La festa di San Frediano

Per due giorni, abbiamo festeggiato il santo del nostro rione, Frediano.

Abbiamo passato ore nella grande cucina del Seminario dove un tempo erano in 500 e oggi sono in quindici.

Io siccome sono incapace di cose più sottili, a girare il mestolo in un immenso paiolo, per fare la ribollita; e c’era Andrea che ci controllava in ogni dettaglio, perché facessimo come facevano gli antichi. E ci raccontava di come quelli che lavoravano nelle fornaci a fare le tegole, ci cucinavano anche i fagioli nelle damigiane di vino.

Abbiamo mangiato in duecento sotto l’immagine dell’Ultima Cena, e la Irene che viene come Pitagora dall’isola di Samo, ha detto,

“Quelli che fanno qualcosa per spirito di comunità e non per soldi, hanno una strana gioia, che non si trova da nessun’altra parte!”

Sotto le volte, per un attimo, a sentire la gioia di vivere in positivo, sebbene in un mondo di sfratti e di speculatori e di camorristi assassini di identità.

Ma chi era quel Frediano di cui celebravamo, non il compleanno, ma la morte?

Un misterioso irlandese cristiano, che pare fosse contemporaneo proprio di Beowulf, l’eroe epico e pagano degli anglosassoni.

Nel 1645, Seán Mac Colgan, esule francescano dall’Irlanda dominata dai protestanti, pubblicò a Padova una monumentale opera sui santi della sua terra.

Tra cui Fridianus, o Findian, o Finnianus o Finnbar, comunque c’è la radice fionn-, “bianco”. Che in tempi in cui non c’erano statunitensi a sfogare su di noi il ditino imparatore per le loro colpe, indicava semplicemente la luce.

Figlio del “re Ultach”, che possiamo presumere fosse il re di Ultach, cioè l’Ulster, il nord dell’Irlanda.

Ieri me lo sono scaricato da Google Books, e ho cominciato a leggere.

Un latino che scorre facile, ma sono diciotto pagine con qualche difficoltà tipografica. Scorrendo il testo, mi rendo conto che forse quasi nessuno lo aveva fatto prima. Ci mancano tante cose per capire chi fosse il Nostro Santo.

Solo che ho mille altre cose da fare per sopravvivere.

Allora ho fatto quello che dovremmo sempre fare in questi casi: vedere se qualcun altro della nostra gente può fare il lavoro sporco di leggersi tutto il testo latino, magari trascriverlo e tradurlo.

Mi ha risposto la Anna, che tiene in piedi il Progetto Arcobaleno. Che fa una miriade di cose, tra cui tanta gente che insegna l’italiano agli stranieri. E lì ci sono insegnanti in pensione, che magari avrebbero tempo e voglia…

Ora riflettiamoci un attimo.

Senza radici, si muore.

Ma si muore anche con le radici di plastica, come quando dicono che Sanfrediano è il quartiere più cool del mondo. E si muore con i fiorentini che vendono Firenze agli speculatori di mezzo mondo, per farne un Luogo Morto.

Però le radici vere e vive del nostro rione vengono da molto vicino, da Duccio il bronzista e da Walter il fabbro sfrattato che a settant’anni cerca ancora un camino e un buco dove far risuonare l’incudine, ma anche da lontano, in questo caso dall’Irlanda.

Lamberto da oltre settant’anni lavora il bronzo nella stessa bottega. Eccolo con il figliolo Duccio, gli attrezzi ciascuno con il proprio nome, e l’impegno preso con il Maestro, “non prostituirti mai”

Per arrivarci, dobbiamo andare altrove anche con le radici della nostra lingua, leggendo in latino.

E per arrivarci, cogliamo gli affetti delle nostre donne che hanno dedicato una vita alla cultura classica, e l’hanno donata alle piccole mamme che arrivano dal Bangladesh.

Oggi c’era una donna che sembra una farfalla, che viene dalla Francia, con il suo compagno, due cognomi italici, ma l’italiano incerto, Titzia Luce,

“Animatrice, conteuse et clown/comédienne”

e voleva raccontare storie su Firenze.

E aggiunge qualche parola, che spiega sicuramente qualcosa su di lei, ma parecchio anche su Firenze:

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1.033 risposte a La festa di San Frediano

  1. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    Quest’estate, la notte di San Lorenzo quando si vedono le meteore, mia moglie e io abbiamo passato una notte in un rifugio sulle Alpi marittime.

    La sera abbiamo mangiato un un agriturismo di proprietà dei gestori del rifugio.

    Il loro figlio tredicenne, che avevamo visto passare la giornata ad aiutare il nonno quasi ottantenne a preparare vicini di grano, si è messo a suonare la chitarra nel cortile e a cantare in occitano.

    Ha promesso a se stesso che sposerà solo una ragazza che lo aiuti a insegnare quelle canzoni.

    La sorella minore, di sette anni, ha curato personalmente l’arredo dei tavoli. Lei e il nonno erano gli unici a sapere tutte le parole delle canzoni.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Ros scrive:

      @Andrea Di Vita: “…si è messo a suonare la chitarra nel cortile e a cantare in occitano. Ha promesso a se stesso che sposerà solo una ragazza che lo aiuti a insegnare quelle canzoni…”

      https://www.dailymotion.com/video/x81kr2w

      Eric Rohmer: “Racconto d’estate” (Conte d’été)
      le canzoni sono bretoni, ma fa nulla😉😋
      h
      ttps://www.mymovies.it/film/1996/unragazzotreragazze/

      Ah Romher, quante nottate a fuori orario…
      …da rivedere tutto più e più volte (cosa fatta a iosa e a tempo😋😎)

      …avessi tante altre vite da perdere e tornare addietro e avanti come viene…

      TUTTO, merita tutto tutto
      https://it.wikipedia.org/wiki/%C3%89ric_Rohmer

      ma ‘sti giovani? che guardano?🙄🙄🙄

      lo sanno mica che è il raggio verde?
      «… un rayon «vert», mais d’un vert merveilleux, d’un vert qu’aucun peintre ne peut obtenir sur sa palette, d’un vert dont la nature, ni dans la teinte si variée des végétaux, ni dans la couleur des mers les plus limpides, n’a jamais reproduit la nuance! S’il y a du vert dans le Paradis, ce ne peut être que ce vert-là, qui est, sans doute, le vrai vert de l’Espérance»

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ ros

        “raggio verde”

        …che a sua volta è un omaggio a un illustre compatriota e predecessore di Rohmer, Jules Verne. Il quale scrisse la novella ‘Il raggio verde’ in omaggio a una leggenda (credo proprio Bretone) secondo cui l’ultimissimo raggio del Sole prima del tramonto sull’orizzonte dell’oceano è verde, perchè il giallo/rosso della luce solare si mescola al blu del mare dando appunto un bel verde speranza come risultato. Verne coglie l’occasione, sorprendentemente, per sfottere lo scientismo tipico del suo tempo.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Ros scrive:

          @Andrea ” Jules Verne”

          infatti: 😉😃
          l”… un rayon «vert», mais d’un vert merveilleux, d’un vert qu’aucun peintre ne peut obtenir sur sa palette, d’un vert dont la nature, ni dans la teinte si variée des végétaux, ni dans…”😉

  2. Ros scrive:

    “Animatrice, conteuse et clown/comédienne” 😀

    bellissimo biglietto da visita, bellissimo viso, bellissima presentazione😋
    Già la amo💘

    … mi spiace per il cornuto appresso, sicuro un peso morto😎

  3. Ros scrive:

    “…Oggi c’era una donna che sembra una farfalla, che viene dalla Francia, con il suo compagno, due cognomi italici, ma l’italiano incerto, Titzia Luce…”

    …Giovanna Righini Ricci “Là dove soffia il Mistral”, letto nell’ottanta appena uscito, e da soletto scelto, seienne bambino piccinopicciò, a sognare zingari cristiani a “Santa Sangre” modo loro;
    e vento di mare aspro di Camargue😊

  4. Ros scrive:

    François Truffaut “L’uomo che amava le donne (L’homme qui aimait les femmes)” 1977❤❤❤
    https://www.youtube.com/watch?v=-UJ55eSYa0I

    https://it.wikipedia.org/wiki/L%27uomo_che_amava_le_donne

    lo farei vedere nelle scuole a mo’ di “cura Ludovico”;

    https://www.youtube.com/watch?v=s4Qzmmw-uRw

    altro che “Gandhi” e “Momenti di gloria” …ecche du’ palle!!!

    se avessi minima speranza che servisse loro almeno un poco😏

    • Ros scrive:

      “…lo farei vedere nelle scuole a mo’ di “cura Ludovico”; se avessi minima speranza che servisse loro almeno un poco😏…”

      Ai maschi intendo! ovv.😎

      • Ros scrive:

        “…Ai maschi intendo! ovv.😎…”

        ma pure che alle femmine farebbe tanto bene;
        per capire com’è che sono i maschi sani e veri per davvéro

        …gli piaccia o meno poi la cosa… certo!😎

    • PinoMamet scrive:

      Farli macellare in una proiezione scolastica? Truffaud e Rohmer?

      Ma devono essere scoperti di nascosto dagli studenti e visti di notte con sensi di colpa, come un porno, più di un porno perché non c’è neanche pornografia, quindi doppia colpa per aver osato vedere il bello senza nessuna giustificazione.

      Come Eco che suggeriva di leggere i Promessi sotto il banco, di nascosto dal professore.
      Quante cose andrebbero lette così!

      • PinoMamet scrive:

        Il correttore automatico mi sbaglia i nomi francesi.

      • Francesco scrive:

        Ottima idea Pino!

        Ma pensa se ci fossero dei Maestri, che cosa ancora più bella sarebbe.

        Mentre sospetto che il Puritanesimo di Miguel gli impedisca di capire quanto il meretricio sarebbe necessario, per la vita del rione.

        Perchè se il cervello mi dice che sono già morti, il cuore non lo accetta.

      • Ros scrive:

        @PinoMamet: “…Ma devono essere scoperti di nascosto dagli studenti e visti di notte con sensi di colpa, come un porno, più di un porno perché non c’è neanche pornografia, quindi doppia colpa per aver osato vedere il bello senza nessuna giustificazione…”

        Verissimo!😀

      • tomar scrive:

        Pino Mamet.: “Ma devono essere scoperti di nascosto dagli studenti e visti di notte con sensi di colpa, come un porno…”

        Mi hai fatto venire in mente di quando lessi per la prima volta America, dovevo avere circa 11 anni: lo leggevo spesso sotto le coperte del letto, con la pila, perché mia mamma mi obbligava a spegnere la luce alle 10.

    • roberto scrive:

      gandhi a me è piaciuto moltissimo sin dalla prima volta che l’ho visto (e mi sa che era alle medie)

      momenti di gloria è invece davvero palloso, sostituitelo con invictus o meglio ancora glory road

      • PinoMamet scrive:

        Già fatto 😉

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ roberto

        “Gandhi”

        Io l’ho sempre rivisto con entusiasmo appena ho potuto… finchè un collega Pakistano mi fece notare tranquillamente che quella è la storia raccontata dal punto di vista dell’India.

        Ammetto di non avere approfondito. Ma da allora mi è rimasta l’ombra del sospetto.

        Ironia della sorte: l’attuale leader dell’India proviene dal partito erede della formazione politica dell’assassino di Gandhi.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • roberto scrive:

          andrea

          “un collega Pakistano mi fece notare tranquillamente che quella è la storia raccontata dal punto di vista dell’India”

          non l’ho mai preso come una lezione di storia, ma semplicemente come un film

      • Ros scrive:

        @roberto: “…Gandhi…”

        per quel che mi ricordo il “spiaciuto” del film era che è durato 18 ore e passa!!!
        …e stavo morendo-ci😁

        quanto un viaggio in treno Palermo – Domodossola (…quante volte che l’ho fatto, in altre vite fa😅)
        …mi pare che è durato il film, al buio, fermo e chiuso dentro l’aula; con le smanie a mille.

        Poi, magari, era un gran bel film, i primi 120 minuti…
        ma dopo… cribbio!!!

        • Roberto scrive:

          Ros

          Io ho un debole per i filmoni lunghi….doctor zhivago…la meglio gioventù…c’era una volta in America….balla coi lupi…il padrino…

          • Ros scrive:

            @Roberto “…i filmoni lunghi…”

            Visti tutti più e più volte quelli che hai citato (Leone poi! …e musica soave eterna di Ennio Morricone:
            https://www.youtube.com/watch?v=EbjNhSklUGY&t=95s
            refrain minuto 2:10 mentre infuria la battaglia a cannonanate e “Santa Sangre”… … Sublime porca vacca!

            non c’entra, lo so, ma fa lo stesso, è tanto BELLA!😋😋😋)

            (… che prolisso! sarei! …se fossi mai qualcosa…
            …come il Numero uno del gruppo T.N.T.
            …e che mi naufrago facilmente nelle ore antelucane che mai dormo per condanna prometeica, e allora mi parlo con “ME STESSO” e grafomanìo un pochino lanciando la bottiglia col messaggio nullo quale sia in mare
            che vada dove vada e vuole.

            T.N.T. Barbabianca ma assai più giovane carismatico classicamente greco ben prestante e bello dicono😎😎😎;
            però mica vanesio eh!)

            Aoh!?? Mi penserai mica che voglio sedurre😁😁😁 col di sopra da narciso infantile candidamente ingenuo e zuzzurellone?

            Voglio sedurre tutti al limite per gioco futile e teatrante;

            Cioè voglio sedurrre INVERO solo quel “ME STESSO” di cui prima!😄 VA’!

            …che mica mi conosco e c’ho tanta confidenza con ‘sto tipo lì il “ME STESSO” ancora!
            Mi è nuovo nuovo come la Floriana F.

            son curioso, stolido, l’ho già detto tante volte mi pare.

            E mi piace e fa sognare ancora solo l’Animuccia della gnocca, tutta, o quasi;
            sia come sia😁😎

            Le goethiane Madri dei “Misteri” di Iside e Demetra-Cibele Giana Medea bitrifronte e passa ad lìbitum:
            «Madri, Madri, che strano suono ha la parola!» ci diceva il crucco olimpico assai montato.

            Madri a Catabasi e Nekiya-νέκυια
            https://www.ibs.it/sogno-mondo-infero-ebook-james-hillman/e/9788845986512

            https://www.ibs.it/suicidio-anima-ebook-james-hillman/e/9788845976100

            Sono siciliano con “quien es el mar/
            lo sabré/
            el dià ulterior/
            que sucede all’ Agonia”

            noi isolani (di Brancati e Pirandello e Gorgia e Empedocle …e mi arresto)
            noi isolani melanconici fiorineri ci facciamo i bagni a mare nella più bella e eterna ESTATE

            MADRI Ctonie del suo “Faust” di Goethe dico, e
            e quindi “Margherite” Elena-Eidolon:
            Pratoline “Semilanceate” delle valli prealpine fra le mucche caroline e Heidi”
            (Bellis Perennis da Linneo le candide cielose Pratoline)

            “…i filmoni lunghi…” dicevamo:
            anch’io, adesso piacciono se riesco,
            ma allora ti ero ragazzino con deficit d’attenzione – dicono oggi – forse😁😋😉?
            Non ci giurerei però, che seguivo e registravo tutto mio malgrado e andavo pure bene facilefacile.

            …E in quell’aula buia c’era una fanciulla nuova nuova, d’un’altra classe,
            che mi volevo assolutissimamente odorare, se non – che peccato sarebbe stato🙄😥 , meno male! – cogliere❤❤❤❤❤❤

            ragazzino assai smanioso, m’aspettavano in futuro “missioni di pace e di macelleria” nell’esercito,
            e poi Accademie d’Arte e mostre giringiro e millemila quadri,
            e poi ancora subito dopo Legion francese de Mayotte (DLEM) …
            e qui mi ri-arresto
            (mica magari mi è finita ancora la penosaGioia!

            Che: “In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!»

            La sete futile vana e vacua di d’Arte e Culturame c’era già, ma mi aveva da venire dopo tutto il resto della vita ancora tutta a fare😉

            (Floriana F. la fanciulla della classe nuova, che nome!!!😎
            Dice già tutto e niente il nome vero?

            Un nuovo mondo già di suo, tutto un programma da spogliare piano piano un petalo alla volta come oracolo gustoso;

            …e meno male che no l’ho poi fatto e colto,
            ed è rimasto li tutto integro Vergineo a misteriare l’immaginario, l’unicorno, mio per sempre)

            Ciao
            Rosario😀

            • Ros scrive:

              ps
              stran’assai le ore antelucan
              (ho cominciato a delirare sulla tastiera alle 3 am)
              se non dormi, non sai mai chi ti esce fuori mi ripeto come sempre😉

              Arriccìao (Dr Slump & Arale, preferendo Sailor Moon❤ e Lamù💘💘💘 è chiaro!)

              https://www.youtube.com/watch?v=G306vm9Xywc

              https://www.youtube.com/watch?v=SYY19koaO7U

              meglio direi e più sani di tutt’intero il Goethe
              (Lamù💘💘💘, la vera e sola Margherita Bellis perennis!),
              coi suoi morbosi Faust, i Christopher Marlowe e i Thomas Mann del “Doktor Faustus” omonimo cantanti arcobaleni d’altri mondi e di scarogna tristanzuola e dolce di saudade (💔)

              …come la bellissima canzone postata ieri da Peucezio😀
              https://www.youtube.com/watch?v=wpAxBZSXW28

            • Ros scrive:

              “…T.N.T. Numero Uno ma assai più giovane carismatico classicamente greco ben prestante e bello dicono😎😎😎;
              però mica vanesio eh! Dandy vintage magari)…”

              https://www.youtube.com/watch?v=gqVRaJL9_m0

              uguale uguale dicono, con tutte due l’occhi però, ancora e i capelli lunghi qua e la nel ciuffo meshiati naturali silver😎😁

              vanitas vanitatium et omnia vanitas…
              ma che mi frega!!!
              non ce l’ho mica più un IO a cui rendere conto, io

              ormai☠💀👻

    • roberto scrive:

      comunque l’idea di “educazione sentimentale” a scuola mi pare una delle cose più bizzarre dopo i banchi a rotelle…

      cosa si dovrebbe insegnare? chi dovrebbe farlo? a che titolo?

      • Peucezio scrive:

        L’idea dello stato che t’insegna ad amare è da distopia totalitaria.
        E come tutte le distopie, alla fine, ahimè, si imporrà.

        • roberto scrive:

          peucezio

          sono d’accordo sulla prima frase, più ottimista sulla seconda

          • Lucia scrive:

            Roberto, è vero che di primo acchito sembra distopico ma immagino (spero) se tratti dai lavorare sul problema cui accennavi tu sul non rendersi conto dei segni di pericolosità del (o della, che paranoie e diversi tipi violenza possono averli tutti (dopo l’uscita tua e di Paniscus su “che importa il vocabolario” verrebbe da scrivere tuttə 😉)) partner/fidanzatina/merlo* (*si usa anche fuori Ferrara?)
            E quindi/al contempo spiegare anche a possibili perpetratori o perpetratrici che mania di controllo, schiaffi, gelosia ossessiva sono atteggiamenti non accettabili. Secondo me ha molto senso parlarne con adolescenti e simili.

            • PinoMamet scrive:

              Cos’è il merlo??

              • Lucia scrive:

                Pino

                Il ragazzo in una relazione non troppo collaudata. Tipico (era?) chiedere scherzosamente “ti sei trovata il merlo, eh?”

            • Ros scrive:

              @Lucia
              non sono il solo lupo mannaro mattiniero vedo😉
              con te e PinoMamet (mi sa che vi siete svegliati ora però voi)😁

              Manca Fuzzy e le sue fisse verdagnole acidognole lautocheiane che Miguel (e io un poco, quando piove, condivido appieno)😋

              @Pino, mi permetto😊:
              David Mamet “I tre usi del coltello. Saggi e lezioni sul cinema (Minimum fax)?

              …tra gli tanti altri suoi…

              • Lucia scrive:

                Ros
                Sì però per fortuna io ho dormito fino alle sei..
                Magari riesci a farti una bella dormita adesso, se gli orari di lavoro te lo permettono? 🙂

              • Fuzzy scrive:

                Sono sveglio dalle 2.30.
                Se la pizza non è al kamut mi fa un effetto tipo anfetamina.
                Ma è un brutto periodo.
                Sto leggendo due libri sulla finanza e pure io che sarei di indole nebbiosa, mi deprimo di fronte a certe degenerazioni.
                Non so di cosa si parli.
                Forse lo strascico dell’omicidio della giovane veneta?
                Il patriarcato?
                Boh, se non ricordo male il patriarcato faceva parte della civiltà contadina.
                Non c’era il divorzio.
                So di molte donne che venivano malmenate e però neanche si sognavano di denunciare i maltrattamenti.
                Omicidi passionali in Emilia Romagna non ne ricordo.
                Son cose complicate.

              • Fuzzy scrive:

                Adesso ci sono uomini che non solo non uccidono la compagna che li ha lasciati per un altro, ma che per gentilezza si tolgono loro stessi la vita.
                E come si fa a capirci qualcosa?
                Ci vorrebbero
                -uno psicoanalista freudiano
                -uno psicoanalista junghiano
                -uno psichiatra
                -un sociologo
                -un esercito di assistenti sociali
                -il poliziotto di quartiere
                -meno esposizione mediatica
                E non saprei dire altro

              • Ros scrive:

                Fuzzi “…E come si fa a capirci qualcosa?
                Ci vorrebbero
                -uno psicoanalista freudiano
                -uno psicoanalista junghiano
                -uno psichiatra
                -un sociologo
                -un esercito di assistenti sociali
                -il poliziotto di quartiere
                -meno esposizione mediatica
                E non saprei dire altro…”

                Come fare?
                Basta fare come me che non ho la televisione e non mi frego di seguire alcun menù del giorno imposto😉

                Buongiorno e ben trovato Fuzzy!

                Sveglio dalle due di mattina? ‘Orca!!!
                Allora siam compari di sangue😁
                …se io ti avessi poi dormito fino a quell’ora almeno almeno dico…

                macché invece!😕😵🥴

              • Ros scrive:

                @lucia, cara
                “…Magari riesci a farti una bella dormita adesso…”

                magari ci riuscissi, lavoro dalla tarda sera;
                ma il giorno ce l’ho pieno di Passioni da espletare, di VITA da, maniacalmente, vivere e godere
                (anche se sognare è pure il pane mio😉)

                Ciao😀
                Rosario

            • roberto scrive:

              Lucia

              no merlo non l’ho mai sentito 🙂

              sul resto, si sono d’accordo su tutto, mi chiedo solo se
              1. imparare a fare attenzione sia “educazione sentimentale”
              2. siano cose che si imparano a scuola

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Lucia

              “E quindi/al contempo spiegare anche a possibili perpetratori o perpetratrici che mania di controllo, schiaffi, gelosia ossessiva sono atteggiamenti non accettabili. ”

              Credo che sia un suggerimento valido, in un contesto culturale che trova normali queste cose, come il mondo dei Rom.

              Ma credo che almeno nell’Italia centro-nord, specie tra gente in grado di andare all’università, il consenso culturale non ci sia: non è che nel corso di ingegneria a Padova, i compagni dicono, “dalle due schiaffi e poi chiudila in casa senza libera uscita!”

              Quindi la “non accettabilità” sociale è già scontata.

              Altra cosa (ma ne so poco, e credo che qui non c’entri) è il ruolo di certi poeti come Fedez https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/05/18/i-testi-dei-trapper-zeppi-di-sessismo-e-omofobia/6200315/:

              “Bitch, ogni giorno / non mi lasciano libero. / Le ordino da casa / come su Deliveroo. / Schiocco le dita, / arrivan in un secondo. / […] / Anche tua mamma è una mia ex. / Le piace bere a canna, / non vuole il bicchiere”; “Mangio queste tipe come M&M’s. / Museruola e collare. / Lei la tratto come un cane, / vuole che le faccio male”).

              • Lucia scrive:

                Uhm, spero tu abbia ragione nella prima parte del tuo post (“Quindi la “non accettabilità” sociale è già scontata.”) mentre la seconda parte (i testi sessisti) starebbero ad indicare altro. Ma probabilmente sono molto di nicchia e/o scherzosi

      • PinoMamet scrive:

        Ma siamo in Italia, e L’educazione sentimentale si trasformerà in 20 ore annuali di Corso Ed. Sent. sovrapponibili con quelle di Ed. Civ. e debitamente rendicontate in un pdf allegato al verbale dello scrutinio;
        Ore nelle quali la prof.ssa Rompelli di Italiano e il prof. Astruso Fancazzi di Filosofia faranno le loro materie come hanno sempre fatto, tranne 4 ore assegnate agli esperti esterni della cooperativa Pappatutto, Alternativa Gonnelloni e Gigione Istrionelli.

        • Peucezio scrive:

          Sì, questo è l’esito più probabile.

          Almeno finché saremo ancora antropologicamente italiani (non per moltissimo, temo).

      • Francesco scrive:

        ascolto obbligatorio di Elio e le storie tese, come esperienza propedeutica ai due di picche presi nella vita? e un bel “cari discenti, questi dopo 40 anni sono ancora vivi, provateci anche voi”?

        neppure quello funzionerebbe?

        • PinoMamet scrive:

          In effetti ci vorrebbero più Elio e le Storie Tese;
          e anche più vecchie commediacce italiane, dove Banfi pelato, sfigato, per nulla attraente era sempre circondato da belle donne, e se tante volte gli andava male, che vuoi farci? È la vita!

          Davvero, certo i francesi erano più poetici (Truffaut alla fine viene da Ovidio attraverso il Pamphlet, quello originario…)
          ma anche da questa parte delle Alpi c’era una accettazione pacifica e filosofica, anche farsesca, del fatto che in amore a volte va bene e a volte (molte di più) va male, e non c’è niente di tragico nell’essere single o mollati.

          La pessima ma significativa traduzione italiana di un Truffaut non era, appunto:
          “Non drammatizziamo è solo questione di corna ” ?

      • paniscus scrive:

        “cosa si dovrebbe insegnare? chi dovrebbe farlo? a che titolo?”—-

        E sorattutto, è perfettamente inutile imporre questa genialata a ragazzi già arrivati al triennio delle superiori, cioè sopra ai 15-16 anni.

        Credo che alla base ci sia l’assunto che “l’educazione su quei temi dovrebbe spettare alla famiglia, ma siccome purtroppo molte famiglie non lo fanno, allora deve pensarci la scuola a colmare questo vuoto

        Ma allora, se deve servire a limitare i danni su quei ragazzi i cui genitori non ci pensano e non lo fanno… vanno presi da piccoli!

        Sui temi di convivenza sociale, amicizia, amore, parità e rispetto per l’altro… a 15 anni le loro idee (comprese quelle più negative, basate su condizionamenti e stereotipi beceri) ce le hanno già!

        O un lavoro del genere (sempre che sia fatto bene) si fa alle elementari o all’inzio delle medie, oppure non serve a un piffero, se non a rafforzare ancora di più i pregiudizi precedenti, per reazione contro quello che percepirebbero inevitabilmente come buonismo patetico, da avversare per sfida e per provocazione.

        (tipo il simpaticone che nella vita reale non è fascista, non è nazista e non è antisemita, ma che si sfoga imbrattando il banco di svastichedopo due ore di pippone edificante e strappalacrime sulla Giornata della Memoria, )

        • Peucezio scrive:

          Pan,
          sì, sono d’accordo su questa considerazione.
          Il problema più generale però è: chi ha titolo per insegnare ai bambini l’affettività, l’amore, ecc.?
          Chi stabilisce come vanno insegnati? Ammesso che siano cose insegnabili.

          Invece di insegnare l’affettività, che è intrinsecamente ridicolo (è come insegnare l’amore, la felicità, il senso della vita…), basterebbe insegnare il rispetto verso gli altri, che è la base sia dei rapporti affettivi che di quelli neutri, superficiali.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ma sì, sono le solite stronzate per parlare di problemi morali e non di problemi sociali e sistemici.
            Anzi, sono la prova che chi parla non si rende nemmeno conto che esistono dei problemi sociali e sistemici. Non si è accorto, per dire, che gli insegnanti sono quasi tutte donne, sono una categoria sputtanatissima, spesso e volentieri fanno fatica ad insegnare la propria materia, non godono di alcun prestigio o autorevolezza presso gli studenti che non siano quelli duramente conquistati grazie alle proprie capacità personali e che non rappresentano affatto figure di riferimento o modelli per i loro allievi. In particolare per i loro allievi maschi, che registrano profitto scolastico più basso e maggiore dispersione scolastica (qui basta negare la spiegazione sociale e passare a quella morale: succede perché sono stupidi, sciatti e svogliati. Visto? Funziona!) e che si sentono ripetere da decenni a questa parte che la materia X (dove a X sostituite quello che volete) è “da ragazze” (dunque non è roba che gli debba interessare, per esclusione). E dicono che sarebbero queste le persone che dovrebbero insegnare a un ragazzino a vivere.

            • Peucezio scrive:

              Pensavo volessero invece arruolare figure apposite, chessò, psicologi o altri personaggi più o meno grotteschi.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Se si parla di “educazione” non so se si possa ridurre tutto ad una conferenza.
                Ma mai dire mai, anche perché la classe apprezzerà il fatto che non si faccia lezione per andare a cazzeggiare mentre dei tizi parlano non si sa bene di cosa a mezza scuola in aula magna.

              • Peucezio scrive:

                No, no, non pensavo a conferenze, ma a figure assunte appositamente, con quel tipo di formazione.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Cioè una nuova classe ci concorso e cattedre specifiche?

              • Peucezio scrive:

                Sì…

                Ma io non ne so nulla di come funziona la scuola, magari la mia è un’idea balzana.

                Ma se introduco una nuova materia, chessò, etruscologia, dovrò pur fare dei concorsi, assumere degli archeologi e simili e creare delle cattedre.
                Mica posso farla insegnare al bidello.

            • Lucia scrive:

              Povero Mauricius, ma poveraccio che insegnanti ti capitarono? Quali sarebbero le materie non adatte ai maschi??

            • Lucia scrive:

              Mauricius,
              davvero, dimmi UNA materia scolastica di cui ti è mai stato detto che è da femmine e non da maschi!! Ma quando mai! (per fortuna ora non succede più nemmeno il contrario).

              Che gli insegnanti “non godano di alcun prestigio o autorevolezza presso gli studenti” non coincide affatto con la mia esperienza scolastica. Io e alcuni miei compagni di classe ci siamo resi conto solo anni dopo (ok, ce n’erano anche di più svegli di me) che alcuni di loro erano delle emerite teste di cazzo e che non sapevano e/o non volevano insegnare (magari avranno anche avuto i loro problemi privati, ma intanto il danno fu fatto, a classi e classi di studenti).

              E chiaramente, già manchevoli nell’insegnare le loro materie, figurarsi se quegli insegnanti pensavano anche solo lontanamente di doversi occupare del benessere sociale ed emotivo degli alunni.

            • paniscus scrive:

              “Non si è accorto, per dire, che gli insegnanti sono quasi tutte donne, sono una categoria sputtanatissima, spesso e volentieri fanno fatica ad insegnare la propria materia, non godono di alcun prestigio o autorevolezza “—-

              Gli insegnanti non godono di alcun prestigio o autorevolezza presso gli alunni, PROPRIO perché la maggior parte degli alunni medesimi ha genitori che la pensano come te, e hanno sempre ribadito ai figli che gli insegnanti sono dei poveri sfigati a cui non si deve dare retta, e che devono sempre essere contestati qualsiasi cosa dicano o facciano. Cosa si pretende che venga fuori?

        • Lucia scrive:

          Giusto parlarne anche prima, però dai che a 15 anni siano ormai plasmati mi pare esagerato. Si può capire cose e cascare dal pero anche molto più tardi…il vero problema semmai e che molti adolescenti per partito preso o per farsi notare utilizzano la tecnica da te descritta della “svastica nel giorno della memoria”
          Ma a me importa soprattutto che possibili vittime imparino a stare più attente.
          Comunque ci sono basi serie tipo questa. Anzi possibilissimo che in educazione civica già si parli dell’argomento, no?
          https://www.amazon.it/manuale-antistalking-difendersi-dagli-stalker/dp/8870189368/ref=mp_s_a_1_fkmr0_1?crid=19DULFUQIUIKC&keywords=manuale+anti+stalking+jesurum&qid=1700718040&sprefix=manuale+anti+stalking+jesurum+%2Caps%2C133&sr=8-1-fkmr0

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Lucia

            Misteri!

            Ho trovato ben quattro tuoi commenti bloccati. Il primo è questo, forse forse per il link ad Amazon (considerato pubblicità?), ma gli altri erano commmenti molto brevi e senza link.

            Boh, comunque bentornata tra di noi!

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Lucia

            “Ma a me importa soprattutto che possibili vittime imparino a stare più attente.”

            Questo è un dato importante. Non perché “se l’è andata a cercare”, ma perché leggo (mi affido ai titoli, non voglio entrare nei dettagli):

            “”Mi sento in una situazione in cui vorrei che sparisse, vorrei non avere più contatti con lui”, diceva Giulia Cecchettin in un audio riferendosi all’ex fidanzato Filippo Turetta e aggiungeva “ho troppa paura che possa farsi male in qualche modo””

            Questo tipo di ricatto (a cui magari crede anche lui, non è che certe cose si dicano mentendo lucidamente) è molto diffuso. E credo che abbia poco a che fare con la “cultura del patriarcato” stile Sicilia anni Cinquanta; sono passioni ben più radicale e se vogliamo biologiche. D’altra parte, gli extraterrestri 🙂 ci hanno forgiati per riuscire a riprodurci, costi quel che costi.

            Chiaramente in questo caso lei avrebbe bisogno di un sostegno serio per non farsi prendere dai sensi di colpa e dalla commozione.

          • roberto scrive:

            Lucia

            “Ma a me importa soprattutto che possibili vittime imparino a stare più attente.”

            ecco, ho scritto prima di leggere…anche secondo me è molto più facile e più efficace insegnare “alle possibili vittime di fare attenzione” che ai possibili aguzzini a comportarsi bene

            però appunto mi domando fino a che punto sia una cosa da fare a scuola

            • Francesco scrive:

              impossibile

              ho una figlia di 21 anni che, ripetendo senza saperlo le esatte parole di una zia, considera inaccettabile qualsiasi sua condotta prudente, che prende come un cedimento agli stupratori

              temo ci sia un’età in cui la categoria del possibile non viene percepita

              • Lucia scrive:

                Non so quanto c’entri…Sabato scorso siamo andati ad uno spettacolo teatrale in cui un ex poliziotto spiegava ai bambini degli ultimi anni d’asilo/primi anni delle elementari, con l’ausilio dei personaggi delle favole dei Grimm, questioni come la violenza sui minori, come difendersi da chi ci vuole fare male o sembra avere cattive intenzioni. Buona parte della spiegazione era riconoscere atteggiamenti sospetti.
                Non tutti i bambini hanno capito tutto, però qualcosa rimane.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Lucia

                “Non tutti i bambini hanno capito tutto, però qualcosa rimane.”

                Sono ovviamente favorevole! Sopratutto mi piace che abbiano chiamato “l’ex-poliziotto”, che magari di vita ne ha vista tanta, e non la cooperativa di neo-laureati in psicologia che hanno tutti gli esami in regola e che hanno il consulente esperto di bandi, ma non hanno mai vissuto qualcosa.

              • Roberto scrive:

                Lucia,

                Si anche per i miei figli ci sono state un paio di occasioni del genere, una da piccolini ed una da adolescenti.

                Ma non sono “educazione all’affettività” come si sente dire adesso in Italia, oltre al fatto che onestamente mi domando quanto siano state utili rispetto a quanto detto a casa

              • Lucia scrive:

                Mmm, ok se non se ne parla mai a casa è difficile che un simile evento possa servire a molto – per quanto riguarda bambini piccoli, intendo.
                Per quanto riguarda adolescenti, teoricamente non dovrebbero aver bisogno dell’aiuto dei genitori per capire messaggi complessi.

                Non nascondo che un’educazione all’affettività offerta da gente vicina a questo governo e, ancor peggio, sull’onda emotiva di un caso di cronaca nera, non promette molto di buono.
                Ma ho anche speranza che chi poi al ministero dell’istruzione o anche solo nei singoli istituti scolastici dovesse mettere in pratica la cosa possa farlo in modo ragionevole. Non tanto quindi massimi sistemi ma atteggiamenti ambigui*, e a chi rivolgersi se si ha bisogno d’aiuto o come aiutare persone in pericolo.
                * d’altronde una psicologa diceva, un ventenne giustamente si deve insospettire se la persona con cui sta cominciando una relazione è sempre presente, brucia le tappe facendo regali sproporzionati, non lascia tempo per altri tipi di socializzazione – ma fra adolescenti può essere normale buttarsi a capofitto in una relazione, emotivamente si è proprio differenti. (anche se non mi sembra che in casi di omicidio/suicidio ci siano under diciotto, in genere).

                Però, accidenti atteggiamenti di controllo o colpevolizzanti, ormai ci sono tantissimi testi al riguardo, un po’ se ne dovrebbe parlare. Peccato non spenderci nemmeno un paio d’ore in tutto il percorso scolastico lasciando che la famiglia faccia tutto, se può. Sperando che non sia proprio in famiglia che tali atteggiamenti sono in atto! Ma chi se ne importa di quegli sfigati, speriamo che abbandonino la scuola al più presto così non disturbano i poveri insegnanti…

                Ok, ho ripetuto più o meno lo stesso concetto, ora mi taccio!

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Lucia

                “Però, accidenti atteggiamenti di controllo o colpevolizzanti, ormai ci sono tantissimi testi al riguardo, un po’ se ne dovrebbe parlare.”

                E’ una questione enorme, e tremendamente difficile da capire.

                E’ una questione per me sempre presente, per via della mia amica ammazzata a coltellate dal marito

                https://www.lastampa.it/cronaca/2015/08/12/news/trento-ammazza-la-compagna-e-sua-figlia-poi-si-uccide-1.35232050/

                Ho perso le lettere che lei mi scriveva, con un inchiostro turchese, con tutte le lettere perfettamente disegnate e i disegni bellissimi.

                Resteranno solo nella “mente di Dio”, come le forme delle nuvole meravigliose che guardavamo ieri sulla terrazza con mio figlio.

                Ma cosa posso dire su di lui, che dopo averla ammazzata, si è ucciso gridando, “ho fatto una cazzata!”

                Che forse è il grido di battaglia dell’umanità, da sempre.

              • paniscus scrive:

                “Ma chi se ne importa di quegli sfigati, speriamo che abbandonino la scuola al più presto così non disturbano i poveri insegnanti…”
                ———————-

                Prendo atto che l’odio per “la categoria” degli insegnanti sia perfettamente sdoganato e anzi elevato a valore etico da condividere.

  5. Fuzzy scrive:

    https://www.greenme.it/ambiente/clima/studenti-e-studentesse-di-tutto-il-mondo-stanno-occupando-scuole-e-universita-per-avere-un-futuro-libero-dalle-fossili/
    Gli studenti manifestano e occupano le scuole di tutto il mondo per avere un futuro (libero dalle fossili).
    Non ce la faranno mai.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Fuzzy

      “studenti”

      Spirito di Fermi proteggili.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      Chiaro che non possono farcela, vista la strategia che seguono!

    • paniscus scrive:

      “Gli studenti manifestano e occupano le scuole di tutto il mondo per avere un futuro (libero dalle fossili).”———

      Chiediamo a questi valorosi militanti di rinunciare allo smartphone (che non solo è basato sulle risorse fossili per l’energia che richiede, ma che è anche basato sul consumo di elementi chimici rari, e con enormi problemi di smaltimento dei residui) e vediamo cosa succede…

  6. roberto bugliani scrive:

    Una quisquilia (o frusaglia, o, direbbe Céline, bagatella, o, direbbe Totò, pinzallacchera): che il Maestro dublinese, nel Finnegan di Finnegans Wake, abbia voluto echeggiare il Fridianus-Finnianus? O il Fridianus-Finnianus era già nella ballata popolare irlandese Finnegan’s Wake, e quindi il Maestro dublinese s’è limitato a “rubarne” il titolo?

    • Miguel Martinez scrive:

      Per roberto bugliani

      “Una quisquilia”

      Interessante… non so se gli irlandesi conoscevano i loro santi esportati.

    • Ros scrive:

      @roberto bugliani: “…il Maestro dublinese, nel Finnegan di Finnegans Wake, abbia voluto echeggiare il Fridianus-Finnianus? O il Fridianus-Finnianus era già nella ballata popolare irlandese Finnegan’s Wake…”

      Stimolante la cosa, e tu che ne pensi,
      come me la continui e allunghi?
      Così ci lasci? A mezza panza!☹
      Eddai!

