I para-ordini dei Cavalieri di Malta ed Elisabeth Sabaditsch-Wolff (III). Dalla pro loco ai contractor

Alla prima parte

L’altro giorno, abbiamo accennato alla strana convivenza, in certi paraordini, tra vita provinciale/parrocchiale italica e un potente motore imprenditoriale/militare americano.

Oggi parliamo di Templari, tanto i paraordini si rifanno praticamente sempre o ai Templari o ai Cavalieri di Malta.

Tre fatti di cronaca:

Estate del 2011, lancio del film L’Ultimo dei templari (terzo posto al botteghino), del regista americano Dominic Sena:

“Per promuovere il film dal sapore medievale che esce oggi, Medusa film ha messo in scena un vero e proprio evento pubblicitario per le vie di Roma. Mentre gli appassionati si preparano ad assistere al nuovo lungometraggio dal titolo “L’ultimo dei Templari“, di Dominic Sena qui viene organizzato un appuntamento davvero speciale. Nelle sale cinematografiche è ancora la volta di assistere alla interpretazione di Nicolas Cage, ma nella Capitale per tutto il giorno si è infatti aggirato un carro stregato, con due Templari a piedi che accompagnavano una strega imprigionata. Le mete prescelte erano le varie piazze locali.”

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Templari e streghe a spasso per Roma

Il bello è che il film in inglese si chiama Season of the Witch, e non contiene alcun riferimento ai Templari. E’ il mercato italiano che ha richiesto la traduzione. E quindi, da templari si vestono i giovani che pubblicizzano il film.

I successivi due fatti si riferiscono a un preciso gruppo neotemplare.

Non vi fate spaventare dal nome, scenograficamente lungo: Ordo Supremus Militaris Templi Hierosolymitani – Ordine dei Cavalieri del Tempio di Hierusalem – The Sovereign Military Order of the Temple of Jerusalem. Basta chiamarlo OSMTH (oppure SMOTJ in inglese).

Due fatti di cronaca. Il primo:

Lo scorso aprile, il sindaco di Fiuggi (“idilliaca terra di pace e benessere“) [1], Fabrizio Martini (di centrosinistra) ha patrocinato con entusiasmo una processione dell’OSMTH, presentata come una “rievocazione storica”:

“I Templari, guidati dal loro Gran Maestro Fausto Puddu [il cui nome oggi non compare sul sito dell’Ordine, ndr], hanno attraversato la piazza Trento e Trieste in armi, con la musica di “O Fortuna” dei “Carmina Burana” di sottofondo, e con in testa il loro vessillo, il “Valcento”, che dà il titolo al libro di [Giancarlo] Pavat. Poi hanno dato vita a combattimenti simulati mostrando una notevole abilità di scherma.
Sotto gli occhi del numeroso pubblico e delle gentili Dame di “Art and passion” [sic!] con splendidi costumi medievali. Poi, hanno fatto ingresso nel Comune, schierandosi sullo scalone monumentale e dopo che i presenti hanno preso posto nella sala consiliare, sono entrati a loro volta, sulle note di “Non nobis domine” ed hanno reso omaggio al sindaco ed ai relatori, sedendosi poi al loro fianco.”

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Neotemplari a spasso per Fiuggi

Una cosa molto in stile pro loco, quindi.

Da inserire nelle innumerevoli sagre che da qualche decennio caratterizzano il tentativo in tutta Italia di attirare turisti, con figuranti che indossano costosi costumi, con colori sgargianti che nessun tintore medievale sarebbe riuscito a creare.[2]

In simili eventi, il Mistero (anzi, il Mystero) aiuto a rendere interessante lo spettacolo.

In più, in parallelo alla cultura della wellness femminile, abbiamo un’altrettanta americana cultura del fitness maschile, che ha i suoi bozzoluti esordi nel body building californiano.

Tutta roba che i media catalogano in una categoria insieme positiva e innocua. E dove qualunque affermazione storica sballata può essere scusata: stavamo solo giocando.

Il secondo fatto di cronaca:

“Cerimonia ricca di eventi e di emozioni, il Capitolo Solenne della Commenda “San Michael” di Rossano, che si è svolto nella Chiesa Madre dedicata a San Cataldo della città di Cirò Marina (KR).

Presenti, oltre ai numerosi ospiti ed alle autorità civili e militari, il Commendatore della Commenda “Christi Milites” di Lametia Terme, cav. Giuseppe Miceli, il Commendatore della Commenda “San Giorgio” di Reggio Calabria, dott. Domenico Meduri [3], il Gran Balivo dell’Italia Meridionale e Gran Cerimoniere del Gran Priorato d’Italia O.S.M.T.H., Pietro Testa, la nobilissima sorella Donatella Merli, Gran Tesoriere del Gran Priorato d’Italia, nonché il Gran Priore d’Italia, S.E. prof.Stelio Venceslai.

Il Capitolo Solenne è stato preceduto dalla Santa Messa concelebrata da quattro sacerdoti, tra cui il Cappellano della Commenda “San Michael”. A conclusione della Santa Messa è stata data lettura di una lettera di saluto e di augurio per il Capitolo in corso da parte del Monsignor Domenico Graziani, Arcivescovo delle diocesi di Crotone-Santa Severina; in questa lettera S.E. ha inviato, attraverso il suo portavoce, il viceparroco della parrocchia di San Cataldo, la sua paterna benedizione ed ha manifestato la sua profonda stima per l’impegno e l’operato della Commenda “San Michael” di Rossano.”

Qui abbiamo una cosa un po’ diversa, che ci fa vedere che i cavalieri di Fiuggi non sono esattamente figuranti stipendiati dalla pro loco.

Sembrano quasi i Massoni della Gran Commenda dei Cavalieri Templari d’Italia del Grande Oriente d’Italia, filiale del Grande Accampamento dei Templari degli USA.[4] Un rito diretto da un certo Gilberto Bonaccorso, un signore con un numero notevole di titoli e (salvo omonimie) qualche problematica vicenda giudiziaria.

L’abbigliamento dei Cavalieri dell’OSMTH e del Grande Accampamento pare più o meno uguale, almeno ai nostri occhi profani.

E invece, quelli dell’OSMTH non dovrebbero essere massoni, vista la presenza di ben quattro sacerdoti, uno dei quali “cappellano dell’Ordine”, e le benedizioni dell’Arcivescovo (nonché delle imprecisate “autorità civili e militari”).

Ora, io a differenza del sindaco di Fiuggi, Fabrizio Martini, e dell’arcivescovo di Crotone-Santa Severina ho accesso a uno strumento che si chiama Google.

Non mi vado a cercare documenti segreti o ipotesi complottistiche. Mi fermo a leggere i siti ufficiali dell’OSMTH e dei suoi dirigenti.

Da cui scopro che questo mondo di pro loco, sindaci, sagre, preti e “autorità civili e militari”, ha alle spalle una realtà completamente diversa.

Riassumendo:

– l’OSMTH traccia le proprie origini a partire da un rivoluzionario e massone francese che si è inventato anche una propria religione

– capo supremo attuale dell’OSMTH è un ammiraglio americano massone (cosa che a me interessa poco, ma dovrebbe interessare all’Arcivescovo), che dirige un think tank politico-militare

– il vicecapo è un americano che dirige una delle principali imprese di contractor e attività paramilitari del pianeta

– la benedizione spirituale, in Italia, arriva almeno in parte da una persona che si è autonominata “monsignore” di una chiesa tutta sua

– l’ordine ha almeno due sedi riservate esclusivamente a ufficiali della NATO, una delle quali è diretta da un signore che lavora per l’esercito degli Stati Uniti.

Nulla di demoniaco, ovviamente. Piuttosto, il tipo di cosa che in noi suscita sempre curiosità.

Procediamo con ordine.

Note:

[1] Fiuggi è templarmente affollata. L’11 e 12 giugno, un altro gruppo, i Templari di San Bernardo – Priorato Cattolico d’Italia di Gianni Battini, hanno tenuto il loro Capitolo Generale di Pentecoste alla Chiesa Regina Pacis di Frosinone. Si tratta di un’organizzazione decisamente cattolica, la cui home page è decorata con foto del Papa, interviste con esorcisti e l’invito a costruire una “Catena d’amore contro Satana e gli angeli ribelli“.  Una pagina è dedicata anche alla veggente Natuzza Evolo, una signora la cui vera natura è difficile da cogliere, tra esaltazioni e critiche.

I Templari di San Bernardo non apprezzano i cialtroni, e scrivono “La gran parte dei gruppi neotemplari presenti oggi nel mondo sono di ispirazione massonica, gnostica e/o magico – esoterico.”

Questi stessi ultracattolici collaborano però con l’OMCTH – Priorato Cattolico di San Martino, ennesimo movimento neotemplare, del tedesco Wernr Rind, che sul proprio sito dichiara:

“Noi pratichiamo l’ecumenismo , i nostri cavalieri appartengono a confessioni diverse, così come i nostri prelati. Nell’Ordine convivono cavalieri e religiosi di fede Cattolica, Ortodossa, Cattolica Orientale, Protestante. Molti vescovi delle varie confessioni sono membri dell’ordine e il nostro Protettore Religioso è il Patriarca Melkita di Gerusalemme e Damasco, Sua Beatitudine Gregorio III Laham, che è possibile vedere in tante occasioni pubbliche accanto a Sua Santità Benedetto XVI, nostro amato Pontefice.”

[2] Vi chiederete, dove li trovano questi costumi? Per i costumi templari consigliamo vivamente il catalogo Avalon. Per quelli di Malta, invece, ci si può rivolgere alla Costumi di Scena (costume completo acquistabile on line per 490.00 euro).

[3]Un nome piuttosto comune, comunque a Reggio Calabria esiste un omonimo consigliere comunale dell’UDEUR.

[4] “Cavaliere Templare” è il grado finale del rito massonico di York. Il nome completo dell’Ordine è The United Religious, Military and Masonic Orders of the Temple and of St John of Jerusalem, Palestine, Rhodes and Malta: come vedete, si uniscono così un paraordine Templare con un paraordine di Malta, per cui abbiamo ragione a trattare i due filoni insieme. La particolarità dell’Ordine è che è aperto solo a cristiani; vista la scomunica unilaterale da parte della Chiesa cattolica, ciò vuol dire a protestanti, più ovviamente qualche cattolico che tiene i piedi in due staffe.

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22 risposte a I para-ordini dei Cavalieri di Malta ed Elisabeth Sabaditsch-Wolff (III). Dalla pro loco ai contractor

  1. PinoMamet scrive:

    A questo punto Miguel mi sembra evidente che quelli di cui ti parlai nel commento all’altro post (non so se hai letto) devono essere della varietà cattolica; la “Catena d’amore” mi ha fatto pensare immediatamente al prete esorcista che conosco (è anche una brava persona, tra l’altro).
    Strano il passaggio da “prete ggiovane che dice le parolacce” a “prete templare con mantello e spadone”; ma forse neanche tanto, anche la Chiesa Cattolica deve aggiornare il suo marketing.

    • Miguel Martinez scrive:

      Mi sa che i tuoi Templari sono questi di Mauro Giorgio Feretti:
      http://www.templarioggi.it/
      che sono ancora un ordine diverso da quello – anch’esso cattolico – che avevo segnalato.

      • PinoMamet scrive:

        Ammazza, ma quanti sono??

        In Italia ormai so’ tutti Templari?

      • PinoMamet scrive:

        Grazie Miguel!
        Sì, penso siano loro senz’altro vista almeno la distribuzione geografica;
        ma ti ringrazio per la segnalazione, perché nel sito c’è anche un link alla “Bacheca di Parola”.

        Parola (si chiama proprio così) è una frazione di Fidenza; anzi, una frazione di Fidenza, di Fontanellato e di Noceto, perché è divisa in tre, con relativi scazzi e scaricabarile per le spese, immagino
        (ho vissuto da bambino in una frazione divisa tra due comuni e ricordo bene la stradina perennemente non asfaltata, perchè appartenente sempre all'”altro” comune).

        Ci sta questa chiesa che dà proprio sulla via Emilia, il cui prete (da poco defunto, credo) esponeva fino a due anni fa in una bacheca visibile dalla strada delle frasi “religiose”, ma spesso di senso enigmatico al limite dell’oscurità
        (non credo le abbiano riportate tutte, alcune erano davvero incomprensibili).
        Forse si è sfiorato più di un incidente a causa di autmobilisti persi nella lettura o nella decifrazione dell’arcano senso filosofico (altro che segreto dei Templari!)

        Per un certo periodo, il bar poco lontano, sempre sulla via Emilia, rispose con una controbacheca con le frasi parodiate.

        Penso che il vecchio prete ci abbia scritto anche un libro, con quelle frasi.

        Quello nuovo ha da poco ricominciato ad esporre le frasi, ma non c’è paragone, per ora le sue sono troppo semplici e scontate.

        ciao!

        • PinoMamet scrive:

          Azz, vedo che ce ne sono pochissime e tutte, mi sa, “nuove”, tranne “Preghi in rosso? Avanzi su cyclette”, la cui prima parte mi resta oscura…
          (ma vi assicuro che ce n’erano di assolutamente peggiori!)

  2. Karakitap scrive:

    Già, chissà perché non ci sono (o almeno in Italia non sono presenti) para ordini che si riferiscono al terzo grande ordine monastico- cavalleresco medievale, ovvero l’Ordine Teutonico (che partito per difendere le posizioni cristiane in Terra Santa si creò un impero sul Baltico, la croce nera così famosa enllimmaginario come simbolo dell’imperialismo tedesco, tanto da essere presnete su aerei e carri armati noché sulle decorazioni viene fatta risalire appunto allo stemma dell’ordine).
    Non so sinceramente cosa pensare di questa gente, a volte mi oviene da pensare se nel 3000 (ammesso che la specie umana ci sia ancora) ci saranno dei gruppi che rievocheranno che so il marine americano piuttosto che il black bloc piuttosto che il rappresentante di agenzia immobiliare(supponendo che allora ci saranno canoni estetitci piuttosto diversi dai nostri).
    Al mio paese da vent’anni si tiene un palio da Pro Loco che ricorda un fatto davvero avvenuto nel XV sec. al tempo delle lotte tra angioini e aragonesi, ma per il resto si è inventato tutto o quasi, ad es. la divisione del paese in “borghi” (che in effetti esistevano, ma mica erano sentiti dalla popolazione, tranne in un caso, c’è uno di questi, il Borgo Ardinghi, che secodno alcuni prende nome da un cavaliere normanno, che fino agli anni ’50 era staccato dal corpo principale del comune, e si è riunito solo grazie alla massiccia urbanizzazione, ebbene costoro tendono sempre a rimarcare la loro differenza rispetto al resto del paese), sono state quindi create “associazioni culturali di ricerca storica” per ogni borgo, che organizza una propria festa (abiterò pure nel profondo sud depresso, ma quasi ogni settimana c’è una festa, una sagra, una ricorrenza o che altro) a fine settembre è stata la festa del “Borgo Coronati” (mi pare che prenda il nome da un capitano d’arme del ‘300), ci sono stati sbandieratori, arcieri, una colubrina presa chissà da dove oltre a bancarelle varie, ebbene, pur non piacendomi particolarmente questo tipo di spettacoli, credo che sia meglio questo tipo che non vedere questi messeri e dame paludate.
    Un mia conoscente si diletta con tiro con l’arco e scherma medievale, credo che non approverebbe queste manifestazioni.
    Tempo fa avevo immaginato uno scenario in cui un gruppo di templari riusciva a sfuggire alla condanna e prendeva il mare fino a raggiungere un’isola nell’Atlantico dove dopo aver sottomesso la popolazione locale si creava un proprio stato (ed una propria chiesa) arrivava in qualche modo fino ai giorni nostri.
    E’ un peccato che non si sia verificato un caso del genere, questo stato avrebbe vissuto di rendita con i soldi presi da queste “associazioni templari” nei vari processi che si sarebbero tenuti ai loro danni (e perché il vero SMOM non faccia così non capisco, dato che come numero di imitazioni sta superando la Settimana Enigmistica)
    Salutoni, Karakitap

    • valerio scrive:

      I Teutonici erano un ordine nazional-religioso, l’unico che richiedeva la “cittadinanza” dell’impero e la lingua tedesca per essere ammessi come cavalieri (oltre a 1/4-2/4 minimi di nobiltà, a seconda dell’epoca). In realtà erano due ordini fusi, i templari propriamente detti (reclutati nella germania settentrionale) e i porta spada (reclutati a sud e in Austria, da metà trecento inglobati nei teutonici e detti “ramo o ordine Livoniano”). Il primo ordine fu secolarizzato negli anni ’20, il secondo negli anni ’60 del XVI secolo (per conversione del gran maestro al protestantesimo e, nel secondo caso, anche per l’invasione russa di buona parte dei territori detenuti dall’ordine), ma in ambedue i casi vi furono delle resistenze, tanto che l’ordine, ufficialmente, sopravvisse (disponeva di dozzine di feudi, abazie, terre in Germania), gestito da abati minori, fin che a fine ‘500 l’imperatore non ne divenne il gran maestro per diritto ereditario (con una certa confusione se questo titolo spettasse all’imperatore, o al primogenito maschio della casa d’Asburgo).

      In effetti un ordine monastico-cavalleresco su basi etniche (e persino un po’ razziste, anche se “razismo” è un anacronismo per il ‘200), è un unicum, anche i tre ordini monastico-cavallereschi iberici, che erano “nazionali”, ma accettavano cavalieri di tutto il mondo (moltissimi i britannici e i francesi).
      Il papato due volte chiese ai Templari di far entrare almeno Polacchi ed Ungheresi, ottenedo un formale assenso, ma in tutta la storia dell’ordine i polacchi ammessi saranno stati una dozzina e gli ungheresi anche meno.
      Mentre non fu mai permesso ai non nobili tedeschi (e di 4/4) di salire agli altri gradi della gerarchia.

      Comunque i “teutonici” doc (come gli optialieri) esistono ancora, sono ricnosciuti dalla chiesa, non sono più solo germanici (ma in netta prevalenza nobili austriaci o bavaresi, anche se l’ordine non chiede più i gradi di nobiltà), si dedicano alla beneficenza e non hanno come gran maestro l’erede della casa d’Asburgo (ha rinunciato negli anni ’20), ma un canonico (in genere un Abate).

      Sono poche decine di persone, l’ordine è ancora abbastanza ricco, forse più degli ospitalieri, ma molto esclusivista. è una delle poche istituzioni “identitarie” rimaste alla vecchia nobiltà dell’impero autro-ungarico, e non sembra che vogliano trasformarlo in una pagliacciata. (infatti ammettono pochissimi plebei, anche se, per il diritto imperiale, dal ‘600, l’ammissione all’ordine determina i 4/4 di nobiltà, quindi in età moderna vi fu un cambiamento di 360° sulla qualità della nobiltà per essere accettati in un ordine monastico-militare, in precedenza bisognava essere nobili per poter chiedere, poi si diventava nobili per essere stati accolti, è proprio questo cambiamento una delle cause della fortuna degli ordini monastico-militari, poi solo militari, poi solo ordini, nell’età moderna, che ha permesso a queste associazioni di diffondersi con una così straordinaria efficacia nel ‘600-‘700, fino a diventare parodistiche nel ‘800-‘900)

      Credo che esistano dozzine di ordini teutonici “pacco” in germania e dintorni, d’ipirazione massonica o neo-nazista (Hitler ne voleva fondare uno, ma le SS si consideravano anche la reincarnazione dell’ordine), il carattere etnocentrico dei “veri” teuronici del medioevo tiene alla larga i “non tedeschi” anche oggi.

      Sopratutto in Ungheria e in Polonia, ma in generale anche negli stati baltici, i Templari sono ricordati dalla storiografia nazionalista e popolare come nemici nazionali, schiaisti, e sventratori di bambini. Quindi non sono un mito “positivo”.

      E poi la massoneria è nata con il mito dei templari, sin dal ‘700, i templari sono l’ordine massonico per eccellenza, anche grazie al mito dello scioglimento e del processo ai templari (e quindi alla loro supposta, e immaginaria, opposizione alla monarchia assoluta francese, che nel 1303 non esisteva…). Sui templari esistono leggende infinite.

  3. Buleghin il vecio scrive:

    Ambarabà cicci coccò tre templari sul comò che facevano l’amore con il culo del dottore.

    Il dottore si arrabiò ambarabà cicci coccò e i tre templari li castrò.

    Ambarabà cicci coccò tre teutonici entrarono in Russia li picchiarono fino a farli prender un color fucsia.

    Ambarabà cicci coccò tre ospitalieri a Betlemme ma il Saladino li sodomizzò lemme lemme.

    Ambarabà cicci coccò tre cavalier maltesi a far la popò ma la cameriera li cacciò.

  4. Moi scrive:

    Va be’ … a ‘sto punto aggiungiamoci pure i Cavalieri dello Zodiaco che il Pasqualao voleva sostituire ai Re Magi per l’ annunciazione :

    In originale si chiamavano “seitoshi” intesi come guerrieri più o meno sacri (ovviamente pagani) … l’ autore utilizzò in Inglese il termine “Saints” che era il più assonante. Il primo paese straniero a importare l’ opera fu l’ Italia, ove però “Santi” non avrebbe funzionato perché per ovvi motivi sarebbe stato troppo forviante. Fu optato dagli adattatori “Cavalieri”, e all’ autore Kurumada la cosa piacque talmente da ribatezzarli per il mercato “gaijin” come “Knights” … tuttavia la prima sigla italiana conserva la parola “santi” … oltre a ripetere “cavalieri”.

    http://www.youtube.com/watch?v=Es6UdnZRML8

  5. Miguel Martinez scrive:

    Grazie, Valerio e Pino Mamet!

    per Buleghin, no go capio ma fa istess (che non è veneto ma trentino)

  6. Miguel Martinez scrive:

    Per Moi

    Interessante…. i “Santi” italiani sappiamo cosa sono, mentre i Santi della retorica anglobiblica sono ovviamente quelli dell’Apocalisse, l’esercito di Dio, l’armata dei salvati, “noi”.

    • Buleghin il vecio scrive:

      A non sense si risponde con non sense caro il mio Miguel!

      E poi ghò fato notar che i cavalieri le ghan sempre ciapà de bruto!

  7. Miguel Martinez scrive:

    Comunque, i Templari più simpatici di tutti per me sono questi:

    http://leganordusmatevelate.blogspot.com/2010/05/hugues-de-payns-avrebbe-potuto-condurli.html

    Leggete l’articolo, gustandovi lentamente ogni singolo dettaglio, sia del fatto descritto, sia del linguaggio in cui il fatto è raccontato.

    • PinoMamet scrive:

      Bellissimo!!
      Quando sono arrivato al risultato che sarebbe stato “iniquo quanto inatteso” non riuscivo a smettere di ridere. 🙂

      PS
      Quando ho aperto il sito e ho letto subito “Usmate e Velate” , ho pensato, “oddio, mo’ non ce l’hanno solo con le velate, ma anche con le usmate?? e cosa sono adesso le usmate??”

      • Miguel Martinez scrive:

        Usmare in lombardo credo voglia dire “annusare”.

        Ah, vedo che se ne discute qui:
        http://forum.wordreference.com/showthread.php?t=1053578&langid=14

        • Buleghin il vecio scrive:

          Alora saria che i lombardi i anusa le parti intime de le putee velate!

          Non li ghà tuti i torti che in amor un buon odorin de tosa puole aver efeti miracolosi!

        • Moi scrive:

          Procedendo dalla Toscana verso Nord:

          “Usmare” in Italiano è un termine ricercato che indica il seguire le tracce odorose da parte dei cani da caccia. Tale scia, tale “pista olfattiva” prende il nome di “usta”.

          In EmiliaRomagna non mi risulta dialettalmente alcun verbo del tipo “usmèr” … tuttavia è diffusissimo in cosiddetto “Italiano addomesticato” (“Noi” abbiamo un forte senso di autoironia dal quale “loro” i Toscani avrebbero molto da imparare) è molto diffuso_ si diceva_ “usta” con il significato di “buon senso nel fare le cose” … ed è usatissimo in dialetto “ossta” con il medesimo significato testé enunciato.

          Un idioma “Lombardo” non esiste assolutamente, semmai avremo il verbo “usmà” o “usmar” come “voce dialettologica” lombarda, non di più.

          Da ultimo ma non meno importante, “ate” pare che sia una voce longobarda, “barbara” quindi, per “villaggio” …

  8. Moi scrive:

    A proposito di “usta” e di “velate” 🙂

    Nel video di “Diamante” del cantante pop Reggiano Adelmo Fornaciari aka Zucchero / Sugar si vede alla fine una specie di “hijab padano” 😉 simil-suora ottocentesco … il testo in realtà è stato scritto da De Gregori però quel ” ‘Delmo vin a cà” finale è sicuramente opera del cantante emiliano che ha fatto conoscere a tutti la canzone dedicata alla propria nonna chiamata appunto “Diamante”.

    In una terra in cui già nei primi anni ’80 a scuola il dialetto veniva affettuosamente soprannominato “il Nonnese” (chiaro indice di un destino segnato !) penso che paradossalmente quella frasetta sintetizzi tutto quel che viene cantato prima lasciando intendere qualcosaltro di inespresso e forse inesprimibile. E può farlo solo perché espressa in quell’ idioma … altrimenti significherebbe soltanto “Adelmo vieni a casa !”.

    Va be’ … Almeno Pino capirà ! 😉

    • PinoMamet scrive:

      Minchia, Moi

      costringermi a guardare un video di Zucchero!

      Comunque noto che c’è anche una ancora giovane Cucinotta (sì, come contadina emiliana è credibile, perlomeno quanto come contadina siciliana);

      e ho avvistato un paio di donne con il fazzoletto in testa come lo legava mia nonna, ma meno elegantemente.

      Su un sito (che non riesco assolutamente a ritrovare) erano elencati i vari modi “islamici” diffusi nel mondo per legarsi il fazzoletto;
      non i tre o quattro soliti, proprio un bel po’.

      C’era anche quello di mia nonna, che è diffuso (se ricordo bene; ma prendimi con beneficio d’inventario) presso certe musulmane cinesi, e che il sito definiva… “all’italiana”!

      è più o meno quello che si tende ad associare ai pirati o alle zingare folkloristiche (o agli zingari, anche).

      Ciao!

      • PinoMamet scrive:

        A Creta gli uomini usavano trattenere i capelli con una retina, che io ho;
        tanto per restare in tema “manzoniano” come nei commenti all’altro post 😉

        mi avevano anche insegnato un modo di legarla (credo ci siano un po’ di modi diversi, e nelle foto infatti la vedo sistemata variamente “a bandana” o “a turbante”) ma non ricordo esattamente.

        • Moi scrive:

          Anche una mia nonna aveva i capelli lunghi, sottilissimi e casacanti “a fil di piombo” verso il basso … raccolti in una “redgéina” che dovrebbe essere assai simile a quella che descrivi.

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