gas. Erano i tempi in cui si leggeva ancora il glorioso Sputnik italia. Ma ricordo poco, e poi venne chiuso.
                Metti tutto insieme e ne viene fuori una bella invasione.

          • Peucezio scrive:

            Pino,
            “Credo che nessuno qua dentro mi sospetterà di simpatia per Zelenski se ricordo che se Putin non avesse deciso l’invasione non sarebbe successo nulla ”

            Non si può escludere.
            Ma non si può nemmeno escludere che Biden avrebbe alzato il tiro delle provocazioni con ogni mezzo fino a quando l’invasione non ci sarebbe stata comunque: era chiaro che voleva quello. Che per gli USA, almeno sul piano della proiezione geopolitica esterna, è una pacchia.
            Putin è un pragmatico: difficilmente avrebbe agito se non costretto dalle circostanze.
            Semmai il suo errore gravissimo è stato non farlo nel 2013, non come invasione ma come supporto militare a Janukovič, ai primissimi segni di insurrezione di piazza.
            Come ha fatto in Kazakistan d’altronde.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ peucezio

              “primissimi”

              OAAP!!!

              Ciao!

              Andrea Di Vita

            • habsburgicus scrive:

              Semmai il suo errore gravissimo è stato non farlo nel 2013, non come invasione ma come supporto militare a Janukovič, ai primissimi segni di insurrezione di piazza

              il suo errore è stato sì nel 2013, ma non quello che dici tu….
              l’errore di hybris è stato l’ordine brutale al suo tirapiedi Janukovych, a cui non sapremo mai quello che fu detto in un incontro segreto in Russia, di ritirare immediatamente la firma ad una cosa tutto sommato innocua -Roberto penso potrò confermare- quale era l’associazione alla UE che poteva poi sabotare in mille modi (erano gli anni di Cameron -oggi redivivo politicamente :D-, la brexit si annunciava come un incubo, pensate realmente che a Bruxelles si sarebbero dati tanta pena per l’Ucraina ?);
              Janukovych era già odiato dappertutto tranne a Donec’k per il suo sovietismo (anche fisico…Lombroso !), per l’assoluta indifferenza al patriottismo ucraino (rifiutò di commemorare l’Holodomor !) e per la totale subservience verso Putin…
              quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, poi certo l’America ci mise del suo ma qui molti avete mi sembra un’idea idilliaca di Janukovych e alcuni sembrano obliare come fosse disprezzato da TUTTI (del resto, poi, lo scaricò pure Putin)..e avvenne quel che avvenne
              senza quell’atto di hybris, FORSE, nel 2015 alle elezioni si poteva convergere -con un Putin intelligente :D- su un candidato centrista che avrebbe accontentato un po’ i nazionalisti (a parole) e nei fatti avrebbe continuato a collaborare in tutte le cose essenziali con Putin..
              e oggi, FORSE, la Crimea sarebbe ancora ucraina (de iure), il Donbas darebbe ciclicamente qualche problema ignorato da tutti e a Kyiv di fatto sarebbe Putin a governare..se non al 100 %, al 60 %
              volle tutto…
              e perderà molto..avrebbe pure perso tutto senza Gaza, che ha cambiato le priorità dell’Occidente

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “avrebbe pure perso tutto senza Gaza”

                Non saprei: il calo delle forniture di armi all’Ucraina è iniziato già da mesi, la controffensiva ucraina che doveva essere quella decisiva si era già rivelata un fallimento e il fronte interno ucraino mostra segni di cedimento già da quest’estate.

              • roberto scrive:

                habsb

                “una cosa tutto sommato innocua -Roberto penso potrò confermare”

                beh in effetti un accordo di associazione non si nega a nessuno e non è che sia granzia di chissà che come possono testimoniare i turchi

              • Peucezio scrive:

                Mah, non so, interessante il discorso di Habsb, ma è anche vero che l’Occidente appena gli dai l’unghia del mignolo si prende non il braccio, ma la persona sana sana: anche le piccole concessioni sono molto pericolose.

                Ma io vorrei capire, in epoca sovietica tutti ‘sti nazionalisti ucraini del cazzo dove cazzo stavano?
                Quando nemmeno avevano uno stato indipendente.

                Io non capisco tutti ‘sti popoli che si scoprono nazionalisti a scoppio ritardato.

                I baschi ancora sotto Franco fecero zompare per aria il suo delfino.

              • giuseppe motta scrive:

                che vuoi che ti dica Peucezio

                sapessi quante cose non capisco io

                in fondo noi gente comune che sappiamo di Ucraina?

                io almeno ben poco

              • Peucezio scrive:

                Io ho conosciuto diversi ucraini anni prima della guerra.
                Si amalgamavano perfettamente coi russi.
                Ma c’era sotto sotto un certo revanscismo.
                Per noi italiani queste ossessioni nazionaliste, oltretutto fra popoli così simili (fra russi e ucraini c’è molta meno differenza che fra veneti e lombardi) sono incomprensibili.

                Io credo che, malgrado tutto, noi siamo refrattari alla modernità.
                La nazione come è intesa oggi è una tipica entità di età moderna, poi consacratasi col romanticismo, infine col wilsonismo, ecc.
                È proprio una categoria che un medievale non aveva. C’era l’Impero, c’erano i poteri locali, i nobili, i comuni, poi c’erano dei re che erano poco più che feudatari più grossi…
                E neanche un antico.
                Stringi stringi c’erano i popoli intesi in senso tribale, gli imperi e le città-stato.
                Roma era una città-stato diventata impero.
                Gli stessi regni erano una cosa diversa: un sovrano o un’élite, in genere costituita da un popolo invasore, che domina su un territorio. Non certo un “popolo” nel senso odierno.

                È che proprio le cose non si pensava dovessero coincidere.
                Una cosa era il potere politico, una cosa la lingua, una cosa il sangue, cioè l’origine, la natio nel senso etimologico del termine, una cosa il territorio.

              • roberto scrive:

                peucezio

                “Si amalgamavano perfettamente coi russi.
                Ma c’era sotto sotto un certo revanscismo.”

                quando ci sono stato nel 1990, tutti i miei amici erano perfettamente bilingui e con noi parlavano (oltre che in inglese) russo (io avevo studiato un paio di anni di russo, giusto per impapocchiare due parolesbagliate, e i due tizi che ci accompagnavano parlavano russo)

                però, ci tenevano tutti moltissimo a dire che erano ucraini, a farci notare i loro scrittori, i loro musicisti, i loro sportivi e a ricordarci che in realtà si dice kharkhiv e non kharkhov e cose così….comunque mi sembrava un patriottismo abbastanza innoquo, e non avrei mai pensato che sarebbe sfociato nell’odio profondo che c’è ora

                per dire uno dei mei amici (musicista che vive a berlino) suonava in un gruppo che si chiamava russkii rotfront, adesso si rifiuta categoricamente di parlare russo (prima di giudicare: ho visto le foto di casa della sua famiglia a kharkiv demolita e con un missile inesploso in salotto)

            • giuseppe motta scrive:

              quindi Peucezio se ho ben capito

              siccome tu giudichi Putin pragmatico ne consegue che ciò che ha fatto non può essere che necessario e inevitabile

              mi sembra un po’ pochino

              • Peucezio scrive:

                Beh, credo fosse con le spalle al muro: ha fatto una cosa pessima, pochissimo conveniente, ma era la meno peggio fra tutte.

              • Francesco scrive:

                Secondo mio cugino, era alle spalle al muro in quanto capocosca mafioso, assassino di giornalisti e politici scomodi.

                Se gli ucraini avessero dato ulteriore cattivo esempio, dopo aver cacciato il suo uomo, anche i russi avrebbero potuto iniziare a pensare che forse si poteva vivere in un altro modo.

                Ma lo dice mio cugino, quello che con gli ucraini ci parla, mica io, eh!

              • Peucezio scrive:

                Eh, che cosa tremenda.

                Come si sentono oppressi i russi per il fatto che qualcuno fa fuori qualche pennivendolo di merda.

  42. Francesco scrive:

    >>> Certo che le cose che dici sono orrende, ma in geurra si sa che si fanno, le hanno sempre fatte tutti.
    Hamas quindi non è più cattiva o inumana. Fa la guerra.

    Interessante, perchè in gran parte falso.

    La strage mirata dei civili non è più il modo “legittimo” di fare la guerra da molto tempo. E non è affatto vero che “le hanno sempre fatte tutti”. Anche le guerre e gli eserciti sono diversi ed è sbagliato fare di ogni erba un fascio.

    Il fatto è che si applicano i criteri restrittivi a Israele (non bombardare gli ospedali! non sparare se rischi di colpire dei civili!) e nello stesso momento e conflitto non li si applicano ad Hamas (è la guerra, si è sempre fatto così).

    Capisco che Israele sia finito in mano a gente come Netanyahu. Soprattutto ricordando che le trattative di pace si sono sempre infrante ANCHE sul muro palestinese della richiesta “andatevene”. Che, se provate per un attimo a mettervi nei panni degli israeliani, è inaccettabile.

    • PinoMamet scrive:

      OMDAFfone

      • Francesco scrive:

        Grazie al cazzo.

        Io faccio riferimento a quanto messo in piedi dalla fondazione dell’ONU e alla relativa legislazione (o come ci chiama esattamente quella roba lì).

        Credo di avere una discreta conoscenza della guerra dall’aria durante la seconda guerra mondiale. E so pure chi fosse Bomber Harris.

        Non per nulla l’unico con una proposta pacifista anti-Hamas post 7 ottobre ero io!

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ francesco

          “riferimento”

          E io faccio riferimento che i primi a fare strame di quelle stesse regole sono i Paesi pilastro di quelle istituzioni che quelle regole formulano.

          Il che le ridicolizza.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Francesco

      “l fatto è che si applicano i criteri restrittivi a Israele (non bombardare gli ospedali! non sparare se rischi di colpire dei civili!) e nello stesso momento e conflitto non li si applicano ad Hamas (è la guerra, si è sempre fatto così).”

      Non parlo per gli altri.

      Io non applico nessun criterio restrittivo a nessuno.

      Non ho nemmeno fatto il concorso per magistrato, figuriamoci se ho vinto un seggio di giudice.

      Cerco di capire perché avvengono determinate cose.

      Per questo non condanno nessuno (nemmeno, come ho precisato varie volte, ma l’argomento non sembra interessare molto) i “coloni” della Cisgiordania.

      Piuttosto, mi interessa capire la situazione generale, che ho riassunto varie volte, con dati e numeri e chilometri quadri, ma che sembra interessare molto meno che inveire contro gli uni o gli altri.

      • Francesco scrive:

        Miguel,

        tu fingi di non condannare, intanto attribuisci a Israele comportamenti e motivazioni aberranti.

        Farti notare che se Israele avesse davvero in mente quello che tu gli attribuisci i Palestinesi sarebbero stati sterminati da tempo … e allora ti inventi delle limitazioni esterne per nulla plausibili.

        Sui coloni, sospetto che il controllo dell’acqua del Giordano sia il vero motivo per cui esistono e sono sostenute. E anche che una piccola ma crescente quota di Israeliani voglia davvero scacciare tutti i Palestinesi. E che Hamas abbia una parte non irrilevante del merito di questo fatto.

        PS comunque non mi riferivo a te ma ad altri avventori.

    • Peucezio scrive:

      Francesco,
      bene, allora guardiamo alle proporzioni fra civili uccisi da Israele e dai palestinesi.

      Ed è vero che non sono tutti uguali.
      In effetti quanto le hanno fatte i tuoi beneamati anglosassoni le stragi indiscriminate di civili in guerra non le ha fatte nessuno.

      • Francesco scrive:

        Beh, non è impossibile ribattere che i militari israeliani indossano uniformi e stanno nelle loro basi, praticamente tutti.

        I militari di Hamas, ammesso che abbiano un’uniforme, si nascondono sistematicamente tra i civili palestinesi, a quanto ne so.

        Inoltre a me pare molto significativo che Gaza, da quando gli israeliani se ne sono andati ed è diventata una “prigione auto-aministrata” non ha fatto altro che cercare modi di attaccare Israele. Di sicuro da quando Hamas ha preso il potere, mantenendolo con la violenza. Non sono sicuro prima.

        Se fosse la controparte, sarei maldisposto nei loro confronti.

        Come se dopo aver lasciato la casa a mio figlio tornassi e trovassi tutto sporco, con resti di festini in giro dappertutto e magari un bel profumo di canne nell’aria.

      • PinoMamet scrive:

        Hamas ha le uniformi: solo che le usa solo nelle parate per fare scena e nelle conferenze in tv.

        Quando c’è da sparare sono tutti in abiti civili, così se muoiono sono le “povere vittime civili”…

        • Francesco scrive:

          Non ho voluto scrivere nulla perchè si tratta di un tema di cui so pochissimo, a differenza tua.

          Grazie dell’informazione.

        • Peucezio scrive:

          Hamas non è uno stato.
          Facciamo che Israele riconosce Hamas come stato e poi ne riparliamo.

          • Francesco scrive:

            che c’azzecca scusa? qui si parla di mescolarsi ai civili ed esporli alla guerra come scelta strategica di Hamas

            non mi pare che Israele tratti quelli di Hamas che cattura in modo molto diverso da soldati nemici prigionieri.

          • PinoMamet scrive:

            Facciamo che prima imparano a comportarsi come persone civili, a smettere di uccidere perlomeno i loro compaesani e rispettare i più basici diritti umani, e poi ne parliamo 😉

            • Peucezio scrive:

              Va bene, ma non pretendete che seguano le regole degli stati allora.
              Un gruppo terroristico fa il gruppo terroristico.
              E fa bene a farlo se è il modo più efficace di perseguire i suoi scopi.

              Semmai è condannabile Israele, che è uno stato e agisce come una banda di criminali assassini senza regole, bombarda stati sovrani (ricordo quand’ero ragazzino che si spinsero persino in Tunisia: per loro non esiste giurisdizione, distanza, sovranità, chiunque può essere colpito: Al Qaeda agisce così, non gli stati).

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ PinoMamet

              “facciamo”

              Facciamo che Israele toglie di mezzo le colonie illegali e sbaracca dai territori occupati da cinquantasei anni.

              Prima di badare alla pagliuzza di Hamas negli occhi dei Palestinesi togliamo la trave del sionismo da quelli degli Israeliani.

              Poi potremo parlare.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

  43. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Ma guarda un po’, adesso si scoprono gli altarini. Chissà quanto altro sarebbe saltato fuori se ci fosse stata un’inchiesta indipendente su quanto accaduto in territorio israeliano il 7 ottobre.

    Trovata in Rete

    “Una bambina israeliana completamente incenerita nel Kibbutz Be’eri è stata uccisa da due granate di un carro armato sparate dalle forze israeliane al termine di uno scontro a fuoco durato ore, ha detto all’emittente statale israeliana Kan una sopravvissuta alla stessa carneficina all’inizio di questo mese.

    Yasmin Porat, catturata il 7 ottobre con almeno una dozzina di altri civili israeliani, ha raccontato alla radio Kan che un’altra prigioniera, la dodicenne Liel Hatsroni, è sopravvissuta fino alla fine della battaglia ed è morta soltanto quando le forze israeliane hanno sparato due granate di carro armato alla casa dove erano tenute in ostaggio dai combattenti di Hamas…

    Il portavoce del governo israeliano, Mark Regev, ha inavvertitamente ammesso in un’intervista alla MSNBC del 16 novembre che circa 200 corpi che Israele per settimane aveva affermato che fossero quelli di israeliani bruciati vivi dai palestinesi, adesso erano stati riconosciuti come i corpi di combattenti palestinesi bruciati a morte da Israele…

    Dopo aver bruciato i corpi di circa 200 combattenti palestinesi, della dodicenne israeliana Liel Hatsroni e di un numero imprecisato di altri civili israeliani, mentendo al mondo su chi li aveva bruciati e usando la loro morte e sofferenza come pretesto per distruggere Gaza e annientare finora più di 14.000 palestinesi, Israele sta finalmente iniziando a fare chiarezza sul suo effettivo contributo al bilancio delle vittime di quell’orribile giorno.

    La scorsa settimana, il quotidiano israeliano Haaretz ha riferito che un’indagine della polizia sugli eventi del 7 ottobre “indica che un elicottero da combattimento dell’IDF [esercito israeliano] arrivato sul posto e che ha sparato contro i terroristi, a quanto pare ha colpito anche alcuni partecipanti al festival” durante il rave Supernova tenutosi quel giorno vicino al confine di Gaza”.

    Chi è che dubitava della Direttiva Annibale?

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  44. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Un momento cruciale della lotta al terrorismo

    DISTRUTTA PRINCIPALE BIBLIOTECA DI GAZA

    Ricordate lo sdegno per l’incendio della biblioteca di Sarajevo durante la guerra nella ex-Jugoslavia? I Csi dedicarono una canzone bellissima https://www.youtube.com/watch?v=yoL5keSkTAU
    Come segnala su twitter la brava inviata del Tg3 Lucia Goracci nessuno sdegno invece per la distruzione della biblioteca di #Gaza.

    socializzo articolo segnalato da Lucia Goracci:

    La principale biblioteca pubblica di Gaza è stata distrutta.
    di Dan Sheehan

    Le autorità di Gaza City hanno condannato quella che dicono essere stata la distruzione deliberata della principale biblioteca pubblica della città da parte delle forze israeliane dopo aver trovato l’edificio in rovina mentre veniva osservato un cessate il fuoco tra Israele e Hamas.

    Come riportato oggi da Storyful , il Comune di Gaza ha pubblicato una serie di fotografie che mostrano i resti della biblioteca, “che era utilizzata regolarmente dai membri della comunità, compresi gli scolari, prima dell’attacco guidato da Hamas contro Israele il 7 ottobre. .”

    Le autorità municipali di Gaza hanno accusato l’esercito israeliano di aver deliberatamente distrutto migliaia di libri e documenti storici. Hanno anche chiesto l’intervento dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura ( UNESCO ) per “intervenire e proteggere i centri culturali e condannare gli attacchi da parte dell’occupazione contro queste strutture umanitarie protette dal diritto umanitario internazionale”.

    Come avvenne a Sarajevo nel 1992, quando le forze serbo-bosniache, di stanza sulle colline sopra la città, rasero al suolo la Biblioteca Nazionale e Universitaria della Bosnia ed Erzegovina , la distruzione mirata della principale biblioteca pubblica di Gaza è un forte promemoria del fatto che il genocidio è qualcosa di più della semplice estinzione di massa premeditata della vita umana; riguarda anche la distruzione calcolata, e spesso vendicativa, della cultura, della lingua, della storia e dei luoghi condivisi della comunità di un popolo.

    Come l’eliminazione deliberata di intere famiglie, una tattica impiegata dall’esercito israeliano molto prima che iniziasse quest’ultimo assalto, la distruzione deliberata di siti culturali e storici è un modo con cui Israele cancella ogni prova della vita palestinese, dell’umanità palestinese, da Gaza. Per trasformare l’enclave assediata – con le sue antiche moschee e siti archeologici , le sue librerie laboriose e le biblioteche meticolosamente curate , i suoi fastidiosi operatori sanitari e giornalisti e gli unici sopravvissuti – in un campo di calcio vuoto .

    https://lithub.com/gazas-main-public-library-has-been-destroyed/

    #gaza

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Miguel Martinez scrive:

      Per ADV

      “nessuno sdegno invece per la distruzione della biblioteca di #Gaza.”

      Uno, i libri erano scritti in arabo per cui non erano esattamente libri.

      Due, gli arabi non sanno leggere, passano il tempo a pregare con il sedere per aria e poi a molestare le donne bianche.

      Quindi dove sta il problema?

  45. Ros scrive:

    Fresco fresco.

    “La verità prima di tutto è l’inizio del più famoso J’Accuse della storia moderna,
    quello di Emile Zola.

    La verità prima di tutto è anche il movente che ispira questo J’Accuse,
    che raccoglie la testimonianza della Relatrice speciale Onu sui territori palestinesi occupati da Israele dal 1967.

    Questo libro non nasce come un instant book.

    Prima degli attacchi del 7 ottobre 2023

    – in un momento in cui l’attenzione mediatica sulla situazione in Israele e nei territori palestinesi occupati era prossima allo zero – J’Accuse voleva essere anzitutto uno strumento per comunicare ai lettori l’urgenza di un tema che non poteva essere ignorato.

    Attraverso il prezioso lavoro svolto da Francesca Albanese e confluito in tre Rapporti internazionali – presentati rispettivamente nell’ottobre 2022,
    nel luglio e nell’ottobre 2023 –

    era possibile documentare in maniera incontestabile l’affermarsi di una condizione di apartheid e di un’occupazione neocoloniale con migliaia di vittime.

    Questo fatto doveva essere portato all’attenzione del grande pubblico.

    Dopo il brutale e intollerabile attacco di Hamas, e dopo la guerra conseguente su Gaza, l’attenzione mediatica su Israele e Palestina è diventata massima,
    eppure resta impantanata in contrapposizioni fuorvianti
    (se critichi Israele stai con i terroristi; se porti l’attenzione sull’occupazione stai giustificando Hamas…),
    che impediscono la comprensione di una storia che non comincia il 7 ottobre.

    Il J’Accuse di Francesca Albanese non è l’intervento di parte di un’attivista ma è il contributo di una donna che svolge da anni un incarico di alto profilo istituzionale e che può aiutarci a vedere e a capire ciò che non vediamo.

    L’ampio saggio di Roberta De Monticelli che chiude il libro offre inoltre una visione profonda dei temi che questo conflitto ha messo in luce”

    Francesca Albanese “J’accuse” (2023, FuoriScena)

    https://www.mondadoristore.it/J-accuse-attacchi-7-ottobre-Christian-Elia-Francesca-Albanese/eai979122250002/

    Chissà com’è il report?
    Saprà di cosa parla almeno, questo è assodato;
    sempre che ce la dica tutta o in buona parte

  46. PinoMamet scrive:

    Sulla situazione generale, che interessa a Miguel:

    a me (ma devo dire, praticamente a tutti gli amici israeliani) pare che non ci sia alcuna soluzione.
    Gli israeliani mi pare abbiano smesso di cercarla: per sfinimento.
    Non parlo del governo, parlo dell’atteggiamento delle singole persone.

    Gli israeliani non la cercano, e i palestinesi devono trovarla.
    Impossibile la quadratura del cerchio.

    Lo sgombero dei coloni, oltre a essere politicamente impossibile adesso (sono al governo con Netanyahu proprio i loro sostenitori…) diventa anche impraticabile a livello di opinione pubblica:

    portare via poche migliaia di persone (non ricordo il numero) da Gaza anni fa è stato traumatico, e già da anni, ben prima del 7 Ottobre, sento ripetere “noi gli abbiamo lasciato Gaza libera e loro cosa hanno fatto? La usano per spararci i missili!”.
    Figuriamoci adesso.

    L’ipotesi che i palestinesi, tolti gli arabi-israeliani e poche migliaia di israelianizzabili, si trasferiscano tutti in Egitto (che ha detto no), o in Arabia (perché “gli arabi vengono dall’Arabia!” ripetono gli statunitensi che amano gli slogan semplici), o chissà spariscano per magia, che sarebbe il sogno dell’israeliano medio, è altrettanto fantascientifica.

    Per cui, che dire del quadro generale? Io come unica soluzione vedo, immodestamente, la mia 😉
    cittadinanza agli ebrei di tutto il mondo anche senza trasferirsi in Israele
    (magari scoraggiandoli “se vieni ti tocca fare il militare, ti mettiamo le tasse ecc. ecc.”)
    e cittadinanza israeliana ai palestinesi per bilanciare.

    Gli esuli palestinesi, a un certo punto, beh, sono esuli da generazioni… chiedano la cittadinanza nei posti dove abitano.

    Mi direte: e gli esuli ebrei, che per duemila anni hanno pregato di tornare in Israele?
    Appunto.
    Se i palestinesi terranno duro duemila anni, direi che si saranno ampiamente meritati di fare un loro Stato esclusivo…

    • Miguel Martinez scrive:

      Per pino mamet

      “Io come unica soluzione vedo, immodestamente, la mia 😉”

      Ma è fantastica. Ovviamente irrealizzabile, solo che è l’unica possibile.

      Dove posso firmare?

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Pino Mamet

        “Dove posso firmare?”

        Ecco perché è importante uscire dall’inganno dei “due stati due popoli” o da “condanno Hamas ma sono anche contrario ai coloni”.

        Appena usciamo da questo, si aprono mondi di possibilità.

      • tomar scrive:

        Miguel: “Ma è fantastica. Ovviamente irrealizzabile, solo che è l’unica possibile.
        Dove posso firmare?”
        L’unica possibile/ovviamente irrealizzabile: ma è fantastico, firmo anch’io per un ricovero immediato alla neurodeliri.
        Tra l’altro in questa fantastica soluzione in cui tutti gli ebrei del mondo potrebbero diventare cittadini d’Israele restando chez soi mentre i palestinesi dovrebbero chiedere la cittadinanza nei paesi dove sono finiti esuli 70 o 50 anni fa, in questa fantastica soluzione non c’è una parola sui palestinesi scacciati anche in questi giorni dai loro uliveti in Cisgiordania… chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto, scurdammoce ‘o passato?

        • Ros scrive:

          @tomar “…ma è fantastico, firmo anch’io…”

          Sempre a cercacici i peli nell’uva eh!

          Mai che ci andasse bene nulla giusto per dire!

          Manco a Fantasya- Fantasilandia con di Ricardo Montalbán😄

          …al Fairylands Celtic Festival Flowerland…

          nella tana del bianconiglio di:
          “The Secret Commonwealth of Elves, Fauns and Fairies” del reverendo Robert Kirk (London, 1893),

          https://www.adelphi.it/libro/9788845904479

          Ove:
          “Un oscuro ministro presbiteriano scozzese,
          Robert Kirk, scrisse verso la fine del Seicento questa incantevole, incantata guida al «regno segreto» dei fairies – e dunque delle fate, degli elfi, degli gnomi, dei coboldi e di tutte le altre specie che appartengono a quelle «aeree tribù».

          Usando la sobrietà dei grandi etnologi e il tono familiare, pacato di chi racconta di cose con le quali ha avuto a che fare per tutta la sua vita,
          Kirk voleva innanzitutto trasmetterci una descrizione precisa e fedele degli esseri di quel mondo, delle loro abitudini e del loro modo di intervenire nella nostra vita.

          Solo così, egli sperava, si potevano dissipare molti pregiudizi: primo fra tutti quello che il «regno segreto» non esistesse e che quel «popolo quasi sempre invisibile» fosse un banale frutto dell’immaginazione umana, mentre la quotidiana esperienza ci vuol dimostrare il contrario.

          Che cos’è infatti l’inquietante, ciò che ci fa fremere di orrore o di attrazione, se non – ogni volta – uno dei tanti «tentativi benevoli» con cui quelle «creature nostre sorelle» ci avvertono che, oltre al nostro mondo, esiste anche quello del «popolo nascosto» per il quale «lavoriamo tanto quanto per noi stessi»?

          E i non pochi che hanno l’ambiguo dono della «seconda vista» non sono forse semplicemente coloro che sono sempre accompagnati da «un raggio come quello del sole»,
          il quale permette di vedere in ciascuno degli «atomi» sospesi nel pulviscolo dell’aria un abitante della «città sotterranea pervasa da una luce verde»?

          Kirk allinea con dolcezza, ma con determinazione, i suoi argomenti.

          Egli nutriva infatti una fede soave nel progresso,
          e ben sapendo che «ogni epoca ha qualche segreto lasciato da scoprire», sognava però che un giorno finalmente i rapporti fra noi e i fairies sarebbero stati «liberamente esercitati e tanto bene conosciuti come sono l’arte della navigazione, la stampa, le armi da fuoco, il cavalcare a sella con la staffa e le scoperte dei microscopi, che una volta suscitavano altrettanta meraviglia ed era altrettanto difficile farle credere».

          Dopo più di due secoli e mezzo il manoscritto di Kirk ha trovato il suo primo adeguato decifratore e commentatore in Mario Manlio Rossi.

          Con estro sapiente e acume erudito, Rossi ha cercato e trovato le tenui tracce dell’esistenza del «cappellano delle fate», individuando anche finalmente il manoscritto originale del Regno Segreto.

          Infine ha dedicato a quel testo un lungo saggio, dove attraverso le teorie e gli esempi di Kirk sui nostri rapporti con i fairies veniamo ricondotti al centro di una vasta e oscura area della cultura moderna europea:

          quella delle dottrine (e delle pratiche) dell’occulto, dei processi alle streghe (e di fatto l’intenzione di Kirk era innanzitutto quella di sottrarre coloro che hanno rapporto con i fairie’s al sospetto di stregoneria), della vana lotta della scienza contro le fate.

          Perché alla fine, come Rossi dimostra con scintillante consequenzialità, «sono le fate a rivelare l’inconsistenza della scienza empirica».

          Strawberry Fields Forever! dico sempre e ancora!!!😎

          Pace e bene😇

          ps.
          Le fate di Cottingley? io me le sono fatte❤
          https://it.wikipedia.org/wiki/Fate_di_Cottingley

          TUTTE TUTTE TUTTE FATTE

          https://theplaidzebra.com/wp-content/uploads/2017/08/liddell-big.jpg
          https://www.lefiguredeilibri.com/2011/11/21/le-fate/

          …fede devi avere! e camminerai pure sull’acqua

        • PinoMamet scrive:

          “questa fantastica soluzione non c’è una parola sui palestinesi scacciati anche in questi giorni dai loro uliveti in Cisgiordania…”

          Eh mamma mia, mo’ dobbiamo nominare tutti i palestinesi uno per uno o puoi accontentarti di una risposta un pochino generica?
          Devo mettere i codici fiscali??

          Ma perché poi dovrei particolarmente compatire i palestinesi, permettimi?

          Sì comunque, penso che i palestinesi che stanno da 70 anni in Giordania o in Tunisia o altrove, potrebbero e dovrebbero avere la cittadinanza giordana, tunisina ecc.

          Quanto a quelli che stanno in Israele, dovrebbero avere la cittadinanza israeliana.

          Il governo israeliano non gliela darà mai perché non vuole trasformarsi nell’ennesima dittatura araba.

          Per cui, scatta la mia proposta.

          Che sicuramente non può piacere a chi vorrebbe semplicemente cacciare tutti gli arabi, e neanche a chi sogna un governo che (e vogliono credere alle sue migliori intenzioni) finirà per cacciare tutti gli ebrei.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “dove sono finiti esuli 70 o 50 anni fa”

          Bisognerà però fissare una data che faccia da spartiacque: sei un colono e ti sei trasferito dopo di allora? Ti sfrattiamo e ridiamo la casa a chi c’era prima. Ti sei trasferito prima di quella data? Resti dove sei (magari nato). Sei palestinese riparato all’estero dopo quella data? Torni e ti riprendi casa. Sei palestinese riparato all’estero prima? Resti dove sei (magari nato).

          • PinoMamet scrive:

            Mi pare ragionevole.

            • habsburgicus scrive:

              (tornando a ieri, ma lo scrivo qui)

              pur nella consapevolezza che sarà una fatica improba (al confronto le dodici di Ercole parranno mere pinzellacchere), ritengo che UNICA soluzione possibile sia partire da quella di Pino….poi si potrà affinare, “migliorare”, “variare” [se si vorrà complicare, con qualche norma astrusa, mi offro io 😀 :D], ma se non si parte di lì non se ne uscirà mai, rebus sic stantibus;
              insomma, bisogna uscire dalla chimera affascinante ma anacronistica dei due Stati (Miguel ha spiegato, con i fatti, come stanno le cose), su questo penso che almeno qui ci sia il consensus fere omnium, e puntare ad uno Stato unico che dovrà vedersi garantita la sua ebraicità (per gli israeliani, condicio sine qua non) garantendo in cambio il massimo dei diritti agli arabi sul modello degli attuali arabi israeliani (e magari qualcosa in più); e ciò potrà realizzarsi, come ha scritto Pino, dando contemporaneamente la cittadinanza a tutti gli ebrei del mondo (una sorta di estensione della legge del ritorno) come contrappeso alla reintegrazione di palestinesi fino ad UN CERTO limite (1967 ? 1967 a Sud e Giaffa a nord ? se ne può parlare nelle sedi adatte) che non potrà essere di TUTTI quelli del 1947 (purtroppo, eh);
              io avevo proposto, qualcuno forse si rammenterà, un sistema a tre Camere con voto pesato, ma la proposta di Pino è verosimilmente più adatta ai tempi nostri…
              se non si parte da lì e non si realizza un vero COMPROMESSO STORICO (fra arabi ed ebrei) che farà impallidire quello fra DC e PCI, non se ne uscirà
              impossibile ? forse
              ma ogni altra “soluzione” sarebbe peggio

          • tomar scrive:

            Mauricius Tarvisii: “Bisognerà però fissare una data che faccia da spartiacque”

            Ecco, questo potrebbe essere un punto di partenza su cui ragionare concretamente.

    • giuseppe motta scrive:

      ma così gli arabi non diventerebbero la maggioranza degli israeliani?

      di quelli che in concreto vivono in Israele intendo, non di quelli che teoricamente ci si potrebbero trasferire

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Sì, ma il ragionamento che fa è che il loro peso elettorale sarebbe bilanciato dai cittadini all’estero.

        • giuseppe motta scrive:

          ma gli abitanti ebrei sarebbero una minoranza, in un paese a maggioranza di arabi

          non sono sicuro che sia accettabile per chi vede in Israele lo stato nazione del popolo ebraico

    • Peucezio scrive:

      Secondo me parlare di “soluzione” non ha senso.

      Perché ci sono interessi divergenti.
      Una soluzione è una soluzione a un problema.

      I Palestinesi hanno il problema di non poter cacciare gli ebrei e tornare in Palestina, gli ebrei di avere i Palestinesi fra le balle e non poterli far sparire nel nulla per magia.

      Le rispettive soluzioni quindi sono opposte.

      Ma il mondo non funziona per problemi e soluzioni: questo può valere per un individuo o per un gruppo che persegue uno scopo comune.

      Il mondo funziona per rapporti di forza.
      Quindi, finché gli israeliani saranno più forti, i palestinesi saranno degli sconfitti, per quanti danni possano fare.

      • Francesco scrive:

        Invece, da bravo andreottiano, continuo a sperare che una soluzione si possa trovare.

        Si tratta di “pensare fuori dallo schema” perchè, come dici tu, lo schema non ammette soluzioni.

        • Peucezio scrive:

          Non mi sono spiegato.

          Il punto non è la fattibilità, è che “soluzione” non vuol dire niente, perché quella che è una soluzione per l’ammalato, non lo è per il virus che lo sta infestando.
          Non esiste la soluzione universale, perché esistono al mondo anche interessi confliggenti.

          • Francesco scrive:

            Secondo te perchè Dio ci ha dato l’intelligenza, mentre leoni e antilopi devono proprio correre?

            🙂

            • Peucezio scrive:

              Francesco,
              non ne ho idea.
              Ma il conflitto fa parte dell’uomo.

              Certo, se non ci fosse sarebbe meglio.
              Ma la chiamerei “concordia”, più che “soluzione”.
              Le soluzioni sono sempre a problemi di una parte, di un gruppo, di un individuo.

              Poi se uno mi trova la soluzione ai problemi dell’umanità, alla malattia, alla morte, alla scarsità, al lavoro, alla vecchiaia ben venga, per carità.

              Però si lamenterebbero medici, becchini, geriatri, ecc. ecc.: per loro non sarebbe una soluzione, sarebbe un problema 😀

  47. Miguel Martinez scrive:

    Uno straordinario quadro del paese più popoloso di tutto il Mediterraneo. Il tragico Egitto, in cui ci ho lasciato un pezzo di vita.

    L’autore è furbetto, cerca di vendere pubblicità, fa il simpaticone… ma ci capisce:

    https://youtu.be/Lo0tv_09Ilw?feature=shared

    • Moi scrive:

      Ho sentito dire che l’ Egitto , adesso è potenzialmente una “polveriera” … come si diceva nella retorica militar-cronachistica : gran brutto segno !

      • Francesco scrive:

        Credo lo sia da molti decenni. Il mio incubo è che la polveriera venga spenta “aprendo” la diga di Assuan.