      Palesati più spesso, frate’! Se ti pare😀
      non ci fare l’inibito timidone che s’esplica solo quando ti è certo di affondare la corazzata alla battaglia navale…

      … non ci pensare di dover poi dire ogni volta chissà cosa per (stra)parlare;
      straparla pure, che tutto ci fa brodo a noi
      (permettomi il plurale di maestà😋😎)

      che qui, mi pare, che siamo gente semplice e alla buona.
      Di campagna, selva e di montagna.
      Niente mica accademici della crusca ed integrale coll’arriccio al naso e che ti conta i peli😀

      Siamo “Pane selvaggio” noialtri bene o male, sant’iddìo!

      Altrimenti, dimmi un po’,
      ‘na bestia comamme’ che ci starebbe a fare?😎
      https://www.doppiozero.com/pane-selvaggio-pane-bianco-pane-inutile

      Ciao😀
      Ros

    • paniscus scrive:

      Ma la parola gaelica per indicare il bianco non era qualcosa tipo wenn o gwenn? Che c’entra Finn o Fridianus?

      • PinoMamet scrive:

        Gwyn è gallese (gwen credo bretone), credo corrisponda a Ban in gaelico (bhan nelle parole composte), ma leggo che è legato anche a Finn, che in antico gaelico indicava “splendente, chiaro”, anche di capelli o di carnagione;

        stesso significato il nome moderno Fionn (pronunciato Finn).

  7. mirkhond scrive:

    “in amore a volte va bene e a volte (molte di più) va male, e non c’è niente di tragico nell’essere single o mollati.”

    Insomma…..

    • PinoMamet scrive:

      Ma è normale essere tristi

      • Francesco scrive:

        Tristi è un eufemismo ma la vita è così.

        Se brucia troppo, tocca tirarsi fuori, da noi ci sono i conventi che avevano questa salubre funzione, tra le altre.

        Quello che trovo inaccettabile è rompere i coglioni, figuriamoci alzare le mani, sulla desiderata controparte.

        Roba da taglio delle mani, a mio modo di vedere.

  8. mirkhond scrive:

    I conventi come discarica di rifiuti umani?

    • Francesco scrive:

      esagerato!!!

      hai visto il film di Bisio sui bambini?

      c’è una giovane suora che sperava che la scelta di farsi suora le facesse almeno scampare le pene dell’amore rifiutato … invano.

      mica tutti devono per forza apprezzare i due di picche e tornare alla carica alla prima occasione e, tutto sommato, un convento mi pare un’ottima alternativa. in più nessuno rompe le palle ai frati perchè sono scapoli!

      ciao

    • PinoMamet scrive:

      Mi pare giusto. Dopo che la macedone (e un po’ persiana) Cleopatra è diventata nera, non ci restava che l’imperatore trans “per rispecchiare l’attuale sensibilità sul tema gender”.
      “Attuale” è l’aggettivo chiave, parlando di milleottocento anni fa…

      • Ros scrive:

        @PinoMamet “Mi pare giusto. Dopo che la macedone (e un po’ persiana) Cleopatra è diventata nera…”

        https://www.ibs.it/atena-nera-ebook-martin-bernal/e/9788865760932
        Martin Bernal “Atena nera. Le radici afroasiatiche della civiltà classica”
        sia come sia la Quest è intrigante (c’ho scarsa-nulla competenza evvéro, ma mai che sia parziale a pregiudizio a Priore);

        che poi per me la storia che è passata come il pomodoro
        – falsa o vera, frega assai… –
        è, per me (pisquano ultimo schiavo sciemo di Cesare) tutta ROMANZO.

        E un romanzo o è bello che ti prende, o nisba e l’accantoni.
        Questo romanzo non mi è dispiaciuto, che poi sono di bocca buona😋

        • PinoMamet scrive:

          Atena Nera è una bellissima teoria che dice, in sostanza, che i Greci hanno copiato parecchio dall’Egitto.

          È una teoria moderata: i Greci credevano di aver copiato tutto, dall’Egitto.

          Solo che avevano torto…

    • Miguel Martinez scrive:

      L’imperatore romano Eliogabalo? Era una “donna trans”. In Inghilterra un museo fa scoppiare la polemica
      dal nostro corrispondente Antonello Guerrera

      Il North Hertfordshire Museum ha scelto di definirlo con il pronome femminile. Ma alcuni storici insorgono: “I romani non avevano idea della categoria di transessuale come la intendiamo oggi”

      22 NOVEMBRE 2023

      LONDRA. C’è polemica culturale in Inghilterra, perché un museo ha deciso di cambiare genere all’imperatore romano Eliogabalo, ricorrendo ai pronomi she/her (“lei”) e definendolo di fatto “una donna trans”.

      La controversa “ma sensibile” decisione è stata presa dal North Hertfordshire Museum: “Una scelta appropriata e rispettosa, in retrospettiva, che rispecchia la sensibilità attuale sul tema del gender”, hanno dichiarato al Telegraph i responsabili del museo di Hitchin, vicino a Stevenage, una sessantina di chilometri a nord di Londra. Dunque, da oggi, almeno da questi parti d’Inghilterra, si parlerà di imperatrice Eliogabalo.

      Il North Hertfordshire Museum ha deciso di fare questo passo perché, secondo alcuni testi classici, il giovanissimo e brutale Eliogabalo, la cui reggenza dal 218 al 222 d.C. fu estremamente divisiva prima di essere ucciso a 18 anni dai suoi stessi soldati, avrebbe esplicitamente chiesto di essere chiamato “lady”. Ossia “signora”. Lo storico romano Lucio Cassio Dione scrisse che l’imperatore si definiva “donna, amante, travestito” e che a un certo punto chiese “genitali femminili”, oltre a un “Senato composto da sole donne”. Anche per questo, il denaro d’argento esposto nel museo su cui è raffigurato Eliogabalo è stato adottato più volte dalle associazioni gay. E il museo, prima di prendere questa decisione, si è coordinato proprio con la storica organizzazione per i diritti gay e trans, Stonewall.

      Ma la decisione del North Hertfordshire Museum ha scatenato la disapprovazione di diversi storici inglesi, che non sono affatto d’accordo. Secondo loro, la diceria secondo la quale il bellissimo Eliogabalo si sentiva e si definiva donna (secondo alcune cronache ebbe cinque mogli e due mariti in pochi anni) fu “una character assassination” dell’epoca, ossia una serie di calunnie per sminuirlo e denigrarlo. Lucio Cassio Dione, del resto, avrebbe poi servito il successore del giovanissimo imperatore romano, ovvero Alessandro Severo. E accusare qualcuno di “femminilità” rientrava proprio nelle tattiche diffamatorie dell’epoca.

      Non solo. Andrew Wallace-Hadrill, classicista dell’università di Cambridge, spiega al Telegraph che “i romani non avevano alcuna idea della categoria di “trans” come la intendiamo oggi. Mentre invece accusare qualcuno di avere “comportamenti sessuali da donna” era uno dei peggiori insulti per un uomo. Inoltre”, secondo Wallace-Hadrill, dietro la caratterizzazione di Eliogabalo potrebbe nascondersi “un pregiudizio razziale”, visto che il precoce imperatore “era siriano e non romano”. Concorda anche il professor Christian Laes, altro classicista dell’università di Manchester: “Bisogna essere molto cauti su queste ricostruzioni, c’era anche del razzismo contro di lui”.

      In ogni caso, il fanatico Eliogabalo, alto sacerdote del dio sole (El-Gabal) della sua città Emesa, nei decenni e nei secoli successivi si è guadagnato una reputazione mostruosa e brutale, come già Caligola e Nerone nelle cronache classiche.

      A una delle sue feste, dove si vestiva di seta e gemme, si narra che avesse legato alcuni ospiti a un mulino ad acqua, per poi farli calare lentamente nell’acqua, lasciandoli affogare nello sgomento generale. O che pare avesse fatto liberare un branco di decine di leopardi e leoni tra i suoi commensali dopo una cena, facendoli sbranare dalle fiere. I suoi comportamenti rovinarono la reputazione di Eliogabalo, poi colpito dalla “damnatio memoriae”.

      L’imperatore romano non è il primo personaggio storico a cui di recente in Inghilterra si sia cambiato retrospettivamente genere. È capitato anche a Giovanna D’Arco e Elisabetta I, che rispettivamente in una rappresentazione teatrale al glorioso Globe Theatre di Shakespeare e nel testo dello studioso Kit Heyam, sono state definite entrambe di genere “non binario”.

      • habsburgicus scrive:

        Lucio Cassio Dione, del resto, avrebbe poi servito il successore del giovanissimo imperatore romano, ovvero Alessandro Severo

        ebbe l’ambitissimo onore di rivestire il (secondo*) consolato insieme a Severo Alessandro nel 229 d.C rendendosi di fatto “abile” per la Prefettura dell’Urbe carica riservata ai bis consules (e che poi, sembra, non ebbe..ma non sappiamo nulla degli ultimi anni di Cassio Dione)

        *in quest’epoca il primo consolato era quasi sempre suffectus e di questo in genere non ne resta alcuna traccia (per il I secolo la lista si può ricostruire ma da Domiziano in poi brancoliamo talora nel buio e da Marco Aurelio non sappiamo quasi più nulla)..di Cassio Dione possiamo dedurne alla buona la data dalla sua prima carica consolare nota ovvero una carica che DI NORMA (tendiamo un po’ tutti, io per primo, a dimenticarci che un Imperatore un po’ folle poteva fare strame delle regole :D) era data solo a un senatore di rango consolare…
        il secondo consolato, SE c’era, invece fin dal 103 d.C sotto Traiano era SEMPRE ordinario (e conosciamo alla perfezione tutto, o quasi)..non fu sempre così….nel I secolo d.C un etrusco di nome Vestricius Spurinna ebbe la bellezza di 3 consolati, tutti e tre suffecti tanto che non lo troverete in nessuna lista di Fasti 😀 ciò non era più possibile dal 103…un eventuale secondo consolato era sempre ordinario…poi a Dione toccò anche di assumerlo con l’Imperatore, onore supremo

  9. Moi scrive:

    Mi avete preceduto 😉 …

    https://time.com/6338587/u-k-museum-roman-emperor-trans-woman/

    U.K. Museum Says Roman Emperor Was a Trans Woman

  10. Miguel Martinez scrive:

    A prescindere dalla notizia in sé, è interessante il meccanismo mediatico.

    Vado stamattina sul sito dell’ANSA, e leggo in “prima pagina”:

    ” Le elezioni
    In Olanda vince l’ultradestra di Wilders. ‘Governeremo’. Messaggi di Orban, Salvini e Le Pen ”

    Il lettore pigro quindi dice, “Caspita, un governo di estrema destra in Olanda!”

    Se faccio clic però sul titolo, si apre un’altra pagina, con un titolo un po’ diverso:

    “Exit poll in Olanda, l’estrema destra di Wilders è in testa ”

    In testa… e in effetti, Wilders dovrebbe prendere il 23% dei seggi (35 su 150).

    Cioè il 77% dei seggi NON vanno a Wilders.

  11. il modulo del dissenso informato scrive:

    Non fai in tempo a chiederti come è potuto succedere che un oscuro imperatore romano sia diventato dopo un paio di millenni una piccola icona trans, che degli storici (?) inglesi te lo presentano come potenziale icona della lotta al razzismo .

  12. Mauricius Tarvisii scrive:

    Finalmente in Germania la polizia torna ad irrompere nelle case di chi esprime idee degenerate

    https://apnews.com/article/germany-hamas-raids-berlin-67068b14d7b138af6df93647d0e856eb

    “Their activities range from expressions of sympathy and propaganda activities to financing and fundraising activities to strengthen the organization abroad”

    • Francesco scrive:

      Se la sono presa con Hamas? e cosa aspettavano?

      • PinoMamet scrive:

        OMDAF!

        Ricordiamo che Hamas è un’organizzazione terroristica, non il Dopolavoro ferroviario.

        • Moi scrive:

          “Hamas è un’organizzazione terroristica,”

          ——————————–

          Ma non c’è unanimità nel mondo della diplomazia , su questo … o almeno così dichiara tanta gente musulmana o di estrema sx !

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Moi

            ““Hamas è un’organizzazione terroristica,””

            “Terrorista” è sempre l’altro.

            Con due possibili significati:

            1) organizzazione non riconosciuta dalla diplomazia internazionale che si oppone a un’organizzazione riconosciuta dalla diplomazia internazionale

            2) organizzazione che cerca di influenzare le decisioni politiche di un’altra organizzazione creando paura tra chi non fa parte dell’apparato militare dell’altra organizzazione.

            • Roberto scrive:

              Miguel

              “ Terrorista” è sempre l’altro.”

              Non so bene cosa voglia dire questa frase, cioè l’altro rispetto a chi.

              So solo che in natura non esiste il terrorismo ed è un concetto eminentemente artificiale, creato dall’uomo, ed in particolare creato in applicazione di un atto giuridico

              Nel caso di Hamas possiamo dire che è un’organizzazione terrorista per gli standard europei, in base a quest’atto giuridico

              https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/PDF/?uri=CELEX:32009E0468&qid=1412596355797&from=EN

              Questa definizione ha delle conseguenze pratiche almeno in Europa, fra le quali quella che possono essere congelati i beni degli appartenenti alle organizzazioni terroriste

              Articoli 2-3

              https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32001E0931

              (Scusate non sono sicurissimo che si tratti degli ultimi atti…ma sono le 23.25, rientro ora da una partita durissima e non ho voglia di fare verifiche più approfondite…immagino che il discorso sia chiaro)

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                “Non so bene cosa voglia dire questa frase, cioè l’altro rispetto a chi.”

                Rispetto a chi dà etichette di “terrorista”.

              • Peucezio scrive:

                Mi sembra tutto assurdo.
                La responsabilità penale è individuale e comunque congelare i beni senza una sentenza del giudice mi sembra un arbitrio giuridico.

                Io non capisco perché tu non voglia ammettere che quella di definire terrorista questo o quell’altro è una scelta politica.
                Altrimenti non si capisce come mai gli Stati Uniti, che hanno aggredito stati sovrani, ucciso civili in modo indiscriminato, ecc., i ceceni che uccidevano i bambini a Beslan, gli uiguri che mettevano le bombe in giro per Pechino, i jihadisti siriani non sarebbero terroristi mentre Putin sì.

              • Roberto scrive:

                Peucezio

                “ Io non capisco perché tu non voglia ammettere che quella di definire terrorista questo o quell’altro è una scelta politica.”

                Ho appena detto che è appunto uno scelta politica…pensavo forse chiaro. Non riesco invece a capire chi si sorprende dell’esistenza di questa scelta politica e/o fa finta che non esista

              • Peucezio scrive:

                La mistificazione e l’uso a sproposito del linguaggio mi sorprendono sempre, anche se dovrei esserci abituato.
                Anche perché trent’anni fa non erano così normali.

                Io ricordo che ognuno manifestava legittimamente le sue simpatie o antipatie, ma non c’era l’idea che chi non mi piace è un terrorista.

                È così difficile usare il linguaggio in senso denotativo, referenziale, cioè per indicare in modo chiaro e preciso le cose, e non come mero espediente propagandistico?

                Anzi, nemmeno propagandistico, perché chi fa propaganda sa di farla.
                Questi dementi si autoconvincono delle cazzate che dicono, pensano davvero di essere sempre nel giusto e che i loro avversari sono sempre nel torto.
                Ragionano come un rapinatore che ritenesse che è la vecchietta ad essere cattiva perché non gli regala i soldi spontaneamente.

              • Peucezio scrive:

                Il concetto più in generale è che, come ho già detto altre volte, trovo oscena questa delegittimazione morale, tipicamente anglosassone, dell’avversario.

                Cioè l’avversario non è un avversario, è intrinsecamente malvagio per il fatto stesso che è un mio avversario.
                Quindi non sono tenuto a rispettarlo.
                Posso bombardarlo, uccidergli le donne, i bambini, e sono nel mio diritto, perché io sono il Giusto, ma se reagisce è un criminale. E anche se non reagisce, perché è il mio avversario.
                A Dresda e a Hiroshima hanno ragionato così.
                Infatti poi li hanno pure processati.
                Non escludo che se avesse vinto Hitler avrebbe riservato lo stesso trattamento agli sconfitti.
                Ma non penso che avrebbe detto: “io sono buono, tu sei cattivo, quindi ti condanno e ti impicco”. Probabilmente avrebbe detto: “io sono più forte, ho vinto, ora ti faccio quello che voglio, peggio per te”.
                Il risultato è lo stesso, ma nel primo caso c’è qualcosa in più, c’è non solo l’ipocrisia, ma la legittimazione morale della violenza, la beatificazione del male.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per peucezio

                “trovo oscena questa delegittimazione morale, tipicamente anglosassone, dell’avversario.”

                Però dai, mi dispiace che ti sia perso un bel pezzo di letteratura cattolica.

                A partire dalla scomunica di Lutero:

                “Su tutti costoro noi decretiamo, dichiariamo, definiamo le sentenze di scomunica, di anatema, della nostra perpetua condanna e interdetto, di privazione della dignità, degli onori e delle proprietà sopra di essi e sopra i loro discendenti, e di inidoneità dichiarata per i beni stessi; della confisca dei loro beni e del delitto di lesa maestà: queste e le altre sentenze, censure e pene che vengono inflitte dal diritto canonico per gli eretici e che sono indicate nella nostra predetta missiva, decretiamo essere cadute su tutti questi uomini a loro dannazione.”

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Il risultato è lo stesso, ma nel primo caso c’è qualcosa in più, c’è non solo l’ipocrisia, ma la legittimazione morale della violenza, la beatificazione del male.”

                Comunque su questo sono d’accordo. Ma sono meccanismi universali, mica ne abbiamo il monopolio noi anglosassoni!

              • roberto scrive:

                peucezio

                “ma non c’era l’idea che chi non mi piace è un terrorista.”

                infatti non è quella l’idea, ma piuttosto che chi si comporta da terrorista è terrorista

              • PinoMamet scrive:

                “Ragionano come un rapinatore che ritenesse che è la vecchietta ad essere cattiva perché non gli regala i soldi spontaneamente.”

                Peucè, stiamo con i piedi ben saldi a terra.

                Qua non ci sono vecchietti e rapinatori.

                Qua c’è Hamas, che le vecchiette le ammazza senza farsi il minimo problema.

                Poi possiamo discutere della reazione israeliana, condannarla, demonizzarla, quello che ti pare.

                Ma partiamo dal concetto base che Hamas non è “la vecchietta rapinata”- non le somiglia neanche di lontano.

              • Roberto scrive:

                Peucezio

                “Anche perché trent’anni fa non erano così normali.

                Io ricordo che ognuno manifestava legittimamente le sue simpatie o antipatie, ma non c’era l’idea che chi non mi piace è un terrorista.”

                Trent’anni fa le brigate rosse erano i “terroristi rossi”, i dirottatori di aerei “i terroristi palestinesi”…la patente di terroristi è stata data a guerriglieri colombiani, maoisti peruviani, bombaroli neri nostrani, indipendentisti curdi….

                Di quali “trent’anni fa” parli?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Trent’anni fa le brigate rosse erano i “terroristi rossi””

                Hai ragione, ma trent’anni fa, esistevano tanti mondi separati.

                Il militante di estrema sinistra si incontrava con amici di estrema sinistra, leggeva carta di estrema sinistra, e poteva permettersi liberi sfoghi.

                Il militante di estrema destra si incontrava con amici di estrema destra, leggeva carta di estrema destra, e poteva permettersi liberi sfoghi.

                Da una quindicina di anni, siamo entrati nell’ “Acquario di Facebook” https://www.ippolita.net/nell-acquario-di-facebook/ per cui per la prima volta, tutti possono vedere ciò che fanno gli altri, e scandalizzarsene.

              • Miguel Martinez scrive:

                per roberto

                “per cui per la prima volta, tutti possono vedere ciò che fanno gli altri, e scandalizzarsene.”

                Il problema credo è che non riusciamo a cogliere l’impatto della tecnica.

                Siamo un po’ come le mosche che si sbattono contro i vetri per uscire: giustamente vedono la luce e credono che si possa volarle incontro, e non hanno immedesimato il fatto che c’è un oggetto nuovo e imprevisto che cambia tutto.

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “ Hai ragione, ma trent’anni fa, esistevano tanti mondi separati.”

                A parte che una lunga scia di ossa rotte da ambo le parti dimostra che quei mondi non erano così separati…non ho proprio capito la tua obiezione

                Io faccio notare che i ricordi di quanto era bello il mondo di trent’anni fa, si basano per lo più sul fatto che ci ricordiamo un mondo in cui eravamo noi giovani e belli, ma tendiamo a dimenticare il mondo come in realtà era

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “…non ho proprio capito la tua obiezione”

                La mia obiezione è questa: che negli anni Settanta, l’editorialista del Messaggero il politico democristiano in parlamento parlava di “terroristi rossi”, esattamente come dici tu.

                Un’espressione che però non veniva nemmeno sentita da chi non leggeva l’editoriale o si leggeva gli atti dei dibattiti parlamentari.

                Oggi tutto è invece simultaneamente visibile a tutti.

              • Roberto scrive:

                Miguel

                Cioè anche quando non c’era Facebook, quando un aereo scoppiava o era dirottato, si parlava dei “terroristi palestinesi” senza una grande differenza rispetto ad oggi quando di fronte a neonati e vecchiette rapite si parla di “terroristi di Hamas”
                (Anzi forse oggi c’è una distinzione che ieri non si coglieva o non di faceva, il che è chiaramente meglio)

              • Roberto scrive:

                Peucezio

                “…. non sarebbero terroristi mentre Putin sì.”

                Mi perdo nella discussione.
                Chi sostiene che Putin sia in terrorista?

                Io mi limito a dire che è un imperialista invasore
                Il regolamento citato non lo menziona…a chi pensi?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ pino mamet

                “Hamas”

                Hamas sta al futuro Stato palestinese come la Banda Stern e l’Irgun stanno al moderno Stato di Israele.

                Chi occupa da cinquantasei anni territori in cui piazza colonie illegali costringendo i nativi a stare sempre più stretti in casa loro avrebbe poco diritto di lamentarsi anche se all’origine della sua storia non ci fossero la Naq’ba, Deir Yassin e compagnia bella.

                La rappresaglia di Netanyahu ha finalmente avuto almeno il merito di aprire gli occhi a qualcuno.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Roberto scrive:

                Mauricius

                “ L’Unione Europea, tipo”

                Potrei sbagliarmi ma non mi sembra che quella risoluzione sia mai diventata un atto vincolante (e sai già cosa penso delle risoluzioni del PE)

                Comunque ok, mettiamo agli atti che Peucezio si riferiva a questo, non lo avevo visto

              • PinoMamet scrive:

                “Hamas sta al futuro Stato palestinese come la Banda Stern e l’Irgun stanno al moderno Stato di Israele.”

                premesso che se continuano così, non ci sarà alcun futuro Stato palestinese…

                direi che il paragone ci può stare, perché no?

                Mi infastidisce di più chi invece vede Hamas come un incrocio tra Gandhi, Mazzini e George Washington.

                Mi pare che circoli un’idea un po’ romantica, diciamo così, dei “combattenti per la libertà” di Hamas
                (che non combattono affatto per la libertà, ma per l’instaurazione di un regime fondamentalista islamico, e lo dicono chiaramente nel loro statuto facilmente consultabile online).

                Ora, a me capita di leggere diversi siti ebraici/israeliani, e ho trovato un paio di particolari che forse aiutano a mettere la cosa in prospettiva.

                Nelle tasche dei terroristi morti sono state trovate note dettagliate sulle abitazioni dei kibbutzim assaltati.
                “Questa famiglia non è in casa di Sabato- evitare la casa”
                (l’attacco come ricorderete è avvenuto di Sabato, e nel giorno conclusivo della Festa delle Capanne, Sukkot, il giorno di Simchat Torah che in Israele corrisponde con Shemini Atzeret).

                I terroristi di Hamas sapevano bene chi stavano uccidendo.

                E hanno ucciso, oltre ai canonici vecchi, donne e bambini, anche famiglie di pacifisti, di cooperatori con realtà economiche gazane, e arabi israeliani (li avranno considerati “collaborazionisti”, boh).

                Ora, sicuramente anche Mazzini e George Washington non saranno stati stinchi di santo, ma…

                diciamo che mi colpisce la condanna unanime della reazione israeliana, che dalla Banda Stern ha fatto qualche in avanti, e le altrettanto unanimi scusanti e attenuanti che si tirano fuori sempre per Hamas, che semmai ne ha fatti all’indietro…

              • Peucezio scrive:

                Roberto e Pino,
                le cose che dite le fanno anche gli stati.
                L’unica differenza è che hanno più mezzi e quindi le fanno di più.

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                non mi convince il paragone con Lutero.
                Lureto ha criticato un’autorità.
                Lutero era un prete cattolico, prima che arrivasse lui la riforma non c’era, l’occidente latino era cattolico e basta.
                Non c’entra nulla con la demonizzazione dell’avversario.
                Quella semmai la faceva lui, che era un moralista carico di risentimento.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “non mi convince il paragone con Lutero.”

                Ho citato lui come potevo citare mille altre testi.

                Fino al Vaticano II (che però non penso ti faccia tutta questa simpatia) è una produzione continua di maledizioni e “demonizzazioni”, come si direbbe oggi, dove il mondo viene diviso tra il Bene Assoluto e il Male Assoluto.

                Chiedi a Habs che sicuramente ricorderà a memoria qualche centinaio di documenti del genere.

                Non intendo con questo a mia volta “condannare” nessuno, grazie agli dèi non sono un giudice; ma è dai tempi di Teodosio almeno che l’Unica Santa e Vera Chiesa considera che chi la “pensa diversamente” (per usare una terminologia moderna) vada stroncato.

                Lo dico solo perché non mi sembra giusto attribuire agli “anglosassoni” qualcosa che ha radici ben più antiche.

              • Miguel Martinez scrive:

                “Lo dico solo perché non mi sembra giusto attribuire agli “anglosassoni” qualcosa che ha radici ben più antiche.”

                Lo so che gli “anglosassoni” hanno prodotto tanti mali nel mondo; ma magari a partire da Blake e da Ruskin, hanno anche saputo produrre gli anticorpi che nel mondo cattolico mancano.

              • Peucezio scrive:

                Non vedo poi nessun nesso con le Brigate Rosse.
                Le Brigate Rosse erano, volutamente e dichiaratamente, eversori violenti dell’ordine costituito.
                Qui parliamo di un altro popolo che non c’entra un cazzo con gli ebrei e che se ne stava per i cazzi suoi a casa sua.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “e che se ne stava per i cazzi suoi a casa sua.”

                Qui però lasci gioco facile a Roberto: la Bibbia dimostra che quella non era “casa sua”, era la Casa che il Dio Geloso aveva assegnato per iscritto al suo popolo eletto.

                Qui c’è una dimostrazione chiara e difficilmente smentibile di questo fatto: https://www.foxnews.com/opinion/the-bible-says-israel-belongs-to-the-jews-and-has-for-over-3000-years

              • Miguel Martinez scrive:

                Andando di link in link, trovo questo affascinante parallelo biblico.

                https://theisraelbible.com/sauls-misplaced-mercy/

                Nel 1948, un gruppo di combattenti israeliani del Palmach incrocia un anziano pastore autoctono. Invece di ammazzarlo come sarebbe stato doveroso, lo lasciano andare; e quello – almeno si sospetta – avrebbe informato altri autoctoni, che hanno quindi teso un agguato e annientato il gruppo del Palmach.

                Se solo quelli del Palmach avessero ascoltato le chiare parole del Libro.

                Samuele, che ha un filo diretto con il Signore, ordina al re Saul di sterminare ogni essere umano appartenente alla nazione di Amalek; e anzi di distruggerne tutti i beni anziché imposessarsene.

                Saul ammazza a tutto spiano, ma compie due peccati: lascia vivo il re di Amalek, e si tiene qualche animale perché la carne è sempre buona da mangiare.

                E per questa troppa bontà, Saul fa la misera fine che sapete.

              • PinoMamet scrive:

                Hamas però non è il popolo palestinese;
                è un’organizzazione ben precisa, con dei suoi scopi (la riconquista di tutto il territorio… “cananeo”, e l’instaurazione in esso di un governo di tipo islamico);

                un’organizzazione peraltro che ha preso il potere, neppure su tutto il territorio palestinese, ma su Gaza, eliminando fisicamente i rappresentanti di organizzazioni rivali come Fatah.

            • Roberto scrive:

              Poi certo puoi dirmi che per i palestinesi Hamas sono degli eroi, ci credo

              Solo che i gentiluomini che qui in Europa raccolgono soldi per Hamas raccolgono soldi per una organizzazione che in Europa è definita terroristica

              Se vivessero in Libano o Siria o Qatar potrebbero tranquillamente continuare a svolgere la loro attività. Sfiga, vivono qui

              • Lucia scrive:

                “Poi certo puoi dirmi che per i palestinesi Hamas sono degli eroi, ci credo”

                E invece non dovresti fidarti così ingenuamente 😀 (nemmeno il sondaggio che ho postato l’altro giorno è da prendersi come oro colato, però potrebbe darsi che questa guerra stia risollevando le sorti di un gruppo ben poco apprezzato dalla popolazione quanto potrebbe risollevare le sorti del pessimo Bibi).
                E comunque che Hamas in questo mese si sia beccato almeno centinaia di migliaia di alimortaccivostra dalla popolazione palestinese, anche se molti solo pensati, immagino sia inevitabile.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “expressions of sympathy”

        Insomma, lo psicoreato: immagino sia la nuova frontiera del Carro Democratico.

        • Roberto scrive:

          “ propaganda activities to financing and fundraising activities to strengthen the organization abroad”

          Anche questi sono psicoreati?

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ok, quindi mi basta arrestare sia gli assassini che chi dissente dal governo e per te va tutto a meraviglia. O il commento era del Roberto immaginario?

            • Francesco scrive:

              Stai proponendo di legalizzare il finanziamento del terrorismo?

              • Moi scrive:

                SE esistessero Azioni Hamas (o altre sigle anche NON Islamiste … ) in Borsa, c’è chi ne acquisterebbe … penso, specie fra chi costruisce e vende armi.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                No, sto proponendo di non introdurre il reato di manifestare le simpatie sbagliate.
                Capisco che è un pensiero troppo rivoluzionario per voi atlantisti…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “Stai proponendo di legalizzare il finanziamento del terrorismo?”

                premesso che non ho approfondito, credo che il problema non è che qualcuno in Germania “finanzi Hamas”, che presumo non abbia un conto corrente in Germania.

                Hamas governa da molti anni un territorio, dove vivono due milioni di persone, che fanno una vita surreale, ma fatta di bisogni ordinari.

                Un magistrato può quindi legittimamente aprire un’inchiesta per sostegno al terrorismo contro quelli che mandano soldi a parenti a Gaza; o hanno contribuito alla raccolta fondi per un ospedale; o hanno mandato soldi a un comune dove il sindaco è di Hamas; o hanno contribuito a una scuola dove il curriculum viene comunque approvato da Hamas.

                Anche contro le suore di Madre Teresa di Calcutta https://www.cmc-terrasanta.com/it/media/terra-santa-news/32113/le-suore-di-madre-teresa-restano-a-gaza

                Poi magari tra tre anni gli indagati verranno assolti, dopo aver arricchito qualche avvocato.

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “che presumo non abbia un conto corrente in Germania.”

                A parte il fatto che non devi avere un conto in Germania per operare in Germania (credimi, esistono bonifici internazionali e carte di credito), se dovessi raccogliere soldi per Hamas immagino che prenderei contante e lo porterei giù …si certo passare nei tunnel è un po’ fastidioso ma che sarà mai

                Comunque magari l’inchiesta non la aprono su quelli che mandano soldi alla mamma (ti faccio tra l’altro notare che negli ultimi anni Gaza ha campato essenzialmente grazie ai soldi del contribuente europeo, anche tu paghi scuole e ospedali), ma su quelli che mandano soldi a chi li spende in razzi e armi

              • Miguel Martinez scrive:

                per roberto

                “ma su quelli che mandano soldi a chi li spende in razzi e armi”

                Non mi sono spiegato.

                Dico che il confine è talmente indefinibile, da essere una manna per qualunque magistrato alla ricerca di prede.

                A parte che nessun esercito “ufficiale” ti spiegherà mai in dettaglio come spende, pena violare il segreto militare, Hamas non è un esercito, e i suoi consumi sono indistinguibili da quelli del resto della popolazione. Il cemento per costruire un rifugio per i combattenti non è diverso da quello usato per tirare su un palazzone.

                Ovviamente se io fossi un dirigente di Hamas e cercassi fondi per razzi, aprirei una colletta per un asilo nido.

                Mi sono spiegato male, non intendevo dire che Hamas non ha conti in Germania; immagino che non ne abbia proprio, da nessuna parte.

                Per quanto riguarda i contanti, penso che siano una minima parte: ti immagini la pacchia per i doganieri egiziani, se scoprissero che gli emigrati di Gaza che ritornano a casa sono carichi di euri freschi freschi?

                Roba da sciogliere i loro cadaveri in acido, dopo averli dovutamente spogliati.

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “soldi del contribuente europeo,”

                Un miliardo e mezzo di euri di aiuti ai palestinesi nel periodo 2021-2024…

                Non dico che uno vuole sentirsi ringraziare ma almeno che se ne parli

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Un miliardo e mezzo di euri di aiuti ai palestinesi nel periodo 2021-2024…”

                Ma infatti, è Israele che deve ringraziare. Ha messo in carcere un’intera popolazione, e il mantenimento all’ergastolo glielo paga l’Europa.

              • Roberto scrive:

                Beh Miguel,

                I carcerati però almeno uno sguardo a chi porta loro da mangiare e a chi si limita alla fraterna solidarietà a parole potrebbero darlo, no?

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “ Dico che il confine è talmente indefinibile, da essere una manna per qualunque magistrato alla ricerca di prede.”

                Tu sei spiegato benissimo invece

                Comunque
                1. I magistrati non cercano prede
                2. Il confine è definibile come qualsiasi confine…non dico che sia facile ma chiudi gli occhi e pensa a quanti confini difficili da definire vengono definiti quotidianamente
                3. Per esempio un modo per tracciare una linea è: se vuoi mandare i soldi alla mamma non lo fai tramite gli emissari di Hamas

              • giuseppe motta scrive:

                noi gli paghiamo il vitto e loro neanche uno sguardo

                anzi si lagnano pure

                che ingrati questi arabi

              • PinoMamet scrive:

                “Dico che il confine è talmente indefinibile…”

                ehm, apposta fanno le indagini.

                Per vedere se quei soldi che hai mandato a tuo cugino Abu Pippo giù a Gaza sono finite davvero ad Abu Pippo, e non invece nelle tasche di Hamas.
                O magari salta fuori che tuo cugino è proprio membro di Hamas o della Jihad islamica.

                Comunque tra il magistrato a caccia di prede, l’avvocato ferocissimo e il geometra colpevole del colonialismo, non si salva proprio nessuno, Miguel! 😉
                Gli spazzini, ce li teniamo?
                😉

              • Roberto scrive:

                Giuseppe Motta

                “che ingrati questi arabi”

                Beh, li gratitudine credo che sia una costanza dell’umanità…è giusto che non so, prima di puntare in ditino contro chi gli dà da mangiare lo punterei contro i fratelli che se ne fottono e li usano come carne da macello

                Poi per quel mi riguarda più passa il tempo più sono contrario contro qualsiasi forma di aiuto fuori dai confini. Ho per molto tempo pensato che avere folle inferocite dalla fame fuori dalla porte non sia una bella cosa, e che era utile (oltre che moralmente giusto) aiutare chi ha bisogno prima che diventi folla inferocita

                I fatti mi danno clamorosamente torto, non posso che dispiacermene e prenderne atto

              • giuseppe motta scrive:

                ingrati e stupidi pure

                vivono da mantenuti senza dover lavorare e anziché dire grazie si ribellano

                davvero incredibile

              • Roberto scrive:

                Giuseppe motta

                Sei quindi d’accordo con me che sarebbe meglio non mantenerli? Squarciamo il velo di ipocrisia

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “finanziamento”

                Basterebbe dare a Gaza quello che l’UE vuol dare a Kiev.

                Soldi per la ricostruzione di scuole, ospedali ecc. distrutti dall’occupante prendendo i soldi dai conti correnti dell’occupante in UE

                Così non si fanno figli e figliastri, e sono tutti contenti.

                Tranne Putin e Netanyahu, ovviamente.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • giuseppe motta scrive:

                Andrea stai confondendo cose evidentemente diverse

                gli ucraini sono vittime e vanno aiutati a difendersi

                i palestinesi se lo meritano e chi li aiuta a difendersi è un terrorista

              • Roberto scrive:

                Andrea

                Ma perché dovrebbe occuparsene l’UE di ricostruire Gaza!?!

                Non lo può fare il Qatar, l’Arabia Saudita, l’iran, la Cina…chiunque altro…?

              • giuseppe motta scrive:

                davvero non so Roberto

                non sono molto informato

                ma temo che interrompere gli aiuti a Gaza possa aumentare i consensi per il terrorismo

                e credo che questa sia una delle ragioni dell’impegno dell’U.E.

              • Roberto scrive:

                Giuseppe Motta

                “ma temo che interrompere gli aiuti a Gaza possa aumentare i consensi per il terrorismo”

                Questo lo pensavo anche io, ma appunto mi sembra totalmente smentito dai fatti

                “e credo che questa sia una delle ragioni dell’impegno dell’U.E.”

                È possibile ma in realtà pensò che sua molto più una questione ideologica che pratica.

                Diciamo che se gli usa hanno questa tendenza messianica a voler liberare il mondo dal male, l’Europa ha la tendenza messianica (direi quasi cristiana) a voler nutrire il mondo (la dico in maniera un po’ esagerata, facciamo a capirci)

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “È possibile ma in realtà pensò che sua molto più una questione ideologica che pratica.”

                Lo stato d’Israele si trova costretto a rinchiudere 5,5 milioni di persone in 164 enclave che tutte insieme sono delle dimensioni della provincia di Ascoli Piceno, ma senza risorse.

                Ora, qualcuno deve pure nutrirli.

                Siccome non lo vuole fare Israele (e capisco, perché devi nutrire i tuoi nemici?), tocca agli alleati di Israele.

                Non vedo cosa ci sia di strano.

              • giuseppe motta scrive:

                qui parlavamo di Gaza

                ma in effetti qualcuno dovrà pure nutrirli

                detto questo

                non so se nei centri detenzione per migranti sia frequente ringraziare per i pasti somministrati

                ma se non lo fosse non mi sentirei di chiamarli ingrati

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “tocca agli alleati di Israele.”

                Ma perché? Se sono i nemici dei miei alleati sono pure miei nemici, no?

                E Perché toccherebbe agli alleati di Israele e non agli amici/fratelli dei palestinesi?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Ma perché? Se sono i nemici dei miei alleati sono pure miei nemici, no? ”

                Allora,

                facciamo un parallelo.

                L’Italia decide di rinchiudere in carcere una categoria particolare di persone (semplificando, i ladri condannati).

                Una volta in carcere, può decidere di farli morire di fame, e pazienza. Ma non lo farà, se non altro per evitare una brutta figura.

                A questo punto, può fare una di tre cose:

                1) nutrire i detenuti a spese dello Stato italiano stesso (nel nostro caso, Israele che ci pensa a mantenere 5,5 palestinesi rinchiusi in 165 micro-enclave ormai da qualche decennio)

                2) pretendere che vengano nutriti, che so, dal governo del Mali, perché alcuni detenuti sono di pelle nera (la tua ipotesi, anche se non capisco bene chi sarebbero gli “amici/fratelli” dei palestinesi)

                3) chiedere all’Europa di pensarci (parallelo imperfetto, visto che l’Italia fa parte dell’Europa, diciamo agli altri paesi europei).

                Se io fossi la Meloni, farei risparmiare i soldi agli italiani; non capisco con che pretesto li potrei chiedere ai maliani; e quindi i detenuti li farei mantenere dall’Europa.

              • giuseppe motta scrive:

                beh Roberto

                se i palestinesi vengono regolarmente sfamati e vestiti è forse più facile che accettino la loro condizione

                non vale per tutti

                ma in effetti quelli che prendono le armi mi pare che siano una minoranza

              • PinoMamet scrive:

                Premetto che nei territori palestinesi non sono mai stato (non so più a quale lettera corrispondano, comunque. nessuna delle tre “lettere”);

                forse qualcuno di voi sì, e mi correggerà;

                ma non è che per caso abbiate un’idea un po’ falsata della condizione di vita del palestinese medio?

