Nella mediasfera dello scontro di civiltà

Se vuoi esibirti sul mercato mediatico, devi sapere che si tratta di un posto molto affollato, dove la concorrenza è spietata.

Però chiunque può guadagnarsi il mitico quarto d’ora di notorietà, se sa mescolare alcuni semplici ingredienti, in particolare sesso e religione. Non c’è bisogno nemmeno di spendere molti soldi.

Ecco qualche esempio di questi giorni.

Il settimanale francese Charlie Hebdo ha annunciato per oggi la pubblicazione di una serie di vignette sul fondatore dell’Islam: la window of opportunity aperta dai morti di Benghazi va colta rapidamente.

Non sappiamo come saranno tali vignette, ma dal momento in cui sono state annunciate, già esistono nel mondo virtuale, e quindi sono reali, anzi sono quella forma suprema di realtà che si chiama “scandalo“.

Il lancio pubblicitario è efficace (e Charlie Hebdo è riuscito pure a incassare qualche comunicato di protesta da parte di esponenti islamici), ma rischia di essere oscurato da un’altra azione mediatico-islamofoba, svoltasi ieri a Parigi.

Femen è un’organizzazione nata in Ucraina, che ha capito la regola fondamentale della visibilità mediatica, riassumibile nella formula “tette nude contro barbe religiose“. Le tette, precisiamo, devono essere giovani, per non perdere l’effetto sul pubblico maschile. Non accetterebbero mai tra le loro fila, ad esempio, la signora ottantenne recentemente sistemata a colpi di taser dalla polizia della Carolina del Sud perché si era esibita nuda davanti alla propria casa.

Se  cercate “breasts” su Google immagini, troverete ben 199 milioni di risultati, ma per i media sembra che costituiscano sempre una novità.

Così, un mese fa, le militanti di Femen a seno nude hanno usato una sega elettrica per abbattere il crocifisso eretto a Kiev per commemorare gli ucraini – le stime vanno da 2,4 a 7,5 milioni – morti per fame durante la carestia artificialmente indotta dal governo stalinista tra il 1932 e il 1933.

L’Ucraina sulla mappa geomediatica non è il massimo, per cui Femen ha deciso di aprire un “centro internazionale di formazione di femministe” a Parigi.

Ieri, le femeniste hanno approfittato della buona stagione per lanciare la nuova sede parigina: una quindicina di ragazze, evidentemente scelte secondo i criteri in vigore per le selezioni di Miss Italia, circondate da una folla ben più numerosa di fotografi e protette presumiamo da un esercito di poliziotti, che però non interessavano ai fotografi.

La foto-sfilata l’hanno fatta, va da sé, in unquartiere musulmano di Parigi, la Goutte d’Or, che le tettute hanno percorso con i corpi dipinti con varie scritte in inglese come OUR GOD IS WOMAN, ma la parola sacra rimane in francese: LAÏCITE. Non si segnala la minima reazione da parte degli abitanti del quartiere che stavano cercando di provocare.

In Germania, esiste un movimento, piccolo ma visibile, che si chiama Bürgerbewegung pro Deutschland, una “destra moderna, democratica e senza antisemitismo“, e cioè una destra islamofoba, messo in piedi dal milionario svedese Patrik Brinkmann.

Pro Deutschland non sembra avere tette o vignette da offrire, ma riesce comunque a sfruttare il momento. Proponendo in un colpo solo di invitare il pastore Terry Jones in Germania e di proiettare la versione integrale del film peggiore dell’anno, The Innocence of Muslims, recentemente assorto a fama youtubica. Sempre che esista.[1]

Pro Deutschland ha fatto bingo, visto che ha incassato una pubblica dichiarazione del Ministro degli Interni, Hans-Peter Friedrich, che ha annunciato che si opporrà alla proiezione del film “con ogni mezzo legale“.

Rispondendo ai giornalisti, la stessa Angela Merkel – che a suo tempo aveva personalmente premiato Kurt Westergaard, il primo vignettista antislamico – ha detto che secondo lei, si potrebbe arrivare a un divieto.

In Canada, un certo Ron Banerjee, che dice di rappresentare il “Canadian Hindu Advocacy“, ha promesso di mostrare anche lui il film intero: unico problema, ammette, è che non riesce a trovarlo. Lo scorso venerdì Ron Banerjee aveva provato a sfondare il muro mediatico, portando a spasso dei cani attorno alla moschea di Scarborough, nella periferia di Toronto. Pare che la cosa non abbia suscitato alcun interesse tra i musulmani.

Ron Banerjee si era distinto, appena prima dell’attacco israeliano a Gaza nel 2008, per aver dichiarato “Considerate lo Stato d’Israele come nostro ideale. Noi vorremmo che l’India somigliasse di più a Israele.”

Chi sa se Banerjee avrà qualcosa da dire sull’uccisione proprio ieri di Edwin Raj, un giovane cristiano indiano linciato da una folla di militanti del partito induista BJP.

Alcuni giorni fa, poi, la polizia indiana, dopo aver ucciso un uomo (una bambina è morta travolta dalla folla in fuga) ha invaso la chiesa di una comunità cattolica che in India protestava contro la costruzione di una centrale nucleare a Kudankulam. I poliziotti hanno distrutto due statue della Madonna e poi orinato sopra i resti,  in pieno stile Femen.

Va detto che Banerjee è stato condannato dalla Canadian Hindu Network, ma occorre fare un po’ di ricerche per saperlo. Come nel caso dei copti che hanno fatto il video antislamico negli Stati Uniti, le conseguenze del suo divertimento pubblicitario potrebbero facilmente ricadere sugli induisti altrove.

Ma i profittatori non stanno da una sola parte.

In Egitto, l’opposizione salafita, con la chiara intenzione di smascherare i Fratelli Musulmani al governo come complici dei cristiani, hanno chiesto – almeno in televisione – che i fondi della Chiesa Copta vengano sottoposti al controllo del governo: siamo tutti laicisti con la religione degli altri.

E durante le manifestazioni di protesta al Cairo contro il video su Youtube, un barbuto che si fa chiamare Abu Islam ha guadagnato un po’ di notorietà tra i neocon, strappando e bruciando una Bibbia in inglese (ma dicendo che non avrebbe toccato quella in arabo per rispetto verso i copti) davanti a una minuscola schiera di seguaci.

Una scena cui hanno dovuto assistere quei copti che erano accorsi a manifestare anche loro.

A volte, poi, le cause si intrecciano in maniera assai curiosa.

A Tripoli nel Libano, tre giorni fa, una gruppo di manifestanti ha incendiato bandiere israeliane e statunitensi in protesta contro il video su Youtube.

Ora, se guardate bene la foto, vedrete che la folla agitava le bandiere dei ribelli siriani (che poi era quella dei tempi del mandato francese) che come sappiamo sono militarmente sostenuti dagli Stati Uniti.

In mezzo a tutto ciò, segnaliamo la notizia che le suore cattoliche di Derna, nell’islamista Cirenaica libica, riferiscono che durante la guerra civile e le recenti sommosse, hanno avuto un unico problema: il furto di un’auto, a quanto pare per opera di alcuni tossicodipendenti.

I capi di 150 tribù libiche, salafiti compresi, si sono riuniti per chiedere loro scusa, e per raccogliere i soldi per comprare loro un’auto nuova.

Evidentemente a Derna, non tutti vivono ancora di Facebook e Youtube.

Nota:

[1] Pro Deutschland promette di mandare, però a novembre, un link alla versione integrale a chi si iscrive alla loro mailing list. Sperando che Pro Deutschland non faccia come Avaaz e mi ritenga un loro membro solo per questo, mi sono iscritto. Attendo fiducioso nella puntualità tedesca.

P.S. Anche l’English Defence League, tramite il suo portavoce Tommy Robinson, promette di proiettare integralmente il film di Youtube, sempre che riesca a trovarlo.

Tommy Robinson, il cui vero nome è Stephen Yaxley-Lennon, è appena tornato da Firenze, dove ha ricevuto il Premio Oriana Fallaci, onorificenza che lo accomuna a Nello Rega, Geert Wilders, Magdi Allam, Bat Yeor e Fiamma Nirenstein.

Il vivace premiato, ricordiamo, ha passato 12 mesi in carcere per aver pestato la propria compagna e successivamente un agente di polizia (la compagna fu arrestata invece per possesso di cocaina).

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81 risposte a Nella mediasfera dello scontro di civiltà

  1. Miguel Martinez scrive:

    Ringrazio Nic per aver segnalato la marcia delle Femen sul quartiere musulmano.

    Premesso che siamo contrari a tutti i divieti, e non me ne importa nulla se la gente si diverte a stuzzicare il prossimo, immagino che le femeniste abbiano violato qualche legge, esibendosi in quella maniera, e il loro intento provocatorio è fuori discussione. Eppure la loro marcia fu autorizzata e protetta.

    Sabato prossimo, è stata convocata una manifestazione a Parigi per protestare contro il video di Youtube: il ministero degli interni ha deciso di vietarla.

