Vandana Shiva

Tra le innumerevoli cose buone di una vita a volte drammatica, ma sempre istruttiva, c’è stato il mio incontro con Vandana Shiva.

Quando viene in Italia, le faccio da traduttore volontario.

Vandana cerca di salvare la biodiversità, dei semi come degli esseri umani, dalle tecnotenebre incombenti. Attenzione, non si tratta di “cambiare” il mondo, che è il sogno di tutti i progressisti, si tratta solo di permettere alla vita di vivere.

Ciò che Vandana ha di speciale è la capacità di comunicare questa missione. Non come causa astratta, ma come coinvolgimento di ogni singolo individuo che incontra sul suo cammino, sa accogliere le storie di tutti noi e ricordarle.

Vandana arriva tra una platea di persone all’altro capo del mondo dal suo, e in un istante si sintonizza, con passione e umorismo, sulle loro esperienze, per poi incitarle a fare qualcosa di concreto. E come lei mi diceva, sono meglio le persone che non hanno pregiudizi ideologici di partenza, perché sono più vicine alla vita.

Il gioco di “Destra-e-Sinistra” occupa, per gli occidentali, l’intero orizzonte delle scelte disponibili.

Vandana deve trasmettere una visione del mondo lontanissima da questo gioco delirante, perché la sua non nasce dall’Occidente che il mondo l’ha conquistato. E quindi Vandana semplifica molto quando parla: il suo scopo non è fare un ragionamento accademico, ma sfidarci, se stiamo dalla parte della biodiversità o dalla parte del tecnodominio.

The Guardian è un quotidiano inglese che in genere trasmette idee di Sinistra, ma ha una notevole apertura, per cui ogni tanto pubblica articoli come questo. Di solito insomma, è un bicchiere mezzo vuoto, ma è anche un bicchiere mezzo pieno, come questa volta.

Vandana Shiva: “Dobbiamo passare dall’agricoltura industriale a quella ecologica

Di Hannah Ellis Petersen

Non bisogna cercare molto lontano per trovare l’essenza della vita, dice Vandana Shiva. Ma in una società immersa in un turbinio di progressi tecnologici, bio-hack e tentativi di migliorare noi stessi e il mondo naturale, l’autrice teme che siamo decisi a distruggerlo.

“Tutto nasce dal seme, ma abbiamo dimenticato che il seme non è una macchina”, dice Shiva. “Pensiamo di poter ingegnerizzare la vita, di poter cambiare il DNA accuratamente organizzato di un organismo vivente e che non ci sarà un impatto più ampio. Ma questa è un’illusione pericolosa”.

Per quasi cinque decenni, Shiva è stata profondamente impegnata nella lotta per la giustizia ambientale in India. Considerata una delle più formidabili ambientaliste del mondo, ha lavorato per salvare le foreste, chiudere le miniere inquinanti, denunciare i pericoli dei pesticidi, stimolare la campagna globale per l’agricoltura biologica, sostenere l’ecofemminismo e scontrarsi con le potenti multinazionali chimiche.

La sua battaglia per proteggere i semi del mondo nella loro forma naturale – piuttosto che nelle versioni geneticamente alterate e controllate commercialmente – continua a essere il lavoro della sua vita.

La filosofia anti-globalizzazione di Shiva e i suoi pellegrinaggi attraverso l’India sono stati spesso paragonati al Mahatma Gandhi. Tuttavia, mentre Gandhi è diventato sinonimo dell’arcolaio come simbolo di autosufficienza, l’emblema di Shiva è il seme.

Oggi 70enne, Shiva – divorziata e con un figlio – ha trascorso la sua vita rifiutando di conformarsi alle norme patriarcali così spesso imposte alle donne in India, soprattutto negli anni Cinquanta. Ha pubblicato più di venti libri e quando non viaggia per il mondo per seminari o conferenze, passa il tempo tra il suo ufficio a Delhi e la sua fattoria biologica ai piedi dell’Himalaya.

L’autrice attribuisce il suo spirito di resistenza ai suoi genitori, che erano “femministi a un livello superiore a quello che avrei mai conosciuto, molto prima che si conoscesse la parola ‘femminismo’”. Dopo il 1947, quando l’India ottenne l’indipendenza, suo padre lasciò l’esercito per un lavoro nelle foreste dello Stato montuoso dell’Uttarakhand, dove Shiva nacque e fu educata a credere sempre di essere uguale agli uomini. “Le foreste erano la mia identità e fin da piccola le leggi della natura mi hanno affascinato”, racconta.

Aveva circa sei anni quando si imbatté in un libro di citazioni di Albert Einstein sepolto in una piccola biblioteca ammuffita in un rifugio nella foresta. Rimase affascinata e decise, contro ogni previsione, di diventare fisica. Sebbene la scienza non fosse insegnata nella scuola rurale conventuale, i genitori di Shiva incoraggiarono la sua curiosità e trovarono il modo di farla imparare. A vent’anni stava completando il dottorato di ricerca in fisica quantistica presso un’università canadese.

Tuttavia, mentre il disboscamento, le dighe e lo sviluppo devastavano le foreste dell’Uttarakhand e le contadine locali si sollevavano per combatterle – un movimento noto come Chipko – Shiva si rese conto, una volta tornata in India, che il suo cuore non era la fisica quantistica, ma una domanda diversa e assillante. “Non riuscivo a capire perché ci dicevano che le nuove tecnologie portano progresso, ma ovunque guardassi, le popolazioni locali diventavano sempre più povere e i paesaggi venivano devastati non appena arrivava lo sviluppo o la nuova tecnologia“, racconta.


Nel 1982, nella stalla per vacche di sua madre nella città montana di Dehradun, Shiva creò la sua fondazione di ricerca, esplorando l’incrocio tra scienza, tecnologia ed ecologia. Iniziò a documentare la “rivoluzione verde” che investì l’India rurale a partire dalla fine degli anni Sessanta: nel tentativo di aumentare i raccolti e scongiurare la carestia, il governo aveva spinto gli agricoltori a introdurre tecnologia, meccanizzazione e prodotti agrochimici.

Questo le ha instillato un’opposizione di lunga data all’interferenza industriale nell’agricoltura. Sebbene si riconosca che la rivoluzione verde abbia evitato una fame diffusa e abbia introdotto la necessaria modernizzazione nelle comunità rurali, è stata anche l’inizio di un sistema di monocoltura continuo in India, dove gli agricoltori sono stati spinti ad abbandonare le varietà autoctone e a piantare poche colture di grano e riso ad alto rendimento in cicli di rapida rotazione, bruciando le stoppie nei loro campi nel frattempo.

Questo ha anche creato una dipendenza da fertilizzanti e prodotti chimici sovvenzionati che, sebbene costosa e disastrosa dal punto di vista ambientale, dura ancora oggi. Il suolo di Stati fertili come il Punjab, un tempo noto come il granaio dell’India, è stato privato dei suoi ricchi minerali, con i corsi d’acqua che si prosciugano, i fiumi inquinati dalle sostanze chimiche e gli agricoltori in uno stato perenne di profonda crisi e rabbia.

I sospetti di Shiva sull’industria chimica si sono ulteriormente aggravati quando, all’inizio degli anni Novanta, ha assistito ad alcune delle prime discussioni multilaterali sulla biotecnologia agricola e sui piani delle aziende chimiche per alterare i geni delle colture a fini commerciali.

“Le aziende erano in corsa per sviluppare e brevettare queste colture geneticamente modificate, ma nessuno si fermava a chiedersi: quale sarà l’impatto sull’ambiente? Quale sarà l’impatto sulla diversità? Quanto costerà agli agricoltori? Volevano solo vincere la gara e controllare tutte le sementi del mondo. A me sembrava tutto così sbagliato“, racconta Shiva.

Nel 1991, cinque anni prima che venissero piantate le prime colture geneticamente modificate (GM), ha fondato Navdanya, che significa “nove semi”, un’iniziativa per salvare le sementi autoctone dell’India e diffonderne l’uso tra gli agricoltori. Otto anni dopo, ha portato il monolite chimico Monsanto, il più grande produttore di sementi al mondo, davanti alla Corte suprema per aver introdotto in India il suo cotone geneticamente modificato senza autorizzazione.

La Monsanto è diventata famosa negli anni ’60 per aver prodotto l’erbicida Agente Arancio per l’esercito americano durante la guerra del Vietnam, e successivamente ha guidato lo sviluppo di colture geneticamente modificate negli anni ’90. Si è mossa rapidamente per penetrare nel mercato internazionale con le sue sementi privatizzate, in particolare nei Paesi in via di sviluppo, prevalentemente agricoli.

L’azienda, che nel 2018 è stata acquistata dalla società farmaceutica e biotecnologica tedesca Bayer, è stata coinvolta in un’azione legale. Nel 2020 ha annunciato un pagamento di 11 miliardi di dollari (8,7 miliardi di sterline) per risolvere le denunce di legami tra il suo erbicida e il cancro per conto di quasi 100.000 persone, ma ha negato qualsiasi illecito. Nel 2016, decine di gruppi della società civile hanno inscenato un “tribunale popolare” all’Aia, giudicando Monsanto colpevole di violazioni dei diritti umani e di aver sviluppato un sistema agricolo insostenibile.

Shiva afferma che portare Monsanto in tribunale è stato come mettersi contro una mafia e sostiene che sono stati fatti molti tentativi per minacciarla e farle pressione affinché non presentasse il caso.
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La Monsanto ha finalmente ottenuto il permesso di portare il cotone geneticamente modificato in India nel 2002, ma Shiva ha continuato a lottare contro le multinazionali della chimica, che Shiva definisce “cartello dei veleni”. Attualmente più del 60% delle sementi commerciali del mondo sono vendute da sole quattro aziende, che hanno guidato la spinta a brevettare i semi, hanno orchestrato un monopolio globale di alcune colture geneticamente modificate come il cotone e la soia e hanno fatto causa a centinaia di piccoli agricoltori per aver salvato i semi delle colture commerciali.

“Abbiamo affrontato questi giganti quando dicevano ‘abbiamo inventato il riso, abbiamo inventato il grano’, e abbiamo vinto”, afferma.

Rimane fermamente convinta che le colture geneticamente modificate abbiano fallito. Ma anche se l’eredità del cotone GM resistente ai parassiti in India è complessa e ha aumentato l’uso di pesticidi, non tutti concordano sul fatto che la questione sia bianca o nera. Infatti, le sue posizioni schiette e spesso intransigenti sugli organismi geneticamente modificati e sulla globalizzazione le hanno fatto guadagnare molti critici e potenti nemici.

È stata accusata di esagerare i pericoli degli Ogm e di semplificare i fatti sulla correlazione diretta tra i suicidi degli agricoltori e le colture geneticamente modificate, ed è stata definita nemica del progresso per la sua retorica contro la globalizzazione, viste le minacce che incombono sul mondo.

Con l’aumento della popolazione mondiale a 8 miliardi di persone e la crisi climatica che mette in crisi l’agricoltura, anche alcuni ambientalisti di spicco hanno cambiato posizione, sostenendo che le colture geneticamente modificate possono sostenere la sicurezza alimentare. Paesi come il Regno Unito, che avevano imposto leggi severe sugli alimenti geneticamente modificati, stanno ora spingendo per un maggiore editing genico di colture e animali. L’anno scorso l’India ha approvato il rilascio di un nuovo seme di senape geneticamente modificato.

Shiva critica questa nuova spinta verso gli organismi geneticamente modificati, sostenendo che gran parte del processo di editing genico è ancora “pericolosamente imprevedibile” e definendo “ignoranza” pensare che le colture adattate al clima possano provenire solo da laboratori industriali.

“Gli agricoltori hanno già allevato migliaia di semi resistenti al clima e alla salsedine; non sono l’invenzione di poche grandi aziende, a prescindere dai brevetti che rivendicano”.

Per Shiva, la crisi globale dell’agricoltura non sarà risolta dal “cartello dei veleni” né dalla continuazione dell’agricoltura industrializzata che consuma combustibili fossili, ma piuttosto dal ritorno a un’agricoltura locale e su piccola scala, non più dipendente dai prodotti agrochimici. “A livello globale, i sussidi ammontano a 400 miliardi di dollari all’anno per far funzionare un sistema agricolo non redditizio”, afferma.

“Questo sistema alimentare industrializzato e globalizzato sta distruggendo il suolo, sta distruggendo l’acqua e sta generando il 30% dei nostri gas serra. Se vogliamo risolvere la situazione, dobbiamo passare dall’agricoltura industriale a quella ecologica”.

Tuttavia, anche se la sua crociata contro la potenza delle multinazionali chimiche continuerà, Shiva considera il suo lavoro più importante il viaggio nei villaggi indiani, la raccolta e il salvataggio di semi – tra cui 4.000 varietà di riso – la creazione di più di 100 banche dei semi e l’aiuto ai contadini per tornare ai metodi biologici.

“Il lavorodi cui sono più orgogliosa è ascoltare il seme e la sua creatività”, dice. “Sono orgogliosa del fatto che una bugia è una bugia, non importa quanto sia grande il potere che la dice. E sono orgogliosa di non aver mai esitato a dire la verità”.

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111 risposte a Vandana Shiva

  1. Fuzzy scrive:

    Sempre di più, quindi, la regolazione del sistema genetico (DNA+RNA+proteine) si rivela complessa e intricata.
    Ora sappiamo che al singolo carattere spesso contribuiscono sequenze interagenti distribuite sull’intero genoma.
    La complessità di queste interazioni è tale
    che molti genetisti ritengono “gene” un termine ormai superato e preferiscono parlare di reti geniche regolative.

    Uff, mi sono stancato di scrivere.
    Questo l’avevo linkato mi pare ieri.
    Si può trovare qui
    https://nuovabiologia.it/about/
    Insomma, monta e smonta il gene con la cassetta degli attrezzi, non funziona.
    È un sistema troppo complesso, con buona pace dell’apparato agro-farmaceutico.
    Brrr.

  2. Miguel Martinez scrive:

    “Fintanto che gli Occidentali immagineranno che esista un solo tipo di umanità e non ci sia che una sola «civiltà», a diversi gradi di sviluppo, nessuna intesa sarà mai possibile. La verità è che esistono molteplici civiltà, le quali si sono sviluppate in direzioni molto differenti, e che la civiltà dell’Occidente moderno presenta caratteri tali da far di essa un’eccezione piuttosto singolare.”

    René Guénon, Oriente e Occidente

    • Fuzzy scrive:

      Oddio, occidente e oriente io li vedo oramai come aventi molte cose in comune. La tecnologia e il consumismo soprattutto.
      Poi sicuramente ci saranno approcci diversi.

      Di recente ho letto un libro molto interessante “l’antistoria della filosofia’.
      Ci sono stati diversi filosofi nella nostra tradizione occidentale che si potrebbero considerare orientali. E pure qui tra oriente e occidente è difficile tirare una netta linea di separazione.
      Tra tutti questi mi viene in mente Mastro Eckhart. Per lui contava denudare l’anima da ogni pensiero, immagine o concetto affinché Dio potesse infiltrarsi. Percepisce Dio come il nonsense. Non so bene dove stiano le differenze rispetto alla meditazione come la si pratica o praticava in oriente.
      Insomma, per come la vedo io, un po’ confusamente, a dire il vero, la grande spaccatura è tra chi ricerca il senso e chi il nonsenso. Alla fine, credo che le due cose debbano stare in una sorta di equilibrio.
      Troppo occidente o troppo oriente sarebbero ugualmente deleteri.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Fuzzy

        “Oddio, occidente e oriente io li vedo oramai come aventi molte cose in comune. La tecnologia e il consumismo soprattutto.”

        Sì certo. Calcola che Guénon scriveva quasi un secolo fa, e parlava di princìpi, non di situazioni concrete.

        • Moi scrive:

          Il discorso di Guénon , oggi, ha senso come categorie culturali , non geografiche … e cmq sono identità “fuzzy” 🙂 .

          Anzi, da un punto di vista della Hybris vediamo fra la gentev più ricca e potente il Mondo Arabo [investimenti], Indiano [forza lavoro] ed Estremo Orientale [ricerca, con SudCorea che tallona sempre più da vicino il Giappone … il cui Topos Immaginario dello “Scienziato Pazzo” ha “da mò” spodestato l’ Europeo / Statunitense] robe “da Sbucaltazione” e da “Giocare a Fare Dio” che in Europa sarebbero molto più “ardite”, a volte impensabili.

          • Fuzzy scrive:

            Categorie culturali non geografiche…
            Mi sembrava che Miguel alludesse alla cultura positivista. Ma all’epoca, decennio più decennio meno, più o meno nella stessa area geografica c’erano anche Schopenhauer e Nietzsche.
            https://www.amazon.com/Lantistoria-filosofia-Italian-Leonardo-Vittorio-ebook/dp/B08BTZKSXX
            Il bello di certi e-book è che costano poco.
            Dicevo che tra filosofia e antifilosofia occorrerebbe trovare una sintesi.
            Lo scriveva Alan Watts già vent’anni fa.
            (In un libricino “il tao della filosofia” trovato dentro a un cestone ipercoop al prezzo scontato di mille lire. Mi pare).
            Forse tutto è già stato detto.
            Adesso sarebbe il caso di fare.

            • Fuzzy scrive:

              https://www.ibs.it/coltivazione-familiare-del-grano-per-libro-vari/e/9788865002049?inventoryId=494246501&queryId=5b9dc705f3282b06aaef259fd3933d24

              La coltivazione familiare del grano.
              In Italia direi il Farro.
              Come se fosse un ortaggio.
              Ho letto il libro nell’edizione originale della libreria editrice fiorentina.
              Metodo ad alta resa e grandissima fatica.
              Non adatto agli ortolani di una certa età.
              Non adatto alla meccanizzazione. Abbandonato.
              Il grano poi viene fatto germogliare e si arricchisce di molte proprietà nutritive.
              (Io personalmente diffido dei germogli. Ci sono sempre le muffe in agguato).
              Insomma, queste sono le cose che i giovani dovrebbero imparare a fare urgentemente, prima che il Leviatano cada.
              All’interno del libretto la bellissima citazione di Bacone: “non si comanda alla natura se non ubbidendola”.

              • Miguel Martinez scrive:

                per Fuzzy

                “Ho letto il libro nell’edizione originale della libreria editrice fiorentina”

                Se capiti a Firenze, ti faccio conoscere lo splendido creatore della LEF.

      • Francesco scrive:

        >> Troppo occidente o troppo oriente sarebbero ugualmente deleteri.

        applauso a scena aperta e totale approvazione! ma forse è meglio la parte a-geografica “chi ricerca il senso e chi il nonsenso”

    • Francesco scrive:

      Sono d’accordo con la seconda parte delle affermazioni del signor Guenon

      mentre la prima mi pare buona solo per i Baci Perugina

      o con tali precisazioni da essere quasi del tutto inutile, se devo fare la persona per bene

      😉

  3. Miguel Martinez scrive:

    “D’altra parte, la «uguaglianza», così cara agli Occidentali, si
    riduce, appena essi escano da casa loro, alla sola uniformità; il
    rimanente di ciò che essa implica non è articolo d’esportazione
    c non riguarda che i rapporti degli Occidentali fra di loro, poiché essi credono di essere incomparabilmente superiori a tutti
    gli altri uomini, tra i quali non fanno nessuna distinzione: i negri più barbari e gli Orientali più istruiti vengono trattati più o
    meno nello stesso modo, dal momento che sono ugualmente al
    di fuori dell’unica «civiltà» che abbia diritto all’esistenza.”

    sempre René Guénon, Oriente e Occidente

    • Francesco scrive:

      >>> i negri più barbari e gli Orientali più istruiti vengono trattati più o
      meno nello stesso modo

      solo a me questa frase sembra una clamorosa fesseria? su molti livelli

  4. Miguel Martinez scrive:

    “L’Occidentale, in particolare l’Occidentale moderno (è sempre di quest’ultimo che intendiamo parlare), appare essenzialmente mutevole e incostante, sommerso in un movimento continuo e in un’agitazione incessante, senza che provi il minimo bisogno di uscirne; il suo stato è, tutto sommato, quello di un essere che non riesce a trovare il suo equilibrio e, non riuscendovi,
    rifiuta di ammettere che la cosa sia in se stessa possibile, o anche
    semplicemente auspicabile, e giunge al punto di menar vanto della sua impotenza. Questo cambiamento, in cui è rinchiuso e nel
    quale si compiace, dal quale non chiede di essere condotto a nessun punto di arrivo perché è giunto ad amarlo di per se stesso:
    ecco in fondo ciò che egli chiama «progresso», come se bastasse
    camminare in una direzione qualsiasi per essere certi di andare in
    avanti; ma verso che cosa, egli non pensa nemmeno di domandarselo. E la dispersione nella molteplicità, che è la conseguenza
    inevitabile di questo cambiamento senza principio e senza scopo
    (ed anzi l’unica conseguenza che non sia possibile contestare),
    egli la chiama «arricchimento», un’altra parola che, per il grossolano materialismo dell’immagine che evoca, è ben tipica e rappresentativa della mentalità moderna.”

    sempre René Guénon, Oriente e Occidente

  5. Moi scrive:

    … Ma è proprio necessario dire “Ecofemminismo” ?

    … Fa così strano che un termine del genere venga percepito come Fuffa Factor ?! 🙂

    • Moi scrive:

      https://www.youtube.com/watch?v=_hXJ5p8EzGM

      L’ ecofemminismo è quel ramo del femminismo che si occupa dei diritti delle donne e contemporaneamente dei diritti della natura

      ——————————————————————

      https://it.wikipedia.org/wiki/Ecofemminismo

      Storicamente l’ecofemminismo ha avuto uno sviluppo eterogeneo. Esistono tuttavia almeno due correnti di pensiero, a seconda del modo di intendere l’identità femminile.

      La prima, l’ecofemminismo di tipo classico, è essenzialista e spiritualista, e considera le donne come esseri biologicamente e ontologicamente più vicini alla natura e al suo sistema.

      La seconda, cosiddetta costruttivista, cerca su basi più scientifiche di analizzare le condizioni storiche ed economiche nelle varie società e creare connessioni metodologicamente più dimostrabili. In questa seconda corrente si ascrive Janet Biehl, che critica l’idealismo comune a molte ecofemministe: troppo incentrato su teorie mistiche d’un collegamento della donna con la natura, e non sul metodo scientifico né sulla condizione concreta delle donne.

      ****************

      Bàn … mo da bån ?! … Sembra Satira di Dx, invece è Realtà di Sx !

      • Moi scrive:

        @ PINO

        Da qualche parte (NON l’ Innominabile, ma più o meno …) ho letto che sarebbe stato il Femminicidio di Yahvè ai danni di Asherah, quando erano ancora “banali” 🙂 Divinità Pagane, a creare il Patriarcato !

        … Tuttavia sappiamo che gran parte del ” Myhtos ” Semitico pre-Abramitico è andato perduto … o non è mai stato scritto, perciò sicuramente chiunque ha ragione :-):

        la propria versione dei “fatti” esistette in un’ Antichissima Tradizione Orale Pagana Semitica, rispetto alla quale _ ciò è vero _ la Tanakh per iscritto, con molteplici mutamenti, giunse molto dopo !

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Moi

        “L’ ecofemminismo …. Sembra Satira di Dx, invece è Realtà di Sx !”

        Ma credo che siano alla radice tesi molto più antiche: non a caso, i futuristi mettevano nel loro programma “il disprezzo della donna”; ed esiste una lunga tradizione intellettuale e non solo che vede la donna come il “campo da arare”, la “terra madre” fecondata dal logos maschile.

        E questo ci riporta a domande fondamentali sulla natura umana, cui non è facile rispondere, perché cogliamo che queste tesi hanno qualcosa di vero, confuso però inestricabilmente con la pratica sociale.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “Ma credo che siano alla radice tesi molto più antiche”

          Il femminismo in generale si è ridotto alla perpetuazione acritica di stereotipi (più arcaici sono e meglio è: basta che sia possibile darne una lettura favorevole), con rinuncia a qualsiasi tentativo di vera analisi razionale dei fenomeni.

  6. Moi scrive:

    Ho visto di recente un film tristemente “realistico” sull’ Eutanasia Sociale per Over75 in Giappone … non c’è praticamente traccia di conforto religioso : Cristianesimo, Buddhismo, Shinto … praticamente folklore buono giusto per farci i manga e gli anime !

    … questo sì ch’è “Occidente”, nel Paese più a “Oriente” nel Mondo !

    https://www.youtube.com/watch?v=J5t60ZhvWNQ

    • tomar scrive:

      Acc…! e io che potevo prendere la cittadinanza giapponese! I biglietti aerei per il Giappone sono raddoppiati, ma, avendo i requisiti, oggi magari potrei avere gratis il biglietto di sola andata… molto più economico della Svizzera!

      • Moi scrive:

        …. è un film “ipotetico”, ma sappiamo che in Olanda dei casi di “Eutanasia per Vecchiaia” ci son già stati, credo anche in Belgio , in Lussemburgo non credo.

        Cmq senz’altro sarà più informato Roberto sull’ Eutanasia nel Benelux “a richiesta, autodichiarata” tipo Gender …

        • Roberto scrive:

          Ma cosa vuoi sapere sull’eutanasia in benelux?

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            E’ vero che ti eutanasizzano se non sei LGBT+? E’ vero che l’eutanasia è fatta ai danni delle famiglie tradizionali per garantire organi di ricambio ai drogati di Stato olandesi? E’ vero che si fa propaganda per l’eutanasia con i bianchi per favorire la sostituzione etnica? E’ vero che i medici dicono ai non musulmani di eutanasizzarsi anche per un forte mal di gola?

          • Moi scrive:

            Statistiche e diffusione …

            • Roberto scrive:

              Per il Lussemburgo trovi tutto qui

              Per 2021-2022 ci sono state 700 domande du eutanasia e 58 eutanasie, 37 tumori, 12 malattie neurodegenerative e il resto cardiovascolari.

              Dal 2009 un solo caso di eutanasia autorizzata per “mal di vivere”

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Roberto

                “Per il Lussemburgo trovi tutto qui”

                Premesso che non sono contrario né all’eutanasia né alla pena di morte, visto che comunque siamo tutti mortali e se non mi stronca lo Stato, mi stroncherà un’automobile o una sigaretta o una cellula invecchiata…

                E poi lo Stato è tale in quanto possiede il monopolio della violenza, cioè della possibilità di uccidere, e gli Stati esistono: lo Stato italiano – come qualunque altro Stato – ha arsenali capaci di dare la morte a milioni di persone.

                Ma mi sembra che sia interessante la frontiera che viene varcata, quando lo Stato prende dichiaratamente in mano il grilletto.

                Credo che la questione più importante non sia quante volte lo stato ha ucciso qualcuno, né in quali circostanze estreme, ma se lo stato lo ha fatto.

                Per dire, c’è un mondo di differenza tra “lo Stato italiano non ha eseguito una sola condanna capitale in tutto il 2022” e “in tutto il 2022, lo Stato italiano ha eseguito un’unica condanna a morte, nei confronti di un serial killer che aveva ucciso undici bambini”.

              • Roberto scrive:

                Miguel

                Puoi articolare meglio il tuo pensiero? Cosa ci vedi di interessante nel fatto che lo stato autorizzi dei dottori ad aiutare dei malati terminali che soffrono senza nessuna possibilità di alleviare le loro sofferenze in questo mondo e chiedono di farla finita?

                Ne abbiamo già parlato, e moto che dici “non sono contrario” ma il tuo linguaggio sembra urlare esattamente il contrario

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Roberto

                “Cosa ci vedi di interessante nel fatto che lo stato autorizzi dei dottori ad aiutare dei malati terminali che soffrono senza nessuna possibilità di alleviare le loro sofferenze in questo mondo e chiedono di farla finita?”

                Trovo interessante il fatto che lo stato lo autorizzi.

                E’ una soglia notevole che viene varcata.

            • Roberto scrive:

              Su una popolazione di 500.000 abitanti

  7. Moi scrive:

    Plan 75
    [PuRaN] プラン・75

    https://www.straitstimes.com/life/entertainment/japanese-film-plan-75-about-the-elderly-scarier-than-a-horror-movie-says-director

    Japanese film Plan 75 about the elderly ‘scarier than a horror movie’, says director

  8. Moi scrive:

    Concordo pienamente :

    la differenza vera tra Letta e Schlein è che Lui dice e basta …

    Lei, invece, vuol anche fare sul serio !

    °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

    https://www.youtube.com/watch?v=moVZg8hRYe8

    PD, Franco Bechis: “Letta e Schlein dicono le stesse cose ma lei le vuol fare.

  9. Moi scrive:

    Siparietto di Gasparri su Armocromia e Schlein …

    https://www.youtube.com/watch?v=LwsIj3Qm0YU

  10. Moi scrive:

    Chiara Gribaudo

    https://www.cuneodice.it/curiosita/cuneo-e-valli/i-poloni-e-il-linguaggio-da-hitler-doppia-gaffe-in-tv-per-chiara-gribaudo_73464.html

    I “poloni” e il “linguaggio da Hitler”: doppia gaffe in tv per Chiara Gribaudo
    La deputata borgarina, già protagonista di uno scivolone lessicale a Otto e mezzo, è stata “pizzicata” da Striscia. La risposta ironica: “Volevo almeno un tapiro”

    ————-

    Dimenticate i “Polacchi” … i ‘s ciàmen “Poloni” !

    • Moi scrive:

      https://www.treccani.it/vocabolario/ricerca/poloni/

      Dubito che fosse un Arcaismo Povetico 🙂 [cit.] , tra gente abituata a calcare / scimmiottare il NeoEnglish della Woke !

    • paniscus scrive:

      al limite “polonesi”…

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Moi

      “Poloni”

      Non mi stupisco.

      Quando mia mogli cominciò il calvario per chiedere la cittadinanza Italiana, la prima cosa che esibì fu il passaporto Polacco, L’impiegato cercò ovviamente le diciture in Inglese, e subito chiese scocciato a me che accompagnavo la mia dolce metà: “E adesso lei mi spiega che cosa c’entra la Polonia col lucido da scarpe? Qua c’è scritto POLISH!”

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • roberto scrive:

        certo che è fantastico uno che a leggere polish pensa al lucido da scarpe invece che alla polonia, è davvero una cosa molto curiosa!

        • Francesco scrive:

          sì, è un significato per me molto più difficile da conoscere

          forse non per un doganiere ma per un impiegato?

          mah, vai a sapere!

        • paniscus scrive:

          “erto che è fantastico uno che a leggere polish pensa al lucido da scarpe invece che alla polonia”—

          in compenso (ovviamente, esperienza riferita di seconda mano perché io non insegno inglese), qualche mio alunno, di fronte a una lista di termini inglesi che indicavano appunto la nomenclatura delle varie nazionalità, era convinto che Polish volesse dire “POLARE”…

  11. Moi scrive:

    @ ROBERTO

    Ue, dal 25 agosto scatta la sorveglianza sulle big tech

    https://notiziario.uspi.it/ue-dal-25-agosto-scatta-la-sorveglianza-sulle-big-tech/

    … dobbiamo preoccuparci, specie Miguel ? 😀

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      ” dal 25 agosto scatta la sorveglianza sulle big tech”

      Basandomi solo sul testo che alleghi, per metà mi sembrano cose positive:

      ” il divieto di visualizzare annunci pubblicitari basati su dati sensibili dell’utente (come l’origine etnica, le opinioni politiche o l’orientamento sessuale). Le piattaforme dovranno informare gli utenti su chi sta promuovendo gli annunci pubblicitari, e dovranno garantire un elevato livello di privacy, sicurezza e incolumità dei minori. Non sarà più consentita la pubblicità mirata basata sulla profilazione dei bambini.”

      e per metà cose decisamente preoccupanti, tipo:

      “Inoltre le piattaforme e i motori di ricerca dovranno […] mettere in atto misure di mitigazione, ad esempio per affrontare la diffusione della disinformazione.”

      Che decidono loro, cos’è “disinformazione”.

      ” dal 25 agosto scatta la sorveglianza sulle big tech

      • Francesco scrive:

        scusa ma già vedo troppa pubblicità di Manifesto e Guardian, se smettono di profilarmi mi toccheranno pure Vogue e Famiglia Cristiana??? e magari pure l’Arcigay?

        😀

  12. Moi scrive:

    Un nuovo SuperEroe

    https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/seul-studente-mangia-la-banana-installazione-di-cattelan-avevo-fame/ar-AA1aAL85

    😀

    Seul, studente mangia la banana-installazione di Cattelan: “Avevo fame”

    Noh Huyn-Soo
    노현수

  13. Fuzzy scrive:

    https://www.ansa.it/sito/notizie/tecnologia/internet_social/2023/05/02/il-padrino-dellia-geoffrey-hinton-lascia-google-ci-sono-grossi-pericoli_588eb1ff-5279-43d0-81c8-59d489c3132d.html
    L’ho già scritto. La tecnologia più spinta porta all’intelligenza artificiale secondo un percorso quasi inevitabile.
    Ma i padrini dell’IA non dormono di notte e si dimettono dalle loro mansioni.
    “In questo momento, non sono più intelligenti di noi, per quanto ne so. Ma penso che presto potrebbero esserlo”, ha spiegato Hinton.
    Brrr.
    Bisogna dire che l’intelligenza artificiale consuma molta ma molta più energia di un cervello umano. E di energia oramai ne resta poca. A meno che……boh. Qui si entra nel campo della fantascienza. Già ho presentato Qq. È un Furby all’ennesima potenza. Non si sa mai cosa potrebbe escogitare per non farsi togliere le pile.
    Sua moglie si chiama Qaqa.

  14. Mauricius Tarvisii scrive:

    Oggi leggo una cosa interessante.

    ” Secondo i servizi speciali russi (Fsb), inoltre, è stata sventata una serie di attacchi terroristici in Crimea, pianificati dalla direzione dell’intelligence militare ucraina: “Tra gli obiettivi c’erano gli omicidi di alcuni leader leadership della penisola, annessa unilateralmente da Mosca nel 2014, e infrastrutture”. Lo riferiscono le agenzie di stampa statali russe rendendo noto che sette agenti speciali ucraini sono stati arrestati.”

    (Fonte: https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2023/05/03/tentato-un-attacco-a-putin-il-cremlino-risponderemo_e185676c-6a62-4675-9faa-e73e02f3f210.html)

    Insomma, stando all’articolo, esisterebbe un virgolettato di non meglio precisate “agenzie di stampa statali russe”, dove si menzionano dei “leader leadership” e che la Crimea è stata “annessa unilateralmente da Mosca nel 2014” (testuale).

    • PinoMamet scrive:

      Alcune oziose ipotesi da romanzo: Mosca ha finalmente raggiunto la disponibilità di sufficienti missiloni scassatutto (gli esperti dicano come si chiamano) e li ha testati prima su una base bunker nel Donbass, qualche giorno fa (dice che avrebbe decapitato la dirigenza ombra delle operazioni sul campo, spioni e generaloni “a titolo privato ” americani e polacchi soprattutto) e ora si è procurata un buon pretesto per spararli su Zelenski e Kuleba.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Oggi sul Sole 24 Ore c’era chi diceva che i russi potrebbero aver favorito il raggiungimento del Cremlino in modo da abbattere il drone davanti alle telecamere e molti altre testate stanno andando dietro (e qualcuno – minoritario – suggerisce la false flag).
        L’argomento cardine è che non si può immaginare che un aereo di linea in pieno giorno entri nel Pentag*… che un drone di notte riesca a sorvolare il Cremlino senza essere abbattuto prima di valicarne il perimetro.

        * mi sono sbagliato: quella è ovviamente una tesi da idioti cospirazionisti terrapiattisti no vax, che si potrà anche ripetere al bar, ma che non può avere cittadinanza sui media.

        • roberto scrive:

          sono molto d’accordo con il tuo asterisco, se non per il fatto che tesi da idioti cospirazionisti hanno, ahimé, uno spazio enorme

        • Francesco scrive:

          Ehm, so che per te connettere i neuroni è un’impresa ma la Russia è in guerra con l’Ucraina da oltre un anno e i droni volano da entrambe le parti.

          Laonde la quale forse ci si aspetta che la difesa anti-aerea russa sia sveglia e attiva.

          Giusto?

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Infatti i droni sono stati abbattuti, mentre il Boeing 757 passò inosservato, anch’esso davanti alle telecamere. Dici che sono entrambe cospirazioni? O che nessuna delle due sia stata una cospirazione? O che sia stata una cospirazione quella dove le difese aeree erano effettivamente attive e capaci di agganciare un piccolo bersaglio di notte perché il paese era in guerra, mentre non lo sia stata nel caso di un intero Boeing fatto schiantare contro il Pentagono dopo che ben altri due aerei erano stati fatti schiantare a New York, per cui anche gli USA si presume che fossero svegli e attivi? Oppure sei per la connessione dei neuroni, ma con moderazione?

            • Francesco scrive:

              scusa se mi risparmio la fatica di insultarti come meriti ma sul tema 11 settembre ho dato abbastanza

              spero capirai

      • PinoMamet scrive:

        Sempre per la rubrica “si fa così, per parlare”, penso in effetti che in Ucraina ci siano attualmente tanti galli a cantare, nessuno capisca bene chi ha l’ultima parola, ammesso che qualcuno la abbia, e l’occasione sia propizia per quei gruppi politici militari più estremisti che vogliano fare azioni politicamente sconsiderate, tipo attaccare il Cremlino.
        Dalle quali poi il governo si dissocierá (o rivendicherà se dovesse vincere la guerra).

        E che il Cremlino abbia in effetti tutto l’interesse a lasciargliele fare, ovviamente senza vero successo ma abbastanza per poter fare il gioco “mi hai attaccato con la ciabatta, sono autorizzato a risponderti con il bazooka “

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ PinoMamet

          “bazooka”

          Le conseguenze dell’attacco missilistico di stanotte sull’Ucraina non sono ancora chiarissime, e certo non ci aiutano le dichiarazioni dei rispettivi Ministeri della Difesa (“abbiamo colpito tutti gli obiettivi designati” – “abbiamo abbattuto 15 missili su 18”). Di certo il numero di missili lanciati è stato molto inferiore a quello che si supponeva stanotte, quando alcune fonti si sbilanciavano a parlare di un centinaio di lanci: ma dei risultati di questi lanci si sa poco. Non parevano diretti a infrastrutture energetiche ma a centri logistici, e infatti stamattina non venivano segnalati particolari problemi per i cittadini; però nella tarda mattinata il Ministro per l’Energia, German Galushchenko, ha diramato un comunicato nel quale si dice invece che la rete energetica delle regioni di Cherson e Dnipropetrovsk è stata danneggiata, soprattutto la rete di Cherson, e ci vorranno alcuni giorni per risolvere il problema. Dove sia finito il resto dei missili rimane un mistero, cosa che probabilmente conferma che gli obiettivi dei lanci erano essenzialmente militari.
          L’attacco di stanotte è stato preceduto da un attacco di droni “Geran” sull’area industriale di Pavlohrad, che sembra abbia avuto particolare successo, tanto che ne parla addirittura Rainews:
          https://www.rainews.it/video/2023/05/attacco-missilistico-russo-su-pavlograd-esplosi-serbatoi-di-carburante-e-riserve-di-armi-ucraine–snodo-ferroviario-per-artyomovsk-bakhmut-e-kramatorsk-video-del-grande-incendio-e8e17d84-5adf-437c-8006-2fadab307d8f.html.

          Nelle pochissime immagini e filmati che stanno circolando si vede una esplosione colossale con una gran quantità di detonazioni secondarie, compatibili con l’esplosione del propellente solido per missili. Questo sembrerebbe dunque confermare le dichiarazioni russe secondo le quali è stata distrutta una gran quantità di missili terra-aria per i sistemi contraerei S-300 e il loro carburante.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Andrea Di Vita scrive:

            Dimenticavo :

            Pavlohrad è uno snodo logistico estremamente importante, nel quale si raccolgono e transitano i rifornimenti sia per il fronte di Zaporižja che per il Donbass. Probabilmente l’attacco di ieri va inquadrato nelle contromisure russe per contrastare l’organizzazione della controffensiva ucraina.

            Inoltre, piove sul bagnato: incidente diplomatico tra Ucraina e India. Per celebrare l’incendio del deposito di carburante a Sebastopoli, colpito da un drone due giorni fa, la pagina Twitter del Ministero della Difesa ucraino ha pubblicato una foto dove il fungo causato dal fumo dell’incendio come la gonna di Marilyn Monroe, ma al posto di Marilyn c’è Kālī, “la Nera”, dea della morte, della distruzione e del tempo, divinità principale della corrente induista dello Śaktismo e, in linea di principio, Una con cui è meglio non scherzare. Il tweet è stato cancellato poco dopo, ma come al solito il danno era già fatto.
            Dire che in India l’hanno presa male, quantomeno negli ambienti più conservatori, è dire poco. Kanchan Gupta, pezzo grosso del Ministero dell’Informazione, ha twittato che si tratta “di un assalto ai sentimenti degli induisti” e che l’Ucraina non può pretendere di avere sostegno dall’India comportandosi così: soprattutto dopo che, ricorda Gupta, l’Ucraina ha sempre votato contro l’India nelle risoluzioni ONU e ha venduto armi al Pakistan. Qui il suo thread su Twitter (a proposito, nei commenti personaggini niente male pure in India, dove il nazionalismo ha spesso toni estremamente aggressivi che non stonerebbero dalle parti nostre): https://twitter.com/KanchanGupta/status/1652568695758262273 .
            Qui gli articoli sulla vicenda dell’Hindustan Times

            https://www.hindustantimes.com/world-news/ukraine-defence-ministry-maa-kali-tweet-sparks-hinduphobia-allegations-by-indian-users-russia-war-101682845354599.html?fbclid=IwAR27OehrtwrEqBqzVbHt6KBXrHZ00SAaoq2Foa1TqgnAAobhcFEhlxlaOKs e del
            Times of India:
            https://timesofindia.indiatimes.com/world/europe/ukrainian-defence-ministry-deletes-tweet-allegedly-mocking-goddess-kali-following-outrage/articleshow/99897669.cms.

            Né il Ministero della Difesa Ucraino né il governo indiano hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              Sospetto che il nazionalismo indiano, soprattutto da quando comanda il BJP, faccia sembrare Benito Mussolini un moderato.

              Figurati Crosetto.

              PS hanno bombardato il Cremlino? da milanista amareggiato mi sono tenuto lontano dai media ma forse ho fatto male.

            • PinoMamet scrive:

              Abbastanza OT

              ho sempre considerato gli indiani dei bravi guaglioni all’italiana, ma conoscendoli meglio sono in effetti dei nazionalisti piuttosto accesi e aspiranti machos, che forse sarebbero al loro posto nei Balcani con il mitra piuttosto che a Posillipo con il mandolino e la bella sottobraccio.

              Comunque quelli che ho sentito al proposito stanno dalla parte di Putin.

              • Peucezio scrive:

                Ma per tua esperienza esiste un popolo non nazionalista, italiani a parte?
                Comincio a perdere le speranze.

              • Roberto scrive:

                Peucezio

                Secondo me i tedeschi sono davvero poco nazionalisti

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                “Secondo me i tedeschi sono davvero poco nazionalisti”

                Ci avevo pensato. Almeno quelli di oggi.

                Ma forse non solo.
                Lo stesso nazionalsocialismo si potrebbe interpretare, più che come un sussulto nazionalismo, come una delle tante manifestazioni di ubbidienza un po’ fanatica all’ordine costituito, quale che sia di volta in volta.
                Sarebbe da approfondire.

              • Francesco scrive:

                Peucezio

                scusa ma il nazismo fu una roba “tutta nuova”, forse una parte dell’obbedienza tedesca alle sue più estreme follie può rientrare nella malattia dell’obbedire sempre e comunque

                no?

  15. Mauricius Tarvisii scrive:

    https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2023/05/03/lue-svela-il-piano-per-un-milione-di-munizioni-allanno_4b1d941a-a1fe-47f7-9b1c-fe106664c8dc.html

    “il Recovery fund ‘è stato specificatamente costruito per tre principali azioni: la transizione verde, la transizione digitale e la resilienza’ e ‘intervenire puntualmente per sostenere progetti industriali che vanno verso la resilienza, compresa la difesa, fa parte di questo terzo pilastro'”

    Ah, quindi per “resilienza” intendevano “ammassare munizioni”.

    “Un potenziale da esprimere adattando “l’intero sistema a un conflitto ad alta intensità” come quello provocato dall’aggressione russa in Ucraina. E portando l’intero comparto continentale “alla modalità economia di guerra””

    E la transizione era quella verso l’economia di guerra.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per MT

      “Ah, quindi per “resilienza” intendevano “ammassare munizioni”.”

      Caspita, questa è enorme!

      Grazie della notizia

      • Francesco scrive:

        Finalmente!

        la Russia ha attaccato l’Ucraina nel 2014, riportando in auge le guerre “vere” in Europa, e noi iniziamo a reagire nel 2023 … neppure Pioli è così lento a fare i cambi quando il Milan non vince.

        • quisquiliator scrive:

          Incomincio a pensare che la tua fonte di fatti storici sia Topolino.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Credo più i fumetti Marvel.

          • Francesco scrive:

            No scusa vorresti dire che c’è qualcuno, non pagato dal Cremlino, che riesce a dare una interpretazione diversa?

            Siamo al livello di “il Regno delle Due Sicilie attacca il Piemonte” …

            PS e mi spiace informare che non leggo Topolino o Marvel da alcun tempo.

            • quisquiliator scrive:

              Mi sto comprando la villa al mare coi soldi che mi passa il Cremlino.
              La sognavo fin da bambino, e se vanno avanti così , a coprirmi di picciuli, tra un po’ mi prendo anche la Ferrari, molto meglio della Ziguli che mi fa venire in mente un lassativo.

              • Francesco scrive:

                molto utili, i lassativi.

                facciamo così, spiegami perchè la mia frase sul 2014 sarebbe sbagliata, intanto che la seconda mano di intonaco sulla villa si asciuga

                poi ci inviti tutti a una serata a tema “Grande Guerra Patriottica” con vodka a fiumi e film di Eisenstein. io mi vesto da Zukov

                😉

              • PinoMamet scrive:

                https://it.m.wikipedia.org/wiki/Guerra_del_Donbass

                Un’occhiata ai capitoli del contesto storico e dell’ “euromaidan” no?

              • Francesco scrive:

                Tutto sommato credo di essere parecchio informato in merito, sennò non direi certe cose.

                Vediamo cosa dice la Wiki.

                Grazie ma sei anche mr. Q?

              • PinoMamet scrive:

                No, io so’ solo io

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco e tutti

                “Donbass”

                Cito dal sito linkato da PinoMamet

                ‘i manifestanti antirussi abbatterono le statue di epoca sovietica, le amministrazioni cambiarono il nome dei luoghi pubblici che evocavano il passato sovietico e li sostituirono con i nomi degli esponenti ucraini che avevano collaborato coi tedeschi durante la seconda guerra mondiale; in particolare fu l’abbattimento delle statue di Lenin e la loro sostituzione con quelle del collaborazionista con la Germania nazista Stepan Bandera.’

                Mettendo insieme quanto sopra a questo

                https://it.wikipedia.org/wiki/Massacri_di_polacchi_in_Volinia_e_Galizia_orientale

                viene da dire: chi la fa l’aspetti.

                I paesi della NATO sta armando i nostalgici dei massacratori.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Andrea,

                stiamo armando i nostalgici di quelli che combatterono contro i sovietici.

                e mi stupisco ben poco di quanto la nostalgia sia di bocca buona: pensa all’Italia e all’ANPI (mutatis mutandis, so bene che la scala dei massacri fu diversa)

                davvero, ripeti questa roba come ci credessi davvero, solo che togli il contesto, che non è esattamente roba di poco peso – Holodomor, nel caso ti chiedessi di cosa sto parlando.

                PS è anche per questo che dal 1991 vorrei una UE molto più esigente, in tema di diritti umani e delle minoranze. ma invano.

              • Francesco scrive:

                PS chiedo scusa, manca un “anche” sennò sembra che tutti gli ucraini siano banderisti.

              • PinoMamet scrive:

                Eh certo, infatti gli ebrei ucraini erano colpevoli del holodomor…

                Dai, Francesco..

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Non mi risulta che i partigiani italiani abbiano condotto pogrom o pulizie etniche. Ma proprio su nessuna scala.
                O vogliamo dire che la differenza tra qualche vendetta privata e un genocidio sarebbe solo quantitativa?

              • PinoMamet scrive:

                Giusto per completezza, non mi pare che l’ANPI sia impegnata a perseguitare i presunti nipoti dei fascisti, né che i parlamentari italiani inneggino ai massacri di minoranze sgradite definendole atti di patriottismo…

              • Francesco scrive:

                “qualche vendetta privata”

                credevo fossero gli anglosassoni i maestri dell’understatement!

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “Holodomor”

              Si dà il caso che io abbia una moglie Polacca nata vicino Treblinka, un ex collega Ucraino di Zaporizhzhja e un carissimo amico Ebreo osservante.

              La prima, oltre a informarmi sulle stragi di civili Polacchi in Volinia a opera dei banderisti (di cui ignoravo tutto), mi ha anche raccontato come gli stessi nazisti fossero disgustati dallo zelo dei loro ausiliari Ucraini nel raccogliere come trofei in grossi cesti gli occhi strappati alle loro vittime Ebree fino a poche ore prima dell’arrivo dell’Armata Rossa.

              Il mio collega Ucraino, persona mite come nessun’altra che abbia mai conosciuto e ingegnere fra i più brillanti che abbia mai ammirato al lavoro, era tutto contento di salutarmi dopo EuroMajdan ma parecchi anni prima dell’attacco di Putin con il saluto tradizionale ‘Slàva Ukraìny’, ‘Gloria all’Ucraina’ dei banderisti. Ora, lo Holodomor non lo hanno perpetrato né i Polacchi né gli Ebrei (habsburgicus dove sei?), quindi la memoria dello Holodomor non giustifica certo la venerazione Ucraina odierna per Bandera. Se pure il mio ex collega, che certo non è un naziskin, condivide tale venerazione allora come minimo c’è una propaganda martellante da anni.

              Il mio amico Ebreo mi ha raccontato di come dopo EuroMajdan i rabbini suoi correligionari siano fuggiti senza far tanto fracasso dall’Ucraina e si siano trasferiti in paesi meno antisemiti come la Germania (!).

              Ovviamente sarebbe assurdo sostenere che tutti gli Ucraini sono antisemiti, così come sarebbe assurdo sostenere che tutti i Siciliani sono mafiosi.

              Ma resta il fatto che – a differenza dei Siciliani e di tutte le nazioni che si dicono civili – in Ucraina il padre della Patria talmente rispettato da tutti da essere citato con orgoglio pure dagli apolitici come il mio ex collega e da essere soggetto di monumenti, targhe commemorative ecc. – è uno che con meno appoggi sarebbe finito a penzolare da una forca a Norimberga.

              https://www.wilsoncenter.org/blog-post/operation-anyface-how-us-army-shielded-ukrainian-nationalist-soviet-intelligence

              Non mancano ovviamente i solerti negazionisti locali che ne negano ogni responsabilità diretta. Per tutta risposta basti solo ricordare che Alfred Rosenberg e Julius Streicher furono mandati alla forca per molto, ma molto , ma molto meno di quello di cui si è reso responsabile Bandera.

              Tu cosa penseresti di una Francia che mettesse Klaus Barbie (il boia di Lione) nel Pantheon a Parigi?

              Quale nazione democratica al mondo incorpora nelle proprie forze armate reparti apertamente nazisti?

              Tu cosa diresti se i Carabinieri fondassero una Legione Ordine Nuovo con le rune sulla divisa?

              Diciamoci la verità

              Putin è senza ombra di dubbio un farabutto.

              Ma il più pulito c’ha la rogna.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                no, non è che ripetendo le stesse inesattezze e le stesse omissioni finisci a convincermi.

                anche se ti piace provarci.

                hai però ammesso tu stesso che OGGI i polacchi sono con gli ucraini contro i russi e che le stragi degli anni ’40 paiono in secondo piano rispetto all’invasione e alle minacce

                hai pure finto di non notare che ho scritto “contro i sovietici”

                mentre capisco gli ebrei che per prudenza sarebbero fuggiti subito ma … notizie di provvedimenti o accuse anti-semite del governo ucraino?

                non è così difficile smontare la retorica

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “inesattezze”

                Quali?

                “omissioni”

                Quali?

                “Polacchi”

                Lo credo.

                La russofobia Polacca, anche se storicamente comprensibile, ha del patologico. Tu non senti otto ore al giorno i podcast che sente mia moglie. Io mi ci sto perfezionando il mio Polacco maccheronico :-). Uno di questi podcast, ad esempio, consisteva in un’ora abbondante di intervista a vari militari che spiegavano come un numero sufficiente di HIMARS concentrati su un unico obiettivo e sincronizzati raggiunge il potenziale esplosivo di una piccola atomica. Il fatto che si stiano indebitando come folli per ottenere un esercito di trecentomila uomini armati di tutto punto con missili USA e tank Sudcoreani con un’inflazione mica male non li impensierisce minimamente. Anzi, li fa sentire tutti dei novelli Sobieski. La voglia di rivalsa è troppo forte. Del resto, tutte le volte che la Polonia è stata forte la Russia è stata debole e viceversa. Aggiungi che se mai ci dovesse essere uno scontro fra Russia e NATO il punto ovvio di scontro sarebbe il corridoio di Suwałki (zona paesaggisticamente meravigliosa che ho avuto cura di girare in lungo e in largo prima della attuale crisi). L’idea ovvia che chi è costretto a combattere una guerra l’ha già persa solo per questo, come diceva Sun Tzu, non passa loro nemmeno per la mente.

                Quelli di Varsavia li capisco benissimo, poveracci.

                E’ Roma che mi fa incazzare.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Franz scrive:

                ma perchè ti incazzi invece di pensare? scopriresti un sacco di roba utile!

  16. Francesco scrive:

    >>> il lungo impasse sulla clausola ‘Buy European’

    oppure è la solita roba alla democristiana?

    l’unica cosa chiara è che parlare di economia di guerra ha meno senso delle dichiarazioni di Orsini

  17. Fuzzy scrive:

    https://www.money.it/stati-uniti-guerra-petrolio-cina-sta-vincendo
    Oh….
    Che brutta roba, Furby, l’America rischa di restare a secco di petrolio. A meno che non diventi più “imponente”.
    -Si, imponente, imponente! Guerra mondiale. Tutti umani morire. Bene.
    Furby, ma non te l’ha mai detto nessuno che sei un rompicoglioni?
    -Che parola è “rompicoglioni”? Furby non conosce!
    Guarda che ti tolgo le pile!
    -Tu rompicoglioni. E io ti sparo.

  18. PinoMamet scrive:

    OT

    Ieri ero a Bologna per una delle attività più tipiche di chi si occupa di cinema: un processo 😀

    C’era un’avvocata giovane e grintosa che a precisa domanda, non mia ma di un altro testimone, ha specificato che lei preferisce farsi chiamare avvocato.
    Non c’entra il gender, preferisce così perché ha sempre sentito così.

    Tanto si doveva 🙂

  19. Moi scrive:

    @ FURBY

    … Ophelia , la tua collega 🙂

    https://www.youtube.com/watch?v=uHR_hqOi09U

    • Fuzzy scrive:

      Ophelia, u-nye-boh-doo?
      Io Furby 4ª generazione.
      TSP50C04 chip.
      Moi, tu presenti me una vecchietta?
      Non ha neanche il peluche….

      • Fuzzy scrive:

        https://ourfiniteworld.com/2023/05/04/the-bumpy-road-ahead-for-the-world-economy/
        Dunque Furby, mi è toccato di leggere l’ultimo articolo della Tverberg.
        Non che non predica collassi sistemici in ogni articolo oramai da anni.
        Ma insomma, il quadro questa volta è più ad alta definizione, e purtroppo mi torna. Certi segni sono inequivocabili.
        -E’ ora di cambiare le pile.
        Tu che pile usi?
        -Duracell 9 volt.
        Cavolo. Mi costi come un somaro a braciadella!
        -Attento eh, mica fare il furbo! Ho il laser.
        Ma come, non mi dovevi sparare?
        -No ti incenerisco.

        • Fuzzy scrive:

          Perché poi non uso mai l’elisione?
          Tipo t’incenerisco.
          Perché ho appena letto come si deve fare.
          Cioè è facoltativa.
          Qui, Furby, bisogna stare attenti a non sbagliare la grammatica.
          -Ma tu sei anche mezzo cieco!
          Non è vero. Porto gli occhiali da lettura, ma fatico a scrivere col cellulare.
          Furby, tu sei esperto di virgole?
          -No, ma sto per essere aggiornato. Poi ti aiuto.
          Grazie.

          • Fuzzy scrive:

            http://eprints.bice.rm.cnr.it/22309/
            Oh, bene.
            Oggi è una giornata fruttuosa per la pesca.
            Dunque. Secondo l’Aspo per l’Italia non c’è modo di soddisfare il fabbisogno energetico con le energie rinnovabili se non riducendo i consumi del 50%.
            La transizione alle rinnovabili è questa. Punto.
            Nessun accenno al solare termico. (Fuzzy fattene una ragione).
            Niente nucleare…..(mi aspetto Di Vita al galoppo con lancia in resta).
            Boh. Almeno s’incomincia a capirci qualcosa.
            Io ero rimasto a “Che cosa sono le energie rinnovabili” di autori vari. Un mucchio di balle proiettate in un futuro magico.

            • Fuzzy scrive:

              Da una prima scorsa al contenuto del documento, direi che pure con un calo dei consumi del 50 % restiamo nel libro dei sogni.
              Basta.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ fuzzy

              “lancia”

              No, perché?

              E’ uno studio onesto che si interroga sulla possibilità di alimentare l’Italia con un sistema basato sulle rinnovabili. Come era prevedibile, dimostra che è impossibile. Non si occupa di nucleare, non fa parte dello scopo dello studio.

              Avercene di più, di studi così!

              Ciao!

              Andrea Di Vita

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