                Io per esempio guardo le immagini di Ramallah, trovate qui:
                https://fr.wikipedia.org/wiki/Ramallah

                e vedo una cittadina praticamente identica a quelle israeliane che ho visitato, se le scritte fossero (anche) in ebraico anziché in arabo mi sarebbe difficile dire la differenza;

                anche a Gaza (aggiungiamo, come di prammatica: “prigione a cielo aperto”) perlomeno prima dlel’intervento israeliano, trovo immagini di alberghi, ville, spa…
                e certamente anche mercati poveri e case sgarrupate.

                Intendiamoci, non credo affatto che il palestinese medio sia un frequentatore di grandi alberghi e di centri estetici, ma il fatto che non manchino neanche questi (come, mi assicurava un mio amico locale, non mancano ville lussuose) dovrebbe perlomeno ridimensionare l’idea che tutti i palestinesi debbano essere per forza sull’orlo della distruzione e della disperazione…

                mi sa che in Italia si racconti la Palestina come se fosse il ghetto di Varsavia.

                Prima di tutto, non lo è.
                In secundis, i nazisti quando si sono messi in testa di radere al suolo il ghetto di Varsavia, lo hanno raso al suolo.
                Mica lo hanno tenuto in piedi 70 anni, facendo passare aiuti internazionali ecc. ecc.

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “facciamo un parallelo.”

                Al mondo ci sono 8 miliardi di persone e circa 200 stati

                Ora in un microscopico paese in mezzo al deserto chiudono in una gabbia 5 milioni di persone.

                Tu mi dici che gli unici che DEVONO occuparsi di questi 5 milioni di persone sono 450 milioni di persone che vivono in una bizzarra associazione di stati, inutile, litigiosa, che quel che fa sbaglia, che non conta un cavolo…

                Aggiungo anche che tu hai spesso espresso l’idea (che come ben sai non condividevo all’inizio, ma più passa il tempo più mi convince) che ogni forma di intervento all’estero, solidarietà internazionale, aiuto…è un disastro!

                Capirai che sono un pochino sorpreso del fatto che gli unici che l’inutile Europa DEVE aiutare sono quei tizi nella gabbia nel deserto

                Che poi per carità, io sono buono sempre e non solo a Natale, quindi non è che me ne dispiaccio, ma vorrei giusto capire perché c’è questa idea di DOVERE

                Quanto ad amici e cugini, direi che praticamente tutto il mondo musulmano considera i palestinesi fratelli. Hai presente gli sceicchi che con uno schiocco delle dita si comprano le tue montagne e le distruggono per fare cessi? Il tutto manifestando orrore per l’Occidente, non parliamo del demoniaco Israele?
                Beh loro i soldi ce li avrebbero…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Tu mi dici che gli unici che DEVONO occuparsi di questi 5 milioni di persone sono 450 milioni di persone che vivono in una bizzarra associazione di stati, inutile, litigiosa, che quel che fa sbaglia, che non conta un cavolo…”

                Veramente in un paese normale, chi si occupa di nutrire i propri detenuti è il paese stesso.

                Israele vuole avere il carcere pieno e la moglie ubriaca, e quindi esige che ci pensino altri.

                Quegli sceicchi di cui parli non hanno mai considerato i palestinesi fratelli, e sono vent’anni che collaborano attivamente con Israele, e da sempre con gli Stati Uniti che tengono in piedi Israele. Non mi risulta proprio che a Dubai o a Riyadh abbiano “orrore” per l’Occidente.

                Solo il Qatar, credo per via del suo eterno conflitto con l’Arabia Saudita, manda in effetti molti aiuti ai palestinesi.

                Ora, perché l’Europa si sente costretta a togliere le castagne dal fuoco per Israele, non saprei dire: probabilmente un po’ per la storia dell’Olocausto e un po’ per le pressioni degli Stati Uniti.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “che ogni forma di intervento all’estero, solidarietà internazionale, aiuto…è un disastro! ”

                Comunque non sto dicendo che “Miguel vuole che l’Europa paghi per i palestinesi”.

                Sto dicendo, “Israele vuole che l’Europa paghi per i palestinesi” e sto spiegando la logica della cosa.

              • giuseppe motta scrive:

                come detto parlavamo di Gaza

                Roberto ci ha detto che da anni Gaza vive di aiuti umanitari a spese del contribuente europeo

                anch’io ricordavo fosse più o meno così ma non sono un esperto

                il tuo amico magari ne sa di più

              • giuseppe motta scrive:

                capisco Roberto

                a quanto pare ai Paesi arabi non interessa sfamare i palestinesi di Gaza

                e questa penso sia una delle ragioni per cui se ne occupa la U.E.

                in modo da indurre molti di loro a non prendere le armi

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Giuseppe Motta

                “a quanto pare ai Paesi arabi non interessa sfamare i palestinesi di Gaza”

                Infatti, non si sa nemmeno perché dovrebbero: il nazionalismo arabo sopravvive oggi solo in Siria e forse un po’ in Algeria; e l’Arabia Saudita è in testa alla guerra contro la Siria.

                L’Egitto è sempre sull’orlo della catastrofe, non si capisce perché dovrebbe aiutare Israele.

              • Fuzzy scrive:

                Arrivo alla fine di questo lungo treno di commenti dove si discute chi deve nutrire i palestinesi di Gaza.
                Ma siamo poi sicuri che i palestinesi tornino a Gaza?
                Mi sembra che la faccenda sia molto più incerta di come la si vuole vedere
                Qualcosa si capirà nei prossimi giorni. Finora non ci si è capito un accidente.
                Comunque sia, se finiranno in un enorme campo profughi nel Sinai qualcuno li dovrà pure assistere.
                Io direi Israele.
                Qualcuno sostiene che ci siano degli importanti giacimenti di gas nelle acque territoriali di Gaza.
                Ci sono progetti per far confluire
                questo gas in Europa.
                Ma è tutto da verificare alla prova dei fatti.

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “Infatti, non si sa nemmeno perché dovrebbero:”

                A parte che non ho capito perché l’Europa dovrebbe se non per una curiosa associazione “gli alleati si devono prendere cura dei prigionieri dei propri alleati”

                Tu sei infinitamente più esperto di me di mondo arabo o in generale mediorientale. Non risultano anche a te 70 anni di retorica da tutti i paesi arabi (perdonami e accetta questa espressione che sicuramente sarà terribilmente imprecisa) sui “fratelli palestinesi”, sul “combattiamo il nemico sionista che opprime i fratelli palestinesi” e cose del genere?

                Le espulsioni degli ebrei in solidarietà con i palestinesi?
                Il garante satana sionista sempre in solidarietà con i palestinesi?

                Sono tutte cose inventate dalla stampa nostrana?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “. Non risultano anche a te 70 anni di retorica da tutti i paesi arabi (perdonami e accetta questa espressione che sicuramente sarà terribilmente imprecisa) sui “fratelli palestinesi”, sul “combattiamo il nemico sionista che opprime i fratelli palestinesi” e cose del genere?”

                Mi risulta un linguaggio diffuso negli ambienti nazionalisti arabi fino agli anni Novanta. In modo minore, tra i Fratelli Musulmani (nemici dei suddetti nazionalisti, nonché dei sauditi).

                Poi è vero che se incontri un immigrato marocchino o egiziano per strada a Firenze, è molto probabile che lui ti dica, (a) “io soffro per i palestinesi” e (b) “purtroppo il mio è un governo criminale complice dei sionisti”.

                Oggi a dichiararsi vicini in qualche modo alla Palestina mi sembra ci sia un solo staterello arabo (Qatar) e due stati non arabi, peraltro in forte contrasto tra di loro, Turchia e Iran.

                Poi c’è Hezbollah, ma è solo una fazione in un piccolo paese – il Libano – oggi sull’orlo del collasso.

              • Roberto scrive:

                Miguel

                Perché secondo te gli stati della lega araba non riconoscono Israele?
                Solidarietà con i palestinesi per caso?
                O fra tutto gli stati al mondo che nascono o sono nati sulle rovine di altri, solo quello gli sta antipatico?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                Hanno relazioni con Israele Bahrain, Egitto, Giordania, Marocco, Oman e gli Emirati, e l’Arabia Saudita traffica con Israele da anni.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “O fra tutto gli stati al mondo che nascono o sono nati sulle rovine di altri, solo quello gli sta antipatico?”

                Gli arabofoni (che appartengono a tante culture e diverse religioni) hanno più o meno in comune l’idea di essere il bersaglio permanente della violenza inglese, statunitense e sionista. E certo l’idea che ci siano delle persone rinchiuse in 165 mini-enclave (torniamo sempre lì) su cui si può sparare liberamente, solo perché sono arabofoni, è un elemento importante nell’immaginario dell’arabo comune.

                Ma che si capisce solo se si aggiunge alla certezza che il proprio governo è un regime di ladri e torturatori complice nei fatti dei conquistatori.

                Ogni regime arabo è precario, diciamo che cammina su un vulcano pronto a esplodere; e quindi sta anche attento magari a fare affari con Israele, ma non a sputare proprio in faccia ai propri cittadini facendolo alla luce del sole.

              • giuseppe motta scrive:

                Roberto io non credo che la U.E. debba sfamare Gaza

                credo che ritenga utile farlo di modo che i palestinesi accettino la loro situazione senza reagire

              • Miguel Martinez scrive:

                Per giuseppe motta

                “credo che ritenga utile farlo di modo che i palestinesi accettino la loro situazione senza reagire”

                ma forse roberto pone un altro problema: perché l’Unione Europea trova “utile” salvare Israele dalla reazione dei nativi palestinesi? Perché non lasciano che Israele si arrangi da sola?

              • Roberto scrive:

                Giuseppe e Miguel

                “ma forse roberto pone un altro problema:”

                Si esatto.

                Io la risposta che mi do l’ho detta sopra: credo che ci sia uno spirito un po’ da crocerossina (o cristiano) del dare da mangiare agli affamati

                Probabilmente c’è un’opinione pubblica che simpatizza da sempre per i palestinesi ed in qualche modo va soddisfatta

                Ci sarà forse un’idea un po’ alla Craxi, non rompiamo le balle ai palestinesi e non avremo atti di terrorismo sul nostro territorio

                Tutte spiegazioni che più passa il tempo e più trovo insoddisfacenti rispetto a nuove esigenze (spesa pubblica, in fin dei conti non ritorna assolutamente nulla nemmeno a livello di immagine, come fai sbagli)

                Poi per carità, non sarò io ad oppormi agli aiuti a Gaza (appunto perché mi dispiace la gente che muore di fame), ma mi chiedo perché gli aiuti devono per forza venire dall’Europa

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Io la risposta che mi do l’ho detta sopra: credo che ci sia uno spirito un po’ da crocerossina (o cristiano) del dare da mangiare agli affamati ”

                Questo può rendere accettabile la cosa ai contribuenti, ma mi sembra evidente che il motivo principale sia quello di togliere le castagne dal fuoco per Israele, che già gode di numerosi privilegi in Europa (so ad esempio che ci sono molte ditte che hanno sede in Israele perché gode contemporaneamente di privilegi in Europa e negli Stati Uniti, e quindi possono compiere operazioni che una ditta europea o statunitense altrimenti non potrebbe).

                Quindi, la domanda è, perché l’Europa si sente obbligata a fare questo favore a Israele?

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “Hanno relazioni con Israele”

                A parte che mi sembra che l’arabia Saudita non abbia mai riconosciuto Israele…peggio mi sento! Non dicevi che l’Europa deve mantenere i palestinesi in quanto alleata di Israele?
                Allora se Emirati e Bahrein sono alleati di Israele perché loro no?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Roberto

                “Allora se Emirati e Bahrein sono alleati di Israele perché loro no?”

                Boh, potrebbe essere una soluzione.

                Ma perché non lo fa Israele direttamente?

              • habsburgicus scrive:

                Hanno relazioni con Israele Bahrain, Egitto, Giordania, Marocco, Oman e gli Emirati, e l’Arabia Saudita traffica con Israele da anni.

                l’Oman non ha relazioni formali con Israele..
                l’Arabia Saudita, come ti ha detto Roberto, non le ha de iure
                probabilmente dei 6 Stati del CCG il più duro verso Israele non è il Qatar bensì il Kuwait che dovrebbe essere l’unico che ancora controlla se uno ha timbri di Israele o equipollenti..
                infatti Siria (ove ciò è divenuta un’arte) e Libano sanno bene che Israele non timbra più passaporti da decenni al Ben Gurion e da qualche anno ad Eilat (talora, sembrerebbe, gli israeliani ancora timbrerebbero i passaporti dei rarissimi viaggiatori ai valichi di terra con Giordania ed Egitto, o al porto di Haifa);
                siriani e anche libanesi allora si concentrano sui posti doganali dell’Egitto e della Giordania con Israele ove invece il timbraggio è regola…ma in Siria sono andati oltre..in base al principio stalinista “se non dimostri di essere innocente, sei colpevole” qualora -magari per una semplice disattenzione (a me addirittura i “duri” sauditi non hanno timbrato il passaporto arrivando dal Bahrain, e i sauditi -fidatevi- non scherzano :D)- ti mancasse un timbro di Giordania ed Egitto, loro supporrebbero che tu hai dato un baksheesh per non fartelo timbrare e arrivi da Israele 😀 😀 e non vorrei essere nei panni di chi, in Siria, viene accusato di essere stato in Israele..
                orbene, anche il Kuwait, seppur con meno zelo, fa così laddove il Qatar non lo fa
                incredibile dictu, l’Iran non controlla 😀

            • roberto scrive:

              mauricius

              “Ok, quindi mi basta arrestare sia gli assassini che chi dissente dal governo e per te va tutto a meraviglia. ”

              da dove hai ricavato questo:
              per roberto va a meraviglia arrestare “chi dissente dal governo” (se insieme ad assassini)?

              davvero, riportami il commento dove scrivo una cosa del genere

              dove si parla di arresti?
              io ti faccio solo per carità notare che stiamo commentando un articolo di giornale e chissà cosa cazzo è successo (già non sappiamo nemmeno se hanno arrestato o no…io leggo raid and seizure, degli arresti ne parli tu perché probabilmente c’eri, ma non lo leggo nella notizia che hai pubblicato)

              comunque, non c’è bisogno di tirare ad indovinate, il roberto pensiero è

              1. “expressions of sympathy” non è un reato nemmeno se riguarda una organizzazione terrorista;
              2. “propaganda activities” temo proprio che sia illegale se riguarda una organizzazione terrorista;
              3. “financing and fundraising activities” temo proprio che sia illegale se riguarda una organizzazione terrorista

              non so il tuo amico cosa ne pensi

              • Peucezio scrive:

                So poco l’inglese, ma mi pare che l’articolo parli specificamente anche di opinioni.

                Tra l’altro è tipico. Mettiamo tutto in un unico calderone, così per attrazione le cose in sé lecite (le opinioni) sono condannate come gli atti.

                Come le femministe, che mettono insieme un omicidio e un complimento e in questo modo criminalizzano il secondo.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “1. “expressions of sympathy” non è un reato nemmeno se riguarda una organizzazione terrorista;”

                Strano, non si capiva: sembrava quasi che fossi d’accordo sul fatto che la polizia vada a irrompere a casa di chi lo fa. Perché, insomma, il Roberto immaginario sembrava quasi in disaccordo con me!

              • Roberto scrive:

                Mauricius

                Quindi da questo messaggio

                “ “ propaganda activities to financing and fundraising activities to strengthen the organization abroad”

                Anche questi sono psicoreati?”

                Tu capisci che sono d’accordo che la polizia irrompa a casa di chi si limita a “expression of sumpathy”!?!

                😀

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Se puoi allora fare la cortesia di dire al Roberto immaginario che il commento a cui ha risposto iniziava così:

                “Finalmente in Germania la polizia torna ad irrompere nelle case di chi esprime idee degenerate”

                E che quindi la parte del virgolettato che si riferiva all’espressione di idee (non al reclutamento, né alla raccolta fondi) era evidentemente “Their activities range from expressions of sympathy”

                Perché mi pare che ci sia sempre una strana coincidenza tra il pensiero del Roberto immaginario e il tuo.

              • Roberto scrive:

                Mauricius non solo non capisce un cazzo mia vuoi pure aver ragione…continua pure a discutere con te stesso, ho altro da fare

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Fammi capire, quindi lo scambio ioneschiano è stato

                Io: “sono andati a casa di chi ha espresso simpatia”
                Tu: “hanno fatto bene ad andare a casa di chi finanzia il terrorismo”

                Ed è colpa mia se non capisco?

  13. Moi scrive:

    @ ROBERTO / LUCIA

    Be’ , far capire che “amare” NON significa “possedere” sarebbe già buona … come educazione affettiva.

    • Lucia scrive:

      Moi,
      Giusto!

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “Be’ , far capire che “amare” NON significa “possedere” sarebbe già buona … come educazione affettiva.”

      Indiscutibile. E credo che a livello giuridico, sociale, ecc. sia un concetto già passato (e va benissimo comunque ribadirlo, non sono contrario).

      Quello che dico vale per maschi attratti da femmine, per femmine attratte da maschi, ma credo anche per omosessuali.

      Noi non siamo “individui”, ma esseri sociali. Non esistiamo senza “l’altro”. E ci sono momenti in cui l’abbandono da parte dell’Altro ci fa sentire quindi morti. E qui non c’è predica o ragionamento che tiene.

      In genere è vero che gli uomini reagiscono con maggiore violenza fisica. Non so se sia legato alla semplice corporatura, o a qualcosa di biologico.

      Ma anche le donne possono reagire in modo estremamente distruttivo, che non fa cronaca. E in qualche raro caso, anche fisico. Che comunque esiste, ho messo tra i commenti i risultati di una banale occhiata ai motori di ricerca.

  14. Peucezio scrive:

    Ma se Turetta dicesse che si sente donna, visto che la cosa ha valore retroattivo (e in ogni caso ognuno deve poter disporre liberamente anche del proprio passato), non si potrà più dire che l’omicidio che ha commesso è espressione del patriarcato?

    • Moi scrive:

      In molte “illuminate” realtà AngloSassoni, potrebbe ottenere il carcere femminile … in effetti, a pensarci !

      • Peucezio scrive:

        Vabbè, quello è il minimo sindacale 😀

        Ma il punto è che se il genere è un libero ed estemporaneo costrutto individuale non esiste il femminicidio, sempre che non vi annoveriamo i regolamenti di conti fra donne (ma credo che con “femminicidio” si voglia intendere l’uccisione di una donna da parte di una NON donna, cioè di un uomo, fino a prova contraria).

        • Moi scrive:

          Ah, be’ … ora Ellen Page dobbiamo chiamarlO Elliot pure per il film “Juno” in cui interpreta un’ adolescente incinta ! 😉

          • Francesco scrive:

            Hanno riscritto i titoli di coda?

            😀

            PS vedere come si è ridotta mi fa una immensa tristezza, era un’attrice che mi piaceva molto. in effetti la seguo dai tempi di Juno.

            • Moi scrive:

              Non lo so, forse no … MA, parlandone, trattandolo, è retroattivamente (!) bandito il Misgendering : era già “uomo” senza averlo ancora capito.

              Più o meno, a Hollywood negli Anni 2020s, funzia così …

            • Peucezio scrive:

              Ma ha fatto anche operazioni strane o è un maschio solo nella sua testa?

              Tutto sommato considerarsi maschi essendo femmine non comporta grossi problemi: se mi trovo una ragazza in uno spogliatoio maschile, poco male, anzi…

              Le operazioni, di tutti i tipi, anche per togliere qualche rughetta, mi fanno impressione, non ci posso fare niente. Mi fanno proprio schifo. Per carità, idiosincrasia mia, anche se credo ci sia qualcosa di intrinsecamente volgare in sé nella chirurgia plastica.

              • Miguel Martinez scrive:

                per peucezio

                “Per carità, idiosincrasia mia, anche se credo ci sia qualcosa di intrinsecamente volgare in sé nella chirurgia plastica.”

                Condivido.

                Pensando alle donne che ogni tanto vedo con la bocca a becco d’aquila.

  15. habsburgicus scrive:

    non credo…”la terra dei puri” resterà un sogno velleitario

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Il Pakistan? 😀

      • habsburgicus scrive:

        il Khalistan

        • habsburgicus scrive:

          che forse non significa “terra dei puri” 😀 quello è il significato di “Pakistan”*…hai ragione
          scusami !

          *altri lo vogliono come acronimo di Punjab, Kashmir, Sindh

          • Francesco scrive:

            Anche a me era arrivata questa versione.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Avevo letto che nasce come acronimo, ma gli stessi che avevano proposto l’acronimo ne avevano dato la lettura “terra dei puri”. Il classico acronimo costruito per essere parlante, insomma.

            • Moi scrive:

              Da qualche obliata parte lessi che il Pakistan separato dall’ India sarebbe una “generosa e amorevole” invenzione Britannica per risparmiare all’ India una Guerra Civile Infinita … insomma, più o meno: una versione funzionante (!) di Israele-Palestina, praticamente ! 🙂

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Moi

                ” insomma, più o meno: una versione funzionante (!) di Israele-Palestina, praticamente !”

                dipende dalle dimensioni.

                La Palestina pre-1948 misurava circa 26.000 chilometri quadrati, come il Piemonte.

                Di questo, oggi, 20.000 sono oggi “Israele” sulle mappe, 6.000 sono i “territori occupati” (per un confronto, la provincia di Cuneo è di 7000 km2).

                Di questi 6.000 km2, il 60% è sotto totale controllo israeliano (la “area C”), con 700.000 coloni, una rete fittissima di infrastrutture costate tantissimo allo Stato israeliano, e che solo un folle può immaginarsi verrebbe evacuato da Israele.

                Quindi restano circa 2400 km2, pari circa alla provincia di Verbania, di cui la metà è sotto controllo militare israeliano (la zona B), ma dove si potrebbe pensare effettivamente a qualche possibilità di futura evacuazione. Comunque attualmente lo “Stato palestinese” ha l’altra metà – 1200 km2, pari all’incirca alla superficie della provincia di Ascoli Piceno, ma diviso in 165 micro-enclave.

                Questo per quasi 5,4 milioni di palestinesi senza cittadinanza israeliana: all’incirca la popolazione della Norvegia.

                Poi c’è ancora chi parla di “due stati per due popoli” 🙂

  16. Moi scrive:

    @ FRANCESCO

    Mi chiedevi del ragazzo ucciso a Crépol; al momento, non ne so molto :

    pare che sia stato ucciso in quanto “blanc” da due coetanei (non so di che origine … ma suppongo Magrebini o Neri Africani) che nel farlo si sarebbero sentiti una specie di supereroi … quindi dovrebbe (!) essere esclusa una “Pista Jihadista”, come dicono i Giornalisti di Professione in Italia.

    • Moi scrive:

      Crépol è un comune francese di 519 abitanti situato nel dipartimento della Drôme della regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi.

      Wikipedia

      ————–

      Un Paesino di 591 anime sperduto in un’ alta vallata delle Alpi … NON Marsiglia, o Parigi : ciò rende il caso ulteriormente inquietante !

      • Moi scrive:

        519 E.C.

        ————

        Meurtre de Thomas à Crépol : ce racisme anti-blanc qui n’intéresse pas la gauche – Gabrielle Cluzel

        https://www.youtube.com/watch?v=KzHzd96Zim8

      • Francesco scrive:

        e come ci sono arrivati i Banlieus incazzati, in valle?

        mi sa che mi manca qualche pezzo

        • Moi scrive:

          Non lo so, ma se bazzicano la malavita organizzata _dilettantesca rispetto a quella Italiana (*)_ … di mezzi ne hanno eccome.

          (*) Viene detto proprio espressamente in uno di quei “banlieue movies” Francesi tanto popolari su Netflix :

          “Qui non siamo in Italia, ma in Francia … qua, i capi della Mala cambiano spesso !”

          • Moi scrive:

            Non lo ammetteranno mai, da Francesi, ma … mi sa che come drammatizzazione han pescato a piene mani dallo stile e dalle tematiche di Roberto Saviano !

        • Miguel Martinez scrive:

          per Francesco

          “e come ci sono arrivati i Banlieus incazzati, in valle?”

          Presumo in una tonnellata di acciaio estratto dai monti, alimentato da litri di animaletti fossilizzati catturati in Arabia Saudita.

    • Moi scrive:

      “Le racisme, pour la gauche, c’ est comme le holestérol : il y a le bon et le mauvais !” [sic]

  17. Moi scrive:

    Zemmour ha riproposto l’ ipotesi di “Francocidio” , cioè quando degli AfroOriundi uccidono un EuroAutoctono semplicemente in quanto tale.

  18. Moi scrive:

    Poca gente lo sa , ma … esiste :

    Il *** 19 novembre è la Giornata internazionale dell’uomo *** : il significato dell’evento
    Ogni anno si ricorda l’importanza della parità di genere anche per quanto riguarda una categoria da molti considerata privilegiata come quello maschile

    https://www.quotidiano.net/magazine/19-novembre-giornata-internazionale-uomo-40373f8e

    Purtroppo è stata ignorata più del solito, quest’anno, per ragioni che cmq comprendo …

  19. Moi scrive:

    Allora, sperando che sia fonte attendibile :

    https://www.britannica.com/topic/Khalistan

    Khalistan, (Punjabi: Khālistān, “Land of the Khālsā,” meaning “pure”) in Sikh political ideology, autonomous Sikh homeland.

  20. tomar scrive:

    Miguel: “Trent’anni fa le brigate rosse erano i “terroristi rossi”

    Anche a me, come a Peucezio e a Mauritius, è sembrato che questa cosa della Germania per cui si possa perseguire qualcuno anche solo perché manifesta expressions of sympathy verso la resistenza armata palestinese è una novità anche rispetto a quanto avvenne in Italia al tempo delle Brigate Rosse (direi 50 più che 30 anni fa), perché è vero che anche allora vennero perseguiti, processati e condannati intellettuali come Toni Negri e Franco Piperno, ma non fu perché semplicemente avevano manifestato expressions of sympathy verso la lotta armata, ma erano a questa organizzativamente legati proponendosi per parte loro come il supporto di massa (attraverso l’Autonomia Operaia Organizzata) della lotta armata stessa, con l’obbiettivo, per dirla con Piperno di “coniugare insieme la terribile bellezza di quel 12 marzo del ’77 per le strade di Roma (corteo di massa armato) con la geometrica potenza dispiegata in via Fani”.
    E teniamo presente che non si trattava della Germania di oggi, dove non mi risulta che Hamas abbia condotto azioni terroristiche, ma dell’Italia della seconda metà degli anni ’70, in cui le azioni della sinistra armata (uccisioni, ferimenti, sequestri) erano in alcuni periodi pressoché quotidiane.
    Eppure non mi risulta che allora nessuno sia stato inquisito e condannato semplicemente per aver espresso simpatia per chi conduceva la lotta armata.

    • PinoMamet scrive:

      “financing and fundraising activities” non se lo ricorda nessuno?

    • Roberto scrive:

      Tomar

      Comunque avevo pure scritto che commentiamo un articolo di giornale che chissà cosa cavolo è successo davvero.

      Ora è successo che il ministero degli interni tedesco ha emesso un comunicato in cui dice due cose
      1. La polizia tedesca ha fatto delle perquisizioni
      2. Hamas in Germania ha 450 membri circa le cui attività spazio a da simpatia a propaganda e finanziamento

      “Das Bundesamt für Verfassungsschutz rechnet der HAMAS in Deutschland etwa 450 Mitglieder zu. Ihre Aktivitäten reichen nach derzeitigen Erkenntnissen von Sympathiebekundungen und Propagandaaktivitäten bis hin zu Finanzierungs- oder Spendensammelaktivitäten”

      NON ha detto “abbiamo perquisito chi esprime simpatia” come si leggeva nell’articolo postato sopra

      https://www.bmi.bund.de/SharedDocs/pressemitteilungen/DE/2023/11/exekutiv-2311.html

  21. tomar scrive:

    Pino Mamet: “financing and fundraising activities” non se lo ricorda nessuno?

    Sì, ma quel testo parla del perseguimento di “attività che spaziano dalle espressioni di solidarietà e attività di propaganda” a queste attività che menzioni tu.
    Spaziano: tra i due tipi di attività c’è insomma uno spazio e le prime attività rientrano nel campo della libera espressione delle idee. Non vedo perché chi si limita a queste debba essere perseguito (china pericolosissima), come non lo era in Italia, in una situazione mille volte più critica di quella della Germania d’oggi rispetto ad Hamas, chi si limitava a esprimere simpatia per le BR.

    • Roberto scrive:

      Tomar

      “Non vedo perché chi si limita a queste debba essere perseguito”

      Io sono d’accordo per l’espressione di simpatia, un po’ meno per la propaganda ma se ne può discutere…ma…prego leggere quanto riporto sopra

    • PinoMamet scrive:

      Non posso che rimandare agli interventi di Roberto, che sono esaustivi per chi voglia leggere.

      ma riassumo quello che si ricava dagli articoli che ho letto, che più o meno si ricalcano tutti, in italiano o in inglese (in tedesco non ho abbastanza padronanza ma mi pare che si possa dire la stessa cosa, a una scorsa veloce):

      -i servizi di informazione interni tedeschi ritengono che ci siano circa 450 membri di Hamas in Germania.

      -in un’operazione di perquisizione, sono state perquisite 15 abitazioni, quasi tutte a Berlino

      -non si parla di arresti;

      -tantomeno di arresti di persone che hanno espresso solidarietà ad Hamas (che non merita solidarietà, mio parere)

      -si elencano inoltre le attività dei “simpatizzanti”, che vanno da alcune innocue (per quanto odiose, come l’espressione di simpatia per Hamas- di nuovo parere mio) ad altre perseguibili, cioè la raccolta di fondi per un’organizzazione terroristica.

  22. Fuzzy scrive:

    https://www.remocontro.it/2023/11/25/al-sisi-sotto-ricatto-economico-e-la-rabbia-popolare-in-egitto/
    Israele sta spostando l’esercito verso il sud di Gaza.
    Non credo proprio che i palestinesi possano ritornare al nord. (Controllare è piuttosto complicato)
    E quindi?
    Per scampare dall’inferno dovranno spostarsi per forza nel Sinai.
    In Egitto verrà fuori un casino irreparabile.
    E per finire emigrazione di massa dall’Egitto
    all’Europa.
    Inizio dell’epoca delle migrazioni di massa?
    E l’Europa sceglierà l’accoglienza o i respingimenti?

  23. PinoMamet scrive:

    Che poi scusate:
    https://www.youtube.com/watch?v=PR2w_wDf-DY

    è un filmato rilasciato dall’esercito israeliano, quindi è tutto falso, mentre si sa che ogni dichiarazione di Hamas va presa come oro colato, loro sì che sono democratici e lottano per il Bene 😉

    ma se ci degniamo di prenderlo per un attimo per vero, beh…

    avrete avuto i muratori a palazzina vostra, una volta nella vita.
    Tante volte li avete anche sgridati perché fanno un casino che basta!, e qui non si riesce a lavorare! Ma smettetela, cribbio!

    Questi costruiscono una struttura sotterranea sotto l’ospedale, con cucine, cessi, aria condizionata, porte blindate, trappole, servizi di comunicazione…

    e nessuno si è accorto di niente.

    allora, io sono uno che pensa male, e poi sono agli ordini di Tzahal, anzi, Netanyahu in persona mi telefona e mi dice cosa pensare.

    ma a me viene proprio da pensare che molti dei medici, infermieri, dirigenti dell’ospedale fossero conniventi se non complici.
    O forse anche a Gaza i medici tengono famiglia, e Hamas non ci va leggera con chi si oppone…

    Ma non pensiamoci, è tutta una scenografia fatta apposta dall’esercito israeliano, come si fa a credere agli israeliani? No come i palestinesi, che dicono sempre la verità… 😉

      • giuseppe motta scrive:

        credo che i tunnel sotto gli ospedali siano una realtà diffusa anche al di fuori di Gaza

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Giuseppe Motta

          “credo che i tunnel sotto gli ospedali siano una realtà diffusa anche al di fuori di Gaza”

          Credo che le disquisizioni su questi dettagli, in un luogo in cui non sono ammessi i giornalisti in arrivo (qualcuno era già sul posto), siano del tutto superflue.

          Come sappiamo, ogni comunicazione in questi casi è propaganda.

          Per questo credo che sarebbe molto più utile riflettere sulla questione geopolitica più ampia: che è quella che ho segnalato prima, parlando dell’impossibilità di fare “due stati per due popoli” e quindi della necessità (per chi può farci qualcosa ovviamente) di cercare una soluzione più sensata.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “Credo che le disquisizioni su questi dettagli, in un luogo in cui non sono ammessi i giornalisti in arrivo (qualcuno era già sul posto), siano del tutto superflue”

            Però mi sembra che in questo caso una ricostruzione di massima ce l’abbiamo: gli israeliani avevano realizzato per una serie di motivazioni (logistiche e difensive, mi pare di capire) una serie di strutture sotterranee sotto quell’ospedale, strutture che poi sono state riciclate da chi gli è succeduto.

          • PinoMamet scrive:

            Non so perché gli israeliani le abbiano fatte, non mi sembra chiarissimo, comunque mi sembra una spiegazione chiara e ragionevole della loro presenza e non vedo perché non accoglierla.

            Io poi, per deformazione mia se volete, credo che i dettagli siano più interessanti del quadro generale.

            I dettagli ci possono dire molto, sul quadro generale rischiamo di dire solo le stesse cose tutti insieme.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per PinoMamet

              “I dettagli ci possono dire molto, sul quadro generale rischiamo di dire solo le stesse cose tutti insieme.”

              Certo, e a distanza può essere interessante. Ad esempio, mi incuriosisce moltissimo come i militanti palestinesi siano riusciti a superare una delle barriere militari più efficienti del mondo, ma è sostanzialmente una curiosità.

              Ma noi sappiamo anche che possiamo sapere ciò che sta succedendo solo dai comunicati dei due schieramenti.

              E ogni comunicazione viene preparata esattamente come vengono preparate le armi: allo scopo di infliggere il massimo danno (di reputazione) al nemico e guadagnare il massimo di punti per sé.

              Quindi non possiamo mai sapere cosa sia falso, vero o comunque cosa nasconda.

              Credo che i contendenti che arrivano a una guerra, vadano studiati per quello che sono: gruppi umani che sono entrati in collisione tra di loro, di solito per motivi che sfuggono alle volontà individuali.

              A quel punto, cercano di vincere l’uno sull’altro, usando ogni mezzo possibile.

              Dal momento in cui si entra in guerra, cessa l’etica.

              O meglio serve solo per accusare l’altro di averla violata.

            • giuseppe motta scrive:

              definire qualcosa come dettaglio non è una decisione neutrale

              perché definisce cosa riteniamo fondamentale e cosa no

              tu Miguel sei convinto che la progressiva occupazione della Cisgiordania sia un punto fondamentale

              per altri immagino sia un dettaglio

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Giuseppe Motta

                “tu Miguel sei convinto che la progressiva occupazione della Cisgiordania sia un punto fondamentale”

                La progressiva occupazione della Cisgiordania fa parte della progressiva occupazione di tutta la “Palestina” (intesa in senso geografico).

                Mi sembra che sia tutta la “questione israelo-palestinese”, che altro c’è, a parte i singoli dettagli di chi ha sparato in questo o quell’altro giorno?

              • PinoMamet scrive:

                “per altri immagino sia un dettaglio”

                Al contrario, è una cosa abbastanza generica, sulla quale perciò non saprei cosa aggiungere

    • Peucezio scrive:

      Pino,
      “ma a me viene proprio da pensare che molti dei medici, infermieri, dirigenti dell’ospedale fossero conniventi se non complici.”

      E vabbè, perché i medici sono complici uccidiamo i pazienti?

      Comunque – mi rivolgo a tutti, in particolare a Pino e Roberto – si sa che il più debole e povero è anche più immorale, ha metodi più spicci, diventa più cinico e inumano.
      È difficile che chi sia cresciuto in un campo profughi abbia la stessa sensibilità di una dama dell’alta borghesia newyorkese.

      L’umanità è un ideale virtualmente per tutti e io vorrei vivere in un mondo in cui tutti siano più simili alla dama newyorkese che al ragazzo del campo profughi, perché anche se il secondo è più ruspante, in un mondo a misura della prima non ci sono uccisioni, violenze, ecc.

      Ma purtroppo essere come la dama newyorkese è un lusso, Ed è possibile proprio grazie all’esistenza del campo profughi e infinite altre brutture.

      Così come la democrazia è un lusso, le libertà (che ci stanno già togliendo anche qua), i diritti, ecc. ecc.

      I lussi non sono un merito. Il privilegio non è una forma di superiorità morale. Semmai il contrario.
      Io non sono migliore del palestinese cresciuto nel campo profughi e poi diventato un assassino, per il semplice motivo che io non ho avuto bisogno di diventare un assassino, perché ho avuto tutto e non sono cresciuto in mezzo alla violenza, alla scarsità e al sopruso.

      Questa ossessiva delegittimazione dei più deboli e oppressi da parte dei media di destra e moderati in genere occidentali è oscena, è un capovolgimento delle categorie morali.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Peucezio

        ““ma a me viene proprio da pensare che molti dei medici, infermieri, dirigenti dell’ospedale fossero conniventi se non complici.”

        Il problema è che nel mondo moderno, non esiste una radicale distinzione tra civili e militari: prima, sicuramente c’era quando l’esercito mercenario del Re di Francia si scontrava in campo aperto con quello mercenario del Duca di Borgogna, e i contadini pensavano solo a nascondersi da entrambi.

        Ma dopo, gli eserciti sono anche eserciti di “popolo”, complici le fidanzate che salutano gli eroi che partono per il fronte, i medici che li curano, le infermiere volontarie, i giornalisti, le operaie che fabbricano proiettili…

        E il confine scompare completamente quando abbiamo un gruppo combattente – come i partigiani italiani – che non ha divisa, perché non è un regolare corpo militare di alcuno stato riconosciuto.

        In questo senso hanno una logica sia il bombardamento israeliano degli ospedali, sia le rappresaglie collettive come alle Fosse Ardeatine.

        • PinoMamet scrive:

          “Il problema è che nel mondo moderno, non esiste una radicale distinzione tra civili e militari: prima, sicuramente c’era”

          Mi pare proprio il contrario.
          Il mercenario del re di Francia, quando era pagato meglio dalla Borgogna, diventava il mercenario del duca di Borgogna;

          e quando non era pagato affatto, depredava il campo del contadino come un qualunque predone, o tornava a fare il contadino in Svizzera, in Alsazia o in Irlanda come faceva prima.

          Con la leva di massa, le uniformi, i codici militari, è chiaro chi è civile e chi non lo è.
          Il soldato che indossa l’uniforma nemica (per quanto pratica diffusa) compie un atto proibito dalle convenzioni generalmente osservate;

          e en passant mi permetto di far notare (e basta leggere Fenoglio) che in realtà i partigiani italiani, al contrario di come li rappresenta il cinema di solito, si sforzavano appunto di indossare uniformi (gentilmente fornite da USA e Regno Unito) e insegne militari, e facevano parte di un Corpo Volontari della Libertà riconosciuto dagli Alleati, proprio nel tentativo di essere riconosciuti come soldati e non come terroristi.

      • PinoMamet scrive:

        Non è che conosca i membri di Hamas, ma, come ho già scritto sopra da qualche parte, non è che tutti i palestinesi stiano in un campo profughi, direi che la maggioranza fa una vita più o meno normale, per gli standard dei paesi arabi.

        I vertici di Hamas, Anp ecc. invece mi sa proprio che vivono nel lusso.

        • Roberto scrive:

          Mi capita sotto gli occhi questo tweet di un giornalista palestinese

          https://twitter.com/alnaouqa/status/1728586500932313280?s=46&t=VUbLjACfziPQsNILGC6xfA

        • Peucezio scrive:

          Pino,
          però non vedo proprio la pertinenza con quello che ho detto io.
          Io non parlo di casi individuali, parlo di mondo ricco e mondo povero.

          E, tra l’altro, se a me mi avessero cacciato via da casa, nella mia città si fosse insediato un altro popolo e avesse cacciato con la forza tutti gli italiani, tutte le persone a me care, ecc., credo che sarei diventato anch’io assassino di bambini, stupratore e quant’altro.

          • PinoMamet scrive:

            Non lo trovo molto sensato, il discorso su mondo ricco e mondo povero: non so cosa avresti fatto tu nei panni dei palestinesi, ma la stragrande maggioranza dei palestinesi non è diventata ladra di bambini, stupratrice e quant’altro.

            Lo sono diventati gli “eroi” di Hamas e un gruppo di loro emuli esaltati, probabilmente drogati con robe tipo captagon e simili, che amici frequentatori del mondo arabo mi dicono siano prodotte in Siria.

