“Che mano prendi?”

Destra o Sinistra?

Quando si vota, la scelta è alla fine solo quella, dopo la triste fine del Movimento Cinque Stelle.

Vedo una scritta sul muro:

“Basta bruciare fossili – bruciamo le frontiere!”

Avete indovinato, è una scritta di Sinistra. Nel senso che intende la Destra – quelli di Sinistra sono Gretini che vogliono farci invadere dai Terzomondiali che noi dovremmo mantenere a sbafo.

O ti compri tutto il Pacchetto Sinistra, o lo butti tutto a mare.

Ora, una mente con un minimo di indipendenza si chiederebbe subito, cosa c’entrano i carburanti fossili con le frontiere?

Secondo me parecchio, ma in un altro senso.

La ricerca di carburanti fossili ha segnato una fase cruciale della storia umana, in cui si sono violate tante frontiere.

Senza scomodare il momento in cui gli statunitensi bruciarono il confine dell’Iraq…

Una per tutte, la Guerra del Chaco, 1932-1935, quando i paraguaiani – foraggiati dalla Royal Dutch Shell anglo-olandese – si sono scontrati con i boliviani – appoggiati invece dagli statunitensi di Rockefeller – per il controllo dei depositi di petrolio. Circa centomila morti ammazzati. Senza selfie e senza smarfi.

Huey P. Long, il mitico senatore pacifista della Louisiana, definì con scientifica lucidità i Rockefeller come una “banda di omicidi che sono andati laggiù e hanno affittato dei sicari“.

E Pablo Neruda avrebbe scritto:

ecco che arriva la Standard Oil
con i suoi cartelli e le sue botti,
con i suoi assegni e i suoi fucili,
con i suoi governi e carcerati.

I suoi obesi imperatori
vivono a New York, sono dolci
e sorridenti assassini,
che comprano seta, nylon, sigari,
tirannelli e dittatori.

Comprano paesi, villaggi, mari,
polizie e deputazioni,
lontane regioni nelle quali
i poveri serbano il loro mais
come gli avari l’oro:

la Standard Oil li sveglia,
li mette in uniforme, e gli indica
qual è il fratello nemico,
e il paraguayo fa la sua guerra,
e il boliviano si distrugge
con la mitragliatrice nella selva.

Ma se sono i carburanti fossili che mandano avanti l’economia europea, e se smettessimo di bruciarli, i disperati del mondo che interesse avrebbero a venire in Europa?

Oppure, come potrebbero arrivare i migranti in Europa senza carburanti fossili?

Come vedete, sto pensando fuori dalle coordinate.

In questi giorni, le coordinate ci stanno raccontando “in prima pagina” come si diceva ai tempi della carta stampata, una vicenda sommamente ridicola.

Un militare/burocrate del tutto sconosciuto, a capo dell’Istituto Geografico Militare noto solo a quelli che facevano passeggiate in montagna in tempi pre-googlemaps, decide di autopubblicare un libretto dove si sfoga sui tempora e sui mores.

In realtà, il generale Roberto Vannacci si era già fatto sentire, inascoltato, una ventina di anni fa, per aver sollevato i danni sofferti dai militari italiani a causa dell’uranio impoverito sparso a pieni mani dalla NATO quando (tra l’altro) gli zingari furono cacciati dal Kosovo.

Possiamo immaginare che l’unica acquirente pagante del libercolo sia stata la sua mamma, e che abbia regalato qualche decina di copia ad amici. La cosa brutta è che uno di questi si è pure letto almeno qualche riga del libro, e ha colto l’occasione per rovinare il suo amico, facendo la spia a un giornalista di Repubblica.

Poco dopo, il nostro autopubblicante si trova infatti la carriera stroncata dal Ministro della Guerra in persona.

“Prima pagina” del Fatto Quotidiano oggi

Scroscianti applausi a Sinistra al Coraggioso Ministro della Guerra.

Ora, il Ministro della Guerra che accoglie gli applausi di Sinistra è il trafficante d’armi internazionale Guido Crosetto, cui abbiamo dedicato un post qualche anno fa.

Il bello è che possiamo dire cose inoppugnabili su questo trafficante d'armi, sapendo che il trafficante d'armi in questione non avrà mai il coraggio di denunciarci, perché non rientra nei meccanismi del politicamente corretto, e comunque non gli conviene dire, "sì, mi hai sputtanato, ma avevi ragione". 

Un “obeso imperatore”, per citare Neruda, che è il fondatore del partito (di Destra) attualmente al governo.

Il signor Crosetto non sembra particolarmente “dolce”, per citare Neruda, ma è qualche volta “sorridente”, o almeno sghignazzante:

dove vediamo chi comanda tra la Coatta Fascista della Garbatella che rende tutti isterici, e il Trafficante d’Armi che non interessa a nessuno

Ora, il fondatore del Partito di Destra attualmente al potere ha svolto prima il ruolo di sottosegratario a quella che chiamano “Difesa” (lo se che viene da ridere pensando che l’Italia da quando esiste ha fatto tante guerre, ma nemmeno una difensiva). Dove poteva decidere gli appalti delle imprese che si occupano in maniera professoinale di omicidio (e mi dicono che agli italiani riesce bene come il vino Chianti).

Subito dopo, l’Obeso Imperatore passa a diventare dirigente delle stesse imprese per cui decideva gli appalti, diventando presidente della Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza (AIAD) di Confindustria e nello stesso anno diventa Senior Advisor di Leonardo.

Poi poco tempo fa, il signore che campava vendendo ai sauditi strumenti per accecare, storpiare, mutilare, amazzare yemeniti, viene improvvisamente chiamato al posto di comando dove si decide se è legale o no vendere miracolosi prodotti made in Italy che storpiano, accecano, mutilano e ammazzano yemeniti.

Ma il signore che di mestiere a volte vende e a volte compra a spese di noi contribuenti strumenti di tortura, assassinio e morte, è indiscutibile per la Sinistra: ha stroncato un tizio che si è sfogato scrivendo qualche parolina di troppo, in un contesto dove non poteva fare male a nessuno.

Mentre i bambini yemeniti storpiati e mutilati, devono ringraziare della loro condizione la decisione presa il 31 maggio del 2023, dal pittoresco nome Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del Made in Italy, dove non si dice nulla di politicamente scorretto o offensivo su nessuno, ma si dice asetticamente:

“il Consiglio dei Ministri ha attestato che l’esportazione di bombe e missili verso l’Arabia Saudita non ricade nei divieti di esportazione stabiliti dall’articolo 1, commi 5 e 6, della legge 9 luglio 1990, n. 185, essendo conforme alla politica estera e di difesa dell’Italia.”

Non so come sia andata in parlamento la “disposizione” in questione; ma non ho sentito che su questo, la Sinistra avesse sollevato il polverone che ha sollevato sul libretto autopubblicato del generale Vannacci.

Che la Made in Italy, scritto in inglese e nemmanco in italiano, è sacro anche per loro.

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113 risposte a “Che mano prendi?”

  1. Fuzzy scrive:

    Cercavo un fantomatico partito valdese, ma non si trova niente. Inizio a dubitare che sia mai esistito. Comunque c’è la Diaconia Valdese. Un ente che si occupa tra l’altro anche di case-vacanze.
    Peccato, perché Valdo, col suo rifiuto della ricchezza e la sua misteriosa scomparsa dalle cronache del tempo, potrebbe essere ancora un punto di riferimento per il partito che non c’è. Anzi, io direi che il partito Valdese non essendoci, sarebbe un perfetto partito che non c’è. Ho già in mente il manifesto: “Vota partito Valdese. Il partito che non c’è”.
    Comunque, tornando in questo mondo reale
    ma surreale, mi informano i miei informatori inaffidabili che in Ucraina le armi occidentali si sono dimostrate sostanzialmente inefficaci, perché troppo tecnologiche. Si sa che la troppa tecnologia genera fragilità.
    Poi se c’è da far del guadagno vendendo sogni di tecno-dominio, quello è un altro discorso.

    • Fuzzy scrive:

      https://www.federacionanarquista.net/antonio-turiel-no-es-verdad-que-no-se-pueda-hacer-nada-para-parar-el-colapso/
      Turiel.
      Io ho un poster gigante col ritratto di Turiel appeso al muro.
      Notare cosa scrive sulla guerra.

    • Francesco scrive:

      Fuzzi carissimo

      le armi che gli vendiamo sono così vecchie che credo occorra qualche altra scusa disfattista, non l’eccesso di tecnologia

      PS Schlein la Valdese è un’ottima idea. sinceri complimenti. però sulla ricchezza potrebbero esserci dei problemi.

      PPS forse Crosetto è meglio di quello che pensavo, tutto sommato. vedremo.

      • Fuzzy scrive:

        Mi dicono che sono troppo tecnologiche pur essendo vecchie. Figuriamoci quelle nuove.
        Ma chi? La Schlein? A naso mi pare una emanazione di De Benedetti. No Valdo era un san Francesco che non aspirava ad essere
        riconosciuto dalla chiesa romana.
        Forse era un soggetto semplicemente impazzito.
        Il partito che non c’è è tale che non lo trovi neanche sulle liste elettorali.
        Ma potrebbe prendere il 50% dei voti.

      • PinoMamet scrive:

        Ah, i Leopard sono vecchi.
        L’altro ieri erano il non plus ultra della tecnologia occidentale, no come quel vecchiume dei russi! Che avrebbe riconquistato la Crimea in un attimo.

        Anche Himars, Bradley, droni, quegli altri missili inglesi che non ricordo il nome… tutta roba vecchia.
        Viene da chiedersi dove la Nato nasconda la roba nuova 😉

        Aspetto il momento in cui anche gli F16 saranno “roba vecchia ” 😉

        Ma sai, secondo me la colpa è dell’arbitro. Non vedo altra spiegazione. Quel rigore se lo è sognato, arbitro cornuto! 😉

      • PinoMamet scrive:

        Ps
        Non gliele vendiamo, gliele regaliamo.

        • Francesco scrive:

          Vero, rileggendo ho notato ma tu sei arrivato prima!

          Per tua info, gli F16 sono vecchi assai, piena quarta generazione, i buoni vecchi F35 son quinta generazione. E pure i caccia cinesi più recenti. Quelli russi, se sono correttamente informato, lo sarebbero se volassero.

          Sui Leopard, dipende se sono 1 (molto vecchi) o 2 (vecchi, tranne gli ultimissimi aggiornamenti che li rendono accettabili).

          Però ho letto che i vecchissimi Gepard stanno andando alla grande!

          Adesso scusa ma vado a studiare Turiel.

        • PinoMamet scrive:

          “Per tua info, gli F16 sono vecchi assai”

          sì, questo lo sa anche un ignorante come me, ma non eri tu a ricordarci sempre che comunque la NATO è più avanzata dei russi? 😉

          del resto, se sono tanti vecchi e inutili, non vedo perché Zelenski debba affannarsi a farseli mandare.

          nel frattempo, i confini sul campo sono sempre quelli…

          • Francesco scrive:

            PIANO!!!

            io ho detto “vecchi”, non ho detto inutili. Quello è ancora da verificare.

            Sul resto, pari felice che la Linea Gotica stia resistendo, non ti capisco.

          • PinoMamet scrive:

            Non sono né felice né triste.

            La guerra tra russi e sottospecie di russi che vogliono essere qualcos’altro perché non hanno stile, mi rattrista dal suo inizio.

            Non capisco il nazionalismo ucraino come non capisco quello catalano- non vedo perché uno dovrebbe rinunciare a Puskin o a Cervantes in cambio di qualche scrittore dialettale- ma sarebbero fatti loro.

            E visto che sarebbero fatti loro, mi rattrista che l’Italia sia schierata…

            A parte questo, penso che la guerra potrebbe finire domani, cone poteva finire sei mesi o un anno fa, alle stesse condizioni sul terreno e con meno morti.

            • Francesco scrive:

              Sinceramente, siccome non mi hai mai dato l’impressione di essere stupido, non capisco come tu possa dipingere in questo modo la situazione.

              Da Andrea me lo aspetto, lui fa del fanatismo stalinista un tratto di distinzione e orgoglio, un pò come portare il kilt o mangiare la trippa, Magari da Miguel, tutto preso a salvare il mondo dalla catastrofe energetica e seraficamente indifferente a tutto il resto.

              Ma tu sei un garibaldino! e pure della peggior specie, convinto che il nostro non sia stato un burattino manovrato da Cavour o ammiratore del suo combattere in prima linea.

              Certo, a volte affiora un nazionalismo che al confronto Peucezio levati – contro padani, catalani, ucraini … che non mi so spiegare.

            • PinoMamet scrive:

              Non ho mai fatto mistero di non amare i popoli mezzo inventati- o inventati del tutto, come i padani.

              prendi i catalani: la seconda parte del Don Chisciotte è ambientata a Barcellona. Punto. Già questo chiuderebbe la questione.
              Poi ci mettiamo che a Valencia, dove parlano esattamente come a Barcellona, a nessuno interessa di essere independenti…

              Ma non è che odi i catalani!
              Tutt’altro.
              Solo, c’è modo e misura: li amo, come minoranza.
              Ad Alghero, per esempio.

              Di solito sono anzi i leghisti, i fautori delle Piccole Patrie Immaginarie, che ce l’hanno con le piccole patrie vere.

              So da contatti locali che i leghisti piemontesi si sono opposti al riconoscimento della lingua e della cultura occitana, arrivando a negarla: perché a loro avviso minerebbe la “piemontesità”.

              E un conoscente sardo-sardo, ma della zona algherese, sminuisce la presenza catalana in città e non sopporta i cartelli in catalano.
              Certamente la Sardegna, come “piccola patria”, esiste assai più della Padania, che era un sogno erotico di Bossi e Miglio e basta;

              ma ecco, se si comincia a dire che in Sardegna ci sono anche liguri, catalani, e galluresi che parlano sostanzialmente còrso, allora la “sardegnità” se ne va un po’ a farsi benedire…

              e allora c’è la moneta falsa che scaccia quella buona.

              A me gli ucraini starebbero anche simpatici: sono cresciuto leggendo Taras Bul’ba dal mio maestro di musica (a me violino, con pessimi risultati, a mio fratello pianoforte, con ottimi: è stato il suo primo maestro. Quando insegnava a lui, a me mi metteva su un divano con un libro.
              Aveva già ottant’anni e un ritratto di suo padre, con baffoni a manubrio che sarebbero piaciuti a Moi…)

              Mi piacciono tantissimo: come sottospecie dei russi.
              Va’ su yuoutube e guarda i filmatini dei cosacchi ucraini, con i capelli rasati con il ciuffo lungo, i pantaloni a sbuffo, l’aria piratesca, che fanno gli esercizi con la sciabola..
              come non amarli?

              ma dire che non hanno legami con la Russia, no, scusate, chiedete troppo al mio buon senso.

              • Francesco scrive:

                Tolto qualche ministro ucraino esaltato, chi è che nega i rapporti tra Ucraina e Russia nel corso della storia?

                Io davvero non capisco come tu ne faccia discendere l’indifferenza alla guerra in corso.

  2. habsburgicus scrive:

    Huey Long sarò poi assassinato “misteriosamente” nel 1935 o giù di lì

  3. Fuzzy scrive:

    La Banca dei Brics. NDB contro FMI. Prestiti senza usura politica
    https://www.remocontro.it/2023/08/23/xi-al-superbrics-dedollarizzare-leconomia/

    Naturalmente è un argomento troppo complicato per dare un giudizio.
    Mi chiederei piuttosto in cosa bisognerebbe investire. Spero solo che i BRICS con tutto il seguito di paesi non ben identificati non vogliano replicare il modello occidentale proprio mentre questo si avvia lungo un mesto declino.
    Io vedrei bene lo sviluppo di tecnologie a pedali (Cina), filobus (Bielorussia) ecc.
    È roba che non richiede grandi investimenti.
    Adesso glielo vado a dire…..

    • roberto scrive:

      fuzzy

      “il modello Brics trascende il vecchio pensiero di tracciare linee basate sull’ideologia e segue un nuovo percorso di rispetto reciproco e progresso comune. Si libera dal vecchio concetto di competizione a somma zero, abbracciando una nuova filosofia di mutuo beneficio e cooperazione win-win”

      fantastico, modello di mutuo beneficio e cooperazione win win mettendosi nelle mani di russia e cina, paesi con una secolare storia di “mutuo beneficio” e “cooperazione win win”

      😀 😀 😀

      buona fortuna a loro e popcorn agli spettatori

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Diciamo che se sei il Brasile il tuo rapporto con la Russia sarà meno sbilanciato a tuo sfavore rispetto al tuo rapporto con gli USA.

        • roberto scrive:

          mi fido sulla parola e mi limito ad assistere allo spettacolo

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Sul serio non cogli qualche vago indizio del fatto che l’influenza internazionale degli USA sia di gran lunga superiore rispetto a quella della Russia?

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ mauricius tarvisii

              “indizio”

              Basi all’estero della Russia: 1

              Basi all’estero della Cina: 1

              Basi all’estero degli USA: 500

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Basi all’estero della Russia?

                Bielorussia, Ucraina, Transdnistria, Niger, Siria, Libia, dammi un pò di fiducia per l’Asia centrale, Georgia (sospetto).

                E non ho neppure aperto Google

              • habsburgicus scrive:

                in Georgia no, almeno nei territori REALMENTE controllati dal governo (tendenzialmente pro-russo*, en passant :D) di T’bilisi;
                in Abkhazia e Ossezia del sud -che Mosca ritiene Stati indipendenti, il resto del mondo non è d’accordo- vi sono innumerevoli militari russi;
                invece ci sono basi militari russe in Armenia (obbediente a Putin);
                che io sappia vi sono truppe russe in Tojikistan (il regime di Rahmon è del tutto legato a Putin) ma non in Uzbekistan e nell’isolato Turkmenistan, a fortiori non in Azerbaigian paese autoritario ma molto anti-russo come ho avuto modo di constatare de visu in maggio….in Qazaqstan non vi sono russi anche se il cosmodromo di Bajkonur sarebbe gestito con una presenza russa ad hoc….non so del Kyrgyzstan, forse qualcuno c’è (Japarov è uomo di Putin 😀 molto di più non quanto non sia l’astutissimo, e infido, kazako Qasym-Jomart Toqaev); nella Moldova “vera” no ci sono russi che invece sono ben presenti nella secessionista PMR/RMN (vulgo Transnistria, ma si offendono eh se la chiamate così :D), una repubblichetta che manco Putin de iure riconosce 😀
                unica Repubblica della vecchia URSS che ha molteplici basi russe è la Belarus

                *secondo voci non controllate, il governo georgiano attenderebbe solo una vittoria di Putin (che potrebbe essere un pareggio, conterebbe come vittoria :D); avvenuto ciò, getterebbe la maschera, annuncerebbe il ritiro della candidatura alla UE (vi è un precedente non sospetto con la pacifica Islanda), organizzerebbe elezioni truccate 😀 che con il 99 % dei voti darebbero al governo i pieni poteri per firmare un accordo-capestro di adesione all’Unione Eurasiatica..truppe russe entrerebbe poi nella rump-Georgien per normalizzare il tutto 😀 è certo che quando fui io in Georgia (fine marzo 2023, già con l’attuale governo) bandiere europee c’erano dappertutto ma mi dicono che qualcuna è già stata tolta a fine maggio e il governo oggi attacca la UE, di straforo, ciò che solo pochi mesi fa era inaudito..vedremo…sbaglierommi, ma il Caucaso potrebbe sorprenderci

              • roberto scrive:

                habsb

                “vi è un precedente non sospetto con la pacifica Islanda)”

                per pedanteria, tre precedenti non sospetti, oltre quello dell’islanda, quelli di svizzera e norvegia negli anni novanta

                🙂

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “norvegia”

                “Comprereste un’auto usata da quest’uomo?” recitava un cartellone norvegese dell’epoca. L’uomo era quello che oggi qualcuno celebra come un grande statista italiano 😀

            • roberto scrive:

              mauricius,

              c’è mai stato un momento nella storia in cui un paese abbia stabilito una relazione di “mutuo beneficio” e “cooperazione win win” con la russia o la cina?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ roberto

                “mutuo”

                Nemmeno cogli USA, se è per questo (citofonare Allende, Arbenz, Banzer, Calipari, Cermis, Mossadegh… ho messo in ordine alfabetico i primi che mi venivano in mente).

                In politica, come disse in un raro momento di sincerità, non esistono amicizie, solo interessi.

                Quanto vorrei che i governanti del nostro paese facessero gli interessi del nostro paese, invece che i soliti svendipatria!

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                ammetto che è del tutto soggettivo, ma io preferisco un piano marshal ai carri armati

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “c’è mai stato un momento nella storia in cui un paese abbia stabilito una relazione di “mutuo beneficio” e “cooperazione win win” con la russia o la cina?”

                Me ne viene in mente uno al volo: Cuba.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “ma io preferisco un piano marshal ai carri armati”

                E preferisci anche gli squadroni della morte, giusto?

              • roberto scrive:

                si certo!

            • roberto scrive:

              comunque che ti devo dire, se ci sono dei paesi che invece dei prestiti del FMI preferiscono quelli cinesi o russi, affari loro….vedremo come gli va

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Be’, ma ci sono.
                Non è che coi prestiti del FMI sia andata benissimo, fino ad oggi…

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ roberto

                “FMI”

                E’ troppo presto.

                Ma tieni conto che alla lunga il predominio assoluto del dollaro negli scambi internazionali si basa non su una altrettanto assoluta predominanza del PIL Statunitense (come ad esempio era invece all’epoca in cui morì il presidente Kennedy, quando per gli USA passava un terzo della ricchezza mondiale), ma sul fatto che fino a oggi il petrolio si paga in dollari USA e che la flotta USA controlla tutti gli accessi agli snodi del traffico delle petroliere. Ciò garantisce contro i Ghino di Tacco di turno (Saddam, Gheddafi) i traffici petroliferi che consentono a un’econ0mia di funzionare. E il cerchio si chiude.
                (Il discorso vale anche per altre materie prime oltre al petrolio).

                Quella del cerchio che si chiude e’ una situazione per certi versi analoga a quella dell’antica Roma, in cui i ricchi finanziavano i generali che conquistavano nuove terre procacciando nuovi schiavi e i proventi di nuove tasse, che a loro volta servivano alla manutenzione di un immenso sistema di strade e acquedotti che consentivano ai ricchi di arricchirsi e di mantenere il potere con un ricco clientelismo (termine appunto di origine latina).

                Entrambi i sistemi sono flessibili (la ‘distruzione creativa’ di Schumpeter, la ‘costituzione mista’ di Polibio), ricoprono – come tutti – di una retorica democratica il potere reale di un’oligarchia, usano una lingua franca che si aggiunge alle lingue locali (inglese, latino), producono una sbalorditiva diffusione delle tecnologie di comunicazione (internet, le strade), promuovono la globalizzazione dei gusti e dei diritti oltre che delle merci, realizzano la più grande concentrazione di potere militare vista fino a quel momento (‘imperator’ = ‘commander in chief’), si circondano di una collana di Stati vassalli, ammettono ai vertici delle forze armate della potenza egemone persone delle più varie origini etniche e trasmettono ovunque nel mondo
                l’idea di essere l’apice dello sviluppo umano e della realizzazione della libertà. (La motivazione ufficiale della campagna di Claudio contro la Britannia era “la tutela della libertà del popolo Romano”).

                Sappiamo com’è finita.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Che l’Impero Romano è stato il punto di riferimento ideale per i popoli soggiogati come per quelli non soggiogati tipo Germani, Russi e pure Turchi, secoli e secoli dopo la sua scomparsa?

                😀

      • PinoMamet scrive:

        Sarò ingenuo ma non riesco a capire perché la Cina dovrebbe fare gli interessi dell’Italia meno – o più- degli Stati Uniti.

        Io so che quando l’Italia ha chiesto prezzi da amico per il gas americano, gli USA hanno risposto “col cazzo”;
        in compenso si sono opposti agli accordi della cosiddetta “Nuova via della Seta” e, per quanto ne so, mi pare che l’Italia se li sia dovuti rimangiare.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ PinoMamet

          “rimangiare”

          Ecco il motivo del mio anti-washington-ismo.

          Da che mondo è mondo, fra un “amico” potente vicino con le sue truppe in casa tua e un “amico” potente lontano meglio il secondo del primo.

          Ed ecco perché ogni progresso dell’Italia negli ultimi decenni è stato possibile solo in corrispondenza di un indebolimento degli USA.

          Non dimentico le commesse gigantesche perse in Iran dalla nostra industria per la nostra sudditanza a Washington. Né il Cermis, né Calipari. E non dimentico a chi dava fastidio Mattei (no, non a Putin).

