Noi, i disertori

Noi ci siamo trovati, l’altro giorno, in un luogo che non vi diremo quale fosse, perché all’estrema violenza di chi ha scelto da due anni la Guerra, dobbiamo contrapporre l’estrema prudenza di chi ha scelto la Pace.

Fuori, gli altri vedono solo un muro, un palazzo come tutti gli altri, ma dentro, nascosto, c’è un vasto giardino con al centro un ciliegio in fiore.

Firenze è così, è tutto un dentro segreto.

Luogo perfetto per le cospirazioni. Dove si con-spira, si respira insieme, finalmente.

Noi, Disertori dei loro eserciti e delle loro Guerre.

Ciascuno di Noi una storia diversa.

Mani che forgiano gioielli o statue, corpi che danzano e fanno musica, menti che riflettono su Dio, sulla scienza, sul marchese Ugo di Toscana o su Marx, oppure su una nota musicale, che mai avrebbero pensato prima di ritrovarsi in tempi apocalittici.

E allora, mentre mangiamo dolci libanesi, vengono in mente le parole conclusive del Manifeste conspirationniste.

Citiamo:

La nostra epoca è particolarmente ricca di questi disertori immobili che alloggiano nel cuore dell’apparato avversario. Niente si tiene più insieme. Ci sono potenziali Snowden ovunque. Ma i Giusti nascosti non indossano distintivi.

Bisogna correre il rischio di incontrarli, di essere delusi o stupiti. Non ha senso opporre maquisard e marrani. Ci sono spiriti disertori ovunque.

Il trucco è rompere il ghiaccio sociale. Creare le condizioni per la comunicazione da anima a anima. Riuscire ad organizzare l’incontro, insomma. E così tessere un piano cospirativo che si espanderà, si ramificherà, diventerà più complesso e più profondo. Resistere, soprattutto, alla tentazione di chiudersi su un gruppo, su un’entità che a sua volta viene appresa dall’esterno. I gruppi sono buoni solo a tradire ciò per cui sono stati formati.

Maquis, allora.

Posti in alto.

Incontri belli.

Metodo, tenacia e prudenza.

Alleati affidabili.

Uno stato che è allo stesso tempo diasporico e concentrato.

Attacchi audaci su obiettivi logici.

E la certezza di essere la vita finalmente vittoriosa.

Sei un novizio paranoico… Certo, un sistema di “Loro” è necessario, ma è solo metà della storia. Per ogni “Loro”, dovrebbe esserci un “Noi”. Nel nostro caso, ce n’è uno. La paranoia creativa implica lo sviluppo di un sistema di “Noi” profondo almeno quanto il sistema di “Loro”. (Thomas Pynchon, L’arcobaleno della gravità, 1973)

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525 risposte a Noi, i disertori

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “Piuttosto che gli esperti di geopolitica, dovremmo ascoltare le voci di coloro che hanno vissuto la rivoluzione del 2014 e la guerra”

      E’ il secondo invito a non riflettere troppo che leggo nelle ultime 12 ore.

    • Miguel Martinez scrive:

      “Disclaimer: My firm position is that the Ukraine invasion is terrible, cruel, evil, insane, heart-breaking, depressing, and worse, but that’s because I’m experienced at being anti-war and at recoiling at the actions of the state… whichever state.”

      Derrick Broze
      https://www.activistpost.com/2022/03/stage-two-of-mass-psychosis-taking-hold.html

    • Antonino scrive:

      Tipico. Si appoggia ideologicamente e pregiudizialmente un “movimento dal basso”, sperando che qualche seguace parta per dare una mano ai combattenti per la libertà e lasci noi qui a smanettare sulla tastiera. Poi ci si fa un film, vedendolo nei nostri cinema e bestemmiando contro chi fa rumore col suo pianto o col suo commento critico. Che ci lasci sentire l’audio e sgranocchiare i pop corn in “pace”, perdio! Sennò come facciamo a metterci nei panni del regista (e schifarcene)?
      Ho imparato che è giusto sentire tutte le campane, e nel mio piccolo lotto tutti i santi i giorni affinchè lo facciano tutti. Ma quando il campanaro pensa di suonare il violino senza procurarselo, e rimane con la solita campana mononota, cosa posso fare se non mostrare com’è fatto il violino?
      Nello specifico, mi basta un esempio. Chi a proposito di Crimea parla di invasione, non è degno di suonare alcuno strumento. Non serve elevarsi a neosuperesperto di geopolitica, per notare come si tratti di una semplificazione elevata a cazzata.

      • Francesco scrive:

        no

        con tutta la comprensione per l’aspirazione russa a un accesso a mari caldi, parlare di invasione ha lo stesso un senso, pur non essendo tutto il senso

        peraltro al cinema uno che fa commenti critici è uno scassacazzi a prescindere dal film!

        🙂

    • Francesco scrive:

      Incredibilmente ragionevoli e stupefacenti nel rendere conto della complessità del mondo reale rispetto alle cazzate ideologiche.

      In particolare apprezzo che la loro lotta contro l’imperialismo e il colonialismo non sia esclusivamente occidentofoba ma veda il pericolo crescente dei nuovi imperialismo … forse aiuta che gli abbiano sparato contro questi nuovi attori.

      E apprezzo anche il ridensionamento della geopolitica da salotto, giochino che vale quanto la numerologia dei salotti russi narrata un Guerra e pace

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ anonimo

      “MicroMega”

      Condivido anche le virgole.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Fuzzy scrive:

        Dall’articolo di Micromega
        “Oppure bisogna puntare sulla linea caldeggiata dal Pentagono e enunciata brutalmente da Hillary Clinton. Cioè un Afghanistan in Europa, una guerra che duri dieci anni, che esaurisca la Russia e renda il resto d’Europa totalmente dipendente dagli Stati Uniti. Naturalmente al prezzo di centinaia di migliaia di morti ucraini e anche russi”
        A quanto pare, siamo a questo punto.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ fuzzy

          “punto”

          Il CGE significa che se anche domani Zelensky capitola ci saranno sempre “freedom fighters” che spareranno “a bassa intensità” verso est.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Fuzzy scrive:

            Oddio, bisognerebbe dire “Siamo quasi a questo punto (Afghanistan).

            Poi seguirebbe, secondo l’articolo:
            “Sinceramente non credo che in Europa sia possibile oggi una guerra circoscritta di anni, anche se in Jugoslavia c’è stata. Penso che in realtà anche la seconda opzione, tragicamente minimalista, finirebbe per portare alla prima, cioè a un conflitto totale”

            Può succedere, ma non necessariamente.
            Il mondo è bello perché è vario.
            Però, cavolo, che casino…
            In più c’è anche il problema dei profughi provenienti dalle zone di guerra, e di quelli
            che arriveranno per effetto delle carestie imminenti nei paesi poveri confinanti con l’Europa
            Propongo questo
            https://www.arc2020.eu/war-in-ukraine-food-fight-in-the-eu/
            Mettete del grano nei vostri cannoni
            O anche patate ve’.

        • Francesco scrive:

          Scusa dove trovo la dichiarazione della Clinton?

          Grazie

      • Francesco scrive:

        Mamma mia che congerie di cazzate, vomitevoli anche se di notevole coerenza interna!

        Su una cosa gli do ragione: a intervenire si rischia la terza guerra mondiale. Peccato che la si rischi anche a non farlo, come lo studio anche superficiale della storia insegna.

        Come diceva Maggie parlando d’altro, TINA.

        E con una evidenza immensa.

        PS crimine l’intervento NATO in ex-Jugoslavia? davvero vogliamo dire una cosa del genere?

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “TINA”

          Ecco, è questa la causa che come ha portato qui: TINA.

          “crimine”

          Ovvio. Le bombe uccidono tutte allo stesso modo, quelle delle dittature e quelle delle democrazie.

          E come dimostra la cronaca, la “Valance of power” alla lunga fallisce sempre nel proteggere gli innocenti.

          “rischia”

          Vero. Condivido quanto scritto da Corradino Mineo:

          È l’ora delle scelte. Qualcuna si precisa. Per altre resta un punto interrogativo che annuncia tempesta. Il Presidente Zelensky ha detto ai britannici: “non entreremo nella Nato, dobbiamo ammetterlo”. Così, rimuovendo una delle ragioni che i russi avevano addotto per motivare l’invasione. Ma Putin non si fida. Tradotto. Quell’impegno la Russia lo chiede alla Nato e agli USA

          Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia sono andate a Kiev, sotto le bombe russe. Missione europea. I tre capi di governo hanno abbracciato Zelensky: “Qui si combatte la tirannia” ha detto il polacco. L’Ucraina è già in Europa, lo scrivevo giorni fa. I polacchi hanno visto la guerra negli occhi di un popolo fratello, che a lungo hanno provato a dominare. Occhi azzurri, talvolta, e capelli chiari. Donne, bambini che parlano una lingua slava, come la loro. La Germania ha deciso di armarsi, non le basta “l’ombrello Nato”. Il centro dell’Europa si sposta verso est. Come vollero gli americani, per evitare che l’Europa dei paesi fondatori, Francia, Italia, Germania, e dell’Euro, diventasse un concorrente temibile.

          Ma questa “nuova” Europa, che accoglie i profughi ucraini e sfida le bombe di Putin, questa Europa che riparte degli interessi, con la capacità industriale della Germania, può rivelarsi concorrente temibile per gli USA. Venerdì Draghi vedrà spagnoli, portoghesi e greci. Vorrei capire anch’io che ruolo il Mediterraneo possa ritagliarsi in un’Europa, come sta venendo fuori dalla guerra.

          Tra poco Zelensky parla al congresso degli Stati Uniti. Sarà il suo un discorso realista? O un appello disperato perché si fermino le bombe russe con la “no fly zone” e i caccia? O entrambe le cose? Subito dopo Biden riunirà in Europa i 19 della Nato. Dovrà scegliere. Non c’è molto tempo. Presto i russi si saranno assicurati il corridoio da est a sud, fino a Odessa, e saranno pronti a prendere Kiev. Allora dell’Ucraina resterà un simulacro di Repubblica. Resteranno invece profughi, le ferite della guerra, gli odi e sogni di rivincita.

          L’incontro con i cinesi a Roma non è andato bene. Vorrei vedere! Gli Stati Uniti gli hanno chiesto di unirsi alle sanzioni contro la Russia. Lo hanno chiesto alla Cina, che resta il loro primo avversario, il paese del quale vogliono sabotare l’ascesa tecnologica e la capacità commerciale. E che vogliono contenere con le armi, presidiando il Mar Cinese Meridionale e impedendi la riunificazione di Taiwan.

          Biden deve scegliere. Un nuovo dialogo multipolare che, mentre prova a mettere limite alle scorrerie corsare e alla follia della guerra, riconosca alle grandi e medie potenze un ruolo da pari? Oppure una nuova guerra (che si vorrebbe “fredda”) delle democrazie, contro le autarchie? Stati Uniti, Europa, Canada, Australia contro Russia, Cina, Iran. Con altri paesi, e fra questi l’India, l’America Latina, l’Africa, che sceglieranno di volta in volta il campo che più gli conviene.

          Ha ragione Francesco, questa ipotesi o quella, ancora peggiore, di lasciare che l’Ucraina perda la guerra (e prosegua la guerriglia) per alimentare risentimenti e desiderio di rivincita, disegnano uno scenario spaventoso. Aprano una fase in cui ci troveremo ogni giorno sul punto di distruggere il pianeta. C’è ancora un po’ di tempo. Poco.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Andrea Di Vita scrive:

            Valance=balance

          • Francesco scrive:

            In quello scenario spaventoso ci sono nato e ho cavalcato la tigre fino alla vittoria. Non per pazzia o irresponsabilità ma perchè era l’unica cosa giusta da fare.

            Come lo è oggi.

            PS “crimine”? i Katiuscha di Stalin e i bombardieri anglo-americani hanno sterminato civili a bizzeffe. Questo vuole dire che erano azioni da evitare? perchè il pacifismo serio mette sotto accusa tutte le guerre, compresa la Guerra che ha distrutto i fascismi e le Rivoluzioni. Non mi pare il tuo caso.

            😉

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “ho cavalcato la tigre fino alla vittoria.”

              Beato te (e il Dottor Stranamore)!

              Io al massimo prendevo l’autobus, pagando pure il biglietto.

              Di solito andavo a piedi.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “distrutto”

              Distrutto?

              Non mi pare.

              A me pare che ogni guerra serva solo a preparare le basi per la successiva.

              È come per le valanghe e per le frane: con troppa neve (o troppa acqua) prima poi inevitabilmente la valanga o la frana cadono. Solo se si va faticosamente a spalare la neve prima, e a curare i boschi perché le radici trattengano la terra, e a evitare di costruire sotto pendii troppo ripidi, si prevengono stragi inutili.

              E dico inutili perché la neve si accumulerà ancora, e ancora, e ci saranno sempre piogge torrenziali improvvise.

              Le valanghe e le frane democratiche uccidono tanto quanto quelle dittatoriali e totalitarie.

              È prima, che bisogna pensarci.

              Dopo, c’è solo da soccorrere i superstiti.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Bella metafora del cazzo, Andrea.

                Nel senso che a prevenire le guerre dopo che ci sono state siamo bravi quasi tutti.

                Il problema sono le guerre che ci sono ora.

                Ti riformulo la domanda: ritieni che tutte le guerre siano evitabili con gli strumenti della politica?

                E una volta che ci sono, la cosa giusta è fare gli svizzeri?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Nel senso che a prevenire le guerre dopo che ci sono state siamo bravi quasi tutti”

                Hai inventato una macchina del tempo?

                “Il problema sono le guerre che ci sono ora”

                Se ci tieni e prendervi parte, l’Ucraina assolda mercenari.

        • PinoMamet scrive:

          “Peccato che la si rischi anche a non farlo”

          …no?

          Francamente non mi pare.

          L’idea che Putin voglia coinvolgere la NATO mi pare basata sul nulla.

          Sono gli ucraini che hanno continuato a invocarne l’intervento, e sono gli unici ad averci qualcosa da guadagnare.

          • Francesco scrive:

            Piano, io non dico che Putin voglia coinvolgere la NATO oggi in questa guerra.

            Ritengo che se otterrà quello che vuole da questa guerra, continuerà con lo stesso modus operandi.

            La Moldavia è perfetta, pensaci: ex-URSS, ex-Impero Russo, non fa parte della NATO. C’è anche la scusa della Transnistria.

            Una volta portata a casa la Moldavia, come proseguire nell’opera di restaurazione della Grande Madre Russia? e di nuovo penso ai baltici, piccoli stati accusabili di nazismo e con una grossa quota di popolazione russa.

            A quel punto ci sarebbe il problema della NATO ma io temo che Putin sarebbe convinto di venire a vedere un bluff.

            Anche se ci andasse bene, aver assistito all’assoggettamento di due nazioni europee senza muovere un dito (o quasi) per paura mi fa una brutta impressione.

            E mi lascia presagire che troveremo altri “Putin” interessati a testare i limiti della loro libertà d’azione.

            Ciao

            • habsburgicus scrive:

              e con una grossa quota di popolazione russa

              nel Baltico (in Estonia e Lettonia, non in Lituania) vi sono anche discriminazioni, a danno dei russi, REALI e non oniriche….come Roberto ben sa
              se potesse, il Baltico sarebbe invaso in quattro e quattr’otto…vi è però la questione NATO…
              sarebbe un azzardo serio…
              se decidesse malauguratamente di provarci, ALLORA sì che vi sarebbe il rischio di catastrofe…per evitare che cada in tentazione, l’Occidente dovrà restare unito e soprattutto credibile..perché, ne converrete, una parola della Thatcher e una di Biden non hanno lo stesso peso 😀 se la prima ti dice che in caso di attacco Londra e la NATO risponderebbero entro pochi secondi, faresti bene a prenderla sul serio…se te lo dice Biden….vabbé, continuate voi 😀

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “Ritengo che se otterrà quello che vuole da questa guerra, continuerà con lo stesso modus operandi.”

              Il problema in questo tipo di ipotesi è che almeno a me, manca una “teoria” (in senso scientifico) di cosa muove la Russia.

              Sappiamo che gli Stati Uniti sono una macchina energivora, fondata sul dominio del dollaro, che ha bisogno di sempre nuove risorse per mantenere un complesso militare-industriale con fondi pubblici/”prestiti” forzosamente estratti al resto del pianeta, che a sua volta ha bisogno di uno stato perenne di panico militare.

              Da questa teoria (in senso scientifico) è abbastanza facile spiegare ciò che hanno fatto gli Stati Uniti dal 1945 in poi, e prevederne le prossime mosse.

              Non ho alcuna “teoria” sulla Russia, non so come funziona. Se tu lo sai meglio di me, dimmelo, ma per favore lasciamo perdere “Putin”, stiamo parlando di sistemi sociali, economici, storici.

              • Francesco scrive:

                Forse dovresti studiare qualcosa del misticismo nazionalista russo.

                Della sacra missione che i russi vedono affidata alla loro patria.

                E della diffidenza per ogni elemento di liberalismo politico e di mercatismo economico.

                Secondo me questi elementi bastano a spiegare cosa muove l’attuale classe dirigente russa – ma non trascurare il fattore persona in un sistema autocratico.

                Ciao

              • Miguel Martinez scrive:

                per Francesco

                “Forse dovresti studiare qualcosa del misticismo nazionalista russo.”

                Certo, e dovrei studiarmi (come ho studiato) la cultura postmillennarista americana che deve salvare il mondo, o l’apocalittismo islamico, o i teologi cattolici che dicevano che lo stato (monarchico) deve sottostare alle leggi religiose, o l’esclusivismo ebraico.

                Sono tutte cose affascinanti, e hanno anche qualche effetto sulla storia. Ma non “bastano” a spiegare la storia.

                Perché quando cambiano le circostanze di base, gli ebrei esclusivisti non sterminano gli amalekiti, ma chiedono semplicemente il diritto di starsene a casa il sabato.

                Ora, in Russia non credo che i miliardari, i capi dell’esercito e così via siano tutti “mistici nazionalisti”. Eventualmente, ammanteranno i loro interessi con questa mistica, come Clinton che quando fu inaugurato fece un discorso retorico religioso da esaltato – ma non era un mistico.

              • daouda scrive:

                Miguel ma cosa cazzo c’entra l’ismaelismo, l’ebraismo ( l’ebreo deve sterminare Amalek, se non lo fa non è ebreo e di solito non lo fa perché amalek non sà chi è ) od i cristiani protestantizzati o cosa.

                Siamo d’accordo siano una copertura ideologica, basta vedere l’arcivescovo Kirill ( mai patriarca, solo l’eredità petrina è patraircale ), ma il allora ignori prticamente l’esoterismo e l’occultismo di lor signori il che non è un bell’affare né per capire né per spiegare.
                Pessima scelta

              • Francesco scrive:

                Mig,

                se escludi il misticismo russo e la nostalgia per la Grande Madre Russia, devi dire che Putin è rincoglionito e i russi gli vanno dietro.

                Questa guerra è un disastro per ogni criterio di valutazione razionale o anche solo ragionevole (per la Russia e se la vince). Ma la stanno facendo lo stesso.

                Ciao

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “se escludi il misticismo russo e la nostalgia per la Grande Madre Russia”

                Non lo escludo. Come non escludo che il femminismo americano abbia alimentato la guerra in Afghanistan, fornendo slogan, immagini ed emozioni. Ma non è che la guerra in Afghanistan l’abbiano fatta, perché spinti dal femminismo.

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                sai che non sono del tutto d’accordo?
                Certe cose agiscono a livello inconscio, fanno parte di un retaggio profondo.

            • Peucezio scrive:

              Francesco,
              “Una volta portata a casa la Moldavia, come proseguire nell’opera di restaurazione della Grande Madre Russia?”

              Ma che ci sarebbe di male?
              Vedi che ho ragione a dire che sei un bolscevico? Hai in odio l’impero zarista.

              Ma sbagli, perché Mosca è la terza Roma, quindi odiare la Santa Madre Russia significa odiare l’universalismo romano e al tempo stesso odiare Cristo.

            • Peucezio scrive:

              D’altronde il cattolicesimo postconciliare e in particolare quello ciellino è troppo protestantizzato e tu sei tropppo atlantista e filo-anglosassone (tranne rinnegare gli anglosassoni nei loro unici aspetti positivi, il loro libertarismo contro lo statalismo giacobino europeo) per non nutrire il tipico odium Romae di matrice luterana e calvinista.

              Ma è l’idea stessa di Impero che vi anima: in fondo odiate l’idea stessa di civiltà.

              • Peucezio scrive:

                Scusa, volevo dire
                “l’idea stessa di impero che anima la vostra avversione”.

              • Francesco scrive:

                Peucezo

                ma se sono un ascaro dell’Impero Usano! e del loro melting pot, che gestisce un impero di mille popoli meglio di qualsiasi impero europeo dopo Roma.

                😀

                PS su una cosa ti do ragione: la libertà è un valore non negoziabile e i format tradizionali che non la prevedono possono, per me, stare nei libri di storia.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                La libertà è non negoziabile finché non sono i governi amici a negoziare, perché in tal caso avanti tutta con lo stato d’eccezione in nome di efficienza e sicurezza.

              • Francesco scrive:

                Peucezio

                scusa ma … hai mai sentito parlare dell’URSS? se c’è una cosa a cui i bolscevichi non hanno rinunciato è l’Impero!

                su questo Putin ci gioca esplicitamente, nel riprendere entrambe le fasi di gloria e potenza della Russia

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ antonino

      “Leopoli”

      Beh, le Brigate Internazionali in Spagna hanno fatto poca strada. Fra sei mesi vedremo quelli di Azov sparare addosso ai kerenskyani che avranno siglato un cessate il fuoco (pardon, “tradito la Patria” )? Come si chiamerà il nuovo Orwell? Cosa scriverà, “Omaggio alla Galizia”?

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        Bella domanda …

        tu che lezione trai dalla Guerra civile in Spagna negli anni ’30?

        Io faccio notare che gli Stati prudenti che evitarono lo scontro diretto con i regimi fascisti non ne ottennero grande beneficio pochissimi anni dopo

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “Spagna”

          Più che alla Spagna penso alla guerra URSS-Finlandia. Mosca ovviamente vinse, ma collezionò una talmente brutta figura da persuadere Hitler a scatenare Barbarossa.

          Putin ha attaccato Kiev dopo la figuraccia NATO in Afghanistan. E dopo essersi preso la Crimea, come Hitler la Renania.

          E la Spagna fu presa da Franco perché le democrazie mandarono armi e volontari a combatterlo, non soldati.

          In più, la NATO oggi arma i camerati di Azov contro la Russia cosi’ come una volta armo’ Al Qaeda contro l’URSS. Mal gliene incolse, agli USA.

          La Spagna cadde per il sorgere dei fascismi, e i fascismi sorsero e si imposero per l’effetto della pace di Versailles prima e del Giovedì Nero del 1929 poi.

          L’Ucraina cade (?) per il risorgere del sovranismo, che a sua volta sorse e s’impose per l’effetto dell’espansione della NATO a est prima e della crisi di Lehman Brothers poi.

          Cambiano i giocatori, ma se almeno noi europei che siamo direttamente coinvolti non facciamo un blocco unico ci aspetta un altro giro di giostra.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            Non ho capito nulla, alla fine.

            Se non sperare che nessuno dei nostri governati si faccia venire l’idea di Hitler – anche se stavolta siamo tutti contro i russi, nessuna Inghilterra dalla loro parte per sconfiggere Franza o Alemagna.

            Ma soprattutto ‘sto blocco unico che deve fare?

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “nulla”

              Nemmeno io, che ti credi? 🙂

              Erano solo suggestioni che mi vengono in mente guardando la cartina geografica.

              “nessuno”

              Concordo.

              “che deve fare?”

              Garantire di tasca sua (il che vuol dire mettendo le mani essenzialmente nei portafogli tedeschi, francesi, italiani…) la sicurezza e la neutralità degli ex satelliti dell’URSS, da Danzica a Skopije al Mar Nero.

              E soprattutto senza andare a batter cassa dallo zio Sam, che giustamente (dal suo punto di vista) se deve sostenere la gran parte delle spese decide lui per tutti, e soprattutto in base ai propri interessi.

              Sono un illuso? Temo di sì.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                ti rifaccio una obiezione che mi pare ancora sensata: sei sicuro che i paesi dell’Est Europa non preferiscano la presenza anche degli USA?

                hanno alcuni trascorsi con i tedeschi, dopo tutto

                😮

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “ti rifaccio una obiezione che mi pare ancora sensata: sei sicuro che i paesi dell’Est Europa non preferiscano la presenza anche degli USA?”

                Certo che sì.

                Immaginati che tu possa scegliere se l’Italia deve essere strettamente legato alla Svizzera o alla Tunisia, a prescindere da ideologie, governi ecc. Pensiamo a sistemi-paese e livello economico.

                Quale sceglieresti?

              • Francesco scrive:

                Miguel

                scusa ma quando ti dai al materialismo più bieco sei meno credibile delle feste eleganti di Silvio!

                😀 😀

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “scusa ma quando ti dai al materialismo più bieco”

                Non sono per nulla materialista. Credo che anche l’economia sia profondamente legata alle paure, ai desideri, alla vita psichica delle persone.

          • habsburgicus scrive:

            @Andrea
            Più che alla Spagna penso alla guerra URSS-Finlandia.

            anch’io ci penso…
            la Finlandia ebbe l’intelligenza politica di afferrare al volo l’occasione di por fine alla guerra, pur con perdite territoriali dolorose, ma salvaguardand0 l’indipendenza…
            confido, e da sincero amico di quel popolo auspico, che l’Ucraina -QUALORA si presentino condizioni dolorose ma accettabili (non sono d’accordo con quelli che dicono che ciò è già avvenuto, finora a mio parere non ancia)- le accetti e non si faccia indurre a proseguire la guerra da falsi “amici” che poi la abbandonerebbero di nuovo….

  1. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Radio Mille Colline, encore?

    https://www.activistpost.com/2022/03/stage-two-of-mass-psychosis-taking-hold.html

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Tortuga scrive:

      Lo disse Di Maio al Tg che era stato deliberato invio di armi: da qualche parte devono pur passare, mica … volano!
      Mi sà che manco i droni puoi consegnare per via aerea.
      Se ne accorgono adesso che si mandano armi in giro per il mondo anche dall’Italia?

  2. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Una nota di allegria

    https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10224061832085297&id=1584230859

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  3. Francesco scrive:

    Mi piace molto l’idea espressa da Miguel, la trovo in straordinaria sintonia con concetti cristiani che amo.

    A differenza di Miguel non sento un grosso bisogno di distaccarmi da “loro”, almeno non da quei “loro” a cui pensa lui.

    Ma sono pinzillacchere, la sostanza è la fiducia nell’incontro tra esseri umani.

    🙂

  4. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Ri-posto quanto scritto oggi da Corradino Mineo

    È l’ora delle scelte. Qualcuna si precisa. Per altre resta un punto interrogativo che annuncia tempesta. Il Presidente Zelensky ha detto ai britannici: “non entreremo nella Nato, dobbiamo ammetterlo”. Così, rimuovendo una delle ragioni che i russi avevano addotto per motivare l’invasione. Ma Putin non si fida. Tradotto. Quell’impegno la Russia lo chiede alla Nato e agli USA

    Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia sono andate a Kiev, sotto le bombe russe. Missione europea. I tre capi di governo hanno abbracciato Zelensky: “Qui si combatte la tirannia” ha detto il polacco. L’Ucraina è già in Europa, lo scrivevo giorni fa. I polacchi hanno visto la guerra negli occhi di un popolo fratello, che a lungo hanno provato a dominare. Occhi azzurri, talvolta, e capelli chiari. Donne, bambini che parlano una lingua slava, come la loro. La Germania ha deciso di armarsi, non le basta “l’ombrello Nato”. Il centro dell’Europa si sposta verso est. Come vollero gli americani, per evitare che l’Europa dei paesi fondatori, Francia, Italia, Germania, e dell’Euro, diventasse un concorrente temibile.

    Ma questa “nuova” Europa, che accoglie i profughi ucraini e sfida le bombe di Putin, questa Europa che riparte degli interessi, con la capacità industriale della Germania, può rivelarsi concorrente temibile per gli USA. Venerdì Draghi vedrà spagnoli, portoghesi e greci. Vorrei capire anch’io che ruolo il Mediterraneo possa ritagliarsi in un’Europa, come sta venendo fuori dalla guerra.

    Tra poco Zelensky parla al congresso degli Stati Uniti. Sarà il suo un discorso realista? O un appello disperato perché si fermino le bombe russe con la “no fly zone” e i caccia? O entrambe le cose? Subito dopo Biden riunirà in Europa i 19 della Nato. Dovrà scegliere. Non c’è molto tempo. Presto i russi si saranno assicurati il corridoio da est a sud, fino a Odessa, e saranno pronti a prendere Kiev. Allora dell’Ucraina resterà un simulacro di Repubblica. Resteranno invece profughi, le ferite della guerra, gli odi e sogni di rivincita.

    L’incontro con i cinesi a Roma non è andato bene. Vorrei vedere! Gli Stati Uniti gli hanno chiesto di unirsi alle sanzioni contro la Russia. Lo hanno chiesto alla Cina, che resta il loro primo avversario, il paese del quale vogliono sabotare l’ascesa tecnologica e la capacità commerciale. E che vogliono contenere con le armi, presidiando il Mar Cinese Meridionale e impedendi la riunificazione di Taiwan.

    Biden deve scegliere. Un nuovo dialogo multipolare che, mentre prova a mettere limite alle scorrerie corsare e alla follia della guerra, riconosca alle grandi e medie potenze un ruolo da pari? Oppure una nuova guerra (che si vorrebbe “fredda”) delle democrazie, contro le autarchie? Stati Uniti, Europa, Canada, Australia contro Russia, Cina, Iran. Con altri paesi, e fra questi l’India, l’America Latina, l’Africa, che sceglieranno di volta in volta il campo che più gli conviene.

