God bless America (2)

Nel post precedente, vi ho parlato del cantante folk statunitense, Oliver Anthony.

Da precisare, che ne ho scoperto l’esistenza di Oliver Anthony grazie a un altro americano, ben diverso, David Rovics, che seguo ormai da anni.

Rovics appartiene al multiforme mondo anarchico, su cui si può dire (spesso a ragione) di tutto, ma dove forse oggi si trova la più alta concentrazione di persone non ancora del tutto domate.

Rovics è un cantastorie, per cui non dovete cercare nella sua opera la bellezza estetica, ma il vissuto che sa cogliere e trasmettere in attimi di immagini estremamente potenti.

Racconta storie che sono profondamente politiche, ma da sempre ho percepito la sensibilità umana sottostante, che va oltre le fazioni: ama i combattenti e le vittime della sua parte, ma non odia mai chi si trova dall’altra. E ogni volta, racconta di persone vive.

Il babbo al computer digita digita, e mentre digita  digita ascolta Tappety-Tippety di David Rovics. Che racconta di un babbo sempre al computer, e del figliolo che vorrebbe uscire, e alla fine piglia e gli stacca il computer dalla presa. E il figliolo ascolta anche lui, e gli stacca il computer dalla presa, al babbo.

David Rovics appartiene a un’America molto diversa da Oliver Anthony, che è molto più vicina alla mia; ma sa capire come pochi l’America operaia e sfruttata, per citare due parole che pare oggi suscitino pochissima simpatia nella sinistra statunitense.

Ma nulla di meglio che tradurre per voi una sua riflessione di un paio di anni fa.

Antenati rifugiati

David Rovics

I telegiornali di questa settimana sono pieni di storie di rifugiati afghani e di rifugiati vietnamiti di mezzo secolo fa, di rifugiati dell’America Latina respinti al confine messicano con il Guatemala e dell’imminente ondata di rifugiati che potrebbe presto affluire da luoghi come il Madagascar, dove il caos climatico ha fatto sì che le colture non crescano più.

David Rovics

Se si ascoltano i media dell’élite privilegiata, o quelli che in genere chiamiamo semplicemente “i media”, o talvolta “i media liberali”, si può facilmente sviluppare l’impressione che la storia degli Stati Uniti sia stata tutta una questione di bianchi privilegiati che opprimevano le persone di colore.

Vi si perdonerebbe se non vi rendeste conto che la nostra è una società di classe, con una popolazione a stragrande maggioranza operaia, che è sempre stata così, ed è stata prevalentemente bianca da quando ogni Stato è diventato uno Stato. Nel modello statunitense di colonialismo, affinché un territorio diventasse uno Stato, era necessaria una maggioranza di coloni bianchi, quelli che nei libri di storia della costa occidentale vengono chiamati “pionieri”. L’ondata migratoria successiva è stata quella dei lavoratori poveri in tutti i campi, provenienti da tutti i contesti razziali, alcuni più oppressi di altri, su questa base razziale, oltre che su altre basi, come la nazionalità, la religione, le convinzioni politiche e il genere.

La narrazione dei libri di storia bugiardi che costringiamo i bambini a consumare in tutto il Paese ci dice che i nostri antenati che lasciavano il “Vecchio Mondo” (l’Europa) per il “Nuovo Mondo” (il mondo colonizzato, le Americhe, o in particolare gli Stati Uniti) erano “alla ricerca di una vita migliore per se stessi e per i loro figli”.

In effetti, è frequente sentirli dire la stessa cosa sugli afghani che arrivano ora, come se non stessero fuggendo dalle loro case per paura della morte.

Questa narrazione si sposa bizzarramente bene con l’attuale narrazione storica della sinistra identitaria, che enfatizza solo i vantaggi relativi degli immigrati europei che muoiono di fame mentre competono per un salario decente in lavori svolti da persone ancora più affamate provenienti dalla Cina o da africani schiavizzati che non ricevono alcuna paga. Un vero e proprio privilegio. E se poi si riesce a uscire dal ciclo infinito di povertà e sfruttamento, possedendo una casa propria o gestendo un’impresa, allora si è solo un altro esempio di ricchezza intergenerazionale, un altro esempio di famiglia abbastanza bianca da potersi qualificare per un prestito bancario o per il GI Bill.

Tutti i sacrifici personali, i secoli di guerra di classe, il mutuo soccorso e la solidarietà non contano per la sinistra identitaria, sono irrilevanti. Il risultato è l’unica cosa che conta. La disuguaglianza persiste e tutti gli sforzi compiuti dalla maggioranza bianca privilegiata verso una società più equa devono essere dimenticati, a favore di un ricordo di ogni tradimento. Colpevole! Se non è così, non parlare di tutte le stronzate sulla storia della guerra di classe e su tutte quelle persone che sono morte combattendo per un mondo migliore.

Il punto è che voi siete bianchi e privilegiati, gli altri no, e dovete in qualche modo risolvere la situazione parlandone e sentendovi in colpa, non cercando di eludere il punto parlando di come il sistema capitalista sfrutta tutti noi. Come siamo diventati privilegiati rispetto agli altri non è importante. Il fatto che lo siamo – e che dobbiamo pentirci per questo – è l’unica cosa che conta. Anarco-puritanesimo 101, lo chiamo.

Non è una novità che la mia mente sia occupata da questo strano, falso dibattito, che passa per discorso in questi giorni, e che è su Internet, e spesso anche nelle strade.

Non mi piace parteciparvi, anche perché la mia posizione non è mai tra quelle ampiamente riconosciute. Ma mentre negli ultimi anni la questione continua a ribollire in sottofondo come al solito, ultimamente mi sono ritrovato a leggere a proposito dei miei antenati. Da molto tempo mi interesso di queste cose in modo intermittente.

Non so quanto c’entri, ma la storia mi è sempre sembrata così viva. A posteriori, è difficile immaginare che non sia così. La mia tata era un’ebrea tedesca sopravvissuta all’olocausto nazista. Solo 25 anni prima della mia nascita, c’erano milioni di persone vive che presto sarebbero state incenerite nelle camere a gas, compresi tutti i miei parenti conosciuti nell’Europa orientale.

A parte la mia tata, la storia della mia famiglia di sangue è precedente al XX secolo, ma lo comprende. Molti migranti e rifugiati mantengono i contatti con la famiglia di origine, a volte per generazioni. I genitori di mia nonna provenivano da Minsk e mia nonna e sua madre si sono tenute in contatto con decine di parenti in patria, finché non sono stati tutti uccisi. Poi la mia bisnonna di lingua yiddish morì subito dopo, quando mio padre era bambino, e il massacro di massa in Europa e in tante altre parti del mondo in quel periodo finì.

Nonna Diane, pur essendo nata a New York, non si è mai sentita americana. Questo mi è rimasto impresso da bambina perché si riferiva sempre agli altri miei nonni, i genitori di mia madre, come “americani”. Lei era un’altra cosa: ebrea, di sicuro. Newyorkese, sì. Ma per lei l'”America” era rappresentata da luoghi come il Connecticut, dove sono cresciuta io, che veniva a visitare, ma dove non si sentiva mai del tutto a suo agio, forse perché non dimenticava mai i cartelli sulle spiagge che vedeva da bambina che dicevano “vietato l’ingresso agli ebrei e ai cani”.

Per quanto riguarda i genitori di mia madre, da parte del nonno Chamberlain c’è una lunga stirpe di inglesi di sangue blu, che risale ai primi giorni della colonizzazione del Massachusetts, del Connecticut e di New York. Non so perché abbiano lasciato l’Inghilterra. La storia di questo ramo della famiglia nel XIX secolo comprende politici di spicco e carne da cannone. Andando più indietro, ci sono sia schiavisti che abolizionisti. Se c’è un lato della famiglia che non ha lasciato l’Europa per paura della morte, è questo, e solo questo.

La parte della famiglia di mia madre proveniva dall’Alabama. Questa linea di famiglia, o una parte di essa, risale direttamente alla carestia irlandese, all’olocausto irlandese, al Black 47. M. Whelan era il suo nome. Michael? Matthew? Da quale parte dell’isola proveniva? Parlava inglese? Non ne ho idea, ma era il nonno di mia nonna.

Perché andò in Alabama? Quando arrivò, l’Alabama era una sorta di selvaggia frontiera del sud, il tipo di posto in cui i poveri bianchi erano costretti ad andare per cercare di guadagnarsi da vivere con la terra, dove potevano permettersi di avere un po’ di terra da coltivare. Ecco perché i profughi irlandesi della carestia andarono lì.

Dovevano farlo, non avevano altra scelta: o così o morivano di fame, come avevano appena fatto in patria sotto il dominio coloniale britannico. M. Whelan sarebbe morto molto prima che nascessero i suoi nipoti. Uno dei suoi nipoti sarebbe morto giovane, come lui. Un’altra avrebbe lasciato l’Alabama, si sarebbe trasferita a New York, avrebbe abbandonato il sogno di diventare una musicista professionista e avrebbe messo su famiglia. Questa era mia nonna, Margaret.

Anni fa, quando facevo ricerche sugli antenati, mi scontravo sempre con un muro quando arrivavo a Ellis Island.

Qualunque cosa stesse accadendo a quel lato della famiglia in Europa era un mistero. I siti di ricerca che utilizzavo sostenevano di essere collegati ai database europei, ma non sembrava mai essere vero. Poi si è scoperto che un’altra persona aveva già fatto una ricerca genealogica probabilmente esaustiva su una linea di famiglia che si interseca molto con i genitori di lingua ungherese del padre di mio padre. Non so perché sia così intenso riuscire a collegare una vera e propria città in Europa ai miei parenti che sono emigrati da lì solo tre generazioni fa. Non una grande città come Minsk, che per le sue dimensioni sembra un luogo d’origine un po’ anonimo, ma un piccolo villaggio. Un luogo che attualmente si trova nella Repubblica Ceca, chiamato Krompach.

Era solo per motivi pratici, per cercare i permessi di soggiorno e cose del genere, che mi preoccupavo di indagare, e non ero affatto sicuro di riuscire a trovare le informazioni di cui avevo bisogno, ma ecco. Tutto ciò che sapevo era che un certo Adolf Rovics, il mio bisnonno, era nato da qualche parte in quella che sui documenti di immigrazione era chiamata Austria, che sarebbe stato l’Impero austriaco, nel 1857.

Sua moglie, la mia bisnonna Minnie Sturz, nacque dieci anni dopo, quando la stessa regione faceva parte dell’Austria-Ungheria. I genitori di Minnie si chiamavano Baruch e Klara. Baruch era un rabbino. Il figlio di Minnie e Adolf, mio nonno, Alvin, nacque a New York nel 1899. Adolf morì sei anni dopo, molto giovane, come spesso accade ai membri della classe operaia, siano essi rifugiati o meno. Alvin non completò mai la scuola superiore, ma lui e i suoi fratelli riuscirono a vivere a lungo, come le generazioni successive, che ebbero la fortuna di trovarsi nelle Americhe e non in quella perpetua carneficina che fu l’Europa durante la prima metà del XX secolo.

Questi sono alcuni dei rifugiati che sono fuggiti dai pogrom europei, dal bigottismo religioso europeo e dalle guerre d’impero e di conquista europee, da cui io discendo.

Da quali forme di massacro fuggivano i vostri antenati? E quali forme di schiavitù hanno trovato qui? Molto probabilmente, se discendete da persone che per un motivo o per l’altro hanno lasciato la loro patria per venire in un luogo sconosciuto, avete storie simili, che ne siate consapevoli o meno, che siano state perse dalla storia o che si siano in qualche modo conservate, almeno in forma scheletrica.

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711 risposte a God bless America (2)

  1. Francesco scrive:

    >>> In effetti, è frequente sentirli dire la stessa cosa sugli afghani che arrivano ora, come se non stessero fuggendo dalle loro case per paura della morte.

    fammi capire, questa tizia è lì col ditino imparatore a insegnare agli afgani scappati dall’Afganistan il vero motivo per cui sono scappati che da soli non lo sanno?

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Francesco

      “ammi capire, questa tizia è lì col ditino imparatore a insegnare agli afgani scappati dall’Afganistan”

      Chi è la tizia?

      • PinoMamet scrive:

        C’è un punto in cui la traduzione passa al femminile…

        • Miguel Martinez scrive:

          Per PinoMamet

          “C’è un punto in cui la traduzione passa al femminile…”

          ahi, colpa di DeepL! Provvedo!

          Anzi, non provvedo perché riguardando velocemente, non trovo desinenze femminili, boh…

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            ” Questo mi è rimasto impresso da bambina perché si riferiva sempre agli altri miei nonni, i genitori di mia madre, come “americani””

        • Francesco scrive:

          Grazie, mi ero basato sul quello, sapendo della passione anglofona per dare i nomi in modo assurdo.

          Miguel, però il sesso dello scrivente mi pare il minimo dei dettagli, rispetto alla mia impertinente domanda!

      • PinoMamet scrive:

        Mi ha fatto venire voglia di vedere che fine hanno fatto i parenti americani, comunque.

        Qualcuno a New York di sicuro.

        Ero all’ospedale a trovare una parente, anni fa, e nella stanza c’era un’altra ricoverata, anziana.
        Salta su e mi fa: “Ma sei uguale allo zio Gaspare!”
        Salta fuori che ha il mio cognome, si chiama Elsie, è nata a New York e proviene dal paese ancestrale della mia famiglia paterna…

        (Per inciso, allo Yad Vashem sono ricordate persone col mio cognome- quello vero che non uso qua- alcune erano rabbini! E provenivano peró da Lussemburgo! e Romania, per strano che possa sembrare, specialmente a chi sa il mio cognome che non voglio rendere noto qui).

        A casa vecchia avevo ancora uno di quei bauli da viaggio, “da bottino del pirata “, tutto foderato di giornali americani…

        Altri mi pare finirono al Sud, New Orleans ecc., e ho dei mezzi parenti in Argentina.

        Ma cercando negli Usa, ho trovato anche il rarissimo cognome napoletano di mia madre…

  2. Miguel Martinez scrive:

    Adesso che abbiamo benedetto gli Stati Uniti, malediciamoli…

    Un’amica mi manda questo:

    I giganteschi incendi divampati in California nel 2020 hanno evidenziato i rischi per l’aria, le proprietà e la vita posti dalle foreste troppo estese. “I cieli arancioni di San Francisco hanno rappresentato un punto di svolta”, afferma Jimmy Voorhis, head of biomass utilization and policy di Kodama. “Ora queste storie hanno un’eco diversa. L’allarme suona ancora più forte quest’anno, dopo che gli incendi in Canada hanno messo a rischio l’aria di New York, Washington e Chicago.

    Per affrontare il problema, lo Us Forest Service intende tagliare 70 milioni di acri delle foreste occidentali, soprattutto in California, nei prossimi dieci anni. In questo modo estrarrà più di un miliardo di tonnellate di biomassa secca. È consuetudine, dopo un disboscamento del genere, che i tronchi di dimensioni tali da essere di interesse commerciale finiscano alle segherie, mentre il resto viene in gran parte accatastato e bruciato in condizioni controllate. https://forbes.it/2023/08/04/kodama-systems-startup-abbatte-alberi-salvare-clima

    Forbes Italia (https://forbes.it/2023/08/04/kodama-systems-startup-abbatte-alberi-salvare-clima/)

    Abbattere e seppellire alberi per fermare il cambiamento climatico: l’idea di una startup sostenuta da Bill Gates

    L’azienda californiana ha già ricevuto 6,6 milioni di dollari di finanziamenti dalla Breakthrough Energy di Bill Gates e da altri

    • Miguel Martinez scrive:

      “lo Us Forest Service intende tagliare 70 milioni di acri delle foreste occidentali!”

      Un quadro fantastico della situazione in cui ci troviamo.

      Volendo dare credito all’idea che la catastrofe ambientale si riduca alle troppe emissioni di CO2…

      Bene, gli alberi catturano il CO2.

      Però possono prendere facilmente fuoco, specie in tempi di cambiamento climatico indotto da sovrabbondanza di CO2.

      E quindi rilasciano il CO2 che hanno sequestrato.

      La soluzione? Tagliamo i boschi, seppelliamo gli alberi sotto terra, e creiamo un deserto su cui non cresce nulla.

      Semplice, no?

    • Roberto scrive:

      È talmente lontano dalla gestione delle foreste americane che mi sembra una bufala….loro hanno come politica che non tagliano mai nulla. Ho visto con i miei occhietti decine di km di foreste bruciate lasciate lì con l’idea “la natura se la cava da sola” e quest’estate foreste devastate dal bark beetle (una specie di bostrico tipografo che distrugge alcune conifere) e nessunissima azione (in Polonia hanno diboscato ettari di foreste per cercare di contenere il
      Bostrico, almeno ufficialmente)

      Boh….la prendo con delle enormi pinze

      • Francesco scrive:

        letto su qualche giornalaccio comunista che parte del problema è il tipo di alberi (gli eucalipti bruciano troppo?) e parte la mancata gestione delle foreste (il sottobosco incolto brucia benissimo)

        ma non ne so nulla di nulla

        diciamo che troverei strano dire che va tutto bene e non c’è bisogno di fare nulla, dopo queste stagioni di incendi. su cosa fare, non ho idea, anche la tesi estremista di Miguel di tornare all’Età della Pietra potrebbe essere ragionevole.

        • roberto scrive:

          guarda da quello che ho capito leggendo un po’, ci sono due tendenze: facciamo qualcosa o lasciamo la natura fare

          caricaturizzando, la prima è la tendenza di chi non vorrebbe avere le foreste *e* degli ecologisti da tastiera

          la seconda la politica dell’US forset Service e dei parchi nazionali.

          ci sono poi un sacco di vie di mezzo.

          per fare un esempio, la tendenza attuale è “non intervenire per gli incendi naturali” a meno che non superino certi parametri (estensione dell’incendio e velocità), e “spegnere subito l’incendio creato dall’uomo”…cioè se hai un incendio in una zona impervia, senza strade, lasciano fare immaginando che sia naturale. in caso di incendio vicino ad un campeggio o ad un sentiero, spengono subito.

          fino agli anni novanta l’idea invece era spegnere subito tutto e in certi casi bruciare un pezzetto di foresta (incendi controllati)

          • Francesco scrive:

            Immagino che anche gli alberi presenti sul territorio siano una variabile. Forse non tutti sono molto compatibili con la presenza umana o anche solo la nostra antipatia per i vasti incendi.

            • roberto scrive:

              assolutamente si! infatti questi piani di gestione sono davvero complicati da leggere, quindi non mi azzardo

              tra l’altro quest’estate ho imparato una cosa interessante.

              nelle grandi praterie ci sono all’improvviso boschetti molto sani e vari che nasono dal timber culture act.
              questa legge, in vigore una ventina d’anni , assegnava terra a chi aveva già acquisito un pezzo di terra grazie all’homestead act e piantava un certo numero di alberi tenendoli in vita per cinque anni.

              il piano poi è fallito perché se non ci sono alberi in natura in un posto un motivo ci sarà pure, però restano appunto tracce di questi boschetti fortunati un po’ in tutte le great plains (soprattutto minnesota, ma io ne ho visti in north dakota…e ne aveva approfittato la famiglia di laura ingalls, l’autrice della “piccola casa nella prateria”)

  3. Moi scrive:

    Vannacci ha già venduto più del doppio della Murgia … e dire che tutta quella pubblicità gratis scandalizzata “triggherata” gliel’ han fatta soprattutto i Fans della prematuramente scomparsa Scrittrice osannata dal Main Stream , all’ insegna del “Michela ha sempre avuto ragione : con questo Governo, i Fasci sono usciti allo scoperto sentendosi legittimati !

    L’ insperata fortuna di Vannacci è stata questa fortuita (appunto) tempistica e tempestività incredibilmente favorevole !

    • Francesco scrive:

      Allora: mammà, 80 anni, lo ha comprato “a dispetto” ma non so se lo ha letto.

      Un cugino, classe 1969, lo ha comprato e lo sta leggendo rigo per rigo, quasi solo per smentire quello che ne dicono i giornalisti. finora con sua piena soddisfazione.

      Io ho comprato il cross-over Batman+Dylan Dog ma sono un pò deluso.

      🙂

      PS della Murgia lessi l’Abbacadora, scritto molto bene ma pare si sia inventata tutto.

      • PinoMamet scrive:

        É passato abbastanza tempo dalla dipartita della Murgia per cui possa espormi senza farle pubblicità e senza dare l’impressione di infierire.

        trovo che Accabadora sia un bel libro, con il caveat di Francesco.

        Per il resto, de mortuis nihil nisi bonum, per cui…

      • paniscus scrive:

        Ma comunque è dichiaratamente un romanzo, mica un’autobiografia o un’inchiesta sociologica! Cosa c’e di male se la storia è inventata?

        Comunque per me il capolavoro assoluto della Murgia rimane il suo primissimo romanzetto umoristico, quello sugli orrori del call center!

        • PinoMamet scrive:

          Non l’ho letto, mi pare ne abbiano tratto un film…

          • Francesco scrive:

            che ho trovato terrificante, una vera chicca da ZTL

            e un autogol clamoroso per la sinistra (ma forse solo ai miei occhi)

            • paniscus scrive:

              e infatti a me è parso che il film fosse andato molto lontano rispetto al racconto originale (che peraltro era iniziato come blog amatoriale, quando ancora l’autrice non la conosceva nessuno, e rimesso insieme come romanzo soltanto dopo)

              non dico che il film sia “terrificante”, ma di sicuro NON E’ simile al romanzo.

        • PinoMamet scrive:

          In effetti non c’è niente di male nel fare un’opera di finzione, ma mi sa che la leggenda sarda (ma anche di altre parti d’Italia) della “finitrice ” che compie eutanasie casalinghe sia stata poi spacciata per verità sardissima…
          Non so quanto c’entri la Murgia, comunque.

          • Francesco scrive:

            Considerando che faceva parte delle sue battaglie per “i diritti” sospetto che c’entri moltissimo.

            • Moi scrive:

              La Murgia si contraddiceva anche un po’ sulla Mascolinità Tossica …

              tipo che nella “civilissima” Milano se ti fanno “catcalling” non gliene frega un cazzo a nessuno perché nessuno conosce nessuno … MA nella “arretratissima” Cabras un “catcalling” scatenava la faida inter-famigliare perché tutti conoscono tutti “lapidi del cimitero comprese” [sic cit.] !

              Quindi, paradossalmente era più sicura a girare da sola la notte a Cabras che NON a Milano.

              • Moi scrive:

                … sul senso della “Comunità”.

                Però NON credo che un chiosco d’ insetti fritti gestito da una coppia genderfluid , a Cabras, sarebbe altrettanto popolare che a Milano. 😀

  4. Francesco scrive:

    “alla ricerca di una vita migliore per se stessi e per i loro figli”.

    “fuggendo dalle loro case per paura della morte.”

    Posso dire che trovo questa distinzione una ridicola fesseria da ZTL? roba che Salvini sottoscriverebbe nella sua disperata ricerca di un criterio per dire “no” a chi vuole immigrare ma che non ha nessun vero significato?

    Il fratello nel nonno di mio nonno è emigrato in California dalla Liguria. Non credo che la Liguria di allora fosse come l’Afganistan di oggi ma sospetto si facesse abbastanza la fame.

    Come in Veneto, in Piemonte, nel Sud Italia, insomma noi italioti siamo emigrati a milioni in tutto il mondo. E credo che la distinzione tra cercare una vita migliore per i figli e non morire di fame sia di lana caprina. O anche di guerra, se penso alla “guerra al brigantaggio”.

    • quisquiliator scrive:

      @Francesco.
      Per una volta, mi trovo abbastanza d’accordo.
      Può essere difficile separare il fattore guerra e quello economico come altri fattori ancora.
      I miei parenti che per primi mi vengono in mente emigrarono in Brasile ed Argentina dopo la II GM , cioè scamparono alla guerra ma emigrarono per la miseria successiva alla guerra.
      Fine anni novanta aiutammo un liberiano appena arrivato , di lui direi che veramente stava scappando dalla morte.
      Viceversa un mio amico colombiano veniva da un paese cronicamente in preda alla guerra civile, ma la famiglia in realtà lo aveva spedito nel Milanese dalla sorella per proteggerlo dalla tossicodipendenza da basuco.
      L’impressione che ho è che la maggioranza di quelli che conosco vengono da paesi in cui spesso c’è anche violenza ed instabilità politica, ma per lo più emigrano in cerca di una vita migliore più che per il timore di minaccia diretta alla loro vita.
      Appena ho scritto ciò, mi viene in mente l’afflusso dei profughi siriani di qualche anno fa,che ho percepito di persona, anche loro li metterei in quelli che fuggono per la vita.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Francesco

      “Posso dire che trovo questa distinzione una ridicola fesseria da ZTL?”

      Non ho capito.

      Nella ZTL che conosco io, ci sono sfratti, localini trendy e rumorosi, parcheggio notturno abusivo di mezza città, gente che ci lavora fino alle 3 di notte e poi deve attraversare tutta la città per tornare nel dormitorio. Ah, e ci sono sfratti.

      Cosa c’entra?

      • Francesco scrive:

        Qui a Milano ci sono ricchi e snob elettori di sinistra che si peritano in discussioni ridicole e vane.

        Non so chi sta messo peggio.

        • Miguel Martinez scrive:

          per Francesco

          “Qui a Milano ci sono ricchi e snob elettori di sinistra che si peritano in discussioni ridicole e vane.”

          Ma ci abita ancora qualcuno?! Pensavo fossero tutti solo uffici.

          • Francesco scrive:

            Se fossero tutti uffici, come farebbero a eleggere il sindaco da anni e anni?

            E a far sopravvivere tutto quel birignao di sinistra che è addirittura sopravvissuto al binomio Craxi Berlusconi, grazie ai suoi soldi?

            😀

            • paniscus scrive:

              Allora, per quanto riguarda Firenze, mi pare di poter dire che il concetto di ZTL voglia dire due cose completamente diverse:

              a) il centro-centro-centrale-centripeto, cioè il cuore dei luoghi nevralgici del turismo, diciamo zona Duomo, Signoria, Uffizi, stazione ferroviaria, via Tornabuoni, via Cerretani, al massimo San Marco… che è quasi completamente pedonalizzato, e dove il 90% del territorio è occupato da spazi monumentali, chiese, musei, alberghi, uffici comunali o provinciali, e poi infiniti negozi, ristoranti e locali di intrattenimento, o proprietà di consorzi di super-ricchi internazionali che ci vengono solo per una o due settimane all’anno. Per cui, credo sinceramente che i residenti veri siano talmente pochi che le loro scelte elettorali siano irrilevanti rispetto al totale;

              b) il centro di serie B, cioè quello che noi conosciamo meglio, in cui ci abita un po’ di tutto (dal rampollo nobiliare, alla vecchietta vedova con la quinta elementare e con pensione minima che sta ancora nella stessa casa in cui è nata, all’astrofisico olandese, alla ceramista polacca, al gruppo di studenti calabresi, e così via) e che NON E’ del tutto pedonalizzato, ma aperto al traffico solo per i residenti, e in alcune ore anche agli esterni. E francamente non riesco a vederla come una zona di lusso riservata all’elite. Una zona bella, gradevole, ma non con una tradizione di selezione per censo. E’ vero che ci sono case architettonicamente belle, ma per la maggior parte scomodissime, poco illuminate, umide, con infissi e tubazioni dell’acqua non rinnovati da 60 anni, e senza la possibilità di installare ascensori, con strade dissestate, marciapiedi strettissimi e spesso completamente inagibili per disabili o passeggini per bambini… e soprattutto, senza la minima possibilità di trovare parcheggio vicino a casa se ci si muove in auto.
              Francamente, a me non sembrano cattedrali del lusso e della spocchia!

              • Francesco scrive:

                da voi a Firenze sarà anche così, a Milano mi pare sia molto diverso.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Il centro storico di Milano è mediamente molto più recente di quello di Firenze e dell’impianto cittadino medievale-rinascimentale non è rimasto più nulla.
                Inoltre Milano non ha i problemi topografici di Firenze (e dell’Oltrarno, in particolare) che avevamo esaminato a suo tempo.

              • Francesco scrive:

                non discuto affatto le cause storico-ambientali, rilevo solo che il centro di Milano resta la terra di quelli per cui il Corsera è troppo moderato

  5. Francesco scrive:

    OT

    God bless London: cosa ne pensi?

    Ciao

    • PinoMamet scrive:

      Era un bravo scrittore, lo preferisco quando parla di boxe o di storie di mare rispetto a cani da slitta e lupi.

      • Francesco scrive:

        😀

        pensavo alla mega ZTL che il sadico sindaco laburista ha appena creato, però!

        muoversi inquinando diventa un lusso per benestanti in tutta l’area metropolitana.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Se i mezzi pubblici funzionano, perché no? Parliamo della seconda area metropolitana d’Europa, per cui le auto sono un problema.

          • Francesco scrive:

            Prima di essere così d’accordo, vorrei capire quanto possono funzionare i mezzi pubblici su un’area così vasta.

            Ti ricordo che per definizione i mezzi pubblici partono dal posto in cui non sei e arrivano nel posto che non ti interessa. Sul breve può essere un’approssimazione accettabile ma su tragitti più lunghi funziona?

            Io non lo so e vivo a Milano, che per l’Italia ha ottimi mezzi pubblici.

            • roberto scrive:

              io ho vissuto a parigi con soli mezzi pubblici (proprio non avevo la macchina) e funzionava perfettamente ed è certamente più grande di milano

              il dramma è la tendenza dei francesi a fare scioperi assurdi, ma basterebbe avere delle regome un po’ diverse, tipo non puoi fare sciopero fra le 7 e le 9 e le 17.00 e le 19.00

              • Francesco scrive:

                in effetti avevo dimenticato quello: i mezzi pubblici […] e nei giorni critici scioperano.

                mica per nulla io uso la bicicletta. l’arma perfetta dei crumiri.

              • roberto scrive:

                però davvero a Parigi a parte una settimana si sciopero non ho mai sentito il bisogno della macchina, e pure abitavo in estrema periferia (ok non estremissima, fai conto come abitare a pioltello)

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “e pure abitavo in estrema periferia”

                Anche noi siamo stati in vacanza una settimana a Parigi da un’amica che abitava “tipo Pioltello”. Certo abbiamo solo fatto i turisti in centro, ma con la metropolitana e il treno urbano non abbiamo avuto il minimo problema.

                Penso che a Milano vada piuttosto bene; a Roma immagino sia un disastro, e non va benissimo a Firenze. Per dire, hanno investito cifre stratoferiche per fare il tram; quindi per ridurre il traffico, i pullman da fuori arrivano a Villa Costanza, che è a circa 8 chilometri a piedi dal centro.

                Bene, il tram funziona solo fino a mezzanotte e riprende alle 6. Martedì prossimo mi viene a trovare qualcuno con un pullman che arriva da Bologna alle 2.30 di mattina 🙂

              • Francesco scrive:

                Ottimo! vorrebbe dire che il modello “poche automobili” può funzionare.

                Il che mi pare una buona notizia per l’inquinamento. E il traffico. Un pò problematica per l’economia ma toccherà adattarsi o farsi crescere branchie, mi sa.

              • roberto scrive:

                miguel

                “a Roma immagino sia un disastro,”

                confermo 🙁

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “tram funziona solo fino a mezzanotte e riprende alle 6”

                A Parigi il metro fino all’una (due il venerdì è sabato) e poi c’è un autobus la notte che però è molto meno capillare e efficiente….ma insomma basta aspettare le 5 e prendere il primo metro 😁

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “ZTL”

          Ho avuto la sventura di dover attraversare il centro di
          Londra da est a ovest in automobile, trent’anni fa.

          Ci ho messo esattamente due ore.

          Welcome ZTL! The larger, the better!

          (Se uno vuole proprio criticare i trasporti a Londra, può prendersela con quella Motorway che svolge le funzioni di circonvallazione. Quando ci andavo io in troppi punti era più striminzita di quella di Milano, che pure ha meno abitanti di Londra).

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            Colpa tua, che non hai fatto la circonvallazione! nessuno “attraversa il centro da est a ovest”, esclusi i genovesi che non hanno scelta.

            😉

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Guarda che l’anello è un po’ più grande di quello di Milano…

              • Francesco scrive:

                Immagino ma intorno al centro (anche di Londra) dovrebbe esserci meno traffico che attraverso detto centro.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ma il diametro è oltre tre volte più corto della circonferenza e questo su distanze lunghe (molto lunghe) pesa.
                Inoltre la metropolitana è più veloce di qualsiasi auto. E lì la metro è capillare, non come quella merda che avete nella peggiore città del mondo.

              • Francesco scrive:

                Brutta cosa la coscienza dei fatti, quando non sei di Milano.

                Porta i più deboli alla follia.

                PS ti ricordo che il viaggio lo fece Andrea, mica io!

  6. Francesco scrive:

    >>> In effetti, è frequente sentirli dire la stessa cosa sugli afghani che arrivano ora, come se non stessero fuggendo dalle loro case per paura della morte.

    fammi capire, questo tizio è lì col ditino imparatore a insegnare agli afgani scappati dall’Afganistan il vero motivo per cui sono scappati, che da soli non lo sanno?

  7. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “>>> In effetti, è frequente sentirli dire la stessa cosa sugli afghani che arrivano ora, come se non stessero fuggendo dalle loro case per paura della morte.

    fammi capire, questo tizio è lì col ditino imparatore a insegnare agli afgani scappati dall’Afganistan il vero motivo per cui sono scappati, che da soli non lo sanno?”

    A mio avviso, David Rovics sta dicendo una cosa sulla mentalità statunitense, non sui profughi.

    Traduco:

    “Gli statunitensi pensano di avere un paese talmente paradisiaco, che chiunque se ne innamora e impazzisce dal desiderio di viverci. Ridimensionino il loro nazionalismo, in realtà la gente va negli USA per via dei guai e della miseria che ci sono a casa loro.”

  8. Francesco scrive:

    >>> i cartelli sulle spiagge che vedeva da bambina che dicevano “vietato l’ingresso agli ebrei e ai cani”.

    scusa ma non dicevano “vietato l’ingresso ai cani, ai negri e agli italiani”?

    inizio a sospettare ci sia molto della leggenda su questo punto!

    Ciao

  9. Moi scrive:

    C’ è stata un ‘ altra “Frasona Triggherante” 🙂 , da parte del Cognato d’ Italia (come l’ han soprannominato gl’ Italici Giornalisti …) “Lollobrigido” 🙂 :

    “I Poveri sono abituati a mangiare meglio dei Ricchi”

    Ora, pessima scelta di parole _ d’altronde per la gente di Dx “Verba Flatus Vocis” mentre per la gente di Sx “Nomen Omen … è risaputo ! _ MA … un fondo di verità, per me c’è.

    NON è “i Poveri” MA la piccola (!) borghesia , il ceto medio … VS l’ Alta/Altissima Borghesia o l’ Aristocrazia Decaduta RadicalChic !

    Il Veganesimo, l’ Insettivorismo (anche occasionale da filmarcisi sui Social) sono vezzi che ci si aspetta dai Ferragnez o dalla Schlein , NON da “popolino” … che invece risponderà con i video in cui preferiscono la pasta ipercalorica della Nonna ch’è la “più meglio” al Mondo !

    • Moi scrive:

      Nel mio piccolo, ho sentito gente vantarsi dal vivo (!) di aver vomitato dopo esser stata al Sushi … vantandosi di esserci tornata per rivomitare, ma si sa : è tanto cool, trendy, in, e altre English words at dick ! 🙂

      Io preferisco il “China Old School” perché NON mangio robe crude, specie pesce , crostacei, molluschi ecc … nessun complesso d’inferiorità , anche perché di cultura e lingua Giapponese (per quanto Socraticamente 🙂 poco e davvero pochissimo) ne so senz’altro parecchio di più io rispetto a gente che si vanta di aver vomitato al sushi ma non conosce neppure mezzo kanji e non sa neppure leggere i kana !

    • PinoMamet scrive:

      ?
      Non so che dirti, non conosco nessuno che abbia vomitato per il sushi, nè tantomeno che ci sia tornato per rivomitare.

      Forse dovresti cambiare frequentazioni ;).

      Difficile dalle mie parti trovare un ristorante di sushi gestito da giapponesi, e Difficile anche trovare un cinese tradizionale che non offra cioè anche sushi…

      A me piace quello col salmone e quello col tonno, gamberetti off limits per ragioni religiose, e non urlo ai camerieri 😉

      • Francesco scrive:

        io preferisco di molto il cinese che non si trova quasi più, all’occasione mangio il sushi (obbligato dai figli), mai sentito di nessuno che abbia vomitato

        forse si erano strafogati come bestie a un All you can eat?

      • Moi scrive:

        Ah, ho letto i vecchi messaggi sulla ” tradizione nuova ” Ebraica del ristorante Cinese a Natale 😀 … una gag ch’è stata popolarissima _ oggi razzista “triggherante” … _ sui ristoranti Cinesi nella comicità USA almeno fino a inizio Anni ’90 :

        l’ assonanza caricaturale / equivoco tra “lice” e “rice” … pidocchi e riso.

        doppiaggi demenziali che cercavano di mantenere la battuta assimilando chicchi di riso e pidocchi per forma e colore, che ti chiedevi, da Italiano per la versione Italiana, “ma che problemi ha ‘sta gente ?!” … anziché ridere !

