L’albero del ciliegio

Ci scrive un’amica, una cospiratrice. Una di noi.

Belorussa di padre, toscana di campagna, la madre.

Scomparsa improvvisamente, e noi preoccupati.

Poi, l’abbiamo sentita.

Si, sono a Minsk.

Certo, non è la stessa cosa della casetta di mia madre in Toscana.

Ma qui stiamo al caldo, abbiamo gas e benzina e non ci sono preoccupazioni per il cibo.

Venendo  da Tallinn in autobus vedevo le coltivazioni di grano a distesa fino all’orizzonte.

Mio nonno era un contadino. I miei antenati slavi hanno sempre avuto un rispetto sacro per la terra. Per tutto quella che veniva dalla terra e che tornava dalla terra, земля, zemlya.

Mi ricordo il nonno che se la faceva scorrere fra le dita ed era come se costasse monete d’oro.

È morto nel campo che coltivava. Seduto sotto un albero di ciliege. Mi portarono a vederlo.

Era tutto ricoperto di petali bianchi e sorrideva.

Questa voce è stata pubblicata in ambiente, esperienze di Miguel Martinez, Firenze, mundus imaginalis, resistere sul territorio e contrassegnata con , , , , . Contrassegna il permalink.

177 risposte a L’albero del ciliegio

  1. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    “nonno”

    Una cosa molto serena!

    Mi viene in mente una pagina di Bertrand Russell di cui forse ho già scritto in questo blog, in cui racconta come un suo conoscente insegnante avesse portato la scolaresca in una gita in campagna. Per alcuni dei bambini era letteralmente la prima volta che uscivano dalla periferia delle loro famiglie operaie. Uno dei bambini, in mezzo ai campi, si buttò per terra prendendo letteralmente la terra fertile fra le mani, e portandosela al viso diede un lungo urlo animalesco, inarticolato, di pura gioia. Russell commenta come – visto che come specie ci siamo evoluti in un ambiente che per forza di cose non era urbano – il contatto fisico con la terra sia probabilmente un bisogno primordiale radicato in ognuno di noi; se questo bisogno rimane completamente inappagato a tempo indefinito, aggiunge, la sua forzata rimozione può diventare pericolosa sorgente di aggressività. Personalmente ricordo che a neanche tre anni mi portarono in una località di montagna, dove però più che correre per i prati preferivo spaventare le galline; la prima volta che ricordo di aver messo piede sull’erba extraurbana (fuori cioè dalle aiuole dei striminziti giardini pubblici del quartiere dove sono nato, buoni al più per i bisogni dei cani) avevo dodici anni ed ero alla mia prima gita coi Boy Scout. Ricordo vividamente che avevo paura di scivolare, e che non mi trovavo affatto bene a non poter camminare sull’asfalto o su un marciapiede o un pavimento.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  2. Peucezio scrive:

    Miguel,
    stupendo!!

    Una nota grafematica: meglio zemlja, con ‘i lunga’.
    Per chi non lo sapesse si pronuncia più o meno come zimlià, con ‘z’ fricativa, come in francese.

    • Moi scrive:

      Be’ … il fatto è che, come ben sai, la “y” è già (!) usata dai Linguisti per trascrivere il Cirillico , ma con altro (!) valore fonetico. Il Metodo Giornalistico del “Come Se Fosse Inglese”, posso capirlo per un pubblico di Madre Lingua Inglese … ma viene usato anche dai nostri, per figheggiare da ” ‘Ndernèscionàlz’ ” ;).

      • Peucezio scrive:

        Più che altro perché sono ignorantissimi, hanno come riferimento solo i media anglosassoni, non sapendo nessuna lingua (nemmeno l’italiano) tranne un po’ d’inglese stentato.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Peucezio

      “meglio zemlja, con ‘i lunga’.”

      La grafia è dell’autrice.

      Per le lingue “cirilliche”, io preferisco in genere la trascrizione croata, che permette di scrivere con un’unica lettera inequivocabile tutti i suoni. Il problema sorge con la “g di Giovanni”, che come la trascrivi, sbagli Đ, dzh, gi, j, c, xh… come nella seconda consonante della parola Rom “gadzhò”.

      • Moi scrive:

        @ MIGUEL

        … Ma i “Rom”, di Tradizione Orale , hanno adottato un sistema di scrittura ufficiale ? … Quale, nel caso ?

      • habsburgicus scrive:

        la grafia croata è buona, non per nulla la corrispondenza biunivoca con il serbo, vale dal 1850 (accordo di Vienna) e verrà sistematizzata nel 1954, nella Jugoslavia “popolare” (FNRJ) fra ritratti di Tito e di altri boiari rossi, con l’accordo di Novi Sad…
        il croato (come il serbo) distingue due “g dolci” come due “c dolci” (a differenza del russo !):
        đ (serbo ђ e dž (serbo џ, ma in russo un digrafo дж !) questo per la “g dolce”
        ć (serbo ћ) e č (serbo ч, unico esistente in russo !) per la “c dolce”
        mi permetterei di suggerire un piccolo cambiamento che eliminerebbe il digrafo dž in croato: io introdurrei infatti ǵ per џ
        che ve ne pare ?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Io modificherei la grafia in “squola” e “cospiquo”, per uniformare la rappresentazione della labiovelare.

          • Moi scrive:

            @ MAURICIUS

            … e perché non “skwola” e “kospikwo” 😉 ?

            @ HABSBURGICUS

            In Maltese hanno “Ġ” e “ġ”, con puntino sopra …

            • Moi scrive:

              …Qualcuno ricorda la Rodariana Cultural Appropriation 😉 degli Indiani Cucù ?

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Perché in italiano il fonema si rappresenta abitualmente con “qu”, mentre la K e la W sono usate prevalentemente per i forestierismi.

            • habsburgicus scrive:

              forse renderà la ghayn….

              • Moi scrive:

                @ HABSBURGICUS

                No, in Maltese ci sono consonanti “esotiche” 😉 di origine Siciliana e una semplificazione delle consonanti di origine Araba. Il Lessico è piuttosto “imbastardito” 😉 e pieno di “dopppioni” …

                la definizione “Lingua Semitica” è quindi corretta, ma “va strettina” 😉 , tipo “Lingua Germanica” all’ Inglese. 😉

                Per i fonemi faringali di origine Araba hanno una “acca barrata” , con o senza “G / g” davanti.

                (G)Ħ (g)ħ

                https://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_maltese#Fonologia

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ habsburgicus

          “croata”

          Se poi andiamo sul Polacco…

          Andate a sentire su Google traduttore (no, non ve le scrivo qui 🙂 ) come si leggono e si scrivono le traduzioni Polacche delle parole Italiane “lombrico”, “violino” e “ruga” 🙂

          Ciao!

          Andrea Di Vita

  3. Moi scrive:

    La trascrizione “da Linguisti” con “Y / y” è per indicare “Ы / ы”

    https://it.wikipedia.org/wiki/%D0%AB

    … “Zemlya” (in Russo l’ accento è mobile, ma la grafia è conservativa dell’ etimo …) , mi spiace, ma fa molto “Trascrizione Giornalistica” (inevitabilmente poi emulata dalle masse) del “Come Se Fosse Inglese”. 😉

  4. Moi scrive:

    Mi chiedo se, fra le sconfinate steppe dagli Urali alla Beringia da sempre intercorse da tanti , piccoli, eppur “pittoreschi” popoli … non vi sia anche nella cultura Russa l’ idea marziale-romantica, tipica del Giappone, della caducità del Petalo di Ciliegio (ricorrentissimo nei vecchi anime “resilienti”, ben prima che la parola divenisse di moda … ) come metafora del Guerriero Morto Giovane.

    Hana wa sakuragi
    Hito wa bushi

    Il migliore dei fiori è il ciliegio
    Il migliore degliuomini è il guerriero

    花は桜木人は武士

    [はな]は[さくらぎ][ひと]は[ぶし]

    • PinoMamet scrive:

      Bella cazzata 😉
      del resto se la suonavano e cantavano da soli…

      Da qualche parte ho letto un proverbio cinese, invece, sui militari; al contrario del Giappone, dove la classe (teoricamente) guerriera ricopriva anche il ruolo di funzionari e perciò di letterati, in Cina le carriere civili e militari erano nettamente distinte e certamente gli esami per passare di grado nella gerarchia militare erano molto meno difficili di quelli civili, per cui “con il ferro migliore non si fanno i chiodi, e con gli uomini migliori non si fanno i soldati”.

      Lo trovo più realistico 😉

    • PinoMamet scrive:

      PS
      Da Pietro il Grande in poi, gli eserciti russi sono stati formati da militari di leva, con i ruoli di ufficiale riservati alla nobiltà o a chi si distingueva nel servizio, e un servizio di leva lunghissimo (tipo quello degli antichi Romani);
      c’era poco spazio per le idealizzazioni giapponesi di (ex) guerrieri…

      • Moi scrive:

        Giappone, dove la classe (teoricamente) guerriera ricopriva anche il ruolo di funzionari e perciò di letterati

        ———————

        Infatti “Bu-Shi” è la lettura dei logogrammi Cinesi 武 e 士 , “Wǔ” e “Shì” che significano “Militare/Marziale” e “Letterato/Dotto”.

  5. Moi scrive:

    “con il ferro migliore non si fanno i chiodi, e con gli uomini migliori non si fanno i soldati”

    ____________________________

    …. Lo trovo più Italiano, in senso buono.

    😉

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Credo che sia una cosa tipica di moltissime civiltà evolute. Perfino nella militarizzatissima società feudale dei primordi il “cervello” non era quello della classe guerriera.

      • Peucezio scrive:

        Però secondo me c’è anche una specificità cinese.
        La Cina non ha mai avuto una forte tradizione gentilizia di origine militare: nulla di simile al feudalesimo e più in generale alle nostre aristocrazie di origine guerriera (antiche o medievali).
        È una società che ama la pace e l’ordine, che tende alla staticità (tranne poi rivolgimenti tutti d’un colpo che hanno come esito una nuova, duratura stabilità).

        • habsburgicus scrive:

          (tranne poi rivolgimenti tutti d’un colpo che hanno come esito una nuova, duratura stabilità)

          dai “Turbanti Rossi” (184 d.C) a Mao….

      • PinoMamet scrive:

        Ha avuto qualcosa di veramente feudale nelle epoche più antiche, e poi con l’ultima dinastia, quella di origine Manciù, ma, da dilettante, mi pare che anche questa non sia mai uscita da quella che in Occidente è stata l’epoca carolingia: “nobili” che sono in realtà cariche amministrative, revocabili a piacere dal regnante.

        E comunque mantenendo un piedi il sistema degli esami aperti a tutti per diventare mandarini…

        In effetti già i missionari cattolici notavano che i cinesi erano meno litigiosi degli europei, venivano raramente alle mani, e quando succedeva non sapevano bene che pesci pigliare: perlopiù si tiravano i capelli (il codino, sotto i Manciù).

        Insomma, il contrario dei film di Kung fu! 😉

        • Peucezio scrive:

          Pino,
          “Ha avuto qualcosa di veramente feudale nelle epoche più antiche, e poi con l’ultima dinastia, quella di origine Manciù”

          Certo. Perché erano mongoli (o comunque altaici).
          In effetti sono stati quanto di più simile ci potesse essere in Cina al ruolo delle aristocrazie germaniche in Europa.
          Ma la mia impressione, da ignorante di storia cinese, è che lì queste influenze e dominazioni siano rimaste più superficiali rispetto al ruolo che ha avuto la compoente germanica nella civiltà europea, anche nei paesi latini o comunque non germanici.

          Ciò che mi dici mi sembra confortare la mia impressione.

  6. PinoMamet scrive:

    Bollettino di guerra:
    Ukrinform, vale a dire la stampa italiana, dà ampio risalto agli ucraini ex prigionieri dei russi, che sarebbero stati torturati (e diamolo per buono…;
    si lascia però sfuggire le immagini dei “collaborazionisti” dei russi, un bel gruppetto di persone a testa bassa e mani alzate, rastrellati dalle Eroiche Squadre Speciali dei Nostri, sicuramente per essere alloggiati in alberghi, non esageriamo, almeno 3 stelle 😉

    tutto bene, i Nostri vincono ecc. ecc., ma l’immagine del Popolo Ucraino compatto contro l’Orso Russo comincia a incrinarsi…

  7. tomar scrive:

    Atrocità
    mi sembra la parola del giorno di Ukrinform 😉

    di fronte a tali atrocità…

  8. tomar scrive:

    Ma c’è anche chi riesce a guardare più avanti, oltre le atrocità,
    (ma già 2 giorni fa il politologo a la page ci aveva informato che entro luglio la pratica/putin sarà sbrigata)

    ed è IL FOGLIO DEL WEEKEND

    Ucraina anno zero: pensare oltre le macerie
    Da dove arriverà il piano Marshall per la ricostruzione? Quali tempi e quali risorse serviranno per ridare vita a un paese distrutto dalla guerra? La storia di Berlino e quella di Mariupol a confronto, per non ripetere gli stessi errori

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Mariupol’ se la ricostruirà Putin. Il resto lo pagherà Leuropa, senza apostrofo, mentre gli USA faranno il minimo indispensabile per impedire che la Cina ci entri più del dovuto.

  9. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Ho appena finito di sentire una lunghissima intervista a un cecchino polacco delle forze speciali, plurimedagliato, in pensione dopo essere rimasto mezzo invalido in Afghanistan. E’ in polacco, ma sono interessanti i seguenti punti.

    Dapprima il giornalista gli chiede che cosa capisce lui della guerra in corso. Il cecchino spiega che fare il cecchino non è fare il Rambo, ma inventare volta per volta soluzioni per compiere la missione; saper mirare bene e conoscere le armi non è più importante che saper dimostrare spirito di iniziativa in situazioni di emergenza. Partendo da questa premessa, il cecchino professa la propria ammirazione professionale per gli Ucraini. Gli Ucraini sono bene armati e inferiori di numero, ma bene addestrati a una tattica tipo mordi e fuggi. I Dussi sono in vantaggio numerico, ma sono in gran parte demotivati e vincono se distruggono tutto indiscriminatamente.

    Fin qui, nulla di nuovo. La parte succosa è alla fine.

    Il giornalista (ineccepibile, ad averne così da noi!) chiede se la Polonia è in grado di difendersi a livello degli ucraini da un’aggressione russa.

    Il cecchino gli ride educatamente in faccia.

    Zaini dell’epoca sovietica, scarponi che non tengono la neve. Quando le truppe speciali (di cui lui faceva parte) si esercitavano con la NATO nelle Spitzbergen norvegesi, si compravano gli scarponi da neve. Comandi pieni di “gente con la pancetta che gestisce magazzini a furia di PowerPoint, che potrebbe benissimo essere sostituita da civili”, e saturi di un numero incredibile di ufficiali, colonnelli, generali ecc.

    Un aneddoto. Gravemente ferito, il cecchino fu Salvatore in Afghanistan dagli Statunitensi, che lo portarono a Bagram e poi a Ramstein in Germania, con un’assistenza medica di primissimo ordine. Ristabilito, ma ormai invalidato, un aereo USA lo rimpatria a Varsavia insieme con altri connazionali ridotti come lui, chi mutilato, chi in sedia a rotelle ecc. Sbarcati all’aeroporto, l’aereo riparte.

    Nessuno ad accoglierli.

    (Il giornalista se lo fa ripetere due volte, non ci crede)

    Rimangono ore in sala d’attesa, finché una hostess chiede loro chi sono. Alle loro lagnanze, fa chiamare dei mezzi pubblici, con cui rincaseranno ciascuno per conto loro.

    Commento finale del cecchino: “i soldati feriti non servono a nessuno”.

    Commento mio: non c’è solo Rambo…

    https://youtu.be/SWpu8HA_71M

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Andrea Di Vita scrive:

      Dussi=Russi

    • PinoMamet scrive:

      …la descrizione dell’esercito polacco sembra quella dell’esercito italiano…

      • Francesco scrive:

        in effetti, pare avessimo il record di ammiragli e generali tra tutti i paesi NATO

        mentre l’accoglienza ai feriti ricorda un pò Rambo …

        almeno uno che ammira il coraggio degli ucraini lo avete trovato!

    • Peucezio scrive:

      Andrea,
      “un numero incredibile di ufficiali, colonnelli, generali ecc. ”

      Mi ricorda la Polonia di età moderna, con un’aristocrazia che assommava tipo a un terzo della popolazione totale.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ peucezio

        “aristocrazia”

        Se ti riferisco la Polonia pre-spartizione settecentesca, tieni conto che veniva considerato membro della “szlachta” praticamente qualunque piccolo proprietario terriero maschio che avesse dei servitori. Sarebbe come dire che 1/3 degli abitanti maschi del Far West era aristocratico. Erano l’equivalente dei rancheros del Far West, coi Tartari e i Cosacchi al posto dei Pellerossa e gli Ucraini al posto dei peones Messicani. Difendevano il loro pezzetto di terra con le unghie e con i denti dalle scorrerie e con sé difendevano la famiglia e appunto i famigli, un po’ come nel promo feudalesimo da noi ma in una regione vastissima, scarsamente popolata e praticamente priva di difese naturali. Questo dava loro un comprensibile senso di appartenenza a una casta.

        Del tutto diversa era l’alta aristocrazia, la “wojewódstwo”, fatta di proprietari terrieri con latifondi grandi come le nostre province che erano più ricchi di molti sovrani europei. Durante la sua visita a Roma, umo di questi “wojwoda” fece sellare i suoi cavalli con ferri da cavallo d’oro, la polvere lasciata dai quali sul l’acciottolato era avidamente raccattata dai mendicanti. Loro eleggevano fra loro il re, cui però chiunque poteva opporre il proprio “liberum veto”, con le note, catastrofiche conseguenze.

        L’ottimo film storico “Pan Wojodejowski”, tratto dall’omonimo romanzo storico dell’autore di ” Qui Vadis” e purtroppo mai doppiato in Italiano, descrive benissimo l’ambiente. Nella scena finale l’eroico protagonista si lancia in una missione suicida, e parte per una infinita galoppata solitaria nella steppa verso Oriente.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • habsburgicus scrive:

          i russi all’inizio, forse di mala voglia, confermarono lo stato di szlachcic a tutti coloro che lo avevano nella Rzeczpospolita….ed essere nobile voleva dire molti privilegi
          Nicola I, dopo il 1830-1831, ordinò di vederci chiaro e cacciò dalla nobiltà un buon 80 % di nobili polacchi -i più poveri, i “nobili con gli stivali” perché possedevano solo quello !
          in Moscovia la dvorjanstvo (nobiltà) era roba di pochi..più ti allontanavi dall’Europa (oltre Mosca, a Jaroslavl’, a Vjatka ecc) e c’era 1 nobile -ricchissimo- per 100 mugichi; in vecchia Polonia invece i nobili erano legioni 😀

          • habsburgicus scrive:

            uno di questi magnati, Kdawery Branicki, e un altro Ignacy Potocki, possedevano intere città in Ucraina occidentali, ancora sotto Alessandro I !!!
            quasi tutti erano ex-ruteni, divenuti “polacchi” passando da Bisanzio a Roma, qualcuno con una tappa a Ginevra 😀 l’alta nobiltà, quasi mai,diventava “unita”, se abbandonava l’ortodossia -e l’abbandonarono tutti, dico tutti, a ovest del Dnipro- passavano direttamente a Roma “latina”, alla “religione dei polacchi”..alcuni si fecero calvinisti (furono di modo sino a metà Seicento), poi i gesuiti li vinsero per Roma

            • habsburgicus scrive:

              Ksawery..
              avrai giò notato i due nomi, Ksawery (San Francesco Saverio) e Ignacy (Sant’Ignazio)..gesuitismo puro 😀
              l’alta nobiltà “polacca” era tutta educata dai gesuiti

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Habsburgicus

              “Branicki”

              Pałac Branicki è la gloria di Białystok, città natale della mia dolce metà.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

  10. PinoMamet scrive:

    A proposito di guerrieri, fiori di ciliegio e terra.

    Ho appena vista, postata su FB, una vignetta: di 100 anni fa! sembra fatta oggi, nella quale si vedono file di camerieri che portano piatti e piatti a un guerriero con spada insanguinata e la scritta WAR sulla schiena; mentre i piatti dei poveri e magri Science, Education, Arts, Healtcare restano desolatamente vuoti…

    e pensavo se in fondo la soluzione più giusta non sia quella italiana pre-Draghi:
    lasciare a bocca asciutta gli apparati militari, dargli il minimo indispensabile, lasciare che lo sprechino in sciocchezze (i circoli ufficiali con le “gare di torte” nelle quali risultava campione il padre colonnello di una mia conoscente… ricevimenti con champagne, spogliarelliste, tornei di bridge, quello che vi pare basta che non abbia nulla a che fare con le guerra!);
    far passare chi sceglie la carriera militare per un mezzo scimunito e sicuramente un fancazzista;
    ridicolizzare i militari con storielle e barzellette e deridere come anticaglie il “valore” e il “patriottismo”;
    annacquare il liquore dei pochi Rambi professionisti con l’acqua di migliaia di soldatini di leva che non hanno nessuna voglia o capacità combattiva e considerano il periodo del militare, nel migliore dei casi, come una prova di goliardia, nel peggiore come una stupida perdita di tempo; protetti da un esercito di mamme, loro sì combattive nell’esigere che i pargoli non siano esposti a nessun pericolo;
    spendere ulteriore denaro per dotarli tutti di vestiario sufficientemente ridicolo da non essere da modello per nessuno nella vita vera ( infatti i militari di oggi, professionisti, fanno di tutto per disfarsi del fez dei bersaglieri e della divisa “paperino” dei marinai!), nutrirli e dotarli di armi quasi inutili in una guerra attuale (il fucile…)

    insomma, reintrodurre la leva!

    La via migliore per NON fare la guerra e uccidere sul nascere ogni “spirto guerrier” che mai dovesse ruggire negli italiani, o in qualunque altro popolo del globo terracqueo!

    • Moi scrive:

      insomma, reintrodurre la leva !

      ————————————————-

      … solo Femminile, però, per pareggiare i conti 😉 con il Passato ! Fra l’ altro, ogni film di azione ci ha insegnato quanto , nella specie umana, la femmina sia naturaliter più forte del maschio : gran occasione, emancipatoria “Ghérl Pàuer ” 😉 !

      • PinoMamet scrive:

        😀 😀

        le uniche scene del genere che trovo tollerabili sono quelle di Wonder Woman, quella vera , Lynda Carter: erano talmente finte e, a modo loro, garbate, e lei tanto carina, che era impossibile non amarle!

        Il problema è che tuttora ci sono corsi di “autodifesa femminile” che si basano sullo stesso presupposto dei film, anzi, “delle filme più bislacche”, come diceva Petrolini, e si aspettano che un destro di una quindicenne scricciola possa davvero creare problemi al malintenzionato di turno, o che il mitologico “calcio nei coglioni” serva a qualcosa di più che a farlo semplicemente imbufalire…

    • paniscus scrive:

      “Ho appena vista, postata su FB, una vignetta: di 100 anni fa! sembra fatta oggi, nella quale si vedono file di camerieri che portano piatti e piatti a un guerriero con spada insanguinata e la scritta WAR sulla schiena; mentre i piatti dei poveri e magri Science, Education, Arts, Healtcare restano desolatamente vuoti…”
      ————–

      In compenso abbiamo testimonianze popolane e “tradizionali” come questa:

      una signora di un paesello di provincia del Molise, che è diventata mamma a 16 anni e nonna a 35, tiene moltissimo a raccontare ai giornalisti come la nipotina di 5 anni sia tanto appassionata di videogiochi e tanto brava a navigare su internet da sola.

      Per fortuna la vicenda, pur con un grande spavento, è poi finita bene… ma a me viene da piangere lo stesso.

      https://www.repubblica.it/cronaca/2022/04/03/news/molise_bambina_di_5_anni_scomparsa_da_sabato_sera_ricerche_in_corso-343917861/?ref=RHTP-BH-I342728349-P4-S1-T1

    • Francesco scrive:

      quindi non hai ancora scoperto che Putin ha un esercito in gran parte di leva?

      • PinoMamet scrive:

        Certo che lo so: mica sono esaltati come gli ucraini, questi quando possono si fanno prendere prigionieri o mandano le carte del dottore per farsi riformare.

        • Lucia scrive:

          Ah, che esaltatoni questi ucraini. Mi immagino la tua mollezza se ti stessero bombardando la città e mandando soldataglia cecena per le strade. Il tutto pianificato dall’ennesimo furbo ma vaneggiante (“consigliato male” – e ci credo) dittatore che si crede un Federico di Prussia. Abbiamo capito che non te ne importa nulla di questa gente, ma insomma non ci vuole un grande sforzo per capire come mai siano così, diciamo, motivati. Davvero, trovo questa mancanza di empatia abbastanza disturbante e inquietante, anche perché prima qui non l’avevi mai dimostrata.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Secondo me si usa un frainteso irenismo utopico per fraintendere la realtà. Andiamo con ordine.

            Le controversie tra paesi sono inevitabili: interessi diversi possono scontrarsi ed è naturale che lo facciano.
            Davanti alle controversie, ci sono tre strategie adottabili: la ritirata, il compromesso e il conflitto (che può arrivare fino alla guerra).
            L’Italia, sulla carta, ripudia la guerra come mezzo per risolvere le controversie, ma questo non vuol dire che debba sempre ricorrere alla prima strategia: la seconda sarebbe quella preferibile, visto che abbiamo anche in costituzione persino la rinuncia alla sovranità per l’adesione alle Nazioni Unite come organismo di conciliazione (per cui non si può cianciare di partigiani e resistenza e antifascismo quando un paese decide che questa soluzione non gli piace).
            L’Ucraina ha scelto apertamente la terza strategia, il conflitto, e tale conflitto è sfociato in guerra. Adesso ci viene chiesto di sostenerli in questo approccio fino alla fine, nonostante danni e vittime civili.
            Chi è che non è empatico?

            • Lucia scrive:

              Non era assolutamente inevitabile, questo conflitto. Quello che mi pare incredibile è quanto si critichi Zelenskij, ma nessuno chiede conto a Putin. Gli ucraini si sono ritrovati le sue cazzo di armate a cercare di prendersi Kiev e Leopoli, per dire, mica le parti russofone. Ma qui si parla di quanto sono esaltati gli ucraini. Lo zar invece, beh tanto lui è pazzo o furbissimo, insomma al di sopra di ogni richiesta.
              Mi pare di sognare.

              • PinoMamet scrive:

                Putin è criticato da decenni ovunque, e sui giornali italiani non passa giorno senza che ricordino che è un dittatore, che è un pazzo, che forse è malato, che bisogna assolutamente ammazzarlo e così via.

                Che aggiungere?
                Non ho a che fare con amanti di Putin, qui.

                Con innamorati di Zelenski sì…

              • roberto scrive:

                “ma nessuno chiede conto a Putin.”

                beh poraccio lui ha bisogno del suo spazio vitale….

              • PinoMamet scrive:

                Io rispondo alle critiche che abbiano un minimo di fondamento.

                Alle altre non ho bisogno di rispondere, quindi la Hitler card tienila in serbo per un’altra occasione, attaccata sul suo bell’omino di paglia.

              • roberto scrive:

                pino

                “Putin è criticato da decenni ovunque”

                questo però mi sembra proprio falso.

                putin è visto da anni da tutto il panorama destra/sovranista/populista come un esempio di vero patriota, di uomo forte che piace molto a chi vuole l’uomo forte.

                non ho bisogno di ricordare l’infimo salvini (“meglio putin della merkel!”), il pessimo berlusconi, il viscido di battista (“per la pace mondiale meno male che c’è putin”), l’insulso di maio (“l’asse trump putin deve rassicurarci”…vabbé lui è un cretino, come sparare alla croce rossa)

                taccio poi dei ridicoli trumpisti d’italia infatuati di putin perché…lo dice trump 🙂

                per arrivare infine ai gruppuscoli di nostalgici dell’URSS che non capiscono che l’URSS è finita da decenni ma continuano a vedere in putin un non so che di anti capitalista (o più semplicemente antiamericano)

                no, “ovunque” proprio è sbagliato

              • roberto scrive:

                Pino

                “Io rispondo alle critiche che abbiano un minimo di fondamento.”

                se ce l’hai con me, non mi riferivo a te (quando mi riferisco a qualcuno di preciso metto il nome in alto)

              • PinoMamet scrive:

                Ah ok, mi pareva strano in effetti.

                Comunque credo di aver già scritto abbastanza su questo blog che per me Putin:
                – è un dittatore
                – nel caso specifico ha torto

                Non so cosa farci ma questo non riesce a rendermi più simpatico Zelenski o i battaglioni di estrema destra ucraini: non ce la faccio proprio.

                Credo che gli ucraini comuni, compresi verosimilmente i militari di leva, siano tutt’altro da lui, ma purtroppo i nostri mezzi di comunicazione non ce lo vogliono far sapere (qualcosa traspare ma poco) e li descrivono sfortunatamente come gli irredentisti italiani del primo Novecento.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Lucia

                “Zhelenskt”

                Beh, con tutto il rispetto… ma con un bel gesto di meno avrebbe risparmiato parecchi suoi concittadini. Un eroe formato sitcom, insomma.

                https://youtu.be/RglNbzeJri8

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                pino

                “Comunque credo di aver già scritto abbastanza su questo blog ”

                esatto, appunto per questo non mi riferivo a te, mi ricordavo cosa avevi scritto
                🙂

          • PinoMamet scrive:

            Lucia, in effetti confermo nel ritenere che il battaglione Azov e gli altri similari, che stanno facendo la tanto esaltata “resistenza popolare” ucraina, siano degli esaltati, non migliori dei ceceni arruolati nell’esercito russo.
            O di quelli arruolati nell’esercito, ehm, ucraino, anche se adesso sono spariti dai nostri giornali.

            Quanto agli ucraini normali, ho già detto abbastanza come la penso e non ho intenzione di passare il tempo a giustificarmi:
            penso che vogliano vivere, come tutte le persone del mondo.

            E come tutte le persone ragionevoli del mondo rinuncerebbero volentieri a un pezzo del loro territorio, peraltro già ampiamente conteso e luogo di “empatiche” e “non esaltate” stragi etniche come il Donbass, per rimanere vivi.

            E anche ad entrare nella NATO, che non è elencato da nessuna parte come “diritto inalienabile dell’uomo”…

            • Francesco scrive:

              😀

              Pino scusa ma una cazzata come questa – dividere dal divano di casa gli ucraini tra nazisti esaltati e aspiranti ascari di Putin – mi pare veramente incredibile.

              Non sono mai stato in Ucraina e quindi sono molto prudente nel valutare quello che succede là, mi limito ai macro-fenomeni che paiono proprio veri e non discutibili. Tipo l’invasione russa del 2014 e quella del 2022.

              E che non dipendono in nessuna misura dalla qualità del giornalismo in Italia.

              Ciao

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “2014”

                E’ come con le foibe: i fatti vanno ricordati, ma tutti.

                La strage di Odessa e i morti civili del Donbass dopo il golpe di Maidan sono fatti anch’essi. Proprio come lo sono Arbe e Gonars.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                Prima di tutto Francesco smettila di parlare di divani di casa, visto che ci sei seduto anche tu.

                Mi sembri come quel tizio che ha scritto un articolo per ridicolizzare quelli che “si mettono l’elmetto da generale e poi iniziano a parlare di strategia”…
                per poi mettersi il medesimo elmetto e parlare di strategia.

                Bene:
                io divido gli ucraini tra esaltati neonazisti e gente normale, esattamente come divido i russi tra esaltati filo Putin e gente normale.

                Tanto strano?
                Beh, sono fatto così.

                Mi faceva ridere Putin che guida i jet, e mi fa ridere Zelenski con la maglietta mimetica e l’elmetto (vero) quando nessuno ancora lo stava bombardando

              • Francesco scrive:

                Andrea,

                beh no, adesso mi stai citando come fatto la propaganda russa (tolto un attentato a Odessa) e questo è abbastanza ridicolo.

                I morti civili nel Donbass non possono essere caricati su una sola parte, se si vuole essere seri.

                A me interesse poco fare propaganda per Zelensky, mi basta avvicinarmi un minimo alla verità dei fatti.

                Anche per dar merito a Putin del molto lavoro che da molto tempo sta facendo.

            • Lucia scrive:

              Nuuu, avevo quasi finito di scrivere un post lunghetto ma mi si è cancellato. Ad ogni modo, va bene almeno in parte ti ho frainteso. Non mi sembra una possibilità da buttare la seccessione della parte orientale dell’Ucraina, come accetterei di buon grado il distacco del Sud Tirolo se tornassero moti indipendentisti violenti ma pure non violenti. Però (1) questo mito nazionalista basato su base etnica, anziché riconoscere che ogni stato ha necessariamente delle minoranze con loro diritti culturali ed economici, mi pare in generale deleterio; (2) se la dai vinta a Putin per l’ennesima volta non solo difficilmente sarà l’ultima, ma presto altri cominceranno a fare come lui; (3) non mi convince molto la vulgata che l’esercito ucraino sia in linea di massima nazista. Forse poco hippie come tutti gli eserciti del mondo? In questo momento si sta combattendo praticamente in tutta l’Ucraina, quindi boh ci saranno gli esaltati fasci ma mica solo quelli. Comunque posso venir smentita, ci mancherebbe.

              • PinoMamet scrive:

                Sul ptuno 3, io credo che sicuramente l’invasione russa avrà portato molti ucraini filo-russi nel campo degli anti-russi (non so se mi spiego), ma non credo che i filo-russi siano del tutto scomparsi;
                l’altro giorno li vedevo sui giornali, catturati come collaborazionisti.

                non voglio dire che siamo di fronte a una guerra civile, ma dico di prendere la vulgata dei nostri mezzi di comunicazione con un po’ di distanza.

                Sicuramente i russi avranno compiuto delle atrocità; ma se le ha compiute anche l’esercito ucraino, i nostri media non mi paiono propensi a dircelo.

                Sul punto 2 non so che dirti: a me pare che da sempre ci siano ingerenze, invasioni eccetera.

                Sempre premesso che Putin è un dittatore ecc., gli ultimi che possono dargli lezione sono gli americani…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “se la dai vinta a Putin per l’ennesima volta non solo difficilmente sarà l’ultima, ma presto altri cominceranno a fare come lui”

                “Sarà l’ultima” cosa? L’ultima guerra? Perché, se Putin devasterà per un altro anno l’Ucraina riempiendo qualche altra fossa comune e distruggendo qualche altra città, finendo poi per prendersi comunque quello che praticamente controlla già oggi (che è un bel po’), pensi che sarà l’ultima guerra della storia umana?
                Non so se l’ho scritto qui o da un’altra parte, ma mi pare che ci sia l’errore di fondo di applicare ai rapporti tra stati le dinamiche dei rapporti interpersonali. Noi viviamo in una società di milioni di individui dominata da un’entità chiamata “Stato” che è più potente di qualsiasi individuo: lo Stato impone le regole e noi o le seguiamo o ne paghiamo le conseguenze, per cui il principio cardine è giusto/sbagliato che si traduce (o dovrebbe tradursi) in legale/illegale.
                La cosiddetta comunità internazionale è un villaggio di meno di duecento soggetti, che hanno differenze di forza di gran lunga superiori rispetto a quelle dei singoli individui (lasciamo stare gli individui organizzati che sono, per definizione, una pluralità di individui), dove manca (e non può che mancare) l’equivalente dello Stato (che richiede un grandissimo quantitativo di consociati per potersi “spersonalizzare” ed essere superiore a qualsiasi singolo). In una situazione come questa i rapporti non sono regolati dal diritto (che vale finché i soggetti più forti del villaggio sono concordi nel dire che è quello e lo fanno rispettare), ma dagli equilibri: finché reggono gli equilibri c’è la pace, quando smettono di reggere (o qualcuno cerca di sovvertirli) c’è la guerra.
                La guerra ha un’importante conseguenza: nel conflitto tra Stati (i soggetti), gli esseri umani soffrono e muoiono per una faccenda che non li riguarda personalmente. Dunque davvero l’applicazione di categorie che valgono nei rapporti interpersonali (giusto/sbagliato) agli stati è così fondamentale da giustificare, come mezzo, la morte di migliaia di esseri umani che non sono parte della controversia?
                Ognuno può dare la risposta che crede, ma la mia è negativa: se io litigo con il mio vicino non possiamo far crepare l’intero condominio con la scusa che uno di noi due potrebbe avere ragione.

              • Lucia scrive:

                Sì giusto MT, in effetti non ho specificato che mi riferivo ad andare avanti/porsi nuovi obiettivi in area Europea, che è quella che m’interessa particolarmente per ovvie ragioni e dove da un po’di tempo a questa parte si sta relativamente in pace, al netto di ex Yugoslavia e di mafie/terrorismi/sfruttamenti vari.
                Per quanto riguarda giornali e soprattutto televisione italiani, per fortuna non ne so molto.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per PinoMamet

      “spendere ulteriore denaro per dotarli tutti di vestiario sufficientemente ridicolo”

      E le spade degli allievi ufficiali ?!

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Quelle servono per i matrimoni!

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ mauricius Tarvisii

          “spade”

          Spade?

          Cosa??

          Aaaaaarrgghhhh….

          Quelle sono sciabole!

          Ci ho messo una vita a imparare a sguainarla, la mia, e a farci il saluto regolamentare!!

          Che poi quando l’ho fatto mi è venuto cos bene che il mio capitano, originario di. Afragola, dopo il giuramento mi ha ha chiamato da parte e mi ha chiesto:

          “Ue’ guaglio’, ma tu il giuramento lo hai fatto alla Repubblica Italiana o alla Grande Germania?”

          Ciao!

          Andrea Di Vita

  11. Peucezio scrive:

    Intanto Orbán pare stia stravincendo le elezioni ungheresi (ma credo bisognerà aspettare domani mattina per una conferma certa) e in Serbia hanno vinto i nazionalisti filorussi.

  12. fuzzy scrive:

    https://www.climalteranti.it/2022/03/27/lenergia-rinnovabile-e-la-transizione-possibile/
    Alé, ordinato!
    Vediamo cosa c’è di nuovo o di vecchio che potrebbe essere riconsiderato.
    E dunque, visto che gli attuali “venti di guerra” non possono essere disgiunti dalla questione energetica, si spera in una scappatoia che ci tiri fuori dal paradosso di combattere l’invasione dell’Ucraina finanziandola nello stesso tempo.
    Importante la premessa:
    “In apertura al volume si spiega come fondamentale sia il contenimento della domanda di energia, reso possibile anche dal progressivo miglioramento delle tecnologie – la Germania, per esempio, intende dimezzare i propri consumi entro il 2050. È discussa quindi la strategia dell’elettrificazione, che giocherà un ruolo fondamentale nel determinare risparmi di energia primaria”

    • Fuzzy scrive:

      E la Terra sentii nell’Universo.Sentii fremendo ch’è del cielo anch’ella,e mi vidi quaggiù piccolo e sperso,errare, tra le stelle, in una stella.

      Giovanni Pascoli

      Eh, eh…”Pascolone” non sbaglia mai.

      • Fuzzy scrive:

        https://www.quaderniquarneti.it/quaderno-1/costruire-in-terra-cruda.html
        Sempre la terra, in versione più artigianale.

        A partire dagli anni 50 il materiale terra cruda e’ stato progressivamente rimosso dalle metodologie costruttive.
        La tecnologia del crudo è stata dimenticata e
        l’ultima generazione dei cosiddetti “Battitori di terra” non ha potuto godere di un rinnovo
        generazionale
        Ia_TERRA-CRUDA_TIPOLOGIE_COSTRUTTIVE_E_TECNOLOGIA_pagg_1-8.pdf
        Eventualmente da inserire nel motore di ricerca.

  13. roberto scrive:

    Un interessante articolo di come un giornalista della RIA (ma a proposito non c’era la censura dell’informazione proveniente dal Cremlino? Io posso vedere l’articolo in originale ed in generale avere accesso al sito della RIA) vede il destino dell’Ucraina

    https://uacrisis.org/en/justification-of-genocide-russia-has-openly-declared-its-desire-to-exterminate-ukrainians-as-a-nation

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Diciamo che è l’esempio sbagliato: anche parti selezionate di Goldstein sono diffuse in modo da aizzare l’opinione pubblica contro di lui…

      • roberto scrive:

        non è un esempio (di cosa poi?)

        è un articolo pubblicato su da un giornalista sul sito di una agenzia di stampa che appartiene al governo federale russo

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Hai detto (indirettamente, per carità) che il fatto che tu possa leggere quell’articolo dimostra che non c’è censura. E io, senza entrare nel merito della censura o meno, dico che il fatto che sia reperibile un articolo del genere, dato quello che dice, non è una prova.

          • roberto scrive:

            Dico semplicemente che l’intero sito di quell’agenzia (ripeto di proprietà del governo) è accessibile, almeno qui da me

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Sì, la versione in russo è accessibile. E’ il sito italiano di quell’agenzia ad essere stato censurato.

            • PinoMamet scrive:

              Io sono entrato dal cellulare, mentre dal computer non mi ci fa andare. Boh?

              Comunque io vedo un sito tutto giallo e blu, o sono tifosi del Verona, o del Parma, oppure non resta che credere che siano ucraini…

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Tra l’altro il sito che hai linkato è un sito statale ucraino, per cui al massimo dimostra che sono i siti ucraini a non essere censurati.

          • roberto scrive:

            orsù giovani un po’ di buona volontà nella discussione… il sito in inglese che ho linkato è ucraino ma alla prima riga c’è un link alla agenzia di stampa del cremlino e si cliccando si apre (almeno qui in lussemburgo)… ammetto un filo di sorpresa dopo le polemiche su “censurano il cremlino” ma come avrete notato era una semplice parentetica rispetto alla frase principale
            che è:
            “Un interessante articolo di come un giornalista della RIA vede il destino dell’Ucraina”

            tutto qui.

            poi se non vi sembra un articolo interessante e non vi sempra interessante che una agenzia di stampa di proprietà del governo russo pubblichi una cosa del genere, pazienza….

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Ma perché, da Mosca non si riesce ad aprire la home di Repubblica in italiano?

              • roberto scrive:

                ok, prendo atto che non ti sembra interessante, bastava dirlo subito senza sprecare 10 commenti…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Mi sembra molto poco interessante il sogno erotico di un nazionalista russo che pensa che la Russia possa occupare la seconda nazione europea per estensione per un quarto di secolo.
                Mi sembrava più interessante che avessi portato la raggiungibilità di un sito russo in russo come la prova che non sia stata operata la censura di siti russi in italiano.

    • PinoMamet scrive:

      Impressione mia, da cose che ho letto e facendo la dovuta tara alle opposte propagande: il governo russo sta trasferendo perlomeno la parte di popolazione più anti-russa nei posti più lontani possibili (si parla di Sakhalin) continuando la pratica zarista prima ancora che staliniana delle deportazioni dei popoli e dei singoli “rompiscatole”.

      Questo in risposta alla politica “ucrainizzante” del governo ucraino, della quale abbiamo avuto un breve saggio con le ballerine russe, pardon, ucraine di Degas (a sentire la tizia Olesya Qualcosa, parrebbe di dover chiamare “ucraina,” mezza arte russa..)

      L’idea sarebbe che gli ucraini sicuramente non-russi, i ruteni e galiziani, si facciano il loro staterello senza importanza, e si tenessero anche gli oppositori alla Russia sfuggiti all’oriente/meridione del paese.

      Detto in parole povere, la pulizia etnica.

      (Non è una invenzione balcanica: uno dei primi modelli è stato lo “scambio di minoranze” tra Grecia e Turchia- sei musulmano? Va’ in Turchia, sei cristiano? Sei greco; anche nota come “catastrofe micrasiatica”, in greco…)

    • PinoMamet scrive:

      Scusate gli errori, scrivo di fretta.

      Allieva ucraina di mio fratello: “da noi non bombardano, ma è perché siamo vicini all’Ungheria e sappiamo che ci prenderà l’Ungheria”

      Attenzione, chiacchiere da bar riportate da una ragazza delle scuole medie, però…

  14. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Guardate il cielo

    https://formiche.net/2022/03/iss-guerra-spazio-spagnulo/

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  15. Fuzzy scrive:

    L’ex cancelliera Angela Merkel – si legge in una nota – si riconosce nella decisione presa al vertice Nato del 2008 a Bucarest”, quando insieme a Sarkozy avrebbe posto un veto all’ingresso di Kiev nell’Alleanza atlantica in modo da evitare ulteriori tensioni con la Russia
    https://europa.today.it/attualita/merkel-zelensky-polemica-bucha.html
    Oh! Finalmente! Era ora che qualcuno lo dicesse.
    Della serie “non andare a svegliare il can che dorme”. E se poi ti morde non dare la colpa a chi ti aveva avvertito. Capito, Zele?

    • Francesco scrive:

      Modalità paranoia ON

      Posso? brutta troia, ecco chi ha fottuto l’Europa e la Germania, con la sua demenziale politica energetica!

      Inizio ad avere dei sospetti sempre più pesanti sulla Mutti, altro che Andreotti del nuovo millennio, era un vero agente operativo dei russi!

      Modalità paranoia OFF

      Modalità politically correct ON

      Mi permetto di dissentire dalla ex Kanzlerin. Su Sarkozy neppure inizio a inveire.

      • Fuzzy scrive:

        Modalità Scientifica

        scienziati dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite, che hanno stilato un piano per aiutare le persone a capire cosa possono fare già da ora per evitare le conseguenze peggiori derivanti dall’aumento delle temperature: si tratta, in pratica, di cambiare radicalmente il modo in cui produciamo la nostra energia e il nostro cibo
        https://www.greenme.it/ambiente/cinque-strategie-crisi-climatica/

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “energetica”

        Da buon fisico, la Merkel sa benissimo che cogli antinucleari nel governo l’unico modo per giocare senza danni con specchietti e girandole è avere una solida base di forniture di metano. E il metano russo è di gran lunga più economico e facilmente raggiungibile di quello USA.

        La geografia è quello che è, e i Difensori Dei Valori non ci possono fare proprio un bel niente. Quando fra qualche anno ci saremo dati una calmata e avremo un bel muro che taglia l’Ucraina in due tipo Cipro, il gas continuerà a scorrere da est a ovest.

        (Almeno finché non avremo la fusione).

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Spiacente ma se Angela parte da “con gli antinucleari nel governo” può già andare a dar via il culone.

          Mi è perfettamente chiaro che se rinunci alla soluzione che funziona, ti rimangono quelle che non funzionano: pagare un sacco per il gas di Putin e dargli il potere di strizzarti le palle a suo piacimento; tornare a usare in misura massiccia il carbone; fingere che le rinnovabili abbiano senso; pagare ancora di più per avere gas liquefatto da altre fonti.

          Mi piace il “ci saremo dati una calmata” che fa sembrare il cinismo di Andreotti e Kissinger l’atteggiamento idealistico di educande mai uscite dal chiostro.

          Alla fine ha ragione Roberto: dobbiamo allearci con Putin, siamo quel tipo umano lì. Delle merde.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “culone”

            Il guaio è che al governo gli antinucleari ce l’ha mandati l’elettorato, non la Merkel. E se l’elettorato fa scelte sciagurate (come col nucleare Italiano) in democrazia – quella che ti è tanto cara 🙂 – si può solo chinare il capo e abbozzare. Poi ovviamente questo significa “darsi una calmata”, ma almeno dall’attacco Ateniese a Siracusa in poi è noto che il fatto che una decisione sia presa democraticamente non significa che sia necessariamente la migliore.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              Aspetta: la decisione di allearsi coi Verdi, stante il sistema politico e istituzionale tedesco, è una scelta politica.

              Una persona seria non sacrifica presente e futuro del suo paese per andare a fare il record di cancellierato.

              Ciao

    • PinoMamet scrive:

      “Inizio ad avere dei sospetti sempre più pesanti sulla Mutti”

      giusto, o Pomì o Cirio! 😉

  16. PinoMamet scrive:

    Il Corriere della Sera Kievana oggi ce l’ha con Grillo, che è colpevole di non aver parlato.

    Non si è espresso contro Putin, perciò il Corriere va alla ricerca di sue antiche dichiarazioni in favore del medesimo (l’indagine della Commissione contro le Attività Putiniane Archeologiche è misericordiosamente risparmiata ai non abbonati).

    Naturalmente il gioco sarebbe riuscito benissimo anche se Grillo se si fosse espresso a favore dell’invasione russa.

    Meglio ancora, poi, se Grillo si fosse espresso contro

    Come fai sbagli 😉

    In compenso il Grillo del Dniepr ci viene quotidianamente presentato come Grande Eroe, per il sollucchero dell’ “imparziale” Francesco 😉

  17. tomar scrive:

    “Bambini di meno di 10 anni uccisi con segni di stupro e tortura sono stati trovati nella città di Irpin”
    serve altro per essere disposti a tutto?

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Intanto partirei con qualche prova. Poi li rassicurerei sul fatto che nessun militare si fa mai un giorno di carcere per roba come questa. Alla fine gli direi di finire la guerra il prima possibile.

      Lo spettatore occidentale medio invece non vuole prove, pensa che alla fine della guerra ci sarà non si sa bene quale Giudizio Universale e ritiene che allungare la guerra e la lista degli orrori sia cosa buona e giusta.

      • Francesco scrive:

        >>> Intanto partirei con qualche prova

        non è vero, c’è una totale indifferenza alle prove e ai fatti. con la scusa che “esiste la propaganda e ci sono notizie false” si rifiuta tutto a prescindere e si mantiene una immonda equidistanza.

        apprezzo vieppiù Peucezio, che rivendica il Male come Bene ma non nega nulla. è più onesto.

        • PinoMamet scrive:

          Secondo me quello che rivendica il male come bene, France’, sei tu 😉
          Ma mica da febbraio…

          • Francesco scrive:

            questo è un giudizio politico e mi va benissimo discuterne e anche litigarci.

            una cosa che mi veniva in mente stamattina pedalando: nessun partito italiano vuole che usciamo dalla NATO.

            per me questo dimostra che appena usciti dalla fase infantile i partiti riconoscono che la NATO è un’ottima cosa per l’Italia. e gli elettori concordano, infatti nessuno perde voti perchè diventa filo-NATO.

            per “voi” dimostra che l’influenza imperiale USA è fortissima, benchè nascosta, e che determina la politica italiana. mentre il popolo sarebbe ansioso di liberarsi dal giogo atlantista ma non trova partiti che portino avanti questa sua istanza.

            altra cosa è ignorare l’invasione russa oppure darle un peso equivalente alla supposta nazificazione dell’Ucraina e fare gli equidistanti.

            Peucezio almeno è apertamente favorevole alla restaurazione militare dell’impero russo, dichiara che i desideri dei popoli non contano nulla a fronte di questo grande Bene e che se deve scorrere un pò di sangue, pazienza.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “mentre il popolo sarebbe ansioso ”

              Veramente io dico il contrario: che al popolo di base di queste cose non gliene frega nulla, se non viene montato ad arte da propaganda martellante.
              Non a caso non penso che sia così vitale per gli ucraini che l’Ucraina entri nella Nato.

              • Francesco scrive:

                Ecco un bellissimo esempio di “lettura del pensiero del popolo ucraino basata sui miei pregiudizi”.

                Almeno Putin ci racconta cosa vuole e leggiamo pure i dotti articoli che fa pubblicare dai suoi amici, prima di tentare di capire cosa vuole.

                Trovo ormai ridicolo il livello di propaganda su questo sito – oltre che inutile.

              • daouda scrive:

                una questione: te dicendo che al popolo non freghi nulla implichi il fatto che esso sia da raggirare.
                Non è che se un popolo se ne frega cià raggione nei suoi aneliti perghé nun fole a guera eh

            • PinoMamet scrive:

              “per “voi” dimostra che”

              1- noi chi? Non mi è chiaro con chi ce le hai. Suppongo che tu ti sia creata una tua immagine mentale di un inesistente fronte pro-Putin nel quale accomunare chiunque non si accodi armi e bagagli, cervello all’ammasso, con cieca dedizione a prendere per oro colato ogni parola di Zelenski.

              -per me la NATO è un’alleanza militare nel quale uno dei soci esercita un indiscutibile (a meno di essere fessi) predominio sugli altri.
              Il suo scopo era di contrapporsi al defunto Patto di Varsavia.
              Dal momento che il Patto di Varsavia non esiste più, e che la minaccia della Russia (che non è l’URSS) all’ “Occidente” è una pura fantasia senza fondamento alcuno a meno di essere dei paranoici da ricovero, mi resta da capire quale sia l’utilità della NATO oltre ad estorcerci soldi.

              -io non ignoro l’invasione russa: è abbastanza difficile ignorarla.
              Non ignoro neppure, a differenza di te, che il governo di Kiev è tutt’altro che privo di pecche.

              Poi tu sei libero di far scorrere tutto il sangue che credi per poter far trionfare, per procura, la NATO (che per inciso non sta combattendo e non ha dichiarato guerra) contro gli odiati russi, scusami se sono freddino verso il tuo Risiko personale.

              • Francesco scrive:

                Pino

                sul punto 1 la situazione mi pare semplice. Non c’è spazio per giocare ai sottili distinguo, c’è l’invasione russa e la resistenza ucraina.

                Chi si mette a fare le pulci alla resistenza ucraina, per me, si mette dalla parte della invasione russa.

                Eh ma Zelensky è un ex-attore in maglietta mimetica che racconta anche un mare di palle. Lo so benissimo, e con questo?

                Siamo sempre due ordini di grandezza sotto il fatto dell’invasione.

                E’ su questo che non ci incontriamo mai noi due.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                C’è spazio per tutti i distinguo che si vuole, invece. Ricordo che quelli che dicevano “dieci cento mille Nassiria” mica venivano incensati a reti unificati perché c’erano “l’aggressore e l’aggredito”.

              • PinoMamet scrive:

                A me Francesco in tutta questa questione mi sembri un fanatico russofobo.
                È su questo che non ci incontreremo mai…

              • Francesco scrive:

                Io sono certamente un fanatico Putinofobo ma non ho nulla contro i russi e disprezzo i cretini che bloccano mostre o cambiano titoli alle opere d’arte o cancellano corsi universitari e roba del genere.

                E siccome ritengo ormai Putin un pericolo anche per me, trovo sbagliato tecnicamente pensare che la guerra sia un problema ucraino.

              • PinoMamet scrive:

                Che la questione ucraina- adesso non sto a sindacare sui motivi – ti scaldi più di quanto faccia a me posso anche capirlo, ma che Putin sia una minaccia per te o per l’Italia, beh…

                La minaccia per ora di bloccare gas e frumento in risposta alle sanzioni europee.
                Preoccupante, ma è appunto una risposta, e non riguarda la tua personale sicurezza.

              • Francesco scrive:

                Pino

                capisco. In effetti, per me questa guerra è importante e ha un significato ideologico in primo luogo.

                C’è una dittatura che invade un paese democratico con delle scuse. Dopo anni di intromissioni e una prima passata di intervento nel 2014.

                Tutto il resto è dettagli irrilevanti, tipo la minigonna della ragazza stuprata.

                Mi sento assolutamente coinvolto, emotivamente e politicamente.

                Ciao

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Cioè non solo uno è sfigato a vivere sotto una dittatura, ma per te è anche meno grave che viva sotto una dittatura E sotto le bombe.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Chi si mette a fare le pulci alla resistenza ucraina, per me, si mette dalla parte della invasione russa.”

                E qui casca l’asino.

                Ovviamente è falso: la logica del ‘chi non è con me è contro di me’ è la stessa logica tipo ‘credere obbedire combattere’ che ci ha portato fin qui.

                Tralasciamo per un attimo le dietrologie e le interpretazioni sull’ideologia di Putin, sulla guerra del Donbass, sull’espansione della NATO a est, suk conflitto a pezzi e bocconi fra Russia e USA per interposti Donbass e Ucraina, le analisi di Giulietto Chiesa e Franco Cardini… buttiamo pure via tutto ciò e atteniamoci alla pura cronaca di questi giorni.

                La Russia aggredisce l’Ucraina. L’Ucraina si difende.
                Tutta la nostra solidarietà va ai civili Ucraini.
                Massacri di civili? Molto verosimili, anche se non mancano certo i precedenti sulle bufale dei presunti massacri del passato (Timisoara, incubatrici di Saddam, ecc.); ma ammettiamo pure che sia tutto come ce lo raccontano.

                La Russia aggredisce l’Italia? No.

                La Russia aggredisce la UE? No.

                La Russia aggredisce un paese NATO? No.

                L’Ucraina ci chiede la no fly zone, cioè in pratica di rischiare la Terza Guerra Mondiale.

                Noi abbiamo paura, paura dell’atomica Russa, dunque diciamo di no.

                Però decidiamo di lavarci la coscienza.

                Come?

                Mandando armi e praticando sanzioni a Mosca.

                Mandando le armi contribuiamo alla prosecuzione della guerra, unica speranza che gli Ucraini oggi aggrediti hanno di rovesciare le sorti del conflitto.

                Però così facilitiamo allo stesso tempo altri massacri di civili come se non ce ne fossero già stati abbastanza.

                Con le sanzioni diamo un’enorme vantaggio competitivo ai nostri concorrenti d’Oltremanica e d’Oltreoceano, i quali non solo si guardano bene dall’adottare le stesse sanzioni che noi da bravi ascari della NATO pratichiamo a nostro danno ma addirittura ci rivendono a prezzo maggiorato le merci che decidiamo di non comprare più da Putin.

                (Ultimi esempi: Londra si prende in carico settanta profughi Ucraini, l’Italia settantamila. Washington ha appena revocato l’embargo sugli acquisti di fertilizzante Russo per il suo grano OGM che rivende a noi che non compriamo più il grano Russo!)

                Tafazzismo puro, il nostro. Ma contro la Russia almeno le sanzioni servono? Sappiamo che il rublo, lungi dal crollare, si rafforza perché quando un uomo con le sanzioni incontra un uomo con le risorse l’uomo con le sanzioni è un uomo morto.

                (Del resto, pure Mussolini raggiunse l’apice del consenso con le sanzioni della Società delle Nazioni al tempo della guerra d’Abissinia, nonostante anch’essa si trascinasse più a lungo del previsto con atrocità sui civili).

                Metà del pianeta ignora bellamente le nostre sanzioni.

                Ciliegina sulla torta: giornali e telegiornali a senso unico, svillaneggiamento pubblico dei pochissimi che cercano di dire le cose come stanno (Cardini, ecc.), clima di mobilitazione generale nostra per una guerra che non viene mossa a noi.

                Ora, dopo le bufale sulle armi di distruzione di massa e la provetta di Colin Powell all’ONU mi chiedo:

                ma come si fa a cascarci ancora un’altra volta?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                “C’è una dittatura che invade un paese democratico con delle scuse. Dopo anni di intromissioni e una prima passata di intervento nel 2014.”

                Permettimi, io però la leggo così:

                “c’è una dittatura che invade un paese poco democratico con delle motivazioni discutibili e comunque non sufficienti a invadere qualcuno.
                Dopo anni di intromissioni reciproche e una storia di stragi di reciproci simpatizzanti in una regione . ”

                E vista così la questione scalda molto meno…

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “non è vero, c’è una totale indifferenza alle prove e ai fatti”

          Da parte degli atlantisti sicuramente sì. Io per fortuna non ho quella tara.

          • Francesco scrive:

            Essendo io il 99% degli atlantisti qui presenti, puoi fare qualche esempio?

            Grazie

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Non so: sui giornali leggo “Ruanda”, “Srebrenica” e via dicendo con qualche decina di cadaveri provati. Tra l’altro risalenti all’11 marzo, quando la città in questione cadde in mano russa il 12…

              https://en.wikipedia.org/wiki/Battle_of_Bucha

              Vuol dire che è tutto falso? No. Vuol dire che il fronte del “carro democratico” che ti piace tanto se ne fotte di ciò che è dimostrato o meno finché gli fa comodo.

  18. Antonino scrive:

    Non ho resistito. Ho voluto vedere sul sito de La7 la prima puntata della serie tv che ha fatto il successo di Zele.
    Mi aspettavo la fetenzia di una produzione tv scalcagnata. Orco, tutt’altro! Sceneggiatura e attori mille volte meglio delle fiction tv nostrane! Compreso Zele stesso, che a un Zalone gli farebbe un baffo. Anche senza andare a Sanremo per suonare a suo modo il pianoforte (come direbbe Crozza: fatemi fare tutto, ma col c..o che suono il piano!).
    Questa gente si è studiata ben bene la recente storia d’Italia, con le sue bassezze.
    Sanno che non è più tempo per discese in campo dirette di magnati tv alla Berluska (difatti da anni ormai personaggi alla Kolomoysky stanno dietro le quinte, magari per sfornare Zele in tv). In questo, è solo un dettaglio che il Silvio sia (stato) amico del Cremino bicolor (un putin semiliquido spalmabile un po’ in Europa e un po’ in Asia).
    E sanno che per vincere le elezioni la parola d’ordine “onestà” può pagare. Magari non lo fa tutte le volte, ma può bastare per quella decisiva nella storia di un Paese diretto verso la sua Guerra d’Indipendenza Americana.
    Addirittura, la scelta di un comico (bravo!) è chiaramente ispirata dall’Italia. Anzi, dalla Liguria. Anzi, da Genova. “E’ come se la Genova martire della Resistenza venisse rasa al suolo dall’esercito invasore ecc ecc” E non sono sillogismi. Sono suggestioni, non così campate per aria…
    Fino a poco tempo fa, pensavamo che il potere dei media fosse un giochino tra benemeriti “cani da guardia” e “padroni manipolatori”, in cui la contesa fosse solo su singole questioni dibattute. Qua si vede che conta molto di più come si forma una coscienza popolare. C’è chi sa bene dove farla andare a parare. E non è solo questione di qualcuno che si para il culo o il portafogli. Quella è materia per i vaffankulisti.

    • PinoMamet scrive:

      “! Sceneggiatura e attori mille volte meglio delle fiction tv nostrane! ”
      Vabbè, ti piace vincere facile… 😉

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “Legge Saman”

      Ma la ragazza non risiedeva in Italia? Perché appioppiamo ad una legge il nome della protagonista di un caso che non c’entra nulla con quella legge? Perché così qualcuno si può fare il solito selfie davanti ad una bara?

  19. habsburgicus scrive:

    Alla fine ha ragione Roberto: dobbiamo allearci con Putin, siamo quel tipo umano lì

    @Francesco
    hai ragione, e qui io insieme a Roberto sono fra i pochissimi che ti comprende…
    però forse c’é un’altra soluzione, più lunga e al momento dolorosa (perché i putinomani canteranno vittoria :D) ma, credo, infallibile..
    logorare Putin con una nuova guerra fredda….calma, ma al tempo stesso intensa e soprattutto SERIA..magari pure “addormentarlo” (quando conviene a noi), dandogli l’illusione di stravincere nell’immediato :D..
    intanto preparare la “conquista” della gioventù russa…oggi anti-occidentale..
    si potrebbe paradossalmente usare la “sinistra” e fare leva sul laicismo pratico [i russi sono già laicizzatissimi !], sull’edonismo e sui diritti personali contro Kirill e Putin 😀 insomma to foster un Sessantotto russo 😀
    e attendere che la successione di Putin (nel 2050 al minimo) fatalmente indebolisca i sov..pardon “russi”, come avvenne (quasi) sempre ad ogni cambio di inquilino del Cremlino…
    insomma Stalin morì divinizzato (1953) e fu sbattuto agli inferi già nel 1956 😀
    nel 1956, colui che parzialmente destalinizzò l’URSS, represse nel sangue l’Ungheria libera..il PCI gongolò…ma 33 anni dopo non gongolò più 😀
    e ricordarsi del 1972..allora Mao fu la carta “segreta” che diede il ko all’URSS
    anche oggi la Cina sarà in potentia la carta segreta che darà la predominanza all’Occidente..ottenere un “Patto di Londra” per la Cina (e fargli cambiare alleanze) sarà difficile e quelli mica sono italiani 😀 poi pretenderanno tutto 😀
    resterebbe un senso di amarezza..tutto questo, solo perché un Putin arrogante e presuntuoso non ha voluto riconoscere ciò che nel 1850 poteva essere vero ma oggi non lo è più, ovvero che gli ucraini non sono russi ! ma l’ha voluto lui, il 24 febbraio è stato lui ad attaccare, non mi risulta che sia stato il Liechtenstein 😀
    un altro Putin, più realistico, avrebbe potuto nostro amico, e alla fine avremmo guadagnato tutti, noi europei, i russi e anche gli altri popoli….
    purtroppo solo nelle favole finisce con “e vissero tutti felici e contenti”

    • daouda scrive:

      habs ma che cazzo scrivi quello già c’è.
      La Russia è il paese più degenere ed ateo d’Europa, porca troia ma ve bevete le stronzate?

    • daouda scrive:

      la separazione Cina Russia a suo tempo a cosa servì se non ad “usare” i cinesi contro Mosca?
      E credi che Mosca e Pechino siano talmente scemi da non aver capito ch ciò era utile proprio a questo?
      Ma porca puttana che cazzo la studi a ffa la storia?

    • Francesco scrive:

      è quello che io intendo con “strategia di contenimento” di Putin: lo si lascia nel suo brodo russo, senza condimento ucraino, rassegnati giusto all’annessione della Bielorussia.

      zero concessioni a tutte le sue richieste di sicurezza, tanto nessuno vuole marciare su Mosca o pensa di saper organizzare un golpe ivi, solo si lascia ben chiaro che se succedesse non ci strapperemmo i capelli.

      scambi commerciali volentieri ma sempre sotto controllo “strategico” e col cazzo che gli si concede di nuovo un simile potere di ricatto sull’Europa.

      e intanto aspettiamo, fiduciosi nel fatto che un dì si voterà liberamente a Mosca come si fa a Berlino e Tokio.

      dovessimo cedere sull’Ucraina, sarebbe un vero peccato ma vorrebbe dire che la NATO ai confini avrà da essere molto più armata. così da sconsigliare altre “operazioni speciali” … si fanno le pulci alle magliette di Zelensky ma non al lessico ipocrita di Putin!

      ciao

      PS no, la Cina comunista può restare col suo stuolo di piccole dittature vassalle, preferisco aspettare la conversione della Russia. il paese di Tolstoj, Dostoievski, Sakarov merita fiducia.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        La tua strategia ha portato dritti alla guerra in Ucraina. Ma avanti tutta, che va bene così!

        • Francesco scrive:

          La mia strategia prevedeva l’Ucraina nella NATO, le truppe NATO in Ucraina, Putin fuori dal cazzo a rodersi il fegato.

          Non esiste il “mezzo contenimento”.

          • daouda scrive:

            la tua strategia è tua prché non capisci che la cosa in Ucraina era voluta da entrambi.
            Deficiente!

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            E Putin ha prevenuto. O pensavi che sarebbe rimasto a guardare? Perché in tal caso sei fuori dalla realtà.

            • Francesco scrive:

              Putin ha prevenuto perchè noi dal 2014 dormiamo come coglioni

              E siccome quello che sta facendo è inaccettabile, credo che vada combattuto, persino direttamente se necessario

              E ti faccio presente che il 90% della forza di Putin è la nostra debolezza, è veramente una tigre di cartapesta militare

              Però lui fa sul serio

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Il restante 10% è l’arsenale nucleare.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Comunque, ti invito per l’ennesima volta a partire per unirti alla Resistenza: l’Ucraina recluta mercenari. Così potrai mettere fine alla “nostra” (cioè tua?) debolezza.

              • Francesco scrive:

                Che può infilarsi su per il culo, dato che non permette di vincere nessuna guerra.

                Giusto? la MAD c’era anche sui tuoi libri di scuola?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “dato che non permette di vincere nessuna guerra”

                Sei tu che dici che i nostri valorosi eserciti (di cui tu non farai parte, dato il tuo costante rigetto dei miei inviti a prendere la situazione in mano e partire per l’Ucraina) dovrebbero sconfiggere la Russia sul campo riportando una gloriosa vittoria. Bene, come dici, la mutua distruzione assicurata farà in modo che nessuno vinca la guerra.

              • habsburgicus scrive:

                perchè noi dal 2014 dormiamo come coglioni

                il vero errore fu commesso nel 2008….
                erano possibili due strade, una giusta e l’altra cinica, ma entrambe razionali (sul “giusto” si può discutere, eh 😀 sul razionale un po’ meno)
                n° 1 (“giusta” per i più qui “ingiusta” lo so :D), dura posizione NATO/USA/UE e sanzioni alla Russia qualora non si fosse ritirata con la coda fra le gambe dalla Georgia internazionalmente intesa, oltre ad una dichiarazione “urbi et orbi” che l’ “estero vicino! non esiste, esiste l0 “estero” e bon ! e dunque la Russia non ha nulla da dire se un suo vicino vuole entrare nella NATO, al limite dovrebbe chiedersi perché lo voglia, se veramente ‘sta NATO è così obsoleta 😀 !
                n° 2 (“cinica”) non fare nulla ma dire amichevolmente in privato ai russi più o meno così “è inteso che l’Ucraina e la Moldova, più il Caucaso più l’Asia Centrale sono vostre; però non abusatene; accontentavi di una dottrina Monroe russa, che l’Occidente riconosce, ma lasciateli sfogare ‘sti qua ogni tanto….non state a vedere il tutto, noi USA ogni tanto tolleravamo manifestazioni conto i gringos e facevano intervenire la CIA solo in casi limite; fate anche voi così..e se innalzano una statua a qualcuno che odiate, fregatevene, che ve ne cale ?…a noi bruciavamo le bandiere ma la CIA interveniva solo nelle grandi occasioni, tipo Santiago 1973 😀 fate così e resteremo amici, anzi se ci fate uno sconticino sul gas, ne saremmo felici e alla fine ne compreremo di più e non ci rimetterete 😀 ah, per Silvio -sapete come sono ‘sti italiani mandolinari-mandategli invece qualche roba prelibata, il pover’uomo si accontenta di olgettine da poco, invece qualcuna delle vostre agenti di qualità sopraffina gli riuscirebbe di certo gradita 😀 😀 :D”
                l’Occidente scelse la terza
                non fare nulla, contando sul fatto che la Georgia è lontana…
                e ora siamo qui, ahinoi

    • PinoMamet scrive:

      E il sospetto di essere tu un po’ “ucrainomane” no, eh? 😉

      Per quanto mi riguarda, se erano russi nel 1850, lo sono ancora.

      E.adesso, tre due uno, vai con le accuse a cazzo: io sosterrei Putin, ho ucciso Gesù, mangio i bambini…

      • Francesco scrive:

        >>> Per quanto mi riguarda, se erano russi nel 1850, lo sono ancora.

        Stupendo! perchè se il mondo vero è quello del 1850, io posso felicemente mandare affanculo l’Italia e tornare nel Lombardo-veneto.

        😀

        • PinoMamet scrive:

          Infatti i lombardi veneti nel 1850 stavano facendo il Risorgimento per fare l’Italia unita.

          Oh France’, ma credi che non ci avessi pensato prima di scriverlo??

          Va’là che sei un bel tipo…

          • Francesco scrive:

            e allora perchè lo hai scritto scusa? o quello che vale per l’Ucraina non vale per la Lombardia secondo il tuo giudizio?

            • PinoMamet scrive:

              Forse non hai capito: rileggi:

              i lombardi del 1850 volevano l’Italia unita.
              Non la Lombardia indipendente, né tantomeno la Padania, di cui nessuno aveva mai sentito parlare.

              Erano italiani e lo sapevano benissimo.

              Io sul merito l’ho sempre pensata nello stesso modo e continuo a pensarla così.

              Ci sono dei popoli veri, degli altri discutibili, e alcuni che sono vere e proprie invenzioni.

              Gli italiani sono veri; i catalani, discutibili; i padani, un’invenzione.

              • Francesco scrive:

                😀

                scusa ma questa dei lombardi è un pelino grossolana.

                non parliamo poi di quanti lombardi volevano l’Italia sotto il tallone dei Savoia.

                e di quanti meridionali.

                del resto, la storia dei plebisciti è storia … da ben prima di Pino Aprile.

                nei popoli “veri” ci sono anche gli ucraini o no?

                😉

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Mai sentito parlare delle Cinque Giornate di Milano?

              • PinoMamet scrive:

                Sull’unità d’Italia non discuto perché ne ho già discusso abbastanza.
                Direi che la cosa è chiara a chiunque non sia Pino Aprile o Umberto Bossi.

                “nei popoli “veri” ci sono anche gli ucraini o no?”

                Gli “ucraini occidentali” non sono praticamente mai stati russi, venivano chiamati ruteni o galiziani, e a quanto pare Putin non li rivendica neanche oggi.

                Quelli orientali, in un modo o nell’altro, sono sempre stati legati alla Russia e la regione era nota anche come “piccola Russia”.
                Ucraina vuol dire terra che sta al confine… al confine di che? 😉
                Mai sentito parlare di una terra che sia confine di sè stessa…
                Lo stato medievale di Kiev era la Rus’ di Kiev… non so, vedi un po’ tu.

                Io li metto tra i popoli “discutibili”: hanno eletto un dialetto russo a lingua nazionale, e fino a lì sarebbero fatti loro, ma dire che siano proprio “un’altra cosa” rispetto ai russi non ci sta…

                Poi, ripeto, per quanto mi riguarda poi anche avere Bergamo indipendente, se i bergamaschi lo votano regolarmente: è un fatto meramente politico.

                Ma se mi venite a parlare di cultura bergamasca come diversa&indipendente dalla cultura italiana, allora mi state prendendo per il culo.

              • Francesco scrive:

                x MT

                “Radeschi, su sta’ i sciuri!”

                mi pare che il generale sia stato accolto così, al suo ritorno dopo il Quarantotto.

                🙂

              • Francesco scrive:

                Pino,

                ma chi è che parla di cultura bergamasca o ucraina o statunitense?

                mi sembra tu abbia inventato una condizione di “ragionevolezza della richiesta di indipendenza” che non ha nessun senso

                ciao

              • PinoMamet scrive:

                Ti ripeto: per quanto mi riguarda i bergamaschi possono chiedere l’indipendenza, se vogliono.

                Non sono liberi invece di falsare sette/otto secoli di storia e cultura italiana.

                PS
                Che una parte del popolino lombardo amasse Radetzky posso crederlo benissimo.
                Che credessero di essere tedeschi, un po’ meno 😉

              • Francesco scrive:

                Pino

                😀 😀 😀

                Radeztky non era per nulla tedesco!!! se glielo avessi detto credo saresti finito allo Spielberg molto in fretta

                😀

                e non credo nessun italiano austriacante si sia mai sognato di dirsi “austriaco”. la cosa non aveva neppure senso, come puoi ben capire: si era sudditi dell’Impero da italiani, senza nessun bisogno di diventare sudditi del Re d’Italia.

              • PinoMamet scrive:

                Ehm, appunto.

            • PinoMamet scrive:

              E quindi: sono favorevole all’Ucraina indipendente? Certo.

              Credo che gli ucraini siano davvero un popolo diverso dai russi?
              No.

              Come se la Sicilia diventasse indipendente dal resto dell’Italia: faccia pure- mi dispiacerebbe più che per Bergamo, ma faccia pure; ciononostante, per quanto mi riguarda restano italiani, la poesia italiana nasce lì ecc.

              Anche Lugano non è nell’Italia politica, e restano italiani lo stesso…

      • habsburgicus scrive:

        se erano russi nel 1850, lo sono ancora.

        non è che lo erano, avrebbero potuto esserlo, è diverso 😀
        prendiamo di un popolo nel “sancta sanctorum” dell’UE e della NATO, gli slovacchi..
        nessuno prima del 1848 parlava di slovacchi…si sapeva che c’erano degli slavofoni dell’Alta Ungheria…ma questi avrebbero potuto essere cechi (i protestanti, spesso si definivano così)….altri si sarebbero definiti ungheresi (Uhor) nel senso di “British” contrapposto a “English” (in questo caso English sarebbe stato Magyar).. magari altri, chessò, avrebbero potuto definirsi “nitriani” (da Nitra)
        andò diversamente..OGGI gli slovacchi sono un popolo a se stante, ciò è indiscutibile
        e i cechi, nel 1993, da veri democratici accettarono il divorzio definitivo (anzi, brindarono pure :D)
        non è colpa mia se la storia dell’Europa orientale ha dinamiche diversissime dalle nostre…
        qui certi discorsi non hanno senso, là sì…
        e comunque siamo nel 2022 😀

        • PinoMamet scrive:

          Secondo me gli slovacchi sono piuttosto discutibili anche oggi, come popolo a sé stante.
          Ne riparleremo quando sentirò i grandi capolavori della letteratura slovacca…
          Per adesso restano una provincia slava di quella che era l’onorevole Cecoslovacchia, Boemia Moravia ecc.

          • habsburgicus scrive:

            ok, ci può stare…
            ma riconoscerai che i cechi sono stati dei signori !
            se anche Putin fosse stato altrettanto signorile, magari puntando a vincere la battaglia CULTURALE (a favore delle sue tesi) e non quella bellica, oggi forse la posizione della Russia sarebbe paradossalmente più forte e tutti, ucraini in primis, staremmo un po’ meglio….

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          ” sarebbe stato Magyar”

          Quindi Magiaro era il termine etnico, mentre Ungherese indicava l’appartenenza politica al Regno d’Ungheria?

          • habsburgicus scrive:

            si

            • habsburgicus scrive:

              e, allora, Ungheria “storica” si diceva “Uhorsko”, mentre oggi si dice “Mad’arsko”

              • habsburgicus scrive:

                in quei giorni felici, prima della legge del 1844, voluta dall’allora quasi sconosciuto Kossuth Lajos (uno slovacco ! che non ci senta Orban, sennò fa chiudere il blog :D), lingua amministrativa era il latino !
                le élites non perdevano tempo con ‘ste cose, lasciavano le dispute linguistiche ai plebei acculturati (i più pericolosi !)..
                si godevano la vita, Extra Hungariam non est vita,
                un po’ come Talleyrand, vescovo apostata di Autun, dirà “qui n’a pas vécu avant la révolution, n’a pas connu la joie de vivre”

  20. habsburgicus scrive:

    per rispondere anche a Dau’…
    indubbiamente i cinesi son ben consci di tutto ciò, e anche di altro…ma -sarà ingenuità, sarà cinismo- credo che gli errori si possano ripetere e un’offerta veramente seducente per Pechino potrebbe smuoverli…altro è dire se convenga farla, se sia realistico farla, se sia opportuno farla (in questo Francesco ha ragione)….ogni Stato, specialmente se autocratico, ha un prezzo 😀
    e poi dal punto di vista cinese, il 1972 è mica stato un errore ! la Cina ha iniziato a modernizzarsi allora, fu un win win per USA e Cina (e unico perdente l’URSS, dunque si diranno fra sé i cinesi, perché non ripetere il gioco ai danni dell’ “amica” Russia ? :D)..nulla vieta di pensare che il PCC, di fronte ad un offerta stratosferica, decida di “incassare” subito e pensare al pericolo USA domani 😀
    ma, concordo con Francesco..sarebbe folle da parte occidentale, una extrema ratio…
    in ordine di preferenza (ahinoi, non di probabilità di realizzazione)
    1°, una pace pronta e in sostanza giusta che garantisca la piena e assoluta indipendenza dell’Ucraina in sicurezza, unitamente alla normalizzazione dei rapporti fra UE e Russia; poi, l’Europa dovrebbe iniziare a smarcarsi “a destra” cercando di affrancarsi una buona volta politicamente e soprattutto militarmente dagli USA e “a sinistra” cercando di affrancarsi dalla dipendenza energetica nei confronti della Russia perché “fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio” 😀 ed è opportuno prepararsi al deprecabilissimo caso di nuovi ricatti moscoviti
    2°, quanto ha detto Francesco
    3°, l’extrema ratio o “pax sinica”

  21. habsburgicus scrive:

    per offerta stratosferica, ovviamente Taiwan sarebbero le briciole 😀
    una sola parola, Shimonoseki (17/4/1895)…. promettere lo “status quo ante” 😀 (risolvendo anche il preblema di Kim)…
    anzi lo status qui ante del 1883/1885 (Jules Ferry, Tonchino)…
    risoluzione della questione mongola
    e revisione di Aigun (1858) e Pechino (1860) ad maiorem Sinarum gentium gloriam..
    più anche altro verso l’Asia Centrale..Quqon (UZB or.) era sotto la Grande Cina, in teoria
    secondo voi Xi ci sputerebbe sopra ? 😀 😀
    chiaro che l’Occidente mai offrirà ciò se non è proprio alla canna gas 😀 😀 😀
    dunque, n° 1 è meglio, per molti !
    ma, stranamente, chi ha il potere la pensa diversamente…
    per la disgrazia di tanti

    • daouda scrive:

      Habs lo split fra russi e cinesi , fra destalizzatori e maoisti, non è mai esistito. Siete voi deficienti che ci credete.
      Era tutta na mossa per gabbare chi voleva osteggiare l’URSS che guardacaso anche tu dici ci abbia rimesso, e determinare il ricatto dopo una inesorabile e lenta macchinazione, dell’occidente.

      Ugualmente in Ucraina, ma perché credi che gli USA abbiano fatto di tutto per farsi sfuggire di mano la situazione?

      Vedrai, quando la pseudorestaurazione accadrà, il grande satana statunitense defenestrato, epperò liberato dai supposti cattivi che lo hanno irretito, deviato ed infrogiato, si ringrazierà l’Oriente restauratore.
      Dopodiché, te lo scrivo già da ora, tornerà di nuovo la falce e martello.

      L’unica cosa positiva di tutto ciò è che ovviamente tutti i comunisti che potrebbero credere di giovare di questa situazione che non hanno capito si realizzerà, verranno uccisi prima.
      Il che è forse meglio per la loro anima giacché il comunismo mondiale dopo l’implementazione euroasiatica li avrebbe fatti prendere un’infarto dalla gioia e per la loro vita extra-fisica ci sarebbe stato solo il fuoco dell’inferno.
      Ah. Chiaramente gli pseudotradizionalisti ed i destri non si rendono conto di star lavorando per il nemico.

      • daouda scrive:

        quindi capirai che tutto sommato la tua risposta ai miei occhi è del tutto stramba.
        I tuoi magheggi politici servono per determinare la sottomissione politica della gente che non sà quel che fa visto che gli stati ed i centri spionistici e le multinazionali ed i conglomerati esistono.

        Veramente forse era meglio un tempo quando non esisteva la moda geopolitica, GLG ha fatto un disastro.

        • daouda scrive:

          visto che gli stati ed i centri spionistici e le multinazionali ed i conglomerati esistono, e vanno dirette, e quindi gli sid eve dare l’illusione di un qualcosa che accada per cooptarle e farle agire senza sapere di essere anch’esse pilotate, visto che sono state educate tali psuedo elite con stimoli preimmessi.

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