Quando ci tolgono la casa

In un mondo di usaegetta, vestiti e una coperta li troveremo sempre.

Il cibo è un po’ più un problema, ma i prezzi sono spesso assurdamente bassi: quando vedo sugli scaffali roba arrivata dal Cile a un euro e qualcosa, so che c’è qualcosa di perverso, ma comunque è alla portata di quasi tutti.

Quello che è alla portata di sempre meno persone è un tetto.

C’è l’amico algerino che fa il cuoco per il locale di falafel e pita vegetariani.

Il locale è frequentato per i tre quarti, da turisti o da studenti statunitensi.

Il cuoco aveva in affitto una casa che apparteneva, pensate voi, al più antico ente assistenziale di Firenze.

Il quale ente ha deciso di sfrattare lui con la famiglia, per farne dei localini da affitare proprio a turisti e studenti statunitensi.

Così l’ente avrà più soldi per aiutare sfigati (e per pagare gli stipendi dei propri dipendenti).

Un paradosso su cui Sydney Carter scrisse tanti anni fa un testo memorabile.

Il cuoco adesso è ospite da un amico, e non vede da mesi moglie e figli, che non ho capito dove stanno, forse in Algeria.

Al Canto della Cuculia, sento un giovane fiorentino che urla al millesimo gruppo di giovani statunitensi, “americani di m… andate a f…!”

Ora, a quell’urlatore ricorderei che la maggior parte degli americani non sono statunitensi: americani sono i peruviani che dormono diosolosadove, e arrivano la mattina in bici a pulire i bedenbrecfas dove ha dormito chi aveva i soldi per dormirci.

Poi quegli statunitensi hanno solo la colpa di avere dei genitori ricchi e di non avere la minima idea del luogo in cui sono stati paracadutati dai soldi di papà.

E conosco degli splendidi americani (statunitensi e non) che capiscono dove si trovano, meglio di tanti beceri fiorentini che magari campano dell’autodistruzione della loro città.

Però capisco anche lo sfogo, la rabbia spesso sopra le righe e così spesso poco elegante, anzi potenzialmente violenta, di tutti i colonizzati.

Oggi leggo sul Fatto Quotidiano che il Consiglio dei Ministri ha approvato la legge di bilancio del 2024. Dove il messaggio che il governo manda ai “precari della casa” è

“alle 890.000 famiglie in affitto con redditi da povertà assoluta; alle 650.000 famiglie nelle graduatorie comunali per accedere ad una casa popolare che non c’è, alle oltre 40.000 famiglie che ogni anno subiscono una sentenza di sfratto; alle oltre 30.000 famiglie che ogni anno, 150 famiglie al giorno, subiscono uno sfratto eseguito con forza pubblica; alle 200.000 persone alle quali oltre al reddito di cittadinanza è stato negato anche l’allegato contributo affitto consegnandole al baratro dello sfratto; alle 350/400.000 che anche nel prossimo anno non riceveranno il contributo affitto e quello per la morosità incolpevole; è un messaggio chiaro e forte: “Me ne frego”.

Colgo nelle parole dell’autore, Massimo Pasquini, “attivista per il diritto alla casa, Responsabile Centro Studi e Ricerche di Unione Inquilini“, un tocco di polemica con questo governo, mentre forse il problema va molto oltre: ma certamente

“la mozione di maggioranza approvata alla Camera, lo scorso 18 luglio 2023, tra i vari punti, impegnava il governo “ad adottare iniziative volte ad individuare risorse di carattere pluriennale per rifinanziare il Fondo per il sostegno all’affitto e per la morosità incolpevole, per sostenere la locazione da parte di soggetti in condizioni di difficoltà economica”.

Scopro che il governo ha messo il “veto, posto dal Presidente Meloni e dai ministri Giorgetti e Salvini, alla propria maggioranza, di presentare emendamenti.” Per cui anche quell’esponente della maggioranza, che si fosse ricordato dell’impegno della stessa maggioranza in difesa dei “morosi incolpevoli”, non può fare nulla.

Questo governo probabilmente non ha fatto molto di peggio di altri governi precedenti. Ma è giusto ricordare che un governo che parla di identità non fa nulla per preservare le comunità realmente esistenti (e naturalmente multietniche) delle nostre città, e permette che il mercato globale le distrugga, in nome del flusso internazionale dei capitali.

Il Comune di Firenze ha votato recentemente una delibera, tardiva e incerta, per bloccare il proliferare di Airbnb nel centro storico della città.

Leggo oggi che Forza Italia annuncia:

“Con il nostro pool di legali abbiamo deciso di fare ricorso al Tar contro la delibera del Comune di Firenze votata due settimane fa dal Pd”

Le case di Firenze, con il loro vissuto secolare, sono una merce in mano alle multinazionali, che cacciano i residenti e dissolvono i legami comunitari storici con molta più violenza di qualunque immigrazione. E gli identitari dove stanno?

Certo, a noi non ci distruggono casa con le bombe, come sta succedendo altrove, e ci dànno più di 24 ore di preavviso per abbandonare tutto.

Maddalena è mille cose, una forza della natura, sorridente e ironica infermiera che fa turni di notte in mezzo al neon e al dolore, combattente per tante giuste cause, e pure credente che tiene in piedi la parrocchia con la sua grinta, senza mai chiedere nulla in cambio.

Maddalena ci racconta pure un mondo in una vignetta:

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474 risposte a Quando ci tolgono la casa

  1. Purtroppo la coscienza politica di chi bivacca nello stato che occupa la penisola italana è in generale paragonabile a quella degli scarafaggi, ed è sinceramente sorprendente che i dieci anni di istruzione obbligatoria per i quali quel “paese” stanzia cifre incredibili portino alla fin fine a risultati praticamente nulli, in questo come in tutti gli altri campi.
    Stiamo parlando dell’unica realtà al mondo dove chi usa decentemente il congiuntivo rischia di essere aggredito fisicamente da qualche ciabattona diplomatasi alla scuola della vita, tanto per entrare nello specifico.
    I katzelmacher continueranno a votare per chi riesce a sfoggiare il maggior grado di abiezione, come se la faccenda non li riguardasse o si trattasse di valutare una serata di chitarrelle televisive.
    Quando pensavano di essere tutti ricchi votavano per un ricco milanese, quando sono stati sicuri di essere tutti poveri hanno votato per un altro milanese però povero, e dopo altre brevi infatuazioni sono passati in blocco a gradire una madre non sposata di un quartiere romano.
    Noi persone serie possiamo soltanto passare attraverso lo spaghettificio in funzione cercando di non farci agguantare per la manica da qualche macchinario poco affidabile.

  2. Ros scrive:

    Io non sto con Oriana: “I katzelmacher continueranno a votare per chi riesce a sfoggiare il maggior grado di abiezione….”

    I katzelmacher hanno provato un po’ tutto, non gli si può dare troppa colpa … la democrazia rappresentativa (e la fuffa della diretta5palle) è quello che è.

    Oggi paiono essere solo attori d’un canovaccio scritto altrove.
    Una compagnia dell’arte in commedia – e farsa – con i buoni e belli e il vilain e il capitan Fracassa a turno. A dadi.
    Fanno un poco per uno tali parti in scena … a scambiarsele che il pubblico s’annoia, si rompe, sta a casa, spegne.
    Comunque sia li sgama. Li ha – qualunquisticamente ma oggettivamente – sgamati …
    i burattini

    E non va più a votare, si direbbe.

    Che cosa sono le nuvole???
    Ma siamo davvero così cattivi??
    Quale è la verità?
    Ah straziante bellezza del creato!🙄😃😊

    • Chiunque abbia un minimo di rispetto di sé a votare non ci va, ovviamente.
      E questo è il risultato atteso. Il democratismo rappresentativo non sempre funziona come una assemblea di condominio dove se non siamo tutti non si decide niente.
      Anzi.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per INSCO

        “Chiunque abbia un minimo di rispetto di sé a votare non ci va, ovviamente.”

        Boh, io non ho questo problema.

        Siccome non credo al voto, non credo nemmeno al non-voto.

        Certo, non credo molto alle elezioni nazionali.

        Ma alle prossime elezioni comunali, voterò per il candidato (non per il partito) che in passato ha ascoltato di più i residenti-resistenti dell’Oltrarno; e con cui si spera di poter continuare a lavorare meglio insieme.

        Quello che gli puoi telefonare e dire, “c’è una buca sotto casa, che si fa?”

        Parlo di “consigliere comunale”: notoriamente il Comune di Firenze non incide ad esempio su Gaza; e quindi non mi preoccupo di cosa il candidato in questione possa dire al vento a tale proposito.

        Ora, il mio voto non conta praticamente nulla, ma in questi giorni tante persone diverse mi stanno contattando, perché comunque il nostro rione rappresenta qualche centinaio, forse migliaio di voti.

        Di alcune mi fido perché ho esperienze pregresse, di altre meno.

  3. Ros scrive:

    Inutile prendersela con gli attori – poveri pupi di zucchero del giorno dei morti – fanno il loro lavoro e dovere.

    Inutile prendersela con il pubblico – Ninetto inetto, ignavo e incolpe fiore di carta pasoliniano – la sua crocetta vale due soldi tarocchi e fuori corso.

    Idem con patate vale per il regista e buon mestierante di bottega.
    Il produttore forse? Chi vuole lo spettacolo e gli serve? Il mammasantissima?

    Il grande vecchio? Il Barbabianca? Il Numero Uno del gruppo T.N.T.?

    Trovarlo quello! E anche quando lo trovi … t’attacchi … che facciamo? Poi … poi … poi però …

    Va, che ora – cioè poi – scendo giù in strada e faccio la rivoluzione …
    cioè, magari più tardi … poi … va, fra un poco … giuro!😊😊😊

    Così, tutto d’un colpo, capace che mi angosciò. Le cose si devono ponderare cola calma. Che poi …

    Che poi, Dillinger, però, dice che è morto☹️ dice che è salpato con il cargo battente bandiera liberiana e rivoltella a pois in saccoccia a fare il cuoco e turista di banane ai tristi tropici, crudi e cotti, nudi e morti

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Ros

      “Inutile prendersela con gli attori – poveri pupi di zucchero del giorno dei morti – fanno il loro lavoro e dovere. ”

      Certo.

      Solo che vorrei invitare quelli di Destra a sciacquarsi la bocca ogni volta che parlano di “difesa dell’identità”, di “tradizione” e cose simili.

      Dicessero, “siamo dalla parte di quelli che stanno sbucaltando il mondo, senza se e senza ma”.

      Come fa Italia Viva, che è il vero partito di Ultradestra d’Italia.

      • Ros scrive:

        Miguel: “…Certo. Solo che vorrei invitare quelli di Destra a sciacquarsi la bocca ogni volta che parlano di “difesa dell’identità”, di “tradizione” e cose simili. Dicessero, “siamo dalla parte di quelli che stanno sbucaltando il mondo, senza se e senza ma…Come fa Italia Viva, che è il vero partito di Ultradestra d’Italia….”

        Tempo e energie sprecate a querulare pure un poco infantilmente in un’utile conferma di ragione e coerenza.

        Lo gnegne’ a distanza mica rende!☹ gli’e rimbalza!
        Fa parte della loro formazione professionale commista alla selezione caratteriale e addestramento: la facĭes de deretano!

        Cosa questa che è gran parte del fare bene il loro dovere e lavoro di cui commenti sopra cicalavo.
        L’approccio a da essere prossimo, mercanteggiante, diretto, strizzal’occhieggiante, felino e LEVANTINO, onde ottenere una risposta concreta causa suo conguaglio, simpatia camerato-canagliesca di riconoscimento del simile, calcolo do ut des …
        o semplice sfinimento😎

  4. Fuzzy scrive:

    La multinazionale ottiene i finanziamenti dalla banca per comprare le case anche perché la banca valuta che quel finanziamento genererà un profitto.
    E tutta una complessa faccenda di banche che nel far credito creano la moneta dal nulla.
    Poco alla volta pure la politica è diventata subordinata alle banche.
    E qui siamo
    Il sistema ha il difetto di produrre frequenti crisi finanziarie. La prossima sarà fatale.
    -Cru Cru zzz
    Cosa dici?
    -Io gufeggio.

  5. Ros scrive:

    “…La prossima sarà fatale…”

    Io ci sarei pure sceso a fare la rivoluzione, l’occupivalstritt … quello che è e che passa il convento …
    poi però, che oggi c’ho il micio con la cacarella; gli piace il latte e lo vuole e poi gli viene la cacarella. Imparasse una volta buona!

    E se poi, domani – micio volendo – scendo e vedo che m’hanno rimasto solo ‘sti quattro cornuti?🤔☹️

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Ros

      “poi però, che oggi c’ho il micio con la cacarella; gli piace il latte e lo vuole e poi gli viene la cacarella. Imparasse una volta buona!”

      Micio fatto come?

      • Ros scrive:

        Miguel: “Micio fatto come?”

        se ho capito la domanda, con la cacarèlla o cacherèlla, sciolta (mancava l’accento), diarrea, cacaiola…
        mi è il Silvestrone – decenne e passa – intollerante al lattosio ma golosissimo di latte intero bellobellocremoso.
        Poscia, il tardo frescone, ti sta due giorni con l’aria bastonata e le orecchie calate di guardia alla gattaiola della porta per andare ogni tre/quarti in giardino (pure lui, come l’italiaviva😀😁🤑🤑🤑 a sbucaltare … per diversi fini ma, i suoi, ben più utili naturali, nobili e “fini” di quelli dei pupazzetti politici).

        Miguel: “…Quello che gli puoi telefonare e dire, “c’è una buca sotto casa, che si fa?” Parlo di “consigliere comunale”: notoriamente il Comune di Firenze non incide ad esempio su Gaza; e quindi non mi preoccupo di cosa il candidato in questione possa dire al vento a tale proposito. Ora, il mio voto non conta praticamente nulla, ma in questi giorni tante persone diverse mi stanno contattando, perché comunque il nostro rione rappresenta qualche centinaio, forse migliaio di voti…”

        Ecco! L’unica forma di Democrazia – pure Diretta – che a volte funzionicchia: una sorta di tantissime enclave-exclave di quartiere, di rione… dove i cittadini, rappresentati da altri cittadini fidati, partecipano col politico più prossimo nel pretendere la risoluzione delle loro necessità. Rompendo e stalkerando se no nisba!

        “Si direbbe che i gatti si attengano al principio che a chiedere ciò che si vuole non si sbaglia mai.” Joseph Wood Krutch 😄😄😄

  6. Moi scrive:

    L’ Incredibile Barbisan,

    https://www.leggo.it/politica/news/migranti_consigliere_barbisan_bufera_social_oggi_19_10_2023-7702865.html

    Barbisan, la frase choc del consigliere veneto sui migranti: «Donne favorevoli all’immigrazione perché apprezzano le loro doti». Bufera sui social

    • Moi scrive:

      https://www.youtube.com/watch?v=rXBFtSp1ocE

      Barbisan (Lega): donne favorevoli all’integrazione perché sessualmente attratte dagli africani

      Il consigliere regionale della Lega Nord Liga veneta ha espresso il “concetto” in diretta televisiva durante la trasmissione Focus su Rete veneta

      • Moi scrive:

        Notare che il tema della puntata era, proprio per iscritto, “quelli che sbarcano e poi uccidono” [sic]

      • Miguel Martinez scrive:

        “Barbisan (Lega): donne favorevoli all’integrazione perché sessualmente attratte dagli africani”

        Allora:

        1) Donata Bianchi (di pelle e di cognome) in consiglio comunale a Firenze dice una cosa sacrosanta, cioè che una bella percentuale di quelli che vivono e lavorano a Firenze, non sono rappresentati in Consiglio Comunale. Poi fa uno scivolone orrenda parlando di colore della pelle, che non c’entra assolutamente nulla.

        Ci saltano subito addosso i consiglieri della Destra – macchina del moto perpetuo a energia avversaria.

        2) un certo Barbisan consigliere della Lega va “nel salotto del programma Focus della rete Medianordest”, che non gliel’ha imposto nessuno di andarci.

        E dice:

        “forse alle donne piacciono perché hanno magari un’altra dote sotto, dai”

        Nessuno se ne sarebbe accorto, se non ci fosse qualche orecchio vigile pronto a sentirsi offeso, e a mettere in moto la Macchina del Moto Perpetuo a Energia Avversaria: e infatti le Donne della Cgil, il PD e non so quanti altri pare che stessero lì con le orecchie aperte a guardare il programma Mediaset e sentirsi “profondamente feriti”. Fatto sta che la Lega l’ha subito buttato fuori.

        Nessuno spiega esattamente quale sia il problema.

        Il discorso del Barbisan non è aristotelicamente inappuntabile.

        Anzi, alla lettera non vuol dire proprio nulla.

        Ma sembra che stia dicendo che le femmine della specie umana hanno desideri sessuali, e questi desideri vengono soddisfatti in maniera tecnicamente più efficiente dai maschi di pelle nera che dai maschi di pelle bianca.

        Poi da questo possiamo desumere, se vogliamo, due altre sottoletture. che però non emergono dal testo: che i maschi di pelle nera siano sì più dotati in questo campo, ma proprio per questo meno dotati in altri (ad esempio nella capacità di costruire missili). Oppure che le donne si lascino a volte guidare dall’istinto darwiniano e non dalla pura ragione astratta.

        Poi penso ai ragionamenti del nostro Habs (maschio) che, magari in maniera giocosa, dice che bisogna promuovere l’immigrazione delle donne dell’est, e mi sorge il sospetto che a volte anche i maschi si lascino guidare dall’istinto darwiniano.

        • Miguel Martinez scrive:

          “Bianchi/Barbisan”

          Poi aggiungo che la Bianchi mi sta simpatica perché la conosco, il Barbisan mi sta antipatico solo perché si è fatto conoscere su Mediaset.

          Ma queste sono emozioni personali mie.

        • Ros scrive:

          Miguel: “…e a mettere in moto la Macchina del Moto Perpetuo a Energia Avversaria: e infatti le Donne della Cgil, il PD e non so quanti altri pare che stessero lì con le orecchie aperte a guardare il programma Mediaset e sentirsi “profondamente feriti”. Fatto sta che la Lega l’ha subito buttato fuori…)

          Resto sempre allibito dall’ingenuità da colomba stolta che ignora il fare del serpente che certi politici – li finiti pare come turisti per caso no alpitur – manifestano aprendo la bocca senza pensamento pro-contro a priori.

          Ma come miracolo ci sono atterrati li nell’agone politico tali imbèlli?

          C’è oggidì tanto materiale politico scadente, di natura genetico-intellettiva e formazione.
          Ahimè! Non ci sono più i cavalli di razza, i gattopardi…
          le preparatissime facĭes de deretano dei bei tempi che furono.
          Il carattere e mestiere e istinto (ma che dico?!! beatissima VOCAZIONE) della pasta politico-diplomatica-paraculesca-funzionale – efficiente nel bene e nel male con coscienza e acume – alla Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord 😥

          • Ros scrive:

            ps
            leggersi a tal caso “La rovina di Kasch” di Roberto Calasso.
            Non si può non ammirarlo e non sentirne il supremo bene ultimo del fare suo di Talleyrand.
            La sua cura e dedizione d’ogni passo, sguardo, accenno.
            https://www.adelphi.it/libro/9788845905377

            Stralci a caso, e non fra i migliori … l’orario antelucano con la mente ancora un po’ assopita non aiuta:

            “…Talleyrand: Parlo sulla soglia di questo libro perché sono stato l’ultimo che ha conosciuto le cerimonie. Parlo anche, come sempre, per ingannare. Non a me è dedicato questo libro, né ad alcun altro. Questo libro è dedicato al dedicare…”

            “…Talleyrand: «Una volta, ai tempi della mia giovinezza, e anche più tardi, quando amavo i romanzi d’avventure e i melodrammi, ho visto che quel che mi appassionava era l’incertezza sull’identità delle persone». Come non sperimentarla su quella maschera che tanti dissero mortuaria o impenetrabile o impassibile, mentre altrettanti le attribuivano le più disparate infamie e le più impreviste virtù? Una maschera che aveva vegliato su tutto il corso torbido delle Fasi Canoniche, le quali avevano anch’esse dubbie identità: non sapevano, non avrebbero mai saputo nemmeno se considerarsi fauste o infauste, tutte segnate niveis atrisque lapillis. Alla fine l’unica cosa che si potesse dirne era quella come sempre brutalmente registrata da Bloy: «Evidentemente Dio non sapeva più che farsene di quel vecchio mondo. Voleva cose nuove, e per instaurarle c’era bisogno di un Napoleone». Salvo tale aspra certezza, l’insieme ondeggiava, e allora i tratti di una fisionomia si offrivano come ultimo appiglio. D’altra parte, ogni conoscenza è fisiognomica…”

            “…Goethe lanciava un duro avvertimento: non illudetevi, o studiosi, di capire lo sguardo di Talleyrand, non illudetevi di capire la levigata serenità del vecchio consigliere Goethe. E il gioco era spinto sino alla provocazione. Goethe, «l’olimpico», come avrebbe poi sempre ripetuto il Kitsch germanico, ricorreva addirittura agli «dèi di Epicuro» per avvicinarsi allo sguardo di Talleyrand. Eppure doveva essergli noto che, secondo la voce comune, quello sguardo si era posato su quasi tutte le possibili scelleratezze – e qualcuna l’avrebbe anche approntata..”

            Goethe, il Talleyrand dell’arte😀

            “…Goethe non aveva però l’impertinenza con cui Talleyrand atteggiava la testa e il suo occhio fascinatore, semichiuso, l’occhio della vipera languente, perché queste sono cose spontanee e naturali che Talleyrand aveva – doni di Dio o del diavolo! –, mentre nulla è spontaneo e naturale in Goethe, questo attore d’opera, sempre davanti a uno specchio…»

            “…(dico sempre forse)». La duchessa d’Abrantès accenna, nell’ironia del suo forse, a una delle rare caratteristiche che possono essere attribuite con sicurezza a Talleyrand. Fiutare i tempi, una belva nel boudoir. La scelta aristocratica del donare ciò che un attimo dopo sarebbe stato strappato («rimaneva un solo partito da prendere: cedere prima di esservi costretti, e quando si poteva ancora farsene un merito»). Un Talleyrand non può ammettere che qualcosa gli venga tolto: ma ammetterà di poter donare tutto. Soprattutto se ciò che dona è un Gift-gift, un dono avvelenato, un oggetto del suo odio privato: per esempio i privilegi ecclesiastici, che erano contrassegno di un mestiere (il vescovo come mestiere) a cui lo aveva costretto il connaturato dispotismo dei genitori. Donando alla nazione quelle rendite e quei privilegi si vendicava dell’aspetto demoniaco della nobiltà – l’arbitrio inattaccabile – , che aveva dovuto subire sin dalla nascita.
            Dietro la risacca dei fatti, dietro i giuramenti e i tradimenti, si incontra anche qualche testarda fedeltà di Talleyrand…”

            fatevi un favore e datevi un bacetto, leggitivillu!😀😎

            • Ros scrive:

              il Talleyrand era pure zoppo come “Tipos” e “Archè” (cionco, giambo, gammy.
              Il che vuol tanto dire e maqi per caso.

              Con il piede caprino a “segno” infausto e distintivo) quali: Efesto, Vulcano, Pan, Malkuth … i fabbri … fuoco, fucine, ingegneria, scultura metallurgia…

              Il “segreto dell’acciaio” di Conan il Cimmero del Destro miliusiano.

              “I cavalieri che fecero l’avatiana impresa” : “…un giovane fabbro, Giacomo d’Altogiovanni, nella fucina del mastro Rolando dal Gesso, sta portando a termine una spada da consegnare a un misterioso cavaliere il giorno di Sant’Aureliano. Il padrone, volendo metterlo a parte del segreto per creare una spada invincibile, lo conduce in un’oscura grotta e lo inizia a un’arte diabolica facendogli ripetere il Padre Nostro al contrario davanti a un crocefisso capovolto…”
              “El diablo cojuelo” di Luis Vélez de Guevara.

              Come un Lord Byron.

              Ben celando L’elmo e i sandali alati dell’Ermes mercuriale alla bisogna che li aveva creati lui d’altronde, come quasi tutte le armi degli dei e semidei del Mito classico.

              • Ros scrive:

                Zoppo come Keyser Söze de “I soliti sospetti”😎

                i zoppi c’hanno una metafisica marcia in più, nel loro ambito.

                Come pure i ciechi (Tiresia, Gestumblindi-Odino “l’ospite cieco” Bileygr “guercio” e Báleygr “occhio fiammeggiante” – nel loro.

        • paniscus scrive:

          Scusate la scarsa finezza, ma se il signor Barbisan ha il complesso di avercelo piccolo, o di avercelo poco solido, deve dare la colpa agli africani (che a loro volta avranno dimensioni e solidità tanto individualmente variabili quanto quelle dei veneti)?

  7. giuseppe motta scrive:

    cosa significa morosità incolpevole?

  8. Fuzzy scrive:

    -Fuzzy, cosa è crisi finanziaria?
    Ah, roba per ragionieri. Sono loro che comandano.
    -tu dici e non dici
    Si a dire il vero, consultando il mio unico libro di Storia, trovo scritto
    24 ottobre 1929 crollo di Wall Street
    in Germania favorì l’ascesa del nazismo
    in Giappone si instaurò un ferreo regime totalitario
    Nei paesi dell’America centro-meridionale numerosi colpi di Stato e dittature militari
    nell’Europa dell’Est, nei Paesi balcanici e nei Paesi baltici andarono al potere regimi “fascisti ”
    Altre due dittature si installarono nelle nazioni iberiche
    In Francia tentativi di colpi di Stato delle destre e forte ritorno dell’antisemitismo

    -Che gufata, Fuzzy! Mi piace! Cru, cru zzzz

    • Fuzzy scrive:

      Le crisi finanziarie annientano le democrazie
      -dice Biden che Hamas e Putin che annientano democrazie.
      Mah. Forse anche quelli. Chissà.
      Dove andiamo oggi?
      -A Faenza.
      E perché a Faenza?
      -Tu fai finta di non sapere? Ristorante tipico dove fanno passatelli con formaggio di fossa e Sangiovese?

      Eh, eh! Andiamo

      • Fuzzy scrive:

        dimissioni di Josh Paul dal Dipartimento di stato, un dirigente dell’ufficio che sovrintende alla cessione di materiale bellico all’estero. Con questa motivazione:

        «l’inaccettabile politica che mira ad ampliare e velocizzare la fornitura di armi letali ad Israele».
        https://www.remocontro.it/2023/10/20/ebrei-pacifisti-invadono-il-congresso-non-in-mio-nome-loro-arrestati-e-armi-a-israele/

        Ma cosa stanno combinando?
        Armi letali a Israele?

        • Fuzzy scrive:

          https://scenarieconomici.it/israele-gaza-usa-pericoli-strategica/
          Ma scusate, va ben che per questo Landriano non ho mai avuto una gran simpatia.
          Ma su Ansa la prima notizia è la Meloni che forse si separa da non so chi.

          • Ros scrive:

            Fuzzy:
            “…Ma su Ansa la prima notizia è la Meloni che forse si separa da non so chi…”

            Da uno – son legione – sparaminchiate q.i. sotto i 70 ad abbondare,miracolato dalla vita… dai tempi e Kali Yuga”

            • Miguel Martinez scrive:

              ““…Ma su Ansa la prima notizia è la Meloni che forse si separa da non so chi…”

              Ma qualcuno ha capito perché Mediaset avrebbe permesso o ordinato di compiere un reato, oltretutto a danno di un proprio dipendente, pur di colpire la Presidente del Consiglio?

              • roberto scrive:

                miguel

                probabilmente a forza italia non sta simpatica la meloni, ma qual è il reato?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                ” ma qual è il reato?”

                “Chiunque, senza l’assenso degli altri interlocutori, ascolta, con un apparecchio d’intercettazione, o registra, su un supporto del suono, una conversazione non pubblica cui partecipi o non, viola il Codice penale (art. 179bis e art. 179ter CP) e può rendersi punibile.”

                Figuriamoci se poi diffondo la stessa inercettazione in tutto il paese.

              • Fuzzy scrive:

                A me sinceramente interessava poter leggere le ultime notizie su Gaza.
                La Meloni e il marito per me possono fare quello che vogliono
                (Anche se effettivamente ci potrebbe essere qualche intrigo sotto, ma dubito che possa far cadere il governo, a meno che questo ex, magari per ripicca o per opportunismo non riveli delle cose compromettenti sulla presidente del consiglio)
                Comunque su Money seguono
                Gaza in diretta
                https://www.money.it/guerra-israele-hamas-oggi-diretta-scenario-preoccupante-cosa-sta-succedendo

              • Roberto scrive:

                Miguel
                Applichi il diritto svizzero sulle intercettazioni telefoniche ad un fuori onda in una trasmissione televisiva a Milano?
                Non tieni minimamente conto del carattere giornalistico di striscia la notizia?

                Non è il mio campo ma sarei più prudente

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Applichi il diritto svizzero sulle intercettazioni telefoniche ad un fuori onda in una trasmissione televisiva a Milano?”

                Ops, la furia del copincolla! Ho visto un testo in italiano…

                Mi hai beccato!

                Comunque non credo che i giornalisti abbiano il diritto di intercettare una conversazione privata e diffonderla. Soprattutto quando si tratta di qualcosa di palesemente privato, e di dannoso per la persona coinvolta.

              • Francesco scrive:

                Silvio starà applaudendo alla conversione di Miguel, suppongo.

                😀

                PS la Meloni, con mossa degna di Kaiser Sose, ha cacciato di casa il cretino. Un punto per lei, immagino.

              • paniscus scrive:

                Ma è normale che un(a) PdC, dopo poche ore dalla divulgazione pubblica di una cialtronata del partner, si butti immediatamente a comunicare a tutto il mondo la sua decisione di lasciarlo, magari prima ancora di averla comunicata alla figlia o ai parenti (visti i tempi strettissimi)?

                Dove starebbe il valore di coraggio e di dignità femminile di una mossa del genere?

                Io, al suo posto (e come diceva De André, “io al suo posto non ci so stare”), avrei tenuto duro per almeno due o tre settimane di “no comment” assoluto, limitandomi alle consuete comunicazioni istituzionali, e tenendo la vita privata fuori dal ruolo pubblico.

                Magari mi sarei separata lo stesso, ma non avrei messo al PRIMO posto l’urgenza di raccontarlo a tutti.

                Ma ve lo immaginate un presidente del consiglio o un ministro degli anni 70 o 80… a fare dopo poche ore un comunicato stampa (i social non c’erano) del tipo “sbatto fuori di casa mia moglie perché l’hanno beccata a fare la civetta con un collega”?

                E comunque vale anche oggi.

                Anche Francois Hollande e Segolene Royal si sono separati, ma il comunicato l’hanno fatto insieme, come pure, più recentemente, Sanna Marin e il marito…

              • roberto scrive:

                paniscus

                “Ma è normale che un(a) PdC…”

                sinceramente non ci vedo nulla di anormale e credo che come gestire una cosa privata come una separazione stia a lei, e come o quando dirlo a parenti/amici/figli siano scelte sulle quali nessuno dovrebbe mettere il naso

                non ci vedo nessun valore o disvalore

                anzi in realtà ho abbastanza simpatia umana…il tizio l’ha umiliata pubblicamente e si è preso una sberla pubblicamente…ma ripeto sono davvero questioni personali nelle quali non c’è molto da dire

              • roberto scrive:

                paniscus

                “Magari mi sarei separata lo stesso, ma non avrei messo al PRIMO posto l’urgenza di raccontarlo a tutti.”

                immagino che tu non abbia un ruolo pubblico come quello del presidente del consiglio in carica

              • roberto scrive:

                Miguel

                “Comunque non credo che i giornalisti abbiano il diritto di intercettare una conversazione privata e diffonderla”

                non ho la minima idea se delle facezie legittimamente riprese a latere di una trasmissione televisiva destinata ad andare in onda possano davvero essere considerate “conversazioni private”.

                proprio non ne ho idea perché non sappiamo come stanno i fatti. per esempio, i protagonisti hanno dato il consenso alla pubblicazione di tutto?

                inoltre a striscia la notizia sono giornalisti? c’è un diritto di cronaca, trattandosi di personaggio pubblico, che può prevalere su un’eventuale diritto alla vita privata?

                davvero non mi sembra così semplice

              • giuseppe motta scrive:

                paniscus, agli italiani piace così

                e lei governa in Italia

                che deve fare?

              • Lucia scrive:

                Come altri han notato altrove, ormai è cosa risaputissima a chi lavora in televisione che anche i fuori onda sono registrati… Sarò complottista, ma a me pare che questa sia stata una mossa per rendere la separazione del* Presidente accettabile all’elettorato conservatore/ baciapile, per cui ora lei è la poverina che lo ha dovuto lasciare, guarda quel lazzarone cosa le fa alle spalle. Ma lei NON CI STA

              • Roberto scrive:

                Lucia,

                Si è ancora più probabile della mia idea “dispetto di forza Italia”

              • Roberto scrive:

                Comunque lui da uomo di spettacolo deve essere un vero idiota….

              • paniscus scrive:

                roberto:

                “immagino che tu non abbia un ruolo pubblico come quello del presidente del consiglio in carica”
                ————

                Continuo a non capire per quale motivo il ruolo pubblico di un presidente del consiglio (maschio o femmina che sia) debba includere l’obbligo di raccontare a tutto il mondo i problemi intimi di casa propria,

                e per di più immediatamente, in tempo reale, seguendo un istinto emotivo di reazione incazzosa, invece che prendersi una ragionevole pausa e decidere con calma quando e come parlarne in pubblico, magari aiutata da qualche professionista della comunicazione.

                Ripeto, a mio avviso ci avrebbe fatto una figura molto più seria e dignitosa, non solo di fronte a gente come me, ma anche di fronte a chi l’ha votata.

              • paniscus scrive:

                Lucia:

                “ormai è cosa risaputissima a chi lavora in televisione che anche i fuori onda sono registrati…”
                ————

                Ma questo implica che un altro programma televisivo che non c’entra niente abbia il diritto di divulgarli in pubblico, essendone venuto in possesso per via di soffiate sottobanco e senza il consenso degli interessati?

              • Lucia scrive:

                Paniscus
                No no, nella mia versione complottista sarebbe con il consenso, almeno dell’interessata. Che poi lui si sia prestato alla sceneggiata, mi parrebbe anche più probabile dell’essersi comportato in modo così tontamente riprovevole. Poi oh, è Mediaset, è l’Italia, io non ci vivo da un po’ quindi magari in certi ambienti sono davvero fermi agli anni ottanta.

              • paniscus scrive:

                No, la mia domanda era un’altra: ANCHE se è prevedibile che qualsiasi cosa si dica in un fuori onda venga registrata comunque, è legale passarla ad altri soggetti estranei senza il consenso delle persone registrate (non mi riferisco ai mariti, mogli o fidanzate dei soggetti parlanti, ma proprio al soggetto parlante stesso)?

                Ed è legale, da parte di questi soggetti estranei, diffonderla ulteriormente senza il consenso medesimo?

              • Roberto scrive:

                Paniscus

                “Continuo a non capire per quale motivo il ruolo pubblico di un presidente del consiglio (maschio o femmina che sia) debba includere l’obbligo di raccontare a tutto il mondo i problemi intimi di casa propria”

                Ohibò paniscus, non facciamo gli ingenui. Sta gente vive di consenso.
                Il tizio è una fonte di imbarazzo da mesi, alla prima occasione grossa la moglie se ne è sbarazzata…non ci vedo nulla di così complicato

              • paniscus scrive:

                “Ohibò paniscus, non facciamo gli ingenui. Sta gente vive di consenso.
                Il tizio è una fonte di imbarazzo da mesi, alla prima occasione grossa la moglie se ne è sbarazzata…”—–

                Conclusione abbastanza credibile, se non fosse che le opportunità di avanzare in carriera e visibilità televisiva gliele aveva offerte lei, appunto, pochissimi mesi fa.

                Il mestiere di autore e presentatore televisivo lo faceva anche prima che la sua consorte diventasse presidente del consiglio, ma fino a quel momento teneva il profilo basso e non se lo filava quasi nessuno.

                Se dopo ha avuto un’impennata di notorietà, non è stato solo perché il suo nome è diventato più conosciuto di prima, ma è stato anche perché, ad opera appunto della signora, gli sono stati offerti spazi più visibili e più redditizi di prima.

                Se lei avesse voluto liberarsene da lungo tempo, poteva evitare di raccomandarlo in maniera tanto spudorata.

              • Peucezio scrive:

                Io la vedo come Paniscus.
                Questo degrado dello stile della politica e questo dirittogiornalistico allo sputtanamento mi paiono forme di imbarbarimento.

                Se poi è tutta una finta, non cambia nulla, perché è un modo di legittimare tali pratiche.

                Berlusconi, che era già un politico moderno e a tratti pittoresco, non è che andava il tv a dire le ragazze che si era scopato, erano gli altri che andavano a vedere fin nelle lenzuola per sputtanarlo.

                Che cazzo ce ne frega a noi della vita privata della Meloni? Che pensi a fare il presidente del consiglio e a fare meno danni di quelli che sta facendo, invece di venirci a tediare coi cazzo suoi privati.

              • Lucia scrive:

                Peucezio, che siano scenette disgustose di cui a noi non dovrebbe importare di meno non c’è dubbio, a me interessano i commenti di solidarietà e il perché di questa sceneggiata. Dopo aver portato i comuni italiani a non registrare le coppie genitoriali omosessuali, e avere il tipo ultra religioso col farfallino nel suo governo, deve avere delle ragioni “d’onore” per lasciarsi.
                Sulla legalità di questa divulgazione, dicono che striscia la notizia ci abbia costruito il suo successo (non la vedo da almeno 25 anni, ci sono ancora le veline? E il Gabibbo?) quindi dev’essere poco problematico.

              • paniscus scrive:

                ” Dopo aver portato i comuni italiani a non registrare le coppie genitoriali omosessuali, e avere il tipo ultra religioso col farfallino nel suo governo, deve avere delle ragioni “d’onore” per lasciarsi.”
                ——-

                Ma quelli che credono nelle ragioni d’onore la criticavano comunque perché conviveva senza essersi mai sposata,

                quindi al massimo dovrebbero prendersi la soddisfazione di concludere che le famiglie “irregolari” sono destinate al fallimento perché non hanno voluto prendersi responsabilità profonde, o altri sproloqui del genere. Ma NON dire che fino all’altro ieri erano una famiglia tradizionale e onorata…

              • Peucezio scrive:

                Guai a Dio comunque se uno dovesse incarnare i valori che difende.

                Però non devi nemmeno esibire la loro negazione.

                Io credo che la vita pubblica e la vita privata dovrebbero essere due vasi non comunicanti, due compartimenti stagni senza la minima osmosi.

                L’individuo è un altro portato metafisico del pensiero moderno (lato sensu): l’individuo non esiste. Ognuno di noi è individui diversi, mondi diversi.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Io credo che la vita pubblica e la vita privata dovrebbero essere due vasi non comunicanti, due compartimenti stagni senza la minima osmosi.”

                Però un po’ sono d’accordo con Roberto.

                La “politica” oggi è una sottobranca dello spettacolo.

                Lo aveva già capito Régis Debray quasi trent’anni fa.

                Per diventare PdC, devi essere non solo un bravo attore – devi aver quel certo-che, che sa fare clic su Facebook prima degli altri. cje sa fare spettacolo-prima-degli-altri.

                Quindi giudicare i comportamenti di un PdC secondo gli standard di De Gasperi e Togliatti, non ha senso.

              • Miguel Martinez scrive:

                Meloni e Giamburrone.

                Disse Debord (che tra l’altro visse per un certo periodo nel nostro rione, tra dove la Giovanna al bar e la Vinaia Messicana):

                Lo spettacolo è il momento in cui la merce è pervenuta all’occupazione totale della vita sociale. Non solo il rapporto con la merce è visibile, ma non si vede altro che quello: il mondo che si vede è il suo mondo. La produzione economica moderna estende la propria dittatura estensivamente e intensivamente,

              • PinoMamet scrive:

                Io sono un po’ peuceziano, in questo.

                Non trovo nulla di strano nel fatto che un politico non aderisca in pieno- o non aderisca per nulla- nelle idee che proclama, e mi va benissimo così.

                Ma soprattutto trovavo sgradevole che la sinistra, con tutto quello che poteva rimproverare a Berlusconi, se la prendesse con le sue serate a base di mignotte.
                Per quelle spettava alla moglie arrabbiarsi, semmai, e infatti ha divorziato.
                Non ai partiti: non è una questione politica, andare a puttane.

                Lo stesso per le frasi scherzose o meno scherzose, volgari e di pessimo gusto finché volete, del convivente della Meloni.

                L’unica cosa che posso dire è che la Meloni ha avuto, a sua volta, un pessimo gusto in fatto di uomini: basta guardarlo per capire già tutto di lui.
                Ma sono fatti della Meloni, mica miei o del pubblico.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per PinoMamet

                “Non ai partiti: non è una questione politica, andare a puttane.”

                Però…

                L’Elettore Medio è un normale essere umano, che avrà pregi e difetti, ma di “politica” si occupa una volta ogni cinque anni.

                Quella volta, vota in parte per identità personale (“mio nonno era partigiano e quindi… mia nonna andava in chiesa e quindi…”), in parte per qualche fatto buffo personale (“mai sopportati i comunisti da quando ho scoperto che mio zio che era comunista picchiava la moglie!”), ma soprattutto per Simpatia/Antipatia Spettacolare.

                Nella Simpatia/Antipatia Spettacolare, contano le pulsioni fondamentali: l’attrazione, la paura, il SESSO con tutte le maiuscole.

                Certo, il PdC deve in ogni istante rendere conto ai propri finanziatori, e a chi potrebbe distruggerlo.

                Ma deve anche qualcosa agli elettori, che vogliono innanzitutto sapere della sua vita erotica, specie se è una donna.

              • PinoMamet scrive:

                Può essere benissimo, ma magari non sono un elettore medio.

                Non che mi creda niente di speciale; ma ci sono argomenti che mi interessano ed altri meno, e Giambruno che fa il cretino con le giornaliste è tra i meno.

                Ma ti dirò, è più di questo…

                è che opero anch’io una mia censura.

                Non voglio sapere di Giambruno (di cui ignoravo l’esistenza) e delle sue battute da caserma, come non mi interessano i testi dei trapper o l’ultimo post dell’influencer famosa;

                reclamo di vivere in un mondo diverso, che non voglio imporre a nessuno; ma neanche subire imposizioni…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per PinoMamet

                “reclamo di vivere in un mondo diverso, che non voglio imporre a nessuno; ma neanche subire imposizioni…”

                Anch’io!

                E per fortuna a Firenze non sono ancora capitate di queste storie.

                A livello micropolitico, riusciamo ancora a ragionare spesso su cose concrete.

                Ad esempio con una signora politica molto cattolica che convive nel peccato con un’altra signora, in una casa donatale dalla Chiesa, ma che posso criticare per le cose sbagliate che fa, e non certo per la sua vita privata, che mi fa solo sorridere per le debolezze umane.

              • PinoMamet scrive:

                Se poi la mettiamo sul discroso maschilismo ecc., mah, le battute (pessime) di Giambruno mi scandalizzano poco, come a quanto pare scandalizzavano poco le sue colleghe, che sui giornali di oggi si affrettano a scusarlo
                (“un burlone”…)

                Se proprio devo indignarmi- e odio questo verbo, ma quanno ce vo’…- mi indigna di più la notizia della “ragazza vassoio” al ricevimento in Veneto.

                Copertissima, a quanto si vede dalla foto, e senza nessuna oscenità esplicita;
                ma profondamente volgare, becera e maschilista.

          • Lucia scrive:

            Ma infatti i votanti di Meloni e i suoi alleati politici conservatori sono assolutamente peucaziani o pinomamettiani: non importa granché della sua vita privata, basta che implementi le politiche che piacciono a loro. E che poi qualche persona sia al di sopra della legge, per ragioni di soldi o di agganci…sono conservatori, quindi tranquillamente classisti, che male c’è?
            E lo stesso valeva per Berlusconi. (Su quello là sono assolutamente d’accordo sul fatto che i suoi misfatti siano ben altri, e prettamente sul piano delle riforme non fatte e di quelle purtroppo fatte, però io capisco chi diceva che, dopo aver dato man forte a Ruini, fosse spregevole comportarsi così)
            E allora, perché la scenetta? Beh, Meloni non è un personaggio molto simile a Salvini, quindi per il 90% spettacolo/social media. La sua vita privata è parte del contratto sociale con i suoi elettori, dopotutto la sua autobiografia, che dovrebbe essere ininfluente al contrario del suo programma politico, è stata un best seller

            • PinoMamet scrive:

              “Ma infatti i votanti di Meloni e i suoi alleati politici conservatori sono assolutamente peucaziani o pinomamettiani: non importa granché della sua vita privata, basta che implementi le politiche che piacciono a loro”

              ma scusami Lucia, anche se fossero di sinistra, perché mi dovrebbe importare della loro vita privata?
              Perché dovrebbe importare agli elettori di sinistra sapere se la Schlein tradisce la compagna con un ipotetico palestrato di Igea Marina, o se Bonaccini racconta barzellette sporche ai suoi collaboratori?

              • Fuzzy scrive:

                Diciamo che la Meloni ci ha provato a far rivivere lo slogan Dio, Patria e famiglia.
                Però subito si è persa la famiglia per strada.
                Detto questo, dati i tempi che corrono in cui si arriva a valutare come molto probabile
                l’impiego del nucleare tattico in certi contesti di guerra,
                https://youtu.be/dMVe4nxvQ6U?feature=shared
                (è lungo più di un’ora ma è tutta informazione sostanziosa)
                non si capisce perché le comunissime vicende personali della premier debbano oscurare tutto il resto dell’informazione.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Fuzzy

                “Diciamo che la Meloni ci ha provato a far rivivere lo slogan Dio, Patria e famiglia.”

                Non direi.

                Diciamo che ha suscitato la simpatia di quella enorme fetta di italiani di una certa età, che hanno l’auto che non sanno dove parcheggiarla per via dei divieti, la casa di proprietà e un lavoro autonomo: precario per definizione, perché vendere le statuette del David di Michelangelo dipende dal mercato turistico, dal costo delle materie prime, dalle tasse e dal rischio che un immigrato dalla mano lesta ti rubi le statuette mentre non guardi.

                Alcuni sono monogami eterosessuali, altri sono trigami etero, bigami omo, pedofili o non so quant’altro; qualcuno ci tiene alla festa di battesimo per i figli, e altri no.

                Non conosco nessuno che voti a Destra per “Dio, Patria e Famiglia”.

              • Fuzzy scrive:

                https://www.9colonne.it/373176/meloni-credo-in-dio-br-patria-e-famiglia
                Mah, avevo captato qualcosa del genere. Sinceramente l’ho un po’ buttata lì.

              • Fuzzy scrive:

                Su Open oggi
                Prima notizia un certo Ricci rivela perché ha voluto usare “l’antidoto”.
                Mi rifiuto di leggere.

            • tomar scrive:

              A Lucia

              “i suoi misfatti siano ben altri”

              D’accordo, ma nella lista dei misfatti storici io non metto al primo posto (anche se son d’accordo sulla critica) “le riforme non fatte e di quelle purtroppo fatte”, ma anzitutto la vergogna delle leggi ad personam, che ci hanno di colpo e ipso facto riportati tutti a una condizione di sudditi, all’ancien régime.
              La vergogna di un Parlamento che ha lavorato per settimane a marce forzate (credo abbattendo ogni record storico di rapidità nell’approvazione di una legge) affinché i salvacondotti per il capo arrivassero in tempo per la tale udienza.

  9. tomar scrive:

    No so da quanti anni Miguel non guarda, oltre a non avere, la tv.
    Nei suoi 35 anni di storia Striscia la notizia ha mandato in onda centinaia di fuori onda in cui tizio o caio faceva una figura barbina e comunque ridicola. Questi irriverenti fuori onda sono stati tra l’altro uno dei motivi di successo del programma.
    Ma non erano e non sono intercettazioni di private conversazioni, bensì registrazioni permanenti di tutto quanto avviene negli studi in preparazione delle trasmissioni, cosa che ovviamente sa tutto il personale di queste trasmissioni. Si tratta cioè di spazi non privati ma semipubblici, suscettibili di diventare pubblici a (in)discrezione di chi mena il torrone di quel programma o di quel canale.
    In passato sono stati oggetto di questa berlina soprattutto avversari di mister B ed evidentemente il personaggetto in questione si considerava così intoccabile da non porre alcun freno, anche in quello spazio che sapeva non essere privato, alle sue pulsioni libidiche.

    • Lucia scrive:

      “registrazioni permanenti di tutto quanto avviene negli studi in preparazione delle trasmissioni, cosa che ovviamente sa tutto il personale di queste trasmissioni”
      Eh, esatto, scusa non ti avevo letto

  10. Fuzzy scrive:

    https://www.open.online/2023/10/20/greta-thunberg-post-palestina-accuse-antisemitismo-peluche/
    Furby.
    Greta è nei guai a causa di un polpo di peluche.
    -no, è polpo di peluche con Greta
    Peluche comandano il mondo
    Ah, e io che pensavo fossero i ragionieri…
    -no. Peluche IA comandano
    Dove andiamo oggi, capo?
    -andare a Imola.
    E cosa c’è a Imola?
    -ristorantino con menù vegano tutto in stampini poi levi stampino e resta in piedi.
    Andiamo

    • Ros scrive:

      Buongiorno Fuzzy, mattiniero? E pure di sabato.

      Così si fa!
      Disciplina!
      Monacale,. casermale😉😃

      Il letto e il sonno sono decadentaggini del mala tempa che corre e astolteggia le cortecce temporali, destre e sinistre l’emisfero.
      Le astolteggia entrambe e tutteddue.

      Come Grunf del gruppo T.N.T. ha da farsi!😊

      • Ros scrive:

        Chi vale vola
        Chi vola vale
        Chi non vola è un vile

        • Fuzzy scrive:

          “Noi tireremo diritto… fino alla prima curva”
          -tu cosa dici?
          Ah, codice segreto TNT
          -adesso io decifro.
          Decifrato
          E allora?
          -tu vuoi dire “noi tireremo dritto fino alla prima curva”
          Si, direi che è una buona decifrazione
          -accelera Fuzzy, tutti sorpassano.
          Ma così consumiamo più benzina. Capisci che questa macchina fa 5 chilometri con un litro?
          -Io faccio clic su carta di credito di Roberto e lui paga
          Oh, bene. Adesso tieniti forte.

          • Ros scrive:

            “Noi tireremo diritto… fino alla prima curva”

            leggi nelle intenzioni e nel pensiero Fuzzy?
            Mi è rimembrato subito dopo aver mandato l’altro pugnace e ardimentoso motto… e mi son detto: Mannaggia!🤨 questo era più bello😃

            • Fuzzy scrive:

              La linea retta fa male alla salute
              -tu sempre dici fuzzy. Ma in autostrada è meglio andar dritti.
              Si, ma sai, con questa guida a destra sarebbe meglio cambiare corsia
              -allora tu cambia
              Ma no, dai, sì fa per dire.
              -tu 240! Si in questo momento facciamo un chilometro con un litro
              -tu non pensare, paga Roberto.

              • Fuzzy scrive:

                -Ecco fuzzy, arrivati a Gradara.
                Come Gradara, ma non ci siamo già stati?
                -ma, sai, navigatore satellitare sempre sbaglia….
                No. Te lo dico io perché siamo tornati a Gradara. Per via di quella gufetta del teatro dell’aria!
                -non vero!
                Si che è vero, sei pure diventato tutto rosso!
                Va ben, dai, tanto, tempo ne abbiamo. Vitto e alloggio paga MasterCard…..
                Furby, dove vai?
                È volato via….
                Certo, nato libero, prima o poi doveva tornare alla natura….
                Buona fortuna Furby!
                -The end-

  11. Ros scrive:

    giuseppe motta: “…paniscus, agli italiani piace così e lei governa in Italia
    che deve fare?…”

    Mumble mumble mumble🤔🧐🤨😏
    Che agli italiani piaccia non ci metterei la mano sul fuoco, le reali percentuali di voto sono state imbarazzanti. Sempre che siano reali🤐

    Che lei governi davvero qualcosa?
    Con un suo potere decisionale e una linea politica adeguata al suo partito e alla sua storia?🤔🤔🤔

    Mi pare faccia uguale uguale quello che faceva prima l’altro, e prima l’altro ancora e prima quello di prima.

    A parte qualche proclama retorico non conseguente a nulla di concreto, alla Papa-Mattarella…

    Segue, buonabuona, il copione😉

    Forse governa la sua messinpiega?
    Forse; manco su ciò ci barbecuerei la zampetta😄

  12. Moi scrive:

    Vannacci in un Liceo … per sviluppare il Pensiero Critico !

    https://tg24.sky.it/cronaca/2023/10/20/brindisi-libro-vannacci-scuola

    Brindisi, in un liceo si studia il libro di Vannacci. Preside: “Sviluppa pensiero critico”

  13. Peucezio scrive:

    Miguel,
    “Però un po’ sono d’accordo con Roberto.
    La “politica” oggi è una sottobranca dello spettacolo.
    Lo aveva già capito Régis Debray quasi trent’anni fa.
    Per diventare PdC, devi essere non solo un bravo attore – devi aver quel certo-che, che sa fare clic su Facebook prima degli altri. cje sa fare spettacolo-prima-degli-altri.
    Quindi giudicare i comportamenti di un PdC secondo gli standard di De Gasperi e Togliatti, non ha senso.”

    Sì, ma io non accetto di pormi in termini puramente constatativi sulla realtà.
    La politica dei tempi di de Gasperi e Togliatti, coi suoi infiniti limiti, aveva ancora qualcosa di decente. Quella di oggi è una merda.

    • Roberto scrive:

      Peucezio e Miguel

      “ Quindi giudicare i comportamenti di un PdC secondo gli standard di De Gasperi e Togliatti, non ha senso.”

      Quando parliamo di de Gasperi e Togliatti ricordiamoci che si tratta di in epoca in cui il moralismo sessuofobico tradizionalista era talmente pesante e opprimente che i personaggi pubblici dovevano totalmente nascondere la loro vita privata. Non è che restava separata come vorrebbe Peucezio, doveva proprio essere nascosta se non rientrava nel canone tradizionale

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “Quando parliamo di de Gasperi e Togliatti ricordiamoci che si tratta di in epoca in cui il moralismo sessuofobico tradizionalista era talmente pesante e opprimente ”

        E’ vero anche questo. Ma soprattutto erano figure lontane, in bianco e nero in foto e solo dopo anche in TV, una TV controllata dallo Stato, dove apparivano per dire qualcosa di rigorosamente politico (“Tribuna politica”).

        Io mi ricordo voci (magari del tutto false) sulla vita privata di tanti politici, ma erano chiacchiere tra persone, verba volant, che non avevano nulla a che fare con la “politica”.

        Quindi se è vera la parte culturale di cui parli, è anche vero che non c’era proprio l’occasione perché i politici non erano ancora una sottobranca dello spettacolo.

        • tomar scrive:

          Miguel
          “i politici non erano ancora una sottobranca dello spettacolo”
          Assolutamente vero e per esempio la grande popolarità di Pajetta non fu mai intaccata dal fatto che avesse lasciato la moglie e stesse more uxorio con un altra donna, credo anzi che la stragrande maggioranza del popolo comunista nemmeno lo sapesse.
          Nel partito comunista c’era tuttavia un discreto bacchetonismo al riguardo e a farne le spese fu anzitutto, negli anni 50, proprio la compagna del leader maximo, Nilde Jotti, che la dirigenza del partito cercò per molti anni di escludere da qualsiasi incarico importante (è uscito di recente un libro che racconta questa storia).

  14. Roberto scrive:

    ADV e tutti su censura ed algoritmi

    Su FB c’è una pagina dedicata al basket che si chiama “la giornata tipo”
    Molto divertente, si leggono notizie date in modo ironico e si discute in modo estremamente pacato

    Un giorno usano la parola “suicidio” che nel gergo cestistico indica un allenamento conosciutissimo, praticato in ogni paese e ad ogni livello (anche in America lo chiamano “suicide”)…e l’algoritmo li censura

    https://twitter.com/parallelecinico/status/1715759853770072252?s=46&t=95Vi0ayxQfSowYsVUcu6sw

  15. Fuzzy scrive:

    https://www.huffingtonpost.it/tecnologia/2023/06/08/news/google_maps_timeline_come_funziona_come_disattivarla_privacy-403518552/
    Maps timeline
    Visto che ogni tanto se ne parla
    Potrebbe anche essere utile.
    Big G sa dove abitiamo, dove andiamo, davanti a quali negozi passiamo, in quali entriamo e in quali passiamo più tempo. Ed è su queste informazioni che viene costruita la cosiddetta pubblicità personalizzata. E sono proprio queste informazioni che contribuiscono a darci la sensazione che il nostro smartphone ci spii e ci ascolti (cosa che non succede, comunque).

    Tutto questo può essere interrotto, in maniera più semplice che in passato, ma va ricordato che in cambio delle informazioni che concediamo, riceviamo qualcosa: se si vogliono le mappe di Google, se si vuole poter usare la navigazione satellitare in auto con Maps, essere aiutati a spostarsi da un punto all’altro di una città che non si conosce, è ovvio che si deve permettere l’accesso alla nostra posizione nel mondo. Che è la base su cui viene costruita la pagina Spostamenti di ognuno di noi.

    Che poi il navigatore satellitare il più delle volte fa solo del casino.
    Una volta facevano delle bellissime carte geografiche tipo libro (io ne ho una dell’Emilia Romagna con mappe di tutte le città. La conservo come un cimelio e quando mi muovo non ne posso fare a meno) adesso
    se vai in libreria e chiedi una carta geografica ti guardano come un insetto raro.

  16. Miguel Martinez scrive:

    Leggo il titolo oggi su Ansa:

    “La premier a Tel Aviv: ‘Combattere l’antisemitismo oggi come ieri’ ”

    Hou un vuoto di memoria… “ieri” l’Italia come ha combattuto l’antisemitismo?

    • Miguel Martinez scrive:

      L’ex-signora Giambruno aggiunge:

      “Dobbiamo sconfiggere questa barbarie: è una battaglia tra le forze di civiltà e barbari mostri che hanno ucciso, mutilati, violentato, decapitato, bruciato persone innocenti. Questo è un test, un test di civiltà. E lo vinceremo”.

    • tomar scrive:

      A Miguel Martinez

      “ieri”
      Non è evidentemente quel “ieri” cui maliziosamente alludevi, ma, per la destra figlia della costola fascista, è lo “ieri” del viaggio di Fini in Israele e del nazifascismo “male assoluto”.
      La conseguenza di quel tipo di ieri è che gli eredi di quella storia sono i più impossibilitati di tutti a praticare l’onestà intellettuale che sa distinguere tra antisionismo e antisemitismo.

      • PinoMamet scrive:

        Ehm, per mia ignoranza non ho capito molto.

        Chi è il tipo di ieri, Mussolini o Fini? Qual è “quella storia”, il Fascismo (che fu antisemita solo nell’ultima parte, peraltro) o il viaggio di Fini in Israele?
        Non capisco.

        La prima frase poi mi è totalmente oscura, ripeto, senz’altro per limiti miei.

        A parte questo:
        molti ebrei italiani oggi votano per i partiti della destra, compreso quello della Meloni.
        A occhio, direi la maggioranza assoluta. Sicuramente tutti quelli che conosco, tranne uno, anzi, una.

        Devo dire che i discorsi venati di antisemitismo- non dico antisemiti;
        ma sì, visibilmente macchiati da un certo antigiudaismo di matrice cristiana, travestito da anticolonialismo ma ancora chiaramente distinguibile;
        vengono dalla sinistra, in Italia.

        certo non se la prende con gli ebrei, in quanto tali. Certo è sempre pronta a distinguere tra gli ebrei (di cui viene portato ad esempio il singolo “buono”, Chomsky o Moni Ovadia…) e Israele o i sionisti…

        ma poi gli argomenti contro i sionisti sono ancora poco diversi da quelli dei Savi di Sion: non hanno scrupoli, hanno agganci dappertutto, non gli importa niente delle sofferenze altrui, ma possono fare quello che vogliono perchè sono potenti, ci controllano attraverso i media…

        • mirkhond scrive:

          E’ però innegabile che oggi abbiano un grande potere in Occidente. Chi li critica rischia la morte civile, relativamente a politici, giornalisti e storici.
          Poi Occidente non significa il mondo intero certamente.
          Ricordo che quando ero ragazzo i telegiornali italiani erano più vicini ai palestinesi, oggi invece sono massicciamente filoisraeliani e i palestinesi fanno notizia solo in quanto terroristi…..

          • Roberto scrive:

            Tanto per non smentire pino….

            Ragazzi, la morte civile…io davvero vi invito a riflettere all’uso delle parole, in fin dei conti siamo tra persone colte e intelligenti, non allo stadio e non abbiamo bisogno di épater les bourgeois

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “E’ però innegabile che oggi abbiano un grande potere in Occidente. Chi li critica rischia la morte civile”

            Negli USA magari è vero, nel senso che lì ogni minoranza ha una lobby che rompe i coglioni a tutti gli altri sulle materie che le stanno a cuore e alla maggior parte degli ebrei sta molto a cuore Israele.
            Da noi credo che la trasformazione sia dovuta più che altro al riallineamento generale del nostro establishment su posizioni sempre più acriticamente atlantiste. Vedi come si è comportato il sistema mediatico-propagandistico sull’Ucraina.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per tomar

        “Non è evidentemente quel “ieri” cui maliziosamente alludevi, ma, per la destra figlia della costola fascista, è lo “ieri” del viaggio di Fini in Israele e del nazifascismo “male assoluto”.”

        Ma credo che in realtà la Meloni volesse dire, “come il Mondo Civile ha combattuto contro il nazismo che odiava gli ebrei, allo stesso modo deve combattere contro l’Islam che odia gli ebrei”. Solo che fa sorridere, perché non credo che la Meloni se fosse nata nel 1920, avrebbe ragionato così.

    • tomar scrive:

      Detto altrimenti, la signora ex Giambruno e compagnia sono i più obbligati di tutti a fare i cani del Sinai.

      • PinoMamet scrive:

        Ah ecco, adesso ho capito.

        Ma a dire il vero nessuno li obbliga a essere filo-israeliani. La sinistra è filo-palestinese e ne ha fatta una bandiera.

        Credo invece che dall’ 11 Settembre in poi (il punto di partenza è stato quello, non Fini che ammette l’evidenza, cioè che l’eredità fascista è oggi indifendibile) la destra italiana abbia capito di avere un avversario comune con Israele, anzi, specialmente con la destra israeliana.

        E che l’antisemitismo era un relitto che li macchiava, ma da abbandonare senza meno.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per PinoMamet

          “La sinistra è filo-palestinese e ne ha fatta una bandiera.”

          Concordo abbastanza con ciò che dici, ma c’è un’interessante ambiguità.

          Credo che tu qui per Destra intenda l’insieme di Lega, FdI e Forza Italia, cioè la metà dell’elettorato.

          Mentre per Sinistra intendi l’insieme di qualche centro sociale, il PMLI, gli anarchici e i collettivi studenteschi.

  17. Miguel Martinez scrive:

    Una questione interessante:

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/10/20/escluse-dal-terzo-settore-perche-discriminano-i-maschi-il-criterio-che-tiene-fuori-arcilesbica-e-ludi-dai-bandi/7329299/
    Monica Lanfranco

    Monica Lanfranco

    Giornalista femminista, formatrice sui temi della differenza di genere
    Diritti – 20 Ottobre 2023
    Escluse dal Terzo settore perché discriminano i maschi: il criterio che tiene fuori Arcilesbica e l’Udi dai bandi pubblici

    • Roberto scrive:

      Mi fai pensare alla prima volta che sono stato in una giuria di un concorso eurocratico. Alle 12.00 mi arriva la nomina e alle 12.02 ho scritto alla presidente della giuria dicendo che ero l’unico uomo e la composizione era illegale (nel nostro statuto c’è una disposizione che dice appunto che per le giurie che hanno più di 4 membri ce ne vogliono due di ogni sesso).

      Mi hanno odiato tutti, presidente, amministrazione e sindacati che ci avevano impiegato una vita a nominare alla giuria 🤣🤣🤣

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “che ci avevano impiegato una vita a nominare alla giuria”

        Se preferivano un Vietnam di ricorsi dopo…

    • Roberto scrive:

      Però scherzi a parte il problema è delicato

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “Però scherzi a parte il problema è delicato”

        Credo che ci siano tre questioni:

        la legittimità delle associazioni ristrette a un tipo particolare di soci

        la possibilità per tali associazioni di diventare enti del terzo settore

        la possibilità per tali enti di ricevere finanziamenti pubblici perché operano “nell’interesse generale”.

        Io credo che un’associazione di pastori sardi dovrebbe aver il diritto di accogliere soltanto pastori iscritti all’Albo dei Pecorari, e che lavorano in Sardegna.

        E anche di diventare un ente del terzo settore; e anche di ricevere fondi pubblici, visto che la pastorizia alla fine è nell’ “interesse generale”.

        Quindi sono con Arcilesbica. E non ne chiedo la tessera!

        Disclaimer: come già detto, sono un associato all’associazione delle donne cinesi…

        • Roberto scrive:

          Io davvero non capisco il senso di una associazione che escluda in partenza uomini, donne, bianchi, neri, italiani, stranieri eccetera.

          Fai uno statuto che dice “lottiamo per istaurare una dittatura femminista”? Ok benissimo, ma perché dovresti escludere il morto di fig…ehm l’uomo che condivide il tuo ideale?

          (Io sono membro di una associazione “trentini a Lussemburgo” pur non avendo nulla di Trentino)

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            “Io davvero non capisco il senso di una associazione che escluda in partenza uomini, donne, bianchi, neri, italiani, stranieri eccetera.”

            Pensalo al contrario: un’associazione che riunisce solo persone di una certa categoria, perché rappresenta il loro interesse.

            Io non pretendo di avere la tessera del Sindacato Ferrovieri, e non avrei nulla in contrario se il suo statuto dicesse, “si possono associare tutti i ferrovieri attualmente in servizio, previa esibizione del contratto”.

            Allo stesso modo, penso che una “associazione donne vittime di violenza” possa limitarsi ad accettare come associate donne vittime di violenza, senza che si debbano sentire addosso l’occhio curioso di un socio maschio.

            E non vedo perché non possano essere iscritte anche al Registro degli Enti del Terzo Settore.

            Casomai il problema potrebbe nascere con i fondi pubblici, ma tutto sommato lo Stato finanzia anche reparti di maternità negli ospedali riservati a sole donne, o asili nido da cui vengono esclusi tutti quelli sopra i tre anni.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              È legittimo farlo. Semplicemente non godi del sostegno pubblico di cui godresti se non escludessi soci in ragione del sesso.

        • Lucia scrive:

          “Disclaimer: come già detto, sono un associato all’associazione delle donne cinesi…”

          Ma…eh!? 😀

    • Moi scrive:

      Chomp, chomp , chomp …
      Gurgle, gurgle, gurgle …
      … Burp !

      Uh, scusate, ma questo è uno di quegli articoli che vanno letti in poltroncina, con pop corn e bibite 🙂 !

      • Moi scrive:

        Monica Lanfranco

        Giornalista femminista, formatrice sui temi della differenza di genere
        Diritti – 20 Ottobre 2023
        Escluse dal Terzo settore perché discriminano i maschi: il criterio che tiene fuori Arcilesbica e l’Udi dai bandi pubblici

        [RIF.]

  18. tomar scrive:

    per Roberto
    “Non vedi per esempio moni ovadia su la7?”

    Da questa tua frase sembrerebbe che Moni Ovadia sia un ospite fisso dei programmi della 7.
    In realtà Moni Ovadia è stato per la prima volta ospite di Piazza Pulita nell’ultima puntata e guarda caso proprio dopo che qualche giorno prima aveva fatto sapere di non essere mai stato invitato in quella trasmissione, e guarda caso è stato presente solo nella parte finale della stessa, dopo le 11, e guarda caso gli è toccato un solo intervento, durante il quale guarda caso era di continuo inquadrato Parenzo che non smetteva un attimo di fare facce di diniego e disgusto.

    • Roberto scrive:

      E poi lo hanno condannato alla morte civile?

      • mirkhond scrive:

        Ovadia è pur sempre ebreo. Vedi se le stesse cose le dice un non non ebreo….

        • PinoMamet scrive:

          Scusami Mirkhond ma la Murgia buonanima ebbe a dire che su Israele e Palestina la sua posizione era quella di Hamas.

          No “distinguiamo “, “parliamo”, “discutiamo “: Hamas.

          E continuò ad avere il suo programma in prima serata, e non era ebrea….

          • mirkhond scrive:

            Non ho mai visto questo programma. Mentre in televisione, rai1 in primis, vedo sempre voci pro-Israele.
            A differenza di quando ero più giovane.

            • Roberto scrive:

              Cambia canale…

              • mirkhond scrive:

                Non c’è molta scelta, data la sostanziale uniformità dei programmi televisivi.

              • Roberto scrive:

                Scusa ma proprio a livello logico come fai a parlare di sostanzialità dei programmi due secondi dopo aver detto che non vedi uno dei più seguiti?

                Ok hai voglia di credere alla cavolata della morte civile di chi ha posizioni contro Israele? Credici che ti devo dire….

              • mirkhond scrive:

                Mi riferivo ai tg rai e mediaset. E nella sostanza dicono le stesse cose.

              • mirkhond scrive:

                Si non ci crederò quando vedrò politici, giornalisti e storici esprimere posizioni critiche verso Israele, senza essere tacciati di anti”semitismo” e altra roba del genere.
                Oggi in Occidente la critica ad Israele è diventata molto difficile per chi ha qualcosa da perdere.

              • PinoMamet scrive:

                Guarda Mi’:

                1- onestamente, guardo pochissima televisione

                2- quando la guardavo di più, ho visto anch’io che negli ultimi anni le posizioni si sono spostate più verso le posizioni israeliane…

                ma…

                partendo da zero proprio!

                Cioè, prima si ascoltavano quasi solo voci filo-palestinesi: l’informazione era quella: i palestinesi hanno diritto a una loro patria, e gli israeliani non gliela vogliono dare. Punto.

                Partendo dalla tradizionale posizione cattolica italiana (“Israele ci sta un po’ antipatico in partenza perché quella è Terra Santa e ci sarebbe piaciuta una Gerusalemme cristiana”)
                : il Vaticano riconosce Israele nel 1993!

                Dicesi, Mille-Novecento-Novanta-Tre.

                Unita alla posizione socialista tradizionalmente accomodante verso gli arabi della sinistra italiana
                (“Israele è una potenza colonialista al soldo degli USA”).

                A partire dai governi Berlusconi, si cominciano a sentire voci che parlano di diritto di Israele all’autodifesa- a volte ne parlano anche esagerano o a sproposito, ma che uno Stato democratico abbia diritto a difendersi dovrebbe essere dato per scontato, non una conquista…

                Anche così, il servizio del TG1 che mi è capitato di sentire era di questo tenore:

                riporto il punto di vista israeliano;
                faccio vedere anche degli ebrei italiani che sono andati laggiù a distribuire aiuti agli israeliani
                (cosa che mi cattiva le simpatie solo dei quattro italiani ebrei, e mi aliena quelle di tutti gli altri…)

                poi do ampio spazio alla versione palestinese, con tanto di intervista al prete cattolico palestinese che se la prende con israele, e visioni di cattolici palestinesi mentre dicono messa e sono impegnati nel volontariato…

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ pino Mamet

                “televisione”

                In realtà non è questione di Palestina o Israele.

                E’ che almeno dall’inizio della pandemia – ma io risalirei anche più lontano, almeno fino alla “discesa il campo” dell’amichetto della nipotina di Mubarak – l’informazione TV italiana è fatta così:

                1. Il 90% dei giornalisti, degli “esperti” e degli invitati in genere ripete in tutte le salse l’opinione del governo e dei “grandi giornali”

                2. Si invita per ogni trasmissione 1 (una) persona di parere contrario, di solito non contraria in modo moderato ma la più estremista possibile

                3. La si lascia parlare qualche minuto, di solito interrompendola e dandole sulla voce quando non addirittura costringendola a ridicoli autodafé preventivi

                4. La si svillaneggia e la si mette in ridicolo in tutti i modi possibili, non rispondendole quasi mai sul merito ma straccia dosi le vesti ogni volta che apre bocca

                Così si mantiene l’apparenza di un confronto rispettoso e democratico quando in realtà si inscenano i quotidiani Due Minuti d’Odio in versione de’ noantri.

                Così, sull’Ucraina non si invitano che so Montanari, Tricarico o Cardini, ma solo Orsini (e anche Rovelli più che altro perché è l’autore di bestseller, come può esserlo la Tamaro o il Bevilacqua di un tempo). Sulle 35 ore e sulle leggi ad personam non si invitavano Giugni o Rodotà, ma solo ed invariabilmente Bertinotti.

                Ma è quasi tutta la nostra informazione ad essere sostanzialmente indottrinamento.

                Non so se qualcuno si ricorda, ma quando l’ISIS cominciò a vincere veniva invariabilmente nominata con le parole “sedicente Stato Islamico”.

                Le milizie anti Assad erano sistematicamente “democratiche”, anche se includevano gruppi legati ad AlQaeda.

                Il sospetto complice di Calvi e Marcinkus, tale Flavio Carboni, era sistematicamente identificato come “il faccendiere sardo”.

                Il colmo lo raggiunse un TG4 con Emilio Fede, dove il direttore parlava in diretta con un giovane collega evidentemente alle prime armi inviato sul luogo dove erano stati presi degli ostaggi. Il giovane disse una frase che conteneva le parole (cito a memoria): “Direttore, alcuni ostaggi sono già stati liberati e sono sani e salvi, grazie ai terroristi” al che Fede lo fulmina “NON SI RINGRAZIANO I TERRORISTI”

                In tutti i casi, si adopera il metodo staliniano di fare passare come ovvio buonsenso il punto di vista che si vuole accreditare e come uno stupido cumulo di sciocchezze ogni narrazione alternativa – specie quando si tratta di semplice memoria – ridicolizzando chi se ne fa portatore (spesso scelto perché già ridicolo di suo per altri motivi, come la erre moscia di Bertinotti o la sicumera professorale di Orsini): ma guardandosi bene dal mettere davvero a confronto le visioni diverse.

                E siccome chi pensa con la sua testa magari dissente ma non ha la battuta pronta, riesce facile tacitarlo con uno slogan ripetuto all’infinito che finisce col sembrare una verità autoevidente: “c’è un aggressore e un aggredito”, “Israele si sta solo difendendo dai terroristi” “quattro gambe buono due gambe cattivo”…

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Peucezio scrive:

                Andrea,
                totalmente d’accordo!

                È questa la cosa più grave.
                Il degrado, la deriva totalitaria e dogmatica dei media occidentali.
                Esattamente dal Covid in poi.

                – i non vaccinati,
                – i russi e filorussi,
                – Hamas,

                chi sarà il prossimo?

                Tra l’altro non si tratta solo di giornalisti e politici.
                Anche il mondo accademico è totalmente organico a queste crociate fanatiche.
                Un mio amico docente universitario mi diceva che Agamben da quando ha espresso le sue note posizioni passa per rincoglionito.

                Questo è il clima che c’è.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ roberto

                “cavolata”

                Ti invidio.

                Dico davvero.

                Tu vivi in un mondo beato.

                Un Nirvana di sovrana indifferenza alle passioni del mondo, come gli ‘intermundia’ di Lucrezio.

                Ma noi, qui nel mondo sublunare, la censura ce la dobbiamo togliere tutte le mattine dagli occhi come le ragnatele in una vecchia cantina abbandonata.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

          • Lucia scrive:

            Cercando “Murgia Hamas” ho trovato questa
            https://youtu.be/DeKlqAsIZSs?si=PYFxta9Feu2xTzDv
            Sembra molto più interessante della buonanima, mi guardo un po’ di suoi papers

            • Moi scrive:

              Be’ … più preparata e meno tifosa, sicuro. Va be’ ch’ ai vol poch 😉 …

            • PinoMamet scrive:

              Strano, se digito Murgia Hamas a me saltano fuori per primi questi titoli:

              ” Murgia in divisa di Hamas

              Il Foglio
              https://www.ilfoglio.it › Società
              Lo screenshot islamofascista la schiera con i terroristi e contro donne e gay.

              Murgia senza freni: “Su Israele sto con Hamas”. Sdegno …

              il Giornale
              https://www.ilgiornale.it › news › politica › murgia-se…
              1 lug 2021 — Murgia senza freni: “Su Israele sto con Hamas”. Sdegno della comunità ebraica. «La penso come Hamas». Michela Murgia (foto) lo rivendica così …

              Il delirio di Michela Murgia: “La penso come Hamas”

              ilGiornale.it
              https://www.ilgiornale.it › news › politica › michela-m…
              Ma per la Murgia è tutto semplice: basta pensarla come Hamas. Un movimento, è bene ricordarlo, che Israele ma anche Unione europea, Stati Uniti, …

              Michela Murgia: “La penso come Hamas”, bufera social …

              Affari Italiani
              https://www.affaritaliani.it › mediatech › michela-mur…
              Michela Murgia: “La penso come Hamas”, bufera social sulla scrittrice : tutte le foto e le immagini della nostra Gallery. ”

              e secondo me anche a te…

              • Moi scrive:

                … ‘sta Pamela è un’ Accademica Tedesca, forse Lucia Cerca da Google.de o usa una VPN per la Germania …

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Io però se gùglo vedo tanti articoli che criticano la Murgia perché dice di pensarla come Hamas, ma non la fonte primaria, cioè il… documento? Intervista? Post? – dove la Murgia dice che la pensa come Hamas, per avere quantomeno un po’ di contesto sull’affermazione.
                Cioè, se uno dice “lo spaccio di eroina deve essere illegale” gli si risponde “Hamas la pensa uguale, quindi la pensi come Hamas” e quindi segue “sì, la penso come Hamas” è un conto (nel senso che che l’obiezione è troppo cretina per essere spendibile ed ecco perché solo la carta da pesce di destra ne parla), se uno dice “è giusto massacrare civili, su questo la penso come Hamas” è un altro.

              • PinoMamet scrive:

                Io a dire il vero ho visto i suoi messaggi dove diceva di pensarla come Hamas

              • Lucia scrive:

                Io ho usato duck duck go, e vivo in Germania. Però ammetto che la fretta di leggere le illuminate parole della nostra grande intellettuale mi ha portato a cercare murgiahamas
                Ora digitando con minore smania mi arrivano notizie di Michela

                “Cioè, se uno dice “lo spaccio di eroina deve essere illegale” gli si risponde “Hamas la pensa uguale, quindi la pensi come Hamas” e quindi segue “sì, la penso come Hamas” ”
                È una scena meravigliosa, non riesco a smettere di ridere

              • PinoMamet scrive:

                Comunque la Murgia (che rispettavo come scrittrice, e per il resto parce sepulta) non dice di pensarla come Hamas sullo spaccio di eroina e neanche sui celiaci o sulle culture idroponiche;

                diceva di pensarla come Hamas su Israele.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ peucezio

            “Covid”

            In parte c’è sempre stato.

            Quando i contadini Francesi portavano ai colleghi di Lavoisier pezzi di meteorite dicendo che erano pietre che avevano visto cadere dal cielo venivano snobbati perchè ‘non ci sono mica pietre in cielo’.

            Solo che adesso – precisamente quando la tecnica permette davvero un’istantanea comunicazione del pensiero e un’assoluta libertà di espressione a chiunque abbia uno smartphone – la censura sta diventando veramente totalitaria.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

    • Roberto scrive:

      Comunque scusa, vivo all’estero e non vedo la7 (ho visto l’intervento su YouTube), ma se fai una ricerca moni ovadia + la7 vedrai che non è propriamente vero che “è stato per la prima volta ospite a piazza pulita nell’ultima puntata”

      Qui siamo nel 2022
      https://www.la7.it/laria-che-tira/video/moni-ovadia-menzogne-su-menzogne-israele-occupa-da-sessantanni-territori-non-suoi-contro-tutte-le-07-06-2022-441320

  19. Roberto scrive:

    OT per Peucezio

    Quando dici che speri che il regime dei misuratori di stoffa iraniani resti in piedi (lo so che lo dici solo per coltivare il personaggio), difendi questa merda

    Gente ammazzata di botte perché non ha i centimetri giusti di stoffa

    Io preferisco di gran lunga Ibiza e auguro agli iraniani di diventare Ibiza

    https://tg24.sky.it/mondo/2023/10/11/iran-armita-garawand-polizia-morale-funzionaria-video

    • PinoMamet scrive:

      Penso che gli iraniani meritino di meglio rispetto a un regime che ammazza di botte le donne.

      Sì, Ibiza è molto meglio dell’Iran estremista; molto, da tutti i punti di vista. Ma viva Ibiza!

      • Peucezio scrive:

        Vabbè, prendiamo un aspetto, il più violento e odioso, di un regime e lo riduciamo a quello.
        Dimenticando che se l’Iran non avesse fatto da bastione contro la diffusione dell’integralismo sunnita in Siria, Iraq e in tutto quello scacchiere, avremmo regimi stile Isis, rispetto ai quali la repressione iraniana farebbe ridere.
        In Iran i cristiani, gli zoroastriani, gli ebrei hanno libertà di culto e rappresentanti in parlamento. Quegli altri li sterminavano.
        L’alternativa all’Iran è l’Arabia Saudita, che distrugge le vestigia storiche perché sentite come semipagane, e finanzia i sunniti più fanatici in tutto il mondo.
        Tutto ciò con la benedizione di Israele e USA.

        L’Iran è senza dubbio il meno peggio, sia al suo interno, che, a maggior ragione, sul piano geopolitico, perché appoggia i regimi pluralistici e laici, come quello siriano, che proteggono le minoranze.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Peucezio

          “L’alternativa all’Iran è l’Arabia Saudita, che distrugge le vestigia storiche perché sentite come semipagane, e finanzia i sunniti più fanatici in tutto il mondo.
          Tutto ciò con la benedizione di Israele e USA.”

          Chiaramente qui ci sono due questioni diverse.

          Uno, la critica che si può legittimamente fare a qualunque sistema politico del mondo (a partire dal Comune di Firenze che vuole distruggere la Piana per farci l’Aeroporto Internazionale, fino ai massacri che avvengono nella Repubblica “democratica” del Congo).

          Due, il fatto che si taccia completamente su ciò che succede in alcuni paesi (ad esempio nella Repubblica “democratica” del Congo) perchè non interessano geostrategicamente, e la cagnara che si fa su altri paesi.

        • PinoMamet scrive:

          “Vabbè, prendiamo un aspetto, il più violento e odioso, di un regime e lo riduciamo a quello.”

          No, è che basta quello per condannarlo.

          Mussolini, tutti lo sanno, “ha fatto anche cose buone”;

          bastano quelle “cattive” per condannarlo.

          • Francesco scrive:

            Però per una volta Peucezio mi tenta: se dicessi che l’alternativa a Mussolini era Lenin? varrebbe il “meno peggio” per salvarlo?

            :0

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “Mussolini”

              Benvenuto fra i relativisti!

              Se per te Lenin è il male assoluto allora ovviamente ti tieni Mussolini.

              Se per me è il contrario allora mi tengo Lenin.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Piano, piano, piano.

                Io mi tengo Churchill e FDR, che cazzo! e ringrazio il Cielo ogni giorno di non essere stato in giro un secolo fa.

                Capisco l’ostilità di MM alla Seconda guerra mondiale ma c’è stata e ha liberato l’Europa occidentale da quella scelta. E poi anche quella orientale. Non male direi. E solo per parlare dell’Europa!

                Sul derby infernale tra rossi e neri preferisco non pensarci neppure.

          • Francesco scrive:

            Quindi, al netto delle circostanze storiche, mi accodo pienamente a Pino.

            1) Mussolini brutto.

            2) Ibiza > Iran (ma Vaticano > Ibiza!)

            🙂

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Lo Stato di Sinaloa è meglio o peggio di Ibiza?

              • Francesco scrive:

                Credo che a Ibiza si crepi meno e meglio che a Sinaloa ma non capisco da dove ti venga la domanda.

              • PinoMamet scrive:

                Esistono cose brutte anche diverse dalle dittature e dalle teocrazie che ammazzano i propri stessi cittadini, è vero.

                Non capisco come questo possa essere una scusante per le dittature e gli estremismi.

                Sinaloa non scusa Teheran.

  20. mirkhond scrive:

    Sono due eccessi di segno opposto.

    • PinoMamet scrive:

      A quale argomento ti riferisci?

    • Roberto scrive:

      Ad Ibiza nessuno ti ammazza di botte, mi sembra decisamente meglio

      • mirkhond scrive:

        Non è neanche bello il troiaio, però.

        • Roberto scrive:

          E dovendo scegliere cosa preferisci, il troiaio o la polizia che ammazza di botte una ragazza perché non abbastanza vestita?

          • mirkhond scrive:

            Leggi cosa dice Habsburgicus più in basso.

            • Roberto scrive:

              Ma la tua risposta qual è?
              Preferisci un posto dove una povera crista può essere ammazzata di botte dalla polizia perché non abbastanza vestita o un posto dove la stessa tizia può passare la notte in discoteca con gli amici?

              • mirkhond scrive:

                Non hai letto Habsburgicus.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “un posto dove una povera crista può essere ammazzata di botte dalla polizia perché non abbastanza vestita”

                Ti risulta che quei poliziotti abbiano fatto qualcosa di legale in Iran? Perché non è che la legge italiana dice che è legale ammazzare di botte chi è in posseso di stupefacenti solo perché a Cucchi è successo.

                E cito Cucchi proprio per prevenire il facile “ma i poliziotti qui la faranno franca”.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “In risposta a Roberto.

                “un posto dove una povera crista può essere ammazzata di botte dalla polizia perché non abbastanza vestita”

                “Ti risulta che quei poliziotti abbiano fatto qualcosa di legale in Iran?”

                Al di là del caso e del paese specifico, hai colto una cosa molto importante.

                Ci sono paesi di cui non sappiamo assolutamente nulla, ma sui quali emettiamo giudizi in base a due o tre notizie confuse colte in rete.

                Io ho assistito come testimone involontario alla morte di una persona, che forse capirete chi è ma evito di mettere il nome.

                La storia la potete interpretare in due modi completamente diversi.

                UNO: i carabinieri hanno assassinato a sangue freddo, prima a calci e poi soffocandolo, un uomo disarmato la cui unica colpa era che chiedeva aiuto.

                DUE: un gruppo di carabinieri è stato chiamato in piena notte perché c’era un tizio gigantesco che aveva appena spaccato una vetrina stava urlando in mezzo alla strada; hanno provato a fermarlo e non ci sono riusciti; uno gli ha dato un calcio sugli stinchi, ma lui manco se ne è accorto; dopo un sacco di tempo, sono riusciti a stenderlo a terra, e siccome era strafatto di cocaina, il cuore non gli ha retto.

                Ora, immaginatevi che il racconto UNO sia tra le due o tre cose che sapete del Lontanistan.

              • Miguel Martinez scrive:

                E mi colpisce poi come alcune persone si accaniscano contro l’Iran, ma non dicano mai nulla, nulla, nulla, nulla, nulla, nulla, sulla strage di al-Rabiah in Egitto.

                Il punto non è chi è più buono o chi più cattivo (io non lo so, ho vissuto in Egitto ma non sono mai stato in Iran).

                Ma il fatto che la cattiveria del governo dell’Iran è merce quotidiana nei media italiani, la cattiveria del governo dell’Egitto è emersa solo, in modo molto provinciale, perché si sono permessi di fare a un singolo italiano ciò che hanno fatto a centinaia di migliaia di egiziani.

                Ma il ditino imparatore contro la dittatura egiziana non si erge mai…

              • Roberto scrive:

                Maurì

                Come al solito è colpa mia che ti do spago quando trolleggi (cioè sempre)

                Mi risulta che in Iran esiste una polizia dei costumi, che può arrestare gente (donne soprattutto) no vestite secondo i canoni stabiliti dai preti locali. Mi risulta che tali arresti sono *regolarmente* accompagnati da scapaccioni e bastonate, e ahimè scapaccioni a bastonate possono finire male. Se scapaccioni e bastonate + arresto sono dovuti a una ciocca di capelli fuori posto, beh lo trovo una barbarie senza fine, addirittura peggio di una discoteca.
                Mi risulta infine che una ciocca di capelli fuori posto può risultare in mesi di prigione e frustate.
                Per altro mi risulta che in quello sfortunato paese la giustizia non sua esattamente prevedibile come da noi (e sai meglio di me che da noi la giustizia non è il massimo della prevedibilità)

                Poi per carità, liberissimo di pensare che sarebbe un dramma per l’Iran se i preti se ne andassero

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “Mi risulta che in Iran esiste una polizia dei costumi, ”

                a me risulta che in Egitto vi sia una polizia di tutto, con il diritto di torturare a morte chiunque voglia.

                La cosa non commuove gli animi sensibili, perché le potenze occidentali hanno tutto l’interesse a tenersi buono l’Egitto, mentre per motivi che non ho ben capito, hanno deciso di fare dell’Iran un nemico.

                E quindi la Meloni va in Egitto come se niente fosse, ma sta attentissima a non andare in Iran.

                E qualcuno commenta notizie (magari vere, non è questo il punto) sugli aspetti repressivi dell’Iran, ma mai su quelli dell’Egitto.

                Che oltretutto è più vicino a noi e ha più abitanti.

              • PinoMamet scrive:

                Beh ci sono state un bel po’ di proteste su come l’Egitto ha represso Regeni e Patrick Zaki, e non ho sentito molte difese del regime egiziano sui media…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per PinoMamet

                “Beh ci sono state un bel po’ di proteste su come l’Egitto ha represso Regeni e Patrick Zaki, e non ho sentito molte difese del regime egiziano sui media…”

                Però ho detto una cosa diversa.

                So benissimo che su Regeni e Zacki, in quanto italiano e “quasi-italiano”, c’è stata una reazione forte. Ma del tutto priva di contesto.

                Mentre sull’Iran, c’è un attacco continuo, che non ha nulla a che fare con singoli italiani o “quasi italiani” inguaiati.

                Queste cose andrebbero studiate scientificamente, mentre noi le guardiamo aneddoticamente.

                Ma credo che se si facesse uno studio oggettivo sulle critiche mediatiche e politiche ai governi (togliendo il caso dell'”italiano nei guai”), l’aggressività italiana verso l’Iran sia molto maggiore dell’aggressività verso l’Egitto.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Come al solito è colpa mia che ti do spago quando trolleggi (cioè sempre)”

                Qui ti assolvo: non mi hai dato nessuno spago, ma lo hai dato a Mirkhond.

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                non offenderti,
                ma tu sei sempre organico alla “narrazione”, come si dice oggi, mediatica: i cattivi sono sempre quelli della tv, dei giornali, degli opinionisti…

                Che poi, quando parli di cose che conosci direttamente, dici cose originali, non scontate.
                Non so perché tu debba sempre prendere per buona la retorica mediatica occidentale che, come tutte le retoriche mediatiche, è pura propaganda (e ultimamente sta peggiorando molto, perdendo in pluralismo, complessità, capacità di immedesimazione nelle ragioni altrui).
                Propaganda non nel senso che s’inventino di sana pianta le notizie, ma si dà rilievo ad alcune vicende e di altre si tace totalmemte, ecc. E poi ci sono sempre i “cattivi”.
                Che guarda caso sono sempre quelli che non piacciono agli USA.

              • Peucezio scrive:

                Non capisco perché vogliate convincere Mirkhond a condividere i vostri valori anziché i suoi.

                Non ci sono valori “giusti”, ci sono valori personali.

              • PinoMamet scrive:

                “Non ci sono valori “giusti”, ci sono valori personali.”

                Bel discorso teorico, finché non sei massacrato a bastonate.
                Dopo ne parliamo.

              • PinoMamet scrive:

                “Roberto,
                non offenderti,
                ma tu sei sempre organico alla “narrazione”, come si dice oggi, mediatica: i cattivi sono sempre quelli della tv, dei giornali, degli opinionisti…”

                però, Peucè, vale anche il discorso contrario.

                Va bene il pensiero personale, autonomo;
                essere fuori dagli schemi;
                fare il bastian contrario;
                anche fare il personaggione.

                Mi va bene tutto.

                Ma ogni tanto, anche per Freud un sigaro era solo un sigaro;

                e anche su questo blog, un terrorista è solo un terrorista e caspita, sarà consentito dire che non è una bella cosa.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Pino Mamet

                “e anche su questo blog, un terrorista è solo un terrorista”

                Non conosco “terroristi”.

                Conosco attori politici che in vario modo cercano di spaventare i propri avversari. “Terrorizzandoli”, se vuoi.

                Il primo “terrorista” in quel senso che mi venga in mente era un simpatico signore anziano del Digos, che mi disse che “prima o poi, lo Stato vince sempre”.

              • Roberto scrive:

                Peucezio

                “ma tu sei sempre organico alla “narrazione”, come si dice oggi, mediatica:”

                Non mi offendo (a parte che odio la parola narrazione ma non potevi saperlo) però ti faccio notare che sull’Iran sembri condividere la narrazione mediatica. Tu stesso dicevi che il regime dei mullah impedisce la deboscia stile Ibiza

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                anche a me fa schifo, non la uso mai, ho fatto un’eccezione, per quello ho messo il virgolettato, ecc.

                Beh, con troiaio in realtà intendo avere anche lì i culattoni che si offendono per qualunque cosa, che si sposano e vogliono i figli, gli eccessi egoistici del consumismo di massa…

                A me il troiaio in sé piace, purché affianco al troiaio ci siano anche le famiglie, le cose normali.

                Oggi in Occidente c’è il moralismo su tutto e al tempo stesso la dissoluzione di tutti i legami che davano un senso e un orientamento alla vita delle persone.

                Io preferisco il marito che aveva un’avventura o andava al bordello, la moglie che si faceva l’idraulico, ma ciò non impediva di accudire i figli, di andare a messa, ecc., rispetto a questo nichilismo attuale, dove i bambini sono un bene di consumo, li compro, li faccio e poi mi separo e chissenefrega, ecc., ma poi su tutto c’è una cappa di perbenismo repressivo, il sesso è colpevolizzato dalle femministe, ecc.

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                “però, Peucè, vale anche il discorso contrario.”

                Ma questo è il discorso che fai tu.
                Sei nel complesso piuttosto indipendente dalle idee mainstream, sull’Ucraina non lo segui, ti ci trovi in parziale sintonia sulla Palestina ma perché è la tua personale opinione, sul covid eri aperturista, ecc.

                Quanto a me, sono antioccidentale: questo spiega più o meno tutto.

                Per meglio dire, sono contro l’Occidente woke e imperialista, che vuole imporre il suo modello e oltretutto vuole usare l’Islam contro gli imperi eurasiatici e come mezzo di sovversione delle comunità tradizionali.

                Non sono contro l’Occidente comunitarista, libertario e isolazionista trumpiano.

                Il problema dell’Occidente imperialista è la missione omologante.
                In tutti quei tratti in cui l’Occidente è storicamente pluralista (anche in contrapposizione all’accentramento asiatico), sono più occidentale.

              • Peucezio scrive:

                Più in generale ciò che non sopporto dell’Occidente è la componente messianica.
                Che non è solo quella puritana americana. È anche quella razionalizzatrice illuminista giacobina.

                L’Occidente pretende di essere migliore e insegnare agli altri a vivere. Pretenderebbe di riformare l’intero universo, tutte le galassie.
                È attivista, zelante, vuole migliorare e salvare il mondo.
                Per avversione verso il reale, verso l’alterità, avversione che trovo essere il vero peccato capitale.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “L’Occidente pretende di essere migliore e insegnare agli altri a vivere”

                Questo è proprio di ogni ideologia imperiale: l’Impero per definizione è universalista, per cui deve avere un nucleo di valori che sono il motivo per cui si pone al centro dell’universo.

              • Peucezio scrive:

                Beh, ma i Romani non erano moralizzatori, non imponevano nulla, recepivano dai Greci, mentre i popoli barbari li imitavano naturalmente perché di loro non avevano nulla.

              • PinoMamet scrive:

                ” Non conosco “terroristi”.”

                Io ne ho conosciuti due, uno era il mio professore di greco (un personaggio noto nell’estremismo di destra).

                Non trovo proibito chiamarli col loro nome

        • Roberto scrive:

          Ovviamente per te non c’è nessuna differenza tra i due casi….

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            La differenza è abissale: da un lato si è trattato di un tragico incidente, davanti al quale noi manifestiamo la massima solidarietà alle nostre forze dell’ordine, che rischiano la vita ogni giorno per la nostra sicurezza; dall’altro abbiamo la conseguenza diretta del mix di turismo di massa e permissivismo estremo in materia di alcol e droghe, davanti al quale non possiamo che invocare un rinnovato ruolo educativo delle famiglie e delle scuole, biasimando l’assenza dello Stato.

  21. mirkhond scrive:

    All’Iran e a Ibiza.

    • PinoMamet scrive:

      Confermo quello che dice Roberto qua sopra.

      Ibiza può non piacerti: neanche io bramo particolarmente di andarci in vacanza.

      Ma ecco, se per qualche motivo ti trovi ad Ibiza e non vuoi andare in discoteca, beh, nessuno ti obbliga a farlo.
      Nessuno ti obbliga a bere, a drogarti o fare la drag queen.

      In realtà, puoi stare a Ibiza chiuso in casa o in albergo, uscire per strada e leggere un libro noioso, andare in chiesa e recitare il rosario, e nessuno ti torcerà un capello.

      Ecco perché la preferisco all’Iran.

      • Peucezio scrive:

        Pino,
        io però non posso non ricordare che anche a Ibiza, se fa ancora parte del Regno di Spagna, c’è stato un periodo in cui non si poteva nemmeno uscire di casa.
        E in Spagna tra l’altro non era come qua: potevi solo uscire per fare la spesa e buttare la spazzatura, nemmeno per prendere un po’ d’aria intorno a casa, e, diversamente da qua, dove so di tanta gente che se ne strafregava e andava in giro ovunque, lì non potevi proprio, perché c’era polizia ovunque che ti seguiva passo passo.

        Quindi meglio tacere sulla libertà dell’Occidente. Era vero un tempo, oggi non più.
        Anche perché si è creato un precedente: la nostra libertà non è più un diritto, è un prestito temporaneo dello stato, revocabile in qualunque momento.

        • Roberto scrive:

          Quando è stato quel periodo?

          Io ci sono stato poco prima della pandemia e non mi ricordo particolari problemi a fare letteralmente il cavolo che mi pareva

          • Peucezio scrive:

            Ah, beh, poco prima…
            Mica avevano la palla di vetro!

          • Roberto scrive:

            Peucezio

            Anche io senza offesa, ma mi sa che prendere ad esempio quei due anni, grazie a dio passati, morti e sepolti, e che per di più avevano comunque una ragione, sia una cosa un po’ stravagante

            Si certo potrebbe succedere di nuovo. Pensa per esempio che noi in Lussemburgo abbiamo un piano in caso di incidente nucleare che prevede addirittura o stare chiusi in casa o anche l’evacuazione.

            Nel frattempo però mi vesto come voglio, vado in giro con chi voglio, bevo quel che voglio, vedo i film che voglio, ascolto la musica che voglio e fondamentalmente dispongo della mia vita come voglio

            Confesso che trovo davvero curioso che un genuino amante della libertà come te possa avere la minima simpatia per regimi che regolano la vita dei cittadini fino a decidere cosa devono mettersi in testa….

            • Peucezio scrive:

              Roberto,
              l’incidente nucleare è tutt’altra cosa, non è un raffreddore pericoloso per i molto anziani malandatissimi.
              E preferisco un milione di morte il velo (che, sia chiaro, non approvo) al confinamento, che preclude ogni forma di socialità.

              E come fai a dire che sono morti e sepolti se poi ammetti che potrebbe risuccedere?

              Ma davvero non cogli la mutazione genetica della società, del mentalità e della politica italiana? Se lo avessero tentato negli anni ’60 li mandavano a fare in culo. Ma a nessun politico sarebbe saltato in mente.

              E questa cosa dei locali che chiudono sempre più presto, hanno sempre più limiti…
              Negli anni ’70, da quanto mi raccontano, era normalissimo stare in giro fino alle sei di mattina.

              Tacendo della questione della libertà di parola: lì c’è un crollo verticale.

              Ti appigli ossessivamente al velo.
              A me sembra una specie di feticcio, di simbolo: ti impongono quello che tributo di fedeltà al regime, così per il resto sostanzialmente fai quel cazzo che vuoi, che è poi quello che fanno gli iraniani nel privato.
              Quelli di ceto borghese di Teheran. Gli altri meno, ma non certo per le leggi, ma per cultura, per abitudine.

              • paniscus scrive:

                “Negli anni ’70, da quanto mi raccontano, era normalissimo stare in giro fino alle sei di mattina.”—

                Forse era normalissimo per quei quattro gatti che potevano permettersi di fare i fricchettoni,

                ma per la stragrande maggioranza della gente cosiddetta “normale”, cioè che lavorava per mantenersi, l’abitudine di stare fuori tutta la notte era assolutamente sconosciuta.

                Negli anni settanta, la stragrande maggioranza della gente normale si svegliava presto per andare al lavoro, poi tornava a casa, cenava, guardava un po’ di notiziari e di spettacolucci in televisione…

                …e poi andava a dormire presto, proprio perché doveva svegliarsi presto per andare a lavorare.

                Se sento le testimonianze di ottantenni di oggi (cioè, di quelli che erano trentenni negli anni settanta), mi dicono decisamente che ai loro tempi si andava a dormire prestissimo e che “fare mezzanotte” era una cosa assolutamente eccezionale, che capitava forse solo a Capodanno!

              • Peucezio scrive:

                Pan,
                sarà stato così in Toscana forse.
                Io non frequenti gli ex fricchettoni.
                Il primo aneddoto che mi viene in mente è di uno che faceva il falegname (oggi è un pensionato ultraottantenne).
                Era gente che o non lavorava perché era marginale (delinquentelli, liggera, papponi, vario sottoproletariato che campava di espedienti) o lavoratori normalissimi, gente di ceto medio o basso, che all’occorrenza dormivano pochissimo o saltavano proprio. Ovviamente non tutte le notti (sarebbe fisiologicamente impossibile).

                Ma tutti i racconti concordano su queste cose. E i miei amici che mi raccontano queste cose sono quello che commercia in pelletteria, l’edicolante, il tipografo, il panettiere, chi oggi in pensione, chi ancora attivo, che mi parla di anni un po’ pià recenti (cito mestieri reali di miei amici, non exempla ficta).
                Tra l’altro uno di questi miei amici si alza alle cinque, le sei per lavorare, cerca di fare serata quando, in base ai turni, non deve alzarsi la mattina dopo, ma a volte se ne strafrega e dorme due ore. Solo che adesso è più difficile perché i locali chiudono presto: non capita.

              • Peucezio scrive:

                Poi devi calcolare i giovani.
                Studenti per esempio.
                Che avevano da preparare esami quindi potevano gestirsi.
                E sapevano che se una sera facevano le sei e poi dormivano tuttaa la mattina, poi recuperavano.
                Mica gli studenti sono tutti straricchi.

              • habsburgicus scrive:

                E questa cosa dei locali che chiudono sempre più presto, hanno sempre più limiti…

                in questo, Peucezio ha ragione al cento per cento..e lui vivendo a Milano (che resta il meglio in Italia per opportunità e varietà di divertimento) lo nota infinitamente di più di quanto lo possa notare io…dico solo che ad Alba, quando ero ragazzo -ed ero una persona seria, dunque sbagliando uscivo pochissimo :D- vi erano molti locali, oggi dopo le 23.00 rischi di non trovare nulla !
                aggiungo che purtroppo anche all’estero vedo che stanno chiudendo sempre più presto…forse si salva la Spagna da cui manco da decenni (a Lisboa lo scorso inverno qualcosa c’era ma neanche tanto)

              • habsburgicus scrive:

                E sapevano che se una sera facevano le sei e poi dormivano

                Peucezio, oltre a dirci sempre cose non scontante e sempre interessanti che leggo sempre con grande piacere, ha il dono di farmi tornare in mente ricordi perduti 😀 😀
                e rammento che UNA volta (c’era una festa o qualcosa, boh) feci pure io -che come ho detto, per dabbenaggine mia :D, di solito non facevo questo vita- le sei/sette di mattina..mi ricordo che poi andammo in un bar vicino al Duomo e direttamente a scuola 😀 ebbi l’impressione che per gli altri fosse la quasi “normalità”, roba da una-due a settimana ! sarebbe possibile questo oggi ? ho dei dubbi
                Peucezio ha straragione..almeno al Nord..giacché, come la Gallia è divisa in tre (cit.), lo è pure l’Italia 😀 😀 ma credo che al Sud si divertissero come e più che al Nord..resta il Centro, di cui ammetto di sapere nulla

              • paniscus scrive:

                “E questa cosa dei locali che chiudono sempre più presto, hanno sempre più limiti…”—-

                E secondo voi i locali chiudono prima perché i loro gestori sono diventati bacchettoni e vogliono imporre la morigeratezza?

                Non è molto più probabile che chiudano prima perché non ce la fanno più a pagare illuminazione, riscaldamento, cambi di tavolini, pulizie, lavatrici e lavastoviglie, e turni multipli di dipendenti da retribuire… e quindi tagliano sullle ore di apertura?

              • Roberto scrive:

                Paniscus

                “Non è molto più probabile che chiudano prima perché non ce la fanno più a pagare…”

                Chiudono prima innanzitutto perché ci si è resi conto che avere casino in mezzo alla strada tutta la notte non fa piacere a chi vuole dormire e ci sono delle regole che tengono conto di questa cosa

                Poi hai il problema del personale: più di tot ore non può lavorare il che vuol dire organizzare doppi turni e quindi trovare personale disposto a farlo

                Infine in effetti devi far quadrare i conti e se non hai il locale ragionevolmente pieno non funziona (l’elettricità costa uguale* alla tre del mattino o alle 8 di sera, ma se ci sono due clienti alle tre non tieni aperto solo per loro)

                *non so in Italia, in Francia costa molto di meno la notte il farebbe pensare che conviene tener aperto di notte…ma non hai clienti

            • Peucezio scrive:

              E comunque ho già spiegato che ci sono ragioni geopolitiche più importanti della politica interna.

              L’integralismo sunnita, appoggiato dall’Occidente, è infinitamente più pericoloso del relativamente blando integralismo sciita iraniano.
              Ma hai letto che cazzo combinavano quelli dell’Isis?
              Se sparisce quel bastione di contenimento, è la fine. Avremo un islam radicale letteralista sunnita che dilagherà senza freni ovunque.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “L’integralismo sunnita, appoggiato dall’Occidente, è infinitamente più pericoloso del relativamente blando integralismo sciita iraniano.”

                L’integralismo sunnita ha molte facce; ma sicuramente chi dirige la politica statunitense preferisce di gran lunga avere a che fare con l’Arabia wahhabita che con l’Iran sciita.

                E la cosa interessante è che i nostri media riflettono questo fatto che alla fine è geopolitico.

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                “ma sicuramente chi dirige la politica statunitense preferisce di gran lunga avere a che fare con l’Arabia wahhabita che con l’Iran sciita. ”

                È quello che cerco di far capire da anni alle persone.
                Ma tu a cosa ascrivi ciò?
                Io ho una precisa idea sul motivo, che credo però sia diversa dalla tua.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “È quello che cerco di far capire da anni alle persone.
                Ma tu a cosa ascrivi ciò?”

                Innanzitutto l’Iran storicamente è sempre stata “filo-occidentale”, ho scritto anche un articolo anni fa sul tema per una rivista universitaria.

                Ovvio: era alle spalle dell’Impero Ottomano.

                Però è anche l’unico paese mediorientale ad avere – almeno dal Cinquecento – una “identità nazionale” forte, e una struttura alternativa a quella del sultano, nel cosiddetto “clero” sciita.

                E questo ha portato alla grande resistenza antinglese dell’inizio del Novecento, e a un odio per l’Inghilterra comparabile solo a quello che provano gli argentini.

                Poi l’Inghilterra nella seconda guerra mondiale ha fatto fuori lo shah che era ancora rispettato; gli americani e gli inglesi poi hanno tramato contro le insurrezioni popolari successive.

                Ma anche l’ultimo Shah non a caso ha scelto di allearsi con Israele e con l'”Occidente”: anni fa, lessi un interessante saggio di autori arabi sulla (presunta) eterna alleanza tra l’Iran e l’Occidente per opprimere il mondo arabo, ricordando anche come Israele e Stati Uniti hanno collaborato sottobanco a un certo punto con Khomeini.

                E certamente in Iran c’è un fortissimo odio antiarabo, un risentimento contro un dominio straniero subito, con il mito della presunta guerra eterna degli “ariani” contro i “semiti”. Gente per cui gli ayatollah sono “arabi”, insomma, ignoranti distruttori di un’antica civiltà.

                Direi che culturalmente la faccenda è molto complessa, e sbaglia radicalmente chi la confonde con una lotta tra “tradizione” e “occidente”.

              • PinoMamet scrive:

                “È quello che cerco di far capire da anni alle persone.”

                Ok, ma… chi se ne frega?

                Non è che un regime mi debba piacere più di un altro in funzione del suo essere più o meno antiamericano.

                A me stanno sul cazzo gli ayatollah e mi stanno sul cazzo anche i sauditi, per non parlare dell’Isis e di Hamas.

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                il tuo discorso, scusami, è del tutto astratto, fuori dalla realtà.
                Va per modelli ideali, per petizioni di principio.
                Questi sono gli equilibri e le entità in campo e auspicare una caduta degli ayatollah significa ipso facto auspicare un dilagare senza freni dell’integralismo sunnita filo-occidentale.
                Basta che tu lo sappia.
                Ma non venirmi a dire che non ti piace l’Isis.
                Se non ti piace l’Isis non puoi non stare dalla parte, sia pure come male minore, di chi la combatte.

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                certo, è questo il fascino dell’Iran.

                Io credo comunque che la contrapposizione attuale fra Iran e Occidente venga proprio dal suo retaggio linguistico e culturale indoeuropeo.

                D’altronde l’ultimo che ci teneva ad essere “ariano” si sa quanto fosse amico dell’Occidente e come è finito per esservisi contrapposto.

              • PinoMamet scrive:

                Ah vabbé se siamo arrivati agli Ariani getto la spugna…

                😉

              • Miguel Martinez scrive:

                Per PinoMamet

                “Ah vabbé se siamo arrivati agli Ariani getto la spugna…”

                Ma in effetti sono spesso e volentieri gli iraniani di opposizione a tirarli fuori.

                Personalmente non vedo nulla di particolarmente “indoeuropeo” in quella che era una civiltà sospesa tra la Mesopotamia e la Valle dell’Indo.

                Tranne la lingua, ma (giusto per stuzzicare Peucezio) anche Zuckerberg parla una “lingua indoeuropea”. Anzi, lo yiddish è una lingua indoeuropea 🙂

              • PinoMamet scrive:

                “Ma in effetti sono spesso e volentieri gli iraniani di opposizione a tirarli fuori.”

                Sì ma Peucezio non è iraniano, tantomeno di opposizione 😉

                “Personalmente non vedo nulla di particolarmente “indoeuropeo” in quella che era una civiltà sospesa tra la Mesopotamia e la Valle dell’Indo.”

                beh, la valle dell’Indo è l’altra metà della parola indoeuropeo… 😉

                “Tranne la lingua”

                Infatti indoeuropeo è un concetto linguistico.

                Che poi all’epoca di Baffetto si credesse ancora a un antico popolo di conquistatori alti e biondi scesi direttamente dalla mitica Thule a conquistare, schiavizzare e i civilizzare i molli popoli scuri, beh…

              • Francesco scrive:

                >>> auspicare una caduta degli ayatollah significa ipso facto auspicare un dilagare senza freni dell’integralismo sunnita filo-occidentale.

                ehm, ehm, ehm.

                1) il riavvicinamento tra Iran e Arabia Saudita mediato dalla Cina ti è sfuggito?

                2) l’Iran laico della Shah era una gran bella diga contro ogni idea di integralismo religioso

                3) la Persia è scita dal 600-700 AD, immaginare che la caduta della (inaudita e modernissima) teocrazia la porti a sottomettersi ai sunniti è risibile

                4) in effetti, sono curioso di capire perchè l’Iran scita è così schierato contro Israele. non ne vedo le ragioni e non ne vedi i vantaggi.

                5) in Egitto hanno provato con un pò di libertà e non è andata bene. credi sia per questo che ora nessuno fiata sulla dittatura di Al Sisi: hanno paura che gli chiedano “e allora che facciamo?”

                6) a me stanno antipatici i regimi saudita, iraniano, siriano, egiziano, Hamas, Hezbollah, gli ortodossi israeliani, la violenta anarchia libica, la semi-dittatura turca e pure quelle pakistana e azera, turkmena, uzbeka e kazaka. Che famo, mandiamo 10 milioni di soldati a rieducarli tutti insieme? vaste programme

                il cinismo mi pare l’unica scelta possibile, oltre alla fedeltà ai nostri valori occidentali (sì, quella roba della democrazia, diritti umani e politici, libertà di parola e di religione, pure i sindacati e i giornali)

                il tempo farà il resto, confido

              • PinoMamet scrive:

                Credo che l’Iran sia anti israeliano solo per dare un capro espiatorio e una Arma di distrazione di massa 😉 al popolo.

                Non mi sembra che gli ebrei siano l’obiettivo tradizionale degli Sciiti, che semmai sono concentrati contro i Sunniti e viceversa;

                e la Persia è un’amica storica di Israele dai tempi di Ciro e Dario (citati in termini elogiativi da Torah e Talmud) e praticamente tutte le dinastie successive, a differenza dei “cugini” semiti di Israele antico e moderno…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Pino Mamet

                “Credo che l’Iran…”

                Tutto quello che dici, l’ho sentito molte volte dire da arabi, sia simpatizzanti di Saddam Hussein che islamisti.

              • habsburgicus scrive:

                Ma in effetti sono spesso e volentieri gli iraniani di opposizione a tirarli fuori.

                il titolo preferito dell’ultimo Shah era appunto Aryamehr “luce degli Ariani”..
                ed “epoca dell’Aryamehr” intitola la sua storia Roham Alvandi (ed.) “The Age of Ayamehr. Late Pahlavi Iran and its global entanglemements”, uscita nel 2018 a Londra, in cui fra l’altro dettaglia la politica malauguratamente fallita della Shahbanu Farah per “guadagnare” alla Monarchia parte del clero sciita, in particolari quelli vicini al Grande Ayatollah Shari’atmadari, azero pure lui :D, che oggi è obliato (Khomeini lo purgherà, lo umilierà e ne farà una non-persona) ma illis diebus in fatto di dottrina era reputato ben sopra Khomeini ! che non è l’unico come si crede in Italia, vi sono altri mujtahid [“coloro in grado di esprimere l’ijtihad” ciò che per i sunniti ha avuto termine nel III secolo H. ma per gli sciiti duodecimani perdura] e non è solo Khamene’i un “marja-i taqlid” (fonte di emulazione) ma vi sono potenzialmente altri !..ecco perché dico che un giorno il regime dovrà EVOLVERE ma attraverso una parte del clero….quando quel giorno verrà la dottrina khomeinista del velayat-e faqih (“governo del Dottore, Capo in religione”), base dell’attuale regime, e a suo tempo definita eretica da Shari’atmadari, dovrà essere se non proprio abrogata almeno “reinterpretata” (per i lettori dei rotocalchi, la Shahbanu Farah è Farah Diba, che mai giunse alla popolarità di Soraya Esfandiari che era di certo più bella anche se la prima moglie dello Scià la Regina* Fawziya, sorella di Re Faruq d’Egitto era splendida e rimane a molti ignota !)
                en passant, a mia conoscenza, è la prima opera storica su Mohammed Reza Pahlavi ad essere ad un tempo seria [ve ne sono state altre di buon livello culturale, ma molto di sx, quindi con lo Scia “cattivo” a prescindere] e simpatetica [idem, ma non erano serie, erano fumettoni un po’ come le agiografie del Duce distribuite ai margini dei congressi del vecchio MSI nei ’50 e ’60])

                *solo Farah ebbe il titolo di Imperatrice; Fawziya, pure essendo di sangue reale, e Soraya, esponente di una delle più nobili e del tutto francofone famiglie dell’aristocrazia persiana, dovettero accontentarsi del titolo di “Regina” dunque sottomesse .con astuzia orientale allo Scià. in quanto “Re dei Re”(Shahanshah ! Kapuscinski)..e anche delle Regine 😀

              • Lucia scrive:

                “A me stanno sul cazzo gli ayatollah e mi stanno sul cazzo anche i sauditi, per non parlare dell’Isis e di Hamas.”

                Parole sante! (scusate, so di non aggiungere niente alla discussione, ma quando c’è vò… poi volendo aggiungiamoci pure i baciapile delle altre mitologie, ma non andiamo OT)
                (Poi fra pochi giorni torno a lavorare e quindi silente)

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Lucia

                “(Poi fra pochi giorni torno a lavorare e quindi silente)”

                Dai, anche se lavori, puoi sempre barare e scrivere due righe. In fondo lo fa anche questo traduttore!

      • PinoMamet scrive:

        “c’è stato un periodo in cui non si poteva nemmeno uscire di casa.”

        Cioè?

        • Peucezio scrive:

          I confinamenti per il covid non li hanno fatto solo in Italia, anche se in Italia sono durati di più, poi hanno fatto le zone rosse, ecc.

          • PinoMamet scrive:

            Ah, il covid, vabbé.

            • PinoMamet scrive:

              Mi sembra un esempio un po’ tirato per i capelli, cioè.

              Non vorrai sostenere che una ipotetica teocrazia italiana o spagnola non avrebbe fatto restrizioni per il fatto di essere teocratica;

              mentre il “troiaio ” sì per il fatto di essere troiaio…

              Mi sembra davvero che non c’entri niente.

              • Peucezio scrive:

                Non dico questo.
                Dico che noi NON abbiamo titoli per giudicare gli altri.

              • Peucezio scrive:

                Poi non sopporto questo provincialismo, questo continuo autoincensamento perché saremmo il migliore dei mondi possibili e questo disprezzo per i sistemi degli altri.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Poi non sopporto questo provincialismo, questo continuo autoincensamento perché saremmo il migliore dei mondi possibili e questo disprezzo per i sistemi degli altri.”

                L’energia manda avanti tutto, nel bene o nel male.

                Quali sono i paesi dove si consuma più energia?

                Europa e Stati Uniti.

                Perché hanno estratto più energia dal loro stesso spazio (devastazione ambientale) e dal resto del mondo (imperialismo).

                E’ chiaro che “si sta meglio”, nel senso che l’ospedale pediatrico di Firenze è meglio dell’ospedale pediatrico di Lima.

              • PinoMamet scrive:

                Io non credo che l’Europa sia il migliore dei mondi possibili.

                dico che è meglio dell’Iran.

                Non solo “per me”, perché per chissà quale stranezza preferisco che le donne scelgano da sole come vestirsi anziché farsi dettare la moda da un maschio barbuto.

                NBo, è proprio meglio perchè sì.

                Ah, in Iran, dici, le minoranze hanno addirittura i loro seggi al parlamento!
                Caspita, che onore!

                Ah, niente, allora immagino che sparare negli occhi alle manifestanti per accecarle e storpiarle sia un peccato veniale, ma che dico!
                Un segno di vera democrazia e libertà…
                mica come noialtri che le lasciamo libere di mostrare i capelli e di mettere la minigonna!

                Dai, Peucezio…

                anch’io compravo un quotidiano che diceva di essere “30 anni dalla parte del torto”… o 40 anni, non ricordo, l’ho comprato per un bel po’.

                Ma a volte la ragione è proprio dalla parte della ragione.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Pino Mamet

                “Io non credo che l’Europa sia il migliore dei mondi possibili.

                dico che è meglio dell’Iran.”

                E meglio di qualunque paese del Terzo Mondo!

                A partire da qualunque paese a sud del Texas, o a sud di Lampedusa, o a est della Grecia.

                Infatti, vivo in Italia, mica in Messico.

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                è proprio questo approccio assiologico che non mi convince.
                O, peggio, eudemonistico.
                Che ne sai di chi è più felice, fra noi e gli iraniani.
                È evidente che la gente preferisce essere più libera e benestante.

                Peraltro se cadesse quel regime probabilmente sarebbe più libera e morirebbe di fame.
                Non è che il cambio di regime rende di colpo l’Iran ricco come la Svizzera. No, non succede.
                Più probabilmente lo rende come il Messico.
                Dove non ti ammazza lo stato ma il delinquente.
                Se non muori prima tu di fame o di malattia perché non hai accesso a cure gratuite.

                Fuori dall’Occidente non è che ci sono stati democratici nel senso nostro.
                Ci sono dittature che un minimo redistribuiscono, garantiscono una certa sicurezza e soprattutto un minimo di freno alla rapacità predatoria degli occidentali e regimi anarcoidi e corrotti, dove invece le disparità sociali sono massime e una piccola élite occidentalizzata vive sulle spalle di masse di diseredati che si ammazzano fra loro per il pane.
                L’Iran è più simile al primo tipo che al secondo.
                Poi ognuno fa le sue valutazioni e ha i suoi gusti.

              • Peucezio scrive:

                Però è significativo che tu da Occidentale sia a favore del secondo tipo o comunque ostile al primo.
                Vorresti un Iran che l’Occidente possa depredare del suo petrolio e rendere un paese irrilevante di morti di fame.

                Anch’io mi avvantaggio del fatto che deprediamo gli altri.
                Ma almeno non arrivo a criticare quei pochi che si difendono dalla mia depredazione.

              • PinoMamet scrive:

                Peuce’, che gli iraniani sarebbero più felici senza regime me l’hanno detto gli iraniani che ho conosciuto.

                Che senza il regime sarebbero più poveri, è una tua personale conclusione che mi sembra anche poco credibile.

                Che io li voglia più poveri è proprio un volo pindarico o un – permettimi- pessimo espediente retorico.

              • Francesco scrive:

                >>> che gli iraniani sarebbero più felici senza regime me l’hanno detto gli iraniani che ho conosciuto.

                ecco, credo che questo sia il punto che affonda i relativisti culturali e gli antiimperialisti de noantri. Infatti nel loro mondo non esistono persone dei paesi non occidentali, con nome e cognome e idee proprie.

                Non collimerebbero con la Weltanschauung.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Comunque il regime talebano era molto peggio di quello iraniano, per cui, non appena i Liberatori sono arrivati, l’intero paese si è unito a loro e mai più qualcuno avrebbe sostenuto il ritorno de… ops!

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “relativisti”

                Se tu avessi ragione il regime degli ayatollah non reggerebbe dieci minuti.

                Così come stanno le cose, delle due l’una:

                1. o ha ragione Habsburgicus e il diavolo non è poi così brutto come lo si dipinge

                2. o si ricordano ancora la Savak e la fine di Mossadegh.

                Ad majorem relativismi gloriam! 😉

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Roberto scrive:

                Andrea

                “Se tu avessi ragione il regime degli ayatollah non reggerebbe dieci minuti.”

                Possibile che, come in ogni non democrazia che si rispetti, in Iran esista una polizia pronta a bastonare i dissidenti, un sistema giudiziario non perfettamente equo e trasparente, e gente che ha paura di tutto ciò?
                Poi certo ci sarà una percentuale importante di persone che sono contente di vivere in uno stato che controlla che musica senti e come ti vesti, questo mi pare evidente!

              • Francesco scrive:

                Cazzo Andrea ma tu pensi quello che scrivi?

                Mussolini è rimasto al potere per 20 anni, il PCUS per 70 anni, lo Scià per un pò di anni … pensi avessero l’appoggio del popolo o un sistema di repressione degli oppositori efficiente? o magari una combinazione dei due, con l’appoggio di una parte del popolo e la violenza a garantire il resto?

                eppure il concetto di democrazia, quel regime politico in cui la parte della violenza a garantire il potere non c’è, potrebbe esserti familiare!

                🙁

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                “me l’hanno detto gli iraniani che ho conosciuto. ”

                Ah. beh, se te l’hanno detto gli iraniani che hai conosciuto…

                Senza gli ayatollah diventerebbe una colonia americana o un buco geopolitico, in ogni caso un’oligarchia di ricchi che lascerebbe nella miseria il resto della popolazione.

                Prova a paragonare Cuba ai paesi caraibici vicini, come Santo Domingo, ecc.
                Cuba è molto meno libera, ma più sicura e tutti hanno un minimo.
                Gli altri hanno miseria, criminalità, ma il turista può fare quello che vuole senza limitazioni, burocrazia, regole, ecc.

                Non dico necessariamente che un sistema ordinatissimo e pulito alla bielorussa o all’iraniana o alla cubana sia meglio necessariamente di un sistema anomico.
                Dico che intanto il fatto che le disparità sociali siano minori mi sembra un bene oggettivo in ogni caso. Non so tu come la pensi, io la vedo così.

                E soprattutto penso che il fatto di non avere delle classi dirigenti e uno governo asservito a interessi stranieri, che drena le risorse (che siano idrocarburi, materie prime o altro) agli USA e ai paesi ricchi a poco prezzo, arricchendo una piccola élite corrotta e impoverendo il resto della società sia un bene, perché sia un modo di osttrarso al latrocinio di potenze esterne più forti.

                Che poi in un mondo ideale la libertà va con la prosperità e il benessere, possiamo anche essere d’accordo.
                Ma non viviamo nel mondo ideale, parliamo di paesi poveri, anche quando si tratta di potenze locali, dove quindi questo esito, allo stato delle cose, è utopico.

                Quello che dici tu se lo può permettere l’Occidente, come dice Miguel, a spese di questi altri.
                Solo che alcuni di questi altri resistono e non glie lo consentono. E per farlo sono costretti a costruire uno stato coeso e autoritario, altrimenti dilaga la corruzione e diventano sfruttati come gli altri: c’è un rapporto evidente nel mondo fra autonomia geopolitica rispetto all’esterno e livello di autoritarismo interno, facci caso.

                Se poi vuoi ragionare totalmente in astratto, per auspici impossibili, per modelli ideali, vabbè.
                A me non interessa, a me interessa il mondo reale, gli equilibri geopolitici, gli interessi in campo, la distribuzione della ricchezza e del potere.

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                “Possibile che, come in ogni non democrazia che si rispetti, in Iran esista una polizia pronta a bastonare i dissidenti, un sistema giudiziario non perfettamente equo e trasparente, e gente che ha paura di tutto ciò?”

                Ma scusa, i poliziotti col bastone quanti cavolo possono essere?
                E comunque se fossero più del resto della popolazione, comunque vuol dire che la maggior parte degli iraniani vuole quel regime 🙂

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco & Roberto

                “Andrea”

                Ma voi pensate veramente che basti il terrore a governare per decenni di seguito? Il terrore e basta?

                Ma manco in Corea del Nord, in Guinea Equatoriale o in Eritrea!

                Cioè, davvero credete che una buona fetta dell’umanità stia tremendo in catene in attesa della libertà che gli porta lo zio Sam o chi per lui?

                Un conto sono i regimi imposti dall’esterno: via l’Armata Rossa i governi del Socialismo reale sono crollati.

                Ma i regimi nati dall’interno, come il fascismo italiano o quello degli ayatollah iraniani, non crollano certo per qualche corteo studentesco o per qualche manganellata di troppo.

                Persino Lukashenko, per quanto a noi sembri incredibile, gode di un notevole consenso interno: avendo difeso il potere d’acquisto che i pensionati avevano al tempo dell’URSS, in una delle popolazioni con meno bambini d’Europa non dico che lo appoggi il 50% ma di certo poco ci manca.

                E pure Pinochet (per par condicio) conta persino oggi molti ammiratori e nostalgici nel suo Paese.

                Dobbiamo stare attenti a non fare confusione fra quello che è inaccettabile per noi (come la polizia che pesta le ragazze senza velo) e quello che è inaccettabile per gli altri (posto che se ne interessino).

                E se putacaso a furia di guerre per procura perdute, spese militari e sanzioni cretine ci dovessimo davvero impoverire oltre un certo limite, non preoccupatevi che i sostenitori degli ayatollah o di qualche equivalente nostrano salterebbe su anche da noi.

                Come dice Brecht, “prima viene lo sbafare poi il fare la morale”.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

  22. mirkhond scrive:

    “In realtà, puoi stare a Ibiza chiuso in casa o in albergo, uscire per strada e leggere un libro noioso, andare in chiesa e recitare il rosario, e nessuno ti torcerà un capello.”

    Non credo che si potrebbero fare tutte queste cose col casino che vi regna….

      • mirkhond scrive:

        Può avere pure le chiese più belle del mondo, ma dubito che chi ci va, lo faccia per devozione o per turismo religioso…..

        • PinoMamet scrive:

          Credo che il 99% di chi va ad Ibiza ci vada per le discoteche.

          E allora? E chi se ne frega?

          Il punto fondamentale è che c’è libertà. Nessuno mi impedirebbe di andarci per le chiese, o per fare vedute marine ad acquarello.

          È questo che rende l’Occidente appetibile agli iraniani.

          Non è che tutti desiderino il “troiaio”, come lo definisci tu. Ma tutti, a modo loro, desiderano la libertà.

          • mirkhond scrive:

            Libertà o libertinaggio?

            • roberto scrive:

              che c’è di male nell libertinaggio?

              capisco che tu non lo desideri per te stesso ma che ti frega se altri lo desiderano e praticano?

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                non è così semplice.
                Sai come la penso io in generale sul sesso.

                Ma a parte che vivere in una società sentita come mostruosa è pesante, ma inoltre sei condannato a non trovare referenti, legami, persone con cui costruire qualcosa in cui ti riconosci, un ambiente in cui minimamente ti rispecchi.

              • mirkhond scrive:

                Infatti. Peucezio ha colto la questione.
                E’ pesante e deprimente vivere in una società che non ti piace e a cui ti senti estraneo.

              • Lucia scrive:

                ..cento volte più pesante e deprimente se quelle regole/ stile di vita sono imposte a voi senza possibilità di critica, non trovate?

              • mirkhond scrive:

                A che ti serve la critica se non puoi cambiare niente?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                @mirkhond
                A non stare in galera, tipo.

              • Peucezio scrive:

                Io non credo che iul disagio del vivere sia maggiore lì che qui.
                Anzi, magari uno come Mirkhond lì avrebbe trovato una sua dimensione, un suo riconoscimento, un milieu famigliare e sociale che in questa società apparentemente libera ma escludente, fredda, atomizzata, individualista non ha trovato.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Io non credo che iul disagio del vivere sia maggiore lì che qui.”

                L’Iran è un paese particolare del Terzo Mondo, sicuramente migliore del Messico sotto tanti aspetti.

                Non è un paese in cui si trovano 30.000 cadaveri che non si sa di chi siano, dove si ammazza la gente quotidianamente a colpi di motosega facendoci il video, o dove la polizia ti punta la pistola in faccia per farsi dare i soldi.

                Ma è sempre un paese come tutti quelli del Terzo Mondo, spaventosamente sospeso sull’abisso, tra sistemi culturali inconciliabili, con risorse petrolifere tante, popolazione tanta e poco altro.

              • habsburgicus scrive:

                migliore del Messico sotto tanti aspetti.

                @Miguel
                questo mi spinge ad una riflessione
                caveat preliminare: NON conosco (per ora) de visu l’America Latina (fui 3 ore a Ciudad Juarez e basta), l’Africa Nera e neppure l’Asia orientale

                mi parrebbe che vi sia una netta differenza tra America Latina e Africa nera (da un lato), due aree ove la violenza impera e anche la microcriminalità (Messico, Colombia, Brasile, Venezuela; in Africa si aggiungono guerre civili endemiche) e il Medio Oriente e l’Asia dall’altro che invece sono sicurissime e semmai -ma senza esagerare e cadere nella paranoia, come ho spiegato- dovresti avere paura delle autorità 😀 😀 😀
                ecco, l’Iran è un esempio classico… paese sicurissimo, tranquillo, con gente abbastanza onesta, ma con leggi peculiari indubbiamente da rispettare, la cui trasgressione potrebbe causare qualcosa di non piacevole
                il Messico è, da quanto sento, il contrario…le leggi non ci sono o comunque sono aggirabili, ma puoi essere ammazzato senza motivo da un adepto della Santa Muerte in un batter d’occhio 😀

              • Miguel Martinez scrive:

                per Habs

                “il Messico è, da quanto sento, il contrario…le leggi non ci sono o comunque sono aggirabili, ma puoi essere ammazzato senza motivo da un adepto della Santa Muerte in un batter d’occhio 😀”

                Il Messico è un paese in cui ti può ammazzare anche un sindaco a pistolettate, se non gli garbi.

                L’Egitto è un paese in cui il governo può ordinare a un poliziotto di torturarti a morte.

                Ecco perché ha ragione Pino Mamet: si sta meglio in Europa.

                Poi in Europa si sta meglio (per ora) perché ha saccheggiato il resto del mondo.

              • Francesco scrive:

                >>> in Europa si sta meglio (per ora) perché ha saccheggiato il resto del mondo.

                mi permetto di eccepire, e anche molto!

                i motivi per cui si sta meglio hanno iniziato a emergere PRIMA e INDIPENDENTEMENTE dall’imperialismo. e piuttosto sono stati tra i motivi per cui gli europei sono stati in grado di praticarlo.

                Il Beccaria non ha pensato e scritto quello che ha scritto grazie a qualche sfruttamento del resto del mondo o dell’ambiente, se permetti.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “i motivi per cui si sta meglio hanno iniziato a emergere PRIMA e INDIPENDENTEMENTE dall’imperialismo. e piuttosto sono stati tra i motivi per cui gli europei sono stati in grado di praticarlo.”

                Allora, gli elementi per cui si “sta meglio” sono sostanzialmente il passaggio al petrolio: il secondo senza imperialismo è inimmaginabile; e la creazione di grandissimi apparati burocratici, privati e pubblici, che richiedono una quantità straordinaria di energia. Ma che permettono anche la creazione di un vasto ceto medio.

                Che non campa di aria.

              • PinoMamet scrive:

                Sull’Iran non sono preparato.

                C’è un delizioso razzistissimo libretto di De Gobineau, se non sbaglio, che descrive con simpatia e paternalismo le disavventure di un soldato persiano dell’esercito “modernizzato” da istruttori europei…
                Lo avrò perso nel trasloco, mi sa.

                L’India stava senz’altro meglio prima di essere rapinata dagli inglesi.
                Ma anche l’Irlanda…

                E stanno meglio ora senza inglesi, senza che l’alternativa sia stata diventare delle teocrazie islamiche sciite 😉

                Fatti salvi i gusti personali di Peucezio, l’alternativa non si riduce a “colonia” vs “dittatura degli ayatollah “: C’è anche altro al mondo!

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “India”

                Vero, però c’è una differenza tra India da una parte e Iran e Messico (ma in realtà ci metto anche l’Italia) dall’altra: la prima è un paese tradizionalmente produttore, mentre i secondi sono paesi “di passaggio”, dove, cioè, fai ricchezze immense controllando i flussi.
                Non è un caso che Gioia Tauro sia stato un affare per la ‘Ndrangheta.

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                sì, l’India è una figata! Sì, non saranno tutti miliardari, ma non ha sacche di degrado, di miseria, sono tutti puliti e profumati.
                Invece a Teheran vedi i cadaveri per strada.

              • PinoMamet scrive:

                Non è il mio sport preferito, e in India hanno già un bel po’ di problemi con gli estremisti di tutte le religioni che si stanno dando da fare per rendersi la vita difficile…

                Esiste anche un’India musulmana, comunque: si chiama Pakistan.
                È meglio dell’Iran? A livello di democrazia, direi di sì.
                Come stile o tenore di vita, non saprei, mi sembrano realtà imparagonabili, ma se proprio vuoi, allora ho parlato anche dell’Irlanda….

              • Francesco scrive:

                x Miguel

                in realtà il petrolio non c’entra proprio nulla di nulla, volendo giocare al marxiano avresti dovuto citare il carbone.

                x Pino

                sull’Irlanda non ho alcun dubbio, sull’India moltissimi e propendo per quella imperial-britannica, rispetto al prima e anche al dopo. ma è una cosa un pò di pancia, lo ammetto.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “in realtà il petrolio non c’entra proprio nulla di nulla, volendo giocare al marxiano avresti dovuto citare il carbone.”

                Non ho voluto fare il marxiano. Ho voluto semplicemente parlare dei meccanismi di base della vita sul nostro pianeta.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “e propendo per quella imperial-britannica, rispetto al prima e anche al dopo”

                Quando potresti far dimenticare almeno per cinque minuti di essere un po’ – ma giusto un po’ – di estrema destra, ma proprio non ti riesci a trattenere.

              • PinoMamet scrive:

                “propendo per quella imperial-britannica”

                guarda, credo che la maggioranza dei problemi dell’India- non tutti, ne ha in abbondanza- derivino proprio dall’amministrazione britannica.

                Fosse che ha derubato i nababbi, beh, ci sarebbe quasi da esserne fieri.
                Peggio: credo che li abbia arricchiti .

                Lungi dall’indebolire il sistema delle caste
                (e la cosa era fattibilissima: ho conosciuto senegalesi, quindi ex amministrati dalla Francia, mica dai più grandi geni dell’umanità 😉 , che quando parlavano delle loro ormai ex caste si mettevano a ridere…)

                le hanno rese più rigide e riscritte come piacevano a loro…

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ pino mamet

                “caste”

                Sull’India non so. Sulla Birmania George Orwell, che ci ha lavorato come poliziotto e che ha descritto la sua esperienza in varie opere, scrive chiaramente che la società Birmana in particolare (e quella dell’India in generale) è stata fatta arretrare di parecchio dai colonizzatori Inglesi, che sono riusciti a far credere alle masse l’esatto contrario. Da qui l’attenzione precoce di Orwell per i meccanismi della propaganda.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Pino Mamet

                “Pakistan”

                Ho un amico che ha girato entrambi. Dice che il Pakistan è anni luce meno civile dell’Iran, sotto tutti i punti di vista.

                (Il che non stupisce, comunque: l’Iran ha 84 milioni di abitanti e il Pakistan 224 milioni su metà della superficie, e con un aumento di sei volte dall’indipendenza nel ’47).

                Ciao!

                Andrea Di Vita

      • Moi scrive:

        Uno stile che ricorda un po’ Forìo di Ischia …

    • Roberto scrive:

      Ad Ibiza ci sono spiagge incantevoli e molto tranquille, dove puoi leggere quanto ti pare senza essere disturbato o picchiato

  23. mirkhond scrive:

    Non mi piacciono gli eccessi, ma francamente non ci trovo niente di bello nel drogarsi o bere pesantemente.
    Se questi sono i valori dell’occidente, allora è vero che siamo una società al tramonto….

  24. habsburgicus scrive:

    in realtà in Iran, per quanto ho visto, ci sono donne dappertutto anche in posizioni non del tutto irrilevanti:
    nell’ufficio di rilascio visti all’IKA [Imam Khomeini International Airport] la mia pratica è stata trattata da una donna che lavorava con 2 uomini ed è lei che mi ha dato il resto in euro (!), pure un cinque euro aveva 😀 foulard nero, ma nulla di speciale
    in ogni hotel, specialmente quelli di livello maggiore, c’era una o più donne alla reception in posizione anche di responsabilità (anche queste col foulard)
    nei ristoranti a Tehran ci sono cameriere donne, foulard/velo leggero
    le donne viste sulla metropolitana -dove hanno un vagone speciale nel senso che è riservato alle donne ma a loro è concesso anche entrare nei vagoni “normali”, insomma sono gli uomini, che come sempre :D- hanno meno diritti- avevano il solito foulard/velo, talora ricercato e nessuna aveva il chador o tanto meno il burqa che è estraneo all’Iran
    qualche donna da sola, con amiche, si vede nelle città..
    nei ristoranti si vedono coppie, con donna col semplice foulard/veluccio, presumo legalmente sposate o almeno “sigheizzate” 😀 (la sighé è il “matrimonio a tempo” permesso in Iran, a quanto pare solo a loro, non a noi)
    nella stazione della metropolitana della piazza Ferdowsi di Tehran (vicino all’ottimo Hotel Ferdowsi ove alloggiavo), una ragazza vedendomi sperso -indicazioni solo in persiano, numeri solo orientali (che però io col tempo ho appreso)- si è avvicinata sua sponte e in inglese (spesso le donne sono più colte degli uomini in Iran !) mi ha dato preziose indicazioni per raggiungere Via Ferdowsi (è un altro luogo non così vicino..poca fantasia nei nomi !) ove ci sono i cambiavalute….va anche detto che entro cinque minuti un tipo barbuteggiante* ha iniziato a ronzare attorno senza dire nulla ed abbiamo deciso, io e lei, di porre termine alla nostra conoscenza 😀
    ho visto due-tre donne senza alcun velo, una a Urmia, che sembravano aver particolare paura dei pasdaran..la norma è il foulard, le più anziane e le più devote si coprono di più (ad Isfahan è quasi eguale, forse leggermente più coperte ma in modo impercettibile).. il viso è sempre, o quasi, libero da ammirare almeno in buona parte, e di solito è bello ! non sono stato nell’Iran orientale, vicino a Mashhad e a Zahedan, ove forse le donne sono molto più coperte e magari il viso è un “segreto di Stato”
    tutta questa oppressione della donna mi sembra propaganda mediatica che enfatizza fatti accaduti ma li assolutizza..è come se gli iraniani dicessero che in Italia è prassi ammazzare le donne perché (purtroppo) ci sono stati casi di quelli che ora sogliono dirsi “femminicidi”
    anche la presenza poliziesca/militare..si, c’é…ad ogni ingresso di città vi è una garitta, in genere senza soldati 😀 (ma è così anche in Arabia Saudita, mica solo in Iran) ! e in Iran posso dire che in oltre 2000 km non sono mai stato fermato (manco in Arabia Saudita a maggio, va riconosciuto) laddove in Iraq mi hanno fermato tre volte 😀 gli unjci pasdaran, FORSE, li ho visti a Zanjan proprio dove ho visto il ragazzo cristiano con la grande croce che evidentemente non ne aveva paura, così come in Arabia Saudita ho visto la temuta “polizia religiosa” (quella che ha compito “di ordinare il Bene e di proibire il Male” solo alla stazione degli autobus di Dammam;
    i ritratti di Khamene’i “la Guida Suprema” (in due versioni, una più giovanile 😀 e una più canuta :D) sono dappertutto, specialmente nel Nord-Ovest e meno nel cuore della Persia ma insomma sono, immagino, come i ritratti del Duce nei Trenta..irrilevanti…Khomeini c’é ancora, ma neanche tantissimo, pensavo di più..poi ci sono i “Martiri” fra cui spicca il gen. Soleimani che ho visto onorato anche dagli sciiti del Libano (quelli di Amal di Nabih Berri, non mi sono spinto fin nelle terre degli Hezbollah al confine con quella che loro chiamano “l’entità sionista” e ove, pure in tempi di bonaccia [sto parlando di inizio settembre], un missile quotidiano non manca quasi mai 😀 proprio così fesso e irresponsabile non sono :D)..dovunque, le bandiere nere della Scia con le frasi di esaltazione nei Martiri…che nel Kurdistan iracheno scompaiono ex abrupto
    non si nota alcuna ostilità verso di ni, solo interesse e curiosità..non ho notato neppure ostilità verso gli USA ma, comprensibilmente, non ho indagato molto 😀
    le autorità non ci sono ostili, l’ingresso e l’uscita dall’Iran sono stati velocissimi (i passaporti non sono stampati, ed è un peccato..ciò accomuna l’Iran all’arcinemico Israele..i sauditi invece stampano, solo alla frontiera col Bahrain, a maggio, si sono dimenticati)…gli iracheni mi hanno tenuto 2 h..2 ore pure i russi a Sovetsk..un’ora i bielorussi a Pryluki….di tutti questi l’Iran -sarà stato un caso- è di gran lunga il più facile e amichevoli (veloci anche i sauditi, specialmente la prima volta a Riyadh mesi fa)
    l’Iran, paese sicuro, cordiale, estremamente a buon prezzo e moderno a suo modo (è “cartizzato” molto, seppur con le loro carte), è a mio parere uno dei paesi più misconosciuto del globo…lo dicevano già in molti che già lo avevano visitato, ora mi aggiungo anch’io

    *è impressionante come in Iran sembri quasi esserci una differenza “antropologica” fra uomini chiari di pelle, vestiti all’europea, assolutamente glabri e -forse- politicamente filo-occidentali (se ne vedono tanti a Tehran), e uomini dalla pelle più scura, con vestiti “orientali” (il popolino direbbe “arabi” 😀 😀 :D), barbe folte e -forse- politicamente islamisti.. quasi che la rivoluzione abbia spossessato i primi a favore deoi secondi ! Lombroso avrebbe trovato pane per i suoi denti 😀 😀

    • habsburgicus scrive:

      che NON sembravano aver particolar paura….
      è caduto il non

      • habsburgicus scrive:

        e se poi qualcuno pensasse che il “culto della personalità” c’é solo in Iran, vada a Ras al-Khaimah, uno dei sette Emirati dunque uno Stato “buono” (USA dixerunt :D)…sulla strada che da Dubai attraverso Sharjah (Emirato dry, cioè non si può bere :D) porta alla frontiera omanita, troverete decine di ritratti dell’Emiro di Ras al-Khaimah, talvolta da solo talaltra col principe ereditario o anche con tutti gli altri sei Emiri degli Emirati, federazione che come tutti sanno è composta dai 7 Emirati di Abu Dhabi (il cui Emiro, un Al-Nahyan, è ipso facto presidente della federazione), Dubai (il cui Emiro, un Al-Maktoum, è de facto Primo Ministro e vice-presidente) e i cinque Emirati “sfigati” (Sharjah, Ajman, Umm al-Quwain, Fujairah e appunto Ras al-Khaimah) 😀
        in Oman, paese saggio ove governò il grande Qabus, non c’é culto della personalità..se non il minimo….in un ristorante iraniano (!) a Khasab ho visto i ritratti di Qabus (defunto) e Haitham (nuovo Sultano) ma poco, sulle strade non sono presenti….l’Oman è forse il paese più sicuro al mondo, essere lì ti dà serenità….timbrano i passaporti, ma sono molto veloci e non fanno pagare alcuna tassa…caso raro hanno un ATM subito dopo l’ufficio passaporti così uno può procurarsi i Riyal Omani (1 OR=2, 4 E; 1 OR=10 AED, ove AED è il dirham degli Emirati)….se pensate che a Sovetsk manco un cambio hanno e devi andare all’Energobank in centro, vicino a statua di Lenin 😀 😀

        • habsburgicus scrive:

          naturalmente
          (e qui, relato refero, non sono più impressione mie, ma vengono da fonti di assoluta fiducia)
          il “culto della personalità” a Ras-al-Khaimah è nulla rispetto a quello di Bashar Assad in Siria !
          una mia amica è stata da poco in Siria, trovandosi fra l’altro benissimo, e mi ha detto che i ritratti di Assad sono letteralmente onnipresenti..
          in Siria si può solo andare con una guida siriana, non è permesso il viaggio individuale o quantomeno, uno deve organizzare il viaggio con una guida approvata (pagandola !), presentare l’itinerario alle autorità siriane e solo dopo aver avuto il placet (che equivale a un pre-visto) si può andare in Siria, di norma dal Libano (ma le frontiere con la Giordania sarebbero aperte) e lì si otterrebbe il visto effettivo, pagando una cifra di 75-80 E (cifra paragonabile a quella iraniana, 75 E dove anche c’é una pre-autorizzazione che mi è costata 28 E, e il visto effettivo che SULLA BASE di quella pre-autorizzazione è emesso in quell’ufficio all’IKA di cui vi parlavo ove si pagano i 75 E del balzello..e a quella irachena 72 $)..
          la Siria, ma anche il Libano, sono attentissimi ad ogni benché minima evidenza di un viaggio in Israele che per i siriani è il massimo degli abomini 😀 😀 anche l’Iran, ma di meno ad onta della vulgata

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            ” sono attentissimi ad ogni benché minima evidenza di un viaggio in Israele che per i siriani è il massimo degli abomini”

            Dal momento che ogni tanto (anzi, ogni poco) li bombardano…

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Habs

      “n realtà in Iran, per quanto ho visto, ci sono donne dappertutto anche in posizioni non del tutto irrilevanti:”

      Ma che caspita di viaggio hai fatto? Hai visto tutta la parte del mondo che ci sogniamo di vedere!

      Grande!

    • Peucezio scrive:

      Habsb,
      “in realtà in Iran, per quanto ho visto, ci sono donne dappertutto anche in posizioni non del tutto irrilevanti:”
      […]

      Descrizione di viaggio interessantissima.
      Mi spiace vedere come anche persone preparate e originali come Roberto e Pino debbano essere vittime di stereotipi e pregiudizi poco fondati.

      • PinoMamet scrive:

        Beh io in Iran non sono stato mai.
        Mio zio ci stava all’epoca dello Shah.

        Però ho conosciuto diversi iraniani, e nessuno era particolarmente felice di dover vedere i film americani (li conoscevano tutti quanti) o ascoltare musica/farsi le canne/divertirsi di nascosto.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Pino Mamet

          “Però ho conosciuto diversi iraniani, e nessuno era particolarmente felice di dover vedere i film americani (li conoscevano tutti quanti) o ascoltare musica/farsi le canne/divertirsi di nascosto.”

          Io ho conosciuto iraniani incavolati neri con lo “Stato islamico”: https://kelebeklerblog.com/2023/06/07/la-storia-del-mondo-come-non-te-lhanno-mai-raccontata/

          E credo che siano anche in tanti, nella borghesia, a pensarla così.

          • Miguel Martinez scrive:

            “E credo che siano anche in tanti, nella borghesia, a pensarla così.”

            Decenni innumerevoli fa, conobbi un persiano che di nome faceva Changiz, perché Genghis Khan i semiti e i musulmani li sterminava.

            E devo dire che non ho mai conosciuto in Egitto una simile contronarrativa storica. C’era solo la gente spaventata di “andare dietro il muro”, quando gli girava a qualcuno delle “mukhabaraat”, dei “servizi”.

            • Miguel Martinez scrive:

              “E devo dire che non ho mai conosciuto in Egitto una simile contronarrativa storica.”

              O meglio, sì, c’era una contronarrativa, ma opposta a quella iraniana.

              Il male per gli oppositori era il “Faraone”, la violenza monocratica del potere.

              Mentre l’alternativa veniva dall’Islam, dove tutti gli uomini quando pregano, pregano uno accanto all’altro, alla pari, e si dice che il Diavolo si insinua nello spazio tra di loro, per cui devono stare il più uniti possibile.

              L’alternativa è dove nessuno ostenta la propria ricchezza, nemmeno nel vestire.

              E dove, non essendoci nesuno dio all’infuori di Dio, si possono abolire i tiranni che si credono dio.

          • Lucia scrive:

            Io ho conosciuto classi intere di studenti di fisica che, dopo la laurea, sono emigrati tra l’Europa e gli states. Cioè, che si ritrovano ai matrimoni e constatavano che nessuno era rimasto in Iran.
            Alla faccia della fuga di cervelli.
            Per lo meno andranno a rilento con la produzione della bomba atomica…

      • habsburgicus scrive:

        @•Peucezio
        grazie !

        P.S
        che la gente non ami i mullah (e le loro restrizioni) è non solo possibile ma anche abbastanza probabile…
        per mille ragioni, facilmente comprensibili, non ho cercato di toccare apertis verbis l’argomento, ma con due dei tassisti durante i lunghi viaggi, approfittando in un caso nel passaggio a Qom (la strada da Tehran a Esfahan passa a Qom, a Kashan e a Natanz -nelle cui vicinanze ci sarebbe la centrale nucleare) e nell’altro caso, verso Tabriz, forse da una moschea, ho citato i mullah ed entrambi hanno sorriso dicendo qualcosa tipo “ah, i mullah” e non mi sembra dal tono che li stimassero poi tanto 😀 stile “buoni, quelli !” 😀

      • Francesco scrive:

        Ehm, scusa ma oppressione politica e donne che studiano e fanno carriera (se politicamente accorte e mute) non sono affatto in contrasto.

        Mica tutti sono arretrati come Mussolini … o meglio l’Italia di allora. Chè il fascismo, nelle sue mille contraddizioni, aveva aspetti di proto-femminismo.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “Chè il fascismo, nelle sue mille contraddizioni, aveva aspetti di proto-femminismo”

          No, non riesci a trattenerti nemmeno per cinque minuti.

          • Francesco scrive:

            Vai al cinema a vedere il film di Bisio, poi apri qualche libro di storia, a tempo perso via pur a fare in culo.

            PS io sono pure più reazionario del fascismo sul tema. Se le donne smettono di fare figli finisce tutto.

    • Lucia scrive:

      “al confine con quella che loro chiamano “l’entità sionista” e ove, pure in tempi di bonaccia [sto parlando di inizio settembre], un missile quotidiano non manca quasi mai”
      Ah già scusa, volevo chiederti: in che direzione?

  25. Miguel Martinez scrive:

    Affascinante:

    l’impegno preso da aziende degli Stati Uniti di non dare mai lavoro a laureati di Harvard dalle opinioni filopalestinesi:

    https://www.ibtimes.sg/dozen-more-ceos-join-bill-ackman-not-hire-harvard-students-who-blamed-israel-hamas-terror-attack-71930

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Libertà di parola non significa libertà dalle conseguenze: se uno esprime opinioni antisem… antisioniste deve accettere le conseguenze delle sue azioni.

      Caspita, è meraviglioso come il coacervo di cazzate che ho appena scritto sia considerato una posizione ragionevole e pluralista qui sul Carro Democratico (TM).

      • Lucia scrive:

        L’Ibm è un’impresa privata, e non stanno tagliando fuori persone per qualcosa che non si possono scegliere (essere donna, nero, omosessuale , di credo o famiglia ebrea o islamica, etc) o per tutelarsi da meccanismi riguardanti il lavoro (iscriversi al sindacato, militare un certo partito). Se non vogliono avere persone con i pantaloni verde dentifricio, rasta, simpatie filorusse o odio per l’entità sionista ne hanno diritto. Non dico che hanno ragione, ma diritto sì. Spero.

        • Peucezio scrive:

          Per un’azienda grande è un diritto che non deve esistere.

          Nel mio negozietto ti assumo perché mi stai simpatico.

          In una grande azienda per quello che sai fare.

          Voglio vedere cosa succederebbe se un’azienda licenziasse qualcuno perché omosessuale.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          ” simpatie filorusse ”

          In Italia è vietato condurre indagini sulle opinioni personali e politiche dei dipendenti, per cui no, non è detto che debba essere un diritto comportarsi in questo modo.

          • Lucia scrive:

            Giusto, indagare sarebbe reato. Però se intelligentemente si felicitano per l’attacco di die sabati fa su un tweet

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              È discriminazione per idee politiche.

            • roberto scrive:

              lucia

              “Però se intelligentemente si felicitano per l’attacco di die sabati fa su un tweet”

              in effetti sarebbe discriminatorio discriminarli (ti parlo dell’europa).

              potrebbe essere un problema se il tweet permettesse di collegare direttamente il messaggio all’azienda. Cioè se io sono dipendente di ikea, e mi fotografo nel negozio ikea con uno striscione “buttate i sionisti a mare”, ikea potrebbe avere qualche motivo per buttare me a mare.

              ma in generale una cosa come quella che leggiamo per gli USA, non mi sembra ammissibile

              • Peucezio scrive:

                Lucia,
                “potrebbe essere un problema se il tweet permettesse di collegare direttamente il messaggio all’azienda. Cioè se io sono dipendente di ikea, e mi fotografo nel negozio ikea con uno striscione “buttate i sionisti a mare”, ikea potrebbe avere qualche motivo per buttare me a mare.”

                Ecco, in questo caso sì.

                Ogni persona è tante persone.
                Fosse per me ci sarebbero due carte d’identità diverse, una per il lavoro e una per la vita privata.

              • Francesco scrive:

                Ogni persona è tante persone.
                Fosse per me ci sarebbero due carte d’identità diverse, una per il lavoro e una per la vita privata.

                Non è la definizione clinica di schizofrenia? :0

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Lucia

          “Non dico che hanno ragione, ma diritto sì. Spero.”

          Non so come siano le cose negli Stati Uniti, in Europa no:

          Art. 14 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU), rubricato “Divieto di discriminazione”: “Il godimento dei diritti e delle libertà riconosciuti nella presente Convenzione deve essere assicurato senza nessuna discriminazione, in particolare quelle fondate sul sesso, la razza, il colore, la lingua, la religione, le opinioni politiche o quelle di altro genere, l’origine nazionale o sociale, l’appartenenza a una minoranza nazionale, la ricchezza, la nascita od ogni altra condizione”.

          • roberto scrive:

            scusa miguel

            ma allora perché sei con arcilesbica sulla possibilità di escludere per statuto gli uomini dalla loro associazione?

            non è una discriminazione sulla base del sesso?

            • Peucezio scrive:

              Cosa c’entra, questo è come dire che escludere gli adulti dall’iscriversi alla scuola materna o gli uomini (quelli col pisellino lì al suo posto, per intenderci) dal diritto ad avere visite ginecologiche col servizio santario nazionale è discriminazione.

              Se faccio l’associazione dei biscegliesi di Milano, posso anche stabilire che non ci si può iscrivere nemmeno uno di Trani o di Molfetta.

          • Lucia scrive:

            Accidenti, mi toccherà rivedere le mie idee liberticide 🙁

    • Peucezio scrive:

      Ma noi siamo liberi, mica come in Iran!

  26. Mauricius Tarvisii scrive:

    Intanto continuano i danni del delirio atlantista sull’Ucraina

    https://www.ilfoglio.it/societa/2023/10/18/news/-condannare-hamas-ecco-l-ambiguita-degli-storici-italiani-5801434/

    Un’associazione di storici è stata trasformata in Tribunale della Storia a cui si ricorre per ottenere, quasi con un procedimento di volontaria giurisdizione, una condanna del Nemico. E quindi se il provvedimento del Tribunale della Storia non viene emesso o non viene emesso nei tempi richiesti siamo davanti ad un diniego di giustizia.

  27. Peucezio scrive:

    “(“Israele ci sta un po’ antipatico in partenza perché quella è Terra Santa e ci sarebbe piaciuta una Gerusalemme cristiana””

    Pensare che un tempo si facevano anche le crociate.
    Ora la Chiesa si fa le controcrociate, vuole islamizzare l’Italia.

  28. quisquiliator scrive:

    In Italia, salvo eccezioni ma quelle ci sono sempre, c’è la più ampia libertà di dire qualsiasi cosa e manifestare pro o contro qualsiasi cosa , a patto che l’opinione “non ortodossa” sia assolutamente irrilevante rispetto alla gestione politica prestabilita e “ortodossa” del momento.
    —-
    “Troiaio”
    Per raggiunti limiti di età, salute ed energie, è un peccato che non riesca più a parteciparvi.
    E comunque non vedo il problema, quando potevo parteciparvi mica obbligavo nessuno, nè cercavo di fare proselitismo inutile.

  29. habsburgicus scrive:

    OT di vari OT
    (ritornando al mondo ex-sovietico)

    questa fonte putinista (è l’ufficiosissima RIA Novosti il cui direttore per tradizione è sempre scelto dal Cremlino in prima persona) https://ria.ru/20231018/yazyk-1903715315.html ci rammenta che in quei luoghi i problemi si accavallano e non si risolvono mai :S
    facendovi -male e me me scuso- un breve riassunto/traduzione del succo, l’articolo intitolato “Kiev ha deciso di non riconoscere la lingua moldava, ha dichiarato il premier romeno” dice più o meno questo:
    1.il Primo Ministro romeno, tale Marcel Ciolacu, è andato da Zelens’kyj a Kyiv (nihil novi sub sole)
    2.il medesimo Primo Ministro romeno ha chiesto che l’Ucraina cessi di riconoscere nei documenti ufficiali la “lingua moldava”, lascito dell’URSS e ammetta solo la locuzione “lingua romena”; Stalin fece esattamente l’opposto..ordinò che il romeno venisse sostituito dal moldavo per poi giungere a questo strano compromesso durato fino al 2023 (!), ovvero: nelle aree ex-bessarabe, cioé russe fino al 1918 e poi romene dal 1918 al 1940, si utilizzava “lingua moldava” giacché per i sovietici (e ancora oggi per i transnistriani) i moldavi sarebbero un popolo diverso dal romeno, mentre nella Bucovina del nord (ex-austriaca e poi romena) si utilizzava “romeno ed ecco perché in Ucraina ci sarebbero tanto dei “romeni” quanto dei “moldavi”
    3.Zelens’kyj ha subito acconsentito e ha ordinato che “lingua moldava” sia sostituito da “lingua romena” (ciò avrà effetto nell’oblast’ di Odesa cioè distretto del Budzhak e nella parte orientale -già bessaraba- dell’oblast’ di Chernivci ovvero distretto di Khotyn, laddove nel resto dell’oblast’ di Chernivci si usava “lingua romena” in quanto parte della Bucovina del nord)
    4.la presidente moldava (anti-Putin e filo-Europa) signora Maia Sandu ha esultato perché lei stessa. in modo meno radicale, ha fatto espungere -grazie ai giudici :D- dalla Costituzione moldava del 27/8/1994 varata ai tempi di Mircea Lucinschi (di cui uno qui fece il traduttore ai tempi..se ci legge, si manifesti !) la locuzione “lingua moldava” sostituendola con “lingua romena” (presente nella dichiarazione di indipendenza del 27/8/1991) donde scontri ed epiteti come ad una curva di stadio 😀 😀
    5.l’ex-presidente moldavo e capo del PSRM, Igor Dodon (uomo di Putin) invece ha duramente criticato Zelens’kyj per questa azione lesiva dei diritti del “popolo moldavo” minacciato dall’imperialismo di Bucarest 😀
    6.i russi ne approfittano per criticare l’Ucraina, la Romania, l’UE e la Sandu e per invitare a moldavi a “difendere la propria specificità” tornando sotto la Madre Russia

    • habsburgicus scrive:

      Mircea Snegur, scusate 😀 Mircea Lucinschi sarebbe uno strano ircocervo 😀
      Petru Lucinschi, già 1° segretario del PC moldavo della Moldova sovietica e poi presidente “agrario” della Moldova indipendente fu il suo successore, in attesa del ritorno al potere dei comunisti veri -caso unico !- quelli di Vladimir Voronin del PCRM (2001-2009); oggi il PCRM è alla frutta e il voto nostalgico, pro-sovietico, pro-russo, pro-Putin (là è tutto un minestrone..è anche pro Kirill :D) si concentra nel PSRM di Igor Dodon, a suo tempo scissionista di Voronin…insomma se Voronin è Bertinotti :D, Dodon fu un Marco Rizzo (di destra, però)..ricordate ? archeologia..Rifondazione che si spacca, con una parte che appoggia D’Alema (1998-2000), si disse anche per intervento di Cossiga (1998) e financo l’attacco alla Serbia

  30. Mauricius Tarvisii scrive:

    Non so perché tutti siano convinti che un Iran ibericizzato dovrebbe assomigliare alla Spagna e non al Messico o alla Colombia, tenuto conto che:
    1) l’Iran è sulla rotta dell’eroina
    2) l’Iran è un paese molto violento, dove non a caso vanno di manica larga con la pena di morte (e no, non è che i mullah sono cattivi: la classe dirigente non è paracadutata da Marte)
    3) l’Iran è decisamente più povero della Spagna
    4) l’Iran non è uno Stato-Nazione (ed è un po’ più complesso del derby Madrid-Barcellona)
    5) l’Iran è in Medio Oriente, regione dove il decantato modello di successo è un accrocchio di territori dove comandano i discendenti dei colonizzatori (e chiamano il fazzoletto di terra dove abitano “Stato di Israele”) e dove i colonizzati hanno fondato Hamas
    6) l’unica realtà comparabile è la Turchia, paese dove hanno genocidato tutti quelli che potevano genocidare. Purtroppo l’Iran non ha fatto lo stesso
    7) l’Iran è tenuto insieme dal prestigio della cultura persiana, che, come giustamente notava Pino tempo fa, non è (più) granché

    Dunque Spagna, Messico o esplosione?

    • Peucezio scrive:

      Sì, io credo che certi auspici siano fuori dalla realtà, facciano riferimento a modelli astratti.
      Credono che gli iraniani siano ansiosi di diventare tutti olandesi, in terimi di costumi, ma anche di efficienza, ricchezza, ecc.
      Ma ci sono i cattivoni ayatollah, arrivati chissà da dove, che non glie lo consentono. E li tengono poveri, sottomessi, senza omosessualità libera, eutanasia e marijuana legale.
      E appena andassero via o fossero rovesciati, il paese magicamente diventerebbe un pezzo di nord Europa incastonato in terra asiatica.

    • roberto scrive:

      mauricius e peucezio

      molto banalmente paucezio aveva auspicato che il regime dei mullah duri 100 anni per evitare che l’iran non diventi “un troiaio proprio come la Spagna.”

      https://kelebeklerblog.com/2023/10/17/palestina-ci-riprovo/#comment-849682

      ora io ho preso la spagna non alla lettera ma come una specie di modello ideale di troiaio, da li la citazione di Ibiza (poteva essere benindorm, come Rimini, come Monaco)

      se bisognava prendere alla lettera “spagna”, ce lo chiarirà peucezio

      • Peucezio scrive:

        La Spagna, insieme all’Irlanda, l’aveva citata Habsburgicus, come esempi di società fino a tempi recenti molto religiose e oggi fortemente laicizzate e secolarizzate.

        Io sono a favore della teocrazia, non l’ho mai negato.

        Una teocrazia sul modello pontificio, possibilmente rinascimentale, coi bordelli (ancora aperti nella Roma papalina ottocentesca) e i papi che scopano, hanno concubine, a volte pure concubini, ecc., ma esercitano un magistero impeccabile e lo stato si fonda sulla religione, ma senza moralismi o bigottismi.
        L’esatta antitesi della Ginevra calvinista, dell’ISIS o del laicismo moralista di oggi.
        In Francia la prostituzione qualche anno fa è diventata reato per il cliente, cioè se vado a mignotte posso finire in galera. In Svezia credo sia così da tempo.

        • Roberto scrive:

          Credo che non ci sia bisogno di una teocrazia per poter andare a mignotte…guarda Svizzera o Germania o Olanda…

          • Peucezio scrive:

            Io sto in Italia e so che la laica Italia l’ha vietata.
            E la si sta vietando progressivamente sempre più e in sempre più luoghi.

            • Roberto scrive:

              In Italia è vietata la prostituzione!?! È da quando?

              • Peucezio scrive:

                Hanno chiuso i bordelli.

              • Roberto scrive:

                Vabbuò e allora? La prostituzione non è reato, andare con prostitute nemmeno, lo possono fare a casa loro, a domicilio…dove è il problema?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “La prostituzione non è reato, andare con prostitute nemmeno, lo possono fare a casa loro, a domicilio…dove è il problema?”

                E’ una questione su cui ho idee molto confuse.

                Trovo tragico il pensiero di giovani donne in situazione di estrema difficoltà che si giocano tutta la loro esistenza affettiva per poter sopravvivere, come trovo disgustoso il pensiero di maschi che vedono queste ragazze come oggetti rizzapiselli usaegetta.

                Allo stesso tempo, credo che la cattiveria sia equamente distribuita tra i sessi, e quindi che ci sia anche una minoranza di prostitute che si diverta a “fregare” i maschi e arricchircisi.

                Non mi dispiacerebbe se si rovinassero i clienti a forza di multe, d’altra parte so che è il mestiere più antico del mondo e contrastarlo è vano.

              • giuseppe motta scrive:

                il tuo severo giudizio morale è comprensibile Miguel

                ma Roberto ha solo detto che la prostituzione in Italia non è vietata

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Giuseppe

                “il tuo severo giudizio morale è comprensibile Miguel

                ma Roberto ha solo detto che la prostituzione in Italia non è vietata”

                certo, hai ragione.

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                “il pensiero di maschi che vedono queste ragazze come oggetti rizzapiselli usaegetta.”

                Qui però ti perdi tutta una parte.

                Hai fatto caso di quante canzoni hanno per protagoniste o dedicatarie prostitute?
                Hai presente De André, solo per citarne uno?
                Sai quanti uomini, dall’alba dei tempi, si sono innamorati delle prostitute?
                Un mondo senza prostituzione paradossalmente sarebbe un mondo senza romanticismo.
                Senza la bellezza dei marginali, degli ex lege.
                Sarebbe un mondo mostruoso, asettico.

              • Peucezio scrive:

                E te lo dice un refrattario assoluto, che fa grande fatica sia a cogliere l’aspetto meccanicamente e banalmente erotizzante del sesso a pagamento, sia quello romantico.
                Figurati: io per provare un qualche interesse per una donna, anche fisico, dovrei andarci a cena diverse volte, farci qualche viaggio, parlare di letteratura, di filosofia…

                Ma per fortuna gli uomini non sono tutti come me, ce n’è anche di più empatici, di meno elitari.

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                e allora qual è il senso di chiudere i bordelli?
                Di creare più prostituzione anomica, incontrollata, che è più dannosa per le prostitute stesse?

                È un divieto, poi lo puoi chiamare come vuoi.
                E viene da un’idea moralistica (perché considera la prostituzione un male morale) e ipocrita (perché non la abolisce, ma la rende clandestina).

                Una società con un divieto di questo tipo è, almeno in questo, più repressiva di una società coi bordelli alla luce del sole.
                Quindi viva lo Stato Pontificio!

              • Roberto scrive:

                Peucezio

                “qual è il senso di chiudere i bordelli?”

                L’idea è che nessuno tranne le prostitute guadagni dalla prostituzione, infatti non è vietata la prostituzione ma lo sfruttamento della prostituzione

                Comunque sai una cosa? In fin dei conti non devi per forza trovare una logica nei tuoi gusti.
                Ti piace la libertà e odi qualsiasi imposizione! Ok
                Ti piace lo stato pontificio? Ok

                Però non c’è nessun bisogno di razionalizzare questi gusti per cercare di conciliarli.
                prendi un pezzetto a destra ed un pezzetto a sinistra spaziando nel tempo, nella geografia e nei singoli aspetti di ogni società per cercare di dimostrare che una teocrazia è più libera e meno moralista del decadente mondo occidentale…quando è evidente che una qualsiasi teocrazia si basa su moralismi e divieti. Magari moralismi e divieti che a te piacciono ma sempre moralismi e divieti sono….
                Davvero non c’è bisogno di razionalizzare i gusti

              • Roberto scrive:

                Peucezio

                “Un mondo […]
                Sarebbe un mondo mostruoso, asettico.”

                Pensa un mondo dove chiunque si accompagna con chiunque, senza moralismi, senza soldi, senza dover rendere conto a nessuno…esci, fai due chiacchiere con una tipa, un bicchiere di vino, e zacchete ci si saluta con un pompino.
                Fantastico non trovi?
                Sembra Ibiza
                🙂

              • Lucia scrive:

                “esci, fai due chiacchiere con una tipa, un bicchiere di vino, e zacchete”

                A questo punto, se parliamo di società ideali, mi prendo la libertà (e se non va bene, Paniscus, accetterò le tue giuste mazzate) di citare il lavoro di divulgazione di una veterana del blog 🙂
                Evviva i bonobo!

              • Roberto scrive:

                Lucia

                “Evviva i bonobo!”

                🙂

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                non si tratta di conciliare nulla e non ho mai detto che le teocrazie siano in generale meno moraliste e sessuofobe delle democrazie liberali.
                Ho fatto solo notare che le cose sono più complesse e meno univoche e che può esiste un libertinismo “teocratico” (de facto quantomeno) e un moralismo democratico (e lo vediamo tutti i giorni).

                Ma credo che la questione sia generazionale.
                Non è che le vecchie generazioni non siano giudicanti o valutative: talvolta lo sono eccome.
                Ma in un modo meno astratto e aprioristico, più calato nell’esperienza di vita.
                L’operaio di un tempo veniva sfruttato e diventava fanaticamente comunista.
                Oggi è tutto libresco, completamente slegato da ogni dato biografico concreto: questi coglioni leggono o sentono in tv o su internet che ci sono i cattivoni inquinatori del pianeta o che sedurre una donna significa molestarla o che la Russia è una bieca dittatura nemica del mondo libero e queste entità diventano il nemico.

                Ecco, io trovo fisiologico che esista un mondo fatto anche di contrapposizioni reali.
                Quello che trovo patologico è che esista un mondo di feticci ideologici che sia giudicante e valutativo (e di conseguenza rivoluzionario e messianico) in base a tali feticci.

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                “Pensa un mondo dove chiunque si accompagna con chiunque, senza moralismi, senza soldi, senza dover rendere conto a nessuno…esci, fai due chiacchiere con una tipa, un bicchiere di vino, e zacchete ci si saluta con un pompino.
                Fantastico non trovi?
                Sembra Ibiza”

                Tu parli di un mondo di quarant’anni fa.
                Che nella misura in cui esiste oggi, esiste residualmente e per inerzia.

                Quella che tu descrivi è la Spagna (e se vuoi l’Occidente) degli anni ’80, della “movida”; godereccio, edonista e spensierato, che in Spagna reagiva alla caduta del franchismo, nel resto d’Europa alla fine della cappa moralista degli anni ’70 dell’impegno politico, ecc.

                È un mondo dissoltosi con Tangentopoli, con l’ondata moralistica degli anni ’90 (in Spagna è successa la stessa identica cosa, giudici contro socialisti, solo che il mandante politico anziché di sinistra era di destra, l’orrido Ppe di Aznar, sostenuto dal giornale El Mundo, una sorta di Repubblica locale in salsa destrorsa).

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                pensa solo alla cinematografia, che dà il poslo, informe stereotipate, del costume di una società.

                Il cinema degli anni ’60 rifletteva piuttosto bene le contraddizioni della società del boom, l’edonismo, ma anche lo spaesamento, la solitudine esistenziale (Antonioni).
                Quello degli anni ’70 una vasta gamma di sfaccettature della società, con un senso generale di disfacimento, ma anche molta vivacità creativa.
                Quello degli anni ’80 un edonismo vitalista ma volgare, trivializzato.
                Pensa al cinema italiano contemporaneo. Descrive una società in disfacimento, un sottoproletariato degratato e bestializzato, senza più nulla di oleografico o di tipico, una borghesia senza riferimenti, insomma, una società allo sbando totale.
                Certo non riflette una società gaia, spensierata e vitale.

              • PinoMamet scrive:

                Beh il cinema italiano di adesso descrive soprattutto sè stesso 😉

                sono anni che si rimprovera agli sceneggiatori italiani di NON fare quello che facevano i grandi sceneggiatori del passato:

                prendere l’autobus.

                Sentire come e di cosa parla la gente.

                Per cui ci tocca Sorrentino che si santifica nel suo film con lui adolescente che vede Maradona a Napoli per primo
                (sembra la riscrittura più noiosa di FFSS, cioè: cosa mi hai portato a fare sopra a Posillippo se non mi vuoi più bene)

                o peggio ancora il figlio di Castellitto che racconta la Roma dei debosciati figli di papà e chiama papà a recitare…

                ma se ne andasse a fanculo.

                Fine excursus.

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                “Beh il cinema italiano di adesso descrive soprattutto sè stesso 😉 ”

                Peggio mi sento.
                L’italiano di oggi è questo d’altronde, un narcisista improduttivo, primo di verve e di motivazione.

        • PinoMamet scrive:

          Peuce’, senza che ti allarghi a parlare di cose che non c’entrano;
          TU sarai a favore della teocrazia.

          Molti iraniani no, o non più.

          • Peucezio scrive:

            Questa poi…
            Anche il più violento dei regimi si fonda sul consenso.
            Non dico di tutti, ma della maggior parte.

            Peraltro ti ricordo che la rivoluzione degli ayatollah avvenne dal basso, non fu dovuta a giochi di palazzo, a complotti, a macchinazioni dall’esterno, anzi, è avvenuta contro l’establishment di allora, contro gli Stati Uniti fino ad allora loro alleati, praticamente contro tutti.

            Poi, certo, in ogni società complessa ci sarà sempre una minoranza scontenta.

          • PinoMamet scrive:

            “Anche il più violento dei regimi si fonda sul consenso”

            Ehm, ti sei perso le proteste di quest’anno? 😉

            • PinoMamet scrive:

              Direi, eh, era una minoranza.
              Chissà.
              A me pare più una maggioranza silenziosa.

              Dici, i giovani scolarizzati.
              Ma l’Iran è un paese giovane, appunto, che sforna tantissimi laureati ben preparati.
              Li ho ritrovati persino in America.

              Gli ayatollah saranno andati per la maggiore negli anno Settanta, chi lo nega.

              Sono cinquant’anni fa, Peucé…

              Passò quel tempo, Enea, che Dido a te pensó…

              • Peucezio scrive:

                Se fosse come dici, il regime sarebbe caduto.
                I giovani non sono solo quelli istruiti di Teheran.
                Ci sono i giovani cozzali di città e tutto il mondo delle campagne.

                Quest’idea di un’élite oppressiva che sta tenendo sotto il suo tallone un intero popolo che vorrebbe ribellarsi in massa mi pare un costrutto di pura fantasia.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Se fosse come dici, il regime sarebbe caduto.”

                Penso oggettivamente che tu abbia ragione.

                C’è un’opposizione fortissima, e anche un consenso fortissimo. Credo che non segua solo il grado di istruzione, ma anche altri fattori: però l’Iran è un paese davvero misterioso e indecifrabile. Quasi quanto l’Italia.

              • PinoMamet scrive:

                “Se fosse come dici, il regime sarebbe caduto.”

                Eh, e dagli un attimo.

                Davvero, a me sembra che tu sia un po’ troppo affrettato nel far cadere quello che non ti piace, e nel far stare in piedi quello che ti piace.

                L’idea poi che ai tamarri, chissà perchè, piacciano le prediche e le bacchettate sulle natiche… mah… diciamo che è peculiare 😉

                come anche la tua idea che un regime laico sia più sessuofobico di uno religioso;
                di una teocrazia, addirittura.

                Forse confondi le teocrazie con il regime fascista, che fu una cosa molto diversa…

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                “come anche la tua idea che un regime laico sia più sessuofobico di uno religioso;
                di una teocrazia, addirittura.”

                Non ho detto questo.
                Ho detto che dietro l’apparente sessuofobia delle teocrazie per assurdo a volte si nasconde maggiore libertà che nelle apparentemente libere democrazie postmoderne. Ma so bene che è controintuitivo e non è sempre vero.

                Circa l’Iran, mi sembra che sia tu a non vedere l’ora che l’unico freno al dilagare dell’intregralismo sunnita venga meno.
                Vorresti un mondo stile Isis?
                Contento tu…

              • PinoMamet scrive:

                Scusami ma non credo che l’unico criterio per giudicare un paese sia essere pro o contro gli estremisti sunniti.

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                “Scusami ma non credo che l’unico criterio per giudicare un paese sia essere pro o contro gli estremisti sunniti.”

                Sbagli.
                Perché quello è uno scontro epocale, è la vera faglia di divisione non dico mondiale, ma sicuramente in quello scacchiere e all’interno del mondo islamico in genere.

                Ma non solo, perché l’integralismo sunnita è un’internazionale che agisce dallo Xin Jang fino a tutto l’Occidente, con le comunità immigrate e quindi sarà una delle sfide epocali del mondo futuro.

                Ma voi non vi rendete conto. In Europa le comunità islamiche in tante realtà stanno diventando maggioritarie o comunque hanno e avranno sempre più una massa critica importante.
                E non sono né filosofi averroisti, né raffinati intellettuali o ingegneri palestinesi o siriani.
                No, sono essenzialmente plebaglia nordafricana o pachistana sradicata facilmente fanatizzabile in senso integralista sunnita.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “è la vera faglia di divisione non dico mondiale, ma sicuramente in quello scacchiere e all’interno del mondo islamico in genere”

                Nello scacchiere mediorientale abbiamo:
                – l’Iran, paese multinazionale che sta in piedi perché la nazione dominante, quella persiana, ha trovato nello sciismo un modo per allargare la base di consenso a certi non-persiani, anche se nel paese ci sono altre minoranze (cristiane, sunnite…) che per ora stanno in riga
                – la Siria, paese multiconfessionale dove il gruppo dirigente appartiene ad una minoranza (che ha voluto il caso essere sciita), la quale ha imposto un regime laico che si fonda sul sostegno di tutte le minoranze terrorizzate dall’ipotesi del potere della maggioranza (che ha voluto il caso essere sunnita)
                – l’Iraq, un paese multitutto dove una maggioranza relativa (che ha voluto il caso essere arabo sciita) sta su grazie al sostegno dell’Iran dopo il casino che fece il Carro Democratico (grazie Francesco per averci donato questa locuzione così suggestiva), visto che prima c’era un regime simile a quello siriano (ma la minoranza aveva voluto il caso che fosse, invece, sunnita).
                – Hezbollah, una fazione libanese sciita che accetta alleati chiunque essi siano, da brava fazione libanese
                – mezzo Yemen, di cui non ho capito niente

              • Peucezio scrive:

                Mauricius,
                esatto.
                Questo configura, in sintesi, due fronti.
                Quello del sunnismo letteralista e quello della complessità, che sia laicista, sciita, multiconfessionale, cristiana o altro.

                Ma il discorso si può estendere.
                La faglia sunnismo-Iran è la faglia imperi eurasiatici vs Occidente.
                L’Occidente è un’estensione dell’integralismo sunnita, gli imperi eurasiatici, che combattono le loro minoranze islamiste sunnite terroristiche e destabilizzatrici (Cecenia, Xinjang, ecc.) un’estensione in grande del fronte iraniano-siriano, ecc.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Quello del sunnismo letteralista”

                Basta ricordare che il sunnismo che tu chiami letteralista (più corretto è “takfiri”, cioè che considera idolatra tutti i musulmani che non sono esattamente come loro), anche se ha qualche precedente medievale, nasce alla fine del Settecento in un contesto specifico, e si afferma solo con la cacciata degli hascemiti dalla Mecca nel 1926 (data a memoria).

                Insomma, è un fenomeno moderno. E solo in questi ultimi anni, grazie ai soldi sauditi, si sta imponendo nel mondo sunnita.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                ““Quello del sunnismo letteralista””

                Che poi la tua simpatia per gli sciiti mi sorprende sempre.

                Quando i califfi iniziano a “romanizzarsi”a Damasco, si distaccano i ribelli che seguono il perdente-ma-fedele; un ebreo convertito (come ci tengono a sottolineare i sunniti) trasforma la memoria del perdente-ma-fedele in un culto messianico, che si unisce ai resti di tutto il vasto mondo gnostico della Mesopotamia…

                Ecco, ti vedrei molto di più dalla parte dei califfi con la loro religione ordinata, dove l’orizzonte apocalittico è lontano quanto quello cattolico e dove le passioni mistiche sono “fatti personali”.

                Insomma mi sembri molto più sunnita che sciita!

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                “Insomma, è un fenomeno moderno. E solo in questi ultimi anni, grazie ai soldi sauditi, si sta imponendo nel mondo sunnita.”

                lo so benissimo che è un fenomeno moderno.
                Come il protestantesimo nel mondo cristiano: arriva un millennio e mezzo dopo (qui è un po’ di meno e vabbè…).

                Io non ce l’ho coi sunniti medievali, ce l’ho appunto coi sunniti moderni, sempre più letteralisti, trascendentisti, iconoclasti, ecc.

                Ammetterai che oggi l’Iran è un paese che tutela il suo patrimonio storico, la sua identità anche preislamica, è un paese pluralista, colto, malgrado tutto multireligioso e inoltre nei fatti il culto sciita di oggi ha forme di venerazione quasi non islamiche, figure di santi, con tanto di immagini…

                Peraltro sai bene che io sono sì per la religione istituzionale, ma ancora di più per la religione popolare, locale, per la supersitzione, per la pietas come venerazione per il sacro onnipresente, che pervade il paesaggio e gli oggetti.

                L’Arabia Saudita, il polo opposto all’Iran, distrugge la sua storia, promuove un integralismo sunnita radicale, semplificatore, nemico del sacro, della mediazione, tutto ciò che io aborro. Vuole trasformare il mondo in una via di mezzo fra una teocrazia ginevrina e un immenso centro commerciale.

                Questo sono gli sciiti e i sunniti oggi.
                In origine sarà stato diverso.
                D’altronde è noto che per secoli il mondo islamico era più colto e pluralista, più erede dell’ellenismo e per certi versi perfino della romanità, rispetto ai quattro barbari selvaggi che c’erano in Europa.

  31. Mauricius Tarvisii scrive:

    Mi pare di capire che nella piramide del vittimismo gli ebrei starebbero sopra gli autistici. Oppure sono alla pari, ma è Greta Thunberg a far prevalere l’altra categoria.

    https://www.zazoom.it/2023-10-23/greta-thunberg-accusata-di-antisemitismo-anche-dai-giornalisti-per-colpa-di-un-polpo-peluche-ma-serve-alle-persone-autistiche/13699634/

  32. Miguel Martinez scrive:

    La guerra di Gaza ribalta anche l’Europa…

    Ecco che un socialista tedesco sorpassa a destra Salvini (traduzione DeepL):

    https://www.zeit.de/politik/deutschland/2023-10/olaf-scholz-bundeskanzler-abschiebungen-migration
    Olaf Scholz: il cancelliere chiede “deportazioni su larga scala

    Il Cancelliere federale Olaf Scholz (SPD) ha chiesto un approccio molto più coerente all’espulsione dei migranti senza prospettive di permanenza. “Dobbiamo finalmente deportare su larga scala coloro che non hanno il diritto di rimanere in Germania”, ha dichiarato Scholz a Der Spiegel. Chi non ha prospettive di rimanere in Germania perché non può invocare motivi di protezione deve “tornare indietro”.

    Un’udienza sulla domanda di asilo deve avvenire già nei centri di prima accoglienza. “Dobbiamo espellere di più e più velocemente”, ha detto Scholz. A tal fine, le autorità devono essere “disponibili 24 ore su 24, in modo che qualcuno possa davvero essere espulso quando la Polizia federale lo preleva”. Inoltre, la digitalizzazione delle autorità per gli stranieri deve essere portata avanti.

    Scholz si è anche detto aperto alle proposte dei Länder per ridurre gli incentivi alla migrazione irregolare. “Se i Länder dicono di voler offrire prestazioni in natura anziché in denaro, noi li appoggiamo. Se vogliono introdurre una carta di pagamento per i richiedenti asilo, altrettanto”. Ha anche detto che è giusto offrire ai richiedenti asilo il servizio civile.

    Alla domanda sul suo nuovo tono duro sulla politica migratoria, Scholz ha risposto che in tutti i suoi uffici “ha sempre pensato in questo modo. E ha anche sempre parlato in questo modo”. È contrario alla “politica tattica”. Deve sempre riguardare la “soluzione concreta dei problemi”. Il governo federale sostiene pienamente questa linea, ha detto.

    “La nostra politica non si basa sul risentimento. Dobbiamo essere duri quando qualcuno non ha diritto di rimanere. Dobbiamo essere aperti e moderni allo stesso tempo, perché abbiamo bisogno di lavoratori provenienti da altri Paesi”, ha detto Scholz. Ora si tratta di tenere insieme la società. Chi vuole un’immigrazione illimitata deve “essere abbastanza onesto da dire che in tal caso non saremmo in grado di mantenere il nostro stato sociale come lo abbiamo oggi”.

    Per quanto riguarda i disordini a sfondo antisemita in Germania, Scholz ha affermato che bisogna “affrontare con determinazione tutti coloro che gridano slogan antisemiti, che bruciano bandiere dello Stato di Israele, che si rallegrano palesemente della morte di persone a causa degli attacchi terroristici di Hamas”. Lo Stato farà di tutto per proteggere la vita ebraica in Germania, ha detto. “E non ci lasceremo dividere come cittadini di questo Paese. Chiunque attacchi gli ebrei, chiunque li insulti o li ferisca, attacca tutti noi”, ha detto Scholz.

    • Miguel Martinez scrive:

      Fantastico:

      “Dobbiamo essere duri quando qualcuno non ha diritto di rimanere. Dobbiamo essere aperti e moderni allo stesso tempo, perché abbiamo bisogno di lavoratori provenienti da altri Paesi”

      • Miguel Martinez scrive:

        “perché abbiamo bisogno di lavoratori provenienti da altri Paesi”

        Il paese che ha accolto più migranti nella storia europea credo sia stata la Germania di Adolf Hitler, esattamente per questo motivo.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Infatti: in genere non si viene deportati IN Germania?

          • Francesco scrive:

            Solo in quel periodo, credo che la gente abbia voluto andare in Germania da quando lì è iniziata l’industrializzazione.

            Ammetto che il pacato realismo di Scholz mi corrisponde moltissimo, altro che gli strilli del buffoncino leghista traditore.

  33. Miguel Martinez scrive:

    Penso che ci sia da riflettere sulla questione migrazione.

    Io non ho mai negato che fosse un problema: come il Molise si è svuotato, perché i molisani sono emigrati in massa a Roma o Milano, è naturale che l’Africa si svuoti e tutto il continente cerchi di entrare in Europa.

    Ed è anche vero che l’Europa in crisi non può ospitare un continente intero in più, perché non è come la Milano degli anni Sessanta.

    Però non ne faccio una questione di “civiltà”, perché ho studiato la storia e l’antropologia, e non credo che quella “occidentale” sia l’unica civiltà al mondo.

    Invece, da quando c’è stato l’attacco palestinese, è diventato proprio questo: da un momento all’altro, gli “animali umani” vanno cacciati perché minacciano la “nostra civiltà”.

    Sono pericolosi perché portatori di un “altro mondo rispetto al nostro”.

    E quando a dirlo sono alla pari Salvini e il cancelliere socialista tedesco, c’è da preoccuparsi.

  34. Moi scrive:

    Se volete sentire qualcuno che dà unidirezionalmente tutta la colpa a Israele … c’è Alessandro Di Battista su Youtube.

    • Ros scrive:

      Il Capitan Fracassa, nella compagnia di giro, deve necessariamente esserci, in Commedia😉 (Grillo, prima Di Pietro, Renzi in qualche modo … sono bruciati ahiloro!😏)

  35. Moi scrive:

    Abbastanza inquietante : il Crosettone 😉 in Libano …

    https://www.msn.com/en-us/news/other/crosetto-makes-lightning-visit-to-lebanon/ar-AA1iGKeK

    … c’è (molto) da preoccuparsi ?!

  36. Moi scrive:

    OT, ma forse non troppo … a tema ecologico :

    NON sono “razzista”, né “razzialista” (anche se non ne ho mai assimilato troppo il significato) … spero.

    Cmq, saprete che Greta Thunberg si è unita alla protesta dei Sami [Vulgo : “Làpponi” …] VS le Pale Eoliche sul loro Territorio (che sappiamo essere naturaliter trans-nazionale 😉 … tipo quello degli Inuit e dei Curdi) ; ebbene :

    più vedo Greta Thunberg fra i Sami … più mi sembra decisamente una di loro !

  37. Moi scrive:

    Svezia e Svizzera sono riuscite a vendere molto bene all’ Estero l’ immagine di sé di Paradisi Progressisti … per questo, la persecuzione rispettivamente dei Sami e degli Jenisch _ roba che i “nonni anagrafici” ricordano sulla propria pelle _ sono praticamente sconosciute !

  38. Mauricius Tarvisii scrive:

    Dopo i grandi successi in Iraq, Libia e Siria…

    “Macron: “Proporrò ai partner una coalizione come quella anti-Isis in Siria e Iraq”

    “Voglio proporre ai nostri partner della coalizione anti-Isis in Iraq e Siria” che si costruisca “una coalizione internazionale e regionale per combattere Hamas e i gruppi terroristici che ci minacciano tutti”. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron al premier israeliano Benyamin Netanyahu a Tel Aviv.”

    https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2023/10/24/macron-netanyahu-coalizione-anti-isis-raid-mercato-gaza-18-morti/7332465/

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ mauricius tarvisii

      “Macron”

      Sembra fatto apposta.

      Proprio ieri sentivo questo documentato intervento su Gaza, che si conclude con un apprendimento non esattamente entusiasta sul presidente Francese

      https://fb.watch/nSEs9-PO0Q/

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Io quella dell’ospedale l’avevo già archiviata insieme alle altre sui russi che si bombardavano da soli dighe e centrali nucleari: le autorevoli fonti che la sostenevano erano le stesse.

  39. mirkhond scrive:

    ” la Persia è scita dal 600-700 AD”

    No, dal XVI secolo d.C.

    • Francesco scrive:

      no, dalla morte di Maometto o poco dopo, dalla diatriba sulla successione che ha determinato lo scisma sunniti-sciti

      o sbaglio?

      • PinoMamet scrive:

        Credo che sbagli: all’epoca gli sciiti erano nell’attuale Iraq soprattutto; la Persia, vado a memoria, restò sunnita fino ai Safavidi

      • mirkhond scrive:

        La Shiah in Iran rimase minoritaria fino al XVI secolo, vedasi il Vecchio dell’Alamut, a sud del Caspio nei secoli XI-XIII, ma il paese rimase in maggioranza sunnita fino all’avvento di Shah Ismail (1487-1524) che lo impose nel 1499-1512.

      • habsburgicus scrive:

        nell’essenza sbagli…
        come ti hanno già ottimamente spiegato Mirkhond e Pino la Persia rimase in maggioranza sunnita fino ai Safavidi…
        o, per dirla in altre parole, un viaggiatore medievale sarebbe stato meravigliato dall’associazione Persia-sciismo giacché (e lasciando stare che vi furono molti sciismi di cui quello duodecimano, al potere in Iran dai Safavidi in poi è solo UNO sebbene quello con maggior successo) è bensì vero che vi furono talora potentati persiani sciiti (i Buwayhidi che dominarono il Califfato sunnita dal 945 all’avvento dei turchi selgiuchidi nel 1055 d.C, la cui vittoria fu vista come una liberazione dai sunniti ! il Sultano ilkhanide cioé mongolo Oljejty 1304-1316 ecc) ma ciò non fu per nulla tipico dell’Iran -le cui principali dinastie erano sunnite- e anzi la principale dinastia sciita, i Fatimidi, regnò sull’Egitto (dominando anche la Palestina*) dal 969 al 1171 e in precedenza financo in Nord Africa dal 909 !
        Jaspers parlò di “età assiale” per il V-IV secolo a.C (Zoroastro, nascita del monoteismo biblico, Socrate, Buddha ecc)..io mi permetterei nel mio piccolo di suggerire per il XVI secolo il nome “età delle Riforme” in quanto è affascinante constatare come la Riforma in Europa sia più o meno coeva della “Riforma” in Iran ancorché del tutto scollegata !

        *a complicare il tutto, resta il fatto nudo e crudo che l’UNICO Sovrano musulmano SINO AD ORA a profanare il Santo Sepolcro di Nostro Signore fu nel 1009 un Califfo fatimida SCIITA (non ja’fari cioé non duodecimano), il famigerato al-Hakim da cui deriverebbero i Drusi !..e non i soliti Sunniti di cui il nostro Peucezio, a ragione, ama censurare l’integralismo 😀 😀 😀
        ciò preparò il clima per le Crociate in quanto pii e santi monaci predicarono presso le masse in tutta la Christianitas..che naturalmente avverranno, quasi nove decenni dopo, contro principi ben più moderati e civili per nulla responsabili degli abomini di al-Hakim 😀

        • mirkhond scrive:

          Si infatti, anche se un beg turco, Artuq, subito dopo la conquista selgiuchide della Palestina nel 1076, scoccò una freccia verso la volta del Santo Sepolcro, suscitando sconcerto tra i cristiani, sia locali che pellegrini che sempre più frequenti arrivavano dal Frangistan, da quando la conversione dei Magiari/Ungari al Cristianesimo latino intorno al 1000, aveva consentito l’apertura della via di terra per i Luoghi Santi, più sicura di quella marittima, ancora in mano ai pirati musulmani (anche se ormai il Mediterraneo si era aperto alle repubbliche marinare, soprattutto Pisa e Genova, e poi anche Venezia).
          Il gesto di Artuq, unito al ricordo delle distruzioni di al-Hakim (996-1021), contribuì a preparare il terreno per quei pellegrinaggi armati franchi che in seguito sarebbero passati alla storia come Crociate.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “suggerire per il XVI secolo il nome “età delle Riforme””

          Suggerimento già raccolto anni fa su Europa Universalis 4 (lì si chiama “età della Riforma” ed effettivamente mettono insieme la Riforma, l’Iran Safavide e il Sikhismo).

        • Francesco scrive:

          GRAZIE a tutti!

  40. Fuzzy scrive:

    In Europa si sta meglio.

    Si, ma che spreco.
    Si può star meglio ancora lasciandosi alle
    spalle l’obsoleto modello produttivo industriale e tutta la burocrazia che ne consegue.
    Esempio
    La velomobile
    https://solar.lowtechmagazine.com/2012/10/electric-velomobiles-as-fast-and-comfortable-as-automobiles-but-80-times-more-efficient/
    80 volte più efficiente delle normali automobili ( i calcoli nell’articolo, comprese le preventive risposte ai dubbi)
    -meno materiali necessari per produrre il macchinario
    -molto minore il consumo di energia
    Di conseguenza
    -minori spese per infrastrutture stradali e tutta la burocrazia che ne consegue su inquinamento, rumore e non so che altro
    -minor numero di incidenti. Meno spese ospedaliere, vigili, avvocati ecc
    -meno obesi e smaltimento di esaurimento nervosi e nervosi tramite la terapia della pedalata finché non passa la pazzia.

    E come si chiama tutto questo?
    Si chiama progresso a costo ridotto.
    Accessibile anche ai paesi in via di sviluppo.

    La società industriale è un dinosauro travestito da scienziato.

    • Fuzzy scrive:

      Lo stato tecnologico: tende a servirsi prioritariamente degli apparati ideologici.
      Essi consentono, infatti, di veicolare tramite le istituzioni educative, famigliari, giuridiche, politiche, quelle procedure che inducono il consenso e la spontanea accettazione del sistema.

      Le critiche non gli fanno un baffo

      Ogni critica per quanto radicale essa sia e per quanto vincente appaia sul momento, non ha la possibilità di fungere da elemento reale di aggregazione politica.
      Da una parte va la critica, dall’altra la costante dei poteri.

      Emarginazione ideologica

      In società di questo tipo, la violazione dei giochi previsti conduce, inevitabilmente alla emarginazione ideologica

      (Claudio Bonvecchio: filosofia della politica. Roba del 1981. Non è cambiato niente se non in peggio)

      • Fuzzy scrive:

        -Progresso a costo ridotto-

        Questa merita i fuochi d’artificio
        https://www.greenme.it/salute-e-alimentazione/danimarca-transizione-sistema-alimentare-base-vegetale/

        Per la prima volta al mondo, la Danimarca ha fatto del passaggio agli alimenti a base vegetale una politica governativa attraverso un piano che delinea una transizione verso questo sistema alimentare
        la domanda globale di alimenti a base vegetale è in forte crescita, grazie all’aumento della popolazione vegetariana e vegana, alla crescente preferenza per i prodotti alimentari a base vegetale e alla crescente incidenza di intolleranze alle proteine animali.

        Questo cambiamento rappresenta un’enorme opportunità economica per le aziende a livello globale. Le proiezioni di mercato variano: un rapporto stima che il mercato globale degli alimenti a base vegetale passerà da 11,3 miliardi di dollari nel 2023 a 35,9 miliardi di dollari entro il 2033, mentre un altro rapporto prevede che raggiungerà 95,52 miliardi di dollari entro il 2029.

        🌟🌟🌟

    • Francesco scrive:

      ma quella nella foto è una supposta, non un mezzo di trasporto

  41. tomar scrive:

    Miguel

    “Per Pino Mamet

    “Credo che l’Iran…”

    Tutto quello che dici, l’ho sentito molte volte dire da arabi, sia simpatizzanti di Saddam Hussein che islamisti.”
    Nella mia ignoranza totale di un rapporto diretto con quei mondi non mi sembra strano.
    Penso che gli arabi simpatizzanti del Saddam Hussein che aveva aggredito quel Paese uccidendone un milioni di abitanti dovevano per forza avere dell’Iran degli Ayatollah un’opinione che in qualche modo giustificasse l’impresa (che per altro costò anche agli iracheni centinaia di migliaia di vittime).
    Quanto agli islamisti, se sono radicali mi sembra che per loro l’unico sciita buono è quello morto… ma Hamas allora?
    Credo che proprio l’enigma ideologico dell’amicizia di Hamas con gli eretici ci aiuti a capire quanto sia sciocca e fuorviante la sua equiparazione con Al-Qāʿida, Isis et similia che in questi giorni viene strombazzata a destra e manca.
    Gli uomini che crearono e che militano in queste organizzazioni, erano e sono – a partire da Bin Laden e finendo all’ultimo lupo solitario in giro per l’Europa – dei déracinés, esistenzialmente non molto dissimili da quei giovani che da varie parti d’Europa andarono a formare le brigate internazionali in soccorso della Spagna aggredita dai fascisti (credo tra l’altro che la partenza di decine di migliaia di giovani sradicati dall’Europa per unirsi all’Isis in Siria sia stato l’episodio storico più significativo di quel tipo di fenomeno dopo quello delle brigate internazionali in Spagna).
    Viceversa gli uomini di Hamas sono persone nate e che vivono nella terra in cui operano e che si occupano fondamentalmente del voler essere padroni a casa propria. E sono amici di chiunque li possa aiutare in questa bisogna, fosse pure il diavolo sciita. Il paragone più calzante è semmai con i vietcong, anche quelli definiti tout court terroristi comunisti dai governi americani e dal codazzo di molti “occidentali” con abbondante stampa al seguito. Erano invece fondamentalmente dei nazionalisti che non ammazzavano americani per motivi ideologici (come si è poi visto fino agli attuali ottimi rapporti) ma solo perché erano venuti a casa loro a voler decidere chi comandava.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ tomar

      “comandava”

      OAAT!

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Tomar

      “Quanto agli islamisti, se sono radicali mi sembra che per loro l’unico sciita buono è quello morto… ma Hamas allora?”

      L’errore consiste nel confondere “sunniti” con “wahhabiti” e i loro discendenti, come appunto l’Isis.

      I Wahhabiti in origine erano una piccola minoranza relegata al deserto del Najd, un’alleanza tra un predicatore e un saccheggiatore: dove il predicatore in sostanza diceva, “chiunque tu dichiari che non è un Vero Musulmano, puoi rubargli tutto!”

      Poi hanno scoperto il petrolio, e da allora possono comprarsi moschee in tutto il mondo.

      Hamas ha una storia completamente diversa, nasce dai Fratelli Musulmani (il cui maestro ultimo era uno sciita massone, ma è un’altra storia).

    • Peucezio scrive:

      Miguel,
      “Gli uomini che crearono e che militano in queste organizzazioni, erano e sono – a partire da Bin Laden e finendo all’ultimo lupo solitario in giro per l’Europa – dei déracinés, esistenzialmente non molto dissimili da quei giovani che da varie parti d’Europa andarono a formare le brigate internazionali in soccorso della Spagna aggredita dai fascisti (credo tra l’altro che la partenza di decine di migliaia di giovani sradicati dall’Europa per unirsi all’Isis in Siria sia stato l’episodio storico più significativo di quel tipo di fenomeno dopo quello delle brigate internazionali in Spagna).
      Viceversa gli uomini di Hamas sono persone nate e che vivono nella terra in cui operano e che si occupano fondamentalmente del voler essere padroni a casa propria. E sono amici di chiunque li possa aiutare in questa bisogna, fosse pure il diavolo sciita.”

      È questo il punto fondamentale.
      Ed è il motivo per cui l’Occidente odia Hamas, mentre con Al-Qāʿida e l’Isis, per quanto faccia finta di criticarli, ci va d’amore e d’accordo.
      Se non si capisce la carica nichilista dell’Occidente, il suo odio verso le strutture e la sua volontà di creare un’umanità sradicata e deculturata non si capisce nulla.

      • Francesco scrive:

        Quindi Israele secondo te non ha identità e struttura e cultura proprie ma è la stessa cosa dei Navigli a Milano, solo fa più caldo.

        Mah

      • PinoMamet scrive:

        Ma all’Occidente (che poi, come entità a sè stante, esiste quanto L’Oriente, cioè per niente) non importa niente di creare un’umanità sradicata e deculturata.

        A volte, Peucezio, scrivi come esistesse una persona, chiamata Loccidente, dotata di un suo proprio pensiero; e questo pensiero, tra l’altro, fosse anche particolarmente negativo e distruttivo.

        Esiste Loccidente contro, boh, Latradizione.

        Non c’è niente del genere, Peucezio.
        I paesi occidentali sono governati da governi, che ragionano in base a fattori non sempre evidenti, ma di solito piuttosto concreti: i soldi sono uno.
        Far funzionare l’economia.

        Poi accontentare il proprio elettorato, che ha anche dei bisogni simbolici, ma prima e più urgentemente dei bisogni simbolici ne ha di reali e concreti: portare a casa la pagnotta, mettere qualcosa in pentola.
        I simboli vengono molto dopo, anche se a parole vengono sempre prima.

        E questi simboli poi sono cose molto terra terra e semplici da afferrare, cose che possono stare in un messaggio pubblicitario o sul retro di una carta da cioccolatini:
        la libertà, l’amore, volersi bene, la famiglia, gli affetti, le tradizioni (cioè Natale con i tuoi Pasqua con chi vuoi, il panettone, la colomba, la partita di calcio).

        Non ha nessuna volontà disgregatrice.

        • PinoMamet scrive:

          Prendi gli immigrati: certo, tanti immigrati mettono a rischio il simbolo Tradizione
          (se sono musulmani, andrà a finire che non ci faranno mangiare il panettone? e il prosciutto??)

          ma allora li si mette sotto i simboli Libertà (scappano dalle guerre!) e quello Amore (ama il tuo prossimo!) e problema risolto.

          Poi dopo un po’ che ci lavori insieme salta fuori, guarda un po’, che c’è il criminale e il bravo ragazzo, e che il bravo ragazzo credente islamico non ti rompe le palle se sei credente cristiano, e che quello credente così così magari mangia il prosciutto con te, e li metti anche nei simboli Famiglia e Tradizione.

        • Peucezio scrive:

          Pino,
          “I paesi occidentali sono governati da governi”

          No, i governi dei paesi occidentali non contano un cavolo.
          La Germania sta distruggendo la sua economia manifatturiera per via delle sanzioni alla Russia, che non ha fatto nulla alla Germania, non l’ha messa in pericolo da nessun punto di vista.
          Ma la Germania è solo formalmente uno stato sovrano, nella sostanza è una colonia e fa quello che decide la madrepatria, del tutto indipendentemente dal proprio interesse nazionale e dal benessere dei propri cittadini.
          E lo stesso vale per l’Italia. E con qualche sfumatura diversa (i francesi amano fare finta di fare il proprio interesse e un po’ lo fanno, un minimo se lo ritagliano, ma non di più) tutti i paesi cosiddetti occidentali.

          Ma oltre alla soggezione politica agli USA e alla loro agenda geopolitica, c’è anche da considerare che ormai i ceti dirigenti occidentali non sono più radicati nelle culture e nei contesti nazionali, sono esponenti di una cultura genericamente occidentale alto-borghese, tendenzialmente di orientamento progressista (ma liberale), cosmopolita. E questa élite non è un’élite pragmatica, è un’élite che ha in odio i popoli e le strutture.
          Basta vedere che difendono Israele e al tempo stesso vogliono che si riversino milioni di immigrati in Europa. cioè vogliono pestare i calli agli islamici in casa loro e islamizzare casa nostra, creando di fatto la massima conflittualità possibile nell’un luogo e nell’altro.

          Considera anche, se proprio vuoi ragionare in termini di interessi economici (io non credo che stia lì la cosa, ma prestiamoci al gioco), che il consumismo vuole un uomo universale strandardizzato, senza radici. E il capitalismo moderno lo sta creando.
          Solo che a volte l’economia non basta e ci vuole la guerra.
          E allora se salta fuori un regime nazionalista, bisogna combatterlo, se possibile anche con la forza.

          • habsburgicus scrive:

            E lo stesso vale per l’Italia. E con qualche sfumatura diversa (i francesi amano fare finta di fare il proprio interesse e un po’ lo fanno, un minimo se lo ritagliano, ma non di più

            non è un caso che ciò valga per Italia e Germania…
            sono le due Nazioni sconfitte in guerra (anche se poi l’Italia si illuse di aver vinto grazie alla cobelligeranza -che piaceva al centro- e ai partigiani-che mandavano in sollucchero la sinistra :D);
            detto queto, la sconfitta in guerra non impedì ad italiani e tedeschi di fare le scarpe ai francesi (e agli inglesi) alla tempo della vituperata “Prima Repubblica”..poi qualcosa si è inceppato, almeno per noi (per la Germania vigono criteri diversi)

            • habsburgicus scrive:

              P.S
              la Germania sconta l’assenza di uno statista come Kohl che riuscì a fare l’unificazione contra spem e solo perché c’era Bush senior (Mitterrand, la Thatcher e pure il nostro Andreotti avrebbero volentieri gradito il mantenimento della Germania Est :D)..Kohl, ultimo Statista, colse l’attimo fuggente (Gorby ancora potente e al contempo bisognoso di aiuti !), bastava tergiversare un attimo..e oggi la STASI sarebbe ancora al potere a Berlino Est 😀
              la Merkel è sopravvalutata..e ha gravi colpe..Schroeder e Scholz, ovviamente, sono peggio 😀

          • Francesco scrive:

            >>> La Germania sta distruggendo la sua economia manifatturiera per via delle sanzioni alla Russia, che non ha fatto nulla alla Germania, non l’ha messa in pericolo da nessun punto di vista.

            ehm, totalmente falso, a parte le prime due parole!

          • PinoMamet scrive:

            ” oltre alla soggezione politica agli USA e alla loro agenda geopolitica, c’è anche da considerare che ormai i ceti dirigenti occidentali non sono più radicati nelle culture e nei contesti nazionali, sono esponenti di una cultura genericamente occidentale alto-borghese, tendenzialmente di orientamento progressista (ma liberale), cosmopolita. E questa élite non è un’élite pragmatica, è un’élite che ha in odio i popoli e le strutture.”

            No, Peucezio, questa parte del tuo ragionamento è pura fantasia.

            Fantasia, invenzione, proiezione mentale.
            Non ha nulla a che fare con la realtà, se non che ovviamente i ceti dirigenti sono alto borghesi, che è una tautologia: la aristocrazia nom conta più nulla e chi comanda si arricchisce e viceversa.

            Che queste persone odino i popoli è, ripeto, pura fantasia, basata su nulla.

            Dici, la Meloni- che parte da una piattaforma populista- non può fare tutto quello che vuole perché non può andare contro gli interessi degli USA.

            Ok, questo è un ragionamento comprensibile, razionale, di cui si può discutere.

            La Meloni non può fare quello vuole perché una élite cosmopolita e dissolutrice odia i popoli: no, questa è una fiaba, la proiezione di qualche paura, la versione modernizzata di qualunque teoria del complotto sia mai esistita, puro fumo.

    • Roberto scrive:

      Ma il pensiero anti Israele non era censurato?

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Roberto

        “censurato”

        Mica tutto il mondo è Occidente.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • roberto scrive:

          non capisco la tua risposta….

          guterres è portoghese, no?
          i portogallo mi sembra abbastanza occidente in fin dei conti

        • roberto scrive:

          andrea,

          tra l’altro prova a dare uno sguardo ai commenti sotto all’articolo che hai postato….non censuravano i commenti anti israele?

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Stai usando il Fatto Quotidiano per dedurre la posizione dell’establishment?

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Roberto

            “censuravano”

            Sento distintamente il rumore di scivolamento sugli specchi.

            Conosci altri giornali oltre al Fatto in cui quei commenti sono pubblicati?

            Cosa dicevamo della libertà di parola concessa formalmente a uno perché tutti gli altri potessero cantare le magnifiche sorti e progressive della nostra “democrazia”?

            Prova a scrivere le stesse cose in una lettera a Repubblica, La Stampa o il Corriere.

            E ti va ancora bene che non sei in un campus USA. Lì ancora un po’ e ti schedano proprio.

            https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/10/22/difendi-i-palestinesi-allora-sei-terrorista-ma-cosi-si-legittima-hamas/7329073/

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • roberto scrive:

              andrea

              “Conosci altri giornali oltre al Fatto in cui quei commenti sono pubblicati?”

              tu sei di quelli che sostiene la tesi secondo la quale sui social i commenti antiisraeliani sono censurati.

              ora, io (e anche pino) ti ho fatto notare che di commenti antiisraeliani su FB ne vedo a sazietà.

              io ho anche un conto twitter, e pure lì ne vedo finché voglio (tra l’altro è ancora peggio visto che il mio FB è circoscritto alla bolla di persone che conosco e in stragande maggioranza frequento, twitter invece è il mondo intero e arriva della roba da far rizzare i capelli)

              ora ti faccio notare che sulla pagina del fatto quotidiano il 100% dei commenti sono antiisraele

              in cosa sto scivolando sugli specchi?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Roberto

                “specchi”

                Nel negare il fatto che:

                A) in Francia e Germania si PROIBISCONO le manifestazioni proPalestina

                B) all’Europarlamento si taglia il microfono a un europarlamentare che ricorda le cause del conflitto

                C) in USA si propone la schedatura di chi manifesta pro Palestina, minacciando di togliere i finanziamenti alle Università che non lo fanno fra i propri professori e studenti

                D) in Italia il ministro della scuola vuole denunciare gli studenti pro Palestina

                Che ci sia la singola voce dissidente, te l’ho già spiegato, non è strano: serve a dare l’impressione di essere democratici e -soprattutto- a focalizzare la furia dell’opinione pubblica contro il Nemico Della Civiltà. L’hai visto quel pennivendolo alla TV gridare “Vergogna!” a un Di Battista (dico: un Di Battista! Guarda chi mi tocca difendere 🙁 ) che snocciolava cifre e dati noti a tutti.

                Guarda che è come per l’Ucraina: alla favoletta della povera potenza nucleare messa in pericolo da quattro tagliagole non ci crede più gente di quelli che credevano alle panzane dei nazisti che leggono Kant.

                Solo che a giudicare dai post che i social non censurano non si direbbe…

                Una volta si sarebbe detto che l’UE e i mass media Europei erano un covo di lacchè dell’imperialismo USA, pensa un po’.

                E si sarebbe stati nel torto.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                andrea

                “Nel negare il fatto che”

                a proposito di specchi…dove è che ho negato tutto ciò?

                ho parlato di una sola cosa: la risibile, a questo punto, idea di una censura mediatica del pensiero antiisraele e l’altra, risibile, idea del “invece silenzio pressoché totale”

                ti pare che ci sia stato silenzio totale su guterres? ne hanno parlato letteralmente tutti i giornali!!!!

                per l’ucraina, dico solo che ho letto su queste pagine che dovevano arrendersi per risparmiarsi delle vite…

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Roberto

                “tutti i giornali”

                Scusa, ma finché si scherza si scherza.

                Certo che tutti i giornali ne hanno parlato.

                Come hanno parlato di Orsini quando due anni fa prevedeva che avremmo cercato di fare la guerra a Mosca fino all’ultimo Ucraino: per sputtanarlo.

                È il meccanismo dei Due Minuti d’Odio: lasci parlare chi la pensa diversamente quel tanto che basta per offrirlo come capro espiatorio al generale ludibrio.

                (Che poi basta sentire un Mieli che esulta perché dopo migliaia di bambini bruciati “Gaza è libera” per capire al volo chi ci sta prendendo per i fondelli)

                Ciao!

                Andrea Di Vita

  42. habsburgicus scrive:

    E certamente in Iran c’è un fortissimo odio antiarabo, un risentimento contro un dominio straniero subito,

    [Miguel..
    o quantomeno c’era…
    nell’antidiluviano 1956 (in Iran 1345 AHS) lo studioso iraniano Abdolhossein Zarrinkub pubblicò in persiano quella che resta un’opera essenziale sulla conquista islamica dell’Iran e la intitolò Do qarn soqut (Due secoli di silenzio !) ove senza dubbio l’autore vuole riferirsi alla scarsità di fonti ma si intravede anche un giudizio non proprio lusinghiero verso l’invasore arabo…
    ciò spinse il buon Amir ‘Abbas Hoveyda, massone di rango 33 e con contatti europei al più elevato livello specialmente in Francia* in quanto francofono puro al punto che pare pensasse in francese e non in persiano :D, durante il suo premierato (1965-1977) a cambiare financo il calendario per compiacere lo Scià: e qui una breve, e noiosa, annotazione sui calendari iraniani 😀
    i.sino ad inizio XX secolo in Persia si usava il calendario egirale “normale” (o “arabo”, che è l’unico ufficiale in Arabia Saudita), talvolta accoppiandolo con i mesi solari dello zodiaco e il ciclo dei dodici animali di origine cinese e centroasiatica; di rado, il numerale dell’Egira era solarizzato ma talora già capitava nel qual caso, putacaso, il 1902 era censito iniziare il 1301 AHS (l’anno egirale era più o meno il 1340 andando alla buona)
    ii.da inizio XX secolo (rivoluzione costituzionale) al 1925 (avvento della dinastia Pahlavi) si usò ufficialmente SOLO il numerale solarizzato (quello di oggi, AHS Anno Hegirae solaris) continuando però ad utilizzarlo insieme ai mesi dello zodiaco, come si fa tuttora in Afghanistan (per esemplificare, io sono entrato in Iran il 14 Shahrivar 1402 AHS e ne sono uscito il 19 Shahrivar 1402 AHS..i talebani, se fossi invece andato in Afghanistan, avrebbero invece parlato di ingresso il 14 sonboleh “la Vergine” e di un’uscita il 19 sonboleh, ma è la stessa identica cosa :D); Afghanistan e Iran hanno infatti stesso numerale (diverso da quello arabo) ma nomi diversi dei mesi e NON -o, meglio, non solo- perché in Afghanistan si parla anche pashto
    iii.i Pahlavi introdussero i mesi sasanidi (Farvardin ecc) mantenendo l’Egira solare: è l’unica riforma dei Pahlavi rimasta !
    iv.lo Scià figlio, nel 1975 all’apice del potere del fido Hoveyda, volle strafare: decise quindi di cancellare ogni riferimento all’Egira e dunque alla conquista araba. Questa fu una rottura impressionante in Iran perché qualche Egira, lunare, solare o mista che fosse era utilizzata da tredici secoli !!!
    Hoveyda introdusse quindi, per ordine dello Scià, l’Era imperiale (Shahanshahi, ShSh) con partenza dall’avvento al trono di Ciro nel 559 a.C (che poi forse è pure sbagliato ma lasciamo stare); per il resto non cambiò nulla, rimasero i mesi sasanidi che ci sono tuttora, tanto che basta aggiungere 1180: il 1 Farvardin 2537 ShSh è equivalente al 1 Farvardin 1357 che a sua volta corrisponde all’afghano 1 Hamal “Ariete” 1357 (per noi, 21 marzo 1978 d.C, l’ultimo anno dei Pahlavi, che non vedranno sul trono il 2538 tornato 1358 :D);
    il clero aciita scatenò il finimondo vedendo ciò come una prova della wickedness dei Pahlavi e del loro tirapiedi il “Baha’i” Hoveyda tanto che PRIMA ancora della caduta della Monarchia, ma dopo la caduta di Hoveyda (nel 1977 perse la guida del governo ma venne fatto Ministro di Corte; nel 1978 lo Scià lo licenziò pure da lì), lo Scià acconsentì (27/8/1978 che passò da 4.VI.2537 a 4.VI.1357 ove VI è Shahrivar) al ritorno del calendario “classico”, quello in vigore dal 1925 e rimasto tuttora (neppure Khomeini ha osato ricancellare i mesi sasanidi)

    *ciò fu la sua rovina; Hoveyda, odiato dagli islamici che per soprammercato lo ritenevano un Baha’i, venne fatto arrestare dallo Scià pochi giorni prima della partenza per dare qualcuno in pasto al popolo (gli amici di Hoveyda in esilio ancora non perdonano i Pahlavi) e nessuno nei giorni convulsi della rivoluzione pensò di liberarlo affinché potesse cercare di scappare negli USA o in Israele di cui Hoveyda era amicissimo; i khomeinisti se lo trovarono già bello impacchettato 😀 e Khomeini ordinò di processsarlo; Hoveyda, tapino, si illuse che il :. Giscard potesse salvarlo solo alzando la voce con Khomeini e invece quella fu la sua condanna a morte..è difficile che Khomeini l’avrebbe risparmiato in ogni caso ma dopo l’appello di Giscard, ordinò che Hoveyda fosse immediatamente ucciso, come purtroppo avvenne a quanto pare dopo atroci sevizie

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ habsburgicus

      “Hoveyda”

      Ma Hoveyda era davvero Baha’i?

      Perché se lo era, allora la faccenda delle sevizie posso confermarla. Mi risulta che i Baha’i siano stati considerati dagli ayatollah della prima ora fra i più abietti servi del demonio. Ho visto un filmato dove in una galera venivano cavati gli occhi a un Baha’i legato.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • habsburgicus scrive:

        Ma Hoveyda era davvero Baha’i?

        non credo….però, mi insegni, talora la percezione è più importante della realtà—e in ogni causa l’accusa, che fosse in buona o mala fede, era fatta per screditare Hoveyda..
        come giustamente dici, l’odio degli ayatollah per i Baha’i è proverbiale ma tale odio sembrerebbe penetrato nelle masse, specie quelle ut ita dicam meno “acculturate”

  43. Moi scrive:

    Insomma … “tornando in Topic”: a vendersi come Paradisi Progressisti , Svezia e Svizzera sono state molto più abili di Israele, quindi !

  44. Fuzzy scrive:

    Oh, stamattina guardo Open e vedo Sgarbi evasore fiscale prima notizia, poi a seguire un smitragliata di articoli sulle grane sentimentali della Meloni.
    Israele e Palestina più ONU notiziola in formato ridotto.
    Strano però.
    Non male il Post
    https://www.ilpost.it/

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ fuzzy

      “Open”

      Invidio il tuo stomaco.

      Dico davvero.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Fuzzy scrive:

        Finora mi era sembrato una quasi copia dell’ansa
        Quindi leggevo l’ansa e ripassavo su Open.
        Poi, due giorni fa, il patatrac.
        Un sito di pettegolezzi.
        Ma si fa presto a spostarsi su altri lidi, fermo restando che poi di quello che leggo faccio un “frullato” o dei copia-incolla che spesso finiscono qui tra i commenti.
        Cosa che fanno anche molti altri, quindi niente di che.
        Una specie di passatempo un po’ “partecipato”

  45. roberto scrive:

    OT
    nave cinese partita e arrivata in russia….fatemi sognare, come c’entrano nella storia gli americani, la NATO, gli ucraini, la merkel?
    🙂

    https://www.repubblica.it/esteri/2023/10/25/news/nave_cinese_spezzato_gasdotto_baltico_trascinando_ancora-418711256/?ref=RHLF-BG-P2-S1-T1

    • Peucezio scrive:

      Ma no!
      Ha stato Putin!

    • roberto scrive:

      no figurati, un incidente come ne capitano in continuazione!

    • PinoMamet scrive:

      Beh gli americani c’entrano perché hanno proclamato in lungo e in largo di voler “porre fine” al condotto, e gli ucraini perché della distruzione è stato accusato (non ricordo se poi il governo ucraino se n’è addirittura vantato) un non precisato “gruppo filoucraino “.

      Adesso salta fuori che sarebbe stata una nave cinese partita dalla Russia, e prendo atto ma… che avevano da guadagnarci Russia e Cina?

      • PinoMamet scrive:

        Ah scusate: non è quello tra Russia e Germania, è un’altra conduttura, tra Estonia e Finlandia.
        Non ne sapevo niente, vi ho detto che guardo pochissima TV.

        Beh, qui immagino che si tratti proprio della vendetta russa per l’altro, e per l’entrata della Finlandia nella Nato.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “come c’entrano nella storia gli americani, la NATO, gli ucraini, la merkel?”

      Fammi capire: tu credi ancora che North Stream lo abbiano distrutto i russi o che potrebbero essere stati loro?
      Perché altrimenti mi sfugge il senso del tuo intervento.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ mauricius tarvisii

        “tu credi ancora”

        Mi si corregga se sbaglio ma… sì, probabilmente lo crede davvero.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

  46. tomar scrive:

    x Francesco:
    “comunque la dichiarazione di Gutierres resta preoccupante”

    Mi citi per favore tra virgolette che cosa ritieni “preoccupante” (immagino perché falso) della dichiarazione di Gutierrez?

  47. tomar scrive:

    Biden ha scoperto (da qualche giorno) i coloni israeliani in Cisgiordania.
    Infatti nei giorni scorsi si è detto pubblicamente «preoccupato» per gli attacchi dei coloni israeliani contro la popolazione palestinese. Durante una conferenza stampa congiunta alla Casa Bianca con il primo ministro australiano, Anthony Albanese, Biden ha detto che i palestinesi «hanno il diritto di essere lì: questi attacchi devono cessare subito».
    Peccato che questi attacchi provenivano da terreni nei quali con altrettanto diritto stavano dei palestinesi prima di (a proposito di quando ci tolgono la casa) esserne cacciati, governo dopo governo israeliano, senza che ne Biden né i suoi predecessori avessero mai mostrato grande interesse per questo diritto.
    Ciò detto è però vero che gli americani si rendono conto che se il fuoco si estende alla Cisgiordania, quel punto della loro agenda che prevede (e strombazza) un “rafforzamento” dell’Autorità Palestinese perderebbe anche quel minimo di credibilità che il coro del Bene tenta di spacciare.
    Preoccupazione comprensibile, ma assai tardiva: quell’antifrasi chiamata Autorità Palestinese ha dato in questi giorni come unico segno di vita e di autorità quello di sparare ai palestinesi che manifestavano solidarietà ai palestinesi di Gaza (ah già, la Cisgiordania sotto “suo” controllo è uno dei paesi in cui queste manifestazioni sono vietate). L’unico rafforzamento che i suoi angeli custodi possono dare a questo cadavere politico è quello di fornirgli migliori armi antisommossa.

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