Il suono che muove i corpi

C’è un amico che stimo enormemente, Roberto Massari.

Una delle migliori menti dei nostri tempi, che ha vissuto una vita straordinaria tra il Sessantotto italiano, l’Argentina, Cuba e chissà quanti altri posti. Roberto ha un merito che è un difetto: è sempre stato un marxista eretico, facendosi coinvolgere ed espellere in tragicomiche faccende gruppettare, da gente infinitamente più stupida di lui. Una scelta un po’ incomprensibile in un musicista, un apprezzatore di buoni vini, con un elegante senso dell’umorismo.

Siccome constata che alcuni stalinisti del Duemilaepassa con cui lui si trova in permanente guerra civile, sono filopalestinesi, Roberto si sta lanciando in invettive, sia a favore di Israele che contro l’Islam.

Per cui gli ho scritto, visto che hai superato da qualche l’anno l’adolescenza, potresti mettere per un momento da parte le tue risse con maoisti e stalinisti, e raccontarci invece qualcosa della tua vita?

E poi sull’Islam, a me va benissimo che la gente l’abbia in radicale antipatia; ma vorrei che intuissero cosa sia, prima di odiarlo.

Siamo destinati a non capire nulla dell’Islam, finché pensiamo che si possa tradurre dall’arabo, come si traduce dal portoghese.

L’Islam, sappiamo tutti, ha un Libro, e il Libro è cugino di altri libri che conosciamo noi, in traduzione. E quindi ci viene naturale “tradurre” il Libro in italiano usando parole il più simile possibile a quelle con cui i due Testamenti sono stati tradotti di lingua in lingua. E quindi, leggendo il testo in italiano, troviamo una roba che somiglia a quella che i preti leggono la domenica in chiesa, solo che è più confusa.

Ora, un musulmano vi dirà che il Corano non si può tradurre, si può solo “spiegare il suo significato” in altre lingue.

E in Egitto, da non musulmano, ho capito che avevano ragione.

Immaginatevi di essere un cinese, che chiede, “mi dici cos’è l’Italia?” e per tutta risposta vi girano la traduzione fatta con google della Costituzione del 1946. Ecco, presumere di “capire l’Islam” leggendo in traduzione qualche spiegazione del Corano è un po’ così.

Per sperare di intuire qualcosa dell’Islam, dobbiamo innanzitutto mettere da parte le comparazioni con altre strutture che chiamiamo “religione” o “ideologia”: solo dopo aver fatto questa distinzione, potremo lentamente ritrovare le affinità, che certamente esistono, ma da punti di vista completamente diversi.

Occorre partire dai lessicografi, cioè quelli che nei secoli hanno raccolto lo straordinario senso delle radici della lingua araba, che segue regole che nulla hanno a che fare con le lingue indoeuropee.

Curiosamente, a raccogliere le loro voci fu un inglese, Edward William Lane, e nessuno ha mai superato il suo lavoro.

In principio vi è un Suono.

C’è un giovane mercante illetterato, che lavora per una donna di quelle toste, Khadija figlia del Piccolo Khalid: lei è la principale mercante della Mecca, e manda carovane fino in Siria.

Il giovane si rinchiude a lungo in una grotta, detta Hira, e un giorno sente una voce, che gli dà l’ordine: Iqra!

Il suono iqra’ prende corpo con la penna di un calligrafo. Sì, si legge e pure abbastanza chiaramente

I più dotti sapranno che le lingue semitiche sono triconsonantiche, e che da iQRa (dove è una consonante pure lei, anzi la prima, madre della nostra alpha) deriva il Qur’aan, il “Corano”. Insomma, “fai Corano!

Nessuno può dire esattamente cosa significasse questo imperativo dell’Arcangelo Ordinatore dalle Seicento Ali: i lessicografi ci dicono che è legato al versamento del sangue mestruale, al soffiare dei venti, a una stella che si avvicina, al periodo di calore della cavalla. Ma anche al parto della poesia.

Muhammad sente un suono, e deve emettere un suono.

Non pensiamo al “significato” delle singole parole, tantomeno tradotte.

Pensiamo che questo Suono muove corpi.

إِن كَانَتْ إِلَّا صَيْحَةً وَاحِدَةً فَإِذَا هُمْ خَامِدُونَ

“Fu appena un solo grido, e subito furono estinti”

“Questo Qur’an fu rivelato con dolore, quindi quando lo recitate, piangete. Se non riuscite a piangere, fate finta di piangere, e rendete melodiosa la vostro voce nel recitarlo. Chi non rende melodiosa la sua voce, non è dei nostri”.

L’Islam è un ciclo ininterrotto di corpi purificati che compiono cinque volte al giorno un rituale fisico/sonoro. Stiamo parlando della Salaat, che i lessicografi associano a quella parte del dorso dove negli animali inizia la coda: quale sia l’associazione non saprei, ma vale quanto l’associazione con il nostro “pregare”.

Oggi musulmani ce ne sono ovunque, ma su un solido terreno abitato da centinaia di milioni di esseri umani, la Salaat parte la mattina dalle Filippine, quando si riesce a distinguere “il filo bianco dell’alba dal filo nero della notte“, e si spegne in Senegal quando le stelle sono ben chiare in cielo. Ma in quel momento, l’onda dei corpi è già partita da nuovo, e così da secoli e secoli.

L’onda richiede un orientamento nello spazio, verso la Pietra Nera caduta dal cielo in terra.

L’onda richiede uno spazio in cui orientarsi, che è la Casa dell’Islam. Daar al-Islaam, e di nuovo la traduzione tradisce: daar, ci insegnano i lessicografi, ha come senso primario, girare, ruotare attorno a qualcosa, essere in movimento pur avendo un centro.

L’onda richiede dei corpi.

ثُمَّ جَعَلْنَـٰهُ نُطْفَةًۭ فِى قَرَارٍۢ مَّكِينٍۢ

“poi li formammo da una goccia di sperma, in un luogo sicuro”

Ecco che l’Islam è uno stato del corpo.

Il corpo è in salaam, è al sicuro, che è il senso primario della pace.

I corpi sono radicalmente sessuati, in tensione elettrica tra di loro, innanzitutto, con tutto ciò che ne consegue: la carica è così intensa, che deve essere velata, indirizzata, ma non soffocata.

I corpi sono corpi purificati; alimentati in un certo modo; rivestiti in un certo modo; rasati, barbuti, lavati, profumati, in un certo modo.

Corpi dal destino segnato:

ثُمَّ إِنَّكُم بَعْدَ ذَٰلِكَ لَمَيِّتُونَ

“Certamente, poi, morirete!”

Ma poi questi corpi risorgeranno. In quanto corpi, fisici: la parola cuore, con i suoi rimandi corporei, assume in gran parte il valore della cristiana anima.

Io non appartengo al mondo islamico, se dovessi dire qual è la mia personalissima religione, direi quella greca narrata da James Hillman, con una certa dose di santi cristiani.

Ma esiste un mondo di un miliardo e passa di esseri umani, che non devono necessariamente chinarsi di fronte al nostro ditino imparatore. Ché anche quella che chiamiamo la “nostra” è solo una delle innumerevoli antropologie che vengono e vanno sulla superficie della Terra.

E capire anche i motivi per cui non è così semplice infilare l’Islam (cioè tutta quell’umanità che l’idrovora capitalista ha risucchiato in Europa per farci strade e fabbriche e centri commerciali) nella scatolina che lo Stato giacobino ha inventato per i cristianesimi – “bizzarra opinione individuale, legittima finché non si fanno cose che disturbano il traffico stradale“.

Come se il traffico stradale fosse neutrale!

Clichy-la-Garenne, vicino a Parigi

Tutto questo non è la verità sull’Islam, perché nessuna antropologia esaurisce tutto. Ma è più vicino alla verità dei frammenti con cui l’occidentale medio decide di affrontare l’ignoto.

Questa voce è stata pubblicata in islam, Islam in Europa, islamofobia, Israele Palestina Canaan, Medio Oriente, migrazioni, mundus imaginalis, Religioni e contrassegnata con , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

366 risposte a Il suono che muove i corpi

  1. habsburgicus scrive:

    nella scatolina che lo Stato giacobino ha inventato per i cristianesimi –

    il Cattolicesimo ha lottato strenuamente contro tutto ciò da fine XVIII a metà XIX secolo e oltre..e ha perso
    tutta la politica ecclesiastica da Leone XIII in poi per quasi un secolo si può sintetizzare in un gioco di equilibrismi disperati per esorcizzare questo fatto che, sino a tutto Pio XII, continuò a essere giudicato una catastrofe, ottenendo qualche successo (Leone XIII e poscia Pio XI), qualche riconoscimento postumo (Benedetto XV di cui tutti oggi apprezzano il NO alla “grande follia”) e qualche successo apparente in vita seguito dalla quasi “damnatio memoriae” post mortem (Pio XII)..fece eccezione Pio X che non a caso, umanamente, dal punto di vista politico subì scoppole (Francia, Portogallo) ma poté fare la sua lotta antimodernista senza soverchi problemi grazie alla tolleranza di Giolitti e di altri politici liberali altrove..
    nel mondo islamico solo il Gazi Mustafa Kemal pareva aver ottenuto successi duraturi nel “controllare” giacobinamente l’Islam….pareva

  2. PinoMamet scrive:

    Sì, però:

    praticamente tutto quello che dici sull’Islam, si applica praticamente uguale all’Ebraismo;
    tanto uguale, che viene spontaneo dire: “Maometto ha copiato, e anche in modo pedissequo”
    (“da quando si recita la preghiera dell’alba? da quando si distingue un filo bianco da uno azzurro; Rabbi Eliezer dice: tra un filo bianco e un filo verde-porro…”)

    eppure l’Ebraismo si trova benissimo nella “scatolina”…

    • Miguel Martinez scrive:

      Per PinoMamet

      “eppure l’Ebraismo si trova benissimo nella “scatolina”…”

      Beh, ha duemila anni in cui ha sviluppato questa capacità, a partire da quando ha dovuto smettere di fare proselitismo e di avere un territorio.

    • Moi scrive:

      tutto quello che dici sull’Islam, si applica praticamente uguale all’Ebraismo;
      tanto uguale, che viene spontaneo dire: “Maometto ha copiato, e anche in modo pedissequo”

      —————–

      SE conosci l’ Ebraismo … MA mi pare che non sia affatto conosciuto. Al massimo sono conosciuti gli Ebrei, sempre in bilico fra “Vittime per Antonomasia della II Guerra Mondiale” e “i Miliardari che fanno muovere Tutto”. 🙂

  3. Pierre Bezucov scrive:

    In reazione ai deliri “neoconi” di R. M……togliamoci qualche sassetto dalla scarpa su Palestina e Ucraina.

    1) Prescindiamo dal fatto che i due fondamenti su cui si basa Israele( “Israele è la terra ancestrale degli Ebrei” “Israele è il luogo in cui ogni Ebreo può trovare rifugio”) comportano per LOGICA NECESSITA’ l’annientamento di qualunque gruppo umano autoctono….

    quando trent’anni fa i coloni della Cisgiordania ammazzarono Rabin dimostrarono di essere disposti alla guerra civile(=alla distruzione di Israele) pur di evitare qualunque sia pur piccola concessione ai Palestinesi. Non ha senso “biasimare” la società israeliana per non aver voluto pagare quel prezzo in cambio della “pace”; ma questo mette i Palestinesi nella necessità, per “convincere” alla pace la controparte, di (cercare di) far pagare alla società del nemico un prezzo pari o superiore alla guerra civile. Quindi…necessità di usare il TERRORE TOTALE. Non si può chiedere ai Palestinesi di avere più pietà per il loro nemico di quanto parti della società del nemico stesso hanno dimostrato di averne, se messe alle strette, per la loro stessa patria (pensare, oltre che ai coloni disposti alla guerra civile pur di non sloggiare ,anche agli ultraortodossi che ora minacciano l’emigrazione in massa).

    2) La differenza con l’Ucraina non consiste nel fatto che i Palestinesi siano “buoni” e gli Ucraini “cattivi”; consiste nel fatto che gli Ucraini HANNO AVUTO SCELTA. Nel 2014 c’erano mille altre alternative al tentativo, cretino e criminale, di “ripulire ” il Donbass di metà dei suoi abitanti per “dimostrare di avere le palle”e per “bruciare la Russia che era in loro”(fosse pure quella di mandare un commando ad ammazzare il gruppetto di separatisti che aveva preso il potere e subito dopo proporre al Donbass e a Putin una soluzione decentemente “federale”). Hanno CONSAPEVOLMENTE scelto, contando sulle loro “protezioni” di riportare la guerra balcanica in Europa sapendo benissimo cosa significava. Come disse Karl Barth dei Tedeschi; “Hanno evocato gli spiriti; e gli spiriti sono venuti”.

    Cosi, tanto per essere chiari.

    • PinoMamet scrive:

      Sempre di fretta: non c’è affatto quella “logica necessità ” che scrivi maiuscola, a crederlo è solo la estrema destra israeliana;

      (se gli ebrei di tutto il mondo si mettessero in testa di emigrare in Israele, dubito che basterebbero le colline della Cisgiordania a sistemarli… e non lo hanno fatto per 70 anni, salvo in massa quando sono stati cacciati dai paesi arabi…)

      E i casi di Ucraina e Palestina mi sembrano radicalmente diversi, non ho idea di come si possano paragonare (Ucraina= Israele o Palestina? Tanto per cominciare… in realtà è uguale a nessuno….)

    • Pierre Bezucov scrive:

      Quello che è terribile del sionismo è proprio il suo essere un costante “work in progress”; fare sempre un po’ più posto;, creare sempre un po’ più vuoto.

      Quanto all'”estrema destra”; almeno dalla morte di Rabin ha in mano le chiavi di Israele..e, in un certo senso, a ragion veduta (se rinunciasse a divorare un pezzo di Cisgiordania alla volta il sionismo non sarebbe tale)

      • PinoMamet scrive:

        Mah…

        • Miguel Martinez scrive:

          Per PinoMamet

          “Mah…”

          Più che altro eviterei il centomillesimo commento sul conflitto israelo-palestinese, quando abbiamo la possibilità di esplorare le periferie (tipo, “neofascismo antiebraico?” “Islam somiglia al giudaismo?”)

        • PinoMamet scrive:

          Sono d’accordo

          • Pierre Bezucov scrive:

            E’ l’inconveniente di intervenire una volta ogni sei mesi…

            Comunque, se il “padrone di casa” mi permette un commento malizioso….”Kelebek” vent’anni fa pubblicava materiale notevole sugli ex trotzkisti diventati neocon……ora può assistere alla metamorfosi coi suoi occhi stessi. E a pensarci anche questo sarebbe un buon “tema periferico”

        • Pierre Bezucov scrive:

          E’ l’inconveniente di intervenire una volta ogni sei mesi…

          Comunque, se il “padrone di casa” mi permette un commento malizioso….”Kelebek” vent’anni fa pubblicava materiale notevole sugli ex trotzkisti diventati neocon……ora può assistere alla metamorfosi coi suoi occhi stessi. E a pensarci anche questo sarebbe un buon “tema periferico”

          • Miguel Martinez scrive:

            Per PB

            “E a pensarci anche questo sarebbe un buon “tema periferico””

            Vero!

