La fabbrica del terrorismo islamico, a Napoli

Ricostruisco, basandomi esclusivamente, per ora, su un articolo uscito sul sito di Repubblica.

A Napoli, i carabinieri hanno arrestato tali Giuliano Rispo e Zaccaria Valletta, assieme a un gruppo variopinto di giovani in cerca di precaria fortuna, provenienti dal Ghana, dall’Egitto e dal Marocco.

Rispo, Valletta e amici sono a modo loro degli artisti, esperti nella produzione di documenti falsi che rivendevano a extracomunitari bisognosi: non tutti hanno la fortuna di Magdi Allam, che i suoi documenti falsi se li procurava gratuitamente.

Inoltre, pare che Rispo, Valletta e soci si dedicassero anche alla “ricettazione e la spendita di banconote false” – stupenda la parola, spèndita.

Ora, io mi sono già annoiato a scrivere questa storia, figuriamoci voi a leggerla.

Mancano tutte  quelle cose che ci divertono, tipo riferimenti alla politica.

Non c’è il minimo accenno alla religione (di Rispo e Valletta? Dei ghanesi? dei marocchini?).

Non c’è traccia di alcun progetto violento.

Tra gli indagati, però, cè un tale Farid Nouara, che a sua volta avrebbe avuto qualcosa a che fare con i documenti falsi di alcuni algerini. E tra gli algerini che conoscevano qualcuno che conosceva qualcuno che conosceva Farid Noaura, c’era un tale Bouhrama Yamine, di cui  i carabinieri -ben cinque anni fa – avrebbero

“documentato l’oltranzismo ideologico, sfociante nel sentimento antiamericano e innegiante alla Jihad, ma anche i trascorsi in Grecia e Turchia e la conoscenza, seppure superficiale, di materiali utilizzabili per la fabbricazione di esplosivi.”

Cioè non gli piaceva la politica statunitense, era stato in Grecia e aveva una conoscenza superficiale della chimica. Anch’io sono un po’ così, solo che di chimica non mi ricordo niente (giuro).

A quanto pare, questo legame basta per produrre il titolo sul sito di Repubblica oggi:

TERRORISMO
Operazione Ros a Napoli
sgominata cellula salafita”

E sotto tanto titolo, leggiamo:

“Undici arresti eseguiti, tre persone localizzate all’estero, per una delle quali è stato chiesto un mandato europeo, due ricercati. E’ questo il bilancio di una operazione dei carabinieri del Ros coordinata dalla sezione antiterrorismo della procura di Napoli nell’ambito di una indagine sulla presenza nel capoluogo campano di cellule del gruppo salafita per la predicazione e il combattimento, organizzazione affiliata ad al Qaeda.”

Mi piacerebbe proprio sentire come Giuliano Rispo e Zaccaria Valletta pronunciano la qaf e la ‘ayin nella parola qa’eda.

Vabbene, c’è di meglio, anche se non conta quanto Repubblica. Una roba che si chiama Notiziefresche scrive (vi avverto subito, se provate simpatia per al-Qaida, vi passerà nel vedere come si è ridotta l’organizzazione):

“Al Qaeda aveva organizzato la sua base logistica europea a Napoli, dove si occupava di produzione di documenti falsi, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e ricettazione di denaro falso. I Ros l’hanno smantellata, eseguendo, su ordine della Procura di Napoli, 11 arresti.”

E sotto, leggiamo:

“Napoli, terrorismo islamico: Al Qaeda si era organizzata, i Ros la smantellano, è stato scritto da maila (252 articoli su Notizie Fresche): « Ti ringrazio per aver letto il mio articolo. Vuoi guadagnare come me? Se hai padronanza della lingua italiana e hai capacità di sintesi, potresti pubblicare i tuoi articoli su Notizie Fresche con il programma Paid To Write Network (Revenue Sharing) di cui faccio parte anch’io! !”

Che ci sembra una splendida sintesi del giornalismo ai tempi nostri.

Intanto, una vignetta di Vauro, tanto vecchia quanto attuale, visto che si riferiva ad altre grandi retate di miserabili a Napoli, con accuse analoghe, ovviamente sfumate nel nulla.

vignetta di Vauro sul terrorismo islamico

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7 risposte a La fabbrica del terrorismo islamico, a Napoli

  1. Moi scrive:

    Forse non tutti lo ricordano, ma ” o’ binladèn” era (è ?) il nome, di pessimo gusto, d’ un potentissimo “botto” da sparare a capodanno …

  2. anonimo codardo scrive:

    Ma qual’ terrorist’! Nuj tinemm’ a’ camorr ca c’ protegg’! Traduzione:
    Niente terroristi, qui. Abbiamo i camorristi che ci difendono

    Da un’ anziana signora dalla provincia di Napoli

    • anonimo codardo scrive:

      Per inciso, il pensiero che i camorristi “proteggano” il territorio da terroristi, immigrati e vari è largamente condiviso qui.

  3. Avenarius scrive:

    Come allenamento prima del “grande botto” la terribile cellula ha provocato il crollo della Schola Armaturarum di Pompei.

  4. Pingback: Il Monoplotto del tassista islamofobo | Kelebekler Blog

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