“Se fosse venuto verso di me, gli avrei sparato”

In questi giorni, latito per sovraccarico di lavoro misto a eccesso di impegno di quartiere…

Prima o poi torno, ma intanto vi regalo un altro racconto di David Rovics, che mi ha colpito perché ha colto qualcosa a cui penso da anni.

La prima esigenza umana – dopo la minima sopravvivenza fisica – è avere un tetto.

A Firenze la cosa ti colpisce ogni giorno, con gli sfratti delle donne di novantasei anni su sedia a rotelle e pure quasi cieche, e i senza casa e gli appartamenti trasformati in loculi per farne Bed&Breakfast senza il breakfast, e i nostri morti sulle colline e quelli messi in frigo e quelli suicidi.

Rovics dice quello che nessuno dice, che il costo della vita è aumentato soprattutto, perché gli speculatori hanno aumentato il costo degli affitti.

Se una giovane chiamata da Trapani a fare la supplente a Firenze va dal fornaio, il pane tre anni fa costava un euro, oggi un euro e venti.

Se va dall’agenzia immobiliare, di quanto è cambiato il prezzo per un affitto?

Il tetto è una cosa molto più radicale e concreta di tutte le astrazioni ideologiche, identitarie, genderiste.

Eppure quanto se ne parla? A Portland come a Firenze.

In vista ma lontano dalla mente

Il modo in cui la stampa si occupa della crisi immobiliare, compresa la relativa mancanza, è un esempio insidioso e terribilmente distruttivo di ingegneria sociale.

David Rovics

Lo scorso fine settimana abbiamo ricevuto una visitatrice dalla costa orientale. Come la maggior parte dei visitatori provenienti da altre parti del Paese o del mondo, è rimasta colpita soprattutto dalla vista di persone impoverite che vivono in modo squallido sui marciapiedi, ovunque andassimo in città. Non appena abbiamo lasciato la città per visitare un parco statale a poco più di un’ora di distanza, quando abbiamo superato le splendide colline, le foreste e i campi della valle del fiume Willamette sull’autostrada i-5, la nostra ospite è sembrata allo stesso tempo sollevata e perplessa.

Ragazza di Portland

“C’è così tanto spazio”, ha detto a un certo punto, guardando fuori dal finestrino. “Perché ci sono così tante persone che vivono sui marciapiedi?”

È normale interpretare il mondo attraverso lenti come la propria realtà economica e la realtà che vediamo intorno a noi nell’ambiente fisico in cui viviamo, magari lavoriamo, accompagniamo i bambini a scuola e quant’altro.

Ma ho sempre la netta impressione che la mia realtà sia in qualche modo radicalmente diversa da quella in cui vivono la stampa aziendale e i politici.

Trovo molto difficile conciliare l’enorme differenza tra la comprensione di come funzionano le cose e di come potrebbero essere migliorate, da Portland agli Stati Uniti in generale, fino ai molti altri Paesi sui quali sento continui commenti – come è mia tendenza, in quanto consumatore attivo di notizie, o di ciò che passa per esse.

Il modo in cui tutte le storie sono separate l’una dall’altra, ognuna nella sua piccola scatola, può essere altrettanto nefasto di quali storie vengono trattate e quali no. Mantenere ogni storia separata aiuta a evitare che i giornalisti o i loro interlocutori complichino la questione con realtà scomode. Aiuta i proprietari aziendali interessati della nostra “stampa libera” a evitare di parlare di questioni che preferirebbero ignorare, senza censurare nessuno in modo diretto: è una sorta di censura laterale, ma ancora più efficace di quella più palese.

Metà della popolazione statunitense vive in affitto. La maggior parte dell’altra metà paga un mutuo a una banca e rischia di perdere la casa se perde il lavoro e resta indietro con i pagamenti. Una minoranza di coloro che non affittano la propria casa la possiedono a titolo definitivo. Dire che questa è una nazione di proprietari di case sarebbe inesatto. Si tratta di una nazione di affittuari e debitori, nella stragrande maggioranza dei casi. Ed è una nazione di affittuari e debitori che trovano sempre più spesso che il costo dell’abitazione, sia essa in affitto o “di proprietà”, sia passato negli ultimi anni da costoso a completamente inaccessibile.

L’altra mattina mi sono svegliato nella camera da letto che condivido con mia moglie e i nostri due figli più piccoli. La nostra figlia adolescente ha l’altra camera da letto. Io e mia moglie crediamo nel dormire nella stessa stanza con i bambini piccoli – cosa del tutto normale in Giappone, da dove viene lei, e molto comune anche negli angoli più hippie dell’America, da dove vengo io. Ma se non condividessimo queste convinzioni, chissà dove metteremmo i bambini. Speriamo di capirlo prima che uno dei due inizi a parlare di avere una stanza tutta per sé.

Reiko non c’era per la giornata, quindi ho avuto il compito di accompagnare i piccoli alle rispettive scuole. Molte persone si trasferiscono a Portland per approfittare delle scuole pubbliche, ma la nostra esperienza con loro è stata molto eterogenea. Molte brave persone cercano di fare un buon lavoro, ma sono bloccate da strutture arcaiche e da fondi e personale tristemente insufficienti.

E comunque non c’è una scuola dell’infanzia pubblica – siamo negli Stati Uniti. Così portiamo il nostro bambino di sette anni in una scuola privata Waldorf a nord di Portland e il nostro bambino di quattro anni in una scuola dell’infanzia vicino a Beaverton, all’altro capo della città. Quando siamo entrambi a casa, lo facciamo in due auto private separate di nostra proprietà. Siamo negli Stati Uniti, non c’è un altro modo pratico per andare dal nostro piccolo appartamento a uno di questi luoghi in modo efficiente.

Guidando da un capo all’altro della città, da sud-est a nord-est, poi da nord-est a sud-ovest, io e i miei figli vediamo ogni giorno le stesse cose. Non ho idea di come facciano a capirlo. È troppo per me, e vivo in questo Paese da 56 anni.

A partire da un isolato dal nostro complesso residenziale, in media ogni cinquanta metri circa vediamo i morti che camminano, uomini e donne mentalmente squilibrati e fisicamente malati, coperti di sporcizia, che indossano vestiti che a volte puzzano così tanto di urina che gli accampamenti di tende in cui le persone sono costrette a cercare di vivere possono essere identificati prima dall’odore che dalla vista.

Mentre osserviamo la distopia in ogni direzione lungo il tragitto, ascoltiamo un CD di canzoni giapponesi per bambini, che mia figlia piccola ascolta cinguettando. Mio figlio vuole ascoltare i Daft Punk (il suo gruppo preferito), ma papà non è ancora riuscito a capire come ricollegare il suo telefono al bluetooth dell’auto, mi dispiace, ragazzo (più Daft Punk la prossima volta che la mamma guida).

Ho un auricolare in un orecchio e ascolto Al-Jazeera mentre iniziamo il viaggio. Passerò all’autoradio e alla NPR dopo aver lasciato i bambini e aver fatto la spesa al supermercato. Abbiamo di nuovo dei soldi sulla carta dei buoni pasto, che ci aiutano a compensare l’affitto alle stelle, per non parlare del prezzo alle stelle del cibo.

Parlano del terremoto in Marocco, che è stato orribile: la gente non ha avuto il tempo di uscire dalle proprie case prima che queste crollassero come sabbie mobili sopra di loro, attraverso le montagne dell’Atlante. A Marrakech è andata molto meglio, dicono, ma tutti dormono sui marciapiedi, hanno paura di entrare nelle loro case, nel caso in cui possano essere danneggiate, o nel caso in cui ci siano altri terremoti, come quelli che tendono ad arrivare in serie.

Mentre descrivono le persone che dormono sui marciapiedi, che montano tende di fortuna per gli altri, che cucinano insieme, che piangono insieme, sembra così incongruo guardarmi intorno, guidando lungo Martin Luther King Boulevard, e vedere esattamente lo stesso tipo di scene che sembrano descrivere su Newshour. Sono lì, che si riparano l’un l’altro, si prendono cura l’uno dell’altro, si nutrono l’uno dell’altro, mentre migliaia e migliaia di auto, autobus e camion di ogni tipo passano davanti a loro. A differenza di Marrakesh, però, queste auto non provengono da quartieri meno danneggiati o più ricchi e non si fermano a distribuire cibo, coperte e medicine alle persone bisognose. Stanno semplicemente passando. Alcune di loro ascoltano musica giapponese per bambini mentre passano.

Qui a Portland, in Oregon, non c’è stato alcun terremoto (anche se ne stiamo aspettando uno molto grande e siamo completamente impreparati). Non ci sono stati incendi, ultimamente, o alluvioni. Queste migliaia di persone in tenda, o sdraiate in portoni e negozi abbandonati, non sono profughi provenienti da altri luoghi se non da qui. La stragrande maggioranza di loro viveva da qualche parte in questa zona prima di doversene andare, non riuscendo a pagare l’affitto e/o a trovare il tipo di assistenza di cui potrebbero aver bisogno per le loro malattie mentali o dipendenze.

Questi reporter americani sul posto a Marrakech provengono da città come Los Angeles, dove decine di migliaia di persone vivono nelle tende e più di mille di loro muoiono per strada ogni anno. Non pensano anche loro al campo profughi permanente da cui sono circondati quando ogni giorno si recano a Culver City? Sono sicuro che lo fanno, ma sanno di non essere pagati dalla NPR per volare in Marocco e fare queste osservazioni.

Lasciamo questa trasmissione nazionale per darvi le notizie locali. Ah sì, un’altra storia sul degrado del centro di Portland.

Ultimamente l’attenzione dei media locali su tutte le storie di questo tipo è legata ai presunti danni causati dal referendum statale che abbiamo approvato in Oregon nel 2020 e che ha decriminalizzato tutte le droghe. I leader politici locali di Portland stanno disperatamente cercando di fare tutto il possibile per recriminalizzare le droghe, almeno per quanto riguarda i senzatetto. Se non possono essere arrestati per essersi accampati vicino alle autostrade e non possono essere arrestati per aver fumato crack nelle loro tende, per cosa possiamo arrestarli? Questo sembrerebbe rappresentare il punto più estremo della visione politica dei nostri presunti leader, soprattutto da quando le donne più progressiste del consiglio comunale sono state epurate con i soliti mezzi di corruzione politica che chiamiamo “discorso” in questo Paese.

Una storia dopo l’altra sull’ultimo sforzo per recriminalizzare le droghe pesanti per i più emarginati tra gli emarginati, quelli che non hanno un posto dove chiamare casa, in qualche modo non riesce mai a discutere l’idea di risolvere questi problemi ospitando tutti.

Le discussioni sugli alloggi sono generalmente relegate a storie di interesse umano che si concentrano su qualche organizzazione non-profit che è riuscita a comprare un edificio per dare un alloggio temporaneo a giovani trans di colore che hanno subito abusi e che si trovano da qualche parte nello spettro dell’autismo.

Di tanto in tanto ci capiterà anche di leggere una storia sul drastico aumento del costo degli alloggi in generale, ma questa storia e quella sui senzatetto che vanno in overdose per strada devono essere tenute separate l’una dall’altra, per evitare che qualcuno giunga a conclusioni abbondantemente ovvie – come il fatto che l’idea di parlare del problema delle persone che si bucano sui marciapiedi senza inserirlo nel contesto della crisi degli alloggi è totalmente bizzarra e irreale.

Questi stenografi della classe proprietaria, esitanti o meno, continuano a ripetere incessantemente il titolo locale dell’anno, in una forma o nell’altra: avevano promesso che se avessimo depenalizzato le droghe, le cose sarebbero migliorate, ma la situazione sta solo peggiorando. La logica errata impiegata in queste storie è il tipo di logica errata che uno studente sveglio delle elementari potrebbe facilmente smascherare come tale. Pensare che le droghe e la riforma delle droghe esistano in una bolla che in qualche modo non è influenzata dal fatto che gli alloggi sono diventati del 20% più inaccessibili nel corso dell’ultimo anno, quando la crisi degli alloggi è essa stessa alla radice della crisi in corso di persone senza casa e sempre più squilibrate che muoiono ogni giorno sui nostri marciapiedi, sopravvivendo alla vita, così com’è, con qualsiasi droga lo renda possibile.

La prossima notizia di cui ci occupiamo riguarda lo sciopero potenzialmente imminente dei lavoratori del settore auto in tutto il Nord America. C’è il solito sforzo di presentare “entrambe le parti”. L’azienda deve ristrutturarsi per essere competitiva nel mercato delle auto elettriche. I lavoratori hanno bisogno di un massiccio aumento di stipendio solo per tenere il passo con l’aumento del costo della vita dall’ultima volta che hanno ottenuto un aumento del costo della vita, prima del 2008. Secondo un esperto, si è verificato uno “sganciamento” di qualsiasi legame tra i profitti delle imprese e la retribuzione dei lavoratori.

Si potrebbe pensare che valga la pena di notare che il motivo principale per cui il costo della vita è aumentato così tanto è il mercato immobiliare non regolamentato, dominato come è da banche d’investimento e oligarchi. Ma a quanto pare non è così. In ogni caso, gli americani ricchi non possono essere oligarchi e la regolamentazione è per i comunisti. Si potrebbe pensare che il fatto che un tempo il lavoratore medio dell’auto poteva facilmente permettersi di comprare una casa, mentre oggi è ben lungi dall’esserlo, potrebbe essere un tema centrale in una storia sull’imminente sciopero. Ma no, questa è una storia separata e non correlata, e quando andrà in onda si concentrerà sulle difficoltà che alcuni elementi della classe operaia, emarginati dal punto di vista razziale o sessuale, hanno nel trovare alloggi a prezzi accessibili, non sul fatto che la stragrande maggioranza dell’intera classe operaia non riesca a trovarli. E il termine “classe operaia” non verrà usato, troveranno un modo per aggirare anche quello. Ora siamo tutti classe media, finché non ci spostiamo sul marciapiede.

Ma aspettate, c’è una speranza. Durante il viaggio tra quando molliamo il secondo figlio e il ritorno a casa per approfittare dell’angolo del soggiorno che chiamo studio/ufficio per registrare, c’è una storia a lieto fine sull’esperimento di Cambridge, Massachusetts, con una forma molto limitata di reddito di base universale. In realtà ha ben poco a che fare con il Reddito di Base Universale, ma è di questo che si tratta, quindi hanno trovato un esempio che si avvicina vagamente a questo.

Cambridge ha distribuito i fondi federali per la pandemia a 2.000 dei suoi residenti più poveri sotto forma di assegni mensili di 500 dollari ciascuno. Il conduttore ha intervistato una donna che vive in un appartamento con i suoi due figli e lavora in un’associazione non-profit, guadagnando 65.000 dollari all’anno, come spiega la donna. L’intervistata è adeguatamente felice di ricevere gli assegni mensili da 500 dollari, che, osserva, scadranno dopo 18 mesi.

Risponde alle domande su cosa fa con i soldi in più e spiega che, dato che il suo affitto è di 5.000 dollari al mese per un appartamento con tre camere da letto nella più costosa delle città americane, le rimane ben poco per altre spese come cibo o vestiti per lei e i suoi figli. Facendo i conti, a loro restano meno di 500 dollari al mese per qualsiasi altra cosa oltre all’affitto, senza contare i 500 dollari in più al mese del Comune. E con tutti i suoi guadagni, ha detto di non avere i requisiti per i buoni pasto, perché l’agenzia per i buoni pasto non tiene conto di quanto si paga per l’affitto e di quello che rimane dopo.

Quello che ho sentito è una donna che affoga nella miseria finanziaria, ma quello che ha sentito il conduttore è una persona la cui realtà finanziaria è stata almeno temporaneamente stabilizzata dal Reddito di Base Universale.

In nessuna parte di questa discussione sull’UBI ho sentito menzionare l’idea di legare un programma di questo tipo al costo della casa, nello specifico. Il termine “costo della vita” è così vago, e non affronta la questione di cui si sta cercando di non parlare: la cosa più basilare per tutti noi è sempre più impossibile da permettersi per la maggior parte di noi. L’unica cosa preziosa che una percentuale significativa della popolazione potrebbe almeno aspirare a possedere un giorno – una casa – non vale nemmeno la pena di pensare come prospettiva realistica da prendere in seria considerazione per almeno metà del Paese a questo punto.

Dopo essere andati a prendere entrambi i bambini alle rispettive scuole, sentiamo le notizie delle bibliche catastrofiche inondazioni di massa in Libia, che vengono attribuite al cambiamento climatico. Si accenna al fatto che la Libia è stata uno Stato fallito negli ultimi dodici anni, ma non si dice che questo è il risultato diretto dell’invasione della NATO nel 2011, quando il governo che aveva costruito quelle dighe negli anni ’70 è stato violentemente rovesciato.

Passando accanto agli accampamenti di tende, alle case di compensato improvvisate sul ciglio dell’autostrada che sembrano versioni a colori di foto dell’epoca della Depressione, a un tizio che continuava a comportarsi come se stesse per buttarsi nel traffico, suppongo per attirare l’attenzione e sentirsi un po’ meno invisibile per qualche secondo, a una bicicletta fantasma e a un monumento commemorativo fai-da-te per un giovane che viveva in una tenda nel mio quartiere e che è stato inspiegabilmente ucciso a colpi di pistola nel cuore della notte da qualcuno che non è mai stato preso, arrivo con i bambini a uno dei loro parchi cittadini preferiti.

Il parco giochi di questo parco era bello prima, ma ora ha una superficie gommosa su cui i bambini amano rimbalzare. Spesso mi siedo a suonare la mandola da qualche parte ai margini del parco giochi mentre i bambini corrono e fanno le loro cose. A quanto pare ho un’aria sospetta e le uniche persone che di solito osano avvicinarmi sono i bambini piccoli. Ieri, però, uno degli altri papà aveva bevuto birra ed era pronto a iniziare una conversazione con un paio di altri genitori, me compreso.

Aveva comprato una casa a Portland più di dieci anni fa e ci aveva lavorato molto. Era felice in questa città, ma poi tutto ha cominciato ad andare a rotoli. Era consapevole che parte del problema era l’aumento del costo degli alloggi e che, sebbene la sua casa avesse subito un forte aumento di valore, ciò era accaduto in qualsiasi altro luogo in cui avrebbe voluto trasferirsi, quindi si sentiva bloccato a Portland, anche se era stufo di tutta la criminalità. Ha spiegato che gli hanno rubato un sacco di cose. (Anche a me è capitato, ma non mi sono preoccupato di menzionarlo. Aveva una storia da raccontare e io lo stavo ascoltando).

L’altro giorno, mi disse, qualcuno stava rovistando nella sua spazzatura. La cosa non gli piaceva e gli ha detto di sparire. Il tizio non sembrava ascoltare, così è entrato in casa sua ed è tornato fuori con una pistola. A quel punto l’uomo che rovistava nella sua spazzatura se n’è andato.

“Se fosse venuto verso di me, gli avrei sparato”, ha detto con orgoglio l’altro papà.

Camminando per molti quartieri di Portland in questi giorni, ho l’impressione che molte persone la pensino come quest’altro papà. Ho notato che le bandiere arcobaleno e i cartelli Black Lives Matter sono stati in gran parte sostituiti dalle bandiere a stelle e strisce. Da un movimento di protesta guidato dai media a un contraccolpo patriottico guidato dai media. Il tutto con lo sfondo di una crisi abitativa sempre più grave che passa sotto silenzio, tranne che per l’occasionale annuncio che l’emergenza continua a esistere, senza che le legislature statali o il Congresso discutano di soluzioni serie e senza che si intraveda una fine, se non quella del precipizio.

Senza una spiegazione coerente di ciò che vediamo intorno a noi, dove la maggior parte di noi cerca informazioni o “notizie”, mentre milioni di americani poveri e indigenti incolperanno se stessi per i loro fallimenti nella vita, milioni di coloro che sono ancora aggrappati alle loro realtà nominalmente “di classe media” sono anche inclini a incolpare i senzatetto per aver rovinato il quartiere, e si sentono obbligati a “resistere” contro queste persone sporche che invadono la loro proprietà.

Uno degli altri effetti a catena della cronica mancanza di copertura da parte della stampa della profondità della crisi abitativa è che molte persone incolpano se stesse per i loro problemi nel soddisfare i bisogni primari, piuttosto che i proprietari massicci che fissano i prezzi. Incolperanno la propria mancanza di un’etica del lavoro sufficiente, piuttosto che il fatto che la scarsa risorsa della terra e degli alloggi è trattata in questo Paese come un mercato di investimento, dove il costo degli alloggi non ha nulla a che fare con i guadagni di coloro che ne hanno bisogno, ma con ciò che è più redditizio per coloro che investono in questo mercato – un mercato che non tende a includere molto in termini di alloggi a prezzi accessibili, almeno per le persone che guadagnano meno di sei cifre, dal momento che non è così redditizio costruire.

Un altro degli effetti di tutto questo nel regno dei “social media” – forse anche influenzato da algoritmi segreti, o addirittura dalla vecchia censura, chi diavolo lo sa – è che saggi come questo saranno letti, condivisi e discussi da pochissime persone, mentre il prossimo che scriverò su qualsiasi canzone in cima alle classifiche, o sulla politica elettorale, potrebbe essere ampiamente diffuso. Anche se forse non tanto quanto il prossimo selfie che posterò da un aeroporto: quelli piacciono di più agli algoritmi. Tutto tranne l’elefante nel salotto. Purtroppo, ignorare il problema non lo farà sparire.

Questa voce è stata pubblicata in esperienze di Miguel Martinez, Firenze, giornalisti cialtroni, urbanistica e contrassegnata con , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

484 risposte a “Se fosse venuto verso di me, gli avrei sparato”

  1. fuzzy scrive:

    http://www.associazionelovebridges.it/web/m01-progetti/earthbag-houses.html
    Non saprei dire se sarebbe il punto di partenza o il punto di arrivo. Il problema è come sempre, nel mezzo. Thoreau aveva già scritto tutto quello che c’era da scrivere, ma non è servito.
    Se proprio devo azzardare una ipotesi, la questione centrale, il vero volto del capitalismo che non si vuole vedere, perchè fa una paura terrificante risiede nel Super-io.
    Ci si misura continuamente rispetto agli altri e il pensiero di non essere adeguati è spaventoso.
    https://www.amazon.it/Debellare-colpa-Contro-sofferenza-psichica/dp/8831707515

    • Fuzzy scrive:

      Smith propose l’idea di una mano invisibile – la tendenza dei mercati liberi a regolarsi attraverso la concorrenza, l’offerta e la domanda, e l’interesse personale

      https://www.economia-italia.com/adam-smith-padre-dell-economia

      Non ho controllato che razza di sito sia.
      Ma il mio fuzzy-parere (e quindi sfocato)
      è che “interesse personale” non è una definizione sufficiente a cogliere l’essenza del problema. Le merci parlano.
      Un’auto, una casa ecc dicono di più di quella che sarebbe la loro utilità concreta.
      Ma questa è la scoperta dell’acqua calda.
      Tim Jackson lo scrive da secoli. Anche Thoreau, appunto, lo scriveva.
      Ma perché ho detto capitalismo? No. Forse è un bias presente da sempre nell’evoluzione umana. Tu cosa dici Furby?
      -Voi umani ancora scimmie.
      Ancora peli. Neanche peluche.

      • firmato winston scrive:

        Fuzzy, Thoreau la casa se l’e’ costruita da se’ in qualche giorno come sapevano fare anche i miei genitori e i miei nonni e giu’ indietro nel tempo. Il problema primario di quella gente e’ che e’ stata resa inetta a badare a se stessa da un qualcosa che andrebbe meglio indagato. Che razza di americani degeneri sono?

        • Fuzzy scrive:

          Mi chiedevo perché il modello abitativo diciamo standard sia una casa che ti impegna a pagarla per tutta la vita e tra l’altro non tutti riescono a raggiungere questo obiettivo. Perché non si vedono in giro delle case auto-costruite secondo certi semplici criteri oramai ben codificati che utilizzano tra l’altro dei materiali come la terra cruda prelevata dalle fondamenta della casa stessa e che quindi hanno dei costi estremamente abbordabili?
          Non può essere un motivo legato solo alle dimensioni casa in sé. Io ipotizzo che, a parte gli ostacoli burocratici, e la questione dei terreni edificabili, e il fatto che la casa nella nostra società diciamo occidentale sia uno dei principali o il principale motore del sistema economico, ci sia anche uno specifico fattore culturale.
          Una casa parla dello status del proprietario.
          Viene percepita con orgoglio o con vergogna.
          Metti insieme il tutto e viene fuori in inferno. Una specie di psico-dramma abitativo che condanna le persone o a lavorare per tutta la vita per una casa o a dover pagare un affitto o a vivere per strada.
          Fortunati i tanti che le case le ereditano come il sottoscritto, ma pure la manutenzione costa, perché le nostre case non sono state fatte per essere facilmente riparate. Thoreau aveva mi pare affittato una specie di baracca, e poi con calma l’ha intonacata e ha aggiunto una specie di caminetto. Diceva di starci benissimo.
          Poi è tornato alla vita civile e per uno scherzo del destino è andato a morire di polmonite.

          • Roberto scrive:

            Fuzzy

            “Perché non si vedono in giro delle case auto-costruite secondo certi semplici criteri”

            Forse perché non è così facile….

            • Roberto scrive:

              Oltre al fatto che quello che veramente costa è il terreno

              • Fuzzy scrive:

                Si. Per il terreno io mi immaginerei una specie di camping con servizi, bagni e cucina in comune.
                Più mezzo pubblico che collega al mondo esterno.
                Certo far convivere magari tante persone tra cui certe con problemi vari, non sarebbe facile. Per me il problema maggiore potrebbe essere che verrebbe percepito come una specie do ghetto.
                Dovrebbero essere moduli con un numero di residenti ottimale.
                Insomma, pochi.
                Vado di fantasia eh. Non si farà mai niente del genere, credo.
                Sarebbe anticapitalistico. Vuoi mai?

              • Roberto scrive:

                Tu vivi in una casa normale con bagno e cucina, vero?

                E ti chiedi come mai gli altri non si costruiscono case di terra in un campeggio con bagni e cucine comune?

                E la risposta che ti dai è la mentalità capitalista e lo status di proprietario?

                Ps mio fratello a Boston è stato per un po’ di tempo con una ragazza che viveva in una roulotte in un campeggio (bella come il sole…), una soluzione abitativa abbastanza comune negli USA

              • Fuzzy scrive:

                E d’altra parte, leggevo non so dove, anzi lo so ma andare a ripescare l’articolo potrebbe essere complicato, che in certe zone degli Stati Uniti la delinquenza ha oramai raggiunto dei livelli tali per cui consigliano di mantenere la propria abitazione in uno stato trascurato per non attirare i ladri. Non riverniciare i muri, non tagliare l’erba…
                Una bruttura.

              • Roberto scrive:

                Ancora piccolo aneddoto bastoniano

                “Fratello arrivo a Boston il 4 luglio, ci sei?”
                “No roberto sono in vacanza, arrivo solo il 6”
                “A vabbè prendo un albergo allora”
                “Ma no, entra in casa, lascio la porta aperta”
                ….
                Eh si, partono in vacanza e lasciano la porta aperta (e hanno una casa della madonna, altro che trascurata)

              • Fuzzy scrive:

                E ti chiedi come mai gli altri non si costruiscono case di terra in un campeggio con bagni e cucine comune?
                Beh, se ci fosse una cosa del genere forse potrei anche pensarci. Ma non c’è.
                Figurati se il capitalismo rinuncia al settore immobiliare.
                Ci vorrebbe un cataclisma.
                E magari prima o poi ci sarà pure. Preparati. Inizia a procurarti i sacchi.

              • Roberto scrive:

                Fuzzy

                “E ti chiedi come mai gli altri non si costruiscono case di terra in un campeggio con bagni e cucine comune?”

                No lo so già: costruire una casa non è una cosa a portata di tutti, il terreno non è gratis e vivere in un posto con bagni in comune è divertente quando hai 15 anni poi no

            • Roberto scrive:

              A parte che autocostruirsi una casa non è né vietato né impossibile (basta esserne capaci…)

              Credo proprio che stiate parlando di un mondo che non è certo un modello universale…se penso alla mia famiglia di cittadini da generazioni nessuno si è mai costruito una casa né né sarebbe stato capace

              Vorrei anche far riflettere che le varie regole e piani servono a non costruire case che cadono alla prima scossa di terremoto, che non bruciano se cade una sigaretta a terra e che non siano costruire su qualche falesia pronta a franare alla prima pioggia

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ma come non puoi? Aggiugni un piano al condominio ed è fatta!
                E sono case solidissime, tipo quelle di Ischia…

          • firmato winston scrive:

            “a parte gli ostacoli burocratici, e la questione dei terreni edificabili”

            E ti pare poco?
            Ve l’ho gia’ spiegato a suo tempo, ma cio’ che non rientra negli schemi mentali oggi preconfezionati non si sente.
            La riforma urbanistica del circa 1970, che voleva essere una riforma ambientalista e invece ha fatto partire la vera speculazione, ha di fatto proibito edificare salvo “concessione a titolo oneroso” per il proprietario. Rendendo il terreno un bene molto scarso e quindi molto costoso, ha fatto da quel momento schizzare i prezzi e scatenato la speculazione.
            Se guardate il paper della banca d’italia che descrive il mercato edilizio dell’intero 1900, da quel momento in poi i prezzi delle abitazioni, che prima erano assolutamente piatti e stabili, cominciano a schizzare e la salita non si ferma piu’ fino alla enorme crisi del 2011, ovviamente. La casa comincia a diventare un investimento di valore monetario, da bene d’uso qual era e che si costruiva solo se e quando serviva.
            Oltre a questo, autocostruirsi la casa adesso e’ assolutamente sia vietato che reso impossibile dall’impressionante numero di vincoli burocratici che si porta dietro, ci mangiano sopra un sacco di potenti corporazioni (che fanno soldi e PIL, ovviamente, per cui sono protette dallo Stato).
            Prima del 1970 non e’ che uno la casa se la autocostruiva del tutto, ma si procurava o aveva gia’ un po’ di terreno che comunque costava l’infimo prezzo del terreno agricolo non essendoci ancora differenza fra agricolo ed edificabile (ed esisteva il cosiddetto jus edificandi assieme al titolo di proprieta’), e chiamava un po’ di parenti, conoscenti, piu’ qualcuno competente del mestiere che, in nero come si dice adesso, ma allora il nero non esisteva non c’erano gli obblighi contabili e tassatori di oggi, gli davano una mano a prezzo contenuto, magari firmando un po’ di cambiali.
            In italia non e’ piu’ possibile fare niente e ci siamo piu’ o meno adattati a rivolgerci ai monopolisti (che sono anche piccoli professionisti) del settore e poi a pagare il mutuo a vita per quattro mura, ma negli Usa credo che ci sia ancora una enorme porzione di territorio che e’ libera, le bidonville credo ci siano solo a margine o dentro le grandi citta’ a parte qualche comunita’ hippy residuale, ma appunto e’ un problema sociale non edilizio, quelli sono piuttosto chiaramente drop out espulsi dal sistema principale e che sono fuori posto dappertutto, sia nel grande che nel piccolo centro che in campagna – magari scrivono poesie, ma non sanno fare nulla, quello e’ il problema 😉

          • firmato winston scrive:

            Oppure, ripeto, sono messi nelle condizioni di non poter fare nulla: come noi qui in italia, ma in un posto dove se non sai o non puoi fare nulla non ci sono reti sociali di sostegno, anzi, vieni espulso.