          Ecco perché oggi rimango moderatamente ottimista, nonostante tutto il servilismo dei johnwaynisti nostrani al governo e non solo.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            Andrea

            l’unico problema della tua analisi è vedere le pagliuzze e non le travi.

            Ma so già che è inutile fartelo notare, visto che snobbi il Piano Marshall e pensi bene di Castro.

            I fatti, questi poveretti irrilevanti!

            • PinoMamet scrive:

              Le porcherie fatte dagli americani in giro per il mondo non sono fatti, il piano Marshall sì… 😉

              • Francesco scrive:

                Pinuccio,

                pagliuzze e travi, quello è il problema.

                Capisco che il reddito procapite e la democrazia nei paesi “assoggettati” agli USA paiano poca cosa, rispetto all’impunità dei loro militari anche per le cazzate gravi. Ma non è così.

                Oso affermare che il discrimine sta nel paese ricevente, non negli USA. Chi ha una classe dirigente capace, se la passa meglio che in tutta la sua storia.

              • PinoMamet scrive:

                Addirittura!
                Francé, va bene filoamericani ma… curb your enthusiasm 😉

              • Francesco scrive:

                Lo ho già fatto oltremisura, non citando la Coca Cola, i filmacci di Hollywood, la NBA, la musica e tutte le altre porcherie da cui Mussolini cercò di difenderci per un ventennio!

                Mi sono limitato ai benefici più giganteschi e indubitabili che l’amicizia con gli USA ha permesso di ottenere in innumerevoli paesi di vari continenti.

        • habsburgicus scrive:

          che quando l’Italia ha chiesto prezzi da amico per il gas americano

          in tutta onestà debbo francamente riconoscere che c’é solo una Potenza che finora in certe circostanze ha fatto prezzi “politici” e questa è la Russia…non certo gli USA, ma neanche la Cina
          la Russia ad esempio di fatto regala il gas alla Belarus, fa prezzi buoni ad alcuni paesi a lei vicini e più volte ha alluso al fatto che pure certi paesi occidentali, se cambiassero politica, avrebbero sconti magari sostanziosi…
          lungi da me sostenere che bisogna approfittarne, eh 😀 ma va notato questo diverso modus procedendi che, forse -stringi stringi- si riduce al fatto che negli USA il potere vero è quello economico (che controlla la Casa Bianca umile ancella di Wall Street :D, mette un suo uomo al comando fittizio 😀 e nel raro caso in cui questo dia problemi -Kennedy !- adotta strategie meno simpatiche :D) laddove in Russia il potere vero è quello politico (certo, il riccastro vive molto meglio del muzhik 😀 ha belle e giovani donne, lussi pacchiani, case a Dubai e un tempo in Toscana, ma il potere reale è di Putin che all’occorrenza -y con juicio- può distruggere il riccastro come talora è capitato :D)

  4. roberto scrive:

    OT brexit

    se ben ricordate il brexit si basava sull’idea di libreare le isole britanniche dai lacci e lacciuoli UE.

    uno dei tanti aspetti era l’odiato, da londra, marchio CE, che nell’idea del governo inglese avrebbe dovuto essere sostituito dal marchio di confromità UKCA a partire dal 1 gennaio 2025.

    leggo oggi, con colpevole ritardo, che il governo inglese ha rinunciato all’idea (a dire il vero erano anni che gli industriali inglesi dicevano che era una cazzata perché avrebbero dovuto mettere due marchi, CE e UKCA, per poter esportare in europa, e questo costa….era una aggiunta di un costoso lacciuolo, esattamente l’opposto di quanto promesso), e quindi a londra si trovano in questa situazione: devono usare il marchio CE ma non hanno più nessuna influenza, cioè non partecipano più a stabilire le regole per mettere il marchio.

    “The government intends to extend recognition of the CE marking for placing most goods on the market in Great Britain, indefinitely, beyond December 2024. ”

    https://www.gov.uk/guidance/ce-marking

    popcorn!

    • Francesco scrive:

      c’era una definizione nello slang della UE, riferita a un paese che aveva scelto di adeguarsi “da fuori” agli standard UE senza aver parola nello stabilirli

      ma non ricordo quale fosse

  5. roberto scrive:

    ADV e Mauricius

    provando a non fare polemica, ma voi davvero pensate che i paesi che hanno vissuto nell’area di influenza USA se la siano passata peggio o anche solo uguale dei paesi nell’area di influenza URSS/Russia?

    cioè italia, germania, UK, grecia….hanno vissuto peggio di polonia, ungheria, lituania?

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Cioè stai confrontando:
      – la metà di Europa ricca prima del 1939 con la metà di Europa povera prima del 1939
      – paesi lontani dal proprio egemone con il giardino di casa dell’egemone
      L’America Latina nello stesso periodo se la passava di lusso, no?

      • roberto scrive:

        “a metà di Europa ricca prima del 1939 con la metà di Europa povera prima del 1939”

        direi che la seconda guerra mondiale sia stata una buona livella…

        “paesi lontani dal proprio egemone con il giardino di casa dell’egemone
        L’America Latina nello stesso periodo se la passava di lusso, no?”

        ADV ti ricorderà che gli usa sono così lontani da aver piantato basi militari dappertutto.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “livella”

          A parte che no: le industrie in Alta Italia hanno continuato ad esistere, per dire.
          Ma anche se fosse, secondo te se spianiamo il Nord e il Sud Italia poi si riparte tutti allo stesso modo? Pensa solo alle differenze nelle ricostruzioni delle zone terremotate: lo sviluppo industriale ha conseguenze che vanno ben oltre la mera costrizione di capannoni. Pensa solo al know how…

    • PinoMamet scrive:

      Nei paesi del blocco sovietico vigeva un regime politico non democratico, che a sua volta era necessario per tenere in piedi un sistema economico difettoso e mal funzionante.

      Per questo hanno vissuto peggio, e non perché i russi siano più cattivi degli americani, o per qualche misteriosa ragione odino l’Italia…

      • roberto scrive:

        beh si certo, non ho mai pensato che i russi siano più cattivi, infatti parlavo di URSS/russia non di “russi”

      • Miguel Martinez scrive:

        Per PinoMamet

        “Nei paesi del blocco sovietico vigeva un regime politico non democratico, che a sua volta era necessario per tenere in piedi un sistema economico difettoso e mal funzionante.”

        Aggiungerei che la Russia era un paese che chiameremmo “da terzo mondo”, estremamente povero; e che per un caso fortuito si è trovato a colonizzare dei paesi da “primo mondo” come la Germania dell’Est o la Cecoslovacchia. E quindi è riuscito a risucchiarli nella sua povertà.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ roberto

      “polemica”

      Sempre provando a non fare polemica:

      ma tu davvero stai mettendo a confronto la condizione dei vassalli degli USA che nel 1945 non avevano ricevuto UNA bomba sul proprio territorio e che avevano un sistema industriale che andava a pieno regime con la situazione dei vassalli dell’URSS che nel 1945 aveva appena avuto venti milioni di morti e la distruzione completa di tutte le infrastrutture, di tutte le industrie e dell’80% delle abitazioni a ovest della capitale?

      Dài, sai fare di meglio! 🙂

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • roberto scrive:

        Andrea

        ” vassalli degli USA che nel 1945 non avevano ricevuto UNA bomba sul proprio territorio e che avevano un sistema industriale che andava a pieno regime”

        ho citato la germania che qualche bomba mi pare l’abbia ricevuta e ho dei dubbi ingenui sul fatto che nel 1945 il suo sistema industriale andasse “a pieno regime”.

        anzi prova a fare il paragone germania est-germania ovest

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Parlava degli Stati Uniti: non si è combattuto sul loro suolo.

