Il Decalogo del Buon Venditore di Droni

Ho segnalato a un mio amico, ispiratore clandestino di numerosi post e attualmente in cerca di lavoro, una presentazione in pdf  che gli potrebbe tornare utile nel caso in cui volesse dedicarsi al mestiere del futuro, che è quello di Venditore di Droni.

Il mio amico ha risposto:

“Potrebbe essere un buono sbocco lavorativo.
Da bambino costruivo modellini di aerei e mi piaceva giocare coi mortaretti, con cui facevo saltare in aria i soldatini: dici che se lo metto nel curriculum, mi facilita l’assunzione?!…”

Siccome la cosa può interessare anche altri, ho dato fondo alla mia lunga esperienza di traduttore, interprete e frequentatore a vario titolo di trattative commerciali, e ho redatto per lui il seguente Decalogo del Commercio Internazionale.

Uno. Accendi il proiettore e fai vedere le diapositive, commentandole. Ad esempio, sulla diapositiva, c’è scritto, “Beyond traditional surveillance and kinetic strike roles“, tu dici ad alta voce, “Beyond traditional surveillance and kinetic strike roles” (la pronuncia te la spiego io prima della presentazione, il senso non importa).

A qualunque punto tu sia arrivato nella presentazione, chiudila dopo dieci minuti. Primo per non stancare il tuo interlocutore, secondo per non metterlo in imbarazzo, visto che lui sicuramente non ne sa più di te.

Due. Ricordati di presentare invece in modo chiaro lo Sconto, che è la parte principale di qualunque prodotto. Non per l’interlocutore, che tanto mica paga lui, ma perché così lui potrà fare bella figura con chi paga davvero. Uno sconto del 2 percento su cento milioni di euro si può sempre presentare come un guadagno di due milioni di euro.

Tre. Non dimenticare di sussurrare che “ce l’hanno comprato anche gli israeliani ma non vi posso dire nient’altro, è un segreto“. Trattandosi appunto di un segreto, nessuno ti può chiedere le prove.

Quattro. Informati in maniera meticolosa sui migliori ristoranti della città: su questo non puoi permetterti di sbagliare. E ricordati di pagare tu.

Cinque. Imparati un po’ di barzellette sconce in inglese. Ti posso tradurre quelle di Silvio Berlusconi, che vanno benissimo. In fondo, con quelle è diventato premier.

Sei. Devi sapere tutto sul campionato di calcio per riempire gli spazi tra sconto e sconcio.

In questo campo, gli italiani godono di un vantaggio planetario. Anche i businessman tailandesi sanno dire “Inter! Wow!” Purtroppo qui non ti posso aiutare, ma troverai facilmente un soccer advisor in qualunque bar.

Sette. Dopo cena, mentre fai assaggiare un liquore molto speciale al tuo interlocutore, spiega in modo informale ma inequivocabile esattamente quanto gli farai avere fuori busta e quali misure hai preso per neutralizzare la concorrenza, in modo che sia sicuro che sarà proprio lui a fare l’affare.[1]

Otto. L’ultima sera, invita l’interlocutore a una riunione di lavoro che durerà fino a tardi, forse anche fino al mattino dopo, per discutere gli aspetti più tecnici e noiosi. Tale riunione si svolgerà in un locale particolarmente costoso con donnette particolarmente discinte e poco interessate all’informatica militare. Ricordandoti sempre di pagare tu.

Nove. A riunione notturna di lavoro terminata, sarebbe bene pensare anche al lato umano.

Quindi suggerisco di offrire a nome della tua ditta un costoso profumo che l’interlocutore potrà regalare alla propria moglie quando rientra a casa. E ricordati di accennargli che forse ci sarà un invito anche per lui (senza moglie) al Convegno di Alti Studi Dronologici che si sovlgerà a Phuket in Tailandia tra qualche mese, a duecento metri dalla spiaggia.

Non dimenticare mai che uno dei principali motori del Commercio Mondiale è la fuga dalle mura domestiche per uomini di mezza età. Non cercano donne. Scappano dalle donne.

Dieci. Fondamentale: devi arrivare a tutti gli incontri e andartene su un‘auto di lusso. Qui ci sono tutte le informazioni che ti possono servire per affittarne una, anche con autista.

Devi avere anche le scarpe molto lucide e nuove (sono più importanti della cravatta), ma non sono riuscito a scoprire un sito dove si possano affittare: questo sito si rivolge alle signore.

Le sorti del mondo, comprese quelle dei villaggi afghani, si decidono così.

Disclaimer: Il Decalogo vale unicamente per commerci facili e intercambiabili, ad esempio la vendita di autostrade, droni, ospedali e nave da crociera.

Per ora sconsiglio di accostarti ad attività che richiedono maggiore specializzazione e si rivolgono a una clientela più esigente, come ad esempio la compravendita di vino o di biancheria intima.

Nota:

[1] Le due cose – il fuori busta e la neutralizzazione si possono fare sia in maniera illegale, sia in maniera perfettamente legale.

Oggi va di moda la legalità, e quindi ti consiglio vivamente di operare nella seconda maniera.

L’esito è assolutamente identico, il costo è un po’ più alto perché ti devi consultare prima con il tuo avvocato e con il tuo commercialista. Ma vuoi mettere la differenza tra essere un imprenditore di successo ed essere un delinquente?

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18 risposte a Il Decalogo del Buon Venditore di Droni

  1. Mauricius Tarvisii scrive:

    Sì, bene o male questo è il sistema che regola i contratti pubblici (leggi: il modo in cui si buttano i soldi della comunità). Ha anche un nome tecnico: trattativa privata, alias procedura negoziata.

  2. Miguel Martinez scrive:

    Per Mauricius Tarvisii

    Il Decalogo vale ugualmente per le trattative non private, quelle con tutte le Gare d’Appalto.

    Uno, ci vuole qualcuno che indice la gara d’appalto, e stabilisce le specifiche.

    Due, basta mettersi d’accordo in anticipo tra i due o tre potenziali vincitori di tale gara.

    Dopo di che tutto procede nella più roberto-savianesca Legalità.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      In realtà sarebbe sempre illegale, solo che è impossibile da perseguire se non nei casi più estremi (vedere Formigoni & Friends o Tarantini & D’Addario): bisogna dimostrare che i punti 7, 8 e 9 siano stati seguiti e che le cene di lavoro/incontri di formazione/seminari in realtà erano proprio i punti 7, 8 e 9 e dimostrarlo senza ombra di ragionevole dubbio.
      E infatti le inchieste di Woodcock (biekissima toga che non si fa i fatti propri e calunnia bravi e rispettabili imprenditori) tiravano sempre fuori questa zona di apparente “legalità” (e infatti le sue iniziative si sono concluse sempre con proscioglimenti) che si reggeva su uno schema non molto diverso da quello del decalogo, dalla storia dei videopoker in poi.

      • Francesco scrive:

        non mi risulta che Formigoni sia stato accusato dalla Magistratura di alcunchè, ad oggi

        e da come funziona la Lombardia, anche fossero vere le accuse di gente perbene quale il Fatto o l’UNità, ci penserei bene prima di sostituirlo con un altro politico italiano

        se offrite svizzeri o austriaci possiamo parlarne

  3. Moi scrive:

    @ Mauricius Tarvisii

    Te lo dico qui per comodità: l’unica cosa importante è la sincerità del tuo augurio a Mirkhond … tutto il resto, le mie critiche più che comprese, non sono in fondo che “pippe mentali”.

  4. Retorico scrive:

    E’ spaventoso:
    hai descritto ESATTAMENTE il modus operandi del mio ex capo (il settore era quello della sanità)
    E’ di Firenze, magari lo conosci pure.

  5. Miguel Martinez scrive:

    Per Retorico

    “hai descritto ESATTAMENTE il modus operandi del mio ex capo (il settore era quello della sanità)”

    Vedo che hai colto il concetto di intercambiabilità. Prova a guardare il curriculum di Carlo De Benedetti su wikipedia, e prova a dirmi che razza di lavoro fa, ad esempio.

    • Retorico scrive:

      Stando a wikipedia questo tizio comincia con l’industria (paterna) dei tubi metallici, poi acquista un’immobiliaria, la trasforma in una holding (cioè un contenitore, in cui può entrare di tutto), entra nell’industria automobilistica e ne esce, si compra delle concerie, ne cambia il nome e le trasforma in una holding (è fissato con le holding), poi entra nell’informatica quindi la molla, però continua con la componentistica automobilistica, nel frattempo si compra un’industria alimentare e la rivende, poi entra nel settore bancario e lo molla, poi entra nell’editoria, poi va in galera un solo giorno, quindi entra nella sanità socio-assistenziale, nell’energia e negli investimenti finanziari, dissemina società qua e là e, infine, trova persino tempo per dichiararsi favorevole al mantenimento dell’articolo 18.

      Non so risponderti.

  6. Miguel Martinez scrive:

    Nel post successivo (dedicato al transito di Venere) Moi accenna a Italplanet.

    Sono andato a vedere e si presenta in questo fantastico modo:

    http://www.radioitalia.it/partnership/italplanet.php

    “ITALPLANET

    Un brand distintivo, a tutto tondo, dal quale nasce il pay off “per comunicare l’Italia nel mondo”, ampiamente riconosciuto a livello internazionale e capace di esprimere e di identificare, nella sua unicità, tutte le attività promozionali e di informazione del Sistema Italia all’estero. “

  7. izzaldin scrive:

    Mirabile dictu!
    Sia questo decalogo che il post sulla spesa di droni fatta dal prof. Monti mi portano alla mente le immagini di My Holocaust di tova reich, libro davvero definitivo sull’argomento.
    (ancora non ti ho ringraziato per lo spazio dato alla recensione sul tuo sito, lo faccio ora).
    Quando parli delle cene costose come perno centrale di ogni affare, come non pensare a Maurice Messer e alle sue abbuffate di anatra alla cracoviana (offerta dal governo polacco..) tra un tour ad Auschwitz e qualche milione di donazione esentasse..
    saluti,
    izzaldin.

  8. Miguel Martinez scrive:

    Per Retorico

    Diciamo che De Benedetti sarà sicuramente un esperto intenditore di ristoranti. Superato in questo solo da Giancarlo Elia Valori:
    http://kelebeklerblog.com/2009/01/24/giancarlo-elia-valori-il-potere-e-il-dominio/

  9. Francesco scrive:

    Confermo che le trattative commerciali paiono comprendere tutti questi 10 punti anche nel settore privato e in campi molto tecnici.
    Pare fossero mitiche quelle con gli acquirenti sovietici, che godevano del vantaggio di non dover rendere conto per nulla di cosa avessero comprato.
    Ma forse è solo invidia di noi che siamo fuori dal ramo vendite, sennò il mondo come farebbe ad andare avanti?
    Ciao

  10. Sei. Devi sapere tutto sul campionato di calcio per riempire gli spazi tra sconto e sconcio.
    Volando più bassi, devi sapere tutto del calcio pure se vuoi farti assumere come semplice dipendente in un’azienda di un certo “livello”.
    Mostrare un sapere in questo settore comporta necessariamente la visione assidua della tv, e dunque in un colpo solo si assicura al proprio interlocutore deputato alla “gestione delle risorse umane” non solo l’appiattimento sportivo ma anche quello sessuale, dal momento che accanto a due pallonate non mancheranno mai due e più protuberanze femminili.
    Ciò è garanzia che entrando nel meccanismo azienda, il neo assunto non lo farà inceppare con la pretesa di avere idee un po’ oltre la media.

    • lanzo scrive:

      Ho avuto in passato dei “capi” dirigenti, come li vuoi chiamare, che non dico detestassero il calcio, ma non avevano il minimo interesse e che sotto sotto, ritenevano un appassionato di calcio, un minus habens intelletualmente, per cui un candidato che avesse sfoggiato tanta conoscenza calcistica, sarebbe stato liquidato con il solito: Le faremo sapere
      Poi e c’erano quelli che facevano finta di essere appassionati di calcio, per mettersi al livello del poppolo, sono anch’io uno di voi servi della gleba, cosi’ poi v’inculo meglio (vedi i vari politicanti, i ricconi che vanno alle partite a tifare per la Roma, la Lazio, Fiorentina, ma veramente credi che ad un D’Alema, per dirne uno, gliene freghi una cippa del calcio ? Ma sono sempre li’. in tribuna d’onore a far presenza per raccattare o non alienarsi qualche tifoso, tutto fa brodo, come diceva mia nonna e visto non pagano biglietti, tribuna, non hanno problemi di parcheggio visto che girano con auto con scorta, bello sforzo , certamente si struggono per la noia, ma tant’e’, bisogna fare sacrifici, poi tutti a pranzo o cena dal “Bolognese” .

  11. lanzo scrive:

    Lo so che questo e’ un commento a cazzo di cane, ma in Thailandia, per ragioni che mi sfuggono, visto che, dato il clima, il calcio non e’ proprio praticato a meno che non vuoi svenire per un colpo di calore dopo 20 minuti di gioco, sono pero’ misteriosamente affascinati dai club (calcio) britannici, tipo Manchester United , che hanno punti vendita di magliette e gadgets. Penso che l’Inter non sappiano neanche cosa sia. Io, per esempio, che non vivo in Italia e seguo poco, ancora non so cosa sia il Chievo.
    Salutoni !

    • PinoMamet scrive:

      ” ma in Thailandia, per ragioni che mi sfuggono, visto che, dato il clima, il calcio non e’ proprio praticato”

      questo mi incuriosisce; non sono mai stato in Thailandia (anche perchè le pochissime esperienze che ho avuto con thailandesi sono state con persone antipatiche e razziste! troppo poco per trarre conclusioni, ma abbastanza da non farmi desiderare di visitare il paese a meno di cause di forza maggiore…) ma il calcio è praticato in Africa centrale e in Brasile e in diversi altri posti caldi e umidi…

      “sono pero’ misteriosamente affascinati dai club (calcio) britannici, tipo Manchester United ”

      che c’entri un po’ il razzismo di cui sopra? Non so, ipotizzo, se sai di più correggimi ben volentieri.
      Perchè per esempio sapevo che le squadre italiane erano popolari in altre parti dell’Asia…

  12. lanzo scrive:

    Ho avuto in passato dei capi o dirigenti, come li vuoi chiamare, che non dico detestassero il calcio, ma non ne avevano il minimo interesse e che sotto sotto, ritenevano un appassionato di calcio, un minus habens intelletualmente, per cui un candidato che avesse sfoggiato tanta conoscenza calcistica, sarebbe stato liquidato con il solito: Le faremo sapere
    Poi e c’erano quelli che facevano finta di essere appassionati di calcio, per mettersi al livello della ggente comune e un po’ sfigata, sono anch’io uno di voi servi della gleba, cosi’ poi quando v’inculo fara’ meno male. (vedi i vari politicanti, i miliardari che vanno alle partite a fingere di tifare per lquesta o quella squadra , ma veramente credi che ad un D’Alema focalizzato da una vita solo a fare il perdente super retribuito vita natural durante, per dirne uno, gliene freghi una cippa del calcio, Berlusconi focalizzato solo a far soldi puo’ permettersi di essere appassionato di calcio, certo compra una squadra, la usa per fini politici. E sono sempre li’. in tribuna d’onore a far presenza per raccattare o non alienarsi i tifosi, tutto fa brodo, come diceva mia nonna e visto non pagano biglietti, tribuna, non hanno problemi di parcheggio visto che girano con auto con scorta, bello sforzo , certamente si struggono per la noia, ma tant’e’, bisogna fare sacrifici, poi tutti a pranzo o cena dal Bolognese, a queste condizioni ci si puo’ stare.

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