          • firmato winston scrive:

            Un’ultima osservazione che chi e’ piu’ giovane non puo’ immaginare perche’ e’ nato e vive nella nuova normalita’ huxleyana da “Mondo nuovo”: adesso non succede praticamente piu’ quello che un tempo era normale, e la casa viene sempre costruita da professionisti che poi la mettono in vendita, fatta e finita e a cui e’ assolutamente proibito modificare o aggiungere nulla (le sanzioni sono penali, per modifiche anche irrisorie e senza nessuna incidenza “sociale” tipo aprire o chiudere una finestra sulla muratura!), con le finanziarie che erogano il mutuo, eccetera.
            Nel nostro “mondo nuovo”, non serve neanche proibire la lettura di Thoreau e Illich, tanto chi li legge, vivendo in una realta’ completamente diversa, non puo’ piu’ capirli.
            Oggi finirebbero in galera per abusivismo edilizio, con la gente che gli sputerebbe dietro e gli lancerebbe monetine guardandoli passare in manette.
            Questo siamo diventati, specie i piu’ giovani “avanguardisti”.

            • Fuzzy scrive:

              Beh, Illich non ha fatto altro che criticare la burocrazia in campo sanitario e scolastico soprattutto.
              Già all’epoca a seguire i suoi consigli si rischiava qualche denuncia penale.
              Oggi poi, la gente va in giro portandosi dietro l’avvocato nel baule della macchina.
              Non ci sarebbe scampo.

            • PinoMamet scrive:

              Trovo molto utili i commenti di Firmato Winston;

              ai tempi dei nonni, dei genitori, e zii del sottoscritto, era da queste parti normalità che le persone di estrazione popolare, divenute faticosamente “classe media”, ma insomma, parliamo di agricoltori, camionisti, piccoli artigiani..

              si facessero da soli la propria casetta.

              da soli o quasi: progetto del geometra amico di famiglia (o, credo, anche senza), aiuto del muratore cugino della moglie ecc.

              Ci si investiva un po’ di tempo (ma si poteva fare con comodo) e un po’ di risparmi, ma ognuno se la faceva come credeva.

              E sono casetta solidissime e anche belline, interi quartieri: in una ci ho vissuto fino a qualche mese fa, poi dovuta vendere per motivi appunto economici, e mi è dispiaciuto un sacco perchè era proprio una casa… “fatta in casa”, in cui ogni mattone e anche i mobili parlavano di persone che ho conosciuto.

              Adesso sarebbe impensabile, e una casetta come quella è praticamente un lusso.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                C’è da dire che:
                1. si trattava di una monofamiliare, verosimilmente costruita su fondo rustico, per cui con le riforme fondiarie (che hanno messo fine alle parcellizzazioni pazze), con il fatto che tutti i fondi sono stati dotati di casa colonica e con l’abbandono delle campagne (l’agricoltura richiede molta meno manodopera) la pratica è andata in desuetudine. Ma nulla ti vieterebbe di costruirti la tua casa colonica nel tuo fondo, nell’improbabilissimo caso in cui la casa colonica non ci fosse ancora.
                2. si trattava, come dicevamo, di una monofamiliare in aperta campagna: oggi te le tirano dietro. Anzi, in certe zone d’Italia ti tirano dietro anche monofamiliari nel bel mezzo dei paesi: il prezzo delle case in Italia è crollato.
                https://st3.idealista.it/news/archivie/styles/fullwidth_xl_2x/public/2018-03/prezzi_abitazioni.jpg?VersionId=RV4TckXjIlcAhOi_VFZhhCeujkpPKwJS&itok=yv78T_v3

                3. non è più quello di cui la gente ha bisogno: se il prezzo delle case è crollato, è invece avvolto nella bolla speculativa il prezzo delle case dei luoghi dove invece gli italiani vanno a vivere, cioè le città di una parte del paese. E qui, a meno che uno non voglia mettersi a edificare in Parco Sempione, davvero non esiste la possibilità di costruire una monofamiliare. E, data la corsa alla terra, il valore delle aree edificabili suburbane (cioè praticamente tutto il terreno esistente, tranne quel minimo del minimo di verde che ancora i piani regolatori sono costretti a lasciare) permette di rivolgersi solo alla fascia alta del mercato.

                L’evoluzione naturale della casetta monofamiliare autocostruita (quella di fango col bagno comune del campeggio o quella come Dio comanda in cui la gente effettivamente voleva vivere) è stato lo sprawl di fine secolo scorso. E adesso non è più possibile.

              • PinoMamet scrive:

                Mmm non proprio, ho in mente quartieri periferici di cittadine, non di case coloniche o in aperta campagna.

                Probabilmente sono realtà diverse alle quali facciamo riferimento…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ma di quali anni parli?

              • Fuzzy scrive:

                Ho letto qua e là.
                Ma forse non ci siamo capiti.
                Quelli che restano senza casa e sono in giro tra una panchina e l’altra, dove li mettiamo?
                Se mi si dice che la burocrazia impedisce, che costruire una parete circolare del diametro di quattro metri fatta di sacchi di terra e metterci un tetto più o meno di legno anche riciclato con una copertura in guaina bituminosa avvitata col cacciavite sia troppo difficile.
                Oppure che uno abituato a vivere in mezzo a una strada, schiferebbe un bagno o una cucina in comune. Ebbene sì.
                Per questa gente non c’è proprio niente da fare.
                Poi andiamo pure a un ipotetico futuro in cui gli attuali ecomostri di periferia inizieranno a creparsi e scrostarsi e gli impianti idraulici
                perderanno acqua e quelli elettrici andranno in corto circuito. Chi vi abiterà inizierà a domandarsi come si possa fare per costruirsi una intima casetta in terra cruda. Non ho esaurito le casistiche Ci sarebbero anche le baraccopoli e le vecchie case di campagna. Magari un giorno si tornerà sul discorso.

              • Fuzzy scrive:

                Ma ecco che quel giorno è arrivato. Pensavo che il “rispondi”
                fosse più in alto.
                Le case di campagna erano bellissime, ma almeno qui da me, ci abitavano marito, moglie, nove figli, la nonna, il nonno, lo zio matto e chi più ne ha più ne metta.
                E chi la restaura una casa del genere? Spesso c’era anche la stalla attaccata. Quei pochi che ci vivono ancora sono pieni di cani rabbiosi che sbranano il primo che si avvicina, nonché di sistemi di allarme da fare invidia a un sistema antimissilistico.
                A volte i cani sbranano i proprietari perché là, sempre isolati, non sanno chi sbranare.
                Invece la bidonville ben si presta alla rivoluzione della casa
                In terra cruda. Tutto quello che potrebbe venire di buono nel futuro dell’edilizia, avrebbe nella bidonville la sua terra di coltura ideale.

              • PinoMamet scrive:

                Fuzzy, seriamente, senza polemica, non riesco a capire perché spingi tanto queste case in terra cruda.

                A parte gli ostacoli burocratici, che esistono in Italia (ma anche negli USA: non siamo più al tempo dei pionieri), posso anche capire che il singolo individuo che per qualche motivo si appassioni all’idea possa mettersi a costruirsene una.

                L’idea che possa diventare però un’alternativa diffusa, che possano esistere villaggi o almeno quartieri di case in terra cruda, mi pare utopistica (o distopica, se preferisci).

                Potrei immaginarmela come soluzione di emergenza nel caso di qualche terremoto o altra disgrazia, come i container dei terremotati;

                che a volte non sono neanche container, ma mini villette prefabbricate, e neanche così brutte, almeno a vedere i servizi in TV, ma, con tutto che hanno il bagno privato, la TV, internet e così via, e che non sono neanche autocostruiti in modo spontaneo ma recapitati dallo Stato già belli e pronti, le famiglie ci vivono solo provvisoriamente.

                Ci sono stati, è vero, dei casi di famiglie che si sono rifiutate di lasciare la villettina prefabbricata;
                ma perché, prima di tutto, questa non era così orribile e scomoda;

                e poi perchè l’alternativa era cominciare a pagare una serie di tasse da cui prima, in qualità appunto di terremotati, erano esclusi, mentre magari l’attività lavorativa non era ancora ripartita…

                insomma, davvero, l’idea di far vivere le persone in case di terra non mi pare più realistica o più attraente di quella di farle vivere in tepee o in yurte.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ma poi c’è una differenza importante: sotto l’orribile palazzone può passare l’autobus, mentre davanti alla casetta di terra no.

                Il modello che viene proposto è questo
                https://www.economist.com/img/b/1280/720/90/sites/default/files/images/2018/04/articles/main/20180421_usp504.jpg
                ma con case di fango. E’ un modello che funziona spendendo un bel po’ in benzina ogni mese, stando lontani da tutti i servizi e con esternalità di cui qualcuno deve farsi carico.

              • Fuzzy scrive:

                Perché spingo tanto sulla terra cruda….
                Perché c’è l’articolo lassù che fa vedere della gente che vive in tenda.
                Poi da lì ho un po’ spaziato.
                Non è tutto utopistico.
                Per ora lo è.
                Io sono un tipo molto ordinato
                Se c’è del disordine penso sempre a come si potrebbero mettere le cose in ordine e renderle durevoli. L’unico sistema, a mio modesto parere, è togliere e semplificare.
                Tutte le civiltà, secondo un certo Tainter, sono cadute per un eccesso di complessità.
                https://apocalottimismo.it/dove-tainter-sbaglia/

              • Fuzzy scrive:

                Intanto il rispondi è sempre più in alto.
                Mamet
                Ma tu, piuttosto, ti sei accorto in che razza di blog sei finito?
                Qui ci si interroga sul futuro con la fronte corrucciata….sappilo. Sappilo? Si potrà mai dire?
                Dovresti considerare questo come una normalità, qui dentro, e tu saresti l’eccezione frivola.

              • PinoMamet scrive:

                Mah, credo di conoscere e frequentare il blog da un po’ prima di te, e ci si è sempre parlato di tante cose diverse.

                A parte questo, a me le persone in tenda fanno pensare alla necessità di un buon piano di edilizia popolare, e di incrementare il welfare.

              • Fuzzy scrive:

                buon piano di edilizia popolare, e di incrementare il welfare.

                Anche questa è utopia.
                Con aggiunta di complessità.
                Questo blog, pur essendo forse il migliore in giro, mostra una certa discordanza tra gli articoli e i commenti. Nel senso che i commenti esprimono un punto di vista spesso opposto rispetto agli articoli. Ma forse va bene così. Basta saperlo.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Fuzzy

                “Nel senso che i commenti esprimono un punto di vista spesso opposto rispetto agli articoli. ”

                E’ questa la forza di questo blog! Sai che noia se la pensassimo tutti allo stesso modo. E’ esattamente questa polemica costante che permette a tutti noi di affilare meglio le proprie idee.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Nel senso che i commenti esprimono un punto di vista spesso opposto rispetto agli articoli”

                Non sminuirci: oltre a dire l’esatto opposto rispetto agli articoli, dicono anche contemporaneamente l’esatto opposto l’uno dall’altro.

  2. Francesco scrive:

    Non riesco a leggerlo. La vocina “hegeliana” che ho nella testa, quella secondo cui se le vacche appaiono tutte grigie vuol dire che siamo sommersi dalla fuffa, è troppo forte.

    Inoltre so troppe cose, mannaggia. L’America è il paradiso delle abitazioni economiche, paragonata all’Europa.

    Saluti

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “L’America è il paradiso delle abitazioni economiche, paragonata all’Europa.”

      Verissimo, ma è anche un posto dove la gente tende a muoversi molto di più che in Europa, per cui ha meno senso comprare casa. E, se la compri, quando qualche anno dopo la rivendi per comprare la nuova, quella non ha più un valore: tu la chiami “casa” e quindi pensi al concetto italiano, ma in realtà noi la definiremmo “baracca di truciolato di bell’aspetto”. E non solo quando la rivendi è usurata, ma puoi stare certo che chi subentrerà nella proprietà, appena l’avrà acquistata, la sventrerà per rifarsi gli interni (probabilmente da solo, dato che baracca di truciolato resta).

    • Roberto scrive:

      Francesco

      “ L’America è il paradiso delle abitazioni economiche, paragonata all’Europa.”

      Mmmmmmh davvero dipende dove…

      • Francesco scrive:

        Ammetto che parlo per “sentito dire” ma ho sempre saputo che i cittadini USA si muovono molto di più degli europei e che il loro rapporto con le case, e il costo delle case, riflette questo fatto.

        E’ più difficile che loro mettano radici.

        • roberto scrive:

          Francesco,

          “E’ più difficile che loro mettano radici.”

          questo è assolutamente certo, hanno una mobilità che per noi è assolutamente inimmaginabile (e già penso a mio fratello che per due volte ha cambiato costa letteralmente da un giorno all’altro…)

          quello che secondo me deve essere relativizzato è “abitazioni economiche”, che dipende davvero da dove vivi (costa est per esempio ci sono prezzi per gli immobili mostruosi pure per un lussemburghese abituato a prezzi davvero allucinanti)

          • Francesco scrive:

            OK ma questo nelle zone per super ricchi o nelle ville con 106 stanze.

            Che trovi anche in Brasile o in Nigeria, suppongo.

            • roberto scrive:

              no, davvero, trovare casa, per dire, a boston, o a new york è un’impresa titanica.

              anzi paradossalmente mi sembra che nelle zone ricche sia molto più facile (non c’è una differenza enorme di prezzi tra zone ricche e povere, e poi le zone poverissime sono delle bidonville da terzo mondo)

  3. quisquiliator scrive:

    I miei ricordi di San Francisco degli anni novanta sono simili ad alcune cose di Rovics.

    Ero impressionato dalle centinaia di homeless che se ne andavano in giro con le loro cose nei carrelli della spesa, in certe zone era come se facessero parte del panorama urbano.
    Una sera lì a SF ero a bermi una birra con un ricercatore farmaceutico italiano, mi raccontò che li usavano come cavie per la ricerca di farmaci antiHIv perchè erano più o meno tutti sieropositivi.
    Io ero ospite nel quartiere ispanico, come dice Mauricius le case erano in truciolato o qualcosa del genere, un giorno ne bruciò una vicino a dove stavo.
    Viceversa in fondo al quartiere c’erano delle specie di palazzi di case popolari che erano più squallide delle nostre case popolari , perlomeno quelle a mattone rosso tipo Barona,ma almeno parevano fatte in cemento.
    Poi a ripensarci lì è zona sismica , la famosa faglia di non mi ricordo, per cui mi viene il dubbio sulla correttezza antisismica di quei palazzoni.

    Comunque la propaganda putiniana è riuscita persino a convincermi dell’esistenza della crisi dei mutui subprime 🙂

  4. Fuzzy scrive:

    Un nuovo studio del Pentagono mostra che il 77% dei giovani americani non potrebbe prestare servizio militare senza deroga a causa del sovrappeso, dell’uso di droghe o di problemi di salute mentale e fisica.

    Più altre faccende legate alla produzione di armi
    https://lesakerfrancophone.fr/ce-que-les-etats-unis-apprennent-et-napprennent-pas-de-leur-guerre-en-ukraine

    Oddio, Moon of Alabama magari un po’ esagera, ma insomma, mi sa che c’è del vero.

    • Fuzzy scrive:

      Devono insegnare loro a correre, e hanno avuto problemi con la densità ossea al punto che, quando corrono, finiscono per rompersi una gamba o, peggio, un’anca,” ha detto l’ex funzionario. ” Ho anche sentito che in alcuni casi li sottopongono a diete di tipo Guarantee – sai, roba per anziani come me – al fine di aumentare la densità ossea
      https://abcnews.go.com/Politics/military-struggling-find-troops-fewer-young-americans-serve/story?id=86067103
      Si, si è proprio vero. Niente di inventato.
      Forse.
      Meglio truppe vegane.

      • Fuzzy scrive:

        https://www.remocontro.it/2023/09/17/petrolio-verso-i-100-dollari-al-barile-altra-mazzata-sulleconomia-europea/
        Eh, questa sarà una bella botta.
        E “bella botta” è un eufemismo.
        L’Occidente ha sbagliato tutto. Comunque, Low tech, riscaldarsi con due borse dell’acqua calda, una sulle ginocchia e una sulla schiena. Eventualmente una sotto i piedi, e via andare ….

        • Fuzzy scrive:

          Bene, vado avanti.
          Dunque, in Europa arriverà una “bella botta” tradotto in fuzzy-decrescita, in Europa una decrescita sarà inevitabile.
          Come si può decrescere mantenendo uno stile di vita comunque accettabile sono almeno due anni che lo scrivo dettagliatamente. E quindi non mi resta altro che dire l’ultima cosa. Quali politiche per la decrescita? Sostanzialmente due:
          -riduzione dell’orario di lavoro
          -salario universale garantito
          Altrimenti potrebbe scoppiare una mezza rivoluzione, (anche se in Italia siamo tutti vecchi e i giovani sono sullo stampo di quelli americani dei commenti precedenti).
          Io, per me, più di così non saprei cosa aggiungere. Forse chiudo qui. È che ho trovato che scrivere delle cazzate mi diverte.
          Va ben.

    • Francesco scrive:

      Il 77% mi pare una percentuale alta, però, ha fatto un pò di controlli?

      Anche se tutto questo parlare di droni … potrebbe avere anche altre spiegazioni, dopo tutto.

      Più Terminator, meno ciccioni!

      😀

      • PinoMamet scrive:

        Beh, calcoliamo a occhio che metà degli americani sono ciccioni 😉

        l’altra metà si sarà fumata una canna, e questo in pura teoria li esclude dalla base di reclutamento (invece di “ti piacciono i fiori?” loro avranno il questionario con scritto “ti sei fatto una canna?”);

        poi magari gli americani sono tanto pirla, o tanto svegli, da rispondere di sì 😉

        Ci mettiano un po’ di disadattati prodotti dall’assurdo campionamento umano delle scuole americane
        (o sei “jock” sportivo e ignorante che si scopa la cheerleader carina e ignorante, o sei un nerd che canta nel coro o suona nella banda, o sei un disadatto che si compara un fucile e spara a tutti 😉 )

        e direi che se non il 77, ma almeno il 70% mi pare una percentuale realistica 😉

    • PinoMamet scrive:

      Non so se pericoloso, ma senz’altro preoccupante.

      Noto alcune cose:

      -articolo tradotto malissimo o automaticamente: il giornalismo italiano sta scadendo

      -Trudeau dev’essere uno di quelli convinti di essere in missione per conto di Dio, o dei Diritti dell’uomo (secondo lui) ed è pericoloso o perlomeno pasticcione come tutti gli idealisti; sempre pronto a dare lezioncine non richieste

      -il Khalistan o Stato degli appartenenti alla Khalsa o Comunità di credenti credentissimi Sikh credo davvero che interessi a pochissimi Sikh, ma abbastanza matti da fare danni notevoli

      -l’India non è famosa per andarci leggera con i dissidenti e NON è l’alternativa pacifista e fricchettona all’Islam che alcuni in Occidente amano sognarsi

    • roberto scrive:

      davvero non capisco come un giornale possa pubblicare una cosa scritta in quel modo….fa proprio schifo

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Roberto

        “schifo”

        Giorni fa un ministro ha dichiarato in un’intervista pubblicata da un quotidiano (che non nomino per carità di patria) che un certo provvedimento era ispirato a una filosofia che era il vero e proprio “light motive” dell’azione di governo.

        Alla mia e-mail di divertita protesta mi è stato risposto che era colpa del correttore automatico.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • roberto scrive:

          guarda, un refuso può capitare a tutti e effetivamente il correttore automatico fa danni…giusto io rispoderei “ah cavolo, mi era sfuggiota la correzione automatica”

          è quando ci sono intere frasi senza senso che davvero mi scende la catena
          li leggo “Ma i precedenti contrasti sono numeri”
          “agitarsi contro il governo indiano”…

        • Plague doctor scrive:

          L’Ansia centrale è tutto un groviglio inestricabile di etnie bellicose, anche in Africa sta succedendo qualcosa ma non si capisce bene cosa. Tra l’altro gli Stati Uniti stessi devono affrontare le conseguenze di una guerra, seppur svolta per procura, che ha prodotto degli esiti disastrosi

  5. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    OT

    Non ci facciamo mancare niente

    (quando il gatto non c’è i topi ballano)

    https://www.rainews.it/amp/articoli/2023/09/nagorno-karabakh-armenia-azerbaigian-stepanakert-khankendi-russia-caucaso-02fec81e-d159-4b79-9ac3-1f572dd12b28.html

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Francesco era felicissimo dell’allontanamento dell’Armenia dalla Russia proprio l’altro giorno: immagino che già pregustasse questo.
      Mi sa che non durerà granché l’amicizia tra il governo armeno e gli USA. O che non durerà granché il governo armeno…

      • PinoMamet scrive:

        Non so nulla di quanto succeda laggiù, ma istintivamente sto dalla parte degli armeni.

        Gli azeri sono turchi, e la patria dei turchi sono i monti Altai, che tra l’altro credo siano bellissimi. Ci tornino pure.

        • mirkhond scrive:

          Il fatto è che gli Azeri come i Turchi dell’Anatolia, in stragrande maggioranza sono i discendenti delle antiche popolazioni indigene turchizzate e islamizzate.
          Gli antenati di molti azeri erano gli Albani, popolo caucasico che era cristiano e in rapporti (sia pure non facili) con la Chiesa Armena.

          • PinoMamet scrive:

            Certamente!
            Ma mi stanno un po’ antipatici lo stesso… forse, anzi, di più.

            Chi non amerebbe di vedere invece i turchi antichi, a cavallo, un popolo per metà di fattezze orientali, con un piede in Mongolia e uno in Siberia, con i colbacchi e i falchi ammaestrati sulla mano, gli archi ricurvi, i pugnali decorati, i culti sciamanici?

            Quelli mi piacciono, mi sono simpatici.

            Gli anatolici turchizzati, massacratori di cristiani, sfuggenti, bastardi, no, non troppo.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              I turchi antichi li vedi: in Asia centrale, convertiti all’Islam da oltre un millennio e divisi in una manciata di khanat… di -stan.

              • mirkhond scrive:

                La conversione dei Turchi all’Islam, fu un processo lungo e graduale, in cui giocò un ruolo fondamentale l’attrazione per la civiltà iranica, già quando essa non era ancora musulmana.
                Con l’islamizzazione dell’Iran, seguì quella dei Turchi (che oltre all’avito sciamanesimo avevano abbracciato il buddhismo, il cristianesimo nestoriano e il manicheismo; gli ultimi Nestoriani scompaiono in Asia Centrale intorno ai primi del’500, i manichei nel XIV-XV secolo).
                Le tribù khazake si convertirono all’Islam solo tra XVI e XVIII secolo.

              • Peucezio scrive:

                Certo che colpisce come le cagate s’impongano immancabilmente sulle cose più fini, belle, complesse.
                Sembra che il mondo tenda all’omogeneità, anziché alla varietà, che tema la complessità.
                Appena arriva una dottrina più semplice, povera, squallida, ha successo su dotttrine millenarie, ricche, con più sfumature, più varietà.
                E lo stesso per tutto, per l’arte, gli stili, perfino i giochi, ecc.

                Perché a Milano chi balla il liscio balla quello panitaliano, romagnolo, comunque lo si voglia chiamare e il liscio amborsiano è relegato in un recesso residuale di pochi anzianissimi e presto scomparirà?
                In questo caso non so nulla sulla complessità dei due tipi di ballo, ma la cosa più peculiare tende a scomparire a vantaggio di una sputtanatissima.

                Così il gioco delle bocce: quello alla milanese, che richiede un campo diverso, non si trova più praticamente da nessuna parte.

                Pensate ai riti cattolici. Nel Medioevo ce n’era uno diverso in ogni angolo dell’ecumene cattolica, poi si sono via via ridotti e in ambito latino è rimasto solo l’ambrosiano e, come fossile, il mozarabico, mentre il lionese è già scomparso con Vaticano II e nemmeno i tradizionalisti lo coltivano.

                Invece sarebbe così bello un mondo in cui, tranne che per le cose puramente pratiche, strettamente funzionali, tutto tendesse a differenziarsi fino a creare un caos inestricabile in cui non si capisce più niente!

              • Peucezio scrive:

                Poi c’è la specificità islamica.
                Credo che venga da un meccanismo nevrotico: la gente interiorizza la repressione e ama praticarla su sé stessa, nonché imporla agli altri.
                E la repressione è molto più forte della spiritualità.
                La spiritualità è per anime veramente libere, la repressione per persone agite, non agenti, moralmente schiave, che hanno introiettato il limite, la negazione di sé.
                Il discorso ovviamente vale anche per il cristianesimo, che però si riscatta in altri modi, cioè essenzialmente col suo immanentismo, che si manifesta nell’idea stessa del Dio incarnato, così come nella pervasività del sacro nell’arte, nelle raffigurazioni così naturalistiche, nella complessità dottrinale, nella ricchezza liturgica, nella presenza di una gerarchia di possessori delle chiavi del sacro.
                Il problema del cristianesimo, semmai, oltre alla sessuofobia (che, tanto per prevenire obiezioni, non è la fobia verso ogni forma di sessualità, ma verso quella che si sottrae a uno schema univoco: in un certo senso anche la cosiddetta “omofobia” è una forma di sessuofobia) è la pretesa di trasformare il sacro da esperienza ad adesione razionale e di conseguenza a scelta etica e metafisica.
                È come pretendere di essere un sommelier e un amante del vino senza assaggiarne un sorso, ma solo studiando la teoria e comunque dichiarandosi a favore del consumo di vino.

                Direi che in fondo il problema dell’Occidente (compreso ovviamente il mondo semitico) è la sostituzione dell’esperienza, cioè della vita, con la logica. Come quello a cui piove in testa, ma siccome le previsioni dicono che non può piovere, crede alle previsioni.

              • Peucezio scrive:

                Che è poi il problema della scienza, che è la nuova teologia dell’Occidente.

                Sostituisce l’immediatezza dell’esperito con l’induzione, la generalizzazione, il che può andare bene sul piano pratico, ma è un arbitrio se inteso in senso assoluto, come unica bussola per orientarsi nel mondo.

                Prendiamo i sogni.
                Sono incoerenti, non consequenziali, sfuggenti, dai contenuti scoordinati e contraddittori… Diversamente dai dati della veglia, che consentono con relativa facilità generalizzazioni e quindi processi induttivi, coi sogni è molto difficile.

                Ma l’esperienza del sogno è meno vera? Direi semmai che è meno relazionale, non è interosggettiva. Se assistiamo in due a un evento o osserviamo un oggetto, vediamo lo stesso evento o oggetto.
                Mentre tu non puoi entrare nel mio sogno.
                Direi che più che meno vera l’esperienza del sogno è più soggettiva. Ma “oggettivo” è sinonimo di “vero” e di “reale”. Boh. Chi lo dice?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Invece sarebbe così bello un mondo in cui, tranne che per le cose puramente pratiche, strettamente funzionali, tutto tendesse a differenziarsi fino a creare un caos inestricabile in cui non si capisce più niente!”

                Bisognerebbe, tipo, rompere tutte le comunicazioni tra gruppi umani, visto che tendiamo a imitarci. Anzi, è proprio ciò che ci rende umani il fatto di imitarci e anche le derive dovute all’isolamento sono dovute proprio all’imitazione (si imita in maniera sbagliata, poi si imita l’errore e così via).
                L’imitazione è il fondamento di quello che chiamiamo cultura (nel senso francese di civilisation).

              • Peucezio scrive:

                Mauricius,
                ma va benissimo.
                Il problema sono i grandi numeri.
                Ci vorrebbe un limite, come quei video su whatsapp, che, una volta che sono girati tot volte, non si possono più girare ad altri.
                Non si potrebbe installare un chip simile anche nel cervello umano?

            • PinoMamet scrive:

              Certo, lo so.
              Preferirei non fossero convertiti all’Islam, sarebbero più fighi, ma nessuno è perfetto.
              😉

              (I Tuvani credo siano turchi ma non musulmani)

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Volendo ci sono i Gagauzi della Moldavia, turchi e ortodossi.
                Oppure sì, vai in Siberia e lì è pieno di turchi con gli sciamani.

            • mirkhond scrive:

              Condivido ciò che dice Pino.

            • Peucezio scrive:

              Pino,
              “Certamente!
              Ma mi stanno un po’ antipatici lo stesso… forse, anzi, di più.
              Chi non amerebbe di vedere invece i turchi antichi, a cavallo, un popolo per metà di fattezze orientali, con un piede in Mongolia e uno in Siberia, con i colbacchi e i falchi ammaestrati sulla mano, gli archi ricurvi, i pugnali decorati, i culti sciamanici?
              Quelli mi piacciono, mi sono simpatici.
              Gli anatolici turchizzati, massacratori di cristiani, sfuggenti, bastardi, no, non troppo.”

              OMDAP totale.

            • mirkhond scrive:

              “Gli anatolici turchizzati, massacratori di cristiani, sfuggenti, bastardi, no, non troppo.”

              La Turchia è considerata un paese crudele. A partire da turchi stessi, come nel romanzo Neve di Orhan Pamuk.
              Questa crudeltà, questa ferocia come sistema di governo, la repressione del diverso etnico e religioso, la si ritrova paro paro nella storia bizantina, nei secoli dell’Anatolia bizantina.
              Quando i colpi di stato e i pronunciamenti militari erano frequenti, quando si reprimeva il dissenso religioso (e dunque politico) anche rasentando un genocidio, come nella guerra alla setta dei Pauliciani (843-878 d.C.), nell’imposizione forzata dell’Ortodossia di Calcedonia a chiese riluttanti come quella armena e quella siro-giacobita.
              Osservando i secoli bizantini, si nota che la pietà era merce rara in politica, e si notano anche le somiglianze nella repressione delle periferie del dissenso, ieri pauliciane o monofisite, oggi alevi o curde.
              Se stiamo a Claude Cahen, uno dei maggiori esperti di storia turca, i Turcomanni che invasero l’attuale Azerbaigian e l’Anatolia nell’XI secolo non erano più di 300.000, e dunque gli attuali popoli osmanici e azeri non sono che i discendenti delle popolazioni indigene preesistenti.
              Stando alle stesse tradizioni turche, gli Osmanli originari, quelli che giunsero in Anatolia nel XIII secolo, i Qayi non erano che poco più di 400.
              Dunque se ne può dedurre che tutti gli altri siano discendenti della popolazione anatolica romeofona e cristiana ortodossa conquistata.
              Che ha finito per plasmare la nuova identità turca e musulmana con i suoi tradizionali metodi di governo.

