God bless America (1)

Dolce è il sonno del lavoratore, abbia egli poco o molto da mangiare; ma la sazietà del ricco non lo lascia dormire.

Libro dell’Ecclesiaste

Forse vi è arrivata voce della diffusione senza precedenti, della canzone Rich Men North of Richmond, lanciata senza alcun apparato o scopo commerciale da un giovane che canta sotto il nome di Oliver Anthony: del sud degli Stati Uniti, Oliver Anthony ha i problemi di una nazione intera – obeso, sottoccupato, con problemi di salute mentale forse legati anche a un incidente quando si fece male alla testa in un incidente in fabbrica.

Ho detto diffusione, e non successo.

Oliver Anthony vive in un camper, con moglie e due figli senza corrente elettrica: off the grid.

Dalla parte sua, solo un cane bianco e uno nero e Dio, cui ha promesso di non bere più, se fosse riuscito a comunicare il suo messaggio.

Ne nasce una canzone profondamente rivoluzionaria, come può essere tutto ciò che nasce da dentro, e non per gentile concessione dall’alto.

Chi ama profondamente l’America, odia l’impero americano.

Certo, noto nella canzone una battuta contro quelli che campano di sussidi, che non sorprende in chi li deve comunque mantenere con lavori tremendi, ma va visto nel contesto.

Ho venduto la mia anima lavorando tutto il giorno / facendo gli straordinari per quattro soldi / per potermene stare seduto qui e sprecare la mia vita / trascinarmi a casa e annegare i miei guai.

E’ una vergogna come va il mondo / per gente come me e gente come te / vorrei solo svegliarmi e sapere che non è vero / ma lo è, lo è davvero.

Vivere nel nuovo mondo / con un’anima antica / Questi ricconi a nord di Richmond / Lo sa Dio vogliono solo avere il controllo totale / vogliono sapere cosa pensi cosa fai / E non pensano che tu sai, mai io lo so che sai / perché il tuo dollaro non vale un c… e viene tassato all’infinito / per via dei ricconi a nord di Richmond.

Vorrei che i politici ci pensassero ai minatori / e non alle minorenni sulle isole da qualche parte / O Signore, abbiamo gente per strada, che non hanno da mangiare / e ci sono gli obesi che ciucciano sussidi statali.

Beh Dio, se sei un metro e sessanta e pesi 130 chili / le tasse non dovrebbero pagare i tuoi sfizi / i giovani si stanno sdraiando nelle tombe / perché questo maledetto paese sa solo schiacciarli a terra.

La cosa affascinante è come dei versi di un lavoratore sfruttato che parlano di lavoratori sfruttati siano stati immediatamente trasformati sia da Destra che a Sinistra.

Il cantante è bianco di pelle, quindi è ovvio che è razzista; se parla male di quelli “north of Richmond” (lui è nato appena a sud, nella Virginia), cioè i politici a Washington, deve essere un nostalgico della Confederazione e della schiavitù; lui fa un gioco di parole tra miners (minatori) e minors (minorenni), dicendo che i potenti invece di pensare ai primi, pensano a molestare le seconde “su un’isola”, che deve essere un riferimento a Jeffrey Epstein. Che aveva un cognome da ebreo, e quindi è un velato messaggio antisemita. E fa anche qualche commento sulla propria ciccia abbondante, per cui deve essere pure un fatphobe.

Qui potete trovare un esempio particolarmente tragico di cosa pensa certa sinistra di un proletario arrabbiato, e della grande trappola in cui ci troviamo.

Ma altrettanto surreale il fatto che la Destra statunitense – che rappresenta sostanzialmente gli stessi imprenditori che sfruttano gente come Oliver Anthony – abbia colto la palla lanciatale dalla Sinistra, e trasformato Anthony nel contrario di ciò che è. La Destra ha sfruttato miserabilmente Oliver Anthony solo perché Biden è a Washington in questo momento, allora vuol dire che chi critica Biden è dei loro!

Oliver Anthony ha respinto ogni legame con i politici di destra, in modo chiaro e fermo, e va detto che lo ha fatto con l’ignorante intelligenza di non scegliere l’opposta schiera del circo. Immaginatevi una persona cresciuta nelle circostanze culturali di Oliver Anthony, che deve rispondere a una manipolazione di questo tipo: io che ho studiato pure l’arabo, non ci sarei riuscito, lui invece sì:

“La cosa che mi ha infastidito è vedere le persone che fanno politica in questo caso. Sono deluso nel vederlo. È irritante vedere persone che nei media conservatori cercano di identificarsi con me, come se fossi uno di loro”.

E ha aggiunto: “Quella canzone non ha nulla a che fare con Joe Biden. È una cosa molto più grande di Joe Biden. Quella canzone è scritta per le persone su quel palco e per molte altre, non solo per loro”.

È stato difficile, ha detto Anthony, “trasmettere un messaggio sulla propria ideologia politica o sulle proprie convinzioni sul mondo in tre minuti e qualche spicciolo. Ma non sopporto che questa canzone venga strumentalizzata, come vedo fare. Vedo la destra che cerca di caratterizzarmi come uno di loro. E vedo la sinistra che cerca di screditarmi, credo per ritorsione. Questo deve finire.

“E non è colpa di quelle persone. Il welfare rappresenta solo una piccola percentuale del nostro bilancio. Sai, possiamo alimentare una guerra per procura in una terra straniera ma non possiamo prenderci cura dei nostri. Questo è tutto ciò che la canzone cerca di dire. Dice solo che il governo prende persone bisognose e dipendenti e le rende bisognose e dipendenti.”

Poi, dopo aver annunciato di aver rifiutato un contratto da otto milioni di dollari (perché l’America delle Opportunità è sempre quella), partecipa a un raduno profondamente americano.

E dimostra di non essere per nulla l’ignorante che pensate voi.

Legge qualche brano del Libro Fondante, e dice qualcosa di molto più profondo di ogni talkshow della società dello spettacolo.

Riascolto dalla voce di Oliver Anthony le parole dell’Ecclesiaste che ho letto quando avevo sedici anni assieme a un mio amico cattolico, e resto sconvolto, perché c’è davvero così poco da aggiungere, in tanti secoli (scusate la citazione lunga, ma merita):

” Che profitto ha l’uomo di tutta la fatica che sostiene sotto il sole?  Una generazione se ne va, un’altra viene, e la terra sussiste per sempre.  Anche il sole sorge, poi tramonta, e si affretta verso il luogo da cui sorgerà di nuovo.  Il vento soffia verso il mezzogiorno, poi gira verso settentrione; va girando, girando continuamente, per ricominciare gli stessi giri. Tutti i fiumi corrono al mare, eppure il mare non si riempie; al luogo dove i fiumi si dirigono, continuano a dirigersi sempre.”

“Mi sono messo poi a considerare tutte le oppressioni che si commettono sotto il sole; ed ecco, le lacrime degli oppressi, i quali non hanno chi li consoli; da parte dei loro oppressori c’è la violenza, mentre quelli non hanno chi li consoli.  Perciò ho stimato i morti, che sono già morti, più felici dei vivi, che sono vivi tuttora;  più felice degli uni e degli altri è colui che non è ancora venuto all’esistenza, e non ha ancora visto le azioni malvagie che si commettono sotto il sole.

Non essere precipitoso nel parlare e il tuo cuore non si affretti a proferir parola davanti a Dio; perché Dio è in cielo e tu sei sulla terra; le tue parole siano dunque poche;  poiché con le molte occupazioni vengono i sogni, e con le molte parole, i ragionamenti insensati.

 Chi ama l’argento non è saziato con l’argento; e chi ama le ricchezze non ne trae profitto di sorta. Anche questo è vanità. Quando abbondano i beni, abbondano anche quelli che li mangiano; e quale vantaggio ne viene ai possessori, se non di vedere quei beni con i loro occhi?

Dolce è il sonno del lavoratore, abbia egli poco o molto da mangiare; ma la sazietà del ricco non lo lascia dormire.

Ognuno esce nudo dal grembo della madre. E come viene così se ne va”.

E per un attimo, mi sento profondamente orgoglioso di essere anche statunitense, this damn country, nonostante tutto l’immenso orrore che l’impero maledetto ha imposto al tuo mondo, ma i primi a stendere la mano, a dire che non vogliono saccheggiare il mondo, sono a volte gli americani più americani.

God bless America.

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13 risposte a God bless America (1)

  1. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    Post meraviglioso.

    Belle le parole del cantante su un paese che ha i soldi per le guerre all’estero ma non per combattere la povertà in casa sua.

    Mi ricordano le parole del Paradiso di Dante:

    Già si solea con le spade far guerra
    ma or si fa togliendo or qui or quivi
    lo pan che’l pio Padre a nessun serra

    Bella l’intuizione biblica della lotta di classe:

    ma la sazietà del ricco non lo lascia dormire

    che ricordano quelle coraniche:

    è peggio l’umiliazione dell’omicidio

    Bello il riferimento alla distanza della “sinistra” (le virgolette sono d’obbligo) dai poveri, lontananza dovuta al colpevole oblio della natura fondamentale dell’aspetto economico dei rapporti sociali rispetto a quello dell’identità di etnia o di genere.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  2. Io mi regolo diversamente.
    Se dagli USA qualcuno suggerisce (o più spesso impone, e se non sei d’accordo sei un terrorista) un certo comportamento, io adotto briosamente il comportamento opposto.