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Pierre

            “”Kelebek” vent’anni fa pubblicava materiale notevole sugli ex trotzkisti diventati neocon”

            Sarebbe interessante capire somiglianze e differenze.

            Sicuramente i neocon erano persone “importanti” nel mondo accademico, giornalistico, poi politico e infine anche militare; Roberto Massari è nato ed è rimasto un idealista, con una piccola casa editrice.

            Poi non so molto del movimento trotskista: sicuramente in quanto “rivoluzionari sempre”, avranno avuto difficoltà con qualunque “sistema stabile”.

            • Miguel Martinez scrive:

              Sicuramente Roberto e io leggiamo in modo opposto il famoso brano del Manifesto:

              “Dove ha raggiunto il dominio, la borghesia ha distrutto tutte le condizioni di vita feudali, patriarcali, idilliche. Ha lacerato spietatamente tutti i variopinti vincoli feudali che legavano l’uomo al suo superiore naturale, e non ha lasciato fra uomo e uomo altro vincolo che il nudo interesse, il freddo “pagamento in contanti”. Ha affogato nell’acqua gelida del calcolo egoistico i sacri brividi dell’esaltazione devota, dell’entusiasmo cavalleresco, della malinconia filistea. Ha disciolto la dignità personale nel valore di scambio e al posto delle innumerevoli libertà patentate e onestamente conquistate, ha messo, unica, la libertà di commercio priva di scrupoli. In una parola: ha messo lo sfruttamento aperto, spudorato, diretto e arido al posto dello sfruttamento mascherato d’illusioni religiose e politiche.

              La borghesia ha spogliato della loro aureola tutte le attività che fino allora erano venerate e considerate con pio timore. Ha tramutato il medico, il giurista, il prete, il poeta, l’uomo della scienza, in salariati ai suoi stipendi.

              La borghesia ha strappato il commovente velo sentimentale al rapporto familiare e lo ha ricondotto a un puro rapporto di denaro.

              La borghesia ha svelato come la brutale manifestazione di forza che la reazione ammira tanto nel medioevo, avesse la sua appropriata integrazione nella più pigra infingardaggine. Solo la borghesia ha dimostrato che cosa possa compiere l’attività dell’uomo. Essa ha compiuto ben altre meraviglie che le piramidi egiziane, acquedotti romani e cattedrali gotiche, ha portato a termine ben altre spedizioni che le migrazioni dei popoli e le crociate.”

              • Miguel Martinez scrive:

                Là dove io vedo l’alienazione interiore e la dissoluzione esteriore della natura – umana e non – Roberto vede probabilmente un “non ancora abbastanza”.

                Un “progressista”, alla fine, non può che stare dalla parte dei vincitori, per quanto in maniera contraddittoria.

              • PinoMamet scrive:

                Sospetto, come nota a margine, che queste “migrazioni di popoli” nel tedesco originale siano quelle che noialtri latini chiamavamo invasioni barbariche.

                So che in tedesco si chiamano attualmente proprio “migrazioni di popoli”, con un eufemismo comunque storicamente più corretto dell’uso latino.

                Non credevo si trattasse di un termine così antico…

                Fine OT

              • Miguel Martinez scrive:

                Per PM

                “migrazioni di popoli”

                “Völkerwanderungen”

              • Pierre Bezucov scrive:

                Marx, comunque, è ANCHE questo;

