The Future is Europe

Torno da Bruxelles.

Dovete sapere che io il Belgio lo conoscevo quasi esclusivamente dalle barzellette che raccontano gli olandesi.

A tali barzellette, aggiungo la mia esperienza personale della capitale d’Europa.

Immaginatevi una foresta di gru che ovunque abbattono case per seminarvi una distesa infinita di scatoloni di cemento armato, vetro e acciaio.

Dovevano demolire tutto, ma qualcuno è intervenuto per salvare questo bassorilievo in stile primo Novecento, che sarà incorporato in qualche angolo del prossimo palazzone

Gli scatoloni contengono a loro volta tante scatolette collegate da migliaia di chilometri di corridoi con tappeti incredibilmente puliti. Il tutto illuminato al neon, anche perché il sole a Bruxelles non esiste.

Piccola consolazione per italiani. La foto sopra è stata presa da dentro una scatoletta. A destra si intravede contro l'eurocielo, la sagoma della cupola del costruendo Palazzo di Giustizia. Gli autoctoni mi assicurano che le impalcature sono in quella stessa identica posizione da quarant'anni.

Allo scattare dell’ora, gli scatoloni si svuotano e si riempiono le navette che portano i cool colleagues ai parcheggi scambiatori.

Gli unici scatoloni abitati anche di notte sono le centinaia di giganteschi hotel.

Che hanno migliaia di scatolette, di cui alcune dedicate al Fitness e altre al Food.

E dentro le scatolette, ci sono le microscatolette, come queste:

L’Ospite di turno si può sigillare dentro la microscatoletta, con uno sgabello, un ripiano e il proprio smarfo.

Dallo smarfo può ordinare il Sustainable Vegan Sushi fatto con Organic fagioli coltivati in una Bio-Certified fattoria del Brasile e con sopra una salsa Back-to-Nature arrivata in aereo dall’Indonesia.

Poi una bottiglietta da 33 cl di acqua liscia per sei euro.

E mentre mangia, può speculare con i bitcoin, sempre sullo smarfo.

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560 risposte a The Future is Europe

  1. Massimo scrive:

    Ma fagioli e salsa quanto pagano di accise😆😆

    • fuzzy scrive:

      Ho dato un’occhiata all’agricoltura Belga. Si concentra tutta nelle Fiandre. A Bruxelles di agricolo non c’è praticamente niente.
      Wikipedia dice che un posto di rilievo è occupato dalla orticoltura in serra. E qui scatta la mia riminiscenza dal libro di George Monbiot “il futuro è sottoterra” che oramai vado citando in giro come fosse una Bibbia.
      Scrivo eh, tale e quale. Ho acceso anche il computer che ci ha messo 20 minuti a partire.
      “Bisognerebbe mandare un chilo di piselli secchi a fare cento volte il giro del mondo perché i suoi gas serra corrispondano a quelli di un chilo di manzo locale.
      Il trasporto aereo è responsabile di appena lo 0,16 per cento dei chilometri totali percorsi dal nostro cibo: gli aerei trasportano soltanto i prodotti più deperibili e costosi, come frutti di mare, fagiolini, asparagi e mirtilli. Tutti gli altri alimenti viaggiano su gomma o via mare. In genere, l’impronta di carbonio di frutta e verdura locale non di stagione è molto più alta rispetto a quella dei prodotti freschi importati da altri paesi: conservare i prodotti al fresco o crescerli in serre riscaldate richiede più combustibili fossili del trasporto su gomma.
      Se fate un viaggio andata e ritorno di poco meno di sette chilometri appositamente per comprare la verdura dal contadino che la coltiva, annullate in media, tutte le emissioni risparmiate evitando i costi in anidride carbonica del magazzinaggio, del confezionamento, del trasporto a un centro regionale e poi della consegna delle verdure a casa vostra, perché i viaggi individuali in auto consumano molto più carburante del trasporto di massa”.
      Hanno ragione a Bruxelles sui fagioli. Siamo in buone mani.

  2. maria heibel scrive:

    Hai sempre un punto di vista peculiare…affascinante 🙂

  3. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    Sì, Bruxelles è parecchio anonima. Grande Place e Boulevard de la Reine a parte (consiglio gli ottimi ristoranti di pesce) il fatto di essere stata bombardata dal Re Sole e di essere la sede del governo Belga, della NATO e della UE l’ha riempita di uffici anonimi. Il parco davabti al Palaus Royal è una delusione. Io sono andato a piedi da lì fino allo stadio Heysel (più scalcagnato dello stadio Marassi a Genova) e non mi è piaciuta granché. L’Atomium è … spelacchiato, ecco. Da vedere giusto il museo del Congo, a Tervuren (dove naturalmente non si parla dei massacri), la galleria d’arte barocca e il singolare museo del tombolo, ricco di merletti antichi. Avendo tempo per la vista, tre giorni sono più che sufficienti.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Lucia scrive:

      No, non è possibile che non parlino “almeno anche” se non soprattutto dei massacri, dai!!

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ lucia

        “massacri”

        Ho chiesto conferma a mia moglie, che ha girato Bruxelles anche più di me.

        Al Museo dell’Africa, a Tervuren, dei massacri non c’è traccia.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

  4. roberto scrive:

    Ho fatto la stessa foto del murales « the future is Europe »! In rue de la loi, tra consiglio, parlamento e commissione
    🙂
    Qualche passo più in là c’è un garage che si chiama appunto LOI e hanno l’insegnante su un palazzo che sembra Beirut dopo un bombardamento, molto simbolico

    Davvero non ti è piaciuta Bruxelles? Non è architettonicamente bellissima, ma ha dei posti belli, dei quartieri molto piacevoli, è piena di verde e di curiosità (i murales con i fumetti per esempio)…oltre che un’infinità di ottimi ristoranti e una vita notturna davvero notevolissima

    Il tempo da schifo, questo è vero, ma molto meglio che in Lussemburgo

  5. roberto scrive:

    PS ma chi sono i barbari che ancora comprano bottigliette d’acqua di plastica!?! Tutti girano con borracce o affini che puoi riempire ovunque in quegli scatoloni

    • Fuzzy scrive:

      Macché bottiglie di plastica!
      Adesso ci sono caraffe filtranti con
      “doppio sistema di filtrazione modulare che permette di bloccare le microplastiche”.
      Prima si filtra, poi si imbottiglia nella borraccia.
      E poi si può andare a Bruxelles. Altrimenti si resta a casa (per non fare una brutta figura in Europa).
      (Diciamo che cercavo un pretesto per pubblicizzare il nuovo modello di caraffa filtrante). Come sono subdolo.

  6. PinoMamet scrive:

    In effetti la patria di Simenon, di Stromae e di Brel, nonché l’ambientazione di Dio esiste ed abita a Bruxelles, dà l’idea di un posto un po’ depressino.

    Ma immagino che abbiano un’estate anche lassù.

    • roberto scrive:

      Pino

      “depressino.”

      Prendo spunto perché anche io avevo questa idea (e le case di mattoni grigie non aiutano)

      In realtà i belgi (valloni, i fiamminghi non li conosco minimamente) sono caciaroni, festaioli, gran bevitori e mangiatori, allegri e socievoli…un po’ lo stile che piacerebbe a Peucezio

      Tra tutti i popoli barbari, sono quelli con i quali mi trovo meglio
      🙂

      • Moi scrive:

        Sì però hanno una discreta tradizione di “Bédé” , i “fumetti” …

        https://fr.wikipedia.org/wiki/Bande_dessin%C3%A9e_belge

        d’altronde l’ Europa NON ha una tradizione fumettistica consolidata come gli Stati Uniti e il Giappone … i Bonelli ?

        Essenzialmente, li ho sempre trovati “mischinioni di film / anime” … essenzialmente, roba da simulazioni AI umane ! 😉

        • Moi scrive:

          I Puffi hanno riscosso successo enorme, anche più del meritato … Lucky Luke avrebbe invece meritato di più … Tin Tin l’ ho sempre trovato insulso.

          E NON alludo a “letture Woke” a posteriori da SJWs , eh … 😉

          • Moi scrive:

            Tintin (pronuncia [tɛ̃ˈtɛ̃]) tuttoattaccato … anche quello, come gli altri due ha conosciuto verrsioni a cartone animato (2d e 3d) e a film live action / mista.

            • Moi scrive:

              Forse l’ unico Bonelli originale (cioè che non scopiazza troppo in giro …) che merita è “Corto Maltese” , ma l’ estimatore di questo fumetto mi èparso che sia Pino Mamet.

              Poi lo so, ci sono diversi “Mostri Sacri” come Tex Willer, Dylan Dog, Zagor, Martin Mystère, Mister No, Nathan Never e relativi Spin Off … ma NON mi convincono.

              PS

              Diabolik NON è Bonelli …

            • roberto scrive:

              Davvero!?! Tintin mi piace da morire, lo metto al secondo posto dopo Asterix (che però è francese)

              • Moi scrive:

                Tintin mi ricorda troppo Topolino , il personaggio Mickey Mouse : troppo perfettino, “al fenòmen” 🙂 in senso Emiliano, insulso.

            • PinoMamet scrive:

              “Forse l’ unico Bonelli originale (cioè che non scopiazza troppo in giro …) che merita è “Corto Maltese”

              Che non è Bonelli…

              • Moi scrive:

                Già … Rizzoli, be’ a maggior ragione che NON è Bonelli : se brilla per una certa originalità.

                … cmq sono impressioni mie, eh !

                In pratica : penso che i fumetti Bonelli siano o “invecchiati male” o “iniziati già vecchi” se recenti. 🙂

                🙂

        • PinoMamet scrive:

          “d’altronde l’ Europa NON ha una tradizione fumettistica consolidata come gli Stati Uniti e il Giappone …”

          Beh se hai appena citato il fumetto belga (e quello francese no?) vuol dire che una tradizione ce l’ha eccome…

          ” i Bonelli ?

          Essenzialmente, li ho sempre trovati “mischinioni di film / anime” … essenzialmente, roba da simulazioni AI umane ! 😉 ”

          Mah, i Bonelli non mi fanno impazzire, e non sono mai stato un grande fumettaro, ma:

          1- non esistono mica solo loro (Jacovitti, Pratt, Pazienza, Liberatore… all’estero tutta gente assai stimata)

          2-i Bonelli sono semmai pienamente nel solco di una certa maniera americana di intendere il fumetto

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “In realtà i belgi”

        Ti credo, infatti sospetto che Bruxelles sia un corpo alieno: una roba tipo Milano rispetto a Bergamo.

        • roberto scrive:

          Ma mica tanto sai?
          Bruxelles mi sembra proprio l’epitome del belga gaudente al quale penso io.
          Forse il quartiere delle istituzioni è un corpo leggermente estraneo alla città, ma non ne sarei nemmeno così sicuro…un po’ come togliere a Roma i ministeri

          Anzi il Belgio non urbano, cioè al di fuori di Bruxelles, Liegi e namur (parlo di Vallonia), quello delle campagne mi sembra un po’ triste e sfigato rispetto a quello caciarone e che si diverte

          • Francesco scrive:

            mi associo a Roberto: come i Ministeri a Roma!

            Brussels è molto meglio di quanto si pensi, ci stanno quartieri belli di casette e saliscendi di colline (a me milanese una roba stranissima), posti per mangiare, gente di ogni dove, un sacco di cioccolato, tassisti d’ognimondo (un marocchino ha cercato di fare conversazione sui Mondiali con me in francese!). Chiaro che ci stanno anche le istituzioni a palla e questo crea parti di città “solo uffici”.

            Ah, pieno di ciclisti pirla peggio che a Milano. E di palazzi “antico impero decaduto” che pare quasi Lisbona o Vienna.

            Insomma, un posto vivibile.

        • roberto scrive:

          Non so se conosci questa canzone di Brel
          Ci penso perché è protagonista di ogni serata belga che si rispetti 😁

          https://youtu.be/of7vOsO-dtc

      • Peucezio scrive:

        Roberto,
        “In realtà i belgi (valloni, i fiamminghi non li conosco minimamente) sono caciaroni, festaioli, gran bevitori e mangiatori, allegri e socievoli…un po’ lo stile che piacerebbe a Peucezio ”

        In effetti dei fiamminghi mi hanno parlato maluccio.
        Interessante invece ciò che dici dei valloni,

  7. Moi scrive:

    Tornando al Belgio, sono riusciti a trovare un’ identità propria senza doversi sentire “sottomarche” né della Francia né dell’ Olanda …

  8. Moi scrive:

    @ ROBERTO

    Più o meno in concomitanza con il Capodanno Cinese 🙂 , arriva puntualmente l’ Allarme Insetti da mangiare sdoganati dalla UE :

    va bene le bustine con i bagarozzi rinsecchiti che saranno palesi, però i prodotti a base di “farina di insetto” … saranno sempre riconoscibili come tali, nevvero ?! 😉

    • roberto scrive:

      Che palle sta cosa….occhio che quando ti compri le ciliegie c’è nel prezzo pure qualche vermetto…

      Per il resto, immagino che sarà sempre così in secula seculorum, quello che c’è nel cibo è scritto nelle etichette, se non vuoi i bacherozzi non li comprare

      • Moi scrive:

        La domanda interessante è … come mai fra tutti i Continenti, l’ Europasembrerebbe l’ unico a NON aver prodotto una cultura culinaria degli insetti, così “normale” invece altrove ?

  9. Moi scrive:

    Domenica scorsa è iniziato l’ Anno LuniSolare [sic] del Coniglio associato con l’ elemento Acqua : 水兔年 … ma non è mai stata una festività molto sentita in Italia.

    • PinoMamet scrive:

      Sì, anche San Gennaro è poco festeggiato in Cina, pensa! 😉

      • Moi scrive:

        Be’, ma … non saprei i numeri però adesso, in Italia, gli Immigrati di origine AraboMagrebinoIslamica (lo so che è sbagliato il connubio … ma purtroppo serve a capirsi) saranno senz’altro di più dei Cinesi , però con il Ramadàn i media main stream la menano e la rimenano _ con tanto di auguri con voce flautata di Intellettuali e Politici che ostetano in “ben altre” 🙂 occasioni di essere Laici _ fin da quando i diretti interessati erano meno (!) diffusi dei Cinesi !

        PS

        Le feste Ebraiche sono sempre state pressocché ignorate da ogni politico e intellettuale (e ancor più cittadino) Goi , ma per motivi meramente statistici 🙂 ! … Come notasti tu stesso, inoltre, non citano mai le analogie fra quelle Ebraiche e Islamiche … e nemmeno io so se per disinteresse o per ignoranza , forse entrambe le cose !

        • Moi scrive:

          … dove sta scritto che io debba interessarmi di più al رمضان‎ che al 水兔年 ?!

          • PinoMamet scrive:

            Ma dove sta scritto che ti debba interessare al رمضان‎ ??

            • Moi scrive:

              A differenza del Ramadan … non ho mai sentito Politici e Intellettuali di Sx fare auguri di Capodanni Cinese con voce flautata !

              … Quelli di Dx fanno auguri infervorati per le feste “autoctone”, con la retorica che “i Radical Chic non ci toglieranno … [inserire roba popolare a piacere … ] !”

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Moi

                “A differenza del Ramadan … non ho mai sentito Politici e Intellettuali di Sx fare auguri di Capodanni Cinese con voce flautata !”

                Non sei mai stato a Prato!

              • roberto scrive:

                Sala a Milano fa gli auguri ogni anno

              • Francesco scrive:

                Davvero? non me ne sono accorto …

                ah, e quando ricostituisce il corpo dei vigili? che il traffico ormai fa arrossire il Cairo e Teheran

              • roberto scrive:

                Me ne ricordavo perché un anno c’erano state delle polemiche tipo “si ricorda dei cinesi ma non degli italiani poveri”
                Poi ho controllato

              • Francesco scrive:

                è inutile, nessuno può battere i leghisti di Milano nella gara delle stronzate!

                🙁

              • PinoMamet scrive:

                A me sembra una bella cosa fare gli auguri: per Natale per Ramadan per Capodanno cinese, per Pesach, per quella festa indù che non ricordo il nome.

                Posto che i praticanti siano più di cinque, non vedo proprio cosa ci sia di male.

                È pure gratis.

              • roberto scrive:

                pino,

                è che non sei leghista
                🙂

                pure io non ci vedo nulla di male, come non ci vedo nulla di male a scordartente qualcuno

              • PinoMamet scrive:

                Ma infatti!

  10. Moi scrive:

    Asterix mi è sembrato sempre “buffo nella forma” MA “fascistoide nel contenuto” … insomma, mi sarebbe sembrato più consono a Ucronistici Eredi di Pétain 🙂 !

    • PinoMamet scrive:

      …mmmm questa mi sfugge… cosa c’è di fascistoide in Asterix?

      • Moi scrive:

        Qualche critica lo gemella con la Resistenza Gollista al Nazismo … ma la retorica di fondo è iper Nazionalista, senza contare gli stereotipi un po’ stantii , vieti e beceri sugli altri popoli … già tali anche all’ epoca in cui uscirono gli albi, eh ! Troppo facile fare i Wokes 🙂

        • Moi scrive:

          Insomma … Asterix è una di quelle “Cagate” che però se saltasse fuori che lo disse Umberto Eco (solitamente scandalizza quando etichetta personaggi di cultura popolare e d’intrattenimento a Dx …) cambierebbe tutto.

    • roberto scrive:

      Boh, non ci trovo nulla di fascistoide né nazionalista in Asterix…si vci sono gli stereotipi tipo gli svizzeri precisi e gli spagnoli che fanno la festa, ma tutto con uno spirito veramente da fanciulletti

      Vederci altro mi sembra davvero paranoico

      Goscinny secondo me era un genio dell’umorismo, che purtroppo devo leggere in francese perché è pieno di giochi di parole. Uderzo appena un gradino sotto, ma sempre nella lega dei geni.

      Tutto quello che è venuto dopo è tamquam non esset

      • PinoMamet scrive:

        Confermo tutto quello che dice Roberto…

        peraltro la scelta stessa del protagonista e del tema del fumetto è una parodia del nazionalismo!

        Simpatica e senza troppe pretese, ma comunque parodia (Asterix è modellato su una statua di Vercingetorige, pardon, Vercingétorix 😉 )

  11. Moi scrive:

    Asterix [Fascista] è una di quelle “Cagate” che però se saltasse fuori che lo disse Umberto Eco

    • Moi scrive:

      @ PINO

      Te la rigiro così : nemmanco i Sionisti (… che son tutto dire !) han fatto mai un fumetto per bambini con un villaggio di Antichi “Israeliti” che resistono a oltranza con una pozione magica a Roma … dopo la Presa di Masada.

      … NON che io sappia, almeno ! 😉

      • roberto scrive:

        Moi, se è per questo non hanno mai fatto un fumetto dove uno porta i menhir sotto braccio…

        Dai mo, ti sei sbagliato, fai retromarcia ed esci dal vicolo cieco

  12. Moi scrive:

    In Topic : mi meraviglio che ancora NON siano arrivati (o cmq sono arrivati in misura minima …) in Europa gli Hotel con letti “a loculi” 😉 come in Giappone … forse perché ci fanno pensare a un obitorio ?! 🙂

    Intendo i カプセルホテル Kapuseru Hoteru

    https://it.wikipedia.org/wiki/Hotel_a_capsule

    … sarei curioso di provare, ma temo che non riuscirei a rimanerci troppo a lungo : dev’ essere un’ esperienza claustrofobica pazzesca 🙂 !

    • roberto scrive:

      Perché ti meravigli? È un’idea di merda…comunque so che c’è ne è uno ad Amsterdam ed uno all’aereoporto di Parigi

  13. Peucezio scrive:

    Ma qual è il senso dell’esistenza al mondo del Beglio?

    • roberto scrive:

      Che senso ha questa domanda!?!

      🙂

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Peucezio

      “senso”

      Stando ad Alessandro Barbero (qui ci vorrebbero mirkhond e habsburgicus) il Belgio è un’invenzione della diplomazia Inglese per garantire allo stesso tempo la presenza di uno Stato cuscinetto a ridosso della Francia e l’accesso libero delle merci Inglesi al continente, indipendente da Francia e Olanda. Stando sempre a Barbero, sarebbe appunto per difendere tale accesso che l’Inghilterra dichiarò guerra alla Germania che aveva invaso il Belgio neutrale per attaccare le Francia nel 1914.

      https://www.bing.com/ck/a?!&&p=2acac763703ccdf6JmltdHM9MTY3NTAzNjgwMCZpZ3VpZD0yNTY1YzE3Mi1iMjY0LTY1YmYtMDgzNy1kMDE0YjMxMzY0ZDkmaW5zaWQ9NTUxOQ&ptn=3&hsh=3&fclid=2565c172-b264-65bf-0837-d014b31364d9&u=a1L3ZpZGVvcy9zZWFyY2g_cT1hbGVzc2FuZHJvK2JhcmJlcm8rcHJpbWErZ3VlcnJhK21vbmRpYWxlJmRvY2lkPTYwODAxNjk4NTczMjM3OTU0MyZtaWQ9NkVGRjFCM0U3MEVFMkM0RjNDODA2RUZGMUIzRTcwRUUyQzRGM0M4MCZ2aWV3PWRldGFpbCZGT1JNPVZJUkU&ntb=1

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • mirkhond scrive:

        Il caso del Belgio in qualche modo assomiglia a quello del Ducato di Savoia, poi Regno di Sardegna, fortemente sostenuto dall’Inghilterra fin dai tempi di Vittorio Amedeo II (1675-1730), proprio per avere un cuscinetto tra i due colossi continentali di Francia e Austria.
        Idem il Portogallo, come contrappeso alla Spagna imperiale dei secoli XVII-XVIII.
        L’Inghilterra fin dal XVI secolo, ha sempre cercato di impedire l’unificazione dell’Europa, vista come una minaccia alla sua sopravvivenza. Da qui la politica di appoggio a stati cuscinetto e contrappesi alle grandi potenze del continente.

        • Francesco scrive:

          ma il Belgio non lo ha inventato Napoleone III?

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ mirkhond

          “Inghilterra”

          Direi che la cronaca di questi giorni conferma appieno quello che giustamente ricordi.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            Cioè la perfida Albione starebbe mettendo russi contro tedeschi per interessi suoi?

            Aspetta che vado a comprarmi una camicia rosso-bruna, sai mai venisse buona!

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ francesco

              “rosso-bruna”

              Hai mai letto “L’agente segreto” di Conrad?

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                confesso di non averlo letto

                sarebbe utile?

                PS ti ricordo che il XIX secolo è finito da tempo

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “utile”

                Sì, perché illustra come agli occhi di un Inglese dell’epoca vittoriana e di origine Polacca come Conrad risultava evidente come il naturale nemico della civiltà britannica non sono né la Francia, né la Germania, né la Spagna ma la Russia.

                (SPOILER: La storia è quella di un fantozziano e incapace traditore e spia segretamente al soldo di un diplomatico riconoscibilmente zarista che organizza un attentato terroristico all’osservatorio di Greenwich per ammonire Londra a non offrire ospitalità ai dissidenti. Come sempre con Conrad, è un capolavoro).

                E il motivo, oggi come ai tempi della guerra di Crimea, è sempre lo stesso indicato da Mirkhond: l’Inghilterra fin dal XVI secolo ha sempre cercato di impedire l’unificazione dell’Europa, vista come una minaccia alla sua sopravvivenza.

                Ieri con l’Olanda contro la Spagna, poi con la Russia contro la Francia di Napoleone, poi col Belgio contro l’Olanda concorrente sui mari e la nascente potenza della Germania, poi con la Francia contro la Germania…

                Dopo l’errore della Brexit, che ha tolto a Londra la possibilità di sabotare efficacemente l’UE dall’interno, la guerra in Ucraina è il cacio sui maccheroni per il Regno Unito. Se gli Inglesi sono in prima linea a sostenere Azov un motivo c’è.

                Persino Orwell in ‘1984’ discute e scarta esplicitamente l’idea di un’Inghilterra unita al continente europeo: la vede semmai unita alle Americhe. Anche in questo fu profeta: gli amici potenti meglio averli lontano.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Andrea,

                c’è qualche problema in questa ingenua costruzione

                1) l’unità d’Europa da Mosca a Lisbona è una fesseria anche oggi, forse Napoleone ci credeva 2) di fatto gli inglesi hanno sempre combattuto qualsiasi potenza europea emergente che potesse anche dedicarsi a far loro concorrenza sui mari
                3) dopo il 1945 l’Impero non esiste più ed è solo un fantasma che sbiadisce. come ti ho detto, il XIX secolo è finito col conto della IIGM.
                4) i polacchi sono fissati coi russi, gli europei occidentali no
                5) gli ultimi due che hanno pensato a unificare l’Europa sono stati Hitler e il PCUS (solo il primo seriamente). mi faccio piacere gli inglesi piuttosto

                ciao

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Francesco torna alla destra sovrano-populista in funzione antirussa.

              • PinoMamet scrive:

                Non mi risulta che il PCUS abbia mai voluto unificare l’Europa

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Non mi risulta che il PCUS abbia mai voluto unificare l’Europa”

                Be’, erano comunisti, quindi putiniani, quindi nazisti, quindi cattivi.

              • PinoMamet scrive:

                Ah già, dimenticavo 😉

              • Francesco scrive:

                “proletari di tutto il mondo unitevi” non era uno slogan della DC

                e se volete essere precisi, posso correggermi e dire che avrebbe solo fraternamente guidato l’Europa

                😀

                PS mannaggia che sfiga che i comunisti italiani, francesi, spagnoli abbiano lasciato così tanto materiale scritto!

              • Francesco scrive:

                PS la destra sovrano-populista resta con Putin, caro MT

              • PinoMamet scrive:

                Francé, quello che voleva la rivoluzione in tutto il mondo lo hanno ucciso a picconate a Città del Messico.

                Dopodiché il Pcus ha frenato e bollato come “avventurismo” ogni tentativo di rovesciare lo status quo, perlomeno in Europa.
                Già, peccato che abbiano scritto così tanto.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “ricostruzione”

                A parte il punto 3) (non sai quanto potente e appiccicosa sia l’idea dell’impero) e 5) (aggiungerei magari anche Schumann, Adenauer, Spinelli e De Gasperi) sul resto concordo al 100%, solo che e’ tutta acqua al mio mulino… 😉

                Ciao!

                Andrea Di Vita

  14. Peucezio scrive:

    Belgio

    • Fuzzy scrive:

      Che poi, volendo fare i complottisti, a parte l’Ucraina, questa guerra ha danneggiato (e speriamo che non si vada oltre) soprattutto l’Europa. Soltanto prima della guerra si poteva scrivere sui muri “il futuro è l’Europa”. Ma quale futuro poi? Sul futuro
      bisognerebbe fare chiarezza.

      • Fuzzy scrive:

        https://scenarieconomici.it/germania-in-decrescita-nel-quarto-trimestre-2022-lenergia-ha-il-suo-peso/
        Che poi mi immagino Winston Diaz che s’incazza perché son solo decimali. Ciao, Winston!

        • fuzzy scrive:

          https://www.rinnovabili.it/energia/fotovoltaico/fotovoltaico-organico-stampato-linea-produzione/
          Fotovoltaico organico stampato.
          Poco efficiente.
          E chissenefrega!
          Basta e avanza. Troppa grazia Sant’Antonio.
          https://logicmag.io/failure/the-automation-charade/
          La farsa dell’automazione. No, si va avanti con lo schiavismo.
          Ultimo
          https://www.resilience.org/stories/2023-01-30/why-biodiversity/
          SIAMO NEL MEZZO DI UNA ESTINZIONE DI MASSA.
          sono a rischio:

          il 63% delle piante cicadee
          il 41% degli anfibi
          il 37% degli squali
          il 34% delle conifere
          il 33% dei coralli di barriera
          il 28% dei crostacei
          il 26% dei mammiferi
          il 21% dei rettili
          il 13% degli uccelli
          Sparisce una specie che sostiene una rete ecologica e a catena spariscono anche altre specie correlate finché non resta che un deserto.
          Vietato mangiare cosce di rana!
          https://www.greenme.it/animali/cosce-rana-estinzione/
          Basta

          • Francesco scrive:

            Mi limito all’automazione.

            Trascuriamo i limiti dei sistemi automatizzati, che pure ci sono.

            Rimane un fatto trascurato: i robot non te li danno mica gratis, devi pagarli e manutenerli. Quindi buona parte delle chiacchiere su un futuro senza lavoro umano sono chiacchiere.

            Per esempio il 99% dell’articolo che linki.

            • Fuzzy scrive:

              Non ho capito la risposta ma non ha importanza, tanto so che di solito affermi il contrario rispetto ai miei commenti dal valore incontrovertibile. Comunque, per la cronaca, sono partito da un mio personale dubbio sulla effettiva intelligenza dell’intelligenza artificiale. E pare che non sia poi così intelligente. Di conseguenza tutte le storie che ci hanno raccontato sulle auto a guida autonoma e non so che altro, sono aria fritta. Adesso trovo questo articolo che mi dice che l’automazione non è che un pretesto per ricattare gli schiavi umani con la scusa che se vogliono miglioramenti salariali e migliori condizioni di lavoro, allora si prende il robot e li si mette a casa. Eh, no. Non ci siamo. Hanno ragione i luddisti e anche i buddisti.
              Taoisti sarebbe meglio dire. Che poi anche il Tao viene giù direttamente dallo sciamanesimo. E quindi sarebbe meglio ritornare alla preistoria (prima dello chiavismo) se si potesse. Ma non è una cosa subito facile. Ci vuole del tempo. Direi circa 7000 anni.

              • Francesco scrive:

                >> Adesso trovo questo articolo che mi dice che l’automazione non è che un pretesto per ricattare gli schiavi umani con la scusa che se vogliono miglioramenti salariali e migliori condizioni di lavoro, allora si prende il robot e li si mette a casa. Eh, no. Non ci siamo. Hanno ragione i luddisti

                La prima parte è condivisibile, sia pure letta al contrario: l’automazione che funziona esiste appunto per quello ma avrà sempre dei limiti, cosa che i lavoratori di solito sanno molto meglio dei professori. Ma il mondo, in generale, è migliore quando una forma di automazione applicabile viene utilizzata.

                L’ultima è totalmente sbagliata, però. Quella sui luddisti. Avevano torto allora come ce lo hanno oggi.

                Ciao

                PS bello l’accenno alla preistoria, però lo uso come MIO argomento. 😀

          • roberto scrive:

            mi limito alle rane

            non ne mangio da una vita (le mangio solo al ristorante) e mi hai fatto venire voglia…

            • Fuzzy scrive:

              Attento al femore, che non ti vada giù in gola di traverso.
              (Lo so, quando mando una maledizione di solito va a buon fine).
              E adesso mangiale pure.

            • Peucezio scrive:

              Roberto,
              “mi limito alle rane
              non ne mangio da una vita (le mangio solo al ristorante) e mi hai fatto venire voglia…

              Vieni a trovarmi che ti porto in posti dove le fanno come Cristo comanda.

              • roberto scrive:

                Io nel mio calendario dei desideri un fine settimana di osterie milanesi ce lo metto
                🙂

              • Peucezio scrive:

                In realtà di vere osterie a Milano città non ce n’è più: bisogna andare fuori.
                C’è ancora qualche trattoria valida.

              • PinoMamet scrive:

                Mmm e in cosa consiste la differenza? Scusa l’ignoranza, non l’ho mai saputo e li ho usati come sinonimi.

              • roberto scrive:

                Pino

                da bolognese acquisito, l’osteria è un posto dove bevi, giochi a carte, canti

                una delle ultime che mi viene in mente a bologna è l’osteria del sole…non servono cibo, solo vino, ma puoi portarti il cibo da fuori
                https://www.osteriadelsole.it/losteria/

                la trattoria è un posto dove mangi

              • roberto scrive:

                adesso però sono essenzialmente sinonimi

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ fuzzy

            “chissenefrega”

            Ecco, vedi, è questo il motivo per cui gli ecologisti sistematicamente falliscono.

            Non fanno i conti.

            E se è vero che i conti non sono tutto nella vita, è altrettanto vero che se non tornano i conti non torna nulla.

            Nel caso concreto, più un sistema di produzione di elettricità è inefficiente maggiore è l’inquinamento termico dell’ambiente prodotto per unità di energia elettrica prodotta.

            E’ vero che il Sole è gratis e non inquina.

            Quello che inquina è lo sfruttamento dell’energia solare.

            Perché se un impianto solare ha ad esempio un’efficienza (esagero) del 20%, per ogni KWh di elettricità che ottengo ho avuto bisogno di catturare 5 KWh e di buttarne via 4 sotto forma di inquinamento termico nell’ambiente.

            Se non avessi installato l’impianto solare quei 5 KWh che il Sole mi ha regalato sotto forma (essenzialmente) di luce sarebbero magari andati a illuminare un bel prato, per la gioia della funzione clorofilliana dell’erbetta e della corrispondente produzione di ossigeno.

            Invece quei 4 KWh che ho buttato in calore servono solo ad aumentare l’entropia della biosfera, che poverina per conto suo si sforza continuamente di tenere basso il proprio contenuto di entropia.

            Se sei inefficiente, allora per ciò stesso sei sempre e comunque contro l’ambiente.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Fuzzy scrive:

              https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/diderot/In-Ucraina-il-35-della-biodiversit%C3%A0-europea-15222274.html
              Per me l’ambiente è questo. Meno energia hai a disposizione per fare le guerre e più si preserva, credo.
              Ma ho i tortelli che mi si raffreddano.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ fuzzy

                “più si preserva”

                Stai scherzando, vero?

                https://mongolia.panda.org/?199285/Genghis-Khan—the-greenest-invader-in-history

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ fuzzy

                “più si preserva”

                Semmai è il contrario.

                Sono le società che vivono in un ambiente fertile quelle più potenzialmente guerrafondaie:

                https://theconversation.com/wet-climate-helped-genghis-khan-conquer-asia-24185

                E lo stesso Richardson ammoniva che l’abbondanza non è affatto sinonimo di pacifismo (a volte si pensa che chi è ricco tema di perdere tutto in caso di sconfitta militare) perché proprio chi ha più risorse ne ha anche di più per armarsi.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Fuzzy scrive:

                https://www.wired.it/scienza/ecologia/2019/02/02/sesta-estinzione-massa-perche-preoccuparci/
                Estinzioni di massa. Siamo alla sesta. È in corso.
                “l’ultima volta 65 milioni di anni fa, nell’episodio più famoso che nell’immaginario collettivo è legato all’estinzione dei dinosauri”
                Di Vita, se ho fatto l’esempio dell’Ucraina è perché è di attualità, ma il problema è oramai generalizzato. Qui si ipotizza di andare su Marte a coltivare le melanzane e nel frattempo la Terra diventa come il Pianeta Rosso. Il film di Guzzanti “Fascisti su Marte rendeva bene l’idea”. Ho sentito un’intervista in cui diceva che a un certo punto non sapeva più come finirlo. Ha rischiato la pazzia, ma ne è valsa la pena.
                Dovevano dargli l’Oscar.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Fuzzy

                “Fascisti su Marte”

                Concordo al 100%, è un assoluto capolavoro! A furia di canticchiarla, ne so la sigla a memoria (‘pianeta rosso e traditor!’ 🙂 ).

                Detto questo, due sono le alternative, e nemmeno mutuamente escludentisi:

                a) o seguiamo la via indicata da Gengis Khan e diamo il via a dei mega-genocidi che riducano significativamente l’impatto della specie umana sulla biosfera (forse con una guerra nucleare, magari ‘limitata’);

                b) oppure riduciamo l’impatto sulla biosfera della specie umana senza ridurre il numero degli esseri umani, il che equivale a dire che riduciamo l’impatto medio di un singolo essere umano.

                L’alternativa b) si può seguire anche aumentando l’efficienza delle fonti di elettricità, riducendo cioè l’inquinamento termico per unità di energia elettrica prodotta.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

                P.S. Quanto a Marte, la via è comunque quella dello spazio. La Terra è la culla dell’umanità, ma non si può mica vivere sempre nella culla.

  15. roberto scrive:

    miguel,

    tornando in topic,

    “L’Ospite di turno si può sigillare dentro la microscatoletta, con uno sgabello, un ripiano e il proprio smarfo.”

    quelle scatolette sono in fin dei conti abbastanza comode se (condizioni comulative)
    – devi lavorare in albergo
    – ti scocci di stare in camera e preferisci il bar
    – devi comunque fare delle telefonate

    adesso le stanno montando pure negli uffici dell’eurocrazia. Fino alla pandemia la regola era che più omeno ognuno aveva l’ufficio singolo, ora no, ma ci si è resi conto (chi l’avrebbe mai detto…) che se metti tre avvocati nello stesso ufficio finiranno per rompersi le palle a vicenda con i telefoni….ed ecco le scatolette

  16. roberto scrive:

    PS più invecchio più apprezzo le scatolette albergo con fitness (e sauna)
    🙂

  17. Peucezio scrive:

    Francesco,
    “ah, e quando ricostituisce il corpo dei vigili? che il traffico ormai fa arrossire il Cairo e Teheran”

    Per bloccarlo del tutto?
    Tanto ormai a Milano la gente guida quasi da ferma, va a 20 all’ora, crede che guidare sia come andare a piedi, che mi viene in mente una cosa e mi fermo a meditare in mezzo alla strada.
    Dal 2024 quel criminale vuole mettere pure il limite dei 30 km/h tanto per incoraggiare questa terzomondizzazione della guida.

    • paniscus scrive:

      “Dal 2024 quel criminale vuole mettere pure il limite dei 30 km/h tanto per incoraggiare questa terzomondizzazione della guida.”—-

      E per quale motivo l’andare piano sarebbe una “terzomondizzazione” della guida? A me pare esattamente il contrario, cioè che nel cosiddetto “terzo mondo” sia normale improvvisare la guida correndo quanto si vuole, senza badare ai limiti, senza rispettare le precedenze, senza usare correttamente le cinture, e via dicendo, per non parlare del rispetto dei limiti sulle emissioni inquinanti.

      Ma non eri sempre tu quello che dicevi che le regole troppo rigide da rispettare perbenino sarebbero il segno distintivo della società moderna disfatta e marcia… mentre fare quello che q*zz si vuole (cioè, ci sono meno divieti, e anche per quelli che ci sono c’è più tolleranza verso la trasgressione) sarebbe invece una caratteristica delle “sane” società tradizionali e ruspanti?

      Dove è più probabile trovare un padre di famiglia che guida senza cintura, violando i limiti di velocità, sparando schifezze inquinanti senza limiti, percorrendo allegramente tratti contromano, e fumando in un abitacolo chiuso, con la moglie sul sedile davanti col bambino in braccio senza seggiolino, e l’altro bambino un po’ più grande che pascola liberamente sul sedile di dietro senza nessun meccanismo di sicurezza?

      In un cosiddetto “paese del terzo mondo”, o a Milano?

      • Moi scrive:

        L’ Alternativa alle automobili che vorrei :

        https://www.youtube.com/watch?v=-sUqJ9bId70

      • Peucezio scrive:

        Pan,
        ciò di cui parli tu è la guida slavo-balcanica: si corre ma c’è poca disciplina.
        Che poi non è mai così, perché se manchi una precedenza a 100 all’ora succede un disastro, mentre se lo fai a 20 all’ora non succede niente.

        Infatti io ho notato che quanto più si va piano, meno si rispettano le regole. È fisiologico. Il problema delle regole non esisteva con i pedoni e praticamente nemmeno coi mezzi a trazione animale; è solo la velocità con la connessa maggiore pericolosità che crea l’esigenza di avere precedenze, semafori, ecc.

        A Milano negli anni ’80 e in parte ancora ’90 si correva molto. E a nessuno saltava in mente di fermarsi in mezzo alla strada per far scendere una persona.
        A Bari negli stessi anni la gente guidava come se stesse andando con l’asino: a 20 all’ora senza motivo, non rispettando le precedenze, uscendo dai parcheggi senza guardare.
        Bari è migliorata e Milano è peggiorata e ormai gli stili di guida sono simili.
        Ormai ognuno fa quel cazzo che gli pare, vedi scene che vedevi solo a Napoli.

        Io non difendo l’osservanza delle regole in sé, di cui non mi frega un cazzo. Io difendo i comportamenti differenziati.
        Ciò che distingue un mondo comunitario da uno statalista e accentrato è il fatto che il secondo appiattisce e destruttura tutto, mentre il primo si dà spontaneamente regole flessibili e funzionali.
        Il milanese un tempo seguiva solo le regole utili: correva ma rispettava le precedenze, ecc. Se c’era il semaforo pedonale e non c’erano pedoni, passava.
        Oggi c’è più legalismo e contemporaneamente più caos.

        • Francesco scrive:

          io vedo il caos ma di legalismo nessuna traccia, che io giri a piedi, in bici, coi mezzi o in automobile

          peraltro il sistema napoletano funziona, una volta adottato da tutti. certo, comporta che le ambulanze si muoveranno a velocità partenopea anche quando questo comporta la morte del ferito

          • Peucezio scrive:

            Francesco,
            “io vedo il caos ma di legalismo nessuna traccia, che io giri a piedi, in bici, coi mezzi o in automobile”

            Per esempio, rispetto agli anni ’80 oggi ci si ferma di più davanti alle strisce.

            • roberto scrive:

              Ed è legalismo fermarsi alle strisce!?!!?!?!?!?!

              • Peucezio scrive:

                Beh sì: se lo facessero tutti si paralizzerebbe il traffico.
                È il pedone che deve stare attento, anche alle strisce.

              • roberto scrive:

                Temo di doverti smentire: vivo in un paese dove tutti si fermano per per far attraversare i pedoni ed il traffico non è certo paralizzato per questo
                (No, non mi dire che vivo in un posto piccolo con poco traffico, la capitale è un paesello di 70.000 abitanti con strade adeguate a quel numero che ogni giorno riceve 70.000 pendolari…)

              • Francesco scrive:

                mi pare sia la regola universale nei paesi “civili”

                in cui il pedone che si ferma vicino alla strisce ma non attraversa viene multato

            • Francesco scrive:

              se lo dici tu … io la vivo come una ruolette russa, una botta di adrenalina ogni volta che attraverso

              e cmq è un segno di civiltà, come non stuprare una donna che esce di casa da sola, non è legalismo

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ peucezio

          “Ciò che distingue un mondo comunitario da uno statalista e accentrato è il fatto che il secondo appiattisce e destruttura tutto, mentre il primo si dà spontaneamente regole flessibili e funzionali”

          No. La contrapposizione fondamentale non è qualitativa, ma quantitativa. (“La quantità diventa qualità”…). E’ la contrapposizione fra piccoli centri di poche centinaia di abitanti e città con milioni o decine di milioni di abitanti. La flessibilità che è possibile in un piccolo centro porterebbe una metropoli alla paralisi. Il motivo è sempre lo stesso: dove si sta più stretti, la limitazione alla libertà di ciascuno data dalla libertà degli altri si fa sentire più acutamente.

          E come dimostrò già Zipf ottanta anni fa, la distribuzione più efficiente (nel senso di minimizzare l’energia richiesta dallo spostamento di date quantità di merci e di persone nell’unità di tempo) della popolazione abbastanza grande non è in una rete diffusa di tanti piccoli centri tutti uguali, ma in una gerarchia di poche, grandissime città circondate da cittadine via via più piccole.

          Secondo Zipf, tale distribuzione è l’effetto di due tendenze coesistenti ma contrastanti: una alla centralizzazione, che serve a ridurre i costi di distribuzione accorciando la distanza fra i produttori di merci e i loro clienti, e una alla decentralizzazione, che riduce i costi di produzione spostando le persone vicino alle risorse (agropastorali, idrologiche, minerarie) presenti sul territorio.

          La legge matematica che descrive la distribuzione ottimale della popolazione della città è praticamente la stessa in tutte le unità economiche integrate sufficientemente grandi (gli USA, l’UE, l’India, la Cina).

          Tra l’altro, Zipf era un tuo collega: un linguista. Osservò che la legge matematica che ho citato e che porta il suo nome è la stessa che determina la frequenza delle parole in un testo sufficientemente lungo (come l’Iliade, il Ramayana o l’Ulysses di Joyce) e in un vocabolario (inglese, cinese). Come per le città, Zipf ipotizzò che nel linguaggio operassero due tendenze coesistenti e contrastanti ma tendenti entrambi a risparmiare la fatica fatta per comunicare: una ad accorciare le parole, per risparmiare lavoro a chi trasmette un messaggio (parlando o scrivendo) e una ad allungarle, per risparmiare lavoro a chi deve interpretare il messaggio migliorandone l’univocità tramite la riduzione dei sinonimi e la specializzazione del significato di ogni parola.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            ho qualche dubbio che una dimostrazione di 80 anni fa possa essere sopravvissuta alla rivoluzione informatica e al suo stravolgere i costi relativi

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ francesco

              “costi”

              Beh, innovazioni come lo smart working riducono ad esempio il pendolarismo. Ma sono troppo recenti per avere ancora un effetto sulla distribuzione della popolazione nei vari centri urbani.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

          • Peucezio scrive:

            Andrea,
            quello che dici sulle regole è vero in teoria.
            Pensa se davvero ci fosse il modo di impedire materialmente alla gente di parcheggiare due minuti in doppia fila o in un passo carrabile per entrare in un negozio, fare un acquisto e uscire.
            La paralisi del traffico o l’impossibilità di fare acquisti (o il perderci mezza giornata anziché cinque minuti).

            E potrei citarti milioni di altri esempi.

            Quello che dici tu sarebbe vero se le regole fossero davvero funzionali ed efficienti, e non pure forme di legalismo astratto.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ peucezio

              “astratto”

              Nel momento in cui si accetta che ‘la legge è uguale per tutti’ introduci un elemento fortissimo di astrazione.

              Allora o fai come il Marchese del Grillo (“io so’ io, e voi nun siete un c
              ..”) oppure introduci cartelli, norme, ecc. che valendo erga omnes hanno l’astrattezza di una formula matematica.

              Il che non significa che non siano necessari

              Ciao!

              Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      Guarda che il traffico è bloccato dalle tdc con l’auto in doppia fila, dai posteggi selvaggi, dai coglioni che passano col giallo e ti bloccano l’incrocio, dai criminali in contromano, dai pedoni che attraversano dove vogliono loro, dai glovisti senza luci e senza regole, dai furgoncini dei poveri artigiani che “devo lavorare e te lo piazzo sul passo carraio”

      Non da eventuali vigili che facciano rispettare le regole!

      😉

      • Peucezio scrive:

        Francesco,
        ma su che pianeta vivi? Si sa che i vigili peggiorano ulteriormente le cose paralizzando il traffico.

        Che cazzo sono le tdc?
        Non possiamo mettere al bando gli acronimi?

        • Francesco scrive:

          tdc? e ti devo spiegare che sono le teste di cazzo che lasciano auto in secondo fila ovunque e comunque?

          aspetto con ansia che ci scappi il morto, sono veramente rimasto bloccato per strada perchè non c’era più lo spazio per passare per colpa loro

          e non ho mai visto i vigili rallentare il traffico: su Fulvio Testi è la loro assenza che permette di trasformare gli incroci in blocchi stradali

      • Peucezio scrive:

        Comunque uno dei motivi per cui a Milano a volte c’è più traffico (nel complesso Milano NON è una città trafficata e, tranne in certi orari e su certe direttrici, arrivi dappertutto in tempi ragionevoli; chi vi dice il contrario mente o non è mai stato a Milano; Francesco è arioso) sono anche i semafori moderni. Un tempo a Milano i semafori avevano un’alternanza rapida di rosso e verde. Oggi sono lentissimi e paralizzano il traffico.

        • PinoMamet scrive:

          “nel complesso Milano NON è una città trafficata e, tranne in certi orari e su certe direttrici, arrivi dappertutto in tempi ragionevoli ”

          questo è vero; è un po’ che manco da Milano, ma persino io (!) non ho mai avuto problemi ad arrivare da nessuna parte, solo un paio di volte sono rimasto imbottigliato in tangenziale (ma comunque con un po’ di pazienza il traffico ha iniziato a scorrere).

          Non so come sia adesso, ma- ammetto che sono prevenuto- non faccio fatica a credere che l solito pseudo-ecologismo punitivo verso gli automobilisti abbia colpito anche lì.
          Se fai dei provvedimenti motivati da odio per le auto, mi pare ovvio che il traffico peggiori…

          • Peucezio scrive:

            Si scorre ancora abbastanza.
            Il guaio sono le teste di cazzo (scritto per intero! 😀 ) che anche la sera, senza traffico, in una strada stretta ti si piantano davanti a 20 all’ora senza nessun motivo e si fermino all’incrocio in lunga meditazione anche se non arriva nessuno.
            E non lo fanno i vecchi!

            • Francesco scrive:

              perchè io di sera a Milano trovo delle tdc che si piazzano in sosta vietata o in doppia fila per andare al locale cogli amici e io mi trovo a 20 all’ora per colpa loro?

              voglio la tua Milano!

              • Peucezio scrive:

                Sì, anche questo accade.
                Una persona di buon senso si mette su un passo carrabile di uno di quei portoni dove entra una macchina una volta al mese, fa quello che deve fare e poi va via.

                Invece fra un po’ si fermeranno in mezzo alla strada per andare in negozio; anzi, già lo fanno.

              • Francesco scrive:

                fosse per me, a quello che si ferma sul passo carraio non danno la multa

                gli portano via l’auto e la demoliscono senza indugio

                POI gli arriva il conto dell’operazione

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Peucezio

          “nel complesso Milano NON è una città trafficata e, tranne in certi orari e su certe direttrici, arrivi dappertutto in tempi ragionevoli”

          Lo so, ciò che rimane di Milano non è una cittadina medievale come Firenze, è una devastazione appiattita e innalzata di demolizioni e vialoni al servizio della macchina.

          E’ proprio quello il problema.

          • PinoMamet scrive:

            ….preferisco Milano al Medioevo!

          • Peucezio scrive:

            Miguel,
            “Lo so, ciò che rimane di Milano non è una cittadina medievale come Firenze, è una devastazione appiattita e innalzata di demolizioni e vialoni al servizio della macchina.”

            Questo era vero negli anni ’60-’70, non certo oggi.
            Oggi da parte dell’amministrazione (essenzialmente quel demente di Sala) c’è un furore ideologico antiautomobilistico.

        • Francesco scrive:

          scusa ma cosa intendi per tempi ragionevoli? qualsiasi cosa si misuri in ore e non in giorni?

          Milano non sarà Firenze ma ci si muove a fatica, mica per nulla la metro è una istituzione

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “Dal 2024 quel criminale vuole mettere pure il limite dei 30 km/h tanto per incoraggiare questa terzomondizzazione della guida.”

      A Treviso c’è da una vita in centro e molte città lo adottano, per ragioni un po’ evidenti e un po’ controintuitive, ovvero:
      – nei centri storici le curve sono strette, quindi i 50 l’automobilista non riesce realmente a raggiungerli se non in pochi tratti. Il limite di 30 uniforme uniforma la velocità del traffico e lo rende più fluido
      – il limite di 30 diminuisce gli incidenti mortali ai danni dei pedoni e anche drasticamente https://benzinazero.files.wordpress.com/2022/05/probabilitacc80-sopravvivenza-pedoni-incidente-diverse-velocitacc80.jpeg
      – l’effetto della precedente è rendere la città più percorribile per pedoni e ciclisti e quindi diminuire il valore di VPK (veicoli per kilometro): se chi può va a piedi le strade sono più libere per chi non può andare a piedi (viene da fuori, ha problemi di mobilità, ecc.)
      – se è vero che la riduzione della velocità aumenta i VPK, riduce anche la distanza a cui viaggiano i veicoli riducendo quindi l’ingombro del veicolo sulla strada, cos’ che la stessa strada riesce ad ospitare contemporaneamente più veicoli
      – velocità più ridotte rendono possibile la desemaforizzazione nei tratti meno trafficati (non servono più i semafori pedonali, puoi lasciar gestire agli automobilisti le precedenze…) e questo rende il traffico più fluido

      • Francesco scrive:

        ma proprio perchè di solito non si va oltre i 30 km/h non riesco a capire a cosa serva il divieto

        se non a rompere i coglioni sulle strade su cui ci muove a velocità maggiore perchè strada e traffico lo permettono

        per non stirare i pedoni ci sono le norme del codice della strada e i vigili

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Per situazioni in cui la strada all’improvviso si allarga, per cui l’automobilista accelera, ma cinquanta metri dopo gli tocca rallentare di nuovo, intanto un pedone gli si è buttato sotto le ruote perché “sono in centro e tutti vanno piano”. Oppure, anche senza pedone, è comunque sempre meglio evitare continue accelerazioni e decelerazioni, sia in termini di riduzione delle emissioni, sia proprio per la gestione del flusso di traffico, che è più efficiente quanto più è costante.
          https://www.lescienze.it/news/2008/03/07/news/l_inoppugnabile_insensatezza_del_traffico-580167/

          • Peucezio scrive:

            Dov’è che si direbbe nell’articolo che passare dai 30 ai 50 e viceversa creerebbe più traffico che restare fissi sui 30?

            E comunque mica c’è sempre traffico. E il sabato, la domenica, la sera?
            Si deve andare a 30 perché?

            • Francesco scrive:

              come il fatto di dover rallentare in prossimità delle scuole … alle otto di sera.

              ci vorrebbe più raziocinio

              e multe ai pedoni che attraversano dove vogliono loro

              • Peucezio scrive:

                Francesco,
                “e multe ai pedoni che attraversano dove vogliono loro”

                Su questo accordo totale!

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Traffico è una voce neutra: intende la circolazione veicolare per le strade. In questo senso, c’è sempre traffico.
              Poi se lo usiamo colloquialmente (“c’è traffico”, nel senso di “c’è tanto traffico”) basta che lo facciamo con cognizione di causa.

              “Dov’è che si direbbe nell’articolo che passare dai 30 ai 50 e viceversa creerebbe più traffico che restare fissi sui 30?”

              C’è scritto abbastanza chiaramente che le spontanee variazioni di velocità, anche minime, di una colonna di auto che CERCANO di viaggiare a velocità costante si accumulano e provocano blocchi della circolazione, per cui a fortiori direi che la gente che dimezza e raddoppia ogni cinquanta metri la velocità a cui viaggia sulla base del raggio della curva che percorre è il modo migliore per creare disfunzioni della circolazione.
              Facciamo questo scenario: Peucezio viaggia a 30 orari dove la strada è più stretta, poi vede che ad un certo punto la strada è più larga e istintivamente accelera aumentando la velocità a 50. Pochi secondi dopo la strada si restinge nuovamente e lui frena per tornare a viaggiare a 30.
              Dietro di lui ci sono io che ad un certo punto lo vedo accelerare, POI scopro perché lo fa e quindi mi adeguo, aumentando la velocità… e quindi aumentando la distanza tra me e lui (anche questo è istintivo, oltre che obbligatorio). Poi, appena pochi secondi più tardi, lo vedo frenare e quindi freno a mia volta, solo che mentre lui lo fa alla fine del tratto largo, io lo faccio un po’ prima (la distanza tra noi è aumentata, per cui lui reagisce alla strada, mentre io reagisco alla sua reazione alla strada). E Francesco, che è dietro di me, prima ancora.
              Risultato? Abbiamo auto che rallentano nel tratto di strada largo (o addirittura prima, se ci sono abbastanza auto!) per uniformarsi a Peucezio che sta frenando per entrare nel tratto di strada stretto. Ed ecco che il traffico diventa paradossalmente meno scorrevole perché un automobilista ha aumentato la velocità.

              • Peucezio scrive:

                No, scusa, questo è un giochetto matematico finto, con l’errore nascosto (neanche tanto).

                Io (inteso come tutti tre, chi sta in testa e gli altri) freno per tornare a una velocità inferiore, adeguata alla strada stretta, non è che freno ulteriormente.
                Se andassimo tutti continuamente a quella velocità, anche laddove la larghezza della strada ne consente una superiore, arriveremmo tutti più tardi, non fluidificheremmo certo il traffico.

              • Peucezio scrive:

                Siamo sempre lì: il gioco del paradosso.
                Lento è bello, per cui, con paralogismi, si vuole dimostrare (tu immagino in buona fede) che se vado lento arrivo prima.

                Il mondo è più semplice di queste acrobazie argomentative: se vado più lento ci metto più tempo.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Avevi chiesto cosa c’entrasse lo studio e te l’ho spiegato: le variazioni di velocità possono provocare la congestione del traffico ed è abbastanza facile da capire perché. Poi se secondo te è tutto pagato dalla lobby degli autovelox in quanto quando tu giri in macchina non hai mai nessuno dietro che rallenta quando rallenti tu, buono a sapersi.

              • Peucezio scrive:

                Non è pagato da nessuno, è seplicemente contro la logica.

                L’errore della gente sta nel vedere la cattiva fede dove c’è pura idiozia.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ peucezio

                “mondo”

                No. Ha ragione Mauricius Tarvisii, anche se è controintuitivo. Esistono fior di teoremi che lo dimostrano. Il punto chiave è che le fluttuazioni di velocità non avvengono in istanti diversi indipendentemente, ma sono collegate l’un l’altra. A lungo andare, ci saranno sempre fluttuazioni che sommandosi aumenteranno i ritardi.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • paniscus scrive:

                “paralogismi, si vuole dimostrare (tu immagino in buona fede) che se vado lento arrivo prima.”—

                Nessuno vuole dimostrre che se vai più lento arrivi prima. Al massimo si vuole argomentare che “arrivare prima” non è l’unico e solo obiettivo concepibile in un contesto molto più complesso.

                Ci saranno anche delle situazioni in cui ci si impiega un po’ di più ma si viaggia più sicuri, oppure in ci si impiega di più ma si ha un flusso più regolare e più prevedibile perché gli scostamenti dalla media sono più piccoli, e quindi si riesce a mantenere una velocità abbastanza costante e si consuma meno, e così via.

                Se l’unico criterio accettabile è quello che qualsiasi singolo secondo in meno è sempre il meglio assoluto, mi pare veramente un ragionamento troppo semplicistico.

              • Peucezio scrive:

                Andrea,
                va bene, ma ammesso che sia così (mi sfugge il meccanismo, ma non posso escluderlo), mi si deve dimostrare che ciò compensa la maggiore velocità nei tratti più comodi. Altrimenti di che parliamo?

                Lisa,
                qui si discuteva proprio di quale scelta è complessivamente più veloce.

                Comunque non c’è nessun vantaggio ad andare a 30, anche proprio in termini di ordine complessivo, perché la gente più va piano più è indisciplinata, proprio perché sa che le conseguenze del mancato rispetto delle regole sono molto lievi.

                Facci caso: la tipica persona che va a 20 all’ora è anche quella che non rispetta la precedenza ma s’infila in una strada alla cieca, è quella che passa con giallo o addirittura col rosso appena iniziato, perché è talmente rincoglionita e moscia che non ha neanche la prontezza di reagire al cambio di colore del semaforo: guida come si porta l’asino su una mulattiera.

                A Bari negli anni ’90 si guidava così e infatti la gente andava pianissimo, apriva la portiera senza guardare se sopraggiungesse qualcuno, mancava le precedenze (ci ho fatto almeno un paio d’incidenti).

                A Milano si correva e la guida era prevedibile, regolare, attenta.
                Ora a Milano si guida come a Bari negli anni ’90 ed è diventata una casbah, in cui la gente si ferma perfino in mezzo alla strada a pensare al percorso che deve fare o a riflettere sul senso della vita.

                La velocità ha un ruolo educativo: abitua ad avere riflessi vigili e a sviluppare senso di responsabilità rispetto alla guida e alle sue conseguenze.
                Più si va piano e più viene meno il senso delle regole e della responsabilità

                Non è un caso tra l’altro che ciclisti e monopattinisti si sentano legittimati a muoversi nel totale spregio di ogni regola, contromano, col rosso, senza la precedenza, su marciapiede, strisce, isole pedolani, facendo il pelo ai pedoni in velocità, compresi vecchi, bambini…
                Ho visto scene davvero vergognose. Se un automobilista si comportasse così lo sbatterebbero dentro.

      • Peucezio scrive:

        Mauricius,
        grazie, Treviso sono tre case in confronto a Milano…
        Voglio vedere se a Milano toglieranno anche un solo semaforo.

        Comunque il concetto stringi stringi è: c’è meno traffico perché la gente andrà meno in macchina.
        Come dire, ammazziamo un po’ di malati così la salute pubblica complessiva migliora.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “c’è meno traffico perché la gente andrà meno in macchina”

          In genere non mi piace il rigetto della complessità per cui di tante motivazioni se ne sceglie una e basta, solo che questa volta almeno si è centrato un concetto centrale: il valore di VPK è abbastanza importante in questo genere di decisioni (in attesa dell’auto autonoma, che lo farà esplodere…).

          • Peucezio scrive:

            Ma è così difficile evitare di usare acronimi?

          • Peucezio scrive:

            Quindi?
            Si deve andare a 30 all’ora anche nelle strade poco trafficate, di notte, la domenica, ecc.?

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ peucezio

              “30”

              Certo.

              Le città italiane non sono fatte per le auto. Queste dovrebbero entrarci in punta di piedi chiedendo permesso. Tu comincia a obbligare tutti a non superare mai i 30 all”ora e a fare salatissime multe (o magari due settimane di pulizia degli alberghi diurni) a chi viola la norma, e vedi che chi cammina per strada smette di essere il bersaglio mobile che è oggi in Italia.

              Quanto alle code da fluttuazioni, se di due automobili consecutive quella davanti rallenta e la seconda accelera si troveranno appiccicate una dietro l’altra (sempre che non si tamponino). Viceversa, si distanzieranno e ciascuna si troverà appiccicata a quella a sua volta avanti o dietro. Alla fine il traffico si troverà raggrumato in pochi gruppi con tante macchine appiccicate, ciascuna delle quali dovrà stare al passo delle altre se non vuole venirne travolta. Ecco che alla fine il traffico viene molto più impedito in presenza di fluttuazioni che non se le fluttuazioni sono eliminate proibendo velocità elevate. Un esempio lo vedi in autostrada quando in tanti si precipitano a sorpassare un singolo veicolo: finiscono col raggrupparsi tutti insieme davanti al veicolo stesso, che rimane l’unico a tenere la corretta distanza di sicurezza. (Si chiama “bunching”, ed è tipico appunto dei fasci di particelle molto veloci, mentre è inesistente in flussi lenti).

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Peucezio scrive:

                Andrea,
                poi il passatista sono io.
                Certo, nell”800 non c’erano macchine per strada, ma solo pedoni e veicoli a trazione animale, molto più lenti delle auto.
                Aboliamo le autostrade, perché sono solo per le macchine, e torniamo ai sentieri e ai tratturi, dove un fuoristrada può anche riuscire a passare, purché tenga conto di pedoni, asini, pecore, ecc.

                Per andare da Milano a Roma ci vorranno giorni, come piace a voi nemici della velocità.

            • Peucezio scrive:

              Scusami, se andare a 30 km/h fluidifica il traffico, perché non lo mettono come limite anche in autostrada?

              E quindi? Quando le strade urbane erano percorse praticamente solo da macchine e la gente correva mi stai dicendo che il traffico era meno efficiente e si arrivava più tardi nei posti? Io ci arrivavo prima… boh.
              Io c

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ peucezio

                “autostrada”

                Io ho parlato di centri urbani, che in Italia per la loro antichità non possono essere stati progettati per il traffico veicolare. È logico che strade appositamente progettate per tale traffico non presentino gli stessi problemi (anche se, facci caso, pure in autostrada quando ci sono troppe macchine che possono sfrecciare liberamente si osserva il bunching). Le auto private (qui Oxford sì ci insegna qualcosa!) andrebbero riservate al traffico extraurbano; giunto alle porte di una città l’auto andrebbe lasciata in un parcheggio e ci si dovrebbe poter muovere solo coi mezzi pubblici o a piedi. È quanto già avviene in molte cittadine dell’Italia centrale, con grandissimo vantaggio per la loro vivibilità. Poche cose sono più distruttive dello spirito di comunità dell’ossessivo traffico automobilistico fra i palazzi.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

    • roberto scrive:

      peucezio

      “il limite dei 30 km/h ”

      qui in lussemburgo c’è un bellissimo centro di guida sicura, ti insegnano a fare le frenate d’emergenza, a guidare su ghiaccio e neve, davvero figo…obbligatorio per i neo patentati facoltativo per gli altri, io l’ho fatto due volte (ad ogni macchina nuova)

      ebbene fra i vari esercizi c’è questo. vai a 30 all’ora e poi arrivato ad un certo punto si alza una bandierina e fai una frenata di mergenza. lì dove ti sei fermato si mette un birillone
      fai lo stesso esercizio a 50 all’ora e immancabilmente prendi in pieno il birillone perché sono le leggi della fissica
      ora, il birillone raffigura un bambino che si è buttato all’improvviso per strada…

      l’ho trovato molto significativo

      https://www.cfc.lu/fr/formations-volontaires/automobilistes/

      • Peucezio scrive:

        Ma perché cavolo i bambini si devono buttare all’improvviso in mezzo alla strada?

        Allora fermiamo le metropolitane perché un bambino ci si può buttare sotto.

        • roberto scrive:

          Perché sono bambini…

          • Peucezio scrive:

            Quindi?
            Fermiamo metropolitane, treni, tram, autobus…

            • roberto scrive:

              no non puoi fermarli

              puoi però ridurre i limiti di velocità in certe zone (per dire, da noi in tutti i quartieri residenziali è 30 all’ora, nel resto della città 50), creando disagi minimi per gli automobilisti e salvando qualche vita

              si chiama compromesso ed è l’opposto del fanatismo dal quale nascono le crociate

              😉

              • Moi scrive:

                @ ROBERTO

                Be’, ma … Fanatismo Schierato chiama Fanatismo Opposto, no ? 😉

              • Francesco scrive:

                “in certe zone” … dove si firma?

              • Peucezio scrive:

                Cioè per decenni non c’era sensibilità verso la vita dei bambini.

                Non sta in piedi…
                È palesemente pretestuoso.

              • Francesco scrive:

                Peucezio

                ce ne era moltissima meno! guarda solo come viaggiavano in auto

                oggi siamo alla paranoia, un tempo la disinvoltura era eccessiva

              • Peucezio scrive:

                Ecco, in medio stat virtus.

                Anche perché non c’è virtualmente limite alla sicurezza.

                Se io non uscissi mai di casa, proprio mai, correrei molti meno pericoli, di fare incidenti, essere investito, rapinato, aggredito e tante altre cose.
                Se poi vivessi in un bunker sottoterra non correrei nemmeno il pericolo di furti in casa o che crolla la casa o chissà che altro.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “Ma perché cavolo i bambini si devono buttare all’improvviso in mezzo alla strada?”

          Perché è sceso dalla macchina parcheggiata senza guardare, per dire. Anzi, per farlo diventare il buono della tua storia, perché è sceso dalla macchina parcheggiata a spina di pesce in tripla fila senza guardare 😀

          • Francesco scrive:

            è che lo fanno … io credo decisamente ai miracoli perchè mio figlio a 3-4 anni lo ha fatto, fuggendo a sua madre e attraversando una stradaccia veloce di Milano senza crepare

            quando me lo sono trovato lì di fianco dalla parte sbagliata della strada ho perso vari anni di vita

            • roberto scrive:

              a me è successo sia con il figlio di un mio amico con il quale chiacchieravamo tranquilli ad un semaforo…sia con mio figlio che inseguiva una palla caduta…sia da automobilista con una bambina che in bicicletta scendeva come un missile da una strada in discesa e ha frenato davanti alla mia macchina

              se a cinquant’anni ne dimostro 70 è per questi tre episodi

      • Peucezio scrive:

        Ragazzi, qui ci stiamo nascondendo il dato decisivo.

        E cioè che siamo a un’inversione del vettore del progresso.
        Percorrere lo stesso spazio in più tempo è segno di inefficienza, non di efficienza.
        Se non c’è più il Concorde, non c’è più modo di arrivare da Parigi a New York in tre ore. Non è un vantaggio.

        Roberto, Mauricius, provate a fare lo stesso lavoro che fate oggi nel doppio del tempo, in modo che dopo un mese ne avete fatto la metà. Vediamo cosa ne pensano i vostri datori di lavoro, clienti o quant’altro.

        Io capisco Miguel, che rigetta il progresso tecnico in toto.
        Ma voi non siete critici della modernità.
        Allora lasciateci almeno il progresso tecnico!
        No, la cosa assurda è che oggi ci si chiede di tenerci la froceria, ma dobbiamo tornare al cavallo e al lume a petrolio.

        • roberto scrive:

          peucezio,

          ma io sono assolutamente favorevole alle cose comode è veloci (daltronde credo di essere l’unico qui dentro favorevole ai treni ad alta velocità…)

          è solo che

          1. il tuo furor antiregole è del tutto controproducente: pensa alla storia delle macchine parcheggiate in doppia file o male.
          se uno mi blocca 5 minuti (che non sono mai 5 minuti…) per andare a comprarsi le sigarette a bloccato *me* per “cinque minuti” e quindi che i vigili gli facciano esplodere la macchina non può che rendermi felice.
          regole per tutti rendono la circolazione più facile per tutti, mi sembra una cosa davvero evidente

          2. certe tue posizioni sono di puro principio: se devi fare 5 km, a 30 allora ci impieghi 10 minuti a 50 ce ne impieghi 6…dove lo vedi il vantaggio? oltre agli argomenti di assoluto buon senso esposti sopra da mauricius, per primo quello dei semafori

          3. nello stesso spazio devono convivere macchine, pedoni e biciclette e non solo macchine per la sola ed unica ragione che a te piacciono (ho il grande sospetto che tra uscire da un parcheggio e trovarne un altro, per 5km fai davvero prima in bici)

          ho l’impressione che come spesso accade tu abbia una posizione quasi esclusivamente estetica e per nulla pratica

          PS il concorde ha smesso di volare non per ragioni ecologiche ma perché consumava uno sproposito, aveva bisogno di una manutenzione costosissima e tutto ciò si rifletteva su biglietti orrendamente cari che ormai nessuno voleva più comprare

          • Francesco scrive:

            PPS il Concorde ha smesso di volare perchè fuori legge (ecologicamente e rumorosamente)

            di ricchissimi ce ne sono più oggi che negli anni 70 e sarebbe profittevole, credo proprio

            • roberto scrive:

              no guarda il concorde era una specie di alitalia che campava di soldi pubblici…doveva finire prima o poi, l’incidente ha accellerato le cose

              • Francesco scrive:

                dici che nell’era di Paris Hilton avrebbe avuto dei problemi di costo?

              • Peucezio scrive:

                Ecco… Soldi pubblici.

                Cioè è un progresso che la sanità sia smantellata, che lo stato sociale non ci sia più, che insomma gli stati non abbiano più i mezzi per mantenere in piedi grandi infrastrutture.
                E questo sarebbe un bene?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Aspetta, davvero stiamo paragonando il Concorde al SSN?

              • Francesco scrive:

                temo di essere d’accordo con MT

                un conto è usare i soldi dei contribuenti per la sanità universale, un conto per una esibizione di “celovelocisimo” che soddisfa giusto i futuristi

                anche perchè a sprecare i soldi dei contribuenti si finisce a non averne più per lo stato sociale

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “futuristi”

                Concordo.

                Il Concorde è di utilità pubblica talmente scarsa che quando i Sovietici ne realizzarono una copia conforme, l’unico Tupolev civile supersonico…finirono per adibirlo al servizio di trasporto della posca fra Mosca e Vladivostok!

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                con questo non voglio dire di essere contrario al Concorde ma chi lo vuole se lo paghi

                come il resto del trasporto aereo, peraltro, basta Alitalia

              • Moi scrive:

                @ PEUCEZIO

                Se un Pilota Militare ti dà un passaggio … Mach 2 è superabile “ma da mò” 😉 come Limite tecnologico (!) di Velocità !

              • Moi scrive:

                Ma credo che secondo il Codice Peucetico 🙂 l’ unico limite alla velocità dovrebbe essere … tecnologico, appunto.

              • Peucezio scrive:

                Mauricius,
                “Aspetta, davvero stiamo paragonando il Concorde al SSN?”

                Gli stati spendono meno.
                Non credo la causa sia diversa secondo la voce di spesa.
                Semplicemente c’è questa mania della parsimonia.
                E siccome si ha poco senso etico – o, meglio, si è accecati dall’ideologia – la si applica non solo al Concorde, poco male, ma anche alla salute della gente.

              • Francesco scrive:

                Peucezio

                da dove trai l’idea che gli stati spendano meno???

                non mi risulta che la spesa pubblica sul PIL sia diminuita da nessuna parte

              • Peucezio scrive:

                Che c’entra, spendono meno per servizi.
                Poi però c’è l’inefficienza, la corruzione, gli sprechi, bisogna mandare le armi a Zelenskij, pagare gli interessi sul debito, ecc. ecc. ecc.
                Tutte cose per cui paghiamo le tasse e non ci torna nulla in cambio.

          • Peucezio scrive:

            Roberto,
            “ho l’impressione che come spesso accade tu abbia una posizione quasi esclusivamente estetica e per nulla pratica”

            Qui però non riesco a capire come una persona di buon senso come te non colga quanto sia ideologica e contro ogni logica funzionale la crociata antiautomobilistica.

            Cosa c’entra l’estetica?
            Questi ci vogliono trasformare in un’umanità di schiavi, lenti, ottusi, senza libertà di movimento, che non bevono, non fumano, non mangiano carne…
            Stare al freddo in casa è diventata una virtù civica. Poi si sono accorti che il prezzo del gas non è andato alle stelle e vabbè…

            Non capisco. Negli anni ’60 non esistevano le bici e i pedoni? La gente nasceva con le ruote al posto dei piedi e col motore a scoppio al posto del cuore?
            Non prendiamoci in giro: se i mezzi di trasporto rallentano siamo al mondo alla rovescia.

            E non c’entrano la modernitò e la tradizione: non è mai esistito nella storia un contadino che avrebbe detto che un cavallo che va alla metà della velocità o un asino che trasporta la metà del carico è meglio.

            Scusami, ma perché fino al 2003 i biglietti del Concorde li compravano? Forse che consumava di meno?

            Non capisci che è diventato un valore il vivere peggio?
            No, non puoi convincermi che darsi le martellate sui coglioni è da persone sane di mente.

            • roberto scrive:

              Peucezio

              “crociata antiautomobilistica”

              mi conosci da abbastanza tempo da sapere quanto ho in antipatia le crociate di ogni tipo.

              si la crociata antiautomobili mi sta soverchiamente antipatica, la trovo una cosa profondamente classista e antidemocratica

              però non apprezzo minimamente nemeno le esagerazioni dalla parte opposta. la macchina è utile, magari anche piacevole (ammetto che la mattina sono un po’ orso e quella mezz’oretta passata in solitario ad ascoltare la radio me la godo) …ma non è il solo modo per spostarsi, deve convivere con gli altri e deve essere regolata sennò non ci si muove più. è per questo che trovo assurda la tua posizione sulle soste vietate: non è MAI vero che uno si ferma 2 minuti, i minuti sono sempre 15 e sono sottratti ad altri automobilisti. I limiti servono effettivamente a fluidificare il traffico e a salvare pedoni e ciclisti (facendo alla tara a limiti assurdi che servono solo a far cassa, ma se vedi questi non vedo perché non vedere gli altri)

            • roberto scrive:

              peucezio (e francesco)

              “Scusami, ma perché fino al 2003 i biglietti del Concorde li compravano? Forse che consumava di meno?”

              fai conto che il biglietto New York Parigi costava alla fine sugli 8.000 euri per 100 passeggeri = 800.000 euri

              se tra costo e manutenzione il volo costa 900.000 euri…beh la differenza chi ce la mette?

              due dati: il concorde consumava 7 volte di più di un boeing 747 (per ogni passeggero 17 litri di kerosene ogni 100km, per un 747 scendi a 3…)…immagina questi costi lievitare ogni anno insieme al prezzo del carburante

              inoltre aveva bisogno di 10 volte tanto di manutenzione (20 ore di manutenzione per ora di volo, 2 ore per ore di volo di un aereo normale)

              certo i francesi avrebbero potuto continuare a pagare tasse per permettere a paris hilton di svolazzare a velocità supersonica, ma non mi stupisce che si siano scocciati

              ps molti dati li trovi su questo blog di appassionati del concorde (che incidentalmente a me sembrava una vera figata)

              https://tpeconcordestjude.jimdofree.com/

            • Francesco scrive:

              >>> Questi ci vogliono trasformare in un’umanità di schiavi, lenti, ottusi, senza libertà di movimento, che non bevono, non fumano, non mangiano carne…

              su questo ho una precisa obiezione: è questione di COSTI, non di volontà ideologica o politica

              e negarlo è il motivo per cui il trumpismo è infantilismo postmoderno, in questo non c’è nessuna differenza con chi nega che ci sono maschi e femmine

              è anteporre il desiderio al principio di realtà senza neppure considerare di lavorare per ottenere quelli che si desidera

              una schifezza che non è neppure di sinistra ma un rimbambimento totale

              • Peucezio scrive:

                Bene.
                Allora spiegatemi cos’è successo negli ultimi trent’anni.

                Il pianeta è quello: come possono essere diminuite le risorse?
                Se fosse solo un problema di esaurimento degli idrocarburi (di cui si parla da decenni e non arriva mai), a un certo punto la benzina salirebbe alle stelle e ti saluto.

                Il problema è l’aumento della popolazione? I cinesi? Gli Indiani?
                E allora perché dobbiamo consumare meno noi, che siamo sempre la stessa quantità e ci avviamo al declino demografico? Consumino loro in proporzione alla loro crescita, cioè tenendo conto che non è che se diventano il doppio possono consumare il doppio.

              • roberto scrive:

                Peucezio

                “Allora spiegatemi cos’è successo negli ultimi trent’anni”

                Siamo passati da 6 a 8 miliardi
                Questi 8 miliardi di cristiani consumano incomparabilmente di più
                ….
                Mi pare abbastanza evidente cosa sia successo

              • roberto scrive:

                In Italia oggi ci sono 40 milioni di macchine…nel 2000 c’è ne erano 30 milioni, ti lascio cercare quante ce ne erano nel 1990 o 1970

              • Francesco scrive:

                Peucezio

                ma chi ha detto che il problema è solo il petrolio?

                con la crescita della popolazione mondiale e del reddito procapite sono aumentati i consumi di tutto – nonostante il progresso tecnologico – e i “fronti di crisi” sono sempre di più.

                In molti casi beni prima così abbondanti da non avere un prezzo sono ora scarsi ma restano gestiti male. E temo che l’allarmismo sui problemi ecologici abbia qualche ragione.

                Potresti sempre inventare un virus che stermina tutti quelli che non sono pugliesi almeno al 50%

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                “In Italia oggi ci sono 40 milioni di macchine…nel 2000 c’è ne erano 30 milioni, ti lascio cercare quante ce ne erano nel 1990 o 1970”

                Sarebbe da capire perché i mezzi pubblici non sono appetibili.
                Io non conosco nessuno che, sapendo che coi mezzi pubblici ci mette di meno, preferisce la macchina.
                Cominciamo a renderli ancora più efficienti e capillari e soprattutto gratuiti, visto che sono un servizio pubblico e già paghiamo fior di tasse.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ peucezio

                “tasse”
                Con me sfondi una porta aperta.

                Autobus gratis? Magari! Io praticamente ci vivo sopra. Non ho la macchina da sei anni. Uso bus, metro e treno tutti i giorni. Affitto giusto la macchia na per le vacanze.

                Ma ti faccio l’esempio di Genova. Da noi la municipalizzata che gestisce il trasporto pubblico ricava dai biglietti appena l’11% del fabbisogno. È chiaro che campa di sovvenzioni pubbliche, non può mica moltiplicare il prezzo del biglietto per nove.

                Il sindaco ha dichiarato di voler azzerare il prezzo del biglietto. Ma per trovare i soldi pensa di fare applicare una sovrattassa al costo dell’autostrada a chiunque entri o esca dai caselli Genovesi.

                Ti lascio immaginare le reazioni.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                Andrea

                “Autobus gratis? Magari!”

                vieni a trovarmi allora, qui bus, tram e treni sono gratis (cioè gratis per i turisti, pagati con le tasse dei residenti)

              • Peucezio scrive:

                Andrea,
                tanto peggio per le reazioni.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Roberto

                “turisti”

                Mi prenoto!!

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ peucezio

                “reazioni”

                I reazionari votano.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

        • Fuzzy scrive:

          Cavallo e lume di petrolio.
          No
          Bicicletta e lampada solare da tavolo ricaricabile euro 35.
          A Milano c’è il “bike sharing” se non sbaglio il nome. Mio figlio che abita lì, gira sempre in bicicletta. La sua 500 è in garage qui da noi genitori e una volta alla settimana la devo muovere affinché non si scarichi la batteria.
          E non è forse progresso tecnico questo?
          Non c’è niente da fare. La gente non è mai contenta.
          Va ben. Qui sono sempre più fuori posto.
          Sparisco? Ma si, dai. E che ci sto a fare? Uno, due, tre…..puff.

          • Peucezio scrive:

            Questo è progesso tecnico???
            Mi vuoi prendere in giro?

            Un mezzo a trazione muscolare che va a un quinto della velocità di un’automobile è un progresso rispetto all’automobile?

            • paniscus scrive:

              “Un mezzo a trazione muscolare che va a un quinto della velocità di un’automobile è un progresso rispetto all’automobile?”—-

              Mi pare ovvio che dipenda da dove ci si deve andare e dal relativo bilancio costi-benefici per il i singoli casi.

              Se devi fare tutti i giorni 30 km su una strada di grande scorrimento e servita male dal trasporto pubblico, è ovvio che è meglio l’automobile, ma se se devi fare 4 o 5 in strade strette dall’ingorgo facile e con poco spazio per il parcheggio, fai molto prima in bicicletta che in macchina, questo è assolutamente sicuro… (a parte il fatto che la “trazione muscolare” fa anche un gran bene alla salute)

              • Peucezio scrive:

                Questo è logico.

                Il punto è la sostituzione.

                Se a un mezzo più veloce e flessibile, che ti porta dove vuoi tu in tempi relativaente brevi, se ne sostituisce uno flessibile ma lentissimo (la bici) o veloce, ma non flessibile, che quindi ti fa perdere più tempo (il mezzo pubblico), qualcosa non va.

                Se invece mi sviluppano mezzi pubblici che mi rendono molto più veloce andare in un posto che con la macchina, è un altro conto.
                Non sono mai stato contrario a infrastrutture, tipo metropolitane, ecc., anzi, trasformerei il mondo in una gruviera di treni velocissimi che lo bucano e attraverano per ogni dove.

                E soprattutto non mi si può dire che diminuire la velocità dello stesso mezzo è un vantaggio.
                Questo è il gioco del paradosso, dove tutto funziona alla rovescia.

              • paniscus scrive:

                Perché tu pensi solo al vantaggio immediato della singola persona, non te ne può fregare di meno dei vantaggi complessivi per tutta la collettività

                (che non è fatta solo di ANTAGONISTI di quella singola persona, cioè che desiderano cose opposte) ma è fatta anche di persone che hanno gli stessi interessi, e comprende anche quella persona medesima che adesso si limita a inveire contro i troppi limiti di velocità e i troppi divieti di sosta).

              • Peucezio scrive:

                Il vantaggio o svantaggio complessivo è la somma dei singoli svantaggi di tanti individui rallentati.
                E la complessiva conseguente minore efficienza e produttività generale del sistema, che impatta sulla qualità della vita di tutti.

  18. Moi scrive:

    Asterix NON è Fascista , però un certo Filosofo Michel Serres il dubbio “à la Umberto Eco” se lo fece venire …

    SE Asterix avesse un “character design” in stile realistico anziché buffo … sarebbe uguale all’ Ambiorix di Tongeren / Tingres , provincia di Liegi.

    https://invidio.xamh.de/watch?v=8wPncGjZM7A

    Vercingetorix , semmai, ispira Abraracourcix (traduzione letterale-calcata: “Abracciaconsertix/ige” …) il capo “panzone” che viene sempre portato in piedi su uno scudo da due sottoposti di cui ignoro i nomi (SE gli autori si son presi la briga di inventarseli).

    • Moi scrive:

      Tongres … scusate.

    • PinoMamet scrive:

      Ma mi spieghi cosa c’entra Umberto Eco??

      comunque Asterix è un fumetto innocuo e simpatico, con i luoghi comuni su tutti i popoli europei che all’epoca avevano tutti e su cui ci si rideva sopra senza problemi.

      Un capo gallico che sbaraglia i Romani grazie a una pozione magica? sarebbe questo il “fascismo”?
      Beh, ti dice niente che uno dei due autori fosse di origine italiana, e nessuno dei due “gallico”? 😉

      • Moi scrive:

        Umberto Eco … è capitato più di una volta che qualche “cazzata” (tipo Dante di Destra, Mafalda di Sx Vs Peanuts di Dx …) avesse proprio lui per Fondatore, e allora la “cazzata” diventava “intrigante provocazione intellettuale” … una specie di Ipse Dixit Umanistico. 🙂

    • roberto scrive:

      Siente ‘a mmé moi, leggi un paio di Asterix e poi dimmi se è fascio o di destra o nazionalista o gaulliste….

    • roberto scrive:

      Abraracourcix => à bras raccourci => a tutta forza

      Confermo che i sottoposti sono anonimi tranne quando sono famosi (Asterix e obelix hanno portato lo scudo e pure agecanonix, il vecchietto)

  19. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Il Caso Còspito ha innescato una curiosa serie di Giochi di Potere e di Opposizioni Simboliche …

    • Moi scrive:

      C’è chi preferisce “poverinarlo” per fare un dispetto “buonista” alla Meloni … chi vuol far vedere alle Toghe Rosse che “la Musica è cambiata” !

  20. Moi scrive:

    Queklle cabine si vedono anche in certi locali pubblici per … fumare.

    ” Svapare ” le Iqos / Iluma con Terea /Heets … è una materia un po’ diversa, ma mi pare più tollerata.

  21. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    https://edition.cnn.com/2023/01/31/business/missing-radioactive-capsule-explainer-rio-tinto-intl-hnk/index.html

    A radioactive capsule is missing in Australia. It’s tiny and potentially deadly

    t’s like looking for a needle in a haystack – an 8mm by 6mm silver capsule, no bigger than a coin, believed to be lost somewhere along a stretch of vast desert highway in Australia’s biggest state.

    Mining company Rio Tinto issued an apology on Monday saying it was supporting state government efforts to find the capsule, which contains Caesium-137, a highly radioactive substance used in mining equipment.

  22. Moi scrive:

    *** @ ANDREA DI VITA /MIGUEL / FUZZY / CISCO(*) 😀 & Altri Epistemologhi 🙂 … ***

    Premesso che io stesso ne ho solo letto e sentito parlare in maniera strumentale, ma è interessante …

    Conoscete il cosiddetto Principio di Belzebù ? In pratica, ci direbbe che _ per sapere la verità su di una faccenda controversa _ la fonte d’ informazione più attendibile è … chi più ha da perderci !

    Deriverebbe da una Citazione Biblica … perciò se PINO MAMET vuol darci la sua esegesi, ben venga.

    (*)
    [cit. 883]
    In senso positivo avulso (!) dal reddito … l’ Operaio Eroe (… se Marx & Engels avessero potuto vederlo … eh, HABS !) che in discoteca NON era intimidito dalle Preppy Future Mamme di Chiare FerragniS 😀 , mentre i Borghesucoli Figli di Bottegai come Max , invece … sì, eccome !

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Moi

      “Belzebù”

      Mi sembra simile all’idea della ‘lectio difficilior’ in filologia.

      Quando di un testo antico disponiamo di due fonti leggermente discordanti si tende a considerare più autorevole la versione più complicata, perché è improbabile che un amanuense abbia sbagliato nel senso di rendere più complicato un testo, e dunque la versione più complicata deve essere quella vera.

      Insomma, si parte sempre dal presupposto che uno cerchi istintivamente di rendersi la vita più semplice, non più difficile.

      È lo stesso principio che nel trattamento dei segnali, o nella ricostruzione di un identikit, viene chiamato maximum likelihood”; nella ricostruzione di un volto, ad esempio, si accetta come valida quell’immagine che, pur soddisfando tutti i vincoli costituiti dalle informazioni fornite dai testimoni, richiede il minimo sforzo (cioè: l’aggiunta di una minima quantità di informazione) per essere disegnata.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Moi scrive:

      Anche @ PANISCUS … eh

  23. Moi scrive:

    Oslo ha eliminato (del tutto o quasi) il traffico veicolare privato, pare … MA ha dei Trasporti Pubblici della Regina della Pace 😉 che in Italia sono Fantascienza da Anno 3000, in compenso !

    https://medium.com/vision-zero-cities-journal/how-oslo-reached-vision-zero-b952aed44697

    How Oslo Reached Vision Zero

    Inside the Car-free Livability Program that transformed Norway’s capital

  24. Moi scrive:

    @ Peuce’

    auto sportive … a pedali, per adulti intendesi ! 😉

    https://www.youtube.com/watch?v=yYeHsoSqVpY

    Ciao! L’aumento del costo della benzina, le emissioni di carbonio, le tasse e le assicurazioni… questi sono solo alcuni dei motivi per cui possedere un’auto potrebbe non piacere a tutti. Allo stesso modo, ci sono molte ragioni per cui potresti non voler possedere una bicicletta o una e-bike. Ma cosa accadrebbe se potessi combinare le migliori qualità di biciclette e auto in una sola?

    Prendiamo 7 incredibili auto da bicicletta!

  25. mirkhond scrive:

    Andrea Di Vita

    E’ vero quanto detto in quest’articolo, circa il consenso dei Polacchi alla guerra?

    https://www.maurizioblondet.it/sondaggi-i-polacchi-non-vogliono-la-guerra-per-zelenski/

    • Francesco scrive:

      Scusa ma ti risulta che esista un consenso dei polacchi all’invasione russa dell’Ucraina? è l’unica guerra che conosco, da quelle parti.

      Più passa il tempo e più divento un estremista anti-putinisti.

      Anche se la guerra finisse domani, dovremmo andare a prenderli casa per casa, mi sa, o almeno segnarli su un bel libriccino nero. Che alla prossima crisi questi risalteranno fuori.

      Peccato solo che se cedessi alla pancia nei loro confronti diventerei come loro … mi tolgono tutto il divertimento.

      PS le domande sui profughi ucraini sono degne della Bestia di Salvini, quando aveva il vento in poppa. O della “difesa della razza”.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ mirkhond

      “polacchi”

      È qualche anno che non vado in Polonia, ma dai mezzi di informazione che consulto di solito (alcuni podcast più l’equivalente dell'”Economist” ma decisamente meno liberista) non mi risulta proprio. Al contrario, l’informazione è molto più a senso unico di qui. Farebbe felici un Crosetto, un Letta e il nostro Francesco.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        Scusa ma cosa sarebbe un Economist meno liberista? è come un Avvenire meno cattolico o una Stampa meno laicista

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ francesco

          “liberista”

          Intendo dire che “Polytika” è tanto autorevole e ben fatto quanto l'”Economist”, ma ha una linea editoriale simile a quella di “Due Welt” o a “La Repubblica” di Scalfari (e dunque decisamente antigovernativa).

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • roberto scrive:

            Andrea
            mi sono perso nel discorso…vuoi dire che l’economist (e quindi Polytika) è autorevole e ben fatto o il contrario?

          • Francesco scrive:

            oltre a dubitare di quanto sia ben fatto e davvero autorevole l’Economist, benchè rimanga di piacevole lettura, mi permetto di ricordarti che la Repubblica di Scalfari era spazzatura elegante, non buon giornalismo

            e se un suo simile è la tua principale fonte di informazione sulla Polonia …

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ francesco

              “Polonia”

              Non ho detto che “Polytika” è al livello della Repubblica di Scalfari (ho parlato anche di Due Welt).

              Ho parlato di linea editoriale.

              Per dire, è antiPiS.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

  26. mirkhond scrive:

    Veramente l’articolo farebbe riferimento all’ostilità di molti polacchi verso l’appoggio del loro governo a Zelenskij……

    • Francesco scrive:

      Sì mi sono accorto ma se devo occuparmi su gente che distorce la realtà per andare dietro ai propri pregiudizi basto e avanzo io, mica devo andare su Internet a leggere certe minchiate!

      Seriamente, inizio a capire cosa hanno trovato intorno a sè gli ebrei e gli altri perseguitati dai regimi fascisti, negli anni ’30 del secolo scorso. Una marea di “a me che me ne frega” e “come posso guadagnare da questa cosa” e “quanto mi costa”.

      Ciao

      • Peucezio scrive:

        A me pare invece che almeno in Italia la gente abbia sostanzialmente sabotato e disatteso la cosa.
        Il menefreghismo vale da tutte e due le parti, non è ideologico per definizione.

      • PinoMamet scrive:

        Francesco, per favore, evitiamo gli esempi a caso.

        Tra la Russia e l’Ucraina c’è una guerra, dove può esserci una parte che ha “più ” ragione (leggermente, secondo me) e una meno, con ampio repertorio di porcate da entrambe le parti: insomma, una normalissima guerra.

        Gli ebrei negli anni Trenta lasciamoli stare.

        Il governo israeliano, non il sottoscritto, ha già rimproverato Zelenski per il paragone.

        • Francesco scrive:

          e ho già detto cosa penso di quell’intervento del governo israeliano

          PS non sto dicendo che gli ucraini rischiano la fine degli ebrei, naturalmente

        • PinoMamet scrive:

          Mi sono perso cosa ne hai detto, ma continuo a ritenere che gli israeliani abbiano più voce in capitolo di te.

          • Francesco scrive:

            io invece difendo la libertà di pensiero, soprattutto in casi delicati in cui però qualcuno gioca molto sporco

            ho detto che il governo israeliano non ha nessuna esclusiva in tema di vittime di persecuzioni, anche se ci prova ogni due per due

          • PinoMamet scrive:

            Credo che sulla persecuzione degli ebrei sia, come dire, più qualificato di td, invece.

            • Francesco scrive:

              non ho molti dubbi in merito, qui però si parla di altro: esistono altre persecuzioni oltre alla Shoah degne di nota?

              al di là del punto generale, a cui però tengo, il mio voleva essere un paragone.

              come uno che non pagasse il pizzo, gli bruciano il negozio e il quartiere gli da contro perchè “provoca confusione e da una cattiva fama alla zona”

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Le persecuzioni sono contro minoranze interne, mica sono le guerre tra paesi.

              • Francesco scrive:

                Quindi se stermino gli Amerindi va tutto bene? almeno fino a quando non prendo ufficialmente possesso del paese?

                Chiedo scusa per la mia imprecisione lessicale, stavo pensando in termini di “noi europei”

      • PinoMamet scrive:

        Comunque Zelenski ha chiesto gli Stinger, i droni, i carri armati ex sovietici, i missili Himar, i carri armati tedeschi e americani, e gli hanno dato sempre tutto: con qualche tentennamento, con qualche malumore o distinguo, ma tutto.

        A ogni richiesta, ha promesso che avrebbe “liberato ” la Crimea in poco tempo: a Settembre scorso doveva essere già occupata da Kiev.
        Invece è ancora lì, e Kiev perde terreno anche in Donbass.

        Ora Zelenski chiede i caccia occidentali e addirittura le navi (!): o ha perso il contatto con la realtà, oppure la Nato sta addestrando piloti e marinai ucraini da almeno un anno.

        Intanto la Crimea è sempre lì: sono molto cinico e anni ’30 a suggerirgli di trattare?

        • Francesco scrive:

          solo un fesso tratterebbe con Putin da una simile situazione di debolezza, sapendo che è come trattare con Al Capone

          Zelinsky chiede il necessario, la NATO gli da molto meno, non credo molto all’ipotesi ottimistica che li stiamo addestrando da tempo di nascosto

          e non capisco questo tuo agitare la Crimea, manco fossi un politico nazionalista a Kiev. il problema è il quarto di Ucraina occupato e annesso da Putin

        • PinoMamet scrive:

          Per te Zelenski non doveva trattare quando guadagnava territori, e non deve trattare ora quando li perde. Contento te.

          Le sue richieste sono sempre state esagerate, ma ora mi pare stiano toccando l’assurdo. Ma verranno esaudite comunque, come sempre, non preoccuparti.

          La Crimea la agita lui: è il suo cavallo di battaglia e la sua ossessione, è lui che continua a promettere che, a dargli proprio quell’ultimo modello di missile, te la ripiglia in un attimo… mo, scusate, ci vuole quest’altro modello…
          Ormai pare il raggio della morte di Mussolini…

          • Francesco scrive:

            1) non sono d’accordo col raggio della morte: all’Ucraina finora abbiamo dato il minimo indispensabile perchè non cedesse ai russi. Zelensky non chiede super-armi ma armi con cui sia in grado di affrontare i russi

            se controlli, Leopard 2, Abrams, F16 sono tutti mezzi con decenni di servizio sulle spalle.

            2) per come la vedo io, agitare lo spettro della Crimea ucraina è giusto propaganda. il succo vero è riprendersi il Donbass ed è quello che considero essere anche nell’interesse dei paesi europei che non hanno “russia” nel nome.

            3) trattare con uno come Putin ti pare una cosa facile? se ti metti a dire “trattiamo” mentre non rischia nulla ti chiederà un occhio e mezzo per una tregua.

            davvero, non ti capisco, prova un attimo a metterti nei panni di Putin

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Guarda che dopo Cherson la Russia probabilmente lo avrebbe accettato un cessate il fuoco con congelmanento dello status quo (e gli americani avevano cercato di incoraggiarlo).

              • Francesco scrive:

                giuro che è esattamente quello che io intendo quando dico “non facciamo vincere Putin”

                concedergli lo status quo allora – o adesso – sarebbe dargli una vittoria strategica clamorosa (e foriera di ulteriori attacchi)

                davvero non capisco quale sia il “set mentale” che rende accettabile questo

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “strategica”

                Esattamente.

                Proprio come la vittoria strategica degli USA quando scongiurarono il (per loro intollerabile) pericolo di una base missilistica Sovietica a Cuba.

                Gli USA hanno vinto la guerra fredda. Hanno voluto stravincere. Ne vediamo le (peraltro ampiamente previste) conseguenze.

                (Né dobbiamo dimenticare che per noi Mosca è un fornitore, Washington un concorrente. Un concorrente interessato a trarre il massimo profitto economico dal suo predominio militare, ai danni dell’UE ancora più che di Mosca. E i fornitori sono interessati alla prosperità dei clienti, i concorrenti no).

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Andrea

                vedo che ti piace Cuba. Posso invitarti a considerare (1) un calendario e (2) una mappa dell’Europa?

                forse noterai le differenze tra le due situazioni

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “calendario”

                Le cause delle guerre sono di solito le stesse almeno dai tempi di Tucidide.

                Quanto alla mappa dell’Europa, guarda dov’era la NATO trent’anni fa e dove sta adesso.

                Ricordo che i Russi hanno respinto tre invasioni da ovest (Svedese, Francese e Tedesca), di cui le ultime due aggressioni a tradimento. Hanno vinto usando la terra bruciata e il generale inverno, oltre ad avere un’immensa quantità di caduti. Ma i primi due mezzi funzionano solo se i centri nevralgici dello Stato sono a mille e più km dai confini occidentali. La possibilità dell’Ucraina nella NATO viola tale condizione. (Anche quella dei paesi baltici, è vero: ma ai tempi del loro ingresso nella NATO la Russia era debolissima, e ormai il guaio per loro è fatto).

                Ciao!

                Andrea Di Vita

            • PinoMamet scrive:

              Provo a mettermi nella canottiera a righe di Putin qualche riga più in giù 😉

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “Seriamente, inizio a capire cosa hanno trovato intorno a sè gli ebrei e gli altri perseguitati dai regimi fascisti, negli anni ’30 del secolo scorso. ”

        Hanno trovato un sacco di gente a cui era stato spiegato che bisognava mobilitarsi contro un nemico della civiltà (facile da dimostrare: erano in combutta con i comunisti, cioè coi russi, cioè con Putin) e che la vittoria del bene sarebbe passata da un impegno di tutti.

        • Moi scrive:

          Gli Ebrei negli Anni Trenta sono assurti a Vittime per Antonomasia … li avevano scomodati già pure i No Green Pass !

        • Francesco scrive:

          MT

          il tuo formalismo ipocrita mi ha ormai stancato, per fortuna sono cresciuto con le invettive dell’ANPI contro la zona grigia degli italiani disimpegnati

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Il fascismo era (o violeva essere) proprio mobilitazione delle masse: il contrario del disimpegno. Chi crede, obbedisce e combatte non può che guardare con disprezzo l’ignavo che non si unisce alla lotta del bene contro il male, della civiltà contro la barbarie abiss… comun… russa.

            • Francesco scrive:

              concordo in pieno!

              sarà per questo che i partigiani, cresciuti loro malgrado in una società imbevuta di predicozzi fascisti, si sono dati alla lotta del bene contro il male

              ah, ti chiedo un favore: non ho mai confuso russi e comunisti, quindi smettila

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Non è che li confondi: per te sono proprio la stessa cosa, un’ipostasi del male.

              • Francesco scrive:

                Guarda, so che hai pesanti limiti di comprensione ma per me neppure i comunisti son il Male Assoluto.

                Figurati i russi.

                Saluti

  27. Peucezio scrive:

    Roberto,
    circa le soste vietate,
    ma qual è l’alternativa? Che uno gira mezz’ora per cercare un posto vicino a un negozio dove resterà per dieci minuti? Non si inquina di più, a parte la perdita di tempo? Non si aumenta il traffico?
    Ovviamente vale sempre un discorso di buon senso: parlo di strade larghe, dove una macchina in doppia fila per cinque minuti non crea nessun vero disagio. Anch’io vedo continuamente eccessi da parte degli automobilisti. Tra l’altro con una disinvoltura che trent’anni fa non c’era, almeno a Milano. Cioè si era pratici: si osservavano quelle regole che servono a una circolazione efficiente e solo quelle. Nessuno andava a 50 su uno stradone enorme dove vai in sicurezza a 90.
    Oggi la gente se ne fotte anche di ostruire completamente una strada per dieci minuti, cosa che un tempo qui era inconcepibile.

    Circa la convivenza con bici e altri mezzi: beh, se riempire le strade di bici significa rendere meno efficiente lo spostamento in auto (costirngendole ad andare a passo d’uomo), non mi pare ‘sto gran vantaggio. Dice: ma le macchine inquinano e le bici no. E quando saranno tutte elettriche?

    Circa il Concorde, i francesi ci mettono quasi un quarto di secolo per “scocciarsi”?
    No, direi che il problema è culturale. La velocità è diventata un disvalore.
    Siamo a una sorta di ideologia antifuturista, del sonno, del torpore.
    O, meglio, più in generale a un’ideologia del capovolgimento dei normali parametri di giudizio sul mondo: le modelle devono essere brutte e grasse, i mezzi di trasporto lenti e inefficienti, i bambini allevati dagli invertiti, mangiare la carne è male, gli insetti è bene…

    • Francesco scrive:

      >>> Che uno gira mezz’ora per cercare un posto vicino a un negozio dove resterà per dieci minuti?

      certo che no: che io penso prima se dove vado ci sarà posteggio o no e mi regolo di conseguenza. non puoi fare il frocio (comodo e in fretta con l’auto) col culo degli altri (non c’è posteggio e lascio l’auto dove rompe il cazzo)

    • roberto scrive:

      Peucezio

      “ma qual è l’alternativa? Che uno gira mezz’ora per cercare un posto vicino a un negozio dove resterà per dieci minuti? ”

      come dice francesco, ti programmi prima, quando puoi vai in macchina, quando è impossibile prendi i mezzi o ti parcheggi non davanti al negozio ma a 300 metri e cammini 5 minuti
      dai, non mi dire che è impossibile!

      quello che non può essere un’alternativa è lasciare la macchina a bloccare traffico o altri automobilisti “10 minuti”

      posso anche essere d’accordo sul fatto che la velocità sia diventata assurdamente un disvalore (slow food…no TAV…) ma davvero mettere qualche limite a 30, far rispettare qualche regola elementare come fermarsi alle strisce pedonali e non parcheggiare in doppia fila sono cose che non hanno nulla a vedere con la crociata anti macchine o antivelocità

      • Peucezio scrive:

        Non è che è impossibile. Non ha senso: è molto maggiore come disagio rispetto a quello che crei.

        • roberto scrive:

          peucezio,
          credo che la tua anarchia automobilistica possa forse funzionare in un posto/epoca dove di macchine in giro ce ne sono pochissime…nel 2022 a milano (ma direi in una qualsiasi città europea) non è così, mi dispiace

        • Francesco scrive:

          scusa ma questo lo dici tu, il disagio generale che un automobilista crea lasciando la sua auto dove fa comodo a lui è molto più grande della sua personale comodità

          senza contare che se diventa un’abitudine diffusa rende impossibile circolare

          in economia si chiama teoria dei giochi

    • paniscus scrive:

      “Circa la convivenza con bici e altri mezzi: beh, se riempire le strade di bici significa rendere meno efficiente lo spostamento in auto (costirngendole ad andare a passo d’uomo), non mi pare ‘sto gran vantaggio. “—

      ma magari spiegaci tu per quale motivo l’obiettivo principale dovrebbe essere solo quello di “rendere più efficiente lo spostamento in auto” invece che considerare l’efficienza collettiva di tutti i tipi di trasporto. Se (ipoteticamente) le città si riempissero di biciclette vorrebbe dire che c’è un sacco di gente che si trova bene a muoversi in bicicletta e che considera più efficiente quello, quindi perché non considerare anche questo aspetto? Perché tutto deve essere strutturato solo in base alle preferenze e ai vantaggi dell’automobilista?

      • Francesco scrive:

        Che peraltro è solo una parte dei vantaggi e svantaggi da calcolare, perchè l’inquinamento non è una palla. E ci sono pure i costi, che usando l’automobile sono altissimi.

        Insomma, a me pare oggettivo che il tempo dell’automobile per tutti sia economicamente finito e possa durare solo a furia in aiuti di Stato, in varie forme. Magari motivati con l’occupazione che l’industria garantisce, nella tipica visione miope da sindacalista dei politici odierni.

  28. Moi scrive:

    Massììì, preoccuparsi dei cinni stirati sotto gli automezzi … roba da moglie di Lovejoy !

    PS

    … Ironico, non si sa mai ! 🙂

  29. PinoMamet scrive:

    Rispondo a Francesco su Putin.

    Sono ovviamente un dilettante allo sbaraglio; ma a me sembra che l’amministrazione Biden abbia preparato una perfetta trappola per orsi, già da quando Biden chiamava Putin assassino e probabilmente da prima.

    E l’orso ci è cascato con tutti i piedi.
    Il problema è che, preso in trappola l’orso, tocca anche ucciderlo, e non è detto che sia tanto semplice.

    Putin a sua volta avrà i suoi piani, perché le guerre funzionano così: anche gli avversari hanno la sgradevole abitudine di combattere, e per i loro interessi, mica per i nostri.

    Mandando a monte l’operazione lampo di Putin, gli americani (perché non scherziamo: sono stati a spoilerare i particolari del blitz agli ucraini e a organizzare la prima resistenza, e anche la seconda e la terza…) non hanno però ottenuto l’obiettivo di indebolire Putin al punto di farlo cadere.

    E si sono trovati impegolati in una guerra che verosimilmente gli interessa ben poco.

    Dopo aver fatto colpire l’incrociatore russo agli ucraini (perché non credo proprio che io e te riusciremmo a trovare una nave in alto mare, per quanta stima abbia delle tue indubbie doti militari, senza satelliti…) e impedito che i russi prendessero Odessa e quindi tutto il nord del Mar Nero, l’America non ha molto altro da guadagnarci: alla Crimea probabilmente ha rinunciato, e del Donbass non gliene frega niente.

    MA non può perdere la faccia, specialmente dopo l’Afghanistan.

    Lo stesso per Putin, e veniamo a lui: se vince, resta in piedi, e cede lo scettro a Medved o come se chiama.
    Se perde, cade, e si apre una grossissima incognita, che non credo entusiasmi Washington.

    Il più grosso errore di Washington è ora farsi dettare la politica estera da Zelenski, che a sua volta resta in piedi solo se si dimostra il più antirusso possibile…

    • Francesco scrive:

      premesso che anche io sono un totale dilettante, faccio solo notare che Biden è MEZZO rincoglionito

      quindi non ritengo verosimile il tuo scenario

      PS e la canotta di Putin? non c’è nulla! 🙂

      • Francesco scrive:

        PPS

        riga 15 “gli americani […] non hanno però ottenuto l’obiettivo di indebolire Putin al punto di farlo cadere.”

        riga 25 “Se perde, cade, e si apre una grossissima incognita, che non credo entusiasmi Washington.”

        mi sa che ti contraddici, caro Pino.

        non che io capisca cosa diavolo pensino di fare gli americani

        • PinoMamet scrive:

          Secondo me non lo sanno neanche loro, è questo il guaio.
          Credo che avessero preparato qualche sostituto di Putin, come quel tale “in una località segreta in Svizzera “, ma visto che la cosa non è andata in porto iniziano a capire la difficoltà dello scenario.

          Quanto al canottato, la riconquista della Nuova Russia è stata sicuramente un ripiego rispetto al cambio di regime in Ucraina; ma non sarei così ingenuo da credere che non fosse un piano B già previsto.
          E sostanzialmente riuscito.

          Odessa è persa, Izium ripresa dagli ucraini, Kherson probabilmente davvero mollata per ragioni strategiche_ c’è un fiume in mezzo, hai voglia a mandare i Leopard_ ma il resto è russo.

          A lui conviene proclamarsi “quasi” vincitore e finirla qui.

          E io credo che convenga a tutti.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ PinoMamet

            “tutti”

            A tutti, tranche che ai nazi(onal)isti al governo in Ucraina.

            Quando le trattative per un armistizio alle loro spalle diventeranno di dominio pubblico, ci saranno molti comprensibilissimi rancori di cui tenere conto.

            Niente di peggio di un agguerrito combattente nutrito a furia di “non un passo indietro” che si rende conto di essere stato preso per i fondelli.

            Ricordiamo l’OAS dei pieds-noirs.

            Ne avremo una o più di una, armatissima (da noi, come lo fu Bin Laden) e ansiosa di vendetta.

            E in America di grattacieli ce ne stanno tanti.

            Non vorrei che diventasse profetico questo bel romanzo di qualche anno fa:

            https://it.wikipedia.org/wiki/L%27alternativa_del_diavolo

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              Mi pare una stronzata. Immaginare che solo dei nazisti o dei nazionalisti pazzoidi siano indisponibili a mollare un 20% di paese, con buona parte dell’industria pesante, a Zio Vladimir … ecco, mi pare una idea poco sensata.

              Alla luce dei rapporti di forza esistenti, che se invece stessimo parlando di Gengis Kahn sarebbe un eccezionale successo.

              Ciao

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “indisponibili”

                Sarei d’accordo con te se non sapessi per testimonianze familiari di cosa sono capaci gli Ucraini.

                Non dimentichiamo che è l’unico paese europeo che annovera un collaborazionista fra i propri padri fondatori.

                Vista la storia passata, per carità, lo si può pure capire. Sul piano umano, dico.

                Ma è inutile nascondersi la realtà. Tempo fa un mio caro amico Ebreo mi raccontava che dopo Maidan c’è stata la fua degli Ebrei che se lo potevano permettere dall’Ucraina verso lidi più sicuri…come la Germania.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                è quando cerchi di nasconderti dietro questi fogli di carta velina che mi pari veramente poco convincente!

                siete rimasti tu e Putin a spacciare la storia degli ucraini nazisti: però lui sapendo di mentire ci mette anche i tedeschi di Scholz!

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “spacciare”

                Peccato solo che il nonno di una collega di mia moglie sia stato crocifisso alla porta di casa dagli ucraini.

                Diglielo alla sua famiglia, che quella degli ucraini nazisti è una “storiella”.

                https://it.wikipedia.org/wiki/Organizzazione_dei_Nazionalisti_Ucraini

                https://en.wikipedia.org/wiki/Stepan_Bandera_monument_in_Lviv

                Sarebbe come se davanti a Santa Maria del Fiore a Firenze o al Duomo di Milano il governo erigesse un monumento alla banda Carità o alla banda Koch.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                Andrea,

                tu credi veramente alla puttanata putiniana della denazificazione dell’Ucraina?

                segui il *tuo* ragionamento.
                scrivi
                1. in ucraina ci sono dei ” nazi(onal)isti al governo”
                2. sai “di cosa sono capaci gli Ucraini” (hai un amico di famiglia testimone)
                3. ” l’unico paese europeo che annovera un collaborazionista fra i propri padri fondatori.”
                4. gli ebrei sono scappati dall’ucraina dopo il maidan (hai un amico testimone)

                ora se metti insieme i 4 punti (che in realtà hai ripetuto incessantemente da un anno) e ci aggiungiamo la tua (condivisibile) antipatia per i nazisti…la conclusione logica è che bisogna ringraziare putin per aver salvato l’europa dai nazisti?

                è così?

                PS resto sempre sorpreso dal numero di amici, parenti, conoscenti con l’aneddoto giusto che hai. chapeau, io sono una persona solitaria ed isolata dal mondo al tuo confronto

              • Francesco scrive:

                Andrea

                cazzo, ma tu non sei un fisico? non studiate la variabile TEMPO nelle vostre robe?

                siamo nel 2023, non nel 1944

                saluti

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “TEMPO”

                I monumenti a Bandera li hanno tirato su pochi anni fa.

                I miti colleghi Ucraini che ti salutano con lo “slava gherojam” (gloria agli eroi) che era il saluto dell’UPA li avevo in ditta ancora poco prima dell’attacco Russo.

                Il mio amico Ebreo mi raccontava le cose più o meno nello stesso tempo.

                Sì, direi che il fattore TEMPO non l’ho dimenticato .

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Roberto

                “Putin”

                No, la mia conclusione non è che bisogna ringraziare Putin.

                La mia conclusione è che il più pulito c’ha la rogna.

                “aneddoto”

                Per inveterata abitudine tendo a parlare solo di cose di cui ho esperienza diretta o di cui persone che conosco hanno avuto esperienza diretta. Altrimenti mi limito a citare, e notoriamente ambasciatore non porta pena.

                “P.S.”

                Il fatto che io ti sembri conoscere molta gente è una specie di illusione ottica, dovuta verosimilmente al fatto che ho bazzicato a lungo parti d’Europa con cui gli Italiani e gli europei occidentali in genere hanno poca familiarità. Non è che conosco tanta gente, è che ne ho incontrata in Polonia, nel Kosova, in Bulgaria…tutti posti che raramente un Italiano ha girato.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                andrea

                “No, la mia conclusione non è che bisogna ringraziare Putin.”

                ma perché scusa? un paese di nazisti governato da nazisti, penso che siamo tutti daccordo che non dovrebbe esistere…perché non ringraziare putin (come non ringraziare l’URSS che una grossa mano a liberare l’europa dai nazisti l’ha data)?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “ma perché scusa? un paese di nazisti governato da nazisti, penso che siamo tutti daccordo che non dovrebbe esistere…”

                Non saprei: è il ragionamento che fanno gli atlantisti per giustificare le loro guerre, ma non so quanto sia corretto.
                Per dire, una delle ultime cose che fece l’Armata Rossa in Ucraina prima dell’indipendenza fu abbattere un monumento alle SS (sì, quelle SS) che gli indipendentisti ucraini avevano eretto. Questo ci porta a dire che l’Ucraina non sarebbe dovuta diventare indipendente?

              • roberto scrive:

                “è il ragionamento che fanno gli atlantisti per giustificare le loro guerre”

                certo ma le guerre degli atlantisti sono sempre sbagliate, invece dai, qui si parla di guerra ad un paese nazista (popolo+governo)

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Roberto

                “esistere”

                Non e’ che non dovrebbe esistere il Paese.

                Nemmeno nel 1945 i vincitori volevano sterminate tutti i Tedeschi.

                Non dovrebbe esserci un governo nazista o che si appoggia ai nazisti.

                E infatti i vincitori avevano combattuto Hitler.

                Il che non mette certo chi combatté Hitler su un piedistallo, altrimenti dovremmo giustificare il gulag.

                Quanto all’Ucraina, non so se ti viene in mente un altro paese che abbia inserito nelle sue forze armate una divisione apertamente nazista e che abbia eretto monumenti ai collaborazionisti della Shoah.

                A me no.

                https://it.wikipedia.org/wiki/S14_(gruppo_ucraino)

                https://it.wikipedia.org/wiki/Reggimento_Azov

                Che l’Ucraina fosse prima dell’aggressione Russa un paese libero e democratico…beh, questa sì che è una favoletta

                https://www.hrw.org/world-report/2019/country-chapters/ukraine

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Non direi che sono sempre sbagliate: hai visto sanzioni dell’Unione Europea contro i paesi che hanno aggredito Afganistan, Iraq e Libia?

              • roberto scrive:

                Andrea
                è proprio questo che non capisco

                l’ucraina è un paese apertamente nazista (governo+ popolo+statue+forze armate…dai ce le hanno tutte, ti aggiungo i tifosi della dinamo kiev che sono peggio di quelli della lazio), ma allora perché scrivi che non si deve ringraziare putin?

                ci toglie dalle scatole un paese nazista, no?

              • roberto scrive:

                “hai visto sanzioni dell’Unione Europea contro i paesi che hanno aggredito Afganistan, Iraq e Libia?”

                cioè adesso il parametro se una guerra è giusta o sbagliata è l’esistenza di sanzioni dell’UE!?! ne imparo ogni giorno una nuova
                🙂

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Roberto

                “sbagliate”

                Per la UE evidentemente sì, visto che sanziona certi aggressori e non certo altri.

                Chissà perché.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “cioè adesso il parametro se una guerra è giusta o sbagliata è l’esistenza di sanzioni dell’UE!?!”

                Dovrebbe esserlo, dato che la tengo in piedi con le mie tasse. Ma sono felice che tu finalmente lo metta in dubbio: aspetto presto un dovuto cambio di orientamento anche sulla repressione delle manifestazioni in Canada.

              • roberto scrive:

                finalmente lo metto in dubbio!?!

                ma io non ho mai sostenuto né pensato sta puttanata!
                sei tu che ti sei svegliato l’hai inventata e l’hai sparata così come ti è venuta!

                sul canada ho provato a spiegarti con pazienza mille volte, non ci sono riuscito e vabbé non sono superman

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Sul Canada, come sull’Ucraina, hai sempre difeso la tesi dell’alterità: noi siamo dalla parte del bene, mentre loro sono i cattivi. Togli bene e cattivi con i valori che ti piacciono e quelli che non ti piacciono e hai la tua posizione fatta e finita.
                Ora mi dici che questa alterità non c’è e che l’Europa sostiene o meno le macellerie in giro per il mondo a seconda delle convenienze.

              • Francesco scrive:

                Dai MT non scrivere cazzate

                se un killer mafioso spara a un testimone con una Beretta calibro 9 è un omicidio di mafia

                se un poliziotto spara al killer con una Beretta calibro 9 è un’operazione di polizia

                e ogni somiglianza tra le due cose è accidentale e non sostanziale

                e il bello è che non avendo tu 5 anni lo sai benissimo

                in situazioni diverse, le stesse azioni possono avere significati diversi

                PS per avermi fatto difendere Trudeau, dovrei mandarti il killer della mafia, ti va bene che sono povero

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                @Francesco
                Vorrei capire chi avrebbe stabilito che USA e compari siano la polizia in questo mondo, mentre tutti gli altri siano mafiosi.
                Ah, già, lo hanno stabilito USA e compari, per cui vedi che il mio primo commento aveva senso, quando dicevo che una sanzione da parte di USA e UE è criterio di sacra e divina verità in materia di bene e male?

          • Francesco scrive:

            Pino

            secondo me li fai più cretini di quanto siano, anche se le esperienze in Libia e Siria remano nella tua direzione.

            Ma la Russia dovrebbero conoscerla meglio.

            Ciao

  30. Francesco scrive:

    >>> The summit between the EU and Ukraine is a reminder that Ukrainians are fighting not only for their own country, but also for Europe.
    A strong message of unity against the invaders.

    Toh, mi sento meno solo, grazie al PPE.

    • PinoMamet scrive:

      “but also for Europe”

      a questa cosa bisogna credere perché sì: è un dogma di fede.

      Prove, ma che dico? indizi, non ce ne sono.

      • Francesco scrive:

        E’ solo una dichiarazione su Internette!

        Che poi resistere all’invasione russa non abbia effetti positivi per l’Europa mi pare così palesemente insostenibile che non mi stupisco non sentano il bisogno di dimostrarlo.

        Se Putin verrà sconfitto, chi proverà a cambiare i confini a cannonate, da qui a un sacco di tempo?

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “insostenibile”

          Risulta sempre più chiaro che tu vivi in una dimensione diversa da quella di noi comuni mortali.

          Ti invidio, dico davvero.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            >>> Se Putin verrà sconfitto, chi proverà a cambiare i confini a cannonate, da qui a un sacco di tempo?

            Potresti dimostrarmi la falla di questo ragionamento?

            Grazie

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ francesco

              “fallacia”

              La sconfitta di un aggressore non ha mai impedito altre aggressioni, anche abbastanza vicine nel tempo. Basta vedere cosa è successo nell’ex Jugoslavia.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                ehm, veramente da quando ci sono le truppe NATO sul terreno nella ex-Jugoslavia hanno smesso di spararsi

                sconfiggendo Putin si riafferma che i confini non si cambiano a cannonate, scoraggiando altri a provarci

                non è il mondo ideale, è il mantenimento dello status quo, è Occidente-centrico

                è meglio del vecchio sistema che vigeva fino al 1945, secondo me

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “NATO”

                Vero. Ma prima che intervenisse la NATO Milosevic ha incassato una serie di sconfitte in Slovenia e Croazia, ma mica per questo è stato trattenuto dal massacrare Bosniaci e Kosovari. Proprio come la sconfitta di Saddam Hussein dopo l’invasione del Kuwait non gli ha impedito di massacrare Curdi col gas.

                Che poi la garanzia migliore per il mantenimento della pace sia il predominio di uno solo che imponga la sua forza a tutti gli altri lo sapevano già i Romani, e lo si è visto in tempi recenti pure con la fine della quindicennale guerra civile Libanese a opera della Siria di Assad padre.

                Ma il mondo è sempre meno Occidente-centrico, come dimostra l’inefficacia delle sanzioni nel bloccare l’attacco di Putin.

                Se poi questo diventare meno Occidente-centrico sia un bene o un male, lo giudicheranno i posteri.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Ehm, no Andrea

                almeno metà delle cose che scrivi non sono affatto andate così!

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “no”

                Cos’è che non sarebbe andato così?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                andrea

                “Cos’è che non sarebbe andato così?”

                per esempio le grandi stragi di curdi a colpi di gas sono anteriori all’invasione del kuwait

              • Francesco scrive:

                la secessione pacifica della Slovenia?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                La secessione della Slovenia non è stata pacifica: furono gli sloveni ad aprire il fuoco.
                La reazione federale non giunse in tempo, però, perché nel frattempo lì in mezzo proclamò l’indipendenza la Croazia.

              • Francesco scrive:

                Bah, io ricordo che fu pacifica o quasi, benchè illegale, e che essendoci in pratica solo sloveni in Slovenia fu anche accettabile per i serbi “unionisti”

                Il problema sorse con le regioni abitate da serbi in Croazia

                ricordo male?

              • PinoMamet scrive:

                Ah beh ma allora se dobbiamo dipendere da quello che ricordi tu…

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Roberto

                “curdi”

                Vero. Mi sono confuso con la repressione dei moti di Bassora, eseguita sparando sulla folla dagli elicotteri.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                Francesco
                “ io ricordo che fu pacifica o quasi”

                Ci fu la cosiddetta guerra dei 10 giorni, con una cinquantina di morti fra i soldati jugoslavi e una ventina fra gli sloveni

                Non la guerra più cruenta che ricordi l’umanità ma nemmeno la separazione di repubblica ceca e slovacca

        • PinoMamet scrive:

          “Che poi resistere all’invasione russa non abbia effetti positivi per l’Europa mi pare così palesemente insostenibile”

          scusa, ma quale invasione russa?
          L’ultima (e credo la prima) volta che i russi hanno invaso l’Italia è stata con Suvorov….

          • Francesco scrive:

            infatti mica ho scritto che hanno invaso l’Italia … ma potrei rivelarti che “nessun uomo è un’isola” e neppure nessuna nazione

            in più l’Ucraina e la Russia sono in Europa, nostri vicini quindi

            ci tocca di più che non l’invasione della Georgia

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ francesco

              “Georgia”

              Se è per questo Betlemme è anche più vicina (se non altro culturalmente) ma non vedo sanzioni contro i sionisti.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                neppure io le vedo e me ne lamento assai

                ma nessuno ascolta un nostalgico del Regno di Gerusalemme!

                feu feu

            • PinoMamet scrive:

              Aaaahhhh ecco, quindi Putin ha invaso l’Europa perché ha invaso l’Ucraina.

              E la frase va riscritta, di conseguenza, così: “gli ucraini non stanno combattendo solo per l’Ucraina, ma anche per l’Ucraina, che è un paese nel continente europeo “.
              😉

              Sì, direi che sono d’accordo: l’Ucraina è un paese nel continente europeo, e gli ucraini stanno combattendo per l’Ucraina 😉

              Mi sfugge perché questo dovrebbe rendermeli più vicini dei loro vicinissimi e alleati georgiani- ma del resto non so neppure se siano europei o no, j georgiani, vallo a capire 😉

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ pinomamet

                “georgiani”

                Tra l’altro, chi parla di ‘radici cristiane’ dell’Europa dovrebbe mobilitarsi per la Georgia assai più che per l’Ucraina, dato che la Georgia è il primo paese convertito ufficialmente al cristianesimo, ancora prima di Costantino:

                https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_Georgia

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Putin ha riportato la guerra in Europa perchè ha invaso l’Ucraina

                ecco, pian piano ci arrivi!

                😀

              • PinoMamet scrive:

                Francè, su, molla i giochi retorici e stai sul pezzo.
                Hai qualche prova del fatto che Putin voglia invadere, non dico mica l’unione europea o il Portogallo, ma perlomeno la Lituania o la Polonia?

                Se sì, escila.

                Se no, gli ucraini stanno combattendo per l’Ucraina.
                Dal loro punto di vista fanno bene, ma non trasformiamoli nei 300 di Leoni, su.

              • PinoMamet scrive:

                Leonida *

                (Ecco, adesso comincerai a usare anche questo paragone, non bastava quel borioso idiota di Churchill… 😉 )

              • Francesco scrive:

                >>> Hai qualche prova del fatto che Putin voglia invadere, non dico mica l’unione europea o il Portogallo, ma perlomeno la Lituania o la Polonia?

                figa, credevo che questa domanda fosse scaduta dopo che Putin ha iniziato l’operazione militare speciale in Ucraina

                siamo veramente in pieno negli anni ’30: “hai qualche prova che Hitler vuole invadere la Polonia?” e pensa che lui aveva preso Repubblica Ceca e Austria pacificamente!

              • Francesco scrive:

                Ah, Pino, non penso che Putin voglia occupare tutta l’Europa.

                Però ha una lunga lista di stati da riportare sotto Mosca, manu militari se serve.

                A me questo basta e avanza per combatterlo da subito.

              • PinoMamet scrive:

                Non mi pare esattamente una gran prova 😉 perché Putin lo ha detto per anni in tutte le salse che considerava l’Ucraina parte della Russia, specialmente la parte che ha occupato…

                Magari lo ha detto anche del Portogallo e io me lo sono perso 😉

              • PinoMamet scrive:

                E quale sarebbe questa lunga lista di stati? Lo ha detto da qualche parte, o, appunto, dobbiamo crederlo perché sì?

                Lo ripeto da mesi e te lo ridico ancora: non è minimamente credibile che voglia occupare altro che l’Ucraina, o per meglio dire, un pezzo di Ucraina e mettere un governo amico sull’altro pezzettone.

                Ma come, ma allora, ma quindi, è uno scandalo eccetera: sì, d’accordo, ma stiamo sul pezzo: Putin non può e non vuole occupare l’Europa.

                Ma nemmeno il Patto di Varsavia!

              • Francesco scrive:

                Pino

                ma ci sei o ci fai???

                PS qualcuno ha letto Kissinger? come mai ha cambiato idea? pensa a uno scenario coreano o cosa?

              • PinoMamet scrive:

                “Ci sei o ci fai” NON è una prova che Putin voglia fare come dici tu.

                Inutile buttarla in caciara, Francè: io sto aspettando…

              • Moi scrive:

                … Famo i 300 di Pisacane, allora ? 🙂

              • Francesco scrive:

                Pino

                ma santa polenta, se l’invasione dell’Ucraina con motivazioni annesse non è prova che Putin che voglia ristabilire la grandezza russa con le armi … nulla potrà mai esserlo

                😮

              • PinoMamet scrive:

                Tu devi smettere di farti i film, Francesco, e stare ancorato alla realtà.
                Putin non ha invaso i paesi membri della Nato perché sono nella Nato.

                Quindi polacchi e compagnia cantante possono dormire tranquilli e smettere di romperci con la loro ossessione antirussa.
                Storicamente li posso capire, ma caspita…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Francesco, non ti ho mai letto starnazzare sconvolto quando gli USA facevano “la potenza americana con le armi”.

              • Francesco scrive:

                Pino

                sai cosa è una tigre di carta?

              • PinoMamet scrive:

                La NATO è una tigre di carta??

                Mah… se lo dici tu…

              • Francesco scrive:

                Pino

                se io fossi Putin e la NATO mi lasciasse portare a casa il Donbass sarei convintissimo che è una tigre di carta e che posso pensare alla Polonia o ai Baltici

                ciao

              • PinoMamet scrive:

                Questo però resta un tuo personale parere, e non la prova di alcunché

              • Francesco scrive:

                sarà un parere ma mi pare abbia precedenti e basi molto solide

                mentre la tua richiesta di prove ormai si avvicina all’assurdo: non esistono prove di quel genere neppure per l’intenzione di Cesare di conquistare la Gallia, che io sappia

                ciao

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Francesco, il fatto che tu ripeta un’opinione da te già espressa non significa che ci sia un precedente.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ pinomamet

                “personale parere”

                Temo sia molto peggio.

                Temo sia né più né meno il meccanismo alla base dello scatenamento di una guerra anche da parte di chi non ha inizialmente la minima intenzione di scatenarne una.

                Cito da “Lewis F. Richardson’s mathematical theory of war” di Anatole Rapoport, Journal of Conflict Resolution 1(3): 249-299, 1957:

                “Each nation considers the possibility of attack quite real and, reasonably enough, bases its apprehensions on the
                readiness of the other to wage war. If the other did not remain in the state of readiness,
                there would not be any cause of apprehension. All this has a familiar ring, especially
                when put into the language of a political speech. Richardson introduces the defense
                minister of Jedesland, who speaks thus in A.D. 1937: ‘The intentions of our country are entirely pacific. We have given ample evidence of this by the treaties which we have recently concluded with our neighbors. Yet, when we consider the
                state of unrest in the world at large and the menaces by which we are surrounded, we should
                be failing in our duty as a Government if we did
                not take adequate steps to increase the defenses
                of our beloved land.’. He said
                something about the dependence of the necessity of increasing the defenses on the ‘unrest
                of the world’, which is all too often a diplomatic euphemism meaning the state of war readiness of Andersland, the neighbor of Jedesland.”

                (In tedesco ‘Jedesland’ e ‘Andersland’ stanno per ‘ogni paese’ e ‘altro paese’).

                Di fatto è il ragionamento che ha fatto Putin il giorno prima dell’attacco all’Ucraina, dove ‘adequate steps’ diventa ‘denazificazione’. Si attacca quando ci si sente minacciati, perché la miglior difesa è l’attacco (o, come si racconta abbia detto Putin, ‘in una rissa è meglio colpire per primi’).

                Se si legge ‘La guerra del Peloponneso’ di Tucidide, è il motivo per cui Atene e Sparta sono entrate in guerra: per prevenirne una. Pericle dichiara guerra a Sparta a freddo, per arginarne la riorganizzata Lega Peloponnesiaca, non perché attaccato da Sparta.

                Seguendo la stessa logica di Putin, Francesco auspica un massiccio attacco della NATO a Mosca, giusto per prevenire un attacco di Mosca alla NATO.

                A questo punto vien da dire: ‘siano benedetti in eterno gli inventori della bomba H!’
                L’equilibrio del terrore è davvero l’ultimo argine alla distruzione.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                “sarà un parere ma mi pare abbia precedenti e basi molto solide”

                Ci sono dei precedenti per cui l’Unione Sovietica ha invaso un paese NATO? Davvero? Quando è successo?

                E se per caso non fosse successo, perché mai la Russia, che è più debole dell’URSS e del Patto di Varsavia pre-disarmo, dovrebbe mai mettersi contro la NATO??

                In effetti, ha invaso l’Ucraina prima che potesse anche solo fare domanda di entrare nella NATO , e, tra gli altri motivi, proprio per evitare tale eventualità.

                Mentre non ha invaso la molto più piccola Lituania, che nella NATO c’è già.

                Poi se ti va di parlare di Cesare, bene, divertiamoci con le ucronie.

                Ma non spacciare per “basi solide” il tuo incubo personale, Francè.

              • Francesco scrive:

                Ragazzi,

                stasera sono stanco e non provo neppure a ribattere.

                Spero che sia davvero un mio incubo personale anche se non ne vedo nessun segno. Prima del 24 febbraio mica ci pensavo a Putin per dirne una.

                Buona serata

                PS però questa che Putin si sentisse militarmente minacciato … sembra di essere nella testa di Pioli mentre cerca di sistemare il Milan!

              • PinoMamet scrive:

                Ma chi ha detto che si sentiva militarmente minacciato?

                Voleva occupare l’Ucraina finché gli era possibile farlo.

                Non rigirarti la frittata.

              • Francesco scrive:

                Ehm, scusa ma è il succo di tutto l’intervento di Andrea.

                Il tuo è ancora più interessante perchè fa di Putin un gran “cattivone” che però è un problema solo per gli ucraini … a questo punto mi cadono le braccia

              • PinoMamet scrive:

                Ha invaso l’Ucraina, o sbaglio?

                Quando invaderà il Costarica, sarà un problema per il Costarica.

              • Francesco scrive:

                ehm, no Pino, non funziona mai così

              • PinoMamet scrive:

                Guarda, Francè, che l’Italia aiuti l’Ucraina è normale.
                Che sia schierata in maniera così acritica, e così “bellica”, in modo da precludersi un ruolo nelle trattative, ecco, non lo è tanto, ma diciamo che è accettabile.

                Che si debba credere che Putin è Hitler e che dopo l’Ucraina vorrà conquistare l’Europa ecc. ecc., e che chi propone soluzioni negoziali sia una quinta colonna ;
                Che si debba credere che l’Ucraina sia un paese di santi e di eroi e abbia tutte le ragioni, mentre la Russia sia popolata da orchi;
                Che si debba credere alle sparate propagandistiche di Kiev su improbabili riconquiste fulminee “se solo ci dessero anche quest’ultimo missile ”
                (E ricordo nuovamente che con gli Himars dovevano arrivare in Crimea: l’anno scorso)

                Ecco, questo lo trovo, diciamo, molto discutibile

              • Francesco scrive:

                Carissimo Pino

                sono in disaccordo solo sulla prima frase: trovo anormale, ed encomiabile, che per una volta l’Italia sia schierata e non opportunisticamente a guardare da che parte tira il vento

                per il resto al 100% d’accordo con te

                solo che la mia conclusione è “NATO in Ucraina contro i russi subito”, a queste condizioni

  31. Francesco scrive:

    >>> Né dobbiamo dimenticare che per noi Mosca è un fornitore, Washington un concorrente

    Scusa ma quante volte devo dimostrarti che è falso? Capisco permetta ai tuoi ragionamenti di filare ma non è vero, da molto tempo.

    E infatti i tuoi ragionamenti non possono circolare nel mondo reale, poverini.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Francesco

      “falso”

      Su, su.

      Per quanta inconfessata ammirazione tu possa nutrire per i sovranisti sulla Moscova, Francesco, non puoi dimostrarmi che per gli USA la Russia è un concorrente più temibile della UE 🙂

      E le sanzioni cretinamente adottate da Draghi e dai suoi comp…agni bruxellesi stanno creando un sacco di problemi a noi, ai Russi fanno il solletico. (E gli Statunitensi ingrassano).

      Come dimostra la difficoltà che abbiamo noi nel compensare la costante emorragia Ucraina di armamenti.

      Ma Putin non aveva finito i missili?

      Dico, ma non basta mai. Prima i Javelin, poi i Patriot, adesso i Leopard, poi gli Abrahams. Con tutta la roba che gli abbiamo mandato, se i Russi fossero scassati le metà di quello che ci raccontano gli Ucraini ormai dovrebbero aver raggiunto Vladivostok.

      Ci manca solo che Zelenski parli a Sanremo.

      Ah no, quello c’è già.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ tutti

        A proposito dell’efficacia delle sanzioni nel limitare lo sforzo militare di Mosca:

        https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2023/02/01/ucraina-feroci-combattimenti-a-bakhmut-i-russi-uccidono-chiunque_3123a867-43d4-41d0-b7e4-f40fd2b88bcb.html

        Ricordo che in Polonia mi hanno raccontato (la riferisco come me l’hanno detta) che alla conferenza di Yalta Churchill ebbe modo di esprimere a Stalin la propria sincera preoccupazione per le spaventose perdite umane dell’URSS nella lotta contro l’Asse. Al che Stalin rispose per tranquillizzarlo quanto segue: “U nas mnuòga liudièi” = “abbiamo tanta gente”.

        Mi si potrà obiettare che Bakhmut non è Stalingrado.

        Al che si può rispondere che la propaganda Russa sfrutta la notizia dell’invio di tank tedeschi in sostegno “dei nazisti di Kiyv” precisamente sottolineando i corsi e i ricorsi della Storia:

        https://www.lastampa.it/esteri/2023/02/02/diretta/ucraina_russia_guerra_news_oggi-12617879/

        Solo che come diceva giustamente Marx, la Storia si ripete, certo, ma la prima volta è una tragedia mentre la seconda è una farsa.

        Farsa che sinceramente mi auguro che finisca al più presto.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Mi sa che Stalin non potrebbe ripetere quella smargiassata, al giorno d’oggi.

          Non è più uno scontro Russia-Germania con pochi collaterals e Impero britannico e Stati Uniti che aiutano la Russia. Oggi i numeri sono abbastanza diversi.

          PS io vedo una seconda tragedia e pochissima farsa, giusto gente come Orsini

          PPS anche io mi auguro che finisca presto

      • Francesco scrive:

        1) la Russia non è un concorrente per gli USA, fuori dalle illusioni di Putin
        2) la UE e gli USA non sono concorrenti, direi che sono piuttosto complementari come economie e alleati in politica.
        2.1) se guardi i dati, gli USA sono il cliente numero 1 per l’Europa.
        3) da militare, sai benissimo che la tua domanda è fatta in malafede e non ha senso. i missili anticarro hanno fermato l’avanzata russa; quelli anti-aerei dovrebbero fermare il terrorismo dei bombardamenti; i carri servono a rimandare i russi in Russia.
        4) la propaganda interessa a chi non capisce le cose, quindi non leggo nè quelli che la Russia ieri crolla nè quelli che la NATO ieri ha finito le armi.
        5) sul solletico ai russi mi chiedo quali siano le tue fonti, io ho pochi dati ma tutti indicano che le sanzioni fanno male ma non uccidono e non vincono
        6) non guardo Sanremo

        🙂

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ francesco

          “militare”

          Proprio per questo non ho creduto e continuo a non credere alle ripetute affermazioni di ufficiali USA e áscari sull’imminente crollo della Russia. Come ho ripetuto spesso, finché non ci saranno i Terminator le guerre si vincono con le armi usate dagli uomini; i Russi ne hanno tanti, gli Ucraini no. Mandate armi senza mandate soldati vuol dire fare (vigliaccamente) la guerra a Mosca fino all’ultimo Ucraino.

          Quanto all’economia, da un lato Biden avvia un gigantesco programma di sovvenzioni per portar via lavoro dall’Europa in USA, come ripetutamente denunciato da varie fonti europee. E dall’altro in UE importiamo petrolio dall’India, che a sua volta lo compra da Putin applicando a noi un congruo sovrapprezzo. Giusto per chiarire chi è il fornitore e chi il concorrente.

          https://www.huffingtonpost.it/economia/2023/01/22/news/sanzioni_lue_sta_ancora_comprando_il_petrolio_di_putin_-_ma_raffinato_dallindia-11128842/

          https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/ue-pericolo-deindustrializzazione-36787

          È proprio vero: dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            1) già al tempo dei Romani il numero non era la variabile decisiva in guerra. anzi, già con Alessandro Magno.

            2) le armi e le informazioni occidentali servono appunto agli ucraini ad avere la meglio sui russi. come ci racconta MT, i russi non sono di più degli ucraini al fronte, anche perchè hanno molto altro da presidiare

            3) neppure io credo che la Russia crollerà ma le sanzioni pesano, sulla capacità produttiva dell’industria bellica come sull’economia.

            4) la madre delle fregnacce è sempre incinta, per fortuna per lavoro devo sfrondarle. ma tu non sei un comunista, abituato a come i capitalisti strillano per farsi dare soldi pubblici? se ti fa comodo fingi di credergli?

            😉

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ francesco

              “fregnacce”

              1. Certo che se sei in minoranza ma sei guidato da Alessandro Magno o Napoleone o Annibale vinci. Ma dove sono adesso gli Alessandro, i Bonaparte, i Barca?

              2. Beh, a come sta andando non sembrano funzionare questo granché bene.

              3. Campa cavallo.

              4. Certo, e lo confermo. Ma guarda caso a danneggiarci, oltre alle sanzioni, sono proprio i nostri cari amici d’Oltreoceano.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              In questo momento sembrerebbe che i russi abbiano la superiorità numerica grazie alla mobilitazione di fine estate.

              • Francesco scrive:

                quindi facciamo il famoso giro di danza italiano e passiamo dalla loro parte?

                o ci decidiamo ad armare gli ucraini?

              • PinoMamet scrive:

                Gli ucraini vengono armati da Marzo dell’anno scorso, praticamente con tutto quello che hanno chiesto tranne l’Enterprise e la Morte Nera.

                Che altro gli si deve mandare? Non lo so, diccelo tu.
                Ma davvero, no “ci sei o ci fai”.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “decidiamo”

                Finora l’Italia ha mandato armi in Ucraina, sembra, per 1000000000€.

                Non sembra sia servito granché.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                x Pino

                tranne carri armati, elicotteri da combattimento, caccia, missili antinave e missili a medio-lunga gittata. Tranne tutto, in termini militari

                x ADV

                chiedi a Putin, che fine ha fatto la sua “Operazione Militare Speciale” 😀 😀 😀

                saluti

              • PinoMamet scrive:

                Appena possibile ti cerco la lista del materiale inviato, poi ne parliamo.

                L’operazione militare speciale mi pare stia andando sostanzialmente bene, dal punto di vista di Putin, invece gli è andato male il piano A, occupare Kiev e decapitare il governo ucraino con l’appoggio dei filorussi.

                E a quanto leggo gli è andato male, nell’ordine:

                -perché gli americani sono riusciti a spoilerare tutto a Kiev in anticipo;

                -per errori strategici e deficienze tecniche delle squadre d’assalto russi

                -perché i mercenari georgiani incorporati nell’esercito ucraino hanno impedito la cattura di un aeroporto fondamentale

                -perché i filorussi più in vista erano stati comprati prima dalla Cia.

                Per cui in fretta e furia è scattato il piano B, con qualche contrattempo (la nave affondata, la perdita di Izium) ma sostanzialmente con successo.

              • PinoMamet scrive:

                Comunque elicotteri e aerei occidentali sono irrealistici, quelli “orientali ” mi pare invece gli siano stati forniti e li abbiano “finiti” utilizzandoli senza cognizione, in puro stile sovietico, come fanno con tutto quanto, loro e i russi.
                La dottrina militare deve essere del resto la stessa, poco diversa da quella di Zhukov, cioè “butta sul fronte tutto quello che hai” 😉

                Missili a lungo raggio non glieli hanno dati (glieli hanno promessi adesso, tranquillo) perché non si fidavano, visto che hanno colpito il territorio russo anche senza e in barba alle rassicurazioni date agli USA.

                Tutto il resto gli è stato dato in quantità industriale, basta che scrivi aiuti militari all’Ucraina e trovi liste infinite di mezzi corazzati, missili, droni e chi più ne ha più ne metta.

                Se poi gli ucraini sono degli incapaci, beh…

              • PinoMamet scrive:

                Leggo che gli USA gli avrebbero inviato pure le motovedette,e manco poche!

                Davvero, anche se non nutro l’ammirazione francescana verso i militari ucraini, che in fondo sono la coppia mal riuscita di quelli russi, con aggiunta di “non nazisti” azoviani e altra gentaglia, mi dispiace essere sempre così cattivo con loro.

                In fondo hanno avuto il paese invaso (NON senza colpe) e qualche mezzo miracolo lo hanno fatto.

                Però non raccontatemi che non hanno avuto abbastanza aiuti…

              • Francesco scrive:

                Pino

                quella lista la abbiamo già sviscerata in profondità

                ti sei dimenticato?

              • PinoMamet scrive:

                No, ricordo che hai postato una lista- parziale- di mesi fa….

              • Francesco scrive:

                non la avevi postata tu?

                mannaggia la mia memoria!

                🙁

              • PinoMamet scrive:

                Boh può essere, ma comunque era una lista di tanti milioni di dollari fa 😉

  32. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Segnalo a tutti questo eccellente e breve riassunto della situazione militare dalle parti di Varsavia. È il punto di vista Statunitense, ma davvero è molto ben documentato.

    https://fb.watch/iswR57gYoM/

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      dalle parti di Varsavia? non è un pò presto per occuparsene?

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ francesco

        “presto”

        Come insegna Richardson, più celere il riarmo maggiore la probabilità che scoppi un conflitto.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          ti rivelerò che il conflitto è già scoppiato, siamo al capitolo dopo

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ francesco

            “conflitto”

            Appunto: come ampliamente previsto dallo stesso Biden quando era senatore, anni fa, e voto’ contro l’allargamento della NATO.

            L’età fa rimbambire…

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              io sono veramente basito dalla tua (e non solo tua) disponibilità a prendere per buone le scuse di Putin

              non vedo perchè non riconoscere che sono cazzate buttate lì per rivendicare un indebito ruolo imperiale

              la NATO è un pericolo solo per la capacità russa di prevaricare i vicini, che è il problema dell’area

              non so, mi sembra che sia così evidente e orgogliosamente rivendicato dai politici russi stessi

              ciao

  33. mirkhond scrive:

    “dato che la Georgia è il primo paese convertito ufficialmente al cristianesimo, ancora prima di Costantino:”

    A me risulta essere l’Armenia (301 d.C., o 314 d.C.)

  34. mirkhond scrive:

    Anche l’Armenia è impegnata in un conflitto con l’Azerbaigian ed è stretta nella morsa turca, ma non sembra scaldare più di tanto governi e media occidentali…..

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ mirkhond

      “Armenia”

      Almeno fino all’altro ieri l’Armenia era filoMosca, e la Turchia è nella NATO.

      Dunque per definizione gli amici dei Turchi sono i buoni.

      Basta vedere la faticaccia che fece Elia Kazan per girare “Il ribelle dell’Anatolia”, e sì che Kazan era il beniamino della commissione McCarthy…

      https://it.wikipedia.org/wiki/Il_ribelle_dell%27Anatolia

      https://it.wikipedia.org/wiki/Elia_Kazan
      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • mirkhond scrive:

        Leggo che Kazancıoğlu era originario della Cappadocia, fino al 1924 abitata da comunità di rumlar romeofoni, ma anche da karamanlides cristiani e turcofoni.
        Questi ultimi, inizialmente parevano esclusi dallo scambio di popolazioni tra Rumeli e la nuova Turchia kemalista, proprio perché turcofoni.
        Alla fine però Mustafà Kemal fece prevalere il criterio religioso per fondare il suo nuovo monolite laicista.
        E così anche i Karamanlides si videro costretti ad espatriare in una “Grecia” con cui avevano poco o quasi nulla da spartire….

      • Francesco scrive:

        😀

        l’attualità di Elia Kazan!

        ma tu scrivi per Repubblica?

  35. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Una disamina dei tank che saranno inviati a Zelensky da parte di un ufficiale carrista italiano

    https://it.quora.com/Guerra-Ucraina-arrivano-i-carri-armati-americani-e-tedeschi-che-potrebbero-peggiorare-la-guerra-ed-espandere-il-conflitto-Come-pensate-che-reagir%C3%A0-Mosca/answer/Carlo-Coppola-1?ch=10&oid=1477743632787071&share=3ee32414&srid=pLss4&target_type=answer

    Una discussione piuttosto dettagliata della situazione al fronte

    “I fronti andrebbero sempre osservati nel complesso, non nei singoli settori; perché solo osservandoli nel complesso possiamo renderci conto non solo di cosa succede al momento, ma di quelli che sono i piani dei due eserciti. Dunque, cosa succede a Bahmut? A Bahmut non succede niente, perché guardando il fronte, appunto, nel suo complesso, si vede subito che l’obiettivo della spinta russa non è Bahmut in quanto tale (e da questo punto di vista hanno ragione i twittatori che la definiscono “non importante”), ma la sua posizione nel quadro generale delle difese ucraine nel Donbas (e da questo punto di vista hanno torto marcio, perché è di importanza fondamentale).
    Bahmut è il cardine meridionale di un sistema di difesa che copre l’asse, da nord a sud, Tors’ke, Bilohorivka (che a sua volta regge Sivers’k), Soledar (presa dai russi) e appunto Bahmut, che copre Časiv Jar. Dietro questa linea di difese ci sono Slavians’k e Kramators’k, e poi è finito il Donbass. Gli attacchi russi ora si stanno concentrando, più che a Bahmut stessa (che continua a svolgere il suo ruolo di calamita per i rinforzi ucraini), a sud-ovest della città, in direzione di Ivanivske e Stupochky; a ovest di Soledar, dove nei giorni scorsi è stata presa Blahodatne, sull’altra riva del fiume Bahmutovka (che non è tutto questo gran fiume, ma sempre un fiume è); a nord di Soledar, dove sono state prese Sakko i Vantsetti due giorni fa (anche questo insediamento è sull’altra riva del Bahmutkova) e Mykolaivka oggi; e in direzione di Tors’ke, dove è in atto una spinta molto forte.
    Quindi, ricapitolando. Da Bahmut si va a Časiv Jar. Invece da Tors’ke si va verso Sivers’k; da Bilohorivka si va verso Sivers’k; da Soledar si va verso Sivers’k. Da tre direzioni si va verso Sivers’k. Quindi, probabilmente l’obiettivo dell’avanzata non è Sivers’k. A meno che invece lo sia. Questa può sembrare una battuta, ma saper fare la guerra significa mettere l’avversario di fronte ad almeno due scelte, entrambe plausibili ma una sola reale. L’obiettivo era Bahmut, in apparenza, ma poi è caduta Soledar che (sempre in apparenza) nessuno considerava. Ora, tra Sivers’k e Časiv Jar, qual è l’obiettivo vero?”

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      >>> I Leopard-2 versione A7 (la più recente) sono equiparabili ai T90A russi

      ora, io non sono Guderian ma questa mi puzza lontano un miglio di puttanata clamorosa.

      Il T90 è l’ennesimo sviluppo del T72 e ne ha tutti i difetti storici, non mi risulta abbia un’elettronica di tiro paragonabile ai Tank occidentali. E non mi perito di citare i dati sull’affidabilità perchè molti puzzano di propaganda.

      Il giudizio sugli Abrams è da osteria – questo posso garantirlo. Inoltre mi risulta che vada con qualsiasi carburante, più o meno.

      Alla fine, se volete sapere la mia opini0ne, i problemi sono che (1) sono troppo pochi di circa un ordine di grandezza e (2) troppi tipi diversi.

      Ma quanto scritto nell’articolo è sbagliato.

      PS ADV, hai letto qualcosa sulla capacità ucraina di usare quanto gli abbiamo già mandato? questi tempi biblici sono credibili o decisamente troppo lunghi? la guerra è specializzata nell’insegnare in fretta

      ciao

      • PinoMamet scrive:

        Lungi da me spacciarmi per esperto di armi diverse dalla spada cinese, ma in effetti non credo che ci voglia poi troppo tempo per imparare a guidare un carro armato, per moderno che sia.

        Diverso se parliamo di aerei…

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ pinomamet

          “guidare”

          Imparare a guidarlo è probabilmente questione di due settimane o anche meno.

          Imparare a sparare in modo coordinato con gli altri, facendo lavorare insieme capocarro, marconista e addetti al pezzo in modo armonioso senza pestarsi i piedi a vicenda in un abitacolo torrido e ristretto in condizioni di stress colpendo un bersaglio in movimento anche in condizioni di scarsa visibilità e mentre ti sparano cannonate addosso è un altro paio di maniche.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

    • roberto scrive:

      Andrea

      micro curiosità: dove lo vedi che coppola è un ufficiale carrista?

  36. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Al di là dell’inevitabile retorica (specie all’inizio) una i tervusta moto interessante

    https://formiche.net/2023/01/sfide-marina-militare-ammiraglio-credendino/

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • PinoMamet scrive:

      Interessante lo è ma…

      Certo che con tutte queste missioni expeditionary, underwater, unmanned, all domain e deployable, la Marina tutela gli interessi dell’Italia in tutti gli scenari, tranne quello linguistico 😉

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ pinomamet

        “linguistico”

        Siamo inseriti nella NATO.

        Anche gli áscari di Massaua quando parlavano cogli Italiani mica lo facevano in tigrino.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

      • PinoMamet scrive:

        😀
        sì, ma almeno tra loro avranno parlato nella loro lingua…

        qualche mese fa vidi un filmato su una portaerei italiana che usciva dal porto di Taranto, ed era tutto “15 gradi di bow, 12 di stern…” prua e poppa suona tanto male? 😉 Ed erano tutti italiani, eh?

        Mi ha fatto la stessa impressione del Padre nostro in copto, dove in mezzo alle parole egizie ci trovi “amartemata” e “peirasmos”, ma almeno suppongo che i concetti di “peccati” e “tentazione” fossero alieni agli egiziani pre-cristiani…
        mentre gli italiani navigano da sempre 😉

        Ci ridurremo mica come quei filippini che si incrociano sempre a Milano o a Bologna? “pingopong tuluring ganggam cinco de la tarde rung trang cincoling train station…”
        Tristezza!

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ francesco

          “Ucraina”

          È vero che la guerra insegna in fretta, ma solo nel senso di Darwin dell’eliminazione dei meno adatti. Se do’ un’arma nuova e l’addestramento è insufficiente allora in combattimento sopravvivono solo i meno imbranati e i meno sfortunati. Se l’addestramento è fatto bene hanno una chance anche gli altri. A meno di non avere già interi reparti di carristi e di artiglieri già addestrati oggi in Occidente, usare utilmente i nuovi carri richiede mesi. Non so se Kiyv abbia tutto questo tempo. Avevo sentito notizie ridicole sulla scarsa preparazione degli Ucraini, ma in assenza di conferme non ne ho parlato. Mi riferisco solo alla mia personale esperienza di addestratore di soldati.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            io infatti ho chiesto come è andata con l’artiglieria: i missili anticarro mi pare abbiano imparato in fretta a usarli e bene

            i cannoni?

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ francesco

            “cannoni”

            I missili anticarro si possono lanciare da RPG (in pratica i vecchi bazooka) a spalla. L’unico vero errore che si può fare (è successo anche questo, almeno in Italia) è sparare all’indietro, un po’ come nella scena di “Falling down” con Michael Douglas.

            I cannoni? In cinque mesi di addestramento un gruppo di quattro batterie di gente tutta laureata o diplomata riesce a malapena a colpire in poligono il 50% degli obiettivi. Lo so bene, perché ero io a contare i colpi e segnare i centri fatti.

            È questa mia esperienza, per quello che vale, il motivo del mio radicato scetticismo quando leggo dei mirabolanti effetti delle ultimissime forniture delle armi più moderne a Kiyv.

            Non sono mai salito su un carro armato, ma so che l’equipaggio all’interno deve essere assai bene affiatato, o il mezzo rischia di fermarsi o di mettersi a girare in tondo sotto il fuoco nemico.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              beh, non per fare il grillo parlante ma tra un bazooka o RPG e un missile anticarro moderno, col suo sistema di guida, dovrebbe esserci una certa differenza

              e i cannoni li abbiamo dati agli ucraini da tempo: li sanno usare? che di notizie militari non si trova nulla

              ciao

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “RPG”

                Gli Stinger li usavano con successo gli Afghani contro i Sovietici, e dubito che gli Afghani avessero potuto ricevere un addestramento regolare.

                Quanto ai cannoni, La tua domanda solleva una questione molto importante.

                Io ho citato la mia esperienza coi semoventi M109. So che per i vecchi FH70 trainati l’addestramento durava anch’esso cinque mesi. Si tratta di pezzi già antiquati trent’anni fa. Oggi un M777 ha prestazioni che all’epoca sarebbero apparse fantascienza; oltre a tutto i pezzi moderni (sinceramente mi commuovo a pensarci 🙂 ) hanno sistemi di controbatteria elettronici (cioè di contrasto al fuoco nemico che cerca di distruggerli con puntamento automatico di sistemi d’arma ausiliari) che vanno tarati, messi a punto ecc. Mai come oggi si deve parlare di “mestiere delle armi”; l’artigliere è una professione che richiede davvero un addestramento serio di anni.

                Prevengo una naturale obiezione, a questo punto. E’ verissimo che spesso la tecnologia negli armamenti serve più a giustificare i guadagli dei fabbricanti che a eseguire con successo le missioni sul campo. Ci si può dunque chiedere quanto davvero un addestramento approfondito all’uso della tecnologia avanzata sia cruciale sul campo di battaglia.

                Ad esempio, un uso creativo dei droni i Russi l’hanno tirato fuori non usandoli più solamente come vettori di esplosivo sull’obiettivo nemico, un po’ cioè come surrogati di ben più costosi missili, ma alla stregua di elicotteri che stazionano sul campo di battaglia per meglio segnalare agli artiglieri (che, ricordo, non vedono quasi mai direttamente il loro bersaglio) la posizione del nemico. Ecco così che una tecnologia tutto sommato modesta come quella Iraniana dei droni ha consentito di aumentare in modo furbo l’efficacia dell’artiglieria tradizionale.

                Tuttavia, questo è possibile in generale qualora si disponga di moltissimi sistemi d’arma. I droni Iraniani sono semplici, è vero, ma la cosa importante è che sono tanti. Così, un comandante sul campo può pure provare a usarli in modo creativo, sprecandone qualcuno provando e riprovando finché non trovala modalità ottimale d’impiego, modalità che a quel punto può diventare un’abitudine delle truppe e finire con l’essere codificata nei manuali.

                Questo però è impossibile se si forniscono, che so, 131 fra Leopard e Abrams, una dozzina di M777, ecc. contro qualche migliaio di carri armati e una miriade di pezzi d’artiglieria nemici. Sono pochi, troppo pochi. Vanno allora usati ciascuno al meglio delle sue possibilità, e anche al più presto: se no, fanno la fine dei Tiger nazisti ad Anzio.

                Armi sofisticate in mano a truppe volenterose e motivate ma non addestrate rischiano solo di essere distrutte subito o – peggio – di essere catturate dal nemico.

                Così, ad esempio, i Francesi hanno fornito un certo numero 8mi pare, una ventina) di César, che sono gli unici pezzi semoventi su ruote di gomma e non su cingoli, col vantaggio che sono facilmente riparabili e sostituibili nel caso vengano danneggiati. Ma prima di fornirli a Kiyv hanno tolto tutta l’elettronica più avanzata (quella ad esempio della controbatteria) per evitare che i Russi, impadronendosi di un César, possano copiarla e vanificare il vantaggio acquisito da Parigi. Certo che così una batteria Ucraina può usare subito i César, ma ovviamente la loro utilità è dimezzata, perchè alla prima risposta nemica al fuoco rischia di vedereseli distrutti (un po’ come è successo agli FH70 forniuti dall’Italia).

                Spero di avere chiarito i motivi, diciamo così, tecnici del mio scetticismo riguardo il nostro sostegno all’Ucraina.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

  37. Andrea Di Vita scrive:

    intervista molto

  38. Andrea Di Vita scrive:

    @ mirkhond

    “Armenia”

    Giusto.

    Ho scritto una fesseria.

    Chiedo venia.

    (Comunque è sempre molto prima della conversione dell’Ucraina).

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  39. Francesco scrive:

    >>> Inoltre il T-90A ha un cannone di maggior calibro che funziona con un caricatore automatico e ha una portata effettiva più lunga rispetto a M1A2 Abrams che ha un caricatore manuale e un cannone meno performante. I carri tedeschi ultima versione e quelli inglesi sono già essi superiori all’Abrams.

    ora, se Carlo Coppola di Tashkent voleva sputtanarsi lo ha fatto alla grandissima! chi si è mai occupato di carri armati moderni, sa che il caricatore automatico sovietico e poi russo è un famigerato aggeggio che non ha mai funzionato bene. e che il 125 mm sovietico e poi russo è un cannone mediocre, che non ha fatto grande figura quando usato contro carri occidentali

    i giudizi sprezzanti sull’Abrams possono essere dati, a patto di ignorare tutti i conflitti in cui è stato utilizzato

    ma la parte sulla portata effettiva è veramente spassosa!

    scusate ma credevo che anche voi scartaste i troll come fonte di informazioni

  40. Andrea Di Vita scrive:

    @ francesco

    “spassosa”

    Ho riportato il testo solo perché l’autore è un carrista. Personalmente non so giudicare la validità delle sue valutazioni sui carri. Ho letto che la logistica degli Abrams per l’Ucraina è un incubo. È
    possibile che fra qualche mese diremo “too few, too late”.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    P.S. comunque da buon artigliere non ho tutta questa stima della tecnologia per le battaglie di terra, ricognizione aerea e satellitare a parte. Dopo tutto, a uccidere Kennedy fu un ex marine con un fucile italiano progettato prima della prima guerra mondiale, che è stato usato ancora Pichi anni fa in Libia. Cento Junkers 88 del 1944 possono radere al suolo un paese esattamente come un Pershing del 1990 e costano dieci volte di meno. Già il fatto di usare i droni non come missili ma come elicotteri di ricognizione per facilitare il corretto puntamento dei pezzi moltiplica a costo zero l’efficienza dell’artiglieria. E un bombardamento d’artiglieria è più tremendo di quello delle fortezze volanti. Da decenni abbiamo esaltato il ruolo delle truppe speciali, di piccoli manipoli di individui superaddestrati che mettono un nemico meno avanzato tecnologicamente in condizioni di non nuocere. Ora, a parte che non sempre questo è vero (ricordiamo Black Hawk Down) oggi ci troviamo di fronte a una guerra convenzionale come non se ne vedevano più da anni. E agli Ucraini mandiamo 131 cannoni nuovi, quando sulla carta i Russi ne hanno dodicimila. Ammettiamo pure che ne funzionino in realtà solo la metà, magari cannibalizzando gli altri. Ma sono sempre più di dieci a uno. E con sopra della gente addestrata a usarli.

    • Francesco scrive:

      se quello è un carrista, io sono Monica Cirinnà!

      si tratta di giudizi che non stanno nè in cielo nè in terra, anzi di vere e proprie cazzate

      questo senza voler trarre nessuna conclusione sulla guerra ma solo su quel testo

      ciao

      PS la guerra è convenzionale perchè diamo agli ucraini solo armi per combattere una guerra così. una nuova edizione della Prima Guerra Mondiale

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ francesco

        “convenzionale”

        E cosa dovremmo dargli, l’atomica?

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Ma sì: se ricordi lui era convinto che si possano dare in giro armi nucleari.

          • Francesco scrive:

            ???

            sai che non ricordo di avere mai affermato questo? però sarebbe nel mio stile, lo ammetto.

            ricordi qualche dettaglio?

        • Francesco scrive:

          se gli dessimo l’atomica le cose diventerebbero da subito interessanti!

          ma mi limiterei a fornirgli le armi convenzionali in grado di affrontare alla pari i russi, se pensiamo che quell’invasione sia una brutta cosa da far fallire.

          ciao

  41. Moi scrive:

    qualche mese fa vidi un filmato su una portaerei italiana che usciva dal porto di Taranto, ed era tutto “15 gradi di bow, 12 di stern…” prua e poppa suona tanto male? 😉 Ed erano tutti italiani, eh?

    Mi ha fatto la stessa impressione del Padre nostro in copto, dove in mezzo alle parole egizie ci trovi “amartemata” e “peirasmos”, ma almeno suppongo che i concetti di “peccati” e “tentazione” fossero alieni agli egiziani pre-cristiani…mentre gli italiani navigano da sempre

    [cit.] PINO MAMET

    ——————–

    … Avvilente, davvero. A stento trattengo la bestemmia ! 😉 … Ma come cazzo abbiamo fatto a ridurci così : Italia : la Penisola al centro del Mare culturalmente più “trafficato” della Storia sin dagli Albori ?!

    • PinoMamet scrive:

      Che poi sarei curioso di vedere sulle navi francesi, se dicono bow e stern…

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ pinomamet

        “francesi”

        Parigi non è al 100% un protettorato di Washington.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Moi scrive:

          Certo che a un Genovese sentir dire “bow” e “stern” deve far proprio sanguinare le orecchie …

        • roberto scrive:

          Andrea

          “Parigi non è al 100% un protettorato di Washington.”

          Ma davvero pensi che in questa penosa cosa dell’utilizzo senza senso dell’inglese centri vagamente qualcosa l’essere o no protettorato di Washington!?!

          Comunque se può consolarti ho partecipato a tonnellate di riunioni nelle quali il delegato francese pur avendo a sua disposizione interpreti (spesso chiesti da lui o lei) parla in inglese…con grandissima irritazione dei francesi presenti e degli interpreti che ovviamente preferiscono interpretare un francese perfetto piuttosto che un franglese di merda

          E ti parlo proprio del caso di delegazione del governo francese non dell’eurocrate che al limite te lo puoi immaginare perché lavora quotidianamente in francese

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Roberto

            “franglese”

            Quando ero militare l’Esercito era l’unica istituzione che usava rigorosamente abbreviazioni solo in Italiano.

            Se pure i Francesi, che pure hanno la legge Toubon, si mettono a parlare inglese a sproposito posso immaginare cosa sia successo da noi .

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • PinoMamet scrive:

            Secondo me quella della Marina (è suppongo che l’Aeronautica non sia messa meglio) è pura sudditanza culturale, senza alcun motivo pratico.
            Infatti se hai a bordo un ufficiale americano o, boh, danese (e succede) è inutile dire “15 gradi di bow”, perché capirà comunque solo bow, ammesso che sia pronunciato bene.

            È solo un modo per fare i fighi, insomma.

            • roberto scrive:

              pino

              “È solo un modo per fare i fighi, insomma.”

              sono certo che ci sia molto di questo, ma magari il tizio ha studiato su manuali in inglese, ha una pulsante con sopra scritto “bow”, ha fatto esercitazoni NATO…trovo più fastidioso l’articolo postato da andrea, quello dell’underwater (…underwater…cioè questo quando va a guardare i pesci dice “ciao moglie vado underwater”)

            • Peucezio scrive:

              Pino,
              “È solo un modo per fare i fighi, insomma.”

              Più che i fighi gli sfigati: ci manca il “zi badrone!”.

  42. Moi scrive:

    @ MIRKHOND (finalmente “riapparso” …)

    Segnalo che sta per arrivare in Italia un film sul fatto di cronaca del Serial Killer – Sedicente Teologo Iraniano Saeed Hanaei , gustiziato una ventina d’ anni fa, che uccideva le prostitute (che “paradossalmente” portavano il chador …) , un personaggio interessante visto che solitamente _ va detto _ questi pericolosi individui sono ispirati dall’ IperProtestantismo Fai-da-Te Statunitense anziché dall’ Islam :

    https://www.nocturno.it/movie/holy-spider/

    Trailer :

    https://www.youtube.com/watch?v=ugq_aTKMh4U

    (Farsi V.O. Sub. Eng)

    https://www.youtube.com/watch?v=8X5IkYoTozE

    (Italiano Dub.)

    HOLY SPIDER (RAGNO SACRO)

    • Moi scrive:

      Non so come si legga, ma da Google Translate si direbbe che “Holy Spider” è la traduzione letterale (!) di عنکبوت مقدس in Persiano.

  43. mirkhond scrive:

    Il film è iraniano?

  44. mirkhond scrive:

    “visto che solitamente _ va detto _ questi pericolosi individui sono ispirati dall’ IperProtestantismo Fai-da-Te Statunitense anziché dall’ Islam”

    Del resto il termine fondamentalismo, nasce proprio negli USA di fine ‘800, per indicare quei gruppi protestanti estremistici che rifiutavano un approccio biblico più in accordo con le allora nuove conoscenze scientifiche.

  45. mirkhond scrive:

    Moi

    A proposito di fondamentalisti, hai mai sentito parlare di Don Minutella?

  46. Moi scrive:

    SE il Sikhismo è un “fallito”, o meglio “riuscito solo con (relativamente) pochissime persone” , tentativo di conciliare Induismo e Islam … che ne diviene Gesù, nel Sikhismo ?

    • PinoMamet scrive:

      Boh? Chiederò ai miei studenti sikh…
      (Pochissime persone… molto relativamente, stiamo sempre parlando di scale di misura indiane 😉 )

      • Moi scrive:

        Chiedi pure … dovrebbe essere interessante.

        Immagino una lunghezza d’onda del “Ti stimo, Brò” 😉 … specie SE NON s’ intende il “Gisas” 🙂 (come lo hai trascritto più volte, giustamente ….) mediato dai Merregani 😉 .

        Ho appunto scritto “relativamente pochissime” persone per il Sikhismo : si sa che un “fenomeno di élite” in India , molto probabilmente , coinvolgerà molte più persone di un fenomeno di massa” in Islanda … 🙂

        • Moi scrive:

          Non so se hai visto il recente film un po’ élitario “Godland” … a un certo punto viene mostrata come “rituale sociale” la Glíma.

          https://it.wikipedia.org/wiki/Gl%C3%ADma

          una di quelle robe folkloristico-marziali che vengono “tirate fuori” 🙂 ogni tanto, tipo S’Istrumpa (che ha limitazioni e regolamenti abbastanza simili …) in Sardegna.

  47. Moi scrive:

    @ ROBERTO / TUTTI

    Grilli in polvere, la prima pagnotta a Torino. Il panificatore Enrico Murdocco: «Prodotto di nicchia, costerà 20 euro al chilo»

    https://www.msn.com/it-it/notizie/italia/grilli-in-polvere-la-prima-pagnotta-a-torino-il-panificatore-enrico-murdocco-prodotto-di-nicchia-coster%C3%A0-20-euro-al-chilo/ar-AA1799oz

    • roberto scrive:

      e io che c’entro?

      ti ho già detto quello che penso degli insetti:

      – mi fanno schifo e non li mangerò mai
      – se qualcuno se li vuol mangiare, buon per lui
      – se qualcuno è pure così fesso da spendere 20 euro al chilo per mangiare pane ai bacherozzi, peggio per lui

      ho detto

      • PinoMamet scrive:

        …direi esaustivo e definitivo.
        OMDAR!

      • Peucezio scrive:

        Sugli insetti,
        è chiaro che qui non si tratta di offire la mera disponibilità di un cibo esotico: si spinge in questa direzione.
        Nessuno verrà mai a puntarci la pistola alla tempia con un grillo nell’altra mano obbligandoci a mangiarlo.
        Ma ci sono mille modi per spingere dei prodotti.
        Una volta che li diffondi nei normali circuiti della distribuzione basta che scrivi un po’ in piccolo o magari con termini non chiari per l’uomo comune la presenza di questi ingredienti: la gente più o meno compra quello che trova, che gli viene proposto.

        La cosa giusta a mio avviso (e non verrà mai fatta) è che per legge si possano distribuire questi tipo di prodotti in negozi appositi, specializzati solo in cibo fatto con insetti.
        E che non possa avere per legge prezzo inferiore, a parità di peso o calorie, a quello dei normali prodotti.

        Stessa cosa per locali e ristoranti: se vuoi trattare quel tipo di cibo, diventi un’insetteria e quello diventa quantomeno la tua offerta principale, come la pizza per la pizzeria. E “insetteria” o simili dev’essere scritto in caratteri di cubo.

        Sarebbe l’unico modo onesto per proporre un cibo esotico davvero come scelta in più per palati eccentrici. Ma non è questo che si vuole, mi pare evidente.

        • Francesco scrive:

          certo che la tua idea di libertà economica è veramente italiana!

          nessuna legge sui prezzi, nessuna legge su cosa vendere, nessuna legge su dove venderlo

          mi basta una legge per informare il cittadino con chiarezza, senza Mamma Peucezia che lo protegge

          • roberto scrive:

            totalmente d’accordo con francesco

            l’etichetta è l’unica cosa utile (e che per altro già esiste)

            per il resto, non so voi ma io un kg di farina quando è veramente tanto lo pago 5 euri (e parlo di ottime farine da pizzaioli, non quella per tutti i giorni)…se vedessi farina a 20 euro al kg resterebbe sullo scaffale a prescindere dall’etichetta e dalla pubblicità

            se ci sono fessi che la comprano, meglio per chi la vende

    • roberto scrive:

      no la brexit non c’entra nulla, anche tra paesi dell’unione europea la regola è che non puoi sconfinare nelle tue azioni di polizia.

      c’è una disposizione negli accordi di schengen (ricordo che né UK né gibilterra hanno mai fatto parte dell’area schengen…ci sono ora delle trattative per gibilterra) che dice che gli stati possono mettersi d’accordo su questa materia.
      per esempio tra lussemburgo e belgio c’è un accordo in base al quale ognuno fa quel che gli pare (aveva fatto scandalo qualche anno fa una pattuglia della police granducale che aveva arrestato degli spacciatori a….bastogne), mentre tra lussemburgo e francia c’è solo un diritto di inseguimento per 10km oltre frontiera

    • PinoMamet scrive:

      Per quel che vale, auspico che Gibilterra venga conquistata dalla Spagna il prima possibile, e magari in maniera particolarmente umiliante per gli inglesi.

      Non è che uno può essere inglese impunemente 😉

  48. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Esattamente come dicevo io qualche tempo fa: una soluzione alla coreana, con una terra di nessuno.

    … esattamente come dicevo io qualche settimana fa!

    https://www.analisidifesa.it/2023/02/verso-una-zona-smilitarizzata-per-congelare-il-conflitto-in-ucraina/

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Andrea Di Vita scrive:

      Scusate il doppione, scherzi della connessione

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        >>> comandante dei volontari cinesi che combattevano a fianco dei nordcoreani.

        ecco, caro Hasburgicus, quando leggo queste chicche divento verde, bavoso e incapace di pensare.

        volontari ………………………………….

    • Francesco scrive:

      >>> Una striscia di territorio con assoluto divieto – sottoscritto dalle parti – di presenza militare sarebbe in grado di rassicurare Mosca sulla temuta presenza di armamenti NATO vicino ai suoi confini,

      E questa per me rimane una cosa incomprensibile. Non è vero nulla di questa idea, nè che la NATO avrebbe bisogno di mettere armamenti vicino al confine per minacciare i russi, nè che abbia bisogno dell’Ucraina per farlo.

      Davvero, mi sembra di stare nel mondo di Goebbels, in cui la ripetizione crea la verità.

      Ciao

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “nulla”

        Francesco, una volta per tutte: che cosa non ti è chiaro delle parole ‘terra bruciata e generale Inverno’?

        Sono i due sistemi con cui Mosca ha respinto con successo tre invasioni da Occidente, una ogni cento anni circa negli ultimi tre secoli, delle quali le ultime due a seguito di un’aggressione a tradimento. E tali sistemi funzionano solamente se le basi del potenziale avversario sono a una distanza minima di parecchie centinaia (meglio migliaia) di chilometri da Mosca. Eventuali basi NATO in Ucraina vanificherebbero quindi l’utilità di entrambi i sistemi. Già è andata di lusso quando la NATO è riuscita a incorporare i paesi Baltici, sia perché questi sono comunque strangolabili all’occorrenza tramite il corridoio di Suwałki sia perché quando i Baltici entrarono nella NATO a Mosca c’era il caos. Ma mica è sempre domenica.

        https://it.wikipedia.org/wiki/Corridoio_di_Suwa%C5%82ki

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          caro mio

          gli Yankees hanno milioni di difetti, in tutti i campi dello scibile umano

          sono riusciti persino a rovinare il basket, che pure è una loro invenzione

          ma che abbiano tutta la capacità logistica per rifornire un’eventuale ARMAR fino alle porte di Mosca non ho il minimo dubbio. se poi si parla semplicemente di allestire basi logistiche in Ucraina a spron battuto … credo sarebbe robetta

          quindi se la motivazione di Putin è quella che dici tu, i russi sono messi molto ma molto male. anche perchè gli USA lo hanno già fatto, rifornendo i sovietici via mare durante la seconda guerra mondiale.

          PS TRE invasioni? me ne manca una. Napoleone, Hitler e?

          • mirkhond scrive:

            Quella svedese ai primi del ‘700, guidata dal re Carlo XII (1697-1718) contro Pietro il Grande (1689-1725).

            • mirkhond scrive:

              In realtà ce ne sarebbe una quarta, anzi una prima invasione occidentale della Russia: quella attuata dai Polacchi e dagli Svedesi durante la fase finale dell’Epoca dei Torbidi (1598-1613), vittoriosamente respinta da una Russia per l’ardente fede nell’Ortodossia e con l’avvento della dinastia dei Romanov.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “ma che abbiano tutta la capacità logistica per rifornire un’eventuale ARMAR fino alle porte di Mosca non ho il minimo dubbio”

            Vero! Sono secondi solo ai tedeschi quanto a capacità organizzative e quando lo fecero i tedeschi andò beniss… ops!

            Ricordo che gli americani sono quelli che non sono riusciti a ritirarsi in buon ordine dall’Afganistan. Ma mi sa che Francesco ha già dimenticato la frettolosa fuga in aereo da una Kabul già controllata dai Talebani.

    • Francesco scrive:

      >>> Del piano farebbe parte anche lo sgombero di centri densamente abitati, come Kherson, Kramatorsk, Slovyansk, Kharkiv, Poltava

      Sbaglio o almeno un paio sono importanti città ucraine? come lo chiamavano i Romani un trattato di pace in cui una delle parti prevaricava pesantemente sull’altra, in attesa di sottometterla anche formalmente?

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “Romani”

        Pax Carthaginiensis.

        Come dicono gli Inglesi: “Well, it beats the alternative”.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          really? a parte che erano i Patti leonini, dubito che i Cartaginesi sarebbero d’accordo!

          tanto meno ucraini e occidentali, che sono più forti dei russi

    • roberto scrive:

      “Del piano farebbe parte anche lo sgombero di centri densamente abitati, come Kherson, Kramatorsk, Slovyansk, Kharkiv, Poltava: per far evacuare la popolazione sarebbero aperti uno o due corridoi per convogli gestiti dalle Nazioni Unite.”

      avevo detto che non volevo più intervenire sull’ucraina ma…ma…. come cazzo si fa a dire certe cose, o a leggerle senza vomitare!?!

      kharkov ha *un milioneemezzo* di abitanti, davvero c’è un piano che preveda lo sgombro di una città più grande di milano!?!

      poltava poi….

      il tutto perchè? una fascia di 100 km di terra bruciata “sarebbe in grado di rassicurare Mosca sulla temuta presenza di armamenti NATO vicino ai suoi confini,”…perché ovviamente mosca ha paura delle catapulte…

      se è vera questa cosa di temere le armi vicino casa, io sarei un filino stressato se abitassi in lettonia che hanno una base aerea NATO ad una 50 di km dal confine….

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ roberto

        “Kharkov”

        Non hai idea di quello che – purtroppo – può fare un bombardamento d’artiglieria anche a distanza. E’ molto, ma molto peggio di un attacco di fortezze volanti.

        “Lettonia”

        Io sarei stressato anche più di te, visto che in Lettonia il 40% degli abitanti è russofono e che il lettone è l’unica lingua ufficiale ammessa a scuola e negli uffici pubblici. Detto questo, l’articolo 5 della NATO e lo schieramento di reparti occidentali (Italiani inclusi) è la migliore garanzia che l’indipendenza Lettone possa avere.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • roberto scrive:

          andrea

          “detto questo, l’articolo 5 della NATO e lo schieramento di reparti occidentali (Italiani inclusi) è la migliore garanzia che l’indipendenza Lettone possa avere.”

          perdonami ma cito quanto detto ieri da Francesco: se oggi in ucraina la NATO perde (perdere = si lascia fare a putin quel che vuole), che valore avrà domani l’articolo 5 della NATO?
          Tu non vuoi stare al freddo per Kharkov, e per carità capisco la tua posizione, ma ti andrebbe di essere nuclearizzato per daugavpils?
          no vero?
          chissenefrega dei lettoni….

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ roberto

            “daugavpils”

            D’accordo che per certuni ‘i trattati sono pezzi di carta’, ma resta il fatto che la Lettonia è nella NATO. Questa ha l’obbligo di intervenire a fianco di un paese membro aggredito. Se non lo facesse, allora sì che perderebbe la sua ragion d’essere (quella nominale, per lo meno).

            Invece, se un paese cui i paesi NATO singolarmente mandano armi e che non è membro della NATO perde una guerra, la NATO non ci fa magari una bella figura (tanto più se la guerra è stata resa più probabile proprio dal suo eccessivo allargamento in passato) ma non perde la sua ufficiale ragion d’essere.

            E’ vero che a tutti piace vincere facile, ma anche se stavolta prende una facciata sta ancora in piedi. Se invece non intervenisse in una Lettonia eventualmente attaccata si sbriciolerebbe, e giustamente.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • roberto scrive:

              non è (solo) il fatto che i trattati sono solo pezzi di carta (cosa che incidentalmente è assolutamente vera) ma la semplice questione politica: mosca invade la lettonia, visto che ha le armi NATO sotto il sedere, una enorme minoranza russa maltrattata (lo sapevi che in lettonia c’è un 15% di popolazione residente *apolide*? e che questo 15% sono russi immigrati dopo il 1940 e che non parlano lettone?)….la biden e la meloni appaiono in televisione e chiedono “siete pronti a morire per la lettonia?”

              in quanti risponderanno all’appello?

            • PinoMamet scrive:

              Se la Lettonia è nella Nato, non c’è bisogno della Meloni in TV, ma c’è un articolo che dice che la Nato deve intervenire in difesa della Lettonia.

              L’Ucraina nella Nato non c’è, per cui non solo la Nato, cioè l’America, non interviene direttamente, ma ci tiene a far sapere di non andare oltre l’appoggio esterno.

              • roberto scrive:

                Pino,

                la NATO non è un soggetto astratto, siamo noi.
                I soldati della NATO siamo noi, o i nostri figli o cugini o amici.
                se Putin o chi per lui si incavola, bombarda noi.

                io ne deduco che se Putin attacca la lettonia, beh la questione puramente politica “vogliamo noi morire per daugavpils” si pone di sicuro, e non sono così certo che la lettonia susciterà tanta più simpatia dell’Ucraina

                vorrei dire che l’articolo 5 del trattato è astratto, il soldato che muore o la città bombardata no….

              • PinoMamet scrive:

                Mmm non credo di aver capito il punto, sai?

                Forse parliamo di cose diverse.

                Io dico che se Putin attaccasse un paese Nato, la Nato sarebbe tenuta a intervenire.
                Probabilmente qualche paese potrebbe non essere coinvolto direttamente in tale risposta, e qualche altro potrebbe tirarsi indietro (ma non tanto facilmente).

                Ma la Nato sicuramente interverrebbe, perché è nata proprio per quello.

                Mentre l’Ucraina non è nella Nato e la Nato non ha alcun vincolo specifico che la costringa a intervenire, e anzi c’è il sospetto, se non la certezza, che un intervento diretto allargherebbe la guerra altrove.

              • Francesco scrive:

                Pino

                il tuo formalismo è addirittura sospetto, visto che sei un tipo concreto e sanguigno

                davvero pensi che la congrega di cagasotto che si fosse ritirata dall’appoggio militare all’Ucraina sarebbe pronta a combattere “perchè lo dice un trattato”?

                scusa ma non è neppure verosimile

                l’Ucraina non è nella NATO e avremmo potuto limitarci a deplorare l’invasione russa … ma non lo abbiamo fatto

                adesso è molto molto tardi per fingere che non sia successo nulla e che una nostra ritirata non significherebbe niente agli occhi di Putin

                ciao

              • PinoMamet scrive:

                Secondo me fai confusione, Francè.

                Io non sto parlando di quello che farei io o che piacerebbe a me.

                Io sto parlando di quello che farebbe la NATO: la NATO è un trattato che è… nato, scusa il bisticcio di parole, per uno scopo preciso, che è esattamente l’aiuto militare reciproco.

                Non credo proprio che in caso di attacco a un paese alleato, qualche altro paese NATO potrebbe tirarsi dicendo “scusate, a me non va”, senza accesi dibattiti e senza serie conseguenze internazionali.

                Non è formalismo, è proprio che la NATO serve a questo e tutti i paesi NATO lo sanno bene.

                Cosa credete che facciano nelle esercitazioni NATO, le partite di burraco??

                Peraltro, proprio il fatto che la NATO sia intervenuta ben al di là di quanto, verosimilmente, si aspettasse Putin, in un paese che non era neppure suo membro, ma che aveva solo ventilato di avanzare la candidatura, ci lascia capire che una reazione NATO a un attacco alla Lituania o alla Polonia è ben più che una vaga eventualità: è una certezza.

              • Francesco scrive:

                Pino

                il mio dubbio è che, dopo aver abbandonato l’Ucraina, non vedo i paesi membri così ansiosi di mantenere i propri impegni

                sai, c’ho i depositi vuoti, ho finito i missili, i carri armati non li trovo, il JP4 per i caccia costa troppo, devo studiare meglio il FPF

                io mi aspetto un fuggi fuggi generalizzato, condito da “non dovevamo farli entrare, non provocare la Russia, ho paura della Bomba, ho il gomito che fa contatto con l’occhio” e tutto un continente dei cachi

                ciao

              • roberto scrive:

                pino

                “Io dico che se Putin attaccasse un paese Nato, la Nato sarebbe tenuta a intervenire.”

                che sia tenuta ad intervenire è assolutamente certo ma che intervenga veramente io ho dei fortissimi dubbi

                certo tutti sono intervenuti dopo 11/9 quando gli usa hanno detto “aiuto ci attaccano” e intervenuti contro nemici veramente di carta…ma lettonia vs russia?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “depositi vuoti”

                Più che altro è quello.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “sai, c’ho i depositi vuoti, ho finito i missili, i carri armati non li trovo, il JP4 per i caccia costa troppo, devo studiare meglio il FPF”

                Aspetta, fammi capire: gli stessi paesi che hanno mandato armi a profusione in Ucraina solo perché gli USA lo comandavano accamperebbero scuse quando viene attaccato un loro alleato? Cioè veramente voi atlantisti sareste così tanto puttane da comportarvi in questo modo?

              • Francesco scrive:

                carissima testa di cazzo

                il problema non è mio, che sarei intervenuto in forze il 20 febbraio 2022, rendendo impossibile a Putin anche solo pensare di invadere l’Ucraina

                nè è un problema della quota di atlantisti nei paesi NATO, che sono favorevoli a proseguire il sostegno all’Ucraina fino alla sconfitta dell’invasore

                il problema è della quota di cenesbatteuncazzo nei paesi NATO, da cui mi aspetto coerenza nel disimpegno: per questi, morire per Varsavia sarà inconcepibile quanto morire per Kiev e il pezzo di carta “conterà nel Signore degli Anelli ma questo è il mondo reale”

                sul mio conto puoi mettere Putin che scatena l’olocausto nucleare, e non è un’idea che affronto con piacere o leggerezza, ma non in tradimento (che tu mi pari auspicare)

                saluti

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “se oggi in ucraina la NATO perde (perdere = si lascia fare a putin quel che vuole), che valore avrà domani l’articolo 5 della NATO?”

            La Nato ha perso in Afganista, per cui dovremmo dedurre che l’art. 5 non valga più da un pezzo. Adesso è diventata l’Ucraina il banco di prova, dove la Nato non ha nemmeno schierato truppe?

            • roberto scrive:

              Carissimo, io credo che NATO, nucleare, armi supergalattiche siano tutte cose da mettere in un cassetto con l’etichetta “deterrenza”

              Se tutto si limita a “facciamo la faccia feroce” semplicemente la deterrenza non c’è più

              Non ne do nessun giudizio di valore, non me ne frega niente se la NATO sparisce…mi limito a constatare una cosa davvero banale e che mi sorprende sia contestata: il pezzo di carta sul quale è scritto “articolo 5” ha il valore che i membri della NATO scelgono di dargli (e per “scelgono” intendi che è una decisione esclusivamente politica)0

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ roberto

                “esclusivamente”

                Vero. Com’è vero che – almeno in teoria – se uno Stato membro decide di uscire dalla NATO ne esce e ciao. Tuttavia il patto di mutua difesa è il cuore dell’alleanza. Chi ne esce poi non ha più titolo per contare sui suoi membri per la propria sicurezza.

                (Questo, almeno, sulla carta. Che poi la NATO sia un po’ l’equivalente moderno della Lega di Delfi prima della guerra del Peloponneso penso sia difficile da mettere in discussione. Più che “animus in consulendo liber” per noi il motto della NATO è “animus in oboediendo liber”).

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                non è difficile, è inutile: si tratta della propaganda sovietica degli anni ’50 e non merita risposta

                🙂

            • roberto scrive:

              quanto a

              “La Nato ha perso in Afganista”

              boh…hanno invaso l’afghanistan, rovesciato il governo e occupato il paese per vent’anni…chiamala pure sconfitta se vuoi….

              • Francesco scrive:

                in effetti alla fine sono scappati malamente, non reggendo un livello di perdite che altri avrebbero definito trascurabile

                quello che i Talebani stanno combinando mi farebbe quasi pensare a una vittoria strategica dell’Occidente ma forse è un pensiero campato in aria

              • roberto scrive:

                francesco

                “alla fine sono scappati malamente”

                certo, ma sono scappati malamente dopo vent’anni…

              • Francesco scrive:

                pure dal Vietnam gli occidentali sono scappati dopo molti anni di guerra, senza mai essere stati sconfitti ma incapaci di reggere le perdite

                però lì i vincitori hanno mostrato di saper gestire un regime monopartitico (=dittatoriale) garantendo stabilità, ordine, sviluppo economico

                e tornando a essere molto vicini agli USA in funzione anti-cinese

        • Francesco scrive:

          >>> E’ molto, ma molto peggio di un attacco di fortezze volanti.

          scusa ma perchè mai dovrebbe essere così? credo che l’unico fattore che conta sia la quantità di TNT-equivalente che viene sganciata, non il vettore

          in più la NATO non usa l’artiglieria ma l’aviazione, per cui la Russia non avrebbe di fatto quasi nessuna utilità militare da quella fascia – lasciamo stare la follia di pensarla profonda 100 km

          ciao

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ francesco

            “perché”

            Per due motivi.

            Primo, perché a differenza delle fortezze volanti se una batteria acquisisce un bersaglio continua a colpirlo colpo dopo colpo dopo colpo… Senza usare missili, sei antiquatissimi M109 possono sparare a turno un colpo al secondo. In quello che per motivi facilmente intuibile si chiama ‘fuoco di saturazione’ la rosa di tiro può persino essere larga, tanto ‘ndo cojo cojo; un esempio fu l'”organo di Stalin”, o “Katiuscia”. A Verdun furono sparati un milione e mezzo di proiettili su una striscia di pochi Kmq in una decina di giorni scarsa. E a differenza di quelle Ucraine, le linee di rifornimento Russe sono pressoché integre.

            Secondo, i pezzi moderni sono difesi da batterie di missili terra-aria contro attacchi dal cielo, sono semoventi (o, se al traino, trainabili da camion come l’M777 Statunitense) e equipaggiati con sistemi d’arma di controbatteria (radar+missili+elaboratore) contro il fuoco da terra che cerca di impedire loro di continuare a sparare.

            Ce ne rendiamo conto solo ora perché è dal 1945 che non abbiamo più visto una guerra fra truppe di terra con potenza di fuoco comparabile.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              credo che quello che dici abbia un senso solo per il periodo tra il bombardamento aereo e la cessazione di quello terrestre

              cioè molto poco senso

              i russi possono bombardare gli ucraini perchè hanno più mezzi, certo, e credo paghino un prezzo ai lanciamissili NATO a più lunga gittata rispetto ai cannoni russi

              se la NATO intervenisse i bombardamenti aerei sarebbero sufficienti ad “ammorbidire” le posizioni russe, il resto è solo un di più sprecato – avrai studiato la Grande guerra

              ciao

    • roberto scrive:

      andrea

      ” una terra di nessuno.”

      …di 100 km in territorio ucraino con lo sgombro di quanto…tre milioni di persone!?!

      ottima idea, mi domando perché quei nazisti al governo in ucraina non ci abbiano pensato

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ roberto

        “pensato”

        не варто плакати над розлитим молоком
        E’ inutile piangere sul latte versato.

        Certo non vorrei essere nei panni di Zelensky e soci il giorno dopo l’armistizio. Magari troveranno ponti d’oro in Occidente, ma sarà meglio che si sbrighino a procurarseli.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Faccio fatica a immaginare quale occidente potrebbe mai firmare un simile armistizio … Badoglio come sta di salute?

          PS chi lo controlla un territorio così immenso? i russi già sono in crisi demografica!

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ francesco

            “controlla”

            I primi a lanciare un satellite artificiale con successo in orbita furono i Sovietici nel 1957…

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              😀

              cala trinchetto, cala … pensi davvero che un satellite potrebbe essere utile su un’area del genere?

              o i russi ci montano su una IA stile Argo e anche così più è ampia l’area coperta minore è la precisione di sorveglianza

              davvero, la tua mezza anima stalinista ogni tanto esagera!

              🙂

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “satellite”

                I Russi fino ad ora hanno lanciato quasi mille satelliti da ricognizione militare. E le diagnostiche satellitari, specie su un terreno piatto come quello Ucraino, raggiungono una sensibilità ragguardevole.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

  49. Moi scrive:

    auspico che Gibilterra venga conquistata dalla Spagna il prima possibile, e magari in maniera particolarmente umiliante per gli inglesi.

    [cit.] PINO MAMET

    —————

    … Magari ! Sarebbe stupendo mettere i Britannici “Nativi” (lo sono, tecnicamente) di Gibraltar in condizione di aut richiedere Cittadinanza Spagnola aut poter restare solo (!) da Immigrati ExtraUE … 😀

  50. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    OT

    Ecco, uno può spalare tutta la merda che vuole sulla sinistra italiana – che spesso se la merita, e alla grande – poi legge cosa vogliono fare a destra ed ecco che persino Veltroni ridiventa preferibile… 🙁

    https://www.lastampa.it/politica/2023/02/07/news/il_piano_di_fazzolari_per_i_giovani_insegniamo_a_sparare_a_scuola-12627085/

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “Insegniamo a sparare a scuola”

      In che senso? Modello Columbine?

    • roberto scrive:

      andrea,

      beh qualcuno dovrà pure cacciarli questi cinghiali che pascolano nei parchi delle scuole

      🙂

    • Francesco scrive:

      sì ma quello è solo il titolo! che cazzo di idea ci sarebbe dietro?

      PS se gli offrono di andare al poligono come attività supplementare, mi sa che mio figlio accetta volentieri.

      • roberto scrive:

        francesco

        “che cazzo di idea ci sarebbe dietro”

        per me molto banalmente nulla, è di destra che idea vuoi che abbiano…semplicemente c’è lo slogan “armi = destra” e quindi morettianamente dicono qualcosa di destra

        • Francesco scrive:

          Beh, ripeto che se ai ragazzi offrono tra le attività pomeridiane di andare al poligono e imparare a sparare, mi sa che il successo sarà notevole.

          Solo che il costo è esorbitante, meglio i soliti giri al museo. O le conferenze di Greta.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco & roberto

            “Greta”

            Nel paese dove la destra non è una buffonata la faccenda la si gestisce così (e secondo il mio modesto parere molto correttamente):

            https://it.quora.com/Perch%C3%A9-non-ci-sono-assolutamente-sparatorie-scolastiche-perpetrate-da-studenti-in-Israele-dove-ogni-diciottenne-%C3%A8-addestrato-e-armato-con-un-M16/answer/Paolo-Rostindo?ch=3&oid=1477743635073714&share=848788b7&srid=pLss4&target_type=answer

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Peucezio scrive:

              Mah…
              L’estrema attenzione alla sicurezza e allo scrupolo nell’uso dell’arma mi pare lodevolissima.
              Un po’ meno l’idea che l’arma serva solo contro i pericoli esterni.
              Il primo potenziale nemico di ogni cittadino del mondo è il suo stato di appartenenza.
              Che lo vessa di tasse, sanzioni, divieti, oneri e adempimenti burocratici, ostacoli, regole assurde e pletoriche, a volte gli porta via i figli, lo incarcera, in alcuni stati lo tortura, lo uccide…

              • Francesco scrive:

                sei sicuro di essere sobrio?

                sembri un certo cantautore genovese …

                😉

              • Peucezio scrive:

                Francesco,
                Genova ne ha prodotti a carrettate: a quale ti riferisci?

                Comunque a me piace la musica genovese!

                Io credo che il cittadino medio abbia due nemici organicamente alleati: lo stato e la criminalità comune.
                Il primo lo vessa e protegge la seconda: ti incarcera se spari al ladro che ti entra in casa armato, perché fa una scelta etica di campo precisa.
                Lo stato è il Male.

                E dunque la popolazione deve armarsi contro il despota. È un dovere civile, morale e spirituale.

              • Francesco scrive:

                allora, da bravo cristiano, so con assoluta certezza che lo Stato NON è il Male

                anche se lo Stato moderno laicista ci si avvicina abbastanza ma non saranno i fucili a difenderci dalle sue insidie, molto più sottili

                ciao

          • PinoMamet scrive:

            La badante moldava del mio povero (perché defunto) vicino di casa ricordava che a scuola le avevano insegnato a usare, smontare, pulire e rimontare un kalashnikov.
            Non mi risultano sparatorie scolastiche in Moldavia, come in Svizzera e in Israele.

            E tuttavia, penso che gli studenti italiani potrebbero dedicarsi ad attività più simpatiche e utili.
            Il premilitare lasciamolo tra i ricordi di nonno, va’ 😉

    • Peucezio scrive:

      Beh, mi sembra una buona idea invece, visto che hanno tolto il militare e giustamente, perché è un’istituzione da stato totalitario, giacobino.

      La desolante pochezza di questa destra si vede in ben altre cose: nell’essere completamente allineata alla sinistra e all’establishment in tutti gli aspetti strategici che contano e distinguersi in peggio in aspetti di civiltà come il garantismo, che invece è stata una sua nobile bandiera fino a pochissimo tempo fa.
      Riescono a fondere il peggio del conformismo di sinistra con il retaggio forcaiolo, securitario e gretto della destra più ottusa.

      • Peucezio scrive:

        Rispondevo ad Andrea circa la proposta sull’insegnare l’uso delle armi a scuola.

      • PinoMamet scrive:

        A me invece piace il servizio militare uguale per tutti- cge non è stato tolto perché giacobino, ma sospeso perché gli italiani sono pigri e mammoni- e mi piace che gli italiani siano pigri e mammoni e il servizio militare sia stato sospeso.

        Bisogna guardare avanti, non indietro.

        • Peucezio scrive:

          Non ho capito: ti piace ma sei contento che sia stato tolto?

          Beh, il giacobinismo implica una dedizione di cui un’umanità benestante e individualista non è più capace. Meglio così.

        • PinoMamet scrive:

          Mi piace anche la musica barocca, ma sono contento che non si sia fermata lì.
          Non sono un passatista, in genere. Il mondo deve camminare, e comunque camminerà, ci piaccia o meno. Possiamo tentare di influenzarne la direzione, ma bloccarlo, fossilizzarlo, trovo che non sia una grande idea.

  51. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Bel riassunto (dal punto di vista USA)

    https://www.corriere.it/esteri/23_febbraio_07/scenari-guerra-ucraina-a8ae4bfa-a6c7-11ed-b9c4-8c4ac5be6a91.shtml

    “Scontro nucleare o cessate il fuoco: i due scenari della guerra (e perché il primo si sta rafforzando)

    di Gianluca Mercuri

    Sconfiggere Putin definitivamente a costo di rischiare la catastrofe, o evitare in ogni modo la catastrofe, a costo di un «accordo sporco»? Il dilemma di leader e strateghi occidentali si fa sempre più stringente. E la linea oltranzista si rafforza

    Scontro nucleare o cessate il fuoco: i due scenari della guerra (e perché il primo si sta rafforzando)
    C’è chi vuole andare dritto: sconfiggere Putin in modo definitivo , a costo di rischiare il conflitto nucleare. E c’è chi invece vuole rallentare in curva: evitare lo scontro nucleare, a costo di rischiare di non sconfiggere in modo definitivo Putin.

    In sintesi, con molti distinguo e numerose sottovarianti possibili o prevedibili, sono questi i due filoni che si scontreranno nelle prossime settimane e mesi. Con l’ormai prossimo anniversario della guerra — e una recrudescenza del conflitto data da tutti per certa in primavera, se non già in corrispondenza della prossima data simbolo — sentiremo esperti, analisti, leader e sottoleader occidentali confrontarsi su questi due scenari. Tutto, come sempre, partirà in America e lì si concluderà. Lì si discuterà il da farsi sulle grandi riviste di geopolitica e nelle stanze del potere, lì si deciderà se non escludere più a priori l’Armageddon con la Russia, o se continuare ad alzare il telefono cento volte al giorno per evitarlo.

    La pressione di Putin su Biden
    È Putin che sta per mettere l’Occidente di fronte alla necessità di una scelta. Il leader russo sta organizzando una nuova armata di mezzo milione di uomini e una nuova invasione. È disposto a pagare qualsiasi prezzo e a sopportare qualsiasi peso, in una tragica parafrasi delle celebri parole kennedyane, per ottenere un risultato che sia quanto più lontano possibile da una sconfitta. Come spiega Thomas Friedman sul New York Times, «Putin sta praticamente dicendo a Biden: non posso permettermi di perdere questa guerra», e dunque farò di tutto «per assicurarmi una fetta di Ucraina che possa giustificare le mie perdite. E tu, Joe? E i tuoi amici europei? Siete pronti a pagare qualsiasi prezzo e a sopportare qualsiasi peso per sostenere il vostro “ordine liberale”?».

    «Qualsiasi prezzo» vuol dire affrontare il rischio di un coinvolgimento diretto nel conflitto, e quindi di un’escalation nucleare. Al contrario, per scongiurare quel rischio, serve fermare a un certo punto la guerra. Serve cioè un accordo sporco, non perfetto in termini di valori e forse nemmeno di interessi, dal punto di vista dell’Occidente. «Una fetta d’Ucraina» che possa placare Putin. Sempre che davvero si plachi.

    I due studiosi simbolo
    È molto complicato scegliere due sole personalità che riassumano scenari così distanti e dalle conseguenze così decisive. Però i due analisti in questione si prestano. Vediamo chi sono.

    Robert Kagan Storico, 65 anni, consigliere di presidenti sia repubblicani sia democratici, è uno degli esponenti più noti della dottrina neocon, da neoconservative. Si tratta della scuola di pensiero che predica la missione globale dell’America e la necessità di difenderla e realizzarla con la forza ogni volta che i suoi interessi e valori fondamentali — suoi e dell’ordine mondiale che ha costruito — siano minacciati da una potenza rivale. Con un po’ di semplicismo, ma non troppo, lo si può considerare un audace mix tra principi moralisti e internazionalisti tipicamente di sinistra e politica imperiale e volontà egemonica più tipiche della destra. Kagan fu uno dei più convinti sostenitori dell’invasione dell’Iraq.
    Richard Haass Ex diplomatico, 71 anni, tra gli artefici del processo di pace nordirlandese. Per decenni funzionario chiave in varie amministrazioni repubblicane, da Reagan ai due Bush. Ha opinioni meno nette e meno prevedibili di quelle di Kagan, più tendenti al pragmatismo e meno alla rigidità dei principi . Ai tempi dell’Iraq, per esempio, lavorava al Dipartimento di Stato e si disse «contrario al 60%» all’invasione. Più di recente, invece, è stato durissimo con la scelta dell’amministrazione Biden di ritirarsi dall’Afghanistan.

    Scenario numero 1: vittoria totale su Putin
    È quello perseguito in Occidente dai Paesi che diffidano storicamente della Russia e che in questa guerra vedono l’occasione per ridimensionarla in modo definitivo se non disintegrarla : i baltici, la Polonia, ovviamente l’Ucraina e anche la Gran Bretagna, in particolare quando la guidava Boris Johnson. Al loro oltranzismo Kagan dà l’impianto ideologico che fa da base a ogni svolta storica. Il suo pensiero è ben riassunto in un recente saggio su Foreign Affairs (A Free World, If You Can Keep It) e in un colloquio con Thomas Friedman.

    Il discorso di Roosevelt «Ci sono momenti negli affari degli uomini in cui essi devono prepararsi a difendere non solo le loro case, ma i principi della fede e dell’umanità su cui si fondano le loro chiese, i loro governi e la loro stessa civiltà». Per Kagan, questi concetti espressi nel 1939 dal 32° presidente Usa hanno ispirato tutte le scelte fondamentali dell’America nel ‘900, dalle guerre mondiali alla Guerra Fredda. «Gli americani», spiega, «non hanno agito per autodifesa immediata, ma per difendere il mondo liberale dalle sfide di governi autoritari militaristi, proprio come stanno facendo oggi in Ucraina».
    La (non) distinzione tra interessi e valori «I teorici delle relazioni internazionali», argomenta Kagan, «ci hanno insegnato a considerare gli “interessi” e i “valori” come distinti, con l’idea che per tutte le nazioni gli interessi — cioè le preoccupazioni materiali come la sicurezza e il benessere economico — abbiano necessariamente la precedenza sui valori. Ma non è così che si comportano le nazioni». La stessa Russia putiniana — incline a dissanguarsi «per soddisfare le tradizionali ambizioni di grande potenza russa, che hanno più a che fare con l’onore e l’identità che con la sicurezza» — conferma questa commistione. Per l’America vale lo stesso: interessi e valori, ovviamente opposti a quelli putiniani, non possono essere distinti nella loro difesa, esattamente come avvenne contro le grandi autocrazie del ’900. Quando Roosevelt pronunciò quelle parole l’America sembrava ancora lontana dal pericolo, ma quel grande leader sapeva che era illusorio pensare di tenersi fuori dalla guerra mentre Germania e Giappone programmavano di divorare Europa e Asia. Come ora Putin vuol fare con l’Ucraina.
    Ha senso rischiare un conflitto nucleare? Quello di Kagan — come di tutti i sostenitori della linea oltranzista — è un sì implicito . Si basa su un assunto: nessun accordo con Putin può funzionare. «Qualsiasi negoziato che lasci le forze russe sul territorio ucraino sarà solo una tregua temporanea prima del prossimo tentativo di Putin». Il capo del Cremlino, è l’analisi dello studioso, «sta per militarizzare completamente la società russa, proprio come fece Stalin durante la Seconda guerra mondiale. È intenzionato a fare il passo più lungo della gamba e conta sul fatto che gli Stati Uniti e l’Occidente si stanchino di fronte alla prospettiva di un lungo conflitto, come hanno già indicato gli isolazionisti di destra e di sinistra». Se vinceranno gli isolazionisti, è la tesi, Putin prenderà ora una «fetta di Ucraina» e prima o poi le prossime. Ergo: l’unico modo per fermarlo è una sua sconfitta totale, costi quel che costi.

    Scenario numero 2: congelamento della guerra
    È quello cui di fatto punta chi, in Occidente, parte dalla necessità di evitare l’allargamento del conflitto e il rischio nucleare. Perché considera qualsiasi altra ipotesi evidentemente migliore, e non necessariamente coincidente con un appeasement, con un cedimento all’invasore.

    La stabilità nucleare In un saggio pubblicato su Foreign Affairs in aprile, Richard Haass ha fissato il paradigma opposto a quello di Kagan, il cui assunto è che l’Occidente debba evitare la catastrofe nucleare , e da questa esigenza desumere il resto: «Gli obiettivi occidentali saranno inevitabilmente influenzati da ciò che accade sul terreno, ma ciò che accade sul terreno non dovrebbe determinare quegli obiettivi; invece, gli obiettivi politici dovrebbero influenzare ciò che si cerca sul terreno. Per essere chiari, gli ucraini hanno tutto il diritto di definire i loro obiettivi di guerra. Ma lo stesso vale per gli Stati Uniti e l’Europa. Sebbene gli interessi occidentali si sovrappongano a quelli dell’Ucraina, essi sono più ampi, compresa la stabilità nucleare con la Russia ». Per questo il diplomatico esortava fin da allora gli occidentali a definire con gli ucraini gli obiettivi territoriali e politici del conflitto.
    L’obiettivo plausibile Fin dalle prime settimane di guerra, Haass è arrivato a definire con la massima precisione possibile un’idea di successo occidentale e ucraino compatibile con la stabilità nucleare, cioè con la non esplosione della terza guerra mondiale: «Il successo per ora potrebbe consistere in una cessazione delle ostilità, con la Russia che non possiede più territorio di quello che deteneva prima dell’invasione e che continua ad astenersi dall’uso di armi di distruzione di massa . Col tempo, l’Occidente potrebbe impiegare un mix di sanzioni e diplomazia nel tentativo di ottenere il completo ritiro militare russo dall’Ucraina. Un tale successo sarebbe tutt’altro che perfetto, ma preferibile alle alternative».
    La lezione della Guerra fredda L’insegnamento di quel lungo confronto vinto senza sparare un colpo è evitare di minacciare in modo irreparabile — leggi: terza guerra mondiale — gli interessi vitali dei russi, contenere il loro espansionismo e puntare a un’erosione graduale — non repentina — della loro potenza , a un loro declino negli anni, proprio per ridurre al minimo il rischio di scontro nucleare e raccogliere nel tempo il frutto della propria superiorità tecnologica, economica e morale. Si tratterebbe di dare a Putin la possibilità di spacciare per vittoria una sconfitta sostanziale, per poi trarre beneficio dal suo prevedibile logoramento bio-politico, dall’autocombustione di un regime che — come ogni regime russo nella storia — non sopravvivrebbe a una sconfitta sostanziale. Da qui l’opportunità di una «soluzione sudcoreana» — un altro lascito della Guerra fredda —, ovvero un congelamento della situazione che non porti a una pace formale e definitiva ma la rimandi all’inevitabile crollo russo.

    Punti forti e contraddizioni
    Ognuno dei due scenari, e ognuno degli impianti etici, politici e ideologici che li sorreggono, ha i suoi punti forti e le sue contraddizioni. Che in realtà coincidono.

    L’intransigenza del primo scenario ha una dirompenza morale che evapora di fronte alla freddezza con cui contempla il rischio nucleare.

    La prudenza del secondo scenario ha un’evidenza pragmatica che si sbriciola di fronte alla possibilità che sia Putin a volere la vittoria totale, a sfidare l’Occidente alla coerenza di cui non può fare a meno, non certo in una pagina di storia così fondamentale.

    Alla fine, sarà l’America a decidere. L’America che, come ha spiegato più volte Lucio Caracciolo, non vuole un crollo totale della Russia — perché ha visto quali conseguenze abbia avuto quello repentino dell’Urss — e preferisce logorarla con una guerra indiretta, che la indebolisca ma la preservi come entità politica e statuale. Per ora, l’opinione pubblica americana sembra favorevole a proseguire su questa strada. La scommessa di Putin è rendere quella strada troppo costosa, fino a cambiare gli umori dell’Occidente. E a scalfire la sua perseveranza.”

    (Quello che personalmente mi terrorizza è la conclusione: “Alla fine sarà l’America a decidere”. Mi fiderei di più di un camionista ubriaco sull’Aurelia di notte).

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      >>> Il successo per ora potrebbe consistere in una cessazione delle ostilità, con la Russia che non possiede più territorio di quello che deteneva prima dell’invasione

      non sapevo di essere un moderato … però sapevo che il Corsera si caratterizza per la mole di cazzate che scrive!

      PS se ogni bullo con l’atomica può ottenere quello che vuole, sarà un futuro interessante per i nostri figli. se invece saprà che le sue minacce troveranno risposte uguali, sarà molto più noioso.

      • Francesco scrive:

        PS forse sono fesso ma non ho mai dato nessun credito alle idee di “sconfiggere Putin, farlo cadere e disgregare la Russia”. retorica di poveracci senza mezzi e senza armi.

        mi fermo a “sconfiggere Putin” e poi cazzi suoi a Mosca. che mi pare essere la posizione dei paesi “seri”, quelli con burro e cannoni.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “suoi”

          Appunto. Non sarebbero solo suoi. Rischieremmo una situazione tipo ex Yugoslavia. Nella regione col maggior numero di armi nucleari del mondo.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            ma quello è già successo nel 1991!

            la Russia come dovrebbe dividersi ancora? e quali leader locali ha lasciato in vita Putin?

            inoltre avrai notato che non suggerisco di marciare su Mosca o di passare i confini del 1991, neppure di attaccare la Crimea

            insomma, sono molto in linea con Haas, il che non significa affatto cedere a Putin

  52. Miguel Martinez scrive:

    Scusate, storia locale bellissima.

    1) Appare in rete video di becero tassista fiorentino che picchia una donna. Una cliente canadese, per la precisione. Il Sindaco Buono revoca subito la licenza al tassista.

    2) Firenze è piccola, e quindi si viene a scoprire che…

    3) la cliente canadese si era lamentata di aver dovuto pagare, oltre alla corsa, anche il prezzo iniziale.

    4) la cliente ha quindi spaccato a testate il vetro che separa i passeggeri dal guidatore.

    5) Il guidatore ha quindi denunciata la cliente per tentato omicidio, in quanto avrebbe violato il haram anti-Covid.

    6) saputo della denuncia per tentato omicidio, il Sindaco Buono ha restituito la licenza al tassista.

    • Peucezio scrive:

      Non ho capito: il sindaco revoca e restituisce personalmente le licenze dei taxi a suo arbitrio?

      Certo che questa riforma del titolo quinti ne ha fatti di danni.
      Ancora un po’ e davano ai sindaci il diritto di vita o di morte sui residenti.

      • roberto scrive:

        No, non credo che sia possibile nemmeno a Firenze…immagino che la storia sua un po’ semplificata e che in realtà ci sia qualche ufficio comunale con una qualche procedura

      • roberto scrive:

        oltretutto la denuncia per tentato omicidio perché rompi la barriera anti covid è la cosa più ridicola ridicola letta dall’inizio dell’anno
        🙂

    • Moi scrive:

      … Ma “quadrimensionalmente” 🙂 parlando, quando (!) è accaduto tutto ciò ?!

      NON riesco a immaginare la scena senza Roberto Speranza Key Master 😉 del Lockdown !

    • PinoMamet scrive:

      A guerra finita- prima o poi finirà- tanti acritici fans dell’Ucraina si accorgeranno che non era tanto meglio della Russia, e di aver fatto tutto il tempo il tifo per un governo di nazionalisti corrotti e cinici.
      Oso dire che probabilmente se ne accorgeranno di più se l’Ucraina vincerà la guerra (con prevedibile purga dei sospetti filorussi e polizia etnica dei russi- sempre ammesso che queste cose non stiano già succedendo…), mentre se la perderà la Nato darà ordine di coprire tutto, e i nostri obbedienti giornalisti eseguiranno.

      È bello credere di stare dalla parte dei buoni, a tutti piace crederlo, ma davvero con tutta la buona volontà non riesco ad avere particolare stima di un governo già ampiamente corrotto e violento prima dell’invasione.

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