        … Ultimo riferimento noto a me, la “Tata Francesca” Ebrea misteriosamente prima diventata Ciociara poi inevitabilmente Ebrea Ciociara in Italia.

        • PinoMamet scrive:

          ..era una stagione di doppiaggi demenziali alla Mediaset:

          Roseanne, della serie omonima(diventata Pappa & Ciccia in italiano: non si parlava ancora di bodyshmaning 😉 ) era stata trasformata Annarosa, e dotata di un background partenopeo; credo anzi che, visto che l’escamotage quasi funzionava in quella serie, abbiano deciso di applicarlo anche a The Nanny, con risultati molto più discutibili.

          • Moi scrive:

            Ma ve’ … non era un ‘ ItaloAmeticana, quindi ?

            … Lo imparo ora (!) , grazie. 🙂

            • Moi scrive:

              Roseann /”Annarosa” , anzi “Annarò”, aveva anche una sorella minore / zia dei bambini , caratterizzata però un po’ come controparte caratteriale di lei ; mi pare che tutti la chiamassero “Jackie” tranne lei : con “Giacomina” o più spesso “Giacomì” …

            • PinoMamet scrive:

              Tra l’altro se ricordi nel doppiaggio italiano non era neppure italoamericana, ma proprio italiana di Vico Equense, e avrebbe conosciuto il marito quando era marinaio della Sesta Flotta…
              ignoro cosa dicessero nella versione in lingua inglese.

          • Moi scrive:

            Io invece ricordo un paio di volte in cui il Bill Cosby “Dottor Robinson” doppiato in Italiano … italianizza il contesto : nomina la SIP, la “meteora” Dottoressa Tirone (!), e almeno una volta in “rottura di quarta parete” … nomina Berlusconi rivolgendosi ai telespettatori !

            Invece in “Casa Keaton” in Italiano viene nominato Cesare Ragazzi , MA ho visto in V.O. che invece la citazione di Bettino Craxi (!) è autentica : anche perché era un contesto di Armi Nucleari e Basi Americane nel Mondo (cfr. Crisi di Sigonella).

            • PinoMamet scrive:

              ” MA ho visto in V.O. che invece la citazione di Bettino Craxi (!) è autentica”

              questa mi manca!! riesci a recuperarla?

      • Roberto scrive:

        Moi
        1 pensi davvero che i ricchi mangino insetti!?!

        2. Il sushi va di moda perché è oggettivamente buono! Mai sentito qualcuno che l’abbia provato e che non gli sua piaciuto (certo non ogni cosa, a me la seppiolina fa schifo ma a chi non piace tonno o salmone?)

        3. Non è nemmeno sta gran cosa da ricchi…almeno qui mangiare una pizza o un sushi poco cambia come prezzi

        • PinoMamet scrive:

          Anche qui direi che il sushi è ormai il piatto popolare veloce per eccellenza.

          Un po’ al di sopra del kebab, cioè, costa di più ma mangi di più e seduto come si deve.

    • Francesco scrive:

      trovo meno stupido da parte sua aver vantato che i poveri in Italia sanno ancora prepararsi da mangiare del cibo decente, mentre in altri paesi si rimpinzano di economiche porcate in stile fast food e diventano obesi col diabete.

      ammesso che sia vero, naturalmente..

      temo invece che i ricchi mangino meglio e basta, ovuque.

      • Fuzzy scrive:

        https://www.rinnovabili.it/agrifood/proteine-vegetali-alternative-alla-carne/
        Ah, bene, trovo un aggancio….
        Grande miglioramento per quanto riguarda il sapore della carne (carne?) vegetale.
        Ale’! È fatta, presto i giovani vorranno mangiare solo carne vegetale e insegneranno ai vecchi tripposi a cambiare abitudini.

      • quisquiliator scrive:

        Sono d’accordo con Pino che il sushi è il piatto popolare veloce per eccellenza, a me non piace ma alla mia compagna sì per cui avete già capito come va a finire.
        Non so come mangiano i ricchi, secondo me quelli che stanno più inguaiati dal punto di vista del mangiare sono quelli che ogni tanto vogliono sentirsi come loro pensano che i ricchi si sentano ,e vanno a spendere i soldi nei locali degli chefs di tendenza del momento.

  10. Moi scrive:

    @ PANISCUS

    Costui NON è un Umarell , SuperUmarell è riduttivo (per l’ attività, non tanto per l’ età) … è la Storia Che Cammina 😀 :

    https://bologna.repubblica.it/cronaca/2023/08/29/news/sergio_nottoli_volontario_festa_unita_bologna_94_anni-412610401/

    94enne Emiliano Volontario ininterrottamente dal 1946, dal Migliore alla Nasona Armocromica !

  11. KARL scrive:

    A proposito di senso di colpa bianco e “all lives matter ” , mi è venuta in mente la vecchia battuta del comico americano Louis C.K in questo video https://www.youtube.com/watch?v=GK1EMz8AMw8&t=272s al minuto 8 : “… White Trash è un’espressione molto divertente per me perchè è l’unica espressione razzista che al giorno d’oggi si può usare senza che qualcuno si offenda. Non frega un cazzo a nessuno. Nessuno difende i white trash. …”

    • PinoMamet scrive:

      Un tale mi ha chiesto l’amicizia su Facebook e sono andato a vedere la sua bacheca.

      Posta un’intervista, in inglese, a una senegalese cresciuta in Italia. Ovviamente sul razzismo degli italiani. Pare che all’estero non aspettino altro che sentirsi dire quanto siamo razzisti.

      beh, l’intervistata ricorda le sue terribili esperienze italiche:
      -lei e una compagna di classe lituana (!) erano prese come esempio positivo dall’insegnante: “visto? anche se sono straniere sono più brave di voi!”
      -a volte alcune persone le hanno chiesto da dove proveniva;
      -alcune persone le hanno detto che trovano che i neri abbiano stile e che le donne nere siano affascinanti.

      Spaventoso. Mi chiedo come sia riuscita a soppravvivere.

      • PinoMamet scrive:

        Ovviamente non ho dato l’amicizia al tale.
        Di Guerrieri Per la Giustizia Sociale ne ho già ampia collezione.

        • Francesco scrive:

          non ti vergogni a discriminare così?

          adesso per punizione vai a vedere la nazionale italiana di pallavolo femminile e NON ti accorgi di quante sono un pò scurette (e neppure di quella alta più di 2 metri e russa)

          😀

          PS fallo davvero, oltre che molto forti sono pure belle figliole!

      • paniscus scrive:

        Una mia alunna di qualche anno fa, nata in un paese africano e di pelle scura, ma adottata da bambina, cittadina italiana, e scolarizzata in Italia in contesto abbastanza borghese,

        considerava offensivo il fatto che qualche volta, in situazioni sociali varie, persone che non la conoscevano ma che dovevano comunicarci (commesse, cassiere, baristi, camerieri delle pizzerie, impiegati agli sportelli, e simili), davano per scontato che fosse straniera e (pensando di farle una cortesia) la apostrofavano direttamente in inglese.

        Lei la soffriva come una discriminazione, perché “nessuno si aspetta mai che anche un nero possa essere italiano”.

        E il belllo è che alla fine, dopo aver risolto l’equivoco ed essersi pure scusati, spesso veniva fuori che questi soggetti non l’avevano presa per immigrata dall’Africa nera, ma credevano che fosse una studentessa americana 🙂

  12. Moi scrive:

    @ ROBERTO

    Assaggiare e “reactionare / reactare” [sic] al sapore degli insetti (in farina di o bestiola intera) sponsor in favore di telecamera … è un Trend Planet Friewndly da Giovani Influencers Figli di Papà con tanti Followers mentre “io che mi muovo vedo gente faccio cose” 🙂 !

    • Roberto scrive:

      Ho capito, ma una cosa è fare la cazzata a favore di telecamera, cosa per la quale non devi essere né ricco né fighetto, una cosa è mangiare insetti che, scusami, ma bel paese dove si fanno infinite discussioni di come si prepara la Vera Carbonara, è inverosimile

      • Moi scrive:

        … quanto vorrei poter condividere questo smodato ottimismo, e NON penso di essere l’ unico su questi schermi !

        • Roberto scrive:

          Non è ottimismo è la constatazione di una realtà

          In tutto il mondo la gente si strafica di pizza hut, KFC, McDonald, Burger King, starbuck…in Italia sono realtà davvero marginali

          Da noi hanno avuto successo i cinesi (invero un po’ in declino mi pare) e i sushi ed in maniera minore i kebab, che propongono comunque un cibo dignitoso/buono.

          Tutti quelli che propongono merda fanno una fatica atroce perché in Italia tutti sono abituati a mangiare decentemente

          Non vedo perché debba essere diverso per gli insetti

  13. Moi scrive:

    Why Influencers and Content Creators Matter (Even to Bug Companies)

    https://bugible.com/2018/06/08/how-to-promote-food-brands-with-influencers/

  14. Moi scrive:

    Chiaramente, gli “Arretrati” culturalmente non-ricchi (ovvio che NON si parla di “miseria” …) ceto medio / mediobasso / microborghesia NON hanno la smània di distinguersi … mentre i Ricchi Snob vogliono proprio apparire con una Alterità Antropologica rispetto alla “persona Occidentale media”, arrivando a certi paradossi.

  15. Moi scrive:

    Vannacci dice niente sull’ Insettivorismo ?

  16. Moi scrive:

    … il libro sta vendendo moltissimo in Amazon, ma nelle librerie, alla Luce del Sole … lo vendono o c’è il Boicottaggio , lo Stigma ?

  17. Fuzzy scrive:

    https://www.veganzetta.org/la-cosiddetta-carne-sintetica-o-coltivata-una-narrazione-alternativa/
    Per voi vegani. Il miglior articolo sulla carne
    coltivata che si possa trovare in giro.
    Secondo me non ha futuro, cosi come non lo hanno gli insetti
    La cosiddetta carne vegetale può darsi che diventi il vero sostituto della carne animale. Questo forse avverrà quando i mediamente poveri non potranno più permettersi la bistecca low cost a spese del pianeta.
    Per ora il Governo assicura che se la possono permettere. Si, perché il pianeta sta benissimo. Già.

    • Francesco scrive:

      perchè sei negativo sul futuro degli insetti come fonte di proteine?

      • Fuzzy scrive:

        Penso come se dovessi mangiarli io. Manco morto. Poi non so dove leggevo che non sono neanche tanto equivalenti alla carne. Mi pare siano infestati di antinutrienti.

    • Fuzzy scrive:

      Philips Lymbery, autore del pesantissimo libro “Restano solo sessanta raccolti” che dovrebbe descrivere l’agricoltura rigenerativa, in realtà non fa altro che parlare della insostenibilità della carne e dei latticini. Alla fine del libro mi da una terribile mazzata personale, affermando che solo con la logica del mercato non si diminuirà il consumo di prodotti di origine animale. Ci vuole la decisione politica.
      ONU, governi e principali aziende.
      Altrimenti senza una riduzione di tre quarti di emissioni dovute all’allevamento non si potranno soddisfare gli obiettivi relativi al cambiamento climatico entro il 2050.
      Personalmente continuo a pensare che prima o poi i prezzi di carne e latticini diventeranno talmente esosi da non poter più consentirne l’acquisto alle classi popolari.
      Vedremo. Tanto parlo solo per me stesso. (E per i tanti vegani qui presenti). Così, per chiarirmi un po’ le idee.

  18. Miguel Martinez scrive:

    OT

    Come succede nel 70% circa del pianeta (da Stoccolma a Kinshasa), a Caivano ci sono bande di ragazzini maschi tosti che spacciano e stuprano e se ne fregano della Cultura con la “c” maiuscola.

    I media, che sono fatti da personcine perbene che fanno i soldi in altro modo, se ne sono accorti e gridano allo scandalo.

    Per cui la Meloni corre a Caivano (inseguire sempre i media! è il motto di tutti i politici), e trova la soluzione miracolosa all’esistenza di giovani maschi tosti:

    “Il ministro San Giuliano ha messo a disposizione 12 milioni in tre anni, una biblioteca e una sala lettura che possono essere collocate dentro il centro Delphinia in modo che diventi un centro poli culturale”

    Una biblioteca e una sala lettura da 12 milioni….

    • PinoMamet scrive:

      Serve a preparare il prossimo scandalo.
      “Che fine hanno fatto i 12 milioni promessi dal ministro?”

      è come Che fine ha fatto Carmen Sandiego.

      -“se li è mangiati il tal politico, scandalo!”

      -“non sono mai arrivati, scandalo!”

      -“sono stati spesi malissimo con sprechi inutili, scandalo!”

      -“salta fuori che la biblioteca c’era già e quei soldi li ha presi la cooperativa che la gestiva, scandalo!”

      -“sono state solo parole poi non si è fatto niente, scandalo!”

      • Francesco scrive:

        >>> Carmen Sandiego!!!

        grande Pino

        PS pensa che guaio, se facessero davvero la biblioteca e scoprissero che non serve a nulla! che glielo dice alla sinistra mondiale che la sua ricetta non funziona proprio?

  19. Miguel Martinez scrive:

    Su Repubblica leggo:

    “Intervista a Nancy Pelosi: “Meloni? Brava ma ha problemi su diritti Lgbtq e rispetto delle minoranze”

    Traduzione: la Pelosi dall’alto del suo Long American Finger dice alla Meloni che bisogna finalmente rispettare il diritto dei veneti alle scuole in lingua veneta.

    Era ora!

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      No, parla evidentemente dei cimbri di Fregona e delle loro casette di lamiera.

    • Francesco scrive:

      A me la Pelosi sta cui coglioni molto pesantemente, soprattutto in quanto compaesana e correligionaria!

      Preferisco la Ocasio Cortez, almeno lei è forestiera

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Ma guarda che la Ocasio Cortez è di sinistra.

        • Francesco scrive:

          Anche la Pelosi ma la AOC non mi lascia bave addosso.

          Anzi, a dirla tutta preferisco una sinistra con qualche traccia di “socialismo” a quella puramente liberal.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            La Pelosi non è di sinistra: è Democrat mainstream.

            • Francesco scrive:

              non direi: è liberal estremista, se guardo a cosa era il partito democratico fino a ieri

              però in economia, da vecchia scuola, è molto più mainstream

              PS ammetto che per me “ieri” arriva fino a Clinton.

            • Peucezio scrive:

              Mauricius,
              “La Pelosi non è di sinistra: è Democrat mainstream.”

              Chiariscimi per favore la differenza.

        • Moi scrive:

          Pelosi […] compaesana

          ————–

          Lo Ius Soli funziona che essendo nata a Baltimora … è Statunitense esattamente come una Terrona nata a Milano è Milanese : sapevilo 😉 !

          • Francesco scrive:

            Quella è solo la Legge ma il Sangue non mente!

            • Moi scrive:

              Sì, ma come dicono i Giuristi da Bar 🙂 … una Legge sullo Ius Sanguinis seria (!) NON doveva concedere ai Napoletani nati a Milano di essere Milanesi : si deve partire sempre dal Principio Base , a far le “robe” politiche ! 😀

  20. Moi scrive:

    … e il libro di Vannacci toccò vette di vendite a livello di Harry Potter !

    • Moi scrive:

      https://www.politicanews.it/quotidiani/la-verita-vannacci-e-il-nuovo-harry-potter-113909

      La Verità – “Vannacci è il nuovo Harry Potter”

      “Vannacci è il nuovo Harry Potter” è il titolo. “Il libro del Generale è un fenomeno mai visto” si legge nell’occhiello. “Secondo il potente editor Cottafavi, il volume autoprodotto dal militare ha polverizzato ogni record: «Sono stordito, 70.000 copie in una settimana in Italia le faceva la Rowling». E l’autore? Si schermisce: «Non voglio strumentalizzazioni, darò io le vere cifre»” è il catenaccio.

      • PinoMamet scrive:

        Sarebbe facile sminuire il tutto riconducendolo alla pubblicità: un sacco di personaggi hanno avuto pubblicità, senza ottenere gli stessi risultati.

        Altrettanto facile la demonizzazione: “voi” italiani siete tutti fascisti e razzisti omofobi, non mi meritate!

        Credo che a parte ovviamente la pubblicità, senza la quale avrebbe venduto tre copie, conti il prodotto pubblicizzato, che poi sono idee non fasciste né troppo razziste ecc ma semplicemente qualunquiste e da bar.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Moi

        ” «Sono stordito, 70.000 copie in una settimana in Italia le faceva la Rowling»”

        E all’epoca di Harry Potter, non c’erano le copie pirata gratuite. Credo che per ogni libro venduto il Generale debba rinunciare ai diritti d’autore su altri nove…

        • Francesco scrive:

          Cosa sono le copie pirata gratuite? la gente che compra questo libro credo siano vecchietti che leggono la carta, non smaliziati ragazzotti.

          O ci sono stamperie clandestina al servizio di Amazon?

          • PinoMamet scrive:

            A me è arrivato da due fonti diverse, e senza chiederlo!

            Poi mi trovo col mio committente fantasma 😉 quello per cui faccio il ghostwriter: è il fratello di un semifamoso, di sinistra, e anche lui di sinistra.
            Senza sapere niente, mi fa: “Letto il libro del generale? Ammettiamolo, ha ragione!”

            Davvero credo che se l’avesse pubblicato un editore “vero” sarebbe stato l’affare dell’anno.

          • Moi scrive:

            Più che altro, chi ci crede davvero, ci tiene ad aver proprio il supporto fisico cartaceo … tipo Bibbia o Corano che fanno da Altarino Domestico !

          • paniscus scrive:

            “O ci sono stamperie clandestina al servizio di Amazon?”—

            Che c’entra Amazon? Su Amazon compri il libro scegliendo se cartaceo o digitale, ma comunque lo paghi. Si parlava appunto di copie pirata esclusivamente digitali, ma del tutto craccate, gratis, e facilissime da rimediare!

            Poi è vero che, probabilmente, quelli che si procurano la copia digitale craccata sono mediamente avversari delle opinioni del generale, e lo leggono solo per criticarle, mentre i suoi “followers” si comprano il libro…

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Francesco

            “Cosa sono le copie pirata gratuite?”

            Eh, sottovaluti i vecchietti.

            Ci vogliono:

            1) Uno smarfo (io non ce l’ho, quindi non sono vecchietto) o un PC.

            2) un accesso su Whatsapp (io non ce l’ho, sono smaliziato) o un indirizzo mail o Telegram.

            3) un amico che ti manda il libro in banale formato .pdf.

            L’unico problema è che se sono in cinque a mandarti lo stesso libro, leggerai ovviamente una sola copia.

            A spanne, direi che circolano 100 milioni di copie pirata gratuite del libro: chi lo compra è solo uno che vuole fare una donazione al Generale, credo, o ci tiene proprio alla carta.

            • Francesco scrive:

              O ha una seria coscienza morale che gli impedisce di rubare anche al Generale!

              Ce ne sarà qualcuno, che crede al settimo comandamento.

              Almeno uno.

              Spero.

              .

              • quisquiliator scrive:

                @Francesco
                Il settimo comandamento, come gli altri nove, è stato uno dei primi prodotti ad obsolescenza programmata della storia ed è scaduto qualche millennio fa.
                Se proprio non ne puoi fare a meno,devi comprare un nuovo kit di comandamenti.

              • Fuzzy scrive:

                Quisquiliator
                Noi, io Fuzzy e Furby si apprezza la corrosiva ironia, ma mi sovviene di aver letto anni e anni fa non so dove, che in tutte le culture le norme morali si assomigliano. Al che mi viene da chiedermi se questa sia una specie di dotazione etica (kit) naturale o se ho semplicemente letto una cazzata.
                Tu Furby cosa ne pensi?
                -“Se tu togli pile, io sparo”.
                E quando sono scariche?
                -Tu cambi, ma attento, ho il laser.
                Quindi saresti disposto a uccidermi?
                -Tu non Furby, tu specie inferiore, animale pleistocenico. Bleah.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “Ce ne sarà qualcuno, che crede al settimo comandamento.”

                Basta uno che NON ci creda 🙂

              • Francesco scrive:

                mi accontento di uno che ci crede, in questa era di immoralità quasi universale!

                🙂

          • Fuzzy scrive:

            Non lo so come vengano fatte le copie pirata gratuite, nella fattispecie, però se io compro un libro su Amazon e dal kindle seleziono delle pagine o anche progressivamente tutto il testo facendo invia a Fuzzy, ecco che ottengo una copia che posso mettere su pdf. Cosa che legalmente posso fare, credo, solo ad uso privato e personale. Insomma, magari ci sono anche dei sistemi più pratici, ma sarebbe facilmente fattibile anche con metodi diciamo “domestici”.
            Ho dei libri sul kindle che non si trovano in forma cartacea che prima o poi potrei far stampare.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Fuzzy

              “Ho dei libri sul kindle che non si trovano in forma cartacea che prima o poi potrei far stampare.”

              Mi dicono che esiste qualcosa chiamato Tor, che è fatto per gente molto diversa da noi che siamo persone perbene.

              E i più cattivi mi dicono che da Tor, si può accedere a libgen punto rs

              E da lì, beh, praticamente al mondo intero.

              Ora, nessuno suggerisce di togliere al generale Vannacci i suoi sudati diritti d’autore, ma dicono che su libgen ci siano anche tanti, tanti libri vecchi, mai ristampati, utilissimi per la ricerca, che non sono di dominio pubblico soltanto perché l’autore è morto meno di ottant’anni fa.

              Però sono voci, io non ne so nulla.

              • Fuzzy scrive:

                Grazie del consiglio, ma io non faccio alcuna ricerca se non all’acqua di rose, per curiosità personale.
                Anni fa ho scaricato da amazon un libro con una lista esorbitante di libri di pubblico dominio a loro volta scaricabili cliccando sui vari link. Non ne ho trovato uno che mi andasse a genio.
                Che poi di tutti i libri che ho letto, in verità non pochi, alla fine me ne sono rimasti impressi
                non più di una decina.
                Domani mi arriva “I Quanti” di Damiano Anselmi. Spero bene. Mi ha detto Di Vita di non fidarmi, ma io seguo la pista, perché j quanti, così paradossali,
                mi intrigano. È cartaceo, copertina flessibile.

              • paniscus scrive:

                Io invece ho letto recentemente “La scienza dell’impossibile”, di Chiara Marletto, che pare sia stata lanciata come una potenziale stella delle nuove frontiere della fisica, destinata a rivoluzionare tutti i presupposti attualmente condivisi e a realizzare finalmente il prossimo epocale “cambio di paradigma”…

                …e chiederei un parere ad Andrea Di Vita (o a qualcun altro che ci capisce abbastanza di fisica e/o di pensiero scientifico in generale), se l’ha letto a sua volta.

                Se posso dire la mia senza veli, io ammetto davvero di non averci capito quasi niente (nonostante un po’ di preparazione specifica io ce l’abbia).

                In pratica, l’autrice sostiene una forte critica sia contro la visione “deterministica”, sia contro quella “probabilistica” e/o “empirica”, e contrappone a entrambe una nuova visione che lei chiama “controfattuale” e che secondo lei risoverebbe tutto.

                Il primo problema è che la parola “controfattuale” viene riportata in media circa due o tre volte per pagina, ma a me sembra che non ne sia mai stata data una definizione iniziale precisa.

                E fin qui va bene, forse c’è ma non l’ho capita io.

                Poi, che si inizia con una visione dichiaratamente materialistica che l’UAAR je fa un baffo, ripetendo in continuazione che l’universo è senza progetto, che tutta l’evoluzione (sia dell’universo, sia della biologia, sia delle singole strutture) è senza progetto, e roba varia, criticando esplicitamente sia le visioni religiose sia quelle (diciamo) idealistiche-hegeliane, anche se lei non usa questi termini…

                …però poi non fa altro che prendersela a sangue contro il “determinismo” e contro il “riduzionismo”, che a suo parere sono i mali peggiori della scienza (finendo quindi con il concordare involontariamente sia con i religiosi di tipo cristiano, sia con gli irrazionalisti esoterici o new age).

                BOH!

              • paniscus scrive:

                aggiungo: a me viene il dubbio che si tratti di una costruzione azzardata paragonabile a quella della “teoria delle stringhe”, che è stata pompatissima per un decennio e che poi è stata largamente delegittimata non solo come teoria sbagliata (che sarebbe comunque un tentativo rispettabile), ma nemmeno legittima dal punto di vista di che cosa deve essere una teoria scientifica…

              • fuzzy scrive:

                Chiara Marletto
                L’ho letto l’anno scorso. Avevo pure preso appunti. Ma arrivato quasi alla fine mi è venuta una specie di insofferenza e non sono riuscito a completare la lettura.
                Prima o poi riprenderò alla mano tutto il materiale e cercherò di arrivarci in fondo.
                In effetti il concetto di “Controfattuale” non viene ben definito.

                Questo di Anselmi ho già iniziato a leggerlo. Lo trovo particolarmente chiaro e completo. Si muove sulla scia del Modello Standard. Quindi
                il discorso procede in maniera estremamente vincolata escludendo
                certi esiti diciamo fantasiosi di altre teorie del “Tutto”.
                Anch’io sentirei Di Vita riguardo alla Marletto.

              • Fuzzy scrive:

                Ecco, ho ritrovato gli appunti
                Nel libro spiega la controfattualita’ in questo modo.
                Parole testuali
                “La fisica considera reali soltanto le cose che si trovano in una condizione iniziale in un punto, poi seguono una traiettoria e arrivano a un altro punto.
                Però, ad esempio, un pacco di carta bianca può trovarsi nelle condizioni iniziali e seguire le leggi della fisica, ma la sua più importante proprietà è quella di
                poter essere scritto.
                E questo la fisica non lo coglie.
                La sua proprietà (cosa si può fare con un foglio di carta bianca) è una proprietà “controfattuale”.
                Una spiegazione che utilizza la controfattualita’ è molto più esaustiva e più specifica.
                Questa spiegazione può essere usata per fare previsioni. Es in una partita di scacchi non è tanto la materia della scacchiera ad essere determinante, ma le regole degli scacchi.
                Questa spiegazione non evolve nel tempo: dice soltanto che certe trasformazioni sono possibili, e altre no.
                Essa richiede solamente di osservare non soltanto cose che accadono, ma anche cose che non possono accadere.

                Ricordo di aver sentito per la prima volta Chiara Marletto a radio 3 scienza e l’intervistatore ammetteva un po’ imbarazzato che non capiva bene di cosa stesse parlando.

              • PinoMamet scrive:

                Non vorrei fare il saccente ma a me sembra fuffa.

                Poi sarò io che non ci capisco niente, di sicuro.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Paniscus & Fuzzy

                “Marletto”

                Premetto che non ho letto il libro della Marletto, ma ho cominciato a guardare un suo articolo di rassegna dell’approccio ‘costruttale’ cui sta lavorando, articolo scaricato al sito

                https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4309123/

                (L’aggettivo ‘costruttale’ è un poco fuorviante, dato che richiama alla mente il ‘principio costruttale’ di Adrian Béjan che qui però non c’entra nulla).

                A quanto mi è dato di capire, il lavoro della Marletto ricade in quella disciplina accademica spesso chiamata ‘fondamenti della meccanica quantistica’.

                Lo scopo ultimo di questo lavoro mi sembra essere quello di rendere possibile una riformulazione completa della meccanica quantistica in modo da eliminare tutte le ambiguità relative ai termini “informazione”, “indistinguibilità” e “probabilità”.

                Mi pare che sia un approccio molto astratto e assiomatico che cerca di risolvere tali ambiguità facendo unica ente riferimento alla nozione di “trasformazione permessa (o proibita) dalle leggi della fisica”.

                In tal caso, rincorre un po’ il sogno di Heisenberg: ricondurre l’intera fisica a un insieme di operazioni chiaramente definite.

                Non sono in grado di stabilire se è uno sforzo che avrà successo

                Più che fisica – intesa come attività di produzione di predizioni falsificabili – sembra semiotica, stile Eco.

                Quanto alle teorie delle stringhe, anche se non ho mai lavorato sulla gravità ci andrei piano a condividere l’attacco frontale della Sabine Hossefelder che sostiene che non sono neanche scienza perché non sono in grado di formulare previsioni.

                Dopo tutto, quando si tratta di fornire prove sperimentali tutte le teorie disponibili della gravità quantistica – e non solo le teorie delle stringhe – si scontrano con la difficoltà fondamentale costituita dall’estrema debolezza della forza di gravità. Ci vuole un intero pianeta per tirare giù una mela dal ramo di un albero. Ci vuole un rivelatore grande quanto Giove per arrivare a distinguere un gravitone dall’altro. Difficile farsi approvare il finanziamento.

                All’infuori dei buchi neri e del Big Bang, gli effetti quantistici della gravità sono incredibilmente deboli. Osservare i primi – che già è roba da Nobel – è persino meno difficile che riconoscere i secondi. Se per vedere il bosone di Higgs, previsto alla fine degli anni Sessanta, ci sono voluti cinquant’anni…

                N.B. queste parole le ho scritte per scaramanzia. Dopodomani leggeremo sul giornale di qualche geniale sperimentatore malese o paraguayano che avrà rivelato il gravitone. Tutto si può prevedere, tranne il futuro 😉😉😄

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Fuzzy scrive:

                Mamet
                Adesso glielo dico io alla Marletto, così viene lì e ti bastona. Tra l’altro è giovane ed è anche una gran bella ragazza.
                Tu cosa dici, Furby?
                -merita bastonata.
                Furby la conosce personalmente

              • PinoMamet scrive:

                Sarà un po’ difficile…

              • paniscus scrive:

                ok, grazie per i contributi,

                comunque non riesco a capire perché un testo del genere sia stato messo in commercio come libro divulgativo destinato a un pubblico generale,

                quando invece (a quanto pare) c’è gente laureata in fisica che non ci capisce quasi niente e che non riesce a ritrovarci un filo comunicativo coerente.

                E specifico che ho letto prima una parte nell’originale inglese, poi, pensando ingenuamente di averci capito poco solo per questioni linguistiche, ho letto la versione italiana (che l’autrice non si è nemmeno fatta da sola pur essendo chiaramente di madrelingua italiana), ma la reazione è stata identica.

                Quello NON E’ un libro divulgativo per un pubblico generale, eppure è stato presentato così!

              • paniscus scrive:

                “…di Heisenberg: ricondurre l’intera fisica a un insieme di operazioni chiaramente definite.”
                ————–

                Il che mi pare che riproponga proprio quella logica delle “leggi dei moti” e delle “condizioni iniziali” che lei critica!

                Vado a finire di revisionare e controllare il compito di fisica per l’esame di recupero dei somar…. oooops, degli “studenti con sospensione del giudizio ” delle mie classi, che è meglio!

  21. Moi scrive:

    Joe Bastianich alla Festa dell’ Unità di Ravenna … ma NON sa chi sia la Shelly 🙂 !

    https://www.tpi.it/politica/joe-bastianich-festa-unita-schlein-non-so-chi-sia-202309011037900/

  22. Moi scrive:

    Cmq a Bologna le polemiche dell’ opposizione sulla Great Sbucaltation 🙂 che ci attende fra Passante e Nuovo Tranvài 😉 … sono timidissime: opposizioni molto più indaffarate contro Fattoni, Zecche, Z’énghen 🙂 e “Genderume” 🙂 Schwaista vario & assortito 🙂 !

  23. Miguel Martinez scrive:

    Notevole, visto che a parlare non è un “pentito” che ottiene uno sconto di pena perché la spara grossa, o un giornalista complottista:

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/09/02/amato-la-strage-di-ustica-fu-causata-da-un-missile-francese-doveva-uccidere-gheddafi-ma-craxi-lo-avverti-nato-e-macron-parlino/7279307/

    Amato: “La strage di Ustica fu causata da un missile francese. Doveva uccidere Gheddafi, ma Craxi lo avvertì. La Nato e Macron parlino”

    • Miguel Martinez scrive:

      “Amato: “La strage di Ustica fu causata da un missile francese. Doveva uccidere Gheddafi, ma Craxi lo avvertì. La Nato e Macron parlino””

      Sono andato con vpn, su un browser che non uso di solito, dall’Olanda, per vedere se su Google all’estero fosse apparso qualcosa (in Italia vedrei quasi solo cose italiane). Non c’è ancora assolutamente nulla, a parte qualche articolo in inglese sui siti italiani.

  24. quisquiliator scrive:

    Amato è stato uno dei tanti reucci della “ragion di stato” e delle bugie di stato, con ruoli per niente secondari.
    Interessante che se ne venga fuori con un segreto di Pulcinella come questo, la vicinanza di tempo al trapasso all’aldilà spesso provoca nella gente la scoperta di avere una coscienza e addirittura una coscienza morale,ma forse è solo demenza senile per cui poi si arriva a bestemmiare in chiesa , con la chiesa piena di fedeli, come con la frase che la Nato è disumana , e io che pensavo che la Nato fosse una congrega di boyscout.

    • paniscus scrive:

      Per quale motivo l’elemento specifico della responsabilità francese avrebbe dovuto essere un “segreto di Pulcinella”? Che ci fosse di mezzo la NATO, era ovvio, ma perché mai sarebbe dovuto essere ovvio anche il riferimento specifico alla Francia? La maggior parte dell’opinione pubblica dava per scontato che si fosse trattato di un tragico errore (e indegnamente insabbiato) di qualche aereo militare italiano o americano, ma la Francia da dove esce?

      • quisquiliator scrive:

        @Paniscus
        La specifica responsabilità francese l’avevo letta da qualche parte già molti anni fa, anche il resto della ricostruzione era molto simile a ciò che dice ora Amato.

      • PinoMamet scrive:

        Anch’io questa storia del coinvolgimento francese la sapevo già da anni…

      • Roberto scrive:

        Che l’aereo abbattitore fosse francese l’ho letto anni e anni fa

        Non so perché oggi amato tiri fuori quella cosa né a che titolo

  25. Moi scrive:

    Vannacci: “La Lega vuole candidarmi? Grazie ma ora resto soldato”

    Il generale nell’occhio del ciclone per le posizioni illustrate nel suo libro spiega di “non voler chiudere alcuna porta per il mio futuro perché non sarebbe saggio farlo”

    https://www.agi.it/politica/news/2023-08-29/vannacci-lega-candidatura-22808281/

  26. Moi scrive:

    @ PINO / TUTTI/E/*

    … e Favino sfrutta a sua volta Vannacci per il suo prossimo film :

    https://www.repubblica.it/commenti/2023/08/31/news/film_comandante_significato_mostra_venezia-412780576/

    Ad aprire la Mostra di Venezia il film con Favino sul capitano del sommergibile italiano che nel 1940 affonda una nave belga e ne salva i soldati. E’ lui l’anti Vannacci, ma piacerà anche agli elettori di Fratelli d’Italia

    • Moi scrive:

      Scusate , ma … ma non c’ è notoriamente una Legge Militare & Civile Navale Universale che NON si può lasciare annegare nessuno ? … In teoria , anche in guerra (!) si deve salvare il nemico, processarlo sommariamente a bordo e fucilarlo.

      NON mi pare che Vannacci abbia detto che i Migranti/Profughi/Asilanti/Forza Lavoro Low Cost (chiamateli come vi pare) bisogna lasciarli annegare.

      • Moi scrive:

        In realtà Favino doveva “defascistizzare” il suo personaggio : siamo a livelli Woke SJW USA, in cui i personaggi diventano tutt’uno con chi li interpreta !

        https://movieplayer.it/news/comandante-pierfrancesco-favino-film-fascista_131588/

        Comandante, Pierfrancesco Favino: “Il mio film fascista? Se avessi questa paura non farei mai niente”
        Pierfrancesco Favino invita a ignorare le polemiche sul film d’apertura della Mostra di Venezia, Comandante, che racconta la storia del comandante sommergibilista Salvatore Todaro.

      • PinoMamet scrive:

        “si deve salvare il nemico, processarlo sommariamente a bordo e fucilarlo.”

        salvare il nemico credo di sì, con i mille distinguo che sapranno trovare i giuristi; fucilarlo non l’ho mai sentito!

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Ma processare il nemico per cosa? Non c’era ancora stata Norimberga e quella mania di processare chi ti faceva la guerra dopo la vittoria…

      • Roberto scrive:

        Il nemico non devi certo processarlo né tantomeno fucilarlo!

        Non credo però che ci sia l’obbligo di salvare il nemico in mare, sennò che lo affondi a fare? Però potrei sbagliarmi

        • PinoMamet scrive:

          In effetti so di marinai caduti in mare abbandonati dalla loro stessa nave, se le circostanze belliche lo richiedevano;

          Credo che salvare i naufragi sia un obbligo in tempo di pace e una specie di uso e legge non scritta comunque in mare, ma non una legge in tempo di guerra.
          Boh.

        • Francesco scrive:

          tu gli affondi la nave o il sottomarino, poi salvi i marinai e li prendi prigionieri

          credo che la teoria funzioni così

    • PinoMamet scrive:

      Minchia (scusate) alla fine lo hanno fatto, questo film su Todaro.

      È da quando ero a Roma io che ne parlavano… avrà cxambiato dieci possibili produttori da allora, comunque credo di aver letto una prima bozza di sceneggiatura, e sicuramente ho visto i modell..oni del sommergibile, in varie scale, le raccolte di uniformi della Marina ecc.

      A meno che qualcuno non abbia semplicemente fregato l’idea al tizio per cui lavoravo allora.
      Gli fregavano di tutto (compresi due pugnali tedeschi che mi dissero originali ma a me sembravano quelli venduti a San Marino…)

      • PinoMamet scrive:

        All’epoca l’idea era di riadattare un finto sommergibile che era rimasto a Roma per una produzione americana, ma da allora sarà marcito e avranno trovato un sistema più costoso 😉

      • PinoMamet scrive:

        Ora che mi ci fate pensare, a proposito di uniformi: sono sicuro di aver letto una prima versione di sceneggiatura!

        Nella quale Todaro compariva al lavoro sul ponte in maglione e pantaloncini corti, del tutto non regolamentari (e credo fosse tratto dalle sue vere abitudini)

        E un ufficiale superiore non lo riconosceva e lo redarguiva come fosse un semplice marinaio (e questo è tratto da una mezza dozzina di film di guerra 😉 )

        Se qualcuno si sacrifica e va a vedere il film mi saprà dire se la scena c’è ancora (a naso non credo).

        Un’altra abitudine di Todaro che imparai dalla sceneggiatura era che credeva a robe paranormali e si affidava talvolta al pendolino per prendere decisioni.
        Idem come sopra.

        • Moi scrive:

          … Ma come ?! … Sai tutti ‘sti scoop e poi NON vai a vederlo ?!

          • Moi scrive:

            Cmq spero che NON usino della CGI fatta male … meglio i modelloni.

            Tipo in Operation Chromite (film Sud Coreano con Liam Neeson come Arthur MacDouglas , sullo Sbarco di Incheon) in cui a un certo punto il crudo realismo sulla guerra e i suoi episodi cozza con navi “videogiocose”, da playstation 🙂 , in 3D .

          • PinoMamet scrive:

            Ma che vado a vederlo a ffà?

            C’è stato un periodo in cui credevo o speravo che anche in Italia si potesse fare un bel film di guerra.

            Ma adesso penso che in Italia non è che non si sappia, è che non si può fare un bel film di guerra.

            Perchè o si copiano gli americani- che a loro volta hanno, semplicemente, continuato a fare i film che in Italia si facevano negli anni Trenta: e allora il risultato sarà una scopiazzatura degli americani, o una roba anni Trenta…

            oppure si fanno quelle mezze robe, un po’ guerra e un po’ d’amore, un po’ guerra ma più pacifismo d’accatto, un po’ guerra un po’ comico…

            e allora salta fuori una monnezza.

            L’unico film di guerra bello italiano che ricordi è Mediterraneo, che è un film di non-guerra, con i particolari tutti sbagliati
            (il mulo è “interpretato” da un asino, la pacifica isoletta è girata dove c’è stata una grossa battaglia, i soldati italiani pacifici e incapaci nella realtà vinsero proprio quella grossa battaglia contro le agguerrite forze speciali inglesi…)

            tutto sbagliato, e sì, con il solito pacifismo d’accatto e la commedia e l’amore: ma almeno fatti bene.

            • PinoMamet scrive:

              Ti faccio un esempio, hai presente Greyhound? Quello con Tom Hanks che guida un cacciatorpediniere.

              Cosa succede? Niente, comanda ‘sto cazzo di cacciatrpediniere nella seconda guerra e spara ai nemici.

              Sono successe cose simili agli italiani? ma decine! forse centinaia.
              Ce lo vedi un film italiano così?
              Sì, sarebbe carino per gli appassionati di militaria, ma cosa aggiungerebbe al mondo della cinematografia, della narrazione, persino della Storia, se non: beh, anche noi avevamo un sacco di navi e sapevano sparare sui nemici?
              Grazie al cazzo.

              (A dire il vero, è già abbastanza inutile quello con Tom Hanks…)

            • PinoMamet scrive:

              In realtà forse si potrebbe fare un bellissimo film: sulle guerre Puniche…

              o su tutto il periodo che va dalla Preistoria al Risorgimento.
              Anzi, un bel film critico sul Risorgimento, un Vietnam (anti)risorgimentale, si può fare ed è stato fatto.

              Sulla Prima guerra c’è Uomini Contro e La grande guerra, belli.

              Sulla Seconda, ci hanno provato, anche a bocce ancora quasi in movimento… ci hanno provato e ancora ci provano.
              E io ho l’impressione che ogni volta si peggiori.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Guerre Puniche

                Ma sei pazzo? Guarda che non si sa ancora se affrontare “lo spinosissimo problema delle Guerre Puniche”! (cit.).

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ pino mamet

              “americani”

              Non sono d’accordo.

              Si potrebbe benissimo fare un film sulla battaglia del pastificio a Mogadiscio, su Pellicano 2, sul raid di Alessandria, sulla battaglia dell’altopiano, sull’Amba Alagi, sulle imprese di Guillet o su Kindu.

              (O magari su Calipari o su Ustica, ma lasciamo perdere se no i johnwayniti s’incazzano).

              Solo che se nella storia vinciamo mettiamo in imbarazzo i nostri amici ‘liberatori’, mentre se perdiamo finiamo come col mandolino del capitano Corelli.

              Dopo ‘La grande guerra’ il miglior film di guerra Italiano che ho visto è ‘Finché c’è guerra c’è speranza’.

              Sempre meglio che parlare di Nocra, di Arbe o di Zeret.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                Sì, si potrebbe.

                In teoria si potrebbe fare tutto; ma ce lo vedi un film italiano che lo fa?
                E non finisce come un Rambo all’amatriciana, o come un Violino di Corelli, come giustamente dici tu?

              • Moi scrive:

                cmq è “Tòdaro” , NON “Todàro” …

              • Moi scrive:

                Potrebbe venirne un buon film SE drammatizza bene il conflitto tra emozioni personali e senso del dovere … quello che in Giappone (visto anche in tanti vecchi anime) chiamano Giri-Nijo

                https://www.japan-talk.com/jt/new/giri-vs-ninjo

              • Moi scrive:

                Giri-Ninjo

              • PinoMamet scrive:

                Ma li fanno già i giapponesi i film così…

                boh, sempre pronto a ricredermi.

                Comunque la mia paura non è che il film su Todaro sia un film fascista;
                ma che sia un film brutto.

                PS
                Appena detto che noi italiani ce ne sbattiamo se un americano fa l’antico romano, che Favino se ne esce con questa cosa degli attori stranieri che fanno gli italiani… come fosse una novità!

                minchia dal Gattopardo ad Amici Miei la lista è infinita!
                E va bene così…

                la mia idea è:
                sono attori: il loro lavoro è interpretare ciò che NON sono.
                E lasciamoli lavorare!

              • Moi scrive:

                sono attori: il loro lavoro è interpretare ciò che NON sono.
                E lasciamoli lavorare !

                ——————

                Purtroppo negli USA è sempre meno così … e ovviamente 🙁 ne risentiamo anche in Europa, e in Italia.

                E dire che solo nel 2005 , quando uscì “Memorie di una Geisha” , sembrava “cosa buona” che gli Asiatici (rectius Estremo Orientali) potessero interpretarsi fra di loro … proprio come gli Europei.

                Inoltre, quanti Non-Francesi ha interpretato Philippe Noiret ? Quanti Non-Messicani Anthony Quinn ?

                … T’ he vojja !

              • Moi scrive:

                @ PINO

                Anche perché, visto che si parlava di Enzo Ferrari … a ‘sto punto, solo attori Emiliani ! 😉

  27. Miguel Martinez scrive:

    Ustica… è sempre divertente giocare a immaginarsi nelle teste dei politici.

    Pensiamo alla Meloni in questo momento, che è sempre sotto il ricatto di essere la Negretta d’Europa 🙂 La sua sopravvivenza dipende esclusivamente da quanto quelli che contano la tollerano nonostante il colore della sua… camicia. Per cui è ricattabile praticamente all’infinito.

    In particolare, la possono fare a fette con cose tipo PNRR o impedendo la redistribuzione dei migranti.

    E adesso qui c’è una voce autorevole che accusa la NATO e in particolare la Francia di strage.

    • quisquiliator scrive:

      “E adesso qui c’è una voce autorevole che accusa la NATO e in particolare la Francia di strage.”
      Sarebbe intrigante se non partissi dal presupposto che fuori dall’Italia a nessuno interessa veramente cosa dicono gli attori politici del protettorato Italia.
      Sto provando ad immaginarmi qualche scenario trasversale per cui ciò che dice Amato avrà un qualche peso in qualche direzione ma non mi viene in mente niente.
      La Francia coi suoi presidenti più recenti , per quel che mi ricordo, ha offerto scuse piene di se e di ma solo all’Algeria, perchè di volta in volta insieme con le scuse da quelle parti dovevano arrivare contratti per le multinazionali francesi .
      Nella pantomima, il potere algerino accettò le scuse tra l’altro in silenzioso ringraziamento della consulenza e supporto dati dalla Francia nella repressione della guerriglia islamica.
      Qualche anno fa quando Finmeccanica acquisì, da notare non dai francesi ma dalla multinazionale sudcoreana che allora li controllava, i cantieri navali di Saint Nazaire, Macron bloccò la cosa.
      Mattarella da bravo maggiordomo si scusò dello sgarbo “sovranista” di Macron ( ma il sovranismo come ogni codice per il disciplinamento degli altri vale a piacimento di chi lo può azionare ) sponsorizzando mesi dopo un trattato d’amicizia italo francese.
      Poi magari alla fine qualcuno si scuserà, fai le scuse tanto lo sanno tutti che il circo continua come prima.

      • PinoMamet scrive:

        Ti do ragione su tutto tranne sull’ultimo punto: la Francia non si scuserà mai.

        • quisquiliator scrive:

          “Ti do ragione su tutto tranne sull’ultimo punto: la Francia non si scuserà mai.”
          Mi sa di sì.
          A ripensarci, l’ultima riflessione che mi viene è di tipo psicologico, ed è aggiacciante 🙂 , cioè anch’io funziono come Amato, sono molto più simile a lui di quanto vorrei mai ammettere.
          Amato sembra dire ” a me Craxi e i generali non m’hanno fatto fesso “, e anch’io tendo a tirarmela con me stesso che a me non mi fanno fesso.
          Poi Amato dice che devono fare delle scuse , come se valesse qualcosa, e anch’io ogni tanto mi fisso su ste stronzate tipo riconoscere i torti come se cambiasse qualcosa su quello che è già successo 🙂

      • PinoMamet scrive:

        Comunque per contrappasso gli USA hanno bloccato l’acquisto dei sommergibili francesi da parte dell’Australia.

    • Francesco scrive:

      Domandina idiota: ma al tempo di Ustica la Francia era nella NATO o ancora in preda deliri gaullisti ne stava fuori?

      • Roberto scrive:

        Era fuori

        Ricordo però che la Francia non è mai uscita dalla NATO, è uscita dal comando militare integrato ma è sempre rimasta nella NATO => no militari, si politica

        Il che a mio modesto avviso rende l’obiezione “la Francia era fuori” non troppo pertinente

  28. Moi scrive:

    @ PANISCUS

    Diciamolo : la divulgazione, soprattutto scientifica, NON è semplice … poi ci può essere il livello eccelso Piero Angela come il livello infimo, dannoso, Luciana Littizzetto la cui “Scienza Balenga” [sic] diventa la Scienza Tout-Court per le masse ignoranti e superficiali !

  29. Moi scrive:

    City Shaming … altra nuova Frontiera :

    Vladimir Luxuria contro Selvaggia Lucarelli: “Non è il caso di fare city shaming”
    Lo scontro dopo le parole della giornalista su Foggia

    https://www.lawebstar.it/vladimir-luxuria-contro-selvaggia-lucarelli-non-e-il-caso-di-fare-city-shaming/

    “Leticia (Colombia, ndr) come prima impressione ci sembra più brutta di Foggia, ma meglio di Uyuni in Bolivia, che per me resta il parametro assoluto della bruttezza nella galassia”.

  30. Moi scrive:

    OT (linguistico)

    https://www.youtube.com/watch?v=DLAfdyZEnYE

    Perché è meglio se … torniamo a dire “cicles” anziché “ciùingam” 🙂

    ——————-

    Origen de la palabra ”chicle”

    Esta palabra, proviene de la lengua nahúa y deriva de chictli, que se traduce como “cosa pegajosa”. Los nahúas eran pueblos nativos de América.

  31. Moi scrive:

    @ PANISCUS

    Ho una buona notizia : su Tiktok e Youtube c’è una certa Virginia Benzi, giovane laureanda che fa divulgazione sulla Quantistica ed ha anche messo in guardia il suo pubblico dai Fuffa Guru 🙂 che ne parlano a sproposito : ricordando che anzitutto il termine ufficiale è “Meccanica”, e quindi diffidare già quando la chiamano “Fisica” … Quantistica. E poi che c’è dietro anche un complesso sistema di esperimenti, strumentazioni, calcoli , esercizi, matematica … NON è che sui fanno chiacchiere da Fricchettoni sull’ Amore Universale perché siamo fatti della stessa Energia e il Big Bang è Ammò o Amiöe 🙂 !

  32. Fuzzy scrive:

    https://time.com/6281242/pfas-forever-chemicals-home-beauty-body-products/

    I veleni che abbiamo intorno, a partire dallo
    schermo dello smartphone.
    Passano anche attraverso la pelle.
    Era molto meglio quando si viveva in una caverna vestiti solo di pelli di mammuth.
    Ebbene sì, c’è stato un regresso.

    • fuzzy scrive:

      https://www.rinnovabili.it/agrifood/carne-coltivata-canada-prima-macelleria/
      Restano alcune perplessità sull’enorme business della carne coltivata
      Le opinioni sulla salubrità e sulla sostenibilità della carne coltivata sono estremamente divergenti. Anche se è un affare molto redditizio, la carne coltivata riserva ancora qualche incognita che lascia perplessi i consumatori. Non a caso Impossible Foods ha riformulato la composizione dei suoi prodotti dopo che le analisi hanno dimostrato che si tratta di prodotti ultra trasformati dove abbondano sale, glutammato, coloranti e grassi.
      https://www.rinnovabili.it/agrifood/proteine-vegetali-non-sono-carne-francia/

      Per la Francia le proteine vegetali non sono la carne. (La scoperta dell’acqua calda)
      «Permettere a dei mix vegetali di utilizzare la denominazione di carne significa infatti favorire prodotti ultra-trasformati con ingredienti frutto di procedimenti produttivi molto spinti dei quali, oltretutto, non si conosce nemmeno la provenienza della materia prima visto che l’Unione Europea importa ogni anno milioni di tonnellate di materia prima vegetale da tutto il mondo»

      I fagioli almeno si potranno mangiare senza scandalizzare qualche (finto) salutista?
      I Ceci. La Soia? Oddio, sulla soia se ne sentono di tutti i colori. A parte quella coltivata
      disboscando la foresta amazzonica, che è OGM e viene data come mangime ai polli e ai maiali. Ah! Dimenticavo la regina dei legumi: sua maestà la Lenticchia.
      Che poi, la menano con queste proteine, ma le troppe proteine fanno male.

  33. Mauricius Tarvisii scrive:

    Finalmente, morto Silvio e finita la necessità di giustificare il puttaniere, la destra torna al caro vecchio moralismo che le era proprio fino alla vigilia dello scandalo delle olgettine.

    https://www.open.online/2023/09/03/stop-video-porno-minorenni-governo-meloni/

    I pornazzi è meglio guardarli con lo Spid, oppure ci si registrerà ad una piattaforma gestita da qualche multinazionale?

  34. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    I Granchi Blu … altro episodio di Lessepsianesimo , u cum ch’ al ‘s ciama :

    https://www.geopop.it/il-granchio-blu-e-stato-portato-in-italia-dalle-acque-di-zavorra-cosa-sono/

    l granchio blu è stato portato in Italia dalle acque di zavorra – cosa sono?
    Le navi imbarcano l’acqua di zavorra (acqua marina) prelevandola dai porti di partenza. Salendo a bordo possono imbarcare vari organismi, tra i quali anche in granchi blu.

    • Moi scrive:

      MA la VERA domanda è : come mai il Mar Mediterraneo è popolato da specie “pappemolle” 😉 che NON riescono a contrastare la concorrenza delle specie Migranti 🙂 ?!

      • PinoMamet scrive:

        Mah, il fenomeno delle specie alloctone invasive non è solo del Mediterraneo, ma di tanti altri ecosistemi (è il termine giusto?)

        I motivi non li so, giro la domanda a Paniscus!

        • Moi scrive:

          Forse perché i climi miti “rammoliscono” le forme di vita mentre i climi ostili le rafforzano ? … In fondo con i Popoli Umani pensiamo istintivamente questo !

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ci possono essere varie ragioni: assenza di predatori naturali, isolamento dall’areale originario e quindi dalle epidemie che si diffonderebbero all’aumentare della popolazione…

            In generale, però, quello del rammollimento è il contrario di quello che succede. Ogni adattamento a condizioni difficili ha un costo che di solito è tanto più elevato tanto quanto maggiore è l’adattamento: sei velenoso? Sprechi energia a produrre veleno. Sei grosso? Sprechi energia per diventarlo e mantenere quel corpo più grande. Hai scorte di grasso che permettono di produrre acqua metabolica? L’accumulo di grasso è energivoro all’inverosimile. Riduci le foglie ad aghi per resistere meglio al clima estremo? Paghi come mancato “guadagno” in termini di fotosintesi. Hai un grosso cervello? E allora non avrai molto altro (vedi la nostra specie).

      • Roberto scrive:

        Moi conosci la storia delle manguste alle Hawai’i?

        Sono state introdotte verso la fine dell’800 per combattere i ratti nelle piantagioni di canna da zucchero

        Solo che le manguste sono attive di giorno e i ratti di notte e quindi non si sono incontrati molto spesso. Poi alle manguste piacciono molto le uova e hanno fatto strage delle uova di nēnē, una specie di oca che è l’uccello simbolo delle Hawai

        Quindi il risultato di aver importato 70 manguste nel 1880 o giù di lì è che i ratti sono sempre lì, le manguste dappertutto (viste con i miei occhi) e i nēnē rischiano l’estinzione

        Non so che morale potrai ricavarne

    • Moi scrive:

      https://www.youtube.com/watch?v=NJWZ7Webc6g

      Il Granchio Blu secondo Andrea Lorenzon … con il Granchio Chioggiotto ch’è un po’ come il Veneto Medio di Dx (però con Moglie di Sx Radical-Chic) spaventato dagli Sbarchi.

  35. Moi scrive:

    Durante la pandemia uscì un docufilm di Andrea Segre sulle “moeche” , come specialità gastronomica Veneta :

    https://it.wikipedia.org/wiki/Welcome_Venice

    https://www.lacucinaitaliana.it/storie/piatti-tipici/moeche-cosa-sono-venezia/

    … si potrà fare anche con il granchio blu ?

  36. Francesco scrive:

    OT ma anche no

    sembra che il governo cinese abbia deciso di ignorare pesantemente le valutazioni di Miguel sull’importanza storica dei Bricchi+ e abbia pubblicato una nuova mappa ad alto grado di imperialismo, facendo incazzare parecchi degli stessi …

    mi sa che il buon vecchio God bless America rimane IT!

    😀

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Un’ambasciata cinese scarica una cartina da internet e la colora evidenziando i paesi dei Brics.
      Francesco: God bless America

      • PinoMamet scrive:

        🙂

        Il fatto è che stamattina si è alzato il Sole, e Francesco: God bless America! 😉

        (Adesso interverrà per dire che se ho visto il Sole sorgere è perché Tom Hanks è sbarcato in Normandia; ma visto che glielo ho spoilerato, interverrà per dire “è proprio così “…
        L’importante è sviare il discorso dalla sua naturale risposta ed esito, cioè dalla tua osservazione).

      • Francesco scrive:

        Carissimi

        dovreste prendervela con la stampa internazionale, che riferisce notizie false e tendenziose!

        Però su una cosa posso andare sicuro: non ci sono mappe di Cina e India con indicati confini che entrambi i paesi accettano.

        E questo a me dice molto sull’attuale consistenza dei Bricchi come “blocco politico”.

        • Francesco scrive:

          esempio di stampa tendenziosa asservita ai biechi interessi USA

          https://www.avvenire.it/mondo/pagine/pechino-ora-imbroglia-sulle-mappe-filippine-indi

          😉

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ma sbaglio o l’articolo sembra una sciattissima traduzione di una scopiazzatura da una testata estera, dato che la sintassi non è proprio quella dell’italiano?

            Per esempio:
            “Manila sa, come Pechino, l’alleato americano con i Paesi che ne sostengono le ragioni nel Mar Cinese meridionale, che difficilmente il prossimo vertice dell’Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico, Asean, nella capitale indonesiano Giacarta dal 5 al 7 settembre potrà produrre quel Codice di condotta nel Mar Cinese meridionale su cui le diplomazie lavorano da tempo e che potrebbe segnalare finalmente una posizione univoca dei dieci Paesi-membri diversamente inclini a contrastare gli interessi cinesi.”

            • Francesco scrive:

              Quindi Avvenire riprende le veline della CIA?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Non so: non seguo più tantissimo da quando c’è stato quel curioso avvicendamento alla direzione.

              • Francesco scrive:

                🙂

                Non mi pare sia cambiato molto, la quota di iper-progressisti rimane altissima, solo che certe tirate del direttore sono, finalmente, sparite.

                Del resto è sempre il giornale della Chiesa di Zuppi, quindi allineatissima col Papa regnante.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Boh, comunque solo a te quello sembrava italiano corretto, credo.

              • Francesco scrive:

                Ho parlato di italiano corretto da qualche parte?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Facevo notare l’italiano di merda dell’articolo, che era chiaramente quello di una traduzione fatta male, e tu hai contestato il mio commento.
                Quindi concordi che è una traduzione fatta da cani?

              • Francesco scrive:

                Io contestarti? non direi proprio, ho solo una battuta sulle implicazioni della tua osservazione.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ah, quindi tu dici che, dato quello che entrambi osserviamo, si dovrebbe dedurre che Avvenire pubblica veline degli USA? Puoi approfondire?

              • Francesco scrive:

                Io, al massimo, potrei sospettare che il giornalista di Avvenire abbia messo la sua firma su una cattiva traduzione da un originale inglese.

                Senza, per me, nessuna implicazione sulla falsità della notizia originale.

                Conoscendo la tua fissazione antiUSA ho un pò ricamato!

                😀

        • PinoMamet scrive:

          Francè, ho cercato su Google “cartina Cina Brics” e mi dà un articolo del solito Avvenire, che non è “la stampa internazionale”, che segnala che l’India, che non è “parecchi paesi”, ha protestato per una mappa cinese in cui territori contesi con l’India sono segnati come, appunto, cinesi (come succede nelle mappe cinesi).

          L’unica notizia di rilievo è che all’India stanno talmente sul cazzo gli USA, a quanto pare, che preferisce mettersi d’accordo con un avversario storico come la Cina pur di fargli dispetto.

          • Francesco scrive:

            Pino

            non ci provare dai. Io di paesi ne ho trovati parecchi di più, cercando mappa 11 tratti o qualcosa del genere.

            Inoltre si da il caso che sulla politica estera indiana so qualcosina, da giovane leggevo abbastanza. Filo-russi in quanto anti-cinesi, poi divenuti filo-americani sempre in quanto anti-cinesi. Giusto l’altro giorno si stavano sparando in alta montagna, con i cinesi.

            Certo, un paese immenso, un nazionalismo malato e isterico ma temo che possano avercela più con gli inglesi (rapporto di odio-amore da manuale?) che con gli USA.

            🙂

          • PinoMamet scrive:

            E dammi un link

          • PinoMamet scrive:

            Ho cercato “mappa 11 tratti”: escono solo link relativi alle solite questioni territoriali cinesi, dal ’47 in poi.

            Niente su quello che dici tu.

            E quanto all’India, che è la I del BRICS, puoi giurarci intorno quanto ti pare, ma ribadisco…

            nun ce provà.

            • Francesco scrive:

              posso ricordarti che BRICS è un acronimo inventato da un analista economico per parlare di paesi economicamente emergenti e non è un’alleanza o qualcosa del genere? anche se è un sogno degli anti-occidentali?

              e aggiungo che Russia e Sud Africa, e anche il Brasile, non sono granchè emergenti.

              sospetto che ci vorrà altro per abbattere l’Occidente. in questo senso, Trump mi per un ottimo candidato.

              • Francesco scrive:

                >>> per il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, sarebbe stata una iniziativa routine nell’esercizio da parte cinese della sua sovranità. La mappa aggiornata consegnata dal ministero per le Risorse naturali al quotidiano filo-governativo in lingua inglese Global Times e pubblicata il 28 agosto

                Io qui ho DUE ministeri cinesi, che rinnovano le pretese sui territori e i mari contestate da molti paesi. Davvero non ti sembra sufficiente?

                Certo, neppure l’attacco di Putin all’Ucraina ti sembra sufficiente.

                Sei un pò incontentabile, se si tratta di non dare contro a nemici degli USA.

                Mi ricordi me giovane, a campi contrapposti.

                😉

              • PinoMamet scrive:

                Non ho capito dove hai preso la parte che incolli.

                Il resto, perdonami, ma mi pare tutto un delirio tuo.

                Mi sembra sufficiente, l’Ucraina, tu da giovane… ma cosa ti fumi?

              • PinoMamet scrive:

                Aspetta, fammi capire, quindi non stai assolutamente citando l’articolo di Avvenire (“non ci provare”!) bensì… l’articolo di Avvenire?

                Oook. Ti vedo confuso.

              • Francesco scrive:

                Pino,

                non capisco perchè non dovrei citare l’articolo di Avvenire.

                E’ emerso che è falso?

                Ho trovato milioni di risultati, in italiano e inglese, sulla questione delle mappe cinesi “che si allargano un pò”

                Più di così cosa vuoi? un audio di Xi Jin Ping?

            • PinoMamet scrive:

              Sì, tutto bello, ma mi si può avere un link a questi famosi parecchi paesi dei BRICS che si sarebbero incazzati per questa famosa mappa della Cina pubblicata di recente?

              • Francesco scrive:

                Ohi, Pino, a me l’Occidente non mi paga ma … a te ti paga l’ambasciata cinese o hai solo il dente avvelenato?

                🙂

              • PinoMamet scrive:

                Quale dente avvelenato?
                Boh, non ti capisco.

                Tu ci avevi promesso una mappa pubblicata dal governo cinese, che avrebbe fatto incazzare parecchi paesi del BRICS.

                Per cui noialtri, non si capisce bene il nesso, avremmo dovuto ringraziare gli USA.

                Invece salta fuori che si tratta delle solite stranote dispute territoriali nei mari orientali.

                Niente di nuovo, dove sarebbe la notizia?

  37. Moi scrive:

    @ PINO

    Le Comunità Ebraiche Italiane (!) come l’ hanno presa ?

    https://www.theguardian.com/film/2023/aug/22/bradley-coopers-prosthetic-nose-maestro-not-antisemitic-anti-defamation-league-says

    Bradley Cooper’s prosthetic nose not antisemitic, Anti-Defamation League says
    Jewish organisation defends actor after he was accused of performing in ‘Jewface’ for Maestro, his biopic of conductor Leonard Bernstein

    • PinoMamet scrive:

      Non c’è nessuna reazione ufficiale ovviamente, e a dire il vero non ne ho sentito proprio parlare.
      Credo di aver letto il titolo di un articolo in proposito su un sito “ebraico ” in cui mi pare si difendesse l’attore e il suo naso finto, ma ammetto di non averci fatto caso.

  38. Francesco scrive:

    Siccome penso quasi sempre di potermi sbagliare, ho scritto “linea dei 9 tratti” in Google.

    E credo di non essermi sbagliato, in questo caso.

    • Francesco scrive:

      in inglese viene anche meglio, direi.

    • PinoMamet scrive:

      Cioè, sarebbe questo?
      https://www.ilpost.it/2023/07/05/linea-dei-nove-tratti/

      riassunto: il Vietnam (secondo Francesco, “parecchi paesi dei Brics+”) ha vietato la proiezione del film “Barbie” perché vi apparirebbe brevemente una mappa del mondo che assomiglia un po’ troppo, secondo la visione vietnamita, alle rivendicazioni territoriali cinesi sul mar Cinese meridionale, note come “linea dei nove tratti”.

      A parte ogni considerazione sulla paranoia dei dirigenti vietnamiti (chi ha visto il film Barbie capirà… compare per circa mezzo secondo una mappa del mondo scarabocchiata come fosse disegnata da un bambino e praticamente illeggibile)

      a parte questo… che c’azzecca??

      • Francesco scrive:

        Beh, ti ricordo che Tom Cruise ha dovuto cambiare le toppe sul giubbotto perchè Top Gun 2 fosse proiettato in Cina.

        Pare che gli asiatici siano attenti a queste cose.

        Tra l’altro hai selezionato l’unico articolo che tratta di un elemento culturale – molto interessante – e non tratta di politica estera.

        Ah, TUTTI i paesi dell’area sono incazzati con la Cina, per il suo tentativo di annettersi il Mar Cinese Meridionale, tra l’altro fregandosene degli arbitrati internazionali. Roba molto da Yankees, direi.

      • PinoMamet scrive:

        Io ho selezionato l’unico articolo che mi pare parlasse di qualche fatto recente e non di stranote beghe territoriali.

        Non sapevo che le toppe di Tom Cruise c’entrassero qualcosa con presunte divisioni tra i BRICS e infatti non c’entrano.

        • Francesco scrive:

          Infatti non ho detto questo.

          Però a me con “nine dash line 2023” vengono

          About 19,900,000 results (0.45 seconds)

          dici che forse qualche fatto recente c’è o sono solo questioni territoriali incancrenite da anni e anni?

          😀

          • PinoMamet scrive:

            E che ne so io, scusa?

            Cioè, prima prometti chissà che notizia, poi:

            1 la notizia non c’è

            2 vuoi che spulci 20 milioni di siti per trovartela?

            Se vuoi ti faccio un sunto breve:

            il Vietnam proibisce il film di Barbie, God bless America! 😉

            • Francesco scrive:

              Ehm, no.

              Il sunto è che la supposta alleanza bricchi+ che dovrebbe insidiare la centralità dell’impero usano per la gioia di (???) è divisa da gravi problemi di frontiera, iniziando dai membri Senior Cina e India, problemi che si trascinano da anni e anni senza nessun miglioramento.

              No Barbie è solo la ciliegina sulla torta!

            • PinoMamet scrive:

              Ammesso che sia vero, mi sfugge perché dovrei ringraziare gli USA.

              Non che abbia la minima intenzione di farlo.

              • Francesco scrive:

                Pino, era solo una citazione del titolo del post di Miguel!

                Avrei dovuto essere più preciso e scrivere una cosa tipo “long live the USA” visto che è della loro fine/decadenza che si parlava.

                Ogni tanto sei pedante.

                🙂

              • PinoMamet scrive:

                Ogni tanto mi piacerebbe leggere qualcosa di comprensibile.

            • PinoMamet scrive:

              E comunque:

              1 non c’è la notizia

              2 ancora non capisco dove te la sia sognata.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Io pensavo che si riferisse ad una roba che girava sui social, negli ambiti atlantisti, di una cartina pubblicata su un qualche social dall’ambasciata cinese in Sud Africa (?) dove la Crimea non era evidenziata come russa.
                Solo che dai commenti successivi mi pare che non si riferisse a quello, ma forse a roba che ha letto sulle sue fonti in mandarino.

              • Francesco scrive:

                1 & 2: su Avvenire.

                Chiedo scusa se ho fatto male a fidarmi.

              • PinoMamet scrive:

                Allora, ricapitoliamo:

                -il Vietnam, ah, e anche la Malaysia! vietano la proiezione del film “Barbie” perché vi appare una mappa che a loro ricorda la “mappa dei nove tratti” (ma a volte sono “dieci” o “undici”, decidetevi), che sono i confini che la Cina rivendica più o meno da sempre.

                Ah, e anche l’India ha delle dispute territoriali con la Cina (anche queste dallo stesso periodo) e lo ribadisce.

                Conclusione di Francesco: viva gli USA!
                Boh.

              • PinoMamet scrive:

                Ah, mi dicevi che BRIC è solo una sigla inventata dagli economisti- che è vero che hanno una grande fantasia, lo ammetto- ma non corrisponde a niente di concreto.

                E io ti vorrei tantissimo credere, anzi, quasi ci cascavo…

                https://it.wikipedia.org/wiki/Vertice_BRICS_del_2023

              • Francesco scrive:

                Guarda che l’origine del termine BRIC (poi S) è quella che dico io.

                Poi fanno finta di essere un gruppo di paesi “alleati” ma ci credono solo i più fanatici anti-occidentali.

                Meglio: a oggi non esiste niente di concreto, solo questi vertici senza nessun esito. Domani firmeranno un Pentuplice Intesa, per ora nulla di nulla.

              • roberto scrive:

                in effetti temo anche io che BRICS sia una scatola vuota…avevo chiesto a miguel perché la notizia dell’allargamenti dei BRICS gli sembra così importante ma non ho ancora letto una risposta

              • roberto scrive:

                per intenderci, credo che anche G7-8-9-10 siano sigle sostanzialmente vuote

              • Francesco scrive:

                Concordo, alla fine di solido c’è forse la NATO, poco l’ONU, debolissime le istituzioni che gestivano la globalizzazione multilaterale (come FMI, Banca Mondiale, Organizzazione Mondiale del Commercio).

                Rimane la FIFA, che è un colosso, e il club dei paesi anglosassoni, brutti bastardi.

                Mi spiace per la Superlega, poteva essere un’ottima idea.

              • PinoMamet scrive:

                Sembra di sentire gli USA parlare dell’Unione Europea e dell’euro, vent’anni fa.

                El düra minga. Non può durare. El düra no.

  39. Fuzzy scrive:

    Mentre cercavo i nove tratti, con la coda dell’occhio ho notato il successivo articolo

    https://www.ilpost.it/2023/07/05/4-luglio-hot-dog/

    Joey Chestnut (detto “Jaws”, ovvero “mascelle” in inglese) ha mangiato 62 hot dog in dieci minuti

    Ed ecco che salto tra i gilet gialli dove trovo il controverso Orlov
    https://lesakerfrancophone.fr/40-brics-de-plus-dans-le-mur
    A dire il vero sarebbe tutto da verificare e soppesare.
    Sono articoli che aleggiano nel vuoto in attesa di conferme o smentite occasionali.

    • Fuzzy scrive:

      https://www.remocontro.it/2023/09/06/lucraina-costa-quanto-12-afghanistan-ma-biden-blocca-i-controlli-su-kiev/
      Eh, no, no, se non ci siamo per gli americani stessi, allora proprio non ci siamo.
      “Biden deve spiegare al popolo americano perché sosteniamo l’Ucraina, prima che sia troppo tardi». Questo è il titolo dell’articolo di Yoni Michanie, su Newsweek”

      E mica glielo aveva ordinato il dottore di rovinarsi da soli.

      • Francesco scrive:

        Ma hai letto l’articolo?

        prendi l’intelligenza media tra Biden e Trump, dividi per dodici e ancora sei sopra quella dello scritto!

        • Fuzzy scrive:

          Un normale articolo che parla di spese, campagne elettorali, sostegno molto morale e poca volontà di continuare a sborsare per la causa.
          Giornali che esprimono dubbi.
          Non mi sembra niente di scandaloso
          Bella la frase di Yoni Michanie. Fa un discreto effetto. Chi è poi? Boh.

        • PinoMamet scrive:

          Non farci caso, è la normale reazione di Francesco quando legge qualcosa che non gli piace.

          Gli manca il tasto “non sono d’accordo”, ha solo quello “sono tutti idioti”.

          Per esempio potrebbe dirci se trova che le cifre fornite dll’articolo siano vere o false, o se lui ne ha delle altre.
          Macché! “Sono tutti stupidi”.

          Anche se l’articolo premette che “c’è un aggressore e un aggredito”, “il sostegno morale rimane” eccetera…

          quando è uno è più ucraino degli ucraini, che ci vuoi fare?

        • PinoMamet scrive:

          Non vorrei dare ulteriori dispiaceri a Francesco, ma quando un paese azzera i vertici militari incaricati del reclutamento, e poi il ministro della Difesa nel giro di un paio di settimane, tutti con l’accusa di corruzione, beh, non mi sembra un grosso indice di successo.

          Nè lascia sminuire così facilmente le accuse di corruzione…

          Per altro, l’accusa rivolta agli incaricati del reclutamento era di aver lasciato sfuggire al servizio militare migliaia di persone.
          Che contrasta abbastanza con la leggenda degli ucraini, classe di ferro! matrice di eroi! e tutti fieri patrioti che non vedono l’ora di sacrificarsi in massa contro l’Orco Russo…

          ma i nostri giornali stanno facendo i salti mortali per convincerci che l’Ucraina sta vincendo, perché, udite udite, “si starebbe avvicinando alla seconda linea di difesa russa”.

          Cioè, tre mesi di offensiva, tonnellate di materiale NATO distrutto, non si sa quanti milioni di euro bruciati.