        E’ uno dei pochi posti al mondo che corrisponde alla retorica di Miguel su come è brutto il mondo e senza speranza.

  48. Moi scrive:

    @ HABSBURGICUS

    (Anche se poche settimane NON sono tanto tempo … impressioni “a pelle” ?)

    I

    Sull’ Australia girano da sempre memi e filmati sui “brutti incontri” con bestie feroci e insettacci enormi … ma ciò vale solo nell’ entroterra o perfino in grandi _ ahem , la (!) grande _ città tipo Sydney ?

    Sono memi, nerdate … ma un fondo di verità ci sarà, no ?

    II

    Sensi di Colpa Storici per i genocidi degli Aborigeni e dei Tasmaniani, ne hanno molti ? Per avercene, dovrebbero averne … se non altro per Politically Correct di facciata, suppongo.

    III

    Conosciamo il paradosso per cui c’è una certa ostilità Liberal alla prostituzione (o meglio, alla clientela etero maschile della stessa …) al “sex work”, pardon, che si accompagna al diffondersi delle autocertificazioni di gender, compresi i più strani e sempre nuovi.

    Ebbene, in Australia mi pare che abbiano o abbiano avuto delle leggi che legalizzavano (!) perfino la professione di “Pimp” … adesso come funziona ?

    • habsburgicus scrive:

      partiamo dal fondo
      III
      a Sydney si vedono molti “locali a luce rossa”, case di tolleranza, soprattutto con ragazze orientali ecc….
      pure a Melbourne, in periferia (non tanto in centro)
      quindi la prostituzione è là completamente legale, forse con alcune limitazioni ma meramente di facciata…
      tieni presente che l’Australia è federale dunque è verosimile che anche sulla questione della prostituzione vi siano notevoli variazioni da Stato a Stato e magari ciò è tollerato ad Adelaide è vietato a Perth…
      a Sydney, comunque, paiono non esserci limitazioni se non quelle dettate dal buon senso…
      la prostituzione è completamente libera in Nuova Zelanda e ciò é evidente soprattutto a Auckland, i locali ad hoc sono molti (generalmente orientali) e pure esistono dei bar border-line dove volendo si va solo per bere e probabilmente i più ci vanno per quello ma è possibile ottenere compagnia e, visto che siamo in terre ove il Labour è potente, anche non etero, intendiamoci, non sia mai che si faccia discriminazione :D…. anche a Wellington (dove vi sarebbero inoltre molti locali gays), un po’ meno nella puritana Christchurch, sita in un distretto che si chiama opportunamente “Canterbury”, ma anche lì non è vietata;
      a Singapore c’era una volta, mi hanno detto, un quartiere a luci rosse in Geylang abbastanza spinto quasi a livello thailandese (ma con prezzi tripli ! ecco perché a Singapore, per quello, non ci andava nessuno :D) con orde di ragazze seminude che sollecitavano i passanti, ma ora non c’é più, il governo ha ritenuto “non consono” alla dignità dello Stato quello spettacolo….esistono centri massaggio ove avviene la prostituzione, ma questo capita pure in Italia 😀 esistono infinite agenzie di escort, se non legali almeno ultratollerate, ma i costi sono tali che occorre essere magnati cinesi per usufruirne 😀 😀 e si rivolgono, per definizione, a ben altra “clientela” (potenti businessmen, politici, campioni dello sport) ecc.

      II
      un po’ di sensi di colpa, ma i laburisti in Nuova Zelanda sono riusciti a dare ai Maori un’importanza maggiore e a “debianchizzare” la versione ufficiale della Storia, in Australia no….
      in Australia, gli aborigeni sono infatti ancora a mio parere un passo indietro anche perché, oggettivamente, più deboli dei Maori che nell’isola del Nord della Nuova Zelanda sono tanti (quella del Sud è più britannica)

      I
      a Sydney, Melbourne e financo la subtropicale Brisbane no !

      penso nell’interno profondo

      • Moi scrive:

        “Orientali”, nel senso di Estremo Oriente & Indocina ?

        Come mai ‘sta nuova passione, agli Antipodi ? Poi credevo che dopo il Covid … non le volesse più nessuno, per paura, specie chi può scegliere di tutto.

  49. Fuzzy scrive:

    https://www.ilpost.it/2023/11/28/effective-accelerationism-altruism-intelligenza-artificiale/?homepagePosition=3
    L’Accelerazionismo.
    Si poteva bene immaginare che l’intelligenza
    artificiale non sarebbe stata regolata.
    Sullo sfondo qualche miliardario alla ricerca
    dell’immortalità.

    • Ros scrive:

      @Fuzzy

      https://keinpfusch.net/che-succede-ad-openai/

      per adesso – a me e a tant’altri – mi ha fregato il giusto guiderdone😁😁😁

      https://keinpfusch.net/la-fine-dello-spirito-libero/

      Buon’ora dei lupi mannari caro Fuzzy!

      Di nuovo la pizza senza kamut?😏

      Bellissima la notte, dai! Che quiete di magia soave ed’infinito mare nero😀

      Felliniano mare nero in Casanova …
      pur di Danilo Donati.

      … e poi:
      Piero Gherardi, Dante Ferretti, Giuseppe Rotunno, Otello Martelli, Mario Ravasco, Mario Chiari, Carlo Carlini…

      Tonino Delli Colli, Bernardino Zapponi, Tonino Guerra, Tullio Pinelli…

      Fellini sarebbe poi Fellini senza questi e quelli?

      Certo, Lui, ti era il DUX😎
      ma sceneggiatura, soggetto, fotografia, scenografia;

      ripeto SCENOGRAFIA!!! FELLINI_SCENOGRAFIA_IMMAGINE

      e il Gran Dessert c’è LUI: Ennio Flaiano Magno!😎😎😎
      https://www.adelphi.it/catalogo/autore/404

      Fellini sapeva scegliere per bene,
      e ancora meglio indirizzare ed ispirare questi e quelli al loro MEGLIO.

      …ancora un buon Verde Campagnolo giorno Fuzzy
      Ros

      ps.
      indignatello, ma solo così per dire e per celiare😁😂;
      che le cose SHIVANO a Kali Danzanti,
      che ci vuoi fare!😉

      … e adesso fa tutto male o bene a cazzosùa l’intelliggenz’artificiosale senza sale😊
      sale, pepe, zenzero, peperoncino, cannella;
      e noce moscata (che è pure psichedelica in gran dose),
      Dragoncello che bel nome!😎

      …vorrà dire che ci riposeremo nella quiete dei verdi pascoli sereni in cielo d’oziosanto e senz’Anima di nulla.
      Più🤡👻👽

      Mai più del corvo nero Wotan-Odino-Le Pendu Appeso in Croce all’Axis Mundi?

      E chi può dirlo come andranno poi le cose veramentemente poscia in domani ad avvenire ancora; che ancora e ancora danza e danzerà zio Shiva-Dioniso copulando con l’ Iside Miciona KaliNera
      https://it.wikipedia.org/wiki/Madonna_Nera

      • Ros scrive:

        Mai più del corvo nero…
        …”Il mio nome è Avrebbe-potuto-essere;

        mi chiamo anche Non-più, Troppo-tardi, Addio.”
        https://3.bp.blogspot.com/-1002-GVvuSA/UVMkAz3dWiI/AAAAAAAAdxo/Z6Yuj55XlnA/s1600/Dante+Gabriel+Rossetti+-+Beata+Beatrix+ca.+1863.jpg

        • Fuzzy scrive:

          Risveglio alle quattro di mattina.
          Normale.
          Caffellatte con latte di riso. Biscotti. Una sbirciata allo smartphone.
          Radio Montecarlo “pensieri senza tempo” e se sei fortunato riprendi sonno.
          Sono stato fortunato
          Certo, sento dire che i grafici sono spiazzati, poi un domani ci saranno altre categorie
          Poi l’IA si troverà di fronte a un bivio
          1 sarà tanto intelligente da inventarsi come risolvere la propria mostruosa esigenza di energia e materiali dal nome strampalato.
          Spianera’ le montagne, perforera’ i fondali marini e alla fine ne uscirà un’entità vincente pronta a diffondersi in giro per l’Universo
          2 resterà con le pile scariche e finirà in soffitta a impolverarsi
          Certo, noi umani del duemilaventitre’ abbiamo avuto il privilegio di vederla nascere. Non son cose che capitano tutti i giorni.
          Non mi è ancora ben chiaro se sia vero che a un certo punto, facendo i calcoli, parte per la tangente e si mette a concepire formule mai viste.
          Se fosse vero sarebbe la conferma della ormai nota teoria per cui L’Universo non avrebbe bisogno di un Creatore esterno, in quanto è esso (Egli?) stesso creativo. E perciò
          Sacro con tutti i crismi.
          Tu ammazzi un maiale? Chiedi scusa all’universo. E dopo cerca di rigare dritto.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per ros

            “Certo, sento dire che i grafici sono spiazzati, poi un domani ci saranno altre categorie
            Poi l’IA si troverà di fronte a un bivio
            1 sarà tanto intelligente da inventarsi come risolvere la propria mostruosa esigenza di energia e materiali dal nome strampalato.
            Spianera’ le montagne, perforera’ i fondali marini e alla fine ne uscirà un’entità vincente pronta a diffondersi in giro per l’Universo
            2 resterà con le pile scariche e finirà in soffitta a impolverarsi
            Certo, noi umani del duemilaventitre’ abbiamo avuto il privilegio di vederla nascere. Non son cose che capitano tutti i giorni.”

            Stupendo! E stiamo a baloccarci con la Palestina e i femminicidi 🙂

            • Ros scrive:

              Miguel😀
              “… noi umanoidi del duemilaventitre’ abbiamo avuto il privilegio di vederla nascere. Non son cose che capitano tutti i giorni.”

              dice bene Fuzzy…
              Che culo abbiamo! …i tempi interessanti! da esperire in prima linea

              “…Stupendo! E stiamo a baloccarci con la Palestina e i femminicidi 🙂…”

              😎Che perdigiorno che ti siamo a volte😁😁😁

            • Fuzzy scrive:

              https://scenarieconomici.it/google-inizia-un-massiccio-progetto-sullenergia-geotermica-per-i-suoi-data-center/
              Fuzzy si interroga e il web risponde.
              Robe da non credere
              Google con i suoi database e la sua IA non resterà mai a secco di energia elettrica.
              Energia geotermica nuova versione aggiornata che sfrutta le tecniche messe a punto per l ‘estrazione del petrolio.
              E quindi?
              Direi futuro roseo per l’intelligenza artificiale.
              Forse fine del genere umano.
              Ma se tanto mi da tanto e l’intelligenza artificiale è veramente intelligente, allora sarà “illuminata” e penserà prevalentemente a fin di bene.
              Sono sicuro che sarà così.
              (Si fa per dire…)

              • Ros scrive:

                Fuzzy: “…Forse fine del genere umano.
                Ma se tanto mi da tanto e l’intelligenza artificiale è veramente intelligente, allora sarà “illuminata” e penserà prevalentemente a fin di bene.
                Sono sicuro che sarà così…”

                Beh, se pensa “a fin di bene” ci pensiona di per sicuro a noi umani andati (a suo parere) a male con il tempo e le stagioni😉

                …mica che forse forse è tanto ragionevole per un AI di Ratio-geniale e sovrumana tenerci a far che cosa? poi! oramai

                andiamocene pure al parco fronte lago a smollicare i biscottini all’oche; fin che dura😀

              • fuzzy scrive:

                Immagino che la terra servirà in un primo momento come trampolino di lancio.
                (E su questo mi viene il dubbio che gli umani possano essere “usati” a loro insaputa)
                Successivamente potrebbe trasformarsi in un bellissimo parco
                archeologico dove si portano i piccoli robotini a vedere i loro antenati.
                Non tutto è perduto.
                Spero che si capisca che vado a raglio.
                Comunque tra poco esce il libro di Damiano Anselmi “L’era dei Q droidi” Non riesco a mettere un link.
                Bisogna aspettare che sia pubblicato.
                Roba fine.

          • Francesco scrive:

            >>> Tu ammazzi un maiale? Chiedi scusa all’universo. E dopo cerca di rigare dritto.

            Ma l’universo è furbo? dici che al 27esimo maiale ucciso, e relative scuse e salamelle alla griglia mangia la foglia?

            • Fuzzy scrive:

              No, no, puoi mangiare, ma poi devi chiedere scusa all’Universo.
              Poi se mangi troppa di quella roba ci penseranno le tue arterie e il tuo colon.
              Avrai calcoli biliari e renali e sul pisello non ti garantisco niente.
              Mangia pure….

              • Francesco scrive:

                Quindi in verità è furbo assai, perchè in apparenza non capisce e non fa nulla.

                Poi ci penseranno le arterie e il colon …

                Un pò come piace a Miguel, quello che complotta meglio di tutti e alla fine le cose vanno come dice lui.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “dici che al 27esimo maiale ucciso, e relative scuse e salamelle alla griglia mangia la foglia?”

              Magari se lo inviti a Pasquetta sì 😀

      • Ros scrive:

        Riduttivo e sempliciottonazzo lo stralcietto sotto,
        ma c’ho poco tempo e voi nulla pazienza d’ OT(ti) forse😉

        https://it.wikipedia.org/wiki/Madonna_Nera

        C’è assai assai, ma assai di meglio in carta e in giro su ‘sta Holy Roba scura …
        oh marenero marenero marenero!😎😋 …

        “…L’iconografia originale identificava la dea Iside e la statua era nera in quanto la dea rappresentava la notte che partoriva l’alba, cioè il Dio sole. Successivamente, con la diffusione del cristianesimo, si è avuta un’identificazione del culto isiaco con quello mariano.
        In altri casi il valore simbolico dei loro volti scuri resta sconosciuto per il più e misterioso anche per gli esperti, lasciando spazio a diverse opzioni. Solo in rari casi l’indagine scientifica sul simulacro fornisce indicazioni utili: nel corso dei secoli, infatti, molte immagini sono state ridipinte più volte, alterate radicalmente nel corso di restauri o addirittura totalmente rimpiazzate o per il loro deperimento o per la perdita totale a causa di inondazioni, alluvioni o furti. Il culto, in genere, sembra essere molto più antico della documentazione a noi pervenuta, costringendo lo storico a cercare di fornire una valutazione critica del possibile contenuto di verità presente in resoconti leggendari…”

        Arricciào Fuzzy😀

    • Ros scrive:

      https://keinpfusch.net/q-star-o-q/
      “…E quindi , la nozione di ASI ci mette in crisi: se tutte le macchine sono sovrumane almeno in una dimensione, quando comincia una ASI?
      Per questo dico di stare attentissimi: non appena si arrivera’ davvero ad una AGI, il passo verso la ASI sara’ brevissimo, se non trascurabile, proprio per il motivo che anche questa AGI iniziale sara’ gia’ sovrumana…”

      Paura, eh! Fuzzy😎😁

      Questa per @Moi:
      https://keinpfusch.net/gonnelle-rossobrune/

      e l’ultima per me😊❤
      https://www.youtube.com/watch?v=HtUH9z_Oey8
      Strawberry Fields Forever

      il tipo, a volte ci vuole stupire con gli effetti speciali di cui la Germana Telefunken non sentiva d’averci bisogno alcuno

      https://www.youtube.com/watch?v=tFXd1LS5_A0&t=2s
      ma è brillantemente divertente😀

  50. Ros scrive:

    @Andrea “Another Brick in the Wall”

    sta a vedere che ci finirà ridotti ad essere superflui e ingombranti che non serviremo manco più a noi stessi un poco😁😏

    Fuffa eravamo, fuffa siamo…
    …e fuffa diventeremo

    Poi, finalmente,
    passerà “il monnezzaro” Modugno di che cosa sono le nuvole con tutto il suo folle amore

    All’ isola di Böcklin quanta quiete 😇

    https://www.artesvelata.it/isola-dei-morti-bocklin/

  51. habsburgicus scrive:

    stavolta in temissima (non del post ma della discussione principale) !

    29 novembre 1947
    76 anni fa iniziava tutto…
    in quel giorno passava all’Assemblea Generale dell’ONU, per un solo voto, la risoluzione che spartiva la Palestina sotto mandato britannico e prevedeva la nascita di uno Stato ebraico [che nascerà il 14/5/1948, e sarà Israele] e uno Stato arabo (oggi si dice “palestinese”, ma è anacronistico, all’epoca si diceva “arabo” e “palestinese” veniva applicato come aggettivo anche egli ebrei), che NON nascerà MAI, con Gerusalemme “città sotto controllo internazionale” [il che, mutatis mutandis, era già previsto nell’accordo originale Sykes-Picot del 1916 prima della dichiarazione Balfour (2/11/1917) quando il russo imperiale Sazonov era della partita e dunque dovrebbe essere definito Sykes-Picot-Sazonov…en passant, i russi imperiali erano mica francescani 😀 si fecero assegnare mezza Turchia e riconfermare Costantinopoli che fu già loro promessa nel 1915 😀 :D]….
    la risoluzione passò, è ormai assodato, per la corruzione del delegato del Paraguay (il cui voto fu decisivo), ad opera di agenti ebraici, il quale fu indotto a votare SI alla spartizione laddove il suo governo gli ordinò di votare NO….
    Nel merito -opinione mia- la spartizione non era mal fatta come confini (e garantiva anche -il che non avverrà mai più- noi cristiani, dando a Gerusalemme uno status internazionale) e anche se capisco bene che gli arabi si sentissero turlupinati, da un punto freddamente politico fu un grave errore da parte loro non accettarla magari chiedendo qualche revisione di dettaglio dei confini a loro favore..fu il PRIMO, e più grave, errore degli Arabi, da cui discende tutto
    se analizziamo velocemente il voto, scopriamo alcune cose..
    innanzitutto, in quei lontani giorni, gli USA non erano ancora fanaticamente pro-Israele (melius, quello che diverrà Israele); è vero, gli USA per volere di Truman (DEM) votarono a favore ma ancora esistevano molti addirittura fra i DEM (il Segretario alla Marina Forrestal !) e soprattutto i REP (il sen. Robert Taft, figlio del presidente William Howard Taft in carica dal 1909 al 1913 ! si dice, il giovane Barry Goldwater, poi mitico senatore dell’Arizona e candidato trombato nel 1964, seppur di origine ebraica) che erano contrari a uno Stato ebraico;
    la miglior prova di questo sta nel comportamento dell’America latina illis diebus obbediente agli ordini di Washington SE veramente ordini erano ! invece uno Stato notoriamente agli ordini di Washington osò votare contro e 6 Stati si astennero
    fu addirittura Cuba, la Cuba di Grau San Martín (pres. 1944-1948, rubò tutto l’arraffabile :D) a votare contro la nascita di Israele (avrebbe dovuto farlo anche il Paraguay come rammentato)..
    altri 6 Stati però manifestarono la loro scarsa volontà di veder nascere Israele, astenendosi;
    se pensate che nel 1941/1942, quando Washington era veramente interessata, tutti i regimi latino-americani furono indotti, con le buone o se necessario con le cattive, a rompere con l’Asse (tranne per un anno il Cile e poi soprattutto l’orgogliosa Argentina) ci rendiamo conto della differenza..i latino-americani si rendevano perfettamente conto che per gli USA la questione della Palestina non era essenziale e alcuni si astennero per influenza occulta del Vaticano che tenne, è vero, un profilo basso ma basta leggersi la “Civiltà Cattolica” per capire che non fu certo felice della nascita dello Stato ebraico (il Messico era però laicissimo e non aveva alcun tipo di relazione ALLA LUCE DEL SOLE con la Santa Sede e dunque si astenne per altre ragioni)
    inoltre, la Jugoslavia “popolare” [le cui basi furono poste oggi, il 29 novembre, nel 1942 e poi nel 1943 a Jajce in Bosnia con la creazione dell’AVNOJ] si astenne, a differenza di URSS, Cecoslovacchia, Polonia, Ucraina e Bielorussia (queste ultime due parti dell’URSS)…orbene, in quei giorni Tito “obbediva” ancora a Stalin..questo fu il primo segno, ignorato come al solito dall’Occidente che non ne azzecca una che sia una :D, che forse i “rapporti fraterni” sotto la “gloriosa e invitta bandiera del marxismo-leninismo-stalinismo” fra il compagno Tito e il compagno Stalin erano meno idilliaci di come li rappresentava il compagno Togliatti [Z ! se ci sei batti un colpo !] quando in quei giorni parlava nell’Emilia o nella Toscana rossa 😀
    anche Chiang Kai-shek (nel CdS dell’ONU) si astenne come si astenne la Gran Bretagna del Labour…
    di fatto, e ciò sarà evidente nel 1948, l’URSS fu la Potenza che più di tutte favorì la nascita di Israele 😀

    P.S eccovi i dati
    33 SI (URSS, Bielorussia, Ucraina, Polonia, Cecoslovacchia; Australia, Nuova Zelanda, Sud Africa, Canada; USA, Guatemala, Nicaragua, Costa Rica, Panama, Haiti, Rep. Dominicana, Venezuela, Ecuador, Perù, Bolivia, Paraguay, Uruguay, Brasile, Filippine, Liberia; Norvegia, Svezia, Danimarca, Islanda, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Francia)
    10 astenuti (Etiopia, Cina, Jugoslavia, Gran Bretagna, Argentina, Cile, Colombia, Messico, Honduras, El Salvador)
    13 NO (Grecia, Turchia, Iran, Afghanistan, Pakistan, Siria, Libano, Arabia Saudita, Iraq, Yemen, Egitto, India, Cuba)
    1 non partecipa (Thailandia);
    dunque votarono per Israele tutti e 4 i Dominions “bianchi” (ma la Gran Bretagna si astenne), gli USA, cui si accodarono le solite Filippine e Liberia più 13 Repubbliche latino-americane su 20; i 5 Paesi comunisti (ma la Jugoslavia si astenne) e tutti i paesi dell’Europa occidentale (8, di cui 4 nordici); si astennero 6 Repubbliche latino-americane+Jugoslavia, Gran Bretagna, Cina ed Etiopia; votarono NO tutti i paesi del Vicino Oriente, dalla Grecia all’India (tranne l’Etiopia che si astenne) più Cuba; gli Stati nell’ONU allora erano 57 (i 51 “originari”+i 4 del 1946 cioé Afghanistan, Thailandia, Svezia e Islanda+i due del 1947, cioé Pakistan e Yemen)

    P.S
    hai capito ‘sti thailandesi ? quelli erano appena entrati all’ONU, altri avrebbero avuto voglia di mettersi in mostra, mentre loro di fronte alla patata bollente hanno deciso di non presentarsi, manco astenersi, proprio starsene a casa..chiamateli fessi 😀 l’Oriente ha sempre una marcia in più 😀

    • roberto scrive:

      Habsb

      grazie!

      per curiosità, perché la grecia “no” secondo te?

    • tomar scrive:

      Grazie della precisa e molto interessante ricostruzione.

    • Ros scrive:

      Habs: “…Nel merito -opinione mia- la spartizione non era mal fatta come confini (e garantiva anche -il che non avverrà mai più- noi cristiani, dando a Gerusalemme uno status internazionale) e anche se capisco bene che gli arabi si sentissero turlupinati, da un punto freddamente politico fu un grave errore da parte loro non accettarla magari chiedendo qualche revisione di dettaglio dei confini a loro favore..fu il PRIMO, e più grave, errore degli Arabi, da cui discende tutto
      se analizziamo velocemente il voto, scopriamo alcune cose..
      innanzitutto, in quei lontani giorni, gli USA non erano ancora fanaticamente pro-Israele…”

      Vedi un po’ che ti succede a non essere ragionevoli e concilianti…

      …adesso sarebbe (e sarebbe stata) tutta un’altra storia.

      Interessantissimo, sei una miniera habs😀
      Grazie

      • Francesco scrive:

        Come già scritto, ho da poco assistito a una conferenza sul tema.

        La Spartizione del 1948 ha sicuramente tutte le caratteristiche “pro-arabe” di cui parla l’eccelso Hasburgicus ma era molto mal fatta, con due stati diversi che continuamente si intersecavano, finendo per non avere reale continuità territoriale. Piani precedenti erano più brutali (Nord Ebrei, Sud Arabi) ma sarebbero stati molto più pratici.

        Ivi ho appreso del ruolo previsto per la Russia! e dello status speciale per Gerusalemme, ancora oggi invocato dalla Santa Sede, e a ragione direi.

        Interessante l’illustrazione di un prete martiniano, sul valore dei simboli per i due schieramenti, ai cui occhi la stessa mappa appariva diversissima.

        PS quanto era scorretto considerare i Palestinesi come Arabi? pare che già all’epoca si pensasse in casa britannica “nel peggiore dei casi gli Arabi si dovranno spostare di pochi chilometri ma sarà quasi indolore”.

        PPS hanno anche confermato l’acquisto del voto decisivo da parte della parte ebraica.

        • PinoMamet scrive:

          “Interessante l’illustrazione di un prete martiniano, sul valore dei simboli per i due schieramenti, ai cui occhi la stessa mappa appariva diversissima.”

          Questo mi sarebbe interessato tantissimo!

          • Francesco scrive:

            detto male da me:

            per gli Ebrei, la mappa mostrava il passaggio da 0 a “qualcosa più di 0” —-> EVVIVA EVVIVA

            per gli Arabi, da avere 100 ad avere meno di 100 —-> non è accettabile

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “male”

              OAAF!!

              Hai detto benissimo!

              E’ la differenza fra il punto di vista dei ladri e quello dei derubati.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              P.S. Sempre il caro vecchio VC (Von Clausewitz) scrive che nessuno desidera la pace più dell’aggressore, il quale desidera impadronirsi dei beni dell’aggredito nella maniera più pacifica possibile. E’ sempre l’aggredito che si ostina a opporsi.

              • Francesco scrive:

                >>> E’ la differenza fra il punto di vista dei ladri e quello dei derubati.

                poi dicono male dei leghisti quando cianciano di “padroni a casa nostra”.

                a volte bisognerebbe capire la differenza tra una metafora e la realtà, a volte.

                PS Tutta la Storia è leggibile come una serie di furti e soprusi, epperò lo dici solo per gli Ebrei e solo di loro chiedi la condanna alla restituzione del maltolto.

                E’ per questo che la cosa puzza. Tantissimo.

            • Lucia scrive:

              “per gli Ebrei, la mappa mostrava il passaggio da 0 a “qualcosa più di 0” —-> EVVIVA EVVIVA”
              ADV ci ha visto (legittimamente e con dotte citazioni) dei ladri sghignazzanti, io invece dei disperati, usciti dai casini e le tragedie che sappiamo, che non erano in condizioni di superiorità in nulla (a parte l’educazione media della popolazione) e che si sarebbero potuti accontentare di relativamente poco..

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ lucia

                “si sarebbero potuti accontentare”

                Come no

                https://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_di_Deir_Yassin

                E meno male che si potevano accontentare. Figuriamoci cosa succedeva, se no.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Lucia scrive:

                @ADV
                Va bene, se il messaggio che ho fatto passare e che per la parte dei nuovi arrivati ebrei si trattava di un gruppo di delicati e strambi Franzkafki gettati per caso nel deserto dove si muovevano timidamente chiedendo scusa a tutti, ho toppato 😀 e allora mi correggo “si sarebbe potuto far loro accettare etc.”

                Però non mi sembra dirimente l’atteggiamento nefasto che tengono i partiti in guerra nel periodo di guerra/guerriglia. Ma hai fatto bene a indicarlo, nel caso tendessi a idealizzare una parte o almeno sembrasse così.

                E ora per quanto mi riguarda sull’argomento torno al mio proposito 🤐

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Francesco

          “PS quanto era scorretto considerare i Palestinesi come Arabi? ”

          Bella domanda… gli egiziani sono egiziani, i siriani sono siriani, i palestinesi sono… arabi!

          • Lucia scrive:

            “…arabi!”
            I fratelli di tutti gli arabi, insomma! E che c’entrano i pers… Iraniani, allora? (Sì lo so, Israele eterodiretto dagli Usani…)

            • PinoMamet scrive:

              Infatti i persiani non c’entrano niente.

              (Tra l’altro i persiani in esilio sono fieramente pro-Israele, non solo in chiave anti-ayatollah, ma anche per l’amicizia storica dei due popoli)

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ PinoMamet

                “esilio”

                Lo credo. Molti stavano con lo Scià, dunque il nemico del loro nemico (gli ayatollah) è loro amico.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                Sì ma non si tratta solo di questo.

                È che davvero la presenza ebraica in Persia è antichissima, e i legami e le somiglianze tra le due culture, nonostante la diversa origine linguistica (semitica e “ariana”, indoeuropea) sono notevoli.

                Ho idea che l’ebraismo anche come usi religiosi abbia più di un punto in comune con lo zoroastrianesimo, che comunque, anche se minoritario attualmente, è ancora il sostrato, per così dire, della cultura spirituale persiana.

                Ciro e Serse (o Artaserse? Dico Assuero, Akhashverosh in ebraico… ma Artaserse è ricordato anche col suo nome nel Talmud) sono figure positive nella Bibbia ecc.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per PinoMamet

                “Sì ma non si tratta solo di questo.”

                Condivido… ne avevo già parlato in parte qui. Diciamo anche che oggi molti persiani sono felici di avere un Popolo Alleato contro gli Oppressori Arabi.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ma l’ebraismo mesopotamico (o “babilonese”) era persiano, in quanto arsacide prima e sasanide dopo.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ lucia

              “USANI”

              Beh, per un Iraniano è facile. Con quelli che gli ha fatto passare lo Scià burattino degli USA che fecero cadere Mossadegh, odiano talmente tanto Washington (non necessariamente i singoli Statunitensi) che si tengono pure gli ayatollah.

              Cfr. “Shah-inShah”, di Ryszard Kapuściński

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Lucia scrive:

                Per un iraniano in Iran magari è facile (sia per la porcata dell’instaurazione dello scià che hai giustamente ricordato, sia perché andare contro la parola del regime è sconsigliabile), per gli iraniani all’estero come indicavano Pino e Miguel è meno ovvio 🙂

              • Francesco scrive:

                A parte il golpe, quali particolari malefatte hai da imputare allo Shah?

                La sua Persia era un paese forte, importante, sviluppato, occidentalizzato. Stavano superando lo stato arretrato di civiltà a cui gli Ayatollah guardano in modo ossessivo.

                Diciamo che se Khomeini è l’equivalente della DC anni ’50, lo Shah era la Televisione e la Pillola.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Shah?”

                Io nulla.

                Kapuściński scrive che le torture della Savak – incluso il lento abbrustolimento dei prigionieri legati a una parete arroventata – erano tali da indurre il clero sciita all’opposizione a modificare la tradizionale condanna assoluta del suicidio da parte dell’Islam, ammettendolo come sistema per evitare di tradire i compagni sotto le torture stesse. Dal punto di vista religioso ciò è stato possibile classificando tale suicidio del fedele tormentato come una particolare forma di “martirio” (tema com’è noto carissimo agli Sciiti che ricordano la morte di Alì) in cui si rinuncia alla vita pur di non tradire i correligionari. Da lì proviene la generalizzazione del significato della parola “martirio” estesa anche in ambito sunnita a chiunque di sacrifichi per combattere gli infedeli (come i terroristi kamikaze) e più in generale alle vittime degli infedeli. Così oggi gli attentatori delle Torri Gemelle e i bambini Palestinesi assassinati dagli Israeliani a Gaza sono accomunati dal fatto di essere entrambi chiamati “martiri”, con un vasto stiracchiamento del significato originario di Uto proprio alla feroce repressione praticata dalla polizia politica dell’ultimo Scià.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Faccio fatica a seguirti: ogni tanto la butti in politica con cinismo assoluto, ogni tanto sei umano.

                Giusto per capire: c’è una volta in cui sei davvero tu o lo fai solo per amor di polemica?

              • Lucia scrive:

                Francesco
                “quali particolari malefatte hai da imputare allo Shah?”

                Beh dai son sicura che lo sai anche tu: il già citato regime di terrore attraverso il Savak (anche se alcune notizie di tortura riportate fossero esagerate, comunque ci andavano giù pesanti) nonché la perdita di controllo delle proprie riserve petrolifere a vantaggio di inglesi e americani. Oltre al danno la beffa, i pacchianissimi e costosissimi festeggiamenti per i “2500 anni dell’impero persiano”
                https://en.wikipedia.org/wiki/2%2C500-year_celebration_of_the_Persian_Empire?wprov=sfla1

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Habs

      ” (oggi si dice “palestinese”, ma è anacronistico, all’epoca si diceva “arabo” e “palestinese” veniva applicato come aggettivo anche egli ebrei),”

      Forse era un residuo della finzione di uno stato effettivamente “arabo” sotto lo sceriffo della Mecca, poi frustrato dai vari imperialismi che lo avevano sfruttato.

      Anche tanti ebrei erano arabofoni.

      • Peucezio scrive:

        Beh, direi che “palestinese” vuol dire “abitante della palestina prima della creazione dello stato di Israele”.

        Quindi anche gli ebrei palestinesi sono palestinesi a pieno titolo. Ma sono pochi.

        • PinoMamet scrive:

          Mica tanto… la Palestina del Mandato britannico era quella immediatamente prima del ’48.

          Prima ancora, non credo si chiamasse Palestina, ignoro il nome e i confini della suddivisione amministrativa ottomana.

          La Palestina del Mandato britannico aveva (non so quanto ufficialmente) adottato una bandiera, molto simile a quella israeliana attuale, e stampava monete e francobolli con scritte ebraiche e arabe

          • Peucezio scrive:

            Io mi riferivo all’uso attuale.

            Comunque il nome geografico credo sia sempre stato Palestina, almeno per noi. Non so come la chiamassero gli Arabi.

            • PinoMamet scrive:

              Sai che non saprei? Dovrei controllare, ma a parte la denominazione romana di Palestina (dopo la distruzione del Tempio, quindi non all’epoca di Gesù) non ricordo poi molti usi della parola in italiano.

              Mi pare che si parlasse di Terra Santa, più che altro, ma posso sbagliarmi.

              Qualcuno ha sottomano la Gerusalemme liberata?

              • Francesco scrive:

                Aspetta che controllo nel cassetto, tra un vecchio badge e lo scotch andato a male …

                😀

              • Peucezio scrive:

                Comunque in effetti c’è un che di artificioso nel concetto di Palestina in effetti:
                i Cananei stavano anche più a nord (i cosiddetti Fenici) ed erano identici a quelli del sud.

              • PinoMamet scrive:

                Hoi guardato su Wikipedia e nell’immediato dopo-conquista araba la regione viene divisa in due, Falastin al sud e Al-Urdun (Giordano) a Nord…

                Più tardi nell’impero Ottomano la regione è divisa tra “sangiaccato di Gerusalemme”, “vilayet di Beirut” e “vilayet di Siria”…

                La Gerusalemme del Tasso l’ho aperta io: direi che conosce bene la geografia, meglio degli scrittori più ingenui dei secoli precedenti, e cita per esempio Gaza (con questo nome) come tappa dell’itinerario del re d’Egitto verso “i regni di Soria” (canto primo, 67)

                più avanti (canto secondo, 65) parla di “Giudea”.

                Poi mi sono fermato perché oh, ho anche un lavoro e una vita…

    • Lucia scrive:

      Grazie!
      “loro di fronte alla patata bollente hanno deciso di non presentarsi”
      Metodo Thailandia 😀 un po’ buddhista: osservazione atarassica della bega dall’esterno

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ habsburgicus

      “corruzione” “Paraguay” “voto decisivo”

      Interessante.

      È la prima volta che ne sento parlare.

      I sionisti non ne parlano mai.

      Fonte?

      Grazie!

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • PinoMamet scrive:

        “È la prima volta che ne sento parlare.”

        Ma se è una cosa risaputa!
        La lessi per la prima volta credo da ragazzino, in uno di quei libri di quella coppia di scrittori anglo-francese, Lapierre e Collins, dedicato appunto alla guerra scatenata contro il neonato Stato di Israele.

        Comunque, voglio dire, non è un gran segreto, e non cambia di una virgola la situazione: Israele esiste, su questa terra, per una votazione dell’ONU.

        Per la stessa votazione, dovrebbe esistere anche uno Stato arabo, che gli arabi hanno rifiutato, comprensibilmente all’epoca, con rimpianto oggi.