    • Francesco scrive:

      Sei anche tu per l’abolizione delle elezioni e il ritorno all’Ancien Regime? con le sue classi aventi ciascuna compiti specifici e chiari (chi governa, chi prega, chi lavora) senza dipendere dal mutevole parere degli elettori incompetenti e corrotti?

      Viva la Monarchia!

      Back to Borbons and Augsburgs!

  3. Francesco scrive:

    1) davvero quella roba sull’essere a nord di Richmond non è un bel riferimento alla Confederazione? mi pareva così evidente

    2) e pure l’accenno alle minorenni non è una citazione della teoria su giri di pedofilia e pizza (sic!) dei big del partito democratico?

    3) l’amico Oliver non è obeso, è la “negra col sussidio” che lo è, nella narrativa della destra USA almeno dai tempi di Ronald Reagan.

    Sono leggermente perplesso su questa tua lettura, a me pare molto più vicino al tipico elettori di Trump.

    Poi se non avesse l’elettricità come farebbe a vedere la TV ed essere deluso dai giornalisti e dai politici conservatori?

    Non sarà una gran cosa ma mi sembra più un Leghista che un Pentastellato.

    Ciao

  4. roberto scrive:

    post molto bello ed interessante

    devo ammettere che leggendo le parole di Oliver, mi viene proprio in mente questa figura del povero disgraziato che dice cose ispirate da una profonda ignoranza del mondo che lo circonda e viene scambiato per un saggio dagli ignoranti che gli stanno intorno (e scusatemi, nonstante le apparenze, lo dico senza nessunissimo disprezzo)

    penso ad un tizio conosciuto anni fa a sacramento che affittava una casetta costruita da lui nel suo giardino, impeccabilmente ben tenuto e pieno di bandierine e poster trumpisti…lui stava messo fisicamente malissimo e davanti ad una birra gentilmente offertami, mi spiegava che affittava la casetta per pagarsi le spese mediche.

    parlando un po’, gli spiego come funziona da noi, e lui sgranando gli occhi come se avesse visto un drago rosa mi fa “but seriously….pagheresti delle tasse per curare me che non sono niente per te!?!” (siamo ancora in contato…)

    notare l’insieme degli elementi
    – si costruisce una casetta da solo (bella e confortevole)
    – offre birra al turista di passaggio
    – si ferma a chiacchierare
    – è curioso e fa mille domande
    – racconta la sua vita al primo che passa e si aspetta altrettanto
    – non concepisce un mondo diverso dal suo
    – si considera un “nothing for you”….(mike, mi hai offerto una birra, siamo amici!)
    – ha come unica prospettiva “devo cavarmela da solo, al massimo con l’aiuto della mia famiglia stretta, moglie e figli”

  5. Antonino scrive:

    Letto il bellissimo post, pensavo di aver visto la Luce.
    Leggo i commenti, mi sento ormai vicino al Settimo Cielo.
    Non ho parole per la citazione dantesca di AdV: conto di metterla in epigrafe nei miei scritti migliori.
    Anch’io non sto con Oriana: si comincia con l’apprezzare la kultura di chi odia, si finisce col dimenticare l’amore da cui siamo partiti e col ricordarsi solo della passione dei ribelli sedicenti anarchici (amore? oddìo! parolaccia per benpensanti politically correct!). Basta un po’ di sano antiamericanismo, per evitare quel cammino infido.
    Francesco ha tutte le ragioni, in ogni dettaglio, stavolta. Strano… Allora la Luce era artificiale?
    Roberto coglie il punto: la grande umanità che l’egoismo può edificare nelle persone. Essere antiamericani, qui, significa essere altro: accorgersi che la casa più bella, così, rischia di crollare al soffio del primo Lupo Cattivo.

    • L’antiamericanismo è una disposizione stabile della personalità che permette di affrontare ogni aspetto della vita quotidiana con brio costruttivo e produttiva serenità.

      • Francesco scrive:

        Oddio

        “brio costruttivo e produttiva serenità” sono la mia definizione di americanismo, sono andati sulla Luna con quella predisposizione d’animo!

  6. Lorenzo scrive:

    La risposta di Billy Bragg a Oliver Anthony: “molla le menate e mettiti a lottare”

    https://www.youtube.com/watch?v=qGNFR7pgxDY

  7. Francesco scrive:

    OT

    scusate ma cosa è questa storia della mappa cinese che rimette in discussione non i nuovi SuperBricchi ma gli stessi BRIC originali?

    😀 😀 😀

    fine OT

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