Umanità

Utilizzo con riluttanza il termine “umanità”, dato che appartiene a quel genere di espressioni che, al solo pronunciarle, reificano e falsificano le cose cruciali di cui parlano. Ai fondatori dell’Unione Umanistica che mi invitavano a entrarne a farne parte, ho risposto: “Entrerei forse in un club che si chiamasse Unione Inumana, ma a uno che si chiami Umanistico non potrei proprio aderire”.
(Th. W. Adorno)

Non so la fonte (l’ho pescata su Asinus Novus), ma condivido.

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69 risposte a Umanità

  1. Francesco scrive:

    Posso dissentire?

    Credo che se si dimentica, trascura, mette da parte questo punto di partenza, si abbia già sbagliato tutto.
    Per quanto intelligente e dettagliata possa poi essere l’analisi e acuta la capacità di individuare il “che fare”.
    Sarà forse per questo che non sono mai riuscito a essere comunista (solo un pochino marxista). Tanto meno fascista. E anche tra i liberali sto strettuccio.

    Ciao

    • Rock & Troll scrive:

      Il comunismo è quanto di più inumano sia mai stato prodotto.
      Difatti la sua ispirazione non è di origine umana, ma satanica.

      • Francesco scrive:

        Infatti il marxismo è un’eresia MA nel suo afflato messianico e umanistico (cosa è tutta la menata dell’alienazione se non il lamento per una vita non umana?) ha un certo valore e fascino. Forse recuperabile al Bene.

        Il comunismo “serio” è altra cosa, è violenza leninista e staliniana, su scala industriale, con nessuna remora, con nessun limite, da subito col nobile scopo di mantenere al potere i capetti del partito. Un semplice abominio.

        Poi c’è il comunismo “sentimentale” di quelli che piangono pensando a Berlinguer in braccio a Benigni …

        • Z. scrive:

          Ricapitolando:

          – riconosci valore (e addirittura fascino!) al pensiero di Marx;
          – riconosci che il “comunismo serio” (ciò che un tempo veniva ironicamente definito “socialismo reale”), è altra cosa.

          E allora, di che stiamo a discutere tutti i giorni? perbacco Francè, dopo anni e anni scopriamo che sei un compagno!

          😀

          Z.

        • Francesco scrive:

          Egregio Z

          credevo che dopo lunga convivenza lei sapesse cosa auspico io per gli eretici

          e più hanno fascino, più fascine vanno ammucchiate ai piedi del palo

          che in sintesi il padre delle eresie è esattamente, come indicato da RT, il Demonio, che non potendo cancellare preferisce mutilare e distorcere il Verbo

          saluti

        • Rock & Troll scrive:

          Il cosiddetto “afflato messianico” del marxismo è cosa da cui guardarsi con attenzione.
          Il marxismo è una triste caricatura della vera Religione.

          Non dimentichiamo che il Maligno è simia Dei, è l’ingannatore che cerca di presentare come Bene ciò che è Male.
          Poi, certo, le sue trame sono destinate al fallimento, perché il Nemico è “quella forza che vuole sempre il Male e opera sempre il Bene”, e questa è la sua maggiore condanna.

        • paniscus scrive:

          “Non dimentichiamo che il Maligno è simia Dei, è l’ingannatore che cerca di presentare come Bene ciò che è Male.”
          ——————————-

          Che poi vorrei sapere cosa ci sarebbe mai di tanto vergognoso e di tanto offensivo nel concetto di “scimmia” 🙂

          Lisa

        • Armando scrive:

          Sempre detto che il marxismo è una religione

        • Peucezio scrive:

          Ma il peggiore, secondo me, è il comunismo “reale”, non il socialismo reale sovietico o cinese intendo, ma il comunismo dei comunisti in carne ed ossa (o degli ex-, post-, para-, neo- ecc.) nei paesi occidentali, perché è in Occidente che il comunismo è nato e si è sviluppato, nel seno della borghesia europea.
          E il comunismo dei paesi occidentali, almeno da una quarantina d’anni a questa parte, non è più né il materialismo dialettico, né l’operaismo ottocentesco, né lo statalismo burocratico e violento dell’Est, ma è il progressismo buonista, politicamente corretto e antirazzista. Ed è questo, a mio avviso, il vero volto satanico del comunismo, più ancora di quello che ha fatto milioni di morti, perché quello uccideva i corpi, ma questo uccide gli spiriti.

        • Peucezio scrive:

          “Che poi vorrei sapere cosa ci sarebbe mai di tanto vergognoso e di tanto offensivo nel concetto di “scimmia”

          Lisa”

          Eheh, Lisa, hai ragione 🙂

          Ma loro penso si riferissero all’idea di imitazione: avrebbero potuto ugualmente dire “pappagallo”.

      • PinoMamet scrive:

        Rock&Troll

        No, vabbè. Sei troppo bello per essere vero. 🙂

  2. Miguel Martinez scrive:

    Per Rock & Troll

    “Il comunismo è quanto di più inumano sia mai stato prodotto.
    Difatti la sua ispirazione non è di origine umana, ma satanica.”

    Non ho capito cosa c’entra; e non ti sapevo convertito all’Umanesimo (in inglese, Humanist è il modo politicamente corretto di dire “ateo”).

    • Rock & Troll scrive:

      Non è questione di “Umanesimo”, dove il primato è assegnato all’uomo slegato da ogni riferimento trascendente, ma di umano in quanto immagine del Divino.
      Il comunismo, con le sue ascendenze feuerbachiane e prometeiche, vorrebbe invece porre l’uomo al centro dell’universo e farlo “misura di tutte le cose”, come se si potesse fare a meno di Dio (etsi Deus non daretur), il che è quanto di più diabolico possa esserci.
      La centralità data all’umano nel suo senso più sano significa cogliere le radici che l’uomo ha nel trascendente e da cui nulla può prescindere.
      Tutto il resto è sfida satanica, è superbia, è la torre di Babele destinata alla rovina. E il comunismo è stata una delle più orrende torri di Babele edificate nel XX secolo che, dopo aver seminato miseria, terrore e morte, è precipitata come tutte le opere dell’umana superbia, inevitabilmente.
      In fondo basta guardare l’architettura sovietica per rendersene conto, o oggi quella nordcoreana.

      • Peucezio scrive:

        Oddio, non è che i grattacieli dell’Occidente liberal-capitalista (o di quello comunista liberalcapitalistizzatosi) siano molto da meno.

    • paniscus scrive:

      “E il comunismo è stata una delle più orrende torri di Babele edificate nel XX secolo che, dopo aver seminato miseria, terrore e morte, è precipitata come tutte le opere dell’umana superbia, inevitabilmente.
      In fondo basta guardare l’architettura sovietica per rendersene conto, o oggi quella nordcoreana.”
      ———————————–

      A me per la verità fanno lo stesso effetto certi santuari cristiani, specialmente quelli costruiti apposta pensando che sarebbero diventati un enorme centro di devozione popolare di massa 🙂

      Lisa

  3. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “Infatti il marxismo è un’eresia MA “

    Almeno distingui diverse realtà…

    1) Hegel e il suo discepolo Marx; che a sua volta è almeno due cose: un modo di interpretare la società che spesso ci coglie, e idee molto vaghe e non molto convincenti su come tale società cambierà da sola.

    2) Vari discepoli di Marx, che gli hanno attribuito il culto della “classe operaia” e altre cose, per conto dei sindacati tedeschi che cercavano di trasformare i propri associati in piccoli proprietari di casette con i nani nel giardino.

    3) un partito molto grintoso, che ha il merito storico di aver tirato fuori la Russia dalla Prima guerra mondiale; ha commesso una serie di massacri; ha riorganizzato la società russa in un modo per certi versi demenziale (si pensi ai progetti per la deviazioni dei fiumi, o all’urbanistica, o all’abolizione del nomadismo), per altri piuttosto sani, come può confermare chiunque abbia vissuto nella società sovietica; ha il grande merito di aver tenuto un bel pezzo del mondo fuori dal materialismo veramente ateo e anticristico (se vogliamo usare questi termini) fino a una ventina di anni fa…

    4) il comunismo togliattiano, che unisce antiche tradizioni di comunitarismo contadino italiane (chi conosce la Toscana capirà di cosa parlo), spregevole controllo stalinista e moderatismo sociale, che ha contribuito a rendere le fabbriche produttive e le strade pulite in mezza Italia

    5) verso Benigni e Repubblica e tutto il resto, permettimi di provare più disprezzo di quanto sia capace tu.

    • Z. scrive:

      Beh,

      in realtà i bolscevichi ci hanno provato, a tirare la corda. Ma poi la Germania ha perso la pazienza 😀

      http://en.wikipedia.org/wiki/Brest-Litovsk_Treaty

      In compenso, e la cosa mi stupisce molto, non si ricorda altrettanto spesso che i bolscevichi – pur restando sempre minoranza nel Paese – riuscirono a buttare fuori dalla Russia una gran quantità di truppe ostili alla nascita del nuovo Stato socialista. Mi piacerebbe conoscere abbastanza la storia russa per capire come ciò sia stato possibile.

      Z.

    • Francesco scrive:

      in sintesi estrema, temo di essere in disaccordo su tutta la linea, tolto il punto 5

      ciao

  4. Miguel Martinez scrive:

    E poi…

    6) e molto più importante di tutti i guitti alla Benigni, i movimenti dei contadini in India, nel Nepal, in Perù, che trovavano nell’icona di Mao una maniera di dire che la terra su cui vivevano da millenni non poteva essere strappata loro.

  5. Miguel Martinez scrive:

    Per Armando

    “Sempre detto che il marxismo è una religione”

    Ma sai, il 95% di quelli che si sono impegnati “per il comunismo” o gli hanno dato la vita, non hanno letto una parola di Marx.

    Lo stile di quell’intellettuale tedesco è lontanissimo da ciò che sono stati i comunisti, fossero cinesi, romagnoli o messicani.

    Poi è vero che il 5% ha preso molto alla lettera quelle parole: conosco casi di italiani, ignoranti di ogni altra lingua, che hanno imparato il russo solo per capire il “vero” senso di ciò che diceva Trotzky, e presumo che ci sia gente che abbia affrontato il tremendo tedesco per lo stesso motivo.

    Abbi pietà di loro…

  6. Antonino Bonan scrive:

    Io semplicemente mi ritengo agli antipodi.
    Peccato che le mie motivazioni siano talmente tante e varie, da rendere controproducente anche il solo accennarle. Dico pertanto solo che sto agli antipodi. Punto. Ditemi che non so argomentare, ditemi quel che volete. Magari è vero. Ma la questione è superiore alla mia capacità dialettica.
    Diciamo che è quello di Adorno è uno dei migliori modi per troncare ogni dialogo.
    Peggio di dire che “tutto è relativo”, “la verità non esiste”, etc. Almeno, in quei casi ci si può dilungare a definire i contorni della propria opinione, seppure disarmati di fronte alla sua relatività posta a priori. Dopo tutto, chi indugia a definirsi “umanista” fa proprio così: tutto è relativo, purchè sia “umano” va bene.
    Se invece si nega a priori il concetto di umanità, chi può ribattere alcunchè senza essere sbertucciato?
    Molto meglio, appunto, dirsi contrari e non motivare.

