L’eterno presente che esplode

Ogni essere vivente ha una propria visione del mondo, una cosmovisione, che si forma con la stessa vita che fa.

Il gatto che entro un certo numero di settimane non ha incontrato un umano di cui fidarsi, vivrà in un mondo completamente diverso da quello che se ne sta appollaiato sul mio braccio sinistro mentre scrivo queste parole.

Forse il primo a farmi percepire l’esistenza di altri mondi fu un predicatore evangelico americano a Roma cui chiesi di cosa campasse: mi disse che ogni sera, senza chiedere niente a nessuno, si trovava in tasca il denaro che gli serviva per sopravvivere.

Oppure il mondo degli zingari kosovari, o quello dei marxisti-leninisti, o degli avvocati milanesi, o della ragazza che alleva capre in campagna, o del nubiano dai pochi denti che vende verdure al mercato di Alessandria e a mezzogiorno stende il tappeto per salutare il Dio Uno o delle giovani psicologhe di un progetto Erasmus…

Nell’area geografica in cui vivo, vedo attorno a me tante persone che si sono dipinte un mondo eterno, stabile, presente. Anche se in lento, maestoso movimento verso un futuro migliore.

Mentre naviga, ogni tanto succede qualche incidente di percorso.

La norma è il traffico che scorre immutabile sull’asfalto, l’eccezione è l’‘incidente. Il telegiornale, nella sua puntuale ripetibilità, è proprio il luogo dove si raccontano gli incidenti.

Un pensionato dà di matto e accoltella la moglie; dei licenziati si lamentano; in un paese da cercare sulla mappa, un Dittatore Pazzo si è alzato chiedendo, bombardatemi!

Un Tir in panne ha bloccato l’A1 per due ore, un vescovo ha detto che si è sentito offeso da qualcosa detto a Sanremo, e un trans si è detto offeso da qualcosa scritto su Facebook da un politico.

Càpita persino un virus, e bisogna che la gente faccia meglio la raccolta indifferenziata, ma tutto si risolve alla fine, applicando insieme Legalità e Tecnologia.

Un’unica app che identifichi ladri e bambini bulli, eroghi fondi europei su progetti inclusivi, controlli il Grimpasse e trovi il benzinaio più economico per la nostra auto.

E visto che c’è, ci suggerisca pure dove andarci, con l’auto.

Ho anch’io un mondo che condivido con altri, per cui lo chiamerò senza pretese il “nostro” mondo.

Il mondo in cui viviamo noi è eminentemente instabile.

E’ come la caldaia di un vecchio treno a vapore, che si riscalda sempre di più.

Per ora, mantiene una buona velocità: a fare comodo, fa comodo, non perdiamo tempo a discutere di questo

"Preferisci vivere nelle caverne?" 

"No, e se fossi vissuto nel Settecento avrei scelto di vivere a Versailles. Prossima domanda?".

Il problema è che la caldaia inizia a fare un rumore sempre più preoccupante, se la tocchi trema tutta e sta già cominciando a incrinarsi vistosamente.

Questo riscaldamento – che poi implica l’accelerazione sempre più folle di ogni singola particella – deriva da un‘immissione pazzesca di energia.

Dal 1950 a oggi – diciamo all’incirca durante il corso della mia vita – l’umanità ha consumato più energia che negli ultimi 12.000 anni.

Ora, una caldaia che divora sempre più energia, con la lancetta sempre più verso il profondo rosso, che non puoi spengere, è l’esatto opposto di un eterno, stabile presente.

Chi crede di vivere nell’eterno, stabile presente è sempre pronto ad ammettere che un incidente sia possibile: le caldaie vanno revisionate di tanto in tanto apposta e vanno stanziati i fondi per aggiustarle.

E quindi quando vede la prima crepa, arriva il Tecnico che prende con calma le misure per stuccarla perbenino.

Se qualcosa non va, è sicuramente colpa del Tecnico. Ma lo si può sempre cambiare, le elezioni esistono apposta.

Se poi si scopre un’altra crepa, e poi un’altra, sono sempre incidenti. Scollegati tra di loro.

Ma nel modello della caldaia surriscaldata, tutto si collega: il mare che si svuota, le microplastiche nel sangue umano, la crescente infertilità dei campi industrializzati, il picco delle risorse fondamentali, e (sì, anche, ma non solo) il famoso CO2 – sono tutte crepe, quelle di cui ci siamo accorti finora, ne emergeranno sempre di più e più grandi.

In questo processo sono coinvolti tutti, anche la rete fungina microrrizica o i virus o gli imperi umani.

Insomma, nel modello nostro, la sterilità dei campi, l’estinzione delle specie, seguite da pandemia, guerra mondiale, carestia e collasso dei sistemi politici mondiali, non sono incidenti.

Il grandissimo visionario, Leonard Cohen aveva già previsto tutto.

Lui diceva everybody knows… Sono incerto: forse quella strana gente che vive nell’eterno, stabile presente ci crede davvero.

Everybody knows that the boat is leaking
Everybody knows the captain lied
Everybody got this broken feeling
Like their father or their dog just died

And everybody knows that the plague is coming
Everybody knows that it’s moving fast
Everybody knows that the naked man and woman
Are just a shining artifact of the past
Everybody knows the scene is dead
But there’s gonna be a meter on your bed
That will disclose
What everybody knows

And everybody knows that you’re in trouble
Everybody knows what you’ve been through
From the bloody cross on top of Calvary
To the beach of Malibu
Everybody knows it’s coming apart
Take one last look at this Sacred Heart
Before it blows
And everybody knows

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126 risposte a L’eterno presente che esplode

  1. fuzzy scrive:

    http://www.ilnuovoagricoltore.it/nuove-sementi-nbt-da-mostri-a-salvatori-della-patria/
    Dunque, vogliono salvare capra e cavoli.
    1Se vogliamo continuare a dare da mangiare ai nostri allevamenti e (Capra)
    2 avere cibo garantito anche per noi umani, (Cavoli)

    sarà bene una volta per tutte toglierci quella benda dagli occhi che per decenni ci ha precluso l’utilizzo in campo di sementi OGM e oggi delle NBT (New breeding techniques), le tecnologie di miglioramento genetico di ultima generazione.

    In Italia e in Europa siamo anche tutti molto ipocriti, perché abbiamo sempre fatto finta di non sapere che la maggior parte della soia che entra nel nostro continente e che vene utilizzata nei mangimi è OGM. Quindi è da decenni che anche le nostre eccellenze agroalimentari che tutto il mondo ci invidia, in un modo o nell’altro hanno avuto a che fare con i tanti bistrattati OGM. E adesso, a causa della guerra scoppiata al centro dell’Europa, saremo costretti a importare anche il mais dalle Americhe; perciò come faremo, dal momento che laggiù è tutto OGM o quasi? Faremo come abbiamo fatto con la soia: chiudiamo tutti e due gli occhi e vanti coi carri, altrimenti non si mangia.

    Invece io direi che si mangia anche senza allevamenti, biometano e Ogm nuovi o vecchi.
    https://nuovabiologia.it/category/ingegneria-genetica/nuovi-ogm-gene-editing/

    E poi visto che sono su Nuovabiologia
    https://nuovabiologia.it/serie-covid-19-ep-3-cosi-non-ne-usciamo/

  2. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    “knows”

    Come disse Chesterton, ogni giorno è la fine del mondo.

    Il flusso più violento e incontrollabile ha vaste zone di calma quasi piatta.

    Chi ha mai nuotato in mare quando s’alza il vento e smuove cavalloni da far paura sa che mezzo metro sotto il pelo dell’acqua trionfa una calma olimpica.

    Il batterio che vive in una goccia di pioggia non sente la gravità.

    Più di dieci anni fa una nave portacontainer perse un intero carico di paperelle giocattolo di plastica in un uragano nel Pacifico.