                “La politica piratesca del Governo britannico ha causato questo scoppio generale di violenza dei cinesi contro tutti gli stranieri gli ha dato un carattere di guerra di sterminio (7). Che può fare un esercito di fronte ad una popolazione che ricorre a tali metodi di combattere? Come deve fare a penetrare nel paese nemico e come deve fare a mantenervisi? Dei venditori di civiltà che gettano bombe arroventate su di una città indifesa (8) e sommano lo stupro all’assassinio possono anche chiamare questo sistema di combattere codardo, barbaro e atroce, ma che importa ai cinesi se solo avrà successo? Dal momento che gli inglesi li trattano come barbari, essi non possono privarsi dell’intero vantaggio che traggono da questa definizione. Se i loro rapimenti, sorprese e massacri notturni sono ciò che noi chiamiamo atti di codardia, i venditori di civiltà non dovrebbero dimenticarsi che, in accordo con quanto essi mostrano, i cinesi non potrebbero opporsi efficacemente ai sistemi europei di distruzione con i loro metodi tradizionali di combattimento. In breve, invece di fare della morale sulle terribili atrocità commesse dai cinesi, come fa cavallerescamente la stampa inglese, dovremmo riconoscere che questa a una guerra ‘pro aris et focis’, una guerra di un popolo che vuole mantenere la nazionalità cinese, con tutti i suoi arroganti pregiudizi, la sua stupidità, la sua dotta ignoranza e la sua pedante barbarie, se così vi piace, ma tuttavia, pur sempre una guerra di popolo. In una guerra di questo tipo, i mezzi usati da una nazione che si ribella non possono essere misurati con il metro comune di una guerra regolare, né con qualsiasi altro modello astratto, ma solo con il grado di civiltà raggiunto dalla nazione che insorge. Gli inglesi sono questa volta in una posizione difficile. Fino ad ora il fanatismo nazionalista cinese sembra estendersi più in là di quelle province meridionali che non hanno aderito alla grande rivolta (9). Rimarrà una guerra confinata a queste?” [Karl Marx, Persia e Cina, New York Daily Tribune, 5 giugno 1857] [Karl Marx, Sulla Cina. Articoli apparsi sul New York Daily Tribune dal 1853 al 1860, Milano, 1970]

              • Miguel Martinez scrive:

                Per PB

                “Marx, comunque, è ANCHE questo;”

                Caspita, non conoscevo questo brano!

              • PinoMamet scrive:

                ““migrazioni di popoli”

                “Völkerwanderungen””

                esattamente!

            • Pierre Bezucov scrive:

              Si Miguel ma R. M. ORA crede che l'”Occidente democratico” sia minacciato da due pericoli barbarici; la Russia e l’Islam. Crede che Israele sia in prima linea nel difendere il “mondo libero” e che le sue bombe siano buone e giuste. Lo dice con le stesse parole di un’editorialista di “Repubblica” o del “Foglio” (gli articoli del quale linka).Chiariamoci; la cosa non mi scandalizza; ero ragazzo quando Adriano Sofri faceva l’apologia del Poliziotto Globale che Stermina i Malvagi con le Bombe all’Uranio….e vedo su Facebook ex di Prima Linea amanti di D’Annunzio (anche loro “privi di qualunque potere reale”) pronti a difendere il “mondo libero” dalle orde di Mosca e di Teheran….cosi come vedo loro “compagni di lotta” dire cose belle e giuste sulla Palestina. La vita è fatta cosi, ecco perché non credo agli “album di famiglia”..solo l’essere “outsider” (rispetto a cosa poi?) non è un attenuante.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Credo faccia parte degli atlantisti spaventati che descrivevo qualche tempo fa: percepisce ciò che ama come a rischio e invoca protezione.

              • Pierre Bezucov scrive:

                E comunque non mettiamoci di mezzo Marx che scriveva-su giornali americani-cose come questa

                https://www.marx-karl.com/2014/06/guerra-di-sterminio-contro-sistema-europeo-di-distruzione/

              • Pierre Bezucov scrive:

                un’attenuante

              • Peucezio scrive:

                Mauricius (e Bezucov),
                “Credo faccia parte degli atlantisti spaventati che descrivevo qualche tempo fa: percepisce ciò che ama come a rischio e invoca protezione.”

                Come se ci fosse ancora qualcosa da perdere.

                Questi apologeti dell’Occidente sono in prima linea nel voler abolire le libertà per cui dicono di combattere, sono per le restrizioni covidare, le sanzioni alla Russia (cosa c’è di più anticapitalista delle sanzioni per motivi politici), stigmatizzano il dissenso sempre e comunque, sono orwelliani molto più di Putin, che non si ammanta di valori di libertà e pluralismo.

                Il problema è che raramente si combattono due visioni del mondo.
                Quando si combatte è perché si ha la stessa visione e si vuole essere vincitore all’interno della stessa cornice valoriale.

                L’Occidente, combattendo l’Oriente, ne sta assorbendo la mentalità dispotica.
                È il motivo per cui non bisogna combattere: quando combatti diventi come il nemico se non peggio.

    • Peucezio scrive:

      Pierre Bezucov,
      “In reazione ai deliri “neoconi”” […]

      D’accordo su tutto.

  4. Ho dato un’occhiata al blog del signor Massari; ancora non siamo alla fotina in cravatta accanto a titoli come “Serve più polizia” o “Più pulizia per le serve”[*] in capo a scritti in cui frigna che non c’è più rispetto per gli anziani e/o loda il valore pedagogico delle percosse come un gazzettiere qualsiasi, ma la strada mi pare aperta.
    Io per ora lo metto nella scatolina in cui tengo i giovanni lindi ferretti. Se poi ci si trova male, che me lo faccia sapere.

    [*] Filippo Scòzzari & Nipote, “L’isterico a metano”, Milano 1997.

  5. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    “Corano”

    Io mi sono sempre chiesto – e la barriera linguistica ahimè mi ha sempre impedito di cercare una risposta nella mia esperienza di vita, che per un quarto di secolo è trascorsa letteralmente in mezzo a musulmani di varia origine – quanto di queste intuizioni dei lessicografi che ci illustri così acutamente sia davvero presente nella vita quotidiana del musulmano medio.

    Così, so bene che ad esempio il Cantico dei Cantici è stracarico di mille significati, come ad esempio illustrati dai testi del cardinal Martini, eccellente biblista. Tuttavia non solo ben poco di quei significati traspare direttamente nella liturgia della Messa, ma il 99% di quelli che a Messa abitualmente ci vanno è già tanto se sa dell’esistenza del Cantico dei Cantici.

    Se tanto mi dà tanto, mi è lecito sospettare che non solo i significati che tu ci illustri della parola coranica ‘Iqra!’ siano ignoti ai più, ma che quella stessa parola magari risulti solo una formula abituale nella liturgia del venerdì (si dice così?) in moschea, un po’ come il ‘Dominus vobiscum’ dei tempi della Messa in latino per i contadini pugliesi di inizio Novecento che mi descrivevano in famiglia da piccolo.

    A questo punto l’ignoranza Occidentale di tale ricchezza di significati risulta se non più giustificabile quantomeno più comprensibile.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Miguel Martinez scrive:

      Per ADV

      “quanto di queste intuizioni dei lessicografi che ci illustri così acutamente sia davvero presente nella vita quotidiana del musulmano medio.”

      Certo, ma calcola che la lingua araba è estremamente trasparente: se conosci l’arabo, cogli immediatamente l’affinità tra una parola e un’altra con la stessa radice.

      • Miguel Martinez scrive:

        ” intuizioni dei lessicografi”

        Aggiungo che nel cristianesimo, le “storie” sono tutto, mentre nell’Islam il “suono” è tutto: ovviamente esistono racconti edificanti ed esemplari, ma non ci sono (almeno in primo piano) cose come la Cacciata dal Paradiso, il Diluvio, l’Esodo, la Stalla di Betlemme, la Crocifissione. E quindi la letteratura religiosa cristiana è soprattutto un tornare infinite volte, in infiniti modi, su queste storie.

        La chiesa cattolica aveva nel latino una lingua “elevata”, “dignitosa”, “comprensibile ovunque dai colti”, ma che non aveva nulla di sacro: nessuno si immaginava che Dio avesse creato il mondo emettendo il suono “fiat”.

        Invece Dio ha parlato proprio in arabo.