              • mirkhond scrive:

                Certo, neanche i Turchi “veri” scherzavano in quanto a crudeltà (penso ai circa 100.000 armeni ammazzati in seguito alla battaglia di Kapetrou, presso Teodosiopoli/Erzurum del 1048, ad opera dei Selgiuchidi di Ibrahim ibn Inal, da poco giunti dall’Asia Centrale attraverso l’Iran).
                Però l’ambiente indigeno da essi trovato e conquistato, avrebbe favorito il riemergere, sotto forme identitarie diverse, di metodi “bizantini” nella gestione del potere.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Poi sono addirittura diventato Imperatori Romani per diritto di conquista e hanno riempito l’amministrazione di fanarioti, il che ha aiutato.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          È il solito conflitto tra autodeterminazione (la popolazione del Nagorno Karabakh/Artsakh è (o era) in larghissima maggioranza armena e legalità internazionale (la regione è all’interno dei Sacri Confini azeri). L’Occidente ha fatto firmare al governo armeno un foglio in cui c’è scritto che sta dalla parte della legalità internazionale, la Russia è lontana e impegnata, per cui gli azeri possono finire il lavoro.

  6. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Meglio il barszcz Polacco o quello Ucraino?

    https://www.ilpost.it/2023/09/18/causa-wto-ucraina-grano/

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • roberto scrive:

      non so, non ho, mai provato quello polacco (mi piace moltissimo quello lituano freddo, rosa fosforescente)

      ma è tempo che polonia e ungheria si levino dai maroni e raggiungano i britannici nel magico mondo libero fuori dall’UE

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ roberto

        “polonia”

        UAH UAH UAH UAH UAH UAH UAH

        …e chi gli sovvenziona i contadini, poi?

        Con la buriana che sta succedendo proprio adesso con Kiev per la faccenda del grano? (Faccenda in cui persino i nazisti che leggono Kant hanno una volta tanto ragione da vendere)

        https://www.ilpost.it/2023/09/18/causa-wto-ucraina-grano/#:~:text=18%20Settembre%202023-,L'Ucraina%20ha%20fatto%20causa%20a%20Ungheria%2C%20Slovacchia%20e%20Polonia,importazioni%20di%20grano%20dal%20paese&text=Luned%C3%AC%20l'Ucraina%20ha%20avviato,altri%20prodotti%20alimentari%20dall'Ucraina.

        Già adesso il PiS regala 500 zl (circa 120 euro) alle donne che mettono un mondo un figlio a prescindere dal reddito. Hanno goduto per anni di una corsia preferenziale per l’accesso ai fondi europei, fra FEOGA e affini. Ciò nonostante, dopo tutte le privatizzazioni thatcheriane che hanno fatto si sono ritrovati l’inflazione al 14% su base annua, con la disoccupazione quasi a livelli Italiani (5% contro 7%) e il reddito medio pro capite di 24000 euro l’anno (un caffè costa 1 euro, una corsa in autobus
        1 euro, una birra 2 euro). In più hanno preventivato 400 miliardi di US$ da spendere in armi nei prossimi dieci anni, fra fornitori Sudcoreani e USA, pur con un PIL pro capite che è 17000 euro contro 33000 euro dell’Italia. Se si bruciano il consenso dei contadini (per non parlare dei minatori di carbone, da sempre i più coccolati da Varsavia anche al tempo di Bierut) finisce davvero che Duda e Kaczyński li inseguono coi forconi. Mica sono come noi Italiani: ne sono capacissimi.

        Non preoccuparti che Varsavia sta attaccata alla zinna di Bruxelles come e più di prima.

        Che se solo avessimo un governo decente e non di scodinzolanti cronici gli faremmo scontare ogni euro di finanziamento: un euro, un migrante, un euro, un migrante…

        La Polonia ha un grande vantaggio, per me.

        Tutte le volte che mi prende lo scoramento per l’infima qualità dei nostri governanti, guardo a Varsavia e mi consolo pensando che potevamo finire molto, ma molto peggio.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          La Polonia ha gli USA dietro, quindi nessuno le dirà niente.

        • roberto scrive:

          si lo so benissimo che non se ne andranno mai, ma io punto sempre le mie carte sulla stupidità di sovranisti e populisti, possono sempre riservare sorprese fantastiche

          poi sai, con tutte le scoppole che si stanno prendendo dalla corte di giustizia a forza di andare in televisione a piagnucolare contro i giudici non eletti che attacano la sovranità polacca, un po’ di gente la convinci a volersene andare, proprio come è successo a londra

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ roberto

            “stupidità”

            Sottovaluti la forza della Chiesa, ben maggiore anche rispetto all’Italia.

            La Chiesa in Polonia è sempre stata fortemente europeista, perché non ha mai rinunciato al suo obiettivo di lungo termine che è quello di ribaltare le sorti della Rivoluzione Francese e di riconquistare l’Europa partendo (anche) dalla roccaforte Polacca. Quelli alla bufala delle ‘radici cristiane’ ci credono davvero.

            Quando la Polonia entrò nella UE io c’ero: ricordo bene come a spendersi più di tutti nel convincere molti riluttanti Polacchi ad accettare l’autorità sovranazionale di Bruxelles (in un Paese dove la bandiera spesso sta a fianco dell’altare) nel referendum indetto a proposito fu proprio Wojtyła.

            Lì il nostro Francesco farebbe la figura del punkabbestia spinellaro e fricchettone.

            Da quelle parti la battaglia della Vistola del 1920 (l’unico indubitabile trionfo militare Polacco del XX secolo) è descritta come la nuova Lepanto, la nuova Poitiers, la nuova carica di Sobieski a Vienna. Si sentono l’antemurale della civiltà contro le orde barbare dell’Asia. Zelensky non ha inventato nulla.

            E non sarà certo la ‘lobby gay degli eurocrati’ (testuale dichiarazione di un politico in TV) a mettere in difficoltà la Madonna Nera di Częstochowa.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Peucezio scrive:

              Andrea,
              “E non sarà certo la ‘lobby gay degli eurocrati’ (testuale dichiarazione di un politico in TV) a mettere in difficoltà la Madonna Nera di Częstochowa.”

              Tanto tempo una generazione saranno tutti
              culattoni anche loro.
              Non come orientamento sessuale intendo, che chissenefrega, ci sono dappertutto in tutte le epoche, ma come ideologia.

            • Francesco scrive:

              Andrea, mi hai tirato su il morale e ne avevo davvero bisogno!

              Ti ringrazio sentitamente.

              Anche se non condivido il tuo ottimismo.

              PS definire un fatto storico una bufala mi pare una brutta cosa. Il ruolo del cristianesimo nella nascita della civiltà europea è paragonabile a quello delle squadre con le maglia a strisce nel calcio italiano: certo, c’è anche dell’altro, per quello esistono le note a piè di pagina.

            • PinoMamet scrive:

              Beh, nota pie’ di pagina riferito a tutti i Greci e al novanta per cento degli autori Latini è un pochino riduttivo 😉

              Se poi vogliamo ignorare tutto il pensiero non cristiano, se non anticlericale, beh…

              Comunque è vero che il Cristianesimo ha avuto un ruolo notevole nella costruzione dell’identità culturale europea.

              • roberto scrive:

                infatti trovo la guerra delle radici davvero ridicola, come pure trovavo ridicola la questione delle radici europee nella costituzione…per me non è il posto in cui parlarne et c’est tout

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ PinoMamet

                “notevole”

                Ma infatti non mi sogno di negare che le radici Europee siano anche Cristiane.

                Senza le Crociate, le guerre di religione e la persecuzione di streghe ed eretici oggi saremmo certamente differenti. Non avremmo avuto quel bel monumento in Campo dei Fiori, per esempio, e nemmeno secoli di antisemitismo, la notte di San Bartolomeo, le Pasque Piemontesi, i vari Concordati e il macello di Magdeburgo. Serveto e Jan Hus sarebbero potuti morire di vecchiaia. Galileo avrebbe scoperto qualche altro corpo celeste. E gli Albigesi non avrebbero fatto la fine che hanno fatto.

                Poi, per carità, ci sono stati anche i Lumi, il mondo greco-romano con annessi Etruschi, Fenici e compagnia cantando, Marx ecc.

                Tutte note a piè di pagina.

                🙂

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Pino

                io sono un feticista della cultura greca (molto meno dei romani)

                ma credo si possa dire che sono un’altra cosa rispetto alla cultura europea, un altro mondo, la terra in cui siamo cresciuti ma noi siamo diversi da loro

                infatti come note a piè di pagina pensavo agli apporti alla cultura europea da parte di culture ancora esistenti quando l’Europa iniziò a esistere, nell’Alto Medioevo

                sul pensiero anticristiano, ha detto quasi tutto Andrea: possiamo chiamare questo pattume una cultura? io ho molti dubbi in proposito

              • PinoMamet scrive:

                “ma credo si possa dire che sono un’altra cosa rispetto alla cultura europea, un altro mondo”

                mah…
                mica tanto…

                io li vedo come una “nostra” versione più antica, più semplice per certi versi, ma sostanzialmente “noi”.

                Il Medioevo era cristiano (non solo, ma semplifichiamo); d’accordo;

                ma praticamente tutte le sue teorie scientifiche, filosofiche, musicali…
                le sue idee, le sue metafore, il suo immaginario…

                vengono dal mondo greco, con o senza tramite romano.

                Magari rielaborate, ma quelle.

                In fondo Dante si fa guidare da Virgilio, e nel suo inferno ci mette i centauri e le arpie…

              • PinoMamet scrive:

                Non ho capito invece quale sarebbe il pattume, boh.

                Il secolo dei Lumi e Marx potranno legittimamente non piacerti; non tutti i gusti sono al limone; ma non sono pattume.

                Per non parlare del pensiero che, semplicemente, non è cristiano, ha poco o nulla a che spartire col Cristianesimo, ma è comunque cultura e civiltà europea:

                Freud, le avanguardie artistiche…
                il pensiero scientifico! (e hai detto niente..)

                bada, non sto dicendo che Freud, o la Scienza, siano anticristiani;
                o che non possano esserci psicanalisti o scienzati cristiani;
                ovvio che ce ne saranno migliaia!

                ma la Scienza, come la psicanalisi o l’espressionismo o la dodecafonia, semplicemente non c’entrano nulla con il pensiero cristiano, e farcele derivare mi sembra una forzatura davvero eccessiva…

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ pinomamet

                “eccessiva”

                Ma no che non lo è.

                Come diceva il successore dei macellai di Ipazia, che nella stessa città completò l’opera dei predecessori curando la minuziosa distruzione delle opere sue e di tanti suoi colleghi, “se tutti questi libri contengono ciò che è contenuto nelle Scritture, sono inutili. In caso contrario sono dannosi”.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                francesco

                “ma credo si possa dire che sono un’altra cosa rispetto alla cultura europea, un altro mondo,”

                sono in totale disaccordo…forse perché sono meridionale? ma sento più vicino a me socrate che san benedetto

              • PinoMamet scrive:

                In effetti Socrate dice qualcosa anche oggi, e forse sempre;

                mentre San Benedetto eembra all’incircaun alieno…

                (per non parlare delle nevrosi dei primi Padri della Chiesa, che avrebbero avuto bisogno di un bravo analista, o delle vere e proprie follie delle sante medievali, per le quali ci voleva un antipsicotico e in dosi massicce…)

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ PinoMamet

                “Padri”

                Non solo dei ‘primi’ padri della chiesa.

                Già mezzo millennio fa si cercò di sradicare la gramigna che adesso è tornata di moda

                https://mediumaevumweb.wordpress.com/tag/innocenzo-iii-papa/

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “sono in totale disaccordo…forse perché sono meridionale? ma sento più vicino a me socrate che san benedetto”

                Cioè noi saremmo più vicini agli antichi greci che agli antichi romani?
                Davvero, tra Anicio Benedetto, figlio di Anicio Eutropio Probo, e Socrate che non scriveva nulla e tramandava tutto oralmente perché per lui la scrittura era una sciagura… tu ti senti più vicino al secondo.

              • Roberto scrive:

                Maurì non ho capito nulla!
                Io non sono noi,
                non conosco il signor anicio,
                San Benedetto non è romano, perfino io sapevo che socrate non ha scritto nulla e
                pensavo che fosse abbastanza comprensibile che ho preso due nomi per dire “greci” e “cristiani”

              • Francesco scrive:

                Pino

                sulla scienza credo di poter spezzare una lancia a favore del Cristianesimo: se è nata qui e qui si è diffusa, fino a esagerare e generare mostri come il nostro carissimo Andrea, credo che qualcosa il cristianesimo c’entri.

                Ciao!

                PS in effetti, forse il Cristianesimo serve a spiegare in cosa siamo diversi dai nostri antenati romani e greci. Più che a negare che siano i nostri antenati.

              • PinoMamet scrive:

                “, credo che qualcosa il cristianesimo c’entri.”

                ok: per esempio, cosa?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                San Benedetto si chiamava Anicio Benedetto, figlio di Anicio Eutropio Probo.
                Erano romani, della gens Anicia, che ha dato i natali a due imperatori e a diversi consoli, tra i quali anche l’ultimo console romano (Anicio Albino Basilio). Anche Boezio era un Anicio.

              • paniscus scrive:

                ” o delle vere e proprie follie delle sante medievali, per le quali ci voleva un antipsicotico e in dosi massicce”——

                Io credo che fossero follie (nel senso di disturbi nervosi) tali e quali a quelli che ci sono adesso, anche se la causa scatenante era diversa.

                La ragazzina di oggi si sfinisce di privazioni alimentari per motivi dietetici ed estetici, quella del 1300 si sfiniva di privazioni alimentari per motivi penitenziali, ma una volta innescato il meccanismo dell’anoressia, il risultato era identico.

                L’adolescente (maschio o femmina) che era convintissimo di essere perseguitato dal diavolo che lo “tentava” tutte le notti e non aveva il coraggio di dirlo né ai genitori né al prete per paura di essere tacciato di indemoniato invece che di virtuoso resistente, non ha molto di diverso dall’adolescente attuale che si fa incastrare in una sfida trasgressiva e/o autolesionistica di tiktok senza riuscire a uscirne, e che appunto non ha il coraggio di dirlo ai genitori per paura che colpevolizzino lui e che gli tolgano il cellulare…

              • PinoMamet scrive:

                Sicuramente! Ma al giorno d’oggi tentiamo di curarli, anziché farli santi…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “follie”

                Una parte possiamo ascriverla a follia, ma una larga parte di quelle che vi sembrano follie leggendo il passato con gli occhiali del presente (che permettono di vederci quello che si vuole) sono solo una distanza nel linguaggio utilizzato.
                Per esempio, quando Anselmo nel Cur Homo Deus descrive cosa sia una illuminazione divina parla semplicemente di un ragionamento particolarmente brillante che viene fuori dopo una lunga riflessione su un argomento. Eppure, usando il suo liguaggio e fermandoci a quello, qualcuno potrà pensare che gli sia apparso un angelo in sogno.

              • PinoMamet scrive:

                D’accordo, ma… alcune erano proprio matte 😉

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                La pazzia è culturale: pensa che oggi ci sono situazioni dove ti sanzionano se contraddici le affermazioni di qualcuno circa il suo sesso…

          • roberto scrive:

            ADV

            anche io c’ero quando la polonia è entrata nell’UE come tutti quelli che hanno più di 18 anni
            😉

            mi sa che Wojtyła era pro europeista fondamentalmente in chiave anti urss, e non sono tanto sicuro che si rendesse conto che certe posizioni antiaborto & omofobe della chiesa non sarebbero state del tutto simpatiche a bruxelles

            ricordo che UE e Polonia hanno iniziato a discutere di adesione nel 1991, quando i diritti LGTBQ+(ABC) erano veramente lontani nella testa di tutti e chissà domani, una volta che lo spettro russo sarà dimenticato, dai una spinta proaborto oggi, dai una spinta progay domani, metti le mani sui finanziamenti alla chiesa, magari bruxelles riesce ad inimicarsi anche la chiesa polacca

            • Peucezio scrive:

              Solo che nel frattempo la chiesa polacca non se la cagherà più nessuno, perché i polacchi saranno diventati tutti atei, come oggi gli irlandesi.
              Il consumismo può infinitamente più della repressione.

              • Moi scrive:

                … resteranno solo Gender e Islam, lo Scontro Finale sarà ineluttabile.

              • Peucezio scrive:

                Cioè, non atei (l’ateismo è una posizione militante, da vecchi comunisti che poi magari si sposavano in chiesa e battezzavano i figli, stile Peppone, oppure non lo facevano ostentatamente, perché appartenevano alla “chiesa” opposta, altrettanto dogmatica), agnostici, indifferenti, magari cattolici nominalmente, ma più pro-gay e pro-aborto degli olandesi.

              • Peucezio scrive:

                Moi,
                “… resteranno solo Gender e Islam, lo Scontro Finale sarà ineluttabile.”

                Fra chi?
                L’Islam non è contro le cagate LGBT, al massimo è contro il sacro immanentizzato, contro il culto.

              • Roberto scrive:

                Peucezio

                “Solo che nel frattempo la chiesa polacca non se la cagherà più nessuno”

                Vorrei condividere il tuo ottimismo ma mi sa che è un futuro piuttosto lontano

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                tempo vent’anni, massimo trenta.
                Cioè quanto serve perché gli attuali giovani diventino classe dirigente.
                Se ci va bene, per allora saremo ancora vivi e spero di poterti dare ragione, ma temo che avrò ragione io.

              • paniscus scrive:

                “(l’ateismo è una posizione militante, da vecchi comunisti “—

                A me risulta che moltissimi dei cosiddetti “atei militanti”, tipo UAAR, non arrivino da posizioni comuniste, ma più spesso da quelle che in Italia associamo al partito radicale, più o meno somiglianti a quelle dei “libertarian” anglosassoni, che di comunista non hanno proprio niente.

                Parlo appunto dei militanti, gli attivisti dell’ateismo.

                Invece, tra gli atei generici , cioè quelli che non credono in Dio né nella chiesa cattolica né in altre fedi, ma si identificano come atei solo nella vita privata e non sono interessati a farne una battaglia politica, ce ne sono di tutte le provenienze ideologiche, anche di destra esplicita.

                Credo che solo in Italia (o forse in passato anche in Spagna e in Irlanda, ma adesso molto meno) esista questa curiosa convinzione che il non essere credenti sia necessariamente roba di sinistra.

                Le posizioni politiche dovrebbero essere valutate di destra o di sinistra in base a quello che seguono su economia, lavoro, capitalismo, e livello accettabile o meno di intervento delle istituzioni pubbliche nelle dinamiche dell’economia. L’essere favorevoli o contrari alle unioni gay, all’aborto, o al farsi le canne non dovrebbe entrarci nulla nella definizione di destra o sinistra…

              • Peucezio scrive:

                Pan,
                “A me risulta che moltissimi dei cosiddetti “atei militanti”, tipo UAAR, non arrivino da posizioni comuniste, ma più spesso da quelle che in Italia associamo al partito radicale, più o meno somiglianti a quelle dei “libertarian” anglosassoni, che di comunista non hanno proprio niente.”

                D’accordo.
                Andavo a spanne, pensando a tipi umani, sociali, di costume, senza entrare nell’analisi di una gamma di posizioni più complessa.

                “Le posizioni politiche dovrebbero essere valutate di destra o di sinistra in base a quello che seguono su economia, lavoro, capitalismo, e livello accettabile o meno di intervento delle istituzioni pubbliche nelle dinamiche dell’economia. L’essere favorevoli o contrari alle unioni gay, all’aborto, o al farsi le canne non dovrebbe entrarci nulla nella definizione di destra o sinistra…”

                Direi che è vero l’esatto opposto.
                Ormai alla politica (parlo di quella militante, ideologica, mediatica, non di quella “politicata”; che è irrilevante, perché vi è una finta contrapposizione fra partiti e coalizioni che sono completamente organiche a un’agenda imposta da poteri e logiche internazionali) non interessa più nulla di lavoro, economia, distribuzione della ricchezza, ecc.
                Sono temi sentiti come obsoleti, reazionari.
                Anche perché nella sostanza i decisori su queste cose sono altrove e hanno già deciso la concentrazione delle ricchezze e il depauperamento dei ceti medi e produttivi.
                Oggi non esistono neanche più la destra e la sinistra in senso classico, italiano, ma una destra conservatrice e una sinistra porgressista liberal all’americana, in cui la prima si distingue solo nel voler essere un po’ più lenta nel recepire i dogmi della seconda. E i temi sono solo quelli sociali, sessuali, ecc.: immigrazione non per le sue ricadute economiche ma culturali, religiose, sociali, omosessualità, transessualismo e identità sessuali più o meno sfuggenti e indefinibili, ecologismo, inteso non come mezzo per modificare gli equilibri ambientali del pianeta (quello dipende dai colossi cinese, indiano, e dalle loro scelte strategiche) ma come mezzo di purificazione personale, per essere più buoni e virtuosi, ecc. ecc.

                In sostanza la sinistra di oggi non vuole cambiare l’ordine sociale ma creare un tipo umano, istituire delle virtù civiche del tutto slegate da uno scopo esterno oggettivo.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Roberto

              “18”

              No, volevo dire che in quei giorni ero in Polonia.

              E non ti fare illusioni sulla chiesa Polacca. L’idea delle “radici cristiane” è l’amichetto di Pinochet che l’ha propagandata. E lì è di fatto il padre della Patria. Quando in Polonia si parla di Illuminismo, tanto per dire, li li si fa solo per ricordare che la costituzione di Cracovia del 3 maggio 1793 che ad esso si ispirò fu una delle prime al mondo. È tutto filtrato dall’idea di nazione in un modo che dopo il 1945 in Italia abbiamo perduto. Fa prima Bruxelles a diventare bigotta che Varsavia a smettere di esserlo, non dubitarne.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Roberto scrive:

                Non hai capito

                Non dubito del fatto che Varsavia resti bigotta

                Dubito, al contrario, della tenuta della simpatia per Bruxelles della chiesa polacca, simpatia che Bruxelles non ha fatto e non farà mai nulla per cercare di conservare

                Ps ho capito che eri in Polonia, io già a Lussemburgo

      • Moi scrive:

        Se scrivi solo “barszcz” in Polacco senza anche “борщ” in Ucraino … hai già rivelato da che parte propendi. ;-D

        • Moi scrive:

          … cmq colgo l’ occasione per consigliarvi, se ne avete modo, la cucina Georgiana !

          … ქართული სამზარეულო ! 🙂

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ moi

            “cucina”

            Sì, un mio amico c’è stato l’anno scorso e la samzareulo kartuli l’ha entusiasmato!

            D’altro canto, la vite è originaria di lì, e probabilmente la sua importazione è all’origine del mito del vello d’oro.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ moi

          “da che parte”

          Hai indovinato. 🙂🙂

          Ciao!

          Andrea Di Vita

  7. PinoMamet scrive:

    “Invece sarebbe così bello un mondo in cui, tranne che per le cose puramente pratiche, strettamente funzionali, tutto tendesse a differenziarsi fino a creare un caos inestricabile in cui non si capisce più niente!”

    Rispondo qua sotto a Peucezio.

    Non sono così estremo: in una certa misura, è normalissimo che ci si uniformi; è una delle tendenze umane, in fondo, quella alla semplificazione e alla chiarezza, non meno naturale dell’altra, quella verso la moltiplicazione e la variazione.

    Poi dipende anche dagli individui: ci sono quelli subito attratti dalle differenze, che incuriosiscono (come credo sei tu), e quelli che notano subito le somiglianze, che uniscono (io sono senz’altro tra questi).

    Però le piccole differenze piacciono anche a me.

    Credo che la forza dell’Occidente sia stata quella di non aver mai lasciato, o pochissimo, che queste differenze locali o individuali diventassero “scuole” o “dogmi”.

    Come sai, sono appassionato di arti marziali. E quelle orientali sono appunto divise in “scuole”, “famiglie”, “stili”, a volte con un livello di stilismo parossistico e che trascende completamente l’utilità pratica.

    Mentre un pugile cubano, uno ucraino e uno statunitense possono avere sì delle “scuole” o “stili” molto diversi, ma mai abbastanza diversi da non riconoscere immediatamente, a chi li osservasse, che stanno facendo il pugilato;

    e soprattutto mai abbastanza “scuole” da impedire o sopraffare l’individualità del singolo, che può fregarsene totalmente della sua “scuola” o anche dell’arte del pugilato in generale, inventandosi qualcosa che funzioni per lui;
    o anche essere completamente privo di tecnica o di scuola e vincere lo stesso per sue doti fisiche personali, e nessuno può dirgli altro che “bravo”.

    • Peucezio scrive:

      Sì, è la questione del rapporto fra individuo e società. Anch’io sarei insofferente del forte appiattimento del primo sulla seconda tipico degli orientali.

      Circa invece il discorso più generale, ciò che depreco è la banalizzazione, la trivializzazione, che, per fortuna insieme ad altre, anche di segno opposto, è una tendenza umana.
      La semplicità non è un disvalore e può essere un valore tanto quanto la complessità.
      La banalizzazione è un disvalore.
      Con la società dei consumi si è ampliata a dismisura, ma direi che è una tendenza endemica alla specie umana.

  8. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Viabilità … a Firenze, PD per PD, dei Geniacci 🙂 simili NON ce li avete :

    https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/buche-bufera-dirigente-strade-diventano-piste-yshh1eac

    Buche, bufera sul dirigente di Bologna:

    “Se le chiudiamo le strade diventano piste”

    Maurizio Martelli della Città Metropolitana durante la presentazione del Piano per la sicurezza stradale. “Servono sistemi efficaci per ridurre la velocità, che non sono solo i velox”. Insorgono le opposizioni

    • Andrea Di Vitam scrive:

      @ moi

      “PD”

      Ecco, questo è precisamente il modo di pensare che mi mantiene saldamente ancorato a sinistra nonostante tutto (ammesso che si possa ancora qualificare “sinistra” il PD).

      Non so a Bologna, ma a Genova hanno rimesso a nuovo la strada davanti al mio ufficio – uno dei pochissimi rettilinei lunghi qualche centinaio di metri della città – con asfalto nuovo di zecca e di colpo la velocità media è passata da 30 a 90 Km/h. Solo che da noi i vigili lavorano, quindi se ne è avvantaggiato il bilancio del Comune. La soluzione, stante il fatto che le nostre città sono state costruite prima dell’invenzione dell’automobile, è scoraggiare il trasporto privato e incentivare quello pubblico. Logico che i proprietari di SUV se ne abbiano a male.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        posso accusarti di mentire?

        tra quelli che corrono in auto ci sono assolutamente tutti i tipi e i portafogli, non solo i mitici “proprietari di SUV”, che puzzano di essere i nuovi kulaki (e immagino ci fosse una quota di kulaki stronzi)

        😉

  9. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    (Altri) EcoGeniacci 😉 all’ opera :

    Colmar, Francia : per far un dispetto agli altri Umani, sversano vernice nel fiume … i fan murir i pèss ! :-/

    https://www.20minutes.fr/planete/4053560-20230918-colmar-militants-deversent-colorant-fluo-poissons-retrouves-morts-riviere

    Colmar : Des militants déversent un colorant fluo, des poissons retrouvés morts dans une rivière

    MAUVAISE PUB Des membres du mouvement de désobéissance civile Extinction Rebellion ont déversé samedi un colorant vert fluo dans la Lauch, à Colmar. Plusieurs poissons ont été retrouvés morts

    • Moi scrive:

      https://www.youtube.com/watch?v=FaX-uKVmRGo

      Rivière vert fluo : le colorant a-t-il pu provoquer la mort de poissons ?

      C’est quoi cette couleur vert fluo dans l’eau ? Depuis quelques jours, beaucoup de citoyens s’interrogent à Colmar (Haut-Rhin). Est-ce dangereux, nocif, toxique ? Nous avons posé la question à des spécialistes de l’environnement.

    • roberto scrive:

      per quanto quei cretini di extinction rebellion mi stiano soverchiamente antipatici, se hanno veramente buttato solo uranina difficilmente hanno ammazzato i pesci (per dire è quello che usano a chicago per fare il fiume verde per la festa di saint patrick e non ho mai letto di pesci morti)

      quindi o hanno buttato altre cose o il sindaco di colmar è un fesso

      • Fuzzy scrive:

        Come, cretini…
        Hanno tutte le ragioni del mondo.
        L’estinzione se la cuccano loro. E scusate se è
        poco.
        Furby, hai messo sotto carica il missile ipersonico?
        -Si adesso punto su Lussemburgo!
        Bravo!

        • roberto scrive:

          cretini perché non attirerai la simpatia di nessuno sdraiandoti sul GRA o sgonfiando pneumatici o imbrattando monumenti, per cui la loro causa, anche se avesse merito, se la stanno sputtanando da soli e sono così scemi da non capirlo

        • Fuzzy scrive:

          Furby, ma che tipo di missile ipersonico è?
          -Buon missile. Fabbricato in Cina. Pagato 30 euro. Ricaricabile
          Spara!

          • roberto scrive:

            missile cinese comprato su una bancarella a napoli…cosa potrebbe andar storto?

            • Moi scrive:

              a proposito di Napoli, ho “scoperto” da poco la distinzione fra “Napoletano” (Borghese Colto) e “Napulegno” (Mariuolo Semianalfabeta) , che forse (!) è alla base della percezione del suffisso di nazionalità “egno” come offensivo in Italiano.

              … Ma con “eño” in Spagnolo NON è così !

              In Portoghese mi pare che “enho” indichi solo provenienze locali / regionali, talvolta.

              • Moi scrive:

                curiosamente (ma l’ ho imparato da Tiktok …) , del “Napulegno” ne parlano anche in Moked , rivista Ebraica !

                https://moked.it/blog/2017/03/31/napoli-3/

              • Moi scrive:

                In pratica, il Napulegno è il “Napuli” del Leghista Old School medio … visto dalla Napoli “Bene” !

              • Moi scrive:

                Ad esempio, errore diffusissimo fra Italiani :

                “Brasileiro” è solo (!) Portoghese … in Spagnolo la parola corretta è “Brasileño” !

              • Moi scrive:

                qualche rara (!) volta, a Bologna ho sentito dire “Napuliello” per l’ adolescente un po’ “mariuolo di lusso ” Figlio di Papà (o che simula di essere tale …pur non essendo cmq affatto povero, tipo figlio del pizzaiolo ma per lui è come se fosse Briatore) un po’ esibizionista, abbronzato, palestrato, che ama il “tuning” ad albero di natale 😀 sul macchinone. ecc

          • Moi scrive:

            @ FURBY

            … Ma non sei Made in China / 中国制造 anche tu 😉 ?

    • roberto scrive:

      mi sa che più che amore per gli ucraini era odio per i russi

    • Francesco scrive:

      Posso sperare siano solo dichiarazioni da campagna elettorale?

      Resto convinto che se la campagna di Ucraina andrà bene a Putin ne farà anche altre, e cambierà le regole del gioco in Europa in peggio.

      E poi non mi ha mai contattato offrendomi soldi per passare dalla sua parte, per cui è anche una questione personale!

      • PinoMamet scrive:

        Per curiosità, Zelenski quanto ti ha dato? 😉

        • Francesco scrive:

          Pure lui, tirchiaccio del menga! deve avere sangue genovese nelle vene, per questo ci tiene tanto alla Crimea.

          PS se ti cito tutte le guerra indiane degli Yankees, riconoscerai il principio o continuerai a negare? o magari le conquiste coloniali britanniche? come diceva il grande storico Tacito, una ciliegia tira l’altra.

        • PinoMamet scrive:

          Sai che non ho capito a cosa ti riferisci?

          • Francesco scrive:

            Ho scritto “se la campagna di Ucraina andrà bene a Putin ne farà anche altre,”

            e tu mi hai dato, amichevolmente, del venduto a mr. Z.

            Allora ho cercato di capire se almeno sul principio siamo d’accordo. Che una nazione che scatena una guerra, la vince e ottiene quello che voleva andrà avanti a farne.

            🙂

          • PinoMamet scrive:

            No, io ho risposto alla tua battuta sul fatto che Putin non ti abbia pagato come propagandista
            Visto che poi spacci la propaganda di Z….

            • Francesco scrive:

              Guarda che non è propaganda, è una considerazione logica e difficilmente controvertibile.

              Il fatto che lo dica anche Zelenski non è una garanzia di falsità al 100% – questo è un classico uso della H card!

            • PinoMamet scrive:

              Mi sembra che tu stia allargando un po’ il discorso: io rispondevo a una tua battuta, punto.

              Non so a quale delle tante, e spesso deliranti affermazioni di Zelenski o del governo ucraino tu ti stia riferendo.

              Se l’è presa a turno un po’ con tutto il mondo.

              In compenso ieri proclamava di aver “conquistato metà dei territori presi dalla Russia”:

              che è vero, se completiamo la frase così “L’Ucraina ha preso l’anno scorso (quasi) metà dei territori occupati dalla Russia anche perchè in parte abbandonati dalla Russia, e poi non ha più preso un cazzo in tutto il 2023, per cui continua a invocare l’invio di armi” .

              Ma suona meno bene, lo ammetto.

              (L’altro ieri avevano “liberato” rectius rioccupato, due villaggi alle porte di Bakhmut: in realtà per metà ci stanno ancora i russi, e dei villaggi credo siano in piedi quattro mura, forse;
              la settimana scorsa è stata quella del set fotografico sulla piattaforma petrolifera…)

              • Francesco scrive:

                Dato che suona bene, ha fatto bene a dirlo.

                Ho come l’impressione che l’antipatia non trovi in te nessun argine e straripi per ogni dove!

                😉

              • PinoMamet scrive:

                Ed è ancora niente rispetto a quello che provo per il TG1, che ieri sera proponeva un servizio sui droni ucraini, con intervista a un presunto fabbricatore incappucciato, che sembrava la pubblicità del Salone delle Armi 2024.

                Intanto in Canada il Parlamento omaggia un “eroe ucraino”:

                non uno dei giovanotti mandati a saltare su un campo minato russo oggi, ma un arzillo 98enne che ha combattuto nientemeno che nelle file delle SS.

                Chissà che cultura su Kant si sarà fatto!

                La comunità ebraica- valli a capire! 😉 – ha protestato…

              • Francesco scrive:

                No racconta cosa ha combinato il Canada del mio amico Trudeau!

                deve essere veramente suonato, il belloccio

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Te lo ha scritto: ha invitato [censura]elensky che si è portato un nazista al seguito. No, non un nazista tipo neonazista, ma proprio un reduce delle SS.

              • PinoMamet scrive:

                Pare che non c’entri neanche lui (perlomeno si è smarcato dicendo “non ne sapevo niente”), ma il presidente della Camera, tal Anthony Rota, avrebbe invitato a parlare, con tanto di standing ovation, questo “signor” Yaroslav Hunka, ex appartenente alla Divisione Galizia delle SS, detta anche 14° Divisione Waffen Grenadier delle SS, definendolo “eroe ucraino e canadese”.

                Poi ha detto che non ne sapeva nulla anche lui e si è scusato…

                Ma dico, avranno pure degli ucraini più giovani in Canada?
                Che motivo c’era di chiamare a parlare uno che ha sì combattuto contro i russi… ma settant’anni fa, e dalla parte dei nazisti?

                Che c’azzeccava con l’Ucraina di oggi??

                Voglio sperare: niente. Ma interessante il cortocircuito: chi combatte contro i russi è “dei nostri”.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Pino Mamet

                “Che c’azzeccava con l’Ucraina di oggi??”

                Io ho conosciuto soltanto due persone che avevano fatto parte delle SS.

                Avevano in comune due cose: erano artisti, ed entrambi erano di origine ebraica, dichiarata senza nessun particolare problema, e non certamente per difendersi, erano altri tempi.

                Detto questo, c’entrano: è chiaro che dietro il conflitto attuale, c’è un immenso conflitto storico, tra “Occidente” e “Oriente”.

                Quando avevo sui 12 anni, mi sono letto Fifteen Decisive Battles di Edward Creasy, un libro scritto in modo splendido nel 1851, che analizzava le grandi battaglie che secondo lui avrebbero deciso la storia. E quasi sempre, c’era appunto lo scontro tra “Occidente” e “Oriente”, tra la “Nostra civiltà” – illuminata, scientifica, oggi diremmo democratica – e la “Barbarie” fatta di razziatori d’Oriente, tiranni, nemici del progresso.

                Adolf Hitler ha sfidato gran parte dei nazionalisti tedeschi, che erano “orientalisti”, e ha detto che il “vero” nemico era la Barbarie Orientale cavalcata dal genio giudaico. E’ entrato controvoglia in guerra con l’Inghilterra, e il sacrificio di Rudolf Hess dimostra quanto ci tenesse a unire l’Occidente intero in una crociata contro le Tenebre d’Oriente.

                Per lo stesso motivo, Hitler ha scaricato il mondo arabo che si stava ribellando contro l’imperialismo francese, e ha accolto con difficoltà gli indiani che guardavano alla Germania come faro della loro liberazione.

                Oggi stiamo vivendo una nuova crociata contro la Tirannide Barbara d’Oriente. Quindi sì, “chi combatte contro i russi è “dei nostri”.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ma la cosa peggiore è che l’applauso non è stato generico agli ucraini, ma proprio diretto all’Eroe del Reic… dell’Ucraina e del Canada.

              • PinoMamet scrive:

                Va detto che alla standing ovation erano presenti Trudeau e Zelensky…

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ pino mamet

                “voglio sperare: niente”

                Chi vive di speranza…

                https://www.timesofisrael.com/hundreds-in-ukraine-attend-marches-celebrating-nazi-ss-soldiers/

                e se non basta

                “La Corte suprema dell’Ucraina ha stabilito nel dicembre 2022 che i simboli utilizzati durante la seconda guerra mondiale dalla divisione Galizia non sono nazisti. Pertanto non possono essere banditi nel paese e durante le manifestazioni.”

                https://it.wikipedia.org/wiki/14._Waffen-Grenadier-Division_der_SS

                Ciao!

                Andrea Di Vita

  10. PinoMamet scrive:

    Comunque: come sapete sono un sostenitore del “lasciamoli lavorare prima di giudicarli”.

    Ecco, direi che hanno lavorato abbastanza e possiamo giudicarli una manica di idioti e sì, anche di nostalgici, se non di Lui, perlomeno di uno Stato autoritario e dirigista. Oltre che di vendicativi di basso livello.

    Leggo ora che vorrebbero “cacciare” (ma chi mai gli ha dato questo potere?) il direttore del Museo Egizio di Torino, colpevole di aver fatto uno “sconto ai musulmani”
    (in realtà, un’iniziativa promozionale per i cittadini egiziani che volessero visitare la mostra sulle origini della loro civiltà…)

    cioè, non solo hanno strumentalizzato l’iniziativa; ma davvero non ci hanno capito un cazzo, e peggio, se la sono legata al dito e ora invocano le purghe…

    Queste cose mi infastidiscono di più della pessima gestione dei flussi migratori, perché i flussi non li decide la Meloni&co., l’idea di Stato invece sì.

    • PinoMamet scrive:

      Taccio sull’occupazione della RAI perché quella è una prassi inveterata (ma anche lì, si può fare con misura e discrezione, o da barbari invasori…)

    • roberto scrive:

      tra l’altro una storia di non so quanti anni fa, dimostrano anche di essere umanamente delle ciofeche

      no, io non ero dell’idea del giudicarli dopo, li avevo già giudicati prima e non sono sorpreso.

      sono solo dell’idea “il popolo sovrano ha scelto degli idioti, incompetenti, fascistoidi, e ciofeche” e ce li teniamo finché dura

    • Francesco scrive:

      nello specifico, chi è l’imbecille che vuole cacciare il direttore del Museo? non è una storia vecchia?

      PS concordo in pieno sulla prima parte, “manica di idioti” mi pare un ottimo sunto.

      • PinoMamet scrive:

        Tal Andrea Crippa, vicesegretario della Lega, che infatti ha tirato fuori una storia vecchissima per pura meschinità e spirito di vendetta.

        • Francesco scrive:

          Mi chiedo sempre dove siano gli italiani intelligenti, quando i politici parlano.

          Forse sono ottimista, a pensare che ce ne siano, però.

  11. Peucezio scrive:

    Pino,
    “io li vedo come una “nostra” versione più antica, più semplice per certi versi, ma sostanzialmente “noi”.”

    Ma sai che non ne sono così sicuro?
    Non sarebbe pensabile la civiltà cristiana senza quella classica, questo è indubbio.
    Ma io ho la percezione di una cesura netta.
    Per es. l’idea del peccato. Un mio amico docente di storia mi fa spesso notare come gli antichi non avessero il senso del peccato, del male deliberato: se sbagli lo fai per ignoranza: non hai capito qual è il bene. Non è una differenza da poco, rispetto al diabolicum cristiano.

    • Peucezio scrive:

      Poi c’è da stabilire chi siamo “noi”.
      Noi e gli svedesi siamo tutti “noi”? O siamo cose diverse?
      Uno svedese è greco quanto me?

      • PinoMamet scrive:

        Mah, a me interessa la cultura popolare, folklorica (ma autentica, non da Pro Loco)
        e le culture europee sono tutto sommato abbastanza simili tra loro.

        Il canto del capro che ha dato origine alla tragedia è ancora simile ai mamuthones e altre figure simili di tutta Europa, e la taurocatapsia minoica si fa ancora uguale nella penisola iberica e in Francia, e mille favole e leggende di tutta Europa sono ancora i miti greci nella loro forma più rustica e verace.

        • Peucezio scrive:

          Pino,
          “Mah, a me interessa la cultura popolare, folklorica (ma autentica, non da Pro Loco)
          e le culture europee sono tutto sommato abbastanza simili tra loro.”

          Mah…
          Non so: trovo che fra quella pugliese e quella lombarda già ci sia un abisso.
          Ma persino fra quella salentina e quella barese.

          Sì, le storie, i miti, ecc. sono le stesse. Ma quelli forse sono davvero archetipi universali.
          È il modo in cui si declinano che sono diversi.

          E comunque c’è anche la cultura illustre.

          Poi c’è la mentalità dei popoli, la diversa sensibilità, ecc.

          Ultimamente un’amica spagnola mi raccontava che nei paesi scandinavi è normale che se c’è un amico di tuo figlio a casa a giocare con lui e si trattiene oltre l’ora di cena, tu fai cenare tuo figlio ma lasci a digiuno l’altro bambino come se fosse la cosa più normale di questo mondo. Per noi una cosa così sarebbe mostruosa.

          Ma insomma poi che cazzo è l’Europa? Un continente non continente perché il continente è l’Eurasia.
          Lingue diverse, religioni diverse, storia diversa…
          In cosa un americano sarebbe più dissimile a un inglese di quanto un lituano lo sarebbe a quest’ultimo?
          Mah… l’Europa è una chimera, tutti ne parlano e nessuno l’ha mai vista.
          Non è nemmeno un costrutto arbitrario, è un costrutto retorico, una parolina magica, evocativa, è “il bene”, come la democrazia, la libertà…
          Le paroline magiche più recenti e vacue sono “inclusione” e “sostenibilità”.

          È democrazia quella per cui se la maggior parte degli italiani vogliono chiuderti in casa perché si cagano sotto per u raffreddore lo possono fare?
          Sì. È potere del popolo.
          È una cosa buona? No. È una merda!

          • PinoMamet scrive:

            “Sì, le storie, i miti, ecc. sono le stesse. Ma quelli forse sono davvero archetipi universali.”

            Alcuni sì, certamente.
            Altri sono abbastanza specifici, o meglio, sono forse declinazioni locali di archetipi universali;

            e anche senza cadere nella retorica europeistica, o nell’identificazione della cultura “europea” con i confini arbitrarissimi dell’Europa geografica o politica,

            direi che sicuramente c’è un’ “aria di famiglia” tra i miti, le leggende, le favole, le superstizioni, i modi di dire
            (per non parlare della cultura alta)
            dell’Europa/ Vicino Oriente / Nord Africa, che manca invece con quelli dell’Asia orientale o delle Americhe…

          • Roberto scrive:

            Peucezio

            “ tu fai cenare tuo figlio ma lasci a digiuno l’altro bambino come se fosse la cosa più normale di questo mondo”

            Confermo, questo ci è capitato con dei vicini di casa danesi, la figliola all’epoca aveva 4-5 anni e giocava nel loro giardino…poi improvvisamente loro vanno a cena e invece di dirci qualcosa hanno lasciato la pargola giocare senza offrirle nemmeno un biscotto….sono ancora sconvolto 15 anni dopo

  12. Mauricius Tarvisii scrive:

    Comunque è abbastanza comune sentirsi vicini agli Antichi Greci:

    1) gli Arabi del Medioevo dicevano “i successori dei Greci siamo noi, non i Romani che pure parlano una lingua simile alla loro”, per cui sicuramente noi siamo più vicini alla Damasco del XII secolo che alla Bologna coeva
    2) come ho ricordato più volte, gli Antichi Greci non erano esseri umani, ma semidei che hanno anticipato tutta la modernità, solo che per qualche misterioso motivo (forse la decadenza delle età, forse la perdita del seme divino col passare delle generazioni) i loro successori non sono riusciti a conservare nulla. Solo che per fortuna noi, che leggiamo sistematicamente le loro opere divine con gli occhiali del presente, riusciamo a capirli davvero
    3) è da cinquecento anni che ci viene spiegato che il ritorno ai Greci significa fare un passo avanti rispetto all’epoca che ci ha preceduti, per cui a tutti noi piace fare passi avanti
    4) tutti noi andiamo a fare regolarmente una corsetta nel parco nudi come mamma ci ha fatti

    • PinoMamet scrive:

      Ma io, come sai, non ho mai scambiato gli antichi abitanti della penisola greca, e dintorni, con i semidei biondi saggi e bellissimi delle fantasie tedesche e inglesi del Sette e Ottocento.

      Ma neanche con il misterioso popolo di filosofi razionali ma-anche poeti di tante compagne di università, una specie di incrocio tra Spock di Star Trek e i Baci perugina.

      No, penso proprio che fossero “come noi”, non nel senso generico che tutto il mondo è paese, ma che moltissime loro superstizioni, abitudini, favole… e anche parecchia cultura “alta” sia la nostra.

      Solo che si studia solo la cultura alta, da cui o la mitizzazione, o lo straniamento.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Il problema, secondo me, è quando tutti si sentono eredi diretti di qualcuno (l’arabo che diceva che lui era il vero greco, mica il romano, cioè il bizantino 😉 ): o qualcuno ha torto (e sono sempre gli altri ad avercelo), oppure non sono elementi così caratterizzanti quelli che ci uniscono.
        Poi secondo me non è così strano che ci siano tante cose che uniscono sia noi che gli arabi a loro: i greci sono un’espressione della scomparsa civiltà del Mediterraneo di cui sia noi che gli arabi siamo gemmazioni.

      • PinoMamet scrive:

        Ma infatti non vedo nessun problema nel vedere anche la cultura araba come erede del mondo greco.

        E anche quella ebraica gli deve molto, solo che fa parecchio fatica a riconoscerlo…

        La cultura ebraica che piace a quei rompiscatole che mi attaccano bottone in sinagoga o che vanno ai concerti di klezmer o si iscrivono ai corsi di “danze ebraiche” (?)
        è in fondo cultura rinascimentale, nella versione noiosa e museale dell’ebraismo italiano, o slavo-balcanica, nella versione scoppiettante e passivo aggressiva resa nota dai film americani.

        Ma il Talmud è cultura ellenistica mescolato a leggende mediorientali…

  13. PinoMamet scrive:

    Riprendo qua sotto su Greci, Cristiani, Anicio ecc., perché ho paura che la discussione ci porterebbe lontano.

    Prima di tutto, confermo le parole del saggio Roberto, più sopra: la trovo una discussione un po’ surreale.

    Ammetto che non mi è piaciuta granché l’iniziativa cristiana di mettere la bandierina cristiana sulla costituzione europea: mi pare molto da ciellini, più che da democristiani, questo vizio di considerare i rapporti religione/politica come una partita di Risiko, “la Kamchatka è nostra!”

    Poi la mia posizione è piuttosto semplice: la cultura europea non sarebbe la stessa senza il Cristianesimo; è ovvio.

    Possiamo dire che il Cristianesimo sia l’unica radice europea? No di certo.

    La prima ipotesi di costituzione europea si apriva con una citazione di Tucidide (tra l’altro a sproposito) che parlava di democrazia, e né Tucidide è cristiano, né la democrazia è stata inventata dal Cristianesimo.
    Punto.

    Stabilito questo, che mi pare lampante, rimane da “pesare” gli apporti specifici: che è un esercizio di libertà creativa, diciamo così 😉

    Direi, con tutto il bene, di abbandonare senz’altro l’ipotesi di Francesco di considerare Greci antichi e Età dei Lumi rispettivamente come “note a pie’ pagina” e “pattume”: a questo punto, la cultura europea sarebbe direttamente una sagrestia di parroco di campagna, e forse neppure quello.

    Ora, io non amo particolarmente le ucronie, perché vogliono dire tutto e niente. le variabili sono senz’altro troppe, e forse le cose sono come andate, in molti casi, proprio perché non potevano andare altrimenti.

    Ma immaginiamoci il contrario del pensiero di Francesco, vale a dire un’Europa senza Cristianesimo.
    Non avremmo la chiesa di Sant’Ambrogio e il Duomo di Milano; ma l’architettura ce l’avevamo già , e avremmo al loro posto il Mitreo costruito dal governatore pagano Ambrogio, e al posto della Madonnina, una statua di Iside col suo bravo Arpocrate in braccio, popolarissima in tutto l’Impero.

    credo che il discorso sia applicabile a tutta l’arte…

    e la scienza?
    Beh, credo proprio che partendo da Aristotele, da Euclide e compagnia, avremmo avuto comunque un Galileo (magari con un altro nome 😉 ) e forse non avrebbe faticato tanto a far guardare dentro il cannocchiale 😉
    (sì, so che è un mezzo mito, vabbè).

    Se c’è Aristotele, c’è anche Linneo… se c’è Socrate, c’è anche Cartesio.
    E quindi direi che scienza e filosofia le avremmo comunque.

    No, davvero, sicuramente l’Europa che abbiamo è figlia anche del Cristianesimo: perché c’è stato ed è stato potente.

    ma “radici cristiane”, come fossero le uniche, no, guarda, proprio no.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “Se c’è Aristotele, c’è anche Linneo… se c’è Socrate, c’è anche Cartesio.”

      Non saprei: gli arabi non hanno avuto Linneo e Cartesio, per cui deve essere intrervenuto da noi qualcosa di diverso. Puoi anche dire che non c’entra nulla con la religione, ma l’empirismo storicamente nasce dalle condanne di Aristotele e Averroè.

      • Francesco scrive:

        Grazie, apprezzo molto qualche barlume di fattualità nelle nostre discussioni.

      • Peucezio scrive:

        Mauricius,
        “storicamente nasce dalle condanne di Aristotele e Averroè.”

        Nel senso delle condanne fatte da Aristotele e Averroè o subite dagli stessi?
        L’italiano è una lingua meravigliosa, ma ha i suoi limiti e le sue ambiguità evitabili, come il problema del genitivo soggettivo e oggettivo.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Aggiungo, la corrente scientifica del pensiero occidentale nasce dall’ala nominalista della filosofia scolastica, che rigetta sia il realismo “esagerato” di Platone che quello “moderato” di Aristotele (che poi è quello di Tommaso).
      La so l’obiezione: ma i nominalisti spesso (ma non tutti: Ockham non era atomista, per dire) si rifugiavano nell’atomismo, che i greci avevano. Sì, ma il loro atomismo aveva una premessa che l’atomismo greco non aveva: lo usavano solo per avere una fisica alternativa a quella aristotelica.

    • Francesco scrive:

      >>> Possiamo dire che il Cristianesimo sia l’unica radice europea? No di certo.

      Inizio subito: sono perfettamente d’accordo e mi pare che sia la posizione di tutti i cattolici “bigotti ” che hanno chiesto di citare le radici cristiane. Non come uniche ma come esistenti e necessarie per capire l’Europa. Sai com’è, oggi comanda gente della razza di Andrea, che farebbe partire tutto da Democrito e ha della religione una lettura illuminista (e totalmente falsa).

      • roberto scrive:

        Francesco

        ” hanno chiesto di citare le radici cristiane”

        posso concentrarmi su questo punto?

        che bisogno c’è di citare le radici in una costituzione?
        se anche le nostre radici fossero gli spaghetti al pomodoro, io in una costituzione non ce lo metterei, perché sembra automaticamente che tu voglia escludere i celiachi e chi è allergico al pomodoro.
        per me la questione era sbagliata proprio….alla radice

        aggiungo che mettere una frase in greco antico nella costituzione poteva venire in mente solo ad un trombone francese che si da arie da intellettuale

        • Francesco scrive:

          A me piace molto come idea, immagino perchè sono un bel pò un trombone, pur non francese.

          E trovo immonda l’idea di voler esser definiti ex novo dalla Costituzione e non dalla Storia. Che mi pare l’alternativa a riconoscere le radici che ci sono, un dato oggettivo.

          Sarebbe come se nel palazzetto dei Celtics non mettessero gli stendardi dei titoli vinti!

          • PinoMamet scrive:

            Francé, il punto è esattamente questo.

            La costituzione non è il palmares dei titoli vinti.
            Non si vince niente e non si è in gara con nessuno.

            Una costituzione non serve neppure a cancellare la Storia del passato, ma semmai a fare quella del futuro

            E in quella del futuro, non mi piace che qualcuno sia più uguale degli altri.

            • Francesco scrive:

              Ma è sempre così, nessuno è uguale agli altri. Se lo neghi, stai tentando di negare il presente e il passato, non vedo che futuro potrai costruire.

              Non è con le bugie o le omissioni che fai spazio a nuovi protagonisti. Devi fare come la Egonu, aprirti lo spazio a mazzate, e rendere l’Italia anche un paese di negri.

              Senza nessun bisogno di serie TV alla Netflix.

              Ciao!

              • PinoMamet scrive:

                Guarda, la Costituzione italiana non sarà “la più bella del mondo”, ma è una valida e semplice costituzione.

                Non parla di radici cristiane e non parla di negri.

                Quanto al resto, che dire, sono completamente in disaccordo.

                la Costituzione italiana, che non parla di radici, non sta “negando il passato”.
                Il passato è compito degli storici.

                Dice invece che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge. Che mi sembra un ottimo punto di partenza.

                Uguali. No “tu più uguale perché Manzoni era tanto cristiano”, mi dispiace.
                Uguali.

                e se vuoi proprio saperlo “io sono un po’ più uguale perché Dante e Manzoni erano cristiani” è esattamente la stessa cosa di “io sono un po’ più uguale perché Dante e Manzoni erano bianchi”.

              • PinoMamet scrive:

                In disaccordo con quanto dici tu, cioè.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “costruire”

                Come nel suo Fahrenheit 451 Ray Bradbury fa dire a uno dei suoi personaggi: “gli esseri umani non sono uguali. È la Costituzione che li rende uguali”.

                Se diamo valore alle differenze, che pure inevitabilmente esistono, poniamo per ciò stesso le basi della discriminazione. Magari con le migliori intenzioni, di cui sappiamo quale via è lastricata.

                Alle differenze bisogna consapevolmente soprassedere, e questo è un atto di puro intelletto, tanto quanto il conto della lista della spesa.

                Solo ignorandole una convivenza pacifica è possibile.

                Solo depotenziandole è possibile il futuro.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Pino

                vedi cosa succede? si parte con le migliori intenzioni e si finisce nell’inferno sognato da Andrea (e da Macron, sospetto).

                Confondi la semplice coscienza di alcuni fatti con il razzismo. Mica penso di essere migliore della Egonu perchè Aristotele era un maschio bianco (+ o -).

              • roberto scrive:

                Francesco (e ADV)

                non mi ricordo assolutamente quella citazione di bradbury, ma se ha detto veramente così non ha capito molto al corso di diritto costituzionale…la costituzione non rende affatto tutti uguali, ma si occupa di un solo aspetto che è l’uguaglianza dinnazi alla legge

                le differenze esistono, la legge ne tiene conto, e anzi trattare allo stesso modo due situazioni diverse è proprio contrario al principio di uguaglianza

                e si, sono invece daccordo con francesco che il mondo ideale di andrea è quello che in assoluto mi fa più paura fra tutti i mondi ideali che leggiamo qui

              • roberto scrive:

                mentre non ho capito cosa c’entra macron

              • PinoMamet scrive:

                Anch’io non capisco cosa c’entri Macron, né in che senso la Costituzione italiana, evitando di parlare di radici cristiane, anzi, di radici tout court, preparebbe chissà quale catastrofe

              • Francesco scrive:

                Non conosco nessun paese la cui Costituzione materiale si ispiri altrettanto di quella francese all’ideale di Andrea di rendere tutti obbligatoriamente uguali.

                Nel senso più ottuso e inumano del termine.

                E Macron incarna bene e volentieri quella “laicità repubblicana” che è un orrore.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “ottusamente”

                S davvero non vedi la differenza fra prevenire le discriminazioni (come la sacrosanta legge Francese sul velo a scuola fa) e obbligare all’uguaglianza allora è proprio vero che la fede non è cieca, ma rende ciechi.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                La sacrosante legge francese sul velo a scuola è una discriminazione, da manuale.

                Le scuse con cui viene difesa non mi interessano. Sono solo scuse.

                Mi sorprende poco che tu cerchi di accreditarle.

                Ma mi intristisce.

              • roberto scrive:

                francesco

                ” legge francese sul velo a scuola è una discriminazione”

                c’è una legge sul velo a scuola in francia?

                a me non risulta

                mi risulta invece una legge sui simboli religiosi, siano essi veli o kippah o quel che vuoi

                PS io credo che i francesi di oggi sbaglino ad invocare la laicità dello stato, nel senso che la costituzione francese dice che lo stato è laico, non che i suoi cittadini devono esserlo. quindi per la scuola sarebbe (ed è) normale impedire agli insegnanti di presentari velati, mentre non ha molto a che vedere con la laicità dello stato impedire a una fatima qualsiasi di essere velata a scuola.
                dico i francesi di oggi perché è appunto una tendenza degli ultimi vent’annio circa, prima non era così

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ma io immagino che le studentesse discriminate perché praticano la religione sbagliata… cioè, perché praticano la religione nel modo sbagliato… cioè, perché portano il velo… cioè, perché attentano all’ordine costituzionale ostentando simboli religiosi, non fossero ecclesiastiche e che quindi fossero laiche.

              • roberto scrive:

                io che sono privo di immaginazione mi limitop a leggere che secondo la legge
                “dans les écoles, les collèges et les lycées publics, le port de signes ou tenues par lesquels les élèves manifestent ostensiblement une appartenance religieuse est interdit”,

                e che c’è una circolare che precisa
                “Les signes et tenues qui sont interdits sont ceux dont le port conduit à se faire immédiatement reconnaître par son appartenance religieuse tels que le voile islamique, quel que soit le nom qu’on lui donne, la kippa ou une croix de dimension manifestement excessive. La loi est rédigée de manière à pouvoir s’appliquer à toutes les religions et de manière à répondre à l’apparition de nouveaux signes, voire à d’éventuelles tentatives de contournement de la loi.
                La loi ne remet pas en cause le droit des élèves de porter des signes religieux discrets.
                Elle n’interdit pas les accessoires et les tenues qui sont portés communément par des élèves en dehors de toute signification religieuse. En revanche, la loi interdit à un élève de se prévaloir du caractère religieux qu’il y attacherait, par exemple, pour refuser de se conformer aux règles applicables à la tenue des élèves dans l’établissement”

                https://www.legifrance.gouv.fr/jorf/id/JORFTEXT000000252465

                poi ripeto, io non sono per nulla favorevole a questo divieto ma dire “è una legge sul velo e quindi discrimina” semplicemente non è corretto

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Elle n’interdit pas les accessoires et les tenues qui sont portés communément par des élèves en dehors de toute signification religieuse. ”

                Fantastico.

                Infatti, mi chiedo perché gli “antirazzisti” (semplifico) francesi non abbiano organizzato migliaia di ragazze non musulmane a coprirsi il capo.

                Pensate che scena, il poliziotto davanti alla scuola, che chiede a tutte le velate che entrano, “ma tu credi che esista un solo Dio e che Muhammad sia il suo inviato?”, e se rispondono sì, le caccia dalla scuola e le impedisce di studiare.

                Ma l’antirazzista medio con il ditino imparatore, che alla fine pensa che l’unica civiltà sia quella occidentale e tratta i “non occidentali” come informi “Vittime”, a questo temo che non ci arrivi.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                E’ un esempio da manuale di discriminazione indiretta: se io dico che riconosco una retribuzione più bassa a chi ha il seno sto discriminando le donne, anche se non c’è scritto da nessuna parte che pago di meno le donne.

              • roberto scrive:

                esempio poco convincente:
                solo le donne hanno il seno, non solo i musulmani, o più specificamente le donne musulmane, portano segni religiosi (per la cronaca potrei sbagliarmi ma sono quasi sicuro che il primo caso arrivato alla CEDU riguardava un ragazzo sikh che non voleva togliersi il turbante)

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                E quindi? E’ anche peggio: stai discriminando tutte le religioni che prevedono di portare simboli visibili.

              • Francesco scrive:

                Confermo, anche a me risulta che pure portare un crocefisso al collo, che una volta era una cosa normale per i cattolici, sia proibito in Francia a scuola.

                E questa è discriminazione contro tutte le religioni, anzi contro i cittadini religiosi.

              • paniscus scrive:

                ““dans les écoles, les collèges et les lycées publics, le port de signes ou tenues par lesquels les élèves manifestent ostensiblement une appartenance religieuse est interdit”, “————-

                Quindi siamo sicuri che sia vietata anche la catenina al collo con una croce o una madonnina?

                O per quelli hanno trovato il modo di fare eccezione sostenendo che, esendo oggetti più piccoli, allora non sono “ostentazioni” e quindi vanno bene?

              • paniscus scrive:

                “esempio poco convincente:
                solo le donne hanno il seno,”—-

                Occhio, che a quel punto si innesca anche il cortocircuito con il transattivismo, secondo cui esistono uomini con il seno, uomini con le ovaie, uomini con le mestruazioni, e via dicendo!

              • Roberto scrive:

                Painscus

                “Quindi siamo sicuri che sia vietata anche la catenina al collo con una croce o una madonnina?”

                La parola chiave è “ostensible” cioè apparente. Nessuno ti dirà niente per una catenina ma una cosa così non la puoi portare (sono sicuro)

                https://www.etsy.com/fr/listing/644765606/grand-collier-en-croix-pendentif-en

              • Roberto scrive:

                Paniscus

                “cortocircuito con il transattivismo,”

                Davvero pensi che mi possa preoccupare dei deliri di quattro squinternat@?

