Local Futures, il video

Dopo l’anteprima all’Odeon, ecco il video di Planet Local. A Silent Revolution, su Vimeo, con sottotitoli in italiano.

Planet Local: una rivoluzione silenziosa from Local Futures on Vimeo.

Prendetevi cinquanta minuti di rilassamento.

Sono storie globali di deglobalizzazione, Inghilterra, India, Giappone, l’Himalaya, il Messico, il Cile, gli Stati Uniti: il localismo potenzialmente ci accomuna tutti.

Non sono utopie, per il semplice fatto che esistono e che non promettono rimedi universali.

E scivolano come la rete fungina micorrizica al di sotto di quella che chiamano “politica”.

Poi ci saranno innumerevoli varianti sull’obiezione, “ma questi la fanno troppo facile”.

Verissimo.

Ma intanto qui si presenta per la prima volta qualcosa che pochi conoscono, eppure esiste davvero, anzi è come l’erba che cresce spontanea in ogni crepa di cemento.

E poi le obiezioni le trovo più interessanti, nella misura in cui vengono sollevate da chi è già in cammino.

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176 risposte a Local Futures, il video

  1. Antonino scrive:

    Il video stava già da tempo su YouTube… Naturalmente non l’avevo segnalato, per non far svanire nel nulla l’obolo al teatro…

  2. Miguel Martinez scrive:

    Per Habs

    https://www.theguardian.com/books/2022/jul/06/first-modern-novel-oldest-language-sanskrit-translation-of-don-quixote-rescued-from-oblivion

    ‘First modern novel – oldest language’: Sanskrit translation of Don Quixote rescued from oblivion

    Translated by two Kashmiri pandits from an 18th century English translation in the 1930s, unique work lay forgotten in a Harvard University library

    • habsburgicus scrive:

      interessante !

    • PinoMamet scrive:

      Don Chisciotte in sanscrito!!
      Lo voglio!!!!

    • Francesco scrive:

      appropriazione kulturale all’ennesimo potenza! direi di fare una rivoluzione

      😀

      PS inoltre, compagni, questo è un subdolo attacco alla localizzazione! guardatevi dalle lusinghe del nemico

      • PinoMamet scrive:

        Beh, scherzi a parte, non ho mai creduto alla storia dell’appropriazione culturale.

        Certo, ci sono i casi del sedicente sciamano Yanomami che in realtà non si è mai mosso da Busto Arsizio;
        o (più frequentemente) che è stato, effettivamente, quindici giorni ospite di un altro sedicente sciamano Yanomami o mezzo Yanomami, in un villaggio turistico in Brasile, e ha fregato a costui le fregnacce che gli sono state rifilate…

        ma per questi casi ci sono i termini di ciarlataneria e di truffa.

        E c’è quel bellissimo detersivo per lavatrice, del quale devo prima o poi mandare la foto a Miguel, che ha un nome tipo “Sapone di San Giovanni” e racconta tutta una fòla sull’etichetta di come le donne toscane usassero l’acqua con erbe lasciata all’aperto la notte di San Giovanni…
        a seguire, in piccolo, la solita lista di componenti chimiche inquinanti 😉

        Ma questa è pubblicità.

        Per quanto mi riguarda, la cultura è appropriazione: sennò stavamo ancora nelle caverne.

        Può essere appropriazione di tecniche o di poetiche o di buon gusto, come i pittori francesi che studiavano quelli giapponesi (e viceversa, non dimentichiamo);
        può essere stupida e di pessimo gusto, come certe cantanti bianche americane che si fanno le treccine…

        e vabbè, “c’è chi si mette degli occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero”

      • PinoMamet scrive:

        Comunque, in ogni caso, sarebbe appropriazione culturale se i due traduttori kashmiri dicessero che Don Chisciotte l’hanno scritto loro 😉

        Come il povero Gheddafi che ricercava simpatiche etimologie arabe per Shakespeare…

        o come il padre albanese della mia allieva albanese (una delle tante) che mi ha costretto alla visione di un filmato albanese dal quale risultava che tutto il mondo era albanese, o era discendente dagli albanesi o aveva copiato dagli albanesi 😉

        • roberto scrive:

          era il buon ritvan?
          🙂

          • PinoMamet scrive:

            😀
            Il fatto è che gli albanesi sono tutti così!

            Tutti quelli con cui ho parlato, perlomeno, e tutti quelli che postano continuamente e ossessivamente su qualunque argomento, topici di discussione, articolo, filmato, o commento dei medesimi, che osi parlare anche di striscio dell’antica Grecia…

            Pelasgi ovunque! Pelasgi come se piovesse! It’ s wall to wall Pelasgi!
            😀

            A ‘sto punto penso non sia colpa loro: glielo devono proprio insegnare a scuola e inculcarglielo bene, altrimenti non si spiega.

          • PinoMamet scrive:

            Tra l’altro, Pelasgi a parte, gli albanesi che conosco (e sono circa mezzo milione…) sono tutte persone molto simpatiche, sia quelli colti che quelli ignoranti; caciaroni al punto giusto, di buon carattere, di ottima compagnia, persino meglio dei greci, per i quali ho un debole ma che a volte sono musoni o scostanti.

            Invece gli albanesi direi che per tanti aspetti sono proprio come gli italiani di una volta, quelli “giusti”.

    • habsburgicus scrive:

      Benedetto XV è stato uno dei più grandi Papi…oggi è obliato a dx quanto a sx quanto al cx ! (e in termini ecclesiali, non piace ai conciliaristi che hanno già i loro preferiti, ma non è amato da tradizionalisti e sedevacantisti in quanto pose termine alla lotta antimodernista !)

    • Francesco scrive:

      scusa ma dove vedi il buon senso nelle parole del gesuita?

      tutto il suo discorso si basa sulla rimozione di Vladimir Putin dal quadro.

      se ci metti Putin, si rivela come un totale non senso, basato solo sull’ideologia

    • Antonino scrive:

      In effetti è servito a qualcosa, vestirsi come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori. Anche essere euclidei, è giovato, se ciò significa dare il giusto credito alla Tecnotransizione Ecologica. Tra l’altro, in effetti un piano Marshall ecosostenibile da parte dell’Europa per l’Ucraina non l’avevo ancora sentito.
      Per il resto, finchè nessuno dà ascolto alle (magari apparentemente un po’ strampalate ma giuste…) parole di un gesuita, non c’è bisogno di fargli fare un infartino. E nemmeno di crucciarsi, perchè non si sa di figliastri dediti a strane festicciole col pisello di fuori, o cameriere vittimizzate, o pizzicotti ai maschietti nei ricevimenti di gala, o mascherine usate come preservativo. Figuriamoci, non si sta a sentire nemmeno un Sachs che in altri tempi sarebbe stato un ipse dixit…
      Quello E’ il problema: in troppi si sta a sentire solo quel che passa il convento della Buona Stampa. Magari ciò ci evita qualche ulteriore lutto o scandalo, ma si rotola verso l’inutile strage, o addirittura si gode a vederci sguazzare i maiali.
      Poi ci sarebbe quel problemuccio a monte, che si fa finta di non vedere: chi e come dà valore ai quattrini. In Russia si son svegliati, e han capito che quel problemuccio li riguarda solo fino a un certo punto, avendo tante risorse essenziali…

      • Francesco scrive:

        Sachs chi scusa?

        adesso ci rifilano come guru da ascoltare nella grande tragedia i guru da salotto dei tempi dei Clinton o degli Obama o sbaglio?

        • PinoMamet scrive:

          Io conosco due Sacks, con la kappa: uno era il celebre neurologo, e l’altro era il rabbino capo d’Inghilterra, suo parente peraltro, entrambi grandi intellettuali e entrambi defunti.

          Per mia ignoranza non conosco il Sachs a cui si riferisce Antonino invece, e chiedo venia.

    • Francesco scrive:

      letto tutto il gesuita e direi che il Foglio era stato di gran lunga troppo gentile con lui

      se penso a cosa era quando nacque, la Compagnia, mi viene da piangere

  3. Miguel Martinez scrive:

    Per Habs

    Nella Lettera di Benedetto XV leggo:

    “Sul tramontare del primo anno di guerra Noi, rivolgendo ad Essi le più vive esortazioni, indicammo anche la via da seguire per giungere ad una pace stabile e dignitosa per tutti. Purtroppo, l’appello Nostro non fu ascoltato”

    Qual era la “via da seguire” che il Papa avrebbe indicato?

    • habsburgicus scrive:

      di fatto, “status quo” ante….
      nello specifico, restaurazione del Belgio da parte della Germania in cambio di restaurazione delle colonie tedesche e fine del blocco….all’Est, probabilmente, riteneva possibile qualche aggiustamento…ma la base doveva essere pure lì lo status quo lato sensu inteso (la Serbia non era ancora stata travolta, dunque non vi erano grandi restaurazioni da fare: i russi avrebbero dovuto evacuare le aree asburgiche occupate..ma noi sappiamo che al 90 % le perderanno lo stesso, e molto altro, dal 2/5/1915 😀 i tedeschi avrebbero dovuto ridare ai russi il poco che avevano..o forse, il sogno del Pontefice, era una Polonia autonoma ..come promise pure il G.D Nicola, eh, nulla di particolarmente sovversivo :D) ça va sans dire, l’Italia laicissima doveva restare fuori dal Grande Macello !

      • Francesco scrive:

        nella testa dei capi delle nazioni europee coinvolte nel conflitto, è mai apparsa l’idea che il gioco non valesse la candela e che avesse ragione il Papa?

        se sì, quando?

        ciao

        • habsburgicus scrive:

          a Lord Lansdowne sì, nel 1916 (fu colui che, da Foreign Secretary, firmò l’Entente con la Francia l’8/4/1904, non un filo-tedesco..il suo “capo”, cioé premier, era nientemeno che Balfour, poi famigerato :D)…lo infamarano e ignorarono
          Bethmann lo capì entro il 1916…lo fecero fuori nel luglio 1917..
          il russo Vitte aveva già capito tutto, ma morì nel 1915
          in Austria quasi tutti avrebbero accettato (praticamente) tutto, in Ungheria un po’ meno nel senso che “tere sacre magiare” erano of limits [ma cedere quelle austriache, sì, eh 😀 nel 1915 gli ungheresi erano favorevoli a che la Monarchia cedesse tranto all’Italia, tanyto era roba austriaca 😀 Fiume però era ungherese e anche per questo non osò chiederla, con i nkti problemi che si manifesteranno nel 1919]
          in Francia, il massonissimo Caillaux (che si riscattò così dalle follie precedenti, non solo sue) che osò recarsi a Roma e vedere Benedetto XV !!!!…Clemenceau -massonissimo anche lui ma del genere peggiore- lo farà buttare in carcere e cercherà di farlo morire
          da noi Giolitti, Nitti ecc..
          fu tutto inutile

          • habsburgicus scrive:

            scusare gli errorini ortografici 😀

          • habsburgicus scrive:

            Georges Louis, massone ma persona di cuore, Ambasciatore della Francia radicale a San Pietroburgo all’epoca delle guerre balcaniche (nei giorni del potere di Caillaux e subito dopo), scriverà nelle sue memorie segrete a proposito del 1914, rivolgendosi al suo vecchio capo, amico e “fratello” Caillaux “se nella tragica estate del 1914, io fossi ancora stato a San Pietroburgo e voi foste ancora stato al potere a Parigi, la guerra mondiale non sarebbe scoppiata” !
            Georges Louis fu cacciato da Poincaré -la guerre- (bellicista fanatico, uno dei RESPONSABILI VERI della catastrofe..e pure della II GM perché la sua criminale e folle invasione della Ruhr nel gennaio 1923 diede un colpo mortale alla già debole di suo Weimar,,AH ringrazia :D) che, dopo la parentesi Delcassé (massone) diede il posto di SPB al famigerato e fatuo Maurice Paléologue (forse non massone), esaltato che eccitò i russi alla guerra 24 h su 24 ! Georges Louis, auspice Caillaux, fece esattamente il contrario nel 1912
            il ruolo della Francia nella Catastrofe, spesso ignorato, andrebbe rivisto..in Francia ci furono i peggiori (Poincarè !) ma anche i migliori (Caillaux, che già nel 1911 parlò di riconciliazione franco-tedesca !)..
            ovviamente vinsero i peggiori, ça va sans dire 😀

            • Francesco scrive:

              ogni tanto penso che potrei soffrire di grave miopia storico-politica, nel mio sconsiderato bellicismo anti-Putin

              ma non ne vedo molti sintomi

              ciao

  4. Miguel Martinez scrive:

    Vedo questa cosa qui:

    https://www.kulturjam.it/politica-e-attualita/verso-unione-popolare/

    Dove vedo Rifondazione, mi si drizzano le antenne, almeno pensando a tante esperienze negative fiorentine, ma appunto sono esperienze fiorentine, può darsi che a livello nazionale sia un’altra cosa.

  5. Fuzzy scrive:

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/13/distratta-dalla-crisi-italia-perde-terreni-agricoli/734064/
    Si, va bene l’agroecologia, ma senza terra fai poco. E chi se la prende la terra?
    “Distratti dalla grande crisi globale, rischiamo di non accorgerci che anche da noi ettari di terreni finiscono nelle mani di pochi. Che privilegiano biomasse o investimenti nelle energie rinnovabili. A pagare la “vecchia” agricoltura e la nostra sostenibilità alimentare”.
    Prima o poi i nodi verranno al pettine, e temo che non potrà essere una rivoluzione quieta e pacifica.

  6. Mauricius Tarvisii scrive:

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/07/10/gas-berlino-riceve-dal-canada-la-turbina-per-il-nord-stream-1-zelensky-rimuove-lambasciatore-ucraino-in-germania/6656368/

    Ma quindi era vero che il gasdotto non funzionava per un problema tecnico? Problema aggravato dalle autosanzioni occidentali? Quindi ci hanno mentito dicebdoci che Putin cattivo stava togliendo il gas alla Germania?

    • Francesco scrive:

      ti sembra che siamo dei tecnici dei gasdotti?

      secondo il Foglio questo stop è una cosa che succede tutti gli anni, solo che questo è un anno appena appena particolare

      ma veramente la Merkel era un agente russo! neppure la DDR era così nelle mani dei russi, mi sa

      • Francesco scrive:

        o forse no … i russi hanno bisogno di noi occidentali non solo come clienti del gas ma anche come fornitori delle tecnologie necessarie per vendercelo

        forse è davvero Putin il problema

  7. maria heibel scrive:

    Grazie mille Miguel, da campagnola mi è sfuggita la proiezione all’ Odeon. Ho visto il film sul mio piccolo schermo ora, e consiglio la visione ora anche sulla pagina In fondo troverete altri film sull’argomento.

  8. Miguel Martinez scrive:

    Vi ricordate che io NON credevo che la Russia avrebbe attaccato l’Ucraina, e mi sono sbagliato.

    Questa volta siamo in tempo per fare le nostre scommesse su un’altra invasione prevista per questo sabato, voi che dite: ci sarà o non ci sarà?

    La parola innanzitutto a quelli che sull’imminente invasione dell’Ucraina ci hanno azzeccato.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/07/08/la-turchia-sta-per-attaccare-il-kurdistan-della-siria/6653507/

    Rita Guma

    Mondo – 8 Luglio 2022

    La Turchia sta per attaccare il Kurdistan della Siria?

    “Sabato, il primo giorno della festa islamica Id Al Azha, il governo turco si prepara ad attaccare la zona di Kobane, nel Kurdistan della Siria”. Me lo dice, preoccupato che nessuno ne parli, Shorsh Surme, già presidente della Comunità curda in Italia e fondatore dell’Associazione per i diritti del popolo curdo

  9. Miguel Martinez scrive:

    Sto riguardando il memorandum d’intesa tra Svezia, Finlandia e Turchia, ops, Turkiye.

    https://www.nato.int/nato_static_fl2014/assets/pdf/2022/6/pdf/220628-trilat-memo.pdf

    Gli scandinavi riconoscono che il PKK è un’organizzazione “terrorista” e si impegnano a combattere il “terrorismo” a fianco dello Stato turco.

    I curdi siriani non fanno parte esplicitamente del PKK, ma lo sanno tutti che sono la stessa cosa, e comunque il memorandum mette nel calderone anche gli “affiliated and inspired groups”:

    F”inland and Sweden commit to prevent activities of the PKK
    and all other terrorist organisations and their extensions, as well as activities
    by individuals in affiliated and inspired groups or networks linked to these
    terrorist organisations. ”

    Riguardo poi all’estradizione dei curdi… ovviamente dovrà passare per i tribunali, ma i tribunali devono sottostare alle leggi, e le leggi le fa la politica, come si dice esplicitamente qui:

    “At the same time, public incitement related to terrorist offenses was
    criminalised as a separate offense. Sweden confirms that a new, tougher,
    Terrorist Offenses Act enters into force on 1 July, and that the government
    is preparing further tightening of counter-terrorism legislation.”

    • Francesco scrive:

      >>> lo sanno tutti che sono la stessa cosa,

      questo secondo me è un campo diplomaticamente e giuridicamente mooooooolto vasto

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “Inspired” vuol dire “ispirato”: se trovi porzioni di establishment curdo che non si dichiarino almeno parzialmente ispirate da Ocalan sei bravo. La loro ideologia più o meno ufficiale, il confederalismo democratico, è roba sua (non è che se lo sia inventato, ma lo ha diffuso lui in quell’ambito).

        • Miguel Martinez scrive:

          Per MT

          ““Inspired” vuol dire “ispirato”

          Direi che c’è un vasto campo nuovo che si apre.

          Militante del PKK a Stoccolma spara al console turco? Per la Svezia, è un terrorista, ok.

          Militante del PKK a Diyarbakir spara a un poliziotto turco, e scappa in Svezia. E’ un terrorista, ok.

          Militante del PKK a Diyarbakir attacca un manifesto in cui rivendica l’indipendenza del Kurdistan e scappa in Svezia. E’ un probabile terrorista.

          Persona “ispirata” dal PKK a Kobane rivendica il diritto di difendersi da un attacco armato turco. E’ un molto-possibile terrorista.

          Persona a Helsinki “fa apologia” della persona “ispirata” dal PKK a Kobane. E’ un possibile terrorista.

          Quanto poi ciascuno di questi sia passibile di deportazione, o solo di carcere in Svezia/Finlandia, presumo sia una questione aperta.

    • Fuzzy scrive:

      https://lesakerfrancophone.fr/en-pleine-tempete-ukrainienne-la-turquie-est-destinee-a-une-cooperation-maximale-avec-la-russie
      Tempo fa si leggeva questo.
      Francamente non ne so niente. Sono stato in Turchia da turista quando ancora ero un ragazzotto. Già allora era un posto poco rilassante. Appena capivano che eri italiano cominciavano a urlarti dietro: italiani mafia, italiani mafia!
      Comunque se mai i russi vorranno continuare a venderci il gas, probabilmente lo faranno passare attraverso il gasdotto turco. Si, perché i turchi hanno pure un gasdotto nuovo di trinca.
      Deuxièmement, lorsque les travaux d’entretien saisonniers planifiés commenceront sur le gazoduc Nord Stream et que le flux de gaz vers l’Europe sera considérablement réduit, la Turquie sera en mesure de devenir le principal pays de transit du gaz russe vers les marchés d’Europe occidentale pendant un certain temps, en tirant un profit maximal de cette situation, et aura la possibilité de rester dans cette position aussi longtemps que le Kremlin et Gazprom seront satisfaits de cette situation. La Turquie peut recevoir un paiement pour le transit à travers son territoire à la fois en nature et en espèces, ce qui lui donne l’occasion de manœuvrer sur le plan macroéconomique dans des conditions où la situation n’est pas si stable sur le marché intérieur.
      Già da tempo si sapeva che il nord stream 1 sarebbe stato interrotto per lavori di manutenzione.

      • Francesco scrive:

        non ricordo da dove parte il gasdotto che passa per la Turchia ma a memoria il succo era proprio bypassare la Russia portando a occidente il gas dell’Asia centrale

        direi che il rapporto tra i due paesi è “complesso”, si combattono mica in Siria e/o in Libia?

  10. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “adesso le rinnovabili diventano kattive!!! ”

    “Rinnovabili” vuol dire tutto e niente.

    Qui si parla soprattutto di “biomasse”, cioè in massima parte di alberi fatti crescere velocemente e tagliati al più presto possibile, per farne un combustibile particolarmente inquinante, che però diventa magicamente a impatto zero perché se ne ripiantano subito altri.

    • Francesco scrive:

      e anche di utilizzare terreni agricoli per metterci pannelli solari

      i dati fatteli dare da Andrea ma il “consumo di suolo” di solare ed eolico è altissimo e se il suolo agricolo diventa sempre più prezioso … la risposta è sempre più evidente

      il cannibalismo, che cosa pensavi tu?

  11. Fuzzy scrive:

    https://grain.org/en/article/6774-lessons-from-sri-lanka-s-agrochemical-ban-fiasco
    Il Sri Lanka nel passaggio da un sistema agrochimico a uno agroecologico ha perso metà della produzione di cibo.
    Tra le cause: la fretta, l’improvvisazione, la mancanza di reale impegno da parte del governo. C’era una crisi già in atto.
    Con la fame non si scherza.

    • Francesco scrive:

      Belize, Miguel, non Brasile!

      PS tu che sei del ramo, hai notizie dal Cile? il Manifesto mi dava l’ottima notizia che la nuova Costituzione dovrebbe essere bocciata al referendum ma sono soliti farmi promesse che non mantengono

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Francesco

        “Belize, Miguel, non Brasile!”

        Touché!

        Però ti ho beccato a scrivere prima Turchia.

        • Francesco scrive:

          io non uso lo Schwa, scrivo Birmania, Turchia, a volte anche Persia e Bombai!

          sono un Fottuto Reazionario ™

          figurati che scrivo anche uomo e donna e uso “fratelli” in chiesa …

          😉

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Francesco

            “io non uso lo”

            Il suo commento è stato politicorrettato.

            Non si sa mai.

            Il suo censore

          • roberto scrive:

            mi sono perso qualcosa….ché c’è di male a scrivere turchia?

            • Miguel Martinez scrive:

              Per roberto

              “mi sono perso qualcosa….ché c’è di male a scrivere”

              Come puoi vedere, mi sono fermato prima di trascrivere la parola vietata. Ecco la risposta:

              https://edition.cnn.com/2022/06/03/middleeast/turkey-name-change-mime-intl/index.html

              • Miguel Martinez scrive:

                Io mi sono accorto del problema quando da Ankara mi sono arrivate urgenti richieste per cambiare il nome di un certo paese su siti, documenti e altro, nel contesto di un progetto europeo.

                Chiaramente il problema riguarda sostanzialmente l’inglese, ma se il paese si chiama Myanmar in inglese, si chiamerà così anche in italiano, no?

              • roberto scrive:

                vabbù ma che nei documenti ufficiali vogliano essere chiamati in un certo modo ci sta (e pensa alla ormai ultradecennale polemica tra grecia e maced…FYR…nord…come cazzo si chiama)

                che non gli piaccia essere chiamati “tacchino” ci sta pure

                ma se in italiano, in uno scritto privato scrivo turchia a loro che gli frega?

                ha si, fra i tanti difetti sono ottusamente nazionalisti….

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “ma se in italiano, in uno scritto privato scrivo turchia a loro che gli frega?”

                Oddio, non c’è niente di peggio che dover spiegare una battuta.

                Spero che tu abbia colto il senso dei miei interventi sul tema tra i commenti qui.

              • roberto scrive:

                miguel

                “Spero che tu abbia colto il senso dei miei interventi sul tema tra i commenti qui.”

                mmmmmmmmmmmmh…..no, sorry….. 🙁

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “mmmmmmmmmmmmh…..no, sorry….. ”

                Beh, dai, qui non ho praticamente mai censurato nessuno, nemmeno Daouda, ti pare che mi metto a censurare chi usa un nome geografico al posto di un altro?

              • roberto scrive:

                no, ho capito che stai scherzando, non ho capito “il senso dei miei interventi sul tema”…o forse non c’è un senso ed è solo un Witz?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “o forse non c’è un senso ed è solo un Witz?”

                Trovo favoloso il fatto che il governo dell’ex-Ottomania riesca a cogliere l’opportunità offerta dalla guerra per imporre persino un proprio nome diverso a tutto il mondo.

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                non capisco. Qual era il nome vecchio?
                E perché la cosa dovrebbe riguardare i non turcofoni?

              • roberto scrive:

                Miguel,

                Non voglio sminuire le gesta epiche di erdogan, ma non è la prima volta che uno stato “impone” una scelta del genere…Myanmar, Burkina Faso, Benin, Sri Lanka, Botswana…immagino che per alcuni si sia proprio perso come li chiamavamo fino a pochi anni fa….

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “ma non è la prima volta che uno stato “impone” una scelta del genere”

                l’avevo detto anch’io, qualche commento fa.

                Ci sono però delle differenze, credo che in tutti i casi che citi, sia cambiato proprio il nome del paese. Invece qui non è cambiato. E’ come se l’Italia obbligasse gli americani a chiamarla Italia e non più Italy.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Possiamo tornare a chiamarlo Alto Volta, infatti.

              • roberto scrive:

                miguel

                “E’ come se l’Italia obbligasse gli americani a chiamarla Italia e non più Italy.”

                davvero non capisco

                la turchia ha detto che vuole che sia usato ufficialmente il nome türkiye

                l’alto volta ha chiesto di essere ufficialmente chiamato burkina faso (che non mi pare una parola inglese, quindi i poveri anglofoni saranno obbligati ad usare quello strano nome in una lingua sconosciuta invece del rassicurante Upper Volta usato fino agli anni 80)

                in entrambi i casi onu-organizzazioni internazionali – diplomazia eccetera effettivalmente usano il nome “nuovo”

                d’accordo fin qui? non ci sono differenze, giusto?

                ora, miguel traduce documenti nel contesto di un progetto europeo e gli chiedono di usare la parola türkiye….se tu traducessi gli stessi documenti da usare nel burkina faso, scriveresti “alto volta”?

                direi proprio di no, giusto?

                e allora che differenza c’è fra le due situazioni, se non erdogan (che ti ricordo, non ti piace 🙂 ) che fa un po’ lo sbruffone?

              • roberto scrive:

                è una piccola cosa, ma osservi che alcuni personaggi, tipo erdogan e putin si creano una specie di mitologia che incredibilmente (per me) attira applausi e ammirazione del tutto ingiustificati

                la mitologia di erdogan in chiave “potenza locale in grado di tener in scacco l’occidente in generale e l’europa in particolare” la trovo abbastanza ridicola, ma oggettivamente funziona molto bene

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “è una piccola cosa, ma osservi che alcuni personaggi, tipo erdogan e putin si creano una specie di mitologia che incredibilmente (per me) attira applausi e ammirazione del tutto ingiustificati”

                Conosco gente che in effetti ammira e applaude Putin, di solito per riflesso (tipo quelli che ammirano Letta perché odiano Salvini). Di ammiratori italiani di Erdogan non ne conosco.

                Semplicemente, mentre tutti gli altri paesi NATO fanno gli interessi americani, lui riesce a giocare tra quelli americani e quelli russi, facendo gli interessi turchi (che non sono certo i miei).

                Non vedo cosa ci sia di ridicolo; e credo che lo avrebbero fatto anche i repubblicani turchi, se fossero ancora al potere, quindi non mi sembra che sia una specialità di Erdogan. Ma io non tendo a vedere la storia come un gioco fatto da “grandi uomini”.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “la mitologia di erdogan in chiave”

                Intanto la Svezia ha firmato un trattato internazionale in cui si impegna in tempi brevissimi a cambiare la propria legislazione sul terrorismo per compiacere un paesucolo che a quanto ci dici non conta un cazzo.

              • roberto scrive:

                ah già…tramonta l’impero americano e sorge l’impero türkiyo…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “tramonta l’impero americano e sorge l’impero türkiyo…”

                Io francamente non riesco a capire dove vuoi parare.

                La Turchia ti sta antipatica, e va benissimo.

                Siccome è antipatica, allora la politica che fa deve necessariamente essere perdente?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Da apprezzare questo splendido esempio di fallacia logica della falsa dicotomia.

              • roberto scrive:

                miguel

                “Io francamente non riesco a capire dove vuoi parare.”

                l’ho scritto sopra. voglio giusto far notare che gli starnuti di erdogan vengono curiosamente considerati della mosse geniali del volpone ottomano…cioè voglio un po’ smontare la propaganda türkiya

                ps la turchia non mi sta particolarmente antipatica, non è l’olanda…è erdogan che mi sta antipatico

              • PinoMamet scrive:

                “d’accordo fin qui? non ci sono differenze, giusto?”

                Beh, qualche differenza però io la vedo.

                Nel caso di Alto Volta/Burkina Faso abbiamo due nomi sostanzialmente non inglesi, e il paese in oggetto che ne preferisce /sceglie/ inventa uno.

                è il caso di Giovanni Merda che va all’anagrafe e chiede di essere chiamato Carlo Merda 😉

                Nel caso della Turchia, abbiamo due nomi del tutto equivalenti, di cui uno è semplicemente la resa/traduzione dell’altro, adattato alla fonetica della lingua del parlante, e, in questa lingua, dotato di una storia e tradizione d’uso.

                è il caso di Giuseppe Zappavigna, di Alseno (PC), che preso da ubbie localistiche intimi a tutti i conoscenti di chiamarlo esclusivamente Giüsepp Sapaviggna, e ordini all’anagrafe di trascriverlo in questo modo.

                Io lo manderei a quel paese…

                (Giuseppe Zappavigna di Alseno me lo sono inventato, ma il cognome esiste davvero e la fonetica dei comuni tra parmense e piacentino credo sia giusta 😉 )

              • Francesco scrive:

                x MT

                intanto la Svezia entra nella NATO, il resto se consenti è contorno

                perchè ha ragione Roberto a notare che ogni furbata levantina di Erdogan viene spacciata per colpo di genio e dimostrazione di non essere al soldo degli USA

                che è un modo idiota di dire “tradire l’alleanza occidentale”

                ma capisco che quel concetto è ideologicamente intollerabile, c’è gente che prende davvero alla lettera l’espressione “Impero usano”

                e poi sono io che gioco con i Playmobil

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                ” ogni furbata levantina di Erdogan viene spacciata per colpo di genio e dimostrazione di non essere al soldo degli USA”

                Intanto, se conosci la storia turca, non è Erdogan.

                La Turchia si comporta così sin dal 1919, chiunque sia al governo: pensa a come Ataturk si barcamenava tra inglesi e russi, e come i suoi eredi si siano mossi durante la Seconda guerra mondiale. Entrarono in guerra contro la Germania nel febbraio del 1945 🙂 giusto in tempo per essere ammessi alle Nazioni Unite.

                O pensa a come la Turchia se la cavò durante le due guerre usane contro l’Iraq (tra l’altro con governi ufficialmente al polo opposto).

                O anche al complesso rapporto con Israele e con l’Iran.

                Non vuol dire “non essere al soldo degli USA”. Certo che si mettono al soldo, anzi si fanno pagare in “freddo contante” come diceva Marx.

                Buttare tutto questo sul “carattere antipatico di Erdogan” è il classico modo per mistificare la storia. Come attribuire il Covid a Speranza o la crisi energetica a Cingolani.

              • PinoMamet scrive:

                A me comunque la Turchia sta antipatica, come tutti i nemici della Grecia 😀

              • PinoMamet scrive:

                ” c’è gente che prende davvero alla lettera l’espressione “Impero usano””

                Sì, per esempio gli americani 😉

                Non solo nei loro documenti più o meno ufficiali, quando parlano di creare o gettare del basi di “un altro secolo americano “, che è poco più di un eufemismo…

                ma un amico (per inciso, uno dei miei amici SJW innamorati del lato libertario degli USA, dove hanno pure vissuto) mi ha raccontato di un’estenuante discussione con un tizio statunitense, a Roma, che, davanti al Colosseo, sosteneva che “in fondo l’ impero americano era più forte e più duraturo (!) di quello romano…”

              • Miguel Martinez scrive:

                “Impero usano”

                Mettendo da parte per un attimo il concetto di “impero”, il problema è come rendere l’aggettivo.

                Normalmente in Italia, si dice “americano”, dimenticando che il continente americano va dal Canada alla Tierra del Fuego; in particolare in Messico sarebbe assurdo e offensivo dire “americano” nel senso di appartenente agli USA.

                Negli Stati Uniti stessi, si usa molto US come aggettivo, è il modello di “usano”, che però in Italia si usa poco.

                In Messico si dice “estadounidense”, potremmo adottarlo anche noi – “impero statunitense”, ad esempio.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “che è un modo idiota di dire “tradire l’alleanza occidentale””

                Tradire un’alleanza vuol dire violare il trattato che la istituisce. Capisco la sindrome di Stoccolma per l’Impero Americano, visto che prima dici che tutti sono tenuti ad ubbidirgli altrimenti sono traditori, ma poi ne neghi l’esistenza 😀

              • Francesco scrive:

                mi spiace polemizzare ma insisto: l’Occidente esiste e gli USA ne sono parte, oggi ancora preminente

                ma esiste davvero e a noi occidentali conviene stare uniti – come una falange macedone (!) – soprattutto ora che l’Occidente è molto più piccolo in un mondo molto più grande

                perchè a fare quelli che pensano di cavarsela da soli, magari “liberi dagli USA”, si finisce solo in mano ai barbari prima e peggio

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                si tratta di documenti in che lingua?
                E se sono nella lingua, X, devono rispettarla.

                In italiano non si dice “Paris”, si dice “Parigi”. Punto.
                E non è neanche detto che i nomi nelle diverse lingue abbiano la stessa radice, solo con adattamenti fonetici.

                Ti pare che “Germania” e “Deutschland” abbiano la stessa radice?

                E mbeh? Se Scholz o chi per lui si alza, una mattina, in italia, parlando o scrivendo in italiano, in documenti ufficiali, dobbiamo dire “Deutschland”?

                L’esempio dell’Alto Volta è identico. Coglioni gli anglofoni che si sono adeguati a questi diktat ridicoli.

          • PinoMamet scrive:

            I turchi non vogliono più che si scriva Turkey in inglese perché non gli piace (omofono del tacchino, e altre scemenze) ed esigono che si scriva sempre Turkiye, con tanto di puntini sull’u.

            Ignoro se lo richiedano anche ad altre lingue.

            Un curioso esempio di autarchia globale 😉 , e anche una bella prova di arroganza!

            Io li manderei a quel paese…

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Pino Mamet

              “I turchi non vogliono più che si scriva”

              Approfittando della mia onnipotenza, mi sono permesso di censurare una cosa molto, molto brutta che lei si è permesso di scrivere.

              • Francesco scrive:

                Questo però ci scoraggia da una attiva partecipazione al blog!

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “Brutta”

                Vuoi dire che in questo blog non potrò più chiamare i servizi igienici privi di tazza con la loro tradizionale denominazione di “turca”? 🙂

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “o tradizionale denominazione di “turca”

                No.

                Da ora, in poi, “türka”.

            • Peucezio scrive:

              Pino,
              non capisco.
              Che autorità hanno i turchi sugli anglofoni e perché questi gli dovrebbero dar retta?

              Non gli stanno chiedendo di cambiare il nome della loro nazione: i nomi sono sempre quelli. Ma di non dirla in inglese.
              Cioè pretendono che gli anglofoni parlino in turco quando parlano della Turchia. Che è ovviamente una follia.
              Ma gli anglofoni (esclusi i presenti: si intende in generale) sono così coglioni che sono capaci di dare loro retta.
              Io li obbligherei a imparare il turco a frustate: non ha biascicare qualche parola, a parlarlo bene, senza errori!
              Volete parlare turco: allora lo fate davvero, a calci!

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “linguisti”

      E’ un testo scritto in Simple English, quella strana lingua che finora ho visto solo in Wikipedia, o è scritto in un qualche pidgin locale?

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • PinoMamet scrive:

        A me pare un pidgin locale, non particolarmente “simple”.

        La recente quarta stagione di Stranger Things, nella figura di un simpatico cannaiolo, ha ridato notorietà a una canzone giamaicano-inglese degli anni Ottanta- lo cito perché è appunto in una specie di inglese creolo non troppo semplice da capire, che mette in difficoltà i traduttori automatici

        (“pass the dutchie pon the left hand side…”)

        • Moi scrive:

          (“pass the dutchie pon the left hand side…”)

          —————

          Una delle pochissime canzoni Anni Ottanta con effetti lassativi 😉 , per restare in tema !

          • Moi scrive:

            … ma “dutchie” che roba è, in slang ?

            Suona tipo “Olandesina” … il “joint” / lo “spino” [cit.] ?!

          • PinoMamet scrive:

            Quasi tutte le canzoni degli anni Ottanta hanno effetti lassativi 😉

            “dutchie”, imparo su internet, sarebbe un pentolino;
            però era un eufemismo per “koochie” (in una versione precedente della canzone) che era uno dei tanti termini per indagare una canna, sempre a quanto leggo.
            La canzone del resto parla di gente con i dreadlocks e della provvidenza di Jah, è facile estrapolare dal contesto 😉

    • Moi scrive:

      No, dev’ essere Pidgin (il Simple English è semplice, ma corretto … anzi : quasi scolastico !) ….

      In parte mi ricorda l’ Ebonics, in parte il Jamaican Patois … NON so scriverli, né parlarli : al massimo li “decripto” 😉 in Inglese “normale”, o quasi 😉 . A dirla tutta, tendo a confonderli : mi sembrano differire non tantissimo … tipo nella misura come se fossero tre dialetti dell’Emilia Romagna presi a caso. 🙂

      PS

      Le cose si complicano con l’ eventuale “intonazione cadenzata / cantilenata” in “Jive Talk” … che prevede anche una certa mimica e gestualità di accompanamento ! …Tutte cose interessanti, ma vi penzola purtroppo sopra la Spada di Damocle della Cultural Appropriation !

      • Moi scrive:

        @ ANDREA DI VITA

      • Moi scrive:

        Mi pare che, comprensibilmente. Bob Marley abbia un accento più Giamaicano più marcato … prima di lui, Harry Belafonte (di fatto un “Creole” nei Caraibi, ma già “Black” in USA ….) mi pare che avesse un accento più “moderato” anche perché in un periodo più razzista.

      • PinoMamet scrive:

        Lessi che la cantante bonona (ma non quanto lei crede di essere…) Rihanna, delle Barbados (evidentemente ci abita qualcuno oltre ai turisti…), è stata criticata perché in alcune canzoni ha usato il creolo giamaicano anziché quello barbadiano (“bajan”).

        Non ho la minima idea di quali siano le differenze; comunque Rihanna non la capisce mai nessuno e ci sono seri sospetti che qualche volta blateri completamente a caso 😉

        (stessa cosa l’irlandese Enya, che passava dal gaelico ai “suoni inventati perché mi piacciono a me”).

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ moi

        “Pidgin”

        Grazie!

        🙂

        Ciao!

        Andrea Di Vita

  12. Moi scrive:

    @ MIGUEL /TUTTI-E-*

    … e lo sgabello da cesso, più familiarmente detto Squatty Potty , lo adoperate ? 😉

    https://www.youtube.com/watch?v=YbYWhdLO43Q

    This Unicorn Changed the Way I Poop – #SquattyPotty

  13. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    E … il “Turchese” come tonalità d’azzurrino dal nome della pietra preziosa, si può ancora dire o no ? 😉

    … E i boscotti Gran Turchese, debbono cambiar nome ?! … Tipo il dolcetto Francese tête-au-chocolat , olim tête-de-nègre ?!

  14. Moi scrive:

    https://www.napolitoday.it/cronaca/pizzeria-dal-presidente-social-gay.html

    Offende gay sui social, titolare della pizzeria “Dal Presidente”: “Ho sbagliato. Vi spiego cosa è successo”

    Dopo il suo post sono stati tanti i commenti negativi anche per la sua attività

    […]

    Di Caprio [sic] ha pubblicato una storia su Instagram in cui tra l’altro si legge: “Non me ne fo*te di consensi e di avere più clienti, o di candidarmi in politica per avere voti e fare soldi. Io sono un uomo e non voglio offendere la legge di Gesù Cristo, che ha creato uomo e donna”. Ma il post prende di mira soprattutto i gay, definiti tra l’altro “pervertiti infelici”

    La reazione è stata immediata: centinaia di utenti, hanno condiviso commenti di dura disapprovazione. In campo è scesa anche l’Arci Gay: “Non ci fermeremo solo alla condanna, ma da subito abbiamo attivato i nostri legali per valutare ogni ipotesi, anche quella della denuncia alle autorità competenti”

    […]

  15. Moi scrive:

    Trump’s return:

    https://www.arover.net/2022/07/11/trumps-return-are-the-oceans-rising-we-will-have-a-house-by-the-sea/

    “Are the oceans rising? We will have a house by the sea “

    • Moi scrive:

      https://invidio.xamh.de/watch?v=VstOElcKeg4

      (video V.O.)

      ______________________________

      «Gli oceani si stanno alzando? Avremo qualche casa vista mare in più». Donald Trump scherza così parlando del riscaldamento globale durante il raduno «Save America» ad Anchorage, in Alaska. «Non è la cosa peggiore del mondo, abbiamo problemi più seri», ha detto l’ex inquilino della Casa Bianca.

  16. Moi scrive:

    Trovata la WTF News 😉 allusa da Miguel :

    https://www.aljazeera.com/news/2022/6/2/un-registers-turkiye-as-new-country-name-for-turkey

    UN agrees to change Turkey’s official name to ‘Türkiye’
    Turkey began the move to change its internationally recognised official name in English to Türkiye in December.

    —————————————

    Ma poi scusate … adesso gli Anglofoni , dal nulla, dovranno mettersi a scrivere la u con dieresi ?! … E magari, per i vari nomi di luoghi, a scrivere la i “puntinata” e quella “depuntinata” ?!

    https://it.wikipedia.org/wiki/Lettere_i_e_%C4%B1_in_lingua_turca

    • Moi scrive:

      Che poi è il contrario : NON è il Paese a chiamarsi come il tacchino … ma il tacchino che si chiama(va) una roba tipo Turkey (Fowl) , no Miguel ?!

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      ” adesso gli Anglofoni , dal nulla, dovranno mettersi a scrivere la u con dieresi ?! ”

      Infatti, è uno degli aspetti più divertenti.

      • Francesco scrive:

        ma io posso chiamarla Tacchinia solo per dispetto?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Ti sei adeguato a dire Kyiv, piuttosto?

          • Francesco scrive:

            No, ammetto che mi piace molto di più Kiev.

            C’hai mica un amico generale o ammiraglio? se l’Europa (non russa) decidesse di combattere in Ucraina contro la OMS di Putin, avrebbe i mezzi militari per farlo?

            Ciao

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              L’Europa non esiste, quindi non può essere il soggetto di una proposizione.
              Se l’Italia decidesse di dichiarare guerra alla Russia, credo che Confindustria avrebbe la testa di Draghi in poche settimane.

          • PinoMamet scrive:

            Cos’è l’OMS??

            Comunque, credo che l’Europa, anche senza America, avrebbe i mezzi per combattere e anche sconfiggere la Russia, attualmente. A occhio e croce non sarebbe una passeggiata, anche a tenere il nucleare fuori dai conti.

            No, i mezzi ci sono: è la volontà che manca.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Operazione Militare Speciale. O Organizzazione Mondiale della Sanità.

            • Francesco scrive:

              siamo sicuri sicuri che i mezzi ci siano? perchè in questo caso la guerra Europa vs Russia potrebbe ottenere un risultato di sinistra (liberare l’Ucraina dai Russi) e uno di destra (liberare l’Europa degli Americani)

              sempre che non ne ottenga uno verde (sterminare gli europei tutti a bombe atomiche)

              ma i mezzi militari ci sono? carri armati, cannoni e lanciamissili, aerei ed elicotteri da guerra, batterie di missili antiaerei, munizioni, quella roba lì

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Forse gli unici due paesi che hanno i mezzi per condurre una guerra convenzionale pluriennale sono Russia e Stati Uniti, perché hanno ammassato munizionamento d’artiglieria per decenni.
                La guerra aerea fino ad oggi è servita solo a spingere ad arrendersi piccoli paesi sfibrati da anni di guerra civile (Serbia) o a bullizzare paesi del terzo mondo, con risultati regolarmente molto discutibili.

              • Francesco scrive:

                quindi francesi, britannici, tedeschi … un cazzo?

                io speravo sinceramente in una coraggiosa presa di posizione militare europea, che fosse anche una emancipazione

                e i ripetuti allarmi di Mosca sul rischio di guerra atomica sono ammissioni di paura per una guerra convenzionale con avversari più forti dell’Ucraina o della Georgia

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Noi nel curriculum abbiamo guerre contro paesi del terzo mondo, mica chissà quali imprese napoleoniche.

              • PinoMamet scrive:

                Beh, da vecchie discussioni in arcaici forum, mi pare che le forze europee siano piuttosto sguarnite di carri armati, che “non servono più nelle moderne guerre asimmetriche” (un amico, carrista in congedo, non era affatto d’accordo 😉 ) artiglieria e missili;

                Però penso che – con un discreto sforzo e una chiara e sakda volontà politica – potrebbero rimediare, in tempi non biblici.

                In compenso surclasserebbero i russi nel cielo e in mare.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “mezzi”

                Qualitativamente non c’è storia.

                Lasciamo perdere l’Italia, dove la Folgore ha fatto esercitazioni quest’anno usando ancora le bombe a mano SRCM che aveva ad El Alamein (dove una su tre invece di scoppiare si conficcava nella sabbia) e dove alla parata del 2 giugno gli unici mezzi corazzati che sfilano sono quelli di produzione tedesca perché per il resto abbiamo ancora i blindati Ariete. Abbiamo ancora gli ultimi cannoni di concezione napoleonica in dotazione, gli FH70 al TRAINO (!) che erano già antiquati quando ho prestato servizio io e che abbiamo rifilato agli Ucraini perché se li facessero subito distruggere da un drone Russo.

                Per esempio, la Francia ha il César, l’unico sistema d’arma lanciamissili su ruote invece che su cingoli (molto meno facili da riparare). In generale, tutti gli eserciti NATO hanno almeno alcuni sistemi d’arma a livello d’eccellenza (anche il nostro). Leonardo i droni li fa così bene che Israele ha voluto farci consorziate il suo produttore nazionale.

                Il guaio è che non serve avere tutti le stesse cartucce e le stesse canne di cannone se poi abbiamo tanti centri d’acquisto diversi, almeno uno per nazione. Così, un anno c’è abbondanza di cartucce ma mancano i fucili, un altro anno ci sono i fucili ma mancano gli elmetti. Gli sprechi e i doppioni sono folli. Sì dice che alle penultime grandi manovre in Norvegia si videro i tedeschi arrivare senza fucili: se li dovettero fare di legno (ministro della difesa era l’ineffabile Von der Leyen, dopo quella figuraccia destinata a Bruxelles). I tedeschi fino a due mesi fa avevano persino meno dotazione di noi.

                Quantitativamente, è il contrario. Anche se molti tank Russi sono in buona sostanza ancora quelli di Kursk, non credo di sbagliare se dico che per ogni tank nostro loro ne hanno ben più di dieci.

                Si può rovesciare la situazione?

                Sì, se convinci i contribuenti a pagare e se togli gli sprechi.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

  17. Francesco scrive:

    OT

    il Cile? qualcuno ha notizie sul Cile? grazie

    fine OT

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Francesco

      “il Cile? qualcuno ha notizie sul Cile? grazie”

      Sono andato a vedere.

      Interessante:

      https://www.thenation.com/article/world/chile-constitution/

      “The Chilean Constitution is the only one in the world that enshrines water as private property. During the dictatorship, Pinochet’s government authorized private individuals to use water resources for free and in perpetuity. This allowed them to sell permits to access the water on the open market.

      The new constitution would declare water a common good that no company or government could ever seize. Water distribution would prioritize human consumption, then the ecosystem, then rural agricultural families, and lastly, commercial industries like forestry, factories, and mining.”

      Ma in America Latina la sinistra non è il PD…

      • habsburgicus scrive:

        stupisce il sinistrismo montante in Iberoamerica
        in Messico, sinistra pura e “indigenista”, MLO (a parole, eh :D)
        in Nicaragua, sandinismo arcaico (Ortega superstar)
        in Colombia, la sinistra “dura” per la prima volta (apoteosi di Marx :D)
        in Bolivia, sono tornati i sinistri
        in Perù era successo qualcosa di simile
        in Cile, l’estrema sinistra al podere (al confronto “Poter al Popolo” sembra un prtito di destra :D)
        in Brasile la caduta di Bolsonaro è data per certa e il ritorno del sinistrissimo Lula molto probabile
        l’Argentina è a sinistra, l’Uruguay lo è stato
        e non conto le due dittature marxiste, il Venezuela madurista e la Cuba rossa, mi limito ai paesi ove si vota..o si votò 😀

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Habs

          “stupisce il sinistrismo montante in Iberoamerica”

          Beh, sono terre completamente diverse dall’Europa, dove una vasta parte della popolazione è realmente povera.

          • habsburgicus scrive:

            ma erano ancora più poveri 80 anni fa e non era così…
            forse è una conseguenza della Chiesa cattolica (come istituzione, almeno), a favore del secolarismo e del protestantesimo

            • habsburgicus scrive:

              del crollo della [scilicet]

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Habs

              “ma erano ancora più poveri 80 anni fa e non era così…”

              Non stiamo parlando del PD!

              Ha proprio un altro significato da quelle parti.

              • Francesco scrive:

                sì ma ha anche fallito a ripetizione

                come tutti gli altri “partiti”

                persino Lula è solo un distributore di extraprofitti da petrolio

                c’è qualcuno capace di far crescere l’economia locale, viste le eccezionali condizioni di partenza?

                PS il Cile mi pare stia benino, economicamente. la Mosca bianca nel continente, infatti hanno deciso di adeguarsi alle ricette più fallimentari dei loro vicini

            • Peucezio scrive:

              habsburgicus,
              “forse è una conseguenza della Chiesa cattolica (come istituzione, almeno), a favore del secolarismo e del protestantesimo”

              Non mi torna.
              Non credo che i neo-protestanti latino-americani votino a sinistra. Lì quelle forme religiose che ci fanno giustamente schifo per mille motivi sono però una risposta alternativa vera alla povertà e al conseguente degrado morale.

              Semmai ci sarebbe da capire cosa significano destra e sinistra là.

              Un Brasile debolsonarizzato (Dio ne scampi!) significa che esce dal Bric, torna filo-statunitense, rompe i legami con Putin, diventa chiusurista e paranoico sul covid o tutto al rovescio?
              Boh…

              • Francesco scrive:

                Lula che rompe coi Brics? stai celiando?

                le chiacchiere, che solo quello sono, resteranno uguali uguali e anti-USA

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Semmai ci sarebbe da capire cosa significano destra e sinistra là.”

                In due parole…

                Società clamorosamente divisa in classi, con i ricchi che ostentano e si tengono alla larga dei poveri. Quindi molto senso di “scontro di classe”. Forte tendenza ad attribuire la povertà giustamente o no all’imperialismo usa e alla complicità tra ricchi e americani.

                Il desiderio dei poveri di accedere a roba di lusso, tipo scuole, ospedali, ecc.

                Poi di mezzo anche qualche menata sulla Pachamama e sulle Razze Indigene e molto romanticismo.

                Insomma, non è proprio il PD.

                Poi tutto il mondo è mondo, e i politici fanno gli interessi propri e si vendono appena possono.

        • Francesco scrive:

          iscriverei il Nicaragua tra le dittature rosse (marxiste mi pare generoso)

          non so cosa sia peggio, sul tema dell’acqua, tra le due Costituzioni, ma dato che so di quali fonti si fida MM spesso scelgo quella attuale..

          si può sempre emendare, se davvero ha dei punti critici

  18. Miguel Martinez scrive:

    per Francesco

    “mi spiace polemizzare ma insisto: l’Occidente esiste e gli USA ne sono parte, oggi ancora preminente”

    Un concetto efficacemente riassunto qui, dove si parla delle sanzioni-boomerang europee contro la Russia e poi…

    https://www.ilsussidiario.net/news/spy-finanza-crisi-energetica-loccasione-per-litalia-di-evitare-la-troika/2372920/

    “Perché gli americani, ovviamente, si sono ben guardati dal farlo. Hanno sbandierato due provvedimenti per allocchi su diamanti e vodka, messo in campo un piano di isolamento della Banca centrale che doveva portare al default sovrano e invece ha solo messo in difficoltà solo i detentori di bond e lanciato nello stagno la provocazione del bando totale sull’energia russa. E per fare cosa?

    Ce lo dicono i dati del Department of Energy americano relativi ai mesi di aprile e maggio: durante i quali, l’Amministrazione Biden ha autorizzato la vendita di 5 milioni di barili di greggio delle riserve strategiche Usa. Un milione dei quali alla Cina, ovvero alla potenza rivale che al G20 di Bali si è ancora fatto finta di voler mettere sotto pressione per Taiwan e il sostegno alla Russia.

    È tutto nero su bianco e certificato, basta andare sul sito federale.

    E sapete a chi è andato il 98% del petrolio finito al Dragone? Alla Sinopec, azienda a totale controllo statale. E, casualmente, nella quale ha investito 1,5 miliardi di dollari nel 2014 il fondo di private equity alla cui creazione ha collaborato Hunter Biden, il figlio del Presidente Usa, già invischiato nei giri di corruzione e mazzette della Burisma proprio in Ucraina.”

    • Francesco scrive:

      bella fonte, il più ridicolo e paranoico degli autori di un sito molto acchiappa grulli (e lo so perchè sono obbligato per lavoro ad averci a che fare)

      ah, trovate la contraddizione

      “Sinopec, azienda a totale controllo statale”

      “nella quale ha investito 1,5 miliardi di dollari il fondo di private equity”

      😀 😀 😀

  19. Miguel Martinez scrive:

    Il cattolicesimo di Francesco mi affascina sempre.

    Ha a che fare con due donne messicane.

    Una è mamma di tre figlioli, fa fatica ad arrivare alla fine del mese.

    Un’altra si prostituisce occasionalmente, poi per nove mesi vende il proprio utero a un’imprenditrice americana sterile.

    Per Francesco non c’è partita: la prima è una cretina che va contro le leggi di mercato, la seconda è una sveglia che sa come gira il mondo.

    Però poi gli vengono gli Scrupoli Cattolici, che non ho capito bene dove se li tiene.

    • Francesco scrive:

      Scusa ma … da quando io nego che si possa (e si debba) andare “contro le leggi del mercato”?

      Tutto il mio economismo consiste nel sapere quale è il prezzo economico che si paga per le proprie scelte. Ma in uno strano film USA ho trovato il mio motto preferito di questi anni “non permettere mai che il tuo tesoro sia il denaro”.

      E sono “ingenuamente” convinto che ci siano molte cose il cui valore non è misurabile dal denaro. Mentre per alcune, ahimè, la vita rivela quale è questo valore monetario.

      Ma credo anche che molte cose che facciamo siano sbagliate: se ammazzo Pino per un milione di euro, sto facendo male. E alla fine non me ne vale la pena, che il grano del diavolo va tutto in crusca.

      Ciao

      • PinoMamet scrive:

        “E sono “ingenuamente” convinto che ci siano molte cose il cui valore non è misurabile dal denaro”

        sì, ma costano tutte un sacco di soldi! 😉
        (lo diceva Marx… Groucho).

        ” se ammazzo Pino per un milione di euro, sto facendo male.”
        certo che stai facendo male! Facciamo a mezzo, io mi fingo morto!

        • Francesco scrive:

          Mi piace il suo modo di ragionare, signor Mamet!

          PS no, non costano direttamente soldi. di solito per ottenerle devi dedicare tempo ed energie e quindi devi rinunciare a fare soldi ma non si riesce a comprarle.

  20. Moi scrive:

    Oltre alla ” Türkiye ” , anche “Bombay” ha cambito nome in “Mumbai” … che in effetti suona meglio : soprattutto in contesto anglofono, il nome “bombay” suggerisce l’idea di una “baia da bombardare” 😉 , MA dubito che il motivo sia quello.

    😉

    … chi lo sa ? Che mi tengo in briga 😉 di andarmelo a cercare ! 😀

    • habsburgicus scrive:

      pure Madras è divenuta Chennai….

      • PinoMamet scrive:

        Ho un’amica che è proprio di Chennai!
        Alla domanda sul cambio nome ha risposto sinteticamente “politics”.

        Lei è mezza del nord e mezza del sud, e anche credo di casta mista, ma non sta bene parlarne.
        Comunque mi diceva che anche il discorso delle lingue indoeuropee in India è controverso.

        • habsburgicus scrive:

          probabilmente, da un punto di vista scientifico, andrebbe ripreso tutto ab ovo, senza gli schematismi indoeuropeisti ottocenteschi e senza i nazionalismi locali indiani novecenteschi (ancor peggio)….. temo però che la politica, una mala bestia, non lo permetterà ! e i miti persisteranno

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ habsburgicus

            “persisteranno”

            Avevo un collega Tamil cittadino Indiano. Fra il serio e il faceto, una volta si lamentò che “tutti pensano all’India come l’altra gamba delle lingue indoeuropee, ma mica ci stanno solo le lingue indoeuropee in India!”.

            In effetti anche negli atlanti storici si hanno dettagli sempre e solo dell’India del nord, quella che vide la civiltà del’Indo, la predicazione di Gautama, che venne prima in contatto con Alessandro Magno e poi che vide Ashoka e l’impero Maurya.

            Del sud, del Deccan, non si vede mai nulla. Eppure è lì che arrivò Vasco da Gama, che ci furono i cristiani di San Tommaso e che prima ancora stando al poema Rama combatté il principe delle scimmie.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • PinoMamet scrive:

            Beh, negli atlanti storici che ho io l’India del sud ha il giusto spazio…

            Però è vero che è un universo un po’ alieno, con il quale è più difficile trovare tratti comuni e relazionarsi.

            I nazionalisti indù, alla ricerca di un carattere unificante dell’immenso paese, giungono fino agli estremi di negare l’esistenza delle lingue indoeuropee, secondo loro un’invenzione coloniale inglese, e l’innegabile somiglianza tra lingue nord indiane e lingue europee la risolvono “all’albanese” 😉 :
            “Facile, hanno copiato tutti da noi che siamo più antichi”
            (Peraltro non è vero neppure questo).

            Credo, senza particolari prove, che i dravidici siano il sostrato comune a tutta l’India, quello sì, e che abbiamo lasciato in eredità alle culture indiane il talento matematico, la tendenza alle lunghe parole composte, la passione per le classificazioni ultra precise al punto di diventare quasi inutili.

            Dovevano essere un popolo di calcolatori

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “i dravidici siano il sostrato comune a tutta l’India”

              E’ una teoria mi pare in questo momento molto di tendenza quella per cui la cultura della Valle dell’Indo fosse dravidica e che sia finita con la migrazione verso sud di quelle popolazioni.

              • PinoMamet scrive:

                Beh finché non sarà decifrata la loro scrittura non si potrà dire niente di certo…

                non credo comunque che si siano spostati in massa a sud, cioè, a una completa sostituzione di popolazione.

          • PinoMamet scrive:

            Comunque i “terroni” 😉 dravidi sono strani anche per gli altri indiani!

  21. Fuzzy scrive:

    https://www.arc2020.eu/nitrogen-just-fix-it-caps-nature-rotation-rules-under-threat/
    Roba tosta. Diciamo la rivoluzione silenziosa alle prese con burocrazia e interessi macroscopici. Per questo sarà dura.
    E per i più coriacei con il pelo sullo stomaco
    https://energiaoltre.it/perche-serve-analizzare-meglio-i-dati-sui-pannelli-solari/
    Pannelli solari e consumo di suolo. Non è questo il problema. Cosi dicono nell’articolo. Ma è come e dove vengono fabbricati.

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