Il cacciucco e il gender

Immaginate un vegano finlandese a Livorno, che si rifiuta di mangiare il cacciucco.

E un livornese gli fa, “siieeh, e secondo te a Pisa cucinan bene!”

Perché è convinto che il mondo si divida tra pisani e livornesi, e che l’unico motivo per criticare qualcosa di livornese sia il tifo per Pisa.

Ieri avevo segnalato la prossima presentazione a Firenze di un libro di Silvia Guerini, Dal corpo neutro al cyborg postumano. Riflessioni critiche all’ideologia gender.

Poco dopo arriva un commento sul blog:

“dopo piu di 2000 anni di repressioni,regole e divieti….la volete finire? lasciate libere le persone di sperimentare e sperimentarsi liberamente,nella loro sessualità e nella loro vita. o il detto “ama il prossimo tuo”vale solo per chi ci piace e aderisce alle vostre visioni?”

All’inizio non capisco proprio. Poi mi rendo conto che la commentatrice deve aver scambiato Silvia Guerini con un’esponente, addirittura, della Chiesa cattolica.

Nella locandina che ho pubblicato non c’è una parola sulla libertà sessuale e nessun segno di simpatie cattoliche. C’è solo quella parola, gender. Che come il cacciucco si potrebbe criticare per mille motivi.

Però siccome la Guerini è critica verso il cacciucco del gender, per la nostra commentatrice deve essere per forza pisana, cioè credere al Papa e alla resurrezione di Gesù e al matrimonio monogamico.

Ma magari c’è gente che divide il mondo in maniera completamente diversa, no eh?

Silvia Guerini è un’amica di Bergamo, che se vi divertono le etichette potete classificare come ecofemminista, vegana e anarchica, definizioni da cui ricaverete più o meno le stesse informazioni che avrete su di me facendo una foto della giacca che indosso d’inverno, con la sua tagana.

Silvia ha scelto, peggio per lei, di mettersi su una delle linee fondamentali di frattura del mondo.

Siamo diversissimi di carattere, ma ciò che ci unisce è proprio il fatto di aver colto quella stessa linea.

Le linee di frattura del mondo reale non corrispondono mai alle linee di frattura delle tifoserie.

Non corrispondono nemmeno a quella tra sessualità regolamentata cattolica e altre sessualità.

Stiamo vivendo un’accelerazione dei tempi, nel flusso dei capitali e delle tecnoscienze, che sta cambiando radicalmente l’esistenza stessa della vita su quest’unico pianeta su cui ci è dato nascere e morire.

Silvia ha colto una linea di frattura che sfugge a tanti ambientalisti: i capitali riescono a sbucaltare le montagne e le nubi e il fondo del mare, perché non anche i corpi umani?

I corpi umani più esposti, per tante ragioni, sono i corpi femminili.

La prima e più antica esposizione è lindustria della prostituzione. Che è un po’ la radice su cui innestano tutte le altre malepiante moderne.

E che oggi trova l’immancabile eufemismo anglobale in sex work.

Collateral damage, che è quella cosa che succede quando tiri una bomba su un asilo nido per sbaglio e crepano i bimbetti, è diventato un italianissimo danno collaterale, ma sex work non l’han ancora tradotto.

Sono molto meno sicuro di Silvia su come si possa affrontare la questione della prostituzione, ma è ovvio che se si parte dal principio che il corpo è disponibile, è merce tra le merci, il corpo può diventare qualunque cosa.

Fecondazione in vitro, utero trapiantato e pure affittato, contratti con cui donne ucraine vendono i propri figli a ricchi americani, gravidanza extrauterina sono solo alcune delle possibilità di un’industria che sta muovendo i primi passi verso la creazione di un cyborg.

Uno di questi passi si sta compiendo a gran velocità, come al solito, innanzitutto negli Stati Uniti: la creazione dei bambini trans.

Si parte dal fatto che è sempre esistita una minuscola minoranza di persone nate di un sesso, che vorrebbe vivere qualche aspetto del genere – cioè il tipico ruolo sociale – delle persone di un altro sesso. Tenendo presente che lo stesso ruolo di genere cambia spesso radicalmente di cultura in cultura.

Quindi, per salto illogico, nasce ciò che possiamo chiamare l’ideologia del gender: il sesso non esiste, e qui interviene l’anglobale – io sarei un AMAB, un assigned male at birth, per capriccio di un medico.

"Ideologia del gender" è ovviamente un termine che usano solo i critici. Gli altri non diranno mai di avere un'ideologia, sono solo umili portatori di una verità incontestabile. E chi parla di "ideologia" nega la Verità.
8 marzo 2021, a Firenze, un maschio vestito da cagnetto sadomaso aggredisce le femministe che criticano la prostituzione

Per l’ideologia del gender, la mia “vera” natura non è il mio sesso, bensì il mio genere interiore: e se il mio corpo non si adatta al mio genere – se soffro di “disforia di genere” – è il corpo che sbaglia.

Ogni cultura diagnostica il disagio secondo l’ottica del momento: la ragazzina strana del Medioevo era posseduta dal demonio, ai tempi di Mesmer era una faccenda di magnetismo, per Freud si trattava di isteria e negli ultimi decenni si sono susseguite altre ondate di spiegazioni.

"Credete sempre alla vittima, perché è pura!" fu il grido di chi, negli anni Novanta, negli Stati Uniti, lanciò la moda del Panico Satanico, dove almeno 12.000 famiglie furono distrutte dalle accuse - mosse da bambini, certo, ma guidate da psichiatri - di stupri, incesti, pedofilia e sacrifici umani.

E forse la cosa più curiosa è che le ragazzine strane sembrano adattare i loro sintomi alle spiegazioni: quelle del Medioevo bestemmiavano con un gran vocione, quelle dei tempi dello spiritismo raccontavano in trance dell’aldilà, e quelle di oggi sanno di essere un uomo.

Esiste quindi da sempre uno strano rapporto tra la persona fragile che vive il disagio e il diagnosta, che sia lo sciamano o lo psichiatra. Come se quest’ultimo modellasse in qualche misura l’informe disagio.

La novità non sta nelle “stranezze” o nelle presunte “devianze”.

Sta nel fatto che la tecnologia oggi permette per la prima volta di “correggere un corpo sbagliato“.

Per sei mesi, la femminuccia si appassiona al pallone, il maschietto gioca con le bambole, ecco dimostrato l’Errore Corporale

La prima tappa consiste nell’impedire lo sviluppo naturale del corpo, con i noti bloccanti di pubertà, usati in origine per trattare il cancro al seno o alla prostata.

Questo vuol dire che occorre non diagnosticare, ma prognosticare.

Non ha senso, infatti, somministrare bloccanti di pubertà a chi è già cresciuto.

L’indovino-psichiatra deve prevedere che il bambino svilupperà in futuro un corpo sbagliato, e bisogna prevenire la natura, ancora prima che ciò avvenga.

La seconda tappa consiste nell’andare contro il flusso di tutto il corpo, riempiendolo di ormoni del sesso corretto, cioè contrari a quelli del corpo sbagliato.

La terza tappa consiste nell’intervenire con la sega a pagamento, verso i diciott’anni.

L’escissione di tette o pisello, lo scavo di cunicoli e la costruzione di protesi, che sia pagata dal privato o dal pubblico, come vogliamo chiamarla?

E’ lì che vediamo tutta la carica ideologica che nascondono le parole.

Perché ciò che per alcuni anglobalofoni è gender-affirming surgery, per altri è mutilazione genitale.

Attorno a una questione come questa, lasciamo che si formino alleanze e ostilità nuove.

Alla fine, la linea di frattura è anche tra sensibilità.

Ci sono persone che si sentono degli io che modellano il mondo a loro piacimento:

i futuristi della volontà,

quelli che mettono l’anima contro il corpo,

quelli hanno sempre la soluzione in tasca, che vedono la terra come qualcosa da segnare con autostrade e bisturi,

gli speculatori immobiliari,

i prometeisti – e in fondo, la figura di Prometeo esalta gli estremisti di destra, ma anche quelli di sinistra ed è il padre di tutti i capitalisti.

Nulla di nuovo, ci era già arrivato Ovidio

I geometri del mondo, insomma:

“Estrarre denaro dalle zolle di terra. Prendere il denaro, investirlo in terra, navi, merci, armi. Ecco la nascita congiunta del capitalismo e dell’imperialismo. Richiede terra, innanzitutto; ma anche un’operazione di calcolo: misurare e riconfigurare la terra, ricavarne dei numeri astratti che poi possano diventare moneta.”

Ma dall’altra parte ci sono le complicità inattese tra persone dalle mille identità e storie diverse, che invece sanno di essere insieme mortali e molto fragili, eppure in relazione inscindibile con una vita che sorge ed emerge ovunque, e che diffidano degli organizzatori, dei tecnici, dei dominatori, comunque denominati.

Silvia Guerini
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217 risposte a Il cacciucco e il gender

  1. Moi scrive:

    ‘Memberberry 😉 di Futurama, episodio pilota di 23 anni fa ?

    … lo ipotizzavano per l’ anno 3000 , ma poi han fatto molto prima ! 🙂

    Ufficializzato da Rainbowpedia [sic] :

    https://rainbowpedia.fandom.com/wiki/Robosexuality

    A robosexual (or technosexual) is a person who is sexually attracted to machines such as cyborgs, androids, gynoids, droids, robots, and automatons.[1] The word “robosexuality” comes from combining the words “robot” and “sexual”. A robosexual can be of any sexual orientation. This is because the robot may have sexual features. Although, a significant majority of the robosexual community who are males attracted to robots of a feminine appearance. Many robots do not show male or female qualities, so a pansexual-robosexual would feel attracted to these. Commonly, the robots to which robosexuals are attracted are better described as androids, meaning that said robots have more humanoid features.

    […]

  2. Moi scrive:

    A proposito di Silvia Guerini in T-Shirt J.K. Rowlinghiana 😉

    ————————

    Adunanza del 12-13 gennaio 2023

    IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI

    http://www.cnsu.miur.it/argomenti/documentazione/mozioni/2023/mo_2023_01_13_001.aspx

    Congedo mestruale per le persone mestruanti appartenenti alla comunità studentesca, dottoranda e specializzanda

    • Moi scrive:

      persone mestruanti [sic]

      Perché anche gli Uomini possono mestruare … SE “Uomini Trans” , Vulgo “Trans al Contrario” 🙂 .

  3. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    E’ appena il caso di ricordare (giusto per curare una faglia sottaciuta di recente) che già Adam Smith affermava (cito a memoria) che “ogni uomo è diventato mercante, non fosse che di se stesso”.

    Comunque è anche vero che quanto affermi sa un po’ di Rousseau, evoca cioè la faglia che separa “natura” e “cultura”.

    Non esistono praticamente più le mele e i vitigni “naturali” sono tutti frutto di millenni di manipolazione genetica con selezioni e innesti, da prima da quel debosciato altoborghese di Ovidio.

    Un essere umano coperto di tatuaggi è tutto fuorché “naturale”, ma i Polinesiani dimostrano che ciò non lo rendeeno umano. I tatuaggi sono una forma di chirurgia plastica, come i genitali artificiali

    Sospetto che alla fine tutto sta a creare forme di tutela giuridica del minore.

    Perché solo la ragione calcolatrice e geometra può ovviare ai guasti che provoca.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      Occasione
      Abituale
      di
      Disaccordo
      con
      Andrea!