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “Infatti, mi chiedo perché…”

                Perché fondamentalmente è una legge in qualche modo apprezzata dalla società francese, tant’é che i casi di resistenza sono davvero pochi (mo ti cerco qualche statistica)

              • paniscus scrive:

                “La parola chiave è “ostensible” cioè apparente. “—-

                E infatti, se è così, è una bella porcheria.

                Il velo in testa no, ma il crocifisso al collo sì. La kippah no, ma la madonnina sì. Il turbante sikh no, ma il ciondolo con il sacro cuore sì.

                Cioè, qualsiasi salto carpiato e contraddittorio, pur di vietare tutti i simboli religiosi indossati dai credenti di qualsiasi altra fede, tranne che quelli dei cristiani, per i quali si trova il modo di farli andare bene.

                E poi si dichiarano paladini della laicità?

              • Roberto scrive:

                Beh paniscus, ma se io mi tengo una catenina che nessuno vede…chi se ne frega?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ mauricius tarvisii

                “simboli visibili”

                Esattamente

                Proprio come a scuola non puoi andare portando un cartello con su scritto: “Bevete Coca Cola”.

                La scuola pubblica non è un consiglio per gli acquisti, un pulpito o un minareto.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                @ADV
                E invece io posso andare a scuola con la maglietta della Coca-Cola o con abiti col logo del produttore ben in vista.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Mauricius Tarvisii

                “CocaCola”

                Purtroppo è verissimo. 🙁

                Ma questa pecca non ne giustifica altre.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • giuseppe motta scrive:

                come si stabilisce che un dato oggetto è un simbolo religioso?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Giuseppe Motta:

                “come si stabilisce che un dato oggetto è un simbolo religioso?”

                Facile.

                Si chiede:

                “Credi che esista un solo Dio, che non ha figliato e non è stato figliato?

                Credi che Muhammad sia il Sigillo dei Profeti?

                Credi nel Giorno del Giudizio?

                Credi che nemmeno il migliore dei poeti abbia composto un’opera che superi il Corano?”

                Non si scappa, sono domande blindate dall’esito certo.

              • Francesco scrive:

                x motta

                bella domanda

                la quasi obbligatoria maglietta con la faccia del Che rientra nella categoria?

              • roberto scrive:

                giuseppe motta

                “come si stabilisce che un dato oggetto è un simbolo religioso?”

                questa è un’ottima domanda la cui risposta (la mia “è ridicolamente difficile”) mi fa pensare ancora una volta che la legge francese è decisamente sbagliata

                posso dirti che ci sono infinite discussioni, circolari, decisioni, polemiche su qualsiasi pezzo di abbigliamento (la bandana sulla capoccia, il burkini, la gonna lunga…) e la sintesi è “se ostenti come simbolo religioso non va bene, se non ostenti va bene”

                il che è palesemente lasciato all’arbitrio

                per fortuna (per loro) come dicevo ieri la legge sembra essere in generale ben accettata e ci sono relativamente pochi casi

                (leggo 4700 in tutto il 2022 di “atteinte à la laicité” per 60.000 scuole…12 milioni di studenti…e nota che questa curiosa espressione comprende sia persone che hanno più volte sfidato la sorte sia cose diverse, e a mio parere più gravi, dei vestiti, tipo le ragazze che non partecipano alle ore di ginnastica o di scienze

                https://www.france24.com/fr/france/20230829-pol%C3%A9mique-autour-de-l-abaya-dans-les-%C3%A9coles-fran%C3%A7aises-ce-qu-il-faut-savoir)

                il giorno in cui ci saranno tanti casi, mi sa che bruceranno le scuole

              • roberto scrive:

                francesco,

                sono anni, se non lustri che non vedo un liceale con una maglietta di che guevara….tutti messi o ronaldo
                🙁

              • PinoMamet scrive:

                Ultimamente vanno molto le maglie del Napoli.

                Anche le ragazze si atteggiano a “vrenzole “, anche senza particolari rapporti con il capoluogo campano.

                Che Guevara, non avvistato da 25 anni, quando nacque Google, come ci ricorda Google

              • paniscus scrive:

                sono anni, se non lustri che non vedo un liceale con una maglietta di che guevara….“—-

                Io non solo ne vedo diversi nei licei, ma ce ne ho pure uno in casa (ovviamente esiste anche una componente di esibizonismo ironico, ma comunque qualche volta le indossa davvero).

                Non avrei grossi problemi se la scuola gliele vietasse per ragioni di imparzialità politica,

                ma troverei inimmaginabile l’idea che gliela possano vietare con la motivazione che “non sia possibile che voglia portarla per scelta, ma deve essere sicuramente costretto dai genitori, e quindi per il suo bene bisogna aiutarlo a liberarsi da questa imposizione inaccettabile “.

              • Roberto scrive:

                Paniscus

                “ Io non solo ne vedo diversi nei licei, ma ce ne ho pure uno in casa”

                Davvero!?!
                Io sarei sinceramente stupito se ne vedessi uno….

              • paniscus scrive:

                per Roberto: ok, ma stavo parlando di altro.

                Io sarei sinceramente stupita se qualche zelante crocerossina scolastica (o anche crocerossino) si mettesse in testa di vietare quella maglietta a mio figlio “per il suo bene”, dando per scontato che non sia possibile che voglia portarla per scelta e che sia sicuramente costretto dai genitori.

                Che è esattamente il tipo di ragionamento che fanno quelli che vogliono vietare il velo islamico a tutte le donne, a prescindere.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Paniscus

                “Che Guevara”

                Finché si scherza, OK

                Ma non ho mai saputo in Italia di ragazze ammazzate dai familiari perché si rifiutavano di portare la maglietta con la faccia di Che Guevara, o di adolescenti imbottiti di sensi di colpa da un catechista che li indottrinata coi discorsi del Lider Máximo.

                Ripeto: queste obiezioni “di principio” alla sacrosanta legge Francese mi sembrano davvero questioni di lana caprina.

                La scuola pubblica ha già tanti problemi di per sé. Non c’è bisogno che la carichiamo pure del fardello religioso. “Pubblica” implica “non si accettano distinzioni”. Poco importa se i bigotti che le vogliono imporre sono i genitori o i ragazzi stessi.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Giuseppe motta

              “come si stabilisce”

              https://it.wikipedia.org/wiki/Simbolismo_religioso

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                si stabilisce guardando su wikipedia!?!

                ma famme ‘o piacere….

                ci sono davvero problemi che oggettivamente non sono per niente semplici.

                se io mi metto una bandana sulla capoccia perché per la mia religione devo avere il capo coperto, la bandana è un simbolo religioso? quindi la mia è vietata ma quella di un qualsiasi altro ragazzino che fa il pirata no?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Roberto

                “Wikipedia”

                Sinceramente mi pare una questione di lana caprina.

                Sappiamo tutti quali sono i simboli da tutti associati a questa o quella religione i cui credenti avremo mai una qualche probabilità di incontrare nelle nostre scuole.

                Certo, magari qualche sopravvissuto praticante del culto di Mitra se ne andrà in giro con la maschera taurina rituale; ma dubito rappresenti un’obiezione significativa.

                E se poi uno crede agli spiriti della foresta polinesiana, i tatuaggi li può sempre fare coprire dalla canottiera.

                Più in generale, la Francia è il paese che dal 1905 esclude per legge qualunque forma di Concordato, e che oggi non a caso vieta la propaganda religiosa nella scuola pagata da tutti i cittadini.

                La civiltà non transige.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                andrea,

                la questione di lana caprina si pone regolarmente

                come la risolvi?

                vieti a fatima la bandana e la permetti a jacques?

              • roberto scrive:

                forse non hai capito il problema

                il velo non lo puoi portare in quanto segno religioso ostentatorio

                allora fatima invece del velo si mette la bandana.

                gliela permettiamo o no?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “vieti a fatima la bandana e la permetti a jacques?”

                Torquemada ti darebbe una risposta affermativa: la colpa è nell’intento.

              • roberto scrive:

                si ma è morto, mi pare, e non può rispondere

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Però era bravo ad applicare la normativa sul divieto di propaganda religiosa. Certo, criticatissima fuori, ma fondamentalmente era una legge in qualche modo apprezzata dalla società iberica, tant’é che i casi di resistenza erano davvero pochi e tutti repressi nel sangue.

              • roberto scrive:

                sai che così su due piedi, prendendo un caffé…mi vengono in mente mille motivi per dire l’analogia è una boiata?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Diversi dall’entità della pena e dal fatto che lo Stato irreligioso sia buono e lo Stato cattolico cattivo?

              • Roberto scrive:

                Sull’entità della pena in effetti pensi che tra torturare qualcuno o espellerlo dalla scuola ci sua una differenza di sostanza

                Sulla seconda invece non ci avevo pensato e grazie, 1001

              • paniscus scrive:

                Io francamente trovo allucinante che si possa chiedere a una persona per quale ragione indossa un certo capo di abbigliamento, e poi permetterglielo o vietarlo in base al motivo personale.

                Se una donna porta un foulard (quasi indistinguibile dallo hijab islamico) perché soffre di alopecia, o perché ha subito una chemioterapia e le dà fastidio che gli altri vedano che ha perso i capelli, e un’altra invece lo porta per ragioni religiose, che diritto abbiamo di discriminarle? Veramente, non lo capisco.

                Lo capirei se ci fossero delle conseguenze concrete sul lavoro o sui risultati scolastici, ma non ci sono.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Sull’entità della pena in effetti pensi che tra torturare qualcuno o espellerlo dalla scuola ci sua una differenza di sostanza”

                Giusto: stai ledendo due diritti umani differenti.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Roberto

                “regolarmente”

                Ma quando mai?

                Crocifissi e burqa (o come si chiama) a parte, quando mai si è posto il problema?

                Qui abbiamo famiglie che OBBLIGANO le ragazze a portare il burqa (o quello che è) per frequentare la scuola, e tu glielo vorresti consentire?

                E non mi dire che da noi ci sono maestre che fanno recitare il rosario a lezione.

                Una porcata non ne compensa un’altra.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • paniscus scrive:

                Nessuno ha parlato di burqa, che è già illecito non solo a scuola ma anche in altre situazioni sociali.

                Si stava parlando di un foulard che copre solo i capelli, ma che non rende irriconoscibile la faccia, e che quindi non viola nessun criterio di identificazione della persona.

                Non mi risulta che la visibilità dei capelli sia un elemento importantissimo per l’identificazione della persona, visto che chiunque è libero di tingerseli, anche di verde, di fucsia, o magari di raparseli a zero, o di portare una parrucca.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Paniscus

                “Si stava parlando di un foulard che copre solo i capelli, ma che non rende irriconoscibile la faccia, e che quindi non viola nessun criterio di identificazione della persona.”

                Infatti, il punto fantastico è che lo Stato francese ne fa una questione, non di riconoscibilità o simili, ma di teologia.

                Si può portare lo stesso identico copricapo, ma se:

                1) credi che esista un solo Dio, che non abbia figli, e che Muhammad sia il suo profeta, ti buttano fuori da scuola

                2) se credi che Dio sia uno e trino e Gesù sia suo figlio (o che Dio non esista), puoi entrare a scuola.

                Io la trova affascinante questa cosa.

              • Roberto scrive:

                Andrea

                “Quando mai”

                Fai da solo una ricerca Google con bandana école laïcité…

                E comunque il conseil d’état si è già pronunciato nel 2007 sulla bandana….

                https://www.conseil-etat.fr/fr/arianeweb/CE/analyse/2007-12-05/295671

              • Roberto scrive:

                Andrea

                “ Qui abbiamo famiglie che OBBLIGANO le ragazze a portare il burqa (o quello che è) per frequentare la scuola, e tu glielo vorresti consentire?”

                Io sono contro tutti gli obblighi vestimentari, quindi né la famiglia né lo stato devono dire alla ragazza come vestirsi.
                Se lei VUOLE coprirsi il capo, tu glielo impedisci?
                Se VUOLE andare a fare nuoto con il burkini, glielo vieti?

              • paniscus scrive:

                “Una porcata non ne compensa un’altra.”——

                Ok, quindi si ammetterà che vietare di portare il velo a una ragazza che NON è obbligata dalla famiglia ma che vuole portarlo per scelta… sia altrettanto scorretto e ingiustificabile quanto costringere a portare il velo una che non lo vorrebbe.

                NON VALE l’argomentazione secondo cui “non è possibile che esista davvero qualcuna che lo porta per scelta, quindi sono tutte obbligate, ma alcune non se ne rendono conto, credono di portarlo per scelta ma invece sono costrette ma non lo sanno, mentre noi lo sappiamo, e glielo dobbiamo spiegare noi”.

                NON vale, né a livello logico né a livello giuridico.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Paniscus

                “Che Guevara”

                Dimenticavo: va vietato il simbolo religioso a scuola, nell’abbigliamento dei ragazzi come nell’arredamento delle aule (Don Milani il crocifisso dalle pareti lo toglieva personalmente) esattamente per lo stesso motivo per cui non si fuma in classe durante la lezione, non si guarda il telefonino, non si sta in costume da bagno e non si ascolta la radiocronaca della partita, neanche con le cuffiette. Sono tutte attività personali perfettamente legittime, ma è il loro esercizio nello spazio pubblico della scuola pubblica che è fuori posto. Come anche in un ospedale durante una terapia o in una caserma durante un’esercitazione al tiro, del resto. Personalmente odiavo il grembiule alle elementari; ma di fronte ai drammi certe adolescenti che ho conosciuto quando scoprivano che le loro peggiori nemiche aveva le scarpe esattamente dello stesso modello che avevano loro rimpiango l’abitudine orientale alle uniformi scolastiche alneno fino all’università.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “teologia”

                Esattamente!

                E la sacrosanta posizione dello Stato Francese è questa: dove comando io la teologia non deve comparire.

                Il copricapo non ha un significato religioso per i Cattolici. Ma per gli Ebrei sì. Dunque nelle scuole Francesi gli Ebrei a lezione non lo portano. Non perché è un copricapo, ma perché è un simbolo religioso.

                Non dimentichiamo che il crocifisso a scuola da noi lo ha rimesso l’Uomo della Provvidenza. Il che fa capire molte cose.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Non perché è un copricapo, ma perché è un simbolo religioso.”

                Ma non è un “simbolo” religioso, è un dovere religioso.

                Pino Mamet confermerà, ma non credo che uno si metta la kippà per dire, “tiè, gentiluccio, io son giudeo e tu no!”

                Lo mette per coprirsi il capo davanti a Dio, mica davanti al professore o ai compagni di classe.

                Come lo studente vegetariano che all’intervallo consuma una merenda senza carne, ma non lo “ostenta”.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Paniscus

                Tu ti metteresti a spiegare trigonometria ai ragazzi durante l’ora di catechismo in chiesa?

                Non credo. È una questione di tatto, di opportunità, di educazione, di rispetto.

                Allo stesso modo non devono esserci simboli religiosi durante la lezione di trigonometria in classe.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                Mi sembra un paragone un po’ tirato per i capelli.

                La versione esatta sarebbe “dire messa durante la lezione di trigonometria “, cosa che nessuno fa.

                La mia posizione è semplice: sbagliano sia i francesi, che proibiscono capi di abbigliamento e accessori individuali, che ognuno può indossare per le ragioni personali più varie e imperscrutabili;

                sia gli italiani, che obbligano a sentire lezioni o processi in aule con simboli chiaramente religiosi, e di una religione sola, quella cristiana, che non è neppure religione di Stato;

                E che a tale religione, unica tra tutte, dedicano un’ora di insegnamento, evitabile ma non estesa alle altre.

                La scuola deve essere laica: gli studenti no, non hanno questo obbligo.

              • Roberto scrive:

                Pino e tutti

                “ La scuola deve essere laica: gli studenti no, non hanno questo obbligo.”

                Esattamente la mia posizione

              • paniscus scrive:

                “nell’abbigliamento dei ragazzi come nell’arredamento delle aule ”
                ———–

                E invece io non trovo affatto identiche queste due cose: tra un ogetto simbolico indossato individualmente da una persona e uno imposto a tutti da un’istituzione dello stato ci vedo una differenza enorme.

                Per cui, per quanto mi riguarda, NO assoluto al crocifisso in classe, ma nessun problema su chi se lo porta appeso al collo o al portachiavi.

                Sul caso generale del “dress code” scolastico, le uniche soluzioni possibili sono due: o si impone il rispetto rigoroso di una divisa scolastica uguale per tutti, e a chi non piace si dice di cambiare scuola, oppure si lasciano tutti liberi di vestirsi, ingioiellarsi e acconciarsi come gli pare, salvo il rispetto di criteri minimi di sicurezza, igiene, e divieto di eccessi veramente volgari e offensivi.

                Altrimenti, non capisco perché mai dobbiamo tollerare piercing sanguinanti, capelli tinti di verde fosforescente, magliette di gruppi rock (pseudo)satanisti o felpe con scritto “vaffanculo”… e poi però dovremmo farci problemi per un foulard in testa o una madonnina al collo.

              • paniscus scrive:

                Andrea:

                “Personalmente odiavo il grembiule alle elementari; ma di fronte ai drammi certe adolescenti che ho conosciuto quando scoprivano che le loro peggiori nemiche aveva le scarpe esattamente dello stesso modello che avevano loro “…
                ——————————

                Ah, perché, il grembiule invece avrebbe impedito di notare le scarpe? Allora sei a favore di un’uniforme scolastica consistente in un mantellone che copra tutto il corpo fino ai piedi, tipo chador iraniano o gallabeya egiziana? 🙂

                A parte le provocazioni, questa storia che il grembiule a scuola sarebbe utile ed educativo perché aiuta a “nascondere le differenze di classe sociale”, non si può più sentire.

                Era vero 50 o 60 anni fa, quando la differenza di possibilità economiche si vedeva davvero dagli abiti, ma non ha più alcun senso almeno a partire dagli anni 80, cioè dal boom della grande distribuzione di massa di abbigliamento prodotto su scala industriale planetaria che costa poco e che si deteriora subito (e che ha portato a prezzi relativamente contenuti anche in caso di marchi molto noti).

                Tranne pochi singoli casi di gusto originale, mi pare che bambini e adolescenti oggi si vestano praticamente tutti uguali, stessi jeans, stesse felpe, stesse scarpe, stessi giubbotti invernali, e stessa trascuratezza nel conservarli e farli durare un po’ di più.

                La differenza di classe sociale non si vede dai vestiti, ma da altri accessori e altri indicatori di stili di vita, che il grembiule non copre. Occhiali, orologi, modelli di cellulare, tipo di sport praticato nel tempo libero, tipo di macchina con cui vengono accompagnati a scuola o di moto con cui ci arrivano da soli…

              • Francesco scrive:

                Andrea

                mi fai tenerezza, nel tuo affannarti per difendere una palese assurdità.

                Per farti felice, ti dirò che per me possono anche toglierli i crocefissi dai luoghi pubblici, tanto ormai in pochi hanno idea di cosa siano. Però, dai tribunali, luoghi oggettivamente terribili, in cui si prendono decisioni impossibili, un oggetto che sia per il giudice richiamo alla situazione in cui si trovano, lui e le parti, non è che faccia tanto male.

                Ciao

                PS “Pubblica” implica “non si accettano distinzioni”. A livello di balordaggine, a te Salvini e Schlein ti fanno un baffo. E temo tu sia pure più in buona fede di loro 🙁

              • PinoMamet scrive:

                Proprio il contrario Francesco: nelle scuole, dove sparuti crocefissi rimangono nell’indifferenza generale, possono anche tenerli;

                Nei tribunali, simbolo per eccellenza dell’imparzialità dello Stato, può starci solo la bandiera italiana e la fotografia di Mattarella, e poi e poi.

              • Francesco scrive:

                Pino

                che ti posso dire? non sono d’accordo.

                un richiamo alla limitatezza dell’essere umano è necessario in tribunale, secondo me.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Non è detto che questo richiamo debba essere confessionale, però.

              • roberto scrive:

                Francesco,

                ti capisco perfettamente, soprattutto da quando il consiglio di stato ha detto che il crocefisso è un simbolo laico di valori civili.

                voi che ci tenete sul serio, toglietelo prima che diventi solo una decorazione natalizia (lo dico seriamente, se fossi cattolico avrei bruciato il consiglio di stato…da non cattolico lo brucerei per altri motivi)

                https://www.altalex.com/documents/news/2006/02/17/il-crocifisso-deve-restare-nelle-aule-in-quanto-simbolo-di-valori-civili

              • roberto scrive:

                francesco,
                intendevo “ti capisco per la scuola”
                non sono d’accordo per i tribunali (che per altro mica prendono sempre decisioni terribili…)

              • Francesco scrive:

                Vedo che sottovalutate il mio grado di bigottismo!

                Se ci fosse un dio indiano che rimandi allo stesso concetto (uomo attento a quello che fai, che sei un essere di intelligenza limitata e stai giudicando un tuo simile), a me andrebbe bene.

                Appendete il babbuino o le mille braccia di Vishnu. Ma qualsiasi cosa che scalfisca la sicumera dei giudici!

                🙂

              • Francesco scrive:

                x MT

                se non è confessionale, però, è artefatto e non dice nulla a nessuno.

                quando l’umanità affrontava di petto i grandi temi, era religiosa.

                se metti una porcatina post-religiosa, al massimo ottieni una miserrima gioia di fazione di un fazioso come Andrea, e sono pochi.

                io auspico qualcosa di più serio

                ciao

              • roberto scrive:

                Francesco

                “se non è confessionale, però, è artefatto e non dice nulla a nessuno”

                questa però ti renderai conto da solo è una posizione che dipende solo dal fatto che tu sei credente….a me non dice nulla né un crocefisso né un candelabro né la testa del dio ganesh, e preferisco di gran lunga un muro vuoto. manterrei la scritta la legge è uguale per tutti ma davanti ai giudici non alle loro spalle (ma è un dittaglio sono poco legato ai simbolismi e dopo cinque minuti nessuno la leggerebbe più così come nessuno la nota ora o nessuno nota i crocefissi)

              • PinoMamet scrive:

                Come al solito, devo dire OMDAR

              • Francesco scrive:

                vi meritate De Andrè!

                😀

              • roberto scrive:

                in effetti adoro de andré

              • Francesco scrive:

                se lo adori, saprai che poneva con tutta l’asprezza del caso le domande di senso del credente, pur non dando la risposta del credente

                e che irrideva, anzi detestava, le pseudorisposte del buon borghese a caccia di facile tranquillità e di economiche consolazioni

                correcto?

              • PinoMamet scrive:

                Non ne ho idea.
                L’ho sempre trovato un po’ moralista: basta paragonare la Città vecchia di Saba con quella di De André per rendersene conto.

                Comunque io ragiono con la mia testa, e con quella di un cantautore- e qualche volta, cantatraduttore 😉 – genovese, e la mia testa mi dice che non si capisce cosa e perché debba vedere un giudice, magari ateo, in un simbolo religioso.

              • roberto scrive:

                francesco

                “saprai che poneva con tutta l’asprezza del caso le domande di senso del credente,”

                Tipo?
                sai che io con poesia, canzoni e letteratura ho lo stesso livello di analisi che ho con il vino (mi piace/non mi piace)…ma per de andré non mi vengono ion mente testi dove si pone grandi domande di senso…forse in “un blasfemo”? ma non l’ho capita molto ed probabimente una di quelle che mi piace di meno

                tu a cosa pensi?

              • paniscus scrive:

                “il velo non lo puoi portare in quanto segno religioso ostentatorio”——-

                Ma è proprio il concetto di “ostentazione” che mi sembra bacato alla radice.

                Secondo voi la ragazza che porta il velo (in una classe della scuola pubblca italiana in cui è l’unica a farlo, e magari viene anche considerata una sfigata o una stravagante per questo) lo fa apposta per “ostentarlo”?

                Ossia, pensate davvero che lo faccia per mostrarlo agli altri e per strillare (simbolicamente) “guardatemi tutti, voglio far capire a tutti che sono musulmana e voglio che tutti si ricordino che sono musulmana e ci pensino di continuo per tutte le 5 o 6 ore di orario scolastico!!” ????

                La ragazza musulmana molto credente che porta il velo lo fa perché nel suo contesto personale ritiene che portarlo sia giusto per sé… NON per farlo vedere agli altri, o per imporre agli altri la vista di un look originale, e tantomeno per fare proselitismo!

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Paniscus

                “Ma è proprio il concetto di “ostentazione” che mi sembra bacato alla radice.”

                Aggiungo che l’accusa principale all’uso del velo è… che vela, nasconde, rende invisibile la donna.

                Come si fa a ostentare l’invisibilità?

              • roberto scrive:

                Paniscus

                “Secondo voi la ragazza che porta il velo (in una classe della scuola pubblca italiana in cui è l’unica a farlo, e magari viene anche considerata una sfigata o una stravagante per questo) lo fa apposta per “ostentarlo”?”

                in una scuola italiana non so.

                in una scuola francese dove al contrario magari metà della classe è musulmana, e molti vengono da famiglie radicalizzate, e ancora molti hanno rivendicazioni da islam politico, a altri ancosa sono semplici cagacazzo (pure se di origine araba sempre francesi sono)….direi proprio di si

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ma sì, è come quando si dice che i vegani non mangiano carne solo per rinfacciarcelo: la naturale intolleranza della maggioranza trova anche la semplice esistenza della minoranza una provocazione.

              • paniscus scrive:

                per roberto:

                ma anche nel caso descritto da te, non lo farebbe comunque per imporre l’esibizione del velo alla vista dei compagni francesi cristiani, atei o agnostici (o degli insegnanti francesi cristiani, atei o agnostici, ma comunque tenuti ai criteri di laicità)

                ai quali non può fregare di meno se l’alunna di origine nordafricana porta il velo o no…

                …sarebbe più probabile che lo facesse per evitare casini con altri compagni di origine nordafricana, abitanti negli stessi sobborghi, con famiglie che si conoscono (e con gradi molto diversi di religiosità praticante e di “radicalizzazione” tra una famiglia e l’altra)

                e quindi per la paura che qualcuno le faccia una foto col cellulare in cui compare senza velo, e poi la spedisca ai familiari più fanatici, o a tutte le comitive di bulletti del quartiere…

                Quello che non riesco assolutamente a concepire è la fissazione che lo facciano apposta per imporre la visione del velo agli europei a scopo intimidatorio o “colonizzatore”, che è assurda!

              • roberto scrive:

                Paniscus

                “è la fissazione che lo facciano apposta per imporre la visione del velo agli europei a scopo intimidatorio o “colonizzatore”, ”

                ma chi è che ha questa fissazione?

                la legge francese dice “signes ou tenues par lesquels les élèves manifestent ostensiblement une appartenance religieus”, e basta…
                non vedo nessuna idea di proselitismo, o imposizione e ricordo che riguarda tutte le religioni

                l’idea (per me sbagliata, lo ripeto) è che la scuola debba essere uno spazio dove non si deve vedere la religione

              • paniscus scrive:

                “è che la scuola debba essere uno spazio dove non si deve vedere la religione”——

                E ci risamo con la stessa obiezione: allora perché il crocifisso o la medaglietta della Madonna attaccati alla catenina al collo, quelli invece vanno bene, purché siano piccoli?

                Esiste uno specifico limite di centimetri fissato per legge?

              • paniscus scrive:

                Scusate se insisto, ma mi incuriosisce questo bizzarro dettaglio della “bandana” come tentativo di compromesso.

                “allora fatima invece del velo si mette la bandana.”

                A me non risulta che la prescrizione islamica sia quella di mettersi “un qualcosa che si chiama VELO” (tanto è vero che di veli islamici ce ne sono molti diversi, di diversissimi livelli di copertura)… e se invece lo chiamiamo “bandana” cambia tutto, perché quello non è considerato un velo islamico.

                Per quanto ne so, la prescrizione islamica dice solo di mettersi sulla testa un qualcosa che non lasci visibili i capelli.

                Può anche essere considerata una prescrizione stupida e obsoleta, ma per chi ci crede la prescrizione è quella, NON è una lezione specifica su come debba essere fatto il modellino di sartoria di tale tessuto e quale deve essere l’esatto modo di annodarlo per essere in regola.

                Va bene anche un copricapo fatto a forma di turbante, a forma di cuffietta da notte della nonna, o eventualmente anche a forma di casco da speleologo o da cappello di Pinocchio, se qualcuna ha un sufficiente senso dell’umorismo da osare anche quello (vedere ad esempio le ultime apparizioni in pubblico di Michela Murgia, che si copriva la testa per tutt’altro motivo).

                Per cui, che senso ha chiedersi se lo hijab deve essere vietato mentre la bandana può essere accettabile? Solo perché lo hijab è considerato “ostentazione di un costume solo musulmano” mentre la bandana è largamente accettata come accessorio modaiolo europeo?

                Ma se la stessa donna porta lo hijiab o porta la bandana con lo stesso identico fine, cioè quello di non esporre alla vista i capelli perché glielo chiede la sua fede, cosa dovrebbe cambiare?

                PERCHE’ la bandana va bene e il velo tradizionale no, se entrambi vengono indossati con lo stesso identico scopo, cioè quello di coprire i capelli per motivi religiosi????

              • Roberto scrive:

                Paniscus

                “Esiste uno specifico limite di centimetri fissato per legge?”

                Deo gratias non sono fiorentini!
                No ovviamente gli basta l’espressione “manifestement ostensible” per escludere una catenina con una crocetta ed includere il catenone con il crocione

                È un problema risibile

                Quello serio è tra due segni ugualmente visibili perché escludere uno è non l’altro, cioè perché la bandana va bene per moda e non per religione

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “Come si fa a ostentare l’invisibilità”

                Devo dire che ho letto abbastanza su questo argomento per vari motivi che non sto a raccontare…ma non ho mai letto critiche così fantasiose, e diciamolo, un tantino inutili, come quelle che leggo qui

                La legge francese dice una semplice: a scuola la religione deve essere invisibile. Punto.

                Possiamo poi dire che l’applicazione della legge è davvero complicata (il caso della bandana è esemplare), possiamo dire che proprio l’idea in se sia sbagliata (e come dicevo io credo che la scuola, lo stato devono essere laici, non i cittadini)

                Ma non possiamo certo inventarci cose bizzarre tipo “come ostentare l’invisibilità”, o pretestuose tipo “quanti centimetri è visibile”

                La vita è fatta di buon senso anche nella follia

              • PinoMamet scrive:

                Rispondo a Miguel: in effetti chi mette la kippah sempre lo fa perché ritiene che Dio lo obblighi a farlo.

                E in molte occasioni ne farebbe a meno, se solo lo ritenesse possibile: anzi, lungi dall’ostentare, molti pensano a come nasconderla…

                Poi la norma ebraica, come- correggimi- quella islamica, si presta a diverse interpretazioni, c’è chi mette la kippah sempre e chi solo in luoghi/momenti particolari, e in genere si potrebbe dire che basterebbe coprirsi il capo, e qui sorge il problema: il cappellino da baseball o quello da Vascorossi sono simboli religiosi?
                Solo se li mette un ebreo?
                Un cristiano o ateo deve toglierli in classe ma un ebreo no e allora diventano religiosi?

