Tra poco, devo votare!

Nella primavera del 2024, dovrò votare (articolo 48 Cost.) per l’elezione del Consiglio Comunale e per quello di Quartiere (che ricordiamo, ha zero fondi).

Si chiama democrazia rappresentativa, quella cosa per cui ogni cinque anni voto anonimamente per qualcuno, perché mi sta ancora più antipatico qualcun altro.

Dal mio trecentomillesimo di voto, uscirà una maggioranza che decide e una minoranza che veglia su come si comporta la maggioranza.

Ora, dal mio trecentomillesimo di voto è uscita una maggioranza (vabbè, era facile), appartenente al Partito Unico, e una minoranza, anzi tre, di opposizione (una di destra e una di sinistra e una del Movimento Cinque Stelle).

Oggi scopro un problema che mi sembra gigantesco.

L’ultimo pediatra dell’Oltrarno se n’è andato, immagino perché la Legge di Mercato ha detto che è meglio affittare ai turisti che ai medici.

Nell’intero Quartiere Uno (66,000 abitanti circa) pare che ci siano soltanto due pediatri rimasti, uno dei quali all’estrema periferia.

Quella che andò in pensione prima di quello che se n’è andato, sei/sette anni fa, aveva mille bambini da seguire.

Non so quale sia la soluzione (non puoi mica costringere un medico a pagare un affitto superiore a quello che guadagna), ma la salute dei bambini dell’intero centro sarà anche un problema politico?

Dalla maggioranza, silenzio.

La minoranza di sinistra, sollecitata, fa effettivamente un’interrogazione che cade con un tonfo nel silenzio.

La minoranza di destra, che poi è maggioranza in Italia…

Beh, vi racconto un episodio, che risale a un paio di anni fa.

Un ignoto cretino deturpa un muro in Via Palazzuolo:

“Cretino” lo dico innanzitutto perché sporca un muro di Firenze.

Poi perché dovrebbe sapere che il suo gesto non avrà il minimo effetto deterrente sul sistema pià guerrafondaio della storia umana.

Ma la cosa fantastica è che la Destra chiede che l’Ignoto Verniciatore venga “censurato” dal Consiglio di Quartiere Uno.

Ora, se il tizio è stato identificato dalle infinite telecamere che sorvegliano Firenze, presumo che sarà condannato da un tribunale. Con l’aggiunta della Censura del Consiglio del Quartiere Uno senza fondi, esattamente cosa gli succederà? Il taglio delle dita?

Ma leggetevi per favore cosa scrivono quelli che qualcuno ha votato per controllare cosa fa la maggioranza:

““Siamo sbigottiti – dichiarano il vicepresidente del Consiglio comunale e consigliere della Lega Emanuele Cocollini ed il Capogruppo della Lega nel Q1 Marco Passeri – e ci sentiamo profondamente indignati per quanto accaduto al Consiglio di Quartiere 1. Ci sembrava scontato il voto a favore e la censura di tutto il Consiglio di Quartiere per la vergognosa scritta che equipara il nostro storico alleato ad uno stato fascista ed invece, purtroppo, il capogruppo del PD Edoardo Amato ha ritenuto di votare contro, dimostrando così una vergognosa ostilità ideologica che danneggia i fondamentali rapporti fra Firenze e gli Stati Uniti”.
Tutto questo – continuano Cocollini e Passeri – nel silenzio assordante del Presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci, che ha preferito addirittura non prendere nessuna posizione non partecipando al voto. Una posizione gravissima della quale il Consigliere Amato ed il Presidente Sguanci si devono assumere la responsabilità. Per questo chiediamo che il Partito Democratico ed Presidente del Quartiere 1 Sguanci chiedano scusa per quanto successo.
Esprimiamo infine – concludono Cocollini e Passeri – la nostra più totale solidarietà al Console Generale Ragini Gupta ed a tutti i cittadini americani che sono sempre i benvenuti a Firenze ed ai quali dobbiamo riconoscenza per aver contributo alla liberazione ed allo sviluppo della nostra città”.

E chiedetevi se quei poveretti potranno garantire un pediatra a un rione che non ne ha più.

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248 risposte a Tra poco, devo votare!

  1. habsburgicus scrive:

    interessante il console USA indù 😀
    Ragini Gupta penso sia indianissimo, no ?

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ habsburgicus

      “indù”

      Barbero sottolineava in una sua conferenza la somiglianza della pluralità di etnie in USA e nell’impero Romano.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        credo si possa dire lo stesso dell’attuale Regno Unito, benchè di impero abbia ormai molto poco

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “stesso”

          E’ verissimo!

          E personalmente (musei a parte) è la cosa che ho trovato di gran lunga più interessante della mia vita a Oxford.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            Io pensavo più al primo ministro e al sindaco di Londra indiani, però capisco

            • habsburgicus scrive:

              anch’io….
              intanto (OT nell’OT) S.M. Carlo III è stato incoronato anche Re di Scozia…credo abbia giurato di “mantenere la Chiesa protestante” (la Kirk), base della realtà scozzese dal XVI secolo (anche se non ci crede più nessuno 😀 però è così pure in Danimarca, ma anche là la Folkekirket luterana “Chiesa del popolo” è intoccabile, forse quanto di più danese sussiste in Danimarca :D), ma non ne sono così sicuro
              en passant, nell’improbabile caso che S.M. Carlo III ci legga :D, mi permetto di suggerirGLI di introdurre l’incoronazione come Re d’Irlanda ad Armagh..l’incoronazione potrebbe essere “ecumenica” (tanto, mi dicono, a Roma avrebbero fatto il Concilio 😀 e il Cattolicesimo come lo intendevano tutti è da ritenersi estinto, purtroppo) ovvero con l’imposizione della Corona da parte dell’Arcivescovo di Armagh della Church of Ireland (protestante) e la consacrazione con l’olio da parte dell’Arcivescovo cattolico di Armagh 😀 ciò rafforzerebbe i legami della Corona sull’Irlanda del nord -, diminuirebbe il solco fra protestanti conservatori e cattolici di destra isolando il Sinn Féin (derubricandoli a “sinistri” e “comunisti” :D) e in prospettiva potrebbe avere effetto su tutta l’Irlanda, non solo quella del Nord, attraendo alla Corona (incredibile dictu !) i conservatori e i cattolici (ormai quattro gatti) dell’Eire che forse potrebbero essere stanchi di politiche sinistrorse e antireligiose da quattro decenni in qua…
              questo come semplice idea 😀
              qualora S.M. Carlo III voglia approfondire, sono 100.000 £ per la consulenza dettagliata 😀 😀 di cui 80.000 £ al sottoscritto e 20.000 £ al padrone del blog da destinare all’Oltrarno 😀 😀 😀

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ habsburgicus

                “sinistrorse”

                E’ la prima volta in assoluto che sento applicare l’aggettivo ‘sinistrorse’ alle politiche dei governi dell’Eire…!

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Vedi che non sai nulla dei cattolici?

                🙂

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                L’Irlanda da un pezzo è governata da alternanza di centro e centrodestra.

            • PinoMamet scrive:

              Sai Habs che hai tutto il mio rispetto e la mia ammirazione per la tua cultura sconfinata;

              ma davvero non riesco a capacitarmi di come da certo punto di vista (il tuo!!) tu sia un catasfrofista: per te tutte le cose in cui qualche misura ti riconosci sono ormai morte e sepolte, o sul punto di fare la fine del dodo, anche quando godono sostanzialmente di buona salute…

              dall’altro, sei sostanzialmente (absit iniuria) un illuso, che crede che per il mondo attuale “funzionino” ancora simboli che forse potevano avere una presa nell’Ottocento…

              La doppia consacrazione di Carlo III, che descrivi, sarebbe sicuramente una bellissima cerimonia;

              ma credo avrebbe come unico effetto quello di far arrabbiare qualche irlandese troppo protestante, e qualcuno troppo cattolico, lasciando gli altri sostanzialmente indifferenti…

              naturalmente spero che Carlo giudichi diversamente e ti paghi la consulenza anche più di quanto generosamente hai stabilito! 😉

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Habs

      “interessante il console USA indù 😀
      Ragini Gupta penso sia indianissimo, no ?”

      Qualche anno fa, c’era una conferenza (tema letterati anglosassoni a Firenze) con partecipazione del consolato USA.

      Interviene un tizio americano che sembra la versione CIA di Prigozhin; tra la folla vede una ragazza molto carina dalle fattezze indiane che tiene per mano un bambino.

      Penso che il tizio sia il console, invece dopo un breve discorso chiama la ragazzina indiana a parlare; Ragini Gupta non molla la mano del bambino e viene a dire la sua.

  2. Roberto scrive:

    Miguel

    “Non so quale sia la soluzione”

    Leggo che a Venezia il comune propone L ambulatorio ai medici che vanno a lavorare in centro, e so per certo che è una soluzione che viene utilizzata in Francia nelle periferie dell’impero (nel nostro paesino pirenaico i comuni di una valle hanno costruito un centro medico e danno l’ambulatorio gratis, con tanto di segretariato pagato dal consorzio, ai medici che si istallano per tot anni)

    In Germania ci sono posti riservati belle facoltà di medicina per futuri medici che si dovranno istallare per tot anni in zone dove ci sono pochi medici

    Temo che la carenza di medici sia un problema abbastanza diffuso…

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Roberto

      “Leggo che a Venezia il comune propone L ambulatorio ai medici ”

      E invece a Firenze i palazzi del Comune li vendono a cementari taiwanesi.

      Certo, è per il pareggio di bilancio (che magari a Venezia raggiungono in altro modo);

      ma se considerassimo il bilancio sociale (cioè il fatto di garantire qualche pediatra in più a migliaia di residenti), ecco il senso della proposta di legge Bersani.

      • Roberto scrive:

        La parità di bilancio vale a Venezia come a Firenze, direi che a Venezia eleggono rappresentanti che muovendosi nello stesso identico quadro giuridico che a Firenze, hanno delle priorità diverse da quelle degli eletti fiorentini

      • roberto scrive:

        miguel

        “ma se considerassimo il bilancio sociale”

        provo a riirare la questione:
        se considerassimo il bilancio sociale slegato da qualsiasi logica di pareggio di bilancio, cosa succederebbe *in concreto* secondo te?
        il comune di firenze comprerebbe un paio di appartamenti a nel vostro quartiere per adibirli a studio medico?

        e ammesso e non concesso che improvvisamente i vostri eletti decidano di occuparsi di questa questione (e non capisco perché improvvisamnte dovrebbero aprire gli occhi), dove il trovano i soldi? si indebitano le prossime due generazioni visto che non c’è la parità di bilancio? oppure cosa altro?

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ roberto

          “dove li trovano i soldi”

          Esatto.

          Il pareggio di bilancio è come il nucleare.

          Non è né di destra né di sinistra.

          E’ di buonsenso.

          La norma venne approvata nel 2012 in soli sei mesi, un periodo di tempo alquanto breve, se si considera che una legge costituzionale necessita di quattro letture parlamentari e di una pausa di tre mesi tra la seconda e la terza. In tutte e quattro le letture parlamentari il disegno di legge venne approvato a larghissima maggioranza, ricevendo il voto favorevole sia della maggioranza che dell’opposizione. Dato che i voti favorevoli al disegno di legge superarono i due terzi dei membri di entrambi i rami del Parlamento, non fu necessario ricorrere ad un eventuale referendum confermativo.

          Leggo dal dispositivo di legge:

          “Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte.”

          https://it.wikipedia.org/wiki/Pareggio_di_bilancio_nella_Costituzione_italiana#:~:text=Per%20questo%20motivo%20l'8,di%20bilancio%20nella%20Carta%20Costituzionale.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • quisquiliator scrive:

            “Non è né di destra né di sinistra.
            E’ di buonsenso. ”
            Il pareggio di bilancio è marcatamente di destra ( neoliberale ).
            E’ uno delle varie cazzate introdotte, se non ricordo male, ai tempi di Monti, quando si curò una crisi dei debiti sovrani artificiale, cioè causata dall’assurdo assetto istituzionale dell’euro, come se fosse invece una crisi di bilancia dei pagamenti.
            Si optò per dare una spinta deflattiva all’economia italiana, con lo scopo ulteriore di recuperare competitività nel cambio reale coi partners nordeuropei dell’euro ed in particolare la Germania ( a moneta comune, per cui cambio nominale 1 a 1, il cambio reale è dato dal differenziale accumulato di tasso di inflazione tra due dati paesi ).
            Il risultato della tendenza deflattiva è stato che il rapporto debito PIL passò dal 115% al 133 % della vigilia Covid.
            In altre parole, si portò piano piano in attivo la bilancia dei pagamenti tramite la compressione della domanda interna, però a scapito del debito pubblico.

            • Francesco scrive:

              se non sbaglio la copertura delle spese, di cui il pareggio di bilancio è una contabile conseguenza, sta nella Costituzione del 1947, però

          • Peucezio scrive:

            Andrea,
            “La norma venne approvata nel 2012 in soli sei mesi, un periodo di tempo alquanto breve”

            Fammi capire: l’Italia è vissuta fuori dal buon senso per un secolo e mezzo fino a una decina d’anni fa?

  3. Via Palazzuolo resiste alla gentrificazione ospitando ogni giorno una umanità ampiamente discutibile ma viva. E tra i vivi mi è sempre sembrato ovvio che i muri parlassero.
    Non sempre dicono cose piacevoli, ma se qualcuno imprime su qualche cantonata un concetto sensato mi guardo bene dal lamentarmene.
    Altra cosa con la entartete kunst delle tag e dei vari “marchi del territorio”.

    La Lega a Firenze fa quello che ha sempre fatto: lordare ovunque implorando che la si consideri parte delle soluzioni. Quando non riesce nemmeno a essere parte dei problemi.

  4. quisquiliator scrive:

    Il comunicato antimaggioranza della minoranza mi ha fatto venire in mente le fazioni giudaiche in Brian di Nazareth dei Monty Python.
    Quanto alla realtà reale , cioè pediatri e compagnia bella, mi astengo dal fare scommesse 🙂

  5. Fuzzy scrive:

    Dei mali della sanità ho sentito dire e in parte sperimentato, come tanti altri.
    Oserei pensare che sia necessario ripensare
    al numero chiuso in medicina. Ma non so. Troppo complicato

    Comunque.

    Oggi mentre cercavo una sperduta informazione sull’isola di Pasqua, ho trovato
    nel bellissimo libro di Marvin Harris “Cannibali e re” altre interessanti nozioni che si possono ricondurre al campo medico.

    “La morte di bambini e adulti a seguito di infezioni batteriche e virali -dissenteria, morbillo, tubercolosi, pertosse, raffreddori, scarlattina- dipende in larga parte dalla dieta e dal vigore fisico in generale, per cui i cacciatori-raccoglitori dell’età della pietra fuggivano in gran numero da queste infezioni.
    Inoltre la gran parte delle malattie epidemiche letali – vaiolo, febbre tifoidea, influenza, peste bubbonica, colera – si verificano solo in presenza di alte densità di popolazione.
    Persino flagelli come la malaria e la febbre gialla…..taglio……..la malaria ha raggiunto il suo massimo effetto devastante solo dopo che il disboscamento agricolo di foreste umide ebbe creato migliori condizioni di riproduzione delle zanzare”

    Adesso non vorrei essere accusato di volere lo smantellamento del servizio sanitario.
    No.
    Non voglio lo smantellamento del servizio sanitario.
    Non voglio lo smantellamento del servizio sanitario.
    Però, inquadriamo bene le cose. Tipo le cause di molte malattie.

