I para-ordini dei Cavalieri di Malta ed Elisabeth Sabaditsch-Wolff (I)

Alla prossima parte

Elisabeth Sabaditsch-Wolff è un’ex-diplomatica austriaca, attualmente impegnata a tempo pieno nel ruolo di martire vivente per la causa islamofoba.

E’ stata infatti portata in giudizio per alcune parole dette in un seminario riservato riguardante l’Islam e condannata al pagamento di 480 euro più le spese processuali, per “diffamazione di una religione”.

Una condanna doppiamente assurda perché la signora Sabaditsch-Wolff è stata condannata solo per aver ripetuto il noto racconto del matrimonio del profeta dell’Islam con Aisha, presentata in una fonte con un’improbabile età pre-adolescenziale. Il racconto può essere vero o falso oppure dovuto a una errata interpretazione. Ma è inammissibile che un magistrato austriaco si permetta di stabilire che non si possano fare affermazioni storiche perché offenderebbero qualcuno.

Questa condanna ha ovviamente trasformato la signora nella Geert Wilders dell’Austria, e a un prezzo decisamente modico.

Proprio per questo suo ruolo di testimonial dell’islamofobia, Elisabeth Sabaditsch-Wolff è stata investita, a Rodi, del titolo di Dama di Grazia di qualcosa che si chiama, in inglese, Knights Hospitallers of the Sovereign Order of Saint John of Jerusalem, Knights of Malta — The Ecumenical Order (noti in Italia come i Cavalieri Ospedalieri del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme Sede di Malta).

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Elisabeth Sabaditsch-Wolff viene (cavallerescamente) investita da Nicholas Papanicolaou

Prendiamo questo come porto di partenza, per un lungo viaggio in cui incontreremo miliardari, militari, millantatori, nonché crociati, persone che sostengono di essere in diretto contatto con Dio, diplomifici privati, avventurieri, predicatori evangelici e oziosi vari.

Le ricerche di questo tipo rischiano di somigliare a un elenco telefonico, se non abbiamo prima chiaro il percorso che faremo.

Prima di tutto, scopriremo che questo Ordine fa parte di una schiera di organizzazioni di uomini e donne, adulti e consenzienti, che si vestono da cavalieri di Malta, si aggirano per le isole di Malta e di Rodi e adoperano nomi lunghissimi che si differenziano solo per una parolina qua o là, dal nome lunghissimo che adoperano i “veri” cavalieri di Malta, noti questi ultimi sotto la sigla di SMOM.[1]

Siccome “pseudo-ordine” può suonare brutto, distingueremo quindi tra lo SMOM – i veri cavalieri di Malta – e questi numerosissimi “para-ordini“.

I para-ordini non nascono nel lontano Medioevo, ma sono in massima parte la geniale creazione di un certo Charles Louis Thourot Pichel, un chiropratico americano con precedenti per truffa e spaccio di stupefacenti. Insomma, il para-Medioevo di Malta ci viene regalato dallo stesso paese che ha prodotto il para-Medioevo della Bella Addormentata di Walt Disney.

Cercheremo innanzitutto di capire come funzionano questi para-ordini e a quali mercati si rivolgono.

Poi cercheremo di capire qualcosa del particolare para-ordine in cui è stata iniziata la signora Sabaditsch-Wolff. Cosa per nulla facile, perché nel tentativo di presentarsi come il “vero” ordine di Malta, ognuno di questi gruppi usa nomi che si distinguono solo quanto basta per non essere citati in tribunale dallo SMOM o dai propri concorrenti.

L’ordine di cui ci occupiamo noi ha come Gran Maestro un certo Nicholas S.F. Papanicolaou, autore del libro Islam vs. The United States.

Papanicolaou è un imprenditore greco nel settore finanziario ed è uno dei dodici membri del direttivo di un’organizzazione denominata The Oak Initiative, che ha anche pubblicato il suo libro antislamico.

The Oak Initiative sembra assai lontana dalla cultura paramedievale. Si tratta infatti di una potente organizzazione di evangelici “dominionisti”, raccolti attorno al telepredicatore e autoproclamato profeta Rick Joyner, che raccoglie imprenditori, militari e ministri di culto statunitensi che cercano di trasformare il pentecostalismo evangelico in potere culturale, politico ed economico, attraverso il cosiddetto “Principio delle Sette  Montagne”.

Un altro membro del direttivo di The Oak Initiative è il famoso generale William G. “Jerry” Boykin, che in anni decisivi ha diretto tutte le forze speciali degli Stati Uniti e che è diventato famoso per aver associato la lotta al “terrorismo” alla sua personale certezza della natura demoniaca dell’Islam. The Oak Initiative ha anche lanciato sul mercato dello spettacolo alcuni presunti musulmani convertiti al cristianesimo, che minacciano di denunciare chiunque metta in dubbio che siano “ex-terroristi“.

Lo stesso Papanicolaou è, curiosamente, anche co-presidente del World Public Forum “Dialogue of Civilizations“, fondato dall’ex-presidente iraniano Khatami, assieme a vari importante esponenti russi: negli stessi giorni in cui la signora Sabaditsch-Wolff veniva premiata per il suo impegno antislamico, sempre a Rodi, si è svolto il Ninth Annual Session of the World Public Forum “Dialogue of Civilizations” (6-10 ottobre).

Per cui possiamo immaginare che Papanicolaou, in quei giorni, abbia dovuto alternare letteralmente tra i panni di crociato e quelli di dialogante.

La signora Sabaditsch-Wolff dichiara di aver ricevuto l’invito a diventare Dama direttamente dal signor Papanicolaou, durante il convegno di fondazione, a Miami, dell’organizzazione United West, che ha come scopo “difendere l’America, difendere Israele e sconfiggere il terrorismo radicale“.

United West è stato fondato da Tom Trento, ex-militante antiabortista, e dal colonnello Richard Swier, quest’ultimo del Tea Party e di ACT! for America, un’importante rete islamofoba.

Quindi divagheremo sul signor Papanicolaou, sui “dominionist” statunitensi e su questo misterioso “Dialogo delle Civiltà”, nonché su Tom Trento e United West e la grande rete islamofoba statunitense.

Poi seguiremo le biografie di alcuni esponenti dell’ordine di Papanicolaou, per divagare ancora sul rapporto tra università private più o meno riconosciute e il vasto campo delle medicini e delle scienze sedicenti “alternative”, nonché sul rapporto tra tutti questi mondi e alcune strane ONG, italiane e non.

Descriveremo così una rete di persone, indubbiamente tutte legate tra di loro. Questo tipo di ricerca, in massima parte fatta usando Google, ha un importante limite, che occorre sempre, sempre ricordare, per non cadere nel complottismo.

Possiamo sapere che Tizio è membro della stessa organizzazione di Caio; ma per sapere se i due sono legati per condivisione di idee, per interessi personali o semplicemente per ingenuità, dovremmo avere accesso ai documenti interni e ai pettegolezzi interni dell’organizzazione.

Altrimenti, possiamo solo constatare dei fatti. Evitando di trarre troppe conclusioni.

In certi casi, i collegamenti saranno solo dei pretesti per fare alcune divagazioni su realtà bizzarre e sconosciute, che se non li facessimo, non saremmo Kelebek.

Cercheremo di documentare tutti i legami; ma non possiamo promettervi di non compiere ugualmente degli errori. Non ci paga nessuno, e questo testo dobbiamo scriverlo rubando tempo al nostro lavoro. Quindi saremo molto grati per ogni segnalazione o correzione, che provvederemo sempre a inserire in queste pagine. Il testo – speriamo – cambierà e migliorerà continuamente.

Ma per quanti difetti potrà avere il nostro lavoro, sarà comunque un lavoro originale. Le grandi reti dell’islamofobia e della destra sembrano suscitare molto meno interesse e preoccupazione, in Italia, di qualche gruppetto di skinhead che fatica a trovare i soldi per comprarsi la birra.

Nota:

[1] Qui abbiamo una lista solo parziale dei para-Ordini di Malta operanti in Italia.

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36 risposte a I para-ordini dei Cavalieri di Malta ed Elisabeth Sabaditsch-Wolff (I)

  1. Ritvan scrive:

    —Una condanna doppiamente assurda perché la signora Sabaditsch-Wolff è stata condannata solo per aver ripetuto il noto racconto del matrimonio del profeta dell’Islam con Aisha, presentata in una fonte con un’improbabile età pre-adolescenziale. Il racconto può essere vero o falso oppure dovuto a una errata interpretazione. Ma è inammissibile che un magistrato austriaco si permetta di stabilire che non si possano fare affermazioni storiche perché offenderebbero qualcuno. Miguel Martinez—

    No, Miguel, la sora islamofoba non ha – come dici tu con un giro di parole ammirevole:-) -“ripetuto il noto racconto del matrimonio del profeta dell’Islam con Aisha, presentata in una fonte con un’improbabile età pre-adolescenziale”, lei ha dato al Profeta dell’islam del “pedofilo” tout court. E se non è “diffamazione della religione” questa non vedo cos’altro lo potrebbe essere. Meno male che c’è un giudice a…Vienna.

    P.S. A parte il fatto di attribuire ad minchiam definizioni psichiatriche coniate nell’Occidente del XIX-XX secolo a usi e costumi dell’Arabia del VII secolo, a parte il fatto che un pedofilo, essendo capo assoluto di una comunità, poteva sposarsi tutte le bambine che avesse voluto invece di sposare – a parte Aisha – donne maggiorenni anche secondo i nostri standard del XXI secolo, a parte tutto ciò, come già detto, secondo la testimonianza di Esma, sorella maggiore di Aisha, quest’ultima aveva 16-17 anni al momento del matrimonio…che per le latitudini arabiche e per quei tempi significava essere abbondantemente maggiorenni….ripeto, meno male che c’è un giudice a Vienna!

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  3. Miguel Martinez scrive:

    Per Ritvan

    Ci sarebbero un sacco di cose da dire sulla preparazione storica della signora, e le interpretazioni che lei ne dà.

    Un islamologo o uno storico delle religioni potrebbe divertirsi per giorni interi a prenderla in giro.

    Ma tutto questo, semplicemente, non dovrebbe essere di competenza di un tribunale laico, composto da laureati in giurisprudenza, che ne sanno un piffero di storia.

    Se arriva qualcuno e scrive che durante l’Inquisizione, la Chiesa cattolica ha messo a morte cento milioni di donne perché accusate di streghe, quel qualcuno può essere giustamente deriso a morte da chiunque abbia una conoscenza di storia dell’epoca.

    Ma l’errore storico non è reato. Nessuno va in galera perché sbaglia di ventimila anni la datazione dell’uomo di Neanderthal.

    E il fatto che tanti cattolici si potrebbero sentire offesi dall’opinione di qualcuno sulla storia dell’Inquisizione è del tutto irrilevante all’argomento.

    • Francesco scrive:

      >> Se arriva qualcuno e scrive che durante l’Inquisizione, la Chiesa cattolica ha messo a morte cento milioni di donne perché accusate di streghe

      di certo ha scopi diversi dalla ricerca storica e una bella risata non sempre è una risposta adeguata.

      Visto che ribadisci a destra e a manca che ti interessi di “immaginario islamofobo occidentale”, ti segnalo quello che sta passando al momento: Egitto (e in misura minore Tunisia e Libia, per ora) dimostrano che gli unici musulmani buoni sono quelli oppressi, perchè appena sono liberi iniziano a opprimere e accoppare i cristiani locali e ogni persona sospettabile di non essere un fondamentalista (donne con la gonna troppo corta, bevitori di birra, giornalisti, blogger. ecc.).

      Ora, da buon neocon, non mi piace che questa “versione di Kissinger” torni in auge.

      Ciao

    • Ritvan scrive:

      —Per Ritvan. Ci sarebbero un sacco di cose da dire sulla preparazione storica della signora, e le interpretazioni che lei ne dà. Miguel Martinez—
      La cosiddetta “signora” non aveva alcuna intenzione di fare storiografia, aveva solo l’intenzione di offendere il Profeta dell’islam e, di conseguenza, l’islam nel suo insieme: per questo, giustamente, è stata punita.

      —Un islamologo o uno storico delle religioni potrebbe divertirsi per giorni interi a prenderla in giro.—
      Nessuno mi pare impedisca a islamologi e/o storici delle religioni di prendere per il cosiddetto la cosiddetta. Però, siccome esiste una legge che sanziona il vilipendio delle religioni non vedo perché non la si debba usare contro chi fa, appunto, vilipendio delle religioni e basta.

      —Ma tutto questo, semplicemente, non dovrebbe essere di competenza di un tribunale laico, composto da laureati in giurisprudenza, che ne sanno un piffero di storia.—
      Caro Miguel, un tribunale sarà anche laico ma se la LEGGE impone di sanzionare chi vilipende le religioni il sullodato tribunale ne deve prendere atto. In quanto alla da te supposta ignoranza dei magistrati in materie storiche (ammesso che sia così), ti ricordo poco umilmente:-) che non esistendo uomini onniscienti (e i magistrati sempre uomini sono) i tribunali hanno a loro disposizione dei periti, esperti in varie branche dello scibile umano, delle cui competenze specifiche si avvalgono ogniqualvolta ce n’è bisogno. Altrimenti, p.es. un medico accusato di aver causato con la propria imperizia la morte di un paziente potrebbe farla franca rivolgendosi così ai magistrati che stanno per giudicarlo:”Signori giudici, voi tutti siete laureati solo in giurisprudenza, vero? Nessuno di voi ha la laurea in medicina e chirurgia, vero? E allora come vi permettete di giudicare me, se di medicina non ci capite ‘na cippa?”:-):-):-)

      —Se arriva qualcuno e scrive che durante l’Inquisizione, la Chiesa cattolica ha messo a morte cento milioni di donne perché accusate di streghe, quel qualcuno può essere giustamente deriso a morte da chiunque abbia una conoscenza di storia dell’epoca.—
      Miguel, sospetto vagamente:-) che tu voglia andare a parare…ad Auschwitz:-). Lì-a mio immodesto avviso – è la legge austriaca/tedesca ad essere fatta male, impedendo di fatto ricerché storiche su un determinato fenomeno successo in una determinata epoca. Sempre a mio immodesto avviso- e come mi pare di aver già detto quando si parlava dell’argomento – se uno cerca di argomentare con documenti e quant’altro, che ad Auschwitz non furono ammazzati 1 milione di ebrei ma “solo” 200 000 la cosa non potrebbe in alcun modo essere interpretata come “offesa” agli ebrei. Invece, se lo stesso individuo dice – senza entrare nelle cifre – che gli ebrei ammazzati da Hitler se lo meritavano perché, chessò, erano “pedofili”:-) allora la cosa cambia radicalmente e lo spregevole individuo di cui sopra andrebbe sbattuto in galera.

      —Ma l’errore storico non è reato.—
      L’errore no, ma l’orrore sì. E dare del “pedofilo” abbondantemente ad minchiam al Profeta dell’islam è un orrore, non un errore.

      —Nessuno va in galera perché sbaglia di ventimila anni la datazione dell’uomo di Neanderthal.—
      Sicuramente no, caro Miguel, ma se il suddetto dicesse che gli ultimi uomini di Neandertal su questo pianeta erano i genitori di…Miguel Martinez:-) non so se conserveresti ancora il tuo applomb e lo considereresti ancora solo un “errore di datazione”.

      —E il fatto che tanti cattolici si potrebbero sentire offesi dall’opinione di qualcuno sulla storia dell’Inquisizione è del tutto irrilevante all’argomento.—
      Miguel, che l’Inquisizione abbia ammazzato un sacco di persone innocenti – secondo le leggi e la mentalità d’oggi – è un fatto che nessun cattolico sano di mente potrebbe negare. Perfino il Papa ha chiesto scusa di tali crimini. Poi, se uno dice che i morti furono “solo” 1000, un altro 10 000 e un altro ancora 100 milioni, è solo una differenza per così dire “quantitativa” che nulla toglie o aggiunge al giudizio storico ormai acquisito.

      —-“secondo la testimonianza di Esma, sorella maggiore di Aisha, quest’ultima aveva 16-17 anni al momento del matrimonio…che per le latitudini arabiche e per quei tempi significava essere abbondantemente maggiorenni….”
      Esatto. Riesci a cogliere la differenza tra questa affermazione, e una persona del tutto ignorante di storia, che dice che “tu hai offeso” qualche religione?—
      No. Perché come già detto sopra quella “persona ignorante di storia” – ovvero il giudice austriaco che ha condannato la cosiddetta “signora” – avrà consultato i suoi periti “non ignoranti di storia”, nonché quelli non ignoranti di psichiatria forense, visto che c’era in ballo una definizione di tipo psichiatrico come “pedofilo” – prima di emettere la sentenza. E ha concluso che il “pedofilo” era in questo caso solo un insulto gratuito e, come tale, andava sanzionato.

  4. Miguel Martinez scrive:

    Per Ritvan

    “secondo la testimonianza di Esma, sorella maggiore di Aisha, quest’ultima aveva 16-17 anni al momento del matrimonio…che per le latitudini arabiche e per quei tempi significava essere abbondantemente maggiorenni….”

    Esatto.

    Riesci a cogliere la differenza tra questa affermazione, e una persona del tutto ignorante di storia, che dice che “tu hai offeso” qualche religione?

  5. Moi scrive:

    Ja, ja, ja … was ist los ?

    http://www.youtube.com/watch?v=-40WnlKSK0o

    Ja, ja, ja … was ist das ?

    • Moi scrive:

      Ma alla Santanché … s’ ai é suz’dó ? / cosa l’ è successo ?

      • mirkhond scrive:

        Hai sentito, come risposta alla Santanché anche la riflessione di un insospettabile Sgarbi sul velo e sulla pudicizia femminile che l’Islam ha conservato e il (fu) Cristianesimo ha perduto?
        ciao

      • Ritvan scrive:

        —Ma alla Santanché.. s’ ai é suz’dó ? / cosa l’ è successo ? Moi–
        Nulla, purtroppo. Si vede che probabilmente le organizzazioni dei musulmani d’Italia sono troppo occupate a litigare fra di loro per denunciare la Santanché ex art. 403 CP che così recita: “Offese a una confessione religiosa mediante vilipendio di persone.
        Chiunque pubblicamente offende una confessione religiosa, mediante vilipendio di chi la professa, e` punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000.”

  6. Buleghin il vecio scrive:

    Miguel ti ghà la capaticità diabolica de ciapar tute le robe più stravaganti dei anti islamisti, che il deve eser una bela banda de ciapa rat!

    Poi la Elisabeth Sabaditsch-Wolff il nostro presidente del coniglio la ciamaria “culona inchiavabile” anca ela! Ghan rason i slamici a ciapar tose de 16..17 ani che non le xè ancora ingrasate come otri come fan le cruhe dopo i venticinque ani!
    (Ad esclusion de le gemele Kesler che xèra ancora bone anche da veciote)

    D’altra parte l’otimo Ritvan ricorda zustamente che il costume de sposar le tose sui 16..17 ani xera a l’epoca del tuto normal! Come nella taglia in Sicilia sino a pochi ani fà!

    • Ritvan scrive:

      —-D’altra parte l’otimo Ritvan ricorda zustamente che il costume de sposar le tose sui 16..17 ani xera a l’epoca del tuto normal! Come nella taglia in Sicilia sino a pochi ani fà! Buleghin il vecio—

      Grazie dell’ “otimo”!:-) E ti aggiungo che gli islamofobi idrofobi senza frontiere:-) provassero un po’ a dare dei “pedofili” agli ebrei (così se la prendono bene in quel posto:-)), visto che per la religione ebraica una ragazza diventava maggiorenne – e dunque poteva sposarsi – all’età di 12 anni, 6 mesi e un giorno.
      Dal sito:
      http://www.morasha.it/tesi/fbbr/index.html
      “(Nell’ebraismo-ndr.)..una femmina è considerata minore (ketannah) sino all’età di dodici anni; dall’età di dodici anni e un giorno sino all’età di dodici anni e mezzo è chiamata Na’arah (adolescente). In questa situazione è considerata maggiorenne (gedolah), ma il suo matrimonio – quando agisca senza tutela legale – è considerato valido solamente se orfana di padre; se questi è vivo, fino a che ella rimarrà sotto la sua tutela e fino a quando non raggiunga la piena maturità (all’età di dodici anni e mezzo più un giorno), avrà bisogno del suo consenso per le nozze.”.

  7. p scrive:

    l’infanzia di maria
    http://www.youtube.com/watch?v=9_3QPqz6rnk

    a espiazione della tizia suddetta

  8. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “di certo ha scopi diversi dalla ricerca storica”

    Vedi, quasi tutti hanno degli “scopi” quando parlano di storia.

    Anche Berlusconi quando parla dei gulag ha scopi “diversi dalla ricerca storica”; come ce li ha in modo dichiarato chi dice che “bisogna avere memoria della Resistenza perché così si difende meglio la Costituzione”.

    Ma non solo: ci sono scopi ben più sottili. Sto leggendo adesso degli scritti di alcuni giovani studiosi israeliani, che “decostruiscono” le ricerche sulla Qabbalah di Gershom Scholem. Secondo loro, Scholem, in quanto militante sionista, ha fatto le sue ricerche, nel tentativo di dimostrare un presunto “spirito vitale ebraico”, con la Qabbalah che passa la fiaccola al sionismo. E questo ha sicuramente inficiato la sua interpretazione dei testi e condizionato il suo rigetto di tutte le forme contemporanee di qabbalismo, proprio perché le vede come vestigia prive di initeresse.

    Questo non vuol dire che un giudice debba processare chi pubblica le opere di Scholem, perché i palestinesi sono concretamente “offesi” dal sionismo.

    • padre Stefano Levi di Gualdo scrive:

      Gershom Scholem ha legato il suo nome a una visione della storia ebraica secondo cui il messianismo da il meglio di se’ quando diventa rivoluzione dei cuori, in cui ogni individuo puo’ essere il Messia ed in cui Gerusalemme e’ piu’ una metafora che un luogo reale. Sulla base di questa ideologia, influenzata da Buber, Scholem ha proposto una lettura del Hasidismo (e della Kabbalah) che e’ gia’ stata smontata da molti studiosi, primo fra tutti Arye Morgenstern. Mi sembra che abbia gia’ decostruito il sionismo. Che Scholem abbia rigettato la Kabbalah e’ una sciocchezza, come ha spiegato il suo allievo Moshe Idel. Poi, certamente, come esistono persone che danno il nome di “sionismo” ai propri incubi preferiti, e’ senz’altro possibile millantare sciocchezze come quella che hai appena scritto. Particolarmente approfittando della assenza di un contraddittorio reale, e di un pubblico di lettori per cui Israele e’ sempre cattivo, Gerusalemme naturalmente araba e la Cabala una roba buona per le estrazioni del lotto.

  9. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco… sugli scontri del Cairo.

    1) Non sembra che c’entrino i soliti scontri comunitari tra musulmani e copti che ci sono stati in passato. http://lamartire.wordpress.com/2011/10/10/copti-in-egitto-inquadramento-e-un-appunto-socio-politico/

    2) Qui c’è stato un attacco violentissimo da parte dell’esercito – e anche da parte della televisione di stato egiziana – contro una pacifica manifestazione dei copti.
    http://www.paralleli.org/diario_egitto_dettaglio.php?id=185

    Non è chiaro cosa passasse per la mente di chi ha ordinato l’attacco. Ovviamente, l’opposizione in Egitto dice che l’esercito sta cercando un pretesto per inasprire il controllo. Ma non lo so, è un’ipotesi.

    Comunque, Francesco, non mi puoi accusare di essere stato ingenuamente entusiasta di ciò che stava succedendo in Egitto…

    Spero che non avvenga come alla fine dell’Impero Ottomano, con la cacciata dei cristiani dalla Turchia.

    • Francesco scrive:

      >> non mi puoi accusare di essere stato ingenuamente entusiasta di ciò che stava succedendo in Egitto…

      Migue, e chi ha parlato di questo? io ho posto un altro problema e dentro il tuo ambito di blogger, quello dell’immaginario occidentale

      quello che è successo in Egitto è carburante per l’islamofobia e il razzismo anti-arabo, cosa che non mi pare molto commendevole

      PS comunque eri tu a sognare lo zio di Ruby Rubacuori costretto all’esilio o sbaglio?

      Ciao

  10. Moi scrive:

    Ragazzuòli, aVarcord 😉 che siamo in Austria, il Paese di Niko Alm, già entrato trionfalmente nel “Pantheon Laicista” 😉 della UAAR e simili … la domanda lecita, per quanto dalle implicazioni paradossali, diventa la seguente :

    Se uno dice che la foto con lo scolapasta in testa sui documenti è da cretini e che il Pastafarianesimo è una roba da Nerd Sfigati Europei Scimmiottatori dei Nerd Sfigati Gringos (Ergo “Sfighè al Quadrato” 🙂 ) … rischia una multa per vilipendio della suddetta religione ?!?!

  11. Moi scrive:

    Segnalo che anche un vignettista Turco è stato un po’ blasfemo …

    http://www.uaar.it/news/2011/09/29/turchia-denunciato-vignettista-nega-esistenza-dio/

    … dite che Ataturk avrebbe apprezzato ?

  12. Miguel Martinez scrive:

    Per Ritvan

    La signora ESW non è andata al mercato da una signora con il hijab, urlandole dietro “tu segui un pedofilo!”

    Inoltre, non voleva offendere: voleva mettere in guardia gli austriaci da un presunto pericolo, cui immagino lei creda sinceramente.

    Quindi non aveva alcuna intenzione di offendere nessuno. Infatti, nessun musulmano ha denunciato la ESW, la magistratura si è mossa per conto proprio.

    La signora ESW ha fatto questa affermazione al chiuso, in un incontro non aperto al pubblico, riservato a militanti del partito di cui fa parte lei stessa.

    Due giornalisti si sono infiltrati nell’incontro e hanno registrato le sue parole, sparandole poi sui giornali.

    La signora ESW ha fatto un’affermazione di fatto (cioè che alcune fonti islamiche, se lette alla lettera, affermano che Aisha era ancora assai piccola ai tempi del matrimonio) che ha accompagnato a una definizione moderna. Anacronistica, ma che oggi varrebbe per definire il presunto fatto.

    Ora, escludiamo l’offesa, ma sappiamo che certamente c’era un intento polemico.

    Come c’è il 99% delle volte che la gente cita qualche fatto storico.

    Si può vietare di usare la storia come elemento di polemica? Un nero che parla dello schiavismo – magari in maniera unilaterale, senza minimamente accennare ai suoi pregi – deve tacere perché “offende” i bianchi americani? Deve tacere persino in una riunione interna dell’Associazione Africani d’Austria, chiusa al pubblico?

    • Francesco scrive:

      Beh, un bianco che alla riunione dei Veri Austriaci sostenesse che i negri stavano meglio come schiavi perchè sono poco più che scimmie non gode della mia solidarietà neppure se finisce al gabbio.

      E considerando che le conseguenze delle sue parole possono essere solo negative, forse è una buona cosa.

      Forse.

    • Ritvan scrive:

      –Per Ritvan
      La signora ESW non è andata al mercato da una signora con il hijab, urlandole dietro “tu segui un pedofilo!”–
      Miguel, ti ricordo che la sullodata “signora” è stata giudicata secondo le norme del Codice Penale austriaco, non secondo quelle del CP italiano da me precedentemente citate.

      —Inoltre, non voleva offendere:—
      Nooooo, ma quando mai:-)…inoltre, come già detto non conosco le norme penali austriache in materia ma suppongo che anche lì, come in Italia, per i reati che prevedono solo pene pecuniarie non è necessario dimostrare il cosiddetto dolo, ovvero in questo caso la precisa volontà di offendere: basta l’offesa.

      —voleva mettere in guardia gli austriaci da un presunto pericolo, cui immagino lei creda sinceramente.—
      Oh, sì, voleva mettere in guardia gli austriaci dal pericolo dei musulmani, i quali, per emulare il loro “modello” avrebbero insidiato le bambine austriache degli asili nido:-)…ma andiamo, Miguel, il costume da Spiderman non ti dona (oltre ad essere un biekissimo modello yankee:-)).

      —Quindi non aveva alcuna intenzione di offendere nessuno.—
      Aridaje. Vedi sopra.

      —Infatti, nessun musulmano ha denunciato la ESW, la magistratura si è mossa per conto proprio.—
      Si vede che i musulmani d’Austria o non volevano grane coi Gloriosi Padroni Di Casa, oppure credevano che una loro eventuale denuncia avrebbe fatto la fine di quella dei musulmani danesi nei confronti degli scarabocchi vigliacchi, ignobili ed offensivi – fatti passare per “satira” – , ovvero sarebbe stata cestinata. Però, avevano torto e si vede che la Tradizione non è acqua: gli austriaci, eredi di un Impero illuminato, multietnico&multireligioso, probabilmente hanno una sensibilità diversa nei confronti dell’ “altro” rispetto agli eredi dei cornuti (nel senso dell’elmo, eh, non della fedeltà coniugale:-))vichinghi.
      Se la magistratura austriaca si è mossa per conto proprio dopo aver appreso i fatti dai media, si vede che anche in Austria c’è l’obbligatorietà dell’azione penale e, inoltre, non necessita querela di parte.

      —La signora ESW ha fatto questa affermazione al chiuso, in un incontro non aperto al pubblico, riservato a militanti del partito di cui fa parte lei stessa.—
      Si vede che per il CP austriaco il fatto è ininfluente. E se non sbaglio, anche in Italia per diffamare qualcuno non c’è bisogno che tu lo faccia necessariamente in un comizio in piazza.

      —Due giornalisti si sono infiltrati nell’incontro e hanno registrato le sue parole, sparandole poi sui giornali.—
      Già.

      —La signora ESW ha fatto un’affermazione di fatto (cioè che alcune fonti islamiche, se lette alla lettera, affermano che Aisha era ancora assai piccola ai tempi del matrimonio) che ha accompagnato a una definizione moderna. Anacronistica, ma che oggi varrebbe per definire il presunto fatto.—
      No, definizione OFFENSIVA, nonché MENZOGNERA (vedi la definizione della voce “pedofilia” su Wiki).

      —Ora, escludiamo l’offesa,—
      Cor piffero, se permetti. Vedi sopra.

      —ma sappiamo che certamente c’era un intento polemico.—
      Ma no, ma quando mai:-).

      —Come c’è il 99% delle volte che la gente cita qualche fatto storico. Si può vietare di usare la storia come elemento di polemica? —
      Sì, se facendo la tua amata “polemica storica” si incappa negli articoli del Codice Penale…al limite potresti chiedere la modifica del Codice Penale:-).

      —Un nero che parla dello schiavismo – magari in maniera unilaterale, senza minimamente accennare ai suoi pregi – deve tacere perché “offende” i bianchi americani? Deve tacere persino in una riunione interna dell’Associazione Africani d’Austria, chiusa al pubblico?—
      Miguel, ti ricordo poco umilmente:-) che lo schiavismo NON E’ UNA RELIGIONE. E se i Codici Penali dei Paesi civili offrono alla dignità delle religioni maggior protezione di quanto facciano con lo schiavismo e altri graziosi:-) fenomeni del genere non è mica colpa mia, sai. (e scusa il mio solito “tono”, Mio Amato Padrone Di Casa:-)).

      • A Ritvan
        giustissimo una precisazione, perfino fuori contesto.

        “come in Italia, per i reati che prevedono solo pene pecuniarie non è necessario dimostrare il cosiddetto dolo, ovvero in questo caso la precisa volontà di offendere: basta l’offesa.”
        Tutti i delitti (qualsiasi sia la pena) sono punibili unicamente se dolosi, salvo che non sia prevista esplicitamente la responsabilità anche per colpa (parliamo di pochi illeciti) o, per l’omicidio, la preterintenzione. Le contravvenzioni, invece, possono essere perseguite sia per dolo che per colpa.
        La responsabilità oggettiva (cioè basta solo l’offesa) è assolutamente marginale e sempre a rischio di dichiarazione di incostituzionalità.
        Per i c.d. “reati d’opinione”, che in Italia sono delitti, occorre quindi il dolo.

        E’ anche vero che il nostro strano legislatore fece tempo fa una leggina che depenalizzava tutti i reati (contravvenzioni e delitti) che fossero puniti solo con ammenda o multa, così che adesso sono tutti diventati semplici illeciti amministrativi.

        • Ritvan scrive:

          Caro Mauricius, non essendo io un leguleio può capitare benissimo che faccia degli strafalcioni da far accapponare i capelli:-) (come dicono a Striscia) a un fine leguleio par tuo.
          Ho approfondito un po’ l’argomento in rete e trovato questo:
          “Per quanto riguarda l’elemento soggettivo o psicologico del reato, si segnala che nei delitti contro l’onore in genere non è necessario che l’intento dell’agente sia caratterizzato da un dolo specifico, nel senso che non occorre sia provato l’animus nocendi dell’agente, essendo sufficiente il dolo generico, il quale puó assumere anche la forma di dolo eventuale.
          Come sappiamo, il dolo eventuale sussiste ogniqualvolta l’agente pur ponendo in essere una condotta diretta ad altri scopi, si sia rappresentato la concreta possibilità del verificarsi di ulteriori conseguenze della propia azione e, ció nonostatnte, abbia agito in piena consapevolezza accettando il rischio di cagionarle (Cass. 3571/96).”

          Ecco, io intendevo proprio questo, ovvero che la cosiddetta “signora”, definendo in quel modo il Profeta dell’Islam, magari – come dice il buon Miguelito – non avrà avuto un “animus nocendi”:-) (da provare a carico dell’accusa), magari – sempre come dice Miguelito – la suddetta “poneva in essere una condotta diretta ad altri scopi” (ovvero salvare le pupe degli asili austriaci dalle mire lascive dei musulmani pedofili:-) ), però non si può negare che a lei “si sia rappresentato la concreta possibilità del verificarsi di ulteriori conseguenze della propria azione e, ció nonostante, abbia agito in piena consapevolezza accettando il rischio di cagionarle”, come chiosa la Cassazione.
          P.S. Naturalmente tutto il discorso di cui sopra si riferisce a un ipotetico giudizio secondo la legge italiana, non secondo quella austriaca che potrebbe essere diversa.
          P.S.2 Ti prego, non mi dire che la succitata sentenza della Cassazione non si applica all’ “onore” delle religioni ma solo a quella delle persone:-).

  13. Miguel Martinez scrive:

    per Francesco

    Il tuo è un atteggiamento che trovo molto diffuso in Italia, forse più che altrove: una legge è buona se va a favore della mia squadra, è cattiva se favorisce il nemico.

    Per dire… Forza Nuova che urla quando le impediscono di aprire una sede; poi urla quando non viene chiusa una moschea. Esattamente come fa l’estrema sinistra, che urla di dolore quando le chiudono una sede, e urla di rabbia quando non viene chiusa una sede di Forza Nuova.

    Io sostengo anche il diritto di dire che i neri “stavano meglio quando erano schiavi”. Perché no? Portatemi dei dati sulla loro alimentazione, aspettativa di vita, eccetera. In certi casi, non è improbabile che alcuni schiavi stessero meglio dei loro discendenti liberati, almeno da alcuni punti di vista.

    Poi posso contestare queste affermazioni con una serie di altri dati. Ma non spetta ad alcun tribunale dirimere tale disputa storica. E nemmeno sindacare sui “veri motivi” che la persona cela quando fa certe affermazioni.

    Uno che dice che gli schiavi “stavano meglio” potrebbe sognare di farsi un harem di serve di colore.

    Ma forse anche uno che dice che gli schiavi “stavano peggio” potrebbe sognare di sterminare tutti i bianchi della terra.

    Ma i nostri sogni segreti non sono argomento da tribunale.

    • Francesco scrive:

      >> Il tuo è un atteggiamento che trovo molto diffuso in Italia, forse più che altrove: una legge è buona se va a favore della mia squadra, è cattiva se favorisce il nemico.

      falso, ho fatto apposta l’esempio di un discorso “di destra” da premiare con una sana dose di galera.
      io ritengo ci debbano essere dei limiti alla libertà di parola – cosa confermata da tutti i codici penali del mondo.
      giudico ingenuo il tuo ottimismo: quando gli storici avranno dimostrato che “gli ebrei” non erano affatto colpevoli della sconfitta della Germania, i forni dei lager saranno freddi per aver finito da tempo il loro lavoro. come glielo spieghiamo alle vittime che è giusto così?

      ciao

  14. Miguel Martinez scrive:

    Sempre per Francesco

    “E considerando che le conseguenze delle sue parole possono essere solo negative, forse è una buona cosa.”

    Se dovessimo giudicare delle conseguenze, che dire di un tribunale che certifica ufficialmente la signora, al modico prezzo di 480 euro (più precisamente 4 euro al mese da pagare in quattro anni, visto che l’ex-diplomatica risulta “nullatenente”), come Vittima delle Persecuzioni Islamofile? Colpevole, oltretutto, di aver fatto una semplice affermazione a proposito della storia del settimo secolo dopo Cristo?

    Un processo che sembra la prova del Grande Complotto, con gli islamici dietro le quinte che danno gli ordini ai politici e ai magistrati europei.

    Fino al processo, nessuno la conosceva. Nemmeno, ovviamente, i musulmani.

  15. Moi scrive:

    @RITVAN

    Ma la vignetta turca di cui sopra come la vedi ?

    … A me sembra paradigmatica di come il laicismo e la blasfemia possano avere labili confini, sì insomma una roba “alla Vernacoliere (Anti) Islamico”, se esistesse 🙂

    • Ritvan scrive:

      @RITVAN

      —-Ma la vignetta turca di cui sopra come la vedi ?… A me sembra paradigmatica di come il laicismo e la blasfemia possano avere labili confini, sì insomma una roba “alla Vernacoliere (Anti) Islamico”, se esistesse. Moi—

      Io la vedo come – per usare il linguaggio oxfordiano:-) – una cagata. Come ci insegna il nostro caro Padrone di Casa Miguelito, la satira, l’ironia, ecc. per essere definite tali devono avere una certa attinenza con la realtà e devono “graffiare” certi costumi che prendono di mira. Io, molto immodestamente:-), aggiungerei che devono anche trovare delle “contraddizioni” nei soggetti “bersaglio” e suscitare in tal modo anche una sana risata (ovviamente non nei “bersagli”, che di norma dovrebbero incazzarsi, bensì nelle persone “neutrali”).
      La presunta vignetta che linki non risponde ad alcuno dei requisiti sopraelencati. A te fa ridere uno che chiama Dio/Allah al telefonino per chiedergli il permesso di uscire prima dalla moschea? A me francamente fa cagare. Qual è il “messaggio satirico” antireligioso che veicola? Semmai io lo interpreterei come un attacco alla dipendenza da telefonino – biekissimo vizio occidentale:-) – e pertanto, l’autore della vignetta paradossalmente ottiene l’effetto opposto di quello desiderato.
      Idem per la scritta blasfema in arabo sul tappeto appeso al muro della moschea: che vor di’? Che l’imam non sa l’arabo e qualche tappetaio burlone gli ha rifilato una “sola”? Allora diventa un invito del vignettista per gli imam ad imparare l’arabo, invito che ci si aspetterebbe da un teologo islamico “ortodosso” (se non altro per poter leggere il Corano in originale) piuttosto che da un vignettista seguace di Ataturk. Oppure vuol dire che l’imam l’ha appeso apposta per predere per il culo i fedeli? E quando mai è successo nella storia dell’islam? E poi, se anche fosse, dimostrerebbe solo che anche gli imam sanno fare scherzi da pr…pardon, da imam:-) e non sono dei barbuti fanatici ed intolleranti…tesi questa che cozza contro l’ideologia laicista del vignettista e diventa, pertanto, un autogol. Infine, ovviamente anche questa trovata non fa ridere nessuno.
      Naturalmente sono contro il carcere per tipi come il suddetto vignettista, però una bella multa per truffa nei confronti dei lettori – ovvero spacciare per deliziosa satira una cagata – gliela darei volentieri:-).
      P.S. Ecco, per chiarirti meglio come la penso, la quasi totalità delle famigerate vignette “satiriche” danesi erano solo delle cagate insultanti che non farebbero ridere nemmeno un islamofobo idrofobo: si salvava – sempre seguendo i criteri satirici sopraelencati e sempre a mio immodesto:-) avviso – solo quella raffigurante il Profeta alle soglie del Paradiso che diceva al kamikaze islamico appena arrivato “Stop, abbiamo finito le vergini!”. Ovvero, una presa pei fondelli nei confronti di quei pazzi fanatici che credono che facendosi esplodere in mezzo a civili innocenti avrebbero poi goduto subito delle delizie del Paradiso.

  16. Mino scrive:

    Nel testo viene citato lo SMOM. C’e’ scritto [1] ma non vedo nessuna nota. Dove sta, quindi, la differenza tra questi ordini patacca e lo SMOM?

  17. Miguel Martinez scrive:

    Per Mino,

    grazie della precisazione… mi ero semplicemente dimenticato di mettere la nota! Adesso l’ho messa. Poi non è detto che anche lo SMOM non sia una patacca 🙂

    • Mino scrive:

      Lo SMOM forse e’ una patacca. Pero’ batte moneta (quando ero piccino collezionavo francobolli, e mi ricordo i francobolli dello SMOM). Ha un patrimonio immobiliare cospicuo, credo protetto da immunita’ diplomatica. Svolge attivita’ filantropica ed umanitaria. Ha relazioni con Stati. Chi fa parte dello SMOM puo’ contare su una rete di relazioni piu’ ampia di un semplice parlamentare. Gli ordini di cui stai parlando (e di cui anche io ho visto una fioritura) tu mi sembrano muoversi a un livello piu’ basso. Probabilmente reclutando persone a cui piacerebbe molto fare parte dello SMOM vero. Ma non ne so nulla, e leggo quindi con interesse quel che scrivi.

  18. Miguel Martinez scrive:

    Per la persona che si firma “padre Stefano Levi di Gualdo” senza esserlo…

    1) usare il nome proprio no, eh?

    2) prenditela con le ricerche di Boaz Huss.

    Io mi sono limitato a riportare le sue tesi.

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