Cristiani in Siria, al-Qaeda nello Yemen

Due notizie da ciò che si conviene chiamare Medio Oriente.

La Siria – che in senso ampio, comprende la Palestina – è il luogo in cui è nato il cristianesimo.

Il quotidiano cattolico inglese, Catholic Herald, ci racconta:

“Quasi tutta la popolazione cristiana della città siriana di Homs è fuggita dalla violenza e la persecuzione, secondo Fides, l’agenzia stampa della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.

L’esodo in massa di circa 50.000 persone dai villaggi e cittadine attorno alla città arriva assieme a resoconti di assalti e sequestri di case di cristiani a Homs.

La Chiesa Siro-Ortodossa ha riferito a Fides che il 90 percento dei cristiani sono stati espulsi, in quella che si teme sia una “pulizia etnica in corso”.

Fino a oggi, Homs è stata la sede di una delle più grandi popolazioni cristiane della Siria, e fonti della Chiesa dicono che i fedeli hanno subito la parte più pesante della violenza, fuggendo verso villaggi nelle montagne che distano 30 miglia dalla città.

Gli islamisti sarebbero andati di casa in casa nei quartieri di  Hamidiya e Bustan al-Diwan a Homs, costringendo i cristiani ad andarsene senza poter portare con loro i propri averi”.

L’altra notizia viene dallo Yemen, e ce la riferisce un articolo uscito su The Guardian e tradotto su Io Non Sto con Oriana.

Si tratta della nascita di un non-stato “al-qaedista” nello Yemen, attorno alla cittadina di Azzan.

Uno dei mille esiti della grande e complessa sommossa araba di questi anni è stata infatti la dissoluzione dello stato dello Yemen, sostituito in alcune regioni da “emirati” vagamente associati, anche se forse solo nella mente sistematica degli Occidentali, ad “Al Qaeda nella Penisola Arabica”.

Ma forse Osama bin Laden, in quel contesto, è soprattutto il mito dell’uomo proveniente da una delle peggiori famiglie del mondo, che rinunciò a tutto per vivere in una caverna e combattere l’ingiustizia.

L’articolo contiene anche un’interessante intervista con un combattente, che ha abbandonato gli studi universitari per partecipare alla rivolta delle campagne. Un’intervista che contiene elementi che chiunque conosca il Messico – che pure è all’altro capo del mondo – capirà subito.

“Fouad una volta studiava inglese alla facoltà di lettere dell’università di Sana’a, ma adesso si veste e si atteggia come uno jihadista. In testa porta un grosso fazzoletto bianco tirato sulla fronte, che mantiene in ombra le sue fattezze emaciate. Parla sottovoce in arabo classico, ma quello che dice è roba dei nostri giorni ed ha poco a che fare con le caverne dell’Afghanistan.

I mass media si sforzano di ritrarre i mujahedin come degli ignoranti falliti, che si mettono su questa strada perché sono dei reietti della società”, dice. “In realtà molti mujahedin hanno studiato ed hanno anche dei diplomi superiori, ma hanno abbandonato gli studi per prendersi cura del loro paese. Hanno visto il loro paese insultato e costretto sotto l’oppressione, e credono che sia loro dovere intraprendere questo percorso”.

Secondo Fouad la “democrazia”, un vocabolo che per lui indica i leader arabi autocratici che nei loro paesi tengono elezioni truccate ha mostrato di non funzionare.

La democrazia ha fallito nel mondo arabo“, afferma. “Ha fallito in Tunisia, ha fallito in Egitto, ha fallito in Libia, ha fallito nello Yemen. La gente su questo è d’accordo”.

“La democrazia ci ha portato soltanto ingiustizia, ignoranza, arretratezza e il desiderio di scimmiottare l’occidente. Ed i primi a rivoltarsi contro questi governi ignobili sono stati i mujahedin. All’inizio la gente non li seguiva perché lo stato di polizia era forte. La gente li temeva. Alla fine, però, ha cominciato a ribellarsi quando ha visto che si trattava di scegliere tra l’ingiustiza e la schiavitù da una parte e la libertà dall’altra. Così la gente si è ribellata. E noi sosteniamo ogni rivoluzione, come faceva lo sceicco Osama”.

“Anche noi abbiamo tratto benefici da queste rivoluzioni. Ci hanno portato la libertà, siamo potuti scendere in campo aperto”.

Secondo Fouad le rivoluzioni hanno indebolito gli stati di polizia e gli jihadisti si sono mostrati in grado di trarre profitto dalla situazione. “Siamo riusciti a prendere il controllo di certe città e di certe regioni. Siamo riusciti a parlare alla gente della nostra missione. Tutto questo è successo durante l’ultima rivoluzione”.

“Abbiamo cercato fin da principio di arrivare a controllare città e regioni. Controllare il territorio con la legge sacra è il nostro obiettivo fondamentale. Nient’altro. Vogliamo solo servire il popolo, dando ad esso quello che per tanto tempo gli è mancato”.”

Il terremoto delle sommosse arabe inizia ad assestarsi; e il nuovo paesaggio, anzi i molti nuovi paesaggi, iniziano a delinearsi.

E probabilmente chi era già più vicino all’autosufficienza e abituato a vivere senza Stato, se la caverà con molto meno traumi.

Un piccolo assaggio del futuro che ci attende tutti, nel male ma anche nel bene.

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31 risposte a Cristiani in Siria, al-Qaeda nello Yemen

  1. mirkhond scrive:

    Mi dispiace solo se nel futuro del Medio Oriente, non dovesse più esserci il Cristianesimo LOCALE….

  2. Raffaele scrive:

    “Un piccolo assaggio del futuro che ci attende tutti, nel male ma anche nel bene”

    Bene?
    Raffaele

  3. habsburgicus scrive:

    il regime degli Assad ha sempre protetto i cristiani, come il nemico-rivale Saddam (pure ba’athista) in Iraq del resto…
    la caduta di Bashar al-Assad, voluta dai ricchi e corrotti Emiri del Golfo, dagli USA, dai progressisti europei, dalla Turchia (e questo mi spiace molto perché io favorisco le politiche di Erdogan come ho più volte scritto in altro blog) e, dietro le quinte, soprattutto da Israele, sarà una catastrofe per i cristiani, per le donne e per le minoranze religiose eterodosse, in primis gli alauiti (oggi potentissimi)…
    bisogna sperare che Bashar al-Assad non cada ma riuscirà a restare in sella solo se non subirà interferenze internazionali troppo pesanti…Putin e Hu Jintao (o il successore) lo aiuteranno ? o “caleranno le brache” ? certo se ci fosse ancora il vecchio Gromyko (1957-1985) e lo dice un antisovietico di provata fede, allora il governo di Damasco potrebbe stare tranquillo 😀
    ciao a tutti

    • GroG! scrive:

      GroG!
      Il mitologico Andrej Andreevič Gromyko “Gospodin Nyet!” grande!
      Un volto espressivo come un sasso siberiano a – 40 C°
      GroG!
      Il mitologico Nikita Sergeevič Chruščёv incommesurabile!
      La scarpa sbattuta sul tavolo all’ONU.
      GroG!
      Ma non dispererei perché gli attuali Vladimir Vladimirovič Putin, Sergej Viktorovič Lavrov e l’ambasciatore all’ONU Vitaly Ivanovich Churkin sono solo un pochino meno “Muzik” dei sopra citati ma pare abbiano sfere di acciaio al tungsteno come attributi, e dopo la fregatura libica sono inferociti come un Orso russo incrociato con una Tigre sibariana.
      GroG!
      In Particolare l’ineffabile e signorile Vitaly Ivanovich Churkin in una discussione animata con un Qatar-idiota della dinastia Al-Puttani ha tra le righe minacciato il Qatar di scomparsa geopolitica!
      E poi chi giocherebbe a scacchi con Gospodin President Vladimir Vladimirovič Putin?!
      E poi chi giocherebbe a poker con Gospodin Minister Sergej Viktorovič Lavrov?!
      GroG!
      P.S.
      Chiedere al mangia cravatte KAZZONSVILI se teme Santa Madre Russia….
      GroG!

  4. Rock & Troll scrive:

    Il Cristianesimo è nato a Gerusalemme, capitale di Israele allora come oggi.
    La “siria” 2000 anni fa non esisteva, il popolo ebraico sì.

    • PinoMamet scrive:

      Ne ultra crepidam, Rockino:

      hai mai sentito parlare della lingua siriaca? Immagino di no (eppure ha qualcosa a che fare col cristianesimo, sai?);
      Mai sentito parlare di Sant’Efrem IL SIRO? e di san SIRO??
      Da dove proviene il gatto soriano??
      http://en.wikipedia.org/wiki/Syria_%28name%29

      guarda anche le pagine sulla Syria provincia romana, già che si sei, tanto per farti una cultura.

      Il bello di questi cristiano-sionisti più realisti del re, è che in fondo metterebbero volentieri al rogo gli ebrei, e non sono niente manco del cristianesimo.

      • habsburgicus scrive:

        @Rock and Troll
        ti ha già risposto benissimo PinoMamet…io mi limito a ringraziarti per avermi fornito l’assist (é da molto che volevo parlare di queste cose :D) e ad aggiungere alcune cose
        la prima iscrizione SIRIACA datata risale al mese di adar del 317 dei Greci, cioé al febbraio/marzo 6 d.C ed é stata trovata a Birecik nell’attuale Turchia (non in Siria tu mi dirai ma é noto a tutti gli studiosi che quell’area era linguisticamente aramaica come la Siria stessa nota come Aram e mai compiutamente grecizzata ….purtroppo :D)
        la seconda iscrizione siriaca datata é del 73 d.C ed é stata trovata a Serrin (sempre nella Turchia del sud-est arameizzata)
        le prossime iscrizioni siriache datate (molte) sono state trovate a Sumatar Harabesi, presso Urfa (Edessa, Orhai) e risalgono al’adar 476 cioé al marzo 165 d.C (in quest’epoca é probabile che il calendario fosse già giulianizzato ecco perché eguaglio qui adar a marzo e non più ad un generico febbraio/marzo)
        dunque il siriaco esisteva già 2000 anni fa ! se vuoi vedere l’elenco di tutte le iscrizioni “vecchio siriache” (o pagane, per distinguerle dai testi siriaci, tutti cristiani) consulta il libro di Drijvers edito nel 1999 “Old Syriac Inscriptions” (1° ed 1972 con il nome di “Edessene Inscriptions”); in appendice ci sono anche le legende siriache delle monete coniate dai Re Wa’il e Ma’nu negli anni 161-165 d.C
        per quanto riguarda la Siria, ricordo che quando Cn. Pompeius pose fine all’agonizzante Monarchia seleucidica e annesse le terre di Antioco XIII l’Asiatico (65-64 a.C) alla Repubblica romana chiamò quella provincia “Syria” !
        Antiochia fra l’altro iniziò a contare gli anni dal “dio” Pompeo, facendo partire retrospettivamente il computo dal 66/65 a.C ma le prime monete esistenti sono dell’anno 3=64/63 a.C; dopo Farsalo Antiochia mutò la datazione partendo dal “dio” Cesare, chiamando l’anno macedone in cui era avvenuta Farsalo (9 sextilis 48 a.C romano equivalente al 7/6/48 a.C giuliano) anno 1=49/48 a.C; questa fu l’origine della famosa Era di Antiochia utilizzata ancora nel VII secolo d.C (così come a Tiro l’Era del 126 a.C, quando la città divenne indipendente dai Seleucidi, fu ancora utilizzata per datare un Concilio del 623=517/518 d.C; l’anno tiriota, in epoca romana, partiva dal 18 novembre e poi dal 18 ottobre, mentre quello antiocheno partiva dal 1 ottobre e da fine V secolo d.C dal 1 settembre)
        tale provincia esisteva in età evangelica ed era retta da un legatus Augusti pro praetore di rango consolare (cioé doveva aver gestito un consolato, anche suffetto, non importa); essa fu poi divisa da Settimio Severo (193-211 d.C), verso il 194 d.C, in Syria Coele (cap. Antiochia) e Syria Phoenice, che comprendeva anche Damasco; dall’epoca di Adriano anche la Iudaea si chiamava ufficialmente Syria Palestina (132-135 d.C, rivolta di Bar Kokhba)
        penso che basti per dimostrare che la Siria 2000 anni fa (e anche molto prima) esisteva !
        ciao a tutti

        • Armando scrive:

          “a tutti gli studiosi che quell’area era linguisticamente aramaica come la Siria stessa nota come Aram e mai compiutamente grecizzata ….purtroppo”

          Perchè purtroppo, volendo si può sentire un Padre Nostro non molto dissimile (anche se il dialetto penso fosse diverso) da quello di Gesù.

    • Brava Rock and Troll: e domenica ar Frosinone je le sonàmo sei a zzero, aho’.

  5. Miguel Martinez scrive:

    Per Rock & Troll

    La capitale di Israele era Shechem, non Gerusalemme, nella misura in cui i regni di allora siano comparabili con gli Stati Nazione inventati dalla Rivoluzione Francese.

    2000 anni fa, esistevano sia il popolo ebraico che la Siria.
    http://en.wikipedia.org/wiki/Name_of_Syria

    • daouda scrive:

      Il popolo ebraico è popolo proprio in virtù dell’alleanza, e di conseguenza non è una natzio, non avendone difatti i connotati.

      Ad ogni modo la palestina è ovvio che non esista essendo il termine derivante oltretutto dai filistei indoeuropei provenienti da Creta ed appartenenti ai fantomatici popoli del mare.

      Lo stato di israele è del tutto illegittimo, ora e sempre.

      Saluti

      • GroG! scrive:

        GroG!
        Visto che sono lì sarebbe opportuno trovassero un “modus vivendi” con i palestinesi ed i vicini arabi mentre pare che ora siano più interessati a trovare un “modus ammazzandi”.
        GroG!
        Una soluzione ti tipo SudAfricano forse sarebbe la migliore con matrimoni misti per mescolare la popolazione … i pochi neri che ci sono sono per giunta Falascià ebrei!
        Andrebbero IMPOSTI matrimoni inter religiosi e inter razziali, un rabbino con una bella e procace arabotta, un iman con una fascinosa giudea, un druso con una statuaria Falascià, mal che vada ci sarebbero marginali episodi di violenza domestica riconducibili ad un normale e salutare scambio di insulti tra coniugi con i bambini che si sentirebbero dire “sei una testa dura come tuo padre!” oppure “devi studiare! Non fare come quell’ignorantona di mamma!” oppure “smettetela di giocare ad Hezbollah contro l’IDF che rovinate il salotto!” oppure “quante volte vi devo dire di non mangiare prosciutto!”
        Da evitare è un conflitto perchè le due parti sono così tignose che finirebbe malissimo con coinvolgimento di parti parti terze, quarte e quinte…con schiaffi, bastonate, lancio di escrementi, bestemmie alle rispettive divinità e nei ritagli di tempo un bello scambio nucleare per vivacizzare lo spettacolo.
        GroG!

      • habsburgicus scrive:

        i popoli del mare saranno stati fantomatici, ma i Filistei erano ben reali 😀
        inoltre le città costiere dell’antica Filistia non furono mai completamente giudaizzate (furono sottomesse ad esempio dall’asmoneo Alessandro Ianneo, 103-76 a.C, ma Cn. Pompeius nel 63 a.C le liberò)
        Gaza rimase paganissima ed attaccata al suo dio Marnas sino ad inizio V secolo d.C quando fu cristianizzata da Porfirio di Gaza di cui ci resta la vita greca scritta dal diacono Marco; essa utilizzava in età romana un’Era che possiamo chiamare di tipo fascista (:D), perché partiva dal 28 ottobre, ma del 61 a.C e non del 1922 😀
        Ascalona, che coniò in età seleucide con Era seleucide, contava gli anni dal 104 a.C (ci sono molte monete) e presentava un carattere eminentemente “greco”, rafforzato ancora dal II secolo d.C
        ciao a tutti

        • daouda scrive:

          Apposta.

          Chiamare tale zona Palestina, sia che si sia degli arabi giordani o dei siriani, sia che si sia giudei, sia che si fosse rimasugli di eredità ellenizzante NON HA SENSO.

          I palestinesi non esistono.

  6. Miguel Martinez scrive:

    Per Daouda

    Esaurita la tua quota per oggi, se vuoi comunque ti cancello questo commento e ti faccio passare l’altro, scegli tu (puoi chiedere nei commenti, tanto almeno io li vedo).

  7. Miguel Martinez scrive:

    Per PinoMamet

    “Il bello di questi cristiano-sionisti più realisti del re, è che in fondo metterebbero volentieri al rogo gli ebrei, e non sono niente manco del cristianesimo.”

    Sarebbe divertente far leggere loro qualche testo religioso ebraico, come questo (pescato quasi a caso, tra materiale Lubavitcher):

    http://www.torahone.com/docs/Torah_talk.htm

    Cose che uno sguardo antropologico trova assai normali, e che hanno una certa somiglianza a materiale islamico, anche se sono più complesse e meno prevedibili; ma che sono certamente lontanissime da ciò che persone come Rock & Troll intendono per cristianesimo.

    • PinoMamet scrive:

      Il bello del cristiano-sionismo è che è spesso fatto da persone che su cristianesimo ed ebraismo hanno poche idee, ma confuse 😉

  8. Miguel Martinez scrive:

    Per Grog

    “Andrebbero IMPOSTI matrimoni inter religiosi e inter razziali, “

    Ci sarebbe un piccolo problema teo-tecnico:

    Deuteronomio 7:3 ^
    Non t’imparenterai con loro, non darai le tue figliuole ai loro figliuoli e non prenderai le loro figliuole per i tuoi figliuoli,
    Deuteronomio 7:4 ^
    perché stornerebbero i tuoi figliuoli dal seguir me per farli servire a dèi stranieri, e l’ira dell’Eterno s’accenderebbe contro a voi, ed egli ben presto vi distruggerebbe.
    Deuteronomio 7:5 ^
    Ma farete loro così: demolirete i loro altari, spezzerete le loro statue, abbatterete i loro idoli e darete alle fiamme le loro immagini scolpite.
    Deuteronomio 7:6 ^
    Poiché tu sei un popolo consacrato all’Eterno, ch’è l’Iddio tuo; l’Eterno, l’Iddio tuo, ti ha scelto per essere il suo tesoro particolare fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra.

    So che qualcuno che legge parole del genere dirà, qui bisogna mettere fuorilegge la Bibbia.

    Io di sicuro no, non lo dico.

    • GroG! scrive:

      GroG!
      La Bibbia và semplicemente sostituita con pubblicazioni meno immorali tipo il Kamasutra che insegna a scopazzare e non ad ammazzare.
      GroG!

      • habsburgicus scrive:

        il Kamasutra dei Candella (mica fessi :D) più che letto andrebbe praticato intensamente…qualora si presenti l’opportunità 😀

    • Armando scrive:

      Il Deuteronomio è comune con il cristianesimo eppure…invece il Talmud no!

      • PinoMamet scrive:

        C’è da fare dei distinguo, però.
        In effetti, nella Bibbia ci sono diversi esempi di “matrimoni misti”: pure re David, mi sa…
        credo che storicamente i passi del Deuteronomio citati si riferissero soprattutto ai Cananei o Cananti, insomma i vicini degli Ebrei, culturalmente in pratica identici a essi, salvo che praticavano culti politeisti; si voleva evitare insomma (e il testo è abbastanza chiaro) che gli Ebrei abbandonassero la propria religione e si assimilassero ai vicini
        (con quanto successo, non è dato dire; ma i frequentissimi richiami di profeti vari alla rabbia di Dio in proposito, fa intuire che la maggioranza degli Ebrei antichi facesse come gli pareva…)

        al contrario la Bibbia è molto tollerante nel caso opposto, cioè quello dello straniero che venisse a vivere tra gli Ebrei e si assimilasse a loro (il gher o gher tzaddik); questo di fatto veniva comparato alla conversione all’Ebraismo
        (nelle interpretazioni posteriori, si dà per scontato, probabilmente sbagliando o esagerando un po’, che i vari stranieri che appaiono assimilati agli Ebrei nel racconto biblico fossero convertiti formalmente).

        L’Ebraismo ortodosso non credo riconosca i matrimoni inter-religiosi, perciò per sposarsi in maniera religiosa è necessario che uno dei due coniugi si converta formalmente (la cosa vale anche se è già convertito all’Ebraismo riformato; invece se è un ortodosso che però pratica per fatti suoi l’Ebraismo riformato no, conta come “ebreo peccatore”, più o meno come un battezzato cattolico che frequenti altre chiese o religioni può sempre sposarsi in una chiesa cattolica, conta come “cattolico peccatore” ma cattolico).

        Ciao!

  9. Moi scrive:

    NON per far l’ Avvocato del Diavolo (o dell’ Angelo ?) ma mi pare strano che R&T si sia scordato dell’ antichissimo (!) popolo degli As-Syri e tutto il cucuzzaro 😉 … forse (!) sottintendeva “la Syria Islamizzata che tanto vi piace a voialtri” .

    Cmq, RoCK&TRoLL :

    “Staltra” (Emilianismo di koiné per “la prossima”) volta NON ti “soccorro” 😉 !

  10. Miguel Martinez scrive:

    Per Armando

    “Il Deuteronomio è comune con il cristianesimo eppure…invece il Talmud no!”

    La cosa interessante è che l’islamofobia è largamente costruita su testi dei due generi che ho citati: il primo, esempio di “fanatici mullah che disquisiscono di shariah”, il secondo, beh, di un po’ di tutto…

    E quindi quelli che inveiscono contro la “violenza, l’omofobia, il maschilismo, l’intolleranza” dei testi islamici, la necessità di “sorvegliare i discorsi” dei musulmani, quando non di espellerli, la preoccupazione per la “laicità” che si somma curiosamente all’idea della “religione dell’amore e non della legge”, sono potenzialmente altrettanto carichi di odio verso gli ebrei, basta cambiare il bersaglio.

    E’ proprio l’occhio antropologico che salva in questi casi. E che vede con equanimità tutti questi discorsi (compresi quelli “occidentalisti”), senza identificarsi con nessuno.

  11. Miguel Martinez scrive:

    Per PinoMamet

    “L’Ebraismo ortodosso non credo riconosca i matrimoni inter-religiosi, perciò per sposarsi in maniera religiosa è necessario che uno dei due coniugi si converta formalmente “

    Qui c’è una spiegazione molto chiara, dal punto di vista dei Lubavitcher, che sono certamente minoritari, ma sono straordinariamente organizzati: le menorà in piazza in mezzo mondo, compresa Roma e Milano, le mettono loro, ad esempio, e soprattutto hanno preso il sopravvento nell’ebraismo russo, e sono criticati solo da qualche frangia ultraortodossa che li accusa di culto della personalità del loro defunto maestro.

    http://www.chabad.org/library/article_cdo/aid/148995/jewish/On-Intermarriage.htm

    I punti fondamentali:

    “I think that the most convincing and coherent answer is that the distinguishing element of the Jew is the Neshamah (soul) that every Jew possesses. The soul of the Jew is different than the soul of the non-Jew. They have different characteristics, potentials and needs. Every Jew has essentially the same type of soul as any other Jew. This Jewish soul is inherited from his or her mother. It is the common denominator that connects the Russian Jew with the Syrian, Yemenite, Canadian or Uruguayan Jew, even though they do not speak the same language and may have different customs and habits. The only meaningful difference between one Jew and another is the level and intensity of expression of this common essence. In some, this essence manifests itself constantly, while in others, it expresses itself once a year and in others it may express itself once in their lifetime.”

    E riguardo alla conversione, che non deve essere strumentale al matrimonio:

    “An authentic convert is one that, although born of a non-Jewish mother, is born with a Neshamah, a Jewish soul. It is this Neshamah that pushes him or her to become a full-fledged Jew or Jewess. In other words, we may say that this individual was born (destined or with a propensity to become) a convert”

    Insomma, nessuno si può convertire al giudaismo: qualcuno può riconoscere di “essere ebreo”.

    Chiarisco che non ci trovo nulla di male in questa tesi (nessuno è obbligato a sposarsi con chi non vuole, ci mancherebbe, e ogni religione ha il diritto di escludere chi le pare), semplicemente è una logica assai diversa da quella che ispira il presunto filone “occidentale” del “giudeo-cristiano-illuminismo”.

    • PinoMamet scrive:

      Credo che sia la spiegazione tradizionale della conversione nell’Ebraismo tradizionale:
      cosa spinge una persona a diventare ebreo?
      (atto che per il pensiero ebraico non è nè obbligatorio per la salvezza- per la quale bastano i pochi e universali “comandamenti di Noè”- nè naturale, visto che si tratta di assumersi diverse centinaia di obblighi e comandamenti, per alcuni dei quali l’Ebraismo non trova neppure spiegazioni razionali, vanno accettati perchè sì…)

      insomma, se qualcuno per forza vuole diventare ebreo, logicamente deve avere qualcosa di sè che sopra tutte le obiezioni razionali lo spinge in tale direzione… la famosa “anima ebraica”.
      Mi pare che il pensiero cabalista, partendo da questo, ci ricami sopra con richiami a una teoria abbastanza complessa della reincarnazione, il ghilgul- ha-neshamot.

      PS
      Mi affascina come religioni molto simili, partendo da leggere differenze nei rispettivi presupposti e postulati iniziali, finiscano per creare ognuna una sua costruzione assai complessa di conseguenze (tutte logiche, se si accettano i postulati di partenza, ovviamente) che le rendono a volte completamente diverse…

  12. Lorenzo scrive:

    Miguel, il Catholic Herald non è una fonte granché affidabile quando si parla di persecuzioni di cristiani. La situazione è descritta meglio qui:

    http://www.sirialibano.com/siria-2/gesuita-a-homs-cristiani-non-minacciati-da-resistenza-anti-regime.html

    Che vi siano jihadisti vari fra le fila degli insorti non c’è dubbio. Sul loro numero e sulla loro supposta egemonia c’è molto da discutere.

  13. mirkhond scrive:

    Perchè purtroppo, volendo si può sentire un Padre Nostro non molto dissimile (anche se il dialetto penso fosse diverso) da quello di Gesù.

    Concordo.
    ciao!

    • habsburgicus scrive:

      @Armando e Mirkhond
      lungi da me negare la bellezza e l’importanza della lingua aramaica nei suoi vari dialetti…
      tuttavia una Siria integralmente ellenizzata avrebbe (forse) rifiutato il monofisismo (oggi quasi tutti sono d’accordo che le cause della rottura furono etniche e non religiose) e, probabilmente, avrebbe resistito meglio agli Arabi e all’islamizzazione (anche se l’ellenizzazione dell’Anatolia no le impedì di essere turchizzata e islamizzata nei secoli XI-XV)…il “purtroppo” voleva dire solo questo
      inoltre mi prende un senso di malinconia pensando che ai tempi di Cicerone (106-43 a.C) la Siria e l’Egitto facevano parte del suo stesso mondo, della sua stessa civiltà e condividevano la stessa lingua greca (ben nota a tutti i nobiles della Roma tardo-repubblicana) mentre oggi siamo separati da una spessa barriera culturale, religiosa e linguistica….
      forse ciò non sarebbe succeso se l’opera di Alessandro (336-323 a.C) fosse giunta a termine e almeno l’intera Siria fosse stata ellenizzata….invece non fu così; ad est dell’Eufrate l’ellenismo é in ritirata sin dal II secolo a.C e a maggiore ragione da metà I secolo d.C (Vologases I, 51-c.a 77 d.C, fu il primo Re parto che “osò” mettere sulle monete legende in caratteri aramaici e probabilmente in lingua partica cioé iranica; l’Era resta però quella seleucide utilizzata sino alla fine degli Arsacidi rovesciati dai Sasanidi, abbiamo ancora una moneta arsacide del 539=227/228 d.C, quattro anni dopo la decisiva battaglia di Hormizdaghan, 28 nisan 535=28/4/224 d.C se il calendario era già giulianizzato); ad ovest dell’Eufrate la ritirata del’ellenismo inizia nel III secolo d.C, forse già da fine II secolo d.C e, mi spiace dirlo, si accelerò con la cristianizzazione in quanto i cristiani in Egitto e in Siria adotarono rispettivamente il copto e il siriaco nelle liturgia, lingue cristiane par excellence)
      con l’invasione araba ed entro due secoli tutto quanto avevano realizzato Alessandro ed i suoi primi successori andò in frantumi e l’Oriente tornò linguisticamente estraneo all’Europa
      ciao !

      P.S: con queste premesse penso sia evidente che mi affascini un po’ la vecchia teoria del Pirenne (sull’origine del Medioevo occidentale); che ne pensate ?

  14. mirkhond scrive:

    Per Habsburgicus

    Naturalmente ognuno ha i suoi gusti…
    Personalmente trovo l’ellenismo pagano, ripugnante per i motivi che ho già spiegato in altri forum…
    La ritirata dell’ellenismo fu possibile perché, forse, il suo impatto sull’immensa area ex achemenide tra Egeo e Indo, fu molto meno profonda di quel che si possa pensare…
    Noi pensando all’ellenismo, lo vediamo come un qualcosa “di massa”, ma le testimonianze rimasteci si riferiscono piuttosto ad una realtà elitaria, limitata alle classi dirigenti discendenti o assimilate, dei “conquistadores” greco-macedoni alessandrini, e alle popolazioni di ALCUNE grandi città come Pergamo, Antiochia e Alessandria d’Egitto, o l’aristocrazia greco-battriana dell’Iran orientale e della Valle dell’Indo…
    L’immenso “contado” anatolico, siro-palestinese, egizio, mesopotamico e iranico propriamente detto, furono appena sfiorati da tale inculturazione, i cui frutti più fecondi si ebbero appunto ai due margini estremi dell’immensa area che fu achemenide, e cioè proprio nell’Anatolia occidentale, Antiochia e Alessandria d’Egitto e nell’area indo-battriana…
    La “rapida” recessione dall’ellenismo, iniziata proprio nell’immenso altopiano iranico già alla fine del III-II secolo a.C., e poi proseguita come hai ben ricordato, sono la PROVA più lampante di questa scarsa se non nulla penetrazione tra popolazioni che, attraverso un’ottica elleno-romano-occidentalocentrica, non sono che dei miserabili “barbari” dei “selvaggi” da “civilizzare” dal “fardello” dell’uomo “ellenistico”, mentre invece erano (e sono in molti casi ancor OGGI), popolazioni fiere della propria cultura e identità, altrettanto antiche, se non MOLTO PIU’ ANTICHE di quella ellenico-ellenistica, come quella mesopotamico-elamitico-siriaca, quella egizia e quella dell’Indo…
    E’, a mio parere, più un “difetto” di visuale occidentalocentrica dura a morire e che, oggi, conosce un nuovo e virulento revival con l’islamofobia che, in sostanza non è che l’ultima declinazione occidentale della plurimillenaria orientofobia…..
    A me interessa lo SPIRITO e quello lo trovo più nel non da me deprecato mondo semitico-iranico, piuttosto che in belle lettere e belle arti elitarie e impregnate di brutture spaventose….

  15. mirkhond scrive:

    Queste lamentazioni per la recessione dell’ellenismo nell’ Oriente antico e medievale, possono essere confrontate con quelle di occidentali e occidentalizzati di OGGI che in Turchia e altrove, si lamentano per la rinascita spirituale e culturale islamica che sta avvenendo nel Medio Oriente di OGGI, proprio per GLI STESSI MOTIVI sovracitati, e cioè per un punto di vista, il proprio, incapace di leggere con occhi diversi dai PROPRI valori, realtà DIVERSE dalle proprie…..
    E’ una constatazione più che un “rimprovero” in quanto ognuno è figlio del suo tempo, del suo luogo e delle sue radici, vere e mitizzate che siano, ed è quindi normale e legittimo leggere il mondo alla luce del PROPRIO mondo…
    Questo naturalmente vale anche per chi è figlio di ALTRI mondi e il nostro lo RIFIUTA perchè NON GLI PIACE, e se ciò accade ci sarà pure qualche ragione, anche se a noi puo’ dispiacere in quanto convinti di vivere nel migliore dei mondi possibili, ieri, oggi e domani….

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