    Ha ragione Francesco, questa ipotesi o quella, ancora peggiore, di lasciare che l’Ucraina perda la guerra (e prosegua la guerriglia) per alimentare risentimenti e desiderio di rivincita, disegnano uno scenario spaventoso. Aprano una fase in cui ci troveremo ogni giorno sul punto di distruggere il pianeta. C’è ancora un po’ di tempo. Poco.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      >>> presidiando il Mar Cinese Meridionale e impedendo la riunificazione di Taiwan.

      Domanda: il signor Mineo è un coglione semianalfabeta o un troll cinese?

      Grazie

    • habsburgicus scrive:

      Slovacchia

      Slovenia !
      lo Slovacchia è, di fatto, non antiputiniana

  5. Tortuga scrive:

    da SkyTV

    10:20
    Lavrov, da Nato ‘doccia gelata’ per Zelensky su no-fly zone
    Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha detto che la reazione della nato alla richiesta di creare una no-fly zone sull’Ucraina e’ stata “una doccia fredda” per il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky e per “le sue mire”. Lavrov, citato dalla Tass, ha ricordato che “solo poche settimane fa il presidente Zelensky ha parlato della necessita’ che la Nato di stabilire una no-fly zone, di impegnarsi in combattimenti per l’Ucraina e di reclutare mercenari da inviare al fronte. Si tratta di dichiarazioni piuttosto aggressive, ma mi pare che la reazione dell’Alleanza atlantica, dove ci sono ancora persone ragionevoli, sia stata una doccia gelata sulle sue aspirazioni”.

  6. Miguel Martinez scrive:

    Un tema difficile quello delle nascite, che come ti muovi sbagli (tanti figli catastrofe ambientale, pochi figli, catastrofe sociale)…

    questo articolo di Debora Billi è tutto catastrofista, ma comunque fanno riflettere due citazioni:

    https://visionetv.it/crollo-delle-nascite-in-italia-di-chi-e-la-colpa-solo-nostra-ed-ecco-perche/

    “L’uscita del rapporto Istat sulle nascite in Italia, nella giornata di ieri, è deflagrato come una (diversa) bomba tra le tante della guerra in corso. Nel 2021 sono nati appena 399 mila bambini. Un crollo drammatico anche rispetto agli anni precedenti, che porta ad un perdita del 31% di nuovi italiani rispetto al 2008. Al 2008: cioè un anno a noi vicinissimo.”

    “nel 1943 sono nati 800 mila italiani, pari alla media nascite di fine anni ’70. Il doppio esatto di quanti ne sono nati nel 2021, e con una popolazione totale del 25% inferiore. Sotto le bombe, senza cibo, tra i rastrellamenti, e con gli uomini al fronte, nascevano gli ultimi esponenti di quella “generazione silenziosa” che avrebbe poi ricostruito e reso prospero il Paese.”

    • paniscus scrive:

      Mi permetto di osservare che la continua diminuzione di nuove nascite in Italia era del tutto prevedibile, perché risente pesantemente della progressiva diminuzione “a cascata” che era già in corso da una o due generazioni.

      Non è che si facciano pochi bambini “perché i giovani non vogliono farli”, ma è soprattutto perché già i giovani adulti in età ragionevole per riprodursi sono già arrivati ad essere POCHI. Quante sono adesso le donne comprese tra 20 e i 40 anni , e quante erano 30 anni fa? Se anche si mettessero tutte a figliare, le nascite sarebbero comunque sempre di meno rispetto a quelle della generazione precedente,

  7. PinoMamet scrive:

    Due mie impressioni.

    1- Draghi si conferma uno statista trascurabile; sarà bravissimo a fare i conti, ma per guidare un governo ci vuole altro.
    La sua politica estera mi sembra “gli USA e la von der Leyden c’hanno ragione”, qualunque cosa dicano o facciano. Autonomia zero, visione strategica indipendente zero. Logico che l’Italia venga considerata zero.

    2-Zelenski e il suo governo arrivano con tre settimane di ritardo a capire che la NATO non interverrà, e ancora ancora.
    Di questo passo prima della distruzione totale dell’Ucraina forse arriveranno a capire di dover cedere la Crimea, che non possiedono da anni.

    (Sì, le veline del governo ucraino, alias stampa italiana, non fanno che ricordare che l’esercito di Putin è fermo, è vecchio, perde i pezzi, non procede, c’ha i prigionieri, Putin non si aspettava la resistenza e sta andando più lentamente del previsto…

    ricordo che durante la Seconda guerra del Golfo gli USA, più una quarantina di altri paesi partecipanti in vario grado, ci misero un mese e mezzo per conquistare l’Iraq-

    lo scassatissimo, poverissimo, disastrato Iraq uscito da dieci anni di embargo e sul quale- vado a memoria- era stata messa in funzione una no-fly zone a favore degli invasori )

    • Francesco scrive:

      Che aveva un esercito rodato da 10 anni di durissima guerra di trincea, se vuoi.

      Ma non era una no fly zone, era la conquista effettiva del dominio dei cieli che ai russi non è ancora riuscita nonostante la debolezza ucraina.

      Comunque rimango basito dalla glorificazione del principio della Forza: chi ha più muscoli ha ragione. Il resto sono barzellette. Er bestione vuole la Crimea? prego si accomodi.

      Domani, putacaso, la Germania rivuole la Prussia orientale? il Regno Unito vuole risolvere la questione irlandese alla Cromwell? la Francia vuole Val d’Aosta Piemonte e Liguria (:D)? gli USA vogliono la parte anglofona del Canada perchè col riscaldamento globale diventa importante? la Cina vuole Taiwan?

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “Comunque rimango basito dalla glorificazione del principio della Forza: chi ha più muscoli ha ragione”

        Non lo avrei mai detto! Forse è per questo che ho truppe di una superpotenza straniera acquartierate a pochi chilometri da casa 😀

      • PinoMamet scrive:

        “Comunque rimango basito dalla glorificazione del principio della Forza: chi ha più muscoli ha ragione. Il resto sono barzellette. Er bestione vuole la Crimea? prego si accomodi.”

        Io non dico che Putin “ha ragione”.

        Io dico che per il governo ucraino, che ha la capitale sotto le bombe ora , chiedere che la Russia si ritiri dai territori conquistati 6 o 7 anni fa è un filo poco realistico.

        Anche gli oppressi possono peccare di hybris…

        • Francesco scrive:

          Pino, su questo potrei essere d’accordo se agli oppressi rimanesse una via di uscita. Accettabile.

          Ma quando non c’è cosa fai? ti fai andare bene qualsiasi cosa per sopravvivere e sperare che un’altra generazione trovi giorni migliori?

          Come gli ebrei e i polacchi, potrei direi. Come non ha funzionato per i pellerossa. Forse per i neri americani, che sono vivi e non più legalmente schiavi.

          Ma non riesco a convincermi.

          Forse perchè io ho in mente una via di uscita “bella”. Che prevede l’ingresso della NATO prima della guerra e nessuna guerra. O adesso e la vittoria in questa guerra.

          Senza bisogno di andare a parare alle armi atomiche, che mi pare uno spauracchio per fornire ai vili una scusa.

          Ma sono solo un cittadino qualsiasi e non pretendo di avere una mente molto acuta,

          Ciao

          PS davvero l’effetto cascata ti pare una tesi sbagliata?

          • PinoMamet scrive:

            Ok, ma visto che la NATO ha detto no, penso che gli ucraini possano accettare il male minore, o no?

            L’Italia campa pure, anche senza Corsica, Nizza, Istria e Dalmazia…

          • PinoMamet scrive:

            PS
            l’effetto cascata mi sembra lo spauracchio di Zelenski, come la guerra nucleare è quello di Putin…

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “la vittoria in questa guerra”

            Quante migliaia di ucraini vuoi che vengano immolati nell’esperimento che serve a dimostrare che non possono vincere? Perché a volte la leggerezza con cui ti auguri bagni di sangue mi spaventa.

            • Francesco scrive:

              perchè ucraini? io penso agli eserciti della NATO che entrano in ucraina e affrontano i russi, se questi non se ne vanno prima

              con solenne proclama di NON andare in Crimea (e neppure nel Donbass, se la situazione è quella descritta dai putinofili)

              a mia cognizione, la NATO dovrebbe essere in grado di sconfiggere i russi abbastanza facilmente in Ucraina – e poi saranno cazzi di Putin spiegare ai russi cosa ha combinato, magari ci riesce pure

              e ho già detto che per il bagno di sangue è solo un quando e dove, non un se, da quando i russi sono entrati in Ucraina.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “io penso agli eserciti della NATO che entrano in ucraina e affrontano i russi, se questi non se ne vanno prima”

                Ripeto: l’Ucraina assolda mercenari, per cui puoi andare ad arruolarti.

                “la NATO dovrebbe essere in grado di sconfiggere i russi abbastanza facilmente in Ucraina”

                Una facile e rapida terza guerra mondiale.

              • Francesco scrive:

                Sì esatto.

                Limitata al fronte ucraino, così da togliere ai russi qualsiasi motivi per andare di atomica.

                Vedi dei problemi seri?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Il primo è che gli aerei che partono da Costanza (Romania) si ritroverebbero subito sotto tiro delle batterie russe e la stessa base di Costanza, da quando i Russi controllano l’Isola dei Serpenti, sarebbe facilissima da colpire ed obliterare.
                E la guerra nel giro di poche ore si è estesa a mezza Europa orientale. I turchi rispettano alla lettera la convenzione di Montreaux perché non vogliono vedersi cannoneggiare Istanbul e quindi tanti saluti alla possibilità di ammassare rapidamente truppe dal Mar Nero.
                I grandi quantitativi di truppe di terra che dovrebbero servire per accerchiare i russi da dove dovrebbero passare? Orban ha già mandato tutti affanculo, resta la Polonia, che è esposta ad attacchi diretti dalla frontiere bielorussa e ha Kaliningrad a 250 km da Varsavia. Mi sa che ti mandano affanculo pure loro, così come i baltici.

                Ora che abbiamo appurato che è onanismo mentale, ti ripeto: cercano mercenari.

              • habsburgicus scrive:

                @Mauricius T.
                forse la soluzione “migliore” sarebbe la pace ORA -quando per l’Ucraina le cose vanno un po’ meglio- a condizioni realistiche (più o meno quelle già dette), ma con la “condicio sine qua non” di coinvolgere la potente e grande Cina fra i garanti della neutralità, che altrimenti sarebbe poco solida…
                mi dirai che MAI la Cina è stata coinvolta in faccende non asiatiche e mi rendo conto della difficoltà, ma una neutralità senza garanzia cinese sarebbe fuffa..solo la Cina potrebbe dare quel senso di sicurezza che gli ucraini giustamente vogliono e inoltre la Cina è rispettata dai russi…
                sarebbe una pace, sostanzialmente, contro Washington (o almeno contro i DEM), ma nell’interesse dell’Europa, della Cina e anche -tutto sommato- dei due belligeranti, Russia e Ucraina
                in quel caso qualche “solito ignoto”(in realtà notissimo :D) cercherebbe di indurre gli ucraini a pretendere di più, con promesse fallaci (magari ritireranno fuori la “no fly zone” senza alcuna intenzione di onorare le eventuali promesse :D)….confido da sincero amico del popolo ucraino, che non ci caschino !
                le condizioni però devono essere accettabili

              • PinoMamet scrive:

                Sono d’accordo con Habs

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Probabilmente sì. Il problema è: gli USA sarebbero d’accordo ad avere la Cina là?

              • Francesco scrive:

                >> Il primo è che gli aerei che partono da Costanza (Romania) si ritroverebbero subito sotto tiro delle batterie russe e la stessa base di Costanza, da quando i Russi controllano l’Isola dei Serpenti, sarebbe facilissima da colpire ed obliterare.

                Secondo me come Tom Clancy putiniano devi lavorare ancora un pò.

                Mi pari un pelino ottimista sulle capacità delle batterie antiaeree russe e sulla incapacità della NATO di fare una efficace soppressione delle stesse.

                Poi non sono certo che ai russi convenga ampliare il teatro di guerra.

                Ma non sono uno stratega, mi limito ai fundamentals economici, demografici, tecnologici e militari, tutto sfavorevoli ai russi.

              • PinoMamet scrive:

                In questo invece sono d’accordo con Francesco.

                Mi pare anzi che la strategia dell’Ucraina sia quella di tenere duro il più possibile per esaurire le riserve economiche e militari russe e costringere Putin a dichiararsi sconfitto “per sfinimento”, per così dire.

                In questa ottica Zelenski & Co. insistono a dire alla NATO “intervenite, non avete nulla da temere dalla Russia, sta raschiando il fondo del barile”.

                E sempre nella stessa ottica- con incredibile faccia di bronzo, va detto, gli americani chiedono (secondo la stampa nostra, addirittura “intimerebbero”)- alla Cina di non dare aiuto militare alla Russia.

                Si tratta di una scommessa fatta cinicamente sulla pelle degli ucraini allo scopo NON di avere la pace (potevano averla due settimane fa) ma di recuperare la Crimea e impoverire la Russia.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Mi pari un pelino ottimista”

                Sai, se i generali di Putin fossero stati altrettanto ottimisti sulle capacità difensive ucraine forse le cose sarebbero andate diversamente.
                Ad essere ottimisti, comunque, sono stati gli USA, che hanno spostato risorse in Transilvania (a Campia Turzii, al sicuro dietro i Carpazi) e hanno voluto una più forte presenza “alleata” nella base a tiro. Ed ecco che a Costanza ci sono gli italiani.
                Comunque guarda la carta geografica e misura la distanza.

                “russi convenga ampliare il teatro di guerra”

                Dici che se venissero attaccati da una base non distruggerebbero quella base, ma la lascerebbero lì per permettere successivi attacchi?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Si tratta di una scommessa fatta cinicamente sulla pelle degli ucraini allo scopo NON di avere la pace (potevano averla due settimane fa) ma di recuperare la Crimea e impoverire la Russia”

                Ma non torna. Se la Russia si sfinisce, Putin concede il cessate il fuoco e sarà la linea del cessate il fuoco il confine de facto, tolto quello che i russi decideranno spontaneamente di lasciare fuori.
                Per dire, perché dovrebbe restituire anche solo la centrale nucleare, Cherson o l’Isola dei Serpenti? Gli avanzamenti di frontiera in caso di sfinimento richiedono che tu sia meno sfinito del nemico per passare al contrattacco, ma l’Ucraina in una guerra d’attrito non ne esce sfinita, ma proprio devastata e con il potenziale annientato.

              • Francesco scrive:

                Su questo sono d’accordo con MT: l’Ucraina può ottenere qualcosa dalla sua resistenza solo se la NATO, anche solo diplomaticamente, si mette in mezzo.

                Altrimenti è troppo più debole della Russia. E non è l’Afghanistan, nè per orografia nè per popolazione.

                Spero la NATO lo faccia e alla fine Putin ottenga il meno possibile (che il suo regime collassi temo sia difficile).

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                La Moscatelli diceva che correrebbe voce che Putin non si ripresenterà nel 2024.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “vittoria”

            Dopo quanti civili morti ancora la vittoria ti sembrerà avere un prezzo troppo alto?

            Non sono statunitense: credo che la pace sia preferibile alla vittoria. E difatti la Torre di Pisa è ancora in piedi, le Torri Gemelle no.

            Se poi voglio sacrificarmi combattendo alla testa dei miei, lo faccio io.

            Non mando armi a un governo che manda allo sbaraglio i suoi per poi fare lo spettacolino sulle TV occidentali.

            Churchill mica faceva le dirette alla radio USA dal bunker di Whitehall durante il blitz.

            Belin, se Renzi dopo aver perso partito e referendum fa tutti quei soldi con le conferenze e le consulenze all’estero, Zelensky c’ha la villa alle Maldive garantita!

            Anche se non sapessi del battaglione Azov, mi parrebbe chiaro che il più pulito c’ha la rogna.

            Mi sa che quello che ci ha visto giusto sia sempre Crozza

            https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/03/12/il-monologo-di-crozza-sulla-guerra-in-ucraina-putin-sara-pure-un-pazzo-ma-mancano-basi-nato-soltanto-nel-bagno-del-cremlino/6523713/

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              >>> credo che la pace sia preferibile alla vittoria.

              oh, un irenista seguace di Papa Francesco!

              sono stupito

              il principio valeva anche in Vietnam e in Spagna?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                In Vietnam la Nato è intervenuta contro gli Stati Uniti?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Vietnam e in Spagna”

                Ti sei appena dato la zappa sui piedi. 🙂

                In Vietnam gli USA e i loro àscari sudvietnamiti hanno perso perché hanno voluto continuare una guerra coloniale d’altri (i Francesi sconfitti a Dien Bien Phu) senza però dirlo chiaramente, e anzi camuffando il proprio intervento come “difesa della libertà” come se ai loro popoli importasse qualcos’altro che piantarla con la guerra. Non hanno nemmeno mai dichiarato guerra formalmente ad Hanoi. La leva? sì, dato che i volontari mancavano (tutto il contrario di quello che avvenne dopo il Lusitania e anche dopo Pearl Harbor): ma solo a turno ed esentando i figli dei raccomandati . Consiglieri militari, ma mai uno sbarco al Nord pur avendo il dominio totale del mare e dell’aria. Napalm e Peace Corps. Mezze misure, insomma. E come insegna Karate Kid, o fai il karate o non fai il karate, in mezzo non ci puoi stare o ti fai male sul serio.

                In Spagna la Repubblica ha perso perché le “democrazie liberali” hanno mandato armi e volontari ma non sono intervenute con le proprie truppe. In altre parole, non sono andate a vedere le carte dell’Asse e si sono lavate la coscienza mandando armi e volontari.

                Belìn, ricorda la NATO, no?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Veramente io mi ero messo dalla parte del governo comunista del Vietnam del Nord, che ha preferito un altro decennio di guerra pur di vincere.

                Con una guerra di attrito che avrebbe fatto orrore ai generali della prima guerra mondiale!

                e la governo repubblicano spagnolo, che ha resistito fino all’ultimo uomo, facendo tardare la pace di Franco.

                Saluti

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “veramente”

                Vietnam del Nord combattevano per la propria sopravvivenza come Stato, riuscendoci il primo e fallendo la seconda.

                Nemmeno nei suoi deliri più sfrenati Putin ha mai detto la cretinata di voler far sparire l’Ucraina dalla carta geografica.

                Magari è pazzo, ma non è scemo. Sa benissimo di non avere abbastanza truppe per controllarla tutta in pianta stabile senza lasciare sguarniti gli altri confini (ancora ai tempi della ben più potente URSS Mosca avrebbe avuto bisogno di un milione di uomini se avesse dovuto occupare militarmente una Polonia ostile, e la Polonia è ben più piccola dell’Ucraina).

                Se Zelensky avesse detto di non voler entrare nella NATO l’anno scorso non sarebbe morto nessuno. Invece con la NATO ci ha fatto le grandi manovre, in casa propria.

                Ora gli tocca dirlo lo stesso, dopo qualche catasta di bambini ucraini ammazzati.

                E noi glieli aumentiamo mandando armi.

                Che bello.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Vietnam del Nord” -> “Vietnam del Nord e Repubblica spagnola”

              • Francesco scrive:

                Il Vietnam del Nord combatteva per la propria sopravvivenza? ma in quale universo paralllelo?

                Hanno fatto come il Piemonte in Italia, tutto qui. Un bagno di sangue ma alla fine tutto il potere è loro e quindi a loro va bene così.

                Lo hai scritto tu, che gli USA mai sono andati a nord, era solo una pia speranza di John Wayne.

                In Spagna potevano arrendersi, almeno i moderati, e lasciare solo anarchici e stalinisti a morire.

                A prescindere dalla parte per cui ho simpatia, stimo lo stesso chi ha combattuto davvero.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “parallelo”

                Gli accordi prevedevano che alla fuoruscita dei Francesi si sarebbe tenuta un’elezione politica generale in tutto il Vietnam.

                Siccome la vittoria elettorale dei Comunisti era data per certa, il solito golpe ha fatto saltare tutto coi soliti dittatorelli in stile sudamericano.

                E con caudillos come Van Thieu e soci al potere, i Comunisti rischiavano di fare la fine dei loro compagni indonesiani.

                Di lì la scissione in due del paese, l’intervento USA ecc.

                Quanto alla Spagna, gli anarchici che citi tu erano già stati fatti fuori prima della vittoria di Franco. Homage to Catalonia, do you remember?

                E anche la Repubblica spagnola lottava per la sua sopravvivenza. Non per le dirette TV di un presidente che si sta impuntando per non ammettere di aver già concesso a Mosca l’essenziale: il non entrare nella NATO.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                >>> Vietnam del Nord combattevano per la propria sopravvivenza come Stato,

                questa è la primissima volta che leggo questa tesi! che mi pare alquanto azzardata

          • Peucezio scrive:

            Francesco,
            “Pino, su questo potrei essere d’accordo se agli oppressi rimanesse una via di uscita. Accettabile.

            Ma quando non c’è cosa fai? ti fai andare bene qualsiasi cosa per sopravvivere e sperare che un’altra generazione trovi giorni migliori? ”

            Stai parlando come se Putin avesse come scopo eliminare fisicamente gli ucraini.
            Putin vuole che siano russi.
            A loro non garberà, d’accordo. A me non garba minimamente che Andria, Trani, Barletta, ecc., che sono vincolate a Bari e alla Peucezia da millenni, ora facciano provincia a sé. Ma non è che un andriese non mangia se non fa più capo alla stessa provincia di prima.

            • Francesco scrive:

              sei lo stesso Peucezio che ogni due per tre lamenta la sparizione dell’Europa perchè non è una superpotenza anti-USA? invece quel destino è adeguato agli ucraini?

              non voglio esagerare l’importanza della libertà politica ma qui mi pare la si valuti meno dei cupcakes vegani (cit.)

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                E tu non sei lo stesso che dice che dobbiamo essere felici di avere guarnigioni straniere in casa?

              • Peucezio scrive:

                Francesco,
                “sei lo stesso Peucezio che ogni due per tre lamenta la sparizione dell’Europa”

                ???

              • Francesco scrive:

                Peucezio

                lamenti che l’Europa è asservita agli USA ma suggerisci agli ucraini di asservirsi ai russi

                mi pare una incoerenza logica

                ciao

      • PinoMamet scrive:

        “Ma non era una no fly zone, era la conquista effettiva del dominio dei cieli ”

        che poi, mi pare di ricordare proprio una no-fly zone (era la prima volta che sentivo il termine) a nord del tal parallelo “per difendere i curdi” e a sud del tal altro “per difendere gli sciiti”, in pratica a quel che rimaneva della già scarsa aviazione di Saddam rimaneva poco e niente di libertà d’azione…

      • Antonino scrive:

        Don don don don don don

    • Peucezio scrive:

      Pino,
      “1- Draghi si conferma uno statista trascurabile; sarà bravissimo a fare i conti, ma per guidare un governo ci vuole altro.
      La sua politica estera mi sembra “gli USA e la von der Leyden c’hanno ragione”, qualunque cosa dicano o facciano. Autonomia zero, visione strategica indipendente zero. Logico che l’Italia venga considerata zero.”

      È stato messo lì esattamente per questi motivi.
      Chi ha interesse a che l’Italia sia goveranata da uno capace, che fa gli interessi italiani?
      Se fa gli interessi italiani, fai i “disinteressi” di qualcun altro.

  8. Miguel Martinez scrive:

    Per ADV

    Che ne pensi?

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/03/16/la-fusione-nucleare-e-ancora-lontana-ma-draghi-dice-il-contrario-e-i-giornali-sfruttano-lequivoco-per-spingere-latomo/6526658/amp/

    La fusione nucleare è ancora lontana, ma Draghi dice il contrario. E i giornali sfruttano l’equivoco per spingere l’atomo

    “Alla fusione nucleare mancano dieci anni da sempre”, afferma il direttore di Eurofusion Tony Donné che spiega come propagandare tempi brevi serva soprattutto ad attrarre capitali per le società private entrate nel settore. Eppure il presidente del Consiglio Mario Draghi sottoscrive questa visione irrealistica e dà il là ai giornali che tifano per il ritorno del nucleare in Italia

    • Francesco scrive:

      Dieci anni? a me pare siano da sempre “tra 20 e 30 anni”

      I giornali però tifano per il nucleare normale, non per quello da fusione.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “fusione”

      E’ vero a metà.

      L’articolo ha ragione quando dice che molti non sanno la differenza fra fusione e fissione. I vantaggi della fusione sono evidenti e l’articolo li cita.

      (In soldoni: la fissione è pronta da subito, ma va ad uranio o altri materiali non immediatamente disponibili. La fusione non è ancora pronta, ma va a isotopi di idrogeno con un poco di litio, tutta roba che si trova praticamente nell’acqua di mare o quasi, non produce alcuna scoria a lunga durata, è sempre intrinsecamente sicura perché non coinvolge reazioni a catena, rende difficilissima la proliferazione militare e soprattutto usa quantità diecimila volta inferiori di “combustibile” a parità di energia prodotta: l’energia di una diga in una bottiglia d’acqua.).

      I tempi della fusione erano da considerarsi biblici – altro che dieci anni, si parlava di trenta come minimo! – fino ai recenti progressi di poco tempo fa. La mega macchina internazionale in costruzione in Francia dopo mille ritardi accumulati in passato, ITER, che doveva prima fare il break-even poi figliare una macchina ancora più grande (il DEMO) che finalmente ci dava dei kilowattora elettrici non prima del 2050 (!) appare oggi figlia di conoscenze certamente valide ma sorpassate. Come se uno dovesse costruire un’automobile usando una macchina a vapore, per intenderci.

      Ora invece – grazie a questi progressi, di cui risparmio i dettagli – i tempi si sono ridotti di molto. Ero molto più pessimista prima – a studiare la fusione, lo si diventava in fretta, ai miei tempi. Ora invece credo che non sia impossibile avere il fatidico ‘break-even’ – cioè il plasma con più energia in uscita rispetto a quella in ingresso richiesta dal funzionamento del reattore – nei prossimi anni, c’è chi dice addirittura prima del 2028 citato da Draghi. Mettendo insieme una serie di nuovi dispositivi tecnologici da una parte e l’esperienza acquisita dai fusionisti nei decenni scorsi dall’altra si può tagliare parecchio sui tempi.

      Una volta ottenuto il break-even, è vero, c’è da fare un reattore attorno al plasma che metta elettricità in rete; ma a quel punto ci sarà una bonanza di investimenti, e i tempi si accorceranno telescopicamente.

      E qui casca l’asino dell’articolista de Il Fatto Quotidiano.

      L’articolo suggerisce più o meno implicitamente che le buone notizie sulla fusione sonio state in qualche modo gonfiate per attrarre capitali e gonfiare così una bolla speculativa che sfrutta il desiderio universale di una fonte di energia pulita. tanto più adesso che dopo Greta è arrivata pure la guerra con un grosso fornitore di gas come la Russia.

      E’ vero il contrario. Una serie di buone notizie praticamente da tutte le diverse filiere di candidati alla fusione sono arrivate simultaneamente negli ultimi, diciamo, due anni. Questo sì ha attirato capitali. Capitali di rischio, certo; ma c’è anche dell’arrosto, non solo del fumo. Si cominciano a vedere delle date con una certa sicurezza, e sono abbastanza imminenti. Ormai più di una ditta privata ha realizzato temperature elettroniche (un parametro necessario ma non sufficiente per il break-even) uguali e superiori ai cento milioni di gradi.
      I nuovi impianti non sono finanziati da enti pubblici, ma sono messi su da privati (questo piacerà a Francesco). E soprattutto: c’è del ferro, non è solo finanza.

      Il Fatto mantiene la tradizione posizione degli antinucleari italiani: il “rinascimento nucleare” degli ultimi anni è solo una bolla speculativa, non è legato a progressi reali. Naturalmente omette di ricordare che le rinnovabili, essendo intermittenti, non sono un’alternativa a nucleare e fossili finché non avranno impianti di accumulo adeguati al fabbisogno: e tali impianti sono ancora più lontani nel futuro della fusione nucleare.

      Una dritta? Fra i tanti, terrei d’occhio quelli della Commonwealth, al MIT. Sospetto oggi siano in vantaggio sugli altri. Tra l’altro, il principale finanziatore è l’italiana ENI.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  9. Miguel Martinez scrive:

    L’Italia entra in guerra con se stessa e vince subito!

    Un jet militare si è schiantato nella zona del Monte Legnone (Lecco). Ignote al momento le cause dell’incidente aereo. I due piloti a bordo si sarebbero paracadutati all’esterno del mezzo prima dello schianto.
    Nell’incidente coinvolto un M-346.

  10. Miguel Martinez scrive:

    Allora, il governo cinese (che gode di zero simpatia da parte mia, sia chiaro) presenta le accuse riguardo ai laboratori biomilitari americani in Ucraina (curioso il politico cinese con il nome in arabo “abu wasim”, immagino che sia un uiguro).

    qualche critico del governo cinese giustamente ricorda che è possibile che il Covid sia “scappato” da laboratori molto simili che il governo cinese gestiva allegramente assieme all’esercito USA:

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    曹 毅 CAO Yi أبو وسيم
    @CaoYi_MFA
    ·
    7h
    1/ Chinese MFA: According to the doc the US submitted to the meeting of the state parties to the BWC, the US has cooperation facilities in Ukraine including 26 labs. However, the US Department of Defense said the other day that the US and Ukraine have cooperation in 46 labs.
    2/ According to open sources, these labs in Ukraine operate under the command of the US Department of Defense and the US has invested over $200 million in them.

    3/ Russia has disclosed some US research plans in bio-labs in Ukraine. One of them, the UP-4 project, studies the possibility of the spread of avian viruses through migrating birds. The R-781 project considers bats as carriers of pathogens that can be transmitted to humans.

    4/ The UP-8 project studies the Congo-Crimean hemorrhagic fever virus and hantaviruses. The evidence shows that the US is trying to obtain means of releasing biological chemical weapons by experimenting on the relations between migrating birds and the spread of viruses.

    5/ It also shows that the US and some other Western countries are gathering and transferring in a planned manner biological samples in Ukraine and may have conducted biological research targeting different ethnic populations.

    6/ When confronted with evidence revealed by Russia, the US is trying to muddle through by simply dismissing the concerns as “disinformation”. Is this convincing at all?

    7/ If the US wants to prove its innocence, it needs to give a full account of its bio-military activities in a responsible manner. We welcome a joint assessment of the documents provided by Russia under the framework of the UN and the BWC.

    8/ More importantly, we call on the US to open up these bio-labs for independent investigations by international experts and stop standing alone in obstructing the establishment of a BWC verification mechanism.

    • Francesco scrive:

      “assieme all’esercito USA” è ancora meno credibile di 46 biolaboratori in Ucraina

      e non per motivi di bontà

      ciao

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Francesco

        ““assieme all’esercito USA” è ancora meno credibile di 46 biolaboratori in Ucraina”

        in trenta secondi ti ho pescato questo, ma sono sicuro di poter trovare altro:

        https://americanmilitarynews.com/2021/06/pentagon-gave-37m-to-chinese-wuhan-lab-linked-firm-report/

        • Francesco scrive:

          Miguel,

          va bene credere a quello che si legge ma come è possibile che il Pentagono finanzi ricerche in Cina all’insaputa del governo cinese? e non è altrettanto impossibile che lo faccia col beneplacito del governo cinese?

          fosse così, nomino Daouda mio tutore in politica

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “non è altrettanto impossibile che lo faccia col beneplacito del governo cinese”

            No, e te lo dimostro con un esempio preso dall’industria del turbogas.

            Sovente i concorrenti si incontrano per cofinanziare progetti a lungo termine destinati ad aumentare le conoscenze di base su un certo argomento (es. il comportamenti di certi materiali ceramici nella parete interna di una camera di combustione). Le ricerche vengono condotte insieme e i risultati vengono condivisi. Trattandosi di ricerche di base, non hanno un’immediata applicazione, ma serviranno ai partecipanti per sviluppare poi ciascuno per contro proprio applicazioni innovative, brevetti ecc.

            In altre parole, se a Wuhan studiavano i meccanismi di una data famiglia di virus, che potenzialmente possono portare in futuro allo sviluppo di un’arma, niente di strano che queste ricerche di base (che nel 90% dei casi non portano a nulla di immediatamente utilizzabile) siano state portare avanti in comproprietà con gli USA.

            Il che demolisce la tesi di un Dottor Fu Manchu che sogghignando nel suo antro abbia deliberatamente lanciato il suo flagello sul mondo. Quello che sa Fu Manchu, lo sanno anche alla Rand Corporation.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • daouda scrive:

              Non hai capito che la scoperta ei bio-laboratori è per dare la colpa a Faucio e Cancelli?

              Continua pure a pensare che gli Stati Uniti combattano il comunismo, coglione!

            • Francesco scrive:

              Mah, mi pare strano che una cosa del genere venga fatta con le armi.

              Tutti i generali vogliono essere gli unici ad avere il cannone nuovo, figurati il super-virus cazzutissimo che gli farà conquistare il mondo.

              E infatti non ho mai sentito di nulla del genere in nessun ramo delle ricerche militari.

  11. Tortuga scrive:

    Sto spiando la controparte
    https://ria.ru/

    Uno si rende bene conto della propaganda se legge anche l’altra propaganda.

    Secondo Ria.ru, entusiasta perchè La Stampa ha pubblicato un articolo sul ferimento di pensionati in fila al bancomat a Donesk dove dicono ci siano anche bambini come vittiem, il Teatro di Mariupol è stato fatto saltare in aria dalle milizie dell’Azov.

    A parte questo è tutto molto buffo. Ovviamente si dicono le stesse cose, a soggetti invertiti.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Tortuga

      “A parte questo è tutto molto buffo. Ovviamente si dicono le stesse cose, a soggetti invertiti.”

      Esatto!!!!

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “entusiasta ”

      E’ un aggettivo interessante. La guerra è la situazione in cui i governi più cittadini (solo se possono essere descritti come civili*, ovviamente) perdono e più sono contenti.

      * Civile è un termine che sta venendo usato a sproposito, sfruttando un’omonimia. Nel diritto interno il civile è un non militare. Nel diritto internazionale un civile è un non combattente, dato che il combattente può benissimo essere un non militare (gli irregolari…).
      Leggevo qualche giorno fa su un giornale (Il Sole 24 Ore, credo) un reportage dal fronte in cui si lamentava il bombardamento di una “struttura civile” che era un “centro di assistenza” e i tenutari della struttura civile dicevano tutti orgogliosi che lì dentro ci tenevano le molotov per resistere contro i russi. Questo, però, li rendeva un bersaglio legittimo.

      • Francesco scrive:

        non ero quello cattivo che notava come i partigiani combattessero senza indossare una divisa e violando quindi le leggi di guerra?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Sul punto mi cogli impreparato: non sapevo che fosse vietato non indossare una divisa. Mi sembrerebbe molto strano quello che riporti, nel senso che non mi risulta vietata l’attività di formazioni irregolari.

          Parlavo di altro, però: cosa è un civile e cosa è un combattente. Il partigiano era un combattente, per cui se un tedesco gli sparava (non dopo la cattura, si intende) l’azione era legittima. Il ragazzino ucraino che tira le molotov ai russi, allo stesso modo, è un combattente, per cui il balcone da cui si affaccia è un obiettivo legittimo, a prescindere dalla sua età e dal fatto che non sia inquadrato nell’esercito regolare.

        • PinoMamet scrive:

          Discutibile che i partigiani non indossassero divise.

          Se il diritto insiste sulla divisa come mezzo di riconoscimento dai civili, allora il problema non si pone: la maggior parte dei partigiani in effetti indossava tenute britanniche o americane, regolarmente paracadutate, al contrario della vulgata che li rappresenta sempre come straccioni.

          Non so invece se le formazioni partigiane potessero essere riconosciute come parte dell’Esercito italiano, all’epoca Regio esercito, co-belligerante con gli Alleati.

          Non sono uno specialista, ma mi pare che alcune (quelle “bianche”, cattoliche o liberali) fossero in qualche misura inquadrate nel Regio esercito o riconosciute da questo, mentre quelle “rosse” no, ma non ne so molto.

    • Francesco scrive:

      Tortù, al netto della propoganda ucraiana, non trovi che questo battaglione Azov sia un pò come il prezzemolo nelle informazioni filo-russe?

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Il battaglione Azov è a Mariupol (e sento che sta sostituendo le mostrine in questi giorni) ed è il motivo per cui la città verrà immolata con l’intera popolazione civile se necessario, perché non c’è garanzia di codsa farebbero le milizie del Donbass in caso di resa.

        Poi c’è il battaglione Aidar (il cui ex comandante ora è governatore di Odessa) e ci sono i paramilitari di Pravyj Sektor, che non ho idea di dove siano schierati.

      • Tortuga scrive:

        “Tortù, al netto della propoganda ucraiana, non trovi che”

        Sinceramente no.

        Al netto delle propagande, credo che un problema esista davvero.
        Che poi venga “anche” utilizzato come pretesto è un altro paio di maniche. Ma se il problema non ci fosse stato sarebbe stato un po’ più difficile.

        Poi è chiaro che la Russia voleva uno sbocco sul mare e ne ha approfittato per prendersi la Crimea ed ora la vuole collegare con il Donbass.

        Inoltre ritengo che uno ‘stato cuscinetto’ che è tale per geografia, debba comunque imparare a fare ciò che è, cioè uno stato cuscinetto.

        Ciò non toglie che io pensi che dietro a tutto ci sia la Cina e i missili ipersonici a testata nucleare di entrambi – Russia e Cina – aiutano.

        In pratica certe cose o si fanno in questo momento e finchè gli Usa non se ne dotano altrettanto oppure si potranno rifare solo fra altri 100 anni in un altro momento di disparità di armamenti.

        Comunque per me è sbagliata la evidente politica di allontanamento della Russia dall’Europa, da un lato, e dall’altro Putin è stato un cretino e le sanzioni giustamente dovrebbero fargli capire quanto è legato all’Europa.
        La Francia ha sospeso i programmi spaziali su Marte che conduceva – udite, udite – proprio insieme alla Russia.

  12. Moi scrive:

    @ ANDREA DI VITA

    Debbo mettertelo qui, perché siamo già in fase dispersiva (unico problema, non piccolo però, del blog …) dei commenti :

    le crocifissioni ai portoni di casa NON furono un’ esclusiva Ucraina Vs i Polacchi : accadde anche sull’ Appennino ToscoEmilianoRomagnolo !

    So che sembra incredibile, stando a certa retorica “buonista inclusiva” sulla Resistenza AntiFascista … ma è così !

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ moi

      “Crocifissioni”

      Lo so bene.

      La migliore amica di mia madre – cugina di un volontario repubblichino morto in guerra – era parente di uno che finì crocifisso dai nazifascisti sull’Appennino piacentino.

      La loro amicizia per me fu (e’) il simbolo della ricostruzione postbellica dell’Italia.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  13. Moi scrive:

    … il caso più noto, più documentato, fu quello di un tal Walter Tavoni, adolescente, ricordato anche da Vittorio Messori.

  14. Miguel Martinez scrive:

    Mi sembra giusto segnalare una voce molto diversa, che non ha nulla a che fare con il conformismo filo-NATO.

    Si tratta dell’amico Roberto Massari, che da tutta una lunga vita combatte – da una prospettiva trotskista, ma anche umana – lo stalinismo.

    https://utopiarossa.blogspot.com/2022/03/ucraina-6-le-cifre-del-genocidio-in.html
    RED UTOPIA ROJA

    mercoledì 16 marzo 2022
    Ucraina 6: LE CIFRE DEL GENOCIDIO IN UCRAINA

    di Robert Conquest

    Nel primo «capitolo» di questa serie dedicata al dramma ucraino abbiamo riportato la sintesi (di Ettore Cinnella) descrittiva del genocidio operato da Stalin in Ucraina all’inizio degli anni ’30. Oggi riportiamo le cifre di quel genocidio, elaborate nel libro «classico» sull’holodomor di un grande storico del Novecento (Robert Conquest) autore anche di un indimenticabile libro su Il grande terrore staliniano (1968). Non si insisterà mai abbastanza nel richiamare alla memoria il genocidio ucraino, sia perché la storiografia ufficiale ha fatto di tutto per ignorarlo (così come stanno facendo i media in questi giorni), sia perché esso rappresenta una gigantesca pagina strappata nella storia del Novecento. Il genocidio ucraino è stato il più grande della storia moderna nella graduatoria dei genocidi chiaramente programmati ed è secondo solo all’Olocausto ebraico. In questa galleria degli orrori, verrebbe al terzo posto il genocidio armeno (ad opera dell’Impero ottomano tra il 1915-1916) di circa 1,5 milioni di persone.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “genocidio”

      Dimentichi i Khmer rossi.

      Esiste un film della regista Polacca Agnieszka Holland su un giornalista inglese testimone oculari che fu censurato in patria prima della guerra, “Mr. Jones” (“L’ombra di Stalin”) , interpretato dall’ottimo Gareth Jones. Vale sempre il detto staliniano “una persona un problema, nessuna persona nessun problema”. Medvedev scrive nella sua opera su Stalin (“Lo stalinismo”, Mondadori) che ci furono reparti della NKVD che ne mitragliarono altri, non sufficientemente solerti nell’eseguire il blocco totale dei rifornimenti alle zone Ucraine ridotte alla fame.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Andrea Di Vita scrive:

        Dimenticato: Gareth Jones era un giornalista gallese poliglotta figlio dell’insegnante privata dei figli dell’industriale gallese Hughes, che fondò in Russia la citta’ di Hughesovka poi ribattezzata Stalino e infine… Donetsk!

        Fece lo scoop di riuscire a intervistare Hitler sull’aereo che lo portava in giro per la campagna elettorale in Germania.

        Andato in URSS per fare il bis con Stalin, cambiò idea e riuscì a scivolare andando in Ucraina e vedendo lo Holodomor coi suoi occhi.

        Tornato in patria, fu sbugiardato da Duranty, un premio Pulitzer che tesseva le lidi di Stalin.

        Andò in Manciuria per un reportage, ma fu rapito e ucciso da locali – forse su mandato della NKVD.

        La sua censura ispirò a Orwell idee per la sua “Animal Farm”.

        https://it.wikipedia.org/wiki/Gareth_Jones_(giornalista)

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Miguel Martinez scrive:

          Per ADV

          “Dimenticato:”

          Che storia!

          Tra l’altro, da ragazzo avevo conosciuto un ucraino che si era arruolato nella Decima Mas, e che mi aveva regalato un libro di autobiografia di un suo paesano. Che raccontava di come durante la ritirata sovietica, i sovietici avessero fatto una grande fucilazione di massa, e questo tizio si era trovato ancora vivo sotto una pila di cadaveri. Passava il sovietico che dava il colpo di grazia, sparando in testa ad uno ad uno agli ucraini. Allora il nostro si mise ben bene la testa di un morto sopra la propria, e il sovietico sparò a quella. E così lui sopravvisse.

          In questo senso non ho nulla da ridire sulle mitologie dei battaglioni Azov.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “In questo senso non ho nulla da ridire sulle mitologie dei battaglioni Azov”

            Ma nemmeno io. Ho da ridire quando da contribuente italiano mi vedo chiamato a pagargli le armi.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Martinez

            “ucraino”

            Come si dice a Genova, “vuoi sciancare?” (=vuoi fare una gara?). Ricordati che ho sposato una Polacca, di storie simili seppellisco chiunque 🙂

            Dunque, un suo antenato viveva nella Polonia centrale (oggi orientale) con la madre durante la Grande Guerra. I Tedeschi, com’è noto, a un certo punto vinsero una grande battaglia. Un soldato zarista in fuga fu accolto e rifocillato dalla madre del protagonista.

            Nel 1939 i Sovietici “liberano” la parte orientale della Polonia, e prendono prigioniero il nostro protagonista, che nel frattempo è rimasto orfano ed è diventato ufficiale dell’esercito. Viene sorvegliato insieme ai suoi commilitoni da una guardia. Questa lo guarda fisso, gli ordina di seguirlo e di spaccare con un’accetta un grosso mucchio di ceppi di legno.

            La storia va avanti così, tutto il mese. Alla fine del mese il nostro si trova con le mani coperte di calli. La guardia allora gli dice: “Ti ho riconosciuto, sei il figlio della donna che mi ha salvato nell’ultima guerra. Fai come ti dico e avrò saldato il mio debito: quando te lo chiedono dì che sei un proletario e mostra le mani. Mi raccomando di mostrare le mani”.

            Poco dopo tutti i prigionieri vengono convocati per un interrogatorio. Il nostro uomo si sente chiedere che mestiere facesse in tempo di pace, e risponde -come gli era stato consigliato- di essere un proletario. Allora gli esaminano le mani, annuiscono e lo mettono da una parte.

            Sopravviverà alla guerra.

            Tutti gli altri ufficiali, con le mani nette da gente che ha studiato, finiscono a Katyń.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • habsburgicus scrive:

              grazie per averci condiviso questo interessantissimo spaccato di microstoria che aiuta a capire meglio le dinamiche, spesso tragiche, della cosiddetta “Grande Storia” !

    • Peucezio scrive:

      Però definirlo “genocidio ucraino” è una mistificazione colossale.
      Non si trattava di un massacro etnico, ma di classe.
      A Stalin non fregava nulla del fatto che fossero ucraini: anche se oggi agli ucraini piace crederlo, a quell’epoca nessuno considerava gli ucraini come non russi.
      Il punto è che, come ogni comunista e ogni borghese in genere, i bolscevichi odiavano i contadini e il popolo in generale. E siccome in Ucraina ce n’erano molto di più, perché è il granaio d’Europa, ne ha uccisi di più là.

      • daouda scrive:

        non credo che un cripto ebreo semi tataro non avesse avuto oltre all’odio di classe anche un odio etnico.
        D’altronde è tutto da provare, fuori dalla retorica, che il motivo che adduci sia anche solo plausibile visto che il comunista per definizione fa il contrario di quello che millanta.

      • PinoMamet scrive:

        Mah, non credo che i bolscevichi odiassero i contadini e il popolo…

        odiavano i piccoli proprietari terrieri (che in Ucraina erano poi coltivatori diretti) e la cultura popolare, in modi diversi e distinti.

        Al sistema sovietico, anche se più interessato agli operai delle industrie, i contadini andavano benissimo: se restavano braccianti, semplicemente passando dal servizio di qualche latifondista a quello dello Stato.

        Se erano, o diventavano, imprenditori, anche piccolissimi o di sè stessi, allora non gli andavano bene.

        Gli agricoltori emiliani lo hanno imparato molto presto, da cui la loro diffidenza nei confronti anche dell’addomesticato PCI italiano…

        • Francesco scrive:

          Davvero? non sapevo nulla di questa diffidenza!

          • PinoMamet scrive:

            Ma ne ho scritto diverse volte…

            qui c’era molti mezzadri che volevano passare in affitto, e affittuari che volevano diventare coltivatori diretti.

            La DC promette “la terra a chi la lavora”, il PCI promette “la terra alle cooperative che non si capisce cosa cazzo sono e in fondo è sempre lavorare sotto padrone, solo più lento e inefficiente”.

            Logico che il PCI sia stato mandato affanculo in due secondi…

            • Francesco scrive:

              ma se governa ancora oggi in Emilia Romagna! non capisco

            • PinoMamet scrive:

              Perché la maggioranza degli emiliani mica è di agricoltori…

              poi comunque molti, anche se delusi, rimasero fedeli al PCI in cabina elettorale, specialmente a riforma agraria ormai fatta (grazie alla DC).

    • Ros scrive:

      Di genocidio – se non programmato, perpetuato per futili motivi, stavolta di capitalismo laissez-faire classista- c’è anche quello compiuto dagli inglesi sugli irlandesi nella grande carestia delle patate (peronospora) dal 1845 al 1852.

      Il grano pur coltivato in Irlanda andava interamente in Inghilterra mentre la popolazione moriva letteralmente di fame per il mancato raccolto delle patate.

      “…Durante la Grande Fame, circa 1 milione di persone morirono e più di un milione fuggirono dal paese , causando una diminuzione della popolazione del paese del 20%-25%, in alcune città del 67% tra il 1841 e il 1851. Tra il 1845 e il 1855 , non meno di 2,1 milioni di persone hanno lasciato l’Irlanda (spesso vendutosi, con i figli, come servi a contratto, ovvero quasi peggio che schiavi)”

      https://it.abcdef.wiki/wiki/Great_Famine_(Ireland)#:~:text=La%20grande%20carestia%20%28irlandese%20%3A%20an%20Gorta%20M%C3%B3r,%22i%20tempi%20duri%22%20%28o%20letteralmente%20%22la%20brutta%20vita%22%29.

      Un porco, qualunque colore o ideologia millanti, vale sempre l’altro

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Ros

        “Irlanda”

        Un detto irlandese (in inglese!) dice “God sent the blight, Britons sent the plight”.

        Mentre in paesi profondamente dipendenti dalle patate per l’alimentazione affrontarono la crisi bloccando l’export, Londra semplicemente obbligò l’Irlanda a continuare l’esportazione di cibo. I terreni migliori, almeno nelle zone a maggioranza cattolica dove Londra non aveva incentivato opere pubbliche, erano di proprietà di Inglesi che manco vivevano lì e che li adibivano al redditizio allevamento di maiali per l’egg and bacon mattutino. I contadini locali disponevano dei terre in peggiori, dove cresce quasi solo la patata. Via quella, restavano letteralmente senza cibo. La stampa inglese creò lo stereotipo dell’irlandese rissoso, ubriacone e manesco che non aveva voglia di lavorare. Il governo negò espressamente leggi speciali a sostegno della popolazione, che deperendo si pensava probabilmente avrebbe smesso di ribellarsi. Molti Irlandesi emigrarono in massa verso l’unico Paese di lingua inglese che non li rifiutava perché non dipendente da Londra, gli USA. Ancora oggi l’Irlanda è l’unico paese europeo (e forse al mondo) che ha una popolazione inferiore a quella di prima della carestia. Ancora quarant’anni fa fa al confine nordirlandese qualcuno sparando dal territorio dell’Eire con un fucile di precisione abbatté una guardia a cavallo. La guardia morì subito, il cavallo dopo un anno di continue operazioni pagate dallo Stato inglese; furono sepolti insieme con gli onori militari, mentre nei pub a sud della frontiera si brindava.

        Tre fatti notevoli all’interno di tanta infamia. Una tribù di pellerossa, deportata in una riserva lungi quella che fu chiamata la Pista delle Lacrime in quegli stessi anni, trovò modo di organizzare una colletta e do mandare qualche soldo in Irlanda perché vi si comprasse cibo. La cosa è ricordata da un monumento in Irlanda che rappresenta tre piume del copricapo dei pellerossa.

        In quegli anni il Sultano a Costantinopoli aveva un dentista Irlandese. Vistolo triste, gli chiese cos’avesse. Sentita da lui la notizia della carestia (censurata a Londra), chiamò il console di Sua Maestà offrendo un generoso aiuto in denaro. Il console dovette rifiutare perché la somma era superiore persino all’elemosina della regina Vittoria. Il Sultano mandò allora una nave carica di cibo in un porto Irlandese. Lo stemma di quella città, per riconoscenza, porta ancora la mezzaluna. Ancora nella Grande Guerra i reparti Irlandesi avevano la fama di essere i più restii a combattere contro gli Ottomani.

        Un diplomatico Britannico di origine Irlandese, Casement, fu impiccato nel 1916 per aver cercato di portare in Irlanda una nave Tedesca carica di armi per sostenere l’ennesima rivolta. In precedenza, memore probabilmente dei fatti della carestia, all’inizio della sua carriera se la vide stroncata per aver documentato e cercato di divulgare gli orrori del Congo Belga, con l’unico risultato di ispirare all’amico Joseph Conrad l’idea per “Heart of Darkness”. Spedito in Perù, documento’ e cercò di divulgare (per finire sempre censurato) gli orrori e i massacri dello sfruttamento nei latifondi dell’Amazzonia peruviana.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Ros scrive:

          @Andrea Di Vita

          Già!
          E intanto si cianciava del “fardello dell’uomo bianco”
          (vedi Kipling, che pure apprezzo come artista) che porta la civiltà ai selvaggi; fossero pure quei noti selvaggi primitivi dell’India o della Cina.

          Credo che gli irlandesi la fraterna “misericordia” inglese non la dimenticheranno mai.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Ros

            “fraterna”

            Confermo. Ho fatto amicizia con una milanese di origini Irlandesi semplicemente sfottendo la scarsa igiene degli Inglesi. E quando a Oxford commentato con un collega Irlandese le efferatezze dell’IRA, mi sono sentito rispondere che parlavo così perché non sapevo cosa avevano combinato i sudditi di Sua Maesta’..

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • Ros scrive:

            ps
            Kipling – come sovente avviene in ogni vera opera d”arte – in quella sua nota poesia (presa a manifesto giustificatorio del colonialismo, imperialismo e darwinismo sociale) fu assai ambiguo nelle possibili interpretazioni

        • PinoMamet scrive:

          “Tre fatti notevoli all’interno di tanta infamia. Una tribù di pellerossa, deportata in una riserva lungi quella che fu chiamata la Pista delle Lacrime in quegli stessi anni, trovò modo di organizzare una colletta e do mandare qualche soldo in Irlanda perché vi si comprasse cibo. La cosa è ricordata da un monumento in Irlanda che rappresenta tre piume del copricapo dei pellerossa.”

          Non solo, l’Irlanda ha istituito per i membri di questa tribù una borsa di studio per le università irlandesi, tuttora in vigore.

          Credo siano i Choctaw.

        • habsburgicus scrive:

          Casement

          Sir Roger Casement, un vero patriota (che probabilmente PRIMA del 1914 si sarebbe accontentato dell’autonomia assoluta entro il British Empire, ma purtroppo Londra, immemore del saggio Gladstone, a dare agli irlandesi gli stessi diritti di Canada, Australia e financo Sud Africa mai seriamente ci pensò !), era addirittura un protestante, rara avis fra i patrioti ancorché non così raro nel lungo Ottocento che inizia nei 1790′ e finisce nel 1916 (gli “Irlandesi Uniti” del 1798, filo-giacobimi, erano soprattutto protestanti ulsteriani e Londra rivitalizzò le logge orangiste- fautrici dell’odium Romae ac Hibernici populi- che stavano morendo, proprio a mo’ di divide et impera, riuscendoci)…
          in genere i protestanti sono persi per l’irlandesimo, quantomeno dal 1916

      • Francesco scrive:

        La mia prof di storia, cattolica e abbastanza anti-inglese, ci disse che dopo l’iniziale adesione “perinde ac cadaver” alle regole del non intervento pubblico, il governo inglese si diede una sveglia e cambiò nettamente registro.

        Troppo tardi per moltissimi irlandesi.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Antonino

      “Din, don, dan. Ce le ha suonate suor Lucia.”

      C’è uno straordinario libro di Cesare Bermani sulle resistenze popolari (e quindi ideologicamente imprevedibili) alla Grande Strage del 1914-1918.

      Con i carabinieri a caccia di Madonne pacifiste che dal Piemonte alla Sicilia raccontavano la stessa cosa della Madonna di Fatima, in un paese appena entrato in guerra.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Ma io è da un po’ che spero che le loro centrali nucleari cadano tutte in mano russa e in fretta: stanno ripetendo un po’ troppe volte che ci sono rischi di incidente e che un incidente potrebbe danneggiare tutto il continente.

      Putin è uno svalvolato come loro, ma gli svalvolati meno hanno da perdere e più diventano pericolosi. E qui non è il governo russo a dire “radeteci pure al suolo le città, noi resistiamo”.

  15. Miguel Martinez scrive:

    Oddio, scopro il Martinez profeta!

    Cinque anni fa!

    Non è merito mio, ma di Vernon Lee

    https://kelebeklerblog.com/2017/07/03/vernon-lee-leuropa-e-lo-spirito-della-guerra/

  16. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco… non te la prendere, non ti impicco al tuo passato.

    Ma scopro queste tue (stracondivisibilissime) parole:

    https://kelebeklerblog.com/2017/07/03/vernon-lee-leuropa-e-lo-spirito-della-guerra/

    Francesco scrive:
    03/07/2017 alle 1:32 pm (Modifica)

    Hai aperto una mia personale cicatrice.

    La Grande Guerra o Guerra Europea o Guerra per finire tutte le guerre rimane per me un abisso di iniquità nero che non ne esce un filo di luce.

    Meglio, quello che ne esce è luce infernale, che nega ogni senso alla vita umana, singola e collettiva.

    Forse apposta, non ho mai voluto leggere le opposte propagande, è come se sentissi il fetore che ne promana in anticipo.

    Ciao

    • Francesco scrive:

      Grazie

      Quello è il io giudizio sulla Grande Guerra, che più invecchio più mi pare follia totale

      Non è il giudizio sulla Guerra in sè, affatto, più invecchio e più sono tentato dalla teologia della guerra giusta

      ciao

      PS magari se non crepo prima riuscirò a vedere le motivazioni delle altre guerre come altrettanto assurde, per ora non ci riesco proprio.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “teologia della guerra giusta”

        Secondo l’Aquinate, la guerra giusta è quella condotta esclusivamente col pensiero di raggiungere un accordo di pace. L’esatto opposto di “vittoria o morte” o di “estendiamo il conflitto a guerra mondiale”.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Mauricius Tarvisii

          “esatto opposto”

          No, se nel concetto di “pace” includi la “pace eterna”, come ogni buon credente è tenuto a fare.

          Credo che questo sia il più potente argomento contro le religioni:

          https://www.poesiedautore.it/trilussa/la-ninna-nanna-della-guerra

          e in particolare il verso che parla del Dio che non si vede “ma che serve da riparo al sovrano macellaro”.

          tantum potuit religio suadere malorum, appunto.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Ma raggiungere un accordo di pace con un aggressore è facilissimo! basta dargli tutto quello che vuole.

          Dubito proprio che Tommaso abbia detto quello.

          PS vittoria o morte? io voglio solo una vittoria sul campo e ritengo che sia raggiungibile con relativa facilità. E perdite contenute, se circondiamo i soldati russi e gli proponiamo una resa onorevole. Per i ceceni e i mercenari temo sia un’altra storia.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Francesco

        “Quello è il mio giudizio sulla Grande Guerra, che più invecchio più mi pare follia totale”

        Prendo atto che sei un panciafichista, indifferente al dolore della Serbia violentata dalla medievale ferocia di Cecco Beppe…

        che per i tuoi interessi da misero bottegaio ti tappi le orecchie al lamento dell’Italia Irredenta, al grido delle madri di Trento e di Trieste…

        che pur di salvare la pelle e i tuoi soldi, non ti commuovono nemmeno i bimbi belgi lanciati per aria e raccolti sulle punte delle baionette dai crauti…

        I marinai che affondano sulla Lusitania? Ti interessa di più andare a vedere le sciantose al teatro Diana (finché non salta per aria)…

        • Francesco scrive:

          Quelle erano bugie, mentre quello che è successo dagli anni 20 in poi è stato peggio e vero.

          E se c’era poca differenza tra gli Imperi centrali e i paesi europei occidentali, ce ne era molta di più tra gli stati totalitari e le democrazie, nei decenni successivi.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Quelle erano Bugie, mentre gli ucraini che si inventano bombardamenti inesistenti (prima che qualche atlantista più coglione degli altri mi accusi di negare i bombardamenti in generale, mi riferisco a singoli fatti specifici e determinati che sono stati smentiti da osservatori indipendenti), che gridano giorno e notte alla false flag (Giulietto Chiesa veniva insultato e perculato per molto meno da quelli che ora vanno dietro a ‘ste storielle) e che accusano i russi di bombardarsi da soli le città ed il governo italiano che cerca di imbarcare le armi etichettandole come “aiuti umanitari” assicurano che tutto quello che senti oggi sono Verità.