            • Peucezio scrive:

              Ripeto…
              in ogni società ci sono i più risoluti e violenti.
              È ovvio – non prendere alla lettera un discorso figurato – che non sarei diventato io il feroce aguzzino, perché io sono una persona mite e accomodante. Ma qualcuno nella mia comunità più violento e mal mostoso di me.

      • Roberto scrive:

        Peucezio

        “– si sa che il più debole e povero è anche più immorale, ha metodi più spicci, diventa più cinico e inumano.”

        Scusa ma davvero non condivido per niente questa idea che mi pare quasi oscena. L’essere povero o ricco non ha nulla a che vedere con la morale, anzi mi sembra che proprio partendo da questa idea sei tu il primo a delegittimare deboli e oppressi che devono, secondo te, almeno secondo quello che scrivi ora, inevitabilmente essere bestie disumane

        E di conseguenza non posso reagire alla tua osservazione perché si basa su una premessa che per me è totalmente e radicalmente inaccettabile

        • giuseppe motta scrive:

          forse non ha tutti i torti Peucezio però

          chi cresce in un mondo più povero e difficile spesso cresce anche in modo più duro e spietato

          ha meno mezzi per colpire i propri nemici in modo chirurgico e selettivo

          e in genere è più facile additarlo come animale umano

          • Miguel Martinez scrive:

            Per giuseppe motta

            “chi cresce in un mondo più povero e difficile spesso cresce anche in modo più duro e spietato”

            Chi di voi ha visto “Brutti sporchi e cattivi” di Ettore Scola? E’ un mondo molto reale, che ho visto dal vivo, e che sicuramente corrisponde un po’ a ciò che dice Peucezio.

            Uscire dalla miseria fa spesso uscire dalla brutalità: io non spezzerei mai il collo a una gallina, ci pensa il Conad a farlo per me.

          • Roberto scrive:

            Giuseppe Motta

            Che la vita dura ti renda duro mi pare persino una ovvietà

            Che la vita dura ti renda immorale (uso la parola di Peucezio) lo contesto fortemente

            • Miguel Martinez scrive:

              Per roberto

              “Che la vita dura ti renda immorale (uso la parola di Peucezio) lo contesto fortemente”

              Certo.

              Io non dico di essere più “buono” di quello che per mestiere spezza il collo alle galline.

              Diciamo che per un caso fortunato di vita, mi risparmio i sensi di colpa.

              L’operatore di droni che può uccidere a mille chilometri di distanza facendo clic su una tastiera è sicuramente meno “duro” del ragazzo che per ottenere lo stesso risultato, si deve far saltar in aria. Ma è altrettanto “immorale”, se vogliamo.

            • PinoMamet scrive:

              Mah, secondo me dipende da chi è l’obiettivo del drone, o dell’esplosione.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per PinoMamet

                “Mah, secondo me dipende da chi è l’obiettivo del drone, o dell’esplosione.”

                E’ quello che si ritiene il proprio avversario.

              • PinoMamet scrive:

                Allora riformulo: dipende dell’avversario 😉

              • giuseppe motta scrive:

                provo a riformulare quello che ha scritto Miguel

                o forse dovrei dire quel che ci ho capito io

                sbaglierò ma secondo me più di uno dei lettori qui dentro saprebbe obbedire a un ordine che avesse tra le conseguenze collaterali la morte di persone inermi per mancanza di cure

                mentre trovo molto improbabile che qualcuno dei lettori di questo blog sarebbe disposto ad uccidere a freddo persone inermi con le proprie mani

                persone del secondo tipo spero ne esistano il meno possibile ma credo sia più facile trovarne tra chi ha vissuto e vive una vita dura e brutale e senza speranza di riscatto

              • PinoMamet scrive:

                Tutto giustissimo, ma io la vedo molto semplicemente così:

                -spari da un drone contro un pastore o un pescatore: sei un criminale

                -spari da un drone contro un terrorista: fai il tuo lavoro di poliziotto

                -spari da un drone contro un soldato: fai il tuo lavoro da soldato;

                -ti fai esplodere per uccidere soldati nemici: sei Pietro Micca

                -ti fai esplodere per uccidere passanti innocenti: sei un terrorista

          • PinoMamet scrive:

            A me pare che, a parte Roberto, stiate facendo torto a milioni di palestinesi onesti e non terroristi.

            E ai vostri nonni, a meno che non siate tutti:

            a- di famiglie ricche
            b- di famiglie di delinquenti

            Inoltre fate torto agli sforzi del Qatar, che ha mandato un sacco di soldi a Gaza e continuerà a mandarne, e la ricostruirà più bella, e più superba che pria.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              ” a Gaza e continuerà a mandarne, e la ricostruirà più bella, e più superba che pria”

              Una cosa è sicura: Gaza sarà peggio di prima.
              Una cosa è meno sicura: che Gaza sarà, in tutto o in parte, ancora palestinese. Si parlava esplicitamente di creazione di una zona cuscinetto permanente.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ PinoMamet

              “pria”

              Prima o poi qualcuno mi dovra’ spiegare prima o poi perché Gaza vada ricostruirà coi soldi del Qatar o dell’UE e non coi soldi di chi la sta distruggendo in questi giorni.

              C’è una sola persona sicuramente felice in tutto questo: il responsabile dell’ufficio reclutamento di Hamas.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                Gaza sarà costruita con i soldi del Qatar perché il Qatar manderà i soldi per ricostruirla, semplicemente.

                E mi sento di tranquillizzare Mauricius: sarà ricostruita (le parti da ricostruire, cioè fondamentalmente scuole ospedali e qualche palazzo civile scelto accuratamente da Hamas per avere tanti scudi umani e tante vittime civili)
                non come adesso, ma probabilmente molto meglio.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ pino mamet

                “scudi umani”

                Qua l’unico Stato che tiene per mesi prigionieri senza processo dei civili in maggioranza minorenni è Israele. Basta guardare gli ostaggi liberati da Tel Aviv a fronte della liberazione degli ostaggi da parte di Hamas. Il che non solo dimostra come Hamas abbia azzeccato la scelta di rapire ostaggi, ma giustifica anche perché Israele non si faccia scrupoli di sacrificarli pur di capire il nemico.

                https://www.corriere.it/esteri/14_agosto_02/meglio-morti-che-prigionieri-motto-hadar-suoi-compagni-3893ca90-1a06-11e4-8091-75f99d804c44.shtml

                Le proteste dei familiari dei rapiti sono la seconda vittoria di Hamas.

              • PinoMamet scrive:

                Il sito non mi fa leggere l’articolo, comunque la storia di “Israele che non si fa scrupolo di uccidere i suoi stessi ostaggi”-
                chissà perché nel blog un paio di persone ne erano convinte, nonostante prove schiaccianti del contrario nella storia israeliana-
                è stata ulteriormente smentita dai negoziati per il rilascio degli ostaggi.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ pino mamet

                “smentita”

                Un conto è trattare dopo che gli ostaggi sono stati rapiti, un conto è fare di tutto perché non vengano rapiti. Una volta rapiti bisogna trattare col nemico, il che equivale a riconoscergli una patente di legittimità (cosa che per esempio l’Italia NON fece con le BR per Moro). Se l’ostaggio muore durante il rapimento è facile accusare il rapitore e non si è costretti a trattare con lui. Se ti accontenti di un sito dichiaratamente di parte che però ha raccolto interviste di giornali Israeliani a uomini di Tsahal che testimoniano degli ordini ricevuti di aprire il fuoco senza che fosse possibile distinguere rapitori da rapiti ecco qui:

                📸 Guarda questo video su Facebook
                https://fb.watch/oy-6CjVAGz/

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                Mi apre un video di un tale che usa espressioni come “entità sionista” e cita frasi un po’ a caso (non ha neppure mai sentito yediot aharonot, altrimenti conoscerebbe la pronuncia in modo almeno passabile).

                Con tutto il rispetto per te, tanto valeva passarmi l’ultimo fattone dei centri sociali…

          • roberto scrive:

            giuseppe motta

            “forse non ha tutti i torti Peucezio però”

            beh certo che no, ha torto su questo punto non su tutto

            🙂

        • Peucezio scrive:

          Roberto,
          mi pare incredibile che tu non capisca di cosa sto parlando.
          Non sto parlando della dichiarazione dei redditi del tuo conoscente che è più bassa della tua.

          Sto parlando di chi cresce in un contesto in cui è normale che non puoi curare tuo figlio per una malattia banale e di conseguenza muore.
          In cui magari sei costretto a massacrare altri uomini per mangiare, perché spontaneamente non ti danno quello che vuoi e se non lo fai muori davvero d’inedia tu e la tua famiglia.
          Anche la morale è un lusso.
          Io non sto parlando dell’Italia degli anni ’50 o dell’Unione Sovietica dei ’70, in cui quasi tutti erano poveri, ma avevano il necessario e, anzi, erano forse più morali di noi per via di questo stile di vita più essenziale e autentico.
          Io sto parlando di tutt’altro.

          A me sembra che tu viva sulla luna, in una bolla autoreferente, come Maria Antonietta nell’aneddoto più o meno inventato delle brioche.
          Anch’io, ma almeno ne sono cosciente, so che noi abbiamo uno standard di vita lunare, che non ha nulla a che fare con quello della maggior parte dell’umanità.

          • PinoMamet scrive:

            “Sto parlando di chi cresce in un contesto in cui è normale che non puoi curare tuo figlio per una malattia banale e di conseguenza muore.
            In cui magari sei costretto a massacrare altri uomini per mangiare, perché spontaneamente non ti danno quello che vuoi e se non lo fai muori davvero d’inedia tu e la tua famiglia.”

            Beh, sarebbe un contesto terribile, ma non somiglia affatto alla Palestina.

            Forse al Congo o al Ruanda, ma nei momenti peggiori…

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ pino Mamet

              “non somiglia affatto” 😄

              Guarda, ti posso portare una marea di testimonianze in senso contrario, dall’agenzia di stampa dei vescovi Italiani ad Amnesty International all’UNICEF a Human Rights Watch agli stessi giornalisti Israeliani… alla rinfusa o in ordine alfabetico, come preferisci. Ben prima del 7 ottobre, per fare un solo esempio, c’erano i bambini Palestinesi ammazzati dagli Israeliani o direttamente a fucilate o indirettamente col blocco delle autoambulanze che li portano in ospedale da malati. Ci sono migliaia di civili Palestinesi incarcerati senza processo da mesi in “detenzione amministrativa”. Dalla Seconda Intifada a oggi per ogni civile Israeliano ucciso ce ne sono 27 Palestinesi.

              Capisco che per un Ebreo sia difficile accettarlo, ma la lotta Palestinese (incluso il terrorismo) contro l’occupazione Israeliana è esattamente una lotta di liberazione contro una occupazione coloniale, né più né meno di quella dei Viet Cong o dell’FLN Algerino o dell’UNITA Angolano. Buona parte degli eroi di queste lotte hanno commesso atti che oggi si definirebbero di “terrorismo”. In tutti i casi la repressione ha preso la forna di massa di indiscriminati di civili.

              E in tutti i casi l’occupante è stato scacciato. È solo questione di “sumud”, perseveranza.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Lucia scrive:

                “esattamente una lotta di liberazione contro una occupazione coloniale”

                Con la piccola differenza che il governo centrale del governo coloniale, e la sua popolazione, coincide geograficamente col paese colonizzato. Come puoi rimandarli al “loro paese”?
                Poi, sono d’accordo con politiche di agevolazione per l’immigrazione ebraica in Europa (anche se agevolazione su base religiosa…ugh), ma ricordiamoci che per quanto riguarda i pronipoti di persone che hanno lasciato Italia e Germania nel periodo delle persecuzioni novecentesche queste agevolazioni ci sono. So di almeno una persona che, avendo nonna ebrea ferrarese, ha ottenuto la cittadinanza italiana senza mai varcare il confine e utilizzando poi tale cittadinanza per vivere in un altro paese dell’Unione. (E ha fatto bene, perché non avrebbe dovuto utilizzare le tecniche a sua disposizione per contrastare le leggi antiimmigrazione dei Paesi occidentali?)

                Ma non divaghiamo.. la maggior parte dei “colonizzatori” non ha un paese d’origine a cui tornare. (Fra l’altro per molti, cercandolo fra i nonni o bisnonni, sarebbe la Polonia – good luck)

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Lucia

                ““esattamente una lotta di liberazione contro una occupazione coloniale”

                Con la piccola differenza che il governo centrale del governo coloniale, e la sua popolazione, coincide geograficamente col paese colonizzato. ”

                Hai colto il punto fondamentale: infatti il paragone non è con il Vietnam che “manda via” i francesi, ma eventualmente con il Sudafrica che non ha “mandato via” i boeri, i quali non avevano un’altra casa.

              • Lucia scrive:

                Scusate, mi rendo conto che “almeno un” sia un’aberrazione statistica 😃

              • PinoMamet scrive:

                Per molti il paese d’origine sarebbe un paese arabo… dal quale sono stati cacciati, e che non sembra disposto ad accoglierli a braccia aperte 😉

                Ma sono ipotesi assurde, che non accadranno mai a meno che davvero Hamas non vinca.

              • roberto scrive:

                Lucia

                “l’immigrazione ebraica in Europa (anche se agevolazione su base religiosa…ugh)”

                sono totalmente contrario all’idea di “agevolazione su base religiosa” (no, non ditemi “israele fa così”, non me ne frega niente, non sono israeliano), però effettivamente i discendenti di cittadini europei possono facilmente avere la cittadinanza dello stato di origine (sempre che non ce l’abbiano già)

                per dire, i miei figli sono nati in lussemburgo, non sono mai vissuti in italia e hanno la cittadinanza italiana. I loro figli, se ne avranno, avranno pure loro la cittadinanza italiana e così via

                non mi stupirebbe affatto se israele fosse piena di cittadini europei

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Con la piccola differenza che il governo centrale del governo coloniale, e la sua popolazione, coincide geograficamente col paese colonizzato”

                Stati Uniti, Sudafrica, Rhodesia, Canada, Livonia… abbiamo avuto tante società coloniali che avevano troncato la dipendenza politica dalla madrepatria, ma non sono diventate di per ciò stesso meno coloniali.

              • Lucia scrive:

                Roberto
                Con un po’ di ritardo ho letto il tuo commento. Non mi ha stupito la tua previsione che i figli dei tuoi figli se lo vorranno potranno avere la cittadinanza italiana, bensì che non ci siano limiti di generazione dal 1861!
                “La cittadinanza si trasmette da genitore a figlio/a senza limiti di generazione a condizione che né l’istante né gli ascendenti abbiano mai rinunciato alla cittadinanza italiana. ”
                Con un particolare che mi pare andare contro ai principi costituzionali di uguaglianza di genere, e qui se hai tempo e voglia ti/vi* chiederei se tale o simile distinzione accade anche in altri ambiti: in questo caso la cittadinanza matrilineare inizia con l’anno della costituzione, il 1948 (che ho capito, da qui ottengono pari diritti, e però visto che non ci sono limiti di generazione la discriminazione rimane) https://conscolonia.esteri.it/it/servizi-consolari-e-visti/cittadinanza/cittadinanza-per-discendenza-iure-sanguinis/

                *non nel senso di voi fascista nel caso lo preferissi 🤔, ma di altri della chat

            • PinoMamet scrive:

              Ripeto, io nei territori dei palestinesi non sono stato.
              Conosco arabi israeliani, e arabi israeliani che all’occorrenza si presentano come palestinesi perché in Occidente fa più figo;
              di palestinesi ne conobbi solo uno, che era pure stronzo (e sospetto fosse anche lui arabo israeliano, ma chissà, comunque parlava solo di Palestina).

              Però ho un’amica ultra ortodossa che sta a Hebron, che dai documentari sembra un inferno di odi reciproci e di soprusi israeliani, e mi diceva (ma non la vedo da cinque anni almeno) che in realtà nella stragrande maggioranza dei casi la vita procede normalmente.

              Ho postato già tempo fa l’interessante progetto Ask an israeli/ ask a palestinian, di un ebreo canadese; dateci un’occhiata, è su youtube, ditemi se davvero tutta la Palestina vi sembra ‘sto famoso carcere a cielo aperto.

              Poi ci saranno sicuramente i soprusi ai check point, che non voglio minimamente scusare, ma non sono la regola; giustamente condanniamo i casi di pazienti morti perché l’ambulanza non è passata, ma i casi numerosissimi di pazienti palestinesi curati negli ospedali israeliani non fanno notizia…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Sì, ma anche gli ebrei nei ghetti non stavano poi così male: poi godevano di tutti i servizi di cui godeva la popolazione cristiana (cioè poco o nulla, ma tant’è 😀 ). E in più, tranne qualche pogrom ogni tanto (che faveva notizia, ma solo perché era l’eccezione), erano anche più ricchi della media e non venivano bombardati a giorni alterni.

                Quindi, davvero, la furia degli ebrei che aderirono al bolscevismo e ne fecero di cotte e di crude non è in alcun modo non dico giustificabile, ma anche solo comprensibile.

              • PinoMamet scrive:

                So di andare contro a uno slogan continuamente ripetuto, e quindi preso autonomamente per vero, ma i territori palestinesi non sono un ghetto.

                Poi va bene tutto, ma per quanto mi riguarda l’impegno a trovare scusanti per Hamas è davvero mal speso.

              • PinoMamet scrive:

                E daccela un’occhiata 😉

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Non sono ghetti perché sono più larghi, ma sempre un tipo di ghettizzazione è la restrizione della libertà di circolazione, la recinzione degli insediamenti e l’obbligo di dimora in aree specifiche.
                Se capitasse a me io parlerei di ghettizzazione e sono sicuro che anche i tuoi conoscenti israeliani farebbero lo stesso se capitasse a loro: si tratta di quel tipo di vessazione, anche se ha degli aspetti migliorativi (e altri peggiorativi) rispetto ai ghetti europei dell’età moderna.

              • PinoMamet scrive:

                Ok

            • Peucezio scrive:

              Pino,
              “Forse al Congo o al Ruanda, ma nei momenti peggiori…”

              Certo, lo so, facevo l’esempio estremo per chiarire il concetto.

          • Roberto scrive:

            Peucezio

            Che ti devo dire? Ho capito benissimo quello che vuoi dire e semplicemente sbagli

            Vuoi la prova? A Gaza ci vivono 2 milioni di persone e non sono tutti rapitori di neonati, profanatori di cadaveri o assassini di vecchiette

            Non vivo né sulla luna né in una bolla, semplicemente non sono accecato dalla mia visione del mondo come invece mi sembra capiti a te

            • Peucezio scrive:

              Roberto,
              delle volte faccio fatica a credere che pensi davvero quello che scrivi.

              Mi pare ovvio che quando c’è un popolo oppresso, la parte più risoluta, attiva e ribelle è sempre minoritaria.

              Ma dimmi quando mai nella storia nel mondo i processi, anche i più giusti, sono avvenuti in modo corretto, da perfetti galantuomini, senza spargimenti di sangue innocente, senza atrocità.

              Ma, poi, fammi capire, tu penso ti riconosca molto di più nelle democrazie liberali moderne che nell’Ancien Régime.
              Credi che si sarebbero imposte senza la Rivoluzione, il Terrore, la ghigliottina…?
              E anche se non sei marxista immagino tu sia più coi bolscevichi che con lo zar. Ma si è visto in che modo hanno vinto i bolscevichi.

              Voialtri liberali avete due pesi e due misure. La vostra parte ha disseminato il mondo di lutti e atrocità, ha sterimato gli indiani, immiserito il mondo, schiavizzato, colonizzato, ucciso, ma i cattivi sono sempre gli altri.

              • roberto scrive:

                Peucezio,

                ti assicuro che lo stupore è assolutamente reciproco…

                nel merito, che la guerra sia brutta lo so, che in guerra si fanno cose atroci lo so ma… entri in una casa di civili che stanno cenando (magari dopo averli spiati per chissà quanto tempo), ammazzi il neonato, violenti la madre, uccidi il padre e rapisci la nonna…per me sei una bestia a qualsiasi latitudine, non vedo perché Hamas debba fare un’eccezione a questa regola

                mi sembra abbastanza semplic e e lineare

                sui due pesi e due misure, non ti sembra che potrei dire di te esattamente la stessa cosa? cioè israeliani e americani sono brutti e cattivi, ma i tagliagola di hamas vanno benissimo (e non oso chiedere cosa pensi dei barbari che hanno invaso l’ucraina, quelli figurati, dei santi…)

                dai valà lasciamo stare sta storia dei due pesi e due misure che davvero fa ridere se non fosse tragica….

              • roberto scrive:

                peucezio

                “Credi che si sarebbero imposte senza la Rivoluzione, il Terrore, la ghigliottina…?”

                non lo so, non sono bravo on i se. noto comunque che rivoluzione, terrore e ghigliottina non sono state universali, ma si sono contentrate in un paese un po’ sfigato…magari non erano in fin dei conti così necessarie, chissà…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “che la guerra sia brutta lo so…”

                La guerra è un conflitto internazionale, però, mentre lì di Stato ce n’è uno solo. Per cui sarebbe la guerra di uno Stato contro una porzione della propria popolazione e poco importa che il governo abbia deciso di non riconoscerle la cittadinanza.

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                “non lo so, non sono bravo on i se. noto comunque che rivoluzione, terrore e ghigliottina non sono state universali, ma si sono contentrate in un paese un po’ sfigato…magari non erano in fin dei conti così necessarie, chissà…”

                Nel paese dove la rivoluzione c’è stata.
                Ogni volta che c’è una rivoluzione si fanno atrocità.
                A parte che tutti i vari risorgimenti e lwe varie rivoluzioni liberali e modernizzatrici/occidentalizzatrici hanno fatto porcherie.

                Perché, Garibaldi era un sant’uomo forse?

                E in Turchia?

                Lasciamo perdere.
                Le democrazie liberali dei diritti umani e tutto il resto delle cagate di cui vi riempite la bocca voialtri cantori delle magnifiche sorti e progressive e della meravigliosa bellezza e umanità dell’Occidente moderno sono costruite sul sangue, sulle atrocità.

              • Peucezio scrive:

                Dico in generale, non è ovviamente una polemica personale nei tuoi confronti, che almeno sei in buona fede.

              • Peucezio scrive:

                Aggiungo che tutta la ridicola vulgata di origine anticlericale da un paio di secoli insiste sulle porcherie vere o presunte fatte dalla Chiesa.
                Che però impallidiscono rispetto a quelle fatte da tutti i suoi nemici: protestantesimo, liberalismo, giacobinismo, marxismo, massoneria, ecc.

                I cristeros? Avevano torto in quanto biechi reazionari che si opponevano alla Luce del Progresso e della Libertà?
                Avete vagamente presente cos’hanno fatto in Messico?

                Quello che è successo in Israele succede costantemente nella storia umana da sempre e continua a succedere anche oggi in tanti luoghi del mondo.
                Solo che quando vengono toccati gli amici del ricco e potente Occidente, se ne parla fino alla nausea, mentre di tragedie simili, con atrocità su donne, bambini, ecc., non si fanno nemmeno cenni, tanto sono negri, popoli del cazzo, sottosviluppati…

                Che poi alla fine di questo si tratta.
                Se viene sgozzato il bambino dei ricchi (che resta comunque un’atrocità ovviamente) apriti cielo. I bambini di tutti gli altri, chi cazzo se ne fotte.

        • Peucezio scrive:

          E, aggiungo, il fatto che l’occidentale oggi non coltivi più, non dico il senso di colpa, ma almeno la consapevolezza di questa ingiustizia, è un altro senso non solo di imbarbarimento morale, ma proprio cognitivo: manca la minima capacità di proiettarsi fuori dal proprio contesto, di mettersi in discussione, di guardare criticamente la propria parte di mondo, la propria condizione, il proprio privilegio.

        • Peucezio scrive:

          Intendiamoci, se no qua sta a vedere che poi quello che dico si trasforma nel suo rovescio (magari anche per mancanza di chiarezza mia),

          io non penso che la ricchezza renda più morali. Di solito si dice il contrario.

          Io dico che le categorie morali sono diverse se si è spinti dalla necessità (e si cresce nella necessità).
          Non trovo immorale uccidere per dare il pane ai propri figli. Anche uccidere degli innocenti, perché lì gioca un istinto primario, ingiusto ma soggettivamente legittimo.

          Immorale non è la persona, immorale è il comportamento, il contesto.

          Inoltre c’è da considerare una cosa.
          La sobrietà può conciliarsi perfettamente con la morale, anzi, di solito vanno insieme. In una società ordinata, con un suo equilibrio.

          Ma oggi la povertà si accompagna al degrado.
          Ed è un degrado indotto, perché la tribù dell’Amazzonia o dell’Africa era povera per i nostri parametri ma viveva secondo un suo equilibrio, mentre ora i discendenti di quelli vivono in periferie degradate, diventano alcolizzati, drogati, ladri, assassini.
          Certo, soggettivamente sono colpevoli, ma come popoli sono vittime, mica sono loro i carnefici del mondo.

  24. mirkhond scrive:

    Il forte non crede al debole, il sazio non crede al digiuno.

  25. Ros scrive:

    “L’invenzione del Medio Oriente è l’appassionante e dettagliato resoconto della conferenza che si tenne nel 1921 in Egitto per decidere il futuro dell’ampia regione rimasta libera dal giogo ottomano.

    È il racconto di come Winston Churchill,
    al tempo ministro delle Colonie,
    affrontò la sfida dei nascenti nazionalismi e di quanto quelle decisioni plasmarono il Medio Oriente nei termini geopolitici con i quali siamo ancora chiamati a confrontarci.

    La missione affidata a Churchill era semplice:
    consolidare il dominio degli inglesi sull’area con il minore dispendio possibile di risorse finanziarie.

    Per ottenere tale risultato, il ministro delle Colonie si avvalse,
    tra gli altri, di due esperti:

    il tenente colonnello Thomas Edward Lawrence (il famoso Lawrence d’Arabia)
    e l’archeologa Gertrude Bell,
    entrambi agenti dell’intelligence britannica sul territorio durante il conflitto mondiale.

    In dieci giorni di incontri venne dunque messa a punto la strategia di controllo dell’intera regione, con la creazione dell’Iraq e della Transgiordania,
    assegnando la guida dei nuovi Stati a dinastie locali e mantenendo cosí le promesse fatte agli arabi in tempo di guerra.

    Quanto alla Palestina, già segretamente «assegnata» ai britannici fin dal 1916, era legata in modo indissolubile anche alla popolazione ebraica, cui gli inglesi, tramite la Dichiarazione Balfour, avevano promesso, nel 1917, la creazione di un «focolare nazionale» nella zona.

    Con questa prospettiva, il man – dato della Palestina sarebbe stato diviso in due parti:
    una a ovest del fiume Giordano,
    nella quale si sarebbe favorita l’immigrazione ebraica, circostanza già accettata dall’emiro Faysal nel 1919,
    e l’altra a est, l’attuale Giordania,
    all’interno della quale i contenuti della Dichiarazione Balfour non sarebbero stati applicati.

    Quella scelta gettò i semi della futura questione israelo-palestinese, che perdura ancora oggi.

    Furono gli esperti riuniti nell’elegante Semiramis Hotel del Cairo, sotto la guida di Winston Churchill e alla presenza di Lawrence d’Arabia, a ridisegnare l’odierna mappa del Medio Oriente.”

    • C. Brad Faught “L’invenzione del Medio Oriente. Cairo 1921” (2023, Neri Pozza)

    https://www.ibs.it/invenzione-del-medio-oriente-cairo-libro-c-brad-faught/e/9788854528567

    “Alcuni inglesi, dei quali Kitchener era il capofila, credevano che una ribellione degli arabi contro i turchi avrebbe consentito all’Inghilterra, mentre combatteva contro la Germania, di sconfiggere più facilmente la Turchia.

    La conoscenza della natura, del potere e del paese, da parte dei popoli di lingua araba, faceva pensare che l’esito di tale ribellione sarebbe stato felice. E ne indicarono il suo carattere e metodo.
    Così consentirono loro di iniziare …”

    • T. E. Lawrence “I sette pilastri della saggezza”

    https://it.wikipedia.org/wiki/I_sette_pilastri_della_saggezza

    https://www.ibs.it/sette-pilastri-della-saggezza-libro-thomas-edward-lawrence/e/9788845299810

    Lawrence pare ci rimase male ad avere dovuto fregare gli arabi,
    non si riprese più.

    https://www.ibs.it/storia-del-medio-oriente-moderno-libro-james-l-gelvin/e/9788806248154

    https://www.ibs.it/storia-dell-iran-1890-2020-libro-s-farian-sabahi/e/9788842827689

    • Farian Sabahi “Storia dell’Iran. 1890-2020” (2020, iL Saggiatore)

    • Anna Vanzan “Diario persiano. Viaggio sentimentale in Iran” (2023, Il Mulino)

    • Anna Vanzan “Gli sciiti. Storia, cultura e attualità dell’altro Islam” (2015, Il Mulino)

    • Albert Hourani “Storia dei popoli arabi” (2017, Mondadori)

    • Noel Malcolm “Utili nemici. Islam e Impero ottomano nel pensiero politico occidentale 1450-1750” (2020, Hoepli)

    • Farian Sabahi “Storia dell’Iran. 1890-2020” (2020, iL Saggiatore)

    • James L. Gelvin “Storia del medio oriente moderno” (Einaudi)

    Alcuni (T. E. Lawrence, Farian Sabahi, Anna Vanzan, Noel Malcolm) li ho
    letti; gli altri non ancora.

    Difficile (penso🙄) avere idee in proposito ed esprimerle se non si è personalmente coinvolti.
    Averle, queste idee, ascoltando e scegliendo fra le due contrapposte campane mediatiche,
    che vertono solo (magari parzialmente faziose l’una tanto quanto l’altra)
    all’attualità non considerando quel passato che a questa attualità ha condotto.

    Scegliendone una per passione o per diletto da spettatore non pagante.

    Idee che non siano “estemporanee” come detto sopra,
    sull’argomento, io – razionalmente –
    non ne posso avere.

    E’ complicato?
    E’ complicato!

    Storicamente è un “pasticcio” complicato
    (fine dell’Impero Ottomano a dirne una, il disegnare frontiere a come Con-Viene😎),

    e, complicato, lo è pure attraverso considerazioni “etiche” che
    – cinicamente, REALPOLITIK bene o male considerando –
    risulterebbero idealiste, sentimentali, inutili …

    e, forse forse, un pochettino…
    come dire…
    …non mi viene una adatta e “diplomatica” parola🙄😏

    Sarà triste ammetterselo;
    la gente muore. Ma…
    pure mi pare ha detto qualcuno anche qui:
    succede da che mondo e mondo senza tante storie e indignazioni.

    Senza troppa morale, al di là del bene e del male.

    Indignazioni giuste – da “spettatori & pubblico” all’ arena –
    pure bellissime, giustissime, splendidamente innocenti, solari, petalose, indignate esasperate, giustiziere, tuttolose …

    … e Dostoevskijamente adolescenziali???😊 A volte.
    inutileggianti? senza offesa😀

    pour parler, che non c’è niente di male!

    Ma poi è la “Storia”!
    Che si fa;
    che Ruota e Gira!
    Corre e rincorre. Gli ultimi i primi e poi quindi di nuovo ultimi e poi primi e poi e poi e poi

    Il X° Arcano dei trionfi: il “Mulino di Amleto”. Insomma. Il solito.

    Sempre un poco ambigua, trasversale, la storia;
    c’è sempre un punto di vista, no?!?
    C’è chi la vive, e chi ne sente parlare e vuole partecipare al dibattito😀
    https://www.youtube.com/watch?v=giG5t18PUoE

    Le cose succedono, e vanno o così o colà…
    poi colà o così…
    poi arrier così e colà…

    …e durante e in seguito ci si scrivono i saggi, i romanzi,
    ci si fanno i quadri e l’arte;
    e così via. Si suona, si canta, si balla😎😀

    Si scrivono sia dalla parte di “così”,
    che pure dalla parte di “colà”.

    Dobbiamo contentare tutti😉😀
    Dovere!!!

    Infine che potere dirne (da non personalmente coinvolTo-Ti)
    sul tema in cartellone?

    https://www.youtube.com/watch?v=kpqRffL6YsE

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Ros

      Conosci Terence Ward?

      https://en.wikipedia.org/wiki/Terence_Ward

      E’ una persona molto interessante, come lo è la moglie.

      • Ros scrive:

        @Miguel

        “Alla ricerca di Hassan” Terence Ward
        Ponte alle Grazie.

        L’Iran mi ha sempre affascinato;
        È assai “caleidoscopico”: L’antica Persia e lo strano Islam dei Sufi e dei sciiti…

        Il Vecchio della montagna e gli “assassini”…
        Ci ho sul tema un paro di volumi Adelphi su comodino…

        Gli Ismaeliti del Mistero di Daouda😃 non ce ne dimentichiamo!

        Le mille e una notte, Aladino d’apriti sesamo, tappeti svolazzanti su nei cieli.

        I Jiin😈😇👁️;

        Il Vino & le Rose❤️❤️❤️

        …e le culture, e religioni preislamiche così particolari, e poco conosciute in fondo.
        Cose e cosine così strane.
        Pazuzu l’aramaico, l’inpietoso dell’ Esorcista Friedkin-Blatty

        Sarebbero irachene, anche
        e a precisare🙄
        (Baghdad, Samarcanda… basta la parola per “partire”, con Vecchioni magari pure😁);
        ma tant’è 😏😄
        Prima del seicento DC. erano sasanidi, parti, persiani… credo… Ma
        mi pare… 🙄🤔

        Insomma lì siamo!😎.

        Dell’ Iran in special modo,
        quando ce ne parla Hasburgicus
        nei suoi viaggi, leggo e lo rileggo trenta volte;
        e me la godo come un matto😃
        Grazie mille Hasb.

        Terence Ward promette bene,
        e lo scovo presto, e leggerò di certo, grazie 😊

        Ros

    • Ros scrive:

      @Io:
      “…Sarebbero irachene (?), anche …e, a precisare🙄,
      (Baghdad, Samarcanda… basta la parola per “partire”, con Vecchioni magari pure😁); ma tant’è 😏
      Prima del seicento DC. (e del Profeta che continua il Libro)
      erano sasanidi, parti, parsi, farsi, vatteliapescariani, persiani…
      credo… Mah, boh, cioè…
      mi pare… 🙄…”

      L’Iraq? E’ cosa nuova nuova fresca fresca;
      mica che ti c’era una cosa-stato chiamata Iraq!

      ho fatto il polpettone!😁

      che Brut naïf che sono; arruffone😋😎

  26. Ros scrive:

    @habs

    Grazie a te, piuttosto😃
    e, quando puoi e hai tempo, racconta;
    non lesinare😄

    Ciao
    Ros

  27. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Massacri a confronto: tempi e numeri in Siria, in Yemen e a Gaza

    https://fb.watch/ozhATwJ8gW/

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  28. Peucezio scrive:

    Miguel,
    “Qui però lasci gioco facile a Roberto: la Bibbia dimostra che quella non era “casa sua”, era la Casa che il Dio Geloso aveva assegnato per iscritto al suo popolo eletto.”

    Questa cosa è fantastica, perché molti di loro la sostengono seriamente.
    Cioè io passo davanti a una casa, poi prendo un foglio di carta, scrivo che è mia e poi vado in tribunale e dico: “carta canta!”.
    Autocertificazione in sostanza. Si va sulla fiducia.

  29. Ros scrive:

    @Andrea Di Vita; Peucezio, un p’ tutti:
    “…E in tutti i casi l’occupante è stato scacciato. È solo questione di “sumud”, perseveranza…”

    Occupanti ci può anche stare,
    maperò…😉😎

    …Scacciamo Angli e Sassoni (alieno barbarame 👽)
    Germani e Normanni; e i Danesi (Daneland)
    scacciamoli dalla Gran Bretagna CELTA?

    Fottuti Kattivonik d’invasori germani e norreni!

    Fottuti invasori germanici e norreni degli innocenti poveri e vessati Celti,
    e Pitti, Scoti, Gallesi;
    per non parlare poi degli irlandesi!
    L’IRA??? CHE mi dite, torto aveva?
    Mica per nulla! L’indipendenza giusta e BASCA, e catalana?
    L’ ETA.

    I Franchi (germani) dall’ Occitania?
    Dalla Bretagna?
    E Cornovaglia?

    Lingua d’Oc e lingua d’Oil:
    tutt’altra roba tutt’altra razza! Mi spiego?
    Lirica trobadorica, SUFI (?) – Cortese…
    Catara Albigese.
    … etceterand’ancoraècosìvvìa…

    Ma li si cacci tutti i nuovi e gli invasori porcaccio il mondo che c’ho sotto i piedi!!!
    Ripuliamo il mondo e giustiziamocelo tutto.

    V per Vendetta!☠☠☠☠
    https://www.youtube.com/watch?v=KOe3spEHDfI

    L’isola d’Albione torni ai CELTI!!!
    E’ GIUSTO E’ SANTA COSA.

    … e poi pensate all’inghilterra senza Enrico VIII° e gli anglicani!?

    Se fosse, potesse essere ancora MAGNIFICAT Cristiana;
    senza puritani e City e calvinisti e Orangiani…

    Gli europei e i WASP dagli Statet U.S.A.
    quel GrandeSatanasso?
    VIA VIA VIA !!!💀😈🤡

    Quanto potrei-mo continuare di questo passo?!!

    Passo che te la chiamano “la storia”,
    e ti va come va😎:
    chi c’è che viene prima e chi viene dopo;
    che scaccia, uccide, schiavizza o
    – nel miglior caso – assimila e si fa assimilare
    in un MAGNIFICO processo di Osmosi
    che ti crea un’entità terza e NUOVA – 💝

    John Julius Norwich: “Breve storia della Sicilia”,
    “Il regno nel sole”, “I normanni nel Sud”.

    Salvatore Tramontana: ”
    Il Regno di Sicilia. Uomo e natura dall’XI° al XIII° secolo”,
    “L’isola di Allah. Luoghi, uomini e cose di Sicilia nei secoli IX°-XI°”.

    Federico II° Svevo di Hohenstaufen
    (nato a Jesi formatosi, IMPRINGATOSI e cresciuto nei vicoli palermitani da palermitano D.O.C.);
    e la sua Scuola poetica e letteraria siciliana
    (che campanilista che sono😁😋)

    …influenzata della tradizione poetica dei trovatori provenzali (a loro volta dai poeti Sufi) (troubadours).
    Inoltre, attenendoci ad un elemento importante della cultura siciliana, e cioè la tradizione delle marionette siciliane (l’òpira dî pupi) e quella dei cantastorî, possiamo riscontrare senza alcun dubbio che i trovatori provenzali erano attivi durante il regno di Federico II° di Svevia e che, con molta probabilità, alcune parole del provençal siano state assimilate nella lingua siciliana in questo modo. Alcuni esempi di parole siciliane derivate dal provençal…

    (Dialetto gallo-italico di Sicilia e Lombardo – Peucezio😎 – di Sicilia)
    https://it.wikipedia.org/wiki/Dialetti_galloitalici_di_Sicilia

    https://it.wikipedia.org/wiki/Lombardi_di_Sicilia

    Gallo-romanzi.
    Quelli Lombardo-siciliani; quelli degli invasori iberi.
    La lingua siculo-araba, l’influenza ellenica (greca classica e bizantina)

    «Et primo de siciliano examinemus ingenium, nam videtur sicilianum vulgare sibi famam pre aliis asciscere, eo quod quicquid poetantur Ytali sicilianum vocatur »

    «Indagheremo per primo la natura del siciliano, poiché vediamo che il volgare siciliano si attribuisce fama superiore a tutti gli altri: che tutto quanto gli Italici producono in fatto di poesia si chiama siciliano»

    Dante Alighieri: “De vulgari eloquentia”.

    La Sicilia torni ai Sicani, Elimi e Siculi /a chi è venuto prima dei 3 loro è giusto/

    Luigi Bernabò Brea “La Sicilia prima dei Greci” (1960)

    Giuseppe Barone “Storia mondiale della Sicilia” (2018, Laterza)

    VIA! Orsùdunque, via:
    Fenici, Ausoni, Morgeti, cartaginesi, popoli del mare, romani, e prima magniGreci, arabi, norreni, normanni, berberi, franchi, spagnoli, austriaci di Borbone, savoiardi biscottini, mafiosi lukyLuciani Americani…

    … e italiani! Soprattutto gli italiani😁😁😁

    Occupanti ed invasori:
    “VIA DAI COGLIONI!!!”👽👽👽

    Via pur’io, che infatti…
    Facciamo pulizia e un censimento di sangue a sangue DNA ci abbiamo;

    …e ti ci restino solo gli Elimi e Sicani;
    i sicani li teniamo ancora ancora in forse🤔🧐 …

    …che i paleolitici dell’Addaura e prima mi sa che ce li abbiamo definitivamente persi per la strada😢😢😢

    mi ripeto ripetutamente e mi ririPETO

    https://www.youtube.com/watch?v=1a4nDaOj_ss
    …- nel miglior caso – assimila e si fa assimilare
    in un MAGNIFICO processo di Osmosi
    che ti crea un’entità terza e NUOVA – 💝
    … in un MAGNIFICO processo di OSMOSI,

    Gli ebrei, quelli che diciamo “nuovi” (mi si passi il termine scirocco)
    in Palestina ci stanno da molto assai di più di un secolo oramai;
    e c’erano anche prima a dirla tutta, in pace e quiete per il maggior tempo.
    Benedetti turchi e impero ottomano unificator de popoli e religii multifruttivari.

