Cultura contemporanea statunitense

Rag Head Killer è il titolo di questo video. Si tratta di  un modo politicamente poco corretto di dire “ammazza-arabi”.

Anche se non capite tutte le parole, i toni di voce, assieme alle immagini,  con la loro promessa quasi erotica di un particolarissimo tipo di merce, rivelano i segreti di un’intera civiltà.

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18 risposte a Cultura contemporanea statunitense

  1. Moi scrive:

    Sempre in USA (e dove, sennò ?) _ a proposito d’ immaginario storico-guerraiolo_ hanno fatto un programma tv, “Deadliest Warrior,” presuntamente “scientifico” di archeologia sperimentale sui guerrieri antichi (nel senso di senza armi da fuoco) con tanto di atleti in studio, elaborazione di dati archeologici ecc … messi poi in scena da atleti-attori : roba tipo Shaolin Monk VS Maori, Spartan VS Samurai, Apache VS Viking ecc … su youtube ci sono, forse, tutti. C’ è anche versione con personaggi storici ; roba tipo Attila VS Shaka Zulu.

    ci sono anche “team mode” da 5 o più guerrieri per squadra con le armi da fuoco, tipo Mafia VS Yakuza o Ming Guards VS Musketeers, MA questo forse ti può interessare :

    http://www.youtube.com/watch?v=58umBqB1Nnk&feature=related

    IRA vs Taliban

    … attualità sperimentale ?

    Buttarla tutta in termini di “fighting warriors” è probabilmente l’ unica via per stimolare un minimo il grande pubblico USA allo studio della Storia .

  2. mirkhond scrive:

    Al 36° secondo appare un cartello col nome e il simbolo delle Blackwater.
    E’ un video che invita ad arruolarsi in questa sorta di “legione straniera” privata statunitense?

  3. Moi scrive:

    In effetti il “bald guy” sembra proprio erotizzare le armi e le munizioni …

  4. Moi scrive:

    La parola “rag head” vuol dire più o meno “testa con il cencio”, vero ?

    … be’ non è molto carino, ma c’ è di molto più offensivo: magari i Parà nostrani in sedicente “Missione di Pace” li chiamano con espressioni goliardiche più colorite tipo “inculacammelli”, però, almeno loro, non mi risulta che facciano da testimonial per il mercato delle armi erotizzandone gli “articoli” in simil-televendite.

  5. athanasius scrive:

    Si tratta di tutt’un nuovo (infatti, nuovo-vecchio) modello di (in)cultura.

    Durante un certo periodo della storia moderna si soleva percepire l’Occidente come una cultura pacifista e gli Stati Uniti come un’impero benevolente. Si diceva anche che “l’Occidente non ha nemici”. Il militarismo era diventato una parola sporca, si accentuava spesso che gli americani non potevano accettare neanche una vittima militare tra i soldati statunitesi nelle missioni in tutto il mondo, dovuto alle loro cattive esperienze dal Vietnam. Quelle missioni erano “di pace” soltanto (le vittime dell’avversario non contavano, ovviamente). Certamente, quest’immagine era falsa e propagandistica, nell’essenza delle cose, perchè sì che ci erano guerre, mascherate come missioni di pace e si spendeva molto sugli armamenti. Parlo degli anni novanta, dalla caduta del Muro di Berlino in poi.

    Ma anche prima, cominciando con la fine della seconda guerra mondiale, la cultura dominante era “pacifista”, anche negli anni quando l’Occidente aveva un “nemico ufficiale”, il blocco comunista (che infatti altro non era che un’altra varietà dell’Occidente, nessuna simpatia, nè nostalgia, dalla mia parte, neanche minima, per il defunto mondo “socialista”). Le guerre erano viste come aberrazioni, ma condotte, certamente, in luoghi in cui l’Occidente voleva farlo, per combattere “il pericolo rosso” in primis.

    In un certo momento si è deciso che l’Occidente doveva avere un Nemico. Non un avversario temporario qualsiasi, ma un Nemico, nel senso metafisico. E s’è inventato uno. I vecchi stereotipi “crociati” sono stati rispolverati, modernizzati e inserti nella coscienza collettiva delle masse occidentali, tramite il flusso mediatico. La cretinopoli generalizzata ed il potere del mondo dello spettacolo facilitano l’impresa della diffusione di questi nuovi stereoripi. Ora nel servizio non della “difesa della cristianità”, come un tempo, ma della sintesi fallaciana dell’occidente. Nella percezione generale, anche della cultura dominante, la guerra non è più qualcosa di tanto terribile, come lo era prima. Mi ricordo come si gente scandalizzava sulle stragi della Prima Guerra del Golfo, oggi nessuno si più scandalizza delle stragi nell’Iraq e nell’Afghanistan.

    Le lamentazioni di certi sociologi “di destra” sul fatto che i popoli occidentali sono diventati – presumbilmente – troppo rammolliti e che non vogliono nè osano affrontare “il nemico dell’Occidente” si possono liberamente inserire in questa corrente di pensiero. Si cercano di inculcare alla popolazione generale cosiddette virtù virili (che in questa ottica si confinano soltanto all’aspetto militare-aggressivo, un riduttivismo ed imbecillità, giacchè la “viriltà” è una cosa molto complessa che si manifesta in molti altri aspetti della vita).

    Non accusatemi di complottismo o di dietrologia. Non mi interessano qui di teorie su quali “poteri forti” ci stanno dietro questa trasformazione, nè voglio abbandonarmi alle speculazioni su queste e quelle lobby (benchè penso che sia legittimo parlare anche di queste cose, in certi contesti, a patto che si ha delle prove o almeno inidcazioni e non soltanto fantasticherie deliranti), soltanto sto constatando il cambiamento culturale che si sta svolgendo davanti i nostri occhi e che è assai evidente.

    • Moi scrive:

      Interessante il commento di Athanasius,

      … aggiungerei che, potrei sbagliarmi, ma mi pare che gli USA adesso contro i “Muslims” percepiscano e inculchino all’ Europa una presunta e supponente superiorità culturale abbastanza razzista: nulla del genere ricordo nei confronti dei “Commies” … anzi.

      I Sovietici erano presentati _ al contrario_ come quelli che avevano bambini di 10 anni in grado di battere qualunque campione “occidentale” a scacchi, quelli che allenavano superatleti con metodi ultratecnologici (v.di “Rocky IV”), quelli che potevano contare su geniali scienziati pazzi, quelli che avevano per spie donne bellissime e raffiniatissime, e così via.

      • athanasius scrive:

        Eh, si, delle differenze tra la percezione dei due nemici parlo anch’io. I sovietici erano nemici dell’Occidente in quanto concorrenti nel progetto dell’occidentalizzazione del mondo (cioè, tutti i due blocchi operavano l’occidentalizzazione, ma in due modi diversi, le due varietà della stessa cosa). Si trattava di avversari piuttosto di nemici, degli avversari dentro dello stesso sistema. Si capivano a vicenda, si potevano fare dei paragoni tra i due, riguardando il livello del loro successo nello stesso processo e nello stesso progetto. Da qui nasceva l’invidia e corsa (agli armamenti, per esempio, per menzionare soltanto una). I “russi” avevano superiori scienziati (così pensavano molti), i “russi” hanno lanciato la prima satellite nell’orbita della terra, avevano superiori sportisti ecc ecc.

        Sti musulmani, al contrario, come si dice, hanno un’ideale di vita completamente diverso, incomparabile, è un Nemico Assoluto del Grande Noi. Si vede, del resto, come gli (ex?)comunisti possono facilmente diventare la parte costituente del Grande Noi, a patto che non nutrano qualche opposizione puramente politica verso l’Occidente inteso come un blocco politico-militare (per esempio, alcuni nazional-comunisti dell’Europa dell’Est). Gli ideali della vita e della società comuniste erano identici a quelli dell’Occidente, soltanto con una minore efficacia.

        I musulmani sono una meta ideale, perchè vengono percepiti come diversissimi da “noi” (strani costumi, strani abiti, strane lingue, strani comportamenti ecc.), si possono facilmente odiare (perchè vogliono “distruggerci” o “convertirci”), ancora più facilmente disprezzare (poveri, sottosviluppati, puzzano ecc.), e, naturalmente, temere (uomini bomba, la bomba demografica ecc.) Un miscuglio di emozioni negative, accoppiato con una consapevolezza che “loro”, diversamente dai comunisti/sovietici d’ieri, non operano dentro dello stesso “sistema” (del pensiero, della Weltanschauung).

      • athanasius scrive:

        Questa consapevolezza della loro radicale diversità serva come una perfetta giustificazione per un rigetto totale, per generalizzazioni superficiali e grossolane.

    • Francesco scrive:

      L’Occidente non ha nemici, solo clienti o fornitori.

      In effetti, la ho sentita.

      Il problema è che abbiamo trovato gente che non voleva essere nè cliente nè fornitore. O forse no?

      Se non fossero fornitori di petrolio, sarebbero interessanti quanto gli yemeniti.

      E non mi pare disdegnino di essere clienti, che si comprino Harrods o apparecchi TV.

      Insomma, questa storia della differenza “incolmabile” tra occidentali e islamici mi pare una panzana.

      Diverso il caso degli islamisti (e mi spiace per i cari leghisti che qui salterebbero sulla sedia protestando). Quelli non sono una cultura, sono una ideologia.

      Così mi pare.

  6. p scrive:

    gli va bene. fatto da arabi quel filmato, rischiavano decine d’anni di carcere. È l’habeat anum che tanto piace alla civiltà giuridica occidentale. È interessante che nel filmato sui combattenti l’irlandese vince come l’ultimo orazio sui curiazi. C’è sempre modo di riutilizzare antichi schemi leggendari.p

  7. Giovanni scrive:

    Si tratta di un Atchinson Assault Shotgun mod 12 con caricatore a tamburo da 20 colpi ca. Non è sta gran novità! esiste da un bel po’, l’avranno solo rispolverato x la pubblicità “home defense” … se ti entra un ladro in casa che fare?! ma certo prendo il mio Colt M16 e gli scarico 20 colpi nella pancia…

    ( cit da Bowling a Columbine http://www.youtube.com/watch?v=F0lDGPQF_P4&feature=&p=6DDE01230F24410F&index=0&playnext=1 )

    http://world.guns.ru/shotgun/aa-12.jpg

    P.S. : complimenti per il blog, sono un accanito lettore…
    e complimenti x l’iscriione ad Alternativa!

    Giovanni

    • Francesco scrive:

      non è mica un lanciagranate? nel qual caso l’utilizzo in ambito domestico mi pare discutibile

      credo di averlo visto in uno dei film di Schwarzenegger

  8. Miguel Martinez scrive:

    Per Mirkhond

    “E’ un video che invita ad arruolarsi in questa sorta di “legione straniera” privata statunitense?”

    No, è uno spot per un’arma ideata solo per uccidere esseri umani, nettamente distinta dalle armi da caccia.

  9. Miguel Martinez scrive:

    Per Moi

    “La parola “rag head” vuol dire più o meno “testa con il cencio”, vero ?”

    Sì. Io non sono per niente un cultore del politicamente corretto, che mette nomi nuovi senza cambiare le realtà sottostanti – ormai anche “extracomunitario” è diventato un insulto, perché è offensiva la situazione di cui parla.

    Il punto è la scelta di abbinare “rag head” (ma sarebbe uguale se avessero detto “credenti nella fede islamica”) con l’arma killer.

  10. mirkhond scrive:

    “No, è uno spot per un’arma ideata solo per uccidere esseri umani, nettamente distinta dalle armi da caccia.”

    Infatti. Le Blackwater non sono certo un’ associazione di cacciatori….di animali!

  11. Miguel Martinez scrive:

    Per Athanasius

    Una bella riflessione, in larga parte condivisibile.

    Certamente l’Europa fino a poco tempo fa era “pacifista” a tutti i livelli; ma negli Stati Uniti esisteva un doppio livello – quello dei media mainstream (non necessariamente quelli più letti, ma quelli più “seri”), che erano all’incirca come dici tu; e quello dell’americano medio.

    E la violenza individuale, associata al fucile, è un elemento costitutivo della cultura statunitense sin dalla fondazione, tanto da venire santificata nella Costituzione: in fondo, il diritto di uccidere costituisce la libertà per eccellenza.

    Poi, giustamente, noti come questa libertà esploda a contatto con un bersaglio perfetto, come i raghead.

    • Moi scrive:

      Miguel, per favore potresti citare l’ articolo della Costituzione USA in questione ?

      Avevo già sentito parlare del fatto che sarebbe l’ unica al mondo a non limitarsi al “right OF freedom” ma addirittura al “right TO FIGHT FOR freedom” …

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