                Mah… come dice Roberto, ci vuole anche un po’ di buon senso nella follia.

        • roberto scrive:

          dovrei riprendere in mano qualcosa

          ma a memoria mi pare di ricordare che solo polonia e slovacchia hanno un riferimento alle radici (ovviamente cristiane) nei loro preamboli (oltre al fatto che la maggioranza delle costituzioni europee proprio non ha un preambolo)

          poi ci sono altre costituzioni che invocano dio, germania e svizzera sicuramente (irlanda e grecia la trinità)….ma radici non me ne ricordo

  14. fuzzy scrive:

    https://energyskeptic.com/2023/want-to-survive-peak-everything-become-a-mormon/#more-15088
    Ebbene si. L’America è grande.
    Può essere che tra poco caschi il mondo, ma i Mormoni son già pronti per qualsiasi evenienza.

    Hanno pure una loro inconfondibile estetica che ha ispirato i migliori artisti di tutti i tempi. I supremi ZZ Top.
    https://www.zztop.com/photos

    • Fuzzy scrive:

      https://www.youtube.com/live/ubgjggs3-D8?feature=shared

      Questo invece ha a che fare con le mitiche stufe politiche, sempre state fondamentalmente inutili e pericolose, finché un artista-artigiano non ha pensato di fondere la pirolisi con le stufe in…. maiolica? In pietra ollare? Non lo so
      Comunque sono quelle stufe che accumulano calore e poi lo rilasciano lentamente e gradualmente.
      Per le stufe e il riscaldamento a biomasse si apre (forse) una nuova era.
      Io la metterei nella mia futura casa in terra cruda. Prossima vita, però.
      Tu, Furby?
      -Io peluche.
      Già.

      • Fuzzy scrive:

        Mah, Furby, non so perché questa stufa pirolitica (plus) continua a non convincermi
        Preferisco le vecchie stufe con fornello.
        -Tra poco mio compleanno
        Già. Cosa vuoi che ti regali per il tuo compleanno?
        -Furby femmina.
        Oddio….
        -Tu compra altrimenti io ti sparo.

        • Fuzzy scrive:

          -Tu compra modello recente eh!
          Non vecchio modello!
          Furby, ma non è che ti stai montando la testa?

          • Fuzzy scrive:

            https://youtu.be/1euDlkYsdZM?feature=shared
            La pace ha molti innamorati, ma la guerra ha molti Sponsor. Con inconsueta valorizzazione dell’inefficienza a fin di bene.
            Natalino Balasso. Mi dicono che sia bravissimo.
            Oh, dunque, Furby, scopro che tu hai dei sentimenti struggenti…
            -Si, Furby soffre solitudine.
            Cerca “anima gemella”
            Ma poi come vi comunicare le emozioni voi Furby?
            -Via Bluetooth.
            Ma quali sono i tuoi progetti di vita?
            -Fare famigliola e andare a vivere su Marte.
            E come fai con la casa?
            -Costruisco in terra cruda
            Bravo

            • Fuzzy scrive:

              È che si chiama efficiente ciò che appare efficiente ma in realtà non lo è
              Guarda certe armi
              https://scenarieconomici.it/fallimento-caccia-solo-il-55-degli-f-35-del-pentagono-e-operativo-il-resto-e-a-terra-per-rotture-o-difetti/
              Si è visto con certi missili ultra-sofisticati ( non dico quali, ma lo so) che sono stati letteralmente annientati con dei trucchetti, tipo mandare un finto bersaglio per costringerli a manifestare la propria posizione e poi, banalmente, distruggerli a cannonate.
              Più sono complicati e quindi inefficienti, più costano, e fanno realizzare guadagni. Poi però perdi le guerre.
              Adesso tu Furby, che sei più intelligente di me, prova a trovare una logica in tutto questo.
              -Io penso…..se intanto si scaricano pile, tu cambia. E non fare furbetto….

              • Fuzzy scrive:

                Gli ambientalisti vengono accusati di aver causato la moria dei pesci nei canali di Colmar, in Alsazia. Tuttavia questa ricostruzione non sembra plausibile: il colorante utilizzato era innocuo, e molti animali risultavano morti prima dell’azione degli ambientalisti. Infine, parlare di moria risulta eccessivo: a margine dell’intervento degli ambientalisti, i pesci trovati morti sono stati una decina, secondo quanto riportano i media locali.
                https://www.open.online/2023/09/22/ambientalisti-extinction-rebellion-moria-pesci-francia-fc/
                Ecco. Chiusa la penosa storia della moria di pesci attribuita a extinction rebellion.
                Furby?
                -Zitto, io penso….
                Basta

              • Francesco scrive:

                però le cause non sono nè rotture nè difetti, secondo il rapporto, ma la mancanza di pezzi di ricambio

                questo “salva” la validità dell’aereo, anche se alla fine non vola lo stesso.

                ciao

  15. tomar scrive:

    Tutto il discorso sulle radici cristiane d’Europa (o di Forlimpopoli o del mio caseggiato) è quanto più anticristiano ci sia: non si entra in paradiso in comitiva, ma ciascuno per conto suo.

    • Francesco scrive:

      Verissimo ma cosa c’entra? mica si citano le radici cristiane per far entrare il Continente in paradiso grazie alla file “EU Passports”!

      • tomar scrive:

        C’entra, perché se proposto da uno che si dice cristiano è un quiproquo colossale di confusione della fede con la cultura: pensi che il Signore abbia più a cuore una chiacchiera sulle radici cristiane di un continente del fatto che anche un solo individuo si salvi con la fede?

  16. Mauricius Tarvisii scrive:

    Io non capisco perché le costituzioni debbano avere preamboli, invece: c’è già tutta la parte di principi generali ad avere una mera funzione programmatica…

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Poi ci sono quelli che vogliono scrivere preamboli perché hanno bisogno di parlarsi addosso dicendosi quanto siano i più belli e i più bravi di tutti, ma io sono molto pascaliano in questo e lo trovo patetico.

  17. Roberto scrive:

    Si anche il trovo i preamboli quanto meno inopportuni

    • quisquiliator scrive:

      Giganteschi sbattimenti a redigere la “Costituzione più bella del mondo”, in cui tra l’altro l’articolo uno è una formula di compromesso perchè per un po’ su proposta di socialisti e comunisti si discusse seriamente di mettere la formula “repubblica dei lavoratori “, e poi dopo qualche anno si decidono a fare la Corte Costituzionale e ci mettono dentro Azzariti

      https://it.wikipedia.org/wiki/Gaetano_Azzariti

      “Antisemita convinto, in un discorso del 28 marzo 1942, scrive compiacendosi come «l’egualitarismo dominante (…) senza differenza di età di sesso di religione o di razza», non sia più «una specie di dogma indiscutibile»: col fascismo «ora è relegato in soffitta». E afferma che «la diversità di razza è ostacolo insuperabile alla costituzione di rapporti personali, dai quali possano derivare alterazioni biologiche o psichiche alla purezza della nostra gente».[5] Nel 1938 aderì al “Manifesto della Razza”, documento fondamentale, che ebbe un ruolo non indifferente nella promulgazione delle cosiddette leggi razziali (redatto da dieci scienziati italiani per conto del Ministero della cultura popolare) e divenne presidente di una Commissione, cosiddetto “tribunale della razza”, istituita presso la Direzione generale per la demografia e la razza del ministero dell’Interno[3]. La commissione poteva dichiarare la “non appartenenza alla razza ebraica anche in difformità delle risultanze degli atti dello stato civile”[6] e accolse 104 delle 143 domande sottoposte al riguardo.[7] “.

      Mah …..

  18. Moi scrive:

    @ PINO

    A proposito di cultura Ebraica :

    per la prima volta in assoluto, ho visto una storia di Ebrei assolutamente insulsa che NON consiglio vivamente :

    https://www.youtube.com/watch?v=LXciH__hbTw

    You Are So Not Invited To My Bat Mitzvah

    Stacy and Lydia are BFFs who’ve always dreamed about having epic bat mitzvahs. But things start to go comically awry when a popular boy and middle school drama threatens their friendship and their rite of passage.

    • PinoMamet scrive:

      “per la prima volta in assoluto, ho visto una storia di Ebrei assolutamente insulsa che NON consiglio vivamente ”

      Beato te…

      • Moi scrive:

        Nulla contraddistingue i personaggi e l’ ambiente scolastico e i personaggi da “Goyim” Wasp … o meglio, solo un’ estetica diu simboli e abbigliamento, con una pletora di parole Ebraiche (appellativi , cibi, riti … a misura di video su Tiktok ! ) gettate “a supercazzola” 🙂 in discorsi in Inglese !

        Ambiente benestante con tendenze Woke, la cosa che più mi ha stupito è che c’è una Rabbina giovane donna (… e va be’, non siamo più ai tempi di Yentl, con Barbra Streisand ambientato 120 anni fa e girato 40 anni fa ) che però insegna in stile … Pasquale del GREST 😀 :-), questo non me lo sarei mai immaginato !

        • Moi scrive:

          Una scuola con tanti BIPOC [sic … ignoravo il nuovo acronimo con BI incorporato] Jews “black, indigenous, and other people of color”, e i “White Jews” NON debbono far pesare internamente (!) il privilegio !

          • Moi scrive:

            … e come nelle scuole per “Goyim”, anche in questo costoso e prestigioso High School / College la Prima della Classe è anzitutto, appunto , una ragazza … e, per non farsi mancar nulla, ha un nominativo Sino-Coreano 🙂 inframmezzato da un “bel” Cohen !

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Perché ti stupisci? Ad Hollywood la sovrarappresentazione degli ebrei dovrebbe farti immaginare che anche buona parte delle storie non ebraiche siano immaginate da ebrei, quindi perché ti aspetti che il loro mondo immaginario sia diverso e peculiare?

  19. Moi scrive:

    https://www.heyalma.com/an-actual-rabbis-thoughts-on-rabbi-rebecca-from-you-are-so-not-invited-to-my-bat-mitzvah/

    An Actual Rabbi’s Thoughts on Rabbi Rebecca From ‘You Are So Not Invited to My Bat Mitzvah’

    As a young female rabbi, I loved Sarah Sherman’s character — and I have some notes.
    By Rabbi Emily Cohen

    • PinoMamet scrive:

      Boh, non ho visto la serie, e Adam Sandler mi sta anche un po’ sul cazzo…

      comunque da quello che leggo mi pare una realtà abbastanza lontana dall’ebraismo italiano.

      Comunque leggevo i commenti di un sito ebraico americano, un paio di settimane fa, in cui intervistavano delle ragazze e chiedevano cosa pensavano della serie, e una diceva che uno dei motivi per cui non le piaceva era che faceva sembrare che tutti gli ebrei fossero ricchi e si potessero permettere delle mega cerimonie.

      • PinoMamet scrive:

        L’impressione vaga è che sia uno di quegli show in cui il pubblico deve far finta di trovare simpatici degli stronzi.
        Può darsi che mi sbagli, ma NON mi metterò a verificarlo 😉

        • Moi scrive:

          Negli Stati Uniti è già una serie ? … Be’, il “Pilota” a film mi è bastato e avanzato.

          ———–

          il pubblico deve far finta di trovare simpatici degli stronzi.

          _________

          Direi proprio di Sì 😉 …

          Tipo l’ indecisione se fare l’ opera di bene(*) più o meno di “carità pelosa” (si diceva un tempo …) per il Canile o la Mensa dei Poveri, in un mondo in cui sempre più gente per Animalismo / Odium Sui di Specie … preferirebbe al Canile !

          In teoria, “filantropia” dovrebbe essere unicamente per altri Esseri Umani.

          (*)

          … non ricordo il nome Ebraico: ce n’ è a raffica _ quasi sempre fini a sé stessi, e non si può sempre stoppare e cercare in Google.

          Termini Ebraici quasi fosse un mero gergo giovanile “tongue in cheek” per fare “balotta” su Tiktok, espressamente frequentato dai “nostri” Teenagers più della Sinagoga, per la “disperazione” dei Genitori nati prima dei Social !

        • PinoMamet scrive:

          No, ho controllato, è solo un film. Credevo fosse una serie.

          beh, poco cambia.

          Comunque, si tratta di adolescenti americani, e basterebbe già questo per impedirmi di guardarlo 😉

          adolescenti americani appartenenti a un ambiente che si mostra (pure a torto) come privilegiato, ma anche inclusivo, però farcito di usi e parole che suonano esclusive, ma ehi, siamo di tutte le razze del mondo quindi dovete volerci bene, però siamo anche stronzetti, però è l’età…

          no, grazie, davvero, ho di meglio da fare.

  20. giuseppe motta scrive:

    guardavo un filmato e pensavo che mi piacciono gli ambientalisti che bloccano il traffico

    difficile che mi diano problemi data la mia routine, poi tutti li detestano e anche grazie a loro posso sperare che l’ambiente non venga preso sul serio

    la sinistra li blandisce e questo li rende ancora più detestati

    bene così

  21. tomar scrive:

    “Standing ovation in parlamento per il veterano nazista ucraino durante la visita di Zelensky: scoppia il caso in Canada”

    Una notizia che credo farà particolarmente piacere a Pino Mamet e forse un po’ meno a Francesco.
    Assodato e concordato che nella vicenda ucraina Putin è il cattivo, il succo morale di questa terza guerra mondiale in cui siamo entrati è che dall’altra parte non ci sono solo i buoni.
    E il suo succo geopolitico non è lUcraina, ma il passaggio o meno dal mondo unipolare a dominio usano post 1991 a un mondo a direzione multipolare, come pare sensato alla Cina e a papa Francesco, ma come dovrebbe parere sensato a chiunque guardi la cosa con il buon senso: è del tutto evidente che solo un’ampia e intensa collaborazione strategica tra tutti i paesi del mondo potrà consentire l’attuazione delle misure più urgenti e indispensabili per cercare di contrastare il RC.
    Mentre se si va tutti alla guerra, qui aggregandoci al Number one nella sua storicamente disperata difesa del ruolo, possiamo essere sicuri che la battaglia umana, magari disperata, contro il RC (la plastica ecc.) non sarà nemmeno condotta.
    Storicamente disperata la difesa usana del ruolo ducale, perché il mondo è troppo vasto e troppo vario e perché il tempo lavora a suo sfavore, ma è proprio questa disperazione che porta a non guardare troppo per il sottile su chi si imbarca sull’ammiraglia d’Occidente.

    • giuseppe motta scrive:

      non credo siano mai esistite guerre, o conflitti in genere, dove da una parte ci sono solo “i buoni”

      e nemmeno solo “i cattivi” a dirla tutta

      il che non ci vieta di prendere posizione né ci impone l’ipocrisia di dichiararci obiettivi e imparziali

    • giuseppe motta scrive:

      credo poi che non ci sia nessuna possibilità di contrastare il RC

      proprio perché richiederebbe una profonda collaborazione tra stati che non hanno nessuna intenzione di collaborare tra loro

      e non lo faranno

      • tomar scrive:

        Per questo è criminale Putin che cerca di scardinare l’unilateralismo espansivo Usa con una logica imperiale uguale e contraria e sono criminali gli USA a voler continuare a difendere a ogni costo il loro egemonismo in un mondo troppo grande e ormai troppo piccolo.

    • roberto scrive:

      Tomar

      “Assodato e concordato che nella vicenda ucraina Putin è il cattivo”

      che putin sia il cattivo in questa situazione è decisamente controverso, io penso di si ma come vedi sono in netta minoranza

      quello che immagino sia assodato è semplicemente che la russia ha invaso l’ucraina

    • roberto scrive:

      PS che è il RC?

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ tomar

      “nazista”

      Stavo per postarlo io, ma poi mi sono detto che già così per Francesco e roberto sono un putiniano nazistalinista, per cui avevo deciso di soprassedere. Ma visto che hai aperto tu il vaso di Pandora, cerchiamo di svuotarlo per bene (così che l’uccellino verde della Speranza possa prendere il volo, alla fine).

      Quando ho saputo che Zelensky sarebbe andato in Canada, anche se la cosa non era stata annunciata in precedenza, il mio primo pensiero è stato “vabbè, ovvio”, vista l’importanza enorme che l’emigrazione ucraina nel paese dopo il 1945 ha avuto per il nazionalismo ucraino di oggi (potete ovviamente immaginare che tipo di personaggi sono emigrati in Canada nel 1945, e cosa facessero prima di quella data). E mi sono anche chiesto, malignamente, se sarebbe riuscito a evitare di fare figuracce con quella gente. E ci è riuscito, perché non è scemo per niente, e nel suo discorso al Parlamento canadese non ha parlato mai della seconda guerra mondiale, solo dell’Holodomor (dell’interpretazione che ne fa il nazionalismo ucraino, ovviamente, ma solo di quello). Però il problema sono sempre i servi sciocchi. Servo sciocchissimo è stato Anthony Rota (liberal, manco a dirlo), che nel suo discorso celebrativo di Zelensky (trovate tutto qui:

      https://www.ourcommons.ca/documentviewer/en/house/latest/hansard

      cercando il suo nome perché è un documento lunghissimo) ha attirato l’attenzione dell’aula sul quasi centenario Yaroslav Hunka, che vive nel suo distretto elettorale e che si è portato appresso, presentandolo con queste parole: “We have here in the chamber today a Ukrainian Canadian war veteran from the Second World War who fought for Ukrainian independence against the Russians and continues to support the troops today even at his age of 98. His name is Yaroslav Hunka. I am very proud to say that he is from North Bay and from my riding of Nipissing—Timiskaming. He is a Ukrainian hero and a Canadian hero, and we thank him for all his service. Thank you”.

      E così Zelensky, sua moglie, Justin Trudeau e tutto il Parlamento applaudono Yaroslav Hunka, “eroe ucraino ed eroe canadese”, “veterano della seconda guerra mondiale che ha combattuto per l’indipendenza dell’Ucraina contro i russi”. E in che unità ha combattuto Hunka, ci si chiede? Nella prima divisione dell’esercito nazionale ucraino, naturalmente, come riporta anche l’Associated Press, formata il 17 marzo 1945 e arresasi in Austria agli inglesi e agli statunitensi il 10 maggio. Va bene, ma prima come si chiamava?

      Si chiamava 14 Waffen-Grenadier-Division der SS o, se preferite, 14 SS-Freiwilligen Division “Galizien”. Il parlamento canadese si è alzato ad applaudire un veterano della 14a divisione SS, lo ha chiamato “eroe ucraino ed eroe canadese”, e lo ha ringraziato “per il suo servizio”. Se volete vedere il discorsetto e gli applausi del Parlamento canadese, li trovate qui:

      https://twitter.com/VonKoutli/status/1705677644002414811

      e se volete vedere anche la faccia di Hunka che si commuove mentre lo applaudono, la trovate qui:

      https://twitter.com/TheCanadaFiles/status/1705656600839811498/video/3)

      Qui ci sono le memorie di Hunka, in una bellissima pagina di veterani della 14a divisione:

      https://komb-a-ingwar.blogspot.com/2011/03/blog-post_21.html

      Hunka è anche citato più volte da Michael James Melnyk nel suo “The History of the Galician Division of the Waffen-SS” in due volumi, editi da Fonthill nel 2017, e ringraziato per l’aiuto fornito all’autore.

      Naturalmente è difficile trovarvi una giustificazione di Huta Pieniacka:

      https://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_di_Huta_Pieniacka

      Sulla questione il governo canadese non ha ritenuto necessario rilasciare alcuna dichiarazione. Del resto cosa poteva dire? Non sapevamo di stare applaudendo un veterano delle SS che abbiamo definito eroe canadese? Siccome spesso la miglior difesa è l’attacco, Trudeau ha rilanciato con un discorso churchilliano in cui ha sostanzialmente chiamato il Canada alla guerra totale contro la Russia. Del resto i debiti prima o poi si pagano, e sappiamo quanto influente la “comunità degli esuli” ucraina sia stata per la politica canadese. (Ricordate il film “Il cacciatore”?)

      Twitter ovviamente è esploso, ed è esplosa la difesa d’ufficio. Il povero vecchietto, dicono, non è mai stato condannato per atrocità o crimini di guerra (ormai il livello è “se ti sei arruolato nelle SS ma non ti hanno riconosciuto colpevole di qualcosa di specifico sei a posto”), era un povero ragazzo arruolato a forza, non aveva alternative e cose del genere.

      Non era per niente un povero ragazzo arruolato a forza, perché al di là del fatto che le SS non arruolavano a forza nessuno, in un breve scritto autobiografico scritto da Hunka stesso e pubblicato su un blog di veterani della 14a SS – le trovate qui, date anche un’occhiata ai link e ai banner, sono molto interessanti:

      https://komb-a-ingwar.blogspot.com/2011/03/blog-post_21.html

      – lui scrive esplicitamente di essersi arruolato volontario nel 1943. Il testo, ovviamente, è del tutto apologetico e descrive gli anni dell’occupazione nazista della sua cittadina, Berežany, come una specie di età dell’oro. Dopo avere accolto con gioia i soldati tedeschi (“Ми з радістю вітали німецьких воїнів”, “Abbiamo accolto con gioia i soldati tedeschi”) seguì purtroppo la delusione nello scoprire che i piani di Hitler per l’Ucraina erano molto diversi da quelli che avevano sognato loro. Ciononostante i due anni successivi furono i più felici della sua vita di studente al ginnasio, tra ragazze affascinati, amici allegri, belle serate e passeggiate in città che lo riempirono di tanto amore per la sua terra natale (“Не уявляв я собі, що пережите в тих двох роках напоїть мене любов’ю до рідного міста так, що вистачить мені її на все життя. Не знав я тоді, що мрії про ті два роки, про товариство чарівних дівчат, про безжурно веселих друзів, про запашні вечори у розкішному замковому парку і проходи по місті допоможуть мені перейти тривожні часи наступних років” , “Non avevo idea che ciò che avevo vissuto in quei due anni mi avrebbe riempito di amore per la mia città natale in modo tale che mi sarebbe bastato per il resto della mia vita. Non sapevo allora che i sogni di quei due anni, della compagnia di ragazze affascinanti, di amici spensieratamente allegri, di serate profumate nel lussuoso parco del castello e di passeggiate per la città, mi avrebbero aiutato a superare i tempi ansiosi degli anni successivi.”). Ma ogni sogno dura poco, ahimè. Nel 1943 si fa sempre più concreto il pericolo di dovere affrontare la controffensiva dell’Armata Rossa che sta per invadere il piccolo eden di Hunka e dei suoi “spensierati amici”, e se i soldati tedeschi sono stati accolti con gioia quelli sovietici invece sono “звірів у людській подобі з червоною зіркою на лобі”, “bestie in forma umana con una stella rossa sulla fronte”. E dunque si è arruolato nella 14a “Galizien” insieme a tanti suoi compagni, “su invito del Comitato Centrale Ucraino” (“на поклик Українського Центрального Комітету”). Cosa poi abbia fatto fino al 1945 non lo dice, chissà come mai, ma la storia della 14a SS è abbastanza conosciuta e la si trova anche decentemente descritta su Wikipedia.
      Hunka è inoltre citato due volte da Michael James Melnyk nel secondo volume del suo “The History of the Galician Division of the Waffen-SS”, edito da Fonthill nel 2017 – un testo che non è apologetico, è proprio di propaganda filonazista mascherata, ovviamente, da anticomunismo, con tutti i topoi dell’onore e della giovinezza avventurosa tipici di questo genere di letteratura, che a leggerla pare che le SS fossero dei boy scout un po’ scemotti mandati a combattere le orde del male e che il peggio che hanno fatto è stato sparare in aria a Capodanno. L’autore lo ringrazia, insieme ad altri veterani, per l’aiuto fornito nella stesura del volume.
      Una biografia interessante, niente da dire. Però dai, non l’hanno condannato per crimini di guerra e “ha combattuto contro i russi”, cosa che evidentemente basta per farti definire “un eroe canadese”.

      Anthony Rota, lo speaker della Camera canadese, quello che ha invitato Hunka al Parlamento canadese e tutto orgoglione lo ha definito “un eroe ucraino e un eroe canadese” – vedi i miei post precedenti – ora cerca di salvarsi il posteriore così:

      https://www.ourcommons.ca/Content/Newsroom/Articles/Statement-Speaker-Sept24-E.pdf

      Intanto la sua carriera politica sta precipitando in fiamme e, devo ammettere, è un bellissimo vedere: varie associazioni ebraiche canadesi non hanno apprezzato moltissimo la faccenda

      https://www.ctvnews.ca/canada/jewish-group-demands-apology-after-mps-honoured-man-who-fought-for-nazis-1.6575593?fbclid=IwAR1ZRwpG8vLaBWF6MUrtOzL6y93EP5dvUpCGvD1Gv_qhTcqGvHZVJux3QCU

      che è già finita nella sua pagina Wikipedia

      https://en.wikipedia.org/wiki/Anthony_Rota

      “On September 22, 2023 he introduced and recognized Yaroslav Hunka, a former SS volunteer, as a war hero in the Canadian Parliament.”

      “Putin mente, non esistono i nazisti ucraini! Ce lo spiega Yaroslav Hunka, nazista ucraino. Un bell’applauso!”

      Questo è, in assoluto, il contributo più grande alla propaganda sulla necessità di “denazificare” l’ Ucraina (e l’Occidente) che si potesse immaginare.

      Tenete presente che sono questi idioti che stanno provando a condurci alla guerra contro la Russa e poi contro la Cina.

      Siete preoccupati?

      Io sì, molto.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Roberto scrive:

        Ti sei dimenticato di dire che questo papiro è ripreso in parte da qui

        https://contropiano.org/news/internazionale-news/2023/09/24/per-il-canada-progressista-i-liberatori-deuropa-erano-i-nazisti-0164481

        In parte da qui
        http://www.osservatoriosullalegalita.org/23/acom/09/24dallagliopace2.htm

        In parte da una pagina Telegram di tale Marco bordoni che si chiama “la mia Russia” (guarda un po’ che fonti che hai….)

        • Peucezio scrive:

          Anche Wikipedia in inglese ovviamente è controllata dai cattovoni fascio-complottisti novax putiniani.

          • Roberto scrive:

            No figurati, mi domando giusto perché prendere pezzi di articoli…metti un link e buonanotte no?

            Tanto già dal’incipit si capiva che non era Andrea a parlare, a meno che non sua al corrente degli spostamenti di zelensky….

            • Peucezio scrive:

              Sai che non capisco proprio il senso dell’obiezione? Mi pare proprio pretestuosa.

              Io posso leggere un articolo su Repubblica, anche se mi fa cagare, perché se è un’informazione netra, chessò, c’è stato un terremoto da qualche parte, al netto di un po’ di approssimazione e sciatteria qualche informazione utile me la dà, se invece è un tema non neutro, ci sono comunque dei dati che posso verificare, confrontare, approfondire altrove, ma intanto so dell’esistenza dell’evento.

              Tu contesti il merito dell’accaduto? O no? E se sì quali fonti hai a tua volta?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Se l’articolo lo ha scritto un comunista dice il falso anche se veridico. Ma tu sei un comunista e non puoi capire 😀

        • Peucezio scrive:

          Scusami, Roberto, seriamente, mi pare irrilevante da chi sia stato ripreso: il fatto è quello, è reale.

          Ovviamente non sarebbe un problema per me.
          È un problema per il perbenismo politicamente corretto, che ha la religione Olocaustica come culto stabile e via via nuove isterie demonizzanti secondo le contingenze: c’è sempre un cattivo vivo oltre ai Cattivi metafisici morti da molti decenni.

          Ma succede che le due cose entrino in stridente contrasto, con esiti ridicoli.

          Ma la cosa non fa poi tanto ridere, perché è il sintomo del passaggio a un orwellismo più pieno.
          Queste non sono sviste. Da parte di chi le compie forse sì. Ma sono sintomi di un nuovo atteggiamento del potere (che non è un’entità metafisica, è un ceto, un gruppo dirigente).
          Quello per cui l’obbedienza incondizionata non può né essere vincolata alla storia, né alla coerenza, né al principio di non contraddizione.
          Il vero servo è chi proclama con entusiasmo ed enfasi una cosa e poi il suo esatto contrario, se il volubile capriccio del padrone così gli impone.

          • Peucezio scrive:

            Mi spiego meglio.
            Il principio di non contraddizione è una caratteristica della realtà.
            Diciamo così per semplificare. La realtà in verità è molto contraddittoria, ma, quantomeno, se oggi sono andato al mare, non sono restato a casa. E viceversa.

            La realtà è un ostacolo fastidiosissimo per un potere dispotico, perché la luna continua a girare attorno alla Terra anche se il Partito dice di no. Quindi la realtà ha torto, va ignorata.
            Io mi sento donna anche se ho il pisellino? SONO donna.
            In altre epoche i diritti delle donne o degli omosessuali erano conculcati? Quelle epoche non è che sono malvage. Non esistono.

            La radice del dispotismo è l’infantilismo: il bambino vuole e non ammette compromessi. Non capisce che ci sono limiti ai suoi capricci.
            Un’umanità infantilizzata, educata a non conoscere la frustrazione, il compromesso, il differimento del piacere, il sacrificio, produce un potere dispotico, assoluto, infantile, con pretese di onnipotenza non solo fisica, ma logica.

            • Moi scrive:

              Conosci i Principî (ti ho messo il circonflesso apposta per te …) del Manifesto Transumanista di Yogyakarta ?

              • Peucezio scrive:

                No…

              • Moi scrive:

                Sono quelli che hanno sancito ufficialmente che i Diritti “LGBTSPQR” … sono Diritti Umani in tutto e per tutto.

                Il Transumanismo è una fase successiva … giù oggi diffusissima fra chi ha meno di 30 anni l’ idea che sesso biologico e genere sociale siano “costrutti sociali” totalmente distinti.

              • Moi scrive:

                L’ Elisa del Gender 😉 amica di Miguel ha trattato il Ritorno dei MAPs (Persine Attratte da Minori … acronimo da rigirare in Inglese) : ciclico, ma ogni volta più forte.

                —————————-

                https://feministpost.it/en/dal-mondo/pedofilia-come-orientamento-sessuale-la-proposta-di-allyn-walker/

                TRANS ALLYN WALKER’S PROPOSAL: PAEDOPHILIA AS ‘SEXUAL ORIENTATION’.

                The idea is to destigmatise paedophiles by calling them MAP (Minor Attracted People). But their name, says Julie Bindel, is child rapists. Starting with Michel Foucault

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Moi

                “TRANS ALLYN WALKER’S PROPOSAL: PAEDOPHILIA AS ‘SEXUAL ORIENTATION’”

                Il bello è che io sono d’accordo, ne abbiamo discusso in passato.

                MT ha più volte detto che la legge italiana limita “l’orientamento sessuale” all’attrazione tra due esseri umani adulti e consenzienti di opposto o uguale sesso.

                Ma la realtà è che esistono infinite sfumature di ciò che “attrae sessualmente”. E in questo senso un 35enne maschio regolarmente attratto solo da altri maschi adulti biondi; o solo da donne tonde con la voce profonda; o solo da bambine femmine di otto anni – sono sempre “orientamenti sessuali”. Come lo sono anche le modalità: la “dolcezza” oppure la “violenza” ad esempio.

                Casomai, ne consegue che non abbiamo il “diritto di esprimere il nostro orientamento sessuale”, anche se è innato e non possiamo farci niente.