    Ci stavano col benestare (1919) dell’ Emiro Faysal, che mica pizza e fichi che ti era!
    Ciao😀
    Ros

    ps.
    sono cose complicate?
    sono cose complicate!

    • Ros scrive:

      …e mi si scusi la beata ingenuità naïf del tutto sopra😳😊

      … mia primitiva naiveté del mio candore “Brut”
      a mo’ di Jean Dubuffet per quel che riguarda lingua e storia

      https://www.ibs.it/antichi-moderni-primitivi-alle-radici-libro-ernst-h-gombrich/e/9788876984464

      https://www.ibs.it/preferenza-per-primitivo-episodi-dalla-libro-ernst-h-gombrich/e/9788806257880?inventoryId=473231599&queryId=8f3385af19e03946f1b74c0730a63fdd

      Il GUSTO di noi Antimoderni Decadenti Preraffaelliti Romantici Nazareni a Roma…

      Noi Primitivi 😎😎😎

    • Ros scrive:

      Caleidoscopi! Entità nuove? OSMOSI.
      https://www.ibs.it/storia-mondiale-della-sicilia-libro-giuseppe-barone/e/9788858133279

      Al centro del Mediterraneo, dalla più remota antichità, la Sicilia si è trovata ad essere cerniera tra popoli, culture, religioni ed economie. Greci, fenici, romani, arabi, bizantini, normanni, francesi, spagnoli, austriaci l’hanno abitata nei secoli, governata, custodita o devastata, lasciando ogni volta a sedimentare relazioni, incontri e scontri. Un’isola, certamente, ma tutto meno che una terra ‘isolata’ o chiusa nel suo orgoglio insulare. Piuttosto un vero e proprio caleidoscopio che ritroviamo nei suoi peculiari ‘caratteri originali’: la molteplicità dei popoli, la ricchezza delle città, la varietà di riti e cibi. Un cammino lungo 7 mila anni, un racconto in 114 tappe per capire quanto di ‘mondiale’ ci sia in Sicilia e quanto di Sicilia nel mondo”

      https://www.ibs.it/sicilia-prima-dei-greci-libro-luigi-bernabo-brea/e/9788842822301

      “La Sicilia che conosciamo, ricca di teatri e giardini, templi e grandi piazze circondate dai portici, è il lascito eccezionale dei popoli che nei secoli l’hanno abitata e modellata, disseminando tracce indelebili delle loro culture, religioni e istituzioni. Soprattutto i Greci l’hanno resa una terra impareggiabile, un giacimento di tesori unico al mondo, dove i fasti della civiltà classica convivono con la quotidianità del presente e le antiche architetture ospitano le attività dell’uomo moderno, chiedendogli di rievocare continuamente la loro storia. Ma cosa trovarono i Greci quando approdarono sull’isola? Chi ne popolava le pianure e le montagne? “La Sicilia prima dei Greci”, che il Saggiatore ripubblica in una nuova edizione, offre un resoconto minuzioso e affascinante delle culture precedenti alla formazione della civiltà occidentale. Il loro passaggio sull’isola è attestato da pitture rupestri, sepolcreti, utensili riportati alla luce nel secolo scorso, che hanno dato l’abbrivio a indagini archeologiche sorprendenti, di cui Luigi Bernabò Brea, protagonista assoluto sul campo, si è fatto portavoce, mitografo e interprete. Il risultato è una narrazione millenaria che attraversa tutte le fasi della preistoria umana – dal Paleolitico all’Età del ferro -, interroga i simboli, gli stili e i costumi di di un mondo primitivo ma industrioso, pragmatico ma profondamente spirituale”

      dite voi che c’entra? ‘sta Sicilia del cazzo!?

      E’ che PinoMamet continua a parlarci di quiet man
      Arabi-Israeliani, Israeliani-Palistinesi… in pace.
      Gente normale, di vita normale.
      CHE ESISTONO 😀è sono tanti e tanti ancora saranno poscia dopo

      Lasciamo fare al tempo aggiustatore d’equilibri, all’acqua che si solve e calma…
      calmiamoci.

      …che se aspettava ‘na settimana non perdeva la tramontana
      https://www.bing.com/videos/riverview/relatedvideo?&q=che+se+aspettava+%27na+settimana+non+perdeva+la+tramontana&&mid=9824A7CC802E4D925F6E9824A7CC802E4D925F6E&&FORM=VRDGAR

      • Ros scrive:

        …E’ che PinoMamet continua a parlarci di quiet man
        Arabi-Israeliani, Israeliani-Palistinesi… in pace.
        Gente normale, di vita normale.
        CHE ESISTONO 😀è sono tanti e tanti ancora saranno poscia dopo…

        PinoMamet:
        27/11/2023 alle 1:37 am
        “…Ripeto, io nei territori dei palestinesi non sono stato.
        Conosco arabi israeliani, e arabi israeliani che all’occorrenza si presentano come palestinesi perché in Occidente fa più figo…

        …Però ho un’amica ultra ortodossa che sta a Hebron, che dai documentari sembra un inferno di odi reciproci e di soprusi israeliani, e mi diceva … che in realtà nella stragrande maggioranza dei casi la vita procede normalmente.

        …Poi ci saranno sicuramente i soprusi ai check point, che non voglio minimamente scusare, ma non sono la regola; giustamente condanniamo i casi di pazienti morti perché l’ambulanza non è passata, ma i casi numerosissimi di pazienti palestinesi curati negli ospedali israeliani non fanno notizia…”

        vogliamo fare il gioco di chi fomenta e inventa le infinite faide per sua convenienza?
        noi non possiamo fare nulla se non scribacchiarci sopra da pubblico a gratis;
        ed è brutta cosa farlo pensando che, li,
        c’è chi da una parte e dall’altra ci rischia e lascia la pelle;
        ci vive.
        Da una parte come dall’altra. A torto o a ragione come ti piace
        (“As You Like It” 1599) e pare, che “Cosi è se vi pare”.

        Non ci possiamo nulla, ma possiamo pensare BENE.
        Pace e bene!
        – parliamo pure come miss’Italia –
        Non al “giusto” massacro a continuare per vendetta e per giustizia come sia.

        Nutrendo il mostro-bestia-ombra che si ingozza d’odio e ingrassa.

        Affamiamo (questo si che lo possiamo fare) queste Eggregore maligne;
        che ci fanno acido, ci fanno male

        Buona albeggiata.

        Aurora! che pure è bellissima parola😀

        https://www.youtube.com/watch?v=m_Ff8N2pZ8k&t=4s

        • Ros scrive:

          “Che io possa esser dannato
          se non ti amo
          e se così non fosse
          non capirei più niente
          tutto il mio folle amore
          lo soffia il cielo
          lo soffia il cielo
          così

          ah ma l’erba soavemente delicatadi un profumo che da gli spasimi
          ahh tu non fossi mai nata
          tutto il mio folle amore
          lo soffia il cielo
          lo soffia il cielo
          così

          il derubato che sorride
          ruba qualcosa al ladro
          ma il derubato che piange
          ruba qualcosa a se stesso
          perciò io vi dico
          finché sorriderò
          tu non sarai perduta

          ma queste son parole
          e non ho mai sentito
          che un cuore, un cuore affranto
          si cura con
          l’udito e tutto il mio folle amore lo soffia il cielo
          lo soffia il cielo
          così”
          https://www.youtube.com/watch?v=q0bTv7Cr2SY

          “…il derubato che sorride/ruba qualcosa al ladro
          /ma il derubato che piange/ruba qualcosa a se stesso
          /perciò io vi dico/finché sorriderò/tu non sarai perduta…”

          “… e che so quelle?
          quelle, sono le nuvole!

          quanto so belle quanto so belle!😃😃😃

          …aaah straziante bellezza del creato!”❤🥺

          • Ros scrive:

            …nel II° video sopra postato c’è la continuazione (male interrotta nel primo (I°) linkato prima)

            dal minuto 3:13 alla FINE col monnezaro che è passato

            per precisione puntigliosa scrivo😉

            • Ros scrive:

              ps

              notate tutte le, cartoline, manifesti, locandine:
              illustrazioni di opere d’arte che appaiono nel film (se l’avete visto o se mai lo vedrete)
              nessuna è a Caso.
              E nemmeno a Causa;
              nemmeno è riduttivamente didascalica…

              è forma e contenuto assieme per osmosi, ancora; significato col significante a fare cosa inedita manifestarsi

              E’ AURA che pervade😀

              • Ros scrive:

                Rosalinda Amore❤
                …figlia del duca della selva di Arden e il signor Ponza e la signora Frola…
                una nessuna e centomila le verità che sono vere

  30. Peucezio scrive:

    Comunque è inutile che ci prendiamo per il culo.
    Il motivo per cui quelli di Hamas sono considerati terroristi è che sono perdenti.
    Che esiste uno stato israeliano e non uno palestinese.
    Se vincessero, sparisse Israele e nascesse lo stato palestinese, sarebbero ricordati come eroi e ogni tanto qualche storico un po’ attento ricorderebbe che anche loro hanno fatto qualche porcata.

    Ricordiamo i rivoluzionari francesi come patrioti ed eroi e i vandeani come biechi reazionari odiosi e malvagi solo perché i primi hanno vinto e il nostro mondo è informato ai valori di questi ultimi.
    Ricordiamo Hitler e i suoi come un criminale e Churchill e gli altri come benefattori dell’umanità, malgrado Dresda, Hirshima, Nagasaki, i russi che stupravano sistematicamente le donne tedesche e un’infinità di altre cose, perché i secondi hanno vinto, altrimenti i ruoi sarebbero stati completamente invertiti.

    L’unico motivo per cui nella guerra civile spagnola i franchisti sono considerati i cattivi è che il resto del mondo era dall’altra parte e alla fine, dopo che è morto Franco, si è adeguata anche la Spagna. Ma in Spagna fino al 1975 la si pensava all’opposto.
    Non nel senso che il regime la pensava così e la gente in modo diverso, ma che tutti la pensavano così, tranne qualche rosso irriducibile, visto come figura socialmente deviante.

    Non pigliamoci per il culo: è così. L’unica legittimità morale di Israele è la forza, come dell’Occidente in genere, come di tutto.

    • Francesco scrive:

      Non è mica vero.

      Io ho appreso dalla cultura mainstream, quella dei vincitori, del terrorismo sionista, dei bombardamenti a tappeto sulle città, sinanco della “guerra al brigantaggio” nel Sud.

      Molto meno della feroce violenza dei rivoluzionari contro la Vandea, o dei russi contro i tedeschi durante l’invasione, o dei repubblicani contro i cattolici in Spagna.

      Ma con un minimo di studio si trova tutto, senza scadere nel negazionismo.

      Perchè quando uno studia, che Hitler fosse un criminale, di una ferocia tale da far pensare alla malattia mentale, come Stalin peraltro, lo capisce da solo.

  31. Peucezio scrive:

    Poi grazie al cazzo che chi è più debole è un terrorista.
    Il forte ha dalla sua parte lo stato, che fa le leggi, quindi, per tentare di far valere le tue ragioni, devi infrangerle.

    Ma se si tratta del più forte, il principio si capovolge.
    La rivoluzione di Maidan era sostenuta dall’Occidente, quindi quelli non erano eversori terroristi, infatti hanno vinto.
    I cossovari hanno realizzato una secessione illegale, ma l’hanno potuto fare con l’aiuto occidentale e infatti gli è riuscita e quindi non sono considerati criminali.
    In Iraq e in Libia è stato rovesciato un governo sovrano, legittimo (poi lo si può criticare, ma io parlo sul piano giuridico), ma va tutto bene.

    Ma pensiamo anche alla guerra di Secessione americana. Gli stati del sud avevano ragione, perché la legittimità della Federazione si basava sulla libera scelta dei singoli stati, che avevano pieno diritto di revocarla: la forzatura per cui la Federazione prevale sugli stati e questi non hanno sovranità propria è una forzatura successiva alla vittoria del nord.
    Ma proprio perché il nord ha vinto, i sudisti erano biechi razzisti schiavisti reazionari.
    Altrimenti oggi studieremmo i nordisti come violenti oppressori e i sudisti come difensori della libertà degli stati e dei popoli.

    • PinoMamet scrive:

      Peucezio, quelli di Hamas sono terroristi perché ammazzano e rapiscono civili; non per caso, non per errore, non per sbaglio, ma volutamente.

      E Hitler era un criminale anche quando era il più forte.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ pino mamet

        “civili”

        Hai appena dimostrato che Israele continua a fare il terrorista.

        E sì, è criminale anche se è il più forte.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Miguel Martinez scrive:

          Per ADV

          “E sì, è criminale anche se è il più forte.”

          Non credo che in politica esista la categoria di “criminale”.

          Ognuno cerca di fare i propri interessi, dà solo fastidio quando cerca di sfruttare le emozioni altrui per promuoverli.

          Io sono “dalla parte” delle famiglie che portano i bambini a giocare in un giardino; dall’altra, c’è un signore che vede in quello stesso giardino il luogo dove investire i suoi soldi per ricavarne parcheggi.

          Alla fine, chi può dire chi è il “buono” e chi il “cattivo”?

          Sicuramente ci odiamo reciprocamente, come è naturale. Useremmo probabilmente qualunque mezzo l’uno contro l’altro, se ne avessimo l’occasione, cosa che non ci è data nelle circostanze in cui viviamo, ma che altrove potrebbe essere.

          Lasciamo perdere: Israele fa i propri interesse, i palestinesi, gli Stati Uniti, l’Arabia Saudita, i militari egiziani pure.

          Spesso ci scappa il morto, e temo che succederà sempre più spesso.

          Che poi non ho mai capito in questi casi perché si piange sulla “innocente vittima civile”, mentre va benissimo che muoia il ragazzino reclutato a forza solo perché ha compiuto diciotto anni, ma questo è un altro discorso.

          • Miguel Martinez scrive:

            “Io sono “dalla parte” delle famiglie che portano i bambini a giocare in un giardino; dall’altra, c’è un signore che vede in quello stesso giardino il luogo dove investire i suoi soldi per ricavarne parcheggi.”

            Credo che vedere le cose in termini moralistici, ci impedisca poi di capirle: ho conosciuto degli speculatori immobiliari, che credono che la proprietà privata sia un valore, come io credo che lo spazio per giocare per i bambini lo sia. E credono che un quartiere migliori quando ha un “ricambio” di residenti, dove arrivano nuovi ricchi che pagano di più e poi magari se ne vanno, senza mettere su famiglia. E’ la “valorizzazione”, e chi può dire chi un quartiere di poveri sia meglio di un quartiere di ricchi?

            Questo non toglie le mie personali emozioni di odio, ma so anche che saranno ricambiate come lo sono sempre e ovunque: il mio grado di odio non è pari al mio grado di “ragione”.

        • PinoMamet scrive:

          “Non credo che in politica esista la categoria di “criminale”. ”

          ma io non mi chiamo La Politica.

          Sono una persona con una sua testa e una sua (discutibilissima, per carità) scala di valori.

    • PinoMamet scrive:

      “Gli stati del sud avevano ragione ”

      Ragione?? Guarda, se mi dici che gli stati del nord non hanno fatto tanto la guerra per liberare i neri, ma perché gli conveniva, è un conto. È risaputo, è normale, e parliamone.

      Ma non dimentichiamo che la questione della liberazione dalla schiavitù ha avuto un impatto fortissimo, il dibattito pubblico era su quello, tanta gente ci credeva un buona fede.

      Allora, se mi dici, ancora, che a livello strettamente legale gli stati del sud “avevano ragione “, beh, non se sono sicurissimo, ma ammettiamolo.

      Ma se parli di morale, no, non c’è cazzi: una parte era contro la schiavitù, una parte a favore.

      Ha vinto- GRAZIE A DIO- la parte contro.

      Se avessero vinto gli schiavisti, avrebbero continuato ad avere moralmente torto.

      Non prendiamoci per il culo, davvero.

      • Peucezio scrive:

        Io parlavo della questione costituzionale, della libertà, che per gli americani è molto importante.

        Non davo un giudizio complessivo sulle due parti.

        Poi è ovvio che io tifi per il sud: agricolo, conservatore, paternalista, a tratti aristocratico, contro un nord industriale, capitalista, aggressivo, la scelta per uno con le mie idee e il mio sentire mi pare lapalissiana.
        Tra l’altro ho ottimi amici americani sudisti (beh, con uno ci siamo persi un po’ di vista, ma ottimo ragazzo, molto stimabile; un altro è un mio amico stretto).

        Fosse solo per la schiavitù è ovvio che sarei per il nord, ma c’erano stati schiavisti nel nord, non dappertutto è stata abolita la schiavitù dopo la guerra, insomma, era totalmente pretestuosa.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “Io parlavo della questione costituzionale, della libertà”

          Va bene, è verissimo che la guerra fosse una guerra sui diritti degli stati federati. Ma era una guerra in particolare sul diritto degli stati di avere la schiavitù, mica sulla censura sulla stampa, la laicità delle istituzioni o che altro.

          Poi sì, il Sud era agricolo, ma di monocoltura industriale, mica di contadini che si coltivavano il proprio fondo fregandosene del mondo esterno: era pure quella modernità.

          • Peucezio scrive:

            Modernità un po’ meno moderna… 🙂

            Sì, la questione interessante secondo me è proprio di carattere costituzionale.
            La schiavitù era una questione umanitaria importante, che chiama in causa valori e diritti fondamentali, ma era una questione contingente.

            Ma si è imposto il principio per cui è la federazione a legittimare la sovranità dei singoli stati e non viceversa.
            Cioè se l’Oregon, dico a caso, vuole diventare indipendente e non fare più parte degli Stati Uniti, per ragioni attuali che nulla hanno a che fare con la schiavitù o con diritti umani fondamentali, anche se il 100% degli abitanti, nessuno escluso, fosse d’accordo, non potrebbe farlo, quantomeno non senza il permesso di Washington.
            Questo è un vulnus enorme, perché è il capovolgimento stesso dei presupposti politici, costituzionali e sociali con cui sono nati gli Stati Uniti.

          • Peucezio scrive:

            Peraltro nessuno dei miei amici sudisti vorrebbe reintrodurre la schiavitù 🙂

            Uno di questi due amici mi diceva una cosa molto interessante.
            E cioè che le vecchie generazioni del sud, tipo i suoi nonni, avevano un inglese ricco, pulito, bello, rispetto per esempio alle borghesie del nord o all’inglese medio dei colti di oggi.
            Questo mi ha dato proprio il senso di un mondo più aristocratico, conservatore, fatto di gente all’antica, raffinata.
            Che contrasta con l’immaginario caricaturale del sud abitato solo da bifolchi razzisti, sottosviluppati, mezzi selvaggi, in cui ci sono solo villaggi di venti famiglie che si sposano sempre fra loro, partoriscono a tredici anni e producono aborti umani (la narrazione di sinistra più o meno è questa).

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “Peraltro nessuno dei miei amici sudisti vorrebbe reintrodurre la schiavitù”

              Ma infatti la Confederazione si è trasformata da quello che era veramente (il comitato d’affari di quella ristrettissima minoranza di latifondisti che governava reggendosi sulla maggioranza di bianchi poveri usata contro la massa degli schiavi neri, in perfetto stile penultimi contro ultimi) in una sorta di bandiera culturale di quella che è una effettiva identità regionale negli Stati Uniti.

            • Ros scrive:

              Guerra Civile, Razzismi, e Aristocrazia assai fine di Vivien Leigh andando via col vento:
              La Cavalleria Cortese che fu Europea Cattolica Romana, a modo suo…

              • “La seconda guerra civile americana. I Diari di Turner” di Andrew MacDonald.

              • Ben Klassen: “The White Man’s Bible”

              … ti seguirà a seguire prima o dopo;
              al Miraculus della Liberazione
              con il Ku Klux Klan che nacque e del suono eufònico a caricare l’otturatore del fucile, che GODURIA!😎

              “…Il Ku Klux Klan originale fu creato nel Tennessee negli USA, dopo la guerra di secessione statunitense, il 24 dicembre 1865 dai Democratici reduci dell’esercito della Confederazione…”,

              “…Il Klan nacque come organizzazione legata a una visione distorta del protestantesimo. Dai primi del Novecento fino agli anni quaranta, centinaia di migliaia di WASP (White Anglo-Saxon Protestant), principalmente nel Sud degli USA, videro l’appartenenza al Klan come parte della loro fede…”

              «Quando Noè si fu risvegliato dall’ebbrezza, seppe quanto gli aveva fatto il figlio minore;
              allora disse: Sia maledetto Canaan! Schiavo degli schiavi sarà per i suoi fratelli!
              Disse poi: Benedetto il Signore, Dio di Sem, Canaan sia suo schiavo! Dio dilati Iafet e questi dimori nelle tende di Sem, Canaan sia suo schiavo!»

              … e a seguire ancor’ancora con “That’s Amore”:
              • “The Birth of a Nation” di David Wark Griffith…
              https://www.brevestoriadelcinema.org/wp-content/uploads/2017/10/locandina-nascita-di-una-nazione.jpg

              che già allora pure dovìa farci un passo indietro di Mea Culpa all’anno dopo con “Intollerance”…
              a equilibrare cerchio e botte.
              Già da allora a quanto pare.
              Con concreti scarsi risultati VERI come nell’odierno attuale in sincronia.

              Voglio dire: il peggio mi pare che verrà dopo la schiavitù, come Reazione.
              II° solita legge della Termodinamica.

              La segregazione eccetera;
              il Razzismo istituzionale ed ufficiale verrà Forte dopo.

              Che, sapete! Prima, ci sono stati ricchissimi-rispettatissimi-aristocratici schiavisti NERI a quei tempi in U.S.A.

              • Dominique Venner “Il bianco sole dei vinti. L’epopea sudista e la guerra di secessione 1607-1865 (©980, Akropolis).

              • Alberto Pasolini Zanelli “Dalla parte di Lee” (Leonardo Facco).
              “…Che, sapete! Prima, ci sono stati ricchissimi-rispettatissimi-aristocratici schiavisti NERI a quei tempi in U.S.A…”
              (mi riallaccio a prìa)
              Lo sapevate. Mica che NON era ancora, una questione – solo – di Colore!
              Basti leggere sul tema:

              • Nina Jablonsk ” Colore vivo” (2020, Bollati Boringhieri)

              https://www.ibs.it/colore-vivo-significato-biologico-sociale-libro-nina-jablonski/e/9788833934051

              aggiungerebbi pure:
              • Aurélia Michel. Il bianco e il negro (2021, Einaudi)

              • Aph Ko & Syl Ko. Afro-ismo (2020, VandA)

              • Igiaba Scego. La linea del colore (2020, Bompiani)

              • Jennifer Guglielmo “Gli italiani sono bianchi? ”

              …e tant’altro ma qui mi fermo evia!
              e che ci abbasta😀

              Ciao
              che viene ad albeggiare

              • Ros scrive:

                “…… e a seguire ancor’ancora con “That’s Amore”:
                • “The Birth of a Nation” di David Wark Griffith…”
                “• Jennifer Guglielmo “Gli italiani sono bianchi? ”

                https://www.youtube.com/watch?v=RUz1pZ_LujU

                …il nostro Dino Crocetti…

              • Ros scrive:

                “The King of Cool”

              • Ros scrive:

                “…… e a seguire ancor’ancora con “That’s Amore”:
                • “The Birth of a Nation” di David Wark Griffith…”

                “Dalla culla del tempo, in perpetuo dondolio”
                Walt Whitman quello di Frùfrù e “Leaves of Grass”.

                «I adopt each theory, myth, god, and demi-god,
                I see that the old accounts, bibles, genealogies, are true, without exception.»

                😎O capitano! Mio capitano!😎

                “Leaves of Grass” &
                • “Taccuini della Guerra di Secessione”
                (Memoranda During the War, 1876), Mattioli 1885.

                https://www.cinefilos.it/tutto-film/approfondimenti/intolerance-i-100-anni-326964

              • Ros scrive:

                https://i.pinimg.com/originals/06/27/32/062732308e28ecd5ab3fc14e3e27a2e9.jpg

                Blanche DuBois:
                figlia maggiore di una benestante famiglia del Sud, proprietaria della ricca piantagione di Belle Reve;
                ma:
                Bianca del Bosco,
                & MELUSINA
                & Arcano Foul-Le Mat dei Marsigliesi e o meglio di Alejandro Jodorowsky, Marianne Costa…

                «La prima volta che misi gli occhi sulla proprietaria di questa meravigliosa, inimmaginabile bellezza fu sul palcoscenico del St. James Theatre, dove recitava in The Mask of Virtue di Ashley Dukes. Con questa parte aveva attirato un notevole interesse, anche se, a quei tempi, non esattamente per il fatto di essere un’attrice promettente. Al di là della sua bellezza, che era magica, aveva un portamento meraviglioso; il collo sembrava quasi troppo fragile per sostenere la testa e la reggeva con un senso di sorpresa e con quella specie di orgoglio del giocoliere che riesce a far sembrare quasi casuale un’abile mossa»
                Laurence Olivier

                https://it.wikipedia.org/wiki/Blanche_DuBois

                Tennessee Williams… 🤗😌😹

              • Ros scrive:

                Blanche DuBois c’est moi 💔

              • Ros scrive:

                The King of Cool & Blanche DuBois c’est moi 💔

                tout se tient!!!
                LOGOS Y MYTHOS
                credetecimi sulla Parola 😀

          • Miguel Martinez scrive:

            Per MT

            “Poi sì, il Sud era agricolo, ma di monocoltura industriale, mica di contadini che si coltivavano il proprio fondo fregandosene del mondo esterno: era pure quella modernità.”

            Monocultura in massima parte di esportazione di cotone alle fabbriche inglesi; dove gli operai irlandesi tessevano vestiti venduti a prezzi stracciati in India e in Cina, con cui è stato distrutto l’artigianato locale. Con i profitti, si sono fatte le piantagioni di oppio in India e si sono aperti a cannonate i mercati cinesi all’oppio… Con i soldi che nascevano da tutto questo giro, si è creato il sistema finanziario basato a Londra.

  32. roberto scrive:

    peucezio

    “Comunque è inutile che ci prendiamo per il culo.
    Il motivo per cui quelli di Hamas sono considerati terroristi è che sono perdenti.”

    la storia la scrivono i vincitori e siamo d’accordo.

    ma non può essere che a volte, anche semplicemente per casualità statistica, i vincitori abbiano ragione?

    per dire non può essere che Hitler e la sua banda fossero effettivamente criminali?
    che gli stati del sud fossero effettivamente schiavisti?

    e non può essere che maidan fosse effettivamente un movimento rivoluzionario ma non terrorista, ancorché supportato dall’occidente?

    • Peucezio scrive:

      Roberto,
      “la storia la scrivono i vincitori e siamo d’accordo.
      ma non può essere che a volte, anche semplicemente per casualità statistica, i vincitori abbiano ragione?
      per dire non può essere che Hitler e la sua banda fossero effettivamente criminali?
      che gli stati del sud fossero effettivamente schiavisti?
      e non può essere che maidan fosse effettivamente un movimento rivoluzionario ma non terrorista, ancorché supportato dall’occidente?”

      Potrei dirti che di massima se uno vince è un pezzo di merda, perché vuol dire che è abbastanza cinico, violento e senza scrupoli per vincere.
      Ma sarebbe una visione troppo pessimistica della storia.
      Io non amo i vincitori degli ultimi due, trecento anni per le ragioni che sai, ma per esempio, le vittorie dei Romani non mi fanno schifo, ma ad altri non piacciono.

      Ma veniamo al merito dei due esempi.

      La questione di Maidan non è chi fosse meglio o peggio. Io non amo l’Occidente quindi a me stavano sul cazzo, ma uno può trovarsi legittimamente in sintonia con le loro istanze filoccidentali ed europeiste.
      Il punto è che se basta la sollevazione nemmeno del popolo, ma di frange minoritarie e rumorose che vanno in piazza, a rovesciare un governo democraticamente eletto, questo deve valere anche nel Campidoglio americano o per i sostenitori di Bolsonaro.
      E se perdono, allora voglio che siano considerati eroi o comunque non criminali.

      Circa Hitler, è tutt’altra faccenda. Lì non c’è una questione legale, è una guerra: chi vince vince, chi perde perde. Hitler peraltro ha fatto errori strategici enormi.
      Ciò che è non solo illegale, ma immorale e ingiusto in ogni senso è processare gli sconfitti. O processi tutti, e allora sei comunque nell’illegalità, ma almeno sei equanime, o non processi nessuno, come dovrebbe essere, se esiste uno stato di diritto.

      Circa la guerra di secessione, ho risposto a Pino.

      • Lucia scrive:

        “come dovrebbe essere, se esiste uno stato di diritto”

        Da non leguleia pensavo che il processo di Norimberga fosse al contrario uno dei capisaldi del diritto contemporaneo, per cui anche in stato di guerra/recessione dello stato di diritto del tempo di pace non è accettabile approfittarne per compiere mattanze tra i civili. Vale per il Rwanda, l’ex Yugoslavia e perfino per gli ebrei Ashkenazi.
        Tu mi potresti obiettare”e Gaza?”
        E io potrei ribattere che ho promesso di non parlarne 😀 per poi en passant commentare che in teoria sono bombardamenti mirati contro obiettivi di Hamas, che però ha tunnel dappertutto – quella dei tunnel è una sua strategia ben consolidata, lo sappiamo.

  33. il modulo del dissenso informato scrive:

    Anch’io sono d’accordo con Peucezio che la storia la scrivono i vincitori, d’altro canto sono d’accordo con Roberto che i nazisti erano i nazisti e i sudisti erano schiavisti.

    Non sono d’accordo sul fatto che Maidan fosse un movimento rivoluzionario sostenuto genericamente dall’occidente, Maidan partì come moto di protesta della componente filooccidentale della società ucraina, però fu sostenuto dagli americani, la Nuland, cioè la plenipotenziaria americana, organizzò l’escalation della tensione mandando alla fine dei mercenari a sparare sulla folla per incolpare il presidente eletto Yanukovich e raggiungere il punto di rottura, parlerei di colpo di stato secondo tecniche e schemi di terrore e insurrezionali già sperimentati dagli apparati di sicurezza statunitensi.

    In realtà le tecniche cui mi riferisco sono universali, mica americane, però c’è chi può azionarle e chi no a seconda del proprio interesse e della situazione specifica.

    Aggiungo due cose che trovo interessanti , nel dibattito precedente, sull’atteggiamento mentale di coloro che , per capirci, sono più “filoisraeliani”.

    Non viene preso in considerazione che il gruppo sociale che si percepisce come perdente abbia voglia di rivincita, non ci sta a perdere.

    Già sembra difficile prendere in considerazione che ci sono vincenti e perdenti.

    Sembra serpeggiare uno stupore, una sorpresa per il fatto che parti della società palestinese non siano così contente dello spazio e dei paletti che chi dirige e controlla la situazione di potere in loco, cioè Israele, riserva per loro,e che si affezionino invece all’idea di una rivalsa.
    Gente zuccona e tignosa che non ha capito che chi s’accontenta gode, cosa poi vera, perchè per l’appunto se non ti accontenti, se ti agiti chi comanda ti bastona, se no non comanderebbe,e pure fessi che ancora non l’hanno capita che se c’hai il temperino mica puoi sfidare chi c’ha il megarandello.

    Parzialmente collegato a questo, mi sembra di vedere operare il potentissimo archetipo narrativo della mela marcia.
    Come starebbero tutti meglio da quelle parti se non ci fossero le mele marce come Hamas a seminare zizzania.
    Come si conviene alle vere mele marce,incarnano perfettamente il ruolo del malvagio facendo pure le atrocità alla cazzo di cane,mica come la controparte che le sa fare bene, e comunque ,se anche le fa ,le fa a fin di bene, Israele è costretto a estirpare le mele marce, è uno sporco lavoro ma qualcuno dovrà pur farlo.

    • PinoMamet scrive:

      Allora, arriviamo al punto:

      se Hamas non è la “mela marcia”, allora tutti i palestinesi non vedono l’ora di rapire bambini e stuprare ragazze.

      Quindi fa benissimo Netanyahu a bombardarli.

      O no?

      • il modulo del dissenso informato scrive:

        @Pino
        Francamente non ho capito.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ pino mamet

        “benissimo”

        Ma infatti: Netanyahu ha lo stesso diritto di ammazzare civili quanto ne ha Hamas.

        Del resto, se i civili di Gaza sono da considerare corresponsabili dei crimini di Hamas perché Hamas l’hanno votato allora i civili Israeliani sono corresponsabili dei crimini di Netanyahu perché Netanyahu l’hanno votato.

        Lo sai? Saresti stato un ottimo propagandista di Hamas.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Capisco che ti piaccia ripetere le parole del Santo Padre ma mettere sullo stesso piano Hamas e Israele come terroristi è inqualificabile. Oltre che falso.

          Persino sotto Netanyahu.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ francesco

            “santo”

            Anche un orologio rotto segna l’ora giusta due volte al giorno.

            Per una volta che un prete ha ragione vuoi che mi faccia scappare l’occasione? 😄

            E poi, lungi da me mettere sullo stesso piano chi occupa casa d’altri da cinquantasei anni spogliandola a poco a poco e chi resiste all’occupante.

            E il termine “terrorismo” lasciamolo a Biden e al Foglio: i terroristi di ieri sono i padri della patria di oggi. Vogliamo parlare dell’Irgun, della Banda Stern e di Deir Yassin?

            *Terrorismo” sta diventando un termine abusato, come “fascismo”. Come quello, esiste eccome nella realtà; ma non sempre terroristi e fascisti sono quelli che vengono etichettati come tali.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Miguel Martinez scrive:

              Per ADV

              “*Terrorismo” sta diventando un termine abusato, come “fascismo”. Come quello, esiste eccome nella realtà;”

              E’ il problema delle parole che possono avere due significati completamente diversi, secondo come faccia comodo.

              1) Il tentativo di condizionare con la paura e la sofferenza una popolazione, perché faccia cambiare politica al proprio governo

              2) Azione militare da parte di un attore non riconosciuto come statale dall’ONU.

              Se sono di “destra”, posso dire correttamente che uccidere un poliziotto in divisa, da parte delle Brigate Rosse, fu “terrorismo” perché le BR non avevano un seggio all’ONU, anche se le BR non hanno mai cercato di spaventare la “popolazione in generale”

              Se sono di “sinistra”, posso dire correttamente che radere al suolo centinaia di palazzi di Gaza con i loro abitanti dentro, 5000 bambini compreso, è “terrorismo”, perché il governo israeliano sta cercando di condizionare le decisioni delle autorità politiche locali incutendo paura e sofferenza nella popolazione civile, anche se a compiere l’azione è l’esercito ufficiale di uno stato riconosciuto dall’ONU

              E’ proprio questo doppio senso che rende perfettamente inutile il termine.

              • roberto scrive:

                miguel

                “2) Azione militare da parte di un attore non riconosciuto come statale dall’ONU.”

                non conosco questa accezione della parola “terrorismo”….forse deriva dal fatto che tu pensi che entrare in una casa, rapire neonati e uccidere vecchiette, oppure trascinare cadaveri in mezzo ad una folla sputacchiante siano “azioni militari”

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto,

                Non siamo negli Stati Uniti, ma l’FBI dà la definizione perfettamente ambigua:

                “The FBI defines terrorism, domestic or international, as the unlawful use of force or violence against persons or property to intimidate or coerce a Government or civilian population in furtherance of political or social objectives.”

                “Unlawful” significa, non autortizzata da un’autorità ritenuta legittima dal governo degli Stati Uniti. Diciamo per semplificare, non riconosciuto dall’ONU.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “forse deriva dal fatto che tu pensi che entrare in una casa, rapire neonati e uccidere vecchiette, oppure trascinare cadaveri in mezzo ad una folla sputacchiante siano “azioni militari”

                Allora, stiamo parlando del termine “terrorismo”. Quello che descrivi tu sono sfoghi brutali, come avvenivano nelle Jacquerie francesi dove i contadini stupravano le nobildonne e sgozzavano i cavalieri, o nella rivolta del Congo del 1960, o nelle insurrezioni contadine messicane.

                Se tu chiami “terrorismo” questo, allora non potrai certamente chiamare “terroristi” quelli delle Brigate Rosse, che non hanno mai usato la violenza come sfogo personale.

                “Azione militare” non è un complimento, è una constatazione: considero anche un’azione militare quella del tizio che in Francia lancia un camion sul Lungomare di Nizza e fa una strage di persone assolutamente pacifiche, perché ritiene di poter incutere un terrore sufficiente nell’opinione pubblica francese da costringere il governo francese a smettere con i bombardamenti in Siria.

                Esattamente come compie un’azione militare chi ritiene che spianando un quartiere, si possa indurre la popolazione a ribellarsi contro il proprio governo.

                In nessuno dei due casi, abbiamo sfoghi brutali.

              • roberto scrive:

                miguel

                “Quello che descrivi tu sono sfoghi brutali,”

                quindi dici che non era una azione preparata, organizzata e che ci sono giusto stati dei ragazzi che presi dall’eccitazione della gita in israele e dall’odore del sangue, così all’improvviso, si sono lasciati a “sfoghi brutali”?

                devo confessare che quest’ipotesi non mi convince pienamente….

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “quindi dici che non era una azione preparata, organizzata e che ci sono giusto stati dei ragazzi che presi dall’eccitazione della gita in israele e dall’odore del sangue, così all’improvviso, si sono lasciati a “sfoghi brutali”?”

                Non c’ero il 7 ottobre.

                Posso immaginarmi una buona preparazione militare, comunicata all’ultimo istante per motivi di segretezza a un gran numero di giovani.

                Non so quanti si sono dedicati a “sfoghi brutali”, immagino che se hai pochi minuti per entrare nel posto più armato del mondo per portare via il massimo numero di ostaggi vivi prima che arrivino i soldati nemici, non ti metti con calma a cuocere i bambini nel forno aspettando che siano ben cotti, come ci hanno raccontato.

                Mentre se dall’altra parte voglio che il mondo mi mandi delle armi, dico che sono entrati solo per cuocere i bambini al forno. E faccio bene, perché le immagini scioccanti sono un’arma fondamentale in guerra.

                Quindi il mio è un discorso astratto: se qualcuno invece di rapire ostaggi si è messo a perdere tempo facendo cose simili, ha fatto molto male dal punto di vista puramente militare.

                Per questo, cuocere i bambini al forno non lo vedo come “terrorismo”, in nessuna delle due definizioni (azione militare da parte di ente non “riconosciuto”; azione militare che cerca di influenzare l’opinione pubblica attraverso la paura diffusa per cambiare una politica governativa).

                Quello del tizio del lungomare di Nizza invece rientra in pieno in entrambe le definizioni, è un raro caso quindi di atto indubbiamente “terroristico”.

              • PinoMamet scrive:

                “Per questo, cuocere i bambini al forno non lo vedo come “terrorismo””

                E cos’è allora, Master Chef??

                Ho paura di essere un po’ troppo influenzato dalla propaganda israeliana.
                Ho visto abbastanza filmati che parlano delle atrocità sulle donne stuprate per pormi problemi di definizione.

                Poi saranno senz’altro tutti falsi, visto che li fa Israele.
                Mentre se li fa la Palestina, si sa, sono tutti veri

                (sempre dalla diabolica propaganda israeliana, mi arrivano i “fuori onda” di morti palestinesi che si rialzano, e di fotografie di Gaza distrutta- già anni fa- che invece erano state scattate in Siria o in Afghanistan);
                ma abbiamo deciso di non parlare di propagande, no?

                E allora, per me se Hamas avesse violato i confini di Israele, sparato sui soldati, rubato mezzi militari, presi prigionieri militari: sarebbe stata un’azione militare.

                Invece è entrata nei villaggi civili, ha ammazzato (scientemente e con elenchi preparati) civili, ha rapito dei civili:

                è terrorismo.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ roberto

                “azioni militari”

                Esattamente tanto quanto sparare in testa a dei bambini nell’anno passato

                https://www.savethechildren.it/blog-notizie/per-i-bambini-palestinesi-il-2022-stato-anno-piu-letale

                Ma si vede che per te i sionisti sono come la salsa De Rica della vecchia pubblicità di Carosello

                https://www.youtube.com/watch?v=wGXsGilq8RE

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                andrea

                “Ma si vede che per te i sionisti sono come la salsa De Rica della vecchia pubblicità di Carosello”

                in tutta franchezza,
                io la smetterei con sta cagata dei due pesi e due misure perché sennò penserei che per te i bambini ebr…ehm sion….ehm israeliani sono irrilevanti, esattamente come sono irrilevanti i figli degli ucrai….ehm nazisti lettori di kant

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “terrorismo”

                Hai toccato un punto fondamentale.

                Dal momento che i non combattenti sono il necessario sostegno – materiale e morale – dell’azione dei combattenti, da sempre sono bersaglio dei combattenti nemici. E’ vero che colpire i non combattenti è meno direttamente efficace che distruggere una fortificazione o conquistare una trincea, ma questa relativa inefficacia è compensata dalla maggiore facilità, visto che i non combattenti sono di solito disarmati.

                Ciò fa sì che colpire i civili per conseguire un vantaggio militare (distruggere le retrovie che riforniscono il nemico) o politico (dimostrare l’incapacità del nemico di proteggere la sua stessa gente) sia sempre stata una delle tattiche in un conflitto, da Gengis Khan a Giulio Cesare a Felice Orsini. Ed è ovviamente l’unica tattica a disposizione di chi non ha carri armati e cacciabombardieri a disposizione.

                Questa situazione rende impossibile distinguere il terrorismo in modo formale e autoconsistente dalle altre forme di lotta armata.

                Anche il duello cavalleresco in cui i contendenti si scontravano facendo voto di risparmiare donne e bambini – il modello ideale cioè di combattimento non terroristico che tutti abbiamo in mente quando “condanniamo il terrorismo” – in realtà presupponeva tutta una folla di gente (scudieri, palafrenieri, armaioli…) che doveva consentire al suo prode campione sul suo cavallo bianco di raggiungere lancia in resta il campo dell’onore. E tutta questa gente, che nei film vediamo tifare dagli spalti i propri signori che duellano, andava sfamata, dissetata e soprattutto pagata. Il che avveniva ovviamente spogliando le campagne circostanti, mettendo quindi i nativi alla fame. Un atto terroristico bello e buono, il saccheggio, cui fanno inevitabilmente ricorso tutti gli eserciti in tutte le epoche, anche i meglio equipaggiati e organizzati, tanto che diventa conveniente per i difensori impedirlo praticando la terra bruciata: a tutti gli effetti una forma di auto-terrorismo.

                Le autobombe, le bombe Orsini, lo stupro di massa, la pulizia etnica, i bombardamenti a tappeto sulle città sono tutte indistintamente forme di violenza finalizzate a ottenere uno scopo politico, ossia un cambiamento dei rapporti di forza; la differenza fra queste forme e quelle dl combattimento fra combattenti in uniforme è che le prime si estendono a chi in uniforme non è. Ma dato che in guerra il combattente non può agire senza il sostegno del non combattente, danneggiare il secondo per colpire il primo è come scavare una galleria contro le mura della città assediata per farle poi saltare e conquistare la città.

                Da qui si deduce come il terrorismo alla lunga può avere successo solo se l’obiettivo politico che ci si prefigge col proseguire un conflitto è realizzabile. A sua volta, ciò richiede la capacità di creare consenso (o di gettare discredito sul nemico).

                Un esempio clamoroso di terroristi che hanno fallito è quello delle BR. Potevano rilasciare Moro consegnandolo magari al papa: avrebbero dimostrato la propria superiore efficienza militare sullo Stato guadagnato una fama di magnanimità che ben poteva essere contrapposta agli abusi polizieschi da Pinelli in poi. Invece, le BR credevano che l’Italia fosse come la Cuba di Batista, pronta cioè a una rivoluzione che sarebbe scoppiata vittoriosa alla prima scintilla. E la scintilla nei loro calcoli sarebbe dovuta essere la rabbiosa repressione dello Stato davanti alla morte di Moro, che quindi si premurarono di ammazzare. Dimostrando così ai loro stessi potenziali simpatizzanti di avere completamente sbagliato analisi politica, le BR uccidendo Moro si sono scavate le fossa da soli, perché il loro progressivo isolamento ha finito col consentire allo Stato di sconfiggerle anche militarmente liberando Dozier.

                Un esempio celebre di terrorista che ha avuto successo è stato ovviamente Gavrilo Princip. L’analisi politica che lo ha mosso era azzeccata in pieno: i Balcani erano effettivamente una polveriera pronta a esplodere e la guerra che ne sarebbe derivata avrebbe travolto gli Asburgo e portato alla nascita della Yugoslavia sotto la corona di Belgrado.

                I bombardamenti aerei USA degli ultimi decenni (a tappeto o con “armi intelligenti”) sull’Afghanistan hanno certo macellato civili (che gente come la Albright considerava come necessarie vittime collaterali) ma non hanno conseguito i risultati sperati perché era sbagliata l’analisi politica da cui partivano, come ormai è chiaro anche al johnwaynita più accanito.

                Ammazzare i bambini di Gaza servirà a Israele?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Anche il duello cavalleresco”

                Analisi ineccepibile!

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Ammazzare i bambini di Gaza servirà a Israele?”

                Ammazzare i bambini, o meglio non fare nulla per evitare di ammazzarli, è probabilmente efficace nel traumatizzare tante singole famiglie. Il trauma è un ottimo strumento di controllo a distanza, nel tempo, un po’ come quando si picchiavano i bambini da piccoli; ma può dare anche risultati inattesi.

                Sicuramente è sensato il bombardamento degli ospedali, invece, perché è il sistema più efficace per trasformare un combattente ferito in un combattente morto: non credo che la convenzione di Ginevra preveda che ci siano ospedali a parte, liberamente bombardabili, per militari feriti.

                Per questo, non ho partecipato allo sdegno perché “gli israeliano bombardano gli ospedali”.

                Poi è umano che cerchino di spiegarlo in maniera da far ricadere la colpa sul nemico (tipo, uno di quei razzetti artigianali che i palestinesi lanciano a migliaia su Israele uccidendo finora qualche decina di persone in tanti anni, che rade al suolo per sbaglio un palazzone intero 🙂 ).

                Io ragiono esattamente come Israele: poniamo che uno speculatore immobiliare faccia dei lavori abusivi. Io gli metto la colla nella serratura. E se mi becca la polizia, dico, “non sono stato io, ho visto, è stato uno degli operai che stanno facendo i lavori abusivi!”

                Chiaramente la scala è diversa, ma il principio è uguale.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Un esempio clamoroso di terroristi che hanno fallito è quello delle BR. ”

                Però ripeto, in che senso le BR erano “terroristi”?

                1) Formazione armata non riconosciuta dall’ONU che compie un’azione militare?

                2) Organizzazione che cerca di seminare il panico nella popolazione “civile” affinché faccia cambiare una politica governativa?

                3) ragazzo con disturbi psicopatici che invece di catturare ostaggi e scappare perde due ore a cucinare un bambino in un forno?

                Sono tre definizione molto, molto diverse, anche se l’ISIS ha sicuramente fuso 1 e 2 (ma non il 3).

              • Roberto scrive:

                Andrea

                “ Questa situazione rende impossibile distinguere il terrorismo in modo formale e autoconsistente dalle altre forme di lotta armata.”

                Ma no è facilissimo

                Se lo fa Hamas non è terrorismo
                Se lo fa Israele è terrorismo

                Che ci vuole?

                Ciao!

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Se lo fa Hamas non è terrorismo
                Se lo fa Israele è terrorismo ”

                Io propongo questa:
                Hamas spara indiscriminatamente sui civili? Terrorismo.
                Israele bombarda indiscriminatamente i civili? Terrorismo.

                Quindi sì, pari sono. Con la piccola aggravante che Israele è lo Stato che esercita la sovranità sui civili che bombarda.

              • Francesco scrive:

                Più vi leggo e più peggiora la mia opinione delle vostre idee.

                E un pò anche della vostra capacità di analisi dei fatti, siamo ormai in zona BR.

                PS terroristi di successo, se vogliamo essere seri, sono stati quelli dell’IRA ai tempi dell’Irlanda inglese. Sospetto sempre che per aver successo ci si debbano scegliere bene i nemici, in primis. Pensate a come è andata male ai ceceni.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “terroristi di successo, se vogliamo essere seri, sono stati quelli dell’IRA ai tempi dell’Irlanda inglese.”

                Posso ribadire anche a te la domanda, perché li chiami “terroristi”? Non dico che sbagli, voglio capire la tua definizione di terrorismo. Che qui senza definizioni, non ci capiamo: potrebbe essere pure “terrorista” l’OMS che ci ha “spaventati” parlando del Covid, o quelli che fanno i film di horror.

    • Lucia scrive:

      “Sembra serpeggiare uno stupore, una sorpresa…”
      Credo che nessuno qui sia tanto ingenuo o di parte, e mi pare che la condanna alle colonie in Cisgiordania sia unanime.

      Quello di cui si era parlato un mesetto fa (naturalmente se ho capito male correggetemi) era che:
      a) i PAESI ARABI confinanti con Israele avrebbero almeno dalla seconda sonora sconfitta accettare di perdere la guerra e accettare la presenza di Israele anziché utilizzare l’odio verso Israele per la loro propaganda ad uso interno. Il che avrebbe magari anche portato all’integrazione e concessione della cittadinanza dei profughi palestinesi che avessero voluto restare in quei paesi, anziché farli rimanere in campi profughi* così una qualche generazione futura potrá rientrare nella Palestina epurata.
      b) I Palestinesi avrebbero potuto lottare per più diritti civili come cittadini dello Stato di Israele anziché per una Palestina epurata, probabilmente avrebbero ottenuto di più. Anche perché in quelle terre come negli stati arabi contigui una minoranza ebraica c’era anche prima.

      * forse sono quei campi profughi ad assomigliare di più all’idea derelitta che molti, fra cui io, si aveva dei territori palestinesi…però è solo un’ipotesi, ora non posso controllare

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Lucia

        ““Sembra serpeggiare uno stupore, una sorpresa…”
        Credo che nessuno qui sia tanto ingenuo o di parte, e mi pare che la condanna alle colonie in Cisgiordania sia unanime. ”

        I “coloni” sono il 10% della popolazione israeliana, su cui lo Stato israeliano ha investito miliardi nei decenni, aumentano ogni giorno e occupano la parte simbolicamente significativa della “terra d’Israele”, come fu Roma per l’Italia risorgimentale.

        A parte che non li condanno nemmeno io, spetterebbe al governo d’Israele farlo. Con la stessa probabilità che l’Italia restituisca Roma al Papa.

        Mi sembra un capitolo chiuso, su cui è inutile discutere, salvo guerre mondiali o roba del genere.

        Ripeto un mio commento che sembra non abbia interessato nessuno:

        La Palestina pre-1948 misurava circa 26.000 chilometri quadrati, come il Piemonte.

        Di questo, oggi, 20.000 sono oggi “Israele” sulle mappe, 6.000 sono i “territori occupati” (per un confronto, la provincia di Cuneo è di 7000 km2).

        Di questi 6.000 km2, il 60% è sotto totale controllo israeliano (la “area C”), con 700.000 coloni, una rete fittissima di infrastrutture costate tantissimo allo Stato israeliano, e che solo un folle può immaginarsi verrebbe evacuato da Israele.

        Quindi restano circa 2400 km2, pari circa alla provincia di Verbania, di cui la metà è sotto controllo militare israeliano (la zona B), ma dove si potrebbe pensare effettivamente a qualche possibilità di futura evacuazione. Comunque attualmente lo “Stato palestinese” ha l’altra metà – 1200 km2, pari all’incirca alla superficie della provincia di Ascoli Piceno, ma diviso in 165 micro-enclave.

        Questo per quasi 5,4 milioni di palestinesi senza cittadinanza israeliana: all’incirca la popolazione della Norvegia.

        Poi c’è ancora chi parla di “due stati per due popoli” 🙂

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Lucia

        “a) i PAESI ARABI confinanti con Israele avrebbero almeno dalla seconda sonora sconfitta accettare di perdere la guerra e accettare la presenza di Israele anziché utilizzare l’odio verso Israele per la loro propaganda ad uso interno.”

        I paesi arabi confinanti con Israele sono

        1) l’Egitto, che ospita tra i 50 e 100.000 palestinesi, per la maggior parte cristiani, cui effettivamente è negata la cittadinanza. Ma l’Egitto ha pieni rapporti diplomatici con Israele da 43 anni, per cui non mi sembra corretto dire che “non accetta la presenza di Israele”

        2)La Giordania ha un’enorme popolazione palestinese, ma con piena cittadinanza. Inoltre, la Giordania ha rapporti diplomatici con Israele da 29 anni.

        3) Il Libano è un caso a parte: piccolo stato dal governo incerto, una precaria tregua tra sunniti, sciiti, cristiani e drusi, in cui l’immissione di un ulteriore gruppo etnico creerebbe enormi problemi. E presumo che sia al Libano che ti riferisci. Infatti, in Libano i palestinesi non possono nemmeno acquistare proprietà. Ma il governo del Libano, nella misura in cui esiste, non mi sembra che si dedichi alla propaganda antisraeliana, ha ben altri guai.

        4) La Siria è notoriamente priva di stato dal 2011, comunque quando c’era uno stato, i rifugiati avevano un particolare status per cui si riconoscevano tutti i diritti tranne la cittadinanza.

        • habsburgicus scrive:

          @Miguel
          Libano

          per il Libano si oblia tutto ma le ferite restano….ero in macchina con amici cristiani diretti a un’area cristiano-drusa (che poi drusi e cristiani mica si amano 😀 voglio solo dire che ci sono cristiani E drusi, bon) e mi dicono ex abrupto “qui i palestinesi ci hanno massacrato nel 1970 e passa”…e mi si raccontò un oscuro episodio di fine 1970′ i cui palestinesi massacrarono i cristiani proprio lì,,,
          i cristiani del Libano NON amano Israele ma farebbero volentieri la pace more aegyptiaco…gli sciiti no e i sunniti boh…. dunque pure i cristiani pro bono pacis sono obbligati fare dichiarazioni anti-israeliane cui nell’intimo non credono 😀
          molti cristiani libamesi mi hanno parlato bene degli Assad..sanno, intendiamoci, che sono dei tiranni e scherzano pure (loro possono andare in Siria senza formalità, per noi non è facile) sul culto di Bashar i cui ritratti sono pure nei gabinetti 😀 e ci sono mile barzellette che presumo si guardino bene dal dire IN SIRIA 😀 😀 ma SANNO che Assad padre li salvò in Libano nel 1976 e che i loro fratelli cristiani di Siria (anche i miei amici avevano parenti là) sarebbero massacrati orrendamente fino all’ultimo cristiano se mai Bashar dovesse cadere….
          confido che pure Francesco si renda conto di ciò e che la sua componente cristiana faccia premio per una volta su quella americana 😀 😀 😀

      • il modulo del dissenso informato scrive:

        @Lucia.
        Non parlavo nè di ingenuità nè di giudizi di condanna, ma di prospettive mentali su una delle parti del conflitto.
        Quando parlavo di rivalsa e di spazi e paletti posti da Israele, cercavo di mettere in evidenza l’aspetto più dal lato delle idee e dei sentimenti collettivi, di realtà materiali che Miguel ti ha dettagliato qui di seguito.
        I miei ragionamenti spesso vanno monotonamente sul tema delle narrazioni , e sul tema dei sistemi di potere nella vita collettiva.
        Non è vero che Miguel non me lo sono cagato, direi che parto dal presupposto dell’impossibilità della soluzione a due stati.
        Per cui lo vedo come un tema narrativo farlocco, che viene ciclicamente rispolverato sia per nascondere l’irrisolvibiltà della situazione, sia per nascondere la realtà del sistema dei rapporti di potere.
        Questo è legato alla tua idea della lotta per più diritti civili,per me è un po’ alla rovescia, la vedo difficile che in un sistema di potere chi ha l’egemonia accetti la parità dei sottoposti, se non c’è una forza esterna e/o superiore che lo costringe.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per modulo

          “Questo è legato alla tua idea della lotta per più diritti civili,per me è un po’ alla rovescia, la vedo difficile che in un sistema di potere chi ha l’egemonia accetti la parità dei sottoposti, se non c’è una forza esterna e/o superiore che lo costringe.”

          Certo, questo è verissimo.

          Credo che la cosa fondamentale sia come dici tu, toglierci dalla testa la “narrativa farlocca” dei due popoli due stati. Se ci riusciamo, abbiamo le idee più chiare per capire davvero la situazione.

          Una persona ha un tumore?

          Tutti dicono, “bevi la camomilla e vedrai che ti passa!”

          Meglio dirlo in maniera chiara: la camomilla non cura i tumori.

          Forse non c’è una cura, ma sicuramente finché pensi di risolvere tutto con la camomilla, non la cercherai nemmeno.

        • Lucia scrive:

          Beh, proprio nell’ottica dell’impossibilità dei due stati so dovrebbe puntare sui diritti civili, e al riguardo non aspettarsi tanto (magari un po’ sì) dall’interno quanto da accordi internazionali, dal fatto che all’estero per Israele sarebbe difficile spiegare come/se non vogliono concedere diritti civili. La soprpessi di tali diritti, ricorderei, ha ANCHE a che fare con il terrorismo della seconda intifada e con l’ascesa di Hamas. Ma qui mi so dirà che la causalità è inversa, e sicuramente c’è del vero (da Begin agli assassini di Rabin, c’erano e ci sono dei “bei ceffi” da entrambe le parti).
          Ma insomma ne abbiamo già parlato, quando ho tempo m’informo sulla Giordania e soprattutto leggo i resoconti di Habsburgicus ☺️, mentre per quanto riguarda Isra-Pal cercherò di non scriverne più!

          • PinoMamet scrive:

            Anch’io vorrei non scriverne più…

            ma lascio un’ultima considerazione.

            Ho avuto l’impressione che molti, in qualche modo, “scommettano” su una divisione della società israeliana.

            La divisione fondamentale è tra religiosi e laici; e ogni tanto qualcuno tira fuori il gruppuscolo di haredim antisionisti con le bandiere palestinesi…

            No, i fatti del 7 Ottobre hanno semmai riunito Israele.
            Ho visto immagini di soldati in fila per ricevere le magliette con gli tzitziot ai lati;
            video di rabbini che preparano carrettate di tefillin, in semplici sacchetti di plastica, da inviare a soldati che forse non li hanno mai indossati in vita loro dopo il bar mitzvah;

            non si tratta solo di “precauzione religiosa”, perché va bene laici ma non si sa mai;

            c’è anche, mi sa, proprio l’orgoglio di mostrare la propria appartenenza ebraica.

            E, mentre di solito i religiosi sono noti per la loro esenzione dal militare (e ci sono i “finti religiosi” per evitare la naja), dopo il 7 Ottobre c’è stato un record di Haredim che si sono arruolati volontariamente- di tutte le età!

            Non solo:
            a parte i miei amici israeliani, che sono schieratissimi da una parte: la loro;
            anche un paio di due amiche italiane ebree, di solito su posizioni di sinistra, una molto ma molto critica verso i governi israeliani (ma molto, ripeto) si mostrano scandalizzate da come i media italiani e in genere occidentali hanno presentato la cosa, criticando fortemente la posizione della sinistra e delle femministe in quanto troppo filo-palestinesi.

            Insomma, chi si illude che Hamas abbia dato uno “spintone” in Israele secondo me non ha ben presente la situazione.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per PinoMamet

              “No, i fatti del 7 Ottobre hanno semmai riunito Israele.”

              Immagino proprio di sì, è sempre così. Persino l’alluvione a Campi ha unito i fiorentini, figuriamoci un fatto così clamoroso.

              Infatti all’inizio avevo anche scritto qui che sembrava una manna dal cielo per il contestatissimo Netanyahu; mi sono sbagliato, credo che abbia fatto la figura di quello incapace di impedire l’attacco.

              Ma certamente Israele ci guadagna nel complesso.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Ma certamente Israele ci guadagna nel complesso”

                Però guardiamola in un altro modo: i palestinesi, se hanno qualche minima possibilità, è contro Israele, non certo contro l’Impero americano. Per cui ben venga se gli israeliani si compattano (anzi, è tutta acqua al mulino del “visto? Sono tutti uguali i nostri carnefici!” e quindi un argomento a favore della necessità della lotta armata irriducibile), se il compattamento avviene al prezzo della progressiva impossibilità per l’Impero di continuare a sostenere a tutto tondo e incondizionatamente lo status quo.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Mauricius Tarvisii

                “complesso”

                OAAMTone!!!

                Ciao!

                Andrea Di Vita

          • PinoMamet scrive:

            Aggiungo come nota folkloristica la moda (non so se duri ancora dopo un mese 😉 ) dei soldati israeliani di farsi crescere i baffi, in omaggio alla generazione che li portava, nella Guerra dei 6 giorni…

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Lucia

            “Beh, proprio nell’ottica dell’impossibilità dei due stati so dovrebbe puntare sui diritti civili, ”

            Il problema è che la concessione di diritti civili alla maggioranza (lieve, ma pur sempre maggioranza) della popolazione tra il Giordano e il mare, o tra il Libano e il Sinai, significherebbe – come in Sudafrica – la fine dello Stato etnico.

            Credo che sia stato per questo che Israele ha sostenuto e investito in Hamas https://www.analystnews.org/posts/how-israel-helped-prop-up-hamas-for-decades

            Come tutte le scommesse, è da vedere i risultati: per ora direi che sono buoni.

            Sul piatto negativo della bilancia, le vittime israeliane del 7 ottobre;

            sul piatto positivo, la divisione dei nativi palestinesi, l’impossibilità di un discorso sudafricano sui diritti civili come auspicato da Lucia e soprattutto adesso la distruzione fisica di Gaza Nord (ma promettono di estendere la distruzione a Gaza Sud), con una buona prospettiva di poter realizzare la pulizia etnica della zona.

            Le vite perdute si potranno recuperare presto; mentre gli altri sono risultati storici importanti a lungo termine.

    • Ros scrive:

      @modulo d.d.i. (mi trovi d’accordo in tante cose dette)
      Peucezio, Andrea, Mauricius, Miguel, Lucia, Habs e chi vuole…

      La cosa da un soldato:
      tatticamente in primis e strategicamente in pois, a che minchia è servita la brillantissima azione di Hamas?

      A che risultati tattici del momento ha portato;
      e strategici in futuro potrà portare?

      Per i palestinesi, dite, che è – o sarà – una
      cosa buona?

      Dite “è giusto reagire alle colonie, all’occupazione iniqua, non si può sempre sopportare…”

      Ok! Sta bene!😏

      Dite che Hamas sia la mossa buona?
      Dite che reagire è Giusto, e ok ancora.

      Le cose devono mutare e sistemarsi in meglio in qualche modo.

      Ma che modi sono!!!
      Porco il cane!

      Ma ‘sto Hamas, delle brillantissime arditissime minchiate, a chi giova?

      PS.

      Habs😄😄😃

      Grazie millemila, a me non mi annoi di per sicuro😉

      Grazie ancora

      Rosario

      • Ros scrive:

        Ps

        “…Peucezio, Andrea, Mauricius, Miguel, Lucia, Habs e chi vuole…”

        Mi dimenticavo Francesco, Roberto partecipanti pure alla discuss.

        …scusate la dimenticanza indelicata non gentile e non voluta😇

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        I movimenti insurrezionali sono sempre accelerazionisti: segni un colpo duro contro l’ordine costituito, aspetti la reazione brutale del governo e questo destabilizza ulteriormente l’ordine costituito perché aumenta il dissenso. Ad un certo punto l’ordine costituito sarà completamente sputtanato e la prima crepa aprirà lo squarcio nella diga.

        • Ros scrive:

          Mauricius Tarvisii
          “…accelerazionisti per sputtanare…”

          Quello che scrivi ci può stare;
          ma a che prezzo?

          Chi lo paga?

          … e il risultato (considerando tutte le azioni palestinesi passate da Arafat in poi pure… ora non mi posso dilungare…)

          non è probabile, tantomeno scontato il risultato

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Nessuno ha mai iniziato una lotta armata senza mettere in conto un bel po’ di vittime della propria parte, un bel po’ di morti innocenti e anche la propria stessa morte: tutto passa in secondo piano rispetto all’obiettivo ideale finale.
            Il fatto che il nemico sembri invincibile è un motivo in più per provarci: il potere è sempre più fragile di come appaia ed il suo esercizio è infinitamente più oneroso del tentativo di abbatterlo.

            • Ros scrive:

              @Mauricius

              “La rivoluzione non è un pranzo di gala, non è una festa letteraria, non è un disegno o un ricamo, non si può fare con tanta eleganza, con tanta serenità e delicatezza, con tanta grazia e cortesia, la rivoluzione è un atto di violenza”

              … e fio a qua ci siamo!😀

              “…Il fatto che il nemico sembri invincibile è un motivo in più per provarci: il potere è sempre più fragile di come appaia…”

              Magari pure!

              Piglia il Fidel, l’Ernesto Guevara de la Serna,
              e 4 scalzacani di Barbudos Brancaleoni alle crociate…

              ho letto dello sbarco fra le mangrovie nell’Avana, che inetti improvvisati estemporanei a pressappoco!

              da scompisciarsi addosso😁😁😁
              Gli incapaci!

              Vero è che non ci avrei scommesso un soldo in quella mano li.
              Eppure…

              “Eppur si muove!”

              …però, quando c’è da ammazzare ed essere ammazzati…
              … sai,
              un “qualcosa” mi dice che bisognasse parteciparci almeno con la propria pelle mica con quella degli altri
              e solo stando a guardare la partita.

              Pur con tutto il cuore in mano e tanto virtual’ideale amore di giustizia😊
              Pagarlo ‘sto biglietto in qualche modo!

              Ciao
              Ros

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ma era quello che dicevano su questi schermi fino a poco tempo fa: “Hamas farà pure cose orripilanti, ma loro vanno a farle fisicamente in prima persona, rischiando in prima persona”.
                Sul serio, dire che quelli lì non mettano in conto di essere uccisi da uno dei più sofisticati apparati repressivi del mondo mi sembra la classica gratuita accusa di codardia al nemico.

            • Ros scrive:

              @Mauricius
              “Ma era quello che dicevano su questi schermi… “…mi sembra la classica gratuita accusa di codardia al nemico…”

              Non intendevo questo credimi;

              …ma tutti quei morti.
              Da una parte e l’altra,
              uguali ‘nta Livella
              …i senza casa…

              i persi, bimbi con i loro cuccioli cani e gatti, pure.

              …quanto dolore fetido;
              non mi cala!
              Proprio non mi cala, sia come sia la ragione.

              queste cose le ho toccate, ne ho sentito l’ odore che è forte e sa di ferro
              ti resta appiccicato addosso
              Non ti passa. Non mi Cala.
              è uno schifìo

              Forse che forse non ne vale mai la Pena?

              • Ros scrive:

                i soldati si devono ammazzare fra di loro; loro che ti scelgono di giocarci a questa cosa.

                Che questo magari è pure bello!☠☠☠
                e può piacerti, questo Agone, in qualche strano modo…

                …Che la guerra è bella anche se fa male
                …a farci fare l’amore dalle infermiere💖

                Hemingway fa sempre la sua porca figura a affascinare con le tauromachie e morti nel pomeriggio domeniche fiestose,

                e di Bataille: “L’Erotisme” & “Le Mort”.

                Eros e Thanatos tira sempre!

                Ma chi ci resta maciullato, monco, agGuernicato in mezzo, senza che ci voleva andare e a che fare?
                Senza che ci piaceva?!
                https://drawpaintprint.tumblr.com/post/39144508954/pablo-picasso-guernica-1937-1374-x-3055

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Ros

        “Hamas”

        C’era un articolo di fondo sul Secolo XIX che rispondeva correttamente alla domanda, secondo me.

        Sul piano dei morti ammazzati e dell’ occupazione militare del territorio a breve-medio termine non c’è storia. A giudicare solo da questo, Hamas ha compiuto un atto di un autolesionismo criminale.

        Sul lungo termine le cose cambiano. Con un solo attacco Hamas ha ottenuto una serie di risultati notevoli:

        A) ha infranto il mito dell’invulnerabilità di Tel Aviv. D’ora in poi chi farà aliyah da che per quante atomiche abbia Israele i suoi figli rischieranno comunque di finire sgozzati o rapiti.

        B) ha reso impraticabile anche per il più corrotto e screditato leader musulmano (e Allah sa quanti ce ne siano) lo stipulare accordi con Tel Aviv passando sulla testa dei Palestinesi (gli ‘accordi di Abramo’ con i Sauditi e gli Emiratini sono rinviati sine die)

        C) ha mostrato al mondo che l’unico modo che Tel Aviv ha di combattere efficacemente Hamas è di sparare nel mucchio. Per quanto i johnwayniti di casa nostra continuino a mettere la testa sotto la sabbia resta il fatto che in un mese Tel Aviv ha ammazzato più bambini Palestinesi di quanti siano i bambini Ucraini ammazzati da Majdan a oggi

        D) ha moltiplicato il numero di potenziali reclute di Hamas, specie se la pulizia etnica di Gaza avesse pieno successo e due milioni e passa di Palestinesi si ammassassero in altri campi profughi nel Sinai

        E) ha reso molto più impresentabile di prima la piantina sionista su “Israele attaccato dai terroristi” e ha messo a nudo la volontà sionista di pulizia etnica. Non si vedevano da prima dell’attacco USA all”Iraq così tante persone manifestare contro il sionismo, tanto che non solo l”anodino Gutierres ha preso posizione all’ ONU ma addirittura si parla di un riconoscimento della Palestina da parte di Spagna e Belgio. Ciò spiega il nervosismo dei vassalli degli USA che sono arrivati a proibite manifestazioni pro Palestina, le proteste degli Ebrei Italiani contro l’equidistanza del Papa (!!) ecc. Non avevo mai visto una cosa simile. La gente non si vergogna più di essere antisionista.

        F) e SOPRATTUTTO, e direi finalmente, ha mostrato al mondo che a prescindere dal fatto di essere o no fondamentalisti religiosi gli Israeliani sono tali perché sono sionisti. Senza la discriminazione verso i nativi lo Stato di Israele perde la sua stessa ragion d’essere, che è quella di essere la casa degli Ebrei di tutto il mondo. Un domani ci convertissimo tutti all’Ebraismo dovremmo poter fare aliyah; mantenere questa possibilità esclude che i nativi Palestinesi possano restare in casa propria. Israele è l’ultimo residuo del colonialismo di stampo ottocentesco. Il compattarsi degli Israeliani dietro Netanyahu ne è la riprova; persino Olmert, che governava all’epoca di Piombo Fuso e che ha criticato Netanyahu per il suo dilettantismo, rimpiange di non aver “portato fino in fondo la sua opera” di sterminio quando poteva.

        Ed è la connaturata incapacità di Israele a fare concessioni ( sulle colonie illegali, sui diritti dei nativi ecc.), questa costruzione a stravincere, questa fisiologica hybris che alla fine, come succede sempre nella storia prima o poi, lo distruggerà.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Andrea Di Vita scrive:

          piantina=piangina

        • Francesco scrive:

          perchè mi è davvero venuto in mente il colore rosso-bruno?

          spontaneamente, senza bisogno di metterci nessuna malizia.

          e pure quello che diceva un certo ADV su come vanno trattati i nazisti e i collaborazionisti. anzi, lui ce l’aveva anche con i fascisti, gente meno pessima tutto sommato.

          🙁

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “fascisti”

            Fermo restando che le mie parole hanno valore descrittivo, non prescrittivo (cònstato, non approvo)…

            …allora sì, hai perfettamente ragione.

            Concordo con Martinez sull’impossibilità, allo stato attuale, di una composizione pacifica dl conflitto senza la distruzione di una delle parti.

            Solo che non sono affatto sicuro che vincerà quello che adesso è il più forte militarmente, perché lo considero in difetto proprio sotto l’aspetto politico.

            E senza quest’ultimo pure un Napoleone – che oltre ad essere un genio militare aveva visione politica e capacità organizzative quasi sovrumane – è stato sconfitto.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

        • Ros scrive:

          @Andrea: “…Sul piano dei morti ammazzati e dell’ occupazione militare del territorio a breve-medio termine non c’è storia. A giudicare solo da questo, Hamas ha compiuto un atto di un autolesionismo criminale. Sul lungo termine le cose cambiano. Con un solo attacco Hamas ha ottenuto una serie di risultati notevoli:
          A) ha infranto il mito dell’invulnerabilità di Tel Aviv…”

          L’ IRA (Irish Republican Army) ha fatto di più e di meglio per decenni:
          “Se quello che sta accadendo ora si svolgesse nell’Impero Austriaco, tutta l’Inghilterra risuonerebbe di denunce della tirannia degli Asburgo e della negazione al popolo del diritto di autogovernarsi” dicea Sir Samuel Hoare, futuro ministro britannico.

          Non mi pare che il Nord dell’Irlanda sia stato liberato e “restituito”;
          …e gli “orangioni” e l’Ulster (Antrim, Armagh, Down, Fermanagh, Derry e Tyrone) bonificati…

          Belfast resta inglese. Al Regno Unito nonostante il contentino dell’accordo del Venerdì Santo ’98.

          E loro, i Gaelici, ci hanno a San Patrizio, e il Bloomsday,
          Sinead O’Connor con tanto
          di segreto della birra – corim –
          e pure la Dea Ériu dalla loro😉😀

          Pure verdi di colore sono!

          https://www.youtube.com/watch?v=6Ejga4kJUts

          https://www.youtube.com/watch?v=0-EF60neguk

          Questa cosa del combattere a guerriglia
          (tattiche di guerra non convenzionale)
          e, nel se è il caso strategico “terrorizzare”
          (mai i civili in questo caso gaelico, mi pare)

          per sbancare, prima o poi, al botteghino della vittoria non è garantita😀
          mi pare

    • PinoMamet scrive:

      “Sembra serpeggiare uno stupore, una sorpresa per il fatto che parti della società palestinese non siano così contente”

      ma proprio per niente. Non stupisce affatto, lo san tutti da sempre ed è comprensibilissimo.

      Stupisce invece che da noi si trovino mille scusanti e giustificazioni, non al malcontento palestinese, ma ai mezzi scelti da Hamas;

      che, ripeto per l’ennesima volta, NON è “i palestinesi”, ma un gruppo terroristico che ha preso il potere a Gaza ammazzando altri palestinesi .

      Mi piacerebbe che almeno un decimo delle spesso giustificate critiche alla reazione israeliana fosse riservato al terrorismo di Hamas che l’ha causata.

      • tomar scrive:

        Pino Mamet:
        “Mi piacerebbe che almeno un decimo delle spesso giustificate critiche alla reazione israeliana fosse riservato al terrorismo di Hamas che l’ha causata.”
        Hamas causa causarum incausata?

        • PinoMamet scrive:

          Ecco, non si fa in tempo a nominare Hamas, che arriva la giustificazione.

          E a conti fatti, visto che il ragionamento porta al paragone con altre organizzazioni di liberazione etnica e nazionale, l’unica vera giustificazione che si riesce a portare è un generico relativismo in cui si decide a priori che l’unico criterio sia “la Storia la scrivono i vincitori “, per cui Gandhi e Mandela sarebbero uguali a Hitler e Francisco Franco.

          • Peucezio scrive:

            Secondo me non c’è nulla da giustificare: i torti si giustificano.

            Hamas ha RAGIONE.
            È un’organizzazione eroica.

            Ma, come in tutte le guerre, capitano le porcate: si sono sempre fatte in tutta la storia umana e forse (spero di no) sempre si faranno.

            • Francesco scrive:

              Peucezio,

              perchè non ci posti lo Statuto di Hamas (o come si chiama la loro bella carta fondativa) e ci spieghi come e qualmente l’Hamas REALE ha ragione?

              Sarebbe divertente, mi sa.

            • PinoMamet scrive:

              Vabbé, se Hamas è eroica (e Cicciolina é vergine, si diceva una volta) direi che siamo arrivati al momento della Sparata Mensile di Peucezio, e possiamo anche chiuderla qua.

              • Francesco scrive:

                Facciamo di peggio: chiediamo a Peucezio cosa intende per “eroico”.

                Sono molto curioso.

                😀

          • Peucezio scrive:

            Mi piacerebbe conoscere un solo caso di conflitto violento nella storia in cui non ci siano andati di mezzo degli innocenti e in cui non ci siano state brutalità.

            • Francesco scrive:

              Il caso in questione prevede quasi solo brutalità estreme a danno di innocenti felicemente documentate sull’Internet.

              Ma tanto sono ebrei, se lo meritano.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “tanto”

                La piangina dell’antisemitismo sta diventando persino più inflazionata di quella del fascismo 😉

                Ciao!

                Andrea Di Vita

  34. habsburgicus scrive:

    mega OT (e mi scuso con Miguel)
    @Ros (a cui certamente interessa, anche se stavolta non è Medio Oriente che vi entra solo per un attimo :D)
    @Roberto (cui forse dovrebbe pure interessare)
    @tutti quelli a cui può essere di qualche benché minimo interesse, Miguel incluso che se non rammento male conosce almeno Singapore e verosimilmente pure a lui fu ricordata la pena di morte incombente per chi viola una loro legge anche se forse allora in maniera cartacea e non elettronica 😀

    PREMESSA
    dal 1 novembre al 16 novembre ho infine realizzato un mio vecchio sogno, quello di visitare gli Antipodi e l’emisfero australe ove sono rimasto ininterrottamente 12 giorni, dal 3 al 15 novembre.. .qui vi scrivo le mie (irrilevanti) impressioni
    sono stato in Qatar (transito breve), Singapore, Australia, Nuova Zelanda, Figi (transito più lungo), Samoa e Samoa americane….
    AEREI
    ho utilizzato 7 compagnie aeree (per ottenere i prezzi migliori in primis, ma anche perché in alcune destinazioni vi è poca scelta):
    1.Qatar Airways, con transito all’aeroporto Hamad di Doha (splendido ! enorme, efficiente) per il tratto Milano-Singapore a/r hanno pure offerto il vino bianco, al ritorno, pur essendo il Qatar un paese abbastanza “dry” (non come Arabia Saudita, Kuwait e Iran) a Singapore, caso finora unico, il controllo bagagli non avviene a livello generale bensì si fa controllo passaporti, si entra in un gigantesco Duty Free e poi OGNI compagnia separatamente fa il controllo bagagli insieme alle procedure di imbarco
    2.Scoot, una sussidiaria della Singapore Airlines (troppo cara per me !), servizio nullo (manco un bicchier d’acqua ti offrono GRATIS durante le 8 ore di volo !) ma quello che c’era da fare l’ha fatto, per il volo Singapore-Melbourne (3 novembre) e Sydney-Singapore (15 novembre)
    3.Fiji Airways, buona, per le tratte Melbourne-Nadi (nelle Figi) e Figi-Faleolo (aeroporto di Apia, nelle Samoa)
    4.Talofa Airways (aerucolo, con carta d’imbarco scritta a mano—ti pesano prima ! anche noi, non solo i bagagli), per il tratto Faleolo (cioè Apia nelle Samoa)-Pago Pago (Samoa Americane) dove ho fatto l’esperienza indimenticabile di passare la “linea internazionale del cambiamento di data”; sono infatti partito dalle Samoa alle 10.30 di martedì 7 novembre (da noi, 22.30 di lunedì 6) e dopo un volo di mezz’ora sul Pacifico sono atterrato nella mitica Pago Pago (Samoa Americane) alle 11.00 di lunedì 6 novembre (da noi le 23.00 di quel lunedì) !
    5,Virgin Australia, molto buona e a buon prezzo, da Apia (Samoa) a Brisbane e poi, cambiando terminal, volo interno da Brisbane a Sydney… il treno fra i due terminal a Brisbane non è gratuito, costa 5 A$
    6.Air Asia, così così, da Sydney a Auckland a/r meglio in Nuova Zelanda, in Australia molto farraginosi passeggeri quasi tutti orientali
    7.Jetstar, per il volo interno Christchurch-Auckland poi si va a piedi al terminale internazionale (dove avevo ore dopo il volo Air Asia, c’é una bella segnaletica verde
    ALTRI MEZZI
    in Nuova Zelanda ho usato estensivamente i bus (Auckland-Wellington, 11 h via Hamilton e Rotorua, notturno, evitandomi una notte in hotel; Picton sull’isola del Sud-Christchurch, 5 h 30 min via l’incantevole Kaikōura, l’autista ha fatto una fermata appositamente per me davanti al mio hotel di Christchurch, un motel, il Camelot Motor Lodge !) e per passare dall’isola del Nord all’isola del Sud ho preso il traghetto da Wellington a Picton (3 h 30 min, lunedì 13 novembre) dell’Interislander (ci sono due compagnie, l’altra è la Bluebridge), un vento !!!!!!
    DOCUMENTI
    1.Singapore non chiede alcun visto, ma pretende la compilazione elettronica di una SGAC (Singapore Arrival Card) sul loro sito PRIMA dell’arrivo ove ti ricordano che c’é la pena di morte per chi avesse anche solo 1 grammo di stupefacenti, ti chiedono se non importi cifre enormi (10.000 SG$ ovvero 7000 E) e ti chiedono pure lo stato di salute e se sei stato in Africa; si fa tutto elettronicamente, sono veloci, anzi impazienti..non timbrano i passaporti, a mia richiesta (a me piacciono i timbri !) hanno detto un secco NO ! ti arriva in mail un permesso di 90 giorni, entrambe le volte
    2.l’Australia chiede un visto (UD/601), facilissimo da ottenere elettronicamente sulla loro App (per noi—i brasiliani, per citare una grande Nazione, non hanno questo privilegio) per 20 A$ (12 E) in circa 35 secondi..vale 1 anno e permette entrate multiple (fino a 3 mesi alla volta)…però NON me l’hanno mai chiesto né a Melbourne (dove ho fatto la coda e ho compilato a mano la dichiarazione doganale e di biosicurezza ove ti chiedono se hai con te cibi ecc, ma non avevo la penna ed è stato un problema trovarne una) né a Brisbane (efficientissimi,,,, mi hanno fatto passare, in quanto italiano, da un gate elettronico, ho ottenuto un ticket che funge da dichiarazione doganale e di biosicurezza, sono passato ad un altro gate per il controllo elettronico del passaporto, ho dato il mio ticket ad un funzionario pochi metri oltre e in 3 minuti ero per la seconda volta in Australia !) e neppure a Sydney (il gate elettronico non funzionava, coda manuale e dichiarazione a penna che stavolta avevo)..gli australiani non timbrano più (di regola) i passaporti occidentali ma a Melbourne l’ho chiesto e gentilmente una donna me l’ha timbrato
    3.la Nuova Zelanda chiede una NzeTA (New Zealand Electronic Travel Authorization), del tutto analoga, ma meno macchinosa, alla “madre di tutte le autorizzazioni elettroniche” ovvero l’ESTA nordamericana..vale 2 anni, costa cara (58 NZ$, sui 30 E) e si ottiene elettronicamente in 20 secondi..i neozelandesi NON me l’hanno chiesta ma Air Asia sì, a Sydney (invece Air Asia a Auckland NON mi ha chiesto il visto australiano); in Nuova Zelanda è successo di tutto 😀 innanzitutto noi italiani siamo discriminati…vi è un gate elettronico ma vale solo per tedeschi, francesi, austriaci e svizzeri, la nostra bandiera non c’é (a Singapore vi è la bandiera UE con un asterisco con la lista dei 27 Stati, in Australia -ammesso che funzioni :D- vi è la bandiera italiana bella ed esplicita), vi è una bandiera simile ma è quella irlandese 😀 ho provato ma non prende il nostro passaporto…ho dovuto fare coda manuale, uno sportello per passaporti diplomatici non aveva nessuno e mi ha fatto passare lì senza coda, una donna (bella !) mi ha messo un visto neozelandese di 3 mesi (che non occorre per gli italiani ! però mi ha fatto piacere, lo confesso) e pure la data sbagliata (era il 10 novembre ! ha messo il 9 :D)…poi vado al controllo doganale (2° step) e lì mi chiedono se ho fatto la dichiarazione elettronica in anticipo (non obbligatoria in NZ, solo consigliata), dico di sì e allora mi fanno passare da un Māori anziano e simpatico che mi mette un timbro giallo “Express Lane” sulla copertina del passaporto e mi dice di seguire le indicazioni gialle, vado al controllo biometrico (3° step..in Australia il 2° e il 3° sono insieme), lì mostro il timbro giallo, mi fanno segno di andare avanti..e eccomi in Nuova Zelanda !
    4.nelle Figi ho solo fatto transito e ho cambiato 10 A$ solo per il piacere di avere moneta figiana; comunque basta il passaporto, chi entrasse nelle Figi deve compilare a mano (non sono iper-tecnologici !) una dichiarazione di dogana..l’hanno data a tutti in aereo tranne a me, evidentemente unico in transito 😀
    5.nelle Samoa bisogna compilare una carta doganale a mano..il passaporto è timbrato con legenda “Government of Samoa” (3 mesi di soggiorno), all’andata e all’uscita..pure in uscita bisogna compilare una dichiarazione
    6.nelle Samoa Americane, che non sono parte del territorio doganale USA ma hanno norme ad hoc (l’ESTA o il visto USA non è sufficiente) richiedono un OK Board da richiedere elettronicamente in anticipo..costa 20 US$ (si può usare Paypal !), è a data precisa e vale per 1 solo viaggio..lo chiedono all’arrivo a Pago Pago..i passaporti sono timbrati in ingresso e in uscita e, more americano, scrivono a mano qualcosa (WT e altro); si compila una dichiarazione….in uscita -queste sono AMERICANATE che possono fare solo loro 😀 ,mi hanno timbrato il passaporto all’Immigration PRIMA di entrare nell’area RISERVATA cosicché per diverse ore ho avuto un passaporto con “Departed” (e la data) ed ero ancora liberissimo di salire su un taxi ed eclissarmi ..il tutto con la “dimostrazione” che avevo lasciato le Samoa americane !..idem, altra americanata, caso finora unico, non hanno controllato a raggi X i bagagli ! ero l’unico italiano, ed europeo, sull’aereo da Pago Pago ad Apia…ho avuto due carte di imbarco, timbrate entrambe in Immigration…prima la carta di imbarco della “mia” Talofa Airways ma il volo non è partito..poi una carta di imbarco delle Samoa Airlines su cui mi hanno “dirottato” dopo le mie vibrate proteste (e solo allora, già ufficialmente “departed” ho potuto entrare nell’area riservata dopo che sono riuscito a farmela timbrare) ma per qualche oscura ragione mi hanno fatto poi salire su un aereo della Talofa Airways ! comunque sono arrivato ad Apia, altrimenti avrei perso tutte le coincidenza e sarei ancora forse a vagare nei Mari del Sud 😀
    7.in Qatar ho solo transitato, dunque senza controllo passaporti (ma controllo bagagli sì); al ritorno avevo solo 1 ora e mezza di tempo, un nero della Security mi ha fatto salire sulla sua jeep, mi ha portato ai controlli facendomi evitare la fila e poi un suo collega mi ha condotto direttamente al gate d’imbarco..il tutto gratis; chi volesse entrare in Qatar non necessita di visto anticipato (otterrà un timbro/visto, gratuito, in loco)
    FUSO ORARIO
    Doha, +2 h
    Singapore, +7 h
    Brisbane (Queensland), +9 h
    Melbourne (Victoria) e Sydney (New South Wales), +10 h
    Nadi (Figi), +11 h
    Apia (Samoa) e Nuova Zelanda, +12 h
    Pago Pago (Samoa Americane), -12 h, oltre la IDL (International Date Line)
    MONETE E ATM
    1.a Singapore conviene cambiare alla vecchia maniera, all’aeroporto, euro o dollari non fa differenza (all’andata ho fatto un mix, 50 E e 20 US$)..tassi buoni, formalità nulle, non chiedono passaporto, niente..veloci, senza code..efficienza cinese, da quello si capisce perché l’Oriente cresce !..al ritorno, per 100 US$ mi han dato 131, 20 SG$ (molto buono, era 135 in teoria ma in genere le banche ti tolgono anche 10 fino a 125 e fanno aspettare di più)
    2.in Australia ho avuto la pessima idea di prelevare 1000 A$ da un ATM a Melbourne (ANZ Bank…buoni quelli !), non l’avessi mai fatto..ho perduto 27 E !!! (627 E anziché 599/600 E !) meglio cambiare all’aeroporto (tassi peggiori che nel paradiso di Singapore) o, ancor meglio, usare le carte (però ci sono tasse)…forse, procurarsi dollari australiani ad un tasso semi-equo a Singapore potrebbe essere il meno peggio
    3.in Nuova Zelanda ho cambiato 300 A$ in NZ$ in una Western Union a Auckland (né carne né pesce, poteva andar meglio ma anche peggio…lenti) e ho prelevato 300 NZ$ a Wellington in Cuba Street (non più dalla ANZ. Bank…fesso fino a ‘sto punto non sono :D).. ci sono 3 NZ$ di commissione, per il resto è buono..da evitare il cambio all’aeroporto di Auckland !
    4.nelle Figi ho cambiato 10 A$ all’aeroporto di Nadi..devi dare passaporto, firmare, mille formalità… per cambiare l’equivalente di 6 E ci metti mezz’ora ! e poi si lamentano se non crescono, imparino da Singapore ! le carte si possono usare senza problemi
    5.nelle Samoa cambiare all’aeroporto è kafkiano..pure il telefono vogliono sapere, l’indirizzo in Italia (che sbagliano ecc)..le ATM funzionano ma c’é una commissione folle di 15 tala a transazione; le carte non sono amate, meglio non contarci
    6.nelle Samoa Americane non ho cambiato né prelevato, avevo i dollari dall’Italia (ne avevo cambiati 20 a Singapore)…i taxi sono un po’ carucci…le carte sono accettate abbastanza
    per quanto riguarda le valute hanno poca fantasia
    a Singapore vi è il dollaro di Singapore, SG$ (0, 70 E)
    in Australia vi è il dollaro australiano, A$ (0, 60 E)
    in Nuova Zelanda vi è il dollaro della Nuova Zelanda, NZ$ (0, 55 E)
    nelle Figi vi è il dollaro delle Figi, F$ (0, 40 E)
    nelle Samoa ci è il tala o dollaro delle Samoa occidentali, WST (0, 34 E) non lo si può cambiare da nessuna parte !
    nelle Samoa Americane unica moneta conosciuta è il dollaro USA (US$, 0, 95 E), non hanno idea che possa esistere al mondo altra valuta 😀
    in Qatar non ho cambiato, ma vi è il QAR (riyal Qatari) che vale poco meno del dirham degli Emirati e del riyal saudita (SAR), circa 1 US$=3, 5 QAR
    STORIA E POLITICA
    1.l’Australia, Federazione dal 1/1/1901, è parte della Corona britannica..consta di 6 Stati (New South Wales, Victoria, Queensland, i tre in cui sono stato io +South Australia con Adelaide, Western Australia con Perth, Tasmania con Hobart) e di 2 Territori (Northern Territory con Darwin; ACT ovvero Australian Capital Territory, Canberra)…il ricordo di Elisabetta è dappertutto,Carlo non pervenuto..si guida a sinistra ma oggi si utilizzano i km; fino al 1966 c’era la sterlina (divisa more antiquo in 20 shillings a sua volta suddivisi in 12 pence) e il passaggio dalla sterlina al dollaro volle anche dire simbolicamente il passaggio di testimone -pure qui- da Londra a Washington (la Nuova Zelanda fece il passaggio nel 1967); ci sono molti italiani
    2.la Nuova Zelanda è parte della Corona britannica (una volta si diceva Dominion)..Elisabetta prendeva i titoli di Queen of New Zealand e non ha Fidei Defensor e Gratia Dei Regina sia perché la Nuova Zelanda è laica o forse anche perché non sanno il latino 😀
    3.le Figi, indipendenti dal 1970, sono Repubblica dal 1987 ma su una moneta da 1 dollaro del 2010 ho visto l’effigie di Elisabetta ! del resto le Figi non sono riuscite a darsi una bandiera nazionale per contrasti tra figiani e indiani (importati dagli inglesi) e ancora hanno la Union Jack su sfondo azzurro..anche i passaporti figiani sono azzurri, più belli dei nostri esteticamente, secondo me
    4.le Samoa sono la parte occidentale delle Samoa che con il trattato tripartito del 1899 (l’anno dopo la guerra fra USA e Spagna) fu assegnata alla Germania laddove la parte orientale fu data agli USA e i britannici ottennero le Salomone; nel 1914 i britannici le occuparono e le diedero ai neozelandesi di cui furono mandato entro la SdN (e poi amministrazione fiduciaria sotto l’ONU) dal 1920 sino al 1962..sono una Repubblica/Monarchia sotto un Capo tribale a vita (poi cambierà) la cui effigie è presente sulla moneta da 1 tala
    5.le Samoa americane sono sotto sovranità USA dal 12/4/1900 in base al citato trattato del 1899..all’epoca il potere USA inaugurò il suo governo proclamando la più stretta segregazione razziale che privò di ogni diritto gli indigeni samoani (e i pochissimi neri che allora servivano, come fuochisti, sulle navi USA)..quei tempi sono per fortuna finiti ma l’atmosfera resta coloniale..i samoani americani si eleggono dei governatori ma non sono cittadini USA a differenza dei portoricani
    6.Singapore è una città-stato indipendente dal 1965, grazie al saggio e acuto governo di Lee Kuan-Yew; quando il 31/8/1957 la penisola malese divenne indipendente col nome di Malaya (e a Wellington ho visto il ricordo dei soldati neozelandesi utilizzati da Londra per sedare la rivolta comunista nei ‘50..il PC malese, di soli cinesi, obbediva a Mao), Singapore restò britannica; nel 1963, e precisamente il 16 settembre, la Malesia divenne Malaysia -nome ufficiale tuttora- incorporando il Borneo britannico (Sabah), il Sarawak britannico (anch’esso nell’isola del Borneo dove oltre alla vasta parte indonesiana nota come Kalimantan e con capoluogo Pontianak vi è anche il sultanato del Brunei, con capitale Bandar Seri Begawan) ma anche Singapore..Soekarno (Sukarno), presidente indonesiano in ottimi rapporti con Mao (ma anche con l’URSS), non la prese bene e proclamò la konfrontasi contro la Malaysia, la guerra parve imminente..questa fu una delle cause che spinsero gli USA ad appoggiare con ogni mezzo il golpe che nel 1965 eliminò in modo cruento il PKI (PC indonesiano) ed esautorerà Soekarno in favore del gen. Soeharto (Suharto), de iure Capo di Stato dal 1967..sempre nel 1965 (ma un po’ prima) con astuzia orientale, Lee Kuan-Yew si fece espellere dalla Malaysia e divenne indipendente, nacque allora lo Stato di Singapore con lingua dominante l’inglese e altre 3 lingue ufficiali (il cinese; il malese; il tamil)
    VARIE
    nelle Samoa gli abitanti sono religiosissimi..è pieno di chiese, anche cattoliche (con il Sacro Cuore), ma soprattutto protestanti “classiche” ed evangeliche;
    nelle Samoa americane alla partenza c’era ressa per l’arrivo di un pastore evangelico con la folla dei suoi fan che lo stava attendendo;
    Australia e Nuova Zelanda sono secolarizzate, ma vi sono molte chiese protestanti e anche cattoliche,,,gli irlandesi sono dappertutto, ma in Nuova Zelanda vi sono molti ulsteriani, protestantissimi (in Australia gli irlandesi sono cattolici)
    da un esame autoptotico ho notato che gli anglicani di Melbourne sono cattolicizzanti (la cattedrale di Saint Paul è più cattolica delle chiese cattoliche dopo il Concilio, piena di immagini !), gli anglicani di Sydney sono “centristi” (e infatti fanno riferimento al 1662 BCP che non è una sigla esoterica ma è il Book of Common Prayer del 1662 un po’ più vicino a Roma di quello di Elisabetta del 1563 ma ancora abbastanza protestante) laddove gli anglicani di Wellington sono molto protestantizzati, le loro chiese sono spoglie e “bibliche” come amano dire…vi sono molte chiese metodiste, del tutto “bibliche” (nessuna immagine, un passo dell’Antico Testamento e un pastore che declama) e prive di “rimasugli” del “papismo” (che è un’accusa per loro paragonabile a quella di “fascismo” qui :D), alcune delle quali con servizi in tongano, figiano e samoano per gli emigrati
    a Singapore vi sono pagode per i cinesi e moschee per i malesi, più alcuni tempi indù..vi sono anche chiese, protestanti e cattoliche
    a Melbourne ho visto imponenti manifestazioni per la Palestina
    nelle Samoa le donne portano i fiori all’orecchio e sono socievoli,
    nelle stesse Samoa, vedendomi non sposato, tutti volevano procurarmi una moglie 😀
    in tutti questi Stati i cinesi sono dappertutto (a Singapore sono la maggioranza !), Xi in quei luoghi pare già aver vinto !
    In tutti questi Stati, tranne le Samoa americane, si guida sulla sinistra che per loro è la normalità
    i taxisti di Uber (che a Singapore non c’é..vi è Grab) sono autoctoni a Singapore, indopakistani in Australia e Nuova Zelanda (ho trovato un egiziano in Australia);
    nelle Samoa americane un taxista mi ha raccolto e portato gratis in hotel;
    nelle Samoa, dall’aeroporto ad Apia si fa alla buona, scordatevi i tassametri !..ho fatto 3 corse, ho pagato 80 tala (28 E) la prima volta, 70 tala (22 E) la seconda e 50 tala (16 E) la terza, sempre in contanti..almeno sono riuscito a scendere
    spero di non avervi annoiato troppo

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ habsburgicus

      👍👍👍👍

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Ros scrive:

      Ti ri-ringrazio habs😄
      Bellissimo!

      Ros

    • PinoMamet scrive:

      “nelle stesse Samoa, vedendomi non sposato, tutti volevano procurarmi una moglie 😀 ”

      Io ci avrei fatto un pensierino!
      Prossima volta portami con te 😉

    • roberto scrive:

      habsb

      avventura fantastica!

    • Ros scrive:

      @habs: “…nelle Samoa le donne portano i fiori all’orecchio e sono socievoli,
      nelle stesse Samoa, vedendomi non sposato, tutti volevano procurarmi una moglie 😀…”

      hai presente Oskar Kokoschka?
      (Mörder, Hoffnung der Frauencon, Orpheus und Eurydike…)

      Oskar Kokoschka con l’Alma Mahler?
      e il loro grande amore❤❤❤

      https://www.artribune.com/arti-visive/arte-moderna/2020/08/intervista-immaginaria-alla-bambola-assassinata-da-oscar-kokoschka/

      https://restaurars.altervista.org/oskar-kokoschka-e-la-bambola-una-storia-di-amore-e-ossessione/

      Col link sotto, e il dettosopra, ci risparmieremmo un sacco di fastidi,
      pensaci una volta o l’altra😎😀😁
      https://realsexdoll.it/

      “Le isole dell’Eden. Ieri e oggi tra mito e realtà nei Mari del Sud”
      di Massimo Dini e Rossella Righetti, c’è tantissimo su quello che racconti e hai, beato te, toccato con mano.

      …evangelisti nelle Samoa, a Tonga e intorno?
      E’ maggioranza bulgara bigotta;
      e pieno zeppo a quanto pare!

      I puritani in pieno flamboyanti di fiori d’Ibisco e maiale arrosto in foglie di banano cucinato fronte al mar turchese😀
      https://www.anobii.com/it/books/le-isole-dell-eden/9788871081298/01327146816a27ee20

      …ed eravamo ancora nel ’96!

    • Ros scrive:

      habs “…spero di non annoiarvi…”

      ti mi ci prendo da qui l’abbrivo, che mi vale soprattutto per me,
      che E’ cosa ovvia😊😋😋,

      ME! grafomane compulsivo mannaro della notte
      e del Twilight vampiro Byroniano-Polidori,
      con la luna vuota e piena che è uguale:

      Dunque, che cominciamo😋😊😉:

      “A sinistra della destra di Umberto Eco”
      Scritto quando uscì il Nome della rosa.

      Chi si recasse in visita al monastero euchessino di Perpandour, sette pietre miliari a est di Clermont Ferrand, noterebbe, in condizioni di luce favorevoli, che al settimo capitello del frontale, contando da destra a sinistra,
      manca il caratteristico fregio raffigurante l’apparato digerente della badessa Pierina di Cloe-Sassonia.

      Perché?
      Non ne ho la più pallida idea.

      Era solo una maniera come un’altra per iniziare l’articolo.

      Allo stesso modo, seguendo il mio uzzolo,
      avrei potuto stracciarvi le palle con un paradosso di Lewis Carroll,
      per esempio la sua geniale constatazione
      che quando un orologio è fermo il tempo prosegue ugualmente il suo corso.

      Oppure intrattenervi sulle ultime speculazioni dell’astrognomica
      o della fisiometrica,
      dalla teoria delle frattaglie di Herbert Levi-Schnasch
      a quella del detto non-detto di Helmut Kitzwer a quella del Totip, o della “ics implosa” di Beppe Lojacono.

      O ancora,
      come feci tre anni fa con un gruppo di facchini di Liverpool,
      tentare di capire come mai nel cockney significato e significante spesso coincidano,
      come potei intuire quando mi percossero con singolare vigore il cranio con i loro pesanti rampini di ghisa, chiamati “bonk”.

      Ugualmente, è vero che avrei anche potuto restarmene zitto, scelta non priva di vantaggi se non avessi l’incarico di rispondere a una domanda:
      è vero che l’87 sarà l’anno della sinistra?

      Una premessa.
      È solo per negazione approssimata, almeno a partire dal quarto libro del “Corpus immanis” di Eufrasio di Geostata, che la cultura occidentale stabilisce la verosimiglianza dei concetti.

      Così il concetto di sinistra affiora nell’immaginario collettivo proprio come il personaggio di Coccodemo nei “Paralipomeni” del Montalembert.
      Coccodemo, fino allora mai nominato, prende contorni e vigore psicologico solo verso il settantesimo capitolo, quando l’autore, che si è decisamente rotto, non ha più voglia di raccontarci che cosa fanno gli altri personaggi.

      Allo stesso modo in Alice le macchie di marmellata d’arancia sul grembiulino di Alice cominciano a esistere solo quando Alice si sbrodola.

      Altrimenti non esisterebbero.

      È a partire da questa non-essenza del mancante, del resto, che Lewis Carroll costruì un altro suo celebre paradosso, quello, appunto, dell’impossibilità di macchiarsi di marmellata il grembiulino qualora dovessero mancare vuoi la marmellata vuoi il grembiulino.

      Ma a noi, diranno a questo punto i lettori, che ce ne frega?

      Niente.

      Ma intanto io mi sto divertendo un casino.

      E in secondo luogo la teoria di Lallo Hag sui ricorsi dell’insignificante, oltre ad aver permesso ai miei allievi di trovare uno straccio d’argomento per la tesi di laurea,
      ci permette di capire che è sempre inevitabile arrivare a una conclusione,
      anche se voi preferireste buttarvi dalla finestra piuttosto che continuare a seguirmi.

      Brappo, il giullare monco dei “Burinalia”, chiamava sinistra la propria mano sinistra pur non possedendo la destra.

      Ciò non toglie che, se anche avesse conservato l’uso della destra, avrebbe ugualmente chiamato sinistra la sinistra.
      Il significante opposto, sia concreto o solo concettuale, è comunque decisivo.

      Sto godendo come una vaporiera.

      E siamo arrivati non dico al punto, ma a uno dei tanti punti possibili

      (gli altri ve li dico dopo, tutti).

      In semiologia, come già in materistica e in protoquantica, destra e sinistra sono solo convenzioni logiche.

      E in fin della fiera, di fronte alla prospettiva che destra o sinistra possano momentaneamente prevalere nel buffo e arbitrario gioco della storia, io mi sento nel medesimo spirito di fra’ Gino.

      L’anacoreta del quarto secolo che un giorno si lavava il piede destro e il giorno dopo il sinistro, di modo che ogni due giorni fosse matematicamente certo che non puzzassero.

      Sopra la porta della sua dimora aveva scritto in sanscrito, greco, latino, arabo, aramaico, fenicio e valbrembano una delle poche massime che ha davvero consentito alla cultura occidentale di attraversare indenne guerre,
      pestilenze, stragi, persecuzioni,
      torture, inquisizioni, ammazzamenti e rivoluzioni:

      “sono cavoli vostri”.

      Michele Serra: “44 falsi”😁😎😂

      https://www.anobii.com/it/books/44-falsi/9788807811876/01594f679d71eb1110

  35. Miguel Martinez scrive:

    Giuro che non mi paga né la Lega né il governo d’Israele per dirvi che il Liceo Classico Michelangelo di Firenze stanotte ha avuto una “Occupazione Transfemminista” in solidarietà con la Palestina, con i Curdi (con la “c”), contro il patriarcato (“uccisione di 106 donne radicata in questa società capitalista”) e pure contro l’aumento di ore di PCTO (ex-alternanza scuola lavoro).

    🙂

  36. habsburgicus scrive:

    noi italiani talora siamo privilegiati 😀
    Xi ci ha esentato unilateralmente dal visto per 1 anno ! insieme a noi, tale privilegio lo hanno solo francesi, tedeschi, olandesi, spagnoli e malesi (sic !)…lussemburghesi, portoghesi, belgi NO
    http://it.china-embassy.gov.cn/ita/lqgz/202311/t20231125_11187001.htm
    mi sa che a questo punto dovrò, se possibile in primavera, andare a vedere la Cina 😀 😀 😀 per vedere di capirci qualcosa e di cero mi confonderò ancora di più 😀
    ero indeciso fra India e Cina (ho un visto elettronico indù, multiplo e inutilizzato, che scadrà nell’estate 2024) ma a questo punto ubi maior minor cessat 😀 😀 la Cina è anche più sicura dal punto di vista sanitario (credo), almeno il Nord
    è il caso di dire, parafrasando una frase ben nota ai tempi di Mao, “Gloria eterna al Presidente Xi” ! 😀 😀 😀

  37. habsburgicus scrive:

    laddove la Cina apre (vedi sopra) e Putin apre un po’ (nuovo visto “facile” online a differenza del visto “difficile” di tipo sovietico che ho ancora dovuto fare io quest’estate), la Finlandia chiude 😀 😀
    https://raja.fi/en/measures-to-stop-illegal-entry

    i finnici hanno chiuso 7 posti doganali con la Russia (a Vaalimaa ci passai anch’io da ragazzo nel 1987 arrivando in auto dall’allora Leningrado) e mantengono solo l’oscuro valico di Raja-Jooseppi, e pure questo per sole 4 ore (10-14 h)
    mondo alla rovescia 😀

  38. Fuzzy scrive:

    https://www.remocontro.it/2023/11/28/accenni-di-tregua-su-gaza-la-guerra-di-netanyahu-colpisce-in-america/
    Negli Stati Uniti gli elettori contano ancora qualcosa? Per certi versi sembrerebbe di sì.
    Almeno finché ci sono le elezioni vicine. Poi non si sa.

    • Fuzzy scrive:

      Siccome ho una visionecdel mondo viziata dal petrolio-centrismo non disdegno alcune tesi complottiste.
      https://www.byoblu.com/2023/11/17/le-due-guerre-delloccidente-grandangolo-pangea/

      Poco di verificabile, comunque, per il semplice annusatore del Web.
      Poi nel tempo si finisce per intuire meglio.
      Ma sarà già troppo tardi

      • il modulo del dissenso informato scrive:

        Non mi sembra complottista spiegare chi ha fatto cosa, chi sta con chi e invece contro chi e quali sono i progetti e gli interessi reali in gioco.
        In buona parte verificabile, talvolta apertamente dichiarato.

        • Fuzzy scrive:

          Modulo
          “In buona parte verificabile”
          Il problema per quanto mi riguarda, è che Dinucci non mette link nei suoi articoli e raramente cita una documentazione.
          Poi verificare, almeno per me, diventa complicato.

  39. Miguel Martinez scrive:

    Come era prevedibile (e tra qualche obiezione di politici israeliani che considerano sbagliato il momento):

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/11/27/tregua-con-hamas-ma-il-governo-disraele-e-pronto-a-stanziare-nuovi-fondi-per-le-colonie-illegali-in-cisgiordania-borrell-sconvolto/7366174/

    ” il consiglio dei ministri di Tel Aviv voterà infatti una proposta di bilancio che al suo interno prevede stanziamenti per la costruzione di nuove colonie illegali nei Territori occupati, in violazione delle risoluzioni Onu sui confini antecedenti al 1967: circa 121 milioni di euro per attività connesse allo sviluppo delle colonie.

    Da quanto emerge dalla documentazione ufficiale mostrata su Twitter da Itay Epshtain, consulente del Norwegian Refugee Council, dei 121 milioni di euro, circa 23 milioni saranno destinati alla costruzione di insediamenti, 9,5 milioni a operazioni che lui definisce di “ricerca e distruzione di aiuti umanitari finanziati dall’Ue nell’Area C della Cisgiordania”, 7,3 per le accademie militari nei Territori occupati, 343mila euro per l’espansione degli insediamenti israeliani a Hebron e oltre 80 milioni per rifornire di armi i coloni e i loro “squadroni di guardia civile”, come più volte richiesto dal ministro per la Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir.”

  40. Miguel Martinez scrive:

    ““ricerca e distruzione di aiuti umanitari finanziati dall’Ue nell’Area C della Cisgiordania”” (” for ‘search and destruction’ of EU-funded humanitarian aid in the West Bank’s Area C.” https://bnn.network/international-relations/israels-budget-proposal-for-new-settlements-draws-international-criticism-amid-ceasefire/)

    Forse roberto ci può aiutare a capire meglio questa voce.

    • roberto scrive:

      miguel

      “search and destruction’ of EU-funded humanitarian aid in the West Bank’s Area C….Forse roberto ci può aiutare a capire meglio questa voce”

      e come potrei?
      credo che in italiano si tradurrebbe “ricerca e distruzione di aiuti umanitari nell’aria C della cisgiordania, finanziati dall’Unione europea”

      ma non ho nessunissima idea delle discussioni sul bilancio israeliano 🙂
      posso solo dirti che borrel ha rilasciato una dichiarazione abbastanza arrabbiata sul finanziamento ai nuovi insediamenti

      piuttosto, capisci i miei dubbi sull’utilità/opportunità dell’aiuto umanitario europeo? ripeto quanto detto: l’UE come fa sbaglia, quindi perché fare?

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ francesco

        “tanto”

        La piangina dell’antisemitismo sta diventando persino più inflazionata di quella del fascismo 😉

        Ciao!

        Andrea Di Vita

  41. Peucezio scrive:

    Roberto,
    “ma… entri in una casa di civili che stanno cenando (magari dopo averli spiati per chissà quanto tempo), ammazzi il neonato, violenti la madre, uccidi il padre e rapisci la nonna…per me sei una bestia a qualsiasi latitudine, non vedo perché Hamas debba fare un’eccezione a questa regola”

    Non vedo il passaggio logico.
    Certo che le cose che dici sono orrende, ma in geurra si sa che si fanno, le hanno sempre fatte tutti.
    Hamas quindi non è più cattiva o inumana. Fa la guerra.

    Sui due pesi e due misure,
    proprio perché tutti fanno le porcherie, io guardo a due cose, che, al di là dell’aneddotica più o meno impressionante o grandguignolesca, come diceva Z., sono le cose sostanziali:

    1) il numero di vittme,
    2) le ragioni di base.

    Sul primo punto, da sempre, la situazione mi sembra fin troppo chiara.
    Sul secondo, chi sta in casa sua e viene cacciato da uno che viene da fuori per conto mio ha ragione, chiunque sia.

    Il resto, ripeto, è aneddotica e l’aneddotica non m’interessa.

    • roberto scrive:

      peucezio

      “Non vedo il passaggio logico”

      ok, pazienza.
      davvero non capisco di cosa ci sia così complicato da capire e non è nemmeno vero che “l’hanno sempre fatte tutti” (sennò ogni singolo soldato sarebbe un criminale di guerra, cosa che credo non abbia mai sostenuto nemmeno il più pacifista dei pacifisti)

      • Peucezio scrive:

        Non ogni singolo soldato.
        In ogni esercito e in ogni guerra ci sono gli eccessi. Che non significa che vi partecipi il 100% dei soldati.

        Considera anche che gli eserciti regolari hanno più mezzi, più regole, hanno un po’ meno bisogno di commettere atrocità o le fanno in modo più indiretto.

        Riapriamo una vecchia discussione.
        Io non trovo meno grave far morire dei bambini in ospedale perché le icubatrici non hanno l’elettricità, che sgozzarli di persona.
        E trovo moralmente più ripugnante chi uccide bambini senza vederli in faccia, perché fa la stessa cosa senza affrontarne l’orrore direttamente, quindi è un verme, è infinitamente più ripugnante.
        In ogni caso, sul piano delle conseguenze è la stessa cosa.
        O, meglio, non è la stessa cosa, perché parliamo di bambini ancora nati e ancora più piccoli e indifesi e soprattutto perché uccidere dieci volte più persone è dieci volte più grave.

        No, Roberto, non mi convincerai mai del fatto che uccidere dieci persone è più grave di ucciderne cento solo perché i dieci sono più ricchi, puliti e profumati e perché hanno il privilegio di essere nati in una società in cui possono andare a votare.

        • roberto scrive:

          peucezio

          ” uccidere dieci persone è più grave di ucciderne cento solo perché i dieci sono più ricchi, puliti e profumati e perché hanno il privilegio di essere nati in una società in cui possono andare a votare.”

          ho mai sostenuto una cosa del genere?
          io ripeto costantemente che quando si discute con qualcuno, specialmente se ha idee molto diverse, sarebbe bene attenersi alle cose che l’interlocutore dice

          • Peucezio scrive:

            Sì, ma io non vedo che tu scrivi insistentemente per stigmatizzare i bombardamenti di Israele, mentre sono settimane che scrivi insistentemente per stigmatizzare l’azione di Hamas.

          • Peucezio scrive:

            Liberissimo, per carità.
            Ma capisci bene che è molto indicativo di quello che uno pensa l’insistenza con cui parla di una cosa rispetto a un’altra.

    • roberto scrive:

      peucezio

      “Sul secondo, chi sta in casa sua e viene cacciato da uno che viene da fuori per conto mio ha ragione, chiunque sia.”

      giusto per curiosità, ma allora perché nella partita di calcio Russia vs Ucraina tifi per la russia?

      in fin dei conti ci sono ucraini che da un giorno all’altro si sono trovati…nemmeno scacciati da casa, proprio senza casa

      • Peucezio scrive:

        Cioè i russi stanno deportandi gli ucraini via dall’Ucraina…?

        • roberto scrive:

          beh peucezio,
          la russia ha invaso l’ucraina si o no?

          e per favore prima di rispondere tieni presente che ho amicizie trentennali che sono scappati da kharkiv sotto le bombe e non hanno più casa….

          • Peucezio scrive:

            Le guerre di invasione ci sono sempre state.
            Un popolo invaso non è necessariamente un popolo oppresso.
            Peraltro la Russia ha invaso una piccola parte dell’Ucraina e anche da quella piccola parte non mi sembra abbia deportato gli abitanti.
            Anche perché molti di essi sono russofoni e la Russia è entrata lì anche per difenderli dallo stato ucraino.

            Non vedo proprio la pertinenza del paragone.

            Allora, quando lo stato ucraino non esisteva, cioè per tutta la storia umana tranne due brevissime parentesi, gli ucraini erano senza terra e cacciati da casa loro?
            Come gli indiani d’America?

            E se a un certo punto la maggior parte degli abitanti del nord Italia fossero diventati indipendentisti padani e lo stato italiano avesse impedito loro la secessione, sarebbero come i palestinesi o gli indiani?

            • Francesco scrive:

              Sì!!!

              lo ho sempre sostenuto e con la massima serietà.

              🙂

              PS Un popolo invaso non è necessariamente un popolo oppresso.

              mica vero, se è stata necessaria un’invasione è perchè dovevi/volevi opprimerlo. sennò che bisogno c’era?

              • Peucezio scrive:

                Francesco,
                quindi lo sbarco in Sicilia e ad Anzio gli americani lo hanno fatto per opprimerci.

                Secondo me sì, ma molti italiani non sarebbero d’accordo.

              • PinoMamet scrive:

                “Secondo me sì, ma molti italiani non sarebbero d’accordo.”

                Lo sbarco di Anzio e in Sicilia lo hanno fatto per necessità strategiche, e non vale la pena parlarne troppo in questo contesto.

                Invece che l’Italia sia entrata nella NATO fa sicuramente comodo agli USA, che fanno la parte del leone, inutile nasconderselo, ma ne ha tratto beneficio anche l’Italia- e mica poco.

                Youtube mi segnalava qualche giorno fa un interessante (per chi ha parenti aviatori, almeno 😉 ) documentario sull’aeronautica sovietica e come è evoluto il suo sistema di addestramento (in parallelo con quello americano, e in base a esperienze simili, ma non dovaghiamo).

                Beh, salta fuori che uno dei responsabili del programma dei “top gun” sovietici era un ucraino, e immediatamente dopo l’indipendenza dell’Ucraina non solo è stato ai vertici delle nuove forze armate, ma anche uno dei principali fautori dell’entrata ucraina nella NATO…

                dopo una vita passata a combatterla dall’altre parte.

                certo non perché voleva un’Ucraina “oppressa dall’America”, quindi… ma perché magari pensava che il suo paese ne avrebbe tratto dei vantaggi.

                (Per i maligni- non io: anche perché non la voleva “oppressa dalla Russia”…)

              • roberto scrive:

                pino e chi interessa

                “dopo una vita passata a combatterla dall’altre parte.”

                in lussemburgo a qualche minuto di bici da casa mia c’è una agenzia della nato, che si occupa di rifornimenti, quindi nel quartiere in cui vivo non è raro trovare persone che lavorano alla NATO

                ebbene uno dei miei ex vicini (ex perché è ormai in pensione ed è tornato a casa) era un generale ungherese molto simpatico che quando ci siamo conosciuti, davanti ad una birra mi fa ridendo “ma ci pensi? ho passato tutta la mia vita a combatterli e adesso preparo appalti per loro” e giù una risata

            • PinoMamet scrive:

              Gli indipendetisti padani esistono, sono mezza dozzina, e si costruiti un ridicolo tank, e hanno sventolato una bandiera- e sono stati condannati.

              Figuriamoci se avessero ammazzato bambini e stuprato ragazze…

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Invece di parlare di padani e altri figuranti, parliamo di altoatesini: ricordo che li teniamo dentro foraggiandoli con soldi e autonomia. Perché avevano iniziato a mettere le bombe.
              Se domani non dovessimo più permetterci di garantirgli soldi e autonomia, non sono sicuro che saranno più tanto neutrali nei confronti del tricolore.

              • Ros scrive:

                @Mauricius “altoatesini”

                mio padre fece 18 mesi di servizio militare a Bolzano nel ’58, mi raccontava che era considerata vera e propria zona di guerra e massima allerta.

                Sia lì nel sud Tirolo che nei confini istriani.
                Non ci si scherzava mica lì a quei tempi!

              • PinoMamet scrive:

                Ci accompagnai una gita scolastica, due anni di seguito (fanno tedesco, era il primo anno delle superiori e non potevano andare molto lontano…)

                un anno trovai a fare la guida un signore pesantissimo.
                Le guide turistiche maschi di età pensionabile non si reggono.

                un altro anno, sempre pensionato maschio, ma più simpatico.
                Mezzo tedesco e mezzo italiano, cioè, papà tedescofono e mamma italofona.

                Insomma, le comunità sono amalgamate in parte, ma mica poi tanto. Italiani presenti quasi solo in città, specialmente nella parte nuova, fascista.

                Ma soprattutto, noi nell’Italia italofona ci raccontiamo che l’Alto Adige è una regione italiana a statuto speciale, dove sono garantiti i diritti della minoranza linguistica tedesca.

                Nella sua versione, diventò che il Sud Tirolo è una regione autonoma, che ha (parole sue) “accettato la Costituzione italiana”, ma per il resto si gestisce da sola…
                che è un po’ diverso (e mica troppo esattissimo, ma se li fa contenti…)

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ roberto

            “amicizie trentennali”

            Questo mi fa capire molte cose.

            Ricordo che uno dei primissimi episodi di cronaca nera che si verifico’ a Roma dopo l’arrivo dei profughi Ucraini fuggiti a seguito dell’attacco di Putin fu una rissa fra alcuni di questi profughi e dei loro connazionali che erano scappati in Italia negli anni precedenti a seguito dei bombardamenti del Donbass da parte di Kiev.

            Aveva ragione il cardinal Martini (altro prete con cui mi tocca concordare 🙂 ): molti dei nostri problemi deriva dalla nostra cecità nei confronti del dolore degli altri.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “beh peucezio,
            la russia ha invaso l’ucraina si o no?

            e per favore prima di rispondere tieni presente che ho amicizie trentennali che sono scappati da kharkiv sotto le bombe e non hanno più casa….”

            Un conto è il rapporto tra enti collettivi (gli Stati sono quello) e un conto i rapporti tra lo Stato e la popolazione che le è soggetta.
            La mente umana, però, è strana e tendiamo facilmente ad antropomorfizzare le cose come gli enti collettivi (“povera Russia/Ucraina!” a seconda delle preferenze) e a reificare le persone.

            Allo scoccare del cessare il fuoco i tuoi amici torneranno a casa loro (se è intera e gli auguro di sì), mentre i palestinesi di cui non te ne frega un cazzo perché non sono amici tuoi rimarranno sempre nel campo profughi perché i coloni si sono insediati dove prima c’era casa loro.
            E no, la Russia non ha potenziale demografico per colonizzare alcunché.

      • Peucezio scrive:

        E vi si stanno insediando in massa?

        • Francesco scrive:

          Peucezio scusa ma che cazzo di domande sono?

          Quando i sionisti sono arrivati in Palestina, hanno trovato degli Ebrei che vi vivevano e quelli mica li hanno cacciati.

          I Russi hanno trovato dei cittadini ucraini che sono etnicamente russi e che vogliono vivere in Russia e con quelli credo vadano molto d’accordo. Ma ci sono anche tutti gli altri cittadini ucraini, e quelli o sono fuggiti o devono sottomettersi. E fingere di non essere ucraini.

          Quando si usano due pesi e due misure sarebbe meglio far finta di nulla, mi sa.

          • Peucezio scrive:

            Cosa vuol dire “devono sottomettersi”?
            A che cosa?
            Quindi sono stati sottomessi fino al 1991?
            E gli italiani del sud erano sottomessi prima o dopo Garibaldi?
            Cioè sono stati oppressi dai biechi Borboni oscurantisti e di origine straniera (come se i Savoia fossero di origine italiana) e liberati dai patrioti garibaldini o erano felici sotto sovrani illuminati e sono stati oppressi dai terribili piemontesi invasori?

            Capisci da te che ognuna di queste due versioni ha degli elementi di verità.

            Ma le identità hanno sempre una componente di arbitrarietà.
            Gogol’ non era russo? Era ucraino? E che vuol dire, cos’è l’Ucraina?
            Perché un ucraino non è russo e un veneto è italiano? La Serenissima è stata una nazione per secoli, l’Ucraina no, è una creazione artificiale di qualche erudito sette-ottocentesco realizzatasi grazie ai bolscevichi.

            • Francesco scrive:

              In effetti io un criterio ce l’avrei, ed è la volontà della maggioranza del popolo in questione.

              So che è una china pericolosa ma la preferisco di gran lunga alla intangibilità assoluta delle frontiere e alla santificazione degli esiti delle guerre.

              Sull’oppressione dei terroni a opera dei polentoni e delle cricche politiche terrone non credo valga neppure la pena di parlare. Sono scorsi fiumi di sangue nella repressione.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “In effetti io un criterio ce l’avrei, ed è la volontà della maggioranza del popolo in questione.”

                Citando a memoria cifre che dovrei ricontrollare…

                Tra il Libano e il Sinai, ci sono circa 7 milioni di ebrei e 9 milioni di nativi palestinesi.

                Qual è il tuo criterio in questo caso?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Qual è il tuo criterio in questo caso?”

                Prendi tutti gli ebrei e qualche milione di palestinesi e dai a questa frazione della popolazione la cittadinanza con diritto di voto, in modo tale che gli ebrei siano la schiacciante maggioranza.
                Ed ecco cosa decide la maggioranza.

              • Peucezio scrive:

                Francesco,
                “In effetti io un criterio ce l’avrei, ed è la volontà della maggioranza del popolo in questione.”

                Autodeterminazione dei popoli.
                Sacrosanto, ineccepibile.

                In teoria.

                In pratica c’è un piccolo problemino.
                E cioè che per farlo devi decidere chi sono i “popoli”.

                Il mio condominio non lo è, d’accordo. Anche se votiamo l’indipendenza all’unanimità, non possiamo diventare indipendenti: mi pare autoevidente.

                Milano lo è?
                Se il 50% + 1 dei milanesi votasse per l’indipendenza dall’Italia avrebbe diritto a costituire un nuovo stato?
                San Marino è molto più piccolo e meno popoloso.

                E la Lombardia? E la “Padania”?

                Qual è il limite?
                È nella superficie, nel numero di abitanti…?
                Nella storia, nella lingua…?

                Ma chi stabilisce quali sono lingue e quali sono dialetti?
                Il milanese è un dialetto (ma ha avuto Carlo Porta, ecc.).
                Il lombardo è un dialetto.
                L’italiano settentrionale è così simile al toscano da poterlo considerare dialetto rispetto a quest’ultimo?
                Direi di no. Ma nell’Italia settentrionale il toscano è lingua tetto, lingua veicolare da quasi sette secoli, mentre non esiste una koiné italiana settentrionale.

                Insomma, cos’è un popolo e cosa lo definisce?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Insomma, cos’è un popolo e cosa lo definisce?”

                Spesso è vero.

                Nel caso del Sudtirolo, è molto semplice.

                Ci sono gli immigrati italiani e i nativi tirolesi. Che non sono “tedeschi”, sono tirolesi e basta. Che hanno una propria lingua (quasi incomprensibile a un tedesco, ma del tutto incomprensibile a un italiano) e una marcata, chiara cultura propria. Di montanari contadini, certo con qualche affinità con i trentini (che spesso si considerano tirolesi di lingua italiana anche loro), ma con nulla affinità con la cultura “italiana” in generale.

                Il fascismo ha colonizzato la città di Bolzano, offrendo un sacco di privilegi in stile israeliano ai coloni, ma per il resto il confine è ancora abbastanza chiaro.

                Ora, dopo la rivolta armata dei sudtirolesi, i democristiani italiani hanno scelto una politica saggia di compromesso, per cui oggi probabilmente i sudtirolesi hanno un certo interesse a restare in Italia, e non hanno una particolare identità “austriaca”.

                Ma immagino che se avessero un po’ meno soldi pubblici, e potessero unirsi con il Tirolo del Nord e dell’Est, lo farebbero subito.

                Insomma, è uno dei pochi casi in cui è facile definire un “popolo”.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ peucezio

                “cos’è un popolo e cosa lo definisce?”

                Ci sono, che io sappia, due distinte risposte a questa domanda. Entrambe presuppongono che ad un popolo corrisponda in modo univoco una patria, e definiscono quest’ultima.

                Una risposta è quella di Alessandro Manzoni: la Patria è tale perché è ‘una d’arme, di lingua e d’altar’. Unità di religione, di lingua e di naja fanno la patria, il popolo è composto da coloro che partecipano di questa unità. E’ la visione risorgimentale e più in generale romantica del 1848.

                Vantaggi: predicando l’unità rafforza, perché appunto l’unione fa la forza. Senza l’unione, come dice appunto Mameli, ‘noi fummo da secoli calpesti e derisi perché non siam popolo, perché siam divisi’. Una conferma moderna delle parole di Mameli sono i Curdi.

                Svantaggi: ha spinto gli Ungheresi a scannarsi coi Croati favorendo così il permanere al potere di Francesco Giuseppe. Più in generale ha scatenato i nazionalismi favorendo la propaganda guerrafondaia anche in tempo di pace. E che trascura completamente gli esempi di Svizzera e Canada, tanto che Mazzini parlava di ‘impotenza della Svizzera’.

                La seconda risposta è quella di Paul Lagarde, patriota Tedesco (!) nonostante il nome, citato da Thomas Mann nelle sue ‘Considerazioni inattuali’. La Patria é ‘la memoria condivisa’, e il popolo è l’insieme delle persone che ,condividono tale memoria.

                Ciascun popolo ricorda le cose sue, naturalmente, e tipicamente le disgrazie, il cui ricordo è maggiormente indelebile. Per gli Israeliani la Shoah, per i Palestinesi la Naq’ba, per gli Ucraini lo Holodomor, per il Russi l’Operazione Barbarossa, per gli Italiani il Piave ecc.

                Vantaggi: non esalta particolarmente il nazionalismo né facilita particolarmente la propaganda guerrafondaia.

                Svantaggi: mette a fondamento del popolo un’eterno desiderio di rivalsa per le ingiustizie che si ricorda di aver subito, passando sotto silenzio quelle inflitte agli altri.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                “per gli Italiani il Piave ecc.”

                Per gli italiani semmai le vittorie ai Mondiali di calcio e le canzoni che diventano nazional-popolari (“ma il cielo è sempre più blu”, “notte prima degli esami”, “com’è bello far l’amore da Trieste in giù”).

                E lo dico per lodarli!

              • Ros scrive:

                @Andrea Di Vita: “…La seconda risposta è quella di Paul Lagarde… La Patria é ‘la memoria condivisa’, e il popolo è l’insieme delle persone che ,condividono tale memoria… e tipicamente le disgrazie…
                …Vantaggi: non esalta particolarmente il nazionalismo né facilita particolarmente la propaganda guerrafondaia.

                Svantaggi: mette a fondamento del popolo un’eterno desiderio di rivalsa per le ingiustizie che si ricorda di aver subìto…”

                Mi suona bene la seconda di Lagarde.
                Ma la “memoria condivisa” non è fatta solo e per forza di disgrazie, di ingiustizie.

                Di quello che Nietzsche condannava come massima debolezza:
                il Risentimento dei Ciandala, dalit e sudra paria dell’ Anticristo.

                Risentimento che fa sempre d’un sentire da sfigati e poveri becchi fatti cornuti.

                No?😀

                La “Memoria Condivisa” la vedrei più come Cultura, costumi; comunanza.
                Folklore e storia in senso lato.
                l’inconscio-conscio collettivo popolare
                di Michail Bachtin:
                https://it.m.wikipedia.org/wiki/L%27opera_di_Rabelais_e_la_cultura_popolare

                Cose belle insomma, mica la SFIGA!

                La sfiga e la vendetta agognata e a denti stretti in’acidita, livida, delle patriette sfatte bastonate a mo’ di Montecristo

                PS.
                L’Italia l’ha fatta più la condivisione di veneti, laziali, sardi, marchigiani, campani e siciliani…
                La prima che hai citato di Manzoni.
                La condivisione stretta assieme nella morte delle fetide trincee della prima Grande guerra,

                più che il Risorgimento e Garibaldi…

                Senza la Grande guerra non si sarebbero fatti manco, per quel poco e forse male, gli italiani.

                Manco il Fascismo ecumenico ad unire, a dirla tutta,
                ne sarebbe potuto venire fuori senza Vittorio Veneto e il Piave

              • Ros scrive:

                PinoMamet: “…le canzoni che diventano nazional-popolari (“ma il cielo è sempre più blu”, “notte prima degli esami”, “com’è bello far l’amore da Trieste in giù”)…”

                Concordo in pieno; questo volevo dire.

                Bachtin e la cultura “bassa” popolare.

                “Bassa” in senso Magno e inverso😀

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ roberto

        “Ucraina”

        Ah, beh, guarda, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

        a) perché per otto anni i russofoni del Donbass sono stati bombardati dalle artiglierie dei nazisti che leggono Kant?

        b) perché al di fuori del Donbass i filo-Donbass rischiavano di finire al rogo, come a Odessa?

        c) perché a Kiev dal 2014 c’è un governo nato dal rovesciamento violento di un presidente democraticamente eletto che brilla nelle statistiche dell’eliminazione dei giornalisti (fra cui un nostro connazionale) e che si è mantenuto cogli spiccioli che le multinazionali USA hanno speso per il land grabbing (citofonare figlio di Biden)?

        d) perché dal 2014 i rabbini di Leopoli e dintorni hanno preferito zitti zitti quatti quatti prendere la via (!) della Germania? (Ti posso mettere in contatto con chi li conosce)

        e) perché l’eroe nazionale dei nazisti che leggono Kant è il mandante del macello di centomila civili Polacchi di Volinia massacrati tramite smembramento, squartamento, crocifissione alle porte di casa e rogo?

        f) perché i governanti Ucraini hanno promesso che i bambini dei russofoni del Donbass non sarebbero mai andati a scuola e avrebbero giocato solo sottoterra al contrario di quelli Ucraini?

        Ma sul serio, Roberto, ci sei o ci fai?

        Dal 2014 a oggi i minori assassinati in Ucraina fra Zelensky, Putin e Poroshenko sono meno di quelli assassinati a Gaza da Israele in un mese, e tu fai ancora dei paragoni?

        Va bene che lavori all’UE e che l’UE ha appena approvato il dodicesimo pacchetto di sanzioni a Putin quando ancora un po’ e la Von der Leyen si mette a fischiettare “The Fiddler on the Roof” in conferenza stampa…

        …ma un po’ di decenza!

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • roberto scrive:

          andrea

          ah già, dimenticavo che su queste pagine l’azione dei russi è un’opera umanitaria di denazificazione…scusa

          ciao!

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ roberto

            “meritoria”

            Meritoria no.

            Ampiamente prevista da chi volutamente ha creato le condizioni perché si scatenasse, sì.

            https://www.juragentium.org/books/it/chiesa.htm

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            P.S. Comunque che l’UE ignori bellamente la trave sionista di Gaza per strillare solo davanti alla pagliuzza putiniana di Bucha anche di fronte all’indignazione più o meno censurata dell’opinione pubblica dimostra in pieno quanto barbero avesse ragione sul livello di democrazia della stessa UE…

            • roberto scrive:

              andrea

              “barbero ”

              barbero che come ti avevo dimostrato in maniera scientifica, in quell’intervento che tanto ti ha appassionato dimostra di essere un asinello per quanto riguarda il funzionamento della UE

        • Francesco scrive:

          Allora, siccome mi è stato chiesto di parlare per la Verità e non fazioso, rilevo che

          a) è falso
          b) è falso
          c) è ridicolmente falso
          d) non conosco rabbini ucraini, non posso pronunciarmi
          e) è parziale
          f) è propaganda di guerra, contro un nemico che i bambini li deporta in Russia (fonte Avvenire, non il Foglio)

          Davvero Andrea non riesci a trovare menzogne meno miserabili?

          PS a e b sono falsi in quanto il contenuto di verità è di molto inferiore rispetto al contenuto di falsità delle volutamente sintetiche espressioni. trucchetto molto amato dai nostalgici di Adolf, quindi siamo ben allenati ad affrontarlo.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “falso”

            Vabbè, Francesco, se dopo tutta la documentazione che è stata portata anche su questo blog in passato tu continui a ripetere le frottole atlantiste come un Capezzone qualsiasi piantiamola qui e amici come prima.

            Sta di fatto che fortunatamente almeno in Crimea e dintorni gli imperialisti di Washington hanno rimediato l’ennesima battuta d’arresto.

            Per la Palestina i giochi sono ancora aperti.

            Ma anche lì, almeno sul lungo termine e per le ragioni elencate nella mia risposta sopra a Ros, sono ottimista.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

        • PinoMamet scrive:

          Credo che nessuno qua dentro mi sospetterà di simpatia per Zelenski se ricordo che se Putin non avesse deciso l’invasione non sarebbe successo nulla

          La questione dell’ingresso dell’Ucraina nella Nato sarebbe ancora in sospeso (e comunque, se l’Ucraina russa non è una minaccia per l’occidente secondo me, tanto meno l’Ucraina Nato è una minaccia per Mosca: mo’ non è che la Nato vada in giro a scatenare guerre nucleari per sport…)
          i profughi ucraini sarebbero a casa, il gas costerebbe meno, migliaia di russi e ucraini sarebbero ancora vivi e forse, chissà, alle prossime elezioni in Ucraina sarebbe andato su un filo russo.

          Così, per la cronaca.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ PinoMamet

            “se Putin”

            Ricordo sommessamente che a Mosca il cattivissimo Putin stava al governo da molto prima di Majdan.

            E che prima di Majdan, quando ancora a Kiev non si giocava troppo sporco, l’Ucraina e la Russia erano in pace.

            Che i democraticissimi USA (la UE non conta) rimproverino al cattivissimo Putin di essere riuscito a portare a termine la sua Baia dei Porci dopo aver fallito la propria sa tanto di volpe e uva.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • roberto scrive:

              andrea

              ma per rispondere per una volta nel merito a pino

              se l’ucraina fosse entrata nella NATO, quale sarebbe stato concretamente il pericolo per la russia?
              in fin dei conti polonia, estonia, lituania e lettonia sono nella NATO da vent’anni e passa e non mi sembra che nessuno abbia aggredito la russia nel frattempo

              • PinoMamet scrive:

                Infatti

              • Francesco scrive:

                perchè non siete russo-imperiali

                e non capite il loro punto di vista

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ roberto

                “concretamente”

                https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_di_Crimea

                Ciao!

                Andrea Di Vita

                P.S. e prima che tu mi faccia l’obiezione: i Baltici nella NATO non sono minimamente paragonabili all’Ucraina nella NATO, perché il corridoio di Suwałki può essere bloccato in un amen, il Dnepr no. E se mi citi la Finlandia nella NATO, ricordo che persino quell’incapace di Voroshilov è stato capace di vincere da quelle parti.

              • Francesco scrive:

                questo è arrampicarsi sugli specchi!!!!

                perchè una volta parli di missili a testata nucleare, un’altra di considerazioni strategiche dei tempi di Napoleone

                😀

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                “se l’ucraina fosse entrata nella NATO, quale sarebbe stato concretamente il pericolo per la russia?
                in fin dei conti polonia, estonia, lituania e lettonia sono nella NATO da vent’anni e passa e non mi sembra che nessuno abbia aggredito la russia nel frattempo”

                Invece Castro ha stava per aggredire gli Stati Uniti…

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Napoleone”

                Lo so che ti sembra strano, ma molte delle motivazioni delle guerre moderne sono ancora quelle, e non solo in Europa.

                Perché, ad esempio, di tutti gli àscari di Washington sono gli Inglesi ad essere i più accaniti contro Mosca?

                Perché dai tempi della Invincible Armada Londra non ha mai voluto nessun potere continentale forte in Europa.

                Che fosse la Francia dell’Ancien Régime o quella di Napoleone, la Germania guglielmina o la Russia degli zar o quella Sovietica non è cambiato nulla.

                Se no perché a distanza di centosettant’anni gli Inglesi stanno ancora lì a mandare armi a chi vuole sottrarre Sebastopoli a Mosca?

                Per i begli occhi delle fanciulle Ucraine? Per difendere la pace e la libertà dei popoli?

                Dài, siamo seri.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                Peucezio

                “Invece Castro ha stava per aggredire gli Stati Uniti…”

                non vuoi seriamente paragonare il mondo nel 2021 a quello in piena guerra fredda del 1960, vero?

              • roberto scrive:

                Andrea

                “concretamente”

                perché non provi a sviluppare un pensiero tuo senza postare duemila link e aneddoti di amici degli amici?

                cosa vuoi dire evocando la guerra in crimea? che l’adesione dell’Ucraina avrebbe impedito l’invasione della crimea nel 2014 e più tardi un’invasione dell’ucraina bloccando i sogni imperiali di putin?

                se vuoi dire questo sono d’accordo, ma allora ritorniamo a quanto detto prima: era meglio per tutti, russia compresa se putin non invadeva l’ucraina

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ roberto

                “1960”

                Cioè, se un attacco lo fa il cattivissimo Putin allora vai con le sanzioni mentre se lo fanno i democraticissimi USA allora “vuoi seriamente paragonare”?

                Su, sei migliore di così.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                andrea

                ok prendo atto che anche per te tra il mondo del 1960 (che pure tu hai vissuto…) e dello di oggi non c’è nessuna differenza e che il povero putin temeva una invasione NATO dall’ucraina….

                adesso non mi ricordo più se putin ha inv…deciso l’operazione speciale per combattere i nazisti o per divendersi dall’invasore americano, o forse tutte e due…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “non vuoi seriamente paragonare il mondo nel 2021 a quello in piena guerra fredda del 1960, vero?”

                Perché no? Le dinamiche tra potenze mica seguono regole differenti.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Roberto

                “prendo atto”

                Mi rifiuto di accettare a un simile doppiopesismo.

                Con lo stesso ragionamento gli USA hanno fatto bene a sostenere i Contras del Nicaragua, ad invadere Haiti nel 1915, e Grenada sotto Reagan, mentre naturalmente condanni i carri Sovietici a Praga e a Budapest

                Se davvero alla UE ragionate così, capisco come siano venuti fuori Borrell e Von der Leyen.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                andrea

                “Mi rifiuto di accettare a un simile doppiopesismo.”

                ok, per me hanno fatto malissimo gli USA ad invadere haiti e grenada e a sostenere i contras.
                hanno fatto male pure a cuba anche se li qualche minima giustificazione glie la trovo (sai com’è, all’epoca avere i missili nucleari dietro casa era un pochino preoccupante perché, ti ricorderai, davvero si pensava un giorno si e l’altro pure che poteva finire malissimo)
                ha fatto malissimo l’urss ad invadere cecoslovacchia e ungheria

                posso legittimamente dire che ha fatto malissimo la russia ad invadere l’ucraina due volte?

                il doppiopesista sei manifestamente tu, e te l’ho già fatto notare

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “ok, per me hanno fatto malissimo gli USA ad invadere haiti e grenada e a sostenere i contras.”

                Perché?

                Non mi sembra che ci abbiano rimesso.

                Casomai potresti dire che hanno sbagliato in Vietnam o in Afghanistan.

              • roberto scrive:

                miguel

                “Non mi sembra che ci abbiano rimesso”

                abbiamo evidentemente dei parametri di giudizio molto diversi

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “abbiamo evidentemente dei parametri di giudizio molto diversi”

                In cosa ci hanno rimesso gli Stati Uniti secondo te?

              • roberto scrive:

                Miguel

                “in cosa ci hanno rimesso”

                per me è una domanda senza senso, dovresti averlo già capito.

                il parametro rimetterci/guadagnarci lo lascio ai commercialisti, la vita è molto più ampia ed interessante della dicotomia utile/inutile

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “il parametro rimetterci/guadagnarci lo lascio ai commercialisti, la vita è molto più ampia ed interessante della dicotomia utile/inutile”

                Mi sembra che sia l’unico parametro delle aziende e degli Stati, che insieme formano il “privato” e il “pubblico”.

                Rimangono i selvaggi, gli oltrarnini e la maggior parte dei poveri disgraziati spogliati da entrambi.

                Ma qui stiamo parlando di interessi di stati e di aziende.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Ma qui stiamo parlando di interessi di stati e di aziende.”

                Se tu mi chiedi, come cerca di comportarsi Miguel Martinez, o mi spieghi come cerca di comportarsi Roberto X, è un conto.

                Se tu mi dici come si deve comportare Amazon, o lo Stato d’Israele, o lo Stato Sauditi, beh, non c’è nessun criterio. Esiste solo il criterio di come si comporta realmente.

                Si comporta secondo i propri interessi, proprio come il lupo si comporta secondo i propri interessi, mica secondo quelli dei conigli.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per quanto riguarda me, me lo chiedo da tempo…

                Diciamo che sono disposto a sacrificare moltissimo (la vita? non lo so) per le persone che conosco, di origini diversissime, che vivono in questo rione, per i palazzi, per le campane di Santo Spirito che sento in questo momento, per gli alberi del giardino, per il fabbro Walter sfrattato che vorrebbe continuare a creare opere, la Nonna Nietta sfrattata, il ragazzino mezzo keniota musicista geniale autistico, la G. che scrive sinfonie fonosintattiche in undici volume e non riesce a trovare casa.

                Questi sono i miei interessi, e so che vanno contro quelli di altri che magari hanno investito qualche miliardo nel nostro quartiere, e ci tengono quanto me.

                Li posso combattere, ma non posso giudicarli. Io sogno, loro sognano, e ci si scontra nella somniosphera.

              • roberto scrive:

                Miguel

                ““in cosa ci hanno rimesso”

                io ti sto dicendo “mi piace il lampredotto” e tu mi chiedi “mi spieghi perché è utile il lampredotto?”

              • Miguel Martinez scrive:

                per roberto

                “io ti sto dicendo “mi piace il lampredotto” e tu mi chiedi “mi spieghi perché è utile il lampredotto?””

                Ma lo potevi dire, “a me non piace l’invasione dell’haiti” ecc.?

                Che lascia il tempo che trova per l’haiti e per gli Stati Uniti, ma ci dice una cosa interessante sui tuoi gusti personali.

              • roberto scrive:

                miguel

                “Ma lo potevi dire, ”

                infatti se rileggi il commento ho proprio scritto
                “PER ME hanno fatto malissimo”

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “infatti se rileggi il commento ho proprio scritto
                “PER ME hanno fatto malissimo”

                Infatti, sono andato a rivedere cosa avevi scritto, pensando che avessi scritto qualcosa “io condanno”, e ho trovato queste parole.

                Hai ragione, e ti chiedo scusa.

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                “non vuoi seriamente paragonare il mondo nel 2021 a quello in piena guerra fredda del 1960, vero?”

                No, non voglio paragonarli.
                Lì c’era un equilibrio, anche una saggezza dei decisori mondiali, il mondo era diviso in due blocchi e c’era un tacito accordo di combattersi in scaramucce locali senza arrivare alla mtua distruzione.

                Oggi è un gran casino, quindi è tutto molto più rischioso e non è il caso di andare a mettere i missili a due passi da una superpotenza nucleare.

                In ogni caso prendo atto che, l’epoca storica, il contesto, quellostracazzochevuoi, quando la stessa cosa è pericolosa quando la fanno i russi, non lo è se la fanno gli americani.
                Chissà per quale accidente storico non capita mai che sia l’Occidente a sbagliare.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Roberto

                “pensiero”

                Non è che non sviluppi un pensiero mio.

                È che cerco di non parlare di un argomento finché non mi sono documentato da solo al riguardo a prescindere da quello che stampa la Repubblica.

                Combinazione vuole che un mio ex collega sia di Zaporizhzhia. E che mi abbia spiegato in dettaglio per filo e per segno i motivi per cui Mosca mai e poi mai avrebbe accettato un Donbass e una Sebastopoli sotto l’influenza USA. E questo non me l’ha detto oggi, ma l’anno dopo il golpe di Majdan. Gia’ allora si chiedeva cosa sarebbe successo, e non prevedeva nulla di buono. Quando gli chiesi se più Ucraini preferissero la Russia o l’Occidente, mi rispose subito che alla stragrande maggioranza il nemico peggiore non sembrava essere né Mosca né la NATo, ma la onnipresente corruzione, imperante ovunque in tutte le fazioni del Paese. Dal golpe all’attacco Russo a oggi, quella in Ucraina è solo una lotta per procura in cui il più pulito c’ha la rogna. Peccato che solo a suggerire una cosa del genere passo per ‘putiniano’. Pazienza.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              >>> l’Ucraina e la Russia erano in pace.

              Sì certo, e Cicciolina era vergine. Ma porca puttana, prendi fiato e rileggiti.

              Quello che ha fatto Putin nei rapporti con l’Ucraina è peggio di tutto quello combinato dagli USA in America Latina da Monroe in poi e tu ancora lo difendi.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Cicciolina”

                Prima di essere deflorata suppongo bene di sì.

                Bisogna vedere chi ha inzuppato il biscotto.

                https://www.youtube.com/watch?v=sDPVIljawNU

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Quello che ha fatto Putin nei rapporti con l’Ucraina è peggio di tutto quello combinato dagli USA in America Latina da Monroe in poi e tu ancora lo difendi”

                L’importante è crederci. E obbedire. E combattere (a chiacchiere, si intende).

              • roberto scrive:

                andrea

                “Bisogna vedere chi ha inzuppato il biscotto.”

                non oso aprire il link, quale film di cicciolina ci stai suggerendo di vedere?

              • Lucia scrive:

                “non oso aprire il link”

                Giulietto Chiesa 😂 povera Cicciolina!

              • roberto scrive:

                Lucia

                cicciolina e giulietto chiesa?
                questo non l’ho mai visto

                🙂

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “cicciolina e giulietto chiesa?
                questo non l’ho mai visto”

                🙂

          • PinoMamet scrive:

            “Ricordo sommessamente che a Mosca il cattivissimo Putin stava al governo da molto prima di Majdan.”

            Sì, beh, e cosa cambia?
            Io credo che quello che è successo a Maidan sia tutto tranne che limpido, ma ogni politico dovrebbe essere responsabile delle sue porcate.

            Quella di Putin è stata ordinare un’invasione che era evitabilissima, alla quale nessuno lo ha costretto, neppure qualche presunta ragione strategica.

            E poi, nella nostra (brutta, perfettibile, incompleta, prolissa— come vi pare) Costituzione italiana sta scritto “rifiuta la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie”.

            La Russia è membro permanente del Consiglio di sicurezza dell’ONU; ha potere di veto; ha una crescente alleanza con una potenza emergente come la Cina e una grossa influenza su altri paesi già elencati;
            buona parte dei politici populisti o di destra europei guardavano a Putin con favore che sconfinava nell’ammirazione;

            non mi sembra che non avesse altre strade per difendere i russofoni ucraini, se davvero questo era il suo scopo….

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ pinomamet

              “non mi sembra”

              Ah sì?

              Magari con qualche rispolveratina agli accordi di Minsk? 😉 😉

              Ma dài.

              Non ci credi neanche tu.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

            • giuseppe motta scrive:

              essere ferventi filorussi in chiave antiamericana posso capirlo

              ma sostenere che la Russia sia stata costretta ad una guerra di invasione, saccheggio e conquista al fine di difendere gli indifesi cittadini dell’Ucraina orientale…

              mi sembra un po’ come sostenere che Israele oggi non abbia alternative a radere al suolo Gaza e annettere l’intera Cisgiordania, ecco

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ GM

                “costretta”

                Non per difendere i cittadini dell’Ucraina orientale.

                Per prevenire un attacco NATO dall’Ucraina orientale.

                Esattamente come gli USA con la Baia dei Porci.

                E come previsto per tempo in un’altra occasione da un noto putiniano di ferro 😉

                https://youtu.be/94Kl2rbl6A4

                https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/03/08/il-discorso-di-biden-al-consiglio-atlantico-del-1997-lespansione-nato-agli-stati-baltici-provocherebbe-una-risposta-ostile-di-mosca/6519585/

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • giuseppe motta scrive:

                ah, quindi la tesi non è più che fosse necessario prevenire un genocidio

                la tesi ora è che fosse necessario prevenire addirittura l’invasione della Russia

                immagino che in Russia qualcuno ci creda

                non moltissimi…

              • giuseppe motta scrive:

                (qualcuno ci avrà creduto anche per Cubs, immagino

                anche lì non moltissimi)

              • giuseppe motta scrive:

                Cuba

              • Roberto scrive:

                Giuseppe Motta

                “la tesi ora è che fosse necessario prevenire addirittura l’invasione della Russia”

                E non scordarti la strenua lotta di Putin contro il nazismo

              • Fuzzy scrive:

                Io però non capisco e sarei felice se qualcuno me lo spiegasse, cosa ci ha guadagnato di tanto importante Putin dall’invasione dell’Ucraina.
                Vuoi che sia stato talmente vorace di potere da scatenare tutto il casino che ha scatenato per quello scampolo di territorio
                inizialmente depresso e ora impraticabile anche a livello agricolo del Donbass?
                Ha già un territorio sterminato e la Russia è pure spopolata.

              • Fuzzy scrive:

                https://masterx.iulm.it/news/ucraina-risorse-minerarie-energetiche/
                Ok. In mancanza di spiegazioni esterne mi spiego da solo.
                In effetti il Donbass è ricco di risorse energetiche e minerarie.
                Metti tutto nel calderone
                -le risorse accalappiabili
                -l’eliminazione della minaccia militare ucraina ai confini russi, e perdipiù vicino alla capitale
                -il volersi riprendere una nazione che faceva parte dell’orbita russa e che improvvisamente si è smarcata (per colpa di chi? Boh)
                -altre faccende incomprensibili
                diciamo facenti parte della sfera oligarchica.
                -mettiamoci pure che la popolazione del Donbass aveva l’aria di essere più dalla parte russa che da quella dell’Ucraina occidentale
                -informazioni sbagliate da parte dei servizi segreti riguardo all’arrendevolezza degli ucraini
                -Putin si annoiava
                -già prima della guerra c’era qualcosa che non funzionava col gas. Erano i tempi in cui si leggeva ancora il glorioso Sputnik italia. Ma ricordo poco, e poi venne chiuso.
                Metti tutto insieme e ne viene fuori una bella invasione.

          • Peucezio scrive:

            Pino,
            “Credo che nessuno qua dentro mi sospetterà di simpatia per Zelenski se ricordo che se Putin non avesse deciso l’invasione non sarebbe successo nulla ”

            Non si può escludere.
            Ma non si può nemmeno escludere che Biden avrebbe alzato il tiro delle provocazioni con ogni mezzo fino a quando l’invasione non ci sarebbe stata comunque: era chiaro che voleva quello. Che per gli USA, almeno sul piano della proiezione geopolitica esterna, è una pacchia.
            Putin è un pragmatico: difficilmente avrebbe agito se non costretto dalle circostanze.
            Semmai il suo errore gravissimo è stato non farlo nel 2013, non come invasione ma come supporto militare a Janukovič, ai primissimi segni di insurrezione di piazza.
            Come ha fatto in Kazakistan d’altronde.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ peucezio

              “primissimi”

              OAAP!!!

              Ciao!

              Andrea Di Vita

            • habsburgicus scrive:

              Semmai il suo errore gravissimo è stato non farlo nel 2013, non come invasione ma come supporto militare a Janukovič, ai primissimi segni di insurrezione di piazza

              il suo errore è stato sì nel 2013, ma non quello che dici tu….
              l’errore di hybris è stato l’ordine brutale al suo tirapiedi Janukovych, a cui non sapremo mai quello che fu detto in un incontro segreto in Russia, di ritirare immediatamente la firma ad una cosa tutto sommato innocua -Roberto penso potrò confermare- quale era l’associazione alla UE che poteva poi sabotare in mille modi (erano gli anni di Cameron -oggi redivivo politicamente :D-, la brexit si annunciava come un incubo, pensate realmente che a Bruxelles si sarebbero dati tanta pena per l’Ucraina ?);
              Janukovych era già odiato dappertutto tranne a Donec’k per il suo sovietismo (anche fisico…Lombroso !), per l’assoluta indifferenza al patriottismo ucraino (rifiutò di commemorare l’Holodomor !) e per la totale subservience verso Putin…
              quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, poi certo l’America ci mise del suo ma qui molti avete mi sembra un’idea idilliaca di Janukovych e alcuni sembrano obliare come fosse disprezzato da TUTTI (del resto, poi, lo scaricò pure Putin)..e avvenne quel che avvenne
              senza quell’atto di hybris, FORSE, nel 2015 alle elezioni si poteva convergere -con un Putin intelligente :D- su un candidato centrista che avrebbe accontentato un po’ i nazionalisti (a parole) e nei fatti avrebbe continuato a collaborare in tutte le cose essenziali con Putin..
              e oggi, FORSE, la Crimea sarebbe ancora ucraina (de iure), il Donbas darebbe ciclicamente qualche problema ignorato da tutti e a Kyiv di fatto sarebbe Putin a governare..se non al 100 %, al 60 %
              volle tutto…
              e perderà molto..avrebbe pure perso tutto senza Gaza, che ha cambiato le priorità dell’Occidente

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “avrebbe pure perso tutto senza Gaza”

                Non saprei: il calo delle forniture di armi all’Ucraina è iniziato già da mesi, la controffensiva ucraina che doveva essere quella decisiva si era già rivelata un fallimento e il fronte interno ucraino mostra segni di cedimento già da quest’estate.

              • roberto scrive:

                habsb

                “una cosa tutto sommato innocua -Roberto penso potrò confermare”

                beh in effetti un accordo di associazione non si nega a nessuno e non è che sia granzia di chissà che come possono testimoniare i turchi

              • Peucezio scrive:

                Mah, non so, interessante il discorso di Habsb, ma è anche vero che l’Occidente appena gli dai l’unghia del mignolo si prende non il braccio, ma la persona sana sana: anche le piccole concessioni sono molto pericolose.

                Ma io vorrei capire, in epoca sovietica tutti ‘sti nazionalisti ucraini del cazzo dove cazzo stavano?
                Quando nemmeno avevano uno stato indipendente.

                Io non capisco tutti ‘sti popoli che si scoprono nazionalisti a scoppio ritardato.

                I baschi ancora sotto Franco fecero zompare per aria il suo delfino.

              • giuseppe motta scrive:

                che vuoi che ti dica Peucezio

                sapessi quante cose non capisco io

                in fondo noi gente comune che sappiamo di Ucraina?

                io almeno ben poco

              • Peucezio scrive:

                Io ho conosciuto diversi ucraini anni prima della guerra.
                Si amalgamavano perfettamente coi russi.
                Ma c’era sotto sotto un certo revanscismo.
                Per noi italiani queste ossessioni nazionaliste, oltretutto fra popoli così simili (fra russi e ucraini c’è molta meno differenza che fra veneti e lombardi) sono incomprensibili.

                Io credo che, malgrado tutto, noi siamo refrattari alla modernità.
                La nazione come è intesa oggi è una tipica entità di età moderna, poi consacratasi col romanticismo, infine col wilsonismo, ecc.
                È proprio una categoria che un medievale non aveva. C’era l’Impero, c’erano i poteri locali, i nobili, i comuni, poi c’erano dei re che erano poco più che feudatari più grossi…
                E neanche un antico.
                Stringi stringi c’erano i popoli intesi in senso tribale, gli imperi e le città-stato.
                Roma era una città-stato diventata impero.
                Gli stessi regni erano una cosa diversa: un sovrano o un’élite, in genere costituita da un popolo invasore, che domina su un territorio. Non certo un “popolo” nel senso odierno.

                È che proprio le cose non si pensava dovessero coincidere.
                Una cosa era il potere politico, una cosa la lingua, una cosa il sangue, cioè l’origine, la natio nel senso etimologico del termine, una cosa il territorio.

              • roberto scrive:

                peucezio

                “Si amalgamavano perfettamente coi russi.
                Ma c’era sotto sotto un certo revanscismo.”

                quando ci sono stato nel 1990, tutti i miei amici erano perfettamente bilingui e con noi parlavano (oltre che in inglese) russo (io avevo studiato un paio di anni di russo, giusto per impapocchiare due parolesbagliate, e i due tizi che ci accompagnavano parlavano russo)

                però, ci tenevano tutti moltissimo a dire che erano ucraini, a farci notare i loro scrittori, i loro musicisti, i loro sportivi e a ricordarci che in realtà si dice kharkhiv e non kharkhov e cose così….comunque mi sembrava un patriottismo abbastanza innoquo, e non avrei mai pensato che sarebbe sfociato nell’odio profondo che c’è ora

                per dire uno dei mei amici (musicista che vive a berlino) suonava in un gruppo che si chiamava russkii rotfront, adesso si rifiuta categoricamente di parlare russo (prima di giudicare: ho visto le foto di casa della sua famiglia a kharkiv demolita e con un missile inesploso in salotto)

            • giuseppe motta scrive:

              quindi Peucezio se ho ben capito

              siccome tu giudichi Putin pragmatico ne consegue che ciò che ha fatto non può essere che necessario e inevitabile

              mi sembra un po’ pochino

              • Peucezio scrive:

                Beh, credo fosse con le spalle al muro: ha fatto una cosa pessima, pochissimo conveniente, ma era la meno peggio fra tutte.

              • Francesco scrive:

                Secondo mio cugino, era alle spalle al muro in quanto capocosca mafioso, assassino di giornalisti e politici scomodi.

                Se gli ucraini avessero dato ulteriore cattivo esempio, dopo aver cacciato il suo uomo, anche i russi avrebbero potuto iniziare a pensare che forse si poteva vivere in un altro modo.

                Ma lo dice mio cugino, quello che con gli ucraini ci parla, mica io, eh!

              • Peucezio scrive:

                Eh, che cosa tremenda.

                Come si sentono oppressi i russi per il fatto che qualcuno fa fuori qualche pennivendolo di merda.

  42. Francesco scrive:

    >>> Certo che le cose che dici sono orrende, ma in geurra si sa che si fanno, le hanno sempre fatte tutti.
    Hamas quindi non è più cattiva o inumana. Fa la guerra.

    Interessante, perchè in gran parte falso.

    La strage mirata dei civili non è più il modo “legittimo” di fare la guerra da molto tempo. E non è affatto vero che “le hanno sempre fatte tutti”. Anche le guerre e gli eserciti sono diversi ed è sbagliato fare di ogni erba un fascio.

    Il fatto è che si applicano i criteri restrittivi a Israele (non bombardare gli ospedali! non sparare se rischi di colpire dei civili!) e nello stesso momento e conflitto non li si applicano ad Hamas (è la guerra, si è sempre fatto così).

    Capisco che Israele sia finito in mano a gente come Netanyahu. Soprattutto ricordando che le trattative di pace si sono sempre infrante ANCHE sul muro palestinese della richiesta “andatevene”. Che, se provate per un attimo a mettervi nei panni degli israeliani, è inaccettabile.