    Poco tempo fa hanno ricuperato delle paperelle sulle coste di Terranova.

    Nei dieci anni quelle galleggianti paperelle hanno letteralmente fatto il giro dei sette mari, e oggi hanno permesso di prendere con precisione il polso alle correnti dell’oceano.

    Correnti che pulsano su tempi incommensurabilmente più lunghi di quello dei nostri telegiornali.

    Come ci ricorda uno che visse dalle parti di casa mia:

    So, we’ll go no more a roving
    So late into the night,
    Though the heart be still as loving,
    And the moon be still as bright.

    For the sword outwears its sheath,
    And the soul wears out the breast,
    And the heart must pause to breathe,
    And love itself have rest.

    Though the night was made for loving,
    And the day returns too soon,
    Yet we’ll go no more a roving
    By the light of the moon.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  3. Francesco scrive:

    Premesso che amo moltissimo quella canzone e quel cantautore, mi tocca tacere e citare ADV che cita Chesterton.

    La locomotiva pronta a esplodere certissimamente è sempre l’altra faccia della medaglia delle cose che sono sempre andate così e nulla cambia per davvero.

    Dici che il ricorso ai carburanti fossili ha cambiato davvero il quadro? non ti credo, ogni giorno la peste o i Farangi o la siccità possono significare la fine del mondo.

    Forse se ne è persa coscienza, forse anche gli antichi Romani pensavano che alla fine l’Impero se la sarebbe cavata come aveva sempre fatto.

    Ciao, con affetto

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Francesco

      “cose che sono sempre andate così e nulla cambia per davvero”

      Ogni cinquant’anni, si è immessa nel sistema la stessa energia che vi era stata immessa nei 12.000 anni precedenti?

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Francesco

      “le cose che sono sempre andate così e nulla cambia per davvero”

      Dal 1950 a oggi, è stata immessa la stessa quantità di energia nelle “cose” che è stata immessa nei 12.000 anni precedenti.

      No, le cose non sono sempre andate così.

      • Francesco scrive:

        Intendo dire che ogni cosa che facciamo ha stravolto il mondo, a guardarla bene. E’ il tratto tipico di noi umani.

        Tolti forse quelli che “da sempre” vivono nella foresta amazzonica in un eterno presente, davvero.

        Ciao

  4. Mauricius Tarvisii scrive:

    Pare che i russi tornino al passato e al controvalore in oro.

    Non so quanto voglia dire, nel senso che il grosso della moneta è moneta bancaria e non circolante.

    https://www.milanofinanza.it/news/la-russia-torna-agli-accordi-di-bretton-woods-una-manna-per-il-rublo-202203311227494860

  5. Miguel Martinez scrive:

    ADV, poeticamente, e Francesco, hanno commentato l’essenziale di questo post.

    Però vorrei chiedere a tutti, quali sono i vostri mondi?

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “mondi”

      Parlo per me.

      Fuori della cerchia degli affetti, seguo il precetto della Yourcenar e accumulo fieno nella cascina dello spirito per l’inverno in arrivo.

      Nel mio piccolo, scrivo pubblicazioni e miro a pubblicare un libro che possa aiutare i lettori a chiarire l’uso di alcuni concetti molto citati e poco capiti come “entropia” e simili.

      Tutto materiale per gli amanuensi del futuro. Mi ispiro al cattolicissimo San Leibowitz, della cui canonizzazione mi auguro di non essere testimone.

      https://it.wikipedia.org/wiki/Un_cantico_per_Leibowitz

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Il mio mondo attuale è fatto di lavoro, svago, affetti familiari. In tutto questo cerco di ritagliarmi (sempre più a fatica) momenti di riflessione per ragionare sulle distorsioni del pensiero collettivo. Una prima, parziale, sintesi la trovi qui: https://mammiferobipede.wordpress.com/2022/03/29/competizione-cooperazione-e-inganno-radici-cognitive/
      In estrema sintesi: “L’osservazione più importante riguarda il fatto che i processi di inganno non siano una condizione accidentale, derivante dalla cattiva volontà di singoli individui, quanto piuttosto una caratteristica strutturale ed ineliminabile delle organizzazioni collettive umane. Dobbiamo aspettarci che i nostri leader, economici, politici, religiosi e militari, ci ingannino, perché l’inganno è strutturale alla loro funzione sociale, e il pretendere che non lo sia è parte del processo di inganno. Di fatto, è esattamente ciò che gli consente di funzionare, fin dal principio.”

    • Anche questo potrebbe interessarti: https://mammiferobipede.wordpress.com/2022/02/04/siamo-nei-guai/
      E’ la disamina di un esperimento degli anni ’70 sui roditori, dove si dimostra che l’utopia domestica (eliminazione dei predatori e dei fattori di selezione, comfort garantito, riproduzione illimitata) finisce col selezionare individui dalle caratteristiche psicologiche radicalmente diverse da quelle di partenza, conducendo, in ultima istanza, all’estinzione della colonia nell’arco di un limitato numero di generazioni.

      • Francesco scrive:

        suona molto darwinista e matrixista

        sicuro della generalizzabilità delle conclusioni?

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        La nostra specie, però, non è mai stata particolarmente esposta a predazione. Io credo che quando si parla di posto dell’uomo nell’ecosistema si dimentichi sempre che noi ci siamo speciati quando molte innovazioni (fuoco, chopper… sul vestiario ci sono dubbi) già esistevano.

        • L’esperimento coinvolgeva i topi, che sono una specie sociale soggetta a predazione. I primati terrestri, le grandi scimmie, sono un po’ un caso a sé stante, un po’ predatori un po’ prede. Gruppi troppo grossi faticavano a trovar cibo per tutti, gruppi troppo piccoli erano a rischio predazione da parte dei carnivori africani, lo sviluppo della postura bipede ci ha reso lenti nella corsa, l’evoluzione delle mani ha richiesto tempo prima di disporre di armi micidiali (prova a vedertela con un leone armato di un’ascia a mano), senza parlare delle complicazioni causate dalla crescita del cervello in termini di durata dello sviluppo prenatale e difficoltà nel partorire ‘cuccioli’ dalla testa enorme attraverso un bacino modellato per camminare eretti. Non sarà tanto la predazione quanto la summa di una lunga serie di ‘forzanti ambientali’, ma il risultato è il medesimo: abbiamo radicalmente stravolto la realtà che ci ha dato alla luce, generandone un’altra che di riflesso ha modellato noi stessi, al punto che il nostro habitat di riferimento ormai è questo, e non si sa quanto potrà durare, né quanto radicalmente, brutalmente, velocemente ciò accadrà, né se e come saremo in grado di affrontare il mondo che verrà.
          La differenza fondamentale rispetto ad Esperimento 25 è che quella era una gabbia dorata, ma pur sempre una gabbia da cui non era possibile fuggire. L’equivalente di una città perfetta e sigillata. Alcuni di noi, quelli che vorranno e potranno, dal collasso della modernità avranno modo di fuggire.

  6. Moi scrive:

    Dal 1950 a oggi, è stata immessa la stessa quantità di energia nelle “cose” che è stata immessa nei 12.000 anni precedenti.

    ——————————–

    Sì, ma i NeoMalthusiani hanno rotto il cazzo, però !

    O Massimo Benessere per il Massimo Numero O Estinzione di Specie : ràiga 😉 !

  7. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti (e Habsburgicus in particolare)

    La tradizione continua

    https://www.ilpost.it/2022/03/31/lituania-armi-russia-paramilitari-unione-dei-tiratori/

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  8. Moi scrive:

    OT @ PINO

    Nel film Licorice Pizza , a un certo punto la giovane protagonista cita espressamente il Krav Maga (קרב מגע) , negli USA del 1973, quando fuori da Israele il Fondatore allora 63enne Imre Emeriche “Imi” Lichtenfeld … non lo cagava ancora quasi nessuno ! 😉

    … Mi sa un po’ di “retrofuturismo” 😉 !