        • habsburgicus scrive:

          il paragone germania est-germania ovest

          in questo sono d’accordo al 10.000 per mille con Roberto..
          quel paragone taglia la testa al toro ! diciamo che, metafisicamente :D, è l’unica ragione che giustifica ex post la divisione della Germania 😀
          infatti parliamo di una stessa Nazione, stessa lingua, stessi costumi, identica ! anche i bombardamenti colpirono sia l’Ovest che l’Est (a Ovest ci fu Colonia 1942, Hamburg 1943 e Lubecca, a Est ci fu Dresda 1945)
          a Ovest nasce un’economia forte ricca e prospera
          a Est vivono nella relativa miseria e si beccano la STASI 😀
          mi spiace, ma qui usciamo dalle scienze umane (per definizione opinabili) ed entriamo nella matematica (che opinabile non è) 😀
          sistema occidentale batte sistema sovietico 4 a 0…e palla al centro 😀
          poi il sistema occidentale avrà avuto tutti i difetti che volete..ma quello sovietico era peggio, in Germania si è avuta la prova provata (replicata in Corea, mutatis mutandis, eh :D)

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Roberto & habsburgicus

          “Germania”

          Faccio notare che gli USA hanno organizzato una cosa chiamata Piano Marshall e sponsorizzato un’altra chiamata Unione Europea dei Pagamenti. Hanno letteralmente tirato su l’Europa occidentale e la Corea del Sud. La controprova è che i Paesi europei anticomunisti che quei soldi non li hanno visti sono rimasti fra i più arretrati: Spagna e Portogallo.

          In Germania Orientale i Russi portarono via pure le traversine dei binari della ferrovia, in conto riparazioni di guerra.

          E quando i Polacchi hanno ricostruito Varsavia in due anni l’unico aiuto che hanno avuto da Mosca è stato il Dom Kultury, il gigantesco grattacielo staliniano a forma di torta di nozze che campeggia tuttora nel centro della capitale (e che per sfottere mia moglie chiamo sempre “palazzo del mio cuore”.

          In ogni caso siamo andati fuori tema. Rimane sempre vero che gli “amici” più sono potenti più lontano è meglio che stiano.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Roberto scrive:

            È esattamente quello che sto dicendo.

            Tu citi cermis, basi militari, calipari eccetera?
            Certo, chi lo nega…dico solo che i padroni USA hanno effettivamente permesso ai loro satelliti europei di vivere bene. Il padrone URSS si è limitato a mandare i carri armati e creare stasi et similia.

            Da una parte si regna con il piano Marshall dall’altra si regna manu militari…e tra i due io preferisco il primo con tutti i difetti che può avere

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Roberto

              “bene”

              Come dice una pubblicità dalle nostre parti, “ti piace vincere facile”.

              Non ha senso paragonare due realtà partite da condizioni iniziali completamente diverse.

              Sarebbe come se io dicessi che dato che l’Africa vanta dimostrabilmente un numero di premi Nobel per la medicina assai inferiore all’Europa allora un dentista Africano è uno scalzacani mentre solo un dentista Europeo sa curarmi le carie.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

            • Roberto scrive:

              Andrea

              “Non ha senso paragonare due realtà partite da condizioni iniziali completamente diverse.”

              Io ero partito da una domanda:
              “voi davvero pensate che i paesi che hanno vissuto nell’area di influenza USA se la siano passata peggio o anche solo uguale dei paesi nell’area di influenza URSS/Russia?”

              La tua risposta qual è?

              1. Ogni paragone è impossibile?
              Ohibò e perché sarebbe impossibile? Siamo arrivati a prendere IL paragone, la Germania….stesso paese diviso in due con risultati clamorosamente diversi

              2. Eh ma gli USA fanno il piano Marshall mentre l’URSS si fotteva le traversine?
              Beh è esattamente quello che sto dicendo. Da una parte un padrone (uso questa curiosa terminologia da centro sociale anno 70 perché la usi tu) che ti fa il piano Marshall e dall’altro uno che ti fotte le traversine

              3. Eh ma ti piace vincere facile!
              Non è questo, è semplicemente che mi pare evidente che un sistema ha permesso sviluppo ed una vita tutto sommato serena, l’altro no

              4. Gli USA sono lontani e l’URSS vicina!
              Questo argomento lo trovo un po’ curioso soprattutto da parte di chi ieri ricordava le 500 basi militari USA sparse per il mondo (a proposito, gli USA ti mettono la base militare a Napoli, l’URSS ti fa scorrazzare i carri armati per le città….)

              5. Lo strano paragone dei dentisti che non ho capito a cosa serve

              A me piacerà vincere facile, ma a te non piace proprio avere dubbi…

            • PinoMamet scrive:

              “Io ero partito da una domanda: ”

              Sì ma ti dirò, Roberto, che se si stava discutendo di BRICS e della futura influenza di Cina e Russia, mi sfugge la pertinenza della domanda.

              Sì, i paesi dell’Europa occidentale hanno vissuto meglio di quelli dell’Europa orientale;

              per una serie di motivi contingenti, che descrivono uno scenario molto particolare e diverso da quello attuale.

              • roberto scrive:

                pino

                “mi sfugge la pertinenza della domanda.”

                a parte il fatto che immagino siano lecite anche domande impertinenti :-)…

                1. fuzzy ha postato una cosa che dice che i BRICS vogliono chiedere prestiti ad una banca russo-cinese

                2. io leggo l’articolo e noto che dice “Si libera dal vecchio concetto di competizione a somma zero, abbracciando una nuova filosofia di mutuo beneficio e cooperazione win-win”

                3. esprimo un dubbio sulla tendenza russo cinese al “mutuo beneficio” e alla “cooperazione win win”

                4. mauricius e andrea non condividono il mio dubbio e ricordano le nefandezze USA (da lle base militari a calipari)

                5. ….e arrivo alla mia domanda…chiedendo se sono così sicuri che i satelliti che sono stati intorno all’impero USA se la sono passata davvero tanto peggio di quelli intorno all’impero URSS/Rusia e Cina

                a me sembra pertinente, poi nessuno è obbligato a rispondere, ci mancherebbe

              • Fuzzy scrive:

                Roberto
                Fuzzy ha fatto notare che ora c’è
                la banca dei BRICS ed auspicava che finanziasse degli investimenti modesti ma utili.
                Il mondo ha bisogno di irrigazione, essiccazione, tricicli per trasporto merci. Mulini a vento e ad acqua, zanzariere ecc
                Potrei andare avanti a lungo con
                investimenti utili e che costano poco. Tra poco potremmo averne bisogno anche noi in Italia. Anzi, mi sa che col riscaldamento globale diventeremo tutti africani.
                Scordammoce o’ passato….
                (Adesso gli storici mi linciano)

              • PinoMamet scrive:

                “.e arrivo alla mia domanda…chiedendo se sono così sicuri che i satelliti che sono stati intorno all’impero USA se la sono passata davvero tanto peggio di quelli intorno all’impero URSS/Rusia e Cina”

                Sì, e arriva la mia risposta:

                l’Europa occidentale se l’è passata meglio perché in URSS e satelliti c’era un sistema economico ingestibile.

                Mica perché i russi non amano le “cooperazioni win win”.

                Ma tu mi dici che a questo punto non si può parlare di russi, ma solo di URSS, e allora mi chiedo:

                cosa cavolo c’entra la tua domanda con i BRICS, visto che l’URSS non esiste più?

      • Francesco scrive:

        >>> URSS che nel 1945 aveva appena avuto venti milioni di morti e la distruzione completa di tutte le infrastrutture, di tutte le industrie e dell’80% delle abitazioni a ovest della capitale

        e moh chi sei, Hitler nel bunker della cancelleria che sogna di vincere? Eppure solo ieri eri a lodare le industrie militari russe e la loro capacità di produrre armi in quantità infinita, lo ricordo bene!

        😀

        PS ricordo che la Corea del Sud era la parte povera di una povera colonia giapponese. Che era un impero povero. Mentre Taiwan era un’isoletta irrilevante.

        PPS per non parlare di cosa era l’America del Sud a inizio Novecento.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ francesco

          “Corea”

          Per citare una battuta di Michael Douglas che nell’immortale “Falling down” se la prende con un arrogante discendente di immigrati Coreani: “ma tu hai una vaga idea di quanti danari ci è costato rimettere in piedi il vostro paese?”

          “America latina”

          Ma allora è sparare sul pianista! Chiedi a chiunque abiti a sud del Rio Bravo che cosa pensa dei “gringos”. Guarda cos’ha combinato il Washington consensus in Argentina. Vai a vedere chi ha tirato giù i governi Guatemaltechi che volevano fare pagare le tasse alla United Fruits.

          https://youtu.be/a4-Xq0pmnU8

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            1) mi citi pure le sparate di un personaggio razzista, fingendo di ignorare che nessun paese nella storia ha sviluppato un’economia avanzata grazie ai soldi altrui ma sempre e solo se aveva una classe dirigente all’altezza?

            2) l’Argentina si è affossata da sola, per favore non diciamo cazzate. Un paese con risorse immense, una popolazione adeguata, niente guerre. Che si è suicidato per la qualità delle sue elites, non a caso un monito per paesi come l’Italia che pensano di votare Meloni e Schlein “gratis”.

            3) guarda i dati sui redditi pro-capite nel mondo, da inizio Novecento a oggi. Non era tutto Guatemala, all’inizio.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              ” Che si è suicidato per la qualità delle sue elites,”

              Ah ecco. In alcuni paesi nascono elite buone, in altre elite cattive.

              Ma anche questo dipenderà dalle circostanze, no? Magari la latitudine, la congiuntura astrale, il DNA, ma da qualcosa dipenderà. E vale anche per l’Italia.

              • Francesco scrive:

                Non ho la capacità di dirti perchè certi paesi hanno De Gasperi e altri hanno Berlusconi.

                Anzi, per spiegare perchè lo stesso paese prima ha uno e poi l’altro.

                Però mi pare un fatto evidente.

                Anche gli USA, un tempo avevano Nixon e Kennedy, oggi hanno Trump e Biden.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “Non ho la capacità di dirti perchè certi paesi hanno De Gasperi e altri hanno Berlusconi.”

                Eppure mi pare un fatto di straordinaria importanza.

                Régis Debray aveva provato a dare una riposta, nello Stato seduttore, che vale ovviamente solo per il cosiddetto “Occidente”.

              • Francesco scrive:

                purtroppo non conosco Debray.

                ma fino a poco fa l’Italia era caratterizzata da leader nanerottoli insignificanti (direi da dopo Craxi), a fronte di altri paesi con ancora leader di un certo valore.

                oggi il panorama è di un vuoto desolante direi ovunque in Occidente e in molto del non Occidente

              • habsburgicus scrive:

                oggi il panorama è di un vuoto desolante direi ovunque in Occidente e in molto del non Occidente

                ancora una volta l’Italia ha precorso i tempi 😀

              • Francesco scrive:

                sì ma contavamo sugli altri per non affogare! un pò come i paesi che assumono allenatori stranieri per la loro nazionale

                invece oggi non si sa dove sbattere la testa

              • habsburgicus scrive:

                P.S @Francesco
                Debray, come Miguel ben sa, è il gauchista francese che se la vide brutta in Bolivia, poco dopo gli anni di Che Guevara (assassinato nel 1967)… in quei giorni sognava di fare la Rivoluzione, erano i tempi….
                tornato libero, si postò su posizioni -sempre “de gauche” e laicissime ma via via più nazionaliste e francocentriche :D- che conservano un loro interesse e precorrono quelle di molti intellettuali “antiamericani” odierni

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Non ho la capacità di dirti perchè certi paesi hanno De Gasperi e altri hanno Berlusconi.”

                Ma non erano entrambi italiani?

  6. quisquiliator scrive:

    @Roberto
    Mauricius cita il Brasile.
    Il Brasile un po’ lo conosco, o perlomeno lo conoscevo, per averci vissuto per qualche tempo nei primi anni novanta.
    Pochi anni dopo ero a San Francisco, ospite di un’americana, e a casa sua trovai un libro di Dulles , mi pare di ricordare, che analizzava la situazione politica brasiliana e prefigurava il colpo di stato militare che poi per l’appunto gli USA ispirarono e appoggiarono.
    Venendo a tempi più vicini,si sa che il giudice che si fottè processualmente Lula, Sergio Moro , fece una serie di viaggi in USA e ebbe contatti e consulenza con ambienti americani.
    Dico che se lo fottè perchè ai tempi mi venne il ghiribizzo di dare un’occhiata sulla stampa brasiliana ai dati processuali con cui Moro lo condannò e francamente dal punto di vista della legalità si era al di là del ridicolo.
    Faccio l’esempio del Brasile per dire che è rassicurante , e probabilmente ci si campa meglio , a pensare che noi invece che vassalli degli americani siamo partner win-win ecc ecc, e magari anche che loro ci proteggono dalle mire dei russi e dei cinesi e di chissà chi altro ancora, ma non mi sembra per niente realistico.

    Vedremo se i paesi più grandi/potenti dei BRICS (oltre a Russia e Cina c’è anche l’India ) troveranno la quadra riguardo agli equilibri di potere tra di loro e con i partner più piccoli, cioè se il loro nascente sistema riuscirà a funzionare/collaborare al di là degli squilibri di partenza, che evidentemente ci sono.
    Per quel che riguarda la Brexit, hai senz’altro ragione su quello che dici.
    Se guardo indietro però mi viene più in mente che, dalle nostre parti, l’unico disastro che non veniva pronosticato per i britannici in conseguenza della Brexit era forse l’invasione delle cavallette.

    • Roberto scrive:

      Quisquiliator

      “ l’unico disastro che non veniva pronosticato per i britannici in conseguenza della Brexit era forse l’invasione delle cavallette.”

      So che la stampa italiana non è molto prudente e ama le iperboli (= sono una manica di cazzari)

      Dalle mie parti quello che veniva pronosticato (e che io stesso ho pronosticato) era:
      1. Gli inglesi non hanno la minima idea di quello che stanno facendo e posso darti un miliardo di esempi del fatto che questo era pura e semplice realtà (dal divieto di importazione di anguille irlandesi, alla impossibilità a riutilizzare i pellets)
      2. Escono da un mercato sicuro per cercare mercati attualmente inesistenti. Pure questo si è realizzato
      3. Saranno comunque obbligati a rispettare lacci e lacciuoli europei….voilà
      4. Aumenterà la loro burocrazia….fatto!
      5. Perderanno parti importanti della loro economia….e pure questo direi che si sta realizzando, pensa alle banche che non avendo più la patente europea di sono trasferite dalla city all’UE
      6. C’è chi starà peggio e chi starà meglio….questo è più difficile da dire. Io personalmente conosco un paio di avvocati che vivono a Londra di soli problemi legati alla brexit e sono mooooolto felici 😁

    • Francesco scrive:

      >>> fece una serie di viaggi in USA e ebbe contatti e consulenza con ambienti americani.

      ora, nella mia limitatezza, non riesco a immaginare un viaggio negli USA senza contatti con ambienti americani. forse Dracula se sta chiuso nella bara tutto il tempo.

      hai qualche dettaglio?

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Neanche a dirlo, ho sui social i calendiani che già dicono che quei passaggi del libro sono ragionevoli!

    • PinoMamet scrive:

      ” Viene da pensare che non sia il parto di un signore di media cultura che ha deciso di insegnare a tutti cose di cui lui sa poco o nulla. Piuttostto, che sia un’operazione fatta a tavolino sulla base dei risultati dei sondaggi per intercettare il cosiddetto “pubblico” o magari l’entità nota come “elettore medio”. ”

      Mah, no, a me viene da pensare che sia proprio il parto di un grafomane di mezza età che ha deciso di pontificare su cose che conosce poco e per sentito dire, basandosi su una praticaccia personale e aneddoti del mondo, e soprattutto su immensa stima di sé stesso.

      Uno dei modi in cui arrotondo è fare il ghostwriter (tranquilli, non di Vannacci): l’Italia è piena di personaggi simili, non c’è nessun complotto.

      • PinoMamet scrive:

        *aneddotica

      • Peucezio scrive:

        Pino,
        “Mah, no, a me viene da pensare che sia proprio il parto di un grafomane di mezza età che ha deciso di pontificare su cose che conosce poco e per sentito dire, basandosi su una praticaccia personale e aneddoti del mondo, e soprattutto su immensa stima di sé stesso. ”

        Mi pare una descrizione perfetta.

  7. Miguel Martinez scrive:

    Si parlava di auto:

    https://benzinazero.wordpress.com/2023/08/14/le-restrizioni-alluso-dellauto-penalizzano-i-poveri-solo-i-cretini-ci-credono-basta-fare-due-conti/

    ‘Le restrizioni all’uso dell’auto penalizzano i poveri.’ Solo i tonti ci credono, basta fare due conti

    • Peucezio scrive:

      Vabbè, è un ragionamento col culo.
      È ovvio che se si ragiona in termini mondiali, gli italiani poveri sono ricchi.
      È un buon motivo per fare macelleria sociale? Per privarli di quel poco che anno, con la scusa che nel resto del mondo la gente è ancora più povera, ma col motivo vero che bisogna espropriarli non per arricchire la gente del resto del mondo, ma per concentrare ancora di più la ricchezza nelle mani dei ricchi considerati tali anche in Occidente?

