Concatenazioni storiche

In questi giorni, sento molte persone spiegare, cosa si dovrebbe fare, rispetto alla Guerra.

Il primo problema è quel si, ovviamente, che ci permette di discettare senza dire chi deve fare cosa.

C’è una bella differenza tra, che so, Miguel Martinez traduttore di manuali tecnici e il segretario generale della NATO o il comandante in capo dell’esercito russo. Abbiamo interessi troppo diversi, perché siano interessati alle mie opinioni.

Il secondo problema mi fu spiegato perfettamente anni fa, da un giovane piacentino (ma credo che le parole siano lombarde):

“Quando la merda monta in scranno

o la spussa

o la fa danno”

Se non abbiamo idee molto chiare sulla storia della parte del mondo tra i Carpazi e il Don, rischiamo di spussare, o di far danno.

Ma il terzo punto è quello fondamentale, ed è molto più preoccupante.

Basta guardare indietro nella storia, per capire quanto siano insensate tutte le nostre proposte di buon senso.

A memoria, senza controllare alcun dato, quindi potrei fare diversi errori:

Anno 1914.

Un estremista serbo uccide un’altissima personalità austroungarica, con la palese complicità almeno di una parte dei servizi segreti della piccola Serbia.

L’Austria chiede un’indagine sull’omicidio che, se accettata, interferirebbe pesantemente sulla sovranità della Serbia, il cui governo sa anche che l’esito la sputtanerebbe davanti al mondo.

Dilemma, per l’Austria.

Se questo piccolo stato-moscerino non accetta, è meglio dire, pazienza e dare il via a chiunque voglia ammazzare granduchi, oppure dobbiamo invadere lo stato-moscerino e imporgli una seria indagine sulle sue trame?

Qualunque sia la risposta, già sapete come è andata: l’Impero Austroungarico si è risparmiato una figuraccia, ma qualche anno e milioni di morti dopo, non esisteva nemmeno più.

Dilemma, per la Serbia.

Dobbiamo umiliarci di fronte a uno stato che pretende di violare la nostra sovranità interrogando e arrestando chi vuole, solo perché siamo piccoli, magari finendo per infamarci per sempre con false accuse, o dobbiamo resistere?

Qualche anno dopo, il re della Serbia che si era risparmiato una brutta umiliazione, si è trovato con la maggior parte dei suoi giovani in età militare morti ammazzati, ma con in mano un paese enorme che nemmeno esisteva prima e che sarebbe finito catastroficamente decenni dopo.

Dilemma, per la Russia.

C’è un paese, la Serbia, la cui sovranità ci siamo impegnati a difendere, che sta per essere violata da un vicino grosso e prepotente.

A parte che è doveroso mantenere la parola data, che figura ci facciamo se per non avere guai, non interveniamo?

Anzi magari se interveniamo, anche la Germania si spaventa, dice all’Austria di starsene buona, e non ci sarà nessuna guerra.

Qualche anno dopo, lo Tsar che aveva fatto questi ragionamenti – altroché guai, si è trovato fucilato con tutta la famiglia in una cantina. E la sua Russia, che non era più sua, ci ha rimesso pure la Polonia e il Baltico e la Moldavia, di cui non si era nemmeno parlato nel 1914.

E ancora non abbiamo parlato dei dilemmi della Germania, della Francia, dell’Italia, dell’Inghilterra o degli Stati Uniti o del Giappone o della Cina o del Messico (sì, c’erano anche loro).

A parte eventuali sviste storiche mie, avrete colto il punto fondamentale.

Quando scoppia la Guerra con la maiuscola (da non confondere con i conflitti che avvengono tutti i giorni), è come una valanga.

Inutile discutere se il primo sassolino doveva scendere un po’ più a destra o un po’ più a sinistra.

Noi che ci troviamo a valle, l’unica cosa buona che possiamo fare è incrociare le dita ed evitare di tifare, che finisce che portiamo sfiga pure alla squadra nostra, se ce l’abbiamo.

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20 risposte a Concatenazioni storiche

  1. habsburgicus scrive:

    che sarebbe finito catastroficamente decenni dopo.

    e con una certa qual giustizia (rara fra i mortali, forse il vecchio Zeus volle stavolta dar segno di vita :D) il figlio di quel Re verrà ucciso a sua volta a Marsiglia il 9/10/1934..e la SRB/YU non potrà ottenere giustizia perché dietro c’erano l’I e l’H

  2. habsburgicus scrive:

    Qualche anno dopo, lo Tsar che aveva fatto questi ragionamenti – altroché guai, si è trovato fucilato con tutta la famiglia in una cantina

    il conte Vitte (Sergej Jul’evich) disse chiaramente allo Zar che intervenire sarebbe stato follia e spiegò
    i.se perdiamo, ci sarà la rivoluzione [e così avvenne]
    ii.se vinciamo, che possiamo avere [noi russi, sottinteso] se non altri polacchi ed ebrei che già ci danno fastidi su fastidi ? e per chi poi dovremmo scendere in capo ? per i Serbi, un popolo balcanico [usa frasi forim li chiama zingari] che ci tradirebbero alla prima occasione utile per loro..Maestà, non intervenga… sappiamo come andò
    Mesi prima (c.a maggio 1914), in un rapporto segretissimo (reso pubblico dai sovietici nel periodo leniniano), il Ministro Durnovo, un “vero russo” (cioè ostile ai liberali e ai massoni) scrisse allo Zar che la guerra era nell’interesse solo dell’Inghltera sordamente ostile all’autocrazia, che avrebbe lavorato per la rivoluzione [e così sarà ! anche se poi verrà Lenin e la rivoluzione prese un’altra strada]
    ma sappiamo come andò….
    questa volta Zeus dormiva….
    il povero Zar, che firmò la mobilitazione but he was duped, as you know, morirà nel carnaio di Ekaterinburg
    il Ministro degli Esteri Sazonov, uno dei responsabili VERI della catastrofe, morirà sulla Costa Azzurra allietato sin quasi alla fine da procaci fanciulle 😀

  3. habsburgicus scrive:

    a Polonia e il Baltico e la Moldavia, di cui non si era nemmeno parlato nel 1914.

    e mezza Bielorussia e la Volinia ucraina !
    P.S la Moldavia (Bessarabia) fu l’unica terra ad ovest e sud-ovest che non fu ceduta de iure dai successori rossi dell’Impero russo…
    Finlandia, Estonia, Lettonia e Lituania firmarono tutti trattati nel 1920
    idem la Polonia (Riga, 18/3/1921)
    idem la Turchia (1921) che si riprese Ardahan e Kars dove oggi un’IMMAGINE DEL SUPREMO dice trionfalmente “Ne mutlu Türküm diyene!” (ma Batumi restò a Mosca..si disse che andando oltre gli ordini di Lenin- Stalin avesse ordinato di impedire l’ingresso ai turchi con le armi e così avvenne..è possibile che Lenin, da marxista dunque attento alla futura marxistizzazione della Turchia non a ‘sti miserabili dettagli borghesi, avrebbe ceduto anche Batumi se i turchi fossero già entrati)
    invece con la Romania no..un giorno se vi interessa vi dirò come i romeni siano riusciti a non farsi dare garanzie neppure dall’Intesa..e non avevano LdM agli Esteri 😀
    detto questo, Stalin si pappò i garantiti e in non garantiti 😀 dunque cambiò poco
    ma oggi Putin potrebbe basarsi su questo per rivendicare anche la Moldova !

  4. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    Gli esempi che hai riportato esemplificano quanto sosteneva Richardson: un evento collettivo (la guerra) che nessuno vuole (tranne pochi esaltati che normalmente finirebbero i loro giorni in osteria o al manicomio) si innesca come conseguenza delle decisioni di per sé ragionevoli e apparentemente necessarie di persone di potere sì, ma per il resto assolutamente normali. I megalomani stile Lopez o i criminali stile Leopoldo II sono l’eccezione, non la regola. E non parlo neanche di burocrati arrivisti come Eichmann o tagliagole da bassifondi come Ezhov, certo più comuni. Parlo di persone colte, ragionevoli, anche in buoni rapporti personali fra di loro, che avendo a cuore la sicurezza e la credibilità degli Stati che rappresentano prendono decisioni di per se stesse logiche e in qualche misura persino reversibili ma il cui effetto risultante è qualcosa di assolutamente inaspettato e irrevocabile (e in questo caso anche terrificante). L’unico che nella prima guerra mondiale ha ottenuto esattamente quello che aveva desiderato ottenere col suo gesto, cioè una Grande Serbia costruita sulle ceneri dell’impero Asburgico, fu Gavrilo Princip, che non visse per godere del trionfo. Il che fa piazza pulita oggi di tutti i tentativi di interpretare la guerra come il prodotto della solitaria follia senile di un autocrate chiuso nel Cremlino. L’eterogenesi dei fini è la norma: un primo effetto inaspettato della mossa di Mosca è un (altrimenti inverosimile) rinforzarsi dell’europeismo. Il secondo posto al mondo dove sono contento di non stare oggi, dopo l’Ucraina, è Taiwan.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Miguel Martinez scrive:

      Per ADV

      “Gli esempi che hai riportato esemplificano quanto sosteneva Richardson: un evento collettivo (la guerra) che nessuno vuole (tranne pochi esaltati che normalmente finirebbero i loro giorni in osteria o al manicomio) si innesca come conseguenza delle decisioni di per sé ragionevoli e apparentemente necessarie di persone di potere sì, ma per il resto assolutamente normali. ”

      Splendido!

  5. Fuzzy scrive:

    https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2022/03/05/la-nona-notte-dellinvasione-russa-ucraina-fatti-principali/
    Fine della passeggiata panoramica in carro armato.
    Adesso la faccenda si fa pesante.
    Speriamo si inizi a trattare seriamente.

  6. Francesco scrive:

    Non è che hai scelto accuratamente nazioni sfigate e perdenti?

    Agli Yankees la 1GM è servita per entrare nel grande gioco di prepotenza, la 2GM per diventare padroni di mezzo mondo, la 3GM sive Cold War per diventare l’unica potenza e poi farsi fregare dalla Cina

    Trovo che un pelo sottostimiate la diplomazia basandovi sul caso speciale della Grande Guerra.

    Eppure ce ne sono state molte altre, di guerre.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “Non è che hai scelto accuratamente nazioni sfigate e perdenti?”

      Come i cattivi sono gli altri e la verità è la nostra, così i perdenti saranno gli altri.

      • Francesco scrive:

        Non ho mica capito sai.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Tu dici: in guerra c’è anche chi vince e Miguel non ne parla. Io ti faccio notare che questa è la deformazione del giocatore d’azzardo (o di chi ha visto troppi film hollywoodiani) per cui a perdere saranno gli altri e noi siamo quelli che vinceremo.

          • Francesco scrive:

            No, niente affatto.

            Penso che in guerra ci siano nazioni che perdono, a volte tutti i contendenti. Ma a volte qualche nazione vince davvero una guerra e ne guadagna moltissimo.

            Cosa che non vale per chi in guerra c’è crepato.

  7. Mauricius Tarvisii scrive:

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/03/05/guerra-russia-ucraina-mosca-arruola-migliaia-di-mercenari-in-siria-paga-mille-dollari-al-mese-per-rimanere-fino-a-ottobre/6516655/

    Se fosse così (al solito non ci sono conferme e si va di pettegolezzo), allora si prospetterebbe un occupazione dura e prolungata di almeno una parte del territorio ucraino.

  8. Fuzzy scrive:

    https://youtu.be/idnJnjV_8rg

    È molto facile da capire
    Se false voci non stai a sentire
    Ma vai diritto a quel che c’è sotto
    Sarebbe a dire il famoso…..
    Ti suggerisce la bella canzone
    Che tutto il resto è brillante finzione

    Però, cazzarola, il Bruce con la batteria elettronica….Ma pagati un batterista…..

  9. Necroclerico scrive:

    Hai citato un proverbio che mio nonno mi ripeteva spesso.
    Che nostalgia…

  10. daouda scrive:

    Miguel te che sei un pederasta ed un ipocrita doppio pesista come tutti gli islamici ismaeliti, ti ricordi se oltre la conquista di Rum era anche scritto che per fronteggiare l’impostore finale cristiani e musulmani si alleassero?
    Perché col Chabad Putin e la condensazione finale fra islamicicci ( chiunque la vinca ) a quanto pare il tempo è prossimo da merde comuniste quali sono…ovviamente tutto ciò a conferma che l’ismaelismo è una religione meramente umana e falsa, in termini tecnici

  11. daouda scrive:

    PER NON DIMENTICARE:

    https://probabilityandlaw.blogspot.com/2022/03/official-mortality-data-for-england.html

    Official mortality data for England reveal systematic undercounting of deaths occurring within first two weeks of Covid-19 vaccination

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