Buhaioli del mondo, unitevi!

Invitato da un amico, compilo un questionario sul Design Inclusivo.

Se volete,potete compilarlo anche voi.

Innanzitutto, mi chiede:

2. Nel contesto che hai selezionato, hai vissuto in prima persona o hai visto esperienze riferite ad altre persone in merito a discriminazioni, fenomeni di esclusione o atteggiamenti negativi rispetto a:

Seleziona un massimo di tre opzioni.

Diversità di genere

Questioni identitarie/razza/etnia

Stato/classe socio-economico/a

LGBTQIA+

Disabilità e/o neurodiversità

Religione

Età

Immigrati/rifugiati

Condizioni di malattia/salute (fisica o mentale)

Non sono emersi atteggiamenti negativi

Ora, ho una risposta immediata, per me e per altri 4000 residenti dell’Oltrarno.

Abbiamo tutti subito, violentemente, discriminazioni, esclusioni, cacciate di casa con i poliziotti, condanne dai tribunali, invasioni dei nostri spazi. Ah, e magari atteggiamenti negativi.

Mica battutine di quello che ci prende in giro per il colore della pelle.

Ma dove collocare la violenza che abbiamo subito?

Scrivo, “Stato/classe socio-economico/a”.

Non sono sicuro che sia quello il problema: conosco tanti ricchi che non ci discriminano e non ci rendono difficile la vita, perché non campano del nostro sangue.

La speculazione immobiliare ha sfrattato migliaia di persone.

Per prima, mi ricordo una famiglia etiope, poi un vecchio artigiano del nostro rione, poi una famiglia di maghrebini, e per ultima la Nonna Nietta e la Bisnonna di 96 anni in carrozzella per farci un Bedenbrecfas senza brecfas.

Immaginatevi questa scena… in una lurida buca dove vive da decenni una donna che fa le pulizie, un essere ancora più lurido che gestisce ristoranti e bedenbracfass, una donna di settant’anni che ha sempre pagato l’affitto e punta il dito nell’occhio del lurido umano, dicendogli tu fai schifo

Ha reso impossibile alle persone normali (di ogni religione e orientamento sessuale, se vi interessa) trovare casa.

Ha distrutto il lavoro degli artigiani, sfrattati e cacciati di casa e morti magari suicidi, per farci localini.

Ha cacciato il sempre sorridente Walter dalla sua forgia, dove faceva il fabbro.

“Atteggiamenti negativi”, chiede il questionario, e penso al giudice che condanna la donna che ha sempre pagato l’affitto, e la caccia di casa…

Mi affaccio alla finestra, e vedo la gran folla di gente che prende i pacchi dalla parrocchia (clericali! discriminatori! ma i pacchi li danno, e non chiedono niente in cambio) perché non avrebbero altrimenti da mangiare.

Ma magari è tutta l’idea della discriminazione, che assolve i delinquenti dai loro peccati. Come se li colpevoli degli orrori del nostro mondo fossero quelli coi pregiudizi, e non gli speculatori.

Penso alle due amiche lesbiche che sono riuscite finalmente a sposarsi. Ora, se qualcuno le prende in giro perché son brutte come la fame, è un conto; se arriva l’ufficiale giudiziario a sfrattarle di casa, è un altro.

Qui ci si dà del buhaiolo, e ha il doppio senso di di quello sfortunato costretto a cavar sabbia dalle buche dell’Arno per punizione, e di quello che cerca buchi nei corpi umani, ma anche di quella cosa assurda che siamo tutti noi umani…

Ma l‘importante è che non si caccino i cristiani (e i musulmani, e i buhaioli e chi volete voi) dalle buche in cui vivono.

Un secolo e oltre fa, Bernard Shaw descrisse la visione del mondo dei trafficanti d’armi, che a pensarci è la stessa dei trafficanti di case. Che è il massimo del politicamente corretto:

““Fornire armi a tutti coloro che offrono un prezzo onesto, senza distinzione di persona o di principio; ad aristocratici e repubblicani, ai nichilisti come allo Zar, al capitalista come al socialista, al protestante come al cattolico, al ladro come al poliziotto, a persone dalla pelle bianca, nera o gialla, di ogni genere e condizione, a tutte le nazionalità, tutte le fedi, tutte le follie, tutte le cause e tutti i delitti – Dal credo di Undershaft, produttore di armi, in Il maggiore Barbara di Bernard Shaw, 1905.

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215 risposte a Buhaioli del mondo, unitevi!

  1. quisquiliator scrive:

    ” Ma magari è tutta l’idea della discriminazione, che assolve i delinquenti dai loro peccati. Come se li colpevoli degli orrori del nostro mondo fossero quelli coi pregiudizi, e non gli speculatori.

    Penso alle due amiche lesbiche che sono riuscite finalmente a sposarsi. Ora, se qualcuno le prende in giro perché son brutte come la fame, è un conto; se arriva l’ufficiale giudiziario a sfrattarle di casa, è un altro.

    Qui ci si dà del buhaiolo, e ha il doppio senso di di quello sfortunato costretto a cavar sabbia dalle buche dell’Arno per punizione, e di quello che cerca buchi nei corpi umani, ma anche di quella cosa assurda che siamo tutti noi umani…”

    Concordo.
    Quando ero giovane ,la vita a volte poteva essere un macello ma perlomeno a ripensarci e a guardare indietro , perlomeno non venivano usati termini come inclusione 🙂
    Quando da ragazzino andai a fare un lavoro “proletario” in nero , la prima cosa che uno di Pioltello mi chiese è se ero un mandarino. Embè, chi se ne frega.
    Non è che mi devi includere od escludere, tra otto ore ti saluto e vado a farmi un trombone con gli amici o due calci al pallone al parcheggio dell’ospedale (per quel che mi ricordo , oltre alle menate sull’inclusione , non erano ancora stati inventati i campi di calcetto).
    Questa roba pseudoprogressista per cui si fa finta di voler risolvere pseudoproblemi e rispettare più o meno sacre ipersensibilità non risolvendo niente , e questo va da sè, ma soprattutto è importante far finta di risolverli usando un linguaggio da chierichetti laici, mi ha stufato fin dal principio.
    Mischiano una pseudoetica con la cosmetica, ma la cosmetica la lascerei a Dior.

    Nota a margine in base alle mie solite fissazioni politico-economiche: vedo che il progetto è finanziato dal PNRR/NextGeneration EU.
    Al “salvifico” (per la nostra classe dirigente ) bidone del PNRR/NextGeneration EU a livello macro corrisponde un bidone universitario a livello micro.

  2. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    “discriminazione”

    A Oxford ho visto poveri discriminati in modo tremendo.

    Ma se in articoli di cronaca nera si parla dell’arresto dello scippatore Mr. Mario Rossi specificandone l’origine Italiana, l’autore del pezzo perde immediatamente il lavoro perché ha dimostrato un atteggiamento discriminatorio con quella precisazione.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • PinoMamet scrive:

      Mah, ti dirò, trovo sbagliato anche questo.

      Esiste il diritto di cronaca e il diritto di essere informati, e specificare “Mario Rossi, italiano senza permesso di soggiorno”, oppure “John Spencer, londinese in visita turistica” , fornisce informazioni interessanti sui possibili motivi di una vicenda e contribuisce a inquadrarla.

      Non siamo tutti numeri interscambiabili dell’anagrafe.

      Diverso se specifica solo gli italiani, tralasciando i londinesi, o se insieme all’informazione trae conclusioni indebite (“ladro come tutti gli italiani”).

      Ma togliere un’informazione per non offendere è censura.

      • Roberto scrive:

        Totalmente d’accordo con pino

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ pino Mamet

        “censura”

        OAAPM

        Per me quella che ho visto a Oxford non è lotta contro le discriminazioni, è solo ipocrisia.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Moi scrive:

          Esiste anche l’ induzione logica … tipo che in Francia quando han scritto che l’ adolescente “sparato dagli Sbirri” [… si vedono le virgolette ?] si chiamava “Nahel” era chiarissimo subito che fosse un “Beur Banlieusard” .

          • Moi scrive:

            … segnalo anche i termini Verlan “renoi” (da “noir”) e “rebeu”(da “beur” , a sua volta Verlan di “Arabe” senza “a”) nonché “Keufs” , Verlan di “Flics” , a sua volta Argot per “Policiers”.

            Insomma : il Francese credo che sia in assoluto la lingua Europea moderna che più cambia fra “fare-a-scuola” e “realtà”… ovviamente un po’ tutte fanno così, ma credo che il Francese in ciò batta persino l’ Inglese !

            • Moi scrive:

              Cioè, anche con un’ ottima formazione fonetica … se vai in Francia a dire “fille / garçon / manger / homme / femme / policier ” ecc … tutte parole “base”, capiscono subito che sei straniero/a/* !

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ moi

              “Verlan”

              Oltre a “flic” conoscevo “boulot” (=posto di lavoro, occupazione). “Son boulot, c’est l’orfèvre” = il suo lavoro è l’orafo.

              Insomma, mentre in Italia e in Germania influisce la diversità dialettale in Francia colpisce la reazione a una assoluta uniformità didattica imposta dall’alto (come col ministro dell’Istruzione che si vantava di conoscere il titolo del tema dato a quell’ora in tutte le scuole di Francia, o i bambini vietnamiti la prima pagina del cui libro di storia cominciava con “i nostri antenati Galli”).

              In Polonia, dove pure la mancanza di dialetti è un risultato dello spostamento a ovest del paese nel dopoguerra, esiste un linguaggio giovanile (“spoko” = “fatti una calmata” da “spokojny” “tranquillo”) ma soprattutto esiste una stupefacente quantità di diminutivi e vezzeggiativi usati in ambito familiare, più che in qualunque altra lingua europea (persino più in Russo, che pure ne abbonda).

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Moi scrive:

                … NON conosco (se non superficialmente) queste lingue “Slave” da potermi esprimere in materia: l’ Italiano, cmq, specie “scomodando” i regionalismi ne ha davvero a josa , anche per “sovraccarico” .

              • Roberto scrive:

                Però ne boulot ne flic sono “verlan”…sono solo delle parole informali (per boulot puoi usare anche taf)

                Verlan è prendere un pezzo di parola alla fine è metterlo all’inizio come keuf (flic), meuf (femme), keum (mec), béton (tomber), ouf (fou)

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Verlan è, infatti, verlan di l’envers.

            • PinoMamet scrive:

              Oltre a boulot io conosco anche “truc”, che si usa un po’ per tutto (un coso, un affare, uno sbatti).

              Il francese pare davvero uniformissimo, però su Instagram seguo Français de nos regions, che posta tantissime cartine con la diffusione di termini regionali o con le zone in cui le pronunce di alcune parole sono omofone o meno (ad es. saute e sotte, aimait e aimé ecc.)

              colpisce comunque l’enorme uniformità:

              a volte le zone “non uniformi” nella pronuncia o nella terminologia sono lontane tra loro e apparentemente casuali, segno, direi, di una prematura unità linguistica;

              e comunque, rispetto alla ricchezza dialettale italiana, sono davvero quisquilie!

            • Roberto scrive:

              Moi

              “il Francese credo che sia in assoluto la lingua Europea moderna che più cambia fra “fare-a-scuola” e “realtà””

              Guarda dipende da cosa è realtà: giovani normali?
              Probabilmente hai ragione

              Giovani di buona famiglia? Mi sa che parlano proprio come di impara a scuola

              Persone della mia generazione? Anche li parlano come a scuola

              Beurs? Chi li capisce è bravo, ma chessò un avvocato beur parla come parlo io

      • Peucezio scrive:

        Pino,
        “Ma togliere un’informazione per non offendere è censura.”

        La censura è la cifra del discorso pubblico contemporaneo.
        Non solo a livello giornalistico, ma mediatico, artistico, ecc. ecc.

    • Moi scrive:

      Il Gazzettino Veneto ha (od ha avuto fino a pochi anni fa … Mauricius ?)
      delle informazioni tipo :

      “rapina in banca : unico indizio, accento meridionale” [sic !]

      • Moi scrive:

        … e che dire dei titoli tipo :

        “uomo aggredito da Rumeno” [sic] ?

        😀

        • Moi scrive:

          Tipo se fosse “Umano aggredito da Alieno” 🙂

          Questo a Dx … ma a Sx trovi per “par condicio” gente che dice che discriminare Donna Trans perché ha pene (magari perfino se ribaltato in dentro … sì, NON lo mozzano !) è come discriminare Ne(g)ro per pelle scura !

    • Lanzo scrive:

      Sono antico… Ricordo che un vicino di casa affitto’casa a “diplomatici” indiani i quali non avevano idea di cosa un fosse un cesso e defecavano nel cortile condominiale. Ciao,

  3. Moi scrive:

    Florentiniter 🙂

    “Buhaioli d’ Immondo 🙂 , unit’evi !

  4. Moi scrive:

    Ovviamente 🙂 ormai imperversa che tutti i “Bianchi” in giro per il Mondo siam tutti Armeni / Georgiani / Azeri 😀 … “Caucasici” .

    Mi fa provare sempre un misto di divertimento e fastidio …

    • PinoMamet scrive:

      Pensa che da bambino lessi, ce l’avevo in casa, un romanzo di Steinbeck ambientato tra i californiani di lingua spagnola; che quando scriveva lui, ancora esistevano (adesso credo siano tutti messicanim altra cultura).
      L’ho già citato diverse volte qua, per il suo divertente spirito picaresco.

      Beh, inizia dicendo che questi paisanos sono “un miscuglio di spagnolo, di indio, e di altre razze caucasiche”.

      Io, ragazzino ingenuo, pensai: che figata, chissà come ci sono arrivati, questi caucasici, in California! Vorrei saperlo!

      Ci misi anni a capire che voleva solo dire banalmente “bianchi”…

      • Moi scrive:

        Mi pare che “Caucasians”, politically correct per “Whites” , derivi dauna vecchia teoria Ottocentesca sui “Confini Naturali Razziali” (quelle robe alla Sizzi …) fra “Europoidi” e “AfroAsiatici”, ch’ è poi ‘na strunzata ! 🙂

        Non essendo di madrelingua Inglese, sospendo (ma non troppo …) il giudizio … mi pare, tuttavia, la classica “pezza che sta peggio del buco”.

      • Francesco scrive:

        Plan del la Tortilla!!! bellissimo.

        Non si può essere totalmente ostili a una civiltà che ha prodotto certi liberi, il basket, Marilyn Monroe e lo sbarco sulla Luna.

        • PinoMamet scrive:

          Ma infatti io apprezzo l’America.

          Non amo l’imperialismo americano, che è un’altra cosa…

          • Francesco scrive:

            e chi te lo chiede? ma davvero pensi che io sia quello dipinto da Andrea quando la caponata non si fa digerire?

            😀

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “non si può”

          OAAF!

          Io ADORO i film avventurosi di Humphrey Bogart, i musical di Fred Astaire, i western di John Wayne, i film di gangster con Edward Robinson, la fantascienza avventurosa, l’eleganza di James Mason, i gialli di Hitchcock, il coraggio di William Holden, la freschezza di Audrey Hepburn, i thriller di James Stewart, gli eroi di Gregory Peck, le commedie di Billy Wilder e di Blake Edwards, i cartoni animati di Disney, i drammi di Spencer Tracy.

          Capolavori come “L’appartamento”, “Il tesoro della Sierra Madre”, “Il pianeta proibito”, “Casablanca”, “Viaggio al centro della Terra”, “La fiamma del peccato”, “L’uomo che uccise Liberty Valance”, “Il buio oltre la siepe”, “Intrigo internazionale”, “I ponti di Toko-Ri”, “La parola ai giurati”, “Hollywood party”, “Testimone d’accusa”, “Dumbo”, “Indovina chi viene a cena”, “Il dottor Stranamore” e “Quelle due” fanno parte della mia identità più profonda.

          Potrei parlarne per ore, sul serio.

          E’ solo crescendo che ho imparato che gli USA non sono solo quello.

          Mi piacciono moltissimo anche i romanzi di Dostojevskij, le ouvertures di Wagner, i corali di Bach.

          Ma non per questo sono panslavista o nazista.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            Benvenuto nel mondo reale, ADV, dove ti sei nascosto finora?

            🙂

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “finora”

              Il meraviglioso mondo dei film di Hollywood degli anni ’40, ’50 e ’60 NON è il mondo reale.

              Me ne accorsi a nove anni, quando soppressero le comiche di Stanlio e Ollio che vedevo il sabato di ritorno da scuola perché il giorno prima c’era stata la strage di Piazza Fontana.

              Però ancora alla mia età mi è rimasto dentro, e mi scalda il cuore.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Mi basta sapere che tu, da qualche parte, abbia il ricordo che il reale è complesso.

                Hollywood, negli anni ’30 e ’40, si portava dietro la Grande Depressione e la Seconda Guerra mondiale. Non era un’educanda appena uscita dal convento.

                PS e a giudicare da Babylon era anche peggio prima

  5. Andrea Di Vita scrive:

    @ pino Mamet

    “romanzo”

    Lo ricordo anch’io!

    “Tortilla Flat”!

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  6. Moi scrive:

    Fun Fact 🙂 … Il Larussa Jr si fa chiamare “Apache” [sic] . Probabilmente allusioni guerriere antiWasp.

    • paniscus scrive:

      Purtroppo non è lui che si fa chiamare “Apache” per soprannome sfizioso, di sua iniziativa… è il padre (e presumo anche la madre, attualmente sotto indagine per ambigue e allegre compravendite immobiliari) che gliel’ha deliberatamente ammollato come secondo nome, regolarmente registrato all’anagrafe…

  7. Francesco scrive:

    Miguel

    ma tu ce l’hai un’idea in positivo di come rifare il mondo per evitare queste “discriminazioni” ai danni dei poveri?

    Ciao

    • roberto scrive:

      no, è un semplice traduttore
      😉

      (anche io gli ho chiesto senza fortuna di disegnare il suo mondo ideale)

    • PinoMamet scrive:

      Per risolvere il problema dei bed and breakfast, ci vorrebbe o una tassazione molto forte su queste attività perlomeno se esercitate in centro storico, o una specie di piano regolatore molto rigido che proibisca il cambio di destinazione d’uso dei fabbricati.

      Ma sono idee da babbano, buttate lì in due secondi, immagino che si potrebbe far di meglio.

      Purtroppo ci vuole anche la volontà politica di metterle in atto, e questo è un altro discorso…

      • roberto scrive:

        pino

        “Ma sono idee da babbano, buttate lì in due secondi, ”

        la seconda è in realtà una cosa che si fa in mezzo mondo.
        in francia per esempio (la cito perché conosco il caso ma vado a memoria),

        a) città di più di 200.000 abitanti o in zone particolari (dove c’è difficoltà a trovare case, sono individuate dalle regioni)
        – abitazione principale max 120 giorni all’anno (limite non si applica se affitti solo una stanza)
        – abitazione secondaria: se è ad uso commerciale puoi fare quello che vuoi, se è ad uso abitativo non puoi darla in locazione a meno che non ottieni il cambiamento di destinazione (ed in certi posti tipo parigi è davvero difficile)
        – in ogni caso per gli appartamenti è necessario che la locazione sia ammessa dalla coproprietà (all’unanimità)

        b) città di meno di 200.000 abitanti
        puoi fare quel che vuoi a meno che non rientri nelle zone speciali

  8. Miguel Martinez scrive:

    Per la serie, buhaioli di tutto il mondo unitevi, trovo su Change.org questa petizione:

    https://chng.it/xH5d9SVyQW

    Fermiamo l’algoritmo che licenzia i lavoratori in automatico

    Vi ricordate la pandemia, col primo lockdown? Noi tutti chiusi in casa, mentre un esercito di disperati – questo dicono le loro retribuzioni – percorreva le strade deserte per portarci a casa generi alimentari e di prima necessità. La politica, sia di destra che di sinistra, verso questo esercito di schiavi – questo attestano i loro contratti – si è limitata a un silenzio assordante. Finché un giudice a Milano, di nome Fabio Roia, ha deciso che era abbastanza e ha scoperchiato un vaso di Pandora: contratti di subappalto e trattamenti disumani. A quel punto la musica è cambiata, in parte. Alcuni rider hanno ottenuto tutele. Un passo avanti, ma c’è ancora molto da fare. Lo dimostra un morto.

    UN morto: si chiamava Sebastian Galassi, e aveva 26 anni. È deceduto lo scorso 2 ottobre, a Firenze. È stato travolto e ucciso da un suv di sabato sera. Faceva quel lavoro per pagarsi gli studi senza pesare sul padre pensionato. Mentre si consumava la sua agonia, durata ore, un algoritmo ha registrato le lamentele degli utenti che non avevano ricevuto il proprio ordine. E ha proceduto a mandare una mail al rider, dicendogli che era licenziato dalla sua azienda, Glovo.

    Una mail automatica, generata da un algoritmo. Che licenziava un morto sul lavoro, letta dai parenti di Sebastian che ne ha rinfocolato il dolore. Glovo si è poi scusata e ha promesso di pagare una parte dei funerali. Ma come è possibile che in Italia si venga licenziati via mail da un algoritmo?

    True-news.it è un piccolo giornale che però ha il cuore grande, e pensa che l’Italia debba garantire condizioni lavorative dignitose a tutti i livelli. Indipendentemente dalla mansione e dalla tipologia contrattuale. Gli algoritmi possono semplificare il lavoro, non disumanizzarlo.

    Chiediamo al Governo Italiano di intervenire per garantire delle tutele minime ai lavoratori; e alle imprese della Gig-economy di rispettare la dignità di chi fornisce un servizio prezioso, ma con ancora troppe poche garanzie. Non è una questione contrattuale: un rider può essere un dipendente o autonomo, rimane un lavoratore e come tale va tutelato.

    Firma per far abolire qualunque algoritmo che licenzia in automatico

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Ma secondo voi si può licenziare in automatico in generale?

      • Miguel Martinez scrive:

        Per MT

        “Ma secondo voi si può licenziare in automatico in generale?”

        Non ho mai fatto un solo giorno di lavoro dipendente in vita mia: se io non consegno un lavoro, non mi pagano e non mi danno più lavoro, fine. A prescindere da eventuali motivi: perché non avevo voglia di lavorare o perché sto in ospedale.

        Quindi, non sono licenziabile “in automatico”, e non ho conosco i dettagli delle procedure di licenziamento “corretto”.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          La risposta è no: se ti vogliono licenziare perché alcuni clienti si sono lamentati, esiste un ferrovecchio chiamato Statuto dei Lavoratori che prevede che debbano contestarti il fatto, darti del tempo per difenderti (almeno cinque giorni), anche assistito da un sindacato, poi, solo allora, possono licenziarti con una lettera motivata che li vincola in sede di impugnazione. E “oggi si sono lamentati di te” è una specie di invito a una festa per qualsiasi avvocato (che, ricordo, il sindacato ti fornisce gratis, se sei iscritto).

        • Roberto scrive:

          Ma non credo che il povero rider sia stato tecnicamente licenziato, l’algoritmo lo avrà cancellato dalla piattaforma, un po’ come se qualcuno dicesse a Miguel “non ti diano più lavoro”

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Sì, è la cosa più probabile. Mi pare di ricordare che Glovo li tenesse in ner… ehm… con prestazione occasionale.

    • Francesco scrive:

      Non firmo a prescindere per l’uso del termine schiavi, che è decisamente una caduta di stile.

      In verità anche scegliere di chiamarsi True news è una tale dimostrazione di supponenza da indispormi.

  9. Alessandro scrive:

    Almeno ci hanno meso dentro la classe/stato socio-econimico. Nel mondo anglosassone, in questo tipo di elenchi, la questione della classe è sempre sistematicamente omessa

  10. Mauricius Tarvisii scrive:

    A Monfalcone c’è un problema: c’è il rischio che il mare si sporchi. No, non parliamo dei cantieri navali, ma di quelli che si fanno io bagno vestiti.

    https://www.ansa.it/friuliveneziagiulia/notizie/2023/07/19/la-sindaca-ai-musulmani-inaccettabile-il-bagno-vestiti_51400b13-7c79-47cb-a316-3b770206dc50.html

  11. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti OT

    Trovo solo oggi questo articolo del 2018

    https://it.insideover.com/politica/nato-guerra-russia.html

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      e quindi? fuffa per tempi di pace e per far sganciare soldi agli europei, non leggo altro

      PS quale è la velocità di spostamento delle truppe SOTTO BOMBARDAMENTO aereo?

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ francesco

        “BOMBARDAMENTO”

        Bassina, finché non ti tirano giù.

        Il punto è che più lontano da casa vai, più lo stesso discorso vale per i TUOI rifornimenti.

        Ed è molto più facile per Mosca intercettare i rifornimenti di Washington a Kiev che non a Washington intercettare quelli di Mosca al Donbass, perché il Donbass è molto più vicino a Mosca di quanto Kiev sia vicino a Washington.

        Se si vuol vincere una guerra, la prima cosa da fare è scegliersi un avversario più debole

        Con le bande Somale, con Grenada, coi Talibani e con Saddam agli USA il giochino è riuscito.

        Adesso meno.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Sarò serio e posato: cazzate.

          Dire che gli USA hanno spesso generali coglioni è corretto, dire che per vincere devono scegliersi un avversario del Terzo mondo è roba da nostalgici in camicia bruna.

          Capisco la tua formazione da ufficiale di artiglieria e magari un certo fastidio per l’enfasi eccessiva degli Yankees sul potere aereo ma … non scherziamo.

          PS l’articolo da cui siamo partiti non parlava di altro, caro Andrea? altri scenari, per essere esatti.

          • roberto scrive:

            “Se si vuol vincere una guerra, la prima cosa da fare è scegliersi un avversario più debole”

            questo me lo disse il mio allenatore prima della mia prima (e ahimé unica) partita in serie C: “se l’avversario è come te ci litighi, se è più grosso ci parli, e se è più piccolo lo picchi”

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “cazzate”

            Escludiamo per un attimo la seconda guerra mondiale, dove gli USA hanno avuto il pregio di trovarsi al comando gente davvero valida come Eisenhower, Patton, MacArthur e Nimitz e di politici come Roosevelt e Truman.

            Dopo il 1945 hanno pareggiato la guerra di Corea, perso quelle del Vietnam e quella dell’Afghanistan e sono scappati dalla Somalia.

            Hanno vinto con Grenada, con l’Iraq, con la Serbia e hanno fatto un grosso pasticcio in Siria e Libia.

            Dove hanno avuto davvero successo è stato con le guerre per procura, cioè quando hanno combattuto i Sovietici fino all’ultimo Afghano e soprattutto quando hanno spalleggiato Israele.

            Ma di vittorie rotonde e indiscutibili di soldati USA contro avversari anche solo lontanamente comparabili – tipo quella Inglese alle Falkland o quella di Israele nella Guerra dei Sei giorni – non è che se ne siano viste molte negli ultimi tempi 😉

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              Prova a guardare cosa era l’esercito di Saddam PRIMA della guerra.

              Ma in generale spero che Putin ti paghi come consigliere militare, seriamente.

              Presto il mondo sarà un posto migliore.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “PRIMA”

                Prima di QUALE guerra?

                Perché dopo otto anni di conflitto con l’Iran senza né vinti né vincitori non è che stessero messi poi così bene.

                Giusto col Kuwait potevano prendersela.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Sbagliato, caro. E ti ricordo le menate sulle linee di rifornimento.

                E ci aggiungo l’esperienza delle truppe irachene contro la totale mancanza di esperienza di quelle USA.

                😉

                PS più seriamente, la mancanza di guerre tra paesi industrializzati è figlia della Bomba, no?

              • PinoMamet scrive:

                Francè, la prima guerra del Golfo ha visto la partecipazione di mezza dozzina di nazioni, tra cui UK, Canada e Francia, con un totale, leggo, di 960.000 uomini

                (sì, quasi un milione di uomini)

                contro l’esausto Iraq di Saddam Hussein, di cui ti ha già parlato ADV, spalleggiato (in buona parte a parole) da potenze del calibro dello Yemen e dell’OLP 😉

                Naturalmente immagino che a te piaccia pensarlo un confronto alla pari… 😉

              • Francesco scrive:

                Alla pari no ma aveva un esercito esperto, abbastanza ben armato, in teoria guidato da generali rodati.

                E in quella guerra, ora, sono arrivato a pensare che Saddam avesse pure parecchie ragioni.

                Ciao

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “dire che per vincere devono scegliersi un avversario del Terzo mondo è roba da nostalgici in camicia bruna”

            Ah, adesso dici che le guerre americane degli ultimi decenni nel mondo, tutte fatte infierendo contro paesi del terzo mondo, sono roba da camicie brune? Benvenuto tra i nostri, compagno 😀

            • Francesco scrive:

              Ehm, davvero pensi che questa sia una battuta? e non una sesquipedale stronzata?

              • PinoMamet scrive:

                Francè, sai che, provenendo tu da distanze siderali, è molto difficile decifrarti?

                Cosa sarebbe una cazzata?

                Ma perchè non ti spieghi, ogni tanto, invece di scrivere “cazzata” ogni volta che vedi qualche (ehm…) verità che non ti piace?

              • Francesco scrive:

                Perchè alle battute nazistoidi (e a quelle da Unità anni 50) non ho voglia di rispondere.

                E perchè ho negli occhi quello che è successo in Afganistan quando si è capito che gli “invasori” yankees stavano andando via.

                Non esattamente un 25 aprile.

                E, grazie alle mie fonti riservatissime, pure come si vive bene da allora.

                Non mi piacciono quelli che si baloccano con “infierendo sui paesi del Terzo mondo come i nazisti” perchè li trovo sommamente spregevoli.

                Peggiori delle Clinton e degli Obama. Molto peggiori.

              • PinoMamet scrive:

                “Stavano andando via” è un capolavoro di ambiguità.

                Diciamo meglio “stavano sbaraccando in fretta e furia prima di essere presi a calci in culo, e hanno preso un paio di calci lo stesso “

              • Francesco scrive:

                Pino,

                tecnicamente no. Almeno, per me calci in culo sono quelli presi dai Romani a Teutoburgo o dai tedeschi a Stalingrado.

                I talebani agli USA gli hanno fatto un buffetto – tipo 3.000 morti in 20 anni, a memoria.

                E’ agli afgani che hanno fatto un culo così, e stanno continuando.

              • PinoMamet scrive:

                Non sono certo un simpatizzante dei talebani…

                Ma partire in fretta e furia con gli aspiranti profughi attaccati alle ruote degli aerei (letteralmente!) non è la mia definizione di “ritirata strategica”.

                Che poi quei poveretti preferissero morire attaccati a un carrello di aereo americano che rimanere nel “libero ” Afghanistan talebano va pur detto, per correttezza.

              • Francesco scrive:

                Beh, a me sembra la cosa più importante, e tra l’altro non è la prima volta. Quando gli yankees brutti e cattivi se ne vanno, più che folle in festa si vedono tizi che cercano disperatamente di andare con loro.

                Sulla ritirata strategica, secondo me il problema è stata la fretta, che addebito al semplicismo di Trump. Ma mi sento di negare che sia merito della pressione militare dei Talebani.

                Tra l’altro pure i cubani, che pure non dovrebbero essere nostalgici di Batista, scappano negli States. A me pare un bel corto circuito per le narrazioni anti-USA.

                Ciao

                PS no, io non ci scappo. Qui si mangia meglio, si parla italiano, si spara meno (per ora). E non sono attrezzato per la loro idea di “aree naturali”, con grizzly da 400 kili.

              • Roberto scrive:

                Francesco

                “ non sono attrezzato per la loro idea di “aree naturali”, con grizzly da 400 kili.”

                Quella è una delle cose più meravigliose degli USA

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “scappano”

                Beh, se mi avessero derubato di tutto ben bene per anni preferirei anch’io andare a stare a casa del ladro piuttosto che fare la fame in una casa mezza vuota.

                Meglio stare alla tavola (dei servi) del latifondista che razzolare qualche vermetto rimasto nel cortile della masseria.

                E’ lo stesso motivo per cui tanti Algerini sono emigrati in Francia dopo l’indipendenza.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Andrea

                sai che temevo di sentire questa stupida spiegazione ad hoc? però la speranza era l’ultima a morire

                comunque non è vero, questo è un classico esempio di materialismo volgare, sciatto e astratto

                sigh

              • Francesco scrive:

                Roberto

                ci credo che a te piace, sei a quel livello di stazza, mica hai paura!

                😀

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “stupido”

                E’ vero che non si vive di solo pane.

                Ma intanto cominciamo da quello.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                in questo caso, stupido comprende “falso”, “banalotto”, “conforme alle mie idee e non ai fatti”.
                e “consolatorio”.

                applicarla all’Algeria poi credo sconfini nel fantascientifico

              • PinoMamet scrive:

                Gli esuli cubani negli USA sono arrivati negli anni immediatamente successivi alla Rivoluzione, e suppongo fossero in grande maggioranza membri del vecchio regime o compromessi con esso;

                e negli anni Settanta in seguito a una grave crisi economica (alla quale credo nom estraneo l’embargo americano: non è che si possono sempre e solo dare le colpe al comunismo, specialmente se il tuo principale e forse quasi unico mercato ti chiude le porte in faccia…)

                Ho conosciuto dei cubani in Italia, pochissimo/niente critici di Fidel
                (Una mi raccontava entusiasta di essere stata ricevuta dal fratello, quando Fidel regnava)

                e una giovane cubana negli USA, una biondina direi di puro sangue spagnolo, i cui genitori erano appunto scappati da Fidel perché ricconi sotto Batista.

              • Francesco scrive:

                Pino,

                che io sappia, si continua a cercare di scappare da Cuba, la storia che se ne sono andati solo quelli amici di Batista è messa in giro dal regime. Tra l’altro è messa in giro da TUTTI i regimi comunisti!

                Sul bloqueo, premesso che sono contrario per il mio anti-castrismo, non riesco però a capire come NON essere sfruttati dal mercato capitalistico sia un problema per un paese comunista (e sono serissimo)

                Ciao

              • PinoMamet scrive:

                Sará come dici tu, io di gran poveracci in fuga dalla sanità gratuita verso quella USA a pagamento non ne ho conosciuti;
                la biondina sì.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Qualcuno mi deve spiegare come l’emigrazione da un paese caraibico verso gli USA sarebbe la prova di un fallimento del sistema economico in uso in quel paese… solo quando quel paese non è un paese capitalista.
                E qualcuno mi deve anche spiegare chi avrebbe mai sostenuto che il socialismo eliminerebbe la necessità di importare dall’estero ciò che non viene prodotto in loco.

              • PinoMamet scrive:

                “Qualcuno mi deve spiegare come l’emigrazione da un paese caraibico verso gli USA sarebbe la prova di un fallimento del sistema economico in uso in quel paese… solo quando quel paese non è un paese capitalista.”

                Applausi!!

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Mauricius Tarvisii

                “capitalista”

                OAAMT!

                Giusto!

                Come se dai paesi capitalisti dell’America Latina non provenissero orde di immigrati in USA…!

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                State sostenendo che decenni e decenni di comunismo sono utili a restare nel brutale sottosviluppo dei paesi più arretrati delle Americhe? che equivalgono a sistemi in cui il potere politico ed economico è in mano a cricche senza scrupoli e senza capacità? oppure a demagoghi senza scrupoli e dignità?

                No, perchè vi denuncio all’ambasciata cubana per calunnia!

              • PinoMamet scrive:

                Io a dire il vero sto sostenendo che Cuba, nonostante i danni inflitti dall’embargo USA, se la passa molto meglio di Haiti.

                I dati sulle ondate migratorie da Cuba te li ho già dati riprendendoli da Wikipedia.

                Quelli da altri paesi capitalisti invece non ti interessano, quindi…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Sto dicendo che:
                1) i Caraibi sono parte della porzione di mondo “sfigata”
                2) che i paesi capitalisti dei Caraibi sono parte di tale porzione di mondo
                3) che un’isola caraibica sotto embargo imperiale non trova magicamente risorse naturali nel proprio sottosuolo
                Se invece ribalti la cosa, dicendo che secondo te il socialismo, oltre a dare maggiore giustizia sociale, deve anche essere non solo più efficiente del capitalismo (la cui giustificazione è “la giustizia sociale è inefficiente”), ma addirittura compiere miracoli geologici, allora hai davvero sfondato ogni frontiera del doppiopesismo, persino oltre i tuoi già incredibili standard.

              • Francesco scrive:

                x MT

                forse abbiamo un problema di definizione.

                quali paesi capitalisti conosci nei Caraibi?

                a me non ne vengono in mente, così su due piedi.

                mi paiono piuttosto simili alla Calabria o alla Sicilia.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “quali paesi capitalisti conosci nei Caraibi?”

                Ah, ho capito, per “capitalista” intendi “ricco”.

                Credo che MT intendesse invece un paese con un’economia fondata sull’impresa privata, con libero commercio con l’estero.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Tutti tranne Cuba?
                Guarda che “paese capitalista” non vuol dire “paese ricco”. Anzi, la maggior parte dei paesi capitalisti sono posti di merda da cui la gente scappa per andare nella minoranza di paesi capitalisti ricchi.

              • Francesco scrive:

                Potrebbe fornire una definizione di paese capitalista, egregio?

                Sospetto ci sia una qualche divergenza sul tema tra noi.

              • PinoMamet scrive:

                Un paese in cui non vige il comunismo.

              • Francesco scrive:

                Pino

                mi sembra una definizione curiosa, visto che il capitalismo è un fenomeno storico che precede il comunismo!

                diciamo pure che non sta in piedi, secondo me

                🙂

              • PinoMamet scrive:

                Diciamo che sta in piedi proprio per il motivo che dici, invece? 😉

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Il sistema economico è socialista? E’ feudale? E’ schiavistico all’antica?
                In caso contrario, il paese è capitalista.

  12. Francesco scrive:

    OT

    pensavo di rischiare di essere becero, poi ho scoperto questo tale, Jason Aldean, e la sua “Try that in a small town”

    😀

    fine OT

  13. habsburgicus scrive:

    https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/pita-limjaroenrat-il-giovane-politico-che-vuole-cambiare-la-thailandia-e-abolire-la-legge-sulla-lesa-maest%C3%A0/ar-AA1e7Rfz?ocid=msedgntp&cvid=e1a696c6eaf441d5be8620dbc4297a21&ei=7

    io non sono buddhista, non sono thailandese né ho particolare interesse per il Sud-Est asiatico, ma sono d’accordo con Metternich -che non era musulmano, non era turco e non aveva particolari interesse per il mondo islamico- il quale, commentando nelle sue Memorie l’abolizione della legge che puniva con la morte l’apostasia dall’Islam nell’ambito delle riforme del Tanzimat, dichiarò di ritenerla un errore in quanto tale legge era la base di tutta la struttura sociale ottomana e nessun bene sarebbe nato dalla sua abrogazione
    orbene, anche in Thailandia, il Re -dal 1782 dieci tutti con nome dinastico “Rama”- è percepito come un “Buddha vivente”..che lo sia o no, non può interessarmi di meno 😀 che non conti nulla , nella pratica e non da oggi, idem 😀
    ma abolisci la sacralità sovrumana del Re (tutelata anche da leggi come quella), e avrai presto la Repubblica rossa…
    che poi non si lamentino eh 😀

    • PinoMamet scrive:

      Mi sa che siamo fuori tempo massimo per le repubbliche rosse.
      Purtroppo.

      • Francesco scrive:

        in Asia mica è ancora pieno di repubbliche rosse?

        sono quei posti dove i sindacati non esistono e la libertà politica è inconcepibile

        • Moi scrive:

          Giappone e Corea del Sud dovrebbero piacerti, Francesco : per certi versi, coniugano il peggio di Capitalismo e Feudalesimo ! 🙂

          Il primo (v.di citazione di Habs) ha ancora un Imperatore, per quanto “sdivinizzato” a dovere … la seconda, seppur senza più Re da oltre un secolo, da sempre gioca al Maccartismo più spinto VS chiunque osi criticare gli eccessi anti-sociali del Capitalismo.

        • PinoMamet scrive:

          “in Asia mica è ancora pieno di repubbliche rosse?”

          Della Corea del Nord non parlo perché non ci vedo niente di repubblica, e meno di rosso. Si tratta della dittatura famigliare di una dinastia di faraoni divinizzati.

          Ma fosse pure:

          né Cina, né Corea, né Vietnam, sono state fondate ieri; ma neppure negli anni Novanta.

          Mi pare che in Asia ci siano ancora movimenti di ispirazione comunista (i naxaliti…), ma appunto mi paiono ampiamente fuori tempo massimo e senza speranze di fare altro che un po’ di lotta armata.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Starà pensando al Nepal, dove la volta scorsa il Partito Comunista aveva vinto le elezioni e poi le ha perse dividendosi in due alla tornata successiva…

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ mauricius tarvisii

              “Nepal”

              All’epoca su Facebook uscì un post che diceva più o meno così (non sto scherzando)

              “In Nepal hanno vinto i comunisti!
              In Corea del Nord governano i comunisti!
              Vietnam e Laos sono controllati dai comunisti!
              LA CINA È CIRCONDATA DAI COMUNISTI!!!”

              Ciao!

              Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            Pino

            ogni tanto mi pare che tu perda la bussola.

            Ti cito alcuni dei numerosi regimi comunisti asiatici e tu mi dici che “non sono stati fondati ieri” … non riesco a seguirti.

            O forse vorresti più paesi con regimi come quelli?

            Ciao

            • PinoMamet scrive:

              Mi sa che sei tu che hai perso la bussola, se non riesci a seguirmi 😉

              Ma io ho molta pazienza e ti rispiego:

              non esista alcuna concreta possibilità che un regime comunista venga instaurato in Asia adesso.

              Per antipatico, megalomane e puttaniere che sia re Pingpong o come cazzo si chiama.

            • PinoMamet scrive:

              Per chi non avesse un’idea del tizio, eccolo mentre dimostra il suo spirito democratico e femminista

              https://www.swissinfo.ch/resource/image/44937926/landscape_ratio16x9/1920/1080/19f4e5a27183cb17b6618bf8a1734bf8/0F9BECA3FFE8E3D64BF96AB5954D1054/377854575_highres.jpg

              e qui come arbiter elegantiarum
              https://cdn-static.dagospia.com/img/patch/10-2020/maha-vajiralongkorn-4-1376731.jpg

              aahh, che peccato se il suo posto fosse preso da un banale governo democratico! 😉

              • Francesco scrive:

                non vedo nessun problema, anche se essendo vecchio e reazionario e borghese schifo i tatuaggi

                ma non i cerimoniali!

              • PinoMamet scrive:

                Ah beh se a te quelle foto non provocano un immenso e istantaneo moto di schifo… stai a pezzi, Francé!!

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “ma non i cerimoniali”

                In effetti anche a me piace quando la plebaglia viene fatta strisciar… volevo dire: rispettare il cerimoniale.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Tra l’altro il cerimoniale che viene fatto rispettare a detta plebaglia non ha equivalente nell’Antico Regime, che non prevedeva una simile degradazione del suddito.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Mauricius Tarvisii

                “cerimoniale”

                Qui ci vuole Habsburgicus… 🙂

                …ma a quanto ne so io il prostrarsi davanti al sovrano, la
                ‘proskynesis’, è una pratica antichissima.

                Ce l’aveva il Celeste Impero, tanto che fece scandalo il primo ambasciatore Britannico che rifiutò di farla; l’hanno copiata gli Arabi dai Bizantini, che a loro volta l’hanno presa dagli eredi di Alessandro Magno che la voleva imporre pure ai suoi generali Macedoni, avendo visto che la praticavano sia i Persiani sia gli Egizi.

                Teniamo conto che il re in Thailandia è (o almeno era) un essere semidivino

                https://www.globalist.it/world/2016/10/13/la-thailandia-piange-re-rama-ix-venerato-come-una-divinita/

                ed almeno in alcuni casi la devozione del popolo in passato è stata ben meritata

                https://it.wikipedia.org/wiki/Vajiravudh

                Ah, quella che si è prostrata in fotografia era la fidanzata (e ora moglie) dell’attuale re.

                https://www.ilgazzettino.it/esteri/re_thailandia_sposa_guardia_corpo_regina-4466849.html

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                Ma la prosynesis faceva abbastanza schifo ai Greci e ai Romani.

                Ma soprattutto, fa schifo a me.

                Non confondermi con altri frequentatori del blog:
                non ho nulla in contrario a che gli spagnoli abbiano impedito agli aztechi di fare i “tradizionali ” sacrifici umani.
                Gli aztechi avranno scoperto che, guarda un po’, il sole sorgeva lo stesso.

                E re Ramakrishna Billabong Fanculesimo, se avesse un neurone e mezzo, scoprirebbe che può trattare sua moglie in modo civile senza rischiare di perdere il suo ridicolo trono e di rovinare la sua già sputtanatissima immagine.

                Magari potrebbe persino migliorarla un po’.

                Non sta scritto da nessuna parte che le tradizioni debbano essere eterne.

                Io per esempio non ho nulla in contrario alla tradizione spagnola di indossare lustrini e ballerine e sventolare un drappo davanti a un toro, che a dire il vero avrebbe di meglio da fare.

                Ma quanto poi a torturare il toro con lance e spade, direi che se ne può fare benissimo a meno.

              • Francesco scrive:

                Pino,

                sai che anche io soffro di eurocentrismo, a fronte di certe culture.

                Ma tu soffri di eccesso di illuminismo! tra un pò sarai scandalizzato dal bacio all’anello del Vescovo e proporrai le donne prete in nome della parità dei sessi!

                😉

              • Peucezio scrive:

                Invece io trovo simpatica questa tendenza di molti popoli orientali al cerimoniale e a non agire necessariamente secondo la mentalità pratica e informale occidentale.

                In genere questo si traduce anche in una piacevolezza e senso di ospitalità verso i forestieri, a gesti di rispetto in genere verso gli altri, a un certo gusto, forse per alcuni stucchevole, per la cortesia e la cerimoniosità.

              • PinoMamet scrive:

                Peuce’, io ho frequentato un tempio Zen, dove ho anche imparato le arti marziali.

                Figurati se mi danno fastidio le cerimonie.

                Ma non sono mica tutte uguali, e forse occorre avere l’elasticità di capire quando i tempi cambiano: anche in Thailandia.

                Peraltro anche l’imperatore del Giappone era considerato una divinità, e non chiedeva queste sceneggiate
                Magari ne chiedeva altre, molto più decorose.

              • PinoMamet scrive:

                Ma poi, soprattutto:

                non è che qualunque cosa sia una questione di sistema, di visione del mondo, di schieramenti.

                “A me questo piace perché

                Non c’è solo questo. Non siamo solo “personaggi”, del blog o della società.
                Siamo persone, che fuori da qua hanno relazioni; relazioni vere, basate (mi auguro) su elementi che vanno aldilà e qualche volta persino in contrasto con la nostra visione “politica”, in senso lato, o filosofica; perlomeno quella espressa qui.

                E insomma, per farla breve, ma lasciate da parte la borghesia, il comunismo, la diversità (presunta) dei valori, la pizza e i fichi;

                ma guardatelo in faccia, cribbio!

                Se c’è una persona a cui si legge in faccia il deboscio e la mancanza di valori, occidentali, orientali o persino thailandesi (non nutro alcuna simpatia per tale paese), è proprio lui!!

                A lui piace vedere sua moglie strisciare!

                Guardatelo come si veste, quando si toglie quella parodia di uniforme occidentale o quel trucco da scimmiotto dell’Opera di Pechino che immagino sia il costume regale tradizionale;

                guardatelo come si veste! con i jeans a metà culo e la canottiera da donna che a malapena gli copre dei tatuaggi di cui si vergognerebbe il peggior tamarro…

                Ma non prendiamoci in giro a parlare di cerimonie e di cultura orientale!!

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ pino Mamet

                “perché”

                Stavolta non concordo.

                Quelli non si prostrano davanti al debosciato.

                Si prostrano davanti a un te semidivino.

                Se poi è un debosciato, sono fatti fra lui e gli déi (o il karma) cui in quella cultura si crede.

                Ma loro adempiono a un dovere sociale prostrandosi, perché onorano la funzione, non l’individuo.

                Nella Cina di Matteo Ricci era tabù dare le spalle al trono dell’imperatore, anche se l’imperatore era assente e il trono era vuoto.

                Quand’ero in servizio in Artiglieria io salutavo per primo il colonnello comandante anche se sapevo benissimo che era un cretino disonesto. Ma da sottotenente salutavo il grado, mica lui.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                te=re

                Mannaggia alla tastiera del telefonino

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                “Quelli non si prostrano davanti al debosciato.”

                Hmm, no, credo che si prostrino davvero a un debosciato, e non di loro volontà.

                Probabilmente ci sarà ancora qualche thailandese, nel canonico isolato villaggio di montagna, che crede alla fiaba del re semidivino;

                gli altri sono abbastanza impegnati a imbrogliare i turisti, e poi a venire in Italia da turisti dicendo che gli italiani sono tutti ladri perché un bigliettaio non gli ha dato 20 centesimi di resto (storia vera) e insomma ad aver contatti con il mondo, per non crederci più.

                Non è più il Siam dell’Ottocento, eh?

                Ma soprattutto, anche ci credessero tutti, a me interessa quello che fa lui .

                Una persona decente direbbe:
                “Fermi tutti, gente, queste cerimonie andavano bene ai tempi di Checco e Nina, adesso l’aria è cambiata, ci guardano, non facciamo figure. Facciamo che la prossima volta invece della prosynesis ci diamo una stretta di mano, ok? Ah, ehm, dimenticavo: non sono un dio, cof cof. Allora, parlavamo del campionato, no?”

                Ma già, quel lurido zozzone non è una persona decente.

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                “forse occorre avere l’elasticità di capire quando i tempi cambiano: anche in Thailandia. ”

                Che scelta scontata.
                È molto più coraggioso opporsi ai trempi che cambiano che assecondarli.

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                “ma guardatelo in faccia, cribbio!”

                Vabbè, non mi sono proprio soffermato.
                Aneddotica alla fin fine.
                Gli individui m’interessano poco.
                Proprio perché c’è una vita fuori dal blog, m’interessano gli individui che frequento: di quelli famosi non m’importa nulla.
                Se non nella misura in cui incarnano tendenze sociali.

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                semmai mi sembra tu senta molto forte il tema della differenza sociale, del privilegio.
                Legittimo.
                In generale sono abbastanza d’accordo.
                Anzi, direi che sono d’accordo proprio.

                Ma non a qualsiasi costo.
                Non al costo dell’omologazione per esempio, della perdita di complessità in nome di una generica contemporaneità occidentale che andrebbe verso una generale sciatteria, in cui tutto diventa anonimo e perde di caratterizzazione.

              • PinoMamet scrive:

                “Gli individui m’interessano poco.”

                A me tutto. Non sono una persona di sistemi; non sono mai stato particolarmente marxiano.

                “È molto più coraggioso opporsi ai trempi che cambiano”

                Qui salta fuori, Peucè, la tua tendenza fascista, proprio come la mia (che pure non sono mai stato fascista, né ho avuto particolari legami con il regime in famiglia) salta fuori nella voglia che mi prende ogni tanto di salire in macchina e andare a bastonare qualcuno 😉

                A parte gli scherzi, “molti nemici molto onore” è sempre stata una frescaccia.

                Anche il coraggio può sbagliare ed essere mal riposto.

                In questo caso, poi (essere il re-dittatore-autoproclamato semidio di una nazione e farsi adorare) non ci vedo proprio niente di coraggioso.

                Sarebbe molto più coraggioso fare come gli suggerisco io.

                Ma è un povero mentecatto sottosviluppato e non ci arriverà mai.

              • giuseppe motta scrive:

                dico la mia fuori tema

                i fascisti stavano dalla parte dei forti contro i deboli e del resto non sono i deboli a potersi permettere i sicari

                i loro nemici erano braccianti agricoli e sindacalisti nella compiacenza delle autorità

                non sono sicuro che si siano opposti ai loro tempi anzi direi che li hanno sfruttati e assecondati

                e poi si accorsero troppo tardi che la guerra mondiale era un po’ diversa dal pestaggio dei braccianti e non c’era il re a proteggere le loro bande

                non ho mai capito cosa ci fosse di onorevole dalle prime violenze al tentativo finale di fuga

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                va bene non essere una persona di sistemi.
                Io probabilmente ti paio tale, anche se lo sono meno di quanto sembri.

                Ma davvero, al di là del fenomeno sociale e di costume (che non è detto debba essere ridotto a sistema) ti frega di un tizio estraneo, che non conoscerai mai in vita tua?

              • PinoMamet scrive:

                Non passo la vita a preoccuparmi del re della Thailandia, ma dal momento che è stato citato, non vedo perché non dire la mia opinione in proposito…

              • Roberto scrive:

                Pino

                “ Gli aztechi avranno scoperto che, guarda un po’, il sole sorgeva lo stesso.”

                Totalmente d’accordo su tutta la linea

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ habsburgicus

      “Lesa maestà”

      E’ il reato con cui i governanti hanno spesso e volentieri fatto condannare gli oppositori a lunghe pene detentive.

      https://youtu.be/YC7SVh5RaP4

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Moi scrive:

      Poveri Thailamdesi !

      Dovranno considerare un Buddha Vivente ad vitam pure il Re Rama X, figlio del celeberrimo (almeno pure tra i “Farang” informati …) Rama IX ? … Quello che in piena Prima Ondata del Covid si rifugiò in un Hotel di Lusso Tedesca adibito a Laufhaus privata con stuolo di _ ahem _ cortigiane a noleggio ?! 😀

      • habsburgicus scrive:

        chiamatelo fesso 😀
        del resto il suo Paese è abbastanza famoso per l’offerta di quella tipologia di donne 😀
        e che, si sarà detto il Re, il più oscuro italianucolo di Pistoia ne può godere a Pattaya e Bangkok e lui che è il Re non può ? 😀 😀 😀
        e che Re d’Egitto sarebbe 😀 😀 😀

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ habsburgicus

          “Re d’Egitto”

          In effetti la somiglianza del re attuale con Faruk è notevole, quanto a comportamenti.

          Ho sentito un bel podcast (in Polacco…) sulla faccenda. In Thailandia il re è da sempre un essere semidivino, e anche il più ricco e generoso dei turisti puttanieri non deve azzardarsi a dire nulla di men che positivo sul monarca se non vuole ritrovarsi di botto in qualche simpatica galera locale per troppo tempo.

          Ma mentre il re precedente, che ha regnato decenni e le cui esequie sono durate tre giorni con milioni in sincero lutto, era rispettato e manteneva scrupolosamente le apparenze del suo ruolo come la sua collega Inglese, il figlio è (sottovoce) considerato un indegno debosciato.

          Non scandalizza il fatto che passi il suo tempo con le cortigiane. Ma averlo fatto durante tutta la pandemia all’estero lontano dal suo popolo che non aveva né vaccini né mascherine a sufficienza ha dato un grosso colpo alla sua immagine.

          Se non sta attento la fine di Faruk potrebbe farla anche lui.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

    • Moi scrive:

      … a proposito di cortigiane, ho visto in rassegna di anteprima (a Bologna) il film di Cannes su M.me du Barry (Johnny Depp Louis XV) : la rende empatica per via delle umili origini rispetto alla pericolosa intrigante di … Lady Oscar 😀 .

      Finalmente un “négrillon” (come viene realisticamente chiamato) storicamente reale, esistito, e caratterizzato su base storiografica : Zamor, con la Du Barry antirazzista antelitteram 🙂 .

  14. Moi scrive:

    Cambiamento Climatico

  15. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Niente, ignora l’ altro commento …

  16. Moi scrive:

    No, dicevo … Cambiamento Climatico :

    ti segnalo (… giralo a Ugo Bardi, magari) questo :

    https://www.youtube.com/watch?v=Bw9w1-D6kYE

    Come la stampa ti crea l’ennesima emergenza e come la Storia te la smonta.

    Il periodo caldo Romano è un periodo di grande caldo in Europa che va dal 250 d.C al 400 d.C. Studi di Paleoclimatologia attraverso l’analisi del carotaggio, dei fossili, delle unità stratigrafiche hanno dimostrato già nel 1995 una condizione di temperature molto più elevate rispetto alle nostre estati. Uno studio congiunto tra Consiglio nazionale delle ricerche, condotto dall’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Cnr-Irpi) di Perugia in collaborazione con l’Istituto di scienze marine (Cnr-Ismar) di Napoli, e Università di Barcellona, basandosi sulla ricostruzione della temperatura della superficie del mare degli ultimi 5000 anni, ha permesso di quantificare l’entità del riscaldamento nella regione mediterranea durante il periodo romano (1-500 d.C.). La ricerca è stata pubblicata su Scientific Reports, del gruppo Nature. in base a queste osservazioni le temperature del mediterraneo durante l’impero Romano risultano più calde di 2°C degli ultimi duemila anni.

    Mentre i telegiornali fanno vedere le scene di tutti gli anni di persone accaldate, che si bagnano alle fontanelle e si sventolano con ventagli e fazzoletti,( come ogni anno) ma creando un certo allarmismo, scopriamo che per i romani questo nostro clima era quasi freschetto. Tra i metodi per sopportare il caldo (incredibile) le nostre stesse usanze. Villeggiatura in posti più freschi, ricorso alle terme e alle vasche del frigidarium, riduzione delle ore di lavoro, abbigliamento leggero e perfino il gelato. Alimento testimoniato da Plinio il vecchio consistente in ghiaccio e miele o frutta, con testimonianze di un florido commercio di ghiaccio dal Terminillo, dal Vesuvio e dall’Etna.

    Ma il caldo dà alla testa e rende i giornalisti ancora più imbarazzanti che mai, soprattutto quando si ha un’ opinione pubblica così facilmente abbindolabile.

    • Moi scrive:

      @ MIGUEL

    • Moi scrive:

      … cmq sono informazioni storicamente interessanti, ben poco “fatte a scuola” 😀 .

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      ” questo nostro clima era quasi freschetto”

      Interessante che abbiate ricostruito il clima dell’epoca sulla base di uno studio sulle temperature marine. Che, tra l’altro, fa un confronto con le temperature del Mediterraneo di vent’anni fa, decisamente più basse di quelle attuali.

      • Francesco scrive:

        “basandosi sulla ricostruzione della temperatura della superficie del mare degli ultimi 5000 anni,”

        in effetti pare un tema molto interessante, chissà come si fa!

    • giuseppe motta scrive:

      dunque Plinio il Vecchio avrebbe documentato usi e costumi intercorsi tra il 250 e il 400…

      comunque nel 1995 e dintorni le estati erano davvero molto più fresche di quanto non siano oggi

      almeno così mi sembra… chissà se Plinio il Vecchio ne ha scritto

      • PinoMamet scrive:

        Mah, io di estati particolarmente fresche non ne ricordo, tranne quella dopo l’eruzione del vulcano in Islanda (era già il Duemila qualcosa).

        Può darsi che quest’ultima sia un po’ più calda del solito, ma a dire il vero più che altro ricordo dei Maggio- inizio Giugno freschetti e più piovosi del solito, da queste parti, e degli inverni molto miti.

        • giuseppe motta scrive:

          anni fa ci fu un’estate mite quasi come quelle di trenta quaranta anni fa

          fu davvero bella

          non fredda ma non rovente al punto che si poteva dormire senza finestre aperte

          non entro nel merito delle cause ma il clima estivo è cambiato molto mi sembra

        • paniscus scrive:

          Io ricordo abbastanza nitidamente che alla fine degli anni ottanta e inizio dei novanta ho sempre avuto esami universitari impegnativi fino alla metà di luglio, e quanlche volta anche alla fine di luglio… e che riuscivo a studiare senza troppi patemi anche senza avere l’aria condizionata in casa.

          Ma non posso sapere se dipendese dalle temperature più miti o dal fatto che avevo 30 anni di meno di adesso…

          • paniscus scrive:

            Ricordo invece come un incubo assoluto (sempre a Firenze) l’estate del 2003, in cui tra l’altro avevo appena scoperto di essere incinta, quindi attribuivo il disagio a quello, salvo poi scoprire che l’avevano vissuta come un incubo anche quasi tutti gli altri.

            • PinoMamet scrive:

              …io tornavo dagli USA, anzi, dal New England, dove non si usciva di sera senza maglioncino o giacchetto…
              e trovo un’estate italiana davvero caldissima…

              però gli scorsi giorni di Luglio non mi sono parsi da meno…

            • tomar scrive:

              Il 2003 è stato terribile (anch’io a Firenze) perché il caldo è iniziato a metà maggio e non è cessato un giorno fino a inizio ottobre.

              • paniscus scrive:

                “Il 2003 è stato terribile (anch’io a Firenze) perché il caldo è iniziato a metà maggio e non è cessato un giorno fino a inizio ottobre.”—-

                Cioè, come l’anno scorso (2022) e come probailmente sarà anche questo? 🙁

            • Roberto scrive:

              Il 2003 è stata la mia prima estate lussemburghese…fantastica, sole e 30 gradi fissi per due mesi

              Mo sto a 18 gradi e pioggia

          • PinoMamet scrive:

            Eh, io al concorso per l’insegnamento- che diedi già parecchio grandicello 😉 – ricordo che faticai abbastanza a spostarmi per Bologna a piedi, e pensai: caspita, vent’anni fa non avrei fatto neanche una piega…

            • paniscus scrive:

              Ma io per quasi tutto l’anno cammino per chilometri senza problemi, sia in città che in sentieri più periferici, ma negli ultimi 20 giorni è stato praticamente fuori questione…

      • PinoMamet scrive:

        Nebbia in pianura praticamente scomparsa(vabbé io sto in collina e quindi mai avuta, in pratica), nevicate scomparse completamente o quasi da quando andavo alle medie e poi stranamente riapparsa da pochi anni (due o tre giorni all’anno eh?)

        Queste sono le mie osservazioni aneddotiche.

        • giuseppe motta scrive:

          l’aria d’inverno sembra più mossa anche a me, diciamo da una ventina danni

          meno nebbia e foschia

          solo impressioni mie comunque

  17. Moi scrive:

    Questa è facile : saprete del Tiktoker ItaloMarocchino che taqiyando 🙂 un malore si è fatto portare a Rimini da un’ ambulanza a mo’ di Taxi … be’:

    dirgli ch’è un testa di cazzo d’ un Beduino, è razzista ; dirgli dirgli ch’è un testa di cazzo d’ un Kerim Hassi, è antirazzista 🙂 !

    PS

    I cafoni arricchiti borgatari della Lamborghini l’ hanno buttata e sono stati difesi d’accatto in termini di “OK Boomer !”, espressione talmente abusata da non significar più nulla.

  18. Moi scrive:

    @ MIGUEL & TUTTE LE PERSONE / TUTTI GLI INDIVIDUI 😀

    Miss Italia … Concorso TERF, regolamento basato sui cromosomi anziché sull’ estetica femminea , perciò RagazzO FtM s’ iscrive :

    —————————————————–

    Federico nasce donna e si iscrive a Miss Italia, beffando le regole

    https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/bari/1410213/bari-federico-nasce-donna-e-si-iscrive-a-miss-italia-beffando-le-regole.html

    Il sistema che ha accettato la sua candidatura in barba alla storica patron Patrizia Marigliani che aveva dichiarato: «Le trans non sono benvenute, concorso riservato alle donne»

    ——————————–

    • Moi scrive:

      Sento che inizieranno i paragoni con Denny Mendez … classe 1978 che vinse nel 1996 da “ne[g]ra” secondo parametri oggidì (!) da Paolo Sizzi, o da Stati Uniti 🙂 !

      Eh, sì perché … vi assicuro non essere affatto raro in Youtube e anch’or+ 🙂 TikTok il discorso che discriminare una donna trans perché ha il pene equivale a discriminare una persona nera per la pelle scura. D’ altronde è perfettamente logico … con le oramai arcinote premesse che ” ci liberano ” [cfr. Scuola di Francoforte] dalla Logica Tomistico-Aristotelica !

      • Roberto scrive:

        Non parametri di oggidì, mi ricordo benissimo le polemiche dell’epoca su “non rappresenta la bellezza italiana” (= è negra)

        Io la trovavo davvero molto bellina

        • Moi scrive:

          Ma infatti : in teoria, SE più bella e basta individualmente … può pure vincere Miss Ghana una Finlandese, anche se la reazione del resto del mondo sarebbe vagamente 😀 diversa.

          • Moi scrive:

            Ma NON era questo il discorso : secondo te, una donna trans può partecipare e vincere (già successo nei Paesi Bassi) un concorso di bellezza tradizionalmente per donne biologiche ?

            Bada bene che poi si ragionerebbe solo (!) in termini di “passing”, questione notoriamente problematica poiché crea un “privilegio interno” alla (sotto)comunità Trans MtF !

            • Moi scrive:

              Cmq dal momento che la Migliarini l’ ha buttata in cromosomi … sì , il cavillo “busillis” leguleio ci sta :

              MtF ad altissimo passing resta fuori, FtM anche a passing molto più elevato di Federic* in questione (…tipo Buck Angel) potrebbe partecipare.

              • Moi scrive:

                … La cosa più interessante è che ora, in Italia, un sacco di gente nata nel Novecento, specie prima metà, scoprirà ex nihilo che esistono anche (!) persone trans FtM !

            • Roberto scrive:

              Devi dirti la verità, io sono un esserino semplice. Hai il pisello? Non puoi partecipare. Hai la patatina? Partecipi

              Mi da fastidio l’idea che possa vincere perché trans, ma se non avendo (più) il pisello è la più figa di tutte, perché no?

              Discorso diverso invece per lo sport

              • PinoMamet scrive:

                Come spesso accade, OMDAR

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Devi dirti la verità, io sono un esserino semplice. Hai il pisello? Non puoi partecipare. Hai la patatina? Partecipi ”

                Premesso che per me è il male assoluto è l’esistenzas di Miss-tele-questo-o-quello;

                che se lo vince un barbuto boscaiolo maschio del Texas, mi va male lo stesso…

                La differenza non sta nel “pisello”.

                La differenza sta in una diversa composizione cromosomatica di ogni cellula del corpo, e nel potenziale (certo non sempre attuato o attuabile) riproduttivo della persona.

                Per il resto non faccio grandi differenze tra uomini e donne, ma la differenza è quella, e non altra.

              • Roberto scrive:

                Miguel

                Mah per me il male assoluto sono persone che non hanno un tetto sopra la testa e non sanno cosa mettere nel piatto….un concorso di tizie che girano in mutande lo trovo poco interessante ma ognuno si diverte come può

                Per il resto che dire, non credo che abbiano mai fatto alle partecipanti di Miss qualcosa un test genetico o non so quale esame per accettare la composizione cromosomica, non vedo perché iniziare ora

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Moi

              “Ma NON era questo il discorso : secondo te, una donna trans può partecipare e vincere (già successo nei Paesi Bassi) un concorso di bellezza tradizionalmente per donne biologiche ?”

              E nessuno che si lamenti per l’esistenza di una passerella competitiva di donne che vengono esibite mezze nude con la pubblicità ci fa i miliardi?

              • PinoMamet scrive:

                Beh, ci sono anche le esibizioni maschili…
                ma a dire il vero questo genere di concorsi mi sembra molto in ribasso (cioè, non se lo caga più nessuno) non mi stupisce che la Mirigliani si faccia un po’ di pubblicità.

              • Roberto scrive:

                Ma davvero Miguel, se le tizie si divertono così, che male ci vedi?
                Trovo che siano degli spettacoli orrendamente noioso e stupidi, ma direi la stessa cosa per la boxe, l’automobilismo, la messa, il ciclismo, le sfilate di moda, stare in spiaggia sdraiati a prendere il sole…e un miliardo di altre attività…ma che io le trovi stupide d noiose non vuol dire nulla, tranne che a me non piacciono

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Ma davvero Miguel, se le tizie si divertono così, che male ci vedi?”

                Premesso che il mondo intero è in mano a miliardari che ci spacciano spettacoli al posto di realtà

                che ogni tre minuti dentro questi spettacoli ci sono altri miliardari che cercano di sfruttare ogni nostra nota debolezza per rubarci dei soldi

                che quegli spettacoli ci rubano ogni contatto con esseri umani vivi, in tutta la loro complessità, e ci vendono invece esseri umani truccati e finti e rivenduti…

                mi chiedo

                Ma davvero Roberto, che bene ci vedi, che li vuoi difendere dalle mie impotenti obiezioni da non miliardario?

              • Roberto scrive:

                Ho detto che ci vedo del bene!?!

                Ho detto che li trovo stupidi e noiosi né più né meno come tantissime altre forme di spettacolo ….ma non ci vedo nessunissimo male (addirittura per te sono il male assoluto!)

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “che quegli spettacoli ci rubano ogni contatto con esseri umani vivi,”

                Eppure mi ricordo benissimo che erano occasione di chiacchiera fra esseri umani vivi

              • Francesco scrive:

                Miguel

                persino io ho esperienza di come lumare belle xxxx sia uno dei principali modi per istigare i maschi della specie a chiacchierare!

                e vantarsi e mentire e spararle grosse e tutto quanto fa umanità maschile

                😉

      • PinoMamet scrive:

        Però non c’era alcun regolamento che vietava di partecipare alle ragazze nere, mentre c’è un regolamento che vieta di partecipare alle ragazze nate ragazzi.

        A parte le polemiche strumentali, non ci vedo granché in comune tra i casi.

        • Moi scrive:

          … ormai ” razza ” e ” gender” son 2 robe equiparate in tutto e per tutto : so che “fa strano” a chi come noi abbia almeno vissuto più di un lustro di Novecento , parò l’ è dvgnò acsé ! 🙂

          Ripeto che l’osservazione più illuminante resta IMHO (che fa un po’ vintage …) quella di Miguel :

          la Rivincita di Platone sul Trio Darwin-Marx-Freud che per tutto il Novecento pareva “invincìbbbalo” 😉 !

        • PinoMamet scrive:

          “… ormai ” razza ” e ” gender” son 2 robe equiparate in tutto e per tutto”

          Ma il caso della Mendez non è accaduto oggi, è accaduto quasi trent’anni fa, e comunque davvero non ci vedo troppo in comune;
          qua si parla di regolamento, là di criteri individuali di bellezza.

          • Moi scrive:

            A parte le polemiche strumentali

            —————–

            … e cioè la Linfa Vitale, in Italia ! 😉

            • Francesco scrive:

              OMDAM

              il trucco sta proprio nel fare di ogni erba un fascio e fingere che tutto sia “discriminazione”

              Miguel a modo lo sbugiarda quando parla di discriminazione economica, pensa te se qualcuno entrasse a casa del professor X iper-progressista con la scusa che il titolo di proprietà è solo una forma di discriminazione!

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Dimentichi il passaggio ulteriore.

                Discriminare significa distinguere, per cui il titolo di proprietà effettovamente distingue (discrimina) chi può godere e chi no dell’immobile. Per cui è fonte di discriminazione qualsiasi differenza tra le persone. Per cui non c’è niente di male, di per sé, nella discriminazione.

                Per cui possiamo andare in giro a insultare i negri.

              • Francesco scrive:

                Quindi? ora che ti sei tolto il gusto della battuta da due soldi, puoi chiarire se ritiene che distinguere sia cosa necessaria e che spacciare ogni differenza per discriminazione sia una cazzata o meno?

                Saluti

        • paniscus scrive:

          Pino: “Però non c’era alcun regolamento che vietava di partecipare alle ragazze nere, mentre c’è un regolamento che vieta di partecipare alle ragazze nate ragazzi.”———–

          Ammetto di non aver letto i regolamenti recenti di Miss Italia, ma credo che il problema non stia nell’essere “nate ragazzi”, ma nell’essere ANCORA ragazzi.

          Comunque, mi pare di ricordare che negli anni ottanta e novanta ci furono un paio di casi di contestazione considerati imbarazzanti, sull’elezione di due miss,

          a) una perché era sposata e aveva già un bambino, ma aveva tentato di tenere segreta la sua situazione familiare (quando non c’erano ancora tutti i tracciamenti digitali che ci sono adesso)… mentre il regolamento di allora prevedeva che si dovesse essere plausibili come “signorine”, cioè non essere mai state sposate, non aver mai convissuto coniugalmente, non aver mai avuto figli, e non aver mai condotto vita pubblicamente sconveniente (in pratica, un modo imbarazzato per dire che avrebbero potuto farsi passare per vergini, come se gliene fregasse qualcosa a qualcuno, proprio di quello)

          b) e un’altra perché, pur non avendo trasgredito nessuno dei criteri precedenti, fu considerata “troppo vecchia” per essere una miss, avendo già la veneranda età di 26 o 27 anni, quando alle sue spalle c’erano le quattordicenni che scalpitavano. E qualche raffinatissimo gentiluomo, non ricordo chi, affermò davanti alle telecamere che quell’elezione non era adeguata, perché il profilo simbolico di Miss Italia avrebbe dovuto rappresentare “la ragazzina acqua e sapone che un uomo adulto vorrebbe come fidanzata di suo figlio, non quella che vorrebbe come amante per sé”.

          Se non ricordo male, alla prima fu tolto il titolo (ma dopo qualche anno il regolamento fu modificato), alla seconda no.

    • Moi scrive:

      Patrizia Migliarini, Borghese “Sinistronza” (tipo Contessa Fantozziana) Classe 1957 … Super Boomeress 😀

      https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/07/22/mi-sono-rotta-del-politicamente-corretto-patrizia-mirigliani-replica-alle-polemiche-per-il-no-alle-trans-a-miss-italia/7237924/

      “Mi sono rotta del politicamente corretto”: Patrizia Mirigliani replica alle polemiche per il no alle trans a Miss Italia

  19. Moi scrive:

    @ MIGUEL (girala al to amigh Bardi … anca quassta qué)

    https://www.ansa.it/sito/videogallery/italia/2023/07/20/clima-bonelli-proposta-di-legge-per-reato-di-negazionismo-climatico_ced08bd5-b2cc-499d-b811-c42d649bea21.html

    Clima, Bonelli: “Proposta di legge per reato di negazionismo climatico”

    PS

    Sì, è lo stesso Bwana Muzungu Buono di Suomahoro …

  20. Moi scrive:

    @ FRANCESCO / ADV (gli Opposti)

    Yeonmi Park On South Korea vs North Korea

    https://www.youtube.com/shorts/kLf9lUAwupg

    … in realtà la frustrazione è addirittura anche peggio dei Dirimpettai di Levante 😉 che lo stesso “Miracolone” lo iniziarono a Fine Ottocento.

  21. Miguel Martinez scrive:

    OT

    Sento la Meloni dire qualcosa di vaporoso sui migranti come persone che “fuggono da guerra e da terrorismo”.

    Mai che ci sia qualcuno che dica, si fugge da una situazione di economia periferica, di collasso dei sistemi statali, di degrado ambientale, di perdita di risorse, di desertificazione, di depauperamento delle risorse idriche, accompagnato da un aumento incessante della popolazione; e si fugge verso i luoghi dove si concentrano (ancora) la maggior parte delle ricchezze del mondo.

    “Guerra” e “terrorismo” sono fenomeni assolutamente minori in questa situazione; e spesso esistono, perché c’è la condizione disastrosa di fondo.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Perché, appunto, il biglietto d’ingresso per la parte ricca del mondo è riconosciuto solo in casi assolutamente minori.

      • Francesco scrive:

        sbaglio o è sempre stato così? chi cercava una vita migliore riceveva il permesso di entrare solo in circostanze speciali, tipo l’esistenza di aree spopolate per qualche guerra o catastrofe? o perchè nuove colonie da popolare con gente “nostra” a scopo imperialista?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Sì, è sempre stato così e non riesco a immaginare un mondo di migrazioni libere.
          Nemmeno Gengis Khan era d’accordo: lui voleva la libertà di spostarsi per la propria orda, ma se invadevi il suo pascolo non te la passava mica.

          • Francesco scrive:

            Quindi, se penso che “noi occidentali” siamo i primi nella storia a cui viene chiesto – non imposto – di aprire i propri confini e affrontare i relativi costi per motivi non di interesse ma di umanità, penso una cosa corretta?

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Le differenze di tenore di vita tra paesi ricchi e paesi poveri non sono state mai così esasperate, per cui non so quanto sia possibile confrontare il giamaicano che va a New York con il contadino goto che vuole zappare la terra in Aquitania e non nel Barbaricum.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “penso una cosa corretta?”

              Sì.

              Perché è la prima volta nella storia umana che una parte dell’umanità raggiunge un’opulenza mai vista prima partendo dall’impoverimento sistematico di una parte molto maggiore dell’umanità.

              I Romani riducevano in schiavitù i prigionieri di guerra e i civili delle città conquistate, certamente. Ma costruivano anche strade e acquedotti, e creavano un sistema giuridico integrato di cui anche i popoli sottomessi finivano per avvantaggiarsi. I migranti che cercavano asilo nell’impero Romano non erano resi poveri dallo sfruttamento imperiale, ma da altre cause (come l’arrivo degli Unni in Europa orientale nel quarto secolo); e fino ad Adrianopoli l’impero era in grado di risistemarli a tappare i buchi demografici lasciati dalle ricorrenti epidemie come la peste Antonina. Attorno ai latifondisti e ai loro dipendenti c’era in tutto l’impero una vasta massa di plebei che campavano di distribuzioni gratuite di grano e di lavori stagionali; quando l’espansione dell’Impero cessò e con essa il continuo arrivo di nuovi schiavi, quei plebei tornarono a coltivare i campi come avevano fatto i loro antenati e diventarono con Costantino quelli che oggi chiamiamo ‘servi della gleba’.

              Ma non esisteva la sistematica spoliazione di un dato territorio formalmente indipendente con la complicità delle sue classi di governanti collaborazionisti a favore di un altro territorio ben definito. Nemmeno i Romani avevano pensato a nulla di simile alle ‘repubbliche delle banane’ o a al ‘franco CFA’ o al ‘Washington consensus’.

              Si potrebbe dire lo stesso per gli Inca, l’impero del Dahomey, l’Abissinia o gli Aztechi.

              E siccome ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, ora il conto si presenta a noi occidentali sotto forma di irrimediabile squilibrio demografico, che come una pompa osmotica fa diventare gradatamente caffelatte le nostre società di bianchi.

              Se saremo saggi sapremo mettere a frutto un’occasione storica di arricchimento comune.

              In ogni caso vale il detto di Seneca: volentes fata ducunt, nolentes trahunt.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Ti ho già consigliato di non pensare di sapere di economia quanto di fisica e di letteratura?

                Sembri una suorina del seguito di Zanoletti, tra sistematico impoverimento e Washington consensus. Superstizione e analfabetismo, diresti se qualcuno si esprimesse così nei tuoi campi!

                🙂

              • PinoMamet scrive:

                Vorrei fare le pulci ad Andrea su alcuni particolari, ma non ne vale la pena, lo scenario che descrive mi pare collimare con quello descritto dagli storici nelle linee generali.

              • Francesco scrive:

                Pino

                quali storici scusa? la descrizione dell’impero romano come diverso e migliore dell’impero usano mi pare parecchio ridicola.

                Stavano meglio i galli romanizzati o i tedeschi e i giapponesi americanizzati?

                Poi, c’è una cosa che non ci arrivo.

                Il commercio internazionale capitalista può essere visto come

                1) la causa di quasi tutti i progressi nell’economia, una cosa Molto Buona (visione liberale)

                2) lo strumento dello sfruttamento da parte del centro nei confronti della periferia, una cosa Molto Cattiva (visione latinoamericana, chè Marx non credo sarebbe d’accordo).

                Ora, il Bloqueo è una cosa negativa se aderisco alla prima visione, come può esserlo nella seconda??? io non riesco a capire

                Ciao

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Il commercio internazionale mica è nato col capitalismo. Ma hai mai sentito parlare, tipo, dei Fenici?

              • Francesco scrive:

                Certo che questo lo sapevo.

                Rimane la mia domanda: il commercio internazionale dai Fenici in poi segue la stessa logica del profitto.

                Questo è qualcosa di positivo per tutte le parti coinvolte, come insegna Ricardo, oppure una forma di sfruttamento, come sostengono vari sociologi del Sud del mondo?

  22. Mauricius Tarvisii scrive:

    Quindi, per bocca del Capo dello Stato, l’Italia, che in questo momento sta armando e finanziando a profusione una guerra lontana perché “bisogna difendere la democrazia”, adesso va dal neodittatorello tunisino, quello che ha sciolto il parlamento, governato per un pezzo per decreto, poi incriminato gli oppositori e tenuto elezioni-farsa (peggio di un Putin qualsiasi, insomma), e gli ha manifestato totale sostengo.

    https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2023/07/24/mattarella-italia-al-fianco-di-tunisi-nelle-sfide-importanti_234b002e-dda6-4043-9416-0669c8cc4f7e.html

    • Francesco scrive:

      Contesterei solo il “peggio”, per il resto sei ineccepibile.

      Un Sincero Democratico dovrebbe imporre un blocco navale alla Tunisia!

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