    • PinoMamet scrive:

      Lo ho pensato anch’io.
      Ma è il minore dei problemi di quel film!!

      • Moi scrive:

        Cmq, come si capiva, il titolo dell’ opera è un bel po’ a cazzo : si trattava di una catena di negozio di dischi in vinile :

        quel nome estroso “pizza alla liquirizia” era dovuto alla forma circolare, diametro grande e colore nero, ma … mostrarlo almeno in un’ inquadratura nel film ,no eh 😉 ?

        … sulla caratterizzazione Ebraica di Alana e famiglia, è un mondo talmente avriegato che ci sta tutto. 😉 Fra l’altro quando lei chiede al tipo se sia circonciso … potrebbe esserlo anche da “IperProtestante”, ma NON si allude manco a ciò.

        • Moi scrive:

          Un’ altra categoria di potenziali (nel senso di “su base volontaria” …) “Circoncisi” poco ricordata è quella Francese (territorialmente Magrebina) dei “Souchiens” ma “Pied-Noirs” :

          lo scrittore Ebreo Francese Joseph Joffo scrive nel romanzo autobiografico “Un Sac de Billes” che da bambino , lui e l’ allora adolescente fratellone Maurice … riuscirono appunto a dare a intendere ai Controllori Nazisti Occupanti di essere circoncisi in quanto Pied-Noirs. Addirittura simulando di essere AntiSemiti … “Bugia Rabbinicamente Lecita” per salvarsi la vita !

      • PinoMamet scrive:

        Beh, ti ringrazio per la spiegazione sul titolo!
        che ha lasciato perplessi me e tutti gli amici con cui ero al cinema;

        comunque il film è tutto di episodi legati a cazzo e fine a sé stessi
        (la scena dell’arresto e immediato rilascio? il personaggio simil William Holden che fa Sean Penn?)

        i personaggi sono tutti sopra le righe e a tratti macchiettistici
        (il mio amico gay si è un po’ offeso per la rappresentazione molto di maniera del rapporto omosessuale tra il politico e l’altro tizio)

        alcune parti della storia mi sembra irrealistiche anche nella California degli anni ’70
        (un quindicenne che non può viaggiare solo sull’aereo, ma può mettere in piedi in pochissimo tempo un business di letti gonfiabili e una sala flipper?
        PS
        ma esiste la patente C in America, o qualunque neopatentato può guidare un camion?)

        Sopratutto, aldilà di ogni altra considerazione, la storia non prende, non acchiappa.
        Perlomeno me (e amici) siamo usciti dal cinema del tutto indifferenti alle sorti dei protagonisti e alla loro relazione.

        Il tipo di film che fa dire “bella la fotografia, bella la colonna sonora…”

        PS
        Leggo che la protagonista, che è una cantante, è amica di famiglia del regista, che ha fatto uno o più video musicali per il gruppo di lei.
        Ok, volevano passare del tempo insieme, ma potevano evitare di chiedermi 8 euro per questo 😉

        • PinoMamet scrive:

          Tra gli episodi a cazzo, dimenticavo il tizio che ha una catena di ristoranti giapponesi e non parla giapponese.

          Comunque il figlio di Philip Seymour Hoffman ha un po’ la faccia da cazzo e prevedo per lui una carriera alla Jack Black.

  9. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Diverso parere

    https://www.facebook.com/1793898997603314/posts/3254571178202748/

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  10. Moi scrive:

    Nel Grande Risiko del Ciàcher 😉 … QualcunƏ 😉 ha l’ idee chiare :

    https://www.gay.it/omotransfobia-pagata-con-rubli-putin-ecco-perche-destra-italiana-sta-con-lo-zar

    L’omotransfobia pagata con i rubli di Putin. Ecco perché la destra italiana sta con lo Zar

  11. Tortuga scrive:

    Per Andrea

    Andrè, te che sei iperscientifico, anche se non è il tuo campo, dammi un parere

    https://youtu.be/O0KZ9EgPtFU

    è vero?

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ tortuga

      “vero?”

      Il tale del filmato sembra il classico ingegnere in pensione fissato con qualche sua invenzione che il mondo gli ha rigettato.

      Più seri sembrano questi qua

      https://it.wikipedia.org/wiki/Kite_Wind_Generator

      che dopo anni di difficoltà burocratiche (non oso pensare a cosa significhi far volare a migliaia di metri degli aquiloni giganteschi che fungono da pale di turbina in un paese sovrappopolato che chiede praticamente il portò d’armi a chi fa volare un drone che si è costruito in casa) sono riusciti a trovare un partner del calibro di SAIPEM.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Andrea Di Vita scrive:

        …anche se sapere di pale eoliche che svolazzano a tre chilometri sulla testa non so quanto possa lasciar tranquilli (e se il vento cambia direzione un po’ bruscamente?)

        Ciao!

        Andrea Di Vita

  12. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Lo dico da agnostico: prevedo che fra un pi’ ricominceranno a saltar fuori casi di preti pedofili nell’anglosfera…

    Trovata in rete:

    “Bretelle scorsoie

    Oggi, vagando per la 7, ho sentito l’uomo americano con le bretelle tacciare come una persona ‘ignobile’ il direttore de l’Avvenire, reo di sostenere la posizione di Papa Francesco. Odio allo stato puro.Il disprezzo esistenziale che si riserva al nemico assoluto e al traditore. In una trasmissione precedente aveva indicato la situazione del Vaticano come un ‘problema’. Dopo Putin un’altro capo di Stato da piallare nel nome della lotta all’autocrazia e della minacciata civiltà occidentale. Ne ha ben d’onde, il bretellaro americano. In fondo anche la Chiesa è un ente autocratico. Il Papa è uno ierocrate che una volta eletto da oligarchi è inamovibile e delibera ex cathedra. Senza prendere ordini da nessuno, nemmeno da Biden e men che meno da Draghi. Un tiranno ideologico anch’egli. Un despota morale pericoloso per il destino dell’occidente.”

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Peucezio scrive:

      La cosa veramente incredibile è che Rampini parla di masochismo e suicidio dell’Occidente, ma lui stesso considera sintomi di ciò gli eccessi del politicamente corretto e la cultura della cancellazione.
      Che sono proprio ciò che differenzia la Russia dal cosiddetto Occidente, visto che per il resto il retaggio culturale è simile, cristiano ed europeo.
      Cioè gli Stati Uniti negatori della loro storia in nome del politicamente corretto sarebbero il bastione della civiltà occidentale contro la Russia putiniana orgogliosamente cristiana, nazionalista e gelosa della sua tradizione.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ peucezio

        “incredibile”

        Questo paradosso lo ha risolto Alessandro Barbero.

        Esigere da un antico romano la condanna fella schiavitù e distruggerne le statue (o proibire l’insegnamento del latino) perché schiavista è tanto intollerante e bigotto quanto i missionari del XIX secolo che esigevano dagli hawaiiani l’abbandono della poligamia e che hanno inteso cancellare la loro cultura per questo.

        La seconda è intolleranza fra contemporanei, la prima è intolleranza fra non contemporanei.

        L’omofobia di un patriarca di Mosca (e di parecchi nostalgici della Tradizione, anche da noi… 😉 ) rientra in pieno nella prima categoria.

        L’eccesso del politically correct è una degenerazione, come tutti gli eccessi. Ma come dicevano appunto i Romani “abusum non tollit usum”, non si deve buttare il bambino insieme con l’acqua sporca. In un paese dove una minoranza è discendente di deportati che solo da pochi decenni ha cominciato a potersi sedere dove si vuole sui mezzi pubblici il politically correct è doveroso strumento di autoeducazione alla convivenza civile. Ma quando si erge a Verità Assoluta Valida Per Tutti E Per Sempre ogni regola di comportamento civile diventa un incubo.

        Buttare una cartaccia per terra è comportamento riprovevole e meritevole di multa, non di taglio delle mani da parte di auto nominati Guardiani Della Virtù.

        Gli eccessi servono solo alla propaganda di chi, mettendoli agevolmente in ridicolo, vorrebbe farci tornare indietro.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Moi scrive:

          … Vera Lex Recta Ratio Naturae Congruens 😉 !

        • roberto scrive:

          totalmente d’accordo con andrea

        • PinoMamet scrive:

          Anch’io!

        • Francesco scrive:

          Non sono d’accordo: il Politically Correct è già così stupido ed estremista da essere diseducativo.

          Ci vuole molto meno e molto meglio. Molta più intelligenza e molta meno rigidità.

          E un pizzico in più di marxismo nelle analisi, che cazzo.

          Sospetto che al 90% sia un problema di guerra tra poveri. Di cui la cultura razzista contro i negri è solo sovrastruttura.

        • Peucezio scrive:

          Andrea,
          “L’omofobia di un patriarca di Mosca (e di parecchi nostalgici della Tradizione, anche da noi… 😉 ) rientra in pieno nella prima categoria. ”

          Ma non sono nostalgici: ciò che dice il patriarca rispecchia la mentalità russa contemporanea, corrente anche fra i giovani.
          Solo che l’Occidente di oggi, contrariamente a quello degli anni ’70, è incapace di porsi in termini relativisti e quindi non lo accetta o non ci crede.

          Qui però il punto era un altro.
          Rampini non si pone il problema del giusto mezzo (ammesso che esista), ma il problema del suprematismo occidentale.
          E depreca il presunto odium sui dell’Occidente di oggi.
          Ma se l’Occidente di oggi è odiatore di sé stesso e la Russia no, perché cazzo si deve essere dalla parte degli odiatori di s stessi??

      • Francesco scrive:

        >>> gli eccessi del politicamente corretto e la cultura della cancellazione. [..] sono proprio ciò che differenzia la Russia dal cosiddetto Occidente,

        e certo, e i capelli corti sono proprio ciò che differenzia me da Michael Jordan e LeBron James su un campo da basket!

        dai, hai scritto una cosa così immensamente ridicola che non si può leggere.

        Russia e Occidente erano lontanissimi anche molto prima del PC e della CC.

        su, non facciamo Tuttosport!

  13. Moi scrive:

    Guerra Russia Ucraina, […] Ci sono rifugiati ucraini di serie A e di serie B, soprattutto se sei nero e LGBTQ+.

    https://www.gay.it/guerra-russia-ucraina-rifugiati-africani-queer-discriminati-frontiera-grave-pericolo

  14. fuzzy scrive:

    https://www.rinnovabili.it/greenbuilding/le-incredibili-potenzialita-del-bambu-in-architettura/
    Il Bambù. L’acciaio (!) del futuro.
    E allora, avanti con questo futuro! Non credo ci sia bisogno di Gas per produrre il Bambù.
    O per costruire una casa in terra cruda. Il futuro non è solo quello degli affaristi.
    https://it.wikipedia.org/wiki/Bamboo_Train
    Treno in Bamboo (e come cavolo si scrive Bambù? Ma non ha importanza)
    https://www.arc2020.eu/uk-hemp-overgrowing-the-regime-part-1/
    Canapa. Altro materiale da riscoprire.
    Un mondo alternativo che si vuole ignorare.
    Questa crisi si potrebbe facilmente trasformare in una opportunità di cambiamento.
    Ora o mai più.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ fuzzy

      “produrre”

      Per produrlo no, ma per trasportarlo e lavorarlo si’.

      E sollevare 1 kg di bambù da terra in un’ora richiede esattamente la stessa potenza meccanica richiesta per sollevare 1 kg di cemento armato in un’ora.

      (È la versione moderna della nota risposta all’indovinello che ci facevano da bambini: pesa più un kg di ferro o in kg di paglia?)

      A parte il fatto che il terreno dedicato alle piantagioni di bambù è sottratto alla produzione di cibo, sempre di fabbisogno di energia si parla.

      Con ciò, sia sempre benedetta la scoperta di nuovi utilizzi di materiali già noti, per carita’.

      Ma non risolve il problema di fondo, che è quello dell’energia e dell’efficienza nel produrne in forma utile.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Fuzzy scrive:

        Beh, io immagino una situazione in cui il necessario per le costruzioni provenga dal territorio adiacente. E la lavorazione sia fatta sulla base della forza muscolare. Niente di faraonico, intendo. Piccoli edifici.
        Bamboo per le strutture, terra cruda e canapa per il rivestimento….
        Poi con questi elementi ci si può sbizzarrire.
        Per quanto riguarda i terreni, si sa che è molto invasivo. Deve essere coltivato dove non rompe le scatole. Tante strade col tempo
        diventeranno ingestibili. Capannoni inutili. Piazzali. Ci vorrebbe Putin per fare un po’ di pulizia.

        • roberto scrive:

          “Ci vorrebbe Putin per fare un po’ di pulizia.”

          attenzione ad esprimere desideri, è un problema quando si realizzano
          🙂

          • Fuzzy scrive:

            Diciamo che per quanto riguarda l’ambiente e il paesaggio hanno fatto più danni i cementificatori che Putin in Ucraina. Molti di più. Direi che non c’è confronto. E ci sono voluti pure un sacco di soldi per deturpare intere regioni. Qualcuno lo ha chiamato “sviluppo”.
            Quello che non sono riusciti a distruggere con l’edilizia è stato distrutto dall’agricoltura.
            Dico così, a mo’ di battuta, con un fondo di verità.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Poi, però, bisogna rimuovere i detriti. Oppure è come la barzelletta di Dio che si rivolge a Berlusconi (o al politico che preferite) e gli dice “Voi italiani avete passato la misura: siete condannati a spalare letame per l’eternità”. Il Berlusconi rivolge al popolo e annuncia “Tre ottime notizie: ho sentito mio padre; lui sta bene; il mio governo ha creato sessanta milioni di posti di lavoro: tutti a spalare letame!”.

              • Fuzzy scrive:

                Sopra i detriti potrebbero crescere la robinia, il bamboo e diverse varietà di erbe selvatiche commestibili. Un giorno diventerebbero boschi. Gli animali ci costruirebbero la loro tana o il loro nido. E gli uomini di tanto in tanto riutilizzerebbero parte delle macerie per far cose utili.
                Ci sarebbe anche l’ “urban mining”. Bisogna abbandonare le città. (È ancora un po’ presto).
                https://www.resilience.org/stories/2022-03-30/can-urban-mining-help-to-save-the-planet/

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Fuzzy

                “sopra i detriti”

                Sarebbe una civiltà mortalmente noiosa, e temo in senso letterale.

                Il tema è approfondito ne “La civiltà del vento” di J. G. Ballard

                http://www.mondourania.com/urania/u701-720/urania717.htm

                (dove tra le altre cose il padre del protagonista muore dopo un banale infortunio, perché l’ambulanza che lo porta in clinica si ferma in mezzo alla strada per mancanza di vento, dato che per rispetto dell’ecologia va a vela)

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Fuzzy scrive:

                E qui si potrebbe iniziare una lunga discussione su cosa sia noioso o piuttosto interessante.
                Comunque mi sembra evidente che su questa terra, le risorse sono finite e quindi prima o poi bisognerà farsene una ragione. Colonizzare lo spazio, per noi umani, non credo sia più un sogno realizzabile. Magari qualche robot abiotico ce la potrà fare. Buona fortuna.

              • Fuzzy scrive:

                Ricordo vagamente una trasmissione di almeno trent’anni fa in cui si parlava degli aborigeni australiani.
                Anche loro credevano nel Paradiso dopo la morte. Consisteva nel continuare a fare le stesse cose di quando erano vivi.

              • Francesco scrive:

                Credo che quello fosse l’inferno!

                😉

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Sopra i detriti non ci cresce niente per decenni se va bene. Se va male si sollevano nuvole di amianto.

              • Fuzzy scrive:

                Come siete negativi!
                MT
                Io ho presente una casa di campagna che osservo da una vita, perché ci passo spesso nei miei giri in bicicletta.
                Crollata un po’ alla volta per abbandono, intorno e all’interno delle mura diroccate si è formato un boschetto.
                Francesco
                Si, va ben, armi, acciaio e malattie, ma non scordiamoci di
                “Epicurone”. Pure leggere Kropotkin fa bene agli animi desolati.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Casetta di campagna in laterizio = boschetto
                Casermone di dieci piani col tetto in eternit = non un boschetto

            • Fuzzy scrive:

              MT
              Dunque, Bilogna, 14000 ettari. 1000 ettari di parchi. Quanta della sua estensione può diventare un bosco, tenuto conto che sui palazzoni di 10 piani completamente crollati non crescono alberi?
              Io non lo so, ma da tutti i cortiletti più o meno interni o perimetrali, dalle strade e parcheggi fessurati, dalle case tipo villetta con tetto e solaio crollato e alberi dentro, penso che comunque qualcosa che assomiglia a un bosco venga fuori.
              Se poi ci sarà anche dell’eternit amen.
              E che ci si può fare? Stare alla larga.
              Ma mi sa che prima che Bologna venga abbandonata occorrerà aspettare ancora qualche anno. Speriamo non succeda mai.
              Che strano argomento….da dove si era partiti? Ah, il bamboo.

  15. Miguel Martinez scrive:

    per Francesco in particolare… copincollo tutto perché tradotto con DeepL.

    L’Europa è delicatamente avvertita…

    https://www.globaltimes.cn/page/202204/1257389.shtml

    Meglio per l’UE evitare le anticipazioni irragionevoli sulla Cina nei colloqui, rompere la coercizione degli Stati Uniti: esperto cinese
    Pubblicato: 01 aprile 2022 02:41 PM

    Foto: CFP

    Ore prima delle riunioni dei leader Cina-UE di venerdì, gli analisti cinesi hanno avvertito che le relazioni Cina-UE non possono essere rapite dalla crisi ucraina, e l’Europa non dovrebbe più essere rapita dagli Stati Uniti in politica estera, in quanto minerà notevolmente gli interessi dell’UE stessa, rendendo difficile garantire la ripresa economica e il sostentamento delle persone, e va contro l’obiettivo europeo di perseguire l’indipendenza strategica.

    L’avvertimento degli analisti è arrivato dopo che diverse fonti europee hanno affermato prima del vertice che Bruxelles sta cercando di mettere in guardia Pechino sul sostegno alla Russia nella crisi ucraina, e alcuni funzionari dell’UE hanno detto che qualsiasi aiuto della Cina alla Russia “metterebbe a rischio” le relazioni con i suoi maggiori partner commerciali – Europa e Stati Uniti, citando che il volume degli scambi tra la Cina e il blocco è molto più alto di quello tra Cina e Russia.

    Gli analisti hanno detto che la pressione dell’Europa contro la Cina prima del vertice è un trucco abituale che ha giocato nel tentativo di manipolare l’agenda del vertice e costringere la Cina a stare con l’UE e gli Stati Uniti sul conflitto Russia-Ucraina, che la Cina non accetterà mai.

    Sia la Cina che l’UE hanno annunciato la notizia del 23° incontro dei leader Cina-UE di venerdì. Il presidente Xi Jinping si incontrerà virtualmente con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, e il premier Li Keqiang si unirà ai due leader europei per presiedere la riunione dei leader Cina-UE.

    Secondo il Consiglio europeo, il focus principale del vertice sarà sulla crisi ucraina.

    Ma il modo in cui il vertice procederà non può essere deciso unilateralmente dall’UE, e l’UE dovrebbe gestire meglio la sua anticipazione e avere una chiara comprensione che stare con l’Occidente per sanzionare la Russia non è conforme al principio della diplomazia cinese, ha detto venerdì al Global Times Cui Hongjian, direttore del Dipartimento di studi europei presso l’Istituto cinese di studi internazionali.

    Si tradurrà in un grande impatto negativo per l’UE se prende misure commerciali contro la Cina, “soprattutto in mezzo all’impatto di un divieto di energia con la Russia, danneggiando la cooperazione commerciale con la Cina farà fallire l’Europa per garantire la sua ripresa economica post-pandemia e il sostentamento delle persone”, ha detto Cui, notando che l’UE sarebbe “molto poco saggio” a farlo.

    Anche se l’UE ha preso alcuni mezzi economici contro la Cina, come le sanzioni su questioni relative allo Xinjiang cinese, sta solo facendo un gesto invece di fare danni tangibili alle relazioni economiche Cina-UE, ha detto Cui.

    L’UE è pienamente consapevole che la Cina e l’UE sono importanti partner commerciali con una forte complementarità economica. Nei primi due mesi di quest’anno, l’UE ha superato l’ASEAN per diventare il primo partner commerciale della Cina, e nel 2021, la Cina è stata il secondo maggior destinatario delle esportazioni di beni dell’UE e la più grande fonte per le importazioni di beni dell’UE.

    Secondo la Reuters, Bruxelles è desiderosa di avere garanzie da Pechino che non “fornirà armi alla Russia” né “aiuterà Mosca ad aggirare le sanzioni occidentali” imposte sull’Ucraina.

    Ma per gli analisti cinesi, tali assicurazioni sono questioni impostate dalla prospettiva dell’Occidente, che non esiste per la Cina.

    La Cina e la Russia sviluppano legami basati sul vantaggio reciproco, e non c’è niente di male per due membri del WTO a condurre un commercio normale, ha detto Cui.

    Per quanto riguarda i cosiddetti aiuti alle armi, la Cina ha ripetutamente detto che si tratta di disinformazione.

    Le relazioni tra Cina e Russia dovrebbero essere decise dai due paesi piuttosto che dall’Europa.

    Gli analisti hanno sottolineato che la Cina comprende le preoccupazioni dell’UE sul conflitto Russia-Ucraina, ma non può lasciare che il conflitto rapisca il vertice di venerdì, perché la Cina e l’UE hanno molto più da discutere e cooperare a livello bilaterale e multilaterale, e il fatto che entrambi decidano di tenere il vertice è un’indicazione che entrambi sono pronti a rafforzare la loro cooperazione.

    Cercare un terreno comune

    Mentre il conflitto Russia-Ucraina si estende per oltre un mese, l’Europa ha sostenuto una grande pressione derivante dalle sanzioni contro la Russia e la sua eccessiva dipendenza dalla struttura di sicurezza della NATO guidata dagli Stati Uniti.

    “L’UE è ora rapita dagli Stati Uniti sulla sicurezza, ma questo non è conforme all’indipendenza strategica che l’UE ha perseguito”, ha detto Cui.

    Per evitare di essere catturata di nuovo in acqua calda, l’UE deve prendere il controllo del proprio destino. E lo sviluppo di legami con la Cina offre all’UE l’opportunità di svilupparsi in modo più equilibrato e completo nel lungo termine, ha detto.

    Sulla crisi ucraina, la Cina e l’UE, come due grandi potenze, potrebbero rafforzare la cooperazione sulla promozione dei colloqui di pace tra Russia e Ucraina, e tra Russia e Stati Uniti, e fornire assistenza umanitaria all’Ucraina, nonché esplorare la cooperazione economica per raggiungere un’economia mondiale stabile, hanno detto gli analisti.

