The Father’s Song

Ewan MacColl l’avevamo già incontrato.

Qui un altro straordinario scozzese, Dick Gaughan, canta una sua canzone, The Father’s Song (la mia traduzione qui, sotto il video il testo originale in inglese).

La canzone del padre

E’ passato un altro giorno, figlio mio, chiudi gli occhi
che la Luna dà la caccia alle nuvole in cielo
dormi e non aver paura, figlio
perché papà e mamma sono vicini, figlio
e il gigante è solo un’ombra sulla parete

Dormi e quando ti sveglierai ci sarà la luce
Non c’è motivo di temere il buio della notte
non è come il buio che troverai, figlio
in fondo alle menti di certi uomini, figlio
che sfida l’arrivo quotidiano dell’alba

Smettila ora di piangere, lascia che papà ti asciughi le lacrime
non c’è alcun uomo nero che ti vuole portar via, non aver mai paura
non ci sono orchi né streghe malvagie
solo avidi figli di buona donna
che aspettano di spolparsi la tua vita

Riposa tranquillo nel tuo letto e cresci forte
tra non molto avrai bisogno di tutta la tua forza
perché presto sarai per strada, figlio
a combattere battaglie tutti i giorni, figlio
contro un nemico che crede di possedere il mondo

Non permettere loro di comprarti o di spezzare il tuo orgoglio
non lasciarti usare e poi gettare via
se ascolterai le loro menzogne
ti inganneranno fino a farti morire
non saprai nemmmeno di essere stato un tempo vivo

Non parliamo più adesso è ora di andare a dormire
ci sono risposte alle tue domande ma possono attendere
continua a chiedere quando crescerai, figlio
continua a chiedere finché non saprai, figlio
e poi manda le risposte a risuonare attraverso il mondo

That’s another day gone by, son, close your eyes
For the moon is chasing clouds across the skies
Got to sleep and have no fear, son
For your mam and dad are near, son
And the giant is just a shadow on the wall

Go to sleep and when you wake it will be light
There’s no need to fear the darkness of the night
It’s not like the dark you find, son
In the depths of some men’s minds, son
That defies the daily coming of the dawn

Stop crying now, let daddy dry your tears
There’s no bogeyman to get you, never fear
There’s no ogres, wicked witches
Only greedy sons-of-bitches
Who are waiting to exploit your life away

Lie easy in your bed and grow up strong
You’ll be needing all your strength before too long
For you’ll soon be on your way, son
Fighting battles every day, son
With an enemy who thinks he owns the world

Don’t you let ‘em buy you out or break your pride
Don’t you let yourself be used then cast aside
If you listen to their lying
They will con you into dying
You won’t even know that you were once alive

No more talking now it’s time to go to sleep
There are answers to your questions but they’ll keep
Go on asking while you grow, son
Go on asking till you know, son
And then send the answers ringing through the world

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48 risposte a The Father’s Song

  1. roberto scrive:

    “And the giant is just a shadow on the wall”

    nel nostro caso il giant è proprio il papà….

    carina

  2. Tortuga scrive:

    Drammaticamente meravigliosa!

  3. Francesco scrive:

    There’s no ogres, wicked witches
    Only greedy sons-of-bitches

    non so esattamente perchè ma mi sembra terrificantemente sbagliato – satanico, direi

    • PinoMamet scrive:

      Ma ce lo sappiamo noi, il perchè, Francè… 😉

      • Francesco scrive:

        non è che io ami gli uomini avidi, del resto è uno dei vizi capitali e si finisce all’inferno per quello

        ma è il vederli come il Male, escludendo esplicitamente che ci sia altro, che mi lascia perplesso

        una specie di materialismo morale, ecco, un Marx in tonaca

      • PinoMamet scrive:

        E dov’è che ha escluso che ci sia altro??
        O forse credi che il resto del male nel mondo sia costituito da orchi e streghe??

        • Francesco scrive:

          ci leggo una metafora, non lo prendo del tutto alla lettera

          è che non mi piace il riduzionismo economicista, neppure visto dall’altra parte

  4. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “non so esattamente perchè ma mi sembra terrificantemente sbagliato – satanico, direi”

    Consolati con un pensiero meno satanico:

    http://www.viveredipoker.eu/discussioni.asp?id_record=9055

    ” Viviamo in una società in cui l’avidità viene molto disprezzata.Definire un’azione “avida” in genere ha connotazioni negative, perchè si intende dire che una persona prende più del necessario.
    Ovviamente “l’avidità” puo’ avere accezioni molto soggettive. Stabilire di quanto ” ha bisogno ” una persona è molto relativo.Tuttavia, fà parte della cultura occidentale l’idea che prendere più di quanto si ha in abbondanza sia un male.
    E’ addirittura uno dei sette peccati capitali.!

    Quando si gioca a poker, dovete liberarvi dell’idea che l’avidità sia una cosa negativa. Non solo l’avidità si puo’ accettare a poker, ma è VITALE .
    In qualsiasi situazione dovete riuscire ad ottenere più soldi che potete. Ricordatevi, il poker è un gioco di piccoli vantaggi, quindi non potete permettervi di tralasciare una puntata.

    GIOCATEVELE TUTTE E NON SENTITEVI IN COLPA.

    ” L’avidità è valida. L’avidità è giusta. L’avidità funziona”
    – Gordon Gekko dal film WALL STREET

    Il nostro disprezzo per l’avidità è puramente inconscio e a volte emerge al tavolo da poker . Ad esempio, alcuni giocatori faranno check su bei piatti al river, oppure non rilanceranno con una mano che ha buone probabilità di vittoria. La loro scusa sarà: ” il piatto è già abbastanza ricco, non c’è bisogno di essere avidi”.

    Questo ragionamento non è affatto logico. Il piatto non è mai abbastanza ricco e se pensate di avere la mano migliore, dovete puntare e rilanciare! Nel senso classico della parola potrebbe trattarsi di avidità, ma nel poker non ci sono punizioni per questo comportamento. Capiterà che certi giocatori arrivino a disprezzarvi nel live , ma in realtà saranno comunque infastiditi anche se giocherete bene e basta . Invece , questo accade di rado quando si gioca in internet. L’anonimato di internet , generalmente porta le persone ad agire in ogni caso secondo i propri interessi, puntando e rilanciando impunemente se pensano di essere in testa.

    Si puo’ fare una simile osservazione quando ad un giocatore capita una buona sessione. Alcuni lasceranno dopo aver vinto una discreta cifra, perchè non vogliono essere avidi e cercare di vincere ancora di più. Inconsciamente pensano che verranno puniti per la loro cupidigia, perdendo tutto quello che hanno vinto. Naturalmente , anche questo non ha senso. Non si puo’ certo pensare che qualcuno ci possa punire per la nostra cupidigia. E solo una reazione istintiva ad una dottrina radicata, in base alla quale l’avidità è un male

    In conclusione il concetto di avidità non ha nessun senso al tavolo da gioco. Il poker è un gioco è l’obiettivo del gioco è vincere soldi.
    Lo scopo è vincere più soldi possibile. Se ai vostri avversari questo non piace allora dovrebbero giocare ad un gioco diverso.”

    • PinoMamet scrive:

      ” Alcuni lasceranno dopo aver vinto una discreta cifra, perchè non vogliono essere avidi e cercare di vincere ancora di più. Inconsciamente pensano che verranno puniti per la loro cupidigia, perdendo tutto quello che hanno vinto. Naturalmente , anche questo non ha senso. Non si puo’ certo pensare che qualcuno ci possa punire per la nostra cupidigia. ”

      C’è più ateismo qua che in tutto il sito della UAAR, ma non so se Francesco sentirà anche qui puzza di zolfo…
      in fondo, si cita persino Wall Street 😉

      PS
      Giocate come consiglia questo tizio: fatevi spennare…

      • Francesco scrive:

        Wall Street è un filmaccio di un comunista contro il capitalismo!

        🙂

        e giocare d’azzardo è peccato, mi stupisce pochissimo che funzioni secondo una logica satanica … che poi non funziona

        “quando a un giocatore capita una buona sessione” è come quando il nonno ti dice i numeri del Lotto!!! SE vinci, prendi i soldi e scappa dal tavolo

        😀

      • daouda scrive:

        “In conclusione il concetto di avidità non ha nessun senso durante la vita. La vita è un gioco e l’obiettivo del gioco è la beatitudine.
        Se ai vostri avversari questo non piace allora dovrebbero giocare ad un gioco diverso.”

  5. mirkhond scrive:

    Pino

    Se ti affacci sullo spazio email, c’è una letterina per te.
    ciao!

  6. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “non è che io ami gli uomini avidi, del resto è uno dei vizi capitali e si finisce all’inferno per quello

    ma è il vederli come il Male, escludendo esplicitamente che ci sia altro, che mi lascia perplesso”

    sono domande che mi pongo spesso anch’io.

    Credo che – al di là delle “leggi economiche”, delle “classi sociali” e tutto il resto, che pure esistono – esistano davvero comportamenti umani costruiti attorno al binomio di paura e avidità: come anche nel brano di Vernon Lee che ho citato l’altro giorno, la chiave di tante cose sta nelle passioni. Sia il marxismo che il liberalismo ignorano quasi totalmente questo potente motore dei comportamenti umani.

    Guardandomi attorno, noto che esiste una minoranza di persone che vive con grande intensità queste passioni – non a caso si sentono un’élite.

    In particolare vivono la vita come un grande gioco d’azzardo (la formidabile intuizione di Werner Sombart sulle origini del capitalismo), che non ha più nulla a che fare con bisogni ragionevoli di alcuna sorta.

    In questo senso, credo che il problema per tutti noi siano davvero soprattutto i greedy sons of bitches.

    Poi, da molto lontano, ci accorgiamo che anche loro fanno parte della commedia umana e moriranno tutti, proprio come noi.

    • Francesco scrive:

      stai dicendo che l’unica differenza teoretica tra noi è quel “da molto lontano” che per me è un “molto vicino”?

      • daouda scrive:

        Dai Miguel , come fà il marxismo ad ignorare l’avidità se si fonda su di essa?

        Il gioco d’azzardo non è d’azzardo per quelle merde che sono BARI CONCLAMATI.

    • Peucezio scrive:

      “la chiave di tante cose sta nelle passioni. Sia il marxismo che il liberalismo ignorano quasi totalmente questo potente motore dei comportamenti umani.”

      Verissimo.
      Si capirebbe di più il mondo se, oltre a indagare gli interessi in gioco, si indagassero anche le passioni.

      • daouda scrive:

        Io l’ho sempre scritto che te Peucezio sei un comunista vestito con abiti religiosi.
        Potresti essere un prete perfetto, del periodo pre anni 90. Ao “a Roma ‘gni strada na chiesa, ‘gni casa na mignotta”, sia chiaro, l’inzurto era d’altro tipo.

        Forse sei la nemesi di Miguel. Te salvi solo perché esisti da na cifra de anni in giro , sennò eri lui , pé forza…

        A SCHIFO!

        • Peucezio scrive:

          Non ci ho capito niente, come al solito…

        • mirkhond scrive:

          Per Daouda siamo tutti comunisti qua dentro!
          Prima diceva socialisti, ma il senso è lo stesso!
          Cioè che lo capisce solo Daouda! 🙂

        • daouda scrive:

          Tecnicamente il comunista non ha alcun tipo di regola principiale né prasseologica, ma è votato solo alla strategia per la conquista del potere e poi della sua gestione.
          Peucezio non è comunista in senso stretto perché di potere né lo ha né lo vuole, ma comunque oltre a determinati influssi che si ripercuotono sulla sua mentalità di stampo umanistico, il fatto che critichi e quindi attui un atteggiamento pubblicistico contro determinate realtà lo può rendere affine ad una classe di pratiche politiche di stile sovversivo.

          Senza tralasciare che scrivere coscientemente che il marxismo ignori le passioni è perlomeno stupidità e che paragonare i dominatori del mondo a dei giocatori d’azzardo non ha senso, visto che nell’azzardo il baro è bandito, e quelli sono i bari per antonomasia, Peucezio già ci ha dimostrato più volte il suo approccio utilitaristico alla Religio.
          E’ un umanista di stampo sentimentalista ( visto che ci sono poi gli spiritualisti ed i materialisti )

        • Z. scrive:

          Peucè, posso spiegartelo io.

          Tecnicamente il comunista non ha alcun tipo di regola
          per la conquista del potere e poi della sua gestione:
          né lo ha ne lo vuole, ma comunque oltre a determinato
          umanistico, il fatto che critichi e quindi attui
          può rendere affine ad una classe di pratiche politiche di
          marxismo, ignori le passioni e perlomeno stupidità e che
          d’azzardo non ha senso, visto che nell’azzardo il baro
          ha dimostrato più volte il suo approccio utilitaristico.

          😀

  7. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “stai dicendo che l’unica differenza teoretica tra noi è quel “da molto lontano” che per me è un “molto vicino”?”

    Può darsi, e mi farebbe anche piacere se fosse così.

  8. roberto scrive:

    “There’s no ogres, wicked witches
    Only greedy sons-of-bitches”

    più che sbagliato è inquietante, che proteggere un bambino da orchi, streghe e goblin è impresa facilissima per ogni papà dotato di un cavallo alato, di una spada magica e del talismano dell’invincibilità che ci ha dato la principessa.

    per gli avidi figli di puttana temo invece di non aver ricetta….

  9. Horatio scrive:

    Nonostante la durezza umanistica (siamo sicuri che gli ogres siano proiezioni dei greedy sons-of-bitches e non viceversa?), la canzoncina mi sembra molto più precisa, leggera e profonda degli scritti di Preve che trovo su questo stesso blog. Mi stupisce che la lucidità del Martinez si sia lasciata ammaliare dagli scritti di Preve, per di più presentato immediatamente come “filosofo”!

  10. Miguel Martinez scrive:

    Per Horatio

    Grazie…

    Su Costanzo Preve: non mi sono lasciato ammaliare. Solo, l’ho stimato molto e mi ha dato molti spunti, come me ne hanno dati anche pensatori lontanissimi da lui.

    E credo che meritasse la designazione di “filosofo”, certamente molto più di noi.

    Qui ho scritto le mie riflessioni su Costanzo:

    http://kelebeklerblog.com/2013/11/25/costanzo-preve-un-borghese-ottomano/

    • habsburgicus scrive:

      @Miguel
      Riletto….mi parve già un ottimo articolo allora, adesso mi pare ancora migliore..
      Come penso tu sappia, io ammiro molto Preve

      @Horatio
      Potresti dirci, se lo desideri, cosa trovi di errato o comunque di non profondo nelle tesi di Preve ?

      • Horatio scrive:

        @habsburgicus

        Non vorrei sottrarmi a una legittima richiesta di precisazioni, ma non credo che questo sia lo spazio opportuno per intraprendere un paziente lavoro di analisi lettura compresione che abbia sullo sfondo l’intero pensiero filosofico occidentale e in particolare l’idealismo tedesco, compreso nella sua enorme complessità.
        La mia era una questione soprattutto personale. Seguo questo blog ormai da un po’ di tempo e avendo maturato un certa ammirazione per il punto di vista proposto da Martinez, volevo conoscere il suo rapporto con gli scritti di Preve. L’articolo che gentilmente Martinez ha ripoposto mi ha chiarito alcune cose, in particolare che si tratta di un legame personale umano e diciamo culturale, ma in alcun modo strettamente filosofico.

        • Peucezio scrive:

          Mah, io trovo che Preve sia stato uno di quei tre o quattro in Italia che hanno capito con lucidità cosa stesse avvenendo.
          Sul piano filosofico non mi pronuncio, perché non sono uno specialista.
          Non sempre è nell’ambito specialistico che uno dà il meglio di sé stesso.

  11. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    NON puoi perdertelo :

    https://www.youtube.com/watch?v=6aJUElM207g

    Il blogger quattordicenne Marco Colarossi “asfalta” Nardella …

  12. Miguel Martinez scrive:

    Per Horatio

    “L’articolo che gentilmente Martinez ha ripoposto mi ha chiarito alcune cose, in particolare che si tratta di un legame personale umano e diciamo culturale, ma in alcun modo strettamente filosofico.”

    Grazie, per me la risposta è esauriente. Peraltro, le critiche a Costanzo Preve di solito sono di tipo politico (critica bassa: “porco venduto amico dei fascisti chissà quanto l’hanno pagato!”; critica alta: “tendenza a una visione geopolitica”), mentre non ho mai sentito una critica filosofica al suo pensiero. E confesso che farei fatica a seguirla, per mia mancanza ovviamente.

  13. Z. scrive:

    Moi,

    eccotelo qua, l’erede di Marco Travaglio!

    (peraltro, restando in ambito canoro, non andiamo neppure troppo fuori tema rispetto all’articolo)

  14. Ritvan scrive:

    Miguel, vedo che continui a ritenere che Janos Hunyadi sia stato “re dell`Ungheria”…peccato, il Miguel d`altri tempi avrebbe subito corretto lo strafalcione, ringraziandomi pure per la segnalazione….mah, mi sa che stai peggiorando (antimperialisticamente parlando, of course):-)
    P.S. Ma forse e` meglio: cosi` la prossima volta che, moooolto antimperialisticamente, darai a qualcuno dell` “inventore del passato”, costui ti potra` rispondere, con tanto di link, “Toh, ha parlato Miguel Martinez, colui che ha incoronato ad capocchiam Janos Hunyadi re d’Ungheria!”:-)

    • Z. scrive:

      In effetti anch’io trovo che impedire a un imputato di essere presente alla propria udienza sia un’ingiustizia, e pure abbastanza clamorosa.

  15. Pingback: Gli intoccabili | Kelebek Blog

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