      • Peucezio scrive:

        hanno

      • paniscus scrive:

        Di sicuro in casa nostra si spende molto di meno da quando si è (quasi) smesso di usare l’automobile.

        Non si tratta di un fioretto religioso né di un sacrificio scomodo fatta apposta per ideologia sull’ambiente (tanto è vero che la macchina esiste ancora, si continua a pagare assicurazione e bollo, e la si usa ogni tanto quando serve veramente, ma appunto serve sempre meno, e la si condivide con altri membri della famiglia estesa).

        Ma comunque, di sicuro, si spende molto di meno rispetto a quando si pensava che fosse normale usarla tutti i giorni…

        • roberto scrive:

          da quel che dite, abitate in pieno centro di una città medio grande, e ci credo perfettamente che per voi la macchina sia quasi solo un costo (io a bologna la machina la usavo quasi solo per le vacanze, ed effettivamente ci pagavo bollo e assicurazione per un anno unsandola si e no due mesi all’anno)

          però prova ad immaginarti di vivere in estrema periferia o diocenescampi in qualche paesino sperduto sugli appennini…

  8. quisquiliator scrive:

    Ricostruzioni postbelliche, flussi di capitali, posizioni debitorie e Unione Sovietica.

    Vado sui soldi.

    Gli americani affrontarono la gestione del secondo dopoguerra in modo diverso dal primo.
    Nel dopoguerra della I GM la gestione politica diciamo moderata di Wilson fu resa difficile dal fatto che durante la guerra Gran Bretagna, Francia e Italia erano state ampiamente foraggiate dal settore finanziario americano, cioè erano pesantemente indebitate con gli americani stessi.
    La finanza americana giustamente voleva indietro i suoi soldi, e ciò spinse le potenze europee vincitrici al regime punitivo delle riparazioni da esigere ai tedeschi, in particolare i più duri furono mediamente i francesi che, oltre alle distruzioni sul proprio territorio, a loro volta erano stati i principali creditori dell’impero zarista e che quindi avevano perso tutti i loro crediti con l’arrivo dei bolscevichi, che appena preso il potere avevano rinnegato ogni debito estero dell’epoca zarista .

    Nel secondo dopoguerra gli americani cestinarono rapidamente il piano Morgenthau, che prevedeva una Germania Ovest ridotta all’agricoltura, e anzi ne ribaltarono il senso, pianificando una ricostruzione industriale europea incentrata sulla centralità della Germania Ovest. Si inventarono il piano Marshall, la cui importanza però recenti documenti danno per sopravvalutata , e soprattutto nel 1950 imposero l’Unione Europea dei Pagamenti,che ebbe un ruolo ben più importante nella ripresa economica dell’Ovest europeo.Tra le altre cose, in base alla logica della futura centralità tedesca si fece chiudere un’occhio sulle posizioni debitorie tedesche fino a quando non si verificò la ripresa industriale dei tedeschi stessi, ad esempio nel 53 gli americani fecero condonare agli altri paesi della loro sfera d’influenza, compresa l’Italia, i debiti tedeschi contratti tra 1919 e 1945.

    Veniamo ai sovietici.
    Il settore industriale sovietico , e non solo quello ,diede sempre discreta prova di sè.I bisogni di consumismo di ogni genere dovevano essere commisurati ad un modello di società che, bello o brutto che fosse, non poteva vedere nel consumismo il motore della società stessa, come invece nel capitalismo.
    I bimbi sovietici avevano sicuramente meno oggetti di quelli occidentali, ma andavano tutti in vacanza nelle colonie sovietiche, io da occidentale immagino che le colonie sovietiche mi avrebbero fatto cagare, d’altronde c’erano cose che mi facevano cagare anche nelle mie ferie di bimbo italiano, ma è probabile che la stragrande maggioranza dei bimbi sovietici fossero contenti .

    I dirigenti del PCUS fecero anche di meglio 🙂
    Quando nello UK emersero i Beatles, il PCUS fece creare per le giovani masse sovietiche un clone russo dei Beatles, perlomeno fino a quando i Beatles non diventarono troppo fricchettoni,allora ciò diventò inaccettabile per la morale comunista e il PCUS mollò il colpo.
    Nei tardi anni settanta si cimentarono anche nella produzione di disco dance, le musiche erano ben fatte ma la disco dance cantata in russo non riesco a digerirla.

    Torniamo all’economia.
    Come si vide anche in Cina, se c’è un settore refrattario a funzionare decentemente in regime di collettivizzazione è l’agricoltura.Il declino dell’agricoltura sovietica iniziò negli anni sessanta e si acuì negli anni settanta, costringendo tra l’altro i sovietici ad importare grano e altro dagli avversari statunitensi.
    E’ in questo quadro che negli anni settanta i sovietici permisero agli stati satelliti di accedere al credito occidentale ,e cioè di indebitarsi in dollari.
    Quando Volcker, all’inizio della presidenza Reagan, aumentò spropositatamente i tassi di interesse sul dollaro, il servizio del debito diventò insostenibile non solo per l’America Latina,a cominciare dal Messico, che è cosa più nota, ma anche per una serie di paesi del “socialismo reale “, in primis Yugoslavia , Polonia e Romania,che erano i più indebitati con gli americani, e in cui forse per caso, forse no, ci furono poi le transizioni più movimentate.

    • Francesco scrive:

      >>> Il settore industriale sovietico , e non solo quello, diede sempre discreta prova di sè.

      1) il settore agricolo sovietico lo descrivi tu; quello dei servizi lo conosco abbastanza da dire che era anche peggio, un vero mito per gli stessi abitanti dell’URSS (vedi alla voce ‘commesse’ o anche ‘trasporti’)

      2) per “discreta” cosa intendi? che nell’Irpinia di De Mita forse fu anche peggio?

      😉

      • quisquiliator scrive:

        Il mio discorso sull’agricoltura collettivizzata è una considerazione di fatti storici.
        In Cina l’agricoltura collettivizzata funzionò male come in URSS , fino a quando Deng , pur trattenendo formalmente la proprietà della terra allo Stato,diede in affitto i campi ai contadini e permise loro di vendere in proprio l’ eccedente le quote prefissate dallo stato, esattamente come accadeva anche in URSS durante la NEP e prima della collettivizzazione staliniana.
        La produttività agricola schizzò in alto, in più la manodopera di troppo nelle campagne migrò nelle città , dove non poteva risiedere a causa del sistema dell’hukou, in pratica erano clandestini nella loro stessa nazione non potendo risiedere in città, formalmente non potevano manco lavorarci e quindi costituivano manodopera ancora più sfruttabile di quella legale.
        Un elevato tasso di sfruttamento della manodopera è , purtroppo, una costante di qualsiasi rapido sviluppo industriale.

        La performance dell’industria sovietica deve essere commisurata alle esigenze di un sistema diverso da quello occidentale.
        E’ facile fare ironia sulla loro inefficenza, arretratezza e via andare , ma i sovietici , dove investirono di più , come chiunque altro dove si investe di più, fecero buoni prodotti, vedi le voci armamenti , aerospaziali, infrastrutture.
        Poi possiamo discutere se avesse senso , per loro, investire di più in settori come le armi e l’aerospaziale, invece che nel trasporto privato, cosa che poi in realtà un po’ fecero “grazie” alla FIAT .
        Sono cresciuto come la maggioranza degli italiani in un’atmosfera in cui si presupponeva che l’URSS fosse comunque una mezza schifezza.
        E’ tutto relativo a qualcos’altro che si prende a riferimento.
        Una ventina d’anni fa mi lessi un libro di demografia :c’era un paragrafetto che spiegava come negli anni novanta, finita la “schifezza” del socialismo reale, in Russia l’aspettativa di vita fosse scesa di 7 anni e mezzo, vado a memoria. Praticamente un genocidio.
        Di russe non ne ho conosciute, ma le badanti e donne delle pulizie ucraine e bielorusse di età sufficiente da aver vissuto in URSS con cui mi è capitato di parlare, avevano tutte nostalgia di un periodo in cui il sistema garantiva loro di poter studiare e di fare un lavoro più decente di quello in Italia .
        Le giovani invece non hanno nostalgia di niente , ovviamente, e i problemi che esprimono sono, ad esempio, che hanno dovuto lasciare dalle loro parti un marito alcolizzato e fancazzista.

        • Francesco scrive:

          >>> Praticamente un genocidio.

          beh, mi pare corretto addebitarlo esattamente al sistema precedente e al disastro che aveva lasciato in eredità, compresa una classe dirigente di Yeltsin e Putin.

          non è che siamo anticomunisti perchè non ci piace il rosso, anzi io da milanista simpatizzo

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Insomma, i frutti della Russia capitalista sono colpa del comunismo, i frutti della Russia comunista sono colpa del comunismo e i frutti della Russia zarista sono colpa del comunismo.
            Ci sta. Un po’ come quando usavi “paesi capitalisti” per intendere i paesi ricchi.

            • Francesco scrive:

              Quale Russia capitalista? quella in mano ai criminali che il comunismo ha lasciato come eredità? non giuocare con le parole, please.

              E cosa c’entra la Russia zarista, che sospetto fosse molto più avanzata di quanto si pensi?

              Ah, se ricordo il capitalismo prevede che lo Stato abbia il monopolio della forza e i giudici dirimano i contrasti economici, non le milizie private. Almeno quello in vigore in Occidente da alcun tempo, dopo vari e dolorosi processi di crescita.

              • PinoMamet scrive:

                “che il comunismo ha lasciato come eredità?”

                e ci risiamo: se qualcosa va male, è automaticamente eredità del comunismo…

                se qualcosa va bene, devono averla inventata gli americani 😉

                Francè, dai, per favore… svegliati!!!!

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Russia zarista, che sospetto fosse molto più avanzata di quanto si pensi?”

                Appunto: anche l’eredità della Russia zarista è eredità del comunismo, dato che sotto lo Zar la Russia era un paese all’avanguardia.

                A volte leggerti è meraviglioso.

              • Francesco scrive:

                Sotto lo Zar la Russia aveva molti elementi “di progresso”, in parte importati ma in parte autoctoni.

                E una classe “borghese” che avrebbe poi fatto la fortuna degli USA.

                Trovo corretto dire che il comunismo sovietico ha più o meno sfruttato questo e di suo ci ha aggiunto quasi nulla. Anche se il fanatico industrialismo pesante di Stalin è stato molto utile per sconfiggere il fanatismo di Hitler.

                Meno per il benessere dei suoi sottoposti.

                Negare che il lascito del comunismo in Russia sia stato tanta roba e molto brutta … vabbè, che ci posso fare, a me pare una evidenza grossa quanto l’orrore della schiavitù dei negri negli USA, e pure per quella ci sono dei negazionisti.

  9. quisquiliator scrive:

    “beh, mi pare corretto addebitarlo esattamente al sistema precedente e al disastro che aveva lasciato in eredità”.
    Questa che dici è una superminchiata,ci fu un gigantesco e repentino cambio totale di sistema e le cose viceversa andarono così male e soprattutto così peggio rispetto a prima( come ho già cercato di dire ) perchè su spinta e consiglio degli americani, tra l’altro, si introdusse sotto Yeltsin un iperliberismo che nei fatti fu un capitalismo di rapina.
    Potrei dilungarmi sui meccanismi che portarono dalla privatizzazione totale degli assets pubblici russi alla loro concentrazione nelle mani degli oligarchi, come consigliato appunto dagli inviati americani, tra cui un Jeffrey Sachs che, forse pentito di ciò che combinò e fece combinare allora, adesso rappresenta una voce di buon senso e non guerrafondaia tra l’elite americana, ma temo che sarebbe tempo sprecato.

    • Francesco scrive:

      La mancanza di esperienza su come si riforma un sistema comunista da 70 anni non la consideri? il fatto che in un sistema in crisi dai tempi di Breznev non ci fosse una scuola di pensiero locale su cosa fare ti pare poco? che l’unica classe dirigente a emergere siano stati i gangster locali è colpa degli USA?

      Su questo ha ragione Miguel, la Russia sovietica era un paese del Terzo Mondo, che andò a farsi spiegare da gente di fuori cosa fare – con prevedibili esiti disastrosi. Il Giappone post-bellico seppe darsi un “gigantesco e repentino cambio totale” mentre era occupato degli americani.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Il Giappone aveva iniziato l’industrializzazione a fine Ottocento. E aveva sconfitto l’avanzatissima Russia zarista…
        Ma perché devi parlarci sempre di un universo alternativo?

        • Francesco scrive:

          Temo che stiamo parlando di cose diverse. In più io cerco di essere serio, tu di farti assumere da Marci Travaglio.

          Io accenno al passaggio del Giappone alla democrazia e tu fingi di non capire (o peggio di essere un engelsiano di stretta osservanza).

      • habsburgicus scrive:

        Il Giappone post-bellico seppe darsi un “gigantesco e repentino cambio totale” mentre era occupato degli americani.

        verissimo Francesco..
        per una volta, però (so già che nel tuo caso è implicito 😀 ) diamo anche il merito agli americani o, meglio, a un americano MacArthur…
        che infine capì che il Giappone era una grande civiltà (per un anglosassone è la massima e rarissima concessione :D) e che non andava violentata più..ecco quindi che prese a lavorare in modo serio e franco con l’Imperatore e mitigò le epurazioni (il processo di Tokyo -la Norimberga asiatica :D- che non dipendeva da lui andò avanti e ci furono molte impiccagioni; MacArthur ebbe peraltri l’intelligenza politica di comprendere che sarebbe stato stolido interdire ai nipponici di onorare quelli che per loro restano “grandi patrioti” e sin dall’epoca, con prudenza, molti giapponesi resero omaggio a Tojo e agli altri….ciò diverrà più esplicito solo molto più tardi, oggi qualunque politico giapponese va al tempio una volta l’anno a rendere omaggio a Tojo e agli altri)
        diciamo che il “miracolo” giapponese è dovuto a due persone:
        1.il Tenno
        2.MacArthur
        volendo a una terza, Shigeru Yoshida (già ultra-nazionalista)
        e basta questo (un Monarca e un “bieko amerikano” :D, con un ex-estremista in soprammercato) per mandare in cavalleria tutte le ricostruzioni sinistrorse 😀 😀

        • habsburgicus scrive:

          naturalmente -e qui prevengo Mauricius :D- la presa di coscienza di MacArthur fu facilitata dalla presenza di una URSS ormai ostile quasi alle porte e, poi, dalla vittoria di Mao (di fatto certa sin dal 1948 anche se “ufficiale” come tutti sanno dal 1/10/1949) che trasformò il Giappone da nemico vinto (e odiato) in un potenziale Alleato 😀

          • Francesco scrive:

            Ma esisteva un team strategico statunitense che pensava (diciamo dal 1943) al mondo “dopo” la vittoria? a cosa fare di tedeschi e giapponesi? e come confrontarsi con i sovietici?

            O prevaleva la simpatia (?) di FDR per Stalin?

            So che i britannici provarono a pianificare l’impensabile, ossia una guerra per liberare il mondo anche da Stalin, una volta battuto Hitler …

            • habsburgicus scrive:

              Ma esisteva un team strategico statunitense che pensava

              c’era, c’era, aveva sede a Londra (almeno per la Germania)..ma i piani erano estremamente punitivi e irrealistici…
              molto venne improvvisamente, velocemente, nel 1945..con una “revisione” nel 1947…la guerra fredda era iniziata

  10. Francesco scrive:

    >>> Si libera dal vecchio concetto di competizione a somma zero, abbracciando una nuova filosofia di mutuo beneficio e cooperazione win-win”

    Faccio umilmente notare che questo è un punto fondamentale dell’Economia politica classica di Smith e Ricardo. In contrapposizione al mercantilismo, che teorizza esattamente che se io ci guadagno allora tu ci perdi.

    Mi fa piacere che i Bricchi ci siano arrivati anche loro!

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Francesco

      “Mi fa piacere che i Bricchi ci siano arrivati anche loro”

      Guarda che io non sono per nulla entusiasta dell’emergere di un’ulteriore macchina di devastazione.

      Però credo che sia una notizia fondamentale.

      • Francesco scrive:

        E spiegaci perchè! non bastava quell’altra di macchina di devastazione? questo accrocchio senza capo nè coda che rilevanza ha?

        Se IL PROBLEMA degli umani è che si stanno suicidando, i Bricchi sono mica una noterella a piè di pagina?

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