      🙂

      la ragione calcolatrice non sa trovare i propri errori e tanto meno porvi rimedio; sa però realizzare i rimedi trovati da altri modi di ragionare

      lasciata a se stessa, si avvita fino a implodere

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “la ragione calcolatrice non sa trovare i propri errori”

        Penitenziagite.

        State contente, umane genti, al quia.

        (Poi dicono che all’UAAR esagerano ;-))

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Eppure è così evidente!

          Anche quando ammette che c’è un problema, non lo coglie nella sua essenza e non ne capisce la causa vera.

          E propone sistematicamente false soluzioni che non risolvono, nel migliore dei casi, il problema.

          Tra l’altro la tua visione del mondo rivela la genialità del Medioevo cristiano. Sei una specie di uomo-sandwich di Dante Alighieri e Tommaso d’Aquino.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ francesco

            “Dante”

            Né l’uno né l’altro hanno certo bisogna della mia miserrima sponsorizzazione. 🙂

            Ma persone così intelligenti, se vivessero oggi, sarebbero i primi a ridere delle superstizioni che furono insegnate loro.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              Eh no caro mio!

              il surrettizio tentativo di equiparare religione e superstizione è falsificato da esimi scienziati cristiani e da esimi laiconi che non muovono un passo senza aver letto l’oroscopo!

              ed è un fatto noto da tempo, che chi smette di credere in Dio inizia a credere alla Qualunque

              l’Ottocento è finito e le sue bugie sono già venute al pettine

  4. Andrea Di Vita scrive:

    @ moi

    “humanoids”

    Dilettanti. 😉

    Molto, ma molto prima fu tutto scritto in “Venere + X” di Theodore Sturgein, capolavoro del 1965.

    https://www.amazon.it/Venere-piu-x-Theodore-Sturgeon/dp/B00PFZ2T0O

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  5. Caciucco.

    Orrore.
    Orrore puro, e del tipo maligno: quello che non lascia speranze.
    Scomunica.
    E sia anatema.

    Cacciucco si scrive con cinque “c”, che (dicono) corrispondono al numero minimo di specie da usare nella preparazione.

  6. roberto scrive:

    Miguel

    “All’inizio non capisco proprio. Poi mi rendo conto che la commentatrice deve aver scambiato Silvia Guerini con un’esponente, addirittura, della Chiesa cattolica.”

    io invece nel commento della tua ospite non ho visto nulla di tutto ciò, ma semplicemente una costatazione di qualcuna che si è accorta che effettivamente, volens nolens, camminano fianco a fianco con destre, chiese, fillon e cose così (daltronde scrivono “No alla desacralizzazione della vita. Si alla dimensione del sacro, del suo spazio e della sua inviolabilità.” 🙂 )

    il tutto probabilmente perché mettono tutto in un unico calderone.

    farmiamoci un attimo alla PMA. ora, io capisco perfettamente, e anzi sono anche d’accordo, che cose come utero in affitto siano da buttare nella spazzatura senza troppi pensieri, ma…la PMA? perché?
    e se invece di “utero in affitto” si parla di gestione per altri totalmente gratuita e generosa? chessò l’esempio classico di sorella che lo fa per la sorella?

    no, secondo loro “La PMA (Procreazione medicalmente assistita) rappresenta il cavallo di Troia del transumanesimo” e quindi ciao…

    a me sta benissimo vietare interventi irreversibili sui minori, ma se un maggiorenne decide *liberamente* di disporre del suo corpo come gli pare, a noi che ce ne frega?
    “No all’ideologia gender neutral, al cyborg transfemminismo queer, contro la cancellazione della donna, dei corpi femminili, della dimensione della procreazione, della differenza sessuale e dell’umanità fondata su due sessi”

    vabbé….

    • Peucezio scrive:

      Io sono fondamentalmente un libertario, però secondo me d’altra parte si tende a sopravvalutare il livello di consapevolezza delle persone e a sottovalutare la sua volubilità.
      Ma tu sei davvero così certo che un diciottenne che decide di mutilarsi irreversibilmente sappia davvero cosa sta facendo e abbia la maturità e la struttura per farlo e non pentirsene?
      Se io vado da un medico e gli chiedo di tagliarmi un braccio, lui per legge non lo può fare, anche se gli firmo trenta liberatorie. Pensi sia sbagliato?

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Peucezio

        “Ma tu sei davvero così certo che un diciottenne che decide di mutilarsi irreversibilmente sappia davvero cosa sta facendo e abbia la maturità e la struttura per farlo e non pentirsene?”

        Ma credo che su questo Roberto sia d’accordo con me, e presumo anche con te.

        Roberto ha una posizione generale che condivido: i bambini lasciateli stare, se hai quarant’anni e decidi di cavarti un occhio o le palle, sono ex-cavoli tuoi.

        La differenza sta nel fatto che Roberto è miope e io sono presbite: lui guarda l’immediato, questa persona o quella, io tendo a vedere le grandi tendenze storiche. E mi sembra che il corpo umano sia oggi l’ultimo terreno di saccheggio, un po’ come il West americano nell’Ottocento, e che questo sia il vero problema dietro tutti i problemini singoli.

        • Peucezio scrive:

          Ma questa è un’altra questione ancora.

          Secondo me quello che si cava un occhio o le palle non è tanto a posto con la testa, quindi non gli darei licenza di automutilarsi.
          Diverso è se per piacere suo fa delle cose che espongono anche a dei rischi.
          Ma mi rendo conto che siamo su un terreno scivoloso e arbitrario, per cui non posso più di tanto eccepire sul principio che applica Roberto.

          Ma se uno vuole avere la vista bionica o le palle che gli consentono a novant’anni di reggere a 50 coiti al giorno e la teconologia glie lo consente grazie a ingegneria genetica o altre diavolerie, vaglielo a spiegare che deve rinunciare.

        • Roberto scrive:

          Peucezio

          Si Miguel ha interpretato correttamente il mio pensiero

          Aggiungo che certo 18 anni è una pura convenzione, ma se ci pensi vale per ogni cosa. Un 18enne che decide di andare in guerra è abbastanza maturo per capire cosa vuol dire stare in trincea prima di averlo vissuto? Dubito

          Quindi prendo questa convenzione per buona, se si presume che sei abbastanza maturo per guidare una macchina, accendere un mutuo, lavorare in miniera, lo sarai anche per tagliarti gli zebedei

          Sui bambini io sono contrario pure a mettere gli orecchini ad una bambina che non può decidere, figuriamoci il resto…

          PS essendo un libertario trovo che sei liberissimo di definirti libertario 😁 ma non mi convinci

          PPS sulle tendenze storiche, magari fra 6 mesi un meteorite vi fa tutti secchi, preferisco pensare all’oggi

  7. roberto scrive:

    Miguel,

    la tua ospite con dice nulla, perché non le interessa evidentemente o forse perché non è l’oggetto della manifestazione, su tutta la storia della nanotecnologia

    ora, sai perfettamente come la penso (sono veramente delle grosse paranoie) ma a voler provare a discterne…ancora una volta io vedo solo un grande sacco dove vogliono buttare tutto, tipo spazzatura indifferenziata, in nome di una ideologia che faccio davvero fatica a capire.
    prendi “Un uomo macchina per un mondo macchina in cui l’imprevisto e il caso non saranno tollerati e nel quale ogni difetto e incertezza, verranno considerati come un errore da correggere con microchip e impianti cerebrali.”
    io immagino che una frase del genere sia stata scritta da qualcuno che non vive sulla sua pelle “difetti ed errori” ma immagina uno che perde la vista e la può recuperare grazie ad un microchip o impianto cerebrale: che gli dici, no, perché “Le tecno-scienze (biotecnologie, nanotecnologie, informatica, neuroscienze) non sono neutrali, non solo in ciò che si prefiggono, ma già a monte. Il loro scopo è la riprogettazione e l’artificializzazione del vivente. “?

    (tutte frasi tratte dal loro sito https://www.finaargit.org/chi-siamo/)

    • Miguel Martinez scrive:

      Per roberto

      “ora, sai perfettamente come la penso (sono veramente delle grosse paranoie) ma a voler provare a discterne”

      Mettiamo da parte per un momento cosa ci piace e cosa non ci piace.

      Sappiamo che ogni volta che la tecnologia moderna entra in un nuovo campo, lo trasforma in tempi brevissimi.

      Pensa a quanto tempo è passato dalla prima macchina fotografica alle videocamere ovunque.

      Dal volo dei fratelli Wright ai satelliti che ci volano sopra incessantemente.

      Dai giochi che Madame Curie faceva più o meno in cucina, a una situazione per cui basterebbe premere un pulsante per distruggere molte volte ogni forma di vita sulla terra.

      Adesso c’è l’ingresso massiccio della tecnica nel corpo umano, che potrà avere effetti altrettanto dirompenti e veloci.

      Credo che sia una linea di frattura mille volte più importante, che so, di quella tra Ucraina e Russia, perché ne va del senso di tutto ciò che finora abbiamo considerato “umano”. Che quindi non sarà più un termine adatto per descrivere qualcosa che viene ingegnerizzato usando la nostra specie attuale come base.

      Se siamo d’accordo su questo, possiamo poi:

      a) distinguere i dettagli

      b) divergere completamente sul giudizio complessivo

      c) discutere sul “che fare”, semmai vi sia qualcosa che si possa fare.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Martinez

        “frattura”

        Il tuo post mi ha fatto balzare alla mente quel bel brano di “Darkness at Noon” di Koestler:

        “The highly civilized apes swung gracefully from bough to bough, the Neanderthaler was uncouth and bound to the
        earth. The apes, saturated and peaceful, lived in sophisticated playfulness, or caught fleas in philosophic contemplation; the Neanderthaler trampled gloomily through the world, banging around with clubs. The apes looked down on him amusedly from their tree tops and threw nuts at him. Sometimes horror seized them; they ate fruits and tender plants with delicate refinement; the Neanderthaler devoured raw meat, he slaughtered animals and his fellows. He cut down trees which had always stood, moved rocks from their time-hallowed place, transgressed against every law and tradition of the jungle. He was uncouth, cruel, without animal dignity—from the point of view of the highly cultivated apes, a barbaric relapse of history. The last surviving chimpanzees still turn up their noses at the sight of a human being. …”

        E soprattutto quell’altra frase, che dovrebbe essere scolpita a lettere d’oro nel bronzo all’ingresso di ogni Università, di ogni centro di ricerca, perché sta alla base di ogni autentico progresso umano:

        “Should we sit with idle hands because the consequences of an act are never quite to be foreseen, and hence all action is evil? We vouch for every act with our heads—more cannot be expected of us.”

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Miguel Martinez scrive:

          Per ADV

          ““The highly civilized apes swung gracefully from bough to bough, the Neanderthaler was uncouth and bound to the
          earth. ”

          🙂

          https://chimpanzesdufutur.wordpress.com/

        • roberto scrive:

          Andrea

          “E soprattutto quell’altra frase,”

          sono d’accordo, ma più che per i centri di ricerca andrebbe stampata per tutti quelli che “ah ma se impari a domare il fuoco poi verrà la bomba atomica”

          • Francesco scrive:

            che peraltro è venuta e moh sono cazzi

            va bene tutto ma non facciamo gli gnorri sulle conseguenze

            We vouch for every act with our heads

            col cazzo che sono “our” quelle teste, sarebbe troppo comodo e facile se fosse così

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ francesco

              “pur”

              Sono proprio “our”, invece.

              Ad esempio, se non avessimo sconsideratamente sabotato il nucleare con due referendum (errare è umano, perseverare cretino) adesso non dovremmo andare ad elemosinare metano.

              Come ho già avuto modo di scrivere una volta, il vero vantaggio della democrazia è che rende difficile lo scaricabarile.

              Vale nella politica come nella tecnologia.

              Se la maggioranza è novax, si becca morbillo e polio; se è antinucleare, le piogge acide e gli ossidi d’azoto; se è atlantista e dà retta ai lettori di Kant, l’inflazione al 10%.

              Solo se a prendere una decisione stupida è una minoranza si ha l’innocenza della maggioranza, che in questo caso viene di solito turlupinata con la censura.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Sarebbe vero se le democrazie non fossero un accidente nazionale e i problemi non fossero mondiali.

                Prendi l’inflazione che bellinuamente attribuisci alla fermezza di pochi contro Putin: anche chi ha sabotato si è beccato prezzi in crescita, il mercato è unico e i contratti di favore di Putin non possono compensa tutto. Eppure loro hanno nascosto la testa sotto la sabbia e negato i fatti!

                E questo vale per tutte le questioni più importanti, ahimè. Sennò basterebbe emigrare dall’Italia per stare molto meglio!

                Ciao

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “mondiali”

                Hai ragione sul breve termine, sul lungo termine credo di no.

                Se accetto di fare la coda per l’ultimo I-Phone poi non mi posso scandalizzare del lavoro minorile nelle miniere di coltan.

                Se mi accodo alla propaganda russofoba a comando e voto per chi privatizza il metano (e magari sono pure antinucleare) poi non mi posso lagnare dell’aumento delle bollette.

                A lungo termine (e solo a lungo termine, lo riconosco volentieri) le prese di coscienza servono.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

  8. roberto scrive:

    Miguel

    “ma è ovvio che se si parte dal principio che il corpo è disponibile, è merce tra le merci, il corpo può diventare qualunque cosa”

    questa è per te

    che c’è di male nel fatto che il corpo sia disponibile e merce e diventi qualunque cosa?
    uso il termine “male” perché è evidente che tu non sei affatto neutro e hai un giudizio negativo sulla mercificazione del corpo

    ora, mettendo come limite assoluto la libertà di scelta (e una tizia che si prostituisce per fame o per comprarsi la droga o perché non ha altro modo per campare non è libera)…a noi cosa ce ne importa di come gli altri dispongono del loro corpo?

    si parva licet, a quasi cinquant’anni continuo a correre (sive camminare veloce) e saltare (vabbé) su un campo da basket, con l’idea “al prossimo ginocchio che mi esplode smetto”…chi può dirmi qualcosa di come *io* decido di gestire il mio corpo?

    • Francesco scrive:

      Infatti il grosso errore è confondere libertà e mercificazione, caro Roberto.

      E spero ci importi degli altri, abbastanza da non ignorarli e da non imporre loro le nostre preferenze e idee.

      • roberto scrive:

        francesco

        “E spero ci importi degli altri, abbastanza da non ignorarli e da non imporre loro le nostre preferenze e idee.”

        non imporre loro le nostre preferenze…certo!

        non ignorarli….ma perché? a me piace l’idea di essere totalmente ignorato dagli estranei…certo se casco a terra e mi scasso la capa, è bello che qualcuno mi dia una mano per alzarmi, ma se decido di sfondare la quota dei due metri e cinque di altezza e girare con i tacchi, boh…ignoratemi grazie

        credo che ci sia una distinzione fra “bisogno” (da non ignorare) e “preferenze” (da ignorare)

        • Francesco scrive:

          credo di essere in disaccordo

          non siamo isole e vedo troppi matti fare cose da matti per non essere ignorati e venire ignorati lo stesso e impazzire ancora di più

          ho nostalgia di relazioni umane più strette, mai veramente vissute

          • roberto scrive:

            mmmmh allor aforse non ho capito cosa intendi per “non imporre loro le nostre preferenze e idee.”

            devo concentrarmi sulla parola “imporre”? cioè, detta papale papale, va bene rompere le palle agli altri per le loro preferenze, ma alla fine della discussione lascia fare?

            ma non è meglio “lascia fare” direttamente? il che ovviamente non riguarda le situazioni di necessità

            • Francesco scrive:

              “rompere le palle” per me è una delle massime manifestazioni di affetto e attaccamento al destino della vittima!

              mentre lasciar fare travalica non chissenefotte

              sarò napoletano dentro dentro

              ciao

  9. Miguel Martinez scrive:

    Tanta carne al fuoco, tanto cacciucco da ccorreggere!

    Mi limito a un solo punto, perché è da lì che sono partito: il fatto che non è necessario ragionare sempre con gli stessi aggregati di cause.

    Per dire, ADV e Roberto si definiscono entrambi “di Sinistra” e condividono molto terreno.

    Ma la pensano in modo molto diverso sulla guerra, che è una cosa enorme.

    E su questo tema ADV si trova in armonia (semplifico molto, mi serve solo per far capire il concetto) con il “destro” Peucezio, e Roberto con il “destro” Francesco.

    Una femminista lesbica può opporsi all’utero in affitto perché lo ritiene un’umiliazione della donna.

    Un prete può opporvisi invece perché è contro la legge divina (proprio come l’omosessualità).

    E su questo singolo tema possono anche unire gli sforzi, se ritengono abbastanza importante la questione, come tu e Francesco potreste raccogliere fionde di seconda mano per l’esercito ucraino 🙂

    • roberto scrive:

      Miguel

      “Una femminista lesbica può opporsi all’utero in affitto perché lo ritiene un’umiliazione della donna.

      Un prete può opporvisi invece perché è contro la legge divina (proprio come l’omosessualità).”

      certo, dico infatti che la femminista e fillon camminano fianco a fianco, non che sono amici, che sono la stessa cosa, che fillon è femminista o che la femminista è la chiese

      fanno un pezzo di strada insieme, andando nella stessa direzione, questo mi sembra un elemento rilevante e credo che abbia fatto bene la tua commentatrice a farlo notare (personalmente se camminassi fianco a fianco a fillon, mi domanderei se sto andando nella giusta direzione)

      • PinoMamet scrive:

        …ma chi è Fillon?

        • roberto scrive:

          sorry, Pillon, non Fillon (che è l’ex primo ministro francese e non centra nulla)
          🙂

          • PinoMamet scrive:

            Ahhh mi pareva!

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            “sorry, Pillon, non Fillon ”

            Non so quasi nulla di Pillon: non ascolto in genere i politici, figuriamoci quelli della Lega.

            Ma immagino che sia la classica persona che mette sullo stesso piano il fatto che due signore convivano (come succede da quando la specie esiste, e magari anche prima) e che una multinazionale faccia i soldi riempiendo i bambini di bloccanti della pubertà.

            E siccome lui metto tutto nello stesso calderone, i sostenitori della castrazione chimica per minori potranno dire, “vedete, chi ci critica è un bacchettone che vuole impedire a due donne adulte di volersi bene”.

            In questo senso, la Destra collabora in pieno all’opera distruttiva.

      • Carlo Gulisano scrive:

        Per Roberto “personalmente se camminassi a fianco a Pillon mi domanderei se sto andando nella direzione giusta”. Scusa ma questa affermazione mi sembra una sorta di reductio ad Hitlerum (con Pillon al posto di Hitler in questo caso) e non mi convince. Sarebbe come dire che siccome Hitler era convinto che il fumo fosse dannoso per la salute, allora chiunque dica che il fumo fa male sia un nazista.

        • roberto scrive:

          Carlo
          nota che non ho scritto
          “se camminassi vicino a hitler direi che sto andando dalla parte sbagliata” ma “se camminassi vicino ad hitler mi domanderei se sto andando nella direzione giusta”

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “fanno un pezzo di strada insieme, andando nella stessa direzione, questo mi sembra un elemento rilevante e credo che abbia fatto bene la tua commentatrice a farlo notare”

        Non ha molta importanza, e la commentatrice è scusata perché non ci conosce bene.

        Ma in base presumibilmente solo alle parola “gender” e “bloccanti della pubertà”, ha detto che noi (non i nostri eventuali compagni di autobus del momento) proclamiamo “ama il tuo prossimo” (che è proprio una frase cristiana), che vorremmo impedire alle persone di “sperimentare e sperimentarsi liberamente,nella loro sessualità e nella loro vita” e che vogliamo essere “casti e giusti”.

  10. roberto scrive:

    PS visto che parliamo anche di tecnologia

    Andrea
    https://kelebeklerblog.com/2022/07/21/la-minaccia-tik-tok/#comment-801398

    ricordi questa curiosa storia della app che ci spia anche a telefonino spento?

    – uso google map come navigatore, ma appunto senza la timeline
    – uso una app per le passeggiate (wikiloc) che sa benissimo dove vado (quando la uso) e uso pure molto spesso Facebook (che sa dove sono quando mi geolocalizzo)…
    – ho il cellulare quasi sempre acceso

    ecco nonostante questi usi, tenendo spenta la timeline, google map mi dice che da luglio sono stato in
    ZERO posti
    🙂

    dai qual è questa app?

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ roberto

      “app”

      Hai ragione, chiedo venia.

      L’erede di Ada, la protetta di Turing, la Multivac di famiglia, l’émula di Babbage è in stagione di esami all’ETH e non mi ha più fornito la risposta che ti avevo promesso.

      Le ho inoltrato adesso il tuo post con urgente e paterno sollecito di risposta.

      Nel frattempo vado a cercare un portacenere per cospargermi il capo di cenere.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  11. Moi scrive:

    Immaginate un vegano finlandese a Livorno, che si rifiuta di mangiare il cacciucco.

    E un livornese gli fa, “siieeh, e secondo te a Pisa cucinan bene!”

    ———————-

    Sarebbe interessantissimo vedere quanti “fraintendimenti culturali” del genere possan avere influenzato la Storia Ufficiale !

    L’ esempio più clamoroso che mi venga in mente sono i “Nazisti” dell’ ISIS Vs i “Crociati” del Charlie Hebdo.

  12. tomar scrive:

    Sul Foglio:
    “Con due donne al comando, anche l’Italia metterà al centro la biopolitica
    È emozionante che tocchi a due leader femminili occuparsi dei temi dell’8 marzo. Uno scontro tra le posizioni transumane di Elly Schlein e quelle neoumane. Due mondi diversi
    MARINA TERRAGNI”

    Premesso che di Marina Terragni come persona, per motivi che non sto qui a dire, ho una pessima opinione e che l’articolo sul Foglio non ho potuto leggerlo, chiedo, soprattutto alla nostra consulente moi, ma davvero Elly Schlein è su posizioni transumane?

  13. PinoMamet scrive:

    Io sono una persona piuttosto semplice. Non so cosa siano le posizioni transumane (trasumanar significar per verba non si poria…)

    Cure, tecnologie che ti fanno star bene: buono.

    Dare farmaci al piccolo Pierino perché un giorno ha giocato con le Barbie: no buono.

    • roberto scrive:

      OFDAP

    • Francesco scrive:

      “fanno star bene” mi sa che è un concetto un pò più sdrucciolevole di quanto voi pensiate

    • Peucezio scrive:

      Mah, tutto sommato sarei abbastanza d’accordo con Pino.

      Semmai sono colpito da come sia rozza e posticcia la chirurgia plastica come forma d’intervento: al di là di ogni considerazione, la trovo proprio volgare, di cattivo gusto, triviale.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Trasgressiva

      • PinoMamet scrive:

        La chirurgia plastica ha un senso nel caso di incidenti gravi che sfigurano.

        Altrimenti, è in effetti una cosa piuttosto inutile, e spessissimo, appunto, volgare e triviale.
        Prendo una donna, e la rovino facendole dei labbroni inesistenti in natura, o delle tettone che sfidano la fisica.
        Ma esistono anche interventi più raffinati e meglio eseguiti.

        In effetti, credo che siano proprio i clienti, nella maggior parte dei casi, a volerli pacchiani ed esagerati.

        (Che brutte le plasticate da vecchie! Con quegli zigomoni, il naso appiattito, la pelle tirata, sembrano tutte Simba!)

        • Peucezio scrive:

          D’accordo ovviamente sui casi di incidente, ecc.

          “Ma esistono anche interventi più raffinati e meglio eseguiti. ”

          Certo. Però hai sempre il senso del posticcio.
          È curioso: in quasi tutto una cosa naturale è preferita a una cosa finta, che al massimo può essere un triste surrogato: se offri a una donna dei fiori di plastica ti manda giustamente a quel paese.
          Il corpo femminile – e umano in genere -, che dovrebbe essere il trionfo di un impulso e un’attrazione naturale, sembra sfuggire a questa logica, almeno per molte persone (non per me, cui fa schifo anche un tatuaggio, per non entrare in dettagli più osceni).

        • PinoMamet scrive:

          Ricordo un’amica israeliana, dal naso (ehm..) notevole.
          Era innamorata di un ragazzo che non le prestava attenzione.

          Va in Israele a farsi la plastica:
          torna con due tette gigantesche, il naso non l’ha toccato, tanto, giustamente, chi lo guardava più?

          Si sono sposati, hanno due bambini.
          Però i bambini non sono “etruschi ” 😀

          • Lucia scrive:

            “Va in Israele a farsi la plastica:
            torna con due tette gigantesche, il naso non l’ha toccato, tanto, giustamente, chi lo guardava più?” 😂
            Tra questi aneddoti e “persona che mestrua ” di Roberto, trovo la conferma che è cosa buona e giusta ogni tanto bazzicare la Kelebekler crew (che non per nulla abita nel posto più cool del mondo)

  14. Moi scrive:

    Elly Schlein NON è TransGender , NON è forse TransHuman nel senso che aspira a diventare un cyborg o a modifiche del DNA … però è senz’altro Trans … Novecento :

    Trans … Stato Nazione / Uomo Maschio & Donna Femmina … Kalergista e Genderista , diremmo per intenderci ottimizzando i tempi comunicativi 🙂 !

    Sì, insomma, come già detto : io mi vedo l’ Aliena 🙂 Schlein a festeggiare la vittoria a insetti e beveroni starbucks , mentre l’ Umano Bonaccini si consola della sconfitta a tortellini e lambrusco.

    • Lucia scrive:

      Quale sconfitta, che è già stato scelto come comandante in seconda. Belle primarie… Meno male che, essendo lontana, non mi è venuta la tentazione di votare

  15. Moi scrive:

    Il più recente video, in Italiano, della giovane amica di Miguel : Elisa

    https://www.youtube.com/watch?v=KVe2Wi0erd0

    NON BINARY e la carica dei 101 gender

    PS

    Penso d’ aver “found out” il cognome, ma NON lo scriverò finché lei stessa non inizierà a usarlo pubblicamente.

    • roberto scrive:

      la cosa che mi lascia perplesso è l’idea di “sentirsi”…cioè questi si svegliano la mattina e si sentono maschi, femmine, fluid o quel che l’è…io mi sveglio la mattina, mi gratto le palle e vado a farmi il caffé

      vale un po’ anche per le nazionalità…”ma dopo tanti anni ti senti un po’ lussemburghese?” o ai miei figli “ma ti senti più italiano o tedesco o francese?”

      boh?

      https://youtu.be/meBJhMRcFvI

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “la cosa che mi lascia perplesso è l’idea di “sentirsi”…cioè questi si svegliano la mattina e si sentono maschi, femmine, fluid o quel che l’è”

        Beh, se ti gratti le palle ti sei risposto da solo 🙂

        A parte gli scherzi, hai centrato il problema. E hai colto perché la cosa preoccupa molte femministe.

        Poniamo che io mi senta appassionatissimo di tacchi alti e ADORI fare risatine sceme e disegnare cuoricini.

        QUINDI sono donna.

        QUINDI essere donna non vuol dire avere un corpo fatto in un certo modo ma essere appassionatissim* di tacchi alti e fare risatine sceme e disegnare cuoricini.

        E QUINDI avevano ragione generazioni di denigratori del “weak sex”.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “se ti gratti le palle ti sei risposto da solo”

          Non è vero: puoi grattarti le palle anche se sei una donna.

          • Moi scrive:

            se sei una donna … trans. Le palle sono però un “errore corporeo” emendabile , è la possibilità di mestruare che “ti” dà due possibilità :

            1

            Ripeterti a mo’ di mantra che anche le donne anziane non mestruano, non più almeno. Che ci sono anche donne con problemi di salute che non mestruano neppure da giovani.

            2

            1+ voler mandare in galera per legge chi trovasse risposte anche solo “dialettiche”, pur se NON offensive / becere.

        • roberto scrive:

          Miguel

          “Beh, se ti gratti le palle ti sei risposto da solo 🙂”

          beh no è proprio che non è che mi gratto le palle e penso “ah quanto mi sento maschio” gratto e penso “o cazzo che freddo che fa…dai roberto, caffé, doccia e andiamo a governare l’europa”

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            “beh no è proprio che non è che mi gratto le palle e penso “ah quanto mi sento maschio” gratto e penso “o cazzo che freddo che fa…dai roberto, caffé, doccia e andiamo a governare l’europa””

            Infatti, tolto il freddo, il nome roberto, il caffè (io bevo il tè), la doccia che la mattina non me la faccio e l’Europa che non mi obbedisce, è esattamente la mia reazione.

            Io non mi “sento” maschio, mi capita di esserlo.

            • Peucezio scrive:

              Io se fossi nato femmina la cosa non mi avrebbe minimamente turbato: la penso come Berlusconi: se nasco donna, sarei una donna lesbica.

              Solo che poi penso al fatto che alle eterosessuali, per definizione, le donne non piacciono, che di lesbiche non ce n’è poi tante e che molte di loro sono brutte, grasse, coi capelli corti e non delle modelle strafighe come nei pornazzi e sono contento di essere nato così!

              • PinoMamet scrive:

                Peucé, questa è una raccolta di luoghi comuni, come più sotto quando dici che moltissime ragazze sono bisessuali latenti.

              • Peucezio scrive:

                A parte che stavo scherzando, ma semmai smontavo il mito opposto: la realtà è prosaica, la gente è brutta, ecc.

              • Peucezio scrive:

                Sulla bisessualità latente, non l’ho mai sentita come luogo comune.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Sì, la bisessualità femminile ormai è di tendenza sui social, per cui gode della potenza del luogo comune.

            • Peucezio scrive:

              Però è anche vero che moltissime, forse la maggior parte delle ragazze eterosessuali sono bisessuali latenti (quando non patenti), quindi… niente, c’è da pensarci sopra.

              Vabbè, ma tanto ormai sono già nato. È un puro esercizio accademico.

              • Francesco scrive:

                Ah, io pensavo stessi citando i fumetti zozzi dei tempi della naja!

                invece è una roba culturale?

              • Peucezio scrive:

                Ma no, al massimo osservazione empirica.

              • Francesco scrive:

                Cioè tu hai empiricamente osservato che “la maggior parte delle ragazze” o sono lesbiche o sono bisessuali?

                Mi verrebbe da chiederti come hai fatto ….

                😀

              • PinoMamet scrive:

                Vi ricordo che cinque giorni a settimana ho davanti i ragazzi veri.
                Non esiste questa inflazione di lesbiche 😉

                Se proprio devo dire quello che noto, beh, le più carine sono le liceali, e quelle del linguistico specialmente, perché si mettono più in mostra (le “scientifiche ” sono più secchione, le “classiche ” più nerd)

                Poi vabbé ho insegnato al coreutico, lì è un’altra categoria… ma sono quattro gatti.

                Spesso nelle classi con molte femmine c’è il gay della classe, non sempre abbastanza consapevole, e quasi sempre insopportabile; con relativa frociarola.

                Ragazze dichiaratamente lesbiche ne ricordo una, tra l’altro intelligentissima.

                I comportamenti da finte innamorate bsx sono in calo, io perlomeno non ne ho mai visti.

                I ragazzi etero continua a fare battute omofobe, e le ragazze a innamorarsi dei ragazzi più grandi.

        • roberto scrive:

          Miguel

          “E hai colto perché la cosa preoccupa molte femministe.”

          devo confessarti una cosa

          le femministe che si preoccupano di queste cose possono essere di due tipi: quelle che si preoccupano legittimamente del fatto che certi spazi conquistati vengano erosi (esempio: lo sport) e quelle che cercano disperatamente di attirare l’attenzione e sono esattamente speculari al tizio che piagnucola sul FB perché non voglio fargli la ceretta alle palle

          scusa

      • Peucezio scrive:

        Roberto,
        “la cosa che mi lascia perplesso è l’idea di “sentirsi”…cioè questi si svegliano la mattina e si sentono maschi, femmine, fluid o quel che l’è…io mi sveglio la mattina, mi gratto le palle e vado a farmi il caffé ”

        OMDAR!

        Credo che se invece di inventare desinenze alla cazzo di cane si abolisse il pronome “io” dalla grammatica (e soprattutto dalla testa della gente) migliorerebbero molte cose.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “Elisa”

      Interessante è anche Livio (che peraltro è stato intervistato da Elisa) su youtube @liviozambelli4155

      con cui ho avuto la fortuna di fare una lunga chiacchierata.

    • Moi scrive:

      Dur. 14 min : 47 sec , video Elisa

  16. Moi scrive:

    @ HABSBURGICUS / CHIUNQUE minus SWERF 🙂

    …………………………………

    8 marzo: le escort Sabrina e Morena e le altre 91.500 donne che non sono considerate libere professioniste

    https://www.bellunopress.it/2023/03/08/8-marzo-le-escort-sabrina-e-morena-e-le-altre-91-500-donne-che-non-sono-considerate-libere-professioniste/

    Notare i Numeri :

    In Italia ci sono 120.000 sex worker, 91.500 si pubblicizzano online, 115.000 avvocate, 15.000 militari donna, 5.000 magistrate

    [cit.]

    ——————————-

    PS

    Ecco, per chi me lo chiedesse : NON so SE la Schlen è SWERF , in teoria no … NON essendo TERF. Però nulla è categoricamente impossibile.

    • Moi scrive:

      insomma : sommando la quantità di avvocate e di magistrate, si ottene il numero di … “sexworkers” ! 😉

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Risposta: perché non è una prestazione di tipo intellettuale ai sensi dell’art. 2230 c.c.
      La prostituzione, invece, è una normale prestazione d’opera, che deve essere esercitata per legge (in Italia, dico) in forma autonoma.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “In Italia ci sono 120.000 sex worker, 91.500 si pubblicizzano online, 115.000 avvocate, 15.000 militari donna, 5.000 magistrate”

      Non so se le cifre siano giuste, comunque è interessante.

      A proposito del punto che mi interessava, cioè di come le vere linee di frattura non passano necessariamente dove noi le diamo per scontate: Direi che il nostro Habs (che è di “Destra”) dovrebbe essere decisamente dalla parte delle transfemministe in questo caso,

      D’altra parte, c’è un’ampia cultura di Destra in materia:

      il mercenario

      Sono morto nel Katanga,
      venivo da Lucera,
      avevo sol vent’anni
      e la camicia nera.

      Di me la gente dice
      che sono un mercenario
      soltanto per bottino
      soltanto per denaro.

      Ma adesso che son steso
      guardate nel mio sacco,
      ci troverete un mitra
      e un’oncia di tabacco.

      Invano cercherete
      soldi nel tascapane,
      li ho spesi proprio tutti
      insieme alle puttane.

      Amavo una ragazza
      di razza Congolese
      ma l’ho perduta ai dadi
      con Jimmi l’Irlandese.

  17. Carlo scrive:

    Comunque all’incirca sullo stesso tema di cui parla il post di Miguel, c’è questo simpatico video musicale su Youtube (dura appena un minuto): https://www.youtube.com/watch?v=nDyq5_4f1ho

  18. Moi scrive:

    @ MIGUEL / TUTTI/E/ə

    *** Pesissimo, sempre in Italiano ! ***

    Minori Gender Variant, quali i dubbi? quali le evidenze scientifiche ?
    Valerio Rosso con Manlio Converti

    https://www.youtube.com/watch?v=rt-67jUWX4o

    [1 h : 06 min : 24 sec]

    Firenze Avanguardia Genderista [ndr]

    Negli ultimi decenni, sempre più persone hanno iniziato ad esplorare la propria identità di genere e ad identificarsi come gender variant o transgender. Questo fenomeno ha portato alla luce la necessità di supportare i minori che attraversano un processo di transizione di genere. In particolare, l’uso della triptorelina può essere uno strumento importante per aiutare i minori gender variant durante la loro transizione.

    Prima di approfondire l’importanza della triptorelina, è importante capire chi sono i minori gender variant e cosa significa identificarsi come tale. I minori gender variant sono bambini e adolescenti che sperimentano una discordanza tra il loro sesso biologico e la loro identità di genere. Questo significa che, nonostante il loro sesso biologico, si sentono identificati come maschi, femmine o in qualche altro modo (“non binari” o altro). Questo conflitto può causare disagio mentale, depressione, stress e ansia, e può portare i minori gender variant a cercare supporto nella loro transizione di genere.

    Il processo di transizione di genere può essere difficile e impegnativo, sia per i minori gender variant che per le loro famiglie. Tuttavia, è importante ricordare che i minori transgender hanno il diritto di esplorare la propria identità di genere e di vivere come si sentono più autentici. L’accesso a cure mediche adeguate può aiutare a ridurre i problemi di salute mentale durante il processo di transizione.

    La triptorelina è un ormone sintetico che viene utilizzato per bloccare la pubertà in adolescenti transgender. Questo ormone agisce sopprimendo la produzione di ormoni sessuali, impedendo così l’avanzamento della pubertà. L’utilizzo della triptorelina può essere un passo importante nel processo di transizione di genere dei minori gender variant, poiché aiuta a mantenere la loro apparenza fisica in linea con la loro identità di genere. Inoltre, può ridurre il rischio di sviluppare caratteristiche sessuali indesiderate, come la crescita della barba o la crescita del seno, che possono causare stress e ansia nei minori transgender.

    È importante sottolineare che l’utilizzo della triptorelina è supportato dalle evidenze scientifiche. Uno studio pubblicato sulla rivista Pediatrics ha dimostrato che la terapia con triptorelina può migliorare la salute mentale dei minori transgender. Il rapporto ha rivelato che i minori transgender che hanno ricevuto la terapia con triptorelina hanno sperimentato una riduzione del loro livello di stress e ansia, migliorando la loro qualità della vita.

    Inoltre, la triptorelina è considerata sicura e ben tollerata dai minori transgender. Gli effetti collaterali sono generalmente lievi e transitori, tra cui vampate di calore e perdita di densità ossea. Tuttavia, questi effetti collaterali sono reversibili e non sono considerati gravi.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “. I minori gender variant sono bambini e adolescenti che sperimentano una discordanza tra il loro sesso biologico e la loro identità di genere.”

      Immaginatevi la Dodicenne Media, che a differenza di tutte le generazioni che l’hanno preceduta, dall’età di otto anni ha accesso al mondouniverso e quindi anche ai video su TikTok dove le influencer ti spiegano tutto, con la sicurezza dei venditori americani.

      La Dodicenne Media secondo voi si sente a suo agio con il proprio corpo in via di esplosione?

  19. Miguel Martinez scrive:

    Non sapevo, la triptorelina a Careggi ha l’avvallo dei cattolici:

    https://lanuovabq.it/it/farmaco-blocca-puberta-via-libera-con-il-si-dei-cattolici

    “Sì perché il parere del Comitato Nazionale di Bioetica (CNB) in risposta alla richiesta dell’AIFA del 10 aprile scorso di utilizzare «la triptorelina per il trattamento di adolescenti affetti da disforia di genere (DG)», reso noto il 23 luglio, porta la firma di medici, genetisti, giuristi e filosofi cristiani come Bruno Dallapiccola del Bambin Gesù di Roma, Francesco D’Agostino, presidente dei Giuristi Cattolici, Lucio Romano, ex presidente di Scienza & Vita, Lucetta Scarrafia, editorialista dell’Osservatore Romano, Mariapia Garavaglia, ex ministro della Sanità, i filosofi Laura Palazzani e Antonio Da Re e l’economista Massimo Sargiacomo. Con un solo parere contrario, quello di Assuntina Morresi, docente di Chimica-Fisica e le astensioni dei rappresentanti dell’Istituto Superiore di Sanità e del Consiglio Superiore di Sanità. “

    • paniscus scrive:

      Lucetta Scaraffia? Quella che fino a pochi anni fa faceva la guerra contro i trapianti di organi e contro la fecondazione assistita in nome della legge naturale e del rifiuto del transumanismo selvaggio, adesso è favorevole ai bloccanti della pubertà per i presunti bambini transgender?

    • Moi scrive:

      … adesso capite, come Habsburgicus, perché NON è detto che Renzi faccia incetta di Voti Cattolici ora che ha vinto la Schlein ? … E anzi ! 🙂

      • Francesco scrive:

        da cattolico, per ora, non mi sento di votare il duo laicista Renzi-Calenda, pur apprezzandoli per moltissime posizioni politiche

        ma non so quanto io sia significativo

        ciao

        • paniscus scrive:

          veramente Renzi ci tiene moltissimo a dichiararsi cattolico…

          • Francesco scrive:

            Sì, come Biden però.

            Capisci che funziona coi 4 gatti di cattolici adulti, non con i 4 gatti di cattolici seri.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ francesco

              “seri”

              Col che vieni nel mio carrugio: un cattolico serio non può essere adulto.

              😉

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Temo tu non conosca i dettagli degli scontri politici interni al mondo cattolico italiano.

                “cattolici adulti” è il borioso termine con cui Prodi volle definire la sua posizione.

                noi “reazionari” lo usiamo da allora con somma soddisfazione come insulto e come indicazione. hai presente Quisling?

                ciao!

                Nel mio carrugio, un uomo diventato adulto non può che essere religioso, sennò è ancora infantile. se cattolico, meglio.

  20. Miguel Martinez scrive:

    Se state a Milano, il 13 marzo in Via Solari 40 alle ore 20:

    Il collettivo REM – Resistenza all’EMergenza invita alla serata di dibattito: Tutto quello che avreste voluto sapere sul genere (e non avete mai osato chiedere).

    Perché non parliamo più di sesso? Perché la parola “genere” lo ha sostituito, diventano onnipresente e persino oggetto di insegnamento nelle scuole, fin dalle elementari? Perché si viene etichettati come “transofobi” se si avanzano critiche al concetto di transgender e di identità di genere?
    Che cosa sta diventando oggi il “genere”, la parola che le femministe dagli anni ’70 hanno usato con intenti liberatori per definire i ruoli sessuali, quelli da abbattere perché trasmettevano la subordinazione delle donne agli uomini? Dietro l’etichetta di “transgender” sta forse il rifiuto di contestare i ruoli sociali attribuiti a maschi e femmine? E’ possibile che la filosofia transgenderista al contrario li rafforzi?

    L’incontro comincerà con la distribuzione di un questionario prima dell’aperitivo, e le/gli ospiti dopocena prenderanno spunto dai suoi risultati per parlare di genere, sesso e identità di genere, argomenti su cui dall’alto e dal basso si sta affermando una sorta di ortodossia che soffoca il dibattito. “Dal basso” perché l’adesione delle giovani generazioni alle etichettature come cisgender e transgender è dilagante. “Dall’alto” perché nel primo giorno della sua presidenza Biden ha firmato un decreto che mette l’identità di genere al posto del sesso in tutta la sfera pubblica, e come sappiamo il PD, il partito neoliberale e ora neototalitario (con le politiche pandemiche, ancora non abbandonate), ha rinunciato a ogni compromesso pur di introdurre l’identità di genere nella legge contro l’omofobia, che infatti non è stata approvata.
    Una delle forme di censura correnti è quella di accusare di “transfobia” chi non è convinto della legittimità della trasformazione legale, farmacologica e chirurgica dei presunti “minori trans”, che sono convinti di poter risolvere i problemi di accettazione del proprio corpo in via di sviluppo in una società patriarcale “trasformandosi” nel sesso opposto. Di questo vogliamo discutere, mentre la transessualità di persone adulte non è affatto oggetto di dibattito. Ma a ben guardare, l’accusa di “transfobia” viene usata semplicemente contro chiunque voglia attribuire importanza simbolica, materiale o legale al sesso biologico, che non è “assegnato alla nascita”, ma semplicemente riconosciuto.

    Partecipano: Daniela Danna, sociologa lesbofemminista, autrice di Sesso e genere, edito da Asterios nel 2020, partecipante al Collettivo REM
    Neviana Calzolari, sociologa, scrittrice e performer, donna MtoF

    Link per approfondimenti
    I trans-umanisti e i mercanti di ormoni – Rivista Paginauno
    http://www.generazioned.org dell’associazione GenerazioneD formata da genitori che vivono in prima persona le problematiche di figli che dichiarano di essere nati nel corpo sbagliato, generalmente perché non vogliono aderire agli stereotipi di genere – e la medicalizzazione di questi comportamenti è dietro l’angolo.

    • Moi scrive:

      @ MIGUEL

      Sì, ma … diciamola tutta, però :

      le tue amiche e i tuoi amici che si credono ora (!) tanto “fenomeni”, in realtà , arrivano almeno dieci anni dopo Gianfranco Amato e Silvana De Mari ! A onor del vero, quando Gianfranco Amato e Silvana De Mari parlavano di queste cose … i “Wanna-be Fenòmen” 😉 facevano risatine ìlari e toccatine di gomito illudendosi Gianfranco Amato e Silvana De Mari fossero paranoici dai delirii bigotti medievali !

  21. Moi scrive:

    @ MIRKHOND / MIGUEL

    https://www.gazzetta.it/calcio/calcio-femminile/16-11-2021/donne-giordania-iran-kouadei-portiere-uomo-4202421096465.shtml

    “Il portiere è un uomo”: la Giordania accusa l’Iran

    Zohreh Koudaei ha parato due rigori nella gara che ha qualificato le iraniane alla Coppa d’Asia 2022 ai danni della squadra di Amman. Che ha chiesto alla Fifa di verificare il sesso della numero uno avversaria.

    ———-

    Bisognerebbe vedere in Farsi e in Arabo … perché da vedere sembra chiaramente unA MtoF Trans e si sa che l’ Iran Khomeninista ha sempre avuto una concezione Islamicamente particolare in materia di Trans !

  22. roberto scrive:

    OT ricordate immagino le parole accorate della Meloni sull’immigrazione:

    la meloni striglia l’europa! l’europa deve intervenire!
    “Occorre quindi lavorare tutti insieme per ribadire il principio che in Europa si entra solo legalmente, e quindi in condizione di totale sicurezza. Occorre sviluppare e potenziare i canali legali di migrazione, distinti tra chi ha diritto alla protezione internazionale e chi intende accedere per ragioni di lavoro””

    https://www.ilgiornale.it/news/europa/fermare-tratta-illegale-meloni-striglia-lue-sui-migranti-2121798.html

    • roberto scrive:

      beh ieri c’era appunto una riunione del consiglio il cui tema principale era appunto quello sollevato dalla nostra giorgina nazionale.
      ora, “riunione del consiglio” non è quando ci si riunisce per mangiare tartine al salmone, ma quando si decidono indirizzi e politiche. è il momento in cui ogni stato cerca di mettere a profitto il proprio peso politico e diplomatico

      https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/jha/2023/03/09-10/

    • roberto scrive:

      ….e andiamo a vedere la lista dei partecipanti

      paesi che vogliono influire, germania, francia, spagna, ma anche grecia, croazia, cipro, malta mandano un ministro

      paesi che se ne fottono un segretario di stato…parliamo ovviamente di italia, baltici e polonia

      eh il ministro italiano era impegnato sula spiaggia di cutri

      https://www.consilium.europa.eu/media/62918/20230309jhapresslist.pdf

    • roberto scrive:

      e a proposito mi piace ricordare questo siparietto fra schlein e salvini

      https://www.youtube.com/watch?v=TsPcmrTTRNA

    • Francesco scrive:

      Secondo te i nodi iniziano a venire al pettina per la Puffetta?

      La sua assoluta inconsistenza sta emergendo? oppure è ancora presto?

      • PinoMamet scrive:

        Mmmm
        Secondo me no. E non la trovo più inconsistente della media dei politici italiani, a dire il vero.

        • roberto scrive:

          sai che sono tutto sommato d’accordo?

          (questo messggio non deve essere letto come un messaggio di sostegno a giorgina, ma preso alla lettera: non mi sembra finora peggio di tanti altri)

      • roberto scrive:

        difficile a dirsi ma se devo scommettere una monetina direi “troppo presto”

        però quello di ieri è un segnale brutto ed è stato sicuramente notato (alle riunioni precedenti del consiglio c’era sempre il ministro)

      • PinoMamet scrive:

        Secondo me ci vuole qualcosa di eclatante. Altrimenti non se ne va.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ pino mamet

          “eclatante”

          Sarò cinico, ma mi auguro che non se ne vada tanto presto. Deve prima dare il tempo alla sinistra di riorganizzarsi. Se no ci ritroviamo un altro governo dei migliori. Abbiamo già dato.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            Dove si firma?

            perchè se pensi alla sinistra di Schlein e Conte, ecco, veramente, se si può, ridatemi uno a caso tra Monti e Draghi

            o anche il Mago Otelma

            • PinoMamet scrive:

              A me Conte non sembra di sinistra, ma tutto sommato, piuttosto che la,Schlein è davvero meglio il Mago Otelma, cioè Draghi 😉

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ francesco

              “mago Otelma”

              Il mio intraprendente concittadino che in tempi non sospetti si è definito “collega” dell’amichetto di Pinochet?

              Ma certo.

              Anche lui sarebbe meglio di quello che dal balcone di Piazza Ven…dalle Camere ha detto la fatidica frase “volete la oac o i condizionatori” per poi andare oltre Atlantico a ricevere la medaglietta in premio.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                E niente, non ce la faccio a scrivere la parola “pace” in bocca a quello lì.

                Si vede che ho la tastiera antifascista.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                non antifascista, caro mio, ma come insegnava Flaiano “dell’altro fascismo”

                di cui tu sei un esempio esemplare (sic!)

            • PinoMamet scrive:

              Certo se la scelta fosse tra Meloni e Schlein voterei Schlein, grazie al cazzo.

              A meno che un possibile ministro della Schlein fosse Speranza: allora, tutti tranne lui.

              • Francesco scrive:

                io sarei indeciso

                se votare Meloni o astenermi

                spero non succeda troppo presto

                magari vado in pensione ed emigro in Georgia

                😀

              • PinoMamet scrive:

                Quale Georgia?
                Lo strano stato americano con il caldo asifissiante e la città di Atlanta, o lo strano paese caucasico con le cantanti folk carine e l’alfabeto strano?

              • Francesco scrive:

                La seconda! vuoi mettere il costo della vita negli USA con una pensione italiana? e poi credo che parlino una lingua strana come nell’altro posto, però lo chiamano “american English”

                e credo si mangi peggio

                😀

  23. Andrea Di Vita scrive:

    @ Roberto

    “giornalista”

    Beh, ma se si risolve davvero il problema dei migranti poi come fanno i cialtroni a cianciare di “piano Kalergi per la sostituzione etnica”? A loro conviene che il problema NON si risolva, così possono sempre gridare”mammaliturchi”.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      Solo finchè no vincono le elezioni, poi diventa un problema loro!

      Non credi?

      Ciao

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ francesco

        “non credi”

        No. Per la destra i migranti non sono il problema. Il problema è proteggere gli evasori. I migranti sono la soluzione: una eccellente e gratuita arma di distrazione di massa.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Sei divertente in questa tua ossessione.

          Ricordi un pò troppo un pittore austriaco ossessionato non dagli evasori ma dagli ebrei ma fintantoché non accopperai nessuno sei meno pericoloso.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ francesco

            “ossessione”

            Perché, la flat tax adesso la vuole la sinistra?

            Ma per favore… 😉

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              e cosa c’entra? un evasore nella tua testa paga lo 0% quindi non gli va bene neppure la flat tax

              ma è l’importanza che attribuisci al fenomeno che rivela la mania

              PS e tornate schiettamente alla Grande Rivoluzione Proletaria, invece di nascondervi dietro un dito!

    • Miguel Martinez scrive:

      Per adv

      “Beh, ma se si risolve davvero il problema dei migranti poi come fanno i cialtroni a cianciare di “piano Kalergi per la sostituzione etnica”?”

      Premesso che il problema è davvero insolubile, sono pienamente d’accordo

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Martinez

        “insolubile”

        Sono un problema insolubile finché ci si ostina a considerarli un problema e non una risorsa. Basta vedere i dati delle nascite in Italia per rendersene conto. Ma se non mistificasse la realtà che destra sarebbe? La sua forza nasce dal solleticare la più antica passione umana: nascondere la testa sotto la sabbia.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • paniscus scrive:

          Comunque un netto calo delle nuove nascite comincia a farsi sentire anche nelle famiglie di immigrati (che di solito arrivano da paesi molto più prolifici del nostro):

          https://www.famigliacristiana.it/articolo/nuovo-record-negativo-di-nascite-dall-unita-d-italia.aspx

          Evidentemente, appena prendono atto che nel paese di immigrazione il rapporto costi/benefici (di certe scelte familiari piuttosto che altre) è molto diverso da quello a cui erano abituati nella madrepatria, si adattano.

          • Peucezio scrive:

            Ovvio.
            Si chiama imborghesimento.
            Gli immirati dopo un po’ diventano antropologicamente italiani, “benestanti” (fra mille virgolette).

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Non so quanto sia questione di ricchezza.
              L’Alto Adige ha il tasso di natalità più elevato, ma uno dei pil pro capite maggiori. E un basso livello di istruzione media e una importante quota di popolazione attiva nel turismo e nell’agricoltura.
              Cuba non è certo un paese ricco, ma ha una natalità molto bassa, avendo a dua volta una importante quota di popolazione attiva nei medesimi settori.

              • Peucezio scrive:

                Forse c’entra proprio il basso livello d’istruzione.

                Comunque ovviamente il rapporto non è meccanico, ma tendenziale.

                I russi sono meno ricchi degli italiani, ma rischiano di estinguersi: gli uomini pensano solo a ubriacarsi e a fare la guerra, attività poco compatibili con riproduzione e accudimento della prole.

                Nel caso italiano (e gli altoatesini NON sono italiani) credo c’entri proprio il benessere in senso molto lato, al di là del reddito pro capite: l’italiano è comodo e vive molto meglio di altri popoli più ricchi (svizzeri, giapponesi): lavora di meno, mangia meglio, si diverte di più… Ed è anche meno vitale, quasi che, operato dal peso della sua storia millenaria, si fosse stancato e avesse tirato i remi in barca.
                Insomma, non vuole sbattersi, avere troppe responsabilità… Tutte cose che con i figli sono inevitabili.
                Popoli con maggiore senso del sacrificio e del dovere, per quanto ricchi, è più facile che facciano figli.
                O anche con più carica vitale, ottimismo verso il futuro, motivazione, slancio.

                Gli italiani – si è visto col covid – pensano a perpetuare le ultime generazioni viventi, costi quel che costi, in vista dell’inevitabile estinzione naturale, che nemmeno Speranza, con buona pace del suo nome, può evitare: non lo ha fatto nemmeno Nostro Signore, anche se poi è risuscitato.

              • Peucezio scrive:

                “oberato” ovviamente, non “operato”.

              • Francesco scrive:

                i giapponesi, però, sono l’unico paese al mondo che fa meno figli degli italiani

                ?

              • Peucezio scrive:

                Allora forse c’è un legame col tasso di longevità.
                Più la gente campa a lungo meno sente l’esigenza del ricambio.

          • Peucezio scrive:

            Interessante comunque come tu ne faccia un calcolo razionale.
            Più semplicemente la gente col benessere diventa meno incline ai sacrifici e più autocentrata: crescere i figli è impegnativo.

            E inoltre aumentano gli standard: in una società povera partorisci i bambini, li mantieni, ma per il resto li fai razzolare nella merda (si fanno pure gli anticorpi: non scherzo; lo farei anch’io avendo figli), poi, appena sono grandicelli, i maschi lavorano e le donne le sposi.

            Invece in Italia devi iscriverli al corso di tennis, di danza, comprargli lo smartphone ultimo modello, portarli in vacanza, ecc. ecc. ecc. Per un immigrato recente magari non si tratta del corso di tennis, ma banalmente del comprargli i libri di scuola, vestiti decenti…

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Invece in Italia devi iscriverli al corso di tennis…

              Questo è calcolo razionale.

              • Peucezio scrive:

                Sì, in effetti solo il primo non lo è.

                Ma credo sia il fattore decisivo, anche perché i maggiori oneri sono compensati dal maggior benessere: in Italia mediamente la gente dà certe cose ai figli perché può farlo, ognuno al suo livello di reddito.

              • Peucezio scrive:

                Aggiungo che il calcolo a sua volta non è neutro.

                Non è che nelle società povere non si calcolasse, anzi, a volte lo si faceva in modo ossessivo.
                Ma al tempo stesso riprodursi era sentito come una situazione di fatto del mondo, come il sole che sorge e poi tramonta: si fa e basta.
                C’erano forme di controllo ossessivo su tante piccole cose, ma anche di forte accettazione di certi dati esistenziali di base.

            • paniscus scrive:

              “Interessante comunque come tu ne faccia un calcolo razionale.”—

              Se questo è rivolto a me, credo di aver ribadito più volte che non lo vedo affatto come un “calcolo razionale” delle singole persone, ma come una tendenza collettiva statistica, che si assesta in quella direzione, per una popolazione intera.

              In tutto il mondo, e in tute le epoche storiche, è sempre andata così:

              complessivamente, si fanno più figli in quelle situazioni in cui allevare i figli costa pochissimo in termini di risorse ed energie da spenderci (non solo economiche, ma anche mentali e sociali) e in cui i figli si rendono autonomi molto presto e assumono a loro volta un ruolo vantaggioso per tutta la famiglia;

              se ne fanno pochi, invece, in contesti in cui bisogna mantenerli integralmente per decenni (e non nella pura sussistenza, ma nel massimo benessere possibile), e quando si rendono indipendenti non rimangono certo a condividere le loro risorse con la famiglia d’origine, ma se le impiegano per sé, a titolo individuale.

              Mi risulta che sia sempre andata così, anche in epoche e in comunità in cui non c’erano i metodi contraccettivi affidabili che ci sono adesso. Non è necessariamente una pianificazione razionale fatta a tavolino dalle singole famiglie, è proprio una tendenza collettiva.

              • Peucezio scrive:

                Pan,
                “Se questo è rivolto a me, credo di aver ribadito più volte che non lo vedo affatto come un “calcolo razionale” delle singole persone, ma come una tendenza collettiva statistica, che si assesta in quella direzione, per una popolazione intera.”

                D’accordo.

                Mah… In effetti può essere che ci sia una relazione che funziona piuttosto bene fra i fattori che dici.

                Credo che il costo vada però inteso non solo in senso materiale.
                Un tempo sfornavi i figli, la maggior parte morivano prima di diventare adulti e nessuno la viveva come una tragedia apocalittica, perché accadeva a tutti.
                Dalle mie parti si diceva fèste e mmùurtecìidde per indicare la festicciola che si faceva per consolarsi (lett. “festa e morticelli”) e in senso traslato per indicare festeggiamenti, festicciole.

                Oggi su un figlio si fa un investimento emotivo e affettivo immenso, totalizzante. Quindi è un onere emotivo, morale, esistenziale.

      • roberto scrive:

        Miguel

        sai che io inizio sempre dalla fine, cioè qual è l’obbiettivo?

        bloccare l’immigrazione? beh su questo sono d’accordo, è impossibile tranne se sei l’islanda

        gestire l’immigrazione? questo si può fare

        • Francesco scrive:

          insomma, ogni tanto dovresti precisare come!

          anche a me piacerebbe ma conosco pochi esempi di successo e non li cito per non far incazzare Pino!

          🙂

          • roberto scrive:

            tipo stati uniti dici? con una montagna di immigrati clandestini che vivono nella paura di essere espulsi e lavorano in nero?

            ecco direi l’esatto opposto
            🙂

            • Francesco scrive:

              no, penso agli stati uniti, una nazione formata al 99% da immigrati, in cui gli scontri etnici sono praticamente sconosciuti

              anche se ancora funestati da un notevole razzismo contro i negri, che però mi pare una questione a sè

              però nessun paese ha saputo integrare immigrati da ogni parte del mondo bene come loro, nonostante periodiche ondate di xenofobia

              • Peucezio scrive:

                Nessun paese, tranne altri paesi anglosassoni, integra così poco, nel senso che ogni gruppo si isola dagli altri.

                Pensa all’America Latina, in cui c’è tutto un mischione senza comunità chiuse.

                Te l’immagini in Italia il bar dove vanno solo i bianchi o solo i negri e se ci va chi non deve rischia quasi la pelle?

              • habsburgicus scrive:

                però nessun paese ha saputo integrare immigrati da ogni parte del mondo bene come loro, nonostante periodiche ondate di xenofobia

                il nostro Francesco ha colto bene un punto (anche se vale per gli USA fino a Kennedy incluso, i “veri” USA :D)…
                innanzitutto limitiamoci ai bianchi
                Francesco voleva dire (penso) che nessuno come gli USA è riuscito così in fretta e IN MODO RADICALE E IRRIVERSIBILE, a far dimenticare ai tedeschi di essere tedeschi, ai polacchi di essere polacchi, agli italiani (ma noi non contiamo :D) di essere italiani, fondendosi tutti nel White American Man, che dominò -in un quadro democratici- gli USA fino a Kennedy incluso e, col suo complesso messianico, pretendeva (forse in buona fede) di essere la guida del Western World…
                è un mondo di bianchi, di soli bianchi..quella FU l’America
                riguardatevi “L’uomo che sapeva troppo”, film splendido..
                compaiono (praticamente) solo bianchi..anche in treno che nei ’50 era ancora usato..anche nelle stazioni
                quella era l’America, una Nazione… di soli bianchi (gli altri erano comparse che dovevano tacere, obbedire e non fiatarte :D).. all’interno di questi soli bianchi si era però realizzata la democratizzazione e il livellamento più assoluto, ineguagliato e forse ineguagliabile: John Ketterhofen, farmer ultraconservatore membro di una Chiesa luterana tedesca del Missouri, Niels Hoglund businessman del Minnesota di origine svedese, Gennaro Di Maggio titolare di un negozio a Little Italy, Israel Moiseevich Rabinowitz industriale nato a Vilnius e divenuto fra i più potenti tycoons di Manhattan e Jean-François Le Blond, piantatore della Louisiana erano eguali pur nella loro immensa, a tratti esibita, diversità..erano AMERICANI
                quel mondo è finito..in questo sono in disaccordo da Francesco

              • PinoMamet scrive:

                Pur con i necessari distinguo

                (consiglio di rileggere certi passaggi di Il buoi oltre la siepe, che la nostra Paniscus, mi pare di ricordare, non apprezza- perlomeno il film- ma è molto illuminante, su “ti sbagli, non era un cattolico, da noi non ci sono mai stati cattolici, c’è stato però una volta un ebreo, che il ku klux klan ha tentato di spaventare”)

                con tutto ciò, però in effetti e in linea generale è verissimo quello che dice Habs;

                ma perché opera come esito o postilla di quello che dice Mauricius più sotto.

                In Europa si litigava tra Serbi e Croati, Cechi e Slovacchi, Catalani e Castigliani eccetera;

                in America queste categorie mentali non esistevano, esisteva invece quella (squisitamente coloniale) delle Razze, intese proprio (di nuovo, alla maniera coloniale) di “caste” alle quali si apprtiene ereditariamente e non necessariamente in virtù dell’aspetto fisico
                (quanti “nativi americani” biondi e con gli occhi azzurri! o dai tratti africani! capita di vedere oggi…
                su Instagram seguo un tale, che insegna la lingua Ojibwe, che sembra solo leggermente “nativo” e ha un cognome slavo!)

                esisteva questa differenziazione sociale;
                ed esiste ancora.

                Altro che integrazione!

              • PinoMamet scrive:

                Il buio oltre la siepe, ovviamente 😉

              • Peucezio scrive:

                A ‘sto giro non sono d’accordo con Habsb.

                In Italia non si è posto il problema perché non c’era nessuno da integrare.
                Ora che ci sono, tempo una generazione saranno tutti italiani. Che siano negri, gialli o blu a pois.

                Negli USA no. Si sono integrati solo quelli somaticamente indistinguibili.

                Ha ragione Mauricius (ogni tanto gli capita 🙂 ): a loro non importa dell’etnia, ma del fenotipo (uso un termine più preciso di quello di Mauricius).

            • PinoMamet scrive:

              ” in cui gli scontri etnici sono praticamente sconosciuti”

              ehm…
              https://en.wikipedia.org/wiki/Mass_racial_violence_in_the_United_States

              😉

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Infatti sono razziali, non etnici: lì hanno le razze.

              • Francesco scrive:

                Pino

                hai presente la differenza tra Storia Antica e Presente?

                non per assolvere la storia antica USA ma per vedere le cose come stanno

              • PinoMamet scrive:

                gli ultimi casi linkati sono del 2021… dopo Cristo 😉

                vedi tu 😉

              • Francesco scrive:

                e riguardano sempre i neri: giusto?

                che sono il buco nero della società USA, non la media

              • PinoMamet scrive:

                Come rispostoti più volte in tutte le salse, in Europa hanno le nazionalità, negli USA hanno le “razze”.

              • Francesco scrive:

                ehm non credo

                in USA hanno gli americani e i negri (poveri)

                in Europa hanno mille barriere in più

                se mi sbaglio, tanto meglio, ma non mi sbaglio

              • Francesco scrive:

                pardon, in Europa abbiamo

                io sono ancora uno di noi

              • PinoMamet scrive:

                Mi sa che ti sbagli, e di parecchio, e lo dico davvero in buona fede.

              • Francesco scrive:

                Pino

                ammetto tranquillamente di basarmi su conoscenze abbastanza limitate

                ma per ora resto della mia idea, in attesa di smentite

                del resto, tu sei riuscito a sostenere che gli USA non c’entrano con la diffusione della democrazia nel mondo dopo il 1945!

                😀

              • PinoMamet scrive:

                Francesco, tu sei un caso senza speranza.

                Gli americani potrebbero bombardarti casa, e ancora li difenderesti.
                Per cui, convincere te mi interessa limitatamente.

                Ci tengo invece a farti sapere che- e non suoni offensivo- mi fai un pochino pietà.

                Dopo il ’45, l’America ha creato una coalizione di Stati con l’intento di contrapporsi al suo ex alleato, l’Unione sovietica.

                Non mi risulta che sia stata coinvolta nella scrittura delle costituzioni italiana, francese o tedesca.

                Mi risulta invece che ha lasciato al suo posto Franco, che era tutto tranne che democratico, come ha lasciato o messo al potere altri figuri in altre parti del mondo, che non avevano altro pregio se non di essere anticomunisti.

                immagino questa per te sia “diffusione della democrazia”, ma tu credi tante cose strane, non vale la pena perderci tempo.

            • roberto scrive:

              oddio francesco, che gli stati uniti siano formati da immigrati è una cosa allo stesso tempo vera e falsa….biden sarà discendente di immigrati irlandesi ma parliamo di secoli fa

              che non ci siano scontri etnici è davvero un’affermazione strana

              restano 10 milioni di clandestini per i quali vale quello che dico (lavorano in nero, senza nessuna protezione sociale)

              • Francesco scrive:

                Scusate ma solo a me risulta che gli USA stiano integrando tuttora immigrati dall’Asia a milioni? e idem dall’America Latina – sono molti di più quelli “dentro” che quelli con la paura di essere sbattuti fuori?

                Solo io guardo la televisione e vedo le facce di qualsiasi evento pubblico negli USA e leggo i cognomi?

                A me pare, e in modo gigantesco, un caso di successo se paragonato a qualsiasi paese europeo.

                Non è perfetto e nel processo ci sono fallimenti (i negri poveri) e momenti tragici ma io parlo di almeno un ordine di grandezza in più.

                Ciao

              • PinoMamet scrive:

                A me risultava che volevano costruire un muro con il Messico.

                Non ho l’elenco dei cognomi a ogni evento statunitense, so però che quando vado al cinema vedo un sacco di cognomi indiani e cinesi… di gente che ha lavorato in India e in Cina 😉

                per il resto, la Francia integra da prima e meglio, i cognomi francesi sono internazionali da prima ancora che ci abitasse mio nonno, e guarda cosa succede nelle banlieues…
                beh, l’America è peggio.

              • Francesco scrive:

                gli USA peggio della Francia a integrare gli immigrati?

                mi sembra una gran cazzata

              • PinoMamet scrive:

                A me no.

                I soldati americani volontari in Francia nella I guerra mondiale, prima dell’entrata ufficiale in guerra degli USA, erano integrati nell’esercito francese senza distinzioni.
                Tornati negli USA, tornavano a essere negri e infilati in reparti segregati.

                I francesi insegnavano ai senegalesi che discendevano “dai nostri antenati Galli”.
                Gli americani, dovevano far scortare le bambine nere a scuola dall’FBI, ancora negli anni Sessanta.

                No, davvero, non c’è storia.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “gran”

                https://en.wikipedia.org/wiki/Josephine_Baker

                Joséphine Baker (dico, la Baker!) poteva ben raccontare quello che le è successo in patria dopo la sua trionfale carriera si showgirl in Francia.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                sinceramente, cosa non capite?

                la parola “storia” o la parola “negri”? o quella “beur”?

              • Moi scrive:

                @ FRANCESCO

                Gli Stat Uniti a Leggi (!) Razziali non sono mai stati secondi a nessuno …

                https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2017/05/04/quando-hitler-sinnamoro-delle-leggi-americane29.html

                … è Storia, si chiama Processo di Norimberga, ove gli Accusatori NON avevano una coscienza particolarmente più pulita degli Accusati !

              • PinoMamet scrive:

                “sinceramente, cosa non capite?”

                Siamo tutti stupidi, Francè. Lasciaci perdere, tu sì que vales.

  24. Moi scrive:

    … Chi l’ avrebbe mai detto , eh ?

    🙂

    ————————————————————–

    https://www.informazione.it/a/1C3B433B-BC9F-43CB-8219-9B1C5CB61947/Luca-Bizzarri-rivela-che-la-Schlein-e-intoccabile-La-stessa-battuta-sulla-Santanche-la-potevo-fare-su-lei-no

    Luca Bizzarri rivela che la Schlein è intoccabile:

    “La stessa battuta sulla Santanché la potevo fare, su lei no”

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Una famosa prima donna ci dice che non ha voutamente fatto una battuta sulla Schlein, senza che nessuno glielo abbia impedito.

      CEnSuRAh!!11!

      • Moi scrive:

        … sai benissimo che in Italia la Questione di Principio NON esiste !

        D’altronde SE “Uccidere un Fascista NON è reato” … perché, a rigor della medesima logica, dovrebbe essere reato “Stuprare unA Fascista” ?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          SE “Uccidere un Fascista NON è reato”

          Non saprei: stanno al governo alla fine.
          O dobbiamo chiamare anche loro “lettori di Kant”?

        • PinoMamet scrive:

          Moi, su, non esageriamo.

          Mo’ dalle battute siamo passati agli omicidi e agli stupri…

          stiamo sul concreto. In effetti, a quanto pare Bizzarri non ha fatto alcuna battuta sulla Schlein, e quindi non sappiamo se gliela avrebbero (chi?) lasciata fare o meno.

          Stiamo parlando del sesso degli angeli.

          Noto invece, quello sì, che le battute sui “gretini” erano bollate, dalla stampa di centrosinistra, come grevi e indecorose, quelle sul “pastore tedesco” come grande umorismo;
          ricordo che i programmi di satira antiberlusconiani si avventavano con una discreta cattiveria contro il “nano pelato”, con quello che oggi si chiamerebbe “body shaming”.

          Per cui in effetti ho anch’io la stessa sensazione di Bizzarri, ma in realtà credo che non potrebbe fare la battuta neanche sulla Santanché.

          • Moi scrive:

            @ MAURICIUS

            Una famosa prima donna (rif. “uomo vanitoso”)

            [cit.]

            ————–

            Ah-ha … ti sei tradito per il Sessista che sei !

            Confessi o aspetti & speri che Luca Bizzarri “transisca” 😉 così che ti scagioni in automatico ?! 😀

          • roberto scrive:

            comunque bizzarri dice

            “«È brutto che non si possano fare più le battute grevi”

            e mi verrebbe da dire che è brutto fare battute che non fanno ridere…il pastore tedesco l’ho trovato un titolo molto divertente…gretini *forse* poteva strappare un sorriso la prima volta che è stato usato, ma alla 354miliardesima volta mi fa venire voglia di bastonare a prescindere chi lo dice.

            “nano pelato” aut similia non sono battute ma insulti e li lascerei perdere (cioè pure io dico “il nano di arcore” ma non lo scriverei su un giornale, e non ne farei una gag in uno spettacolo)

    • Moi scrive:

      https://www.secoloditalia.it/2023/03/luca-bizzarri-svela-che-la-schlein-e-intoccabile-la-stessa-battuta-sulla-santanche-la-potevo-fare-su-lei-no/

      «A diMartedì – racconta Luca Bizzarri a proposito della trasmissione che va in onda su La7, condotta da Giovanni Floris – ne avevo una sulla Schlein che mi faceva tanto ridere, solo che era greve. Ho pensato: ma perché mi devo far rompere le scatole per una battuta? L’ho tolta, anche se con una certa disperazione. Un vero peccato… Senza dimenticare l’ipocrisia enorme che ci circonda: se la stessa battuta l’avessi fatta sulla Santanché nessuno avrebbe detto nulla».

      “A Renzi posso dire di tutto” alla Schlein no E meno male che è la leader dei “democratici”.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Ma povera stella: gli manca tanto Renzi.

        Per il quale faceva propaganda social, ricordo, per cui dubito che potesse passare vagamente per ostile.

    • Roberto scrive:

      Io ho una battuta fantastica sulla Meloni ma non oso mandarla al secolo…fascisti!!

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “Io ho una battuta fantastica sulla Meloni ma non oso mandarla al secolo…fascisti!!”

        ESATTO!

        hai colto l’essenza della “politica” attuale.

        Che consiste nello sfuggire a qualunque tema realmente importante;

        prendere una cazzatina che tutti capiscono, tipo una barzelletta;

        lamentarsi furiosamente perché non ce l’hanno fatto raccontare.

        Se poi ha a che fare con una donna, molto meglio (“il naso della Schlein… quant’è brutta! Che orrore, parlare dell’aspetto di una donna!”).

  25. Moi scrive:

    “Il Buio Oltre la Siepe” … ci rimasi malissimo quando scoprii che il titolo originale è totalmente diverso “To Kill a Mockingibrd” (Tordo Beffeggiatore)

    • PinoMamet scrive:

      Sì, del resto non sempre è facile tradurre un titolo, ma in questo caso un po’ di sforzo potevano farlo…. “Uccidere un tordo”? Mah… “Per uccidere un merlo” o “un usignolo”, cambiando specie? si poteva fare.
      “Il buio oltre la siepe” c’entra davvero poco

      “The catcher in the rye” invece è davvero abbastanza intraducibile, ma è giù un non-senso in inglese, di cui si parla diffusamente nel testo, e “Il giovane Holden” mi sembra una scelta pigra e piaciona.

    • paniscus scrive:

      “è totalmente diverso “To Kill a Mockingbird” (Tordo Beffeggiatore)”—–

      Molto meglio la citazione che ne fece il grandissimo Raymond Smullyan, nel titolo di uno dei suoi straordinari libri di matematica ricreativa e di quiz logici:

      “To Mock a Mockingbird”,

      che in italiano è stato tradotto, in maniera stiracchiata ma onesta, come

      “Fare il verso al pappagallo”.

  26. Moi scrive:

    A proposito di “Dimissioni”… E Mattarella ? … Passerà alla Storia per il Quattordicennato ?! 🙂 … D’altronde è pursempre un Vecchio Democrostiano Fazioso, no ? 🙂

    • habsburgicus scrive:

      il massonissimo 😀 François Mitterrand (pres 1981-1995), fra i “cugini”, fu l’unico a farsi 14 anni 😀 Chirac ne fece 12 (1995-2007) perché fece riformare la Costituzione gollista abbassando il mandato a 5 anni (7+5);
      de Gaulle se ne fece solo 10 abbondanti (gen 1959-1969) poi sbatté la porta (e morirà già nel 1970), Albert Lebrun nella III Repubblica fu si rieletto nel 1939 al termine del primo settennato (1932-1939) ma il 10 luglio 1940 in
      seguito al voto a grande maggioranza dell’Assemblée National cedette tutti i poteri al Maresciallo Philippe Pétain -presentato in quei giorni come un eroico militare al di là e al di sopra delle beghe dei partiti, che aveva cura solo dei Sacri Interessi della Nazione :D- e si ritirò in buon ordine: nessuno si ricordò di lui nel 1944 😀 Jules Grévy agli albori della Repubblica durò 8 anni (1879-1887) e già nel 1887 fu costretto a dimettersi un anno dopo la rielezione
      dunque chi hai citato potrebbe passare alla Storia 😀

      • Moi scrive:

        Secondo me , Sergio Mattarella resta finché Elly Schlein non vince, o non ha modo di metterla su lui con un’ Ammucchiata di Palazzo : in potenza, se campa parecchio tipo Pietro Ingrao, Ciriaco De Mita, Arnaldo Forlani (classe 1925 e anch’or al Mondo, segnalo @ PANISCUS) ecc … pure 21 ne fa, di anni al quirinale !

        • Moi scrive:

          Gianfranco Amato, senza far nomi, ha rivelato che molti Politici Democristiani insospettabili “Conservatori” , al Paradiso Cristiano ci credono … come Quelli della UAAR !

          … Solo che hanno trovato la pacchia di una vita terrena (senza immaginarne un’ altra, men che meno eterna …) agiata nel fare politica proprio perché non sanno fare nulla !

          …………………

          Sul DdL Zan NON gravava la fiducia … altrimenti sappiam o che sarebbe passato eccome. Finché c’è in ballo di dover maturare la Pensione da Parlamentari per una serena vecchiaia, in Italia può passare qualunque cosa !

        • Moi scrive:

          al Quirinale

          e.c.

          ————————

          Ormai è l’ Ultimo Tabù : massimo fra 27 anni 🙂 (vedi spiegazione sopra, se Mattarella fa 4 Mandati) ci sarà la Prima Donna (in senso cronologico) al Quirinale … essendo l’ età minima 50 anni , dev’ essere nata almeno nel Duemila, NON dopo.

          Oltre alla Schlein (classe 1985 … 8 anni in meno di Giorgia Meloni) stessa, pure Chiara Ferragni (classe 1987 … 10 anni in meno di Giorgia Meloni) farebbe in tempo tranquillamente !

          • Moi scrive:

            Nel 2050, Sergio Mattarella a Fine IV Mandato avrà o avrebbe 109 anni … età davvero notevole per un DiadicoXY, ma non impossibile.

            • Moi scrive:

              Ricalcolando :

              SE però Mattarella si ritirasse alla Tenera Età (da leggere ad alta voce alla Paolo Villaggio) di 102 anni nel 2043 … la Schlein avrebbe già 58 anni e la Ferragni già 56 !

              Nel frattempo George Soros, come digià David Rockefeller, avrà già inscenato mediaticamente la morte biologica per continuare a stare al mondo segretamente sottoforma di Cyborg 😀 … nevvero Habs ? 😉

              • Moi scrive:

                7 anni prima la Schlein ne avrebbe già 51 MA la Ferragni ancora 49 … sarebbe prematuro 😀 e azzardato, da parte di Mattarella.

  27. Stavolta Silvia Guerini sarà proprio a Livorno, venerdì 16 giugno 2023 ore 21 al Centro Culturale Libertà, a presentare il suo libro su transumanesimo e gender. Così le potete chiedere direttamente cosa ne pensa dei pisani! 🙂

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