L’altro giorno, mentre incalzavano i festeggiamenti, un signore di 51 anni, cittadino romeno, senzatetto e a quanto pare Rom, si è lanciato a volo dall’enorme Macchina da Scrivere marmorea che deturpa il centro di Roma.
Un sacrificio umano che dedichiamo a Giorgio Napolitano, Silvio Berlusconi e la Patria tutta.
Un sacrificio solenne per festeggiare gli anniversari in corso quest’anno.
Che poi sono due, e di quelli belli tondi.
Il primo, la nascita dello Stato sabaudo, nel 1861.
Il secondo, l‘invasione della Libia, nel 1911 (seguite il link, ne vale la pena).
Il primo, lo ha celebrato al Pantheon il signor Vittorio Emanuele Alberto Carlo Teodoro Umberto Bonifacio Amedeo Damiano Bernardino Gennaro Maria di Savoia, un imprenditore ginevrino già indagato per traffico internazionale di armi, accusato di omicidio nel contesto di una sparatoria tra imprenditori oziosi su una fila di yacht, con i suoi degni familiari (tra cui il figlio Emanuele Filiberto, ambasciatore della pace del Reverendo Moon) , cui ogni tanto dedichiamo spazio su questo blog.
Il secondo, lo ha celebrato il ministro Franco Frattini, annunciando che l’Italia mette sette basi aeree a disposizione per l’attacco alla Libia.
La guerra, come il Tricolore, unisce la patria.
Nel 1911, si tenne un congresso straordinario del PSI a Modena, per decidere come reagire alla guerra; e buona parte dei congressisti si lasciarono travolgere dalla propaganda bellica. Comunque una maggioranza si oppose all’aggressione e vi furono molte manifestazioni spontanee.
Non sia detto che non sappiamo onorare la memoria dei soldati. E così cogliamo l’occasione per onorarne uno, tale Augusto Masetti:
“il 30 ottobre 1911, il soldato Augusto Masetti, muratore di San Giovanni in Persiceto (Bologna), nella caserma Cialdini di Bologna sparò, ferendolo, al colonnello Stoppa, che istigava i giovani in partenza per la Libia all’odio contro il popolo arabo.”
Augusto Masetti fu rinchiuso per alcuni anni nel manicomio di Imola, per evitare di farne un martire, e rimase anarchico fino alla morte nel 1966.
“Nella cella del numero nove
lì fu posto il soldato Masetti,
ben serrato tra toppe e paletti,
ed angoscioso si mise a pensar.”
Oggi gli eredi dei socialisti di allora (non del soldato Augusto Masetti) sono più, come dire, tricolori:
Pd: Pronti a sostenere ruolo attivo del nostro Paese. Dal Pd arriva la disponibilità a valutare le iniziative al vaglio: “Nei limiti della risoluzione dell’Onu siamo pronti a sostenere il ruolo attivo dell’Italia”, ha detto Pierluigi Bersani. “Il governo – spiega il segretario del Pd – conosce la nostra disponibilità, noi chiediamo soltanto che in queste ore non ci siano dichiarazioni estemporanee e contraddittorie. Bisogna parlare con gli altri Paesi disponibili e con la Nato. Nessuno faccia lo stratega, questa è una cosa seria”.
Massimo D’Alema sottolinea la necessità di agire entro lo scudo dell’Alleanza atlantica: “Siamo a rischio ritorsioni, precisa, e “dobbiamo chiedere che si attivi un dispositivo di protezione della Nato, una rete di sicurezza indispensabile”. Punto sul quale anche il ministro Frattini si dice d’accordo.
E così vediamo nei fatti ciò che abbiamo già detto: il pacchetto Stato Nazione viene tutto insieme, con i servizi sociali e con le bombe. E Benigni e tutti gli altri che in questi giorni agitano il Tricolore sono corresponsabili quanto gli altri.
E’ tornata Gea della Garisenda, l’avvenente cantante-escort che Gabriele D’Annunzio avvolgeva tutta nuda nel Tricolore per vendere la guerra in Libia.
Ciao Miguel, è online un appello contro l’intervento militare in Libia. Ho pensato che potrebbe interessare i lettori di questo blog.
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Basta guerre “umanitarie”. Nessun intervento militare in Libia
La Libia vive giorni drammatici.
Sia le forze popolari, che l’apparato di potere, appaiono divisi lungo linee geografiche e tribali in battaglia fra loro.
Il rischio è che i paesi occidentali strumentalizzino questo contesto, già di per se foriero di lutti e sofferenze, per giustificare l’ennesimo intervento militare.
L’ Iraq e l’ Afghanistan mostrano ogni giorno, in modo inequivocabile, come i cosiddetti “interventi umanitari” siano in realtà tappe di un progetto strategico finalizzato al controllo delle risorse (soprattutto energetiche).
Si tratta di vere e proprie guerre sanguinose, che il nostro Paese combatte in violazione della Costituzione e della volontà popolare, e che hanno portato ulteriori sofferenze a popolazioni già provate.
Non facciamoci coinvolgere in un altro intervento militare.
Non partecipiamo all’ennesima guerra illegale, e dalle conseguenze irreparabili. [Read english version]
– Maurizio Pallante (Fondatore del Movimento Decrescita Felice e Portavoce di “Uniti e Diversi”)
– Giulietto Chiesa (Presidente del Laboratorio politico “Alternativa”)
– Monia Benini (Presidente de “Per il Bene Comune”)
– Massimo Fini (Fondatore del Movimento Zero)
– la Rete Provinciale Torinese dei Movimenti e Liste di Cittadinanza
http://www.unitiediversi.it – info@unitiediversi.it
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Per firmare la petizione:
http://www.petitions24.com/nessun_soldato_italiano_in_libia
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Fonti:
http://www.megachip.info/tematiche/democrazia-nella-comunicazione/5843-un-appello-per-la-libia.html
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/03/18/no-allintervento-militare-contro-uno-stato-sovrano/98524/
http://www.unitiediversi.it/
Una cosa è certa: chi ci perderà nel rinnovo delle concessioni di petrolio, sarà proprio l’Italia, visto che Sarkozy otterrà la parte del leone per il disinteressato aiuto ai ribelli di Bengasi, che erano quasi in rotta.
Chissà se le lacrimucce di Napolitano valgono anche per il risorgimento degli Shiiti del Bahrein oltrechè per i Palestinesi….
Sì, la Francia avrà perso la Tunisia (?), ma sicuramente guadagnato la Libia.
Insomma i cialtroni italioti son talmente cialtroni da non riuscire a far bene nemmeno gli imperialisti…
…dopo lo ‘Schiaffo di Tunisi’ appioppato a Cairoli l’oriundo Sarkozi ammolla al belloccio Frattini lo ‘Schiaffo di Tripoli’…
Stiamo per scrivere una delle pagine più infami della nostra storia di questi anni.
Stiamo al tempo stesso pregiudicando in modo clamoroso il nostro interesse economico e geopolitico, perdendo la faccia con un ennesimo tradimento e pugnalata alle spalle a un alleato stretto di un attimo fa (qualunque cosa se ne pensi) e contribuendo a una vile aggressione di stampo neocoloniale che provocherà, tra l’altro, sicuramente più vittime civili della repressione di Gheddafi.
Purtroppo dalla caduta di Craxi e Andreotti non è stato che un crescente servilismo, indice della debolezza, se non nullità dell’arco costituzionale destro-sinistro italiano.
Speriamo che almeno i ribelli anti-Gheddafi non abbiano a pentirsene, e magari tra qualche anno, rimpiangere il Tamarro perduto.
Sono stati loro a chiedere aiuto all’occidente quando hanno visto di essere spacciati. Non credo che si pentiranno di aver fatto l’unica scelta che poteva risparmiar loro di essere passati per le armi nel giro di qualche giorno ad oggi.
Speriamo che in questo nuovo confuso ordine che si sta delineando, almeno i Cirenaici possano ottenere quanto desiderano
Dici che scriveranno \’arridatece er puzzone\’ su qualche muro di Bengasi?
Ma come suonerà, in parlata locale?
Chi vota e paga le tasse è corresponsabile, il resto sono fregnacce..
E’ interessante notare come la rivolta anti-Gheddafi sia partita dalla Cirenaica, regione confinante con l’Egitto e in epoche antiche il suo estremo avamposto occidentale.
La Cirenaica ha un’antica tradizione di ribellione.
Già nel I secolo a.C., un principe cadetto della dinastia macedone tolemaica dell’Egitto, ribellatosi al suo signore e faraone, chiamò in aiuto i Romani che iniziarono a mettere piede in Egitto, creando le premesse della conquista di questo da parte di Ottaviano-Augusto nel 30 a.C.
Oppure pensiamo all’insurrezione della vasta e numerosa comunità giudaica nel 115-117 dopo Cristo, e che costrinse Traiano a deviare contingenti di truppe in Cirenaica, condannando di fatto al fallimento della campagna per la conquista romana dell’Iran Arsacide.
Ma, andando a tempi a noi più vicini, pensiamo alla lunga resistenza anti-italiana alla conquista della Libia (1911-1931), e che vide proprio la Cirenaica come roccaforte di Omar Mukhtar, grazie anche alla natura del territorio, ricco di wadi e montagne boscose (Gebel al-Akhdar, le Montagne Verdi appunto), oltrechè della solita vicinanza con l’Egitto, che, per lunghi anni, permise alle milizie cirenaiche, di disporre di una base di ripiego.
E ancora, quando gli Alleati al termine dell’occupazione della Libia, decisero di ricostituirla come soggetto statale indipendente, nel 1951, scelsero come suo leader, un notabile cirenaico, il re Idris, i cui eredi in esilio reclamano ancora i loro diritti al trono.
La bandiera dei ribelli cirenaici anti-Gheddafi infatti, è il tricolore orizzontale con la Mezzaluna, cioè proprio la bandiera di re Idris (1951-1969).
curioso comunque il susseguirsi di appelli:
1. i ribelli si avvicinano a tripoli “no, vi prego non intervenite, lasciateci la nostra rivoluzione, non facciamo della libia un nuovo iraq”
2. gheddafi inizia a bombardare ” ué che fa la comunità internazionale? come mai tutti si disinteressano della libia, non lasciamoli soli”
3. gehddafi guadagna posizioni “aiutiamo i ribelli, non possimao permettere un massacro, la comunità internazionale deve svegliarsi”
4. la comunità internazionale si sveglia bombardando tripoli ” ahhhh pazzi assassini, lo fate per il petrolio, via le mani degli stranieri dalla libia”
ma che deve fare la “comunità internazionale”?!?
Non potrebbe semplicemente sparire dalla faccia della terra, come qualunque cosa che porti l’aggettivo “internazionale”?
è un’opzione, esattamente come dire “se tutti fossimo più buoni il mondo sarebbe un posto migliore”.
ma nel frattempo?
poi se sparisse ci pensi ai poveretti che hanno fracassato i maroni con gli appelli sub 2 e 3?
E’ da chiedersi però come mai questo commovente e disinteressato umanitarismo della coalizione dei volenterosi buoni&giusti non valga per Gaza o per il Bahrein…
mirkhond, ma secondo te un pazzo che fa sparare dalla contraerea contro i manifestanti va lasciato fare? (la mia personale e cinica risposta è “se il pazzo è in un paese musulmano certo che si, visto che in ogni caso qualsiasi cosa si farà sara vista come un attacco degli occidentali cattivoni contro i poveri musulmani”)
Hai ragione. Ma questo dovrebbe valere per tutti, non solo per i tiranni di mezza tacca.
ciao
Ci vorrebbe chi lo facesse anche in Italia, quando manifestano quelli dell’Onda, il popolo viola, le femministe, gli amici dei magistrati, i no global ecc. ecc.
ehehheh
Sò cascato dalla seggiola!
Curioso, nel 1986 ci fu l’attacco americano a Tripoli, e Gheddafi lanciò due missili su Lampedusa. E ci fu Cernobyl.
Oggi c’è una nuova crisi libica, e lo tsunami ha scatenato un nuovo incidente nuclerare in Giappone, con conseguenze che purtroppo possiamo solo immaginare…
1986= Libia-nucleare
2011=Libia-nucleare….
Non è che stuzzicare Gheddafi porta sfiga?
E tieni conto che nel “2011” c’è il numero “11” che rimanda all’Undici Settembre, mentre se sommi le cifre dell’anno 2+0+1+1 ottieni un “tre” che alla potenza dà 9, cioè il mese di Settembre.
Il “2” inoltre è un chiaro riferimento ai due missili lanciati su Lampedusa, nome che, guarda caso!, contiene 9 lettere.
Non ci avevo pensato. E’ una coincidenza sorprendente!
Dicono che sarà una Guerra Lampo :/ speriamo non come le altre
E, sempre per il 2011, secondo una previsione-profezia attribuita a Bendandi, a Roma dovrebbe esserci un terremoto il prossimo maggio!
Che i rettiliani di Icke e gli Annunnaki di Sitchin, non presiedano le oscure forze dell’Universo, di cui Sua Tamarreria a Tripoli ne è un agente in sembianze umane?
(da faccine, che purtroppo non so come si mettono)
Basta scriverle: due punti seguiti da una D maiuscola fa 😀
Poi forse c’è anche quella due punti più P maiuscola 😛
Le altre sperimentando e provando, tipo punto e virgola e aperta parentesi 😉
😀
😛
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