          E secondo i russi 60.000 morti, ma noi non gli crediamo e gli diamo in mezzo, anzi, dividiamo per tre, va bene? 20.000 morti.

          Per “avvicinarsi- forse- alla seconda linea di difesa russa”, cioè aver guadagnato 200 metri di terreno.

          Che riperderanno puntualmente alle prime piogge, o appena sono finiti i carri armati inglesi (quelli tedeschi forse lo sono già).

          Ne valeva proprio la pena, eh?

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ pinomamet

            “pena”

            Come no.

            C’è un aggredito e un aggressore, ricordi?

            Majdan e’ stata la vittoria della democrazia.

            Putin ha quasi finito i missili.

            La NATO è un’alleanza difensiva.

            Quattro zampe buono, due zampe cattivo.

            😂😂😂

            Se non fosse per quella marea di morti inutili e per la nostra economia in rovina per le sanzioni cretine, sarebbe proprio il caso di dire:

            per tutto il resto c’è Mastercard.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              Ehm, posso?

              1) mai detto che in Ucraina non ci sia un serissimo problema di corruzione; hanno persino votato presidente un comico tanto sono esasperati!
              2) trovo noioso questo nazistoide insistere sul fatto che non stanno vincendo abbastanza. E’ da questo che si giudica una politica? da quanto è facile? rileggere JFK allora.
              3) ADV revisionista pur di andare contro la NATO … eppure l’aggressore c’è eccome.
              4) Majdan è stata una vittoria della democrazia. Sinceramente non fa una piega, è papale papale.
              5) la NATO è un’alleanza difensiva.

              in effetti mi ricordi quella parte di 1984, in cui grazie a qualche droga riescono a far vedere al protagonista 5 dita dove ce ne sono solo 4. Ma scommetto che tu non usi nessuna sostanza, pur arrivando allo stesso risultato.

              • Francesco scrive:

                2 l’unico nazistoide in circolazione è metà del governo ucraino.

                Su questo non sono d’accordo: il nazismo russo è anche più forte. E per non vederlo bisogna non volerlo vedere.

                Che poi senza scomodate i nazi, io temo il fanatico nazionalismo che sta prendendo piede in tutta l’Europa orientale.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Sì, è vero, la Russia è piena di neonazisti e paraneonazisti. Sono quelli che fanno gli attentati per conto dei servizi segreti di Kiev.
                Uno di quei signori (che si era fatto un bel video con il lanciarazzi davanti alla sinagoga di Kiev) guidava la banda usata per quel famoso sconfinamento di qualche mese fa.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ovviamente la nostra propaganda li chiama “partigiani russi”.

              • Francesco scrive:

                Mica tutti. Altri li chiamano “paramilitari della Wagner e di altre milizie mercenarie”.

                Senza contare quelli nelle forze speciali russe.

                Pare che il culto della forza e della vodka abbiano strani effetti sulla memoria storica, visto quello che i nazisti hanno fatto ai sovietici.

            • PinoMamet scrive:

              2 l’unico nazistoide in circolazione è metà del governo ucraino.

              Comunque non è che non stiano vincendo abbastanza: non stanno vincendo per niente.

              L’anno scorso la Russia occupava esattamente le stesse regioni che occupa oggi, e che sono quelle che vuole tenersi.
              Il resto sono invenzioni verbali e salti mortali logici, che basta un’occhiata a una cartina per smentire.

              • Francesco scrive:

                Ehm, veramente basta ascoltare le dichiarazioni del governo russo e vedere come ha agito all’inizio della guerra. E ricordare la battaglia di Mykolaiv, coi russi a cercare di sfondare per arrivare a Odessa.

                Non so quanto la controffensiva ucraina stia avendo successo.

                So che il costo di non ricacciare i russi sarà molto più alto che quello di appoggiare l’Ucraina fino in fondo.

              • PinoMamet scrive:

                L’ho già scritto mille volte e lo riprovo: manco i russi sono proprio sprovveduti, eh?

                Avevano un piano A, che era l’occupazione di Kiev aspettandosi pochissima resistenza; che gli è andato male, principalmente perché spoilerato dalla America.

                E un piano B, che è l’occupazione delle terre russofone e la riduzione dell’Ucraina a uno stato fallito o quasi, che sta andando quasi esattamente come previsto.

                L’affondamento da parte Nato, ehm, ucraina, dell’incrociatore l’anno scorso ha probabilmente impedito l’occupazione di Odessa, mentre per esempio la riconquista di Mariupol ai non-nazisti è andata bene per i russi e ha sigillato l’anello, per così dire.

                La controffensiva ucraina come sta andando? Non sta andando proprio, è ferma.

              • Francesco scrive:

                Pino,

                non capisco questo tuo fervore nello sparare boiate filo russe.

                Manco ti stessero simpatici!

                E soprattutto non capisco affatto la tua pacifica accettazione di una roba tipo “la riduzione dell’Ucraina a uno stato fallito”

                Che non solo è fallita strategicamente (l’Ucraina entrerà nella NATO e nella UE e sarà molto poco uno Stato fallito) ma è una bella porcata.

                Paragonabile, con molto più sangue, al blocco USA contro Cuba.

                Se scrivo che l’Impero Britannico ha vinto le guerre dell’oppio, mi trasuda lo schifo dalla penna. Anche se hanno vinto.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Francesco, sei rimasto l’ultimo a pensare che l’Ucraina entrerà nella Nato: credo che anche [censura]elensky abbia capito il messaggio degli usani a Vilnius.

              • PinoMamet scrive:

                Francè, io non capisco il tuo fervore nel credere alle boiate ucraine, che ci propini dal giorno 1.

                Apriti una mappa e dacci un’occhiata. Avrai tutte le risposte.

                PS
                L’Ucraina è tenuta in piedi dai soldi degli aiuti occidentali.
                Quelli non impiegati nelle armi

                (grazie alle quali- e lo dice la trionfalistica stampa italiana, non quella russa- “hanno forse raggiunto la seconda linea di difesa russa”, cioè guadagnato 200 metri in tre mesi)

                li sprecano in corruzione varia (e qquesto lo dicono loro: sono loro che rimuovono ministri e vertici militari, mica io…)

                È GIÀ fallita.

                Poi A TE piace fare il tifo, ma è un problema tuo…

              • PinoMamet scrive:

                Per far contento Francesco voglio citare i successi ucraini:

                hanno riconquistato Izium: da soli, per disorganizzazione dei russi.

                hanno affondato l’incrociatore che non ricordo il nome: questo non crederei che lo avessero fatto da soli neanche se me lo giurasse Mosè dal monte Sinai…

                hanno ammazzato la Dughina (si chiamava così?): un’operazione di terrorismo senza senso

                hanno colpito il ponte della Crimea con un camion bomba: un’operazione di terrorismo con qualche senso militare

                hanno bombardato (?) la diga prima di Kherson: se sono stati loro, o no, comunque non pare avere avuto grandi effetti

                hanno distrutto il condotto NorthStream o come se chiama: un’operazione di terrorismo internazionale priva di effetti militari, e dubito fortemente che siano stati loro (ci vuole un’organizzazione di servizi segreti e di forze speciali e navali che loro assolutamente non hanno…)

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “Ucraina”

                Fino in fondo? Mi sa che abbiano già cominciato a scavare.

                Più o meno un mese fa qualcuno aveva timidamente cominciato a suggerire che forse il Crimea Beach Party Summer 2023 (https://www.saintjavelin.com/products/crimea-beach-party-early-bird-ticket-sale-1-entry) doveva essere rimandato al 2024, ora siamo già arrivati al 2025: https://www.ft.com/content/be5d133b-e757-4615-881f-256337f05b6c .

                Intanto non solo il Ministro della Difesa viene giubilato, ma i criteri medici per l’arruolamento in Ucraina vengono rivisti dichiarando arruolabili anche i portatori asintomatici di HIV, i tubercolotici guariti e chi è mentalmente instabile in maniera lieve

                https://www.pravda.com.ua/eng/news/2023/09/3/7418270/

                cose che mi paiono entrambe chiari segni dell’imminente vittoria.

                Finché si parlava solo di Wunderwaffen tanto quanto, quando si comincia a mettere in mezzo il Volkssturm vuol dire che le cose non vanno benissimo.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Andrea

                il mio problema al riguardo è molto banale: meno severamente verrà sconfitta la Russia, prima ci sarà la prossima invasione. Il mondo è pieno di cittadini russi da difendere, i confini dell’impero da ripristinare sono molto lontani da quelli attuali, di scuse ne hanno a carrettate.

                Se vincono, ripeteranno con entusiasmo.

                Solo se perdono dovranno riconsiderare la strategia.

              • Miguel Martinez scrive:

                il mio problema al riguardo è molto banale: meno severamente verranno sconfitti gli USA, prima ci sarà la prossima invasione. Il mondo è pieno di interessi americani da difendere, di sofferenti cui portare la Democrazia, ci sono un sacco di paesi al mondo dove non hanno ancora basi militari, di scuse ne hanno a carrettate.

                Se vincono, ripeteranno con entusiasmo.

                Solo se perdono dovranno riconsiderare la strategia.

                Ma dovranno perdere peggio che in Vietnam o Afghanistan.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ma mi piace che Francesco creda ancora che dipenda dalla sua volontà la sconfitta o meno della Russia.

              • Francesco scrive:

                Mig

                hai UN esempio storico più recente dell’invasione del Messico?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Afghanistan, Iraq, Siria, Libia…

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “meno severamente”

                Sì, mi torna.

                È più o meno quello che diceva Goebbels ancora all’inizio del 1945 subito prima di assumere il comando del Volkssturm, quando i nazisti respinsero Świerczewski a Bautzen.

                https://berlinomagazine.com/2021-il-colpo-di-coda-dell-esercito-nazista-la-vittoria-a-bautzen-sull-armata-rossa-dell-aprile-1945/

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Non ho ben capito il tuo punto Andrea.

                Puoi essere più esplicito?

                Grazie

            • PinoMamet scrive:

              Comunque nella tua fissazione per la Seconda guerra, Francé, ti sfugge che là stanno combattendo la Prima: l’inutile massacro.

              • Francesco scrive:

                Spesso ci penso anche io, però alla cattiva pace di quella guerra seguì la seconda guerra mondiale … non è che possiamo evitarlo?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Sì, è possibile evitarlo: spingendo gli ucraini a non negoziare quando avevano il coltello dalla parte del manico e mandandoli allo sbaraglio in questa offensiva suicida (a furia di credere alla propria stessa propaganda) si favorisce un possibile tracollo dell’Ucraina ed il suo futuro smembramento, il che eliminerebbe la minaccia alla pace tra potenze che sarebbe costituita da una nuova linea di contatto tra Russia e Nato.

              • Francesco scrive:

                >>> la minaccia alla pace tra potenze che sarebbe costituita da una nuova linea di contatto tra Russia e Nato.

                Hai anche proposte sensate? perchè dare retta alla paranoia russa è tanto utile quanto lo fu cercare di placare il revanscismo tedesco.

                Mi pare lapalissiano che non ci sarà mai pace vera con questa Russia, nel migliore dei casi una piccola guerra fredda. Che si otterrà facendogli perdere questa guerra calda.

                E poi aspettando. Con fiducia.

              • PinoMamet scrive:

                Mah, per come la vedo io, prima o poi ci sarà un presidente repubblicano USA un po’ meno matto di Trump, e il mondo respirerà per cinque o dieci anni.

                Poi andrà di nuovo al potere un megalomane democratico spargitore di “rivoluzioni colorate”, e vai di massacri…

              • Francesco scrive:

                Davvero la pensi così? la colpa è degli americani che spingono la gente a rivoltarsi?

                Sennò ci sarebbe la pace?

                PS una nota: per 4 o 8 anni, che quello durano i mandati presidenziali. E Trump era un “ultra-pacifista”, ha pure firmato l’accordo per ritirarsi dall’Afganistan! dove ora, tecnicamente, regna la pace.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Io non ho nessuna proposta, visto che tanto nessuno mi ascolterebbe. Io dico cosa stanno facendo in questo momento.

              • PinoMamet scrive:

                “Davvero la pensi così? la colpa è degli americani che spingono la gente a rivoltarsi?

                Sennò ci sarebbe la pace?”

                fammici pensare…
                sì.
                In molte parti del mondo, perlomeno.
                Tutte quelle dove zio Sam vuole o può imporre la sua presenza.

                Per Trump: sì, lo so che era un pacifista.
                Aveva altri difetti…

              • PinoMamet scrive:

                Poi il caro Francesco crede che gli americani “spingano la gente a rivoltarsi”

                (e qualche volta, paghino e organizzino dissenso politico, e all’occasione rivolte, gruppi estremisti e terrorismo)

                perché amano tanto la democrazia..

              • Francesco scrive:

                Pino

                questo lo hai aggiunto tu, forse per annacquare quello che avevi scritto prima …

                🙂

              • PinoMamet scrive:

                Non ho capito cosa avrei aggiunto e cosa annacquerebbe.

                Comunque se vuoi la frase a effetto te la dico: credo che gli USA siano il principale nemico della pace mondiale, dopo il crollo dell’URSS.

              • Francesco scrive:

                Più che una frase a effetto mi pare una solenne fesseria: il mondo ha dimostrato di sapersi infilare in qualsiasi tipo di guerra anche prima che ci fossero gli USA o prima che iniziassero a guardare fuori dai propri confini o quando erano del tutto indifferenti .

                E’ un leit motiv degli antiamericani di tutti i colori ma temo sia largamente falso, avendo alla base l’infantile visione degli USA come un onnipotente e onnipresente Mefistofele.

                In più offendi Putin: questo massacra gente da almeno 20 anni e tu gli vieni a dire che non conta nulla, che tutto il merito è degli americani.

              • PinoMamet scrive:

                Sentirsi dire infantile fesseria da parte tua equivale ad aver colto nel segno.
                E lo sai bene.

              • PinoMamet scrive:

                Visto che ho tempo da perdere:

                “il mondo ha dimostrato di sapersi infilare in qualsiasi tipo di guerra anche prima che ci fossero gli USA”

                Certo: ma adesso ci sono loro. Il ruolo del villain è preso 😉

                ” visione degli USA come un onnipotente e onnipresente Mefistofele.”

                Gli piacerebbe!
                Diciamo che fanno del loro meglio per riuscirci.

                ” In più offendi Putin: questo massacra gente da almeno 20 anni e tu gli vieni a dire che non conta nulla”

                Ma no, lui conta moltissimo, in Russia e immediate vicinanze, dove può massacrare chi gli pare.

                Ma vuoi mettere al paragone di chi può fare dei casini quasi ovunque?
                Non c’è gara!

                Guarda, seriamente:

                fino agli anni di Clinton (quello vero, non la pazza guerrafondaia suprematista di sua moglie) avevo la speranza che gli USA potessero essere quasi come li vedi tu: degli sponsor della democrazia nel mondo.

                La loro democrazia: viziata, difettosa, stupida, traballante, ma insomma democrazia.
                Con qualche brutta porcata nel mezzo.

                Le guerre del Golfo, le armi di distruzione di massa inventate di sana pianta, le balle su Saddam Hussein e su Osama bin Laden, ma soprattutto Guantanamo e Abu Ghraib, mi hanno spinto a credere che gli USA fanno praticamente sempre porcate, con qualche rara azione moralmente giusta nel mezzo, ma molto rara e soprattutto casuale: il loro scopo non è essere giusti, è diffondere e mantenere il loro potere.

                Non il mio; non il tuo; non quello dell’Europa; non quello dell’Italia; non quello, tantomeno, della pace e della democrazia.
                Il loro potere.

                E francamente non vedo perché dovrei aiutarli in questo.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ PinoMamet

                “loro potere”

                OAAPM!

                E già che ci siamo:

                quando gli Statunitensi invasero l’Italia nella WW2 combatterono i due regimi dittatoriali – di Hitler e di Mussolini – che avevano dichiarato loro guerra pochi giorni dopo Pearl Harbour.

                Cogli altri regimi fascisti europei (Franco, Salazar) che NON li avevano aggrediti gli Stati Uniti continuarono ad andare d’amore e d’accordo…

                (presero pure in affitto le Azzorre, se non ricordo male, come base aerea)

                …per non parlare ovviamente dei regimi fantoccio nel ‘cortile di casa’ latinoamericano.

                La liberazione dal nazifascismo è stata un (graditissimo, per carità) effetto collaterale. Tant’è vero che quella che noi chiamiamo ‘Liberazione’ loro correttamente la chiamano ‘campaign of Italy’, come la ‘campaign of Africa’ e come altre operazioni militari dell’epoca, né più e né meno.

                Gli Statunitensi NON ci hanno liberato dal nazifascismo per i nostri begli occhi, o per amore della libertà e della democrazia.

                Gli USA ci hanno liberato perche’ aggrediti e per il loro stesso bene: l’ascesa di un potere nazista su scala continentale – col satellite Italiano – non era più tollerabile per Washington di quanto lo fosse per Londra (anche se fino all’ultimo momento di pace qualcuno oltreoceano ci aveva fatto un pensierino).

                Ciò è certo legittimo. E l’eroismo di molti combattenti Statunitensi è fuori discussione.

                Ma non giustifica l’atteggiamento reverenziale, a carattere quasi religioso, che il mondo della politica e dei Mass media Italiani ostentano quando si tratta degli USA.

                Ecco perché la verosimile sconfitta della NATO (una “alleanza” tanto difensiva e paritaria quanto lo era la Lega di Delo ai tempi di Pericle) in Ucraina è nonostante gli evitabilissimi lutti una buona cosa per noi.

                Gli áscari scendono dal carro del vincitore, quando smette di vincere.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                >>> La liberazione dal nazifascismo è stata un (graditissimo, per carità) effetto collaterale.

                Aggiungici la protezione dal comunismo* e hai il mio pieno appoggio!

                *Qui gli effetti collaterali in Italia potrebbero essere 80 anni di pace, di libertà, di progresso economico. Poi raccontami pure che è stato fatto tutto per interesse, figurami quanto mi interessa.

                Seriamente, manco al cinema gira questa versione angelicata degli Yankees. Chiaro che quelli veri non ne sono all’altezza, ancora più chiaro che serve solo a bocciarli.

                Anche perchè, e qui mi ripeto, per cambiare centravanti devi bocciare quello vecchio ma anche prenderne uno nuovo. Hai qualche proposta?

              • Francesco scrive:

                x Pino

                cosa intendi per balle su Osama Bin Laden?

              • PinoMamet scrive:

                Tipo “non lo abbiamo creato noi”?
                Tipo “al Qaeda é in Iraq”?

              • Francesco scrive:

                Ah, OK, temevo fossi diventato un negazionista dell’11 settembre!

                Quella è robetta, al confronto.

                Però così conti 2/3 volte la Seconda guerra del Golfo e ignori che DOPO aver fatto la guerra gli USA hanno cercato di ricostruire l’Iraq. Per circa 20 anni.

              • PinoMamet scrive:

                Sì sì, la so la favola.

                Gli yankees buoni e ingenui che vogliono ricostruire un paese- lo faccio contro il mio interesse! L’offerta dura solo fino a domenica, affrettatevi!
                ma quegli arabi tanto stupidi sanno solo spararsi addosso.

                “Io ci andrei pure, in Africa; ma è piena de neri!”

              • Francesco scrive:

                Pino

                ti pare serio infilarci dentro una “bontà” americana del tutto irrilevante? e che nessuno ci ha messo, è proprio una roba in stile straw man?

                Gli americani hanno fatto (almeno) due cazzate in Iraq ma hanno cercato di porvi rimedio. Hanno fallito e questo è chiaro.

                Però negare che gli iracheni abbiano colto l’occasione di non essere più sotto dittatura per spararsi addosso con smodato entusiasmo è negare la realtà.

              • PinoMamet scrive:

                Non siamo noi che siamo razzisti, sono loro che sono terroni, com’era?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “protezione dal comunismo”

                Quindi li ringraziamo per quarant’anni di DC, stragi, armadi della vergogna, “misteri” assortiti, tangenti, piani di golpe, organizzazioni stay behind, schifezze varie ed elezioni in cui poteva vincere chi volevano loro perché così Berlinguer non è diventato presidente del consiglio?
                De gustibus…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Dimenticavo il dominio mafioso in Sicilia e il foraggiamento del sistema clientelare del Sud che serviva proprio per consolidare il regime, dato che circa un terzo di Italia era diventato una sorta di macchina elettorale.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “proposta?”

                Certo.

                Chiunque non mi tenga settanta bombe H sul mio territorio è il benvenuto.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Andrea,

                complimenti, il tuo processo di trasformazione in Giuseppe Conte procede a meraviglia!

                Vero che non c’è nessun che sputa sulla libertà come chi ci è nato, a giudicare da quello che state scrivendo.

  40. Francesco scrive:

    OT

    come mai è impossibile trovare articoli sul Cile? o sono io che non li so cercare? pare ne parli solo il Manifesto

    siamo così provinciali in Italia?

    fine OT

    • Fuzzy scrive:

      Ok, l’ultimo della serie
      https://ilfattoalimentare.it/peste-suina-lombardia-intervista-farioli-dirigente-veterinario.html
      “Se il virus della peste entra negli allevamenti lombardi ed emiliani, dove si concentra la maggior parte delle produzioni italiane, rischiamo di dovere abbattere decine di milioni di capi, e possiamo dire addio all’export per parecchio tempo”. Insomma, oltre agli ingenti danni economici, da cui molti allevatori potrebbero non riprendersi più, rischieremmo di restare esclusi dai commerci internazionali per un numero imprecisato di anni

      Notare lo sguardo umano del maiale in fotografia. E in Cina hanno i più grandi allevamenti di maiali nutriti a soia ogm amazzonica. Bisogna stare attenti a non idealizzare la Cina. Il Tao, Confucio e roba del genere. No. Maiali e carbone. Male. Più
      i nove tratti…. certo….

  41. Moi scrive:

    @ FRANCESCO & PINO

    Vi ringrazio perché la faccenda della “tenuta” 🙂 di Mav in Top Gun 2 … me l’ero persa !

    https://www.dailymail.co.uk/news/article-10875467/Top-Gun-faces-BANNED-China-Taiwan-flag-Mavericks-leather-bomber-jacket.html

    Top Gun faces being BANNED in China after putting Taiwan flag BACK ON Maverick’s leather bomber jacket as Hollywood ‘stops trying to please Chinese censors’

    In the 1986 original, Tom Cruise wore a jacket featuring Taiwan and Japan flags

    The sequel’s 2019 trailer saw them removed which sparked fury among fans

    The flags have now been restored after Chinese production film pulled out

    It represents a rare pushback from Hollywood which typically panders to China

    The high-octane sequel now likely faces being banned from Chinese theatres

    • PinoMamet scrive:

      “sparked fury among fans”

      I fans riescono a essere persino più estremisti dei produttori di quella robaccia (che ribadisco, in Italia si faceva negli anni Trenta…)

  42. Moi scrive:

    In compenso, qualche Compagno/a/ə Testaquèdra [così vengono definiti sia a Parma sia a Modena … ci sarà del Vero !] 🙂 ha ufficializzato il Gemellaggio Femminista LGBTSPQR Ally di Greta Gerwig + Elly Schlein :

    https://www.informazione.it/a/3A8173CB-02B8-461F-8AA0-674FFE29FC7E/Come-cambia-il-Pd-la-bandiera-rossa-e-diventata-rosa-Ecco-la-compagna-Barbie

    Come cambia il Pd: la bandiera rossa è diventata rosa. Ecco la compagna Barbie

    Succede che qui, alla Festa dell’Unità di Reggio Emilia, terra operosa operaia e di sinistra, dalla bandiera rossa si passi alla bandiera fucsia. Segno dei tempi: il Pd non abita più solo le vestigia dei Ds, né del Pds, figuriamoci quelle del Pci; e ogni generazione ha i suoi simboli, miti, alfabeti

  43. Miguel Martinez scrive:

    Interessante articolo su Caivano:

    https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/09/07/al-termine-della-notte-tra-caivano-e-le-salicelle/7283704/amp/

    La domanda che sorge in questi casi, come in quello dei narcos messicani… capisco che girino tanti soldi grazie alla droga; ma da dove vengono i soldi con cui la gente si droga, specie a Napoli e dintorni?

    Soldi che devono essere molti di più di quelli spesi per la droga, perché la gente, oltre a farsi, deve pure campare.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Se invece di farti una famiglia ti fai le dosi, un po’ di denaro lo ricavi.
      Comunque Napoli è hub di importazione della droga, per cui il grosso della merce che passa da lì prende la strada per il resto dell’Italia.

    • roberto scrive:

      miguel

      “ma da dove vengono i soldi con cui la gente si droga, specie a Napoli e dintorni?”

      che domanda ingenua 🙂

      rubi, ti prostituisci, non mangi, spacci droga

      • Peucezio scrive:

        D’accordo per il resto, ma se spacci sposti solo la questione, per ogni spacciatore c’è almeno un compratore e questo vale anche se moltiplichi gli spacciatori ad libitum.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Roberto

        “che domanda ingenua 🙂

        rubi, ti prostituisci, non mangi, spacci droga”

        Certo.

        Ma c’è qualcosa che so che succede, ma proprio non capisco.

        Certo, ci sono dei miliardari che pippano cocaina.

        Ci sono anche dei miliardari che vanno a puttane.

        Ma immagino (ne so poco) che la maggior parte di quelli che si fanno di sostanze varie, siano degli sfigati, e più si fanno, più diventano sfigati; come la maggior parte di quelli che vanno a puttane.

        Ora, come si fa a fondare un immenso impero economico, sugli sfigati?

        Certamente, alcuni di loro spacceranno droga, ma siamo sempre in una logica economica perdente: io spaccio droga guadagnandoci 1000 euro, ma dovrò pure dedicare 200 euro per mangiare o avere un tetto; e quindi restituirò al sistema droga solo 800 euro.

        So che il sistema esiste e funziona a meraviglia, quindi sono io che non ho capito qualcosa.

        Magari Francesco che è economista ci può aiutare a capire.

        • roberto scrive:

          Miguel,

          ma davvero non hai mai conosciuto qualcun che si droga? casa e cibo diventano bisogno del tutto secondari e i soldi te li procuri come puoi….il sistema si regge sul fatto che un miliardo di formichine portano al formicaio le loro bricioline di pane rubate a destra e a manca

        • Francesco scrive:

          Temo che a pippare siano anche i non sfigati e, ahimè, non parlo per quel che si vede in TV, dove ogni festa vips prevede abbondanza di polvere bianca, ma per esperienza più diretta. Non così tanto diretta ma più diretta.

          E poi i drogati tengono famiglia: rubano i soldi ai genitori, hanno fratelli che li aiutano, si sperperano l’eredità.

          Molti altri, immagino, conducono una vita “normale” più l’uso di sostanze, magari la sera in discoteca.

          Sospetto che nel breve e medio periodo la droga non sia sempre così distruttiva. Lavori da lunedì a venerdì e nel we ti fai di pasticche.

          PS guarda che gli economisti non sanno tutto, di solito fingono o millantano!

          • paniscus scrive:

            Anch’io credo di aver conosciuto qualche caso di “drogato a bassa intensità”, che è andato avanti così per decenni, e che quindi credeva di fare una vita abbastanza normale, quando invece non era vero.

            Si tratta della tipologia di tossicodipendente che NON ritiene di avere bisogno di cure professsionali per riuscire a smettere del tutto, perché tanto pensa che la sua dipendenza non sia davvero grave.

            Magari riescono anche a fare normali lavori onesti, e non hanno alcun comportamento pericoloso per gli altri,

            ma sono comunque esposti a fortissime fluttuazioni nel tempo, alternando fasi in cui se la cavano da soli, e altre fasi i cui hanno un disperato bisogno di soldi, e quindi tartassano genitori e fratelli, o si buttano in imprese illegali e pericolose

            (ma questo è comune a tutti i tipi di dipendenza, non è un problema esclusivo dei drogati di sostanze chimiche, ad esempio per i maniaci del gioco d’azzardo è uguale )

            Però francamente credo che questa tipologia di tossicodipendenti sia abbastanza minoritaria e che NON rappresenti il grosso di quelli che tengono in piedi tutto l’impero dello spaccio.

            Per cui, la domanda iniziale rimane: i drogati che sono veramente dipendenti ossessivi, la cui vita è centrata solo su quello, che non riuscirebbero a esercitare un lavoro stabile nemmeno se volessero… come fanno a procurarsi i mezzi per drogarsi, anche dopo aver spolpato i genitori o essersi completamente allontanati da loro?

            Ok, è vero che in qualche caso spacciano a loro volta, o che si danno alla prostituzione, ma non penso che questa interpretazione basti a giustificare l’ENORME giro finanziario finale!

            • Francesco scrive:

              Quindi dobbiamo immaginare che esista una maggioranza di consumatori “oscuri” in grado di pagarsi la roba, grazie alla vita “normale” che hanno.

              Attori, architetti, cantanti, sportivi, ricconi, il Bel Mondo insomma? non li conosco per poterlo dire ma qualche sospetto viene

    • roberto scrive:

      miguel

      “perché la gente, oltre a farsi, deve pure campare.”

      mmmmmh temo che non sia così, se ti fai campi per quello

  44. Fuzzy scrive:

    Le nuove professioni secondo Tim Jackson
    L’assistenza non è l’unica professione che merita una rinnovata attenzione come fonte di occupazione economica. L’artigianato è un altro. Sono l’accuratezza e il dettaglio inerenti ai prodotti artigianali che conferiscono loro un valore duraturo. È il tempo e l’attenzione prestati dal falegname, dalla sarta e dal sarto a rendere possibile questo dettaglio. Lo stesso vale per il settore culturale: è il tempo trascorso a esercitarsi, provare ed esibirsi che conferisce alla musica, ad esempio, il suo fascino duraturo. Cosa si otterrebbe – a parte il rumore senza senso – chiedendo alla Filarmonica di New York di suonare la Nona Sinfonia di Beethoven sempre più velocemente ogni anno?

    https://www.nytimes.com/2012/05/27/opinion/sunday/lets-be-less-productive.html

    • Fuzzy scrive:

      https://energyskeptic.com/2023/why-tight-fracked-oil-and-gas-is-mostly-extracted-in-the-us/
      Casualmente trovo risposta a una domanda che mi sono sempre posto: perché lo shale oil ha preso piede negli Usa e non in altri potenziali paesi? E perché questo fenomeno
      difficilmente troverà un seguito.

      • Francesco scrive:

        Sunto della spiegazione? grazie

        • roberto scrive:

          sono troppo pigro per cliccare sul link ma ad occhio direi che negli USA ci sono enormi giacimenti in zone semidisabitate, cosa fondamentale perché
          1. il fracking sembra essere all’origine di piccoli terremoti
          2. il fracking consuma ed inquina enormi quantità d’acqua

          aggiungerei che in europa almeno c’è un briciolo di coscienza ambientale che in effetti porta ad avere una minima riflessione rispetto a terremoti e enormi quantità d’acqua sprecate

          • Fuzzy scrive:

            Consuma acqua e anche enormi quantitativi di sabbia. E se la sabbia non ce l’hai nei paraggi non puoi certo andare a prenderla nel Sahara.

            • roberto scrive:

              sabbia non lo sapevo, ma effettivamente le grandi pianure poggiano sulla sabbia, quindi il problema per loro non si pone

        • Fuzzy scrive:

          L’introduzione all’articolo è già un sunto
          Interessante lo stralcio inerente il Regno Unito. A parte l’opposizione popolare, si stimano riserve che in realtà non esistono. Non 50 anni ma 5-7. Anche la geologia reclama la sua importanza

          • Fuzzy scrive:

            https://energiaoltre.it/ecco-come-lindustria-oil-e-gas-del-mare-del-nord-sta-fiorendo/

            Ed ecco subito la smentita. L’industria oil e gas del mare del nord sta fiorendo.
            E questo è il bello dell’energia. La tiri fuori, ma a che prezzo? E per quanto tempo?
            Comunque questi sembrano manifestare una certa elasticità nell’adattarsi al mercato.
            La domanda è: riusciranno i consumatori ad adattarsi ai prezzi sempre più alti?
            Mettiamo la questione nel cassetto e aspettiamo.
            Tu cosa dici, Furby?
            -Tanto mie pile le paghi tu….
            -E se io decidessi di risparmiare sulle pile?
            Tipo non Duracell?
            -Ti sparo.

            • Francesco scrive:

              Il Brent sta vicino ai 90 dollari eppure il sistema gira lo stesso, mi pare.

              Forse la risposta alla tua domanda è sì.

              • Fuzzy scrive:

                Ah, sto combinando un gran casino con le risposte, comunque si, il sistema gira, ma si porta dietro inflazione e forse recessione e nuova inflazione e nuova recessione….
                Spero di non averlo già scritto in un’altra risposta.

              • Francesco scrive:

                Sì ma l’economia di mercato è un sistema ciclico.

                Una delle grandi colpe della democrazia è fare debito pubblico per cercare di evitare le fasi recessive.

                E’ peggio, credetemi.

  45. Moi scrive:

    chi l’ ha detto che il TENNNIS è uno sport noioso ? 🙂

    Durante il match degli ottavi di finale degli Us Open contro Jannik Sinner, Alexander Zverev è andato a muso duro con un tifoso dell’Arthur Ashe Stadium che ha iniziato a cantare “Deutschland über alles”, inno divenuto di propaganda negli anni del nazismo.
    “Quell’uomo ha appena urlato la frase di Hitler più famosa al mondo, è inaccettabile” si vede (e si sente) dire da Zverev mentre parla con il giudice di linea, durante il quinto game del quarto set con il tedesco avanti 2-1. Dopo qualche momento di tensione, è intervenuto il personale di sicurezza dello stadio che ha scortato fuori dall’impianto il tifoso, che non ha opposto resistenza, fischiato da tutti.

    https://www.sportmediaset.mediaset.it/tennis/zverev-tifoso-hitler_69474610-202302k.shtml

    Us Open: il tifoso inneggia a Hitler, Zverev lo fa cacciare
    Durante il match poi vinto contro Sinner il tedesco a muso duro con un tifoso, che poi viene accompagnato fuori dall’Arthur Ashe Stadium

  46. Moi scrive:

    A ai ho sintó al Granchio Blu … sa di granchio ! 😀 … Però più dolciastro, come sugo di spaghetti alla Festa (l’ ultima pre-GreatSbucaltation) del Parco Nord.

  47. roberto scrive:

    OT

    volete uno scandalo eurocratico del quale non parla nessuno?

    la commissione europea ha una commissaria per la concorrenza, la danese vestager

    la tizia, invece di fare il suo lavoro per i 5 anni previsti, si annoia e cerca lavoro altrove, come un qualsiasi impiegato…viene candidata dai danesi a presidente della BEI (banca europea per gli investimenti) e che fa? si mette in aspettativa! e la va der leyden invece di prenderla a calci accetta l’aspettativa, e così per un po’ staremo senza commissaria per la concorrenza aspettando che sta tizia sia nominata o no, e se non è nominata ce la riprendiamo.

    bleah!

    dico sempre che nulla di buono viene da nord delle alpi
    🙁

    https://www.politico.eu/article/margrethe-vestager-goes-on-leave-from-the-european-commission/

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Roberto

      “Alpi”

      Immagino cosa avrebbero detto e scritto se a stessa cosa l’avessero fatta degli Italiani.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Evidentemente Ursula è talmente euroscettica da ritenere che un commissario alla concorrenza non serva.
      Oppure ha bisogno del voto danese per diventare Segretaria Generale della Nato.

  48. quisquiliator scrive:

    Il vero scandalo della Vestager è stata la mossa con cui bloccò il salvataggio della Tercas da parte del Fondo (italiano) Interbancario per la tutela dei depositi.
    Rewind.
    Ai tempi di Renzi, con ministro dell’economia Padoan, si fece un summit a Basilea per valutare i criteri di solidità delle banche.
    Si potevano scegliere due linee di condotta : attribuire il fattore di rischio prevalente all’esposizione sui derivati, come ad esempio Deutsche Bank, oppure ai crediti non performanti, con parecchie banche italiane in prima fila, come conseguenza della stretta deflattiva e recessiva da Monti in poi.
    Passò il secondo criterio, ma che sorpresa.
    In preparazione delle future crisi bancarie ,il governo mise insieme, con capitali privati versati dalle banche italiane, il Fondo Interbancario per la tutela dei depositi.
    La Vestager si mise di traverso nel caso Tercas, il governo fece ricorso alla Corte di Giustizia Europea e vinse.
    Chiaramente i danni economici c’erano già stati e se li pagò l’Italia , mica la Vestager, che peraltro non è sanzionabile per le sue azioni.
    La Vestager viceversa trovò corretto il salvataggio della NordbankLB con soldi pubblici dei lander tedeschi.
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/03/02/banca-tercas-la-corte-ue-respinge-il-ricorso-della-commissione-sbaglio-i-soldi-del-fondo-interbancario-non-erano-aiuti-di-stato/6118681/

  49. roberto scrive:

    OT

    brexit is brexit!

    però qualche anno dopo eccoli qui che rientrano nei programmi di ricerca dell’UE (cosa che ci va ovviamente piacere visto che contribuiranno con 2.6 miliardi di euro all’anno)

    https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_23_4374

    • Francesco scrive:

      Ma sono davvero usciti? me li sto trovando tra i piedi in un progetto della UE

      cosa peraltro ottima perchè puzza di manovra imperialistica tedesca, detto progetto

      • Roberto scrive:

        Sono manifestamente fuori ma partecipano a molte cose come degli extracomunitari qualsiasi e ad altre come rimasugli (progetti iniziati prima del brexit)

  50. Francesco scrive:

    Notiziucole dal mondo.