            • Francesco scrive:

              dai non scrivere cazzate!

              se ci sono 100 bombardamenti russi veri e 1 inventato dagli ucraini a fini propagandistici, si fa solo una figura di merda ad attaccarsi a questo per insinuare che sono bugie (con un bel tutte infilato tra le righe in stile FQ)

              attaccarsi ai grammi quando in giro ci sono le tonnellate o è segno di malafede o di stupidità

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ma io come faccio a distinguere il bombardamento finto da quelli veri? Come faccio a sapere che la proporzione è proprio quella se la fonte mente in continuazione? Da dove escono queste tue granitiche certezze?
                Dici “eh, ma gli USA hanno condannato, per cui sarà vero”. Gli USA hanno anche condannato i mille civili morti al teatro di Mariupol’, che poi sono diventati 500, poi 100 e poi 0 (zero). Si sono levate condanne contro i bombardamenti delle centrali nucleari che è saltato fuori non essere mai esistiti.
                Quindi come fai a dire “sicuramente le cose nel complesso sono come me le raccontano”?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ mauricius tarvisii & Francesco

                “come faccio”

                Precisamente.

                Dopo le armi di distruzione di massa di Saddam, vale il principio di Pierino e il lupo.

                Il punto e’ che in tanti ragioniamo come nella Chanson de Roland: “i pagani hanno torto e i cristiani ragione”. Solo che ora i “cristiani” siamo noi della NATO.

                Hai voglia Machiavelli a spiegare “di che lacrime grandi e di che sangue il trono”, hai voglia Etienne della Boétie a spiegare cosa sia la servitù volontaria, hai voglia Orwell a spiegare perché “war is peace”.

                L’appecoronarsi dietro una bandiera è sempre l’istinto predominante.

                Speriamo in bene.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

  17. Miguel Martinez scrive:

    Leggo:

    https://contropiano.org/news/politica-news/2022/03/17/italia-i-partiti-in-parlamento-votano-aumento-di-spese-militari-per-13-miliardi-0147548

    Italia. I partiti in parlamento votano aumento di spese militari per 13 miliardi

    L’economia di guerra in Italia marcia a passo spedito. Ieri la Camera dei Deputati con una larghissima maggioranza (391 voti favorevoli su 421 presenti, solo 19 i voti contrari) ha approvato un Ordine del giorno proposto dalla Lega e collegato al cosiddetto “Decreto Ucraina” (ma sottoscritto da deputati di Pd, Fi, Iv, M5S e FdI) che impegna il Governo italiano ad aumentare le spese militari verso quel 2 % del Pil richiesto da anni dalla Nato.

    • daouda scrive:

      Secondo te l’aumento delle spese militari in proprio è favore o non è a favore del continuare ad essere assoggettati agli USA?
      No così, giusto per capire, che mi sembra non vediate la realtà e continuiate a ripercorrere i soliti stilemi…

    • Francesco scrive:

      tutto OK Miguel ma … economia di guerra col 2% di spese militari?

      😉

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Francesco

        “economia di guerra col 2% di spese militari?”

        Sei d’accordo con me che per difendere l’Italia esistono due modalità ugualmente valide?

        1) dotarsi di armamento nucleare proprio, che quando ce l’hai, non ti serve nemmeno avere un esercito.

        2) sciogliere tutti i corpi militari tranne la Guardia di Finanza e la polizia municipale, che sono più che sufficienti per affrontare tutti i nemici attuali e potenziali dell’Italia.

        • Francesco scrive:

          No, direi che è una visione ingenua della politica estera di una media potenza.

          Se vogliamo avere un posto al tavolo di pace/spartizione della Libia servono anche forze armate convenzionali. Ed è solo il primo esempio che mi viene in mente.

          Ciao

  18. Miguel Martinez scrive:

    Notare lo schieramento dei partiti:

    “proposto dalla Lega […] ma sottoscritto da deputati di Pd, Fi, Iv, M5S e FdI”

    praticamente qualunque partito un italiano possa avere votato, quelli per cui ha votato hanno votato allo stesso modo su un tema decisivo per il destino del paese.

    E che immagino non era scritto nel programma del partito stesso quando gli italiani lo hann votato.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “partiti”

      https://youtu.be/rontxfEDu6A

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “guerra”

      Se si ha la pazienza di andare a vedere quali sono i progetti di spesa citati nell’articolo, si nota che sono tutti più o meno destinati a azioni “leggere” (corpi da sbarco, incursioni) in cui più che la potenza di fuoco conta il coordinamento interforze (la grande spina nel fianco dell’Italia del 1940) e la protezione reciproca fra i vari componenti di una missione oltremare.

      Esempio: i nuovi mezzi per l’esercito sono blindati che garantiscono il C3 (Controlli, Comando e Comunicazioni): in sostanza centraline telefoniche e radio semoventi e il più possibile indistruttibili. Le nuove navi sono fregate veloci. I mezzi per l’aeronautica sono protezioni missilistiche.

      Tutta riva che fa pensare a missioni veloci e chirurgiche, nello stile dei maiali” di Alessandria d’Egitto del 1941 e delle missioni Pellicano in Albania negli anni Novanta. Per dire, mancano completamente (almeno qui) nuovi progetti di carro armato o di aereo. Più che alta moda, è prêt-à-porter.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Miguel Martinez scrive:

      Tra l’altro, una gran parte di quei miliardi vanno alla Leonardo, qui si lavora in autarchia (e tra amici stretti).

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Martinez

        “Leonardo”

        Vorrei vedere. Mica c’è sempre un Tanassi, che favorisce i C130 della Lockheed rispetto ai G222 Fiat.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Insisto: i due aerei erano molto diversi, sarebbe tragico se la decisione “strategica” tra l’uno e l’altro fosse davvero dipesa dalle mazzette.

          Per me è stata una vendetta della FIAT, che offriva il mezzo peggiore ma voleva averla vinta per “patriottismo”.

          🙂

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “Fiat”

            Ho l’età per ricordare il voto di Martinazzoli, il “volto nuovo della DC”, mentre da presidente del tribunale dei ministri rovescio’ il voto dello stesso per l’incriminazione di Rumore come Antelope Cobbler. Fu talmente sporca che anche molti di quelli che credevano alla favoletta dei Comunisti mangiabambini smisero di fidarsi della DC, diventando così terreno di pascolo per il successivo craxismo.

            Altro che Fiat.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

  19. Andrea Di Vita scrive:

    riva=roba

  20. tomar scrive:

    Joe Biden è esploso quando i giornalisti gli hanno chiesto se il presidente russo fosse un criminale di guerra, il commander in chief in un primo tempo ha risposto “no”. Ma qualche secondo dopo è tornato indietro e ha risposto deciso: “Sì, lo è”.

    Se il commander in chief si mette a parlare come Di Maio, la terza guerra mondiale è già cominciata.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Guarda che quello lì è da un po’ che è messo peggio di Di Maio…

      • tomar scrive:

        Non stavo valutando le persone, ma la differenza di significato delle parole in relazione al ruolo: che Putin sia un criminale di guerra penso sia il giudizio anche di tutti quelli che si esprimono qui (che semmai si dividono su chi mettergli accanto), ma questo giudizio riguarda tutt’al più la nostra anima e tutto sommato è lo stesso anche per di Maio. Se però lo dice Biden vuol dire che questa guerra non finirà finché dall’altra parte del tavolo/mondo ci sarà seduto Putin.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Che differenza di significato c’è tra le parole di due persone evidentemente inadatte a ricoprire il ruolo che ricoprono e che rilasciando interviste sragionano?

          • tomar scrive:

            La differenza che Di Maio alla fine conta come me e come te, e nessuno si ricorderà più le sue parole, non è il commander in chief dei “nostri”.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              E il rimbambito invece determina le scelte politiche americane nelle interviste ai media? Al Pentagono decidono sulla base delle esternazioni che fa tra un riposino e l’altro?

        • Ros scrive:

          tomar “…che Putin sia un criminale di guerra penso sia il giudizio anche di tutti quelli che si esprimono qui (che semmai si dividono su chi mettergli accanto)…”

          In guerra si è sempre tutti criminali, è così che è e si fa la guerra.
          Spessissimo si è criminali anche in pace, se serve, se c’è un guadagno; e sai che non ne dovrai rispondere.

          Chi bombardò le popolazioni civili di Dresda, Hiroshima, Nagasaki, Tokio eccetera non fu giudicato da nessuno come tale, avendo vinto.

          Il vincitore giudicherà e condannerà i crimini del perdente e assolvendo i suoi

          • tomar scrive:

            Totalmente d’accordo. Ma se oggi dovessi giudicare il momento in cui la terza guerra mondiale è di fatto scoppiata, oggi lo vedrei nel ritorno indietro di Biden a dire “Sì, lo è”, dopo aver detto quel “no” che gli era uscito in automatico dalla sua esperienza di politico di lungo corso.
            Ma quel “Sì, lo è” significa altrettanto in automatico che “noi” dovremo continuare la guerra finche “loro” sono guidati da Putin, dato che non ci si può sedere a un tavolo di pace con un criminale di guerra.

  21. Miguel Martinez scrive:

    Articolo interessante sulla guerra biologica:

    https://www.theunconditionalblog.com/la-memetica-delle-armi-biologiche-e-perche-sono-importanti/

    Mio riassunto – esiste chiaramente una competizione a tre (USA, Russia, Cina) per usare i virus in chiave militare e/o per prevenire l’utilizzo degli stessi da parte del nemico e/o creare apposta i virus che immaginiamo stia creando il nemico per vedere come combatterli.

    Poi il modo in cui intendono usarli mi sembra piuttosto ipotetico: direi che non lo sappiamo.

    Però certo è plausibile che in un simile contesto avvengano degli incidenti non voluti (e ci potrebbe benissimo essere il Covid-19, come hanno ipotizzato alcuni studiosi per nulla “complottisti”).

    Gli Stati Uniti ancora tacciono sugli scopi dei loro laboratori biomilitari in Ucraina…

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “biologiche”

      Conosco pochi casi di uso con successo delle armi biologiche.

      I cadaveri di morti di peste buttati dai Mongoli oltre le mura della colonia Genovese di Caffa. Una nave di ignari miei concittadini veleggiò verso ovest sbarcando a Marsala, Napoli, Marsiglia e Genova, e scatenò la peste del Trecento.

      Le pelli infettate col pus dei malati di vaiolo vendute dai bianchi agli ignari pellerossa, che ne risultarono sterminati.

      Attila e Gengis Khan che distruggono una città assediata catturandone alcuni animali domestici cui danno fuoco spingendoli a tornare verso casa, che essendo di legno brucia appiccando l’incendio alla ignara città.

      (La “peste Antonina” che sfiancò l’impero romano era probabilmente vaiolo portato sul Mediterraneo dai legionari reduci dalle guerre contro la Persia. Ma dubito fosse stata diffusa intenzionalmente come un’arma dai Persiani).

      Il punto è che se un agente patogeno è letale allora un malato non fa in tempo a contagiare molti altri, e se invece il malato va in giro a contagiare molti altri vuol dire che ha ancora tempo e forze per combattere.

      Occorre inoltre che i bersagli siano inconsapevoli del meccanismo di contagio, come appunto i Genovesi di Caffa o i pellerossa. Ma alla lunga il giochino si scopre; e anche un semplice lazzaretto per isolare i malati, senza bisogno di molta tecnologia, è utile a fermare la minaccia non importa quanti soldi siano stai spesi per svilupparla.

      Senza contare che l’equivalente moderno di una nuova peste bubbonica potrebbe essere lanciato contro il nemico solo se si fosse sicuri di non rimanerne a nostra volta contagiati (“we share the same biology \ regardless of ideology”, cantava Sting). Questo richiederebbe una vaccinazione preventiva quantomeno delle truppe (se non dell’intera popolazione) della nazione che lancia la nuova peste in un momento i cui l’attacco non ha ancora avuto luogo, e si perderebbe così l’indispensabile effetto sorpresa.

      Si è pensato in molti film (da “Moonraker” fino a Lara Croft a al primo Mission Impossible di Tom Cruise) al miliardario malvagio e/o scienziato pazzo che si prepara in segreto un super virus e il corrispondente vaccino, vuoi per sterminare l’umanità restando fra i pochi privilegiati superstiti di una Terra svuotata vuoi per scatenare l’epidemia al fine di lucrare sulle successive vendite di vaccino.

      Di tutti questi scenari, l’unico che non mi sembra completamente irrealistico è proprio l’ultimo.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Andrea Di Vita scrive:

        Dimenticavo: alla peste Antonina si può aggiungere i malanni inconsapevolmente portati dai Conquistadores, che spopolarono l’America.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

      • Miguel Martinez scrive:

        Per ADV

        ” l’equivalente moderno di una nuova peste bubbonica potrebbe essere lanciato contro il nemico solo se si fosse sicuri di non rimanerne a nostra volta contagiati ”

        Diciamo che:

        1) è sicuro che cinesi e americani e (credo) russi ci lavorano su questa roba

        2) quindi la domanda è solo, “perché lo fanno?”

        La tua obiezione è assolutamente pertinente. Ecco perché ipotizzavo anche l’ipotesi più pericolosa di tutte: io sperimento con dei virus perché sospetto che il nemico lo stia facendo, e devo prevenire.

        • daouda scrive:

          ma questo è il non motivo basilare per antonomasia

        • Francesco scrive:

          Beh, almeno sperimento soprattutto la cura del virus, non i metodi di diffusione. E non ho motivo di produrlo in quantità industriali.

          Capisco che attribuisco molto buon senso ai complessi militar-industriali ma spero di non sbagliare.

          Ciao

        • Tortuga scrive:

          Ci saranno chissà quanti milioni di possibilità di creare virus e come si fa ad immaginare quale sta crendo il nemico?

          “prepara in segreto un super virus e il corrispondente vaccino”

          Eh, ma il vaccino va sperimentato!

          Insomma non mi sembrano operazioni che si possono fare troppo in segreto.

  22. Mauricius Tarvisii scrive:

    E’ interessante che, nonostante la propaganda martellante e unidirezionale, la mobilitazione dell’opinione pubblica sia limitata.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/03/17/sondaggi-armi-allucraina-dallitalia-il-55-e-contrario-e-il-62-boccia-lipotesi-di-entrata-in-guerra-della-nato-contro-la-russia/6528698/

    • Francesco scrive:

      Beh, se questi sono i dati di un sondaggio del FQ, posso tranquillamente aspettarmi che noi guerrafondai siamo in maggioranza.

      Conosciamo l’onestà intellettuale del FQ, da tempo.

      😀

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “FQ”

        Non che io sia un fanatico del FQ (ha il pregio, in effetti, di essere parzialmente leggibile gratis, e i commenti sono spesso esilaranti), ma nel caso specifico il sondaggio l’ha effettuato la società EMG per Agorà di Rai3, emittente notoriamente vicina alla sinistra interventista del PD.

        Uno dei commentatori pone secondo me la questione in modo corretto. Non bisognava chiedere se si è favorevoli o meno all’invio di armi all’Ucraina, ma di rispondere alla seguente domanda:

        “Se fosse l’Italia a dover fermare un’invasione dichiarando la futura neutralità, lei propenderebbe oppure no per la guerra senza possibilità di vittoria solo per aumentare le stragi di suoi connazionali?”

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Per l’Italia trovo la domanda inutilmente lunga e dettagliata.

          Bastava “in caso di invasione bisogna arrendersi subito o dopo aver fatto finta di resistere per almeno un paio di giorni?”.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “Italia”

            Per forza, abbiamo appaltato la difesa agli USA, che ci stiamo a fare noi?

            Un’Europa coesa senza gli USA, quella sì potrebbe star sicura. Ma probabilmente è un’utopia.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              negli anni 50 e 60 l’Italia era un paese militarmente serio, ho scoperto, l’idea di scaricare tutto sulle spalle robuste degli americani è successiva!

              chissà a chi va il merito

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “noi guerrafondai siamo in maggioranza”

        Se foste coerenti andreste ad arruolarvi come mercenari in Ucraina. Purtroppo vi piace così tanto la guerra che ci tenete a rimanere vivi e vegeti per gustarvi da telespettatori anche la prossima.

  23. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti (e soprattutto Peucezio e Francesco)

    Idee chiare:

    ALEXANDR DUGIN, filosofo russo, sulla guerra in Ucraina:
    “…Questa non è una guerra con l’Ucraina. È un confronto con il globalismo come fenomeno planetario integrale. È un confronto a tutti i livelli – geopolitico e ideologico. La Russia rifiuta tutto nel globalismo – unipolarismo, atlantismo, da un lato, e liberalismo, anti-tradizione, tecnocrazia, Grande Reset in una parola, dall’altro. È chiaro che tutti i leader europei fanno parte dell’élite liberale atlantista.
    E noi siamo in guerra esattamente con questo. Da qui la loro legittima reazione. La Russia viene ormai esclusa dalle reti globaliste. Non ha più una scelta: o costruire il suo mondo o scomparire. La Russia ha stabilito un percorso per costruire il suo mondo, la sua civiltà. E ora il primo passo è stato fatto. Ma sovrano di fronte al globalismo può essere solo un grande spazio, un continente-stato, una civiltà-stato. Nessun paese può resistere a lungo a una completa disconnessione.
    La Russia sta creando un campo di resistenza globale. La sua vittoria sarebbe una vittoria per tutte le forze alternative, sia di destra che di sinistra, e per tutti i popoli. Stiamo, come sempre, iniziando i processi più difficili e pericolosi.
    Ma quando vinciamo, tutti ne approfittano. È così che deve essere. Stiamo creando i presupposti per una vera multipolarità. E quelli che sono pronti ad ucciderci ora saranno i primi ad approfittare della nostra impresa domani. Scrivo quasi sempre cose che poi si avverano. Anche questo si avvererà”………….
    E ancora: “ Cosa significa per la Russia rompere con l’Occidente? È la salvezza. L’Occidente moderno, dove trionfano i Rothschild, Soros, Schwab, Bill Gates e Zuckerberg, è la cosa più disgustosa della storia del mondo. Non è più l’Occidente della cultura mediterranea greco-romana, né il Medioevo cristiano, e nemmeno il ventesimo secolo violento e contraddittorio. È un cimitero di rifiuti tossici della civiltà, è anti-civilizzazione. E quanto prima e più completamente la Russia se ne stacca, tanto prima ritorna alle sue radici. A cosa? Cristiano, greco-romano, mediterraneo… – Europeo… Cioè, alle radici comuni al vero Occidente. Queste radici – le loro! – l’Occidente moderno le ha tagliati fuori. E sono rimaste in Russia.
    Solo ora l’Eurasia sta alzando la testa. Solo ora il liberalismo in Russia sta perdendo il terreno sotto i piedi.
    La Russia non è l’Europa occidentale. La Russia ha seguito i greci, Bisanzio e il cristianesimo orientale. E sta ancora seguendo questa strada. Sì, con zigzag e deviazioni. A volte in vicoli ciechi. Ma si sta muovendo.
    La Russia è sorta per difendere i valori della Tradizione contro il mondo moderno. È proprio quella “rivolta contro il mondo moderno”. Non hai imparato?
    E l’Europa deve rompere con l’Occidente, e anche gli Stati Uniti devono seguire coloro che rifiutano il globalismo. E allora tutti capiranno il significato della moderna guerra in Ucraina.
    Molte persone in Ucraina lo capivano. Ma la terribile propaganda rabbiosa liberal-nazista non ha lasciato nulla di intentato nella mente degli ucraini. Torneranno in sé e combatteranno insieme a noi per il regno della luce, per la tradizione e una vera identità cristiana europea. Gli ucraini sono nostri fratelli. Lo erano, lo sono e lo saranno.
    La rottura con l’Occidente non è una rottura con l’Europa. È una rottura con la morte, la degenerazione e il suicidio. È la chiave del recupero. E l’Europa stessa – i popoli europei – dovrebbero seguire il nostro esempio: rovesciare la giunta globalista antinazionale. E costruire una vera casa europea, un palazzo europeo, una cattedrale europea”.
    – Alexandr Dugin –

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • habsburgicus scrive:

      tutte bellissime parole…
      peccato che la Russia “reale” non sia in alcun modo un’antitesi dell’Occidente (disgustoso) di oggi, bensì solo una sua versione più “rozza” e “arcaica” (stile anni ’80 qui, prima del politically correct che era però già in nuce) e dunque solo per questo apparentemente meno distante dai conservatori e tradizionalisti d’Europa !

      • Ros scrive:

        @habsburgicus
        “…tutte bellissime parole…
        peccato che la Russia “reale” non sia in alcun modo un’antitesi dell’Occidente (disgustoso) di oggi, bensì solo una sua versione più “rozza” e “arcaica” (stile anni ’80 qui, prima del politically correct che era però già in nuce) e dunque solo per questo apparentemente meno distante dai conservatori e tradizionalisti d’Europa !…”

        Sotto il link a due divertentissimi articoli sulla “slavitudine” scritti da uno slavo che la ama, e che sembrano confermare il tuo commento:
        http://www.kainowska.com/sito/slavitudine-il-devasto-slavo-i-bloki-la-babushka/

        http://www.kainowska.com/sito/slavitudine-gopnik-tuta-adidas-squat-hangover-boris/

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ ros

          “kainowska”

          Meravigliosi! 🙂 🙂

          Per metà è roba polacca.

          Parecchia ne ho vista di persona. L’ubriaco che ti taglia la strada. Mai avvicinarsi, da straniero, a uno accovacciato con la sigaretta in mano, tanto più se in gruppo. Ora però (almeno nella Polonia che conosco meglio) ce ne sono di meno. I bloki non sono tutti così degradati. Il nazionalismo malato è la norma.

          E soprattutto, è verissima la mania degli arricchiti di farsi la casa con le proprie mani; subito dopo la caduta del Muro in Polonia c’era la moda di aggiungere archi rinascimentali in stile italiano all’esterno delle case, del tutto inutili se non come ostentazione di ricchezza.

          Ottima la descrizione dei rimedi contro la sbornia da vodka – testati personalmente.

          Un dettaglio mancante, forse perché sintomo dell’eredità prussiana: in alcune città gli alcolizzati sono usati per raccogliere le bottiglie vuote, le portano al centro di raccolta per il riciclo del vetro e sono pagati in vodka.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

      • Peucezio scrive:

        Habsb,
        “tutte bellissime parole…
        peccato che la Russia “reale” non sia in alcun modo un’antitesi dell’Occidente (disgustoso) di oggi, bensì solo una sua versione più “rozza” e “arcaica” (stile anni ’80 qui, prima del politically correct che era però già in nuce) e dunque solo per questo apparentemente meno distante dai conservatori e tradizionalisti d’Europa !”

        L’isolamento a causa di questa guerra potrebbe portarla ad allontanarsi da tale modello e recuperare un sentimento identitario più radicato.

    • Francesco scrive:

      L’avevo letto.

      Quando scrivevo a MM di una Russia mistica e folle, pensavo anche a questo tizio, che pare sia la guida spirituale di Putin.

      Un Salvini più orientale, ma che Salvini, un pò Sizzi e un pò Bagnai, fuori come un balcone di quelli di Ammiocugino.

      Anche un cretino. E la prova che i neonazisti pericolosi non stanno a Mariupol.

      🙁

      • Peucezio scrive:

        Francesco,
        “che pare sia la guida spirituale di Putin.”

        Sostanzialmente ha ragione, a parte qualche eccesso retorico, ma se lui è la guida spirituale di Putin io sono l’eminenza grigia dietro Trump e Steve Bannon.

        • Francesco scrive:

          Scusa ma io non sto a Mosca, riferisco che il coglione esaltato è “amico personale di Putin e sua ispirazione ideale”, cosa che i discorsi di Putin parrebbero confermare.

          E la cosa è preoccupante quanto sarebbe sapere che ci sei davvero tu dietro Trump!

          • Peucezio scrive:

            Riferisci?
            E a tua volta chi te l’ha detto?

            Allora ti dico una cosa, così puoi riferire anche questa.
            Io sono amico personale di Trump. Ieri sera siamo andati insieme a mangiare la carbonara in una bella trattoria.

            • Francesco scrive:

              Ma tu non sei un giornalista serio e neutrale che ha lavorato a Mosca per anni.

              Poi Trump è troppo buzzurro per apprezzare una carbonara!

        • PinoMamet scrive:

          Scusate, ma da quando in qua è una novità che i russi siano esaltati mistici e credano al ruolo salvifico della Terza Roma?

          Prendete un libro di letteratura russa a scelta, aprite una pagina a caso e c’è già tutto!!

          (PS
          Gli ucraini non sono diversi, solo, visto che hanno deciso di mettersi contro Mosca, devono ripiegare sull’esaltazione nazionale, altro grande flagello dei popoli slavi.

          Per cui rispondo a Francesco più sopra: no, non ci sarebbe stato alcun “contagio jugoslavo” anche senza Nato.
          L’Italia è il paese dei latini, non degli slavi del sud).

          • Francesco scrive:

            Mica parlo dell’Italia, parlo dell’Europa. Siamo così abituati alla presenza USA che non ci rendiamo conto di quanto cambi la situazione europea. E di quanto questa tornerebbe all’andazzo solito se gli yankees were to go home davvero!

            • Miguel Martinez scrive:

              Comunque mi fa un po’ simpatia Francesco.

              Si trova come me su questo blog, l’unico a sostenere tesi controcorrente: un po’ come me quando (vi ricordate cent’anni fa?) dicevo che i No Grimpasse non erano necessariamente dei mostri egoisti che volevano far morire i ricoverati in terapia intensiva?

              Adesso lui si trova l’unico pro-guerra, e non molla. Per cui segretamente tifo per lui (ma non per le sue tesi).

              • PinoMamet scrive:

                Ma è impossibile non tifare segretamente per ognuno di noi, quando si discute;
                tranne proprio i cinque minuti che uno ti fa incazzare sul serio, ci si conosce ormai così tanto che discutere è un piacere.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Pino Mamet

                “Ma è impossibile non tifare segretamente per ognuno di noi, quando si discute;”

                🙂

              • Francesco scrive:

                invece di simpatizzare, convincetemi che Putin si fermerà all’Ucraina se gli si concede la vittoria

                anche perchè, Miguel, io sono l’unico a favore della Terza guerra mondiale, non a sacrificare l’Ucraina per logorare la Russia

                e sono pure convinto che non diventerebbe un conflitto atomico

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “invece di simpatizzare, convincetemi che Putin si fermerà all’Ucraina se gli si concede la vittoria”

                Non posso convincerti del futuro. Anzi, non escludo che la Russia possa cercare di avere rapporti più stretti con il Turkmenistan, o che possa addirittura cercare di aprire le frontiere con l’Afghanistan. E magari aumentare la propria influenza sulla Mongolia, anche a danno della Cina.

                Boh…

                Però mi piace uno che dice, “io sono l’unico a favore della Terza guerra mondiale, non a sacrificare l’Ucraina per logorare la Russia”, che è un discorso lucido e chiaro.

              • PinoMamet scrive:

                “invece di simpatizzare, convincetemi che Putin si fermerà all’Ucraina se gli si concede la vittoria”

                Convincerti credo sia impossibile… il futuro non lo sa nessuno, e ognuno perciò è libero di figurarselo come crede.

                Se analizziamo la cosa razionalmente però non riesco a trovare motivi per cui Putin possa o voglia attaccare altri paesi.

                In ordine di probabilità dal maggiore al minore ci sono:

                -Transnistria, riconosciuta solo da Russia, popolazione russofona, striscia insignificante della Moldavia;

                -Moldavia, rectius Bessarabia, russificata illo tempore (i miei studenti moldavi disprezzano i romeni- l’antipatia è reciproca, mi dicevano in Romania- e parlano il russo almeno come seconda lingua):
                e già non credo che Putin, dopo il mezzo disastro ucraino, abbia le forze per attaccare persino questa;

                -paesi baltici, per ragioni storiche e strategiche: sono nella NATO quindi attaccarli sarebbe una mossa suicida…

                -Polonia: siamo nel campo del fantasy, non riesco a immaginarmi una scusa plausibile per cui la potrebbe attaccare…

                di altri stati non parliamone neppure.

              • habsburgicus scrive:

                (nella mia, irrilevante, opinione)
                1.Polonia e oltre…direi NO
                2,il Baltico sarebbe SI qualora non fosse nella NATO (è chiaro che se potessero se lo papperebbero 😀 ma non credo che RITENGANO di potere; “a favore” dei Baltici vi è il fatto che i russi nell’intimo ammettono a se stessi che i Baltici sono altro, laddove continuano a ritenere che gli ucraini siano “roba loro”, una “mera variante” dei russi, ancorché gli ucraini gli stiano dimostrando che si sbaglia -anche a Kharkiv città ove ai tempi di Roberto (1990) non c’era una sola bandiera gialloblu e non si trovava nessuno che parlasse ucraino !; per il Baltico anche Putin SA che non sono russi !…intendiamoci, se non fossero nella NATO se li prenderebbe lo stesso, ma ci sono…e la consapevolezza di cui sopra dovrebbe spingerlo alla prudenza)
                3.Moldova potrebbe papparsela, dubito però gli interessi; non ha il valore “sentimentale” dell’Ucraina e neppure il valore “strategico” del Baltico; economicamente, non parliamone
                4.Transnistria forse SI ma penso la ritenga “roba sua” dunque sarebbe solo una formalizzazione
                però come dicono in tanti, cosa frigga nel cervello di Putin non lo sappiamo

                P.S
                Asia Centrale: non credo, neppure il Qazaqstan ove a nord ci sono molti russi (a meno di collasso interno, più o meno eterodiretto); in quelle zone vi è la Grande Cina che non si può trascurare, e i cinesi non sono americani qualsiasi
                Caucaso: Armenia è già sua (pure l’élite intellewttuale armena che guarda a noi non osa opporsi ai russi, unico labile scudo contro la Turchia, il vero nemico del popolo armeno); Georgia (potrebbe provarci); Azerbaigian (non credo) ricordiamo che Erdoğan in quelle zone è qualcuno ed è un altro che è opportuno non offendere troppo (almeno l’Azerbaigian -dove pure gli iraniani, in pessimi rapporti con il regime azero, avrebbero qualcosa da dire- è da ritenersi off limits)

  24. Miguel Martinez scrive:

    https://bari.repubblica.it/cronaca/2022/03/17/news/sassi_contro_la_nave_della_marina_da_di_maio_a_meloni_tutti_contro_il_blitz_di_taranto-341713993/

    Notare che la notizia non è la manifestazione pacifista (con “lancio di sassi e insulti” contro una nave si presume ben corazzata), ma l’Unanime Sdegno di Tutti i Politici, con la noiosissima recita del predicozzo di ciascuno di loro.