    Wang Huiyao, presidente del think tank non governativo Center for China and Globalization, ha detto al Global Times venerdì che c’è molto spazio per la Cina e l’UE per promuovere congiuntamente la pace sulla crisi ucraina. Ha detto che la Cina e l’UE potrebbero promuovere un discorso di pace che coinvolga la Russia, l’Ucraina e gli Stati Uniti sulla base della piattaforma delle Nazioni Unite per spingere ulteriormente i negoziati di pace.

    Mentre la questione dell’Ucraina non dominerà il vertice di venerdì, la Cina e l’UE come importanti partner commerciali con ampie aree di cooperazione e grande potenziale di sviluppo cercheranno di approfondire la cooperazione sul cambiamento climatico e l’economia digitale ed esplorare nuovi campi di cooperazione, ha detto Wang.

    Anche le questioni dei diritti umani saranno probabilmente discusse, e il Consiglio europeo ha detto che l’UE chiederà la ripresa del dialogo UE-Cina sui diritti umani.

    Wang ha detto che la Cina dichiarerà la sua posizione sulle questioni legate allo Xinjiang, compresa la visita dei diplomatici europei nello Xinjiang, che è favorevole per l’Europa a conoscere il vero Xinjiang.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “Cina’

      La Cina ha uno spaventoso bisogno di metano. Hanno le centrali comprate, installate e ferme perché non hanno il metano.

      Chi glielo da’? La UE, gli USA o la Russia?

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      Miguel

      posso confessarti una cosa? non le sopporto, le veline governative cinesi.

      Lunghissime tirate con ditino imparatore che neppure una congrega di femministe lesbiche cattoliche … un tono mellifluo sempre a metà tra l’avvertimento mafioso e la predica della zia zitella.

      Al confronto i più rozzi richiami dei vari Luttwak sono capolavori di stile.

      Anche perchè io alla fine traduco sempre con “non rompete il cazzo, imperalisti occidentali”.

      🙂

  16. Miguel Martinez scrive:

    Per Moi o per Francesco? “Il Bolscevico” è l’organo del mitico PMLI

    http://www.pmli.it/articoli/2022/20220330_13a_universitaPontificia.html

    Sul tema “La donna tra famiglia e lavoro. Scelte e opportunità” “Il Bolscevico” invitato dall’Università Pontificia Salesiana a una tavola rotonda

    Per la prima volta “Il Bolscevico” è stato invitato a partecipare a una Tavola Rotonda dall’Università Pontificia Salesiana, un’università di Diritto Pontificio dipendente dalla Santa sede, con sede a Roma. La Tavola rotonda aveva come tema “La donna tra famiglia e lavoro. Scelte e opportunità” e si è tenuta il 23 marzo a Roma sia in presenza che in streeming. Per “Il Bolscevico” vi ha partecipato online la Direttrice responsabile compagna Monica Martenghi.
    L’iniziativa è iniziata puntualmente alle 11:30 e si è conclusa dopo un’ora e mezzo, alle 13. È stata introdotta da un brevissimo saluto del rettore dell’Università, il Prof. Don Andrea Bozzolo che ha ringraziato sia i presenti in sala che coloro che seguivano l’iniziativa in streeming.
    L’iniziativa si è sviluppata attraverso una serie di domande che il moderatore Vittorio Sammarco, giornalista e docente della stessa Università, ha rivolto alle relatrici ufficiali volte quasi esclusivamente a far conoscere la loro esperienza e il percorso personale e lavorativo con cui sono riuscite ad arrivare a ruoli apicali nel mondo dell’imprenditoria, del giornalismo e della stessa Chiesa cattolica.
    Sono così intervenute in presenza la giornalista del Corriere della Sera e conduttrice televisiva Margherita De Bac, la Segretaria della Pontificia Commissione per l’America Latina, l’argentina Emilce Cuda, la direttora dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, la direttora dell’Istituto di metodologia pedagogica dell’Università Pontificia Salesiana, Francesca Romana Busnelli, e poi, connesse online, la Presidente della multinazionale del farmaco MSD Italia, Nicoletta Luppi e la giornalista de “La Repubblica” Federica Angeli.
    Non era invece presente, pur annunciata, la ministra dell’Università e della Ricerca, Cristina Messa, che avrebbe declinato l’invito all’ultimo minuto per altri impegni.
    Purtroppo non era prevista un’interazione con i partecipanti, né con quelli presenti né con quelli collegati in streeming. Per questo evento non erano previsti infatti né interventi dalla sala né la chat online.

    30 marzo 2022

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Direttora invece di direttrice?

      • Moi scrive:

        Sì, cioè … ogni tanto càpita ! Fortunatamente è raro, ma certe “Sensibilità Diverse” possono trovare sminuente che termini come “Direttrice” (tipo quella dell’ Orfanotrifio …) vengano utilizzati per designare una “Womanager” [sic] 😉 !

        • Moi scrive:

          Insomma : SE è vero che la desinenza “essa” indicava spesso, almeno fino al tardo Ottocento, “Moglie del + Carica” … “X-trice” è sempre stata “equipollente” 😉 di “X-tore” !

          Però per certə Attivistə 🙂 la polemica fine a sé stessa è … un bisogno fisiologico !

  17. Val scrive:

    I millenarismi mi mettono sempre in uno stato di depressione. Sono psicologicamente impegnativi. Comincio a rivalutare i periodi di decadenza, i balli in maschera sulla plancia mentre la nave affonda.

    “Dammiti, prendimi, prendimi e dammiti! Cuccurucù!”
    “Prendimi e dammiti! Godiamo e pecchiamo!”

  18. tomar scrive:

    Attaccato un deposito di petrolio a Belgorod, in Russia…
    … lasciamogli finire il lavoro, hanno appena incominciato

  19. Miguel Martinez scrive:

    Interessante riflessione sulla “identità nera americana”:

    https://quillette.com/2022/03/28/there-is-no-black-america/

  20. Moi scrive:

    @ Andrea Di Vita

    —————————————–

    La cosa che più inquieta (o dovrebbe inquietare) del Politically Correct è … la smodata critica compiaciutamente anacronistica per stigmatizzare il passato, la Storia.

    C’è (almeno) un celebre Precursore di suddetta prassi che non vien ricordato mai
    abbastanza; règgiti forte :

    Kal Popper !!

    • Moi scrive:

      Karl Popper … una delle sue olim provocazioni , oggi prassi, fu di criticare aspramente Platone come un Wanna-Be Dittatore !

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ moi

        “Platone”

        Però Popper non suggerì mai di distruggere i busti di Platone o di sostituirne o studio con la memorizzazione della commedia aristofanea su Lisistrata…

        Comunque pure una prefazione inglese ca una delle prime edizioni di “1984” sosteneva che quello che Orwell descrive con terrore Platone lo auspicava nella sua “Repubblica”.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

      • PinoMamet scrive:

        …che poi a ben guardare secondo me la colpa è di Socrate.

        A parte che riceve incarichi dal governo dei Trenta Tiranni- mica dei trenta democrati 😉 – basta vedere la riuscita che fanno i suoi allievi…
        Alcibiade, Platone, Senofonte, tutti in una maniera o l’altra filo-spartani e/o critici della religione tradizionale ateniese…

        Non l’hanno messo proprio a morte a caso, insomma…

  21. Miguel Martinez scrive:

    Per gli appassionati di economia, un’interessante riflessione cinese su ciò che sta succedendo:

    https://www.pianocontromercato.it/2022/04/02/la-guerra-di-rapina-degli-usa-alla-russia-e-alleuropa/

    • roberto scrive:

      La tesi mi sembra essere che quell’ingenuotto di Putin invad…ehm con la sua operazione speciale a salvaguardia delle minoranze russe è caduto nella trappola dei volponi americani!

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “La tesi mi sembra essere che quell’ingenuotto di Putin invad…ehm con la sua operazione speciale a salvaguardia delle minoranze russe è caduto nella trappola dei volponi americani!”

