Quando il pubblico si fa privato

Abbiate pazienza questi giorni, mi trovo sospeso tra una quantità ingestibile di cose tutte interessanti.

Però per non sparire del tutto, vi giro un testo che mi hanno girato, che dovrebbe provenire da Facebook, e finisce lì (e contiene un piccolo errore quando dice che i rifiuti urbani sono un “monopolio naturale”, gli autori non sono mai vissuti in Egitto…).

E’ un testo che mi affascina, perché parte dalla goccia d’acqua della Toscana profonda, e dimostra una pignola conoscenza dei dati;

ma a pensarci, tocca tantissimi temi ben più grandi.

Chi si deve occupare dei “servizi pubblici”, cioè di tutto ciò per cui paghiamo (caro) l’esistenza di uno Stato?

L’acqua, l’energia, i rifiuti: pensate cosa significano questi tre termini.

Probabilmente li pensiamo antropocentricamente, ma stanno alla base di ogni forma di vita/morte (sì, anche i rifiuti).

Ora, volete che queste cose siano in mano al “Pubblico” o al “Privato”?

Io non ho le idee chiarissime in merito, avendo la sventura di conoscere entrambi.

Ma il dilemma lo hanno risolto, creando un ibrido pubblico-privato (pure con il nome anglobale di Multiutility). Cioè gli enti pubblici investono i loro soldi in una ditta privata, come azionisti.

Ora, i manager di una ditta privata hanno come obbligo quello di garantire i profitti ai loro azionisti, ma non quello di eseguire i loro ordini.

Infatti, nel testo leggiamo una frase, buttata lì, e mi piacerebbe che qualcuno più preparato di me la spiegasse meglio:

” il Codice civile esclude gli azionisti dall’esercizio dei poteri di gestione ed amministrazione delle società.”

La Multiutility


I Sindaci dei Comuni di Firenze, Prato, Empoli e Pistoia con altri comuni minori del loro circondario hanno sottoscritto l’atto di fusione per incorporazione in una Multiutility destinata a gestire i servizi pubblici: servizio idrico e rifiuti urbani (monopoli naturali), distribuzione del gas e dell’energia (in regime di concorrenza).

Per questa Multiutility è prevista la quotazione in Borsa.

Quel che è accaduto ai prezzi del gas e dell’energia elettrica fa capire in modo chiaro quanto la quotazione in Borsa esponga a rischi speculativi.

I Comuni saranno espropriati dalla possibilità di garantire servizi pubblici efficienti ed a costi ragionevoli, poiché il Codice civile esclude gli azionisti dall’esercizio dei poteri di gestione ed amministrazione delle società.

Saranno i manager del consiglio di amministrazione a gestire servizi socialmente fondamentali e beni collettivi non riproducibili e limitati, come l’acqua, le materie prime secondarie (i rifiuti), l’energia; anche la nomina degli amministratori e dei controllori delle società partecipate sarà di competenza degli amministratori e non dell’assemblea degli azionisti della Multiutility.

I più danneggiati saranno i comuni medi e piccoli, che all’interno di questa holding finanziaria non avranno alcun potere, non potendo neppure accedere agli atti del Consiglio di Amministrazione. I sindaci di questi Comuni non potranno avere un ruolo attivo e significativo nella governance aziendale e nelle decisioni strategiche della Multiutility.

Riteniamo opportuno anche evidenziare le criticità emerse nel rapporto di cambio tra le società incorporate, rapporto che non è basato sullo stato patrimoniale delle aziende, ma sulla futura (teorica) capacità di produrre utili e risorse finanziarie da parte della Multiutility.

È probabile che il concambio non rispecchi i reali valori delle singole società coinvolte: il calcolo è stato fatto sul valore dei flussi di cassa attualizzati in base ai business plan elaborati dalle singole società, ma non è chiaro quali controlli siano stati fatti per valutare la congruità e la plausibilità di tali stime. Secondo l’esperto nominato dal tribunale i business plan non sono stati sottoposti a due-diligence, vale a dire ad un controllo formale e documentale.

Si ipotizza inoltre un rinnovo dell’affidamento a Publiacqua della concessione del servizio idrico fino al 2031, ma tale ipotesi potrebbe non verificarsi: poiché la quotazione in Borsa è stata indicata come necessaria al fine di liquidare il socio privato, la possibile proroga della concessione è una conferma del fatto che le ragioni della scelta non sono quelle pretese da chi sostiene che la quotazione è l’unica via possibile per consolidare la gestione a titolarità pubblica dei servizi interessati (la contraddizione sarebbe palese).

Sono anche in corso dei contenziosi, nei confronti sia dei comuni aderenti ad Acqua Toscana, sia di quelli che non hanno aderito: le valutazioni del rapporto di cambio non tengono conto dei rischi legali, di quali effetti tali rischi possano produrre sull’operazione in corso e di chi risarcirà gli eventuali esborsi a cui potrebbero essere chiamati i Comuni.

La Multiutility ha come scopo prevalente la crescita degli utili: investimenti, costi, tariffe e impiantistica saranno sottratti al controllo delle comunità e delle amministrazioni che quelle comunità dovrebbero rappresentare e tutelare.

L’impossibilità di intervento da parte dei soci pubblici è dimostrata da quanto accaduto nelle ultime settimane con la tassa sugli extra-profitti. Gli utili saranno realizzati con l’aumento delle tariffe e delle bollette, come è successo per i recenti e ingiustificati aumenti della TARI e con i continui incrementi delle tariffe del servizio idrico, anche a fronte della forte riduzione dei costi di produzione relativi agli oneri delle concessioni degli impianti, che fino al 2021 pesavano sui costi con percentuali a doppia cifra.

Affermare che la quotazione in Borsa serve ad accedere al credito per effettuare gli investimenti è un’invenzione: il ricorso all’indebitamento, come accade anche nelle attuali Multiutility quotate, è a servizio dei dividendi e non degli investimenti; il sistema tariffario predisposto dall’autorità nazionale ARERA prevede che tutti i costi di investimento, sia per i rifiuti che per il servizio idrico, siano pagati in tariffa.

Nel caso della gestione dei rifiuti urbani e assimilati, la raccolta di fondi attraverso le tariffe/bollette a carico degli abitanti-utenti, potrebbe servire, se il “Piano regionale di gestione dei rifiuti e delle bonifiche” lo rendesse possibile, per la realizzazione di impianti di “gassificazione”/combustione dei rifiuti per produrre energia (carburanti, combustibili) in aperto contrasto con le direttive dell’Unione Europea e con i princìpi più autentici dell’economia circolare.

Impianti non necessari e costosissimi, che peserebbero sulle nostre bollette per decenni e che riteniamo non debbano essere inseriti nel Piano regionale di gestione rifiuti e bonifiche.

Auspichiamo che la Regione Toscana possa diventare la prima regione a rifiuti zero, impegnandosi nella direzione della riduzione e del riutilizzo dei rifiuti urbani, riciclando le materie prime seconde, nella visione di un’economia circolare orientata verso la giustizia e l’utilità sociale.

Per quanto concerne il settore idrico lo scenario degli investimenti previsti non risulta migliore, sia rispetto ai cambiamenti climatici in atto che rispetto alla necessità di preservare la risorsa dall’inquinamento (in Toscana molte fonti di approvvigionamento dell’acqua potabile sono in categoria sub A3, quindi in deroga). Il piano stralcio per la messa a norma degli scarichi fognari, che doveva concludersi al 2021, è stato prorogato al 2026; invece di ridurre le perdite nella rete idrica (in Toscana sono oltre il 40%) si utilizzeranno i fondi del PNRR in parte per i contatori cosiddetti intelligenti, che rileveranno solo le perdite nelle nostre case e non quelle delle pubbliche condotte . I prelievi dei gestori spesso privano fiumi e laghi del minimo flusso vitale, ma non si progettano reti duali per reflui fognari e acque piovane al fine di creare, con l’acqua piovana, piccoli invasi nei territori; si continua invece con la pratica di gettare l’acqua piovana in fognatura creando pure problemi al funzionamento dei depuratori. I piani strategici per il settore propongono, come soluzione, la creazione di autostrade dell’acqua, grandi opere che avranno un ulteriore impatto in un ambiente già messo a dura prova.

Inoltre la gestione del servizio idrico da parte della Multiutility contraddice e stravolge l’esito del referendum del 2011, quando una forte maggioranza dei cittadini si pronunciò a favore della gestione pubblica dell’acqua e contro il suo utilizzo a scopo di profitto.

Infine occorre evidenziare che l’Ente Regolatore regionale per il servizio idrico e dei rifiuti in Toscana è l’A.I.T. (Autorità Idrica Toscana) la quale prima nel 2018 , poi nel 2020 in sede assembleare, con il voto unanime dei Sindaci, aveva stabilito che alla scadenza delle attuali concessioni la gestione del servizio idrico dovesse tornare totalmente pubblica e a livello di sub-ambiti geograficamente ristretti. Per cui se ne deduce che con l’atto di fusione e costituzione della Multiutility tale impegno viene ignorato e calpestato per volontà dei sindaci di Firenze , Prato, Empoli e Pistoia, appoggiati dalla Giunta Regionale , complice il totale silenzio dell’Ente Regolatore cui competono le scelte in fatto di affidamenti in concessione dei servizi idrico e di gestione dei rifiuti, in ossequio alla L.R. 69/2011.

31 gennaio 2023 Comitato per l’Acqua Pubblica di Arezzo

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602 risposte a Quando il pubblico si fa privato

  1. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    I Comuni sono azionisti della Multiutility. Dunque le cedole delle azioni le intascheranno loro. Se non sta loro bene cosa la Multiutility farà, potranno sostituirne gli amministratori.

    Penso (ma è solo una mia opinione, lo ammetto) che il fatto che gli azionisti siano i Comuni consenta di aggirare il NO referendario alla privatizzazione dell’acqua pubblica del 2011.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  2. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    “azionisti”

    Quanto alla separazione fra ruolo degli azionisti (che mettono i soldi e nominano i manager) e dei manager (che decidono il da farsi) è, mi pare, simile a quella che c’è fra il proprietario di una squadra di calcio e l’allenatore.

    L’interferenza del proprietario nelle scelte dell’allenatore è di solito dannosa. Magari il proprietario desidera mettere in squadra il cognato dell’amante, che però è un brocco; se fosse consentito al proprietario di fare quello che vuole l’allenatore non sarebbe più responsabile e perderebbe ogni autorità sui calciatori. Se poi il proprietario vuole per forza fare come vuole lui, allora si prende la responsabilità di fronte alla squadra e ai tifosi di mandare via l’allenatore.

    Insomma, è la solita distinzione fra proprietà e gestione che di solito si trova in tutti i grandi sistemi sociali. Persino la democrazia parlamentare funziona così, con elettori, eletti e amministrazione pubblica rispettivamente nel ruolo di proprietario, allenatore e giocatori.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  3. Miguel Martinez scrive:

    Toh, per la prima volta a Firenze, mi capita un tizio tutto vestito di nero, incappucciato e con la sciarpa – sempre nera – sul volto, che a cinque centimetri dalla mia faccia, mi dice, “si faccia i fatti suoi” con forte accento campano.

    🙂

  4. massimo scrive:

    Visto che viene citata Arezzo e visto che questo territorio sta perdendo di rilevanza dal punto di vista strategico e sta subendo contraccolpi dal punto di vista ambientale vorrei mettere questo contatto per sensibilizzare circa questa situazione

    emissionimolestearezzo@gmail.com

  5. Francesco scrive:

    >>> anche la nomina degli amministratori e dei controllori delle società partecipate sarà di competenza degli amministratori

    Questa cosa mi suona un pò strana, devo dirti.

  6. Francesco scrive:

    >>> il Codice civile esclude gli azionisti dall’esercizio dei poteri di gestione ed amministrazione delle società

    Ma non li esclude dal decidere quale è la ragion d’essere della società e dovrebbero essere loro a scegliere gli amministratori. La separazione da gestione e amministrazione serve a impedire che sia assunto il nipote del sindaco e appaltata la società della zia dell’assessore (almeno in teoria).

  7. Francesco scrive:

    >>> Saranno i manager del consiglio di amministrazione a gestire servizi socialmente fondamentali e beni collettivi non riproducibili e limitati, come l’acqua, le materie prime secondarie (i rifiuti), l’energia;

    In effetti dovrebbe essere il mestiere dei dirigenti, far funzionare strutture complesse e importanti. Sempre in teoria. All’idea che lo facciano “assemblee popolari partecipate e inclusive” mi viene freddo.

  8. Francesco scrive:

    >>> I più danneggiati saranno i comuni medi e piccoli, che all’interno di questa holding finanziaria non avranno alcun potere, non potendo neppure accedere agli atti del Consiglio di Amministrazione.

    Se la seconda parte rientra nel mi pare strano (un azionista che non può accedere agli atti del CDA???) la prima parte trascura
    – di solito nei Comuni piccoli i sindaci hanno nipoti, amanti, amici …
    – le economie di scala dovrebbero avvantaggiare in primo luogo proprio i comuni piccoli

    sempre in teoria

  9. Francesco scrive:

    >>> La Multiutility ha come scopo prevalente la crescita degli utili:

    Questo lo decidono gli azionisti.

  10. Francesco scrive:

    >>> i recenti e ingiustificati aumenti

    figura retorica bolsa e degna della “difesa dei confini” e del “connubio tra tradizione e modernità”

  11. Francesco scrive:

    >>> Nel caso della gestione dei rifiuti urbani e assimilati, la raccolta di fondi attraverso le tariffe/bollette a carico degli abitanti-utenti, potrebbe servire, se il “Piano regionale di gestione dei rifiuti e delle bonifiche” lo rendesse possibile, per la realizzazione di impianti di “gassificazione”/combustione dei rifiuti per produrre energia (carburanti, combustibili) in aperto contrasto con le direttive dell’Unione Europea e con i princìpi più autentici dell’economia circolare.

    Questa mi sembra tecnicamente una fesseria. Non è che puoi riutilizzare tutti i rifiuti in modo efficiente e quello da cui puoi ricavare energia bruciandolo mi pare un’ottima idea bruciarlo.

  12. Francesco scrive:

    >>> Auspichiamo che la Regione Toscana possa diventare la prima regione a rifiuti zero,

    Io auspico di essere il primo umano che inizia a ringiovanire a 55 anni e torna ad averne 25 e lì si stabilizza.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ francesco

      “auspico”

      OAAF

      Questi “ambientalisti” dovrebbero davvero studiare un po’ di termodinamica.

      Estrarre lavoro utile dall’ambiente richiede SEMPRE la produzione di rifiuti non riciclabili.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  13. roberto scrive:

    Miguel

    “I Comuni saranno espropriati dalla possibilità di garantire servizi pubblici efficienti ed a costi ragionevoli, poiché il Codice civile esclude gli azionisti dall’esercizio dei poteri di gestione ed amministrazione delle società.”

    sicuri? se c’è un servizio che è “servizio pubblico” non è che se lo affidi ad una ditta privata non è più “servizio pubblico”….

    • Miguel Martinez scrive:

      Per roberto

      ” se c’è un servizio che è “servizio pubblico” non è che se lo affidi ad una ditta privata non è più “servizio pubblico”….”

      No, il testo – in maniera non chiarissima – mi sembra dica un’altra cosa.

      Un servizio pubblico viene affidato a una ditta privata, che non garantisce l’interesse “pubblico” perché “il Codice civile” (quale articolo, in che senso?) dice che gli amministratori pubblici – anche se azinnisti – non possono “gestire” la ditta privata in questione. La quale deve perseguire, aggiungo io, il proprio dovere di rendere il massimo profitto economico ai propri azionisti.

      • roberto scrive:

        ho capito ma è il punto che trovo sbagliato.

        non è che il comune di firenze da in gestione alla ditta e dice “fate voi”…da in gestione e dice “fate voi entro questi limiti di prezzi e qualità”

        almeno così succede nel mondo

        qui il tarsporto pubblico (gratuito, ricordo) è affidato a ditte private, non è che saltano le corse o non puliscono gli autobus per risparmiare…

  14. Mauricius Tarvisii scrive:

    “Codice civile esclude gli azionisti dall’esercizio dei poteri di gestione ed amministrazione delle società”

    No. Semplicemente prevede che l’assemblea degli azionisti scelga gli amministratori della società. Se l’amministratore non fa quello che vuole l’azionista (la maggioranza del capitale, per intenderci) lo si revoca.

    “anche la nomina degli amministratori e dei controllori delle società partecipate sarà di competenza degli amministratori e non dell’assemblea degli azionisti della Multiutility”

    Certo, ma se e scelte non piacciono all’azionista, si revoca l’amministratore ed il nuovo revoca quegli altri.

    “La Multiutility ha come scopo prevalente la crescita degli utili: investimenti, costi, tariffe e impiantistica saranno sottratti al controllo delle comunità e delle amministrazioni che quelle comunità dovrebbero rappresentare e tutelare.”

    Ni, nel senso che il mancato controllo delle minoranze dell’azionariato “a monte” (irrilevanza nella scelta degli amministratori) è compensato “a valle” dalla redazione di un contratto di servizio in cui si può prevedere quello che si vuole.

    • Moi scrive:

      Interessante il Vittimismo di un Ego Smisurato e Miliardario in Euri … applausi come a una Leader in Regime Totalitario.

    • roberto scrive:

      “Se nascondi il tuo corpo sei una suora, se lo mostri sei una troia”

      wow super originale! lo dicevano le mie compagne di liceo 35 anni fa….

      • PinoMamet scrive:

        Non ho ascoltato il monologo e non voglio dare troppo spazio a un personaggio che gode già di visibilità eccessiva in rapporto ai meriti, ma in effetti, a leggere l’articolo riportato da Moi, il monologo pare un inno a sé stessa malamente travestito da femminismo.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ pino mamet

          “inno”

          Ma sono io che sto perdendo l’udito, o questa l’ “inno” lo recita con una voce di una che ha una patata in bocca e soffre di adenoidi ingrossate?

          (Da Genovese apprezzo l’idea di disegnare le tette sul vestito. Si risparmia decisamente rispetto al chirurgo plastico).

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Moi scrive:

            Boh … le “palanche” 😉 per un corso di logopedia/ dizione di certo NON le mancherebbero.

          • Peucezio scrive:

            Sì, a me, che pure non sono genovese (anche se mi piacciono le canzoni genovesi, “Ma se ghe penso” in testa),
            il vestito è piaciuto.
            È l’unica cosa positiva della sua melensa e pallosa esibizione.

    • Peucezio scrive:

      Io me lo sono ascoltato tutto in streaming per curiosità sociologica.
      Il solito solipsismo all’americana, quello di cui parla Miguel:
      non esistono ostacoli reali, non c’è il mondo, ma tutto si gioca nel soggetto: siamo tutti insicuri e imperfetti, ma siamo tutti potenzialmente vincenti, imperatori.
      Una sbrodolata in cui si rivolge a sé stessa bambina, un esercizio narcisistico totale.

      La frase citata da Moi non è sbagliata. E peraltro molti detrattori della Ferragni sono ancora peggio di lei: moralisti rompicoglioni che la criticano per le uniche cose positive, perché è figa e si mette in mostra, mentre va criticata per questi noiosi pistolotti edificanti, per il suo essere organica al pensiero progressista frocio dominante con le sue censure moralizzatrici.

      Ma ha detto anche che se una madre lavora viene criticata perché sta sottraendo tempo al fglio: questo sarà stato vero cinquant’anni fa, oggi viene criticata se si dedica troppo ai figli perché toglie tempo all’autoaffermazione professionale.
      (per inciso: dovrebbe essere criticato chiunque lavora, maschio o femmina che sia: lavorare è male: bisogna coltivare l’otium)

      • PinoMamet scrive:

        ” lavorare è male: bisogna coltivare l’otium”

        ti scrivo l’IBAN in privato: appena mi fai un bonifico sufficiente, sarò più che felice di coltivare l’otium, e posso metterci anche qualche geranio come contorno 😉

      • Francesco scrive:

        sono al 90% d’accordo con Peucezio, solo che lo correggo con San Benedetto

        il lavoro e l’otium vanno vissuti come fossero preghiere

        il tempo è troppo prezioso per sprecarlo a fare soldi come per sprecarlo a farsi eruditi

        poi c’è la triste necessità di mangiare, sigh

        🙂

      • PinoMamet scrive:

        Posso sognare un universo parallelo in cui invece di Fedez e Ferragni siete intervistati tu, Peucezio, Mirkhond ecc.?

        Pensa il palco dell’Ariston, entrano Habs e Mirkhond e parlano della storia dell’Anatolia bizantina, tu citi San Benedetto, Peucezio ci parla di osterie milanesi e del dialetto di Trani…

        Beh, varrebbe la pena pagare il canone.

        • Francesco scrive:

          c’è già il canale Rai Scuola e Rai Storia, io lo guardo … gli altri guardano Sanremo

          e se non ci fosse Sanremo guarderebbero Sanremov sloveno o SaintRemoix francese o anche Sanremo svizzero

          a rischio della galera

          🙁

        • roberto scrive:

          però senza nulla togliere a peucezio e mirkhond la ferragni è proprio caruccia…diciamo che la terrei a fare la bella statuina mentre i nostri parlano

          • Peucezio scrive:

            A me piace.
            Non mi piacciono i tatuaggi e poi, per forza di cose, comincia a non essere più freschissima (ha anche avuto due parti), ma una botta…

          • PinoMamet scrive:

            Sicuramente è una bella donna.
            Che altro dire di lei….
            non trovo che sia un mostro di simpatia, ecco, ma neanche Barbablù.
            Non penso che dovrebbe avere tutto ‘sto spazio e questa notorietà, manco fosse un premio Nobel.

            • Peucezio scrive:

              Mi pare di ricordare però che tu fossi critico su di lei esteticamente, che dicessi che è resa bella dai trucchi mediatici…

              • PinoMamet scrive:

                Non ricordo, ma il discorso non è valido solo per lei, ma per tutte le donne dello spettacolo.

                Avendo lavorato un po’ nel cinema, e avendo parenti che tuttora lavorano per la TV, posso confermare che diverse bonone della TV sono, dal vero, normalissime.

                Diciamo che per quanto riguarda le donne che si vedono in TV, sicuramente la Ferragni è una bella donna.

                Sospetto che senza trucco e parrucco, tacchi, luci giuste, abito studiato ecc., sarebbe una lombarda con gli occhi chiari e lineamenti regolari.

                Mentre Peucezio (dico a caso) con il giusto trattamento, parrucchiere, visagista, reparto costumi che sa cosa metterti… diventa un figo della Madonna
                (sicuramente lo sei già… diciamo ancora più figo! 😉 )

              • paniscus scrive:

                Io ho sempre detto che la trovo “carina”, ma appunto di una bellezza scialba e banale. Sembra sinceramente che abbia fatto di tutto per assomigliare a una barbie o altra bambolina di plastica fatta in serie…

              • Francesco scrive:

                mi associo alla prof

                scialba è il miglior complimento estetico che arriverei a farle, se mai dovessi

              • paniscus scrive:

                guardate qua:

                https://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2023/02/12/DP97371-1050×700.jpg

                il tizio sulla sinistra ha circa 80 anni e se li dimostra dignitosamente, quello sulla destra ne ha circa 60 e se li dimostra pure lui…

                …e la presunta dea-icona-avatar che sta in mezzo ne ha 35 e fa inspiegabilmente di tutto per dimostrarne 10 di più.

          • paniscus scrive:

            Diciamo pure che in una delle apparizioni di ieri (vista solo in foto su giornale online, GIURO che non ho guardato il festival) aveva un trucco tale da dimostrare 10 anni di più…

            • Peucezio scrive:

              Tra l’altro.

            • roberto scrive:

              Non ho idea di come fosse conciata perché DAVVERO non seguo il festival 😁😁😁
              Ma mi sembra in effetti una tipa con un gusto orrido in materia di trucco e vestiti….ma ciò nonostante caruccia assai

            • PinoMamet scrive:

              Ho visto una fotografia della nota influencer mentre leggeva il suo monologo, di profilo, e si notava una severa cifosi.

              Consigliata molta ginnastica correttiva e una migliore alimentazione.

              • Francesco scrive:

                secondo me possiamo togliere “migliore”, basterebbe “alimentazione”

                quella foto mi ricorda quando MM parla della danza della morte medievale come antecedente delle sfilate di modelle

                e ha ragione!

              • PinoMamet scrive:

                Vero!

  15. Moi scrive:

    Come saprete, la Penisola Anatolica (!) si è spostata di 3 metri verso ovest in un sisma … avete sentito qualcosa ?! … A me sembra di no, ma ripensandoci con la suggestione mi viene il dubbio !

    • Moi scrive:

      Sappiamo che in questi casi c’è da sempre qualche Imamone Fenomeno che invoca, politicizzandola, la Collera di Allah … se ha successo, per Erdogan potrebbe essere la Fine.

  16. Moi scrive:

    E’ riuscito a rubarle la scena cl’ètar fenòmen che ha “spatassato” 🙂 le rose sul palco :
    per me avrebbero dovuto cacciarlo in malo modo, ma probabilmente è roba “staged” … sempre per dirla nell’ idioma de’ Colonizzatori.

    Mah, penso che dato il Livello di Decadenza, sull’ Islamizzazione si starebbe ricredendo , almeno in parte, persino un’ ipotetica 94enne Oriana Fallaci …

    • Moi scrive:

      Ho riconosciuto con orgoglio il Genius Loci della mia Regione nel Gianni Morandi che prende la ramazza come un “garzone”:-) qualsiasi semplicemente perché è il lavoro giusto da fare al momento giusto … ràiga. 😉

    • paniscus scrive:

      “per me avrebbero dovuto cacciarlo in malo modo, “—-

      hai provato a considerare la possibilità che non l’abbiano fatto perché era tutto programmato in anticipo, e magari è stato pure pagato per farlo?

      • PinoMamet scrive:

        È quello che penso anche io, proprio come Gianni Morandi che fa “il lavoro più bello del mondo” (scopare) 😉

        Ma chissà.

        Invece mi hanno stupito gli studenti. Mi immaginavo che i più bulletti/e lodassero il gesto: credo sia stato pensato per loro, di solito apprezzano quel genere di personaggi strafottenti stile rapper.
        Invece non hanno apprezzato, specialmente i più bulletti/e: “io glieli avrei fatti raccogliere con la lingua, i fiori! spero che poi glieli abbiano fatti pagare!”
        Boh? C’è speranza per l’umanità.

        Ma quello che mi ha stupito di più, è stato che quasi tutti i ragazzi abbiano davvero visto e seguito Sanremo! Ai miei tempi solo qualche ragazza, e il gay della classe lo seguivano.

        Forse la cura svecchiante ha funzionato.

        • mirkhond scrive:

          Pino

          Nelle tue classsi hanno imposto l’insegnamento della teoria gender?
          E i tuoi alunni come reagiscono in tal caso?

          • paniscus scrive:

            Ma secondo te esiste davvero qualche classe in cui sia stato “imposto l’insegnamento della teoria gender”? Ma sei serio?

            • mirkhond scrive:

              Si sono serio, dopo aver letto cosa avviene in scuole primarie e secondarie del Regno Unito (Scozia in questo caso).

          • PinoMamet scrive:

            In Italia, Mirkhond, non c’è nulla del genere, e io continuo a insegnare le materie nel modo solito…

          • roberto scrive:

            mirkhond

            ovviamente nemmeno nel ridente granducato esiste una cosa del genere, e tantomeno nella scuola dei miei figli

            • Peucezio scrive:

              Ma infatti credo siano cose che s’insegnano ai bambini di sei anni, mica alle scuole superiori.

              • PinoMamet scrive:

                Ma stai scherzando o sei serio?

                Guarda che ho un’amica maestra elementare e, come tutti, figli di amici che stanno facendo le elementari o le hanno fatte pochi anni fa… e imparano a leggere e far di conto, come sempre, altro che gender…

            • Peucezio scrive:

              In Germania se per caso capita che un bambino è assente, magari per malattia, proprio il giorno di quelle lezioni, arriva la polizia a casa ad arrestare i genitori.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Mirkhond

            “Nelle tue classsi hanno imposto l’insegnamento della teoria gender?”

            Per ora sono cose da paesi anglosassoni.

            Di solito accompagnate da un meccanismo sociologico tipico: sono cose ancora “strane”, e quindi fanno notizia per lo stesso principio per cui fa notizia un uomo che morde un cane; ma poiché fanno notizia, sembrano la normalità; ma tutto ciò che sembra normalità lo diventa rapidamente.

            Anche perché la società informatica non ammette le nicchie che permettevano una volta alle diversità di sopravvivere – ci potevano essere cattolici molto convinti, Testimoni di Geova, comunisti mangiapreti, nostalgici di Mussolini tutti nello stesso paese, che non sapevano bene nemmeno cosa combinassero gli altri.

            • paniscus scrive:

              Io però vorrei sapere quando mai e in quali circostanze sia stato mai ACCERTATO un episodio vero in cui una scuola abbia proposto esplicitamente un intervento di “insegnamento della teoria gender”.

              Se qualcuno ne conosce almeno uno, è pregato di citarlo con luoghi, epoca e circostanze.

              Se poi si vuole fare il salto concettuale e chiamare “insegnamento della teoria gender” qualsiasi cosa che abbia a che fare con l’ammissione che identificazioni individuali “minoritarie” esistano, o che famiglie non tradizionali esistano, e che nessuno deve essere perseguitato o discriminato per tali ragioni, quello non si chiama affatto “insegnamento della teoria gender”, ma si chiama “presa d’atto della realtà”.

              Se si fa un corso per la prevenzione del bullismo (per quanto POCO possa essere efficace, e sono la prima a dirlo),

              e tra i millemila esempi di possibile espressione del bullismo, ci si mette anche l’esempio del bullismo contro gli omosessuali,

              quello NON E’ un corso di “teoria gender”, è semplicemente un corso di sensibilizzazione e prevenzione contro il bullismo.

              Che magari non serva a nulla, ci posso anche credere, ma sta di fatto che NON E’ un corso di “teoria gender”, che nemmeno esiste.

              • mirkhond scrive:

                In rete si trova questo:

                https://www.castleheadhigh.com/lgbt.html

                E questo:

                https://www.dailyrecord.co.uk/news/local-news/backlash-over-drag-artists-visit-21567889

                Nell’ultimo caso, c’è da dire però, che l’iniziativa ha suscitato accese polemiche…..

              • roberto scrive:

                però mirkhond,

                ho visto il filmato al primo link e a me sembra una di quelle cose il cui messaggio è “non rompiamo le palle agli altri anche se sono strani”
                ad un certo punto (minuto 3.18) c’è una slide con i “messaggi”

                che sono
                -l’amore è amore
                – in un mondo dove puoi essere chiunque, sii gentile
                -sii te stesso
                – la società deve essere più inclusiva
                – uguaglianza
                – non giudicare dalle apparenze
                – non dare etichette

                è questa la famosa “teoria gender”? mi sembrano pensierini da libro cuore….

              • mirkhond scrive:

                Il messaggio è sottile, subdolo.

              • Francesco scrive:

                sono d’accordo con Mirkhond, certe cose le incarti nei Baci Perugina e li spacci per pensierini ovvi

                mica le porti a scuola con una sfilata di camicie brune e la grancassa

                quella si chiama GayPride o FestivalDiSanremo

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “certe cose”

                Quali cose?

                Dire di non discriminare gli omosessuali?

                Sarebbe questo l’indottrinamento?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                in verità dipende da cosa si intende per “discriminare”

                e pure per “omosessuali”, che la riduzione della persona alle sue pulsioni erotiche è un pò miserabile

              • roberto scrive:

                francesco,

                “la riduzione della persona alle sue pulsioni erotiche è un pò miserabile”

                sono perfettamente d’accordo, però lo dovresti spiegare ai discriminatori

              • PinoMamet scrive:

                Sentite, io non so negli altri paesi europei o mondiali, ma in Italia nessuno vuole che i vostri figli diventino froci

                magari qualcuno vorrebbe che non picchiassero i froci, i negri, gli handicappati ecc.

                Se sembra tanto brutto ditelo…

              • Francesco scrive:

                Pino

                da cosa ti viene in mente che qualcuno qui sia a favore di picchiare i froci (o i negri o gli interisti)?

                Perchè non mi pare nessuno abbia mai dati adito a questo sospetto

              • PinoMamet scrive:

                Certamente qui nessuno è a favore di picchiare i froci!

                Ma neppure quelli che credono che esista la teoria gender vogliono picchiare i froci!
                (almeno non sempre 😉 )

                Era per chiarire la differenza.

              • Francesco scrive:

                Pino

                se la teoria gender non esiste, chi veste i Manneskin e l’attore di Dune?

                conosci Sam Smith? che si fa chiamare “they”

              • PinoMamet scrive:

                I Maneskin sono più che altro svestiti 😉
                credo che la teoria sia “scandalizzare i benpensanti degli anni ’50” 😉

                comunque bella la tua battuta, ma la teoria gender credo continui a non esistere.

                E nessuno la insegna a scuola.

              • Francesco scrive:

                no Pino

                i M non sono svestiti, sono scientemente en travestì (poco)

                sul perchè lo siano la mia risposta è che li aggancia al trend “il genere non esiste oggettivamente, tu sei quello che vuoi essere”

                e te lo dico da grande fan del RHPS

              • PinoMamet scrive:

                Da quello che ho letto la biondina ama esibirsi a seno nudo o quasi perché secondo lei le donne hanno diritto di mostrare il petto quanto i maschi.

                Inutile dire che approvo, ma mi chiedo cosa c’entri col gender… 😉

              • roberto scrive:

                francesco

                “chi veste i Manneskin”

                la bionda nessuno visto che gira nuda

                🙂

              • paniscus scrive:

                Ma c’è veramente qualcuno che crede davvero che dietro ai Maneskin o alla Ferragni ci sia un disegno guidato da una teoria filosofica, e non dei puri e semplici interessi commerciali?

              • Francesco scrive:

                i soldi seguono la corrente

                e non mi è ben chiaro quale corrente “naturale” andrebbe a dire che non esistono maschi e femmine oggettivamente dati ma costrutti culturali e identità intime

                tutto qui

              • paniscus scrive:

                per Francesco: NO, almeno in questo caso penso che sia il contario, ossia che le correnti seguano i soldi.

                Se una casa produttrice di cosmetici vuole estendere il mercato del rossetto e dello smalto dopo aver già saturato quasi completamente il parco-clienti femminile, allora ha tutto da guadagnare nel fare pressioni pubblicitarie costruite apposta per invogliare anche i maschi a usare smalto e rossetto.

                E’ evidente che non può farlo di colpo, presentando un fotomodello dall’aspetto assolutamente virile, e vestito in giacca e cravatta, ma con le unghie rosso fuoco,

                quindi manda avanti delle figure un po’ ambigue, la modella trans, il ballerino vagamente femmineo, il rapper talmente pieno di tatuaggi che non si capisce nemmeno più che faccia abbia, e robe del genere. Poi, e solo POI, passa ai testimonial “quasi normali”.

                Ma appunto, in tutto questo c’è soprattutto l’intento di aumentare le vendite, non quello di spingere un’ideologia…

              • PinoMamet scrive:

                Dai Francè, hai mai sentito parlare di provocazioni?

                A dire il vero ho sempre pensato che le provocazioni dei Maneskin non avrebbero scandalizzato neanche mia nonna, ma evidentemente mi sbagliavo 😉

              • paniscus scrive:

                “non avrebbero scandalizzato neanche mia nonna, “—-

                Mia nonna (1915-2010) di fronte agli sceneggiati televisivi degli anni ottanta, commentava: “tanto adesso in televisione ci sono solo o scazzottate, o pistole, o culi“.

                Ma lo diceva in maniera un po’ delusa, però ironica, non certo scandalizzata.

              • Peucezio scrive:

                Pan,
                “Ma c’è veramente qualcuno che crede davvero che dietro ai Maneskin o alla Ferragni ci sia un disegno guidato da una teoria filosofica, e non dei puri e semplici interessi commerciali?”

                Non c’è né l’uno né l’altro.
                Gli interessi commerciali seguono i gusti e le tendenze, non li determinano.
                C’è semplicemente il degrado antropologico della società.

              • Francesco scrive:

                mi sembra una tesi più robusta che non quella del produttore di rossetti che li vende agli uomini e nel farlo determina, involontariamente, il loro … decadimento? imbruttimento? svirilizzazione? rincoglionimento?

                non ho parole per definirlo

            • roberto scrive:

              miguel

              “ci potevano essere cattolici molto convinti, Testimoni di Geova, comunisti mangiapreti, nostalgici di Mussolini tutti nello stesso paese, che non sapevano bene nemmeno cosa combinassero gli altri.”

              tutte cose che esistono ancora oggi, con il vantaggio per le piccole nicchie che possono farsi pubblicità, tipo…vediamo un po’….i trans!

        • Francesco scrive:

          sai come sono i bulli, l’importante è maltrattare qualcuno!

          che poi siano i fiori o un cantante, sono dettagli

          rimane l’assoluto conformismo, veramente desolante

  17. Peucezio scrive:

    O.T.:
    le meraviglie del Brasile “socialista” di Lula:
    https://visionetv.it/reato-di-non-vaccinarsi-la-bizzarra-proposta-in-brasile/

  18. Miguel Martinez scrive:

    Un amico organizza a Firenze un festival musicale al Parco delle Cascine.

    Iniziano il giorno prima della data di decorrenza, a montare un po’ di cose.

    E gli arriva una multa di 148.000 euro.

    https://firenze.repubblica.it/cronaca/2023/02/09/news/firenze_mega_multa_da_148_mila_euro_per_lassociazione_di_lumen-387065509/?__vfz=medium%3Dsharebar

  19. mirkhond scrive:

    Le sanzioni occidentali alla Siria terremotata:

    https://youtube.com/watch?v=5z2nXF2UJbI&si=EnSIkaIECMiOmarE

  20. PinoMamet scrive:

    Rispondo a Peucezio qua sotto sui “tedeschi no-gender incarcerati”.

    Peucè, sai che nelle notizie, specialmente riportate dai giornalisti (cioè sempre) bisogna leggere tra le righe.

    Ora, qui abbiamo una coppia tedesca (non mille, neanche dieci: il caso riguarda i coniugi Martens);

    è una coppia che ha nove (9- dicasi nove ) figli, che non è esattamente la norma; e che fa supporre che i Martens abbiano delle convinzioni piuttosto accese in tema di, diciamo, politica riproduttiva.

    la scuola organizza delle lezioni di educazione sessuale (non si parla di “teoria gender”) e loro decidono di non mandarci i figli.
    Sistematicamente, perché la cosa si è ripetuta almeno due anni di seguito. Immagino che gli altri sette figli abbiano frequentato prima dell’arrivo dell’educazione sessuale, o in siano ancora in età scolare 😉

    Ora, fossimo in Italia non sarebbe successo proprio niente: li segni assenti e vaffanculo.
    Ma lì stiamo in Germania, e tra le tante doti dei tedeschi non spicca lo spirito di accomodamento e l’elasticità
    (sia detto per chi, anni fa, sosteneva che ateniesi, napoletani e tedeschi fossero identici, in virtù della passione per la filosofia 😉 )

    E quindi condannano i coniugi Martens alla terribile punizione di una multa di euro 30.

    Ma i coniugi Martens, che devono essere dei bei personaggi, decidono di tenersi i 30 euro (sfido, con nove figli da nutrire!) e e fanno una questione di principio, cioè la buttano in caciara
    (spesso una cosa è sinonimo dell’altra) dicendo che “altri ragazzi sono stati a casa di più senza conseguenze”. Vabbè.

    Si presenta il poliziotto a casa loro per notificare un arresto, che ovviamente è solo teorico (i giurisperiti del blog troveranno il termine esatto): cioè i Martens restano a casa loro, per intenderci.
    Ma, anche avessero fatto il mesetto di galera teoricamente previsto, sta di fatto che

    non si parla di teoria gender .

    • PinoMamet scrive:

      Sì, si dice, in modo ambiguo, che “tantissime famiglie sono nella stessa situazione dei Martens”, cioè… preoccupate per l’ora di educazione sessuale.
      Che magari secondo loro è l’ora di “teoria gender”.
      Magari qualcuna ha già pagato la multa di 30 euro…

      • Peucezio scrive:

        Che differenza c’è fra educazione sessuale e teoria gender?

        • paniscus scrive:

          “Che differenza c’è fra educazione sessuale e teoria gender?”

          La prima esiste (*), la seconda no.

          (*) e non è nemmeno una novità: l’espressione “educazione sessuale” si usa normalmente da almeno 50 anni (e proabilmente anche prima), in contesti educativi, sanitari, assistenziali, giornalistici e librari.

          Almeno, io l’ho sempre sentita dire e l’ho sempre vista scritta ovunque, perfettamente in chiaro e senza nessuna implicazione pruriginosa, a partire da un’età in cui da sapevo a malapena cosa fosse il sesso…

          • Peucezio scrive:

            Ma mi risulta che da quando c’è quest’ossessione sulla froceria variamente declinata l’educazione sessuale è molto incentrata sui culattoni e compagnia cantante, cosa che mediaticamente (almeno da parte dei suoi critici) ha assunto il nome di “teoria di genere”, che credo indichi più o meno la concezione secondo cui il sesso biologico è irrilevante di fronte all’autopercezione e alla preferenza ideale circa il proprio sesso.

            Che poi le etichette mediatiche siano inconsistenti e nascondano il nulla sono il primo a pensarlo: qui l’inconsistenza sta nella cosa: a un dato reale, oggettivo e documentato, il sesso biologico, si sostituisce il proprio delirio onirico.

            • PinoMamet scrive:

              Ripeto: ho assistito alle lezioni di educazione sessuale qualche anno fa da docente, e mille anni fa da studente, e in nessun caso di è parlato di “frocerie”.

              Si è parlato di ovuli, spermatozoi e mestruazioni.

              • Peucezio scrive:

                Meglio così.
                Non so quanto durerà.

                Io ricordo di aver letto recentemente di scuole dove fanno “giochi” del tipo far vestire i bambini da bambine e viceversa (come se poi ci debba essere nel 2023 un modo di vestire da maschietti e da femminucce…).

      • PinoMamet scrive:

        L’educazione sensuale spiega come nascono i bambini, la teoria gender non lo so e non lo sa nessuno perché nessuno l’ha mai vista 😉

        • Francesco scrive:

          Pino

          sicuro che l’educazione sessuale sia “solo” questo? dopo tutto si fa tranquillamente in scienze una cosa del genere

          da cattolico bigotto sospetto ci sia molto di più in ballo

          🙂

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “tranquillamente”

            In quale ora di scienze si parlerebbe di sesso? 😉

            No, perché io me le sono perse tutte.

            E anche mia figlia, che è ben più giovane di me.

            Ma se teniamo ancora i crocifissi appesi nella aule! 🙂

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              e secondo te i crocifissi spingono a non spiegare come si fanno i bambini? ma hai presente che la Cristianità è durata ben più di mille anni e che si trombava per tutto quel periodo anche più e meglio di oggi?

              mai letto Dante, Petrarca, Boccaccio, Ariosto?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Dante”

                Questo vuol dire solo che la dottrina si è ridotta molto ma molto male.

                Passare dal Discorso della Montagna all’attuale ‘tot chiavata tot filia’ è un po’ come il crollo del Milan.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                “attuale” un cazzo, però

                era già una dottrina sorpassata, se non una leggenda urbana, quando i miei erano giovani

                e si va molto indietro nel tempo

            • Francesco scrive:

              PS a me lo ha spiegato il prof di scienze del Liceo, durante biologia, nella scuola più conservatrice di Bergamo

              questo per la scuola, che la vita è assai più grande

              • roberto scrive:

                a me a scuola non lo ha spiegato nessuno…biologia al liceo classico? hahahaha

                educazione sessuale non si faceva…per fortuna che la cicogna mi ha portato due pargoli sennò non sapevo proprio come fare

              • Francesco scrive:

                roberto

                io me lo ricordo bene quel disgraziato del prof di scienze del liceo, consapevole di dove era finito

                e qualcosa pure di quelli ci insegnò

                io pendevo dalle labbra delle prof di greco e di filosofia ma non è che non ascoltassi per nulla gli altri

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                “a me a scuola non lo ha spiegato nessuno…biologia al liceo classico? hahahaha”

                Qualcosa non torna: anch’io ho fatto il classico e tu sei più giovane di me.

              • roberto scrive:

                Peucezio

                davvero!

                di biologia e chimica non abbiamo fatto nulla di nulla…avevamo un prof che si addormentava ubriaco in classe

                matematica e fisica quasi nulla …avevamo una prof molto carina e simpatica ma che ci ha impiegato tre anni per spiegare (a-b)2

              • Peucezio scrive:

                Beh, mi consolo.
                Il Berchet degli anni ’80 era una cosa ancora abbastanza seria e a quanto pare non è scontato…

              • Lucia scrive:

                Oddio Francesco è bergamasco
                Non milanese
                Ora è tutto chiaro

                (Sembra un Haiku)

              • Lucia scrive:

                Liceo classico ferrarese stesso schifo di quello di Roberto, a Bologna mi par di capire. E c’era persino il preside evidentemente reazionario benché dedito a frocerie come dite voi (presidente dell’Arcigay!) che nel discorso d’inizio ebbe il coraggio di dirci che noi eravamo la classe dirigente del futuro.
                A mia difesa, già lì un discorso così evidentemente classista mi fece solo “cringiare”, chissà cosa ne pensarono gli altri. Vabbuò, buonanotte.

              • Francesco scrive:

                x Signora Lucia

                io me sono milanese, anche se ho effettuato una lunga trasferta in terra orobica

                da cui ho portato via quasi solo la polenta!

                saluti

              • roberto scrive:

                lucia

                “A mia difesa, già lì un discorso così evidentemente classista mi fece solo “cringiare”, chissà cosa ne pensarono gli altri”

                stesso discorso pure da me l’anno della maturità…più che altro mi fece davvero ridere pensando alla massa di assoluti sfigati che eravamo

            • paniscus scrive:

              “Ma se teniamo ancora i crocifissi appesi nella aule! “—-

              Dalle nostre parti, MAI visti!

              • roberto scrive:

                mai mai o mai da insegnante?
                a bologna finché non ho fatto la maturità (1990) c’erano

              • PinoMamet scrive:

                Nella mia vecchia sede ricordo che in alcune aule c’era e in altre forse no…

                ora invece… uguale 😉
                Non mi pare che ci sia una logica particolare, in alcune aule della vecchia sede è rimasto, e in altre della nuova non è stato appeso.

              • paniscus scrive:

                Da studentessa non ero in Toscana, non so dire se tuttora ci siano delle differenze.

                Comunque, credo che le cose siano andate come dice Pino, ossia nelle scuole nuove di costruzione o di ristrutturazione recente, i crocifissi non ci sono mai stati… mentre nelle scuole più datate, quelli vecchi che c’erano già sono rimasti, ma via via che si logoravano, si rompevano o venivano fatti sparire, non sono mai più stati sostituiti, quindi andranno sempre a diminuire senza che nessuno si preoccupi.

                Un po’ come la caccia, insomma: non c’è bisogno di vietarla per legge, i cacciatori si stanno già estinguendo per ragioni anagrafiche, e il ricambio (per fortuna) è minimo.

          • PinoMamet scrive:

            Da insegnante mi sono beccato (in una quadrata città di cui non voglio rammentare il nome) delle ore di un “progetto” su: stop alla violenza sulle donne / educazione sessuale.
            La prima parte è stata molto interessante, la seconda pure, e in effetti hanno spiegato come nascono i bambini (un po’ meglio di come lo si fa alle medie).

        • Peucezio scrive:

          Pino,
          “spiega come nascono i bambini”

          E c’era bisogno dell’insegnamento scolastico?

          Comunque io ricordo alle superiori di aver studiato più o meno questi meccanismi, ma a scienze, mica a “educazione sessuale”, che non esisteva, benché già se ne parlasse.

    • roberto scrive:

      La storia di questa famiglia di deficienti è abbastanza nota in Germania e la ricostruzione di pino perfetta.

      Aggiungo che in effetti il padre ha passato una notte in prigione come capita a chiunque non paghi multe in Germania (cioè non “non paghi multa” vai in prigione: non paghi multa ti mandano 2000 richiami e poi vai in prigione se ti ostini….è un po’ più complicato di così ma è per capirci)

      Il gender non c’entra una mazza ma appunto le lezioni di educazione sessuale (che ovviamente non hanno nulla di pornografico e non si parla di pompini e bondage, quello lo fanno i ragazzi tra di loro senza l’aiuto della scuola)

      I tizi, che sono di origine russa, sono andati a vivere in Russia ma poi dopo un paio di mesi sono rientrati in Germania (i maligni diranno che i ricchi assegni familiari tedeschi sono più efficaci della spiritualità russa, ma noi non siamo maligni vero?)

    • roberto scrive:

      Peucezio

      Io una domanda per te però c’è l’avrei.

      Ma cosa intendi per “teoria gender”?

      La cosa più gender che ho sentito dai miei figli è che a scuola gli avrebbero detto che bambini e bambine hanno gli stessi diritti

      Io di nuovo non so se sia gender ma il mio figliolo ha sperimentato le quote rosa (elezione del capo classe. Il primo ha avuto fai conto 26 voti, lui 24 e una bambina 2, che si è data da sola probabilmente…eletto il primo bambino e la bambina. È stata un’ottima occasione per far notare l’ingiustizia della cosa, ma di nuovo…è gender? )

      • Francesco scrive:

        no, è femminismo stupido ed estremista

        il problema è quando arriva il bambino che pretende che ognuno si scelga i pronomi che vuole siano utilizzati nel suo caso … poi finisci coi licei fighetti USA col 50% di “non binary” e i manager dell’inclusione pagati al posto di quelli che lavorano

        ciao

        • paniscus scrive:

          “il problema è quando arriva il bambino che pretende che ognuno si scelga i pronomi che vuole siano utilizzati nel suo caso … “—-

          E pensi che questo lo imparino a scuola?

          In particolare, pensi che lo imparino a scuola IN ITALIA?

          A scuola non si riesce più nemmeno a insegnare l’uso dei pronomi normali in maniera grammaticalmente corretta, figuriamoci i pronomi esotici e fantasiosi…

          • Francesco scrive:

            riconosco che la struttura della lingua e l’ignoranza sono mura poderose a nostra difesa ma in cambio siamo così esterofili e pecoroni …

          • Peucezio scrive:

            Pan,
            “A scuola non si riesce più nemmeno a insegnare l’uso dei pronomi normali in maniera grammaticalmente corretta, figuriamoci i pronomi esotici e fantasiosi…”

            Beh, l’una cosa va a detrimento dell’altra, non è che si presuppongono o si rafforzano.

            Si studiasse la grammatica invece di cagate gender, antirazziste, l’Olocausto, il ’68, il femminismo, l’ecologismo, l’antifascismo e tutto il resto della montagna di puttanate.

      • Peucezio scrive:

        Roberto,
        “Ma cosa intendi per “teoria gender”?”

        Lo chiedi a me?
        L’argomento l’ha messo in campo il Duca.

        Comunque ti ho risposto implicitamente rispondendo a Pan.

    • paniscus scrive:

      per Pino:

      “è una coppia che ha nove (9- dicasi nove ) figli, che non è esattamente la norma; e che fa supporre che i Martens abbiano delle convinzioni piuttosto accese in tema di, diciamo, politica riproduttiva.”
      ————–

      la cosa ancora più “accesa” è che, secondo l’articolo, la madre dei nove figli ha solo trentasette anni. Prima di arrivare all’età della menopausa fa in tempo a farne altrettanti…

  21. Moi scrive:

    @ MIRKHOND

    Le serie Netflix “ingènderano” 🙂 molto più della scuola … poco, ma sicuro. 😉

  22. Moi scrive:

    @ MIGUEL /PANISCUS …

    Tutto bene, a Firenze ? … la scossa di Siena si è sentita ?

  23. roberto scrive:

    per i terrorizzati dalla teoria gender, mi spiegate in cosa consiste questa teoria?

    così forse possiamo capire se veramente se ne parla a scuola

    • Francesco scrive:

      che domani puoi andare in ufficio e pretendere di essere Roberta e farmi causa se ti chiamo Roberto

      pare che succeda

      OK, se vuoi quello è una conseguenza della teoria gender, che però Miguel ha già definito altre volte: conta ciò che uno si sente, non i dati di fatto.

      • roberto scrive:

        nella mia esperienza non ho veramente mai sentito che in una scuola si sia parlato di roba del genere….

        poi per carità, abbiamo visto che c’è il professore negazionista, o il novax ci sarà sicuramente il giender

        • Francesco scrive:

          non vado a scuola da un pò, però il caso che ti riporto mi è stato riferito come “un mio collega” non come “in Lapponia è successo che”

          in cambio una cugina mi ha quasi tolto il saluto perchè ho negato che il gender sia quello che un* si sente, e pure un paio di anni fa

          lavorava in università a Londra

    • paniscus scrive:

      Ma soprattutto: potrebbero farci qualche esempio di sostenitori della “teoria gender” AUTODICHIARATI? Cioè, qualcche persona o qualche gruppo che dica esplicitamente: “io sono un fiero sostenitore della teoria gender e mi batto perché la teoria gender sia insegnata nelle scuole“.

      Io finora ho sempre sentito usare questa espressione solo dagli avversari, e solo con intento di denuncia, di denigrazione o di spregio. Mai visto un esempio di uso positivo dell’espressione “teoria gender”, da qualcuno che ci si riconosce, o che la difende, o che almeno ammetta che esista.

      Se poi c’è qualcuno che chiama “teoria gender” tutto quello che non gli piace in materia di morale sessuale, riproduttiva, familiare e bioetica, sono eminentissimi fatti suoi, non dei presunti “sostenitori della teoria gender”.

      Se (ad esempio) l’amena e prolifica coppia russo-tedesca di cui sopra, pretende che la figlia sia tenuta all’oscuro dell’esistenza degli anticoncezionali, perché tanto sono sicurissimi che lei rimarrà rigorosamente illibata fino al santo matrimonio e non userà mai contraccezione nemmeno dopo… non per questo l’informazione sanitaria e sociale sui contraccettivi si chiama “teoria gender”, questo se lo sono inventati loro.

      • Francesco scrive:

        >> io sono un fiero sostenitore della teoria gender

        non so, lei ha mai letto un settimanale femminile? è andata al cinema negli ultimi anni? ha sentito qualche canzone? visto qualche red carpet?

        ecco, avrebbe le sue risposte, prof.

        le scuole seguiranno, con calma.

        • PinoMamet scrive:

          Ho fatto tutte queste cose (anche i settimanali femminili, in paziente attesa dal dentista…) e non ci ho mai trovato nient’altro che qualche star maschio che per far l’originale si mette la gonna, e qualche generico invito alla tolleranza.

          La scuola italiana sta ancora insegnando i Promessi sposi, che sono stati inseriti nel programma nel 1880 e rotti, quindi…

          • Francesco scrive:

            troppo mal di denti e poca attenzione

            dove credi che Moi trovi i panegirici all’età fluida? al superamento dei confini? l’immancabile articolo sull’attore/modella trans?

            PS magari si facessero leggere i Promessi Sposi! meglio di un incontro del terzo tipo con i venusiani

        • paniscus scrive:

          veramente io avevo detto una cosa abbastanza specifica.

          Cioè, che nessuno (nemmeno l’ameba che fa di mestiere il trapper o influencer e che dichiara identità fluida, che appunto è un’ameba, cioè asessuat*) dichiara “io sono a favore della teoria del gender”.

          Sono gli altri che, appena vedono un soggetto di quel tipo, invece di dire che è un poveraccio che fa pena e continuare a ignorarlo, si mettono a strillare: “Ecco gli ideologi della teoria del gender, che vogliono far diventare tutti i nostri figli gay o trans, e che stanno preparando un piano politico per imporre la teoria del gender in tutte le scuole materne ed elementari!”

          • Miguel Martinez scrive:

            Per paniscus

            ““Ecco gli ideologi della teoria del gender”

            La vedo un po’ diversamente.

            Le femministe hanno distinto storicamente “genere” da “sesso”.

            Esiste, incontestabile, la dicotomia sessuale, con piccolissime, eccentriche stranezze che non fanno nemmeno da eccezione. E le femministe dicono (semplifico) di essere oggetto di violenza storica, in base alla realtà del Sesso.

            Questa violenza è stata giustificata in base al “Genere”, termine mutuato dalla grammatica (“la casa, il fiume”) per indicare la scelta sociale di imporre certi comportamenti a gruppi umani, in base al sesso di nascita.

            Quindi, le femministe storicamente si sono battute “per” il Sesso contro il Genere.

            Oggi, nel mondo anglosassone, c’è un fenomeno inverso: l’idea che il Sesso non esista, sia qualcosa “assigned at birth” da un medico capriccioso; mentre ciò che esiste davvero è il Genere, il Sentirsi Vero Uomo/Vera Donna Dentro.

            Questa è la Gender Theory.

            • Miguel Martinez scrive:

              Prendiamo il caso di Andrea, nat* in Germania da genitori italiani (ricordo che in tedesco “Andrea” è nome da donna)

              Di Sesso (“assegnato alla nascita”) è maschio, solo perché ha il pisello, e se tutto va bene avrà la barba e la voce da baritono.

              Di Genere che cos’è?

              • paniscus scrive:

                A me pare di essermi spesa (e accanita) abbastanza sulla protesta contro la ridicola espressione di “assegnato alla nascita“.

                Casomai si dicesse “registrato alla nascita” o “constatato alla nascita”, potrebbe pure andare bene,

                ma la parola “assegnato” è fatta apposta per intendere che l’assegnazione sia stata completamente arbitraria,

                come se l’ostetrica tirasse a indovinare a caso, senza nemmeno guardare che cosa c’è tra le gambine del neonato…

                …o peggio ancora, che sia stata un’assegnazione *sbagliata*, come se ci fosse una colpa o un’inadempienza da parte di chi l’ha registrata.

                Ma anche in questa scemenza, non riesco a vederci proprio una “teoria del gender”, che appunto è un’espressione usata solo dai detrattori e MAI dai veri o presunti sostenitori.

                Cosa avrebbe dovuto fare l’ostetrica in questione?

                Di fronte a una pupetta con la passerina, avrebbe dovuto indovinare che in realtà, dieci, venti o quaranta anni dopo, sarebbe stata destinata a sentirsi maschio e a “scoprire” di essere sempre stata maschio, quindi avrebbe dovuto “assegnarle” il sesso maschile fin da subito?

                Ma non diciamo fesserie…

              • PinoMamet scrive:

                Proprio in casi come questi ti invito a sostituire l’esempio concreto al caso astratto.
                A meno che tu non faccia per pura vis polemica, e allora, onestamente…

                Comunque: i Semiti antichi adoravano divinità antropomorfe.

                Quelli “meno antichi “- dalla cattività babilonese in poi 😉 – un Dio solo, non antropomorfo.

                Mi pare abbastanza chiaro così, e il di più sai da chi proviene, secondo un noto pensatore semita 😉

                (Adesso mi risponderai che Gesù in realtà non era ebreo perché… vabbé. Ma non continuiamo in eterno, su).

          • Francesco scrive:

            scusi ma se dichiara un’identità fluida è una praticante del genderismo o della tesi che siamo quello che ci sentiamo

            mica sarà colpa nostra se non lo chiamano “teoria gender” … credo che anche i nazisti non chiamino la loro teoria antisemitismo

            mi pare un pò la storia che agli anarchici non si può attribuire l’associazione a delinquere perchè dicono di non credere alle associazioni

            • PinoMamet scrive:

              In effetti i nazisti chiamavano la loro teoria proprio antisemitismo

              • Francesco scrive:

                davvero? nessuna definizione “in positivo” del loro fottuto razzismo biologico e dei deliri anti-ebraici?

                si vede che persino loro erano più sistematici dei contemporanei

              • PinoMamet scrive:

                Ma per loro “antisemitismo ” era un termine positivo!
                E credo anche “razzismo “, perlomeno lo era in Italia quando il fascismo decide di aderire alle deliranti teorie…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                ” È tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti”

              • paniscus scrive:

                “Ma per loro “antisemitismo ” era un termine positivo!”—

                Ma non si stava parlando di “positivo” in senso etico, cioè condivisibile (o comunque condiviso da chi lo usa),

                si stava parlando di “non-negativo” in senso grammaticale!

                Cioè, “antisemitismo” rimane una parola di struttura negativa, anche se chi la usa condivide l’antisemitismo e se ne vanta.

                Si intendeva “parola non definita in base a un concetto da esprimere, ma solo in base alla NEGAZIONE di qualcos’altro o all’avversione contro qualcos’altro”.

    • PinoMamet scrive:

      “che domani puoi andare in ufficio e pretendere di essere Roberta e farmi causa se ti chiamo Roberto”

      A scuola non se ne parla.

      Il caso è chiuso!

  24. Francesco scrive:

    però è sempre divertente, come ognuno di noi viva, lamentandosene, nell’Italia che qualcun altro del blog vorrebbe!

    😀

  25. Moi scrive:

    Church of England to consider use of gender-neutral terms for God
    Use of ‘he’ when referring to God to be examined by new a commission in spring

    https://www.theguardian.com/world/2023/feb/07/church-of-england-to-consider-use-of-gender-neutral-terms-for-god

    ——————

    … Ahem, si diceva ? 🙂

    • PinoMamet scrive:

      E che c’entra con la “teoria gender”?

      • paniscus scrive:

        Se davvero esiste un essere supremo, trascendente, assoluto e completo in qualsiasi aspetto, e per di più “puro spirito” non materiale, non vedo perché debba essere maschio.

        E nemmeno femmina, ovviamente.

        Sarebbe un essere che sta molto al di sopra delle differenze individuali tra umani o altre creature viventi, e che quindi non ha nessuna caratteristica di genere.

        Si è sempre detto, anche come battuta ultracentenaria, che non ha senso mettersi a discutere del “sesso degli angeli”, perché i puri spiriti non hanno sesso. Perché non dovrebbe essere normale pensarlo anche di Dio?

        • Peucezio scrive:

          Ma il sesso non è solo una categoria biologica.
          Per gli uomini è una categoria archetipica, simbolica.

          E il cristianesimo è il culto di una divinità maschile.
          Come quello della Dea Madre di una femminile.

          O dobbiamo dire che Zeus, Afrodite, Atena, Poseidone non hanno sesso?

          Mi sembra che tutti gli studi antropologici e di storia religiosa insegnino il contrario.

          I monoteismi di ascendenza semitica sono il riflesso di una concezione patriarcale.
          D’altronde la stessa storia di Eva nata da Adamo…
          Mi pare così palese.

          • PinoMamet scrive:

            “O dobbiamo dire che Zeus, Afrodite, Atena, Poseidone non hanno sesso?”

            Ehm, i monoteismi non stanno adorando Zeus e Afrodite.

            Stanno adorando l’ente supremo creatore di tutto; o creatrice, se preferisci. 😉

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Peucezio

            “E il cristianesimo è il culto di una divinità maschile.
            Come quello della Dea Madre di una femminile.”

            Antropologicamente, sono d’accordo.

            • PinoMamet scrive:

              Sì ma la teologia e l’antropologia sono due discipline diverse.

              • Peucezio scrive:

                Rispetto moltissimo la teologia, ma è una speculazione.
                Mentre il termine “padre” è scritturale.
                Benissimo le interpretazioni e tutto il resto. Ma quando una parola è così chiara e univoca…

              • PinoMamet scrive:

                Peucezio, guarda, ho idea che tu, come molti, abbia un’idea un po’ distorta del cosiddetto Antico Testamento.

                Il fatto che abbia tracce di concezioni enoteistiche, e forse addirittura politeistiche precedenti (e sottolineo precedenti) non significa che gli estensori dell’antico Testamento ancora ci credesserro.

                É molto evidente (leggi i Salmi) che il Dio di cui parlano é proprio l’ente creatore primo, intelligenza suprema, primo motore immobile ecc. nettamente distinto dagli idoli e dei fatti dall’uomo su forma umana.

              • paniscus scrive:

                “Mentre il termine “padre” è scritturale.”—-

                In quale lingua, esattamente?

                Quale era la parola “scritturale” a cui tu ti riferisci? Intendo la più antica, quella veramente originaria. Non traduzioni greche, aramaiche, ebraico semi-moderno, o latino medievale, quella originaria.

                E sei sicurissimo che nella sua versione più antica, e quindi originaria, quella parola significasse solo “genitore naturale di sesso maschile”?

                Non lo so, eh, chiedo sinceramente.

              • PinoMamet scrive:

                Comunque davvero mi pare che nella Torah il termine “padre” riferito a Dio si usi pochissimo.

                Persino in quello che forse è l’originale ebraico (anzi aramaico) del Padre nostro, la parola “padre” non c’è.

                Potrei barare e dire che anzi in molte parti delle preghiere ebraiche più comuni ci si riferisca a Dio al femminile (Modim anachnu Lakh, Ti ringraziamo, dove c’è appunto Lakh anziché Lekhà che sarebbe “a te” maschile) ma in realtà si tratta di una forma utilizzabile anche al maschile in certi contesti grammaticali.

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                “Il fatto che abbia tracce di concezioni enoteistiche, e forse addirittura politeistiche precedenti (e sottolineo precedenti) non significa che gli estensori dell’antico Testamento ancora ci credesserro.”

                Questo non lo discuto, ma c’è un dato storico, ontogenetico, se così vogliamo chiamarlo

                O si deve pensare che l’evoluzione della sensibilità religiosa verso forme più astratte ha creato una cesura ontologica, per cui a un certo punto gli ebrei hanno “cambiato Dio” senza accorgersene?

              • Peucezio scrive:

                Pan,
                queste cose devi chiederle a Pino: io non sono un semitista.

              • PinoMamet scrive:

                Peucezio, te lo dico sorridendo e amichevolmente: tu devi smettere di usare l’aggettivo “ontologico”, in tutte le sue forme e declinazioni 😉

                Tutte le volte che si discute con te, al quarto o quinto commento salta fuori ‘sto ontologico 😉

                Non vedo perché fare le cose tanto complicate, quando non lo sono affatto.

                In epoca molto antica, gli Ebrei, come più o meno tutti i popoli, sono partiti probabilmente da un politeismo (suppongo quello babilonese più che quello egizio) e sono approdati a una concezione enoteistica, e infine, al momento della redazione della Bibbia, a una monoteistica.

                La discussione se questo costituisca un “cambiare Dio” la trovo abbastanza oziosa.

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                non capisco perché a volte manifesti tutto questo fastidio verso l’astrazione.
                L’astrazione è un comodo strumento per capire le cose.
                Non bisogna sbilanciarvisi troppo, ma nemmeno ignorarla.

                A me il discorso pareva chiarissimo e per nulla fumoso: se una cosa ha degli attributi essenziali e li perde, non è più la stessa cosa.

              • PinoMamet scrive:

                Non ho fastidio per l’astrazione, ma per la complicazione inutile, che fa perdere di vista l’essenza del discorso.

                Inoltre diffido dai concetti che non possono essere espressi in termini semplici.

                Comunque non vedo proprio dove sia l’utilità di discutere degli attributi essenziali delle divinità ebraiche premonoteiste…

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                “Inoltre diffido dai concetti che non possono essere espressi in termini semplici. ”

                D’accordo in generale, ma non tutto può essere espresso in termini semplici.
                Peraltro io non ho detto cose poi così complicate, tutt’altro.

                “Comunque non vedo proprio dove sia l’utilità di discutere degli attributi essenziali delle divinità ebraiche premonoteiste…”

                Non sarà utile, forse, ma è pertinente, se sono storicamente all’origine della religione ebraica.

              • PinoMamet scrive:

                Dici? Ma davvero poi tanto pertinente?

                Che gli Ebrei antichi-ssimi fossero stati politeisti, credo sia appurato.

                Una volta che abbiamo detto “ahhh, quindi poi hanno adorato un Dio diverso! “, boh, che passi avanti abbiamo fatto?

              • Peucezio scrive:

                Non hai capito.
                Io NON credo sia diverso, parlavo per assurdo.
                Se ha caratteristiche così diverse è un altro Dio, dunque non può essere così diverso, quindi è sempre maschio.

              • PinoMamet scrive:

                Questo è un gioco di parole o un sillogismo sbagliato.
                Se è così diverso è uguale?? Dai, su 😉

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Se ha caratteristiche così diverse è un altro Dio, dunque non può essere così diverso, quindi è sempre maschio.”

                La mascolinità non è nella definizione di Dio. Prendine pure una banalissima, come la definizione anselmiana (“quod maior sit quam cogitari possit”) e prova a costruire una parvenza di sillogismo da cui dedurresti la mascolinità.

          • paniscus scrive:

            Abbi pazienza, Peucezio, ma qua non si stava parlando di tradizioni antropologiche, si stava parlando di preghiere, cioè di ATTI DI CULTO, di pratiche di fede che riguardano persone che ci credono davvero, e che pregano perché davvero convinte di avere in tal modo un canale di comunicazione con la divinità.

            Tu credi davvero che il Dio dei cristiani esista esattamente nella forma che ci è stata tramandata dalle tradizioni, e in particolare che sia necessariamente un maschio?

            Oppure ti piace immaginarlo come maschio perché ti rassicura il fatto che “si sia sempre pensato così”? Sono due cose diverse.

            E cosa vorrebbe dire, esattamente, essere “maschio”, in un contesto in cui non esiste nemmeno un personaggio corrispettivo con cui lo si possa confrontare e che invece è femmina?

            Le (vere o presunte) caratteristiche del maschio esistono solo perché confrontate con quelle della femmina: se invece di fare il paragone con i mammiferi lo si facesse con delle specie ermafrodite, o con qualche altra specie strana che di sessi ne abbia più di due, la dicotomia non esisterebbe!

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Ma lui non ci crede in Dio: Dio per lui esiste come esiste Topolino: un personaggio culturale a cui si danno determinate attribuzioni tra cui l’essere maschio.

              • Peucezio scrive:

                Io posso credere quello che voglio e non lo stabilisci tu.

                Ma resta il fatto che le cose sono quello che sono, che uno ci creda o no.
                Non è che se ci credi cambiano.
                E nessuno studioso serio di religioni direbbe che i monoteismi abramitici non sono culti maschili.

                La distinzione fra antropologia e teologia non regge: siamo uomini e quindi non sfuggiamo alle leggi dell’umano (ammesso che esistano quelle del suino).
                Non esiste religione fuori dell’umano. Almeno fino a quando non vedremo un cane, un albero o una pietra erigere altari a Dio e pregarci su.
                E questo, lungi dal togliere oggettività al sacro e a Dio, ne fonda l’oggettività: è reale solo ciò che è umano. Possiamo parlare della natura solo in quanto abbiamo gli strumenti per conoscerla, studiarla e misurarla.
                E lo stesso vale per Dio. Altrimenti si sarebbe rivelato alle lucertole e ai crostacei.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Tu non ci credi per una semplice ragione: sei un relativista ontologico, per cui neghi la necessità. E Dio è l’ente necessario.

              • PinoMamet scrive:

                Non capisco la cosa dell’umano, che francamente mi sembra una supercazzola.

                Sono umani anche i teologi, che da secoli dicono che Dio non è maschio né femmina.

                Io perlomeno non li ho mai visti alzare la gamba e pisciare contro un palo della luce 😉

                Ma perché non fai prima e diventi pagano direttamente, Peucezio? 😉
                Solo perché la tradizione è stata interrotta?
                Anche il calcio storico fiorentino, ma tanta gente ci si diverte lo stesso 😉

              • Peucezio scrive:

                Mauricius,
                quindi, secondo la tua delirante logica, nelle culture umane non esiste il divino, perché il divino non è culturale.

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                francamente mi sfugge del tutto la pertinenza del tuo ultimo commento.

              • PinoMamet scrive:

                Eccola qua:

                “La distinzione fra antropologia e teologia non regge: siamo uomini e quindi non sfuggiamo alle leggi dell’umano (ammesso che esistano quelle del suino).
                Non esiste religione fuori dell’umano.”

                Non esiste religione fuori dell’umano.

                Infatti i teologi, che sono umani, hanno concluso che Dio non è femmina né maschio.

                Se invece vuoi dire che la teologia può solo immaginare categorie appartenenti all’umanità, come maschile e femminile, e attribuirle alla divinità, beh, è un ragionamento che non sta in piedi, e non ha alcun senso.

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                ah beh, non ho mai detto questo.

            • Peucezio scrive:

              Pan,
              ripeto, il maschile e il femminile prima che categorie biologiche sono categorie archetipiche, simboliche.

              E comunque io non sono rassicurato da un bel nulla: credo nella Madonna perché da buon nemico del patriarcato semitico e indoeuropeo amo di più i culti femminili e il culto di Dio Padre non mi ha mai scaldato il cuore quanto quello della Vergine.

              In fondo ci tengo a rivendicare la natura maschile del culto cristiano proprio per prenderne le distanze (senza rinnegarlo, perché siamo crisatiani da duemila anni).

              • paniscus scrive:

                “ripeto, il maschile e il femminile prima che categorie biologiche sono categorie archetipiche, simboliche.”—

                E certo, come no… esattamente come il giorno e la notte erano già “categorie simboliche” prima che astronomiche, cioè prima che esistesse la rotazione della Terra su se stessa!

                Ma sii serio: ti pare realistico pensare che qualcuno sarebbe andato spontaneamente a inventarsi il maschile e il femminile come “categoria archetipica”

                se non avessimo fatto parte di una specie biologica con suddivisione in due sessi (tecnicamente si dice “specie gonocorica”), e circondati da una grandissima quantità di altre specie ugualmente così?

              • Peucezio scrive:

                Vabbè, col tuo riduzionismo non ha molto senso discutere: è un apriorismo e come tale non è discutibile.

                La cosa triste di voi “scienziati” non è che vi concentriate su un metodo e un aspetto del mondo (ognuno studia ciò che più gli piace ed è nelle sue corde), ma che per voi tutto il resto semplicemente non esiste.
                Per fortuna non sono tutti così gli scienziati naturalisti.

              • Francesco scrive:

                >>> ripeto, il maschile e il femminile prima che categorie biologiche sono categorie archetipiche, simboliche.

                mi permetto di obiettare al “prima”

                da ignorante con una propensione molto forte per il realismo e la concretezza, credo che i nostri antenati fossero maschi e femmine molto prima di essere in grado di pensare dei simboli

              • Lucia scrive:

                “il maschile e il femminile prima che categorie biologiche sono categorie archetipiche, simboliche”.

                Finalmente abbiamo trovato un ideologo della teoria gender. Ora chi ha curiosità in fatto di frocerie si rivolga a lui!

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Lucia

                ““il maschile e il femminile prima che categorie biologiche sono categorie archetipiche, simboliche”.

                Finalmente abbiamo trovato un ideologo della teoria gender. Ora chi ha curiosità in fatto di frocerie si rivolga a lui!”

                Fantastico, hai colto l’essenziale 🙂

              • Moi scrive:

                😀 😀 😀

      • PinoMamet scrive:

        Ma infatti lo si è sempre pensato, fa parte anzi delle credenze di base di tutti e tre i più famosi monoteismi: Dio non è né maschio nè femmina.

        In ebraico, dove non c’è neutro, si usa il maschile di solito per riferirsi a Dio, e il femminile per riferirsi alla Shekinah o “presenza” immanente di Dio sulla Terra.

        Una mia amica aspirante rabbina (ortodossa) usa il termine “la Divinità”.

        Ma in ogni caso, non c’entra nulla con la presunta “teoria gender”.

        • mirkhond scrive:

          Adesso c’è anche il rabbinato femminile?

          • PinoMamet scrive:

            Non esiste un clero organizzato come quello cattolico…
            Tra l’altro il rabbino non è un sacerdote, e niente osta in effetti a che una donna possa fare da maestra o da giudice, che sono i compiti tradizionali del rabbino, con alcuni distinguo che è lungo spiegare qua.

            Però per tanti secoli non lo si è fatto… perché no. Non è chiaro se ne esistessero nell’antichità.

            Comunque esiste una scuola rabbinica ortodossa, in Israele, che prepara anche rabbine.
            Non che sia una decisione molto popolare nel mondo ortodosso…

            Diversi i riformati, che non conosco.

        • mirkhond scrive:

          “Ma infatti lo si è sempre pensato, fa parte anzi delle credenze di base di tutti e tre i più famosi monoteismi: Dio non è né maschio nè femmina.”

          Verissimo. Però per i cristiani Dio si E’ Incarnato in un maschio, Gesù Cristo appunto.
          Il Quale ci ha insegnato la preghiera del PADRE Nostro.
          Ora, non vedo quali diritti leda, continuare a recitare la preghiera che Lui stesso ci ha insegnato, usando il termine Padre.
          Non bastava Bergoglio, ora ci si mette anche la Chiesa Anglicana.
          Mi sembra una gara a chi voglia primeggiare nel proclamare eresie….

          • PinoMamet scrive:

            Ma se leggi bene l’articolo vedrai che poi tutto si riduce alla solita diatriba tra teologi, vecchia come il cucco, su come riferirsi a Dio, mentre eventuali cambiamenti liturgici sono rimandati sine die 😉

          • Peucezio scrive:

            A me la questione pare chiusa definitivamente.
            L’uso del corrispettivo greco di “padre” è scritturale.
            Dunque è maschio, almeno per le limitate categorie umane con cui intuitivamente possiamo pensare Dio.
            Le femministe se ne facciano una ragione o cambine religione. E idem per Bergoglio e il resto del modernistume con le sue fisime politicamente corrette.

            • PinoMamet scrive:

              “Dunque è maschio”

              No, per niente. Vero invece che nella Bibbia e nei Vangeli (suppongo anche nel Corano) si usa perlopiù il maschile o è descritto perlopiù in termini maschili.

              Ma questo è il riflesso di una cultura patriarcale, volendo.

              Non è che se gli antichi semiti, se vuoi chiamarli così, erano patriarcali, allora vuol dire che Dio è maschio…
              ma che loro trovavano più naturale pensarlo così.

              Peraltro nella Bibbia la Shekinah o altri concetti divini (Ruach ecc.) sono femminili e si usa il femminile;
              Dio è descritto metaforicamente come un guerriero, ma anche come una donna che partorisce; ecc.

              • Peucezio scrive:

                Vabbè, una cosa sono le metafore occasionali, una cosa i termini di base.

                Anche la Genesi mi pare inequivbocabile. Tu che leggi un po’ l’ebraico, immagino, quando Dio Padre passeggia nell’Eden e vede Adamo ed Eva come è nominato? Con una forma neutra?

              • PinoMamet scrive:

                Ti ho già detto che non c’è neutro in ebraico, però nella Genesi per esempio non lo si chiama Padre, e in realtà il termine mi sembra piuttosto raro nella Bibbia.

                Semmai è Abramo “nostro padre” (avinu).

                Nella Genesi Dio “creó” (bará) e “fece” (`asá) ma non genera come un essere umano.

              • Peucezio scrive:

                Va bene, ma il signore che incontra Adamo ed Eva dopo il peccato, che si vergognano perché sono nudi, con che genere è designato? E non ha caratteristiche antropomorfe? Mi pare passeggi.

              • PinoMamet scrive:

                Ho controllato ora in ebraico: non passeggia, ma Adamo “si accorge” che Dio “si muove” nel Giardino.

                È lo stesso Dio che un paio di righe prima ha creato tutto dal niente, e il cui spirito (femminile) “sfiorava” le acque eh?

              • Peucezio scrive:

                D’accordo, sull’AT (e quindi sull’ebraismo) ti do atto, non ne so abbastanza.

            • PinoMamet scrive:

              Comunque nel pensiero teologico ebraico (ma anche cristiano e islamico) è chiarissimo che Dio non solo non è maschio, ma non è neppure pensabile in termini umani.

              “Non ha corpo e non ha somiglianza di corpo”, insegna Maimonide.

              L’uomo è a somiglianza di Dio (perché razionale, creativo ecc.), ma NON viceversa!

              E questa somiglianza tra Dio e uomo come si esplica? Dove sta scritta? Guarda un po’, nella Genesi, nella prima creazione umana, quando dice che Dio creò l’uomo, cioè l’umanità, “a sua somiglianza”, vale a dire “maschio E femmina lo creò”.

              • Francesco scrive:

                in effetti a me queste cose le hanno insegnate come catechismo

              • PinoMamet scrive:

                Ma infatti!

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                “ma non è neppure pensabile in termini umani.”

                Ma perché, il maschile e il femminile sono solo umani? Stai scherzando?
                Anzi, ciò che dici dimostra proprio che si tratta di archetipi che preesistono al mondo materiale e di cui la creazione è un riflesso.

              • PinoMamet scrive:

                L’obiezione sul termine umani è eristica e la ignoro.

                Per il resto, in una prospettiva religiosa, nulla preesiste alla creazione, e non esistono archetipi ma la volontà di Dio, che ha fatto l’umanità come gli pareva, ma Lui, Lei, o Esso, non ha sesso.

                Altrimenti facciamo i Socrate immaginati da Platone, e ci inventiamo i miti che piacciono a noi.

              • Peucezio scrive:

                Questo è un ragionamento che non funziona, perché un archetipo di un mondo pluralistico e creato può essere il riflesso dell’unità originaria in Dio o dell’assolutezza e della divinità stessa e un altro archetipo del molteplice, imperfetto, creato, derivato.

                La creazione di Eva da una costola di Adamo ne è un parallelo perfetto, anche se interno al mondo creato.

                Io ovviamente penso l’esatto opposto, ma è interessante (e non neutra) una prospettiva del genere, che poi è la tipica forma mentis di tutte le società patriarcali.
                Uno dei due poli come riflesso dell’Assoluto pre-polare (e fin qui d’accordo) e, nello specifico, di quello maschile (contenti loro…; mi sembrano molto più seri i greci, con Gea che genera Urano, visto che non si sono mai visti uomini che partoriscono donne; ma arriveremo anche a quello…).

              • Peucezio scrive:

                Comunque proprio non capisco il vostro accanimento quasi rabbioso nel respingere questo dato banale.

                Poi ci possono essere tutte le speculazioni teologiche che volete. Ma una religione non sono solo dotte disquisizioni elitarie, è anche e principalmente un imaginario collettivo, una pietas popolare, diffusa.

              • PinoMamet scrive:

                Peucè, guarda, ti dico una cosa sconvolgente: gli archetipi non esistono 😉

                Va’ fuori al mattino presto, va’ in campagna, a un parco, guardati attorno.
                (Non saltare questa parte: è importante per il ragionamento).

                Cosa vedi? Un cane? Una fontanella? Un vecchietto che fa ginnastica? Un albero?

                Quella è la realtà.

                Gli archetipi ce li metti tu .

                Sono tutte bellissime favole che possiamo raccontarci, e cambiare a piacere.

                Lo aveva capito Socrate, appunto, perlomeno quello raccontato da Platone, che giocava con i miti e se ne inventava di nuovi.

                ma qualunque bravo lettore di tarocchi fa la stessa cosa con gli Arcani: non importa se gli capita la Papessa o l’Appeso, lui ti racconterà la favola che serve a te, se ha un buon intuito e ha capito il trucco.

                Un pessimo lettore di tarocchi crede invece che la Papessa “voglia dire” qualcosa e l’Appeso un’altra cosa.

                Ma non divaghiamo. gli archetipi non esistono, non c’è nessun archetipo in giro che mangia, caga, respira.

                Può essere che alcune religioni antiche avessero questa polarità maschile/femminile, come può essere che altre avessero altre cose (lo yin e lo yang, i tre gruppi sociali dei Narti e così via).

                Tutte belle cose, ma chissenefrega.

                Se esiste un’entità creatrice dell’universo, non ha sesso, questo è poco ma sicuro.

                Se nel vaffanculesimo secolo la pensavano diversamente, beh, fatti loro: abbiamo fatto qualche passo in avanti, da Zarathustra in poi, eh…?

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                a volte sono un po’ sorpreso di certe tue banalizzazioni.

                Esiste forse il numero due?
                Prova però a organizzare la vita e la società senza i numeri.

                Quindi solo le cose materiali hanno statuto di realtà?
                Quindi Dio è materiale?

              • PinoMamet scrive:

                Ed esistono i numeri irrazionali?

              • PinoMamet scrive:

                Naturalmente so anche io che esistono anche gli archetipi, come esiste l’ippogrifo e Cappuccetto rosso.

                Esistono appunto perché li fai esistere tu, inventandoteli.

                Dire che preesistono al mondo materiale è una presa in giro: tu te li figuri come preesistenti, ma non è che perché lo vuoi tu, allora lo siano davvero…

                E non è che ogni risposta che non cade nei tuoi trappoloni sia una banalizzazione 😉

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                ma tu c’eri prima della creazione? 😀

                Scherzi a parte, la creazione, Dio e gli archetipi fanno tutti parte dello stesso insieme, quello degli oggetti che poniamo arbitrariamente, per fede, per astrazione, per cultura o tradizione, per speculazione filosofica.

                Gli archetipi sono concetti, quindi sono sovratemporali quanto i numeri. Non ha semplicemente senso dire che non esistono prima che esista l’uomo o le specie viventi.
                Così come la cavallinità è una forma, quindi non ha senso dire che prima che compaia il cavallo sulla terra non esiste.

              • Peucezio scrive:

                Quello che mi sorprende è che attribuisci a Dio una caratterizzazione astratta, controintuitiva e puramente speculativa e vuoi dimostrarlo facendo appello alla concretezza del mondo visibile e negando rilevanza a tutto il resto.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Gli archetipi sono concetti, quindi sono sovratemporali quanto i numeri”

                Ma anche no? I concetti umani nascono con la nostra specie e muoiono con essa.

                “Non ha semplicemente senso dire che non esistono prima che esista l’uomo o le specie viventi.”

                Quindi non sono più concetti, ma diventano universali ante rem, che sono il contrario dei concetti (esistenti post rem come esito dell’induzione).

              • PinoMamet scrive:

                La vedo come Mauricius, solo che lui lo dice meglio 😉

                Comunque non attribuisco a Dio una caratterizzazione astratta: tento di attribuirgli meno caratterizzazioni possibili, perché non ne sappiamo niente.

                Possiamo dire che è un’ipotesi (o l’universo è sempre esistito, oppure lo ha fatto “qualcuno”: Dio).

                E in questo senso, è piuttosto controintuitivo immaginarsi che Dio sia fatto a forma di essere umano, magari maschietto perché agli antichi Semiti che ti stanno tanto antipatici piaceva così…

              • Peucezio scrive:

                Mauricius,
                mi sembra che fai un po’ di confusione.
                La maschilità e la femminilità sono caratteristiche specifiche delle specie biologiche (e anche caratteristiche culturali e simboliche, nel caso degli uomini), allo stesso modo della cavallinità.

                I cavalli hanno una parabola evolutiva e un giorno potrebbero esinguersi, ma la cavallinità, cioè l’idea per cui il cavallo ha la criniera, quattro zampe, ecc., è al di sopra del tempo, così come le caratteristiche dei dinosauri, che studiamo benché si siano estinti milioni di anni fa e ne definiamo le caratteristiche.

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                “E in questo senso, è piuttosto controintuitivo immaginarsi che Dio sia fatto a forma di essere umano, magari maschietto perché agli antichi Semiti che ti stanno tanto antipatici piaceva così…”

                Mi stanno più antipatici quelli moderni :-P.

              • Peucezio scrive:

                Diciamo grosso modo dalla cattività babilonese compresa in poi.

              • PinoMamet scrive:

                Peuce ‘, ma la cavallinità la vedi tu, che sei nato e ahimè un giorno morirai (anche se ti ho inserito nella “nota della salute “, senza neppure malattia! 😉 )

                È preesistente ai cavalli… perché tu la pensi così, anzi, perché tu pensi, in primo luogo.

                Ma in realtà non c’è alcuna cavallinità, al di fuori del tuo pensiero.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “I cavalli hanno una parabola evolutiva e un giorno potrebbero esinguersi, ma la cavallinità, cioè l’idea per cui il cavallo ha la criniera, quattro zampe, ecc., è al di sopra del tempo, così come le caratteristiche dei dinosauri, che studiamo benché si siano estinti milioni di anni fa e ne definiamo le caratteristiche.”

                “Che studiamo” è la chiave: il concetto è post rem ed è uno strumento operativo nostro, non certo una cosa che presisteva. Stai veramente mescolando due nozioni diverse di universale per cercare di usare gli argomenti a favore del concettualismo (che è una forma di nominalismo) per puntellare un improbabile realismo.

              • Francesco scrive:

                questa vostra disputa sugli Universali mi fa venire voglia di vivere in un mondo con la reincarnazione, in cui una delle mie ricorrenze nel mondo materiale possa dedicarsi a questo invece che ai Torni e alle Presse

                😀

                PS e preferisco la versione platonico-peuceziana, esteticamente, con le Idee che preesistono alle realtà fisiche!

              • Peucezio scrive:

                Mauricius,
                chiarisci meglio.

                Pino,
                quindi anche le leggi della fisica non preesistono all’uomo.
                Le formule tipo quella di Einstein oggi ci sono sui libri, ma per milioni di anni non c’erano da nessuna parte.

                Potrei dirti che sono d’accordo (sono anni che lo dico). Ma perché io risolvo la realtà nel culturale.
                Ma tu parli di un mondo che preesiste alla cultura, ma senza entità astratte.
                Come faceva a funzionare senza matematica, fisica…?
                Come faceva un cavallo a riprodursi senza generare un rinoceronte se non c’erano nel suo genoma delle istruzioni per produrre un animale con determinate caratteristiche?

              • Peucezio scrive:

                E se invece i concetti, le categorie, ecc. sono invenzioni umane, sono arbitrarie: se ne sarebbero potute inventare di diverse.
                Perché non inventare una matematica in base alla quale se sommo due banconote da 50 euro mi ritrovo con mille euro?

                Pino, grazie per la lettera della salute di “cupelliana” memoria, ma se trovi il modo per fare un simile miracolo te ne sarò altrettanto grato!
                Dopo facciamo metà per uno, ma non dirlo in giro…

  26. Moi scrive:

    NON è un’ omonima 🙂

    https://www.ilprimatonazionale.it/politica/la-mussolini-ormai-si-e-convertita-al-gender-il-passaporto-delleuroparlamento-non-e-inclusivo-255505/

    La Mussolini ormai si è convertita al gender: “Il passaporto dell’Europarlamento non è inclusivo”

  27. Miguel Martinez scrive:

    Facendo tutta la dovuta tara al tono giornalistico, qui c’è qualcosa di interessante a proposito delle scuole britanniche:

    https://feministpost.it/dal-mondo/la-trans-industry-allassalto-dei-bambini/

  28. mirkhond scrive:

    Pino

    Sei mai stato in Inghilterra e Scozia? Come ti sono sembrate?
    La domanda vale anche per Roberto.

    • roberto scrive:

      Si, sia Scozia che Inghilterra le ho girate abbastanza e mi sono piaciute molto (tra l’altro ho in programma due brevi soggiorni a Londra e Edimburgo).

      Paesaggi bellissimi in Scozia, una campagna fantastica dappertutto e belle città.
      Gente piuttosto simpatica ma un po’ strani. Fondamentalmente mi sembrano paesi poveri con una mano di vernice dorata sopra, ma gratti un po’ e appunto sono dei poveracci con delle differenze di classe abissali, alle quali non siamo abituati
      Si mangia davvero di merda in Inghilterra, un filo meglio in Scozia

      Mi manca completamente il Galles (ho visto solo Cardiff)

    • PinoMamet scrive:

      Io mai stato, per vari motivi le volte in cui dovevo andare poi ho fatto dell’altro.
      Quindi mi resta ancora da sperimentare il gallese in Galles! 🙂

  29. mirkhond scrive:

    Conosci il Gallese?

    • PinoMamet scrive:

      Lo studio da anni, la grammatica del gallese parlato moderno è semplicissima, quella del gallese letterario è più complessa ma, in fondo, una comunissima grammatica indoeuropea (c’è una forte diglossia, e il parlato ha differenze dialettali, ma insomma la lingua è quella);

      quello che mi frega è il lessico, alla mia età non riesco più a memorizzare facilmente!

  30. Peucezio scrive:

    Pan (e tutti),
    “Ma anche in questa scemenza, non riesco a vederci proprio una “teoria del gender”, che appunto è un’espressione usata solo dai detrattori e MAI dai veri o presunti sostenitori. ”

    Però proprio non capisco il problema.

    Che nome vogliamo dare all’idea per cui ciò che rileva è l’autopercezione o l’autopreferenza e che il sesso biologico è quindi irrilevante?

    La vogliamo chiamare “Pippo”?
    Per me è indifferente.

    L’espressione “Teoria di genere” è stata inventata dai detrattori di questo concetto?
    Sapete perché?

    Perché siccome chi invece lo sostiene ritiene che sia la verità, l’unica cosa normale, respinge ideologicamente di darvi un nome, cosa che legittimerebbe il dissenso (a una teoria o dottrina si può aderire o meno), che costoro non tollerano.

    Questo significa che non esista questo orientamento ideologico? No di certo, esiste eccome, qualunque nome vogliamo dargli.

    • PinoMamet scrive:

      “Sapete perché?”

      Ho i miei dubbi su questa tua ricostruzione, ma transeat.
      Fatto sta che nessuno sta insegnando queste cose nelle scuole italiane, e non c’è alcuna pressione in merito.
      Mo’ non è che al primo uomo di spettacolo en travesti tutto l’impianto culturale di un paese sia sotto attacco!
      Altrimenti avremmo chiuso baracca e burattini al tempo di Elagabalo, o se preferite di Victor Victoria se non di George Sand…

      • Peucezio scrive:

        Vabbè, ma questa è un’altra questione.

        Io non stavo parlando di quanto la teoria di genere sia presente o insegnata nelle scuole, stavo parlando della questione della definizione o autodefinizione dei suoi sostenitori, in risposta a Pan.
        Sulla questione della scuola non metto becco, perché non sono per nulla informato in merito.

        Non ho capito poi l’obiezione alla ricostruzione: io non ricostruisco nulla, faccio un banale ragionamento. Spiegami quale o quali passaggi non ti convincono.

        • PinoMamet scrive:

          Mi sfugge la differenza tra “ricostruzione” e “ragionamento”, comunque mi pare che tu sostenga che i sostenitori della “teoria gender” non la chiamino “teoria gender” perché secondo loro è normalità, e non una teoria.

          Invece la “teoria gender” non ha questo nome prima di tutto perché è un nome del cazzo che non vuol dire nulla, inventato dai giornalisti italiani 😉 e in secondo luogo perché non esistono “teorici gender”, comunque definiti, che propugnino l’idea che bisogna insegnare ai bambini a diventare transessuali o che si possa cambiare genere, sesso o orientamento sessuale a proprio piacimento, o che abbia addirittura lo scopo di pervertire in qualche modo la società…

          invece mi pare che, specie nel mondo anglosassone o in certe frange di esso, si assista a un certo abuso del politicamente corretto (non solo a favore del mondo omosessuale, ma in genere delle minoranze) e ci sia stata (a quanto si legge) una certa disinvoltura nelle diagnosi di disforia sessuale anche in ragazzi di età prepuberale, che mi sembrano a loro volta due argomenti ben distinti.

          • Peucezio scrive:

            Non ci capiamo.

            Il nome giornalistico che citi si applica all’orientamento sempre più diffuso nei media mainstream e presso i ceti dirigenti occidentali per cui il sesso biologico è irrilevante e si è ciò che ci si sente.
            Non sto sostenendo che esista una dottrina organica su questo: può essere che qualcuno si sia preso la briga di elaborarla (qualcosina mi pare di aver letto tempo fa) ma è pochissimo rilevante: i teorici e i sistematizzatori vengono a posteriori rispetto agli orientamenti diffusi e certo non li determinano.
            Il vero dato interessante è questa tendenza. Che fa sì che la grossa multinazionale americana per cui lavori, se affermi pubblicamente che esiste anche il sesso biologico, ti licenzia.
            Più che una teoria, la definirei un’ideologia.
            Ma cambia poco. Ed è incentrata sul genere come sostituto del sesso: non conta più il sesso ma il genere, inteso nemmeno più come atteggiamenti, sensibilità, preferenze sessuali, caratteristiche, ma semplicemente come libera opzione del momento.

            Obiettare a ciò mi sembra parlare del nulla: descrivo situazioni di fatto stranote.

    • paniscus scrive:

      per Peucezio: capisco le tue posizioni, ma semplicemente a me non risulta che nelle scuole italiane (e tantomeno nelle scuole italiane elementari e materne) si insegni che “l’unica cosa che conta è l’autopercezione o l’autopreferenza e che il sesso biologico è quindi irrilevante“. Non ne ho mai sentito parlare, né come insegnante né come madre.

      Posso supporre che siano stati fatti dei singoli interventi in alcune scuole in cui si sono effettivamente manifestate delle realtà familiari oggettive e visibili, questo sì, per spiegare anche ai bambini che quelle realtà esistono. Ma finisce lì. Se in una classe di scuola elementare c’è un bambino che vive in una famiglia omogenitoriale con due mamme, cosa si deve fare, pretendere che lo tengano nascosto? Vietare alla mamma non-genetica di farsi vedere a scuola? Raccontare falsamente ai compagni di classe che il padre è morto e che quella è la zia? Semplicemente, non ci trovo niente di male a dire ai bambini che esistono anche famiglie di quel tipo, per il banale fatto che esistono davvero, e che sono visibili.

      Oppure, altro ambito, utilizzare dei legittimi e sacrosanti spunti educativi per scardinare la sovrapposizione tra “differenza sessuale” e “stereotipi di genere”, che davvero non ha senso. Chi l’ha detto che il colore rosa non è adeguato a un maschio? O che il calcio non è uno sport adatto alle femmine? O che i panni li debbano stirare sempre le mamme e mai i padri?

      Quando i miei figli erano alla materna, le educatrici organizzarono un bellissimo percorso sul ribaltamento degli stereotipi di genere nelle fiabe classiche, mettendo in scena personaggi maschili che venivano rapiti dall’orco o dalla strega cattiva e ragazze intrepide che andavano a salvarli, e roba simile. Non mi risulta che qualche bambino della classe sia diventato trans per quello…

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Paniscus

        “utilizzare dei legittimi e sacrosanti spunti educativi per scardinare la sovrapposizione tra “differenza sessuale” e “stereotipi di genere”, che davvero non ha senso. ”

        La “teoria del gender” (premesso che solo i critici parlano di “teoria”) però è il contrario: è la subordinazione del sesso “”affermato” da un medico capriccioso alla nascita) alla certezza interiore di avere delle caratteristiche di “genere” che prevalgono.

        Se a un* bambin* piace il rosa, allora vuol dire che è una donna e va trattata come tale, anche se è cresciuta nel “corpo sbagliato”.

        • paniscus scrive:

          “Se a un* bambin* piace il rosa, allora vuol dire che è una donna e va trattata come tale, anche se è cresciuta nel “corpo sbagliato”.”——

          Ma questo è il concetto che si insegna diffusamente nelle scuole italiane? A me non risulta proprio.

        • paniscus scrive:

          Oltretutto mi pare che tra gli attivisti trans attuali non vada nemmeno più di moda l’uso dell’espressione “nato nel corpo sbagliato”, anzi è considerata offensiva, perché nessuno deve permettersi di dire che “il corpo è sbagliato”, semplicemente il corpo non conta niente ed è solo una convenzione… ma appunto, non mi risulta che abbia a che fare con la scuola, e tantomeno con insegnamenti imposti per obbligo!

          • Miguel Martinez scrive:

            “Oltretutto mi pare che tra gli attivisti trans attuali non vada nemmeno più di moda l’uso dell’espressione “nato nel corpo sbagliato”, anzi è considerata offensiva, perché nessuno deve permettersi di dire che “il corpo è sbagliato”,”

            No, direi che viene usato abbondantemente: la persona dentro il corpo è “giusta”, ma il corpo, essendo “sbagliato”, va chimicamente/chirurgicamente “allineato”.

            Questo libretto propagandistico è di qualche mese fa (notare il caleidoscopio di pronomi e il favoloso tasso di suicido del 47%):

            https://www.amazon.com/Born-Wrong-Body-Transgender-Transformation/dp/B09XZM7M6N

            Born in The Wrong Body: Transgender Transformation Paperback – Large Print, April 19, 2022
            by Serina Wilson (Author), Jadin Wilson (Illustrator), Mikey Wilson (Contributor)

            Young girl growing up felling sad and unhappy because they were born in the wrong body.Read along as they find their true identity and becomes the boy he was intended to be. Accepting and loving your children for who they are lowers the 47% Transgender suicide rate.

            • Miguel Martinez scrive:

              ” favoloso tasso di suicido del 47%)”

              Nel 2020, negli Stati Uniti, ci furono 6600 suicidi https://www.cdc.gov/suicide/suicide-data-statistics.html tra i 10 e i 24 anni.

              Se fossero TUTTI trans, vuol dire che i giovani trans negli Stati Uniti sono circa 13.500, di cui poco più di 6.600 sopravvissuti.

            • paniscus scrive:

              “”No, direi che viene usato abbondantemente: la persona dentro il corpo è “giusta”, ma il corpo, essendo “sbagliato”, “—

              Ma questo vale solo nei casi in cui si continua a sostenere la cosiddetta logica “binaria” (e fino a pochi anni fa erano tutti così, sia i trans da M a F sia da F a M). Da quando ci si è aggiunta la moda del non-binary e del gender-fluid, le cose sono cambiate.

              Il corpo non è considerato “sbagliato” perché dovrebbe semplicemente adattarsi al sesso opposto… ma è visto come una tavolozza neutra in cui si può aggiungere e togliere quello che si vuole senza la minima coerenza e/o progetto complessivo.

              In un certo senso, è un po’ un’estremizzazione di quello che già si faceva con le mode di trasformazione estrema del corpo, SENZA implicazioni di sesso o genere, tipo quelli che si riempiono di tautaggi o di piercing a livelli mostruosi…

      • Peucezio scrive:

        Pan,
        “ma semplicemente a me non risulta che nelle scuole italiane”

        Aridaje.

        Mi dici DOVE avrei parlato di scuola?

        Non m’interessa, la scuola, tanto fa danno anche quando insegna l’alfabeto.
        M’interessano i fenomeni sociologici e le categorie logiche e psicologiche che ci sono dietro le formulazioni ideologiche e le retoriche correnti.

        Ma possibile che non sappiate leggere quello che uno scrive e dobbiate mettergli in bocca tutt’altro?
        Ultimamente lo fate spesso con me.
        Rispondete a quello che secondo lo schema che vi siete costruiti di me io avrei sostenuto, anziché a quello che ho effettivamente scritto.
        Che senso ha un simile esercizio? Cosa dovrei rispondervi? Difendere una tesi non mia ma attribuitami arbitrariamente?

        • Peucezio scrive:

          Persino l’amico Miguel, per cui ho una stima e un affetto stratosferico, indulge involontariamente in questo esercizio.
          Vede me come il disciplinatore del mondo, mentre se fosse per me il mondo sarebbe un gran casino di ubriaconi, prostitute, ricchioni, fancazzisti irredimibili…

        • PinoMamet scrive:

          “Mi dici DOVE avrei parlato di scuola?#

          Qualche commento più sopra, Peuce’ 😉

        • Peucezio scrive:

          L’ho posto en passant in forma dubitativa a partire dal commenti di Mirkhond, che ha iniziato il discorso. Non è il tema che mi preme e comunque nel commento a cui avete risposto non c’era cenno alla scuola.

          Poi c’è stata la digressione sulla Germania, che è un altro discorso.

          Capite che se in un commento in cui non cito nemmeno implicitamente la scuola, ma parlo della questione dell’etichetta “cultura di genere”, visto che dicevate che non esiste e che è (e questo è vero) una definizione attribuita da altri, il fatto che mi rispondiate in due sulla scuola mi pare poco pertinente: potevate rispondermi sulla scuola al commento in cui citavo la scuola.

          • paniscus scrive:

            “implicitamente la scuola, ma parlo della questione dell’etichetta “cultura di genere”, visto che dicevate che non esiste e che “—

            veramente io ho sostenuto che non esiste la “teoria gender” nell’accezione comune che è usata solo in senso negativo.

            • Peucezio scrive:

              Non ho capito.

              Non esiste l’idea per cui tu sei uomo o donna secondo quello che ti senti e che ti gira?

              • Francesco scrive:

                in effetti mi pare che sia impossibile, ormai, sostenerlo

                ho una sorella fissata, se volete vi giro i video con cui si diletta, tipo chiedere a gente anglofona “dotta” “scusi cosa è una donna?” e riprenderli mentre scalano pareti di vetro liscio

      • Peucezio scrive:

        Pan,
        “Oppure, altro ambito, utilizzare dei legittimi e sacrosanti spunti educativi per scardinare la sovrapposizione tra “differenza sessuale” e “stereotipi di genere”, che davvero non ha senso. Chi l’ha detto che il colore rosa non è adeguato a un maschio? O che il calcio non è uno sport adatto alle femmine? O che i panni li debbano stirare sempre le mamme e mai i padri? ”

        A me pare un modo per creare stereotipi capovolti.
        Negli anni ’70 le ragazze portavano la camicia e i jeans, non in quanto maschili, ma in quanto pratici e anodini.
        Oggi siamo agli uomini che portano la gonna, il rossetto, mettono lo smalto alle unghie e si caricano di simboli vistosamente connotati in un senso sessualmente polarizzato e di solito volgari, pacchiani e di pessimo gusto.
        E questo sarebbe un progresso? A me pare la regressione grottesca a stereotipi ottocenteschi.

        • PinoMamet scrive:

          “Negli anni ’70 le ragazze portavano la camicia e i jeans, non in quanto maschili, ma in quanto pratici e anodini.
          Oggi siamo agli uomini che portano la gonna, il rossetto”

          Peucezio, qui stai paragonando due cose diverse, cioè da un lato le donne (tutte) che si mettono i jeans per praticità (lo fanno ancora…) dall’altro gli uomini (quanti? due, tre, quattro attori o cantanti?) che si mettono il rossetto per “sbalordire i borghesi”.

          E finché ci sono borghesi che si sbalordiscono… 😉

          • Moi scrive:

            Già, ma siamo al paradosso che l’ Intellettuale
            NON è PIU’ chi sa contestualizzare, BENSI’ de-contestualizzarle … tipo che Jayden Smith , a portar la gonna “da donna” , fa ciò che gli uomini han fatto per millenni dall’ Antichità ad ancora al primo Medioevo ; NONCHE’ che i sacerdoti di tantissime religioni al Mondo anch’ora 🙂 fanno … in pratica, tutti fuorché i preti in completino clergyman anziché in tonaca !

            • Moi scrive:

              con queste (!) premesse è LOGICO voler radere al suolo il Mausoleo di Dante a Ravenna perché ha scritto robe sessiste, omofobe, e rappresenta una Minaccia all’Accoiènza 🙂 Boldrinana per aver Messo all’ Inferi Ipprofèt’a Muàmmadde !

          • Peucezio scrive:

            Pino,
            beh, no.
            Vedendo filmati di allora sono colpito da come le ragazze vestivano casual e sportive, non fighette come oggi.
            E ti dirò che trovavo più sexy quelle, nella loro naturalezza.
            C’è stata proprio, rispetto ad allora, una ri-enfatizzazione della polarità sessuale, anche se non nelle forme esagerate di un tempo (diciamo fino agli anni ’50-’60). E siccome la polarità è diventata “fluida”, senza per questo essere meno polare, la moda (non ancora il costume collettivo grazie a Dio) propone uomini in gonnella, unghie con lo smalto, rossetto, ecc.

            Ai tempi così c’erano solo i travestiti, spesso grotteschi. Ma il travestitismo, come anche l’androginia, sono sempre esistiti, sono un topos della cultura tradizionale.

            • PinoMamet scrive:

              Aldilà delle donne più o meno casual (io tutte ‘ste fashioniste in giro non le vedo…) a me apre che la moda maschile proponga, più o meno, sempre le stesse provocazioni, perlomeno dagli anni Settanta…
              e sempre con lo stesso successo 😉

              • Peucezio scrive:

                Mah, non è che guardassi le sfilate, ma non ricordo negli anni ’80 i ragazzi con la gonnellina.
                Semmai c’era un ideale estetico maschile virile e algido, un po’ volgarotto visto con gli occhi di oggi, da film di fantascienza con scenari di cartapesta.

              • PinoMamet scrive:

                Ma quanti ragazzi con la gonnellina vedi in giro, scusa?

                Comunque, persino nelle sfilate, il loro numero è bassissimo (e davvero credo ci sia sempre stata la sfilata dell’ “originalone” di turno con le gonne maschili, perlomeno dagli anni Settanta)

              • Peucezio scrive:

                Mostrami le foto: non lo escludo ma non le ho mai viste.

              • roberto scrive:

                Peucezio

                David bowie sulla copertina di
                The man who sold the world 1971

                https://images.app.goo.gl/NYQBqigaerrhhETg8

      • Peucezio scrive:

        Pan,
        “personaggi maschili che venivano rapiti dall’orco o dalla strega cattiva e ragazze intrepide che andavano a salvarli, e roba simile. ”

        Stessa cosa.
        niente conferma e rafforza di più uno schema che capovolgerlo.
        Per scardinare uno schema bisogna proprio ignorarlo, aggirarlo, tamquam non esset, sostituirlo con una logica che lo trascenda e lo superi.

      • Peucezio scrive:

        Pan,
        “Semplicemente, non ci trovo niente di male a dire ai bambini che esistono anche famiglie di quel tipo, per il banale fatto che esistono davvero, e che sono visibili. ”

        Non condivido.
        Lo scopo dell’insegnamento non è illustrare la realtà, che si illustra da sola, ma trasmettere criticamente modelli.
        A un bambino puoi spiegare Giulio Cesare, perché è morto duemila anni fa e non può incontrarlo.
        Ma non è che devi insegnargli ciò che già vede ogni giorno: che senso ha.

        Inoltre un insegnamento non può essere puramente descrittivo, deve essere per l’appunto critico. Che non significa né demonizzatore, né acquiescente e acriticamente corrivo.

        C’è un’ipocrisia di fondo nella cultura progressista in questa insistenza sul fatto che certe realtà sono già fattuali.
        Perché quando vogliono loro la realtà è il demonio da redimere, la società è retrograda, corrotta, degenerata, Berlusconi è un depravato perché gli piace la bernarda, l’Italia è privinciale, omofoba e razzista, preda di corruzione, familismo amorale, rendite di posizione, chiusura ottusa verso le novità, il mondo è popolato da inquinatori, distruttori del pianeta, razzisti e oppressori patriarcali, l’umanità va r e d e n t a.

        Non ho capito: la redenzione va da una parte sola?

        • roberto scrive:

          Peucezio

          “la realtà si illustra da sola”

          Davvero!?! Mi stupisce veramente questa cosa anche per la semplice difficoltà di definire cosa sia la “realtà”
          Lo vediamo qui ogni giorno, abbiamo tutti percezioni molto diverse della realtà…

          • roberto scrive:

            Tra l’altro avendo passato gli ultimi 19 anni della mia vita in mezzo a bambini prima e adolescenti poi, la mia esperienza mi direbbe che non c’è nessuna cosa che si illustra da sola e anche cose banalissime che qualsiasi adulto normalmente pensante capisce al volo fa oggetto di domande e richiede spiegazioni, tanto più quando una cosa si allontana un po’ dalla normalità (tipo Pippo che ha due mamme o due papà)

          • Peucezio scrive:

            Quindi la scuola, non i genitori, dovrebbe insegnare ai bambini non l’alfabeto, l’aritmetica, la storia, la geografia, ma a decodificare la realtà che vedono?

            Ti rendi conto della carica di totalitaria e orwelliana c’è in un’idea del genere?

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ peucezio

              “orwelliana”

              Ah peuce’, lasciati servire da uno che Orwell se l’è letto tutto:

              qui di orwelliano non ci sono Rosa Chemical, Fedez, il bacio gay a Sanremo o le polemiche contro la Rowling.

              Qui di orwelliano ci sono soli i vari Pillon, Adinolfi, Wojtyla, Ratzinger, i fondamentalisti masticabibbie delle due sponde dell’Atlantico, il patriarca Kirill, gli ayatollah e tutti gli omofobi bigotti come loro che pretendono di avere la Verità Assoluta e di detenere l’esclusiva della Difesa Dei Valori.

              In altre parole, da una parte ci sta l’umanità e dall’altra quelli che passano la vita a vietare le cose agli altri. Gli Uomini e i Caporali di Totò, per capirci.

              E i Caporali come Bignami, Wojtyla, Pillon e Ratzinger hanno da mo’ rotto i c…

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Peucezio scrive:

                Beh, dai non ci credi neanche tu a quello che hai scritto.

                L’orwellismo (non nel senso del pensiero di Orwell ovviamente, ma della distopia che descrive) per definizione è la negazione della Realtà in nome della Verità di regime.
                Quindi non può che essere progressivo, non certo legato al passato.

              • Francesco scrive:

                devo dire che la rozzezza intellettuale con cui ADV mette insieme tutti i suoi “nemici culturali” mi lascia basito

                dovessi affidare la mia vita al progetto di una turbina o alla preparazione di un bombardamento o a una gita a Genova, la commissionerei ad Andrea con sicurezza

                ma la crassa ignoranza sugli altri argomenti di cui discetta, confondendo Tommaso d’Aquino con la superstizione … è peggio degli illuministi!!!

                :0

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ peucezio

                “orwelliano”

                Allora, visto che mi pungi sul vivo… 😉😉

                …in “1984” si legge che il potere su basa su una forma di controllata pazzia: l’imposizione cioè – pena l’annientamento – dell’adesione a tesi arbitrarie. L’inquisitore orwelliano si vanta di potersi librare per aria, se solo il Partito lo vuole. Stalin eliminava quelli che avendo visto a Londra la metropolitana potevano testimoniare la falsità della pretesa che la metropolitana di Mosca fosse la più grande del mondo (esempio citato da Koestler). Orwell ha cura di ricordare che tale imposizione è nella natura stessa del potere, di qualunque potere. Orwell non contrappone mai a tale “ideologia” (quello che tu chiami “orwellismo” si chiama appunto così nel terzo volume delle “Origini del totalitarismo” della Arendt) la Realtà della metafisica. Al “solipsismo collettivo” di Oceania Orwell contrappone “solo” la “realtà” dell’esperienza codificata nelle leggi fisiche (la gravità, ridicolizzata dall’inquisitore) e matematiche (“libertà è libertà di dire che 2 più 2 fa 4”). La religione (di cui il Partito orwelliano mutua la sessuofobia e l’ordine monastico dei suoi quadri) è “orwellismo” a pieno titolo, in tutta l’opera orwelliana.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “crassa”

                Ti ricordo solo una frase di Chesterton: “imbroglione non è chi entra nel mistero. Imbroglione e’ chi rifiuta di uscirne”.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                conosco ma … non c’entra un tubo con accumunare l’Aquinate, San Giovanni Paolo II e il compianto pontefice Benedetto XVI (vm) con Kirill, Pillon e gli Ayatollah

                del resto uno che prende Orwell per oro colato nella definizione del potere … un minimo di prudenza? di considerazione per la natura ambigua e sfuggente della realtà? il Potere del Partito è ispirato a Stalin e Hitler e indebitamente esteso all’estero, in primo luogo a quel posto sommamente civile e scettico che si chiama Gran Bretagna da Orwell

                per ogni “masticabibbie” c’è un Alessandro Manzoni

                e persino negli USA credo ci sia gente in grado di pensare bene

                peraltro, di tutti i frequentatori di questo blog, l’unico che potrebbe passare per un Caporale sei tu (e non te lo dico per polemica ma per affetto ligure)

                ciao

              • Francesco scrive:

                PS ho letto anche io 1984. A un certo punto il povero protagonista cerca di contrapporre al Potere del Partito la sua Fede nell’uomo .. e poi perde.

                Finisce molto male il libro, se ricordi.

              • Peucezio scrive:

                Andrea,
                d’accordo, so bene, pur senza ancora aver letto 1984, che è questa l’essenza della visione orwelliana.

                Ma non ho capito che c’entra la religione.

                Io ho affermato che il mondo orwelliano è per sua natura “progressivo”.
                È una mia interpretazione ovviamente: non sto mettendo in bocca a Orwell cose che non dice (però non è un caso che abbia chiamato il suo libro “1984”, cioè un anno per l’epoca futuro).

                Dico che è un mondo progressivo, perché è tipico della cultura progressista (non parlo del positivismo ottocentesco, ma del progressismo contemporaneo e delle sue radici protestantico-illuministe) l’antirealismo e il contrapporsi ideologicamente allo statu quo. L’arbitrio del potere trova uno strumento perfetto nell’ideologia e in ogni sistema che impone delle verità dall’alto senza i fastidiosi vincoli del confronto col dato di realtà.

                Tu mi dirai che anche la religione è un dato arbitrario e anti-realista.
                Ma la tradizione, non a caso, come la realtà è un altro tipico bersaglio dell’ideologismo progressista.
                Perché se è vero che non ha il termine di confronto col dato di realtà in sé (poi ci sarebbe da articolare ulteriormente il discorso, ma diciamo così per semplificare) è un elemento tramandato, tendenzialmente stabile e quindi piuttosto refrattario a ogni utopisto partorito dalla mente umana e imposto arbitrariamente.

                Semmai è un altro il punto problematico su cui devo darti parzialmente atto.

                E cioè che la modernità non sono solo utopismi astratti.
                Prima ho citato il positivismo ottocentesco.
                Anche la modernità ha una coomponente fortemente realistica e oggettivista.
                Forse eccessiva: forse rappresenta lo squilibrio opposto (un soggetto che dilaga diventa solipsistico, ma un soggetto sovrastato e travolto e dall’oggetto non è meno alienato: la realtà non è sempre bella e ci vuole un equilibrio).
                In una certa misura senz’altro sana.
                In ogni caso c’è.
                Questa è un po’ la contraddizione di fondo della modernità, che va a mio avviso chiarita.

              • Peucezio scrive:

                Comunque, tornando a bomba,

                Orwell istituisce un parallelo fra il mondo distopico che prefigura e le religioni storiche?
                O semplicemente non se ne occupa o comunque non le contrappone come modello a quello distopico?

                Questo puoi dirmelo tu che l’hai letto; io non lo so.

        • Peucezio scrive:

          Comunque mi sembrava chiaro che il senso generale del commento non era questo.

          Era l’idea che la scuola non dovrebbe fornire filtri colorati per leggere il mondo, ma se lo deve fare, almeno devono essere filtri critici, multicolori, non univoci.

          E soprattutto che sorprende che proprio quelli che si pongono istericamente in attrito con la realtà oggettiva (il sesso biologico, la società con le sue strutture e la sua storia, ecc.) poi, quando gli fa comodo, identifichino l’essere col dover essere.

          Esistono anche gli stupratori, gli assassini, i genitori drogati e alcolizzati che picchiano i figli. Dobbiamo educare i ragazzi al fatto che ciò è fisiologico e normale?
          Il semplice statuto di esistenza è la base di una legittimità etica?

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ peucezio

            “legittimità etica”

            L’unica legittimità etica proviene solo dalla regola secondo cui “la libertà di ciascuno finisce dove inizia quella degli altri”.

            Regola che risale non a questa o a quella Tradizione, o a qualche vangelo o corano o diritto consuetudinario di questa o di quella comunità, ma alla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino della Rivoluzione Francese.

            Nota bene che con ciò viene automaticamente condannato ad esempio lo stupro, che è per definizione una violazione della libertà della persona stuprata.

            Tutto il resto, tutto ciò che va fuori dal più schietto relativismo etico, puzza di arbitrio, e dunque di sopraffazione.

            Va dunque escluso dall’insegnamento.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Peucezio scrive:

              Andrea,
              ma in che senso questo principio di libertà che enunci sarebbe compatibile con l’esistenza dell’istituzione scolastica e, quel che è peggio, dell’obbligo scolastico?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ peucezio

                “obbligo”

                Siamo forse liberi di consentite ai genitori di negare ai figli il diritto all’istruzione?

                Guarda che a prendere sul serio il motto “la libertà di ciascuno finisce dove comincia quella degli altri” si va molto, molto lontano… 😉

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Peucezio scrive:

                Chi ha stabilito il diritto all’istruzione?
                E il dovere poi?
                E se i figli non vogliono?
                E comunque perché dovremmo presumere che vogliono?

                In ogni caso l’istruzione di stato è sempre inevitabilmente indottrinamento, quindi totalitarismo.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ peucezio

                “istruzione”

                Adesso non ti arrampicare sugli specchi.

                Nega l’istruzione a casa un bambino e ne farai un succube a vita.

                Poi magari non ha voglia di studiare, ma senza una cultura di base è peggio di quei deportati sulle isole dell’Artico sovietico abbandonati a se stessi e destinati al cannibalismo.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Peucezio scrive:

                Andrea,
                sai bene che la critica all’esistenza della scuola e dell’istruzione di massa è un punto cardine della mia visione del mondo da prima che commentassi qui dentro.
                E se non lo sapevi, ora lo sai 🙂

                Non ho bisogno di arrampicarmi sugli specchi: trovo che la scrittura alimenti modelli cognitivi astratti, omologanti, alienanti e in quanto tali pericolosi.

                Ma se scrittura dev’essere, meglio che sia appannaggio di pochissimi. Non di pochissimi privilegiati, ma di pochissimi intellettuali fancazzisti, che si occupano delle cose dello spirito.

                Se mi chiedi se ritengo giusto che ci siano poche persone che amano la cultura e sono refrattarie al lavoro che come tali hanno diritto ad essere mantenute col lavoro degli altri ti dico di sì: non sono un egualitarista.

                Nel mio mondo ideale non lavora nessuno perché ci pensano le macchine: al massimo si fa il minimo per dirigere le macchine.

                Ma finché non c’erano trovo meglio l’economia aristocratico-schiavile greco-romana, che ha prodotto le basi culturali stesse della nostra civiltà (senza saremmo ancora sugli alberi) che non l’egualitarismo moderno, che ci rende tutti schiavi.

                Per inciso: ti faccio una domanda molto seria.
                La scuola, ammetterai che inevitabilmente trasmette non solo modelli cognitivi, ma valoriali, ideologici, visioni del mondo, della società, della famiglia, della sessualità, della storia, ecc. ecc.
                Ha cioè un potere di indottrinamento enorme, tenendo conto delle classi di età su cui si esercita.
                Chi mai può dare garanzia di libertà, neutralità, obiettività, pensiero critico? Lo stato?
                Qualsiasi classe di insegnanti, da dovunque la prendi, avrà tutti i pregi e difetti dell’umanità media, quanto a faziosità, parzialità, maggiore o minore onestà intellettuale, spirito critico. Tutte doti in generale minoritarie.

                Ti rendi conto quindi di che potere micidiale diamo a un’istituzione?

            • Francesco scrive:

              >>> L’unica legittimità etica proviene solo dalla regola secondo cui “la libertà di ciascuno finisce dove inizia quella degli altri”.

              OK e chi cazzo lo ha detto? è un principio talmente vago, interpretabile, manipolabile, privo di fondamento, che non ci poggerei sopra neppure lo statuto di una squadra di minibasket

              • Peucezio scrive:

                Sì, in effetti è un po’ vago.

                Si potrebbe riformulare meglio dicendo che si è liberi di tutto, tranne che di comprimere o limitare la libertà altrui.

                Che significa che è inammissibile porre restrizioni per un’epidemia, perché nessuno mi punta una pistola alla tempia e mi obbliga ad uscire di casa e andare in luoghi affollati esponendomi, quindi, se voglio stare in casa, devo poterlo fare senza rompere le scatole a chi vuole uscire e al limite anche ammalarsi e morire.

                La salute è un diritto. Ma anche la malattia e la morte lo sono. E la libertà di movimento e di vita lo è ancor di più.

              • roberto scrive:

                Peucezio

                “ Si potrebbe riformulare meglio dicendo che si è liberi di tutto, tranne che di comprimere o limitare la libertà altrui.”

                Mi sembra proprio sbagliato.
                Non posso impedire al vicino di portare il cane a cacare nel mio giardino perché non posso comprimere la sua libertà di portare il suo cane dove vuole?

                Io direi che la società è fatta di compromessi fra i diritti e le libertà dei suoi membri. È una scelta continua fra quale libertà privilegiare

                La libertà del fumatore di godersi una sigaretta al tramonto sulla spiaggia o la mia di godermi lo stesso tramonto senza essere appestato?
                La libertà di tizio e caio di baciarsi davanti allo stesso tramonto o la libertà di karen di non assistere agli sbaciucchiamenti gay?
                La libertà dell’ubriacone di cantare a squarciagola in mezzo alla strada o quella di Miguel di dormire?
                La libertà mia di tirare due botti a capodanno o quella del mio vicino di non sentire i botti che gli fanno paura al criceto?

                La società sceglie man mano quale libertà privilegiare, non possono coesistere libertà assolute

              • Peucezio scrive:

                Beh, ma tutti quelli che hai citato sono casi di spazi condivisi.
                Lì si deve applicare il buon senso, cioè essenzialmente cercare i compromessi che dici tu, perché c’è un’interazione inevitabile, quindi ci si può disturbare.

                Se io invece, putacaso, vado con una zoccola, che sceglie liberamente di fare quel lavoro, copulo con lei in un appartamento, con discrezione, senza dare pubblico scandalo, ecc., nessuno dovrebbe avere da eccepire a nessun livello.

                Almeno in una visione liberale e individualista come quella che dice di propugnare Di Vita (che secondo me invece un collettivista e sostanzialmente un socialista, ma vabbè).

              • roberto scrive:

                Peucezio

                “Se io invece, putacaso, vado con una zoccola, che sceglie liberamente di fare quel lavoro, copulo con lei in un appartamento, con discrezione, senza dare pubblico scandalo, ecc., nessuno dovrebbe avere da eccepire a nessun livello”

                Infatti non ho niente da eccepire

              • habsburgicus scrive:

                a proposito di zoccole 😀
                Miguel ha messo, forse non qui ma su una mailing list in cui ci sono anch’io, un articolo sulle escort extra-super-lux che allietano i banchieri nelle notti di Davos 😀
                dove ci sono i soldi 😀

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                tu no, infatti sei un vero libertario, almeno sul piano della concezione del diritto.

                Ma purtroppo c’è un’avversione diffusa verso le libertà individuali.

                Adesso il nostro nuovo ministro della salute ha esordito dicendo che lo stato deve educare i giovani a non diventare fumatori.

                Mi fa venire voglia di diventare fumatore!

              • habsburgicus scrive:

                del resto ogni banchiere che si rispetti ha nel sangue il fottere 😀
                nel 95 % la usa per fottere noi :D, umile popolo privo di diritti e ridotto al rango di pecore da tosare 😀 😀
                il 5 % vorrà pure usarla per fottere lui, non vi pare ? 😀 😀
                ed ecco la funzione sociale della super-escort tanto che si potrebbe scrivere un apologia, possibilmente in greco o in copto. ma andrebbe bene pure in latino :D, che nella favella del Boccaccio (per restare in tema) potrebbe rendersi così 😀
                “Della necessità di femmine pulcre et libidinose per allietare le notti de li signori” 😀

              • habsburgicus scrive:

                pardon
                un’apologia !

              • Francesco scrive:

                Dovremmo classificarci nella scala “individualista-comunitario” o come si chiama a essere ben saputi. Provo a partire …

                ADV è uno stalinista di ferro e molto coerente, a cui fanno schifo sia la libertà che l’individuo, è facile da classificare

                Pino e roberto mi sembrano due classici italiani anarchici e faccio come voglio, il secondo un pò “ripulito” nella forma dagli anni all’estero

                Miguel è un iper-micro-comunitarista … più stalinista di ADV ma rigidamente su scala ridottissima

                peucezio in teoria è un fascio ma di fatto è un iper-individualista che vuole fare il cazzo che gli va ma dirlo bene

                Io temo di essere bipolare, un pò anarco-liberista e un pò bigotto-moralista, non so scegliere … me ne vergogno

                ?

              • PinoMamet scrive:

                Non so come mettermi, in questa scala.

                Parla proprio di cose che boh, non mi tangono.

                Non sono un grande amante delle micro-comunità.
                Tutto bello, aiutarsi tra esseri umani che vivono nello stesso posto eccetera, ma mi puzza di rassegnazione (“tanto non si può fare niente altro”…) e di accontentarsi, e immagino che ai potenti le micro-comunità che “si accontentano” piacciano molto, molto di più delle macro-comunità che fanno causa in tribunale, eleggono i politici e scrivono le leggi.

                Non mi piace neanche la dittatura del proletariato universale prospettata da Andrea , e quanto ai fasci, beh, ho già detto che provo un’istintiva- non dico simpatia- dirò affinità per i giovinotti che cantano canzoni sconce sulle camionette in corsa e fanno a pugni con i bolscevichi, mentre nutro odio profondo verso il notabile del paese che mette fez e orbace per continuare a fare il notabile di paese peggio di prima.

                Mi piace la proprietà privata, ma moderata da leggi sicure e salde, no che domani arriva il primo pirla e le cambia in peggio.

                Per il resto, mi pare giusto che ognuno faccia quello che gli pare, e trovo antipatici i divieti estremi
                (tipo mo’ che in Svezia non si può fumare neanche per strada… conosco delle Karen che dicono “è giusto così, a me il fumo dà fastidio”, a me fa schifo il formaggio ma mica proibisco alle persone di comprarlo e mangiarselo…)

                E non dimentichiamoci che odio profondamente l’ex ministro Speranza.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “detto”

                Prova a negare quel “vago” principio e ti ritrovi direttamente l’homo homini lupus hobbesiano.

                Nessun altro principio è altrettanto imprescindibile.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “stalinista”

                Francesco, abbi pazienza, ma per te sono stalinisti praticamente tutti quelli che non si genuflettono davanti all’immaginetta di Wojtyla, per cui sì, per te sono stalinista.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ pino mamet

                “proletariato”

                Adesso non mi fare il Francesco anche tu! 😉

                Quand’è che ho parlato di “dittatura del proletariato universale”?

                Solo perché sostengo il relativismo etico e non amo l’attuale vitello d’oro della proprietà privata dei mezzi di produzione?

                Dai, almeno tu!

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                Non ne hai parlato qui, Andrea, però in altre occasioni hai bene espresso la tua aspirazione a un governo universale!

                Comunque sull’istruzione (più sopra) la penso come te, e non come Peucezio.

                Per Francesco: grazie (davvero, non ironicamente) per il “classico italiano anarchico”!

                Che dire… me ne fregio!

              • Peucezio scrive:

                Francesco,
                “peucezio in teoria è un fascio ma di fatto è un iper-individualista che vuole fare il cazzo che gli va ma dirlo bene”

                🙂 🙂

                C’è del vero in effetti.

                Comunque se dovessi dire non penso più sia un problema di scala.
                Anche la comunità può essere oprimente.
                Le grandi organizzazioni lo sono di per sé.
                L’individuo è solo e alienato.

                Non ci vuole nessuna di queste cose.

                Ci vuole più interazione possibile di tutti con tutti (preservando spazi di intimità).

                Credo che il criterio decisivo sia il pluralismo.
                Macro-comunità, microcomunità e individui possono sia incrementare il pluralismo, sia omologarlo.

                L’individualismo può significare tante teste diverse, come l’uomo-massa standardizzato e replicato, completamente libero, ma identico agli altri.

                La microcomunità può essere oppressiva, angusta, insofferente della varietà, conformista, provinciale.

                La macrocomunità, la Gesellschaft tönniesiana omologa tutti i popoli, le comunità, gli uomini creando una poltiglia indistinta.

                Allo stesso modo l’individualismo può produrre libertà e originalità,

                la microcomunità varietà locali, come l’Italia, coi suoi diecimila campanili, dialetti, ecc.,

                la macrocominutà, la più distruttiva, può però creare strumenti così potenti da aprire spazi creativi nuovi.

                Il vero discrimine è l’apertura verso l’alterità, verso la realtà: difende il molteplice chi non è accecato dall’amor sui, dai propri schemi, ideologismi, dalle proprie Verità dogmatiche.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ pino mamet

                “universale”

                Governo universale è una cosa, dittatura universale un’altra.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                >>> Governo universale è una cosa, dittatura universale un’altra.

                vedete che quando parlo della infantile ingenuità di ADV non sto affatto parlando a casaccio?

                peraltro vorrei fare l’offeso: ho dato ad Andrea dello stalinista, non semplicemente dell’ateo fanatico. Com’è che finge di non averlo notato?

                😀

                PS grazie a Pino, Peucezio e pure ad Andrea

              • Peucezio scrive:

                Sia chiaro, a scanso d’equivoci,

                io resto un comunitarista.

                Perché di base la comunità è una realtà premoderna e come tale articolata, non omologata, non standardizzata. Quindi pluralistica.

                Ma non ho problemi a prendere distanze dalle comunità opprimenti e omologanti, che pure esistono.

              • roberto scrive:

                Francesco

                “Pino e roberto mi sembrano due classici italiani anarchici e faccio come voglio, ”

                Mmmmh mi senti davvero lontano dall’idea di anarchia….mi sento piuttosto libertario, questo sì, e vedo l’anarchia come un modo di comprimere arbitrariamente la libertà altrui

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                “Mmmmh mi senti davvero lontano dall’idea di anarchia….mi sento piuttosto libertario, questo sì, e vedo l’anarchia come un modo di comprimere arbitrariamente la libertà altrui”

                Sì, direi che condivido.

        • paniscus scrive:

          “A un bambino puoi spiegare Giulio Cesare, perché è morto duemila anni fa e non può incontrarlo.”—

          Quindi non gli si deve spiegare nemmeno il ciclo dell’acqua o le fasi lunari, perché tanto vedono ogni giorno la luna, la pioggia o il vapore? O non gli si deve spiegare nemmeno che esistono la Francia, la Grecia o gli Stati Uniti, perché tanto in futuro potranno andarci di persona e vederli, a differenza della chiaccherata con Giulio Cesare?

          • Moi scrive:

            Be’ … di certo NON siamo PIU’ nell’Ottocento da Libro Cuore in cui la Scuola era l’ Unica Finestra sul Mondo … benché a molti insegnanti, in Italia, piaccia tanto raccontarsela ancora così ! 😉

          • Peucezio scrive:

            Pan,
            scusami, ma che senso ha spiegare ai bambini che ci sono culattoni che comprano in giro i bambini e lesbiche che prima fanno un figlio con un uomo, poi si ricordano che gli piace la bernarda e lo strappano vias al padre per farlo crescere dalla loro amica?
            Ciò di cui parli tu non sono mere enunciazioni di fatti osservabili, sono le loro spiegazioni scientifiche.
            Se a scuola, magari non ai bambini, ma al liceo, quando si ha una maturità sufficiente, si spiega ai ragazzi come funziona l’omosessualità e quali ormoni sono implicati, niente da dire.

            Ma l’omosessualità cozza contro un principio scientifico a te caro, e cioè che la psicologia non esiste, la cultura è una sovrastruttura irrilevante e tutto ha una radice fisiologica misurabile o non è: l’omosessualità è raramente ormonale e quasi sempre dovuta a fattori ambientali, culturali, sociali.
            Per cui per spiegarla bisogna parlare di quelle brutte cose come Freud, la crisi della coscienza, del soggetto e del razionalismo occidentale che voi neopositivisti nostalgici dell’Ottocento rigettate istericamente.

            • paniscus scrive:

              “Ma l’omosessualità cozza contro un principio scientifico a te caro, e cioè che la psicologia non esiste, la cultura è una sovrastruttura irrilevante!”—-

              Ecco, dopo questa perla vorrei veramente capire da dove hai preso questa certezza, e cioè che quello sia un “principio scientifico a me caro”. Te la sei inventata di sana pianta, senza minimamente chiedermi se ci avevi preso o no.

              Indicami quando mai ho detto che “la psicologia non esiste” o che “la cultura è una sovrastruttura irrilevante”.

              Non solo non è vero che “mi sia caro”, ma non lo penso proprio, e non l’ho mai pensato.

              Oltretutto, mi sembra che sia tu a contraddirti pesantemente su questo punto.

              Se tu pensi che le motivazioni delle scelte “anomale” o “minoritarie” non siano biologiche ma siano quasi sempre indotte da fattori psicologici e culturali, non capisco perché tu ti indigni tanto se esistono i gay, esistono i trans ed esistono tutte le più pittoresche varianti dei gender-fluid che possano rimediarsi un quarto d’ora di notorietà sul palco di Sanremo o in un balletto su TikTok.

              Le scelte e le abitudini personali che derivano da aspirazioni e bisogni psicologici e non strettamente material…

              …sono adeguatamente “fondate” e meritevoli di rispetto, solo quando riguardano scelte e abitudini che condividi anche tu, o che comunque piacciano a te?

              Siccome i gay ti fanno schifo mentre i fumatori no… allora il processo psicologico e culturale che porta la gente a fumare è “naturale” e merita simpatia, mentre quello che porta a essere omosessuali va combattuto? faccio presente che l’omosessualità esiste anche nel mondo animale, il fumo non mi risulta.

              • Peucezio scrive:

                Dov’è che avrei detto che non devono esistere gli omosessuali o che mi fanno schifo?

                Mi fanno schifo quelli normalizzati, borghesizzati, che vogliono scimmiottare gli etero facendo la parodia delle istituzioni tradizionali.
                Ma gli omosessuali trasgressivi o anche semplicemente discreti mi piacciono.

                Ho almeno un caro amico omosessuale, più diversi conoscenti.

                Senza omosessualità non avremmo avuto Mann, Proust, Pasolini, Wittgenstein solo per citare i primissimi che mi vengono in mente.
                Senza omosessuali non avremmo avuto l’arte, la bellezza, la cultura, la scienza, in una parola, la civiltà.

                Tra l’altro l’omosessualità, non essendo orientata alla riproduzione, ha un nucleo di gratuità, sottratto al biologico, alla natura, che è un elemento di intrinseca nobiltà, a tratti oserei dire di superiorità morale. Ed è un altro elemento che questi degenerati di oggi vogliono eliminare.

                Mi va bene sia l’omosessuale ostentato, esuberante, pittoresco, sia quello discreto, indistinguibile, che non lo dice né lo fa capire.

                Quello che non sopporto è il moralista, quello che pretende una legittimazione sociale come omosessuale, anziché come persona.
                Quello che piega l’omosessualità alle categorie borghesi di rispettabilità e la rispettabilità all’omosessualismo.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ peucezio

                “omosessuali”

                Cioè, se l’omosessuale è Pasolini allora ti sta bene perché aumenta la varietà e la bellezza del mondo.

                Se l’omosessuale è una persona normale che lavora al catasto e guarda Domenica In allora è un borghesuccio che ti disgusta.

                Ma dico, ti rendi conto di quanto sei omofobo?

                Disprezzi il diritto a una vita normale, e degli omosessuali apprezzi solo l’eventuale vena artistica e creativa – che peraltro è comune anche a molti eterosessuali.

                Accetti la persona omosessuale “a condizione che”.

                Mi ricordi tanto quelli che dicono “io non sono razzista, c’ho pure l’amico di colore, certo che quando ti fermano ai semafori…”

                Ma proprio tanto.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Ma dico, ti rendi conto di quanto sei omofobo?”

                Credo che la posizione di Peucezio sia un po’ più complessa.

                Lui è una persona che accetta una vasta varietà di comportamenti umani. Alcuni dei quali oggi “sdoganati” (come l’omosessualità), altri demonizzati furiosamente, perché OGNI sistema sociale ha bisogno di tabù inviolabili.

                Per lo stesso motivo, gli dà enormemente fastidio la retorica “inclusiva” che include gli inclusi del momento, e demonizza chi non è “inclusivo” verso di loro. Una retorica che spesso “esclude” con furia violenta altri.

                E lo dice in modo abbastanza sopra le righe.

              • Peucezio scrive:

                Andrea,
                se l’accusa è l’omofobia, la prendo con entusiasmo.

                Con la cappa di conformismo e perbvenismo che c’è oggi sul tema essere omofobi, indipendentemente da quello che si pensa nel merito, è un dovere civile e morale.

                Inoltre non ho nulla da dimostrare né alcuno cui accreditarmi.

                Sono libero di apprezzare gli omosessuali alle condizioni che dico io e quelli che dico io e di schifare gli altri.

                E vale anche per gli eterosessuali (sai quanti trovo che con la loro presenza sulla faccia della terra qinuinino? A partire da Zelenskij, Biden, la Boldrini, Nancy Pelosi, Letta, Speranza, Galli e tantissimi altri).

                Ma vale anche, per restare in tema di sesso, per tutti quegli uomini che si scopano una e poi la svalutano perché si è concessa troppo facilmente: secondo me vanno evirati.

                Sì: l’omosessuale imborghesito mi fa schifo.
                Come chiunque abbracci qualsiasi forma di conformismo e di perbenismo.
                Sono antiborghese in genere e tantomeno faccio eccezione per i culattoni.

                Circa le amicizie, rivendico il diritto di avere amici ebrei essendo antisemita, di avere amici omosessuali essendo “omofobo”, come dici tu, di avere amici negri essendo razzista.

                Se poi mi chiedi se in generale disprezzo gli omosessuali, ti dico di no. Finché non hanno avanzato pretese di legittimazione pubblica erano un elemento di ricchezza.

                Oggi gli omosessuali sono i custodi del conformismo, sono i gendarmi del potere, sono gli agenti della repressione e i nemici della libertà.
                Quindi, sì, sono un nemico mortale.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Sì: l’omosessuale imborghesito mi fa schifo.”

                Credo che ci siano diversi aspetti.

                1) Non credo che esistono “gli omosessuali”. Esistono persone, di ogni tipo – dalla mia amata Vernon Lee al venditore immobiliare che si tromba a pagamento i tredicenni – che, tra le loro innumerevoli caratteristiche, hanno attrazioni sessuali di un certo tipo. Volendo possiamo dividere l’umanità in eterosessuali e omosessuali, come la possiamo dividere in amanti e odiatori del tartufo, o in intonati e stonati.

                2) Gli omosessuali, come gli stonati, non è che “devono” essere borghesi o non borghesi (termine già molto ambiguo).

                3) Sicuramente oggi il “conformismo” politico-mediatico sostiene “i diritti degli omosessuali”, perché nel sistema capitalistico ultimo, esistono SOLO individui e consumatori, rigorosamente uguali qualunque cosa siano umanamente, rigorosamente gerarchizzati secondo i soldi di cui dispongono. Un omosessuale, o un molisano, o uno che ha fatto l’Istituto Tecnico Industriale, ha il sacrosanto e inviolabile diritto di entrare in un ristorante di lusso. Ma se non ha i soldi per pagare il conto, non è che viene preso in giro: viene arrestato.

                Ma questo non è colpa di chi – nel campo delle preferenze sessuali – è nato omosessuale.

              • Peucezio scrive:

                Sia chiaro: ciò che ho detto sul dovere dell’omofobia si estende all’antisemitismo e al razzismo.

                L’uomo libero, che coltiva il pensiero critico, infrange i tabù.
                Anche solo simbolicamente.

                Senza poi cadere nello schematismo e nel conformismo opposto.

              • Peucezio scrive:

                Aggiungo,
                ho scritto “oggi sono…”.

                Mi riferisco solo agli omosessuali attivisti e a quelli, pur non militanti, che aderiscono al conformismo omosessualista di oggi.

                Ci sono omosessuali, dichiarati e non, che sono nemici del politicamente corretto, dei militanti LGBT, ecc. ecc.
                Quelli hanno tutto il mio rispetto.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Mi fanno schifo quelli normalizzati, borghesizzati, che vogliono scimmiottare gli etero facendo la parodia delle istituzioni tradizionali.
                Ma gli omosessuali trasgressivi o anche semplicemente discreti mi piacciono.”

                credo che sia perfettamente congruente con:

                “Le scelte e le abitudini personali che derivano da aspirazioni e bisogni psicologici e non strettamente material…
                …sono adeguatamente “fondate” e meritevoli di rispetto, solo quando riguardano scelte e abitudini che condividi anche tu, o che comunque piacciano a te?”

              • Peucezio scrive:

                Mauricius,
                non c’entra un cazzo il mio gusto personale e mi meraviglia che tu non sia capace di andare oltre questa banalizzazione.

                Gli stati di fatto sono tali per definizione.
                Ma la loro istituzionalizzazione dovrebbe essere il prodotto di una lenta sedimentazione, che a sua volta deriva dal complesso gioco di interazioni fra tanti aspetti e istanze della società.
                Che gruppi di pressione organizzati, d’accordo con élite distopiste e fanatiche, stravolgano categorie plurimillenarie in un giorno, dall’alto, a tavolino, perché così gli gira, per mio conto è un danno.

                Comunque tutto è partito perché Pan sosteneva che io fossi ostile all’omosessualità. O agli omosessuali in sé, indipendentemente dal contesto storico.
                Ho semplicemente risposto.

                Se volete spiegarmi voi cosa piace a me, vorrà dire che la prossima volta che andate al ristorante, interverrò io con prepotenza e spiegherò al cameriere di non servirvi quello che avete chiesto ma quello che IO ho deciso che vi piace.

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                “Non credo che esistono “gli omosessuali”. Esistono persone, di ogni tipo – dalla mia amata Vernon Lee al venditore immobiliare che si tromba a pagamento i tredicenni – che, tra le loro innumerevoli caratteristiche, hanno attrazioni sessuali di un certo tipo.”

                Totalmente d’accordo con me.
                È il motivo per cui critico l’attivismo LGBT e ancor di più la sua volgarizzazione mediatica e sociale: ragiona per schemi. E più parla di “fluidità” più schematizza.

                È vero che anche il contadino parlava di “culattoni”, ma era un insieme che comprendeva di tutto, dall’impotenza, alla bisessualità, alla pedofilia e quant’altro: non gli interessava creare etichette e sottoetichette. In fondo era un epiteto immaginifico, vago, evocativo.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Che gruppi di pressione organizzati, d’accordo con élite distopiste e fanatiche, stravolgano categorie plurimillenarie in un giorno, dall’alto, a tavolino, perché così gli gira, per mio conto è un danno.”

                Guarda che è esattamente così che funziona la sedimentazione.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                ““Che gruppi di pressione organizzati, d’accordo con élite distopiste e fanatiche, stravolgano categorie plurimillenarie in un giorno, dall’alto, a tavolino, perché così gli gira, per mio conto è un danno.””

                Vedi McDonald, la Coca Cola, il consumo di massa di carne e altra roba molto recente che gli “identitari” raramente contestano.

              • Peucezio scrive:

                Mauricius,
                “Guarda che è esattamente così che funziona la sedimentazione.”

                Non scherziamo, nessuna generazione prima delle nostre (diciamo i nati a partire dalla fine dell”800 circa) ha visto cambiare il mondo così velocemente.

                Tra l’altro nella maggior parte delle civiltà il fatto che “si è sempre fatto così” o che “gli antichi facessero così” o che “si fa così da secoli” era un’attribuzione di valore di una consuetudine.

              • paniscus scrive:

                “Vedi McDonald, la Coca Cola, il consumo di massa di carne e altra roba molto recente che gli “identitari” raramente contestano.”—-

                Per non parlare dell’uso di massa delle automobili private, o più recentemente anche dello smartphone. Un sacco di gente le percepisce come se “si fosse sempre fatto così”.

                Le donne che adesso hanno 70-80 anni e che hanno partorito negli anni settanta,

                quando sono diventate nonne, non si capacitavano di vedere le loro figlie allattare al seno ed erano convinte che ai neonati si fosse sempre dato da mangiare con il biberon di latte artificiale…

  31. Peucezio scrive:

    Peraltro questo dato è molto sintomatico.

    La cultura progressista è integralista: molto americanamente e puritanamente l’alterità è non solo delegittimata sul piano morale (l’avversario è cattivo), ma anche logico e ontologico (la sua opinione non esiste).
    Il delirio solipsistico reagisce rabbiosamente contro il principio di realtà.

    • Francesco scrive:

      Beh, però noi cattivi siamo identificati … i MAGA o i cattolici che seguono i Vescovi o quelli con la fissa delle armi

      è con la teoria gender che il livello di follia è tale da non poter essere codificato e teorizzato

      il che porta anche a simpatiche faide interne

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Ma lui dice una cosa più precisa: io dico che esiste il cattivo, ma nego che abbia un sistema di pensiero alternativo al mio. Insomma, la negazione del relativismo culturale ed il ritorno ad una concezione in cui il nemico è un puro negatore.

        • Francesco scrive:

          mmmm

          secondo te il “suprematismo bianco” e “il patriarcato” non potrebbero essere “opinioni” vere e proprie, benchè brutte e cattive, agli occhi dei progressisti USA?

          non lo so

          • Peucezio scrive:

            Certo, ma lo stigma non è logico, è contraddittorio.
            Esisti, ma non dovresti esistere. Quindi nego la tua esistenza per annientarti anche proprio come constatazione di esistenza, ma nello stesso tempo ho bisogno del nemico, quindi ti evoco ossessivamente.
            Ti patologizzo: io sono la normalità, tu sei un monstrum. Ma al tempo stesso io devo redimere il mondo, per cui la normalità sei tu, la normalità empia del mondo irredento e consegnato al male.

            • Francesco scrive:

              “esisti ma non dovresti esistere”: più o meno capisco, è quello che penso di fascisti, comunisti, femministe radicali, LGbattisti vari, cattolici progressisti, ecologisti seri … ritengo siano tutte posizioni assolutamente sbagliate e dannose.

              Non nego la tua esistenza, affatto. Non ho nessun bisogno di un nemico, però, anche senza c’è un sacco di lavoro da fare.

              Li patologizzo: beh, abbastanza, lo devo ammettere. E siccome il mondo mi piace, avrei piacere di liberarlo da questi patogeni, sì.

              :0

  32. habsburgicus scrive:

    P.S
    vedo che si parla poco della persecuzione della Chiesa nel Nicaragua comunista…
    il caso nicaraguense è una prova che con i comunisti bisogna essere duri e non farsi impietosire;
    nel lontano 1990, sull’onda del crollo dei comunismi a livello planetario, ci fu anche in Nicaragua un cambio con l’avvento della Chamorro (la Violeta)….il nuovo governo fu però debole, non colpì i rossi e dunque una quindicina di anni dopo questi tornarono al potere..e non se ne sono più andati

    P.S 2
    si chiamano sandinisti…lo so bene..ma sono comunisti

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ habsburgicus

      “comunisti”

      Oh no😳. Tu no, ti prego😱! Anche uno storico di tale valore come te con questa mania di tirare in ballo il comunismo ogni qual volta c’è un dittatore che usa le maniere forti, come una Meloni qualunque? Non c’era già il fascismo, per questo, quel fascismo di cui gli pseudointellettuali di sinistra accusavano chiunque non stava loro simpatico? Ortega ha tradito i suoi ideali, va bene: ma dove sta in Nicaragua l’abolizione della proprietà privata? Il primato del Partito sullo Stato? La gratuità dei servizi pubblici?

      Non mi deludere… 😞

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Moi scrive:

        Be’, cmq fu Stalin a “dare una calmata” 🙂 al Bolscevismo in materia di sessualità e ruoli sociali di genere nel rapporto individui / famiglie / istituzioni, nevvero Habs ?

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Moi

          “Stalin”

          Vero.

          Ma cosa c’entra col “non farsi impietosire” di habsburgicus?

          Se gli anticomunisti sono come lui, allora non si capisce per quale motivo dovrebbero essere pietosi i Comunisti, non ti pare?

          Ciao!

          Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        >>> Il primato del Partito sullo Stato?

        sicuro che quello manchi?

  33. Moi scrive:

    Il ” gender ” in estrema sintesi , cosa NON è e cosa DAVVERO è :

    Gianfranco Amato

    Il termine teoria / ideologia viene usato perché chi si occupa di Gender Studies li proclama “Scienza” (!) ai livelli della Fisica e della Chimica !

    • Moi scrive:

      Cioè che il”Gender” è disgiungere “maschio” da “uomo” e “femmina” da “maschio” …

      La Comunità LGBTSPQR corrisponde all’ insieme collettivo , variegato , “graduale” che nella cultura di massa d’ Occidente Anni ’50 sarebbe stato definito “Invertiti” !

    • Moi scrive:

      SE ci fate caso … i Gender Studies hanno un aumento d’ aura di (presunta o reale) scientificità nella misura in cui ne hanno un calo, per contro, la Psicanalisi Freudiana, il Marxismo, il Darwinesimo 🙂 [cioè pensare che Charles Darwin, morto una settantina d’ anni prima che fosse scoperto il DNA … sapesse già tutto ciò che c’è da sapere]

      • roberto scrive:

        Non so, i gender studies mi sono sembra sembrati una figlioccia un po’ grassottella e brufolosa di tante cose, sociologia, diritto, economia…poi in certi campi tipo storia e letteratura la ragazzotta brufolosa diventa una Karen a pieno titolo

  34. Moi scrive:

    Come scrisse illuminantemente Miguel , il “Gender” è la Gran Rivincita di Platone sul Trio de’ Materialistoni 🙂 Darwin, Freud & Marx !

  35. Moi scrive:

    Per fare l’ Intellettuale “Odierno” … Colui che oggi ha più traNslitterazioni / traNscrizioni 🙂 che seguaci _ Троцкий _ era “Woke” ; al contrario, Сталин (al massimo i Francesi aggiungono la “e” finale de-nasalizzante, a contestual ragion veduta …) era Alt-Right !

    Nome originario Georgiano V.O.
    იოსებ ბესარიონის ძე ჯუღაშვილი
    Ioseb Besarionis Dze Jughašvili

    • Moi scrive:

      In pratica, Stalin _ Stante Dio Tabù Assoluto _ reintrodusse Patria & Famiglia (e Culto dello Stato ricco di metaforoni Ortodossi hagiografici da “”) … Putin ci ha rimesso pure Dio (degli Ortodossi, ovvio ) …nevvero, Habs ? 🙂

      • habsburgicus scrive:

        si 😀
        in sostanza rimise pure Dio…non quello dei cristiani ma se stesso 😀 modello faraonico 😀

        • habsburgicus scrive:

          erano i giorni in cui nelle città sovietiche compariva questa scritta, che accompagnava il ritratto dei Quattro
          под непобедимым знаменем Маркса-Энгельса-Ленина-Сталина !
          Sotto la bandiera invincibile di Marx-Engels-Lenin-Stalin !
          se ci legge qualcuno un po’ attempato di Reggio Emilia (dove “vi è una sola divinità Marx, e Lenin è il suo Profeta” :D) ci sarà grato per averlo riportato -ancorché solo virtualmente- ai tempi della beata gioventù 😀 😀 😀

  36. Moi scrive:

    20 anni fa i “blog” (quando non c’era nient’altro … concetto oggi mediaticamente obsoleto) di Dx “trollavano” la Sx Intellettualona Boomer Italica , applicando la mentalità Woke all’epoca _ “In Fieri”_ Statunitense _che delle ontestualizzazioni Storiche se ne impippa _ in Italia …

    Senza volerlo, però, prefiguravano i “Grown Up Millennials” e i “Gen-Z Teens” di oggi che sbraitano, stranazzano e si dimenano a più non posso per aver la Schlein Segretaria del PD Americanizzato Woke !

    Ergo NON era questione di SE, ma (!) di QUANDO …

  37. Moi scrive:

    E l’ ha bèla dis an , gnànca véint 😀

    Fonte Tramite (2019)

    https://www.provitaefamiglia.it/blog/la-divina-commedia-a-processo-dante-vada-fuori-dalle-scuole

    Fonte Originaria (2012)

    http://www.gherush92.com/news_it.asp?tipo=A&id=2985

    VIA LA DIVINA COMMEDIA DALLE SCUOLE
    ovvero razzismo istituzionale mascherato da arte

  38. Moi scrive:

    SE vi sentite Intellettuali perché in grado di contestualizzare … state ancora al Novecento, ràiga !

  39. Moi scrive:

    @ MIGUEL / TUTT*

    Ah, era da un po’ che non mi aggiornavo : i TransSpecies adesso sono ” Otherkin ” , species-fluid in pratica :

    https://sociologicamente.it/gli-otherkin-la-subcultura-dalle-molteplici-anime-non-umane/

    https://lamenteemeravigliosa.it/gli-otherkin-coloro-che-non-si-ritengono-umani/

    https://nonbinary.wiki/wiki/Otherkin

    … e anche loro, naturalmente, esistono “The American Way : Fuck Context !” da sempre 🙂 !

  40. Moi scrive:

    SE FOSSE possibile teletrasportare nel tempo un odierno libro / articolo di Michela Murgia indietro di 20 anni … verrebbe scambiato per una “Trollata di Dx”, allorquando è una “Avanguardia di Sx” !

  41. mirkhond scrive:

    Hansburgiucus

    In questo video si afferma che il villaggio ucraino di Krasnostav è nell’oblast di Žytomyr:

    https://youtube.com/watch?v=PNIBdFOpoCI&si=EnSIkaIECMiOmarE

    Tuttavia, cercando in internet, trovo che Krasnostav si troverebbe nella regione di Khmelnytskyi :

    https://uk.wikipedia.org/wiki/%D0%9A%D1%80%D0%B0%D1%81%D0%BD%D0%BE%D1%81%D1%82%D0%B0%D0%B2_(%D0%A8%D0%B5%D0%BF%D0%B5%D1%82%D1%96%D0%B2%D1%81%D1%8C%D0%BA%D0%B8%D0%B9_%D1%80%D0%B0%D0%B9%D0%BE%D0%BD)

  42. mirkhond scrive:

    In sostanza vi sono due differenti Krasnostav in due province diverse dell’Ucraina, oppure una delle due indicazioni è sbagliata?

    • habsburgicus scrive:

      vi sono moltissimi villaggi omonimi dunque direi la prima…
      ma non escluderei neppure la seconda ipotesi

      • habsburgicus scrive:

        terza ipotesi, visto che sono aree vicine:
        vi fu un rimaneggiamento territoriale e una delle due informazioni è obsoleta ancorché “giusta” sino ad una data X (2014 ? 2016 ? 2019 ?)

  43. mirkhond scrive:

    Andrea Di Vita

    Ti risulta che la Polonia abbia proposto all’Ucraina di cederle provvisoriamente i suoi territori occidentali per inserirli nello scudo difensivo nato (ma con l’intenzione poi di tenerseli in modo duraturo)?

    • Francesco scrive:

      caro Duca

      ti pare che i confini in Europa si modifichino? e che certe proposte da “circonvenzione di imbecille” siano credibili?

      manco Salvini ne ha mai sparata una così grossa (Silvio sì ma lui è categoria a parte, come Trump con gli F22 con bandiera ucraina)

      Ciao!!!

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ mirkhond

      “Polonia”

      È la prima volta che ne sento parlare – con l’eccezione di un propagandista Russo ché accusò una volta Varsavia proprio di questo.

      Ora, è vero che mezza Ucraina occidentale e mezza Bielorussia una volta erano della Rzeczpospolita. Ma lo stato attuale dell’economia e del reddito di quelle regioni penso facciano paura anche ai nazionalisti Polacchi più accesi.

      Diverso è il discorso se invece ci si limita ad auspicare che oltre a Kiyv anche Minsk si unisca alla santa alleanza contro Mosca. I Polacchi non chiederebbero di meglio; ma Lukashenko sembra saldo in sella.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  44. mirkhond scrive:

    “Persino in quello che forse è l’originale ebraico (anzi aramaico) del Padre nostro, la parola “padre” non c’è.”

    E quale sarebbe il termine originale?
    Se è vero che i Vangeli ci sono giunti in Greco, però presentano anche alcuni aramaismi come appunto Abbà=Padre riferito direttamente a Dio (anzi secondo Messori, sarebbe traducibile addirittura con Paparino, sottolineando il rapporto filiale di Gesù con Dio, e tale rapporto lo stesso Gesù lo intendeva estendere anche agli uomini).

  45. habsburgicus scrive:

    https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/la-francia-ai-connazionali-lasciate-immediatamente-la-bielorussia/ar-AA17r63x?ocid=msedgntp&cvid=03d113c281094940a73c9a996c1c795a

    Macron prende misure contro Minsk nello stesso giorno in cui Szijártó Péter, Ministro degli Esteri dell’Ungheria e uomo di Orbán Viktor, si recava nella capitale della Belarus per incontrare il nuovo Ministro degli Esteri bielorusso Siarhiej Aliejnik, che in dicembre ha preso il posto di Uladzimir Makiej, morto misteriosamente il 26/11/2022 alla vigilia di un suo viaggio in Polonia…
    vi sono indizi che presto la situazione in Belarus sarà chiarificata…
    comunque, il risultato della guerra deciderà verosimilmente la sorte di Minsk
    1.se Putin vincerà -ovvero se i DEM al potere a Washington gli permetteranno di vincere 😀 per citare il Presidente Mao (sono in vena di marxismo oggi :D) Putin è una “tigre di carta” e [modalità Francesco on] un Reagan -con una Thatcher al fianco- già avrebbe insegnato l’educazione 😀 [modalità Francesco off]- la Belarus sarà annessa a Mosca, dopo il solito plebiscito con il 99, 9 % di SI 😀
    2.se Putin perderà, la Belarus sarà tolta al Cremlino che per contrappasso lungi da avere l’Ucraina perderà pure Minsk che nessuno, manco se ubriaco di vodka, gli a avrebbe contestato solo un anno fa 😀 salirà al potere l’opposizione (in esilio), tornerà a sventolare la pahonia (analoga al vytis lituano) e Minsk -che tornerà forse Miensk :D- guarderà all’Ovest in primis a Varsavia e Vilnius..bisognerà però, in tal caso, essere prudenti perché il popolo bielorusso non è nella sua maggioranza preparato, potrebbe fare indigestione di troppo occidentalismo 😀 e bisognerà “guidarlo” verso occidente, con mano ferma e all’occorrenza metodi kemalisti 😀

  46. Moi scrive:

    @ PANISCUS
    (@ Peucezio)

    ti pare realistico pensare che qualcuno sarebbe andato spontaneamente a inventarsi il maschile e il femminile come “categoria archetipica”

    se non avessimo fatto parte di una specie biologica con suddivisione in due sessi (tecnicamente si dice “specie gonocorica”), e circondati da una grandissima quantità di altre specie ugualmente così?

    [cit.]

    ——————————————-

    Come mai però questo tuo iper-razionalismo si dilegua per interpretare le Ancelle di Efesto, mettendoti dalla stessa parte della barricata di Padre Livio Fanzaga ? 😀

    https://www.youtube.com/shorts/H7C3l6225AM

    (58 sec)

  47. Moi scrive:

    @ PANISCUS

    Forse questo spiega perché laFerragni vuol sembrare più matura di quel che è … lo so, è paradossale, ma NON se si cerca la popolarità fine a sé stessa :

    —————————-

    https://unherd.com/2021/05/why-young-men-love-milfs/

    Why young men love Milfs

    • Moi scrive:

      Fedez ha due anni in meno (!), cosa rara in una coppia … e ancor più raro fra VIPs che sia “Lei” ad aver più palanche 🙂 di “Lui” .

      Fedez è criticatissimo dai “Wanna Be Alpha” 🙂 per essere un “Super Simp” 🙂 …

      • paniscus scrive:

        Ora, che due anni di meno siano una cosa rarissima, proprio non mi sembra.

        Dieci anni di meno (con uomo più giovane della compagna) è effettivamente un caso abbastanza raro…

        …ma un margine di due o tre anni in più o in meno ricade pacificamente nella categoria di “coppie di coetanei”, indipendentemente da chi dei due sia il più giovane.

        L’idea che anche un solo anno di differenza sia un marchio di anomalia (per il maschio più giovane) è un residuato di epoche in cui si si fidanzava da giovanissimi e si passava tutta la vita con il primo e unico amore. Mi pare ovvio che le ragazze di 16 anni siano più propense a guardare i ragazzi di 19 che quelli di 13.

        Ma se ci si conosce quando lui ha 28 anni e lei 31, non ci vedo nessuna differenza generazionale, sono davvero coetanei di fatto…

        • Peucezio scrive:

          Secondo me non è normale per un uomo guardare le coetanee. Un margine di almeno 4-5 anni dovrebbe esserci.

          • paniscus scrive:

            E perché mai?

            • Peucezio scrive:

              Beh, è proprio la fisiologia che ha tempi diversi.

              • PinoMamet scrive:

                MMmm

                questo mi pare che valga tra gli adolescenti (le femmine crescono prima dei maschietti, e aneddoticamente tutti sanno che cercano i morosi tra i ragazzi più grandicelli- ma i coetanei le guardano lo stesso!)

                tra gli adulti, beh, non mi pare che tra Fedez e la Ferragni ci sia una differenza d’età tale da giustificare una differente percezione fisica.

              • Peucezio scrive:

                Sì, in effetti poi ci sono i maschi infoiati che guardano tutto ciò che respira e ha sesso femminile.
                Io le coetanee le guardavo eccome, ma quelle più grandi anche di un anno mi sembravano Matusalemme. Ma ammetto che sono anomalo io.

  48. Moi scrive:

    La Egonu … se la ignorate , siete razzist* ! 🙂

    1

    Ebbene, per dirla con un idioma che NON mi è natìo :

    “Chiagn’e e fott’e !”

    2

    … Ma la Marvel, non poteva scritturare lei come Valkiria Nera (visto che “tanto ci tocca” …) anziché la piccoletta tracagnotta Thessa Thompson ?!

    ———————-

    FERRAGNI (BIS)

    Ora che Fedez si è baciato con l* Cantant* Gender Fluid … diventa omofoba soltanto perché uno dei due maschi a baciarsi è suo marito ?! … Ah, se facesse “la fine” della Rowling per “Cancel Culture”, dàndosi da sé la zappa sui piedi !

    Anche perché … Fedez, prima, non stava con J-Ax, mostrandosi quantomeno BIsessuale ?

    • Francesco scrive:

      >>> Ma la Marvel, non poteva scritturare lei come Valkiria Nera

      questa sì che sarebbe stata un’ottima idea! perchè va bene essere inclusivi con i neri ma con le tappette no!

      🙂

  49. Francesco scrive:

    x Pino

    >> Persino in quello che forse è l’originale ebraico (anzi aramaico) del Padre nostro, la parola “padre” non c’è.

    a cosa ti riferisci? e che termine c’è?

    ciao

    • PinoMamet scrive:

      Ah giusto, volevo scriverlo e l’ho dimenticato: il Kaddish.

      Che, detto tra noi, mi sembra una redazione un po’ “fiorita “, probabilmente posteriore all’era di Gesù, che ne riporta una versione più semplice (da quello che capisco lo propone come sostituivo della preghiera quotidiana delle Diciotto benedizioni, che forse all’epoca non era ancora familiare a tutti).

      • Francesco scrive:

        non c’ho capito molto, io so che nei Vangeli canonici ci sono due versioni del Padre Nostro, entrambe che iniziano proprio con “Padre Nostro”

        e credo che la ricorrenza del termine Padre per indicare Dio sia abbastanza alta, nei Vangeli stessi (170 volte in testi alla fin fine piuttosto brevi).

        ciao

        • PinoMamet scrive:

          Nei Vangeli non discuto, nella Torah mi pare bassissima e anzi i pochi esempi che ricordo sono passi talmudici.

          Nel Kaddish non c’è.

        • PinoMamet scrive:

          “Insegna rabbi Ishmael, se anche Israele avesse meritato di stare al cospetto del loro padre che è nei cieli una sola volta al mese, basterebbe ”
          (Cito e traduco a memoria).

          Si dice in fondo alla benedizione sulla luna, che si fa appunto una volta al mese, e mi è rimasto impresso per lo STRANO lessico simile a quello cristiano.

        • Moi scrive:

          L’ Ebraismo è complesso e si compiace di essere controverso al proprio interno : non avrai mai risposte nette “Sì” o “No” …

    • PinoMamet scrive:

      “Sia esaltato e santificato il Tuo nome…”

  50. Moi scrive:

    C’è stato Sanremo e non le ha cagate nessuno
    … le Amministrative in Lazio e Lombardia ! 🙂

    • Moi scrive:

      Gli Hindustani VS San Valentino :

      https://www.corriere.it/esteri/23_febbraio_10/governo-indiano-lancia-abbraccio-mucca-posto-san-valentino-8b080032-a924-11ed-88ae-49bca8eb4477.shtml

      Il governo indiano lancia l’«abbraccio della mucca» per San Valentino, ironia sui social, poi il contrordine

      Il «Cow Hug Day» era stato indetto per contrastare «l’abbaglio della civiltà occidentale». Con il governo dei nazionalisti indù del premier Modi il rispetto dei bovini è diventata sempre più una questione politica

      • Moi scrive:

        @ PINO

        Ti han detto niente a scuola , le persone dirette interessate , del Cow Hug Day VS San Valentino ?

        • Moi scrive:

          Suggerimento “a tema” Anti San Valentino Hindustano dell’ Algoritmo Youtube :

          https://www.youtube.com/watch?v=GWJsRK2-fyQ

        • PinoMamet scrive:

          A scuola ho circa un milione di sikh, che prendono in giro gli indú proprio perché adorano le mucche; e alcuni indù, che prendono in giro i sikh perché sono strani e perché hanno i nomi propri che non si capisce se sono maschi o femmine.
          A volte indù e sikh sono cugini, e ho anche una sikh che si definisce “mezza indù “, una indiana che si vergogna tantissimo di essere indiana e non ne parla mai, e ho avuto uno che era tecnicamente ebreo per madre ebrea indiana, padre sikh poi buddhista poi indù, e lui convertito al cristianesimo che però trovava “molto strano”.

          Festività non pervenuta.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per PinoMamet

            “ho avuto uno che era tecnicamente ebreo per madre ebrea indiana, padre sikh poi buddhista poi indù, e lui convertito al cristianesimo che però trovava “molto strano”.”

            🙂

            • PinoMamet scrive:

              Tra l’altro è un ragazzone (è alto e grosso) molto gentile e un po’ timido, che non ama parlare “indiano ” perché dice che non gli piace il suono, preferisce l’italiano.

  51. Moi scrive:

    @PINO

    Sul Galles … anche se suppongo che tu lo sappia probabilmente già :

    https://www.walesonline.co.uk/news/wales-news/wales-isnt-represented-union-jack-15138001

    Why Wales isn’t represented on the Union Jack

    • PinoMamet scrive:

      Che poi la bandiera del Galles (Y Ddraig Goch, il drago rosso) è la più figa di tutte!

      (l’altr’anno sentivo in tv dei tizi ricchi che parlavano della barca a vela “Coch y bondhu”- più o meno “rosso e nero”, nome di un insetto imitato da un “artificiale” per la pesca mosca- e pronunciavano “cocibondu”, o qualcosa del genere, come se fosse inglese. E volevano pure fare i fighetti! Sarai ricco, ma sempre burino resti. La “ch” suona come quella tedesca, e la mosca in inglese è resa perlopiù come cockabondy)

  52. Moi scrive:

    Sempre dall’ Universo Parallelo 😀 :

    https://www.nuovogiornalenazionale.com/index.php/italia/politica/10580-il-festival-woke-della-pseudo-sinistra-ora-liquefatta.html

    Beppe Sala , Sindaco di Milano, e le File NoGender ai Seggi …

  53. Moi scrive:

    @ PEUCEZIO / FRANCESCO

    … Ormai è fatta : a Milano (…e dove, sennò ?) è già stato smerciato il primo Cricket Burger “panino al grillo” ; a leggere gli articoli di Repubblica & Altri Gioraloni 😉 d’ Establishment, la sensazione antropologica è nettamente la stessa di quando aperse 🙂 Star Bucks :

    Non tutta la gente che ha votato per Sala si è messa in fila (!) per provare l’ hamburger di grillo … MA tutta la gente che si è messa in fila (!) per provare l’ hamburger di grillo
    ha votato per Sala !

    • Peucezio scrive:

      Secondo me ci vorrebbe l’obbligo di avere un’insegna gigante con l’immagine di uno scarafaggio o comunque di un insetto e una scritta altrettando cubitale “Qui si servono insetti”. Non solo, ma i locali di questo tipo dovrebbero chiamarsi obbligatoriamente “insetterie” e come tali essere registrati e rintracciabili su tripadvisor, ecc.

    • Francesco scrive:

      scusa ma un bel chissenefrega ci sta proprio benissimo

      • Peucezio scrive:

        Un corno!

        Non voglio presto dover, ogni volta che vado al ristorante, fare lo zig-zag con l’occhio fra panini di farina di scarafaggio, fusilli di cavalletta e hamburger a base di carne di mosca.

        Queste attività dovrebbero essere relegate in appositi quartieri creati ex novo (dove non si abita, si va solo per mangiare ‘sta merda), ma, se questo non è possibile, ripeto, questa roba dovrebbe essere servita SOLO in locali specializzati.
        E venduta in negozi specializzati.

      • Moi scrive:

        @ FRANCESCO

        … e SE il tuo CEO Baüscia te li rifilasse in Mensa Aziendale, così che fa tanto Grìììn 😉 ?

        • roberto scrive:

          Ma

          1. Perché il CEO di Francesco dovrebbe farlo ?
          2. Francesco si potrebbe portare la schisceta o mangiare fuori

          Quindi

          Chissenefrega!?!

          • Peucezio scrive:

            Sai che però trovo un elemento di ingenuità questo tuo scindere radicalmente e per principio le regole e la fisionomia di fatto di una società?

            E se un giorno (non sto dicendo che penso che accadrà: è un esempio estremo) le pietanze a base d’insetti diventassero così diffuse che per persone come noi sarebbe complicato andare a mangiare fuori con amici come oggi lo è per i vegani?

            Il problema non è ciò che la regola può produrre. Ma la sensibilità e lo Zeitgeist che ha ispirato quella regola, di cui essa è il prodotto.

            • Roberto scrive:

              Peucezio

              “ non sto dicendo che penso che accadrà: è un esempio estremo”

              Ma questa è la chiave di tutto! È evidente che se pensassi che ci sia una minima possibilità che si possa realizzare una società di insettivori obbligati senza ragione sarei d’accordo con te, ma nel mondo reale una cosa del genere non è minimamente immaginabile

              Pensa all’esempio della farina di bacherozzi che costa 20 euro? Puoi immaginare un panificio che imbroglia e ti infila nella farina a due euri al chilo quella di bacherozzi che costa 10 volte tanto?
              E puoi immaginare in un paese dove mettere la pancetta invece del guanciale in una ricetta nata neanche 70 anni fa sia causa di scandalo e tradimenti della patria…ci si metta a mangiare bacherozzi!?!

              Se c’è qualche originalone che lo vuole fare buon per lui…c’è chi mangia il tofu e chi si mangia le blatte ma a noi che ci frega?

              Lo zeitgeist di oggi è che mettere l’ananas sulla pizza è uno scandalo

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                guarda che è possibilissimo che costi tanto perché non si è ancora diffusa.
                È come l’OGM: in teoria devi avvisare, nei fatti la filiera diventa incontrollabile.
                Quando poi ci saranno gli insetti quasi in tutto quello che mangiamo, scritti nelle etichette piccolissimi, e la pasta o il pane senza farina d’insetti saranno più costosi, la gente comprerà quella con gli insetti (magari in piccola percentuale).
                Questo quando fai la spesa.
                Al ristorante nessuno ti può garantire cosa ci sia in quello che mangi.

              • Peucezio scrive:

                Comunque non mi hai risposto sulle insetterie e negozi specializzati.

                Sarebbero l’unica garanzia certa contro quello che stu prefigurando.

                Cioè divieto tassativo di vendere roba proveniente da insetti in tutti gli altri esercizi.

                Saresti favorevole?

              • PinoMamet scrive:

                “Quando poi ci saranno gli insetti quasi in tutto quello che mangiamo…”

                Lo trovo improbabile
                (ricordo che in alcuni paesi c’è stato uno scandalo quando hanno trovato tracce di “immangiabile” carne di cavallo in alcune polpettine…)
                ma visto che non lo si può escludere a priori sono favorevole alla tua idea di segnalare vistosamente la presenza di derivati dagli insetti e di limitarne la diffusione a luoghi specializzati.

              • Roberto scrive:

                No Peucezio non sono favorevole

                Per me se uno vuole campare vendendo scarafaggi ed un altro mangiandoli devono essere liberi di farlo

                Te l’ho detto non siamo né io né te gli arbiter elegantiarum e se dovesse dipendere dai miei gusti personali un sacco di cose non si dovrebbero vendere (sigarette,tofu,
                Qualsiasi prodotto haribo, pantaloni a vita bassa…) e i limiti alla libertà meno sono meglio è

                L’unica cosa che metterei (e che esiste già ovviamente) è l’obbligo di indicare nell’etichetta gli ingredienti di ogni cosa che si vende

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                non capisco.
                I posti dove mangi la pizza si chiamano pizzerie.
                E nessuno ha mai considerato questa una violazione di libertà.

                Pino,
                il mio auspicio è che l’entomofagia cozzi con l’animalismo vegano dei fighetti, che sarebbero lo stesso potenziale bacino del consumo di insetti.
                A quel punto rimarrebbe un fenomeno di stra-nicchia di qualche eccentrico.
                Ma resta il pericolo che ce li piazzino dappertutto come dicevo, con avvisi piccolissimi o addirittura magari mancanti o sibillini grazie a qualche cavillo legale (senza considerare le violazioni).

              • Roberto scrive:

                Peucezio,

                Le pizze le mangi anche in posti che si chiamano ristoranti e le pizzerie ti vendono anche cose diverse dalle pizze!

                Il punto è semplicemente che se a te e a me gli insetti fanno schifo non è un buon motivo per vietarli o per rompere le scatole a chi vuol mangiarli

                Vale per tutto…non ho nessuna attrazione per i maschi ma non vedo che mi frega se a qualcuno piace. Non ho nessun sentimento religioso e non voglio né chiudere le chiese né vietare le cerimonie religiose. Detesto il fumo di sigaretta ma non voglio che siano vietate (mi sembra che il compromesso attuale tra fumatori e non fumatori funzioni abbastanza bene)

                Davvero non capisco perché fare una eccezione per gli insetti (che, ripeto, sono una cosa che non interesserà mai un popolo di gente che vomita a pensare all’ananas sulla pizza)

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                “Le pizze le mangi anche in posti che si chiamano ristoranti e le pizzerie ti vendono anche cose diverse dalle pizze!”

                È vera la seconda cosa ma non la prima, almeno in Italia.
                Una pizzeria spessissimo fa anche altre cose, magari si chiama ristorante-pizzeria.

                Ma se un posto si chiama “ristorante” e basta non fa pizze.

                Io non voglio vietare niente, voglio solo rendere chiara la situazione.

                Voglio solo fare sì che chi entra in uno posto dove si mangiano i bacherozzi, lo sappia anche grazie a una bella insegna chiara e visibile.

                Anche perché una volta che entrano in cucina possono finire ovunque, anche per svista.
                Quindi, per evitare promiscuità trovo giusto che gli insettivori vadano nei loro locali (dove si può benissimo servire molta altra roba più classica) e gli altri siano sicuri di andare in locali insetti-free, consentimi il brutto neologismo.

        • Francesco scrive:

          A parte la mia senile curiosità culinaria, prenderei un altro piatto non volendo quello a base di grilli.

          Non abbiamo ancora il Piatto Unico Aziendale!

          ciao

  54. Moi scrive:

    … Ormai è fatta : a Milano (…e dove, sennò ?) è già stato smerciato il primo Cricket Burger “panino al grillo” ; a leggere gli articoli di Repubblica & Altri Giornaloni 😉 d’ Establishment, la sensazione antropologica è nettamente la stessa di quando aperse 🙂 Star Bucks :

    Non tutta la gente che ha votato per Sala si è messa in fila (!) per provare l’ hamburger di grillo … MA tutta la gente che si è messa in fila (!) per provare l’ hamburger di grillo
    ha votato per Sala !

  55. mirkhond scrive:

    “Orwell istituisce un parallelo fra il mondo distopico che prefigura e le religioni storiche?”

    Vede nell’inquisizione cattolica il prototipo del totalitarismo che porta al Grande Fratello.

    • Peucezio scrive:

      Interessante.

      Non si deve mai dimenticare che l’Inquisizione è stato un elemento di modernità, di anticipazione dell’Illuminismo.
      La vulgata anticlericale la critica perché credeva nelle streghe. Le voleva combattere allo stesso modo in cui oggi le combatte il cicap (anche se con metodi più effettivi).
      Ci credeva, ma come persistenza di elementi di superstizione pagana e popolare, di irrazionalità da sconfiggere in nome di una razionalità omologante e astratta.
      D’altronde anche oggi ci sono i maghi, gli astrologi, le cartomanti… Se venissero messi fuori legge non sarebbe in nome di un moto di irrazionalismo oscurantista, ma, al contrario, di violento zelo razionalizzatore.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ peucezio

        “moralizzatore”

        No, non c’è bisogno di zelo. Basta applicare le leggi contro gli imbroglioni.

        “Inquisizione”

        Detto nell’anniversario del rogo di Giordano Bruno fa un po’ impressione.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Peucezio scrive:

          Eh, beh…
          D’altronde nessuno storico serio oggi considererebbe l’Inquisizione un retaggio oscurantista e primitivo.
          Non è un caso che sia nata nel tardo Medioevo e il centro della sua parabola storica sia in età moderna.

          Comunque rivendico il diritto degli imbrogliati a farsi imbrogliare.
          Se compro una macchina e non ha le caratteristiche che mi ha dichiarato il concessionario o la casa, ho diritto ad essere risarcito.
          Ma se vado dalla cartomante, non posso mica avere grandi pretese di autorevolezza.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ peucezio

          “primitivo”

          Nessuno storico considera oggi l’Inquisizione qualcosa di medievale, semmai. Anche ai bei tempi di Conte e di Haeckel sapevano benissimo quando fu bruciato vivo Giordano Bruno.

          E nessuno ha mai detto che l’Inquisizione fosse primitiva. I suoi capi erano personaggi spesso coltissimi.

          Non mi vengono in mente invece storici che non considerino l’Inquisizione qualcosa di non oscurantista.

          “diritto”

          Cero che esiste il diritto degli imbrogliati a farsi imbrogliare, esattamente come esiste il diritto di ogni procace fanciulla a passeggiare in abiti discinti in un vicolo buio all’imbrunire.

          Esiste tuttavia anche il compito dello Stato di proteggere i cittadini dagli imbrogli, così come le fanciulle dagli stupri.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Peucezio scrive:

            Lo stupro è una violenza: nessuna donna VUOLE essere stuprata.

            Ma se io vado dalla cartomante è evidente che voglio essere imbrogliato. Così come se vado al casinò o se gioco alle macchinette nel bar.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ peucezio

              “evidente”

              Mica vero. Un sacco di clienti di cartomanti ci crede fermamente. Del resto, quando si è persa ogni speranza è umano attaccarsi a qualunque cosa. E’ questo che rende spregevoli cartomanti e affini: approfittarsi della disperazione altrui.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                e quindi cosa suggerisci di fare?

                rispondere alla disperazione con un corpo di Inquisitori anti-cartomanzia?

                e magari un paio di lezioni su Epicuro e Bertrand Russel per i poveretti?

                Ogni tanto mi fai sentire buono.

                😉

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “fare”

                È come per la droga. Inutile incarcerare il pusher, se non si arresta il grosso trafficante. Il lavoro va fatto a scuola: reprimere i disperati è inutile e -come dici tu- ingiusto. Magari facendo pulire i cessi della scuola alle cartomanti e ai veggenti vari, con la lingua.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

        • PinoMamet scrive:

          “Non mi vengono in mente invece storici che non considerino l’Inquisizione qualcosa di non oscurantista.”

          Vado a memoria da un vecchio monografico sulla caccia alle streghe, ma in effetti mi pare appurato che di solito gli inquisitori intervenivano dopo che il potere temporale aveva già fatto dei casini incolpando povere vecchie di essere streghe, e di solito per far cessare tale “superstiziosa” credenza.
          Ci sono naturalmente eccezioni e incongruenze ma di solito lo schema era quello, diciamo “peuceziano”.

          Diverso il caso degli eretici: erano loro l’obiettivo principale dell’Inquisizione, e anche lì occorre distinguere tra le diverse Inquisizioni (spagnola, romana…); e comunque, ricordiamoci, non tutti i casi finivano con la condanna a morte
          (“sei eretico! ti do venti frustate! ti penti o ne vuoi ancora?” “No, mi pento”).

          • Francesco scrive:

            secondo me, almeno la prima volta era più

            “sei eretico!”

            “mannò, monsignò, è che ci siamo capiti male, io non sono studiato e il prevosto parlava con una pietra in bocca, devo aver fatto confusione ma nella mia famiglia non ci sono neppure mancini, si figuri retici!”

            “vabbè, per questa volta passi ma stai attento, ti teniamo d’occhio [dall’abbazia posta a tre giorni di viaggio, se non piove]”

            😉

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ mirkhond

      “prototipo”

      Esatto, e lo fa nel monologo dell’inquisitore alla fine di “1984” (monologo, per inciso, che – si parva licet componere magnis – a me ricorda tanto il monologo del Grande Inquisitore dei Fratelli Karamazov).

      Ovviamente Orwell aveva ragione. Oggi è l’anniversario del rogo di Giordano Bruno.

      Il 17 febbraio 1600, nella piazza Campo dei Fiori a Roma, fu spogliato, legato ad un palo, messo su una catasta di legno e bruciato dalla Santa Inquisizione il filosofo di Nola Giordano Bruno, mentre tutti i suoi scritti furono inseriti nell’Indice dei libri proibiti, un elenco emanato dalla Chiesa cattolica contenente libri vietati da leggere e possedere.

      Roberto Bellarmino (1542-1621), gesuita, cardinale, direttore della biblioteca Vaticana, capo dell’inquisizione e, infine, santo, è passato alla storia perchè condusse il processo contro Galileo e redasse gli otto motivi che portarono Giordano Bruno al rogo.

      Pochi anni dopo una disputa con il papa Clemente VIII, che lo aveva nominato cardinale, fu la causa per spedirlo lontano da Roma, emarginandolo a Capua con la funzione di arcivescovo dal 1602 al 1605.

      La storia ci racconta anche un altro aneddoto riguardante, a distanza di secoli, la contrapposizione fra Bellarmino e il grande Giordano Bruno.

      In occasione dei Patti Lateranensi nel 1929, i cattolici si fecero portatori di una richiesta fatta recapitare a Benito Mussolini, quella di: “rimuovere la statua di Giordano Bruno e di rigirare quella di Garibaldi che puntava, sempre minaccioso, col suo cavallo verso San Pietro”. In quella occasione, Mussolini si districò diplomaticamente, non dando peso alle richieste con una risposta piuttosto ambigua: “Bisogna che io dichiari che la statua di Giordano Bruno, malinconica come il destino di questo frate, resterà dov’è … . Naturalmente non è nemmeno a pensare che il monumento di Garibaldi sul Gianicolo possa avere un’ubicazione diversa, nemmeno dal punto di vista del collo del cavallo”.

      Lo stesso papa Leone XIII nel concistoro del 1889 ebbe a dire che la statua di Bruno era un monumento che “glorificava presso i posteri lo spirito di rivolta verso la Chiesa (…) e che si profondono onoranze a un uomo doppiamente apostata, convinto eretico (…)”. Dunque i cattolici più coerenti non fecero altro che sostenere, a più riprese, che quella piazza dove si ergeva la figura ombrosa dell’eretico poteva meglio definirsi come “Campo maledetto”, nel tentativo di rimuoverla in un processo di “cancel culture” ante litteram. A Roberto Bellarmino fu, invece, dedicata la chiesa di San Roberto in piazza Ungheria, quartiere Parioli, proprio perché il papa volle reagire al gran rifiuto attuato da Mussolini: proclamò pertanto “il grande inquisitore”, cardinale Roberto Bellarmino, prima santo (1930) e, successivamente, dottore della Chiesa universale nonchè patrono dei catechisti (1931).

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Peucezio scrive:

        Andrea,
        sia chiaro: io sto con Giordano Bruno, non con l’Inquisizione.
        Non sto col Giordano Bruno immaginario, icona della modernità contro il clericalismo.
        Ma sto con quello reale.

        Un mio amico medievista mi diceva che se solo Giordano Bruno fosse nato qualche decennio prima o dopo non gli sarebbe accaduto nulla di male.
        Ha avuto la sfortuna di nascere in una pessima temperie. Quella in cui a una sequela di papi puttanieri e mecenati sno seguiti una squela di papi cupi e rompicoglioni.
        Ma non è stata una temperie casuale, una combinazione fortuita.
        È stata la ricezione in salsa cattolica e per reazione (ma con gli stessi metodi) del cupo e austero spirito integralista, antivitalista e ascetico che ha ispirato Lutero e i suoi.
        Era la temperie di San Carlo Borromeo, con le sue manie razionalizzatrici, il suo odio per il caotico culto popolare… pensare che da milanese voleva perfino abolire il rito ambrosiano: non ci è riuscito per la tenacia dei milanesi.

        Poi si sa che c’è il riflusso. L’epoca barocca è più o meno quello. Ma certe cose sono cambiate per sempre. Questa gente andava nelle campagne a rompere i coglioni vietando i balli, le feste, il carnevale… Si sono sradicati usi e “superstizioni” ancestrali resistite a un millennio e mezzo di cristianità ufficiale.

        In una parola “modernità”.

        Giordano Bruno ne è stato una delle vittime illustri.

        • habsburgicus scrive:

          Ma non è stata una temperie casuale, una combinazione fortuita.
          È stata la ricezione in salsa cattolica e per reazione (ma con gli stessi metodi) del cupo e austero spirito integralista, antivitalista e ascetico che ha ispirato Lutero e i suoi.

          hai colto l’essenziale, Peucezio
          tra i tanti crimini di Lutero, c’é stato quello di aver fatto “incattivire” il Cattolicesimo !
          en passant, e mi farebbe piacere aprire un dibattito, qui lo dico alla buona, forse “bisognava” in senso storico “uscire” dal Cristianesimo che aveva fatto il suo tempo, purtroppo: i grandi Papi del XV secolo lo stavano facendo -non consci- mediante una “ripaganizzazione” lenta che forse avrebbe portato all’induizzazione del cristianesimo 😀 Lutero causò “per necessità” un indurimento di Roma e ciò rese impossibile la “decristiamnizzazione” dolce e impercettibile di Papa Borgia e di Giulio II (i quali, lo ripeto, non lo capivano !), ma -visto che il cristianesimo non era più vitale- rese possibile e inevitabile la “decristianizzazione” radicale causata dall’illuminismo e dal giacobinismo..donde lo schifo attuale 😀
          ecco dunque che Lutero si conferma il più grande Criminale Autentico della Storia ! 😀 (in modo “oggettivo”, indipendentemente dalla persona)

          • PinoMamet scrive:

            Prima Moi con la festa delle mucche, poi tu con la induizzazione del cristianesimo (che è)…

            Quasi quasi mi avete convinto… me ne vado a fare il guru 😉
            https://www.dailymotion.com/video/x2yjn9x

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ pino mamet

              “induizzazione”

              🙂🙂🙂

              Sapevo che era lo sketch di Pazzaglia prima ancora di aprire il link! Vi avevo pensato anch’io!

              Ciao!

              Andrea Di Vita

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ habsburgicus & peucezio

            “Lutero”

            Non vorrei aver dato l’impressione di essere unilateralmente anticattolico 😉

            No, no, io ce l’ho altrettanto con Lutero, con Calvino e compagnia cantando.

            Lutero era quello che difendeva i principi contro i contadini, e i luterani bruciavano le streghe come e più dei papisti. I calvinisti sono quelli che hanno mandato al rogo Serveto (e senza neppure preoccuparsi di utilizzare legna secca, così che Serveto morì lentamente abbrustolito).

            Lutero è certo un rigurgito di oscurantismo contro le tendenze razionalizzanti e paganeggianti della chiesa romana, un po’ come Savonarola. Più di ogni altro ha vaccinato la chiesa romana contro il buon senso.

            E Giordano Bruno, Serveto e tanti altri hanno fatto risaltare meglio la natura intrinsecamente oscurantista delle religioni.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • mirkhond scrive:

              Devo riconoscere che Andrea Di Vita è per lo meno più coerente rispetto a Peucezio e Habsburgicus, in quanto rifiuta totalmente il Cristianesimo.
              Mentre Peucezio e Habsburgiucus che condividono l’avversione di Andrea verso il Messaggio Cristiano, ne salvano però la sovrastruttura, la facciata esterna per mero gusto estetico, considerando Gesù Cristo un incidente di percorso nel migliore dei casi.

              • habsburgicus scrive:

                “avversione” è una parola grossa e del tutto ingoustificata…parlo per me, ma ne sono certo, altrettanto per Peucezio !
                in realtà il Cristianesimo cattolico (e anche quello greco vulgo “ortodosso” ma io sono più “latino”, credo pure di Peucezio il che non mi impedisce di rendere omaggio alla tradizione bizantina) fu grandissimo, probabilmente il meglio che abbia conosciuto l’Uomo -pace AdV :D- ma da un punto freddamente, oggettivamente, malinconicamente storico il Cristianesimo subisce sconfitte su sconfitte ininterrotte da 500 e più anni dopo invece aver plasmato la Società per oltre Mille Anni i christiana tempora da Teodosio al XV secolo..sconfitte che io deploro e aborro, ma ci sono state
                ed ecco allora la mia “provocazione”, assolutamente non anticristiana ma semmai filocristiana: SE, e ribadisco SE, era hegelianamente scritto che i Cristianesimo -come sistema di valori non come fede personale che sussiste talora financo oggi in anime elette- dovesse tramontare, come tramonta tutto in questo mondo corrotto, non era meglio una transizione dolce a un neo-epicureismo paganeggiante (e libertino di costumi, ma esteta) rappresentata nell’aspetto erotico da Rodrigo Borgia e nell’aspetto estetico-architettonico da Giulio II, il Papa guerriero di Michelangelo ? Luteto che ha provocato l’indurimento della Chiesa di Roma, dunque un’epoca più “gloriosa” ma più intollerante che tuttavia non ha però fermato la decadenza storica della christianitas, non +è anche responsabile -oggettivamente e al di là della sua persona- del fatto che il Cristianesimo non sia più stato “sostituito” dal quasi-epicureismo semi-cristiano di fine ‘400/inizio ‘500 ma dal giacobinismo anticristiano di fine XVIII secolo ? da cui deriva tutto il brutto, giù per li rami…compreso i gender e i grilli 😀 è una domanda che mi pongo che nasce esattamente dal contrario dell’avversione

              • mirkhond scrive:

                Scusa, ma sostituire il Cristianesimo col paganesimo, sia pure in maniera “dolce” non è comunque un’apostasia dal Cristianesimo stesso?

              • mirkhond scrive:

                Se non sbaglio il defunto Benedetto XVI auspicava la rinascita cristiana partendo da un piccolo resto nel mare dell’apostasia post-cristiana contemporanea.

              • Peucezio scrive:

                Mirkhond,
                “considerando Gesù Cristo un incidente di percorso nel migliore dei casi.”

                In realtà non è vero, almeno nel mio caso.
                Per me l’incidente è l’eredità semitica (per meglio dire, monoteista ebraica), ma Cristo a suo modo l’ha sovvertita.
                Effettivamente del cristianesimo non sopporto il tracendentismo ereditato dall’ebraismo, ma l’essenza del cristianesimo direi che è l’Incarnazione, che è quanto di meno trascendentista e più “mondano” e carnale si possa immaginare.

                Nemmeno i Greci sono arrivati a poter parlare con i loro dèi e a toccarli con mano.
                Ecco, in questo direi che sta la superiorità del cristianesimo.
                Non certo nel monoteismo in sé, che trovo cerebrale, astratto, impoverente.
                E che infati è stato enormemente temperato prima dall’idea trinitaria, poi, da parte della Chiesa e della pietas popolare, con il culto della Vergine e dei santi.

            • habsburgicus scrive:

              detto papale papale,
              se ERA SCRITTO -e non dipende da me, del tutto insignificante- che dovesse finire -almeno a viste umane (per definizione fallibili)- molto meglio la restaurazione di Zeus Olimpio* della Pachamama 😀

              *in una chiesa di Roma, due anni fa, ho visto la dedica a IOVI OPTIMO MAXIMO eguagliato a Nostro Signore 😀 dunque il processo era avanzato

              • habsburgicus scrive:

                l’idea di Benedetto XVI era sicuramente buona…difficile da realizzare ma corretta

              • habsburgicus scrive:

                sarei felice che sulla questione intervenga anche Peucezio (quando potrà) né una riflessione -magari sferzante- del nostro Anfitrione ex terra Aztecorum sarebbe priva di interesse !
                poi arriverà Mauricius e ci bacchetterà e scomunicherà tutti 😀 😀
                se pure Daouda si manifesterà, sarà veramente il glorioso ritorno ai vecchi tempi 😀

              • Moi scrive:

                Benedetto XVI è arrivato troppo tardi : sarebbe interessante un Universo Parallelo 🙂 Ucronico in cui “va su” 🙂 lui al posto di Wojtyla …

              • mirkhond scrive:

                Non fu Nostro Signore a dire che quando fosse tornato sulla terra, non vi avrebbe trovato quasi più fede?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ habsburgicus

                “MAXIMO”

                Beh, ricordo che il Cristianesimo nasce in Oriente. Quando in Oriente è deperito, le sue versioni europee sono fiorite e hanno conquistato mezzo mondo. Se l’Occidente si scristianizza, c’è ancora l’Africa…

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “ci bacchetterà e scomunicherà tutti”

                Non serve: la scomunica per pubblica apostasia è latae sententiae.

              • Peucezio scrive:

                Mauricius,
                ma noi usiamo gli pseudonimi 😀

              • Peucezio scrive:

                Comunque, Habsb, non temere: un modernista bergogliano come Mauricius manco sa cos’è la scomunica. Sì, lo sa come sua cultura personale, ma il suo mondo è fatto di sincretismo islamo-buddo-induista con tanto di protestantesimo, marxismo, ateismo militante e quant’altro.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “sincretismo islamo-buddo-induista con tanto di protestantesimo, marxismo, ateismo militante e quant’altro”

                Veramente conosci qualcuno che ha incorporato elementi dell’induismo nelle proprie credenze personali?

              • PinoMamet scrive:

                “il suo mondo è fatto di sincretismo islamo-buddo-induista…”

                non sta a me fare il difensore d’ufficio di Mauricius, ma onestamente non vedo nel suo pensiero, quale traspare dal blog, niente di islamico, buddhista o induista.

                Per dirla fuori dai denti, in parole semplici, Mauricius mi pare semplicemente un cattolico di sinistra, un “cattocomunista” come li chiama la destra che esagera sempre.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per PinoMamet

                “Per dirla fuori dai denti, in parole semplici, Mauricius mi pare semplicemente un cattolico di sinistra, un “cattocomunista” come li chiama la destra che esagera sempre.”

                E no eh!

                Cattocomunisti siamo NOI SANFREDIANINI, di La Pira, Fioretta Mazzei, Don Cuba!

                E fieri di esserlo!

              • PinoMamet scrive:

                Ma voi siete cattocomunisti veri.
                La destra usa il termine per chiunque sia battezzato, e più a sinistra di La Russa 😉

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Pino Mamet

                “Ma voi siete cattocomunisti veri.”

                Ecchecavolo!

                https://www.aclifirenze.it/San-Frediano-per-San-Frediano.htm

                Sono l’unico politeista pagano anarchico cattocomunista, con la catechista comunista, il parroco polacco (ma prima avevamo un parroco esorcista che era il sosia di Bud Spencer) e un certo numero di cattotradizionalisti comunisti con il rosario…

              • Peucezio scrive:

                Ma infatti Mauricius è in continua contraddizione.
                Difende il Vaticano II, che ha imposto la tolleranza religiosa (pensate che la Spagna di Franco dovette cambiare le sue leggi in onore a quei comunisti di merda), ma poi si scandalizza per le posizioni che piacciono a lui e fa l’integralista bergogliano (un ossimoro mica male).

              • Peucezio scrive:

                che NON piacciono a lui

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “ma poi si scandalizza per le posizioni che piacciono a lui e fa l’integralista bergogliano”

                Ipotesi di scuola, che butto lì.
                E se fossi consapevole di essere di mio poco tollerante, proiettassi la mia intolleranza sugli altri e quindi proprio per questo motivo, non fidandomi della supposta bontà innata del prossimo, mi sentissi molto rassicurato dalla codificazione della tolleranza?
                Seconda ipotesi di scuola, che butto anch’essa lì.
                E se, in omaggio al pensiero scolastico medievale, considerassi la mia verità una “verità probabile”, da difendere dialetticamente con i denti (razionali), ma poi proiettassi sugli altri questa mia posizione?
                Terza ipotesi di scuola, così facciamo il numero perfetto.
                E se la contraddizione fosse quella degli altri, che pretendono che la Chiesa bruci sul rogo chi dissente dal Papa anche se questa non è la posizione del Papa? E se questa contraddizione fosse sanabile solo se gli altri si bruciassero da soli, in modo da rimediare a quella che per loro è una mancanza della Chiesa? E che tutte le stronzate come la tesi di Cazzaciacum fossero ridicole scuse per non cospargersi una volta per tutte di benzina? Così, per dire.

  56. Moi scrive:

    In Olanda , gli insetti han dati ai cinni a scuola … come Educazione Ecologica !

    https://www.renovatio21.com/bambini-olandesi-portati-a-mangiare-insetti-a-scuola-video/

    • roberto scrive:

      Ho spesso segnalato la mia avversione ai bacherozzi ma tra bacherozzo e cibo olandese esiterei

      Il bacherozzo cucinato da un olandese è la mia definizione di inferno

    • Peucezio scrive:

      Moi,
      ma “cinni” nel senso di “bambini” è gergo da millenials-generazione Z o è un
      regionalismo emiliano.

      • Moi scrive:

        un regionalismo Emiliano , e basso Lombardo (Mantova/Pavia …) che però resiste abbastanza bene attraverso le generazioni, come “maraglio” (il vostro “cozzalo”) e “peso” (“impressionante” / “sconvolgente” …) e pochi altri.

        • PinoMamet scrive:

          Non so se sia diffuso a Mantova, a Pavia tenderei ad escluderlo (a Parma è capito ma non si usa già, sostituito dal prestito francese “garzòn”, a Piacenza credo sia completamente ignoto e a dire il vero non so come dicano).

          Perlomeno nella versione dei testaquadra, “cinni” è una voce interessante, perché foneticamente italica (compresa la formazione di singolare e plurale. cinno e cinni rispettivamente) in un contesto gallo-italico, per cui le frasi che contengono la parola suonano “strane”.

          • Moi scrive:

            Dico Pavia perché “cinno” l’ ho sentito dire nel vecchio film , fiasco, degli 883 … però, in effetti, mai nelle loro canzoni.

            A Mantova, invece, l’ ho sentito dire dal vivo … probabilmente per diretta influenza Modenese.

            Si tratta dell’Italianizzazione di “cén[*]”, cioè “piccolo” … ma in dialetto viene sostantivato curiosamente in “cinno” [indeclinabile, al contrario dell’ Italiano gergale locale] .

            [*] Forse una roba tipo “picén” , con la perdita totale della prima sillaba ? … Boh !

            • Moi scrive:

              Una cosa divertente che ho sempre fatto in altre città, è ascoltare “in incognito” i vecchi che conversano fra loro nella piazza principale … i Mantovani, da Emilianofono, si capiscono benissimo.

              • Moi scrive:

                Al Centro, praticamente parlano solo (!) una variante dell’ Italiano … nessun problema, quindi !

                Al Sud, naturalmente con più difficoltà rispetto al Nord, ho cmq notato che Campani e Abruzzesi li capisco senz’ altro meglio (o meno peggio) di Pugliesi, Salentini (distinguo) e Lucani … e che i Siciliani meglio, o meno peggio sempre, dei Calabresi.

              • PinoMamet scrive:

                Concordo con le osservazioni di Moi;
                capisco poco o niente bergamaschi e bresciani, abbastanza bene gli altri nordici (i veneti non fanno testo, per tante cose andrebbero considerati una variante un po’ aberrante dei dialetti centrali.. lo dico da osservatore esterno, senza stare a guardare gli appunti di linguistica e dialettologia, ma insomma la loro pretesa “celticità” è persino più labile di quella del resto del nord Italia…)

                i dialetti pugliesi mi sembrano penalizzati (o arricchiti, secondo i punti di vista) da un grande lessico loro esclusivo, che ne preclude la comprensione al non iniziato

                (mentre tanti regionalismi o localismi emiliani sono semplicemente forme italiane magari desuete o arcaiche, ma rintracciabili su qualunque dizionario)

                i salentini meglio dei pugliesi, i siciliani meglio dei calabresi.

              • Peucezio scrive:

                Pino,
                i dialetti veneti condividono col resto del nord e della Romània occidentale la perdita delle doppie e la lenizione delle sorde, ma per il resto effettivamente sono molto più simili all’italiano: non hanno suoni “turbati”, come si diceva una volta, conservano le vocali finali in molti casi…

                Sui dialetti puglies, il lessico (per dire, crà per “domani”, mìərə per “vino” (MĔRU(M)), ma anche in larga misura la fonetica, in particolare i dittonghi e le altre alterazioni vocaliche, ma anche alcni tratti del consonantismo (‘š’ per J al posto di ‘gi’ italiano centro-settentrionale o ‘j’ meridionale).

            • Peucezio scrive:

              Moi,
              “[*] Forse una roba tipo “picén” , con la perdita totale della prima sillaba ? … Boh !”

              Probabile.

  57. mirkhond scrive:

    Pavia credo che appartenga all’area dialettale emiliana.

    • PinoMamet scrive:

      Credo anch’io, perlomeno l’Oltrepo’, però mi pare strano che conoscano quella parola.

      • Peucezio scrive:

        Direi di passaggio.
        A me suona comunque vicino al lombardo occidentale, anche se con tratti emiliani.

      • Peucezio scrive:

        Che è poi la classificazione corrente.
        Secondo il Merlo un tempo era emiliano, oggi “milanese”.

      • Peucezio scrive:

        Parlo del pavese di città.
        Se si va più a sud ovviamente si avvicina sempre di più all’emiliano.

        • mirkhond scrive:

          E i dialetti mantovani? Si avvicinano all’emiliano?

          • Moi scrive:

            … al “Modenese”. 😉

            Al contrario di “Romagnolo”, l’ espressione linguisticamente/antropologicamente unitaria (!) “Emiliano” _ fra i Dialettofoni e non_ non c’ è !

            … Strano, ma vero !

            • Moi scrive:

              Si è cominciato un po’ a dire “Emiliano” solo dopo il Terremoto del 2012, che io abbia sentito. Probabilmente su influenza giornalistica.

            • Peucezio scrive:

              Beh, no, chi l’ha detto?
              Si è sempre parlato di dialetti emiliani.
              La carta di Pellegrini vi ricomprende, giustamente, anche il romagnolo, comprese tutte le Marche settentrionali.

            • PinoMamet scrive:

              Infatti

            • PinoMamet scrive:

              Aggiungo anzi le infinite polemiche su dove finirebbe la Romagna e inizierebbe l’Emilia in senso stretto, o i campanilismi su come e perché i romagnoli sarebbero diversi dagli emiliani (sempre in senso stretto) e perché, o, da questa parte dell’Italia coast to coast, sulla bonomia emiliana paragonata alla chiusura dei liguri ecc.

              Poi è vero che i singoli capoluoghi, anzi, i singoli centri abitati hanno fisionomia e identità propria, e in prima battuta un piacentino, parmigiano, reggiano ecc. ti dirà sempre “sono piacentino ” (o parmigiano ecc.) e solo dopo ti dirà “sono emiliano “, ma insomma emiliano si è sempre sentito, che io sappia.

  58. mirkhond scrive:

    Moi

    Il santuario della Madonna di San Luca sul Colle della Guardia, è ancora meta di pellegrinaggi?

    • Moi scrive:

      Sì, però non tanti … tuttavia, negli ultimi 4 anni, gli “Idolatri del Pallone” 🙂 hanno fatto Pellegrinaggi a San Luca per Siniša Mihajlović … gente che in teoria sarebbe composta di molti “Atei” e ancor più “AntiClericali” , addirittura “Marxisti Pro Soros” , che tanto _ o Sport o Politica _ s-ragionano allo stesso fazioso modo incurante di ogni coerenza !

      • Moi scrive:

        Siniša Mihajlović non ègarito miracolosamente , ma almeno è sopravvissuto alla leucemia qualche anno più del previsto.

        • Moi scrive:

          non è guarito

          • mirkhond scrive:

            A Bologna avete una comunità ortodossa?
            Se si, tra coloro che ne fanno parte, visitano il santuario sul Colle della Guardia, visto che l’icona della Madonna di San Luca pur essendo stata dipinta da una mano latina (fine XII-inizi XIII secolo), è sovrapposta ad un dipinto più antico di sicura matrice bizantina e coevo con lo stile iconico fiorito in Anatolia e a Costantinopoli nel X e XI secolo? *

            * Forse la leggenda, documentata a partire dal XV secolo e arricchita dalla fantasia di cronisti successivi nei secoli XVI e XVII, tra cui la cronaca considerata un falso scritta dal prete Carlo Antonio Baroni (1647-1704), relativa al viaggiatore romeo Teocle o Teoche Kmnya che da Costantinopoli l’avrebbe portata a Bologna nel 1160, potrebbe avere un fondo di verità.

            • Moi scrive:

              A Bologna avete una comunità ortodossa?

              … Credo di no, anzi credo che una chiesa ortodossa “che sembra di stare in Russia” ci sia solo a Bari, in Italia.

              Qualcunaltra in Germania e in Finlandia, in Europa Occidentale … che io sappia.

              • Moi scrive:

                Magari qualcuno sì … ma a livelli da Testimoni di Geova.

                … e le chiese ortodosse Eritree ? Qualcuno ne conosce, in Italia e in Europa ?

              • mirkhond scrive:

                Gli eritrei che vivono qui, andavano nella cappella ortodossa della Basilica di San Nicola.
                Adesso, dopo che gli ortodossi sono stati allontanati, non saprei; forse vanno alla Chiesa Russa.

              • Peucezio scrive:

                Gli ortodossi sono stati allontanati??
                Dalla cripta della Basilica?

              • Peucezio scrive:

                Moi,
                “… Credo di no, anzi credo che una chiesa ortodossa “che sembra di stare in Russia” ci sia solo a Bari, in Italia.”

                Da quanto mi dicono anche a Firenze e a San Remo mi pare.

              • mirkhond scrive:

                Così ho sentito dire, prima dalla badante rumena che viveva qui anni fa (2011-2012), e poi l’ho letto in una pagina sedevacantista.
                Ma non frequentando San Nicola da molti anni, non saprei dirti di più.

              • PinoMamet scrive:

                Moi, c’è la comunità cristiana ortodossa a Parma, sono sicurissimo che ci sia anche a Bologna!

              • roberto scrive:

                moi, Mirkhond e Pino

                “A Bologna avete una comunità ortodossa?”

                assolutamente si!

                che io sappia addirittura due, la chiesa ortodossa russa (in via san isaia) e la chiesa ortodossa greca (non mi ricordo dove sta, è una stradina in centro vicino al collegio di spagna)

                per quella greca, era una chiesa cattolica regalata (? non so se sia il termune giusto) agli ortodossi greci intorno al 2000 (me lo ricordo perché abitavo in centro e gli amici greci ne parlavano)

              • PinoMamet scrive:

                Nella cittadina dove insegno gli ortodossi hanno in concessione una chiesa da parte della curia locale.

                A Parma credo siano divisi per nazionalità, perlomeno mi risulta che i greci abbiano una loro chiesa in uso, e suppongo anche altre comunità numerose.

              • Peucezio scrive:

                Mirkhond,
                “Così ho sentito dire, prima dalla badante rumena che viveva qui anni fa (2011-2012), e poi l’ho letto in una pagina sedevacantista.
                Ma non frequentando San Nicola da molti anni, non saprei dirti di più.”

                Non ho trovato nessuna informazione in rete.
                Mi dà di bufala.
                Non credo che la Chiesa bergogliana farebbe un simile gesto anti-ecumenico (una volta tanto per fortuna).

              • Peucezio scrive:

                Pino e Roberto,
                chiese ortodosse, cioè cattoliche concesse agli ortodossi, ce n’è in ogni angolo d’Italia, d’accordo.

                La specificità di quella di Bari, come di San Remo e di Firenze, se non erro, è il fatto che siano nate come chiese ortodosse, con le caratteristiche architettoniche ed estetiche che questo comporta.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Gli ortodossi sono stati allontanati??
                Dalla cripta della Basilica?”

                Leggo che nella Basilica c’è una cappella della Chiesa Ortodossa Russa: questo “allontanamento degli ortodossi” non potrebbe essere una cosa che riguarsa lo scisma moscovito-costantinopolitano?

    • Francesco scrive:

      ci sono stato! era pieno di gente, che saliva e scendeva, pur essendo una giornata di nebbia che non si vedeva la chiesa dal piazzale. un sacco di ragazzi,

      mia cugina dice che l’abitudine di andare a San Luca c’è eccome, non so quanto pellegrinaggio e quanto gita/passeggiata

      molto bella, Bologna, ci torneremo in forze

  59. mirkhond scrive:

    “Benedetto XVI è arrivato troppo tardi”

    Non dimentichiamoci che il fine ultimo della vita per un cristiano è l’Aldilà, non questa terra che, un giorno o l’altro dovremo tutti lasciare.
    La terra finirà, Dio no…….

  60. mirkhond scrive:

    (i veneti non fanno testo, per tante cose andrebbero considerati una variante un po’ aberrante dei dialetti centrali.. lo dico da osservatore esterno, senza stare a guardare gli appunti di linguistica e dialettologia, ma insomma la loro pretesa “celticità” è persino più labile di quella del resto del nord Italia…)

    Il sostrato preromano dei veneti, il venetico, non è celtico. A lungo considerato una lingua illirica, ricerche più recenti ne hanno mostrato l’affinità con le lingue italiche occidentali tra cui il latino.

  61. mirkhond scrive:

    “Effettivamente del cristianesimo non sopporto il tracendentismo ereditato dall’ebraismo, ma l’essenza del cristianesimo direi che è l’Incarnazione, che è quanto di meno trascendentista e più “mondano” e carnale si possa immaginare.

    Nemmeno i Greci sono arrivati a poter parlare con i loro dèi e a toccarli con mano.
    Ecco, in questo direi che sta la superiorità del cristianesimo.”

    Certamente. Però Cristo Si Incarna per portarci oltre l’esistenza terrena e proprio verso la Trascendentalità di Dio.
    Si Fa uomo come noi per portarci al cospetto di Dio.
    Che E’ Uno in Tre Persone.

    • Peucezio scrive:

      Certo, la materia è corruttibile, bisogna per forza andare oltre a un certo punto.
      Il discrimine fra le religioni non è il fine, direi, ma proprio il mezzo.

  62. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    https://www.foxnews.com/media/boston-childrens-hospital-children-know-transgender-womb-deleted-video

    Boston Children’s Hospital says children can know they’re transgender ‘from the womb’ in deleted video
    The hospital created the first pediatric center in the country dedicated to gender-affirming surgeries

    °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

    … a forza di anticipare, era inevitabile ! 🙂

  63. mirkhond scrive:

    (pensate che la Spagna di Franco dovette cambiare le sue leggi in onore a quei comunisti di merda)

    Quali leggi?

    • Peucezio scrive:

      Non so i dettagli: me lo spiegava un mio parente acquisito.
      Leggi contro il culto pubblico delle altre religioni, che insomma ponevano restrizioni ai non cattolici, da quanto ho capito.

      • PinoMamet scrive:

        E ti sembrava una bella cosa??

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Cazzo, quandi i comunisti ci hanno costretti ad aprire i ghetti…

        • Peucezio scrive:

          Beh, sì: ne sopporto a fatica una di religione, ce ne mancano tante! 😀

          Un’altra mania della contemporaneità è che tutto debba essere esibito.
          Un conto è la religione legata alla storia collettiva, alla cultura, ma le altre dovrebbero essere affare privato.
          Come gli orientamenti sessuali e il resto.

          Io sono per la libertà più assoluta. Ma non è che tutto va messo in piazza: condizione della libertà dovrebbe essere la discrezione.

          Proprio tu poi, che professi una religione di un gruppo poco incline al proselitismo, piuttosto riservato e autoreferente… cosa mai ve ne fareste di un culto pubblico e appariscente?

          • PinoMamet scrive:

            Ah, quindi dovrei essere addirittura felice di una legge che mi permette obtorto collo di pregare in privato e in casa mia?

            Peucé, tu sei per la libertà assoluta per te stesso, di vivere come ti pare e di imporre la tua personale visione del mondo agli altri 😉

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ peucezio

            “esibito”.

            No.

            Una mania della modernità – questo si’ – e’ che tutto debba POTER essere esibito.

            Non che Ebrei e Valdesi sono “tollerati” mentre alla processione del Santo Patrono c’è l’obbligo (com’era in certi paesi del Meridione) di levarsi il cappello al passaggio della statua del Santo, se non si voleva essere rimproverati aspramente dai vigili urbani.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • Roberto scrive:

            Peucezio

            “Io sono per la libertà più assoluta. Ma non è che tutto va messo in piazza: condizione della libertà dovrebbe essere la discrezione.”

            Non puoi avere una libertà assoluta e una condizione…già non è più una libertà assoluta

            Ma poi la condizione della discrezione la applichi solo ad alcuni o a tutti?
            Cioè la discrezione nel culto pubblico vale per tutti o solo per i non cattolici?
            La discrezione in campo sessuale vale anche per i maschi vitali o solo per i finocchietti tristi?
            La discrezione vale per i ruspanti divoratori di bistecche o solo per gli insettivori?

            • Peucezio scrive:

              Ovviamente solo per i secondi, in tutti e tre i casi che citi.

              Ma non perché non piacciono a me! Non sono così egocentrico, con buona pace del nostro Pino.

              Perché i primi comportamenti sono storicamente legittimati, sono il prodotto di un’eredità culturale (almeno da noi s’intende).

            • PinoMamet scrive:

              Mmmm
              A parte che naturalmente non sono d’accordo sul fatto che qualcosa possa essere legittimata dalla tradizione o dalla storia;

              a parte che prima o poi la tradizione e la storia legittimano qualunque cosa;

              a parte che in nessun caso definirei la tua teoria come particolarmente libertaria;

              a parte tutto, come mai le cose legittimate dalla tradizione casualmente sono quelle che piacciono a te? 😀 😉

            • roberto scrive:

              Peucezio

              “Ovviamente solo per i secondi, in tutti e tre i casi che citi.”

              ok, quindi sarai d’accordo con me sul fatto che non sei per niente per la “libertà più assoluta”, ma solo per la libertà assoluta di certe persone?

            • Peucezio scrive:

              Pino,
              la mia idea è che nulla è avulso da un contesto. Che comprende la comunità in cui è inserito, il suo passato, ecc.: il mondo non è una tabula rasa.

              Non è che le cose sono tradizionali perché mi piacciono, semmai il contrario. Ma non si tratta di “piacere”, ma appunto di ossequio al principio che ho appena enunciato.

              Mi spieghi perché mangiamo con altri anche in modo pubblico e caghiamo di nascosto e nell’intimità?
              Potremmo fare l’opposto, come nel film di Buñuel.
              Non esiste nessun motivo intrinseco per cui non si possa fare e il pudore è un fatto culturale.

              Roberto,
              non intendevo “assoluto” in senso letterale.
              Volevo dire che ognuno nel suo privato, per come la vedo io, deve poter fare quel cazzo che gli stra-pare.
              Anche copulare con le bestie se vuole, fare riti satanici, drogarsi…

            • PinoMamet scrive:

              Permetterai che tra cagare in pubblico e aprire un tempio di una religione diversa dalla cattolica passi una certa differenza.

              E avrei leggermente da ridire sul paragone…

      • habsburgicus scrive:

        direi che più dell’Occidente poté il Concilio 😀
        mi spiego…permettetemi una breve -che a molti parrà già troppo lunga e li comprendo :D- carrellata delle norme spagnole sulla religione
        0.dal 1492 all’età napoleonica PER DEFINIZIONE ERA AMMESSO SOLO IL CATTOLICESIMO e il Santo Uffizio puniva i non cattolici che in quanto tali NON potevano esistere (marrani cioè cattolici battezzati scoperti a giudaizzare; moriscos cioè cattolici battezzati scoperti a praticare riti islamici)
        1.la Costituzione del 1812, pur liberale, ancora diceva “unica religione dello Stato spagnolo sarà quella cattolica, l’unica vera” !
        2.i liberali cristinos (vittoriosi nel 1830′ contro i seguaci di Don Carlos) permise una certa tolleranza non ben definita e secondo lo strictum ius è dubbio che i rarissimi protestanti (tutti ex-cattolici) che apostatarono a metà ‘800 specialmente a Cadice per influenza di Gibilterra avessero diritto di essere tali: analogamente le leyes de limpieza, chiamate “preservativo contro il giudaismo” continuarono a essere stancamente in vigore per certe professioni
        3.la rivoluzione massonica del 1868 cambiò tutto..e la Costituzione del 1869 come disse L’Univers “diede la libertà a tutte le religioni tranne all’unica che gli spagnoli conoscevano” 😀 poi successe il finimondo (durante la I Repubblica a Sevilla si abolì il Concilio di Trento :D)
        4.la Costituzione monarchica del 1876 (dopo la restaurazione monarchica del 1875) per la prima volta diede una posizione legale stabile ai non-cattolici: essa infatti proclamò il Cattolicesimo unica religione dello Stato e vietò ogni culto acattolico in pubblico, ma li permise expressis verbis in privato…l’interpretazione di questo articolo nei 55 anni di Monarchia dipese dai governi; in genere i conservatori davano fastidi ai protestanti, i liberali -oltre a chiudere come prassi conventi e attaccare il Papa :D- invece largheggiavano e ad esempio permisero l’aperura di chiese protestanti in vie laterali con la scusa che “privato” poteva applicarsi anche a loro 😀
        5.la rivoluzione massonica e repubblicana dell’aprile 1931 cambiò tutto ed instaurò l’assoluta libertà religiosa, laddove ai cattolici veniva poco per volta tolto tutto (nella Spagna rossa durante la guerra civile essere cattolico voleva dire la morte tranne in zona basca)
        6.El Movimiento Nacional all’inizio era abbastanza laico (Cabanillas era massone) e si sarebbe accontentato di porre fine all’orgia anticattolica dei repubblicani rossi (mi sono noti manifesti di fine luglio 1936 in cui Queipo de Llano a Sevilla gridava “Viva la Repubblica” e ancora ad inizio agosto 1936 alcuni nazionalisti adoperavano il tricolore massonico della Repubblica e non la bandiera nazionale spagnola, unica cosa rinata grazie a Franco che resta tuttora :D), ma ben presto le forze di destra (tra cui Franco( iniziano a primeggiare..fra il 1936 e il 1938 i privilegi del Cattolicesimo furono passo dopo passo restaurati (da ultimo cadde il divorzio..che invece Salazar mai abolirà in Portogallo per i matrimoni civili) e dopo il 1945 si andò oltre il 1876..cioé nei fatti non si voleva più dare ai protestanti neppure la precaria tolleranza del 1876..il Concordato del 1953 sancì il regime di Christianitas spagnolo
        poi ci fu il Concilio, la Chiesa passò a sinistra e abbandonò il Cattolicesimo, almeno come si era definito dal XVI secolo e cristallizato fra Otto e Novecento
        io credo che sia stato il “remare contro del Vaticano” (che invece con Pio IX nel 1876 giunse a criticare come “empia” la minima e monca tolleranza di allora !) a “costringere” Franco e Fernando Castiella suo Ministro degli Esteri a cedere alle pressioni USA nel 1967…e proclamarono a libertà religiosa pur garantendo ancora il Cattolicesimo
        7.la Costituzione juancarlista del 1978 di fatto sopprime il ruolo del Cattolicesimo, tranne qualche contentino verbale (dunque il 19798 è meglio del 1931, ma la sostanza cambia poco)..molto varia dai governi; deferenti le destre (soprattutto Aznar, un po’ meno Rajoy), infido e di fatto menefreghista il socialista “craxiano” Gonzalez, fanaticamente anticattolico il socialista estremista Zapatero che se non arrivò a perseguitare fisicamente la Chiesa come a Barcelona nel 1936 ci andò vicino

        • PinoMamet scrive:

          Dalla scelta degli aggettivi (“leggermente ” esagerati 😉 ) mi ritengo libero dalla sinecura di chiedere come la pensi tu 😉

        • Peucezio scrive:

          Habsb,
          “o credo che sia stato il “remare contro del Vaticano” (che invece con Pio IX nel 1876 giunse a criticare come “empia” la minima e monca tolleranza di allora !) a “costringere” Franco e Fernando Castiella suo Ministro degli Esteri a cedere alle pressioni USA nel 1967…e proclamarono a libertà religiosa pur garantendo ancora il Cattolicesimo”

          I soliti spagnoli cagasotto, traditori e voltagabbana, che salgono sul carro del vincitore.

        • Peucezio scrive:

          Devo dire però che González di questi tempi è da rimpiangere: una sana incarnazione dello spirito degli anni ’80, un po’ come Craxi appunto (anche se senza la sua statura).

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “Zapatero che se non arrivò a perseguitare fisicamente la Chiesa come a Barcelona nel 1936 ci andò vicino”

          Ma ci credete sul serio a ‘ste robe?

          • PinoMamet scrive:

            Ma no, non preoccuparti. Si affretteranno a dire che loro in fondo accettano tutti, e che comunque le date sono scrupolosamente esatte 😉

          • Francesco scrive:

            Io sì, all’inizio ero scettico e mi parevano esagerazioni.

            Poi, pensandoci bene, ho dovuto convenire che la china era quella.

            • PinoMamet scrive:

              Francè, lasciamo stare la guerra civile con le sue atrocità da entrambe le parti , ma Zapatero come novello Diocleziano, su…

              • Francesco scrive:

                no, no, lui e quello di adesso sono di quella risma lì

                e mica ho la pazienza di Dante, che li aspettava finire all’inferno dopo morti

                me ne lamento anche da vivi

                😀

              • PinoMamet scrive:

                Non ti sembra di esagerare giusto un pochino? 😉

                Comunque, bellissimo il rovesciamento dei valori: una religione spadroneggia e gode di tutti i benefici possibili? È cosa buona e giusta.
                Si concede qualche misero diritto a chi la pensa diversamente? Orrore, dove andremo a finire!

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                ” Orrore, dove andremo a finire!”

                E’ la finestra di Overton: oggi i giudei vogliono pregare in pubblico, domani domineranno il mondo come nei loro piani segreti.

              • PinoMamet scrive:

                Sto già tramando, insieme alla Lobby dei Froci 😉

                Ma mi ricorderò degli amici!!

  64. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    OT

    Trovato in Rete (TeleBorsa è un sito per operatori di Borsa)

    “USA. Profondo Rosso
    Guido Salerno Aletta – TeleBorsa *

    Il dollaro forte ha incrementato le importazioni americane e scoraggiato l’export: mentre le importazioni sono aumentate di 556,1 miliardi di dollari, le esportazioni sono cresciute di 453,1 miliardi. Era prevedibile, e non è affatto una novità: succede sempre così quando la Fed alza i tassi di interesse, attirando i capitali.

    Mentre le merci dei Paesi che hanno visto svalutare la loro moneta, dall’euro alla sterlina fino allo yen, si vendono a sconto, anche del 20/30%, quelle americane costano di più: un pasticcio.

    Non solo il deficit commerciale complessivo, per merci e servizi, è peggiorato di 103 miliardi di dollari, passando dagli 845 miliardi di dollari del 2021 ai 948,1 miliardi del 2022, ma si è verificato un andamento particolarmente negativo: il maggior deficit complessivo non è stato determinato solo dal peggioramento di 101,5 miliardi di dollari del deficit relativo alle merci (+9,3%), quanto anche dalla riduzione, a dire il vero marginale ma significativa, del surplus relativo ai servizi, con -1,6 miliardi di dollari (-0,6%).

    I prodotti energetici ha dato un buona spinta all’export statunitense: sui 310,5 miliardi di dollari di aumento complessivo delle esportazione di merci, il petrolio grezzo ha segnato +47,5 miliardi, i combustibili da autotrazione +28,1 miliardi, gli altri prodotti petroliferi +26,8 miliardi, il gas naturale +22,9 miliardi, per un totale di +125,3 miliardi di dollari.

    In pratica, l’aumento dell’export per merci è stato dovuto per il 40% ai prodotti energetici.

    Per quanto riguarda le provenienze geografiche, i deficit più rilevanti sono stati quelli consueti: è in testa quello con la Cina con -382,9 miliardi di dollari, seguita dalla Unione Europea con -203,9 miliardi, dal Messico con -130,6 miliardi, dal Vietnam con -116,1 miliardi, dal Canada con -81,6 miliardi.

    Ed ancora, troviamo -73,7 miliardi con la Germania, -68 miliardi con il Giappone, -66,1 miliardi con l’Irlanda, -48,1 miliardi con Taiwan, -43,1 miliardi son la Tailandia, -41,7 miliardi con l’Italia, -38,3 miliardi con l’India e -36,6 miliardi con la Malesia. In fondo alla lista, compare la Francia con -11,9 miliardi di dollari.

    Si possono trarre le seguenti considerazioni: nel 2022, il deficit con la Cina si è comunque ridotto rispetto al picco di -418 miliardi del 2018, il secondo anno della Presidenza Trump che iniziò da subito una feroce battaglia commerciale a colpi di dazi, ma ha comunque recuperato moltissimo rispetto al 2020, l’ultimo anno della Presidenza Trump, quando era sceso a 308 miliardi di dollari.

    Ci sono da rilevare poi i forti deficit con gli altri Paesi del Sud Est Asiatico: Vietnam, Tailandia e Malesia. La sostituzione degli impianti in Cina con altri insediati in questi ultimi Paesi ha solo stornato i flussi del deficit americano.

    Non pare poi che abbia avuto grande successo la rinegoziazione del Trattato di libero commercio fatta dallo stesso Trump con Canada e Messico per riequilibrare i conti: il deficit col Canada è sprofondato dai -18.8 miliardi del 2018 ai -81,6 miliardi del 2022; quello col Messico è praticamente raddoppiato, passando dai -77,7 miliardi del 2018 ai -130,6 miliardi del 2022.

    Il deficit commerciale con l’Unione Europea, che era peggiorato dai -168,4 miliardi di dollari del 2018 ai -218,7 miliardi del 2021, si è ridotto ai -203,9 miliardi del 2022. Potrebbe essere l’effetto delle maggiori esportazioni statunitensi di prodotti energetici, dopo l’embargo dichiarato nei confronti di quelli russi per via della guerra in Ucraina.

    Per quanto riguarda l’export americano di servizi, va segnalato che il forte aumento registrato nel 2022 rispetto al 2021, pari a +120 miliardi di dollari essendo passato da 795,2 miliardi a 924,2 miliardi, è dovuto soprattutto ai trasporti con +24,3 miliardi ed ai viaggi con +63,7 miliardi. In pratica, il 73% del maggiore export americano di servizi di deve sostanzialmente al forte aumento dei prezzi praticati per queste due attività.

    Al contrario, l’export del business assicurativo è diminuito di 1,4 miliardi rispetto al 2021 e quello dei servizi finanziari di 5,5 miliardi.

    I proventi da marchi e brevetti sono invece cresciuti di 10,4 miliardi, arrivando nel 2022 a 126,9 miliardi di dollari. Davvero troppo modeste, queste cifre, per Paese che ha puntato tanto sulla innovazione tecnologica e sulla proprietà intellettuale, visto che lo scorso anno ha aumentato l’export dei prodotti energetici di ben 125,3 miliardi di dollari.

    Praticamente gli Usa hanno fatto come qualsiasi altro Paese produttore di petrolio o di gas, come l’Arabia Saudita e il Qatar, o come la stessa Russia: quando hanno bisogno di soldi, basta che aprano i rubinetti dei pozzi.

    Peccato che agli Usa non basti affatto, per compensare un deficit commerciale che si fa sempre di anno in anno sempre più pesante.”

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      Scusa ma … dove è la novità? cifre di questo genere sono la normalità dai tempi di Ronald Reagan.

      E hanno fatto prosperare il resto del mondo, mentre gli USA si indebitavano per consumare. Che dovrebbe essere una cosa idiota, secondo l’economia retriva che seguo io.

      Ma non mi è chiaro il quia del tuo intervento.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “indebitavano”

        Finchè il resto del mondo compra i titoli della FED l’indebitamento non è un problema per gli USA.

        E il mondo li compra perchè gli fruttano dollari USA, che a loro volta servono al resto del mondo per comprare petrolio e materie prime.

        Questo consente agli USA di mantenere un apparato industrial-militare sconfinato.

        Poi magari hanno una vita media inferiore alla nostra e delle infrastrutture in stato pietoso (il disastro ferroviario dell’Ohio è l’ultimo campanello d’allarme, come lo fu la gestione delle conseguenze dell’uragano Katryna), pero’ effettivamente si possono permettere non so quante portaerei nucleari.

        E così possono a loro volta – fra le altre cose – sostenere sia la ricerca con fortissime esenzioni fiscali ai suoi finanziatori sia i regimi ‘amici’ del Golfo e altrove, che hanno cura di continuare a chiedere dollari ai clienti per il loro petrolio le loro materie prime.

        Senza contare il controllo degli stretti da cui passa il commercio Cinese e il sobillare le varie ‘rivoluzioni arancioni’.

        Tutto in nome della libertà e della democrazia, naturalmente.

        E’ un sistema circolare, non troppo dissimile in questo da quello degli imperi Britannico e Romano. Come quelli, infatti è basato:

        1) sulla assoluta superiorità della flotta da guerra: il Mediterraneo era Mare Nostrum, la Royal Navy ieri e la US Navy oggi sono senza rivali;
        2) sul controllo di una materia prima strategica: quello che è il petrolio degli USA erano il cotone per Londra e gli schiavi per Roma;
        3) sulla costruzione e la manutenzione di una estesa rete di comunicazione: le strade per Roma (che ne ha portato la manutenzione a livelli di perfezione), le ferrovie per Londra (il treno nasce in Inghilterra) e le rotte aeree per Washington (l’aereo nasce in USA);
        4) su una pervasiva ideologia: quello che era la ‘libertà del popolo Romano’ corrisponde al ‘fardello dell’uomo bianco’ di Rhodes e Kipling e alla ‘difesa della libertà’ degli USA. Questa ideologia crea di volta in volta un diffuso consenso, che cementa l’impero;
        5) su una struttura flessibile del potere che combina una ben definita autorità centrale con un notevole decentramento, che tollera e favorisce il proliferare di poteri intermedi

        Come ci ha spiegato più volte Martinez, Londra prendeva il cotone dall’Alabama e dall’Egitto, lo faceva lavorare in India per ottenere il tessuto con cui in Inghilterra si facevano i vestiti e i contadini Indiani che prima coltivavano cotone li metteva a coltivare oppio che rivendeva in Cina, per comprare col ricavato il cotone in USA e in Egitto. La carne per le razioni degli equipaggi della Marina veniva dall’Argentina, in cui gli Inglesi – come in India – hanno creato dal nulla una gigantesca rete ferroviaria per i loro scopi (migliaia di Km dalle haciendas della pampa a Buenos Ayres).

        Le legioni conquistano nuovi territori. Roma mantiene il consenso perchè non tocca più di tanto le strutture di potere locali e tollera tutte le religioni che tollerano la sua. Fa pagare tasse e deporta masse di schiavi a lavorare nei latifondi. Senatori, equites (plebei arricchiti) e qualche liberto lucrano su tasse e latifondi, reinvestendo il ricavato in forniture militari per nuove conquiste.

        Roma ha avuto la sua Cartagine, Londra il suo Napoleone gli USA la loro URSS. La vittoria li ha rafforzati.

        I primi due imperi si sono scontrati inutilmente con avversari la lotta contro i quali, magari vittoriosa, li ha sfiancati fino a dissolverli: la Persia per Roma e la Germania per Londra.

        Temo le conseguenze per il genere umano della fine dell’impero USA.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          e perchè scusa?

          i precedenti dicono che il mondo è andata avanti lo stesso e non ti interessa la libertà

          neppure mi risulta ti piaccia la NBA

          a che ti servono gli USA?

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ francesco

            “perché”

            Perché nulla è più pericoloso di una belva al tramonto. Non si può neanche contare sul suo stesso istinto di sopravvivenza, perché non ha nulla da perdere. Lei.

            Il “sogno americano” che decenni fa aveva senso oggi regge sempre meno: non si può andare avanti soltanto con la finanza, la tecnologia e le forze armate, non più di quanto il predominio Spagnolo potesse reggersi solo sulla spada e sulla croce.

            La fine di Roma fu lentissima, mi potrai obiettare, e quella di Londra un passaggio di consegne in alcuni casi persino indolore.

            Ma allora non c’erano così tante atomiche.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “mentre gli USA si indebitavano per consumare. Che dovrebbe essere una cosa idiota, secondo l’economia retriva che seguo io”

        “Tutto il mondo serve Madrid, ma Madrid non serve nessuno” si diceva quando la Spagna era al posto degli USA. E fece tre volte bancarotta, ma tutti continuavano a prestarle soldi.

  65. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    OT

    Trovato in Rete

    “Rompere (con la Cina) è difficile da fare
    Robert Kuttner
    La prospettiva americana
    14 febbraio 2023 **

    Nonostante tutti gli sforzi del presidente Biden per contenere la Cina e riportare a casa la produzione, oggi c’è più compenetrazione delle due economie che mai.

    Le statistiche commerciali del 2022 pubblicate di recente mostrano che le importazioni statunitensi di prodotti dalla Cina hanno totalizzato 536,8 miliardi di dollari nel 2022, un aumento del 6,3% rispetto al 2021. Le esportazioni statunitensi verso la Cina sono cresciute molto meno, dell’1,6% a 153,8 miliardi di dollari.

    I produttori statunitensi che dipendono per gli input dalla produzione cinese non sono sufficientemente impegnati a diversificare le fonti di approvvigionamento.

    Un primo colpevole è Apple, che sostiene che è troppo difficile trasferire la produzione. Il principale impianto di assemblaggio di Apple a Zhengzhou produce circa i tre quarti degli iPhone del mondo. Ma il principale concorrente di telefoni cellulari di Apple dimostra che la storia di Apple non ha senso.

    Samsung, con sede in Corea del Sud, che un tempo si affidava anche alla produzione con sede in Cina, si è diversificata con successo. Samsung ora costruisce più di tre quarti dei suoi cellulari in sei paesi, dall’Argentina al Vietnam.

    Un esempio più pregnante è l’industria farmaceutica. Almeno la metà di tutti gli ingredienti chimici di questi farmaci, noti come API (per “ingredienti farmaceutici attivi”), provengono dalla Cina. E questa cifra probabilmente sottostima la dipendenza, dal momento che non ci sono statistiche affidabili.

    Barry Lynn, autore del libro profetico End of the Line, avvertendo su una potenziale catastrofe della catena di approvvigionamento, afferma che gli Stati Uniti esaurirebbero i farmaci vitali da prescrizione in circa una settimana se la Cina trattenesse le esportazioni di API in una crisi aggravata o in un altro lockdown da COVID; ne risulterebbe un panico di massa.

    L’amministrazione non ha alcun piano né per far fronte a tale emergenza né per rilanciare la produzione nazionale di API.

    A differenza dei semiconduttori, la produzione di API è praticamente una chimica di base. Ci sono resti di produzione di API in alcuni distretti regionali, intorno a Richmond, Atlanta e nel New Jersey settentrionale, e alcuni sforzi a livello statale per aumentare la produzione come sviluppo economico, ma nulla di lontanamente adeguato alla necessità se l’obiettivo è garantire l’approvvigionamento nazionale.

    Un problema separato è l’uso da parte della Cina di paesi terzi come piattaforme per aumentare le esportazioni verso gli Stati Uniti, utilizzando input progettati, finanziati, controllati e prodotti in Cina. Queste possono essere economie asiatiche quasi-satellite come il Vietnam o paesi alle porte dell’America, in particolare il Messico.

    Quando gli Stati Uniti hanno negoziato l’Accordo di libero scambio nordamericano (NAFTA), successivamente rivisto nell’Accordo USA-Canada-Messico (USMCA), l’obiettivo non era quello di dare alla Cina un trampolino di lancio senza dazi per le esportazioni negli Stati Uniti. che si verificano. La “C” in USMCA, che ufficialmente sta per Canada, sta diventando Cina.

    Dalla fine del 2021, lo stato di confine messicano di Nuevo León ha guadagnato 7 miliardi di dollari in nuovi investimenti di capitale, di cui il 30% dalla Cina. Le maquiladoras che producono per il mercato statunitense, che una volta erano di proprietà statunitense o messicana, ora sono sempre più di proprietà cinese. E tutte le loro forniture provengono dalla Cina.

    Quando amici come il Messico e persino alcuni dei nostri alleati europei sono sprezzanti riguardo alle proprie catene di approvvigionamento, il friendshoring diventa un eufemismo per l’approvvigionamento cinese.

    L’Allegato C è la strategia per incoraggiare le società straniere a produrre negli Stati Uniti. A Boston, quasi un decennio fa, i leader statali e locali hanno stretto un accordo con una società cinese, CRRC, per costruire una fabbrica a Springfield per rilanciare l’industria dei vagoni ferroviari nel Massachusetts occidentale e costruire i primi 340 vagoni della metropolitana e del tram per l’autorità di transito di Boston, l’MBTA. Ancora meglio, le centinaia di nuovi posti di lavoro locali sarebbero stati tutti sindacalizzati.

    Il risultato è stato un disastro. Le carrozze sono state prodotte in ritardo e difettose. Secondo un recente articolo investigativo del Boston Globe, ne sono state effettivamente consegnate solo circa 90, e l’MBTA ha ripetutamente dovuto ritirare le auto dal servizio a causa di una serie di gravi difetti, tra cui l’esplosione della batteria, il deragliamento, i bulloni dei freni allentati, e corto circuito pericoloso. È stato costretto a sostituirli temporaneamente con carrozze antiquate messe fuori servizio dieci anni fa.

    Si scopre che questa strategia di incoraggiare le aziende cinesi a produrre negli Stati Uniti è l’oro degli sciocchi. La maggior parte del valore aggiunto rimane in Cina. Gli Stati Uniti ottengono solo l’assemblaggio finale, non hanno alcun controllo sull’ingegneria e quindi non acquisiscono realmente vantaggi di produzione. E, naturalmente, la Cina può produrre all’interno delle barriere tariffarie statunitensi.

    L’amministrazione Biden ha cambiato la direzione della politica e dell’ideologia. Ma se vogliamo seriamente contenere la Cina e ricostruire la produzione interna, la sfida è appena cominciata.”

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      😀

      >>> Dalla fine del 2021, lo stato di confine messicano di Nuevo León ha guadagnato 7 miliardi di dollari in nuovi investimenti di capitale, di cui il 30% dalla Cina. Le maquiladoras che producono per il mercato statunitense, che una volta erano di proprietà statunitense o messicana, ora sono sempre più di proprietà cinese. E tutte le loro forniture provengono dalla Cina.

      Solo questo brano dimostra la tendenziosità di tutto l’articolo! Banale paranoia nazionalista, degna di Salvini o della Meloni pre-governo.

      Lunga vita a Ricardo!

  66. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    OT

    Trovata in Rete

    “Come gli Stati Uniti hanno messo fuori gioco il gasdotto Nord Stream
    di Seymour Hersch

    https://seymourhersh.substack.com
    9 Febbraio 2023

    Il Diving and Salvage Center della Marina degli Stati Uniti si trova in un luogo oscuro come il suo nome, in quello che una volta era un viottolo di campagna nella zona rurale di Panama City, una città di villeggiatura ora in piena espansione nella parte sud-occidentale della Florida, 70 miglia a sud del confine con l’Alabama.

    Il complesso del centro non è descrittivo come la sua ubicazione: una struttura in cemento scialbo del secondo dopoguerra che ha l’aspetto di una scuola superiore professionale nella zona ovest di Chicago. Una lavanderia a gettoni e una scuola di danza si trovano dall’altra parte di quella che ora è una strada a quattro corsie.

    Il centro ha addestrato per decenni sommozzatori in acque profonde altamente qualificati che, una volta assegnati alle unità militari americane in tutto il mondo, sono in grado di effettuare immersioni tecniche per fare il bene – utilizzando esplosivi C4 per liberare porti e spiagge da detriti e ordigni inesplosi – e il male, come far saltare in aria piattaforme petrolifere straniere, sporcare le valvole di aspirazione delle centrali elettriche sottomarine, distruggere le chiuse di canali di navigazione cruciali.

    Il centro di Panama City, che vanta la seconda piscina coperta più grande d’America, era il luogo perfetto per reclutare i migliori, e più taciturni, diplomati della scuola di immersione che l’estate scorsa hanno fatto con successo ciò che erano stati autorizzati a fare a 260 piedi sotto la superficie del Mar Baltico.

    Lo scorso giugno, i sommozzatori della Marina, operando sotto la copertura di un’esercitazione NATO di metà estate ampiamente pubblicizzata, nota come BALTOPS 22, hanno piazzato gli esplosivi innescati a distanza che, tre mesi dopo, hanno distrutto tre dei quattro gasdotti di Nord Stream, secondo una fonte con conoscenza diretta della pianificazione operativa.

    Due dei gasdotti, noti collettivamente come Nord Stream 1, hanno fornito alla Germania, e a gran parte dell’Europa occidentale, gas naturale russo a basso costo per più di un decennio. Una seconda coppia di gasdotti, chiamata Nord Stream 2, era stata costruita ma non era ancora operativa. Ora, con le truppe russe che si ammassano al confine con l’Ucraina e con l’incombere della più sanguinosa guerra in Europa dal 1945, il presidente Joseph Biden ha visto i gasdotti come un veicolo per Vladimir Putin per utilizzare il gas naturale per le sue ambizioni politiche e territoriali.

    Alla richiesta di un commento, Adrienne Watson, portavoce della Casa Bianca, ha risposto in un’e-mail: “Questo è falso e completamente inventato”. Tammy Thorp, portavoce della Central Intelligence Agency, ha scritto allo stesso modo: “Questa affermazione è completamente e totalmente falsa”.

    La decisione di Biden di sabotare gli oleodotti è arrivata dopo oltre nove mesi di discussioni segretissime all’interno della comunità di sicurezza nazionale di Washington su come raggiungere al meglio l’obiettivo. Per gran parte di quel periodo, il problema non era se compiere o meno la missione, ma come portarla a termine senza alcun indizio evidente su chi fosse il responsabile.

    C’era una ragione burocratica vitale per affidarsi ai diplomati della scuola di immersione del centro a Panama City. I sommozzatori erano solo della Marina e non membri del Comando per le operazioni speciali americano, le cui operazioni segrete devono essere comunicate al Congresso e informate in anticipo alla leadership del Senato e della Camera, la cosiddetta Gang of Eight. L’Amministrazione Biden stava facendo tutto il possibile per evitare fughe di notizie mentre la pianificazione si svolgeva tra la fine del 2021 e i primi mesi del 2022.

    Il Presidente Biden e la sua squadra di politica estera – il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Jake Sullivan, il Segretario di Stato Tony Blinken e Victoria Nuland, il Sottosegretario di Stato per la Politica – avevano manifestato in modo esplicito e coerente la loro ostilità ai due oleodotti, che si snodavano uno accanto all’altro per 750 miglia sotto il Mar Baltico, partendo da due porti diversi nel nord-est della Russia vicino al confine con l’Estonia, passando vicino all’isola danese di Bornholm prima di terminare nella Germania settentrionale.

    Il percorso diretto, che evitava qualsiasi transito in Ucraina, era stato una manna per l’economia tedesca, che godeva di un’abbondanza di gas naturale russo a basso costo – sufficiente per far funzionare le fabbriche e riscaldare le case, consentendo ai distributori tedeschi di vendere il gas in eccesso, con profitto, in tutta l’Europa occidentale.

    Un’azione che potesse essere ricondotta all’amministrazione avrebbe violato le promesse degli Stati Uniti di ridurre al minimo il conflitto diretto con la Russia. La segretezza era essenziale.

    Fin dai primi giorni, Nord Stream 1 è stato visto da Washington e dai suoi partner anti-russi della NATO come una minaccia al dominio occidentale. La holding che ne è alla base, la Nord Stream AG, è stata costituita in Svizzera nel 2005 in partnership con Gazprom, una società russa quotata in borsa che produce enormi profitti per gli azionisti ed è dominata da oligarchi noti per essere al soldo di Putin. Gazprom controllava il 51% della società, mentre quattro aziende energetiche europee, una francese, una olandese e due tedesche, condividevano il restante 49% delle azioni e avevano il diritto di controllare le vendite a valle del gas naturale a basso costo ai distributori locali in Germania e in Europa occidentale. I profitti di Gazprom erano condivisi con il governo russo e, secondo le stime, in alcuni anni le entrate statali di gas e petrolio ammontavano al 45% del bilancio annuale della Russia.

    I timori politici dell’America erano reali: Putin avrebbe ora avuto un’ulteriore e necessaria fonte di reddito, e la Germania e il resto dell’Europa occidentale sarebbero diventati dipendenti dal gas naturale a basso costo fornito dalla Russia, riducendo al contempo la dipendenza europea dall’America. In realtà, questo è esattamente ciò che è accaduto. Molti tedeschi vedevano il Nord Stream 1 come parte della realizzazione della famosa teoria della Ostpolitik dell’ex cancelliere Willy Brandt, che avrebbe permesso alla Germania del dopoguerra di riabilitare se stessa e le altre nazioni europee distrutte dalla Seconda Guerra Mondiale utilizzando, tra le altre iniziative, il gas russo a basso costo per alimentare un mercato e un’economia commerciale prospera in Europa occidentale.

    Il Nord Stream 1 era già abbastanza pericoloso, secondo la NATO e Washington, ma il Nord Stream 2, la cui costruzione è stata completata nel settembre del 2021, se approvato dalle autorità di regolamentazione tedesche, raddoppierebbe la quantità di gas a basso costo disponibile per la Germania e l’Europa occidentale. Il secondo gasdotto fornirebbe inoltre gas sufficiente per oltre il 50% del consumo annuale della Germania. Le tensioni tra la Russia e la NATO, sostenute dalla politica estera aggressiva dell’amministrazione Biden, erano in costante aumento.

    L’opposizione al Nord Stream 2 è esplosa alla vigilia dell’insediamento di Biden, nel gennaio 2021, quando i repubblicani del Senato, guidati da Ted Cruz del Texas, hanno ripetutamente sollevato la minaccia politica del gas naturale russo a basso costo durante l’udienza di conferma di Blinken come Segretario di Stato. A quel punto un Senato unificato aveva approvato con successo una legge che, come disse Cruz a Blinken, “ha fermato [il gasdotto] sul nascere”. Il governo tedesco, allora guidato da Angela Merkel, avrebbe esercitato enormi pressioni politiche ed economiche per mettere in funzione il secondo gasdotto.

    Biden si sarebbe opposto ai tedeschi? Blinken ha risposto di sì, ma ha aggiunto di non aver discusso i dettagli delle opinioni del Presidente entrante. “So che è fermamente convinto che questa sia una cattiva idea, il Nord Stream 2”, ha detto. “So che vorrebbe che usassimo tutti gli strumenti di persuasione che abbiamo per convincere i nostri amici e partner, compresa la Germania, a non andare avanti”.

    Pochi mesi dopo, mentre la costruzione del secondo gasdotto si avvicinava al completamento, Biden ha battuto ciglio. Nel maggio dello stesso anno, con un sorprendente dietrofront, l’amministrazione ha rinunciato alle sanzioni contro Nord Stream AG, mentre un funzionario del Dipartimento di Stato ha ammesso che il tentativo di fermare il gasdotto attraverso le sanzioni e la diplomazia era “sempre stato un azzardo”. Dietro le quinte, funzionari dell’amministrazione avrebbero esortato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ormai alle prese con la minaccia di invasione russa, a non criticare la mossa.

    Le conseguenze sono state immediate. I repubblicani del Senato, guidati da Cruz, annunciarono un blocco immediato di tutte le nomine di Biden in politica estera e ritardarono l’approvazione della legge annuale sulla difesa per mesi, fino all’autunno. In seguito Politico ha descritto il voltafaccia di Biden sul secondo gasdotto russo come “l’unica decisione, probabilmente più del caotico ritiro militare dall’Afghanistan, che ha messo a rischio l’agenda di Biden”.

    L’amministrazione era in difficoltà, nonostante avesse ottenuto una tregua sulla crisi a metà novembre, quando i regolatori energetici tedeschi avevano sospeso l’approvazione del secondo gasdotto Nord Stream. I prezzi del gas naturale hanno subito un’impennata dell’8% nel giro di pochi giorni, tra i crescenti timori in Germania e in Europa che la sospensione del gasdotto e la crescente possibilità di una guerra tra Russia e Ucraina avrebbero portato a un inverno freddo molto indesiderato. A Washington non era chiaro quale fosse la posizione di Olaf Scholz, il cancelliere tedesco appena nominato.

    Mesi prima, dopo la caduta dell’Afghanistan, Scholtz aveva pubblicamente appoggiato l’appello del presidente francese Emmanuel Macron per una politica estera europea più autonoma in un discorso a Praga, suggerendo chiaramente una minore dipendenza da Washington e dalle sue azioni mercuriali.

    In tutto questo, le truppe russe si sono costantemente e minacciosamente accumulate ai confini dell’Ucraina e alla fine di dicembre più di 100.000 soldati erano in grado di colpire dalla Bielorussia e dalla Crimea. A Washington cresceva l’allarme, compresa una valutazione di Blinken secondo cui il numero di truppe avrebbe potuto essere “raddoppiato in breve tempo”.

    L’attenzione dell’amministrazione si concentrava ancora una volta su Nord Stream. Finché l’Europa continuerà a dipendere dal gasdotto per ottenere gas naturale a basso costo, Washington temeva che Paesi come la Germania sarebbero stati riluttanti a fornire all’Ucraina il denaro e le armi necessarie per sconfiggere la Russia.

    È stato in questo momento di incertezza che Biden ha autorizzato Jake Sullivan a riunire un gruppo di agenzie per elaborare un piano.

    Tutte le opzioni dovevano essere messe sul tavolo. Ma solo una sarebbe emersa.

    La pianificazione

    Nel dicembre del 2021, due mesi prima che i primi carri armati russi entrassero in Ucraina, Jake Sullivan convocò una riunione di una task force appena costituita – uomini e donne dello Stato Maggiore, della CIA, dei Dipartimenti di Stato e del Tesoro – e chiese raccomandazioni su come rispondere all’imminente invasione di Putin.

    Sarebbe stata la prima di una serie di riunioni top-secret, in una stanza sicura all’ultimo piano dell’Old Executive Office Building, adiacente alla Casa Bianca, che era anche la sede del President’s Foreign Intelligence Advisory Board (PFIAB). Ci furono i soliti botta e risposta che alla fine portarono a una domanda preliminare cruciale: La raccomandazione trasmessa dal gruppo al Presidente sarebbe stata reversibile – come un altro strato di sanzioni e restrizioni valutarie – o irreversibile – cioè azioni cinetiche, che non potevano essere annullate?

    Secondo la fonte a conoscenza diretta del processo, ciò che è apparso chiaro ai partecipanti è che Sullivan intendeva che il gruppo elaborasse un piano per la distruzione dei due gasdotti Nord Stream – e che stava realizzando i desideri del Presidente.

    Nel corso delle successive riunioni, i partecipanti hanno discusso le opzioni per un attacco. La Marina propose di utilizzare un sottomarino appena commissionato per attaccare direttamente l’oleodotto. L’aeronautica discuteva di sganciare bombe con spolette ritardate che potessero essere innescate a distanza. La CIA sosteneva che qualsiasi cosa si facesse, avrebbe dovuto essere segreta. Tutti i partecipanti capirono la posta in gioco. “Non è roba da bambini”, ha detto la fonte. Se l’attacco fosse riconducibile agli Stati Uniti, “sarebbe un atto di guerra”.

    All’epoca, la CIA era diretta da William Burns, un mite ex ambasciatore in Russia che era stato vice segretario di Stato nell’amministrazione Obama. Burns autorizzò rapidamente un gruppo di lavoro dell’Agenzia i cui membri ad hoc includevano, guarda caso, qualcuno che conosceva le capacità dei sommozzatori della Marina a Panama City. Nelle settimane successive, i membri del gruppo di lavoro della CIA iniziarono a elaborare un piano per un’operazione segreta che avrebbe utilizzato i sommozzatori per innescare un’esplosione lungo l’oleodotto.

    Qualcosa di simile era già stato fatto in passato. Nel 1971, la comunità dei servizi segreti americani apprese da fonti ancora non rivelate che due importanti unità della Marina russa comunicavano attraverso un cavo sottomarino interrato nel Mare di Okhotsk, sulla costa dell’Estremo Oriente russo. Il cavo collegava un comando regionale della Marina al quartier generale continentale di Vladivostok.

    Un gruppo scelto di agenti della Central Intelligence Agency e della National Security Agency fu riunito da qualche parte nell’area di Washington, sotto copertura, ed elaborò un piano, utilizzando sommozzatori della Marina, sottomarini modificati e un veicolo di salvataggio sottomarino, che riuscì, dopo molti tentativi ed errori, a localizzare il cavo russo. I sommozzatori hanno piazzato sul cavo un sofisticato dispositivo di ascolto che ha intercettato con successo il traffico russo e lo ha registrato su un sistema di registrazione.

    La National Security Agency ha appreso che gli alti ufficiali della marina russa, convinti della sicurezza del loro collegamento, chiacchieravano con i loro colleghi senza crittografia. Il dispositivo di registrazione e il nastro dovevano essere sostituiti mensilmente e il progetto andò avanti allegramente per un decennio, finché non fu compromesso da un tecnico civile della NSA di quarantaquattro anni, Ronald Pelton, che parlava correntemente il russo. Pelton fu tradito da un disertore russo nel 1985 e condannato alla prigione. I russi gli pagarono solo 5.000 dollari per le sue rivelazioni sull’operazione, oltre a 35.000 dollari per altri dati operativi russi da lui forniti che non furono mai resi pubblici.

    Quel successo subacqueo, chiamato in codice Ivy Bells, fu innovativo e rischioso e produsse informazioni preziose sulle intenzioni e sulla pianificazione della Marina russa.

    Tuttavia, il gruppo inter-agenzie era inizialmente scettico sull’entusiasmo della CIA per un attacco segreto in acque profonde. C’erano troppe domande senza risposta. Le acque del Mar Baltico erano pesantemente pattugliate dalla marina russa e non c’erano piattaforme petrolifere che potessero essere usate come copertura per un’operazione subacquea. I sommozzatori sarebbero dovuti andare in Estonia, proprio al di là del confine con le banchine di carico del gas naturale della Russia, per addestrarsi alla missione? “Sarebbe una scopata da capre”, è stato detto all’Agenzia.

    Nel corso di “tutti questi piani”, ha raccontato la fonte, “alcuni funzionari della CIA e del Dipartimento di Stato dicevano: “Non fatelo. È stupido e sarà un incubo politico se verrà fuori”.

    Tuttavia, all’inizio del 2022, il gruppo di lavoro della CIA riferì al gruppo inter-agenzia di Sullivan: “Abbiamo un modo per far saltare gli oleodotti”.

    Quello che è successo dopo è stato sbalorditivo. Il 7 febbraio, meno di tre settimane prima dell’apparentemente inevitabile invasione russa dell’Ucraina, Biden si è incontrato nel suo ufficio alla Casa Bianca con il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, che, dopo qualche tentennamento, era ora saldamente nella squadra americana. Durante il briefing con la stampa che ne è seguito, Biden ha affermato con tono di sfida: “Se la Russia invade… non ci sarà più un Nord Stream 2. Metteremo fine a tutto questo”.

    Venti giorni prima, il Sottosegretario Nuland aveva trasmesso essenzialmente lo stesso messaggio in un briefing del Dipartimento di Stato, con poca copertura da parte della stampa. “Voglio essere molto chiara con voi oggi”, ha detto in risposta a una domanda. “Se la Russia invade l’Ucraina, in un modo o nell’altro Nord Stream 2 non andrà avanti”.

    Molti di coloro che hanno partecipato alla pianificazione della missione del gasdotto sono rimasti sconcertati da quelli che hanno considerato come riferimenti indiretti all’attacco.

    “È stato come mettere una bomba atomica a terra a Tokyo e dire ai giapponesi che la faremo esplodere”, ha detto la fonte. “Il piano prevedeva che le opzioni fossero eseguite dopo l’invasione e non pubblicizzate pubblicamente. Biden semplicemente non l’ha capito o l’ha ignorato”.

    L’indiscrezione di Biden e della Nuland, se di questo si tratta, potrebbe aver frustrato alcuni dei pianificatori. Ma ha anche creato un’opportunità. Secondo la fonte, alcuni alti funzionari della CIA hanno stabilito che far saltare il gasdotto “non poteva più essere considerata un’opzione segreta perché il Presidente aveva appena annunciato che sapevamo come farlo”.

    Il piano per far esplodere Nord Stream 1 e 2 è stato improvvisamente declassato da un’operazione segreta che richiedeva l’informazione del Congresso a un’operazione di intelligence altamente classificata con il supporto militare degli Stati Uniti. Secondo la legge, ha spiegato la fonte, “non c’era più l’obbligo legale di riferire l’operazione al Congresso. Tutto ciò che dovevano fare ora era farlo e basta, ma doveva essere ancora segreto. I russi hanno una sorveglianza superlativa del Mar Baltico”.

    I membri del gruppo di lavoro dell’Agenzia non avevano contatti diretti con la Casa Bianca e non vedevano l’ora di scoprire se il Presidente intendesse davvero quello che aveva detto, cioè se la missione fosse ormai avviata. La fonte ha ricordato: “Bill Burns torna e dice: “Fatelo””.

    “La marina norvegese fu rapida nel trovare il punto giusto, nelle acque poco profonde a poche miglia dall’isola danese di Bornholm…”.

    L’operazione

    La Norvegia era il luogo perfetto per la missione. Negli ultimi anni di crisi Est-Ovest, le forze armate statunitensi hanno ampliato notevolmente la loro presenza all’interno della Norvegia, il cui confine occidentale corre per 1.400 miglia lungo l’Oceano Atlantico settentrionale e si fonde sopra il Circolo Polare Artico con la Russia.

    Il Pentagono ha creato posti di lavoro e contratti molto remunerativi, tra qualche polemica locale, investendo centinaia di milioni di dollari per migliorare ed espandere le strutture della Marina e dell’Aeronautica americane in Norvegia.

    Le nuove opere comprendevano, soprattutto, un radar avanzato ad apertura sintetica situato molto a nord, in grado di penetrare in profondità in Russia, e sono entrate in funzione proprio quando la comunità di intelligence americana ha perso l’accesso a una serie di siti di ascolto a lungo raggio all’interno della Cina.

    Una base sottomarina americana recentemente ristrutturata, in costruzione da anni, è diventata operativa e più sottomarini americani sono ora in grado di lavorare a stretto contatto con i loro colleghi norvegesi per monitorare e spiare un’importante ridotta nucleare russa a 250 miglia a est, nella penisola di Kola. L’America ha anche ampliato notevolmente una base aerea norvegese nel nord e ha consegnato alle forze aeree norvegesi una flotta di aerei da pattugliamento P8 Poseidon, costruiti dalla Boeing, per rafforzare lo spionaggio a lungo raggio di tutto ciò che riguarda la Russia.

    In cambio, lo scorso novembre, il governo norvegese ha irritato i liberali e alcuni moderati del suo parlamento approvando l’Accordo di cooperazione per la difesa supplementare (SDCA). In base al nuovo accordo, in alcune “aree concordate” del Nord, il sistema giuridico statunitense avrà giurisdizione sui soldati americani accusati di crimini fuori dalla base, nonché sui cittadini norvegesi accusati o sospettati di interferire con il lavoro della base.

    La Norvegia è stata uno dei firmatari originari del Trattato NATO nel 1949, agli inizi della Guerra Fredda. Oggi, il comandante supremo della NATO è Jens Stoltenberg, un convinto anticomunista, che è stato primo ministro norvegese per otto anni prima di passare alla sua alta carica alla NATO, con il sostegno americano, nel 2014. Si trattava di un duro su tutto ciò che riguardava Putin e la Russia, che aveva collaborato con la comunità di intelligence americana fin dai tempi della guerra del Vietnam. Da allora si è fidato completamente di lui. “È il guanto che si adatta alla mano americana”, ha detto la fonte.

    A Washington, i pianificatori sapevano di dover andare in Norvegia. “Odiavano i russi e la marina norvegese era piena di marinai e sommozzatori eccellenti, con generazioni di esperienza nell’esplorazione di petrolio e gas in acque profonde altamente redditizie”, ha detto la fonte. Inoltre ci si poteva fidare di loro per mantenere la missione segreta. I norvegesi potrebbero aver avuto anche altri interessi.

    La distruzione di Nord Stream, se gli americani riuscissero a portarla a termine, consentirebbe alla Norvegia di vendere una quantità molto maggiore del proprio gas naturale all’Europa).

    A marzo, alcuni membri del team sono andati in Norvegia per incontrare i servizi segreti e la marina norvegese. Una delle domande chiave era dove esattamente nel Mar Baltico fosse il posto migliore per piazzare gli esplosivi. Nord Stream 1 e 2, ciascuno con due serie di condotte, erano separati per gran parte del percorso da poco più di un miglio, mentre si dirigevano verso il porto di Greifswald, nell’estremo nord-est della Germania.

    La marina norvegese è stata rapida nel trovare il punto giusto, nelle acque poco profonde del Mar Baltico, a poche miglia dall’isola danese di Bornholm. Le condutture correvano a più di un miglio di distanza l’una dall’altra, su un fondale profondo solo 260 piedi. Si trattava di un’area ben raggiungibile dai sommozzatori che, operando da un cacciamine norvegese della classe Alta, si sarebbero immersi con una miscela di ossigeno, azoto ed elio che usciva dalle loro bombole e avrebbero piazzato cariche di C4 sagomate sulle quattro condutture con coperture protettive in cemento. Sarebbe stato un lavoro noioso, lungo e pericoloso, ma le acque al largo di Bornholm avevano un altro vantaggio: non c’erano grandi correnti di marea, che avrebbero reso il compito di immergersi molto più difficile.

    Dopo un po’ di ricerche, gli americani accettarono. A questo punto entrò ancora una volta in gioco l’oscuro gruppo di immersione profonda della Marina a Panama City. Le scuole d’altura di Panama City, i cui allievi hanno partecipato a Ivy Bells, sono viste come un’indesiderata zona d’ombra dall’élite dei diplomati dell’Accademia Navale di Annapolis, che di solito cercano la gloria di essere assegnati come Seal, piloti di caccia o sommergibilisti. Se uno deve diventare una “scarpa nera”, cioè un membro del meno desiderabile comando di navi di superficie, c’è sempre almeno un incarico su un cacciatorpediniere, un incrociatore o una nave anfibia. La meno affascinante di tutte è la guerra di mine. I suoi sommozzatori non appaiono mai nei film di Hollywood o sulle copertine delle riviste popolari.

    “I migliori sommozzatori con qualifiche di immersione profonda sono una comunità ristretta e solo i migliori vengono reclutati per l’operazione e viene detto loro di prepararsi a essere convocati dalla CIA a Washington”, ha detto la fonte.

    I norvegesi e gli americani avevano il luogo e gli operatori, ma c’era un’altra preoccupazione: qualsiasi attività subacquea insolita nelle acque al largo di Bornholm avrebbe potuto attirare l’attenzione della marina svedese o danese, che avrebbe potuto segnalarla.

    La Danimarca era stata anche uno dei primi firmatari della NATO ed era nota nella comunità dei servizi segreti per i suoi legami speciali con il Regno Unito. La Svezia aveva presentato domanda di adesione alla NATO e aveva dimostrato una grande abilità nel gestire i suoi sistemi di sensori sonori e magnetici sottomarini che riuscivano a rintracciare con successo i sottomarini russi che di tanto in tanto comparivano nelle acque remote dell’arcipelago svedese e venivano costretti a salire in superficie.

    I norvegesi si sono uniti agli americani insistendo sul fatto che alcuni alti funzionari in Danimarca e Svezia dovevano essere informati in termini generali sulle possibili attività subacquee nell’area. In questo modo, qualcuno più in alto poteva intervenire e tenere un rapporto fuori dalla catena di comando, isolando così l’operazione del gasdotto. “Quello che veniva detto loro e quello che sapevano erano volutamente diversi”, mi ha detto la fonte (l’ambasciata norvegese, interpellata per commentare questa storia, non ha risposto).

    I norvegesi sono stati fondamentali per risolvere altri ostacoli. È noto che la marina russa possiede una tecnologia di sorveglianza in grado di individuare e attivare le mine sottomarine. I dispositivi esplosivi americani dovevano essere camuffati in modo da apparire al sistema russo come parte dello sfondo naturale, cosa che richiedeva un adattamento alla salinità specifica dell’acqua. I norvegesi avevano una soluzione.

    I norvegesi avevano anche una soluzione alla questione cruciale di quando l’operazione avrebbe dovuto avere luogo. Ogni giugno, negli ultimi 21 anni, la Sesta Flotta americana, la cui nave ammiraglia è basata a Gaeta, in Italia, a sud di Roma, ha sponsorizzato una grande esercitazione della NATO nel Mar Baltico che coinvolge decine di navi alleate in tutta la regione. L’esercitazione in corso, che si terrà a giugno, sarà nota come Baltic Operations 22, o BALTOPS 22. I norvegesi hanno proposto che questa fosse la copertura ideale per piazzare le mine.

    Gli americani hanno fornito un elemento fondamentale: hanno convinto i pianificatori della Sesta Flotta ad aggiungere al programma un’esercitazione di ricerca e sviluppo. L’esercitazione, come reso noto dalla Marina, coinvolgeva la Sesta Flotta in collaborazione con i “centri di ricerca e di guerra” della Marina.

    L’evento in mare si sarebbe svolto al largo delle coste dell’isola di Bornholm e avrebbe coinvolto squadre di sommozzatori della NATO che avrebbero piazzato mine, mentre le squadre concorrenti avrebbero utilizzato le più recenti tecnologie subacquee per trovarle e distruggerle.

    Si trattava di un esercizio utile e di una copertura ingegnosa. I ragazzi di Panama City avrebbero fatto il loro dovere e gli esplosivi C4 sarebbero stati posizionati entro la fine di BALTOPS22, con un timer di 48 ore. Tutti gli americani e i norvegesi sarebbero spariti prima della prima esplosione.

    I giorni erano contati. “Il tempo scorreva e ci stavamo avvicinando alla missione compiuta”, ha detto la fonte.

    E poi Washington ebbe un ripensamento. Le bombe sarebbero state comunque piazzate durante BALTOPS, ma la Casa Bianca temeva che una finestra di due giorni per la loro detonazione sarebbe stata troppo vicina alla fine dell’esercitazione e che sarebbe stato evidente il coinvolgimento dell’America.

    La Casa Bianca ha invece avanzato una nuova richiesta: “I ragazzi sul campo possono trovare un modo per far esplodere gli oleodotti più tardi, a comando?”.

    Alcuni membri del team di pianificazione erano irritati e frustrati dall’apparente indecisione del Presidente. I sommozzatori di Panama City si erano ripetutamente esercitati a piazzare il C4 sulle condutture, come avrebbero fatto durante BALTOPS, ma ora la squadra in Norvegia doveva trovare un modo per dare a Biden ciò che voleva: la possibilità di emettere un ordine di esecuzione di successo in un momento a sua scelta.”.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Vi ricordate quando Roberto e Francesco dicevano che bisognava sostenere l’Ucraina fino alla vittoria, perché altrimenti si può dubitare che in caso di attacco ad un alleato Nato e paese UE tipo una repubblica baltica qualcuno muoverebbe un dito?
      Bene, un paese UE ed alleato Nato, la Germania, è stato attaccato in una sua infrastruttura strategica e nessuno muove un dito, mentre si continua a sostenere l’Ucraina. Non è che si può ammettere finalmente che quel ragionamento lì era un insulto all’umana intelligenza?

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Mauricius Tarvisii

        “ammettere finalmente”

        Mai.

        E’ proprio come scrive il mio autore preferito:

        “dimenticare tutto quello che era necessario dimenticare, e quindi richiamarlo alla memoria nel momento in cui sarebbe stato necessario, e quindi dimenticarlo da capo: e soprattutto applicare lo stesso processo al processo stesso. Questa era l’ultima raffinatezza: assumere coscientemente l’incoscienza, e quindi da capo, divenire inconscio dell’azione ipnotica or ora compiuta”.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        Scusa ma non capisco proprio.

        (pre-messa la credibilità del signor Hersch a zero, data la messe di particolari che può essersi solo inventato)

        Il mio ragionamento rimane perfettamente valido, anche se un paese NATO come la Germania avesse perseguito una politica energetica che la metteva nella mani di un paese ostile come la Russia. (Anzi, se sommo i gasdotti North Stream e l’abbandono del nucleare la tesi che la Merkel fosse un agente di Putin è la più credibile, essendo quella della semplice coglioneria meno verosimile.)

        Diciamo quindi, per amor di ragionamento, che gli USA davvero abbiano distrutto i North Stream, riducendo la capacità russa di fare pressione sulla Germania.

        Cosa c’entra con la tesi che una NATO che non ha saputo sostenere senza combattere l’Ucraina sarebbe poco credibile nella sua asserzione di voler combattere per la Lettonia?

        Tu avrai forse una maggiore fiducia nella NATO di me. Io resto preoccupato.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “Cosa c’entra con la tesi che una NATO che non ha saputo sostenere senza combattere l’Ucraina sarebbe poco credibile nella sua asserzione di voler combattere per la Lettonia?”

          Cioè secondo te l’assistenza ad oltranza a un paese non Nato è una cartina tornasole della propensione all’assistenza ad un paese Nato in caso di attacco più della effettiva (mancata) assistenza ad un paese Nato effettivamente attaccato?

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ tutti

      Seymour Hersh, che ha denunciato il ruolo USA nella distruzione dello North Stream, è lo stesso giornalista che rivelò il massacro di My Lay in Vietnam. È tuttora censurato su Facebook per via dei fact checker della Open di Mentana.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  67. PinoMamet scrive:

    Ho pochissimi, no, nessun dubbio che le cose possano essere andate in questo modo, in termini generali. Mi chiedo però quali siano le fonti per questo articolo, che a quanto ne so potrebbe essere anche una bella fiction di spio aggio.

    Comunque sono abbastanza europeista da auspicare e sperare nella rapida ricostruzione dei condotti.

    Sono sicuro che Francesco, che ha più volte invocato la guida tedesca in Italia, la penserà come me 😉

    • Francesco scrive:

      Tedesca tutto sommato sì, piuttosto che francese o italiana. Russa però no!

      🙂

      PS anche io auspico la ricostruzione dei tuboni. DOPO la sconfitta sul campo della Russia, che chiarisca che le vogliamo molto bene come partner economico ma non siamo interessati all’offerta “The empire strikes back”

      PPS ma io non auspicavo il nostro ingresso negli USA con uno status tipo Portorico?

  68. Moi scrive:

    Segnalo @ PINO e a tutta la”Balotta” 🙂 queste consuderazioni da una rivista Ebraica … sulla Schlein e le “pezze che stan peggio del buco” 🙂

    https://riflessimenorah.com/il-naso-etrusco-cyrano-e-elly-schlein/

    Il naso etrusco, Cyrano e Elly Schlein
    Una frase estrapolata da un’intervista ha generato polemiche e critiche, che fanno perdere di vista un tema generale: il rischio degli eccessi identitari

    PS

    Pur NON partecipando alle primarie, confido e preferisco che vinca Stefano Bonaccini …

    • Moi scrive:

      Come ampimente prevedibile, Cuperlo e De Micheli … bèla fòra ! 🙂

    • PinoMamet scrive:

      Sí, mi é capitato altrove di leggere queste considerazioni sulla risposta della Schlein, ma se il naso le viene dalla madre non ebrea mica è colpa sua… e non si può fare di ogni cosa jna rivendicazione.

      Comunque parlando di cose più concrete, la vedo come te. Non voto PD, ma se lo votassi, troverei leggermente più simpatico Bonaccini. Stessa cosa per i programmi, a quanto si può capire: sono quasi in fotocopia, ma la Schlein mi pare avere la fissa dei gay, dei quali, absit, non me ne frega nulla, e sembra un po’ più velleitaria e meno concreta sul piano dei soldi.

      • Moi scrive:

        Credo che, a livello d’inconscio colettivo & dintorni, il naso aquilino sia considerato spaventoso proprio perché associato al becco degli uccelli rapaci.

        • Moi scrive:

          … viene associato anche alle streghe e generalmente ai Cattivi negli anime, benché il Giappone sia cmq il Paese dell’ Estremo Oriente in cui è più diffuso.

  69. Moi scrive:

    SEGNALAZIONE

    Se n’era già parlato e nessuno di voi sembrava dare credito a questa ipotesi … un Arabista-Islamista la ripropone

    ————————

    https://www.youtube.com/watch?v=ED8GEJ9javM

    This is why Arabic is written from right to left, and English from left to right

    ———————–

    … però anche il Greco è stato scolpito, eh ! 😀

    • Moi scrive:

      rectius : scalpellato / inciso.

    • PinoMamet scrive:

      E il latino no?

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      La scrittura in Occidente mi pare che nasca bustrofedica, per cui può essere che la stabilizzazione da sinistra a destra sia avvenuta proprio per via del modo in cui si scriveva.
      L’appunto è che in Medio Oriente la scrittura non nasce scalpellando, ma incidendo tavolette d’argilla.

      • Moi scrive:

        Non sembrano però argomenti particolarmente convncenti.

        Come ho già scritto qualche altra volta, in Cinese (e per influenza culturale anche in Coreano e in Giapponese) , si legge da dx a sx quando in verticale dall’ alto al basso … da sx a dx quando in orizzontale.

        I primi materiali su cui si è iniziato a scrivere in Cina prima della carta, sono stati ossi di animali e piastroni ventrali di tartaruga :

        甲骨文 ; jiǎgǔwén

  70. Moi scrive:

    Bonaccini mi ispira “meno sfiducia” 🙂 perché è un Emiliano (Campogalliano, MO) di orgini popolari ,uno che nel vecchio PCI vi si è politicamente formato e NON ne prova imbarazzo … lui. 🙂

  71. Mauricius Tarvisii scrive:

    Meloni a Bucha: “Combatteremo per voi e vostra libertà”

    https://www.adnkronos.com/ucraina-meloni-a-kiev-qui-per-ribadire-posizione-governo-italiano-video_2twgUswsJe1uD6rkZ741et

    A chi si riferirà quella prima persona plurale?

  72. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    L’aereo di Wang Yi, Ministro degli esteri della Cina, è atterrato a Vnukovo (Mosca) senza sorvolare la Lituania. P
    La Lituania è la più accesa sostenitrice dell’indipendenza di Taiwan nell’intera Unione Europea. I rapporti diplomatici tra i due stati sono sostanzialmente inesistenti.

    (Sì, lo so. Siamo ai limiti del comico, ma così stanno le cose. La longa manus degli USA si fa sentire).

    Subito prima dell’attacco Russo all’Ucraina la situazione era questa:

    https://www.internazionale.it/reportage/francois-bougon/2022/01/03/lituania-cina-taiwan

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Roberto scrive:

      Scusa la domanda ma per andare da Pechino a Mosca devi per forza volare sulla Lituania?

    • Roberto scrive:

      No non mi rispondere, ho appena controllato su un mappamondo e suvflight radar e la risposta è no

    • Peucezio scrive:

      Beh, se la Lituania le è così ostile, la Cina si deve davvero preoccupare!

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ peucezio

        “Cina”

        Infatti farebbe ridere, se non facesse piangere. Come se non bastasse la loro eterna inimicizia coi vicini Polacchi, versioni quali nutrono un giustificatissimo complesso di inferiorità.

        Ma non è che gli altri siano meglio, intendiamoci.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

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