    NAGORNO – KARABAKH
    L’Armenia, da sempre alleata della Russia, ha annunciato che ospiterà un’esercitazione militare congiunta con gli Stati Uniti la prossima settimana, in un momento di crescente tensione militare con il vicino Azerbaigian, con cui è in conflitto per il controllo delle enclave del Nagorno-Karabakh. La decisione arriva in un momento di intensa frustrazione dell’Armenia nei confronti di Mosca. Il primo ministro Nikol Pashinyan ha accusato la Russia, distratta dalla guerra con l’Ucraina, di non riuscire a proteggere l’Armenia da quella che ha definito continua aggressione da parte dell’Azerbaigian. I funzionari della difesa armeni, per esempio, hanno detto che ieri sera l’Azerbaijan ha sparato contro le loro posizioni sul confine.

    RUSSIA – CUBA
    Il ministero degli esteri di Cuba ha denunciato la Russia per “commercio di personale umano”, nei tentativi di arruolare cubani per la guerra in Ucraina con promesse economiche, ma “questi tentativi sono stati neutralizzati e sono state aperte inchieste penali nei confronti degli organizzatori delle iniziative”, soprattutto perché “Cuba non partecipa all’operazione ucraina”.

    CINA
    Dopo le recenti modifiche alle leggi di pubblica sicurezza, in Cina è stato presentato un progetto di legge per vietare i vestiti che “feriscono i sentimenti della nazione”, in base al quale coloro che indossano o costringono altri a indossare abiti che “minano lo spirito del popolo cinese” rischiano 15 giorni di detenzione e di essere multati fino a 5mila yuan (680). In Internet gli utenti cinesi si sono chiesti come le forze dell’ordine possano determinare quando i “sentimenti” della nazione possano essere “feriti”.

    ricchi premi a chi indovina la fonte senza guglare!

    😀

  51. Francesco scrive:

    x Miguel

    >>> meno severamente verranno sconfitti gli USA, prima ci sarà la prossima invasione.

    giusto per capirci, ti sei accorto che è la Russia che sta invadendo l’Ucraina?

    😉

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Francesco

      “Ucraina”

      Giusto per capirci, ti sei accorto che è dal 2014 che in Ucraina comandano dei golpisti e che un pezzo del paese non ci vuole stare anche dopo otto anni di violenze?

      Per molto, ma molto meno l’Italia aggredì due volte l’Austria.

      E con successo, pure.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        Andrea

        la prima affermazione è completamente falsa. Se non partiamo dal rispetto delle verità accertate, cosa parliamo a fare?

        La seconda è falsa al 90%. Fino allo scoppio di questa guerra la quantità di ucraini russofoni che voleva stare con la Russia era molto bassa. Adesso, dopo tutta questa devastazione e la fuga di milioni di persone lontano dalle aree occupate, potrebbe essere diverso.

        Però ribadisco: se si parte da delle bugie, a cosa serve parlare?

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ francesco

          “bugie”

          Nel merito, Pino Mamet ti ha risposto meglio di quanto saprei fare io.

          Certo di fare cosa gradita, colgo l’occasione per segnalarti una mostra imperdibile (per te) nella tua città:

          https://www.lastampa.it/cronaca/2023/09/07/news/bufera_su_una_mostra_sul_battaglione_azov_patrocinata_dal_municipio_1_a_milano_rifondazione_non_vogliamo_i_neonazisti_del-13031498/

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            Sul merito, forse conviene che ci provi anche tu, magari se UNO di voi tira fuori UN fatto che sia al tempo stesso vero e rilevante mi spingerete a cambiare idea.

            Grazie per la segnalazione, avessi tempo da perdere sarebbe interessante andare a vedere la mostra.

            Sono più incuriosito, però, di come la proprietà Agnelli abbia spostato a sinistra Repubblica e Stampa, in questi ultimi due anni.

            Fatico a comprendere il senso della scelta.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ francesco

              “spostato a sinistra Repubblica”

              OK, con questa barzelletta hai rallegrato la mia giornata.

              Grazie!

              Ciao!

              Andrea Di Vita

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ francesco

              “UN”

              Fai uno sforzo.

              Guardati un servizio del telegiornale RAI di qualche tempo fa.

              https://youtu.be/blMM1Cf8F_I

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                bell’esempio di propaganda, però sospetto che tutte le parti di tutte le guerre possano produrne

                non è per questo che non si usa la propaganda per capire?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “propaganda”

                🙂

                Sento distintamente il rumore delle tue unghie che si arrampicano sugli specchi.

                Guarda che è un servizio del TG2 del 2016. Sei anni prima dell'”operazione speciale”. Se hai voglia ti aggiungo articoli di Repubblica e di Newsweek, dello stesso tenore e scritti negli stessi anni, cioè prima dell'”operazione speciale” e dopo Majdan.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Andrea

                nessuno specchio.

                So riconoscere la propaganda unilaterale senza bisogno di sapere se è a favore di quelli che mi piacciono o di quelli che non mi piacciono.

                Sono vecchio, detto in altro modo.

              • PinoMamet scrive:

                Mmmm
                Mmmm

                No, non la sai distinguere.
                Ma manco per niente.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “Sono più incuriosito, però, di come la proprietà Agnelli abbia spostato a sinistra Repubblica e Stampa, in questi ultimi due anni.

              Fatico a comprendere il senso della scelta.”

              Poni una domanda interessantissima.

              Non so nulla della Stampa.

              Non so nemmeno se Repubblica sia diventata “più di sinistra” di prima.

              E credo che per “Sinistra” si intendano tante di quelle cose diverse, che è impossibile capirci qualcosa.

              Però è vero che Repubblica fa la guerra alla maggioranza attuale, in questo senso se vogliamo è “di sinistra”.

              Ed è vero che gli Agnelli pagano quelli che fanno la guerra alla maggioranza attuale.

              E sarei curioso di capire che rapporto questo abbia con gli appalti per le autostrade, la promozione delle aziende italiane, eccetera.

              • Francesco scrive:

                Intendevo l’estremismo di entrambi i giornali in senso “liberal”.

                Che era la posizione di Repubblica ma in modo un pò meno fanatico e c’entrava ben poco la tradizione “azionista” della Stampa.

                Ciao

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ francesco

          “completamente falsa”

          Un po’ di pudore no, eh?

          Persino Wikipedia (!) riconosce il ruolo dei “nazisti che leggono Kant” in Euromajdan. 😂

          Avevano pure raggiunto un accordo, il 21 febbraio, che quelli del Pravyi Sektor hanno fatto saltare pur di mandare via chi le elezioni le aveva vinte.

          Questo perché a Majdan ha vinto la democrazia.

          Figuriamoci se perdeva.

          https://it.wikipedia.org/wiki/Euromaidan

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            Posso farti notare che l’Ucraina è andata avanti dopo Euromaidan?

            Cacciato il pupazzo di Putin, gli ucraini hanno votato altre 2 volte (se non 3, non ho voglia di contare). E il Parlamento non è stato sciolto dai manifestanti, niente robe alla Lenin, la legalità è rimasta in vigore..

            Insomma, se Euromaidan non è stata una vittoria della democrazia, cosa lo è?

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “avanti”

              Siamo seri.

              Dopo Majdan, dove un presidente eletto è stato cacciato da Pravyi Sektor e camerati, un pezzo del paese ha semplicemente smesso di andare a votare, perché tanto era inutile. Se anche avesse vinto, ci sarebbe stato un altro golp… pardon, un’altra ‘rivoluzione democratica’.

              Al confronto delle elezioni Ucraine successive a Majdan persino le primarie del PD sono un modello di democrazia partecipativa.

              Se si fosse davvero voluto evitare i successivi bagni di sangue, prima e dopo l’inizio dell'”operazione speciale”, sarebbe bastato dire una cosa semplice: ‘non riconosciamo governi non regolarmente eletti’.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                QUALE PEZZO? quanti milioni di persone? quali dati hai? e i partiti filorussi presenti e legali fino a prima della guerra?

                capisci che messa così sembra solo una pezza giustificativa delle azioni di Putin, scritta da uno che giustifica Robespierre, Lenin e Stalin. E pure Mao Ze Dong!

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “PEZZO”

                Capisco che la fede smuova le montagne, ma qui mi sa che rende pure ciechi.

                Ma una volta che un presidente democraticamente eletto viene cacciato con la violenza mi vuoi dire come cavolo fai a fidarti delle statistiche elettorali?

                Chi semina vento raccoglie tempesta (Osea, 8, 7).

                Chi di Majdan ferisce, di Bakhmut perisce.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

      • PinoMamet scrive:

        Tu continui a ripetere questa cosa, Francé, ma a me risulta che le elezioni ucraine (tutte più o meno corrotte, quindi facciamo che poggio e buca fanno piano) si sono succeduti governi filo e anti russi, più o meno con le stesse percentuali.

        Altrimenti sarebbero stati di un orientamento solo…

        Ne prendo una a caso:
        https://it.m.wikipedia.org/wiki/Elezioni_presidenziali_in_Ucraina_del_2010

        E il “partito delle regioni ” filorusso era forte proprio all’est e al sud.

        Del resto la secessione filorussa del Donbass non me la sono sognata stanotte.

        Quanto alle dichiarazioni di odio per i russi che ci riporta la “libera” stampa di Kiev, beh, non le metto in dubbio;
        diciamo che mi aspetto che la stampa di Mosca ne riporti altrettante di amore per la Russia, alle quali darò la stessa credibilità.

        In guerra ci sono sempre due parti, sennò manco la facevano.

        E mi pare che non manchino (credo si contino a centinaia di migliaia) i profughi ucraini scappati in Russia…

        • PinoMamet scrive:

          Un milione e trecentomila richiedenti asilo in Russia e Bielorussia, secondo questa fonte che potrai benissimo contestare scrivendole i tuoi dati più aggiornati 😉
          https://data.unhcr.org/en/situations/ukraine

        • Francesco scrive:

          No, Pino, non ti risulta.

          E’ che citi l’unica volta che i filo-russi hanno vinto.

          E’ verissimo che in guerra ci sono due parti ma alla costruzione della parte filo-russa lavora alacremente la Russia di Putin dal primo giorno.

          • PinoMamet scrive:

            No ho proprio perso una elezione a caso; a dire il vero credevo di aver preso una vinta dai filo occidentali, ma poco cambia, se vedi le altre le percentuali sono sempre quelle.

            La stra mega grande maggioranza di filo occidentali non c’è mai stata.

            Lo stesso Zelenski passava per abbastanza filo russo (e parlava russo) prima di accorgersi che gli americani pagavano meglio.

            • Francesco scrive:

              Il fatto che il russofono Zelenski guidi la resistenza contro l’invasione di Putin dovrebbe chiarirti come l’equivalenza tra russofoni e russofili sia una palla.

              Vedo che riesci a stravolgere anche questo fatto, però.

            • PinoMamet scrive:

              Il fatto che il russofono Zelenski sua costretto a usare il dial… ehm lingua ucraina in tutte le occasioni (prima veniva fischiato se parlava russo, adesso è proprio proibito) dovrebbe renderti chiaro il “leggero” mutamento di indirizzo…

              • Francesco scrive:

                Pino, è in corso una guerra di invasione russa, accompagnata da dichiarazioni del governo russo sul fatto che l’Ucraina non esiste.

                Non mi strappo i capelli se anche gli Ucraini subiscono qualche sbandata nazionalista.

              • PinoMamet scrive:

                Tu noin ti strappi i capelli per NESSUNA porcata degli ucraini.

                Li giustifichi sempre.

                Mentre ai russi non perdoni assolutamente nulla.
                Sono torppo forti, povera Ucraina!
                Ma sono anche troppo deboli, stanno perdendo, viva l’Ucraina!

                Insomma, mi pari tutto tranne che imparziale.

                Naturalmente tutti abbiamo simpatie o antipatie: come sai, io ho in antipatia gli stati del cazzo, tipo la Catalogna o la Padania;
                ho in antipatia gli stati finti, tipo la Padania o l’Ucraina;
                e ho in antipatia l’imperialismo americano e la Nato.

                Ma quando riporto le cifre russe o la versione russa delle cose, ho l’accortezza di base di prenderle cum grano salis e fare la tara alle affermazioni.

                Per esempio, se i tussi dicono che sono morti 60.000 ucraini, io credo che ne saranno morti 20.000, e almeno altrettanti russi.
                Non che sia una bella cosa, per nessuna delle due parti.

                Tu invece niente: solo tifo scatenato, quello che dice Kiev è oro colato e per ogni cosa facciano dopo l’invasione (ma anche PRIMA dell’invasione) è sempre il punto di vista di Kiev che è giusto, buono e comprensibile.

              • Francesco scrive:

                Pino

                però tu mi attribuisci anche moltissime cose che NON ho mai detto.

                Leggi una coglionata filoucraina e me la imputi, a prescindere.

                Preferirei rispondere delle mie, di cazzate.

                Su una cosa ti do ragione: non dimentico che la Russia sta invadendo e l’Ucraina si sta difendendo. Questo lo tengo sempre presente, mi pare utile.

                Anche risultasse vero che i russofili del Donetsk erano trattati ingiustamente dagli ucraini, l’invasione rimane, l’attacco a Kyev rimane, la negazione (da parte di Putin, non di un idiota qualsiasi) del diritto dell’Ucraina a esistere rimane.

                Se, a guerra finita come io auspico, gli ucraini si comporteranno male con gli ucraini russofoni e russofili, non lo negherò per partito preso. Come non nego la crudeltà della guerra “civile ma non solo” post 2014.

                Ciao

              • PinoMamet scrive:

                Beh, sei più ragionevole di quanto ti facevo 😉

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “attacco”

                Ma le tue motivazioni sono le stesse identiche motivazioni dei sostenitori dell’attuale regime di Cuba!

                Bravo compagno!

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Ma a Cuba c’è la stessa dittatura dal 1959, in Ucraina c’è una faticosa democrazia.

                Non riesco a vedere la somiglianza.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “Ma a Cuba c’è la stessa dittatura dal 1959, in Ucraina c’è una faticosa democrazia.

                Non riesco a vedere la somiglianza.”

                Ommioddio…

                premesso che non censurerò (quasi) mai ciò che si scrive qui…

                Ma non viene a noia, moralizzare di cose che nascono da forze storiche immensamente più potenti di ogni singolo essere umano, di cui sappiamo pochissimo, e su cui non possiamo nulla?

                Non viene mai la tentazione di vedere cosa si può fare nei pochi metri sotto casa, dove anche noi contiamo qualcosa, di cui sappiamo moltissimo, e su cui possiamo qualcosa?

              • Francesco scrive:

                >>> Ma non viene a noia, moralizzare di cose che nascono da forze storiche immensamente più potenti di ogni singolo essere umano, di cui sappiamo pochissimo, e su cui non possiamo nulla?

                A me no, perchè è da quella “moralizzazione” che traggo le conclusioni per agire nello spazio limitatissimo in cui posso agire. Credo che potrei persino citare Kant al riguardo.

                Ciao

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “Ucraina”

                Mah.

                A me risulta che a Cuba non abbiano bombardato civili per otto anni di fila, e che il governo attuale tragga la propria giustificazione proprio dal blocco ultrasessantennale che gli applicano i protettori del governo dittatoriale precedente.

                Poi, se per te è una “faticosa democrazia” un paese il cui governo ha messo fuorilegge le opposizioni, controlla tutti i mezzi di comunicazione, pubblica le liste di proscrizione dei giornalisti considerati ostili (anche stranieri) e ha stabilito essere reato anche solo proporre pubblicamente l’inizio di una qualunque trattativa per un cessare il fuoco…

                …beh, come al solito è questione di intendersi sulle parole.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Francesco, se sei un oppositore te la passi peggio in Ucraina che a Cuba. Dirai “è una cosa temporanea”, ma anche a Cuba doveva esserlo…

              • Francesco scrive:

                Ehm, credevo lo sapeste ma in Ucraina c’è la guerra, un bel pezzo del paese è sotto occupazione nemica e rimane un solo porto in mano agli ucraini.

                Se ricordo, le cose che dite sono normali durante una guerra.

                Prima della guerra la situazione era tutt’altra, prima della prima invasione russa del 2014 ancora meglio.

                A Cuba direi che le cose vanno “alla comunista” dagli anni ’60 del secolo scorso.

              • PinoMamet scrive:

                Guarda, posso concedere tutto all’Ucraina, ma la legge che proibisce di parlare di proposte di pace, aldilà di ogni considerazione politica ed etica, è semplicemente demenziale.

                E in caso le cose vadano male, lascia come unica ipotesi fattibile un 8 settembre ucraino, che non è una bella cosa…
                O peggio.

              • Francesco scrive:

                Posso solo ipotizzare, dal mio divano, che serva a evitare iniziative “private” di qualche ministro o oligarca locale in vena di pubblicità.

                Credo che l’Ucraina sia con l’acqua alla gola dal primo giorno e che questo spinga a leggi (e dichiarazioni) molto sopra le righe.

                Diciamo che non lo trovo così significativo.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                No, non è normale che gli oppositori spariscano nel nulla e mandino messaggini alla famiglia dicendo di essere in salute e in libertà senza ricomparire.

          • Peucezio scrive:

            Francesco,
            “ma alla costruzione della parte filo-russa lavora alacremente la Russia di Putin dal primo giorno.”

            E alla costruzione di quella filo-occidentale lavorano gli USA e tutti i loro manutengoli da decenni.

            • Francesco scrive:

              sì ma non scatenando una guerra civile, a cui partecipano direttamente i russi, in mancanza di ucraini interessati.

              • PinoMamet scrive:

                Sparare sulla folla rientra abbastanza nella mia descrizione di “scatenare una guerra civile “

              • PinoMamet scrive:

                “In mancanza di ucraini interessati” certo…

                Scusa Francesco va bene essere schierati con l’america, è una forma di servilismo come un’altra…

                Ma chi ti obbliga a berti anche il punto di vista di un governo nazionalista di pazzoidi slavi?
                Non ti sei già fatto abbastanza esperienza in materia con la ex Jugoslavia?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ pino mamet

                “chi ti obbliga”

                Se non lo fa gli crolla tutto.

                Partendo dal presupposto di manzoniana fede nella Provvidenza (perché quello è) che gli USA rappresentino oggi il Bene nella Storia, un po’ come faceva Dante che considerava la Roma cristiana come il vertice della civiltà (“quella Roma onde Cristo è Romano”, Par. XXXII 101), ne segue logicamente che ciò che si contrappone agli USA è appunto “l’impero del male”.

                Altrettanto logicamente Francesco non potrà mai ammettere che i suoi amati USA col loro sistema di dominio abbiano provocato fra venti e trenta milioni di morti a furia di guerre, colpi di Stato e altre operazioni sovversive dal 1945 a oggi

                https://www.dirittiglobali.it/tag/james-a-lucas/

                E se anche lo facesse, credimi, commenterebbe come il suo correligionario a Béziers: “Dio riconoscerà i suoi”. O, più modernamente, che sono stati un prezzo necessario, come la Albright quando parlava del mezzo milione di bambini Irakeni morti per le sanzioni a Saddam.

                https://www.famigliacristiana.it/articolo/la-morte-di-madeleine-albright-prima-donna-a-guidare-la-diplomazia-usa.aspx

                Non pretendere mai da un credente che ragioni come noi. Se Wojtyła appoggiava Pinochet vuoi che Francesco non appoggi Zelensky?

                http://news.bbc.co.uk/2/hi/282225.stm

                Tanto varrebbe chiedere a un Testimone di Geova di accettare una trasfusione di sangue.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Andrea

                prima ripeti cose che so benissimo, poi le più infantili cazzate degli atei da quattro soldi

                e il bello è che mi metti in bocca tonnellate di cose che non ho mai pensato di dire! oh, è ben vero che lo fai come attività normale, pure con San Giovanni Paolo II ti capita.

                forse dovresti farti un ripassino di metodologia dello storico.

                Pino

                come ti ho già detto, ho un cugino che c’era in quella piazza. tendo a credere a quello che mi racconta lui.

              • PinoMamet scrive:

                No, non me lo hai detto.

                Comunque non credo che tuo cugino sia onnisciente

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ francesco

              “guerra”

              Lo sapevo che ci cascavi.

              Ti ricordo che durante il Blitz nel 1940 a Londra l’opposizione era viva e vegeta, e persino Orwell (!) riconobbe che il governo Britannico rispetto’ la libertà di stampa (v. prefazione alla prima edizione di Animal Farm).

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Cerrrrrrrrrrrrrrto

                Chiedilo non all’opposizione di Sua Maestà ma ai simpatizzanti fascisti, come se la passavano mentre la Patria era in pericolo!

                PS peraltro, sono molto felice di vedere citata la mia amata Albione come massimo esempio di rispetto dei diritti. Da te poi!

                😀

              • PinoMamet scrive:

                Beh, bisogna riconoscere che in Ucraina i simpatizzanti fascisti non corrono alcun rischio 😉

              • habsburgicus scrive:

                l’Inghilterra non uccise nessuno m incarcerò molti presunti “fascisti” fra cui Sir Oswald Mosley dal 1940 al 1943 (trattato leniently) e un deputato conservatore antichurchilliano (un capitano dell’Esercito di S.M) che fu sbattuto in fortezza alla faccia dell’immunità parlamentare, più Leese e altri…
                ciò solo dopo la churchillizzazione (10/5/1940), Chamberlain tollerò pure Mosley 😀
                alcuni, ma non Mosley, furono tenuti nelle segrete fino al 1945 (Mosley che era fascista vero fu ritenuto innocuo dopo che il XXV luglio eliminò per sempre il fascismo italico come forza propulsiva)
                Roosevelt, negli USA, organizzò nel 1944 un “processo di sedizione” contro (presunti) filo-NS ed estremisti religiosi alla padre Coughlin ma l’America, molto più libertaria, storse il naso e tutto finì in nulla
                in Sud Africa, boeri germanofili poterono impunemente esaltare alcuni aspetti del regime NS….il futuro creatore dell’apartheid Daniel François Malan (PM 1948-1954) ad inizio 1944 fece l’apologia dei NS in Parlamento e non gli successe nulla..il Dr. Hendrik Verwoerd (PM 1958-1966) colui che porterà l’apartheid alle estreme conseguenze era un militante protedesco e Vorster (PM 1966-1978) un attivista NS (Vorster per ironia della sorte fu colui che -contro Verwoerd, assassinato nel 1966- stabilirà una stretta collaborazione anche nucleare con Israele !)..i tre uomini citati erano oppositori feroci del “rinnegato” Smuts (boero passato a Londra) e saranno artefici della storica vittoria del Nasional Party nel 1948 con cui inizia l’apartheid (uno Smuts, intendiamoci, non è che amasse i neri di più 😀 ma manteneva la “necessaria” ipocrisia di disprezzare i neri in privato ed esaltare l’eguaglianza in pubblico :D)

              • Francesco scrive:

                Pino,

                in Ucraina chiunque combatta contro i russi è gradito.

                Nella Resistenza italiana era forse diverso? un mischione di gente che a vittoria palese avrebbe iniziato a massacrarsi e a massacrare civili ma nel 1943-44 aveva di meglio da fare.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “simpatizzanti”

                Mai saputo che in Inghilterra pubblicassero liste di proscrizione dei giornalisti.

                https://www.balcanicaucaso.org/aree/Ucraina/Ucraina-la-lista-dei-giornalisti-scomodi-171341

                E ti ho citato la Gran Bretagna per mostrarti quanto NON è democratica Kiev.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Credo che il professore ti abbia risposto ad abundantiam.

                Siamo tutti democratici fino a che inizia la guerra, poi iniziano i problemi. Figurati in un paese come l’Ucraina.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Siamo tutti democratici fino a che inizia la guerra, poi iniziano i problemi. Figurati in un paese come l’Ucraina…”

                … che non era granché democratico neppure prima 😉

              • Francesco scrive:

                Esatto, è quello che dico io.

                Fare le pulci all’Ucraina come se fosse la Svezia o il Regno Unito è come mollare la fidanzata perchè non è uguale a Charlize Theron o a Milla Jovovich.

                Si finisce con la signora Pina (o con Putin, che è la signora Pina dei regimi politici).

        • Francesco scrive:

          PS leggi anche le scritte piccoline con l’asterisco!

          • PinoMamet scrive:

            Sì, certo, se stavano in Russia prima vuol dire che erano antirussi: ha senso.
            😀
            Comunque non dice quanti.

            • Francesco scrive:

              Dice che 64.500 sono scappati in Russia, gli altri ci stanno “a qualsiasi titolo”, se ho capito.

            • PinoMamet scrive:

              No

              Dice che 60 000 e rotti hanno chiesto lo status di rifugiati, mentre gli attraversamenti di frontiera dell’Ucraina dal febbraio 2022 sono stati più di due milioni.

              Studia Francé.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “si sono succeduti governi filo e anti russi, più o meno con le stesse percentuali”

          Questa è una deformazione prospettica diffusa, però, anche tra gli studiosi: si tende a vedere la storia come una progressione continua unidirezionale e non come una serie di svolte che non è affatto detto che portino una collettività a dirigersi sempre nella stessa direzione.
          Una recente e pregevole opera sulla storia ucraina, per esempio, descrive un lungo periodo della storia di quel paese come “tempo perduto” in quanto il governo del tempo non perseguiva una politica di allineamento agli USA e, invece, manteneva una certa ambiguità tra il vecchio egemone e quello che decenni dopo sarebbe divenuto il nuovo. Ma questo è, appunto, leggere il passato con gli occhi del futuro: gli ucraini davvero non avevano idea di dove volevano andare, all’epoca, e si tenevano tutte le porte aperte!
          E, ancora oggi, molti ucraini sono finiti da una certa parte del fronte perché in disaccordo con la direzione presa da altri.
          Ma è lo stesso telefilm di Zelensky a dipingere il paese come attraversato da un forte gradiente est-ovest.

  52. Moi scrive:

    … da “Babbano” , come dice(va) Zeta , la Riforma Cartabia NON mi ha ispirato MAI, ne fa le spese anche la Giustizia per Mamma Orsa Amarena :

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/09/07/per-la-morte-di-amarena-mancano-pene-idonee-e-pure-la-riforma-cartabia-ha-contribuito/7283350/

    Per la morte di Amarena mancano pene idonee. E pure la riforma Cartabia ha contribuito

  53. Fuzzy scrive:

    Lungi dal voler discriminare su chi ha torto o ragione nella guerra Ucraina, mi chiedo solamente cosa sarebbe oggi il disgraziato paese se si fosse tenuto ex presidente Petro Poroshenko.
    Certo, sarebbe un paese corrotto, relativamente povero…ma guarda cosa è adesso. Guarda il casino economico internazionale che si è messo in moto….
    Insomma, dalla padella alle braci.
    C’era una vera necessità? Cosa vuol dire esserci necessità? Qualcuno dice che l’Unione Sovietica sia crollata per noia.
    Ma insomma, fate delle sagre paesane, fumate, bevete, ballate il liscio, ma evitate di fare delle rivoluzioni quando non è necessario.
    In sostanza fate come gli italiani!
    Fortuna che qui quando uno dice delle cazzate non gli fanno multa, altrimenti sarei già rovinato.
    Ma cosa vuol dire “dire delle cazzate”?
    A volte l’approssimazione si rende indispensabile.

    • Fuzzy scrive:

      Ah, quando dico sagre popolari intendo a base di ortica o asparagi o funghi o al limite di tartufo. Ekcetera’ ekcetera’. Si evitino inutili massacri di animali grassi, perché poi la sagra diventa scialba.

      • Fuzzy scrive:

        Per non dire della Zucca. Oramai è ora.
        A me (mi) fa morire.
        C’è pure la sagra dell’Aglio. Aiuto. E dove sono, in Paradiso?
        Naturalmente il vino apre una serie di importanti questioni. Io quando bevo, e non dovrei bere, perché mentre bevo ingrasso all’istante, bevo Lambrusco. Cantina sociale di Sorbara. Anni fa andai in pellegrinaggio a
        Castelvetro dove fanno il “grasparossa”
        Dalle colline adiacenti si vedono gli impianti della Ferrari.
        Mah.
        Ogni vite della Ferrari costa come una mezza Panda. Tre ingegneri per ogni vite.
        Basta

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Poroshenko era molto più estremista di Zelensky (che nasce come colomba ed è progressivamente diventato falco per via delle circostanze) e quindi non sarebbe cambiato nulla. Anzi, forse sarebbe andata perfino peggio.

  54. Miguel Martinez scrive:

    Come vi sarete accorti, da messicano, mi interesso poco dell’Ucraina e molto dell’Italia.

    L’altra sera c’era un ragazzino sui dieci anni, italianissimo, in mezzo ad altri ragazzini.

    Che ci ha dichiarato che lui fa quello che gli pare e va dove gli pare.

    Mi dicono che i genitori non ti rispondono nemmeno, se li interpelli.

    Ora, siamo a Firenze, non certo a Caivano.

    Ma rileggendo il reportage su Caivano https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/09/07/al-termine-della-notte-tra-caivano-e-le-salicelle/7283704/ , che “si” deve fare?

    ” alle Salicelle si diffonde il nuovo “bando di concorso”: cercansi rider della droga, under 14, SH 300-munito, snello e con guida agile, per mille euro a settimana”

    Under 14, quindi non imputabile. Certo, non potrebbe andare in motorino…

    Ma esattamente cosa può offrire lo Stato che sia meglio di mille euro a settimana?

    Un’ora la settimana di Educazione alla Cittadinanza da parte della psicologhessa milanese precaria (800 euro al mese, altro che 1000 euro a settimana) che spiega che Essere Buoni è Bene?

    • Miguel Martinez scrive:

      “” alle Salicelle si diffonde il nuovo “bando di concorso”: cercansi rider della droga, under 14, SH 300-munito, snello e con guida agile, per mille euro a settimana””

      E’ una definizione splendida dei valori del mercato.

      L’under-14 (l’inglese vince anche a Caivano) ha un palese vantaggio nel curriculum sull’over-14. Che non solo è imputabile, è anche ricattabile e pentibile.

      “Snello e con guida agile”, bellissimo.

      Mille euro a settimana non solo è molto di piu di quello che prendo io, è anche una meraviglia per un ragazzino, un mondo intero che gli si apre.

      Francamente piu affascinante, credo, di qualunque cosa gli possa offrire lo Stato (“forse forse avrai il reddito di cittadinanza, ma forse te lo togliamo; e forse forse se studi per decenni, potrai sperare di emigrare e fare l’insegnante precario a Firenze, ma probabilmente non potrai pagare l’affitto” https://www.lanazione.it/cronaca/scuola-lesercito-dei-supplenti-ma-tante-rinunce-per-il-caro-affitti-bdae4c81 ).

      • PinoMamet scrive:

        Lo Stato italiano non è mai uscito dalla logica di esattore e di controllore.

        Ha ereditato le culture amministrative francese e spagnola- il centralismo occhiuto e altezzoso della Francia, e la elefantiaca burocrazia degli incartamenti spagnola- senza nemmeno rendersi conto che erano, in pratica, amministrazioni coloniali, e la colonia era l’Italia.

        Anzi, le ha adottate con un certo orgoglio, con il gusto dell’allievo “che ce l’ha fatta” e ora crede che tutta l’assurda complicazioni di articoli e di commi che in Italia passa sotto il nome di “diritto” sia, in fondo, il vero e unico diritto;

        che di fronte al precario che non riesce a pagare l’affitto, ha come prima e forse unica preoccupazione quella di verificare al dettaglio se abbia veramente diritto a quel posto- non se quel posto possa permettergli un sostentamento.
        Questa preoccupazione così concreta e volgare è al di sotto del livello dell’amministratore italiano!

        Leggevo su un forum di dirigenti scolastici o di provveditori, non ricordo, una risposta a una domanda posta da un preside: il tal professore ha più sedi, ha chiesto il rimborso per trasferirsi da una sede all’altra con il suo mezzo, che devo fare?
        Risposta scandalizzata: “Non gli va neppure risposto!”
        Nessuno che si preoccupi di sapere se le due sedi, per esempio, erano raggiungibili in qualche altra maniera, compatibilmente con il suo orario, o quanto distanti, o (figuriamoci!) quanto spendesse…
        no, non gli va neppure risposto, sia mai che possa attaccarsi a qualcosa!

        Allora meglio la mafia: almeno, ha alla base l’ethos
        (è una semicit. 😉 )

        • Miguel Martinez scrive:

          Per PinoMamet

          “Lo Stato italiano non è mai uscito dalla logica di esattore e di controllore.”

          Pino per Presidente!

          Poi saresti presidente di questo Stato, e non cambierebbe nulla, temo.

          In questi giorni, stiamo lavorando per tessere, tessere, tramare, tramare, qui nel rione, tra persone che si conoscono, si fidano l’una dell’altra, imparano a confidarsi, a rispettarsi, a pensare ai rapporti umanopolitici a 360 gradi.

          E certo senza drammi, a fare a meno dello Stato per quanto possibile. Io sono d’accordo che la polizia serve, perbacco. Ma quanto volte l’ho dovuta chiamare, e quante volte abbiamo risolto in altro modo? E magari ci siamo riabbracciati, come non succede certo in tribunale.

          C’è da pensare ai nostri sfrattati, ai nostri devastati-dalla-vita, alle nostre mamme abbandonate dai mariti, ma anche ai mariti buttati fuori di casa, alle buche per strada che ci passano un rattoppo e poi ci passano sopra i camion.

          A proposito tengo ‘nu frate
          Che da quindici anni sta disoccupato
          Che s’ha fatto cinquanta concorsi
          Novanta domande e duecento ricorsi

          Poi magari, insieme, affrontiamo il problema, senza chiedere aiuto a Don Raffaè, ma di certo lo stato…

          Prima pagina, venti notizie
          Ventuno ingiustizie e lo Stato che fa
          Si costerna, s’indigna, s’impegna
          Poi getta la spugna con gran dignità
          Mi scervello e m’asciugo la fronte

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ pino Mamet

          “controllore”

          Magari. Non è manco quello.

          Essendo un insieme di ex colonie o quasi, l’Italia ha ereditato la mentalita’ dei colonizzati, oggi comune ad es. in Africa.

          Non ci si sente cittadini, ma sudditi che devono riuscire a parassitare quanto più possibile chi è al potere, visto comunque come uno sfruttatore.

          E siccome anche in democrazia lo Stato è l’espressione dei suoi cittadini (né la burocrazia eccessiva né l’evasione fiscale ce le chiedono Bruxelles o Washington) ecco che lo Stato non riesce a eseguire il suo compito più importante e di cui detiene giustamente l’esclusiva: garantire la certezza della pena.

          Pene certe, e vedi come la delinquenza abbassa la testa.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Miguel Martinez scrive:

            Per ADV

            “garantire la certezza della pena.”

            Non sono necessariamente in disaccordo, e infatti non ho detto “poverini, invece di arrestarli, educhiamoli!”

            Solo che da quando ho letto Peter Heather sulla caduta dell’Impero romano, mi sono accorto che esistono situazioni in cui le “pene” non bastano.

            Se esiste una situazione in cui puoi fare guadagni pazzeschi, ma ad altissimo rischio, attirerai subito il tipo umano dello scommettitore compulsivo.

            Già lo vediamo con i migranti africani: sognano il Guadagno Pazzesco di vivere in un paese in cui c’è l’assistenza sanitaria gratuita; e quindi rischiano la Pena di morte per annegamento, pur di ottenerla. E ovviamente ci sono quelli che OLTRE all’assistenza sanitaria gratuita, sognano chissà cosa, magari anche cose brutte.

            Ora, lo Stato italiano non può “garantire la certezza della pena” di annegamento per ciascun colpevole di immigrazione clandestina.

            Che poi la pena per il reato di immigrazione clandestina consiste nella somma di “indebitare tutta la famiglia magari mandando a prostituire la propria figlia – rischiare di farmi rubare dal primo poliziotto che incontro tutti i soldi che ho e poi morire di sete nel deserto – rischiare di vedermi violentare la sorella – rischiare di finire in schiavitù personale di qualche psicopatico nella profonda Libia – rischiare di annegare”.

            Insomma, pene assai drastiche, che certo hanno già fatto abbassare la cresta al 95% dei potenziali delinquenti.

            Ma resta il 5%, che deve avere una costituzione psicologica molto particolare.

            Lo stesso sul confine statunitense-messicano: se il costo delle droghe a nord della frontiera è tale da permettere guadagni pazzeschi a chi sta a sud, non ci sono filo spinato ed elicotteri e diavolerie elettroniche e miliardi investiti nell’esercito messicano dagli Stati Uniti, che possa davvero fermare il traffico.

            E non lo ferma nemmeno la certezza di avere vita breve, perché situazioni simili attirano sempre quelli che sono disposti a vivere un giorno da leoni invece che cent’anni da pecore.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Martinez

              “pecore”

              Nemmeno Beccaria, inventore della formula della “certezza della pena”, credeva fosse un toccasana.

              Ma mi permetto di dubitare che un quattordicenne di Caivano sia tanto motivato e disperato quanto lo può essere un Sudanese che abbandona la propria casa per buttarsi in mano ai trafficanti nel deserto.

              Siamo in un paese dove chi accoltella un insegnante è stato promosso con nove in condotta.

              Beccaria basterebbe applicarlo, e di certo molti problemi si risolverebbero. Anche se magari non tutti, l’importante è cominciare.

              Non servono pene esemplari, ma certe.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

            • Fuzzy scrive:

              https://www.abc.net.au/news/2020-03-17/castel-volturno-is-headquarters-for-nigerian-mafia-in-italy/12033684
              Non so se noi italiani siamo aggiornati su quello che sta succedendo in certe parti del nostro paese, non necessariamente solo al sud. Qui si scaricano i problemi di mezzo mondo.
              Credevamo di vivere su un’isola. E temo che andando avanti sarà sempre peggio.
              In certi posti non c’è più neanche l’ombra dello stato, se non forse per quel poco di sanità che è rimasta. Ma io vedo che la stanno rapidamente ridimensionando.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Fuzzy

                https://www.abc.net.au/news/2020-03-17/castel-volturno-is-headquarters-for-nigerian-mafia-in-italy/12033684

                Impressionante. Come è impressionante il fatto che io almeno non ne sapevo nulla. Queste sono le cose che dovrebbero essere sempre in “prima pagina”.

              • roberto scrive:

                per dire, su “cosa deve fare lo stato”, prima cosa riconquistare il controllo del territorio (mi dispiace il termine guerresco, ma le mafie hanno da sempre esercitato un controllo militare del territorio e il primo passo è riconquistarlo)

              • Fuzzy scrive:

                https://reggiadicolorno.it/
                Dunque davanti a questo luogo idilliaco e sede del festival della lentezza qualche tempo fa, si spara in pieno giorno.
                Lo Stato sarebbero le poche forze dell’ordine apparentemente e forse comprensibilmente un po’ scoraggiate rispetto a un compito così al di sopra delle loro forze? I magistrati intimiditi dalle organizzazioni criminali? E si tenga presente che ci sono dei pluricondannati che vanno in giro indisturbati per vari cavilli burocratico-legali, e quelli che provengono da chissà quale paese, se mai riesci a rimandarli in patria, poi dopo qualche anno ritornano.

    • Roberto scrive:

      Miguel

      “ Ma esattamente cosa può offrire lo Stato che sia meglio di mille euro a settimana?”

      Ma è compito dello stato offrire ad un infraquattordicenne qualcosa di alternativo ai 1000 euri della mafia?

      • PinoMamet scrive:

        Ma chi è che definisce quali sono i compiti dello Stato?
        Non cadono dall’alto, non sono eterni e immutabili.

        Lo Stato italiano si occupa di cose che in altri Stati sembreranno arbitrarie o perlomeno curiose, e viceversa.

        Se chiedi a me, direi che offrire a un ragazzino qualcosa di meglio di un lavoro da corriere della droga sia compito dello Stato, e se non lo è dovrebbe esserlo…

        • Roberto scrive:

          Pino

          “direi che offrire a un ragazzino qualcosa di meglio di un lavoro da corriere della droga sia compito dello Stato”

          Ma cosa?

          Per me offrire scuola ovviamente, spazi, strutture…ma poi? Non so se spazi e strutture debbano essere riempite dallo stato

        • PinoMamet scrive:

          Mah, per cominciare non credo che lo Stato debba o possa solo offrire spazi e strutture.

          A me, per ipotesi, potrebbe offrire una bellissima struttura alle Cinque Terre, al Lago di Como o sulle Dolomiti come “casa di vacanzeper docenti ex sceneggiatori” (scherzo, ma per fare un esempio), ma se non ho la possibilità concreta di andarci, la struttura resterà desolatamente vuota.

          Io posso costruire un bellissimo Centro Giovani a Scampia, con dentro lo skate park e le lezioni di capoeira e il gruppo di appassionati di softair o di pittura a olio;

          ma se a casa non si arriva a fine mese, per il quattordicenne continuerà a essere molto più interessante e formativo il corso da camorrista presso l’università della strada…

          E sì, non trovo scandalosa l’idea che lo Stato, oltre a prenderli (di solito a chi ne appena abbastanza da darne, ma non abbastanza per evadere efficacemente) ogni tanto questi soldi li distribuisca anche.

          Fammi stare tranquillo economicamente, poi vedrai che trovo meglio imparare la capoeira o lo aerosol art, vulgo graffiti, piuttosto che farmi sparare addosso dal clan rivale.

          • Roberto scrive:

            Ok certo, sono anche io dell’idea che lo stato debba, perdonatemi la sintesi romantica per capirci, “combattere la povertà”

            Ciò detto 1000 euro a settimana per scorrazzare in motorino è un’offerta imbattibile…

          • PinoMamet scrive:

            Sì ma ha anche i suoi rischi: e non si è quattordicenni per sempre..

          • Miguel Martinez scrive:

            Per PinoMamet

            “per il quattordicenne continuerà a essere molto più interessante e formativo il corso da camorrista presso l’università della strada”

            Senza dimenticare l’enorme differenza psicologica per un adolescente maschio tra essere “protagonista di un film di avventura” ed essere “frequentatore assicurato di un circolo durante l’orario di apertura”.

            • Roberto scrive:

              Non saprei, sono stato quattordicenne anche io e all’epoca mi interessava piuttosto la pallacanestro, dungeons and dragons e il subbuteo

              Non avevo il motorino e la vita da gangster non mi sembrava un granché (davvero l’idea di rischiare di morire prima delle finali del campionato mi sembrava assurda)

            • PinoMamet scrive:

              Beh… io ho imparato a usare il motorino tipo a 12 anni, e la vita da gangster era il mio sogno, subito dopo l’esploratore e il monaco buddhista vagante esperto di kung fu, ma delle tre opzioni quella più praticabile paradossalmente era la terza, ma va detto che io abitavo molto lontano da Caivano, e molto vicino a un monastero Zen…

          • Francesco scrive:

            Pino

            ma se lo Stato ti offrisse la possibilità di stare tranquillo economicamente (e te la do per buona e possibile) e la mafia quella di stare bene e di essere temuto, chi cazzo sceglie lo Stato?

            Temo ci voglia una gran bella dose di “educazione” per scegliere quello che è giusto quando paga poco.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per robero

        “Ma è compito dello stato offrire ad un infraquattordicenne qualcosa di alternativo ai 1000 euri della mafia?”

        Non lo dico io.

        Sento dire ovunque, “la mafia avanza, e lo Stato che fa?”

        Certo, può aumentare le telecamere e inasprire le pene, ma penso che la domanda sia soprattutto, “perché lo Stato non fa qualcosa per offrire un’alternativa?”

        • Roberto scrive:

          Ok non lo dici, ma cosa ne pensi?

          L’equivalente del vostro giardino a caivano dovrebbe essere gestito dallo stato?
          Invece di Miguel, ci vorrebbero funzionari pagati dallo stato per fare lezioni di violino all’aperto?

          Davvero, quale alternativa dovrebbe offrire lo stato, concretamente? (E ripeto la triade scuola spazi strutture che per me è sicuramente qualcosa che lo stato deve fare)

          • Roberto scrive:

            Cioè la Meloni fa benissimo a dire che lo stato investirà x milioni per ristrutturare gli impianti sportivi di caiazzo…ma poi? Ci mandi i militari (come dice la Meloni)? Secondo me no

            • Fuzzy scrive:

              Cosa dovrebbe fare lo Stato? Disse lo Stato. Da cui diversi effetti retroattivii.
              🙂
              Tarvisii mi hai contagiato.
              (Il mio regno per un cappotto).

              • Roberto scrive:

                No dai non prendere anche ti questa abitudine fastidiosa di rispondere a domande con domande….

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            “L’equivalente del vostro giardino a caivano dovrebbe essere gestito dallo stato?”

            Non credo che possa esistere: da quel poco che ne so, lo spazio è strutturalmente incompatibile, tra l’altro mi pare che il verde manchi del tutto. Poi certo, se arbitrariamente imponi del verde in una situazione simile (architetto calato da Padova per fare il Megaprogetto Caivano GreenDuemila con fondi europei a strabordare) crei semplicemente un agevole Spazio Spaccio.

            • Miguel Martinez scrive:

              A mio parere (e ripeto, mi baso quasi solo sull’articolo uscito sul Fatto), mi sembra che ci sia una polemica sterile.

              In questo momento, la Destra è al governo e “può fare”, la Sinistra è all’opposizione e “può lamentarsi”.

              La Sinistra si lamenta che la Meloni non si “commuove” per gli stupri, o che il suo compagno, che a Caivano non è mai stato, ha detto che le ragazze dovrebero stare attente quando girano in mezzo a branchi di stupratori, e la Sinistra dice che lo Stato dovrebbe “educare” i maschi a non stuprare. Vabbè…

              La Destra invece “fa” qualche misura repressiva, che quelle si aumentano praticamente da sempre, e dice che farà… una biblioteca.

              La Sinistra dice invece che bisogna fare “educazione”. Cioè mandare la psicologhessa precaria milanese a 800 euro al mese a fare il progetto Erasmus Plus dove insegnare l’Inclusivity in una Gender-Friendly Perspective ai Youth Livers della Local Community. Poi sempre a 800 euro al mese, dovrà fare la rendicontazione del progetto, che è la parte più difficile…

              La Mafia invece offre 1000 euro la settimana. Che forse li guadagna un preside dopo vent’anni di carriera scolastica.

            • Roberto scrive:

              Miguel
              “lo spazio è strutturalmente incompatibile”

              Vabbè il vostro giardino è uno spazio unico ed irripetibile, lo sappiamo
              🙂

              Comunque mi pare di capire che sei pure tu della mia idea, lo stato non deve fare controfferte alla mafia, giusto?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Vabbè il vostro giardino è uno spazio unico ed irripetibile, lo sappiamo”

                Diciamo che è dimensionato per un quartiere storico, in una città tutto sommato tranquilla, con una popolazione molto mista. Non vuol dire che non si possano fare cose vagamente analoghe in circostanze totalmente diverse, ma non saprei assolutamente come.

                “Comunque mi pare di capire che sei pure tu della mia idea, lo stato non deve fare controfferte alla mafia, giusto?”

                Non lo so proprio.

                Credo che la storia della Cassa del Mezzogiorno, del polo di Priolo in Sicilia, della Fiat in Campania, e adesso del Ponte sullo Stretto, le varie “ricostruzioni” post terremoto, i mitici forestali in Calabria, ecc. ecc. sia tutta una “controfferta alla mafia”.

                Non mi sembra che abbia dato risultati brillanti, ma non ne so abbastanza per dare un giudizio serio.

    • Francesco scrive:

      Stante la fonte, non sono molto propenso a credere ai mille euro alla settimana.

      Mi pare uno sproposito e non credo si diventi ras del quartiere buttando via i soldi. Poi, scusa, se a una sentinella dai 4.000 euro al mese, a un soldato che rischia la vita quanto devi dare? il salario definisce la verità della gerarchia.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Francesco

        “Mi pare uno sproposito e non credo si diventi ras del quartiere buttando via i soldi.”

        Certo, non è facile valutare un articolo che per sua natura non può avere fonti.

        Si diventa ras però anche dando via collane d’oro, l’epica altomedievale è piena di storie del genere.

        • Miguel Martinez scrive:

          “Si diventa ras però anche dando via collane d’oro, l’epica altomedievale è piena di storie del genere.”

          Poi un tredicenne può fare quel lavoro solo per pochi mesi, intanto mette da parte un gruzzolo significativo che per la famiglia vale la pena esporlo al rischio.

          • Francesco scrive:

            ma a me che sono il ras che cazzo me ne frega? ai ragazzini che devono giusto girare in moto e tenere gli occhi aperti darò due spicci

            e se cambiano ogni tre mesi che mi frega? basta che quelli svegli il mio uomo li segni e li passi per compiti più importanti

            le collane d’oro le metto io o le regalo alle puttane, per far vedere che sono pieno di grana

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “ma a me che sono il ras che cazzo me ne frega? ai ragazzini che devono giusto girare in moto e tenere gli occhi aperti darò due spicci”

              Stai pensando come un bottegaio, non come un narco.

              • Francesco scrive:

                Davvero c’è differenza?

                PS domanda serissima

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “PS domanda serissima”

                Certo.

                Il bottegaio mette da parte per la vecchiaia, il Narco sa che non ci arriverà.

                Attenzione che poi anche il Narco ha bisogno di un commercialista: Saviano ha scritto cose interessantissime in materia, sui boss che arrivano, splendono per un breve momento e poi muoiono ammazzati, ma il commercialista continua meticoloso il suo lavoro, di raccogliere gli investimenti, retribuirli correttamente, far arrivare anno dopo anno gli aiuti alle famiglie con parenti in carcere…

                E pensare riuscire a farlo cercando di lasciare la minima traccia scritta possibile!

              • Francesco scrive:

                Dici che la durata di un capo Narco è indipendente (o molto poco dipendente) da come si comporta?

                che sia uno spendaccione o un avveduto bottegaio creperà lo stesso in breve tempo?

                confesso di non conoscere affatto quel “mercato” ma mi suona stranissimo. pure i leoni seguono strategia di ottimizzazione, per mangiare.

                dovrebbe emergere il Narco avveduto, che rimane, mentre quelli suicidi crepano in fretta.

                Ciao

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “serissima”

                Sì, c’è differenza.

                Per dire questo mi rifaccio al saggio “Zero zero zero” di Roberto Saviano, dove si parla (anche) dello spaccio di cocaina.

                In una intercettazione, vi si legge, l’FBI ha registrato il ‘sermone’ di un capo ‘ndranghetista ai nuovi affiliati, in cui viene spiegato loro chiaramente il codice di comportamento dell’organizzazione.

                Riassumendo: per uno ‘ndranghetista il Sommo Bene è il ‘rispetto’. Si raggiunge sia rispettando i capi obbedendo loro, sia facendosi rispettare dai sottoposti; da parte del resto della società esterna alla Famiglia il rispetto proviene prima dai soldi che dall’uso della violenza (alla cui si deve ricorrere solo in caso di necessità).

                I soldi sono quelli che si ricevono dal traffico ad es. di cocaina, ma anche quelli che si danno ai sottoposti meritevoli.

                Uno ‘ndranghetista non deve mai attirare l’attenzione con spese folli, ovviamente, ma non deve neanche passare per taccagno; ci perderebbe la faccia, e farebbe perdere la faccia alla Famiglia.

                Il trafficante, osserva più in generale Saviano riferendosi anche alla camorra (come nel suo ‘Gomorra’), vede se stesso più come un imprenditore che un bottegaio.

                E un imprenditore, quando è necessario, investe e rischia, anche magari aumentando la paga di un collaboratore particolarmente efficiente.

                Siamo lontani dalla mentalità del bottegaio sparagnino (“o’ sparagno nun è guadagno”, dicono a Napoli) alla Uncle Scrooge.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

  55. Miguel Martinez scrive:

    Avendo vissuto al Sud, non sono sicuro che il problema sia che “manca lo Stato”.

    Lo Stato, nel senso di immense quantità di denaro in mano a burocrati che sanno giocare secondo tutte le regole, al Sud esiste fin troppo.

    Lo Stato può versare somme pazzesche per convincere un’industria a fare un’attività poco economica, mettendo una fabbrica a Cassino anziche a Piacenza, dove esistono tutti i servizi necessari, dove la rete dei trasporti è più semplice.

    Trattandosi di un sistema antieconomico (Francesco sara d’accordo) è inevitabile che comporti una serie di conseguenze, tra cui il fatto che tutto cada in mano a una piccola rete di potenti, che usano quella manna dal cielo come risorsa per controllare il luogo.

    Ecco che la Mafia non è nemica dello Stato: diventa lo Stato.

    • PinoMamet scrive:

      Un noto imprenditore, non di Piacenza ma di una limitrofa città emiliana 😉 , andò al Sud a inaugurare i nuovi stabilimenti della sua industria, settore alimentare.

      Il suo fidatissimo caporeparto fece una fatica incredibile per farli trovare tutti pronti, il giorno dell’inaugurazione alla presenza di famosi esponenti democristiani.

      Il giorno dopo, il noto imprenditore gli disse, in dialetto: “Bene, adesso smonta tutto, che riportiamo tutti i macchinari su a C.” (in provincia di P.)

    • quisquiliator scrive:

      “Lo Stato può versare somme pazzesche per convincere un’industria a fare un’attività poco economica, mettendo una fabbrica a Cassino anziche a Piacenza, dove esistono tutti i servizi necessari, dove la rete dei trasporti è più semplice.”

      Al netto della geografia, che favorisce Piacenza, la rete di trasporti è il risultato di investimenti, cioè di spese più o meno pazzesche sostenute dallo stato per creare infrastrutture.
      La categoria dell’antieconomico dipende dalla prospettiva dell’attore.
      Per l’impresa antieconomico è ciò che non crea profitto.
      Senza nulla togliere ai produttori locali, Piacenza è prevalentemente un hub logistico, se in quell’hub si movimenteranno più merci in entrata (import) che in uscita (export) ciò sarà “antieconomico” per la bilancia commerciale italiana.

      Come giustamente fa notare Pino, lo stato dovrebbe autodefinire compiti ed obiettivi, ed addirittura in teoria ma molto in teoria 🙂 occuparsi del benessere generale.
      Nei primi tre decenni del dopoguerra si era persino affermata l’idea che lo stato dovesse attivarsi per sviluppare il sud ed avvicinarne le condizioni a quelle del nord.

      Essendo le autostrade un monopolio naturale, affidarne la concessione ai Benetton per pochi milioni l’anno quando l’utile netto era mediamente di un miliardo l’anno, è stato estremamente antieconomico per lo stato.

      “tra cui il fatto che tutto cada in mano a una piccola rete di potenti, che usano quella manna dal cielo come risorsa per controllare il luogo.

      Ecco che la Mafia non è nemica dello Stato: diventa lo Stato.”
      Le manne dal cielo , come nel caso dei Benetton, esistono perchè qualcuno ,in questo caso la sinistra ( sinistra ????) ,nella catena alimentare del potere queste manne le crea.
      Parafrasandoti sui potenti, sul controllare i luoghi e sulla mafia che diventa stato potrei dire la stessa cosa del nord, ed anche dell’Europa intera.
      Non è che la Commissione Europea faccia le cose in modo tanto diverso dal politico meridionale, quest’ultimo prima o poi rischia pure di trovare un inciampo che un membro della Commissione non avrà mai, come ho già scritto nel caso della Vestager, ad esempio.

  56. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    https://www.bbc.com/news/world-66538328

    Transgender women banned from women’s chess events

  57. Miguel Martinez scrive:

    Arriva la “interoperabilità”

    https://www.shtfplan.com/headline-news/human-dna-can-be-controlled-with-electrical-signals-from-wearable-devices

    Human DNA Can Be Controlled With Electrical Signals From Wearable Devices

  58. Mauricius Tarvisii scrive:

    Su questo blog manca un po’ di sano fact checking, così che tutti pensano di poter essere antiamericani un tanto al chilo e sputare fango sull’occidente senza essere sottoposti ad alcun vaglio.
    Tutto questo deve cambiare e inizieremo da questo post.

    https://kelebeklerblog.com/2022/09/07/la-guerra-doriente-per-negati/#comment-808297

    Qui si scriveva, a un certo punto, che

    “Le nostre guide democraticamente elette hanno sviluppato un piano che richiede un po’ di pazienza, ma ci permetterà di vincere.
    Noi dobbiamo smettere di comprare il gas e il petrolio dalla Russia.
    La Russia poi cercherà di rivenderceli, a prezzo maggiorato, attraverso vari amici della Russia.
    All’inizio, sembrerà un sacrificio, a mano a mano che a milioni perdono casa e lavoro.
    Però, se riusciamo a far maggiorare abbastanza il prezzo, dopo un po’ diventeremo talmente poveri, che non potremo nemmeno più comprare il gas e il petrolio dagli amici della Russia.”

    Ora, tolto il vergognoso sarcasmo contro la difesa dei valori non negoziabili della democrazia e della legalità internazionale, quello che ci interessa è l’asserzione per cui il piano passerebbe dalla deindustrializzazione dell’Europa. E che quindi quest’ultima sarebbe salutata come un successo dai nostri democratici opinion makers.
    Verifichiamo se è veramente così.

    https://www.washingtonpost.com/business/energy/2023/08/29/europe-s-manufacturing-crisis-protects-against-gas-supply-crunch/6f961ffe-4623-11ee-b76b-0b6e5e92090d_story.html

    Europe is defeating its energy crisis thanks to the impact that said crisis has had on its industrial heartland. Across the continent, many energy-intensive companies have either closed or reduced production after not being able to cope with higher energy prices. The fertilizer, chemical, metallurgic, glass, paper and ceramic industries are particularly affected. All those shuttered factories don’t need gas or electricity now.

    Uhm…

    • Francesco scrive:

      Ma l’altro giorno c’era scritto sui giornali che il prezzo dell’energia su quella borsa olandese era crollato! non ci capisco un tubo.

      Eppoi Monocolo Scholz ha detto che va tutto bene e che ventoloni e pannelli solari hanno liberato la Germania dalla dipendenza dal nucleare. A me mi pare una clamorosa stronzata però io sono scermo.

      • Fuzzy scrive:

        Il gas russo attualmente arriva in Europa tramite il gasdotto turco e non so quello ucraino. In più tramite le navi metaniere che trasportano GNL e rigassificano in Belgio.
        Sono state riaperte le centrali a carbone.
        Sicuramente la produzione industriale è calata.
        Ci si aspetta una ripresa del nucleare francese.
        Le rinnovabili dispiegate in germania non sono di poco conto come si sente spesso dire in giro.
        Messo tutto insieme, il calo sulla borsa olandese ci può anche stare.
        Ma sono tutte informazioni difficili da reperire. Diciamo che se gironzoli in certi siti qualcosa trapela qua e là.
        Poi bisogna avere la spudoratezza di tirare a indovinare.

        • Francesco scrive:

          “non sono di poco conto” mi rima con “riapertura delle centrali a carbone e importazioni massicce dalle centrali nucleari francesi”

          però le mie fonti sono un pelino schierate, quindi andrebbero corrette con altre

  59. Miguel Martinez scrive:

    Per roberto

    “per dire, su “cosa deve fare lo stato”, prima cosa riconquistare il controllo del territorio”

    Un micro-minimo esempio.

    Parto da Firenze, che è un luogo di incomparabile e serafica calma.

    A Firenze c’è la ZTL, che si apre di notte al transito, ma non alla sosta: in teoria un’auto che viene da fuori, non potrebbe parcheggiare.

    Ma la notte mancano totalmente i vigili: sono già troppo pochi, una percentuale esorbitante fa lavori di ufficio, e nessuno vuole fare il turno di notte, che comunque dovrebbe essere pagato di più.

    E quindi “lo Stato non c’è”, nel senso che gli “invasori” parcheggiano dove vogliono.

    L’esempio è ridicolo rispetto alla catastrofe di Castelvolturno.

    Ma ci dà un’idea dei costi proibitivi persino di imporre lo Stato con un giro di multe sui parabrezza nel pacifico centro di una città – potrebbe metterle anche una vigilessa sessantenne senza correre rischi.

    Che cosa comporterebbe cercare di “imporre lo Stato” a Caivano?

    Certo, se le spese militari fossero reindirizzate, potrebbe essere un buon indizio…

    • roberto scrive:

      miguel

      “Ma la notte mancano totalmente i vigili: sono già troppo pochi, una percentuale esorbitante fa lavori di ufficio, e nessuno vuole fare il turno di notte, che comunque dovrebbe essere pagato di più.”

      tutto questo io lo leggo come “non c’è la volontà politica di mettere più vigili in strada

      non c’è nulla di inevitabile in tutto ciò, sono solo scelte politiche

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “tutto questo io lo leggo come “non c’è la volontà politica di mettere più vigili in strada

        non c’è nulla di inevitabile in tutto ciò, sono solo scelte politiche”

        Può darsi che non ci sia sufficiente rigore nel controllare quanti vigili stanno in ufficio e quanti per strada: non lo so, anche perché la burocratizzazione generale sicuramente richiede molto più lavoro in ufficio.

        Ho un’amica della polizia municipale (lei rifiuta il termine “vigile”) che ha avuto un’operazione per cui non può stare per strada, ma si fa un mazzo così in ufficio, e corre di qua e di là dando lezioni di educazione civica nelle scuole, e dà la caccia ai lavativi nella PM stessa.

        In teoria, basterebbe, che so, deliberare (nella misura in cui possa dipendere dal Comune) togliere i fondi agli asili nido e investirli nell’assunzione di più vigili e nel pagamento degli straordinari notturni. Ma anche così ci sarebbe subito qualcuno che dice che “lo Stato abbandona le scuole ai privati”.

        Se poi parliamo della polizia di stato/carabinieri, dove li prendi per mandarli a Caivano?

        A Firenze dove non succede mai niente di interessante, il sindaco dice che https://www.055firenze.it/art/222564/Incontro-tra-Nardella-Piantedosi-su-gestione-accoglienza-migranti-minori-non-accompagnati mancano almeno 200 agenti per garantire un minimo di sicurezza.

        Se a Firenze mandiamo altri 200 agenti, e 200 a Caivano, e 200 a Castelvolturno… e Milano allora?

        • roberto scrive:

          Miguel

          ma perché devi togliere i soldi ai nidi per darli alla polizia?

          toglili ai soldati, aumenta le accise sulla benzina, o sulla monnezza, o sulle sigarette, o fai fare il lavoro d’ufficio a qualcun altro e non ai vigili che possono andare in strada….non so non ho sotto mano la soluzione né il bilancio dello stato, ma io socraticamente una sola cosa la so: “sono scelte politiche e non c’è nulla di inevitabile”

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            “ma perché devi togliere i soldi ai nidi per darli alla polizia?”

            La polizia municipale (non quella nazionale) è di competenza del Comune.

            Che probabilmente tra un bilancio e l’altro, può modificare in parte i centri di spesa, nei limiti permessi dai contratti in essere: infatti in questi 10 anni, hanno praticamente abolite le maestre d’asilo, sostituite con le cooperative che campano di contratti brevi, quindi negoziabili al ribasso.

            Però il Comune ha anche l’obbligo di pareggio di bilancio.

            Il che significa che se “va sotto”, deve vendere qualcosa che non rende.

            Ad esempio, qui dietro ci sono trenta appartamenti sfitti, che appartengono al Comune.

            Non ci sono i soldi per risistemarli e renderli agibili (troppi vigili! troppi asili!) per gli sfrattati, quindi vanno nel “rosso” del Comune e non nel “verde”.

            E quindi il Comune, anziché farne case popolari, dovrà venderle a privati per farci i B&B, se vorrà pareggiare il bilancio.

            Dai, non è così semplice…

            • roberto scrive:

              non ho detto che è semplice ho detto che la nostra società è gestita da regole, compromessi, convenzioni, rapporti che sono decisioni politiche

              non è come quando viene il monsone che non ci puoi fare nulla, è che la società ha in qualche modo deciso di regolarsi in modo tale che non ci siano soldi per i vigili urbani….ti faccio un esempio banale: si potrebbero tranquillamente mettere telecamere dappertutto per una spesa che è una frazione dello stipendio di un vigile, ma la società, a torto o a ragione, considera questa cosa come inopportuna ed ecco che ci sono molte meno telecamere di quelle che potrebbero esserci

              nel vero granducato ci sono zero poliziotti per strada ma se parcheggi la macchina in divieto di sosta per 30 secondi sei sicuro di avere una multa dai feroci addetti alle soste che girano in bicicletta per la città

              altra cosa, ci sono controlli frequentissimi sull’alcolemia, autovelox in città e vari semafori con telecamere che ti fanno le multe automaticamente se passi con il rosso

              sono tutte *scelte* come puoi vedere….metto gli autovelox, metto le telecamere, faccio gli alcoltest domenica alle 14.30 all’uscita di un ristorante

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ martinez

              “pareggio di bilancio”

              Guarda che tu dicendo così dai implicitamente ragione proprio a Roberto.

              C’è il vincolo del pareggio di bilancio?

              Lo si soddisfa non tagliando indiscriminatamente i servizi, ma facendo pagare le tasse agli evasori.

              La scelta politica di cui parla Roberto non è quella di svendere gli appartamenti a chi ne farà B&B, ma di farlo pur di non costringere gli evasori a pagare il loro debito al Fisco per non perdere i loro voti.

              Dubito assai che il Lussemburgo abbia un’evasione fiscale paragonabile (in proporzione) a quella Italiana.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • quisquiliator scrive:

                “Dubito assai che il Lussemburgo abbia un’evasione fiscale paragonabile (in proporzione) a quella Italiana.”
                Questo perchè è un paradiso fiscale, come si accorse dopo lunghe e approfondite ricerche un pool investigativo di giornalisti d’inchiesta ai tempi che insediarono Juncker presidente della Commissione 🙂
                Il sistema europeo è basato sull’elusione fiscale e sul dumping fiscale a favore di quelli che una volta un marxista avrebbe definito grandi capitalisti e magari avrebbe anche aborrito.
                https://24plus.ilsole24ore.com/art/ferrero-tasse-pagate-e-holding-lussemburgo-ACpBt9FB

              • Francesco scrive:

                Grazie, io lo ho solo pensato ma non avevo link.

              • roberto scrive:

                però giovani,
                permettetemi di insistere su un punto: puoi avere tanti o pochi soldi nel borsello ma la scelta di come usarli non dipende da nient’altro che dalla politica.

  60. Mauricius Tarvisii scrive:

    https://it.euronews.com/2023/09/07/in-piena-crisi-climatica-perche-bruxelles-sceglie-un-ex-di-shell-come-commissario-per-il-c

    Quindi resilienza significava ammassare munizioni e contrasto al cambiamento climatico significa chiedere alle compagnie petrolifere cosa è meglio fare.

  61. Fuzzy scrive:

    https://www.remocontro.it/2023/09/11/supergenerale-usa-un-mese-di-tempo-e-in-ucraina-o-la-va-o-la-spacca/
    Ok. Spiace insistere sempre sulla guerra in Ucraina e sempre con lo stesso articolista, ma insomma…siamo all’epilogo. Pare proprio che tra poco calerà il sipario.
    Inaspettatamente ne viene fuori uno Zelensky dotato di un certo buon senso

    “Gli occidentali pretendevano che i soldati ucraini andassero, comunque, all’assalto. Ma Zelensky ha saputo dire ‘no’ alle tattiche-suicide. I Napoleoni della Nato devono capire che, questa guerra, non potrà mai essere combattuta fino all’ultimo ucraino”

    • Francesco scrive:

      Non ho questa stima infinita della NATO ma direi che la propaganda russa è riconoscibile dal tratto di odio e bava alla bocca ogni volta che se ne parla.

      Col senno di poi, mi vien da pensare quanto abbia infastidito nei decenni la politica dell’URSS e della Russia. Con una grande soddisfazione. Al contrario di quello che dice Andrea, è la riprova del suo successo come alleanza difensiva e della sua utilità per i paesi minori.

      Tornando al fronte: se non si può scacciare gli invasori, tanto vale firmare una tregua e ammassare armi per il futuro.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “Tornando al fronte: se non si può scacciare gli invasori, tanto vale firmare una tregua e ammassare armi per il futuro”

        Io lo scrivo da quanto, tipo? Confidando che nessuno dei due avrà voglia di prendersi la responsabilità politica davanto alla propria opinione pubblica di aver ricominciato questa merdata.

        • Francesco scrive:

          Io confidavo nella volontà della NATO di preparare una linea di cessate il fuoco migliore di quella che, temo, sarà quella effettiva.

          Per il motivo che attribuisco le peggiori intenzioni al revanscismo russo, oggi e domani.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “col senno di poi”

        Francesco, io ti ringrazio. Sinceramente. Perché quando parli di questa Operazione Speciale tu mi fai venire in mente quella splendida barzelletta che in tempi non sospetti Gigi Proietti raccontava da par suo.

        Un pugile sale sul ring sicuro di vincere l’incontro. Gli amici gli fanno volentieri da tifoseria. Il pugile viene riempito di botte e crolla al terra perdendo per KO al primo round.

        Gli amici gli si fanno incontro, preoccupatissimi, vedendolo col volto tumefatto, l’occhio nero, il labbro sanguinante. Il pugile rinviene e con voce flebile li rincuora:

        “Ahò, dovreste vedere i lividi che gli ho lasciato sulle nocche…!”

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Ueh, pari esattamente certi propagandisti russi che vantavano (loro davvero) il successo dell’invasione in pochi giorni.

          Oggi nessuno si sognerebbe di dire che la Russia ha “lividi sulle nocche”, e solo i nazisti godono nel rilevare quanti danni e quanti civili morti ha provocato la resistenza ucraina contro la loro invasione.

          Tu, nel tuo smodato odio anti-NATO, rischi di diventare come loro.

          O è colpa mia? il mio dissentire dalla tua visione ti fa perdere la trebisonda?

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “odio”

            Ti ho già spiegato che da buon Genovese aborro ogni spreco, e l’odio è certamente uno spreco. Ho di meglio da fare nella vita che passarla a odiare.

            E’ solo che mi mette allegria la tua fantastica capacità di ignorare i fatti.

            Mi ricordi quel ministro della propaganda di Saddam che parlava alla televisione dei tank USA in fuga quando dietro di lui quegli stessi tank stavano sfilando sotto le sue finestre.

            Vabbè che la fede smuove le montagne. Ma tu esageri!

            🙂

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              OK

              proviamo così: dimmi quali fatti ignoro e io cercherò di rendermene conto.

              PS parlane al tuo strizzacervelli, di questa cosa di odiare. mi pare grossa come rimozione. 😉

    • PinoMamet scrive:

      Francamente Francé non capisco come le dichiarazioni di un generale USA possano essere propaganda russa.

      Perché diceva che la controffensiva ucraina sarà lunga e difficile?

      Allora il tuo amato Churchill faceva propaganda tedesca?

      • Francesco scrive:

        No, perchè quando si parla di “Napoleoni della NATO” si sta facendo del dileggio, atteggiamento tipico della propaganda e della stampa schierata.

        Non ho mai dubitato che la controffensiva ucraina fosse difficile, attaccare posizioni fortificate è sempre svantaggioso e abbiamo dato pochissimo all’Ucraina, se rapportato alle necessità di questa guerra.

        E’ il tono che critico, non lo sostanza.

        • Daouda scrive:

          Niente pranzo organizzato. Mi esimo dal considerarmi coinvolto dunque minritengo di non aver mancato.

          Di nuovo, adios!

          Un saluto a Roberto. Non sentirti in debito. Una promessa a Pino : valuteró la Mishnah e le mizvot
          Ai romanisti in lettura altrettanto prometto l’approfondimento del mos maiorum e l’Eneide, ma sto poracci se só cuccati l’indoeuropeismo, lo scrivo pe scrive.

          Per il resto un abbraccione a tutti. Ho rotto il cazzo ma grazie del rispetto e l’attenzione

          • roberto scrive:

            ciao daouda!

            ma dai, torna a rompere il cazzo quando hai tempo!

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Daouda

            “Niente pranzo organizzato. Mi esimo dal considerarmi coinvolto dunque minritengo di non aver mancato.”

            Chiamami, organizziamo.

            Il mio numero di tel ce l’ha Peucezio, se mi scrivi con la tua mail personale (credo di avercela, ma non mi ricordo), te lo mando.

            Anche magari solo con te, perché no?

            Però TU devi venire a FIRENZE.

            Non io a Roma.

            Per OVVI motivi.

            • Daouda scrive:

              Certo che venivo io comunista del cazzo.

              Vediamo, se me gira, senza impegno

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Daouda

                “Certo che venivo io comunista del cazzo.”

                Se son comunista, ti conviene: metto in comune il mio lampredotto.

              • Daouda scrive:

                E vabbé. Si ma autorizza Peucezio a damme er numero tuo oppure me chiami te che te da il mio.
                Famo veloce che tra poco aricambio numero.

                Io non ho più email

              • Daouda scrive:

                Poi se ce vediamo te lascio l’indirizzo de casa così quel coleroso de Roberto saprá dove trovamme e me puó venì a citofoná se sta a Roma e me paga da magnà finalmente

                Ahahahhaha

      • PinoMamet scrive:

        Su questo che all’Ucraina abbiamo dato poco credo che non saremo mai d’accordo.
        Sulla stampa si legge tutto il contrario, cioè che sul fronte ucraino si usano tante di quelle armi e munizioni che le industrie dei paesi NATO stentano a starci dietro.

        Gli elenchi di materiali inviati, quando non sono secretati, si allungano di giorno in giorno, e non credo che qualche paese abbia ricevuto altrettanto aiuto militare dai tempi della Battaglia d’Inghilterra e della legge affitti e prestiti, o come cavolo si chiamava.

        • Francesco scrive:

          Pino

          credo tu abbia scelto l’esempio peggiore possibile! se FDR avesse aiuto britannici e sovietici con la solerzia con cui è stata aiutata l’Ucraina, credo che AH avrebbe vinto.

          Carri armati dopo più di un anno e in quantità minima, aerei da guerra non ancora e in quantità omeopatica, giusto qualche lanciarazzi a media gittata e qualche sistema antiaereo. Fortuna che gli obsoleti Gepard si sono rivelati la risposta giusta per i droni!

          Ma le forniture di armi della NATO all’Ucraina sono l’unica cosa che mi fa dubitare delle ragioni della NATO.

          Ciao

        • PinoMamet scrive:

          Qualche??

          Lanciarazzi in quantità industriale e di ogni sorta, di carrarmati vecchi non avevano mancanza, e gli sono stati mandati anche quelli nuovi a costo di far rimanere a piedi gli eserciti europei, aerei ex sovietici inviati praticamente subito da chi ancora li aveva, droni aerei e navali di tutti i tipi e in abbondanza…
          Davvero mancano solo i sottomarini (e Zelen, ti ricordo, ha chiesto anche quelli!)

          • PinoMamet scrive:

            errata: NE avevano abbastanza

            • Francesco scrive:

              credo che abbiano ricevuto 6 o 8 sistemi lanciarazzi a medio raggio, per quelli cazzuti (ATACMAS mi pare si chiamino) sono forse ora in viaggio

              carri armati “nuovi” sono partite poche decine di mezzi

              aerei ex-sovietici generosamente donati da chi non vedeva l’ora di liberarsi di quei ferrivecchi (1989!)

              il punto è se le “donazioni” servono a sconfiggere la Russia o ad altro

              ciao

              • Fuzzy scrive:

                Confidavano che gli Ucraini si sarebbero lasciati massacrare di più di quanto abbiano effettivamente fatto. Pur essendo stato a tutti gli effetti, un massacro.
                E gli ucraini che fin dai tempi della rivoluzione arancione volevano passare dalla parte occidentale per poter migliorare la propria condizione “borghese”
                Io l’ho capita così, ma non mi sono sforzato molto di approfondire.
                Dal che ne ricavo addirittura una regola generale: se sei in un paese geograficamente strategico, e questo potrebbe valere un giorno anche per l’Italia, prima di cambiare casacca, pensaci due volte.
                Ma forse gli italiani in questa difficilissima impresa, sono sempre stati degli artisti.
                Arlecchino servitore di due padroni? Era quello?

              • Fuzzy scrive:

                Il ceto sociale predominante ne “Il servitore di due padroni” è la borghesia, classe emergente nell’epoca settecentesca. Pantalone è infatti un anziano mercante che si è arricchito facendo svariati affari; Brighella è un locandiere e la sua attività è fruttuosa: tanti sono i clienti e i camerieri che lavorano alla sua locanda. Florindo intrattiene affari con diversi mercanti durante il suo alloggio a Venezia, e Beatrice orchestra l’inganno ai danni di Pantalone per i soldi della dote. Truffaldino e Smeraldina sono i due servi, ma vengono comunque esaltati dall’autore per la loro prontezza e scaltrezza, per la loro capacità di adattarsi e di sopravvivere.
                https://inpoesia.me/2017/07/13/carlo-goldoni-arlecchino-servitore-di-due-padroni-la-trama/
                Perché poi lo chiama “truffaldino” ? Boh.
                Si, insomma, il concetto è questo.

              • PinoMamet scrive:

                Francè, le liste delle armi di qualche mese fa sono enormemente più lunghe della tua riduttiva descrizione;

                gli ucraini hanno rognato per avere gli HIMARS e hanno avuto gli HIMARS purché “non li usassero contro il territorio russo”… e li hanno usati contro il territorio russo,;

                ora chiede gli ATACMS, che servono espressamente ad attaccare il territorio russo, e l’America subito esegue;

                hanno chiesto loro i caccia sovietici perchè erano capaci di usarli, e li hanno avuti subito, idem gli elicotteri;

                (ognuno ha i suoi cugini, e ti ricordo che un cugino mio fa il pilota militare di elicotteri, ma anche il brevetto per guidare gli aerei ad ala fissa; ora vorrebbe passare al civile e deve dare un esame per guidare gli aerei di linea, c’è appresso da un anno…

                non siamo più ai tempi del sergente pilota Gorrini, mio quasi compaesano, preso dai campi e buttato su un aereo da caccia…)

                di carrarmati hanno avuto praticamente tutti quelli disponibili…
                (anche qui, gli eserciti europei pensavano da tempo che non servissero più e il loro parco macchine era assai ridotto e lo sai meglio di me…)

                senza contare radar, armi anticarro, blindati vari, lanciamissili vari, mine, sistemi di sorveglianza, persino una sessantina (!) di motovedette…

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “Russia”

                Trovata in Rete.

                Poveri cagnolini abbaianti della NATO…

                Che questa guerra non sarebbe finita in tre giorni o tre settimane, e nemmeno in tre mesi, era abbastanza chiaro quasi da subito a chiunque fosse dotato di un minimo di senno (inclusi quelli che fanno finta di non averne, molti dei quali prendo in giro qui, bonariamente o meno). Ed era conseguentemente chiaro che si sarebbe dovuta prima o poi trovare una soluzione nella quale nessuno dei contendenti (tranne l’Ucraina, della quale è sempre bene ricordarsi che non importa niente a nessuno) venisse sconfitto, perché solo i bambini molto piccoli possono credere che due potenze possano scontrarsi, direttamente o indirettamente, nel giardino di casa di una delle due, e una delle due possa accettare di essere sconfitta e tornarsene a casa zitta e col conto da pagare; ancora meglio, che si sarebbe dovuta trovare una soluzione in cui ognuno (tranne sempre l’Ucraina, per il motivo di cui sopra) potesse dichiarare di aver vinto, almeno al mercato interno, per così dire, e gli altri dicessero quello che volevano. Certo la prima fase della propaganda è stata dichiarare sostegno incondizionato ed eterno, gettare il cuore (altrui) oltre l’ostacolo, punire e umiliare i malvagi, inviare le superarmi del grande padrone bianco che avrebbero fatto vincere i buoni perché si sa che i buoni vincono sempre (la prima fase della propaganda è stata mirata, appunto, ai bambini molto piccoli), e cambiare registro non è facilissimo. Ma c’è gente molto in gamba che ci sta lavorando, come ad esempio Sean Bell che scrive per SkyNews. In passato, Bell ci ha deliziato con capolavori del giornalismo quali “Vladimir Putin’s attacks on Kyiv show his emotions are overriding military strategy” il 3 giugno 2023 (https://news.sky.com/story/vladimir-putins-attacks-on-kyiv-show-his-emotions-are-overriding-military-strategy-12894956), “Putin is becoming the problem that Russia needs to solve” del 29 luglio (https://news.sky.com/story/putin-is-becoming-the-problem-that-russia-needs-to-solve-but-the-west-must-hold-its-nerve-12929320) o il fantastico “The battle of Bakhmut is not about seizing vital ground – it is about maximising enemy casualties”, nel senso che secondo lui Bahmut è stata una battaglia di attrito GESTITA E VINTA DALL’UCRAINA, il 3 maggio 2023 (https://news.sky.com/story/ukraine-war-the-battle-of-bakhmut-is-not-about-seizing-vital-ground-it-is-about-maximising-enemy-casualties-12879310). A onor del vero ha scritto anche roba più bilanciata, ma il senso era sempre quello: l’invasione è un disastro, l’Ucraina alla fine vincerà – propaganda magari non proprio per bambini molto piccoli, diciamo per preadolescenti. E invece il 9 settembre se ne esce con un articolo clamoroso: “The West remains committed to Ukraine’s counteroffensive – but there’s scepticism over Zelenskyy’s ultimate objectives(https://news.sky.com/story/the-west-remains-committed-to-ukraines-counteroffensive-but-theres-sceptism-over-zelenskyys-ultimate-objectives-12957480), nel quale si gettano non solo le fondamenta del cambio di strategia di cui sopra, ma anche il pianterreno e buona parte del primo piano. Che ci racconta Bell? Sintetizzando: l’Occidente ha condannato l’invasione russa dell’Ucraina, ha ricevuto aiuti militari senza precedenti “nonostante non sia un membro della NATO” anche se non è un membro della NATO (cosa sottolineata all’inizio del secondo capoverso, in caso a qualcuno fosse sfuggito). Ma ora che la guerra è in una fase di stagnazione, gli obiettivi strategici dell’Occidente e dell’Ucraina sono ancora allineati? Perché continuare a sostenere una “nazione non-NATO” dopo una pandemia e col costo della vita che aumenta? la risposta è semplice, ci spiega pazientemente Bell che appunto ci tratta da preadolescenti: la Russia è stata da tempo identificata come una potenziale minaccia per gli interessi occidentali; dopo l’umiliante dissoluzione dell’Unione Sovietica Putin aspirava a “make Russia great again”, a farla diventare una superpotenza e il contraltare a una NATo in espansione, grazie alle ricchezze naturali della Russia (e si sa che quando la Gran Bretagna vede ricchezze da qualche parte…) e alla dipendenza energetica dell’Occidente. Nessuno si aspettava un’invasione russa (Putin lo aveva detto, letteralmente. Dal 2007, più o meno in continuazione) ma la resistenza ucraina è stata “determinata, valorosa ed efficace” (vero). Fin qua ci siamo. Ora c’è il plot twist. “Avendo bloccato l’avanzata russa, l’Occidente ha considerato le opzioni a sua disposizione”. L’Ucraina non è un membro della NATO (è la TERZA VOLTA che Bell ripete questa cosa) e l’Occidente non intende confrontarsi direttamente con la Russia. Però l’aggressione russa è una minaccia diretta all’Europa, e se cade l’Ucraina cosa succederà poi (torna la propaganda per bambini molto piccoli: prima l’Ucraina, poi il baltico, poi la Polonia, poi il Portogallo e poi finalmente imperatore dell’universo). Quindi si è deciso di aiutare Kiev, dice Bell. L’Occidente voleva far cessare la minaccia all’Europa e l’Ucraina liberare il suo territorio, obiettivi diversi (ma cosa diversi? Ma non era la lotta contro il male assoluto, contro gli orchi di Mordor? Cosa diversi???) ma sufficienti a creare un fronte comune. In questa guerra, ci spiega sempre Bell, l’esercito russo è stato massacrato e le sue debolezze portate alla luce, e ci vorranno dieci anni perché possa equipaggiarsi di nuovo. Le sanzioni hanno distrutto l’economia russa e la Russia è diventata un paria sulla scena internazionale (a proposito di paria, allego la foto di Modi e Lavrov che si sganasciano dalle risate al G20 a Nuova Dehli, tre giorni fa). Putin, addirittura, è costretto “a rapporti commerciali sgradevoli con l’Iran e la Corea del Nord”, e la NATO si è ulteriormente allargata. E come se non bastasse, Putin ha dovuto affrontare la più grande minaccia alla sua autorità, la ribellione di Prigožin (che quest’ultimo sia morto e Putin sia al momento a Valdivostok non pare interessare Bell. Se qualcuno ti sfida hai perso, punto).
                Conclusione: “la Russia non pone più una minaccia credibile all’Europa. L’obiettivo occidentale per questo conflitto è stato raggiunto”. Converrete che è un capolavoro: abbiamo vinto la guerra, ce ne possiamo anche tornare a casa. Certo c’è il dettaglio che l’Ucraina NON ha raggiunto il suo obiettivo. E in realtà, afferma mestamente Bell, non si sa se la cosa è fattibile. Zelensky è stato un grande leader in guerra, ma ora ci vuole l’abilità di un grande statista “per creare le condizioni per un’Ucraina prospera, sicura e libera”. Molti ucraini vorranno continuare a combattere per cacciare i russi: magnanimamente, Bell considera che “questo è un diritto dell’Ucraina, la loro lotta, il loro futuro, e il loro sacrificio”.

                La loro lotta. Il loro sacrificio. Chiaro?

                Bell non è il solo, ovviamente. Richard Kemp, anche lui in passato autore di capolavori tipo “Putin is terrified of Ukraine’s counteroffensive (https://www.telegraph.co.uk/news/2023/05/28/putin-is-terrified-of-ukraines-counteroffensive/) o del meraviglioso “A total Russian collapse is surprisingly close” (https://www.telegraph.co.uk/news/2023/02/28/total-russian-collapse-surprisingly-close/) ma anche lui a volte capace di analisi molto sobrie, scrive ieri sul Telegraph che “L’Occidente deve prepararsi all’umiliazione” (https://www.telegraph.co.uk/news/2023/09/10/ukraines-counteroffensive-is-stalling-the-west-must-prepare/), mentre secondo il generale Mark “Kiev cadrà in 72 ore” Millay, anche se non si può ancora stabilire se l’offensiva ucraina sia fallita o meno, all’Ucraina restano 30-45 giorni e poi arriveranno le piogge, il fango, e insomma vedremo come si metterà. L’intervista alla BBC la trovate qui: https://www.bbc.com/news/world-europe-66763868. Vi avverto che è parecchio imbarazzante, soprattutto la conclusione affidata non a Milley ma all’ammiraglio e capo di Stato Maggiore britannico Sir Tony Radakin, che quasi pestando i piedi strilla “Ukraine is winning and Russia is losing” mentre Milley vorrebbe chiaramente essere altrove. Vorrebbe, forse, essere altrove anche Zelensky, che sta accorgendosi che il sostegno occidentale non è così scontato. Stando a quanto dichiarato ieri in un’intervista all’Economist (https://www.economist.com/europe/2023/09/10/donald-trump-will-never-support-putin-says-volodymyr-zelensky), gli sembra che, quando legge, ascolta o guarda negli occhi chi gli dice che “saremo sempre con lui”, vede in realtà che lui, o lei, “non sono qui, non sono con noi”. E perché dovrebbero? Lo ha spiegato così bene Bell: la guerra noi l’abbiamo vinta. Il resto è “their fight, their future, and their sacrifice”. Their.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ pino mamet

                “Comunque”

                MAMMA MIA!

                Ma quanti sistemi d’arma diversi sono?

                Se un’arma Svedese va al battaglione A e una Francese al battaglione B, il giorno che un soldato passa da un reparto all’altro deve ricominciare l’addestramento da capo!

                Guardate che non è banale impratichirsi nell’uso ad esempio di una MG piuttosto ce di una Oerlikon. Un professionista ci mette forse (e sottolineo forse) qualche giorno, ma un soldato di leva ci mette mesi.

                Lo so: glielo insegnavo io.

                Anche e soprattutto perché -checché se ne dica- una volta sul campo, nel fango ecc. tutte, dico tutte le armi si inceppano, prima o poi: e chi le usa le deve sapere smontare, ripulire e rimontare a occhi chiusi (no, non è una fregnaccia di film di Rambo. In caserma ci si fanno addirittura le gare, con la benedizione dei comandanti). In caso contrario appena gli si inceppa l’arma il soldato che sopravvive è quello che la getta via e scappa.

                Una Beretta cal. 9 ha appena cinque pezzi, ma una MG42-59 ne ha più di quindici. E se li rimonti nell’ordine sbagliato non spara, proprio per evitare di scoppiare in faccia a chi la usa.

                Con alleati così, chi ha bisogno di nemici?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                Io, ripeto per l’ennesima volta, non so niente di roba militare.

                Ma il livello della propaganda ucraina mi pare davvero infantile.

                Oggi è la volta del video sulla “riconquista delle torri Boyko “, che poi sarebbe una piattaforma petrolifera da qualche parte nel Mar Nero.

                I soliti marines incappucciati che sbarcano su questa piattaforma, che a dire il vero pare abbandonata, e poi se ne vanno.
                Non mi è chiaro come questa sia una riconquista: se lo è, proclamo allora di aver conquistato Chiavari e Deiva marina. Posso procurarmi anch’io un passamontagna e un gommone.

                Ancora più divertente è che nella riconquista avrebbero “costretto a tornare alla base” e secondo alcune versioni più fantasiose “colpito ” un jet russo (forse in senso metaforico: anch’io sono rimasto colpito dalla faccia tosta di chi ci riporta queste “notizie “)

                Ma già, l’anno scorso ci raccontavano di contadini ucraini che abbattevano i Sukhoi con il fucile da caccia…

                Però guarda, va benissimo così: davvero. Qualche vittoria, almeno di immagine, bisogna pur averla, per arrivare alla pace.

              • Francesco scrive:

                >>> Confidavano che gli Ucraini si sarebbero lasciati massacrare di più di quanto abbiano effettivamente fatto.

                Scusa Fuzzy ma che cazzo vuole dire? io sono limitato (ormai lo avrai capito anche tu) ma in che modo era interesse della NATO questo massacro di ucraini?

              • Francesco scrive:

                >>> MAMMA MIA!

                Ma quanti sistemi d’arma diversi sono?

                ORRAADV! un vero incubo, come addestramento, logistica ma anche utilizzo

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “nel senso che secondo lui Bahmut è stata una battaglia di attrito GESTITA E VINTA DALL’UCRAINA”

                Ah, sì! Questa puttanata la ripeteva Campochiari più o meno esponendola così: in Ucraina c’erano i militari che volevano abbandonare Bakhmut, mentre Zelensky (i politici) volevano fare la battaglia d’attrito.
                Ovviamente il Divo Zelensky sapeva valutare costi e benefici strategici meglio del suo capo di stato maggiore. mica si era messo in testa di avere la sua simbolica Stalingrado dove avrebbe fermato i russi. Ed era talmente una battaglia d’attrito e non simbolica, la sua, che la propaganda ucraina non ha mai ammesso la caduta della città, che nei discorsi ufficiali non sarebbe mai dovuta cadere.

              • Francesco scrive:

                sì tutto molto interessante ma … e adesso?

                i russi sono ancora lì o dopo avere perso anche loro un bel pò di soldati per conquistarla hanno scoperto che non gli serviva?

              • PinoMamet scrive:

                Gli serviva e infatti sono ancora lì.

              • PinoMamet scrive:

                Gli USA (più Australia, Corea del Sud e Vietnam del Sud) vengono sconfitti dal Vietnam del Nord con qualche aiuto russo.

                Decenni dopo, gli USA tentano di avere un qualche appoggio vietnamita contro la Cina, avversario storico del Vietnam.

  62. Francesco scrive:

    >>> Poveri cagnolini abbaianti della NATO…

    Strano, ho smesso di leggere per palese testadicazzaggine dell’autore a questo punto.

    Esattamente come ho smesso di guardare i meme sui trattori ucraini che vanno a caccia di carri armati russi. O come non leggo la letteratura nazista sui giudei che complottano contro gli ariani. O i resoconti della caccia alle streghe organizzata dall’Inquisizione.

    Preferisco di gran lunga le dimostrazioni che Cleopatra fosse afroamericana.

    Come dicevo a Pino, a 55 anni si impara a riconoscere la spazzatura.

    Colgo l’occasione per ringraziare Maurizio. Le sue informazioni su perchè la Francia abbia tanto insistito per avere i risarcimenti tedeschi per la Prima Guerra Mondiali sono nuove per me e spiegano molto, prima accettavo belinamente che si fossero incarogniti ma in effetti era una spiegazione stupida.

  63. Francesco scrive:

    >>> la Russia non pone più una minaccia credibile all’Europa. L’obiettivo occidentale per questo conflitto è stato raggiunto

    ora, io sono scemo ma quando mai la Russia ha posto una minaccia credibile all’Europa (?) dal 1989 a oggi? le differenze economiche, demografiche, tecnologiche sono cresciute anno dopo anno, Putin poteva fare le sue sfilate sulla piazza rossa ma la realtà era ben nota.

    l’unico vantaggio di Putin era la sua disponibilità alla guerra e la accettazione dei morti da parte dell’opinione pubblica russa.

    non riesco proprio a trovare nulla di credibile nella tesi che la NATO (non l’Europa!) avesse “bisogno” di far perdere un pò di soldati e di armi ai russi per stare più tranquilla.

  64. PinoMamet scrive:

    Appunto!! Appunto per questo, caro Francesco, ammesso e non concesso che la Russia riconquisti l’Ucraina intera, e non solo la Crimea e il Donbass, o solo la Crimea e magari immediati dintorni…

    Ma ammesso che conquisti Kiev, o perlomeno vi metta un governo amico;

    non mi capacito che possa essere una minaccia per l’Europa!!

    • Francesco scrive:

      >>> l’unico vantaggio di Putin era la sua disponibilità alla guerra e la accettazione dei morti da parte dell’opinione pubblica russa.

      Secondo me, se Putin “vince” in Ucraina, ne trae la lezione che la NATO è una tigre di carta, che con tutti i suoi soldi, la sua tecnologia, le sue armi avanzate non è in grado di reggere una guerra. e prosegue nella ricostituzione dell’Impero zarista/bolscevico, quello che i diversamente intelligenti chiamano cuscinetto di sicurezza russo.

      Ora, volendo forzare moltissimo le cose, la NATO potrebbe aver “attirato” Putin in uno scontro militare per dimostrare di non essere un bluff? e poi agisce esattamente come se avesse bluffato?

      • PinoMamet scrive:

        “prosegue nella ricostituzione dell’Impero zarista/bolscevico”

        Ok, e… allora?
        Non capisco in cosa la faccenda mi riguardi.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Come non capisci? Non hai visto i cinefumettoni? Lì spiegano bene perché è sacro compito degli USA e dei loro tirapiedi salvare il mondo dal rischio di non essere dominato dagli USA: loro sono i buoni coi superpoteri.

          • Francesco scrive:

            Beh, sinceramente sono in difficoltà: non so quale delle due risposte appaia più stupida ai miei occhi.

            E vi giuro che non lo dico per fare polemica, sto ascoltando Nina Simone e mi sento molto buono e serio.

            Per evitare che mi scoppi la testa rileggendovi ancora e ancora, penserò al derby che arriva.

            • PinoMamet scrive:

              Non potresti semplicemente rispondere alla domanda, o ti mette troppo in difficoltà?

              • Francesco scrive:

                Esatto. Di primo acchito, è esattamente come se mi chiedessi “cazzo ti frega se stanno stuprando la tua vicina di casa, a te cosa cambia?”

                Quindi devo lasciarla sedimentare e vedere se cambia qualcosa.

                A dopo.

              • PinoMamet scrive:

                Non è affatto la stessa cosa e anzi ke due cose non hanno nulla in comune.

                Tu dici che la Russia vorrebbe ricostruire la sua sfera di potere, che ti piace chiamare “zarista sovietica” anche se non ci sono più nè gli zar, nè i soviet.

                c’è un governo, attualmente piuttosto autoritario (ma MENO autoritario di tanti altri posti sui quali non hai avuto nulla da ridire).

                Nulla fa credere che tale governo debba durare in eterno, o che sia destinato invece a cambiare in meglio se la Russia perdesse la Crimea.

                E quindi non capisco proprio perché una Russia più grande debba darti tanto fastidio.

              • Francesco scrive:

                La chiamo così per dileggiare Putin, che in questa ambiguità ci sguazza, e perchè è un riferimento corretto a “quanto grande” Putin vuole la Russia.

                Sulle altre cose che dici, mi pare non abbiano senso nè logica interna.

                Ciao

              • PinoMamet scrive:

                Scusa eh?

                Ma perchè quando non sei d’accordo con qualcosa non dici:

                non sono d’accordo per questo motivo ?

                E magari hai la bontà di spiegare il motivo??

                A me pare che, permettimi, e anche se non mi permetti:

                non hai argomenti da controbattere o non sei capace di farlo, o sei stato colto in castagna, quinid quello che dice l’interlocutore “è stupido”, “non ha senso”, “adesso non hai tempo” eccetera.

                Fai sempre così.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ francesco

        “tigre di carta”

        Dubito che Putin avesse bisogno di una guerra per rendersi conto delle debolezze della NATO.

        Te ne avevo già elencate io alcune in tempi non sospetti:

        1. Mancanza di una centrale unica di spesa per gli approvigionamenti, con conseguenti sprechi folli e improvvise mancanze di armi e sistemi d’arma qua e là

        2. Mancanza di una tempestiva scelta comune degli obiettivi prioritari, con conseguente mancanza di convinto sostegno dell’opinione pubblica (specie con riferimento all’aumento al 2% delle spese militari)

        3. Subordinazione della difesa continentale a una potenza di un altro continente, che comprensibilmente ha le proprie priorità con l’Europa che si mette in coda

        4. Mancanza (nel caso delle forniture a Kiev) di coordinazione fra gli Stati membri. Invece di mandare, che so, i missili da parte USA, i cannoni da parte Tedesca, i viveri da parte Francese e le pallottole da parte Italiana ciascuno ha svuotato i propri arsenali con quello che aveva, col risultato di una catastrofica mancanza di uniformità negli armamenti e dunque dei relativi addestramenti in casa Ucraina

        Sono tutte debolezze che azzerano il vantaggio della superiorità tecnologica (a volte solo sulla carta) dei sistemi d’arma NATO. Puntare su questa superiorità come sulla carta decisiva per vincere Mosca, che è quello che fas nostra stampa, ha il sapore inconfondibile della fuffa che precede la disfatta.

        E poi siamo sempre lì. I Russi combattono. Gli Ucraini combattono. La NATO no.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

    • PinoMamet scrive:

      …ti è molto gradito che gli USA debbano mandare giù il rospo di cercare di stringere le mani della piccola nazione olim socialista che li ha umiliati militarmente, pur di contrastare i cinesi (con i quali i vietnamiti sono in contrasto più o meno da sempre…)
      … e anche così i vietnamiti continuano a ritenersi liberi di fare affari con chi gli pare, Russia compresa?

      Contento te…

      • Francesco scrive:

        Veramente mi è molto gradito che il risultato finale della guerra del Vietnam sia stata l’alleanza dei vietnamiti con gli USA.

        • Francesco scrive:

          L’unica differenza col piano USA originale è che il Vietnam è ancora una dittatura, a differenza di Filippine, Corea del Sud, Taiwan.

          Siccome abbiamo escluso che gli americani siano buoni, deve essere piuttosto una qualche forma contagiosa, lenta ma inesorabile.

          Se una nazione proprio non vuole diventare una democrazia, finisce per allentare l’alleanza con gli yankees.

        • PinoMamet scrive:

          Quale alleanza? 😀 😀

          qui non c’è nessuna alleanza, ci sono gli USA che vanno a mendicare buoni rapporti con la nazione che li ha sconfitti, e ricevono una mezza porta in faccia 😀

          • Francesco scrive:

            Pino

            ti prego, un pò di dignità, secondo te chi ha più bisogno dell’altro? quello che ha per vicino la Cina che vuole mettere la bandiera su tutti i mari prospicenti la costa vietnamita o quell’altro?

            Quello che si offre agli USA come base produttiva più economica e affidabile della Cina o l’altro?

            • PinoMamet scrive:

              Sicuramente gli USA.

              Non sono stati i vietnamiti ad andare a Washington, pregasi di notare.

              E di fronte alle richieste (rectius, preghiese) USA di cessare la collaborazione con la Russia, hanno risposto “ci penseremo… anzi, ci abbiamo già pensato, continuiamo così”.

              Un po’ di dignità, Francè.

              • Francesco scrive:

                Pino

                mi spiace ma direi che hai le traveggole.

                Però a questo punto accetterei volentieri un giudizio esterno.

                A me le cose paiono chiarissime e opposte a quello che dici tu.

              • PinoMamet scrive:

                Forse hai le traveggole tu 😉

              • Francesco scrive:

                1) USA vengono sconfitti dal Vietnam del Nord alleato con URSS e Cina

                2) Vietnam del Nord conquista il Vietnam del Sud

                3) Vietnam combatte con la Cina

                4) URSS si sfascia e la Russia che gli succede è molto più debole

                5) Vietnam si offre agli investimenti USA e cerca di stringere buoni rapporti con gli USA in chiave anticinese

                6) questa è una figuraccia degli USA

                secondo me il punto 6 è un non sequitur palese

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Il Vietnam era in guerra con la Cina già nel Trecento e probabilmente lo era già da prima. E, nonostante questo, è aperto anche agli investimenti cinesi come tutti gli altri paesi dell’area.

              • PinoMamet scrive:

                Ho risposto sopra per sbaglio

        • PinoMamet scrive:

          PS
          Taiwan, Filippine e Corea del Sud hanno smesso di essere dittature ieri o al massimo l’altro ieri, e agli USA andavano benissimo così.

          Segno che la politica USA è mossa da tutt’altri fattori che la “difesa della democrazia”

          • Francesco scrive:

            Infatti ho detto che è una malattia, una cosa del tutto involontaria. Che pare sia diffusa solo da pochi paesi, peraltro.

            Possiamo sperare finisca presto.

  65. Francesco scrive:

    OT di OT

    “Oltre due terzi dei partecipanti italiani (69%) concorda sul fatto che gli Stati ad alto reddito dovrebbero risarcire quelli a basso reddito per le perdite e i danni causati dal riscaldamento globale.” (Il Sole di ogggi)

    Temo che la maggioranza degli italiani che ha risposto così sia convinta che l’Italia sarebbe tra i paesi che intascano denari e non tra quelli che pagano.

  66. Miguel Martinez scrive:

    Per Daouda

    Non ho problemi a rendere semipubblico il mio numero (cioè che chi legge capisce, ma non finisce in qualche spammatoio automatico).

    349 e poi a seguire 157 vai avanti 52 e si conclude con un bel trentotto!

  67. Miguel Martinez scrive:

    Fantastico.. su Ansa.it leggo:

    “Tutti i record precedenti sono stati polverizzati e nell’hotspot di contrada Imbriacola in serata si registrava la presenza di 4.686 persone, con circa 4mila arrivati solo nell’ultimo giorno.

    Ma il numero viene aggiornato di continuo. E mentre la nave Diciotti della Guardia Costiera compie un autentico tour de force per raccogliere circa 800 persone, prima ancora che approdino sull’isola, Francia e Germania chiudono le porte all’Italia. Il ministro dell’Interno transalpino Gérarld Darmanin annuncia l’intenzione di voler ‘blindare’ il confine tra Mentone e Ventimiglia, sostenendo che è stato registrato “un aumento del 100% dei flussi”.”

  68. Miguel Martinez scrive:

    Cioè, arriva la Destra al governo dopo aver promesso per anni di ridurre l’immigrazione, e quella aumenta di colpo: nei primi sei mesi del 2023 ci sono stati quasi 70.000 sbarchi a fronte di meno di 30.000 in tutto il 2022

    La Destra si trova a dover ingegnarsi per sistemare migliaia di sconosciuti da un giorno all’altro.

    Contemporaneamente, Francia e Germania dai Ditini Imparatori fanno la cosa più sensata: “blindano” le frontiere con l’Italia, tanto sanno benissimo che il 90% dei migranti vuole andare in Francia o in Germania. E usano l’Italia come l’Italia usa la Libia.

    La Destra ovviamente tace, perché si renderebbe ridicola qualunque cosa dicesse.

    La Sinistra tace, mica può dire che la Meloni è Amica degli Immigrati o prendersela con l’Europa.

    Firenze, che non ha più case per gli sfrattati, si trova da sola a dover trovare tetto a quasi 3000 migranti.

    • Francesco scrive:

      Il bello è che la Francia è un presidente di centrosinistra e la Germania un governo di sinistra-centro.

      Quindi il rifiuto degli immigrati si conferma per l’ennesima volta bipartisan.

      Fino a quando la destra riuscirà a usare come bandiera una declamazione che è comune a tutti?

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Macron è di centrosinistra? In quale universo parallelo?

        • Francesco scrive:

          Sbaglio o era un ministro di un governo socialista? il massimo che posso fare è “centrista”.

          🙂

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Macron è centrista.
            Anche quel Valls di cui è stato ministro poi ha cambiato partito ed è diventato centrista.

            Ma non avevo capito: tu sei uno di quelli convinti che Salvini sia comunista!

            • Francesco scrive:

              Salvini è un pericoloso nazistoide direi. Oppure un comunista stalinista.

              Insomma un nazionalista che ama il partito unico e sogna l’economia sottomessa alla politica.

              PS mi hai confermato che entrambi erano socialisti, giusto?

          • PinoMamet scrive:

            Per Francesco diventano tutti comunisti, quelli a cui vuole dare torto.
            In alternativa sono zaristi 😀

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Ma lo Zar non era comunista? Cioè, zarismo e comunismo non erano la stessa cosa per via del “ferro di cavallo”?

  69. Miguel Martinez scrive:

    A Firenze

    https://www.tecnicadellascuola.it/emergenza-migranti-minori-accolti-nelle-palestre-delle-scuole-il-sindaco-di-firenze-nardella-non-puo-essere-la-soluzione

    “La prefetta di Firenze Paola Berardino ha chiesto all’ufficio scolastico regionale, l’ex provveditorato agli studi, la mappa delle palestre dell’area metropolitana. Il problema maggiore riguarda i minori non accompagnati che l’esecutivo avrebbe intenzione di collocare proprio nelle palestre delle scuole, in mancanza di centri di accoglienza ormai al completo.”

  70. Miguel Martinez scrive:

    Cioè i Fascisti Ritornati al Potere mandano il Prefetto – istituzioni mi sembra molto fascista – per togliere ai bimbi italici le loro palestre e metterci gli abissini.

  71. Miguel Martinez scrive:

    FRANCESCO DOVE SEI?

    Titolo oggi sul Fatto Quotidiano:

    Sport
    Finalmente un’Italia degna della propria storia: Ucraina ko

  72. Francesco scrive:

    >>> Gli USA (più Australia, Corea del Sud e Vietnam del Sud) vengono sconfitti dal Vietnam del Nord con qualche aiuto russo.

    Decenni dopo, gli USA tentano di avere un qualche appoggio vietnamita contro la Cina, avversario storico del Vietnam.

    “con qualche aiuto russo” è come dire che la Juventus ha vinto 30 scudetti “con qualche aiuto arbitrale”.

    Senza i massicci aiuti sovietici* e cinesi il Vietnam del Nord non sarebbe mai riuscito a conquistare quello del Sud. Per esempio, non avrebbe avuto le armi per fare la guerra.

    Decenni dopo (ma mica tanto, la cosa è iniziata da tempo) il Vietnam si trova a cercare un appoggio USA per non dipendere troppo dalla Cina.

    * i missili antiaerei del Vietnam del Nord erano forniti e operati dai sovietici.

    • PinoMamet scrive:

      Bello il tuo mondo a rovescia, ma ti ricordo che gli USA, ignominiosamente sconfitti dal piccolo Vietnam, ci fanno affari da un bel po’ di tempo.

      E ripeto, sono stati loro ad andare a Canossa pregando di stare un po’ dalla loro parte contro la Cina avversaria comune (e storicamente del Vietnam) portando a casa un ni.

    • PinoMamet scrive:

      Ma poi, Francé… come te pare!
      Chi c’ha voglia di discutere con te? Io no. Sei una brava persona, la vedi diversa da me, ti piace un po’ troppo l’America, e vabbé, nessuno è perfetto.
      Buona giornata!

      • Francesco scrive:

        Grazie e ricambio di cuore.

        Non fa neppure più troppo caldo, il clima è ottimo per andare in bici.

        Il fatto è che è difficile, ma anche stimolante, discutere con te. me ne sono reso definitivamente conto quando hai parlato di Garibaldi.

        • PinoMamet scrive:

          Io ho restaurato una bici d’epoca, qualche anno fa.
          Su youtube sembrava un lavoro di un paio di giornate.
          Io ci misi un’estate intera, e mi aiutò poi uno zio ex carrozziere.

          Se non fossimo lontani, si farebbe qualche giro insieme!

  73. Miguel Martinez scrive:

    Ho contato gli ultimi 40 commenti…

    Nemmeno uno riguarda la questione MIGRAZIONI.

    Cioè il fatto che un continente intero vorrebbe spostarsi dal posto A, che è il tragico luogo in cui si trovano, a B, che è il nostro paradiso.

    Che la Destra che ha detto che gli immigrati li avrebbe fermati, ne sta accogliendo più di quanti ne abbia mai accolto qualunque governo.

    Che la Destra, con i suoi prefetti, sta anche imponendo alle scuole di trasformare le palestre in bivacchi per migranti.

    Che la Sinistra tace, a parte chiedere più soldi per gli enti locali, che a quello sono bravi tutti.

    Che la Francia e la Germania – gli unici paesi dove i migranti vogliono andare – hanno chiuso le frontiere.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Francesco ne ha parlato in un commento, a dire la verità.

    • Fuzzy scrive:

      https://www.interno.gov.it/it/stampa-e-comunicazione/dati-e-statistiche/sbarchi-e-accoglienza-dei-migranti-tutti-i-dati

      Finora gli sbarchi sono stati circa 120.000
      Da mettere a confronto con i dati demografici in calo degli italiani?
      Forse.
      Domanda da provinciale di paesino del nord.
      Mancando oramai tra gli italiani la gente che lavora, questi che sono giovani e forti, non potrebbero essere formati che so, a riparare le grondaie, a potare gli alberi ad assistere certi anziani non autosufficienti e cose del genere, trasformandosi da peso gravoso da mantenere a risorsa utile alla società ?
      È un problema burocratico? Certa politica si oppone all’integrazione?

