“Yes, no!”

Immaginatevi quattro turchi, giovani, due uomini e due donne.

Mangiamo insieme.

Un uomo mangia assieme a noi, senza problemi, chiede anche un secondo giro.

Una donna porta una maglietta corta, che le si vede l’ombelico.

Non si mette nemmeno davanti un piatto, poi quando provo a versarle dell’acqua in un bicchiere, dice imbarazzata, “no thanks, it’s Ramadan”.

Non berrà acqua fino al tramonto.

Un amico italiano chiede, con un gesto, che indica, “ma non ti metti il velo?“, e lei ride, e dice, “it’s a choice!

L’altra donna e l’altro uomo rifiutano anche loro di mangiare.

Compare sul tavolo un gran boccione di vino Chianti.

L’altra donna e l’altro uomo se ne servono subito: uno di noi chiede, “Ramadan?“, e l’altro uomo risponde, “yes, no!

Allora la donna che non mangia, ma beve vino, mi dice che il governo turco sta cercando di tassare il vino e l’alcol a un punto tale, da cambiare i costumi tradizionali turchi.

E poi inizia a sfogarsi… sono vent’anni che ci governa questo stesso partito, e ci ha trascinati in guerre in Siria, in Iraq, in Armenia, noi cosa c’entriamo con questi posti?

E poi il governo attuale ha fatto entrare in Turchia milioni e milioni di immigrati, senza alcun controllo: noi donne abbiamo paura della violenza degli immigrati afghani, e i siriani che sono ovunque fanno più figli di noi, e un giorno noi turchi ci troveremo minoranza in casa.

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210 risposte a “Yes, no!”

  1. Fuzzy scrive:

    https://lesakerfrancophone.fr/les-sanctionnes-font-du-shopping-pour-obtenir-les-roubles
    Come ottenere dei rubli per acquistare del gas russo che al momento è veramente indispensabile.
    https://lesakerfrancophone.fr/leurope-na-pas-dalternative-au-gaz-naturel-russe
    Un trappolone incredibile.

    • fuzzy scrive:

      https://www.greenme.it/ambiente/energia/fusione-nucleare-oxford-first-light-fusion/
      Svolta storica per l’energia pulita che imita le stelle! Una startup britannica fondata dall’Università di Oxford ha raggiunto la fusione nucleare usando un approccio innovativo
      First Light ha chiarito di essere riuscita a raggiungere la fusione spendendo meno di 45 milioni di sterline “e con un tasso di miglioramento delle prestazioni più veloce di qualsiasi altro schema di fusione in storia”.

      Con questo approccio più semplice che riutilizza la tecnologia esistente, l’analisi condotta da First Light mostra che la fusione dei proiettili offre un percorso verso un costo dell’energia livellato (“LCOE”) molto competitivo di meno di $50/ MWh. – sottolinea la società energetica – L’attrezzatura di First Light è relativamente semplice, costruita in gran parte con componenti prontamente disponibili. First Light ritiene che questo approccio acceleri il viaggio verso l’energia da fusione commerciale poiché esiste una grande quantità di ingegneria che può essere riutilizzata per realizzare il progetto dell’impianto proposto.
      Mah, così scrive la mitica Rosita Cipolla. Sarà vero? E perchè no?

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ fuzzy

        “LCOE”

        L’ho letto anch’io.

        Ora, è verissimo che i progressi degli ultimi due anni hanno superato quelli dei vent’anni precedenti e che mi hanno lasciato a bocca aperta. Probabilmente hanno avvicinato il traguardo di parecchi anni.

        Quanto ad esserci già arrivati, sarei cauto. Molto cauto.

        A quanto leggo dal sito, hanno dimostrato che si può fare, non l’hanno fatto.

        Per capirci, è come quando Archimede o chi per lui disse “datemi un punto d’appoggio e vi sollevero’ il mondo” mostrando un ingranaggio a leva e contrappeso. L’ingranaggio certo funziona, ma non ci ga sollevato il mondo.

        Per ora.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ fuzzy

      “lesaker”

      Ho letto il secondo articolo.

      Sostanzialmente ha ragione, meno che sul nucleare.

      È falso che una centrale nucleare non sia in grado di tappare in tempo i buchi lasciati dal l’intermittenza delle rinnovabili, perché una centrale nucleare funziona esattamente come un motore a vapore con la differenza che utilizza uranio, plutonio o torio al posto del carbone; e notoriamente le locomotive a vapore hanno velocità variabili, o non si fermerebbero nelle stazioni per poi ripartire.

      Citare Chernobyl è sbagliato, perché lì l’incidente non fu dovuto a un calo della potenza erogata in rete ma a un dirigente arrogante che volle fare lo sborrone facendo disinserire tutte le sicure una dopo l’altra.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Fuzzy scrive:

        Si può dire che si può fare ma penalizzando economicamente il nucleare?
        E come si collocherebbe il nucleare in questa mansione di supporto alle rinnovabili rispetto agli attuali costi del gas?

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ fuzzy

          “si può dire”

          Dipende.

          Una centrale nucleare “tradizionale” (non di ultima generazione, quella che va di moda oggi) ha già oggi un “duty cycle” (ossia un rapporto fra il tempo di effettiva erogazione dell’energia elettrica e il tempo totale teoricamente utilizzabile per l’erogazione di energia) del 92% e oltre (penso a Cernavoda1, la centrale Italo-Canadese in Romania).

          Chiaro quindi che usarla solo per riempitivo di altre fonti che hanno un duty cycle inferiore al 50%, come fotovoltaico o eolico, ha poco senso.

          Comunque sì, certo, una volta che si mette a splendere il sole in una bella giornata e la domanda di energia dalla rete è lontana dal picco si può lasciare briglia sciolta al solare e mandare il vapore del secondario in atmosfera invece che fargli spingere le pale della turbina.

          Una cosa del genere, si badi, col carbone a posto dell’uranio è inutile: mentre l’uranio produce calore (e dunque vaporizza acqua) senza emettere CO2 e ne possiamo ridurre il consumo lasciando abbassate le barre di cadmio del moderatore (al contrario di quello che si fece a Chernobyl) le braci del carbone continuano a bruciare anche se al sorgere del sole smettiamo di buttare polverino di carbone in caldaia, e bruciando continuano a emettere CO2. Come sa bene chiunque abbia provato a spegnere in fretta un caminetto, le braci continuano a covare sotto la cenere per molto tempo: parecchi minuti nel caso di un caminetto, ore nel caso della tramoggia di una centrale da 300 MW come quella di Monfalcone. Prima che si siano sente, il sole è tramontato e bisogna ricominciare a spalare carbone in caldaia. Il risparmio di CO2 in un sistema integrato rinnovabili + carbone è dunque trascurabile. Questo è uno dei motivi per cui pur avendo speso duecento e passa miliardi di euro in quasi vent’anni di incentivi, “conto energia” ecc. in Italia siamo pieni di rinnovabili (il 10% e passa del totale dell’energia erogata in rete all’anno, 260 MW elettrici da cinquemila pale eoliche!) ma non abbiamo avuto una sensibile diminuzione delle emissioni di CO2 pro capite: prima si doveva eliminare completamente il carbone dal nostro portafoglio energetico.

          La soluzione standard di supporto alle rinnovabili che non usa il nucleare è appunto quella Italiana: metano, metano e ancora metano. Infatti un bruciatore a metano passa da “full load” (60-80 MW) alla fiammella accesa dello scaldabagno (“minimo tecnico”) e viceversa in pochi minuti, perché il metano è soffiato in pressione a 17 bar tramite valvole controllate da remoto. I tempi morti sono dovuti all’inerzia della turbina, ma non superano di regola i quindici minuti.

          Ecco perché ha ragione l’autore del teso in francese quando dice che non esistono le rinnovabili senza il metano.

          Personalmente auspico da sempre lo smantellamento di tutti quegli specchietti e tutte quelle girandole e la loro sistematica sostituzione con tanto bel plutonio, ma mi rendo conto di non nutrire convinzioni condivise dalla maggioranza della popolazione 🙂

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Fuzzy scrive:

            https://www.qualenergia.it/articoli/20170608-rinnovabili-senza-fossili-e-nucleare-mito-baseload-ren21/
            Non vorrei sembrare uno che contraddice, perché non sono per niente esperto di queste complesse questioni tecniche. Vado per sentito dire. Però probabilmente uno che si occupa di energie rinnovabili ti risponderebbe con degli argomenti simili a quelli dell’articolo riportato di sopra.
            D’altra parte, per quel poco che so di nucleare, pur non essendo del tutto contrario, direi, che l’Italia non ha un territorio adatto per questa forma di energia. Un solo grande fiume che oramai va spesso in secca. E sulle coste mi sembrerebbe poco lungimirante, dato che nel tempo il livello dei mari è destinato a salire.
            Io resto sull’opzione più semplice. Prima di tutto risparmio (anche) energetico. Ma mi pare lo abbiano rimarcato pure quelli dell’IPCC nel loro ultimo rapporto.
            Non piacerà agli affaristi di ogni fazione.

            • Fuzzy scrive:

              https://scenarieconomici.it/spiegazione-a-prova-di-piddino-di-cosa-succedera-a-breve-alleconomia-italiana/
              Qui dice “Decrescita infelice”, ma assomiglia più a un collasso.
              La guerra con la Russia è stata combattuta sul piano delle sanzioni ed è stata persa. Pare che ora, zitti zitti, si vada a un compromesso ragionevole. L’Europa non può fare a meno del gas russo, la Russia non può fare a meno di vendere il gas all’Europa.
              In Ucraina hanno mandato armi inutilizzabili e spesso non sono neanche arrivate.
              Mariupol sta per cadere. Poi probabilmente sarà tutta un’altra guerra.
              Dove ho letto questa roba? Qua e là.
              Non ho conservato i link.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ fuzzy

              “contraddice”

              Al contrario, benvenuto il contraddittorio! 🙂

              Conoscevo gli argomenti del link che hai postato.

              È verissimo che con l’informatica moderna è ormai possibile costruire “smart grids” che smistino in tempo reale gli eccessi di potenza dove ce n’è carenza. È un po’ il principio dell’elettronica delle auto ibride, dove la potenza elettrica viene ridistribuita di volta in volta dove serve millisecondo per millisecondo.

              Ma questo non ha niente a che fare col problema dell’accumulo.

              Se c’è tempo coperto e non tira vento allora fotovoltaico ed eolico fanno a zero, e non c’è smart grid che tenga.

              In Germania hanno coniato per questa situazione il termine “Dunkelflaute”, ” bonaccia al buio”. Con due settimane così hanno perso 70 dei quasi 700 milioni di MWh elettrici del fabbisogno nazionale annuo…

              …e li hanno dovuti tappare col carbone! 🙁

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Fuzzy scrive:

                https://www.rinnovabili.it/energia/sistemi-di-accumulo/accumulo-stagionale-batteria-sale-iberna/
                Ma credo che ultimamente con i sistemi di accumulo siano stati fatti grandi progressi.
                Però, tempo al tempo.
                Attualmente mi sembrerebbe un suicidio rinunciare di colpo al gas.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ fuzzy

                “progressi”

                Ecco, questo è esattamente un esempio di quanto fuorviante possa essere una notizia a carattere tecnologico-scientifico se non è presentata correttamente a persone che non sono tenute a disporre degli strumenti necessari per interpretarne il significato.

                Indubbiamente 250 Wh/Kg sono una prestazione più che dignitosa, per una batteria. Nella Tesla attualmente non si arriva che a 250 e Elon Musk ha promesso che arriverà a 400 Wh/Kg in dieci anni.