        Direi che è un filo più complesso, e riguarda tutto il sistema economico statunitense.

      • PinoMamet scrive:

        “La tesi mi sembra essere che quell’ingenuotto di Putin invad…ehm con la sua operazione speciale a salvaguardia delle minoranze russe è caduto nella trappola dei volponi americani!”

        Beh, se si accetta la visione “franceschiana” (del nostro Francesco cioè) della cosa, cioé:

        -Putin sta andando malissimo
        -la Russia è una potenza minore o una non-potenza
        -un obiettivo da raggiungere è la sostituzione di Putin alla guida della Russia;
        -gli scambi economici tra Russia e paesi “non allineati” sono trascurabili e non è vero che la Cina stia dalla parte della Russia;

        allora direi che sì, è una buona descrizione dell’accaduto.

        Mettere Putin in un angolo militarmente, costringerlo a un’azione eclatante (forse non se la aspettavano così in grande stile, può essere) e poi strangolarlo con le sanzioni.

        Se invece si ammette che Putin, pur esecrando dittatore, non è del tutto cretino, allora quella a cui assistiamo è una partita a carte molto difficile, nella quale si bluffa e si vincono alcune mani e se ne perdono altre.

        Per esempio stamane leggo che l’UE avrebbe “chiesto” alle maggiori compagnie di non pagare il gas in rubli.
        Chiesto, non ordinato: non è chiaro se non è la possibilità o la volontà o entrambe le cose.
        Invece la Russia afferma che senza il pagamento in rubli chiuderanno i rubinetti, per così dire.

        Per cui ipotizzo che se non sentiremo più parlare della cosa, allora staranno pagando in rubli .

        Poi c’è la cosa dell’attacco ucraino al deposito di carburante in Russia.
        Gli ucraini non smentiscono, perché vogliono fare la parte di quelli che possono contrattaccare e addirittura vincere;
        ma non possono neanche confermare, perché allora sarebbero un paese in guerra , avrebbero fatto anche loro attacchi sul suolo nemico e non sarebbero più solo “ingiustamente e inspiegabilmente invasi”…

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “la Russia è una potenza minore o una non-potenza”

          Questo va coniugato con “è Davide contro Golia”, per cui a seconda della convenienza si sceglie una delle due versioni.

          • Francesco scrive:

            o a seconda del termine di confronto?

            anche io sono una bestia, se mi metto contro un bambino di 10 anni. se invece me la prendo con Robelux, sono cazzi acidi.

            😀

        • Francesco scrive:

          Beh dai, non vedo come si potrebbe accusare gli ucraini per aver restituito una minima frazione dei bombardamenti subiti dai russi!

          Sarebbe veramente ridicolo (OK, ammetto che di cose demenziali nei abbiamo viste).

          Ciao

          • PinoMamet scrive:

            Ma le guerre non devono mica essere bilanciate, per essere guerre.
            Basta che le parti belligeranti siano almeno due.

            Se ti tiro un pugno, è un’aggressione.
            Se me lo restituisci, è una rissa.

            In certi casi è meglio non restituirlo, infatti (la vera autodifesa comincia in casa e a volte finisce in tribunale, questo insegnano nei veri corsi di autodifesa, ma è un altro argomento…)

            • Francesco scrive:

              >>> Basta che le parti belligeranti siano almeno due.

              Non credo. I pellerossa sono stati sterminati sia che combattessero sia che non lo facessero.

              Basta un aggressore per fare una guerra.

              Ciao

              • PinoMamet scrive:

                Io dico a livello legale.

                Visto che Zelenski parla di nuova Norimberga….

              • Francesco scrive:

                1) mr. Z parla spesso e volentieri a sproposito

                2) cioè se sono invaso e pratico la non violenza non è guerra e quindi non posso adire le vie legali???

              • PinoMamet scrive:

                Esistono diverse convenzioni internazionali che regolano il diritto bellico…

                Avrai notato per esempio che l’Ucraina non parla più di trascinare la Russia al tribunale dell’Aja: questo perché si sono ricordati che non vi ha aderito né la Russia né l’Ucraina…
                (Biden invece ne parla ancora, perché non si è accorto che non aderiscono neanche gli USA…)

        • Francesco scrive:

          essendo the orginal Francesk, mi permetto di chiosare:

          -Putin sta andando malissimo

          questo mi pare assai discutibile, a me pare sia molto lontano dall’obiettivo “tutto e subito” ma che stia vincendo lo stesso sul campo.

          -la Russia è una potenza minore o una non-potenza

          sicuramente è una potenza minore rispetto agli USA o alla UE. forse ormai anche rispetto alla Cina.

          -un obiettivo da raggiungere è la sostituzione di Putin alla guida della Russia;

          assolutamente sì, trovo sia un grave danno per la Russia e per il resto del mondo.

          -gli scambi economici tra Russia e paesi “non allineati” sono trascurabili

          no, sono molto inferiori a quelli con i paesi occidentali e, credo, non sufficienti a sostenere l’economia russa

          e non è vero che la Cina stia dalla parte della Russia;

          su questo l’ambiguità della posizione cinese è riconosciuta da tutti gli osservatori.

          Ciao

      • PinoMamet scrive:

        PS
        Per il resto, ritengo che Zelenski sia un cretino.

    • Francesco scrive:

      noioso e banale, credo che Giorgia Meloni abbia tirapiedi in grado di scriverlo meglio

      sinceramente mi diverte l’aria di esoterismo che l’economia sembra avere agli occhi dei babbani, che quindi sono portati a credere a qualsiasi cosa, sospendendo le normali regole di buon senso

  22. Miguel Martinez scrive:

    Se non siete sicuri di essere abbastanza perbenini, ci pensa Google Docs a suggerirvi come pensare:

    https://reclaimthenet.org/google-docs-flagging-potentially-discriminatory-inappropriate-language/
    Light

    Defend free speech and individual liberty online.

    Push back against big tech and media gatekeepers.

    Issue: April 1, 2022

    New Google Docs feature to flag “potentially discriminatory or inappropriate language”
    A new feature that can influence what people write.

    By Tom Parker
    Posted 1:27 pm

    Google Docs has announced that it will start flagging “potentially discriminatory or inappropriate language” and prompting users to make their writing “more inclusive and appropriate” on some of its plans.

    For plans that have the feature, Google Docs will enable these prompts by default and use a purple underline to flag anything that it deems to be potentially discriminatory or inappropriate. The feature will also flag text where it has suggestions for alternate wording, using active voice, or making sentence structure more concise. Clicking or tapping the flagged text will display the suggestions.

  23. Miguel Martinez scrive:

    Intanto il caos si diffonde (vi ricordate la “primavera araba”?)…

    https://www.lindipendente.online/2022/04/01/la-tunisia-scivola-verso-il-caos-il-presidente-saied-scioglie-il-parlamento/
    La Tunisia scivola verso il caos: il presidente Saied scioglie il Parlamento
    1 Aprile 2022 – 19:18

    Il 30 marzo il presidente della Tunisia Kais Saied ha annunciato lo scioglimento del Parlamento, accusandone i componenti di aver tentato il “colpo di Stato”. I parlamentari, ignorando le disposizioni del capo di Stato, si erano infatti ritrovati per una sessione plenaria online durante la quale si era svolta una votazione per abrogare i decreti presidenziali che conferiscono a Saied un potere quasi totale. L’opposizione accusa infatti il presidente di aver messo a punto un colpo di Stato, con l’intento di far scivolare il Paese verso una forma di governo autocratico.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Era un esito più che prevedibile. Saied aveva sfruttato le proteste legate alla crisi economica per far fuori il governo e proclamare lo stato d’eccezione (con il plauso delle cancellerie occidentali), stato d’eccezione che ha rinnovato e rafforzato.
      Oggi dice che è il Parlamento a fare i colpi di Stato e lo scioglie, suppongo ancora con il sostegno (almeno silenzioso) delle cancellerie occidentali (Francia in testa, ma mica solo la Francia).