    • roberto scrive:

      più che altro è una discussione già avuta ciclicamente, e nulla cambia….ce ne eravamo un po’ scordati a causa della pandemia che tutti gli emigrati si porta via, ma adesso si ritorna pari pari alla situazione pre-2020

      “l’intero continente si vuole spostare”, e “un miliardo di persone (o due?) sono pronti a venire in europa” sono frasi che hai scritto regolarmente negli ultimi anni (non solo tu ovviamente! è ormai un classico di tutti i discorsi sull’immigrazione) e mi lasciano un filo di impressione di esagerazione terroristica (ma ammetto volentieri di essere ottimista)

      non so se userei lma parola “accoglienza” nel caso del governo attuale

      non so nemmeno se sia vero che ne hanno “accolti” più di altri…certo più che nel periodo 2020-2022

      germania e francia chiudono le frontiere nella misura in cui….beh conosciamo tutti ormai le famigerate regole di dublino (ricordo sempre fortemete volute dall’italia di destra, lega in testa, che immaginava frotte di immigrati dai paesi dell’est post caduta muro di berlino essere bloccati in germania). fosse per me le regole le avrei cambiate 10 anni fa, ma non decido io purtroppo

  74. tomar scrive:

    “Aiutiamoli a casa loro”
    Questo è sempre stato il ritornello (ipocrita) della destra.
    Che sarebbe però anche l’unica soluzione.
    Peccato che presupponga nientepopodimenoché una rivoluzione “socialista” nell’economia dell’Occidente che metta fine al suo funzionamento spontaneamente neocolonialista.

    • Francesco scrive:

      ehm, no, per nulla

      niente garantirebbe un flusso dai paesi poveri all’Occidente quanto una rivoluzione socialista ivi che li liberi dal neocolonialismo (e perchè non dal patriarcato?)

      a meno che tu, doctor Diabolicus, stia suggerendo una rivoluzione socialista in Occidente, sì da renderci inappetibili come luoghi di emigrazione

      questo potrebbe anche funzionare, lo ammetto

      • tomar scrive:

        Lo so che per te D-M-D1 è un sacramento irrinunciabile:
        e allora accogli cristianamente chi scappa dai suoi effetti.

        • Francesco scrive:

          temo di non capire il riferimento!

          scusa

          • Francesco scrive:

            OK, fatto i compiti.

            No, non considero questo nonsense di Marx un sacramento.

            Mentre ritengo che il mercato sia il meccanismo sociale migliore per ottimizzare l’uso di risorse scarse tra alternative concorrenti. Ce ne fosse di meno, di mercato, ce ne sarebbe di più, di miseria.

            Il che potrebbe anche por fine alle migrazioni, tutto sommato.

            • tomar scrive:

              Meraviglioso che consideri il meccanismo capitalista un nonsense e allo stesso tempo la cosa più meravigliosa per l’umanità, che addirittura “potrebbe anche por fine alle migrazioni … tutto sommato”.
              Hai problemi con le somme.

              • Francesco scrive:

                Veramente considero nonsense la distinzione tra MDM e DMD che invece i marxiani e certi cattolici trovano tanto importante.

                Rileggi poi, che ho scritto come la rinuncia al mercato (non solo al capitalismo) porterebbe molta miseria e questo sì potrebbe bloccare le migrazioni. Oggi partono perchè sperano di stare meglio qui da noi, senza mercato questa speranza non avrebbe fondamento.

                Ciao!

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “nonsense”

                Ma proprio non ti viene in mente che la causa prima dell’impoverimento dei popoli del Terzo Mondo sia lo sfruttamento capitalistico?

                Credi davvero che scappino da economie impoverite dallo statalismo nemico della libertà d’impresa?

                Sinceramente, troverei più facile credere alla Terra piatta.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                >>> Ma proprio non ti viene in mente che la causa prima dell’impoverimento dei popoli del Terzo Mondo sia lo sfruttamento capitalistico?

                Assolutamente no. Mi viene in mente che la causa prima della miseria (relativa) e del poco sviluppo economico di ALCUNI di quei paesi sia la mancanza di sviluppo delle forze propulsive dell’economia e della società note come “capitalismo”.

    • roberto scrive:

      tomar

      “aitiamoli a casa loro…ritornello”

      ricordo qualche anno fa una misura minimissima per aiutare l’oleicultura tunisina (un trattamento di favore minimo per l’importazione nell’UE di un certo quantitativo di olive) *e* i produttori di olio italiani

      la misura aveva scatenato una protesta delle associazioni di categoria italiane (cavalcata dalla lega) e della sinistra (le olive italiane sono migliori)

      mi ricordo come un’incubo una trasmissione su rai 3 (quella con bianca berlinguer) in cui prima salvini fa il suo discorso sui povericontadiniitaliani poi monin (quello dell’olio) dice chiaramente che di olive in italia non ce ne sono abbastanza per fare tutto l’olio di cui abbiamo bisogno e infine prima maurizio corona che ci racconta quanto è bello farsi l’olio da soli spremendo le olive (con il culo immagino) e un giornalista di repubblica che sbeffeggiava monin senza nessun dato sottocchio

      poi “aiutiamoli a casa loro”…Ma faciteme ‘o piacere

      • Francesco scrive:

        mi associo.

        la verità, temo, è che li vorremmo morti e basta. anzi, spariti, per non dover fare la fatica di ammazzarli.

      • Peucezio scrive:

        L’unico aiuto “a casa loro” che si può dare all’Africa, ecc., è di smettere di avere qualsiasi interscambio economico o relazione con quei paesi, perché qualunque cosa si faccia si fa solo per l’interesse occidentale e per sfruttare le risorse di quei paesi, destabilizzandoli e rendendoli destrutturati e alla mercè delle potenze occidentali.
        Aiutiamoli a casa loro significa “facciamoci una buona volta gli stracazzi nostri!”.
        Ma questo nessuno lo dice.

        • Francesco scrive:

          Forse perchè è una stupidaggine?

          Hai appena descritto il commercio internazionale come un Male. Come se andare in Africa per i nostri interessi e per sfruttare le loro risorse non significasse che nello stesso scambio loro fanno i loro interessi e sfruttano le nostre risorse. Sennò col cavolo che lo fanno, e che sono, scemi?

          Tieni conto che OGNI SCAMBIO ECONOMICO prevede quelle due caratteristiche. Io cerco di fare i miei interessi e voglio qualcosa che hai tu. Mica devo attraversare una frontiera.

          Magari sono un importatore di bambole gonfiabili e mi serve, per i miei interessi, sfruttare la capacità di Miguel di tradurre il manuale di istruzioni.

          Demonizzi l’economia peggio di Padre Spadaro o di Greta Thumberg.

          • Peucezio scrive:

            Francesco,
            “nello stesso scambio loro fanno i loro interessi e sfruttano le nostre risorse. Sennò col cavolo che lo fanno, e che sono, scemi?”

            Infatti hanno avuto grandissimi progressi e sono paesi ricchi e benestanti.

            • Francesco scrive:

              Alcuni lo sono, altri sono rimasti poveri, altri erano ricchi e non lo sono più.

              Non ti basta questo per capire che l’elemento decisivo non può essere il commerciare con altri paesi?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Alcuni lo sono”

                Qui di solito si battono i piatti per enfatizzare la freddura.

              • Francesco scrive:

                Io pensavo al Veneto. A Singapore. Alla Corea del Sud (che è partita da molto peggio che il Veneto, e pure dopo).

                O a paesi in cui dall’Europa si emigrava, come l’Argentina e il Venezuela.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Veneto, Singapore e Corea sono notoriamente in Africa, no?

              • Francesco scrive:

                Non capisco il problema: non solo neppure il Guatemala è in Africa ma nessuno, finora, ha parlato di limiti geografici nel nostro discorso.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Peucezio parlava di Africa e tu hai risposto che alcuni posti lì si sarebbero arricchiti. E hai citato il Veneto.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ francesco

            “demonizzi”

            Adesso prendi quello che hai scritto e lo applichi a culle del capitalismo come il Delta del Niger, le miniere Congolesi di coltan e le piantagioni di banane in Guatemala.

            Vedi come funziona bene per chi ci vive.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              Che cosa c’entra? in quello che ho scritto hai trovato degli automatismi o delle garanzie di successo?

              Le miniere congolesi di Coltan cosa hanno a che fare col mercato e col capitalismo? mi sembrano un chiaro esempio di modi di produzione alternativi al capitalismo, per usare il linguaggio di Marx.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “c’entra”

                C’entra perché le miniere di coltan servono per estrarre appunto il coltan, che è ingrediente fondamentale delle ricette per costruire i telefonini. E i telefonini si sono sviluppati così tanto in un’economia capitalistica perché estrarre il coltan costa pochissimo dato che i minatori sono neri sottopagati e bisognosi.

                Visto che hai citato tu Marx per primo, seguo il tuo esempio: lui la chiamava “accumulazione primaria del capitale”.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

    • PinoMamet scrive:

      Fantastico! Dal grafico pare che meno sbarcano, più se ne parla…

      Una conclusione sbagliata, ma carina: parliamone tanto, così non sbarcano più 😀

      Una conclusione corretta, ma che comunque non risolve niente: chi ne fa una bandiera ne parla solo quando non è al governo, indipendentemente dai numeri.

  75. Mauricius Tarvisii scrive:

    Abbiamo una nuova crociata (se si può ancora usare il termine): cambiare nome alle Nubi di Magellano. Degli… ehm… accademici che dicono di conoscere le leggende degli indigeni del Sud America tramandate solo oralmente migliaia di anni fa invitano a smettere di “onorare la memoria” di un assassino schiavista.

    https://physics.aps.org/articles/v16/152?fbclid=IwAR2w3bmdeSmg4vPAqEy2ba6YQrXKp4sSbNuWmgvWfjFfOSzDRCnQSZrKXgw

    • PinoMamet scrive:

      Posso dirlo senza tema di apparire troppo vannacciano?

      Hanno rotto il cazzo.

      Questa astronoma, a suo dire (ma mi permetto di prendere l’affermazione con un filo di scetticismo) la prima professoressa di astronomia di origine filippina negli USA; vuol essere ricordata?
      Faccia una bella scoperta, e ci metta il suo nome. Sarò il primo ad applaudire.

      Non le va bene che esista qualche stella chiamata col nome dello scopritore delle Filippine?
      (Non prendiamoci in giro, si tratta di questo: purissimi complessi di inferiorità).
      Si attacchi pure al cazzo.

      Nelle Filippine gode di qualche fama tal Lapu Lapu, la cui unica impresa degna di nota è stata uccidere Magellano in una scaramuccia.

      Se Magellano fosse tornato in patria vivo, sarebbe ricordato comunque; anche di più. Mentre di Lapu Lapu non sarebbe rimasta nessuna traccia, probabilmente neppure dalle parti sue.

      Raccontiamo un po’ anche la verità, ogni tanto: il mondo ricorda gli europei, e non i tàgali delle Filippine o i mapuche del Cile, perché gli europei sono stati più bravi.

      Più avanzati, più intraprendenti, più vigorosi e più intelligenti: hanno avuto successo perché sono stati spregiudicati, è vero; ma spregiudicati lo erano in tanti. Di successo no.

      Violenti, schiavisti, bastardi senza scrupoli erano tutti i popoli; ma non tutti hanno avuto l’idea di attraversare l’oceano, sapendo che stavano attraversando un oceano di cui non si conoscevano i confini , con lo scopo di stabilirli.
      Con lo scopo di conoscere, e sì, anche di sfruttare e di arricchirsi;
      ma prima di tutto, non dimentichiamo, di conoscere.

      Idea che mancava totalmente a molti altri popoli, che si contentavano felicemente del mito.

      E quindi, cari colonizzati, fatevene una ragione. Cara filippina che ti lamenti tanto, non ti piace il colonialismo? Sappi che è grazie al colonialismo, e non nonostante esso come dici tu, che sei potuta diventare un’astronoma.
      Altrimenti crederesti che la via Lattea è la dimora di Ptor figlio di Kmer, o il vomito dell’unicorno o la fessa di mammeta, come i tuoi cazzo di antenati sottosviluppati.

      • PinoMamet scrive:

        Comunque, per quanto mi riguarda, il colonnello Miles (non so se personaggio storico, o inventato per il film) ha perfettamente ragione:
        https://www.youtube.com/watch?v=iVqQosyOpg4

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ pino Mamet

        “intraprendenti”

        Premesso che anche a me viene da ridere al pensare alle Nubi di Magellano rinominate per il woke…

        …no, gli Europei non hanno prevalso perché più intraprendenti, ma perché partivano avvantaggiati.

        “Armi, acciaio e malattie” di Jared Diamond affronta di petto proprio questo problema.

        Sulla scala dei millenni, la combinazione unica di disponibilità di piante coltivabili e commestibili, di minerali utili, di animali addomesticabili e di vie naturali di comunicazione (insenature, fiumi navigabili) insieme all’assenza di grandi ostacoli naturali come deserti, giungle e montagne insuperabili ha dato all’Europa un netto vantaggio.

        L’argomento è troppo vasto, e ti invito davvero a leggere il libro, che a quel che ne so non è mai stato contestato nelle sue tesi di fondo dimostrate con notevole acribia.

        In ogni caso è vero: quella astronoma ha detto una ridicolaggine.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • PinoMamet scrive:

          Mah… può anche essere, ma l’unico svantaggio che mi pare avesse il continente nord americano rispetto a quello europeo, è la mancanza dei cavalli; e questo, a quanto pare, perché se li erano magnati tutti.

          Comunque il libro sembra interessante, e senz’altro applicabile al caso dell’Africa, un continente in cui sono sorte grandi civiltà, ma, per la maggioranza dei casi, troppo lontane le une dalle altre, nel tempo e nello spazio, per “fare rete” tra loro, per così dire.

          Comunque no ncredo che gli europei partano più sviluppati perché geneticamente superiori, per dire;
          ma appunto perchè hanno avuto uno sviluppo.

          Che è un procedimento, lungo, doloroso e contraddittorio; il cui risultato va però riconosciuto.

          Gli europei (ma anche altre civiltà che erano quasi allo stesso livello) erano più “avanti” degli africani o degli americani o dei Maori o che so io.
          Non capisco perché debba essere scandaloso riconoscerlo.

          Ora va di moda, per tutti i popoli del vasto mondo, mostrarsi orgogliosi della propria identità, delle proprie “radici” e della propria cultura;

          rivendico che anche i cari vecchi europei siano orgogliosi della loro.
          Alla fine l’America l’abbiamo scoperta noi; poi possiamo litigare se i Vichinghi o Colombo, ma noi; e non viceversa.

          E sì, fu una scoperta. Perché prima l’America non era sulle mappe; perché gli indigeni non ne facevano, e perché non hanno avuto l’idea o la vaghissima possibilità concreta di essere loro a scoprire l’Europa.

          per questo si dice che Colombo ha scoperto l’America, ma non si dice che Marco Polo ha scoperto la Cina…

          E anche a livello di crimini, schiavismo, eccetera:

          gli europei hanno avuto lo sfruttamento degli schiavi, ma anche Bartolomeo de Las Casas che lo denunciò da subito;

          dov’è il De Las Casa azteco che criticava i sacrifici umani?
          Dov’è il Tacito irochese che criticava la conquista dei territori algonchini?

          Il “buon selvaggio” è un mito inventato dagli europei : i “selvaggi” non ci erano arrivati.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “dov’è il De Las Casa azteco che criticava i sacrifici umani?”

            Sarà saltato subito sul carro di Cortez accogliendolo come il liberatore che avrebbe messo fine alle guerre fiorite e al dominio di sangue dei vecchi padroni…

            • Francesco scrive:

              dici che ha dovuto aspettare Cortez?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ma non era neppure pensabile prima.
                Non parliamo di Maia e Andini, che praticavano sì i sacrifici umani, ma che potevano anche farne a meno (infatti i Maya mica sono spariti una volta che non hanno potuto più immolare vittime), ma di una civiltà che si fondava proprio sul sacrificio umano, nel senso che si era organizzata intorno a quello.
                E che si è del tutto squagliata una volta che il suo fondamento le è stato tolto. Chi è che mette in discussione il fondamento stesso della propria società?

              • Francesco scrive:

                Gli occidentali?

                Ma chiedo a Pino che ha posto il tema per primo.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Gli ultimi occidentali che misero in discussione il fondamento della propria società furono i Catari: negavano il giuramento, ovvero il fondamento stesso del feudalesimo.
                Non hanno fatto una bellissima fine, per la fortuna della civiltà europea.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ pino Mamet

            “unico”

            Non era l’unico.

            Diamond è Statunitense, per cui dedica molto spazio allo sviluppo tecnologico del Nordamerica prima di Colombo.

            (Inoltre ha vissuto decenni in Nuova Guinea; l’idea del libro gli è stata suggerita da un capo tribù locale).

            A differenza delle Americhe, la zona compresa oggi fra Barcellona a ovest, Bassora a est, Budapest a nord e Il Cairo a sud diecimila anni fa aveva simultaneamente tutta una serie di caratteristiche uniche:

            A) un clima relativamente uniforme e caldo temperato

            B) una successione quasi continua di terre fertili disposte lungo la direzione est-ovest

            C) disponibilità di piante commestibili

            D) disponibilità di animali addomesticabili

            E) assenza di grandi ostacoli naturali

            Quindi, una volta inventata l’agricoltura, questa si è potuta diffondere senza particolari difficoltà generazione dopo generazione coltivando sempre le stesse piante con lo stesso clima e più o meno le stesse tecniche. Un esempio clamoroso è la vite, originaria della Georgia e ambientatasi benissimo – com’è noto – da noi.

            Diffusasi l’agricoltura, l’eccedenza di produzione ha consentito la diffusione dell’allevamento, anche qui lungo le stesse direttive geografiche e cogli stessi animali (capre, mucche, cavalli…).

            Di qui la diffusione delle tecnologie (la ruota…) ecc.

            Questa diffusione è importante perché anche se una data civiltà crolla per guerre (le conquiste Assire), catastrofi ambientali (l’eruzione di Santorini, il collasso dell’età del bronzo), epidemie (peste, vaiolo…) comunque da un’altra parte le conquiste ottenute si conservano per il futuro.

            Per contro, nelle Americhe la situazione era completamente diversa.

            L’agricoltura fu scoperta nelle Americhe separatamente tre volte in tre millenni diversi in tre posti diversi. Le prime due volte è stata dimenticata, sparita insieme con la civiltà che l’aveva scoperta. Il progresso tecnologico non è passato da nord a sud e viceversa, tale trasmissione venendo interrotta da montagne, foreste e deserti. I Maya non si sono mai parlati coi Nazca, o gli Olmechi con gli abitanti delle grandi pianure. Il raffinatissimo calendario Maya non ha mai scandito le ore dei Guaraní. Il granturco non cresce ad Atacama, e la papaya non attecchisce sugli Appalachi.

            La cosa è ancora più evidente in Nuova Guinea. Terre fertilissime ma separate da vulcani alti chilometri coperti dalla giungla sono state abitate dal Neolitico a oggi da popolazioni che hanno imparato benissimo come sopravvivere a un tifone, evitare gli squali durante la pesca e allevare maiali in appositi terrazzamenti, ma che in molti casi hanno ignorato l’esistenza di altri uomini sulla Terra fino alla metà del XX secolo.

            Diamond pubblica (in un altro suo libro, “Il mondo fino a ieri”) la foto di un Papua grande e grosso che piange terrorizzato davanti a un omino bianco con cappello alla Indiana Jones e occhiali che cerca inutilmente di tranquillizzarlo. La foto è degli anni Trenta, e l’omino faceva parte di una spedizione di esploratori Olandesi. Il Papua era convinto di essere davanti a degli zombi: il colore bianco della pelle degli Olandesi era ai suoi occhi un ovvio sintomo di putrefazione di cadavere, dato che non aveva mai sentito parlare di uomini bianchi.

            Più sei isolato, più ti sei adattato al tuo ambiente, più la tua società è stagnante. Il progresso è reso necessario dai cambiamenti nell’ambiente, e i cambiamenti più rapidi sono quelli culturali che sono a loro volta accelerati dal contatto (a volte pacifico, spesso violento) cogli altri.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

        • paniscus scrive:

          “Armi, acciaio e malattie”

          Aggiungo un’altra citazione bibliografica degna di nota, di una ventina di anni prima rispetto al saggio di J. Diamond: “La scienza e il dominio dell’occidente“, di Kurt Mendelssohn, lontanissimo parente del musicista, una specie di “polymath” tra fisica, medicina e archeologia.

        • Francesco scrive:

          eh no, sulla scala dei millenni gli europei sono partiti indietrissimo, rispetto a egiziani, mesopotamici, persiani, indiani, cinesi e mille altre civiltà.

          credo proprio che Pino abbia colto l’essenza della questione.

          rimane forse da sfoltire un pò i vanti degli occidentali per vedere di non essere troppo insopportabili ma … se ti arrivano nel porto le cannoniere e tu non puoi fermarle, fai come i giapponesi e studia, non frignare!

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Secondo me fraintendi il modo in cui funziona la civiltà.
            Esistono le “civiltà originarie”, ovvero i luoghi da cui la civiltà si è inizialmente irradiata, e sono: Mezzaluna Fertile (Egitto+Mesopotamia), Valle dell’Indo, Valle del Fiume Giallo, Mesoamerica (ma qui metto un bell’asterisco) e Ande.
            Qui, fondamentalmente, hanno fatto tutto da soli: hanno inventato l’agricoltura, si sono inurbati, hanno iniziato a lavorare i metalli (qui la ragione dell’asterisco: pare che la metallurgia sia arrivata dalle Ande in Mesoamerica)…
            Prendendo queste civiltà e comparandole, ha senso parlare di vantaggio o svantaggio temporale: se tu sei arrivato ai metalli mille anni dopo, hai mille anni di progresso da colmare, considerando che devi inventare tutto da solo.
            L’Europa noterai subito che non è tra le civiltà originali, per cui il ragionamento non vale: ad un certo punto il piatto è arrivato “pronto”.
            La Mezzaluna Fertile è stata il centro di diffusione del Mediterraneo e l’Europa altro non è che una gemmazione medievale della civiltà mediterranea (quella dei Romani, per intenderci).
            Al massimo si può dire che i popoli del Vecchio Mondo avevano un enorme vantaggio rispetto agli altri: se hai in comunicazione ben quattro degli originali centri di civilizzazione è più facile essere più avanzati rispetto a chi ne aveva uno e mezzo o a chi (come nativi dell’Australia e dell’Africa Nera) erano o troppo lontani o separati da barriere* che rendevano difficile l’irraggiamento.
            E quindi non è un caso che la civiltà che poi ha dominato il mondo dovesse nascere proprio in quella (vasta) parte di mondo lì.

            * le civiltà sono normalmente separate da zone di transizione, ovvero parti del mondo meno popolate e meno civilizzate che fanno da cuscinetto: il Sahara, i deserti iranici, le Himalaya, il Gobi, gli oceani…
            Non tutte le barriere sono uguali: i deserti iranici sono sempre stati più permeabili del Sahara o dell’Atlantico prima di Colombo. Alcune barriere, poi, si trasformano in autostrade: le scarsamente popolate steppe euroasiatiche ogni tanto diventavano lunghissimi corridoi di migrazione, mentre l’Oceano Indiano, appena è stata disponibile la tecnologia necessaria, ha irradiato l’Islam dal Mozambico all’Indonesia.

            • Francesco scrive:

              >>> ad un certo punto il piatto è arrivato “pronto”.

              Ehm, qui non ti seguo proprio. Se io sono mille anni indietro, quando arriva la civiltà originaria a contatto con la mia, mi spacca il culo e mi colonizza. Non è così che funziona?

              Intanto che cerco di colmare il gap, quelli mi si “inculano” alla grandissima.

              Non è così che abbiamo fatto noi bianchi?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Infatti Greci e Cartaginesi avevano colonie in Italia. E la Grecia era nella sfera di influenza persiana.
                Comunque tra le civiltà originarie e la civiltà del Mediterraneo orientale c’è stato il collasso dell’età del bronzo, che ha rimescolato un poco le carte.

      • Roberto scrive:

        D’accordo con pino anche sulle virgole

  76. mirkhond scrive:

    Si tende infatti a dimenticare il contributo dato dai popoli indigeni alla conquista spagnola del Messico e pure del Perù.
    Popolazioni oppresse dagli Aztechi e dagli Inca, che videro negli Spagnoli dei liberatori, e che infoltirono i ranghi dei piccoli nuclei di conquistadores, contribuendo quindi al successo dell’impresa.
    Questo spiega come 1400 spagnoli in Messico e 167 in Perù, riuscissero nell’impresa di conquistare imperi di milioni di abitanti.

  77. Miguel Martinez scrive:

    Leggo:

    https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/09/16/kiev-rivuole-i-suoi-orfani-rischiano-il-fronte/7293732/amp/
    kiev rivuole i suoi orfani: rischiano il fronte

    Braccio di ferro. Fascicolo dei pm di Catania sul tutore di cento bambini affidati in Italia, due sono già rientrati. Obiettivo: riportarli in patria. A 18 anni sono arruolabili

    Il tutore di circa cento orfani ucraini minorenni è indagato per minacce. La storia che il Fatto è in grado di rivelare è atroce per molti motivi. Non riguarda soltanto questi cento ragazzi, ma potenzialmente i 4.512 minori ucraini – tra i 4 e i 16 anni – presenti in Italia. Il rischio è non soltanto che si ritrovino presto sotto una pioggia di bombe: i sedicenni, di qui a poco, al compimento del 18° anno d’età, rischiano di ritrovarsi al fronte indossando una divisa mimetica.

    • Miguel Martinez scrive:

      “tutore minori ucraini”

      Mi chiedo se l’Italia può concedere l’asilo a chiunque si dichiari in pericolo di semplice arruolamento nell’esercito del proprio paese.

      Oltre tutto, un paese cui l’Italia fornisce una gran quantità di armi.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Il caso è un po’ diverso: abbiamo persone che hanno già chiesto asilo (e a cui è stato in molti casi concesso) che qualcuno cerca di rimandare indietro.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per MT

          “e a cui è stato in molti casi concesso”

          Ne so poco. Si può chiedere asilo se si proviene da un paese considerato “rispettoso dei diritti umani”, semplicemente per evitare il servizio militare?

          Poniamo che in Inghilterra vi sia la leva militare obbligatoria (sparo Inghilterra per dire un paese non europeo, ma indubbiamente “democratico” ecc.).

          Io sono un inglese in Italia, ho il permesso di soggiorno grazie a un passaporto inglese. A un certo punto, mi chiamano per il servizio militare e quantomeno mi annullano il passaporto se non obbedisco (immagino).

          Ma se non ho più un passaporto inglese valido, immagino che mi si annulla il permesso di soggiorno.

          Posso chiedere asilo in Italia solo per questo?

          L’Italia mi può deportare e rimandare in Inghilterra per costringermi a fare il militare?

          Domande da ignorante, non polemiche.

          • Roberto scrive:

            Miguel

            “ Si può chiedere asilo se si proviene da un paese considerato “rispettoso dei diritti umani”, semplicemente per evitare il servizio militare?”

            Non mi leggi ☹️

            Avevi già fatto la domanda è ti avevo già detto di no

            • Miguel Martinez scrive:

              per Roberto

              “Non mi leggi ☹️

              Avevi già fatto la domanda è ti avevo già detto di no”

              Scusami!

              Ma se il governo ucraino mi ritira il passaporto, la questura italiana mi ritira quindi il permesso di soggiorno e mi deporta a fare il militare in Ucraina?

              • Roberto scrive:

                Scusa ma sei in Italia con il passaporto ucraino? Come fanno a ritirartelo?

                Poi sai bene che l’Italia non deporta nessuno o quasi, al peggio ti danno il foglio di via…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Scusa ma sei in Italia con il passaporto ucraino? Come fanno a ritirartelo? ”

                Posso immaginare che il passaporto abbia delle scadenze, specie per giovani in età militare.

                Che succede quando scade e il consolato ucraino si rifiuta di rinnovartelo, visto che dovresti essere a combattere sul fronte?

                Poi certo, è vero che in Italia ti danno solo il foglio di via, ma mi incuriosisce il principio. L’Italia può teoricamente deportare il cittadino di un paese estero perché non vuole prendere parte a una guerra che non riguarda direttamente l’Italia?

                Ovviamente mi pongo lo stesso problema per un giovane russo, ma immagino lì sia più probabile una richiesta di asilo.

          • Roberto scrive:

            Miguel

            Ok, andiamo con ordine

            Tu chiedi
            “Si può chiedere asilo se si proviene da un paese considerato “rispettoso dei diritti umani”, semplicemente per evitare il servizio militare?”

            La risposta è no, perché l’asilo l’ho può ottenere solo chi “ temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese, di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese” (convenzione di Ginevra art. 1)

            Quindi come puoi vedere dalla lettera stessa di quanto riporto un semplice renitente alla leva no può “chiedere asilo” (o meglio può ma glielo rifiuteranno)

            • Miguel Martinez scrive:

              Per roberto

              “Quindi come puoi vedere dalla lettera stessa di quanto riporto un semplice renitente alla leva no può “chiedere asilo” (o meglio può ma glielo rifiuteranno)”

              E’ quello che immaginavo.

          • Roberto scrive:

            Ci possono essere eccezioni a quanto sopra: per esempio se scappi da un esercito che sta commettendo crimini di guerra e non vuoi commetterne anche tu, potresti avere effettivamente diritto all’asilo.

            È su questa base (mandiamo ADV. in brodo di giuggiole) che qualche hanno fa il tribunale di Roma ha accordato ad una signora ucraina lo status di rifugiata

            Sempre su questa base attualmente vari tribunali sparsi per l’Europa (sono sicuro in Francia e Germania, ma può essere anche nei paesi dell’est) danno lo status di rifugiati a russi che non vogliono combattere in ucraina

          • Roberto scrive:

            Infine lo status di rifugiato non ha molto a che vedere con avere o no il passaporto, anzi in genere i rifugiati non hanno il passaporto (sennò lo stato che ti perseguita come farebbe a perseguitarti se scappi?)

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Roberto

              tutto chiaro e condivisibile.

              Resta la domanda:

              Oleg Panczaficzenko, giovane ucraino in Italia, ha il passaporto che gli scade tra un mese.

              E quindi immagino che scada anche il suo permesso di soggiorno (non credo che possa estendersi oltre la data di scadenza del documento del paese da cui proviene).

              Al consolato, gli dicono che non gli rinnoveranno il passaporto perché lui è stato assegnato al Battaglione Suicida Goebbels Due (che non ha commesso crimini di guerra, tranne contro i propri ragazzini).

              Lui non può chiedere asilo all’Italia per i motivi che hai detto.

              Quando va in Questura per rinnovare il permesso di soggiorno, che gli dicono?

              Lo fanno restare comunque in Italia, o gli ordinano di tornare in Ucraina (o comunque andarsene dall’Europa, e vediamo chi lo accoglie, magari la Libia)?

              Mi dirai che nei fatti figuriamoci se lo caricano su un aereo per Kiev, e su questo hai ragione, ma io parlavo del principio.

              • Roberto scrive:

                Agli ucraini è stata concesso non lo status di rifugiati ma la protezione temporanea di cui alla direttiva 55 del 2001.

                La protezione temporanea è legata alla situazione del paese, non al fatto di avere un passaporto valido

                In soldoni, dura fino alla fine della guerra

                Quindi nel tuo caso il tizio continua ad avere la protezione temporanea anche con il passaporto scaduto

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Quindi nel tuo caso il tizio continua ad avere la protezione temporanea anche con il passaporto scaduto”

                Perfetto, finalmente ho capito.

              • Miguel Martinez scrive:

                “Perfetto, finalmente ho capito.”

                Ok, l’Italia riconosce all’ucraino la “protezione temporanea”.

                Quindi gli permette di restare in Italia per la durata della guerra.

                A parte il fatto che mi sembra strano che l’Italia fornisca armi all’Ucraina, ma poi dia “protezione temporanea” a chi quelle armi non vuole impugnare…

                A questo punto mi sembra chiaro che Oleg Panczaficzenko sarà condannato come disertore da un tribunale ucraino.

                Quindi anche a guerra finita, non gli rinnoveranno certo il passaporto; e se rimette piede in patria, si farà anni di galera.

                A quel punto gli spetta l’asilo?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Probabilmente a quel punto avrà un permesso di soggiorno qui in Italia, per studio o lavoro, per cui l’Ucraina dovrà chiederne l’estradizione. Sempre che: a) l’Ucraina come la conosciamo esista ancora, b) che qualcuno avrà voglia di andare a inseguire in giro per l’Europa tutti gli ucraini (parliamo di milioni di persone) che sono sfuggiti a questa carneficina.

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “A quel punto gli spetta l’asilo?”

                Riposto
                “l’asilo l’ho può ottenere solo chi “ temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese, di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese” (convenzione di Ginevra art. 1)”

                Per me no

                Ma perché ti incuriosisce tanto questo caso?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Roberto

                “incuriosisce”

                Incuriosisce anche me, perché scopre una contraddizione.

                Da un lato sosteniamo Kiev senza se e senza ma, il che vuol dire che consideriamo renitente alla leva (dunque complice di Putler) chi non va a farsi ammazzare ad majorem Zelenskij gloriam.

                Dall’altro riconosciamo all’Ucraino che sta da noi la protezione che si accorda ai rifugiati da un conflitto, come se fossero bambini sfollati da Chernobyl.

                Allora: chi non combatte per la democrazia e la libertà (c’è un aggredito e un aggressore, no?) è un traditore o un povero Cristo?

                Più in generale: chi è per noi il nemico? Putin (e allora l’Ucraino va trattato per quel vigliacco disertore che è) o la guerra (e allora l’Ucraino è una vittima da tutelare)?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                Andrea

                “chi non combatte per la democrazia e la libertà (c’è un aggredito e un aggressore, no?) è un traditore o un povero Cristo?”

                ma dobbiamo noi decidere per loro?

                ok, capisco che tu sei per lo stato etico, il grande fratello che ti dice se devi fare la pipì in piedi o seduto, e che decide cosa è bene per te ma…non ti pare comprensibile il fatto di aiutare sia chi sta là a combattere che chi per, mille motivi, sta qua?

              • roberto scrive:

                Andrea

                “Dall’altro riconosciamo all’Ucraino che sta da noi la protezione che si accorda ai rifugiati da un conflitto,”

                puoi ovviamente pensare tutto quello che vuoi, ma oggettivamente, realmente, materialmente c’è un conflitto con gente in carne ed ossa come me e te che ha perso tutto (questo lo so proprio di prima mano purtroppo)

  78. Miguel Martinez scrive:

    Mi sorprende (traduzione DeepL dal francese):

    https://reporterre.net/Pollution-et-malbouffe-les-cancers-explosent-chez-les-jeunes

    Intervista – Salute
    Inquinamento e cibo spazzatura: i tumori esplodono tra i giovani

    In trent’anni i tumori nei giovani sono aumentati dell’80%. I principali responsabili sono gli inquinanti ambientali e la cattiva alimentazione, spiega il dottor Jean-David Zeitoun.

    Le cifre sono allarmanti: in 30 anni, l’incidenza del cancro nei giovani sotto i 50 anni è aumentata del 79%, con un aumento del 28% del numero di decessi associati, e i Paesi industrializzati sembrano essere particolarmente colpiti, rivela un ampio studio pubblicato su BMJ Oncology il 5 settembre.

    Utilizzando i dati dei registri nazionali dei tumori, i ricercatori hanno analizzato le variazioni dell’incidenza e dei decessi per 29 tumori in più di 200 Paesi tra il 1990 e il 2019. I risultati sono chiari: nel 2019 sono stati registrati 3,26 milioni di tumori nella fascia di età inferiore ai 50 anni, rispetto agli 1,82 milioni del 1990.

    Il tumore più comune a questa età è il cancro al seno. Ma sono i tumori del rinofaringe e della prostata a mostrare le tendenze più preoccupanti. È improbabile che questa tendenza si inverta: l’incidenza dei tumori in fase iniziale è destinata ad aumentare di un ulteriore 31% da qui al 2030. I decessi del 21%.

    Le cause precise sono difficili da identificare: oltre ai fattori di rischio alimentari (come una dieta ricca di carne rossa), al consumo di alcol e al fumo, gli autori suggeriscono altre possibili cause: gli antibiotici, il microbiota intestinale e l’inquinamento atmosferico esterno. Un’opinione condivisa da Jean-David Zeitoun, dottore in medicina ed epidemiologo clinico, autore di Le suicide de l’espèce : comment les activités humaines produisent de plus en plus de maladies (ed. Denoël, febbraio 2023).

    • roberto scrive:

      cosa ti sorprende?

      a me l’utilizzo della parola “giovani” per gli infra cinquantenni….

      avrei pensato che a 49 anni uno non è più giovane

      non mi sorprende ma mi colpisce la dicrepanza fra titolo e articolo e le incoerenze interne (I principali responsabili sono gli inquinanti ambientali e la cattiva alimentazione…Le cause precise sono difficili da identificare)….e mi pare una marchetta publicitaria per il libro di zeitoun

      • Francesco scrive:

        OAR

        anche io a vedere i giovani fino a 50 anni mi è venuto da ridere

        • paniscus scrive:

          Credo che non sia una questione di uso linguistico sociale, ma di una base di evidenza biologica sull’incidenza della malattia, una specie di “turning point”. Specialmente per le femmine, che intorno ai 50 anni attraversano cambiamenti fisiologici molto forti…

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