                Teniamo però conto che il fabbisogno annuale Italiano (anche ammettendo un’efficienza ideale, del 100%, nei cicli di carica e di conversione 🙂 🙂 ) è – grosso modo – di un po’ più di 250 TWh, ossia 250 milioni di milioni di Wh (in realtà vanno dai 290 ai 330, ma facciamo pure cifra tonda per capirci).

                Allora, perché queste batterie possano avere un impatto ci vorrebbero solo per l’Italia un milione di milioni di Kg di sali fusi, cioè un miliardo di tonnellate di sali fusi.

                Ma ammettiamo pure di disporre di questi fantastiliardi di sali fusi e di avere batterie con efficienza al 100%.

                Il sito dice che bisogna scaldare la batteria a 180 °C. Partendo da una temperatura ambiente di 20 C, bisogna aumentare la temperatura di questa batteria di 180-20=160 °C. Questo riscaldamento richiede energia. Quanta energia ci vuole per scaldare 1 Kg di batterie di 160 °C?

                La formuletta da liceo è:

                (quantità di energia richiesta per il riscaldamento, in Joule) =

                (1 kg) * (160 °C) * (calore specifico, in J/(Kg*°C)).

                Siccome io non mi ricordo a memoria quanto vale il calore specifico dei sali fusi, faccio una rapida ricerca in Google e trovo un valore tipico (i dettagli dipendono dalla composizione chimica) di 1000 J/(Kg*°C)

                https://www.mdpi.com/1996-1073/14/4/1197/pdf , Table 2

                Allora ho che mi servono 1 * 160 * 1000 = 160000 Joule solo per usare un Kg di batteria. Tenuto conto che 1 Wh=3600 J, questo significa che solo per cominciare ad usare la batteria devo già spendere 160000/3600 = 44 Wh.

                Dove li prendo? Ma dai 250 Wh di partenza, naturalmente.

                E allora i tanto decantati 250 Wh al Kg non sono più 250, ma 250-44=206. Tanto vale usare la Tesla!

                Capisci l’inghippo?

                Al 99% tutti questi articoli sulle rinnovabili nascondono la polvere sotto il tappeto. Solo che se uno non ha la manualità necessaria l’inghippo non lo vede, e quando poi le cose non si fanno crede che sia colpa dei poteri forti, della lobby del nucleare e delle multinazionali brutte sporche e cattive. 🙂

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Fuzzy scrive:

                https://www.greenplanner.it/consumo-energia-elettrica-italia/
                Beh 250 TWh se non sbaglio è il consumo totale. Adesso per fretta non sto a vedere se comprenda anche l’idroelettrico e altro.
                Ma non mi sembra realistico calcolare tutto il consumo. Diciamo quello che mancherebbe nei momenti di stasi è il fabbisogno “da batteria”
                Credo.
                Inoltre una batteria si carica e scarica più volte quindi immagino che il sale necessario non sia poi tutto quello che si potrebbe pensare.
                Poi non so se questo sale possa essere riciclato a fine vita della batteria.
                Comunque ammettiamo che qualcosa rispetto agli attuali consumi venga a mancare.
                Ma il punto è proprio questo. Gli attuali consumi devono calare non perché si debba soffrire, ma per una migliore gestione delle necessità di energia.
                Vado a vedere come siamo messi cpn il risotto alla zucca.

      • Francesco scrive:

        Scusa Andrea ma credevo che il modus operandi delle centrali nucleari fosse di “andare sempre al 100%” tolte eventuali manutenzioni

        Sono le altre tecnologie che gestiscono la variabilità della domanda

        Mi sbaglio?

  2. roberto scrive:

    Ma saranno maggioranza in Germania
    🙂

  3. Moi scrive:

    Insomma : se ognuno fa un po’ come cazzo gli pare, riducendo Tradizioni Antichissime a “Folklore”, e senza pretendere che gli altri si adeguino … sono “Integrati” in Italia. 😉

    • Moi scrive:

      Molto Italiana anche la “Devozione Selettiva”, mentre l’ Islam in teoria funziona “O Tutto il Pacchetto o Nisba !”, come dicono alla UAAR ! 😉

  4. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Dal panettiere (ecuadoriano) sento la cliente (peruviana) lamentarsi in spagnolo (lentamente, riesco a capirla): “da noi non sii può più uscire di casa, tutti questi migranti dal Venezuela, ti portano via il lavoro per un pezzo di pane poi delinquono pure e fanno venire le famiglie…”

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  5. Estate 2009, Erzurum.
    Verso sera un compagno di viaggio gradirebbe una birra, magari fredda.
    C’è un negozio con l’insegna Efes.
    Entriamo.
    Il commesso squadra il miscredente che ha chiesto una lattina. Dopo alcuni secondi di radiografia, e ostentando una certa degnazione, va nel retro.
    Ne torna con uno scaleo e lo apre.
    Si arrampica fino all’ultimo scaffale in alto.
    Tira giù una Efes da mezzo litro, tiepiduccia.
    La incarta in un giornale.
    Mette l’involto in un sacco nero, di quelli da immondizia.
    Allunga il tutto al miscredente. Prrrrrronta la birra per il disgr… ehm, per il signore
    Gli esige non ricordo più quanto, ma una somma che sarebbe stata sufficiente a una mezza pinta in un pub toscano.
    Usciamo.
    Il miscredente adocchia un parchetto pubblico, si siede e apre la lattina.
    Il suono dell’apertura richiama un signore che, con molta maggior gentilezza del commesso, gli fa notare che nei parchi pubblici non si possono bere alcolici, specie prima del tramonto di Ramadan.
    Il miscredente si alza e, come nei peggiori film statunitensi pieni di barboni e di scarognati col berretto all’incontrario, mette la lattina aperta nel sacco nero avviandosi e sorseggiando di quando in quando.

  6. tomar scrive:

    Dacci oggi il massaggio emotivo quotidiano:
    “L’orrore di Borodyanka anche peggiore di Bucha” (corriere)

    A che pro poi?

    “Guarire la Russia come la Germania” (Rampini)

    • Francesco scrive:

      Solo io trovo totalmente sbagliato mettere i giudizi e le interpretazioni prima e al posto dei fatti?

      Fottuncazzo se il massacro di civili c’è stato, conta che io studi come viene usato.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “L’orrore di Borodyanka anche peggiore di Bucha”

      Lo spero bene: se vogliono portare avanti la tesi del genocidio devono portare qualcosa di più di qualche decina di corpi.

  7. tomar scrive:

    Come PM anch’io lo dò per scontato:
    i massacri di civili sono garantiti, senza eccezioni, nell’inclusive tour bellico.
    Quel che mi sembra di notare è che climax ascendente massacrologico degli ultimi giorni
    punta chiaramente a creare un clima emotivo che spiani le residue resistenze europee a privarsi del gas russo e a mandare armi più performanti agli ucraini.
    O no?

    • Francesco scrive:

      Per quello c’è bisogno di altro che l’invasione russa e i bombardamenti sulle città e la demagogia antinazista?

      Apprezzo molto la nonchalance con cui vengono digeriti i massacri di civili (mica siamo nel Donbass dopo tutto), spero solo di non aver fatto lo stesso ai tempi di Falluja.

      • tomar scrive:

        Ma no Francesco, non fare il finto tonto: certo che per te bastava l’invasione russa ecc., ma non sei l’universo, e se il gioco si fa più duro bisogna tirarsi dietro anche quei ritrosi che esitano a mettersi l’elmetto.

        • Francesco scrive:

          Sarò sincero: non me ne fotte nulla di quello che fanno i ritrosi.

          Qui almeno preferisco parlare di ciò che è vero o falso, giusto o sbagliato.

          Nel mondo “reale” il programma più guardato rimane “Amici”.

          Lo sporco lavoro di portare dalla parte giusta i vili lo lascio ad altri, non mi si confa. Farei facilmente disastri immani.

  8. tomar scrive:

    Controprova sull’horror card:
    circa 20 anni fa il giovane Putin radeva al suolo Grozny (proclamata dall’Onu “città più devastata del mondo”) nel corso della seconda guerra cecena, in cui fu compiuto ogni tipo di nefandezza (cfr. Politkovskaja).
    Vi risulta che ci sia stato sulla questione un qualsiasi intervento parlamentare da parte di qualsiasi partito?
    Risulta a Francesco una qualche vibrata presa di posizione da parte di qualsiasi esponente di Comunione e Liberazione?
    Ma lì c’era l’islamic card e quindi… Fottuncazzo.

    • Francesco scrive:

      No scusa ma … questo che c’azzecca? questo mi pare un caso di benaltrismo purissimo!

      Non ricordo documenti di CL sul tema Cecenia ma dato che sono cattolici pacifisti da sempre non me ne stupirei affatto. Tra l’alto CL è un movimento ecclesiale, si occupa di Fede e di implicazioni della Fede nella vita, non di politica in senso stretto.

      Ricordo la lotta solitaria dei radicali di Pannella, come sempre intransigenti sui principi. E che la Politkovskaja fu ammazzata.

      La guerra in Cecenia fu terribile e lontana, le due parti in lotta entrambe detestabili. Questo è quel pochissimo che ricordo.

      • daouda scrive:

        Francè…fai schifo. E lo scrivo io che spero che la Nato e gli USA durino il più a lungo possibbileeeeeeeee.

        Ma te sei proprio a pezzi.

      • habsburgicus scrive:

        le due parti in lotta entrambe detestabili.

        @Francesco
        (caveat , di Cecenia mi sono sempre interessato poco, dunque non so molto e potrei essere impreciso sui particolari)

        quanto hai detto è indubbiamente vero nella fase brutale dal 1997 in poi (mi limito ai ceceni)
        vorrei però rammentare che ci fu un tempo, ormai favolistico, in cui presidente ceceno era il gen. Jokhar Dudaev, che servì nell’Esercito sovietico a Tartu e sposò una estone;
        Dudaev era un sostanziale democratico, disse NO al golpe degli 8 (agosto 1991), protesse i dissidenti ed ebbe il rispetto dei democratici russi, quelli veri che oggi purtroppo latitano (la Bonner, moglie di Sakharov; Sakharov stesso, prima di morire ecc.);
        Dudaev, pur credendo al Corano, era in essenza un laico, non odiava l’Occidente e non odiava (troppo) neppure i russi….chiedeva una cosa sola, l’indipendenza, che avrebbe volentieri -ritengo- declinato in salsa bielorussa o al più armeno-kazaca, cioè non ostile a Mosca !
        Ciò era anatema per Mosca, anche quella moschetta debole di quegli anni
        Dudaev venne assassinato, con un attacco mirato, durante una delle guerre cecene dei ’90, da servizi segreti russi….nel 1997, mi sembra…e allora c’era ancora El’cin ! un giorno bisognerà pur dire che la strada alla putinizzazione inizia già nel 1996 quando El’cin cacciò il “buono” Andrej Kozyrev dagli Esteri [oggi uno dei pochissimi a criticare Putin] e nominò in sua vece il sovietico Evgenij Primakov [quello era sovietico pure di aspetto fisico, guardatelo :D], colui che a fine 1990 era stato mandato dal suo “amico” Saddam e soprattutto uomo del KGB, rabido nemico dell’Occidente…. fu Primakov a “scoprire” Putin, en passant…e fu Primakov a ri-KGBizzare l’apparato statale ammesso che fosse mai stato dekeghebeizzato
        Con Dudaev morì la Cecenia decente

        • habsburgicus scrive:

          P.S
          in Cecenia, come in molti luoghi (Bielorussia !) la leadership locale del PCUS appoggiò entusiasticamente il golpe, sicura che sarebbero tornati i “bei tempi”..
          fu Dudaev, allora in licenza in patria, a guidare un’autentica rivolta popolare -in gran parte pacifica, incredibile dictu !- che pose fine al marxismo-leninismo in Cecenia..
          Dudaev era allora uno stretto alleato di El’cin e dei democratici russi…
          ma Dudaev chiese anche l’indipendenza..e El’cin non gliela diede ! donde gli screzi e poi la rottura fra i due….una sciagura
          il che ci porta a fare riflessioni sull’assurdità del mondo ex-sovietico, ove una Nazione (Cecenia) che voleva l’indipendenza sotto un Capo moderato e saggio (Dudaev) non poté averla, laddove la Bielorussia -che avrebbe volentieri fatto a meno dell’indipendenza- la ebbe 😀

          • Francesco scrive:

            grazie

            quello che scrivi aumenta la mia speranza per il futuro, pure la Cecenia ha avuto un tempo di luce e si può sperare che torni!

    • roberto scrive:

      “Vi risulta che ci sia stato sulla questione un qualsiasi intervento parlamentare da parte di qualsiasi partito?”

      si

      a parte i radicali che ne parlavano in continuazione (e forse ti ricorderai di un giornalista di radio radicale rapito ed ucciso in cecenia), ho fatto al volo una ricerca sul sito della camera, escludendo le ultime tre legislature (che si occupano solo di diritti LGTBQ in cecenia…) ci sono 80 atti che citano guerra+cecenia (interrogazioni, mozioni, interpellanze….)

      e si, credo proprio che all’epoca le nefandezze russe in cecenia non sono passate sotto silenzio, con la piccola differenza rispetto ad oggi che c’era una vaga giustificazione di lotta al terrorismo (in fin dei conti i ceceni hanno preso in ostaggio con intenzioni non esattamente pacifiche puerpere e neonati, scolaretti, teatri…). Ma personalmente non ho mai pensato che fosse una buona idea radere al suolo delle città in nome della lotta al terrorismo, nemmeno quando lo fanno i russi….

  9. tomar scrive:

    Guardian: uccisioni sommarie e sevizie a Trostianets.
    Kiev denuncia: “Almeno 400 civili spariti a Hostomel”.
    Michel: “Prima o poi sanzioni anche su petrolio e gas”

    La titolazione del Fatto quotidiano oggi
    è perfetta per consequentia rerum:
    due colpi al cuore come via più spedita
    per arrivare al portafoglio.

  10. Miguel Martinez scrive:

    Oggi ho avuto due segnalazioni di commenti bloccati “in attesa di moderazione”.

    Solo che non mi risultano commenti in attesa di moderazione, da approvare!

    Non so bene cosa stia succedendo, per favore se avete problemi, scrivetemi all’indirizzo che vedete in alto a destra sul blog.

    Purtroppo sono impegnatissimo fino a sabato, e quindi non so bene cosa farci 🙁

  11. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    La Szymborska sembra aver scritto questa poesia proprio oggi:

    La realtà esige

    La realtà esige
    che si dica anche questo:
    la vita continua.
    Continua a Canne e Borodino
    e a Kosovo Polje e a Guernica.

    C’è un distributore di benzina
    nella piazza di Gerico,
    ci sono panchine dipinte di fresco
    sotto la Montagna Bianca.
    Lettere vanno e vengono
    tra Pearl Harbour e Hastings,
    un furgone di mobili transita
    sotto l’occhio del leone di Cheronea,
    e ai frutteti in fiore intorno a Verdun
    si avvicina il fronte atmosferico.

    C’è tanto Tutto
    che il Nulla è davvero ben celato.
    Dagli yacht ormeggiati ad Anzio
    arriva la musica
    e le coppie danzano sui ponti al sole.

    Talmente tanto accade di continuo
    che deve accadere dappertutto.
    Dove non è rimasta pietra su pietra,
    c’è un carretto di gelati
    assediato dai bambini.
    Dov’era Hiroshima
    c’è ancora Hiroshima
    e si producono molte cose
    d’uso quotidiano.

    Questo orribile mondo non è privo di grazie,
    non è senza mattini
    per cui valga la pena svegliarsi.
    Sui campi di Maciejowice
    l’erba è verde
    e sull’erba, come è normale sull’erba,
    una rugiada trasparente.

    Forse non ci sono campi se non di battaglia,
    quelli ancora ricordati,
    quelli già dimenticati,
    boschi di betulle e boschi di cedri,
    nevi e nebbie, paludi iridescenti
    e forre di nera sconfitta,
    dove per un bisogno impellente
    ci si accuccia dietro a un cespuglio.

    Qual è la morale? – forse nessuna.
    Di certo c’è solo il sangue che scorre e si rapprende
    e, come sempre, fiumi, nuvole.

    Sui valichi tragici
    il vento porta via i cappelli
    e non c’è niente da fare –
    lo spettacolo ci diverte.

    W. Szymborska, da ” Ogni caso” (1972)

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  12. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    I Russi hanno catturato un generale USA a Mariupol. A quanto dicono, stava con l’Azov.

    https://mobile.twitter.com/a_meluzzi

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  13. Daouda scrive:

    Truman Truman perché non attaccasti l’URSS quando potevi e dovevi.

    Ahahhaahahhaah

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ daouda

      “Truman”

      Perché aveva finito le atomiche.

      Gli USA ne produssero inizialmente 4. Una fu il test di Alamogordo. Due sul Giappone. Una in fondo al mare, a bordo dell’ultima nave USA affondata da un sottomarino Giapponese. Siccome la sua missione era top secret, nessuno sapeva dove fosse, e la gran parte di quelli che non annegarono dei suoi millecinquecento uomini d’equipaggio finirono in bocca agli squali (è l’episodio ricordato dal vecchio marinaio ne “Lo squalo” di Spielberg). Finita la guerra, non c’era più urgenza di costruire nuove atomiche, che oltre a tutto erano costosissime. Infuriò la discussione sull’opportunità di produrre la bomba H, ma inizialmente il suo entusiasta sostenitore Teller era in minoranza. Poi nel 1949 Stalin ebbe la sua atomica, e allora fu tardi. Teller sfrutto’ il maccartismo per scacciare Oppenheimer, che l’aveva isolato, e mise in pratica la sua idea. Sacharov dall’altra parte fece lo stesso, e fu cosi’ che si arrivò alla Mutual Assured Destruction.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Daouda scrive:

        L’atomica ai sovietici lànno data i servizi statunitensi assieme al mossad.

        È un cojone. 2 in più da usare ed era fatta. Ora il comunismo imperversa dovunque

      • Francesco scrive:

        Andrea: cosa ci faceva l’ultima atomica USA su un incrociatore in mezzo al Pacifico? non mi pare avere senso

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “faceva”

          L’idea era di usare la Bomba al posto dei soliti raid di bombardieri con centinaia di aerei: ti arrendo incondizionatamente? No? E io ti bombardo. Tipo Belgrado, insomma. Fortuna dei Giapponesi volle che l’ultimo durò andato a segno di un sottomarino del Tennō colpisse proprio la nave che portava la terza bomba, probabilmente destinata a Nagoya. Tieni conto che bombardieri che si facessero tutto il Pacifico non esistevano ancora.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • daouda scrive:

          Spero che sappiate tutti che gli USA sono un paese comunista sostanzialmente ormai, che aspetta solo di smantellare i retaggi della nazione che è riuscito ad infiltrare ormai da 70 anni.

          Per quanto riguarda la Russia dovreste sapere tutti che lì il comunismo non è mai crollato, e la robba de Budin è solo la nuova verniciatura d’occasione.

          Ovviamente potremmo anche dire, ad onor del vero, che l’Islam ossia l’Ismaelismo è stato praticamente cooptato dal comunismo internazionale.
          La fantomatica religione più guerriera di tutte che si è venduta in nome delle proprie mitomanie.

          Chissà come funziona invece la regolarità iniziatica fra gli hindù che fra inglesi ed infiltrazione dei soviet non credo che a livello sostanziale se la passi bene anch’esso.

    • Francesco scrive:

      senti, anche per un pazzo assetato di sangue come me l’idea va bene giusto a livello di War Games …

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “War Games”

        Con gli USA ridotti al bagnasciuga in Corea ci si pensò seriamente a usare l’atomica (la bomba H non era ancora utilizzabile in battaglia, nel ’52 era ancora un grossissimo frigorifero), ma fu proprio l’atomica Sovietica l’efficace deterrente, in quel caso.

        La MAD funziona, non c’è niente da fare.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Vabbè ma allora provochi: nel 1946 l’URSS aveva una struttura industriale e agricola in grado di farle affrontare gli Alleati (e la Wehrmacht)? gli inglesi stavano con le pezze al culo ma gli USA erano una gigantesca macchina da produzione bellica.

          Credo che il vero problema fosse il fattore umano, nessuno voleva più combattere.

  14. Moi scrive:

    Ukraina … Russia , URSS

    https://invidio.xamh.de/watch?v=2-3igoswexQ

    … memberberry ? … dalla farsa alla tragedia !

    PS

    La zdàura o è di quelle parti davvero o è brava con l’ accento / intonazione alla “Ivan Drago” / “Ninotchka” …

    Il cinno invece è Italiano, si sente dall’ intonazione e dall’ accento …

  15. Mauricius Tarvisii scrive:

    Draghi: ‘Vogliamo condizionatore acceso o pace?’

    Burro o cannoni?

    • Francesco scrive:

      parole sante, peraltro

      sceglieremo il burro e non avremo un cazzo, al solito

      😀

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “burro”

        Beh, non è che quando l’altra volta ci hanno fatto scegliere i cannoni sua andata granché bene… 😉

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Verissimo ma noto alcune piccole differenze rispetto ad allora.

          Spero!

          Ciao

          PS poi sai che io guardo a quello che successe in un’altra città, quell’altra volta.

  16. tomar scrive:

    Per la serie “i pifferai di Armageddon” perfetti oggi i titoli di Repubblica:

    “VERTICE / Una Nato globale (col Giappone riarmato). La risposta alleata a Pechino e Mosca”
    (o che bello, anche mia moglie partecipa alla terza! di nuovo assieme come ai tempi della seconda e del RO-BER-TO, che è pure il mio nome!)

    (toh, quest’estate progettavamo di portare in vacanza il nipotino sul mar Nero: pensavamo alla Crimea, ma ora penso che opteremo per Mariupol, siamo gente tutta di un pezzo noi)

  17. tomar scrive:

    errata corrige (avevo saltato il secondo titolo di Repubblica):

  18. tomar scrive:

    il secondo titolo di Repubblica:
    Nuove polemiche su Orsini: “Per i bambini meglio vivere in una dittatura che sotto le bombe”. Rai3 si dissocia

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ tomar

      “Orsini”

      Forse Orsini non lo sa, ma quella frase è una citazione di una vecchia intervista ad Alberto Sordi (che all’epoca fece scalpore, difatti).

      Del resto, cosa facciamo? Ammazziamo i bambini nordcoreani o eritrei, per pieta’?

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        non ne vedo il bisogno, crepano già oggi che è un piacere!

        ringrazio il Cielo che nel 1944 foste in minoranza o il mondo sarebbe assai peggiore

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “1944”

          Mi auguro che i miei pronipoti a scuola impareranno a memoria le sagge parole scritte ieri dal professor Orsini:

          “È sfiancante, ma provo ugualmente ad arginare. Ieri sera a Carta Bianca non ho detto che voglio che i bambini vivano sotto una dittatura. Questo è assolutamente falso. Ho detto che preferisco che i bambini vivano in una dittatura piuttosto che sotto le bombe per esportare la democrazia occidentale. Ho poi aggiunto che un bambino può essere felice sotto una dittatura, ma non può esserlo sotto le bombe. In sintesi, preferisco che i bambini vivano in democrazia. Ma se l’alternativa è tra le bombe democratiche sulla testa dei bambini e la dittatura, che però assicura la pace sociale, preferisco, per i bambini e non per me, la dittatura. Questo non toglie che sarei pronto a combattere per difendere la democrazia italiana. Certi salti logici sono soltanto distorsioni e strumentalizzazioni. Il fatto che non voglia la guerra per i bambini siriani non implica logicamente che non sarei disposto a battermi per difendere la democrazia contro un invasore o che io non apprezzi i partigiani italiani che hanno combattuto contro il nazi-fascismo.”

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            Un pezzo di merda di bugiardo, che fa soldi con giochetti di parole.

            Nel mio mondo ideale, lo faccio sequestrare e spedire a Mariupol – o anche a Melitopol.

          • roberto scrive:

            ma in questo caso chi è che tira “bombe democratiche sulla testa dei bambini”?
            putin?

            • Francesco scrive:

              No, il Nostro sta facendo propaganda per il disimpegno occidentale in generale e dall’Ucraina in particolare.

              Posso dare una parte di colpa ai governi che hanno iniziato o fatto iniziare le guerre in Iraq, Libia e Siria senza neppure una mezza idea di come farle finire. In effetti in quei paesi si stava meglio quando si stava peggio, credo.

              Questo cosa c’entra con l’Ucraina? nulla ma Orsini è palesemente in malafede.

              • PinoMamet scrive:

                Ma stava almeno parlando dell’Ucraina, o è così, tanto per dargli addosso?

                Ormai Orsini è diventato il cattivo per eccellenza della TV ucr.. italiana.

                Io al posto suo smetterei di giustificarmi.
                Volete il cattivo? Avrete un cattivo e mezzo.

                Diventerebbe subito popolarissimo.

              • Francesco scrive:

                lui è già popolarissimo, recita bene il suo personaggio e fa soldi

                tra un pò uscirà con un libro

                e poi sparirà nel nulla, a godersi i denari guadagnati

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Tra il 1922 e il 1943 furono quasi unanimi.

          • Francesco scrive:

            ???

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Ti risulta una guerra civile per abbattere Mussolini tra il 1922 e il 1943? Si vede che gli italiani in quel periodo preferivano la dittatura alle bombe e scelsero le bombe solo quando ormai queste erano già arrivate.

              • Francesco scrive:

                Ah ecco. E’ uno dei motivi del mio bellicismo esasperato: la domanda “dove eravate voi?” rivolta a chi negli anni ’20 e ’30 c’era.

                Non voglio che succeda a me.

                Ciao

                PS “L’amico ritrovato” da questo punto di vista è un testo fondamentale nella mia visione del mondo.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Nel ’40 Benito la pensò come te e aderì al bellicismo esasperato.

              • PinoMamet scrive:

                Non preoccuparti, se camperò abbastanza, Francesco, e mi chiederanno dov’eri, risponderò senza esitare che eri dalla parte sbagliata, quella che invocava cannoni al posto di burro.

                Che è esattamente quanto stai facendo da giorni.

              • Francesco scrive:

                MT

                non capisco se è colpa mia o se sei davvero una persona orribile.

                Benito pensava di entrare in una guerra già finita, non soffriva di idealismo.

                Churchill invece aveva capito cosa c’era in ballo. E anche FDR, a quanto pare.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Hai chiesto tu “dove eravate voi”. Immaginavo che ti riferissi agli italiani, non agli inglesi.

              • Francesco scrive:

                era riferito agli umani abbastanza vecchi da essere stati in giro per l’Europa ai tempi dell’orrore

                seriamente non ho mai pensato per un secondo ai confini nazionali

  19. Fuzzy scrive:

    https://scenarieconomici.it/shanghai-il-lockdown-senza-fine-cinesi-furiosi-e-disperati/

    A dire il vero, l’aumento dei casi è in parte un fattore dell’ultimo regime di test di massa, ma ciò non ha impedito al PCC di imporre il blocco più draconiano da Wuhan  da cui è difficile tornare indietro per motivi ideologici.

    Molti hanno accusato il PCC di aver violato il suo contratto con il popolo. E in una scena particolarmente memorabile, migliaia di abitanti di Shanghai sono scesi sui loro balconi per cantare in segno di protesta, sfidando le restrizioni di blocco del PCC.

    Perché questo terrore a fronte di quella che sembra un’epidemia di Omicron?I cinesi, con la politica del Covid-Zero, hanno una copertura minima contro la malattia. Pochissimi sono i contagiati guariti, e i loro vaccini si sono rivelati anche meno efficaci dei nostri nei confronti di Omicron. 

    E sebbene le autorità abbiano fatto tutto il possibile per mantenere aperti i porti, a marzo la congestione ha raggiunto il livello più alto mai registrato.

    Ahi, ahi. La Cina ha ceduto. Guai in arrivo?

    • daouda scrive:

      2 cose:

      -prima o poi il cambio di regime ci sarà ( ovviamente rimarranno sempre comunisti perché il comunismo non è un sistema ideologico, un sistema estetico od un sistema economico od un sistema politico )

      -continuare la esistenza del covis sarà utile per chiedere i danni contro gli USA quando la faccenda biolaboratori ucraini e Wuhan Faucy sarà spendibile.

  20. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Qualche giorno fa si parlava di ipersonici.

    Sembra che gli USA nel settore stiano rimontando.

    https://breakingdefense.com/2022/04/us-hypersonic-missile-successful-in-flight-test-darpa-says/

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      Seh, come no, saranno le solite promesse da marinaio!

      😉

      PS adoro gli strateghi da bar che però scrivono sui giornali, io almeno mi limito a scocciare qui.

  21. Peucezio scrive:

    Qui però manco avete provato a commentare il post di Miguel!
    E dire che ci chiamiamo “commentatori” 🙂

  22. Miguel Martinez scrive:

    Peucezio

    “Qui però manco avete provato a commentare il post di Miguel!
    E dire che ci chiamiamo “commentatori” 🙂”

    Una constatazione interessante: qualcuno in effetti lo ha fatto, ma sono tre post che non parlo della guerra, e tre post che i commentatori (me compreso) parlano soprattutto di quella.

    Se mi possono autocommentare il post… qualcuno mi ha chiesto (non sul blog) “dove vuoi arrivare” con questo post, “cosa vuoi dimostrare”.

    Probabilmente l’entusiasmo con cui ho presentato la mia esperienza si collega al fatto che questa esperienza diretta smentisce proprio tutti i luoghi comuni e le certezze possibili, a partire dalle mie.

    • daouda scrive:

      io praticamente non ho quasi commentato quindi nun c’entro nulla.

      Posso solo scrivere che il ramadam come digiuno è la cosa più stupida che l’umano abbia creato , ma d’altronde relazionata ai tempi ultimi ci sta.

      Che qualcuno poi mi dica che è difficile o più duro, in realtà mente come al solito poiché frogio e servo filo ismaelita. Lo sanno tutti che il cristiano è vegano dopo il vespro e fino ad esso è a digiuno totale, la differenza è che il bere ( solo acqua ) per i laici è concesso , non per i monaci però, di norma.

      Il discorso interessante non relativamente al fatto che ognuno faccia il cazzo che je pare. Ragazzi questa è la base dell’ovvio. Il discorso sarebbe su come mai tal cosa sia manifestabile pubblicamente, cosa che prima non era, e non significa certo solo una “decadenza di costumi” ma in realtà una “decadenza politica”.

  23. Miguel Martinez scrive:

    “questa esperienza diretta smentisce proprio tutti i luoghi comuni e le certezze possibili, a partire dalle mie.”

    E ci lascia anche con più dubbi di prima.

    Perché quattro persone che stanno insieme fanno scelte radicalmente diverse, di fronte al digiuno? Quantomeno, possiamo dire che non è per conformismo.

    E che cosa chiamiamo “conservatorismo”? Quando l’imposizione dell’analcolismo è in qualche modo una violenza contro la cultura tradizonale turca.

    Ed è interessante che una delle accuse contro la “destra” politica, una destra anche espansionista in politica estera, sia, di ammettere l’immigrazione indiscriminata. E in un certo senso, hanno ragione per due motivi.

    Uno, perché la tanto denigrata Turchia ospita davvero un numero incredibile di migranti; due perché l’imperialismo ottomano di Erdogan effettivamente implica un’apertura verso le popolazioni “incluse” nell’impero.

    O forse no, ma è proprio questo mettere in crisi tutte le nostre certezze – a partire dalle mie – che trovo fondamentale.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Ma io mi sorprendo poco perché:

      – sul Ramadan differenziato, conosco le Quaresime differenziate: conosco gente che non mangia dolci, ma mangia la carne il venerdì, gente che non mangia la pasta (non so perché) e via dicendo.
      – sull’immigrazione, basta vedere il cambiamento negli ultimi trent’anni in chi viveva in regioni italiane dalla forte emigrazione che sono diventate poi anche regioni di immigrazione

  24. Moi scrive:

    https://invidio.xamh.de/watch?v=Y71Y0V-A5Ho

    Eric Zemmour invité à l’émission « 10 Minutes Pour Convaincre »

    Invité du 20H de TF1, je réponds aux questions sur mes 100 premiers jours à l’Élysée.

  25. Mauricius Tarvisii scrive:

    Da Formigli stasera la narrazione è stata praticamente questa:
    – la Russia è alle pezze e metà delle sue forze sono state annientate (non messe in rotta: parlavano di annientamento)
    – l’Ucraina ha armi migliori di quelle russe
    – l’Ucraina ha i mezzi per sconfiggere e addirittura umiliare la Russia

    E’ un importante ribaltamento della narrazione iniziale, dove:
    – una superpotenza (la Russia) ha aggredito un placido vicino (l’Ucraina) in un’azione di bullismo internazionale
    – l’aggredito non era una minaccia concreta per l’aggressore
    – l’ingresso nella Nato per l’Ucraina era necessario per difendersi data la sua posizione di debolezza

    E che invece diventerebbe, dando per buona l’ultima versione televisiva:
    – un paese alle pezze (la Russia) vede un proprio vicino ostile armarsi molto velocemente
    – questo vicino ostile man mano che il tempo passa diventa sempre più forte (addirittura in prospettiva sta diventando militarmente più forte della Russia stessa. Anzi, lo sarebbe proprio già) ed ha rivendicazioni territoriali (la Crimea)
    – questo vicino minaccia di unirsi alla Nato e di ospitare armi nucleari americane sul proprio territorio

    Ora, secondo me è tutta propaganda bellica e l’apparente controsenso della nuova narrazione si risolve tacendo le sue conseguenze logiche.

    • PinoMamet scrive:

      Seguo la regola del fare a mezzo: la Russia ha qualche conseguenza dalle sanzioni l’esercito ucraino debitamente guidati e rifornito “dall’alto” ha resistito più del previsto, e quello russo ha avuto qualche perdita in più del previsto.
      Le città riconquistate dalla sempre eroica resistenza ecc ecc sono state prese dopo che i russi se ne sono andati, comunque, quindi la grande vittoria è stata che i russi hanno pensato di fare i bagagli per problemi loro.

      Che gli ucraini possano sconfiggere la Russia è puramente una questione politica e non bellica: per Putin sarebbe una sconfitta lasciare l’Ucraina com’era prima, che l’esercito ucraino possa invadere la Russia grazie a qualche missile antiaereo e vecchio carro sovietico rimediato in Europa dell’Est mi pare fantascientifico.

      Un po’ come certi resoconti di atrocità (scusate, so che è una brutta cosa in società metterli in dubbio, ma siamo arrivati a “i russi violentano i bambini morti”… Nessuno ha visto JoJo Rabbit?)

      Come al solito, nessuna notizia sulle perdite dei Nostri.

      PS
      Davide e Golia i miei coglioni…

      • PinoMamet scrive:

        PPS
        Ce l’hanno menata per giorni che gli ucraini volevano tutti armarsi per combattere i “diversissimi” russi, passavano tutto il tempo a fare molotov e distribuire fucili e si sono messi tutti in mimetica dal presidente in giù.
        Mo’sono tutti cadaveri di civili??

    • Francesco scrive:

      Ho smesso di leggere dopo “Formigli” e ho fatto benissimo!

      Ma a te ti paga Putin o lo fai davvero solo per cattiveria personale? prendi la spazzatura della spazzatura della TV e ne fai base per domande retoriche del cazzo.

      E non lo fai per sfanculare la ssTV ma per prendertela con la NATO.

      Che senso ha?

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Quindi Formigli e Mieli sono spazzatura e non li devo ascoltare. E se li ascolto sono pagato da Putin.

        • Francesco scrive:

          Formigli al 100%.

          Mieli di solito è ben educato e non stupido ma non mi interessa molto.

          E quello che ti rende sospetto non è che li ascolti ma l’uso che fai di quello che ascolti. Molto sospetto 😀

          • daouda scrive:

            se foste onesti i media occidentali , i nostri, in realtà sotto sotto PATTEGGIANO TUTTI PER PUTIN.

            Non lo riuscite a vedere psicologicamente? Quanta strada stanno facendo gli oppositori?

            Siamo già passati dalla fase sbugiardamo l’infedele a facciamolo parlare siamo in democrazia.

            Non potete non vedere…

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ daouda

              “PUTIN”

              Logico.

              Il gas ce l’ha lui.

              I giornali del gruppo GEDI non possono andar contro l’interesse del padrone.

              Ma l’Italia non vive mica solo di armamenti.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • daouda scrive:

                l’implementazione covid ha fatto pnsare alla retorica dell’ignorare, manipolare, invitare sbigiardando, insultare e mettere in mezzo, far parlare che siamo comunque democratici come una strategia per il mantenimento del potere.
                Il covid è invece nato come narrativa a perdere.

                Se non capirete queste non capirete un cazzo.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Riassunto della trasmissione di ieri sera:
            – requisitoria contro la Russia e i suoi crimini di guerra
            – requisitoria contro i negazionisti, prendendo le teorie più deliranti e usandole per condannare dubbi più seri espressi da Capuozzo (ho detto dubbi, non certezze: per me è abbastanza probabile che siano stati i russi, anche se non tutto torna e mi piacerebbe che i dubbi si fugassero, non che si negassero)
            – corrispondente del Corriere da Kiev che ci dice che l’Ucraina ha annientato le forze russe nel Nord
            – considerazioni sul fatto che la cosa più grave che possa accadere sia la disfatta della Russia e una pace umiliante per Putin, con perdite territoriali
            – Mieli e Formigli che ci dicono che i giornalisti non possono entrare a Mariupol’, contrariamente all’Ucraina libera
            – lancio del servizio da Mariupol’ (qua mi veniva da ridere) che avrebbe documentato io martirio della città e la ferocia dei russi
            – il servizio contiene un elenco di asserite atrocità commesse dai camerati di Azov (omicidi, esecuzioni sommarie, cecchini che sparano contro i civili a cui non è permesso di scappare, soldataglie che entrano ed escono dalle case tormentando la popolazione civile…) e in cui viene smentita un’altra volta la storia delle deportazioni
            – si torna in studio e Formigli entra in modalità Giampaolo Pansa: la retorica di carnefici e vittime scompare, i nazisti scompaiono e arriva la “guerra civile”
            – Mieli non ha altro da dire che “eh, ma è più facile sfollare in Russia che in Ucraina”
            Poi pubblicità e ho spento

            Che uso puoi farne di ‘sta roba?

            • daouda scrive:

              non ti devi concentrare sull’uso diamine, ti devi concentrare sull’induzione delle tenciche di neutralizzazione psicologica, che è l’obiettivo che val bene una messa qualunque sia l’esito di qualunque cosa.

              In secondo luogo se la psota in palio e gli attori non sono in realtà quelli descritti, a cappottamento dovuto a sbugiardamento evidentissimo dovuto a qualche evento d’intelligence che potremmo considerare abnorme all’interno dell’occidente stesso, i media hanno lavorato per delegittimarsi quindi la domanda è: quale padrone servono davvero?

  26. Fuzzy scrive:

    https://www.ideeazione.com/sedersi-e-guardare-leuropa-che-si-suicida/

    Il verdetto di Fu Chengyu è severo: questa ossessione dell’UE di abbandonare il gas russo provocherà “un impatto sulla crescita economica globale, e la recessione.

    E ancora una volta sembra che la Tverberg abbia ragione
    https://ourfiniteworld.com/2022/03/28/no-one-will-win-in-the-russia-ukraine-conflict/

    • PinoMamet scrive:

      Tutto ciò è terribile… credo, o forse spero, che gli idioti della Nato siano convinti di poter piegare Putin prima dell’estate e scongiurare tutto, ma francamente non lo trovo realistico.

      Mi stupisce la cecità dell’Europa che pretende di strangolare la Russia..
      lasciandole tutte le risorse e privandone sé stessa.
      È l’assedio al contrario!

      Ed è la prova che i nostri governanti sono dei bancari ottusi, che scambiano le carte con il mondo reale.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Vero: sembra quasi che importiamo idrocarburi per capriccio.

        Settimane fa il timore era che i russi ci tagliassero il gas e ci rassicuravano dicendo “è vero, noi ne abbiamo bisogno, ma a loro conviene vendercelo”. Oggi hanno ribaltato la narrazione, per cui loro sono disperati per vendercelo e a noi non ce ne frega niente.

        • Francesco scrive:

          Non è che ci voglia un genio a capire che entrambe le cose sono vere.

          Noi abbiamo bisogno di comprare e loro hanno bisogno di vendere. Loro si sono preparati meglio di noi, accumulando riserve di valuta, mentre noi siamo stati fottuti dalla Merkel e dagli anti-nucleari.

          Ora è questione di decisione, se abbiamo paura della recessione abbiamo già perso – a meno di scendere in campo davvero. Allora abbiamo ottime possibilità di farla finita prima del prossimo autunno.

          • PinoMamet scrive:

            Io ho paura della recessione, e milioni di italiani che faticano ad arrivare in fondo al mese pure.

            Sono sicuro che non sia un problema per Draghi.

          • PinoMamet scrive:

            Che poi: “hanno bisogno di vendere”, per comprare cosa?

            Mi sembra un classico ragionamento da contabilità bancaria, per cui due monete da 50 centesimi sono uguali a una da un euro.
            Ma le cose, gli oggetti, la realtà, non sono tutti uguali e intercambiabili.

            Per adesso stiamo privando i russi di McDonald’s, maxi yacht e borsette Chanel.
            Loro minacciano di toglierci il gas, petrolio e frumento.
            Fate un po’ voi.

            • PinoMamet scrive:

              Anzi, ci stiamo auto minacciando: se Putin non si ritira, rischia che noi facciamo la fame!

              Mi pare si sfiori il ridicolo.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Dimentichi che i finlandesi si sono inculati i quadri dell’Hermitage, per cui Putin ora è in ginocchio.

            • daouda scrive:

              si però se ragionate come se gli europei fanno ed i russi dicono me sà che nun ce capite n cazzo.

              La guerra è contro l’Europa, e non ci vuole molto a capire che i capi Ucraini ed i capi Russi sono sulla stessa barca ossia hanno scatenato apposta tali cose con gli scherani USA cosicché si possa parlare di scontro fra blocchi.

              Ma quale scontro fra blocchi mortacci vostra?

              come fate a non capire che l’Europa flagellando sè stessa fa proprio quello che deve fare in risposta a questa situazione artata secondo i diktat che ha ricevuto?
              Chi cazzo se l’è mai inculata l’Ucraina, ma davero davero state messi così male?

            • daouda scrive:

              porca troia quanno c’è na guera piangete come ebbeti che gli stati agiscono male, però quanno nun c’è un cazzo il dominio è transnazionale.

              Pé coniugà le cose avete pure voi iniziato a seguì la moda geopolitica, che è proprio la pusillanimità fatta “dottrina”.

              Ma cacateve addosso, è inutile che fate quelli che raggionano obiettivi e cercano l’equilibrio o vogliono incentivà la pace e cazzi e mazzi.
              Siete tutti drento al baratro, mmo ve la pijate co Francesco che è ritardato poraccio, ma nun è che state mejo voi eh.

            • Francesco scrive:

              Pino,

              guarda i dati del commercio russo e troverai la risposta.

              Davvero, mi pare impossibile leggere certe cose, come se i russi comprassero solo beni di lusso per le amichette degli oligarchi da noi europei.

              Ciao

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “russo”

                Francesco, te lo dice il genero di uno che in Russi -quella vera, non la sede della Gazprom a Mosca – ci ha vissuto anni.

                I Russi sono abituati ad aggiustarsi tutto in casa. Tranne che a Pasqua mangiano pane nero, cetrioli sotto sale e uova. Bevono in modo inimmaginabile (no, non è un luogo comune). Hanno strade di centinaia di chilometri nel fango senza non dico un motelagip, ma un semaforo con un po’ d’asfalto. Sono abituati a una vita di privazioni da cui noi siamo usciti negli anni Sessanta.

                Ogni volta che qualcosa non va ti dicono “nicevó”, “non è niente”.

                C’è un’unica cosa su cui non transigono: la grandezza della Santa Madre Russia.

                Mia moglie anni fa era in un viaggio studio presso non so quale università dalle parti degli Urali. Incontrò una signora cinquantenne che vendeva tutta sorridente il suo barattolo di cetrioli in salamoia.

                Le chiese perché era così contenta.

                Rispose che era oh, tanto, tanto orgogliosa e felice che il suo unico figlio fosse partito a servire la Patria, in Afghanistan.

                No, non saranno le nostre sanzioni a distogliere la Russia dalla sua “denazificazione” dell’Ucraina.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Andrea: a buon intenditore poche parole

                “parti di ricambio”

                ciao!

            • Fuzzy scrive:

              Si, i russi addirittura esportano grano.
              Possono resistere alle sanzioni pressoché all’infinito. E poi sono molto attaccati al concetto di Patria.
              Ma per questo bastava ascoltare Caracciolo dalla Gruber. Un marziano tra Severgbini e Giannini più vari Ucraini lamentosi ma non disposti a cedere di un millimetro sulle trattative.
              Piuttosto il punto che secondo me passa inosservato è quello evidenziato dalla Tverberg. Nessuno vincerà realmente questa guerra. Prima capitolera’ l’Europa, poi uno alla volta, tutti gli altri.
              Perché è una guerra che prevede un bottino scarsissimo e in più sarà difficile aprire il forziere, essendo risorse costose da estrarre e da rendere utilizzabili. Ma questo lo dico io. Non perché sia farina del mio sacco. Sono cose che si sanno così in generale, senza fare riferimento a un articolo specifico.
              Non so se la politica energetica della Merkel sia stata poi così folle.
              Potrebbe essere che dal picco di quasi tutto ci si possa salvare con decrescita (i tedeschi hanno pianificato un 50% addirittura) rinnovabili e una produzione finalizzata al riciclo e al riuso degli oggetti di consumo.
              Sto aspettando che mi consegnino l’ultimo libro di Silvestrini per provare a capirci qualcosa.

              • daouda scrive:

                scusa però…se sta guerra serve a quel che dici te ed ad altre cose, te credi ancora che Russia e USA si odino?
                Che si stiano combattendo? Porca troia allora è vero che fra media ufficiali e canali undeground, fra teorici delle coincidenze e teorici del complotto , ormai non c’è nessuna possibilità di illuminare la realtà per farla vedere ad un soggiogato, che si rifiuterà di vedere.

                Eppure ciàrivi da solo più o meno…

              • Fuzzy scrive:

                Si, alcuni lo insinuano.
                Vedi Orlov e Pepe Escobar.
                lEuropa, come economia ricchissima, consuma risorse che potrebbero servire ad altri.
                E quindi ce la si toglie di mezzo così.
                Oramai è la storia delle seggiole vuote che c’è all’inizio dell’articolo della Tverberg.
                Ma non saprei dire se sia una strategia pianificata.
                Infatti non lo dico.

              • daouda scrive:

                Quelle sono merde comuniste.
                Fosse per me imporrei il congelamento attuale della situazione, quello che loro descrivono è comunque solo marginale, e loro lo descrivono con anelito e passione perché da infami ci sono cascati dentro.
                Quello che vogliono piano piano accade, se cerchi un infame non è Luttwak per dire, ma è gente come quella che hai nominato che andrebbe fatta soffrire fra atroci tormenti, venduti inconsapevoli che spacciano liberazione per la situzione di oppressione implementata.
                Sono dei poverini.

              • daouda scrive:

                il problema non è mai stato stabilire se la situazione sia determinata, caotica, o spontanea, o fra scontri di forze o con la cupola.

                Ci sono anche altre combinazione, la bravura, se non impazzisci, è considerarle tutte. Se sei capace sai anche collocare tutte al loro piano.

                L’onestà non è non dire perché non sai, ma è proprio dire perché non sai, semmai.
                L’ingegneria sociale ha cambiato le carte in tavola fuzzy, non puoi fidarti, il nemico finalmente come ai vecchi tempi delle superstizioni religiose, sei proprio tu perché non sei più tu.

              • roberto scrive:

                “Possono resistere alle sanzioni pressoché all’infinito.”

                secondo me hai una parte di ragione, perché in fin dei conti se togli quella parte della popolazione delle grandi città che ha un tenore di vita occidentale, e che sicuramente non sarà contenta delle sanzioni, sai che gliene frega alla babushka di saskylakh se chiudono il McDonald o non possono più comprare BMW ed avere accesso a facebook?

                poi credo pure che siano fatalisticamente abituati all’idea che gli uomini muoiono in guerra e, in tempo di pace, durante la leva, o comunque nelle grandi imprese agli ordini dello zar di turno, quindi pure per quello che gli frega?

                poi magari lo zar non può tirare la corda proprio all’infinito, ma temo che sia una corda moooooolto lunga ed elastica

              • roberto scrive:

                e credo che l’incipit “poi sono molto attaccati al concetto di Patria.” valga sia per i russi che per gli ucraini….

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “valga sia per i russi che per gli ucraini”

                Ma l’errore è credere di aver a che fare con gente come noi: hanno una cultura diversa (una volta si sarebbe detto “più primitiva”), per cui non si può trasporre uno a uno quello che vale per la nostra civiltà.

  27. tomar scrive:

    “scendere in campo davvero”

    prego dettagliare.

    • Francesco scrive:

      mandare gli eserciti dei paesi NATO a combattere in Ucraina contro l’esercito russo

      che le sanzioni sono pannicelli caldi, soprattutto se chi le mette pensa quasi solo a “non voglio farmi male economicamente”

      ciao

      • tomar scrive:

        Apprezzo la coerenza: visto che siamo nella terza guerra mondiale, decidiamoci una buona volta a combatterla sul serio, per Dio!

        • Francesco scrive:

          visto che Putin ci ha messo in questa situazione, stare alla realtà e non ai nostri desideri

          sì, mi pare un principio di sanità mentale

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “NATO”

        Andare in Crimea per ritagliarsi un posto alla conferenza di pace? Cavour l’ha fatto, ma si è limitato ai Bersaglieri specialisti nella guerriglia urbana (come a Genova).

        Mandare áscari al seguito di una forza d’invasione? Mussolini lo fece col CSIR e con l’ARMIR, ma andò male. E dopo l’Abissinia lui era al culmine del consenso.

        Mandarli ora, con buona parte dell’elettorato contraria?

        Mah…

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          mandare gli eserciti della NATO, plurale e complessivo.

          liberare l’Ucraina fino al confine con la Crimea e preannunciando la linea a cui ci si fermerà a oriente

          non entrare in Russia con forze di terra

          credo che sarebbe anche molto utile per comunicare coi russi, usare una lingua che capiscono molto bene

          PS ma in Crimea i piemontesi non ebbero un sacco di morti?

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “morti”

            Dimentichi che per quelli al potere a Mosca l’Ucraina è un pezzo di Russia come la Lombardia lo è per l’Italia.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              Beh, adesso sei tu che gli dai dei pazzi!

              sono stati loro a creare la Repubblica Socialista Sovietica di Ucraina, ti ricordo.

              Adesso vengono a dirci che scherzavano?

  28. tomar scrive:

    Grazie Covid:
    “Pelosi a Taiwan, anzi no. Positiva al Covid-19” (il Manifesto)

  29. daouda scrive:

    E’ interessante che i magnati russi vadano in Turchia. Come giustificare un’azione manipolazione e spionaggio col motto ” solo voi ci accogliete!”

    Che cammerati…stanno un passo avanti.

  30. tomar scrive:

    “Missili sui civili in fuga alla stazione di Kramatorsk: almeno 35 morti.”
    Sulla provenienza del missile accuse incrociate.
    Sia come sia, i miei nervi avvertivano che, dopo Bucha, gli orrori consimili che ci sono stati narrati i giorni scorsi non riuscivano più a praticarci il massaggio emotivo con il necessario climax ascendente, come invece ora ci riesce la strage di Kramatorsk.

  31. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Un punto di vista di Mosca

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    Il consigliere di Putin, Karaganov: «Questa è una guerra all’Occidente. Potrebbero essere colpiti obiettivi in Europa»
    di Federico Fubini08 apr 2022
    Il consigliere di Putin, Karaganov: «Questa è una guerra all’Occidente. Potrebbero essere colpiti obiettivi in Europa»
    Sergey Karaganov è stato consigliere presidenziale per la politica estera sia con Boris Yeltsin che con Vladimir Putin. Ancora oggi che guida il Centre for Foreign and Defense Policy di Mosca resta molto vicino al ministro degli Esteri Sergey Lavrov e al dittatore stesso, al punto che le sue proposte sugli interventi per le minoranze russe delle altre repubbliche ex sovietiche vanno sotto il nome di «dottrina Putin».

    Le ultime notizie sulla guerra in Ucraina

    Nel 2019, Karaganov è stato il primo a teorizzare ciò che ora sta accadendo: l’invasione totale dell’Ucraina. Putin ha detto che l’obiettivo di impedire l’ingresso dell’Ucraina nella Nato giustificava l’intervento. Ma per l’adesione di Kiev nel migliore dei casi sarebbero occorsi molti, molti anni.

    Come può spiegare l’attacco su basi del genere?
    «Putin ha detto che se l’Ucraina fosse entrata Nato, non ci sarebbe più stata l’Ucraina. Nel 2008 c’era un piano di rapida adesione. Fu bloccato dai nostri sforzi e da quelli di Germania e Francia, ma da allora l’Ucraina è stata integrata nella Nato. È stata riempita di armi e le sue truppe sono state addestrate dalla Nato, il loro esercito è diventato sempre più forte. Abbiamo assistito a un rapido aumento del sentimento neonazista in quel Paese. L’Ucraina stava diventando come la Germania intorno al 1936-‘37. La guerra era inevitabile, erano una punta di diamante della Nato. Abbiamo preso una decisione molto difficile: colpire per primi, prima che la minaccia diventasse ancora più letale».
    Ma c’era tempo per negoziare.
    «Dagli occidentali abbiamo avuto promesse di tutti i tipi in questi trent’anni. Ma ci hanno mentito o le hanno dimenticate».

    Come può pensare che un piccolo Paese come l’Ucraina attacchi una superpotenza nucleare come la Russia? E che sia nazista, con un presidente ebreo?
    «L’Ucraina è stata costruita dagli Stati Uniti e altri Paesi Nato come una punta di diamante, forse di aggressione o almeno di pressione, per avvicinare la macchina militare occidentale al cuore della Russia. Vediamo ora quanto si fossero preparati alla guerra. E il nazismo non riguarda solo l’essere contro gli ebrei. Nazismo è supremazia di una nazione sull’altra. Nazismo è umiliazione delle altre nazioni».
    I Paesi d’Europa centro-orientale hanno chiesto loro stessi di entrare nella Nato. E Mosca con il «Founding Treaty» sulle relazioni Russia-Nato nel 1997 ha accettato l’allargamento. Non trova?
    «Fu il più grande errore nella politica estera della Russia negli ultimi 30 anni. Firmammo perché eravamo disperatamente poveri, al collasso. Ma io sono rimasto scioccato quando ho visto lo stupro della Serbia ad opera della Nato nel 1999. Poi una guerra atroce in Iraq condotta dalla maggior parte dei Paesi della Nato e un’altra aggressione in Libia, sempre da parte della Nato. Quindi non ci fidiamo delle parole. Sappiamo che l’articolo 5 della Nato, che afferma che un attacco a un Paese dell’Alleanza è un attacco a tutti, non funziona. Non c’è garanzia automatica che l’Alleanza intervenga in difesa di un membro sotto attacco. Ma questo allargamento è quello di un’alleanza aggressiva. È un cancro e noi volevamo fermare questa metastasi. Dobbiamo farlo, con un’operazione chirurgica».
    L’Iraq fu un errore grave, che non ne giustifica un secondo. E gli americani dopo hanno eletto un nuovo leader, Obama, che era contro quella guerra. I russi potranno fare lo stesso?
    «Non credo che avremo un cambiamento al potere in Russia, perché stiamo combattendo una guerra di sopravvivenza. È una guerra contro l’Occidente in cui la gente si raccoglie intorno al leader. E negli Stati Uniti nessuno ha pagato per la guerra in Iraq, quindi abbiamo i nostri dubbi sull’efficacia della democrazia».
    In Libia, Gheddafi bombardava le manifestazioni di protesta. La NATO applicò una no-fly zone richiesta dal Consiglio di Sicurezza Onu, senza veto di Mosca.
    «Sì, credemmo alle rassicurazioni. Poi abbiamo visto un’aggressione che devastava il Paese. Questo ci ha portato a una totale sfiducia verso l’Occidente».

    L’intervento in Serbia nel 1999 fermò una guerra che ha fatto 13 mila morti, per la quale Slobodan Milosevic fu processato per crimini contro l’umanità.
    «Le uccisioni di massa in Kosovo (contro i serbi, ndr) sono avvenuti dopo lo stupro della Serbia. Fu un’aggressione indicibile. E il processo a Milosevic è stato un triste e umiliante spettacolo di meschinità europea».

    Era un tribunale dell’Onu, non dell’Unione europea.
    «Non riconosciamo il diritto di quel tribunale».

    Lei dice che la vera guerra ora è contro l’espansionismo occidentale. Che intende?
    «Vediamo l’espansione occidentale in atto e la russofobia raggiungere livelli come l’antisemitismo tra le due guerre. Quindi il conflitto stava già diventando probabile. E abbiamo visto profonde divisioni e problemi strutturali nelle società occidentali. Così il Cremlino ha deciso di colpire per primo. Tra l’altro, questa operazione militare sarà usata per ristrutturare l’élite e la società russa. Diventerà una società più militante, basata sulla nazionalità, spingendo fuori dalla classe dirigente gli elementi non patriottici».

    Mussolini non riconosceva l’ordine emerso dal Trattato di Versailles nel 1919. Il Cremlino riconosce la legittimità dell’ordine europeo emerso dalla caduta del Muro?
    «Non dobbiamo riconoscere un ordine costruito contro la Russia. Abbiamo cercato di integrarci, ma era una Versailles 2.0. Dovevamo distruggere quest’ordine. Non con la forza, ma attraverso una distruzione costruttiva rifiutando di parteciparvi. Ma quando la nostra ultima richiesta di fermare la Nato è stata respinta, si è deciso di usare la forza».
    L’obiettivo della guerra è rovesciare la presenza della Nato in Europa centrale e orientale?
    «La maggior parte delle istituzioni sono, secondo noi, unilaterali e illegittime. Minacciano la Russia e l’Europa orientale. Noi volevamo una pace giusta, ma l’avidità e la stupidità degli americani e la miopia degli europei ci hanno rivelato che questi attori non la vogliono. Dobbiamo correggere i loro errori».
    L’Unione europea fa parte delle istituzioni che la Russia ritiene illegittime?
    «No. Ma a volte non ci piacciono le politiche della Ue, soprattutto se diventano sempre più bellicose».
    Crede che un’escalation di questa guerra verso altri Paesi sia inevitabile?
    «Purtroppo diventa sempre più probabile. Gli americani e i loro partner della Nato continuano a inviare armi all’Ucraina. Se va avanti così, gli obiettivi in Europa potrebbero essere colpiti o lo saranno per interrompere le linee di comunicazione. Allora la guerra potrebbe vivere un’escalation. È sempre più plausibile. Penso i generali americani la vedano come me».
    La demilitarizzazione è l’opposto di ciò che Putin ha ottenuto, l’Ucraina si è riempita di armi. Anche la Germania e l’Europa si riarmano, la Nato ha spostato le truppe più vicino ai confini russi, l’Occidente si è compattato e le sanzioni sono sempre più dure. La guerra di Putin si sta rivelando un successo?
    «Non sappiamo come finirà. Demilitarizzazione significa distruzione delle forze militari ucraine: sta accadendo e accelererà. Naturalmente se l’Ucraina viene aiutata, ciò prolunga l’agonia. Possiamo parlare di “vittoria” solo tra virgolette, perché ci sono molte vittime sia da parte russa che ucraina. La guerra sarà vittoriosa, in un modo o nell’altro. Presumo che ci sarà anche la denazificazione, come in Germania e in Cecenia. Gli ucraini diventeranno molto più pacifici e amichevoli con noi».
    Ma l’esercito russo ha dovuto ritirarsi, dopo aver messo Kiev sotto assedio.
    «E se l’operazione su Kiev avesse lo scopo di distrarre le forze ucraine dal teatro principale a sud e sud-est? Tra l’altro le truppe russe sono state molto attente a non colpire obiettivi civili, abbiamo usato solo il 30-35% delle armi. Se avessimo usato tutto, ciò avrebbe portato alla distruzione delle città ucraine e a una vittoria molto più rapida. Non abbiamo fatto bombardamenti a tappeto come gli americani in Iraq. Lo sbocco probabilmente sarà un nuovo trattato, forse con Zelensky ancora in carica. Comporterebbe la creazione di un Paese nel sud e sud-est dell’Ucraina, amico della Russia. Forse ci saranno due Ucraine. Ma ora è impossibile da prevedere, siamo nella nebbia della guerra».

    I civili sono stati presi di mira e uccisi dai russi a Mariupol, a Bucha e altrove: crimini di guerra e crimini contro l’umanità, deliberati. Vanno perseguiti?
    «La storia di Bucha è una messinscena, una provocazione».

    Ci sono le prove.
    «È una messinscena, al 99%. Ma c’è una guerra e i civili soffrono. Le forze neonaziste hanno usato i civili come scudi umani, soprattutto a Mariupol».
    È l’esercito russo che non ha aperto corridoi umanitari.
    «Li abbiamo aperti. Sono stati bloccati dalle forze nazionaliste».
    Vi aspettavate questa coesione tra Europa e Stati Uniti?
    «La coesione crollerà, a causa dei problemi dell’Occidente. L’Occidente sta fallendo e perdendo la sua posizione nel mondo, quindi ha bisogno di un nemico: per il momento siamo noi. Spero che l’Europa non si suicidi scegliendo di perdere la sua indipendenza. Spero che si riprenda da questa vertigine di odio».
    Lei parla come fosse stato un altro Paese a cominciare questa guerra. «Siamo stati noi. Ora siamo sullo stesso terreno dell’Occidente. L’Occidente ha scatenato diverse aggressioni. Ora siamo sullo stesso terreno morale. Ora siamo uguali, stiamo facendo più o meno come voi. Mi dispiace che abbiamo perso la nostra superiorità morale, ma stiamo combattendo una guerra esistenziale».
    Le sanzioni si stanno inasprendo. La Russia diventerà più dipendente dalla Cina?
    «Saremo più integrati e più dipendenti dalla Cina. Ciò ha elementi positivi, ma nel complesso saremo molto più dipendenti. Non ho molta paura di diventare una pedina della Cina, perché la Russia ha uno spirito di sovranità e siamo culturalmente diversi dai cinesi. Non credo che la Cina possa o voglia superarci. Tuttavia non siamo contenti, perché in realtà avrei preferito avere migliori relazioni con l’Europa».
    Perché lei dice che la Cina, non la Russia, sarà vincente in questa guerra?
    «Vinceremo noi, perché i russi vincono sempre. Ma nel frattempo perderemo molto. Perderemo persone. Perderemo risorse e diventeremo poveri, per il momento. Ma siamo pronti a sacrificare tutto ciò per costruire un sistema internazionale più vitale. Vogliamo costruire un sistema internazionale più giusto e sostenibile. Diverso da quello emerso dopo il crollo dell’Unione Sovietica e che, a sua volta, ora sta crollando. Ora ci stiamo tutti fondendo nel caos. Vorremmo costruire la Fortezza Russia per difenderci da questo caos, anche se per questo diventeremo più poveri. Purtroppo il caos potrebbe investire l’Europa se l’Europa non agisce in base ai suoi interessi: quel che sta facendo ora è suicida».
    È una minaccia? Non crede che la dissuasione nucleare sia ancora valida?
    «So che in certe circostanze, ufficialmente, gli Stati Uniti potrebbero usare armi nucleari per la difesa dell’Europa. C’è un 1% di possibilità che questo accada, quindi dobbiamo stare attenti. Ma se un presidente degli Stati Uniti prendesse una simile decisione, sarebbe un folle».
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    «L’Ucraina deve diventare neutrale e completamente demilitarizzata: niente armi pesanti, qualsiasi parte dell’Ucraina rimanga. Ciò dovrebbe essere garantito da potenze esterne, compresa la Russia, e nessuna esercitazione militare dovrebbe aver luogo nel paese se uno dei garanti è contrario. L’Ucraina dovrebbe essere un cuscinetto pacifico».
    L’Ucraina deve potersi difendere o non sarà più un Paese sovrano.
    «Mi dispiace, ma anche l’Italia e la maggior parte dei paesi europei non sono in grado di difendersi».
    Appartengono alla Nato…
    «Hanno risparmiato sulla sicurezza. Si sono messi in questa posizione scomoda e l’Europa non è considerata più un attore serio. La Svizzera e l’Austria sono neutrali, ma sono al sicuro. Anche l’Ucraina può esserlo».
    Capisce che con ciò che lei dice, in Italia si vorrà spendere di più nella difesa?
    «Siete i benvenuti. Uno dei gravi errori degli europei è che non hanno investito in sicurezza, con il loro ideale di pace eterna. Le nazioni europee dovrebbero potersi difendere, perché ci sono minacce reali che vengono da Sud e il mondo sta diventando pericoloso. La questione è piuttosto contro chi l’Italia si vorrebbe armare. Contro la Russia? Beh, sarebbe una follia. Ma avete bisogno di una forza militare più robusta. Se dipendete dall’America, allora state svendendo la vostra sicurezza perché gli americani hanno i loro interessi».
    L’Europa va verso il divorzio dall’energia russa: prima il carbone, poi il petrolio e infine il gas. Ve lo aspettavate?
    «Spero che non vi suicidiate. Naturalmente ciò danneggerebbe anche la Russia, ma l’Europa minerebbe la propria economia e la sua situazione sociale. Se non volete il nostro carbone, lo venderemo altrove. Se non volete il nostro petrolio, dopo un po’ di tempo e qualche sofferenza, lo venderemo altrove. E se non volete il gas, be’, be’, dopo qualche sofferenza alla fine potremo ridirigerlo altrove. I russi sostengono Putin all’81%, la gente è pronta per un periodo duro».
    L’Italia e l’Europa possono fare qualcosa per mediare un accordo?
    «Non è facile. Ma potrebbero cercare di fermare la russofobia, questa satanizzazione della Russia simile all’antisemitismo dei secoli passati, che rischia di portarci a un confronto peggio di quello attuale. La cultura russa viene rimossa in Europa da una nuova cancel culture».

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    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • roberto scrive:

      a parte che è la prima volta che leggo “bellicosa” rivolto alla UE e ne sono piacevolmente sorpreso

      • PinoMamet scrive:

        Piacevolmente?

        • roberto scrive:

          beh dai cambia rispetto alla solita critica “mollaccioni” o “inesistenti” aut similia

          • Peucezio scrive:

            Certo.
            Molluschi se si tratta di propri interessi, ma Rambo per conto terzi, se si tratta di essere servili verso gli USA.
            È una novità? Ogni buon gregario è così.

            • Francesco scrive:

              Peucezio

              mi faresti un esempio di una vera alleanza tra nazioni che perseguivano i propri interessi, comuni o convergenti, senza distinzione tra “padroni” e “ascari”, se ritieni che ne siano esistite?

              Io vedo interessi comuni e prioritari tra le nazioni della NATO, a pure abbastanza enormi. Ma a quanto pare sono il solo.

              Ciao

              • Peucezio scrive:

                Francesco,
                “mi faresti un esempio di una vera alleanza tra nazioni che perseguivano i propri interessi, comuni o convergenti, senza distinzione tra “padroni” e “ascari”, se ritieni che ne siano esistite?”

                Ci sono state anche quelle nella storia.
                Quando non sono così (cioè spesso), sono egemonie mascherate da alleanze.

            • roberto scrive:

              peucezio
              “È una novità?”

              boh, non ho mai sentito parlare della ue come “bellicosa” e ora “rambo in conto terzi”

              🙂

    • Francesco scrive:

      e io che dubitavo dell’analisi “questi sono totalmente fuori di testa”

      sono felice di non avere responsabilità politiche perchè a questo punto di vista, che sia paranoia folle o menzogna sistematica, vedo come unica risposta quella militare

      non puoi parlare, neppure per trattare, con figure del genere

      siete quasi riusciti a farmi preoccupare, questa volta

      • PinoMamet scrive:

        “sono felice di non avere responsabilità politiche”

        lo siamo tutti 🙂

        • PinoMamet scrive:

          Però guarda, piuttosto che tirarla in lunga con sanzioni quasi inutili in Russia, e nocive a noi, forse sarebbe meglio fare come dici: una bella guerra, breve, intensa, e fermandosi dove è ragionevole fermarsi.

          A patto di vincerla…

          • Francesco scrive:

            Beh, io non sono così coraggioso, se la NATO non fosse in grado di sconfiggere la Russia in terreno ucraino con un 85-90% della popolazione ucraina a favore sarebbe un bel guaio.

            Massimo toccherebbe spiegare a Orban che nelle alleanze militari ci si sta per davvero o si viene buttati fuori. E secondo me anche lui si farebbe due conti: non gli conviene essere sostituito con Zelensky.

            Poi le sanzioni sono un pessimo strumento che non funziona quasi mai. Tanto meno contro avversari disposti a combattere.

            Sul fermarsi, invece, ripensando alle cazzate fatte di recente, ho più timori.

            PS dovremmo istituire un Giorno della felicità dei frequentatori di Miguel! e raccogliere le mille motivazioni

          • PinoMamet scrive:

            “con un 85-90% della popolazione ucraina a favore”

            questo lo dici tu e Zelenski… io ho i miei dubbi, ma non credo sia questo il fattore dirimente.

            Il fatto è che le guerre sai come cominciano ma non sai come finiscono.

            Poi c’è la variabile nucleare…

            L’altra alternativa, ahimè, è trattare davvero con Putin.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “trattare”

        È coi nemici che si tratta, cogli amici al più si contratta.

        Ho pubblicato il post perché sospetto l’intervistato sia sincero. Ed è questo il vero pericolo: questi non si arrendono, credono che la terza guerra mondiale sia già scoppiata e che questa “operazione speciale” ne sia solo l’ultimo episodio.

        Di certo non li fermi con le sanzioni: hanno resistito a Leningrado, figurati se non sopportano la perdita di Facebook.

        Non stiamo parlando del classico caudillo da repubblica delle banane che se le cose vanno proprio male scappa con la cassa, come Batista da Cuba. L’intervistato, un consigluere di Putin, è un equivalente di un Kennan, o di quelli della Cato Foundation. Quando dice “mi spiace che abbiamo perso la nostra superiorità morale” non ha affatto paura di rendersi ridicolo: della propria superiorita’ (o inferiorita’) morale rispetto all’Occidente si preoccupano tutti i letterati e pensatori russi da sempre, addirittura c’e’ un intero oaragrafo al riguardo ne”I fratelli Karamazov”.

        Il punto è che in questa guerra (difensiva, dal loro punto di vista) loro hanno un’idea chiara e sono disposti a grandi perdite nella fede della vittoria finale.

        La NATO no.

        Come dice Sun Tzu, “tattica senza strategia è l’odore della disfatta”.

        E il giorno che vedessero minacciato il cuore della Santa Madre Russia tirano fuori le atomiche. Ora sono loro a dire ” tanto Dio riconoscerà i suoi”.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Moi scrive:

          Té sèra al brunzén dal gas in cà … e Putin al’ s chèga adòss ! )

        • Francesco scrive:

          per questo da stratega da divano sono tanto gentile e dico di non riprendere la Crimea e di confermare che i confini russi non saranno superati da nessun soldato NATO

          ma non puoi farti imporre le regole del gioco da dei fanatici, altrimenti hanno già vinto

          PS sulle perdite forse hai ragione, per questo la NATO dovrebbe andarci molto pesante da subito, sul terreno.

    • tomar scrive:

      Tanto interessante quanto inquietante.
      Due i passaggi che mi hanno più colpito. Il primo:
      “questa operazione militare sarà usata per ristrutturare l’élite e la società russa. Diventerà una società più militante, basata sulla nazionalità, spingendo fuori dalla classe dirigente gli elementi non patriottici”.
      Sappiamo e vediamo che un’analoga “ristrutturazione” è avvenuta e sempre più si sta realizzando anche in Ucraina, e già vediamo le sue onde lunghe estendersi variamente nel resto d’Europa.
      Il secondo:
      “Le nazioni europee dovrebbero potersi difendere, perché ci sono minacce reali che vengono da Sud e il mondo sta diventando pericoloso. ”
      Ma di che Sud sta parlando il tipo? Visto che qui parla per imbonire gli europei mi sembra evidente: il Sud reale minaccia è l’Africa, l’invasione negra. E come sappiamo questo richiamo della foresta dell’Europa Bianca (e meglio se “cristiana”) è stato alla fine il cemento più forte dei matrimoni di Putin con le destre sovraniste europee.
      Come dire, quel che aveste visto arrivare finora dall’Africa e dall’Asia del sud non è ancora niente, se non presidiate seriamente tutta la vostra frontiera sud siete fottuti.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ tomar

        “Sud”

        È il vecchio leitmotiv russo. I Mongoli distrussero la Rus’. La Moscovia ricacciò indietro i Mongoli. O noi o loro: né Pskov ne’ Novgorod né altro possono fermare la spada vittoriosa di San Vladimir. Contro la Terza Roma le porte dell’inferno (i Tatari musulmani, i Teutonici e i Polacchi eretici…) non prevarranno. Il resto sono chiacchiere da intellettuali smidollati. Il relativismo etico occidentale è solo una resa di finocchi tremebondi all’Islam che il Piccolo Padre, il cavaliere di San Giorgio zar Alessandro, scacciò dall’Asia centrale. Ricordo il discorso di Putin all’inaugurazione delle olimpiadi di Soci, quando disse che solo da un secolo e mezzo era arrivata laggiù la civiltà: il genocidio dei Circassi semplicemente non è mai avvenuto.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • tomar scrive:

          D’accordo che quello è il loro Sud, ma in questo discorso lui sta parlando di un concreto Sud che dovrebbe preoccupare noi… chi sarebbero i nostri Circassi in questo contesto?

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ tomar

            “Sud”

            I pagani. Musulmani, animisti…

            Solzhenytsin, di certo non sospetto di Comunismo 🙂 , diceva che uno dei danni portati dal Comunismo alla Russia è di averci voluto portare dentro a forza i Musulmani dell’Asia Centrale.

            Per il patriarca Kirill, poi, i pagani siamo anche noi: Cattolici o filoLGBT* è lo stesso.

            Si credono davvero la Terza Roma: uno l’Impero, una la fede, come a Bisanzio.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              Quindi trattiamo con questa gente?

              Capisco chi come Peucezio dice di aderire, chi di combatterli ma … trattare?

              Non so, chiedo

  32. Mauricius Tarvisii scrive:

    Come funziona l’informazione.

    – Missile sulla stazione che uccide civili (fatto)
    – Russi e ucraini non concordano sul tipo di missile (versioni di parte)
    – Tutti i generali da salotto dell’ultimo mese sono spariti e nessuno riesce a identificare il tipo di missile nonostante siano state pubblicate le foto
    – Alcuni dei “nostri” dicono che hanno ragione i russi sul tipo di missile, ma perché sarebbe una loro false flag

    Ma se dici di non avere certezze sei un traditore che giustifica le stragi

  33. tomar scrive:

    Per la serie “bastardi dentro”:
    “Su un razzo la scritta: PER I BAMBINI”
    (Repubblica)

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Quel “per” era un complemento di vantaggio o di causa: chi ha sparato il missile voleva vendicare i bambini morti in guerra.

      • Peucezio scrive:

        Mi pare dica za detej (traslittero), che più o meno è “a favore di”, “per”, quindi mi parrebbe possa essere usato in ambi i sensi, ma bisognerebbe chiedere a un madrelingua.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Alcuni lo hanno letto, usando solo la traduzione italiana, come “destinato ai bambini”: cioè chi ha sparato il missile avrebbe voluto colpire i bambini. Ma entrambe le propagande rendono in inglese l’espressione in quell’altro modo.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ peucezio

          “za”

          Se io avessi voluto dire in russo “preparo questo regalo per i bambini” avrei dovuto tradurre “per i bambini” con для детей , e in ucraino con для дітей

          Così sembrerebbe piu’ qualcosa del tipo “ti ammazzo dei bambini perché tu hai ammazzato i miei”, e viene da pensare alla “strada degli angeli” di Donetsk.

          https://russiainpillole.com › la-prepo…
          La Preposizione ЗА in Russo – Зачем e За что Нам?

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Andrea Di Vita scrive:

            …dimenticavo

            Il grido di guerra Russo contro i Nazifascisti era

            За Родину! За Сталина!

            “Per la Patria! Per Stalin!”

            ed e’ evidente che qui il “per” indica una causa finale, non un destinatario.

            Ne deduco che se il missile era russo e se portava la scritta “За детей”, allora il missile era inteso non come destinato ai bambini su cui è caduto, ma come lanciato in nome di altri bambini (verosimilmemte quelli la cui morte lamentano i separatisti del Donbass). Un po’ come nella scena finale dei western il buono cui all’inizio del film il cattivo ha sterminato la famiglia crivella il cattivo di colpi e ad ogni colpo urla “questo è per mia nipote! e questo è per mia figlia!” ecc.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

  34. Mauricius Tarvisii scrive:

    Come (non) funziona l’informazione, parte seconda.

    Le famose foto satellitari del New York Times, prova definitiva e risolutiva, sarebbero state scattate l’11 marzo. Però la cittadina sarebbe caduta in mano russa solo il 12 marzo.
    Problema? No, perché oggi nella stessa pagina le foto contemporaneamente risalgono sia all’11 (data indicata nel corpo del testo) che al 19 marzo (data indicata sulla foto).

    https://www.nytimes.com/2022/04/04/world/europe/bucha-ukraine-bodies.html

    Sarà veritiero l’articolo o la foto?

  35. Moi scrive:

    Sì, ma _ Premesso Scetticismo d’ Obbligo dinanzi all’ Inettitudine e all’ Insipienza della UE ! _ parliamo diciò che ci riguarda concretamente :

    impianti chiusi, dieta no gluten e vegana … quanto spaventiamo Putin ? … Quanto aiutiamo il Popolo Ucraino ? SE lo spaventiamo, SE lo aiutiamo ?!

  36. Moi scrive:

    @ PANISCUS

    Anémone – Le propre de l’Homme

    https://invidio.xamh.de/watch?v=kLnm9nvV2lg

    Écoutez sa surprenante théorie sur le propre de l’être humain.

  37. tomar scrive:


    PATRIOTA … Be’, che gliene pare di quel che combinano i russi in casa nostra?
    ABBONATO. In casa nostra? Dica piuttosto quel che combinano contro i nostri prigionieri in casa loro! In caso non l’abbia ancora letto il giornale di oggi, eccolo qui, stia a sentire: “Prigionieri di guerra impiegati illegalmente dalle truppe russe per attività belliche… Da quando i russi sono stati cacciati dalla Galizia, non passa giorno che non si scopra qualche inedita violazione delle convenzioni internazionali da parte delle truppe russe; oggi non c’è quasi norma del diritto di guerra che non risulti calpestata da parte dei russi”.
    (Karl Kraus GLI ULTIMI GIORNI DELL’UMANITà -Vol.1, pag. 112)

  38. tomar scrive:

    OTTIMISTA. Lei dunque non crede che si tratti semplicemente di un aggressione premeditata?
    CRITICONE. Ma certo.
    OTTIMISTA. E allora?
    CRITICONE. Di regola un aggressione si effettua contro l’aggredito, più di rado contro
    l’aggressore. Oppure chiamiamola un’aggressione che per l’aggressore è giunta piuttosto di sorpresa, e un attimo di legittima difesa che ha colto l’aggressore un po’ in contropiede.
    OTTIMISTA. Lei ama scherzare.
    CRITICONE. Seriamente, io considero questa coalizione europea contro l’Europa centrale come l’ultima elementare azione di cui fosse ancora capace la civiltà cristiana.
    OTTIMISTA. Lei allora ovviamente è dell’avviso che non l’Europa centrale, ma l’Intesa abbia agito in stato di legittima difesa. Ma se poi, come appare, non è in grado di difendersi con successo da questa aggressione?
    CRITICONE. Vorrà dire che questa guerra di bottegai verrà provvisoriamente risolta in favore di coloro che avevano meno religione, per trasformarsi di qui a cent’anni in una guerra di religione aperta.
    OTTIMISTA. Che intende dire?
    CRITICONE. Voglio dire che in tal caso il cristianesimo giudaizzante dell’Europa deporrà le armi di fronte allo spirito asiatico.
    (Karl Kraus GLI ULTIMI GIORNI DELL’UMANITà -Vol.1, pag. 181)

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