Scarica Hero of the West, l’app solidale e sostenibile

Alcune settimane fa, l’Italia ha dato uno straordinario esempio di coraggio: il 95% circa dei votanti ha scelto partiti che intendono armare gli eroi che si battono sul fronte del Don per la Civiltà Occidentale, e affamare le orde delle Steppe Orientali sanzionandole.

Oggi leggo il testo di una petizione su Change.org che inizia così:

in questi giorni, in Puglia, una catena storica di Hotel attivi da circa 60 anni ha annunciato di essere costretta a chiudere, nonostante la stagione turistica in Puglia sia andata bene. E sai perché? Perché ha ricevuto una bolletta della bellezza di 500mila euro. 

Oggi, 275 dipendenti di questi hotel ora rischiano di rimanere a casa.

Per porre fine a questa tragedia, nei giorni scorsi noi di TPI (The Post Internazionale) abbiamo deciso di lanciare una petizione per chiedere che sia lo Stato a sostenere il peso dei rincari sulle bollette, sottolineando che quanto fatto finora dal Governo, semplicemente, non basta. Famiglie ed imprese non ce la fanno più.

Per questo ti chiediamo di firmare ora: chiediamo allo Stato di farsi carico del 50% degli aumenti su luce e gas.

No, non è con un burocratico prelievo di tasse che si farà stare male Putin!

Facciamo vedere al Despota d’Oriente di cosa sono capaci gli italiani, in maniera cosciente e partecipe.

Non è necessario usare metodi arcaici.

Basta scaricare la App Hero of the West, e seguire pochi semplici passi.

“Hai votato per il centrosinistra, il centrodestra, Calenda-Renzi o Movimento 5 Stelle?

Yes 🙂 No 🙁

Complimenti, hai detto yes!

Hai vinto in anticipo l’esclusiva della bolletta del mese di febbraio 2023 della Vrum Meccanica srl di Treviso!

Puoi mettere il tag #HeroOfTheWest sul tuo profilo Instagram!

Uno sforzo in più: se metti anche un like al profilo Facebook al partito del tuo cuore, pianteremo un albero nella foresta di Scam in Nigeria per rendere verdi e sostenibili i missili che hai contribuito a mandare sul fronte.

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25 risposte a Scarica Hero of the West, l’app solidale e sostenibile

  1. massimo scrive:

    Io rientro nel 5% e forse se questa folle legge elettorale verrà prima annullata e poi cambiata (forse da qualche corte internazionale non so se dalla Corte Costituzionale) un po’ di merito lo prenderò anche io per aver fatto annotare la mia contrarietà.Sulle bollette che dire:siamo arrivati al punto che un bitume come il gasolio sta battendo un prodotto più raffinato come la benzina,quindi si trova sempre qualcosa per schiacciare i soliti noti e ingrassare i soliti noti.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Massimo

      “Io rientro nel 5%”

      Temo che la sua richiesta di entrare nel mondo esclusivo del 95% sia stato respinto dai nostri sistemi.

      Attualmente lei non può usufruire dell’offerta Your Bill Is Mine.

      Siamo spiacenti, riprovi appena cade l’attuale governo.

    • Francesco scrive:

      Scusi ma cosa ha contro la legge elettorale? tolti i pluricandidati che sono un obbrobrio ma parte della nostra Gloriosa Tradizione Italiota, mi pare abbastanza utile ed efficace.

      PS poi in privata sede mi spiega questa cosa della App, io sono anziano e non ho capito

  2. firmato winston scrive:

    Miguel, ti ha mai sfiorato, a te a Bardi, l’idea che quello che sta succedendo e’ che la transizione energetica all’elettrico che si e’ piu’ o meno obbligatoriamente scelto di fare col gas per le ragioni che vi abbiamo in tutti i modi cercato di spiegare con AdV, accelerata e imposta per legge, che non funziona, e con cui ci siamo messi il cappio al collo da soli?
    Anzi ce lo avete fatto mettere voi?
    Hai mai visto come funziona il demenziale meccanismo di determinazione dei prezzi dell’energia, tutto progettato per favorire le rinnovabili intermittenti, e voluto proprio da quelle teste di cazzo ambientaliste massimaliste che imperversano in europa in sede istituzionale, che adesso fanno finta di non saperne nulla e danno colpa a tutti fuorche’ a se stesse? Ho cercato in altri tempi non sospetti di spiegarvelo, ben prima che scoppiasse il prevedibilissimo casino attuale, “sisi'” ma poi non avete capito un cazzo, e tornate sempre sulle vecchie tiritere come un disco rotto.
    Ti ha mai sfiorato il dubbio che e’ colpa vostra e di quel mondo di esaltati ignoranti che non hanno la piu’ pallida idea di cosa si stia parlando, ma esigono ferreamente che tutto sia fatto come piace a loro, che tutti si adeguino a loro, i “salvatori del pianeta”? Dal cui punto di vista di salvatori onniscienti, tutti gli altri sono imbecilli in malafede, negazionisti-nazisti-fascisti-capitalisti-guerrafondai.
    Pensaci. Ma seriamente, non da paraculo che dice sisi’ a tutti e a tutto ma poi in realta’ non si muove di un millimetro dalle sue cementificate posizioni sottostanti, che pero’ ogni tanto saltano, riconoscibilissime, fuori.

    • tomar scrive:

      fw non mi sento le forze per contestare
      il tuo rispettabilissimo punto di vista,
      ma mi spieghi per quale motivo scrivi e’ anziché è,
      più’ anziché più, sisi’ anziche sisì?
      C’è dietro una sfida alla lingua corrente,
      della quale però mi sfugge l’intento,
      una tastiera ribelle e invitta o che altro?

      • firmato winston scrive:

        Perche’ uso solo l’alfabeto “latin” di base ASCII a 128 bit, che e’ quello piu’ semplice e universale nel mondo informatico. Hai presente quei testi in rete dove al posto della accentate compaiono i segni piu’ strani? E’ dovuto agli errori di conversione fra le varie tabelle di caratteri che si sono succedute nel tempo, errori che non ci sarebbero stati se si fosse SEMPLIFICATO fin da subito.
        Essendo stato uno dei primi utilizzatori, anche professionalmente, di linux, l’ho provato sulla mia pelle.
        Se sei uno di quelli che squalificano l’interlocutore perche’ mette l’accento male, be’ leggermi puo’ essere una strazio ma anche una cura (ti diro’ che anche a me da’ molto fastidio, ma quando mettono l’accento tipo “se’ stesso” o “fa’” all’indicativo, non perche’ e’ sostituito con un altro segno convenzionale piu’ pratico e SEMPLICE nel contesto – le cose tecniche DEVONO ESSERE SEMPLICI altrimenti si perde il controllo – e di solito prima che arrivino quelli del “latinorum”, che non capiscono nulla ma se ne fanno un elemento di isolamento corporativo e preminenza gerarchica, che qui abbondano e anzi ne fanno una professione, lo sono)

        • tomar scrive:

          Grazie della spiegazione, anche se sinceramente non ho
          capito in cosa consista sulla tastiera la maggiore SEMPLICITÁ del “latin” rispetto al “latinorum” cui da non informatico resto affezionato.
          Sono un vecchio predigitale con i connessi limiti e figurati che faccio anche fatica a capire la SEMPLICITÁ della struttura sintattica del tuo ultimo lungo periodo tra parentesi e specialmente a chi o a cosa è riferito il “lo sono” finale.

          • tomar scrive:

            Con la lingua sono ostinato anche perché è stato il mio mestiere e quindi ho riletto di nuovo per l’ennesima volta quel periodo e forse ho finalmente capito a cosa è riferito quel “lo sono”, ma almeno per me non è stato affatto SEMPLICE.

    • Moi scrive:

      transizione energetica all’elettrico

      ————-

      Insomma, in pratica … a sàn tottqvànt TransEnergy ?! 😉

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Firmato Winston

      “Anzi ce lo avete fatto mettere voi?”

      Caspita, il traduttore di manuali tecnici con i superpoteri, che imperversa nelle istituzioni europee.

      Dopo aver imposto a te la mia politica energetica, mi auguro che l’Unione Europea mi dia in subappalto qualche traduzione, dicono che pagano bene, però tocca fare la fattura elettronica europea o qualcosa del genere, da incubo.

      • firmato winston scrive:

        @miguel
        “Caspita, il traduttore di manuali tecnici con i superpoteri, che imperversa nelle istituzioni europee.”