  7. Antonino Bonan scrive:

    Io semplicemente mi ritengo agli antipodi.
    Peccato che le mie motivazioni siano talmente tante e varie, da rendere controproducente anche il solo accennarle. Dico pertanto solo che sto agli antipodi. Punto. Ditemi che non so argomentare, ditemi quel che volete. Magari è vero. Ma la questione è superiore alla mia capacità dialettica.
    Diciamo che è quello di Adorno è uno dei migliori modi per troncare ogni dialogo.
    Peggio di dire che \"tutto è relativo\", \"la verità non esiste\", etc. Almeno, in quei casi ci si può dilungare a definire i contorni della propria opinione, seppure disarmati di fronte alla sua relatività posta a priori. Dopo tutto, chi indugia a definirsi \"umanista\" fa proprio così: tutto è relativo, purchè sia \"umano\" va bene.
    Se invece si nega a priori il concetto di umanità, chi può ribattere alcunchè senza essere sbertucciato?
    Molto meglio, appunto, dirsi contrari e non motivare.

  8. Moi scrive:

    Teologicamente _ e le mie fonti sono date dall’ Impareggiabile Accoppiata Padre Livio Fanzaga & Padre Gabriele Amorth !_ è “satanica” qualunque ideologia sostenga che il genere umano possa benissimo fare da sé, senza alcun bisogno di Dio. Da questo (!) punto di vista NON risultano quindi sostanziali differenze tra il Giacobinismo _ che per primo “sfrattò” Dio dalle istituzioni_ e il Pastafarianesimo … il quale dichiara che in assenza di prove scientifiche (!) credere in Dio ha senso quanto credere a un Mostro di Spaghetti Volante; uno Stato Laico, pertanto, deve concedere pari opportunità e diritti ai Fessi che credono davvero al primo come ai Simpaticoni che fingono di credere al secondo. Tanto un “Amico Immaginario” (espressione cara anche ai loro Gemelli Polemiconi della UAAR) è sempre e comunque un “Amico Immaginario” .

    Relata Refero, ça va sàinz’a 🙂 dire …

  9. Moi scrive:

    @ LISA PANISCUS

    Per comodità comunicativa te lo metto qui, se (!) è off topic … a farlo rientrare in topic ci penso poi io.

    Orbene, ho notato che riporti di Cattolici che non sanno della differenza “Immacolata Concezione” e “Parto Virginale” … forse non sai _ ma più probabilmente lo sai però lo sottovaluti_ che il Cattolicesimo è una religione (L’ unica ? … Boh !) il cui Fedele NON è tenuto al nozionismo interno alla dottrina :

    Io stesso ho conosciuto gente “cattolica” molto ignorante di nozioni ben più basilari; gente convinta che “Cristo” fosse un cognome; gente che recitava “prega per noi pregatori” [sic !] e perfino “benedetto il frutto del tuo seme” [sic !] ; gente che diceva che prima di andare in Paradiso (mai uno che si aspettasse l’ Inferno e neppure il Purgatorio … ) “prima ci si reincarna per qualche giro” (Giro di che ? Ma sì, che il “LisSsio” o la Samsara al fa l’ istass);

    Ebbene ?! Al Vaticano ‘sa vut ch’ ai en frégh ?

    L’ importante per salvarsi l’anima consta sostanzialmente di ‘ste due robe* qui :

    Eins :

    Scucire l’ ottopermille !

    Zwei :

    Fare non (!) ciò che il prete fa bensì (!) ciò che il prete dice !

    – – – – –

    NB* Oltrappenino, anche in Italiano, il termine “roba” ha un’accezione più vasta nonché una connotazione meno spregiativa rispetto all’ Italiano “toscostandardizzato”.

    • Peucezio scrive:

      “Io stesso ho conosciuto gente “cattolica” molto ignorante di nozioni ben più basilari; gente convinta che “Cristo” fosse un cognome; gente che recitava “prega per noi pregatori” [sic !] e perfino “benedetto il frutto del tuo seme” [sic !] ; gente che diceva che prima di andare in Paradiso (mai uno che si aspettasse l’ Inferno e neppure il Purgatorio … ) “prima ci si reincarna per qualche giro” (Giro di che ? Ma sì, che il “LisSsio” o la Samsara al fa l’ istass);”

      😀
      Una volta poi, quando si usava il latino, la creatività popolare si sbizzarriva e le preghiere venivano reinterpretate nei modi più assurdi.
      I “pregatori” per esempio mi fanno venire in mente che in pugliese, ma anche in napoletano, la parola “purgatorio”, poiché “purgare” non è un verbo di uso comune (se non attraverso evoluzioni fonetiche che lo rendono irriconoscibile) è stata reinterpretata come “pregatorio”, infatti si dice pregatòrie o priatòrie.
      Mi chiedo se per esempio nel nome dialettale del Requiem aeternam, in Puglia Règghia matèrne (sono sicuro che la m sta con la parola successiva, perché abbreviando si dice règghie, es. nonn’ave règghie, “non ha requie, non trova un momento di pace”), non ci sia sottesa l’idea di un’invocazione alla Madre di Dio, perché interceda per i morti, una sorta di preghiera “materna” quindi.
      Ma di esempi simili se ne potrebbero fare un’infinità. Sono stati scritti anche libri in merito.

      • Moi scrive:

        A proposito di Latinorum Ecclesiasticum: gli umarell e le zdàure “devoti” più anziani dicono o dicevano “robe” tipo :

        “ Pater nostAr qui es in cielo […] aT veGGNat [“ti venga”] Regnuum Tuum “

        “Requie-scant_ET in pace” in commistione con il verbo “scantères” (“disincantarsi”, diffusissimo in versione toscokoinéizzata di “scantarsi”)

        e tanto altro che non so o che non ricordo, a proposito … a che pubblicazioni alludi?

  10. Moi scrive:

    @ LISA PANISCUS ; 2

    Il senso spregiativo di “simius” / “simia” è quello del verbo “animalistically scorrect” noto come “scimmiottare”… quello tanto amato da chi ama lagnarsi : “Che tristezza i nostri giovani che scimmiottano (!) gli AmeriKani”.

    Considerando che quelli che in Inglese vengono chiamati “ape” furono classificati tra la seconda metà del Settecento e gli Anni ’30 (tanto ci volle per riconoscere il bonobo come specie a sé stante rispetto allo scimpanzé) … con “simius” o “simia” l’ Uomo Medievale intendeva quindi quelli che in Inglese vengono chiamati “monkeys”, no ?

    Apparentemente, “apes” sarebbero più adatti, perché “ci” somigliano di più ; Satana però, rispetto a Dio, è tramandato come più debole su tutta la linea, mentre le scimmie antropomorfe sono più deboli degli umani solo intellettivamente.

    Qualora qualcuno lo ignorasse, anche per il più grosso e forte atleta da combattimento professionista, fare a botte contro un “nanetto” di scimpanzé (figurarsi un gorilla !) sarebbe suicidio sicuro.

    • paniscus scrive:

      Moi:

      ovviamente sulle scimmie antropomorfe hai ragione, per molti secoli l’occidente europeo ha conosciuto le scimmie solo sotto forma di piccoli macachi o altre specie del genere, che non erano viste come “particolarmente simili all’uomo” rispetto a qualsiasi altro animale in generale.

      E a mio avviso è esattamente per questo che il pensiero intellettuale dominante (di origine tutta europea) ha faticato tanto ad accettare l’idea dell’evoluzione e della parentela stretta tra specie… proprio perché storicamente gli è mancato il confronto con la scimmia “ape”.

      Se due secoli fa un ipotetico equivalente di Darwin, invece che in Inghilterra, avesse divulgato il suo pensiero nel Borneo (dove la parola “orang-utan” significa letteralmente “uomo della foresta”, insieme a un’altra lunghissima serie di espressioni che iniziano con “orang-” che stanno a indicare varie popolazioni umane), non avrebbe trovato quasi nessuno a scandalizzarsi 🙂

      In ogni caso, proprio a causa della scarsa accessibilità dei campioni da osservare, fino ai primi del 1800 la classificazione e la nomenclatura delle grandi scimmie erano penose anche in ambiente scientifico… era normalissimo che si confondesse un gorilla con uno scimpanzé, o magari anche con un orango (che, appunto, oltre a essere completamente diverso di aspetto, viene pure da un altro continente lontanissimo).

      Anche se ovviamente l’equivoco è stato poi chiarito, di questa confusione è rimasta qualche traccia anche nella nomenclatura ufficiale fissata in seguito: ad esempio “pongo”, che è indubbiamente una parola africana, e che probabilmente in origine stava a indicare i gorilla, adesso è stata abbandonata per tutte le antropomorfe africane, ed è rimasta solo come nome scientifico dell’orango, che con l’Africa non ha nulla a che fare.

      Una ricostruzione interessantissima di come è cambiata storicamente la percezione culturale della scimmia è in un libro di Giulio Barsanti, professore di storia della biologia, libro che si intitola proprio “L’uomo dei boschi” (ovviamente, ispirato all’orango di cui sopra), e che peraltro contiene una ricchissima e curatissima raccolta di illustrazioni di ogni genere e di ogni epoca.

      Lisa

      • Moi scrive:

        E a mio avviso è esattamente per questo che il pensiero intellettuale dominante (di origine tutta europea) ha faticato tanto ad accettare l’idea dell’evoluzione e della parentela stretta tra specie… proprio perché storicamente gli è mancato il confronto con la scimmia “ape”.

        LISA PANISCUS
        ——————–

        Interessanti osservazioni, se (!) non sai come aggiornare il blog potrebbero essere un buono spunto 🙂

        • Moi scrive:

          Mi sembra che anche la parola “chimpanzee” da cui il nostro “scimpanzé” significhi qualcosa del tipo “l’ uomo della foresta” …

      • PinoMamet scrive:

        Ho letto diverse storie di genere “paranormale” cinese che hanno a che fare con i “maoren”, uomini pelosi, dall’esplicito carattere scimmiesco;
        da quello che ho letto, mi pare che la parentela tra uomo e scimmia fosse un’idea ben radicata in Oriente (in alcune storie folkloriche si dà per scontato che la tal popolazione discenda da una scimmia, ma anche il contrario; cioè che alcuni gruppi di enormi maoren- la versione cinese degli yeti, insomma- discendano dai fuggitivi di epoca Qin che si rendevano irreperibili alle corvè per costruire la Grande Muraglia…)

        anche in un passo del “Viaggio a Occidente”, ovverosia “Lo Scimmiotto”, un saggio buddhista o taoista (non è ben chiaro, a volte, perlomeno in traduzione; anche se l’autore ha una evidente polemica anti-taoista) si rivolge al protagonista dicendogli che dopo tot reincarnazioni aveva avuto la fortuna di ottenere una forma “quasi umana”
        (si tratta comunque di una specie di macaco, con coda e tutto).

        ciao!

        • Moi scrive:

          @ PINO

          Secondo una teoria molto suggestiva, in fondo in fondo credibile ma tutta da dimostrare, in realtà i più svariati “Yeti”, “Bigfoot”, “Sasquatch”, “Maoren” ecc … sarebbero avvistamenti fortuiti di “Gigantopiteco”, un altro “ape”, parecchio più grosso e più forte pure del gorilla che in realtà non sarebbe davvero estinto !

        • Peucezio scrive:

          Beh, in tutte le culture tradizionali le parentele degli uomini con gli animali sono cose normali. Carlo Levi parla di uno di cui si riteneva fosse figlio di una vacca (e al tempo stesso si parlava anche della sua madre umana, senza avvertirne la minima contraddizione). E inoltre ci sono le trasformazioni: streghe che diventano gatte, per poi recuperare la forma umana, licantropi…
          La cosa strana è che sia la scienza a dare credito a queste cose, ma nella cultura popolare e nella mitologia ci sono sempre state.

      • fp40 scrive:

        E allora noi sardi che chiamiamo i fenicotteri “genti arrubia”, e ci riferiamo agli animali selvatici per nome proprio, senza l’articolo, come possiamo fare a introiettare “il pensiero intellettuale dominante”? Porca miseria, non faremo mai parte dell’occidente europeo 🙂

  11. Moi scrive:

    *** @ Ritvan, Qui per comodità ***

    Sicuro che fra “Aquila” e “Parlare Illirico” non vi sia alcun legame mediante animali totemici ? Come senz’altro già saprai, pare che “Italia” derivi dai “Vituli” una tribù “calabrese” che aveva per animale totemico il “Vitello” … nei quali si imbatterono i primi “Coloni” Greci in “Magna Graecia”.

    Sì, insomma : i Calabresi, alla fin fine, sono “i più Italiani di tutti” 🙂 …

    • Ritvan scrive:

      @ Moi
      La tua ipotesi è intelligente. Infatti, un’altra teoria farebbe derivare il nome dall’aquila bicipite – simbolo araldico prettamente feudale della famiglia Kastrioti – della bandiera del nostro eroe Skanderbeg. Fino all’invasione ottomana gli albanesi si autodefinivano “arbër” e chiamavano le terre da loro abitate “Arbëria”. Il fatto che solo dopo l’epopea di Skanderbeg abbiano cambiato in “shqiptar-Shqipëria”, rende assai credibile anche l’etimologia “seguaci della bandiera con l’aquila”.
      Comunque, in ambito accademico albanese l’ipotesi più accettata oggi è quella che dicevo prima, ovvero derivante da “shqiptoj-pronunciare”…in ogni caso le aquile in carne e ossa sorvolanti le montagne non c’entrano.

  12. Miguel Martinez scrive:

    Per Peucezio

    “E il comunismo dei paesi occidentali, almeno da una quarantina d’anni a questa parte, non è più né il materialismo dialettico, né l’operaismo ottocentesco, né lo statalismo burocratico e violento dell’Est, ma è il progressismo buonista, politicamente corretto e antirazzista. “

    Credo che ci sia di mezzo il solito problema terminologico: per me, quello che dici tu non è “comunismo”, ma “sinistra”, che è tutt’altra faccenda.

    Conosco tanti comunisti, e hanno tutti i difetti che vuoi, ma non quelli che segnali tu.

    • Peucezio scrive:

      Ma io mi riferisco al fatto che quasi tutti i progressisti attuali (fanno eccezione i radicali, che sono quattro gatti, alcuni ex socialisti e pochi altri) vengono dalle file del PCI, perché in Italia c’era solo quello (e gli altri partitini, Democrazia Proletaria, il PdUP ecc. erano ancora più estremisti e comunisti) e si identificava, se non con la sinistra politica, con la sinistra culturale e ideologica. Tutti votavano PCI, scrittori, registi, professori, cantanti, filosofi ecc. ecc. e, diversamente da altri paesi, soprattutto anglosassoni, non esisteva un progressismo estraneo al gigantesco calderone del comunismo. Poi c’erano comunisti che con quel mondo non avevano nulla a che fare e forse erano la maggioranza, ma oggi non esistono più, esclusa una grossa quantità di ottuagenari, poco vitali politicamente (anche se rilevanti elettoralmente).

      • maria scrive:

        Peucezio, il pci non era buonista, e l’egemonia culturale che in un certo periodo storico, bei tempi, ha indubbiamente avuto come tu riconosci, non si fondava sul politically correct. Avrebbe fatto poca strada.

        Aggiungo che i progressisti di oggi spesso rinnegano la loro provenienza o la datano a un certo periodo storico e basta, per non parlare di quelli che a “sinistra” parlano a vanvera di stalinismo per ogni fatterello che accade.

        La storia dell’unico comunismo esistito ovvero il socialismo reale è stata rimossa da tutti anche a livello di indagine storiografica.

        Quante preventive ironie sul libro di Lo Surdo, senza nemmeno averlo sfogliato, al di là di come si possa poi giudicarlo , che ha tentato un giudizio sulla figura di stalin sottraendolo all’analogia con il “mostro gemello” Hitler, facendo cioè i conti con la storia e non partendo soltanto dal numero delle vittime e basta, che come è noto a chiunque non cominciano con il comunismo o con marx . Ce sono state parecchie anche prima eh

        Non fare anche tu, dunque, un calderone indistinto tra “sinistra” attuale che andrebbe, tra l’altro, meglio identificata e comunismo del Novecento. Non siamo, per fortuna, a porta a porta:-)

        • habsburgicus scrive:

          @Maria
          io stimerei di più Losurdo (di cui condivido diverse sue posizioni in politica estera, ad esempio la difesa della Siria di Bashar al-Asad) se, lui ed ancor più i suoi seguaci ed apologeti, accettassero che lo stesso metodo fosse seguito per studiare Hitler, invece di accodarsi ai tanti che propongono purghe, roghi, arresti ecc per chiunque abbia idee differenti dalla “vulgata” ufficiale sul nazional-socialismo, l’unico “Male Assoluto” della nostra gloriosa e felice epoca…
          intendiamoci io non sono per nulla nazista (il fatto che sia necessario sempre ribadire queste cose la dice lunga sul clima in cui viviamo :D), ma converrai che é un pochino strano e contradditorio auspicare un dibattito storiografico libero da pregiudizi su Stalin e sul comunismo storico novecentesco (l’unico realmente esistito….condivido questa espressione previana :D) e al contempo scagliarsi contro ogni studio STORICO e SCIENTIFICO sine ira et studio relativo al vecchio Adolf (almeno su Mussolini c’é stato De Felice…sul Fuhrer stiamo peggio ora che negli anni ’50 !)
          un caro saluto

  13. Miguel Martinez scrive:

    Per maria

    “Peucezio, il pci non era buonista, e l’egemonia culturale che in un certo periodo storico, bei tempi, ha indubbiamente avuto come tu riconosci, non si fondava sul politically correct. Avrebbe fatto poca strada.”

    Sono abbastanza d’accordo con te. Tempo fa, qualcuno pubblicò un curioso libretto, con un titolo tipo Veltroni migliore agente della CIA, in cui prendeva gli scritti giovanili di uno dei più vaporosi sostenitori di buonismo politicamente corretto; bene, quando militava da giovane nel PCI, scriveva in tutt’altro tono.

    Ovviamente, Veltroni era potenzialmente la roba che è adesso; ma il contenitore del PCI chiedeva ben altro all’epoca, e lui si adeguava, come si è poi adeguato ad altri venti e tempi.

    Il PCI non era comunque in mano agli intellettuali; era in mano ai politici – direi che i veri eredi del PCI sono tutti gli amministratori locali e dirigenti di cooperative industriali sparsi per l’Italia del centro-nord.

  14. maria scrive:

    Il PCI non era comunque in mano agli intellettuali; era in mano ai politici – direi che i veri eredi del PCI sono tutti gli amministratori locali e dirigenti di cooperative industriali sparsi per l’Italia del centro-nord.

    maria
    su questo sono d’accordo, ma aggiungo, per poco, perchè anche tra questi bisogna distinguere e il maggior criterio di distinzione è l’età anagrafica, del resto cosa più che buona o cattiva,naturale dal momento che è stata sospesa ogni ideologia nel senso di sistema di idee riguardanti non solo l’economia ma anche altri aspetti della vita.

    E’ tramontato voglio dire il concetto di uguaglianza declinato appunto ,oggi, a “sinistra” solo con l’idea di legalità, e cioè attestandosi soltanto sulla frontiera della legge che va rispettata, o cosa importantissima, ma che non scalfisce le reali disuguaglianze che esistono tra le persone.

    E a notarlo non sono io o qualche pericoloso boscevico ma un “liberale” come norberto bobbio nel suo libretto storia e sinistra, idea che un veltroni e quelli come lui non sosterrebbe nemmeno per un minuto credendo alle panzane delle pari opportunità come massimo traguardo e alla “libertà” come strumento quasi taumaturgico di risoluzione dei problemi.

    • Francesco scrive:

      Stai dicendo che sono un comunista veltroniano? mi sa che potrei avere qualche problema coi qualche amico ciellino. nel senso che già sono troppo a destra per loro …

      Però negare che Bobbio sia stato un pericoloso bolscevico, sia pure nella variente “entrista” dell’azionismo è storicamente inesatto

      PS a proposito, che fine ha fatto il mio leader politico di riferimento? è morto?

  15. mirkhond scrive:

    da quello che ho letto, mi pare che la parentela tra uomo e scimmia fosse un’idea ben radicata in Oriente (in alcune storie folkloriche si dà per scontato che la tal popolazione discenda da una scimmia, ma anche il contrario; cioè che alcuni gruppi di enormi maoren- la versione cinese degli yeti, insomma- discendano dai fuggitivi di epoca Qin che si rendevano irreperibili alle corvè per costruire la Grande Muraglia…)

    Un testo cinese del I secolo a.C., accennando alle popolazioni INDOEUROPEE stanziate ai confini occidentali della Cina, gli Yuezhi e i Wu Sun, li definiva “alti e biondi con gli occhi azzurri, BRUTTI COME LE SCIMMIE DA CUI DISCENDONO!”
    ciao!

    • PinoMamet scrive:

      Sì è capitato anche a me di leggere vari passi in cui gli “occidentali” (soprattutto popolazioni iraniche) venivano paragonati a scimmie o a yaksha (demoni, non ho capito bene la differenza tra yaksha e rakshasa) per i “bruttissimi” occhi e capelli chiari 😉

      però ieri leggevo su Wikipedia che nel DNA dei cinesi ogni tanto salta fuori qualche “marcatore” medio-orientale (anche a Canton o a Hong-Kong…) e che mogli persiane (in senso generico, ma anche arabe o del golfo) erano molto richieste in non ricordo che epoche, mentre un must dell’epoca Tang, una cosa comunissima, erano le locandiere persiane…

      • mirkhond scrive:

        Beh, la cosa non sorprende se consideriamo che popolazioni indoeuropee non solo iraniche come forse i Wu Sun (forse i Saka/Sciti, delle tombe di Pazyryk), ma gli Yuezhi/Tocari la cui lingua, nota dalle due varianti kucheana e turfaniana, era più vicina a quelle indoeuropee occidentali, come il Latino e le lingue celtiche, popolazioni indoeuropee dicevo, sono presenti fin dalla più antica storia cinese, e stando ad alcuni studi*, sarebbero addirittura all’origine dello sviluppo della stessa civiltà cinese, con l’introduzione della lavorazione del bronzo, del carro, dell’addomesticamento del cavallo e del cane…
        Rapporti che proseguono anche nel medioevo. Penso alla famiglia imperiale iraniana, fuggita nella Cina dei Tang dopo l’assassinio dell’ultimo shah sasanide Yezdegerd III (632-651 d.C.), e che, proprio grazie all’appoggio cinese, riuscì ad organizzare un’accanita resistenza all’avanzata arabo-musulmana, nei contrafforti montani del Pamir, nell’Iran Orientale per almeno 50-100 anni, per poi estinguersi, sempre ospite alla corte Tang.
        Sempre in epoca Tang (618-907 d.C.), abbiamo notizia di comunità zoroastriane di esuli iraniani d’alto lignaggio, fino al X secolo. Lo stesso Cristianesimo Nestoriano penetrò in Cina a partire dal 635 d.C. circa, grazie a monaci missionari sogdiani, cioè iranici centroasiatici come Alopen e Adamo di Balkh (VIII sec. d.C.), e lo stesso il Manicheismo, documentato in Cina a partire dal 694 d.C. !
        In sostanza la conquista musulmana dell’Iran e dell’Asia centrale tra Amu Darya e Syr Darya, portò un ulteriore sviluppo nelle relazioni irano-cinesi, così come forse l’impero mongolo sinizzato dei Qaraqitai (1130-1218) nell’Asia Centrale, e infine quello gengiskhanide, con nuove massicce presenze europoidi in Cina, sia come prigionieri anche franchi, e sia iranici, come 30.000 Alani/Osseti trovati da Marco Polo durante la sua permanenza nella Cina di Qublay Khan (1260-1294), tra 1275 e 1292!
        ciao!

        • mirkhond scrive:

          * C’è (o c’era ) in internet, l’interessante articolo di Giovanni Monastra, Gli Indoeuropei nell’Antica Cina, corredato da foto, in cui vengono esaminati proprio tali antichissimi rapporti, e soprattutto il ruolo svolto dagli Yuezhi/Tocari nello sviluppo della civiltà cinese (oltre alla negazione o quantomeno forte sottovalutazione di tali rapporti, per malinteso orgoglio nazionalistico).
          ciao!

  16. mirkhond scrive:

    Secondo una teoria molto suggestiva, in fondo in fondo credibile ma tutta da dimostrare, in realtà i più svariati “Yeti”, “Bigfoot”, “Sasquatch”, “Maoren” ecc … sarebbero avvistamenti fortuiti di “Gigantopiteco”, un altro “ape”, parecchio più grosso e più forte pure del gorilla che in realtà non sarebbe davvero estinto !

    Lo scrittore britannico Tom Knox nel suo “Il Segreto della Genesi”, sostiene proprio tali teorie criptozoologiche, pensando ad un’evoluzione del gigantopiteco (altro circa 3 metri) nei fantomatici Uomini del Nord, razza ominide di giganti dagli occhi a mandorla, viventi nelle gelide terre del bacino dell’Amur, e crudeli e culturalmente più evoluti dell’Homo sapiens, proprio a causa delle durissime condizioni climatiche dell’estremo oriente siberiano.
    Intorno all’11.000 a.C., questo popolo di giganti “mongoloidi” si sarebbe stabilito nelle fertili pianure dell’Alta Mesopotamia, oggi un brullo deserto tra Turchia e Siria, e qui avrebbero stuprato le “nanerottole” armenoidi sapiens, insegnando ad esse e ai loro figli meticci, il segreto della civiltà e l’erezione dell’enorme complesso templare preistorico di Gobekli Tepe, forse il fondo storico del mito del Giardino dell’Eden.
    E tuttavia qui civiltà fece rima con crudeltà, e le efferatezze degli Uomini del Nord, compresi i sacrifici umani dei bambini, furono tali che, intorno all’8000 a.C. i loro discendenti meticci si ribellarono e li sterminarono, seppellendo poi Gobekli Tepe, per cancellare una vergogna, una colpa, il PECCATO ORIGINALE di un MOSTRUOSO INCROCIO GENETICO che, secondo mister Knox, sarebbe all’origine del male e della crudeltà umana…
    ciao!

    • paniscus scrive:

      Io credo che le effettive prove scientifiche dell’esistenza stessa del “Gigantopiteco” siano piuttosto labili.

      Ossia, è vero che qualche reperto è stato trovato, ma si tratta quasi esclusivamente di denti e pezzi di mandibole, che effettivamente sono molto più grandi rispetto a quelli di qualunque altra scimmia conosciuta, ma sono un po’ poco per ricostruire le proporzioni e l’aspetto dell’intero corpo. In pratica, hanno preso questi denti, li hanno confrontati con quelli di un orangutan attuale, e hanno “riscalato” l’intero animale. Certo che avere informazioni scarse è sempre meglio che nulla, ma decisamente la ricostruzione è soggetta a grossi errori.

      E la versione diffusa, secondo cui tutto il resto dei reperti sarebbe stato distrutto in massa perché ritenuti “ossa di drago” e utilizzati a man bassa nelle preparazioni della medicina tradizionale asiatica, a mio avviso, è una versione abbastanza “di comodo”!

      Con questo, non mi permetto di affermare che sia tutta una balla e che l’animale non sia mai esistito, ci mancherebbe. Però mi sembra un’ipotesi completamente sproporzionata quando la si tira di mezzo per “spiegare” l’eventuale fondo di verità delle leggende sullo Yeti, sull’Alma, o addirittura sul Bigfoot in un continente completamente diverso. Se questa creatura fosse stata così fiorente e così diffusa da lasciare discendenti in giro per tutto il mondo, mi aspetterei che i ritrovamenti fossili fossero molti di più, magari in aree disabitate, o abitate da popolazioni alle quali non fregava nulla di distruggere i reperti per trasformarli in pozioni.

      Anche l’esistenza dei dinosauri fu contestata a lungo, ma poi tutte le obiezioni furono spazzate via dall’enorme mole di evidenze sperimentali che venivano fuori!

      Lisa

      • PinoMamet scrive:

        Mah, può darsi che qualche contatto con le grandi scimmie (basta il gorilla, senza scomodare il povero Gigantopiteco) sia stato all’origine, o una delle origini, di qualcuno dei miti su yeti o “omo salvatico” (c’è anche sulle Alpi, ma era diffuso nelle leggende medievali).

        (E il Bigfoot? in America non ci stanno nè gorilla nè oranghi…)

        anzi, forse lo trovo più probabile che non il povero Gigantopiteco, che non èdetto abbia lasciato memorie (ma quando si è estinto?) e i cui resti, pochi o tanti, non è detto che fossero riconosciuti come scimmieschi/simil-umani…

        non so, faccio così per parlare…

        • paniscus scrive:

          Io conosco un’ipotesi del genere relativa a una creatura umanoide selvatica, ma di dimensioni piccole, piuttosto che grandi.

          Sarebbe asiatico, e apparterrebbe alle numerose popolazioni (reali o leggendarie) che in Indonesia portano indifferentemente il nome di “orang-“qualcosa, nel caso specifico “Orang Pendek”, che vuol dire appunto “Uomo piccolo”:

          http://en.wikipedia.org/wiki/Orang_Pendek

          La cosa simpatica è che quando, una decina d’anni fa, fu pubblicata la (notevole) scoperta dell’Homo floresiensis, variante nana dell’Homo erectus che sarebbe sopravvissuta in qualche recesso dell’Indonesia fino a diecimila anni fa, vivendo a lungo in contemporanea con l’Homo sapiens moderno… la cosa fu immediatamente presentata come una possibile spiegazione arcaica del mito dell’Orang Pendek.

          Ossia, come una possibile traccia di una lontanissima memoria tramandata per migliaia di anni dai nostri antenati paleolitici, che potevano averli incrociati dal vivo, o almeno potevano aver trovato le loro ossa qualche secolo dopo 🙂

          Lisa

    • Moi scrive:

      Continuo a preferire gli Annunaki e i Nefelim di Sitchin.

      Non so se hai visto il secondo film dei Transformer (quello con la scena del “drone aereo caccia-umanoide“ mosconizzata) , ebbene si rivela paleocontattisticamente che gli Antichi Dei erano alieni provenienti dal pianeta Cybertron … ne consegue _ per farla breve_ che la tecnologia informatica-elettronica e meccanica umane sono illusorie : non si tratta che del goffo e obliato (o meglio, ricordato soltanto vaghissimamente e molto confusamente nelle mitologie-religioni) tentativo umano di ri-produrre la biologia di una forma di vita aliena nettamente superiore _in un tempo remotissimo civilizzatrice_ basata sull’ acciaio e sul silicio.

  17. mirkhond scrive:

    Infatti, l’ipotesi presentata da Knox è più il frutto di ossessioni genetiche personali su cui basarsi per spiegare i misteri profondi della natura umana, rispetto a prove scarse e che, attraverso appunto la dentatura, dimostrerebbero che in realtà il gigantopiteco dovesse essere un erbivoro…
    Su una sua presunta evoluzione, non vi è ALCUNA PROVA, e il resto è appunto fuffa romanzesca che ha un suo fascino contorto, ma è appunto solo fuffa…
    ciao!

  18. Moi scrive:

    UN PO’ @ TUTTI

    Bisogna comunque tenere distinti i concetti di “Antenato Evoluzionistico”, scientifico e moderno, e di “Animale Totemico”, sciamanico e antichissimo.

  19. Moi scrive:

    @ Lisa Paniscus

    Ma che tu sappia, anche (!) le scimmie antropomorfe possono essere soggette ad “acromegalia” ?

    • paniscus scrive:

      “Ma che tu sappia, anche (!) le scimmie antropomorfe possono essere soggette ad “acromegalia” ?”

      ————————

      Onestamente non lo so, penso di sì, ma penso anche che in quasi tutte le specie animali (o anche nelle popolazioni umane che vivono a uno stadio materialmente e culturalmente molto arcaico) quasi tutti i soggetti nati con anomalie genetiche muoiano giovanissimi.

      Quindi, trovo abbastanza improbabile che un primate non umano nato con una evidente anomalia congenita possa essere arrivato all’età adulta (a meno che non si tratti di una “stranezza” completamente innocua, che non pregiudica alcuna capacità fisica o cognitiva).

      Non era normale che ci arrivassero nemmeno gli umani, fino a una o due generazioni fa.

      L’unico caso veramente clamoroso di scimmia “disabile” arrivata all’età adulta (anzi, addirittura alla vecchiaia) è quello del mitico gorilla bianco che è stato per 40 anni il divo dello zoo di Barcellona. Ma appunto, dubito che sarebbe mai riuscito a sopravvivere in libertà nel suo ambiente naturale in Africa, visto che gli albini sono notoriamente ipersensibili alla luce, soggetti a malattie della pelle, e piuttosto deboli di vista. In un ambiente protetto ce l’ha fatta, ma credo che sia stata una vicenda piuttosto anomala…

      Lisa

  20. mirkhond scrive:

    Per Pino Mamet

    Stando alla sacra wiki il gigantopiteco sarebbe vissuto tra 1.000.000 e il 300.000 a.C., e sarebbe stato un mangiatore di bambù.
    La sua estinzione si pensa possa essere avvenuta per la comparsa degli homini sapiens e dei panda quali concorrenti nel suo habitat naturale (Cina meridionale, Vietnam, India).
    ciao!

    • paniscus scrive:

      Anvedi chi l’avrebbe mai detto… i panda come competitori evolutivi di grande successo! 🙂

      Lisa

    • paniscus scrive:

      E comunque, a proposito di panda e di loro parenti vicini o lontani…

      … se mai la leggenda dello yeti o quella del Bigfoot possano mai aver avuto qualche fondo di verità, la vedrei molto ma molto più probabile se si trattasse di avvistamenti a distanza di grandi orsi, piuttosto che di scimmie.

      Sulla figura simbolica dell’orso come “anello mancante tra l’uomo e l’animale” (e quindi come inconsapevole sostituto europeo, o anche americano, della grande scimmia), c’è pieno di roba interessante da leggere, da Michel Pastoureau a Bernd Brunner 🙂

      Lisa

  21. Moi scrive:

    “E il comunismo dei paesi occidentali, almeno da una quarantina d’anni a questa parte, non è più né il materialismo dialettico, né l’operaismo ottocentesco, né lo statalismo burocratico e violento dell’Est, ma è il progressismo buonista, politicamente corretto e antirazzista. “

    Peucezio

    ———-

    Il discorso di base è che un congruo numero di Intellettuali Organici e Dirigenti (Partito , Cooperativa, Istituzione … PCI insomma) “già maturi” negli anni ’80 hanno dovuto riciclarsi “a busso” 🙂 da Sovietoidi a Liberal USA alla velocità del neutrino per poter continuare a vivere di (!) politica .

    E allora si passa dalla “Giustizia Sociale” ai “Diritti dei Cittadini Consumatori”; da “Nero” come spregiativo di “Fascista” a repentino politically correct del dapprima normalissimo “Negro” come se l’ Italiano fosse l’ AngloAmericano ; dall’ omosessualità come “decadenza morale borghese” all’ omosessualità come “ricchezza nella diversità di genere” e così via.

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