    • Fuzzy scrive:

      Come solito quando devo correggere, solo se scrivo un romanzo mi prende il commento.
      Ad ogni modo fuggivano doveva essere guarivano

  6. Francesco scrive:

    Da quello che dici, potreste iniziare a votare la minoranza di sinistra, visto che sono gli unici a occuparsi del problema.

    Mi pare che a Firenze tendiate a votare il PU a prescindere e poi lamentarvi, il che è molto italiano ma anche causa del suo male.

    • roberto scrive:

      francesco

      “Da quello che dici, potreste iniziare a votare la minoranza di sinistra, visto che sono gli unici a occuparsi del problema.”

      l’uovo di colombo

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        ““Da quello che dici, potreste iniziare a votare la minoranza di sinistra, visto che sono gli unici a occuparsi del problema.””

        L’ultima volta che l’ho fatto, era alle regionali del 2020.

        Il candidato a presidente della Regione per la sinistra di opposizione (ottima persona) mi ha raccontato come è andata…

        pochi giorni prima delle elezioni, il Partito Unico ha fatto girare su Whatsapp la fola di un sondaggio inesistente, che avrebbe dato una buona possibilità di vittoria per la Destra (sapevo già da amici del Partito Unico di questa campagna).

        A questo punto, il candidato ha cominciato a ricevere una valanga di messaggi, “scusami Tommaso, ti avrei votato, ma c’è l’emergenza, dobbiamo salvare la Toscana dal fascismo”.

        E così Tommaso, che avrebbe potuto entrare tranquillamente in regione, si è trovato fuori e il mio voto sprecato.

        E’ stata eletta una del M5S, ma PD e Lega si sono messi d’accordo, per cui tutto ciò che spettava per diritto all’opposizione è passato esclusivamente alla Lega.

        Date queste premesse, mi spieghi meglio la storia dell’uovo di Colombo?

        • roberto scrive:

          è abbastanza semplice invero

          se Tommaso avesse un po’ più di capacità di raggiungere e convincere gli elettori, gli elettori fossero meno boccaloni => Tommaso potrebbe diventare maggioranza e fare qualcosa di utile, tipo organizzare un poliambulatorio nel tuo quartiere

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ roberto

            “Tommaso”

            E soprattutto niente impediva a Tommaso di commissionare un sondaggio altrettanto farlocco in cui si pronosticasse un trionfo delle sinistre unite, in modo da lasciare al PU solo gli elettori davvero convinti e da togliergli l’argomento (peraltro spesso assai sensato) del ‘voto utile’.

            E’ anche così che si deve saper fare politica.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Miguel Martinez scrive:

              Per ADV

              “E soprattutto niente impediva a Tommaso di commissionare un sondaggio altrettanto farlocco”

              🙂

              • Francesco scrive:

                dilettanti, perchè commissionare un sondaggio farlocco quando basta accennare ai risultati farlocchi senza avere nessun sondaggio?

                ricordatevi di Silvio!

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Silvio”

                Abbi pazienza.

                Siamo persone di sinistra, non ci viene spontaneo ispirarci ai farabutti.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                ma tu sei un moralista, che è anche peggio di un dilettante.

                io mi rivolgevo a persone serie con scopi politici seri.

                PS se non riesci a riconoscere un colpo di genio solo perchè fatto da un avversario, meglio se ti dedichi ad altro.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “genio”

                Mica ho detto che non è un colpo di genio.

                Anche un evasore finanziatore di mafiosi e corruttore di senatori può avere colpi di genio.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                esatto, e spinge le persone intelligenti a rivedere giudizi sommari basati su articoli del FQ

                o peggio

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Roberto

            “se Tommaso avesse un po’ più di capacità di raggiungere e convincere gli elettori,”

            In questa discussione, vorrei che fosse chiaro cosa NON sto mettendo in discussione: non credo che esista un sistema elettorale diverso,che funzioni meglio.

            Premesso questo, no, Tommaso, può dire quello che gli pare sui social, se è molto bravo passerà dall’1% del voto al 3%.

            Ma vince sul serio se convince il presidente della Fondazione Bancaria, il presidente dei Parcheggi che è anche ciellino e anche presidente dell’aeroporto e anche console onorario d’Israele, i dirigenti della Fiorentina Calcio.

            Come deve fare?

            • Francesco scrive:

              Racconta a Tommy la storia di Umberto Bossi, che partiva anche lui da zero. Oppure del Partito Laburista britannico.

              Insomma, a dirla tutta, ci vuole il discorso di Velasco sulle scuse.

              😀

            • roberto scrive:

              Miguel

              “Come deve fare?”

              io non sono un politico, non partecipo ad elezioni e non ne ho mai vinte, quindi non so cosa suggerire a tommaso.

              noto però che personaggi più o meno nati dal nulla ne stanno sbucando un po’ dappertutto in questi ultimi anni, il che mi fa pensare che tutto sommato una qualche possibilità ci deve essere

              pensa a di maio, nel 2007 era studente di giurisprudenza, nel 2012 deputato, nel 2018 ministro del lavoro e dello sviluppo economico….magari chiedete a lui

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “personaggi più o meno sbucati dal nulla”

                Ma ci credo, da quando Grillo ha inventato il Vaffa, il furbo che diventa famoso per un quarto d’ora perché urla e strilla, c’è sempre. Tommaso Fattori non è fatto così.

                Stiamo parlando di come fare politica a prescindere dagli ululati fatti ogni cinque anni. Come esserci TRA una campagna elettorale e l’altra.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Roberto

                “Stiamo parlando di come fare politica a prescindere dagli ululati fatti ogni cinque anni. Come esserci TRA una campagna elettorale e l’altra.”

                E tra l’altro su questo, esistono opportunità importanti, anche se richiedono qualcosa di un po’ diverso dal Condannare il Bombolettaro.

                In questi anni, ci sono stati cambiamenti potenzialmente rivoluzionari, in senso positivo – l’articolo 55 del Codice del Terzo Settore, il nuovo Codice degli Appalti entrato in vigore il 1 luglio, la sentenza della Corte costituzionale n. 131/2020, e (per noi) la legge regionale toscana 65/2020.

                Una rivoluzione splendida, che potenzialmente pone fine alla contrapposizione “istituzione/cittadini” e all’idea che si è cittadini ogni cinque anni per fare uno scarabocchio su una scheda.

                Poi applicare queste cose richiede fatica, e anche tanta burocrazia, e non le conosce quasi nessuno.

                Ma forse la cosa più faticosa è rinunciare all’idea negativa della politica, io voto Lega perché ce l’ho con il PD, e la Lega giustifica la sua esistenza accusando il PD di non aver ululato contro qualcuno che invece di fare qualcosa nella vita, ha ululato contro gli Stati Uniti inzozzando un muro.

              • Miguel Martinez scrive:

                “In questi anni, ci sono stati cambiamenti potenzialmente rivoluzionari, in senso positivo ”

                Girando l’Europa in questi anni, ho visto che altri paesi sono mille miglia avanti rispetto a noi nella pratica; ma l’Italia, grazie al lavoro che hanno fatto Gregorio Arena e LabSus sull’art. 118 della Costituzione, ha un potenziale giuridico migliore forse di chiunque altro.

        • Francesco scrive:

          scusa ma la valanga di messaggi certifica l’esistenza di una miriade di coglioni.

          non stupisce che poi si viva male, è la conseguenza più diretta di essere dei coglioni.

          ma l’unica responsabilità è in capo agli stessi, non al Sistema o al Fato o alla Lorona. neppure allo Zio Sam.

        • tomar scrive:

          “L’ultima volta che l’ho fatto, era alle regionali del 2020”
          Tu quoque! Anch’io ho sprecato il mio ultimo voto, quella volta, per il buon Tommaso versus il fetido Giani. Comunque non me ne pento.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Francesco

      “male”

      Vero. Non vale solo per il PU, ma concordo in pieno.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        poi c’è anche di peggio … il sindaco Sala è pure popolare, a Milano, oltre a non fare un tubo

        🙁

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “Sala”

          Forse la sua forza sta nel fatto che i Milanesi hanno la memoria buona e si ricordano della Moratti?

          Se fosse così, sarebbe la stessa forza del PU degli ultimi anni.

          Dura minga.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            Devo dirti che contro la Moratti ricordo solo i leghisti, perchè parlava in italiano corretto, e i fascisti rossi, perchè aveva un padre partigiano e gli rovinava le bugie.

            Ma non la ricordo molto detestata come sindaco.

            In cambio Milano ha gli stessi pregi e difetti di allora, ai miei occhi.

        • Peucezio scrive:

          Francesco,
          magari non facesse un tubo. Sta rovinando Milano.

          • Francesco scrive:

            e come? la cosa peggiore che posso imputargli è mettersi di mezzo sulla questione stadio

            e un pò di cazzate simboliche sugli arcobaleni

  7. PinoMamet scrive:

    Ma questa “riconoscenza” che l’Italia dovrebbe agli USA dovrebbe essere eterna, o è previsto un limite temporale?
    Magari non potrebbero scontarci qualche anno?
    Tra Mattei, il Cermis, Calipari direi che qualche anno di sconto ce lo siamo meritato.

    Che poi, l’Italia non era stata liberata dagli invincibili e santissimi Partigiani?

    (Ho perso le speranze che qualcuno si ricordi dell’esercito italiano cobelligerante e dei tanti prigionieri italiani che si sono uniti alle forze Usa e Uk…)

    • Miguel Martinez scrive:

      Per PinoMamet

      “Che poi, l’Italia non era stata liberata dagli invincibili e santissimi Partigiani?”

      Bella domanda, che comporta tante riflessioni.

      1) La Destra si appella come sempre a “qualcosa di sinistra” (tipo, “io sono un italiano, ma non mi danno la casa popolare perché l’hanno data a un africano, non è giusto!”)

      2) L’antifascismo è di sinistra, e quindi c’è una ghiotta occasione per accusare la Sinistra Partitica (distinta dai “valori”) di essere non solo poco di sinistra, ma addirittura “fascista” (praticamente 10 punti insieme)

      3) Se si riesce poi a togliere la Vittoria sul Fascismo ai partigiani (che fanno parte della mitologia della Sinistra Politica) sono altri 10 punti.

      4) Ma sopratutto l’unica cosa che conta è non fare un tubo: dire che imbrattare i muri “fa schifo” non riporta un solo pediatra in centro storico.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Martinez

        “domanda”

        1) la destra non si appella a qualcosa di sinistra, ma – per sua stessa natura, essendo fortemente illiberale e dunque estranea all’apprezzamento Protestante di responsabilità individuale – dà sistematicamente la colpa a qualche nemico (ieri gli Ebrei e i Comunisti, oggi i Comunisti, l’Europa e i Migranti)

        2) l’antifascismo non è di sinistra di per sé. L’antifascismo in Italia è diventato una bandiera della sinistra nel momento in cui la destra ha usato il babau Comunista come pretesto per raccogliere consensi: dato che innegabilmente i Comunisti erano un buon 50% delle forze Partigiane, la destra ha dovuto mettere l’antifascismo in sordina rispetto all’antiComunismo. In questo è stata pesantemente aiutata dalla chiesa, che col Duce Uomo della Provvidenza ci ha fatto un concordato e che coi fasci ci è andata a braccetto da sempre (Pinochet è solo l’ultimo esempio, fra lui e Mussolini ci sono stati Horthy, Salazar…Basta vedere come è stato giubilato Oscar Romero da vivo)

        3) Vero.

        4) Vero. “Fare” significa “prendersi responsabilità” e quindi “correre il rischio di vedersi attribuire un fallimento”: se la carriera uno la fa non per i successi ottenuti ma per raccomandazione allora bisogna evitare come la peste correre il rischio di vedersi attribuire un fallimento. Non vale solo per la politica.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          1) pretesto dillo a qualcun altro! ti posso ricordare la pagina dell’Unità quando morì Stalin?

          2) infatti i liberali, i democratici, i popolari, in generale la gente per bene è anti-comunista quanto è anti-fascista. Quando la cosa diventa monca, tipo l’antifascismo in Italia, allora puzza.

          3) 50%? credevo qualcosa di più

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “infatti i liberali, i democratici, i popolari, in generale la gente per bene è anti-comunista quanto è anti-fascista”

            Ma no.
            I liberali hanno favorito il fascismo favorendone l’insediamento al potere, per cui non li collocherei tra gli anti-fascisti tanto quanto anti-comunisti.
            I popolari avevano il problema della pretaglia: Pio XII voleva che De Gasperi si alleasse coi fasci e De Gasperi gli disse di no, mentre lo stesso De Gasperi si era alleato contro i comunisti. Quindi: pretame piododicesimista filofascio, popolari non è detto.
            I democratici non sono una categoria distintiva: i comunisti si definivano tali. Perfino tu, Francesco, cerchi invano di spacciarti per democratico 😀

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ mauricius tarvisii

              “comunisti”

              D’accordo su tutto, ma con una precisazione.

              I Comunisti si definiscono democratici perché mentre posso essere Comunista e antidemocratico (“stalinista”) non posso essere democratico e antiComunista.

              Gli antiComunisti finiscono inevitabilmente, anche se almeno inizialmente in buona fede (inutile negarlo), col diventare compagni di strada dell’olio di ricino, della mafia, del grande capitale e dei creatori di desaparecidos (che poi sono quattro versioni della stessa cosa).

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                😀 😀 😀

                qui siamo proprio al ministro di Saddam che racconta la vittoria mentre la TV dietro di lui mostra i tank americani che entrano in città!

                un democratico non può che essere anticomunista, come deve essere antifascista.

                poi, nella storia, ci sono momenti in cui ci si trova a scegliere tra due mali.

                credo sia da quei momenti che nasce la gratitudine verso gli yankees: chi ha dovuto scegliere tra Lenin e Mussolini poi se lo ricorda.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Lenin e Mussolini”

                In effetti solo chi preferisce Mussolini a Lenin può essere grato a chi lo ha trasformato in una colonia e in un deposito avanzato per le sue bombe H.

                Comunque vale la pena di ricordare che gli unici fascisti che sono stati combattuti dagli USA sono quelli che hanno fatto l’errore di attaccare per primi gli USA.

                Con Franco, Salazar, Pinochet, Papadopoulos, Somoza, Banzer ecc. Washington è andata d’amore e d’accordo benissimo.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                il dislivello di criminalità tra Lenin e Mussolini è come quello di talento tra Maradona e Cassano!

                siamo seri, suvvia

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Maradona”

                Francesco, ci scriva anni.

                Ormai sento di volerti un po’ di bene.

                Perciò ti dico: bada!

                Se ti sentono paragonare ancora Maradona all’Uomo della Provvidenza, non so cosa ti fanno dei Napoletani di passaggio.

                Qualcosa di brutto, comunque.

                Molto brutto.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                il Cielo me ne scampi e liberi!

                ho detto che quello che Maradona è stato nel calcio, Lenin è stato nella criminalità politica!

                Mussolini a Maradona non gli allaccia le scarpe. e neppure a Lenin.

            • Francesco scrive:

              1) le circostanze storiche obbligavano a scegliere tra due mali, quello in camicia nera appariva il minore.
              2) i comunisti hanno un rapporto particolare con la verità, si spacciavano anche per pacifisti.
              3) io non cerco di spacciarmi per un democratico! sono rassegnato alla democrazia.
              4) i democratici SONO eccome una categoria distintiva.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “minore”

                Per i padroni sicuramente.

                Per il popolo meno.

                https://it.wikipedia.org/wiki/Fatti_di_Parma

                “pacifisti”

                Beh, dato che il capitalismo genera la guerra chi combatte il primo combatte la seconda.

                “non cerco”

                Giusto. Lo sappiamo che preferiresti una bella teocrazia.

                “SONO”

                Ma quando mai. E’ solo nella propaganda USA che la democrazia è diventata un’idea politica. La democrazia è un metodo per la composizione non violenta dei conflitti. Tant’è vero che è a rischio soprattutto quando ci sono persistenti conflitti violenti. Democratico è chi democratico fa, direbbe Forrest Gump.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Ciccio, un marxista non può parlare di popolo!!!

                😀

                e solo un fesso può dare la colpa delle guerre al capitalismo e ignorare le guerre tra paesi comunisti.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “popolo”

                Inteso come ‘contrapposto ai padroni’, ovviamente.

                “comunisti”

                Lo sapevo che ci cascavi. E ci sei cascato! 😉

                Ma non ve l’insegnano più la scolastica tomista, a CL?

                Io non ho detto che il Comunismo non può mai in nessun caso produrre guerre. (Non potrei neanche volendolo, visto che nessuno ha ancora realizzato una società Comunista).

                Io ho detto che il capitalismo produce sempre guerre. (E questo è sotto gli occhi di tutti).

                Ne segue che condizione necessaria e non sufficiente per essere a favore della pace e’ essere Comunisti.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Andrea

                ma perchè vuoi farti del male entrando in campi in cui non hai dimestichezza?

                1) la scusa delle malefatte del Comunismo realizzato perchè mica è il Vero Comunismo DOCG faceva ridere negli anni ’70. oggi è solo patetica.

                2) le guerre c’erano prima del Capitalismo. da quando Smith ha spiegato che la ricchezza delle nazioni è un bene comune, non un bene escludente, la storia è una lotta tra la pace del mercato e la guerra, spinta da una molteplicità di ragioni ma non dal mercato.

                Si fanno più soldi con la pace.

                3) va bene il Marketing da quattro soldi tipo “Fronte popolare” del 1948 ma la parola Popolo non va bene, usa quella corretta, Proletariato.

                Saluti!

                😀

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “Stalin”

            Sono passati settant’anni.

            Nel frattempo, ci difendevano dalla memoria di Stalin (fra gli altri) gli stragisti di Portella della Ginestra e quelli che hanno ammazzato Peppino Impastato depistando le indagini.

            https://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Portella_della_Ginestra

            https://citynews-palermotoday.stgy.ovh/~media/original-hi/12482765809447/la-cappella-di-peppino-impastato-a-cinisi-6.jpg

            Ciao!

            Andrea Di Vita

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ pino mamet

      “riconoscenza”

      Come l’europeismo, nei politici Italiani la ‘riconoscenza’ verso gli USA è un alibi per fuggire alle proprie responsabilità di classe dirigente. A parte che nel caso specifico del muro imbrattato non c’entra nulla, il fatto di appaltare tutte le questioni serie a Bruxelles (per l’economia: “ce lo chiede l’Europa”) e a Washington (“il mondo libero”) evita di far correre rischi ai politici.

      Siccome i politici Italiani sanno che la carriera la fanno per raccomandazione e fedeltà a questo o quel potente e non per gli eventuali successi conseguiti, fuggire le responsabilità diventa per loro un imperativo categorico.

      Infatti, prendersi responsabilità significa rischiare di vedersi attribuire un eventuale fallimento; e il rischio non vale la candela dato che – comunque – anche se si conseguono dei successi questi non valgono per la carriera.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  8. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    “Si chiama democrazia rappresentativa, quella cosa per cui ogni cinque anni voto anonimamente per qualcuno, perché mi sta ancora più antipatico qualcun altro.”

    Mi pare un’ECCELLENTE idea.

    Data l’inevitabile ignoranza di gran parte dell’elettorato sulle mille questioni da affrontare nella gestione della cosa pubblica, non vedo altri criteri possibili di democrazia (per comunità un po’ più grandi dell’assemblea di condominio, almeno. E anche lì…).

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  9. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Rikkie Valerie Kollé is the first trans woman to win Miss Netherlands
    “Making my community proud and showing it can be done”

    https://www.cosmopolitan.com/uk/reports/a44502508/rikkie-valerie-kolle/

  10. Moi scrive:

    @ TUTTI

    Cos’hanno in comune Beppe Grillo e Ignazio La Russa ?

    … figlio maschio st-++-tore .

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Moi

      “comune”

      Sono avversari del PD.

      (Quanto ai figli, aspettiamo le sentenze)

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Roberto scrive:

      Più che altro difendono i figli in televisione sputtanando le ragazze coram populo, cosa che si comuni mortali non è data

  11. Miguel Martinez scrive:

    “In questi anni, ci sono stati cambiamenti potenzialmente rivoluzionari, in senso positivo – l’articolo 55 del Codice del Terzo Settore, il nuovo Codice degli Appalti entrato in vigore il 1 luglio, la sentenza della Corte costituzionale n. 131/2020, e (per noi) la legge regionale toscana 65/2020.”

    Qui siamo tutti a lamentarci (io per primo), però una volta che segnalo una cosa davvero positiva, nessuno commenta 🙂

    E questa volta stiamo parlando di cambiamenti profondi nel sistema Italia, cito la legge regionale toscana solo perché è la prima in questo senso, ma ce ne saranno altre a seguire in altre regioni, non sto usando l’oltrarnometro.

    Poi certo bisogna vedere quanto si metterà in pratica tutto questo; però almeno diventa possibile, per la prima volta nella storia italiana!

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “Appalti”

      Cosa dicono queste leggi?

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Miguel Martinez scrive:

        PerADV

        ““Appalti”

        Cosa dicono queste leggi”

        Ci dovrei fare un post apposta, cosa che in questa afa non mi attira… noto solo che in un mondo in cui tutti (a partire da me) si lamentano, una cosa in potenziale molto bella e davvero rivoluzionaria non viene mai considerata.

        • Roberto scrive:

          Vabbè ma se nessuno conosce la legge Toscana o là sentenza della corte costituzionale cosa vuoi che commentiamo?
          Dicci perché sono belle e vediamo
          🙂

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            “Vabbè ma se nessuno conosce la legge Toscana o là sentenza della corte costituzionale cosa vuoi che commentiamo?
            Dicci perché sono belle e vediamo”

            Hai ragione, dovrei raccontare per filo e per segno il potenziale di due leggi nazionali (riforma del Codice del Terzo Settore e Riforma del Codice degli Appalti) e non solo di una sentenza o di una legge regionale.

            Intanto, dico che sono MOLTO più importanti della vita privata del figlio trapper dell’orrido La Russa. Che se finissero entrambi travolti da un movidaro in Suv pieno di cocaina, il mondo ne uscirebbe meglio.

            Ma è interessante come NESSUNO mi sembra sappia dell’esistenza di queste riforme: mi sento lusingatissimo, ma è folle che chiediate a me di questi cambiamenti radicali nella struttura dello stato italiano.

        • PinoMamet scrive:

          Io ho fatto i compiti e sono andato a vederne una, la sentenza della Corte costituzionale numero…
          Non ci ho capito niente, tranne, forse, mi pare, che ha avuto torto la Regione Umbria nei confronti di alcune associazioni…

          Insomma mi pare, credo, suppongo di aver capito che ci siano più spazi di gestione delle robe pubbliche da parte di comunità di cittadini di qualche tipo.

          Che credo sia una bella cosa, comunque.
          Ma davvero non ci ho capito molto.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Pino Mamet

            “Io ho fatto i compiti e sono andato a vederne una, la sentenza della Corte costituzionale numero…”

            Bravissimo!

            Adduco come scusanti il caldo boia e centomila cose da fare, e spero davvero di poter scrivere presto qualcosa di corretto e preciso sul tema.

            Rimane il fatto che negli ultimi anni, degli umili funzionari abbiano potuto fare delle riforme straordinarie nel sistema legislativo italiano, che potenzialmente potrebbero cambiare la struttura stessa della società, ma che non interessano a nessuno perché non offendono la bandiera USA, non riguardano la vita erotica degli omo/eterosessuali, non ci dicono nulla sulla Seconda Guerra Mondiale.

            E meglio così, se questa rivoluzione fosse stata visibile, non ci sarebbe stata.

          • Roberto scrive:

            Io adduco come scusa un miliardo di cose da fare e degli sbalzi di temperatura allucinanti per non fare i compiti e aspettare un riassuntino di queste tre cose

            • Miguel Martinez scrive:

              Per roberto

              “Io adduco come scusa un miliardo di cose da fare e degli sbalzi di temperatura allucinanti per non fare i compiti e aspettare un riassuntino di queste tre cose”

              Fai bene. E’ che vorrei fare un post lungo, ben ragionato e documentato sul tema, non dire due battute e via (come ho fatto sulla proposta di legge di Marco Bersani che ho chiamato “referendum”, tanto per dire come NON bisogna fare un post).

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Roberto

                Però scusa un fiorentino trova un po’ difficile accettare “la temperatura” come scusa da un lussemburghese.

                Vado a grattarmi via una fila di zanzare.

              • Roberto scrive:

                No è la differenza fra notte e giorno.
                Abbiamo tipo 28 gradi di giorno e 10 di notte…vado a dormire con il pigiama estivo e ho freddo la mattina

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “No è la differenza fra notte e giorno.”

                Vero, avevi parlato di sbalzo termico, non di semplice caldo.

                Qui invece fa SEMPRE caldo 🙂

    • roberto scrive:

      Ok ho letto l’articolo 55 del codice del terzo settore.

      prevede una specie di istruttoria preliminare che deve coinvolgere gli enti del terzo settore.

      cioè, da quel che capisco, il comune di firenze prima di decidere cosa fare di uno spazio pubblico deve sentire gli enti del terzo settore.

      mi ricorda molto un istituto tipico dei paesi di common law (anzi non mi allargo, tipico di irlanda e UK) che è la public inquiry (espressione che mi ha fatto diventare pazzo per tradurla): voglio costruire una strada? sento tutte le persone coinvolte cosa ne pensano, non solo enti anche singoli cittadini

      anche qui c’è qualcosa di simile ma solo per i privati (voglio mettere i pannelli solari sul tetto? devo prima chiedere ai vicini cosa ne pensano)

      e se vogliamo anche la commissione europea, prima di lanciare delle proposte di atti legislativi fa una lunghissima istruttoria alla quale tutti possono partecipare….

      non so esattamente cosa pensarne. mi pare una cosa buona coinvolgere direttamente i cittadini nelle scelte. la modalità scelta può diventare un incubo burocratico o essere una cosa interessante, a seconda di chi deciderà e di chi terrà queste procedure

      • roberto scrive:

        preciso

        “mi pare una cosa buona coinvolgere direttamente i cittadini nelle scelte”

        mi pare una cosa *ottima* sentire i cittadini o le ONG o chi vuoi tu per raccogliere pareri su progetti, bisogni prima di iniziare a lavorare, proteste e critiche su cose esistenti prima di cambiare

        questo però non deve diventare una scusa per
        1. non fare più niente perché ci sarà sempre qualcuno scontento
        2. deresponsabilizzare le amministrazioni locali ( = i politici) che sono quelli che devono decidere

        faccio un esempio
        ho una strada che è un inferno di cemento

        io comune voglio piantare degli alberi e quindi sento i cittadini, ma ho una parte dei consiglieri che sono contrari per motivi ideologici (la destra che odia i gretini) o contabili
        allora si parte con l’istruttoria:

        1. tizio non è contento perché la strada sarà bloccata per lavori per 15 giorni
        2. caio non è contento perché nonpotrà più parcheggiare sul marciapiedi
        3. l’associazione “stop all’invasione delle piante aliene” presenta una dottissima ricerca per dimostrare che piantare dei tigli è sbagliato
        4. cinque cittadini sono entusiasti e chiedono pure di mettere qualche panchina per sedersi
        5. gli altri 2500 abitanti della strada non hanno un’idea o non gliene frega niente

        ecco questa istruttoria non deve avere come risultato “non facciamo nulla perché i citadini non hanno deciso”

        può avere come risultato “abbiamo sentito i cittadinie noi consiglieri abbiamo deciso che non se ne fa niente/che si fa/che si fa ma in modo diverso”

  12. Fuzzy scrive:

    https://www.saluteinternazionale.info/2023/06/diabete-la-malattia-dei-21-secolo/
    Il diabete è la malattia del ventunesimo secolo. Guardando alla malattia forse si capisce la società. Non ci vuole molto per capire che le malattie per la gran parte nascono da fattori come malnutrizione, sovrappopolazione, alterazione degli ambienti naturali e carenze educative.
    Ci metterei anche, come sottolineava Ivan Illich, una eccessiva  burocratizzazione delle cure mediche.
    Non credo che siano cose che si possano risolvere con un voto.
    E chi voti? Al massimo si può sperare di non morire sotto il fascismo

  13. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti (OT)

    Vertice NATO: il rischio di terza guerra mondiale che nasce dagli errori USA.

    Il vertice che si è aperto a Vilnius è una vera e propria bomba ad orologeria perché rischia di assumere decisioni che aprono la strada all’escalation nella guerra in Ucraina e quindi alla terza guerra mondiale.

    La cosa delirante è che questo rischio sta crescendo esponenzialmente non in virtù di un lucido disegno strategico delle classi dirigenti occidentali ma a causa degli errori drammatici compiuti da queste stesse, in particolare di quelle USA. L’uso della forza senza un disegno strategico che non fosse l’uso della forza medesima ha portato gli USA e quindi la NATO in un “cul de sac” di cui rischia di farne le spese tutta l’umanità.

    Il primo errore degli USA e quindi della NATO è stato approfittare della debolezza e poi del crollo dell’Unione Sovietica all’inizio degli anni ‘90 per imporre gli USA come potenza dominante su scala mondiale e la NATO come il suo braccio armato. In quel passaggio era alla portata di mano un ordine mondiale di pace e cooperazione che superasse positivamente la guerra fredda. Invece di cogliere l’occasione della pace è stata colta l’occasione per costruire il nuovo ordine mondiale unipolare a stretto dominio statunitense.

    Nel 2014, il vicepresidente Biden e la responsabile per gli affari europei del ministro degli esteri Victoria Nuland fomentano e accompagnano il colpo di stato in Ucraina con l’idea di proseguire nelle acquisizioni alla NATO dei paesi dell’ex patto di Varsavia. Mentre il competitor globale stava diventando con sempre maggiore evidenza la Cina, l’amministrazione USA ha aperto un conflitto insanabile con la Russia, enorme potenza militare ma non concorrente economica degli USA. Ogni appello ed avvertimento posto in sedi internazionali dal governo Russo in quegli anni è stato deliberatamente ignorato. Questo secondo enorme errore ha messo in moto una valanga di cui l’attuale guerra in Ucraina è una delle conseguenze.

    Nel 2021, quando era chiarissimo a tutti che la situazione era arrivata al punto di rottura, il presidente Biden, invece di cercare un compromesso con la Russia per evitare la guerra, ha scelto la strada della guerra aprendo nei fatti un conflitto tra Russia e NATO, cioè tra Russia e USA. Questo terzo grande errore rappresenta per le classi dominanti degli USA probabilmente il più grande errore strategico compiuto in questi decenni: mentre il competitor globale è la Cina, si infilano in una guerra con la Russia che, sul piano militare, è molto più forte della Cina.

    Alla scelta della guerra è seguito un quarto gigantesco errore: la requisizione di 300 miliardi di dollari della banche centrale Russa depositati all’estero e le sanzioni. Questo furto – perché di questo si tratta – ha spaventato tutte le classi dirigenti delle potenze emergenti: dalla Cina all’India, dal Brasile all’Arabia e così via. Tutti hanno pensato che un eventuale litigio con gli USA avrebbe potuto portare al sequestro dei propri depositi e partecipazioni all’estero: questo ha spaventato tutti ed unificato molti. Non a caso la capacità attrattiva dei BRICS e la scelta di trovare canali alternativi all’utilizzo del dollaro come moneta di scambio internazionale sono cresciute esponenzialmente negli ultimi 12 mesi. Questo processo di reazione alle sanzioni sta minando pesantemente la “rendita imperialista” di cui ha goduto sino ad oggi l’economia e la finanza statunitense. Parimenti le sanzioni hanno obbligato la Russia a trovare canali di scambio alternativi e anche questo ha alimentato un sistema di scambi alternativo a quello del dollaro.

    Il quinto errore è direttamente militare. Gli USA pensavano di incastrare la Russia in una guerra di logoramento che avrebbe distrutto l’economia russa e nel contempo prodotto così tanti morti da minare le basi di consenso del regime di Putin. Anche questo calcolo si è rivelato sbagliato. Nella guerra di posizione che caratterizza l’attuale conflitto in Ucraina, l’esercito Russo la guerra non la sta perdendo. Non c’è l’Afganistan ma un gigantesco macello in cui il popolo ucraino viene offerto in sacrificio di una guerra per procura condotta dalla NATO. Nella primavera del 2022 Ucraina e Russia avevano trovato un accordo per porre fine alla guerra. Ruotava attorno al nodo della neutralità dell’Ucraina. La NATO si è opposta ed ha deciso che l’Ucraina combattesse questa guerra per procura pensando di poterla vincere o almeno di farla durare per anni se non decenni: per logorare la Russia e dissolverla come entità politica. Hanno sbagliato i calcoli: l’occidente non è nemmeno in grado di fornire all’ucraina le munizioni necessarie.

    Da ultimo, Biden pensava di poter avere qualche successo militare in modo da giustificare una dispendiosissima guerra prima delle presidenziali USA la cui campagna elettorale inizierà con le primarie il 3 febbraio del prossimo anno. Ad oggi non ci sono successi e la controffensiva in due mesi ha prodotto enormi quantità di morti e di armi occidentali distrutte ma nessun successo territoriale. In questo contesto il rischio di aumentare il livello dello scontro per giustificare la prosecuzione della guerra è molto alto: Visto che siamo in ballo e i morti sono centinaia di migliaia, dobbiamo andare avanti per vincere, costi quel che costi, anche con l’escalation nucleare (con il retro pensiero che possa essere delimitata all’Europa).

    Per tutti questi errori la situazione è oggi drammatica: Le classi dirigenti USA hanno sbagliato tutto sia per quanto riguarda gli interessi dell’umanità (il disarmo e la cooperazione) sia per quanto riguarda i loro interessi (aver unificato Russia, Cina e non solo,contro di loro): da questa situazione in cui Zelensky non può vincere la guerra che sta facendo combattere per procura al proprio popolo, l’umanità rischia grosso. Perché o la NATO sceglie una strategia di compromesso e quindi la guerra finisce in pochi giorni oppure il rischio è l’escalation militare che più alza il livello e più pone le condizioni per degenerare in un conflitto nucleare totale.

    In questo quadro è decisivo cosa farà l’Italia e cosa farà l’Europa occidentale. Perché tra gli effetti delle scelte sbagliate degli USA vi sono la tendenziale distruzione dell’economia tedesca e italiana – a favore di quella USA – e – paradossalmente – la piena unificazione suicida della NATO dietro le scelte sbagliate degli USA. Se non glielo dice l’Europa occidentale – che è quella che ha più da perderci – che la strategia USA è sbagliata, chi glielo deve dire? (pubblicato sul blog del fatto) #NATO #NATOSummit #Biden #Zelensky #pace #tregua #cessateilfuoco #Meloni

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      non sapevo che TeleKabul avesse una succursale verbosa sul web

      chi è il poveretto che ha dovuto firmare questo caciucco di cazzate?

      🙂

      • PinoMamet scrive:

        Mi aspettavo un tuo intervento, Francè, e guarda:

        ammettiamo pure che le cause della situazione attuale in Ucraina, che individua l’autore di quanto sopra, siano tutte sbagliate;

        e che non sia vero quello che dice dei BRICS che si sono uniti in chiave antidollaro;

        e anche che non sia vero che l’economia europea sia stata colpita negativamente dagli eventi ucraini (speriamo!);

        e anche che non fosse questa la volontà di Washington (pensiamo in bene, per una volta);

        al netto di tutto questo, rimangono:

        1- una situazione di sostanziale stallo sul campo; nonostante il Corriere avverta un giorno sì e l’altro pure che ” stiamo per riconquistare Bakhmut” (ma non era priva di importanza strategica, quando la ripresero i russi?) la realtà sul campo è che, al costo di qualche migliaio di vite e di molti tank occidentali, l’Ucraina ha guadagnato qualche centinaio di metri di campagna, sotto il fuoco russo.

        2-una situazione- e forse è addirittura più grave- di stallo politico, in cui pare proibito parlare di pace in termini realistici e anzi si rilancia con l’adesione dell’Ucraina alla NATO, seppure rimandata alle calende greche…

        (nel frattempo pare che Erdogan stia capitalizzando: non si parla più dei kurdi in Svezia- poracci, avranno fatto la fine di Ocalan- e si ritorna a parlare di Turchia in Europa…)

        • Francesco scrive:

          1) tutte sbagliate è un sunto grossolano ma direi corretto, iniziando da quel “golpe” che è molto lontano da una corretta descrizione dei fatti. Potrei modificare questa mia convinzione se saltasse fuori qualcosa di serio sulle discriminazione ai danni degli ucraini orientali PRIMA della guerra.

          2) c’è un pò di movimento in chiave “liberiamoci dal dollaro” ma le notizie della fine del mondo sono leggermente premature

          3) la botta c’è stata, eccome, ma esacerbata dalla scelta di mettersi nelle mani di Putin. e dal fatto che l’inflazione era lì in attesa di esplodere dal 2009, secondo la mia modesta valutazione.

          4) quella era una “idea” di Trump, Biden è di un’altra scuola. e la coprosperità occidentale è una parte necessaria della narrazione occidentalista, mica possono darla via per quattro spiccioli!

          5) sulla situazione sul campo, la mia vaghissima impressione è opposta, il caso Wagner lo leggo proprio come prodromo di grave crisi russa militare. al netto della quasi totale mancanza di informazioni

          6) la pace realistica vedrà tutti nella NATO come garanzia contro l’invadenza russa. non vedo alternative, fino alla conversione russa alla democrazia, allora si potrà procedere nel senso sognato da Silvio!

          Ciao

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “fino alla conversione russa alla democrazia”

            Secondo me questa racchiude tutto quello che non ti permette di comprendere la realtà.

            • Francesco scrive:

              si sono convertiti alla democrazia i tedeschi, i giapponesi, i coreani, i cinesi di Formosa

              perchè dovrei perdere speranza per i russi?

              per qualche fesseria detta dai geopolitici?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Non ti sto contestando la previsione: sto dicendo che quella espressione è così concettualmente sbagliata che non contiene nemmeno una previsione, ma solo un errore di lettura dovuto a una lunga serie di incomprensioni profonde della realtà.
                La sola parola “conversione”, che riguarda l’aspetto religioso, individuale o collettivo, è allucinante e allucinata.

              • Francesco scrive:

                Ehm, posso dire che mi pare che tu stia esagerando?

                Capisco che la parola “conversione” abbia un ampio uso in campo religioso ma significa “ampio e importante cambiamento” e credo possa essere utilizzata anche in altri ambiti.

                E una delle cose belle della democrazia è che si è adattata a molte culture con esito felice.

                Resto della mia idea.

                Ciao

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “convertiti”

              Sì, e prima di loro gli Ateniesi di Pericle.

              Si è visto com’è finita. La democrazia sarà anche il più gradevole sistema di governo, ma questo non significa che prenda automaticamente le decisioni migliori.

              La democrazia è un metodo, non una religione. Non ha missionari. Non ci si ‘converte’ alla democrazia. E soprattutto non la puoi esportare senza rimanerne senza.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                1) mai detto nulla su automatismi e decisioni migliori. resto solo fedele all’opinione di Churchill.

                2) l’impressione è che ti sia rimasto un imprinting antidemocratico da una qualche formazione giovanile marxista. che tende a riemergere.

                3) la democrazia non è solo un metodo; anzi, il metodo è la forma ma non la sostanza. che è l’idea che il popolo sappia governarsi da sè, con dietro una visione positiva dell’uomo.

                4) l’esportazione della democrazia è un processo molto difficile ma con alcuni casi di spettacolare successo. però non ne ho parlato, in quest thread. sei tu che vuoi andare a Mosca!

                e forse qualche tuo amico polacco 😉

            • Francesco scrive:

              “prima”: non voglio giustificare gli eccessi degli ucraini, sempre slavi sono, ma capisci l’italiano?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “italiano”

                Sono massacri fatti da Kiev a danno dei russofoni del Donbass.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                figa, che palle.

                “PRIMA” è il punto decisivo.

                sembri un neonazista che posta crimini di guerra di partigiani e alleati per giustificarsi.

                le guerre sono sempre una pessima faccenda, quelle civili anche di più, quelli tra slavi pare puntino al record. lo so.

                saluti

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “PRIMA”

                Prima del 2022, dopo il golpe di Majdan.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Oh mamma, ancora?

                non c’è stato nessun golpe a Majdan, benchè spiaccia a Putin.

                e da allora la Russia ha iniziato la sua guerra all’Ucraina.

                e l’acqua bagna. e le bussole indicano il Nord magnetico.

                no, davvero, quante volte devo ripetere il ben noto e non discutibile? sono diventato un Santo?

        • PinoMamet scrive:

          5 mah, qualunque mappa tu scelga di guardare, le posizioni sono immobili da mesi

          Quello della Wagner è un non-golpe fatto da uno psicolabile ego maniaco e finito con uno spettacolare niente: una passeggiata non troppo diversa da quella del tanko dei serenissimi.

          Con tutta la presunta- in Occidente- crisi mitare russa, gli unici successi ucraini sono stati quelli terroristici, come il camion bomba, l’uccisione della Drughina o come si chiamava e l’assassinio di un capitano di marina russo l’altro giorno.

          6 la pace realistica è quella che si fa con gli avversari; se si fanno gli accordi di pace tra alleati, non sono accordi di pace, ma piani di guerra.

          • Fuzzy scrive:

            https://www.remocontro.it/2023/07/12/guerra-dei-microchip-cronaca-di-una-catastrofe-annunciata/
            La produzione di un chip segue una logica di economicità. Quindi tutte le parti che lo compongono, da quelle più sofisticate americane a quelle più semplici ma economiche cinesi, vengono assemblate.
            Se non fosse così le perdite economiche sarebbero misurabili in trilioni di dollari ( come dice Paperon de Paperoni) e questo viene anche prima della sicurezza nazionale!

            In Ucraina? La Reconquista? Il terreno che si doveva asciugare, o altre balle contingenti? Niente. A quanto pare, fin da subito si sono schiantati contro la prima linea di difesa russa. Un inutile massacro. Niente Nato per l’Ucraina. Abbandonata al proprio destino dopo forse essere stata usata come spina nel fianco della Russia.

            Negli Stati Uniti già dal 2020 o forse prima, si vota per posta. La miglior garanzia per possibili brogli elettorali. Se deve venir fuori una guerra civile, il voto postale è il sistema migliore per provocarla.

            Oggi c’è il Tour de France e io con tutto il circondario che conosco nel raggio di 30 km
            non vedo la RAI. Il canone però sono obbligato a pagarlo e mi hanno pure costretto a cambiare televisione.

            Quindi posso affermare a ragion veduta che questo è un mondo di pazzi.

            • Fuzzy scrive:

              O forse è diventato talmente complesso che qualsiasi cosa si faccia genera una catena di conseguenze del tutto imprevedibili. Il risultato è una follia collettiva. Il controllore parte con una retta e poi si ritrova in mezzo a uno sghiribizzo (ghirjgori) tale che non ci capisce più niente. Allora chiama in aiuto l’Intelligenza Artificiale e quella gli parte per la tangente e va per conto suo aggravando il caos. Il mito del supercomputer ha dato origine a una macchina che non serve a niente.
              Anche questo telefonino che sto usando…adesso lo distruggo…..non proprio subito, forse domani.

            • Francesco scrive:

              1) mi spiace molto per il Tour

              2) fantastiliardi!!! quelle sono le unità di misura di Zio Paperone

              3) un inutile massacro è come la propaganda russa definisce la resistenza ucraina dal primo giorno, posso diffidare?

              4) quella sul voto per posta mi pare sia una delle mille tesi tirate fuori dai trampisti per negare di aver perso le elezioni

              • Fuzzy scrive:

                Già, fantastiliardi.
                Come sono ignorante.
                Quindi 2 trilioni di dollari convertiti in fantastiliardi?

            • Francesco scrive:

              La Reconquista in Spagna durò circa 750 anni. E non mi pare fosse sostenuta da altri che i cristiani spagnoli e lusitani.

              • Fuzzy scrive:

                A volte si fa “per dire” giusto per
                non scrivere con tono asettico e saccente. Ma è nei modi linguistici emiliani di citare cose simili se pur con poca attinenza.
                L’emiliano cita la “reconquista” come “quella roba là che assomiglia”.
                Magari ha imparato “c’la roba là” facendo le parole crociate.

              • Fuzzy scrive:

                Non ricordo dove ho sentito tantissimi anni fa
                “Isabella di Castiglia, fortunato chi la piglia”
                Era lei?

              • PinoMamet scrive:

                “E non mi pare fosse sostenuta da altri che i cristiani spagnoli e lusitani.”

                beh, la Reconquista fu anche una Crociata, almeno in certe fasi, e di certo a Las Navas de Tolosa (ma credo anche in altre battaglie) ci fu la partecipazione di soldati da mezza Europa…

                comunque è una storia lunga e molto complessa e pochissimo (eufemismo) studiata nelle scuole italiane.

                Da notare che i vari stati islamici spagnoli erano governati da “arabi” che spesso erano altrettanto spagnoli (visigoto-romani) di quelli cristiani, con qualche apporto arabo-berbero, certo… che magari si ritrovava uguale anche negli stati cristiani (conversioni e riconversioni…)

              • Francesco scrive:

                lo so Pino, facevo giusto una battuta approfittando del povero Fuzzy

                e auspico che la pace arrivi prima di 750 anni, tra Russia e Ucraina!

              • paniscus scrive:

                “Non ricordo dove ho sentito tantissimi anni fa
                “Isabella di Castiglia, fortunato chi la piglia””—–

                Forse in una canzone di Roberto Vecchioni?

                “Pani e pesci, pesci e pani,
                senza trucco vi moltiplico domani,
                Isabella di Castiglia
                per tre notti si concede a chi la piglia…”

          • Francesco scrive:

            non parlo del golpe farsesco, parlo del fatto che mr. Wagner è ancora vivo, vegeto e incontra Putin! credo che questo sia sconvolgente e inatteso

            il fronte è quasi fermo, vero, ma sospetto che potrebbe cambiare. vedremo, se l’Ucraina dovrà trattare su questa linea del fronte sarà per loro un disastro. come se l’Austria avesse occupato il Triveneto e la Lombardia e riuscisse a tenersele.

            la pace realistica è anche quella che fai a condizioni che non rendano immediata la prossima guerra.

  14. Moi scrive:

    @ PANISCUS

    Ormai il Decano della Politica Italiana è solo Giorgio Napolitano : il 06 Luglio se n’è andato il 97enne “e qualche mese” Arnaldo Forlani …

    https://www.avvenire.it/attualita/pagine/protagonistadella-politica

    … NON che la notizia abbia avuto tanta risonanza, però.

    • Fuzzy scrive:

      La DC ultimo atto era snervante. Non è che poi sia venuto molto di meglio. Anzi. Nino Galloni, figlio del democristiano Giovanni Galloni, in un’intervista diceva che alla fine i migliori in Italia sono stati i democristiani. Anche se avevano il difetto di “rubacchiare. Mi pare li giustificasse tutto sommato.
      Solo io ricordo l’appellativo, forse ingiusto di “coniglio mannaro”?
      È stato bravo a campare fino a quell’età. Non tutti ne sono capaci.

      • Francesco scrive:

        confermo il coniglio mannaro, anche se sospetto fosse una roba interna ai DC

        che erano i migliori ma erano diventati terribilmente autoreferenziali!

        “rubacchiare” era il loro peccato minore, sospetto

        ciao

  15. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti OT

    Questo articolo di Bloomberg di tre giorni fa

    https://www.bloomberg.com/news/features/2023-07-09/europe-can-t-supply-ukraine-with-weapons-fast-enough-against-russia

    è sublime, o meglio lo è il suo oggetto. I produttori di armi occidentali, dice, sono disposti ad aumentare la produzione: ma vogliono garanzie di vendita a lungo termine dai governi. In effetti c’è da capirli: tu metti in piedi un’altra linea di produzione, investi soldi, assumi gente, e quelli poi fanno la pace in Ucraina. Come dargli torto.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      Come fai a leggerlo? a me blocca subito, intravedo solo la prima riga.

      🙁

      PS temo che anche dopo la pace in Ucraina le spese militari non potranno abbassarsi per un bel pezzo.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        Ecco qua:

        Europe Can’t Supply Ukraine With Weapons Fast Enough, Here’s Why
        Defense contractors are under pressure to ramp up production but want long term government guarantees of sales

        ByNatalia Drozdiak, Jonas Ekblom and Alexander Michael Pearson+Follow
        10 luglio 2023 alle ore 01:01 CEST
        “Before, we had time, but no money,” said Tommy Gustafsson-Rask, head of BAE Systems Hägglunds AB, reflecting a common theme across Europe’s defense industry. “Today, we have money, but no time.”

        Almost 18 months into the war in Ukraine, Europe’s defense contractors — flooded with demand for everything from ammunition to shoulder-launched missiles and combat vehicles — face a dilemma. Do they gamble on expanding production, assuming that the war and tensions with Russia will last indefinitely? Or hold back until they get long-term commitments from governments that have spent the past few decades shaving or even slashing their defense budgets?

        The calculation matters beyond the corporate offices of Europe’s defense industry, which collectively generates about €120 billion a year in revenues. Ukraine urgently needs more weapons, from artillery ammunition to air defense systems, and allies’ stocks are running low. European capitals are trying to revive their own sleepy industries to both sustain weapons deliveries to Kyiv and bolster their own security. Additionally the North Atlantic Treaty Organization wants to boost the size of its so-called high-readiness forces — a pool made up of allies’ troops ready to deploy in less than 30 days — to 300,000, a seven-fold increase, all of whom will need high quality weapons ready for use.

        A technician labels 155mm ammunition shells at the Rheinmetall facility in Unterluess, Germany, in June. Photographer: Axel Heimken/AFP/Getty Images
        European defense ministries have long-standing business ties with US weapons makers like Raytheon Technologies Corp. or Lockheed Martin Corp, but America’s powerful industry alone cannot fulfill all global demand. The US is struggling with low stock levels of artillery ammunition, leading Washington to take the controversial decision to send Ukraine cluster munitions, despite concerns that the weapons pose a grave danger to civilians. With US President Joe Biden urging Europe to shoulder more responsibility for its own defense, large countries like Germany, France, and Italy want to reduce their dependence on US military supply chains and help build their own national champions.

        NATO leaders are expected to back a European defense industry blueprint that calls for multinational joint procurement when they meet in Vilnius, the Lithuanian capital, for their annual summit on Tuesday. The plan also urges countries to adopt streamlined standards to ensure the same ammunition works with different countries’ weapons systems.

        The tension between European defense ministries and companies revolves around who should take the lead. Even as orders start to pile in, the fear in the industry is that it could expand production only to find that when new facilities open in three or five years’ time, there is no demand. Governments have backtracked on plans before and many European capitals have repeatedly failed to meet NATO targets on stockpiling or the pledge to spend at least 2% of gross domestic product on defense. NATO allies on Friday agreed a firmer commitment to hit the 2% target.

        Most NATO Members Don’t Meet Defense Spending Targets Yet
        NATO expenditures as a share of GDP, 2023 estimates

        Source: North Atlantic Treaty Organization

        Note: US (3.49%) and Canada (1.38%) not on map

        It is not a misplaced fear. Some governments are hesitating to place long-term contracts for weapons because they are unsure whether they will need them in the future, a European diplomat said.

        Read more: Solidarity or Squabbling: Five Things to Watch at NATO’s Summit

        The industry — which faces shortages of skilled labor and key components — has gone as far as it can to optimize or expand production with its own investment, said Andrea Nativi, chairman of business association ASD Europe’s defense unit. Now, the sector needs transparency about where government demand will go over the coming years, he said.

        “We want to see the words followed by action — real action,” said Nativi. He added that on top of long-term contracts, governments could also take other measures including directly helping pay for expanded production or give priority access to energy.

        WATCH: Europe’s struggle to arm Ukraine — and itself
        While some governments accept they could do more to help the industry, there is also a view from officials that defense companies need to shoulder more of the burden, especially to speed up delivery times. At BAE Systems, increased demand and supply chain bottlenecks, triggered by semiconductor shortages and other logistical issues earlier this year, meant delivery times for some of its combat or armored vehicles peaked at seven years — more than three times longer than before the war. That means a vehicle ordered today would not arrive until 2030.

        “From the business point of view, they are trying to mitigate the risks to survive” once demand falls, Greta Monika Tučkutė, Lithuania’s vice-minister of defense, said of the defense companies. “But I think business needs to also take the risk.”

        “They are earning now, and benefiting a lot at this moment,” added Tučkutė, “so they need equally to take the risk investing into development of their industry.”

        Listen to Bloomberg’s Natalia Drozdiak and Niclas Rolander discuss this year’s NATO summit agenda on the Big Take podcast, and subscribe on iHeart, Apple and Spotify.

        The War Business Model
        When Gustafsson-Rask initially took over at BAE Systems’ Sweden-based combat vehicle subsidiary Hägglunds in 2011 he had to fire a quarter of its staff. Today, the company is scouring the region for new skilled labor as it bids to double its headcount to close to 1,700 by the end of the year and expand its operations. It forecasts that annual revenues will rise four-fold over the next five years to $1.2 billion.

        This increased demand will take time to work through to companies’ balance sheets as firms get paid once orders are filled, but defense stocks are booming. Germany’s Rheinmetall AG — manufacturer of Leopard 2 battle tanks and artillery ammunition— surged 130% in 2022, making it the best-performing stock in Europe, while other European defense companies such as Thales SA, Dassault Aviation SA and Saab AB gained between 60% and 80%. The gains are continuing into 2023, with double digit percentage growth for the companies year-to-date.

        A Leopard 2 A6 battle tank during a live fire presentation by the German Army Panzer Battalion 203 at the Field Marshal Rommel Barracks in Augustdorf, Germany, in February.Photographer: Alex Kraus/Bloomberg
        It marks a major turnaround for the European defense sector, which has faced years of curtailed spending since the collapse of the Soviet Union. In 1988, European countries spent a total of $343 billion on their militaries, according to the Stockholm International Peace Research Institute, which bases the figures on 2021 prices and exchange rates. By 2013, that figure had shrunk by a fifth to $275 billion. Russia’s annexation of Crimea in 2014 reversed that trend, with spending increasing every year since. It hit $357 billion in 2022 with European countries spending large amounts of their defense budgets on American kit, especially modern F-35 fighter jets.

        Germany may be the starkest example of chronic defense underspending in Europe. As recently as 2018, shortages of field equipment, vehicles, and aircraft were so commonplace that the German parliament’s armed forces commissioner declared the military unfit to defend Germany and its NATO allies.

        Russia’s War in Ukraine Has Been a Boon For Defense Stocks
        Market value of Rheinmetall, Saab have almost tripled since February 2022

        Source: Bloomberg

        Europe wants to re-power the region as a hub for defense industrial production. But the sector faces numerous hurdles. Along with limited supplies of skilled labor, contractors also face shortages of components and bureaucratic hurdles to secure permits. Some banks are reluctant to lend to the sector out of concern it could tarnish their ESG credentials, industry representatives, investors and NATO officials say.

        Government bureaucracies need to restaff to vet and place orders and with complex items in particular, officials can’t rush the process as they need to do a variety of assessments. In Germany, for instance, the defense ministry needs parliamentary approval for any order above €25 million, which would buy roughly 7,500 155mm artillery shells, according to calculations based on a Rheinmetall press release from 2022. That amount would last Ukraine less than a day given the rate of shelling by both sides in the conflict.

        Assembly of a Leopard 2 gear transmission at the Renk AG plant in Augsburg, Germany, in May.Photographer: Michaela Rehle/Bloomberg
        At Renk AG, which makes transmissions for tanks, including the Leopard 2 used by many NATO militaries, executives could soon face a labor crunch if orders pick up, given they are already struggling to fill at least 100 jobs. “There’s competition for these workers,” said the company’s Chief Executive Officer Susanne Wiegand on the assembly floor of its factory in Augsburg, Germany. “You have to offer good, attractive jobs — that’s only partly related to pay.”

        The European Union last week agreed to a raft of measures aimed at boosting the bloc’s production of ammunition and missiles, including €500 million to help companies ramp-up manufacturing capacities.

        The reality, say many in the industry, is that even with more orders coming in and companies already expanding facilities, production in Europe will take years to match demand after the post-Cold War spending pull-back atrophied manufacturing and supply chain networks.

        Görgen Johansson, head of Saab’s Dynamics business area, said his business unit scaled up production last year and plans to double it, but the expansion will take two to three years. Only then will the company be able to return to pre-war delivery times. Expansion requires building factories, ordering machines and locking in supply chains, he said.

        “We have already increased as much as possible right now,” added Johansson, at the company’s Karlskoga production facility. “It will take a couple of years to have full production at the levels the customers are looking for.”

        AT4 anti-armour weapons at the Saab Dynamics AB facility in Karlskoga, Sweden, in June.Photographer: Erika GerdemarkBloomberg
        Delays as European firms struggle to ramp up may tempt governments to look elsewhere — to the US, Israel or South Korea – to procure weapons more quickly. Poland is spending up to $15 billion on American Patriot missile defense equipment, while a German-led coalition of allies is planning to buy Patriot and Israeli Arrow 3 air defense systems to create a European anti-missile shield to counter the threat from Russia. Poland has also become South Korea’s biggest arms customer since the war started, including a $5.76 billion agreement for K2 tanks and self-propelled K9 howitzers, weapons similar to those made by European competitors.

        That may perpetuate the production problem in Europe, according to Lucie Béraud-Sudreau, who tracks arms production at SIPRI.

        “If you’re in a hurry and you want to replenish relatively quickly that might make sense,” she said. “But in the long run you’re creating a vicious cycle where you’re not giving the market to European companies, which makes it more difficult to scale up.”

        Gunpowder Plot
        On an average day Ukraine and Russia fire tens of thousands of artillery shells at each other — a rate faster than allies can manufacture them. At one stage this year Russia was firing a similar amount of ammunition at Ukraine in a single day as Europe was able to produce in a month. It has taught many countries an important lesson: they have drastically miscalculated the levels of standing ammunition stocks they need to be properly prepared for a conflict.

        NATO defense ministers in June agreed to significantly raise the recommended levels of ammunition critical to battle held by each member state, including 155mm artillery shells. While the targets are secret, Germany alone aims to increase its stock more than 10-fold from about 20,000 shells today to 230,000 by 2031, according to a German defense ministry document seen by Bloomberg.

        Krab cannon howitzer 155mm fragmentation and demolition shells at the Nitro-Chem ammunition factory.Photographer: Damian Lemański/Bloomberg
        “European stocks are not sufficient, and we should manufacture faster and more,” said Estonia’s Prime Minister Kaja Kallas, who recently estimated that long-term it would cost Europe several trillion euros to replenish to the required levels stocks of all categories of munitions. “This is necessary to support Ukraine sufficiently, but more importantly, it is necessary for lifting our own defense to match the new security reality.”

        “Defense is not escalation,” Kallas added. “We need to build deterrence that stops Russia’s cycle of aggression against its neighbors.”

        NATO officials hope the new guidelines on stock levels will act as a clear commitment of help for defense manufacturers and a reassurance that they should boost production as quickly as possible. Russia’s invasion has radically revised expectations about what a future war could look like. Instead of prioritizing drones and fighter jets, countries now also need to be armed with air defense systems, artillery and vast amounts of ammunition in light of the First and Second World War-style of fighting seen in Ukraine.

        Weapons and Military Aid Sent to Ukraine
        US military aid and support top European contribution to Ukraine

        Source: Kiel Institute for the World Economy’s Ukraine Support Tracker

        Note: Data covers 24 January 2022 – 31 May 2023; chart does not include countries with contributions smaller than $100 million.

        The European Union is trying to focus efforts around the most critical need for Ukraine and its allies — artillery ammunition. Its plan includes an agreed €2 billion reimbursement to countries that have already contributed their own stocks to Kyiv and combined orders to European defense companies. The aim is to send Ukraine at least 1 million rounds of artillery ammunition within a year, starting from early February 2023 and would come on top of anything governments buy for their own militaries.

        The goal is ambitious. Europe’s defense industry annually produces around 300,000 155mm shells, the most sought-after caliber for NATO-grade artillery guns, according to a paper drafted earlier this year by Estonia’s defense ministry and seen by Bloomberg. The EU doesn’t provide figures on the industry’s production capacity.

        Technicians assemble Leopard 2A4 battle tanks at the Rheinmetall facility. Photographer: Axel Heimken/AFP/Getty Images
        For companies like Rheinmetall, one of the biggest manufacturers of 155mm artillery and 120 mm tank ammunition, the target is further complicated by concerns around supplies of propellant powder and explosives, crucial materials for the production of shells and artillery components. While they are not facing shortages under current production, that could change with larger orders, potentially hampering the company’s ability to meet demand.

        Read more: Populist Puppet or Biden Ally? Who is Poland’s Andrzej Duda

        The capacity to produce propellant powder in Europe is limited. Rheinmetall is the biggest producer in the region, but it only has two production sites: one in Bavaria and another in Switzerland and those sites are operating at full capacity seven days a week.

        In addition to expanding explosives capacity at a site in Hungary, the company is in talks with the local government in Saxony in eastern Germany to build a new propellant powder factory. Rheinmetall has demanded government subsidies for it to go ahead with the plan, which has stalled negotiations. The case is likely to be closely watched by other manufacturers looking for any hint of state support. Even when construction begins, the plant would take at least 18 months to come online.

        A crate of ammunition for the Carl-Gustaf recoilless rifle at the Saab Dynamics facility.Photographer: Erika GerdemarkBloomberg
        “If the capacity for explosives and for propellant powder in Europe is not expanded soon, it will be very difficult to meet the rapidly increasing demand for artillery ammunition in Europe and Ukraine,” said Oliver Hoffmann, a spokesman for Rheinmetall.

        In the short-term, that may mean allies might be less willing to part with their existing stocks of shells to send to Ukraine. But without more ammunition, Kyiv may fail to significantly break through Russian lines and push ahead with their counter-offensive.

        Back at Saab’s land warfare business, Johansson’s unit has seen increased demand for his company’s grenade launchers — the AT4 and Carl-Gustaf systems – as well as its anti-tank NLAW weapons.

        Those weapons, which allies have sent to Kyiv, have been credited with helping Ukrainian forces take out heavy Russian tanks. Now allies are looking to rapidly replenish their own stocks so when they ask if Saab has anything in storage, they are inevitably disappointed.

        “What we see from the countries right now is that they would like to have very quickly a war production built up” but it takes a couple of years, said Johansson. “In a situation like this, every customer wants the products now or very quickly.”

        — With assistance by Natalia Ojewska, Alberto Nardelli and Brian E Wall

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Grazie.

          Problema interessante, in effetti. Non riesco a capire quale possa essere la migliore soluzione, anche se il declino dell’egemonia USA suggerisce che vivremo tempi meno tranquilli e che la domanda di armi resterà alta.

          Forse un caso da manuale per l’industria di Stato?

          Ciao

  16. Andrea Di Vita scrive:

    @ francesco

    “non c’è stato nessun golpe”

    Sì, e l’Oceania non è mai stata in guerra con l’Estasia.

    Francesco, guarda che Orwell lo conosco meglio di te: con me la riscrittura della storia non attacca. 😉

    Comunque, cito la definizione che ne dà la Treccani (visto che ancora quella voi NoPax non l’avete riscritta): un golpe è un

    “sovvertimento dell’ordine statale effettuato da gruppi politici armati”

    https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=https://www.treccani.it/vocabolario/golpe/%23:~:text%3D%255Bcomplotto%2520e%2520sovvertimento%2520dell%27ordine,(di%2520stato)%252C%2520Putsch.&ved=2ahUKEwjg-Lv8hoyAAxWkRfEDHd0pDMgQFnoECBAQBQ&usg=AOvVaw39sYCcOqt43x6b6_XVI3_A

    Allora, a Majdan nel 2014 un presidente che aveva vinto le elezioni (cosa che a un cultore della democrazia come te dovrebbe piacere) è stato cacciato da una folla che secondo te era armata di margheritine?

    Vuoi sapere cosa diceva quello che lo ha illegalmente sostituito? Ti accontento subito:

    https://it.wikiquote.org/wiki/Petro_Oleksijovy%C4%8D_Poro%C5%A1enko

    Traducendo in Italiano un noto proverbio napoletano, che Roberto conoscerà benissimo, “è inutile che aggiungi del rhum, un pezzo di sterco non diventa un babà”.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      Aspetta, quel presidente che è stato anche impicciato dal Parlamento? che si è rivelato un burattino di una potenza straniera?

      Perchè le definizioni puramente formali servono forse per spiegare cosa ha fatto Lenin, e pure Garibaldi, non l’Ucraina. Mentre rischi di accollarti Adolf. E di parlare male di Fidel!

      😀

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “potenza straniera”

        Certo, ma non quella che pensi tu, o malfidato johnwaynista! 😉

        “formali”

        Adesso non fare il neoborbonico. Mi stai davvero paragonando i nazisti che leggono Kant a Garibaldi?

        Ah, e Hitler al potere ci è arrivato vincendo le elezioni. Mica come a Majdan.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          veramente la Hitler card me la sono giocata io apposta per quello!

          e naturalmente paragono, eccome, gli indipendentisti e nazionalisti ucraini al guerrigliero professionista Garibaldi, mica sono un verginella ipocrita, io

          tra l’altro, credo che l’Ucraina sia un ottimo esempio della differenza tra “imperialismo nelle chiacchere dei fighetti da centro sociale” e “imperialismo nei fatti”! grazie per avermelo fatto notare

          😀

          • PinoMamet scrive:

            Non so cosa dica i fighetti dei centri sociali, ma che l’Ucraina sia un caso esemplare dei danni dell’imperialismo USA mi pare evidente anche ai ciechi.

            • PinoMamet scrive:

              Io poi non amo le ucronie, ma SENZA stupide (e ripeto, stupide; e sottolineo, stupide, ed evidenzio, stupide ) interferenze USA, probabilmente l’Ucraina sarebbe in pace, relativamente prospera, fuori dalla NATO e dentro l’Unione Europea, nei confini (assurdi) che le sono stati regalati dall’URSS.

    • roberto scrive:

      io in effetti continuo a pensare che sarebbe bene usare le parole in modo meno imaginifico, perché sennò poi mancano le parole per descrivere la realtà

      se euromajdan è un golpe, pinochet in cile cos’è?
      o se vuoi pure turchia 2016 come lo definisci?

      cioè soldati che escono armati dalle caserme ed entrano nei palazzi del potere, è la stessa cosa nella tua lingua che gente che va in piazza a protestare?

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        La Marcia su Roma fu un golpe?

        • roberto scrive:

          quale sarebbe l’analogia fra la marcia su roma e euromaidan?

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ roberto

            “marcia su Roma”

            Quali sarebbero le differenze?

            (A parte ovviamente la lingua, la complicità del re in un caso e l’appoggio USA nell’altro)

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              Questa è facile: i fasci erano antidemocratici, i democratici ucraini sono democratici.

              Prossima domanda?

              • PinoMamet scrive:

                Io non ne vorrei parlare, davvero, ma leggere che la Tymoshenk (quella che voleva andare a mitragliare personalmente i crimeani filorussi) e Poroshenko (quello che voleva che i figli dei russi fossero chiusi nei seminterrati senza scuola e senza ospedale)
                siano dei sinceri democratici…

                via…

                ora, Maidan non sarà stato un golpe;

                Wikipedia, non io, lo definisce “rivoluzione” (è facile, cercate Rivoluzione Maidan, pagina di Wikipedia) che non è poi diversissimo…

                ma, è tanto difficile ammettere che l’Ucraina era divisa in due, tra politici filorussi e politici antirussi, e tutti e due gli schieramenti erano corrotti e violenti??

                A me pare che qualcuno voglia suonare solo sui tasti neri, e qualcuno solo sui tasti bianchi.

                Ma usiamo la tastiera completa…

              • Francesco scrive:

                Concordo al 100% con Pino. Però mi permetto di aggiungere un paio di dettagli, per quello che mi hanno detto

                1) due fazioni, numericamente molto diverse però. I filo-russi non erano neppure tutti i russo-foni.

                2) l’intervento della Russia di Putin nelle faccende ucraine è “leggermente” invasivo e pervasivo. E precede sia l’invasione del 2022 sia la rivoluzione di Maidan.

                3) una volta cacciata l’Armata Rossa, l’Occidente deve mettere dei bei paletti all’Ucraina in materia di diritti umani. Non deve ripetere gli errori fatti in Jugoslavia. Capisco che l’imperialismo è un peso ma qualcuno deve pur farlo.

              • Francesco scrive:

                PS differenze tra rivoluzione e golpe? sai che è una gran bella questione?

              • PinoMamet scrive:

                ” due fazioni, numericamente molto diverse però. ”

                Non saprei.
                Su Wikipedia leggo che i favorevoli alla cacciata del presidente eletto erano il 38%, i contrari il 34%.

                Da altre parti ho letto dichiarazioni esattamente speculari alla tua, cioè che russofobi non sarebbero stati neanche tutti gli ucrainofoni.

                Quindi boh e ariboh.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “democratici ucraini”

                Quali?

                I lettori di Kant?

                😉

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Carissimo, sei ben venuto nel mio carrugio!

                Hai appena sposato la tesi di Putin per cui gli ucraini si divino tra patrioti russi e nazisti???????

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Putin”

                Vale per Putin quello che vale per tutti.

                Non è che se una cosa la dice un farabutto quella cosa è automaticamente sbagliata.

                Io non mi capacito di come pur di dare addosso a Putin gli si vada a contestare l’unica sua affermazione davvero incontestabile: che non si è mai visto un paese democratico in cui gruppi apertamente e orgogliosamente nazisti occupano un posto così di rilievo nello Stato e nelle forze armate.

                Il fatto che il peso elettorale di questi gruppi sia modesto peggiora le cose: sta a dimostrare che la maggioranza dell’elettorato non è nazista, ma proprio per questo conferma l’assenza di democrazia a Kiev, visto che hanno avuto un presidente del Parlamento nazista e reparti delle forze armate nazisti.

              • Francesco scrive:

                Oppure stai scrivendo cazzate che distorcono la realtà e servono solo a giustificare le azioni di Putin?

                “Non si è mai visto un paese democratico in cui ci fossero gruppi neonazisti ammessi” … hai mica notato come succede ai confini dell’Impero Sovietico? forse che in quei paesi il ricordo del nazismo più forte è quello di “hanno preso a calci i sovietici”?

                Ricordo molto lacunoso e pericoloso ma solo dal calduccio dell’ipocrisia si può ignorare la cosa.

                Che immagino valga anche per larga parte del sostegno al Partito Comunista Cinese o a quello Cubano o al regime degli Ayatollah: hanno preso a calci gli imperialisti che ci opprimevano.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “cazzate”

                Vabbè, è come sparare sul pianista.

                Cito dal sito che hai tirato fuori tu:

                ‘A seguito del colpo di stato, il partito di estrema destra Svoboda, il cui leader Oleh Tyahnybok affermò limpidamente di voler “estirpare dall’Ucraina tutta la feccia russa, tedesca e giudea”, entrò nell’esecutivo ottenendo vari ministeri: da quello della Difesa a quello dell’Agricoltura passando poi per la posizione di vice primo ministro, assegnata a Oleksandr Sych e quella di Procuratore Generale’

                https://www.antimafiaduemila.com/home/terzo-millennio/231-guerre/82351-22-febbraio-2014-quel-colpo-di-stato-in-ucraina-per-colpire-la-russia.html

                Sarebbero questi i ‘democratici Ucraini’ cui ti riferisci?

                Francesco, tu sei il migliore propagandista del Cremlino!

                Perché se per te la ‘democrazia’ dei ‘democratici Ucraini’ è questa, confermi tu stesso la filosofia di Dugin!

                🙂 🙂

                Ciao!

                Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          La Marcia su Roma fu un golpe anomalo, molta poca violenza e molta connivenza delle autorità legittime.

          Giusto?

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ roberto

        “realtà”

        Concordo al 100%.

        Come diceva Confucio, la prima cosa da fare al governo è il restauro (del significato) delle parole.

        “protestare”

        La gente che va in piazza a protestare non fa scappare i presidenti democraticamente eletti.

        “Turchia”

        In Turchia fu appunto un golpe abortito.

        “Pinochet”

        Tenuto conto che Pinochet aveva dalla sua i camionisti che avevano paralizzato il Cile per lungo tempo (cone poi tentarono inutilmente i NoVax del Canada) il paragone con Pinochet (mutatis mutandis) è il meno irrealistico.

        E per tre motivi:

        a) la comune ideologia di alcuni dei golpisti (“Slava Gherojam!” era lo “Heil Hitler” dei banderisti);

        b) in entrambi i casi il governo abbattuto era stato eletto democraticamente;

        c) l’incondizionato appoggio USA (ma guarda che strano 😉 )

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Prosit!

          ma spero esista anche un ADV sobrio

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ francesco

            “sobrio”

            In vino veritas !

            E come diceva Amedeo Nazzari ne “La cena delle beffe”, “e chi non beve con me, peste lo colga!”

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              OK ma se dopo parte a cavallo per riconquistare Odessa combina un casino!

              C’è una cosa che mi incuriosisce moltissimo: GP2 è andato sia a Santiago sai all’Avana, eppure riesci a scandalizzarti. Come fai?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Santiago”

                Primo: non mi scandalizzo così facilmente. Cosa vuoi che sia una visita a Pinochet per il capo di una istituzione che ha dichiarato il duce Uomo della Provvidenza!

                Secondo: la tolleranza di Fidel è fuori discussione.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                scusa ma sei criptico

                la tolleranza di Fidel è sempre stata come la statura di Berlusconi, molto ma molto poca.

                però vedo con dispiacere che sei come Pannella: se c’è di mezzo il Papa l’intelligenza si spegne completamente

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Papa”

                Credimi, ho argomenti migliori su cui consumare la mia intelligenza.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                potrei fingere di crederti ma la maligna puntualità con cui attacchi San Giovanni Paolo II SOLO per la visita in Cile e non per quella a Cuba mi insospettisce

                o peggio

                😉

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “SOLO”

                Perché dedico molto di più la mia attenzione a Pinochet e ai suoi simpatizzanti (Margaret Thatcher, Il Secolo d’Italia) che ai leader religiosi.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                non ci provare!

                l’elefante nella stanza è Fidel Castro e la sua dittatura, iniziata nel 1959 e ancora in corso

                è da quella che fuggi lanciando risibili cortine fumogene

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Stai confrontando Castro (che nel tuo mondo parallelo è ancora vivo) e Pinochet? Fammi capire, hai sentito il bisogno di fornirci ex novo tutto quello che ieri ci chiedevi di elencare? 😀

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Mauricius Tarvisii

                “stai confrontando”

                No.

                Temo che Francesco non confronti affatto Castro e Pinochet.

                Temo che Francesco preferisca proprio Pinochet.

                (Come gli USA che tanto ammira, peraltro).

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • paniscus scrive:

                “se c’è di mezzo il Papa l’intelligenza si spegne completamente”—

                A me sembra che tu abbia esattamente questa reazione ogni volta che c’è di mezzo qualcosa che abbia a che fare con il comunismo

                (o ogni volta che c’è di mezzo qualcosa che tu pensi che abbia a che fare con il comunismo ma in realtà non c’entra NULLA, tipo le rivendicazioni woke intersezionali, i rave party, la marijuana, i matrimoni gay, l’utero in affitto e i vegani…)

              • Francesco scrive:

                Scusa Maurizio ma se non sbaglio la dittatura comunista a Cuba, quella iniziata con Castro Fidel e proseguita con Castro Raul, è ancora al potere.

                Quindi non ho fatto affermazioni strampalate ma riferito i fatti correttamente.

                Sì, certo che confronto i due dittatori, parlando di intensità della dittatura e di sua durata. Cosa c’è di strano?

                Prof: spero che lei sia troppo severa nel suo giudizio, davvero!

                tranne forse che sui vegani, lo ammetto.

              • PinoMamet scrive:

                Dunque, vediamo un po’:

                Fidel Castro: rovescia una dittatura, tenta di farsi amici gli USA che lo gettano tra le braccia dell’URSS, crea un governo dittatoriale ma che (nonostante l’embargo del più importante vicino di casa, di nuovo gli USA) garantisce salute e istruzione a fasce della popolazione locale che ne erano sempre state escluse.

                Alla voce “critiche”, Wikipedia elenca di aver imprigionato in campi di lavoro gli omosessuali (se ne pentirà poi)

                Pinochet:
                rovescia un governo legittimamente eletto, e per questo riceve l’appoggio USA;
                per quanto riguardo le critiche, beh…
                “Ufficialmente vennero riconosciuti poi 2.298 morti, 1.210 desaparecidos[14] e 28.259 vittime di tortura o di persecuzione politica”

                quisquilie!

              • Francesco scrive:

                Castro ne avrebbe ammazzati 9.000 di oppositori; Pinochet ha fatto peggio con una stima massima di 17.000 vittime.

                Pinochet ha anche garantito al Cile il maggiore sviluppo economico dell’America Latina, che io sappia. Mentre Castro ha fatto di Cuba il bordello dei turisti europei, se non erro.

                Sulla sanità cubana rimando a Ritvan ma non voglio espormi: non so nulla per davvero.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ma i 9.000 oppositori sterminati da Castro dove li hai trovati?

              • PinoMamet scrive:

                “Pinochet ha anche garantito al Cile il maggiore sviluppo economico dell’America Latina, che io sappia. ”

                questo mi pare un mito.

                “Altri economisti (per esempio Amartya Sen) hanno invece affermato che l’esperienza del Cile in tale periodo abbia piuttosto dimostrato il fallimento del liberismo friedmaniano, sostenendo che fu scarsa la crescita economica tra il 1975 e il 1983 (durante l’esperimento monetarista), che una certa crescita ci fu solo in seguito a riforme successive, e che gli indicatori sociali mostravano risultati deludenti.”

              • Francesco scrive:

                Chiedo scusa: non ho tempo per cercare le serie storiche dell’economia cilena (per quanto sarebbe interessante) e neppure per ripescare lo studio sulle vittime della dittatura castrista.

                Perdonatemi.

      • roberto scrive:

        non è colpa tua andrea,
        sono fesso io che una volta al mese cado nella tentazione di parlare di ucraina….

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Roberto

          “colpa”

          Non ti preoccupare.

          Basta che ti leggi un qualunque storico come Cardini e ti disintossichi.

          🙂

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            Cardini come storico della contemporaneità è un pò poco affidabile.

            Diciamo pure che sembra Odifreddi che parla di religione o Berlusconi di tattica calcistica.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “Cardini”

              Canfora? Montanari? Barbero?

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Tutti rossobruni nemici della democrazia.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Mauricius Tarvisii

                “tutti rossobruni”

                Il fatto che ci sia gente che lo pensa sul serio dimostra come siamo ridotti.

                La johnwaynite è una brutta bestia.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Canfora: estremista di sinistra, con meriti in altri campi.
                Montanari: idem con patate.
                Barbero: ottimo divulgatore, politicamente schierato, non conosco la sua posizione sull’Ucraina.

                Ma il problema è a monte: 2+2=4, anche se il Partito chiede e ottiene che si dichiari che fa 5.

                E se invece che un Partito esterno è una estrema forma di fanatismo personale (penso a Cardini) non cambia nulla: la realtà oggettiva non dipende dalle nostre interpretazioni, tranne che nei deliri dei trans.

                Il problema col tuo approccio è che ne ho conosciuti alcuni, di nazisti che mi hanno spiegato come e qualmente avevano ragione loro. E sospetto ci credessero davvero!

                Quindi sono vaccinato.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Vero, Francesco: è da anni che dici che fa 5 perché lo vorrebbero gli USA.

              • Francesco scrive:

                show it pliz!

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Canfora”

                Ah ecco.

                E siccome è di sinistra ha torto.

                Poi quello ideologizzato sono io.

                Brutta cosa la johnwaynite.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Scusa, conosci estremisti di qualsiasi posizione politica che hanno ragione in politica?

                Io solo ridicoli pirla.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “estremisti”

                Possono avere sovente torto nei rimedi che propongono, ma altrettanto spesso vedono i fatti chiaramente come tutti.

                Già la parola “estremista” di per sé non vuol dire nulla, e almeno per due motivi:

                – perché bisognerebbe prima chiedersi “estremista rispetto a cosa”?

                – perché quello che può apparire estremista in un caso può essere moderato o magari insufficiente in un altro.

                Ma anche ammesso di esserci intesi per amore di discussione, spesso l’estremista e il moderato si distinguono più per le soluzioni proposte che per i problemi che individuano.

                Così ad esempio un estremista e un moderato possono concordare sulla necessità di fare qualcosa contro l’inquinamento dell’aria da gas di scarico. Uno proporrà magari di interrompere subito tutto il traffico stradale, l’altro proporrà forse una politica graduale di incentivi ad acquistare macchine Euro5.

                La scelta giusta dipende dal problema, non si può stabilirla sulla base dell’identità di chi la propone.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Concordo in pieno: prima di dire che Cardini dice cazzate lo leggo. Ogni volta. Magari non subito, che ho una certa età.

                Per arrivare a concludere che un Sergio Romano si era completamente rincoglionito ho letto i suoi articoli più e più volte, mica sono andato giù facile facile, non è Travaglio.

                Il problema è che se ADV dice che 2+2=5, con tutto il rispetto che ho per lui devo dire che sbaglia.

                Ciao

      • Peucezio scrive:

        Roberto,
        “se euromajdan è un golpe, pinochet in cile cos’è?”

        Ma che differenza c’è?
        Si che proprio non capisco il senso del tuo ragionamento?

        Quando si rovescia con la violenza un governo democraticamente eletto e ai passaggi giuridici si sostituisce una situazione di fatto che scavalca i passaggi formali come lo chiami?

        Che c’entra in questo caso l’uso immaginifico o metaforico dei termini? Qui siamo ai significati letterali più ovvi.

        Se poi sono golpe quelli che non ci piacciono e non lo sono quelli che ci piacciono, a nostro insindacabile arbitrio, è un altro conto.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ peucezio

          “insindacabile”

          OAAP!

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ peucezio

            “immaginifico”

            Ho l’età per ricordare i tempi che n cui tutto ciò che favoriva gli interessi di Mosca era “democratico” e “progressista”, e tutto ciò che li contrastava era “reazionario” e “imperialista”.

            Oggi tutto quello che è a favore di Washington è “per la libertà, la democrazia e i diritti umani”, mentre tutto ciò che è contrario è “autoritario”, “contro le regole dell’ordine internazionale” e “filoputiniano”.

            Così, fin nel dettaglio più minuto: le manifestazioni in Moldavia contro l’ingresso nella NATO sono “filoputiniane”, mentre quelle in Georgia contro quelle che limitano l’attività delle ONG (anche di quelle Statunitensi) nel paese sono “democratiche”. Saddam era un dittatore che ammazzava i neonati prematuri nelle incubatrici Kuwaitiane, ma i seicentomila bambini Irakeni morti per le sanzioni sono “un male necessario” per “l’esportazione della democrazia”. Le armi chimiche sono una linea rossa da non oltrepassare quando le usa un alleato di Mosca come Assad, non quando le usano le milizie finanziate da Washington. La Russia che elimina l’ISIS “ha distrutto Aleppo”, Chavez e Maduro “opprimono il popolo Venezuelano”, Putin è deferito all’Aja per la strage di Bucha, e i Russi sono altrettanto Ragazzi che si fanno saltare il North Stream e e si bombardano la centrale di Zaporizhzhia da soli, ma il golpe in Honduras “difende la democrazia”, Abu Ghraib è stato un incidente di percorso, Guantanamo è ancora lì, i bambini ammazzati nel Donbass sono morti di raffreddore, Andrea Ronchelli e la Dugina pure, la strage di Odessa è derubricata a “rogo” su Wikipedia e il Guinness dei primati riporta come “unknown” l’origine dei milioni di bombe inesplose che fanno tuttora del Laos il primatista mondiale dei paesi più bombardati della storia.

            Si riempie di armi Cuba e gli USA “difendono il mondo libero” con la Baia dei Porci e le sanzioni; si riempie di armi l’Ucraina e quando Putin reagisce male diventa “Putler”. (E lo stesso giochino di sta ripetendo a Taiwan). Poi gli USA sequestrano 300 miliardi di dollari di titoli Russi da un giorno all”altro e si scopre tutto a un tratto che mezzo mondo sta cercando di organizzarsi il commercio indipendentemente dal dollaro.

            A credere alla favoletta dei buoni contro i cattivi nel mondo rimangono giusto i nostri pennivendoli (che sono pagati) più qualche caso ostinato di johnwaynite.

            E in mezzo la gente crepa, o se non crepa tira la cinghia.

            Orwell non ha inventato niente.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • PinoMamet scrive:

            Ho avuto per la maturità un ragazzo moldavo, a proposito. E una ragazza ucraina.

            La presidente di commissione, rara avis (va detto), era parecchio di destra. Ne ho avuta una parecchio di sinistra prima del Covid, quindi direi che si bilanciano (simili anche come carattere: impiccione ma simpatiche).

            Io trovo deontologicamente discutibile farlo, ma lei ha chiesto sia al ragazzo che alla ragazza pareri su quello che succede in Ucraina o comunque dalle parti loro: si aspettava, per meglio dire voleva, una ferma condanna di Putin e sentirsi dire che tutti lo odiavano.

            Il ragazzo se l’è cavata dicendo che dalle parti sue i filo-russi sono “molti più di quanto si creda”, evitando di dare informazioni su come la pensi la sua famiglia.
            Ognuno libero di trarre le sue conclusioni.

            La ragazza ha detto che è molto preoccupata per i parenti, lei comunque viene dalla parte vicina alla Romania e più che altro parla romeno e non ne sa tanto.

            • PinoMamet scrive:

              Lo scrivo perché hai nominato la Moldavia e per completezza: anch’io avuto già ricordati studenti moldavi (uno con padre madrelingua russo e parenti a Mosca, che odiava i romeni…) e ucraini (una che ci teneva a far sapere che l’ucraino è diverso dal russo, e un’altra che invece ci teneva a specificare che lei è di madrelingua russa…)

          • Peucezio scrive:

            Andrea,
            “Oggi tutto quello che è a favore di Washington è “per la libertà, la democrazia e i diritti umani”, mentre tutto ciò che è contrario è “autoritario”, “contro le regole dell’ordine internazionale” e “filoputiniano”.”

            Il bello poi è con poche eccezioni sono gli stessi.
            Gli eredi di quelli che allora erano filoamericani, quando dall’altra parte c’era Stalin, non si sa bene dove siano finiti.
            Mentre gli eredi di quelli che erano con Stalin ora sono con Biden.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ peucezio

              “eredi di quelli che allora erano filoamericani”

              Sono rimasti filoamericani. Solo che siccome il loro filoamericanismo era di convenienza, come il Muro è caduto e gli ex ‘nipotini di Stalin’ sono diventati (con poche eccezioni) filoamericani i filoamericani di prima si sentono in obbligo di ostentare un filoamericanismo ancora più esagitato: tant’è che sono tornati direttamente al maccartismo.

              Parafrasando Stalin (appunto 🙂 ) “è dopo la Rivoluzione che la lotta si intensifica”, o, come si diceva verso la fine della guerra d’Etiopia:

              “Quando la pugna diventa pugnetta / ogni gerarca a venire s’affretta /
              Per ogni minimo stormir di vento/
              chiedono e ottengono medaglia d’argento./
              Solo a Starace, di tutti il più st..nzo /
              gli hanno dato quella di bronzo»

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Peucezio scrive:

                Andrea,
                “Sono rimasti filoamericani. ”

                Tutto vero.

                Ma bisogna aggiungere che una parte è diventata filorussa. Si sono scambiate le parti.

                Un mio amico che difendeva sempre e comunque gli americani fino a pochissimo tempo fa, non solo come politica estera, ma come modello sociale, economico, ecc., ho scoperto che è filo-putiniano. E non credo sia diventato meno filo-americano.
                D’altronde anche l’americano che conosco meglio, mio amico personale, è filo-putiniano.

        • Francesco scrive:

          Peucezio,

          credo che il problema sia che puoi essere un liberale formale inappuntabile, e allora la Storia è un seguito di orrori e basta; e possiamo stracciarci le vesti perchè Giulio Cesare prende il potere a Roma contro le leggi della Repubblica.

          oppure dobbiamo discutere quel “insindacabile”, che in italiano si chiama ragionare.

          A me sembra l’ABC dell’uso della ragione, imparare a muoversi tra formalismo astratto e arbitrio.

          Ciao

          • PinoMamet scrive:

            …ammetto di averci capito poco.

            A me sembra, che, detta in soldoni, tu stia dicendo semplicemente questo:

            ci sono colpi di Stato che ci piacciono e altri no; perché? perché sì.

            Pinochet era “buono”, nonostante i morti e i desaparecidos, perché? Perché sì. Stava dalla parte giusta, che è un modo neanche tanto elegante di dire “perché sì”.

            La parte giusta, se fosse giusta davvero, non farebbe morti e desaparecidos, infatti.

            Allende, regolarmente eletto, era dalla parte sbagliata, e quindi non conta niente quello che ha fatto: era dalla parte sbagliata e basta, è una questione di principio.

            E come alla parte “giusta” si deve, secondo il Francesco-pensiero, perdonare tutto
            (perché si trova sempre in una situazione tanto difficile, va capita…)
            alla parte “sbagliata” invece non si deve concedere niente: sono cattivi e basta.

            E questo sarebbe l’ “uso della ragione”…

            • Francesco scrive:

              Ehm, no Pino, non sono affatto così semplicione e fesso.

              >>> La parte giusta, se fosse giusta davvero, non farebbe morti e desaparecidos, infatti.

              Guarda, vorrei davvero vivere in un mondo siffatto ma non mi pare proprio che sia così.

              Conosco l’idea di Pannella, che in sintesi prevede che si usino solo strumenti giusti per sostenere cause giuste. Rimando a Miguel e Hasburgicus per i limiti di questo nobile approccio.

              L’uso della ragione è quella cosa per cui, alla fine, si approva Garibaldi e la sua invasione del Regno delle Due Sicilie e il D-Day e l’invasione dell’Europa.

              E’ molto rischioso, si può davvero finire come dici tu a “perdonare tutto” a quelli che ci piacciono e “non concedere nulla” a quelli che non ci piacciono.

              Sono qui anche per limitare il rischio per me e sono grato a MM di quello che ho imparato in questi anni.

              Peraltro, credo di aver scritto fin dall’inizio della mia partecipazione che “alla parte giusta non si deve perdonare nulla proprio perchè è la parte giusta”.

              Ciao

              • PinoMamet scrive:

                E allora perchè continui a perdonare tutto a:

                -USA

                -Pinochet (da te spessissimo difeso: io esiterei moltissimo a scrivere “Pinochet” e “giusto” nella stessa frase…)

                -Zelenski (che è il meno peggio del bigoncio…)
                ?

              • Francesco scrive:

                Zelensky mi piace moltissimo, anche se di slavi testoni è piena la storia. Aver guidato la sua nazione a un resistenza che dura da 18 mesi contro la Russia e la sua “Operazione militare speciale” è qualcosa di grandioso. Avrà anche dei difetti, certo, ma è il mio Garibaldi personale. Anche meglio perchè di lavoro fa l’attore, non il guerrigliero.

                Pinochet è stato un male; ho solo un dubbio che sia stato un male minore ma nessuna certezza su questo.

                Gli USA sono un pò troppa roba per dare giudizi complessivi, non credi? io almeno non ci arrivo. Quindi non li dò, mi limito a una sommaria contabilità delle voci di attivo e di quelle di passivo.

              • PinoMamet scrive:

                A me non piace proprio perché fa l’attore.
                Francamente, le sceneggiate le apprezzo al cinema, non in cronaca.

                Capisco che Garibaldi non ti sia simpatico (non è una novità: non piace ai cattolici, ai leghisti, e ai meridionali, e gli unici che hanno qualche ragione sono i meridionali…) ma tra lui a Zelensky c’è un abisso: a tutto favore di Garibaldi, che non altro nelle sue imprese ci metteva non solo la faccia, ma anche il collo.

                Zelensky è solo il viso presentabile (per chi ha il gusto dello slavo testone, come giustamente dici tu) di un governo di pazzoidi che persino Biden giudica irresponsabili…

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “Garibaldi”

                Se ci fosse qui Mirkhond, persino lui inorridirebbe a sentire paragonare l’attore NATO all’Eroe dei Due Mondi!

                A differenza di Zelensky, Garibaldi:

                A) combatteva e guidava i suoi al fronte in prima persona

                B) non stava sempre lì a chiedere armi al Re di Sardegna

                C) non prometteva di fare offensive per poi rinviarle

                D) non ha chiuso giornali di opposizione

                E) non ha fatto assassinare civili Borbonici o Austriaci all’estero

                F) non ha distrutto infrastrutture di paesi terzi

                …devo continuare? 😉 😉

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                no Andrea, hai già scritto abbastanza cazzate

                in effetti ho messo lì Garibaldi con leggerezza ma me lo state facendo rivalutare in peggio ogni secondo!

                😀

              • PinoMamet scrive:

                A parte tutto, non ho mai capito l’appeal della leggenda nera su Garibaldi.

                Era un guerrigliero? Certo, era il suo bello!

                Voleva l’Italia unita? Beh, e non la festeggiamo ogni anno?

                Era massone? E chi se ne frega!

                Boh.
                A me sta vieppiú simpatico per tutti questi motivi.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “abbastanza”

                No adesso tu mi dici per filo e per segno quali infrastrutture Garibaldi ha fatto saltare e quali persone ha fatto ammazzare.

                Quasi sono gli equivalenti borbonici, insomma, del North Stream e della Dugina.

                Capisco la johnwaynite, ma un po’ di ritegno.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ pino mamet

                “leggenda nera su Garibaldi”

                Non dimentichiamo che Garibaldi era soprattutto un anticlericale.

                Non solo per Mentana o per la Repubblica Romana.

                E’ l’autore di “Clelia o il governo dei preti”, la cui lettura raccomando caldamente al nostro Francesco 🙂

                https://it.wikipedia.org/wiki/Il_governo_dei_preti#:~:text=Clelia%2C%20o%20il%20governo%20dei,cardinale%20Procopio%20si%20invaghisce%20follemente.

                Dopo gli ultimi decenni di strapotere mediatico del Vaticano in Italia, è logico che i sentimenti antigaribaldini vengano esacerbati.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

            • Peucezio scrive:

              Pino (e Francesco),
              “perché? perché sì.”

              Con tutta la stima e l’affetto per Francesco, credo tu abbia colto l’essenza del suo pensiero.

              Francesco è molto intelligente, ma ha deciso di essere un uomo di parte.
              Perché uno è milanista o interista?
              E il rigore al Milan per l’interista è sempre non fondato, ingiusto. E viceversa.
              Ed è sempre in grado di argomentare in proposito, talvolta in modo pertinente, talvolta, quando proprio i fatti si ribellano, in modo più stiracchiato.

              • Francesco scrive:

                Piano: sono il milanista più aperto a discutere rigori a favore del Milan e ad ammettere rigori a favore dell’Inter nella storia del calcio.

                E’ che non posso accettare, per principio, questo ipocrita formalismo che non si assume il peso del giudizio storico e politico. Anzi, che fa finta di farlo, perchè per Garibaldi lo si eccome quello sforzo, e per ogni causa che piaccia.

                Io cerco di farlo per tutte le cause e mi costa, perchè la mia Fede è “piuttosto assolutista” in merito.

                Garibaldi guidò l’invasione di uno Stato sovrano, pacifico, che non minacciava nessuno, su mandato di un altro Stato militarista e guerrafondaio, appoggiato da potenze straniere e interessate? mi pare difficile negarlo, molto difficile.

                Garibaldi fu decisivo per realizzare l’unità d’Italia? direi proprio di sì.

                Il modo in cui si realizzò questa unità fu causa della lunga e sanguinosissima guerra civile nota come “lotta al brigantaggio”? e credo anche della miseria che fece dell’Italia una terra di emigrazione per decenni – anche se non causa unica.

                I garibaldini erano tutti stinchi di santo (test “lettori di Kant”)? forse anche no, sospetto.

              • PinoMamet scrive:

                “Garibaldi guidò l’invasione di uno Stato sovrano, pacifico, che non minacciava nessuno, su mandato di un altro Stato militarista e guerrafondaio, appoggiato da potenze straniere e interessate? ”

                Io ricordavo invece che Garibaldi, senza appoggio di un altro Stato (nè più nè meno militarista di tutti gli Stati europei del periodo) face una spedizione in aiuto della sollevazione della popolazione siciliana contro una monarchia contestata e rimessa sul trono da potenze straniere…

                “el corso degli anni erano state diverse le ribellioni che i Borbone avevano dovuto sedare: i moti siciliani del 1820 e del 1837, la rivoluzione calabrese del 1847[N 1], la rivoluzione siciliana del 1848-1849 e quella calabrese dello stesso anno[N 2] e il movimento costituzionale napoletano del 1848. Dal punto di vista militare, fondamentale era stata l’alleanza e il sostegno militare dell’Impero austriaco. Per due volte, infatti, i Borbone avevano riguadagnato il trono in seguito all’intervento degli eserciti austriaci: nel 1815 l’austriaco Federico Bianchi aveva sconfitto l’esercito napoletano di Gioacchino Murat, cognato di Napoleone, nella battaglia di Tolentino e nel 1821 l’austriaco Johann Maria Philipp Frimont aveva sconfitto un secondo esercito napoletano, quello di Guglielmo Pepe, nella battaglia di Rieti-Antrodoco. Nel 1849 le forze borboniche, che cercavano di invadere la Repubblica Romana, furono affrontate e vittoriosamente respinte dai volontari italiani comandati da Garibaldi.”

              • mirkhond scrive:

                Pino

                Le forze borboniche furono bloccate da Napoleone III, che volle riservare alla Francia il merito della riconquista di Roma.
                Garibaldi con 6000 uomini tentò l’invasione delle Due Sicilie, venendo respinto dalle nostre guardie di frontiera.
                L’impresa del 1860 poteva riuscire solo in Sicilia perché qui vi era il maggior malcontento contro la politica borbonica (o meglio napoletana), ma senza l’appoggio in armi e denaro della Gran Bretagna, avrebbe fallito anche lì.

              • PinoMamet scrive:

                D’accordo, non mi interessa d’altronde fare l’apologia di Garibaldi più di quanto mi interessi la sua demonizzazione…

                ma, a parte che io credevo che Francesco si riferisse al Piemonte, più che all’Inghilterra;

                mi spieghi una cosa?
                Sento sempre dire che Garibaldi avrebbe avuto l’appoggio inglese, bene, ma in concreto di cosa si trattò?

                Io poi gli inglesi li ricordo come sponsor del Regno borbonico contro Napoleone…
                che era successo nel frattempo??

              • mirkhond scrive:

                Nel frattempo era successo che re Ferdinando II (1830-1859) negli anni 1836-1840, voleva rescindere l’accordo-capestro del 1816, in cui l’Inghilterra si vedeva appaltato lo sfruttamento delle miniere di zolfo siciliane.
                E voleva dare l’appalto ad una ditta francese, che avrebbe assicurato maggiori quote di guadagno all’erario del Regno.
                L’accordo saltò per le minacce inglesi e per la mediazione della Francia di Luigi Filippo (1830-1848), ma dopo una cocciuta resistenza da parte di Ferdinando, che alla fine dovette piegarsi alle ragioni del più forte.
                Il crescente desiderio di autonomia del nostro sovrano da ingerenze straniere, unito alla sua personale antipatia pe gli inglesi, maturata proprio negli anni della sua infanzia siciliana (era nato a Palermo nel 1810), antipatia dovuta allo strapotere britannico nell’Isola, convinse l’Inghilterra che i Borbone non erano più affidabili come vassalli. Inoltre, con l’inizio dei lavori del Canale di Suez (1859), che avrebbe accorciato le rotte navali inglesi per l’India, per Londra diventava essenziale avere un nuovo paese amico al centro del Mediterraneo. Da qui la necessità di puntare sull’altro stato “amico”, il Regno di Sardegna.

              • Francesco scrive:

                Pino,

                a memoria, ma la fonte è un patriota nazionalista come Montanelli, la spedizione dei Mille fu PAGATA se non dal Piemonte direttamente da pezzi grossi della società piemontese con il permesso e la regia del Cavour.

                E se non fosse stato per le flotte inglesi e francesi sarebbe affondata prima di toccare terra.

                Potrei aggiungere la confusione del Garibaldi sugli scopi della sua spedizione, che fu decisiva per fargli avere appoggi al Sud.

                Credo però che se la memoria non mi tradisce questo me lo insegnarono anche al Liceo Classico Statale da me frequentato, in terra bergamasca e quindi patria di molti dei Mille.

                😀

              • Francesco scrive:

                PS ciao Duca! è un piacere sentirti

                come stai? e come è il caldo da te?

              • mirkhond scrive:

                Fa caldissimo e la situazione è pesante, in quanto mia sorella è stata ricoverata un mese fa pe insufficienza respiratoria, dovuta a problemi di obesità, e deve avere con se la bombola di ossigeno.
                Una situazione davvero pesante.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ mirkhond

                “sorella”

                So bene cosa significa.

                Ti faccio i miei migliori auguri!

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • mirkhond scrive:

                Grazie!

  17. Francesco scrive:

    Chiedo a Andrea e Maurizio (e anche a Pino) un favore: mi fate un elenco di fatti che, in quanto malato di filousanesimo, secondo voi passo sotto silenzio o nego?

    Grazie

    • PinoMamet scrive:

      …tutti? 😉

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Aspetta, tu eri quello che diceva che Titanic fosse un film critico nei confronti del sistema americano, giusto?
      No, perché questo la direbbe lunga su ciò che per te è una critica agli USA😀

      • Francesco scrive:

        Io il film lo ho visto. E a memoria i ricconi stronzi ed egoisti che si salvano sulle scialuppe c’erano.

        Per la cronaca, riportavo una lettura come film anticapitalista, non antiamericano.

        Se avete visto l’iceberg e le tette della Winslet!!!

      • PinoMamet scrive:

        E vogliamo parlare di Una poltrona per due? 😉 😀

        Finanziato da Fidel Castro in persona!

        Francé, mi ricordi i critici delle prime rappresentazioni della Locandiera di Goldoni, che scrivevano all’incirca: “Sì, è divertente, ma prendere in giro i nobili? Non si fa!”

        • Francesco scrive:

          Sei serio Pino? perchè stavo per citarlo davvero!

          😀

          PS il dibattito politico negli USA è di basso livello anche prima dell’attuale tracollo gerontocratico, pochissima capacità di mettere in discussione il sistema. ma da noi è così inquinato dalle ideologie da essere altrettanto utile.
          si finisce con le bergogliate …. 🙁

          • PinoMamet scrive:

            Tradotto?
            Secondo te Titanic e Una poltrona per due sono critici del sistema capitalista?

            E lo vedi come una cosa positiva o negativa?

            • Francesco scrive:

              Lo sono ma in modo troppo “personalizzato” il secondo. Il che lo rende simpatico e non moralista.

              Nel primo, i ricchi che si salvano facendo crepare i poveri sono stronzi, più di così cosa vuoi? “I dieci giorni che sconvolsero il mondo”?

              🙂

            • PinoMamet scrive:

              Perché un ricco che si salva facendo crepare il povero cos’è, un santo?

              No, per sapere.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Be’, se avessero messo in vendita i posti sulle scialuppe, il Mercato avrebbe risolto il problema e per Francesco sarebbe a dato benissimo.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                La vendita del supplemento scialuppa è la risposta liberale al dirigismo anti-impresa che vorrebbe imporre un numero minimo di scialuppe che manderebbe l’intero settore fuori mercato. Salario minimo, scialuppe minime, età per l’assunzione minima: tutte norme che vorrebbero risolvere dei problemi, ma che non risolvono nulla e complicano la vita agli operatori.

              • PinoMamet scrive:

                😀

              • Francesco scrive:

                😀 😀 😀

                rido perchè immagino ci siano dei liberisti che lo pensano davvero

                peraltro il mondo reale è diverso e me ne compiaccio.

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