    E’ una modalità giornalistica che trovo davvero assurda.

  25. Miguel Martinez scrive:

    “sanzioni” 🙂 (e viva la mitica Boldrini!)

    https://www.repubblica.it/politica/2022/03/15/news/armi_ucraina_lite_m5s-341522106/
    Ucraina, lite tra grillini sull’invio di armi. I 5 Stelle preparano le sanzioni contro i dissidenti
    15 Marzo 2022 Aggiornato 16 Marzo 2022 alle 13:25

    Chi minimizza li chiama i “3 petrocelli”, dal nome del presidente della Commissione Esteri del Senato, Vito Petrocelli, noto fra i 5 Stelle come Petrov per le sue simpatie filo-Mosca. Ma Enrica Segneri, deputata grillina da Ferentino (Frosinone), che ieri pomeriggio ha bisticciato in Aula con la capogruppo M5S in commissione Esteri alla Camera, Iolanda Di Stasio, è convinta che nel Movimento siano in parecchi a non voler spedire armi italiane all’Ucraina. “Non siamo solo 3, siamo almeno venti”, calcola. “Solo che qui fanno di tutto per silenziarci. Molti non hanno il coraggio di esporsi, ma in privato mi dicono: brava. Io per prima su altri temi mi sono astenuta, stavolta no. Mi sono beccata una strigliata del capogruppo, Davide Crippa, per ora. Non credo sia finita qui”. Tira aria di espulsione? “Lo metto in conto”. Rischiano sanzioni altri due deputati M5S, Gabriele Lorenzoni e Valentina Corneli. Anche loro piuttosto attivi, mood “equidistante”: il primo ha sostenuto che perfino sull’ospedale bombardato a Mariupol sia fondamentale sentire “l’altra campana”. La seconda si è detta contraria al video-collegamento con Montecitorio del presidente Zelensky. Molto dipenderà da come voteranno sul decreto Ucraina, arrivato oggi nell’emiciclo di Montecitorio e che dovrebbe essere licenziato domattina.

    Giuseppe Conte, che finora ha tollerato il dissenso di Petrocelli, è spazientito, racconta chi ci ha parlato in queste ore. Ce l’ha con i continui distinguo dei peones, la ricerca di visibilità, gli “invidivualismi” che prevalgono sulla “disciplina di partito”. Ecco perché il gruppo M5S sta studiando il proprio statuto interno, per capire come far scattare le sanzioni. Come recita l’articolo 21, basta mettere in pratica “comportamenti suscettibili di pregiudicare l’immagine del Movimento” per incorrere come minimo in un richiamo, fino all’espulsione. Il presidente del Movimento a Petrocelli lo ha detto: non accetterà un altro no, quando il decreto Ucraina arriverà in Senato, la prossima settimana.

    Segneri aspetta. Prima della strigliata di Crippa, è intervenuta in dissenso rispetto alla linea del gruppo, attaccando il presidente della commissione Esteri della Camera, Piero Fassino, che aveva spiegato come l’invio di armi di difesa all’Ucraina non rappresenti una violazione dell’articolo 11 della Costituzione. “Saremmo contro l’articolo se aiutassimo la Russia, non se aiutiamo chi si difende”. Per Segneri quelle di Fassino sarebbero “parole imbarazzanti. Provo imbarazzo per i pacifisti a favore della guerra”. Ci ha pensato la capogruppo in commissione Esteri, Iolanda Di Stasio, a correggere il tiro, ricordando che “la linea del M5S è che non ci si può girare dall’altra parte”. Con annesso rimbrotto alla compagna di scranno.

    Il dibattito in Aula ha fatto registrare qualche distinzione anche negli altri partiti. Sinistra Italiana, come ha ricordato il segretario Nicola Fratoianni, è contraria alla posizione assunta dal governo. Nel Pd, Laura Boldrini ha detto che si asterrà. Per Italia Viva, ha detto no all’invio di armi in Ucraina Gianfranco Librandi. Mentre per Forza Italia la voce contro è di Matteo Dall’Osso, un ex grillino.

  26. Miguel Martinez scrive:

    Il ministro degli Affari Esteri degli Emirati vola a Mosca per coordinare la politica energetica:

    https://www.bloomberg.com/news/articles/2022-03-17/uae-russia-discuss-importance-of-stable-energy-markets

    gli Emirati sono un esempio notevole di astuzia e abilità politica: che vogliano saltare sul carro dei vincitori nel nuovo ordine mondiale che si profila?

    • Francesco scrive:

      ESAGERATO!

      Vogliono solo godere dei prezzi alti del petrolio. Non fare voli pindarici dietro le azioni di questi avidi bottegai. Non si legheranno a nessun carro.

      😀

    • Tortuga scrive:

      Su Ria Novosti ci sono particolari: dicono che gli E.A. intendono sostenere economicamente la Russia e mantenere stabile il mercato del Petrolio.

  27. Tortuga scrive:

    Comunicazioni da Google, cioè dagli U.S.A.
    oggi, 17 marzo 2022, alle ore 14.30 circa, alla ricerca “russia-ucraina” i risultati rispondono per la prima volta con un sottotitolo:
    “Notizie principali
    Notizie su guerra mondiale”

    Ed è la prima volta che accade e stamane non compariva.

  28. Tortuga scrive:

    Inoltre Lukashenko da “La Stampa”
    13.30 – Lukashenko: “Se l’Ucraina intensificherà le azioni contro la Bielorussia, risponderemo”
    «Se l’Ucraina continua a intensificare delle azioni contro la Bielorussia risponderemo». A sostenerlo è il presidente della Bielorussia, Aleksandr Lukashenko in un’intervista al canale tv giappone Tbs secondo quanto riferisce l’agenzia bielorussa “Belta”. «Al momento del conflitto del 23-24 febbraio – sottolinea – stavano progettando di colpire il territorio della Bielorussia. L’abbiamo impedito. L’Ucraina viola il nostro confine di stato con dispositivi aerei e elicotteri» sostiene il leader bielorusso. Ha poi aggiunto: «La Russia offre all’Ucraina, lo so per certo, una versione assolutamente accettabile dell’accordo. E oggi è ancora possibile che l’Ucraina possa concordare con la Russia questo accordo. Se Zelensky non lo fa, allora, credetemi, dovrà firmare un atto di resa in breve tempo. La Russia non perderà in questa guerra. Ne sei convinto al 100% anche tu».

  29. Francesco scrive:

    Occavolo!

    Il caro Vladimir si è giocato la Ebrei-Card e nessuno di noi lo ha rilevato!

  30. Tortuga scrive:

    Ria Novosti: La russia è dotata di missili nucleari ipersonici (come la Cina), ed è a ciò che si riferiva Putin quando ha detto “conseguenze mai viste prima” per l’Occidente.

    • Francesco scrive:

      😀

      Argomento vecchio, quello degli ipersonici. E comunque abbiamo passato decenni in situazione di MAD, le supposte difese missilistiche sono sempre state aleatorie e forse buone contro attacchi molto limitati, non vedo la grande novità con gli ipersonici.

      Putin mi sta addirittura stufando, pare Ciccio Kim ogni volta che parla.

      • PinoMamet scrive:

        è vero!
        esattamente come Zelenski, aggiungo.

        • Francesco scrive:

          A me invece la vostra insofferenza ha fatto venire in mente Churchill, uno che ha fatto TUTTE le cose di Zelensky in un momento in cui tutti i sapientoni gli dicevano di trattare con i tedeschi.

          E in più fumava il sigaro!

          😉

          • PinoMamet scrive:

            Non ho troppa stima di Churchill, ma paragonarlo a Beppe Grilloski è troppo anche per me…

            • Francesco scrive:

              oh, mica è colpa mia, è solo il parallelismo estremo

              non c’era un esercito inglese che potesse fermare la Wermacht nel 1940, c’erano una RAF al limite delle sue forze, c’era la Blitzkrieg che pareva aver cambiato ogni regola della guerra.

              tutte i Pino ragionevoli dell’epoca erano per la trattativa di pace, e credo che AH fosse meglio disposto di Putin

              solo un vecchiaccio, con una lunga storia di fallimenti sulle spalle, era deciso a combattere fino alla fine

              ciao

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “vecchiaccio”

                Poi è arrivato lo zio Sam, se no il vecchiaccio ce lo ricorderemmo appunto come vecchiaccio e basta.

                Senza zio Sam (o senza un’Europa che si dia una mossa tutta insieme e non Polacchi e Moldavi in ordine sparso) la vedo difficile.

                A proposito, alla TV Polacca è comparsa una vignetta: un grosso orso spelacchiato intrappolato a novanta gradi in un alveare dai colori ucraini, e un panda arrapato che gli si avvicina da dietro.

                Una vecchissima battuta Polacca risalente ancora ai tempi del patto d Varsavia dice:

                “Oggi sul confine polacco-cinese niente di nuovo”

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                quando lo zio Sam è arrivato davvero, coi suoi soldati, la Battaglia d’Inghilterra era già stata vinta e in Africa (correggimi se ricordo male) gli inglesi erano nettamente in vantaggio

                ma quando Churchill impose agli inglesi di combattere, era solo, pure sul fronte orientale c’era pace tra Hitler e Stalin

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “davvero”

                Su, su, non riscriviamo la Storia, adesso.

                Sia nella prima, sia nella seconda guerra mondiale, i rifornimenti prima e le truppe sul terreno dopo dell’ “arsenale delle democrazie” hanno fatto la differenza.

                Nella Grande Guerra l’ultima grande offensiva Tedesca, quella della Grande Bertha, fu lanciata alla disperata proprio per conquistare Parigi prima che arrivasse lo zio Sam in forze (e lì la Russia era già fuori gioco).

                Nella seconda, persino i venti milioni di morti Sovietici da soli non sarebbero bastati a fermare Hitler, dato che un terzo abbondante dei camion con la stella rossa erano made in USA (e pagati in oro massicci, peraltro).

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Ma non scriviamo neppure la Storia col comodo senno di poi!

                Quando cadde Parigi, dopo che già Varsavia era andata, Londra pareva spacciata e si sprecavano i consigli a Churchill perchè facesse pace con Hitler.

                Stalin allora era alleato con Hitler e l’America era isolazionista, al punto che FDR faceva fatica a mandare rifornimenti.

                Ciao

  31. Mauricius Tarvisii scrive:

    Gli algoritmi mi suggeriscono questo video: l’italiano trattenuto a Kiev dalla compagna per via dei suoceri e che dice che non riesce a capire il concetto della gente disposta a morire per la patria. E ovviamente il simpaticissimo giornalista ucraino gli salta addosso.

    https://invidio.xamh.de/watch?v=EnN5_Lgjam4

    La frase “un presidente deve aiutare il proprio popolo” credo che riassuma benissimo la mutazione genetica che l’idea di Stato ha avuto da noi.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ mauricius Tarvisii

      “mutazione”

      Si chiama “evoluzione della specie”.

      Evoluzione culturale, in questo caso.

      Poveracci.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  32. Mauricius Tarvisii scrive:

    La Casa Bianca, nella giusta mise per San Patrizio, promuove la de-escalation

    https://twitter.com/polialertcom/status/1504505135233486848

    Pres. Biden calls Russian Pres. Vladimir Putin a “murderous dictator, a pure thug who is waging an immoral war against the people of Ukraine”

  33. Miguel Martinez scrive:

    Una lettura affascinante, mentre balliamo sul precipizio. E’ anche scritto tragicamente bene:

    https://www.circolodantealighieri.com/il-balzo-del-veltro/24-maggio-festa-dell-entrata-nella-grande-guerra

    • habsburgicus scrive:

      @Miguel
      li capisco, mi sono simpatici e poi quando uno adotta il titolo “circolo monarchico Dante Alighieri” avrebbe anche ragione a prescindere 😀 (un po’ come la bellissima donna, forse un po’ ochetta :D, cui qualcuno disse “non si preoccupi..Lei con quella bocca, può dire quel che vuole” 😀 😀 :D),
      ma…ma….ma
      la mia ostilità radicale alla Grande Follia è troppo forte e per motivi in parte diversi concordiamo in toto ! (cerro il 1914 europeo è ancora più grave del 1915 italico, che ne è una sequela)

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Habs

        “ma…ma….ma”

        Se leggi Vernon Lee, capisci tutto. Perché Satana è il dissipatore/guastatore (“waster”) delle migliori passioni.

        Se c’è una parola che non sopporto è “antifascismo”, ma molto modestamente, devo confessare che la mia antipatia per il fascismo si fonda proprio sull’interventismo del 1915.

        Credo che sia uno spartiacque decisivo. Sento che c’è Satana dietro queste parole:

        “Il motivo decisivo è in realtà più profondo: il 24 Maggio del 1915 si assiste infatti per la prima volta a una mobilitazione nazionale e popolare inimmaginabile. Il Popolo d’Italia, senza distinzioni di classe, ceto, idea politica o religiosa, si sentì a un certo punto unito e chiamato a un compito supremo. La Grande Guerra si trasformò subito in un’autentica guerra rivoluzionaria, una guerra di popolo inteso come comunità organica che si sviluppa nel tempo e nello spazio. E fu così che si realizzò, attraverso l’immane sacrificio bellico, l’adesione delle masse popolari alla Nazione, più volte auspicata nei decenni precedenti. Re, Parlamento e Popolo furono un cuore solo e un’anima sola.”

        • Antonino scrive:

          Il mio sogno (e non scherzo) è un dibattito pubblico tra il SuperAntifa Tomaso Montanari e l’Albatros Miguel: sulla storia dell’arte della Firenze nascosta e su Vernon Lee.
          Dai MM, sai bene che le due cose non sono slegate, e non lo sono con l’idea di Pace…

        • Ros scrive:

          Miguel “…E fu così che si realizzò, attraverso l’immane sacrificio bellico, l’adesione delle masse popolari alla Nazione, più volte auspicata nei decenni precedenti. Re, Parlamento e Popolo furono un cuore solo e un’anima sola.”

          Io ricordo ancora il racconto fattomi dai miei nonni di come ne parlavano i loro genitori e il paese intero (nel palermitano):
          tra chi emigrò come un fulmine in USA o altrove, chi zappando “inavvertitamente” colpiva e mozzava qualche dito del piede, o della mano con la roncola, chi divenne scemo di guerra ben prima della guerra, chi uccel di bosco nelle montagne delle Madonie si diede al romitaggio bucolico clandestino, spesso per mai più tornare (non si sa mai)…

          la fantasia popolare e plebiscitaria per evitare l’arruolamento coatto ad un macello di cui fregava nulla partecipare arrivò a vette tragicomiche sublimi.

          • Ros scrive:

            due fratelli del padre di mio nonno, tra i diciotto e i vent’anni, furono stivati senza quasi alcun avere o, tantomeno, documenti addosso in una nave che andava in sud America;
            finirono in Venezuela dove prosperarono e si moltiplicarono mettendo su famiglia con le autoctone.
            A tutt’oggi i nipoti e pronipoti si sentono con il parentado con facebook e Skype scambiandosi foto d’epoca di famiglia.

            Ogni tanto tornano in visita alla fu madrepatria con la curiosa faccia da indios siciliani.

            Il padre di mio nonno riuscì misteriosamente in qualche modo a scapolarsela anche lui.

            entusiasti e patrioti pochi dalle mie parti…

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Ros

            “Io ricordo ancora il racconto fattomi dai miei nonni di come ne parlavano i loro genitori e il paese intero (nel palermitano):”

            Credo che la reazione della campagna sia stata simile in tutta Italia.

            • PinoMamet scrive:

              Non saprei, il fratello di mio nonno andò in guerra entusiasta, fu medagliato, entrò in un plotone di Arditi e dopo il congedo ritornò indietro da volontario e ora è seppellito a Bolzano.

              È vero che la mia è una famiglia strana, ma non credo che fosse un caso tanto insolito, come non lo erano quelli opposti di cui parla Ros.

              • Ros scrive:

                Un certo mio compaesano Ciro Scianna, le trincee non gli riuscì di sfangarsele.
                Fattosi due conti, e sapendo bene che assalto prima o assalto poi ci sarebbe comunque rimasto, si documentò, s’informò per bene, scrisse pure alla famiglia su chi contattare e come fare,,,
                poi si diede da fare per sta cazzo di medaglia;

                Ce la mise tutta.
                All’occasione prese suicida-volontario la bandiera caduta del precedente crivellato in un assalto…
                e, vi saluto a tutti!

                Medaglia d’oro al valor militare con pensione alla vedova.

                Ci campo bene tutta la famiglia.

                Ho fatto le scuole medie in un edificio col suo nome, con statua e targa a descriverne l’eroismo patriottico.

                Lui, chissà, ci avrebbe scritto: “se proprio devo crepare per sta minchia di guerra col cazzo che lo faccio a gratis.

                Pragmatico.
                Gran testa!
                https://it.wikipedia.org/wiki/Ciro_Scianna

              • PinoMamet scrive:

                Mah, proprio ideologie opposte.
                Il mio parente scriveva lettere e cartoline patriottiche da “zona di guerra” alla mia parente mezza nobile.
                Le ho lette, anche, da bambino, poi non so che fine abbiano fatto.
                Le medaglie ce le ho ancora, invece.

              • PinoMamet scrive:

                Comunque a leggere la pagina di Wikipedia il tuo compaesano non dà l’idea di uno che fa la guerra controvoglia…

              • Ros scrive:

                “Un certo mio compaesano….”

                In paese almeno la si raccontava così.
                Forse era cinica diceria, forse era l’unico modo logico di vederla

              • PinoMamet scrive:

                Probabilmente ci sono vari fattori, come sempre.

                Comunque parlando molto in generale credo che gli italiani abbiano subito una profonda mutazione antropologica non durante il massacro della Prima Guerra, come sarebbe da aspettarsi, ma, salvo poche eccezioni, dopo la sconfitta (in realtà è stata una vittoria, ma nessuno la vede così…) della Seconda…

                da quel momento in poi, anche in reazione alle pagliacciate dei fascisti, è nato quel para-pacifismo, che spesso poi confina col paraculismo, così tipico degli italiani, e si è passati anche a livello ufficiale dalla retorica della guerra e della bella morte a quella della pace e della vita-così-così-basta-che-è-vita.

                Insomma, per 70 anni i bambini italiani hanno fatto temini sui buoni sentimenti;
                ma nei 70 anni prima li facevano sulla battaglia di Solferino, Garibaldi e la piccola vedetta lombarda…

              • Ros scrive:

                PinoMamet: “…da quel momento in poi, anche in reazione alle pagliacciate dei fascisti, è nato quel para-pacifismo, che spesso poi confina col paraculismo, così tipico degli italiani, e si è passati anche a livello ufficiale dalla retorica della guerra e della bella morte a quella della pace e della vita-così-così-basta-che-è-vita…”

                Concordo.
                “… a quella della pace e della vita-così-così-basta-che-è-vita…”

                cosa spesso non scevra da una malinconica sensazione di disfatta e resa esistenziale.
                Il tuo commento mi ha fatto pensare in particolare a “Pasqualino Settebellezze” della Wertmüller : «Il passato è passato, non pensarci più a queste miserie! Tu sei vivo!»
                e lui, guardandosi allo specchio come ormai morto dentro:
                «Sì… sono vivo».

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ ROS

                “Scianna”

                Leggo che comandante di Scisnna era l’allora maggiore Messe, che più credo sarebbe diventato il miglior generale italiano del XX secolo.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Ros

                “Settebellezze”

                Attenzione alle generalizzazioni. La gente cambia. Rileggevo (a dispetto della russofobia di moda) “Guerra e pace”, e c’è un ufficiale russo che dice di Napoleone più o meno ” li credo bene che vince sempre! Combatté contro i Tedeschi, e quelli non hanno mai vinto niente, tranne quando si combattono l’un l’altro!”. A fine Settecento i Tedeschi aveva o fama di popolo imbelle…

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Concordo con Andrea: la fama dei popoli e la saggezza popolare sulle loro caratteristiche “naturali” cambiano con grande rapidità storica.

                Insomma. son tutte cazzate.

              • Ros scrive:

                PinoMamet “Comunque a leggere la pagina di Wikipedia il tuo compaesano non dà l’idea di uno che fa la guerra controvoglia…”

                Certo è che si comportò da “eroe”, non una estemporanea volta ma per tutta la durata del conflitto.

                Che lo fece per indole marziale soggettiva, o che – come spesso avviene, vedi “We Were Soldiers” con Mel Gibson – combatteva per i compagni in armi, o per sincero amor di Patria… vallo a sapere.

                Sembrava solo strano che un popolano fosse disposto a ciò per uno stato e un regno lontano che nel momento della fame ti mandava Bava Beccaris per saziarti.

                Più apparentemente – pur arzigogolato – logico, era pensare a un modo di non lasciare sola e alla fame la propria famiglia con una sua probabile caduta al fronte.
                Le classi popolari hanno miti di riferimento altri rispetto alle retoriche (di comodo?) dei ceti più elevati

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “Re, Parlamento e Popolo furono un cuore solo e un’anima sola”

      Tanto è vero che per entrarci il Re fece un mezzo imbroglio per mettere il Parlamento davanti al fatto compiuto e tanta era la fiducia nel Popolo che forniva i soldati che il Regio Esercito ricorreva alle esecuzioni, anche sommarie, al di sopra di qualsiasi media in Europa. 😀

      Ma forse il “Popolo d’Italia” che citano è il quotidiano 😀

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “bene”

      Mi viene da vomitare.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Miguel Martinez scrive:

        Per ADV

        “Mi viene da vomitare.”

        Capisco la tua reazione, che in fondo è anche la mia.

        Ma è importante capire la tentazione, la bellezza satanica che esprime. E lo fa, come diceva Vernon Lee:

        “Death. Heroism? Oh, I always leave him to himself ; he comes as soon as he listens to the music, and he can always be squeezed in anywhere. That’s the advantage of his being blind ; it makes him the most obliging and least troublesome of all my Orchestra ; quite a different pair of boots from stuckup creatures like Idealism and Chivalry and so forth, who are afraid of rubbing shoulders with the Lower Passions. Heroism, bless him, won’t mind sitting cheek by jowl even with Fear, that filthy slut, or surrounded by the cannibal rout of Sin. But here he comes !”

        Che poi Satana stesso coglie il problema:

        “You vile, old-fashioned scarecrow, do you now understand that Heroism has almost found you out for the preposterous, indecent anachronism that you are ? And if, by any chance, that Blind Boy should really be Burgeoned into seeing . . . why, then, this will have been the last of our Ballets of the Nations!”

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Martinez

          “Satana”

          Non trovò nulla di affascinante in tutto ciò che sa di satanico: più che a Mefistofele mi fa pensare a un onisco, e mi vien voglia di dargli fuoco.

          Reazione personale, eh! 🙂

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “un onisco, e mi vien voglia di dargli fuoco”

            Come? I “vermicocoli” (come li chiamano a Lecce) sono bellissimi!

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ mauricius tarvisii

              “bellissimi”

              Temo di essere un poco feticista.

              La parte di “Alien” che preferisco è quando l’insettoide e la sua prole si contorcono nelle fiamme.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

  34. habsburgicus scrive:

    domani sarà una giornata mediaticamente “calda”…
    infatti la Russia celebrerà gli 8 anni dell’annessione della Crimea…
    a essere precisi, le cose andarono così
    27/2/2014, i russi manu militari depongono le autorità ucraine della AR Krym, cap. Simferopil’ (in russo Simferopol’) e si impadroniscono del tutto della città indipendente di Sevastopol’, di fatto già in mano loro (e dove anche prima del 2014 Mosca regnava in base al trattato del 31/5/1997)
    16/3/2014, si tiene nella (ex) AR Krym il referendum sull’indipendenza in condizioni sovietiche; plebiscito per la separazione dall’Ucraina
    17/3/2014: la AR Krym proclama l’indipendenza e assume il nome di Respublika Krym; al contempo chiede l’ingresso nella Rossiskaja Federacija (cosa abbia fatto Sevastopol’ non è chiaro :D)
    18/3/2014: al Cremlino è firmato il trattato tra la Rossijskaja Federacija da un lato e la R. Krym (e a città di Sevastopol’ ? non è chiaro) dall’altro, sulla loro annessione alla Russia
    21/3/2014: dopo la ratifica del trattato, Putin firma due leggi federali separate, una per la R. Krym e una per la città di Sevastopol’, che le include unilateralmente nella Rossijskaja Federiacja, la Crimea come AR Krym (di nuovo, ma entro la Russia) una delle 22 AR della Russia, e Sevastopol’ come città indipendente a livello federale
    N.B Nikita nel 1954 -indice del pressapochismo dell’uomo :D- si dimenticò a quanto pare di far votare al Soviet Supremo (che ovviamente lo avrebbe fatto all’unanimità :D) il trasferimento dalla RSFSR alla URSR di Sevastopol’ 😀 si era dimenticato che nel 1949 Stalin aveva tolto Sevastopol’ dall’oblast’ di Crimea !!!!! beh, già nel 1992-1993 i comunisti al Soviet Supremo e poi i seguaci di Zhirinovskij alla Duma (dal 1993/1994) dissero che Sevastopol’ non era mai stata legalmente ceduta e che l’Ucraina avrebbe dovuto restituirla ! il trattato del 31/5/1997, violato da Mosca, però riconosceva anche Sevastopol’ come ucraina

    • habsburgicus scrive:

      si noti che la struttura amministrativa odierna della Rossijskaja Federacija è ancora in essenza el’ciniana, cioé dovuta a quello El’cin che oggi è tabu presso gli attuali potentes ! (che tuttavia traggono legittimità da El’cin, come la Monarchia spagnola la trae da Francisco Franco, per quanto rinnegato :D)
      infatti la Costituzione el’ciniana del dicembre 1993 prevedeva 89 unità federali (fra Rep Aut, reg aut, regioni, territori, distretti nazionali e città federali) e oggi sono 85

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “prevedeva 89 unità federali (fra Rep Aut, reg aut, regioni, territori, distretti nazionali e città federali) e oggi sono 85”

        Che cosa si sono persi per strada?

        • habsburgicus scrive:

          piccolezze…
          l’okrug aut. dei Komi-Permjak
          l’okrug aut. degli Evenki
          l’okrug aut. di Tajmyr
          l’okrug aut. dei Korjak
          l’okrug aut. di Ust’-Orda
          l’okrug aut. di Aginsk-Burjat
          tutti in Siberia e financo all’Estremo Oriente
          89-6+Crimea+Sebastopoli=85

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Korjak

            “Anthropologists have speculated that a land bridge connected the Eurasian and North American continent during Late Pleistocene. It is possible that migratory peoples crossed the modern-day Koryak land en route to North America. Scientists have suggested that people traveled back and forth between this area and Haida Gwaii before the ice age receded. They theorize that the ancestors of the Koryak had returned to Siberian Asia from North America during this time.”

            https://en.wikipedia.org/wiki/Koryaks#Origin

            • habsburgicus scrive:

              interessante !
              i complottisti potrebbero sostenere che ha abolito l’autonomia dei Korjak in preparazione ad uno scontro con gli USA 😀 😀
              e che ha abolito quella degli Evenki per far piacere a Pechino, idem quella di Ust’-Orda e Aginsk (invero più roba mongola) 😀 😀

  35. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Utile ripasso

    https://www.ilpost.it/2022/03/17/basi-nato-italia/

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  36. Tortuga scrive:

    Oggi ho letto su Sole 24 ore che sono stati stanziati all’Ucraina dalla UE finora 500 milioni di euro. Io non riesco nemmeno ad immaginare la dimensione di 500 milioni di euro, ma mi sembrano uno sproposito.

    • habsburgicus scrive:

      la NATO andava sciolta nel 1991…
      oggi è troppo tardi..
      se ne riparlerà alla prossima perestrojka, quando un futuro leader russo (quasi certamente oggi un fedelissimo :D) denuncerà i “crimini di Putin” e farà riforme pro-Occidente…
      confido, ma ci credo poco, che il triste insegnamento del 1991 non vada perso e che non si umili questa nuova, futura e per ora del tutto ipotetica “Russia democratica”

      • Peucezio scrive:

        Habsb.,
        “confido, ma ci credo poco, che il triste insegnamento del 1991 non vada perso e che non si umili questa nuova, futura e per ora del tutto ipotetica “Russia democratica””

        Spero tu stia scherzando.
        È ovvio che se succedesse una cosa del genere il risultato sarebbe il saccheggio e la svendita della Russia e di tutte le sue risorse alle multinazionali americane e mondiali (un bel pezzo se lo prenderebbero anche i cinesi).
        Non arriverebbero a vendere i giovani russi e le giovani russe al mercato degli schiavi di New York o Londra, ma ci andrebbero vicinissimo (in Cossovo c’è stato un fiorente mercato di schiave sessuali di etnia serba).

        Davvero pensi esista qualche limite all’avidità statunitense e occidentale?
        Perché mai dovrebbero sconfiggere una superpotenza avversaria se poi non la annichiliscono?

        • PinoMamet scrive:

          Aldilà delle esagerazioni, penso che dietro il sostegno dei paesi di lingua inglese soprattutto (con l’americano Draghi al seguito) all’impresentabile Zelenski ci sia proprio questo.
          Degli ucraini gliene frega cazzi.

          Putin gli ha servito su un piatto d’argento il pretesto per distruggere la Russia, e sono pronti a buttarcisi. Probabilmente c’è chi comincia a vederci una grossa opportunità economica.

          Per adesso stanno a vedere e fanno i conti: il comico ucraino tenta di convincerli che non hanno nulla da perdere, e probabilmente i colloqui con la Cina servivano anche a sondare la disponibilità cinese a partecipare alla spartizione.