    Quando si parla di due pesi…

  2. roberto scrive:

    su charlie hebdo pero’ le cose mi sembrano un pochino più complicate: sono anni ormai che hanno una linea editoriale impostata sul fatto che non gli piace che si possa fare humour su tutto tranne che sulla religione (e su una religione in particolare, i cui praticanti sembrano essere particolarmente suscettibili).
    Quindi ogni occasione è buona per dimostrare che hanno ragione, e ahimé hanno ragione (la copertina di oggi è piuttosto carina comunque).

    sulle femen, ho più simpatia per un gruppo di modelle che protesta seminude, chee su chi protesta spaccando vetrine, ma mi rendo conto che sono gusti personali
    😉

    roberto

    • PinoMamet scrive:

      “sulle femen, ho più simpatia per un gruppo di modelle che protesta seminude, chee su chi protesta spaccando vetrine, ma mi rendo conto che sono gusti personali”

      Su questo i nostri gusti non coincidono, Roberto. Queste tizie seminude mi sembrano tutto tranne che autentiche; puzzano di falso da lontano dieci chilometri. Non c’è dubbio che una modella venticinquenne, per dire, possa essere una persona intelligentissima e con idee politiche sue, e possa aver voglia di manifestare per qualcosa.
      Che un gruppo di modelle-showgirls o quello che è possano decidere di protestare tutte insieme, e proprio nell’unico modo “trasgressivo” che è accettato e anzi venerato dalla società attuale, lo trovo evidentemente discutibile e direi (se non fosse un’ovvietà) eterodiretto.

      (non è per essere moralisti, visto che scopare si è sempre scopato e anzi la società di oggi mi sembra più bigottadi quella del Cinquecento; ma di fatto oggi il Sesso è l’unica trasgressione non solo accettata, ma quasi imposta)

      Chi sfascia le vetrine può essere benissimo un coglione, e quelli che ho visto all’opera lo erano quasi tutti. Può anche lui essere, alla fine, eterodiretto, o far comodo a “qualcun altro”; ma gli riconosco almeno la genuinità dei suoi personali sentimenti.
      Che invece non riconosco alle Femen; sarebbe come dire che le modelle del MotorShow di Bologna stanno là perché sono tutte appassionate di auto e di moto…

      • mirkhond scrive:

        La “trasgressione sessuale” OGGI è PARTE ESSENZIALE del costume di regime, e quindi è “normalità” e banalità.
        La vera trasgressione c’era quando la società era religiosa e “bigotta”, e in cui la trasgressione appunto costituiva l’altra faccia della stessa medaglia….
        Pensiamo al ruolo del Carnevale nelle società cristiane e a ciò che è oggi, e ci rendiamo conto dell’enorme mutazione culturale/antropologica…..
        ciao!

      • Peucezio scrive:

        Ma penso che Roberto apprezzi proprio questo (e se è così mi ci trovo in una certa consonanza).
        L’idea è che un po’ di belle gnocche poco ideologizzate e un po’ oche che se ne vanno in giro con le tette di fuori sono più simpatiche di plumbei ideologi che spaccano le cose e lanciano le molotov.
        E’ così o ho frainteso?

      • Peucezio scrive:

        La risposta si rivolgeva a Pino, non avevo ancora letto l’intervento di Mirkhond.

  3. mirkhond scrive:

    Quando si crede DAVVERO non si sopportano insulti e manifestazioni a scherno del proprio Credo.
    Manifestazioni che, definire di cattivo gusto è un complimento non meritato….

    • Francesco scrive:

      quindi per dimostrare la mia fede devo accoppare quel regista austriaco stronzo che ha fatto il film sulla fanatica cattolica presentato al festival di Venezia? non posso continuare a ignorarlo pubblicamente e a pregare privatamente al riguardo?

      • Moi scrive:

        Ma chi è ‘sto regista ? E il film ?

        Comunque non importa che lo ammazzi … basta che _come dicono i giornalisti_ ti decidi a “colpirlo lanciandogli una fatw’a” [sic], prima del ” Concilio ” c’era una specie di termine specifico cattolico, però non lo ricordo (Strale ? Geremiade ? Boh !) … anche perché non è più usato da allora.

        • mirkhond scrive:

          Lo stronzo austriaco in questione si chiama Ulrich Seidl, e la sua cagata blasfema “paradies liebe”, e tratta le vicende di una 50enne cattolica bizzoca fanatica che si masturba con un Crocifisso, mentre respinge con ribrezzo il marito malato e musulmano….
          Continuazione di un altro film dello stesso “artista”, la cui protagonista è invece la sorella, pure di mezza età della bizzoca, la quale va in Africa e scopre l’amore…a pagamento con giovani “stalloni” dalla pelle nera…
          Altro che il buon Germano Mosconi 😉 !

  4. Guido scrive:

    Ottimo articolo. La collezione di dati è più che eloquente e, a questo punto, credo che dovrebbe porsi del tutto spontaneamente qualche domanda. Tra tante possibili me ne vengono in mente un paio a cui do una mia breve, parziale e provvisoria risposta

    1) perché la miscela sesso-religione è la formula vincente sul piano della visibilità mediatica?

    Io credo che si tratti molto semplicemente dell’ipertrofia del vecchio dispositivo binario tabù-trasgressione, perverso meccanismo su cui, un secolo dopo la nascita delle avanguardie artistiche, continuano a costruire le proprie fortune varie tipologie di preti e di trasgressori (li troviamo sempre in coppia).

    2) cosa spinge una massa sterminata, fanatizzata dai propri imbonitori a cadere nella trappola della vendetta infinita?

    Qui credo che abbiamo a che fare con un rancore che è cresciuto nei decenni fino a raggiungere livelli prima impensabili, per i quali si cerca il primo pretesto che capita per potersi manifestare nella maniera più distruttiva (e autodistruttiva) possibile. E’ la vendetta degli esclusi.

    Guardando le foto di buona parte degli insorti vedo che molti ragazzi indossano t-shirt e capi d’abbigliamento con marchi e scritte che dovrebbero appartenere al “nemico”. Intuisco che molta gioventù egiziana, anche la più emarginata, vive nel nostro stesso mondo e aspira agli stessi beni di consumo dei coetanei sull’altra sponda del mare. Per molti di loro la religione è qualcosa che ha a che fare con l’identità acquisita, più che identificarsi nella scrupolosa osservanza dei precetti e delle regole. Poi, sicuramente, ci sono anche tanti “religiosi” convinti, ma non penso che siano la maggioranza.

    In sostanza, credo che cadremmo in errore nell’attribuire alle attuali proteste un segno univoco, così come credo che abbia sbagliato chi ha voluto vedere nella “primavera araba” uno spontaneo moto “liberatorio”, pur non potendo escludere che qualche isolato caso di rivolta anti-autoritaria, per quanto irrilevante, possa esserci stato.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “In sostanza, credo che cadremmo in errore nell’attribuire alle attuali proteste un segno univoco, così come credo che abbia sbagliato chi ha voluto vedere nella “primavera araba” uno spontaneo moto “liberatorio”, pur non potendo escludere che qualche isolato caso di rivolta anti-autoritaria, per quanto irrilevante, possa esserci stato.”
      Quindi generalizzare in questo caso è sbagliato, esattamente come farlo in quell’altro (salvo qualche isolata e irrilevante eccezione) è giusto e sacrosanto?

  5. Miguel Martinez scrive:

    Per PinoMamet

    “Che invece non riconosco alle Femen; sarebbe come dire che le modelle del MotorShow di Bologna stanno là perché sono tutte appassionate di auto e di moto…”

    🙂

  6. Miguel Martinez scrive:

    Per Guido

    alla tua condivisibile riflessione, aggiungo una cosa.

    Stiamo parlando in tutti i casi, da parte islamofoba come da parte islamista, di pochissimi attori: le Femen erano una quindicina, ma le manifestazioni in Medio Oriente sembrano essere di poche centinaia di persone.

    Allo stesso tempo, la loro visibilità è addirittura universale.

    Una volta, centomila persone sfilavano, e venivano viste da due o tremila tra persone che casualmente abitavano lungo il percorso del corteo, poliziotti e altro.

    Oggi, dieci persone, talvolta anche due o tre, vengono viste letteralmente da miliardi di persone.

    Io credo che in questo caso sia importantissimo l’elemento dell’ambizione di persone di seconda, terza o quarta fila, che cercano di farsi vedere, e si provocano a vicenda.

    E quindi le motivazioni sono spesso quasi private: pensiamo ad esempio al consigliere regionale leghista che vuole fare le scarpe al proprio deputato leghista, facendosi vedere più islamofobo di lui.

  7. mirkhond scrive:

    “Qui credo che abbiamo a che fare con un rancore che è cresciuto nei decenni fino a raggiungere livelli prima impensabili, per i quali si cerca il primo pretesto che capita per potersi manifestare nella maniera più distruttiva (e autodistruttiva) possibile. E’ la vendetta degli esclusi.”

    Questa mi sembra una costante di tanti movimenti “reazionari” degli ultimi 200 anni.
    Il progresso semina sempre lutti e distruzioni nel suo cammino radioso e luminoso che NON PUO’ portare benefici a tutti, e che ne resta fuori, se potrà, cercherà di vendicarsi.
    ciao

  8. mirkhond scrive:

    errata corrige: e chi ne resta fuori

  9. Miguel Martinez scrive:

    per roberto

    “su charlie hebdo pero’ le cose mi sembrano un pochino più complicate:”

    1) sono totalmente contrario a ogni divieto legale di scrivere ciò che si vuole

    2) è chiaro che Charlie Hebdo ha scelto questo momento per scrivere qualcosa di cui conosce benissimo le conseguenze

    3) non ho tutta questa stima per la satira. Voglio dire, una persona onestamente convinta che Gesù fosse un impostore, che le camere a gas non siano esistite, che gli africani abbiano scoperto l’America, è pur sempre una persona che crede a qualcosa e che desidera intensamente trasmettere ciò in cui crede, ritenendolo utile anche per gli altri.

    Una persona che dice o disegna qualcosa unicamente perché sa che offenderà qualcun altro, la rispetto molto di meno.

