Il sei di maggio a Firenze

“La dominante di Firenze è la bellezza, la bellezza in un ordine, in una misura.

[…] Un altro aspetto della bellezza sta nel piccolo e non nel grande, quindi nell’armonia del piccolo.

Una città può riflettere una bellezza addirittura superiore alla bellezza di un viso perché è una bellezza comunitaria, voluta da tutti, condivisa.

[…] La vita comunitaria riflette la vita del cielo nei suoi misteri che non sono solitari”.

Fioretta Mazzei, La mia storia sacra

Il 6 maggio è il Đurđevdan, la festa di San Giorgio che celebrai tanti anni fa in un campo Rom a Brescia, guardando con una certa apprensione un agnello sanguinante brutalmente appeso a un gancio; ed era anche il giorno in cui l’esercito ottomano, surreale composito di cento popoli, partiva ogni anno alla ricerca di nuovi mondi da saccheggiare.

Il sei di maggio di quest’anno, festeggiamo storie fiorentine.

La prima, è il centenario della nascita di Fioretta Mazzei.

La più bella presentazione di Fioretta l’ha fatta Julia Bolton (scorrete la pagina fino a trovare il testo in italiano): Julia, incredibile quanto Fioretta, l’ho raccontata qui. Julia cita Giovanna Carocci:

Una sera d'inverno di pochi anni fa, mi trovavo da lei, con pochissimi altri, nel suo piccolo cucinotto. Saranno state circa le undici di sera. D'un tratto si sente il campanello. Apriamo e sull'uscio della sua casa compare una donna straniera con la sua bambina di due anni per la mano e il pancione di una gravidanza avanzata: non sapeva assolutamente dove andare a dormire, quella notte e le altre che sarebbero seguite. Fioretta, che era sempre di una sconvolgente autenticità, ha un attimo di visibile sbigottimento, poi semplicemente ci dice: " Forza, datemi una mano, troviamo un letto!". La mamma e i due bambini - perché nel frattempo era nato anche l'altro- rimasero mesi in casa sua, finché non trovò per loro una sistemazione adatta alle loro necessità.

Ho una discreta antipatia per le persone canonizzate come santi nelle narrative ufficiali edificanti. Ma Fioretta fu l’esatto contrario: le istituzioni quasi non ne parlano, mentre me ne parlano profondamente colpite, tutte le persone che l’hanno conosciuta dal vivo. Io la conosco solo da loro, sono arrivato a Firenze che era già morta.

Fioretta Mazzei

Incarnava il paradosso fiorentino: della famiglia dei conti Mazzei, viveva nello splendido Palazzo Mazzei, in radicale povertà. E accoglieva in assoluta parità ragazze che al contrario di lei erano nate in una povertà non scelta.

E scopro una dopo l’altra, le ragazze di Fioretta, ormai cresciutelle, ma tutte interessanti.

Fioretta scelse di fare politica, e scelse di farla nella Democrazia Cristiana, in un rione comunista, anche se Beltrando Menestrello Fiorentino (nato il 24 giugno, San Giovanni) ci assicura che quelli non erano comunisti veri.

Grano grano non carbonchiare
è l'ultima sera del carnovale 
io ti vengo a illuminare 
e il piano è per il poggio 
ogni spiga ne faccio un moggio

Infatti in quel rione rosso come la Russia, il parroco si smazzava mille ragazzini alla volta a dottrina, contro la decina oggi che segue al catechismo la splendida Maddalena, pure in tempi in cui il Partito Unico è in mano ai discendenti peggiori della Democrazia Cristiana.

E c’era l’amico di Fioretta, il gigante Don Cuba che si metteva a dormire al Torrino per essere alla pari con chi si prostituiva, e un giorno sfidò vittoriosamente il miglior ciclista comunista del rione a far la corsa da Porta Romana al Galluzzo e ritorno, e alla fine portò la sfida fino alla cima del Kilimangiaro che all’epoca nessuno sapeva nemmeno dove fosse, arrivandoci in moto per celebrare la messa.

E la Ghita Vogel, di antica famiglia ebraica, che ho visto per un attimo poco prima che morisse a 96 anni, e sembrava avere trent’anni in meno.

Come scorre veloce la vitamorte, mi sono sempre promesso da marinaio di andarla a cercare in Via del Drago d'Oro, e poi non c'era più.

Ghita con una conversione profonda, si era liberata di ricchezze sterminate, dedicandosi a diventare la dottoressa dei poveri (se andate al grande parco di Villa Vogel, sappiate chi ringraziare di averlo donato al Comune).

Fioretta, Ghita, Don Cuba, e Giorgio La Pira che li teneva insieme, si possono capire però soltanto in un contesto di fede e di preghiera, che non è il mio. E proprio per questo li rispetto. E’ un po’ la fede che si respira alla Badia Fiorentina.

Fioretta in realtà è nata a settembre, ma facciamo finta di niente e la festeggiamo adesso, che spuntano le gemme sui platani. Diciamo, cent’anni.

Poi proprio dieci anni fa, il sette di maggio del 2013, abbiamo preso in mano proprio il Giardino alle spalle del Carmine che la Fioretta aveva creato.

E un anno fa, il sei di maggio del 2022, è morto l’Ultimo Uomo Antico, che a quel Giardino ci aveva dedicato la vita.

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262 risposte a Il sei di maggio a Firenze

  1. fuzzy scrive:

    Secondo vari studiosi, San Giorgio e San Michele sono eredi dell’immagine dell’eroe radioso che uccide un drago, parte della fase solare del mito della creazione, il cui archetipo fu il dio babilonese Marduk.
    https://www.accademiafabioscolari.it/la-leggenda-di-san-giorgio-e-il-drago/
    Una volta non c’erano né cielo né terra. Dèi capricciosi e draghi mostruosi abitavano l’universo vuoto e nero.

    Il più forte e generoso fra tutti gli dèi era Marduk, il guerriero. Le sue mani stringevano fasci di fulmini, che squarciavano le tenebre con bagliori accecanti.

    Un giorno Marduk incontrò un drago dall’aspetto terribile.

    – Chi sei e che cosa vuoi da me? – chiese Marduk al mostro.

    – Il mio nome è Tiamat, e voglio te, Marduk. Non riuscirai a vincere Tiamat, il drago degli abissi!

    Detto ciò, il mostro fece un gran balzo verso Marduk, il quale non si fece sorprendere. Rapido, gli lanciò contro una rete di luce, che fermò il mostro a mezz’aria.

    Tiamat schiumava di rabbia, tentando di liberarsi dalla rete di luce. Marduk lo squarciò in due con la sua lunga spada. Appese la schiena del mostro, che era maculata, in alto, perché diventasse il cielo con le stelle, e poggiò un piede sul ventre del mostro, che divenne la terra con i fiumi e gli oceani.

    rid. da Mondo magico, Emme Edizioni

    A voler essere rigorosi con Marduk c’è da perderci la testa.
    Io mi sono affidato a un sito rigorosamente per scuole elementari.
    https://digimparoprimaria.capitello.it/app/books/CPAC90_2613623A/html/89
    C’è anche il questionario sotto per ripassare.

    • fuzzy scrive:

      Tiāmat è la madre di tutto il cosmo, la dea primordiale degli oceani e delle acque salate. Raffigurata nell’iconografia tradizionale come un serpente marino o un drago[1], essa era il simbolo e l’incarnazione del caos primordiale
      Wikipedia

      • Luigi Copertino scrive:

        Caro Miguel, la santità non è solo quella canonizzata. I canonizzati sono solo esempi notori ma, per la fede cristiana, i Cieli sono affollati di santi anonimi. Fioretta Mazzei, che ti ringrazio di avermi fatto conoscere, è una di loro. Dici bene che lei ed il giro fiorentino lapiriano non è comprensibile fuori di un contesto di fede. Quella che ti cambia il cuore nutrendosi di orazione e sacramenti. Dico sempre che gesti “ripugnanti” come quello di Francesco che abbraccia il lebbroso o di questa Fioretta che ospita ragazze madri nel suo palazzo nobiliare ma povero sono possibili solo per una trasmutazione interiore. La Pira ha cercato di portare tale trasmutazione anche in politica ma era difficile che attecchisse. Intanto ha dato un esempio. Oltretutto la Mazzei conferma un’altra evidenza ossia che quella trasmutazione interiore cambia anche le relazioni sociali. Lei era nata aristocratica ma non ne ha fatto un privilegio. Nascere o essere ricchi non è una colpa in sé, lo diventa quando non usi la tua ricchezza per un bene comune. Riguardo al mito di Marduk-Tiamat osservo che in esso è espresso, in forma appunto mitica, ciò che filosoficamente si chiama emanazionismo. In tutti i miti si ritrova questa visione dell’origine cosmica come caduta per emanazione o frammentazione di un monos primordiale. La Rivelazione cristiana propone invece l’idea della creazione per partecipazione all’essere di Dio. Sicché il mondo è frutto di un Amore infinito e trascendente che si riflette nell’immanenza. Ed è questo Amore, se lasciato operare in interiore, che trasmuta il cuore dell’uomo come è accaduto nel caso di Fioretta.

      • Fuzzy scrive:

        Dal corpo di Tiamat, Marduk crea i cieli e la terra, e dalle lacrime dei suoi occhi prendono a scorrere il Tigri e l’Eufrate; dalla coda si sparge la Via Lattea.
        https://www.worldhistory.org/trans/it/1-18904/tiamat/
        Mah, questi due fiumi mesopotamici dalle piene imponenti che dovevano essere canalizzati secondo un criterio razionale…..
        Fuzzy. Lascia perdere. Troppo complicato.
        Non sai niente. Somaro.

        • Fuzzy scrive:

          Il nome Giorgio deriva da Georgeos che significa agricoltore, colui che ama e coltiva la terra e nella leggenda è proprio lui a sfidare il drago terribile per riportare pace e serenità nel mondo. La sua amata terra così viene salvata dalla sua battaglia

          Nella simbologia cinese il drago è il custode dei laghi e dei fiumi,

          Da un sito boh. Non verifico.

          -Ma insomma, è chiaro! San Giorgio è l’agricoltore alle prese con il fiumi in piena.
          Come Marduk.
          -Fuzzy….taci.
          -Grrrrrr.

          • Moi scrive:

            Le “sementi”, se NON le radici, del Monoteismo sono Pagane !

            • Fuzzy scrive:

              Sicuramente il personaggio risale alla notte dei tempi. Ma su questo c’è da perdersi in chissà quante ipotesi.
              In seguito è stato ricodificato in questa specie di enciclopedia dei Santi
              https://it.m.wikipedia.org/wiki/Legenda_Aurea
              Secondo il Cristianesimo
              San Giorgio è l’emblema della ragione che trionfa sulla bestialità e della fede che vince il male.
              -Zitto Fuzzy!
              -E che ho detto, maestro? L’ho letto su Wikipedia!

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ tutti

      A. Giorgio, il 6 maggio, et anche la festa nazionale Bulgara. E la chiesa paleocristiana a pianta rotonda di San Giorgio è la più antica di Sofia.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  2. Moi scrive:

    Cmq il San Giorgio qua è Armocromico 🙂 …

    • Fuzzy scrive:

      Armocromico
      Si, in effetti sembra ben armato ed è pure cromatico.
      Poi ci sono quelli armocomici.
      Ce ne sono tanti. Soprattutto imprenditori di successo.

  3. Andrea Di Vita scrive:

    @ moi

    “Armocromico”

    Certo che fa cadere le braccia che di tutta una intervista dove si parla tra l’altro di evasione fiscale l’unica cosa che si trasmette nell’opinione pubblica è la parola “armocromico”… 🙁

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Fuzzy scrive:

      https://www.ansa.it/sito/videogallery/italia/2023/04/29/armocromia-lesperta-anche-lutilizzo-dei-colori-di-meloni-e-da-manuale_0861cd85-1862-49fe-a568-8955b8d0cf8c.html
      L’armocromia ha una storia, come dice l’esperta che sta dentro a una tenda.
      Non ho seguito la Elly Schlein. Come ambientalista mi sembra che al massimo possa stare tra gli ecomodernisti.
      Io ho votato partito Valdese.
      Non m’interessa se esiste o non esiste sulla scheda elettorale. Forse non è neanche mai stato un partito.
      Lo aggiungo in fondo e gli do il voto.
      https://youtu.be/4KxnApF4GtA
      Valdo. Lui si, che era un vero ambientalista. E anche di sinistra.

    • Francesco scrive:

      Scusa Andrea ma non ti sembra che il problema sia dare l’intervista a Vogue?

      Molto più di quello che si dice, che sono più o meno la solita solfa di tutti i segretari PD da tempo immemorabile (voi c’avete la lotta all’evasione, noi il taglio alle tasse, poi controlli e sono solo parole).

      Se poi accetti pure di rispondere alle domande più sceme e sessiste, sei una Tafazzi femmina!

      Ciao

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “Vogue”

        Una domanda del genere me l’aspetto dai radical chic con terrazza a Capalbio e cofondatori del gruppo extraparlamentare di Poteve Opevaio.

        Sono loro che devono ostentare un look dai finti poveri per cercare di essere credibili.

        Per esempio, il marito di Lucrezia Lante della Rovere, che ha dato a lei il cognome lanciandola nel bel mondo, di ritorno dalle sue escursioni in yacht era solito andare a tenere comizi ai militanti di Lotta Continua vestito con tanto di eskimo, almeno fino al giorno in cui fu salutato dal grido di “Abbronzatoooo!!”

        Seriamente, alla tua domanda ha risposto Orwell nel suo “Socialism and the English Genius”. Vi sosteneva giustamente che finché i laburisti andavano in giro come figli dei fiori (lui non usa questa espressione negli anni Trenta, ovviamente, ma il senso è quello) non sarebbero mai stati credibili: politici e intellettuali che ostentavano pose anticonformiste o look operaisti si rendevano solo ridicoli. Un personaggio così è preso di mira anche in “Fiorirà l’aspidistra”.

        Orwell non lo sapeva, ma citava il Leopardi dello Zibaldone, laddove dice che (cito a memoria) ridicola non è la canizie, ma il vecchio imbellettato che vuol parere un giovine bellimbusto.

        Berlinguer, Togliatti e prima di lui Lenin tenevano i comizi vestiti in modo inappuntabilmente borghese, con tanto di giacca e cravatta, perché provenivano dalla borghesia e sapevano benissimo che il pubblico cui si rivolgevano era perfettamente consapevole della loro origine. Ostentare di nasconderla avrebbe solo minato la loro credibilità. Berlinguer era il cugino di Cossiga e veniva da una nota famiglia di possidenti della Sardegna; eppure nessuno gli ha mai dato dell'”abbronzato”.

        La credibilità sta nelle idee, non nel luogo dove queste idee vengono presentate. Come diceva Togliatti, se alle suore di clausura fosse stato consentito di conoscere il programma del PCI lo avrebbero votato: pensi che si sarebbe fatto problemi a lasciarsi intervistare da Famiglia Cristiana?

        Anche qui, nulla di nuovo: per essere ‘tutto in tutti’ come l’Apostolo non va nascosto quello che si è.

        Le critiche alla Schlein per l’armocromia (come se la Meloni andasse in giro vestita da spaventapasseri) e per aver rilasciato l’intervista a Vogue mi ricordano un po’ quelle a D’Alema per il possesso di una barca.

        D’Alema può essere contestato per tante cose, per carità: attaccarlo perché possiede una barca (senza peraltro averne detassato il possesso, come un berlusconi qualsiasi) denota solo la pochezza delle idee degli avversari la scarsità dei loro argomenti.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Non sono d’accordo.

          Togliatti avrebbe rilasciato un’intervista a Famiglia Cristiana per portare dalla sua parte i lavoratori cattolici a patto che riconoscesse in FC un prodotto serio e considerato dai cattolici.

          Vogue a chi cazzo parla? e tramite Vogue a chi parla la Schlein? a chi usa le parole d’ordine della sinistra per vendere porcherie, contribuendo a sputtanare la sinistra, direi.

          Non ho mai amato molto Togliatti ma mi pare politico d’altra pasta rispetto alla Schlein, vedremo se si riprende.

          PS se avesse risposto alla domanda sul power dressing incazzandosi come una bestia, mi sarebbe piaciuta

          • PinoMamet scrive:

            OMDAF

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “Togliatti”

            Vabbè, paragonare la Schlein a Togliatti è come paragonare una ghianda acerba alla quercia secolare… 🙂

            A me sembra che la Schlein non si sia fatta tutti i problemi che dici tu. Per una della sua classe sociale è normale, una volta raggiunta la ribalta, parlare a Vogue. Qualche giorno fa la Schlein ha incontrato alcuni sindacalisti, e giustamente nessuno si scompone.

            E ripeto: il fatto stesso che stiamo qui a parlare di Vogue e dell’armocromia significa che nemmeno noi siamo più capaci di vedere gli elefanti nel corridoio di cui la Schlein ha parlato per il 97% della sua intervista.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            non hai capito un XXXX caro Andrea

            la S. NON doveva parlare con Vogue, se vuole fare una politica di sinistra. che sarebbe un disastro ma è l’unica cosa seria per lei.

            se parla con Vogue, il messaggio è il medium, non le banalità dell’intervista. lì ciancia di salario minimo e redistribuzione della ricchezza, poi giustamente la interrompono e fanno “ma parliamo ora di cose serie, lei crede nel power dressing?”

            😀

        • Miguel Martinez scrive:

          Per ADV

          “Le critiche alla Schlein per l’armocromia (come se la Meloni andasse in giro vestita da spaventapasseri) e per aver rilasciato l’intervista a Vogue mi ricordano un po’ quelle a D’Alema per il possesso di una barca. ”

          Il problema della partitica è fondamentalmente che tutti saranno sempre attaccati per qualunque cosa facciano, e chi li attacca sarà sempre controattaccato per aver attaccato in maniera pretestuoso, e chi controattacca sarà sempre controcontroattaccato per aver cercato di difendere l’indifendibile.

          E tutti ne escono felici per avere scoperto di non essere ipocriti, infidi, bugiardi, incompetenti e cretini come sono invece i loro avversari.

          • Francesco scrive:

            Beh, se qualcuno avesse attacco Berlusconi per l’armocromia o la barca gli avrebbero riso dietro.

            Anche le critiche malevole devono avere una loro logica.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Francesco

              “Beh, se qualcuno avesse attacco Berlusconi per l’armocromia o la barca gli avrebbero riso dietro.”

              Beh perché i sinistri devono essere “poveri operai” oppure sono “ipocriti”.

              Eventualmente il parallelo potrebbe essere, se Salvini avesse la domestica immigrata clandestina o la Meloni l’amante arabo.

              • Francesco scrive:

                esatto

                se Salvini licenziasse la domestica veneta per assumerne una libica o guatemalteca “perchè è più brava”

                quello sarebbe una contraddizione con la sua retorica

        • Miguel Martinez scrive:

          Per ADV

          “Berlinguer, Togliatti e prima di lui Lenin tenevano i comizi vestiti in modo inappuntabilmente borghese, con tanto di giacca e cravatta, perché provenivano dalla borghesia e sapevano benissimo che il pubblico cui si rivolgevano era perfettamente consapevole della loro origine.”

          Dunque, la società è divisa in classi,con interessi diversi.

          Capisco la Schlein: fa parte della Clerisy, che per mestiere detiene la parola, giudica il bene e il male, spiega agli altri il mondo, e funziona solo se è largamente creduta.

          Ma qual era l’interesse di classe di un Berlinguer?

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Martinez

            “interesse di classe”

            Marx dice che il proletariato, lottando per la propria liberazione, libera anche il borghese: dalla sua falsa coscienza e da tutti gli obblighi che lo vincolano nel mantenimento del suo predominio.

            Jack London spiega bene il concetto nel suo ingenuo ma sincero “Iron Heel”: il lavoratore e il capitalista sono entrambi legati alla stessa catena, anche se uno sta in fondo e l’altro in cima. Il punto non è sovvertire i ruoli, il punto è abolire la catena.

            Anche Mao lo ricordava. Ricordi la quarta stella della bandiera della Repubblica Popolare?

            Un borghese Comunista è un lungimirante.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              😀 😀 😀

              sei quasi meglio della mia collezione di vecchi romanzi di fantascienza!

              ammesso che le classi sociali esistano, e a guardarle da vicino si sfarinano rendendo Marx del tutto inutile, i loro interessi in contrasto con una faccia della medaglia. forse.

              un borghese comunista è un pirla, tutto qui. o un arrampicatore sociale.

              peraltro, in termini marxisti, il modo di produzione capitalista è ancora un vigoroso adolescente, mentre quello socialista è così prematura che non va oltre l’ectoplasma di chiacchiere.

              PS Lenin e Berlinguer si vestivano BENE perchè erano persone SERIE. io la metterei così.

              • Francesco scrive:

                i loro interessi in contrasto SONO una faccia della medaglia (e credo quella meno rilevante)

                scusate

            • Miguel Martinez scrive:

              Per ADV

              “Marx dice che il proletariato, lottando per la propria liberazione, libera anche il borghese: dalla sua falsa coscienza e da tutti gli obblighi che lo vincolano nel mantenimento del suo predominio.”

              Mmmh…

              Sono un proprietario terriero, costretto per mantenere il mio dominio a cene a base di cibi raffinati e buon vino con parenti noiosi; e a mettermi il cappello e portare il bastone da passeggio quando esco di casa.

              E per liberarmi da tutto questo e poter vivere la gioiosa vita del bracciante nel suo tugurio, mi dedico alla lotta di classe.

              Non mi torna…

              • Francesco scrive:

                Sì che torna cazzo! i rapporti con i braccianti che sfrutto sono basati sul mio sopruso e, tolti pochi sociopatici, la cosa turba la mia coscienza e mi fa dormire male.

                Posso raccontarmi cazzate o bere molto … oppure cercare un altro modo di vivere con loro e un altro modo di produzione.

                Tutto sommato mi pare che il ragionamento fili.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “Tutto sommato mi pare che il ragionamento fili.”

                Certo, per un cristiano che si pone la questione del peccato. O per me, che mi pongo il problema non solo dello sfruttamento del bracciante, ma della distruzione dello stesso mondo in cui vivo.

                Ma qui chiedevo ad ADV perché un borghese, dopo aver letto qualche testo di Marx, trovi utili scatenare guerre civili in cui rischia anche lui la vita, pur di continuare a distruggere il mondo, ma senza doversi mettere una scomoda cravatta.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ martinez

                “guerre civili”

                Per due motivi.

                1) Il borghese che si dà alla rivoluzioni mica ci sale lui sulle barricate. Si è imparata la lezione del 1848, no?

                Ricorda Nečaev:

                “E’ dovere del rivoluzionario preservare la propria vita…”

                2) Il motivo moralistico, che sarà sovrastruttura quanto ti pare ma che è potentissimo. Il Che mica è nato povero, ma avendo visto cos’era lo sfruttamento capitalistico di cui pure lui con la sua classe godeva i benefici ha deciso di combatterlo.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                il punto 2 (che è un fatto) contraddice il punto 1 (che è la solita fesseria)

                😀

                interessante come Miguel identifichi cristiano e umano, tutto sommato mi fa piacere. non vorrei vivere in una civiltà inumana in cui la morte di fame del prossimo mi lascia veramente indifferente.

        • paniscus scrive:

          “Per esempio, il marito di Lucrezia Lante della Rovere, che ha dato a lei il cognome lanciandola nel bel mondo”—

          Veramente a me risulta che Lucrezia si chiami veramente così per nascita, quella che aveva continuato a usare il cognome dell’ex marito anche dopo il divorzio era la madre, l’insopportabile Marina (e probabilmente il marito che le aveva lasciato il cognome dopo notevoli liti giudiziarie non era nemmeno quello che tu descrivi come l’ambientalista in yacht, ma il secondo marito, pure lui con il cognome multiplo…

          • PinoMamet scrive:

            Ripa di Meana?

            • paniscus scrive:

              sì, probabilmente mi sono espressa male… il primo marito era un conte o duca dei Della Rovere, appunto padre naturale dell’attrice Lucrezia… poi ci fu una bomba di litigate giudiziarie perché la signora pretendeva di usare il nome e il titolo nobiliare anche dopo il divorzio, e poi ancora si risposò con l’ambientalista in yacht, e credo che da anziana si sia rassegnata a usare il nome di quest’ultimo (insomma, tutti i cognomi possibili tranne che il proprio) – ma in questo la figlia non c’entra

  4. Roberto scrive:

    Questa è fantastica, su intelligenza artificiale e lingue (oltre che cialtronaggine del governo)

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/04/24/open-to-meraviglia-le-grottesche-traduzioni-delle-citta-in-tedesco/7140154/

    • Roberto scrive:

      La traduzione tedesca non è più online 🤣🤣🤣

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Roberto

      “Questa è fantastica, su intelligenza artificiale e lingue (oltre che cialtronaggine del governo)”

      Infatti, è meraviglioso.

      L’errore che hanno fatto quelli dell’agenzia è stato di far tradurre le singole denominazioni: il mio rivale e futuro licenziatore, DeepL, non avrebbe mai fatto un simile errore, se fosse stato fornito del minimo contesto:

      Per “brindisi” da solo mi dà “Toast”, “rösten” e “Toastbrot”.

      Per

      “Brindisi è una splendida città italiana”

      mi dà

      “Brindisi ist eine wunderschöne italienische Stadt”

      • Miguel Martinez scrive:

        Senza voler minimamente salvare l’attuale governo italiano, non ho capito esattamente quale sarebbe la sua colpa.

        Da quello che ho capito io:

        Un politico italiano ha voluto lanciare la solita stucchevole campagna pubblicitaria per svendere l’Italia al forestiero. E fin qui non vedo grandi differenze con altri governi.

        Avrà affidato questo compito a un funzionario statale, che magari è lì dai tempi di Andreotti.

        Il quale avrà affidato l’incarico a un’agenzia pubblicitaria di furbetti, che hanno fatto esattamente quello che avevano fatto con tutti i governi precedenti: hanno tirato via con l’accetta il lavoro, ma magari sono stati attentissimi a presentare tutti gli scontrini puntualmente, e speravano di cavarsela così.

        Solo che non hanno fatto il conto con gente che ce l’ha con il governo attuale e quindi hanno (giustamente) smascherato la truffa.

        Ma la truffa l’ha fatta l’agenzia, mica il governo.

        • Roberto scrive:

          Miguel

          “non ho capito esattamente quale sarebbe la sua colpa.”

          È una campagna lanciata e finanziata dal ministero del turismo….

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Roberto

            ““non ho capito esattamente quale sarebbe la sua colpa.”

            È una campagna lanciata e finanziata dal ministero del turismo….”

            Certo, ma a naso la colpa dovrebbe essere in primis dell’agenzia che ha abusato dei fondi pubblici, e poi di un funzionario che non ha controllato bene il prodotto.

            • Miguel Martinez scrive:

              Poi sono d’accordo sulla condanna della campagna in sé, a prescindere dai disastri combinati dall’agenzia.

            • roberto scrive:

              capisco, per te i funzionari sono i grandi burattinai quindi sei coerente

              io ho sempre pensato invece che esistono cose come la responsabilità politica e la responsabilità di chi decide e firma e che alla fine è la testa del pesce che puzza, non la coda

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                a volte veramente non ti seguo.
                Se nell’Occidente di oggi c’è un non-decisore è proprio il politico.
                Si prende i voti e le colpe, ma mica decide un cazzo.

              • Roberto scrive:

                Peucezio,

                Sono totalmente contrario a questa ingenua visione del mondo…è anche rassicurante: se il politico non può far nulla, noi elettori non possiamo fare nulla, sarebbe troppo bello

                Invece non è così

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Sono totalmente contrario a questa ingenua visione del mondo…è anche rassicurante: se il politico non può far nulla, noi elettori non possiamo fare nulla, sarebbe troppo bello”

                Nel caso mio, è stata una scoperta: ingenuamente, pensavo che i politici decidessero, ho scoperto che decidono le Regole e in base alle Regole, i Funzionari.

                Ovviamente la mia visione ha dei limiti: vedo le cose soprattutto a livello comunale. E sappiamo che i Comuni dipendono gerarchicamente dalle Regioni che dipendono dallo Stato che dipende in misura complessa dall’Europa.

                Quindi immagino che a livello più alti, esista più libertà di decisione.

                Non è una cosa che mi interessi ideologicamente, mi interessa solo praticamente: come possiamo noi, le genti dell’Oltrarno fiorentino, decidere meglio per noi stessi?

              • Roberto scrive:

                Appena un paio d’anni fa, versando due gocce di inchiostro, il governo ti ha condannato agli arresti domiciliari per mesi e mi dici che i politici non decidono niente….non l’hai imparata la lezione!?!
                🙂

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Roberto

                “Appena un paio d’anni fa, versando due gocce di inchiostro, il governo ti ha condannato agli arresti domiciliari per mesi e mi dici che i politici non decidono niente….non l’hai imparata la lezione!?!”

                Porti un esempio molto forte, e c’è da rifletterci.

                Obiezione confusa: perché il lockdown c’è stato in qualche misura in tutta Europa, pure con piccole differenze? Non significa forse che i politici sono stati obbligati ovunque a fare le stesse cose, e quindi che i politici sono comunque più che altro di rappresentanza?

                Non lo so, è una domanda. Chi ha deciso i lockdown ovunque in Europa?

              • Francesco scrive:

                Miguel

                se una casa va a fuoco, gli abitanti fuggono, che la cosa succeda in Italia, in Germania, in Spagna, in Lussemburgo, in Bulgaria … a me pare che il caso sia quello.

                I lockdown sono stati evitati dove i politici erano particolarmente demagogici e indifferenti alla vita dei loro cittadini (USA, Brasile)

                Questa è la mia modesta spiegazione

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “ Chi ha deciso i lockdown ovunque in Europa?”

                Risposta semplice: i governi

                Risposta articolata: la tua domanda parte da un presupposto sbagliato, ovvero l’esistenza di misure in tutta Europa. Invece c’è stata una incredibile varietà di misure, diverse da stato a stato, con differenze di date, durata e tipo di divieti. Credo che se prendi un giorno qualsiasi della pandemia non esistono due stati con misure identiche.
                Addirittura in Germania, stato federale, variavano stato per stato. In dicembre 2021 in Baviera c’erano misure (chiusura dei locali e dei ristoranti alle 21.00) che non esistevano da nessuna parte e addirittura certi comuni avevano il lockdown.
                Idem nell’estate 2021 in Spagna, in Catalogna avevano regole diverse dal resto della Spagna

                Perche questa cacofonia?
                Te la puoi spiegare in un modo diverso se non con l’osservazione occamiana che i politici con un tratto di penna fanno quel che vogliono?
                Di esempi te ne posso fare fino a domani, ma questo è a prova di bomba

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Te la puoi spiegare in un modo diverso se non con l’osservazione occamiana che i politici con un tratto di penna fanno quel che vogliono?”

                E’ sicuramente un esempio forte, come dicevi.

                Posso quisquiliare dicendo che comunque:

                1) la pandemia è stata presentata, a torto o a ragione, come un’emergenza “assoluta”, paragonabile allo stato di guerra, uno dei rari casi in cui le decisioni arbitrarie possono sospendere le regole

                2) anche se le modalità di attuazione sono state diversissime, e in questo hai completamente ragione, delle misure forti sono state implementate credo ovunque: nessuno stato europeo poteva dire, “no, non facciamo alcun lockdown”.

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                “noi elettori non possiamo fare nulla, sarebbe troppo bello

                Invece non è così”

                Ahahahahah!

                Scusami, non voglio sembrarti irrispettoso, ma l’ingenuo sarei io?
                Secondo te se gli elettori volessero che l’Italia uscisse dalla Nato e andassero via le basi americane, gli elettori sarebbero in grado di imporlo?
                Ma non hai visto la Grecia? Il referendum sull’euro?

                Dai, cerchiamo di essere un minimo seri.

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                “Appena un paio d’anni fa, versando due gocce di inchiostro, il governo ti ha condannato agli arresti domiciliari per mesi e mi dici che i politici non decidono niente….non l’hai imparata la lezione!?!”

                Sì, queste cose possono ancora deciderle.
                Perché impattano sulla vita quotidiana della gente comune, ma non sulle scelte strategiche internazionali, sulle cose che contano davvero per l’economia, l’industria, le infrastrutture, il posizionamento internazionale, le scelte militari, ecc.
                E comunque non l’hanno deciso gli elettori (che pure erano d’accordo).

                Sia chiaro, io parlo dell’Europa e nemmeno di tutta. Tanti altri stati del mondo non sono a sovranità limitata come noi.
                In Italia poi la sovranità è puramente nominale.

                Intendiamoci, è una scelta delle classi dirigenti: non è che potenzialmente i politici non potrebbero scegliere di decidere. Ma non l’hanno scelto. In Europa le dirigenze hanno scelto di lasciare la sovranità agli USA e agli organismi internazionali e di rimanere stati indipendenti in senso puramente nominale.
                Non dovrei spiegartelo io: sono cose evidenti dalla II Guerra Mondiale.

                Ma anche negli Stati Uniti non è facile perfino per il presidente incidere: il problema è occidentale.

                Chi decide davvero sono Putin, Xi Jin Ping, Erdogan, personaggi così, che in Occidente sono considerati dittatori.
                Cioè dove gli elettori scelgono i politici, questi non decidono. Dove non li scelgono, questi decidono davvero.
                Non è del tutto vero, almeno per la Russia (Putin è stato eletto). Ma, insomma, diciamo che governa con meno contrappesi di un nostro governante.

              • Peucezio scrive:

                Francesco,
                sì, i politici svedesi sono notoriamente demagoghi…

              • Roberto scrive:

                Miguel,

                Ok il Covid non ti piace, ma ci sono infiniti esempi di tratti di penna

                Un tratto di penna di un politico (locale!) e non posso più entrare a Parigi con la mia macchina diesel (ma posso andare a saint denis)

                Un tratto di penna e non posso abortire a malta, ma lo posso fare in tutto il resto d’Europa

                Un tratto di penna e prendo una multa per alta velocità se vado a 140, ma in Germania posso

                Un tratto di penna e ops, tutte le irregolarità edilizie sono sanate

                Ok lo so che la tua weltanschauung prevede la figura mitica del funzionario omnipotente ed intoccabile, ma mi sembra davvero assurdo non rendersi conto che si tratta appunto di un mito

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                “Invece c’è stata una incredibile varietà di misure, diverse da stato a stato, con differenze di date, durata e tipo di divieti.”

                Questo è vero.

                Ma è anche vero che anche in questo caso i politici sono stati solo decisori limitati: sostanzialmente si sono sottomessi alle pressioni del sistema sanitario, dei medici e in generale di tutto un sistema di funzionari e varie figure non elette.

                Non prendiamoci in giro: le chiusure non sono state fatte per salvare gli anziani, ma per non far esplodere il sistema sanitario, che in sostanza ha deciso per tutti.
                Che poi è vero che l’Italia è diventata una iatrocrazia essenzialmente perché è un paese di vecchi, malati, ipocondriaci, quindi i medici hanno acquisito un potere abnorme.

              • Roberto scrive:

                Peucezio

                “Secondo te se gli elettori volessero che l’Italia uscisse dalla Nato e andassero via le basi americane, gli elettori sarebbero in grado di imporlo?”

                Certo che sì, ma agli elettori evidentemente della presenza o meno della NATO non gliene frega assolutamente nulla….

                Oh ricordo che UK è uscita dall’UE e nessuno le ha dichiarato guerra
                La Francia è stata fuori dal comando militare integrato della NATO per 40 anni e ci è rientrata dettando condizioni
                Nessuno ha invaso Danimarca o Svezia perché non vogliono l’euro….

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Cioè gli USA avrebbero l’interesse ad invadere un paese per costringerlo ad adottare l’Euro? E non lo fanno per mancanza di possibilità/bontà?

              • Roberto scrive:

                Peucezio

                “Sì, queste cose possono ancora deciderle.
                Perché impattano sulla vita quotidiana della gente comune,”

                A parte che noto con piacere che già è un’altra cosa rispetto al tuo punto di partenza “non decidono un cazzo”…ma ti chiedo: per la tua vita è più importante uscire di casa, vedere gli amici e andare al bar, o le grandi scelte strategiche?
                Ti capita di svegliarti e dirti “occazzo abbiamo una base USA tra i piedi”?

                No, perché appunto di queste cose non gliene frega niente a nessuno, e non usciremo mai dalla NATO non perché siamo uno stato a sovranità limitata ma appunto perché siamo un parse da “francia o spagna purche se magna”

              • roberto scrive:

                Peucezio

                “il sistema sanitario, che in sostanza ha deciso per tutti.”

                è questa la cosa sulla quale vorrei che tu e Miguel vi fermaste a riflettere.

                chi avrebbe impedito ai politici di turno di fare strage di vecchietti per permettere agli altri di vivere una vita normale?
                perché salvare il sistema sanitario?

                sono manifestamente scelte *politiche* non del burocrate onnipotente. Se fosse dipeso dal sistema sanitario staremmo ancora tutti a casa….

                e di nuovo io trovo la vostra ricostruzione davvero consolatoria. equivale a dire “noi non possiamo farci nulla perché ci sono cose totalmente al di fuori dal nostro controllo, Soros, Quellì, il Burocrate, le Multinazionali, i Grandi Interessi”…che ovviamente ci sono, ma la penna alla fine in mano non ce l’hanno loro ma appunto i politici

              • Francesco scrive:

                >>> Scusami, non voglio sembrarti irrispettoso, ma l’ingenuo sarei io?
                Secondo te se gli elettori volessero che l’Italia uscisse dalla Nato e andassero via le basi americane, gli elettori sarebbero in grado di imporlo?

                per le basi USA non so, c’è mica dietro un trattato risalente ad appena dopo la guerra? per la NATO è solo una questione di coglioneria: l’italiano medio non è così stupido.

                ma credo che se lo fosse riuscirebbe a uscire dalla NATO

                PS l’Euro è anche una forma di “pagamento alla romana” tra stati europei.

        • PinoMamet scrive:

          L’agenzia si difende dicendo che sarebbero state diffuse immagini di prova, non la campagna definitiva.

          • Roberto scrive:

            Mi domando che fine farei se facessi io una cagata del genere sul lavoro….

            • Francesco scrive:

              ora che ho smesso di ridere, mi viene in mente che una volta ho iniziato una presentazione di serissimi dati sui torni e le presse con una roba tipo “la Germania è un bel paese dove si beve birra”.

              solo che era la mia bozza e prima di presentarla al capo ho sostituto con robe pallose tipo “è uno dei principali mercati mondiali”

              quindi, forse, qualcuno ha voluto fottere qualcun altro …

              • PinoMamet scrive:

                Trovo che sia un’ipotesi probabile…

              • Francesco scrive:

                certo, se il ministro in questione è la Santanchè io mi posiziono a favore del bastardo … ma di solito la vittima è un funzionario o un’agenzia, non il politicante

              • roberto scrive:

                io invece sono più per la cialtroneria, nessuno ha verificato perché nessuno è mai responsabile di niente et voilà…

                PS io una volta ho visto un documento ufficiale messo on line per il quale la traduzione in italiano era provvisoria ma provvisoria nel senso che c’erano dei commenti tipo “frase contorta” “verificare il significato di questa espressione” oltre ad essere tradotta un paragrafo si e due no.
                non è stato un momento divertente per chi ha tradotto e per la sua gerarchia….

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ roberto

                “contorta”

                Confermo.

                In azienda mi si chiese una volta di controllare il contenuto in inglese di un cartello di benvenuto che sarebbe andato apposto all’ingresso principale, da cui sarebbe entrato di lì a pochi giorni il principe ereditario del Belgio in visita ufficiale in Italia.

                Il testo era:

                “WELCOME TO ALBERT SAR OF BELGIUM”

                Chiesi cosa voleva dire SAR. Mi si rispose che era il cognome. Allora non c’era Internet, per cui persi un poco di tempo a controllare che la famiglia reale Belga non ha SAR di cognome.

                Mi ci volle quindi un po’ per capire che SAR stava per

                SUA ALTEZZA REALE.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                La cialtroneria esiste, il sabotaggio pure, quindi boh.

                Un conoscente fa pubblicità, ad alto livello, e per un test ne ha girata una di prova a casa sua.

                É piaciuta, e l’agenzia ha deciso di fargliela rigirare con attori, in una location IDENTICA a casa sua, ma interamente ricostruita.

                Per cui esito a credere che le immagini della Venere influencer e del tipico ristorante italiano in Slovenia fossero quelle definitive.

                Poi tutto può essere…

              • Francesco scrive:

                Sì, formulo addirittura l’ipotesi che l’incarico sia stato assegnato seriamente e che una qualche agenzia ammanicata e incazzata abbia ricevuto da un funzionario amico una copia della bozza, usandola per sputtanare i rivali.

                E i giornalisti amici hanno fatto girare la notizia a più non posso.

                PS l’idea di fondo a ma fa schifo, però.

  5. Miguel Martinez scrive:

    passando a colpe serie del governo, un ottimo articolo su Fatto Quotidiano sulla riforma del lavoro:

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/05/01/una-repubblica-fondata-sui-lavoretti-dal-governo-di-destra-lennesimo-colpo-ai-lavoratori/7144826/

    finalmente capisco cosa ci sia che non va nella Flat Tax, che per me è stata una benedizione di cui ancora ringrazio Renzi.

    • Francesco scrive:

      scusa ma hai messo “ottimo articolo” e “FQ” nella stessa era geologica e non è possibile

      al FQ sono molto attenti a scrivere solo spazzatura

      ciao

      • Francesco scrive:

        strano

        di solito quando faccio una sparata e poi leggo l’articolo rimedio una figuraccia!

        questa volta invece pare che io ci sia andato addirittura troppo gentile

        mah

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Francesco

          “questa volta invece pare che io ci sia andato addirittura troppo gentile”

          Ti andrebbe di spiegare? Da economista…

          • Francesco scrive:

            non c’è una sola volta in cui l’articolista si chieda il perchè delle cose

            il moralista dirà che è inutile, si sa che i padroni sono cattivi

            l’economista ti dirà che è vero quanto irrilevante e che sono le condizioni materiali sottostanti che portano a salari da fame

            prendi il dato sui salari che non aumentano da oltre 30 anni: è vero ma non è aumentata la produttività, che è l’unico modo in cui possono aumentare le remunerazioni dei fattori produttivi. nel suo complesso, l’economia italiana è ferma da decenni e i salari non possono crescere.

            in ogni caso, sono proprio convinto che la differenza stia tra cercare di capire i meccanismi economici e alzare il ditino indignati.

            ciao

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “il moralista dirà che è inutile, si sa che i padroni sono cattivi”

              Veramente è la teoria liberale della società a dirlo: l’operatore economico tende sempre a fare il proprio interesse, ovvero a pagare il meno possibile ciò che acquista: lo stato di natura è proprio la legge bronzea dei salari.
              Una volta che capisce che se paga troppo poco si ritrova appeso a testa in giù, mette sul piatto della bilancia anche il prezzo della propria vita. Ovviamente continuerà a pagare il meno possibile, ma pagherà comunque un po’ di più perché sono due le cose che sta acquistando. Sempre pronto ad abbassare il prezzo qualora dovesse accorgersi che è tornato a pagare una cosa sola.
              La via d’uscita è che qualcuno imponga all’operatore economico di pagare “più del dovuto”. Questo qualcuno o è la legge (il salario minimo) o è la contrattazione collettiva (ovvero il sindacato che spaventa l’operatore economico minacciandolo di qualcosa). In alcuni settori (vedi i servizi fiduciari) a quanto pare la strada numero due è fallita.
              Ovviamente se i lavoratori diventano autonomi perdono sia il contratto collettivo che le tutele che gli permettono di minacciare l’operatore economico razionale, il quale pagherà di meno appena potrà.

              Purtroppo non vi chiedete il perché delle cose.

              • Francesco scrive:

                Mi sa che le tue cognizioni di economia presentano qualche falla … tipo il Titanic oggi però!

                Davvero credi in questa versione for dummies del marxismo rifilato ai cretini?

                Non ti viene il desiderio di confrontarlo con la realtà?

                PS “la legge bronzea dei salari” è l’esempio perfetto di quello che intendo quando dico che Marx era prima di tutto un giornalista e un polemista. E’ una stronzata che suona bene e basta.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Mi pare che il modello aderisca perfettamente alla realtà, altrimenti la contrattazione collettiva non esisterebbe. Magari sono le tue stronzate padronali a non prenderci per niente, tanto è vero che oltre a “non capite nulla” non riesci ad andare con le argomentazioni.

              • Francesco scrive:

                Scusa ma sei tu che deliri!

                Io riconosco il ruolo della contrattazione collettiva, dei sindacati, pure della pressione sui lavoratori perchè non facciano i crumiri.

                Ma tu hai scritto “si ritrova appeso a testa in giù” che è una leggera cazzata. Il padrone, tranne pochissimi episodi, non ha quel problema.

                Ha il problema di tenersi i lavoratori che hanno imparato il mestiere e che se li paga troppo poco se ne vanno altrove, quello sì.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                ” Il padrone, tranne pochissimi episodi, non ha quel problema.”

                Ti pare, infatti, che siamo in una situazione di legge bronzea?

              • Francesco scrive:

                Quello è un caso abbastanza eccezionale e presuppone la facile sostituibilità tra i lavoratori, la loro abbondanza, il fatto che scelgano di restare.

                Ma non ha nessuna valenza generale. Basta guardare ai paesi comunisti asiatici come Cina e Vietnam: senza sindacati, i salari crescono lo stesso.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Quello è un caso abbastanza eccezionale e presuppone la facile sostituibilità tra i lavoratori, la loro abbondanza, il fatto che scelgano di restare”

                Quella è l’ipotesi di concorrenza perfetta, quasi da manuale di microeconomia: chi opera sul lato dell’offerta è price taker e il prezzo si stabilizza nel punto in cui copre i costi (cioè mantiene in vita il lavoratore e la sua famiglia).
                Poi ci sono stati la paura della rivoluzione ed i cartelli (leggi: contratti collettivi) e i salari sono aumentati, perché il mercato del lavoro è stato deliberalizzato.
                Poi c’è stato il vivere di rendita (il mercato era ingessato, per cui non si potevano abbassare semplicemente i salari), ma una replica la si è vista dove effettivamente il mercato era liberalizzato (vedi gli stage: le indennità per i tirocinanti sono molto al di sotto del minimo vitale perché la sopravvivenza è garantita dal reddito familiare).

                ” Basta guardare ai paesi comunisti asiatici come Cina e Vietnam: senza sindacati, i salari crescono lo stesso”

                Perché, come dicevo, non si compra semplicemente il lavoro, ma la sopravvivenza del sistema: il governo non vuole ritrovarsi appeso a testa in giù. O, semplicemente, cadere (ma fuori dalla democrazia le due cose di solito coincidono).

              • Francesco scrive:

                No, Maurizio

                tu insisti ad attribuire alla politica capacità ed effetti che sono dell’economia

                i salari salgono per motivi economici e, in minima parte, per l’azione dei sindacati ma anche qui solo se i dati economico lo permettono, altrimenti hai il Sud Italia

                >>> chi opera sul lato dell’offerta è price taker

                SOLO in concorrenza perfetta, se tu avessi letto l’introduzione al manuale di microeconomia sapresti di cosa parli

                e il prezzo si stabilizza nel punto in cui copre i costi

                SOLO se l’offerta del bene (del lavoro) funziona come nel modello della concorrenza perfetta E se il bene è omogeneo

                ma i lavoratori non sono tutti uguali, come hanno scoperto fin dall’Ottocento (aristocrazie operaie)

                ciao

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Il modello è un’approssimazione della realtà, mica una roba completamente campata in aria: se prendi i neolaureati in giurisprudenza, hai una situazione approssimabile alla concorrenza perfetta per cui puoi fargli fare i praticanti gratis.
                Se no dammi il modello alternativo che spiega il fenomeno.

                I sindacati, facendo cartello, alterano proprio il mercato. Capisco che il paneconomicismo impedisce di vedere le componenti metaeconomiche del mercato, ma qui mi pare abbastanza evidente.
                In ultimo luogo, rinvio sempre a L’ordine giuridico del mercato di Irti: il mercato non è dato ma è creato da quelle che chiamiamo scelte politiche della collettività (il cui effetto sono le norme).

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Per fare un’analogia, se si gioca a calcio le due squadre cercheranno di mandare la palla in rete. Ma il loro comportamento sarà radicalmente diverso se si gioca su un campo regolamentare o se si gioca a tedesca su un campo da calcetto. E anche piccole modifiche alle regole (tipo il fuorigioco) possono cambiare radicalmente lo stile di gioco.
                Il paneconomicismo è cercare di dire che anche le dimensioni e la forma del campo discendono direttamente dalla necessità delle due squadre di segnare, perché le scelte politiche non ci sono e rilevano solo le dinamiche di mercato. O che la regola del fuorigioco sia dovuto all’equilibrio di Nash delle dinamiche della partita di calcio.

              • Francesco scrive:

                a me pare, invece, che la mia lettura salvi il fatto che alla fine l’economia ha una sua sfera di autonomia, per cui se la politica impone regole le conseguenze delle regole passano per le leggi dell’economia.

                se mi impedisci di licenziare, non assumerò se non con estrema riluttanza

                se impedisci di chiudere un’azienda fallita, accumuli inefficienza nel sistema e distruggi risorse, con pesanti conseguenze nel lungo periodo

                se imponi salari alti per legge, ottieni lavoro nero e disoccupazione; se combatti il lavoro nero, ottieni più disoccupazione

                la forma giuridica del mercato NON modifica i principi di base dell’economia più di quanto la forma del biliardo modifichi le leggi della Fisica

                ciao

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Guarda che quello che dici è in contraddizione con la tua tesi. O, meglio, lo applichi sulle conseguenze dei costi di produzione sul mercato del prodotto, ma ti rifiuti di applicarlo anche sul mercato del lavoro.

                Ma usiamo solo quello che dici tu.
                – il mercato del lavoro già non si trova, se non parzialmente, in una situazione di concorrenza perfetta, per cui in molti casi il salario non può ridursi a mera sopravvivienza
                – siamo quindi già molto lontani dall’ottimo (ovvero: salariati che sopravvivono fino al giorno del pensionamento con il minimo vitale e prezzi veramente competitivi)
                – fattori metaeconomici sociali (giuridici o sociologici, come possono essere rispettivamente leggi e sindacati, quindi diversi dalle mere caratteristiche intrinseche del bene scambiato) alterano ulteriormente le regole del gioco. E lo alterano così tanto da poter rendere insostenibile la produzione

                Per qualche strana ragione (ideologia? Mero sadismo? In realtà non ci interessa) decidi che l’allontanamento dall’ottimo dovuto alle cause del primo gruppo va benissimo, mentre quello dovuto alle cause dell’ultimo gruppo uccide l’economia.
                Anche perché la prova dei fatti dimostra l’esatto contrario: provvedimenti legislativi hanno fatto a pezzi infischiandosene degli effetti sul prezzo del prodotto finito mercati del lavoro estremamente favorevoli al lato della domanda (dallo schiavismo in poi) portando in conclusione indubbi benefici alle società che hanno subito quelle presunte catastrofi.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “produttività”

              La produttività oraria per addetto aumenta se il padrone/la padrona fa gli investimenti. I soldi infatti li gestisce lui/lei o chi per lui/lei, non sono soldi del dipendente.

              Se il padrone/la padrona mantiene competitiva l’azienda non aumentando la produttività oraria per addetto del dipendente ma riducendo i costi (cioè col lavoro nero dei dipendenti e l’evasione fiscale) non ha bisogno di aumentare la produttività oraria per addetto del dipendente, e questa non aumenta.

              E infatti i paesi con meno lavoro nero e meno evasione fiscale del nostro hanno una produttività oraria per addetto maggiore, dunque – come giustamente sottolinei – retribuzioni più alte.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                stai descrivendo gli effetti, non le cause

                non costruisci computer o aeroplani o turbine con il lavoro nero

                neppure torni e fresatrici a controllo numerico

                perchè una nazione rimane ferma alla produzione di pizze e verdure, tute e scarpe da ginnastica?

  6. roberto scrive:

    miguel

    sempre per open to meraviglia,

    da madrelingua cosa te ne pare di “bologna è una città giovane” tradotto in inglese “bologna is a young city”?

    https://www.italia.it/it/emilia-romagna/bologna

    • Miguel Martinez scrive:

      Per roberto

      “da madrelingua cosa te ne pare di “bologna è una città giovane” tradotto in inglese “bologna is a young city”?”

      Mmmh… direi che è la traduzione è perfetta. Se intende dire che Bologna è stata fondata nel 1894 🙂

      • roberto scrive:

        eh infatti era la mia impressione…. 🙂

        mi sembra proprio una di quelle cose per le quali deepL o chi per lui non è (ancora) affidabile, un’espressione molto lontana dall senso letterale…un po come se provi, mi scuso per l’espressione non del tutto adatta a questo nobile posto, “mi sono rotto il cazzo”
        in inglese deepl da come prima traduzione “I broke my dick” e poi il corretto “I’m fucking sick of it”…ma in francese esce solo un implausibile “j’ai cassé ma bite”….

        • Peucezio scrive:

          Ma come si dice, per dire che è una città piena di giovani?

          • Roberto scrive:

            Non riesco a trovare una espressione soddisfacente…a city for young people?
            Miguel, che ne dici?

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Roberto

              “Non riesco a trovare una espressione soddisfacente…a city for young people?
              Miguel, che ne dici?”

              Direi di sì.

              Altra ipotesi, “a youthful city”, una città “giovanile”.

              • Peucezio scrive:

                Ma per indicare proprio un dato statistico, non meramente fenomenico, cioè che una nazione ha un’età media bassa?
                Possibile non abbiano un aggettivo?
                O anche in quel caso direbbero “youthful”?

                È vero che da noi è ambiguo, perché un paese (nel senso di nazione) giovane è un paese di giovani, ma una nazione giovane in genere è una nazione nata da poco.

              • Moi scrive:

                “a youthful city”

                —————————

                … nel senso di ” Fattoni Universitari Fuorisede dei Centri Sociali OKKupati ” ? 🙂

              • Moi scrive:

                A sproposto 🙂 … da quando il Vate degli Umarell Fotografo / Giornalista / Scrittore Danilo Masotti è ormai un Umarell a sua volta 😀 … è diventato di un acido ! 😀

              • Peucezio scrive:

                Moi,
                non l’avevo mai sentito nominare prima.
                Ma, giusto per curiosità, è lui che ha reso popolare fuori dall’Emilia e da un contesto colloquiale dialettale il termine “umarell”?

              • PinoMamet scrive:

                Sì, è lui

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ peucezio

                “umarell”

                Poi dicono che il dialetto è morto…!

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                Mah… perlomeno in ER, se il dialetto non è morto, è perlomeno moribondo.

                Tutti i locali (e non sono nemmeno sicuro che siano la maggioranza della popolazione) sanno qualche espressione a memoria;

                ma solo gli ultrasettantenni, e non tutti, sono in grado di fare un’intera conversazione in dialetto.

                Quando capita di sentirlo parlare, noto un grande impoverimento del lessico e della grammatica, nella direzione di una, come dire, “ultralocalizzazione” o “dialettalizzazione” del dialetto
                (esisteva, insomma, una koinè emiliana che ora mi pare persa).

              • PinoMamet scrive:

                Mi pare invece che esistano dei dialetti italiani ancora vivi, non nel senso museale, ma in quello della lingua parlata ancora creativa, trasformativa.
                Il napoletano certamente.

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                “Quando capita di sentirlo parlare, noto un grande impoverimento del lessico e della grammatica, nella direzione di una, come dire, “ultralocalizzazione” o “dialettalizzazione” del dialetto
                (esisteva, insomma, una koinè emiliana che ora mi pare persa).”

                Chiarisci meglio…

              • PinoMamet scrive:

                Una mia nonna per esempio diceva (non per vezzo, ma per normale alternanza di sinonimi) “molto” in tre modi, dei quali uno è ora esclusivamente locale, uno esclusivamente del capoluogo, e uno credo diffuso da Reggio a est (lei molto all’ovest di Parma..
                );
                “Niente” in due/tre modi (due sono varianti) delle quali ora una è “bolognese ” e una “parmense” (semplifico);
                Cerano tre maniere famigliari per chiamare l’imbuto, una delle quali ci dice il caro Z. sarebbe considerata anzi ora tipicamente romagnola addirittura…

                Cioè questa ricchezza lessicale permetteva una comprensione interregionale (che in realtà in gran parte c’è ancora) senza dover passare dell’italiano…

                Mi pare che questo fenomeno di impoverimento grammaticale e di “localizzazione ” lessicale sia tipico delle lingue che vengono sempre meno parlate, e quindi, anche se sembra paradossale , si spezzettano in dialetti.

                Lo vedo nel gallese (la grammatica del gallese parlato è più semplice ma estremamente più povera di quello letterario, e nel lessico ci sono differenze notevoli tra sud e nord della pur piccola regione britannica)

                Ma in fondo, in grande, è quello che è successo anche al latino…

              • Moi scrive:

                Nell’ ultimo film nostalgico di Pupi Avati, ambientato a Bologna (giustifico la Fenech, Francese dal personaggio Svizzera) non solo non c’è una parola in Bolognese … ma nessun personaggio con accento Emiliano : o “Dizionese” o Medianofono / Romano Light 🙂 … tanto valeva che lo girasse direttamente a Roma !

              • Moi scrive:

                Una storia del genere ambientata a Napoli non avrebbe una parola “ech la seppa onna !” 🙂 … in Italiano, invece !

              • PinoMamet scrive:

                Non l’ho visto, ma un po’ di accento emiliano poteva metterlo.

                O in alternativa, almeno qualche attore o comparsa locale che parla in dialetto e dà un po’ di colore.

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                il contrario di quanto accade nella Svizzera tedesca, dove una volta fra i vari cantoni si aveva il tedesco come lingua di koiné, ora che il tedesco lo stanno disimparando, c’è una koinizzazione dei dialetti dovuta agli spostamenti interni, i contatti, i viaggi, per cui restano le varietà locali, ma se per esempio si parla con un forestiero si usa un lessico meno caratterizzato e più pan-svizzero.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ peucezio

                “tedesco”

                Posso darti una notizia di prima mano.

                Mia figlia, che è uscita dall’Italia parlando un Tedesco maccheronico dopo un corso di lingua al liceo scientifico con una insegnante che definire esilarante è dir poco, ora studia all’ETH di Zurigo. Lì segue il corso di Tedesco organizzto per gli studenti dall’Istituto.

                Bene. non vi insegnano il Tedesco ‘Hochdeutsch’, ma lo ‘Switzdeutsch’ di Zurigo, per facilitare la vita quotidiana degli studenti che devono andare a prendere il latte, comprare un biglietto del treno e simili.

                Avendo avuto un collega Svizzero Tedesco, posso garantire che la differenza di lessico (se non di grammatica) fra ‘Hochdeutsch’ e ‘Switzdeutsch’ è notevole. Detto alla buona, è più o meno come quella fra l’Italiano e il Genovese.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Peucezio scrive:

                Andrea,
                ho presente, conosco diversa gente a Zurigo e so che è molto difficile imparare il tedesco lì, perché non lo usa nessuno.

  7. Miguel Martinez scrive:

    Mentre la Sinistra si inalbera per il depliant per i turisti, e la Destra si inalbera per la consulente in armocromia, a Pesaro si procede con un biolaboratorio che dovrebbe essere dedicato, a quanto capisco da inesperto, a esperimenti di “gain of function” vietati negli Stati Uniti.

    Ed esistono seri motivi per pensare che la recente pandemia sia nata da un simile esperimento andato a male:

    https://www.lindipendente.online/2022/09/12/la-possibilita-che-il-sars-cov-2-sia-stato-manipolato-in-laboratorio-analisi-degli-studi-scientifici/

    Qui c’è un ragionamento radicalmente “anticomplottista”, sostanzialmente favorevole a certi esperimenti, che spiega comunque dove sia il problema https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/04/gain-of-function-i-biolaboratori-e.html

    Credo che un dibattito politico su questo sarebbe mille volte più importante di un dibattito sulle scemenze.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “scemenze”

      Bisognerà pur rincorrere i Cinesi, no? 🙂

      https://www.wired.it/article/cina-tardigradi-geni-resistenti-radiazioni/

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Moi scrive:

      esistono seri motivi per pensare che la recente pandemia sia nata da un simile esperimento andato a male.

      ————————————

      Perché questa sì e il Piano Kalergi no ? 😉

      • PinoMamet scrive:

        Perché non esiste alcun motivo per credere al piano Kalergi, come non ne esistono per il terrapiattismo.

        Invece che esistano laboratori per la guerra chimica e batteriologica è di dominio pubblico, e che un virus possa esservi “sfuggito ” è un’ipotesi tutta da verificare, ma a priori non impossibile.

      • PinoMamet scrive:

        Prendi il terrapiattismo: esisterebbe una gigantesca cospirazione (che già è una contraddizione in termini) per far credere che la Terra sia sferica allo scopo di… di… già, quale scopo?? E non si poteva raggiungere in diecimila modi più facili e anche più verosimili?

        Piano Kalergi: dovremmo credere che alcune persone molto importanti che non si sa come “hanno il potere” in tutta Europa creerebbero tutti che i popoli non europei siano più facilmente controllabili da loro (anche se tutto fa credere il contrario) e più utili alla loro economia (idem…) e a tal scopo incentiverebbero l’immigrazione (come se guerre carestie e semplice ricerca di migliori condizioni di vita non fossero già spiegazioni più che valide e sufficienti…)

        Ockham, anyone?

  8. PinoMamet scrive:

    Sugli abiti di Togliatti.

    Togliatti si presentava in giacca e cravatta perché all’epoca tutti indossavano giacca e cravatta, sempre, a meno che non avessero un valido motivo (stai lavorando in fabbrica, stai facendo un’immersione da palombaro, stai facendo un’esercitazione militare nel fango, stai correndo alle Olimpiadi…. ma appena devi andare in banca o dal dentista: giacca e cravatta)

    Borghesia e Mao non c’entrano tantissimo, mi sa.

    Rileggetevi qualche Simenon, dove l’impiegato con una cravatta troppo colorata o con scarpe troppo chiare compie un gesto di ribellione che non passa inosservato…

    Davvero è un mondo che non esiste più.
    Nel bene e nel male il Sessantotto lo ha ucciso.

    • Francesco scrive:

      Non capisco come tu scriva “la borghesia non c’entra tantissimo” però.

      Quella era la divisa della borghesia, diventata poi lo standard sociale quasi universale.

      E anche l’idea di vestirsi decorosamente come forma di rispetto per se stessi e l’interlocutore era sommamente borghese.

      Sull’assassino sono d’accordo!

      🙂

      • roberto scrive:

        Francesco

        “era la divisa della borghesia”

        mmmh non sono tanto convinto….è semplicemente che i contadini non potevano andare nei campi in giacca e cravatta, ma alla prima occasione…ha ragione Pino

        • Francesco scrive:

          Alla prima occasione … si vestivano come i borghesi!

          No? lo dico solo a occhio ma a me pare si proprio così.

        • Peucezio scrive:

          Roberto,
          beh, perché i ceti subalterni imitano i simboli e i gusti di quelli egemoni.
          E dalla Rivoluzione Francese è egemone la borghesia, che ha imposto la sua divisa e la sua estetica sobria.

          Di certo fino al ‘700, se c’era una festa o un’occasione solenne e avevano i mezzi per farlo, si vestivano sgargianti come gli aristocratici, non certo grigi come i borghesi.

          L’estetica borghese oggi si è trasformata e da austera è diventata sciatta, livellando anche i ceti su un imborghesimento “casual” collettivo, che s’identifica nella t-shirt, jeans, scarpe sportive e cappellino da baseball da immigrato filippino (ma che ormai portano gli assistenti universitari).

          • Peucezio scrive:

            Preve parlava di fine della parabola borghese, di post-borghese.
            Forse è questione di mere scelte terminologiche, ma io direi che il ’68 e il post-’68, più che il superamento, sono l’apice della civiltà borghese, se intesa lato sensu.
            Ciò non impedisce che possano essere stati l’inizio della fine. Se smantelli la scuola per un po’ hai ceti dirigenti conformisti, perché non la abolisci, ma la depotenzi. Bisogna vedere cosa succede se si arrivasse alla fine della civiltà della scrittura (cosa in sé possibilissima con le nuove tecnologie, che un po’ ne rafforzano l’uso, un po’ lo snaturano, ma in prospettiva potrebbero superarlo).

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Questa è la foto di due famosi operai anarchici in arresto:

        https://it.wikipedia.org/wiki/Sacco_e_Vanzetti#/media/File:Sacvan.jpg

      • PinoMamet scrive:

        Non ho scritto “non c’entra nulla ” 😉

  9. Fuzzy scrive:

    https://www.theguardian.com/world/2011/mar/30/basque-country-big-society-spain
    Spagna-Inghilterra 4-0.
    Merito delle cooperative basche.
    Riducono il malefico fenomeno della diseguaglianza sociale.
    https://www.resilience.org/stories/2023-05-02/a-steady-state-sustains-all-boats/
    Notare il grafico sulla diseguaglianza di ricchezza nelle 5 più grandi economie del mondo.
    No, no, così non va. Tu cosa dici, Furby?
    -L’uomo è una bbestia! Merita sterminio!
    Si, insomma….
    Ma se non diventi un po’ più buono non ti cambio le pile
    -E io ti sparo!
    Ecco….

    • Francesco scrive:

      Scusa ma come mai la questione delle differenze di reddito è diventata così importante? Io non riesco a capire.

      Ci sono i Fugger e ci sono i contadini che in tempo di carestia muoiono di fame, non è sempre andata così? come mai all’improvviso è un problema, e pure grave?

      >>> “the planet’s resources and ecosystems are a commons, and… all people are entitled to an equal, sustainable share.

      oserei dire che è una gran bella forzatura di punto di partenza! ma tutto l’articolo è … un articolo, approfondito come un articolo e utile come un articolo.

      🙂

  10. Moi scrive:

    Un paio di neologismi NON calcati dall’ Inglese, ma inquietanti ugualmente 🙂 :

    Complemese & Mesiversario

    https://www.linkiesta.it/2018/07/si-dice-mesiversario-o-complemese-risponde-la-crusca/

  11. Peucezio scrive:

    Roberto,
    “Oh ricordo che UK è uscita dall’UE e nessuno le ha dichiarato guerra
    La Francia è stata fuori dal comando militare integrato della NATO per 40 anni e ci è rientrata dettando condizioni”

    La Gran Bretagna e la Francia fanno parte dei vincitori della Seconda Guerra Mondiale.
    Comunque io non penso che in sé i politici non avrebbero potere: se decidessero di esercitarlo probabilmente lo avrebbero. Eliminato (fisicamente) il primo, il secondo, il terzo, alla fine dovrebbero arrendersi. Ma c’è anche l’arma giudiziaria, non dimenticarlo: nelle democrazie ci sono i pesi e contrappesi, ma i contrappesi, che in teoria dovrebbero avere una sana funzione compensativa e di controllo, sono diventati un mezzo per rendere fittizi i pesi. In Italia la magistratura fa cadere i governi.
    In ogni caso i politici occidentali hanno deciso di non esercitare questo potere teorico, potenziale, perché ci vuole un coraggio enorme: devi ribaltare un assetto de facto che vige da decenni.
    Creando una costituzione de facto diversa da quella de jure.
    Come spieghi la defenestrazione di Berlusconi e il governo Monti a suo tempo?
    E Berlusconi gli ha dato il suo appoggio. Secondo te ha espresso in questo modo la sua volontà e il suo poetere di politico? L’ha fatto perché esposto a pressioni talmente forti che è difficilissimo (non dico impossibile in sé) per un politico sottarvisi.
    In Italia poi c’è pure il presidente della Repubblica, da decenni rigorosa espressione dell’establishment, che può sciogliere le camere, porre veti su ministri… E non risponde alle maggioranze, ma a un assetto internazionale di cui è garante de facto (così è almeno da dopo Cossiga).

    Vorrei vedere se la Francia o la Gran Bretagna avessero deciso di passare dall’altra parte.
    Ripeto, si può fare tutto. Rischiando di fare la fine di Kennedy o di Moro o semplicemente di essere fotografati con una puttana o di essere indagati e magari condannati per reati veri o presunti. O magari venire assolti dopo che la carriera politica è stata stroncata. Ti pare che ciò che è successo in Austria negli ultimi anni sia stato in linea con la volontà popolare?

    • Francesco scrive:

      Cioè hai da ridire sul fatto che hanno beccato i politici austriaci con le mani nel sacco???

      Va bene essere complottisti ma neppure io ho mai ipotizzato che Berlusconi fosse vergine o fedele alla moglie!

      PS su Formigoni ho più dubbi, le voci girano e si contraddicono, come da manuale delle calunnie.

      PPS vedi alla voce “differenza tra difficile e impossibile”, in generale. le cose che tu vorresti non succedono perchè sono così sbagliate che le volete in due su 58 milioni 😉

      • Peucezio scrive:

        Francesco,
        dai, siamo seri, almeno una volta.

        Ma credi che esistano politici che non rubano?
        Fuori dal mondo delle fiabe s’intende.

        • Francesco scrive:

          sono certissimo che la stragrande maggioranza dei politici non accetta mazzette da governi stranieri

          e credo che la maggioranza non rubi

          • Peucezio scrive:

            Hai dimenticato Cappuccetto Rosso, Hansel e Gretel e Biancaneve.

            • Francesco scrive:

              Vedi, anche la demagogia antipolitica è una forma di cialtroneria. Come i raccontini edificanti che però nessuno fa su come sono buoni i politici.

              I fatti stanno da un’altra parte.

              • Peucezio scrive:

                Ma no, il demagogo sei tu, che credi in un’onestà cristallina utopica.

                La politica è realismo, compromesso, sporcarsi le mani, non è purezza.

              • Peucezio scrive:

                E i moralisti sono i peggiori farabutti, perché delegittimano la politica con pretesti legalistici ridicoli per fare gli interessi di gruppi di potere nemici degli interessi collettivi.

                E ancora ancora va bene quando si tratta di corruzione grave.
                Ma spesso la delegittimazione avviene perché uno scopa, ha l’amante, gli piacciono le donne, i transessuali o quel cazzo che gli piace a lui.

              • Francesco scrive:

                Peucezio

                ma quando hai visto che io credo in “un’onestà cristallina utopica”?

                non fare giochetti inutili, dai

          • Peucezio scrive:

            Francesco,
            “sono certissimo che la stragrande maggioranza dei politici non accetta mazzette da governi stranieri
            e credo che la maggioranza non rubi

            L’hao scritto tu, mica io.

            Non puoi dire tutto e il suo contrario.

            • Francesco scrive:

              Questa sarebbe “onestà cristallina”?

              Beh, a questa roba qui io ci credo eccome, anche per i politici che non mi piacciono.

              Ciao

              PS io politici di persona non ne conosco, sono un quisque de populo.

    • roberto scrive:

      Peucezio,

      mi stai chiedendo di spiegare la storia d’italia degli ultimi 50?
      per me va bene se hai pazienza
      🙂

      però trovo che già francesco da un’ottima chiave di lettura
      “vedi alla voce “differenza tra difficile e impossibile”, in generale. le cose che tu vorresti non succedono perchè sono così sbagliate che le volete in due su 58 milioni”

      • Francesco scrive:

        troppo buono

        forse dovrei aggiungere MM al numero ma lui è messicano!

        😀

      • Peucezio scrive:

        Roberto,
        cioè non accodarsi all’infame impresa irachena sarebbe stato sbagliato?
        Non defenestrare Gheddafi, cioè l’Italia e l’Eni dalla Libia sarebbe stato sbagliato?
        Forse è il caso che tu mi chiarisca il tuo concetto di “sbagliato”.

        • Roberto scrive:

          In ogni caso sarebbe stato possibile

          • Peucezio scrive:

            Secondo me sì.
            Quando io dico che i politici non decidono, che non contano un cazzo, registro uno stato di fatto, non una necessità metafisica.

          • Francesco scrive:

            Beh, in molti non si accodarono alla Seconda Guerra del Golfo, pure l’Italia entrò in Iraq a Saddam sconfitto, quando si tentò di ricostruire il paese. Fallendo.

            Sulla Libia invece ci hanno davvero costretto a fare buon viso a cattivo gioco. E lì opporsi sarebbe stato giusto in ogni senso.

  12. Peucezio scrive:

    Roberto,
    “No, perché appunto di queste cose non gliene frega niente a nessuno, e non usciremo mai dalla NATO non perché siamo uno stato a sovranità limitata ma appunto perché siamo un parse da “francia o spagna purche se magna””

    Sono vere tutte e due le cose, anzi, direi che la prima è conseguenza della seconda.
    Ma se io pago il gas e l’elettricità il doppio perché dobbiamo andare in culo alla Russia contro il nostro interesse, la cosa non impatta sulla mia quotidianità?

    Hai visto i filmati di qualche anno fa in cui la Meloni su Putin e la Russia aveva idee opposte a quelle di oggi?
    E Salvini, che dopo che ha fatto il governo giallo-verde ha detto che l’euro è stato un errore ma ormai ce lo dobbiamo tenere? Come le spieghi queste cose?

    • Francesco scrive:

      I cialtroni faranno e diranno quassicosa, come sempre.

      nessun mistero, in questo caso. al massimo qualche mancetta.

      PS il prezzo del gas è crollato, se paghi l’elettricità tanto è perchè i politici coglioni hanno deciso di non andare col nucleare e di spendere e spandere e poi tassano come pazzi

      • Peucezio scrive:

        Francesco,
        “PS il prezzo del gas è crollato, se paghi l’elettricità tanto è perchè i politici coglioni hanno deciso di non andare col nucleare e di spendere e spandere e poi tassano come pazzi”

        Questo è anche vero.
        Ma pensa se avessimo fatto come i cinesi, comprando gas dalla Russia a prezzi stracciati essendogli rimasti gli unici amici (senza uscire dalla NATO e roba simile, ma semplicemente vivacchiando e facendo il doppio gioco stile Erdogan).

        Circa la Meloni, ciancia da sempre di interesse nazionale e a suo modo probabilmente ci crede.
        Ma appena va al governo (o, meglio, appena sa che ci andrà dopo qualche mese) si sottomette al 100% e alla fine si autoconvince delle cazzate cui ha dovuto far finta di credere e va da Zelenskij a piangere per i poveri ucraini.
        D’altronde viene da Fini e si è staccata molto tardi, dopo che lui aveva già detto mille enormità.

        • Peucezio scrive:

          Ma direi che viene da Almirante, dal suo atlantismo, dal suo filosionismo.

        • PinoMamet scrive:

          Credo che la Meloni abbia capito presto che il suo governo non gode, diciamo un eufemismo, di credito illimitato in Europa.
          Non può permettersi di fare incazzare anche la Nato e gli USA.

          • Peucezio scrive:

            E il governo giallo-verde?
            Salvini che eccepì sulle bombette tipo petardi che Trump sganciò in Siria proprio mentre il governo si stava formando?

            No, non c’è giustificazione, è una serva ripugnante.

            • Francesco scrive:

              Non ho capito.

              Che vuoi dire? cosa fece Salvini?

              • Peucezio scrive:

                Scelse una linea populista e sovranista, sia pure in forme all’italiana, velleitarie ed esitanti.
                Mentre la Meloni è organica ai poteri forti internazionali.

              • Francesco scrive:

                Traduco: Salvini, arrivato al potere, proseguì con le cazzate. Meloni, arrivata al potere, mostra di capire che le cazzate non servono e più o meno se ne astiene.

                Siamo d’accordo nell’essere in disaccordo?

                🙂

              • Peucezio scrive:

                No.
                Salvini ha tentato timidamente e un po’ velleitariamente di fare l’interesse nazionale, la Meloni lo vuole affossare in nome del servilismo.

              • Franz scrive:

                Salvini ha per l’interesse nazionale lo stesso interesse che ha per l’interesse padano o milanese o tuo: gliene fotte un cazzo.

                Lui arriva a concepire il suo interesse personale, e pure fa molta fatica, coi pochi neuroni che ha.

                L’interesse nazionale italiano è tutto dentro l’Occidente, magari con l’intelligenza di Andreotti, ma certamente dentro quel campo.

                Peraltro credo che la migliore dimostrazione sia proprio la sciagurata avventura mussoliniana.

              • Moi scrive:

                @ FRANZ [SIC]

                … Come mai ‘sta svolta filoTeutonica ? 😀

        • Francesco scrive:

          Veramente non gradirei affatto un governo furbetto e doppiogiochista, e proprio perchè sono italiano e stufo di certi giudizi su di noi.

          In più la Cina può e la Turchia pensa di poterlo fare, per noi sarebbe un’altra faccenda, siamo molto più deboli. Dopo aver tradito l’Occidente che facciamo se non vendere il culo per quattro soldi? meglio di no.

          PS hai appena citato l’unica cosa positiva che posso dire della Meloni, non governa da neofascista ma da neodraghista! spero che duri

          ciao

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ francesco

            “deboli”

            Siamo così deboli che possiamo solo scegliere fra l’essere cialtroni voltagabbana o scodinzolare come cagnolini?

            Almeno a Draghi la medaglietta gliel’hanno data.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “Almeno a Draghi la medaglietta gliel’hanno data”

              Meglio il microchip o, per gli esemplari più vecchi, il tatuaggio.

            • Francesco scrive:

              Beh, caro Andrea, l’idea fascista di un’Italia Potenza Mondiale si è da tempo rivelata una fesseria.

              Quindi o stiamo con l’Occidente (che è cosa buona e giusta, in più) oppure ci mettiamo trucco e parrucco e speriamo che i clienti non abbiano lo scolo e paghino.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Potenza Mondiale”

                Vero.

                Ma non c’è bisogno di essere una Potenza Mondiale per mantenere una propria dignità nazionale.

                Per fare un esempio che come immaginerai non mi va a genio e che pure rammento qui per onestà intellettuale, durante lo choc petrolifero del 1973 l’Olanda (e solo l’Olanda) fu soggetta dai paesi Arabi ad un embargo petrolifero particolarmente più restrittivo rispetto a quello riservato agli altri paesi CEE perché il governo di quel Paese rifiutò immediatamente e a chiare lettere l’intimazione Araba di condannare la politica di Israele.

                L’Aja dichiarò anzi pubblicamente che un paese come l’Olanda alla cui ricchezza gli Ebrei avevano contribuito così tanto nella storia non avrebbe mai preso le parti dei nemici di Israele.

                E lo fece quando ancora non si sapeva che l’embargo Arabo si sarebbe rivelato inefficace a lungo termine.

                Ecco come si può mantenere una dignità anche se non si è certo una Grande Potenza.

                Vogliamo parlare di come si è comportata Roma con Gheddafi dopo avergli lisciato il pelo in ogni modo quando i Francesi sono andati a bombardarlo?

                Credevo che dopo quello e dopo la bandana di Berlusconi (per la quale in quanto Italiano ero segnato a dito in Polonia, dove in una commedia c’era un pagliaccio appunto Italiano che si ispirava al Cavaliere) non mi sarei più vergognato così tanto, finché non ho visto draghi ricevere la medaglietta oltreoceano.

                Anche senza bisogno di scomodare il nostro esperto habsburgicus, credo di poter affermare che una politica estera per essere efficace debba essere credibile, e che la credibilità si misuri con la chiarezza e la costanza degli obiettivi e con i sacrifici che si è disposti ad affrontare (e a far affrontare al proprio elettorato) per raggiungerli.

                In questo senso, Roma ha né più né meno rinunciato ad avere una politica estera.

                Il maggior successo Italiano degli ultimi decenni non è, come molti dissero in passato, l’ingresso nell’euro, ma l’accordo di pace in Mozambico, sponsorizzato dalla Comunità di Sant’Egidio. Non dalla Farnesina, sottolineo, ma da un’associazione privata (ancorchè certo benemerita).

                I governanti a Roma hanno sistematicamente e comodamente snobbato la politica estera (Di Maio rappresentante UE nel Golfo!) per meglio concentrarsi sui giochi interni di poltrone, nascondendosi sempre dietro al dito della NATO e della UE, appaltando le decisioni sulla difesa agli USA e quella sull’economia alla Germania.

                I rapporti di forza sono una cosa, la rinuncia a qualsiasi definizione e promozione dei nostri interessi un’altra.

                Ho visto cose sulla UE che voi umani non potete immaginare, e ho saputo ancor peggio quando a Pisa e Frascati i protagonisti mi hanno raccontato come i programmi nucleari Italiani degli allievi di Fermi e Amaldi furono sabotati per ordine superiore negli anni Sessanta.

                Più che il molto sopravvalutato Andreotti, gli unici due politici che hanno provato timidamente ad averne una dopo la morte di Enrico Mattei furono D’Alema e Berlusconi: ma una rondine non fa primavera.

                E notoriamente (oggi sono in vena di proverbi 🙂 ) chi pecora si fa il lupo se lo mangia.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Peucezio scrive:

                Andrea,
                d’accordo in sostanza su tutto.

                Tranne D’Alema: in che senso dici che il bombardatore di Belgrado avrebbe dimostrato una sua dignità?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ peucezio

                “D”Alema”

                È l’unico politico Italiano che è andato a parlare anche con Hezbollah, ricordando una verità ovvia quanto censurata: “la sicurezza è indivisibile”. Se qualcuno non si sente al sicuro allora nessuno è al sicuro, non importa quante armi ci si procuri e quanti muri si alzino. Vale in Palestina come nel Donbass.

                Quanto a Belgrado, D’Alema non ha mostrato un”autonomia superiore a quella di Dini (escluso dal “gruppo di contatto”) e di Berlusconi sulla Libia o sul nucleare Iraniano (dove il Silvio nazionale rifiutò di mandare un nostro rappresentante ai negoziati dicendo che “gli USA hanno sempre ragione”)

                Ma -onore al merito- Berlusconi fu l’unico primo ministro della NATO a prestare sul serio attenzione alla proposta gorbacioviana di creare un’area di sicurezza comune dall’Atlantico agli Urali. A Pratica si Mare disse esplicitamente di ammettere Mosca nella NATO.

                Se poi devo ricordare che negli anni Sessanta l’Italia stava per farsi la Bomba (auspice Taviani), e come andò a finire…

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Credo che il tuo giudizio su Andreotti sia totalmente errato (e strano, ha fatto molto più lui come filo-arabo di D’Alema) e mi pare strano che tu valuti positivamente il velleitarismo di Silvio.

                Credo che fino agli anni 60 ci siano stati parecchi segnali di politica estera italiana, poi progressivamente spariti.

                Tra cui non so se annovare l’idea di farsi la Bomba (eravamo pur sempre il paese di Mussolini).

              • Peucezio scrive:

                Andrea,
                beh, ma D’Alema era entusiasta di bombardare Belgrado, lo rivendicava: in fondo lo ricordiamo quasi solo per questo.
                Comunque riconosco che su Palestina e Medio Oriente ha avuto qualche momento di autonomia e onestà.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Un po’ come Silvio diceva “siamo tutti americani” andando a fare le guerre in Iraq e Afghanistan…

              • Peucezio scrive:

                Veramente Silvio cercò con ogni mezzo di dissuadere Bush dall’impresa irachena.

                Con ciò non lo assolvo, come chiunque accetti di collaborare con gli USA e la Nato.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Silvio partecipò all’impresa, contrariamente a Francia e Germania. Ora può anche raccontare in giro di aver partecipato a propria insaputa…

              • Francesco scrive:

                Falso.

                Con mio discreto dispiacere di allora, oggi ammetto di avere avuto torto, non partecipammo all’impresa ma solo al post-invasione.

                Il solito Silvio che ha sempre fatto le cose a metà per cercare di non scontentare nessuno.

                Ricordo male?

  13. Peucezio scrive:

    Roberto,
    “e di nuovo io trovo la vostra ricostruzione davvero consolatoria. equivale a dire “noi non possiamo farci nulla perché ci sono cose totalmente al di fuori dal nostro controllo, Soros, Quellì, il Burocrate, le Multinazionali, i Grandi Interessi”…che ovviamente ci sono, ma la penna alla fine in mano non ce l’hanno loro ma appunto i politici”

    Ma siamo d’accordo.
    Io registro una situazione di fatto.
    E cioè che le classi politiche occidentali di oggi sono intellettualmente e moralmente mediocri e incapaci di ritagliarsi quell’autonomia decisionale che pure avrebbero sulla carta, se non su materie del tutto neutre e di facciata, che non confliggono con interessi di ceti dirigenti non politici, che siano burocratici, di stato, privati, economico-finanziari, internazionali (legati alla volontà degli USA essenzialmente).

    È come se tu prepari degli analfabeti e poi ti aspetti che diventino grandi scrittori o ingegneri. La politica è stata declassata. Non da qualche volontà pianificata, sia chiaro. I fenomeni sono fenomeni sociali, culturali, di conformismo generale, di degrado antropologico, di perdita di competenze e capacità e anche di spessore personale, di coraggio, di visione, di tempra umana.

    • Francesco scrive:

      Se ho capito, la decadenza della classe dirigente europea è colpa degli USA o no?

      • Peucezio scrive:

        No, non penso questo. Credo sia legata a ragioni endogene.
        Esiste una parabola storica delle civiltà, al di là di tutto.

        • Francesco scrive:

          e temo che oltre Oceano siano molto simili a noi, da questo punto di vista

          Biden + Trump cosa fanno? 160 anni in due?

          • Peucezio scrive:

            Beh, ma gli USA sono la potenza egemone del mondo, l’Europa una colonia sopravvissuta a sé stessa.
            È come paragonare un energumeno con un moribondo.

            • Francesco scrive:

              Secondo me il Fascismo deve comportare gravi disturbi alla vista.

              Gli Stati Uniti hanno, e da un pezzo, una classe dirigente di pessimo livello, come l’Europa.

              E questo è pericoloso. Per loro, per noi.

              E’ un’occasione per chi ambisce a scalzare l’Occidente.

              • Peucezio scrive:

                Ma questo è verissimo.
                E sono una potenza egemone in regresso.

                Ma paragonarli all’Europa, cioè al nulla, a un vuoto geopolitico e ontologico…

              • Francesco scrive:

                Ah beh ma io guardo all’Occidente nel suo complesso, molto meno ai dettagli.

                😉

              • Peucezio scrive:

                L'”Occidente” è solo un modo per chiamare i vassalli degli USA.
                Usare un’unica etichetta per padrone e servo però non mi sembra molto pertinente.

              • Francesco scrive:

                come dire che Impero Romano è una copertura per il dominio dei cittadini di una metropoli laziale,

                contesto la tua visione, col tempo il gioco è cambiato

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “come dire che Impero Romano è una copertura per il dominio dei cittadini di una metropoli laziale”

                Impero Romano vuol dire proprio quello.

              • Francesco scrive:

                Beh, che posso dire? non sono affatto d’accordo.

                Fosse così, non se ne parlerebbe più dal 476 DC, per iniziare.

                Ciao

              • PinoMamet scrive:

                Non so, Francesco: mi pare che, boh, tu veda nelle cose non quello che sono, ma una specie di loro doppio simbolico.
                C’è da pensarci bene.

                Dell’impero romano si parla perché… era molto potente.

                Ma diciamo che dall’epoca della guerra contro Pirro, fino all’editto di Caracalla, ha fatto di tutto per far finta di essere una semplice città stato.

                Con cittadini numerosi e sparsi per il mondo, una rete di “periferie di Roma” (le colonie e municipi di diritto romano o latino) lontane centinaia di chilometri, e un’altra rete di città e popoli federati, ma..
                comunque una città stato, dove per votare bisogna essere fisicamente presenti a Roma, e dove solo i cittadini contano qualcosa, e manco tutti.

                Infatti si parla di “Romani”, non di “italici” (che anzi hanno fatto una guerra a Roma per ottenere la cittadinanza…) o qualche altro termine più universale.

                È pur vero che i Romani, con tutte le contraddizioni, concedevano la cittadinanza molto più generosamente di qualunque altro popolo dell’antichità
                (Cioè dei greci e dei cartaginesi…) ma di fatto: l’impero romano è il dominio dei cittadini di una metropoli laziale.

              • Franz scrive:

                Pino

                ma quello è uno degli aspetti meno rilevanti del fenomeno!

                tutto sommato sono giusto nozioni da eruditi che io povero ignorante posso anche ignorare.

                Roma è rimasta nella storia per altro, dalle leggi agli acquedotti, non per la sua struttura politica nè la sua potenza.

                Ciao

              • PinoMamet scrive:

                Mmm
                Faccio fatica a capirti.
                Un sacco di civiltà hanno fatto cose notevoli, e non le ricordiamo perché secondarie, finite troppo presto, marginali.

                Roma è durata mille anni (gli altri mille della parte orientale forse è giusto considerarli “qualcos’altro “, perlomeno culturalmente: ma non allargatevi, era “qualcos’altro “, e parecchio “altro “, anche il medioevo occidentale e il Sacro Romano Impero)

                e perché ha dominato mezzo mondo.

                Altrimenti adesso studieremmo il diritto persiano o la architettura gallica…

              • Francesco scrive:

                mmmmmmmmm

                Pino, credo proprio di no. Roma è stata tanta roba, mica possiamo negarlo per dare torto a Benito.

                Potenza e durata non sono le cose che durano nella memoria, se non perchè hanno permesso lo sviluppo di una cultura ritenuta grande e degna di studio.

                Ciao

  14. Moi scrive:

    Incronazione di Re Carlo III d’ Inghilterra … ma non lo era già ?

    … C’è un periodo di mesi di Lutto Reale, quindi ?

    MA la cosa incredibile è la vignetta di Charlie Hebdo … con il cranio di Lady D in parrucca bionda sotto la corona, con William e Harry che esclamano: “Anche la mamma è venuta ! ”

    https://it.euronews.com/cultura/2023/05/04/caricature-dellincoronazione-charlie-hebdo-e-andato-troppo-oltre

    • Moi scrive:

      https://www.lessentiel.lu/fr/story/charlie-fait-scandale-qu-a-fait-diana-pour-meriter-ca-103062176565

      se l’ era già presa con Lady D : con la vignetta dei 25 Taliban uccisi in Afghanistan con vanto dal Principe Harry che , crivellati dai colpi , si ingroppano in fila sua madre nel Paradiso …

      • Roberto scrive:

        Ma…leggi l’essentiel!?! Figo!

      • paniscus scrive:

        Ovviamente la vignetta è di pessimo gusto, ma le deplorazioni strappalacrime secondo cui “il ragazzo aveva 13 anni quando ha perso la mamma” (il che è vero, e merita rispetto)

        non tengono conto del fatto che ne aveva circa 25 quando faceva la guerra in Afghanistan e ne aveva quasi 40 quando ha dichiarato apertamente che per lui, quelli a cui sparava, non erano umani ma erano “come dei pezzi degli scacchi” o di un videogioco.

        E non me la prendo nemmeno con lui, ma soprattutto con quell’incredibile coglione di editor che gli ha consigliato di lasciare il brano così come stava.

        • PinoMamet scrive:

          Credo però (non ho letto il libro né intendo farlo) che Harry intendesse dire che per non pensare al fatto di dover sparare ad esseri umani preferiva immaginarli come pezzi degli scacchi;
          l’idea cioè doveva essere di non voler perdere umanità lui stesso, più che di negarla agli altri.

          Però l’espressione è stata lo stesso sfortunata e forse era meglio evitare del tutto.

          Al posto suo me la sarei cavata glissando, con qualche formula tipo “in Afghanistan ho fatto il mio dovere anche in situazioni emotivamente difficili”.

          Se invece l’intendo era proprio quello di fare il Rambo ammazzatutti, beh, allora se ne vada bene a fare in culo.

          • PinoMamet scrive:

            *intento

          • paniscus scrive:

            “l’idea cioè doveva essere di non voler perdere umanità lui stesso, più che di negarla agli altri.”
            ————–

            E come Q*ZZ fai a “non perdere umanità” sapendo benissimo che stai ammazzando delle persone, ma pensi comunque di farlo “non negando l’umanità agli altri“?????

            L’unico caso in cui posso considerare una possibilità di buona fede sarebbe il caso della legittima difesa istantanea… cioè, io aggredisco qualcuno, mettendo in conto la possibilità di poterlo ammazzare, SOLO perché in quel momento sta per ammazzare me, o sta per fare danni gravi a qualcun altro a portata libera.

            L’uccsione studiata, premeditata, e programmata a freddo, prima ancora di sapere se il soggetto stia davvero mettendo in pericolo qualcuno o no, non è la stessa cosa.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ paniscus

              “non perdere”

              Ai soldati succede spesso. Il fatto di combattere il nemico non significa per forza dimenticare che è un essere umano come noi. Se così non fosse non ci sarebbero le convenzioni sul trattamento umano dei prigionieri di guerra.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • paniscus scrive:

                ma questo lo capisco, comunque è esattamente il contrario di quello che ha detto il fulvo nobilastro…

              • PinoMamet scrive:

                Mmm
                E se avesse scritto:
                “Avevo sempre ben chiamato che i miei nemici erano esseri umani come me, ma me ne sbattevo il cazzo e li uccidevo stesso”??

                Mi pare un argomento dove come fai, sbagli.

                (“Come fai a sparare su donne e bambini?” “È facile, vanno più lenti!”)

              • PinoMamet scrive:

                Errata:
                Ben chiaro.

    • PinoMamet scrive:

      Non è il cattivo gusto che mi turba, quanto che di queste vignette ce ne fosse una che fa ridere!
      A una risata si perdona tutto. Qui c’è solo il gusto di fare i cattivi. Vernacoliere e Lercio stravincono al paragone.

  15. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    OT (ma forse no)

    JULIAN ASSANGE scrive al nuovo Re inglese:
    “Sua Maestà il Re Carlo III,
    In occasione dell’incoronazione del mio sovrano, ho ritenuto opportuno rivolgervi un caloroso invito a commemorare questa importante occasione visitando il Vostro regno nel regno: la prigione di Sua Maestà Belmarsh.
    Senza dubbio ricorderete le sagge parole di un famoso drammaturgo: «La qualità della misericordia non è tesa. Cade dal cielo come la dolce pioggia dal cielo sul luogo in cui si trova».
    Ah, ma cosa saprebbe quel bardo della pietà di fronte alla resa dei conti all’alba del Vostro storico regno? Dopotutto, si può davvero conoscere la misura di una società da come tratta i suoi prigionieri, e il Vostro regno ha sicuramente eccelso in questo senso.
    La prigione di Sua Maestà Belmarsh si trova al prestigioso indirizzo di One Western Way, Londra, a pochi passi dall’Old Royal Naval College di Greenwich. Come dev’essere piacevole che una struttura così stimata porti il Vostro nome.
    È qui che sono detenuti 687 dei Vostri fedeli sudditi, confermando il primato del Regno Unito come nazione con la più grande popolazione carceraria dell’Europa occidentale. Come il Vostro nobile governo ha recentemente dichiarato, il Vostro regno sta attualmente attraversando «la più grande espansione di posti in carcere in oltre un secolo», con le Vostre ambiziose proiezioni che mostrano un aumento della popolazione carceraria da 82.000 a 106.000 entro i prossimi quattro anni. Una bella eredità, davvero.
    In qualità di prigioniero politico, detenuto per volontà di Vostra Maestà per conto di un sovrano straniero imbarazzato, sono onorato di risiedere tra le mura di questa istituzione di livello mondiale. Davvero, il Vostro regno non conosce limiti.
    Durante la Vostra visita, avrete l’opportunità di banchettare con le delizie culinarie preparate per i vostri fedeli sudditi con un generoso budget di due sterline al giorno. Assaporerete le teste di tonno miste e le onnipresenti forme ricostituite che sono presumibilmente fatte di pollo. E non vi preoccupate, perché a differenza di istituzioni minori come Alcatraz o San Quintino, non ci sono pasti comuni in una mensa. A Belmarsh, i prigionieri cenano da soli nelle loro celle, assicurando la massima intimità con il loro pasto.
    Al di là dei piaceri gustativi, posso assicurarvi che Belmarsh offre ampie opportunità educative per i Vostri sudditi. Come dice Proverbi 22:6: «Educa un bambino nella via che deve seguire e quando sarà grande non se ne allontanerà». Osserverete le lunghe code al portello delle medicine, dove i detenuti raccolgono le loro prescrizioni, non per l’uso quotidiano, ma per l’esperienza che allarga gli orizzonti di un «grande giorno fuori», tutto in una volta.
    Avrete anche l’opportunità di rendere omaggio al mio defunto amico Manoel Santos, un omosessuale che rischiava la deportazione nel Brasile di Bolsonaro e che si è tolto la vita a soli otto metri dalla mia cella usando una rozza corda ricavata dalle sue lenzuola. La sua squisita voce tenorile è stata messa a tacere per sempre.
    Avventurandosi nelle profondità di Belmarsh, si trova il luogo più isolato all’interno delle sue mura: Healthcare, o “Hellcare” come lo chiamano amorevolmente i suoi abitanti. Qui vi meraviglierete di regole sensate pensate per la sicurezza di tutti, come il divieto di giocare a scacchi, mentre è consentito il gioco della dama, molto meno pericoloso.
    All’interno di Hellcare si trova il luogo più glorioso ed edificante di tutta Belmarsh, anzi, dell’intero Regno Unito: la Belmarsh End of Life Suite, dal nome sublime. Ascoltate attentamente e potrete sentire le grida dei prigionieri: «Fratello, morirò qui dentro», a testimonianza della qualità della vita e della morte all’interno della Vostra prigione.
    Ma non temete, perché c’è bellezza da trovare tra queste mura. Rifatevi gli occhi con i pittoreschi corvi che nidificano nel filo spinato e le centinaia di topi affamati che chiamano Belmarsh casa. E se venite in primavera, potreste persino intravedere gli anatroccoli deposti da germani reali all’interno della prigione. Ma non indugiate, perché i topi famelici assicurano loro una vita breve.
    Vi imploro, re Carlo, di visitare la prigione di Sua Maestà Belmarsh, poiché è un onore che si addice a un re. Nell’intraprendere il Vostro regno, possa sempre ricordare le parole della Bibbia di Re Giacomo: «Beati i misericordiosi, perché otterranno misericordia»(Matteo 5:7). E possa la misericordia essere la luce guida del Vostro regno, sia all’interno che all’esterno delle mura di Belmarsh.
    Il Vostro suddito più devoto,
    Julian Assange
    A9379AY”

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  16. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Decisamente OT

    PLOT TWIST: gli sceneggiatori di “Operazione Militare Speciale”, giunta già alla seconda stagione, e del suo fortunatissimo seguito “La Wagner si ritira”, hanno tirato fuori un altro colpo di scena magistrale: la Wagner NON si ritira! Riceverà le munizioni di cui ha bisogno e continuerà la campagna di Bahmut fino alla conclusione, ricevendo anche la garanzia che i fianchi saranno coperti dalle truppe regolari russe. Non solo: a sorpresa c’è il ritorno di uno dei personaggi più amati da pubblico e critica, il generale Sergej Surovikin, che aveva lasciato la serie alla fine della prima stagione per divergenze con la regia. Sarà lui a gestire i rapporti tra Wagner e Stato Maggiore. È dunque già finita la bromance tra Prigožin e Kadyrov, che ieri ci aveva fatto sognare? Possibile: alla domanda se i suoi uomini volessero unirsi “ad altre formazioni”, cioè appunto quelle di Kadyrov, la risposta di tutti è stata no – anche se Kadyrov non è stato nominato.
    Ad ogni modo, da vecchie volpi consumate gli sceneggiatori hanno fatto in modo da lasciarsi aperta la possibilità di altri colpi di scena, se non addirittura un sequel. Prigožin ha ricevuto la PROMESSA delle munizioni, non le munizioni. Aspettiamoci altri fuochi d’artificio di qui al 10.

    Nella foto, gli sceneggiatori di “La Wagner si ritira” al lavoro nella rada di Sebastopoli.

    Scherzi a parte: questo cambio di scenario (che in realtà ci aspettavamo un po’ tutti) segnala un ulteriore spostamento a favore degli “uomini d’azione” (Prigožin, Kadyrov, Surovikin) contro gli “uomini d’apparato” (Shoigu, Gerasimov). Quando la guerra la si combatte veramente e non solo sulla carta molto spesso i vertici rivelano inadeguati, e nuovi soggetti vengono alla ribalta. Più che mollare Prigožin è probabile che Putin mollerà loro.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  17. Miguel Martinez scrive:

    Vorrei andarci anch’io!

    20-21 maggio, alla fiera della chimere e dei ventri in affitto.

    https://feministpost.it/italy/fiera-del-bebe-a-milano-qualcosa-da-nascondere/

    • Francesco scrive:

      io preferisco non pensarci, a questo orrore qui

      • Moi scrive:

        E allora che si schierino con la Gnappetta Bionda :-), ch’è contraria … mentre la Nasona Bruna è “personalmente favorevole”, ritenendo che la Genitorialità Biologica (o quasi …) NON debba essere un Privilegio EteroCisBinario, MA che vada condivisa con la Comunità LGBTSPQR+ !

    • PinoMamet scrive:

      Mmmm
      a naso credo che siano precauzioni contro la pornografia (filmatini indesiderati e/o amatoriali in ambiente “scottante”) più che contro eventuali proteste contro qualcosa che non si sa se (ed è improbabile che) verrà trattato in quel contesto, cioè l’utero in affitto.

      • Moi scrive:

        Revenge Porn, Soloventilatori 🙂 , Pedofilia … ma l’ Utero in Affitto / Gestazione per Altri (… la prima delle due fazioni che cede al linguaggio altrui, ha già perso in tal preciso istante !) è un’ altra roba !

      • Roberto scrive:

        Pino

        Ma che spiegazione noiosa e banale! Ci DEVE essere sotto qualcos’altro di terribile e segreto

        • PinoMamet scrive:

          😀
          Allora esigo perlomeno Il Grande Vecchio in persona! (Nonno Nanni)

        • Roberto scrive:

          Tra l’altro…davvero è vietata la “propaganda dell’utero in affitto” come sostengono le feminist?

          • Peucezio scrive:

            Roberto,
            ma il succo qual è?
            Che l’utero in affitto è cosa buona e giusta?

            • PinoMamet scrive:

              Ma Roberto quando avrebbe sostenuto questo? O il contrario?

            • Roberto scrive:

              Peucezio,

              Come ho già detto sono contrario se ci sono soldi in ballo. Se è un atto gratuito, no

              Ma non c’entra nulla con le paturnie delle feminist

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Roberto

                “Come ho già detto sono contrario se ci sono soldi in ballo. Se è un atto gratuito, no”

                Quindi la signora ucraina disoccupata e bombardata deve firmare una dichiarazione davanti a un notaio di Kiev dove dice che ha incontrato per caso il signore e la signora Brambilla di Milano, si è commossa per la loro sterilità e quindi a titolo gratuito e per puro amore si fa incingere da un medico, e rinuncia a ogni diritto futuro sul prodotto.

                Poi certo saranno cavoli dell’Agenzia delle Entrate-Riscossioni dell’Ucraina dare la caccia a eventuali tesoretti…

              • Roberto scrive:

                Molto banalmente e usi un linguaggio totalmente da profano, se un contratto che prevede il pagamento in cambio della gestazione non è legale, i clienti della signora Ucraina potrebbero semplicemente non pagarla, o la signora Ucraina potrebbe semplicemente tenersi soldi e bambino

                Quindi chi glielo fa fare?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                ” usi un linguaggio totalmente da profano”

                Sicuramente!

                Comunque:

                La signora si impegna davanti al notaio a cedere GRATUITAMENTE il bambino.

                Riceve sottobanco un lauto anticipo, e spera che il resto arrivi dopo.

                Certo, potrebbe restare sempre fregata lei, non i coniugi Brambilla.

              • Roberto scrive:

                Scusa volevo dire uso io, non usi tu

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Scusa volevo dire uso io, non usi tu”

                Non ti preoccupare, non mi offendo mica! Mi sono laureato in lingue orientali e non in diritto.

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “ La signora si impegna davanti al notaio a cedere GRATUITAMENTE il bambino.”

                Ma ti rendi conto che non c’è nulla che possa fare il notaio o un giudice o la polizia se non c’è nessun obbligo dietro?
                Per questo dico che per me la gravidanza surrogata se è totalmente “generosa” (chessò il classico caso della sorella per la sorella) non pone nessun problema perché è fatta tra persone che non andranno dal notaio

                Per il resto se io vado dal notaio e gli dico “mi sono impegnato ad andare a letto con Miguel” e poi non ci vado…beh pazienza avremo pagato un notaio per niente

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Ma ti rendi conto che non c’è nulla che possa fare il notaio o un giudice o la polizia se non c’è nessun obbligo dietro”

                Da profano (rivendico il titolo!) se io vado dal notaio e firmo in perfetta regola tutte le carte, dove dico, “giuro e stragiuro di cedere tra due mesi, a titolo gratuito, casa mia a Roberto”, Roberto non può chiamare la polizia per far rispettare questo mio impegno?

              • Miguel Martinez scrive:

                In certi stati degli Stati Uniti, so che se Tizia va dal notaio e dice, “dietro pagamento di tot dollari, affitto il mio utero per nove mesi al signor Brambilla, e il prodotto è suo”, la polizia può arrivare e portarle via il Prodotto.

                Tu dici che se non ci sono ufficialmente soldi di mezzo, la polizia deve lasciar perdere anche se Tizia ha firmato davanti al notaio?

              • Roberto scrive:

                Miguel,

                L’esempio della casa non è pertinente perché corrisponde ad un contratto tipico, il comodato gratuito

                Riprova con il mio caso: tizio e caia vanno dal notaio e lei promette che gliela dà il 25 di ogni mese. Se il 25 dicembre lei non onora il patto che si fa? Vengono i carabinieri? Certo che no…

                So che in alcuni stati americani (pochissimi in realtà, credo solo l’iowa e la California) funziona come dici tu. Nel resto del mondo no…

              • Peucezio scrive:

                Se de facto consentire un atto gratuito (che credo faranno in pochissime donne, mediamente benestanti e probabilmente legate da rapporti di parentela o amicizia con la coppia) diventa, nel 99% dei casi, un modo per consentire un atto pagato sottobanco, il legislatore non può non tenerne conto.

                Poi si può studiare il modo per distinguere quei pochi casi di gratuità vera. Se per dire la donna è economicamente benestante, è implausibile che si presti per soldi.

              • Roberto scrive:

                Peucezio

                Allo ci dovrebbe essere un mercato sottobanco di compravendita di reni o sangue…

                No, non sono per nulla d’accordo

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                dai, cosa c’entra, mica i reni o il sangue si dona individualmente a una persona che scelgo!
                Ci sono dei circuiti controllatissimi, che sfuggono, come è bene che sia, al donatore.

              • roberto scrive:

                peucezio

                “mica i reni o il sangue si dona individualmente a una persona che scelgo!”

                scusa e perché no? immagina un ricchissimo che ha bisogno di un rene, invece di mettersi in fila d’attesa come tutti gli altri se non compra una compatibile da un povero disgraziato….mi sembra plausibilissimo, solo che non succede (almeno non da noi)

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Secondo me di base la promessa accettata di cessione della genitorialità è idonea a creare un’obbligazione, se la cessione è legittima. Certo, il legislatore può prevedere il contrario ed escludere una qualsiasi responsabilità risarcitoria a favore dell’aspirante cessionaria, ma questo solo se viene previsto espressamente.
                Altrimenti perché non dovrebbe applicarsi il regime generale delle promesse unilaterali, notaio o meno?

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                “se non compra una compatibile da un povero disgraziato”

                No, perché è illegale, a quanto mi risulta.
                Se sono male informato, immagino che sia legale nel senso che un congiunto può farlo.
                Ma se fosse consentito fra estranei e diventasse un modo per creare sottobanco una compravendita d’organi a pagamento, andrebbe reso illegale.

            • Roberto scrive:

              Cioè organizzano un week end in cui si parla di fecondazione artificiale, quelle squinternate si invitano perché sono contrarie all’utero in affitto

              E come se al festival della braciola vado a protestare contro la guerra

      • Peucezio scrive:

        Pino,
        mah, misure così draconiane… e che c’entra la pornografia poi?
        Semplicemente sanno che è un tema scottante, divisivo.

        • PinoMamet scrive:

          Peuce ‘:
          – non sono misure così draconiane, vogliono solo che i visitatori siano identificabili, come quando vai in albergo

          – ho guardato il programma e non si parlerà di utero in affitto, che rimane un semplice sospetto del sito femminista

          – la pornografia c’entra sempre (c’è un modo.di dire americano apposito) e ha filoni specifici sull’argomento;

          Comunque mi pare abbastanza logico che l’argomento della manifestazione ,come dici anche tu, sia già da solo abbastanza scottante da necessitare precauzioni, anche senza uteri in affitto.

          • Peucezio scrive:

            Beh, insomma, non draconiane, la perquisizione delle borse… manco ci fossero segreti militari.

            Proprio non capisco cosa temono.

            • Roberto scrive:

              Non saprei, magari in Italia non funziona così ma….lunedì sono andato ad un concerto e all’entrata guardavano belle borse e perquisivano gli spettatori….

              Comunque Peucezio, è davvero vietata in Italia la pubblicità per l’utero in affitto?se la risposta è no, tutto il castello di paranoie delle feminist crolla

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                Beh, se è vietata la pratica, immagino sia vietata anche la pubblicità.

                “lunedì sono andato ad un concerto e all’entrata guardavano belle borse e perquisivano gli spettatori….”

                Che orrore…
                Poi le paranoiche sono le femministe!

              • roberto scrive:

                “che orrore”

                si è una rottura di cazzo, stessa cosa negli stadi e ai palasport…se non sbaglio qui è iniziata dopo gli attacchi di parigi ma non so quel è la regola (cioè perché alla rockhal controllano e alla philarmonie no)

              • Roberto scrive:

                Miguel

                “Pubblicità”

                Ok dice che l’AGCOM non può intervenire…so what?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Roberto

                “Ok dice che l’AGCOM non può intervenire…so what?”

                Nessun so what, era solo un tentativo di fornire le uniche informazioni in merito, di cui ero in possesso.

                Poi come si sa mi occupo di solito di altro: oggi finalmente sono riuscito a dare l’ultimo aiuto burocratico per mettere in piedi l’associazione delle donne cinesi di Firenze 🙂 Un trionfo, quando siamo riusciti a caricare sul sito del ministero del lavoro la registrazione!

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                è più che una rottura di cazzo, è una società del controllo, della paranoia, della paura.
                È una merda.

              • Moi scrive:

                Oggi in Emilia Romagna han lanciato l’ allarme di star a casa , in (!) casa , per il maltempo … tutt’ un altro effetto, post Lockdown da Covid !

              • Roberto scrive:

                Peucezio

                Maronna d’o Carmine che esagerazione!

                Ma non sei mai andato allo stadio?

  18. Moi scrive:

    Pier Luigi Bersani risponde alla “menata” dei “Radical Chic” con i … “Fascist Chic”

    https://www.ilgiornale.it/news/interni/fascist-chic-lattacco-insensato-bersani-centrodestra-2146467.html

  19. Moi scrive:

    Anche da voi ci sono Allerte Meteo da Squassi 🙂 che fanno riecheggiare il Lockdown del Covid ai “Gazzettieri” [cit.] locali ? 🙂

  20. Moi scrive:

    @ ANDREA DI VITA

    https://www.futuroprossimo.it/2023/05/ai-le-leggi-di-asimov-sono-carta-straccia/

    Robotica, Tecnologia

    AI, le leggi di Asimov sono carta straccia

    L’etica dell’intelligenza artificiale manderà definitivamente in soffitta le famose leggi della robotica di Asimov.

    13 Maggio 2023

    Gianluca Riccio

    • Moi scrive:

      Anche io l’ ho sempre pensato : SE, ad esempio, metti un robot come poliziotto o soldato … NON è che “potrebbe” far del male a un esere umano, in certi contesti, “deve” far del male a un esere umano.

      • Moi scrive:

        In ogni caso, le AI per Forze dell’Ordine e Militari andrebbero per definizione eccettuate (!) dalle Tre Leggi Asimoviane della Robotica !

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