Giorno del ricordo

Un ricordo, del Carso, una sera d’estate.

Provincia di Trieste, comune di Opčine, casualmente Italia.

Un’osmica, che si riconosce dalle frasche appese davanti: l’antico privilegio dei contadini, di poter vendere liberamente per otto giorno i propri prodotti, alla faccia di tutti gli Stati Nazione.

Ci sono lunghi tavoli fuori.

Vicino a noi, ci sono due donne – che poi capirò sono madre e figlia – e un uomo sui cinquant’anni.

La madre, carica di rabbia secolare, sta litigando con l’uomo, che mantiene un certo altero distacco.

Mamma: “lei è uno slavo, ed è ospite qui da noi in Italia!”

Signore: “Ma signora, io veramente sono nato qui, lei invece è nata in Dalmazia! Lo ha detto lei di essere una profuga!”

Mamma: “Ma io sono italiana, e questa è Italia! Lei è lo straniero qui!”

Il discorso va avanti per un po’, sullo stesso tono.

Alla fine, lui si alza, urla,

“Se ne torni a casa sua, montenegrina!”

e se ne va.

La Mamma esplode di rabbia per l’insulto più tremendo che esista a Trieste.

Allora la Figlia, con una voce dolce e calma, la richiama:

“Mamma, ma perché ti offendi? Ti ha dato della montenegrina, mica della sarda!”

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40 risposte a Giorno del ricordo

  1. PinoMamet scrive:

    Quando lavoravo nel cinema (non escludo il ritorno, beninteso senza mollare il lavoro a scuola) ricordo una terribile cena “di produzione” con un’esule istriana, in una frazione di una cittadina friulana di cui per privacy eviterò il nome;

    la signora prima se la prese con gli slavi “di montagna” (non ricordo che termine usò, mi pare proprio uno in lingua serba), paragonandoli con altri più “civili”, poi con il gioielliere ebreo presso il quale si sarebbe girata una scena, poi con il candidato sindaco di Udine, anch’egli colpevole di essere ebreo.

    In compenso non ce l’aveva con i meridionali, anzi, raccontava con ammirazione di essere stata a letto con un famoso e bravissimo attore napoletano defunto, di cui sempre per discrezione taccio il nome.

    A Trieste ho anche parenti, so dove abitavano (in centro) ma non ho contatti da un bel po’…

  2. mirkhond scrive:

    Mi vengono in mente le parole di mio padre, quando, nel lontano 2001, guardando in televisione una miniserie sul questore Palatucci, ambientata (e girata realmente) a Fiume nel 1938-1945, di fronte alle tensioni etniche tra italiani e croati, mi disse che pur apprezzando la bellezza del litorale adriatico balcanico, preferiva vivere da questo lato dell’Adriatico……

  3. massimo scrive:

    Montenegrini ,sardi… Che bello c’è sempre qualcuno più “terrone ” di te 😂😂.E finzione sempre anche e soprattutto in politica. Comunque anche io ho parenti a Gorizia : è da un bel po’ che non li rivedo ( ci scambiamo qualche messaggio ) ma loro sono a modo e non mi hanno mai raccontato di cose particolari tipo offese o litigi

  4. mirkhond scrive:

    Da esterno al mondo adriatico orientale, ma per averlo un pò osservato per via della mia tesi di laurea, ho notato come gli italiani da Trieste a Cattaro, anche nei loro aspri contrasti con i contigui sloveni e croati, siano per mentalità più affini a questi ultimi, che al resto dell’Italia.
    Nel loro aspro (e rancoroso) nazionalismo mi appaiono davvero più balcanici che italiani. Del resto in molti hanno origini slave.

  5. quisquiliator scrive:

    Tanti anni fa , in attesa di fare la vaccinazione per la febbre gialla necessaria ad andare in un paese subsahariano, chiacchiero con una ragazza anche lei in attesa.
    E’ triestina, mi racconta che ha un un cognome italiano , che però in origine era un cognome slavo poi italianizzato durante il fascio, e che però l’espressione preferita di suo padre era “s-ciavo de merda” 🙂
    Ero a suonare ad un festival in un’area boschiva a due passi da Opicina, e a due passi dalla Slovenia, tanto che il mio cellulare si era agganciato alla rete slovena. Mi faccio un giro in attesa del soundcheck , supero un monumento in sloveno sulla Nazifastickaja Terrorja o giù di lì , e raggiungo una villa con due anziani. Parlano tra di loro in sloveno e con me in triestino.Dopo un po’ li saluto perchè lo sloveno è fuori discussione, ma , essendo nato a Milano, anche il triestino non è che ci capissi tanto.
    Ho anche una cognata montenegrina, che però è di etnia serba,per cui non so bene come vale, e avevo una nonna sarda cagliaritana. Una volta facevo la coda alla posta e chiacchierando con una signora di Nuoro le parlai di mia nonna cagliaritana, mi disse che per loro di Nuoro i cagliaritani erano africani ( cito testualmente).