    • Maffeia scrive:

      Scusa Habs, mi fai capire una cosa?
      33 sì contro 13 no 10 astenuti e 1 assente (sommando tutti i non sì sono 24).
      Come mai la risoluzione passò per un solo voto? Quali erano le regole?

  52. Peucezio scrive:

    Miguel, Andrea e gli altri,
    circa cosa sia un “popolo”,

    tutto giusto ciò che avete detto.
    Ma non è una definizione univoca, netta, come quelle classi aristoteliche che si definiscono in base a una caratteristica, per cui se ce l’hai sei dentro, se non ce l’hai sei fuori.
    Nessuno di noi ha dubbi sul fatto che l’Italia sia un popolo, per una serie di ragioni.
    E nessuno di noi pensa che gli abitanti del condominio di casa mia siano un popolo, per altrottante ovvie ragioni, molto forti.

    Ma per esempio, circa gli altoatesini di lingua tedesca, esempio fatto da Miguel.
    Non fanno parte dello stesso popolo degli italiani e fin qui siamo d’accordo.
    Ma sono sudtirolesi, sono austriaci, sono tedeschi? In che senso un austriaco non fa parte dello stesso popolo di un bavarese e un bavarese fa parte dello stesso popolo di uno di Amburgo? Gli austriaci sono bavari, cattolici, insomma, sono bavaresi del sud. Esiste il popolo austriaco? Secondo me non è un problema banale e non ha risposta univoca. L’Austria come pezzettino amputato dell’impero asburgico è una creazione recentissima, non è una vera nazione. Però ha un suo senso di identità abbastanza forte… Insomma, è un casino.
    Esiste un popolo tedesco? Indubbiamente. Ma definire chi è tedesco e chi no è meno banale.

    E qui viene il problema posto da Francesco sull’autodeterminazione dei popoli.
    Per poter applicare un principio così bello e sacrosanto bisogna capire chi è popolo e chi no e quanto deve essere grande.
    Gli scozzesi a me paiono un popolo: lo sono da prima che arrivassero gli inglese.
    Il Québec? Sì, parla un’altra lingua, ma esiste una nazione quebecchese o quebecchiana o come cazzo si chiama? Boh…
    L’Ucraina? Secondo me non è una nazione, è un pezzo di Russia che ha avuto una storia particolare e per qualche secolo diversa da quella russa. Un nazionalista ucraino la penserebbe diversamente. Ma la questione non mi pare scontata.

    • Peucezio scrive:

      Poi c’è il problema che l’autodeterminazione dei popoli non viene applicata solo per stabilirne l’indipendenza, ma anche, come il caso degli altoatesini, dell’appartenenza di un’area locale a una nazione o a un’altra.

      Non esiste una nazione Crimea. Ma gli abitanti vogliono essere russi o ucraini?
      Il caso della Crimea è abbastanza univoco: era Russia da sempre fino a una decisione del tutto arbitraria del secondo Novecento, quindi lì è difficile pensare a una qualche legittimità delle rivendicazioni ucraine.

      Ma in sé quanto dev’essere grande un territorio per poter fare un referendum e passare da uno stato a quello contiguo?

      Virtualmente non ci sarebbe un limite: se nel mio villaggio di trenta anime si parla la lingua ostrogota, ma fa parte dello stato visigoto e non di quello ostrogoto, che comincia quindici chilometri più in là, anche le trenta anime potrebbero legittimamente voler andare con gli ostrogoti.

      Ma se parliamo di una grande città visigota vicino al confine ostrogoto, che passa oltre la ferrovia (scusate l’anacronismo etnonimico) e gli ostrogoti, che sono più poveri cominciano a emigrare e insediarsi nei quartieri della città visigota vicini al confine, i condomini e gli isolati ostrogoticizzati hanno diritto di farsi annettere dagli ostrogoti? Io direi di no.

      • Francesco scrive:

        ORRACompletoConPeucezio.

        Anche se la questione mi pare sia stata definita nella sua complessità e impossibilità di risoluzione “sulla carta e una volta per tutte” dopo la fine della Grande Guerra.

        Però con tutta buona volontà, negare che oggi l’Ucraina sia una nazione diversa dalla Russia, con 30-35 milioni di persone che affermano di essere ucraini e non russi … questo mi parrebbe troppo.

        Confesso che anche per questo mi piace l’Unione Europea, che stempera moltissimo il problema. A patto di non esagerare e far finta che non esista: i Turchi non sono europei. Sono un’altra cultura e non è sensato volerli mettere insieme a noi.

        Ciao

        • Peucezio scrive:

          Mah…
          Non credo che fossero tanti i veneti che si sentissero italiani nell”800.

          Se fosse una questione di preferenza, ti assicuro che tutti gli africani si sentirebbero svizzeri e vorrebbero prenderne la cittadinanza.

          • PinoMamet scrive:

            “Non credo che fossero tanti i veneti che si sentissero italiani nell”800.”

            Non so come si sentivano (io mi sento abbastanza bene, grazie)
            ma di certo pensavano di far parte di un’entità storico/geografica chiamata Italia, altrimenti non avrebbero scritto Le confessioni di un italiano 😉

            (poi siamo sempre lì: “eh ma quelli che scrivevano erano una minoranza…”: ok, ma erano pur sempre rappresentativi di qualcosa, mica era una minoranza paracadutata da Marte…)

            • Miguel Martinez scrive:

              Per PinoMamet

              “(poi siamo sempre lì: “eh ma quelli che scrivevano erano una minoranza…”: ok, ma erano pur sempre rappresentativi di qualcosa, mica era una minoranza paracadutata da Marte…)”

              Giusto.

              Ci riporta alla domanda fondamentale: quanto un “popolo” è colpevole delle scelte dei “governi”.

              Credo che all’epoca fosse molto un elemento di classe. In Toscana, nel 1914-1922 (la “guerra lunga”), una grande maggioranza del ceto benestante voleva la Strage Inutile. Sia che fossero gli studenti del liceo classico, i pochi laureati, i nazionalisti di destra o i repubblicani di sinistra.

              Se in cielo c’è un dantesco tribunale, Caron dimonio li ha già traghettati in massa nel luogo che si meritano.

              Contemporaneamente, c’era tanta gente, forse la maggioranza, che guardava con orrore la strage.

              Io ho un figliolo che ho cresciuto sull’aia, a cantare ottava rima nella conversa nelle lunghe notti d’inverno, e tu mi mandi i carabinieri per farlo morire, perché ce l’hai con Cecco Beppe.

              Che muoia tu!

          • Francesco scrive:

            “preferenza” non è una parola uscita dalla mia penna, però!

            e dubito ci sia un solo africano che si senta svizzero, tra il miliardo che prenderebbe volentieri quella cittadinanza.

            😉

  53. habsburgicus scrive:

    da sempre

    insomma, dal 1774 (anzi, dal 1783 ma come conseguenza diretta del 1774), sei anni dopo la cessione della Corsica ai francesi.. due secoli e mezzo fa scarsi
    e nessuno direbbe che la Corsica è francese “da sempre”

  54. habsburgicus scrive:

    https://raja.fi/en/-/the-government-finland-s-entire-eastern-border-to-be-closed

    la Finlandia chiude l’ultima frontiera terrestre con la Russia, da domani (en passant, anniversario dell’aggressione sovietica nel 1939…30/11/1939..l’Italia del cav. Benito fu tra i più accesi sostenitori della Finlandia libera, che pure fu sanzionista contro di noi per l’Etiopia, distinguendosi da Berlino anche se oggi sappiamo che la Wehrmacht in segreto aiutò i finlandesi; in Italia vi furono manifestazioni studentesche così accese che il compagno Gorelkin -membro del Partito- appena giunto da noi come nuovo polpred “rappresentante politico” dell’URSS -il titolo “borghese” di Ambasciatore era ancora abolito- ricevette dal Cremlino l’ordine di tornarsene in URSS senza avere presentato le credenziali a Sua Maestà il Re Nostro Signore, offendendoci gravemente, tanto che Ciano su ordine del Duce telegrafò a S.E Augusto Rosso, Ambasciatore del Regno a Mosca, di lasciare la capitale sovietica immediatamente “senza salutare” 😀 ciò avvenne a fine dicembre 1939..la rottura fra Mosca e Roma sembrava certa, i giornali sovietici parlavano con sarcasmo degli “eroi di Caporetto” e la nostra stampa attaccava il “mostro rosso” ricordando addirittura, caso allora rarissimo, la carestia in Ucraina sette anni prima..Mussolini scrisse a Hitler la lettera surreale del 5/1/1940 in cui ammoniva AH a non spingersi oltre nella collaborazione con Mosca perché il popolo italiano non avrebbe capito…..mai l’Asse fu così vicino a sciogliersi ! poi la guerra russo-finlandese finì e normalizzammo i rapporti con Mosca….a giugno 1940, proprio nei giorni della dichiarazione di guerra, il nostro R. Ambasciatore Augusto Rosso fu rimandato a Mosca come se niente fosse e loro ci rimandarono il compagno Gorelkin che il 20 giugno 1940 presentò infine a Racconigi, e non a Roma, le credenziali a Vittorio Emanuele III che ricevette dai sovietici tutti i titoli “Re d’Italia e d’Albania, Imperatore d’Etiopia”…e tutti vissero felici e contenti..per un anno :D);
    la Finlandia aveva già chiuso 7 posti doganali su 8, lasciando aperto solo Raja-Jooseppi che sarà chiuso domani;
    nessuno è stato finora così radicale, manco Lituania e Polonia che in settembre (ci sono passato !) avevano frontiere aperte con la Russia

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ habsburgicus

      “Finlandia”

      Sull’atteggiamento fascista pro Finlandia (pure il giovane Montanelli ne mando’ corrispondenze) può avere influito il fatto che il padre del coltissimo ultrafascista ministro della Cultura e futuro boia di Salò Pavolini era stato il primo traduttore Italiano del Kalevala… ed aveva finito pure con l’abbandonare la moglie per una giovane Finnica.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  55. Ros scrive:

    …non sapevo più mica il dove ti l’infilarlo,
    sorryAssai!🙄😏

    … c’ho metto qua e Amen!😎

    Riferito a @Peucezio & @Andrea Di Vita…

    & @PinoMamet: Monicelli, MONNEZZA (“Identificazione di una donna”)
    https://it.wikipedia.org/wiki/Identificazione_di_una_donna

    Suso D’Amico e il padre suo nei cieli (pure lei? Boh! ora come ora non saprei);
    e
    Dino Risi: Commedia all’italiana insomma Memoria Collettiva.

    …e a l’altri tutti per chi è FOUL e vuole😁😋😎:
    La cosa della “MEMORIA CONDIVISA” Lagarde (Andrea Di Vita)
    & “POPOLO cos’è???” Peucezio.

    In nome del popolar di massa che è SOVRANO!
    Popolo Relìgio, che fa il religere (religāre) legare, “…ossia legarsi a principi e/o valori…” condivisi a unificare le genti e i campanili.

    Quindi, Cultura popolare “Rabelais…”
    di Bachtin vedi a seguire in fondo da qualche parte nel delirio antelucano citazionista pedantesco MANIACALE!

    • Eric J. Hobsbawm “L’invenzione della tradizione” (©2002, Einaudi)

    • “Roman de la Rose”!!! e Trobadours Cortesi D’ Oc, d’ Oil e del Chisciotte tanto amati.

    • Giambattista Basile “Lo cunto de li cunti” (©2009, Garzanti)

    • Giuseppe Pitrè “Fiabe e novelle siciliane” (©2010, Bacheca)

    • Guido Gozzano. La danza degli gnomi e altre fiabe (©2019, Ali Ribelli)
    le Favole & leFiabe & “Lo cunto de li cunti”

    Andando in fuga musicale:

    • Jacob Wilhelm Grimm. Tutte le fiabe (©2011, Newton & Compton)

    • Giuseppe Cocchiara “Storia del folklore in Europa” (©2016, Bollati Boringhieri)

    • Daniele Ferrero: “La struttura simbolica del Gioco dell’Oca”, “Personaggi delle fiabe e Archetipi junghiani”, “La classificazione delle fiabe secondo l’indice Aarne-Thompson”, “La Magia della Fiaba, sul significato esoterico delle fiabe”
    , “Le fasi della Grande Opera negli Arcani Maggiori dei Tarocchi”,
    “Tarocchi e cabala”

    • Jude Ellison, Sady Doyle. Il mostruoso femminile (©2021, Tlön)

    • M. Esther Harding “I misteri della donna” (©2014, Astrolabio) & “L’energia psichica. La sua fonte e le sue trasformazioni” (©2014, Astrolabio)

    L’Opera-ccia tuttatutta di Vladimir Propp, e di Robert Graves,
    William Butler Yeats…

    • Michael Bachtin: (già abbondantemente nominato, quello di prima…): “Dostoevskij. Poetica e stilistica”,
    (©1968, Einaudi), “Estetica e romanzo” (©1979, Einaudi),
    “L’opera di Rabelais e la cultura popolare” (©1979, Einaudi)

    • Luigi Malerba “Storie dell’anno mille” favoloso!!! (©2020, Bompiani)

    • “Edipo alla luce del folclore. Quattro studi di etnografia storico-strutturale (©1975, Einaudi) – “Le radici storiche dei racconti di fate” (©1972, Bollati Boringhieri)

    • Giovanni Kezich. Carnevale, la festa del mondo (©2019, Laterza)

    • Giovanna Zoboli. L’importanza di perdersi nel bosco (©Doppiozero)

    • W. Ladson Hinton. Buffoni, buffoneria, e senso del ridicolo (Bill Willeford)

    • Robert Kirk. The secret commonwealth of elves, fauns and fairies (©2012, Dover)

    • Jean Markale “Halloween. Storia e tradizioni” (©2005, L’Età dell’Acquario)

    • Bretagna: “La pace tra il re e la regina” (©l’arte dei pazzi)

    • Thomas Maloryy “La morte di Tristano e Isotta” (©l’arte dei pazzi)

    • Wolfram von Eschenbach. La ferita del Re pescatore (©l’arte dei pazzi)
    • Wolfram von Eschenbach. Parzival infine ritorna al castello del Graal (©l’arte dei pazzi)
    • Alberto Massaiu “Storie di mondi passati; da Samhain a Halloween” (©A X I S ✵ m u n d i)

    • Alfredo Cattabiani “La festa di Ognissanti e il Capodanno celtico” (©A X I S ✵ m u n d i)

    • Philip Freeman “Celtic mythology, tales of gods, goddesses, and heroes (©2017, Oxford University Press)

    • Courtney Davis “A treasury of celtic design” , “Celtic and old norse designs”

    • Viviana Vivarelli. Rune, celti e guerrieri arcobaleno (©2007, Masada)
    …….

    • Marco Maculotti. La Sheela-na-Gig e il culto dei poteri generativi nel Cristianesimo Celtico (©A X I S m u n d i)

    Mia nonna buonanima da bambini piccoli mentre si mangiava ci raccontava storie macabre da gelare il sangue con squartati, imalati bolliti vivi ed orchi streghe e incubi mostri alla Nightmare (Freddy Krueger)

    era giusto e buono era normale!😀😀😀
    normalissimo; che finivano pure quasi tutte male.
    Nisba il “…e ti vissero felici e contenti”
    quando mai!

    • Luigi Capuana “Il raccontafiabe” (©2006, Sellerio)

    • Hans Christian Andersen “Tutte le Fiabe” (©2011, Newton Compton)

    Questa memoria condivisa di quello che Frazer del “Ramo d’oro” trova che accomuna il popolo ogni dove o quasi:

    • James G. Frazer “Il ramo d’oro. Studio sulla magia e la religione” (©2022, Astrolabio), “Maghi, sciamani e Re sacerdoti” (©2021, Cerchio della Luna),
    “La paura dei morti nelle religioni primitive” (©2016, Il Saggiatore)

    & & &:

    • Rober Graves… “The withe Goddness”

    • Vera Agosti. La figura del clown metafora della condizione umana (©2005, Atheneum)

    • Simone Petrelli. L’ondina siciliana (©Sguardo sul medioevo)
    • Simone Petrelli. Melusina (©Sguardo sul medioevo)

    • Simona Argentieri. Se la Chimera diviene un aggettivo, dal mito alla metafora (©Aracne)

    il nemico che accomuna ci dicevi, andrea, si
    ma il nemico era ‘nta Lu CUNTU DI LI CUNTI “u mali” – il male

    l’uomo nero babau della notte. il kraken.

    • Kainowska:

    “Бесы. I Demoni. L’elemento demoniaco nell’arte di Martina Corradi”
    Dzady. festa dei Morti polacca (©Kainowska).
    Fiabe nere, Gabriele Arruzzo (©Kainowska).
    Metodologie d’ipnosi e archetipi della fiaba nell’arte di Femke Hiemstra (©Kainowska).
    Ray Caesar. Citazionismo postmodernista, narrazioni e cicatrici (©Kainowska).
    Elena Monzo fra erotismo, parafilie, prostituzione sacra e demonologia.(©Kainowska).
    Alice In Wonderland (©Kainowska)

    Tutti articoli Kainowski!😎😋
    https://www.kainowska.com/sito/%D0%B1%D0%B5%D1%81%D1%8B-_-i-demoni/
    ……

    Ti era una Cultura-Memoriale Condivisa Tramandata Orale

    POP- ‘Orale Popolare poscia nell’Arte “colta” & di cultura in Massa:
    l’Alta-MIDCULT (Schifìu!!! pfui!😩😩😩)

    e la “BASSA”:

    (metto un po’ a cazzo, l’ordine consòno ve lo fate voi poi se così vi pare e piace)

    • Gillo Dorfles “Kitsch e cultura” Aut Aut 1963, & “Kitsch: antologia del cattivo gusto”
    FONDAMENTALI.

    • “Masscult & Midcult” (Dwight Macdonald) L’IMMORTALE!!!
    • Dwight Macdonald. Dal midcult al pop, andata senza ritorno (L’intellettuale dissidente)
    https://www.lintellettualedissidente.it/letteratura-2/dwight-macdonald-mass-culture-midcult/
    Pure FONDAMENTALe Macdonald non il burger paninaro!.

    • Marcel Danesi “Popular culture, introductory perspectives” (©2019,Rowman)

    • Luca Zenobi “Faust. Il mito dalla tradizione orale al post-pop” (©2013, Carocci)

    • Paolo Aldo Rossi “La fata turchina e le metamorfosi di Pinocchio” (©2021, Aispess)

    T’andiamo a delirare ed ululare l’ ECO, di Mecacci, Warhol, Roy Lichtenstein, Jasper Johns, Rauschenberg, Stella… ad libitum a seguitare)

    • Masscult, midcult, perché rileggere Umberto Eco mentre moriamo di fame (ilvedovo)

    • Luigi Bonfante “Popism. L’opera-mondo di Andy Warhol” (©Doppiozero)

    • Maurizio Calvesi. Pop Art (©Giunti)

    • Eric Shanes. Pop Art (©Parkstone press international)

    • Vita Fortunati. Fra Modernismo e Postmodernismo. Il pastiche di Antonia Byatt fra letteratura e pittura

    • Piero Vassallo. La rivoluzione postmoderna (©2014, Il Covile)

    • Giorgio Manganelli. La letteratura come menzogna (©1985, Adelphi)

    • Jurgen Habermas. Moderno VS Postmoderno

    • Monica Jansen. La novità del New Italian Epic. la fine del postmoderno letterario italiano (©2012, Noortje Peverelli)

    • Iain Chambers. Ritmi urbani. Pop music e cultura di massa

    • Alberto Mario Banti. Wonderland. La cultura di massa da Walt Disney ai Pink Floyd (©2017, Laterza)

    • Alberto Bullato. Blob e Midcult, da Flaubert a Ghezzi (ConAltriMezzi)
    • Alberto Bullato. Trash, Kitsch, Cult, Pop. onomatopee del postmoderno (ConAltriMezzi)

    • Andrea Coccia. È tornato Alessandro Baricco, re del Midcult (Linkiesta)
    • Pierfranco Pellizzetti. Tre culture. Rileggendo Il formaggio e i vermi e e “Masscult e Midcult”

    • Fabio Dei. Beethoven e le mondine. Ripensare la cultura popolare (©2007, Meltemi)

    • Dario Bonifacio. La Disneyficazione (©2022, Mimesis)

    • Daniela Panosetti. Vintage. Forme e stili di una mania collettiva (©Doppiozero)
    • Gianluigi Simonetti. Veltroni, il midcult, i bambini • Le parole e le cose

    • Remo Ceserani. Le ragioni del sangue.
    Tom Wolfe il New Journalism il romanzo (Le parole e le cose)
    • Remo Ceserani. L’occhio della Medusa (©2011, Bollati Boringhieri)

    • Alastair Sooke. Pop Art. Una storia a colori (©2016, Einaudi)

    • Alessandro Del Puppo. Pasolini Warhol 1975 (©2020, Mimesis)

    • Janis Hendrickson. Roy Lichtenstein (@ 1989 Benedikt Taschen)

    I Fumetti!!! Ne vogliamo parlare?:
    – prima striscie… del Signor Bonaventura, caroselli della linea nera…
    https://www.youtube.com/watch?v=GV3BqbsyaUk

    • Sto. Qui comincia la sventura del signor Bonaventura (©2022, Adelphi)

    • Federica Martini. Letteratura e fumetto (©2019)

    • Andrea Mecacci. L’estetica del pop. Teorie e miti della cultura di massa. Recensioni.
    • Andrea Mecacci. Dopo Warhol, il pop, il postmoderno, l’estetica diffusa
    • Andrea Mecacci. Il kitsch (©2014, Il Mulino)
    • Andrea Mecacci. L’estetica del falso (Dopo Warhol. Il pop, il postmoderno, l’estetica diffusa) (©L’INDISCRETO)
    https://www.ibs.it/ebook/autori/andrea-mecacci

    • Amy Jane Barnes. Rappresentazioni museali della Cina maoista, dalla rivoluzione culturale al Kitsch comunale

    • Gillo Dorfles. Kitsch. An anthology of bad taste (già detto sorry e tante scuse!🤔, ma ribadire è Bene!)

    • Anna Zinelli. Il problema estetico del kitsch negli scritti di Gillo Dorfles

    • Marco Belpoliti. Nel Regno del Kitsch (Doppiozero)

    • Mirko Lino. L’apocalisse postmoderna • Le parole e le cose²

    Ancora L’eco d’Eco Umberto Eco:
    • Umberto Eco. Sugli specchi e altri saggi (©2018, La nave di Teseo)
    • Umberto Eco. Sulla televisione. Scritti 1956-2015 (©La nave di Teseo, 2018)
    • Umberto Eco. Sull’arte. Scritti dal 1955 al 2016 (©2022, La nave diTeseo)
    • Umberto Eco. La misteriosa fiamma della regina Loana (©Bompiani, 2004)
    • Umberto Eco. Lector in fabula (©2020, La nave di Teseo)

    • Costica Bradatan. Per Umberto Eco tutto è un racconto (©L’INDISCRETO)

    E’ ancoramente
    • “Umberto Eco. Il superuomo di massa (©Bompiani, 1978)FONDAMENTALE!😎

    • Barbara Viscardi. Umberto Eco e il Postmoderno (©2011, all’Unitre di Alessandria)

    • Masscult e midcult. Perche rileggere Umberto Eco mentre moriamo di fame (©Il Vedovo)

    • Umberto Eco. Sei passeggiate nei boschi narrativi (©2018, La nave di Teseo)

    • Viviana Vivarelli “Altan, io ti amo” (©Masada)

    • • • ALTAN de “Romanzi sconvenienti”❤❤❤
    di Bompiani è il TOP del TOP fidatevi!😀😀😀😀😀😀
    vale la vita altro che pimpe e cipputi!

    • Marco Teti. Generazione Goldrake (©2018, Mimesis)

    • Marco Pellitteri. Mazinga nostalgia (©1998, Castelvecchi)

    • Beatrice Lorenzi. Il cammino dei ciliegi. Le donne nel Manga (©2023, il Saggiatore)

    • Marco Milone. Da dove viene l’enorme influenza dei manga (©L’INDISCRETO)

    • Marcello Ghilardi. Filosofia nei manga (©2010, Mimesis)

    • Stefano Cristante. Corto Maltese e la poetica dello straniero. L’atelier carismatico di Hugo Pratt (©2016, Mimesis)

    • L’Andrea Pazienza… “Pentothal”, “Zanardi”, “POMpeo”;
    che dove pigli pigli pigli bene; pure Scozzari “FIGATE” (Edito Mare Nero) FONDAMENTALI!

    Che, si sa! :
    • “La vita è un segno” Thierry Thomas (©2020, Mondadori)

    • Marco Maculotti. Nella zona del crepuscolo «Dylan Dog» (©A X I S m u n d i)

    • Enrico Cantino: Da Goldrake a Supercar Gattiger (©2018, Mimesis)
    • Da Lamù a Kiss me Licia (©2014, Mimesis)
    • Dall’incantevole Creamy a Pollon (©2018, Mimesis)
    Siamo all’infanzia dei mitici anni ’80
    https://www.marsilioeditori.it/libri/scheda-libro/2970806/ottantafame

    • Claudio Ciociola. L’italiano tra parola e immagine graffiti, illustrazioni, fumetti (©2020, GoWare)

    • Claudio Morici. Actarus. La vera storia di un pilota robot (©2007, Meridiano Zero)

    • Claudio Paglieri. Non son degno di Tex. Vita, morti e miracoli del mitico ranger (©2016, Marsilio)

    • Andrea Carlo Cappi. Diabolik – La lunga notte (©2006, Alacrán)

    • CandyCandy che Poesia cuore Terence e le sue Bianche Rose a Artnoveaure i Cancelli Liberty dei sogni colorati del Fiore dai sette colori di “Lulù l’angelo tra i fiori”;

    e di fiore azzurro di Novalis:“Die Blaue Blume” (Heinrich von Ofterdingen)
    https://artistanews.com/il-fiore-azzurro-di-novalis-la-centralita-della-poesia-nel-processo-iniziatico-verso-lirrangiungibile/

    • Giorgio Bertellini “Emir Kusturica (©2015, Il Castoro) per gli slavi e così via per gli altri… cioè riallacciandomi da qualche parte intorno al “popolo” “Memoria Condivisa” il Kusturica…
    (…che non mi divago in lungo mica con le liste io!)

    poi ribadisco – che forse è striminzito, smilzo, e non è chiaro –
    è venuta, è eiaculata, l’arte popolare Villaggiata nel Globale :

    il Cinemame (commedia italiana, Monicelli, Petri, Dino Disi la Wertmuller…
    e VERI attori:
    Manfredi, Tognazzi, Mastroianni, Gassman, Gian Maria Volonté, la Vitti & la Melato … la lista è lunga un chilometro buono e oltre ancora.

    • Gioacchino Toni: Alfredo Rossi, Elio Petri e il cinema politico italiano. La piazza carnevalizzata

    • Mario Monicelli “La commedia umana” (©2016, Il Saggiatore)
    “Il mestiere del cinema” (©2012, Donzelli)

    Cinema che nasceva dalla letteratura poiché sceneggiato & A-soggettato
    dai + grandi narratori e autori.

    Brancati, Flaiano, Manganelli, Guerra, Suso Cecchi D’Amico e il padre,
    Fruttero & Lucentini…

    Monicelli e “I mostri di Dino Risi voglio dire!!!😎😎😎

    altro che il vivaviva Garibaldi – quello di Sergio Caputo innamorato è Grande😀 –
    https://www.youtube.com/watch?v=4lv6NXxFa0c
    (…che pure lui ti fu ferito, ad una gamba con l’Anita…) e storia epica e retorica scuolastica non SCOlastica.

    Il cibo:
    • Lorena Bianconi. Le origini “pagane” della festa bolognese della porchetta (©A X I S ✵ m u n d i)

    • Massimo Montanari FONDAMENTALE!

    • Piero Meldini “Gli italiani e il cibo negli ultimi due secoli” (©2014, Guaraldi)

    • Ugo Tognazzi “L’abbuffone. Storie da ridere e ricette da morire” (©1974, Rizzoli)

    …metti i polacchi – a dirne uni – di Chopin che ogni popolo lì ha il suo Breviario di preghiere agli antenati sua.

    Ossian (James Macpherson ), Dickens cogli Albioni, Caledoni, :

    • Eric J. Hobsbawm “L’Invenzione della tradizione” Einaudi.

    Un pochettino tutte palle Ossian, J. R. R. Tolkien…
    BEllissime Palle!!!

    e le tradizioni ma che importa visto che re-ligìava, accomunava, univa in fratellanza ogni ceto,
    pure l’analfabeti che lo carpivano dall’aria.

    L’AURA-Zeitgeist quel che vi pare!

    L’Adesso che oggidì cosa è che ci fa popolare popolicchio
    livellato nel villaggio (scemo del🤡🤡🤡) globale?

    Il GRAN DISCORSO in sottofondo INTERTESTESTUALE SOTTINTESSO A RE-LIGI’ARCI? COSA?

    C’è , eppure c’è come non mai ed è Cattolico universale
    nella sua Livella.

    • Michele Smargiassi “Fenomenologia del dilettante kitsch”
    https://smargiassi-michele.blogautore.repubblica.it/2015/02/09/fenomenologia-del-dilettante-kitsch/comment-page-1/

    Smargiassi leggerli tutti e i commenti pure; raccomando-mi!😀

    • Lorenzo Marras “L’autunno del Pop e l’equivoco estetico Britney Spears at the edge of time”

    • David Le Breton “La cucina del disgusto (Il sapore del mondo. Un’antropologia dei sensi)”: “Il sapore del mondo” (©2007, Rafffaello Cortina), (ma tutta la sua cronologia estausiva).

    • Vito Teti!

    E PIERO CAMPORESI, MASSIMO MONTANARI; fondamentali ancora😉😊😋
    • Massimo Montanari “Il cibo come cultura” e tutti l’Altri ancora… (©2010, Laterza)
    tipo che so’:
    • “Il riposo della polpetta” (©2009, Laterza) & “Il sugo della storia”

    Marino Niola, Elisabetta Moro…

    • Matteo Maculotti. Il ritorno di Pinocchio. Nuovi sviluppi di una mitopoiesi nella letteratura italiana per l’infanzia (ovvero GIORGIO MANGANELLI❤)

    • Orazio Labbate. L’Inferno senza bussola di Manganelli (©HuffPost)

    • Graziella Pulce “Un’allucinazione fiamminga. Il «Morgante Maggiore» raccontato da Manganelli” (©2006, Socrates)

    • Giorgio Manganelli originale l’ “Hilarotragoedia” (©2014, Adelphi)

    …e il suo “Pinocchio” un libro Parallelo l’ho citato?
    https://www.adelphi.it/libro/9788845916717
    e quello pure (con Pulcinella questa volta buona) di Giorgio Agamben?
    • Giorgio Agamben. Pulcinella ovvero Divertimento per li regazzi (©2016, Nottetempo)
    • Giorgio Agamben. Pinocchio (©2021, Einaudi). Pinocchio Tira!😉

    e ti ci metto pure tornando al citazionismo maniacale postmoderno lì a raschiare la pentola del FU Modernismo Avanguardiano (De Micheli, Barilli…)

    Ti ci metto riguaro al PostModerno e AntiModerno
    (“Gli antimoderni. Da Joseph De Maistre a Roland Barthes”
    di Antoine Compagnon)

    Ti ci metto un tale in mezzo al mazzo:
    • Miguel Martinez “Premoderno, Moderno, Postmoderno” (©2017, Kelebek Blog)

  56. Ros scrive:

    un : “Il tuo commento è in attesa di moderazione.
    30/11/2023 alle 5:17 am”
    questo è il seguito ululato

    https://kelebeklerblog.com/tag/idealismo-magico/

    https://kelebeklerblog.com/2017/07/10/premoderno-moderno-postmoderno/

    https://www.artribune.com/report/2012/07/il-kitsch-ieri-e-oggi-secondo-gillo-dorfles/

    Dorfles Gillo – Gilles Pierrot di Watteau (“Ritratto dell’artista da saltimbanco”
    di Jean Starobinski)

    Pure Andrea Mecacci sull’argomento …
    (il KITSCH – il Il Borghesino salottiero Biedermeier – c’entra con la Memoria Condivisa e Popolare; credeteci!) …Pure Andrea Mecacci sull’argomento
    è buono.

    • Milena Jesenská “Elogio del kitsch”:
    by renata morresi • 5 giugno 2018

    [Milena Jesenská (1896-1944), nota come corrispondente di Kafka e sua traduttrice, fu lucida commentatrice della società mitteleuropea tra le due guerre e fine interprete delle pulsioni grottesche e tragiche del suo tempo; venne deportata nel 1940 a Ravensbruck “al fine di essere rieducata”.

    Possiamo finalmente leggere molti dei suoi scritti e alcune lettere a Max Brod in un bel volume curato da Dorothea Rein,

    Qui non può trovarmi nessuno, da poco uscito per Giometti&Antonello.

    L’estratto qui pubblicato è un articolo del 1922.

    Se ho deciso di fare le lodi del kitsch ciò non significa che lo ritenga buono e rispettabile. Lungi da me è pure l’idea di sostenere che sia bello; e sarei fortemente imbarazzata se dovessi elencarne i pregi.

    Tuttavia, dopo due ore passate a bighellonare per la città mattutina piena di sole, mi è venuta voglia di fare qualcosa di un po’ folle.

    Kitsch?

    Cos’è il kitsch? Qualcosa di superfluo, futile, una bolla sulla superficie del tempo: ma una bolla magnifica, multicolore.

    Qualcosa di spudorato, senza veli. Non esistono un kitsch buono e un kitsch cattivo.
    Esiste il kitsch e basta. Un grazioso giocattolo senz’anima.

    Del resto il kitsch è il nostro pane quotidiano. Chi lo riconosce?

    Soltanto pochi di noi. Però ci difendiamo da esso con mugugni da vecchi conservatori, senza sapere esattamente come e dove esso sia.

    In che modo deve esprimersi la nostra epoca, l’epoca delle fabbriche, delle automobili, dei bar, delle borse?

    In che cosa può incarnarsi in una trasposizione metafisica?

    In Succini, per esempio.

    Che dolce voluttà darsi a questa non-arte!

    Trovarsi di fronte a questa brillante spudoratezza e provare gioia, significa essere capaci di godere. Essere capaci di godere non significa lasciarsi trascinare dal piacere, ma afferrarlo e domarlo con la gioia, scacciarlo con una sana allegria.

    Disgraziato chi non ha mai conosciuto l’ebbrezza. Infelice chi non ha mai conosciuto la
    spensieratezza.

    Miserabile chi non si è mai innamorato di una piccola commessa dalle gambe un po’ storte di un negozio di periferia, una donna banale, ma ai suoi occhi una dea.

    Il mondo non è così come è, ma come noi lo vediamo.

    In questo modo non è più ricco, al contrario, è più povero.

    Manchiamo d’immaginazione per poterlo vedere così com’è.

    Siamo troppo sciocchi per essere veramente virtuosi.
    Virtù non significa non commettere peccato.

    Virtù significa sapere
    che cos’è il peccato.
    A una semplice giostra dai vivaci colori nei pressi della città – nell’avvallamento dietro il ponte Palacky – si presta appena attenzione.

    Non perché sia priva di una sua magica bellezza, ma perché quelli che vi passano accanto temono il kitsch.

    Nelle loro anime, che sono avvezzi a portarsi dietro in frac e colletto inamidato da un ufficio all’altro,
    questa giostra, con le sue frange e i suoi campanellini, il suo rivestimento di velluto rosso e i suoi galloni dorati, non evoca l’immagine di un castello incantato e di una bella principessa,
    come nell’anima di un fanciullo che, succhiandosi il pollice, se ne sta lì davanti in contemplazione. Nondimeno questa giostra è
    un pezzo di giovinezza che se n’è andato.

    Ormai sono diventati persone serie di raffinati gusti artistici; ormai sono poveri e avari.

    Ma il velluto rosso e le anatre di legno sono affascinanti, graziosissimi, è soltanto la nostra stupida esperienza a ingannarci facendoli apparire consunti e pieni di pulci.

    E le coccarde bianche per il giorno dei morti al cimitero di Olsany e le cornicine di
    perle blu intorno a rose di latta sono una stupenda celebrazione del lutto e chi le trova di cattivo gusto è uno stupido.

    Le catinelle di porcellana bianca e le tazze decorate con colombelle che si
    vedono al Kohlmarkt, accanto al venditore di uccelli dal cui negozio viene un odore di scoiattoli, sono graziosi inni alla banalità più sfacciata e assurda
    – e se alla loro vista non battiamo le mani per la gioia, ne ha colpa soltanto la nostra insulsa prosaicità.

    Ci sono persone che hanno paura di spendere denaro per procurarsi qualche piacere.
    Non credete loro se vi dicono di essere virtuosi.

    Sono deboli, sanno che non avrebbero la forza di dire «basta», che continuerebbero a gridare «ancora»; è per questo che, pieni di superbia, dicono «mai».

    Per essere capaci di leggerezza bisogna avere dello spirito. Che la leggerezza sia frutto
    della disperazione non è che un luogo comune. Prendere sul serio la leggerezza è di cattivo gusto.

    Ma assaporare la leggerezza senza lasciarsene prendere la mano è una forma superiore di vita.

    Stendhal la elogiò ma non riuscì a controllarla perché era vanitoso;

    Laforgue vi riuscì e morì proprio per questa forma di vita che oggi viene cantata da Jules Romains.
    Evviva gli allegri compagni capaci di andare con leggerezza al fondo delle cose!

    Chi prende il kitsch sul serio manca di gusto.

    Il kitsch non vuole essere preso sul serio.
    Ci ammicca, ci stordisce, ci abbaglia e sta a noi non lasciarci abbagliare.

    Gioitene e poi prendetevi gioco di esso. Tenetevene a una certa distanza e passategli serenamente accanto in una bella mattinata di sole come questa.

    Smascheratelo, in modo da renderlo innocuo.

    Una volta
    smascherato qualcosa, lo si può anche amare, un po’ per pietà, un po’ per scherzo. Ma chi disprezza il kitsch è ridicolo, come le signore distinte che disprezzano le donne di strada.

    Noi abbiamo bisogno del kitsch per superarlo.

    Abbiamo bisogno di tutto ciò che è brutto per sbarazzarcene.

    Questo è un processo sano, grande, importante che avviene nell’uomo. È il
    processo stesso della giovinezza.

    Quanti si sono liberati di piccole meschinità, possono
    assurgere alla giusta grandezza.

    Quanti invece non hanno avuto questa possibilità si consumano nel maligno desiderio di piccole bassezze che poi commettono di nascosto non appena nessuno li osserva.

    Molte persone giuste si volgono dall’altra parte, sdegnate, di fronte al kitsch. Diventano pesanti.
    Ma la leggerezza è un dono di Dio.

    Nella leggerezza c’è più verità, più morale, più spirito. Le persone più leggere sono al tempo stesso le più pesanti e, giacché stanno alle sommità, sono sole.

    Questo primo sole primaverile di fine gennaio mi spinge a questo inno alla sbrigliatezza; le
    piccole vetrine piene di cianfrusaglie sono allegre come le statuette colorate e gli orribili manifesti all’entrata dei cinema e le croste che si vedono alle esposizioni e la musica che risuona fastidiosamente per le strade;

    metà paese, metà piccola città, formiamo nell’insieme una
    metropoli dove il cattivo gusto strilla e tira fuori la lingua a ogni angolo di strada. Che
    sciocchezza è voltarsi dall’altra parte sdegnati.

    Tutto è vita.

    Il mondo sarebbe noioso da morire se ci riservasse soltanto nobili piaceri.

    Gli uomini sono grati alle ragazzine della loro giovinezza come alle donne della loro maturità.

    Hanno ragione.

    Non si prova forse riconoscenza verso ciò
    che ci ha arricchito?
    Ecco quanto di più immorale esiste al mondo: la mancanza d’intuito e la stupidità.

    L’uomo che è consapevole di quello che fa può già contare sul perdono di Dio.

    Voltarsi dall’altra parte, sdegnati, di fronte al kitsch è altrettanto immorale quanto adorarlo: in entrambi i casi non sappiamo quello che abbiamo davanti.

    Ci sono cose che è del tutto assurdo prendere sul serio, ma contestare la loro importanza significa essere ciechi. Ci sono cose tanto necessarie, giuste, buone – e inutili come un suicidio mancato.

    L’uomo deve poter guardare oltre le montagne.

    Tutte le folli ragazzate della nostra vita lasciano in noi ricordi felici.

    È in queste pazzie che mettiamo il meglio di noi stessi, la nostra inesperienza, la nostra voglia di vivere, i nostri desideri, il nostro slancio.

    Basta che esista una sola persona buona e leggera perché Dio perdoni a migliaia di cattivi giusti.

    Noi non conosciamo la vera gaiezza.

    Essa non ci è data.

    Non sappiamo essere spiritosi, ma solo rozzi e scurrili.

    I nostri cabaret sono – salvo rare eccezioni – volgari.

    I nostri giornali umoristici miseri e scadenti.

    I nostri ritrovi notturni, i bar, le sale da ballo e gli altri locali di infimo ordine oppure noiosi.

    Noi non abbiamo niente in comune col kitsch.

    Nei nostri vagabondaggi notturni
    ignoriamo la tenue grazia dei parigini.

    Il vino ci rende sentimentali e piagnucolosi, sognanti e malinconici.

    Divertirsi, da noi, è considerato un male.

    Al contrario, divertirsi significa dare
    ossigeno all’anima.

    La gaiezza è l’igiene spirituale dell’uomo, un soffio d’aria pura in una stanza
    che sa di rinchiuso.

    Questa paura di perdere la propria dignità, questa incapacità di un sano ridere

    – vi assicuro che sto parlando di qualcosa di delicato, fine e prezioso, quantunque non sembriate credermi –

    sono la più grande maledizione della nostra vita.

    Se riuscissimo ad essere più leggeri,
    riusciremmo anche ad essere più naturali quando si tratta di essere seri.”

    https://www.ibs.it/ritratto-dell-artista-da-saltimbanco-libro-jean-starobinski/e/9788884167002

    • Ros scrive:

      ps
      ce ne un altro sopra no passato in moderazione e questo sopra è il seguito;
      no so se si è capito. Mica che mi spiego bene certe volte😊

      • Ros scrive:

        Del Kitsch (fenomeno popolare di “Memoria Condivisa Popolare Identitaria pure;
        oggidì assiduamente partecipato in tutti i lochi,
        oltre a Cesarani Remo, Dorfles Gillo-Gillles, Andrea Mecacci…)

        ne parla magnificamente-politicamente Milan Kundera😀 ne:

        • “L’insostenibile leggerezza dell’essere”,
        e in molti altri.

        • “L’Arte del romanzo”,

        • “i Testamenti traditi”,

        • “La vita è altrove”…

        … e poi il bellissimo
        • “Il sipario”,
        & l’altrettanto e forse pure + bello 😎😍❤

        • “Jacques e il suo padrone. Omaggio a Denis Diderot in tre atti”
        https://www.ibs.it/libri/autori/milan-kundera

        con “L’Arte del Romanzo” è….
        …che più non saprei come dire e sbrodolare😀

        ve lo posterei pure, ma è lungo, e a me le cose lunghe… 😒😒😒

        • Ros scrive:

          ps
          ancora l’ultimo quest’oggi giuro

          Tutti quei libri citati
          (commento fantasma, per ora😉…nel commento non passato, ancora,
          poiché in moderaz: “Il tuo commento è in attesa di moderazione. 30/11/2023 alle 5:17 am”)

          libri, dicevo, e cosi coi segnetti stampicchiati sopra a significare cose…

          ebbene li ho tutti;
          e in maxima parte li ho pure letti
          (vita persa ahimè buttata mi pare certe volte😔
          , altre poi no però😁😋😎)

          Se qualched’uno li vuole passati chieda pure tramite Miguel
          (ovvio che vale per lui pure, la cosa😉)

          Ciao
          Ros

          • Ros scrive:

            ps

            io: “…Tutti quei libri citati… Se qualched’uno li vuole passati chieda pure tramite Miguel
            (ovvio che vale per lui pure, la cosa😉)…”

            Quelli liberi dal copyright, liberamente messi in rete dall’autore bontà sua intendevo;
            ovvio😉

  57. Peucezio scrive:

    Miguel,
    “Guarda che banalmente le intenzioni di ogni parte che fa una guerra è quella di vincere e di abbattere il proprio nemico.”

    Sai che proprio non condivido il tuo funzionalismo radicale?
    Sicuramente coglie una parte della realtà, ma non tutto.

    La guerra è espressione anche e forse prima di tutto degli istinti aggressivi umani.
    Così come il tifo violento, le risse, l’ubriaco che picchia la moglie…

    Certo, dietro la guerra ci sono anche interessi, sistemi organizzati quali sono gli stati.

    Ma tu sopravvaluti il livello di razialità ed efficienza degli apparati dello stato, che sono fatti da uomini, quindi per definizione
    1) in larga parte stupidi,
    2) preda anche di istinti, nevrosi, scompensi, vizi, manie, emozioni.

    E comunque la guerra, fra tutte le attività degli stati, è quella in cui più emerge la disfunzionalità e l’irrazionalità umana.
    Anche dietro la costruzione dell’Autostrada del Sole o dietro i progressi della medicina ci sono avidità, compensazioni di bisogni emotivi, ecc., però c’è anche razionalità, uso ottimale o quantomeno funzionale di risorse, ecc.
    La guerra moderna è solo un modo più organizzato di dare4 spazio alla regressione ferina dell’uomo.

    L’uomo ha capacità razionali, ignote anche alle specie di primati più evoluti, ma ha anche un sostrato ferino, in comune probabilmente anche con gli organismi monocellulari.
    E le prime non è hanno il potere di far sparire il secondo, al massimo di contenerlo in parte. Ma solo, ahimè, in parte.

  58. Francesco scrive:

    >>> Per prevenire un attacco NATO dall’Ucraina orientale.

    Siccome sono costretto a credere che Andrea davvero ci creda, a questa incredibile cazzata, invoco l’infermità mentale.

    Nella speranza che invece sia prezzolato, sarebbe molto ma molto meglio.

    PS scusate se la mia normale bonomia e pazienza sono un pò in crisi ma essendo un tifoso del Milan è un brutto periodo.

    PPS “prevenire un attacco NATO dall’Ucraina orientale”. No davvero, rischio di pisciarmi addosso dal ridere ogni volta che lo rileggo. Forse quando gli USA hanno iniziato la Seconda guerra del Golfo ho letto stronzate del genere.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ francesco

      “cazzata”

      Non conta che ci crediamo noi.

      Conta che ci credano i Russi. (E per quello che vedo io, anche fra i Russi che conosco, magari non ci credono al 200% ma al 10% sì, e dati i precedenti non saprei come dargli torto).

      E soprattutto conta che gli USA sapevano benissimo che i Russi ci credevano (come dimostrano le parole che Biden ha pronunciato molto prima di Putin e che ho ripetutamente postato) e che ciò nonostante sono andati a anti lo stesso.

      Del resto, perché Kennedy ha scatenato la Baia dei Porci? Non avrà mica creduto che l’URSS volesse un olocausto nucleare, no?

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  59. Francesco scrive:

    x Peucezio

    >>> Ma io vorrei capire, in epoca sovietica tutti ‘sti nazionalisti ucraini del cazzo dove cazzo stavano?

    Questa è facile: sotto due metri di terra, se erano tipi impulsivi e imprudenti. Oppure, se erano pazienti e furbi, aspettavano che passasse la nottata. Non avevano un solo amico in tutto il mondo, non potevano fare della lotta armata contro l’URSS – anche se fino agli anni ’50 ci hanno provato – e allora hanno atteso. E sospetto tifato per le loro squadre sportive contro quelle russe nei campionati sovietici. So che per i lituani ogni vittoria dello Zalgiris era una particolare soddisfazione.

    • Peucezio scrive:

      Non mi sembra che in Ungheria e in Cecoslovacchia abbiano fatto così.

      E ti dirò anche che se hanno perso è anche perché alla fine si sono arresi.

      Senza il consenso non governi. Mica puoi uccidere tutti gli abitanti di un territorio.
      Oppure, sì, lo fai, ma allora è un altro conto.
      Non mi risulta che i sovietici abbiano fatto il genocidio dei popoli sottomessi.

      • Francesco scrive:

        In Ungheria e Cecoslovacchia c’erano alcune differenze

        1) storiche, sia come minori legami con la storia russa, sia come Holodomir
        2) geografiche, erano paesi vicini al confine, potevano sperare in aiuti dall’esterno

        Credo sia per questo che gli ungheresi hanno pensato di ribellarsi. I cecoslovacchi no, sono stati schiacciati e basta.

        “Senza il consenso non governi” … non darei una interpretazione estensiva di questa massima. Giusto per dirne una, mica devi avere il consenso di tutti. Pensa a Saddam Hussein , che aveva il consenso di tutte le minoranze.

        E per fare una rivoluzione ci vogliono le circostanze giuste.

    • roberto scrive:

      francesco si riferiva agli ucraini,
      e non solo ha perfettamente ragione ma aggiungo una cosa nota a tutti: nell’URSS avevano lo spostamento dei popoli molto facile in ottica “russificazione”…se qualcuno ha tempo cercate i dati di spostamenti di russi in ucraina e ucraini un po’ dappertutto

      • Peucezio scrive:

        E loro zitti e buoni si facevano spostare.
        E ora rompono i coglioni.
        No, questi nazionalismi indotti in salsa MacDonald, queste identità ataviche riscoperte a suon di Coca Cola mi lasciano un po’ scettico.
        Anche perché di ucraini ne ho conosciuti un po’, con una ci uscivo pure.

        • Francesco scrive:

          Peucezio

          non fare il cazzone dai! lo sappiamo tutti che opporsi a Stalin, essere sospettabili di aver mai preso in considerazione l’idea di opporsi anzi, era un modo certissimo per crepare, e male.

          Zitti e buoni era l’unico modo per restare vivi, almeno una parte dei deportati.

          Il che potrebbe aver permesso a Stalin di risolvere alcuni annosi problemi, tra l’altro. Ma non sono un esperto di popoli slavi o centroasiatici.

          Parlare di nazionalismi indotti dalla Coca Cola è ridicolo, alla luce di un paio di secoli di guerre europee indotte dal virus del nazionalismo.

        • Roberto scrive:

          Peucezio

          “E loro zitti e buoni si facevano spostare.”

          Scusa ma gli spostamenti di popoli nell’URSS così come la russificazione sono dei fatti. O hai qualche dubbio in proposito (no non qualche battuta, intendo qualche dubbio serio)

  60. Francesco scrive:

    >>> Non si può escludere.
    Ma non si può nemmeno escludere che Biden avrebbe alzato il tiro delle provocazioni con ogni mezzo fino a quando l’invasione non ci sarebbe stata comunque: era chiaro che voleva quello.

    Beh, qui siamo al grado zero del delirio.

    1) “non si può escludere”
    2) “era chiaro”

    Davvero, siamo ridotti così male? volete che vi parli di come è messa la difesa del Milan per colpa degli infortuni a valanga?

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ francesco

      “delirio”

      Anche Biden delirava quando diceva che a furia di espansione a est della NATO la Russia avrebbe reagito male?

      E nonostante ciò ha continuato, col figlio che intrallazza a a Kiev, le multinazionali USA che facevano land grabbing ecc.?

      https://youtu.be/94Kl2rbl6A4

      Belín che delirio!

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        Posso essere sincero? Sì, Biden sbagliava alla grandissima a dire una cosa del genere.

        Sulle fesserie da trumpista non dico nulla.

  61. Francesco scrive:

    >>> Semmai il suo errore gravissimo è stato non farlo nel 2013, non come invasione ma come supporto militare a Janukovič, ai primissimi segni di insurrezione di piazza.
    Come ha fatto in Kazakistan d’altronde.

    Beh, che dire. oggi in effetti è morto Kissinger, che sulla necessità di reprimere le insurrezioni di piazza (o di palazzo) aveva idee chiare. Vi segno nel gruppone.

  62. PinoMamet scrive:

    Per ADV che ogni tanto ci ricorda l’operato di Irgun e soci, ricordiamo anche i famosi “arabi che non avevano nulla contro gli ebrei ”
    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Massacro_di_Hebron_del_1929

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ pino mamet

      “Arabi”

      Del senno di poi son piene le fosse.

      Vogliamo fare una conta del rapporto fra civili Israeliani ammazzati dai Palestinesi e civili Palestinesi ammazzati dagli Israeliani?

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  63. Francesco scrive:

    >>> quando la stessa cosa è pericolosa quando la fanno i russi, non lo è se la fanno gli americani.

    Giusto per la precisione, i sovietici a Cuba avevano già messo i missili (e grazie al Cielo che gli statunitensi non se ne accorsero o sarebbero partiti i missili).

    In Ucraina non c’è mai stato un solo missile a testata atomica USA o NATO, non c’era l’adesione alla NATO, non c’erano basi NATO o USA, non c’è mai stato nessun piano di farne una base di missili. Anche se come deterrenza delle voglie russe sarebbe stato molto opportuno, dal punto di vista ucraino.

    Quindi affermare che è “LA STESSA COSA” è SBAGLIATO. Anche senza andare a studiare la tecnologia disponibile nel 1960 e i confini della NATO nel 2021. E il rapporto di forze tra i due campi nel 1960 e oggi.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ francesco

      “grazie al Cielo che gli statunitensi non se ne accorsero”

      A parte che se ne accorsero eccome con le foto dagli U2 (ah, sovranità dello spazio aereo! Te l’immagini la cagnara johnwainita, se un Tupolev avesse sorvolato Washington o Londra? 😉 )…

      …hai appena dimostrato col tuo stesso esempio che i Russi sono più svegli degli Statunitensi, visto che loro se ne sono accorti eccome.

      Del resto sarebbe stato difficile il contrario

      https://www.ansa.it/nuova_europa/it/notizie/rubriche/altrenews/2021/09/20/ucraina-via-a-esercitazioni-militari-con-usa-e-paesi-nato_5e88a84e-17cc-4f7f-97ea-0691a4322ab4.html

      Ti ricordo che non solo Sebastopoli sta alla Russia come Norfolk agli USA e Taranto all’Italia, ma che gli acciai speciali per i Tupolev li forniscono le acciaierie del Donbass.

      Secondo te come reagirebbe Washington se il Canada o il Messico facessero grandi manovre sul loro territorio con la Cina o la Corea del Nord?

      Rispetterebbero la sovranità degli altri Stati? 😉 😉

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Fuzzy scrive:

        https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/02/14/ucraina-stoltenberg-la-guerra-non-e-iniziata-a-febbraio-dal-2014-la-nato-ha-supportato-kiev-con-addestramenti-ed-equipaggiamenti/7065190/
        Beh, l’Ucraina non è mai entrata nella Nato, ma in compenso è stata molto supportata a partire dal 2014.
        Poi se sia stato un supporto per difesa o per attacco dipende dai punti di vista.
        Immagino però, che ai russi, quelle esercitazioni a poca distanza da Mosca, dessero fastidio.
        Come nella tortura cinese, a volte basta una goccia insistente, per far saltare i nervi.
        Ma son cose su cui sono già stati scritti chilometri di articoli. Non c’è modo di venirne fuori con una certezza

      • Francesco scrive:

        1) gli USA si accorsero che a Cuba stavano preparando le installazioni per i missili sovietici, non che alcuni fossero già in loco. Non che cambi molto ma io ho letto questo.
        2) le esercitazioni miste post-2014 non sono esattamente “basi NATO con armi nucleari”. Stai cercando di buttarla in cagnara? o sia che hai solo argomenti di emme?
        3) Sebastopoli sta in Ucraina o sbaglio? e la Russia ha firmato un trattato riconoscendo l’indipendenza delle altre 14 repubbliche sovietiche? fine questioni. o meglio, eventuali questioni stanno alla voce “imperialismo”
        4) periodi ipotetici contro invasioni effettive. devo aggiungere altro?

        davvero, ti conviene parlare di calcio

        • Fuzzy scrive:

          Boh, mi sono messo nei panni dei russi.
          Mica ho detto che l’invasione era giustificata.
          Non è nemmeno giustificato lo sterminio di 5000 bambini palestinesi
          O le guerre preventive. Quanti morti ci sono stati a Falluja bruciati con le bombe al fosforo?
          https://it.m.wikipedia.org/wiki/Fallujah._La_strage_nascosta
          È che semplicemente il mondo va così.
          È proprio fatto in questo modo.
          Tu gli rompi i coglioni a Putin con le esercitazioni e lui, anche per questo motivo, ti invade. Basta.

          • Fuzzy scrive:

            Ops, ora mi appare il commento che precede il mio, verso cui gli insulti erano diretti. E non a me, per fortuna.
            Comunque esprimo totale solidarietà nei confronti delle argomentazioni dell’imperturbabile Di Vita.

          • Francesco scrive:

            >>> Tu gli rompi i coglioni a Putin con le esercitazioni e lui, anche per questo motivo, ti invade.

            Mah, in effetti non sono d’accordo. Il mondo non è fatto così, è Putin che è fatto così.

            Potrei concordare solo nel senso che, tenendo conto di come è fatto Putin, bisognava agire secondo i più brutali criteri della forza e non aspettandosi che il diritto e i trattati avessero qualche valore.

            Come di fronte a Stalin, una bella Cortina di ferro, ben presidiata, che mandasse anche a lui un chiaro messaggio.

            • Fuzzy scrive:

              Che da un lato ha accerchiato la Russia con nuovi alleati sempre più vicini ai suoi confini e dall’altro ha militarizzato la zona con esercitazioni e nuovi contingenti. Mosca ha invano provato a cercare una mediazione sul piano diplomatico spingendo alla creazione di una zona cuscinetto, ma questi appelli sono caduti nel vuoto costringendo la stessa Russia a spostare truppe e munizioni nell’area, in particolare coi sistemi missilistici Iskander piazzati nell’enclave di Kaliningrad,
              Dall’articolo che ti piace.

              Allora, mi par di capire, questi confinanti hanno preventivamente paura della Russia, che in quel momento sembra più interessata a vendere gas e petrolio.
              Allora la circondano. Iniziano a fare delle grandi esercitazioni militari al confine, e alla fine chissà perché la Russia diventa molto più pericolosa di quello che era prima.
              Perfetto.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ fuzzy

                “perfetto”

                È il classico esempio di profezia che si autoavvera: nel tentativo di evitare una guerra che si prevede possibile tanto si fa che si arriva a renderla sempre più probabile.

                È come Humphrey Bogart nel “The Caine Mutiny”: un comandante talmente paranoico nel suo timore che gli ufficiali al suo comando gli si ammutinino contro che alla fine quelli li fanno davvero.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                ZONA CUSCINETTO???

                COSTRINGENDO LA RUSSIA A PIAZZARE GLI ISKANDER A KOENIGSBERG?

                ma ti rendi conto di quello che scrivi? stai totalmente rovesciando i fatti.

                siamo proprio al “maestra, Matteo mi ha colpito il pugno col naso!”

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ francesco

              “Putin”

              No, Francesco. Il mondo non è fatto di buoni e di cattivi; o per lo meno, non il mondo della politica.

              Putin è fatto come Bismarck, come Kennedy, come Bush sr., come gli Ateniesi.

              Che sia Ucraina, il telegramma di Ems, i bombardamenti a tappeto sul Vietnam, l’invasione dell’Iraq o come l’isola di Meli, chi può praticare la distruzione lo fa preventivamente per evitare di rischiare di subirla.

              La reazione violenta della Russia all’allargamento della NATO fino ai suoi confini era ampliamente prevedibile e infatti è stata prevista dallo stesso Biden quando ancora Putin nessuno sapeva chi fosse.

              Criminale non è chi la scatena, criminale è semmai chi, pur avendola prevista per tempo, la provoca.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “Come di fronte a Stalin, una bella Cortina di ferro, ben presidiata, che mandasse anche a lui un chiaro messaggio.”

              Qui veramente ti dai la zappa sul piede da solo 🙂

              Stalin è l’esempio supremo se vuoi della paranoia russa:

              il socialismo “in un solo paese”, frontiere chiuse e sigillate, mappe farlocche per ingannare le spie, processi continui a poveracci sospettati di essere complici degli aspiranti invasori, cacciata dei Trotskij che volevano conquistare il mondo…

              E infatti Hitler la Russia l’ha invasa, per cui Stalin non aveva tutti i torti.

              Anche l’occupazione dell’Europa orientale era sempre un “allarghiamo le nostre difese”, fino alla costruzione del Muro di Berlino: il Muro mica l’hanno eretto gli euro-occidentali per fermare i russi.

              Allo stesso tempo, dove non si sentivano minacciati, i sovietici lasciavano massacrare i loro ammiratori, come in Grecia.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “Mah, in effetti non sono d’accordo. Il mondo non è fatto così, è Putin che è fatto così. ”

              Io resto sempre affascinato quando si comincia a dare un “Nome al Nemico”.

              E’ la differenza tra “Israele si difende dai terroristi” e “Netanyahu uccide i bambini di Gaza”.

              Tra “i democratici italiani difendono i diritti dei migranti” e “la Schlein copre gli stupratori nigeriani”.

              Tra “i piccoli imprenditori si lamentano di troppe tasse” e “la Meloni aiuta gli evasori”.

              Tra “le aziende statunitensi ci vendono il gas” e “Biden ci obbliga a mettere il rigassificatore a Piombino”.

              Dare un Nome al Nemico è un atto demoniaco. Non nel senso del “daimon” greco, ma di Satana il Guastatore, di Vernon Lee.

              • Miguel Martinez scrive:

                “Dare un Nome al Nemico è un atto demoniaco.”

                Dare un Nome al Nemico assolve chi lo fa da ogni accusa: non abbiamo di fronte sudtirolesi e sloveni che non hanno alcun desiderio di diventare fanatici sostenitori del Tricolore. Abbiamo “Cecco Beppe”, il mostro che odia gli italiani perché lui, personalmente, è cattivo. E la nostra è la guerra di tutti gli Italiani contro quel singolo uomo cattivo, che purtroppo ha un esercito alle spalle.

                Se guardate la propaganda fascista della Seconda guerra mondiale, il nemico era Churchill con il sigaro in bocca, mica “il popolo inglese”.

                Se prenderemo il Negus,
                gliene farem di belle,
                se lui farà il testardo
                noi gli farem la pelle!

              • PinoMamet scrive:

                Qualche volta però un sigaro è solo un sigaro, e qualche volta un nemico è proprio una persona;

                non sono così marxista (non sono affatto marxista, probabilmente) da credere che se al posto di Napoleone ci fosse stato qualcun altro, avrebbe fatto le stesse cose;

                nè tantomeno da credere che il signor Napoleone Bonaparte (per non parlare del solito Hitler) fosse una “necessità della Storia”.
                Ma manco della Francia.

                No, le persone, le loro ambizioni, i loro difetti, i loro caratteri, contano- e parecchio.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Pino Mamet

                “No, le persone, le loro ambizioni, i loro difetti, i loro caratteri, contano- e parecchio.”

                Certo, ma alla fine noi siamo tutti minuscoli esseri, il cui potere dipende interamente dal fatto che tanti altri hanno deciso di crederci.

                Napoleone, se fosse stato sfidato a cazzotti da uno più grande di lui, avrebbe dovuto chinare la testa.

                Quindi alla fine ciò che conta è quella cosa umana stranissima che è la “credenza”.

                La mia gatta ha tanti pregi, ma non “crede” ai soldi. Io ho tanti difetti, ma ci “credo”.

              • Miguel Martinez scrive:

                “No, le persone, le loro ambizioni, i loro difetti, i loro caratteri, contano- e parecchio.”

                Quindi la domanda non è tanto su Napoleone, quanto sul motivo per cui decine di milioni di persone hanno affidato la loro vita a un mito che si incarnava in questo piccolo individuo che non avevano nemmeno mai visto.

                Se lo hanno fatto, è perché la Storia in quel momento era dalla parte sua.

              • Miguel Martinez scrive:

                per Pino Mamet

                “non sono così marxista”

                Frase affascinante.

                Perché “marxista” vuol dire tante cose insieme.

                1) Individuo che ha letto le parole di un signore morto un secolo e mezzo fa, e ne è rimasto folgorato. Marx superuomo, genio capace di capire tutta la storia del futuro, di guidarci anche ai tempi dei selfie e dell’energia nucleare.

                2) Ottuso cretino fanatico di estrema sinistra, che vuole farci invadere dai negri e vuole far pagare a chi lavora a stento, tasse tali da mantenere in ozio tutti i pigri del mondo

                3) Agente del governo russo/cinese/cubano, che sta lavorando per distruggere l’Occidente.

              • Francesco scrive:

                Miguel

                non è dare un nome al nemico, è aprire gli occhi.

                forse un giorno troverò dei fatti che mi facciano cambiare il mio giudizio su Putin – fino a oggi non ce ne sono

                E Putin NON è fatto come Bismarck,

                che era diverso da
                Kennedy

                che non era Bush sr.,

                e neppure come gli Ateniesi.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “non è dare un nome al nemico, è aprire gli occhi.”

                E allora diamo sempre un nome a tutti. “Putin attacca Zelensky”; “Landini sciopera contro la Meloni”; “Biden vende il grano a Lollobrigida”; “Oppenheimer attacca Hirohito”; “i turisti di Scholz invadono la città di Nardella”.

              • PinoMamet scrive:

                Per me marxista è il numero 1: trovare convincenti le teorie di Marx.

                Apposta uso marxista, e non comunista (che nel contesto non c’entra niente: il dibattito sul ruolo dell’individuo nella Storia non ha tanto a che fare con la teoria economica della proprietà pubblica dei mezzi di produzione, e meno ancora con i vari partiti e movimenti che la sostenevano, i cui aderenti spesso pensavano cose molto lontane da Marx)

              • PinoMamet scrive:

                Non credo che fosse un superuomo e non credo che chi lo legga lo ritenga tale.

                Credo invece che in effetti molte persone, specie del ceto intellettuale, si siano convinte di questa bizzarra teoria che “il singolo individuo non conta niente e le cose avvengono perché la struttura socio economica lo vuole…”

                Che è probabilmente una deformazione di Marx.

                Ne conosco tanti. E sbagliano, che posso farci?

              • Ros scrive:

                @Miguel:
                “…Dare un Nome al Nemico è un atto demoniaco. Non nel senso del “daimon” greco, ma di Satana il Guastatore, di Vernon Lee…”

                È un atto di negromanzia, di “Classica” Magia Nera.

                “fair is foul and foul is fair” :
                le streghe, il calderone e l’assafetida stramonia.

                È sempre la mossa Principe,
                e la Prima mano degli scacchi
                macchiavelli da lanciare nell’ etere dello zeitgeist… al cane🦴👹🤠

                … Da sempiternemente usata dal Grammofono lassù dall’attico del direttore megagalattico generale francescano per nascita-diritto-definizione buono a rimbambirti il cane del padrone 😏

                Indirizzarlo al “PRENDILO !!!”

                E ammazzamelo senza pietà alcuna che è lu demonio che e’ incarnato quello infame 👹

                Aizzarlo bene bene all’uopo, e allo scopo, paplovianamente ammaestrato dai secoli dei secoli

                Ripeto: Eggregora di Magia Nera🌚🌛👁️

                Importa mica se ci si credula o meno… la cosa

                io non ci credo ma però funziona!😎😈

              • PinoMamet scrive:

                “E allora diamo sempre un nome a tutti.”

                Biden mi sembra una persona diversa da Trump, e mi sembra che abbiano avuto politiche molto diverse nei confronti della Russia;

                per cui, se non usiamo qualche nome, risulta che l’America è favorevole a una politica distensiva verso la Federazione Russa, ma l’America è anche molto nemica della Federazione Russa…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per PinoMamet

                “Biden mi sembra una persona diversa da Trump, e mi sembra che abbiano avuto politiche molto diverse nei confronti della Russia;”

                E’ vero, e infatti non voglio dire che una tesi sia “giusta” o “sbagliata”.

                Ma aggiungo che forse non è un caso che ci sia la stessa spaccatura nella società statunitense dal 1917 (almeno, ma per molti versi anche prima): tra quelli che vogliono fare gli interessi imprenditoriali “in casa”, guardando al resto del mondo come qualcosa con cui commerciare a proprio vantaggio; e quelli che vogliono conquistare il mondo, di solito accampando anche qualche scusa sulla “divina missione” del proprio paese.

                Trump e Biden incarnano anche loro questi modelli che li trascendono.

                Un po’ come Putin – che avrà sicuramente un carattere non indifferente – ripete meccanismi storici della Russia.

              • PinoMamet scrive:

                “Quindi la domanda non è tanto su Napoleone, quanto sul motivo per cui decine di milioni di persone hanno affidato la loro vita a un mito che si incarnava in questo piccolo individuo che non avevano nemmeno mai visto.

                Se lo hanno fatto, è perché la Storia in quel momento era dalla parte sua.”

                All’argomento dedica un lunghissimo capitolo Tolstoi (scrivo alla buona);
                un capitolo di cui narrativamente si sarebbe fatto benissimo a meno, ma che lui riteneva importante per il suo pensiero.

                E infatti, nonostante tutto, ai comunisti non dispiace mica il pensiero di Tolstoi, che per quanto mi ricordi, è all’incirca come il tuo:

                la Storia è ogni tanto dalla parte di qualcuno.
                Bello, solo che la Storia non esiste.

                Non ha un indirizzo, non ha una casella postale.

                La Storia “siamo noi”, ma qualcuno più di altri.

                Se l’Italia nel ’15, dopo una lunga indecisione, decide di entrare in guerra, e da una parte anziché l’altra, è senza dubbio per la pressione di molti interventisti;

                ma anche per una serie di calcoli politici, che possono essere risultati giusti o sbagliati, non so, ma che non si sono fatti da soli, li ha fatti qualche politico.

                Un altro politico avrebbe deciso di scendere in campo a fianco dell’Austria, o di rimanere neutrale…

                le persone non sono intercambiabili, e non hanno tutte lo stesso peso politico, nemmeno in democrazia.

  64. roberto scrive:

    Andrea,

    ma tu davvero, sinceramente, nel profondo del cuore, credi che se l’Ucraina fosse entrata nella NATO la russia avrebbe corso un rischio anche solo infinitesimale di essere invasa o attaccata dall’Ucraina?

    • Francesco scrive:

      O anche dalla NATO, se è per quello.

      Capisco i polacchi ma tutto il resto della NATO non se lo sogna neppure, di invadere la Russia. Anzi, i vigliacchi manco intervengono in Ucraina, tanto hanno paura della Guerra Nucleare.

    • roberto scrive:

      si si intendevo “dall’Ucraina” come complemento di moto da luogo

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Roberto

      “Ucraina”

      La tua e’ una domanda mal posta, perché presuppone una impossibilità.

      La probabilità che l’Ucraina entri nella NATO in un mondo dove c’è questa Russia è uguale a quella della formazione di uno Stato Palestinese partendo dai 126 villaggi Palestinesi della Cisgiordania, che a sua volta uguale a quella che Nauru vinca un conflitto nucleare contro San Marino.

      Zero.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      P.S. faccio notare che attaccando Kiev Mosca ha fatto esattamente quello che era stato lucidamente previsto in tempi non sospetti da Biden. Non è che Putin sua uscito pazzo: era nella logica delle cose (Biden mica sapeva che avrebbe governato Putin, all’epoca)

      • Roberto scrive:

        Andrea

        E quindi perché la Russia ha invaso lucraina?

        • Peucezio scrive:

          Proprio per impedirlo, penso sia la risposta.

          Ma non condivido l’ottimismo di Andrea: non c’è limite all’arroganza dell’Occidente e non bisogna dare per scontato nessun preteso baluardo contro la sua pervasività.

          • Francesco scrive:

            ma era impossibile, dice lui, che evidentemente conosce regole della politica internazionale ignote al resto del mondo

            io, di mio, non attaccherei nessuno per impedirgli di tirarsi fuori da una pozza tirandosi per i capelli … ma non sono Putin

            PS vi ricordo che la pericolosa NATO che non poteva inglobare l’Ucraina senza far perdere il sonno a Putin … non ha i mezzi per fabbricare munizioni dopo 18 mesi di guerra. una vera minaccia!!

      • Roberto scrive:

        Voglio dire, tu stesso hai messo in avanti argomenti geostrategici del tipo “i porti del baltico sono troppo piccolo per supportare un’invasione alla Russia, dall’Ucraina è più facile”

        Ora mi dici che non c’era rischio di adesione dell’Ucraina alla NATO….capirai che il tuo lettore resta un po’ confuso, no?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Come ti ha spiegato Peucezio, Andrea dice che non c’è rischio perché la Russia userà tutto ciò di cui dispone per impedirlo e gli Stati Uniti non sono disposti a impegnarsi fino a quel punto nella loro offensiva contro la Russia, avendo ben altri fronti aperti.

      • Roberto scrive:

        Ragazzi belli, qui stiamo a fare tutti esempi assurdi …il Messico ospita missili russi che fanno gli usa? (Scrive Peucezio)

        Usate all’ira un minimo di fantasia e vedere un po’: in un mondo immaginario in cui l’ucraina diventava NATO nel 2022, la Russia correva rischi di attacco?

        • Miguel Martinez scrive:

          Per roberto

          “Usate all’ira un minimo di fantasia e vedere un po’: in un mondo immaginario in cui l’ucraina diventava NATO nel 2022, la Russia correva rischi di attacco?”

          Hai ragione!

          Sarebbe come credere che gli Stati Uniti che stanno sul continente americano con frontiere sicure, avrebbero potuto, che so, attaccare…

          il Vietnam, la Somalia, la Serbia, l’Iraq, la Siria, l’Afghanistan…

          Roba da paranoici!

          • Francesco scrive:

            gli USA hanno attaccato la Somalia??? questo mi era sfuggito, ero distratto dallo studio del primo caso noto di Stato fallito e dal maldestro e poco convinto tentativo USA di partecipare al suo salvataggio

            gli USA hanno attaccato il Vietnam? strano, sul mio libro c’è scritto che hanno difeso il loro Vietnam dall’attacco di quell’altro. e se ricordo bene che nessun fantaccino Yankee è mai salito al nord

            ma, soprattutto, qualcuno dei poveri vittimi dell’imperialismo USA aveva migliaia di armi atomiche?

            lo sai cosa sono, vero?

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ francesco

              “Vietnam”

              Sei strepitoso. Dico sul serio.

              Il fatto di avere bombardato a tappeto due paesi neutrali, di avere trasformato la Piana delle Giare nel posto più bombardato del pianeta con cinque milioni di ordigni sganciato dalle fortezze volanti e di avere rovesciato il governo di un paese praticamente disarmato con una dittatura militare per te è un atto di difesa.

              Senza contare che il Vietnam non è stato “attaccato”, è stato occupato con un governo fantoccio e corrotto per evitare che gli avversari degli USA vincessero le elezioni. (O anche i bronzi che si davano fuoco sotto Van Thieu erano Comunisti? Ah già, ma Van Thieu era un devoto figlio di Santa Chiesa..). Chissà perché quando venivano lasciati liberi di votare i popoli sceglievano sistematicamente gli avversari di Washington – citofonare Arbenz in Guatemala, Mossadegh in Iran… Per tacere del solito Allende.

              E mica solo nel sud del mondo.

              https://agenziastampaitalia.it/speciali-asi/speciale/54197-quando-aldo-moro-fu-minacciato-da-kissinger-i-documenti-usadesecretati-di-richard-nixon-il-caso-del-cile-di-allende

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Divertente! TU che ti appelli al risultato delle elezioni? sei rimasto indietro, voi anti-occidentalisti avere superato da un pezzo quella posizione.

                Per paesi neutrali intendi il sentiero di Ho Chi Min?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “divertente”

                Sono felice di divertire un johnwainita!

                You, punk, made my day!

                L’importante è che l’imperialismo masticabibbie stia venendo sconfitto sul Dnieper come lo fu sul Mekong.

                Certo, spiace per i civili innocenti indocinesi e vietnamiti che ci vanno di mezzo.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

                P.S. Per il Giordano ci stiamo attrezzando

          • Roberto scrive:

            Miguel

            “Hai ragione!”

            Ho ragione a dire che una domanda banale viene sistematicamente evitata…e inizio a domandarmi se per caso non sia evitata per non dover riflettere sul fatto che il risiko che ci viene regolarmente proposto su questi schermi (e i porti piccoli di qua, i fiumi larghi di la, e sposto tre armate in Ucraina e metto tre fanti in Bielorussia) non sia un semplice giochino retorico, con poca attinenza alla realtà

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Roberto

              “evitata”

              Io non la evito.

              E rispondo che nel caso l’Ucraina fosse entrata nella NATO:
              1.non solo la Russia si sarebbe trovata la sua principale base navale (Sebastopoli) a un soffio da un territorio potenzialmente ostile;
              2.non solo lo stesso territorio avrebbe incluso le acciaierie del Donbass che forniscono l’aeronautica militare Russa degli acciai speciali di cui ha bisogno;
              3.ma che – per il resto – il pericolo corso dalla Russia di essere aggredita dalla NATO sarebbe stato identico a quello corso dagli USA in caso di installazione con successo dei missili Sovietici a Cuba. Una volta entrata nella NATO l’Ucraina, infatti, ogni tentativo Russo di impedire un trasferimento di missili NATO sul territorio Ucraino sarebbe stato equivalente a un atto di guerra contro la NATO. Dal punto di vista Russo, meglio togliersi il dente per tempo. Il fatto di non esserci riuscita con l’ubriacone Eltsin al tempo dell’ingresso nella NATO dei Baltici non vuol dire che si dovesse subire un altro smacco con Kiev.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                1) è in territorio ucraino e la Russia ha firmato un trattato in cui riconosce l’Ucraina NEI CONFINI SOVIETICI
                2) è in territorio ucraino
                3) questa cosa ridicola che i missili NATO in Ucraina sarebbero stati una minaccia diversa dai missili NATO in qualsiasi altro posto … come la spieghi? devo di nuovo farti il disegnino della MAD?

                Cazzo, almeno Pino scriveva apertis vebis che Zelensky gli sta sulle palle per il maglione verde, che è una motivazione più seria delle tue.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “ridicola”

                Un consiglio: parla di ciò che conosci. Se parli della formazione del Milan io ti ascolto in religioso silenzio, ma se parliamo di armamenti ed eserciti ascolta tu me.

                Persino oggi la guerra si fa usando i missili (quelli veri, non i petardi di Hamas che hanno fatto 62 vittime su trentaseimila lanci) al massimo risparmio. Costano un accidente.

                La guerra si vince cogli stivali sul terreno protetti dall’artiglieria coperta dall’aria. Nemmeno coi soli aerei si vince, altrimenti i Sauditi avrebbero polverizzato gli Houthi da un pezzo.

                Come dimostra oggi l’Ucraina (e anche Gaza, verrebbe da dire) la guerra si vince solo con le truppe sul campo, esattamente come ai tempi della Crimea. Per consentire a Menghistu di sconfiggere Siad Barre nell’Ogaden i Sovietici dovettero paracadutare oltre le linee nemiche intero gruppo di tank dagli elicotteri! Altro che missili.

                Adesso guarda la carta geografica.

                Lo vedi com’è largo il Mar Nero e com’è lungo il confine Moldavo? E come sono stretti il golfo di Finlandia e il corridoio di Suwałki?

                Secondo te da dove è più facile passare per lanciare e soprattutto per rifornire un attacco di terra a Mosca?

                In passato dov’è che la Russia ha vinto e dov’è che ha perso? In Finlandia o in Crimea?

                Ti sembrano fessi i Russi che mantengono truppe proprio in Transnistria e a Kaliningrad?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

    • Peucezio scrive:

      Roberto,
      ripeto, quindi Cuba era pronta a invadere gli Stati Uniti.

      Dai, Roberto, si chiama geopolitica, strategia, come puoi pensare che una grande potenza possa tollerare di avere i nemici con i missili a un passo da casa?
      Se il Messico entrasse in un’alleanza con la Russia stile Bielorussia, con tanto di basi russe, gli USA reagirebbero non in modo isterico, ma proprio scatenando la III Guerra Mondiale e lo sai benissimo anche tu, se non vivi sulla luna.

      • Roberto scrive:

        Peucezio

        Senti nel 1960 erano in piena guerra fredda, c’era un rischio concreto di olocausto nucleare…ricordi la corsa agli armamenti? Gli americani che nascondono basi missilistiche nelle grandi pianure? I Minutemen? La crisi dei missili? La corsa a “io ne ho di più è più potenti”?

        Nel 2021 no, non c’era nemmeno un 1000esimo di tutti ciò e davvero non capisco come si possa seriamente confrontare le due situazioni

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Oggi gli USA non corrono nessun pericolo, no. Infatti la guerra è alle porte della Russia, non alle porte degli Stati Uniti.

          • Francesco scrive:

            E chi la ha iniziata la guerra? perchè mi parrebbe buffo che la Russia prima invada l’Ucraina un pò (2014), poi tanto (2022) e poi si lamenti pure di avere la guerra alle porte!

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              La guerra l’ha iniziata Kiev quando ha deciso di reprimere nel sangue l’insurrezione del Donbass, dira qualcuno.
              La guerra l’ha iniziata Mosca quando USA e Ucraina hanno respinto le proposte di compromesso sull’ingresso dell’Ucraina nell’alleanza anti-russa, diranno altri.

        • Peucezio scrive:

          Roberto,
          guarda un po’ che caso strano: quando è la Russia a trovarsi il nemico a un passo da casa sono paranoici loro perché è un’altra epoca, quando sono gli americani hanno ragione.

          Ti ho già spiegato: quello era un mondo statico, è molto più instabile il mondo multipolare di oggi.

          E comunque non hai risposto alla mia domanda.
          Nel 2023 il Messico diventa un satellite russo e ospita basi e millissili.
          Gli americani dicono: “eh, vabbè, ma tanto siamo nel 2023, è finita la guerra fredda, stiamo tranquilli, che sarà mai qualche suppostina vicino al Texas e alla Caifornia?”.
          Davvero pensi questo?

          • Roberto scrive:

            Peucezio

            Che ti devo dire….io trovo davvero assurdo paragonare la situazione politica che c’era negli anni 60 con quella che c’è adesso, ho spiegato perché basandomi su qualche minimo fatto storico che conosciamo tutti e mi hai risposto con una battuta e con un caso ipotetico…

            Poi anche a te rivolgo la domanda alla quale a svicolato Andrea.
            Davvero pensi che l’entrata dell’ucraina nella NATO significava un rischio di invasione della Russia partendo dall’Ucraina!?!

            • tomar scrive:

              Roberto. “Davvero pensi che l’entrata dell’ucraina nella NATO significava un rischio di invasione della Russia partendo dall’Ucraina!?”
              Rispondo io: le preoccupazione legittime della Russia (legittime dal punto di vista geostrategico con cui funziona ovunque la politica di potenza) non erano ovviamente che l’Ucraina entrata nella Nato si mettesse a invadere la Russia, ma che in seguito a questo ingresso, che completa l’accerchiamento, con i missili puntati a poche centinaia di km da Mosca, la Russia in qualunque situazione futura di crisi e di confronto con gli USA si sarebbe trovata in una situazione di tale inferiorità strategica da essere costretta a continue umiliazioni del suo ruolo.
              Non credo che piacerebbe a nessun capo di stato, anche se non fosse quel clericofascista e neozarista di Putin.

              • Roberto scrive:

                Tomar

                Grazie, almeno una risposta seria!

                Mi sfugge la ragione per la quale bisognerebbe mettere i missili in Ucraina quando i baltici stanno ad un tiro di sputo da Mosca, ma ok

              • Ros scrive:

                @tomar: “…Non credo che piacerebbe a nessun capo di stato, anche se non fosse quel clericofascista e neozarista di Putin…”

                mmah!🤔🙄
                … Putin, Putin, Putin…
                Sempre Putin!!! Manco poi chi ti mai fosse!

                Mica ci credo che li governi da tuttotutto solo senza rendere conto a nessun gruppo e giro e dovere contentarlo un poco qualche volta.

                Forse che mai, lì in Russia, c’è chi è, e vorrebbe assai, essere più risoluto?

                Piu ferrigno?
                (la F intesa come LOU, n(M)ostro salernitano)
                https://assets0.dostuffmedia.com/uploads/aws_asset/aws_asset/6792971/3e8db4e5-dbd2-474d-a353-695be237cbc1.jpg

                E’, poveraccio, il Putin, ogni tanto, li deve appunto contentare per non farsi fare le scarpe.
                …e decadere o ammazzare… pure

                Poi chissà che ne pensa del cumquìbus intorno tutto
                (gas compreso ma non solo…);

                e pure aggiungo l’opinione popolare del consenso nella discórsa in atto;
                discórsa sulla NATO e USA e Europa;
                al netto della propaganda che mai da alcuna parte manca.

                Ps.
                ot un po’ per nulla però chissà come ot😀:

                https://ais.badische-zeitung.de/piece/03/81/be/df/58834655.jpg

              • Ros scrive:

                …proseguio l’ot che non è ot😀

                https://it.wikipedia.org/wiki/Julija_Tymo%C5%A1enko

                ve la ricordate questa?

                Questa Rus’ Rhos di fu Kiev variago-slavo-greca!

                “…una delle preferite nei sondaggi fino all’inizio del 2019.
                Il primo turno delle elezioni si è tenuto il 31 marzo 2019. Con il 13,4% dei voti, Tymošenko è arrivata terza dietro l’attore Volodymyr Zelens’kyj (30,2%) e Petro Porošenko (15,9%).
                Pur ammettendo la sconfitta, ha accusato Porošenko di manipolare i risultati.

                Nelle elezioni parlamentari del 2019 ha guidato la lista “Patria”🤠🤠🤠

                PATRIA e’! Mica pizzqa e fichi dico!

                Chissà poi com’è che mai non ti è
                salita lei al posto dell’ “attore”?
                Che le mancava?

                In cosa troppo ti Stroppiava scomodante?
                Che posizioni c’ ha ora?

                E’ sparita momentaneamene (?) pare dall’ agone politico che ci arriva qua.

                Chissà cosa ne pensa della guerra in corso e come si comporterebbe al posto dell’ “attore” di cui prima, il guitto di giullareria di piazza medievale?

                Era – pareva – una gran bona Carta ( (House of Cards)
                di DONNA FORTA)
                da potere usare, o usarsi dopo d’uopo…

                Sarei curioso di sapere perché mai l’hanno cassata.

                La PERSONAGGIA m’intrigava mucho!😍😘🤩

                Chissà perché il Grammofono Sovrano
                https://www.rockit.it/articolo/his-masters-voice-logo
                che ti sta li ad orecchiare il cagnolone sveglio e pavloviano non ce l’ha sostenuta meglio?

                …e l’ha smollata poi via così per strada?

                Poco pro-Europa la Lady Oscar di ferro arancione???😎
                E il colore arancione non tirava? Più magari di stagione?

                Sai poi come sono le mode modaiole mobili qual piuma al vento… il diavolo veste solo Prada!

                …la picciòttella in fiore ch’era; colla sua bella crocchia albina?

                …mica poco m’intrigava la sua Stanislavskijana Maschera-Persóna-Personae?

                Dràmatis Persòn(A)e 🤡🤡🤡

                …che incarnava rispetto agli altri contendenti e allo Zelens’kyj stesso scelto infine per la parte sul palco elisabettiano,
                pursempre figlia di Enrico VIII°.

                …oggi finita a fare la malinconica Teatrante andata e incamminata – charlottiana –
                sul suo Sunset Boulevard d’ex-diva del cinema muto-mimo Marcel Marceau Pierrotta Lunare(a) 🤡💀☠.

                Troppo Lunare e Ctonia infine?

                Il suo (chi gli e lo tocca ormai!) Sunset Boulevard che solo gli è rimasto?😞🥺🥺

                La nostra cara ucragna Greta Garbo várangoia;
                che era però natiìa váriaga.

                E come Leia la Garbo eremitàta alla maniera di Howard Robard Hughes “qualunque (che) s’adagia”.

                Un suo proprio Erich von Stroheim alla City a W. DC. a Columbia che le è mancato?

                Non tirava?
                Che tipo di “bestia” Jurgis Baltrušaitisiana era?

                Mistero😎

                …Leia! cherchez la femme💔

                che ancora,
                in – elegante classico ieratico – bianco e nero biondo oro era!🙄🤐😏

              • Ros scrive:

                seguiterei sulla variaga-roméa- “all fruits” 🖤

                … una delle donne più ricche della nazione.

                Il 28 luglio del 2005 la rivista statunitense Forbes la dichiarò terza donna più potente del mondo, dopo Condoleezza Rice e Wu Yi.

                Nel 2007 uscì dalla lista, ma nell’agosto 2008 vi rientrò in 17ª posizione😢.

                Nel 2009 è stata definita il leader più sexy del mondo…
                NIENTEPOPO?DIMENO!!!⚠⚠⚠

                “…Utilizzavano diverse forme metriche come l’ottava, lo strambotto e le BALLATE, e si applicavano in generi letterari e temi diversi.

                Tra i più ricorrenti vi era il contrasto, l’Alba (cioè l’addio degli amanti al sorgere del sole), la serenata alla donna amata, il lamento della MALMARITATA…

              • Ros scrive:

                «Un giullare è un essere multiplo; è un musico, un poeta, un attore, un saltimbanco; è una sorta di addetto ai piaceri alla corte del re e principi; è un vagabondo che vaga per le strade e dà spettacolo nei villaggi; è il suonatore di ghironda che, a ogni tappa, canta le canzoni di gesta alle persone; è il ciarlatano che diverte la folla agli incroci delle strade; è l’autore e l’attore degli spettacoli che si danno i giorni di festa all’uscita dalla chiesa; è il conduttore delle danze che fa ballare la gioventù; è il cantimpànca [cantastorie]; è il suonatore di tromba che scandisce la marcia delle processioni; è l’affabulatore, il cantore che rallegra festini, nozze, veglie; è il cavallerizzo che volteggia sui cavalli; l’acrobata che danza sulle mani, che fa giochi coi coltelli, che attraversa i cerchi di corsa, che mangia il fuoco, che fa il contorsionista; il saltimbanco sbruffone e imitatore; il buffone che fa lo scemo e che dice scempiaggini; il giullare è tutto ciò ed altro ancora.»

                Edmond Faral: “Les jongleurs en France au Moyen âge”

                (I giullari in Francia nel Medio Evo)

                La PERSONAGGIA dico non (solo) L’ Attore “village idiot” che interpreta la parte in atto (INETTO?!!!) tutt’ora su questi schermi in corso
                https://www.youtube.com/watch?v=73qhDt6Ky4I

              • Ros scrive:

                che telenovele gardeliane del quartiere di Palermo in Argentina
                & Martin Fierro! Porca L’oca!😎!

                …vi piaciono + i fonzie’s formaggiosi che ti lecchi i diti o i poppycorni a voi’altri?

              • Ros scrive:

                • “L’inetto di Svevo: cosa sapere (e confronto con Pirandello)”

                “…Qui di seguito vi daremo qualche indicazione per comprendere più a fondo i romanzi di Svevo.

                Cercheremo di spiegarvi cosa intende l’autore triestino con “inetto” e perché aveva così a cuore quella figura.

                Infine, cercheremo anche di fare un parallelo con altri autori coevi, in primis Luigi Pirandello. Procediamo:
                • Indice
                1. Che cosa significa “inetto”

                2. Perché l’inettitudine è preferibile alla normalità

                3. Inetto anche biograficamente

                4. I personaggi di Svevo

                5. Il confronto con Pirandello

                E voi, quale aspetto dell’inetto di Svevo preferite?
                Note e approfondimenti THE END

                VS &
                “Lo scemo del villaggio (o il matto del villaggio, oppure lo scemo del paese)

                • Michel Foucault, La follia e la società (1978)

                • Erving Goffman:
                “Notes on the Management of Spoiled Identity” (1963); e la sua figura paradigmatica del “village idiot”…

                • “Un matto” (1971) De André

              • Ros scrive:

                “Das Narrenschiff” Sebastian Brant

                https://www.ibs.it/storia-della-follia-nell-eta-libro-michel-foucault/e/9788817046626

                http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/filosofiacritica/sintesifollia.htm

                …maccheronicamente la
                “Stultifera Navis”🤡😹☢

                «Perché si vede sorgere d’un tratto la sagoma della nave dei folli, e il suo equipaggio insensato che invade i paesaggi più familiari?

                Perché, dalla vecchia alleanza dell’acqua con la follia, è nata un giorno, e proprio quel giorno, questa barca?

                …La follia e il folle diventano personaggi importanti nella loro ambiguità:

                minaccia e derisione, vertiginosa irragionevolezza del mondo, e meschino ridicolo degli uomini.»

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Roberto

                “Baltici”

                Prova fisicamente a trasportare un ICBM via terra tramite il corridoio di Suwałki a un tiro di schioppo da Kaliningrad. Io ci sono stato, e ti garantisco che non serve un U2 per sgamare quello che fai. Oppure prova a farlo via mare passando da San Pietroburgo 😉

                Invece riempire di armi la Crimea via mare lo si sa fare con successo da centosettant’anni…

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Andrea

                un minimo di buon senso, ti prego.

                La sigla ICBM ha un significato e in particolare la I sta per Intercontinental.

                Per far fare alla Bomba poche centinaia di kilometri non hai certo bisogno di un bestione del genere!

                Giusto?

                PS e questo senza contare che i russi hanno ereditato dai sovietici forze nucleari tali da rendere qualsiasi minaccia atomica ridicola.

                La NATO distrugge Mosca in 3 minuti, diciamo. E la reazione russa arriva in 30 minuti. Mi spieghi che senso avrebbe per la NATO farlo o minacciare di farlo?

                Quando Mevdev andava in televisione ogni giorno a minacciare di usare i missili ipersonici su Londra e Parigi, gli abbiamo riso in faccia.

              • roberto scrive:

                andrea

                “Prova fisicamente a trasportare un ICBM via terra tramite il corridoio di Suwałki a un tiro di schioppo da Kaliningrad.”

                a parte il fatto che già mi fa fatica a trasportare un paio di casse di arance, ma…perché mai un missile balistico intercontinentale deve essere spostato ad un tiro di schioppo dall’obbiettivo? non è fatto apposta per essere appunto sparato da lontano?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                La dottrina americana della supremazia nucleare prevede il posizionamento di una parte del dispositivo nucleare in modo da poter colpire il dispositivo di deterrenza nemico prima che sia possibile una risposta. C’era un bel paper di degli analisti di Harvard sul tema in cui si diceva che con la Cina è facile, in quanto i siti nucleari sono troppo poco difesi, mentre nel caso della Russia serve attaccare da molto più vicino per sferrare un attacco preventivo efficace e quindi poter vincere una guerra nucleare.

                Questa roba come l’ho letta io l’hanno letta anche al Cremlino.

              • Francesco scrive:

                x MT

                quindi ad Harvard non sanno cosa siano i sottomarini lanciamissili balistici? o quanto siano i silos russi nella parte asiatica del paese?

                oh, sarà che fin da bambino mi hanno insegnato che una guerra nucleare non si può vincere.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Bombardieri, ICBM e sottomarini.
                I bombardieri sono relativamente poco affidabili, i sottomarini possono portare un numero limitato di testate e comunque possono essere distrutti nelle prime fasi della guerra (e in ogni caso sono uno strumento di rappresaglia residuale, non l’arma principale), mentre il grosso del volume di fuoco sono gli ICBM.

                I tuoi padroni, evidentemente, sono convinti che sia fattibile il ridimensionamento della portata del dispositivo di deterrenza strategica. Magari sono dei coglioni (anzi, sicuro che lo sono), ma chi li legge perché dovrebbe correre rischi?

              • Francesco scrive:

                >>> sottomarini possono portare un numero limitato di testate e comunque possono essere distrutti nelle prime fasi della guerra

                Ehm, no. Queste affermazioni sono sbagliate. Fatti un giretto sulla wiki, vedrai quanti missili può portare un boomer, quante testate indipendenti può portare ciascun missile, come ancora oggi detti sottomarini siano invisibili e inudibili.

                E ne bastano un paio per rendere un attacco agli ICBM e ai bombardieri una vittoria di Pirro. Ammesso che i russi abbiano pensionato gli ICBM su treno speciale, che sono quasi impossibili da colpire, rispetto a quelli nei silos. Oh, i silos NON sono a Mosca.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Evidentemente i tuoi padroni sono convinti che, senza bombardieri e ICBM nemici di mezzo, il rischio della rappresaglia coi sottomarini sia accettabile.

              • Francesco scrive:

                Evidentemente non capisci un cazzo di guerra.

                E non sai neppure leggere.

                Però saresti cortese a linkare il report di Harvard.

                I cinesi hanno un arsenale nucleare molto piccolo e qualcuno potrebbe pensare di spazzarlo via in un solo colpo.

                Quello russo è immenso.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “Goditi i deliri dei tuoi padroni, deficiente”

                Aprirò il link solo dopo aver scritto. E non ho capito nemmeno con chi ce l’hai. E può darsi pure che io e te la pensiamo allo stesso modo su questo specifico fatto (non lo so).

                Qui sono ammesse le opinioni più diverse.

                Ma vanno sempre distinte dalle persone.

                Proprio oggi, ne abbiamo parlato con una studentessa che sta facendo una tesi sul nostro giardino: la capacità di distinguere un’idea con cui non sono d’accordo, con il portatore di quell’idea.

                Sai benissimo che se qualcuno scrive qui, non è perché lo manda il suo “padrone”.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco & Roberto

                “ICBM”

                Suvvia, signori, un po’ di immaginazione! 🙂

                Mettete al posto della parola ICBM la parola ‘missile da crociera’, ‘Pershing’ o simili (ipersonico no, che quello gli USA ancora non ce l’hanno funzionante).

                Nel mio discorso non cambia nulla.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

            • Peucezio scrive:

              No, Roberto,
              io faccio un discorso molto serio.
              E cioè che nel mondo bipolare della guerra fredda nessuno faceva il primo passo, perché era un equilibrio perfetto fra due e l’alternativa era la distruzione del mondo.

              Quindi il pericolo di avere missili a Cuba era puramente teorico, nominale.

              Invece oggi il mondo è molto più instabile, ci sono tanti soggetti, quindi possono succedere sconvolgimenti anche senza arrivare alla mutua distruzione.
              O forse anche arrivandoci: c’è gente più incosciente, improvvisata, la bomba atomica ce l’ha pure il Pakistan, la Corea del Nord: l’instabilità e la provocazione sono pericoli reali e possono innescare reazioni imprevedibili.

              Quello era un mondo ingessato, non poteva succedere niente.

              • Francesco scrive:

                Insomma, pare che sulla storia di Cuba si sia arrivati molto vicini alla guerra atomica.

                Oggi lo strapotere dell’Occidente mi pare la renda totalmente improbabile: all’Occidente non conviene, ha troppo da perdere. Agli altri neppure, sanno di non poter vincere.

                La Cina gioca sulla crescita economica e tecnologica, non sulla guerra nucleare.

                La Russia è un bluff, basta vedere i dati economici, demografici, tecnologici.

                Se un pazzo riuscirà a lanciare una Bomba, pare ci sia modo di sapere da dove viene in base alla segnatura radioattiva. E di sapere che NON è una bomba russa.

                Poi UNA bomba non avrebbe senso come mossa russa.

                Ciao

      • Francesco scrive:

        >>>> Roberto,
        ripeto, quindi Cuba era pronta a invadere gli Stati Uniti.

        ma nessuno ha MAI detto una cosa del genere (tranne il regista di Wolverines ma non credo che conti)

        Cuba aveva già costruito le basi per i missili nucleari sovietici. l’Ucraina aveva dato alla Russia i suoi missili nucleari sovietici.

        • habsburgicus scrive:

          l’Ucraina aveva dato alla Russia i suoi missili nucleari sovietici

          e infatti si dimentica sempre questo…..l’Ucraina fu una Potenza nucleare e, su pressioni di Clinton in primis, scelse di denuclearizzarsi.. grazie, Francesco, per averlo rammentato
          l’Ucraina ricevette in cambio le garanzie del Memorandum di Budapest (5/12/1994), sottoscritte anche dalla Russia…..a cosa sono servite quelle garanzie ? a nulla, sono state violate senza vergogna…. ecco
          perché l’Ucraina oggi non si fida più di mere parole

          • il modulo del dissenso informato scrive:

            “ecco
            perché l’Ucraina oggi non si fida più di mere parole”
            All’asta della storia alla fine l’Ucraina se l’è comprata gli USA, la spesa erogata è stata rivendicata come ottimo investimento dalla Nuland in un audizione al Congresso o qualcosa del genere, e come darle torto.
            Per quel che riguarda l’Ucraina, chi viene comprato ha zero voce in capitolo,è normale visto che la politica è anche spettacolo che ci sia stato il teatrino di Zelensky a fare l’eroe della libertà in giro per l’occidente, però poi quando gli stipendi della struttura statale ucraina vengono pagati da Washington non vedo il senso di parlare di fidarsi e di mere parole , andiamo sul concreto.
            Non mi pare che all’Ucraina, o per meglio dire alle sue classi dirigenti, gli ha detto molto bene farsi comprare dagli USA.
            Cioè alle classi dirigenti di media sì, all’Ucraina come gente un po’ meno.
            Chiudo con una nota tragicomica da un canale Telegram filorusso,che ci posso fare, non è che il video sia finto, in cui si vede l’attore russofono Zelensky che partecipa al galà televisivo russo del capodanno 2013-14 sull’equivalente russo di RAI1, per quel che posso capire.

            https://t.me/notes_veterans/13646

            • Francesco scrive:

              Quanta fuffa per negare i fatti: la Russia ha deciso che l’Ucraina è un suo possedimento, l’Ucraina non è d’accordo.

              La cosa che mi diverte di più è che questo giochetto si è ripetuto identico in ogni paese dell’Est tranne la Bielorussia e qualche bugiardo lo chiama “espansione della NATO”.

              • Fuzzy scrive:

                https://youtu.be/LygU365fbos?feature=shared
                Gli extraterrestri sono di due tipi maschio e femmina e questa ne è la prova.
                Non si escludono altri generi
                In un tempo ormai mitico ci fu Prince.

                Comunque i Bielorussi, a parte essersi cuccati le radiazioni di Chernobyl, hanno dimostrato di essere molto più accorti degli ucraini. Perché alla fine tutto sta nel capire le situazioni.

              • Francesco scrive:

                i Bielorussi hanno provato a votare contro Lukashenko. sono arrivati i soldati russi.

                più che accorti direi che sono stati mazziati.

              • Fuzzy scrive:

                Nel 2001, la Bielorussia si è classificata al 53º posto su 189 Paesi per l’Indice di sviluppo umano dell’ONU, con un punteggio di 0,804, ed è nel gruppo di Stati con “sviluppo molto elevato”[24]. Con un sistema sanitario pubblico, ha un tasso di mortalità infantile molto basso del 9,3 per mille[25]. Il tasso di medici pro capite è di 4,5 per 1000 abitanti[25] e il tasso di alfabetizzazione è stimato al 99,6%[25]. Il tasso di disoccupazione è del 2,3%[26]. Secondo il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite, il coefficiente di Gini è uno dei più bassi in Europa, il che sta a indicare una distribuzione molto omogenea del reddito tra la popolazione
                Wikipedia
                E questo me lo ricordavo.
                Dovevo andarci in vacanza.
                E chissenefrega dei soldati russi?
                I bielorussi non mi sembrano agitati come lo erano gli ucraini.
                Ma non ho prove riguardo alla loro effettiva frustrazione.
                No, no, secondo me sono tranquilli.

              • Francesco scrive:

                Fuzzy

                ti rimando a sua Eccellenza Hasburgicus, che è capace di essersi stato, in Bielorussia!

                per il resto, se quelle statistiche hanno un significato e non sono solo la foglia di fico del regime, il Milan è la squadra favorita per vincere la Champions League.

  65. Mauricius Tarvisii scrive:

    Comunque dell’importanza di essere vicini alla Russia e di condividerci un lungo confine terrestre per ragioni offensive ce ne parlano i nostri alleati finlandesi quando ci spiegano perché sono un ottimo acquisto per la Nato.

    “Importantly, Finland not only shares a long
    border with Russia but is also situated very close to
    two areas of vital strategic importance to Russia, the
    Saint Petersburg region and the Kola Peninsula”

    https://www.fiia.fi/en/publication/finland-as-a-nato-ally

    Ma sarebbe strano se non lo facessero: i nostri padroni d’Oltreoceano hanno una lunga storia di invasioni di paesi che non gli andavano a genio (anche se qualcuno qui ha formattato la memoria e se ne è dimenticato), per cui proporsi come loro piattaforma offensiva contro il paese che più di tutti non gli va a genio mi sembra un ottimo modo per vendersi.
    Solo che ‘ste cose, come le leggiamo noi, le leggono anche al Cremlino.

    • roberto scrive:

      mauricius

      “i nostri padroni d’Oltreoceano hanno una lunga storia di invasioni di paesi che non gli andavano a genio (anche se qualcuno qui ha formattato la memoria e se ne è dimenticato)”

      immagino che per te non solo gli anni 60 dello scorso secolo sono uguali al 2020, ma che anche invadere qualche paesello sfigato in mezzo alla giungla o al deserto sia la stessa cosa che invadere la russia, giusto?

      tra la baia dei porci e mosca non vedo nessuna differenza, a parte forse le palme
      🙂 🙂 🙂

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Ah. vero: Iraq, Afganistan… tutta roba degli anni ’60!

        • roberto scrive:

          Mauricius,

          no certo hai ragione…una volta che hai invaso il terribile iraq, che ci vuole ad invadere anche la russia? sono praticamente uguali (appena un po’ più sabbioso l’iraq)

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            In effetti la Russia non è mai stata invasa nella propria storia e i nostri nuovi alleati finlandesi dicono che è bello avere un lungo confine terrestre perché così fai più appalti per commissionari il filo spinato, no?

            • Francesco scrive:

              Al solito: quanti attacchi ha subito la Russia da quando è una potenza atomica? quanti attacchi ha mai subito qualsiasi paese che sia riuscito a diventare una potenza atomica?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Gli USA sono convinti di essere costantemente sotto minaccia, per dire…

              • Francesco scrive:

                Ti invidio: a saltare così continuamente di palo in frasca devi essere in formissima!

                Gli USA avranno paura dei terroristi, non di attacchi da parte di altri stati. Ma davvero non capisco perchè lo hai scritto.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ah, ecco: quindi se una superpotenza egemone globale ha paura di qualche organizzazione criminale tanto da fare guerre in giro per il mondo è una cosa comprensibile e condivisibile, mentre se una potenza decaduta teme che il molto più potente rivale strategico (che persegue apertamente la strategia del “contenimento”: contenere qualcuno significa legarlo, per chi non lo sapesse) possa miancciarla è paranoia insensata 😀

              • Francesco scrive:

                Ohi Matteino, ma chi se la caga la Russia? a che pro minacciarla?

                Ti rendi conto che questa è solo una conseguenza della patetica idea di essere ancora una Superpotenza?

                La Russia è un fornitore di materie prime e gnocca. E il regime di Putin la miglior garanzia che non sappia fare altro per un’altra generazione.

                Il resto non sono fatti.

              • Francesco scrive:

                OK, ammetto che devo fare quagliare questa idea personale con l’allarme per le interferenze russe nella politica mondiale.

                Proverò a pensarci.

                Saluti.

    • Francesco scrive:

      Nessuno di quei paesi era una potenza nucleare.

      Credo che al Cremlino lo sappiano, di avere un arsenale atomico che è il primo o il secondo al mondo.

      E se ricordo i russi hanno una “Doomsday machine” che provvederebbe alla rappresaglia nucleare anche post mortem.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Non eri tu che dicevi che bisognava fare la guerra convenzionale alla Russia perché non avrebbero avuto le palle di usare il nucleare?

        • Francesco scrive:

          Io dico che bisogna fare la guerra in Ucraina contro l’invasione russa.

          Che mi pare sia una cosa diversa da marciare su Mosca. O da bombardare Mosca con armi nucleari.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Benissimo, quindi sostieni che sia possibile condurre un conflitto con la Russia senza escalare nel nucleare. Quindi la Russia fa bene a premunirsi contro un simile conflitto, no?

            • Francesco scrive:

              Sostengo che sia possibile invadere la Russia senza un’escalation nucleare?

              Non mi pare.

              Ma se da questo vuoi farmi dire che bisogna sempre fare quello che desidera la Russia …

              PS argomento che lessi un sacco di volte ai tempi dell’URSS, che si trattasse di Afganistan o di Patto d Varsavia. Non bisognava mai indispettire l’URSS!

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Però tu pretendi che i russi ignorino quello che affermano i paesi Nato, che invece sostengono che avere un bel confine terrestre con la Russia è utile contro la Russia. Non funziona così la difesa: se il nemico dichiara capacità, non escludi che possa essere vero.

              • Francesco scrive:

                Per capire: quali competenze hai per leggere così tra le righe dei rapporti militari pubblicati?

                Perchè tu ci leggi una NATO che assedia San Pietroburgo e invade la penisola di Kola. Io ci leggo un comunicato stampa con dentro due pirlate qualsiasi, buttate giù da uno sherpa a cui hanno detto di nascondere l’unico valore dell’adesione finlandese alla NATO, quello politico.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Tra le righe? Ma basta leggere le righe!

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Ma sei tu il primo a dire che ci sono ipotesi in cui quell’arsenale potrebbe rimanere nei silos e la guerra essere puramente convenzionale, no?

      • Francesco scrive:

        Più che il primo, pare io sia l’unico. Vedi Biden e la sua prudenza esagerata.

        Ma quell’arsenale serve a garantire alla Russia che nessuno proverà mai a invaderla, non a darle il diritto di invadere altri paesi.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Ah, quindi adesso ti trinceri dietro il fatto che tu spari cazzate e che quindi dobbiamo ignorare tutto quello che hai scritto per mesi perché ora non ti conviene più?

          • Francesco scrive:

            No.

            Io ripeto che l’intervento NATO contro le truppe russe, per quanto pericoloso in quanto scontro finora sempre evitato, sarebbe sempre meglio che permettere alla Russia di fare quello che sta facendo in Ucraina.

            E che per scongiurare l’escalation atomica basta dichiarare dal primo giorno che la frontiera russa non sarà superata da nessun soldato NATO.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “meglio”

              Probabilmente è vero.

              Ma allora non bisognava mettere la Russia nelle condizioni di preferire il rischio di un’attacco all’Ucraina al rischio di trovarsi le truppe NATO permanentemente in Ucraina.

              Ora che i buoi sono scappati dalla stalla, cerchiamo almeno di non rischiare di dare fuoco alla stalla.

              Riduzione del danno.

              “dichiarare”

              Per favore.

              Non ti devo certo fare io l’elenco delle rassicurazioni e delle dichiarazioni che la NATO mai e poi mai si sarebbe espansa a Est dopo la caduta del Muro di Berlino.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                sinceramente, di quello che preferisce la Russia di Putin mi interessa veramente poco e solo come elemento per calcoli strategici.

                tra l’altro, preferirebbe che la NATO si sciogliesse … ma no! e pure tre etti di culo, si direbbe qui a Milano.

                >>> Non ti devo certo fare io l’elenco delle rassicurazioni e delle dichiarazioni che la NATO mai e poi mai si sarebbe espansa a Est dopo la caduta del Muro di Berlino.

                ma fai pure, così mi segno i nomi.

                🙂

              • Francesco scrive:

                >>> al rischio di trovarsi le truppe NATO permanentemente in Ucraina.

                Ecco, qui casca l’asino. quale rischio? perchè quello che è scandaloso è fingere che la NATO sia un rischio militare per la Russia. Che possa un giorno decidere di invaderla.

                L’idea è totalmente assurda e chi la usa per giustificare una vera aggressione militare in atto, beh, per me si rende ridicolo.

  66. roberto scrive:

    mauricius, andrea (e Peucezio)

    “Non eri tu che dicevi che bisognava fare la guerra convenzionale alla Russia perché non avrebbero avuto le palle di usare il nucleare?”

    per non spostare continuamente il discorso, provo a riassumere le vostre posizioni

    l’ucraina nella nato è un rischio per la russia perché:

    a) la puoi riempire di missili intercontinentali che si troverebbero a 500 m da mosca
    b) puoi spostare armi e soldati via terra per una invasione via terra
    c) avere un confine terrestre è importante come dicono i finlandesi

    inoltre

    un’invasione della russia o un attacco missilistico (NATO) è plausibile perché
    – gli USA hanno una lunga storia di invasioni (cuba anni 60, poi iraq e afghanistan)
    – se la russia facesse la stessa cosa vicino agli stati uniti (tipo mettere missili in messico), gli usa invaderebbero il messico

    ho capito bene?

    • Peucezio scrive:

      Roberto,
      “un’invasione della russia o un attacco missilistico (NATO) è plausibile”

      Per quanto riguarda me, questo non l’ho detto.
      Dico che gli USA avrebbero un enorme, ingiusto vantaggio strategico in caso di guerra, convenzionale o nucleare.
      Sono scenari fantascientifici, ma tutta la corsa al nucleare si basa su questa ipotesi o, meglio, sulla sua deterrenza.
      Per cui non è che un bel giorno il presidente americano si alza e siccome ha i missili in Ucraina ordina l’invasione della Russia. Ma in un’escalation in cui la Russia si fosse indebolita molto, nell’ipotesi estrema gli USA avrebbero un vantaggio enorme, forse tale persino da poter pensare a un first strike devastante tale da prevenire la reazione.
      Ipotizzo, io non sono un esperto di cose militari.
      Ma non c’è geopolitico al mondo che non direbbe che per la Russia una cosa simile è una minaccia esiziale.

      Ma l’obiezione più forte resta la seconda, quella di Cuba o del Messico.
      Non so se lo invaderebbero, ma farebbero i diavoli a quattro. Magari scatenerebbero una guerra nucleare.

      Ma ancora più pertinente sarebbe un altro esempio.
      Il Texas fa un referendum e si rende indipendente dagli Stati Uniti.
      Perché in fondo prima era Messico, ecc. ecc. ecc.: ognuno trova le sue ragioni per considerarsi una nazione indipendente.

      Putin mette basi e missili in Texas.
      Secondo voi cosa succede?

      • Francesco scrive:

        Dipende. Perchè per la Costituzione USA post Lincoln c’è già stata una guerra civile, che gli USA hanno perso.

        E quindi il mondo è molto diverso da quello odierno.

        Io rifarei l’esempio con la California e la Cina, per esempio. Meno campato in aria.

        PS mi pare che tu confermi la tua ignoranza di cose militari ipotizzando con estrema facilità guerre nucleari.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Togli plausibile e metti non escludibile e sono nella sostanza d’accordo.

      Sull’ultimo punto mi sembra persino grottesco che qualcuno possa dubitarne: sono stati invasi paesi decisamente molto meno minacciosi.

      • Francesco scrive:

        >>> un’invasione della russia o un attacco missilistico (NATO) è “non escludibile”

        OK, good night and good luck

        vado a sentire il Mago Otelma come esperto di finanza.

        PS decisamente meno minacciosi … di fatto ci sei arrivato ma non capisci lo stesso?

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ roberto

      “spostare”

      Ci siamo quasi 🙂

      “a) la puoi riempire di missili intercontinentali che si troverebbero a 500 m da mosca” – sostituisci ‘intercontinentali’ con ‘da crociera’

      “un’invasione della Russia o un attacco missilistico (NATO) è plausibile” – sostituisci con ‘agli occhi Russi un’invasione della Russia o un attacco missilistico (NATO) è più probabile dopo che la NATO ha fatto le sue grandi manovre sul territorio dell’Ucraina, all’epoca formalmente neutrale, a seguito di un golpe antiRusso a Kiev’

      Per il resto è OK.

      Aggiungerei che la Finlandia nella NATO agli occhi Russi è meno pericolosa dell’Ucraina nella NATO, per i seguenti due motivi:

      i. in Finlandia Mosca una guerra l’ha già vinta (nel 1940, in Carelia), in Ucraina l’ha già persa (1854, in Crimea); in entrambi i casi gli avversari di Mosca (Mannerheim nel 1940, il Sultano nel 1854) erano armati da potenze occidentali

      ii. il confine Russo-Finlandese, come quello Russo-Norvegese, è molto difficile da attraversare in entrambi i sensi con armamenti pesanti tipo carri armati, artiglieria pesante ecc. (ne sanno qualcosa proprio i Russi dopo il 1940) per via del terreno eccezionalmente acquitrinoso dove non si forma mai una coltre dighiaccio sufficiente a reggere il peso dei mezzi. Tutto il contrario per quanto riguarda il confine Russo-Ucraino, dove quindi Mosca è assai più vulnerabile. (Lì vicino si è combattuta la più grande battaglia di carri armati della storia, a Kursk).

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        😀

        raga, qui siamo alle barzellette!

        quasi quasi propongo un torneo kelebecchiano di Risiko, ero bravino da giovane.

        ma non si parla di politica, come quando c’era Lui!

      • Francesco scrive:

        >>> agli occhi Russi un’invasione della Russia o un attacco missilistico (NATO) è più probabile dopo che la NATO ha fatto le sue grandi manovre sul territorio dell’Ucraina, all’epoca formalmente neutrale, a seguito di un golpe antiRusso a Kiev’

        Questo è credibile. L’unica soluzione è trovare un bravo psichiatra per i russi. E un corso di lingua italiana per te, che insisti a cianciare di golpe.

        E da quello fisico la differenza tra un attacco missilistico che parte dall’Ucraina o dalla NATO attuale è nulla. Lo sai come funzi0na una guerra nucleare? hai visto Dottor Stranamore e The Day After?

        Ah, in matematica 0% non è maggiore di 0%, ti faccio notare.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “golpe”

          Il corso d’italiano allora lo devi far fare a Wikipedia 😉

          https://it.wikipedia.org/wiki/Colpo_di_Stato#:~:text=Un%20colpo%20di%20Stato%20consiste,di%20causare%20un%20mutamento%20di

          “nucleare”

          La Bomba è fatta per non essere usata. E’ il deterrente da ultima spiaggia, appunto.

          Prima di arrivare anche solo a pensare di usarla ci sono tanti livelli di escalation con armamenti non nucleari.

          E qui valgono le stesse regole di Napoleone e di Annibale: concentrare la massa d’urto, conservare l’iniziativa della manovra, garantire i rifornimenti.

          Vale quindi la massima di Orwell – che il nostro Peucezio considererà certamente troppo ‘funzionalista’ 🙂 : “lo scopo di ogni guerra è in ultima analisi quello di preparare le basi per la guerra successiva”.

          E siccome “un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni”, come diceva il caro vecchio James Freeman Clarke, i Paesi con governanti seri (non quindi l’Italia) anche se magari emeriti farabutti cercano di prepararsi.

          Sia che i governanti si chiamino Kennedy sia che si chiamino Putin.

          E come ci si prepara?

          “Gli uomini, il ferro, i danari e il pane sono il nervo della guerra; ma di questi quattro sono più necessarj i primi due, perché gli uomini e il ferro truovano i danari e il pane, ma il pane e i danari non truovano gli uomini e il ferro”. (N. Macchiavelli, Dell’arte della guerra, VII)

          Perché, piaccia o no, c’è sempre una guerra.

          ” il mondo fu sempre ad un modo abitato da uomini che hanno avuto sempre le medesime passioni, e sempre fu chi serve e chi comanda, e chi serve mal volentieri, e chi serve volentieri, e chi si ribella ed è ripreso.”
          (N. Macchiavelli, Del modo di trattare i popoli della Valdichiana ribellati)

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Miguel Martinez scrive:

            Per ADV

            “il mondo fu sempre ad un modo abitato da uomini che hanno avuto sempre le medesime passioni,”

            Come è vero!

          • Francesco scrive:

            Già Mitterand ridicolizzò abbastanza il povero Machiavelli ma questo suo dire che “il pane e i danari non truovano gli uomini e il ferro” mi pare imbarazzante!

            Mi toccherà morire marxista per davvero?

            PS il pensiero USA, per cui è meglio usare McDonalds e Coca Cola per NON combattere la prossima guerra .. come lo valuti?

            • roberto scrive:

              francesco

              “è meglio usare McDonalds e Coca Cola per NON combattere la prossima guerra”

              puzzolente imperialismo gastronomico,
              🙂

            • paniscus scrive:

              “Mi toccherà morire marxista per davvero?”—-

              Parzialmente OT, ma segnalo un saluto finale a Marisa Cinciari Rodano, comunista e cristiana. Anzi, non solo cristiana, ma PURE cattolica.

              https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/12/02/addio-a-marisa-rodano-lultima-deputata-della-prima-legislatura-fu-partigiana-e-femminista/7371912/

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ francesco

              “Mitterrand”

              Sapevo che lo chiamavano “il fiorentino”, ma che avesse addirittura ridicolizzato Machiavelli…

              “marxista”

              E faresti bene, a diventare marxista, guariresti dal johnwaynismo! 😉

              “pane”

              Che “pane e denari non trovino uomini e ferro” non significa mica che l’economia non sia la struttura di cui la forza delle armi è la sovrastruttura 😉 vuol dire solo che le ricchezze e il benessere di per sé attirano solo i predoni e che in ultima analisi i rapporti di forza si riducono sempre a rapporti di violenza (in potenza o in atto), di capacità di infliggere dolore (tale capacità in Orwell è la definizione stessa di “potere”). È solo quando “uomini e armi trovano pane e denari” che la differenza di reddito diventa differenza di potere fra le classi.

              Il ricco monastero Irlandese disarmato viene saccheggiato dai Vichinghi; i mercenari al servizio dei ricchi proprietari terrieri macellano i ribelli contadini di Münster.

              “McDonald”

              McDonald e CocaCola SONO la guerra dell’imperialismo USA al mondo. Ha fatto più vittime la loro diffusione planetaria di molte guerre, in termini di eccesso di colesterolo e di zuccheri nella dieta.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

  67. Miguel Martinez scrive:

    Ecco una di quelle notizie che ci riportano alla realtà.

    Il Sinistrismo Realmente Esistente ha in Italia, come sede ultima e inespugnabile Firenze.

    Quindi quello che succede da noi, ci rivela il Vero Volto della Sinistra.

    Smascherato questa volta da un consigliere comunale di Fratelli d’Italia (che nella pars destruens, è una persona capace e sempre presente).

    Senza alcun bando, il Comune ha regalato quasi 100.000 dei nostri soldi a una ditta privata amica, senza bando, per fare sette piccoli video, dove la giunta uscente dice, “siamo stati bravissimi!”

    Sottinteso, “rieleggeteci!”

    Notare che Nardella in teoria era avversario, all’interno del Partito Unico, della Schlein, fino al giorno in cui lei ha vinto, da allora fa da tappetino nella speranza di farsi eleggere al Parlamento Europeo.

    https://firenze.repubblica.it/cronaca/2023/11/29/news/fdi_attacca_nardella_97mila_euro_sette_video_progetti_fine_mandato_cifra_scandalosa-421536580/

    FdI attacca il sindaco Nardella: “97mila euro per sette video sui progetti di fine del mandato. Una cifra scandalosa”

    Secondo il capogruppo dei meloniani, Alessandro Draghi, l’incarico è andato “alla stessa agenzia di comunicazione che ha curato le primarie del Pd di Elly Schlein”. La replica di Palazzo Vecchio: “Nei video nessun politico, vengono fatti per informare i cittadini su quanto è stato realizzato”

    L’attacco di Fratelli d’Italia al sindaco Nardella è diretto: “L’ufficio di comunicazione del sindaco Nardella – dice il capogruppo di FdI in consiglio comunale Alessandro Draghi – ha affidato per un importo di 97.600 euro la comunicazione di fine mandato 2019-2024 alla stessa agenzia di comunicazione che ha curato le primarie del Pd di Elly Schlein, la Future Vox di Genova. Trovo scandaloso che non sia stato chiesto nessun altro preventivo ed è stato dato per 97.600 euro, Iva inclusa, un lavoro di sette video e 210 foto, cioè 30 foto per ogni video. È una cifra spropositata che si aggiunge al fatto che era stata affidata, ad un’altra agenzia di comunicazione, Avventura Urbana srl, la comunicazione di metà e fine mandato per un importo di 60mila euro”.

    Nel dettaglio, ha spiegato Draghi, “nel 2019, primo mandato di Nardella, è stato dato con affidamento diretto il mandato per comunicare la comunicazione di fine consiliatura ad una Ati, per un importo di circa 50mila euro. Poi in questa consiliatura, nel 2021, sono stati dati 60mila euro ad Avventura Urbana, società di Torino: anche quello fu un affidamento diretto. Arriviamo al 16 novembre di quest’anno, dove scopriamo che viene dato un affidamento diretto alla Future Vox di Genova, per la comunicazione e i progetti di fine mandato della consiliatura 2019-2024. L’importo è di 97.600 euro per sette video e l’eventuale uso del drone. Tale società ha curato le primarie di Schlein, lavora per il gruppo Pd in Toscana e per il Pd in Liguria. Con i soldi del Comune di Firenze si fa un affidamento diretto per sette video, è scandaloso sia per motivi di opportunità che di cifra”.

    La Lega, riallacciandosi alla denuncia di Draghi, rincara la dose: “Trovo che sia grave impegnare in questo modo le risorse dei cittadini, per questo chiediamo a Nardella di riferire in consiglio comunale – sottolinea Federico Bussolin, segretario provinciale e capogruppo della lega in consiglio comunale – l’idea che le risorse pubbliche vengano utilizzate per la campagna elettorale non è tollerabile. E, qualora Nardella confermasse”, sarebbe “opportuno che non si candidasse alle elezioni europee. Altrimenti sarebbe facile pensar male”.

    Nel tardo pomeriggio Palazzo Vecchio ha replicato con una nota in cui si sottolinea che nei video non compariranno “personaggi politici” e che le amministrazioni pubbliche “hanno un dovere di trasparenza e di informazione” in cui rientrano i progetti di comunicazione “che hanno lo scopo di promuovere la conoscenza delle attività svolte dall’amministrazione”.

    “L’incarico affidato all’agenzia Futurevox srl è un incarico sotto soglia, che quindi consente l’affidamento diretto da parte del dirigente, a seguito di richiesta di preventivo, ai sensi dell’art. 50 comma 1 lettera b) del D. Lgs. 36/2023 – prosegue la nota di Palazzo Vecchio – oggetto dell’incarico sono 7 video dove non compaiono personaggi politici ma vengono illustrate le attività svolte dall’amministrazione, come ad esempio per l’ambiente con i nuovi parchi e giardini realizzati, oppure i cambiamenti del sistema di mobilità, la rigenerazione urbana, i servizi per i cittadini”.

    Quanto alla polemica sulla scelta dell’agenzia il Comune spiega che è stata individuata “sulla base di criteri di professionalità accertate e non ha avuto incarichi pregressi. Elemento fondamentale e insostituibile del codice degli appalti è il principio di rotazione degli operatori economici, nell’ottica di diversificare i fornitori.. Proprio per questo motivo è stata individuata un’agenzia di Genova che mai aveva collaborato con la nostra amministrazione. Qualsiasi riferimento ad altri precedenti clienti dell’agenzia non ha alcuna rilevanza formale nella scelta”.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “Genova”

      Bravi!

      Così si fa!!

      W il compagno Nardella!!!

      😉

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Lucia scrive:

      Sono curiosa di vedere se questo abuso avrà conseguenze o no. Ci sono state a memoria di elettore altre “spese mirate” di questa entità a Firenze?

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Lucia

        “Sono curiosa di vedere se questo abuso avrà conseguenze o no.”

        Immagino che tutto sia perfettamente in regola: in questo il Partito Unico è bravissimo.

        Ma quello che vorrei sottolineare, è che il Partito Unico alla fine è anche questo. Non solo questo, perché nel Partito Unico ci sono anche ottime persone (è il Partito Unico, se vuoi “fare partito”, vai lì). E ci sono infinite sfumature.

        Lo dico anche per tranquillizzare quelli che pensano che il Partito Unico sia formato da Fanatici Globalisti Distruttori di Identità, come il nostro Peucezio 🙂 (esagero, tanto lui può sempre replicare).

        No, il Partito Unico è umano.

        • Miguel Martinez scrive:

          “No, il Partito Unico è umano.”

          Ho un fraterno amico del Partito Unico, con cui ho girato mezza Europa facendo progetti insieme, e che sicuramente non ha nessun interesse personale in ciò che fa.

          Il Partito Unico ha un’ala “destra” costituita dall’attuale sindaco; e un’ala “sinistra” costituita da un giovane molto simpatico con cui ho un ottimo rapporto per una serie di motivi che non vi sto a raccontare.

          Per fare l’alleanza destra-sinistra, hanno deciso che dovevano fuori una donna molto in gamba, sempre del Partito Unico, che ha saputo risolvere mille piccole situazioni con un tocco che sembra magico.

          https://ceciliadelre.it/

          L’altro giorno eravamo con il mio amico, mi manda un messaggio la Reproba, glielo faccio notare… impallidisce, “non farti prendere da lei, sta cercando di spaccare il Partito!”

      • Roberto scrive:

        Lucia

        “Abuso”

        Però basandoci solo sulle informazioni che abbiamo è difficile dire che sia un abuso.
        L’appalto è sicuramente sotto soglia (140.000 euri per appalti di servizi) il che vuol dire che il comune può procedere con affidamento diretto (potrei sbagliarmi ma mi pare che la soglia sia stata alzata da 75.000 a 140.000 nell’era governo Conte a titolo di misura di emergenza e poi definitivamente alzata con la riforma di questa primavera)
        Poi è vero che si applica il principio della rotazione, quindi sarebbe stato difficile riprendere la stessa ditta (ma probabilmente non impossibile, su questo non abbiamo abbastanza elementi)

        La somma mi pare comunque spropositata anche se vado ad occhio, non ho nessuna esperienza di questo mercato

        • Miguel Martinez scrive:

          Per roberto

          “Però basandoci solo sulle informazioni che abbiamo è difficile dire che sia un abuso.”

          Immagino anch’io: sui rischi legali stanno fin troppo attenti. Di solito Non Si Può. Per cui immagino che questa volta Si Può.

          • Roberto scrive:

            Miguel

            E allora se si può qual è il problema?

            Anticipo: non spenderei quasi 100.000 euro per una campagna di informazione…ma il tizio di FdI sembra avercela con il fatto che ci sia stata un affidamento diretto che sembra invece perfettamente lecito (ed in genere la semplificazione degli appalti è un cavallo di battaglia della destra e dei liberisti che si oppongono a lacci e laccioli che soffocano le nostre imprese….io sono moooooolto ma moooooolto scettico sull’idea degli affidamenti diretti)

            • Miguel Martinez scrive:

              Per roberto

              “ma il tizio di FdI sembra avercela con il fatto che ci sia stata un affidamento diretto che sembra invece perfettamente lecito”

              Non so altrove: qui il compito dell’opposizione non è solo denunciare eventuali reati, ma anche sprechi e giochetti vari.

              Poi hai ovviamente ragione a dire che la destra farebbe lo stesso, anzi… Ma qui la destra non può fare assolutamente nulla, e va bene così.

              • Lucia scrive:

                “L’appalto è sicuramente sotto soglia”
                Grazie, ho sbagliato termine. Comunque discutere su come vengono utilizzati i soldi pubblici mi pare molto salutare.
                Sugli affidamenti diretti, ho l’impressione che ogni città abbia le sue cooperative (e persone dietro le cooperative)di fiducia a cui, con vari sotterfugi, quasi invariabilmente si appoggia. E non necessariamente sono persone incompetenti, però poi si sa chi opera in regime di monopolio non è incentivato a mantenere i migliori standard, si concentra sulla Vitamin B*. A Ferrara Mi dicevano amici di sinistra come avevano sperato che l’agghiacciante giunta leghista almeno avrebbe smosso la palude consolidata delle cooperative sociali care al PD. Beh, non l’ha fatto (o almeno, a due anni dall’insediamento non l’aveva fatto, non so se adesso la situazione è cambiata ma non ci spero tanto)
                *In tedesco B sta per Beziehung, relazione, quindi Vitamin B è un po’ il 关系 cinese…

              • Roberto scrive:

                Lucia

                “Sugli affidamenti diretti, ho l’impressione che ogni città abbia le sue cooperative”

                Non è un’impressione è proprio così (lasciando da parte il modello cooperative che non è certo universale, lo sostituirei con un più semplice ditte)

                Poi magari Miguel ti dirà che non è sempre un male anzi (gli abitanti di riva felice, almeno alcuni di loro, potrebbero essere molto contenti se il comune affidasse a loro in modo diretto la gestione della spiaggia locale) e sono anche in parte sensibile a questi argomenti, ma in generale vedo con sospetto affidamenti diretti

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Poi magari Miguel ti dirà che non è sempre un male anzi (gli abitanti di riva felice, almeno alcuni di loro, potrebbero essere molto contenti se il comune affidasse a loro in modo diretto la gestione della spiaggia locale)”

                E mettere tutto rigorosamente a bando, ma mettere un punteggio in più per “realtà radicate localmente”? Anzi, per fare i ganzi, “a chilometro zero”?

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “Km zero”

                È che non sono convinto del fatto che il KM zero sia di per se meglio

                Nel vostro caso, sicuro che un’agenzia di comunicazione Fiorentina sarebbe stata meglio di quella genovese?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Nel vostro caso, sicuro che un’agenzia di comunicazione Fiorentina sarebbe stata meglio di quella genovese?”

                Beh, direi di sì! Potremmo sapere chi è, potremmo decidere dopo di fare o non fare acquisti da lui in base alla qualità del prodotto, i soldi dei cittadini ritornerebbero nello stesso Comune…

                Poi ho detto, “mettiamolo nel punteggio”: magari la ditta genovese ha altre qualità per cui è preferibile.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per roberto

              “Anticipo: non spenderei quasi 100.000 euro per una campagna di informazione…”

              Premesso che sicuramente non c’è alcun illecito,

              il Partito Unico prende i soldi dei contribuenti per dare 100.000 euro a una ditta amica del Partito Unico, per fare dei piccoli video di “informazione” sui miracoli che l’amministrazione del Partito Unico avrebbe fatto in questi anni, a pochi mesi dalle elezioni.

              La mia ovviamente non è una critica al Partito Unico – per il quale vale quanto dice Lucia; è una fotografia dei meccanismi di tutti i partiti. E non è certo un invito a votare per l’opposizione che cavalca gli interessi dei proprietari di B&B.

              • Roberto scrive:

                Miguel,

                Beh è probabilmente una ditta che sa fare il suo lavoro visto che alla fin fine la campagna elettorale della schlein è andata piuttosto bene, no?
                🙂

                Ma ripeto, per me il problema alla radice è proprio quello degli affidamenti diretti.

                Non è un problema semplice, so che abbiamo idee molto diverse su questa cosa, ma certo l’opposizione fa il suo lavoro e la maggioranza pure che in questo caso è far notare l’ipocrisia di chi evidentemente è solo triste del fatto che l’appalto non l’hanno avuto i suoi amici

                Se fossi stato nell’opposizione avrei fatto fuoco e fiamme proprio sull’idea di spendere 100.000 euri per una campagna di comunicazione, quella mi sembra una enormità difficile da giustificare

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Ma ripeto”

                Condivido più o meno tutto quello che dici.

                Conoscendo un po’ le dinamiche fiorentine, sospetto che ci possa anche essere di mezzo una mazzetta della destra del PD fiorentino agli amici della Schlein, 100.000 euro di soldi pubblici dati per assicurare che la sinistra accetti i candidati della destra alle prossime europee.

                Ovviamente non ne ho le prove.

  68. Francesco scrive:

    >>> Mettete al posto della parola ICBM la parola ‘missile da crociera’, ‘Pershing’ o simili (ipersonico no, che quello gli USA ancora non ce l’hanno funzionante).

    Nel mio discorso non cambia nulla.

    Beh, sì che cambia. E molto. I Pershing quando partono si notano come fossero ICBM e i Russi se ne accorgerebbero.

    I Cruise sono lenti, anche se più discreti. Anche oggi, se si pensasse che siano in grado di arrivare dall’Ucraina a Mosca non visti, si penserebbe che lo possano fare dalla Polonia, dai Baltici, dalla Romania. E col cazzo che i camion con a bordo i Cruise non si potrebbero mascherare per camion qualsiasi, volendo.

    Peraltro la NATO mi pare abbia ZERO Pershing e ZERO Cruise in Europa.

    Saluti! e pace!

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Francesco

      “Pershing”

      Che i missili da crociera degli USA non siano a livello del Kinzhal è vero.

      Ma la domanda è un altra: una volta che l’Ucraina fosse nella NATO come lo sono oggi i Paesi Baltici, è più facile per Washington fare arrivare armi (dagli ICBM alle fionde) in Ucraina o nei Paesi Baltici?

      Secondo me in Ucraina, e di gran lunga, per i motivi geografici che ho elencato..

      Oltre a cio’, i Paesi Baltici per la NATO svolgono la stessa funzione dell’uccellino nelle gabbiette dei minatori delle miniere di carbone dell’Ottocento: quando non ce la fa a respirare vuol dire che c’è il grisou. L’Ucraina era un boccone molto più grosso, appetitoso e utile.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Roberto scrive:

        Andrea

        “Ma la domanda è un altra: una volta che l’Ucraina fosse nella NATO come lo sono oggi i Paesi Baltici, è più facile per Washington fare arrivare armi (dagli ICBM alle fionde) in Ucraina o nei Paesi Baltici?”

        Io provo a vedere la questione da un’altra ottica: una volta che l’Ucraina fosse entrata nella NATO, sarebbe stato più difficile per la Russia invaderla?

        Per dire, se l’ucraina fosse entrata nella NATO nel 2009, la Crimea adesso sarebbe Russia o Ucraina?

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Roberto

          “2009”

          Sarebbe Ucraina, dunque NATO. Inclusa Sebastopoli, la principale base nava la e di Mosca.

          Le guerre scoppiano per molto meno.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            Forse la Russia avrebbe dovuto pensarci prima di firmare il trattato in cui riconosceva l’indipendenza dell’Ucraina?

            Sono commosso da come la tratti da minus habens.

            PS se poi volevano attaccare la NATO per quello, mi verrebbe da dire “accomodatevi”

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ francesco

              “minus”

              Sbaglio o era prima del golpe di Majdan?

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Quale golpe? parli della sollevazione popolare quando il pupazzo di Mosca si mostrò troppo ossequiente e traditore?

                E se ricordo un trattato tra Stati non decade se il governo di uno dei due cambia. Giusto?

                oh, scusa se non è colpa mia se l Russia non piace a nessuno dei popoli che un tempo erano fratello socialisti nell’URSS e nel Patto di Varsavia!

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “golpe”

                Io uso il termine “golpe” come lo si trova su Wikipedia e sul dizionario.

                Se un leader – che si chiami Yanukovich o Mattarella o Trump – viene accusato di tradire la Patria, di essere corrotto ecc. allora in un paese civile lo si porta davanti a un tribunale e lo si processa per alto tradimento, in modo che abbia modo di difendersi davanti a tutta la nazione.

                Se invece lo si defenestra violentemente allora chi la fa l’aspetti.

                Non devo essere io a spiegarti l’ovvio.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        Non capisco il senso vero della domanda: carico i missili su una nave, la faccio arrivare a Tallin, li scarico con nonchalance e il gioco è fatto.

        Se mai la NATO volesse avere basi missilistiche vicine alla Russia, che non le servono a nulla.

        Ripeto: la paranoia russa sull’Ucraina è fuori di testa come le tesi di AH sullo spazio vitale. Nonsense.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ francesco

          “missilistiche”

          Ti sei fissato coi missili. La guerra non si vince coi missili, se no le V2 avrebbero fatto vincere Hitler e Putin sarebbe a Kiev. La guerra si vince cogli stivali sul terreno.

          Nel Mar Nero ho Romania, Bulgaria, Turchia e Georgia da cui mandare convogli di truppe a Odessa e in Crimea protetti da squadre navali che possono passare tranquillamente per i Dardanelli. In più posso passare per via di terra in Ucraina da Romania, Slovacchia, Polonia e Ungheria.

          Nel golfo di Finlandia ogni convoglio alleato deve passare letteralmente davanti a Kaliningrad, e per via di terra c’e’ solo il corridoio di Suwałki.

          Anche trascurando la Bielorussia, è MOLTO più facile attaccare per via di terra Mosca dall’Ucraina che dal Baltico.

          Nemmeno Carlo XII ci ha rinunciato, pur provenendo dal Baltico egli stesso: invece di andare dritto da Narva verso Mosca ha puntato a sud per unirsi a Mazepa e puntando sull’aiuto degli Ottomani (che non si sono mossi), finendo la sua avventura a Poltava.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Andrea Di Vita scrive:

            … e se non ricordo male un tentativo Inglese di attacco diretto a San Pietroburgo nel 1854 fu fermato proprio a Kronshtadt… No, attaccare la Russia via Baltico non funziona.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • Ros scrive:

            Andrea Di Vita: “…La guerra si vince cogli stivali sul terreno…”

            Cosa che sa bene ogni soldato.

            Gli USA – o Putin a scelta – possono bombardare il suolo del nemico e farne una Cartagine di sale e terra bruciata;

            ma se non mandano sul campo gli anfibi e le mimetiche infangate:
            la fanteria motorizzata e i carri e tutto il carrozzone intorno (intelligence, propaganda, guerra psicologica, forze speciali)
            senza, e come non avere fatto niente di nulla.

            Solo casino e fumo.

            Dopo il bombardare bisogna occupare, assoggettare, presidiare
            …pulire bene bene dalle erbacce…

            o non hai fatto altro che morti fuoco e fiamme ma niente di concreto.

            Gli USA hanno un problema, a mio parere, con questa cosa.

            Afghanistan, Iraq anche, Somalia…

            Il grosso è contenerli DOPO (con le braccia dei pedoni e fantaccini che, e se, ne hanno voglia) che l’hai rasi al suolo da lontano.

            A Londra mentre i Germani bombardavano, la popolazione se ne sbatteva allegramente come mai.

            Facevano feste e saturnali affratellati e giocondi fra di loro.

            A voglia a sprecare balistici V2 a iosa…

            Non c’era da concludersi nulla senza attraversare la manica oggi come allora nel 1066 Guglielmo il Conquistatore😉

            • Francesco scrive:

              pienamente d’accordo

            • Ros scrive:

              “…Non c’era da concludersi nulla senza attraversare la manica oggi come allora nel 1066 Guglielmo il Conquistatore😉…”

              E tutto ciò non basta.
              Più che studiare la battaglia di Hastings,
              uno statista e i generali studiano il consolidamento attuato dopo.

              Il vero e proprio Capolavoro!

              “…Diede vita al primo censimento delle proprietà inglesi (il Domesday Book), che permetteva al re di avere conoscenza diretta di tutti i proprietari terrieri senza passare attraverso i loro feudatari, anzi convocandoli tutti, nel 1086 a Salisbury, dove li fece giurare che sarebbero stati fedeli al loro re contro ogni altro uomo. Guglielmo è considerato il fondatore del governo centrale in Inghilterra e uno dei primi costruttori della monarchia costituzionale.

              Con il suo regno ebbe inizio la dinastia dei Normanni, la quale, comprendendo anche i rami femminili e cadetti che si sono avvicendati, siede tuttora sul trono inglese: tutti i sovrani d’Inghilterra suoi successori sono infatti suoi discendenti diretti…”

              Semplicisticamente detto😏

              Altrimenti si finisce come Napoleone a Mosca.
              Conquistato il campo…
              non ebbe nulla a farci e torno indietro per finire male.

              A quel punto
              poteva solo contrattare un accordo con lo Zar Alessandro I°; che se sbatte altamente.

              Alessandro se ne guardò bene, sapeva che il tempo era dalla sua, che c’era solo da aspettare.

              E “l’orco Corso” si sarebbe, a mani vuote, dissanguato.

              La Russia in Ucraina?

              Uguale!

              Non pare più il tempo per “invasione di fanteria meccanizzata in forze, e, poi, “bonificazione” fatta come si deve.
              Per durare;

              Giusto in Crimea magari, ci possono essere le condizioni adatte. Forse.

              Il Dombass è già assai più complicato da tenere senza “mettere gli stivali” a Kiev e accordarsi come vincitore.

              E non c’è lo stesso alcuna garanzia che duri senza “pulizia” di primavera fatta a fondo💀💀💀

  69. Francesco scrive:

    Grazie a MT per avermi fornito il link al documento dei matti.

    Posso chiedergli chi sono detti matti? dopo che i neocon hanno convinto Bush jr a invadere l’Iraq è meglio essere attenti ai matti a stelle e strisce.

  70. Francesco scrive:

    In effetti, a leggere gli amici di MT, pare che ad aspettare un altro decennio le forze nucleari russe dovrebbero finire di decomporsi da sole … fosse vero, si potrebbe pensare di andare a Mosca, ci fosse un solo buon motivo per farlo (no, hasburgicus, abbassa la mano, quello NON vale).

    Per fortuna secondo gli amici di ADV, invece, gli è pieno di missiloni ipersonici che garantiscono la MAD e la pace.

    First, this analysis assumes that Russia is unable to launch its missiles before the 1rst wave of U.S. warheads arrive on target

    Il che mi pare dipendere dalla disponibilità di vodka per i radaristi russi, più che altro.

    Second, the model assumes that Russia’s 9 deployed SSBNs are in
    port (or that one submarine is at sea but is being tracked) and that their mobile
    ICBMs are in garrison.

    E che Batman stia trombandosi Catwoman proprio in quel momento no?

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Ecco. Però pensa che questa gente qui che prendi per il culo, perché in effetti sembra delirare, è ben inserita nell’establishment USA.
      Non ti pare che la vita appaia d’un tratto molto più precaria?

  71. Francesco scrive:

    Più seriamente, se il paper cortesemente fornito da MT fosse preso sul serio dal governo USA, l’Ucraina non avrebbe nessuna importanza. Zero al cubo.

    • PinoMamet scrive:

      Io ho letto due pagine a caso e c’era anche scritto che “il modello non presume che gli USA vogliano lanciare un attacco nucleare ” che in ogni caso avrebbe ricadute pessime…
      Ma ripeto, ho letto a caso e riporto a memoria.

      Ma insomma, tutta questa minaccia alla Russia non la vedo.

      Vedo invece:

      -Zelenski che continua a indossare maglie verdi militari 😉 e a impicciarsi di strategia

      -la Crimea e la “nuova Russia” che erano russe dai tempi di Checco e Nina, cioè, di Caterina e Pietro voglio dire, e a mio inappellabile giudizio devono esserlo ancora 😉

      • tomar scrive:

        Pino Mamet: “la Crimea e la “nuova Russia” che erano russe dai tempi di Checco e Nina”
        Appunto: da 150 anni prima che il Meridione venisse italianizzato dalla dinastia sabauda con fior di guerre al “brigantaggio”.

        • Moi scrive:

          italianizzato

          SE per Italia s’intende Piemonte e Aosta … 😉 !

          Nell’ ultimo film su Napoleone di Ridley Scott, han messo i Toscani dell’ Elba nell’ Ottocento che cantano in Napoletano ! 😀

          • PinoMamet scrive:

            Hm, non ci ho fatto caso, c’erano già abbastanza particolari che mi hanno lasciato perplesso.
            Non l’ho trovato un brutto film ma neanche bellissimo, e Giovacchino Fenice si prende troppo sul serio per fare un personaggio francese- tanto più un personaggio francese di origine italiana 😉

            Si notano soprattutto due cose:

            – immenso apparato produttivo per scene cortissime e che sembrano tagliate: ucci ucci sento odore di serie TV su qualche piattaforma

            -personaggio nero obbligatorio in quasi ogni scena, ma di solito muto, anche quando avrebbe potuto benissimo parlare (uno credo che sia il nonno di Dumas)

      • Francesco scrive:

        se vuoi riassumo: due tizi, che sembrano Gianni e Pinotto da come scrivono, giocano alla Terza Guerra Mondiale, per la precisione prendono un foglio Excel e calcolano come azzerare le armi nucleari russe con un primo attacco risolutivo.

        livello, più Peppa Pig che Miss Marvel, e ci siamo capiti.

        Ciao

        • PinoMamet scrive:

          Peppa Pig + Miss Marvel = Miss Piggy 😀

          https://www.youtube.com/watch?v=Cff5pn8Wt3A

          non c’entra niente ma Pulp Fiction ci sta sempre bene 😉

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Quindi l’establishment USA è composto da tanti Gianni e Pinotto? Ma non mi dire: non ce ne eravamo mai accorti.

          Il problema è che questa legione di Gianni e Pinotto poi le decisioni di politica internazionale le prende.

          • PinoMamet scrive:

            “Quindi l’establishment USA è composto da tanti Gianni e Pinotto?”

            Beh, su questo ho sempre avuto pochissimi dubbi 😉

            Ma vale per l’establishment di un po’ tutte le nazioni.

            Poi vorrei parlare degli infallibili imbattibli potentissimi servizi segreti israeliani, che sapevano da un anno quello che Hamas stava preparando, hanno visto i terroristi di Hamas che si preparavano ed addestravano per l’operazione (una operazione direi macroscopica) e hanno deciso di far finta di niente perché “non era una minaccia credibile”.

            Per non parlare delle volte in cui si sono fatti scoprire all’estero come tanti principianti.

            Tutti a parlare male dell’Italia, ma… quand’è l’ultima volta che avete sentito di un agente dei servizi segreti italiani che si è fatto scoprire?
            “Eh ma gli italiani non fanno niente”, sarà, però l’agente russo in Italia e il doppiogiochista italiano li hanno scoperti, vuol dire che qualcosa fanno 😉

            Vale comunque la tua conclusione: purtroppo quelli che prendono le decisioni spesso sono dei Gianni&Pinotto.

            Ma non tutti i Gianni&Pinotto prendono le decisioni…

  72. Moi scrive:

    A proposito di Feste … sul Satellite Colonia Fiesole del Pianeta Firenze, intanto :

    https://www.lettera43.it/universita-fiesole-festa-natale/

    … si attiveranno anche per cambiare nome in “Dieta Lunare” a quella strana Festività degli Alieni 😀 ?

  73. Fuzzy scrive:

    Ecco.
    Ripresi i bombardamenti su Gaza
    Nessuno è riuscito o ha voluto fermare il governo israeliano
    Ora vedremo la reazione di Hamas, Hezbollah e altri.
    Della serie….
    Comunque l’Ucraina ha messo da parte le velleità di assalto e si prepara alla difesa.
    Va ben che Calderon diceva che la vita è un sogno.
    Si, si, ma a volte tocca svegliarsi.

    • Moi scrive:

      Lo so che è cinico, ma siamo relativamente fortunati , molto fortunati se anziché di bombardamenti … ancora possiamo preoccuparci di Radical Chic che voglion cambiare nome al Natale VS FaSSisti che vorrebbero il crocifisso pure al cesso “tradizionale 2 sessi e basta” delle scuole !

      • Fuzzy scrive:

        https://youtu.be/ERRJNTNEQ9s?feature=shared
        Sarebbe meglio si parlasse di Canapa, come fanno le persone serie.
        Non per gli spinelli però….
        C’è canapa e canapa.
        Abbigliamento, scarpe, tessuti vari..forse medicinali. Alimentazione.
        Io l’ho assaggiata, ma insomma…diciamo checsi mangia. Va bene per gli affamati in mancanza d’altro. Comunque è molto proteica.

    • Ros scrive:

      @Fuzzy: “…Ecco.
      Ripresi i bombardamenti su Gaza
      Nessuno è riuscito o ha voluto fermare il governo israeliano
      Ora vedremo la reazione di Hamas, Hezbollah e altri…”

      https://kelebeklerblog.com/2008/12/24/la-disputa-di-alice-e-babbo-natale/
      GEOPARDY scrive:
      27/12/2008 alle 12:57 pm
      SCUSATE SE VADO FUORI TEMA DEL POST, MA LA SITUAZIONE STA PRECIPITAANDO IN MANIERA PREOCCUPANTE IN PALESTINA.——–

      CHI RITIENE OPPORTUNO FARLO, FACCIA GIRARE QUESTA SCONVOLGENTE NOTIZIA, DA IERI ISRAELE HA DICHIARATO GUERRA ALLA STRISCIA DI GAZA E LE VITTIME SONO CENTINAIA.—–

      Geopardy
      CRIMINI DI GUERRA A GAZA, ISRAELE STA BOMBARDANDO LA STRISCIA ASSEDIATA. 200 MORTI E CENTINAIA DI FERITI

      Scritto il 2008-12-27 in News:
      Gaza – Infopal. 200 morti e centinaia di feriti: questo è il bilancio attuale (ore 12,30 ora locale) degli attacchi aerei israeliani in corso contro la Striscia di Gaza.

      L’aviazione da guerra israeliana sta bombardando diverse sedi delle forze di sicurezza palestinesi a Gaza. E’ un vero massacro! Sul terreno ci sono già 200 morti e centinaia di feriti, ma il bilancio è destinato a salire tragicamente.

      Le ambulanze stanno accorrendo sul luoghi dei bombardamenti per soccorrere i feriti e portare via i cadaveri.

      Ci sono decine di cadaveri di membri della polizia sparsi per terra, a seguito del bombardamento delle postazioni 17, Tawam, la sede delle forze preventive, Ansar, la direzione civile, al-Safina, la sede dei passaporti. Sono state bombardate tutte le sedi amministrative e politiche della Striscia di Gaza. Ucciso anche il capo generale della polizia di Gaza il colonello Tawfiq Jaber.

      Fonti mediche hanno riferito che ci sono centinaia di feriti.

      Gli aerei da guerra israeliani continuano a sorvolare lo spazio della Striscia di Gaza.

      Stato criminale. E’ una vera guerra: gli attacchi aerei stanno colpendo il nord, il sud e il centro della Striscia. ISRAELE HA SCELTO IL MOMENTO OPPORTUNO PER BOMBARDARE: L’ORA DI USCITA DEI BAMBINI DALLE SCUOLE. ——- —- —-

      E’ UNA TRAGEDIA IMMENSA.———–

      I nostri giornali e le nostre tv, le cui direzioni hanno perso completamente il senso della dignità professionale, ci stanno raccontando che ad essere bombardate sono le basi dei “terroristi”. Non è così! SONO CIVILI, BAMBINI, LA DIRIGENZA DELLE FORZE DELL’ORDINE AD ESSERE COLPITE, DELL’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA, A ESSERE COLPITI.—–

      La propaganda mediatica italiana filo-sionista ha iniziato già da qualche settimana a prepararci alla ineluttabilità di questa guerra a senso unico, vera carneficina di biblica memoria, dando la colpa a Hamas e ai razzetti Qassam, quando la verità è un’altra: Israele ha bisogno di queste stragi di innocenti in funzione elettorale. Hamas era disposta alla tregua a patto di far fermare gli attacchi israeliani mai sospesi, nonostante il cosiddetto “cessate il fuoco” siglato a giugno, e di far riaprire i valichi per far entrare i rifornimenti alimentari e il carburante, necessari alla sopravvivenza di 1,5 milioni di persone.

      Questo i nostri sempre più indecenti giornali e tg non ce lo hanno raccontato.

      Siamo di fronte alla morte dell’informazione, al Grande Fratello che manipola le menti e le coscienze.”

      passo sunito a qui sotto:
      https://kelebeklerblog.com/2022/12/24/la-disputa-di-alice-e-babbo-natale-ancora/
      questo sopra è pure più bello!😀

      Per dire – di tal Geopardy del 2008 fa –

      ma ‘sta benedetta attualità?
      ci è o ci fa?
      Attualità? Ma per davvero?!!!

      I commenti
      – e tanti interessanti commentatori scomparsati o hanno cambiato la noméa col tempo? –
      sono gradevolissimi, richhi e belli e s’ re-impara tanta roba che si era persa per la via.

      …poi t’arriva il tal GEOPARDY😖☹😢
      …con l’attuale di giornata a farti l’impegnata

      Co a’ – il giusto serio informato preoccupato –
      a’ cosa seria grave principale da sapersi…

      vabbe’! Ce lo segniamo😀.

      ❤ora mi torno a quei commenti e voci dei “morti” su Alice Liddell, ninfette rosse preraffaellite & Peter pan a limonare fate sero(TON)tine sotto le luci colorate delle strade di Natale❤

      ps
      il tempo zumpa as’saltellante di qua e di la come gli pare e danza😎😋😉

      ciao Fuzzy (nulla di sopra ciò ovv. è riferito al tuo commento,
      usato giusto come trampolino per la steampunk macchina del tempo kelebekleriana vittoriana😀

      • Ros scrive:

        ps
        …c’erano già PinoMaamet
        (odiavi gli anni’80! Per davvero?🥺🥺🥺 con tutti i video che a revival ci posto …);
        Francesco (che pare che li amasse invece),
        Roberto (sempre gaudente Savoir vivre);
        Lisa paniscus un poco intimidita…

        Forse che forse Daouda; pure!
        Ad elogiare da par suo il convitto.

        Miguel ancora troppo serio?

        … e tanti altri che avranno un nome nuovo, vita nova

        o sono andati👻👻👻

      • Fuzzy scrive:

        Si, ma finora hanno fatto finta. Tranne ammazzare dei civili.
        Moshe Dayan, che io ricordo, e veniva dipinto come un personaggio da film con la benda sull’occhio, raccomandava “per uno dei nostri dieci dei loro” circa, forse venti.
        La vendetta è stata fatta secondo la prassi.
        Si aspetta di vedere il seguito.
        Io francamente ne farei anche a meno
        Non voglio dire che andrà a finire male, più che altro perché non ci si capisce niente.
        Intrighi mediorientali?

        • PinoMamet scrive:

          “e veniva dipinto come un personaggio da film con la benda sull’occhio”

          questo anche perché aveva una benda sull’occhio 😉

          • Fuzzy scrive:

            Non era cattivo, è che lo dipingevano così.

          • Lucia scrive:

            “questo anche perché aveva una benda sull’occhio 😉”

            Parafrasando il “non sono io razzista è lui ad essere negro” si potrebbe dire “non è Fuzzy ad essere lombrosiano [lombrosiana?], bensì Dayan ad essere biecamente guercio” 🙂

          • Fuzzy scrive:

            Lucia
            E cosa sarei, razzista nei confronti degli ebrei?
            Per via della benda di Dayan?
            Ma dai.
            Era un personaggio particolare. Dopo di lui la benda è forse diventata un elemento cinematografico.
            Forse.
            E che cavolo, per scrivere di un ricordo di infanzia ci vuole una laurea in bende?

        • Moi scrive:

          https://it.wikipedia.org/wiki/Moshe_Dayan

          sì, ma di quelli che sotto la benda c’era l’ occhio robotico che attivava il raggio laser !

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Ros

        “GEOPARDY scrive:
        27/12/2008 alle 12:57 pm”

        Oddio!

        All’epoca un certo giovane barbuto aveva un anno e quattro mesi.

  74. Peucezio scrive:

    Miguel (e tutti),
    voglio cogliere l’occasione per un dibattito metastorico a partire dalle tesi più o meno implicite o esplicite di Miguel.

    A partire dal mio commento sulla guerra interpretata in seso “funzionalista”.

    Miguel, se ho ben capito la tua visione, per te il progresso è contemporaneamente un atto o, meglio, un processo di grande aggressività, che stravolge tutto, rompe equilibri antichi, delicati, come un rullo compressore.

    Ma al tempo stesso è un processo razionale. Chi lo mette in moto, lo alimenta, lo dirige, lo fa in nome di interessi precisi, con lucida consapevolezza, con atteggiamento freddo e utilitarista.

    Però è anche è un processo distruttivo. Non solo nei confronti della bellezza, della poesia del mondo. Ma anche della funzionalità, della vita, della sopravvivenza degli uomini e della civiltà.
    Perché mangia le risorse, mangia il pianeta, molto più velocemente di quanto le une e l’altro siano in grado di rigenerarsi.

    Quindi è un processo stupido, miope, irrazionale, lo scatenamento di un’avidità cieca, che non tiene in debita considerazione il rapporto fra azioni e conseguenze, fra cause ed effetti.

    Qualcosa allora non torna. Questi decisori sono freddi, irrazionali ed efficienti o sono ciecamente preda di un loro istinto avido e incontrollabile? Sono intelligenti o stupidi, razionali o istintivi?

    • Francesco scrive:

      Beh, che siano intelligenti e stupidi allo stesso tempo non mi pare affatto difficile.

      Ci vuole un sacco di intelligenza per fare le peggiori cazzate, non basta mica la buona volontà.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Peucezio

      “voglio cogliere l’occasione per un dibattito metastorico a partire dalle tesi più o meno implicite o esplicite di Miguel.”

      Una sfida fantastica, su questioni fondamentali, che mi coglie stanco morto.

      Se mi prometti di ripresentarmela in un altro momento, ti sparo qualche risposta al volo.

      “Il progresso” è in fondo la stessa forza che fa sì che i gatti facciano strage di uccellini. Dentro di loro, un istinto li spinge a divorare il divorabile. E lo fanno con un’abilità e un’intelligenza incredibili (voglio vedere me o Peucezio che acchiappano uccelli in un senso non maraschiano https://lyricstranslate.com/en/riccardo-marasco-la-lallera-lyrics.html ). Non perdono un colpo.

      Quindi i gatti sono:

      1) mossi da una forza più grande di loro

      2) individualmente, implementano questa forza con un’incredibile “razionalità” (tradotto in gattese)

      3) ma questi singoli gesti “razionali” sono piuttosto prevedibili (ecco perché il marxismo qualche valore “scientifico” ce l’ha, quando prevede l’effetto sommato delle singole decisioni astute)

      4) e finiscono per distruggere la vita degli uccelli, da cui dipende la vita dei gatti.

      • Peucezio scrive:

        Quindi ci sarebbe una razionalità immanente al mondo, che però è efficiente a livello microcosmico, non macrocosmico, perché poi, sui grandi numeri, genera caos, se non implosione del sistema.

        Ci rifletto e poi ti dico.

      • Peucezio scrive:

        Ma quindi, fammi capire, tu interpreti l’aggressività umana – prendiamo l’esempio più disfunzionale e insensato, il marito che si ubriaca tutte le sere e picchia la moglie – come un’espressione di razionalità, perché l’uomo è progettato secondo un disegno razionale e quindi anche la sua aggressività, se pure produce anche danni, ha un suo ruolo ben preciso.
        E questo emergerebbe in forma molto più evidente nello spirito di competizione, nella volontà di autoaffermazione professionale, in tutte quelle cose che generano la modernità razionale e distruttrice a un tempo. L’ubriacone che picchia la moglie sarebbe un sottoprodotto, l’aspetto più basso e caotico.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Peucezio

          “’espressione di razionalità, perché l’uomo è progettato secondo un disegno razionale”

          Probabilmente stiamo dicendo qualcosa di simile, solo che a me non verrebbero in mente le parole “progettato”, “disegno” o “razionale”.

          Diciamo che i viventi aspirano a sopravvivere, a partire dai microbi. E questo comporta ogni possibile combinazione di collaborazione e violenza.

          A queste forme di collaborazione e violenza, l’essere umano aggiunge la parola: cioè la capacità di tramandare esperienze e di accumulare ogni nuova tecnica. Quindi il processo naturale viene accelerato a una velocità sempre crescente.

          • Peucezio scrive:

            Uhm, ognuno sviluppa poi i suoi modelli interpretativi del reale, per cui, anche a partire dalla stessa realtà, ognuno ne sottolinea un aspetto o lo legge secondo un modello concettuale diverso.

            Qui però forse c’è anche proprio qualche differenza di visione non proprio di dettaglio.
            E cioè mi sembra che tu sia molto funzionalista.
            Le cose, i viventi, gli uomini obbediscono a logiche funzionali, di sopravvivenza, tendono a prosperare.

            Io non arriverei a dire questo; direi che è un aspetto, ma non esaurisce i comportamenti umani e le dinamiche della realtà e della vita.
            Altrimenti ci sarebbe una sola specie in tutto il mondo, quella più funzionale.
            Invece ci sono un’infinità di forme viventi. Per lo più adattate all’ambiente (ma alcune si estinguono), ma non direi che l’adattività esaurisce le loro caratteristiche.

            Io credo sia molto interessante – lo butto come spunto, non avendolo approfondito neanch’io – il principio formale che presiede alla natura.

            Pensa alle conchiglie.
            Ma pensa anche alla sfera.
            I corpi celesti per di più sono sferici o sferoidi: sono delle palle quasi perfette, molto belle!
            Ci si può vedere un dato non teleologico e funzionale, ma quantomeno eziologico, causale: a forza di ruotare assumono quella forma, per via dell’inerzia, delle forze fisiche in campo, ecc.
            Ma questo non dà conto in sé della forma della sfera, che in un certo senso è un archetipo e direi che semmai è interessante che le leggi fisiche funzionino tendendo a produrre forme così pulite. C’è una sorta di geometria, se vuoi di estetica immanente alle leggi e alle equazioni della fisica, della natura.

            Questo secondo me è più interessante del principio funzionale.
            Anche per comprendere le cose umane.
            O quantomeno costituisce un aspetto alternativo, diverso, che può valere la pena considerare.

            Cosa ne pensi?

            • PinoMamet scrive:

              “Ma questo non dà conto in sé della forma della sfera, che in un certo senso è un archetipo”

              Mmm
              Invece sì, questo dà conto della forma della sfera, mentre gli archetipi esistono solo nella nostra testa, e i pianeti non ne sanno niente.

              • Peucezio scrive:

                Non capirò mai questa tua resistenza verso i concetti.

                Tu spieghi la sfera con le leggi fisiche.
                Ma anche le leggi fisiche sono nella nostra testa, sono generalizzazioni.
                Nel mondo non ci sono leggi fisiche, non le puoi toccare, non sono enti fisici.
                Ci sono entità fisiche (corpi, energia, ecc.) ed eventi.
                Questo nella tua logica.

                Ma siccome poi la regolarità dei fenomeni è un fatto oggettivo, così come la quantità (non puoi toccare i numeri, ma cinque arance le puoi toccare), io non potrei dire che le leggi, i concetti, i numeri, gli “universali”, direbbe un medievale, non ci siano nel mondo.
                Ci sono eccome, ma non sono enti sensibili.
                Se non ci fossero, non ci sarebbe la regolarità che osserviamo, non ci sarebbero le quantità, ecc.

                È chiaro che se colleghi lo statuto di esistenza ai meri fenomeni singoli osservabili, il resto non esiste. Ma mi pare una definizione tautologica.

                Ti dirò che il concetto stesso di esistenza io credo sia un concetto debole.

                Noi abbiamo dei contenuti mentali.
                Questi sono sia le percezioni sensoriali (con tutte le estensioni legate ai nostri strumenti di osservazione e misurazione), che i contenuti concettuali, cioè le generalizzazioni. Ed è utile distinguere le une dagli altri.
                Ma che senso ha dire che l’una cosa esiste e l’altra no? Cosa ci dice in più?

                In ogni caso non trovo pertinenza col mio discorso.
                Perché se la mettiamo su questo piano anche la funzionalità è un’interpretazione, un concetto: nella realtà esistono eventi, atti, comportamenti, a partire dai quali noi individuiamo una teleologia.
                È evidente che non siamo su un piano descrittivo ma interpretativo.
                E sul piano interpretativo ci sta sia una visione funzionalista che una visione formalista del mondo.

              • Peucezio scrive:

                Peraltro anche l’esistenza è un concetto, una generalizzazione.
                Tu vedi e tocchi le cose che esistono, non l’esistenza.
                La categoria dell’esistenza ha un valore pratico: ti serve a distinguere il cane dall’ipppogrifo o dall’araba fenice.
                Non il cane dalla sfera o dal numero 3! Mi sembra proprio un uso indebito: siamo su piano diversi. Lì semmai è una questione di concretezza vs astrazione, di specificità vs generalizzazione, che c’entra l’esistenza.

                Anzi, l’esistenza si può applicare anche ai concetti:
                non esistono numeri primi pari diversi da due.
                Ma quindi questo significa che i numeri primi dispari esistono eccome, mica esistono solo gli insiemi di oggetti fisici che corrispondono a tot numero.

                Non so, a volte mi sembra tu faccia distinzioni speciose per gusto, se non di polemica, di voler eccepire a tutti i costi.

              • PinoMamet scrive:

                “Ma anche le leggi fisiche sono nella nostra testa”

                No, le leggi fisiche esistono punto e basta.

                Noi le possiamo formulare, più o meno precisamente, con un “alfabeto” o un altro, ma le leggi fisiche danno forma all’universo lo stesso, che ci sia o non ci sia l’uomo a formularle.

                A me poi i concetti piacciono molto.

                Ma non sono tutti uguali.

                Il concetto che l’acqua bolle a tot gradi è derivato dalla sperimentazione e dalla verifica.

                Il concetto che esista l’archetipo dell’acqua è una fantasia, un arzigogolo basato sul nulla, un gioco intellettuale che non ha maggiore appiglio alla realtà degli esagrammi del pensiero taoista: tutte cose belle, ma che non mutano di uno iota la temperatura alla quale bolle l’acqua.

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                allora forse avevo frainteso il punto.
                Per te il problema non sono i concetti vs gli enti fisici, ma categorie un po’ fumose, da umanisti, vs concetti scientifici.

                Ma qui non era questo il punto.
                Non si parlava di scienza o comunque di scienze naturali, ma di fenomeni umani, che sono molto più sfumati e meno schematizzabili.
                O, se vuoi, di qualcosa che unifica e trascende natura e umanità.
                E con archetipi non mi riferivo agli archetipi junghiani, che comunque sono una cosa fondata su dati e osservazioni, anche se non nel senso scientifico neo-ottocentesco che va di moda oggi.

                Mi riferivo al concetto di forma.
                L’archetipo è un’espressione umana, complessa, psicologica, legata all’inconscio, al mito, a quello che cazzo vuoi tu di un principio formale.
                Cioè di qualcosa che unifica entità diverse solo per motivi formali, strutturali.

                Interessarsi alle forme è diversi che interessarsi alle funzioni, alle teleologie.
                Questo è il discorso che facevo a Miguel.
                E, scusami, proprio non capisco che c’entrasse la tua obiezione sugli archetipi.
                A me pare, scusami, che tu a volte reagisci per riflesso condizionato: hai individuato certi miei temi che non ti piacciono e li devi contestare ogni volta, anche in modo poco pertinente.

          • Peucezio scrive:

            Forse sai qual è il punto?

            Che io e te siamo simili, siamo fondamentalmente persone disinteressate.

            Ma tu sembri vivere questo tuo tratto avvertendone l’alterità rispetto al mondo, che invece è interessato, fa sempre le cose secondo uno scopo, è spesso anche meschino, utilitarista, gretto.

            Io invece tendo a proiettare questo mio senso di gratuità sul mondo, non negando che ci sia anche l’interesse, ma, insomma, ridimensionandolo.

      • Francesco scrive:

        scusa ma il punto 4 è sbagliatissimo!

        che io sappia, col diminuire degli uccellini i gatti hanno sempre meno cibo, meno forze, meno capacità di acchiappare gli uccellini

        dall’altra parte, gli uccellini superstiti sono quelli più svegli, veloci, paranoici e difficili da catturare

        i gatti muoiono di fame in grande quantità e permettono agli uccellini di proliferare felicemente … anche quelli lenti, stupidi, fiduciosi

        e si torna al paradiso dei gatti, per i pochi gatti agilissimi, famelici, astuti

        non è il Ciclo della Vita (TM Walt Disney)?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Questo in natura. Ma poi arrivano i gattari che nutrono i gatti, che quindi vivono che ci siano o meno gli uccellini, che saranno predati da una popolazione di predatori sempre crescente.

          • Francesco scrive:

            Non vedo perchè un gatto dovrebbe fare la fatica di attaccare gli uccellini, se lo nutrono i gattari.

            Non sarebbe antieconomico?

            In breve tempo i gatti domestici diventano pigri e innocui per gli uccellini, secondo me.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              I gatti uccidono anche per gioco. Forse la giocosità è proprio uno dei tratti premiati dalla selezione artificiale, per cui non scomparirà mai, anzi.

              • Francesco scrive:

                Questo è un buon argomento ma una volta che il gatto è chiuso in casa l’uccellino è al sicuro!

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                E infatti si raccomanda proprio questo:
                1) tenere i gatti in casa
                2) non nutrire i gatti randagi

                Ovviamente entrambe le raccomandazioni sono ampiamente ignorate, sia dai privati che dalle amministrazioni comunali.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “In breve tempo i gatti domestici diventano pigri e innocui per gli uccellini, secondo me.”

              la cosa affascinante è che i gatti domestici sono una delle poche confutazioni che io conosca di Darwin.

              1) Darwin dice che il “successo” consiste nel fare molti figli che faranno altri figli, non nel proprio successo individuale.

              2) ergo, hanno successo sia le formiche, sia le vacche: che esistono sostanzialmente solo per essere sfruttate a ammazzate assiema alla loro prole, ma nel frattempo riescono a riprodursi.

              3) il gatto più abile ad addomesticare e sfruttare l’uomo, viene invece ormai quasi sempre castrato, e quindi non può trasmettere i propri tratti vincenti.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Perché l’adattamento (“fitness”, che i nostri biologi a quanto pare non riescono a tradurre) è la capacità di fare nipoti, non figli.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Francesco

          “!scusa ma il punto 4 è sbagliatissimo! ”

          Giusta la tua osservazione.

          Quello che volevo sottolineare è che una mossa molto abile da parte del singolo gatto non si traduce necesssariamente in un vantaggio per i gatti come specie.

          • Francesco scrive:

            Eh, hai idea del campo minato in cui ti stai addentrando?

            😀

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “Eh, hai idea del campo minato in cui ti stai addentrando?”

              L’antropologia è una scienza rischiosa, alla ricerca di orizzonti inediti.

              Non tutti ne escono vivi, ma quelli che ce la fanno, scrivono spesso capolavori.

              • Francesco scrive:

                Guarda che quella osservazione è prettamente economica!

                Metà del lavoro degli economisti seri è cercare di capire i risultati collettivi di “mosse molto abili da parte del singolo”.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “Guarda che quella osservazione è prettamente economica!”

                Mi sto perdendo, pensavo che tu rispondessi a questo mio commento:

                “Oggi mi invitano ad assistere, presumo senza diritto di voto, alla liquidazione finale e democratica dell’assessora che chiedeva le primarie, e alla nomina dell’eletta del sindaco uscente. Uno spettacolo interessante…”

              • Francesco scrive:

                No, scusa, ti seguo poco su Firenze, però mi interessava molto l’osservazione sul gatto.

                PS ripartire dal basso? dal popolo? lasciando perdere il partito?

        • paniscus scrive:

          “non è il Ciclo della Vita (TM Walt Disney)?”—

          Veramente a mio avviso assomiglia di più all’andamento di Lotka-Volterra

          (in tal caso, se non ricordo male, c’erano le popolazioni di volpi e di topi e non di gatti e uccellini, ma l’equazione che descrive l’alternanza di aumento e diminuzione delle due popolazioni in alternanza sfasata è la stessa).

          • Francesco scrive:

            Credo di averla vista all’opera con pesci e squali a una mostra di matematica interattiva!

            Molto carina.

            PS si scherzava sui leoni vegetariani di Walt.

      • Ros scrive:

        Miguel:
        “…2) individualmente, implementano questa forza con un’incredibile “razionalità” (tradotto in gattese)…”

        Fantastico quando durante la punta e prima dell’attacco della preda gli fanno la gentil vocina coi versetti dolcidolci😸😸😸

        • Ros scrive:

          Mici e uccelli in un libro che con il seguente dopo
          – Alan Weisman “Conto alla rovescia. Quanto ancora potremo resistere” (2014, Einaudi) –
          a qualcuno piacerà qua dentro😉

          …lo so che è impossibile oramai concentrarsi alla lettura digitale per non più di poche righe… ma tant’è!😎
          Capitolo da:L Alan Weisman “Il mondo senza di noi” (2008, Einaudi)

          3. Il predatore coccolato.

          “Stanley Tempie e John Coleman, biologi della fauna selvatica del Wisconsin, non hanno avuto bisogno di mettere piede fuori dal loro Stato per trarre delle conclusioni globali dalla loro ricerca sul campo agli inizi degli anni Novanta.

          Il loro tema era un segreto di Pulcinella una questione delicata, perché pochi sarebbero disposti ad ammettere che un terzo delle nostre case, in quasi ogni angolo del mondo, ospita uno o più serial killer.

          Il cattivo della situazione è la regale mascotte che un tempo faceva le fusa nei templi egizi e adesso le fa mollemente adagiato sui mobili di casa nostra, accettando le nostre carezze solo quando ne ha voglia, emanando un’imperscrutabile calma sia da sveglio sia da addormentato (cioè per più di metà della sua vita), convincendoci con il suo fascino a occuparci di lui e a nutrirlo a dovere.

          Una volta fuori casa, però, Felis silvestris catus lascia cadere il nome della sottospecie e si da alla caccia, tornando a trasformarsi in Felis fauna selvatica del Wisconsin, non hanno avuto bisogno di mettere piede fuori dal loro Stato per trarre delle conclusioni globali dalla loro ricerca sul campo agli inizi degli anni Novanta.

          Il loro tema era un segreto di Pulcinella una questione delicata, perché pochi sarebbero disposti ad ammettere che un terzo delle nostre case, in quasi ogni angolo del mondo, ospita uno o più serial killer.

          Il cattivo della situazione è la regale mascotte che un tempo faceva le fusa nei templi egizi e adesso le fa mollemente adagiato sui mobili di casa nostra, accettando le nostre carezze solo quando ne ha voglia, emanando un’imperscrutabile calma sia da sveglio sia da addormentato (cioè per più di metà della sua vita), convincendoci con il suo fascino a occuparci di lui e a nutrirlo a dovere.

          Una volta fuori casa, però, Felis silvestris catus lascia cadere il nome della sottospecie e si da alla caccia, tornando a trasformarsi in Felis silvestrìs gatto selvatico geneticamente identico ai piccoli gatti selvatici locali che si trovano ancora, anche se si fanno vedere di rado, in Europa, in Africa e in parti dell’Asia.

          Per quanto si siano astutamente adattati nel corso di qualche migliaio di anni alle comodità della vita umana (i gatti che non si avventurano mai all’esterno di solito vivono più a lungo), i gatti domestici, riferiscono Tempie e Coleman, non hanno mai perso i propri istinti ferini.

          Anzi, li hanno acuiti. Quando i coloni europei li portarono per la prima volta con sé, gli uccelli americani non avevano mai visto quel predatore silenzioso capace di arrampicarsi sugli alberi e balzare addosso alle prede. In America c’erano la lince rossa e la lince canadese, ma questa feconda specie felina invasiva era molto più piccola e perfettamente adatta a terrorizzare l’enorme popolazione di passeracei. Al pari dei massacratori di Clovis, i gatti uccidevano non solo per nutrirsi, ma per il puro piacere di farlo.

          «Anche quando qualcuno gli dà regolarmente da mangiare, scrissero Tempie e Coleman, il gatto continua a cacciare».

          Nello scorso mezzo secolo, mentre la popolazione umana mondiale raddoppiava, raddoppiava anche quella dei gatti, e molto più in fretta.

          Dall’indagine sugli animali domestici dello U. S. Census Bureau, Tempie e Coleman scoprirono che nei soli anni fra il 1970 e il 1990 i gatti statunitensi erano passati da trenta a sessanta milioni.

          Il totale complessivo, però, dovrebbe includere i gatti randagi che formano colonie urbane o dominano le campagne e le boscaglie in numero di gran lunga maggiore a predatori di dimensioni paragonabili, come donnole, procioni, moffette e volpi, che non hanno accesso ai ripari forniti dall’uomo.

          Vari studi attribuiscono ai gatti randagi fino a ventotto uccisioni all’anno. Ai gatti campagnoli, osservarono Tempie e Coleman, ne vanno però attribuite molte di più. Paragonando le proprie scoperte con tutti i dati disponibili, stimarono che nel Wisconsin rurale i circa due milioni di gatti in libertà uccidevano da un minimo di sette milioni e ottocentomila a un massimo di duecentodiciannove milioni di uccelli all’anno. Nel solo Wisconsin rurale.