          La butto lì, in base a cose che ho leggiucchiato: i militari, che sono quelli che correrrebbero rischi concreti, sono più prudenti dei politici e degli affaristi, e frenano gli ardori bellici di questi ultimi.

          • PinoMamet scrive:

            Qualcosa però il Beppe Grillo di Kiev deve averlo subodorato: se la guerra alla Russia ci sarà, e non è ancora detto per niente, allora all’Ucraina e al suo sventurato – ma testardo e nazionalista – popolo verrà lasciato il compito di sfinire, da sola, l’esercito russo. Carne da cannone.
            La Nato semmai interverrà dopo…

        • Francesco scrive:

          >>> il saccheggio e la svendita della Russia e di tutte le sue risorse

          come per Italia, Germania, Giappone e Corea?

          • PinoMamet scrive:

            Quella era la Seconda Guerra Mondiale.

            Questa sarebbe la Terza.
            A governare le nazioni sconfitte non ci sarebbe MacArthur: ci sarebbe Elon Musk, o qualcuno che fa gli interessi di Elon Musk.

            Un tale che scrive allegramente sui social che “l’America ha il diritto di saccheggiare chi vuole”…

            • Francesco scrive:

              Musk? il sudafricano Musk? credevo lo avesse detto la Palin o giù di lì

              in ogni caso ribadisco: la Russia dovrebbe pregare di entrare nel giro del capitalismo mondiale, poi per starci bene devi avere una classe politica e imprenditoriale almeno come l’Italia (cazzo, è così difficile?)

              starne fuori giocando a fare l’Impero Sacro Bizantino serve solo a diventare una colonia della Cina. e mi pare che quel giro lì sia molto meno generoso

              basta confrontare le due Coree, no?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “in ogni caso ribadisco: la Russia dovrebbe pregare di entrare nel giro del capitalismo mondiale, poi per starci bene devi avere una classe politica e imprenditoriale almeno come l’Italia (cazzo, è così difficile?)”

                Stai parlando del mondo di vent’anni fa, temo.

                Adesso la coperta si sta restringendo, anche in Italia.

                Figuriamoci nel resto del mondo.

                E se qualcosa continua a crescere, è perché sta rubando la coperta a qualcun altro.

            • PinoMamet scrive:

              Lo ha detto Musk…
              (magari anche la Palin, ma io ricordo lui).

              Per quanto mi risulta, la Russia attuale è un paese capitalista, in cui c’è una classe di ricconi ai quali è permesso tutto, una politica con scarsa libertà di scelta, il vizio di interferire nelle politiche altrui, un ingombrante apparato spionistico e militare al servizio del suo sistema economico.

              Praticamente, la copia degli Stati Uniti.

              Forse che il problema sia questo? 😉

              • Francesco scrive:

                Pino,

                prova a essere serio. Quanti giornalisti sono stati ammazzati dalla CIA negli USA per far piacere al Presidente? e quanti politici di opposizione sono in galera per far piacere al Presidente? e quale Presidente ha aggirato la Costituzione per far continuare a governare a vita? o quale Presidente controlla direttamente tutta l’economia facendo sparire i ricchi che non gli piacciono?

                Adoro fare battute ma non le prendo sul serio.

              • PinoMamet scrive:

                Ok, diciamo: la Russia è meno democratica degli USA al suo interno, ed è stata a lungo meno interventista degli USA all’esterno.

                “Quanti giornalisti sono stati ammazzati dalla CIA negli USA per far piacere al Presidente?”
                Non me ne risultano, mi risulta invece una lunga serie di depistaggi e porcherie dall’assassinio di Kennedy al Watergate e oltre;

                “e quanti politici di opposizione sono in galera per far piacere al Presidente? ”
                Politici non saprei, so di Assange che è una cosa diversa però conta più o meno uguale…
                in compenso c’è una lunga lista di porcherie estere, al cui confronto la Russia di Putin (ma persino l’URSS) fa la figura della dilettante…

                ” e quale Presidente ha aggirato la Costituzione per far continuare a governare a vita?”
                Trump ci ha provato 😉

                “o quale Presidente controlla direttamente tutta l’economia facendo sparire i ricchi che non gli piacciono?”

                beh no, là è l’economia che controlla il Presidente: è più facile, così 😉 e non c’è bisogno di ammazzarli, di regola, basta non farli eleggere 😉

      • Francesco scrive:

        1991: abbiamo vinto, evviva, sciogliamo la NATO.

        E poi? davvero pensate che la pace in Europa avrebbe retto fino a questo ictus di Putin e che la lebbra jugoslava non si sarebbe diffusa?

        una volta dimostrato sul campo che anche in Europa si può fare tutto, quanti avrebbero deciso di farlo anche loro senza la camicia di forza e di pace della NATO?

        l’Ungheria che non chiede nulla per tutti i territori che ha perso? la Germania buona e zitta nonostante i milioni di profughi e figli di profughi dell’aggiustamento staliniano della Polonia?

        e mille altre questioni che Hasburgicus conosce bene e io qui scordo … l’Italia che vuole Fiume? assurdo no?

        • PinoMamet scrive:

          “E poi? davvero pensate che la pace in Europa avrebbe retto fino a questo ictus di Putin e che la lebbra jugoslava non si sarebbe diffusa?”

          Sì…

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “pensate”

          Con una Comunità Europea di Difesa cime quella affossata da De Gaulle trentasette anni prima che unisse l’atomica francese, l’organizzazione tedesca e la geografia italiana?

          Col Nordafrica come naturale retroterra per manodopera, petrolio, gas e uranio senza bisogno di ricorrere tutti al gas siberiano?

          La risposta alla tua domanda e’ un convinto SI’.

          Sarebbe stata più che sufficiente a prevenire sia Milosevic sia la Crimea.

          Noi europei in realtà non abbiamo bisogno degli USA. Siamo come L’Elefantino di Dumbo: non ci serve la penna magica per volare.

          Solo che ci siamo abituato ad aspettare i marines che ci buttino cioccolata e sigarette.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            Ah, quella CED che non è mai nata e non esiste?

            come fai a dire che non ci serve la penna magica e allo stesso tempo basare tutto su di essa?

            Ciao!

            PS noi europei abbiamo bisogno degli USA soprattutto per fidarci tra di noi. E chiedo il parere di Hasburgicus su questo punto, che mi pare basilare quanto dimenticato da chi non ripassa abbastanza la Storia.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Dici che abbiamo bisogno degli USA per impedirci di farci la guerra tra noi e poi dici che siamo liberi?

              • Francesco scrive:

                che siamo liberi, come persone, è esperienza di ogni giorno.

                che come stati il fatto di essere alleati entro un’alleanza a guida esterna ci aiuta moltissimo, oggi forse è diventato superfluo ma non mi sento di tentare la sorte

                noi europei ci abbiamo messo una delle migliori classi dirigenti della nostra storia ma si parla degli anni ’50 e ’60 e in mezzo ci stanno fallimenti come la CED

                a me lo status quo pare molto buono

              • Peucezio scrive:

                Francesco,
                “che siamo liberi, come persone, è esperienza di ogni giorno.”

                Se per te “libero” significa che in qualsiasi momento lo stato ha diritto di chiuderti in casa e darti centinaia di euro di multa se esci, preferisco mille volte Putin, che almeno non ti racconta che sei libero e con cui almeno hai la contropartita che gli omosessuali non possono fare le loro parate di pessimo gusto, sposarsi e adottare bambini.

              • Francesco scrive:

                😀 anzi 🙁

                che sono affezionato ai kelebekkiani

                siamo più liberi di ogni altro sistema al mondo e che qualche misura sanitaria sia stata imposta prova che abbiamo dei governi e non dei semplici buffoni che fingono

                e questo è così ben visibile che non vederlo è peggio di credere a Putin

            • habsburgicus scrive:

              la CED, come ricordato da Andrea, fu affossata purtroppo dai transalpini il 30/8/1954..comunisti, gollisti, alcuni radicali si unirono…De Gasperi, prima di morire (19/8/1954, undici giorni prima) avrebbe chiesto sul letto di morte notizie del processo di ratifica francese ! *
              Ciò è tristissimo perché ALLORA GLI USA NON SOLO NON OSTACOLORONO MA ERANO FAVOREVOLI !
              la CED era però prematura
              oggi sarebbe da riconsiderare, Andrea non ha torto

              *Andreotti, obliquamente, accenna a pettegolezzi inter-DC di accusa a Scelba, allora Primo Ministro, che avrebbe tradito il volere del morente De Gasperi non accelerando la ratifica nostra; intendiamoci, mai la DC -unico partito a contare his diebus- fece problemi, ma i degasperiani stretti avrebbero desiderato che noi la ratificassimo PRIMA della Francia per spronarla, laddove Scelba si ostinò a promettere la ratifica ma solo DOPO quella francese…Prima Repubblica al cubo 😀 in Parlamento una ratifica veloce -che De Gasperi avrebbe deciso, se non fosse stato costretto a dimettersi nell’estate 1953, lasciando il potere prima a Pella (destra DC, freddo verso la CED), indi a Fanfani (allora ritenuto “di sinistra” e non favorevolissimo alla CED, durò meno di quindici giorni, dicitur che Andreotti già lo sabotò e non sarà l’ultima volta :D) indi a Scelba (in fama di degasperiano ma sui generis)- avrebbe avuto i voti di DC (con qualche franco tiratore, sennò che democristiani erano ? :D), PLI, PRI, PSDI..sottobanco si potevano avere i voti dei missini (corrente “micheliniana”) e soprattutto dei monarchici..solo PCI e PSI e l’ala “sociale” (ex-salotina) del MSI erano fanaticamente ostili alla CED

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “non ci serve”

              Solo i fessi non cambiano mai idea.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                >>> come fai a dire che non ci serve la penna magica e allo stesso tempo basare tutto su di essa?

                scusa ma cambiare idea in 10 minuti è un’altra cosa!

                PS io sono per la CED da sempre, maledetti idioti francesi. però non esiste

  37. Miguel Martinez scrive:

    Leggo:

    “ROMA – “Io penso che chi sostiene che l’Italia non aveva le forze di opporsi ai nazisti dice il falso, la Bulgaria lo fece, si poteva fare e non si è fatto”. La leader di Fdi, Giorgia Meloni, prende le distanze dalle pagine più buie del Ventennio”

    E’ vero.

    L’Italia invece di smarcarsi dal proprio alleato e restare neutrale si tuffò a capo chino in una guerra mondiale.

    Eppure si poteva fare, lo dimostrò Franco (altroché Bulgaria).

    • Francesco scrive:

      Credo parlasse delle leggi contro gli Ebrei.

      Per quanto detesti la Giorgia, questa dichiarazione le fa onore, credo che negli ambienti fascisti sia una posizione molto impopolare.

  38. Miguel Martinez scrive:

    “Draghi: ‘Niente allarmi ma se le cose peggiorano pensiamo ai razionamenti’”

    🙂

  39. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    A Genova c’e’ ancora la villetta dove Byron soggiornò prima di andare a morire a Missolungi, in Grecia. La pubblicità delle sofferenze dei civili Greci sotto la repressione Ottomana delle rivolte del 1821 portò a Navarino e all’indipendenza di un pezzo di Grecia, inizio dello sgretolamento della Mezzaluna nei Balcani.

    Il Biafra secessionista tentò la stessa guerra mediatica contro il governo Nigeriano speculando sulle foto dei bimbi gonfi di fame in una carestia (che sembra abbia aiutato a provocare). Quella volta però l’opinione pubblica non si mosse.

    Non riesco a togliermi dalla testa l’idea che Zelensky stia facendo lo stesso ora.

    A meno di non provocare noi la terza guerra mondiale attaccando la Russia, Mosca verosimilmente otterrà fra sei mesi quello che voleva ottenere in quindici giorni: l’Ucraina neutrale. Ventidue settimane di bombardamenti di troppo?

    Confesso che mi piacerebbe essere smentito.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Fuzzy scrive:

      https://www.corriere.it/podcast/daily/22_marzo_18/tutti-fronti-joe-biden-guerra-ucraina-vista-usa-aeff2a7c-a602-11ec-b9d0-9b9e3bb8f215.shtml
      Mah, ci sono queste elezioni negli Stati Uniti mi pare in novembre….
      Per ora la resistenza Ucraina fa un bel vedere. Mandano armi.
      Poi non si sa.
      È tutta una situazione strana, si vuole far la guerra alla Russia senza interrompere i commerci di gas e petrolio.
      Ho quasi il sospetto che passate le elezioni inizieranno trattative serie tra Russia e Stati Uniti.
      Poi bisogna vedere cosa ha in mente di fare Putin. Entrare nelle città avrebbe dei costi in vite umane da ambo le parti molto pesante.
      Ne vale la pena? Secondo me no.
      Ma io non ne so niente. Vado a naso.

    • tomar scrive:

      “Mosca verosimilmente otterrà fra sei mesi quello che voleva ottenere in quindici giorni”
      Verosimilmente Putin non vorrà/potrà arrivare alla parata del 9 maggio ancora impantanato in Ucraina, mentre il format “Zelensky oggi arringa il Parlamento della…” continua a mantenere una audience alta pur con qualche segno di saturazione.
      Quindi se la faccenda resta “confinata” all’Ucraina direi che Mosca deve risolverla al massimo entro un mese.
      Però c’è anche la possibilità che la terza guerra mondiale sia “già” cominciata, quindi sapremo (sapranno?) solo dopo la sua (nostra?) fine quanto tempo è durata.

    • Francesco scrive:

      ADV: prova a metterti nei panni di Zelensky, quali altre carte ha da giocare?

      Credo che più rende costosa l’occupazione a Putin più potrà strappare al tavolo delle trattative, mentre se avesse ceduto subito avrebbe dovuto concedere tutto.

      Forse avrebbe potuto giocarsi subito la rinuncia alla Crimea e al Donbass ma è ragionevole pensare che Putin avrebbe rinunciato all’attacco?

      PS sono l’unico coglione a pensare che la Terza guerra mondiale non debba necessariamente essere a colpi di atomiche? ditemelo pure, non ho nessuna influenza sugli avvenimenti, al massimo riusciremo a ospitare qualche ucraino anche a casa mia.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “la Terza guerra mondiale non debba necessariamente essere”

        Ti ho fatto notare più volte in queste settimane che gli argomenti che usi sono sostanzialmente sovrapponibili con quelli di Putin: lui ha esteso la guerra in Donbass a tutta l’Ucraina pensando che sarebbe stata una cosa veloce, facile e indolore; tu sostieni che si dovrebbe estendere ulteriormente, pensando che sarebbe una cosa veloce, facile e indolore.
        Putin ha iniziato con un conflitto a bassa intensità e ora le città sono sventrate dall’artiglieria. Tu inizieresti con un conflitto convenzionale e sostieni che non ci si spingerà oltre.

        Dato che il modo di ragionare tuo e di Putin ha ripetutamente cannato, mi sembra assurdo continuare ad usarlo.

        • Francesco scrive:

          Piano: io penso che la vinceremmo. Non penso mai che una guerra possa essere indolore, facile e neppure veloce.

          Penso che la differenza di forze convenzionali tra NATO e Russia sia molto grande e che le forze NATO godrebbero del sostegno di 40 milioni di ucraini, gli stessi che stanno intralciando i russi.

          Ah, penso anche che tu sia un poco stronzo, ho controllato solo ora la mappa dell’Europa centrale e in effetti hai scritto una manica di falsità allo scopo di sostenere la tua tesi.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Tipo?

            • Francesco scrive:

              Tutto quello che hai detto sulla geografia della eventuale guerra. Ma proprio tutto.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Cioè per sbarcare in Crimea non serve passare dagli stretti? A Costanza non c’è una base Nato? Kaliningrad non è a 250 km da Varsavia? I Carpazi non esistono?

              • Francesco scrive:

                Senti, mi spieghi la tua ossessione per lo sbarco dal Mar Nero?

                Nessuno, avendo i lunghissimi confini di terra e le forze NATO lì, penserebbe mai di passare dal mare.

                Come mai ti sei fissato?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Generale, non mi ha idetto da dove vuoi passare con il mezzo milione di soldati che ti servono.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ mauricius Tarvisio

                “Carpazi”

                Passando dai quali si è a tiro degli Iskander da Kaliningrad.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Andrea

                da artigliere, che cazzo di idea è bombardare un esercito in movimento con dei missili lanciati da centinaia di km di distanza?

                che partirebbero da una enclave circondata completamente dal nemico?

                sarò un dilettante ma mi pare una pessima idea

      • Fuzzy scrive:

        Francesco
        Quanti giorni di autonomia avrebbe il sistema economico mondiale senza il gas e il petrolio russo?
        Crolla tutto a mo’ di Domino, e poi che fai, vai in guerra con le pezze al culo? Tipo con i carretti a mano che portano in giro le armi? Dico così, tanto per dire.
        E intanto i Russi autarchicamente si godono le loro riserve di combustibili fossili con cui possono fare tutto quello che vogliono per un tempo indefinito, essendo in pochi.
        No, penso che dovranno trovare una soluzione più conveniente per tutti.
        Biden farà credere di aver fermato Putin.
        Putin si prenderà le regioni del Donbass e forse qualcosina in più.
        I civili ucraini non verranno massacrati.
        Dell Ucraina rimarrà in piedi qualcosa.
        Ho detto. Augh!
        Come sono superficiale e presuntuoso! Faccio schifo.
        Poi vado a pag 46 e vedo la soluzione.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “Zelensky”

        Oh, ma lui gioca benissimo.

        È un irresponsabile avventurista ed egocentrico che ha giocato col fuoco facendo incendiare il suo paese, ma la scena la sa tenere bene: e’ il suo mestiere.

        Il successo in tournée in World Tour e un probabile futuro Nobel per la pace valgono bene la faccia feroce ai negoziati e qualche migliaio di civili morti in più.

        Spiace per quei poveracci che confidano in lui.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “Necessariamente”

        Ecco, qui hai colto un punto importante.

        Hai ragione quando dici che una terza guerra mondiale (posto che non sia già cominciata) non si combatte necessariamente con le atomiche.

        Aggiungo però: quando la si comincia.

        Chiunque entri in guerra fa una scommessa: che finisca presto, prima di essere distrutto.

        Storicamente, è una scommessa che di solito si perde.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          1) no, storicamente non ho nessun motivo per pensare che la maggior parte di quelli che hanno iniziato una guerra ne siano usciti distrutti. Ho Chi Minh ha vinto, il Saladino ha vinto, Cesare ha vinto, gli USA hanno annesso mezzo Messico etc etc.

          2) Putin ha nulla da guadagnare a usare armi atomiche. Per questo penso che una guerra convenzionale sarebbe fattibile.

          3) certamente è un rischio folle ma direi che quello che c’è politicamente in ballo è molto importante (e non è la carriera di Zielensky)

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Cosa ci sarebbe in ballo politicamente?

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “distrutti”

            Infatti non ho detto che chi attacca rimane distrutto, ma che sottovaluta la durata del conflitto che scatena.

            E non c’è niente che valga il rischi dell’estinzione.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              Lo diceva anche Moravia, sulle colonne dell’Unità, parecchio tempo fa. Credo fosse ai tempi della questione euromissili.

              Solo che era abbastanza coerente da mettere in quel “niente” pure il Reich millenario.

              E quindi ‘sto sulla mia posizione bellicista.

              Dopo tutto mica sto dicendo che dobbiamo andare a liberare Mosca da Putin! mi accontento di un paio di brigate USA che per sbaglio passano per Minsk, al resto ci penserà il popolo bielorusso. 😀

              Saluti

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Un paio di brigate a Kiev e poi saranno gli ucraini a rovesciare il governo e a implorare la pace…

              • Francesco scrive:

                Veramente non ricordo molte lamentele dei popoli che hanno visto arrivare le truppe USA dopo aver subito una guerra di aggressione altrui.

                A Kiev ci vogliono più soldati ma in cambio vanno bene tutti i paesi della NATO, non credo tedeschi o polacchi avrebbero problemi coi locali, grazie a Putin.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ti sei dimenticato la fuga da Kabul? È successa qualche mese fa…

              • Francesco scrive:

                In effetti conto decisamente su due cose: gli ucraini ci vogliono e i russi hanno un esercito vero.

                Se volessero mettersi a fare guerriglia, la NATO dovrebbe giusto armare gli ucraini.

                Almeno questo mi pare abbastanza condivisibile

                PS Crimea e anche Donbass possiamo lasciarli stare, in ogni caso.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                No, la vicepremier ucraina ha detto che non ci sarà pace finché Donbass e Crimea non torneranno sotto Kiev.
                Quindi che si fa?

              • Tortuga scrive:

                Li si manda a fare in culo.

              • Tortuga scrive:

                Purtroppo questa è una di quelle cose di cui non ci sbarazzerà presto. Hanno già iniziato a giocarsi la Israel card: siamo vittime, vogliamo risarcimenti, perseguiteremo i criminali finchè non avremo giustizia etc. etc.
                Quindi romperanno per parecchio.
                Invece, gli si da quel che vuole, poi si tira una riga, muro, filo spinato, e se ne riparla se per caso avanza ancora di un altro centimetro. Ma i territori filorussi vanno dati perchè governare della gente che non vuole stare dove è sarebbe impossibile e cosa foriera di altre violenze per chissà quanto tempo.
                Basta ricordarsi i nostri irredentisti che per quasi 30 anni hanno fatto saltare in aria gente ogni tot. Ci mandavamo i militari di leva (quando era di 2 anni) a tenerli a bada. Meglio i muri e il filo spinato elettrico.

              • Francesco scrive:

                sottoscrivo ogni singola parola di Tortuga!

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “lamentele”

                Citofonare Kabul.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Kabul? la città dove la gente buttava i figli oltre il filo spinato perchè gli americani li portassero via?

                e dove ora si muore di fame e di freddo (pare), una volta che gli americani sono andati via?

                🙁

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Kabul”

                Non ho detto che stiano meglio adesso. Ho ricordato che dopo vent’anni gli USA coi loro àscari NATO sono dovuti scappare con la coda fra le gambe.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                >>> In effetti conto decisamente su due cose: gli ucraini ci vogliono e i russi hanno un esercito vero.

                dall’Afganistan siamo scappati dopo aver subito in 20 anni perdite inferiori a quelle russe di queste 3 settimane …

              • daouda scrive:

                a) chi cazzo è scappato

                b) non ti sei mai chiesto se l’obiettivo afgano fosse proprio quello?

                Cioè te sei tarmente e farloccamente pro-statunitense pr le stronzate mentre quando fanno strategia li attacchi.
                Bell’amico ao!

                Ma vafanculi vè!

              • Francesco scrive:

                x mr. D

                sai che sono un semplice. quale era lo scopo degli USA in Afghanistan?

                io mica ho capito

                grazie

              • daouda scrive:

                la prima cosa è far spendere gli ingenti sforzi/soldi militari già impiegati male come fiaccare l’esercito degli Stati Uniti. E’ una cosa che sapevano di perdere.
                In secondo luogo far rinforzare le profezie dell’emirato afgano secondo le veggenze ismaelite e chiaramente l’anti-statunitensismo mondiale in ogni caso favorendo l’esodo di profughi ismaeliti in Europa come con Libia, Iraq e primavere arabe ( ma queste avevano anche i loro scopi propri ).
                Poi l’oppio, chiaramente facendo credere che il tutto c’entrasse con lo stoppare il piano cinese di via della seta.

                Ovviamente Bin Laden manco lo considero.

  40. Mauricius Tarvisii scrive:
    • PinoMamet scrive:

      Mah, lo hanno dato anche a Obama che per meritarlo ha fatto… un cazzo di niente.

      È evidente che vale ormai come la medaglia della Pro loco di Roncocampocanneto.

      • Francesco scrive:

        Piano: non aveva ANCORA fatto niente.

        Poi ha scatenato due guerre (Siria e Libia) facendo passare due nazioni dalla tranquillità di una dittatura di lungo corso alla ferocia di una guerra civile con abbondanti interventi stranieri. Il tutto mentre la strategia USA in questa guerra sembrava essere “boh”.

        Preferisco la medaglietta.

      • Peucezio scrive:

        Pino,
        “Mah, lo hanno dato anche a Obama che per meritarlo ha fatto… un cazzo di niente.”

        Come non ha fatto un cazzo di niente??
        Ha bombardato matrimonio in Afghanistan e Pakista, civili, donne e bambini!! Che altro doveva fare?

  41. Miguel Martinez scrive:

    Dal canale telegram di Pianomercato:

    Sono stato al telefono con un amico imprenditore che spesso mi manda materiali. Mi ha raccontato come è cambiato il mondo nelle ultime settimane. Lui tra il 2008 e il 2013 aveva linee di produzioni in Cina di prodotti da vendere in Europa e in Italia (soprattutto). Successe in quegli anni quello che lui definisce la “terza guerra mondiale” finanziaria con la crisi dei subprime e la crisi irreversibile europea. Poi è ritornato in Italia deluso dall’esperienza. Ora c’è la guerra. Gli sceicchi stanno abbandonando Londra, le banche islamiche hanno intenzione di chiudere, in Usa, con la minaccia della de-dollarizzazione, è una fuga verso le criptovalute. Questo mio amico, d’accordo con i suoi fratelli, anche loro imprenditori, hanno preso una decisione: ritorno in Asia. Ritorno in Asia per produrre lì e vendere lì. Ritorno in Asia per produrre in Italia e vendere in Asia. Oltre a vendere in Asia, creeranno un canale diretto con l’Africa: lì moltissimi, con il boom delle materie prime, si sono arricchiti, anche piccoli proprietari di miniere. Un mondo cambia, ma la tv italiana non lo dice.

    • Peucezio scrive:

      Massì, l’Occidente si sta isolando dal mondo, si sta nordcoreanizzando.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ peucezio

        “nordcoreanizzando”

        Oceanizzando, semmai.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Peucezio scrive:

          In che senso?
          Diventando come l’Oceania?
          O come l’oceano?

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ peucezio

            “Oceania”

            L’Oceania di Orwell, ovviamente 🙂

            (Tre blocchi: Oceania, Eurasia ed Estasia…)

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            penso alluda a uno dei tre megastati di 1984 di Orwell

            per fortuna è privo del socialismo autoritario previsto da Orwell e anzi rimane saldamente democratico – non troppo saldamente

            e per fortuna noi europei per ora siamo agganciati al carro democratico e non a una delle alternative autoritarie

            😉

            • Peucezio scrive:

              Francesco,
              “e per fortuna noi europei per ora siamo agganciati al carro democratico e non a una delle alternative autoritarie”

              Dici?

              • Miguel Martinez scrive:

                per Francesco

                “siamo agganciati al carro democratico ”

                E governati a forza di DPCM da un banchiere sostenuto da un partito unico di destracentrosinistrovaffa che fa l’esatto contrario di ciò che era nei suoi molteplici programmi.

              • Francesco scrive:

                x MM

                sai, caro, c’è stata una pandemia e una guerra. e nessuno dei partiti voleva andare alle elezioni – che servono appunto a giudicare come hanno agito i partiti

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “sai, caro, c’è stata una pandemia e una guerra. e nessuno dei partiti voleva andare alle elezioni – che servono appunto a giudicare come hanno agito i partiti”

                E’ un giudizio intelligente e che condivido.

                Ma che dimostra una cosa: un conto è il “demos” e un conto sono i partiti, che possono avere anche tutti insieme interessi completamente divergenti da quelli del demos.

                Ergo, non è una demo-crazia.

              • Francesco scrive:

                Sbagliato, perchè i partiti devono sottoporsi al voto del demos ogni pochi anni!

                Se voi fiorentini continuate a votare Il Partito elezione dopo elezione è solo colpa vostra, non datela al sistema!

                😀

                PS la distanza tra demos e partiti è uno degli elementi costitutivi, voluti e utili delle democrazie rappresentative. servirebbe a evitare che il demos diventi turba.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “Se voi fiorentini continuate a votare Il Partito elezione dopo elezione è solo colpa vostra, non datela al sistema!”

                Allora, io sono un fiorentino.

                Siccome i piddini sono professionisti seri e gli altri sono imbecilli che comunque non hanno nemmeno l’intenzione di vincere, è ovvio che io per qualsiasi cosa di pratico, mi rivolgo ai piddini. E’ come scegliere di rivolgersi a un medico invece che a un avvocato.

                Poi non è per niente come rivolgersi a un medico, perché gli unici medici sono i funzionari non eletti del Comune, gli altri sono gente che chiacchiera di medicina.

                Io non voto per “buttare fuori” il PD.

                Io voto perché voglio determinate cose.

                Tipo,

                1) “non regalate a un militante di Comunione e Liberazione e console onorario d’Israele padrone della ditta che fa i parcheggi in città, la piazza accanto alla mia”

                2) “vi chiedo di non far morire mio figlio come carne da cannone in una guerra che non ci riguarda”

                Bene, di fronte a domande del genere, so che il mio voto vale, come dice Habs, carta Regina.

                E anche se voto per l’Opposizione il risultato sarà uguale.

                Parcheggio regalato al tizio in questione più guerra mondiale e figliolo carne da cannone.

              • habsburgicus scrive:

                “non regalate a un militante di Comunione e Liberazione e console onorario d’Israele padrone della ditta che fa i parcheggi in città, la piazza accanto alla mia”

                il nome d’arte della compianta signora Pelloni (con uno storico compagno argentino paragonato ingenerosamente a un mastino :D) più la izafé persiana….è lui ? 😀 😀

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Habs

                “il nome d’arte della compianta signora Pelloni”

                Non ho capito nulla.

                Sto parlando di Marco Carrai, per capirci, e della sua buffa e italianissima signora.