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Possiamo quasi dire che la Tunisia sia la prova che la vicinanza a quello che Francesco chiama “il carro democratico” sia letale per una democrazia in formazione, se questa non dà garanzie solidissime sul suo allineamento internazionale futuro.

      • Francesco scrive:

        Quindi la colpa è di noi cattivi europei perchè la Tunisia vorrebbe seguire una politica estera sgradita alla UE?

        • PinoMamet scrive:

          Complimenti per l’acrobazia 😉

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Guarda che è il contrario: noi vogliamo una Tunisia asservita ai nostri interessi e per questo promuoviamo governi “diversamente democratici”.

          • Francesco scrive:

            appunto quello che dico io: il governo democratico tunisino (quale?) non è allineato ai nostri interessi (quali?) e quindi noi appoggiamo l’aspirtante dittatore

            ho capito la vostra tesi?

  24. Miguel Martinez scrive:

    https://guruhitech.com/messaggi-e-chiamate-non-sono-al-sicuro-con-google/

    Messaggi e chiamate non sono al sicuro con Google
    Condividi l’articolo

    L’azienda trasmetteva segretamente i nostri dati personali ad aziende di terze parti.

    Come riportato in un articolo qualche giorno fa, lo specialista irlandese della sicurezza delle informazioni Douglas Leight ha scoperto che le applicazioni Google Dialer e Google Messaggi trasmettono informazioni sulle chiamate e inviano SMS ai server dell’azienda. Allo stesso tempo, gli utenti non vengono informati di nulla.

    • Francesco scrive:

      Che sorpresa!

      non so tu ma io di persone che raccontano come dopo aver parlato in presenza dei loro smartofoni di X si vedano apparire pubblicità di X su qualsiasi social che aprano ne ho sentite parecchie.

      Magari è una leggenda urbana ma io do per scontato che sia vero.

      • PinoMamet scrive:

        Succede a me e a miei amici. Già ne parlammo.

        Nessuna leggenda metropolitana: i venditori di smartofoni hanno confermato che, tra le mille clausole che firmiamo senza leggere, c’è regolarmente quella che permette di accendere i microfoni a piacimento loro, cioè sempre, di fare ricerca vocale e inviare i dati a terze parti a scopo commerciale.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Se vai sulle impostazioni, vedrai che di default hai autorizzato più o meno tutto quello che c’è nel telefono ad accedere al microfono.

      • Tortuga scrive:

        E’ assolutamente vero.

      • roberto scrive:

        Mai successo

        Mentre se faccio una ricerca qualsiasi su un prodotto, puoi stare sicuro che quel genere di prodotti mi verrà proposto per mesi

  25. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti (e Francesco in particolare)

    https://www.money.it/Rublo-recupera-tonfi-bellici-sanzionati-addosso

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  26. Moi scrive:

    Licorice Pizza was a record store chain located in Southern California from 1969 until is was sold to Musicland and Sam Goody in 1986. The stores were converted to Sam Goody by 1986.

    https://invidio.xamh.de/watch?v=Wj0zJX5cQRQ

  27. Moi scrive:

    Why Is Paul Thomas Anderson’s 2021 Movie Called ‘Licorice Pizza’ and What Does It Mean?

    https://www.cheatsheet.com/entertainment/why-paul-thomas-anderson-2021-movie-called-licorice-pizza-what-does-it-mean.html/

  28. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Consiglio gli ottimi podcast di GeoPop (io li vedo su Facebook) su fonti energetiche, geologia e affini. Chiari ed esaustivi.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  29. tomar scrive:

    Mi chiedo se capiti solo a me, di questi tempi, che ogni volta che lascio un’altra occupazione per andare a dare un’occhiata alle pagine web dei giornali,
    nel momento del passaggio sento montarmi dentro automaticamente un’apprensione: quale squilletto d’Armageddon troverò stavolta?
    C’è da dire che la mia apprensione difficilmente resta inappagata.
    In quest’ultima occhiata, per dire:
    “Nancy Pelosi andrà a Taiwan”. Alé.

    • Francesco scrive:

      dimmi, quanto sei giovane?

      per me, cresciuto negli anni 80, è una situazione totalmente abituale, quasi normale.

      la fine del mondo è vicina. bene, preso nota, però cosa ha fatto la Simac domenica?

      😉

  30. tomar scrive:

    I miei primi ricordi di lettura dei giornali risalgono all’ottobre-novembre 56, l’invasione sovietica dell’Ungheria e il blitz anglo-franco-israeliano a Suez, che avvennero pressoché contemporaneamente. Ma per fortuna a guida USA c’era Eisenhower, che la sua guerra l’aveva già fatta e decise di bloccare quell’operazione neocoloniale, il cui fallimento diede anzi la stura alla grande decolonizzazione africana nel quinquennio successivo.
    Ero già quindicenne e discretamente politicizzato nel 62 all’epoca della crisi dei missili a Cuba e ti posso assicurare che nonostante l’incubo nucleare fosse un motivo assai forte nel sentire di quegli anni, quella crisi fu psicologicamente vissuta in modo non molto diverso che se stessimo semplicemente guardando un film. Durò tutto una settimana, l’unico atto bellico concreto fu l’abbattimento (per iniziativa di un ufficiale locale) di un aereo spia americano su Cuba e il giorno dopo l’accordo Kennedy-Chruščёv era già fatto, ma soprattutto, scorrendo le cronache di quei giorni, non riusciremmo a trovare né nelle comunicazioni fra i due leader né negli echi sulla stampa anche solo un’ombra del linguaggio truculento e oltraggioso che ora scorre come il vino a un matrimonio. E infatti già il 1963 fu l’anno degli abbracci Kennedy-Chruščёv con la benedizione di papa Giovanni.
    Da allora tutte le guerre e tutti massacri si son svolti in periferia e no davvero, non ricordo negli successivi sessant’anni nessun altro momento di orgasmo bellico minimamente paragonabile a quello che avverto in questi giorni e l’effetto che mi fa, che ci vuoi fare, è che non mi vien proprio di girare la pagine per vedere che ha fatto la Simac domenica.

    • PinoMamet scrive:

      Sono molto più giovane, ahimè, ma per quello che ho visto io, concordo in pieno con Tomar.

      Il linguaggio dei politici mi sembra spaventosamente (e sottolineo l’avverbio) degradato, i mezzi di comunicazione sono allineati a livelli di psicopolizia
      (esemplare, lasciatemelo dire, l’articolo che vi segnalavo ieri: Grillo non si è espresso sulla questione- ovviamente condannando a gran voce e con tutti gli artifizi della retorica l’aggressione russa, comme il faut- e quindi è un traditore della patria!)

      per fortuna, devo dire, la maggior parte degli italiani con cui parlo sono ancora concordi nel volere i condizionatori: il buon senso prevale tra la gente, ma fino a quando?

  31. Moi scrive:

    … Qui nel Draghistan [cit.] 😉 , resteremo senza riscaldamento e senza condizionatiri ?

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      ” Qui nel Draghistan [cit.] 😉 , resteremo senza riscaldamento e senza condizionatiri ?”

      Nel Draghistan, resteremo con:

      1) più guerra

      2) meno condizionatori, per chi li ha, io no, e non per fare un favore a Zelenski. Presumo che a Palazzo Chigi continueranno a funzionare come prima.

      3) meno posti di lavoro per milioni di persone.

      Quindi il signor Draghi poteva dire, “l’alternativa è, vogliamo la pace in Ucraiana o i licenziamenti di massa in Italia?” Dove “pace” significa trovare un compromesso ragionevole sull’Ucraina.

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