“Poi ho capito che il matto ero io”

Ognuno di noi vive dentro un Mondo Significativo, che ci sembra ovvio come l’acqua ai pesci.

Invece i Mondi Significativi degli altri

nomadi afghani, cannibali della Nuova Guinea, monaci della Certosa nel Dugento che si svegliano a mezzanotte per pregare, zingari kosovari a Bergamo in fuga dai vampiri, samurai giapponesi che si suicidano per onore, contadine italiane che raccolgono il sangue mestruale per far crescere le piante, la donna egiziana che sputa sul denaro prima di consegnarlo, sacerdoti indiani del tempio di Rama, suore visionarie che digiunano, Yaqui che consacrano il peyote, il bigliettaio del tram ad Alessandria con il suo cartone su cui stendersi per pregare, contadini toscani che sanno che in quel bosco “si sente”, ebrei yemeniti che fanno circoncidere i figlioli, addestratori dell’esercito prussiano, massoni raccolti nel tempio, ndranghetisti calabresi, eremiti tibetani a camminare a piedi nudi sul ghiaccio, narcotraficantes messicani, pittori paleolitici nelle loro profonde grotte…

ci sembrano tutti ugualmente assurdi.

E questo lo sa qualunque studente di antropologia.

Ma non c’è bisogno di studiare queste cose all’università, basta l’esperienza.

Un amico fiorentino andò in Gambia per adottare un bambino.

Ci stette un mese, vivendo di giorno in un villaggio, di notte in un albergo a cinque stelle; e lui si portava il bimbetto in spalla, e quello lo chiamava, babbo.

Poi tornato in Italia gli dissero che non si poteva fare l’adozione, per non so quali motivi di trattati internazionali.

Il mio amico mi disse che fu comunque la più grande lezione della sua vita.

“Quando sono arrivato, ho pensato, qui sono tutti matti.

Poi ho capito, che il matto ero io”.

Ecco, questo è l’unico vero esame di antropologia, superato con il massimo dei voti.

Questa voce è stata pubblicata in esperienze di Miguel Martinez, Firenze, mundus imaginalis e contrassegnata con , , , . Contrassegna il permalink.

56 risposte a “Poi ho capito che il matto ero io”

  1. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    “antropologia”

    È appunto la forza del relativismo etico tanto in uggia a Ratzinger quella di accettare il fatto che ciascuno sembra folle a qualcun altro.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Miguel Martinez scrive:

      Per ADV

      “È appunto la forza del relativismo etico tanto in uggia a Ratzinger ”

      Ma è interessante quando viviamo direttamente queste cose.

      Io ho vissuto da bambino, qualcosa dell'”altro mondo” messicano.

      Poi ho vissuto in maniera sconvolgente l’immersione, certo parziale, in due sistemi-mondo completamente diversi dal nostro, quello degli zingari e quello arabo-islamico dell’Egitto.

      Capisco che queste cose sembrano chiacchiere, appunto da “antropologi”, finché non ti ci trovi dentro.

      Ma la cosa più importante di tutte è saperci distaccare dal “nostro” mondo, capire che non è meno strano di tutti gli altri.

      • Miguel Martinez scrive:

        “Ma la cosa più importante di tutte è saperci distaccare dal “nostro” mondo, capire che non è meno strano di tutti gli altri.”

        Chi si distacca dal proprio mondo viene immediatamente spiegato. Come appartente all’Altro mondo: qualunque cosa sia non-zingara è “gagiò”, che sia la vita tradizionale degli eschimesi o Silicon Valley o il padroncino padano o il contadino tibetano.

        L'”Occidente” fa una divisione insieme temporale e geografica: come la Chiesa Cattolica che si fonda sull’Orrore dell’Impero Romano che Martirizzava i Credenti, l’Occidente è il “Nuovo” contro il “Vecchio”. Per cui ogni dubbio diventa immediatamente “reazione”, “odio del progresso”.

        Allo stesso tempo, la divisione è geografica, perché l’Occidente che si presume “futuro del mondo intero”, è per ora limitato appunto all'”Occidente”.

        Quindi l’Altro è insieme il “nostro reazionario” e “l’agente degli islamo-oriental-induisti”.

        • Francesco scrive:

          Miguel,

          sicuro che parli di tutto l’Occidente e non solo del suo pezzetto progressista? perchè tutto sommato il resto dell’Occidente mi pare molto più tranquillo e intento a farsi i fatti suoi.

          Ciao

    • Francesco scrive:

      Caro Andrea, tu hai una qualche idea del significato della parola “etico” che tu usi con una certa qual approssimazione e disinvoltura?

      Senza contare che nel post di Miguel c’è il sospetto di una tonnellata di razzismo: perchè mai alla fine l’unico matto sarebbe l’uomo bianco? e gli altri sarebbero sani di mente?

      Un buon relativista direbbe che tutti sono matti. O che ognuno casa sua fa come vuole, come dicevano nel mondo pre-illuminista.

    • Peucezio scrive:

      Andrea,
      “È appunto la forza del relativismo etico tanto in uggia a Ratzinger quella di accettare il fatto che ciascuno sembra folle a qualcun altro.”

      Ohibò!
      Ti sei convertito dall’omologazione universale del regime liberalsocialista illuminista mondiale alle c u l t u r e ?
      Sei impazzito tutto in una volta???

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ peucezio

        “culture”

        Tranquillo! 😉

        Chi dice de le ‘culture’ la cara vecchia regola ‘la libertà di ciascuno finisce dove comincia la liberta’ degli altri’ se la mette dove non batte il sole…

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Insomma, stai ammettendo che per relativismo etico intendi “quello che piace a me”?

          😀

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “piace a me”

            Fuochino.

            Intendo “quello che piace a ciascuno, finché non limita la libertà altrui”.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              palle, col tuo comodissimo paradosso della tolleranza sei pronto a spedire in Siberia la qualunque

              il paradosso ha maglie così larghe che il Potere gode di assoluta arbitrarietà in materia di “vacanze nella natura”

              sei un interessante caso di Hobbesosauro, un fossile vivente anteriore a tutto il liberalismo, che nasce per mettere limiti al Leviatano

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “paradosso”

                Il che, detto da un sostenitore di quelli del caso Mortara e dell’amichetto di Pinochet, allieta la mia giornata. 🙂

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                E’ inutile che tu infili la testa nella sabbia, non riesci mica a nasconderti.

                Il pericolo sei tu, non io. E sul viaggio di San Giovanni Paolo II a Cuba non hai scritto nulla, perchè soffri anche di relativismo gnoseologico e mnemonico?

                😀

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “pericolo”

                No, mio caro. Ipazia, Serveto e Giordano Bruno non li hanno macellati gli agnostici, ma i tuoi correligionari di varie denominazioni.

                E quando penso al povero Fidel che si è dovuto pure sorbire quelle prediche, capisco quanto fosse tollerante e comprensivo il Lìder Màximo! 🙂

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Vabbè ma scendi al livello dei giornalisti sportivi che scrivono del calciomercato io ti lascio da solo!

                😀 😀 😀

                PS il povero Fidel? quello che obbligava i cubani a sorbirsi ore ed ore dei suoi sproloqui?

              • PinoMamet scrive:

                Ho molti dubbi sulla figura di Ipazia come “martire laica”…

                è abbastanza certo che sia stata trucidata da cristiani;

                non è stata uccisa in quanto laica;

                semmai in quanto pagana, ma anche questo è dubbio;

                più probabilmente in quanto appartenente alla vecchia aristocrazia greco-romana, nell’ambito di scontri, diremmo oggi, etnici.

                Il coinvolgimento del vescovo, o per meglio dire del patriarca, è più che dubbio, e che sia stata uccisa in quanto accusata di stregonerie dal popolo ignorante ecc. ecc. è un mito posteriore.

                Il poeta Pallada, pagano e non nuovo a ironie sui cristiani, in una poesia la divinizza e la paragona “alla casa astrale della Vergine”;
                ma era allievo di Ipazia anche. per esempio, tal Sinesio, cristiano, che fu poi vescovo di Cirene.

              • Francesco scrive:

                Pino

                a che pro spargere fatti sulle fantasticherie ideologiche di Andrea “Donna Moderna” De Vita?

                😉

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “a che pro spargere fatti sulle fantasticherie ideologiche di Andrea “Donna Moderna” De Vita?”

                Ho conosciuto ADV di persona, e mi ci sono affezionato subito, a pelle.

                Con te, non ci siamo mai incontrati (costa una ventina di euro il bus per venire a Firenze).

                Ma il problema di ADV non è la sua antipatia per il poveromo di Pio Nono (che fa alla pari con la simpatia di Habs per lo stesso), è il fatto che ADV non si è accorto che esiste Elon Musk.

              • Francesco scrive:

                Mah, caro Mig, pur concordando su Andrea, sono ancora a capire se è peggio Elon Musk o la casta che spinge il “cattolico” Joe Biden a essere un fanatico abortista e genderista. O chi ha spinto una coppia di banali sinistri USA come Obama e Clinton a scatenare due guerre totalmente folli.

                A volte, poter contare nel proprio campo l’Onnipotente e Onnisciente è assai rincuorante.

                😀

              • PinoMamet scrive:

                Sì Miguel, ma il più figo, lo devi ammettere, è il sottoscritto, che si è direttamente autoinvitato a pranzo 😀

              • Miguel Martinez scrive:

                Per PinoMamet

                “Sì Miguel, ma il più figo, lo devi ammettere, è il sottoscritto, che si è direttamente autoinvitato a pranzo 😀”

                Infatti!

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “poveromo”

                Ehi, dico, non stiamo mica giocando alle figurine!

                Cos’è? Io ti do due Pio IX e tu mi dai un Elon Musk e un Bill Gates?

                Un po’ di sano storicismo hegeliano, suvvia! 🙂

                Se Elon Musk oggi è quello che era Napoleone ieri, “lo spirito della Storia a cavallo”, mica è colpa sua o di Pio IX, che non ho motivi per non ritenere persona simpaticissima.

                Nella Storia contano le tendenze. Gli individui lasciamoli al gossip.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Se Elon Musk oggi è quello che era Napoleone ieri, “lo spirito della Storia a cavallo”, mica è colpa sua o di Pio IX”

                E’ quello che ho detto io.

                Solo che noto che magari ADV riserva nove frecciate a Pio Nono, agli Inquisitori, agli assassini di Ipazia e una alla gente che oggi ha il ditino sul pulsante 🙂

                Insomma, come se ogni piccolo Mortara oggi rischiasse di essere rapito da qualcuno che lo vuole battezzare. Mentre magari io mi preoccupo che lo controllino con le telecamere.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Fidel”

                Il Lìder Màximo è un po’ come Sala.

                Per apprezzarlo basta ricordare il predecessore.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Pino Mamet

                “Ipazia”

                Ho solo visto il bel film, non ho mai studiato i dettagli.

                Ma qui conta poco chi sia stato il mandante.

                Chi ha delegittimato Ipazia creando il clima propizio al suo massacro sappiamo chi erano.

                (Non certamente dei tranquilli agnostici come il sottoscritto).

                E ne è rimasta chiara traccia anche in seguito, molto ma molto prima che si cominciasse a rinsavire:

                «In quei giorni apparve in Alessandria un filosofo femmina, una pagana chiamata Ipazia, che si dedicò completamente alla magia, agli astrolabi e agli strumenti di musica e che ingannò molte persone con stratagemmi satanici. Il governatore della città l’onorò esageratamente perché lei l’aveva sedotto con le sue arti magiche. Il governatore cessò di frequentare la chiesa come era stato suo costume. Ad eccezione di una volta in circostanze pericolose. E non solo fece questo, ma attrasse molti credenti a lei, ed egli stesso ricevette gli increduli in casa sua»

                (Giovanni di Nikiu, un vescovo cristiano copto attivo ad Alessandria nel VII secolo)

                https://it.wikipedia.org/wiki/Ipazia#Uccisione_di_Ipazia

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                Guarda, su Ipazia sono preparato perché si dà il caso che il film volevo farlo io, prima (e meglio 😉 ) di Amenabar.

                Non credo che mi abbia fregato l’idea: semplicemente in Italia non ho trovato un produttore interessato davvero, lui avrà avuto l’idea indipendentemente e maggior fortuna.

                Comunque le fonti me le sono lette tutte, e riciclo la ricerca a scuola, come approfondimento in seconda superiore.

                Giovanni di Nikiu perlappunto scrive, cosa sono? due secoli almeno dopo i fatti, quando la cosa era già diventata una favola.

                Ma lo stesso ruolo del vescovo Cirillo nella distruzione del Serapeo (che forse c’entra con la morte di Ipazia; e forse no) non è affatto certo.

                Sempre ammesso che il Serapeo sia stato distrutto…

                Davvero, le fonti non sono né chiare né univoche.

              • Francesco scrive:

                Ripensandoci, caro Andrea, il giochino che fai con Fidel si potrebbe fare con Pinochet. Magari aggiungendo dettagli come i successori e la durata dal regime e i risultati economici (o contano solo nella Cina comunista?)

                Ma sarebbe noioso e inutile e certificherebbe solo che non vuoi capire GP2 e la Chiesa cattolica, in totale malafede.

        • Peucezio scrive:

          Andrea,
          e allora come la mettiamo? 🙂

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Peucezio

            “mettiamo?”

            E’ semplice.

            Dove vige la regola Illuminista “la libertà di ciascuno finisce dove inizia quella degli altri” ciascuno rimane soggetto unicamente alle regole di convivenza tipo ‘non si attraversa col rosso’, senza per questo adeguarsi necessariamente agli usi e costumi della maggioranza.

            In particolare, ne segue la liceità di divorzio, aborto, matrimonio omosessuale ecc. perché chi divorzia non obbliga gli atri a divorziare, chi abortisce ad abortire ecc.

            Ove tale regola non è in vigore non è così.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              Ehm, chi abortisce ammazza l’altra persona, però.

              E chi divorzia, volendo farti le pulci, obbliga a divorziare anche il coniuge.

              Mi sa che il tuo ragionamento non è ancora a posto al 100%.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “persona”

                Yawnn.

                Te l’ho già detto in un thread di qualche anno fa che si è trascinato per 532 post, e non mi dilungherò oltremodo qui.

                Quale che sia il criterio per cui affermi che il feto è un essere umano vivente (donde l’illiceità dell’aborto in quanto omicidio), esso si applica pari pari a una vittima di incidente stradale finita in coma cerebrale irreversibile. Ne segue che se quest’ultima è un essere umano vivente non le puoi prelevare gli organi, e dici addio ai trapianti. Se, invece, ammettiamo che il prelievo degli organi per un trapianto non è un omicidio allora neghiamo che la vittima di un incidente stradale in coma irreversibile sia un essere umano vivente, e di conseguenza lo neghiamo anche per il feto e l’aborto non è un omicidio.

                Per il resto, nessuno obbliga ad abortire.

                “divorzia”

                Se il coniuge mi molla per rifarsi una vita altrove io rimango solo comunque, divorzio o no. Renderlo illecito serve solo a complicare la vita (e a soddisfare la lettera delle Scritture, appunto).

                Per il resto, nessuno obbliga a divorziare.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Quale che sia il criterio per cui affermi che il feto è un essere umano vivente (donde l’illiceità dell’aborto in quanto omicidio), esso si applica pari pari a una vittima di incidente stradale finita in coma cerebrale irreversibile. ”

                Non capisco proprio il parallelo.

                E lo dico da persona incerta sul tema dell’aborto.

                Casomai, capisco che non esiste un essere umano “indipendente” dagli altri, è solo grazie a un continuo scambio e interrelazione che nasciamo, viviamo, moriamo, e non è possibile distinguere del tutto degli “individui”. In particolare ovviamente dentro il grembo materno, ma anche dopo.

              • paniscus scrive:

                “E chi divorzia, volendo farti le pulci, obbliga a divorziare anche il coniuge.”—-

                A parte il fatto che la grande maggioranza dei divorzi sono consensuali…

                …chi si sposa secondo l’ordinamento di uno stato che NON considera il matrimonio (dal punto di vista civile) come indissolubile,

                lo sa benissimo, che il matrimonio per lo stato non è indissolubile, e che quindi non c’è alcuna garanzia di rimanere sposati a vita.

                Al limite, nel caso di abbandono unilaterale, se il coniuge abbandonato vuole continuare a considerare indissolubile il vincolo che deriva dalla cerimonia religiosa, vorrà dire che rinuncerà per sempre a riaccompagnarsi e SCEGLIERA’ (senza nessun obbligo) di vivere in castità per sempre. Ma appunto è una scelta sua, non una conseguenza dell’esistenza del divorzio civile.

                Quando il divorzio non c’era, la gente si separava lo stesso e si riaccompagnava lo stesso, solo con molti più problemi pratici rispetto a ora.

              • Francesco scrive:

                Andrea, medaglia d’oro di doppia arrampicata sugli specchi.

                😀

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “specchi”

                No, no.

                È solo buon senso.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Martinez

              “parallelo”

              Giusto, ho sintetizzato troppo per non restare di nuovo impelagato in un thread interminabile.

              Alcuni dicono che un feto privo di corteccia cerebrale funzionante è un essere umano perché ha lo stesso DNA unico e irripetibile che avrà da adulto. Ovviamente questo è vero anche per il donatore d’organi (tant’è vero che teoricamente si possono clonare tutti e due). Allora anche il donatore d’organi in coma irreversibile andrebbe considerato un essere umano, e il prelievo degli organi (che “uccide” il donatore) andrebbe vietato.

              Qualunque altro criterio verificabile per cui il nostro feto risulta essere umano vale anche per il donatore d’organi, e quindi qualunque proibizione dell’aborto in quanto omicidio implicherebbe la proibizione del prelievo degli organi da un donatore.

              Ovviamente nessuno si comporta così: un essere umano e’ considerato tale quando ha una corteccia cerebrale in funzione, per cui sia il feto che ancora non c’è l’ha sia il donatore d’organi in coma irreversibile che non ce l’ha più non sono considerati “esseri umani”: si può quindi prelevare gli organi dal donatore e abortire il feto.

              Poi ci sono gli arbitrii della religione, ma allora smettiamo di usare la ragione.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Alcuni dicono che un feto privo di corteccia cerebrale funzionante è un essere umano perché ha lo stesso DNA unico e irripetibile che avrà da adulto.”

                Ma infatti, dietro tutto questo, c’è sempre l’ideologia dell’Individuo. Come se l’Essere Umano Adulto, Isolato, non fosse anche lui cibo e aria che entrano ed escono in continuazione, in rapporti incessante con altri esseri viventi (la vita nasce proprio dall’unione di due viventi), che senza linguaggio non comunicherebbe.

                In questo gli antiabortisti sono speculari ai dirittoumanisti.

              • Francesco scrive:

                Credo anzi che ne siamo i progenitori. Il valore dell’Uomo implica il valore di ogni uomo. Senza eccezioni.

                Oso citare anche Kant: considera sempre ogni essere umano anche come un fine e mai solo come un mezzo.

                Giusto?

              • Francesco scrive:

                Ah, Andrea, sapere il significato della parola “ancora” non è un arbitrio della religione.

                E’ il minimo sindacale di uso della ragione in questa questione.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “ideologia dell’Individuo”

                E’ il concetto dell’ “anima” come separata dal corpo.

                E’ talmente centrale alle religioni perché è sulla possibilità della nostra “anima” di contattare prima o poi l’ “anima” dei nostri cari defunti o viceversa di subire una punizione eterna dopo la morte che si fonda il potere religioso.

                (Dante riserva tutto un girone a coloro ‘che l’anima col corpo morta fanno’, il Corano batte e ribatte sul fuoco infernale, ecc.)..

                “continuazione”

                Esiste un bellissimo racconto Italiano di fantascienza (di cui ora non ricordo titolo e autore, ma lo posso ricuperare). E’ molto originale, il che nella fantascienza è cosa rara.

                Narra di astronauti Terrestri che giungono su un pianeta dove la razza dominante, umanoide, vive in uno stato di perfetta e perpetua beatitudine perché fin da piccoli gli individui vengono esposti al contagio di un parassita. Questo parassita li connette telepaticamente a tutti gli altri individui della specie in un inconscio collettivo che incorpora anche tutte le personalità trapassate, per una infinità di generazioni. In questo modo nessuno si sente mai abbandonato a se stesso e può condividere affetti ed esperienze non solo con tutti i suoi contemporanei ma anche con tutti gli antenati. Ovviamente in tale società aliena manca ogni traccia di comportamento competitivo e aggressivo, e lo sviluppo tecnologico è minimo. In prossimità della morte tutti si recano in un sistema di caverne sotterranee ripiene del parassita, che assorbe progressivamente i corpi preservando in sé l’identità dell’individuo. E’ una simbiosi: il parassita prospera sugli umanoidi garantendo loro una felicità perpetua.

                Uno degli astronauti, a sua volta dotato di poteri telepatici, sceglie di abbandonare i suoi simili e di unirsi agli umanoidi facendosi contagiare dal parassita. Gli altri scappano inorriditi, preferendo una vita limitata e infelice alla perdita della propria individualità.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                è talmente centrale che ci sono intere religioni che ne fanno a meno, o sbaglio?

                e altre che ne parlano pochissimo.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Giusto?”

                Si’.

                Il problema non è il valore di un essere umano.

                Il problema è rispondere alla domanda: che cos’è un essere umano?

                Quale che sia la risposta che si dà alla domanda, se vale per un feto nelle prime settimane di vita vale anche per un donatore d’organi e viceversa: sono infatti entrambi organismi dotati di un corredo genetico completo (tanto da essere clonabile) unico e irripetibile, ma privi di una corteccia cerebrale funzionante.

                Se diciamo che il nostro feto è un essere umano allora l’aborto è un omicidio, e dunque è illecito. Ma allora anche il nostro donatore d’organi è un essere umano; allora anche il prelievo di organi è un omicidio e va vietato. Col che ci siamo fumati i trapianti.

                Se tolleriamo il prelievo di organi allora dobbiamo riconoscere che non è un omicidio, dunque il donatore di organi non lo consideriamo un essere umano. ne segue che non lo è neppure il nostro feto, e dunque l’aborto non è un omicidio e diventa lecito.

                Simul stabunt, simul cadent.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “ancora”

                Se capisco bene la tua obiezione, tu affermi che il feto è un essere umano (e il donatore d’organi no) perché il feto non è ancora un essere umano ma lo sarà (mentre il donatore d’organi non sarà comunque mai più un essere umano, anche se non ne preleviamo gli organi).

                Ora, la valutazione della liceità di un atto riguardante un soggetto non si basa su quello che sarà il soggetto, ma su quello che è il soggetto al momento in cui si compie l’atto.

                Per esempio: se io entro nella camera dove un moribondo sta vivendo gli ultimi minuti della sua agonia e senza il suo consenso lo uccido soffocandolo con un cuscino io commetto un assassinio. Il fatto che il moribondo fosse comunque li’ li’ per morire quando io l’ho soffocato non mi rende meno assassino. Infatti non conta quello che il moribondo sarebbe stato di li’ a poco se io non fossi intervenuto; conta invece quello che il moribondo era quando io l’ho soffocato. E’ vero che di lì a poco il moribondo sarebbe comunque morto. Ma è anche vero che quando io l’ho soffocato erra ancora in vita: dunque il mio è un assassinio.

                (Per inciso, nota che ho scritto ‘senza il suo consenso’: sentienti non fit iniuria, checché ne dicano gli oppositori dell’eutanasia e del testamento biologico)

                Allo stesso modo, la liceità o meno dell’aborto non dipende da quello che il feto sarebbe diventato se l’aborto non ci fosse stato. Va considerata la condizione del feto al momento in cui si esegue l’aborto. Ha un completo genetico unico e irripetibile ed è privo di una corteccia cerebrale funzionante? Sì. E allora quel feto è come il mio donatore d’organi, e se l’aborto è un omicidio allora anche la donazione d’organi lo è.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “ne fanno a meno”

                Quali?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Di primo acchito: le religioni classiche, che erano importante instrumentum regni, se ne catafottevano dell’aldilà.

                E Pino ci ha più volte raccontato di come conti poco tutto il tema per l’ebraismo.

                I protestanti, stante la predestinazione, hanno operato una nettissima cesura tra l’aldiqua e l’aldilà (giusto Miguel?)

                Ciao

  2. Fuzzy scrive:

    https://www.greenme.it/lifestyle/costume-e-societa/a-pamplona-torna-corsa-tori-san-firmino-primi-feriti/
    La corsa coi tori.
    Ma chi è sto’ San Firmino?
    E figuriamoci se non fosse stato Santo.
    Ci sono i matti buoni, quelli cattivi e quelli che si divertono a fare delle cretinate.

    • PinoMamet scrive:

      La fanno anche nei paesi vicini.
      Ci andai anni fa con un amico che voleva provare, e io volevo provare il surf San Sebastian.
      Poi non facemmo né surf né tori.
      Al Guggenheim di Bilbao invece andammo, lì capii che l’arte contemporanea dice esattamente quello che ci capisci.

      Il mio amico e l’altro amico che era con noi (l’alpino figlio di un capitano di marina) provarono quel prosciutto spagnolo molto caro.

      • Fuzzy scrive:

        Capisco. Pure io ho fatto l’alpino.
        Specializzazione Talp. Trasmettitore alpino.
        A Napoli. E’ lì che si capisce la pazzia. Ma il prosciutto niente. Pizza napoletana in un locale tipico peraltro molto economica.
        Dio creò l’alpino e lo mise sui monti. Poi gli disse: “arrangiati”.
        (Dal museo dell’alpino di Bassano del grappa).

        • Antonino scrive:

          Gli alpini di Belluno un tempo si facevano guidare dai muli che conoscevano ogni fermata, poi i muli sono invecchiati e non c’era più nessun caporale capace di insegnare alle reclute come starci dietro ai muli con l’Alzheimer. Nel frattempo, a Bassano per un po’ han tenuto in piedi una caserma per continuare a permettere qualche pieno di carburante gratis alle mogli dei marescialli. Altrove, più o meno situazioni analoghe. Talp così ha cominciato a significare gente imbucata come le talpe. Non rimaneva che fingersi elite per farsi mandare in missione all’estero, o fare gli scoppiati “vicefolgore” paracadutisti alpini… Ecco. L’antropologia del nord Italia ha partorito anche queste storie intrecciate alle peggiori politiche e sottoculture nazionali. Senza conservare non dico il meglio, ma almeno l’umano… Che ormai si trova sotto terra. Solo le talpe, cieche, san dove sta?

  3. giuseppe motta scrive:

    chi è che dà il voto?

  4. Moi scrive:

    Purtroppo NON lo trovo in V.O. …

    https://www.youtube.com/watch?v=QkSPz4nO0uc

    … ma rende lo stesso.

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    Gordon Gekko “siete la generazione dei 3 niente”

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