        Non fare il furbo come al solito… capisci benissimo cosa intendo dire.
        E non nasconderti dietro il tuo essere buono a costo zero: in realta’ quelli a cui ti opponi hanno la stessa mentalita’ precisina e rompicoglioni dal lato opposto, e spessissimo lo riconosci tu stesso nei tuoi articoli, solo che non ne trai le dovute, scomode conseguenze.
        Il fatto di essere tutti stronzi, non vi salva spegnendo la lampadina, e contemporaneamente lamentandovi perche’ la pista ciclabile e’ solo segnata per terra. Eccome dovrebbe essere fatta? Se uno vuole andare in bicicletta, ci va e basta, con la bici in spalla si saltano anche i fossi come faccio io, non servono i ponti, altro che pista ciclabile. La vedi la mentalita’ del cazzo? 😉

        Ps: il riciclo ossessivo e’ proprio la tipica cosa che serve solo a sentirsi bravi bambini, ma dal punto di vista pratico richiede un ambaradan strutturale che costa piu’ di quel che rende, sia dal punto di vista energetico che di materia prima. Bisogna contare tutto quello che c’e’ dietro e cosa vi succede veramente. Sai cosa sarebbe la cosa forse piu’ utile: eliminare completamente la tassa sulla spazzatura e incorporarla nel prezzo finale di acquisto dei prodotti: perche’ cosi’ com’e’ adesso, a pagare lo smaltimento non e’ chi fa il danno. Ma sai perche’ non si fa? Perche’ diminuirebbe i consumi, la burocrazia, gli impiegatini dei comuni che mandano cartelle esattoriali e ufficiali giudiziari in giro, e non servirebbe, di conseguenza, ad aumentare il PIL, che e’ il vero motivo per cui si fanno piste ciclabili infrastrutturate in modo da costare al km quanto un’autostrada di 70 anni fa. Lo vedi perche’ queste battaglie, vere, i tuoi amici non le fanno proprio, e semmai si lamentano perche’ non si fa abbastanza riciclo, e la pista ciclabile e’ solo segnata per terra? Ma accontentatevi che e’ asfaltata, cazzo!

        • Miguel Martinez scrive:

          Per FW

          “Lo vedi perche’ queste battaglie, vere, i tuoi amici non le fanno proprio”

          Finita la raffica di insulti?

          Allora, se ho capito bene (tendo a cercare l’arrosto anche nelle nuvole più dense di fumo), la “battaglia vera” consisterebbe in una legge che impone di includere il costo dello smaltimento nel prezzo dei prodotti.

          Mi sembra un’idea eccellente, concretizza più o meno il concetto che esprimo da anni qui (cioè che esiste una differenza radicale tra il prezzo e il costo reale della maggior parte delle merci).

          Avresti voglia di concretizzare un po’ meglio il sistema di calcolo che permetterebbe di adeguare il “prezzo” di un prodotto al “costo”? (va benissimo metterci il costo dello smaltimento, ma c’è anche molto, molto altro, pensa ai danni al mare da parte delle navi che trasportano le merci).

        • Fuzzy scrive:

          Scusa Winston, vedo che sei lanciato a razzo contro Miguel e io dovrei essere in auto-castigo per evitare le sfuriate di Mamet che deve parlare di gonnellini, una sola cosa ti chiedo, giusto per capire, ma se ti piacciono tanto le strade sterrate, e io condivido, perché non ti devono piacere le case in terra cruda?
          Aggiungo una breve considerazione: finora
          l’ambientalismo come dici tu con parte di ragione, è stato un “di più” ma ora non pensi che possa acquistare un senso concreto? Io però non lo chiamerei ambientalismo, ma ricerca di soluzioni pratiche alla scarsità di risorse. Stammi bene e continua a saltare i fossi, mi raccomando.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per FW

          “Non fare il furbo come al solito”

          A me non interessa polemizzare, ma è interessante vedere le lacune di un modo di argomentare:

          1) FW dice che io e Ugo Bardi abbiamo portato l’Europa al collasso con le nostre fanatiche imposizioni ambientali.

          2) Gli faccio notare che le uniche cose che io sono in grado di fare riguardanti l’ambiente sono alcune cose minuscole e personali, di scarsissimo impatto.

          3) FW risponde dicendo, “ecco voi fate delle cazzate minuscoli e personali”.

          4) Il che ovviamente è vero, ma smentisce in pieno il punto 1).

          Prima di lanciare i missili, prendere sempre con attenzione la mira.

      • roberto scrive:

        Miguel

        “mi auguro che l’Unione Europea mi dia in subappalto qualche traduzione, dicono che pagano bene, però tocca fare la fattura elettronica europea o qualcosa del genere, da incubo.”

        Guarda qui

        https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/education/events/documents/recruitment_freelance_en.pdf

        Confermo che pagano bene (corte di giustizia sui 40 euri per pagina, 1500 caratteri)

        Conosco varie persone che ci vivono con traduzioni così (mia moglie per tanti anni ha fatto l’interprete freelance, io il traduttore per la corte) e nessuno ha mai definito “incubo” le modalità di fatturazione (tra l’altro pagano velocemente, non a 90 giorni…)

        • Maffeia scrive:

          Nel documento da te postato, sta scritto che cercano traduttori free-lance attraverso “call for tender”. Poi è scritto “These calls for tender can be found on the following websites:
          ted.europa.eu or eur-lex.europa.eu/oj/direct-access.
          html?locale=en”. Ho cliccato sui link, e mi sono trovato in siti pressoché incomprensibili, con migliaia di documenti tra cui trovare una call per traduttori è come trovare il classico ago in un pagliaio.
          Per me, è un incubo.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per FW

      “Ti ha mai sfiorato il dubbio che e’ colpa vostra e di quel mondo di esaltati ignoranti che non hanno la piu’ pallida idea di cosa si stia parlando, ma esigono ferreamente che tutto sia fatto come piace a loro, che tutti si adeguino a loro, i “salvatori del pianeta”? ”

      Comunque stai dicendo una grossa scemenza.

      Non esigo proprio nulla: cerco al massimo di contrastare, con mezzi legali, chi cerca di imporre a me un parcheggio interrato dietro l’angolo; o chi cerca di fare come gli pare capitozzando gli alberi nel rione. E quando la partecipata del Comune si rifiuta di fare la raccolta differenziata al Giardino, la facciamo noi direttamente. Inoltre, cerco di spengere le luci accese inutili in casa e di andare a piedi come e quando posso.

      Se tutti questo ti ha rovinato la vita, mi dispiace ma continuerò come prima.

  3. Miguel Martinez scrive:

    GEOINGEGNERIA IN GRANDE STILE: L’ARABIA SAUDITA OSPITERÀ I GIOCHI ASIATICI INVERNALI DEL 2029 I Giochi Asiatici Invernali del 2029 si svolgeranno davvero nel mezzo del deserto? L’Arabia Saudita promette di costruire una megalopoli futuristica in tempi record con un investimento di 500 miliardi di dollari e ha un pulsante per ordinare il meteo. Descritta come «il modello urbano del domani nel quale l’umanità si evolve senza recare danno alla salute del Pianeta», Neom è uno dei tasselli di Vision 2030. I sogni megalomani sono regolarmente accompagnati da disastri megalomani. Il fatto è che lo ammettono apertamente, che è così che intendono comandare il tempo. Noi, invece, facciamo finta che tutto questo non esista. Qui le manipolazioni su larga scala avvengono in segreto, ma non così in segreto che chi ha occhi non se ne accorga. https://www.nogeoingegneria.com/timeline/progetti/geoingegneria-in-grande-stile-larabia-saudita-ospitera-i-giochi-asiatici-invernali-del-2029/

    • Francesco scrive:

      tra le cazzate del principe saudita, le mattane dello zar, il rincoglionimento dell’imperatore del Cipango, la violenza insensata dei preti persiani … pare tutta una pubblicità della democrazia

      salvo i popoli, che votano in modo tale da far tornare voglia di suffragio ristretto

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ francesco

        “democrazia”

        Quella che fa scegliere da una parte fra un tizio che vuole spegnere gli uragani con la bomba H e dall’altra parte quello che non si regge in piedi e dimentica che l’interlocutore con cui crede di parlare è morto da tre mesi?

        Come avrebbe detto la Sora Lella: “annamo bene!”

        Ciao!

        Andrea Di Vita

  4. Miguel Martinez scrive:

    Colgo un punto interessante nel commento di FW (sbrodolamenti come nell’originale, ma è il contenuto che ci interessa):

    “Il fatto di essere tutti stronzi, non vi salva spegnendo la lampadina, e contemporaneamente lamentandovi perche’ la pista ciclabile e’ solo segnata per terra. Eccome dovrebbe essere fatta? Se uno vuole andare in bicicletta, ci va e basta”

    “Come dovrebbe essere fatta” la pista ciclabile dipende:

    1) dal risultato che vogliamo ottenere

    2) dalle altre funzioni della stessa strada.

    Se io individualmente ho lo scopo di andare in bici, ci vado pure sull’autostrada volendo.

    Ma se lo scopo del Comune è spingere la gente a sostituire l’auto (con tutti i suoi costi che ricadono sul Comune stesso) con le biciclette, allora deve rendere le piste ciclabili un’alternativa “interessante” per grandi numeri di persone: ben delimitate e soprattutto sicure.

    E quindi le piste ciclabili non devono essere semplici strisciate di pittura bianca su marciapiedi stretti dove anche i pedoni devono trovare posto; e nemmeno strisciate di pittura su strade con forte traffico automobilistico, continui sorpassi.

    E ci devono essere tante rastrelliere, e magari anche parcheggi sicuri per le bici.

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