La vicenda raccontata dal Corriere Fiorentino, nell’articolo sotto questa lunga premessa, è talmente bizzarra, e con tante possibili ramificazioni e simbolismi, da lasciare perplessi. A me interessa soprattutto perché successa a due passi da casa mia, e perché riguarda l’utilizzo di beni pubblici.
Giusto per precisare, conosco gli ultimi anziani partigiani rimasti ancora vivi nel rione e le ottime persone che tengono viva l’ANPI in Oltrarno, e posso garantire se c’è qualcosa di strano nella vicenda, non è per colpa loro – adesso il Comune chiede all’ANPI di pagare l’affitto, per un locale ben più piccolo di quello descritto qui.
Mi ricordo di una mattina, ormai diversi anni fa, in cui vidi una lunga bandiera nazista che pendeva dalla facciata del Chiostro dei Morti, e dei giovanotti che si aggiravano per la piazza mangiando gelati e vestiti da SS: evidentemente stavano preparando proprio il film di cui si parla qui.
Il regista, nell’unica intervista concessa, sostiene che il film è già stato completato, e lo confermano anche gli altri attori intervistati; il regista sostiene anche di aver speso centinaia di migliaia di euro per mettere apposto i locali.
Nella stessa intervista, egli nega di aver usato il palazzo a Santo Spirito per dormire, visto che lui possiede una suite a Montecarlo, una a Cannes e una a Nizza, “essendo stato il più grande giocatore del mondo”, avendo sbancato il casinò di Saint Vincent nel ’79.
E sicuramente non è vero che il signor Favilli non abbia fatto nulla in questi anni. Ad esempio, lo scorso marzo, mandando una mail a villatriste002@gmail.com, ci si poteva mettere in fila per farsi fucilare allo stadio Carlo Castellani di Empoli (il regista prometteva, “le scene sono molto crude e violente”).
Resta curioso il fatto che – dopo una ricerca certo non meticolosa – abbiamo trovato solo una scarna pagina Facebook come traccia in rete dell’Astrofilm. Favilli, nell’intervista, sostiene anche di aver girato un film intitolato Linfa Vitale, di cui abbiamo trovato in rete però solo un enigmatico trailer con 46 visualizzazioni.
Ora, la cosa veniva denunciata già un anno fa, anzi, qualcuno ne discute dal 2011.
Ma è solo quando il signor Favilli si sarebbe messo lo scorso agosto a vendere illegalmente la sua birra in piazza (lui sostiene che stava solo girando uno spot) che sarebbe scattata la rivolta dei commercianti “onesti” (quelli per capirci che mettono i dehors abusivi in Piazza Santo Spirito).
Ciò che per cinque anni andava avanti, è cessato così nel giro di due mesi.
Quando il Comune mette i lucchetti – come in questo caso – non li toglie mai più, finché non casca giù il palazzo.
Santo Spirito, sgomberato il bar abusivo
La palazzina di proprietà del Comune era stata data in concessione ad un regista per fare un documentario, mai realizzato. Ma la casa era diventata lo stoccaggio di birra
E’ partito venerdì all’alba lo sgombero dell’immobile occupato abusivamente in piazza Santo Spirito di proprietà del Comune di Firenze. Tre piani di 250 metri quadrati che Palazzo Vecchio aveva dato in concessione a Fabrizio Favilli, un sedicente regista che avrebbe dovuto utilizzare l’immobile per ambientare un documentario sui fatti di Villa Triste e Bruno Fanciullacci. Documentario che però, almeno finora, non è mai stato portato a termine, mentre parte degli interni dello stabile sono stati trasformati per riprodurre una sala da interrogatorio e altre ambientazioni nazifasciste. L’immobile era stato dato in concessione dall’allora sindaco Leonardo Domenici per tre mesi, cioè fino al settembre 2009. L’occupazione si è però prolungata per cinque anni. Non solo.
IL BAR ABUSIVO – Negli ultimi mesi la palazzina era diventata lo stoccaggio per casse e pinte di birra, che poi venivano vendute (abusivamente) in piazza Santo Spirito durante le serate della movida nel fine settimana. Quando i vigili sono arrivati Favilli era già sveglio, al lavoro sul suo computer. Al primo piano dell’immobile ci sono gli uffici, mentre al secondo c’è il set cinematografico con immagini di svastiche e bandiere con teschi che servivano a riprodurre le stanze degli interrogatori degli ufficiali nazifascisti. Non mancano anche alcuni letti, dove probabilmente il regista trascorreva le notti, utilizzando così lo stabile anche come abitazione. I tecnici del Comune e i vigili stanno adesso procedendo a chiudere porte e finestre coi lucchetti, oltre a stilare un inventario dei materiali del regista.
10 ottobre 2014
Interno di Piazza Santo Spirito 24 (parte analcolica)
Esterno di Santo Spirito (la mescita dell’Astrofilm)
Però che schifo.
Pino per poter fare un film, deve sudare sette camicie dietro a produttori stretti di culo.
E questo sconosciuto invece…..
Per Mirkhond
“E questo sconosciuto invece…..”
Hai visto il trailer? Dico anche per far salire il contatore 🙂
L’ho visto io…
ma non mi pare manco un trailer, non capisco bene cosa sia, di certo non è montato da un professionista (non è montato affatto, direi) ed è girato con mezzi amatoriali…
sembra che abbiano buttato su youtube all’incirca la prima cosa che avevano, tanto per esserci.
Che un film venga realizzato e mai distribuito è una cosa abbastanza comune, e succede anche a registi affermati, per vicende produttive/distributive.
Strano invece che di Fabrizio Favilli non ci siano tracce neanche su IMDb (Internet Movie Database), anche se non vuol dire..
ma perché “il più grande giocatore del mondo” si mette a fare un film coi nazisti??
“Che un film venga realizzato e mai distribuito è una cosa abbastanza comune”
E come fanno a rientrare delle spese di realizzazione?
Bella domanda, e qui entriamo nei misteri della produzione cinematografica italiana (e nel motivo per cui questa è andata via via precipitando quantitativamente e qualitativamente):
mettiamo che tu, con maneggi e conoscenze, riesci a farti finanziare un film come progetto di interesse culturale, opera prima o robe del genere; poi ci sbatti dentro un paio di sponsor e qualche ente locale, che non manca mai, e magari la Film Commission della regione (alcune pagano più altre meno: molto gettonate nel decennio scorso il Friuli, ma anche il Molise e la Calabria!!);
tu produttore ci paghi “i buffi” (debiti) del film precedente, il “giovane regista esordiente” fa l’opera prima, lo scenografo l’aiuto l’assistente il capo macchinista il direttore della fotografia la segretaria di edizione (spesso legati da vari rapporti di amicizia-barra-parentela) ci svoltano sei o sette mesi, e tutti contenti.
Qualche fornitore resta da pagare, qualcuno lo prende in culo (tipicamente, chi affitta le location o gli albergatori), però insomma il film si fa.
Poi bisogna trovare un distributore, cioè uno interessato a distribuire il film ritenendo che possa farci dei soldi; e visto che in tutti i passaggi precedenti è facile che tutti ci abbiano fatto la cresta, o lavorato tanto per, non è escluso che il film non sia ‘sto capolavoro e nessuno abbia questo interesse a distribuirlo…
Ho visto due trailer.
Uno su un negozio, e di cui non si capisce niente.
L’altro in pseudo-odioso bianco e nero alla Schindler’s List, relativo ai fatti di Villa Triste, del 1943-1944…..
Del primo, quello che ho visto, mi sembra una vera schifezza….
Sinceramente mi sembra solo uno con la fissa del nazismo che ha trovato modi per fare delle cose stile “amici miei” e che ha un certo punto ha avuto esigenza di tirar su due soldi. La crisi colpisce anche i mitomani! 😀
Ovviamente a me in questa vicenda interessa sopratutto l’aspetto meno interessante per gli altri: il modo in cui agiscono le istituzioni.
In questo periodo, stiamo facendo un progetto molto impegnativo con l’Autorità per la Partecipazione della Regione Toscana. Che mette i soldi, ma ci segue passo per passo, tramite una serie continua di seminari, chiarimenti, controlli sull’uso dei soldi, per arrivare a un obiettivo ben determinato entro una data precisa. E se tutto non è in regola, non ci daranno l’ultima parte dei soldi.
Invece il Comune:
1) fa finta di non sapere nemmeno cosa possiede, o magari non lo sa davvero
2) quando qualcuno lo scopre, dice di no per partito preso nove volte a chi ne fa richiesta, e poi dice di sì a caso al decimo
3) dopo di che se ne dimenticano del tutto
4) finché non arriva uno scandalo sui giornali o i commercianti si arrabbiano
5) poi chiude tutto per i prossimi secoli, e visto il precedente dirà di no a tutti, finché il palazzo non cade in rovina e viene venduto per quattro soldi a un privato.
Off Topic storico-calcistico:
Per chi se lo fosse perso, oggi la Polonia ha battuto la Germania per la prima volta nella sua storia, scatenando grandi festeggiamenti nel Paese, anche se devo dire che a me non piace quando inimicizie nate altrove vengono “risolte” sui campi di calcio. Qualche commento sui rapporti storici tra i due Paesi?
@Dif
i polacchi sono fatti così 😀
nazionalisti, vanagloriosi, pieni di sé 😀
anti-tedeschi (che sotto sotto invidiano) e parimenti anti-russi (verso cui invece i sentono “superiori”) 😀
oggi le cose vanno bene per la Polonia (io ci manco da oltre un decennio, dunque relata refero)..l’economia cresce, non hanno la palla al piede dell’euro, hanno un governo che fa pure, almeno in parte, gli interessi polacchi (in Italia ciò sembra fantascienza :D) ottimi rapporti con Gran Bretagna e USA
che volete di più ?…un Lucano ?
durerà ? e per quanto ?
questo è il problema….che i polacchi non vogliono neppure porsi !
Un mio amico, la cui madre è polacca, mi ha appena confermato che “non esiste popolo più patriottico dei polacchi” 🙂
Dif
Però forse è meglio che certe “inimicizie storiche” vengano risolte insultandosi, e magari menandosi pure di botte a vicenda, in uno stadio di calcio, che farsi la guerra per davvero…
Almeno io, la penso così.
ciao!
Si infatti il calcio a volte serve proprio a questo, a sfogare in modo accettabile le proprie frustrazioni e i propri odii. Quello che non mi piace è il fatto che il tifoso polacco debba vivere in modo così particolare una partita in cui di fronte non ha Hitler, ma giocatori come Karim Bellarabi o Mesut Özil, i cui avi all’epoca magari neanche sapevano dov’era la Germania.
E’ il simbolo che conta.
Un po’ come le rievocazioni delle cariche di cavalleria sabauda della battaglia di Pastrengo del 1848, fatte da carabinieri, i cui avi, in maggioranza, erano sudditi delle Due Sicilie all’epoca! 😉
@mirkhond
E’ il simbolo che conta.
Un po’ come le rievocazioni delle cariche di cavalleria sabauda della battaglia di Pastrengo del 1848, fatte da carabinieri, i cui avi, in maggioranza, erano sudditi delle Due Sicilie all’epoca! 😉
totalmente d’accordo, hai centrato il punto.
espressione simbolica, sfogo reali di odii che in altri tempi avrebbero portato all’uso delle armi.
saluti!
A questo punto mi chiedo ragionevolmete se questo:
http://catorcibus.blogspot.it/2014/10/waffen-ss-treggen-oder-die-insco.html
ci abbia qualcosa a che fare…
Salud
Grazie per aver citato questo:
http://www.youtube.com/watch?v=PzA6DQydAYM
che c’entra di sicuro.
http://www.youtube.com/watch?v=KhFnPfSgflE
… questa è “apocrifa”, con Cochi e Renato
Però è più bella!
—-…avendo sbancato il casinò di Saint Vincennes nel ’79. Miguel Martinez—-
Scusa Miguel, premetto che non lo faccio da biekissimo servo dell`imperialismo (quello ameregano, of course):-) ma ammesso e non concesso che oltralpe ci sia un casino` di Saint Vincennes, ti posso chiedere se sei proprio sicuro che il casino` in questione non sia, invece, quello italico di Saint Vincent?
Per Ritvan
“ti posso chiedere se sei proprio sicuro che il casino` in questione non sia, invece, quello italico di Saint Vincent?”
Grazie, ho corretto! Ho trascritto foneticamente dalla radio.
Non c`e` di che O Nostro Amato Padrone Di Casa, siempre al Tuo servizio!:-)
P.S. Pero`, il buon Hunyadi continui a gratificarlo ad capocchiam della corona d’Ungheria, eh!:-)