  6. massimo scrive:

    Leggendo tutti questi commenti esclamo : w l’Europa unità!😆😆 .Affibbiamo giudizi sprezzanti a chi a malapena sta ad un centinaio di km da noi.I muri dentro…

    • roberto scrive:

      Affibbiamo giudizi sprezzanti anche a quelli della città vicina…anzi anche a quelli dell’altro quartiere della stessa città

      • Massimo scrive:

        Se è per questo non ci possiamo vedere tra vicini di casa ,quindi tutto regolare!Portiamo la logica dello scontro tra chi ha come confine una porta o finestra(Palio o Saracino e adesso il pallone) nella vita di tutti i giorni.Comunque ho scoperto , attraverso l’indifferenza o il pensare male verso gli altri ,che si ha l’opportunità di entrare in contatto verso gli estranei.E debbo dire che dialogare con chi non si conosce è utile e divertente.

        • roberto scrive:

          Scusa è che sono io sensibile ad una fesseria

          Sento mille volte “W l’Europa unita” detto con più o meno ironia per sottolineare che una cosa che esiste da ieri non ha cancellato faide, odi, antipatie, disprezzi millenari, anzi proprio legati all’essenza umana…e mi stranisco

          😉

  7. mirkhond scrive:

    Habsburgicus

    A proposito della vexata quaestio sull’origine svedese o slava dei fondatori della Rus’ di Kiev, che ne pensi di quest’entità, il khaganato di Rus’ che la precedette?

    https://it.wikipedia.org/wiki/Khaganato_di_Rus%27

    Si ebbe già nel IX secolo una prima cristianizzazione dei Rus’ (fossero scandinavi o slavi o finnici o tutti insieme), oppure si tratta solo di ipotesi storiografiche?

    • Massimo scrive:

      Secondo me non è tanto il fatto della “giovane età” ma che l’ Europa intesa come Unione esiste solo dal punto di vista monetario,mentre per il resto ha dimostrato la sua debolezza. Se avessimo voluto arrivare ad uno stato federale o comunque a qualcosa di veramente forte e dinamico avremmo dovuto partire dalle base fondamentali come per esempio negli USA e poi di conseguenza usare una valuta comune.O ci sarà una forte riflessioni e notevoli cambiamenti oppure non so quale ruolo futuro possa avere usurata internamente ed esternamente sia da forze ad essa contraria sia per le sue incompletezze e inconguenze

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “Si ebbe già nel IX secolo una prima cristianizzazione dei Rus’ (fossero scandinavi o slavi o finnici o tutti insieme), oppure si tratta solo di ipotesi storiografiche?”

      Non era raro che singoli sovrani (magari solo di frazioni del popolo che dicevano di governare) si convertissero e che poi i successori non ne seguissero l’esempio: è successo sia in Danimarca (Aroldo Klak e Aroldo II) che in N0rvegia (Haakon I e Olaf I).

    • habsburgicus scrive:

      da quanto ne so, si ebbe dopo l’860 d.C (1° attacco dei Rus’ a Cp) una certa influenza cristiana a Kyiv che forse portò alla conversione di Askol’d e Dir, rovesciati dal rjurykide Oleh nell’882 d.C con cui si ebbe una violenta reazione pagana (non compare alcun cristiano nel trattato del 911 d.C dopo l’attacco del 907 ma ve me saranno in quello di Ihor del 945 d.C )
      però se Fozio parlò di un vescovo dei Rhos dopo il 860 d.C qualcosa ci deve essere stato
      tentativamente direi pur essendo conscio che vi è oscurità
      1.860-882, iniziative bizantine (Cirillo/Costantino come mente ? fu in Khazaria) che ottennero successi ma non decisivi e forse nn ottennero la conversione di alcun principe (o solo di 2 quasi-principio presto eliminati)
      2-882-930, fanatica reazione pagana scompare tutto
      3.metà X secolo le élites della Rus’ incominciano a capire che il Cristianesimo è il futuro e intuiscono che possa presentare meno inconvenienti di giudaismo rabbinico (élite khazare( e islamismo (Bulgari del Volga dal 922 d.C, ecc); Ol’ha si fa battezzare a Cp poi flirta con i Latini della Germania ottoniana (c.a 960-962) di nuovo reazione sotto Svjatoslav e stasi
      4.Volodymyr 988 d.C..alea iacta est !

      • mirkhond scrive:

        Quello che non è ben chiaro è se il Khaganato dei Rus’ e la Rus’ di Kiev siano collegate tra loro, oppure se si tratta di due diverse entità variaghe.

        • mirkhond scrive:

          Nel secondo caso, come interpretare la Cronaca di Nestore (inizi XII secolo) quando parla di una delegazione slava che passò il mare (Baltico) e si recò nel paese dei Variaghi per chiedere loro di mettere pace tra le tribù slave orientali in lotta tra loro?
          Perché rivolgersi proprio ai Rus’? Per via di un precedente “stato” variago nel nord della Russia (il Gardarik delle saghe norrene coincidente col Khaganato dei Rus’?), o comunque di consolidati rapporti con ambienti scandinavi già presenti nell’area tra Novgorod e il Lago Ladoga già a partire dalla metà dell’VIII secolo dopo Cristo?

          • mirkhond scrive:

            errata corrige:
            Garðaríki

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Io ho sempre pensato che la Rus’ di Kiev fosse propriamente quella della famiglia di Rodrigo (Hroerekr) di Novgorod.

            • mirkhond scrive:

              Anch’io.
              Però ho letto che questo Khaganato di Rus’, sarebbe andato distrutto da una rivolta slava. Se le cose stanno così, i Variaghi che avrebbero fondato la Rus’ di Novgorod e di Kiev (secondo la tradizione russa nell’862 d.C.), sarebbero giunti in seguto.

              • mirkhond scrive:

                seguito

              • mirkhond scrive:

                La Prima Cronaca di Novgorod, il cui manoscritto più antico risale alla seconda metà del XIII secolo (ma contenente notizie di una più antica cronaca del tardo XI secolo, andata perduta), parla di una rivolta degli abitanti slavi di Novgorod contro i loro signori variaghi e della loro cacciata.
                In seguito sarebbe giunto Hroerekr/Rurik che quindi avrebbe costituito un secondo regno variago, quello che sarebbe diventato la Rus’ di Kiev.

                https://en.wikipedia.org/wiki/Novgorod_First_Chronicle

  8. Massimo scrive:

    I don’t know chinese language 🥳🥳

  9. Miguel Martinez scrive:

    OT, ma non troppo…

    Il sottoscritto deve tradurre la busta paga di un filippino che fa le pulizie al McDonald: presumo che gli serve per far contento un burocrate nelle Filippine, che parla un americanese approssimativo.

    Dentro tabelle piccolissime, devo tradurre concetti come questi – non devo quindi usare più battute di quelle che ci sono nell’originale, ma devo farmi capire in modo inequivocabile dal burocrate filippino:

    Reddito presunto annuo Add.Reg.Comp. rata Add.Reg.Agg. rata Saldo imp.sost.riv.TFR

    Il mio preferito è r.o.l., che vuol dire,

    “I ROL in busta paga sono permessi remunerati riconosciuti al dipendente, grazie ai quali può astenersi, per alcune ore dette ore ROL, dalla prestazione lavorativa ed essere comunque pagato. ”

    Come si dice in sei battute la stessa cosa in inglese?

    Ovviamente la signora (no Green Pass) che mi ha commissionato il lavoro dovrà giurare in tribunale che la traduzione è esatta.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      ROL sta per “riduzione orario di lavoro”, ovvero “permessi per riduzione orario di lavoro”. Sono come [permessi per] le ex festività.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per MT

        E infatti, visto che devo stare dentro spazi fisici strettissimi, red.work.hrs., che magari è già troppo lungo.

        Nelle Filippine, mi raccontano le signore che si fanno un mazzo così qui per pagare le degenze ospedaliere dei loro babbi a casa, la salute è PRIVATA.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          RWH
          https://en.wikipedia.org/wiki/RWH
          Alla fine è come una busta paga americana dove leggi FICA…

        • habsburgicus scrive:

          non per nulla furono colonia USA* fino al 1946 dopo che gli USA le tolsero alla Spagna nel 1898 e represse brutalmente una rivolta di filippini (Aguinaldo)
          meno noto è che già nel lontano 1902 quando l’America era ancora WASP il pres REP Theodore Roosevelt inviò da Leone XIII, di immortale memoria, il futuro presidente USA William Howard Taft di religione unitariana (suo figlio sarà quel sen. Robert Taft che criticherà la politica antitedesca di Roosevelt, vedrà come una mostruosità comunista il processo di Norimberga e sarà un accesso antimarxista, arrivando a sfidare Eisenhower da destra alle primarie del 1952 e forse perse solo con i brogli..il capostipite oggi obliato di una tradizione che, sempre peggiorando intellettualmente giacché il sen. Taft era colto e raffinato, andrà da Barry Goldwater a Ronald Reagan e infine a Donald Trump :D) per cercare un accordo con Roma…
          l’accordo si fece 😀 preti e USA furono mutuamente soddisfatti…Leone XIII richiamò il clero spagnolo come volevano gli USA ma lo sostituì con preti irlandesi il che favorirà l’estensione dell’inglese a scapito del castigliano; in cambio Washington lasciò molte proprietà alla Chiesa e di fatto sabotò le iniziative delle sette protestanti fanatiche pur non potendolo sconfessare

          *loro avrebbero detto Commonwealth, dal 1935 già autonomo

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Poi se nelle Filippine gli manca la nozione di giorni in cui il lavoratore può stare a casa pagato, forse è un problema che va ben oltre le abbreviazioni della busta paga 😀

    • roberto scrive:

      Immagino che ogni amministrazione del pianeta, anzi della galassia, abbia le sue sigle incomprensibili agli altri…almeno nell’esperienza che ho io è così

      Ma perché è la signora che deve giurare in tribunale che la traduzione è esatta? Lei che ne sa?

      PS ma ancora c’è qualcuno che pensa al green pass!?! Serve ancora a qualcosa o è semplicemente un’etichetta per sentirsi più o meno fichi?

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “Ma perché è la signora che deve giurare in tribunale che la traduzione è esatta? Lei che ne sa? ”

        1) certe traduzioni devono avere valore legale (dico “I own this house”, lo devo comunicare a un magistrato italiano, “sono il proprietario di questa casa”, e se non è vero sono anni di galera).

        2) Per conferire questo valore legale, esistono le Traduzioni Giurate: io giuro davanti a un ufficiale dello stato italiano che la traduzione è “fedele all’originale”

        3) A fare questi giuramenti, sono 99 ottime signore e 1 maschio, che rischiano ogni giorno di immolarsi sull’altare della Verità.

        4) Io faccio la traduzione, loro hanno tanta fiducia in me, loro giurano, e loro si immolano sull’altare della Verità.

        5) Il tutto si fonda sulla premessa che il rapporto tra:

        “red.work.hrs.” e “r.o.l.”

        sia rigorosa quanto il rapporto tra:

        “three” e “tre”

        • roberto scrive:

          Lo so cosa è una traduzione giurata (mia moglie le faceva) ma ho sempre pensato che fosse direttamente il traduttore a farla, o quantomeno un revisore che però ci mette la firma, proprio perché se la traduzione è sbagliata rischi casini

  10. roberto scrive:

    La destra si occupa dei problemi della gente non come la sinistra che perde tempo con le sue fisime da intellettuali lontani dal popolo

    https://twitter.com/fratelliditalia/status/1625566796135731224?s=46&t=0Da3j488fizRts7aRmslTg

    Non sapevo che Tito fosse cavaliere

  11. Francesco scrive:

    So che è una notizia di limitato interesse ma ci sono state le elezioni regionali in Lombardia e io, che formalmente avrei vinto, sono riuscito a straperdere sia come voto (disgiunto) al presidente della regione che come voto di lista (ultimissima lista, persino dopo Italia popolare).

    Ogni tanto mi sento un alieno.

  12. Francesco scrive:

    PS

    non è che ad andare a votare sono rimasti i fessi (come me) e quelli motivati da un diretto risultato economico e basta?

    e come si gestirà una società di questo tipo, alla calabrese?

    saluti preoccupati

  13. Massimo scrive:

    Alla fine per quanto riguarda il voto/non voto riguardo le elezioni darete ragione a me 😆

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