              • giuseppe motta scrive:

                sì, habs, è lui…
                forse Miguel non conosce il nome d’arte della signora Pelloni…
                peraltro sostituibile col cognome di un celebre pittore italiano, cresciuto all’Accademia di Brera

                🙂

              • habsburgicus scrive:

                @Miguel
                che tu abbia capito nulla :D, mi conforta perché l’idea era di scrivere in modo criptico 😀 😀 😀
                dal momento che però hai fatto il nome, vuol dire che non ci sono problemi soverchi….e posso dirti che ci ho azzeccato 😀 adesso ti spiego

                la signora Pelloni=Carrà, Carra (vabbé, l’accento, vardùma nèn el tut dicono in Piemonte “non guardiamo il tutto :D)
                izafé come ben sai è la i persiana, di Mujahiddin-i Khalq ecc
                donde
                Carra+i=Carrai
                😀
                per la prima volta forse son riuscito pure a superare l’Inimitabile Maestro Moi 😀

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “al carro democratico e non a una delle alternative autoritarie”

              Francesco, l’Armenia, filorussa, è governata da un presidente di un partito liberale centrista e che si dichiara cristiano (non cattolico, ma della Chiesa armena, ovviamente). Sarebbe esattamente il politico che voteresti tu, insomma 😀

              Al contrario, al carro democratico sono agganciati i Sauditi, che oggi sono il rimpiazzo dei russi, dal petrolio alle squadre di calcio.

              • Francesco scrive:

                l’Armenia è filo-russa, prova a indovinare perchè! un caso di geografia come fattore decisivo, oso dire

                l’AS è in fase di svincolo, con mio grande sollievo. ma anche da alleato fetente non inficiava la democrazia in Europa e in America, giusto?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                E questo non dimostra che non esiste nessun “carro democratico”?

              • Francesco scrive:

                beh, guarda la cartina cinese e dimmi tu, se non sono tutti stati democratici

                ne manca qualcuno ma pochini

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                L’India non è un paese democratico? Ha da sola la popolazione di tutta la Comunità Internazionale messa insieme, tipo…

              • habsburgicus scrive:

                quando ero ragazzo, la chiamavano “la più grande democrazia” del mondo !

              • Francesco scrive:

                ho detto che l’India non è un paese democratico?

                la qualità della democrazia indiana sta peggiorando per colpa di Modi ma il paese rimane la più popolosa democrazia al mondo

                sono molto felice che ci siano alcune democrazie al di fuori dell’Occidente, vorrei fossero molte di più

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Quindi vedi che non esiste il carro democratico?

    • Francesco scrive:

      A un mio amico, invece, una volta che è andato in discoteca una bella ragazza ha offerto un drink e si è svegliato in un fosso senza un rene!

      • habsburgicus scrive:

        senza scherzi, in Oriente pare che possa malauguratamente capitare !
        in Thailandia, forse no per mille ragioni ma altrove sì 😀
        e poi le femministe addirittura si offenderebbero se qualcuno citasse il noto réfrain onomatopeico “chi dice donna dice danno” 😀

  42. Miguel Martinez scrive:

    Dal canale telegram di The Unconditional Blog… qualche russofono può dire se la traduzione del testo del video (link youtube) è fedele?
    ******

    SFERE DI CRISTALLO

    Mentre i media nostrani si infognano nell’ennesimo cortocircuito narrativo (“ok, sono un po’ na7isti, ma sono na7isti buoni”), spunta un’interessante intervista del 2019 a Oleksiy Arestovych, il principale consigliere nonché braccio destro di Zel3nsky. Insomma, pare proprio che avesse le idee chiare. E che i recenti eventi fossero in agenda da tempo. Decidete voi chi l’ha voluta questa guerra.

    TRADUZIONE:

    D. “Possiamo parlare di una data in cui finirà la guerra nell’Est (Donbass e Lugansk)?”

    R. “No, non vogliamo parlare di far terminare la guerra nell’est. Al contrario, essa quasi sicuramente indurrà la Russia a lanciare un’operazione militare su larga scala contro l’Ucraina. Perché avranno bisogno di devastare le nostre infrastrutture e rendere il paese una landa desolata, cosicché la NATO sia più restia ad ammetterci.”

    D. “Dunque la Russia oserà attaccare direttamente la NATO?”

    R. “No, non la NATO. Devono farlo prima che noi entriamo nella NATO. Per renderci meno appetibili agli occhi della NATO. Ed accadrà al 99,9%. Il nostro prezzo per entrare nella NATO è una grande guerra con la Russia. E se non entriamo nella NATO, verremo assorbiti dalla Russia entro 10-12 anni. Questo è il bivio al quale ci troviamo. Dobbiamo fare una scelta.”

    D. “E qual’è l’opzione migliore in questo caso?”

    R. “Ovviamente una grande guerra contro la Russia e poi entrare nella NATO a seguito della sconfitta russa. Quello è lo scenario ideale.”

    D. “E come si svolgerebbe un conflitto su larga scala con la Russia?”

    R. “Beh, offensive aeree, invasione da parte dei 4 battaglioni che hanno creato sulle nostre frontiere, un assedio di Kiev, un tentativo di accerchiare le truppe schierate all’interno dei territori separatisti del Donbass, conquista dell’istmo di Perekop in Crimea, un’avanzata verso il bacino idrico di Khakovka per portare l’acqua alla Crimea, offensive dal territorio bielorusso, riconoscere le repubbliche popolari, attività di sabotaggio, colpire le infrastrutture critiche, e così via. Insomma, una guerra a tutti gli effetti. E la probabilità che ciò accada è il 99%.”

    D. “E quando accadrà?”

    R. “Dopo il 2020. Fra il 2021 e il 2022. Quello è il periodo critico.”

    (da David Cane)

    https://youtu.be/CeUHgTun2jY

    YouTube (https://youtu.be/CeUHgTun2jY)
    Алексей Арестович 2019 Полноценная война Украина Россия 2022
    Украине не хватит ресурсов, чтобы сохранить нейтралитет. Поэтому, чтобы Россия не поглотила нашу страну, необходимо примкнуть

    • Francesco scrive:

      e questo Profeta come vedeva la sconfitta russa?

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        E’ un consigliere (ho verificato, lo è), non un profeta. La differenza sta qui: il profeta prevede una cosa che accadrà senza che lui ne sia responsabile, mentre il consigliere suggerisce cosa fare.

        • Francesco scrive:

          qui però lui non suggerisce nulla, prevede l’attacco russo e la sua sconfitta senza dire come dovrebbe avvenire

          PS ci sono truppe ucraine NEL Donbass separatista? credevo ci fosse una linea di cessate il fuoco dal 2014

          • Francesco scrive:

            rileggendo meglio: dice che tra essere “assorbiti dalla Russia in 10-12 anni” e provare a entrare nella NATO, sapendo che la Russia attaccherà prima, la cosa migliore è la seconda.

            però da per scontata la vittoria ucraina, il che mi pare strano

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            ” ci sono truppe ucraine NEL Donbass separatista?”

            Gran parte dei due oblast era occupata dai governativi prima dell’invasione.

            • habsburgicus scrive:

              1.Mariupol’, per dire, è nel Donbas…in età marxista fu chiamava Zhdanov (morto nel 1948
              in zona occupata dai separatisti
              2.Donec’k (che l’ottimo AdV ci ha ricordato essere nota come Juzovka da Hughes in età premarxista) era chiamata Stalino fino al 1961 (il R. Esercito ci passò ed è spesso menzionata nei bollettini del 1942-inizio 1943), da stal’=acciaio e non da Stalin (stessa origine), ma insomma 😀 e infatti Nikita la de-stal… pardon la de-acciaizzò 😀 😀 nella stessa occasione in cui Stalinobod “città di Stalin” divenne Dushanbe “lunedì” in Tagikistan e in cui Stalingrad (idem, l’antica Caricyn) divenne Volgograd
              3.Luhans’k era nota in età marxista come Voroshylovhrad dal nome di Kliment Voroshylov, marxista duro e puro, Commissario del popolo alla Guerra dell’URSS dal 1925 al 1940 indi presidente del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS dal marzo 1953 al 1960, purgato da Nikita Khrushchev che lo sostituì con il (creduto) fedelissimo Leonid Brezhnev, che guidò il PC moldavo ad maiorem Stalini gloriam dal 1950 al 1952 e che costituì il suo sistema di potere (di tipo mafiomarxista :SD) nella città di Dnipropetrovs’k, l’odierna Dnipro, proprio donde viene Zelens’kyj 😀 i paradossi della storia

            • Francesco scrive:

              Questa poi non me la aspettavo! dei separatisti senza territori da separare?

              • PinoMamet scrive:

                Francè, dai, non fare i giochetti.

              • Francesco scrive:

                no, sono serio, ero convinto che la situazione si fosse stabilizzata nel 2014 col Donbass “liberato” dagli ucraini.

                mea culpa

  43. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    In “Così parlò Bellavista” di Luciano De Crescenzo, due uomini di umile estrazione e scarsa istruzione, discutendo sulla convenienza di essere filorussi o filoamericani, risolsero così: era meglio essere filorussi perché se fossero stati fatti prigionieri dai russi non avrebbero avuto la possibilità di resistere alla Siberia ed alla povertà mentre, se fatti prigionieri dagli americani, in America avrebbero trovato condizioni climatiche ed economiche differenti, magari sistemandosi pure…

    Questo esempio ha una duplice morale: ci si allea per convenienza e non è detto che ci si allei con chi ci piace di più. E’ anche la logica del capolavoro “Il ruggito del topo”, di Peter Sellers

    https://it.wikipedia.org/wiki/Il_ruggito_del_topo

    (Un film del genere oggi alla TV sarebbe impensabile!)

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      bellissimo il film! ma voglio quello in cui l’Italia invade la Svizzera con la stessa idea (e naturalmente vince per sbaglio)

      finito il quarto d’ora di sane risate, torniamo seri?

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “seri”

        D’accordo, l’hai voluto tu 🙁

        Secondo fonti del Pentagono, Putin potrebbe farla finita con le inaspettate lungaggini dell’avanzata usando atomiche.

        Si potrebbero usare atomiche tattiche sotto il kilotone, lanciabili con l’artiglieria.

        In questi giorni i venti soffiano da terra verso il Mar Nero, per cui prima che il fall-out raggiunga l’Italia (seguendo il lungo giro dal Mar Nero al Medio Oriente poi su dallo Ionio) dovrebbe esserne decaduta la maggior parte.

        Nel caso, mascherine ne abbiamo in abbondanza; fate spesso la doccia e fate spesso il bucato.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Beh, io dico da tempo che Putin è pazzo furioso ma scemo no.

          Tralasciamo per un secondo gli effetti politici e le probabili reazioni all’uso di armi atomiche.

          Dove cazzo le sgancia: sulle città? ci sono armate ucraine che stanno fermando i russi e non ha abbastanza artiglieria convenzionale per quello?

          PS posso metterla insieme alla voce secondo cui non vuole più fare il Presidente di tutte le Russie?

          • daouda scrive:

            Sei schifoso tanto quanto vuoi difendere il liberismo spacciandolo per corporazionismo e lobbysmo.
            Ripijate…

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “sgancia”

            L’Ucraina è un paese enorme con relativamente poche strade degne di questo nome.

            Una controffensiva ucraina che minacciasse di accerchiare truppe impegnate in un assedio potrebbe essere sventata colpendo un incrocio extraurbano con un’atomica tattica.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              Manco Zielesnky parla di controffensiva però!

              PS hai mai letto qualcosa sul numero dei soldati impegnati nei due schieramenti? è una guerra fantasma stranissima

  44. Francesco scrive:

    x Andrea

    pagati in oro? davvero l’URSS aveva soldi o oro in abbondanza?

    l’Impero Britannico si indebitò disperatamente, per quei rifornimenti.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ francesco

      “oro”

      Pagava proprio in oro metallico. Kolyma ebbe un super lavoro. Credo ne parli pure Shalamov.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        Che storia! mai sentita

        Grazie

        PS se ho capito, uno dei vantaggi strategici dei missili ipersonici è che, essendo lanciati da un aereo, non partono con mega fiammate scenografiche e ben visibili ai satelliti spia. Ora, questo non azzera l’argomento sul pericolo delle basi vicine al confine? i bombardieri USA potrebbero partire da più o meno qualsiasi base nel mondo, arrivare non visti a poca distanza dai confini e lanciare i missili (che gli USA non hanno peraltro).

        Mentre a farli partire da una base rivelerei anzitempo il lancio, perdendo l’effetto sorpresa.

        Ho capito bene?

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “confine”

          No, perché quello delle basi è un pericolo riguardante una guerra convenzionale.

          Ad esempio, un FH70 è un cannone USA con una gittata di 25 Km trainato. Muovendosi a 50 Km/h può arrivare dall’Ucraina a tiro di Mosca in sei ore. Spara proiettili con raggio di distruzione di 200 metri a un ritmo di circa un tiro al minuto. Una batteria e’ composta da sei pezzi che sparano in successione, per cui a un moscovita arriverebbe sulla testa un colpo ogni dieci secondi. E ha bisogno di munizioni e quindi di adeguate linee di approvvigionamento, da Tallinn non ci passi ma da Odessa si’. Certo, lo si può colpire con gli elicotteri, ma a quelli ci pensano gli Stinger.

          Con un’Ucraina nella NATO la città di Mosca non sarebbe molto più al sicuro di quanto la sia oggi Seul dalle artiglierie nordcoreane.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            Beh, no caro mio. Questa mi pare una solenne fesseria.

            Seul è già oggi a tiro di migliaia di cannoni nordcoreani.

            Le batterie di artiglieria della NATO dovrebbero penetrare per 300 km in territorio russo.

            Sarò un civile ma so che c’è tutta la differenza dell’universo.

            PS mi ignori i bombardieri e i missili cruise, perchè? se volessi bombardare Mosca contano anche quelli anzi gli angloamericani usano i primi dove i russi usano i cannoni, per tradizione

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “ignori”

              Ho solamente fatto un esempio.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                OK ma il tuo esempio non sta in piedi.

                Se sono il generale NATO Strangelove e voglio bombardare Mosca per far soffrire il Buon Vecchio Zio Vlad, non penso all’artiglieria, che mi impone di invadere la Russia per arrivare a distanza di tiro.

                Penso ai miei B2 stealth e ai miei B52 rimotorizzati e armati con missili cruise. Oltre che ai miei F35 con cui acquisire una buona superiorità aerea sui cieli russi.

                Ciao

    • PinoMamet scrive:

      Ma certo, dovrebbe invocare la guerra contro la Russia, a questo servono le religioni di pace.
      E passati dieci o vent’anni, direbbero “ecco, la Chiesa cattolica è la solita guerrafondaia, sono rimasti alle crociate, vergogna!”

      • daouda scrive:

        Pino te che sei saggio Origene contro Celso diceva che i cristiani pregavano per le guerre dell’imperatore. Dungue?

        Il discorso non mi sembra affatto appoggiare una guerra o anatemizzarla, ma cosa sia in realtà la Chiesa romana in quanto apparato il problema. Evidentemente fra apparati si riconoscono…

        • daouda scrive:

          PINOOOOOOOOOO

        • PinoMamet scrive:

          Ho capito l’obiezione, ma non ho capito la domanda…

          • daouda scrive:

            pregare per uno statuale non è prender parte? Era una presa per culo svicolatoria p davvero si credeve che l’impero romano era altro o comunque l’aiuto all’istituzione secolare qualora siano tutte quel che sono equipollenti allora determina una partecipazione nella conservazione del confessionalismo?

            Credo doveva esse così la domanda forse

    • Francesco scrive:

      impressionante la diversità culturale tra le due sponde dell’Atlantico, in questo caso

      e curioso che il NYT (mica sono laici di città?) pretenda che il Papa si faccia instrumentum regni e di un regno che neppure è il suo, visto che non è cittadino USA

      le solite teste di cazzo liberal con però più potere del solito

      • PinoMamet scrive:

        …sei il solito Francesco o un omonimo??

        • Francesco scrive:

          no no sono io! sempre stato pericolosamente vicino a Patriarca Cirillo ma con alcuni distinguo!

          😀

          PS il fatto che scelga l’Occidente non significa che non consideri l’Occidente infestato da innumerevoli teste di cazzo. Solo che veda nell’Occidente alcuni tratti distintivi che mi piacciono molto (la libertà politica per esempio)

  45. Moi scrive:

    Perdonate l’eventuale ingenuità della domanda, MA … che probabilità c’è che la situazione Russia-Ucraina si NON-risolva permanentemente in uno scenario tipo Israele-Palestina ?!

    • Tortuga scrive:

      Eh, me lo domando anche io.

    • Francesco scrive:

      la demografia? la geografia? l’economia?

      • Moi scrive:

        @ FRANCESCO

        la demografia? la geografia? l’economia?

        [cit.]

        ————-

        … Le quali, che ?

        La retorica di “Guerra Fratricida” fra Russi e Ucraini si adatta ancor meglio che fra Israeliani (che per quanto pochi siano, non hanno alcuna “uniformità” …) Ex Diasporati e Palestinesi (più o meno autoctoni) Musulmani.

  46. daouda scrive:

    https://www.marcotosatti.com/2022/03/18/john-horvat-perche-la-russia-ha-invaso-lucraina-tfp-italia/?unapproved=183693&moderation-hash=103f2ae06f9ff43bcb37bbd6b28dcc47#comment-183693

    MIA RISPOSTA ( nel caso non pubblicassero )

    Ci sarebbe da chiedersi perché i figli di Esaù ( gemello di Israele/Giacobbe ) assieme al polo anglo-statunitense abbiano voluto far divenire una potenza mondiale la Cina che era nel baratro. Tralasciando che il Nuovo Ordine Mondiale è uno specchietto per le allodole giacché i sacerdoti di Beliar non desiderano nient’altro che l’inferno in terra – ma soprattutto dopo – e nessuna pseudo età dell’oro come nessuna apoteosica palingenesi ( che sicuramente nelle alte cerchie è cosa creduta e voluta, ma d’altronde altrimenti il piano come faceva ad avanzare? ) il discorso non deve stare a far perder tempo su come tal cosa debba avvenire: guerre, federazionismo, alieni, sono tutte ipotesi ininfluenti non solo per la salvezza della nostra vita qui ed ora, ma evanescenze indeterminabili da parte di chi segue sia il mainstream/ufficiale e le sue gran casse e le sue università come anche però l’underground/alternativo e le sue investigazioni e le sue rombolesche formazioni sul campo. Chiunque sappia come funziona l’informazione, sà bene che il complottismo è esso stesso un prodotto disinformativo, e se ciò vale per le sue sottoculture rispetto un potere occulto ed omnipervadente ( che tanto tempo fa calva dall’alto e non lo si collocava neanche nelle istituzioni nascoste ), riguardo la polarizzazione Oriente/Occidente d’altronde l’uno si risolve nell’altro secondo l’impostazione del polo di riferimento, il che è ancora più banale oltre che impervio. Di per sè il valore delle monete è stato di per sè deviato con la riserva frazionaria ( a suo tempo il signoraggio fu il classico caso di complottismo eterodiretto per mistificarne la natura ) e l’apporto tecnologico ha solo aumentato quel che era esattamente già presente. Tralasciado che Putin sta realizzando il progetto di Gorbachov sotto mentite spoglie, e che Eltcin ha fatto esattamente quel che doveva fare per permettere alla Russia di risollevarsi ( con gli edomiti che si sono riappropriati privatisticamente di determinati beni ) non credo che possa esserci una società al mondo più foriera di apportare il vizio che una società comunista, ma vabbè, sò gusti d’altronde…finché non ci si incappa. Il problema è che Putin non è allineato, Putin è parte integrante del sistema ed il desiderio di spingerlo verso la Cina è esattamente nel piano. Ora certo American Thinker è un bacino di Birchers…ed il loro cavallo di battaglia è che la Russia sia ancora sovietica sotto mentite spoglie, il che è vero. Mai negato. Ma il problema di chi ha scritto questo articolo è che non sà che i Birchers con il loro isterismo hanno fatto di tutto per far diventare la causa anticomunista negli Stati Uniti una cosa da ebeti paranoici. Ad esempio il riciclo dei Birchers dei vari soviet defectors infondo, per il ventennio 80-90, ha fomentato il revaival delle milizie, figliate dal retroterra dell’organizzazione Posse Comitatus che a suo tempo resero il legittimo anticomunismo dei Minutemen alla “Old Right” in qualcos’altro con le loro derive neonazi della Christian Identity. Ora tutto questo ritorna in sella dopo il periodo di stallo del doveroso attacco all’ismaelismo con il movimento patriottico che guardacaso sembra essere ormai internazionalizzato dal covid-19 ( e c’è da chiedersi pure questo di perché ) perfettamente propedeutico alla rielezione di Trump dove lui, designato a quel che servirà, lo vedremo chissà capace di cosa appena riacquisirà il “potere”. In tal senso non ci sono operazioni lasciate al caso, è soltanto che non possiamo aspettare 20 anni per comprendere… Ovviamente la Jonh Birch Society era piena di massoni ed ex comunisti come il padrino di quelle associazioni primordiali di milizie deviate, William Potter Gale, era un giudeo rinnegato.

    E’ talmente bizzarro constatare come si creda che la politica possa ancora essere in mano nostra dalla prima guerra mondiale in poi, sempre che stando alle parole del Teantropo lo sia mai stata per quanto concerne un cristiano: “Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo e gli disse: «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni; perché essa mi è stata data, e la do a chi voglio. Se dunque tu ti prostri ad adorarmi, sarà tutta tua». Gesù gli rispose: «Sta scritto: -Adora il Signore, il tuo Dio, e a lui solo rendi il tuo culto»” ( Santo Vangelo di Luca 4,5-8 )

  47. habsburgicus scrive:

    mentre gli italici debbono accontentarsi delle elemosine del potere 😀 😀 e per giunta solo dal 1 artemisios con qualche altro alleggerimento il 1 daisios (e già Het Draak e Die Hoop minacciano ritorni indiewro a loro esclusivo arbitrio 😀 ma avete notato come godono quando possono dire che la curva risale ? 😀 😀 )
    nei paesi seri all finished

    From 4am Friday 18 March, all COVID-19 travel restrictions will be lifted, including the passenger locator form (PLF) for arrivals into UK, as well as all tests for passengers who do not qualify as vaccinated. This change, therefore, removes the need for unvaccinated passengers to take a pre-departure test and a day 2 post arrival test.

    This step reflects the decisions taken by the government, as set out in the Living with COVID plan, and the success of the UK’s vaccine and booster rollout, with 86% of the population having received a second dose and 67% of the population with a booster or third dose.

    Transport Secretary Grant Shapps said:

    The UK is leading the world in removing all remaining COVID-19 travel restrictions, and today’s announcement is a testament to the hard work everyone in this country has put in place to roll out the vaccine and protect each other.

    I said we wouldn’t keep travel measures in place for any longer than necessary, which we’re delivering on today – providing more welcome news and greater freedom for travellers ahead of the Easter holidays.

    I look forward to continuing to work with the travel sector and partners around the world to keep international travel moving.

    anche la Cechia ha abolito tutto oggi
    A partire dal 18 marzo 2022 non è più richiesto alcun tipo di certificazione per entrare nel Paese. Si viaggia liberamente alle stesse condizioni esistenti prima dell’emergenza sanitaria.

    • PinoMamet scrive:

      “ma avete notato come godono quando possono dire che la curva risale ? 😀 😀 ”

      abbiamo notato, abbiamo notato….

    • habsburgicus scrive:

      sarcastico, ma vero

      • daouda scrive:

        Aggiungi Sud Africa, Colombia, Messico, Argentina e volendo India anche se pare che quest’ultima si stia smarcando. C’è anche l’Africa CFA e la Nigeria forse no?

    • Francesco scrive:

      Gli piacerebbe eh al maiale cinese!

      Mancano i miliardi di persone che abbiamo ingannato con l’astuta propaganda hollywoodiana!

      e Corea del Sud e Taiwan, di sicuro.

      Ma fa sempre piacere vedere la coda di paglia del nemico

      • PinoMamet scrive:

        …sono d’accordo su Corea e Taiwan, se li è scordati.

        Sul resto, tocca dire che ha ragione in pieno.

        Non ci vedo nè “amico” né “nemico”: è proprio così, quando si dice “la comunità internazionale” si fa riferimento a quei paesi lì, gli altri non sono manco interpellati e comunque il loro parere non è preso in considerazione.

        Solo negli ultimi quindici giorni si sta provvedendo frettolosamente a sdoganare la Cina per tentare di portarla nello schieramento anti-russo, altrimenti sarebbe uno dei paesi che la “comunità internazionale” condanna, punto e basta.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Taiwan non la mette perché non la riconoscono, quindi “non esiste”.
        Tra l’altro, prova a vedere se esiste una ambasciata americana vera e propria a Formosa…

        • habsburgicus scrive:

          domanda retorica, la tua 😀
          ormai gli “alleati” [così Taiwan chiama i paesi che intrattengono relazioni diplomatiche con lei, e dunque ipso facto, non le hanno con Pechino] sono 14..con l’eccezione della Santa Sede, oscurissimi Stati del Pacifico, 1 in Africa (eSwatini, ai tempi miei Swaziland, indipendente dal 6/9/1968, capitale mi sembra Mbabatho) e alcuni Stati caraibici e latino-americani fra cui spicca l’anticomunista Guatemala
          https://en.mofa.gov.tw/AlliesIndex.aspx?n=1294&sms=1007

          • habsburgicus scrive:

            il 10/12/2021 il governo sandinista del Nicaragua (Ortega) ha stabilito rapporti con Pechino e Taiwan ha interrotto le relazioni
            https://en.mofa.gov.tw/News_Content.aspx?n=1330&s=96924
            il 30/12/2021 Taiwan protesta per la brutalità del regime nicaraguense che si è impadronito a forza di tutti gli edifici di Taiwan in Nicaragua e li ha consegnati agli uomini di Xi https://en.mofa.gov.tw/News_Content.aspx?n=1330&sms=274&s=97062
            quando Panama ed El Salvador fecero lo stesso, cioé passarono a Pechino (pochi anni fa), furono più soft e Taiwan rimase dalla porta di servizio 😀
            il regime di Ortega ha espulso in questi giorni il Nunzio, è apertamente di sinistra ed è tutto per Putin 😀
            chiaro, che se ci fosse Ronald, a Ortega verrebbe insegnata l’educazione..come gliela insegnarono negli ’80 😀
            ma c’é Biden 😀

            • habsburgicus scrive:

              ed è la vendita dell’Ambasciata di Taiwan all’Arcidiocesi di Managua, che il regime rosso di Ortega ritiene essere stata avallata dal Nunzio, ad aver fornito un pretesto per l’espulsione del Nunzio…
              quindi Taiwan, senza volerlo, fa male pure alla Chiesa 😀
              tout se tient 😀

    • Peucezio scrive:

      Fantastica, questa me la rivendo!

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Peucezio

        “Fantastica, questa me la rivendo!”

        Le dimensioni della International Community sono anche esagerate, per il noto fenomeno della proiezione che ingrandisce chi è vicino ai poli.

        • Moi scrive:

          … scusa, Peucé, icché ti rivendi ? 😉

        • Francesco scrive:

          Beh, allora mi obblighi a rilanciare: se invece della superficie prendiamo il PIL, la comunità internazionale cresce parecchio!

          PS poi l’India prima di Modi era più o meno dentro, adesso sta uscendo per la deriva di fanatismo nazionalista. Diciamo che la Cina tenta di spacciare per esistente un’asse dei regimi antidemocratici che neppure nella retorica usana più estremista c’è. Come ricorda spesso ADV, i sovranisti adorano farsi la guerra l’un l’altro.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ah, ora è il PIL a dare valore alle persone e a determinare la ragione etica?

            • habsburgicus scrive:

              Ah, ora è il PIL

              il buon Altissimo (ti sei giovane :D) avrebbe tanto desiderato che fosse il PLI 😀 😀

            • Francesco scrive:

              No caro, se facciamo un discorso di ragione etica e valore delle persone siamo il 99%.

              A prescindere da PIL, superficie, abitanti e quant’altro.

              Però mi pareva brutto dirlo.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ripartiamo da principio: i cinesi pubblicano la carta di quello che un tempo si sarebbe chiamato “mondo civile” e notano che si tratta di una percentuale abbastanza piccola del globo.
                Tu dici “pubblichino piuttosto la carta del PIL”. Non quella della popolazione, non quella della misura di qualche valore etico, ma proprio quella del PIL.

              • Francesco scrive:

                perchè i cinesi pensano in termini di potenza pura, mi sono spinto a parlare di PIL – che conta di più dell’estensione

                era un contentino all’Occidente, il cui peso nel mondo della potenza sta diminuendo da decenni

          • PinoMamet scrive:

            No, Francè, a nessuno è mai fregato un cazzo del parere dell’India.
            Che peraltro durante la guerra fredda era tra i principali paesi non allineati… Il famoso “terzo mondo”, subito diventato sinonimo di “mondo che non conta un cazzo”.

            • Francesco scrive:

              mmmmmmmmmmmmh

              non sono d’accordo, affatto, e vale per almeno tutta la Guerra Fredda

              poi .. vale di più, anche se non come modello politico alternativo bensì come attore politico

              ciao

              • PinoMamet scrive:

                Ehm…il soggetto qual è?

              • Francesco scrive:

                ci stavo pensando mentre scrivevo!

                sia l’India sia, in generale, tutta la larga parte del mondo non allineata allo scontro tra USA e URSS

                anzi pronta a scegliere di volta in volta la parte da appoggiare per farsi aiutare nei propri scopi

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Francesco

            “. Diciamo che la Cina tenta di spacciare per esistente un’asse dei regimi antidemocratici che neppure nella retorica usana più estremista c’è.”

            Non credo che ci sia un’asse.

            Credo che moltissimi governi, per i motivi più svariati, colgono il fatto che i padroni usani sono in difficoltà per scappare dalla gabbia.

            L’Iran ha l’occasione per fare i suoi progetti nucleari, gli Emirati per non farsi più dettare i prezzi del petrolio, il Venezuela per farsi restituire i soldi rubati, l’India e il Pakistan per sfuggire al ricatto del dollaro, ecc. ecc.

            Pensiamo a come nel 1905, la vittoria giapponese sull’impero russo – la prima vittoria dei “terzomondiali” sui “bianchi” – galvanizzò gli indiani, i neri americani, il nascente movimento islamista: avevano in comune solo il fatto di trovarsi sotto lo stesso stivale.

            • habsburgicus scrive:

              c’é del vero in quanto dici..
              ma credo sottovalutino il potere USA..
              JB non è un granché, ma gli USA non sarebbero da sottovalutare..e neppure l’Inghilterra !

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                A me pare che gli USA stiano mobilitando il mobilitabile contro la Russia adesso. Ho l’impressione che sarebbe molto difficile ottenere altro dai satelliti contro nemici diversi.

              • habsburgicus scrive:

                non credo che gli USA vogliano impegnarsi sul serio…non mi pare neppure vogliano seriamente colpire la Russia…..credo che paradossalmente desiderino colpire di più l’Europa 😀 le sanzioni distruggeranno noi in primis, un pochino i russi e nulla loro 😀
                la politica USA, cinica, credo che sia far combattere gli ucraini illudendoli, impantanare Putin nel medio termine, colpire l’Europa rivitalizzando la NATO e enfatizzando il loro ruolo “necessario” da deus ex machina..ma nulla più
                ecco perché, da una posizione simpateica alla giusta causa ucraina, auspico che -appena sarà possibile, magari dopo una scoppola agli invasori in qualche fronte locale che li farà auspicabilmente ragionare- il governo ucraino non si lasci sfuggire l’occasione di por termine al conflitto purché sia garantita l’unica questione veramente essenziale et sine qua non (indipendenza piena, totale, assoluta e non limitata in alcun modo neppure in campo culturale)..clausole territoriali dure sono indigeste, ma talora inevitabili (Finlandia 1940)… insomma noi pure viviamo senza l’Istria

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Habs

                “non credo che gli USA vogliano impegnarsi sul serio”

                Abbastanza d’accordo su tutta la linea.

                Il punto interessante è che questa è la prima guerra da decenni non voluta dagli Stati Uniti.

                Che rischiano di perdere il dominio mondiale. Non a favore della Russia; piuttosto si può immaginare un mondo mezzo sotto diretto controllo statunitense anche più di prima, e un altro mezzo mondo più autonomo di prima, grazie a buone relazioni con la Cina.

                A questo punto gli Stati Uniti ridurranno però l’Europa a una colonia da spolpare, cosa che non era stata ancora.

                Un po’ come succedeva con le colonie britanniche in America che dovevano servire ad arricchire la Madrepatria inglese.

                Ci attendono tempi interessanti, e comunque nessuno di noi è un profeta…

              • habsburgicus scrive:

                e il “segreto” come già dissi -poi magari sbaglio, eh- sta nella Cina…
                ai cinesi ovviamente dell’Ucraina interessa nulla
                ma ai cinesi potrebbe interessare (per loro eh, mica per noi !) mettere i bastoni fra le ruote agli USA, favorire l’Eurio, e insomma evitare che ‘sto Putin stravinca 😀
                Portsmouth 5/9/1905 quando Theodore Roosevelt, già anti-russo, favorì in ogni modo i russi contro i nipponici 😀 😀
                la Cina può avere, per nero caso, interessi in comune -entro limiti chiari- con l’Ucraina…
                confido che ciò venga colto..
                so che è difficile, purtroppo

              • habsburgicus scrive:

                @Miguel
                Un po’ come succedeva con le colonie britanniche in America che dovevano servire ad arricchire la Madrepatria inglese

                e a quel punto non ci resterà che sperare in una Lexington, in una Saratoga e una Yorktown….
                ma avremo molte più difficoltà a trovare una Francia di Louis XVI e comte de Vergennes che ci aiuti….financo nell’improbabile caso che trovassimo fra noi un Franklin

              • Francesco scrive:

                Hasburgicus

                non vorrei rovinare i vostri sogni ma … sbaglio se dico che l’economia e la demografia delle 13 colonie rispetto alla madrepatria erano ben altre del rapporto tra UME e USA? noi europei siamo, insieme, altrettanti o più numerosi degli yankees, nel peggiore dei casi appena meno ricchi, grazie alla Francia abbiamo pure la Bomba.

                Quel rapporto lo vedo difficile da imporre, fuori dai sogni puerili degli anti-americani fanatici.

                PS capisco che la convinzione che gli USA siano solo un impero parassitario implica che si debbano trovare dei poveri vittimi ma … è una semplificazione trumpista!

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Gli USA ci dominano oggi, quale che sia la demografia. L’Inghilterra non dominava l’India?

            • Francesco scrive:

              Verissimo che nel mondo, dal 1993 e non da oggi, c’è un liberi tutti che il volgo chiama “fine della guerra fredda”.

              In parte lo imputo a Bush sr. che rifiutò di far ricoprire agli USA il ruolo di “impero centrale” che avrebbero dovuto avere, sia in Iraq sia in Somalia, e da quella occasione in poi è stata tutta discesa. In parte era inevitabile, la crescita del cosiddetto Terzo mondo era cominciata da tempo e spostava gli equilibri oggettivi del potere mondiale.

              Mi dolgo che questa nuova era rigetti anche la democrazia, oltre che il potere dell’Occidente, perchè sono due cose molto diverse.

              Senza un asse, i ribelli all’ordine occidentale (o usano) porteranno più guerre, più violenza, più caos e inutili distruzioni e sofferenze.

              • PinoMamet scrive:

                “In parte lo imputo a Bush sr. che rifiutò di far ricoprire agli USA il ruolo di “impero centrale” che avrebbero dovuto avere, sia in Iraq sia in Somalia”

                a me risulta sia Iraq che Somalia furono invasi dagli USA;
                con esiti del tutto contrari ai desiderata di Bush, è vero;
                ma più di così, che doveva fare per essere “impero centrale”?

                Lo fosse stato un po’ meno, semmai…

  48. habsburgicus scrive:

    invece il paese che confine a sud con la patria avita del nostro gradito anfitrione, chiede un antigenico (fatto 72 ore prima, sic !)…
    https://igm.gob.gt/protocolo-sanitario-de-ingreso-a-guatemala/
    il Messico è più liberale, mi pare non chieda nulla (sic), ma potrei sbagliare

    • habsburgicus scrive:

      invece se volete andare in Angola, le procedure sono più bizantine
      All’arrivo in Angola, i viaggiatori vengono sottoposti in aeroporto ad un test Sars-CoV-2 rapido antigenico obbligatorio. In caso di risultato negativo vige l’obbligo di effettuare la quarantena domiciliare di 7 giorni, laddove, con risultato positivo, la quarantena istituzionale può essere disposta dalle Autorità angolane . Sono esenti dall’obbligo di quarantena domiciliare le persone che dimostrino di aver completato il ciclo vaccinale e siano risultati negativi al test obbligatorio successivo all’atterraggio.
      Il test successivo all’atterraggio ha un costo di 11.278,00 Kwanza ed é a carico del viaggiatore.
      Tale pagamento può essere effettuato con una delle seguenti modalità:
      – con valuta locale, Kwanza 11.278,00 – in contanti oppure con bancomat o carta di credito angolani o bonifico/transferencias Multicaixa;
      – con valuta estera, EUR 18,00-/USD 20,00/ZAR 327,00/REAIS 113,00 con carte di credito circuito Visa (non è possibile pagare in contanti in valuta straniera e nemmeno con carte circuito MasterCard).

      l’Angola è retto da un regime che si vuole marxista-leninista, ai tempi “fratello” della Cuba socialista e della “gloriuosa Unione Soviertica….
      da molti anni, tanta acqua è stata messa nel vino di Marx e oggi è un paese iper-capitalista (modello cinese)
      si notino le valute accettate
      1.euro e ci sta
      2.dollaro idem
      3.rand sudafricano (effetto Mandela..il Sudafrica “nero” è da allora è una superpotenza africana, che gode prestigio e influenza)
      4.real brasiliano (eco della lusofonoia..i neo del Brasile sono spesso angolani !)

  49. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Bellissimo articolo, forse un po’ astratto , che parla di noi (e non di Covid né di Putin…)

    https://www.pandorarivista.it/articoli/declino-italia-intervista-a-andrea-capussela/

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  50. tomar scrive:

    I 1000 morti “teatrali” che mancano all’Appello della Storia.

    Un paio di giorni fa ho espresso la sensazione che la Terza Guerra Mondiale sia già iniziata, e precisamente con la decisione di Biden, il 17 marzo 2022, di definire platealmente Putin “criminale di guerra”.
    Rivedendo le varie sequenze evenemenziali (e demenziali) di quel giorno, si può notare che Biden pronuncia la frase “storica” qualche ora dopo che era stata diffusa la notizia che il bombardamento del teatro di Mariupol poteva aver provocato 1000 morti civili o anche più, secondo il sindaco della città.
    Ora, fino a quel momento le bombe e i missili russi avevano provocato solo tante piccole stragi, pressoché tutte inferiori alle 10 vittime, numeri che sparivano nel quadro generale dell’incendio bellico.
    Ricordo che quella sera, parlandone a tavola, dissi che se la strage del teatro di Mariupol fosse stata confermata sarebbe probabilmente diventata l’evento “storico” ricordato come quello che aveva fatto fare un salto decisivo alla guerra.
    Anche nei dibattiti di quel giorno e di quello successivo si poteva cogliere quanto fosse diffusa tra gli opinionisti la sensazione del ruolo “storico” di quella che in quel momento appariva come la prima “vera” grande strage compiuta dai Russi.
    Non so se avete notato che poi per un altro intero giorno è calato il pressoché totale blackout informativo sul “massacro” del teatro di Mariupol, veniva detto soltanto che si stava scavando tra le macerie, poi a un certo punto che c’erano 130 sopravissuti non feriti e però si continuava a scavare… finché ieri è arrivata la notizia che non c’è stato nessun morto e un solo ferito.
    Troppo tardi quei mille hanno mancato all’appello cui qualcun altro aveva risposto al loro posto: la Storia era già andata avanti.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Tomar

      “finché ieri è arrivata la notizia che non c’è stato nessun morto e un solo ferito.”

      Interessante. Ammetto di evitare di seguire la “cronaca” della guerra, perché parto dal presupposto che sia nella sua totalità, da una parte e dall’altra, propaganda. I fatti veri li sapremo solo tra qualche anno, quando ovviamente non interesserà piu a nessuno indagarli.

      Anche perché saranno ormai cristallizzati in una dimensione mitologica.

      Raccoglierei volentieri racconti dal vivo, con tutti i loro limiti: ho un’amica albanese, una donna favolosa e insopportabile (la soprannominano “buttami addosso la benzina”) che quando nomino la Serbia, mi chiede, “ma io come posso perdonare quelli che prendevano i bambini piccoli e li facevano a pezzi e buttavano i pezzi dai camion?”

      Stiamo parlando di 23 anni dopo la guerra del Kosovo.

      • tomar scrive:

        Nemmeno io seguo la “cronaca” della guerra, seguo soprattutto il linguaggio (cercando di imparare dal Karl Kraus degli Ultimi giorni), ma in questa vicenda di Biden che prima risponde in automatico “no” alla domanda “Putin è un criminale di guerra?”, poi torna indietro e dice sì, mi è sembrato di cogliere il momento in cui la cronaca (falsa) ha fatto uno sgambetto alla storia. Suppongo cioè che Biden, mentre si allontanava dal giornalista abbia pensato: “questo ha appena compiuto un enorme massacro di civili di cui domani parlerà tutto il mondo e io ho risposto che non è un criminale di guerra, che dirà di me la Storia?” …. e quindi lo sventurato tornò indietro e rispose: sì, lo è.
        Sul fatto che questa risposta (attenti a non confonderla con il teatrino della politica cui siamo abituati) precluda che l’Occidente si possa mai più sedere a uno stesso tavolo con Putin credo che non ci possano essere dubbi. Ma se la posta diventa eliminare Putin (oggi eguale a infliggere un’enorme umiliazione alla Russia e ai russi) come evitare di pensare che la terza guerra mondiale sia già cominciata?

        • daouda scrive:

          la guerra è mediatica manco più economica se non generino una rivolta che comunque è ugualmente una perdita di credibilità.
          Stanno a fa la guerra dei creduloni, d’altronde che cazzo hanno speso a fa i soldi nell’ingegneria psicologica?
          Na perdita de credibilità passa certo pé cataclismi,carestie,crimini,pestilenze,terrorismi…mmo può esse che lo scontro anti-ismaelita fosse preparatorio ma se seguimo tutti quelli che dicono terza guerra mondiale potemo tornà alla guerra fredda diretti e la famo finita.
          Ma allora se erano d’accordo com’erano prima come è stato allora, se può ddi puro che stanno d’accordo mmo e stamo pari.

        • Francesco scrive:

          Cioè Biden crede alla propaganda della sua parte?

          quanto lo stai supponendo rincoglionito?

          PS anche io ho notato che i morti paiono “molto pochi” ma da una parte i profughi sono veramente tanti, dall’altra i morti mi paiono molto mal contati. ma in generale i numeri latitano tantissimo in questa guerra!

  51. Fuzzy scrive:

    L’esercito russo ha annunciato ieri di essere riuscito ad entrare nel centro della città insieme alle truppe della “repubblica” separatista di Donetsk. La presa di Mariupol rappresenterebbe una svolta importante nella guerra e consentirebbe alla Russia di garantire la continuità territoriale tra le sue forze provenienti dalla Crimea annessa (sud) e le truppe del Donbass (est).

    La Russia afferma di aver utilizzato missili ipersonici in Ucraina. A riferirlo è il ministero russo della Difesa citato dalla Tass.
    ? Sarà vero?
    https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2022/03/19/ucraina-zelensky-tempo-di-colloqui-di-pace-con-mosca_08c115cc-6bd7-4462-8a42-3bbc0448a804.html

    • Fuzzy scrive:

      https://www.voltairenet.org/article216113.html

      Cina e Russia fondano un nuovo sistema finanziario mondiale
      🙄🤔
      L’esistenza di due sistemi economici e finanziari concorrenti dovrebbe segnare una battuta d’arresto della globalizzazione e dividere il mondo in due.😯

      • Fuzzy scrive:

        E a questo punto, sempre da pag 46
        https://www.apocalottimismo.it/la-russia-e-leuropa-la-guerra-dellenergia/
        L’attacco della Russia all’Ucraina sembra essere stato fatto per “molte” 🧐ragioni.
        Tra queste, la necessità di tenere più alto il prezzo dell’energia. Per questo motivo l’alleanza con la Cina. Nell’articolo i dettagli.

        • Francesco scrive:

          Alla Cina serve un basso prezzo dell’energia però.

          Mi pare che non produca quasi nulla di idrocarburi e la sua politica imperialistica nel “Mar Cinese Meriodionale” punta ai giacimenti off shore dell’area.

          PS credevo di essere io quello fissato col Risiko.

          • Fuzzy scrive:

            https://ourfiniteworld.com/2022/03/02/russias-attack-on-ukraine-represents-a-demand-for-a-new-world-order/
            La Cina usa principalmente carbone a basso costo (Credi che per l’estrazione si avvalga persino di sistemi semi-schiavistici).
            E quindi può permettersi di importare quel tanto che le serve in idrocarburi ad alto prezzo.
            Questo dice l’esperta.
            Poi non so, il rublo svalutato……avevo trovato un buon articolo ma è andato a finire chissà dove.

            • Fuzzy scrive:

              Non sono accordi fra pari, ma svendite a caro prezzo. Il cambio Rublo -Yuan si è potentemente svalutato dopo l’invasione dell’Ucraina, e tutto ciò nonostante le riserve della Banca centrale russa in Yuan non siano state toccate dalle sanzioni, a indicare come queste siano un elemento secondario

              Anche se il regolamento delle transazioni venisse fatto in Yuan, qualsiasi sia il bene questo verrebbe strapagato dai russi, oppure, comunque, questi dovrebbero pagare il doppio rispetto ad un mese fa sotto forma di produzioni interne. Un pessimo affare per Mosca, che rischia un’evoluzione simil venezuelana, un ottimo affare per Pechino

              Ecco qua. Trovato. Per complicare ancora di più la questione.
              https://scenarieconomici.it/accordo-cina-russia-non-e-detto-che-convenga-a-nessuno-dei-due/

              • Fuzzy scrive:

                https://scenarieconomici.it/159166-2/
                E già che ero li, ho trovato pure questo.,….
                Ah……😕
                Di male in peggio.
                E se non proteggono neppure l’Arabia Saudita, allora sono proprio alla frutta.

              • Francesco scrive:

                Confesso che non mi dispiace, ritengo l’AS un Buco Nero, anzi un Pozzo di Male da eliminare quanto prima.

                Ciao

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ fuzzy

                “venezuelana”

                Sul breve termine è verosimilmente così: l’episodio dei McDonald riciclati ruotando la M dell’insegna per d’arma somigliare all’iniziale cirillica di (Zio)Vania, come il protagonista della novella di Cechov, è indice di una Russia che stringe inaspettatamente la cinghia,, mentre la Cina appunto considera recessione una crescita sotto il 5%.

                Sul lungo termine la Russia ha una visa di cui la Cina ha già disperatamente bisogno ora e avrà sempre più bisogno in futuro: energia. Specie se Pechino vuole rendersi più indipendente dai rifornimenti petroliferi che passano dal Mar Cinese Meridione e che sono a tiro di flotte potenzialmente ostili come quella USA.

                E per quanto la Cina sia immensamente più fornita di liquidità della Russia, sul piano militare le cose stanno all’opposto, per cui una subalternità pura e semplice di Mosca a Pechino tipo quella nostra verso Washington è impensabile.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                d’arma=farla

              • Francesco scrive:

                Andrea

                mi sa che hai perso qualche giro, se pensi che la Cina abbia bisogno ancora per molto della tecnologia russa (meglio, sovietica).

                Basta la storia dei Flanker a dimostrarlo.

                In ogni caso, nel medio e ancor più nel lungo periodo sono i soldi a contare. E a comprare.

                Quindi pensare a una partnership “più o meno paritaria” tra Cina e Russia – a prescindere dalle abitudini cinesi – mi pare wishful thinking pesante.

                Ciao

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Flanker”

                Avresti ragione al 100%, se non fosse per il fatto che un esercito non è competitivo solo per le sue armi ma anche per l’esperienza di combattimento. L’ultima guerra i Cinesi l’hanno combattuta (eufemismo) nel 1978 contro il ben più modesto Vietnam. Prima ancora hanno rimediato una mezza sconfitta in Corea nonostante l’immensa superiorità numerica. Un Flanker non fa una vittoria. Napoleone III aveva armi molto più moderne di quelle prussiane nel 1870, ma guarda quanto ha penato il suo esercito (il maggiore d’Europa) conto Vienna a Solferino 11 anni prima e guarda cosa hanno fatto i prussiani a Sadowa 4 anni prima. I Cinesi non hanno il mito della Patria in armi così come i Russi.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Beh, scusa ma allora a cosa possono servire i russi? non vedo il PLA che li assume come istruttori militari …

                Forse pensi che i cinesi potrebbero invadere l’Oriente russo per far fare esperienza di vero combattimento alle loro truppe?

                Davvero, non capisco a cosa stai pensando.

                Ciao

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “PLA”

                In ogni coppia ci vuole un apporto da entrambe le parti.

                I Cinesi mettono i contanti e la manodopera.

                I Russi mettono la benzina (cioè il gas) e badano alla “difesa”.

                Con kazaki, tagiki, turkmeni ecc. che campano dell’interscambio fra i due.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                La Cina non permetterà a nessuno di badare alla sua difesa, a qualsiasi costo.

                E la cosa è evidente persino dai mass media ufficiali in inglese del governo cinese.

                Devi lavorare molto per convincerli a cambiare idea.

    • Fuzzy scrive:

      Il ministero della Difesa ha annunciato di aver impiegato, per la prima volta, un missile ipersonico Kinzhal per distruggere un deposito sotterraneo ucraino nella parte ovest.
      E quindi
      1 E’ stato effettivamente usato
      2 ha centrato l’obiettivo, quindi è pure preciso.
      Basta. Che altro c’è da dire? C’è stato, mi pare, un trasferimento di questa tecnologia militare alla Cina. Tempo fa leggevo che la Cina se ne potrebbe servire in campo navale, dove la sua flotta è molto inferiore a quella degli Stati Uniti.
      Ci sono segnali che bisognerebbe cercare di
      capire prima che sia troppo tardi.
      Speriamo che andando avanti ci mandino i turisti, e non le bombe. Che stanno a fare sempre al freddo?

  52. Tortuga scrive:

    Alcune considerazioni di Carlo Rovelli sulla ‘crisi’ ucraina.
    p.s. Critichiamo tanto sputin perchè impone la dicitura “operazione speciale” per non dire ‘guerra’, ma mi pare che il tabù di chiamare le cose con il loro nome sussiste anche qui, dato che si sente più spesso dire “crisi” anzichè ‘guerra’.

    La parola che va di più in questo periodo è invece “inaccettabile”. L’avrò sentita dire e letta già qualche centinaio di volte. Se fosse trattata freudiamente dire che entrame le parti cercano di ricordare e di ricordarsi o stanno cercando di rimuovere l’idea che non si possa usare l’accetta e separarsi dalla controparte con un colpo netto e definitivo.

    Vabbè. Ecco cosa dice Rovelli
    https://www.corriere.it/politica/22_marzo_15/carlo-rovelli-ucraina-8b9e8312-a3d1-11ec-9af1-c1077f9ccdda_amp.html

  53. Miguel Martinez scrive:

    Gli Emirati, che hanno finanziato anni di guerra civile in Siria, adesso passano dall’altra parte, almeno a quanto si legge su Giubbe Rosse, altro non so:

    Gli Emirati Arabi Uniti hanno chiesto il ritiro di tutte le forze di occupazione straniere che si trovano attualmente in Siria senza invito (e, quindi, illegalmente). Ciò significa che Russia e Iran possono restare e tutti gli altri devono andarsene, compresi gli Stati Uniti. (Fonte: The Sirius Report (https://twitter.com/thesiriusreport/status/1505241034707587075))

  54. Miguel Martinez scrive:

    Purtroppo abbiamo un solo “filoNATO” qui, Francesco.

    Per cui vorrei chiedergli se è falso il video che sta girando:

    https://youtu.be/rnIPw_Who7E

    e che viene spiegato in dettaglio qui:

    https://americanmilitarynews.com/2019/09/video-of-a-bragging-biden-trading-1-billion-in-ukraine-aid-for-official-firing-resurfaces-amid-trump-flap/

    The specific allegations of Trump’s alleged pressuring techniques may follow corruption allegations against Biden himself. In Biden’s 2018 comments before the CFR panel, the former Vice President appeared to admit to withholding a $1 billion loan agreement for Ukraine while carrying out a 2016 diplomatic visit on behalf of then-President Barrack Obama.

    In his panel comments, Biden appeared to suggest he withheld a $1 billion loan guarantee for Ukraine unless Ukrainian government officials agreed to fire a prosecutor investigating the Ukrainian gas company, Burisma Holdings.

    Biden said he received a commitment prior to a Ukraine visit, but upon arrival, he learned the prosecutor was still in place. In his comments before the CFR panel, he said he would not release the funding measure unless Ukrainian government officials acted immediately on the matter.

    “I said we’re not going to give you the billion dollars. They said ‘you can’t do that, you have no authority, you’re not the president,’” Biden remarked. “I said call [President Obama], I told you you’re not getting a billion dollars.”

    Biden said he gave Ukrainian government officials a six-hour window before he would leave Ukraine and said, “If the prosecutor’s not fired, you’re not getting the money.”

    “Well son of a bitch, he got fired,” Biden continued. “And they put in place someone who was solid.”

    Adding to the controversy, Biden’s son Hunter joined Burisma Holdings’ board of directors in 2014, around the time Ukrainian government investigations first began.

    Hunter’s hiring reportedly came under the approval of the company’s owner Mykola Zlochevskiy, according to a 2014 Associated Press report.

    Burisma Holdings reportedly came under scrutiny, over its ownership by Zlochevskiy, who served as an ecology minister under then-President Viktor Yanukovych. The company was investigated on allegations it profited from illegal gas production licenses under Zlochevskiy’s work as the ecology minister.

    • Daouda scrive:

      Io non sono filo Nato ma voglio che la Nato a guida americana ( con meno soldi d’investimento europeo ) duri il più possibile…

    • Francesco scrive:

      1) e che ne so? ti pare che io faccia l’investigatore o il reporter? io conto presse e torni e utensili a fissaggio meccanico

      2) mi parrebbe strano che Biden sr. fosse già così rincoglionito e poco prudente da farsi filmare a fare certe cose. Dopo tutto mi è stato venduto come una specie di Andreotti a stelle e strisce. questo se si trattava di porcherie private.

      3) cosa c’entra questo con la NATO? non credo che Putin ce l’abbia con Biden jr.

      ciao

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Rimbambiden ti è stato venduto come un Andreotti? Da chi?

        • Francesco scrive:

          in effetti, dai media liberal durante la campagna elettorale per le presidenziali

          ma è un politico di troppo lungo corso per essere solo un rimbambito – senza contare che è stato scelto da Obama, mica pizza e fichi, per vincere le elezioni

          mi sa che devo fare un discorsetto al mio cugino di sinistra di NY … lui garantiva anche per la Harris!

          😀

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ah, i media liberal. Che sono attendibili quanto Fox News quando magnificava Bush.

            Io non ho idea di come fosse Biden una volta. Oggi, purtroppo per lui, sembra messo peggio di Silvio.

          • habsburgicus scrive:

            Biden è in Senato dal 1972 !
            quando Nixon asfaltò McGovern ! (vinse solo in D.C e in un altro Stato)

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Francesco

        “1) e che ne so? ti pare che io faccia l’investigatore o il reporter? io conto presse e torni e utensili a fissaggio meccanico”

        E’ che a leggere ciò che scrivi, sembri ben informato di quanto dicono dalla parte filo NATO.

        Ora, quel video indica un atteggiamento di arroganza coloniale e di interesse privato nel controllo su un paese sovrano sulla carta da sembrare un allevatore che parla di come tiene alla catena le sue mucche prima di macellarle.

        E se il rapporto tra Ucraina, gli Stati Uniti e la famiglia/azienda Biden è quello, è la più grossa giustificazione che io possa immaginare a un’invasione russa.

        Ma siccome è talmente clamoroso, talmente improbabile che un politico si autosputtani in quella maniera, sospetto che sia un falso della propaganda russa.

        E quindi prima di espormi parlandone, credo che sarà facile per te trovare decine di siti di “fact checker” filo NATO che spiegano per filo e per segno perché è un falso costruito ad arte dalla propaganda russa. Io ho cercato molto velocemente, ma mi saranno sfuggiti.

        • Francesco scrive:

          Senti, non ho la minima idea di cosa ci sia di vero in quelle faccende. Dubito che un Biden anche rincoglionito agisca in modo così da bovaro texano per proteggere suo figlio, anche solo per opportunità e cinismo politico.

          Magari invece il pubblico ministero ucraino era un noto Borrelli locale e gli USA pretendevano che fosse messo in condizioni di non nuocere prima di fornire un miliardo di dollari di aiuti.

          Ignoro tutto e cerco di sapere quanti soldati stanno combattendo in Ucraina, senza successo.

  55. tomar scrive:

    Dal parlamento israeliano è arrivato a Zelensky un cartellino giallo tendente al rosso per il suo uso improprio della shoah card. E’ il primo vero scivolone scenico del suo staff finora perfetto nello snocciolare richiami storici ad nationem.
    Parlandone con mia moglie, che è giapponese, ci chiedevano quale ricordo avrebbe potuto condividere Zelensky parlando al parlamento giapponese. Mai invasi, spietati invasori condonati di tutti i loro crimini per fare argine al comunismo, crimini dei quali per inciso sui loro manuali scolastici non si fa cenno, cosa possono condividere giapponesi e ucraini? Sul piano emotivo forse l’immagine più efficace sarebbe quella del più forte che si accanisce sul più debole, immagine che associata a Russia ricorda ai giapponesi che Stalin ruppe il Trattato di non aggressione con il Giappone e gli dichiarò guerra l’8 agosto 1945, tra Hiroshima e Nagasaki. Guerra che nei suoi 22 giorni di durata fino alla resa del Giappone portò soprattutto alla rioccupazione sovietico-russa delle Curili, che costituiscono a tutt’oggi territorio rivendicato dal Giappone. Essendo tuttavia quella vicenda del tutto secondaria rispetto, appunto, a quella usaica di Hiroshima e Nagasaki, penso che Zelensky avrà il buon gusto di non tirarla fuori… se mai riuscirà a parlare con il parlamento giapponese, che non sembra morire dalla voglia di ascoltarlo, a parte i più assatanati riarmisti (https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/03/18/giappone-hi-tech-il-parlamento-non-riesce-a-collegarsi-con-zelensky/6529721/).

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Non può citare le bombe atomiche, in effetti.

      • Francesco scrive:

        Beh, ha giustamente ricordato che l’Ucraina rinunciò al terzo arsenale atomico al mondo fidando nelle garanzie che il mondo diede sulla sua indipendenza.

        Oggi nessuno può esimersi dal dare dei coglioni agli ucraini, per non avere tenuto per sè quelle preziose garanzie.

        • habsburgicus scrive:

          severo, ma giusto !
          il memorandum di Budapest (5/12/1994) è ormai usato come surrogato della carta “Regina”
          purtroppo l’Ucraina pagò la sconfitta di Kravchuk (ed essendo stato responsabile dell’ideologia del KPU, conosceva bene i moscovitoi :D), il primo presidente che fu sconfitto in luglio 1994 dal filo-russo Kuchma (en passant, per chi nega la democrazia ucraina, imperfetta ci mancherebbe, ricordo che in Russia, Bielorussia, Asia Centrale ma di fatto anche Armenia chi è al potere le elezioni NON le perde :D)
          Kravchuk probabilmente avrebbe preteso garanzie serie, come l’evacuazione di ogni forza russa dalla Crimea (in primis Sevastopol’) il che avrebbe reso più difficile la “putinata” del febbraio 2014, da cui tutto nasce..
          comunque, quel che è stato non si può cambiare

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