La storia del mondo come non te l’hanno mai raccontata

Siamo a cena da amici. Ardashir ha preso in mano la cucina, mescolando risi, verdure, pollo e trasformandoli in qualcosa di singolarmente persiano.

“Agricoltura è nata in Iran ottomila anni fa!”, ci spiega. Tranne gli articoli, parla un italiano scorrevole.

A tavola, inizia a raccontare.

“Sono nato a Tehran, ma vengo da Lorestan, dove 100.000 anni fa è apparso homo sapiens, poi dopo è andato in Georgia e nel resto del mondo! Sai che hanno trovato le prime tracce di vino da noi ottomila anni fa?”

Ardashir non si chiama in realtà Ardashir, si è dato da solo questo nome con cui ha sostituito quello originale, di derivazione arabo-islamica.

“Una volta, impero persiano era come l’America – l’unico impero al mondo. Anche quando si è ritirato dalla Grecia, pensavamo solo che fosse come quando l’America si è ritirata dall’Afghanistan.

Poi però nasce un altro stato, Roma. Che vuole essere come Persia. Non riescono a battere Persia: georgiani e armeni erano i nostri migliori guerrieri, ma i romani li fanno convertire al cristianesimo, così ci abbandonano.

Santa Madre Chiesa sa che per dominare un popolo, devi distruggere religione e spirito di patria, e allora manda Nestoriani, ma nemmeno questi riescono a distruggere la Persia.

Allora manda in Persia il comunista Mazdak, che dice ‘donne e terra sono di tutti’! Secoli dopo, Santa Madre Chiesa ha paura della Russia, e questa volta mandano il comunista Lenin per distruggerla, vedete come la storia si ripete?

Ma la Persia resiste ancora, e Santa Madre Chiesa crea allora i muslimani. Nel Corano, c’è la sura di Rum, dove i muslimani dicono che Roma vincerà, e infatti dopo, i muslimani ci hanno schiacciati e distrutti e sono il nostro nemico.

Perché gli indiani sono meglio di noi, quando dicevano a un indiano, ‘tu diventa musulmano o ti taglio la gola!’ indiano diceva, ‘ecco la mia gola!’ ma i persiano non volevano pagare le tasse o scendere di cavallo quando incontravano un arabo. Sono rimasti soltanto gli zoroastriani che erano a Yazd nel deserto e si nascondevano.

Da allora Santa Madre Chiesa domina il mondo”.

Uno di noi chiede, “ma cristianesimo e Islam non vengono dall’ebraismo?”

“Certo, tutti popoli semiti. Ma sai chi siamo noi? Irlanda e Iran, lo stesso nome, noi siamo Ariani!

Poi Santa Madre Chiesa inizia a perdere potere, piano piano, e nel Seicento in Inghilterra nasce la Massoneria… ma devo andare, scusatemi!”

E così non so ancora cosa combinò la Massoneria.

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467 risposte a La storia del mondo come non te l’hanno mai raccontata

  1. Mauricius Tarvisii scrive:

    Non è male come minestrone, ma da quanto sentivo, non sarebbe quello che studiano a scuola in Iran.

    https://www.youtube.com/watch?v=5KnxJzrCtu4

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ mauricius tarvisii

      “Iran”

      Quando sono arrivato al punto in cui secondo i manuali scolastici Iraniani il popolo avrebbe accolto a braccia aperte l’Islam e che per questo l’Iran e’ stato invaso dai Musulmani stavo scoppiando a ridere.

      Mi sono ricordato di quando alle elementari mi insegnavano che la Repubblica Romana del 1849 i Francesi l’hanno schiacciata per colpa dei fucili “chassepot” che i difensori di Roma non avevano.

      O quando da bambino mi raccontavano in famiglia che come dice la Canzone del Piave la disfatta di Caporetto fu colpa del tradimento di qualcuno.

      Poi la faccenda dell’Iran “primo impero della storia” e quella degli Iraniani “che si liberano dagli invasori Greci” sono esilaranti. Questi cosa siano state Babilonia, Menfi, Salamina e Gaugamela non se lo sognano neanche.

      Io me la prendevo con la melassa patriottarda di “Cuore”. Ma mi sa che questi sono rimasti all’epoca dei “Seicento di Balaklava”.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Miguel Martinez scrive:

      Per MT

      “Non è male come minestrone, ma da quanto sentivo, non sarebbe quello che studiano a scuola in Iran.”

      Infatti, esiste una profonda scissione, che ho visto in tanti, tra nazionalismo iraniano e universalismo islamico.

      Ovviamente è soprattutto una cosa moderna, ma ce ne sono già tracce dal primo Medioevo.

      Ardashir è riuscito a riassumere una narrazione che a noi sembra strana, ma è normale tra gli iraniani “dissidenti”.

      • Francesco scrive:

        cioè pure i dissidenti sono fanaticamente anticristiani, oltre a varie altre amenità?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          A maggior ragione, no?

          • Francesco scrive:

            Beh, per restarlo ancora oggi devono attribuire alla Chiesa pure l’Islam! non me lo aspettavo, lo ammetto

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ francesco

              “Islam”

              Maometto nell’Inferno dantesco è posto fra gli scismatici, perché considerato un Cristiano che aveva appunto iniziato uno scisma. Ho persino letto di un cronista medievale che raccontava che Maometto era in origine un cardinale che, deluso per non essere diventato Papa, se n’era andato sbattendo la porta e creando si una religione “tutta al contrario” di quella Cristiana.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

      • Alessandro scrive:

        “Quando sono arrivato al punto in cui secondo i manuali scolastici Iraniani il popolo avrebbe accolto a braccia aperte l’Islam e che per questo l’Iran e’ stato invaso dai Musulmani stavo scoppiando a ridere.”

        Secondo me questo e quello del nostro Artaserse/Ardashir sono due forme diverse dello stesso nazionalismo. Sono entrambi fenomeni molto moderni: il primo (a parte il complottismo sulla Chiesa, che suona nuovo anche a me, e rende piuttosto originale il ragionamento di Ardashir) è il cosiddetto “nazionalismo dislocativo”, che fu de facto l’ideologia dominante in Iran fino al 1979 (la Persia preislamica fu un’età dell’oro, l’islam è una religione aliena e gli Arabi l’altro per eccellenza). E’ un’ideologia talmente radicata, che la Repubblica Islamica non ha potuto fare altro che modificare la parte centrale: l’Islam non ha fatto che vivificare quell’età dell’oro.

  2. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    “georgiani”

    Se lo sentono a Tbilisi o a Erevan fa una brutta fine.

    (Chi è Mardak?)

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  3. Francesco scrive:

    Credevo che le chiacchiere da bar fossero un’esclusiva italiana. O forse che vertessero sempre sullo sport.

    Invece vedo che qui abbiamo una specie di Ministro del governo Meloni

  4. PinoMamet scrive:

    Nei commenti di youtube leggevo accese discussioni a proposito della tavola imbandita della festa di Chab e yalda (come Natale, sotto Natale, ma non nasce nessuno anche se il nome rimanda a una natalità) se ci vada o non ci vada anche il Corano.

    Strano popolo, tra quelli che scelgono di chiamarsi Artaserse sasanide come il nostro amico (ma Ardashir era già un nome revival dell’Artaserse achemenide….) e quelli che celebrano i martiri islamici.

    E quelli che guardano i film americani, pure.

    Difficile far ricordare agli studenti che Iran significa in effetti Paese degli Ariani e non c’entra nulla con Iraq, manco la grafia è simile, in alfabeto arabo…

    • habsburgicus scrive:

      Iran significa in effetti Paese degli Ariani

      e già i Sasanidi avevano chiara coscienza dell’alterità delle popolazioni non-iraniche, infatti già Shahpur II (ob. 379 d.C), ma credo anche i predecessori, prese il titolo di Shahanshah Eran va Aneran “Re dei Re dell’Iran e del non-Iran” ove per Aneran intendevano, presumo, le aree semitiche della Mesopotamia e altre zone non-iraniche (oggi l’Asia Centrale è turcofona -tranne il Tagikistan de iure, e Buhoro de facto- ma allora era quasi tutta iranofona: non si parlava persiano e neppure partico bensì battriano, sogdiano, choresmiano e nell’attuale Xinjiang pure il sacico)
      quando Reza Shah Pahlavi il 1 Farvardin del 1314 (per noi, 21 marzo 1935 d.C) pretese che il suo paese fosse conosciuto all’estero da allora in poi come “Iran” (la terra degli Ariani) non lo fece per scimmiottare un tale che era Reichskanzler da due anni :D, ma seguì una tradizione storica ben radicata..e stabilì un precedente, Siam divenuta Thailandia, Birmania divenuta Myanmar (con qualche mal di pancia) e financo Turkey divenuta ai nostri giorni Turkiye 😀 ::D

    • Peucezio scrive:

      Certo che è strano:
      con la Repubblica Islamica è tornato a chiamarsi Iran, cioè paese degli ariani, malgrado in teoria loro dovrebbero essere universalisti islamici, ma l’Iran è strano: anche da fondamentalista islamico è molto nazionalista, ma non abbastanza per gli zoroastriani e i nazionalisti duri e puri.

  5. Daouda scrive:

    La parte interessante, fra le righe, é la conferma della non esistenza dei curdi, altra tipica mitomania dei comunisti

    A quale dura si riferisce poi? Non era quella della conquista di Costantinopoli…o ché qualcosa sulla sapienza di Rum

  6. Miguel Martinez scrive:

    Io invito a riflettere.

    Quella di Ardashir è una narrazione del tutto aliena per noi, e quindi ci sembra subito bizzarra.

    Ma ogni cultura ha una sua narrazione, con cui spiega il mondo: in questi mesi ho visto gente di sinistra in Italia esaltare i militaristi nazionalisti turchi razzisti, perché “sono contro quel fascista di Erdogan che vuole ritornare al Medioevo”.

    Cioè sovrappongono una narrazione tutta europea a una storia diversa dalla propria.

    E lo stesso per l’Ucraina, o per l’Iran (e per molti versi, per il Messico).

    • Francesco scrive:

      OK, in linea di principio sono d’accordo con te ma nel caso di specie a me sembra veramente una roba da osteria.

      😉

    • PinoMamet scrive:

      A me non sembra bizzarissima ma solo perché: mio zio aveva vissuto in Iran per lavoro; conosco diversi iraniani o persiani che dir si voglia; soprattutto, il mio professore di greco del liceo, una persona… interessante, conosceva molto bene il mondo iranico e la lingua persiana…

      però in effetti è una narrazione aliena, estranea al mondo occidentale. Sintomatico il ruolo dei Romani visti come “imitatori” dell’impero persiano…

      • Francesco scrive:

        1) e l’Egitto?

        2) comprensibile la visione di Roma ma molto meno quella della Santa Madre Chiesa … anche guardando da lontano

        3) ridicolo il rapporto Chiesa-Islam, Chiesa-Mazdak, Chiesa-Lenin

        4) strana la mancanza di riconoscimento che l’Iran è il centro dell’Islam scita ed è da presto libero e rivale degli imperi sunniti

        5) sulla fratellanza persiano-irlandese ho mollato

      • Miguel Martinez scrive:

        Per PinoMamet

        “il mio professore di greco del liceo, una persona… interessante”

        🙂

  7. Francesco scrive:

    OT

    voi che avete amici e fonti in ogni dove, avete sentito di un piano saudita per farsi la Bomba?

    fine OT

  8. Moi scrive:

    Perché Ardashir ha fatto il paragone con l’ Afghanistan anziché con il Vietnam ? 😉

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “Perché Ardashir ha fatto il paragone con l’ Afghanistan anziché con il Vietnam ?”

      Banalmente, più recente e più vicino all’Iran.

      Ma è meraviglioso il confronto tra Temistocle e il Mulla Omar. Ti apre un mondo.

      • Moi scrive:

        @ MIGUEL

        Tuttavia il Mulla Omar non potrà mai suscitare in Occidente “Libertario” le grandi simpatie di Ho Chi Minh !

        • mirkhond scrive:

          Come disse Massimo Fini, il Mullah Omar è l’antitesi dei valori dell’occidente contemporaneo, e quindi un inaccettabile altro.
          Che però, a quanto pare, è stato il primo ad aver combattuto la pederastia in Afghanistan, sia pure con metodi estremi per contesti sociali più civili.

          • Peucezio scrive:

            Io continuo a pensare che sia occidentalissimo.
            È la versione regressiva dell’Occidente, meno edulcorata.

            Fini, che nel complesso è molto lucido, a volte nei suoi schematismi un po’ manichei è ingenuo.

          • Peucezio scrive:

            Mi spiego meglio.
            È un equivoco secondo me quello dell’Occidente edonista.
            Il mondo tradizionale era edonista: amava mangiare, bere, il sesso. Anche perché viveva la privazione. Ma anche i nobili amavano ‘ste cose, pur senza esserne privi.
            Poi c’erano gli asceti, ma erano una funzione specializzata.

            L’Occidente moderno è antiedonista: è moralista colpevolizzante, razionalista, vuole imporre un ordine alle cose a discapito della ricchezza vitale del mondo: l’Occidente è la morale contro la vita.
            E l’islamismo sunnita radicale è esattamente la stessa cosa: puritano, sessuofobico, antivitalista, pretende di imporre un ordine al mondo.

            • mirkhond scrive:

              “È un equivoco secondo me quello dell’Occidente edonista.”

              Sono d’accordo solo in parte. Se ti riferisci alla pedofilia, la nostra società ancora la condanna (chissà per quanto tempo).
              Ma per il resto è tutto uno sdoganamento delle tendenze sessuali più stravaganti.
              E chi dissente è condannato come un oscurantista.

              • Franz scrive:

                tranne quello che una volta era la normalità: la passione per la fxxa giovane.

                se un maschio facesse le foto della tipa dei Manneskin con una nuova morosa sarebbe da linciare in quanto maiale, invece essendo una roba lesbo va bene.

                o tempora o mores!

                😀

              • Peucezio scrive:

                Mirkhond,
                veramente è condannato un po’ tutto.
                Ogni forma di esuberanza sessuale, soprattutto se maschile, è stigmatizzata come violenza, molestia e quant’altro.
                Ma perfino il complimento, la galanteria, lo sguardo.

                Non parliamo del cibo: si devono mangiare insetti, la carne è immorale, ecc. ecc. ecc.

                E si deve andare piano in macchina, si deve stare al freddo, non si deve consumare, si deve stare a casa se no contagi la gente…

                Dove sta l’edonismo?
                Il potere capitalistico contemporaneo col suo megafono mediatico è il più grande apparato di propaganda della mortificazione, dell’astinenza, della rinuncia, della frugalità, della continenza che sia mai esistito.

              • Peucezio scrive:

                E sia l’Islam radicale, sia, per altri versi, il sistema cinese sono i due attuali modelli cui guarda l’Occidente.

                L’Islam radicale per la sua sessuofobia, il suo antivitalismo e la sua cultura repressiva e oscurantista, il sistema cinese per l’idea del controllo sociale, del sistema dei crediti, dell’idea collettivista e opprimente del cittadino virtuoso e sottomesso.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “L’Islam radicale per la sua sessuofobia,”

                Tutt’altro, direi!

                E’ maschilista, che è cosa ben diversa.

                Ma trombare è un dovere religioso, e non solo per fare figli

              • habsburgicus scrive:

                se posso dire la mia,
                ritengo che quanto dice Peucezio -con la solita acutezza- sia in gran parte vero…
                aggiungerei (ma implicitamente è già stato detto) le norme (teoricamente) draconiane contro la prostituzione, in vigore nel Profondo Nord (ma non in Danimarca) e financo nella Francia di Macron, rendendo di fatto impossibile al Nord la prostituzione “normale” -quella che dalla legge che prende il nome dalla compianta sen. Merlin (1958) non dovrebbe esserci in Italia e invece c’é :D- e limitando quel particolare “mercato” di fatto ai due estremi: prostitute di livello bassissimo, e soggette a sfruttamento, nei quartieri per immigrati ove la legge di fatto non è imposta ed escort carissime ed altezzose riciclate come “modelle”, “hostess”, “wingwomen” per gli uomini d’affari, i banchieri e l’élite 😀
                andrebbe però enfatizzato che non tutto il mondo occidentale è eguale, e possono esserci differenze notevoli…
                nell’essenza, tuttavia, Peucezio ha ragione

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Habs

                “aggiungerei (ma implicitamente è già stato detto) le norme (teoricamente) draconiane contro la prostituzione”

                Habs transfemminista 🙂

              • habsburgicus scrive:

                l’Occidente tradizionale forse non era edonista -o meglio, lo era, ma prima del XVI secolo-, dubito che si possa definire edonista l’età barocca ma anche il lungo Ottocento :D, con la parziale eccezione del Settecento;
                a partire dalla fine dell’Ottocento, l’edonismo -soprattutto in America- è aumentato e nei Sessanta si è raggiunto l’apogeo dell’edonismo in tutto il cosiddetto Occidente….in centro-sud Italia forse nei Settanta, l’epoca degli indimenticabili film della Fenech, Banfi e Alvaro Vitali 😀 che facevano scandalizzare le sinistre ma fotografavano l’Italia più vera 😀
                dopo un’ulteriore epoca di edonismo -attaccato dal PCI- negli Ottanta “la Mialno da bere” del PSI, la curva è cambiata e dalla caduta del Muro non solo l’Italia ma tutta l’Europa -e anche l’America-sta divenendo meno edonistica di anno in anno

              • mirkhond scrive:

                “Dove sta l’edonismo?”

                Non ho parlato di edonismo, ma di sdoganamento dell’omosessualità.
                In un contesto che, come dici, diventa sempre più autoritario e repressivo.
                Ma che condanna pure chi trova ripugnante l’lgbtq.

              • PinoMamet scrive:

                Non sono in grado di seguirvi nella storia delle tendenze edonistiche o anti-edonistiche, ma credo di essere d’accordo con Francesco.

                Il sesso va bene, anche nelle manifestazioni più becere, solo se omosessuale: allora è socialmente inattaccabile.
                Omosessuale più femminile è poi la “combo” perfetta:

                Immaginatevi una pubblicità dove una donna fa catcalling a un’altra donna; immaginatevi qualcuno che la criticasse: non verrebbe tacciato di oscurantismo, repressione e bigottismo?

                Uomo fa catcalling a una donna: rogo pubblico.

                Naturalmente NON è una situazione normale o sostenibile per lungo tempo.
                Prendetela come vi pare, ma non si può negare e reprimere la logica e la verità troppo a lungo senza serie conseguenze psicologiche.

                Quelle politiche cominciamo già a vederle, nel progressivo spostamento a destra dell’elettorato popolare….

              • PinoMamet scrive:

                La tendenza alla, diciamo, ipertrofia protezione delle minoranze, o della… post-logica, non riguarda solo il sesso.

                Anche la “razza” e la religione ne sono toccate.
                Da notare che- e lo trovo un segno positivo, di sanità, di vitalità- il pubblico trova sempre più spesso modo di boicottare i prodotti che dovrebbe “ingoiare” a forza.

                La sirenetta è un personaggio di fantasia, e in quanto tale per quanto mi riguarda ognuno se la può immaginare come vuole.
                A quanto pare però la stragrande maggioranza del pubblico della sirenetta Disney se la immaginava come la sirenetta Disney, cioè come una bella adolescente rossa di capelli. E bianca.

                La decisione di farla interpretare a un’attrice nera (parere personale: pure bruttina) ha suscitato grande malcontento e portato all’affondamento 😉 del film con le recensioni negative (che la piattaforma si è affrettata a far sparire, d’accordo… ma non può lo stesso obbligare le persone a guardarselo!)

                Delle varie Cleopatre nere, e dei salti mortali logici di attrici e registe per farci credere che fosse realistica, ma (ancora più importante, secondo loro) che fosse “giusta”, come se la Storia fosse modificabile secondo la nostra sensibilità, non varrebbe neppure la pena parlare.

                Però sono nella stessa categoria della tipa dei Maneskin!

              • Peucezio scrive:

                Mirkhond,
                “Non ho parlato di edonismo, ma di sdoganamento dell’omosessualità.”

                Dopo rispondo agli altri e al resto.

                Ma non credo molto nello sdoganamento dell’omosessualità: vi si applicano gli stessi tabù che per il resto.
                L’apparente sdoganamento dell’omosessualità serve solo a tabuizzare la parola, a creare un clima di terrore e censura.
                Così come la religione olocaustica non serve a far vivere meglio gli ebrei (i centurioni del Colosseo non se ne avvantaggiano e sono vessati ugualmente), ma a instillare il senso di colpa in tutta la popolazione, nella cultura, nella società…

                La minoranza, lo stigmatizzato fino a ieri, il debole o presunto tale vengono apparentemente riabilitati come forma di colpevolizzazione e ricatto morale contro la società che ha esercitato tali forme di esclusione o di ingiustizia (il che è vero, ma un conto è rimuovere l’ingiustizia, un conto è creare un clima moralmente delegittimante verso tutti, facendo sentire ogni persona un reprobo).

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                “Uomo fa catcalling a una donna: rogo pubblico.”

                Tempo al tempo.
                Ci sono già le stalker donne e i molestati uomini, i molestatori omosessuali ai danni di altri uomini, magari più giovani…
                Non era questo il caso di Kevin Spacey…?

                No, ognuno di questi bigottismi si ritorce anche su quelli che finge di voler tutelare, perché lo scopo è solo restringere gli spazi di libertà.

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                “Immaginatevi una pubblicità dove una donna fa catcalling a un’altra donna”

                In realtà rispondevo a questo, ho sbagliato nel copia-incolla.

            • Roberto scrive:

              Io sono in controtendenza e come ben sapete continuo a sostenere che il mondo occidentale contemporaneo si basa essenzialmente sull’edonismo (ed il cattivo gusto)

              Il buon Peucezio dice
              “ Il mondo tradizionale era edonista: amava mangiare, bere, il sesso”

              E mi sembra che descriva esattamente diciamo il 100% delle persone che conosco e che come me sono letteralmente immersi in pubblicità di ristoranti, trasmissioni di cucina, fare di cuochi, figa sbattuta in faccia in ogni pubblicazione, gente che racconta le sue esperienze sessuali, i suoi pranzi, le sue bevute….davvero non vorrei essere nei panni di qualcuno che contro la sua volontà non riesce a partecipare a quella che sembra un’orgia collettiva

              L’unico punto di differenza, e Peucezio lo sottolinea, è che nell’ottica collettiva ad un certo punto la società si è resa conto, o ha deciso, che le donne non sono oggetti ma soggetti (scusate la frase pseudocolta) e quindi si, effettivamente il consenso è diventato il faro guida dell’orgia. Personalmente me ne rallegro, trovo la prepotenza una cosa alquanto disdicevole e non ci vedo niente di vitale o allegro in uno che mette la mano sul culo ad una cameriera al ristorante o di uno che compra sesso da una tizia che si vende per drogarsi o per dar da mangiare ai figli

              • roberto scrive:

                ma poi l’edonismo non è solo mangiare-bere-trombare, viviamo in un’epoca in cui viene sbattuto in faccia a chiunque il fatto che se non vai alle maldive non hai fatto vacanza, se non hai macchine da fantastiliardi di euri sei uno sfigato…io da giovincello andavo in campeggio con i miei genitori ed ancora oggi apprezzo bivaccare in tenda, ma il trend è il glamping…glamorous camping….ve lo immaginate negli austerissimi anni 50-60-70 (trovo sempre un problema in questa discussione: qual’è l’epoca alla quale ci riferiamo) il glamping?

                e pure ogni oggetto, pure il più banale ha una versione lusso, chic, trendy, d’autore….non è edonismo sfacciato?

                vogliamo parlare degli insetti? a parte il fatto che come detto e stradetto, letteralmente nessuno ne mangerà mai (in fin dei conti viviamo nel paese in cui se osi mettere la pancetta invece del guanciale nella carbonara, sei un rozzo privo di gusto), ma è veramente austerità comprarsi una farina che costa 5 volte tanto la miglior farina che puoi trovare sul mercato? è una cagata, è follia, ma è un segno di edonismo sfrenato…

                machcine? si certo la macchina elettrica non va veloce, ma è figa, moderna, piena di gadget elettronici e costa un botto…è austera? ma manco per idea!
                davvero trovo questa idea dell’austerità proprio cieca rispetto al mondo in cui viviamo, e rispetto al fatto che il capitalismo chiede l’edonismo, ne ha bisogno per esistere

              • Francesco scrive:

                Secondo me non noti la contraddizione tra l’articolo a pagina 6 su “coppie che non scopano da 20 anni e stanno benissimo” e la cronaca a pagina 10 “le nuove coppie VIPs”. O quello tra la trasmissione delle 14:00 “cuciniamo in porcello intero dopo averlo riempito di miele” e quella delle 15:15 “tisane detox dalla Birmania profonda al posto dei pasti, con Gina del GF”.

                E forse la contraddizione stridente ma “che non si può dire” è il male maggiore.

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                “L’unico punto di differenza, e Peucezio lo sottolinea, è che nell’ottica collettiva ad un certo punto la società si è resa conto, o ha deciso, che le donne non sono oggetti ma soggetti (scusate la frase pseudocolta) e quindi si, effettivamente il consenso è diventato il faro guida dell’orgia. Personalmente me ne rallegro, trovo la prepotenza una cosa alquanto disdicevole e non ci vedo niente di vitale o allegro in uno che mette la mano sul culo ad una cameriera al ristorante o di uno che compra sesso da una tizia che si vende per drogarsi o per dar da mangiare ai figli”

                Ti rispondo un po’ su tutto.
                Circa il punto che ho citato.
                Anch’io mica me ne rattristo, ma secondo me non è qui il punto.
                Semplicemente accade che le tendenze storiche usino dei pretesti e in una certa fase attraversino un equilibrio che coincide davvero con quei pretesti (schematizzo) per poi superarli e trasformare un giusto principio in follia.

                C’è molto di vero in quello che dici.
                Ma,
                circa i tuoi amici e le persone che conosci, tieni conto che sono anche il prodotto di decenni di edonismo per davvero (e anche di un retaggio popolare uiniversale che non si dissolve del tutto in poche generazioni).
                E circa le pubblicità e tutto il resto, qui la tua obiezione è più forte e merita ogni attenzione.

                Potrei dirti che io tento di cogliere le avanguardie più avanzate, quello che ci stanno preparando per dopodomani (che non significa affatto che dopodomani accadrà: magari le tendenze si invertono o chissà che accade di imprevedibile).

                Una volta una macchina doveva correre, essere potente.
                Oggi le cose se sono “sostenibili” e “green” sono fighe.
                Che è un mo do di dirti “ti facciamo sacrificare, ma dicendoti di no, che è figo comunque”.

                Ho anche dubbi sul fatto che la pubblicità oggi sia uno specchio fedele dell’immaginario propostoci dai ceti dirigenti e fatto suo dalle punte più avanzate della società (i più giovani, istruiti, quelli insomma che hanno in mano il futuro).

                La pubblicità in fondo è uno strumento di comunicazione generalista, accentrato, vecchio.
                E comunque anche lei si evolve in senso “sostenibile”, “inclusivo”, le ragazze grasse non sono brutte…

              • Peucezio scrive:

                Tieni sempre conto che la pubblicità non è neutra, deve far consumare, far compare, quindi non può non blandire: qualunque cosa succeda sarà edonistica: mica vendi un prodotto che colpevolizza l’acquirente e lo fa sentire una merda!
                Al massimo ce ne sarà di meno.

              • Roberto scrive:

                Peucezio

                Molta carne al fuoco e mi fermò sul momento su questo
                “Ho anche dubbi sul fatto che la pubblicità oggi sia uno specchio fedele dell’immaginario propostoci dai ceti dirigenti e fatto suo dalle punte più avanzate della società (i più giovani, istruiti, quelli insomma che hanno in mano il futuro).”

                1. La pubblicità è davvero la finestra del mondo (occidentale almeno) e non possiamo sostenere che sia indipendente dai ceti dirigenti! O meglio non possiamo sostenerlo a corrente alternata.
                Noti che Ikea fa pubblicità con famiglie di due maschi e pensi “ah, fanno pressione per un certo tipo di società frociocentrica” e poi un secondo dopo, pubblicità delle vacanze alle Maldive e “non è l’immaginario propostoci dalle classi dirigenti”…no tutte e due le cose sono chiarissimamente l’immaginario proposto dal capitalismo politically correct che deve vendere sogni al numero maggiore di persone

                2. Mettiamo per un attimo che tu abbia ragione e che la visione del mondo proposta dalla pubblicità non sia quella delle caste dominanti…chissenefrega!?! Chi se la impipa la classe dominante? Tra una schlein che dice di mangiare bacche (non è vero ma facciamo a capirci) e la ferragni che dice ingozzatevi di pata negra, chi avrà più pubblico?

              • paniscus scrive:

                “Una volta una macchina doveva correre, essere potente.
                Oggi le cose se sono “sostenibili” e “green” sono fighe.”—

                Quello che non capisco è la tua fissazione ostinata e scontata che la prima versione avesse ragione e la seconda ha torto.

                Oppure, che la prima fosse il risultato genuino di un istinto naturale di tutti, mentre la seconda è solo una bufala costruita artificialmente a fini di fregatura e di dominazione.

                ( come a dire: è OVVIO che tutti per natura impazziscano per la velocità e per il rombo rumoroso… mentre è impossibile che a qualcuno piaccia davvero una soluzione più blanda e meno intrusiva, e quindi devono per forza avergli fatto il lavaggio del cervello).

                Hai provato a pensare alla possibilità che entrambe siano (del tutto o in parte) delle mistificazioni e/o delle mode commerciali belle e buone?

              • Peucezio scrive:

                Pan,
                beh, tu fra una lavatrice che ti lava i panni in un secondo altrettanto bene e senza rovinarli e una che te li lava, con lo stesso risultato, in un’ora, cosa preferisci?

                E comunque non mi è chiaro cosa ci sarebbe di edonistico nell’estasi contemplativa, nella pacata lentezza…
                Uno a cui piace una macchina lenta magari è un riflessivo, una persona profonda e meditativa, ma non è un godereccio.

              • PinoMamet scrive:

                “E comunque non mi è chiaro cosa ci sarebbe di edonistico nell’estasi contemplativa, nella pacata lentezza…”

                oh, ma ognuno potrà godere come vuole? 😉

                che poi, a me pare ci sia molto più edonismo nel godersi i piaceri piano piano.

                Non tutti i piaceri sono una corsa in macchina 😉 ma anche restando in tema automobilistico, a qualcuno piacciono le Ferrari, a qualcuno le Rolls, che non è che le compri per farci le gare da semaforo a semaforo…

              • Roberto scrive:

                Peucezio

                “E comunque non mi è chiaro cosa ci sarebbe di edonistico nell’estasi contemplativa, nella pacata lentezza…”

                Io per esempio non trovo nulla di edonistico nella corsa in macchina, anzi proprio nelle macchine…un’oretta e mezzo di aereo e sono a Firenze mi pare molto più figo di stare 10 ore in macchina pure se posso andare a 200 all’ora

              • Roberto scrive:

                In una Ferrari fisicamente proprio non ci sto se non, scomodo, nel modello a quattro porte…quindi in effetti direi che non ci trovo niente di godereccio a stare incastrato in un baule per quanto veloce
                🙂

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                ma è ovvio.
                Ma pensa se le macchine volassero a 1.000 o 10.000 km/h e non fossero basse e strette, m a tipo suv comodissimo e confortevole.

                Comunque l’edonismo non è assecondare qualunque tipo di piacere, è un archetipo.
                Se a uno piace solo l’insalata e non gli piace scopare ma solo meditare, non è un edonista, anche se persegue il suo personale piacere.

                O se preferite cambiamo nomi.
                Ma il concetto mi sembra chiaro.
                Edonista è la crapula, è il vitalista, è quelo che ama il cibo, il vino, le donne, le macchine veloci.

                Poi, certo, anche Zerocalcare (prendiamo l’esempio estremo) che è un tipo cupo e triste che pratica l’astinenza in tutto, ne trae a qualche livello una qualche forme di gratificazione, se no non lo farebbe, ma non lo definirei esattamente un godereccio.

              • Fuzzy scrive:

                “emerge un individualismo sfrenato, dove nessuno è più compagno di strada ma antagonista di ciascuno, da cui guardarsi. Questo “soggettivismo” ha minato le basi della modernità, l’ha resa fragile: una situazione in cui, mancando ogni punto di riferimento, tutto si dissolve in una sorta di liquidità. Si perde la certezza del diritto (la magistratura è sentita come nemica), e le uniche soluzioni per l’individuo senza punti di riferimento sono da un lato l’apparire a tutti i costi, l’apparire come valore […] e il consumismo. Però si tratta di un consumismo che non mira al possesso di oggetti di desiderio in cui appagarsi, ma che li rende subito obsoleti, e il singolo passa da un consumo all’altro in una sorta di bulimia senza scopo.[8]»
                Questo sarebbe l’edonismo reaganiano.
                https://it.m.wikipedia.org/wiki/Edonismo
                L’esatto contrario dell’edonismo greco.
                Tra l’altro è roba vecchia. Anni 80′. Gente coi capelli cotonati, brillantini….
                Qui bisogna capire chi sarebbe questo edonista che fuma, beve,
                scopa, fa i rutti ecc. A me sembra più che altro una riproposizione di Rabelais.

              • PinoMamet scrive:

                “Comunque l’edonismo non è assecondare qualunque tipo di piacere…”

                ma solo il piacere che piace a te 😉

              • Roberto scrive:

                Peuce’,
                ma sta cosa delle macchine veloci è una tua fissa!

                Io mangio come un orco, faccio regolarmente pranzi e cene invitando decine di persone, non apprezzo molto il vino la nel mio frigo c’è sempre dello champagne (che adoro) e ho una spillatrice per la birra (che pure adoro) ed una collezione di whisky da fare invidia ad uno scozzese…ecco non mi descriverei esattamente come un asceta cupo, eppure le macchine veloci mi sono totalmente indifferenti
                🙂

              • Fuzzy scrive:

                Che poi Rabelais, seguendo le indicazioni di wikipedia (eh, sì, ne sapevo poco e non sono mai riuscito a leggerlo per più di 4-5 pagine) conduce direttamente alla cultura popolare e in modo particolare al periodo del carnevale.
                Senonché per caso oggi leggevo della pratica del digiuno mi pare nel rito ortodosso e mi sono chiesto se pure la Chiesa cattolica prescrivesse in passato dei periodi di digiuno. E allora ecco qua
                http://www.scuolaecclesiamater.org/2018/02/storia-pratica-e-decadenza-del-digiuno.html?m=1
                Nella stessa cultura popolare sono presenti sia il carnevale che il digiuno (probabilmente motivato da problemi come la scarsità di cibo diciamo “ricco”)
                È come se la gente del popolo possedesse queste due polarità edonistiche e ascetiche e le praticasse alternativamente di volta in volta marcandone gli estremi.
                Nella cultura popolare tradizionale, però, mancano le auto di grossa cilindrata. Al massimo abbiamo la 500 Abarth negli anni 60′. Poi è arrivato Fantozzi. Credo.

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                direi semmai che nel complesso sei un tipo molto godereccio, ma non in quello.

                Pino,
                no.
                Uno che ama farsi frustare, per dire, è un masochista, non è solo uno diverso da me.

              • PinoMamet scrive:

                Peuce ‘, sono sicuro che ti sembrerà strano- succede a tutti- ma NON sei la definizione di normalità 😉

                A me per esempio non piace farmi frustare, ma non mo dice nulla neppure la velocità in macchina…

        • Moi scrive:

          … e Vo Nguyen Giap.

  9. Moi scrive:

    Irlanda e Iran, lo stesso nome, noi siamo Ariani!

    ————

    Assonanza siggestiva , ma … è appurata ?! Lo dico da personache adorale assonanze fra culture lontante, eh !

    Tipo chi vede il Continuum fra i Danai Greci e la Tribù Israelita di Dan … sì, c’è chi lo fa !

    • Moi scrive:

      Ehm … come immaginavo, pare proprio di no : “Eire” deriva dal nome di una Dea Ctònia, Ériu … “Ariano” dal Sanscrito आर्य (Ārya) “Onorevole” in senso di Grandi Guerrieri.

      Però, dài, Ardashir ci ha provato e suona simpatico …

      • paniscus scrive:

        Insomma, tipo quelli che dicono che Carnac in Bretagna e Karnak in Egitto hanno la stessa origine, e che i rispettivi monumenti megalitici sono stati costruiti in base all’ispirazione degli stessi messaggeri extraterrestri…

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “Assonanza siggestiva , ma … è appurata ?”

      L’avevo letta in testi un po’ “anni trenta”, oggi ho controllato su un sito che non sarà infallibile, ma è fatto molto bene, il migliore che conosca, etymonline…

      Allora

      “Aryan” – “Ultimately from Sanskrit arya- “compatriot;” in later language “noble, of good family.”

      E invece, Irish pare che voglia dire “ciccione adirato”:

      https://www.etymonline.com/search?q=irish

  10. mirkhond scrive:

    Senza entrare nel merito di questa originale visione della storia dell’Iran, possiamo solo ricordare che la Chiesa Nestoriana fu in rotta con la Grande Chiesa dell’Impero Romano, e molti dei suoi teologi per sfuggire alle persecuzioni di Costantinopoli si rifugiarono proprio nell’Iran Sasanide.
    I cui shah tollerarono tale Chiesa proprio perché in CONTRAPPOSIZIONE a quella dell’Impero Romano.

    • Francesco scrive:

      Ciao Duca

      per me è un piacere risentirti!

      Mi ricordo che avevi già spiegato questa storia, finita malissimo per i cristiani persiani visti come quinta colonna di Roma.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ mirkhond

      “CONTRAPPOSIZIONE”

      Sono contentissimo di rileggerti!

      Quanto dici trova conferma in quello che scrive Philip Jenkins nel suo “The Lost Christianity”. Afferma che i Nestoriani stavano all’indebolito impero Sassanide prima della conquista Islamica come i Cristiani di Roma stavano all’Impero Romano d’Occidente del V secolo. E proprio la posizione di relativo privilegio dei Nestoriani nel vasto impero Sassanide avrebbe consentito loro di mandare mercanti/missionari a Est. Sarebbe quindi un Nestoriano il primo Cristiano ad aver mai visto il Pacifico.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        Sono mica loro i primi missionari in India?

        • mirkhond scrive:

          Non esattamente, almeno stando all tradizione che vuole San Tommaso Apostolo l’evangelizzatore dell’India.
          Ma quando nel V secolo dopo Cristo si consumò lo strappo tra la Chiesa Siro-Orientale e la Grande Chiesa dell’Impero Romano, i vescovati dell’India, come quelli dell’Iran, passarono ai Nestoriani che avevano modellato la Chiesa Siro-Orientale sulla loro teologia.

          • habsburgicus scrive:

            Non esattamente, almeno stando all tradizione che vuole San Tommaso Apostolo l’evangelizzatore dell’India.

            e la tradizione parlava di un Re Gundophares…nome inventato per un Re mitico, dicevano 😀
            ed ecco che un’iscrizione dell’anno 103 in un’Era ignota menziona un Re indo-parto Gundofar….secondo vari specialisti, l’iscrizione è nell’Era Vikrama Samvat che parte dal 57 a.C ed è tuttora in uso in Nepal (gli indù dell’India preferiscono l’Era Saka che parte dal 78 d.C);
            orbene, in tal caso caso, l’iscrizione sarebbe del 46 d.C (103-57)….
            dunque, pochi anni dopo la Crocifissione, sarebbe attestato un Re Gundofar, evidentemente il Gundophares della tradizione che non avrebbe dovuto esistere 😀
            di più non dico

      • mirkhond scrive:

        “Sarebbe quindi un Nestoriano il primo Cristiano ad aver mai visto il Pacifico.”

        Pare che una missione nestoriana giunse anche in Giappone intorno alla metà dell’VIII secolo dopo Cristo, anticipando di quasi un millennio, quella cattolica dei gesuiti guidati da San Francesco Saverio (1549).

  11. roberto scrive:

    l’unico contributo che posso darvi è che la cucina persiano mi piace tantissimo! a 200 metri dal mio ufficio c’è un ristorante, ma che dico, un fas food persiano e ci vado almeno una volta a settimana. hanno una cosa che si chiama khoresh fesenjan (uno stufato con una salsa di melograno) davvero spaziale, e il tadhig (riso attaccato al fondo della pentola) è fantastico

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Roberto

      “hanno una cosa che si chiama khoresh fesenjan (uno stufato con una salsa di melograno) davvero spaziale, e il tadhig (riso attaccato al fondo della pentola) è fantastico”

      Esattamente ciò che abbiamo mangiato ieri!

    • habsburgicus scrive:

      io ho mangiato ad un ristorante iraniano in Oman, a Khasab, il 1 febbraio…
      mi è piaciuto soprattutto il thé..
      io poi, come alcuni qui sanno, sono eretico per quanto riguarda il mangiare 😀 😀 e dunque -mea culpa- molte cose non le mangio a prescindere 😀
      a quel ristorante iraniano mi sono piaciute soprattutto le patatine fritte 😀 😀 😀 lo so, eresia delle eresie 😀 😀 😀
      e anche il nan (pane), buono ! (en passant, ho gustato ottimo pane libanese anche ad Abu Dhabi sulla Corniche)
      in quel ristorante iraniano, c’era una cartina dell’Iran (bella) a sinistra e a destra il ritratto del defunto Sultano Qabus dell’Oman (ob. gennaio 2020), grande e saggio uomo di Stato…
      più a sinistra, c’era un tappeto ove erano sdraiati diversi iraniani e sullo sfondo il ritratto di Qabus e dell’attuale Sultano Haitham…
      non vi erano ritratti né di Khomeini, né di Khamene’i o -per passare all’altra sponda :D- dei Pahlavi..
      la televisione, dal poco che capivo :D, pare trasmettesse notizie dei disordini in Iran
      la (presumo) moglie del titolare non era velata, portava solo un foulard….
      in Arabia Saudita non ho visto iraniani, in Kuwait alcuni ci sono, in Bahrain non ho fatto caso (a Dubai ce ne sono molti)…..per il Kuwait il nemico è l’Iraq, non l’Iran..e infatti la Kuwait Airlines oltre che in infinite località indiane vola in diverse città iraniane

  12. Daouda scrive:

    Io sto a scrive solo perché vojo magnà mannaggia a voi

  13. Fuzzy scrive:

    https://www.open.online/2023/06/07/foto-animali-giganti-intelligenza-artificiale-fc/
    So di essere leggermente fuori tema con le foto del pollo gigante.
    https://www.open.online/2023/06/07/foto-animali-giganti-intelligenza-artificiale-fc/
    Ma sono sempre storie artefatte.
    Tra poco non si saprà più distinguere la finzione dalla realtà?
    In fondo nella Bibbia c’era già tutto.
    Compresa la torre di Babele.
    Tra l’altro è da tempo che mi riprometto di rileggere “le mille e una notte”.
    Ne ho una versione monolitica della Rizzoli.
    Si va be’. Ma il pollo gigante, pure lui, è fiabesco. Gli manca solo la parola.

    • Francesco scrive:

      No che è la storia del pollone?

    • tomar scrive:

      Vabbè Fuzzy, allora ti racconto una fiaba di cui sono stato testimone in questi giorni e che sia pur mestamente ci consola mostrandoci che mentre l’AI per il popolo giochicchia coi polli giganti (sì va be’, fiabeschi) loro reali cugini, i piccioni, mostrano fattiva intelligenza nell’utilizzare il mondo artificiale in cui si trovano a vivere.
      In un balcone in cui tengo dei contenitori in cui sono inseriti uno sopra l’altro dei catini ripieni di sassi, circa un mese fa dimenticai per qualche giorno fuori un catino per cui dentro quel contenitore si creò uno spazio vuoto, una discreta nicchia.
      Così una mattina nella nicchia, dentro un nido costruito sopra i sassi sottostanti, ho trovato due ovetti.
      Ero perplesso: su un altro balcone mia moglie lotta da anni contro le coppie di piccioni che cercano di farsi un nido in mezzo alle sue piante.
      Qui però ero di fronte al fatto compiuto: come dovevo considerare l’idea di buttare gli ovetti nella pattumiera dell’organico? Aborto terapeutico?
      E poiché l’idea di mangiarmeli (amo moltissimo le uova) è stato solo un pensiero fuggevole, gli ovetti son rimasti nel nido. E qualche giorno dopo son diventati quattro.
      Poi per qualche giorno non ho visto la picciona, ha fatto anche freddo, e ho pensato che fossero stati abbandonati.
      Invece una mattina affacciandomi l’ho trovata in cova, mi sono lentamente ritratto e la signora è rimasta lì tranquilla.
      Così è andata avanti per circa tre settimane, ogni giorno quando andavo ad aprire e chiudere la salutavo e le dicevo due paroline di incoraggiamento.
      Poi, qualche giorno fa, ho trovato il nido completamento vuoto (tu Fuzzy mi saprai forse spiegare perché s’è portata via anche i gusci).
      Ma qui viene il finale edificante della fiaba urbana: il letto era rimasto e asportandolo dal catino ed esaminandolo mi sono reso conto con grande sorpresa che i rametti ne costituivano al massimo un 20%, il resto era costituito da tanti pezzetti di fil di ferro, dai 10 ai 30 centimetri, ritorti e intrecciati tra loro.
      Historia magistra vitae, anche per i piccioni.
      (eh lo so che la capacità adattativa degli animali nel mondo artificiale degli umani è cosa assai risaputa e sarà pure stata menzionata in qualche STRANO MA VERO della Settimana Enigmistica, ma toccarla letteralmente con mano ti tocca)

      • Fuzzy scrive:

        Penso che quella che noi chiamiamo intelligenza e attribuiamo solo agli uomini sia in realtà un “provarle tutte e mantenere quelle che funzionano” magari in memoria o che so, codificato nel DNA.
        Da cui anche moltissime storie che si adattano a varie circostanze o espedienti come quello del piccione “ferraiolo”.
        Non so perché nelle storie di fantasia siano così presenti gli animali parlanti. Senza animali non sarebbe stato possibile inventare moltissime storie. Anche le piante hanno ispirato molte storie. Ma forse parlano meno degli animali.
        Adesso le storie generate dall’IA.
        Le storie umane si basano su ciò che convenzionalmente chiamiamo il mondo reale, quelle artificiali su un database di storie umane fatte girare a velocità supersonica e comunque vien fuori un output che potrebbe essere considerato reale quando non lo è.
        A questo aggiungerei la constatazione che secondo quello che affermano i fisici, la realtà in realtà non è del tutto reale e si compone di molti elementi virtuali e quindi?
        Penso che alla base di tutto ci sia il caso. Ma è un’idea vecchia. Risale a Nietzsche.

        • Fuzzy scrive:

          https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2023/06/08/aiea-dopo-il-crollo-della-diga-e-cruciale-lintegrita-di-zaporizhzhia_6faf1875-1272-4508-82b1-3f0c51705962.html
          Sempre sulla centrale nucleare in pericolo.
          Si passa da notizie assolutamente rassicuranti ad altre un po’ meno.
          Che poi qualcuno si degni di fare il disegnino, no. A proposito, sai che bello se uscisse un giornale tutto di disegnini e schemini con semplici sottotitoli….
          Non come “la storia per immagini” di Enzo Biagi, che alla fine era un guazzabuglio di micro quadrettini incomprensibili.
          Io ho “La storia della filosofia a fumetti” che insomma, non è neanche male. Quando la cito, mio figlio mi prende un po’ in giro.
          Lui se non è un pietrone di almeno 1000 pagine, lo snobba. E poi dopo un mese che l’hai studiato non te lo ricordi più e a meno che tu non abbia una memoria da elefante ti dovresti ristudiare le 1000 pagine per la seconda volta. No, no, non fa per me. Personalmente preferisco la media superficialità fruibile. Ma questo ripeto, è personale.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Fuzzy

            “pericolo”

            Kgx

            Stavo guardando la posizione della diga di Nova Kakhovka e della centrale nucleare di Zaporizhzhia.
            Ripreso da un post di Jaro Fanta https://www.facebook.com/jaro.franta

            “La diga di Nova kakhovka si trova a circa 137 km a valle della centrale nucleare e ha un battente idrostatico di soli 13 m: ie. il serbatoio a monte scenderà di un massimo di 13 m, con la diga sfondata.
            La centrale nucleare di Zaporizhzhia ha un paio di bacini idrici, separati dal bacino idrico della diga. Quello grande sul lato ovest è a 3 m sopra il fiume, mentre quello più piccolo sul lato est è a 4 m sopra il fiume. Carichi d’acqua per il raffreddamento post-arresto (e probabilmente anche per il raffreddamento a piena potenza di tutte le unità al 100%).
            I reattori di Zaporizhzhia sono spenti da settimane, l’acqua servirebbe solo per il raffreddamento post arresto e per le piscine di raffreddamento del combustibile esaurito, dove l’acqua rimane in genere sui 35-45 gradi, si raffredda e evapora naturalmente ma prima che il livello si abbassi fino a scoprire le barre di combustibile occorrerebbero diversi mesi”.

            Nessun pericolo immediato quindi per la centrale nucleare di Zaporizhzhia.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              ottime notizie

              del resto, è vero che sono slavi ma mi pare non fosse nell’interesse di nessuno dei due provocare un disastro a Zaporizha

            • Fuzzy scrive:

              Nell’immediato, non c’è pericolo.
              Ma se tanto mi da tanto, l’aver fatto saltare la diga, potrebbe preludere a dei combattimenti in quella zona nel momento in cui il livello delle acque sarà sceso. (Si prevede che il terreno si trasformi in una specie di pantano ma accessibile ai mezzi militari dell’esercito ucraino).
              Nel frattempo mi chiedo che ne sarà della centrale nucleare e dei suoi bacini di raffreddamento.
              (Cito brevemente Orlov, che continua a ripetere che i più tenaci guerrieri del mondo sono i russi ma disgraziatamente per loro, si sono trovati a combattere con gli ucraini che in quanto ex russi sono altrettanto tenaci).

              • Fuzzy scrive:

                https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2023/06/08/aiea-dopo-il-crollo-della-diga-e-cruciale-lintegrita-di-zaporizhzhia_6faf1875-1272-4508-82b1-3f0c51705962.html
                Iniziata la controffensiva Ucraina nella regione di Zaporizhzhia. Cosa poi questo possa significare non è chiaro.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Fuzzy

                “Zaporizhzhia”

                Le parole finali della pagina che hai postato (grazie!) dicono

                ‘600 chilometri quadrati della regione di Kherson sono sott’acqua, il 32% dei quali sulla riva destra e il 68% sulla riva sinistra”. Lo rende noto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale ucraina di Kherson Oleksandr Prokudin.’

                In altre parole, le linee Russe sono più allagate di quelle Ucraine. Siccome i tank anfibi sono pochi (proprio l’URSS era specialista nella loro costruzione, un tempo) chi attacca i Russi deve farlo nell’acqua.

                Tutti parlano della somiglianza fra questa guerra e la Prima Guerra Mondiale.

                Ma davvero soltanto a me vengono alla mente i cinquantaquattromila e passa Inglesi annegati in tre mesi e mezzo nel fango di Passchaendele per riconquistare 8 Km?

                Cito la lettera di un noto poeta ed eroe di guerra dal fronte, che gli portò non la fucilazione (era troppo noto) ma il congedo per ‘nevrastenia’ (per evitare uno scandalo):

                ‘Faccio questa dichiarazione come consapevole atto di sfida nei confronti dell’autorità militare, perché credo che questa guerra sia deliberatamente prolungata da coloro che hanno il potere di fermarla. Io sono un soldato e sono convinto di agire per il bene dei soldati. Io credo che questa guerra, che ho intrapreso come guerra di difesa e di liberazione, sia diventata una guerra di aggressione e di conquista. Credo che gli scopi per i quali io e i miei commilitoni ci siamo arruolati avrebbero dovuto essere dichiarati in modo così chiaro da non poter più essere modificati e che se ciò fosse stato fatto, gli obiettivi che ci hanno mosso sarebbero ora raggiungibili attraverso un negoziato. Ho visto e patito le sofferenze delle truppe e non posso più contribuire a prolungare queste sofferenze per fini che ritengo immorali e ingiusti. Non protesto contro la condotta della guerra, ma contro gli errori e le ipocrisie di carattere politico per cui gli uomini in guerra vengono sacrificati. In nome di coloro che stanno soffrendo, io elevo questa protesta contro l’inganno che viene perpetrato contro di loro; inoltre spero di poter contribuire a distruggere la cinica indifferenza con cui la maggior parte di coloro che sono in patria assistono al protrarsi di sofferenze che non provano e che non hanno sufficiente fantasia per immaginare’

                Oggi lo chiamerebbero ‘pacifinto’ e ‘putiniano’.

                https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Passchendaele

                https://it.wikipedia.org/wiki/Siegfried_Sassoon

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                >>> Tutti parlano della somiglianza fra questa guerra e la Prima Guerra Mondiale.

                E credo si sbaglino abbastanza pesantemente. Peraltro dove vedi l’aggressione ucraina (e/o NATO) in questa guerra?

                Anche se ammetto che l’analisi di Miguel sulla logica “cieca” che porta a disastri terrificanti per motivi del tutto ragionevoli mi impressiona.

              • PinoMamet scrive:

                “E credo si sbaglino abbastanza pesantemente.”

                Oh beh, qualcuno ci vede delle somiglianze addirittura con la Seconda.
                E qui siamo proprio alla follia!
                🙂

              • Francesco scrive:

                Pino

                ho dottamente e dettagliatamente motivato la mia convinzione e nessuno si è preso la briga di provare a smentirmi! 🙂

                Tra l’altro, studiando il testo di Geografia politica di mia figlia, ho scoperto che per i geopolitici la Bomba non è mai stata inventata! gli rovina troppo gli schemini mentali, porelli

  14. Miguel Martinez scrive:

    Sulla Persia,

    mi ricordo come il mitico Essad Bey raccontasse che dal Caucaso fluisse un interminabile fiume di schiavi.

    Verso ovest, verso i turchi, di fanciulle.

    Verso est, verso l’Iran, di fanciulli.

    • Miguel Martinez scrive:

      Un mio amico inglese, più anziano di me, raccontava di come suo padre – immagino ai tempi della seconda guerra mondiale – fosse stato invitato a una cena nell’Iran dove faceva il diplomatico, o il militare, o l’imperialista, o qualche convergenza tra i tre.

      Tutti seduti su cuscini per terra, attorno a un grande tavolo basso basso.

      A un certo punto, si sente sbottonare i pantaloni, e la bocca di un bimbetto (sicuramente e rigorosamente maschio), nascosto sotto il tavolo, che gli succhia il pisello.

      E ogni commensale aveva questa piccola delizia in aggiunta al suo pasto.

      Ha reagito da occidentale, ma il mondo non è solo l’Occidente.

      • Francesco Mordeglia scrive:

        fa un pò schifo eh, anche a infiorettarlo col relatismo culturale più spinto

        secondo me stavano meglio nei loro villaggi caucasici con mamma e papà

        • Miguel Martinez scrive:

          “fa un pò schifo eh, anche a infiorettarlo col relatismo culturale più spinto”

          Basta che la si smetta con la critica ai Reazionari Omofobi.

          • Francesco scrive:

            non credo tu stia dicendo a ME, vero?

            😀 😀 😀

          • Miguel Martinez scrive:

            “fa un pò schifo eh, anche a infiorettarlo col relatismo culturale più spinto”

            La cosa interessante è la certezza che i bimbetti in questione fossero maschi. Sarebbe stato inimmaginabile che fossero femmine.

            Questo sarebbe stato davvero scandaloso, a dire poco.

            • Francesco scrive:

              Sai che a me, invece, mi interessa molto più il fiume di schiavi bambini portati via dal Caucaso che le manie sessuali dei predatori?

              • mirkhond scrive:

                Flusso che terminò solo con la conquista russa del Caucaso nel XIX secolo.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “Sai che a me, invece, mi interessa molto più il fiume di schiavi bambini portati via dal Caucaso che le manie sessuali dei predatori?”

                Il flusso temo che fosse legato a cose molte banali:

                1) tendenza caucasica (e umana) di fare molti figli

                2) scarse risorse

                3) tendenza caucasica (e umana) di vendere le poche risorse che hanno

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                L’area del Mar Nero era il serbatoio di schiavi per il Medio Oriente: i genovesi fecero la loro fortuna con quello.

              • Franz scrive:

                Mi stai dicendo che i miei antenati vendevamo schiavi cristiani ai musulmani?

                🙁

  15. mirkhond scrive:

    L’Iran degli ayatollah ha posto fine a questi orrori?

    • Francesco scrive:

      per me pure quello dello Scià

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Mirkhond

      “L’Iran degli ayatollah ha posto fine a questi orrori?”

      Credo che l’Iran sia quanto di più simile vi sia all’antica Grecia.

      Da lì anche il rapporto complesso con l’Islam.

      E il rapporto complesso con gli arabi.

      • mirkhond scrive:

        Anni fa lessi che, secondo una teoria, la pederastia sarebbe entrata nel mondo islamico proprio tramite l’Iran.
        E dunque avrebbero ragione i Turchi nella loro disputa con gli Iraniani, quando affermano che la pederastia pure abbondantemente presente nella realtà turca, sia dovuta al retaggio iranico, base importante nella loro islamizzazione.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Mirkhond

          “Anni fa lessi che, secondo una teoria, la pederastia sarebbe entrata nel mondo islamico proprio tramite l’Iran.”

          Forse una parte di vero c’è.

          Ma in questo contesto vorrei soltanto contestare la lettura occidentalocentrica, folle quanto quella iranocentrica, secondo cui

          “i retrivi muslimani iraniani sono dei cattoclericali che cercano di impedire la modernità gay”.

      • PinoMamet scrive:

        “Credo che l’Iran sia quanto di più simile vi sia all’antica Grecia.”

        OT per Moi et al.

        la somiglianza con l’antica Grecia è anche sportivo/marziale 😉

        In Iran la lotta tradizionale (la “attività fisica degli eroi”, varzesh e pahlavani) si impara nella “zurkhaneh”, una palestra che originariamente doveva essere, come la palaistra degli antichi Greci, un “dug out” scavato nella terra, ma adesso è una struttura circolare, tutta elegante e maiolicata, dove gli atleti, degli energumeni seminudi, praticano una serie di esercizi fisici con armi stilizzate e pesantissime (enormi mazze, archi di ferro, scudi spessi come portoni…) e a corpo libero, prima di fare la lotta;
        accompagnati da cantori e orchestrine tradizionali che cantano canti dal repertorio mitico ed eroico della Persia antica.

        Questo era appunto quello che doveva apparire una palestra (“posto dove si fa la lotta”) o gymnasion (“posto dove si sta nudi”) nel mondo greco ed ellenistico, e anche il motivo per cui in alcune lingue la parola ginnasio indica la palestra, canottiere sudate e istruttori che ti insegnano a sollevare i pesi (“I’m going to the gym!”) e in altre la scuola dei giovani perbene come il sottoscritto e tre quarti dei frequentatori del blog (“ti ricordi la prof di matematica in quarta ginnasio?”)

        Ma dico cose stranote.

        Comunque la stessa lotta, in strutture simili ma più alla buona, è praticata in India, e i tipici piegamenti dei lottatori persiani e indiani li ritroviamo in pratiche yoga notissime come il “saluto al Sole” e gli inglesi li chiamano “hindu squats”
        così come le pesanti mazze (“indian clubs”), che in alcune arti marziali indiane sono tuttora utilizzate proprio come armi.

        Più a sud, fuori dall’area indoeuropea, il dugout o palestra si chiama kalari e ci si pratica appunto il kalarippayattu, con un angolo per un altare o struttura religiosa (pagano o islamico secondo il maestro, credo ce ne siano anche di cristiani!)

        A parte il trait d’union tra arte marziale- ginnastica- educazione- religione, è interessante anche quello tra Oriente e Occidente.

        Un tale propone, su instagram, le pratiche dei lottatori persiani come “persian yoga”, in effetti.

        E credo che lo yoga, oltre alla teoria de lrespiro e altre cose che sono in effetti antiche (ma non remotissime e antichissime come si favoleggia), debba poi moltissimo come pratica fisica alla semplice ginnastica, anche marziale, indiana ed europea di fine ottocento.

  16. Miguel Martinez scrive:

    Che poi qui a Firenze, nel Giardino Segreto dove pochissimi fiorentini hanno messo piede, c’è un tesoro di manoscritti persiani del Settecento…

    Con la D., abbiamo cercato di decifrarli insieme, non c’è mai una sbavatura.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “Settecento”

      Dove sono queste meraviglie?

      (…non si vedono i bimbetti. Meglio così).

      È più o meno l’epica delle “Lettere persiane” di Montesquieu.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  17. Moi scrive:

    In TikTok (che ricordiamocelo, è Cinese … giusto ?) ho visto il video Anglobalofono di una ragazza che , appunto, quando dice di presentarsi come “Iranian” … la gente in Occidente la tratta da povera derelitta oppressa ; quando invece (!) dice di presentarsi come “Persian” … la gente in Occidente la tratta tipo principessa affascinante e raffinata.

  18. habsburgicus scrive:

    @Miguel (e tutti)
    quello che dice questo Ardashir -en passant “Artaserse” oppure Ardashir Papakan, il primo Re sasanide !- non è del tutto nuovo…
    che l’invasione islamica fosse vista come una sciagura, era comune…nel lontano 1956 d.C (1335 AHS) un obliato Abdolhossein Zarrinkub, erudito storico dell’epoca Pahlavi, pubblicò un libro in persiano intitolato “Do qarn sokut “due secoli di silenzio” in cui faceva un ritratto dotto ma sconsolante dei primi due secoli dell’islamizzazione, enfatizzando la mancanza di fonti [vero], come si registra anche all’altro estremo dell’umma, nel Magreb (e Gauthier parlerò di siècles obscures du Maghreb, in cui si passò dall’Africa cristiana e altina alla nuova Africa arabizzata e islamizzata, insomma si passò da San Agostino ai vu cumprà :D)
    anche il ruolo della massoneria da sempre affascina gli iraniani..pure lo Scià, che ne era attratto, nondimeno la temeva..Khomeini da giovane scrisse contro la massoneria e altri si spinsero più in là di lui tanto che forse non sarebbero dispiaciuti al mitico Mons. Geraldo Proença de Sigaud, vescovo di Jacarezinho e poscia Arcivescovo di Diamantina (promosso da Papa Giovanni ), noto per il suo antimassonismo e anticomunismo…quando in Brasile l’élite terrateniente [per usare uno spagnolismo] ancora ascoltava la Chiesa di Roma [ben lontana dal “franceschismo” ..e non mi riferisco al Francesco nostro :D] e non aveva ancora trovato la “scorciatoia” degli evangelici 😀
    idem per la Grecia e Roma..nazionalismo classico, di matrice europea e peggiorato fuori Europa :D, già forte sotto lo Scià
    su Mazdak, alcuni iraniani la pensano diversamente, ma altri -già prima di lui- videro in Mazdak una figura malvagia..dunque pure qui nihil novi sub sole
    insomma Ardashir prefigura la storia che potrebbe essere insegnata in Iran qualora gli islamici perdano il potere 😀

  19. Moi scrive:

    Ardashir conosce la Nuova Cronologia di Fomenko ? … In caso contrario, poi ci sguazzerebbe ! 🙂

    A sproposito di assonanze : Platone, Plotino e Pletone [sic] sarebbero stato la stessa persone, secondo i Seguaci di Fomenko !

    • habsburgicus scrive:

      Fomenko applicava, più rozzamente, un principio ben noto ai classicisti..
      il grande Karl Julius Beloch (1854-1929), “maestro di color che sanno” negli studi greci e romani, nella sua “Storia di Roma” (in tedesco), metà dei Venti, discuteva della presa di Privernum (città volsca) che le fonti danno, andando a ritroso, nel 329 a.C, nel 341 a.C e, mi pare, nel 357 a.C…Beloch sosteneva che era EVIDENTEMENTE impossibile che Privernum sia stata presa 3 volte in un arco di tempo così breve e, dopo infinite elucubrazioni erudite, sosteneva che Privernum fu presa una volta sola nel 329 a.C (o nel 341 ? boh :D)
      ecco probabilmente Fomenko avrà pensato “‘sti tre tizi con nomi simili, oltretutto a breve distanza temporale [nella sua FOLLE porno-cronologia, “porno” nel senso di oscena, nulla di erotico eh :D] non possono che essere stati la stessa persona 😀 :D) ..tout se tient

  20. PinoMamet scrive:

    ” Agricoltura è nata in Iran ottomila anni fa!”, ci spiega. Tranne gli articoli, parla un italiano scorrevole.

    A tavola, inizia a raccontare.

    “Sono nato a Tehran, ma vengo da Lorestan, dove 100.000 anni fa è apparso homo sapiens..”

    Però, sono molto cinico se dico che mi piacerebbe uno scontro Ardashir- Ritvan? 😉

    (Magari tornasse anche lui!)

    • PinoMamet scrive:

      Mah, da quello che ho capito parla più da consigliere militare ucraino che da rappresentante di una qualche volontà della Nato;
      Poi parla dei polacchi e della necessità che tutti capiscano “la vera mentalità russa”, cioè straparla.

      Per ora lo metto nella categoria chiacchiere in libertà.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Mauricius Tarvisii

      “fanno”

      Coraggio.

      C’è ancora speranza!

      https://www.eunews.it/2023/05/08/slovacchia-dimissioni-premier-heger/

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • habsburgicus scrive:

        la Slovacchia è uno di quei paesi che non riesce a deputinizzarsi 😀
        incredibile dictu, la Cechia -da sempre russofila- è oggi molto più avanti della Slovacchia !
        oggi come oggi, secondo una mia classificazione (opinabilissima !), l’Est è così suddiviso in rapporto a Putin (mi limito all’Est della UE con un asterisco sul resto dell’Est lato sensu, Transcaucaso incluso)
        α.Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania: anti-putinismo estremo (fra questi forse la Lituania è più dura degli altri 3), senza apprezzabili discordie interne (vero, i russi di Lettonia ed Estonia vorrebbero ben altra politica, specialmente i filo-sovietici, ma contano come il due di picche e molti non sono cittadini pleno iure, dunque non votano)
        β.Romania: anti-putinismo forte (persiste però, a destra, un’avversione all’Ucraina per questioni di confine, cosa che i polacchi di destra -apparentemente- hanno metabolizzato)
        γ.Cechia, Slovenia: anti-putinismo medio (in Cechia e Slovenia le sinistre sono per Putin in nome del cosiddetto “antifascismo”)
        δ.Bulgaria e Croazia: anti-putinismo debole (in Croazia le sinistre -che hanno la presidenza- sono fanaticamente anti-ucraine, basti pensare alle volgari esternazioni del presidente titoista croato contro l’Ucraina: il governo è anti-putinista medio/basso ma in sostanza se ne frega :D; in Bulgaria il governo è anti-putinista medio/basso, le masse però sono per Putin, non giova illudersi e in Bulgaria -caso unico a parte l’Ungheria- Putin non deve raccattare solo i vecchi armesi comunisti (constituency di Putin in Cechia, Slovenia, Croazia e financo Lettonia), ma ha amici anche fra i bulgari “nazionali”)
        ε.Slovacchia: anti-putinismo molto, molto all’acqua di rose (le sinistre sono per Putin)
        ς.Ungheria qui è diverso; per Putin è il governo -che non è di sinistra e non è “antifascista” (i monumenti ai Ministri di Horthy si sprecano :D); paradossalmente sono le sinistre ad essere anti-Putin 😀

        *fuori UE
        1.Azerbaigian: è il più serio Stato anti-putinista al momento (lì Putin ha scacco matto..il regime azero è a prova di qualsiasi keghebista e di ogni kompromat 😀 conoscono bene i loro polli 😀 il culto della personalità del padre dell’attuale Presidente è a livelli esasperati, io ero lì il giorno del suo centenario il 10 maggio :D); unico modo per Putin di riavere l’Azerbaigian è di convincere il Presidente azero a cambiare politica..non impossibile, ma difficile
        2.Moldova: anti-putinismo forte, a livello governativo, ma Stato debole e popolo diviso (la Sandu può essere rovesciata in ogni momento..questo Putin lo sa..e credo lo sappia anche lei :D)
        3.Albania e Kosovo: anti-putimismo medio (in Kosovo, più sul forte), ma agli albanesi di Putin interessa poco (e interesserebbe nulla, se i serbi -loro nemici storici- non fossero per Putin :D); in Kosovo vi è in più un’avversione per chi -come Putin- è sempre stato stato un nemico acerrimo della loro indipendenza
        4.Georgia: il governo pratica un antiputinismo debole, debolissimo (e, per quanto in marzo quando la visitai, mi sembrasse impossibile, ora non escluderei più che la Georgia possa passare a Putin e mandare a quel paese l’Europa: sul Parlamento c’era la bandiera europea, la vidi con i miei occhi, ma sembra che l’abbiano tolta..e là nulla avviene per caso !); le masse invece ODIANO Putin..vincera il governo o il popolo ?
        5.Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Macedonia del Nord: anti-putinismo medio/basso (nei fatti indifferenza)
        6.Armenia: infida, ma agli ordini di Putin; intendiamoci, io dalla mia visita in Armenia (fine marzo) ho tratto l’impressione -magari fallace, eh :D- che quelli venderebbero Putin per meno dei canonici 30 denari 😀 però Putin prima deve essere con l’acqua alla gola; finché Putin non sarà al livello del Benito luglio 1943 -ammesso lo sia mai- non ci sarà una “badogliata” armena..però gli armeni, secondo me -sbaglierò :D- non sono alieni in principio dal TRADIRE i russi, solo che ora non conviene ancora farlo 😀
        7.Serbia l’attuale regime è per Putin (con juicio), le masse sono per Putin ancor di più; la Serbia è persa per l’Occidente..simul stabunt simul cadent..se Putin vincerà, la Serbia riavrà il Kosovo (e forse ben altro)..se il presidente russo perderà, un’Europa intelligente -antifrasi :D- dovrà far pagare ai Serbi anche questo, oltre al 1914 (che grida ancora vendetta) 😀

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “però Putin prima deve essere con l’acqua alla gola; finché Putin non sarà al livello del Benito luglio 1943 ”

          Però dobbiamo capirci.
          Esiste Putin persona fisica, esiste “Putin” inteso come putinismo, ovvero un sistema di potere che in questo momento governa la Russia e poi esiste la Russia. A Putin (inteso come persona) piace confondere tutte e tre le cose, mentre i suoi critici a volte le confondono e a volte le distinguono gratuitamente, per scopi puramente propagandistici o polemici. Ecco, l’operazione non va fatta se ci si vuole capire qualcosa.

    • Franz scrive:

      Sbaglio o si parla di DOPO la guerra? rimango l’unico pazzo ad auspicare una decisa azione militare NATO in Ucraina per sconfiggere gli invasori.

      E tutto sommato posso farlo finchè nessuno mi ascolta …

      Certe cosa si dovevano e potevano fare il 20 febbraio 2022, prima. Adesso è un altro paio di maniche, anche se il potere aereo NATO dovrebbe togliere dal fronte l’artiglieria russa con relativa facilità.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Con quali soldati e quali armi? In Ucraina c’è un serbatoio inesauribile di carne da cannone e ci stanno venendo riversati tutti gli arsenali dell’Impero impiegabili in Europa. In Italia cosa avremmo in più?
        Togli le puttanate sulla guerra aerea: la guerra in Ucraina ha proprio dimostrato che una difesa aerea efficace ha piena capacità di interdizione.
        Cioè, se il piano è mandare tutti i polacchi all’inferno per via atomica posso anche starci…

        • Francesco scrive:

          ehm, per fortuna capisci di guerra quanto del resto in generale

          mica sei pure interista?

          ma questa sulla “piena capacità di interdizione” me la segno, anche prima di quella su “tutti gli arsenali dell’Impero”

          😀

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Guarda che il fatto che gli arsenali siano in sofferenza lo si sa da mesi, anche se magari la cosa ti è sfuggita per la tua limitata conoscenza del mandarino.
            Delle capacità di interdizione di un numero sufficiente di sistemi antiaerei ne hanno scritto in tanti.

            • Francesco scrive:

              Che gli arsenali post-guerra fredda fossero vuoti lo dicevamo, noi “bellicisti”, da molti anni, mentre i politici lucravano il dividendo di pace.

              Se mi dici che gli imbecilli delle sanzioni stanno cercando di fermare Putin con i soli fondi di magazzino, posso anche crederti.

              Sulla capacità dei sistemi anti-aerei russi di interdire le aviazioni occidentali mi permetto di avere molti dubbi. Dopo tutto sono state progettate per vincere quella battaglia.

              E dovremmo avere una tecnologia parecchio migliore di quella russa.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ah, quella è la scommessa? Un po’ di complesso di superiorità e si risolve tutto?

              • Francesco scrive:

                Diciamo che forse mi baso su una stima un pelino più robusta.

                Ma immagino che per te la tecnologia non esista.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ma ti ricordo anche quello che scrivesti tempo fa: talvolta il Male vince. E spesso lo dimentichi.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “tecnologia”

                Sì e no.

                Indubbiamente il fatto che gli USA spendano in armi 663 miliardi di US$ l’anno (di cui 46 spesi per Kiev l’anno scorso) quando la Cina sta a 100, la Russia a 61, l’India a 37 e l’Iran a 9 qualcosa vuol dire.

                Tuttavia l’efficienza della spesa non è più quella (già non certo esaltante) di una volta.

                Fino agli anni ’90, ad esempio, esistevano qualcosa come 50 consorzi diversi che rifornivano il Pentagono nell’aerospazio. Dopo anni in cui la speculazione finanziaria da una parte e la volontà governativa di snellire le procedure di spesa dall’altra hanno ridotto i consorzi a non più di tre riducendo quindi la concorrenza fra fornitori (e la trasparenza degli appalti), il costo di un sistema d’arma è lievitato parecchio.

                Col picco della domanda attuale poi ti lascio immaginare.

                Così, nel 1991 un classico Stinger lanciato a spalla costava 25000 US$, oggi a non meno di 400000. Un singolo HIMARS viene 5 milioni e centomila, mentre i ricambi per aerei che una volta erano comprati in blocco dal Pentagono per 28 milioni ora vengono pagati 119 milioni.

                (Non è che alla NATO vada meglio. Pochi contribuenti sanno che la NATO non dispone di un centro di spesa unico, per cui ad es. le stesse pallottole per le stesse armi vengono acquistate dai Paesi membri separatamente. Può capitare così come alle penultime manovre NATO in Norvegia, quando i Tedeschi siano arrivati coi fucili scarichi. Ministro della difesa di Berlino era la von der Leyen).

                Non stupisce così che almeno su alcuni sistemi d’arma che sono in grado di modificare ad esempio la deterrenza nucleare MAD gli USA siano rimasti indietro.

                Incredibile ma vero: gli ipersonici, che consentono di portare una bomba H sul bersaglio a migliaia di Km dal lancio volando sempre sotto il fascio dei radar a differenza degli ICBM degli anni Sessanta sono stati in passato snobbati dagli USA (conosco l’allievo di un luminare Statunitense di fluidodinamica che li qualificava appunto come ‘rocket science’).

                Ma adesso i Russi hanno il Kinzhal e gli USA no.

                L’internet quantistico, cioè la trasmissione di dati in modo intrinsecamente non intercettabile nè decrittabile, ad oggi i Cinesi l’hanno realizzato nel controllo dei loro satelliti e gli USA no.

                Contro gli sciami di droni di Iraniani e affini, dopo che si è toccato con mano quanto costano i Patriot che li possono tirare giù oggi si fa un gran parlare di armi USA che lanciano fasci di microonde (un po’ come i ‘siluri fotonici’ di Mazinga). Queste dovrebbero in teoria fare impazzire l’hardware che guida i droni nemici.

                Chi ha seguito un poco la faccenda in passato, come me, sa tuttavia che sono decenni che Washington spende soldi in questi sistemi d’arma, che in origine erano pensati come armi non letali per disperdere folle ostili (le microonde possono ustionare). Funzionano solo se l’aria è bella secca: l’acqua, come dimostra il funzionamento del forno a microonde, le assorbe perfettamente. Un po’ di maccaja, e i droni arrivano indisturbati.

                Insomma, vantare le mirabolanti Wunderwaffen come promessa di futura vittoria (“Dio mi perdoni gli ultimi cinque minuti di guerra”, diceva Goebbels) non è buon segno.

                Russi e Cinesi le armi le fanno per prepararsi alla guerra. (Come il Giappone degli anni Trenta, si dirà: ma il Giappone le risorse doveva andarsele a cercare, Putin e Xi ce le hanno in casa). Gli USA le armi le fanno per preparare il business (incluse un po’ di trame per Hollywood, come notò Troisi).

                https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_per_spesa_militare

                https://it.insideover.com/difesa/prezzi-truccati-dietro-il-boom-di-armi-i-grandi-affari-usa-sulla-guerra-in-ucraina.html

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Però anche la spesa in sé è importante: in Italia un viaggio in ambulanza lo paghi 50 euro, negli USA 2.500, ma lì viaggi su un’ambulanza identica a quella italiana.

              • PinoMamet scrive:

                Non sono un esperto di armi, noto da babbano che i tanto pubblicizzati Himars non hanno risolto un bel niente, e che i Leopard sono distrutti da mine, elicotteri ed armi anticarro proprio come gli antiquati carri sovietici.
                Ma costano sicuramente di più.

              • Franz scrive:

                Pino

                io non sono certo un vero esperto ma pare che gli Himars abbiamo fermato – strategicamente – i russi, che da quando ci sono hanno preso solo Bakmut e prezzo altissim0 di perdite.

                Che i Leopard possano essere distrutti, sospetto che solo i giornalisti non lo sapessero. Persino i Merkava, che sono i carri armati più corazzati del mondo, possono essere distrutti.

                Io, però, stavo parlando di quello che dovrebbe essere il fiore all’occhiello degli armamenti occidentali, aviazione e missili.

                Che di Wunder hanno solo le statistiche, le poche volte che qualcuno ha cercato di “vedere” se era un bluff.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Franz

                “aviazione e missili”

                Puoi avere ragione, in effetti. La sofisticheria tecnologica di certe armi USA ha dell’incredibile. Leggevo di un sistema d’arma (non ne ricordo la sigla ora) che ha una gittata di 300 Km e una rosa di tiro larga 5 metri. È come dire che se Martinez mi sparasse dalla finestra di casa sua mirando alla mia finestra sul terrazzo a Genova la colpirebbe nel 70% dei casi, e al 90% colpirebbe il terrazzo.

                Tuttavia il tallone d’Achille di USA e vassalli sta secondo me in quanto ho scritto: non c’è davvero volontà di vincere la guerra, c’è volontà di specularci su.

                Se così non fosse, prima di decidere di stanziare parte del futuro bilancio dell’UE (inclusi i fondi PNRR) per produrre armamenti (il famoso programma ASAP) si sarebbe preso un provvedimento a costo zero che banalmente aumenterebbe le forniture alle Forze Armate dei paesi NATO tramite l’abbattimento dei costi: istituire un centro unico NATO di spesa per gli approvvigionamenti.

                È come quando si formano i gruppi di acquisto solidale, che garantendo al fornitore di generi alimentari l”acquisto di grandi quantità di merce in un colpo solo riescono a spuntare sconti consistenti.

                Però nessuno lo propone. Vien da pensar male, non trovi?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                I russi si sono fermati sulle stesse posizioni da ben prima dell’arrivo degli Himars, e appena arrivati hanno imparato a intercettarli.

                Mi pare che siano stati davvero ininfluenti.

                Il fatto è che i russi hanno fortificato quello che gli interessava fortificare, e per il resto lasciano che l’esercito ucraino esaurisca le sue forze.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Franz

                “aviazione”

                Dimenticavo una cosa importante.

                La struttura burocratica per il “gruppo di acquisto solidale” per gli approvvigionamenti militari a livello Europeo esiste già.

                È la WEO, l’Unione Europea Occidentale, organismo distinto da NATO e UE con competenze nel campo della difesa.

                Finirà è stato sostanzialmente un guscio vuoto (Roberto potrà confermare) perché messo in ombra dalla NATO.

                Però non comprende gli USA (dunque non è sospettabile di sacrificare loro gli interessi della nostra industria) e non ne fanno parte i paesi neutrali membri della UE (come l’Irlanda).

                Insomma, è una specie di CNEL della Difesa europea.

                Visto che quelli della WEO lì paghiamo con le nostre tasse, perché non affidare loro il coordinamento degli acquisti militari?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                1) Pino, se gli HIMARS sono così irrilevanti, perchè i troll putinisti ne vantano la distruzione ogni santo giorno?
                2) non esistono singole armi risolutive in guerra, esistono giornalisti ignoranti, su questo devo darti ragione
                3) Andrea, non è che tendi a fissarti su certi particolari allo scopo di non vedere il quadro generale?
                4) con mio grande stupore, l’inviato al fronte di Avvenire ha definito i servizi segreti britannici come “la fonte meno inaffidabile per i giornalisti. devo rivedere le mie impressioni

                saluti

              • roberto scrive:

                andrea

                “Finirà è stato sostanzialmente un guscio vuoto (Roberto potrà confermare)”

                temo di non poter confermare perché la WEU non esiste più già da una quindicina di anni

  21. PinoMamet scrive:

    “Poi però nasce un altro stato, Roma. Che vuole essere come Persia. Non riescono a battere Persia”

    e comunque: ma vaffanculo, a’ Ardashir! 😉

    Sì, tutto bello, la cultura persiana, il pollo co’ ‘sto cazzo, ma chi vi si incula? Roma è Roma. Ha un’influenza forte, tangibile, presente, innegabile, determinante su tutto il mondo .

    La Persia, beh, è una roba per specialisti. Forse questa idea, chissà, viene dalla Persia, forse quest’altra no ma i Persiani la hanno diffusa… eh ma questa roba gli altri ce la hanno copiata però era nostra… i classici discorsi dei popoli secondari .
    Roma resta la città eterna.

    • roberto scrive:

      oh, finalmente qualcuno che glie lo dice!
      🙂

      • Francesco scrive:

        non è che invece è una questione geografica? cioè intorno a Roma è tutta roba romanizzata, intorno alla Persia è tutto farsi?

        poi, se tocca tifare, io tifo Roma!

        • PinoMamet scrive:

          Io ho presente libri di autori indiani con avvocati indiani che per fare i fighi fanno le citazioni in latino (quelle che Z. non sopporta 😀 ) …

          poi magari in casa ascoltano le canzoni in persiano (mi viene in mente Vikram Seth, “Il ragazzo giusto”), ma, vuoi mettere?

          • Francesco scrive:

            Beh, che il Diritto sia roba romana e quindi nostra ce lo sappiamo!

            PS in Asia esiste un “diritto cinese” simile a quello romano in Europa e dintorni?

            • PinoMamet scrive:

              Non ne ho idea, è una di quelle domande che mi sono sempre fatto e che giro ai più esperti.

              Gli avvocati giapponesi o vietnamiti, per intenderci, si rifanno, in qualche modo anche laterale, al diritto romano, o a quale?

              (Sospetto comunque che sia quello romano)

              • roberto scrive:

                per il giappone, l’unico per il quale azzardo una risposta limitata al diritto commerciale e civile, la costituzione è stata scritta dagli americani nel dopoguerra e tutti i codici scritti o riscritti nello stesso periodo, prendendo ad ispirazione un miscuglio di sistemi giuridici occidentali, ma soprattutto civil law (tedesco e francese). in alcuni settori invece hanno ricopiato il sistema americano (antitrust e copyright).

                poi una cosa è l’ispirazione ed una cosa è come si è sviluppato il diritto ed ho l’impressione che ci siano delle soluzioni piuttosto originali (ma è una impressione non ne sono sicuro)

                non so nulla invece per tutto quello che riguarda diritto penale e amministrativo

              • PinoMamet scrive:

                Quindi, alla base di tutto… sempre Roma!

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_national_legal_systems#/media/File:Map_of_the_Legal_systems_of_the_world_(en).png

                Il Giappone pare aver importato diritto civile tedesco, in Indocina invece vigeva il codice civile francese.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                E, a proposito di Persia, l’Iran ha recepito (almeno in parte) il sistema napoleonico.

                https://www.iranbestlawyer.com/civil-law-of-iran/

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Comunque, tutto ciò premeso, il diritto occidentale moderno è la più plateale e spudorata negazione di tutti i principi basilari del diritto romano 😀
                E’ invece figlio del modo medievale di fare le cose: mettere in bocca alla fonte quello che si vuole, alterare nel modo più schifoso il significato delle parole (a me hanno fatto studiare che “rerum substantia” significherebbe “destinazione economica dei beni”: significa proprio essere privi di pudore 😀 ) e inventarsi discendenze fantasiose perché “non novum, sed nove” (cioè “me lo sto inventando io adesso, ma lo negherò finché avrò fiato” 😀 ).

              • PinoMamet scrive:

                Beh, questo è un altro discorso, e si può allargare ad altri campi, ma non c’entra…

  22. Daouda scrive:

    Pino!

    Me sò scordato che te volevo scrive na cosa. Me serve ma rivista italiana de giudaismo. Me pareva Maria giudaica la migliore ma dimmi te, ma rivista legal-cabalistica, esistono?

    • Daouda scrive:

      Materia giudaica

    • PinoMamet scrive:

      Legal cabalistica non credo… mi informo

      • Daouda scrive:

        Ner senso non è che deve parlá solo de torah ma anche de cabala magara si ce sta.
        Devo trová ma contrapposta la Saturno regna delle Citrix edizioni che culturale sui prischi romani e me serve una de cultura diciamo, abbrea chiaramente

    • Moi scrive:

      Cmq “Giudaico” NON è una parola che gli Ebrei usano per sé stessi … non tanto per l’uso nemmen troppo vagamente 🙂 Antisemitico popolare, frutto della famigerata prece “Oremus pro perfidis Iudeis” , ma perché l’ Ebbraismo è una realtà decisamente più vasta : della Tribù di Giuda (quarto figlio di Giacobbe) come di Giuda Iscariota.

      • Moi scrive:

        E poi era “Giuda” anche Giuda Taddeo, o Giuda di Giacomo o Giuda Lebbeo : uno degli apostoli di Gesù e primo Catholicos di tutti gli Armeni.

        https://it.wikipedia.org/wiki/Giuda_Taddeo

      • PinoMamet scrive:

        Beh, no, l’aggettivo “giudaico” è poco usato attualmente in ambito ebraico italiano proprio ed esclusivamente per la coloritura antisemitica che ha assunto nel tempo.

        In altre lingue (spagnolo, inglese, francese, tedesco..) è semplicemente il termine normale (judio, jew, juif, jude…)

  23. Daouda scrive:

    Ho chiuso la email ma posso continuá a commentá.

    Magnamo?

    Sto cazzo de telefono furbo me fa schifo mio lo butto e non scrivo più. Peucezio ha er numero mio famo prima de agosto cazzo

  24. Fuzzy scrive:

    https://www.rinnovabili.it/ambiente/politiche-ambientali/centrale-nucleare-di-zaporizhzhia-raffreddamento/
    Ecco finalmente un articolo comprensibile sulla situazione nella centrale nucleare di zaporizhzhia.

    “Per il raffreddamento, l’impianto si serve di un bacino dedicato che viene riempito proprio con l’acqua del lago attraverso delle pompe che la dirottano in un canale apposito. Cinque reattori sono in cold shutdown e uno in hot shutdown, tenuto a circa 250 gradi per facilitare un eventuale riavvio. Tutti necessitano di raffreddamento.

    Syrota non ha descritto una situazione concreta, bensì si è basato sulle valutazioni di rischio esistenti per la centrale. Per i quali, con un livello del lago sotto i 12,7 metri, le pompe non sarebbero più state in grado di funzionare. Invece sono ancora in funzione, ribatte l’IAEA, che ha verificato sul terreno la situazione. “La centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhya sta continuando a pompare acqua di raffreddamento dal serbatoio di Kakhovka, anche se il livello dell’acqua ha raggiunto il punto in cui, secondo le stime precedenti, le pompe non potevano più funzionare”, ha detto il direttore generale AIEA Rafael Mariano Grossi. Livello toccato nel pomeriggio dell’8 giugno alle 18. Fino a quel momento, il lago si era abbassato di 4,1 metri.

    Alcuni tecnici della centrale, dopo aver effettuato delle ricognizioni, hanno assicurato all’AIEA che le pompe potrebbero funzionare almeno fino al raggiungimento di un livello di 11 metri, e forse anche sotto quella soglia. Se per il momento il rischio di un serio problema di raffreddamento sembra scongiurato, resta una situazione estremamente critica. Il lago continua a svuotarsi a un ritmo di 4-7 centimetri l’ora e potrebbe raggiungere in pochi giorni un livello di riempimento troppo basso per permettere alle pompe di funzionare”.

    • Fuzzy scrive:

      Ah, nessuno lo ha scritto, per ora, almeno per quanto ne so io, ma alla domanda banale se si può tappare la falla nella diga, la risposta è no. Ci vorrebbero anni in una situazione normale. Ma siamo nell’epicentro
      di una guerra.
      https://youtu.be/DM0JlWWy33w

      • fuzzy scrive:

        La storia del mondo secondo un probabilista (Nassim Nicholas Taleb)
        (Ho avviato il computer per trascrivere questo testo assolutamente fondamentale che rivela una visione del mondo esattamente all’opposto di quella predominante).
        (Dopo 15 minuti di caricamento del sistema operativo, sono pronto per scrivere). Forza.
        “Mentre scrivo queste righe, il biologo Craig Venter è impegnato nella creazione della vita artificiale (All’epoca ancora non si pensava all’intelligenza artificiale)…..Se ho ben capito, per i creazionisti questo equivale più o meno a insultare Dio, ma per gli evoluzionisti si tratta senza dubbio di un insulto all’evoluzione. E per i probabilisti, come me e i miei affini, si tratta di un insulto alla prudenza umana, l’inizio della madre di tutte le esposizioni ai cigni neri…….L’evoluzione procede attraverso bricolage o sperimentazioni convesse e prive di scopo, intrinsecamente robuste, ossia ottenendo potenziali profitti stocastici
        grazie a errori continui, ripetitivi, piccoli e localizzati. Quello che hanno fatto gli uomini con la scienza top-down, strategica, è esattamente l’opposto: interventi con effetti di convessità negativa, cioè il raggiungimento di minimi profitti certi, tramite l’esposizione a enormi errori potenziali. La nostra esperienza di comprensione dei rischi nei sistemi complessi (biologia, economia, clima) è penosa, inquinata da distorsioni retrospettive (capiamo i rischi solo quando si sono già verificati i danni, eppure continuiamo a ripetere questo stesso errore)……..In parole povere, agli esseri umani non dovrebbero essere affidati giocattoli esplosivi (come le bombe atomiche, i derivati finanziari o gli strumenti per creare la vita).

  25. Moi scrive:

    Un paragone politico, sulla Schlein, che chi ha seguito sempre i Campionati di Calcio coglierà … francamente, NON è il mio caso : mi limito a segnalarlo.

    https://www.liberoquotidiano.it/news/spettacoli/36037784/elly-schlein-umiliazione-come-de-ketelaere-frase-virale.html

    Elly Schlein : “Come De Ketelaere”

  26. Miguel Martinez scrive:

    Spesso sento persone che si lamentano per la retorica Green che c’è in giro; e da qui arrivano a pensare che chi usa quella retorica, ci creda davvero. Cosa che ovviamente rafforza l’orrenda retorica Green stessa.

    Invece nei fatti le cose sono ben diverse…

    https://comune-info.net/gelati-e-hotel-per-salvare-il-clima/

    Gelati e hotel per salvare il clima

    Un’inchiesta dell’agenzia Reuters svela come sono stati utilizzati i fondi pubblici, dovevano essere 100 miliardi di dollari l’anno, promessi alla Cop 15 del 2009 dai Paesi ricchi per aiutare i Paesi impoveriti ad adattarsi agli effetti drammatici prodotti dai cambiamenti climatici. Qualche esempio? L’inchiesta ne cita di molto significativi: «l’Italia ha aiutato una catena di negozi di gelati ad aprire dei punti vendita in Asia. Gli Stati Uniti hanno offerto un prestito per ampliare un albergo con affaccio sul mare ad Haiti. Il Belgio a produrre il film La Tierra Roma, storia d’amore ambientata nella foresta pluviale argentina. Il Giappone a costruire una nuova centrale a carbone in Bangladesh e ad estendere un aeroporto in Egitto».

  27. Moi scrive:

    @ FUZZY / MIGUEL /TUTTI

    Alluvione : quando la Domotica si rivela purtroppo fatale !

    https://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/cronaca/alluvione-giamberto-pavani-morto-casa-domotica-4b372288

    Alluvione, addio a Giamberto Pavani: morto prigioniero della casa domotica
    Aveva 75 anni e viveva a Castel Bolognese (RA)

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Più che la domotica, si legge che aveva messo inferriate ovunque: la finestra la rompi con una martellata, mentre se trasformi la tua casa in Alcatraz avrai qualche problema in più.

  28. Peucezio scrive:

    Miguel,
    “E’ maschilista, che è cosa ben diversa.”

    D’accordo.
    Confermi il mio assunto, che la sessuofobia ha origine maschile, ma in effetti ti do atto che il termine può essere un po’ fuorviante.
    È pertinente se intendiamo il sesso in tutta la sua ricchezza e varietà, come esperienza corporea e affettiva totale.
    Ma se lo intendiamo in senso meccanico-riproduttivo, certo, il maschilismo non è affatto sessuofobico.

    La riproduzione è nemica del sesso.

    • Peucezio scrive:

      Arrivo a dire che in un certo senso l’omosessualità, come già intuì Mann, p la forma più elevata di sessualità, per la sua gratuità, svincolata dalla necessità biologica.
      Solo che Mann intendeva ciò in senso mortifero: l’arte come nemica della vita, che si esprime nel costante flusso della riproduzione e continuità biologica e sociale.
      Io lo intendo al contrario in senso vitalistico, come prorompere di una pulsionalità anomica, ricca e multiforme, con tutte le implicazioni artistiche e culturali che ne derivano.

    • Peucezio scrive:

      Sì, lo so, detto da un fascista omofobo tutto ciò suona strano, ma ormai mi conoscete.

    • PinoMamet scrive:

      “Professò, venga lei… ‘sto prete sta a perde colpi!”
      (stretta di mano a chi riconosce la citazione)

      Qua mi sa che sono più fascio io di te, Peucè 😉

      Prima di tutto, lasciami dire, con rispetto, che queste cose sulla sessuofobia che origine maschile o femminile, il sesso mortifero o vitale, beh, mi sembrano un po’ chiacchiere in libertà.

      Niente di male, dirai tu: siamo qui per questo. Sì, però, boh, un conto è parlare di cose in qualche misura verificabili
      (ricordi le discussioni con Ritvan sulla lingua dei Pelasgi o la mia querelle con Mauricius sui prezzi delle spade nel Medioevo?);

      per quanto sia a un passo dal sesso degli angeli, perché possono esserci pochissime fonti o basi materiali, siamo ancora nel regno, appunto, della materialità, della realtà.

      quando parliamo di sessualità “mortifera” o “vitale”, beh… sono cose che sono SOLO nella nostra testa.
      E di teste, ognuno ha la sua.

      Comunque, tornando all’argomento omosessualità, a me le cose sembrano un filino più terra terra.

      Le società dove l’omosessualità era più diffusa e praticata, credo fossero quelle in cui i sessi erano più divisi.
      La Persia antica, la Grecia antica (più che Roma- tutti sanno che le etrusche, e Roma era anche città etrusca, erano più libere delle greche), e in queste società antiche, probabilmente i ceti sociali più elevati (anche nell’India musulmana la “parda” o purdah come scrivono gli inglesi o “separazione” delle donne riguardava solo le ricche che potevano permettersi di non uscire di casa mai…);

      logico che il normale impulso sessuale umano debba trovare qualche sfogo, e senza sesso opposto si indirizza a ciò che trova di più simile, sessualizzandolo

      (nel teatro-tutto-al-maschile in Giappone i giovani attori in ruoli femminili diventano oggetto di attrazione erotica, e quando gli si impone la pettinatura maschile per evitare “troppa” omosessualità, la coprono con un fazzoletto, che a sua volta diventa oggetto di feticismo nelle poesie amorose dell’epoca…)

      Poi naturalmente un certo numero di omosessuali in ogni società credo sia, come dire, fisiologico.

      • PinoMamet scrive:

        A sua volta, credo sia comunemente accettata la teoria che la separazione dei sessi svolgesse una funzione sociale, di selezione di classe, rendendo più difficili gli incontri e gli innamoramenti casuali, per non parlare delle relazioni sessuali da cui sarebbero nati figli di difficile collocazione sociale…

        (poi queste cose succedevano lo stesso persino nella Sparta di Licurgo, per non parlare di Roma dove c’era una certa giurisprudenza in materia)

      • Peucezio scrive:

        Pino,
        “Niente di male, dirai tu: siamo qui per questo. Sì, però, boh, un conto è parlare di cose in qualche misura verificabili”

        Vabbè, quando sento parlare di verificabilità e falsificabilità fuori dall’ambito delle scienze “dure” mi viene l’orticaria.
        Secondo me a volte siete troppo preoccupati dallo statuto veritativo di ciò che si dice e ciò vi impedisce di cogliere il senso di proposte puramente interpretative, di spunti letterari, se così vuoi chiamarli.
        È un altro dei vizi della contemporaneità (tu ci indulgi poco, ma prendi Mauricius…): si applica rozzamente alle discipline umanistiche lo statuto epistemologico di quelle naturali, perché in fondo (ovviamente non è il tuo caso, vista la tua formazione e il tuo lavoro) si pensa che le prime siano fuffa, perché ogni operazione metaconoscitiva è al di sopra della soglia di comprensione di questi signori: per loro il vaccino fa bene o male e chi abbraccia la seconda teoria si oppone a un dogma binario: considerazioni sulla libertà di terapia, ecc. diventano irrilevanti, come se la medicina fosse un fine e non un mezzo.

        Ciò detto,

        nel merito ritengo tu abbia ragione.

        Nel mio discorso tagliavo con l’accetta un po’ provocatoriamente, ma è vero che identificare tabù dell’omosessualità e modello repressivo maschilista non funziona, perché è vero solo nella parabola occidentale cristiana, ma non prima né altrove, né in tante realtà secondarie e marginali nemmeno in essa.

        • PinoMamet scrive:

          “Vabbè, quando sento parlare di verificabilità e falsificabilità fuori dall’ambito delle scienze “dure” mi viene l’orticaria.”

          d’accordo, ma non pretendo la falsificabilità, ma solo di parlare di qualcosa che non sia puramente ed esclusivamente soggettivo…

          poi, davvero, vanno benissimo tutti i discorsi, ma poi il rischio è di cadere nel “salame è di sinistra e il prosciutto è di destra”, o nel gioco delle “facce da Inter” e facce da Milan” che facevano Jannacci e compagni…

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “È un altro dei vizi della contemporaneità (tu ci indulgi poco, ma prendi Mauricius…): si applica rozzamente alle discipline umanistiche lo statuto epistemologico di quelle naturali, perché in fondo (ovviamente non è il tuo caso, vista la tua formazione e il tuo lavoro) si pensa che le prime siano fuffa, perché ogni operazione metaconoscitiva è al di sopra della soglia di comprensione di questi signori: per loro il vaccino fa bene o male e chi abbraccia la seconda teoria si oppone a un dogma binario: considerazioni sulla libertà di terapia, ecc. diventano irrilevanti, come se la medicina fosse un fine e non un mezzo.”

          Sai che stai facendo un gran minestrone? Butti insieme principi etici (la libertà di terapia), scienza sperimentale (efficacia o meno di un vaccino), necessità di un criterio di verità anche nelle scienze sociali (“non si può usare quello delle scienze dure” – grazie al cazzo!), il tutto come cortina fumogena che renda meno arbitraria la tesi di fondo, che suona tipo “mi riservo di statuire verità universali basandomi su qualche mia suggestione personale e nessuno deve farmelo notare”. Ecco, questa sì che è una caratteristica dei nostri tempi postmoderni.

          • Peucezio scrive:

            Ma io non pretendo di statuire un cazzo di niente.

            Io vi propongo appunto mie suggestioni personali.

            Se hanno qualcosa da dirvi, se vi risuonano, se vi offrono qualche spunto, bene, se no pazienza.

            E non c’è nulla di postmoderno in tutto ciò.
            Tutto il pensiero occidentale è fatto, oltre che di constatazioni e indagini oggettive, di modelli interpretativi e di suggestioni.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ peucezio

          “epistemologico”

          Quelle “umane” sono discipline certo appassionanti, ma NON sono “scienze”.

          “Scienza” è dove si applica il metodo scientifico, applicato a fenomeni riproducibili e fatto di osservazione, ipotesi, modello, predizione e falsificabilità.

          Cosa c’entrano la storia, la sociologia, la linguistica?

          Hanno voluto scimmiottare l’apparenza di “scienza” di fronte al clamoroso successo di quest’ultima.

          Ma sono altro.

          E non certo inferiore: è solo che manca la riproducibilità.

          Mica si può rimettere in piedi la ghigliottina per controllare la validità delle idee dell’Illuminismo.

          Le discipline umanistiche si riferiscono di solito all’essere umano, la scienza non limita il suo oggetto.

          Quando succede che il progresso scientifico mette in dubbio consolidate certezze originate nel mondo delle discipline umanistiche, come con la biologia molecolare e l’idea di “razza” e come con la neurologia e il libero arbitrio, gii umanisti si difendono postulando l’esistenza di una presunta sfera eccezionale della soggettività umana inaccessibile alla scienza (poi arrivano gli inibitori di ricaptazione della dopamina e tutta la psicologia va riscritta).

          Ma è un riflesso condizionato, non necessario, che riflette solo ignoranza. Per quanto indietro la scienza possa ricacciare il dominio delle discipline umanistiche, resterà loro sempre qualcosa di ancora ignoto in cui potranno speculare liberamente.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Moi scrive:

            Discipline Umanistiche che della Scienza cercano di mantenere il linguaggio e un approccio asettico.

            • Moi scrive:

              A volte tali studiosi possono avvalersi di aiuti “esterni” più “STEM”, specie di esperti in Statistica … ma sapendone di persona solitamente ben poco.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ moi

                “persona”

                È il dramma delle “due culture”.

                https://g.co/kgs/ENiAVE

                Nonostante gli sforzi di uno sparuto gruppo di cliodinamici come Ferrari e Turchin

                https://it.m.wikipedia.org/wiki/Cliodinamica

                l’incomunicabilità dei metodi scientifici verso le discipline umanistiche rimane pressoché totale.

                Quando sento luminari come Barbero quasi vantarsi del proprio assoluto analfabetismo scientifico mi cadono le braccia.

                Anche perché questa ignoranza è così diffusa da diventare un canone.

                Nessuno si vergogna di ammettere di ignorare la termodinamica, ma chiunque abbia almeno la terza media non ammetterebbe mai di non sapere chi siano Shakespeare o Dante.

                Da qui tutta la fuffa sul “mistero dell’uomo”, sulla “centralità dello spirito” e simili, millantate come inattingibili dall'”arida ragione”.

                L’irrazionalismo di Pascal -che, ancorché un grande matematico, era pur sempre un mistico- è diventato un turismo da Baci Perugina.

                Per finire con le severinate, le bergsonate, le evolate, le heideggerate e le galimbertate che ci bombardano.

                Tanto fa anche la conclamata ignoranza degli insegnanti delle materie umanistiche, che si trovano giustificati e confortati nella propria sussiegosa indifferenza verso le scienze.

                Le quali, per fortuna del genere umano, progrediscono lo stesso.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                “progrediscono” non è un termine scientifico!

                😀

          • Peucezio scrive:

            Andrea,
            “scienza” è tutto ciò che è conoscenza, per definizione.
            Quindi se io conosco la storia faccio della scienza.

            Ciò di cui parli tu sono le scienze naturali, che sono un sottoinsieme delle scienze.

            Io ho pubblicato diversi articoli scientifici, referati, eppure non mi occupo di sicenze “dure”, naturali.

      • Peucezio scrive:

        Pino,
        “(stretta di mano a chi riconosce la citazione)”

        Vabbè, è quasi offensivo chiederlo: sono le nozioni prime, di base!
        😀

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ pino Mamet

        “citazione”

        E’ una battuta di Mario Brega, in un film di Carlo Verdone (“Un sacco bello”) dove quest’ultimo fa il figlio fricchettone di Brega che il padre cerca di ricondurre sulla retta via organizzando nel salotto di casa un incontro con un prete (pure interpretato da Verdone) che mostra di ignorare pure lo stesso Vangelo.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Peucezio

      “Confermi il mio assunto, che la sessuofobia ha origine maschile, ma in effetti ti do atto che il termine può essere un po’ fuorviante.”

      Infatti, per me l’unica cultura “sessuofoba” è quella cristiana (con precedenti platonici e comunque non giudaici).

      Che ritiene che lo “spirito” si deve distaccare dalla “materia” e dai “desideri”, e che considera peccaminosi i pensieri sessuali e virtù la castità.

      Anche per i maschi; e proprio per questo il cristianesimo tende ad equiparare uomini e donne come nessun altro sistema, perché li considera essenzialmente come “anime assessuate”.

      Questa logica è totalmente assente in giudaismo e Islam.

      Nelle religioni dell’estremo oriente, credo che la castità sia vista soprattutto come mezzo per utilizzare l’energia sessuale per altri fini.

      Dire “sessuofobo” è già un giudizio, e quindi non vorrei offendere nemmeno il nostro parroco, che come tale deve respingere sicuramente tante tentazioni (è anche ciò che direbbero un “bell’uomo”). E forse ci vorrebbe un altro termine – “sessosuperante”?

      • Moi scrive:

        @ MIGUEL

        Be’ ma anche in certe forme estrene di Induismo e Buddhismo c’è la mortifcazione del corpo … solo che , contrariamente al Cristianesimo “popolare”, la fanno sul serio 🙂 .

        • Moi scrive:

          E cmq il Cristinesimo, in teoria, è per la “parsimonia” sessuale, volta ad essere pro-creativa .

          • Fuzzy scrive:

            Ho il sospetto che dietro alla castità e al digiuno per motivi diciamo “spirituali”, ci fossero reali esigenze pratiche. Il digiuno quaresimale arrivava nel periodo primaverile quando le scorte alimentari erano già praticamente esaurite. La primavera, se non ricordo male, è sempre stata la stagione della fame, prima dei nuovi raccolti. E pure regolarizzare la sessualità poteva avere il fine pratico di contenere la crescita della popolazione in un sistema agricolo scarsamente produttivo.
            Poi la fantasia popolare si sbizzarriva sognando la cuccagna e robe del genere.
            Bisognerebbe magari approfondire. Io ho messo insieme dei vaghi ricordi di cose lette mille anni fa.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              “Ho il sospetto che dietro alla castità e al digiuno per motivi diciamo “spirituali”, ci fossero reali esigenze pratiche”

              Troveremmo la pratica in più culture, allora, ma non è così: la Quaresima è una pratica caratteristica di alcune confessioni cristiane.

      • Peucezio scrive:

        Miguel,
        però quest’insofferenza gelosa e ombrosa che si nota negli islamici (magari non in quelli più colti, non lo so) verso ogni forma di promiscuità, esibizione del corpo…

        Sembra quasi che l’unica forma lecita di sessualità sia una sessualità possessiva in cui la donna per gli altri è coperta e infagottata dalla testa ai piedi, poi si spoglia per me e diventa disinibita e porca, per poi immediatamente tornare una monaca per tutto il resto del mondo.
        Non c’è un rifiuto quasi metafisico del sesso fuori dalla procreazione biologica, d’accordo, ma resta il fatto che un senso così geloso e ossessivo del possesso nelle società cristiane non c’è o non è così forte.

        • Peucezio scrive:

          Mi chiedo, ma ne so molto meno di te, quindi ti chiedo conferma,
          ma non è che tu ti riferisci a mondi elitari, letteratura alta, teorizzazioni colte, roba che riguardava o riguarda una percentuale minima della popolazione?

          L’impressione è che in Oriente lo iato fra alto e basso sia molto più forte, così come la concentrazione di potere e di ricchezza (l’Occidente tradizionalmente è il mondo delle microcomunità, poi diventerà quello delle democrazie…).

          Quindi non sorprende che ci sia il nobile che si scopa ragazze a gogò e s’inchiappetta ragazzini in un clima di promiscuità assoluta.
          Ma bisogna vedere poi tutto il resto della società.
          E confrontarla con la società media occidentale.

        • Peucezio scrive:

          Tra l’altro sul piano dogmatico e dottrinale gli ortodossi differiscono in misura minima da noi.

          Ma guarda il rapporto molto più disteso e libero che hanno col sesso.
          Da ben prima della perestroika e della rivoluzione d’ottobre: già Gogol’ descrive queste contadine che rimanevano spesso incinte e non si sapeva di chi.

          • Peucezio scrive:

            Mentre c’erano un sacco di pudori e ritrosie nelle fanciulle di ceto alto, ma per mera imitazione dei tabù borghesi occidentali.

            • Moi scrive:

              Le “Culture Cristiane” han sempre accettato livelli d’ ipocrisia “fisiologici” nella società … impensabili nelle “Culture Islamiche”.

  29. Moi scrive:

    https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/open-arms-richard-gere-testimone-al-processo-salvini-il-vice-premier-replica-noi-risponderemo-con-lino-banfi/ar-AA1cnyhu

    Open Arms, Richard Gere testimone al processo Salvini. Il vice-premier replica: «Noi risponderemo con Lino Banfi»

    • Moi scrive:

      … esiste una sspiegazione leguleia e NON complottista di come ciò sia possibile ?

      Perché Esercito e FFdOO hano le mani legate ? Quanto secondi ci avrebbero messo a spazzarli via, potendo ?

    • Moi scrive:

      Il bello è che lì vicino c’era un “Stènd” di Volontariato Umarell / Zdàure [gente che ha votato Schlein VS Bonaccini per far dispetto a Renzi … ma NON distingue Trans da Gay !] che organizzava le Cena di Solidarietà agli Alluvionati … penalizzata dal traffico creatosi e relativo ingorgo che NON avrà certo abbassato il Cobalto 🙂 di Zingarettiana memoria !

  30. Moi scrive:

    una Schlein che dice di mangiare bacche

    [cit.]

    ———————–

    Un punto di rottura notevole della Schleinè che in un’intervista ha detto che anziché leggere libri preferisce giocare alla playstation: ammettendo una neotenia sociale da nerd, da Sindrome di Peter Pan (o Wendy Darling ?) !

    Va be’ che fra Chiara Ferragni, MEB:-) Boschi, Alessandra Moretti … il Frivolo (in teoria, il Sommo Orrore PiccoloBorghese !) a SX è già stato sdoganato da mò !

    • Francesco scrive:

      piano con diffondere certe notizie: sicuro che sia la Playstation? che versione? e a quali giochi giocherebbe?

      sono i dettagli a fare la differenza

  31. PinoMamet scrive:

    Ot issimo

    Mi dicono che sarebbe morto Silvio Berlusconi!
    R.i.p. , comunque.

  32. habsburgicus scrive:

    con Silvio è morta l’Italia, quella più vera -rappresentata nei film dei ’70- con i suoi (non innumerevoli) pregi e i suoi (molti) difetti….
    hai commesso molti e gravi errori, Silvio, e di alcuni ne sentiamo ancora le conseguenze, ma hai voluto -a tuo modo- il bene dell’Italia, e di questo te ne siamo grati…
    R.I.P !

    • roberto scrive:

      Habsb

      sono d’accordo solo con
      – i suoi (molti) difetti
      – ha commesso molti e gravi errori,
      – le ultime tre lettere

      per me berlusconi è stato davvero il peggior responsabile di tutto lo schifo che è venuto dopo, sia dal punto di vista della società sia dal punto di vista della politica

      ha fatto strame di qualsiasi istituzione trascinando tutto nel ridicolo, ha manifestato un disprezzo assoluto per qualsiasi cosa che non fosse “frittatone di cipolla e rutto libero”, si è fatto semplicemente i cazzi suoi per 40 anni spacciandoli come cazzi di tutti

      no, non riesco proprio a trovarci nessun pregio (se non il milan degli olandesi che, lo dico da tifoso del napoli, è stata una delle squadre migliori di tutti i tempi)

    • PinoMamet scrive:

      ” con Silvio è morta l’Italia”
      addirittura!

      Ma se intendi quella dei film anni Settanta, come specifichi poi, la frase acquista una certa credibilità.

      Io sono ottimista 😉 e NON credo che con Silvio muoiano le barzellette, l’umorismo scollacciato, la passione calcistica da bar, il cattivo gusto italiano, diverso da quello di altri paesi e al quale un po’ siamo affezionati in tanti
      (Cfr. “Italiano, terrone che amo”)

      Ma certo ne è stato un grande esponente

      • Peucezio scrive:

        Secondo me è morto l’ultimo statista rimasto, l’ultimo con una sua visione.
        Velleitario, tentennante, irresoluto, ma un gigante, un titano in confronto a questi.

        Ora siamo nelle mani della Meloni, di Salvini, dei forzisti senza Silvio, cioè il nulla più merdoso e atlantista, della Schlein, di Conte… di una montagna di merda, mediocrità, miseria politica, culturale, morale e intellettuale.
        Il deserto.
        L’Italia – si è palesato dal covid in poi – è spacciata e ora è scomparso l’ultimo flebile appiglio.

        • Roberto scrive:

          Statista!?!

          Per essere uno statista devi quanto meno avere un briciolo di simpatia per lo stato

          A berlusconi ad essere davvero generosi non gliene fregava assolutamente nulla dell’Italia né degli italiani

          Statisti potevano essere anche se lontani anni luce dall’ e mie posizioni andreotti e Craxi non berlusconi…

          • Peucezio scrive:

            Vabbè…
            sono sorpreso che tu, che sei sempre così pacato, anche laddove ci sarebbe da essere un po’ più di parte e radicali, su Berlusconi perdi il lume della ragione e gli attribuiresti anche l’antropofagia.

            Non capirò mai poi questo risentimento per uno così positivo ed empatico.
            O, meglio, lo capisco dagli antivitalisti, quelli che vorrebbero che tutti vivessero male e non sopportano le persone allegre e ottimiste, ma tu, che sei tutto il contrario…

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ peucezio

              “positivo ed empatico”

              Ma solo a me risultava naturalmente cialtrone?

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                dopo Concita De Gregorio mi sa che anche io mi sposto verso “positivo ed empatico”

                anche se da milanista ho con lui un conto aperto incolmabile

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “l’ultimo statista rimasto, l’ultimo con una sua visione”

          Io no so quanta visione avesse e quanto navigasse sondaggi Datamedia e suggestioni alla mano.

          Proprio ieri mi era venuta in mente una cosa: se avessi (avuto, ormai) la possibilità di fare a Berlusconi una sola domanda con la possibilità di una risposta esaustiva sincera, che cosa gli avrei chiesto?
          Cred0 che gli avrei chiesto della guerra in Iraq: che cosa pensava di ottenerne in cambio? Vantaggi in politica estera (e quali? Concretizzatisi, poi?)? Oppure solo una sponda internazionale per la propria carriera politica, in opposizione alla Vecchia Europa in cui il centrosinistra prodiano era inseritissimo?

          • Peucezio scrive:

            Ti rispondo io per lui.
            Semplice mancanza di coraggio.
            Dare per scontato che ci sono equilibri di potere immodificabili (ovviamente è una profezia che si autoavvera, perché se nessuno prova a modificarli, grazie al cazzo che non si modificano).

        • PinoMamet scrive:

          Mi sa che non la penso come Peucezio- gli statisti sono altri- né come Roberto: premesso che Berlusconi scese in campo soprattutto per motivi personali, attivamente e direi quasi ferocemente perseguiti, credo gli si debba riconoscere con obiettività di essere stato patriottico, e di essere convinto di fare il bene di tutti gli italiani.

          Non è detto che si debba essere d’accordo con la sua visione: io attribuisco al berlusconismo la progressiva demolizione del settore pubblico italiano (con la complicità del centro sinistra) e buona parte dei problemi della scuola italiana.

          Ma credo che davvero lui volesse gli italiani felici, benestanti e soddisfatti., com’era anche nel carattere della sua naturale bonomia e generosità personale.

          In Mediaset posso testimoniare che i suoi pregi vennero riconosciuti anche da chi politicamente stava dalla parte opposta.

          • Franz scrive:

            1) a mio ricordo, la scuola era già stata demolita, come istituzione. Quello che stava e sta in piedi lo è per merito delle persone nonostante il crollo dell’istituzione. Silvio cosa c’entra?

            2) il settore pubblico dell’economia fu demolito da Prodi, credo per palese insostenibilità che fosse in grado di fare qualcosa di buono. Peccato che da allora sia QUASI peggio.

            3) ho sempre pensato che se avesse baciato la pantofola allo spirito di Mani Pulite se la sarebbe cavata molto meglio e senza neppure un graffio. Invece mi sa che ci credeva, alle sue storie di “amo l’Italia”

            4) ancora con l’Iraq? non siamo andati in guerra, è così difficile ammetterlo? cazzo, ero furioso per questo. sarò stato scemo due volte?

          • PinoMamet scrive:

            1 riforma Gelmini

            2 lo ho scritto

            3 impossibile che aderisse allo spirito di Mani Pulite, era in politica apposta per fermarlo

            4 io di Iraq non ho parlato

            • Francesco scrive:

              Cosa avrebbe fatto la riforma Gelmini di significativo? domanda seria, non sono del ramo scuola e non ne ho idea.

              So che i problemi della scuola, quelli veri, sono più antichi.

              Grazie

              PS Berlusconi non era uomo di idee, avrebbe potuto tranquillamente aderire a Mani Pulite a modo suo, dopo tutto era solo un tentativo di colpo di Stato. Non sono convinto fosse abbastanza liberale da ribellarsi per amore della libertà, se gli avessero offerto un salvacondotto.

          • Peucezio scrive:

            Pino,
            la tua visione, come spesso accade, è meno di parte.

            “Non è detto che si debba essere d’accordo con la sua visione: io attribuisco al berlusconismo la progressiva demolizione del settore pubblico italiano (con la complicità del centro sinistra) e buona parte dei problemi della scuola italiana. ”

            Beh, in parte sì, ma io direi che in ciò la parte del leone l’ha fatta la sinistra, soprattutto poi nella scuola, con Berlinguer e in generale il sessantottismo, che, come ha ben spiegato Preve, ha reso la scuola un’impresa per preparare i dominati e i quadri di domani.

            • Francesco scrive:

              Ma da quando la scuola italiana prepara i quadri di domani? non preparare nè i quadri nè i lavoratori, non prepara e basta.

              Mi basta vedere come è stata rigettata l’alternanza scuola-lavoro per certificare che la scuola italiana non è un’impresa o una preparazione alla vita lavorativa.

              E’ un immenso posteggio, un serbatoio di voti, una mangiatoia, funzionale sono alla peggiore politica DC degli anni ’60 e oggi totalmente disfunzionale, come istituzione.

              • PinoMamet scrive:

                L’alternanza scuola lavoro c’è ancora, ha solo cambiato sigla, e continua a non servire nulla al lavoro, e ad essere dannosa per la scuola.

                Che gli studenti debbano studiare, e gli insegnanti insegnare, è tanto strano?

              • PinoMamet scrive:

                PS che la scuola debba essere una “impresa” lo trovo inaudito.

                Che si sia trasformata in parcheggio (per gli studenti!!) è precisamente colpa di chi vede negli insegnanti dei nullafacenti da punire con ore di lavoro inutile (la famosa alternanza, tra le altre) e tolte alla didattica, e negli studenti dei “clienti ” che hanno sempre ragione.

                Che è stato il principio informatore di tutta la politica scolastica berlusconiana (anche se credo che Berlusconi Silvio c’entrasse poco).

              • Francesco scrive:

                non ho detto che la scuola debba essere una impresa, quella sarebbe una fesseria anche per me.

                credo che debbano uscire dalla scuola persone in grado di entrare in un’impresa ed essere pagati perchè utili, non è il motivo per cui la società li fa studiare?

                sull’alternanza. quella la conosco da entrambe le parti ed era fatta molto male in Italia. ora come PCTO se non è un disastro vuol dire che lo studente è miracolato

                ma il modo in cui è stata accolta “culturalmente” mi dice che la scuola italiana è in rovina, c’è stato un rigetto disgustato da parte di troppi, dentro la scuola e dentro la società italiana

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Mi basta vedere come è stata rigettata l’alternanza scuola-lavoro”

                Magari fosse stata rigettata davvero.

                Mia figlia prima ha dovuto scrivere gratis delle brochure pubblicitarie su PowerPoint al posto della ditta che era stata pagata per farlo e non l’aveva fatto, poi è stata mandata con tutta la classe a fare da claque per il comizio elettorale di un assessore.

                Se non ci fossero stati dei morti sul lavoro chiamerei l’alternanza scuola-lavoro la più grande cialtronata Italiana dopo il messaggio di Badoglio l’otto settembre 1943.

                (E finché il PD non proporrà l’abolizione di questa buffonata il mio voto se lo sogna).

                La scuola NON deve preparare al lavoro. Se lo fa, se insegna per esempio a usare la versione aggiornata di Excel, al prossimo software che arriva i ragazzi fanno la fine di quelle stenodattilografe che diventavano bravissime in stenografia e che poi non avevano idea di come stampare un file.

                I programmi scolastici (e la corrispondente formazione dei docenti) non possono materialmente star dietro al velocissimo progresso tecnico dei mezzi di produzione.

                Ne segue che è inutile pretendere che la scuola faccia formazione per il lavoro. Si dovrebbe comunque reimparare tutto daccapo.

                La scuola deve educare a RAGIONARE con la propria testa. Una volta che si è educati a farlo, si hanno le basi per poter aggiornarsi rapidamente a qualunque cambiamento sul mondo del lavoro (tanto più che metà delle competenze che ci sono adesso una generazione fa manco si immaginavano). E si educa meglio se si forniscono saldi basi di cultura ‘inutile’ e ‘che non serve a trovare un lavoro’, possibilmente in modo da invogliare gli studenti ad approfondire per proprio conto quello che interesserà loro. Dopo tutto ‘cultura’ è legato al latino ‘coltura’, ‘le cose che coltiveranno’.

                Poesia, letteratura, matematica pura, filosofia, storia, geografia.

                Se le basi non te le fai a scuola, quando te le fai?

                Per il tornio e la programmazione, se saranno necessari, ci sarà tempo.

                Un esempio personale: mia madre si trovò orfana e disoccupata nel dopoguerra, ti lascio immaginare in che condizioni. Trovò lavoro perché cercavano una segretaria tuttofare. Fra non so quante candidate, scelsero lei perché fu l’unica a scrivere il CV in un Italiano fluente senza neanche un errore di grammatica. Lei era una nazi-grammar ante litteram, ma in quell’occasione fu più utile quella ‘cultura inutile’ di tante nozioni ‘utili’ che avrebbe potuto memorizzare altrimenti.

                Un altro esempio, che forse ho già raccontato (nel caso mi scuso). Una mia severissima insegnante di greco dava la sufficienza se si sapeva tutta la lezione all’interrogazione. Ogni due settimane al massimo faceva tradurre testi da venti righe; senza errori, anche qui si strappava la sufficienza. Dopo di che, se uno voleva un voto più alto doveva saper rispondere a tono in una conversazione del tipo: “Che lingua straniera hai studiato? Inglese? Bene, lo vedi questo verbo che qui usa Platone? Qual’é la parola Inglese che ha la stessa radice?” Un lavaggio del cervello, insomma. Poche cose possono sembrare più ‘inutili’ delle etimologie associate a un verbo usato da Platone. Eppure, quando quindici anni dopo mi sono trovato a girare per l’Europa dell’Est mi veniva spontaneo cercare le etimologie associate alle incomprensibili parole che leggevo, e riuscivo a volte a interpretarne il significato al volo in un modo che stupiva sia i miei compagni di viaggio sia gli stessi locali. In azienda oggi mi rendo conto di quanto limitata sia la comprensione di un testo scritto – anche solo di un articolo di giornale – da parte di chi da ragazzo ha seguito le scuole ‘che insegnano quello che serve’.

                Io ti parlo del liceo classico che abbiamo frequentato mia madre e io, ma mia figlia ha fatto lo scientifico e ti dice sostanzialmente le stesse cose.

                Quanto poi ‘la scuola che insegna quello che serve’ serva in realtà solamente a perpetuare le disuguaglianze c’è chi l’ha spiegato meglio di quello che possa fare io.

                https://www.youtube.com/watch?v=PLMe_-MOuSQ

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “credo che debbano uscire dalla scuola persone in grado di entrare in un’impresa ed essere pagati perchè utili?”

                La frase ha due significati e proprio questa ambiguità ne ha comportato sia il suo successo, sia la sua inevitabile insensatezza.
                Significato 1: persone in grado di entrare in una qualsiasi impresa ed essere pagate perché utili.
                Questo non é possibile. Nessuna scuola può creare lavoratori provetti per qualsiasi posto di lavoro esonerando l’imprenditore dalla formazione da zero.

                Significato 2: persone in grado di entrare in una specifica impresa ed essere pagate perché utili.
                Questa è pura follia e qualunque ragazzo dovrebbe evitare come la peste di iscriversi ad una scuola del genere, in quanto:
                1) cosa succede se quella particolare impresa non ti assume?
                2) cosa succede quando cambiano i processi produttivi e quello che hai imparato a scuola non serve più?
                Inoltre si ingessa la forza lavoro accentuando inevitabilmente quel famoso “mismatchig” che si dice di voler contrastare. Insomma, è un esempio di stupidità come intesa da Carlo Cipolla (fare il male proprio e degli altri).

              • Francesco scrive:

                A me pare che confondiate la formazione da liceo con la formazione delle altre scuole, e sono cose diversissime. Dovrebbero esserlo.

                Dopo il liceo si fa l’università e lì si dovrebbe imparare davvero qualcosa di “spendibile”

                Ma chi non fa il liceo?

                Io della retorica sul perpetuare le disuguaglianze mi sono stufato perchè ha come unica conseguenza mandare in vacca il sistema, non certo realizzare miracoli. Invece di avere aspiranti operai abbiamo NEET o aspiranti Ferragnez.

                Andrea: ho visto studenti di 16 anni che fanno davvero alternanza, e la differenza con studenti pari-grado che non la fanno o la fanno posticcia. per questo resto favorevole al principio e disgustato da come è stato realizzato in Italia

                la preparazione al lavoro non è una roba tecnica, ci arriva chiunque a capire che ci sono 10.000 varianti dei programmi CAD-CAM. ma chi ne ha studiato uno ha aperto una porta su un mondo ed è anni luce avanti rispetto a chi non lo ha mai fatto.

              • Francesco scrive:

                x MT

                credo ci siano situazioni intermedie tra “18enne appena uscito da scuola e perfettamente pronto” e “bestia che non ha nessuna idea di cosa si faccia in un centro di servizio”

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                E come mai allora l’ASL è stata fatta anche per i liceali?

              • Francesco scrive:

                la risposta vera è perchè è stata fatta col culo nel paese che adora Don Milani e la demagogia

                quella buonista è che sarebbe stata un’ottima esperienza anche per i liceali, avrebbe liberato il campo da molte cazzate da anni universitari

                ma una ASL fatta come è stata fatta rimane inutile per tutti

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “formazione”

                Infatti sono le altre scuole che devono diventare dei licei, non il contrario.

                E la scuola-lavoro è sbagliata di suo. Ogni minuto sottratto a un AutoCad verrà ricuperato, ogni minuto sottratto a Goedel o alla Yourcenar no.

                Semmai bisognerebbe estendere i programmi, includendo elementi di economia e diritto.

                Sentire professori altrimenti eccellenti di filosofia spiegare la teoria marxiana del plusvalore grida vendetta, proprio come sentire brillanti docenti di matematica spiegare la tettonica a placche o la funzione clorofilliana.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                >>> sono le altre scuole che devono diventare dei licei,

                prova a rileggere Brave New World, magari funziona

                sennò sei un caso disperato, peggio di certi vecchi preti

                😉

              • PinoMamet scrive:

                La ASL è stata pensata col culo e realizzata col culo DAL MINISTERO, che ha avuto l’idea geniale di trasformare da un giorno all’altro le segreterie scolastiche e i professori (tanto non hanno altro da fare, no?) in uffici di collocamento di schiavetti non richiesti.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ peucezio

          “visione”

          Ma certo che aveva una visione.

          Quella di Razzi: “amico caro, fatti i cazzi tua!”

          Vogliamo parlare di quando ci ha rovinato in Libia andando a bombardare l’alleato del giorno prima?

          Vogliamo parlare di quando Teheran ci voleva nel gruppo di contatto per la Bomba e lui declinò l’invito perché “gli USA hanno sempre ragione anche quando hanno torto”?

          Vogliamo parlare di quando mandò una nave della Marina Militare nell’Oceano Indiano per sostenere l’attacco USA all’Afghanistan contrastando la minaccia dell’inesistente marina talebana?

          Vogliamo parlare di quando incastrò Obama con un pippone mitico sulla propria persecuzione giudiziaria?

          Devo continuare?

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Peucezio scrive:

            D’accordo su tutto.

            Direi questi.
            A livello fattivo tutti hanno fatto così.
            D’Alema non fingeva nemmeno di dolersi di bombardare Belgrado: lo faceva con gioia.

            Ma da sinistra una qualche eccezione seria all’organicità all’establishment occidentale non c’è mai stata neanche per sbaglio (lo scetticismo verso l’impresa irachena faceva parte di un contro-establishment progressista euro-americano: se l’avessero fatta Clinton o Obama sarebbero corsi tutti come cagnolini).
            Mentre il rapporto di Berlusconi con Putin, con tanto di dichiarazioni molto estreme (come sulla Georgia), è stato fattivo, non sul piano militare, d’accordo, ma sul piano economico, geostrategico…

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ peucezio

              “Putin”

              berlusconi era di quella generazione che idealizzava l’America come la grande distributrice di sigarette e cioccolatini. Non a caso andava d’accordissimo col simbolo di quella generazione, Mike Bongiorno.

              (Senza offesa per Mike, che fu fatto prigioniero dai nazisti e che testimoniò contro il boia di Bolzano negli anni in cui il padre di berlusconi gestiva la famosa filiale bancaria con tanti bei contatti in Trinacria. Inoltre Mike non ha truffato orfane milionarie per cuccarsi ville principesche per quattro soldi né ha tenuto con sé sedicenti stallieri e simili).

              Ma da buon paraculo – dote che gli Italiani ammirano in sommo grado – berlusconi ha sbandierato i vetusti slogan antiComunisti per salvarsi dai processi dopo la caduta del suo protettore latitante.

              (Ha fatto persino uscire dagli occhi quei capolavori dei film di Don Camillo con le loro continue repliche. E soprattutto, controllando con Medusa il magazzino di film dell’ex CineRiz ha fatto sparire dalla programmazione i grandi film della commedia all’Italiana col loro carico di critica sociale, da “C’eravamo tanto amati” a “Teresa la ladra” a “Il maestro di Vigevano”).

              E siccome gli antiComunisti DOC in questo paese erano preti e fasci, si è tenuto buoni entrambi (non è difficile, del resto, sono isòtopi).

              E chi se non Putin ha incarnato per anni in Europa lo spregiudicato Uomo Forte di mussoliniana memoria (qui il nostro Francesco ha assolutamente ragione), per di più acerrimo rivale dei nostalgici Comunisti in Russia?

              Il che non rende affatto credibile la posizione di berlusconi. Troppo spontaneamente servile, non ha esitato a tradire ‘l’amico Gheddafi’ e a rinunciare a qualunque difesa degli interessi nazionali quando gli altri hanno schioccato le dita.

              Se uno è uno statista con una visione geopolitica i premier di Francia e Germania in conferenza stampa congiunta non scoppiano a ridere a sentirlo nominare nella domanda di un giornalista, ti pare?

              Ti pare che lo facciano con Orbàn o con Kaczyński?

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Putin anti-comunista lo hai appena inventato, mi sa che Silvio potrebbe avere un erede! notorio nostalgico dell’URSS, nemico dei nemici del PCUS e pure dei suoi riformatori, dimostrazione vivente che le dittature se gratti la vernice si assomigliano moltissimo.

                Sulla Libia è ben noto che l’Italia ha fatto tutto quanto era nelle sue possibilità per fermare l’operazione erronea (quindi peggio che criminale) imposta da USA, Francia e Regno Unito (e fermali tu, quei tre, se ci riesci)

                sulla famosa e infame risatina, temo abbia ragione il peucezismo: ci sono momenti in cui una nazione si unisce contro avversari esterni e non ci si prostituisce per calcoli di convenienza di parte. non l’Italia, naturalmente

                mi fa piacere sapere che uno dei due è condannato e l’altra sospettata di essere stata al soldo del nemico

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                *Putin”

                A). E’ così Comunista che i Comunisti sono all’opposizione

                B) ah, ecco perché ha mandato i nostri aerei contro Gheddafi! Per fermare gli USA!

                C) di Orbán e Erdogan mica ridevano.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                c) credo perchè la reazione delle opinioni pubbliche nazionali sarebbe di unirsi al leader offeso

                b) perchè i rapporti di forza alla fine quelli sono, e lo sai!

                a) opposizioni di comodo, come tutte quelle che Putin lascia sopravvivere (in senso stretto!)

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                a) guarda che i comunisti russi subiscono la repressione come tutti gli altri. Solo che il putinismo si regge su poca repressione e molto controllo capillare della società (coopta tutti quelli che può cooptare, per dirne una).
                Sono le opposizioni che piacciono a noi che in Russia non prendono voti. Forse proprio perché piacciono a noi.

              • Francesco scrive:

                caro MT

                a me risulta che le opposizioni che piacciono a noi sono morte ammazzate

                il che spiega molto bene perchè non prendono voti

                se non fossero ritenute pericolose dal regime, credo che non farebbero la fatica di ammazzarli sistematicamente

                che i comunisti russi siano perseguitati come i democratici russi … non lo ho mai letto da nessuna parte

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “forza”

                a) Putin è un cinico e freddo farabutto senza il minimo dubbio, ma non è scemo nè paranoico: non è un Pinochet nè un Macias. Le sue vittime le centellina, mentre i Comunisti sono il secondo partito di Russia. Tra l’altro, il continuare a chiamarlo ‘Putler’ o peggio non fa che rafforzare il consenso al suo governo, al contrario di quello che fece la risatina dei premier Francese e Tedesco su berlusconi. Perchè Putin non è davvero Hitler, mentre berlusconi era davvero ridicolo.

                b) come diceva un mio dirigente, quando te lo mettono in quel posto almeno non t’agitare, ché se no li fai pure godere. Un conto è fare l’àscaro, un altro vantarsene. Anche gli àscari hanno una loro modesta dignità (a meno di non volere la medaglietta come Draghi, s’intende)

                c) offeso? Se io chiamo ‘imbecille’ uno con la sindrome di Down lo offendo. Se io dico che un triangolo ha tre lati non offendo nessuno. Non è che un triangolo in Italia ha più lati di uno all’estero.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

                P.S. ho sempre detto che se fosse esistita ancora l’Unione Sovietica si doveva assolutamente insignire berlusconi dell’Ordine di Lenin. Ha fatto più lui col suo antiComunismo buffonesco per rendere interessanti le idee di Marx ed Engels di mille propagandisti. E’ stato davvero – anche e più di reagan e thatcher – l’incarnazione vivente del personaggio della poesia di Brecht

                https://www.poesiedautore.it/bertolt-brecht/lode-del-comunismo

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Francesco, ti consiglio il recente libro della Moscatelli (Putin e il putinismo in guerra).

              • Francesco scrive:

                qui urge lo strizzacervelli

                ogni volta che ADV mi risponde aumenta la mia convinzione nelle mie idee (e sospetto viceversa)

                non dovrebbe funzionare così, però!

                PS Hitler aveva i baffi, Putin no. fine delle differenze importanti, però.

                PPS Mario Draghi forever, rimane un uomo (o un rettiliano) che ha già fatto abbastanza, per l’Italia, da meritare un posto al Pantheon.

                PPPS sull’anticomunismo di Berlusconi sono in disaccordo con te. E’ stato il primo, in Italia, a gridare al popolo che il re era nudo e dopo di lui il comunista è una figura ridicola e patetica. Persino troppo. Ma è giustizia per i decenni precedenti.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “ADV”

                Il mondo è bello perché è vario.

                Non mi stupisco di quanto scrivi, perché sei un convinto ammiratore dell’amichetto di Pinochet e perché ritieni che lo scodinzolare masochista dietro un bullo sia la difesa della libertà (addirittura!).

                In ogni caso hai ragione quando dici che mi confermi vieppiù nelle mie idee. Anzi, meglio: mi aiuti a chiarirle meglio.

                Grazie.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Peucezio scrive:

                Andrea,
                non sto dicendo che Berlusconi sia stato un gigante.
                L’ultimo vero statista è stato Craxi.
                Ma rispetto a quelli che ci sono oggi Berlusconi, con tutti i suoi limiti, è un titano.

                Il suo anticomunismo poi, come un po’ tutto in lui, ritengo fosse sincero. E sostanzialmente lo condivido.

              • PinoMamet scrive:

                Mah… secondo me invece non era proprio sincero.
                In più di una occasione si era definito con espressioni tipo “l’ultimo comunista “, “adesso mi tocca fare il comunista ” e simili.
                Non dimentichiamo che il suo mentore e protettore in politica è stato Craxi, un socialista.
                Nella particolarissima accezione italiana del termine, ma insomma socialista.

                Se non sbaglio, ma non sono esperto, persino il Milan aveva fama di essere, delle due squadre milanesi, quella “di sinistra “, anche se pure gli ignoranti come me sanno che Berlusconi si diede da fare per rendere gli stadi più borghesi, infighettati e adatti alle famiglie.

                Poi per carità, sicuramente avrà finito per odiare la sinistra italiana post comunista, che lo ha osteggiato in tutti i mondi (ma, sempre se non sbaglio, aveva brevemente corteggiato prima della “discesa in campo”).

                Ed era lontanissimo dai valori di questa, ma probabilmente altrettanto lontano dai valori della destra conservatrice.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ habsburgicus

      “Berlusconi”

      Ero dalla famiglia dei suoceri, in Polonia. Ammalatomi lievemente, rincasavo con una bandana a proteggermi dal sole. Una bimba mi segnò a dito; la mamma la tiro’ via dicendole: “Sta buona! Non vedi che è un italiano?”

      Con lui il bunga-bunga e’ diventato un tormentone.

      In Polonia alla TV c’era un film a puntate con un imbroglione italiano imbonitore come Berlusconi.

      Vergogna peggio dell’otto settembre.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Roberto scrive:

        In Danimarca vendevano questo (ora i danesi mi stanno sulle balle quasi stanti gli olandesi, ma era indicativo di come il berlusca ha trasformato in peggio l’italian nameing)

        https://www.ilmessaggero.it/societu00e0/nolimits/berlusconi_succo_frutta_immunit_agrave_danimarca-219013.html

      • Peucezio scrive:

        ‘Sti polacchi poi che fanno i moralisti di stocazzo, quando stavano ai piedi di Cristo fino a ieri.
        Vorrei vedere il tasso di corruzione da quelle parti.

        Quest’idea orrenda della politica compassata, che te lo mette nel culo perché è seria. Napolitano. L’ha voluto lui il bombardamento in Libia.
        Monti, che ci ha depredato.

        No, preferisco Berlusconi, Trump… lo stesso Renzi.

        Che poi si dice che un politico non è solo un tecnico che agisce dietro le quinte, ma è un uomo pubblico con un’immagine, perché la gente comune lo segue, ecc.
        Ma allora a maggior ragione dev’essere simpatico e non serio e scostante come un dito nel culo.

        • Francesco scrive:

          Maggie era seria e scostante come un palo nel culo.

          Ronnie era simpatico e piacione.

          Entrambi due grandissimi politici.

          PS belli gli esempi “negativi” portati da Andrea. mancano solo le 5 CL vinte.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “CL”

            In una delle sue ultime interviste, Eugenio Montale formulò una azzeccata profezia che mi è rimasta impressa: “entriamo in tempi di grande impudenza”.

            https://en.wikipedia.org/wiki/There_is_no_alternative

            https://www.youtube.com/watch?v=bz6FAIIGKo8

            https://www.la7.it/laria-che-tira/video/berlusconi-e-ruby-nipote-di-mubarak-25-03-2015-150787

            L’importante, come specie, è riuscire a uscirne. Non so se ce la faremo.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              come la maggioranza degli italiani, giudico queste vecchie accuse contro Berlusconi patetiche, se non inconsistenti

              e io sono un moralista e un bigotto

              il divertente è che chi le usa si incazza quando vede che non funzionano ma continua, secondo una bella definizione di “pazzia”

              😀

            • Francesco scrive:

              PS

              invecchiando, apprezzo sempre di più il TINA di Maggie come segno di serietà e coscienza.

              il bambino, e il bambascione, sono insofferenti ai vincoli posti dalla realtà e sognano castelli in aria, mondi impossibili in cui si può ottenere senza faticare o aspettare o prepararsi.

              ciao

              PPS sì Miguel, sto pensando anche alla tua definizione della situazione odierna come un Titanic che affonderà perchè nessuno vuole accettare quale è l’alternativa ad affondare. 🙂

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “il bambino, e il bambascione, sono insofferenti ai vincoli posti dalla realtà e sognano castelli in aria, mondi impossibili in cui si può ottenere senza faticare o aspettare o prepararsi”

                Vero? Per esempio, quando si decide di bruciare carbone in funzione antirussa sognando di poter avere un mondo impossibile con la NATO in Ucraina e il contrasto al riscaldamento globale, contemporaneamente…

              • Francesco scrive:

                infatti cosa ho sempre detto io?

                centrali nucleari e truppe in Ucraina

                ma no, voi no, volete la pappa pronta e tollerate al massimo le mezze misure

                😀

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ah, sì, il mondo immaginario dove schiocchi le dita e compaiono le centrali nucleari 😀

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “centrali”

                Lo sai qual è l’unico vero difetto del nucleare?

                Che richiede un forte investimento iniziale.

                Poi si ripaga cogli interessi, certo: ma solo poi, col tempo.

                Se ora i soldi li buttiamo in armi per i nazisti che leggono Kant giusto per intrippare chi fa le armi (negli USA in primis), con quali soldi costruiamo le centrali nucleari?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Andrea,

                ti confesso che vedere forze politiche e singole persone che hanno speso la vita a combattere i bilanci in ordine come “fisima dei conservatori” e “prova della grettezza borghese” diventare all’improvviso parsimoniosi, pur di lasciare il campo a Putin

                è impagabile!

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “inconsistenti”

              Adesso stai dicendo che Ruby era davvero la nipotina di Mubarak.

              “continua”

              Ripeto: un triangolo ha tre lati, anche se la maggioranza dice il contrario.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                non esattamente, sto dicendo che sono bagatelle di cui nessuno serio si occupa.

                la tua incapacità di commisurare l’ostilità contro Silvio e la dignità nazionale ti rende così arci-italiano!

                PS dalle tue fonti, quale è la % di ucraini nazisti? da come scrivi, dovrebbero essere un buon 80%, roba che neppure Putin sostiene.

                ti consiglio molto caldamente di scordare l’aforisma del triangolo, sei così ideologico che ne vedi con qualsivoglia numero di lati 😀

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “bagatelle”

                …che fanno ridere il mondo. Chissà perché.

                “ostilità”

                La seconda implica la prima. Ma sei talmente accecato dall’antiComunismo anni ’50 stile amichetto di Pinochet che non te ne rendi conto.

                “nazisti”

                I nazisti veri non sono mai maggioranza da nessuna parte. Basta il 3% di ammoniaca per rendere l’aria irrespirabile. Poi, se ti viene in mente un altro paese ‘democratico’ che ha i reparti con le svastiche nelle Forze Armate e che erige monumenti ai collaborazionisti, fammi sapere.

                “triangolo”

                No, guarda, se c’è una cosa che si riconosce immediatamente è un triangolo. Purché la si voglia vedere, è chiaro.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Ma tu non vuoi riconoscere il triangolo. In moltissimi casi.

                Basta vedere come valuti il problema nei nazisti in Ucraina o come insulti San GP2 o come fai lo gnorri sul problema “italiano all’estero”.

                PS amichetto di Castro ti andrebbe bene?

                PPS riconoscere SEMPRE il triangolo è necessario per essere onesti.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “nazisti”

                Ci sono i servizi del TG2 e gli articoli di Newsweek redatti in tempi non sospetti. Basta volerli guardare.

                https://youtu.be/blMM1Cf8F_I

                https://www.newsweek.com/evidence-war-crimes-committed-ukrainian-nationalist-volunteers-grows-269604

                “GP2”

                Chi lo insulta? Da buon sacerdote, GP2 si faceva tutto per tutti, come dice l’Apostolo delle genti. Non dubito ritenesse suo preciso dovere comportarsi amichevolmente con Pinochet (che oltre ad essere una pecorella del Signore come il Fidel Castro da cui pure GP2 è andato in visita era un sincero antiComunista almeno quanto GP2, solo che usava metodi diversi), e in assoluta buona fede. Del resto Mussolini non era l’uomo della Provvidenza? Io descrivo solo un dato di fatto.

                http://eleboa.blogspot.com/2011/04/giovanni-paolo-ii-lettera-pinochet-al.html

                O forse ti riferisci al fatto che una persona decente non si comporta amichevolmente con Pinochet? In tal caso concordo volentieri con te.

                “italiano all’estero”

                Avendoci vissuto, all’estero, mi sento qualificato per parlarne. Tu?

                “Castro”

                Davvero credi che per me sarebbe un insulto?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Alam al-mithal scrive:

                Ma cos’è questo triangolo, un nuovo codice locale? Quello che so sul triangolo, al di fuori della geometria, è che è che si tratta di poligono estremamente scomodo in una relazione, e fanculo a Zero.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ peucezio

          “preferisco”

          Voglio superare che tu sappia distinguere la simpatia dalla buffoneria.

          Il Dalai Lama difficilmente risulta antipatico, ma mica si mette a fare le corna dietro la nuca di chi fa la foto con lui.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

  33. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Berlusconi riposi in pace. Come tutti quelli che lo hanno preceduto e ispirato: Ciancimino, Lima, Craxi. È morto vicino a casa sua e circondato da estimatori: in questo gli è andata meglio che a molti suoi (com)pari.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Ed è morto in qualche modo al governo, come gli sarebbe piaciuto.

      • Francesco scrive:

        però da terzo alla guida, in una posizione ultra-defilata

        per me avrebbe preferito essere capo dell’opposizione che peone della maggioranza

        avrebbe dovuto morire molti anni fa, credo

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Berlusconi voleva un palco e l’impunità, più che il potere di per sé.

          • Francesco scrive:

            però il palco lo voleva e credo fosse convinto delle proprie eccezionali capacità

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Era bravetto, in effetti. Non il mio genere, ma aveva il suo pubblico affezionato.
              Ed è andato via tornandoci su quel palco, regalandoci qualche ultima perla (dal non-matrimonio alla sua – sentita direttamente dal suo amico, di cui raccomando l’elogio funebre di oggi – interpretazione della guerra in Ucraina), salute permettendo.

  34. Francesco scrive:

    OT

    https://ilmanifesto.it/favolose-resistenze-contro-il-capitalismo-patriarcato-che-distrugge-il-mondo

    fine OT

    poi dicono che il paese si butta a destra! con questa sinistra mi pare d’obboligo

    • PinoMamet scrive:

      Il “fascismo mai sradicato”, che sarebbe poi la regione Lazio che (cattiva!) non si sente moralmente obbligata a dare il patrocinio al Pride, dà il tono a tutto l’articolo.
      Il resto sono amene chiacchiere sul mondo queer che avrebbe vinto (che cosa?) e però anche no, è sempre sotto attaccato e deve stare all’erta contro il “capitalismo patriarcato” (complemento oggetto?).

      Mi sa che ho sempre sopravvalutato il manifesto.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Il movimento Lgbesticaz fondamentalmente richiede la militanza obbligatoria, per cui è festoso quanto può esserlo un sabato fascista: si è allegri perché tutti insieme in compagnia, ma si è tutti insieme in compagnia perché di sta militando. E di norma si milita meglio contro in nemico.

        • Peucezio scrive:

          È quello che ultimamente cercavo inutilmente di far capire a Pan, che sostiene che invece è una festa multicolore, allegra e spensierata.

          • paniscus scrive:

            “È quello che ultimamente cercavo inutilmente di far capire a Pan, che sostiene che invece è una festa multicolore, allegra e spensierata.”—-

            Quando mai io avrei detto “ULTIMAMENTE” tale cosa? Ammetto di averla vissuta qualche volta come una festa spensierata, ma 20 anni fa, quando ancora non ci conoscevamo…

    • PinoMamet scrive:

      Mi sa che oggi mi sento peuceziano 😉

      Tuttu 😉 a ricordarci che il Pride è una bella festa, allegra, colorata e così via.
      Sì, vero, e ne ho fatti un paio anche io, con amiche, anni fa.

      ma la vita la sento scorrere da un’altra parte. Qui ci vedo delle richieste rancorose, delle rivendicazioni, della politica, dell’ “impegno”, del revanscismo addirittura. Ci vedo delle richieste di leggi, di punizioni, di severità, di regole (a proprio favore, questo è naturale).
      “Abbiamo vinto”, tuona l’articolista di cui sopra, “è il mondo a essere sbagliato!”

      No, mi dispiace: se proprio mi costringete a scegliere, sceglierò le barzellette sessiste di Berlusconi. Viva la vita!

  35. habsburgicus scrive:

    ci credereste ? il sito delle escort ricorda il defunto ex-premier, con un “Ciao Silvio”… 😀
    ho visto la notizia in fb, mi pareva strano, ho controllato…ed è vero !
    guardate anche voi [se Miguel non ha nulla in contrario, altrimenti cancelli pure il link]
    https://www.escort-advisor.com/

  36. Moi scrive:

    Oggi è morto ANCHE Francesco Nuti …

    • habsburgicus scrive:

      eh sì….avrebbe meritato di essere ricordato di più e invece -giocoforza- la dura legge della civiltà mediatica lo ho oscurato di fronte al decesso SB
      è quello che io chiamo “effetto Normandia” o, se volete, la “sfiga” di Clark 😀
      Clark prende Roma -dico Roma, non un sobborgo di Chicago !- il 4 giugno (1944)..fra l’altro, la prima capitale dell’Asse a cadere
      e il 6 giugno quello ti invadono la Normandia !..Eisenhower e Patton passano nei titoloni e il povero Clark scompare dai radar 😀

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ habsburgicus

        “Clark”

        E Peppino Impastato, l’eroe dei ‘Cento passi” contro la mafia, non ti va a morire il giorno in cui scoprono il cadavere di Aldo Moro?

        Ciao!

        Andrea Di Vita

  37. Ahura Mazda scrive:

    E morto anche Ted Kaczynski, l’eroe di Miguel (forse).

    • Miguel Martinez scrive:

      No, non lo sapevo…

      avevo sentito che era morto un attore italiano che non conosco…

      avevo sento che era morto un personaggio che ha creato un innesto criminale tra macchina mediatica statunitense e pierinismo italico…

      Ma non sapevo del grande Ted Kaczynski.

      Grazie dell’unica notizia importante.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Martinez

          “rabbia”

          Amore?

          E per vendicare una foresta abbattuta si ammazzano 3 persone e se ne feriscono 23?

          Com’è che dice il proverbio? Dagli amici mi guardi Iddio…

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          Ciao!

          • Francesco scrive:

            Guarda che è colpa tua, sei tu che dici “socialismo o barbarie”

            E contro la barbarie ogni mezzo diventa valido e ogni neutrale è un traditore.

            😀

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “barbarie”

              Certo, se si ammazzano i barbari e se la morte dei barbari ammazzati riduce l’ulteriore propagazione della barbarie.

              Ammazzare tre persone a caso e ferirne 23 non salva nessuna foresta.

              E’ la logica del ‘bel gesto’, tipo quello del protagonista della ‘Locomotiva’ di Guccini o de ‘Il bombarolo’ di De André.

              Chi lo compie si compiace di giocare a fare la rivoluzione con un bel botto. E’ una forma di onanismo.

              E’ anche peggio del modus operandi dei primi brigatisti. Quelli se non altro colpivano obiettivi scelti attentamente come i capi del personale delle grandi aziende con l’idea di ‘colpirne uno per educarne cento’: per ‘educarne cento’ non basta colpire a casaccio, devi colpire la persona ‘giusta’, l’attentato alla quale faccia cioè il maggior casino possibile.

              Anche dal punto di vista di chi vuole difendere la natura, quello di Kaczynski è peggio che un crimine, è uno stupido sbaglio.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                non credo: poichè siamo tutti colpevoli di inquinamento, il suo terrorismo era mirato

                lui doveva educare tutti perchè nessuno è innocente

                era molto più avanti dei gretini che accusano “i grandi” di fare danni

  38. Fuzzy scrive:

    Ehm, non ho seguito il dibattito qui, ma le mie fonti inaffidabili mi dicono che la controffensiva ucraina è già finita.
    E d’altra parte se stesse producendo qualcosa sarebbe debitamente sbandierato su tutti i media.
    La centrale nucleare? Mistero. Il Cardinale Zuppi? Non lo so.

    • Fuzzy scrive:

      https://www.remocontro.it/2023/06/12/negli-usa-cresce-la-fronda-realista-ucraina-guerra-lunga-e-senza-vittoria/
      “la fazione realista che dai think-tank specializzati smorza i trionfalismi e invita al pragmatismo. «Una guerra non-vincibile» è il titolo, dell’editoriale apparso su Foreign Affairs, organo del Council of Foreign” Affairs, a firma di Samuel Charap.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      In teoria non sarebbe realmente iniziata nel suo pieno: quello di adesso (e gli analisti nostri e russi concordano su questo) è un diversivo per distogliere forze dalla difesa di settori più orientali del fronte.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Mauricius Tarvisii

        “realmente”

        Mi torna.

        Si capisce anche perché è stata fatta saltare la diga: senza alcun bisogno della solita preparazione a base di bombardamenti d’artiglieria, l’acqua ha spazzato via i campi minati predisposti dai Russi impedendo contemporaneamente ogni controffensiva Russa che aggiri da nord le truppe di Kiev. Ne segue per cui appena il fango si secca i tank Ucraini potranno attaccare lì.

        Il che però mi sembra mostrare un ovvio punto debole. La zona inondata, ancorché certo grande, è un solo settore del fronte di circa un centinaio di Km. Ovviamente è cartografato al millimetro, il che vuol dire (mi si creda sulla parola, è proprio ciò cui addestravo io gli artiglieri) che l’artiglieria vi fa carne di porco di chiunque vi si avventuri senza troppa fatica. Di solito una cosa del genere la si previene distruggendo l’artiglieria nemica dall’aria, ma è proprio nell’aria che il dominio Russo è quasi incontrastato.

        Mi spiego meglio. Quando in Vietnam i marines si addentravano in paludi e giungle e venivano presi di infilata da una mitragliatrice nemica, chiamavano in soccorso l’aviazione che li sbarazzava dell’incomodo. Qui il posto di marines e mitragliatrici ce l’hanno blindati e artiglieria pesante. La coordinazione fra blindati e aviazione era precisamente il punto di forza del Blitzkrieg. Ma qui manca l’aviazione ad appoggiare i blindati. La stessa cosa avvenne ai Francesi a Dien Bien Phu.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

  39. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    OT

    Persona seria

    Una straordinaria voce fuori dal coro per un atto che se pur dovuto ad un ex Presidente del Consiglio è uno schiaffo alla nostra storia repubblicana e democratica: lutto nazionale e bandiere a mezz’aria per Silvio Berlusconi.

    Tomaso Montanari ha annunciato che non isserà la bandiera a mezz’asta in memoria di Silvio Berlusconi nell’Università per stranieri di Siena, di cui è rettore. Un atto di disobbedienza civile verso il governo che ha motivato con una lettera aperta di cui bisogna condividere anche le virgole.

    “Di fronte a questa notizia naturalmente non si può provare alcuna gioia, anzi la tristezza che si prova di fronte ad ogni morte. Ma il giudizio, quello sì, è necessario: perché è vero che Berlusconi ha segnato la storia, ma lo ha fatto lasciando il mondo e l’Italia assai peggiori di come li aveva trovati.

    Dalla P2 ai rapporti con la mafia via Dell’Utri, dal disprezzo della giustizia alla mercificazione di tutto (a partire dal corpo delle donne, nelle sue tv), dal fiero sdoganamento dei fascisti al governo alla menzogna come metodo sistematico, dall’interesse personale come unico metro alla speculazione edilizia come distruzione della natura.

    In questo, e in moltissimo altro, Berlusconi è stato il contrario esatto di uno statista, anzi il rovesciamento grottesco del progetto della Costituzione. Nessun odio, ma nessuna santificazione ipocrita. Ricordare chi è stato, è oggi un dovere civile. Ognuno obbedisce alla propria coscienza, e una università che si inchini a una storia come quella non è una università”.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Franz scrive:

      solito cialtrone egocentrico toscano o immigrato?

      pur essendo d’accordo con lui, condanno le sue azioni e molto di più la sua anarchia

      hai un posto? hai ricevuto un ordine? obbedisci cazzo e non far finta di essere un Eroe

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Franz

        “cialtrone”

        Lo dissero anche ai tempi del giuramento di fedeltà al duce, di quei diciotto che non firmarono.

        Ha da passa’ a’ nuttata.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Hai centrato il problema: questo è uno stronzo, non uno che si oppone al Duce. Ed è grave e triste che tu non te ne accorga.

          Mi viene in mente quando si cercava di celebrare il ’68 ma non funzionava perchè occupare l’università e picchiare in 10 contro 1 quelli che dissentivano non è come salire in montagna e combattere i nazisti e i repubblichini.

      • PinoMamet scrive:

        “hai un posto? hai ricevuto un ordine? obbedisci cazzo e non far finta di essere un Eroe”

        Mah, che esagerazione, Francè.

        La sua e la tua, anche.

    • tomar scrive:

      Quanti altri rettori d’università hanno fatto altrettanto?
      I professori universitari che, con assai più grave nocumento personale, rifiutarono di aderire al giuramento di fedeltà al fascismo, furono almeno 18 (su 1251).
      Fra questi mi piace ricordare in particolare Aldo Capitini, eretico ostracizzato anche nei tempi della Repubblica.

        • Francesco scrive:

          però siete sempre tanti, troppi

          🙁

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ francesco

            “troppi”

            Al solito, è questione di lessico.

            Se rifiutarsi di aderire al lutto nazionale per un pregiudicato corruttore di senatori è essere cialtroni, evviva la cialtroneria.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              😀

              PS ma un privato come può aderire o dissentire dal lutto nazionale?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “privato”

                E’ un cittadino Italiano, dunque fa parte di quel popolo Italiano cui appartiene la sovranità secondo la Costituzione.

                Commette un illecito? Ne pagherà le conseguenze. Accettiamo i ginecologi obiettori di coscienza e non accettiamo che un professore universitario rifiuti la bandiera a mezz’asta a un pregiudicato corruttore di senatori? Non eri tu una volta a citarmi l’Antigone?

                Mi possono ripetere fino a domani che il pregiudicato correttore dei senatori meritava il lutto nazionale. Come dicono i Napoletani: “hai voja a metterci o’ rhum, nu’ strunz’ nun addiventa nu’ baba’ ”

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Stai ignorando il centro della questione: se un governo legittimo da un ordine legittimo, disobbedire è illegittimo.

                Ma Antigone? Antigone disobbediva a un ordine illegittimo e pagava di conseguenza, non si faceva pubblicità per uso personale di un bene pubblico.

      • habsburgicus scrive:

        a me piace invece ricordare Gaetano De Sanctis (1870-1959), professore di storia romana (per molti anni a Torino) e autore di una pregevolissima “Storia dei Romani” purtroppo rimasta interrotta al 133 a.C (tranne un hors d’oeuvre sulla guerra sociale, pubblicato postumo).. fu dichiarato decaduto e poscia cacciato anche dalla R. Accademia dei Lincei
        G. De Sanctis era tutt’altro che un sovversivo, era cattolico e non aveva nulla in sé contro il fascismo ma non poteva tollerare che un siffatto giuramento fosse imposto (fu neutralista nella Grande Guerra e mantenne l’amicizia con Julius Beloch che fu internato nel 1917 come “cittadino nemico” allorché fu rinnegato da quasi tutti TRANNE De Sanctis; i suoi diari privati mostrano che nella II GM fu antibritannico e vi è pure un passo che suona una critica a Norimberga);
        vi era ogni prerequisito perché fosse un “amico” o almeno “neutrale”..lo stupido, folle e assurdo giuramento lo rese un “nemico”..
        magnanimemente, dal 1944 -reintegrato- si oppose all’epurazione dei fascisti nell’Università che il nuovo regime antifascista stava iniziando -ad maiorem PCI gloriam

    • Roberto scrive:

      Piu che cialtrone, fa parte di quella società di persone che usano le istituzioni come se fossero cosa loro

      La legge prevede i funerali di stato?
      Il governo ha decretato il lutto nazionale?

      Ti adegui perché l’università non è tua, sei solo uno che esercita, temporaneamente, una funzione

      • Roberto scrive:

        E per favore non raccontiamoci la solita fesseria “ma se c’era il nazismo avresti denunciato gli ebrei”

        No non c’è il nazismo, solo un governo che al tipo non piace, ma che gode della fiducia di un parlamento eletto democraticamente

        Stacci

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Roberto

        “adegui”

        Ragionando così l’India sarebbe ancora Inglese e gli afroamericani resterebbero ancora in piedi sugli autobus di certi Stati degli USA.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Roberto scrive:

          Non hai letto tutto il mio commento vero?
          Non siamo in un paese colonizzato e non abbiamo la segregazione razziale nè gli schiavi…quindi i tue esempi non c’entrano una beneamata fava

          Aggiungo, ma mi pareva chiaro, che una cosa è protestare una cosa è utilizzare le istituzioni come se fossero cosa propria.
          Se il tizio si fosse dimesso avrebbe avuto la mia ammirazione

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “Se il tizio si fosse dimesso avrebbe avuto la mia ammirazione”

            Anche qua, auspicare le dimissioni di un tizio per una decisione arbitraria e gratuita che ha preso in seguito ad una decisione arbitraria e gratuita del governo…

            • roberto scrive:

              ti dispiacerebbe finire la frase?

              • roberto scrive:

                poi mi sa che non hai capito.

                non auspico che si dimetta perché ha preso una decisione stupida ed arbitraria.

                lo avrei capito e effettivamente ammirato se avesse detto “siccome lavorare in una istituzione così mi fa schifo, piuttosto che seguire delle direttive stupide ed arbitrarie mi dimetto”

                pensavo fosse chiaro, spero lo sia ora

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Eh, non so come finirla: mi sembra putiniano?

              • roberto scrive:

                no mi sembra soltanto che tu…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Voglia polemizzare inutilmente?
                Boh, è che ogni tanto hai ‘ste uscite alla Medvedev.

              • roberto scrive:

                scusa sinceramente…non avevi capito una mazza di quello che ho scritto (perché invece di leggere parli con uin interlocutore che hai nella testa) e come al solito sei partito lancia in resta e ti è impossibile dire “ouch mi sono sbagliato”

                giusto?

                se sbaglio, sarei curioso di capire cosa c’è di medvediano putinista in quello che IO dico, non in quello che TU pensi che io dico

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                E’ come se scrivessi davanti ad uno che protesta “se si desse fuoco avrei stima di lui”: stai richiedendo un atto di autolesionismo per poter superare il tuo vaglio morale.
                Poi è ovvio che a nessuno gliene frega niente delle tue discutibili regole di moralità.

              • roberto scrive:

                il fatto è che non ha semplicemente protestato, ma ha utilizzato una cosa non sua per la sua protesta

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                E su questo siamo d’accordo, come avevo deto: si è comportato esattamente (se non peggio) come il governo che critica, sfruttando una posizione di potere in modo arbitrario.

              • Francesco scrive:

                ehm no, c’è una differenza sostanziale tra la legittima decisione del governo e quella illegittima del Montanari

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “legittima”

                C’è differenza fra “illegale” e “illegittima”.

                Finché santificate l’amichetto di Pinochet sono fatti di voi credenti e noialtri non ci dobbiamo mettere becco.

                Ma il lutto ‘nazionale’ è di tutti i cittadini.

                Proclamarlo a nome di tutti i cittadini per un pregiudicato corruttore di senatori come fu fatto per le vittime di Piazza Fontana – quando non lo si fece neppure per craxi e andreotti, per non citare Falcone e Borsellino – insulta tutti gli onesti.

                Rifiutarsi di aderire sarà illegittimo, ma in ogni caso aderire è indegno.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                l’indegnità sono cazzi tuoi.

                il lutto nazionale, che in questo caso trovo ridicolo ancora più che inopportuno, è comunque decisione legittima del governo

                PS la faccia della Bindi che protesta, poi, non ha prezzo!

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Provando ad addentrarmi negli oscuri e a me ignoti meandri dell’amministrativismo.
                Il lutto nazionale non è disciplinato dalla legge, ma è il governo che decide un po’ come gli pare. Non riesco nemmeno a trovare una fonte normativa, ma solo questa circolare

                https://presidenza.governo.it/ufficio_cerimoniale/normativa/Circ_20021218_esequie.pdf

                Insomma, il CdM prende la decisione politica, che i ministeri trasformano in direttive amministrative che vincolano solo nella misura in cui possono vincolare. Bisogna capire se un’Università (istituzioni che normalmente godono di autonomie enormi) è vincolata o meno da queste direttive.
                Se non lo fosse, Montanari avrebbe lo stesso potere della Meloni quanto a decidere se si è in lutto oppure no.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Roberto

            “non siamo in un paese colonizzato”

            E qui mi fermo, bloccato da convulse risate.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              C.V.D.

              quando la realtà viene negata sistematicamente, di solito è il fanatismo che vira in disordine mentale

              oppure è un comunista!

              😉

            • roberto scrive:

              vedi andrea,

              una volta smesso di ridere dovresti riflettere su quanto diceva moretti: “le parole sono importanti!”

              se tu pensi all’italia come colonia, allora cosa era l’india?

              chi parla male pensa male

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ roberto

                “India”

                Rispondo a te perché Francesco è nella sua solita bolla di chewing-gum e johnwaynite.

                Non so da quanto manchi dall’Italia.

                Non è senza motivo che l’Italia era chiamata ‘la Bulgaria dell’Occidente’.

                E’ curioso che tu faccia il caso dell’India.

                Quanti erano i soldati di Sua Maestà in India l’anno del grande censimento del 1881, un subcontinente (all’epoca) di 255 milioni d’abitanti?

                66000.

                In quante basi militari stavano? Assumendo per semplicità che in ogni base fosse acquartierato un reparto e tenuto conto che c’erano l’equivalente di circa 400 fra reggimenti, divisioni e battaglioni, possiamo parlare di un numero di

                400

                basi militari distribuite sul territorio di India (3287000 Kmq) + Pakistan (796095 Kmq), Bangladesh (149460 Kmq) + Sri Lanka (65610 Kmq) + Myanmar (676669 Kmq), per un totale di 4.974.834 Kmq.

                https://it.wikipedia.org/wiki/Impero_anglo-indiano

                https://web.archive.org/web/20120808222131/http://www.remthepast.pwp.blueyonder.co.uk/location.html

                Quanti soldati hanno oggi gli USA da noi, in un paese di 60 milioni di abitanti?

                12902.

                https://www.ilfoglio.it/cronaca/2022/06/29/news/arrivano-in-italia-70-soldati-americani-ecco-la-mappa-delle-basi-militari-nato-e-usa-4170197/

                (altre fonti dicono 15500, ma lasciamo perdere

                https://ilfarosulmondo.it/basi-usa-italia-cifre-asservimento/ )

                Sono acquartierati in

                120

                basi militari grandi e piccole

                https://www.youtube.com/watch?v=LnPbJEl6dH0

                sparse sul territorio Italiano, esteso 302073 Kmq.

                Se fai i calcoli, noti che non solo ci sono praticamente tanti soldati USA per abitante in Italia quanti ce n’erano di Inglesi in India, ma che la densità di basi militari USA in Italia è CINQUE volte superiore a quella delle basi Inglesi nel British Raj:

                2517 Kmq per 1 base USA
                12437 Kmq per 1 base Inglese

                Ora tu mi potrai ripetere la favoletta che noi siamo un Paese indipendente e che gli USA tengono da noi tutta ‘sta roba per il nostro bene e per proteggerci. Francesco probabilmente ne è convinto. Lo dicevano anche gli Inglesi.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Rispondo a te perché Francesco è nella sua solita bolla di chewing-gum e johnwaynite.”

                Più che altro, non capisco perché Francesco non ci dice nulla sul Libero Mercato Immobiliare nel post su Antonietta.

                Lì ci sono tutti i temi che gli interessano, forse più che nel conflitto russo-ucraino.

              • roberto scrive:

                carissimo,

                temo che ci stiamo incamminando su un sentiero che porta dritti dritti al ridicolo e non ho molta voglia di seguirti…

                mi dispiace (ma pensa a moretti)

              • PinoMamet scrive:

                Quindi fateme capí, gli americani ci obbligano a mettere le bandiere a mezz’asta per Berlusconi?
                😉

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ PinoMamet

                “bandiere”

                No, no.

                Quello è servilismo degli antiComunisti nostrani.

                Non hanno ancora capito che chi gli pagava la greppia non c’è più.

                Riflesso pavloviano, bisogna capirli.

                Anche se umanamente è difficile:

                ‘La voce rotta della giornalista del tg5 al coro “Chi non salta comunista è”.’

                https://www.repubblica.it/politica/2023/06/14/diretta/silvio_berlusconi_funerali_stato_duomo_milano-404413888/?ref=RHLF-BG-I404374650-P1-S5-T1#404452768

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Peucezio,

                fossi in te starei attento. Orami Andrea ti sta tallonando molto da vicino, quanto a “visioni molto personali su come è il mondo”.

                La dotta analisi sul percome l’Italia è una colonia come lo era l’India è degna di Fini o di un Cardini. O di un Mauro Suma.

                In cambio mi ha molto migliorato l’umore.

                Mentre dover ammettere che a volte Moretti ha ragione quasi mi intristisce! ma posso perdonare tutto la regista del Caimano.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Quello che è l’Italia è descritto da una semplicissima parola: satellite. Un satellite con autonomia declinante, tra l’altro, vista la debolezza del nostro sistema di potere interno. Che non dipende dalla forma di governo o dalla legge elettorale, ma è dovuta ad elementi profondi e strutturali del paese.

                Lo ricordate il video sulla parabola del politico? Ecco, fatene il combinato disposto con l’inevitabile influenza dell’egemone.

                https://m.youtube.com/watch?v=Wovlr-PjcTo

              • Franz scrive:

                x MT

                spero ti renda conto della differenza tra colonia e satellite, carissimo

              • Peucezio scrive:

                Francesco,
                ma Di Vita ha ragione da vendere.

                Tranne poi a prendersela con l’unico che qualche minimo gesto nel senso di smarcarsi dall’Impero colonizzatore l’ha fatto.

              • Francesco scrive:

                Caro Peucezio

                tu sei un fascista e se sei d’accordo con qualcuno sullo status dell’Italia dopo la morte di Lui, è evidente che quel qualcuno ha torto.

                La distorsione della storia, necessaria al fascismo dal giorno 1 EF ma doppiamente dalla fine disastrosa del regime, è un tema quasi da epistemologi della ricerca storica.

    • PinoMamet scrive:

      Habs, con tutto l’affetto: ma per te è sempre la fine di tutto! 😉
      Per il trumpismo, beh, non mi dispiace.

      Comunque sei un filino apocalittico! 😉

    • Francesco scrive:

      magari! Trump è come quel tizio del FQ, solo per Fede si può immaginare abbia anche dei lati positivi, alla Ragione è un buco nero di pura negatività!

      ah sì, intendevo Travaglio, mi era sfuggito il nome per un attimo felice

    • Peucezio scrive:

      Habsb,
      “la fine del trumpismo ?”

      Il solito catastrofista.
      Più fanno così, più lo rafforzano.
      E comunque il trumpismo ormai trascende Trump: De Santis è molto più reazionario di lui e ora c’è anche il nuovo Kennedy, che è democratico, ma è peggio dei repubblicani più populisti (peggio, nel senso che per me è meglio).

  40. Miguel Martinez scrive:

    Su Berlusconi…

    1) Il tizio che ha ha rivoluzionato e sovvertito l’Italia, con un’americanizzazione di massa tramite le tv commerciali. Ha fatto più danni al nostro paese di Annibale e di Alarico messi insieme. Poi i conservatori si lamentano del povero piccolo Sessantotto, che è stato molto, molto meno. Anche perché il Sessantotto non faceva il lavaggio del cervello ai bimbetti in culla.

    2) probabilmente chiunque fosse stato al suo posto, in quel momento, avrebbe fatto altrettanto, e questo rende meno tremendo il mio giudizio

    3) Berlusconi era anche un simpatico ruffiano pierino italico, che è una figura che non mi entusiasma, ma era certo il suo lato, se non migliore, meno peggio. Probabilmente anche non particolarmente cattivo, e con dei confusi buoni sentimenti.

    • Alam al-mithal scrive:

      Forse, ma se mi permetti vorrei portare alla tua attenzione questo

      Mario Perniola
      Berlusconi o il ’68 realizzato

      https://www.mimesisedizioni.it/libro/9788857507484

      Sui conservatori, direi che è una questione di categorie sbagliate; credo che abbiano ragione Michéa e altri, per motivi storici: per fare semplice quello che semplice non è, il costrutto politico-ideale destra è stato costituito a partire dal perno “Dreyfus”da categorie rese compatibili solo dal nemico, reazionari nel senso originario, oggi estinti, conservatori e liberali di destra; lo stesso è accaduto a sinistra, ma devo dire che lì l’omogeneizzazione è stata più riuscita; e letale. Chi vince è il capitale.

      Una delle conseguenze è che questo fa sì che un tycoon liberale e, nel caso presente, puttaniere, debba appellarsi retoricamente a “valori tradizionali” e che chi a quei valori crede, o è convinto di credere, voti per il tycoon. E che a sinistra molti, troppi, perdano la lucidità quando entra in gioco il suddetto tycoon, o meglio il suo personaggio. Scorrendo, anche qui vedo un esempio di questo, almeno, mhmh.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Alam

        In risposta a Miguel Martinez.

        Forse, ma se mi permetti vorrei portare alla tua attenzione questo

        Mario Perniola
        Berlusconi o il ’68 realizzato

        https://www.mimesisedizioni.it/libro/9788857507484

        Berlusconi ha realizzato gli ideali del Sessantotto. Questo libro non parte da una provocazione, ma da un’attenta analisi senza paura di scandalizzare. Come solo un grande filosofo può fare, Mario Perniola mostra in Berlusconi tutti gli obiettivi da cui il Sessantotto fu pervaso: fine del lavoro e della famiglia, distruzione dell’università, deregolamentazione della sessualità, discredito della competenze mediche, ostilità nei confronti delle istituzioni giudiziarie, vitalismo giovanilistico, trionfo della comunicazione massmediatica e oblio della storia. Ed ecco che tutto ciò con Berlusconi è ormai diventato realtà.

        Mario Perniola è professore ordinario di Estetica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Tor Vergata. Autore di numerose opere filosofiche, è intellettuale di grande fama, chiamato ad esprimersi sui grandi temi del nostro tempo. Tra le numerose pubblicazioni: La società dei simulacri, Transiti, Del sentire, Contro la comunicazione, Miracoli e traumi della comunicazione. Per Mimesis è direttore della rivista Agalma.

        • Alam al-mithal scrive:

          Mh sì, è quello che ti ho inviato. Il libro è più interessante della sinossi. C’è anche una parte sul maoismo, post-maoismo e rapporto con il confucianesimo. Come Preve Perniola era, è morta buonaniam, uno con cui si può dicscordare su molto ma comunque da leggere. E di quella storia di cui parla era stato partecipe, doppiamente interessante. Poi, tra questo, quest’altro (Luc Boltanski, Ève Chiapello – Il nuovo spirito del capitalismo – https://www.mimesisedizioni.it/libro/9788857524047) che certamente conosci e altro… insomma lasciando stare i poveri “certi” triangoli di chi manco si pone il problema di cos’è un’oggetto matematico (è un problema filosofico, quindi inesistente per chi è sicuro del proprio non sapere un tubo), un 2+2 ci sta direi.

        • Francesco scrive:

          >>> fine del lavoro e della famiglia

          Berlusconi? dai, come si fa a scrivere una cazzata simile di Silvio? un fanatico del lavoro e un collezionista di famiglie, come mostra la struttura proprietaria delle sue società ci credeva assolutamente.

          >>> distruzione dell’università

          ecco un’altra bella fissazione dei baroni, che qualcuno voglia aprire porte nelle loro torri d’avorio, inquinandone la purezza ideale

          • roberto scrive:

            francesco

            “un collezionista di famiglie”

            questa è propio bella
            🙂

            • Francesco scrive:

              Grazie!

              però avrai notato anche tu che al di là della sconsiderata attività copulatoria il nostro ha tenuto uniti i figli sicut phalanx Macedonica, benchè li abbia avuti da due mogli più o meno malamente lasciate.

              sarà familismo amorale ma è parecchio familismo

              ciao

          • Peucezio scrive:

            “>>> distruzione dell’università”

            Che poi cosa ci sarebbe di male?
            E lo dico da uno che ci lavora.
            Ma che me frega: mica posso essere io la misura dell’utilità delle istituzioni.

      • Moi scrive:

        @ Alam al-mithal

        Molto interessante , Mario Perniola.

        Quando i simboli soppiantano i fatti. 🙂

    • Francesco scrive:

      Miguel

      ma tu c’era quando “Dallas” e “Hazzard” hanno sovvertito l’Italia?

      perchè per parte degli italiani sono stati la liberazione dal plumbeo e bulgaro clima degli anni ’70, così ben rappresentati nei libri di Fantozzi.

      JR era un divertente stronzo a caccia di soldi e di figa, forse sarebbe utile chiedersi come divenne popolare in un paese di cultura cattolica e comunista.

      Ciao

  41. habsburgicus scrive:

    @Moi
    Emiri e Berlusconi avevano in comune una (sana) passione per la f… word* 😀 meglio se baltica 😀 chiamali fessi 😀
    ttps://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/chi-è-l-emiro-tamim-al-thani-in-prima-fila-al-funerale-di-berlusconi/ar-AA1cxBT8?ocid=msedgdhp&pc=U531&cvid=a1c88e455c644c4db48a68e966a7e8f0&ei=9&fbclid=IwAR39Mq_2C3zTkWGrBtpl-Yp-lX9RgN_KUCy1Uza14JgP7rd5F2K0xRMs7Ss

    *no, non è il regime al potere dal 1922 al 1943 e al Nord ancora in 1943-1945 😀 😀

  42. Moi scrive:

    https://www.dire.it/13-06-2023/922004-berlusconi-lutto-nazionale-falcone-borsellino/

    Lutto nazionale per Berlusconi, da lassù Falcone e Borsellino:

    “E per noi?”. La vignetta è virale

  43. Moi scrive:

    L’indomani di Berlusconi, la moglie di Prodi

    https://www.tag24.it/664159-chi-era-flavia-franzoni/

    È morta Flavia Franzoni, docente universitaria, moglie di Romano Prodi

    • Roberto scrive:

      Più che tremendo lo trovo malscritto e inutile come tutto quello che scrive fini (non ho mai capito perché fini è così apprezzato)

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “tremendo”

      La faccenda della truffa all’orfana la denunciò già Giorgio Bocca.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • roberto scrive:

        però è umano e simpatico

        🙂

      • PinoMamet scrive:

        Sì, va be’, però questa marchesina Casati Stampa non mi sembra proprio la piccola fiammiferaia.
        E diciamole, le cose…

        Quello che è sempre mancato alla storia di Berlusconi è uno che stesse dalla sua parte, senza essere lui stesso.
        O un suo lacchè, che è la stessa cosa.

        La sua storia se la raccontava da solo, sotto forma di agiografia, e la spediva a migliaia di italiani, direttamente all’indirizzo di casa.
        Inutile cercarci dell’obiettività.

        Ma neppure nelle descrizioni degli oppositori politici, economici, sportivi, o semplicemente… umani, quelli arrabbiati con lui per il tipo umano che rappresentava, non ci si può aspettare grande imparzialità:

        ne esce il ritratto di uno sguaiato Belzebù, un Attila in sedicesimo che dai primi vagiti non ha fatto altro che bramare la distruzione dell’Italia, come Annibale, e tutte le sue mosse
        (anche quelle motivate solo dall’orribile, infame, normalissima fame d’oro) acquistano una tinta fosca ed eversiva…

        siamo sempre lì, rovesciando una bugia non si ottiene una verità, ma una bugia a culo in su;
        e rovesciando un’agiografia si ottiene solo una demonologia, non un ritratto.

        • Francesco scrive:

          Concordo al mille per mille

        • roberto scrive:

          pino

          “Quello che è sempre mancato alla storia di Berlusconi è uno che stesse dalla sua parte, senza essere lui stesso.
          O un suo lacchè, che è la stessa cosa.”

          su questo hai totalmente ragione ma…per non mancare un’occasione di esibire il mio antiberlusconismo più totale, è un’altra colpa che gli faccio, quella di essersi circondato solo di lacché, zoccole e buffoni…aver voluto essere perennemente circondato da una claque di gente plaudente e di adoratori

          basta guardare forza italia, morto il sultano cosa resta? eppure è un part…ehm movimento o quel che si dice oggigiorno che esiste da 40 anni che ha fatto il bello e cattivo tempo per tutto questo tempo, che ha avuto un vastissimo appoggio popolare….ma cosa resta di tutto ciò se non i lacché, le zoccole ed i buffoni?

          • Francesco scrive:

            Roberto,

            qui però semplifichi un attimo e censuri una serie di tentativi di inserire in Forza Italia persone di valore. Tutti falliti per la concezione padronale del partito di Silvio, effettivamente. Mica per nulla fare il politico è un mestiere a sè.

            Di mio mi affido a Giuliano Ferrara, che trovo un gran cantore dei meriti e dei difetti di Berlusconi.

            Ciao

            • roberto scrive:

              francesco

              “Tutti falliti per la concezione padronale del partito di Silvio, effettivamente.”

              diciamo la stessa cosa mi sembra.

              magari la differenza è che non ho in mente molti personaggi di valore (a costo di stupire i borghesi, mara carfagna mi pare un personaggio abbastanza interessante, e non mi viene in mente nessun altro), ma alla fin fine anche tu riconosci che si tratta di tentativi falliti

              • Francesco scrive:

                mi riferisco a un buon numero di professori e a una parte di politici ex-DC che volevano fare politica e non solo mangiare

                e forse qualche residuo del socialismo craxiano (eh già, i comunisti facevano già ridere con Craxi e Cossiga, non ci fu bisogno di Berlusconi)

              • paniscus scrive:

                “mara carfagna mi pare un personaggio abbastanza interessante”—–

                Di sicuro è una persona intelligente e istruita, al contrario del codazzo di oche (compresi anche ochi maschi) che rappresentava la componente maggioritaria dei fedelissimi berlusconiani della stessa epoca.

                Ma di “interessante” ci vedo pochissimo, a me sembra sostanzialmente una bella opportunista, furbetta e voltagabbana, senza la minima vergogna di apparire tale!

              • Roberto scrive:

                Beh “intelligente e istruita” = “abbastanza interessante”

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ paniscus

                “Carfagna”

                E’ quella che ha firmato la legge che ha limitato il fumo nei ristoranti e nei luoghi pubblici.

                Di ciò le va dato merito.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Ferrara era quello col rossetto che grida di essere una puttana, giusto?

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ PinoMamet

          “dalla sua parte”

          Dalla parte di un frodatore del Fusco e corruttore di senatori?

          Dico, mica siamo cresciuti tutti a pane e Don Camillo come Francesco.

          A parte Francesco e quelli come Francesco affetti da una si.patica tenace johnwaynite cronica, berlusconi ha l’indiscutibile merito storico di rendere visibile la dicotomia fra “nipotini di Stalin” e farabutti.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • PinoMamet scrive:

            Non so se mi qualifico per farabutto, ma ho qualche disagio a vedermi come nipotino di Stalin…
            non credo alle dicotomie, poi.
            Berlusconi forse sì, ci credeva (“siete tutti dei poveri comunisti”…)

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ PinoMamet

              “dicotomie”

              Infatti ho usato le virgolette: “nipotini di Stalin” è locuzione di berlusconi, non mia.

              Lui squalificava così chi ricordava la sua disonestà e i Magistrati che inutilmente cercavano di inquisirlo nonostante lui cambiasse le leggi per impedirglielo e tirasse fuori le più astruse giustificazioni.

              E usava il suo impero mediatico per rendere credibile quella dicotomia da guerra fredda fra “liberali buoni vs. Comunisti cattivi” cui gli affetti da johnwaynite cronica come il nostro Francesco credono in buona fede e alla quale i bottegai evasori fingono di credere.

              Del resto non faceva che ripercorrere i passi indicati dalla chiesa già da prima della scomunica contro i Comunisti.

              Siamo pur sempre il paese delle Madonne ne che piangono e delle veggenti che moltiplicano gli gnocchi e riempiono i palinsesti pomeridiani di Rai1.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Beh, che i comunisti siano tra i cattivi non mi pare esista alcun dubbio. Certo, oggi in Italia sono così pochi da essere quasi innocui e altri sono i pericoli maggiori.

                I liberali sono sempre stati numerosi come i panda nel deserto del Sahara ma di certo sono tra i buoni.

                Per la cronaca, sono cresciuto con Goldrake, Ken il Guerriero, Bud Spencer e Terence Hill, RHPS e Metal Hurlant. E molta mitologia greca. Un mercoledì da leoni, I guerrieri della notte, Paradise, La signora in rosso, Terminator, Sonia la rossa.

                E la saga di Fantozzi.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “cattivi”

                Già il fatto che parli di “cattivi” quando si tratta di politica conferma la mia diagnosi: johnwaynite.

                Ce l’aveva anche Guareschi, del resto: hai buoni maestri.

                Ciao!

                Andrea

              • Francesco scrive:

                E che c’entra John Wayne? a scuola mi hanno obbligato a leggere la letteratura della Resistenza e lì il dualismo buoni-cattivi è fortissimo!

                poi ho visto i film sull’Olocausto.

                e Soldato Blu.

                insomma, anche prima che arrivassero i film di Batman c’avevo l’imprinting!!!

                😀

                PS potrebbe aver inciso anche la mia Fede, in questo, lo ammetto.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Wayne”

                Hanno la johnwaynite tutti quelli che fremono a priori d’entusiasmo a vedere garrire la bandiera stelle e strisce.

                Dopo il buffonesco esito del fascismo molti Italiani hanno puramente e semplicemente sostituito una bandiera con un’altra.

                Solo che mentre di innamorati Italiani dell’URSS già quando ero ragazzo io ne erano rimasti pochissimi anche fra quelli che votavano PCI (e quasi tutti fra i pensionati delle sezioni non distanti dal porto) gli innamorati persi degli USA sono tuttora in maggioranza.

                Il Nando Moriconi di Alberto Sordi ne descrive bene i sintomi al livello più ingenuo, ma la johnwaynite è una muffa diffusa.

                Guareschi, TV berlusconiane e propaganda a senso unico di più di mezzo secolo un segno lo lasciano.

                Il fatto che l’unico vero progresso concreto nella società civile Italiana si sia avuto negli anni successi alla batosta Vietnamita mi conferma nella convinzione che solo un indebolimento della presa USA ci lascerà sviluppare ancora.

                Certo, ci vorranno anni. E probabilmente non lo vedrò.

                Ma il Donbass e i BRICS fanno ben sperare.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            Temo proprio che tu sia rimasto chiuso nella tua dacia troppo a lungo, caro Andrea.

            Scopriresti che le nipotine di Stalin vanno al Pride dopo aver chiesto all’amica come vestirsi e sulle cose serie non sanno cosa dire. Mentre i farabutti si sono infiltrati dappertutto, ormai. Anche nelle Sacre Mura del fu PCI.

            Su Berlusconi, credo che Gramsci e Togliatti chiederebbero uno sforzo più serio di spiegarlo con “fortunato e corruttore”. Ma non ci sono più i comunisti di una volta!

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ francesco

              “dacia”

              Concordo completamente con te.

              Il punto è che i seguaci e/o non-antipatizzanti del berlusca hanno preso l’abitudine inveterata del loro leader di qualificare come “stalinisti” tutti coloro che ne ricordano la fondamentale disonestà.

              Che poi si debba fare un’analisi seria del perché il berlusca ha avuto successo è verissimo.

              Penso lo faranno gli storici, la sinistra Italiana attuale non ne è in grado.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Allora, prima di tutto tu sei uno stalinista verace e questa è una cosa di te che apprezzo molto.

                Poi è vero che Silvio dava dei comunisti a tutti, credo anche agli arbitri che fischiavano rigore contro il Milan.

                Ma è anche vero che molte delle peggiori caratteristiche dello stalinismo sono passate alla sinistra moralista e giustizialista italiana, anche una volta “esaurita la spinta propulsiva della rivoluzione d’Ottobre”.

                😀

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “giustizialista”

                Confucio insegna che la primissima cosa da fare per rimettere in sesto uno Stato è restaurare le parole.

                “Giustizialismo” è il nome della dottrina di Peròn. Identificare la sinistra Italiana col giustizialismo è tipico dei liberal anglosassoni (ricordo un fondo dell’Economist che sosteneva proprio questo). Presuppone di ignorare il fatto che praticamente tutte le riforme che hanno reso meno incivile questo Paese (dall’abolizione dei certificati di esistenza in vita alla liberalizzazione di divorzio e aborto passando per la liberalizzazione di parafarmacie e tariffe dei telefonini) le ha fatte la sinistra.

                (Mi ricordo di una sola eccezione a questa regola, cioè di una sola riforma di civiltà fatta dalla destra: la limitazione del fumo nei locali pubblici, merito – va riconosciuto – della Carfagna).

                Semmai il problema è esattamente l’opposto: dopo decenni di conventio ad excludendum che ha impedito qualsiasi cambiamento del personale politico, tutti i farabutti si sono lanciati nei partiti antiComunisti al governo del Paese, trasformandoli progressivamente in associazioni a delinquere.

                Logico che chi a quei partiti si è appoggiato identifichi come ‘giustizialisti’ tutti quelli che semplicemente hanno voluto giustizia.

                Il che ha inquinato per generazioni – Montanelli vide giusto – la possibilità dell’elettore genuinamente liberale di vedere rappresentare le proprie posizioni da gente non in contatto con evasori fiscali, intrallazzatori, corruttori di senatori e criminali vari.

                “moralista”

                Un politico che vuole fare qualcosa senza metterci dentro un minimo di passione morale personale o è un Razzi o è un Andreotti.

                E gli Andreotti notoriamente scarseggiano.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

        • Peucezio scrive:

          Pino,
          “siamo sempre lì, rovesciando una bugia non si ottiene una verità, ma una bugia a culo in su;
          e rovesciando un’agiografia si ottiene solo una demonologia, non un ritratto.”

          Totalmente d’accordo.

          Ma siamo in un’epoca tragicamente binaria (e i più binari sono quelli che dicono di aborrire questo aggettivo).

    • Francesco scrive:

      “tremendo” a volte è una parola molto ambigua. questa è una di quelle volte.

      ne esce Berlusconi come “favorito degli Dei” e Fino come omuncolo.

      il che credo sia esagerato.

      ciao

    • Peucezio scrive:

      Il solito Fini manicheo fino alla scempiaggine.

      Questi reazionari che credono che il mondo premoderno sia austero e triste e gli piace per quello.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Peucezio

        “Questi reazionari che credono che il mondo premoderno sia austero e triste e gli piace per quello.”

        Guarda che non ho nulla contro il Berlusconi piacione, ignorante e pierino che fa le corna e racconta barzellette; che è esattamente quello per cui tanti gli hanno dato addosso.

        Contesto i pallosi funerali di stato per un tizio che di politico non credo che abbia mai realizzato nulla, nemmeno di “destra”.

        Ricordo ai conservatori che Berlusconi è l’uomo che – prima di entrare in politica – ha globalizzato, de-identificato, mercificato e americanizzato l’Italia molto più del tanto criticato Sessantotto. Certo, sono forze storiche, se non fosse stato Berlusconi, lo avrebbe fatto qualcun altro, ma questo non lo assolve.

        E credo che la storia che Fini ricorda, della ragazzina truffata dal suo tutore, sia proprio brutta. E non capisco perché sia tu che Roberto vorreste che non se ne parlasse.

        • Roberto scrive:

          In che senso?

          Non credo di aver mai pensato che non si debba parlare della storia della tipa truffata dal tutore….

          Ho solo detto che l’articolo di fini è brutto ed inutile (parla di se stesso non di berlusconi)

        • PinoMamet scrive:

          E parliamone.

          Io non ne sapevo niente, e ho digitato “marchesina Casati Stampa” su Google.

          La prima storia che viene fuori è quella di tale signora Luisa Amman, coniugata Casati Stampa, una specie “di socialite” e sex symbol dei primi decenni del Novecento, “nota per le sue stravaganze”.

          Poi si passa alla cronaca degli anni Settanta, con il delitto Casati: il “marchese” (ricordo en passant che l’Italia è una repubblica e il titolo non ha alcun valore) Casati Stampa “noto per le sue stravaganze”, uccide la nuova moglie, signora Fallarino, e il suo giovane amante, poi si suicida.

          Qui entra in scena l’avvocato Previti, che tenta di dimostrare che l’erede legittima dei cospicui beni del Casati Stampa è la moglie, signora Fallarino;
          ma non riesce, perchè Casati si è suicidato dopo aver ucciso la moglie (ovviamente…) e quindi viene scongiurato il “rischio” che i beni possano passare ai parenti della Fallarino, nientemeno che (orrore!) “una famiglia modesta”.

          Ritorna alla carica Previti, stavolta come tutore della figlia della prima moglie del casati Stampa, Annamaria, che aveva 19 anni e quindi allora era minorenne.

          È erede di un cospicuo patrimonio, sulla carta, ma non può toccare niente perché è minorenne e perché si sa come vanno queste cose con i tribunali.
          Insomma ha (momentaneamente) bisogno di soldi.

          Previti la convince ad accettare l’offerta di Berlusconi per la villa di Arcore, 500 milioni (di allora- anni Settanta) che lei trova “un po’ pochi”.

          Inoltre Berlusconi acquisisce anche i terreni su cui sorgeraà Milano 2, dividendoli in parcelle assegnate a diverse srl che ottengono, ognuna per conto suo, l’edificabilità.
          Non so quanto abbia pagato la Casati Stampa (che nel frattempo sarà pur cresciuta..) per questo.

          Comunque tal “contessa” (vedi sopra) Rangoni Machiavelli, cognata della Casati, se la lega al dito, per questioni di principio o perché (ipotizzo, ma avrò ragione) si sarà vista tagliata fuori da qualche ingente guadagno, e parla, in un’intervista all’Unità (!) di una “doppia rapina” ai danni della “marchesa”.

          Che nel frattempo se ne è andata in Brasile e “non vuole sentir parlare dell’Italia”.

          Una bella storia edificante? No.
          Una grave estorsione ai danni di una povera ragazzina smarrita? Neppure.

  44. Francesco scrive:

    >>> trombare è un dovere religioso, e non solo per fare figli

    Miguel, come propagandista islamico sei imbattibile! e io mi ero quasi distratto

  45. tomar scrive:

    Questa mattina, uscendo dal supermercato, trovo come sempre il signore slavo di mezza età dal quale compro Fuori Binario (l’unico giornale cartaceo che leggo da molti anni).
    Lo saluto e lui mi fa: è morto Berlusconi.
    “Non ho pianto”, gli rispondo. E lui: era uno bravo.
    Perché?
    Ha lasciato un sacco di soldi ai suoi figli.

  46. Moi scrive:

    Ponte sullo Stretto, il Comitato: “Sarebbe doveroso intitolarlo a Berlusconi”

    https://www.messinatoday.it/cronaca/comitato-ponte-subito-intitolare-berlusconi.html

    Il Comitato Ponte Subito: “Non solo una corretta celebrazione a chi tanto si è battuto per il Ponte, ma anche un giusto riconoscimento all’importanza di quest’uomo straordinario nella storia politica recente dell’Italia”

  47. Moi scrive:

    Una piazza, no due stadi, anzi il Ponte sullo Stretto: la folle corsa all’omaggio a Silvio Berlusconi

    https://espresso.repubblica.it/attualita/2023/06/13/news/silvio_berlusconi_piazza_strada_stadio-404326475/

    In poche ore da politici di ogni calibro piovono proposte di tipo e dimensione crescente. C’è chi vuole una via in ogni città, o chi vuole dedicargli le riforme

  48. Moi scrive:

    @ PANISCUS

    Che io sappia, il Metuselah 😉 della Politica Italiana fu Pietro Ingrao, scomparso a 100 anni nel 2015 … oggi il titolo di Decano della Politica Italiana _ se NON stiamo a guardare i mesi … _ è condiviso fra i due 97enni, Aspiranti 98enni, Giorgio Napolitano e Arnaldo Forlani.

    Guardando i mesi vince Napolitano, guardando alla Longevità Politica (!) stravince Napolitano … Forlani essendo già dai tempi di Post-Tangentopoli fuori dai Giuòchi di Palazzo ! 🙂

    • Moi scrive:

      In onore al Personaggio Biblico, porta questo nome il Decano degli Esseri Viventi : un Albero in California datato a 4789 anni nel 1957 e ancora al mondo, chissà per quanto.

    • paniscus scrive:

      “Che io sappia, il Metuselah 😉 della Politica Italiana fu Pietro Ingrao, scomparso a 100 anni nel 2015”—-

      E lo so bene, mandai personalmente in email le condoglianze al nipote (figlio di Bruna Ingrao e del matematico Giorgio Israel), che aveva perso nel giro di pochi giorni un grande padre e un grandissimo nonno…

    • paniscus scrive:

      Aggiungo: in realtà è ancora vivente questa signora,

      https://it.wikipedia.org/wiki/Maria_Lisa_Cinciari_Rodano

      che non è più in attività politica ma che ha compiuto 102 anni e che è l’ultima rappresentante ancora in vita del primo parlamento italiano ordinario (dopo l’assemblea costituente) che fu in attività dal 1948 al 1953.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ paniscus

        “Rodari”

        Cattocomunista lei e il marito (che ricordo essere bersaglio prediletto degli strali di Montanelli).

        Ciao!

        Andrea Di Vita

  49. Moi scrive:

    @ FRANCESCO & ANDREA DI VITA

    Don Camilo e Peppone sono, nell’ immaginazione di Guareschi, due Reduci Ragazzi del Novantanove … per questo segretamente legati e malinconicamente divisi. In una parola, umanissimi.

    • Moi scrive:

      C’è anche, sempre nell’ Immaginario della Prima Guerra Mondiale (paradossale che “la Grande” sia la Prima …), l’ aneddoto DUBBIO di un certo Henry Tandey : il soldato Britannico che risparmiò il giovane Adolf Hitler (!) , che gli si arrese presentandosi disarmato a mani alzate e impassibilmente pronto alla morte.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ moi

      “novantanove”

      C’è il famoso racconto dove ai microfoni del comizio Comunista Don Camillo connette il grammofono col disco della Canzone del Piave, che commuove tutti incluso Peppone.

      Del resto non solo Guareschi era sottotenente d’Artiglieria di complemento in congedo (come me!), ma era figlio di una maestra elementare il cui programma scolastico dell’epoca era lo stesso del fascismo e dell’Italia prefascista, tutto basato su Muzio Scevola, Orazio Coclite, Cornelia Madre dei Gracchi, la Piccola Vedetta Lombarda e le vicende del Risorgimento e del libro Cuore. (Era pure monarchico).

      E lo stesso valeva per il suo pubblico, non gli operai e i contadini semianalfabeti ma la piccola borghesia imbottita di rispetto acritico verso l’istruzione scolastica (lo stesso pubblico della Settimana Enigmistica dell’epoca) e indottrinata da sempre contro il Comunismo.

      Aggiungi che era un genio dell’umorismo, al pari di un Mark Twain, di uno Jerome, di un Wodehouse, e capisci bene sia il motivo del suo successo sia perché berlusconi ha strumentalizzato i film di Don Camillo fino a farcelo uscire dagli occhi con le repliche.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        non sono affatto convinto della clausola “non gli operai e i contadini” però

        cercasi storici ma sospetto fossero molto vicini alla cultura generale italiana, anche quando erano comunisti o socialisti.

        ti ricordo che il volto della lista Komunista nel 1948 era Giuseppe Garibaldi, icona risorgimentale e patriottica

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “Garibaldi”

          La vulgata patriottica ‘Mazzini-Garibaldi-Vittorio Emanuele’ era l’architrave della scuola elementare.

          Ma la stragrande maggioranza delle classi lavoratrici non arrivava manco a finire quella.

          Probabilmente sapevano tutti chi era Garibaldi, ed era certamente un personaggio positivo.

          Ma se leggi cosa scrive Barbero dell’esercito Italiano prima di Caporetto vedi come l’entusiasmo patriottico era assai più diffuso fra i giovani sottotenenti di complemento (tutti ‘signorini che hanno studiato’) che fra la truppa. Per non parlare dei cafoni descritti da Carlo Levi o da Ignazio Silone.

          La scelta di Garibaldi per il Fronte Popolare era motivata anche dal fatto che il rosso delle bandiere Comuniste era lo stesso delle divise garibaldine note all’iconografia (e quindi erano immediatamente riconoscibili) e che De Gasperi, per le sue origini e il suo passato, era chiamato “l’Austriaco cancelliere”.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            Andrea

            nelle trincee della Grande Guerra persino il patriottismo francese andò in crisi gravissima!

            non lo prenderei come pietra di paragone della normalità

            • Francesco scrive:

              e in più esisteva una cultura popolare extra-scolastica, di cui i Padri della Patria erano parte immancabile.

              non che questo implicasse una idiota voglia di andare in guerra, quella è roba per borghesotti.

              ciao

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “Guerra”

            Mirkhond, dove sei? 🙂 🙂

            Sicuramente Garibaldi è venerato anche adesso a Caprera e a Marsala (dove lo chiamano ancora ‘il Generale’).

            Dubito che a Bronte o a Gaeta lo chiamino così.

            Ma con tutto il sincero entusiasmo che provo tuttora per il Risorgimento, non dubito del giudizio gramsciano che lo considerava un prodotto delle élites (oltre che delle armi dei Savoia prima e di Francesi e Prussiani poi).

            Del resto, tutte le rivoluzioni sono un prodotto delle élites (v. il “Che fare?” di Lenin).

            A Curtatone la maggior parte dei volontari Italiani caduti erano studenti universitari. Quanti erano gli studenti universitari in Italia all’epoca, e quanti di loro provenivano dai ceti contadini e operai?

            Possiamo ripetere un discorso simile a Roma nel 1849 e a Mentana nel 1867 (quando pure l’Italia c’era già!).

            Il passaggio all’Italia del Veneto nel 1866 fu accolto con sostanziale indifferenza dalla plebe contadina, e lo stesso avvenne fra i montanari del Trentino nel 1918.

            Le uniche volte che a opporsi allo straniero è indiscutibilmente stata una maggioranza di contadini e di operai (escludendo i soldati di leva Sabaudi nelle varie Guerre d’Indipendenza) è stato a Milano nel 1848. Eccezione che conferma la regola: nella stessa occasione molte città Lombarde rimasero fedeli all’Austria.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

      • PinoMamet scrive:

        OMDAF

  50. Moi scrive:

    https://www.iltempo.it/attualita/2023/06/12/news/silvio-berlusconi-impero-economico-successione-mediaset-figli-marina-piersilvio-36072013/

    Silvio Berlusconi, si apre il nodo della successione [Dinastica e NON, ndr] : l’impero tra finanza, tv, editoria e calcio

    • Moi scrive:

      Secondo me ci sarà una Diaspora di Forza Italia che spazierà dai NeoMeloniani ai NeoRenziani … in minor misura NeoSalviniani. Pare che qualche Intellettuale di Sx trasogni già la Crisi di Governo da Lutto !

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