Equinozio

The gathering dark, il buio che si raccoglie e infittisce, è una vecchia metafora poetica inglese.

Che può riferirsi ovviamente alla sera, o all’inverno, ma anche ai tempi.

Noi stiamo andando incontro a tempi che non promettono nulla di buono.

Ma se invece di una gathering dark, fosse – come ogni inverno – una mothering dark, le tenebre-madre in cui dobbiamo scendere, per tenere acceso il fuoco?

Jehanne Mehta:

This is the time of the mothering dark,
the crow black mantle of earth in winter.
She is withdrawing her flame to the centre,
holding it close like a secret treasure.
The meadows are white and the last leaves are tumbling.
Small birds flock together for forage is scarce.
The way now is down, waking each to a kindling,
kindling of love in the fire of the heart.

E’ l’ora delle tenebre materne,
il mantello nero corvino della terra d’inverno.
Lei sta ritirando la sua fiamma verso il centro,
tenendola stretta come un tesoro segreto.
I prati sono bianchi e cadono le ultime foglie.
Piccoli uccelli si radunano perché il cibo è scarso.
La strada ora va in giù, risvegliando ognuno a un’accensione,
accensione di amore nel fuoco del cuore.

Questa voce è stata pubblicata in ambiente, mundus imaginalis e contrassegnata con , , , . Contrassegna il permalink.

26 risposte a Equinozio

  1. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    Mi sembra un rifacimento di Isaia, 21, 11-12

    Sentinella, a che punto è la notte?
    Sentinella, quanto resta della notte?
    La sentinella risponde:
    Il mattino viene, ma e’ ancora notte;
    se volete domandare, chiedete,
    tornate, domandate ancora.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  2. Fuzzy scrive:

    https://leonardovittorioarena.wordpress.com/
    Scoperta inattesa, il filosofo del nonsense per eccellenza, Leonardo Vittorio Arena, ha un blog….
    Comunque…..mentre si attendono le tenebre riscaldate dal fuoco invernale.
    ci si può godere l’autunno
    danzando nei labirinti della vita.
    È la stagione della zucca e del vino rosso.
    Si può iniziare a raccogliere il Topinambur, anche detto “il carciofo di Gerusalemme”. Che fantasia nei nomi delle piante.
    spontanee!

    • Moi scrive:

      Ammetto … di vegetali ne so molto meno che di animali : il “topinambur” è parente della “manhoca” ?

      • Fuzzy scrive:

        Non credo. La Manioca se è quella che intendi tu, fa parte della famiglia delle Euforbiacee, mentre il Topinambur è un helianthus. Parente del girasole.
        Ha di bello che tu lo pianti e lo lasci crescere per conto suo. Poi in ottobre inizi a raccoglierlo al bisogno e vai avanti fino a Marzo. Ma non se ne può mangiare più di tanto, altrimenti diventa problematico per via dell’inulina che “gonfia” lo stomaco.
        Diciamo al massimo uno o due al giorno.

        • Moi scrive:

          sì, intendevo quella che si usa sulla carne nella cucina Brasiliana … a mio avviso una delle più sottovalutate al mondo.

          • Fuzzy scrive:

            Tipicamente si usa nella bagna cauda. Non l’ho mai assaggiata. Sono stato a Torino una sola volta nella mia vita. Non ci si arriva mai, neanche in treno.
            Io lo metto in vaporiera insieme a verdure varie. Sostituisce le patate

            • Moi scrive:

              cmq io l’ho scoperta proprio al ristorante churrascaria Brasiliano con il nome lusofono di “manhoca” …

              • Fuzzy scrive:

                Churrascaria nome altisonante per dire bisteccheria.
                Manioca sprecata per insaporire
                una suola da scarpe.

              • Fuzzy scrive:

                Mi si dirà, in base a quale principio primo, postuli che la bistecca brasiliana equivale a una suola da scarpe?
                E io rispondo: e in base a quale principio primo dovrebbe essere
                buona?
                Alla fine si può dire quello che si vuole. Il Logos ha dei limiti invalicabili.
                E figurati se vado fino in Brasile per mangiare una bistecca in autunno.
                L’autunno era per far finta di non essere completamente fuori tema.

              • Fuzzy scrive:

                Le carpe si radunano.
                In silenzio, l’autunno avanza
                in ogni direzione.

                Ogiwara Seisensui

                Per tornare in tema.

              • Fuzzy scrive:

                鯉つどいおり秋しずかにむきむきにおり
                koi tsudoi ori aki shizukani mukimuki ni ori

                raduno di carpe –
                l’autunno placidamente
                prende forma

                Originale più seconda traduzione. Preferisco di gran lunga la prima. E perché? Boh.
                Anche solo per la parola “placidamente”, che appesantisce.
                Poi quel “prende forma” pesante pure questo
                E magari sono due haiku diversi e ho preso una divertentissima cantonata. Ma non credo
                Basta

              • Fuzzy scrive:

                Nell’autunno dell’amore riunirsi, silenziosamente e muscolosamente.

                La traduzione automatica….
                No, no, lasciatemi apprezzare solo la prima traduzione.

                E d’altra parte sto facendo un soliloquio. Quando son convinto
                io, siam già a posto.

              • Roberto scrive:

                Fuzzy

                “E io rispondo: e in base a quale principio primo dovrebbe essere
                buona?”

                È semplice esperienza: chi la mangia ti dice che è buona (tipo di animale, allevamento, taglio modo di cucinarla), quindi puoi dire quello che ti pare ma resteranno opinioni contro fatti

            • Moi scrive:

              Versione semplificata ? … solo due kanji in tutto il testo ?!

              鯉 (carpa, riconoscibile dal radicale per “pesce” a sx)

              秋 (autunno …)

              almeno la radice verbale e avverbiale dovrebbero averne uno loro.

              • Fuzzy scrive:

                https://lasottilelineadombra.com/2018/09/25/autunno-5-haiku-giapponesi-stagione/

                Haiku preso da questo sito.
                Traduzione di Irene Starace

                Allora sono andato alla ricerca di questa misteriosa traduttrice

                Irene Starace
                Nata a Velletri (Roma) l’11 maggio 1978, laureata in Lingue e Civiltà Orientali alla Sapienza di Roma e dottore di ricerca in Teoria della Letteratura e Letteratura Comparata all’Universidad Autónoma de Madrid. Ricercatrice in letteratura giapponese, membro dei gruppi GIDEA, dell’Università di Granada, e Japón, dell’Università di Saragozza. Ha pubblicato il libro Entre pasado y presente: las mujeres de Japón y del Renacimiento italiano en la obra de Enchi Fumiko y Maria Bellonci (Prensas Universitarias de Zaragoza, 2015) e in Italia, come traduttrice e curatrice, Il grande libro degli haiku (Castelvecchi, 2005) e Dietro la porta a vetri, di Natsume Sōseki (Pensa Multimedia, 2011).

                Roberto
                La bontà della bistecca è indimostrabile.
                Oppure bisogna fare come diceva Freak Antoni
                “Mangiate merda, cento miliardi di mosche non possono sbagliare”.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ INSCO

      👍👍👍👍👍👍
      👍👍👍👍👍👍
      👍👍👍👍👍👍
      👍👍👍👍👍👍
      👍👍👍👍👍👍
      👍👍👍👍👍👍

      Ciao! 🎸🎹🎼🎶🎵🔊🔊🔊

      Andrea Di Vita

  3. Miguel Martinez scrive:

    Incrocio l’Amica Californiana alta due stanghe e mezzo.

    Fa gioielli a mano nella Silicon Valley.

    Ha vissuto per un paio di anni in una chiesa abbandonata in Umbria, senza acqua corrente.

    E’ sposata con un fisico americano che insegna in quattro università e ha accumulato un centinaio di brevetti (controllato, è vero).

    “I recognized you by your body language!” mi dice.

    E mi spiega che è appena tornata dall’Ucraina dove andava negli ospedali militari a fare i ritratti dei soldati mutilati e regalarglieli, e mi parla dei droni russi che facevano lo stesso rumore di un motorino.

    “Adesso vado a tenere un seminario di una settimana in una villa nel Chianti a donne vittime di abuso, ci vediamo quando torno! Non mi ricordo che giorno sarà… settembre ha 28 giorni, vero?”

    “No, 30”.

    “Ah, è anno bisestile allora!”

    Californiana, appunto.

    • Francesco scrive:

      Giusto per capire, come funziona il matrimonio a distanza? mia moglie dice che sarebbe entusiasta se io fossi in California il 99% del tempo.

      😮

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Francesco

        “Giusto per capire, come funziona il matrimonio a distanza? ”

        Sposa una californiana e saprai!

        Anche se l’amica T. (scultrice svizzero-israeliana dal nome inglese) che abita qui vicino credo abbia realizzato qualcosa del genere.

  4. mirkhond scrive:

    E’ stata scoperta una nuova lingua indoeuropea, imparentata all’Ittita (come già il Luvio e il Palaico), parlata nell’Anatolia nord-occidentale, il Kalašma:

    https://www.scienzenotizie.it/2023/09/22/una-nuova-lingua-indoeuropea-e-stata-scoperta-nellantica-capitale-ittita-hattusa-0273311?utm_source=pocket-newtab-it-it

  5. Moi scrive:

    … e così se n’è andato anche Napolitano : personaggio di lunghissima permanenza nella politica, inevitabilmente controverso ed emblematico della lenta ma inesorabile metamorfosi della Sx Italiana.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *