Das tote Heer

Un’aggiunta al post precedente

Das tote Heer è una canzone che ricorda un’altra guerra, quella franco-prussiana del 1870, con i suoi morti.

L’autore, Börries Albrecht Conon August Heinrich Freiherr von Münchhausen, era un nobile della Turingia, parente lontano del famoso barone.

Börries von Münchhausen lo conosciamo soprattutto grazie a un suo amico ebreo, che scrisse della simpatia dell’aristocratico nazionalista per l’aristocratico popolo ebraico e il sionismo.

Il Freiherr aderì al nazionalsocialismo e morì suicida, come tanti, nel 1945.

A differenza di un’altra canzone che abbiamo citato qui, l’intento dell’autore era chiaramente nazionalista: i morti, secondo il canone di tutti i romanticismi e risorgimenti, ci camminano a fianco.

Un concetto insieme banale e incomprensibile, nel senso che ce ne parla la maggior parte dei monumenti che ci circonda, eppure è un tipo di lettura che oggi viene spontaneo solo nel mondo dei tifosi di calcio.

Ma ora che tutta la polvere di quegli anni si è posata, preferisco sentire in questa canzone qualcos’altro: il fato che ha radunato i morti di Pöchlarn, generazione dopo generazione, in massacri perfettamente insensati, eppure vissuti come ovvi.

In questo ci può aiutare anche la bella selezione di immagini che accompagna il video. La canzone è cantata dal gruppo austriaco Die Sternenreiter.

I morti, i morti del reggimento,
chi crede dunque che restino nella tomba?
io credo, che il grande Ordine sia arrivato
giù anche nella loro profondità.

Altrimenti – quando fummo mobilitati,
nell’eccitazione e rumore della caserma,
da nessuno visto, ma da tutti sentito –
cosa fu che si aggirava sulle vecchie strade?

I morti, i morti del reggimento,
mio padre e il tuo e il suo,
al battere dei tamburi
marciava anche l’esercito morto.

Mio padre c’è rimasto nel (18)70 a Saint Quentin
come tamburino nello scontro davanti a Ham
e oggi marciamo in rango e formazione
noi sulla via verso Ham.

Su suolo francese è suonato di nuovo il nostro passo,
come se qualcuno marciasse assieme a noi,
e la pioggia mi colpisce sulla pelle del tamburo,
come se un morto battesse insieme a me…

Die Toten, die Toten des Regiments,
wer glaubt denn, die blieben im Grab?
Ich glaube, es ging der große Befehl
auch in ihre Tiefen hinab.

Was stand sonst, als wir mobil gemacht,
im Kasernen-Gerenn und Gesumm
von keinem gesehn und von jedem gefühlt
auf den alten Gängen herum?

Die Toten, die Toten des Regiments,
mein Vater und deiner und der,
beim Klopfen der Trommeln trat auch an
das tote, das tote Heer.

Mein Vater blieb Siebzig bei Sankt Quentin
als Tambur im Treffen vor Ham,
und heute marschieren in Reih und Glied
wir auf der Straße nach Ham.

Und in Frankreichs Grund widerklang unser Gang,
als hielte wer mit uns Schritt,
und der Regen schlug mir aufs Trommelfell,
als trommelt ein Toter mit…

Questa voce è stata pubblicata in Uncategorized e contrassegnata con , , , , , , . Contrassegna il permalink.

37 risposte a Das tote Heer

  1. Grog! scrive:

    Avefa razone mio fecchio papà! Il guten krukken ist quello toten!
    Grog! Grog! Grog! Grog! Grog! Grog! Grog!

  2. daouda scrive:

    A Buleghin ma che cazzo stai a ddi? 🙂

    A Migé , ma come te piace ‘r tedeschio?

  3. mirkhond scrive:

    Daouda conosce il Tedesco?

  4. Miguel Martinez scrive:

    Trovo affascinanti i volti.

    Come quelli dei partigiani italiani, i ragazzi di diciotto, vent’anni… che cosa rende i volti di quegli anni così diversi dai nostri?

    • Francesco scrive:

      l’alimentazione?

      anche io ho sempre trovato diversissime la facce di allora e le nostre

      ciao

    • roberto scrive:

      pure io li trovo diversissimi, ma sarà la pettinatura e l’abbigliamento? già un paio di baffoni cambiano totalmente la faccia. o semplicemente il bianco e nero di 1000 anni fa?

      chissà

    • PinoMamet scrive:

      Probabilmente un po’ lo stile di vita e un po’ la moda.

      Ma per stile di vita non intendo solo l’alimentazione e la palestra, o la rispettiva mancanza;
      intendo anche le vicissitudini che si ripercuotono sugli sguardi.

      Interessante anche vedere le immagini di ben pasciuti “reenactors” americani della Guerra Civile, paragonate alle foto autentiche degli emaciati e spaesati soldati nordisti e sudisti.

  5. mirkhond scrive:

    Io trovo affascinanti le divise tedesche del Secondo Reich (1871-1918), coi loro pickelhaube, ma anche quelle da fatica con i berretti senza visiera di soldati e sottoufficiali.

  6. PinoMamet scrive:

    ” e la pioggia mi colpisce sulla pelle del tamburo,
    come su un morto battesse insieme a me…”

    molto evocativo!!

  7. mirkhond scrive:

    Habsburgicus

    A proposito di Inghilterra, Germania e Urss nella II guerra mondiale ho trovato questo interessante commento, su Palaestina Felix:

    -Christian-04 settembre 2014 20:50

    La Russia riusci, da sola, con un costo di vite e danni altissimi, a fermare l’avanzata della Wermacth, e a ripulire, da sola, tutta l’Europa fino a Berlino. La storiografia “ufficiale”, perlomeno quella spacciata nei libri occidentali, o a scuola, sminuiscono molto il ruolo della Russia. Penso che ciò che più permise ai russi di contrattaccare in forze, fu il fatto che tutte le principali industrie belliche e strategiche vennero spostate tutte verso est, migliaia di chilometri di distanza dal fronte. Le prime settimane la Wermacth (che aveva senza dubbio tattiche innovative, una potente aviazione ma sopratutto un morale alle stelle) travolse tutto quello che incontrava, e sembrava che non si riuscisse a porre un freno alla sua avanzata. Ma anche l’inverno fu altrettanto importante. I primi giorni furono distrutti migliaia di aerei e veicoli russi, e l’armata rossa impiegava tattiche vecchie. Fu dopo che avendo le industrie al sicuro e un sacco di materie prime, riuscirono a riorganizzarsi adottando mezzi moderni e tattiche al passo con i tempi. L’Armata Rossa e i cittadini russi, facevano terra bruciata per far in modo che la Wermacth non potesse trovare nulla di utile. Comunque tutto questo costo 10 milioni di morti, più di qualunque altro paese coinvolto nella guerra, circa 1/5 di tutti i morti totali, e danni materiali incalcolabili. L’Inghilterra, ad esempio, se non era per i rifornimenti costanti di materiale bellico ma sopratutto di petrolio dell’America, col cazzo che sarebbe riuscita a contenere la Lutwaffe… i sottomarini tedeschi, all’epoca i più innovativi e migliori del mondo [tanto che americani e russi si basarono si quelli per i loro progetti futuri], arrivarono molto vicini a privare l’Inghilterra di petrolio e combustibili, e per qualche tempo ci fù tra gli alti ufficiali inglesi, una forte preoccupazione in tal senso.

    http://palaestinafelix.blogspot.it/2014/09/il-generale-qassem-soleimani-il-rommel.html

    Che ne pensi?
    Naturalmente anche Luigi se ha da dirci qualcosa in merito, è il benvenuto… 🙂

    • habsburgicus scrive:

      I rifornimenti ci furono anche all’URSS…
      E l’Inghilterra qualcosa da “sola”* fu in grado di fare… * (l’aiuto americano che ci fu sempre anche nel 1940 lo ritengo qualcosa di scontato)
      È peraltro vero che si sottovaluta un po’ il contributo sovietico (non limitato alla solita, e ormai inflazionata, Stalingrado)

      anch’io attendo con piacere il parere di Luigi (e di chiunque altro…persino di Francesco :D)

      • Francesco scrive:

        Concordo con Hasburgicus ma si tratta di banalità che anche un dilettante come me conosce, basta leggersi davvero il libro di storia del liceo e c’è tutto. Sospetto che però nell’ultimo anno di scuola quasi nessuno aprisse più tale volume.

        Più interessante l’acrimonia anti-inglese, che arriva al punto di ignorare gli Spitfire, per dirne una.

        Io, sarò prevenuto, ci vedo il riemergere di tratti caratteristici del fascismo storico (e stolido e provionciale).

    • Luigi scrive:

      Macchè, niente niente provochi? 🙂

      Scherzi a parte, la trovo una ricostruzione un poco datata.

      È noto che il merito del fallimento di “Barbarossa”, nell’inverno del 1941, va ascritto solo e soltanto al sacrificio sovietico. Altrettanto noto, però, che gli aiuti anglo-americani del Lend Lease furono esiziali, non tanto a livello di corazzati/aerei, quanto di mezzi di trasporto.
      Nel 1940, infatti, non esisteva alcun grande esercito realmente motorizzato. Nel 1945 ce ne sono tre – BA, US ARMY e Armata Rossa – ma lo sono solo grazie all’industria statunitense.
      A margine: esatto, la Wehrmacht fu fino all’ultimo molto meno avanzata tecnologicamente di quanto si pensi, rimanendovi fondamentali il traino animale e le gambe dei landser.

      Oltre alla condotta tattica errata – e alle conseguenze delle purghe, non dimentichiamolo – bisogna ricordare che al 22 giugno 1941 lo schieramento sovietico era completamente sballato, almeno per affrontare un attacco come quello tedesco. Troppe unità avanzate a ridosso dei confini, scarsa profondità… altri paesi avrebbero pagato con la sconfitta definitiva un simile errore.
      Tukacevskji era già stato “terminato”, ma almeno si ebbe il buon senso di rimettere in sesto il povero Rokossovskji (che di nome faceva Konstantin, quando si dicono gli scherzi del destino…).

      Quanto alle perdite sovietiche, mi sembrano largamente sottostimate. In 10/11 milioni di morti si valutano solitamente solo quelle militari. Coi civili si sfiorano i 20 milioni, se la memoria non mi inganna.
      Insomma, come la Gran Bretagna e la Francia del 1918, anche l’URSS del 1945 era stata ferita a morte. La sua salvezza momentanea, va riconosciuto, fu dovuta parte all’invenzione delle armi nucleari e parte al calcolo politico USA, sulla convenienza di avere un nemico grazie al quale poter tenere in stato di soggezione l’Europa. Chi, nella classe dirigente USA, aveva idee differenti non fece una bella fine.
      Ma se l’arsenale atomico poteva garantire contro i nemici esterni, nulla poteva contro la consunzione interna, come si vide nel 1989/1991.

      Una postilla.
      La terra bruciata, i compagni iniziarono a farla quando videro che razza di programmi avessero gli invasori. Perchè all’inizio le cose non andarono proprio in questo modo, e i tedeschi assomigliarono un po’ troppo ai liberatori.

      Ciao.
      Luigi

      • Francesco scrive:

        Sai che ho qualche dubbio solo sulla disponibilità di simili intelligenze nella classe politica USA? non per la fetenzia del piano quanto per la sua sottigliezza

        Che poi nel 1945 l’URSS militarmente sarebbe stato un bel bocconcino da mandar giù, anche se il prezzo pagato era stato altissimo

        epperò se guardiamo ai numeri l’apparato militar-industriale sovietico continuò a girare appieno per decenni

        ciao

        PS mai capito perchè i tedeschi furono così stolti in Europa Orientale, quando da “liberatori” avrebbero avuto vita facile. forse colpa del Nazismo?

        • Luigi scrive:

          Nel 1945 l’URSS era, dal punto di vista delle risorse umane, allo stremo. Allo stremo per i canoni russo-sovietici, non so se rendo l’idea.

          I sovietici arrivarono a Berlino solo perchè davanti non avevano quasi più nulla di organico – la fine della Wehrmacht si compie nell’operazione Bagration – epperò quel quasi nulla fece pagare un ulteriore, allucinante salasso. Con l’ingresso in Prussia orientale, infatti, il tasso di perdite sovietiche ritorna ai livelli dell’estate 1941. Solo che dietro non c’era più la popolazione del 1941.

          Scusami, ma pensi che gli USA siano diventati ciò che sono perchè guidati da idioti? Possono non piacere le loro scelte, ma non si può negare che non abbiano una loro logica.
          Sul tema, fino alla creazione dell’arsenale nucleare sovietico si susseguono senza posa i piani per un first strike volto a eliminare per sempre l’URSS/Russia dal novero delle grandi potenze. I generali mordono il freno (anche se Patton già è morto, la sua eredità “spirituale” è innegabile). Eppure la dirigenza politica tiene fermo il timone, e decide invece di creare la NATO, con il noto scopo di “tenere gli americani dentro, i tedeschi sotto e i russi fuori”.
          Il resto è cronaca. I patti di Jalta e Potsdam – spero si colga l’ironia greve della scelta di quest’ultima località – vengono onorati con precisione scrupolosa, e con il collasso sovietico non è che le truppe d’occupazione USA si ritirino, anzi.

          Tu mi dirai: ma perchè non prendersi tutto e subito, nel 1945?
          Perchè appunto era il 1945. I tempi non erano ancora maturi. Un fatto che, ad esempio, è rimasto seminascosto è che almeno fino al 1947 prosegue la resistenza in Germania (werwolf e sodali), e che tale resistenza all’Est si salda praticamente senza soluzione di continuità con i moti anti-russi a Berlino.
          Altrettanto poco noto è che, in Italia, qualcosa di simile continua fino al 1948. Nella penisola iberica ci sono Salazar e Franco, solo strumentalmente filo-occidentali; in Francia niente meno che il de Gaulle dell'”Europa delle Patrie, unita dall’Atlantico agli Urali”, quello del tentativo della CED, dell’ostracismo all’ingresso del Regno Unito nel MEC, dell’arsenale nucleare indipendente e sovrano – a differenza di quello inglese – e dell’uscita dal comando unificato NATO.
          Si rischiava la débacle dell’Europa sovietizzata o, peggio, tornata indipendente. Meglio il progetto-Monnet, a quel punto, quello che oggi vediamo compiersi nell’orrore della UE, dei commissari e della Trojka (altra greve ironia).
          Inutile girarci intorno, chi tiene l’Europa tiene il Mondo…

          Ciao.

          P.S.: nel ’17/’18 in Ucraina, il comportamento tedesco non fu molto migliore di quello di un quarto di secolo dopo. Il nazismo peggiorò le cose, ma non è certo il peccato originale.
          Luigi

        • habsburgicus scrive:

          @Luigi (e tutti)
          ma pensi che gli USA siano diventati ciò che sono perchè guidati da idioti?

          Solo un antipasto 😀 (al momento non posso dilungarmi..ma, se interessa, ci ritornerò !)

          Ieri leggevo le considerazioni di Jefferson del 1786 sul futuro degli USA (in un libro del 1906…quindi ammesso che siano una “falsificazione”, e non credo, sono anteriori all’America super-potenza !) e fui ammirato dalla sua preveggenza (e diciamo pure dal suo greedy cinismo !)..quelli sono Uomini di Stato 😀
          In effetti gli USA non furono governati da fessi sino agli anni 1960’..poi ci fu il turning of tide 😀 (qualche episodio di fessaggine già in 1944/1963 :D)
          P.S 1: come tu hai cambiato le tue opinioni su Churchill, io le ho cambiate su Roosevelt; continuo ad aborrirlo ma non lo considero più un fesso, bensì un politico cinico che diede agli USA la posizione n° 1 al mondo !
          P.S 2: due giorni fa ho scritto un post sulla nascita degli USA: ignoratissimo 😀

        • habsburgicus scrive:

          sul Werwolf sono molto scettico…da quanto so (poco, ammetto) fu un fallimento totale già nel 1945, altro che nel 1947 !
          nel 1945 l’URSS era forte, non bisogna sottovalutarla
          sul resto sono in buona parte d’accordo (nell’essenziale)
          anche sulla scelta di Potsdam 😀 Sans Souci, Federico i Grande (1740-1786) ecc ecc

        • habsburgicus scrive:

          finalmente qualcuno che ricorda l’operazione Bagration !!! chapeau, Luigi !!
          bisognerà pur dirlo una volta….
          Stalingrado, pur importantissima, ha stufato 😀
          il Reich venne distrutto (all’Est) con Zitadelle (luglio 1943) e con Bagration (fine giugno 1944)

    • Luigi scrive:

      Adesso che ci penso, Tukacevskji di nome faceva Michail 🙂

      Luigi

  8. mirkhond scrive:

    Luigi

    Hai elencato sinteticamente una serie di notizie interessantissime e che non conosco:

    1) I sovietici arrivarono a Berlino solo perchè davanti non avevano quasi più nulla di organico – la fine della Wehrmacht si compie nell’operazione Bagration – epperò quel quasi nulla fece pagare un ulteriore, allucinante salasso. Con l’ingresso in Prussia orientale, infatti, il tasso di perdite sovietiche ritorna ai livelli dell’estate 1941.

    2)Un fatto che, ad esempio, è rimasto seminascosto è che almeno fino al 1947 prosegue la resistenza in Germania (werwolf e sodali), e che tale resistenza all’Est si salda praticamente senza soluzione di continuità con i moti anti-russi a Berlino.
    Altrettanto poco noto è che, in Italia, qualcosa di simile continua fino al 1948.

    3)nel ’17/’18 in Ucraina, il comportamento tedesco non fu molto migliore di quello di un quarto di secolo dopo. Il nazismo peggiorò le cose, ma non è certo il peccato originale.

    Potresti approfondirle? Mi interessano moltissimo!
    ciao!

  9. habsburgicus scrive:

    @Luigi
    Chi, nella classe dirigente USA, aveva idee differenti non fece una bella fine

    alludi a Forrestal ?

    • Luigi scrive:

      A lui, a Patton, a McCarthy, a MacArthur… a chissà quanti altri non conosciuti solo per mia ignoranza o smemoratezza… chi spingeva il suo anticomunismo fino alle logiche ed estreme conseguenze terminò la sua carriera bruscamente, o di riffa o di raffa.
      Non arrivo a dire che Patton fu assassinato – come si adombra nel film “Obiettivo brass” – però rimane il fatto che la sua morte cadde a fagiolo (a proposito, per chi non lo sapesse il “brass” del titolo è il termine gergale con cui è – o era – nota la generalità statunitense, per via del lucore delle insegne).

      Perdonami, Habsburgicus, ma il tuo commento sulla nascita degli States me lo sono perso. Dove l’hai inserito? Purtroppo non riesco a seguire tutte le discussioni che nascono dagli scritti di don Miguel.
      E, naturalmente, esplicita il tuo pensiero. Le conoscenze che hai, a livello di storia politica, sono decisamente superiori alle mie (se non si è capito, prediligo la storia militare).

      Mirkhond, mi scuso per il ritardo e la brevità della risposta. Comunque:

      – in qualsiasi storia militare della guerra sul fronte orientale – il fronte par excellence del 1936/1945 – trovi la conclusione che le capacità operazionali della Wehrmacht furono definitivamente spente nell’estate del 1944 (a proposito, Bagration era sì un generale zarista, però era georgiano come lo “zar rosso” allora in carica. Ubi maior…).
      Dopo è solo un rappezzare senza costrutto, tanto che – correttamente- l’ultima offensiva tedesca è a Ovest. A Est non c’era più niente da fare. Però rimane fino all’ultimo la superiorità tattica della panzerwaffe, e quando i sovietici entrano in Germania questa si salda all’ovvio attaccamento per il suolo patrio – e al terrore instillato dai comportamenti sovietici – producendo l’ultima ecatombe nelle fila dell’Armata Rossa.

      – sui Werwolf e assimilabili, si sta iniziando a scrivere solo ora. Prima erano considerati un fallimento totale, ora è riconosciuto che continuarono a operare almeno fino al ’47… purtroppo in italiano ancora niente.
      Attenzione: rispondendo anche all’obiezione di Habsburgicus, non intendevo affermare che i Werwolf fossero una minaccia grave. Anche se le loro azioni furono decisamente più vaste di quanto finora riconosciuto, per il loro stesso carattere “guerrigliero” non potevano mettere in discussione l’ordine definito a Casablanca, Teheran, Yalta, Potsdam. Erano però la spia che non tutte le cose andavano come si vuol far credere. La rassegnazione piena alla sudditanza non mancava solo nella mezza Europa occupata dai Sovietici.
      Questo è il messaggio che volevo far passare. In ogni caso, qualora interessi ho visto che perfino Wikipedia dedica una pagina quasi decente all’attività del Werwolf.

      – più in generale, tutta la storia del lustro 1945/1949 è degna di essere approfondita, perchè si comprenderebbe così che nulla era predeterminato, di quanto poi accadde realmente. Ad esempio, in quegli anni non vi era certezza che la Germania dovesse essere infine divisa in due stati (l’URSS spinse fino all’ultimo perchè rimanesse unita, per ovvii motivi), nè che l’Italia dovesse allinearsi all’Ovest. In particolare, per l’Italia vorrei ricordare non tanto le azioni delle formazioni neofasciste, che pure vi furono, quanto le operazioni “coperte” di quanto rimaneva della Marina italiana in appoggio, in chiave anti-britannica, all’emigrazione ebraica verso la Palestina. Se pensiamo al contemporaneo ruolo svolto da Stalin nella nascita di Israele, si nota come i possibili scenari alternativi si moltiplichino.

      – Ucraina 1917/1918. Venne attuata una politica di vera e propria rapina, con una dissennatezza tale da produrre effetti contrari a quelli desiderati. In particolare, furono inferiori a quanto preventivato le risorse recuperare su quel territorio e maggiore al previsto il numero di truppe destinate all’occupazione. Ne parla Ritter nell’ultimo volume de “I militari e la politica nella Germania moderna”, testo tuttora imprescindibile (facendo la tara solo all’odio anti-asburgico che pervade l’autore, il quale arriva quasi al punto di incolpare l’Austria per la sconfitta. Una specie di dolchstosslegende alternativa).

      Infine, un’osservazione. Prima di valutare il possibile esito di un “armageddon” fra USA e URSS nel 1945/1949, si deve ricordare come nulla esistesse, nella seconda, che potesse bilanciare l’arma nucleare e l’aviazione strategica della prima. Anche dopo, in realtà, per diversi anni la superiorità nucleare statunitense rimase indiscussa.

      Un saluto a tutti.
      Luigi

      • habsburgicus scrive:

        lo rimetto in questo post, ok ? 😀
        però prima devo trovarlo 😀
        raccapezzarsi è difficile per tutti qui 😀
        ciao !

      • habsburgicus scrive:

        le operazioni “coperte” di quanto rimaneva della Marina italiana in appoggio, in chiave anti-britannica, all’emigrazione

        In tal caso, forse, è un’altra questione di “ubi maior” (dubito fortemente che abbiano fatto così per interesse italiano, comunque malamente inteso)
        La nostra Marina che tradì durante la guerra (a proposito, che ne pensi ?) era inflitrata dai “fratelli”…e i loro ordini non si discutono…e Londra è importante ma non è sempre il top 😀

        P.S 1
        non trovi che sia stato veramente vergognoso, forse la pagina più trista di quei giorni tristi, la consegna della R. Marina al nemico a Malta, di SUA volontà (dove “Sua” intendiamo i capi..quelli che stranamente non trovavano mai il carburante per combattere contro il nemico, nel 1940-1943 !
        la nostra R. Marina dopo la resa DOVEVA affondarsi….
        l’Italia era stata vinta, consegnarsi alla Germania era esagerato (e in ogni caso sarebbe stato fonte di imbarazzo per S.M il Re, nei confronti degli arroganti vincitori:D), ma darsi al nemico, oltrettutto a casa “sua” (in quella Malta italianissima !!!), dopo aver navigato a proprio rischio per molte miglia, era inaudito !!!
        il sogno della grande Italia era finito
        orbene, che finisse anche la sua Marina !
        credo che i più onesti fra gli ammiragli inglesi in cuor loro abbiano stigmatizzato la decisione servile della R. Marina e avrebbero ammirato molto di più (sempre nell’intimo) un virile auto-affondamento !
        poi ‘inglese è pragmatico…e le nostre navi se le sono prese
        P.S 2
        so degli accordi De Courten-Cunningham, piccola cosa

  10. habsburgicus scrive:

    eccolo (era del 3 settembre)

    una ricorrenza importantissima (per gli effetti futuri, all’epoca non parve nulla di eccezionale)..dedicata alla parte americana di Miguel 😀

    3 settembre 1783
    Pace di Versailles (quella con gli USA però fu siglata a Parigi), finisce la cosiddetta “rivoluzione americana”; vi erano già stati preliminari in gennaio e fra inglesi e il nordamericano Jay (all’insaputa dei franco-spagnoli) sin dal 30/11/1782
    La Gran Bretagna riconosce de iure l’indipendenza degli Stati Uniti d’America (all’epoca una confederazione di 13 ex-colonie, divenuti Stati: 1.Massachusetts, che includeva il Maine; 2.New Hampshire; 3.Rhode Island; 4.Connecticut; 5.New York; 6.Pennsylvania; 7.New Jersey; 8.Delaware; 9.Maryland; 10.Virginia; 11.North Carolina; 12.South Carolina; 13.Georgia), incluso il Vermont e tutti i territori (britannici dal 1763) fino al Mississippi, in gran parte abitati dagli “indiani” (la parte settentrionale, più o meno futuri Illinois, Indiana, Ohio, Michigan e altro, faceva parte dal 1774 del Québec, che venne così di nuovo ridotto)
    La Gran Bretagna cede alla Spagna le due province di West Florida (cap. Pensacola) ed East Florida (cap. St. Augustine), britanniche dal 1763
    La Spagna, oltre a (ri)acquisire le Floride (ma parte della West Florida sino al 1763 era francese) mantiene la Louisiana ad ovest del Mississippi inclusa Nouvelle-Orléans (che tornerà francese in 1800/1801 e sarà ceduta agli USA nel 1803 sotto la presidenza di Thomas Jefferson, “Louisiana Purchase”, forse il più grande colpo diplomatico mai realizzato, senza sparare un colpo..se pensiamo che in Europa, normalmente, ci si scannava per una città 😀 )
    La Gran Bretagna mantiene le province di Québec (chiamata anche Canada..ridotta a sud-ovest), Saint-John Island (dal 1799 Prince Edward Island, francese sino al 1763), Nova Scotia (ex-Acadie, francese sino al 1713), Cape Breton Island (separata da Nova Scotia nel 1784, francese sino al 1713), New Brunswick (creata formalmente solo nel 1784, a partire da Nova Scotia, e colonizzata soprattutto da loyalists; fu francese) e Newfoundland (la Francia cedette ogni diritto nel 1713, tranne quelli di pesca, ma conservò, e mantiene, Saint-Pierre-et-Miquelon)
    La Francia non ottiene nulla in America continentale (riavrà i posti fortificati del Senegal più Tobago, britannica da 1763 a 1783 in precedenza “neutra”, che diverrà albionica in modo definivo nel 1814)
    La pace anglo-olandese venne firmata solo nel 1784 (nulla di trascendentale..il Capo, bel bocconcino 😀 , verrà preso da Londra solo nel 1796, restituito in base alla pace di Amiens del 1802, ripreso nel 1806 e de iure ceduto nel 814-1815 a Vienna)

    (per le frontiere del Québec 1774-1783)
    http://www.slmc.uottawa.ca/?q=treaty_versailles

    • habsburgicus scrive:

      Cape Breton..francese sino al 1763

    • Luigi scrive:

      Merci beaucoup.

      Luigi

    • PinoMamet scrive:

      A Cape Breton mi pare esistesse una comunità di neri di lingua gaelica, chissà che fine avrà fatto!

      • habsburgicus scrive:

        a Cape Breton non so
        però so che fra i loyalists giunti in Nova Scotia (e Cape Breton, nel 1763-1784 e dal 1820 in poi, fece parte della Nova Scotia) c’erano dei loyalists neri, emigrati dai nascendi USA
        perché diciamolo..l’inglese è razzista, ma il suo cugino nordamericano lo è molto di più 😀
        pensiamo agli indiani..in Canada si sono salvati, negli USA sappiamo la fine che hanno fatto
        del resto una delle ragioni della rivolta delle 13 Colonie sta nei (timidi, vabbé) tentativi della Corona britannica di proteggere i pellirossa, dopo il 1763 !
        gli indiani furono con i francesi sino al 1763 (tranne gli Irochesi) ma in genere furono con i britannici nel 1776-1783 e nel 812-1815…saranno stati selvaggi, ma mica erano fessi 😀
        a proposito dei loyalista, pagina obliata e mistificata…un giorno bisognerà pur dirlo, ma i fedeli alla Corina furono almeno un terzo..e a New York e in Georgia probabilmente più della metà..tanti anche in Pennsylvania..pochi, ma non trascurabili, in Massachusetts, la culla dello yankeeismo..l’ Calvino pervadeva ogni cosa, dunque l’americanismo era allo stato puro 😀 a costo di far scandalizzare Mirkhond :D, e premesso che le dottrine teologiche dei puritani sono assurde, bisogna però, credo, riconoscere una certa grandezza storica a questi coloni puritani..che, intendiamoci, furono un flagello per chi ebbe la sventura di stare nei loro paraggi !

        P.S (semi-serio)
        sapete perché gli inglesi hanno perso, caso rarissimo, nel 1776-1783 ?
        perché gli inglesi saranno dei figli di..buona donna
        ma gli inglesi n° 2 (i nord-americani) lo sono di più !
        se notate gli inglesi n° 2 (i nord-americani) hanno superato gli inglesi (n° 1) in cinismo, crudeltà, ipocrisia moralistica..dunque gli inglesi (n° 1) trovarono quella volta pane per i loro denti ! e persero
        con ciò non voglio dire che per vincere le guerre bisogna essere più spietati del nemico, per quanto duro..ma insomma 😀
        è chiaro che l’Italia del 1940-1943 che permise nell’ottobre 1942 la visita di Myron Taylor in Vaticano e in prim 1943 una vacanza a Londra del Ministro britannico Osborne in Vaticano, sic (in entrambe le occasioni si complottò contro di noi), o che già nel 1941 restituì a Londra il Ministro britannico in Jugoslavia Campbell caduto nelle nostre mani (in tal caso fece sponda Roosevelt che in lega con Churchill minacciò di far trattenere in viaggio nell’Atlantico un nostro addetto militare negli USA appena espulso Lais, fra l’altro-dicono, non mi pronuncio-un traditore), le guerre non può vincerle !

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          I Pellerossa… E i cattolici francofoni, ai quali fu fatta qualche concessione territoriale, cosa sgraditissima ai wasp che, scherziamo, la terra “vergine” la volevano tutta per sé!

        • PinoMamet scrive:

          ” pensiamo agli indiani..in Canada si sono salvati, negli USA sappiamo la fine che hanno fatto”

          beh, lì penso che c’entri qualcosa anche la diversità fisica dei due paesi, intesa in senso generale ovviamente, e la diversità della colonizzazione interna;

          però in effetti è interessante che sia il Canada, a Nord, che il Messico, a sud, hanno avuto delle notevoli popolazioni meticce (in Canada quasi sempre la parte “bianca” era francese), mentre negli USA quasi nisba.

          Qualche eccezione, negli USA, era rappresentata dalle popolazioni native che accoglievano e si mescolavano con i neri fuggitivi
          (ma alcune di queste- le “nazioni civilizzate” del Sud, ampiamente “integrate”- possedevano a loro volta schiavi prima della Guerra civile)

      • habsburgicus scrive:

        Québec Act, 1774….malvisto nelle 13 Colonie
        fra l’altro fu il primo Atto britannico che alleggerì la sorte dei cattolici (per quanto solo in una determinata, e ristretta, area eccentrica), permettendo il mantenimento della Chiesa (de facto tollerata già dal 1766 circa quando si permise la nomina del vescovo cattolico a Québec, sede vacante)
        il Catholic Relief Act del 1778 (che provocò le sommosse anti-cattoliche di Gordon, del 1780) fu il 2°, e valse anche (e soprattutto) per la Madrepatria
        il Catholic Relief Act del 1791 fu il 3°…esso riconobbe ipso facto il Cattolicesimo che ebbe quindi uno status di dhimmitudine (sino al 1829, cosiddetta emancipazione.anche se non totale)
        nel 1793 un atto analogo per l’Irlanda diede ai cattolici il diritto di voto al Parlamento irlandese (abolito nel 1800, con l’Act of Union) ma non quello di essere eletti…proteste dei fanatici puritani
        nel 1794 (credo) costruita la 1° chiesa cattolica in muratura in Irlanda…in Ulster !
        tutte le chiese cattoliche in muratura erano chiuse o, se ancora esistenti, adibite al culto protestante eretico (anche in quelle cittadine ove di protestante c’era solo il mayor e pochi altri :D)

  11. Miguel Martinez scrive:

    Il gaelico di Cape Breton… mi ricordo che ne avevo sentito parlare, ma forse è un equivoco dovuto a Kipling:

    http://en.wikipedia.org/wiki/Canadian_Gaelic

  12. habsburgicus scrive:

    @Luigi
    chi spingeva il suo anticomunismo fino alle logiche ed estreme conseguenze terminò la sua carriera bruscamente, o di riffa o di raffa.

    straconcordo….e a costo di ripetermi, ribadisco “finalmente !”
    l’anticomunismo USA fu solo di facciata..più tardi diverrà antisovietismo (non anticomunismo ! pensiamo al viaggio di Nixon da Mao* nel 1972) vero, ma solo perché l’URSS “sbagliò” nella questione vicino-orientale 😀
    qualcosa di simile, da una sua prospettiva, dice il principe romeno in esilio Mihai Sturdza in un libro già da me citato
    e, tuttora, i preferiti degli USA (all’Est e non solo) sono gli ex-comunisti..perché un ex-marxista/leninista è in genere disposto ad appoggiare tutto 😀 e ha nel DNA il servilismo, un tempo verso Mosca, ora verso altri lidi 😀

    *pensiamo già a come fu tradito Chiang Kai-shek nel 1947-1949..per carità, Chiang ci mise del suo, non lo nego 😀 ma i fatti parlano

    • habsburgicus scrive:

      continua

      Mac Arthur era massone
      Sono possibii due ipotesi
      Questo lo protesse un po’ e gli impedì una fine brusca come quella di McCarthy o addirittura una fine “tout court” (come Patton e Forrestal)
      Questo non vuol dire nulla…anzi mostra ancora una volta (se ce ne fosse bisogno) come negli USA in massoneria c’erano (ci sono ?) anche persone patriottiche e nazionali famosa tesi della diversità della massoneria anglosassone, rispetto alla massoneria “sovversiva” latina (massime francese, iberica e italiana…in Romania é/era un po’ diverso)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *