Vita e Morte e una via di mezzo

Non mi era mai capitato in passato di conoscere gente con il mio stesso compleanno, e invece oggi siamo in tre – io, la Maddalena e la Chiara; tutti e tre viviamo sulla stessa strada, tutti e tre ci battiamo da anni per il rione e ci capiamo al volo. Loro sono combattenti dell’ultimo luogo sovversivo sopravvissuto in Italia, che è la parrocchia, dove Giannozzo che voleva fare il contadino, ma aveva perso la gamba, portava la santa Fioretta Mazzei.

Chiara è scritto alla italiana, ma si pronuncia come il nome di un’altra donna, Kiarah, che l’altro giorno è morta, senza casa, viveva all’Albergo Popolare, che la Fioretta creò per ospitare non solo i clochard, ma come ho scoperto oggi, anche tante famiglie di sfrattati.

Gli amici della Comunità di Sant’Egidio sono riusciti a ottenere un funerale, sempre alla parrocchia.

Con la Kiarah, all’inizio facevo fatica a parlarci, e poi improvvisamente si è sciolto qualcosa, e mi ci sono affezionato, a vederla con quel corpo martoriato e gli occhi vivi, sul suo triciclo.

Alessio Gaggioli ce ne dà un bel ricordo:

“Se ne va Kiarah, nata a Palermo, per metà siciliana e per metà tedesca, ma figlia di San Frediano, di cui era un riferimento. L’avrete vista pedalare anche voi per le strade del quartiere a bordo del suo grande triciclo bianco. In piazza Tasso o in piazza Santo Spirito. Una vita in strada quella di Kiarah, spesso contromano, come la sua esistenza, quasi a testimoniare la caparbietà di quella anima e di quel corpo così esile, malato e segnato da un brutto incidente. La volontà di andare avanti, comunque. Nonostante fosse difficile camminare, anche solo muoversi o parlare.”

Kiarah

Un mio amico mi parla di sua sorella, che andrà sui settant'anni.   

Suo marito sta male, poi un po' si riprende. 

Stanno a letto, lui le prende la mano, le dice piano, "dammi un bacino", e muore.

L’altro ieri, parlo con un’amica (pure lei, di parrocchia!). Ironica e ridente, mi racconta dell’Alluvione quando lei era ragazza, e parliamo di M. che aveva in casa un merlo.

Parliamo dello strano valore che ha la parola per i toscani, e lei mi racconta di suo babbo che si ricordava delle sfide in ottava rima, in Piazza del Carmine. E di come il trucco stesse nel concludere sempre con una parola difficile.

Mi dice che lei ha scritto tre testi, due sul rione, e l’ultimo su se stessa, vedova con marito a carico.

“E’ successo otto anni fa, in dieci minuti con un’ischemia, mio marito ha perso metà del cervello.

Ha perso l’uso di tutto il lato destro del corpo, ma soprattutto ha perso la parola, no, non solo non parla, ha perso proprio tutta la parte che riguarda la parola, la scrittura, la lettura. Se vedessi l’encefalogramma, tutto bruciato. In dieci minuti.

Eppure c’è”.

Da una parte, provo un intenso desiderio di abbracciarla e di scoppiare a piangere; dall’altra resto colpito dalla domanda, cosa possa essere la mente umana, pienamente funzionante, ma senza parola. Come la mente dei gatti, insomma.

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94 risposte a Vita e Morte e una via di mezzo

  1. PinoMamet scrive:

    ma per curiosità qual è questo giorno di compleanno?
    (se ti va di rispondere)

  2. Francesca scrive:

    Oggi!! Auguri Miguel!!

  3. Roberto scrive:

    Auguri!!!!

  4. PinoMamet scrive:

    Ma non ci credo!! io compio gli anni oggi!!

  5. Ros scrive:

    Cavoli😄

    Due in un colpo!
    Auguri a Pino & a Miguel

    … e se pazientavate appena appena
    due giorni fino al 21 di domenica, eravamo in tre. Con me😄

    È
    – giusto per fare incavolare Paniscus 😎 –
    😄
    abbiamo, addirittura dico,
    Plutone nientemeno
    (che non lo so se è ancora considerato
    un pianeta o cosa, un pietrone spaziale🙄)

    Abbiamo, dicevo, Plutone in congiunzione al sole natale!!!

    https://www.ibs.it/plutone-in-acquario-rivoluzione-dell-ebook-marco-gerosa-patrizia-troni/e/9788863656886#:~:text=L'epoca%20di%20Plutone%20in,angosce%20di%20morte%2C%20suscita%20entusiasmo.

    L’avete sentito il colpo?
    È un pianeta lento dategli il tempo.

    Ma è quello delle Rivoluzioni.

    “… passaggio di Plutone in Aquario è un evento astrologico fra i più significativi, che colorerà di sé il prossimo ventennio e su cui molti – astrologi compresi – hanno già riposto speranze, ansie, sogni, fantasie, paure e ideali.

    Lo sguardo al passato, tra dichiarazioni di indipendenza, Rivoluzione Francese e Rivoluzione Industriale, unito alla natura stessa di Plutone e dell’Aquario proiettano sul futuro scenari colmi di agitazione, ribellione e spinta rapida verso la realizzazione di un mondo iper-tecnologico, egualitario, virtuale e ultra-umano.

    Ma se ogni disegno del cielo non è mai uguale al precedente, è possibile fare una “pre-visione”?

    L’epoca di Plutone in Aquario rappresenta la possibilità di accedere alla polarità opposta…”

    Plutone in Acquario dico!
    dopo 250 anni dico!
    …cose grosse…
    mica pizza e fichi!😎

    “…«L’ultimo passaggio di Plutone in Acquario, nel Settecento,
    ha accompagnato la Rivoluzione francese e quella americana.

    Ha esaltato le caratteristiche dell’Acquario che hanno a che fare con la contestazione del potere assoluto e del patriarcato,
    portando in alto i valori dell’uguaglianza e della libertà.

    Si spera in questo, ma c’è un però».

    «L’Acquario può avere anche un lato fanatico, tant’è che 250 anni prima, nel transito del Cinquecento, Plutone ha accompagnato la Santa Inquisizione e la caccia alle streghe».

    A ogni modo gli aspetti positivi sono tanti?
    «L’Acquario è anche il segno di Internet, della fantascienza, delle nuove tecnologie.

    Alcune già sono in campo, come la diffusione macroscopica dell’intelligenza artificiale…”

    Insomma tutte le cosette che piacciono a noi,
    a Miguel in special modo 😄

    Allegria!!!👍👍👍

    • Fuzzy scrive:

      Ah, questo giorno potrebbe rappresentare il Capodanno Kelebekiano.
      365 giorni di buona fortuna. O 366?.
      Si, si, febbraio è bisestile.
      Va ben. L’anno Kelebekiano capiterà una volta ogni tanto.
      Roba d’élite.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Ros

      “due giorni fino al 21 di domenica, eravamo in tre. Con me😄”

      Noi modestamente siamo Capricorni e gente di montagna. Voi siete roba acquatica. Pochi giorni, ma la differenza si nota.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Ros

        “Ha esaltato le caratteristiche dell’Acquario”

        Quando sono nato, la Biban, che era inglese ma faceva l’indiana perché era discepola personale di Ouspensky e quindi viveva in Messico, mi fece l’oroscopo, dove sottolineava che sarei stato l’archetipico Uomo dell’Acquario.

        La Biban me la ricordo in una stanza piena di foto di guru indiani barbuti e mezzi nudi, e mia madre tutto contenta che non li prendessi sul serio.

      • Ros scrive:

        Miguel : “Noi modestamente siamo Capricorni e gente di montagna. Voi siete roba acquatica…”

        Ariatìca vorrai dire!😎😁

        Capricorni = Terra
        Acquari = Aria

        Entrambi sotto Saturno comunque.

        L’Acquario ci unisce giusto Urano a impapocchiare
        … le aqcue
        appunto.
        Intorpidirle e shakerarle giusto un pochettino.

        “…Quando sono nato, la Biban, che era inglese ma faceva l’indiana perché era discepola personale di Ouspensky e quindi viveva in Messico, mi fece l’oroscopo, dove sottolineava che sarei stato l’archetipico Uomo dell’Acquario.
        La Biban me la ricordo in una stanza piena di foto di guru indiani barbuti e mezzi nudi, e mia madre tutto contenta che non li prendessi sul serio…”

        N’inglese ma faceva l’indiana perché era discepola personale di Ouspensky e quindi viveva in Messico 😁😁😁

        Che tipi che hai bazzicato!
        Ci starebbe pure volendo il considerarti archetipicamente Acquario nell’astrologia indiana,
        che mi pare dica che voglia tenere conto dell’esatta posizione delle effemeridi e della processione degli equinozi…

        spostamento delle costellazioni…

        l’avvicendarsi delle diverse ere astrologiche…

        cose così mi pare.

        … cose serissime a brìo andante:

        “Sequenza delle Ere.
        Durante l’anno la sequenza zodiacale,
        cioè la successione delle costellazioni zodiacali in cui sembra trovarsi il Sole al suo sorgere,
        è Ariete, Toro, Gemelli e così via fino a Pesci.

        Dato però che il moto precessionale è retrogrado,
        le ere astrologiche seguono l’ordine inverso:

        dall’era del Toro (circa 4000-6000 anni fa)
        si è passati a quella dell’Ariete
        e quindi a quella dei Pesci che è quella attuale e va circa dall’anno 1 al 2600.

        La prossima era astrologica sarà l’era dell’Acquario.”

        https://it.wikipedia.org/wiki/Precessione_degli_equinozi

        https://it.wikipedia.org/wiki/Era_astrologica

        Gli astrologi angl’indiandi residenti in Viva Mexico,
        – si sa – sono studiosi assai seri e puntigliosi🤔🧐

        …é poi io ti starei pure, a precisizzare,
        a cavalcioni sulla cuspide;
        che manco lì ho voluto mai pigliare posizioni nette e chiare😎

        Che non si può mai sapere oggi domani un concorso…
        il piede va tenuto almeno in tre staffe almeno
        per sicurezza; niente braccini corti.

        Una sorta di fuori casta oroscopali i cuspidi sono;
        brutta razza, dice che sono.

        Pària & dalit:
        Intoccabili Eta-Burakumin dello zodiaco.

        Cagot!🚫🚫🚫

        …Ouspensky?
        🥺🥺🥺
        Almeno Gurdjieff ti faceva ridere il marpione se non altro e se non ora quando.

        • Ros scrive:

          Cagots!!! 🚫☢❌

          https://archive.org/details/histoiredesrace02frangoog/page/n8/mode/2up

          https://www.etadellacquario.it/Libri/Il-mistero-di-Compostela

          https://www.youtube.com/watch?v=efxsIl-1rFY

          • Francisque Michel “l’Histoire des races maudites”.

          • E. Cordier “Les Cagots des Pyrénées” in Bulletin de la Société Ramond, 1866-1867.

          • Michel Fabre “Le Mystère des Cagots, race maudite des Pyrénées” Pau, MCT, 1987.

          • Osmin Ricau, Histoire des Cagots, Pau, Princi Néguer, 1999.

          • René Descazeaux “Les Cagots, histoire d’un secret” Pau, Princi Néguer, 2002.

          • Paola Antolini “Au-delà de la rivière. Les Cagots : histoire d’une exclusion”.

          • Louis Charpentier “Il mistero di Compostela” Le età dell’Acquario.

          • Jean-Emile Cabarrouy “Les cagots, une race maudite dans le sud de la Gascogne”.

        • paniscus scrive:

          “dall’era del Toro (circa 4000-6000 anni fa)
          si è passati a quella dell’Ariete
          e quindi a quella dei Pesci che è quella attuale e va circa dall’anno 1 al 2600. “—-

          Veramente negli anni sessanta e settanta raccontavano che l’avvento dell’età dell’Acquario fosse imminentissimo e che, anche se non si conosceva la data precisa, sarebbe stato sicuramente prima del 2000…

          • Ros scrive:

            paniscus: “…Veramente negli anni sessanta e settanta raccontavano che l’avvento dell’età dell’Acquario fosse imminentissimo…”

            Infatti!😄
            Parevano pari pari i primissimi cristiani pisciculi
            – Ichthỳs (ΙΧΘΥΣ) ᾿Ιησοὸς Χριστὸς Θεοῦ υἱὸς Σωτήρ –
            delle catacombe che t’aspettavano Godot

            … cioè voglio dire t’aspettavano il Giudizio Universale e il Regno dei cieli
            & il paese dei Balocchi
            da un momento all’altro affacciati al balcone;
            comunque entro e non oltre la settimana;
            magari la serata anzi😎

            https://youtu.be/BTZArvbmG_o?si=Bq00c8WK1BX5JqLx

            Che doccia fredda il riflusso dei figli di Xochipilli re dei convolvoli!🤕😟😢

            https://youtu.be/NGcIvK7f77o?si=juYaKc3RGl6On4Qq

            Il riflusso “acido” e amarognolo
            C20H25N3O

            …da hippie a yuppie 😎👍

            Che bar trip! Che botta!!!

            PS
            Comunque sia il 2600 come data mi pare troppo assai…

            a occhio e croce,
            la butto lì mese più o mese meno,
            tardo tardo entro l’autunno.

            Si, ecco!!!
            Entro l’autunno e il tempo delle mele🥴😀🤔

            Io mi sto preparando per Ade-Plutone in transito di congiunzione♒;
            la Buona Novella Nunzia😇🌈🌅

            sono furbo e sveglio io!

            …pure se invero ‘è che ce l’hanno spoetizzato, smitizzato und degradato a semplice pietrone perdigiorno “vagabondo delle stelle” londoniano🥺😟

            Sic transit gloria mundi.
            Amen e così sia

            • Moi scrive:

              ΙΧΘΥΣ però è stato molto “appropriato” dai “Cristiani Alternativi”, tipo Evangelici … mentre i Protestanti sono più caratterizzati dalla croce “spoglia”, senza Gesù.

              • Ros scrive:

                @Moi: “…ΙΧΘΥΣ però è stato molto “appropriato” dai “Cristiani Alternativi”, tipo Evangelici …”

                https://www.bollatiboringhieri.it/libri/carl-gustav-jung-opere-vol-9-2-9788833910208/

                “Aion” Carl Gustav Jung.
                Ne scrive e approfondisce sull’argomento visto dalla psicologia del profondo.

                L’ho letto più di trent’anni fa
                e mi fece un’impressione notevole. Ricordo ancora bene😀

                È tanto che dovrei o vorrei rileggerlo, è una miniera d’oro.

              • Ros scrive:

                “…Aion si presenta come un’ampia monografia dedicata all’archetipo del Sé. Centrale è l’idea di eone, che dà il titolo al libro.

                Eone (in greco aion) significa «era, epoca, tempo indefinito, eternità», ma anche, presso gli gnostici, «mondo» e «dio del mondo».

                Per seguire le trasformazioni della situazione psichica all’interno dell’eone cristiano, Jung ricorre a tutta una serie di simboli, cristiani, gnostici e alchemici, e in particolare al simbolo del pesce, che fin dall’antichità è stato posto in relazione con Cristo e ha svolto un ruolo centrale nell’astrologia. Se in Psicologia e alchimia Jung aveva già cercato di approfondire il significato dell’archetipo del Sé collegandolo alla tradizionale figura di Cristo, qui dà invece maggiore rilievo alle considerazioni astrologiche. Come prova l’Apocalisse, le speculazioni storiche sul tempo sono sempre state influenzate dalle idee astrologiche…”

            • Miguel Martinez scrive:

              Per Ros

              “a occhio e croce,
              la butto lì mese più o mese meno,
              tardo tardo entro l’autunno.”

              Beh, di sicuro, QUALCOSA di enorme sta cambiando sulla Terra.

            • paniscus scrive:

              (Plutone) “…pure se invero ‘è che ce l’hanno spoetizzato, smitizzato und degradato a semplice pietrone perdigiorno “vagabondo delle stelle” londoniano”—-

              In realtà credo di averlo spiegato qualche giorno fa, il perché l’hanno declassato: non per spregio individuale contro di lui, ma al contrario, perché hanno cominciato a scoprire che da quelle parti (cioè nel disco di residui diffusi di formazione del sistema solare, esterno alle orbite di Urano e Nettuno),

              di pianetini simili a Plutone (ma molto diversi dagli altri pianeti “principali”) ce ne sono a frotte, di cui almeno uno di massa maggiore di Plutone, e chissà quanti altri ancora da scoprire.

              L’alternativa era quella di doverli chiamare TUTTI “pianeti”, il che non era il caso…

    • habsburgicus scrive:

      a te, Ros, invece faccio gli auguri IN ANTICIPO !
      buon compleanno per domani !

  6. PinoMamet scrive:

    Grazie a tutti

  7. tomar scrive:

    Doppi auguri a Miguel e a Pino!

  8. Francesco scrive:

    Auguri a tutti!

    che un pò ho perso il conto, cercavo di immaginare la vita senza parola, io che so tacere, almeno nella testa parlo sempre sempre.

    E un abbraccio a Miguel

  9. Ros scrive:

    https://4books.com/it/libro/luomo-che-scambio-sua-moglie-per-un-cappello

    “…Ha perso l’uso di tutto il lato destro del corpo, ma soprattutto ha perso la parola, no, non solo non parla, ha perso proprio tutta la parte che riguarda la parola, la scrittura, la lettura. Se vedessi l’encefalogramma, tutto bruciato. In dieci minuti.

    Eppure c’è”…”

    Se è andato l’emisfero Sinistro
    (linguaggio, scrittura ecc)

    secondo Sacks ciò porterebbe ad una
    compensazione con l’aumentata capacità
    del Destro…

    E il Destro, come emisfero,
    mica che è da buttare!
    Tanta roba il Destro

    “…L’emisfero destro prevale invece nella cognizione dello spazio e nella regolazione dell’emotività.

    Lo stile cognitivo dell’emisfero sinistro è sostanzialmente verbale, analitico e locale,
    mentre quello dell’emisfero destro è spaziale, sintetico e globale…”

    https://m.my-personaltrainer.it/salute-benessere/emisferi-cerebrali.html

    “…È ormai noto da molto tempo che l’emisfero cerebrale destro controlla le funzioni motorie della metà sinistra del corpo umano, mentre l’emisfero cerebrale sinistro controlla le funzioni motorie della metà destra del corpo umano; lo stesso vale per le informazioni sensoriale connesse al senso dell’udito e del tatto…”
    “…
    Funzioni dell’Emisfero Cerebrale Destro
    L’emisfero cerebrale destro, invece, presiede al controllo di funzioni quali per esempio:

    I movimenti volontari della parte sinistra del corpo umano;
    La capacità di identificare gli oggetti;
    L’orientamento spaziale;
    La creatività e l’immaginazione;
    La capacità di intuizione…”

    “…cosa possa essere la mente umana, pienamente funzionante, ma senza parola. Come la mente dei gatti, insomma…”

    Eppure c’è”!

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Ros

      “Se è andato l’emisfero Sinistro
      (linguaggio, scrittura ecc)”

      La cosa mi sconvolge, per molti motivi comprensibili.

      Intanto, perché potrei esserci anch’io: dieci minuti di rivoluzione in quel minuscolo, pazzesco mondo di miliardi di cellule viventi che chiamiamo cervello…

      Poi perché potrei esserci anch’io, a guardare la rivoluzione di un’altra persona…

      Ma ancora, perché i gatti mi fanno chiedere sempre cosa sia questa Parola che possediamo in più.

      Ma è tragicamente affascinante, la possibilità che la perdita di un emisfero possa aumentare la capacità di un altro, come dici tu.

      • Ros scrive:

        “…Ma è tragicamente affascinante, la possibilità che la perdita di un emisfero possa aumentare la capacità di un altro, come dici tu…

        …a vederla e metterla con Carletto Castaneda:

        Emisfero sinistro = TONAL.

        Emisfero destro = NAGUAL.

        “…il Nagual è contrapposto al Tonal.
        Tonal è inteso come tutto ciò che può essere esplicato e compreso dalla ragione.
        insomma il Nagual è una realtà che trascende la comprensione puramente intellettuale e di cui si può solo essere testimoni.”

        “Tractatus logico-philosophicus”: “Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere”.

        “The rest is silence”🤐🔇
        Amleto, scena II° , V° atto.

        https://www.ibs.it/elogio-del-silenzio-come-sfuggire-libro-john-biguenet/e/9788842824008

      • roberto scrive:

        Miguel

        “La cosa mi sconvolge, per molti motivi comprensibili.”

        capisco perfettamente, ed è la ragione per la quale cerco sempre di fare mille cose, che non sai mai quanto tempo hai…

      • Ros scrive:

        Destri-Sinistri Emisferi & Danni-Compensazioni.
        Questo tomo linkato sotto è curioso al proposito:
        Stefano Calabrese “Destra e Sinistra al tempo delle neuroscienze. Dalla letteratura al design” (2020, Mimesis)

        https://www.mimesisedizioni.it/libro/9788857569611

        “I due mali contro cui la ragione filosofica ha sempre combattuto – e deve combattere ora più che mai –
        sono da un lato il non credere a nulla,
        e dall’altro la fede cieca.”
        (N. Bobbio, Destra e sinistra, 2009)

        La faccenda dei due emisferi è lungi dall’essere stata compresa,
        come del resto quella della “Coscienza” in genere.

        Oltre alla comprensione di disturbi dello spettro autistico come la sindrome di Asperger.

        https://www.my-personaltrainer.it/salute-benessere/sindrome-di-asperger.html

        Sotto ho raccolto da vari testi di neurologia e linguaggio alcuni stralci.
        E’ lunghetto – scusate🥱😕 – ma interessante e stimolante anche per la regolarità;
        credo.😇

        “…L’importante, ormai remota scoperta da parte di due psicologi circa il fatto che di fronte a una nuova esperienza si attiverebbe dapprima l’emisfero destro, mentre solo divenendo gradualmente familiare l’informazione passerebbe all’emisfero sinistro, è stata in seguito codificata dalla comunità scientifica nei termini che i nuovi stimoli sono preferenzialmente processati dall’emisfero destro, mentre la routine lo è dal sinistro (Costa e Goldberg 1981).”

        “…Oggi abbiamo una miglior conoscenza delle specificità dei nostri due emisferi cerebrali.
        Le indagini hanno rivelato in sostanza che l’emisfero destro è più portato per le abilità spaziali e per i compiti sintetici, globalizzanti e ideativi, compresa la musica, mentre il sinistro è
        superiore nei compiti verbali, analitici e sequenziali.

        L’emisfero destro è molto superiore a quello sinistro nell’esecuzione di compiti che richiedano una certe capacità di vedere gli oggetti nello spazio, come nel combinare tra
        di loro le parti meccaniche di un congegno o semplicemente nel disegnare oggetti in tre dimensioni.

        I disegni di questo tipo eseguiti con il solo ausilio dell’emisfero sinistro appaiono puerili e rudimentali rispetto a quelli fatti con l’uso dell’emisfero destro.

        L’emisfero destro ha anche una piena capacità di riconoscere immagini che abbiano una valenza emotiva e di estrinsecare un‘emozione.
        Boncinelli Edoardo, “Il cervello, la mente e l’anima”, Mondadori, pag. 270.

        “…Secondo Jerre Levy: “Due emisferi assolutamente identici per funzione, sarebbero stati una pura ridondanza.

        Non possiamo certo permetterci una tale ridondanza se dobbiamo vivere delle nostre facoltà mentali.”

        L’evoluzione costruì dunque due programmi neurali separati, l’uno accanto all’altro.
        La metà sinistra del cervello è sintonizzata al tempo
        (logica sequenziale, conteggio ecc. sono organizzati temporalmente), la metà destra allo spazio.

        “Per ciascuno dei due sessi, ciascun emisfero può specializzarsi in una diversa abilità.

        I maschi eccellono nella visualizzazione spaziale tridimensionale.

        L’emisfero destro femminile può essere meno specializzato per le relazioni spaziali e al tempo stesso molto specializzato per la comprensione del significato dell’espressione facciale,
        utile per anticipare i bisogni di un neonato che non sa ancora parlare.

        Scrive Eran Zaidel: “L’emisfero sinistro è costruttivo, algoritmico, graduale e logico.
        Esso trae beneficio da un’esemplificazione limitata e da un procedimento per tentativi; è in
        grado di imparare applicando le regole.

        L’emisfero destro, invece, non sembra imparare per esposizione a regole e a esempi.
        Esso ha bisogno di essere esposto a strutture ricche e associative, che tende ad afferrare come totalità.

        Fa parte del carattere elusivo dell’emisfero destro il fatto che noi troviamo più facile dire ciò che non è, piuttosto che ciò che è.”
        Hooper J. Teresi D., “L’universo della mente”, Bompiani pag. 274

        “…L’emisfero destro, non dotato del linguaggio, è, a giudizio di Gazzaniga, una lampadina assai poco luminosa;
        le sue abilità potrebbero essere “molto inferiori alle abilità cognitive di uno scimpanzé”.

        Può darsi addirittura che esso non possegga la consapevolezza di sé.

        Bogen lo considera una sorta di rivelatore di mancate corrispondenze:
        “L’emisfero destro ha difficoltà a fare inferenze su eventi che vanno al di là di una semplice associazione. Se proietti la parola cane esso indica gatto.

        Questa è una semplice risposta associativa.
        Ma se proietti cane e guinzaglio, ed esso deve indicare passeggiata, non ci riesce.
        È una cosa troppo astratta.”

        A che cosa serve allora l’emisfero destro?
        “Esso fa una quantità di cose.

        Prima di tutto controlla metà del corpo.

        Esso potrebbe anche essere una sorta di processore veloce per cose che non richiedono un’analisi verbale:
        entra o esci; fa’ questa cosa per imitazione.

        Il destro forma giudizi percettivi rapidi:
        scappa o attacca.
        Il destro non ha bisogno di passare per un processo analitico che richieda nomi e classificazioni, come fa l’emisfero sinistro.
        Hooper J. Teresi D., “L’universo della mente”, Bompiani pag. 281

        “…L’emisfero destro è incapace di distinguere il nome dalla cosa designata L’emisfero destro è simbolico o affettivo,
        ed è probabilmente incapace di distinguere il nome dalla cosa designata:
        certo esso non si occupa di questo genere di distinzioni.

        Accade quindi che certi tipi di comportamento non razionale siano necessariamente presenti nella vita dell’uomo.

        E’ un fatto che questi due emisferi operino in modo un po’
        diverso l’uno dall’altro, e non possiamo sfuggire alle complicazioni che questa differenza
        comporta.
        Con l’emisfero sinistro dominante, ad esempio, possiamo considerare con distacco una bandiera come una sorta di nome del paese o dell’organizzazione che essa rappresenta.

        Ma l’emisfero destro non fa questa distinzione, e considera la bandiera sacramentalmente identica a ciò che essa rappresenta.
        Bateson G. “MENTE E NATURA”, Adelphi, pag. 48

        “Un’eccessiva semplificazione del problema:
        È forte la tentazione di rappresentare l’emisfero sinistro, logico e razionale, come una sorta di “Io” e l’emisfero destro come un “Es”.

        In alcuni ambienti l’emisfero destro è trattato come un nobile selvaggio rousseauiano, traboccante di energia creativa allo stato rozzo, mentre il cervello sinistro, col suo dono
        della parlantina, è il cervello dell’Io.
        C’è stata un’eccessiva semplificazione del problema.

        Le persone con un cervello normale hanno due flussi di coscienza paralleli nella loro testa, ma i due si parlano l’un l’altro.
        Ma quanto spesso e attraverso quali canali?
        Non sappiamo niente in proposito.
        Hooper J. Teresi D., “L’universo della mente”, Bompiani pag. 272

        “…L’emisfero sinistro contiene una funzione narrativa e razionalizzante – un interprete – capace in ogni circostanza di dare un senso unitario alle percezioni e inserirle in un
        «racconto del presente», che si dipani con continuità.

        In questo suo sforzo di interpretazione e di razionalizzazione, l’emisfero sinistro è costretto a volte a improvvisare e a produrre false ricostruzioni, inventandosi di sana pianta un
        passato immediato fittizio, se non addirittura falsi ricordi.

        Tutto ciò è estraneo all’emisfero destro, molto più veridico e aderente ai significati letterali.
        Boncinelli Edoardo, “Il cervello, la mente e l’anima”, Mondadori, pag. 270.

        “…Tocca al sinistro narratizzare, elaborare nel linguaggio interiore il racconto di cosa siete e di cosa state facendo in questo momento.
        Torneremo più avanti a illustrare questo concetto fondamentale del narrare il presente a se stessi.

        “…Gli effetti delle lesioni cerebrali su persone bilingui o poliglotte variano a seconda del singolo caso, della singola storia.

        Solo di recente è stato messo un po’ d’ordine nello studio del « cervello bilingue » (Albert e Obler) rivedendo sia tutta la casistica dell’afasia (disturbo del linguaggio) nei poliglotti sia gli esperimenti su soggetti normali.

        Un dato rilevante è che una lesione dell’emisfero destro produce disturbi del linguaggio solo nell’1- 2% dei monolingui,
        ma ben nel 10% dei bilingui.

        L’emisfero destro risulta quindi importante, un ausilio fondamentale per l’acquisizione e l’espressione di una nuova lingua.
        Anzi sembra che esso possa essere dominante per una lingua, mentre il sinistro lo è per un’altra.

        Esemplificativo il caso di un uomo d’affari tedesco che parlava, oltre alla lingua materna, il francese, l’inglese, lo spagnolo e il russo.

        A quarant’anni rimase ferito all’emisfero sinistro e manifestò disturbi nel linguaggio.

        Con sorpresa, però, la prima lingua che riacquistò fu l’inglese, una lingua che non parlava da vent’anni, e solo dopo ricominciò a usare lo spagnolo e il tedesco;

        a quel punto l’inglese divenne più povero della lingua materna.

        Altri individui invece recuperano prima la vecchia lingua materna, anche se da tempo non la usavano più.

        Nel cervello dei poliglotti l’intreccio dei circuiti è sicuramente molto complesso.

        Roman Jakobson, uno dei maggiori linguisti contemporanei,
        ha ricordato come dopo un incidente d’auto
        « senza alcuna necessità e in modo automatico »
        traducesse simultaneamente in quattro e cinque lingue tutto quello che pensava.

        I circuiti di quel cervello, profondo conoscitore di molte lingue, dovevano essere impazziti.
        Mecacci L., “Identikit del cervello”, Laterza, pag. 33.

        “I due emisferi trasferiscono il lavoro della percezione come due staffettisti che si passano il testimone:
        Secondo diverse teorie sul funzionamento del cervello,
        alla base dell’unità della percezione e dell’azione vi è un processo cooperativo globale.

        La maggior parte degli psicofisiologi conviene che esiste necessariamente una coordinazione diffusa, quale che sia la sua forma. Jack Pettigrew esprime questo parere
        sulla base di alcune ricerche sulla rivalità binoculare.

        Quando si domanda di guardare due immagini diverse contemporaneamente, una per occhio, i soggetti riferiscono di vedere l’una o l’altra, ma non entrambe, con le immagini percepite che si alternano sporadicamente.

        In precedenza, gli studiosi ne avevano concluso che il talamo seleziona la corteccia visiva da attivare, ma Pettigrew ha mostrato che tutto l’emisfero, da una parte come dall’altra,
        è coinvolto globalmente in ogni avvicendamento, come se i due emisferi trasferissero il lavoro della percezione dall’uno all’altro come due staffettisti che si passano il testimone.
        Freeman W., “Come funziona il cervello”, Einaudi, pag. 137.

        “…Il cervello ha un’organizzazione modulare, parallela:
        È sciocco discutere se il cervello sia seriale o parallelo perché è ovvio che il sistema dev’essere seriale sotto certi aspetti e parallelo sotto altri.

        Si pensi a un computer. Se si perde un bit si può perdere tutto. Ma io posso mostrarvi persone che hanno perso estese regioni del loro cervello, eppure sono capaci di leggere il “Times”.

        Se il cervello fosse organizzato come un sistema seriale generale, una lesione, in qualsiasi regione, avrebbe effetti devastanti.”
        Hooper J. Teresi D., “L’universo della mente”, Bompiani pag. 281.
        19 luglio 1998 Corriere della Sera.

        “studiosi italiani precisano il ruolo dell’emisfero destro nel farci percepire le forme nel loro insieme.

        Se il cervello nasconde le figure:
        Può cogliere tutti i particolari non l’insieme dell’immagine.
        Ruoli integrati dei due emisferi.

        Nell’ormai lontano 1864 il neurologo francese Paul Broca
        si rese conto, per la prima volta, che parliamo e comprendiamo il significato delle parole grazie all’emisfero sinistro:
        nella maggior parte delle persone i centri del linguaggio sono infatti localizzati a sinistra cosicché i danni che colpiscono questo emisfero comportano la perdita della capacità di articolare o comprendere la parola, parlata o scritta che sia.

        In seguito agli studi di Broca e del suo collega tedesco Carl Wernicke l’emisfero sinistro è stato quindi definito “dominante” in quanto esso sarebbe al centro di una delle più importanti attività della mente umana, il linguaggio appunto.

        E l’emisfero di destra?

        Per lunghi anni la metà destra del nostro cervello è stata,
        se non disprezzata, considerata come un’entità di second’ordine, meno nobile, evoluta e importante di quella sinistra che non è soltanto responsabile delle attività linguistiche ma anche di ogni forma di logica consequenziale, basata sull’analisi passo-passo della realtà, sul ragionamento di tipo matematico e via dicendo.

        L’emisfero destro, invece, è coinvolto in attività non linguistiche, ad esempio nella vita emotiva, come
        indicano le osservazioni effettuate sulle persone in cui i due emisferi sono separati a causa di una lesione del corpo calloso,
        il ponte di fibre nervose che connettono le due metà del cervello consentendo loro di scambiarsi informazioni cosicché, normalmente, la metà destra sa cosa avviene in quella sinistra e viceversa.

        A una di queste persone il cui cervello era stato “diviso” a causa della lesione del corpo calloso venne presentata, con una particolare strategia che faceva in modo che fosse analizzata soltanto dall’emisfero destro, l’immagine provocante di un nudo:
        la persona disse di non aver visto nulla in quanto il centro del linguaggio, situato a sinistra, non aveva ricevuto nessuna informazione sull’immagine erotica “letta” dall’emisfero destro, eppure, malgrado l’impossibilità di definire linguisticamente e di essere conscio dell’immagine osservata, arrossì visibilmente, segno che l’emisfero destro aveva analizzato l’immagine e comunicato i suoi turbamenti ai centri neurovegetativi che dilatano i capillari sanguigni della faccia facendoci così arrossire.

        L’emisfero, quindi, “non parla”, non è caratterizzato dalla logica stringente che fa sì che l’emisfero di sinistra possa venire paragonato a un computer, eppure è in grado di analizzare la realtà nel suo insieme, come indica il caso appena descritto e come dimostra una crescente massa di informazioni scientifiche che ne rivaluta il ruolo e dimostrano che se la nostra mente dipendesse soltanto dall’emisfero “dominante” si troverebbe a malpartito nel mondo in cui viviamo.

        L’emisfero destro, anzitutto, ha un ruolo fondamentale nel riconoscere le facce e la mimica del viso ed è poi responsabile dell’intonazione della voce e della capacità di essere coinvolti dalla musica: ma soprattutto ha la capacità di cogliere i messaggi visivi nel loro insieme e di tener conto delle loro valenze emotive.

        Se la metà destra del cervello mancasse all’appello saremmo inchiodati dalla logica di quella sinistra, rigorosa
        ma priva di visioni d’insieme.

        Questa importante capacità dell’emisfero destro era già nota
        ma è emersa molto chiaramente grazie ai risultati di una recente ricerca svolta nell’istituto S. Lucia di Roma
        — e pubblicata dalla rivista Nature —
        in cui due neuropsicologi, Fabrizio Doricchi e Chiara Incoccia, hanno studiato come si comporta l’emisfero sinistro quando l’emisfero destro è in uno stato di “eclissi” a causa di una lesione indotta da un ictus.

        Gli studiosi del S. Lucia, dove numerosi neuroscienziati svolgono ricerca di base, hanno mostrato a una
        persona colpita da una lesione dell’emisfero destro un grande cerchio formato da tanti, piccoli cerchietti:
        l’emisfero di sinistra non è stato in grado dì percepire il disegno nella sua globalità e di riferire cosa aveva visto, anche se la persona era in grado di individuare, e a richiesta di cancellare uno ad uno tutti i cerchietti.

        Non si trattava quindi di un caso di cecità “centrale”, cioè dell’incapacità di concepire il messaggio visivo, ma
        di incomprensione delta sua struttura globale:
        il grande cerchio veniva “esplorato” nei suoi dettagli con la
        logica puntigliosa dell’emisfero sinistro ma, in mancanza dell’emisfero destro, questa passione per i dettagli
        si dimostrava una specie di trappola in quanto mancava la percezione globale del messaggio, cioè la visione
        d’insieme.

        La prova ulteriore dei limiti dell’emisfero sinistro è stata quando al paziente veniva mostrata una
        grande lettera “H” disegnata da tante piccole “S”:
        la persona colpita dal danno della metà destra percepiva
        soltanto le piccole lettere “S”,
        non il messaggio globale, la lettera “H”.
        I risultati del test indicano che il ruolo dell’emisfero destro è tutt’altro che secondario, e non solo nella
        percezione d’insieme dei messaggi visivi.

        Numerose forme di comunicazione si basano su una comprensione globale del messaggio e sulle sue valenze emotive:
        i danni dell’emisfero destro possono riflettersi negativamente sull’espressione linguistica in quanto vengono a mancare l’intonazione e l’enfasi della voce, che diventa piatta e priva di espressione come se fosse sintetizzata dal computer,
        e si può verificare una riduzione della comprensione globale di un testo scritto o parlato che viene percepito a piccoli blocchi e non nell’insieme.

        Insomma, è sempre più evidente che nell’analisi della realtà visiva, nella comprensione ed espressione
        linguistica, nella composizione e ascolto della musica, nell’interpretazione delle espressioni facciali, nella
        decifrazione delle emozioni, abbiamo bisogno di competenze sia selettive che globali, della logica passo passo,
        tipica dell’emisfero sinistro, e di quella d’insieme del destro: poiché il peso e il ruolo di ognuno dei due emisferi è variabile da individuo a individuo è probabile che queste differenze possano essere la base dei diversi tipi di personalità per cui alcuni di noi sono più analitici e settoriali e altri più portati a visioni d’insieme e a cogliere il significato globale della realtà.

        Essere razionali o intuitivi può dipendere, quindi, dal
        “peso” esercitato dall’uno o dall’altro emisfero.”

        Alberto Oliviero.

        Concludendo!
        “Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra” (Matteo 6,1-6.16-18)😎

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Ros

          “Lucia”

          🙂 🙂

          Molto bello, molto galileiano l’esperimento delle S e delle H !

          Il classico esperimento svolto con pochi mezzi e molte idee, nella migliore tradizione della scienza (che dopotutto nasce in Italia). Entusiasmante!

          E’ qualcosa che si trova anche nelle lingue e nella letteratura.

          In greco antico “io so” si traduce con “òida”, che letteralmente vuol dire “ho visto”.

          E Sherlock Holmes, in una delle sue avventure dove al solito guardando insieme a Watson una scena del crimine da cui capisce subito tutto, di fronte all’incomprensione dell’amico sbotta: “Voi guardate, Watson, io vedo!”.

          In altre parole, ‘conoscere razionalmente’ non è soltanto vedere i singoli punti del grafico, ma costruire nella propria testa la forma della linea che li unisce, come nel noto gioco della Settimana Enigmistica.

          La ‘razionalità’ non sta allora nel ridurre tutto a calcolo, ma nel cercare il modo più semplice di realizzare tale unione fra tutti i modi possibili, ossia nell’applicare Ockham. (Che ogni ‘giudizio’ che esprimiamo altro non sia che un caso particolare di ‘unione’ di concetti, così che ‘giudicare’ diventa un caso particolare di ‘unire’, è una tesi della prima parte della ‘Critica della Ragion Pratica’ di Kant).

          Non è solo erudizione libresca: esiste un risvolto pratico di tutto ciò.

          Uno dei paradigmi, infatti, che sta provocando molte polemiche riguardo la natura della coscienza è la cosiddetta IIT (‘integrated information theory’). I suoi detrattori la considerano una pseudoscienza, i suoi sostenitori sospettano che la critica dei primi sia dovuta solo all’ignoranza dei metodi matematici che utilizza.

          https://www.ilpost.it/2023/11/29/neuroscienze-coscienza/

          La IIT nasce da un articolo del neuropsichiatra Italiano Giulio Tononi e del Nobel USA Gerald Edelman

          Consciousness and Complexity, SCIENCE 4 Dec 1998 Vol 282, Issue 5395
          pp. 1846-1851, https://www.science.org/doi/10.1126/science.282.5395.1846

          in cui si definisce la coscienza come la capacità di un sistema – non importa se fatta di cellule o di circuiti – di produrre in uscita più informazione di quanta se ne riceva in entrata.

          Vi si esprime questo concetto – che lo ammetto, scritto così è un po’ troppo vago – in forma matematica allo scopo di ottenere informazioni su come deve essere fatta una rete di neuroni per essere cosciente.

          (Non sorprendentemente, risulta che i calcoli, pur teoricamente fattibili, sono più complessi di quanto gli attuali computer siano in grado di fare).

          Concettualmente, IIT ricorda proprio l’esperimento del Santa Lucia: non conta riconoscere i singoli elementi, ma le connessioni di un sistema.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Ros scrive:

            Andrea Di Vita: “IIT.”

            https://www.ilpost.it/2023/11/29/neuroscienze-coscienza/

            “…Quante più informazioni particolari e dettagliate un sistema è in grado di integrare, tanto più alto sarà il suo valore Φ, che per Tononi è una misura diretta della coscienza: più alto è il valore, più il sistema è cosciente.

            Come spiegato dal neuroscienziato inglese Anil Seth sulla rivista Nautilus,
            la principale ragione del successo e dell’influenza della teoria dell’informazione integrata
            – da lui definita controintuitiva e abbastanza folle –
            è che capovolge l’approccio neuroscientifico standard al problema della coscienza, sostanzialmente incentrato sul cervello.

            Anziché considerare già in partenza la coscienza una proprietà che emerge dall’attività neurale nel cervello, la teoria parte dall’individuazione di alcune caratteristiche che devono essere condivise da tutte le esperienze coscienti,
            e poi si chiede quali proprietà un qualsiasi sistema fisico
            – non per forza il cervello –
            debba avere affinché quelle caratteristiche siano presenti…”

            È molto interessante 😀

            https://www.ilpost.it/2022/03/25/ipotesi-simulazione/

            “…La domanda essenziale che occorre farsi, secondo Chalmers, è:
            «Dove finisce la mente e comincia il resto del mondo?».

            La proposta di Chalmers, nota come «teoria della mente estesa» e sviluppata insieme al filosofo inglese Andy Clark, è che non sia possibile spiegare la coscienza se non ammettendo che i processi cognitivi dipendano non soltanto da fenomeni «interni» al cervello ma da un’interazione dinamica tra il cervello, il corpo e il resto delle cose del mondo.

            È il motivo per cui il lavoro di Chalmers e Clark è spesso considerato pionieristico e lungimirante, considerando che gran parte delle «risorse esterne» che oggi consideriamo di fatto un’estensione della nostra attività cognitiva e mentale – dagli smartphone agli altri dispositivi digitali e artefatti che modellano le nostre esperienze – non era ancora stata sviluppata negli anni Novanta.

            L’approccio di Chalmers al problema della coscienza è utile a comprendere le sue riflessioni riguardo all’ipotesi della simulazione.

            Soltanto cogliendo prima lo stretto rapporto che esiste tra la mente e il mondo, scrive in Reality+, è possibile porsi una delle domande fondamentali della riflessione filosofica:
            cosa sia la realtà e quali mezzi abbiamo per conoscerla…”

            David Chalmers “Che cosa è la Coscienza?”
            Castelvecchi.

            Sotto un articolo su Chalmers e Daniel Dennett di Riccardo Manzotti.

            “Dennett rimane la persona che, prima di tutti, ha avuto il coraggio di affrontare il problema della coscienza.

            Le sue tesi, in larga misura, non hanno avuto quel seguito che si sarebbe potuto credere, ma è innegabile che abbiano saputo stimolare la discussione tra scienza e filosofia e abbiano creato le condizioni per il grande cambiamento avvenuto proprio a metà degli anni Novanta.”

            https://www.doppiozero.com/daniel-dennett-che-cosa-e-la-coscienza

            Riccardo Manzotti ha scritto per il Saggiatore:
            “La mente allargata. Perché la coscienza e il mondo sono la stessa cosa” 2019.

            Piacevole😀

            Ciao

            • Ros scrive:

              ps.
              La Coscienza rimane, purtroppo,
              materia per la “filosofia della mente”.
              Per speculazioni teoriche impossibili da confermare come anche da confutare.

              The Final Frontier!
              L’ultimo territorio inesplorato e misterioso che ci rimane😎

              Qualche coraggioso e sbalconato pioniere…
              Come alchimista sta alla chimica.

              Sparuti Livingstone tirati fuori per i capelli, a volte,
              dalla giungla persa della mente da un Sir Henry Morton Stanley del caso caritevole;

              Più spesso affogati nella Quest’.

              si è avvenurato, qua e la,
              alla garibaldina nei territori perduti e proibiti…

              “Moksha. Scritti sulla psichedelia e sull’esperienza della visiione”
              Aldous Huxley.

              “Avvicinamenti” E. Jünger.

              “Brecce” Michaux.
              Artaud… de Quincey…
              Roger Gilbert-Lecomte…

              Romantici, antimoderni e decadenti.
              E dilettanti per diletto appunto.
              Icari involati🤕🥴

              “La scommessa psichedelica”
              Federico Di Vita. Quodilibet.
              Mica parenti con quest’ultimo?

              https://www.ibs.it/avvicinamenti-droghe-ed-ebbrezza-libro-ernst-junger/e/9788882463519

              https://www.ibs.it/scommessa-psichedelica-ebook-vari/e/9788822911537

  10. Miguel Martinez scrive:

    Tra parentesi, una cosa che comprensibilmente forse sfugge tra compleanni di amici e descrizioni di tragedie, il ruolo della parrocchia come “ultimo luogo sovversivo sopravvissuto in Italia”.

    Dico “in Italia” e forse esagero… certamente a Firenze è così (vabbe’, a essere pignoli, c’è pure l’Abbazia di San Miniato che non è parrocchia, dove Padre Bernardo ha fatto issare la bandiera della Repubblica Fiorentina).

    Ho conosciuto splendidi vecchi comunisti, che hanno dedicato anni a fare la guerra ai preti, che oggi non hanno più nulla alle spalle: chiuse tutte le Case del Popolo, rimasto solo un tragico mondo di Circoli del PD – dove ci sono anche tante persone valide, solo che quando si dice loro che c’è la Marea Montante Nera, chinano il capo e obbediscono.

    Mentre oggi a Firenze, la resistenza profonda è legata in gran parte a mondi cattolici. Ed è una resistenza che non sbraita, non urla, non lancia vernice, non piange vittimismo.

    Dico, da non cattolico, ma è una cosa che trovo interessante.

  11. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez & PinoMamet

    Auguri!!!

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  12. Lucia scrive:

    …auguri Miguel, auguri Pino 🙂

  13. Moi scrive:

    @ PINO

    Ma è vero che le Comunità Ebraiche stanno contestando alla Schlein (la stessa che 10 mesi fa era per le Destre Estreme una “Nasona Talmudica”) di essere troppo smaccatamente filo-Palestina, filo-Hamas ?

    Cmq pare che nel PD, con il pretesto delle Elezioni Europee, vogliano “sgavagnarsela” 🙂 e sostituirla con un “bel” 🙂 Boomer Maschio Bianco EteroCis Binario , nonché di Comprovata Origine Democristiana !

    • Moi scrive:

      A proposito dei “Semicolti” : impazza il trend fra i Gen Z di Sx di chiedere a gente soprattutto “anzianotta” se sono favorevoli all’ adozione dei “Numeri Arabi” … si capisce dal tenore dei commenti che cascano del pero se qualcuno spiega loro che la Storia è un po’ più complessa, fra le origini in India e la modifica (!) dei simboli utilizzati.

      … Ma chissenefrega, la verità è subordinata alla propaganda : in questo, tra 16enni e 60enni NON c’è differenza, in Italia !

    • Peucezio scrive:

      Moi,
      la questione che ponevo del rimescolamento delle carte.
      Sarà interessante vederne l’esito, cioè se il futuro del Pd è nell’occidentalismo e atlantismo fanatico degli ultimi anni, che però rischia di portarlo sempre più vicino alla Meloni, o nella nuova sinistra che ha abbinato il politicamente corretto alla causa palestinese (come faccia a conciliare le due cose non mi è chiarissimo, ma non credo che per statuto la sinistra contempli il principio di non contraddizione).

  14. Marcopie scrive:

    Se l’argomento ti interessa davvero ti suggerisco questo saggio:
    . . .
    “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello è un saggio neurologico di Oliver Sacks, pubblicato nel 1985. In esso l’autore racconta alcune sue esperienze cliniche di neurologo e descrive alcuni casi di pazienti con lesioni encefaliche di vario tipo, che hanno prodotto i comportamenti più singolari e imprevedibili.”

    https://it.wikipedia.org/wiki/L%27uomo_che_scambi%C3%B2_sua_moglie_per_un_cappello

    • Moi scrive:

      All’ epoca , si chiamavano “Hearing Impaired” … ma lo scopo era aiutarli, non dare loro un nome più “compiacente”.

      A (s)proposito , “Forse NON Tutti Sanno Che …” [cit.] i “Down” NON si chiamano così nel senso di “Giù” , alludendo a una presunta inferiorità … anche se ora mi pare che si preferisca chiamarli “Trisomici”.

      Credenza falsa ma sorprendentemente diffusa : NON è una sindrome genetica esclusiva dei “Bianchi” … riguarda invece tutte le “razze”, in senso Statunitense : è umanamente universale. Forse statisticamente colpisce di più i “Bianchi” ? Oppure … orrore (!), i Bianchi sono quelli che li nascondono in casa di meno, che li abortiscono di meno ?!

      Immagino che Paniscus conosca meglio l’ argomento, cmq.

      • Moi scrive:

        https://www.lavocedibolzano.it/papa-cobaldi-fa-chiarezza-sulla-sindrome-di-down/

        […]

        il termine deriva dal medico inglese John Langdon Down che, nel 1866, descrisse con maggior accuratezza le caratteristiche dei tratti somatici di questa condizione.”

        [cit.]

        […]

        • paniscus scrive:

          Ma certo che viene dal nome del primo che la descrisse… ma la cosa più interessante è il vero motivo per cui a un certo punto, diciamo 30-40 anni fa, è stata bandita dal linguaggio corrente la parola “mongoloide”, che oggettivamente è bruttina, ma che in passato era normale anche nel vocabolario medico. Contrariamente a quanto si può pensare, non fu rifiutata perché offendeva le persone Down, ma perché offendeva gli asiatici, paragonandoli a dei disabili sia fisici che mentali…

          Ovviamente l’origine della rivolta linguistica e dell’abolizione di quel termine non fu italiana, ma ereditata dalla corrispondente versione statunitense, in cui le comunità di origine orientale cominciavano a farsi notare come minoranza etnica importante…

        • paniscus scrive:

          “Statunitense : è umanamente universale. Forse statisticamente colpisce di più i “Bianchi” ? Oppure … orrore (!), i Bianchi sono quelli che li nascondono in casa di meno, che li abortiscono di meno ?!”—

          Non credo proprio… semplicemente quel discorso-promemoria è pensato da italiani e rivolto agli italiani, che (non per razzismo, ma per semplice abitudine sociale e frequenza numerica) sono abituati a riconoscere le caratteristiche della sindrome di Down solo su tipologie di facce e di corpi che vengono confrontati con la maggioranza delle persone comuni che ci si trovano intorno (cioè un europeo bianco mediamente si aspetta che quasi tutti gli europei bianchi abbiano una serie di caratteristiche somatiche molto simili, e se uno, pur essendo indubbiamente bianco, va nettamente fuori da quella tipologia, si può ipotizzare che sia in qualche modo “deforme” o che abbia qualche patologia).

          Invece quelli con aspetto esotico sono già considerati “strani” a prescindere, e non si va a cavillare troppo sulle differenze individuali tra l’uno e l’altro.

          Penso che per un italiano bianco sia intuitivamente più difficile riconoscere al volo i tratti della sindrome di Down su una persona di pelle nera, (o ancora di più su un cinese, per ovvi motivi)… ma probabilmente anche per l’abitante di un paese africano in cui sono quasi tutti neri, è più facile riconoscere la sindrome di Down in una persona nera piuttosto che in una bianca.

          Francamente non so da dove arrivi quella bufala, io nemmeno lo sapevo, che fosse diffusa: ho sempre saputo che quel difetto cromosomico può colpire chiunque, proprio perché dipende solo da disfunzioni al momento della formazione o della maturazione dei gameti, e la componente ereditaria è veramente minima (quindi non c’è motivo di pensare che ci siano popolazioni più a rischio di altre per abbondanza numerica di un certo gene). Semplicemente, i “bianchi” sono abituati a notarlo solo su altri bianchi…

      • Moi scrive:

        orrore (!)

        —————

        Nel senso che i Bianchi da copione dovrebbero essere i più cattivi … a prescindere, in teoria.

        • paniscus scrive:

          Aggiungiamoci anche che probabilmente, nei paesi più sfigati dal punto di vista dell’assistenza medica e delle risorse materiali, i bambini che nascono con disfunzioni congenite gravi hanno un’aspettativa di vita piuttosto bassa, quindi di disabili adulti se ne vedranno in giro pochissimi. E questo per tutte le disabilità serie, non solo per la sindrome di Down.

  15. Moi scrive:

    @ ROBERTO

    Ma è vero che … la Germania sta per mettere, o cerca di mettere fuori legge AfD per Violazione della Costituzione Tedesca ?

  16. Moi scrive:

    @ PEUCEZIO /TUTTI-I 😀

    Il Caso Bandecchi

    https://www.youtube.com/watch?v=fWF9CF6eYPM

    (Agenzia Vista) – Terni, 22 Gennaio 2024 – “So che tutti gli italiani maschi hanno capito, almeno quelli normali, e per normali intendo sani di mente. Tutte le femmine normali mi hanno capito. Detto questo, è vero che l’Italia è piena di imbecilli e quindi capisco che per qualcuno sia difficile capire le mie parole che rivendico tutte, una per una: un uomo normale guarda il bel culo di un’altra donna e forse ci prova anche. Poi, se ci riesce, se la tromba anche; se poi non ci riesce, prende e torna a casa. Offendetevi quanto caz** vi pare ma è la mia idea”.

    Così il sindaco di Terni, Stefano Badecchi, durante la discussione su un provvedimento contro la violenza di genere in Consiglio Comunale.

  17. Moi scrive:

    @ HABS / tutti-E-*

    https://www.aljazeera.com/news/2024/1/22/babri-mosque-to-ram-temple-a-timeline-from-1528-to-2024

    Babri mosque to Ram temple: A timeline from 1528 to 2024
    Ram temple is inaugurated in northern Ayodhya city 32 years after a Hindu nationalist mob demolished the Mughal era Babri mosque.

    ————————

    Pensi che ci sarà una separazione di Musulmani in un nuovo, ennesimo Paese Islamico Ex Hindustano ? … E l’ India cambierà nome in Bharat ?

  18. habsburgicus scrive:

    i musulmani in India, pur essendo molti, sono deboli…non potranno fare nulla contro lo strapotere indù… il loro tempo è finito
    un giorno qualcuno dimostrerà scientificamente con acribia e senza pregiudizi che l’unico effetto del British Raj è stato quello di rendere possibile, due secoli dopo, la riscossa indù nei confronti dei musulmani che furono i padroni assoluti dal 1206 per oltre 5 secoli anche al Sud…. gesta Shivae per Britannos 😀
    come i santi monaci, quando da noi si aveva ancora Fede, parlavano di Gesta Dei per Francos 😀

  19. habsburgicus scrive:

    del resto, volendo essere freddi, il Pakistan nasce appunto da una constatazione di una oggettiva debolezza..il Qa’id-i Azam (ovvero Muhammad Ali Jinnah), che non è mai piaciuto agli intellettualloidi occidentali che invece sbavavano per il Mahatma Mohandas K. Gandhi e pure per il cinico (e furbissimo) Jawaharlal Nehru ma che nondimeno era un uomo intelligente e saggio a suo modo, si rendeva perfettamente conto che un’India indipendente sarebbe stata indù..e pretese il Pakistan per salvare il salvabile..fece solo un errore..avrebbe dovuto lasciar perdere il Bengala (Bangladesh) e offrire un fair deal agli indù (il Kashmir a noi, il Bengala ve lo pappate voi)..invece, così facendo, ha avuto sì il cosiddetto Pakistan orientale ma i sui successori lo hanno fatalmente perduto (e, naturalmente, il Kashmir se lo sono preso gli indiani)

    • Lucia scrive:

      Ma infatti, io capisco che vista la situazione del Pakistan i musulmani indiani con potenzialità migratorie tendano a snobbare il Pakistan, ma il Pakistan stesso non dovrebbe promuovere l’immigrazione dei musulmani indiani? Dopotutto è un po’ la sua ragion d’essere, no?

      • tomar scrive:

        Lucia: “ma il Pakistan stesso non dovrebbe promuovere l’immigrazione dei musulmani indiani?”
        Ma di cosa stiamo parlando?
        I musulmani indiani sono 200 milioni.

        • Lucia scrive:

          Va bene, ammetto che l’ho buttata lì mentre facevo colazione – però, detto anche che il Pakistan attuale difficilmente è terra appetibile d’immigrazione e che gli indiani musulmani sono molti, la mia domanda era: la politica del Pakistan verso gli indiani musulmani è di noncuranza, di “statevene pure lì” o di “fratelli se volete venire da noi siete i benvenuti”?

          • Moi scrive:

            Sì, l’ India ha demograficamente popolazioni numerose anche per % basse …

            In ogni caso, i Paesi Musulmani (salvo governi molto laici …) difficilmente fanno l’ “Accoienza Boldriniana” 🙂 ad altri Musulmani … sennò che Jihad di proselitismo in Paesi Miscredenti farebbero, tutti quei “Fratelli” Lavativi e Indolenti 🙂 ?!

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Lucia

            “statevene”

            Googlando ‘Pakistan demografia’ mi è apparso sullo schermo un grafico che dà la popolazione Pakistana in funzione del tempo dal 1950 a oggi.

            Sono passati da meno di 50 milioni di abitanti ai 231,4 milioni attuali.

            Dubito abbiano modo di accogliere gente.

            (Già avevano più di un milione di profughi Afghani, che ora vogliono rimpatriare).

            https://www.google.com/search?q=pakistan+demografia&rlz=1C1GCEB_enIT975IT975&oq=pakistan+demografia&gs_lcrp=EgZjaHJvbWUyCQgAEEUYORiABNIBCDYzMDVqMGo0qAIAsAIA&sourceid=chrome&ie=UTF-8

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Lucia scrive:

              Va bene, le vostre gentili critiche nonché il silenzio probabilmente imbarazzato per me (cringiato direbbe Moi) di Habsburgicus mi portano ad ammettere quanto segue: la mia illazione era una cazzata pazzesca 😃

              • habsburgicus scrive:

                ma no Lucia :D….anzi, hai posto con acume una questione importante…
                solo che ha ragione Moi, difficilmente i musulmani sono accoglienti con i loro correligionari 😀
                inoltre (e forse ancora più importante) vi sono delicati equilibri etnici interni al Pakistan che un indiscriminato afflusso di indiani (benché islamici) potrebbe minare….

  20. Moi scrive:

    Segnalazione : Su Rainews, ora … al vèc’ amigh 🙂 Nello Rega corrispondente da Beirut , con Antonio Tajani!

  21. Mauricius Tarvisii scrive:

    È stampa britannica, per cui vale quanto la carta igienicha. Però.

    https://www.telegraph.co.uk/world-news/2024/01/29/european-union-plans-hungary-economy-blocks-ukraine-aid/

    Quindi puoi fare le peggiori porcate e non c’è problema, ma se voti in Consiglio nel modo sbagliato partirebbe la rappresaglia?
    Ovviamente non faranno niente del genere, ma sarebbe interessante se l’idea anche solo esistesse.

    • Peucezio scrive:

      Beh, a loro interessa poter armare Zelenskij, è l’unico vero problema che hanno con l’Ungheria, il resto è folclore.

    • Francesco scrive:

      Non capisco bene: stai suggerendo che ci sia qualcosa di sbagliato nel rispettare la sovranità interna di uno Stato ma pretendere nello stesso tempo che sia leale con l’Unione di Stati a cui ha scelto di aderire?

      Davvero non ci trovo nessuna logica.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        L’Unione è un trattato e non è questione di lealtà. Violi le regole? Sanzioni. Voti contro la maggioranza? Sei libero di farlo.
        Invece abbiamo l’Est, Ungheria inclusa, che fa il cazzo che vuole, ma si parla di sanzioni per come si vota.

      • Peucezio scrive:

        Come la storia del Mes.

        Dice: ma l’hanno votato tutti, dobbiamo votarlo anche noi.
        Ma se il principio è che una cosa che piace alla maggioranza deve passare, basta stabilire che le cose passino a maggioranza anziché all’unanimità.
        Bellissima ‘sta cosa: sei libero di votare come vuoi, ma devi votare mentre ti punto una pistola alla tempia.

        • Francesco scrive:

          la vedo più come la storia del tizio contromano in autostrada, quella del MES, che come una dimostrazione di libertà di pensiero

          e in più è un sistema per garantire tutti i paesi europei che ci stanno aiutando coi fondi del PNRR dalla nostra consolidata abitudine di buttare nel cesso i prestiti invece di investirli saggiamente

  22. Miguel Martinez scrive:

    lunedì 29 gennaio 2024
    IN RICORDO DI BRUNO SEGRE
    di Giorgio Amico e Roberto Massari

    (da Vento Largo [https://cedocsv.blogspot.com] del 28 gennaio 2024)

    Questa mattina ho trovato nella posta una bella lettera di Roberto Massari sulla figura di Bruno Segre, che si chiudeva con l’invito di dedicargli un articolo su Vento largo. Lo faccio ben volentieri, usando le sue stesse parole. Io non saprei usarne di migliori e più adatte.

    Caro Giorgio,
    leggo sul Corriere di oggi [28/1/24] che è morto Bruno Segre, alla bella età di 105 anni.
    Ne avevo perso memoria, pur avendo mantenuto una corrispondenza con lui per alcuni anni e pur essendo stato lettore del suo Incontro finché il giornale è esistito. Non immagini quanti pezzi di articoli da conservare ho ritagliato da quel giornaletto vecchio stile, stampato come Bandiera rossa degli anni ’60.
    Ricordo ancora che in ogni numero c’era la pubblicità ai francobolli Bolaffi, che era chiaramente un modo per finanziare il giornale da parte di qualcuno che gli voleva bene. Segre infatti era massone e fiero di esserlo. E sul giornale questo si vedeva a ogni numero.
    Ebbene, nella colonna che oggi il Corriere gli ha dedicato, non si accenna minimamente a questa sua militanza massonica che invece fu per lui molto importante. È una sciocca autocensura.
    Il giornale era anticlericale in maniera nettissima, era in prima linea per i diritti civili (Segre era stato una punta della lotta per il divorzio), per la memoria dell’Olocausto (Segre era ebreo) e per le libertà democratiche (il comandante «Elio» era stato partigiano).
    Insomma un ex partigiano ebreo, massone, anticlericale e veramente democratico che ci ha lasciato senza che la cultura italiana gli renda l’onore che si sarebbe meritato.
    La buona notizia è che è campato 105 anni (come Lévi-Strauss).

    Fossi in te gli dedicherei un articolo in Vento Largo (e se vuoi puoi anche usare queste mie parole).

    Roberto

    Cosa altro aggiungere? Noto solo che, come Il Corriere, anche altri giornali, vista la levatura culturale e morale del personaggio, hanno dedicato grande spazio alla notizia della morte di Segre. La Repubblica ne parla con un denso articolo nelle pagine della cultura, mettendone in luce le doti di rigoroso intellettuale, di esponente di punta delle grandi battaglie laiche come quella del divorzio. Ricordandone la militanza partigiana, lo definisce già nel titolo «Un simbolo dell’antifascismo». Toni analoghi usa il Manifesto che insiste particolarmente sul grande impegno pacifista di Segre. Peccato che, oltre che concordi nell’elogio, le tre autorevoli testate siano egualmente concordi nel tacere che Bruno Segre oltre che partigiano, antifascista, difensore accanito delle libertà, fosse massone, membro autorevole del Grande Oriente d’Italia che lo commemora sulla sua pagina web ricordando come nel 2020 fosse stato insignito della massima onorificenza massonica proprio per il suo instancabile costante impegno in difesa della libertà e dei diritti dei cittadini.

    Non è comunque una novità. Dei massoni sulla stampa italiana si parla solo se il nome dell’interessato è accompagnato da un avviso di garanzia. Allora quella appartenenza, anche se non c’entra nulla con gli eventuali addebiti, non solo non viene taciuta, ma enfatizzata, scritta a lettere cubitali nel titolo dell’articolo. Un segno di come profondo resti il pregiudizio antimassonico nel nostro paese. D’altronde perché stupirsi? Fino agli anni Sessanta e al Concilio Vaticano Secondo, nelle prediche domenicali e sulle pagine delle riviste cattoliche, la Massoneria era definita «Sinagoga di Satana» a sottolineare il legame diretto con quei «perfidi giudei», il popolo deicida che non poteva essere perdonato. Bruno Segre, ebreo e massone, si è battuto per tutta la sua lunga vita contro questi pregiudizi, essendo stato in gioventù testimone diretto di quali orrori potessero provocare l’odio ideologico e il fanatismo.

    Bruno Segre se ne è andato nella giornata dedicata alla Memoria. Lo salutiamo con affetto fraterno, ricordando come, negli anni bui del terrore nazista, in tutta Europa si svolse una feroce caccia ai massoni che a decine di migliaia (trentamila solo dalla Francia occupata) furono deportati e uccisi nei campi di sterminio.

    Giorgio
    Nella diffusione e/o ripubblicazione di questo articolo si prega di citare la fonte: http://www.utopiarossa.blogspot.com

  23. Mauricius Tarvisii scrive:

    Interessante la scelta di “Piano Mattei” per la politica africana di uno dei governi più atlantisti che si ricordino con la benedizione della Presidenza della Commissione più filoamericana che si ricordi. Avrei capito se fosse stata un’operazione di sabotaggio di aeromobili…

    • Francesco scrive:

      Piano coi complimenti a Giorgia e Ursula, devono ancora passare dalle parole ai fatti!

    • Peucezio scrive:

      Mauricius,
      “Interessante la scelta di “Piano Mattei” per la politica africana di uno dei governi più atlantisti che si ricordino con la benedizione della Presidenza della Commissione più filoamericana che si ricordi. Avrei capito se fosse stata un’operazione di sabotaggio di aeromobili…”

      Sì, è come intestare a Martin Luther King una campagna di segregazione razziale con tanto di linciaggi stile Ku Klux Klan.

      • Francesco scrive:

        parrebbe di capire che NATO e USA siano incompatibili con una seria politica africana … o vi riferita al socialismo di Mattei?

        guardate che aveva anche delle qualità!

  24. Moi scrive:

    @ ROS / LUCIA / PANISCUS

    Conosci “Il Calice e la Spada” (1987) , libro di Riane Eisler (1931), Scrittrice ed attivista sociale Viennese e naturalizzata USA ?

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