    • Ritvan scrive:

      —Una persona che dice o disegna qualcosa unicamente perché sa che offenderà qualcun altro, la rispetto molto di meno. Miguel Martinez—

      Siempre eufemistico tu, caro Miguel!:-) Dire che andrebbe considerato un Grandissimo Pezzo Di Merda, no, eh?:-) E che se lo fa a scopo di lucro andrebbe considerato un Grandissimo Pezzo Di Merda A Scopo Di Lucro?
      P.S. Avrei io la ricetta per far passare ai suddetti Pezzi Di Merda la voglia di far soldi insultando il Profeta Maometto. E senza fare un soldo di danno a cose o persone….nonché in perfetto stile “occhio per occhio…”. Miguel, glielo dici al tuo amico:-) mullah Omar che se mi fa un sostanzioso bonifico gliela rivelo?:-)

    • roberto scrive:

      1) d’accordo, con due limiti: pagare le conseguenze di affermazioni false (se scrivo su un giornale che la terra sarà distrutta da un meteorite il 22 settembre 2012, è giusto che il mio direttore mi licenzi il 23 settembre) e pagare le conseguenze di cio’ che rientra nel concetto “diffamazione” (se faccio una campagna stampa contro miguel perché fa ascrifici umani ad una capricciosa divinità azteca, non mi devo poi lamentare se mi chiede 100000 euro di danni)

      2) d’accordo, ma solo se sei d’accordo con me: CH *vuole* che siano bruciate delle altre ambasciate per dimostrare che non esiste la libertà di scrivere quel che si vuole

      3) qui credo che dovresti inserire CH non ne la casella “Una persona che dice o disegna qualcosa unicamente perché sa che offenderà qualcun altro” ma in quella “una persona onestamente convinta che si possa far satira su tutto sia sui fanti sia sui santi”

      la satira mi piace quando fa ridere, e nel caso trovo carina la prima pagina di CH (un mullah sulla sedia a rotelle spinto da un rabbino con scritto “intoccabili”) e scema quella delle fesses (carina pero’ anche quella del salafita).

    • roberto scrive:

      per essere più esplicito diciamo che trovo fortemente fastidiose rane crocifisse, madonne che piangono sperma e profeti maometti con le chiappe al vento. nulla di tutto cio’ pero’ merita di bruciare una macchina né la sede di un giornale

      • Moi scrive:

        Giusto. a quella stessa mostra (o simili) oltre a Is’a [nome islamico, sennò nesuno s’impressiona !] in version ranocchio umanoide c’erano anche “busti a muro” di Maryam Al-Boutrid [nome islamico, sennò nesuno s’impressiona !] con incorporati degli orinatoi … e chissà cos’altro ! A differenza delle bestemmie “etnografiche” : -) , trattasi di blasfemia fine a sé stessa.

  10. Miguel Martinez scrive:

    Qui abbiamo il contenuto delle “vignette”.

    (di Tullio Giannotti) (ANSAmed) – PARIGI, 19 SET – Maometto vestito solo con il turbante e sul letto a pancia in giù che pronuncia la celebre battuta di Brigitte Bardot rivolta al regista ne ‘Il disprezzo’ di Jean-Luc Godard: “et mes fesses? Tu les aimes, mes fesses?” (“e il mio sedere? Ti piace il mio sedere?”). E’ soltanto una delle vignette al vetriolo pubblicate oggi da Charlie Hebdo, settimanale emblema del politicamente scorretto in Francia. Le vignette più dure sono tutte ispirate alla vicenda del film anti-islam che ha provocato disordini in molti paesi. Un’altra caricatura vede sempre il profeta nudo e a quattro zampe con una stella gialla sul didietro: “Maometto: è nata una stella!”.

    Un’altra vignetta ‘osée” vede la caricatura della copertina di Closer, il settimanale di gossip che ha diffuso le foto di Kate Middleton in topless, ma in questo caso a mostrare il seno è una “Madame Mahomet”, con tanto di barba e di conseguenti “rivolte nei paesi arabi”. Fra le altre vignette, quella che ritrae un adolescente descritto come “problematico” che “non beve, non fuma, non si droga e non scopa” ma per il quale la madre si dispera così: “Mio figlio è salafita!”. Infine, “Film scandalo, l’attore che interpretava Maometto finalmente smascherato”, con l’immagine di papa Ratzinger che si toglie la barba finta. Charlie Hebdo, che qualcuno bolla come razzista altri come trash, ma che suscita da sempre forti reazioni con le sue provocazioni, sfugge ad ogni paragone. Il suo obiettivo è sempre stato il “politicamente scorretto” ad ogni costo, con un linguaggio più pesante che allusivo e vignette-scandalo. In luglio, la testata ha festeggiato con un numero straordinario i 20 anni dalla sua rinascita nel 1992, 11 anni dopo la chiusura.

    “Ad ogni anno che passa – si leggeva nella quarta di copertina di quel numero – Charlie si stupisce di essere ancora vivo.

    Assalito da processi, minacciato, pestato, offeso e anche incendiato, 20 anni dopo Charlie c’é ancora”. Il giornale uscì in edicola per la prima volta nel 1970, ispirato a Charlie Brown e sulle ceneri di ‘Hara Kiri Hebdo’, censurato dopo la clamorosa prima pagina il giorno dopo la morte del generale De Gaulle: “ballo tragico a Colombey, un morto”. Il giornale ha un successo straordinario che dura per qualche anno, fin quando le cause in tribunale non gli rendono la vita impossibile. Abbandonato da molti lettori, chiude nel 1981 dopo 580 numeri. Ricompare nelle edicole 11 anni dopo con ispirazione libertaria e populista, e più volte si scontra con le gerarchie religiose, non soltanto quella musulmana.

    Le prime caricature di Maometto risalgono al febbraio 2006, 400.000 copie vendute e un attentato di matrice islamica. A fine 2011, la redazione viene completamente distrutta da un incendio doloso e il sito del giornale piratato dopo un numero speciale denominato ‘Sharia Hebdo’. Temporaneamente, la redazione si trasferisce nei locali del quotidiano Libération, per poi migrare in nuovi locali dove i giornalisti stanno preparando il numero straordinario per il ventennale annunciato per ottobre.

    Charlie Hebdo ha una tiratura media settimanale di 100.000 copie, con 15.000 abbonati.(ANSAmed).

  11. Miguel Martinez scrive:

    interessante commento del direttore di Charlie Hebdo, che si affianca al benzinaio copto truffatore, al pastore Terry Jones, all’ateo razzisteggiante Geert Wilders:

    C’est un journal satirique, dans lequel travaillent des gens de gauche et la gauche pour nous ça va des anarchistes en passant par les communistes, les Verts, les socialistes, etc. Surtout, c’est un journal laïc et athée”, a dit à Reuters son directeur de la publication, Stéphane Charbonnier, dit Charb.

    http://tempsreel.nouvelobs.com/topnews/20120919.REU6289/charlie-hebdo-ou-la-provocation-pour-fonds-de-commerce.html

    • Moi scrive:

      Hai ancora dubbi sul Paradosso di Pietrangelo Buttafuoco, ora ? 😉

      • Moi scrive:

        Si paragonino i Gentilini e i Wilders odierni ai Prampolini e ai Jaurès FineOttocento-InizioNovecenteschi dai Baffi a Manubrio … Charbonnier è un “Ritorno alle Origni della SX” 😉

  12. Tortuga scrive:

    “Stiamo parlando in tutti i casi […] di pochissimi attori”

    Come si potrebbe non concordare sul fatto che circostanziare chi offende chi (e non solo numericamente) e perché, è veramente molto importante.
    Dopo si può comprendere meglio perché sia stato usato un determinato strumento (ironia, scherno) ed ambito (religioso).

    A volte, anzi, spesso, i praticanti o sedicenti tali di un credo religioso sono i primi a ridicolizzarlo con i propri comportamenti e ad esporlo agli scherni esterni.

    Ecco perché in un certo momento mi è sembrato di sentirmi abbastanza contraria al “fare chiesa” ed al “per tutti” e più favorevole a piccole comunità che vivono il loro credo in modo piuttosto riservato e silenzioso, ma anche questa soluzione non promette garanzie, anzi.

    Sembra che qualunque strategia di un credo per difendersi da quelli che Miguel definisce profittatori sia destinata al fallimento.

  13. Guido scrive:

    Per Miguel
    Sono d’accordo. Nell’epoca della rappresentazione mediatica esisti se esiste la tua immagine.
    Irrilevanti le folle oceaniche, sopprattutto se pacifiche, che tra l’altro possono essere create in photoshop.
    La partecipazione che è soprattutto emozionale viene intensificata dall’apparizione in tv.
    Chi si ricorda le manifestazioni di Forza Italia che hanno raccolto 50 sfigati dopo intenso battage pubblicitario e tuttavia sono state trasmesse con lo stesso rilievo di uno sciopero generale?
    E, in tutt’altro contesto, come valutare l’impatto che hanno avuto le immagini dell’abbattimento della statua di Saddam Hussein, dove un’attenta regia badava a che il campo inquadrato fosse molto stretto per dare l’impressione di chissà quale partecipazione popolare?
    C’è molto da riflettere su questi aspetti tecnici della Società dello Spettacolo.

    Per Mauricius Tarvisii
    Relativizzare, contestualizzare, storicizzare ecc…. sono tante modalità dell’intelligenza critica. Ma soprattutto, almeno per me, ci deve essere la passione di comprendere. E si va per tentativi, salvo coloro che hanno ricevuto la verità divina bell’e pronta.
    Sulle rivolte, in generale, non penso mai che si tratti solo di masse manipolate. Spesso non vengono presi nella dovuta considerazione i desideri e le aspettative delle singole persone. Frustrazione e rancore credo che siano il potente detonatore di gran parte delle attuali manifestazioni violente, molto più che motivi “religiosi” o culturali.

  14. Miguel Martinez scrive:

    Per roberto

    “la satira mi piace quando fa ridere, e nel caso trovo carina la prima pagina di CH (un mullah sulla sedia a rotelle spinto da un rabbino con scritto “intoccabili”) e scema quella delle fesses (carina pero’ anche quella del salafita).”

    Premetto che le mie sono considerazioni puramente artistiche, nel senso che non “giudico” e non “censuro” nulla.

    1) Trovo comoda la satira sugli altri. Delle vignette del primo Novecento, preferisco quelle che prendono in giro i governanti e i modi dei paesi in cui operavano gli autori delle vignette, alle vignette sui Negroni Bungabunga che fanno i cannibali.

    2) Se la satira esagera qualcosa di reale, mi piace: il sito Spinoza offre esempi stupendi.

    3) La satira però spesso consiste nella pura e semplice invettiva. Dire “Bersani frocio”, “Berlusconi puttana” o “Ratzinger maiale” non sottolinea alcuna realtà, insulta semplicemente. E mi sembra che la maggior parte delle vignette siano così.

    4) Per quanto riguarda l’immagine dell’ebreo ortodosso e dell’imam, probabilmente è vero che si tratta di due soggetti che non amano essere presi in giro. E allora? Questo non vuol dire che non vengano presi in giro. La quantità di insulti ai musulmani che si sono accumulati in questo decennio potrebbe riempire un’enciclopedia; mentre non manca materiale gratuitamente offensivo contro gli ebrei ultraortodossi, da parte però quasi esclusivamente di ebrei “laici”.

    5) I musulmani reali, con cui gli occidentali hanno a che fare, non sono il sultano del Qatar (come mai nessuno fa una bella satira su di lui?) ma le grandi masse di immigrati e i loro figli che occupano il gradino più basso della società. Mi sembra assai comodo sputare su di loro un giorno sì e l’altro pure. E mi sembra comprensibile pure se qualcuno di loro, di tanto in tanto, reagisce.

    6) In Europa, mi risulta che si può insultare in maniera illimitata i musulmani, per cui non vedo quale grande tabù penserebbero di violare. Se poi in Pakistan fanno un corteo di protesta – e si fanno sparare addosso dalla polizia pakistana – non è che la cosa dimostra che l’editore di Charlie Hebdo sia un eroe.

    • roberto scrive:

      molta interessantissima carne al fuoco ma mi limito (per il momento) a

      “E mi sembra comprensibile pure se qualcuno di loro, di tanto in tanto, reagisce”

      Loro chi? gli immigrati sui quali si sputerebbe? magari sbaglio ma non mi sembra che ci siano state delle gran proteste né negli stati uniti né in europa

    • Peucezio scrive:

      Beh, però ammetterai che in Italia (e penso che in questo il resto d’Europa sia simile, mentre non conosco minimamente la situazione americana) si offende molto più spesso il cattolicesimo e la Chiesa che non l’Islam. Mi si può replicare che è fisiologico, perché in Italia è molto più presente questo dell’Islam, ma a me questa pare un’aggravante: posto che in Italia ci sono molti più cattolici che islamici, non vedo come il fatto di insultare più gente sia più scusabile.
      Inoltre accade da sempre che chi occupa il gradino più basso della scala sociale si prenda più sfottò e insulti. Anzi, storicamente i ceti subalterni sono sempre stati i più vessati anche materialmente (il che è molto peggio), solo che quando erano gli italiani stessi a fare i facchini o le cameriere, i signori avevano molte meno cautele, morali e materiali, di quelle che si hanno oggi verso gli stranieri. Oggi “razzismo” è una parolaccia; quando la divisione di classe non era anche etnica (o al massimo contrapponeva i cittadini ai provenienti dal contado), non mi risulta vi fosse nessuna reale censura culturale verso il classismo.

  15. Miguel Martinez scrive:

    Mentre l’organizzazione ebraica nazionale francese critica l’iniziativa di Charlie Hebdo, l’organizzazione studentesca la sostiene.

    http://www.lefigaro.fr/flash-actu/2012/09/19/97001-20120919FILWWW00350-l-uejf-soutient-charlie-hebdo.php

    L’UEJF soutient Charlie Hebdo
    AFP Publié le 19/09/2012 à 10:44 Réactions (87)

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    L’Union des étudiants juifs de France (UEJF) a apporté aujourd’hui son soutien à Charlie Hebdo, qui publie des dessins satiriques du prophète Mahomet, estimant qu’il s’agit d’une “polémique déplacée” et que l’hebdomadaire ne provoque “personne”.
    “Ceux qui attaquent Charlie Hebdo visent tous les défenseurs de la liberté d’expression”, estime l’UEJF dans un communiqué. Pour son président, Jonathan Hayoun, “en publiant ces caricatures, Charlie Hebdo ne provoque personne et ne fait que mettre en acte un des principes fondateurs de notre pays”, ajoute-t-il.

    “Face à ceux qui veulent inverser les valeurs et faire du blasphème une agression, Charlie Hebdo rappelle qu’en France, la liberté d’expression est une valeur inébranlable”.

    Richard Prasquier, le président du Conseil représentatif des institutions juives de France (Crif) a désapprouvé ces caricatures qui, dans le contexte de tensions actuel, relèvent d'”une forme de panache irresponsable”.

    L’hebdomadaire Charlie Hebdo publie mercredi des dessins satiriques représentant le prophète Mahomet, après une semaine de tensions et de violences dans le monde contre le film islamophobe “L’Innocence des musulmans”.

    • Ritvan scrive:

      —-Mentre l’organizzazione ebraica nazionale francese critica l’iniziativa di Charlie Hebdo, l’organizzazione studentesca la sostiene.—-
      Forse bisognerebbe pubblicare un po’ di quelle vignette “satiriche” sull’Olocausto della “collezione” di Ahmadinejad, così i virgulti ebraici francesi potrebbero imparare il significato dell’espressione “fare i gay col fondoschiena altrui”….ma del resto so’ studenti, hanno tempo per imparare un po’ di saggezza e di esercizio della civile convivenza….

  16. Miguel Martinez scrive:

    Per Ritvan

    “Forse bisognerebbe pubblicare un po’ di quelle vignette “satiriche” sull’Olocausto della “collezione” di Ahmadinejad, così i virgulti ebraici francesi potrebbero imparare il significato dell’espressione “fare i gay col fondoschiena altrui”

    http://www.islamenfrance.fr/2012/09/19/blaspheme-la-france-via-charliehebdo-prend-le-relais-aux-etats-unis-via-linnocence-des-musulmans/

    guardate il post 18h46 : Des caricatures pour dénoncer le soutien de L’Union des étudiants juifs de France (UEJF) à Charlie Hebdo

    Il bello è che – se la mediasfera se ne accorge – queste vignette non particolarmente geniali faranno altrettanto scandalo. E ripeto che sarebbe giusto prendere anche in considerazione la presa di distanza del CRIF.

    • Ritvan scrive:

      —E ripeto che sarebbe giusto prendere anche in considerazione la presa di distanza del CRIF.Miguel Martinez—
      Già…ecco perché dicevo “forse” e pensavo di scrivere “recapitare nella sede dei giovinastri giudii” invece di “pubblicare”, proprio perché il pubblicare avrebbe ingiustamente offeso anche gli ebrei perbene che si sono schierati a fianco dei musulmani in quest’occasione…del resto nessuno è perfetto…anzi, la soluzione perfetta io ce l’avrei, ma che mi dici del bonifico?:-)

  17. Moi scrive:

    In termini comunque di proverbiali “palle” … Charlie Hebdo 10 – Vernacoliere 0 . Proprio in virtù del vero (!) fulcro della questione: la diversa (!) “Percezione del Blasfemo”. Stéphane Charbonier, in arte “Charb”, e Mario Cardinali (proprio lui, con quel cognome !) fanno sostanzialmente gli stessi identici giochetti pirotecnici … il primo con le mine anticarro, il secondo con miccette che spesso fanno cilecca senza manco accendersi. E il secondo è convintissimo di essere molto più coraggioso del primo.

    Non necessariamente il più coragggioso ha autmaticamente più ragione: parlo proprio dell’atto in sé: sfotti il Papen e nessuno ne accorge, sfotti il Profeta dell’ Islam e invece … “12 + 1” morti a Kabul, se per caso ve la siete persa. il “+ 1” era una ragazza ventenne (per la precisione, dopo il filmazzo, che non s’è capito s’è un corto o che roba l’ è !) proprio come lo sono almeno per ora le Femen. Scelte. Va be’ spesso troppo coraggio si fa incoscienza … ma tant’è !

    Caro Pino, non credo che le gnocche del Motor Show per fare la foto sul cofano di una macchina o in sella a una moto fra i “cinnazzi” infojati si assumano gli stessi rischi di quelle Femen là. Sperando di aver frainteso, l’ equazione “Bella Ragazza” = “Oca Senza Cervello” NON me l’ aspettavo. Ad ogni buon o cattivo merito, nessuno potrà mai convincermi che offendere un miliardo e mezzo di persone (per quanto attto poco simpatico, eh !) sia un atto più grave che ammazzarne 12 … + 1.

    SE non è abbastanza chiaro, mettendomi “nelle palandrane altrui” : -) per quanto possa io trovare antipatici i Krukki che sfottono (a volte neppure del tutto a torto) gli Italiani … MAI azzrderei paragoni con popoli più o meno sterminati fisicamente ! Chiaro ? … Credevo che fosse ovvio.

    • Moi scrive:

      Cmq ‘ste Vignette Francesi qui sono decisamente più “pese” di quelle Danesi … lo riconosco: siamo praticamente a livello di “Il Vernacoliere” quando prende di mira COSTANTEMENTE (!) ” Il Papen” !

    • PinoMamet scrive:

      ” Sperando di aver frainteso, l’ equazione “Bella Ragazza” = “Oca Senza Cervello” NON me l’ aspettavo”

      Moi, hai frainteso infatti, se rileggi con meno fretta vedrai che ho espliciatmente escluso questa equazione!
      ciao!!

  18. Moi scrive:

    Update “alla buona” :

    La Francia si blinda e chiude scuole e consolati all’ estero.

    Stéphane Charbonier, in arte “Charb”, il Direttore del Charlie Hebdo in pratica pretende dai Musulmani di Francia con Maometto la stessa non-reazione (o quasi) dei Cattolici Italiani quando a essere “per-culato” è il Papen.

    12 + 1 morti a Kabul … il “ + 1” era una ragazza di vent’anni. Stando a una nota vulgata, ha ucciso altre 12 persone e sé stessa in nome del suo presunto (!) “Amico Immaginario”.

  19. Moi scrive:

    Certo che è difficile “dialogare” fra popoli di cultura religiosa diversa quando si ha una “Percezione del Blasfemo” così diversa .

    Altrimenti detto, in forma sintetica :

    “A mi me par che ghe sia … quei che fa aposta !” [cit.] … SLAM ! : -)

  20. Moi scrive:

    La cosa più sconvolegente in “un giorno così” è l’ assoluta sincerità di buoni sentimenti che un video di lutto come questo trasmette :

    http://www.youtube.com/watch?v=IJuf57RDRvA

    e badate bene che NON scherzo !

  21. Moi scrive:

    Altre “perle” di Stéphane Charbonnier detto “Charb” :

    ”Se si comincia a dire, visto che 250 esaltati hanno manifestato davanti all’ambasciata degli Stati Uniti, che bisogna posticipare o non pubblicare queste vignette, significa che sono loro a dettare legge in Francia”. ”Se si comincia a dire che non si può disegnare Maometto, alla fine non si potranno più disegnare islamici. E poi, cosa non si potrà disegnare? I maiali, i cani? Non si potranno più disegnare esseri umani”, si è chiesto Charb, “Alla fine si venderanno 16 pagine bianche di Charlie Hebdo”. “Se si comincia dire ‘ho paura’, è finita, si finisce di fare i giornali, di fare polemica, si ferma la libertà di stampa”. [CIT.]

    tratto da :

    http://www.uaar.it/news/2012/09/19/vignette-charlie-hebdo-religioni-intoccabili-caso-film-maometto/

  22. Moi scrive:

    Mario Cardinali invece, che sull’ Islam ricicla costantemente sempre lo stesso articolo, ha una “Sgaggia” molto più Italiana :

    http://www.civiltalaica.it/web/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=418

    In fondo ha già un Nemico Preferito (Cattolicesimo) che rende gli stessi vanatggi del suo Fratello Minore (Islam) e del suo Fratello Maggiore (Ebraismo) senza avere la “cazzimma reattiva” di nessuno dei due !

    A proposito, dov’è Francesco il Kattoliko (ma NON CattoLepantino, eh !) ? … Che ne pensa ?

  23. Miguel Martinez scrive:

    A dimostrazione del ruolo degli attori di secondo piano che vogliono farsi notare, segnalo questo comunicato, che riguarda un nuovo partito di centrodestra nato esattamente ieri, 18 settembre:

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    EN DIRECT. Charlie Hebdo : les Etats-Unis désapprouvent les caricatures de Mahomet

    Publié le 19.09.2012, 08h01 | Mise à jour : 20h53
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    Dans le “contexte” actuel, la publication de Charlie Hebdo jette “de l”huile sur le feu”, a jugé pour sa part Laurent Fabius. | THOMAS COEX / AFP
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    Alors que le film blasphématoire «L’Innocence des musulmans» provoque des heurts très violents avec près de 30 morts et de multiples manifestations à travers le monde arabe depuis une semaine, les islamistes français entendent de nouveau manifester dans plusieurs villes de France.

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    Des appels à des rassemblements ont été lancés à Marseille, Toulouse, Lyon et Paris. Après la première manifestation de samedi qui a regroupé 250 personnes à Paris, le Premier ministre, Jean-Marc Ayrault a rejeté ce mercredi l’organisation d’un nouveau rassemblement parisien. Dans le même temps, les caricatures de Mahomet dans Charlie Hebdo sont vivement critiquées. Pour faire face à d’éventuelles menaces, la sécurité des ambassades et des écoles françaises est renforcée.

    Suivez les événements de la journée, minute par minute.

    20h15. Pour Ennahda, les musulmans ont «le droit de protester». Le parti islamiste au pouvoir en Tunisie a souligné que les musulmans avaient «le droit de protester» pacifiquement après la publication en France de caricatures du prophète Mahomet qui a amené l’ambassade française à fermer ses écoles à travers le pays. «Ennahda condamne vivement cette nouvelle attaque contre la personne du Prophète», a indiqué le parti dans un communiqué signé de son chef, Rached Ghannouchi. Il a jugé que les attaques répétées contre Mahomet visaient à «détourner le Printemps arabe de son chemin et à le pousser vers un conflit avec l’Occident», «un piège» dans lequel il ne faut «pas tomber».

    19h35. Seconde plainte contre Charlie Hebdo. Après la plainte pour «provocation à la haine» déposée à Paris par l’Association syrienne pour la liberté, une seconde vient d’être enregistrée contre Charlie Hebdo par le commissariat de Meaux. L’Association des musulmans de Meaux et sa région vient en effet de déposer plainte pour «diffamation» et «injure publique».
    «Nous ne sommes pas des extrémistes, au contraire. Mais ces dessins sont très humiliants», a expliqué Rachida Ben Ahmed, présidente de l’Association des musulmans de Meaux et sa région. avant d’ajouter que “ces caricatures incitent à la haine religieuse”.

    19h25. Droit de caricaturer et de manifester «dans le respect de la loi» pour Mélenchon. Le coprésident du Front de Gauche, Jean-Luc Mélenchon, a défendu sur Europe 1 le «droit de caricaturer», mais aussi celui de «manifester» à condition que cela se fasse «dans le respect de la loi». «Beaucoup de musulmans considèrent que Dieu ne se soucie pas de ce qu’il y a dans Charlie Hebdo. Il n’en a cure. Et d’autres pensent que si», a dit Jean-Luc Mélenchon. Ces derniers «ont le droit de faire connaître leur point de vue et de manifester leur mécontentement, du moment que tout le monde pratique son droit, le droit de moquerie, le droit de caricaturer et le droit de manifester (…) dans le respect de la loi», a-t-il ajouté. Les dessinateurs de Charlie Hebdo «se sont toujours moqués de tout, de tout le monde, sans aucune précaution… Ils sont dans leur droit, nous sommes un pays de liberté», a poursuivi Jean-Luc Mélenchon.

    19h15. Charlie Hebdo en rupture de stock, sera réédité vendredi. Les 75.000 exemplaires de l’hebdomadaire satirique ont tous été vendus ce mercredi. Du coup, la direction de Charlie Hebdo a décidé de refaire un tirage. De nouveaux exemplaires seront donc disponibles à partir de vendredi dans vos kiosques, a annoncé Charb, le directeur de Charlie Hebdo.

    19 heures. Borloo soutient Charlie Hebdo. Le président de l’Union des démocrates et indépendants (UDI), Jean-Louis Borloo, vient d’apporter son soutien à l’hebdomadaire satirique. «Evidemment, la liberté d’expression doit être soutenue, même si par ailleurs ce sont des sujets qui peuvent blesser, qui sont difficiles, qui sont délicats», a déclaré sur Télé le dirigeant de la nouvelle formation centriste. «En tout état de cause, il faut soutenir la liberté d’expression, il n’y a pas de doute» et «c’est à ceux qui s’expriment d’apprécier», a-t-il ajouté.

  24. Miguel Martinez scrive:

    La Licra è la vecchia associazione antirazzista dei bianchi buoni, legatissima a Israele:

    18 heures. La Licra dit : «Non au délit de blasphème». La Ligue internationale contre le racisme et l’antisémitisme (Licra) vient au secours de Charlie Hebdo en dénonçant l’«hypocrisie» autour de l’affaire des caricatures de Mahomet parues dans l’hebdomadaire satirique. Elle appelle les élus à «se montrer plus pugnaces (…) contre la réactivation du délit de blasphème», accusant les «extrémismes religieux» de menacer «la liberté d’expression».
    «La question n’est pas de savoir si cette publication est opportune ou non. La seule interrogation à retenir est : peut-on encore critiquer la religion ? A entendre les atermoiements de nos dirigeants politiques, la réponse ne va pas de soi», a déclaré l’organisation. Selon la Licra, «les croyances ne doivent pas échapper à la critique, à la dérision et à la caricature», concluant qu’«il ne saurait être reproché à Charlie Hebdo de faire du Charlie Hebdo».

  25. serse scrive:

    Qualche informazione sul bonifico sarebbe gradita.

    • Ritvan scrive:

      —Qualche informazione sul bonifico sarebbe gradita. serse—
      Soprattutto a me, destinatario del bonifico…ma Miguelito fa orecchie da mercante:-).

  26. Moi scrive:

    In Europa, mi risulta che si può insultare in maniera illimitata i musulmani

    MM

    —–

    Anche i Cattolici, a partire dal “Papen” Sturmtruppenato 😉 … ma come mai “se ne stanno gobbi” , perfino qua in “Vatikalia”, come dicono gli UAARini ?

    • Moi scrive:

      In pratica “Charb” (chissà se gli daran la scorta !) pretende DA SINISTRA (ci tiene a precisarlo !) che i Musi Ulmani : -) di Francia si comportino come i Cattolici d’ Italia … mica è “volubile” : -) come un Mario Cardinali qualsiasi. Scusate ma non ruesco a fare a meno di pensare al “Charlie Hebdo” in parallelo al nostro Vernacoliere. Poi la differente “Percezione del Blasfemo” fra Cattolici (soprattutto in Toscana e Nord Italia) e Musulmani la conosco benissimo, ma subentra in un secondo momento.

      • Moi scrive:

        E cmq è giustiassima l’ osservazioone di Guido: fra gli “Islamici InKazzati” ci sono frotte di Giovani “Tamarri Beurs” che l’ Imam in moschea non vede mai perché preferiscono andare in discoteca, che preferiscono di gran lunga una Frangistana Succinta _ con il vantaggio sui “Souchiens” di NON avere inibizioni da Mamma Femminista ergo rimorchiano /”ils draguent” meglio * _ a una Correligionaria Imbacuccata … MA trovano in queste opccasioni la valvola di sfogo alle frustrazioni sociali con la Religione come Feticcio Identitario !

        *Nota*

        Sarebbe davvero molto interessante una seria statistica su quanti Giovani di Estrema Destra Islamofoba sono diventati tali perché, ti confesserebbero : “A Fàiga [cit.] gli Extra ci sanno fare meglio … boh, sarà l’ Islam: noi invece siamo troppo Cristiani, Porco D** !” [sic. ] 🙂

        … un po’ come se in “Happy Days” i Giovani WASP anzicché diventare amici di Arthur Fonzarelli detto “Fonzie” (Quando l’ Italiano era per davvero come lo stereotipano i Nordici !) e proclamarlo CapoBallotta : -) per indiscussi e indiscutibili meriti … si fossero organizzati politicamente (!) contro di lui.

  27. Moi scrive:

    Così, un mese fa, le militanti di Femen a seno nude hanno usato una sega elettrica per abbattere il crocifisso eretto a Kiev per commemorare gli ucraini – le stime vanno da 2,4 a 7,5 milioni – morti per fame durante la carestia artificialmente indotta dal governo stalinista tra il 1932 e il 1933.

    —-

    Sono “simboli” e purtroppo c’è gente che ci vede solo (!) quello che vuole (!) vederci; ad esempio c’è un libro intero di Giorgio Pollastri soltanto sui significati della Croce di San Geminiano (Patrono di Modena) sull’ omonimo “Al Dòm”. Purtroppo però non mancherà mai chi non riuscirà a vederci nient’altro che “I Prit MangiaPane a Ufo Mantenuti dall’ Ottopermille !”

  28. mirkhond scrive:

    FRANCO CARDINI

    Il fantasma della libertà

    19.9.2012

    Che cosa sta succedendo nel mondo musulmano? E’ la prova del fallimento – o dell’inesistenza – della “primavera araba”?
    Noialtri “occidentali” abbiamo condannato la fatwa pronunziata nel 1989 dall’imam Khomeini contro il romanziere Salman Rushdie e le violenze perpetrate nel ’94 contro Taslima Naserren nel Bangladesh e Isioma Daniel in Nigeria nel 2002. Nessuno di noi ha dimenticato l’uccisione di Theo van Ghog e le minacce contro la sceneggiatrice Ayan Hirsi Ali nel 2004 in seguito al film Submission, né il clima che condusse nel 2005 alla rimozione dalla Tate Gallery di una scultura di John Latham considerata offensiva nei confronti della concezione musulmana di Dio. Per tacer nel 2006 della maglietta di Roberto Calderoli, che condusse a un assalto contro il consolato italiano a Bengasi al quale parteciparono probabilmente anche alcuni che hanno contribuito giorni fa all’assassinio del console statunitense nella stessa città.
    Sia chiaro che, per quanto mi riguarda, non ho reticenze ad ammettere che, pur condannando fermamente quelle violenze, mi sento d’altro canto sempre un po’ a disagio quando penso che i cattolici sono continuamente costretti ad assistere senza reagire (o quasi) al frequente vilipendio, spesso gratuito, della loro fede religiosa: e credo che sarebbe opportuno imporre al mondo “laico” non certo a rinunziare alla sua libertà di critica e perfino di satire, ma tuttavia di trattare i credenti con maggiore rispetto. In Occidente bisogna convivere con queste spiacevoli realtà: ma crediamo che la convivenza avrebbe bisogno di un po’ di sforzo da entrambe le parti.
    D’altronde, nel mondo musulmano la gente ragiona in altro modo e le cose vanno altrimenti. Piaccia o no, è così. E in questo momento, a parte la pietas religiosa islamica, c’è l’inquietante progresso dei movimenti fondamentalisti che si servono spregiudicatamente della fede religiosa per scopi politici e addirittura terroristici. Una ragione di più per essere prudenti, per non regalar loro pretesti per il loro gioco.
    Sappiamo che le reazioni violente a quelle che vengono considerate provocazioni religiose non sono condivise da tutti i musulmani. Ma sappiamo anche che, nel mondo tanto cristiano quanto ebraico, i moventi di esse – i vari modi cioè di espressione di una volontà critica rivolta alla fede musulmana, anche in termini satirici – sono stati a loro volta condannati come espressione di una mancanza di sensibilità e di rispetto che non sono assolutamente considerabili come parte di un modo di pensare “laico”, ma che sottintendono un’insensibilità e un disprezzo per il senso religioso che è, a sua volta, una forma di violenza.
    D’altronde, è un fatto che la pretesa occidentale di esportazione dei propri parametri mentali di libertà nella pregiudiziale convinzione che essi siano i migliori e “naturalmente” suscettibili di essere accettati dagli altri, e le reazioni al contrario violente di ripudio di tale pretesa, hanno già condotto a episodi drammatici. Non sarebbe opportuno coniugare la libertà con la discrezione?
    Mi spiego meglio. Gran bella cosa, la libertà. Sacra, preziosa, irrinunziabile. Noialtri occidentali abbiamo combattuto e sofferto per guadagnarcela. Ma abbiamo anche imparato che essa va gestita con senso di misura, nel rispetto per gli altri e nei limiti dell’opportunità e della ragione. Anche la libertà, proprio come tale, è relativa: come tutte le cose della storia e del vivere civile. L’Assoluto appartiene alla teologia e alla filosofia, non alla vita quotidiana.
    Se ho a casa mia un gatto, ho tutti i diritti di farlo stare nel mio giardinetto. Ma supponiamo che il mio vicino di casa possegga un cane irascibile e feroce, e lo porti a spasso una volta al giorno passando puntualmente ogni mattino, alle dieci, davanti al cancello di casa mia; e io so che la vista di un felino scatena i suoi peggiori istinti e lo rende pericoloso. E’ giusto, è opportuno, è ragionevole che io mi nasconda dietro l’alibi della mia sacrosanta libertà per portar il mio gatto a prendere un po’ d’aria in giardino proprio a quell’ora, sotto gli occhiacci della temibile bestiaccia? Non sarebbe più logico rinunziare a questa particella trascurabile del mio libero arbitrio in modo da vivere e da far vivere tutti più sereni e sicuri, e portare il micio a prender aria un’ora prima o un’ora dopo? Ma se invece agisco altrimenti, sarà arbitrario da parte del mio vicino – che non può o non vuole assolutamente rinunziare alla sua passeggiata delle dieci – sospettare che voglio provocarlo? E chi in un eventuale “braccio di ferro” dovrà cedere per primo: il più debole e pauroso o, invece, il più intelligente e responsabile?
    Ma allora ci si chiede: premesso il sacrosanto diritto di tutti, nel nostro mondo, alla libertà di critica e anche di satira, è proprio inevitabile – in un momento delicato come il presente – non trovare mezzi migliori e più intelligenti per affermarla che l’ostentazione di una volontà ottusamente provocatoria? Grazie ai tecnici informatici della mia Università, ho visionato alcuni spezzoni del film su Muhammad che è stato causa dell’assalto all’ambasciata americana di Bengasi: è un film brutto e cretino, assolutamente privo di adesione rispetto alla realtà storica obiettiva. Ho visto le vignette relative al Profeta pubblicate in Francia da “Charlie Ebdo”: sono in generale stupide, di cattivo gusto, giustificabili solo alla luce di una pregiudiziale volontà di provocare. Valeva la pena di consentire la “libertà” di quel giornale mettendo a repentaglio la vita e la sicurezza di diplomatici e di cittadini francesi in tanti paesi musulmani? Valeva la pena di sacrificare a tale astratto culto della libertà il ragionevole sviluppo di buone relazioni diplomatiche?
    E’ quindi inutile chiederci, alla luce di quel che sta succedendo, dove sia finita la “primavera araba”. Semmai, se proprio non vogliamo credere a un ottuso esercizio di un “diritto” inopportuno ma fine a se stesso, poniamoci la vecchia ma rivelatrice domanda del cui prodest. Perché, proprio in questo momento, gettar benzina sul fuoco? Niente complottismo, niente dietrologia, per carità: ci mancherebbe. Ma sta di fatto che negli Stati Uniti, in seguito alle violenze nei paesi musulmani, migliaia di “buoni americani” stanno criticando il presidente Obama per non aver tempestivamente risposto col pugno di ferro, come avrebbe senza dubbio fatto il “compianto” Bush e come il candidato repubblicano assicura che farà, se vincerà alle elezioni di novembre. E allora ci si chiede. Non è che films e vignette antimaometto non facciano indirettamente parte di una spregiudicata campagna elettorale? Come dice il Divo Giulio Andreotti, a pensar male si fa peccato: ma ci s’indovina.
    D’altronde, è comprensibile che per molti di noi, dopo la lunga “illusione” (se era illusione) delle “primavere arabe”, lo scoppio d’ira e di ferocia che sembra ormai infiammare tutto il mondo musulmano dinanzi a eventi e ad oggetti che a noi paiono futili – un brutto film, una serie di vignette satiriche nemmeno tutte troppo felici e così via – sia la riprova che il “conflitto di civiltà” esiste realmente e che si è dinanzi a una profonda incomprensione reciproca la prevalente responsabilità della quale sta nell’incapacità dell’Islam di liberarsi dal suo fanatismo e dalla sua vocazione alla violenza, nella sua impossibilità di raggiungere un più alto livello di apprezzamento della libertà di pensiero.
    E’ un ragionamento semplice e molto diffuso. Ma non bisogna mai dimenticare che, in realtà, per ogni fenomeno esiste sempre una spiegazione “semplice”: ch’ sempre e regolarmente quella sbagliata. La realtà è complessa. E qui, attenzione, non si tratta affatto di cedere a forme di “relativismo” che potrebbero condurci a pensare che in fondo tutte le civiltà sono ugualmente degne di considerazione e di rispetto; si tratta semmai di non abbandonare mai la fondamentale consapevolezza del fato che le cose storiche sono rette dalla relatività. L’assoluto è campo della teologia e della filosofia: la storia e la politica sono il regno del relativo, che a livello interculturale si riassume nel grande insegnamento che abbiamo ricevuto da decenni di studi antropologico-religiosi e in particolare dal magistero di Claude Lévi-Strauss: ogni civiltà ha i suoi princìpi e i suoi metodi d’approccio alla realtà, che vanno studiati e compresi dal loro interno alla ricerca della sua “ragione nascosta”. La pretesa che tutte le culture debbano per forza adeguarsi ai nostri parametri morali e comportamentali nella migliore delle ipotesi a una frettolosa e superficiale illusione; nella peggiore a una pretesa che è, a sua volta, prevaricatrice.
    Né mi pare sia ragionevole obiettare che noialtri occidentali, al riguardo, siamo invece meritevoli di esser giunti a un alto livello di tolleranza dai quali i musulmani sono lontani. Si tratta, in effetti, di un problema di priorità. Certo, il mondo occidentale (e lo stesso mondo cattolico) non riterrebbe mai legittimo reagire con la violenza a un’offesa del suo senso religioso. Ma il punto è che, in seguito al “processo di secolarizzazione” che ha caratterizzato al nostra società civile negli ultimi cinque secoli, quella religiosa non è più una priorità paragonabile a quanto lo sia ad esempio nel mondo musulmano. Gli eventi degli ultimi anni hanno ulteriormente provato quel che già del resto sapevamo: se qualcuno ci tocca sulle cose che riteniamo sul serio prioritarie (gli interessi petroliferi, quelli legati alla speculazione economico-finanziaria e via discorrendo), noi siamo del tutto in grado di reagire con una violenza atteggiata in modo differente rispetto a quella delle folle musulmana, ma non meno inesorabile.
    I francesi, che oggi si propongono all’avanguardia delle fiera e spregiudicata libertà riproponendo le vignette offensive contro il Profeta come ha fatto il “Charlie Ebdo”, che ritirano i loro ambasciatori dai paesi musulmani e che hanno dato prova mesi fa della loro paradossale capacità d’intolleranza nel nome della tolleranza proibendo il hijab, il velo delle donne musulmane (anche di quelle che lo portavano volontariamente), dovrebbero sapere meglio di chiunque altro che vi sono cose sacre e inviolabili che non si toccano. Mesi fa, il governo francese di allora – insieme con quello britannico – scoprirono che Gheddafi era un tiranno e fecero di tutto per determinarne la caduta. Eppure, Gheddafi era un tiranno da molti decenni: ma solo di recente si era messo di traverso agli interessi europei in genere e francesi e inglesi in particolare nel campo del petrolio (la minaccia ai privilegi della Total) nonché della telefonia e della gestione idrica in Africa. La Francia cristiana non avrebbe certo reagito con una crociata se qualche musulmano avesse dato fuoco a un crocifisso: siamo occidentali tolleranti, che diamine, mica siamo dei fanatici. Ma se ci toccate sui nostri veri dèi, rispondiamo sena indugio e senza pietà.
    D’altro canto, appunto la libertà è una gran bella cosa: ma non si può né si deve usarla senza discernimento. Bene o male che ciò possa essere, sappiamo che nel mondo di oggi le provocazione contro l’Islam inducono a violenze. Che ciò accada in quanto l’islam è intrinsecamente una religione violenta o in quanto esistono centri musulmani di strumentalizzazione politica della fede, non è poi così indispensabile appurarlo. Il fenomeno esiste: ed è conosciuto. Stando così le cose, non sarebbe prudente sacrificare qualche trascurabile brandello della nostra “libertà di critica”? O c’è al contrario chi ne abusa proprio perché vuole far succedere quello che succede, per trarne un tornaconto politico? La questione delle elezioni americane non è poi così lontana come parrebbe dai possibili moventi dei provocatori.

    Franco Cardini

    http://www.francocardini.net

  29. mirkhond scrive:

    “fra gli “Islamici InKazzati” ci sono frotte di Giovani “Tamarri Beurs” che l’ Imam in moschea non vede mai perché preferiscono andare in discoteca, che preferiscono di gran lunga una Frangistana Succinta _ con il vantaggio sui “Souchiens” di NON avere inibizioni da Mamma Femminista ergo rimorchiano /”ils draguent” meglio * _ a una Correligionaria Imbacuccata … MA trovano in queste opccasioni la valvola di sfogo alle frustrazioni sociali con la Religione come Feticcio Identitario !”

    Si è comprensibile, ma se la frangistana succinta in questione, vuole SOLO divertirsi anche lei e poi cosi come prende, altrettanto LASCIA per passare ad altri…lidi, COME LA PRENDE il musulmano discotecaro MOLLATO?

  30. mirkhond scrive:

    “Sarebbe davvero molto interessante una seria statistica su quanti Giovani di Estrema Destra Islamofoba sono diventati tali perché, ti confesserebbero : “A Fàiga [cit.] gli Extra ci sanno fare meglio …”

    Qualcosa del genere, riferito però ad un contesto NON musulmano, l’ho letto qualche giorno fa in internet, riguardo a relazioni e coppie miste italo-slovene tra Trieste e il Carso, e in cui abbiamo letto che gli “italiani” meridionali susciterebbero l’astio della gioventù maschile locale, in quanto ci saprebbero fare meglio con le donne del posto, in quanto più affettuosi e calorosi, a differenza dei freddi maschi locali….
    Ovviamente non sono in grado di verficare se questa sia solo una frescaccia come penso, oppure vi sia un fondo di verità….
    ciao!

    • PinoMamet scrive:

      Ti assicuro che la stessa cosa l’ho sentita anche io, e posso portarti l’esperienza notevole di mio fratello con venete e friulane 😉
      che trovavano in lui, in quanto “meridionale” emiliano 😉 quelle attenzioni che molti maschi locali, un po’ troppo “selvaggi” e bevitori (stile slavo) non davano.

  31. mirkhond scrive:

    A volte mi chiedo se il Po non sia VERO confine tra nord e sud Italia ;)…….
    ciao!

    • PinoMamet scrive:

      In realtà l’ho sempre pensato anche io… e molti leghisti! 😉

    • Tortuga scrive:

      dalla mia prospettiva il nord comincia con toscana, umbria e marche:
      iovivoalsud 😀

      • mirkhond scrive:

        Nella mia prospettiva invece, Roma è OLTRE il confine della mia nazione, il fu Regno di Napoli, confine che passa tra Adriatico e Tirreno in una linea tra il Tronto, Amatrice, Cittàreale, Cittàducale, Antrodoco, Val Roveto, Sora, Fondi e il piccolo fiume San Magno tra Gaeta e Terracina, quest’ultima ormai in territorio romano…..
        ciao!
        Comunque nella sua 8 volte secolare storia, il Regno è stato vassallo (fino al 1855) della Santa Sede, situata a Roma 😉 .
        ciao!

        • Tortuga scrive:

          Ecco, vedi? Non ci vorranno nè a nord nè a sud 😀
          Siamo messi bene 😉

        • mirkhond scrive:

          Più seriamente :), penso invece che, se un domani il nord dovesse secedere dall’Italia, per tenersi i suoi sghei naturalmente, sono arciconvinto che Roma RESTEREBBE la capitale del resto dell’Italia a SUD del Po ;), a meno di ripensamenti pro-secessione tra Piacenza e Gabicce o Senigallia 😉 …..
          Insomma la capitale dello stato italiano a sud del Po o della linea Lucca-Gabicce/Senigallia, resterebbe comunque Roma 😉 .
          E poi noi napoletani non odiamo mica Roma, a differenza dei Transpadani :), e per quel che mi riguarda nel territorio tra Ciociaria e Orvieto, io mi sono sempre trovato benissimo 😉 !
          ciao!

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Ho sentito salentini dire che il Sud finisce ad Ostuni e che al di sopra c’è solo chi “ci” mette i piedi in testa (Bari, Napoli, Roma…) 😀

        • PinoMamet scrive:

          ” Più seriamente 🙂 , penso invece che, se un domani il nord dovesse secedere dall’Italia, per tenersi i suoi sghei naturalmente, sono arciconvinto che Roma RESTEREBBE la capitale del resto dell’Italia a SUD del Po ”

          Lo penso anche io!
          Ma a dirla tutta, non credo che ci sarà mai alcuna secessione del Nord “vero”…

  32. mirkhond scrive:

    errata corrige : il VERO confine

  33. mirkhond scrive:

    Comunque, adesso comprendo meglio ciò che mi disse anni fa, lo zio di un mio amico, di madre istriana e residente da una vita a Trieste, riguardo alla maggior facilità dei matrimoni misti meridionali-slovene, rispetto a triestini italiani e triestine slovene….
    Non si tratterebbe solo di nazionalismo balcanico esasperato di matrice risorgimental-fascista-foibesca, ma proprio di un differente approccio del meridionale (a sud del Po 😉 ), verso le “mule” locali…..
    Testimonianza rafforzata dall’esperienza del giovane Ignazio Silone e di altri compagni comunisti di nazione napoletana, con le loro fidanzate di Fiume e Trieste, nel 1921-1922, in pieno clima di odii nazionalisti esasperati post-asburgici…..
    ciao!

  34. Tortuga scrive:

    “In mezzo a tutto ciò, segnaliamo la notizia che le suore cattoliche di Derna, nell’islamista Cirenaica libica, riferiscono che durante la guerra civile e le recenti sommosse, hanno avuto un unico problema: il furto di un’auto, a quanto pare per opera di alcuni tossicodipendenti.

    I capi di 150 tribù libiche, salafiti compresi, si sono riuniti per chiedere loro scusa, e per raccogliere i soldi per comprare loro un’auto nuova.”

    Sarebbe bello se – per compensare le cattive notizie – se ne potessero leggere tante anche di queste.
    Potrebbe essere un antidoto efficace contro il veleno dell’industria delle cattive notizie.

    • nic scrive:

      – In mezzo a tutto ciò, segnaliamo la notizia che le suore cattoliche di Derna, nell’islamista Cirenaica libica, riferiscono che durante la guerra civile e le recenti sommosse, hanno avuto un unico problema: il furto di un’auto, a quanto pare per opera di alcuni tossicodipendenti.
      I capi di 150 tribù libiche, salafiti compresi, si sono riuniti per chiedere loro scusa, e per raccogliere i soldi per comprare loro un’auto nuova ..

      rubara dai soliti tossici (e sicuro, pure negri).

      Jajajajaj! che immaginario da Monty python!

      Penso (e rido da solo come un deficiente) ai 150 capi tribù, tra rpg, bazooka, tecniche e cammelli, nella macelleria Libica, umilmente riuniti per chiedere scusa a Sora Lella sfogliando 4ruote. Questa dove l’hai trovata? Esiste ancora il corriere dei piccoli?

      Kadafi è morto. FIAT vive!

  35. mirkhond scrive:

    Siempre riguardo ai tormentati rapporti nord-sud Italia

    Nonostante quel che OGGI si dice nel Lombardo-Veneto, mi risulta che a Vienna considerassero i primi come la propria Terronia, anche se, un mio amico lombardo mi raccontava dei FREQUENTI matrimoni tra militari e personale civile AUSTRIACO con le tuse lombarde.
    Il maresciallo Radetzky von Radetz (1766-1858), comandante delle truppe asburgiche del Regno Lombardo-Veneto, passò qui gli ultimi ventisette anni della sua vita, e qui, nonostante la propaganda risorgimentalista tricolorata, si considerò nella sua seconda patria, tanto da convivere more uxorio per i suoi ultimi 23 anni di vita con la sua governante lombarda, Giuditta Meregalli da Sesto San Giovanni, da cui oltre alla cucina, e 4 figli, imparò il dialetto milanese (l’Italiano invece lo conoscerà sempre stentatamente), milanese con cui conversava con la popolazione, quando usciva a passeggio per la città….
    Sempre il mio amico lombardo di prima, mi diceva che a Vienna, quando la situazione divenne più difficile per questa “terronia” austriaca, cominciarono a mandarvi i poliziotti croati, i Cruvà, accompagnati da una fama di duri, in quanto i militari austro-tedeschi erano considerati troppo pappemolli per via degli innamoramenti verso le tuse locali…..

  36. mirkhond scrive:

    “Ho sentito salentini dire che il Sud finisce ad Ostuni e che al di sopra c’è solo chi “ci” mette i piedi in testa (Bari, Napoli, Roma…) :-D”

    Figuriamoci allora cosa pensano i suddetti Salentini del nord VERO, della Marca Trevigiana ad esempio ;)….
    Pensano che sia la Norvegia? La Groenlandia?
    ciao!

    E poi dicono che siamo noi di Bari a disprezzare i Leccesi 😉 ……

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Lecce e Bari si odiano, è più che palese: ma perché per odiarsi si deve stare vicini.

      Nonostante il mio parentado abbia sempre avuto rapporti strettissimi con il Veneto, sì, fondamentalmente è visto come un mondo profondamente diverso. Abbondano gli stereotipi, ma nello stesso tempo si condividono molti degli stereotipi del Nord sul Sud, solo che riferiti ad un presunto “altro sud” (quello tirrenico, ma anche quello della Puglia propriamente detta). Nelle zone del Capo la presunzione di diversità poi è estremizzata al massimo.
      Io che ho visto sia il Nord che il Sud e che mi sono ritrovato in una sorta di campo neutro forzato (al Nord mi imitano con un accento pseudo-napoletano del tutto fuoriluogo per il figlio di emigrati salentini, mentre al Sud mi fanno uno pseudo accento veneto) non ho mai visto differenze marcate all’infuori del cibo e del modo di parlare…

  37. Moi scrive:

    @ PINO & MIRKHOND

    Ora che mi ci fate pensare, la goccia che fa traboccare il vaso dovrebbe essere :

    “E poi l’ Islam dice che ci puoi provare con la fàiga di tutte le altre religioni ma per poter provarci con la fàiga islamica devi per forza essere un islamico ! Questo è troppo: ricominciare le Crociate subito in Difesa della Cristianità, Porco D** !”

    … Che in effetti rispetto a “Deus vult” è un po’ diverso, ma NON stiamo a fare i Saputelli Filoislamici, per favore ! : -) ; -) : -)

    @ MIRKHOND

    Ma se la frangistana succinta in questione, vuole SOLO divertirsi anche lei e poi cosi come prende, altrettanto LASCIA per passare ad altri…lidi, COME LA PRENDE il musulmano discotecaro MOLLATO?

    Mirkhond

    Se è abbastanza integrato : -) ; -) passa a un’altra Frangistana da aggiungere al palmarès … se invece c’ha ancora un piede sulla staffa del cammello : -) ; -) va a sprangare qualche vetrina incazzandosi contro “Charb” e i “Souchiens” ! ; -) : -)

    @ TUTTI

    Niente da fare …Stéphane Charbonnier detto “Charb” crede che Parigi sia come Livorno (nemmeno solo come Firenze), la Francia e relativi Musulmani come la Toscana (va be’: come l’ Italia intera, va …) e relativi Cattolici, nonché che il Profeta dell’ Islam sia come il Papen : -) :

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-09-20/satira-antiislam-francia-allerta-063827.shtml?uuid=Abz77VgG

    di certo lui NON è come il volubile Mario Cardinali.

    … E fu così che (anche) gli Islamici provarono il “Trattamento Vernacoliere” : ripeto che ‘ste Vignette Francesi sono molto più “pese” delle Vignette Danesi !

    Nel frattempo, Borghezio ha acquistato 100 copie di “Charlie Hebdo” da regalare al Parlamento Europeo, in nome dell’ Articolo 2 sulla Libertà di Espressione del Trattato di Lisbona.

    @ ROSALUX (SE ci legge ancora)

    Non eri tu quella che auspicava per l’ Islam un “Trattamento Monty Python” e un “Trattamento Vernacoliere” ? … A quanto pare sei stata esaudita con entrambi nel giro di pochissimi giorni !

    Sei soddisfatta ?

  38. Moi scrive:

    Vedo che la mentalità da “Se il Papa allora anche Maometto” sta prendeno piede

    http://www.giornalettismo.com/archives/503343/titanic-e-la-copertina-con-la-caricatura-di-maometto/

    … ma, a differenza dei Cattolici, i Musulmani NON si lasciano per-culare in silenzio !

    Quindi il parametro “PSEUDOlogico” per l’ Integrazione diventa : “Visto che i Cattolici si lasciano perculare il loro Papa di continuo senza (o quasi) reagire … perché tu, o Islamico, non dovresti fare altrettanto con il tuo Profeta ?”

    Francesco, ci sei ?

  39. Tortuga scrive:

    Moi, cosa vuol dire “pese”? Da dove viene questa parola?

    • PinoMamet scrive:

      “pesanti”, femm. plurale;
      “peso” nel senso di “pesante” è scorretto, ma anche semplicemente arcaico, in uso in Emiliaromagna, non so altrove..

      • Tortuga scrive:

        Grazie. E’ una espressione che conosco per la prima volta qui ma proprio non riuscivo a pensare al passaggio pensanti->pese.

  40. mirkhond scrive:

    Tortuga ma tu di DOVE sei originaria?
    Sempre se ti va di rispondermi, naturalmente….
    ciao!

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