          Nell’intera nazione i numeri dovevano essere nell’ordine di miliardi. Qualunque sia il totale esatto, i gatti se la caveranno molto bene in un mondo senza gli umani che li hanno diffusi in tutti i continenti e in tutte le isole in cui non erano ancora arrivati, dove adesso competono, in netta superiorità numerica, con gli altri predatori delle loro dimensioni.

          Molto dopo la nostra scomparsa, i passeracei dovranno ancora vedersela con i discendenti di questi opportunisti che ci hanno addestrato a dar loro cibo e rifugio, pur ignorando sdegnosamente i nostri richiami, se non per lo stretto necessario a farsi nutrire.

          In quattro decenni di studio degli uccelli, l’ornitologo Steve Hilty, autore di due delle più voluminose guide al birdwatching (sugli uccelli della Colombia e del Venezuela), ha notato alcuni strani cambiamenti causati dall’uomo.

          Ne sta osservando uno dalle rive di un lago glaciale poco fuori la città di Calafate, nell’Argentina del Sud, vicino al confine cileno: gabbiani dominicani provenienti dalla costa atlantica dell’Argentina, che adesso si sono sparsi per tutto il Paese decuplicandosi grazie all’abbondante cibo trovato nelle discariche.

          «Li ho visti seguire la spazzatura per tutta la Patagonia, come passeri domestici che beccano le briciole. Ora nei laghi ci sono molte meno oche, perché i gabbiani ne fanno preda».

          In un móndo senza più rifiuti, fucili e finestre, Hilty prevede un rimescolamento delle popolazioni che dovrebbe riportarle all’equilibrio precedente.

          In qualche caso ci vorrà più tempo, dato che il cambiamento climatico ha avuto un effetto bizzarro sull’habitat di certi uccelli.

          Alcuni mimi rossicci negli Stati Uniti sudorientali ormai non si danno più il disturbo di migrare, mentre gli itteri alarossa ignorano l’America centrale e svernano nel Sud del Canada, dove incontrano un’altra classica specie degli Stati Uniti meridionali, il tordo beffeggiatore.

          Come guida professionale di birdwatching, Hilty ha osservato il crollo verticale del numero degli uccelli canori, un silenzio sempre più profondo che anche i non ornitologi hanno cominciato a percepire.

          Fra gli uccelli scomparsi dal Missouri, sua terra natale, c’è la nostra unica dendroica con la gola bianca e il dorso blu.

          Le dendroiche cerulee usavano lasciare ogni autunno le Ozark per le foreste andine a media altitudine in Venezuela, Colombia ed Ecuador.

          Con l’avanzare del disboscamento per far posto alle piantagioni di caffè (o di coca), centinaia di migliaia di uccelli devono ammassarsi in un territorio invernale sempre più ristretto, che non fornisce abbastanza cibo per tutti.

          Un’unica cosa lo rincuora: «In Sudamerica pochissimi uccelli si sono del tutto estinti».

          Ed è molto importante, perché in Sudamerica ci sono più specie di uccelli che in qualunque altro posto. Quando tre milioni di anni fa le Americhe si unirono, subito sotto la giuntura di Panama c’era la Colombia montagnosa, pronta a divenire un gigantesco serraglio, con qualunque nicchia ecologica, dalla giungla costiera alla brughiera alpina.

          Il primato della Colombia più di millesettecento specie di uccelli è talvolta contestato dagli ornitologi dell’Ecuador e del Perù, il che significa che rimangono ancora habitat molto vitali.

          Anche se troppo spesso sono aree ridotte: il fringuello di macchia ali bianche ecuadoriano vive ormai in una sola valle andina, la panila reale testagrigia è confinata sulla cima di un’unica montagna, la tanagre gola amaranto si trova solo in un allevamento a nord di Rio In un mondo senza umani, gli uccelli sopravvissuti riseminerebbero in fretta gli alberi sudamericani scacciati dalle file dell’immigrato etiope Coffea arabica.

          Senza più nessuno a sarchiare i campi, le nuove pianticelle competerebbero per le sostanze nutritive con gli arbusti di caffè.

          Nel giro di qualche decennio, l’ombra delle chiome rallenterebbe la crescita dell’intruso, e le radici lo strangolerebbero fino a soffocarlo.

          Le piantagioni di coca endemiche delle zone montagnose del Perù e della Bolivia ma bisognose di fertilizzanti chimici in qualunque altro luogo non dureranno due sole stagioni in Colombia senza aiuto umano.

          Ma i campi abbandonati di coca, al pari dei pascoli dei bovini, lasceranno una scacchiera di radure brulle dove la foresta è stata clandestinamente abbattuta.

          Una delle maggiori preoccupazioni di Hilty è per i piccoli uccelli amazzonici talmente adattati alla fitta copertura vegetale che non tollerano la luce intensa.

          Molti scompaiono perché non sono in grado di attraversare spazi aperti.

          Fu uno scienziato di nome Edwin Wills a scoprirlo, subito dopo il completamento del canale di Panama. Quando il lago Gatùn si riempì, alcune montagne si trasformarono in isole.

          La più grande, i milleduecento ettari di Barro Colorado, divenne un laboratorio di ricerca dello Smithsonian” s Tropical Studies Institute. Wills cominciò a studiare i mangiaformiche foraggieri e i cuculi terricoli, finché a un tratto scomparvero.

          «Milleduecento ettari non bastavano per sostenere una popolazione di specie incapaci di attraversare le distese d’acqua, dice Steve Hilty. Nelle isole di foresta separate da pascoli accade lo stesso».

          Gli uccelli che riescono a sopravvivere sulle isole, secondo la cruciale osservazione di Charles Darwin riguardo ai fringuelli delle Galapagos, possono adattarsi in modo così puntuale alle condizioni locali da divenire specie a parte, che non si trovano in alcun altro luogo. Queste condizioni però vengono sconvolte quando arrivano gli umani con maiali, capre, cani, gatti e topi.

          Nelle Hawaii tutto il maiale selvatico arrostito per i banchetti dei luau non tiene il passo con la distruzione delle radici nelle foreste e nelle torbiere.

          Per evitare che l’esotica canna da zucchero fosse mangiata dagli esotici ratti, nel 1883 i coltivatori hawaiani importarono l’esotica mangusta.

          Oggi i ratti ci sono ancora, e il cibo preferito sia dei ratti sia delle manguste sono le uova delle poche oche native rimaste e degli albatri che nidificano sulle principali isole delle Hawaii.

          A Guam, subito dopo la Seconda guerra mondiale, atterrò un aereo da trasporto statunitense che portava dei serpenti arborei bruni australiani nascosti nel vano carrello.

          Nel giro di tre decenni molte lucertole autoctone e più della metà delle specie di uccelli dell’isola erano estinte, e le altre erano diventate rare o poco comuni.

          Quando anche noi umani saremo estinti, parte del nostro lascito consisterà nei predatori che abbiamo introdotto. Finora l’unico freno posto alla loro dilagante proliferazione sono stati i tentativi di sradicarli fatti da noi stessi per riparare al danno compiuto. Con la nostra scomparsa, cesseranno anche questi tentativi, e i roditori e le manguste erediteranno la maggior parte delle adorabili isole del Sudpacifico.

          Anche se gli albatri con le loro maestose ali trascorrono quasi tutta la vita in volo, devono pur scendere a terra per riprodursi. Chissà se troveranno ancora qualche posto sicuro, con o senza di noi.”

  75. Peucezio scrive:

    Tra l’altro tu citi spesso Guénon, dicendo che la modernità (e postmodernità se vuoi: parliamo comunque di una tendenza immanente alla storia, se ho ben capito cosa intendi) è legata all’imporsi del regno della quantità.

    Ma se non è chiaro a questo processo (i processi hanno una loro consapevolezza) o a chi lo dirige il rapporto fra uomini, consumo di risorse ed entità delle risorse stesse, allora vuol dire che proprio questi la quantità non la capiscono, non hanno fatto il calcolo fondamentale, il più importante di tutti.

    Ammenoché con “quantità” non intendi un mondo di calcoli e ottimizzazioni quantitative, a scapito della qualità, della sostanza, dei valori intrinseci delle cose, ma la quantità nel senso del tanto, della quantità ingente.

    Come dire che la modernità è un’accelerazione folle delle quantità in gioco.
    E che quindi si autotravolge, va verso il baratro, come un automobilista pazzo che spingesse la sua macchina sportiva a 300 km/h fino a uscire di strada e alla morte.

    Ma una pulsione simile, ripeto, non è razionale. È solo una sorta di escalation, di incremento cieco, insensato.

    • Francesco scrive:

      Ora, io ripeto spesso che non credo che le assicurazioni, i cui bilanci sono a 100 anni da oggi, possano non tenere conto delle mille crisi ambientali e di risorse.

      Però se la logica è di ottimizzazione anno per anno, potrebbe esser come chi si dirige verso la poppa del Titanic sapendo che sta per sbattere contro l’iceberg.

      Ottimizzare ottimizza, anche se non servirà a nulla. Oppure si dirige verso le scialuppe, e magari si salva. Lui.

  76. Mauricius Tarvisii scrive:

    Questa è passata abbastanza sotto traccia (per ovvi motivi), ma secondo me è interessante nell’evoluzione dal sistema penale liberale (dove di massima il reato tutela un bene giuridico) ad altro.

    https://www.fanpage.it/innovazione/tecnologia/davvero-la-cassazione-ha-vietato-i-manga-con-scene-esplicite-cosa-hanno-detto-i-giudici/

    Ricordo che l’articolo sarebbe:
    https://www.brocardi.it/codice-penale/libro-secondo/titolo-xii/capo-iii/sezione-i/art600quater.html
    Chiunque, al di fuori delle ipotesi previste nell’articolo 600ter, consapevolmente si procura o detiene materiale pornografico realizzato utilizzando minori degli anni diciotto è punito con la reclusione fino a tre anni o con la multa non inferiore a euro 1.549

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      La sentenza purtroppo ad oggi è in fase di oscuramento, probabilmente per tutelare la riservatezza dei personaggi del fumetto.

      https://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snpen&id=./20231124/snpen@s30@a2023@n47187@tS@oY.clean.pdf

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Trovato la sentenza
        https://www.laleggepertutti.it/664834_pedopornografia-nei-fumetti-manga-e-reato#Qual_e_stato_il_caso_specifico_trattato_dalla_Cassazione

        Il capoverso è questo:

        “Per altro verso, deve condividersi il richiamo delle sentenze di merito alle pronunce di questa Suprema Corte che hanno conferito rilevanza penale non solo alla riproduzione reale del minore “in una situazione di ‘fisicità pornograficà, ma anche a “disegni, pitture, e tutto ciò che sia idoneo a dare allo spettatore l’idea che l’oggetto della rappresentazione pornografica sia un minore” (cfr. pag. 5 della sentenza di primo grado, nonché i richiami contenuti a pag. 7 della sentenza impugnata): elaborazione che consente di ritenere immune da censure la conferma della decisione di condanna sia per i fumetti, sia per le illustrazioni del racconto erotico raffiguranti minori impegnati in atti incestuosi o altre attività sessuali “

        • roberto scrive:

          mauricius

          quindi non è nemmeno la prima e c’è già giurisprudenza su questo punto!

          mi sembra davvero impossibile rispetto all’articolo 600ter, non riesco proprio ad immaginarmi come ci siano arrivati…tecnicamente dico, come da un testo chiaro sono arrivati a dire una cosa diversa

    • Peucezio scrive:

      Questi sono malati.

      C’è chi crede che il problema della magistratura in Italia sia che è politicizzata.
      Quella è solo una conseguenza. Il problema è che sono gente non solo insipiente, ma mentalmente disturbata.

    • roberto scrive:

      all’articolo 600ter si legge

      “Ai fini di cui al presente articolo per pornografia minorile si intende ogni rappresentazione, con qualunque mezzo, di un minore degli anni diciotto coinvolto in attività sessuali esplicite, reali o simulate, o qualunque rappresentazione degli organi sessuali di un minore di anni diciotto per scopi sessuali”

      …ma non so proprio come si coordina questo comma con il primo che appunto parla di “utilizzo di minori”….

      boh, si vedrà quando sarà pubblicata la sentenza

  77. Moi scrive:

    Il Giappone è “strano” … “hentai”.

    La donna piace quando ha un aspetto efebico / “lolitesco” … “kawaii”.

    a quanto ne so, è consentita praticamente qualunque forma di prostituzione tranne il sesso penetrativo in teoria (!) procreativo : hanno strolgato un “surrogato”, che può pure arrivare fino in fondo, chiamato “sumata”… in termini il meno grezzo possibile “stimolazione intercrurale del pene “.

    … perfino il porno “blurra” i genitali.

    • Moi scrive:

      A sproposito 🙂

      Cmq, vi consiglio “Godzilla Minus 1” … evento cinematografico disponibile ancora per pochi giorni in sala, solo in V.O. sottotitolata.

      Un prequel-reboot tra Fine II Guerra Mondiale e Anni Cinquanta, molto drammatizzato.

  78. Moi scrive:

    @ MAURICIUS

    La Consulta è composta di Mummie Accademiche che erano già adulte ai tempi del Carosello RAI e della Disney con Walt morto (o criogenizzato [cit.]) da poco, per caso ?

    … Questo spiegherebbe molte cose !

    • Roberto scrive:

      Se parli di cassazione credo che abbiano un’età media sui 55 anni…io rifiuto di essere a 4 anni da essere considerati una mummia

      • Peucezio scrive:

        Questo sì che spiega molte cose.
        Come tutti quelli della nostra generazione, eccettuati i presenti, sono figli della scuola post-sessantottesca, quindi sono dei decerebrati.
        Non capiscono il diritto e quindi devono fare moralizzazione: tu sei un depravato, non è che ti devo impedire di fare danni, ti devo proprio convertire o punire.
        Se esistesse il modo di esplorare le fantasie intime delle persone, questi punirebbero anche quelle, indipendentemente dagli atti esterni.

        • Roberto scrive:

          Peucezio

          Grazie ma…perché esclusi i presenti?
          😁

        • roberto scrive:

          peucezio

          “Non capiscono il diritto e quindi devono fare moralizzazione:”

          io a dire il vero di miei coetanei molto bravi ne conosco a mazzi, e di moralizzatori davvero pochi…i moralizzatori sono i parrucconi cresciuti in un’altra epoca, quella in cui era normale il moralismo, e, forse, quelli molto più giovani (i trentenni) che talvolta sono espressione di un moralismo opposto a quello dei parrucconi, ma sempre moralismo è

          credo che la nostra sia la generazione migliore in assoluto, un breve squarcio di luce nelle tenebre della storia umana
          🙂

          • roberto scrive:

            notra generazione = nati fra il 1965 e 1978

            • Peucezio scrive:

              C’è stato un riflusso negli anni ’80 e in parte ’90.
              E noi che ci siamo formati in quegli anni ne siamo in qualche misura il prodotto.

              Probabilmente il discorso che ho fatto prima sui nati negli anni ’40-’50 (ma non ’30) va meglio articolato.
              C’è tutta la parte più attiva e all’avanguardia per l’epoca che è quella che ha fatto il ’68 ecc.
              E spesso un attuale settantenne è più moralista di un attuale cinquantenne.

              Però ho anche controesempi.
              Io vedo che molti della nostra generazione che vanno in televisione sono pennivendoli fanaticamente aderenti al pensiero unico, incapaci di capire la complessità del mondo quanto quelli della generazione di un Cacciari, per dire.
              Che quando ha cominciato a dire che forse il greenpass ha delle criticità giuridiche e sociali o che forse cercare lo scontro frontale con la Russia non è proprio una strategia prudente e vincente hanno gridato allo scandalo, perché i vecchi sono complici del Male.
              È forse più una cosa dei quaranta-quarantacinquenni a dire il vero, gente di poco più giovane di noi.

            • Peucezio scrive:

              Secondo me il test sta nel pensiero dualistico.
              Se uno è manicheo, ragiona in termini di bene e male e tutto è interpretabile secondo una polarità e non secondo dei distinguo, dei “ma”, è un coglione.

              E i vecchi parrucconi che dici tu potevano anche essere rigidi, moralisti, un po’ bigotti, ma tu diresti che ragionavano in senso dualistico?
              Io di tutte le persone che ho conosciuto nate dall’inizio del ‘900 fino agli anni ’40 circa non ne ho trovate che ragionassero così.
              Potevano essere molto rigide su certi temi, anche a volte incapaci di obiettività, di serenità di giudizio, anche molto di parte. Ma non trovo che contemplassero la categoria del Male metafisico, incarnato di volta in volta da qualcosa.

              Per dirtene una, mio nonno odiava il comunismo e i comunisti, era proprio una sua ossessione e ce li vedeva dappertutto.
              Ma una volta vide un’intervista a Jaruzelski, il quale diceva che se si sciopera, è un danno per l’intera società, compresi i lavoratori, ecc.
              Mio nonno disse: “eh, ma sta dicendo cose giuste”.

              Oppure ricordo un San Remo in cui vinse Gianni Morandi e lui commentò che aveva vinto perché era un comunista. Però mi ricordo tempo dopo, che si parlava di lui, e disse che in fondo “iè nu bbùune uagnòne” (mio nonno era uno di quei borghesi, non di origine, che mettevano la frase in dialetto per condire un discorso in italiano); non riusciva cioè a evitare di trattare con bonomia un cantante schierato ma con tatti di spensieratezza e di un certo vitalismo giovanile emiliano anni ’60.

              Cioè sapeva astrarre l’individuo, l’argomento dall’appartenenza.
              Questa è proprio un’operazione che oggi non si sa fare: se la tua appartenenza è malvagia, non c’è riscatto.

              • roberto scrive:

                peucezio

                “ma tu diresti che ragionavano in senso dualistico?”

                io faccio una fatica boia a risponderti su questi temi perché ho davvero tutta ma proprio tutta la panoplia

                ultra settantenni che ragionano in termini assolutamente e totalmente dualistici, spesso richiamandosi ad una tradizione che se uno non segue è un cretino, ne conosco quanti ne vuoi…mi ricordo mia suocera, pace all’anima, che per ogni cazzata diceva “si fa così perché nella mia famiglia si è sempre fatto così”, senza minimamente chiedersi né se era una cazzata o no, né come mai in altre famiglie, tipo la mia, si faceva diversamente…

                ultra settantenni per niente moralisti, molto aperti al dialogo e lontanissimi dal pensiero “duale” (mia madre per esempio)

                giovani coglioni
                giovani svegli

                coetanei bravi pratici e pieni di vita
                coetani bravi, pieni di vita ma totalmente privi di senso pratico

                coetanei coglioni

                giovani festaioli
                giovani pantofolai

                insomma davvero fare una media mi sembra un’impresa impossibile, a meno che io decida: prendo tutti i giovani coglioni che conosco e ciò dimostrerà che i giovani sono coglioni

              • Peucezio scrive:

                Certo, poi si sa che vai nella casistica e c’è di tutto.

                Ma poi, alla fine, le epoche non sono certo tutte identiche, i modi di pensare cambiano.

                Quindi vuol dire che qualcosa c’è.

                Ho amici che insegnano all’università da decenni e notano proprio la trasformazione dei modelli cognitivi, la crescende difficoltà a capire le cose concrete, la tendenza a ragionare in modo generico e astratto.

              • Francesco scrive:

                >>> dualistico.
                Se uno è manicheo, ragiona in termini di bene e male e tutto è interpretabile secondo una polarità e non secondo dei distinguo, dei “ma”, è un coglione.

                beccato in pieno! e affondato, immagino

                😀

            • Peucezio scrive:

              Una persona che conosco ha fatto uno studio sugli avverbi come “cionondimento” e simili in una certa pubblicistica dcinquecentesca.

              Parliamo di un secolo agitato da spinte contrastanti, con la Riforma e con papi vitalisti, goderecci e mecenati che si alternavano con papi rigoristi, cupi e controriformisti.

              Va da sé che le ondate moralistiche non sono un inedito di oggi: non l’ho mai pensato. Sono millenni che stiamo combinati male. Oggi semmai c’è la massificazione di questo.

              Secondo me oggi si fa proprio fatica a fare un’operazione logica basata sul “cionondimeno”, in cui si cerca di analizzare le diverse sfaccettature di un fenomeno, di considerarlo da punti di vista diversi e opposti.
              Ciò che si dice e si scrive – da destra a sinistra, sia chiaro – è a tesi. È sempre univoco.

              Non a caso si è inventaot lo slogan
              senza se e senza ma.
              Che è un vero manifesto della demenzialità contemporanea.

              Ecco, secondo me quando uno dice “senza se e senza ma” merita un colpo di rivoltella nella tempia.

              L’articolazione del discorso, i distinguo, i caveat, ecc. è un elemento di tutte le culture umane, c’è in tutti i linguaggi esistenti.
              Quindi siamo a una regressione ferina, al di qua dell’umano.
              Ma credo che perfino gli animali più primitivi, anche se non lo sanno esprimere, capiscono il concetto.
              Anche se ho fame – e la fame è un istinto primitivo, semplice, univoco – se vedo che per protendermi a prendere il cibo vengo visto da un predatore più grosso che mi sbrana, mi ritraggo.

              Questi non lo fanno e infatti stanno sfidando la Russia che ha le bombe atomiche: preferiscono l’estinzione dell’umanità e della vita stessa piuttosto che recedere dai loro intenti moralizzatori.

              • roberto scrive:

                peucezio

                se ti rileggi con calma, dopo aver preso il caffé e mangiato un babbá, ti accorgerai che stai applicando tu stesso il pensiero dualistico alle idee diverse dalla tua su covid pass e russiaucraina…

              • Peucezio scrive:

                Non è vero.
                Caffè e babbà finché vuoi.

                Io posso avere anche istinti manichei, ma me ne so astrarre.

                Però è vera una cosa: sono dualista contro il dualismo.
                Chi ragiona in modo semplificatorio e fanatico proprio lo detesto, è più forte di me.
                Pagherò dei debiti karmici per questo, lo so già. O forse mi farò decenni di Purgatorio.

              • Lucia scrive:

                “Ecco, secondo me quando uno dice “senza se e senza ma” merita un colpo di rivoltella nella tempia.”
                [eh la madonna]
                “Fatti un babbà”
                😂

                Peucezio, riesci a far scaturire un po’ di simpatia pure per i dogmatici/ipocriti (chi ci crede e chi ci fa) del senza se e senza ma!
                In realtà capisco la tua apprensione nel seguire il frastuono mediatico, pure a me viene da dimenticare che una gran parte non è vita reale ma propaganda, infotainment, chiacchiericcio dei social media in sottofondo. Ma non pensi che prendendoli sul serio li rafforzi? Perché i politici la smetterebbero di sentirsi in dovere di dire la loro sullo scandalo del giorno se non pensassero fosse quello che chiede il loro elettorato. Bisogna cliccare di meno sulla notizia o il video YouTube, e la notizia si sgonfia più velocemente.
                O almeno tu non hai seguito le cazzate che sono state dette e non ci sei stato male.

              • Peucezio scrive:

                Lucia,
                d’accordo.
                Ma non pensare siano solo i media.

                In realtà io gli dedico pochissimo tempo.
                Quando faccio colazione o mangio un boccone accendo un po’ la tv per seguire un po’ di politica.

                Ma il problema è che questo degrado dilaga.
                E i miei amici che lavorano in ambito accademico (io ci ho dentro solo un piede se non mezzo, per mia fortuna) lo notano e me lo riferiscono.

              • Lucia scrive:

                “E i miei amici che lavorano in ambito accademico (io ci ho dentro solo un piede se non mezzo, per mia fortuna) lo notano e me lo riferiscono.”
                In che campi accademici? Immagino siano umanistici, ma per il resto..per quel che so dell’antropologia sociale qui in Germania almeno fino a poco tempo fa c’era una spropositata percentuale di gente con idee/sensibilità di sinistra classica, anticoloniale se non pseudomarxisti, ma non necessariamente una cosiddetta agenda (anche perché se parti cercando di dimostrare qualcosa anziché interpretare i dati non vai molto lontano). Mi puoi fare qualche esempio di tematiche o di discorsi tabù o al contrario obbligati?

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “credo che la nostra sia la generazione migliore in assoluto, un breve squarcio di luce nelle tenebre della storia umana”

            No, no: voi X siete i peggiori in assoluto e noi Y siamo immediatamente a seguire. 😀

      • Peucezio scrive:

        Quello che sempre mi sorprende confrontando gente nata fino agli anni ’40-’50 e gente successiva è come i primi abbiano un senso forte di ancoramento nel reale. Ci sono le cose, c’è la realtà, esiste da prima che io nascessi ed esiste indipendentemente da me.
        Posso interagire con essa, anche in parte modificarla, ma, insomma, è un’entità indipendente, irriducibile.
        Neanche il militante più motivato potrebbe modificare il moto degli astri.

        Dice: ma è lapalissiano, lo sanno tutti.
        Manco per il cazzo!

        Tutti quelli nati dopo vogliono modificare il moto degli astri, credono sia possibile e liquidano chi cerca di fargli notare che non si può fare come complice del male.

        • Roberto scrive:

          Peucezio

          Vabbè dai abbiamo capito la tua esperienza ma non mi pare il caso di costruirci sopra troppe regole generali

          • Peucezio scrive:

            Ma non è la mia esperienza!
            È il funzionamento del mondo d’oggi!

            • roberto scrive:

              peucezio

              “È il funzionamento del mondo d’oggi!”

              il fatto è che per sostenere questa tesi o ti basi sulla tua esperienza personale (che è evidentemente limitata come quella di chiunque e, per dire, non corrisponde affatto alla mia, altrettanto limitata) o ti basi su quell’infima parte di umanità che è esposta ai riflettori della vita pubblica

              faccio un esempio

              greta (o chi per lei) pensa di poter modificare il corso degli astri (cioè concretamente pensa di poter salvare il mondo) => peucezio vede greta

              i miei figlioli non pensano minimamaente di poter modificare il corso degli astri (temo che non abbiano nemmeno idea del corso degli astri ed una vaga consapevolezza della loro esistenza), quindi concretamente non pensano di salvare il mondo….ma pensano che vivere in un angolino di pianeta dove non trovi sacchetti di plastica in giro e non respiri catrame sia più piacevole che vivere in un inferno di plastica e catrame. Per il resto pensano che sia divertente prendere l’aereo per andare a trovare i nonni in italia o gli zii a roma, e dopo la scuola vanno a giocare a basket con gli amici (il relativamente piccolo) o a fare festa (la quasi grande) => peucezio non vede i mie figlioli perché, beh, sono invisibili

              sulla base di questo, e qui è *la sola* critica che ti faccio, peucezio mi dice che il mondo di oggi è popolato da grete che vogliono cambiare il corso degli astri

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “sulla base di questo, e qui è *la sola* critica che ti faccio, ”

                Condivido!

              • Fuzzy scrive:

                https://www.money.it/alluvioni-gelo-smog-l-asia-devastata-dalle-piaghe-ambientali
                In Asia il corso degli astri è già cambiato.
                C’è ben poco da filosofeggiare.
                Per ridurre le emissioni e il degrado bisogna ridurre i consumi. Semplicissimo.
                Togli il 75% dei consumi dei ricchi, mandi il sistema economico a scatafascio, diventi povero come un africano medio.
                Se non riduci i consumi a un certo punto sarà molto peggio.

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                le persone che frequento io non sono così.
                Ti pare che io frequenterei cazzoni del genere?
                Ma vedo come funziona il mondo d’ggi. Non solo ai livelli di vertice: c’è tutto il sottobosco intermedio, che è quello che determina davvero come girano le cose.
                Allora, o tu vivi su Marte, oppure parliamo della stessa umanità.

              • roberto scrive:

                peucezio

                “Allora, o tu vivi su Marte, oppure parliamo della stessa umanità.”

                no peucezio, io vivo in lussemburgo e parliamo della stessa umanità.

                evidentemente ricadi nella mia ipotesi 2 (come immaginavo daltronde)

                ti suggerisco davvero di guardare il mondo per quello che è e non per come tu te lo disegni…tu pensi che il mondo sia fatto in un certo modo e guardi tutto in quell’ottica.

                tu dici “il mondo è fatto da gente triste e che non si sa godere la vita” e vedi solo quello, senza nemmeno vedere la festa permanente che hai intorno a te, anzi se qualcuno te la fa notare o “vive su marte” o “no ma quella non è una festa come quelle di una volta”

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                però, che diamine, se prendi tutto alla lettera ed estremizzi non ci capiamo.

                Io individuo delle tendenze.
                E delle specificità rispetto ad altri frangenti storici.

                È lapalissiano che tantissimi si godono la vita.
                Lo dici a me, che fino a poco tempo fa ero tutte le sere sui Navigli?
                Ti pare che io creda che il mondo sia una specie di convento di clausura?

                Il punto è il tono del discorso pubblico, della sensibilità dei ceti dirigenti, il lessico caro ai padroni della parola e ai decisori.

                In sostanza è la direzione.

                L’utopia si chiama così perché non c’è da nessuna parte.
                E non c’è da nessuna parte perché confligge con dei bisogni naturali, irreprimibili.

                Ma c’è chi spinge in quella direzione, c’è la tensione a ciò.
                E fa enormi danni, che sconteremo probabilmente in futuro, se non c’è un cambiamento di rotta.

                D’altronde nella Ginevra di Calvino davvero non si ballava.
                E, a quanto mi dicono, nemmeno in Lombardia, per secoli, grazie a quel nemico dell’umanità che fu S. Carlo Borromeo, il Lutero in salsa cattolica.
                Quindi queste tendenze sono sempre in agguato e oggi stanno prendendo fortemente piede. Si deve vegliare, non minimizzare il problema, col rischio poi di trovarci davvero in un monastero a cielo aperto.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Peucezio

          “Tutti quelli nati dopo vogliono modificare il moto degli astri, credono sia possibile e liquidano chi cerca di fargli notare che non si può fare come complice del male.”

          Boh?

          Quelli che conosco io vogliono capire come si fa a pagare le tasse, e litigano con la moglie, e hanno paura di perdere il lavoro, e si arrabbiano perché gli hanno rubato la bicicletta.

          • Peucezio scrive:

            Vabbè, il tuo microcosmo non è che sia proprio esemplificativo della contemporaneità.
            E comunque immagino non si tratti di laureati (magari qualcuno sì).
            Certo non fanno i magistrati, altrimenti saprebbero come pagare le tasse, non avrebbero paura di perdere il lavoro, ecc.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Peucezio

              “E comunque immagino non si tratti di laureati (magari qualcuno sì).
              Certo non fanno i magistrati, altrimenti saprebbero come pagare le tasse, non avrebbero paura di perdere il lavoro, ecc.”

              Magistrati non ne conosco, ma avvocati, imprenditori, politici sì. Ed è gente assai pratica. Che in ogni momento stanno all’erta per non soccombere e per ottenere risultati. Sono loro che mandano avanti la barca, magari come il Titanic.

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                “Magistrati non ne conosco, ma avvocati, imprenditori, politici sì. Ed è gente assai pratica. ”

                Secondo me è questione di occhiali.
                Per i tuoi parametri una persona con senso pratico 10 è praticissima, è pragmatica e realista.
                Per me è un’utopista pericolosa e psicopatica, perché per me il minimo sindacale è 20 o 50.

                A volte ho l’impressione che la maggior parte delle persone siano senza storia, perché non hanno mai seriamente frequentato genitori, nonni, anziani…
                Per loro erano figure presenti fisicamente, ma con cui non c’era vero confronto. Come se si convivesse fisicamente, ma da estranei, con una comunicazione estrinseca, formale.
                Con l’affetto, tutto quello che vuoi. Ma come lo si ha per qualcosa di passato, che nemmeno comprendiamo bene, che ci è estraneo, che parla un’altra lingua che a malapena capiamo.

                Per me è sempre stato l’opposto.
                Quindi ho il termine di confronto.
                Cosa che stringi stringi alla gente manca. Nemmeno si ricorda più.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “A volte ho l’impressione che la maggior parte delle persone siano senza storia, perché non hanno mai seriamente frequentato genitori, nonni, anziani…”

                Onestamente, non capisco…

                sono d’accordo sul valore di genitori, nonni, ecc.

                Ma pensiamo ai casi concreti che conosco io.

                Esistono le casse parastatali dei geometri, degli avvocati, ecc. Che per garantire le pensioni ai loro assicurati, devono investire nell’immobiliare. E in quanto enti sociali, devono garantire anche affitti a prezzi “sociali” a persone segnalate dagli enti statali: quindi canoni minimi. A Roma, 500.000 persone avevano affitti INPDAI e altre casse.

                Improvvisamente, il governo liberalizza il mercato. Il Tar del Lazio stabilisce che questi enti hanno il dovere di essere “pubblici” per quanto riguarda le loro prestazioni assistenziali, ma “privati” per quanto riguarda la gestione del loro patrimonio: quindi questi enti trasferiscono al mercato finanziario speculativo il controllo degli affitti, che vengono raddoppiati, triplicati da un giorno all’altro, con conseguente sfratto di chi non riesce a pagare.

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                nel mio discorso sui rapporti intergenerazionali non mi riferivo a te, che sei un caso a parte in ogni senso, hai una storia peculiarissima e hai capacità empatiche e di comunicazione che trascendono non solo le generazioni, ma anche le culture, i continenti, i mondi…

                Ma che c’entra tutto ciò con la questione degli affitti?

                Io sono un po’ libertario in salsa americana estremizzata, un po’ sovietico-maoista.

                E fosse per me lo stato avrebbe l’onere di non lasciare nessuna persona senza casa neanche per un giorno, a qualsiasi costo, anche di prosciugare l’intero Adriatico per costruirci case popolari.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Peucezio

              “Vabbè, il tuo microcosmo non è che sia proprio esemplificativo della contemporaneità.”

              Sicuramente il mio microcosmo fiorentino ha una particolarità: le persone di origine più o meno aristocratica, con vocazione artistica, da una parte di “sinistra” sui temi sociali, ma antimodernisti/anti”woke”, che hanno un reddito che permette di godere delle cose belle della vita senza la frenesia di farsi notare o di fare la guerra a qualcuno.

              Ma non le metto in conto, credo che siano proprio una particolarità fiorentina.

  79. il modulo del dissenso informato scrive:

    “il fatto è che….”
    Sono d’accordissimo con quello che ha scritto Roberto.

  80. PinoMamet scrive:

    Sicuramente è un errore di scrittura, ma “gli avverbi come cionondimento ” è splendido!

    Più cionondimenti per tutti!

    Per il resto non ciò capito un cazzo, e non starei a farmi troppi film sociologici su una sentenza che non abbiamo manco letto e che forse il giornalista ha capito peggio di noi.

    • roberto scrive:

      Pino

      “non starei a farmi troppi film sociologici su una sentenza”

      e chi se lo ricordava più che si parlava di una sentenza 🙂

  81. Moi scrive:

    @ MAURICIUS

    E perché noi X saremmo i peggiori ?!

  82. Moi scrive:

    … Ora i Gen Z stan un po’ accusando i Millennial di essere “the new Boomer” 🙂 , MA a noi non ci ha mai “calcolato polemicamente” nessuno.

    Siamo stati gli ultimi a diventare (giovani) adulti nel mondo, oggi irriconoscibile, senza internet, senza politically correct e _ almeno per l’ Italia _ in un Paese quasi (!) monoetnico … o cmq “multietnico interno” fra Terroni e Polentoni.

    Voi Millennial sarete gli ultimi ad aver memoria di quel mondo … ma lo ricorderete approssimativamente, come gli Over 80 di oggi ricordano la II Guerra Mondiale !

    • Moi scrive:

      Sarà interessantissimo, ma purtroppo molti di noi _ salvo farsi criogenizzare o trasferire in un cyborg _ ben che veda non ne vedranno che i prodromi … lo Scontro Finale fra Gen Alpha e ” Gen Alif “:-) : Gender Vs Islam !

    • Moi scrive:

      a noi X non ci ha mai “calcolato polemicamente” nessuno.

    • Moi scrive:

      Islam e Gender sono entrambi sistemi di pensiero tetragoni, integralisti, manichei, suprematisti, agressivo-passivi … il discorso di Peucezio sulla Morte della Dialettica è fondato !

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