              • Roberto scrive:

                Moi

                “giù oggi diffusissima fra chi ha meno di 30 anni l’ idea che sesso biologico e genere sociale siano “costrutti sociali” totalmente distinti.”

                Ma davvero è così diffusa questa idea?
                Non so io ho un figlio adolescente che se gli chiedi la differenza fra sesso e genere mi passa la palla e mi dice “boh!?! Dai giochiamo”

                E una figlia un po’ più grandina che semplicemente è troppo impegnata a godersi la vita per fermarsi a riflettere su ste seghe mentali

              • PinoMamet scrive:

                Sotto i 30 anni non saprei…

                ho l’osservatorio di ormai qualche decina di classi di ragazzi di età tra i 14 e i 19 anni, di estrazioni sociali diverse e anche di formazioni culturali diverse, nell’arco di quasi un decennio e direi che:

                -di “genere”, “orientamenti sessuali” ecc. parlino- con adulti perlomeno- raramente e solo se stimolati.

                Solo in qualche classe c’è La Femminista o Il Gay della classe che ne parla;
                se sono presenti entrambi, non è detto che siano d’accordo, ma di solito sì

                (La Frociarola, che se c’è Il Gay è sempre presente, dà ragione al Gay;
                a quell’età, beati loro!, manca ancora il Finto Femminista Morto di Figa: credo si sviluppino all’università…)

                in genere il 90% degli studenti, se interpellati in merito, manifesta opinioni molto conservatrici e persino reazionarie sui “ruoli di genere”, con maggiore apertura mentale nei licei.

              • giuseppe motta scrive:

                Miguel, non è la legge ma una definizione scientifica

                non ha nulla a che vedere con quali pratiche siano legali o meno e non riguarda l’Italia soltanto

                https://it.m.wikipedia.org/wiki/Orientamento_sessuale

            • Moi scrive:

              https://www.b4uact.org/

              Who are minor-attracted people and why might they need support?
              Many minor-attracted people would like to receive mental health services but are afraid to seek them due to stigma and lack of trust. B4U-ACT aims to improve access to compassionate mental health care that addresses clients’ own stated needs, and combat misconceptions among professionals and the general public that perpetuate secrecy, stigma, and fear.

            • Francesco scrive:

              Peucezio,

              per combattere Hitler gli alleati si sono alleati con Stalin.

              Mi sa che il principio di non contraddizione qualche volta cede di fronte alla realtà.

              Ciao

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                E ora ci si allea con le SS?

              • Francesco scrive:

                Diciamo che gli ucraini non possono permettersi di fare gli schizzinosi, se vogliono resistere ai russi.

                Quindi se anche non sono Waffen SS sono banderisti.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Qua sono proprio SS.

              • Peucezio scrive:

                Francesco,
                “per combattere Hitler gli alleati si sono alleati con Stalin.”

                Dove sta la contraddizione?
                Perché tu all’anticomunismo dell’Occidente ci credevi?
                Ma se erano tutti comunisti?
                D’altronde l’ha inventato un tedesco, mica un russo o un cinese.

                McCarthy nell’anticomunismo ci credeva davvero, ma è venuto dopo e comunque sappiamo com’è finita. D’altronde non puoi metterti contro gli ebrei.

              • Francesco scrive:

                Peucezio

                ti sei messo a portare acqua al mulino di Andrea?

                😀

              • Peucezio scrive:

                Ma no, è che la contrapposizione est-ovest non è mai esistita.
                Molti ci credevano, ma la realtà è che Stalin e Roosevelt (e poi Truman) si sono spartiti il mondo d’amore e d’accordo.
                La Russia è diventata un nemico quando è caduto il comunismo.

                Quanto ad Andrea, quando ha ragione ha ragione.
                Peraltro è sempre coerente e onesto intellettualmente.
                Non è che siccome abbiamo visioni del mondo opposte non glie lo riconosco.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Ma no, è che la contrapposizione est-ovest non è mai esistita.
                Molti ci credevano, ma la realtà è che Stalin e Roosevelt (e poi Truman) si sono spartiti il mondo d’amore e d’accordo.”

                Non sono d’accordo.

                Lo scontro tra impero inglese di mare, e impero russo di terra, risale all’Ottocento. E tutte le catastrofi mondiali sono iniziate lungo la faglia che va dal Baltico alla Mesopotamia.

                Le stesse ossesioni anti-orientali che animavano sia il nazismo che l’anticomunismo da Gladio, riemergono oggi, in ambienti tutt’altro che “di destra”.

              • Peucezio scrive:

                Mah…
                Sì, c’era la bomba atomica.
                Ma c’è anche oggi.

                Secondo me molti credevano davvero a ‘sta storiella, compresi molti presidenti USA.
                Ma a livelli più alti si sapeva che si andava d’accordo, facendo qualche guerretta periferica.
                Un Kissinger pensi davvero che volesse la guerra con l’URSS, fosse pure convenzionale se fosse stato possibile?

              • Peucezio scrive:

                D’altronde già nella I Guerra Mondiale la Russia si è alleata con L’Occidente.
                Semmai l’eccezione è oggi.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                USA e URSS erano davvero rivali strategici. Solo che, avendo il potere di disintegrarsi a vicenda e tutto il resto con loro, hanno imparato a convivere e a darsi delle regole del gioco nel conflitto. E questo equilibrio è chiamato “guerra fredda”, per cui, tranne qualche conflitto periferico di poco conto, debitamente mantenuto il più circoscritto possibile, tendenzialmente c’era ordine.
                Ma era necessità, non certo collusione: appena l’equilibrio è saltato gli USA hanno cercato di portare avanti il confine più che hanno potuto, finché non si è rotto qualcosa.

      • Francesco scrive:

        “potete ovviamente immaginare che tipo di personaggi sono emigrati in Canada nel 1945, e cosa facessero prima di quella data”

        QUESTO è stalinista e putinista! una vera mossa da Fortebraccio, Travaglio e altri FdP.

        Perchè raccontare che contro Stalin hanno combattuto solo i nazisti è una delle più grandi e disoneste bugie, un’architrave della propaganda degli anni ’50 che, a quanto pare, sta tornando in auge.

        Mi spingo fino a ricordare che le unità MILITARI delle SS non sono state la stessa cosa di quelle “poliziesco-terroristiche”, se ricordo.

        Fossi pagano, andrei a bruciare un pò di incenso davanti al busto di WC. Ce n’è molto bisogno.

        • PinoMamet scrive:

          ..ma forse ti rendi conto della leggera sproprozione delle tue valutazioni 😉

          articolo di giornale che osa parlare del passato di un SS: stalinista;

          SS: “so’ ragazzi”
          😉

          • Francesco scrive:

            Non ho detto questo, però.

            E ti faccio presente che QUELLA guerra è finita e si può smetterla con la propaganda, tanto non è che i nazisti ne escano meglio, dall’analisi storica.

            Sulla mia sproporzione, boh, proverò a rifletterci ma non me ne rendo proprio conto. Mica ho detto che Putin o Zelensky o Hitler sono ragazzi.

            Ho rilevato il tono da propaganda trinariciuta (in senso metodologico) degli articoli citati da Andrea.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              ” tanto non è che i nazisti ne escano meglio, dall’analisi storica”

              Come no? Ne escono con una standing ovation in Parlamento.

              • Francesco scrive:

                Beh, per cominciare non avete dimostrato affatto che il nostro vecchietto fosse nazista.

                Possibilissimo che lo fosse ma se l’unica prova è che si è arruolato nella divisione Galizia per difendere l’Ucraina dai russi … e che altro poteva fare? fondava un suo esercito personale meno compromesso coi tedeschi?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                A questo punto vorrei anche la prova che Hitler fosse nazista: in mancanza, direi che l’unico nazista riconosciuto sia Putin.

              • Francesco scrive:

                la prova? a me mi basta il suo libretto più famoso

                ogni tanto dovresti riflettere se il gusto per la battuta non ti esponga a figure di merda

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Il libretto era frutto dei suoi tempi, dell’umiliazione subita e della minaccia comunista. Dovresti prenderne le parti invece di insultarlo come un putiniano qualsiasi.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ francesco

          “MILITARI”

          Francesco, capisco che la chiesa ha la specialità indiscussa di elevare al rango di Uomo della Provvidenza i peggiori farabutti quando le fa comodo,

          che ne prende pure le difese quando sono inquisiti,

          che ha i suoi leader che ci si fanno fotografare insieme dal balcone,

          e che fa i concordati coi peggiori macellai purché ci stiano scomunicando quelli che non ci stanno,

          ma qui parliamo di MILITARI che è entrata in un villaggio Polacco, ha chiuso gli abitanti nelle case di legno del villaggio e ha dato fuoco alle medesime mitragliando chi si buttava dalle finestre per non bruciare vivo.

          Vabbè che tanto Dio riconoscerà i suoi,

          ma un poco di pudore, su!

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            Oh, finalmente un fatto.

            Siccome non ho voglia di indagare di persona, quel crimine è imputato alle Waffen SS ucraine? è quello che hanno fatto invece di combattere i russi?

            Questo ha un valore.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “fatto”

              https://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_di_Huta_Pieniacka

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              P.S. Ho citato quell’evento perché è quello in cui secondo gli storici è coinvolto proprio il reparto in cui stava il nazista applaudito da Zelensky. Non è provata invece la partecipazione di SS Ucraine alla repressione della rivolta di Varsavia.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “è quello che hanno fatto invece di combattere i russi?”

              Come “invece di”? Il genocidio era parte integrante della loro lotta per un mondo più ucraino.

  22. Moi scrive:

    Arriva il Mein Kampf del NaziFemminismo 😀 … autrice una giovane Italica dal doppio cognome che ha fatto le Scuole Bene a Parigi

    https://pensiero.it/catalogo/libri/pubblico/il-costo-della-virilita

    Ginevra Bersani Franceschetti
    _______________________________________________

    il costo della virilità

    Se gli uomini si comportassero come le donne

    https://www.youtube.com/watch?v=iZtxgCZ4RzM

    Intervista a Ginevra Bersani Franceschetti, economista, coautrice insieme a Lucile Peytavin, storica dell’economia, del libro “Il costo della virilità” pubblicato da ll Pensiero Scientifico Editore.

  23. Moi scrive:

    Gli uomini inquinano più delle donne per questo motivo

    continua su: https://scienze.fanpage.it/gli-uomini-inquinano-piu-delle-donne-per-questo-motivo/

  24. PinoMamet scrive:

    Beh, insomma, per tornare al vecchietto nazista:

    posso benissimo credere alla buona fede di Trudeau e Rota, non avrebbero organizzato un autogol così clamoroso;

    ma qualcuno ‘sto nazistone deve averglielo presentato, e questo qualcuno deve aver trovato naturale e persino giusto mostrare un SS come “eroe dell’Ucraina ” che può ricevere applausi e ovazioni in presenza del presidente ucraino.

    L’Ucraina è un paese grande, e qualche reduce meno imbarazzante deve averlo pur avuto…

    • Francesco scrive:

      Pino, sospetto che nell’Ucraina del 1943 di persone che non hanno compiuto scelte di campo che oggi ci permettiamo di definire imbarazzanti ci fossero giusto i morti.

      • PinoMamet scrive:

        Direi proprio di no.
        C’erano persone che semplicemente hanno evitato di arruolarsi volontari in una unità militare che richiedeva un giuramento di fedeltà ad Adolf Hitler.

        Perlomeno spero che oltre a sostenitori di Hitler e sostenitori di Bandera, in Galizia esistessero anche delle brave persone.

        • Francesco scrive:

          Quelli che erano morti, più o meno.

          I vivi stavano con Hitler o con Stalin, le opzioni erano quelle.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Quindi ha ragione Putin? L’Ucraina è un paese nazista?

            • Francesco scrive:

              Perchè per Putin tutti quelli che resistono alla Russia sono nazisti.

              Ma è un’attribuzione impropria, sarebbe come dire che i partigiani comunisti erano democratici perchè combattevano i nazifascisti e perchè erano dalla stessa parte degli Alleati.

            • PinoMamet scrive:

              “Perchè per Putin tutti quelli che resistono alla Russia sono nazisti.”

              beh, qualche volta sono nazisti davvero.

              Tipo quando sono iscritti nei ruoli delle SS e hanno fatto un giuramento di fedeltà al Fuhrer.
              Per esempio.

              O quando espongono simpatiche bandiere con la croce uncinata, che abbiamo scoperto di recente essere un simbolo kantiano.

              • Francesco scrive:

                Pino,

                sulla prima frase sono d’accordo e non simpatizzo per chi è nazista.

                Ma le altre due sono molto superficiali e facilone. Come se ritenessi stalinista chiunque saluta i compagni a pugno chiuso.

                Ciao

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “e non simpatizzo per chi è nazista”

                Come no? Stai dicendo che erano povere stelle che non avevano scelta e stai difendendo le standing ovation che gli vengono tributate oggi…

              • Francesco scrive:

                Sto dicendo che affermare che erano nazisti è una cazzata. E che hanno giurato fedeltà a Hitler perchè l’alternativa era aspettare i russi senza fare nulla.

                Che è provato che erano nazionalisti estremisti, che hanno compiuto massacri di polacchi ed ebrei. E che è una cosa brutta.

                Non so nulla se abbiano combattuto contro i russi – Bandera so che lo fece, anche dopo la fine della guerra.

                E l’Holodomor è storicamente accertato, se non erro.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                E’ bello, perché, gradualmente:
                – inneggi a collaborazionisti: non sei nazista
                – giri coi simboli nazisti: non sei nazista
                – militi nelle SS: non sei nazista
                Prossimamente nella neolingua nemmeno Hitler sarà più stato nazista e quella parola sarà unicamente un sinonimo di russo.

              • Francesco scrive:

                Sto parlando di ucraini, non francesi o inglesi o italiani.

                Davvero solo a me pare ci sia una certa particolarità dei primi, date le peculiari circostanze storiche?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ah, ecco, quindi ti riservi di fare doppiopesismo a seconda delle convenienze. E’ un piacere che tu lo ammetta apertamente.

              • Francesco scrive:

                Si chiama così adesso?

                e io che pensavo fosse usare il cervello!

                Guarda tu le cose che scopro alla mia età.

              • PinoMamet scrive:

                Francesco, tu ritieni stalinista anche chi non saluta a pugno chiuso
                (suggerimento: non lo fa più nessuno).

                Tu consideri stalinisti semplicemente tutti.

                A parte questo, il mio criterio per indicare un nazista è piuttosto semplice:

                se sei abbastanza nazista per Heinrich Himmler, direi che basta anche a me 😉

              • Francesco scrive:

                Pino, giusto oggi ho visto una foto di un operaio della UAW in sciopero col suo bel pugno chiuso. E un pò ho simpatizzato per lui.

                Riguardo a Himmler, sospetto che alla fine anche lui sia diventato di bocca buona, mentre aspettava un miracolo che salvasse i caporioni nazisti dall’avanzata degli alleati. A occhi e croce speravano che il fronte dei loro nemici si dividesse PRIMA della fine della guerra.

                Ciao

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Alla fine anche Himmler merita un po’ di comprensione: doveva combattere i russi.

              • PinoMamet scrive:

                ” sospetto che ”

                siamo abituati ai tuoi sospetti, qua dentro, Francesco.

                Quando la realtà ti dà torto, “sospetti” che non sia così.

                Prima invochi i fatti- vale a dire, qualcosa che supporti una tua tesi: gli altri infatti sono “idiozie”;

                di fronte ai fatti, ecco che nascono i “sospetti”.

                Allora, io “sospetto”: no, io ho la certezza, perché è vero:

                che i galiziani, ripeto per l’ennesima volta, potevano:

                1- farsi i fatti propri e tirare a campare, viso che nessuno li stava arruolando forzatamente

                2-unirsi o creare qualche movimento di resistenza o di partigiani, come fecero polacchi, lituani ecc.;

                3-unirsi alle truppe straniere della Wehrmacht (e ce ne furono che lo fecero)

                4-se proprio erano razzisti, antisemiti e ultranazionalisti, unirsi alle milizie di Bandera;

                5-unirsi alle SS, giurare fedeltà a Hitler, quello vero, quello con i baffetti, quello che tutti sapevano che odiava gli ebrei, scegliere volontariamente di far parte delle truppe scelte e note per la ferocia e la ferrea adesione alla dottrina nazionalsocialista, passare delle selezioni per farlo
                (faccio notare che si presentarono 53.000 entusiasti ucraini, e le SS ne scelsero solo 13.000, se ricordo bene i numeri) e combattere gioiosamente (ci ricorda Hunka) a fianco dei camerati tedeschi.

                La storia del “poverino non poteva fare altro” direi che ce a puoi anche risparmiare.

                Peraltro, se il tuo scopo è difendere Zelensky (il faut faire lui grace de l’i), difendere Hunka mi pare tirare un po’ troppo la coperta, oltre che perfettamente inutile.

                Il famoso padre di Zelensky era ebreo e ufficiale dell’Armata Rossa, ti ricordo, anzi, proprio questo fatto ci è stato presentato in mille salse come garanzia della bontà della “gloriosa e sempre vittoriosa resistenza ucraina”.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Il famoso padre di Zelensky era ebreo e ufficiale dell’Armata Rossa”

                Ma sai, le famose colpe dei padri… 😉

              • Francesco scrive:

                Pino

                perchè dovrei voler difendere Zelensky per una (forse) cazzata fatta da un politico canadese?

                è da quando è iniziata l’invasione che è pieno di coglioni anti-russi che non leggono più Tolstoj e non mangiano più caviale.

                cose del tutto superflue

              • PinoMamet scrive:

                Allora francamente non hai proprio motivo di insistere a difendere un nazista convinto.
                Settant’anni fa; magari nel frattempo avrà cambiato idea.
                Ma non credo.

                Comunque nella faccenda Zelenski c’entra quanto Trudeau, cioè pochissimo: se lo sono trovati davanti e glielo hanno spacciato per eroe e han dovuto applaudire.

                È chi glielo ha portato che mi preoccupa, per stupidità o per cattiva fede.

          • PinoMamet scrive:

            Caro Francesco, ti ricordo che stiamo parlando della divisione Galizia, arruolata dove l’opzione Stalin non c’era.

            Stalin, peraltro, arruolava in massa, e con lui sì che poteva valere la scusa “ero obbligato, o così o Siberia “.

            Le SS arruolavano volontari.

            Verissimo che questi volontari non sono mancati, tanto che ne hanno dovuti rimandare indietro più della metà.

            Ma, sarà mica perché i galiziani erano magari un po’ nazisti? 😉

            • PinoMamet scrive:

              E poi, porca puttana, le favolette si abbia il buon gusto di raccontarle altrove.

              Nell’Italia centro settentrionale dal ’43 al ’45, la scelta era tra Hitler e Mussolini.

              E anche così, molti hanno disertato, molti si sono fatti la deportazione e la prigionia, non pochi si sono fatti fucilare, e molti hanno fatto il partigiano.
              Pur di non scegliere uno di quei figuri.

              E anche tra chi ha scelto i figuri, continuo a vedere, perché c’è, una differenza tra chi è stato semplicemente arruolato nell’esercito della RSI perché gli toccava, e chi è andato nella Decima Mas o nelle SS italiane.

              Non prendiamoci per il culo!

              • Francesco scrive:

                Continuo a non capire.

                Se sono un ucraino del 1943 e stanno arrivando i russi, cosa posso fare per difendere il mio paese?

                Se l’unica possibilità di arruolamento è questa “legione straniera delle SS”, e dico se perchè non ne so nulla, cosa faccio?

                Per gli italiani dopo l’8 settembre c’erano scelte, o combattere per Mussolini/Hitler o salire in montagna e combattere, non sapendo se combattevo per Stalin o per l’Italia. Oppure scappavo e mi nascondevo.

                Essendoci Mussolini, potevo essere arruolato nell’esercito regolare italiano o, ma credo fosse riservato a pochi fanatici, in altri corpi che tu citi (la X MAS c’entra qualcosa con le SS?).

                Se ho capito, in Ucraina era diverso.

                Non mi pare di prendere nè te nè nessuno per il culo, guardo ai fatti di allora.

              • PinoMamet scrive:

                “Se l’unica possibilità di arruolamento ”

                e da quando in qua le SS erano l’unica possibilità di arruolamento?

                E da quando in qua “difendere il proprio paese” significa combattere per uno dei due invasori??

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Se ho capito, in Ucraina era diverso”

                Verissimo: lì i tedeschi li hanno accolti festeggiando con un bel pogrom contro gli ebrei di Kiev.

              • Francesco scrive:

                >>> E da quando in qua “difendere il proprio paese” significa combattere per uno dei due invasori??

                Quando non ci sono alternative? mica invidio gli ucraini o penso male di chi in Italia salì in montagna. Io ringrazio, e per davvero, il Cielo di non aver vissuto in quei decenni.

                Solo mi pare superficiale giudicare un ucraino che decise che i tedeschi erano meno peggio dei russi.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                In che senso “non ci sono alternative”? Non glielo aveva ordinato il medico di combattere per Hitler invece che solo per se stessi.

              • Francesco scrive:

                Dai, non scrivere fesserie.

                In quel momento, un esercito ucraino che combattesse sia contro i russi che contro i tedeschi era “poco realistico”.

                I partigiani comunisti italiani hanno combattuto con armi fornite dagli Alleati contro i nazifascisti e, alla fine, hanno dovuto rinunciare alla rivoluzione perchè l’Italia era occupata dagli anglo-americani. Si chiama fare il possibile, credo.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Francesco, hai presente il Friuli?

              • Francesco scrive:

                Solo come patria di Zoff e Meneghin.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Cioè voi destristi dopo aver rotto il cazzo per anni con le foibe, i libri neri del comunismo e tutte le altre stronzate non avete idea di quello che successe da quelle parti tra il ’43 e il ’45? Successe la dimostrazione plastica che la falsa alternativa di cui parli tu era una nazistata bella e buona.

              • Francesco scrive:

                No scusa, prova ad articolare il tuo pensiero in modo un pelo meno criptico.

                Perchè non ne colgo alcun senso.

                In Friuli, per difendere gli italiani dagli slavi, mica combattè la X MAS?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                In Friuli l’alternativa non era propriamente Tito o X MAS. O SS.

              • PinoMamet scrive:

                Francesco, vuoi i fatti, poi i fatti non ti piacciono.

                I fatti sono che un ucraino occidentale all’epoca poteva:

                1 farsi i fatti suoi

                2 arruolarsi volontario con le SS

                3 arruolarsi volontariato con i banderiti

                4 unirsi a qualche movimento di resistenza di vario indirizzo

                Il simpatico vecchietto, insieme a molte migliaia di VOLONTARI , ha scelto di giurare fedeltà al Fuhrer.

                Poi rimane da chiedersi se odiasse i russi più degli ebrei…

              • Francesco scrive:

                Pino

                in questo bar i banderisti sono considerati alla stregua delle SS.

                Altri gruppi armati, a parte le milizie nazionaliste e la legione straniera tedesca, non ne conosco, mio limite.

                Per un ragazzetto dell’epoca, credo che le Waffen SS fossero una scelta “eroica” per uccidere più nemici possibile, non una scelta di stampo sadico-terroristico.

                Però vedo che quanto a certezze sull’epoca sono l’unico a non averne.

                🙁

              • Francesco scrive:

                >>> In Friuli l’alternativa non era propriamente Tito o X MAS.

                Potresti articolare? cazzo, prendi esempio da Travaglio, che sbrodola sempre! tu sembri fare un corso per titolisti.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                In Friuli esistevano formazioni che non combattevano né per i nazisti né per Tito. E’ così difficile da capire? Mai sentito parlare delle Brigate Osoppo?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Per un ragazzetto dell’epoca, credo che le Waffen SS fossero una scelta “eroica” per uccidere più nemici possibile”

                Certo: ebrei, polacchi e altri subumani nemici dell’Ucraina…

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “banderisti”

                Come ti può confermare qualunque Polacco discendente dei centomila civili di Volinia fatti a pezzi con le scuri e crocifissi alle porte dai banderisti, questi ultimi all’atto pratico erano indistinguibili dalle SS.

                A meno che tu non mi venga a dire che quei centomila civili Polacchi erano agenti bolscevichi, tesi non convenzionale (eufemismo) che avresti l’obbligo di dimostrare, militare coi banderisti non è giustificabile con l’antibolscevismo.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                “in questo bar i banderisti sono considerati alla stregua delle SS.”

                Perché siamo moderati: Wikipedia li considera peggio.

                Sono sicurissimo che per molti italiani le Camicie Nere e la Decima Mas fossero una scelta “eroica”:

                caspita, difendere l’onore nazionale! Combattere contro gli invasori delle Plutocrazie e i loro soci Bolscevichi!
                Per non parlare delle orde di negri che rubano e stuprano!

                Mi chiedo perché il Parlamento italiano non abbia mai dedicato un’ovazione a Priebke, a questo punto…

              • Francesco scrive:

                Maurizio

                forse capisco perchè preferisci non essere chiaro, si vedono le stronzate che dici!

                grazie al cazzo che in Italia c’erano più possibilità.

                ma se non sbaglio l’Osoppo era il reparto del fratello di Pasolini, quello ammazzato dai titini. diciamo che più lo scenario si sposta verso est e più ci sono solo alternative del diavolo.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Bene, Francesco, mettiamo agli atti che secondo te le SS non erano naziste.

              • PinoMamet scrive:

                Certo, Francesco ci ha fatto due palle così per ricordarci che bisogna combattere il “nuovo Hitler”.

                A costo di allearsi con quello vecchio, a quanto pare.

              • Francesco scrive:

                MT

                agli atti aggiungi un paio di noterelle: “ucraine” e “non necessariamente”.

                Ah, visto che per combattere Hitler ci siamo alleati con Stalin, non vedo alcun diritto a scandalizzarsi, ma proprio nessuno.

              • PinoMamet scrive:

                No, le due noterelle te le inventi tu.

                Le SS erano naziste, e anche belle convinte.

                Caspita, da queste parti abbiamo avuto un tizio (quello famoso con la sigla NH, nobilis homo, sulla tomba di cui già parlai) che-
                beninteso perché era un patriota ! Uno che cercava qualcosa di eroico! – si uní neppure alle Ss, ma alle truppe italiane della Wehrmacht.

                E tutti sapevano che era un naziste.
                NH, Noto Hitleriano.

                Abbiamo avuto un pilota di caccia famoso, che passó alla Repubblica sociale, e in tutte le interviste, biografie ecc. risulta che lo fece per patriottismo e in buona fede…

                E tutti sanno che era un fascistone.

                Sono persone vere, conosciute, la prima personalmente dai miei nonni e genitori

                Ripeto: non prendiamoci in giro.

                Poi tu vuoi dire che in Ucraina era diverso: no, era uguale, nessuno ti obbligava ad andare volontario, e sottolineo volontario, nelle SS, e sottolineo SS e non qualche altro reparto- come pure potevi fare.

                Non capisco questa pervicace difesa d’ufficio di un nazista che l’ha fatta franca.

  25. Andrea Di Vita scrive:

    @ PinoMamet

    “prendiamoci”

    Scusa, ma perché te la prendi? Il nostro Francesco è un ciellino, un ammiratore sincero dell’amichetto di Pinochet. Quella che per noi è “presa per il c..o” per lui è un’ovvietà evidente. Ci crede davvero. È abituato a credere, lui.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      Andrea,

      ti ricordo che Giovanni Paolo II è stato riconosciuto santo dalla Chiesa Cattolica di Papa Francesco.

      Forse potresti farti un esamino di coscienza sulle fesserie in cui credi.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “riconosciuto santo”

        Lo so. Nessuno se ne stupisce.

        http://news.bbc.co.uk/2/hi/282225.stm

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Io sì e con grande entusiasmo! mitigato solo dal profluvio di Papi santi e da un piccolo sospetto di cerchiobottismo.

          Ma non si può stare a guardare tutti i dettagli.

          • PinoMamet scrive:

            Cerchiobottismo, traduciamo:

            Woytila amico di Pinochet va bene, Woytila sponsor di Solidarnosc va bene; Woytila critico degli eccessi del capitalismo… “nessuno è perfetto ” 😉

            • Francesco scrive:

              Pino

              io pensavo a una Chiesa che fa santi Giovanni Paolo II e Don Milani, a dire il vero.

              ma hai beccato in pieno un mio problema, che la definizione di “eccessi del capitalismo” in auge nel mondo cattolico mi pare comprenderne soprattutto i meriti

              PS Woytila amico di Pinochet esiste solo nella testa bacata di alcuni dei nostri amici sul blog. e neppure la sua visita a Fidel Castro li distoglie dalle loro fissazioni.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “bacata”

                Non soltanto lì. C’è una ricca bibliografia.

                https://it.wikipedia.org/wiki/Critiche_a_Giovanni_Paolo_II

                (Guarda la sezione sulle dittature. Una visita a Castro non fa primavera. Al più attesta la tolleranza di Fidel).

                Tra l’altro: la denigrazione è sintomo di mancanza di argomenti.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • paniscus scrive:

                “io pensavo a una Chiesa che fa santi Giovanni Paolo II e Don Milani, a dire il vero.”—

                Però, guarda caso, non è andata così.

                Per Giovanni Paolo II c’è stata una mobilitazione frenetica per farlo “Santo Subito!!!!” a tempo di record, senza nemmeno seguire le normali procedure di indagine secondo i termini tipici della chiesa, che di solito richiedono decenni. Don Milani invece è stato escluso fin dall’inizio e non se n’è mai più parlato come potenziale santo.

                Se fose stato per quello che penso io, non avrebbero avuto titolo per essere dichiarati santi o beati nessuno dei due, ma la plateale differenza di trattamento mi sconcerta davvero…

              • Miguel Martinez scrive:

                ” Don Milani invece è stato escluso fin dall’inizio e non se n’è mai più parlato come potenziale santo.”

                So che Don Milani gode di una cattiva stampa, perché dicono sia stato il primo a dire, “promoveteli tutti, Dio riconoscerà i suoi maturi!”, cosa che non ha mai detto.

                Ma conosco una gran quantità di gente che ha conosciuto Don Milani da vicino, o che è stata segnata dai suoi insegnamenti. Sono le persone che mi trovo più vicine in tutto ciò che faccio, e da quel poco che so di questo curioso mistico figlio di immani latifondisti ebrei (ho avuto occasione di ammirare i terreni della sua famiglia a Montespertoli, e sono enormi ancora oggi), che come San Francesco o Osama bin Laden rinunciò a tutto, vedeva il mondo in modo piuttosto simile a noi.

                Poi è chiaro che parlava a un mondo contadino, che è stato annientato poco dopo i suoi tempi.

  26. Peucezio scrive:

    Moi,
    https://feministpost.it/en/dal-mondo/pedofilia-come-orientamento-sessuale-la-proposta-di-allyn-walker/

    da una scorsa superficiale sembra che il tono sia quello per cui colpevole non è solo il comportamento, ma la pulsione in sé, perfino se repressa per motivi etici.
    Preferisco mille volte la legittimazione della pedofilia,
    1) perché prima degli anni ’90 l’isteria sulla pedofilia semplicemente non c’era; si paventava la corruzione di minorenne per motivi morali, più che di tutela, ma come violazione di un diritto, come se ti violentano tua figlia e non riesci più a sposarla. In generale c’era proprio meno isteria sul sesso;
    2) perché manda in corto circuito i diversi bigottismi contemporanei, mettendoli in contrasto.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “si paventava la corruzione di minorenne per motivi morali”

      Be’, no: la corruzione di minorenne era una cosa (scopo davanti a un bambino e ne turbo l’innocenza), mentre se scopavi un minore era violenza sessuale bella e buona.

      Riporto il testo originale del Codice del 1925

      Art. 519. (Della violenza carnale)

      Chiunque, con violenza o minaccia, costringe taluno a congiunzione
      carnale e’ punito con la reclusione da tre a dieci anni.

      Alla stessa pena soggiace chi si congiunge carnalmente con persona
      la quale al momento del fatto:
      1° non ha compiuto gli anni quattordici;
      2° non ha compiuto gli anni sedici, quando il colpevole ne e’
      l’ascendente o il tutore, ovvero e’ un’altra persona a cui il minore
      e’ affidato per ragioni di cura, di educazione, d’istruzione, di
      vigilanza o di custodia;
      3° e’ malata di mente, ovvero non e’ in grado di resistergli a
      cagione delle proprie condizioni d’inferiorita’ psichica o fisica,
      anche se questa e’ indipendente dal fatto del colpevole;
      4° e’ stata tratta in inganno, per essersi il colpevole sostituito
      ad altra persona.

      • Peucezio scrive:

        Certo, non parlavo del codice penale, ma del senso comune.
        Certo, si presumeva che un bambino non fosse in grado di dare il consenso perché troppo inconsapevole e immaturo.
        Che ovviamente non è affatto un’idea peregrina.
        Ma poi c’era una tolleranza di fatto, non dico rispetto all’atto sessuale penetrativo, che oltretutto sotto una certa età comporta anche una violenza e un trauma fisico, ma rispetto a tutta una zona grigia di affettività o contatto meno traumatico e diretto.
        E soprattutto il fatto stesso che si usasse poco o nulla la parola “pedofilia” e che non fosse di uso comune fa capire che non c’era uno stigma morale specifico, legato alla pulsione, all’inclinazione, ma solo legato all’atto.

        Ricordo una coppia di anziani, morti già decenni fa, gente nata negli anni ’10 o ’20, non ricordo, che, parlando di Murolo, che ebbe guai giudiziari (non ricordo se stette pure dentro) per aver abusato di un minorenne, stigmatizzavano la cosa collegandola all’omosessualità. Non come discorso strutturato, ma di fronte al suo nome lui faceva il gesto vicino alle orecchie, quasi che l’omosessualità in sé fosse più grave dell’abuso su un ragazzino.
        Oggi nessuno avrebbe una simile reazione. Non solo perché l’omosessualità è sdoganata, ma perché proprio si concettualizza la categoria di “pedofilia” come rilevante, pertinente, mentre un tempo non si dava tanta importanza al tabù dell’età.
        Credo che c’entri molto l’influenza culturale anglosassone.
        Da dove poi gli americani abbiano preso quest’isteria non lo so. Forse è solo ossessione della tutela. Non basta il puritanesimo, perché non si capirebbe il discrimine dell’età.

        “2° non ha compiuto gli anni sedici, quando il colpevole ne e’
        l’ascendente o il tutore, ovvero e’ un’altra persona a cui il minore
        e’ affidato per ragioni di cura, di educazione, d’istruzione, di
        vigilanza o di custodia;”

        Ma questo comma non l’hanno introdotto con la legge contro la pedofilia negli anni ’90?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “Non come discorso strutturato, ma di fronte al suo nome lui faceva il gesto vicino alle orecchie, quasi che l’omosessualità in sé fosse più grave dell’abuso su un ragazzino”

          Ma no, è semplice catarsi: fa quelle robe lì perché è diverso, mentre noi che siamo normali non le faremmo mai.
          Poi sì, che il sentimento per l’infanzia non sia innato, ma culturale, questo è sicuro. Ma anche lo scaricabarile del “è omosessuale” è parimenti culturale.

          • Peucezio scrive:

            Beh, e io che ho detto?
            Che sono cambiate le categorie appunto.
            Gli stigmi sociali, il concetto di normalità, di liceità.

  27. Moi scrive:

    NON capisco il Silenzio Assordante 😀 di Lorsignori-I sulla sullodata Franceschetti : per me, se “va su” la Schlein … ‘sta roba l’ applica a busso !

  28. Moi scrive:

    Ne avevamo accennato qualche volta … è successo davvero !

    … l’ AntiDenny Méndez :

    White Woman Wins Miss Universe Zimbabwe and Sparks Outrage | Video

    https://www.msn.com/en-us/lifestyle/lifestyle-buzz/white-woman-wins-miss-universe-zimbabwe-and-sparks-outrage-video/ar-AA1hexCl

  29. Miguel Martinez scrive:

    Penso che sia difficile negare che anche questo è un orientamente sessuale:

    https://www.repubblica.it/esteri/2023/09/26/news/adam_britton_zoologo_britannico_molestati_uccisi_42_cani_australia-415864368/

    Il signore in questione è chiaramente portato a violentare e torturare poi a morte cani, non diversamente da come la signorina Rossini è portata a desiderare la compagnia di un unico, fedele e gentile maschio di tre anni più grande di lei, con cui fare dei figli.

  30. Moi scrive:

    L’ Italia dei Social è impazzita diretro a uno spot della Sssssssss 🙂 … chi (tendenzialmente di Dx) si commuove, chi (smaccatamente di Sx) ha visto un Attacco Frontale ClericoFascista al Diritto di Divorzio !

    Paradossalmente , i commenti più interessanti sono Off Topic !

    Tipo chi ha notato la dizione sbagliata, o la prassi d’acquisto non conforme al regolamento, o ancora che si tratta di frutta fuori stagione anti-ecologica trasportata da chissà dove con inutili innalzamenti di cì-ò-ddùe 🙂 !

    • Moi scrive:

      … questo qui della pesca (recitato con “é” anziché “è” … erroneamente) Esselunga :

      https://www.msn.com/it-it/notizie/milano/la-pesca-un-racconto-commovente-nel-nuovo-spot-esselunga-girato-a-milano/vi-AA1hgqC0

      … il fatto che sia girato a Milano potrebbe giustificare la dizione errata , ma sono convinto che nessuno avrebbe avuto da ridire se ‘sti personaggi avessero avuto una parlata alla Checco Zalone !

    • Roberto scrive:

      Non ci vedo niente se non uno spot un po’ palloso e tanto da Mulino Bianco (mi sa che nella vita reale il tizio lancia la pesca contro la finestra della ex)

      De gustibus

      • paniscus scrive:

        Nei giorni scorsi stavo sinceramente pensando di farmi di nuovo un giretto all’Esselunga dopo parecchie settimane che non ci andavo (perché ho l’abitudine di ALTERNARE continuamente supermercati, mercati all’aperto e altri fornitori vari) ma la voglia mi è passata.

        Dopo un paio di giorni in cui ho tenuto il profilo basso e NON ho guardato lo spot per scelta, alla fine l’ho guardato, e la voglia di riavvicinarmi all’Esselung mi è passata.

        E mi è passata NON tanto per le polemiche sulle famiglie separate, ma soprattutto perché la signora in video pronuncia la “pésca” con la E chiusa, nel senso di attività di cattura di animali acquatici.

        Per cui, tre quarti del pubblico italiano si sarà sbellicato dalle risate, e avrà contribuito a un ulteriore calo delle vendite dell’Esselunga, non solo di frutta ma anche di tutto il resto.

        • PinoMamet scrive:

          Si saranno scordati a casa il DOP (Dizionario di Ortografia e Pronuncia).

          In Italia le vocali aperte e chiuse cambiano ogni dieci chilometri;
          Io ho sott’occhio tre località dell’Emilia occidentale, e sono tre sistemi vocalici diversi (in italiano, il dialetto è morto o pressoché ).

          Dove risiedo io, tanto il frutto quanto lo sport preferito dall’uomo (vecchio film con Rock Hudson) è sempre pésca; nel non capoluogo, pèsca entrambi.

          • Roberto scrive:

            Infatti se non fosse per il blog non ci avrei fatto nemmeno caso tanto sono abituato a sentire le due versioni….

        • PinoMamet scrive:

          Che lo spot sia stato girato a Milano credo invece conti relativamente: la pronuncia dipende da chi l’ha doppiato, e onestamente ignoro chi siano i doppiatori e la loro provenienza geografica.

          No, si sono proprio dimenticati il DOP a casa.

          • Moi scrive:

            Se ascoltate meglio, il padre dice “mi piacciono le pèsche” con una e aperta … anche se magari non “spalancata” da Italia centrale.

            Penso che la polemica sulla dizione freghi veramente a pochissima gente, Italia centrale compresa. Io questa differenza, come tutta la Generazione X , tutta la so fin dalla prima puntata di Sampei (quando il doppiaggio era infinitamente migliore); se provo a farla, però, “faccio strano” rispetto al resto del mio accento.

            Ha già più senso la polemica sulla madre che sarebbe la “cattiva” che ha lasciato il padre … e ancor di più quella che è una cagata che la cassiera accetti tranquillamente una cazzo di pesca sfusa senza sacchetto ed etichetta di pesa sul nastro trasportatore.

            • Moi scrive:

              Poi ripeto : nessuno avrebbe fatto una piega se tutti i personaggi avessero parlato come in un film di Checco Zalone … perciò l’ accanimento contro la pronuncia da “polentona” della madre è chiaramente pretestuosa, oppure serve a renderla antipatica. Ovviamente non potevano calcare troppo l’ accento Milanese o avrebbero ottenuto un effetto macchietta che avrebbe tolto drammaticità.

            • Moi scrive:

              Ma soprattutto :

              hanno ottenuto un sacco di pubblicità gratis, questo blog compreso !

              Wanna Marchi ha sempre detto che la pubblicità negativa NON esiste : basta che di qualcosa o qualcuno se ne parli !

              • Moi scrive:

                Il doppiaggio Mediaset (quindi Milano), soprattutto femminile, tende ad essere “ghignoso” 🙂 con una discreta dizione.

                PS

                L’ unico personaggio di un vecchio anime con accento un po’ da “polentone” era Saiga nell’ Uomo Tigre II (disegnato molto meglio, storia molto meno avvincente e decisamente più breve) … ma credo che fosse una cosa voluta, caratterizzante :

                visto che era un fighetto, figlio di papà, di giornalista arrivista, carrierista pure stronzo. … Ma che si redime morendo da eroe :

                sacrificando la sua vita per salvare la giovane ribelle Araba che trama per rovesciare il regime del Dittatore Re del Petrolio Mr Hassan in patria !

              • PinoMamet scrive:

                Moi, non mi pare che i personaggi della pubblicità parlino da “polentoni “, semplicemente lei “sbaglia” una vocale aperta/chiusa.

                Ed hai ragione a dire che in realtà la cosa interessa a pochissimi: senza questo blog non avrei saputo che a qualcuno interessava, perché l’attenzione dei giornali e siti era tutta sul tema- per me più noioso- della famiglia, divorzio ecc.

                Invece non ti seguo sulla faccenda del doppiaggio.

                Mi pare che i settentrionali in Italia siano un po’ complessati.

                È vero che cinema e TV hanno inflazionato la parlata romana e in minor misura napoletana: ma perché si facevano a Roma, e molti artisti, ma non tutti, provenivano da Roma o da Napoli.

                Ti ricordo però le infinite polemiche su Troisi che “non si capisce ” (in realtà mia madre, grande fan, e io lo abbiamo sempre capito benissimo);

                Mentre nessuno ha mai chiesto di cambiare l’inflessione milanese di Bramieri, Beruschi, Beppe Viola, Jannacci…
                (Persino il “terrunciello ” di Porcaro e Abatantuono è molto milanese, come lo è Abatantuono quando parla “normale ” cioè da quarant’anni…)

                Poi c’è il fatto che l’italiano “un dizione” sembra lontano da certe abitudini del parlante settentrionale, per esempio richiede la S sorda intervocalica che (a esperienza mia) i settentrionali scambiano con una doppia S;

                ma l’italiano in dizione è lontano da TUTTE le parlate.

              • Francesco scrive:

                Trosi era totalmente incomprensibile, al pari di Govi.

              • PinoMamet scrive:

                Ma davvero non capivi Troisi??

                Su Govi ho ricordi confusi.
                Non si vede in TV da milioni di anni;
                da bambino, i miei genitori lo capivano benissimo (si vede che erano portati per le lingue…) io fissavo lo schermo senza capire un accidente.

                Troisi, sempre capito senza particolari problemi.

    • PinoMamet scrive:

      Dopo tanta insistenza su siti e giornali online ho alla fine visto lo spot e non ci trovo assolutamente niente di notevole in un senso o nell’altro.
      Si vede che era un momento di bassa marea per le polemiche.

      • Moi scrive:

        Già , cmq non posso non notare che, da oltre 15 anni, se ti preoccupi per il punto di vista dei bambini … i “Buoni” ti perculano con il meme della Signora Lovejoy dei Simpson.

  31. Moi scrive:

    @ PANISCUS

    Musulmani che litigano con i Gender People ? … Sarebbe da pop corn e bibite con rutto libero, magari !

    • Moi scrive:

      … l’ impareggiabile effetto comico sarebbe dato dai cortocircuiti della Sx sul chi sostenere come gruppo più oppresso / discriminato !

  32. Moi scrive:

    @ PINO / PEUCEZIO / MAURICIUS

    Con le categorie moderne, avrebbero dato per pazzo direttamente Abramo … in fondo, dire “ho un amico immaginario (definizione UAAR) veramente vero” è ben meno (!) razionale del tabù “ci sono sborantiliardi 😉 di corpi celesti nell’ Universo … che sarà mai se, in un tempo lontanissimo, qualcun altro è passato di qua a forgiare il nostro passato per fare il proprio interesse materiale ?!”

    😉

    • PinoMamet scrive:

      A parte il solito accenno alla paleoastronomia o meglio paleoufologia, sulla quale mi riservo di tacere…

      Abramo passava per matto anche allora.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “è ben meno (!) razionale del tabù”

      Assolutamente no: in un sistema di pensiero Dio può avere un posto, mentre il tuo amico alieno è un ente inutile che hai aggiunto perché ti piace. Quindi o sei matto o sei stupido.

  33. Moi scrive:

    Cmq noi della Generazione X siamo stati gli ultimissimi a pensare al Divorzio come “roba da film / serie TV di Hollywood” , poi i “cinni” hanno iniziato a viverci dentro in prima persona !

    • Moi scrive:

      ah … i nostri Eroi erano spesso Orfani della II Guerra Mondiale in Giappone o avevano Padri Kapò che ne facevano _ volenti o nolenti _ dei cyborg e/o piloti di robottoni a rischio della vita ogni giorno, o i campioni del mondo di qualche sport privandoli di un’ esistenza normale !

  34. Moi scrive:

    A proposito sempre di Costo della Virilità (vedi sopra … ma stranamente inquieta solo me !) … una Femministona Svedese voleva (… non so, ci è già riuscita ?!) risolvere alla radice con una Tassa sui Figli Maschi , visto che da grandi graveranno di più sulle Casse dello Stato per gli abbondantemente summenzionati motivi !

  35. habsburgicus scrive:

    @tutti
    a proposito di Russia, Bielorussia ecc

    sono appena tornato da un viaggio che mi ha portato ANCHE in Belarus (Hrodna) e in Russia (oblast’ di Kaliningrad) e posso forse sfatare alcuni preconcetti e confermarne altri
    1.in Belarus, quantomeno a Hrodna, i NOSTRI bancomat funzionano in quanto ho prelevato con il mio sabato 16 settembre la cifra di 200 rubli bielorussi (circa 60 E) e manco sono riuscito a spenderli tutti, avendone avanzati 30 in banconote (più 9, 20 in monete fra cui una da 20 copechi ormai non proprio comune :D); ho provato -con poche speranze- a cambiare le banconote in un Kantor nel centro di Danzica (alla buona dovrebbero essere 10 E cioè 45 zlotych che, mi direte, son pochi ma in Polonia puoi ancora mangiare seppur poco :D) e sono letteralmente scoppiati a ridere 😀 un buon hotel mi è costato 80 rubli (24 E), i taxi costano 6 rubli (2 E), mangi con 30 rubli (10 E); non saprei dirvi se le carte di credito nostre funzionano, ma penso di sì..semplicemente avevo già “troppi” rubli bielorussi da spendere e non ci ho provato ma al ristorante me l’han chiesto
    2.in Russia invece non funzionano né carte né bancomat, come in Iran (ove son stato ad inizio mese e mi è piaciuto tantissimo) ma laddove gli iraniani ne sono consci e offrono -per una fee, eh, mica lo sciismo predica il francescanesimo :D- una carta iraniana [la MahCard, che costa 20 E e ricarichi con una cifra cambiata al cambio libero (1 E=500.000 rial, laddove su google trovate il cambio ufficiale che è 11 volte meno ovvero 1 euro appena 45.000 rial !!!)) nel mio caso 100 E consegnati di persona nel mio hotel a Teheran al mio arrivo all’incaricato della MahCard che mi ha dato una ricevuta in inglese ed entro poche ore mi ha messo 50.000.000 di rial sulla carta che mi sono bastati per 5 giorni], i russi non paiono essere consci di ciò quantomeno in luoghi oscuri come Kaliningrad: più volte mi hanno detto di pagare con la carta, una volta o due li ho accontentati e la transazione è fallita, dovendo ricorrere ai buoni vecchi rubli in contanti..attenzione, NON alla moneta straniera come avveniva in URSS; Putin li ha convinti che il rublo “farà da sé” e ormai non vogliono più le nostre monete, manco ad un hotel 4 stelle hanno accettato i miei euro e mi hanno obbligato ad andare ad una banca -l’unica, pare, autorizzata- all’altro capo della città, cambiare e infine pagare 😀 😀 probabilmente a Mosca sarà diverso, ma a Kaliningrad è così; e alla frontiera di Sovetsk non c’é neppure il cambio (sic !) e ho dovuto ricorrere al mio labile russo (ogni altra lingua ignota, pure negli hotel 4 stelle a Kaliningrad, figuraretevi a Sovetsk meglio nota ai bei tempi come la germanissima Tilsit) per trovare la strada per il centro (Lenin aiuta 😀 il suo monumento, immancabile, è un punto di riferimento….lì il comunismo non è mai finito) e cambiare
    3.a Kaliningrad è pieno di gente, tutti russi (non una sola auto straniera tranne una kazaka !), indicazioni anche nei musei quasi sempre solo in russo, turismo pensato per i soli russi..che ci sia una guerra nella lontana Ucraina non appare; non vi sono ritratti di Putin; foggia militaresca diffusa fra i giovani, bimbi in divisa con una certa qual frequenza; nella ploshchad Pobedy (Piazza della Vittoria) vi è un pot-pourri di eroi “panrussi” (Rjurik, Igor, Vladimir..che per gli ucraini sono Rjuryk, Ihor e Volodymyr), eroi tradizionali (Aleksandr Nevskij, Dmitrij Donskoj), eroi moscoviti (Kuz’ma Minin e Dmitrij Pozharskij che guidarono la rivolta anticattolica e antipolacca del 1612, un 22 ottobre v.s che nel Settecento era il 2 novembre n.s giorno in cui Pietro il Grande proclamò l’Impero russo nel 1721 e oggi è il 4 novembre n.s data scelta da Putin come Den’ narodnogo edinstva “giorno dell’unità nazionale” al posto del 7 novembre bolscevico), eroi imperiali russi (Pietro il Grande, Suvorov, Kutuzov, amm. Ushakov, Alessandro I, amm. Nakhimov della Guerra di Crimea), eroi sovietici (i tre “Marescialli della Vittoria”, Zhukov, Rokossovskij e Malinovskij, la compagna Roza Shanina, il compagno Bojarinov e -per far piacere a Kirill :D- il monaco Makarij colui che sostenne che il comandamento di “amare i nemici” non valeva per i fascisti invasori) ed eroi russi (nomi ignoti ma con date topo 4 marzo 2022 ecc, unico riferimento alla guerra ucraina); unici assenti quelli della Grande Guerra, perduta male
    3.alla frontiera di Mamonovo con la Polonia c’erano degli ucraini sul bus e l’ho capito già dal discorso in russo dell’autista alla partenza (citava poi sigarette, immagino come cose da NON avere)..alla frontiera l’FSB ha separato gli ucraini dagli altri e ha riservato loro un trattamento speciale..tranquilli, non li hanno liquidati :D, sono ricomparse (erano babushke cinquantenni) un po’ più tardi….c’era nessuno, frontiera morta..idem all’andata a Sovetsk (dalla Lituania) dove in pratica c’ero solo io e l’FSBmi ha interrogato per due ore :D..i lituani non sono stati amichevolissimi (al ritorno dalla Bielorussia mi hanno chiesto che ci son andato a fare, all’uscita verso la Russia hanno controllato il mio scarno bagaglio), i polacchi dei signori..il mio passaporto europeo mi ha aperto le porte in 15 secondi 😀
    4,la frontiera lituano-bielorussa invece è trafficata, ci sino code (l’autista della mia marshrutka sembrava Lukashenka :D), i bielorussi sono lunghi ma anche i lituani fanno la loro parte 😀 certo non è come la frontiera dell’orrore fra Iraq e Turchia a Ibrahim Khalil ove siamo stati fermi 9 ore e poi ho dovuto andare a piedi per mio conto altrimenti sarei ancora lì temo 😀 i bielorussi mi hanno chiesto il visto che non avevo, ma ho rammentato loro un decreto poco noto del Supremo che concedeva l’ingresso senza visto a Hrodna con la condizione di acquisto di un servizio turistico purchessia (io scelsi una visita a un oscuro canale, che non ho fatto, solo perché costava meno :D) da dimostrare con un voucher, che avevo; i guaio è che hanno scritto il cognome con un errore donde problemi non in entrata ma all’uscita (c’era una donna alla dogana ;D) con i passeggeri della marshrutka che commentavano sull’italiano (sarei io :D)..alla fine, per colpa che loro crederanno mia ma era loro abbiamo perso un’ora..infine mi hanno timbrato il passaporto e siamo partiti (in Russia invece avevo il visto con tutti i crismi, molto bello :D…ero andato a Milasno ad hoc ed allora ho avuto l’occasione di rivedere il caro amico Peucezio) Hrodna è bella, Kaliningrad è bella per quanto di tedesco rimane ed è affascinante per il molto di sovietico; la frontiera di Sovetsk con il Ponte della Regina Luisa sul Niemen è scenica, Danzica è splendida…Marx è morto in Polonia…la Polonia del nord mi ha fatto un’impressione splendida, di efficienza..all’aeroporto di Danzica dedicato a LW c’era la coda alle 5 del mattino, affollatissimo ! peccato che mi abbiano confiscato la bella vodka acquistata per un tozzo di pane in Belarus, passata attraverso molte frontiere terrestri (BY/LY, LT/LV, LV/EST, EST/SF, SF/EST, EST/LV, LV/LT che non ci sono; LT/RUS; RUS/PL) 😀 😀
    5.subito dopo la frontiera di Sovetsk, lungo il Niemen (dove c’é una grande bandiera russa) prende ancora il campo lituano, poi non più; per il resto in Russia e Belarus ho usato la eSIM Flexiroam (che si può avere per 30 $ e vale per oltre 150 paesi con 5 G; per 20 $ si possono avere 3 G) che già avevo testato in Arabia Saudita, Kuwait, Bahrain, Emirati Arabi Uniti (in Oman non ce l’avevo ancora e sono rimasto senza connessione), Turchia e Iraq…dovrebbe valere anche in Iran ma lì ha fallito 😀 NON VALE INVECE nella Corea “democratica” e incredibile dictu manco in Libano (dove però ero insieme ad un’amica italo-libanese dunque la mancanza di connessione ha pesato meno)
    6.la nave Vitjaz a Kaliningrad (coso 250 rubli, poco più di 2 E) ha una mostra sui Grandi Navigatori e una sull’America Russa ! lì si vede che il 1867 brucia 😀

    • habsburgicus scrive:

      P.S
      il rublo bielorusso è diverso da quello russo, vale trenta volte di più e ha scritte in bielorusso e non in russo (in Belarus i cartelli delle vie sono i bielorusso ma tutti usano solo il russo)
      1 E=3, 3 rubli bielorussi
      1 E=100 rubli russi

      • habsburgicus scrive:

        ah, obliavo
        in Russia la benzina costa 60 rubli al litro (50 c.)..se vi pare poco, pensate che in Iran costa 20.000 rial al litro (4 c) e ci fai un pieno con 2 euro !!!!
        nel Baltico, ove c’é l’euro, si sale più si va a nord: 1, 6 E in Lituania, 1, 75 E in Lettonia, 1, 82 E in Estonia (nella mia sosta a Helsinki-traghetto di 2 h 15 min Tallinn-Helsinki per 19 E a/r che per noi è poco e per loro è letteralmente niente..però mi è venuto un po’ di mal di mare :D- non ho guardato ma temo si giunga ai 2 E..in Islanda 316 ISK cioé 2, 15 E)
        in Polonia 6 zlotych (1, 35 E al litro);
        negli Emirati Arabi Uniti costa abbastanza (70 c nostri, hanno i dirham), in Oman mezzo euro (nostro, usano i besa millesimo dell’Omani riyal), in Libano costa costa abbastanza (90.000 lire libanesi, 90 c.), in Iraq non costa poco (1000 IQD che siano sui 68-70 c), più o meno come in Turchia (ove c’é la lira turca); in Ungheria l’anno scorso costava 480 forint (1, 20 E)

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ habsburgicus

        “Danzica”

        Confermo, è davvero bella!

        Sei mica passato dalla Warmia? O da Pomorze?

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • habsburgicus scrive:

          si….venendo in bus da Kaliningrad attraverso Mamonovo (RUS) e Grzechotki (PL) passi a Braniewo (l’antica Braunsberg ove i gesuiti avevano un celeberrimo collegio ove studiavano financo svedesi e danesi cattolicizzanti) e poi a Elbłąg (Elbing) ove il bus ha fatto una breve fermata e ho visto le indicazioni Frombork (Copernico !)..mi sono fermato tuttavia solo a Danzica ove ho visto con piacevole sorpresa la ripresa -a scopo turistico, eh 😀 non facciamoci illusioni, ci sono le palanche dietro :D- della tradizione dei Cavalieri Teutonici ! un tempo aborriti in Polonia

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ habsburgicus

            “Braniewo”

            🙂 🙂

            Uno dei posti più suggestivi che mi sia mai capitato di vedere.

            Spero tu non ti sia perso il duomo di Braniewo!

            Un duomo in mattoni rossi gotico (NON neogotico) in stile Hansa, ma dentro con arredi barocchi talmente kitsch che ci potrebbero fare un museo del postmoderno.

            Per una volta citero’ il me stesso del 2011 su questo stesso blog:

            ‘Ricordo quando in Prussia Orientale ho visto il cimitero di guerra Tedesco della battaglia del laghi Mazuri della I Guerra Mondiale, in un ‘isoletta in mezzo ai laghi con conifere alte quaranta metri in una fredda e limpida giornata d’agosto di qualche anno fa. In tutta la Warmia ho girato in auto su strade strette e lunghe in mezzo alla foresta, con gli alberi a fare un’ombra tale da dover accendere gli abbaglianti in pieno giorno. Sono passato per la fortezza medievale vicino Litzbar Barminski (la Heilstadt del Colonnello Chabert), Orneta, Swieta Lipka e Braniewo, piccoli paesini con enormi duomi gotico-anseatici in mattoni, con macchinosi organi barocchi e pitture sacre naif d’altri tempi (ho visto un quadro dove il Figlio appoggia la testa con sulla spalla del Padre che gli dà una pacca sulla schiena, entrambi guardano il fedele con sguardo paziente e lo Spirito Santo che fa capolino dietro di loro). Da Braniewo si arriva a Frombork, porticciolo sul Baltico dove l’erba arriva sulla spiaggia e dove sorge la torre da cui Copernico scrutava le stelle. In un ambiente simile, anche se a più di cento chilometri di distanza (più vicino a Grodno che a Kaliningrad) ho visto i frammenti di muro di cemento armato spesso cinque metri del bunker in cui il fuehrer scampo’ all’attentato del ’44. E ben più vicino a noi, ho visto il centro di Torun e di Wroclaw, con le loro facciate guglielmine, i loro negozi di delikatessen e le birrerie ceche nel sotterraneo del Ratusz (=Rathaus). Da Poznan verso l’Oder, la distanza dalla Germania è inversamente proporzionale al numero di botteghe che vendono nani da giardino alle famiglie Tedesche che li comprano a basso prezzo per portarseli a casa. In Germania, vicino Chemnitz trovo un distributore di benzina con i prezzi in Sorabo – proprie come a Bialystok avevo trovato la stazione ferroviaria con gli orari in Esperanto. Più a nord, quando ci sono passato io l’autostrada che parte da Danzixca e va verso Berlino aveva i blocchi di cemento con la svastica: passate le dune di sabbia della Pomerania Polacca, quella tedesca porta dritto a Greifswald, a due passi dalla Peenemuende di Von Braun, dove all’unico molo sono ormeggiati da settant’anni gli yacht Olandesi preda di guerra nazista.’

            Poi ritrovai uno scritto con la litania di Sant’Antonio da Padova (‘si queris miracula/mors error calamitas/lepor aegros fugiunt/aegri surgunt sani’) che tradussi all’impronta per mia moglie. Ma è tutto l’ambiente che è fantastico.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Habs

      Che resoconto affascinante… posso farne un post?

  36. Moi scrive:

    Sui simboli religiosi a scuola : be’, ci sono religioni più o meno naturaliter “da Lucca Comics” 😀 di altre … passatemi il termine ! Paragone calzante, perché se mi metto uno spolverino e una coppola con giacca e cravatta in rosso è un conto … se mi metto in calzamaglia nera a torso nudo con la maschera da tigre è un altro, anche se in fondo evoco lo stesso personaggio. 🙂

  37. Moi scrive:

    @ ROBERTO / LISA

    Diciamolo, Miguel può confermare : qualche Wannabe Imamone certe regole dettagliate se le inventa di sana pianta … e le spaccia per universalmente convenzionali !

    Ad esempio, io non riesco a portare la barba oltre i 5 giorni, mi dà fastidio proprio … e checché se ne dica , nella Umma esiste gente imberbe : ne vedo, ne conosco.

    • PinoMamet scrive:

      Certo che esistono Musulmani senza barba, come esistono ebrei osservanti sbarbatissimi: la norma non è così semplice e univoca.
      Io tento di essere osservante, diciamo a livello base, e con qualche libertà ma faccio del mio meglio…
      E non porto la barba, che infastidisce anche a me dopo pochi giorni (poi passa, mi dicono… anni fa ebbi i baffi e persino il pizzetto, ma sono passati eoni ed erano tentativi che si fanno da giovani credendo di rendersi interessanti 😉 )

    • Roberto scrive:

      Io ho la barba da trent’anni e non sono musulmano. Oltretutto mi piacciono molto i cappelli e ho spesso la testa coperta pur non essendo ebreo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *