49 risposte a L’ufologo Roberto Malini attacca Vittorio Arrigoni. E Repubblica gli dà spago

  1. mirkhond scrive:

    Sembra Alex Britti…

  2. Rock & Troll scrive:

    Nell’intervista linkata non si dice che Malini abbia diretto 263 film, bensì che dirige una società chiamata “263 film”. Non è proprio la stessa cosa.
    Quella dei 7mila libri letti a 25 anni invece è vera. Forse, a suon di gialli mondadori, potrebbe anche essere possibile…

  3. Ma pare proprio così brutto sbattere ‘sti coglioni su un vagone piombato e metterli a cesellare cubetti di ghiaccio in Kamchatka 14 ore al giorno senza pausa pranzo?

  4. Miguel Martinez scrive:

    Per Rock & Troll

    Ti ringrazio moltissimo della correzione: certo che non è la stessa cosa. Ho corretto appena ho visto la tua precisazione.

  5. Moi scrive:

    Certo non riporterà fra noi Vittorio Arrigoni, ma questo è più o meno il modulo per la petizione di Funerali di Stato della Repubblica Italiana …

    https://servizi.quirinale.it/webmail/

    in teoria, un _con tutto il rispetto_ “Fossile Vivente dell’ Ex PCI”, se li ha concessi a dei parà più o meno mercenari e più o meno fascisti …

  6. luca scrive:

    Almeno David Icke ha più fantasia.

  7. Grazie per l’articolo Miguel, conosco da anni il suo blog (quell’altro su splinder), pur avendola letta solo sporadicamente. Ora la linko tra i miei amici. Provi a passare dal mio, se può.
    Lorenz

  8. nic scrive:

    A voler essere corretti, almeno nell’articolo che hai citato, l’ufologo non attacca assolutamente Vittorio Arrigoni, ma Hamas. Il tuo titolo è falsificante e sensazionalista. Comunque, fosse solo per la foto che lo ritrae, se lo merita.

    PS: O ti sei dimenticato una S’ ? L’ufologo Roberto Malini S’ attacca a Vittorio Arrigoni (in cerca di fama). E Repubblica gli dà spago.

  9. Marco scrive:

    Caro Miguel Martinez, ma tu chi sei? Da dove arrivi? Che fai nella vita per sentirti in diritto di giudicare (e screditare ) il lavoro e il pensiero delle altre persone? Per me quello che scrive Malini (che seguo da anni nel campo dei diritti umani, ed è un faro in questa italia buia) è sensato e razionale, lo trovo molto interessante e fa riflettere. Francamente, visto l’accanimento, l’unica voce violenta mi sembra la tua. Abbi rispetto del prossimo.

  10. Miguel Martinez scrive:

    Per Marco

    “Che fai nella vita per sentirti in diritto di giudicare (e screditare ) il lavoro e il pensiero delle altre persone?”

    Se un pubblicitario e ufologo si dichiara più esperto degli esperti su ciò che succede a Gaza, si accredita o si scredita da solo, io do solo la notizia.

    Per quanto riguarda ciò che faccio nella vita, il mio interesse per Roberto Malini nasce dall’avere a che fare con i Rom, che sono in genere l’oggetto della sua macchina per produrre comunicati stampa.

    • Marco scrive:

      Caro Marco, tutto hai fatto tranne che riportare “la notizia”. Ti sei prodigato alla creazione di una tua visione distorta e faziosa di una persona che da anni collabora con le massime istutuzioni internazionali nel campo dei diritti umani e che a me (e a tAnte tante altre persone), ha arricchito profondamente). E… ancora mi chiedo a che titolo critichi e giudichi il lavoro svolto da altre persone. Esprimere le proprie opinioni non deve e non può essere un pretesto per mettere in cattiva luce né la migliore, né la peggiore delle persone. Rispetta il prossimo. Questa sterile conversazione si chiude qui. Sei purtroppo in cattiva fede e non ha senso proseguire (e il tuo articolo costruito ad arte lo dimostra). Pensaci.

  11. Marco scrive:

    Caro Marco, tutto hai fatto tranne che riportare \"la notizia\". Ti sei prodigato alla creazione di una tua visione distorta e faziosa di una persona che da anni collabora con le massime istutuzioni internazionali nel campo dei diritti umani e che a me (e a tAnte tante altre persone), ha arricchito profondamente). E… ancora mi chiedo a che titolo critichi e giudichi il lavoro svolto da altre persone. Esprimere le proprie opinioni non deve e non può essere un pretesto per mettere in cattiva luce né la migliore, né la peggiore delle persone. Rispetta il prossimo. Questa sterile conversazione si chiude qui. Sei purtroppo in cattiva fede e non ha senso proseguire (e il tuo articolo costruito ad arte lo dimostra). Pensaci.

  12. Marco scrive:

    Caro Marco, tutto hai fatto tranne che riportare “la notizia”. Ti sei prodigato alla creazione di una tua visione distorta e faziosa di una persona che da anni collabora con le massime istutuzioni internazionali nel campo dei diritti umani e che a me (e a tante tante altre persone), ha arricchito profondamente. Esprimere le proprie opinioni non deve e non può essere un pretesto per mettere in cattiva luce né la migliore, né la peggiore delle persone. Rispetta il prossimo. Questa sterile conversazione si chiude qui. Sei purtroppo in cattiva fede (il tuo articolo costruito ad arte lo dimostra) e non ha senso proseguire. Pensaci.

  13. Miguel Martinez scrive:

    Per Marco

    Qui abbiamo un ufologo e pubblicitario, gran produttore di roboanti comunicati stampa a nome di un gruppo che nessuno ha mai visto dal vivo – almeno tra coloro che operano davvero con i Rom – che dice di essere l’esclusivo detentore di informazioni (senza ovviamente darci la fonte o altro) su un paese in cui lui non vive e di cui presumo non conosca la lingua.

    E’ lui stesso (e non qualche giornalista che può sempre capire male le parole) a scrivere:

    “Vittorio Arrigoni è stato ucciso da militanti di Hamas. Fonti locali affermano che i due guerriglieri arrestati fanno parte dell’organizzazione armata palestinese … Oggi Hamas cerca di coinvolgere Israele: una nuova tattica per confondere l’opinione pubblica”

    Ora, l’Italia è piena di pubblicitari che si trasformano in produttori di comunicati stampa, come Luciano Silighini Garagnani.

    L’Italia è anche piena di gente che approfitta di qualunque notizia per mandare messaggi trasversali.

    Il problema non è Roberto Malini, ma Repubblica che gli dà spago.

  14. Manuel scrive:

    No, aspetta, ma Dario Picciau è lo stesso Dario Picciau che fece il pretenziosissimo – e noiosissimo – film quasi animato in 3D L’Uovo? Ché nei circoli degli appassionati d’animazione ancora se lo ricordano con solenne imbarazzo, visto tutto lo spazio che riuscí a farsi dare al Future Film Festival di Bologna…

  15. PinoMamet scrive:

    A quanto leggo “L’uovo” è tratto da una novella (in versi, mi pare) di Roberto Malini, quindi direi che si tratta proprio di loro.
    Amici dell’ambiente dell’animazione, grafica 3d ecc. mi facevano un gran parlare qualche anno fa di un film in animazione su Anna Frank, dietro al quale mi sa che ci fossero sempre Malini &co., ma poi non mi risulta che sia andato oltre la fase preparatoria.

  16. Gruppo EveryOne scrive:

    Morte di Vittorio Arrigoni. Roberto Malini subisce attacchi per la sua ricerca della verità

    Milano, 19 aprile 2011. Dopo aver firmato un articolo su La Repubblica, nel quale chiedeva indagini scrupolose sulla morte di Vittorio Arrigoni, con la creazione di una commissione di inchiesta partecipata da Italia, Nazioni Unite e Autorità palestinese, Il difensore dei diritti umani Roberto Malini ha subito una serie di attacchi da parte di esponenti del movimento noglobal, su alcuni dei forum da loro frequentati. Gli attacchi contro l\’attivista mirano in primo luogo a screditarne l\’immagine e il lavoro umanitario. Spulciando con pazienza certosina le molte pagine in rete che riguardano Malini, tuttavia, i suoi detrattori non hanno trovato nulla di più efficace che attaccarlo per il suo vecchio lavoro di pubblicitario, la sua presenza sui media, il suo lavoro di sceneggiatore per il cinema e la pubblicazione di articoli e studi dedicati a discipline di confine come l\’ufologia o scienze come l\’archeologia. Hanno sbandierato inoltre un messaggio di auguri che Roberto Malini scrisse nell\’imminenza della nascita della piccola Martina, l\’ultima figlia di Gianfranco Fini. \"Hanno dimenticato il mio lavoro di scrittore e poeta, gli studi sulla Shoah sostenuti dai più importanti istituti e musei,\" commenta l\’attivista, \"ma soprattutto gli ultimi sette anni di azioni umanitarie con il Gruppo EveryOne. In ogni caso, sono orgoglioso anche dei lavori citati nei loro interventi velenosi e rinnovo alla bimba di Fini gli auguri affinché possa crescere in un mondo solidale e non nel clima attuale di odio e intolleranza\". Roberto Malini è stato attaccato anche sul piano personale e un frequentatore del forum \"Comedionchisciotte\" gli ha rivolto, senza ricevere moderazione, un\’espressione antisemita: \"Attenzione, è refrattario alle etichette, sulla canottiera le stacca sempre. Forse la stella gli da fastidio\".
    \"Non è la prima volta che i noglobal italiani mi attaccano per le mie origini ebraiche e per il mio lavoro sull\’Olocausto,\" prosegue Malini. \"Nel sito \’Indymedia\’ sono stato oggetto negli anni scorsi di gravi insulti per le mie ricerche dedicate ad Anna Frank, ritenute da alcuni componenti del movimento di critica globale come un\’invenzione degli ebrei. Il negazionismo e ideologie antisemite, che purtroppo sono assai diffuse nei Territori, da anni hanno contagiato certi ambienti vicini alle ideologie anarchiche, soprattutto in Italia. Così mi càpita di ricevere insulti e minacce sia da parte di neonazisti che da parte di noglobal. Vittorio Arrigoni era di un altro stampo e non a caso si è avvicinato al nostro lavoro umanitario per salvare i prigionieri nel Sinai e denunciare le relazioni fra resistenti islamici e trafficanti. Ovviamente, mi sento orgoglioso delle mie origini ebraiche e ritengo la Stella di Davide, che gli aguzzini cucirono sugli abiti degli ebrei destinati alle deportazioni e alle camere a gas, un simbolo fondamentale per impegnarsi a tutela dei diritti umani nel mondo e \’per non dimenticare\’. Questi ragazzi devono impegnarsi di più, se intendono offendermi sul serio!\"
    Come accennato dal co-presidente di EveryOne, Vittorio Arrigoni, poco prima di morire, si è avvicinato alla tragedia dei prigionieri del Sinai ed è venuto a conoscenza dei legami fra Hamas, gli altri gruppi armati di resistenza islamica e il traffico di esseri umani, organi, armi e droghe pesanti. Essendo un attivista nonviolento, è indubbio che ne sia rimasto turbato e conoscendo bene chi si muoveva fra Gaza City e il Sinai egiziano, attraverso la rete di tunnel gestiti da Hamas e dai trafficanti, è verosimile che abbia voluto conoscere la verità. Il capo-trafficante Abu Khaled, che detiene, uccide, sevizia, tortura e stupra gruppi di migranti subsahariani, si è dichiarato pubblicamente – anche dalla pagine di quotidiani occidentali – quale predone e quale resistente di Hamas. A Gaza City, dove Vik è stato rapito, Abu Khaled è considerato una specie di eroe. \"Ma traffici e tunnel sono gestiti da tanti personaggi come Khaled,\" spiega Malini. \"Il fondamentalismo non consente a nessuno di indagare sulle proprie attività. Indagare significa diventare spie e per chi è sospettato di spionaggio il destino è segnato. Considerate queste inquietanti dinamiche, è assolutamente logico pensare che Vittorio Arrigoni possa essersi avvicinato a verità scomode e pericolose. Noi abbiamo chiesto alle autorità super partes di valutare questa eventualità, anche in virtù del fato che Vittorio ha manifestato un chiaro e dichiarato interesse verso il dramma dei prigionieri del Sinai e che noi siamo testimoni di questo suo interesse. Chi ha a cuore la verità non deve paventarla: neanche anche i noglobal e i sedicenti \’anarchici\’, che hanno trasformato una vittima del fondamentalismo islamico in un simbolo dell\’antiebraismo. Il solo modo di rendere giustizia postuma a Vik è proprio quello di assumersi la responsabilità di impegnarsi perché le indagini siano scrupolose e gli assassini siano identificati, così come i loro moventi e i veri mandanti di un crimine vile e spietato\".

  17. roseau scrive:

    Non conosci il terzo del trio?Pare sia molto attivo a Firenze, e abbia cominciato ad occuparsi di scrittura da molto giovane…..

    Si è pure candidato

  18. Miguel Martinez scrive:

    Gruppo Everyone dice:

    “Morte di Vittorio Arrigoni. Roberto Malini subisce attacchi per la sua ricerca della verità”

    Della serie, la Fabbrica dei Comunicati Roboanti.

  19. Miguel Martinez scrive:

    Sempre del Gruppo Everyone

    “”Non è la prima volta che i noglobal italiani mi attaccano per le mie origini ebraiche e per il mio lavoro sull\’Olocausto”

    Come se io scrivessi, “Malini mi attacca per le mie origini messicane e per i miei studi di linguistica”.

    No. Malini mi attacca – legittimamente – perché io l’ho criticato.

    E io critico Repubblica (più che Malini) perché tratta un eccellente ufologo e pubblicitario, nonché instancabile autore di comunicati stampa, come se fosse un esperto di Gaza.

  20. Miguel Martinez scrive:

    Che poi quando parlano dei migranti africani nel Sinai omettono di precisare che è gente che sta cercando di emigrare in Israele.

    Aprite le porte di Israele, buttate giù i muri, il problema dell’inevitabile sfruttamento di disperati da parte di disperati finirà.

  21. Miguel Martinez scrive:

    Per Roseau

    Grazie del link! Mi era sfuggita quella perla. Cioè il giovane e rispettabile scrittore alternativo fiorentino sarebbe l’unico “attivisti per i diritti umani a rischio di vita” in tutta Europa.

    Si vede che hanno dimenticato Nello Rega. Che almeno ci dice chi lo minaccia.

    COMUNICATO STAMPA
    Firenze, 9 febbraio 2010

    DIRITTI UMANI: PEGORARO TRA I 100 ATTIVISTI A RISCHIO NEL MONDO INVITATI DOMANI AL SUMMIT DI DUBLINO

    In rappresentanza del Gruppo EveryOne, incontrerà, tra gli altri, l’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani Navamethem Pillay

    Matteo Pegoraro, oltre a essere segretario di Arcigay Firenze “Il Giglio Rosa” è co-presidente con Roberto Malini e Dario Picciau del Gruppo EveryOne, organizzazione che si occupa della difesa delle minoranze, tra cui Rom, immigrati e omosessuali. Per questo è stato scelto, unico nell’Unione europea, tra i cento attivisti per i diritti umani a rischio di vita nel mondo dalla FrontLine Foundation e invitato alla 5th Dublin Platform for Human Rights Defenders, che si terrà da domani a venerdì 12 al Castello di Dublino, in Irlanda. “Siamo orgogliosi che il nostro segretario Pegoraro partecipi al Summit in rappresentanza di EveryOne e dei suoi attivisti” commentano il Presidente di Arcigay Firenze Francesco Piomboni e i consiglieri Giovanni Rodella e Tommaso Ciuffoletti. “Si tratta di un’occasione esclusiva e importante dove, oltre a conoscere da vicino i 99 attivisti considerati più a rischio negli altri quattro continenti, Pegoraro potrà incontrare l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani Navy Pillay e diverse altre autorità europee”,

    Per ulteriori informazioni:
    Arcigay Firenze “Il Giglio Rosa” O.N.L.U.S.

  22. PinoMamet scrive:

    Non capisco in che modo l’archeologia sia una disciplina “di confine”, come scrive il gruppo EveryOne nella sua replica;
    è anche vero che gli archeologi seri, in genere, si limitano a parlare di ciò che conoscono davvero, e non sono anche produttori cinematografici scrittori poeti pubblicitari umanitari e diffusori di comunicati stampa a getto continuo.

    http://www.youtube.com/watch?v=GzMUAcy-4f0

  23. Miguel Martinez scrive:

    La mancanza di contesto – che porta a ciò che io chiamo il socialismo degli imbecilli – permette di mettere a fuoco un dramma reale, come quello dei migranti africani nel Sinai, senza considerare né la loro provenienza (e quindi tutta la questione Africa) né la loro destinazione (Israele).

    Permette di trascurare chi sono i loro sfruttatori, cioè i beduini, il gruppo sociale più disgraziato dell’Egitto.

    Permette di trascurare tutto il meccanismo diabolico delle frontiere, che da quelle parti sono due: cioè tra Israele e i lager in cui sono rinchiusi i palestinesi, e tra un benestante paese occidentale e la miseria dell’Africa.

    Ora, più le frontiere sono difficili da passare, e più si fanno avanti quelli capaci di passarli: cioè persone che per molti soldi sono in grado di rischiare molto – è il caso anche del narcotraffico tra Messico e Stati Uniti.

    E’ abbastanza irrilevante chi siano questi individui, che in genere hanno vita breve e ricambio veloce: è rilevante il meccanismo che li produce.

    Ora, io non ho “fonti locali” sul traffico di esseri umani tra Africa e Israele.

    Ma proviamo a leggerla nell’ottica del sionista militante, che sostiene che “c’è di mezzo Hamas”.

    E poniamo che Hamas sia un’organizzazione con la curiosa missione, non di riscattare i palestinesi, ma di “uccidere ebrei”, così, perché sono discendenti di Giacobbe, o giù di lì.

    Hamas quindi sarebbe in grado di gestire il passaggio di migliaia di individui attraverso la frontiera israeliana. Quindi i famosi muri di cui si vanta Israele, che avrebbero “fermato il terrorismo”, non servono a nulla.

    Ma resta il fatto che Hamas sarebbe in grado, invece di far entrare eritrei che non conoscono nemmeno l’ebraico o l’arabo, a migliaia, in Israele; ma non fa entrare i propri militanti, che pure conoscono i luoghi e le lingue.

    Andando di fantascienza, si potrebbe immaginare che Hamas, per realizzare il proprio scopo di far fuori gli ebrei, voglia far invadere Israele da innumerevoli nigeriani, in grado di inquinare la purezza razziale e chiedere pari diritti.

    E’ la tesi di alcuni anti-immigrazionisti da noi, che vedono nell’immigrazione una cospirazione per distruggere le fondamenta dell’Italia.

    Ora, se fosse vero, la principale preoccupazione dei sionisti dovrebbe essere di rendere la vita talmente difficile ai migranti nel Sinai, da scoraggiare altri dal venire.

  24. Alessandra scrive:

    Be’, insomma, tanto digiuno di Medio Oriente Malini non dev’essere. Pensa che ha dimostrato le origini arabe di Leonardo da Vinci — http://fiorentininelmondo.it/home/85-leonardo-da-vinci-aveva-origini-arabe.html

    • Moi scrive:

      Va be’, negli anni ’80 Gheddafi (che essendoci l’ URSS ancora era soltanto una specie di simpaticamente cafone Berlusconi Islamico 🙂 in salsa militare anzicché economica 😉 ) diceva anche che Shakespeare e Dante fossero “dei suoi” :

      … Sheik Sephir & Alì Ghierì . Davvero.

      • corrado scrive:

        Beh, Shakespeare non di certo, visto che era siciliano…
        (…e da quel che ho capito in questa non è del tutto una bufala, un 10% di verità sembra esserci, voi ne sapete qualcosa?)

        • Moi scrive:

          Più che altro non si capisce _ se non a “pensar male”, tipo Bat Yeor*_ dove vuole andare a parare …

          ____

          *Stando al paradosso di Bat Yeor gli arabisti, gli islamisti, ecc … sono le persone meno affibidabili quando parlano di mondo islamico e cultura islamica, perché avrebbero studiato su libri pieni di taqiya scientemente scritti da Eurabia per prepararci un futuro di dhimmitudine mediante immigrazione massiva pilotata.

          Il punto debole e contraddittorio di questo ragionamento sta nel (non) conciliare un presunto (!) genio malevolo islamico con una presunta (!) stupidità innata e alimentata dal corano …

      • PinoMamet scrive:

        Quella di Sheik qualcosa la lessi a tempo debito, mentre Alì Ghieri mi mancava; non si può negare a Gheddafi un certo genio creativo.
        Invece non conoscevo ancora la teoria su Shakespeare siciliano, chi ne sa di più?
        (il brutto dei personaggi famosi è che non possono mai essere semplicemente quello che sono, c’è sempre qualcuno a stiracchiarli da una parte o dall’altra!)

  25. Miguel Martinez scrive:

    Su Matteo Pegoraro, che a dire di Everyone sarebbe l’unico attivista per i diritti umani minacciato in tutta Europa, ho cercato su Google Matteo Pegoraro minacce, ma non ho trovato nulla di significativo.

    Si può sapere chi lo minaccia e perché?

    Quasi tutti gli articoli su Matteo Pegoraro parlano del suo simpatico e goliardico tentativo di sposarsi con il proprio compagno presso il Comune di Firenze, ma nessuno di quegli articoli – mi sembra – parla di minacce di morte o roba del genere.

  26. PincoRamone scrive:

    Ottimo, ma segnalo un altro errore …sul caso di Ponticelli (la Rom accusta di aver prelevato un bambino) in quel caso la giovane Rom è risoltata colpevole ed è stata condannata…

  27. Miguel Martinez scrive:

    Per Alessandra

    Seguendo la pista che ci hai indicato, vedo che i nostri tuttologi hanno pure scoperto il vero volto di Caravaggio e decifrato il linguaggio segreto di Cosa Nostra.

  28. Miguel Martinez scrive:

    Lo stesso sito che altrove raccoglie le iniziative di Roberto Malini e soci a sostegno dei migranti eritrei nel Sinai ci informa che:

    lunedì 10 gennaio 2011
    The asylum system in Israel
    1/ in the past 20 years, only about 160 were recognized as refugees in Israel. Israel does not have a refugee law and hardly respect the Geneva convention laws even though it is signed on it. the Eritreans that are here in Israel are not recognized as refugees, they receive a status of group protection according to a recommendation from the UNHCR. 2/ there are about 18,000-20,000 Eritrean refugees in Israel. 3/ there is no refugee camps in Israel. when you speak to people and they tell you that they are in a camp, it is actually the prison they are in. they call it “camp” because it is in the desert and people sleep in tenets. but do not make any mistake it is a prison or the way the Israeli government refers to it as a “detention center”. once again, there are no refugee camps in Israel. the only people that are allowed in the prison are the UNHCR people and the group i volunteer with “The Hotline”. 4/ the asylum system is Israel works as such -for non Eritrean / Sudanese that are currently receiving group protection and it is enough to be identified as an Eritrean or Sudanese to be released of prison. for the rest it is a very long process that can take several months- to one or 2 years until your request is processed by the R.S.D unit which is a governmental unit of the ministry of interior that will decide if you are asylum seeker. about 99.9 percent of requests will be rejected. so, once again, the asylum requests are not reviewd by UNHCR or any NGO but by the government. until one and a half years ago the UNHCR were dealing with it but then they gave the power to the government.

    • Raffaele scrive:

      Per lo meno i soldati nazi-sionisti Israeliani non fucilano sul posto i rifugiati come invece e’ pratica comune dell’esercito egiziano (ma chissa’ che chi spara non sia qualche infiltrato del mossad o forse qualcuno le cui idee sono state intenzionalmente manipolate a sua insaputa dal mossad o …)

      Dalla BBC:
      An international human rights lobby group has called on Egypt to stop shooting African migrants as they cross the country’s border into Israel.

      Egyptian border guards have shot dead at least 32 African refugees and migrants since June 2007, Human Rights Watch says in a new 90-page report.

      Some 13,000 people, mainly Sudanese and Eritreans, have crossed since 2006.

      Israel has also violated refugees’ rights, HRW says, including forcibly returning dozens of them to Egypt.

      “They are not safe in Egypt. Assurances are worthless,” said HRW’s Joe Stork in remarks to AFP news agency.

      Issue of policy

      Egypt has said its tactics on the border are part of its strategy to counter terrorism and smuggling, but the report says there is no suggestion the migrants who had been shot posed any threat to border guards.

      “There is no evidence, and Egyptian officials have not claimed, that in any of the known cases where Egyptian border guards killed or wounded migrants and refugees, they fired in self-defence,” the report said.

      “This is an issue of policy, it’s an issue of command control,” Mr Stork told AFP.

      “The first time it happens, OK it may be a tragic mistake. When it happens over and over again, it reflects policy.”

      The report says Israel asked Egypt to do more to prevent illegal migration in early 2008 when scores of people were crossing the largely unmarked desert border every night.

      Many migrants say they are leaving Egypt because of racism against black Africans there and “frequent” violent treatment including from the authorities, the report says.

      Raffaele

  29. Mincuo scrive:

    C’è un vecchio proverbio Polacco che dice: “non ti puoi sbagliare, sono quelli che da sempre mentre ti prendono a calci in faccia ti urlano “non scalciarmi, non scalciarmi!”

  30. Suleiman Kahani scrive:

    Carissimo Signor Martinez,

    il presente per informarla che per qualche accidenti di ragione misteriosa il “filtro-spam” di Blogspot (che lascia passare ogni sorta di peto e rutto telematico di fan Netanyahu e Lieberman), si OSTINA a bloccare i suoi messaggi come ‘spam’,

    comunque li abbiamo appena notati che giacevano soli soletti nella cartella dei messaggi bloccati e li abbiamo immediatamente messi là dove devono stare,

    ha un’idea del perché ciò succeda?

    Comunque continui pure a visitarci, ci fa immenso piacere!

    La Redazione di ‘Palaestina Felix’.

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  32. Giuseppe scrive:

    “…l‘antirazzismo è il socialismo degli imbecilli”.

    La frase originaria non faceva riferimento al razzismo del KKK o dei sudafricani bianchi, ma a quello di chi scaricava su una particolare “popolazione” (percepita ideologicamente come “estranea”, “straniera”) la responsabilità dei problemi causati (in tesi) dal capitalismo e dal dominio di classe.
    Al punto poi di arrivare a credere che essere sfruttati da un “connazionale” fosse accettabile (e magari patriottico), e – credendo di colpire alcuni espondenti della cosiddetta “alta finanza”- se la prendeva con il negoziante di merceria sotto casa, o con i suoi figli.

    Questo era – in modo non accidentale , ma sostanziale – “socialismo degli imbecilli”. E non era altro . E lo stesso vale per l’antisemitismo odierno, o il razzismo islamofobo della Lega o del FN in Francia.

    L’antirazzismo non è invece essenzialmente nulla del genere. Il rifiuto del discorso razzista è una precondizione alla convivenza in società plurali.

    Poi può esserci qualcuno che si accontenta di una precondizione, e stupidamente la trasforma in un obiettivo sostanziale. E, se gli basta questo per sentirsi “progressista”, o “antagonista” al sistema di cose esistente, allora è probabile che quel particolare individuo si comporti da imbecille. Ma non in quanto è “antirazzista”: bensì perché è solamente “antirazzista”.

    Nel caso del razzismo, il comportamento è imbecille al contrario in quanto razzista.

    In sintesi: l’antirazzismo è politicamente molto altro , a differenza del razzismo che, se ha pretese populiste, è soltanto “socialismo degli imbecilli” (e nient’altro).

    Questa asimmetria rende la tua boutade del tuo vuota.
    C’è inoltre un aspetto retorico (sofistico) particolarmente discutibile: ha la funzione di gratificare eventuali propensioni razziste, inducendo il lettore della frase al paralogismo: “se a) l’antirazzismo è qualcosa da imbecilli, e b) io non sono antirazzista (= sono razzista), c) allora io non sono imbecille (a differenza di tutte quelle anime belle antirazziste etc.)”.

    Il che, spero ne converrai, rende la tua parafrasi (che hai usato più volte, in queste ultime settimane) decisamente poco felice.

    • Miguel Martinez scrive:

      Caro Giuseppe,

      se io dico che l’antisemitismo è il socialismo degli imbecilli, non giustifico automaticamente le più astruse teorie cabalistiche sul popolo eletto.

      Se io dico che l’antirazzismo esclusivo è il socialismo degli imbecilli, non giustifico il razzismo.

      Il caso dei Rom è evidente: abbiamo una comunità che è tale a causa di una serie tremenda di fattori sociali, che riguardano l’essenza del sistema in cui viviamo.

      Se decidiamo deliberatamente di accantonare tutto questo, se decidiamo deliberatamente di non tirare in ballo alcun aspetto fondante della nostra società, ma ce la prendiamo unicamente con la casalinga che crede che gli zingari rubano i bambini, o se ce la prendiamo solo con la persona che non accetta che sotto casa sua si accampino 200 Rom appena arrivati dalla Romania – bene, scegliamo il socialismo degli imbecilli.

      Che ha come unico bersaglio, non un sistema sociale, ma il presunto pregiudizio e la presunta, individuale cattiveria, della persona che si trova alle prese con la questione dei Rom.

      E’ facile trasformare in mostro il borgataro con la quinta elementare che si lamenta perché il suo quartiere è peggiorato; ci vuole molta più intelligenza e coraggio, a prendersela con il sistema che ha generato tutto il processo.

      • Giuseppe scrive:

        Vero. Anzi, per certi versi la penso anch’io esattamente così.

        Ma non c’entra con il nucleo di quel che ho scritto.

        1) La tua boutade non funziona perché c’è un’asimmetria strutturale tra i due fenomeni.

        Ho abbozzato un argomento per chiarirlo, in particolare nelle righe comprese tra “Questo era – in modo non accidentale , ma sostanziale – “socialismo degli imbecilli”. E non era altro” e “Nel caso del razzismo, il comportamento è imbecille […] in quanto razzista”.

        2) Io non ho detto che tu giustifichi il razzismo. Ho detto che la tua parafrasi, oltre che strutturalmente incapace di dare conto dell’asimmetria di cui al punto 1), ha pure lo sgradevole effetto retorico di poter far credere a un razzista di essere legittimato a trarre la scorretta deduzione sulla imbecillità dell’antirazzismo in sé.

        Be’, credo che potrai ammettere che alcune battute non funzionano.
        Io ho accennato alle ragioni per cui ritengo che questa tua battuta non funzioni.

        O forse le sei tanto affezionato da non ammettere che possa essere meno che riuscita? 🙂

        Le altre considerazioni che svolgi sono, ripeto, in gran parte condivisibili. Ma non toccano il merito delle mie osservazioni.

        • Giuseppe scrive:

          Accidenti, l’omissione di una piccola barra nel tag html ha prodotto un bel pasticcio col grassetto…
          Nelle intenzioni doveva essere evidenziato solo il “tu”. Il resto immaginalo in carattere normale …

  33. Pietro Eremita scrive:

    Citando il Malini
    ” Il negazionismo e ideologie antisemite, che purtroppo sono assai diffuse nei Territori….
    Ovviamente, mi sento orgoglioso delle mie origini ebraiche e ritengo la Stella di Davide, che gli aguzzini cucirono sugli abiti degli ebrei destinati alle deportazioni e alle camere a gas, un simbolo fondamentale per impegnarsi a tutela dei diritti umani nel mondo e \’per non dimenticare\’.”

    Alla fine la Camera Magica deve sempre saltar fuori, con questa gente.
    Senza Stella, senza Camera, manca il fondamento per impegnarsi a tutela dei diritti umani e blablabla.

    Pietro (un eremita)

  34. Moi scrive:

    Chiedo scusa, sarebbe più adatta on “Caterina vigila …”

  35. Moi scrive:

    Una cosa mi stupisce alquanto … nessun “sionistologo” che io sappia si è mai occupato della grandissima e sempre crescente popolarità del Krav Maga come metodo di difesa personale nonché addestramento militare o paramilitare in tutte le palestre d’ Occidente. 🙂 Dimenyicavo di dire, ma un vero “antisionista” lo dà per scontato, che le lezioni della suddetta disciplina sono salatissime !!!

    • PinoMamet scrive:

      Ti dirò, ho bazzicato da ragazzo il mondo delle arti marziali e simili, e i corsi salatissimi non sono un’esclusiva del Krav Maga; anche il Wing Chun (in mandarino sarebbe credo Yong Chun, ma non lo usa nessuno) è noto più o meno per le stesse cose, cioé per la proliferazione di sigle e sistemi, per la promessa di efficacia estrema bla bla, e per i maestri che ce devono campà e che vendono a carissimo prezzo e in mille lezioni cose che potresti imparare gratis in due.
      Insomma la commercializzazione spinta.
      Il Krav Maga (e altre robe simili o imparentate) gode della popolarità legata all’essere un sistema non tradizionale (e anche in questo deve solo dire grazie al povero Bruce Lee; come del resto tutto il mondo “marziale”, che senza i filmetti di kung fu degli anni Settanta sarebbe roba per quattro gatti), all’essere un sistema militare “testato sul campo”, e probabilmente gode anche di un’accorta campagna di marketing; che non è reato!
      I russi negli ultimi dieci anni o giù di lì stanno provando a fare lo stesso con i sistemi di loro.
      Nulla di nuovo sotto il sole, e naturalmente caveat emptor.

      Gli israeliani che conosco mi dicono che hanno fatto qualcosa di Krav Maga durante “il servizio”, ma tra loro i “veri duri” fanno, privatamente… kung fu!
      Ciao!

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