Esistono guerre giuste, altroché!

Io sono contrario a tutte le guerre, ma questo è un difetto mio.

Le guerre a cui io sono contrario si dividono in due tipi: le guerre sbagliate e le guerre giuste.

1940, ascolti alla radio la voce del Duce che annuncia “l’ora delle decisioni irrevocabili è arrivata!”

Poi un figlio lo perdi in Africa, un altro in Russia, gli statunitensi ti bombardano casa e tuo fratello finisce deportato in Germania.

Ecco, era proprio una guerra sbagliata, non ci piove.

Purtroppo da allora in Italia la parola guerra si porta dietro una cattiva nomea spesso immeritata.

Prendiamo invece la guerra statunitense in Afghanistan, 2001-2021.

Che è stata una guerra giusta, e vi spiego il perché.

La guerra sarebbe “costata” quattro trilioni di dollari, che è un po’ più del PIL della Germania. E sarebbe pure una guerra “persa”, nel senso che oggi il paese è governato dagli eredi di quelli che l’esercito USA cercò di cacciare nel 2001.

Una guerra sbagliata, dunque?

Noterete che ho messo “costata” tra virgolette.

Il verbo ha almeno due significati: la battaglia di Stalingrado costò (senza virgolette) la vita a forse tre milioni di esseri umani. C’era un bel ragazzo, e ora non c’è più!

Ma “costare”, quando parliamo di soldi, vuol dire che ogni dollaro speso da Tizio, è un dollaro guadagnato da Caio.

Cioè la sola guerra dell’Afghanistan ha immesso nell’economia degli Stati Uniti – certo, in vent’anni – quanto tutta la superpotenza industriale tedesca riesce a smuovere in un anno.

Bene, ma i soldi li avranno pure tolti da qualche parte, chiederete, e qui viene il bello.

Li hanno tolti ai contribuenti?

No, il presidente Bush ha ridotto dell’8% le tasse che dovevano pagare i più ricchi.

I soldi vengono dal debito pubblico.

A prima vista fa impressione, sono 31,4 trilioni di dollari, tutto il PIL degli USA supera di poco i 20 trilioni.

Ma a pensarci, il debito pubblico da una parte arricchisce gli statunitensi che ci investono; dall’altra è garantito dal fatto che 7,4 trilioni sono acquistati dalle banche centrali di mezzo mondo, perché quasi tutti gli scambi internazionali avvengono in dollari, e i dollari li investono lì.

Quindi quei quattro trilioni li hanno inventati dal nulla.

Non sono soldi usciti dalle tasche dei cittadini; ma l’invenzione è garantita a proprio rischio e pericolo da tutti gli Stati più ricchi del mondo. Certo, in teoria i debiti si pagano e pure con gli interessi, e infatti si mormora qualcosa a proposito di problemi che potrebbero sorgere attorno al 2048… Ma con quattro bombe, si sistema anche questo.

Per cui va ascritto a merito degli Stati Uniti di aver realizzato un vero miracolo economico.

Quindi, esattamente al contrario della guerra di Mussolini, la guerra statunitense in Afghanistan (ci limitiamo a guardare quella) ha garantito per vent’anni l’aumento della ricchezza, che ci dicono sarebbe il primo dovere di qualunque governo.

Direte, avranno arricchito gli industriali delle armi.

Sicuramente.

Ma come sapete, gli armaioli statunitensi hanno diffuso le loro fabbriche in ogni stato degli Stati Uniti, in modo da assicurarsi che ovunque gli eletti al Congresso e al Senato si devono confrontare, da una parte con aziende che pagano le loro campagne elettorali; ma dall’altra, come elettori, con gli operai dei bombifìci, con le loro mogli, con gli insegnanti delle scuole dei loro bambini. Un circolo virtuoso, che garantisce la prosperità degli armaioli, dei lavoratori e degli eletti e guerre senza fine.

Già sento una vocina lagnosa che parla di costi umani.

L’Unione Sovietica perse 26,6 milioni di vite in meno di quattro anni di guerra, 1941-1945.

Gli Stati Uniti, in vent’anni, hanno perso in Afghanistan 2,448 soldati.

Un centinaio l’anno.

I mercenari statunitensi, i contractor, morti furono di più, 3,846, ma penso che siamo tutti d’accordo che era gente che se l’era andata a cercare.

Oltre a questi sono morti centinaia di migliaia di indigeni, ma quello è un problema loro.

Dispiace per i soldati morti, certo, ma negli stessi vent’anni sono morti circa ottocentomila statunitensi in incidenti automobilistici.

I quattro trilioni di “costi” di guerra sono in realtà costituiti per metà dai benefici per i veterani. Che dopo essersi guadagnati uno stipendio invidiabile in qualche remota parte del mondo, avranno cose che lo statunitense medio manco si sogna: l‘assistenza medica assicurata, gli studi universitari pagati e persino la sepoltura. Una scalata sociale straordinaria per tanti immigrati.

Aggiungiamo a tutto questo l’immenso investimento nella ricerca che ha accompagnato la guerra: innumerevoli miliardi di soldi pubblici investiti per dirottare a scopi militari le ricerche universitarie, certo;

ma poi gli imprenditori fanno i soldi due volte, la prima con la guerra, la seconda con te.

Quando accendi il tuo smarfo, pensa con gratitudine che senza guerra, staresti ancora lì ad attaccarti al telefono.

La guerra statunitense contro l’Afghanistan è stata, forse, la guerra più giusta della storia.

Poi certo, qualche mamma afghana la può pensare diversamente, e qualche statunitense ci può scattare una bella foto, e la bella foto può entrare nel mondo di Google e rendere ancora più bello il tutto.

Però dai, una conciata così, quanto avrà contribuito al Progresso?

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212 risposte a Esistono guerre giuste, altroché!

  1. habsburgicus scrive:

    come darti torto Miguel ? visione cinica ma realistica
    P.S che poi, neppure gli indigeni -financo sotto il regime attuale- mostrano di odiare troppo gli americani: tu purtroppo non segui fb (e fai male !) ma, se lo seguissi, forse troveresti un gruppo utilissimo, interessantissimo e a suo modo erudito di viaggiatori di ogni nazionalità intitolato “Every Passport Stamps”; orbene ieri, contento come un bimbo che ha avuto le caramelle D, un americano ha postato in tempo reale il suo agognato visto afghano -bello !- che gli è stato concesso al consolato generale afghano (talebano) di Dubai, dopo varie peripezie burocratiche che ci racconta (al consolato c’erano centinaia di afghani, forse rifugiati ma quelli contano poco.. per i visti erano solo in 7 e dopo 5-6 ore avevano finito)..saranno talebani ma non sono francescani, il visto è caro eh…800 dirham (200 dollari !), pagabili con carta (lo so da lui–ha fatto un report minuziosissimo !)… però volete mettere, un visto afghano ha un suo valore…ed era un cittadino dei “cattivi” USA che ha pure postato il visto con nome, cognome, foto e numero 😀 (tanta era la fretta di condividere questo momento, per lui a ragione storico), laddove alcuni più scafati oscurano i dati..i talebani non ci hanno pensato due volte a incassare i 200 solari e a lasciarlo entrare 😀 e non possiamo che augurargli sinceramente un buon viaggio (l’Afghanistan, dicono sia una meraviglia incontaminata !)

    *molte Ambasciate afghane obbediscono al governo fantasma in esilio (fra cui quella di Roma) e NON possono rilasciare visti..o meglio, ve li darebbero pure, ma sarebbero controproducenti giacché un talebano potrebbe anche tollerare che uno arrivi a Kabul senza visto (ho letto dei reports di chi ha fatto così, uno dice -o millanta- di essere entrato senza visto pure dal Tagikistan !), ma potrebbe adirarsi se ti presenti con un visto dei loro mortali nemici !
    i visti afghani (talebani) sono disponibili solo a Peshawar (facile, dicono), a Islamabad (lento, dicono) e a Dubai (caro )|..oppure, ufficiosamente, all’aeroporto di Kabul dove una volta volava solo l’afghana KAM e ora volerebbe pure flydubai (che difficilmente farebbe salire senza visto);
    vi è molto in linea sull’Afghanistan, il paese tira…e io ho letto quasi tutto quello che c’è, cercando di separare il grano dal loglio 😀 oltre Kabul, occorre un permesso dei talebani, uno per ogni provincia (dunque se visiti 10 province, 10 permessi !)…i talebani però non sarebbero così ostili agli occidentali..relato refero..pure delle donne sole hanno viaggiato in Afghanistan e lo hanno messo sui loro blog !!!!

  2. Francesco scrive:

    1) mancano quelle due o tre vittime locali cadute dagli aerei USA mentre era in corso la disordinata ritirata dei militari statunitensi dal paese. credo si fossero giusto distratti mentre cercavano margherite e ops, morti spiaccicati

    2) non credo ai pasti gratis, figurati alle guerre gratis

    3) l’uso dell’aggettivo giusto in questo senso è intrigante ma continuo a pensare sia stata una guerra giusta soprattutto nell’altro senso

    4) pare che per gli americani non ci siano guerre giuste nel mio senso, se subito dopo se ne vanno a fare i turisti nel paese dei Balocchi (pardon, Talebani)

    5) i soldati USA sono volontari, cioè mercenari, tanto quanto i contractors, non credi?

    saluti

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Francesco

      1) le vittime locali che citi rientrano tra gli indigeni morti. Non mi sembra un costo per gli Stati Uniti.

      2) guerre gratis: sono d’accordo, certo che qualcuno paga. Ma il popolo che ha democraticamente eletto il Presidente non paga né in tasse né in vite umane, e guadagna (in media ovviamente) posti di lavoro, cure mediche, borse di studio. Pensa magari anche al messicano che apre la botteguccia di tacos davanti alla base militare nel deserto. E la società che elegge i presidenti che fanno le guerre, poi ci guadagna enormemente in investimenti tecnologici, scoperte scientifiche, finanziamenti a istituzioni di ricerca… Cosa vuoi di più?

      5 “soldati volontari”. Hai ragione in parte: diciamo che il soldato passerebbe felicemente il suo tempo nel McDonalds nella base a Francoforte, piuttosto che nel McDonalds della base a Herat. Mentre il contractor va specificamente per uccidere a Herat.

      • Francesco scrive:

        In verità il contractor va ad Herat per fare la guardia al bidone di benzina o roba del genere, se ricordo i loro compiti

        E nonostante la mitologia alla fine i costi delle guerre USA ricadono sugli USA e sulla loro valuta. Il credito non è un regalo ma un differimento del pagamento.

        Nel valutare la giustezza di una guerra (significato FM) i costi umani contano tutti. In effetti nel tuo (e di Giulio Cesare) significato non avrebbe alcun senso.

        Ciao

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Francesco

          “Nel valutare la giustezza di una guerra (significato FM) i costi umani contano tutti.”

          Infatti. I costi umani di 20 anni di guerra in Afghanistan sono molto di meno di quelli di un anno di autostrade negli Stati Uniti.

          • Francesco scrive:

            sarai messicano ma sai cosa significa “tutti” vero?

            i morti USA, i morti talebani, i morti afgani ammazzati dai talebani e così via

            poi ci sono i morti per incidenti automobilistici, che sono uno sproposito negli USA rispetto all’Europa e questo apre la strada a noi riformisti: come fare meglio, in attesa del Bene?

            Ciao

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “come fare meglio”

              Evitare di bombardare casa d’altri? Esportare la democrazia? Inventarsi bufale sulle armi di distruzione di massa? Armare un genocidio? Riconoscere golpisti neonazisti?

              Oh, ce n’è di roba, eccome se ce n’è.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                pensavo al traffico, io

                non alle puttanate da Lotta Continua

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “puttanate”

                Puttanate di purissima marca USA, non di Lotta Continua.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “non alle puttanate da Lotta Continua”

                La prossima giaculatoria su Putin, l’Ucraina e compagnia che ci fai userò la tua definizione di “puttanata da Lotta Continua”.

              • Francesco scrive:

                Non mi beccherai mai, neppure sotto Genepì, a scrivere “genocidio” ad minkiam oppure “golpisti neonazisti” al posto di “ribelli democratici”.

                E’ questa la differenza tra noi due. E ci sono arrivato riconoscendo i miei errori.

                🙂

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Dove avrei parlato di genocidio ad minchiam, scusa?
                Poi capisco che tu, la persona più illiberale e antidemocratica qua dentro (sì, metto dentro anche Peucezio e ADV), non riesca a trovare la differenza tra i democratici e Pravyj Sektor.

              • Francesco scrive:

                Scusa, ti ho confuso con Andrea, stesso livello sulla questione Ucraina e non solo.

                Giusto per capire: nella vostra ricostruzione, il presidente ucraino è stato rovesciato da PS, che poi alle elezioni ha eletto un deputato.

                Non vi fate ridere da soli?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Nell’assalto a Capitol Hil… in Euromaidan hanno avuto un ruolo fondamentale i Proud Bo… quelli di PS, che dal punto di vista elettorale non valgono una cippa perché sono una milizia di scalmanati di estrema destra.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “non vi fate ridere da soli?”

                Dimentichi che il primo presidente del parlamento Ucraino post golpe era uno di Pravyi Sektor.

                Ma poi, i parlamenti e la loro composizione contano in democrazia. Nel paese che condivide con la Turchia il record Europeo di giornalisti desaparecidos è la parola “democrazia” che fa ridere.

                https://it.wikipedia.org/wiki/Giornalisti_uccisi_in_Europa

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                l’unico deputato di PS è riuscito a diventare presidente del Parlamento?

                notevole! e ora dove è finito?

                perchè, vedi, di dittature ne conosciamo tutti un bel pò, partendo da Mascellone almeno.

                E per dipingere l’Ucraina come tale ci vuole una efferata propensione alla bugia e alla faccia di tolla.

                In più, per dipingere la Russia di Putin come liberatore e pacificatore ci vogliono qualità che vanno oltre la mia comprensione. che dico, pure l’immaginazione non basta.

              • Francesco scrive:

                PS ma una ricerchina seria non ti è mente in mente di farla? e quel meraviglioso “esclusa la Russia” vogliamo parlarne?

                😀

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “sarai messicano ma sai cosa significa “tutti” vero?”

              Veramente tu hai scritto:

              “Nel valutare la giustezza di una guerra (significato FM) i costi umani contano tutti.”

              Io ho parlato di costi “umani”. Se poi ci mettiamo nel conto anche i pesci o i cani randagi o gli indigeni, è un altro conto.

              • Miguel Martinez scrive:

                “Io ho parlato di costi “umani”. Se poi ci mettiamo nel conto anche i pesci o i cani randagi o gli indigeni, è un altro conto.”

                Aggiungiamo il semplice fatto che pesci, cani randagi e indigeni non votano per il Presidente degli Stati Uniti, che è responsabile verso i propri elettori. Che non mi sembra ci abbiano rimesso, anzi.

              • Francesco scrive:

                su dai, non ciurlare nel manico: per umani si intendono anche gli indigeni, almeno da Las Casas in poi

                ma credo anche prima, se pensi che anche gli schiavi degli Ebrei riposavano il sabato!

                Ciao

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “e sulla loro valuta”

          …che, a differenza di tutte le altre, serve ancora come mezzo principale di acquisto delle materie prime (petrolio in primis) in tutto il mondo. Il che vuol dire che chi fuori dagli USA vuol fare benzina deve comprare dollari per pagare quella benzina. Poi non ci si può stupire che pur avendo un PIL doppio di quello cinese e metà dei militari gli USA abbiano 11 portaerei, 640 basi militari all’estero e 51000 mezzi corazzati mentre la Cina ne ha rispettivamente 3, 1 e 15000.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            serve serve ma si tratta sempre di fare debiti … erodendo la credibilità del dollaro

            che in sostanza è come quella della Ferragni, a rischio di svanire in un attimo

            PS 51.000 mezzi corazzati? dove trovo i dettagli? questo è interessante!

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “interessante”

              6.612 carri armati, 45.193 mezzi corazzati

              La somma fa 51000 circa, includendo nei mezzi corazzati anche i carri armati (avrei dovuto dire ‘mezzi blindati’, per maggiore chiarezza)

              https://it.wikipedia.org/wiki/United_States_Armed_Forces

              “credibilità”

              Tu mi insegni che la credibilità di una valuta dipende dalla percezione della solvibilità di chi la emette. Per quante portaerei gli USA fabbrichino potranno sempre stampare abbastanza dollari per pagarne il costo dato che i dollari non scenderanno mai granché di valore finché verranno usati nel resto del mondo per comprare petrolio e affini. Di fatto, le portaerei agli USA gliele paghiamo noi, perché il debito che gli USA fanno per costruire quelle portaerei lo rifinanzia il resto del mondo comprando o facendo comprare titoli denominati in dollari. E non certo perché di per sé l’economia USA sia così tanto più competitiva delle altre – non tanto, perlomeno, da giustificare 11 portaerei quando i principali avversari arrivano a 3. Non sono più gli anni ’60, quando un terzo di tutta la ricchezza del mondo veniva prodotta negli USA.

              Anche se per assurdo da domani gli USA non producessero nulla di vendibile al di fuori del paese, potrebbero permettersi tutte le portaerei che vogliono finché dobbiamo comprare i loro dollari per fare il pieno al distributore. E quello che vale per la spesa militare vale anche per la gigantesca massa di investimenti in tecnologie necessarie per prodursi quelle portaerei. Solo di recente Washington ha perso (relativamente) terreno, visto che almeno da un po’ buona parte dei capitali (in moneta e in cervelli) vanno alla finanza speculativa, mentre molte infrastrutture per la vita civile (ponti, autostrade, ferrovie…) cresciute parecchio nel secondo dopoguerra sembrano in declino.

              In ogni paese diverso dagli USA, invece, la credibilità della moneta dipende dalla percepita solvibilità del paese che la stampa, oltre che dal numero di merci che con quella moneta puoi comprare.

              Il che cambia le carte in tavola, e di parecchio.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                quando il mucchietto di riso della credibilità smette di essere un mucchietto e diventa pochi chicchi sparsi per terra?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “credibilità”

                Ottima domanda.

                Credo che una risposta plausibile sia: quando si cominciano a beccare sconfitte una dopo l’altra.

                Quando un’economia che privilegia la finanza incontra un’economia che privilegia l’acciaio l’economia che privilegia la finanza la vedo male male male.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Andrea

                non sei così vecchio!

                l’acciaio? il grande Moloch dei tempi di Hitler, Stalin, Roosevelt e mi sa anche Churchill (Mussolini, poveretto, era ancora fermo al sangue)

                lo sai vero che le guerre oggi non le combatte l’acciaio?

                guarda dove investe Sauron (la Cina) e non Saruman (Putin).

                Saluti

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “acciaio”

                Per ‘acciaio’ intendevo manifattura e investimenti in settori produttivi.

                Saprai certamente che dietro ripetute pressioni di Washington la mega-azienda Taiwanese di semiconduttori ha annunciato l’apertura di una fabbrica in Texas…fabbrica la cui inaugurazione viene rinviata di mese in mese perché non si riescono a trovare abbastanza tecnici qualificati per lavorarci. In USA chi ha i soldi per pagarsi un’università decente si dà alla finanza: e con la finanza l’acciaio (e il silicio, e i virus informatici, e i missili ipersonici) non si fa. Guarda quanti ipersonici USA hanno funzionato regolarmente negli ultimi anni, o come sono messi gli USA sull’internet quantistico. A differenza degli USA, la Cina ha ripetutamente fatto sapere (l’ultima volta proprio alle recenti assise del Partito) che non ha intenzione di lasciare che si spostino risorse dai settori produttivi alla speculazione finanziaria e più in generale al FIRE (Finance, Assurance, Real Estate). Evergrande è stata lasciata praticamente fallire, e ciò nonostante il PIL non accenna a smettere di crescere. Se hai la pazienza di leggerti il resoconto di Putin alla Duma, che secondo i nostri pennivendoli sarebbe stato una successione di minacce schiumanti di rabbia impotente contro il ‘mondo libero’, lo ‘Zar’ dice sostanzialmente le stesse cose, E persino Biden si è messo a dare aiuti di Stato alla grande alle aziende manufatturiere straniere che installano fabbriche in USA, a spese naturalmente di quei fessi degli Europei che ancora gli vanno dietro. L’unica cosa positiva del riarmo generalizzato è il ritorno alla grande dell’intervento dello Stato nell’economia: non si può aumentare infatti di molto la produzione di armi senza garantire commesse pe un numero di anni abbastanza lungo da rendere possibile metter su nuove linee di produzione, e tale garanzia solo lo Stato la può dare.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Andrea

                stavo per risponderti seriosamente, poi sono arrivato alla parte “cinese” e mi è andato di traverso il pranzo dal ridere!

                so che non hai molta stima per l’economia in generale ma cercati qualcuno bravo che ti spieghi i problemi dell’economia cinese in materia di banche, debiti non esigibili, settore immobiliare … roba da fare invidia ai nostri amici USA.

                I quali si sono accorti dei loro problemi nel settore manifatturiero (ma TU avevi scritto acciaio!) fin dagli anni ’80, non con Biden.

                Insomma, sono d’accordo con te sull’eccesso di finanza ma il resto delle tue tesi è “uiscfull dinching”

                😀

                Ciao!

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Francesco

          “E nonostante la mitologia alla fine i costi delle guerre USA ricadono sugli USA e sulla loro valuta. Il credito non è un regalo ma un differimento del pagamento.”

          Se Miguel deve soldi a un camorrista, è un problema per il debitore.

          Se un camorrista deve soldi a Miguel, è un problema per il creditore.

          Il pagamento “differito” del debito è un problema teorico da oltre 40 anni, quando Reagan ebbe l’idea geniale di tagliare le tasse E aumentare la spesa militare. E ancora non è arrivata la resa dei conti.

          • Francesco scrive:

            impaziente!

            “la resa dei conti arriva sempre” (Mao Ze Dong)

            😀

            PS anche perchè in caso contrario avrebbe ragione Reagan, ti faccio notare.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “Mao”

              E infatti il Grande Timoniere aveva ragione. Ma non all’interno del sistema USA + vassalli. Il resto del mondo sta semplicemente cominciando a scrollarsi di dosso gli USA. Perché? Perché il mantenimento del sistema triangolare Statunitense

              [(dollaro come valuta d’acquisto del petrolio e delle materie prime)-(supremazia militare)-(controllo delle vie di comunicazione per procurarsi le materie prime)]

              sta esaurendo la sua funzione storica, che è stata quella di garantire lo sviluppo del resto del genere umano.

              Adesso il resto del genere umano sta cominciando a capire che può fare da sé.

              Ancora quindici anni fa l’idea che il Presidente USA proclama le sanzioni verso un Paese e tutto il resto del genere umano (vassalli a parte) semplicemente lo snobba sarebbe stato inconcepibile, così come sarebbe stato inconcepibile portare un ‘amico degli USA’ davanti alla Corte Internazionale per genocidio.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                😀

                “la gatta frettolosa fa i gattini ciechi” (cit)

                😀 😀

              • Francesco scrive:

                >>> sta esaurendo la sua funzione storica, che è stata quella di garantire lo sviluppo del resto del genere umano.

                Adesso il resto del genere umano sta cominciando a capire che può fare da sé.

                Mah, capisco benissimo il punto (per una volta) ma se ero di questo parere 5-10 anni fa ora ne sono molto meno persuaso.

                Il sistema mondo sta andando verso il caos, non verso un nuovo ordine. Sta crollando l’ordine occidentale ma non per essere sostituito da un nuovo ordine, bensì da violenza, guerre, regresso economico, politico, civile.

                Poi, salvo problemini ecologici, se ne uscirà.

                Ciao

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “uscirà”

                Vedo con piacere che concordi con Gramsci:

                ‘il mondo vecchio sta morendo, quello nuovo ancora non nasce: è nel frattempo che si generano mostri’

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Andrea

                Gramsci era vittima dell’illusione progressista, buona a giustificare la creazione di mostri e il male da questi compiuto.

                E dell’illusione marxista-leninista che si possa capire dove stava andando la storia e magari darle una spintarella nella giusta direzione

                Cosa diceva il tuo poeta latino sul male e il dolore provocato dalla stupidità umana?

                🙁

                Ciao

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “progressista”

                Più che progressista, evoluzionista. La Guerra di secessione vide la definitiva scomparsa del modo di produzione schiavistico. L’Ucraina può essere l’inizio del tramonto del TINA.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                La fine del modo di produzione schiavistico?

                Cina, India, Pakistan, Bangladesh, volendo calcare la mano Messico e campagne italiane … quando mai è successo? hai scordato la lezione di Vico sui ricorsi storici?

                Sul TINA, sospetto che tu non abbia idea della radicalità di quella posizione: credo sia l’equivalente del tuo materialismo o del fideismo di certe suore. Posizioni inattaccabili ai fatti.

                PS per spiegarmi, un vero TINA spiega la caduta dell’Occidente con l’eccesso di socialismo.

                😀

          • Francesco scrive:

            Se un camorrista deve dei soldi a tutta Napoli, torna a essere un problema del camorrista, mi sa.

            Ma non è il mio ramo d’affari.

            Ciao

  3. Lucia scrive:

    E finalmente anche l’Italia non sta a guardare, ne converrai Miguel
    “l’Italia è il grande paese esportatore di armi che cresce di più in assoluto: è passata dal decimo al sesto posto tra i maggiori esportatori di armi, con un aumento delle esportazioni dell’86 per cento tra un quinquennio e l’altro. Il 71 per cento delle armi italiane viene esportato in Medio Oriente, soprattutto in Qatar e Egitto.”
    https://www.ilpost.it/2024/03/12/rapporto-ripri-trasferimenti-armi-2023/

    Fra l’altro sancendo concreti e maschi legami con un Paese che ti sta a cuore, l’Egitto, e quindi cosa vuoi di più?
    🙁

    • Francesco scrive:

      ma cosa cavolo vendiamo in Egitto? primo sono poveri, secondo l’ultima volta che ho controllato erano armati meglio di noi!

      mi hai incuriosito!

      PS MM, prima di Leonardo ci sono gli inglesi di BAE, di europei.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Lucia

      “Fra l’altro sancendo concreti e maschi legami con un Paese che ti sta a cuore, l’Egitto, e quindi cosa vuoi di più?”

      Il bello di avere un Ministro della Guerra in prestito temporaneo dall’industria delle armi.

      Voglio vedere l’Egitto come paga gli acquisti 🙁

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “Voglio vedere l’Egitto come paga gli acquisti”

        La cooperazione internazionale non serve proprio a quello?

        • Miguel Martinez scrive:

          Per MT

          “La cooperazione internazionale non serve proprio a quello?”

          Ai tempi miei, gli Stati Uniti versavano miliardi sull’Egitto perché facesse da guardia alle porte di Israele.

          L’Egitto usava parte di quei miliardi per comprare il grano dagli Stati Uniti, arricchendo i produttori agroindustriali del Midwest.

          Lo rivendeva come pane, a prezzi assurdamente bassi, per tenere calmo il popolo.

          Con l’altra parte di quei soldi, comprava armi sempre dagli Stati Uniti, e sempre per tenere calmo il popolo.

  4. Francesco scrive:

    OT

    una delle cosa che i putinisti ripetono ossessivamente è che noi europei staremmo aiutando l’Ucraina gratis, i biechi USA a pagamento.

    se fosse vero, come mai ci sono tutti questi problemi al Congresso per stanziare gli aiuti militari per l’Ucraina?

    fine OT

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Francesco

      “tutti questi problemi”

      Perché Biden ha lasciato aperti tre fronti: Ucraina, migranti e Gaza.

      Nell’imminenza delle elezioni presidenziali, i Repubblicani per lasciargli mano libera sulla prima pretendono concessioni sui secondi, e l’ala di sinistra dei Democratici sulla terza.

      “europei”

      Noi Europei non stiamo aiutando l’Ucraina gratis: stiamo pagando profumatamente gli aiuti ai banderisti (senza sapere cosa se ne fanno) e ci stiamo disarmando per armare loro, salvo poi dover pagare le armi al maggior produttore nonché Paese a capo della NATO, gli USA. Nel frattempo rinunciamo al gas Russo a buon mercato per comprarne altro più caro, con gran gioia (anche) dei fornitori USA. Autolesionismo Europeo? Sì. Cos’altro ti aspetti, da dei servi?

      https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/02/22/la-guerra-in-ucraina-fa-ricchi-gli-usa-il-64-dei-soldi-stanziati-da-washington-torna-allindustria-della-difesa-americana/7453035/

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        !che palle E che cazzate!

        è forse colpa degli USA se le forze armate dei paesi europei sono state per decenni una buffonata? o non è stata una scelta opportunistica dei governi per ungere i loro elettori?

        è colpa degli USA se l’industria europea degli armamenti è divisa, frammentata, spesso fornisce prodotti scadenti, comunque cari e non ha i soldi da investire nella ricerca? se voglio un aereo del livello qualitativo del F35 posso comprare solo quello

        confermi che gli aiuti militari USA all’Ucraina sono pagati dal contribuente americano, salvo successo dei deputati trump-putinisti. grazie

        il prezzo del gas è tornato a non essere un problema. da un sacco di tempo.

        insomma, solita percentuale di verità vicina allo 0

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “palle”

          Aaaaaah, ecco perché la NATO è andata in Ucraina in piena pandemia! Eh, ma bastava dirlo subito!

          Visto che l’Europa preferisce da sempre spendere i soldi in ospedali e scuole piuttosto che in corsa agli armamenti (ma guarda tu che fessi e pelandroni questi Europei…) allora gli USA, la “nazione indispensabile” come sempre al comando dell’Alleanza, hanno pensato bene di sfruculeare Putin andando a sostenere i banderisti in difficoltà coi Russofoni del Donbass. Alla più che prevista reazione Russa gli USA hanno premuto perché gli Europei prima si rovinassero l’economia con le loro mani (“volete la pace o i condizionatori?”, versione moderna di “volete il burro o i cannoni?”) e dopo aumentassero le spese militari a dismisura così da poter comprare le armi solo dagli USA stessi: così imparano a spendere i soldi nei loro ospedali invece che darli alla Raytheon e alla Martin Marietta.

          Tutta colpa degli Europei che non si vogliono far ammazzare per far la guerra dello zio Sam a Mosca sul proprio territorio. Ma tu guarda che razza di ingrati!

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            davvero ti piace mentire, a costo di ripeterti!

            >>> andando a sostenere i banderisti in difficoltà coi Russofoni del Donbass

            è la nuova versione di “la prima invasione russa del Donbass ha obbligato gli ucraini al cessate il fuoco, poi a Putin è venuta voglia di prendersi tutto”

            puoi scrivere falsità su quella guerra un milione di volte, non saranno mai vere.

            PS la tua conversione sulla via di Marco Tarquinio è poco credibile. sappiamo cosa scegli tra cannoni europei e ospedali 😉

  5. Ros scrive:

    @Moi

    “Il Giappone, la pittura, il metodo con cui si disegna e poi si impara a raccontare e poi la Bologna delle avanguardie, di Pazienza e del suo presente.

    Fino al cinema, il realismo e l’Ucraina.
    Un incontro con uno dei più importanti fumettisti italiani”

    https://www.indiscreto.org/la-vita-di-igort-e-una-lezione/

  6. Francesco scrive:

    >>> Io sono contrario a tutte le guerre, ma questo è un difetto mio.

    Domanda trabocchetto: vale anche per le guerre passate?

    😀

    Ciao

  7. Francesco scrive:

    Di fronte alla guerra in Ucraina, mi aspetterei di trovare varie posizioni

    1) gli atlantisti come me che vogliono la NATO e magari pure che intervenga a salvare l’Ucraina dall'”orso russo” e se stessi dalla lunga ubriacatura pacifista
    2) i pacifisti che non vogliono vedere le guerre e nascondono la testa sotto il cemento precompresso, o proprio non gliene fotte un tubo di quel che accade oltre confine
    3) i putinisti che esultano per la potenza geometrica delle forze sovietiche in lotta con i fascisti di Kyev e si nascondono dietro maldestre cortine fumogene sul “risparmiare vite dato l’esito immancabile del conflitto”, in questo ristringendo il patto coi pacifisti degli anni della guerra fredda
    4) mi mancano gli euro-nazionalisti che vogliono cogliere l’occasione per un riarmo europeo in chiave anti-USA ma anche anti-Russia e vogliono un’Europa unita, forte e indipendente

    temevo di dovermi guardare da simili figure ma praticamente non ci sono, giusto qualche timido accenno da parte di Macron

    come mai?

    • roberto scrive:

      francesco

      “come mai?”

      forse perché non esistono?

      per dire, personalmente
      “vogliono un’Europa unita, forte e indipendente” ok
      “riarmo europeo” boh e soprattutto
      “in chiave anti-USA ma anche anti-Russia”, no per me un “riarmo” non è in chiave anti nessuno ma è esclusivamente legato a “indipendente” (che andrebbe insieme con unita e forte, e li siamo nel regno della fantasia, come dire “emma stone vuole uscire con me dopo che ho fatto una tripla doppia allo staples center”

      • Francesco scrive:

        OK, mea culpa.

        Volevo distinguere il rosso-bruno che sogna la Fortezza Europa guidata da un tizio coi baffi, ed è disposto a sacrificare tutto a questo incubo, da un “nazionalista europeo” non legato come me all’idea della “lega mondiale delle democrazie” aka “impero usano”.

        Ma ancora democratico e non disponibile a passare dall’alleanza con gli USA alla dipendenza da Mosca. Uno che diffida degli yankees ma anche degli Orban e dei Putin.

        Ciao

  8. PinoMamet scrive:

    Non credo di aver capito il tuo pensiero, tranne l’assoluto avventurismo strategico, e il peggior caso di alienazione con tratti di servilismo filo USA che abbia mai visto.

    • PinoMamet scrive:

      Dicevo a Francesco, naturalmente.

      Comunque la grande controffensiva ucraina, che l’anno scorso avrebbe dovuto impedire a tutti di parlare di pace, altrimenti avrebbero “fatto il gioco di Putin” è fallita, ed è andato a finire che i russi anziché arretrare sono avanzati;
      A caro prezzo, forse (e ho già ripetuto abbastanza chi credo; anzi; chi sicuramente c’è dietro gli affondamenti di navi russe) ma avanzati.

      Non so, si può parlare di pace adesso, o aspettiamo un altro po’?

      Ma, cosa lo chiedo a fare?
      Prima erano gli Himars, poi gli Abrahms, poi adesso sono quelli tedeschi che Schulz non vuol dare… la scusa c’è sempre.
      Avanti così, quando l’Ucraina avrà il nuovo “raggio della morte”, allora sì, che glielo farà vedere a Putin.. bello crederci.

      Mah…

      • PinoMamet scrive:

        *Scholz

      • Francesco scrive:

        Pino,

        continui a confondere il giornalismo spazzatura con la vera politica e la vera guerra, secondo me.

        Inoltre, questa non è una guerra contro Bulgakiv, Tolstoj, Zavarov e le matrioske. Questa è una guerra contro Putin e contro il fascino indiscreto delle dittature.

        Parlare di pace con Putin è come parlare di pace con Mussolini, Hitler, Custer e Attila.

        Ciao

        🙁

        • Francesco scrive:

          Nel migliore dei mondi che riesco a vedere, la “pace” sarebbe una tregua di 6-12 mesi con Putin, oltre a un fortissimo incoraggiamento ad altre guerre di aggressione.

          Ciao

          • PinoMamet scrive:

            La pace sarebbe la pace, punto e basta.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ pino mamet

              “pace”

              Temo che la pace sia possibile solo sulla punta dei fucili (come lo è il diritto, del resto – checché ne dica il Papa).

              Comunque, anche una tregua è la benvenuta. Poiché l’imperialismo porta naturalmente a una guerra, ogni tregua gli mette i bastoni fra le ruote.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Ehm, almeno l’ultima frase è solo una palese fesseria. L’imperialismo implica guerre tanto quanto periodi di pace, a seconda delle esigenze del momento.

                Però vedo che i tentativi di difendere una posizione indifendibile sono sempre più confusi e affannosi.

              • Francesco scrive:

                La prima frase, invece, è troppo pessimista.

                Credo che tra tedeschi e francesi si sia davvero passati dalla tregua alla pace. Idem tra spagnoli e francesi.

                E credo sia successo anche oltre gli effetti della fine della rivalità politica tra i paesi.

                Almeno lo spero fortemente.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “affannoso”

                Qui di affannoso c’è solo il testardo tentativo di negare la più palmare evidenza: gli USA hanno provato a ripetere con Putin il giochetto che era riuscito con Saddam e hanno perso. Ora stanno cercando di mollare la patata bollente a noi. “Nemici del genere umano” diceva già più di trent’anni fa Fortini, come già Eutropio aveva detto di Commodo: perché rischiano di farci saltare tutti.

                https://www.poliscritture.it/2014/11/07/le-disobbedienze-dimenticate-di-franco-fortini/

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Andrea

                come tu hai fatto cortesemente notare, Saddam non aveva ADM, Putin ne ha a bizzeffe.

                Quindi l’idea che gli USA abbiano mai pensato di invadere la Russia è difficile da ritenere seria.

                O cosa ha mai partorito la tua fervida mente?

                😉

                PS inizio a pensare che Guareschi, quando si inventò i trinariciuti, fosse da prendere più alla lettera!

        • PinoMamet scrive:

          Secondo me sei tu che confondi giornalismo e sogni di gloria con la realtà.

          E se vuoi il mio parere: questa non è la guerra contro la cultura russa e il popolo russo anche se tanti italiani non lo hanno capito per “noi” ;

          per l’America, anzi, per Biden, è la guerra per mostrare di non essere un fallimento, e per la NATO è la guerra per mostrare di essere più forti di quello che resta del Patto di Varsavia;

          e infine c’è Kiev o meglio il governo attuale di Kiev, per il quale è proprio la guerra contro Tolstoj, Dostoevskij e qualunque cosa russa.

          • Francesco scrive:

            Pino

            1) per il governo attuale di Kiev questa è la guerra per esistere come nazione indipendente da Mosca. Le guerre culturali sono solo una conseguenza dell’imperialismo russo. Mi stupisco che tu inverta i fattori.
            2) per la NATO questa guerra è una durissima prova, visto che Putin è andato a vedere un bluff e per ora sta vincendo. Colpa tua, che chiami avventurismo fare qualsiasi cosa.
            3) per Biden questa guerra è un disastro, visto che a combatterla con due mani legate dietro la schiena la tira in lungo in un momento di ritorno in voga dell’isolazionismo
            4) per Putin cosa è? dopo tutto la ha scatenata lui 🙂

            Ciao

            • PinoMamet scrive:

              1 mmm no, gli antirussi erano una corrente culturale ben presente in Ucraina da ben prima della guerra; certo non si sono invasi da soli, ma la loro… riscrittura creativa della Storia non è esente da responsabilità

              2 il fatto che sia una durissima prova non esclude ma conferma quello che scrivo

              3 idem con il distinguo che Biden e Nato hanno traversato tutte le linee rosse possibili e immaginabili, altro che mani legate… e sono stati in effetti irresponsabili avventuristi

              4 lo ha spiegato ampiamente lui

              • Francesco scrive:

                2 no Pino, il fatto che la NATO fosse totalmente impreparata a una guerra dimostra che non pensava di sfidare la Russia in guerra.

                3 questa delle linee rosse però deve essere preceduta da una regola su chi ha diritto di stabilire linee rosse e dove. sennò si identifica con le posizioni russe

                ciao

              • PinoMamet scrive:

                Beh se tu, possessore di nucleare, mi dici “non fare X sennò uso il nucleare “, quella per me è una linea rossa.

                Poi posso pure attraversarla, a mio rischio e pericolo.

                Romolo tracció un solco, Remo disse che per lui non aveva valore…

              • Francesco scrive:

                Pino,

                forse il problema è che per me “linea rossa” non è qualsiasi minaccia fatta da un tizio che potrebbe anche mantenerla.

                quindi immagino sia colpa mia che capivo male.

                Mi resta un problema: posso chiedere se c’è un criterio per distinguere una linea rossa (prete stai zitto sullo spaccio o ti ammazziamo) da un’altra (finchè non vendi roba pesante o mi dai informazioni chiudo un occhio)?

                Ciao

              • PinoMamet scrive:

                Cioè, tu vorresti chiedere al mafioso che minaccia di bruciarti il negozio “dici davvero o fai per finta?”

                e pretendi che lui ti risponda sinceramente…

            • Miguel Martinez scrive:

              per Francesco

              “3) per Biden questa guerra è un disastro”

              Ma che dici?

              Economia (e quindi posti di lavoro, gente contenta, ecc.) in grande crescita https://www.bloomberg.com/news/articles/2023-10-26/us-economy-expands-by-most-since-2021-on-household-spending , legata anche agli aumenti sia delle spese militari dirette https://www.bloomberg.com/news/articles/2023-10-26/us-defense-spending-boosts-economy-with-fastest-rise-since-2019 che ancora di più alle spese per il personale militare inviato in Europa; in attesa che i repubblicani mollino sui megainvestimenti militari, e allora sarà il trionfo di Biden.

              • Miguel Martinez scrive:

                Sempre su Biden…

                Il miracolo della ripresa del fracking https://axpc.org/fracking-an-american-success-story/ non sarebbe stato nemmeno immaginabile se Biden non avesse fatto distruggere il North Stream e costretto l’Europa a comprare il gas dagli USA. E anche questo è il merito di una guerra decisamente Giusta: anzi una guerra giustissima, visto che non muoiono nemmeno i (pochissimi) statunitensi che sono morti in Afghanistan.

                Capisco che per te Biden sarà troppo di sinistra, ma almeno riconoscigli i suoi meriti.

              • Francesco scrive:

                MM

                capisco che ti piace avere ragione ma Biden sta per perdere le elezioni e la guerra è una delle cause.

                Trump cavalca il “non ce ne frega nulla dei casini degli europei”

                Ciao

              • roberto scrive:

                Miguel ,

                in effetti l’osservazione di francesco è molto pertinente. se la guerra è questo toccasana per biden, perché perderà le elezioni?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “in effetti l’osservazione di francesco è molto pertinente. se la guerra è questo toccasana per biden, perché perderà le elezioni?”

                La questione direi che è un’altra: come sarebbe la situazione di Biden senza l’iniezione di benessere dovuta alla guerra. Credo che sarebbe decisamente peggiore.

                Immagina soltanto se la distruzione del North Stream non avesse permesso la ripresa del fracking!

                Poi è vero che tanti statunitensi fanno fatica a capire perché devono essere “coinvolti in guerre lontane”. Senza rendersi conto che questa volta possono ottenere un notevole beneficio economico, senza alcun rischio personale.

              • Miguel Martinez scrive:

                In un certo senso, quello di Biden è la situazione ideale: per la prima volta, gli Stati Uniti non sono coinvolti direttamente in conflitti significativi, eppure si riesce ad avere la spesa militare più alta dai tempi della Seconda guerra mondiale. Una spesa – a differenza di quella della seconda guerra mondiale – quasi interamente a carico del “debito”, cioè di nessuno, almeno per ora.

                https://ips-dc.org/how-long-can-america-maintain-a-war-economy/

                “Since the withdrawal of troops from Afghanistan in 2021, the United States is currently not involved directly in any major wars. It still conducts air strikes in Syria and maintains a contingent of a couple thousand troops in Iraq. About 170,000 U.S. soldiers are active on hundreds of overseas bases, with the largest concentrations in Germany, Japan, and South Korea. But the era of significant “boots on the ground” in active conflicts is, at least temporarily, over.

                Yet, paradoxically, U.S. military spending is at an all-time high. From 2017 to 2023, the Pentagon’s base budget increased by over 50 percent. For 2024, overall U.S. military spending—which includes the allotment for the Pentagon, the budget for nuclear weapons at the Department of Energy, and a few other items—will be $886 billion. With supplemental requests, like the current one for Ukraine and Israel, the total will approach $1 trillion, the highest military spending since World War II.”

              • Miguel Martinez scrive:

                Prima della guerra, leggevo che l’estrazione con il fracking stava diventando troppo costosa e si stavano esaurendo le risorse più facilmente accessibili; poi con la chiusura del rifornimento russo, l’Europa è stata costretta a finanziare un grande salto di qualità nel fracking, che quindi va a beneficio di tutta l’economia statunitense.

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                la guerra non è un toccasana per Biden, ma per gli Stati Uniti: hanno diviso l’Europa dalla Russia, che è ciò che hanno sempre cercato di fare, e hanno potuto vendere gas a prezzo alto all’Europa.

                Solo che gli Americani non lo sanno: a loro non frega un cazzo della Russia e dell’Ucraina.
                Gli Americani si dividono in tre categorie: sionisti, isolazionisti e woke. Il discrimine è sulla Palestina, non certo sull’Ucraina.

                Ma il toccasana di Biden è un toccasana miope e infatti sta cominciando a tirarsi indietro.
                Perché la saldatura fra Russia ed Europa è uno spauracchio, ma quella fra Russia e Cina, prodotta da questa guerra, è un incubo, perché significa regalare gli idrocarburi e potenzialmente il più grande arsenale atomico del mondo al maggiore avversario geopolitico mondiale.

                Comincio sempre più a pensare che questa follia ucraina (sia chiaro che MAI Putin avrebbe attaccato l’Ucraina se non avesse temuto il suo avvicinamento all’Occidente) sia il risultato banalmente di un’inerzia, di uno scarto temporale, del fatto che fra l’evoluzione degli eventi e la sua comprensione da parte degli attori passa un po’ di tempo.
                Gli americani, pur sapendo che il loro nemico era ormai la Cina, perché è infinitamente più forte della Russia, hanno ragionato per riflesso condizionato, per abitudine, per inerzia e quindi hanno voluto colpire la Russia, avversario geopolitico di un’altra epoca, facendo un regalo enorme al vero nemico.

              • Peucezio scrive:

                Poi c’è anche dell’altro, dopo con calma lo espongo.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ peucezio

                “comincio a pensare”

                Concordo.

                Nemmeno il ‘1984’ i governanti dell’Oceania (UK più le Americhe) erano tanto stupidi da spingere ad allearsi Estasia (la Cina e dintorni) ed Eurasia (la Russia e dintorni. Certo, la Russia può aver perso l’Europa. Ma è l’Europa a rimetterci, anche se i suoi governanti non se ne rendono ancora pienamente conto – forse per la stessa carenza culturale e di lungimiranza che affligge Washington.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Peucezio scrive:

                Andrea,
                “Ma è l’Europa a rimetterci, anche se i suoi governanti non se ne rendono ancora pienamente conto – forse per la stessa carenza culturale e di lungimiranza che affligge Washington.”

                Direi che la carenza culturale è molto più europea che americana.
                Gli americani fanno il loro interesse facendo errori tattici, talvolta gravi.
                Gli europei si autoconvincono della loro retorica di vassalli e autodistruggono l’economia e ogni possibile ruolo geopolitico europeo.

              • Francesco scrive:

                Come sarebbe la situazione di Biden senza la guerra in Ucraina?

                decisamente molto migliore: potrebbe spendere di più nel sua piano di reindustrializzazione USA e non ci sarebbe una guerra che si trascina da due anni a farlo sembrare debole

                inoltre, e qui sono alle supposizioni, Hamas non avrebbe ricevuto l’input per l’attacco suicida del 7 ottobre e anche tutta la grana Palestina sarebbe tranquilla

                davvero, per sostenere che questa guerra in queste modalità è utile agli USA bisogna essere fuori

                PS non esiste nessuna possibile saldatura tra Europa e Russia. perchè da sempre l’Europa teme la Russia e la Russia si sente sicura solo occupando l’Europa (o almeno una fascia bella larga di sicurezza costituita da nazioni europee poco felici della cosa)

                il tentativo di trovare un posto nel quadro europeo per la Russia è fallito per quello che la Russia è, non per malvagie manovre americane

                Però immagino che attenersi ai fatti non sia un’opzione sul tavolo, vero?

              • roberto scrive:

                Miguel

                “Poi è vero che tanti statunitensi fanno fatica a capire perché devono essere “coinvolti in guerre lontane”.”

                questo è il punto principale, anzi il solo che conta. puoi parlarmi di fracking, del complesso militare di quel che vuoi ma se la percezione del 50%+1 dei votanti è “non vogliamo spendere soldi per essere coinvolti in una guerra in europa”, allora biden perderà il posto.

                siccome biden non è un cretino e questa cosa la sa benissimo, non vedo proprio come si possa sostenere che la guerra è un toccasana per lui….perderà il lavoro….

              • roberto scrive:

                peucezio

                “Roberto,
                la guerra non è un toccasana per Biden, ma per gli Stati Uniti:”

                ecco questo mi pare molto più sensato

              • Miguel Martinez scrive:

                per roberto e peucezio

                ““Roberto,
                la guerra non è un toccasana per Biden, ma per gli Stati Uniti:”

                ecco questo mi pare molto più sensato”

                Certo. Mi ero lasciato prendere la mano dalle personalizzazioni, che sono sempre sbagliate (rispondevo a Francesco che diceva che “Biden aveva le mani legate”).

                Fatto bene a farmelo notare.

              • Francesco scrive:

                ricordo che Biden è il Presidente degli Stati Uniti e quindi le decide lui, le guerre

                magari è un patriota del tutto disinteressato, magari questa storia della guerra come toccasana è un luogo comune anti-USA come tanti altri

                (fomentato dal gran numero di guerre combattute dagli USA, lo riconosco)

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “nessuna possibile saldatura”

                Come no. Ma se fino a due anni fa erano tutti lì a sostenere l’esatto contrario! Qui c’è una lista di politici che lamentavano come persino le sanzioni dopo il 2014 fossero eccessive e andassero tolte

                https://www.youtube.com/watch?v=XJ6PdwzxwB8

                La saldatura c’era, e si chiamava ‘interesse’. Da Togliattigrad fino al North Stream. Risorse Russe e industria UE sono un kombinat formidabile, che non a caso USA e UK hanno sabotato in tutti i modi. L’isteria russofoba risale al maccartismo, e da noi ha fatto il gioco dei vari ciancimini, wojtyli e caltagironi. Adesso che Washington si è accorta di aver fatto il passo più lungo della gamba e che i nostri svendipatria ripetono a pappagallo le stesse giaculatorie guerrafondaie perchè non sanno più cosa dire, possiamo solo sperare che Putin ci sbarazzi dei bamderisti il prima possibile.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

                P.S. C’è da dire che non tutto il male vien per nuocere. Anche se mi ripugna il motivo del riarmo, l’idea di uno sforzo concertato a livello Europeo per aumentare i nostri armamenti ha un possibile doppio effetto a lungo termine: diminuire la necessità di una nostra sudditanza da Washington e diminuire il ruolo del libero mercato nella nostra società. Più Stato e meno mercato, finalmente.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “continui a confondere”

          Continui a confondere Putin con Hitler. Se così fosse, le sanzioni gli fanno un baffo (non fermarono neanche Mussolini) e quelli che ce le hanno fatte applicare (Draghi, Von der Leyen…) indebolendo la NOSTRA economia e la NOSTRA capacità di difenderci andrebbero fucilati nella schiena come traditori. Se invece Putin non è Hitler, allora è inutile parlare di minaccia Russa fino a Lisbona, e continuare a scambiare una variante della Baia dei Porci per una minaccia al mondo.

          Quanto alle dittature, si dividono in due tipi. Quelle che indicono elezioni farsa, e quelle che le elezioni le proibiscono proprio e chiudono d’imperio i partiti d’opposizione. Noi stiamo fiancheggiando la seconda contro la prima; e nel farlo censuriamo e sputtaniamo continuamente chi ci ricorda quello che stiamo facendo.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • roberto scrive:

            andrea

            “parlare di minaccia Russa fino a Lisbona”

            giusto una cosa: mi ricordi chi diavolo parla di “minaccia russa fino a lisbona”?

            gli unici che ho sentito dire qualcosa del genere siete tu e quel mezzo matto di medvedev…chi altri l’ha sostenuto?

            a proposito di medvedev, se hai twitter segui il suo account, in fin dei conti è il vicepresidente del consiglio di sicurezza della russia, una voce abbastanza autorevole no? e mette i brividi, davvero…poco fa parlava della “non existent latvia” (…e non è nemmeno la prima volta che lo dice…)

            https://x.com/MedvedevRussiaE/status/1768702539006939582?s=20

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ roberto

              “Lisbona”

              Ma l’ineffabile Severgnini, naturalmente!

              https://twitter.com/m4ssimiliano_86/status/1506730381864837120

              “Medvedev”

              Poliziotto buono, poliziotto cattivo.

              Bisogna pur dare un contentino ai duri e puri che considerano Putin un mollaccione.

              “Ci sono oppositori al regime che sono, di fatto, forze di estrema destra, radicali, neofasciste che avevano già un riferimento negli anni Novanta con l’organizzazione Pam’jat che ha sempre partecipato alle elezioni, ma non ha mai avuto un grande riscontro in termini di consenso elettorale e che sono collegati anche ai movimenti radicali di estrema destra presenti in Ucraina e nel resto d’Europa. Si tratta di forze che in relazione alla guerra in Ucraina, per esempio, non criticano il regime per aver iniziato la guerra, ma perché sono scontenti di come la sta conducendo e premono per una soluzione immediata, anche con uso di armi non convenzionali, per ‘prendere’ l’Ucraina. […] Tra gli oppositori di Putin ci sono, infatti, anche coloro che ritengono troppo ‘morbido’ l’approccio di Putin alla guerra. E questa opinione è condivisa non solo dai nazionalisti di destra, ma anche da quelli di sinistra: nel Partito comunista russo, per esempio, ci sono ampie fazioni nazionaliste e reazionare che sostengono il disegno imperiale della Grande Russia che include la Bielorussia, l’Ucraina e che implica la difesa dei russofoni ovunque siano nel mondo, oltre che un rafforzamento della partnership con l’Oriente.”

              https://www.micromega.net/i-mille-volti-della-dissidenza-russa/

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Roberto scrive:

                Andrea

                “Severgnini”

                Mi prendi in giro vero!?! Sono due anni che massacri gli zebedei con questa storia come se fosse una discussione seria e tutto nasce da una gag di tale Severgnini!?!

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Roberto

                “zebedei”

                No, affatto.

                Tu e io sappiamo che è una fesseria, ma tanta gente sui social l’ha presa sul serio: crede che Putin voglia conquistare l’Europa (…und morgen due ganze Welt!). Follie NoPax.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                andrea

                “ma tanta gente sui social l’ha presa sul serio”

                ma tanta gggente e mio cuggino credono che putin sia hitler, che la terra sia piatta e che con i vaccini ti impiantano un microchip…dobbiamo davvero stare dietro a “tanta ggggente” e soprattutto spacciare i post social di tanta ggggente come se fossero l’agenda della diplomazia come fai tu con questa storia?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ roberto

                “come fai tu con questa storia”

                Veramente è Biden che ha appena detto che se Putin vince allora la NATO probabilmente dovrà combatterlo.

                https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2023/12/06/ucraina-biden-se-putin-vince-si-rischia-coinvolgimento-truppe-usa_981e7f33-40be-4aa1-90a7-52c96ee7c154.html

                E siccome un obbligo di combattere scatta solo per l’articolo 5, questo vuol dire che per Biden come per Severgnini Putin dopo Kiev attaccherà un paese NATO. Concordo che sia folle, ma è quello che pensano. Poi, va da sé, gli àscari esagerano sempre:

                https://tg24.sky.it/politica/2023/01/27/crosetto-tank-russia-kiev-terza-guerra-mondiale

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                andrea

                ovviamente biden non parla di lisbona, quella è una fesseria che dice solo severgini e che tu riporti come se davvero la nato pensasse una cosa del genere.

                mi avessi detto che nei baltici sono con le chiappe strette ti avrei dato sicuramente ragione (anzi l’ho detto da un pezzo, prima che medvedev parlasse della “non existent latvia”) ma tutto il resto sono chiacchiere da bar.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “a proposito di medvedev”

              In effetti una cosa che mi ha sempre sorpreso è come un tale che è stato presidente di una grande potenza mondiale possa ridursi a fare il troll sui social.
              La Moscatelli una volta ha suggerito che questa metamorfosi farebbe parte del gioco della propaganda: visto che lui era visto come filoccidentale, adesso gli fanno fare la parte del demente oltranzista.

              • PinoMamet scrive:

                O forse fa l’oltranzista per smarcarsi dall’accusa di essere filo occidentale…

              • Roberto scrive:

                Per me un po’ è un mezzo matto (lo avevi sentito anni fa in una intervista alla radio francese insultare in maniera sanguinosa i giornalisti che avevo semplicemente detto “benvenuto signor Medvedev” perché avevano sbagliato a pronunciare il suo nome…), un po’ parla agli elettori di Putin per i quali Putin è troppo intellettuale, e un po’ facendo il matto lancia messaggi per Putin

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “benvenuto signor Medvedev” perché avevano sbagliato a pronunciare il suo nome…

                Io non riesco a pronunciare il suo nome: mi esce una specie di balbettio alla “mevvieviev”.

              • Roberto scrive:

                Credo che la prima e l’ultima e si pronunciano tipo i e quella di mezzo ie. Il giornalista aveva detto qualcosa come miedviediéf con l’accento alla fine come fanno i francesi, e lui gli ha detto che erano degli ignoranti e avevano mancato di rispetto a lui e a tutta la Russia e che dovevano scusarsi (cosa che i giornalisti hanno prontamente fatto pur di continuare l’intervista)

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                “Credo che la prima e l’ultima e si pronunciano tipo i e quella di mezzo ie. ”

                Sì, è più o meno così.
                Una trascrizione approssimativa potrebbe essere [mjɘdˈvɪ̯edʲɘf].

              • Peucezio scrive:

                Mauricius,
                poliziotto buono e poliziotto cattivo: un classico.

                Putin è davvero un poliziotto buono.
                Sia oggettivamente, non in senso morale (lì giudicherà il Creatore) ma nel senso che è un pragmatico e un moderato, sia nella percezione popolare russa: per molti russi, persone comuni – me lo diceva anche stasera il mio amico russo – è un mollacchione che non si capisce cosa aspetti a fare tabula rasa di tutta l’Ucraina fino a Leopoli.

              • Peucezio scrive:

                E meno male che non comandano loro (che non è solo l’uomo della strada: c’è tutto un mondo di estremisti là), che con i pazzi Stranamore che abbiamo qua giù, se anche là saltassero i nervi andrebbe a finire molto male.

              • Peucezio scrive:

                Oh, cavolo!
                Ho scritto la stessa identica cosa prima di aver letto il popst di Andrea su Severgnini!

          • Francesco scrive:

            Andrea

            1) non confondo Putin con Hitler. Noto le fortissime somiglianze sia della situazione politica da cui nascono, sia della loro azione politica, sia della reazione nei paesi democratici.

            2) le sanzioni non gli fanno un baffo ma non hanno mai fermato nessuno, neppure Benito. L’errore non sono le sanzioni, sono le sanzioni deboli e solo le sanzioni. Se la pace la fai sulla punta dei fucili (cit.) è meglio non provare farla con fucilini di legno.

            3) sulla questione di Lisbona, cioè di dove vuole arrivare Putin. Ha messo mano al portafogli per portare dalla sua parte l’estrema destra italiana, francese, tedesca, austriaca, con grande successo. Ha messo mano ai social per influire sulle elezioni fino agli USA. Mi pare ci sia materia per preoccuparsi, anche se i piani di invasione militare si limitassero a Ucraina, Baltici, Moldavia.

            Saluti realisti

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “non confondo”

              a) Sì, questo è vero: mi scuso, ho peccato di eccesso di concisione.

              Intendevo dire questo: sono proprio le somiglianze fra le due situazioni che non ci sono.

              Putin ha seguito la parabola esattamente contraria a quella di Hitler.

              Hitler guidava una potenza immiserita dalla pace di Versailles, il cui superamento è il primo motivo del suo impegno in politica (come lui stesso ripete ossessivamente nel ‘Mein Kampf’: ce l’ha molto di più con Versailles che cogli Ebrei, ed è tutto dire). Hitler attacca gli Stati nati da quel trattato: Austria, Cecoslovacchia, Polonia. E gli artefici di Versailles, Inghilterra, Francia e USA, lo lasciano fare; i primi per la totale opposizione delle rispettive opinioni pubbliche a un altro massacro, i secondi per isolazionismo. L’Italia, che meno degli altri aveva guadagnato da Versailles, è la meno ostile; tant’è che non solo Hitler si ispira proprio a Mussolini ma questi ne condivide l’astio per ciò che da Versailles è uscito – il pacifismo, la Società delle Nazioni, il rinnovato interesse per il diritto internazionale – al punto da abbandonare la politica di Stresa ritirare le divisioni dal Brennero e siglare il Patto d’Acciaio. Quando alla fine Hitler attacca la Polonia sono proprio Inglesi e Francesi a dichiarare guerra alla Germania, cosa che consoliderà la propaganda nazista della ‘Germania in pericolo pugnalata alle spalle mentre salvaguarda la civiltà Europea combattendo le orde slave’.

              Inizialmente, invece, Putin era più che disposto, come già Eltsin e Gorbaciov prima di lui, a integrarsi in una struttura comune di sicurezza con noi Europei occidentali, la ‘casa comune Europea’ di cui parlava Gorbaciov (e prima di lui De Gaulle). Partecipava al G7, ecc. Trovò sponde proprio in Berlusconi, che ne appoggerà la posizione a Pratica di Mare. Gli USA, che da una simile (ovvia) integrazione eurasiatica sarebbero rimasti nella parte dell’inutile incomodo, bloccano la cosa. Mentre in Francia si dice apertamente che la NATO è moribonda (e lo dice Macron, non l’ ‘estrema destra’) i Baltici, i Polacchi ecc. visto che la ‘casa comune’ non nasce corrono comprensibilmente sotto l’ombrello NATO, per non restare a fare i vasi di coccio in mezzo ai vasi di ferro. Come risultato la NATO arriva alle soglie della Russia, il che scatena – come fu del resto ampiamente previsto dallo stesso Biden quando era senatore – le tradizionali paranoie di Mosca. Paranoie che – nota bene – Washington fa di tutto per eccitare. Si arriva a mettere i missili in Romania gabellandoli per ‘misura antiterrorismo’, e a parlare apertamente di un futuro ingresso dell’Ucraina nella NATO. Il resto è storia nota – la repressione Georgiana degli Osseti che non ne vogliono sapere di separarsi dai loro compatrioti residenti nella Federazione Russa e il conseguente intervento ‘pacificatore’ di Mosca, il golpe di Majdan con la conseguente ‘operazione antiterrorismo’ nel Donbass (l’originale motivazione, tra l’altro, dell’interesse di Orsini per la faccenda, dato che Orsini si occupa di terrorismo), le manovre NATO in Ucraina (in piena pandemia!), ecc.

              E (anche se in funzione più di demagogia elettorale antimigranti che in funzione antiRussa) è sempre stato l’Europa occidentale a dare crescente spazio e visibilità a vari movimenti che nell’Europa orientale più o meno apertamente si rifacevano al passato autoritario (e in alcuni casi antisemita) di quei paesi. Non c’è neanche bisogno di confrontare la NPD e i Republikaner Tedeschi di una volta con l’attuale AfD, o di ricordare la ricorrente pratica del ‘saluto romano’ da noi. Tu te lo saresti aspettato anche solo cinque anni fa che al parlamento di Ottawa venisse tributata un’ovazione a un ex SS?

              In conclusione: gli sconfitti della prima guerra mondiale hanno sviluppato il nazismo per eliminare gli svantaggi della loro sconfitta. I vincitori della guerra fredda hanno sviluppato il nazismo per trarre vantaggio dalle conseguenze della loro vittoria.

              2) Verissimo. Ma è l’esatto contrario di quanto asserito da tutti i mezzi di informazione, che ci hanno detto e ripetuto che ‘i Russi ormai combattevano con le pale’, che ‘stavano finendo i missili’, che ‘Putin era lì lì per cadere per le conseguenze delle nostre efficaci sanzioni’ ecc. Il che dimostra quanto poco siano credibili le fonti dell’informazione da noi.

              c) I casi sono due. O Putin è sufficientemente debole da essere a malapena capace di prendersi il Donbass, e allora non è un pericolo né per noi né per Lisbona :-); c’è anzi il pericolo di un tracollo improvviso, che lascerebbe il posto a gente più fanatica di lui. Oppure no, e in tal caso dobbiamo sederci attorno a un tavolo con lui per sentire quali sono le sue richieste, sapendo che l’appetito vien mangiando e che più avanza più vorrà tenersi. In tutti i casi la diplomazia è indispensabile –
              che Zelensky lo voglia o no, e al contrario di tutti quelli che parlano di ‘pace giusta’ senza sapere di cosa stanno parlando. Il che è esattamente quello che tutti i ‘putiniani e ‘pacifinti’, i vari Montanari, Bergoglio, Travaglio, Mini, Orsini, Bergamini ecc. continuano a ripetere da de anni in qua. Il problema allora diventa: ma Washington ce lo permetterà? Oltreoceano, hanno convenienza a che i combattimenti smettano, o che continuino? Perché finora gli USA ci guadagnano a basta: ci fanno buttare le armi vecchie costringendoci a comprarne di nuove coi nostri soldi (e loro hanno di gran lunga la maggior industria di armamenti della NATO) e ci costringono a pagare (per di più a loro!) il metano di quanto lo paghino le loro fabbriche. Tanto se le cose vanno a carte quarantotto loro se ne stanno a quattromila Km, mica son fessi. I fessi siamo noi.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                NO e mi spiace non poterlo scrivere a caratteri luminosi, lampeggianti, cubitali e con squallidi effetti luminosi.

                La tua capacità di distorcere i fatti mi lascia ogni volta più ammirato e impaurito.

                Ora devo lavorare ma mi permetterò di ribadire i fatti a fronte di – quasi – ogni tua riga.

                Però mi complimento, a modo tuo sei eccezionale.

                Ciao

  9. Francesco scrive:

    x Peucezio

    ma i tuoi contatti russi si aspettano di bombardare l’Ucraina a colpi di atomica “aggratisse”?

    Quale è lo scenario che hanno in mente?

    Grazie

    • PinoMamet scrive:

      Immagino il tuo stesso scenario quando parli della Nato che interviene aggratisse 😉

      • Francesco scrive:

        Giusto per vedere se ci capiamo: nel caso della Russia, la mia domanda è se i “russi kattivi” pensano di poter usare l’atomica in Ucraina senza reazioni del resto del mondo o con reazioni comunque sopportabili. La ratio sarebbe che nessuno reagirebbe usando armi atomiche perchè i Russi ne avrebbero comunque a sufficienza per una rappresaglia e chi la rischierebbe la Fine del mondo per Kiev?

        Mentre nel caso del mio auspicio di un intervento NATO sul campo in Ucraina ritengo che gli interessi dei paesi occidentali nel fermare ora Putin valgano eccome il costo della guerra e che i Russi non userebbero l’atomica perchè anche la NATO ne ha per rispondere a tono.

        Ciao

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “Giusto per vedere se ci capiamo”

          Come ho già mostrato in un recente post, la Russia non prevede di usare la Bomba se non è minacciata gravemente la stessa esistenza dello Stato (interessante: il testo Russo non dice ‘della Russia’, ma ‘dello Stato’, ‘derzhava’: popolo civile! 🙂 ). E siccome non sarà certo qualche banderista a minacciarla, questa esistenza, finché la NATO non interviene di Bomba Russa non se ne parla: non c’è motivo, vincono lo stesso senza.

          Quindi è soltanto un intervento NATO che può provocare l’uso Russo della Bomba. (E ricordo che la NATO si è sempre riservata la possibilità di ‘first strike’, di attacco nucleare preventivo).

          Per far scoppiare la polvere da sparo, ci vuole sempre uno che avvicina una miccia accesa. Poi non diamo la colpa alla polvere da sparo.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            Traduci: se la NATO scende in campo in Ucraina (NON IN RUSSIA, per Salvini et similia) e vince, la Russia potrebbe usare la Bomba?

            PS la NATO si riservava di usare la Bomba nello scenario di superiorità numerica del Patto di Varsavia sul fronte dell’Europa Centrale. Serviva a “intimorire” i russi mentre facevano i War Games su un attacco verso Occidente.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “Traduci:”

              Solo se un nemico esterno mette in pericolo la sicurezza dello Stato allora Mosca si riserva di usare la Bomba.

              Fin qui, i documenti.

              La mia personalissima interpretazione, per quello che vale, è: se la NATO arriva a minacciare credibilmente (cioè non come adesso) la Crimea (bloccando quindi l’accesso Russo ai ‘mari caldi’, si sarebbe detto una volta, e di fatto minacciando lo Stato) allora Mosca usa la Bomba. Ma non prima di allora.

              Certo che se a Bruxelles sono così cretini allora ce li meritiamo proprio. Era quello che prevedeva la buonanima di Giulietto Chiesa. Preferisco non pensarci. Nel caso, facciamoci prescrivere una scorta di Eutirox: contiene abbastanza iodio per proteggere la tiroide.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Ah

                quindi la Russia ha “diritto” alla Crimea, dopo aver riconosciuto che è terra ucraina, perchè sennò la su aspirazione ai mari caldi viene frustrata.

                Buono a sapersi.

                E giusto per capire, questo vale come principio generale alla Kant?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “Kant”

                ??

                Ma stiamo parlando di politica o di morale?

                Putin nell’attaccare Kiev ha esattamente lo stesso diritto di Bush di invadere l’Iraq:

                nessuno.

                E allora?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                >>> Putin nell’attaccare Kiev ha esattamente lo stesso diritto di Bush di invadere l’Iraq

                dillo ad Andrea, che si prolunga in dettagliate spiegazioni del perchè la Russia è stata costretta ad attaccare l’Ucraina dalla cattiveria di Kiev e della NATO.

                Se contasse solo la forza, non sentirebbe nessun bisogno di farlo

      • PinoMamet scrive:

        Se la Nato intervenisse direttamente in Russia, il livello del conflitto salirebbe fino a mettere a rischio la Russia stessa, e l’opzione nucleare sarebbe sul tavolo.

        Mi pare un rischio concreto e da non sottovalutare
        Proprio perché la Nato NON lo sottovaluta si è per ora limitata a baccagliare, perlopiù per bocca inglese, recentemente anche francese
        (Stoltenberg che è un passacarte che si crede capo di Stato non mi degno di condiderarlo) e a mandare armi ufficialmente, intelligence sottobanco;

        Proprio perché Putin NON lo sottovalutare, si è limitato per ora a baccagliare, perlopiù per bocca di Medvedev.

        • Francesco scrive:

          Pino

          aiutami a capire una cosa: quali sono i confini della Russia a cui pensi tu in questo caso?

          quelli del diritto internazionale o quelli rivendicati da Putin?

          grazie

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Il diritto internazionale si fonda sul principio di effettività, per cui in caso di annessione, se la sovranità viene davvero esercitata, la Crimea diventa russa.

            Intendevi questo?

            • Francesco scrive:

              😀

              sei sempre spiritoso come Borghezio innestato sul cervello di Travaglio

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                No, sono serissimo.

              • Francesco scrive:

                Bene: da quando il diritto internazionale si fonda sul principio di effettività?

                Domanda seria, credevo si fondasse sui trattati firmati dalle parti o sulle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

              • PinoMamet scrive:

                “Bene: da quando il diritto internazionale si fonda sul principio di effettività?”

                Direi da sempre…

              • Peucezio scrive:

                Beh, sì e no.
                Il Cossovo per fortuna è stato riconosciuto solo da una parte, per quanto numerosa, degli stati del mondo e non è mai stato riconosciuto dall’ONU: è uno stato de facto ma non de jure.
                Idem, specularmente, per la Transnistria, l’Abcasia e l’Ossezia del nord, riconosciute tra l’altro da pochissimi stati al mondo.
                Certo, sul piano pratico non cambia granché, ma non hanno seggi all’ONU, non hanno rapporti diplomatici con gli altri stati, ecc., il che non è del tutto privo di implicazioni, anche concrete.

              • Peucezio scrive:

                Ossezia del sud.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Bene: da quando il diritto internazionale si fonda sul principio di effettività?

                Domanda seria, credevo si fondasse sui trattati firmati dalle parti o sulle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.”

                Facciamo un’ipotesi.
                Due stranieri sposati si presentano allo Stato Civile italiano per chiedere la trascrizione del proprio matrimonio. Presentano un bel certificato rilasciato dalle autorità della Federazione Russa perché si sono sposati a Sebastopoli nel 2016.
                Secondo te vengono trattati diversamente da come verrebbero trattati se si fossero sposati a San Pietroburgo?

                E’ un casino comportarsi come se la realtà non esistesse solo perché il Consiglio di Sicurezza (perché non poi l’Assemblea? Ah, aspetta, non dirmelo! 😀 ) delle Nazioni Unite ha condannato la realtà.

              • Peucezio scrive:

                Mauricius,
                questo in effetti mi pare difficilmente contestabile.

              • Roberto scrive:

                Allora, il diritto internazionale si basa sull’effettività: uno stato è un popolo che controlla effettivamente un territorio. Il riconoscimento non serve a creare lo stato, basta la situazione di fatto.

                Questo è quello che dicono i libri

                Nella vita reale senza riconoscimento non funziona nulla. O pensate che uno possa entrare in Italia con il passaporto della transnitria?

              • Roberto scrive:

                Per quanto riguarda il matrimonio è un esempio non troppo convincente:

                1.
                Non vedo perché due stranieri debbano far registrare il loro matrimonio in Italia, e la legge che regola i rapporti fra coniugi è la legge comune, non quella del luogo in cui si è celebrato il matrimonio (a due russi che si sposano alle Maldive la legge applicabile per i rapporti personali è la legge russa, articolo 29 della legge 218/95)

                Se hanno nazionalità diversa la legge applicabile sarà quella dove il matrimonio è prevalentemente localizzato (cioè normalmente quella italiana se vivono in Italia)

              • Roberto scrive:

                2. Il problema invece si pone ad un italiano che si sposa in Crimea nel 2016 e vuole appunto trascrivere il suo matrimonio. Ebbene non sono minimamente sicuro che un tale matrimonio sia effettivamente trascritto.

                Se qualcuno ha informazioni più precise ascolto con piacere

              • Roberto scrive:

                Forse sapete che esiste una convenzione internazionale che riguarda la legalizzazione degli atti amministrativi (convenzione dell’aja del 1961). Ebbene ho appena visto che l’ucraina ha fatto una dichiarazione il 15 ottobre 2015 con la quale dice che la convenzione non si applica ai documenti fatti nelle regioni occupate dalla Russia…immagino che la Russia abbia fatto una contro dichiarazione…insomma il destino dei documenti fatti à Sébastopoli mi pare alquanto incerto

              • habsburgicus scrive:

                O pensate che uno possa entrare in Italia con il passaporto della transnitria?

                e infatti loro si tenevano stretto il passaporto moldavo*…quella Moldova di cui non volevano più far parte ma che nondimeno quando tornava utile era gradita 😀 😀 😀 ora, alcune tensioni nell’area, derivano dal fatto che il governo della Sandu ha incominciato a dire, in soldoni “non vi sentite moldavi ? e allora non vi diamo più i nostri documenti !” il che è un disastro per ogni transnistriano che sarebbe costretto a muoversi nella sola Russia (e pure lì per mera concessione di Putin in quanto la Russia non riconosce la Transnistria, per ora)

                *il passaporto moldavo permette l’ingresso in UE senza visto dunque è già un passaporto coi fiocchi (cerro, noi schengeniani abbiamo libertà di movimento..ma noi siamo noi :D); inoltre un passaporto moldavo può essere una strada preferenziale per ottenere il passaporto romeno che ai tempi di Nicolae era considerato una schifezza 😀 ma oggi è uno dei sacrosanti passaporti UE che apre tutto un mondo ! (ancorché i romeni siano ancora discriminati dagli USA che richiedono ai romeni il visto e non la semplice ESTA..ma ciò sarà risolto con la schengenizzazione piena della Romania…anche se io l’avrei risolta in altro modo, dando in piena campagna elettorale un ultimatum a Washington del genere “o ci parificate al resto degli europei, o noi chiudiamo le basi USA in Romania” 😀

              • Francesco scrive:

                Allora, posso avere una risposta seria?

                Quando una situazione di fatto diventa anche di diritto, nel diritto internazionale?

                Grazie

              • Peucezio scrive:

                Credo che però vadano distinti i casi di stati autoproclamatisi e di annessioni non riconosciute da altri.

                Uno stato autoproclamato appunto non può emettere passaporti riconosciuti, ecc. e questo crea dei problemi.

                Ma due che si sposano in Crimea non vedo che problemi possano avere. Sono sposati secondo la legge russa, come se si fossero sposati a Mosca.
                O si decide che nessun matrimonio russo è valido altrove, perché i russi hanno invaso l’Ucraina e sono cattivi, oppure non vedo il problema.

              • roberto scrive:

                francesco

                “Allora, posso avere una risposta seria?”

                te l’ho già data: per il diritto internazionale basta avere degli elementi fattuali
                1. un popolo stabile
                2. un territorio
                3. un governo
                4. l’esercizio del potere sovrano sul territorio

                una volta che hai questi elementi (quindi una situazione puramente di fatto) sei uno Stato.

                il riconoscimento è appunto un “riconoscimento” non un atto costitutivo (ho sotto gli occhi Quoc Dinh, Droit international public, LGDJ 1999, pag 404-424)

                poi il problema è il passo successivo (e sai cosa penso del diritto internazionale: non esiste se non nella misura in cui gli stati lo rispettano, o più precisamente nella misura in cui i giudici di uno stato lo fanno rispettare al loro stato).

                sei uno stato sovrano ma nessuno ti riconosce…e sticazzi! non puoi rilasciare passaporti validi, non puoi fare accordi internazionali, non puoi far volare aerei, nessuno riconosce gli atti amministrativi delle tue autorità… sei come l’adolescente brufoloso al quale nessuno parla alle feste…

              • roberto scrive:

                peucezio

                “Ma due che si sposano in Crimea non vedo che problemi possano avere. ”

                ti ripeto, non lo so.

                probabilmente non avranno problemi finché per qualche motivo non devono chiedere la legalizzazione del loro atto di matrimonio.

                a quel punto davvero non lo so. possibilissimo che le autorità russe della crimea siano considerate come quelle della transnitria, anzi la dichiarazione dell’ucraina alla convenzione dell’aja dice proprio questo

                non ho in mente nessuna casistica di queste situazioni e non ho il tempo di cercare

              • roberto scrive:

                Peucezio

                “O si decide che nessun matrimonio russo è valido altrove, perché i russi hanno invaso l’Ucraina e sono cattivi, oppure non vedo il problema.”

                come al solito sei estremista. puoi benissimo decidere che i matrimoni celebrati a mosca possono essere legalizzati e quelli celebrati dalle autorità occupanti a sebastopoli no…esattamente come puoi decidere che i pompelmi coltivati a gaza non sono israeliani (parlo della situazione prima del 2005) e quelli coltivati a jaffa si

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “1. Non vedo perché due stranieri debbano far registrare il loro matrimonio in Italia, e la legge che regola i rapporti fra coniugi è la legge comune, non quella del luogo in cui si è celebrato il matrimonio (a due russi che si sposano alle Maldive la legge applicabile per i rapporti personali è la legge russa, articolo 29 della legge 218/95)”

                Per godere del congedo matrimoniale, per dire. O qualsiasi altra normativa italiana per la quale rileva lo status di coniugato.

                “O pensate che uno possa entrare in Italia con il passaporto della transnitria?”

                L’Italia può decidere di non far entrare la gente col passaporto austriaco, se vuole.

                “Ebbene ho appena visto che l’ucraina ha fatto una dichiarazione il 15 ottobre 2015 con la quale dice che la convenzione non si applica ai documenti fatti nelle regioni occupate dalla Russia…”

                Cioè l’Ucraina come atto di diritto interno ha deciso di limitare l’applicazione della disciplina dell’apostille agli atti della Federazione Russa. Ci sta: i due paesi sono in guerra.
                Ma se l’Italia decide di non fare la stessa cosa non sta violando il diritto internazionale.

              • Roberto scrive:

                Mauricius

                “ Per godere del congedo matrimoniale, per dire. O qualsiasi altra normativa italiana per la quale rileva lo status di coniugato.”

                C’è un equivoco: per tutte queste cose non devi registrare il matrimonio, devi appunto legalizzare l’atto di matrimonio. Cioè non scrivi sul registro dello stato civile che Ludmila e Igor sono sposati, ma ludmila e Igor devono legalizzare il loro atto di matrimonio e produrlo davanti l’amministrazione italiana

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “C’è un equivoco: per tutte queste cose non devi registrare il matrimonio, devi appunto legalizzare l’atto di matrimonio. ”

                Devi proprio registrare (rectius, trascrivere, ma di quello parliamo) il matrimonio. E, per farlo, ti viene chiesto di produrre il certificato straniero legalizzato/appostillato.

                Se non lo fai il congedo matrimoniale – per citarne uno – l’Inps non te lo paga.

              • Roberto scrive:

                Maurucius

                “Devi proprio registrare”

                Ok, se sei sicuro ritiro l’obbiezione

    • Peucezio scrive:

      Francesco,
      “ma i tuoi contatti russi si aspettano di bombardare l’Ucraina a colpi di atomica “aggratisse”? ”

      L’Ucraina non è un paese della Nato.
      Anche gli USA dichiararono che se Saddam avesse usato le armi chimiche (per difendere il suo paese, ricordiamolo, mica per aggredire altri), loro avrebbero usato le atomiche. La gente non se lo ricorda, ma io sì.

      Quindi cosa fa la Nato? Attacca una potenza atomica senza che sia stato attaccato un paese Nato? Va bene che sono pazzi, ma non fino a questo punto.
      Oppure usa l’atomica in Ucraina, magari nel Donbass?

      • Francesco scrive:

        OK.

        Quindi lo scenario è “noi usiamo l’atomica tanto loro avranno paura a fare lo stesso e troveranno una scusa”.

        Molto italiano, come modo di pensare.

        E a parte questo, si aspettano che tutto il mondo li guardi e approvi? mi pare di ricordare che è dal 1945 che nessuno usa armi atomiche.

        • PinoMamet scrive:

          ” Quindi lo scenario è “noi usiamo l’atomica tanto loro avranno paura a fare lo stesso e troveranno una scusa”.

          Molto italiano, come modo di pensare.”

          Già, talmente italiano che è la linea d’azione che tu suggerisci alla NATO…

          • Francesco scrive:

            IO???

            non mi pare di aver mai suggerito alla NATO di usare armi atomiche in Ucraina o in Russia in questa guerra. vero?

            perchè pazzo va bene ma pure smemorato farebbe male!

            però io chiedevo a Peucezio che ha contatti con gli ultrà russi, a quanto pare

            Ciao

          • PinoMamet scrive:

            Certo che non glielo hai suggerito, ma se la Nato attacca la Russia, là si va a parare…

            • Francesco scrive:

              Come sempre, che fatica capirsi.

              Secondo te, se la NATO entra in Ucraina e i suoi soldati combattono l’esercito russo invasore, questo è un “attacco alla Russia”?

              Ciao

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Come sempre, che fatica capirsi.”

                Esatto.

                Che fatica capirsi con uno che sguiscia come un’anguilla.

                Prima dici e ripeti che la differenza che può fare un intervento NATO in Ucraina sta proprio nell’indubbia capacità aerea NATO di colpire in profondità le linee di rifornimento Russe…

                …poi ti stupisci se qualcuno interpreta l’eventuale intervento NATO come un attacco diretto alla Russia.

                Mah.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                “Secondo te”

                ti ricordo che la guerra non l’ho cominciata io, che quel giorno avevo tutt’altro per la testa, ma il signor Putin.

                Chiedi a lui, non a me…

        • Peucezio scrive:

          Francesco,
          “Quindi lo scenario è “noi usiamo l’atomica tanto loro avranno paura a fare lo stesso e troveranno una scusa”.”

          Sai che non capisco proprio il senso del ragionamento?
          Cosa c’entrano gli USA e l’Occidente con l’Ucraina?
          Perché si ritengono implicati e a che titolo possono ritenere un attacco, convenzionale o atomico, all’Ucraina come un attacco a sé stessi?

          E se la Russia avesse seguito la stessa logica in Iraq.
          O in Serbia, dove per mille ragioni, etniche, linguisticohe, storiche, religiose poteva farlo?

          Se avesse rimpinzato di armi e supporto Saddam, Milosevic o i Talebani?

          E secondo me avrebbe dovuto e spero la lezione le sia servita. Se mai l’America dovesse avere un nuovo nemico da qualche parte e volerlo attaccare, quale che sia e ovunque nel mondo, spero che la Russia lo armi fino ai denti, in modo che più soldati americani e occidentali ci lascino la pellaccia.

          • Francesco scrive:

            >>> Cosa c’entrano gli USA e l’Occidente con l’Ucraina?

            Forse loro c’entrano poco ma noi europei c’entriamo tantissimo.

            L’Ucraina è uno stato europeo, liberatosi dal giogo bolscevico nel periodo post-crollo del Muro e atteso nella famiglia dell’Unione Europea.

            Con fortissimi legami storici con la Russia ce non hanno impedito nè la sua esistenza come Repubblica Sovietica ab initio nè la sua secessione nè il desiderio della maggioranza della popolazione di guardare a ovest invece che a est.

            In più, a noi europei interessa abbastanza tanto che i confini nel continente non siano modificati militarmente da una dittatura. Tanto meno da una in preda a revanscismo imperiale.

            Questa è la logica dei paesi europei, nella parte occidentale e centrale del continente. Con la sola eccezione di Orban (che pare seguire un qualche progetto grande magiaro) e di Lukashenka (che è al potere grazie alle baionette russe).

            Ciao

            • Peucezio scrive:

              L’Ucraina è europea quanto lo è la Russia.
              Non ha fatto nessuna secessione, ma è la Federazione Russa che ha fatto la secessione dall’URSS.
              E la sua esistenza come repubblica sovietica è un’insensata invenzione dei tuoi amici bolscevichi per fare divide et impera e creare entità immaginarie.

              E comunque sono questioni loro.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “a noi europei interessa abbastanza tanto che i confini nel continente non siano modificati militarmente da una dittatura”

              Ma qui siamo direttamente al Doublethink orwelliano! 🙂

              Per te se quei confini vengono modificati a suon di bombardamenti NATO va tutto bene. Siamo più tranquilli ad avere una polveriera nel Kosovo e in Bosnia a poche centinaia di Km da casa nostra.

              Mah…

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Lucia scrive:

                Sono d’accordo con Francesco sugli interessi europei, e non capisco quali confini la Nato voglia modificare. Tant’è che la (ri?) russificazione di alcune provincie orientali ucraine nell’ultimo decennio sono state condotte dalla Russia senza che nessuno facesse sostanzialmente niente a parte gli ucraini stessi.
                Sull’Iraq sono d’accordo, sul carnaio che era diventata l’ex Yugoslavia invece è un discorso diverso e, accidenti, qualcuna andava fatto (che poi siano stati commessi errori è possibile, ne so effettivamente poco se non che il mio primo compito “difficile” alle elementari era di scrivere condizioni geografiche ed economiche di un Paese, io per fare la splendida non presi le ovvie Francia gran Bretagna e Spagna…e poi non sapevo letteralmente cosa scrivere della “Yugoslavia” nel 1995. Scusate la faccenda mi tormenta ancora 😅)

                Però ecco, capisco cercare di capire le ragioni degli “altri”, ma una qualche considerazione per i nostri interessi come europei, a me non pare attività peregrina.

                E bollare la Russia come europea mi pare riduttivo!

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Lucia

                “d’accordo”

                Mi sono spiegato male, chiedo venia.

                Non è che la NATO vuole modificare dei confini.

                La NATO li ha già modificati.

                Caduto il Muro di Berlino, u tutto un profluvio di rassicurazioni verso Mosca che no, figuriamoci, la NATO non si sarebbe mai spinta di un pollice verso Oriente.

                Solo che dopo lo scioglimento del Parti di Varsavia la NATO, pur considerata ‘moribonda’ da qualcuno (almeno a Parigi) non solo non si è sciolta ma è rimasta in piedi. Contro che cosa? Ufficialmente “contro il terrorismo”.

                La Russia era talmente in ginocchio, dopo le privatizzazioni selvagge e il conseguente arricchimento degli oligarchi dell’era Eltsin, per poterci far qualcosa.

                Della ‘casa comune Europea’, una struttura comune di sicurezza che avrebbe dovuto inglobate tutti Russia compresa, non si vide traccia vuoi per la contrarietà USA vuoi per la colpevole inerzia Europea.

                Gli ex satelliti sovietici (Polonia, Baltici, Romania ecc.) si sono quindi comprensibilmente rifugiati nella NATO per non rischiare di fare i vasi di coccio in mezzo ai vasi di ferro qualora la Russia si fosse ripresa.

                E la NATO era ben felice di farlo, per il motivo molto semplice che l’unica difesa non nucleare che ha sempre protetto la Russia da Occidente è l’immensa distanza dei confini dai centri nevralgici del potere (Mosca, San Pietroburgo) e delle risorse del paese (i giacimenti degli Urali e oltre). Più a oriente le basi, più vulnerabile la Russia. Naturalmente ogni espansione NATO era sempre giustificata in nome della lotta al terrorismo: persino l’installazione di missili in Romania (!)

                Nel frattempo gli USA hanno provveduto alla sistematica eliminazione e/o indebolimento di tutti i governi più o meno alleati con Mosca: la Serbia, l’Iraq, la Siria (quest’ultima sede dell’unica base navale Russa all’estero). Sempre per “motivi umanitaria”, ovviamente.

                Il boccone grosso lo si è addebitato nel 2004, con la defenestrazione dell’ex ministro di Gorbaciov Shevarnadze in Georgia e la sua sostituzione con un avventuroso personaggio georgiano-Statunitense-Ucraini, Saakashvili, che per prima cosa ha rotto ogni rapporto con Misca provocando la ribellione delle popolazioni non Georgiane di confine con la Russia stessa; la repressione fu fermata con successo da Putin (che già aveva schiacciato una rivolta in Cecenia) al suo primo intervent
                o estero.

                Il passo successivo fu il golpe del 2014 in Ucraina. Ribellione dei Russi a oriente del paese (che fu russificato da Caterina la Grande e da Stalin, non da Putin), messa in sicurezza della base navale di Sebastopoli da parte di Mosca, repressione (fallita) da parte Ucraina dei ribelli orientali, intervento NATO (in un paese “neutrale” e in piena pandemia), attacco Russo.

                E fino ad allora gli ignavi Europei continuavano a consumare metano Russo con forniture stabili e spendendo poco in nuovi armamenti.

                All’ordine di Washington, masochisticamente, hanno smesso.

                Mo’ se Trump vince e fa la pace con Putin, lascia noi col cerino in mano.

                Come dice Crozza, e’ come se una donna convince l’uomo a fare una cosa a tre con l’amante, dopodiché quando le cose si scaldano la donna se ne va e lascia i due uomini da soli …

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Ros scrive:

                @Lucia. “…sul carnaio che era diventata l’ex Yugoslavia invece è un discorso diverso…”

                “…“Yugoslavia” nel 1995. Scusate la faccenda mi tormenta ancora 😅…”
                “…E bollare la Russia come europea mi pare riduttivo!…”

                • Alessandra Coletti “Le guerre nell’ex Jugoslavia” (2016, Smaldotti).

                • Alessandro Marzo “La guerra dei dieci anni”(2001, Il Saggiatore).

                • Arianna Cavigioli “La resistenza oltre le armi. Sarajevo, 1992-1996” (2021, Mimesis).

                • Bozidar Stanisic “I buchi neri di Sarajevo” (2016, Bottega Errante).

                • Drazan Gunjaca “Congedi balcanici” (2003, Fara).

                • Dušan Velickovic “Serbia hardcore (2008, Zandonai).

                • Emily Greble “Sarajevo la cosmopolita. Musulmani, ebrei e cristiani nell’Europa di Hitler (2012, Feltrinelli).

                • Francesco Altan & Paolo Rumiz “Tre uomini in bicicletta” (2002, Feltrinelli).

                • Giulio Gipsy “Capire i Balcani Occidentali” (2021, Bottega Errante).

                • Ivo Andrić “Il ponte sulla Drina” (1960, Mondadori) e gli altri di Andrić…

                • Jože Pirjevec “Le guerre Jugoslave”, “Serbi, croati, sloveni” (2017, Einaudi – (2020, Il Mulino).

                • Marco Crisafulli “Il mosaico dei Balcani Occidentali” (2018, GoWare).

                • Massimo Nava “Imputato Milosevic” (2002, Fazi).

                • Priscilla Morris “Le farfalle di Sarajevo” (2023, Neri Pozza).

                • Luca Rastello “La guerra in casa” (1998, Einaudi).

                • “Underground” 1995
                Emir Kusturica

                https://ok.ru/video/1760599476937

                https://it.wikipedia.org/wiki/Underground_(film_1995)

                voci di diverse opposte campane per farsi un idea con vista di perspectiva naturalis con più punti di fuga alla Paolo Uccello della “Battaglia di San Romano”.

                la Federazione delle Russie può dirsi di cultura e radici europee in quella tesserina di mosaico misura francobollo nell’estremo nord ovest di confine tra San Pietroburgo, Novgorod, Kiev e Mosca;

                https://maps-russia.com/img/0/russian-federation-map.jpg

                ma è immensa e con culture ed etnie che son legione…

                piglia solo i siberiani e la loro cultura sciamanica – descrittaci da Mircea Eliade fra gli altri – sotto

                https://it.rbth.com/turismo/88017-i-popoli-indigeni-della-siberia

              • Ros scrive:

                “…la Federazione delle Russie può dirsi di cultura e radici europee in quella tesserina di mosaico misura francobollo nell’estremo nord ovest di confine…”

                In ciò è curiosamente simile al Messico di Miguel:
                vi è una cultura Azteco-Maya-Latina di base e poi tantissime etnie indigene diverse (zapotechi, Tarahumara di Antonin Artaud,
                Huicholes, Tarasco, Mazatechi, Lacandoni, Totonachi, Yaqui…

                https://www.pangea.news/artaud-tarahumara/

              • Ros scrive:

                … già! I mitici Yaqui di Don Juan di Castaneda a scuola dallo stregone che nei suoi tomi di “Antropologia” usavano le solanacee stramonie inoxie e floribunde..😀

                che pare invece non conoscano 😏

              • roberto scrive:

                ros e tutti

                un film molto bello sulla guerra in bosnia, sulla insensatezza e crudeltà della guerra, sulla buona volontà ma sostanziale inutilità dell’ONU…è no man’s land

                https://en.wikipedia.org/wiki/No_Man%27s_Land_(2001_film)

              • Ros scrive:

                @Roberto

                “No Man’s Land”

                Devo vederlo!
                Grazie

              • Lucia scrive:

                @AdV

                Grazie mille per la risposta
                Non mi convincono varie cose
                😀
                Però prima di tutto mi devo rimangiare il mio “non pensi agli interessi dell’Europa”: in realtà tu citi spesso il discorso, effettivimante importante, del gas russo. E non hai tutti i torti, non so quanto crederti sugli USAni che vorrebbero boicottare il nostro approvvigionamento di gas e quindi segarci economicamente, perché se è vero che siamo ignavi e fessi e lasciamo loro costruire tutte le basi Nato che vogliono, non è una pacchia avere asservita la seconda potenza economica mondiale dopo sé medesimi? Comunque, non è vero che non t’interessano gli interessi nostri, direi.

                Sul fatto che l’Europa non abbia per inerzia costruito un’alternativa alla Nato, sì ok però finchè si aveva protezione con poco sforzo, soprattutto economico, perché sforzarsi? Si possono fare tante cose più interessanti col denaro che non si spende in armamenti, quindi boh non mi sento di criticarli troppo su questo fronte. Se poi vediamo sforzi semi-bellici/parabellici di difesa tirati fuori dall’EU, penso a Frontex, non voglio pensare a che accrocchio avremmo fatto. In teoria sarei d’accordo ad una centralizzazione della difesa a livello europeo, soprattutto perché economia di scala = riduzione della spesa, però ne avremmo la capacità? E poi se la Nato è un’entità così potente e mefistofelica, meglio non mettersela contro no?

                Su Georgia e Ucraina, tu consideri golpe Nato situazioni molto complesse in cui elezioni abbastanza democratiche hanno comunque avuto un certo peso, io non penso sia rispettoso licquidare così la volontà popolare.
                E non mi convince la tua narrazione “frugale” di Putin che ferma una repressione lì, schiaccia una rivolta là così en passant… sono state guerre sanguinose (la Cecenia! Perché i ribelli ceceni che lottano per l’indipendenza non vengono rispettati come i Palestinesi?) e in Russia comunque Putin ha instaurato un regime di terrore misto a mafia. E nei paesi occidentali la Russia si dà da almeno un decennio da fare per fomentare fake news e discorsi populisti-fascisti. Eddai, non si trattava di rispondere agli attacchi Nato quando proprio proprio costretto (con tutto che la Nato sarebbe da riformare o da rifare, forse persino da abbandonare), ma di portare avanti politiche imperialiste e di destabilizzazione di Paesi sovrani non meno degli USA. E finché ci troviamo una Russia così, e una Cina in mano a quell’altro magico capitano, non è una buona idea rendersi indipendenti dalla Nato…

              • Lucia scrive:

                Ma dio ho scritto liCquidare

  10. Francesco scrive:

    >>> Nemmeno il ‘1984’ i governanti dell’Oceania (UK più le Americhe) erano tanto stupidi da spingere ad allearsi Estasia (la Cina e dintorni) ed Eurasia (la Russia e dintorni.

    Veramente è detto con chiarezza che appena uno dei tre megastati è troppo forte, gli altri due si alleano contro di lui! e la NATO è molto di più dell’Oceania, grazie al Piano Marshall e alla sconfitta dei rossi in tutta Europa. di converso, la Russia è molto ma molto meno dell’Eurasia.

    Il problema per la Russia è che sta diventando il junior partner in un’alleanza con la Cina a cui non ha alternative. La vedo più simile al Messico che al Canada.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Francesco

      “veramente”

      Sì, ma viene anche detto che ciascuno dei tre superstati sta bene attento a non mostrare mai di attaccare il cuore di uno degli altri due, proprio per non sbilanciare pericolosamente la situazione. Che è esattamente quello che ha fatto la NATO espandendosi dal Meclemburgo a Tallinn.

      “Messico”

      Mah. Per il momento l’economia Russa è quella che in UE cresce più in fretta. E già prima della guerra la Russia aveva un PIL pari a quello della Spagna. La Cina ha il secondo PIL del mondo, credo. Pero’ una cosa è sicura: quanto ad armamenti e risorse minerarie, la Cina ha molto più bisogno della Russia di quanto la Russia ne abbia della Cina. Pensa solo alla praticamente nulla esperienza di combattimento dell’Armata di Liberazione Popolare negli ultimi sessant’anni. Per non parlare di metano, petrolio, terre rare…

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “Per il momento l’economia Russa è quella che in UE…”

        Credo che nemmeno i più allucinati europeisti potrebbero scrivere una cosa del genere 😀

      • Francesco scrive:

        Guarda che la Cina ha mollato i ferrivecchi sovietici che la Russia poteva offrire da un bel pezzo.

        Prova a fare un giro su qualche sito che parli di caccia di 5 generazione: la Russia ciancia dei suoi SU 57, la Cina costruisce i propri modelli. Idem per le portaerei. E mi pare anche per i carri armati.

        Per non parlare delle terre rare, noto quasi monopolio cinese.

        No, se la Russia si consegna all’alleanza con la Cina sono convinto che finirà e presto a fare il semplice fornitore di materie prime. E alle condizioni di chi ha i soldi e compra.

        Putin è un Totò Riina, non un Bismark. E questa è la vera tragedia.

        Ciao

        PS la Russia NON è uno dei super-stati di 1984. Però vorrebbe esserlo. Come risultato, non è in grado di integrarsi in Europa perchè vorrebbe comandare.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ francesco

          “ferrivecchi”

          Guarda che io ho parlato di esperienza di combattimento sul campo di battaglia.

          Dai tempi della spedizione punitiva contro il Vietnam quasi mezzo secolo fa, i Cinesi non hanno combattuto una volta che sia una. Persino gli Italiani, fra Somalia, Afghanistan e Iraq, sono addestrati meglio. Il fatto di avere armi tecnologicamente superiori da solo non è sufficiente: guarda la fine degli USA in Vietnam, dove reclute diciannovenni con i fucili dotati di mirino a infrarossi e il supporto dell’aviazione sono state sconfitte da dei contadini con i sandali di sambuco induriti da decenni di lotta vittoriosa ai Francesi.

          “terre rare”

          Ovviamente mi riferisco anche a tutta l’enorme concentrazione di materie prime
          che vede la Russia ai primi posti.

          Poi siamo sempre li’: i Cinesi saranno pure un miliardo e quattrocento milioni, ma di questi un miliardo sta ancora lì a coltivare la terra e ad alleviare il maiale da mangiare a Capodanno. Credo ci sia molta più arretratezza relativa dell’entroterra Cinese rispetto alla rutilante costa delle ipertecnologiche Shangai e Pechino che della campagna Russa rispetto a Mosca e San Pietroburgo. Di certo il PIL pro capite Cinese e quello Russo sono molto più vicini fra loro che il PIL pro capite del Messico e degli USA.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          P.S. Mi sono informato. Nell’ultimo mezzo secolo le missioni militari Cinesi all’estero sono state …2: una a Gibuti, dove la base militare di Pechino fronteggia proprio quella Italiana, e l’altra ad Haiti, nell’ambito del contingente ONU (che non ha brillato granché per le sue prestazioni, tanto per usare un gentile eufemismo)

          • Francesco scrive:

            e quelle russe? hanno combattuto in Afganistan, negli anni 80 del secolo scorso.

            Hanno combattuto in Cecenia (e non sempre gli è andata bene); hanno fatto i gradassi in Georgia; hanno uomini in mezza Africa ma dubito sia esperienza utile per affrontare gli eserciti della NATO

            E tu NON parlavi solo di esperienza di combattimento, nel tuo post originale.

            Ah, le tue idee sulla Cina mi sa che sono un pelo arretrate. Diciamo circa un quarto di secolo.

            😀

            • Francesco scrive:

              PS certo, c’è anche l’esperienza in Ucraina ma non so se gli convenga citarla nel CV

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “combattimento”

              La Cina (saggiamente) ha sempre evitato, almeno a partire dallo scontro col Vietnam, di farsi coinvolgere in alcuno scontro militare. Mica è l’America: non deve ‘esportare la democrazia’. Il prezzo da pagare è la totale mancanza di esperienza di combattimento, che certo ai Russi non manca.

              Ovviamente la differenza fra un veterano e una recluta per quanto brillante e motivata non è diversa fra la differenza fra un tornitore esperto e il migliore dei neodiplomati di un istituto tecnico-professionale (o come si chiamano oggi). Questo vale a prescindere dall’esito finale della guerra, ossia dal fatto che poi il pezzo tornito sia stato venduto guadagnandoci sopra o no. Persino gli Ucraini, in quanto a esperienza di combattimento, oggi danno dei punti ai Cinesi. Persino noi.

              “CV”

              Dipende se le continue vittorie e avanzate contro mezza NATO fanno parte del CV.

              (Ah, scusa, dimenticavo: per i johnwayniti i Russi hanno un esercito scalcagnato terrorizzati dall’orco Putin e la guerra la combattono con le pale 😉 )

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                “continue vittorie e avanzate” è appena meno delirante di “contro mezza NATO” però!

                e puzza tantissimo di troll russo, che rimane il modello a cui ti ispiri

                PS ah scusa, le avanzate lentissime e dopo aver piallato tutto con un’artiglieria anni ’70 per te sono brillanti successi

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “brillanti successi”

                Beh, se fra NATO e Zelensky tutto quello che hanno saputo produrre è la gloriosa controffensiva dell’anno scorso…

                …si’, direi che quelli Russi sono proprio dei successi.

                Non c’è bisogno dei troll Russi. Basta una cartina geografica.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Infatti per la millesima volte ribadisco: la NATO non si è ancora mossa. E se non è in grado di farlo, allora è davvero una tigre di carta che può aspettarsi le peggio cose.

              • PinoMamet scrive:

                ” la NATO non si è ancora mossa”

                sì e no.

                Ha “mosso” miliardi di materiali e tecnologie (e la guerra in Ucraina credo sia stata un’ottima occasione per testarli contro un nemico credibile, e non i soliti quattro beduini…)

                e ha mosso tantissima intelligence.

                Non ha partecipato direttamente, diciamo…

              • Francesco scrive:

                Io direi che quello che la NATO non ha fatto è la parte fondamentale di essere un’alleanza militare.

                Se fosse per mancanza di volontà, male.

                Se fosse per incapacità, peggio.

                Ciao

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “alleanza”

                La NATO dice di essere un’alleanza difensiva. Persino il suo famoso articolo 5 lo dice esplicitamente.

                https://www.nato.int/cps/en/natohq/topics_110496.htm

                Quale paese NATO è stato attaccato?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                “direi che quello che la NATO non ha fatto è la parte fondamentale di essere un’alleanza militare.”

                Anche perché l’Ucraina non fa parte dell’alleanza militare
                😉

              • Francesco scrive:

                vi faccio notare che si stava parlando di quanto la NATO si sarebbe spesa in Ucraina

                com’è che cambiate tema?

                🙂

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “vi faccio notare che si stava parlando di quanto la NATO si sarebbe spesa in Ucraina”

                Mi pare che abbia speso diverse centinaia di miliardi di euro.

              • Francesco scrive:

                ???

                a parte il fatto che usavo il termine in senso traslato, quindi possiamo sostituirlo con “impegnata”, non ti pare che la tua stima sia decisamente una cagata?

                anche perchè mi mangerei le mani, se il complesso militar-industriale riuscisse a farsi pagare “centinaia di miliardi” per quattro ferrivecchi e due fondi di magazzino e io guadagno quello che guadagno!

                🙁

              • PinoMamet scrive:

                “vi faccio notare che si stava parlando di quanto la NATO si sarebbe spesa in Ucraina

                com’è che cambiate tema?”

                Chi ha mai cambiato tema?

                la NATO è un’alleanza militare.

                Della quale l’Ucraina NON fa parte.
                Forse te lo sei perso.

                Considerando che l’Ucraina NON (ci fosse un carattere più grande, lo userei) NON
                NON
                NON
                NON
                NON
                fa parte della Nato, direi che la Nato si è spesa, impegnata, compromessa anche troppo.

              • PinoMamet scrive:

                ” non ti pare che la tua stima sia decisamente una cagata?”

                ” Since January 2022, mostly Western nations have pledged more than $380 billion in aid to Ukraine, including nearly $118 billion in direct military aid to Ukraine from individual countries.[3]”

                Lo dice Wikipedia.

                Sicuramente sarà una cagata e propaganda putinista…
                😉

        • habsburgicus scrive:

          @Francesco
          Il problema per la Russia è che sta diventando il junior partner in un’alleanza con la Cina a cui non ha alternative
          Putin è un Totò Riina, non un Bismark

          io e te possiamo avere opinioni diverse su tante cose, ma sulla Russia odierna la vediamo allo stesso modo..chapeau ! [però la prossima volta scrivi Bismarck sennò al buon Z -se per caso ancora ci legge- viene l’ulcera 😀 :D)

          • Francesco scrive:

            Chiedo venia, ero trascinato dall’emozione e non ho controllato. Sapete che non sono all’altezza di questo blog.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ habsburgicus

            “non ha alternative”

            C’è sempre un’alternativa.

            Fra l’ipoteca Cinese sulla Siberia orientale (in caso di vittoria) e quella USA su Sebastopoli (in caso di sconfitta) nessun governante Russo meno alcolizzato di Eltsin può esitare, vista la distanza chilometrica dei due porti da Mosca.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              😀

              allora Putin lo sa di aver fatto una cazzata!

              tra l’altro ormai siamo ben oltre il ridicolo, con le scuse russe. una base USA a Sebastopoli, così da far decidere alla Turchia se la US Navy può muoversi o meno.

    • Miguel Martinez scrive:

      “Eh, ma lui è un nazista democratico, è un nazista bravo.”

      Allora, arriva a Milano un Mongolo delle Steppe, che usa simboli dei Crucchi che i Nostri Antenati hanno respinto oltre l’Alpe (Brennero Frontiera Sacra tra Barbarie e Romana Civiltà, consacrato con il sangue di 600.000 eredi di Giulio Cesare e Michelangelo).

      E questo buzzurro che favella appena nell’italica lingua, si permette di dire, “i fascisti sono tornati!”

      A casa sua, ricordando che l’Italia Fascista fu tra i primi paesi al mondo a riconoscere l’Unione Sovietica.

  11. Lucia scrive:

    Roberto, questo è soprattutto per te dati i tuoi trascorsi nella Serenissima
    https://youtu.be/nGfuFN_YdvI?si=DtI25v2itjCj-dS6

  12. Francesco scrive:

    x Andrea

    >>> Mi sono spiegato male, chiedo venia.

    Non è che la NATO vuole modificare dei confini.

    La NATO li ha già modificati.

    Andrea, no, ti sei spiegato benissimo. E mi fai sempre più paura. Se Putin è suonato, pensa davvero il marasma di cazzate che hai scritto ed è ancora più pericoloso.

    La NATO non ha modificato il confine di nessuno Stato, al massimo è intervenuta nel macello della ex-Yugoslavia e con colpevole ritardo. Come ammetti anche tu, la Russia è una presenza così rassicurante che tutti i paesi da lei occupati hanno cercato protezione contro un suo possibile ritorno – e a ragione, vediamo da molti anni.

    La scusa dei “poveri russi perseguitati” ha una quota di verità ma è usata esattamente come faceva Baffino.

    Ma il grosso problema è la differenza tra il mondo come esiste nella testa di Putin (e tua) e come è in realtà. Perchè ci vuole moltissima violenza per cercare di forzare la realtà dentro quel delirio imperial-paranoico. E si produce moltissima sofferenza.

    🙁

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ francesco

      “delirio imperial-paranoico”

      Vedi, nel mondo reale un delirio fa presto a trasformarsi in realtà. Se un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, il delirio imperial-paranoico dell’uomo con la pistola diventa la realtà.

      Allora io dico: ma chi ce lo fa fare?

      Finché quello svendipatria di draghi non ha tirato fuori l’imitazione del duce col suo “volete la pace o i condizionatori?” noi Italiani sapevamo che l’Ucraina era la patria di molte badanti e di molte belle figliuole.

      Ma perché dobbiamo fare sempre gli àscari felici se il padrone di turno ci fa una carezza e ci appunta la medaglietta al collo?

      Ma che male ci ha mai fatto la Russia?

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        >>> Ma che male ci ha mai fatto la Russia?

        non rispondo a sofisticate provocazioni che riecheggiano i più cretini negazionisti degli anni ’30 del secolo scorso!

        • PinoMamet scrive:

          Francamente: anch’io nom capisco cosa ci abbia fatto male la Russia.
          L’ultima volta che i russi ci hanno invaso é stata con Suvorov.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ PinoMamet

            “Suvorov”

            No.

            L’ultima volta è stato coi turisti.

            E non parlo solo degli oligarchi degli anni Novanta. C’è una bellissima cattedrale ortodossa a Sanremo dedicata alla colonia Russa di fine Ottocento.

            Dai che appena ci siamo sbarazzati dei lettori di Kant filoUSA magari ritornano.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              Lo sai che ti becchi anche Salvini e Conte, se Putin vince?

              🙂

              • PinoMamet scrive:

                Salvini è già al governo, e Conte c’è stato.

                Che la vittoria di Putin in Ucraina abbia come conseguenza, per motivi che ignoro, un governo salvini-Conte, mi sembra una tesi piuttosto ardita, comunque…
                se il problema è tutto lì…

                abbiamo avuto vent’anni di governi Berlusconi (votati da te) e siamo sopravvissuti…

  13. habsburgicus scrive:

    Perchè ci vuole moltissima violenza per cercare di forzare la realtà dentro quel delirio imperial-paranoico

    il vero problema, che si risolverà a suo tempo, sta nel fatto che Putin non è neppure il peggiore dei putinisti 😀
    insomma, la Russia di Putin non è l’Italia di Mussolini..qui da noi il Duce aveva sogni di grandezza ma intorno a lui tutti, e intendo proprio TUTTI a cominciare dal genero e dai gerarchi, erano disposti a ben altre politiche. e non credevano a una parola di quanto il Duce sosteneva 😀
    in Russia ciò che dice Putin, è communis opinio di tutti..anzi molti sono, se possibile, più estremisti di Putin !
    l’unica eccezione sono quattro gatti purtroppo ignorati dal loro stesso popolo….
    un crollo delle proprie illusioni di grandezza forse li farebbe rinsavire,,,chissà

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ habsburgicus

      “communis opinio”

      Chissà perché.

      Forse studiano la storia meglio di noi.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “un crollo delle proprie illusioni di grandezza forse li farebbe rinsavire”

      Però in questo momento la retorica russa non parla di Grande Russia, ma di Fortezza Russia. Non è una differenza irrilevante se si vuole realmente comprendere quello che passa per la testa dei russi.

      • Francesco scrive:

        Mi tengo l’oncia di speranza del professore, che è in linea con quanto successo in Germania e Giappone.

        La Fortezza Russia che arriva fino a un terzo del territorio ucraino suona molto male.

        Ciao

        • Francesco scrive:

          Dimenticavo: le minoranze perseguitate dai Baltici e magari un bel corridoio per Koenigsberg e l’offesa imperdonabile da parte della Finlandia … una fortezza con le ruote, secondo me, è quello che possiamo aspettarci.

  14. Fuzzy scrive:

    “Facile capire che c’è qualcuno che gioca ad allargare la guerra per non farla finire. Perché, cessato lo sforzo bellico, Israele dovrà fare i conti in casa, a cominciare da nuove elezioni. Uno scenario che non può lasciare tranquillo l’attuale premier”.
    https://www.remocontro.it/2024/04/02/la-guerra-infinita-di-israele-ora-in-siria-a-colpire-liran-guardando-al-libano/
    Allargare la guerra? No grazie
    Figurati mo’ te. Se gli Stati Uniti che amano far fare le loro guerre agli altri, questa volta la faranno loro in prima linea per salvare il culo a Netanyahu….

    Furby, tu che hai l’IA, che cosa prevedi che possa succedere?
    -Guerra atomica. Fine del mondo. Solo sopravvivono scarafaggi.
    Grazie

  15. Francesco scrive:

    >>> Prima dici e ripeti che la differenza che può fare un intervento NATO in Ucraina sta proprio nell’indubbia capacità aerea NATO di colpire in profondità le linee di rifornimento Russe…

    Ehm, no, non è esattamente quello che ho detto io. Io ho sempre pensato a bombardamenti sulle postazioni di artiglieria russa, che mi pare siano in Ucraina. E che sono quelle che stanno martellando gli ucraini.

    Una volta sistemate quelle, credo che lo scenario cambierebbe a sufficienza, senza bisogno di attraversare il confine.

    Che non è il confine che pensa Putin ma quello che esisteva sui trattati, lo dico per Pino che quel giorno era distratto 😉

    Ciao

    • PinoMamet scrive:

      Non ho capito su cosa sarei stato distratto. Forse sei distratto tu.

      Per la milionesima volta: esistono dei confini internazionalmente riconosciuti.
      Che Putin ha invaso.

      Detto ciò, quei confini sono un obbrobrio storico, e mi prendo la libertà di ripeterlo ogni volta che voglio.

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