        Immagino che il giudaismo abbia entrambi – le storie e la lingua.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Martinez

          “suono”

          Tre appunti che credo pertinenti, due letterari e uno umoristico.

          Innanzitutto: una civiltà dove il Suono (e in particolare il Suono della Voce) guida l’agire umano è quella di “Dune”. Parole pronunciate opportunamente obbligano le persone a comportarsi in un certo modo sia nel libro sia nei film. Addirittura nel film di David Lynch il suono è proprio un’arma. Un parallelo che entusiasmerà il nostro Ros: il suono è davvero un’arma per certi tipi di crostacei, che ci stordiscono le prede prima di mangiarle, e gli studi su quel suono sono alla base di una delle start-up che oggi si occupano di fusione nucleare controllata, l’Inglese First Fusion.

          Poi, al liceo avevo studiato che Dante sostenesse che la lingua parlata da Dio nel Paradiso Terrestre con Adamo fosse l’Ebraico (mi sembra lo confermi anche Eco nel suo ‘Alla ricerca della lingua perfetta’).

          Infine, una barzelletta dell’epoca Sovietica spiega bene l’incomunicabilità di mondi diversi. Un gruppo di turisti stranieri si ferma sulla Piazza Rossa, davanti a un capannello di locali. Uno dei turisti va dai Moscoviti e chiede un’informazione; uno dei locali risponde. Inutilmente, però: dopo vari tentativi infruttuosi, il turista torna dai suoi lamentandosi:
          “Ma questi non capiscono proprio niente! Non sono riuscito a farmi capire, e sì che parlo cinque lingue: Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo e Portoghese!”
          Anche il Sovietico torna dai suoi e dice:
          “Ma questi non capiscono proprio niente! Non sono riuscito a farmi capire, e sì che parlo cinque lingue:
          Russo, Armeno, Georgiano, Uzbeko e Tagiko!”

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Ros scrive:

            Andrea Di Vita: “…David Linch, il suono è proprio un arma”

            “Gli israeliti cinsero d’assedio la città di Gerico: ubbidendo all’ordine del Signore i soldati ebrei fecero per sei giorni un giro attorno alle mura della città.

            Al settimo giorno i soldati fecero sette giri e poi sette sacerdoti, con sette trombe di corno d’ariete davanti all’arca dell’alleanza, avanzarono suonando con l’avanguardia che li precedeva e la retroguardia che seguiva l’Arca dell’Alleanza, facendo ancora una volta un giro delle mura con il popolo che assisteva in silenzio.

            Questo rito veniva ripetuto per sette giorni.

            Nell’ultimo giorno anche l’arca fece sette giri e, dato fiato alle trombe, il popolo lanciò il grido di guerra e le mura di Gerico crollarono.

            Corni d’Ariete il suono!

            Giosuè

            “…Avete presente il suono dell’aereo in picchiata?
            Quella specie di ululato che sentiamo spesso nei film di guerra, poco prima del bombardamento?

            Una sirena assordante, che cresce di intensità all’avvicinarsi dell’aeroplano:
            ecco, quel suono è dovuto alle “trombe di Gerico”.

            Le trombe di Gerico sono delle vere e proprie sirene applicate al ventre dell’aeroplano.

            Sono azionate dal flusso d’aria, e il loro impiego venne congegnato per la prima volta durante la Seconda Guerra Mondiale.

            Fu il colonnello generale a capo del servizio tecnico della Luftwaffe ad avere l’idea (e secondo alcuni fu Hitler in persona).

            Ma qual era la funzione di questi dispositivi? Semplice:
            terrorizzare l’avversario.

            Immaginate di essere un qualsiasi abitante europeo durante il secondo conflitto mondiale.
            Immaginate di vivere in città e di sentire per la prima volta quel particolare suono di sirena; dapprima lontano e flebile, poi sempre più vicino e prorompente.

            Subito dopo cominciano a saltare in aria i palazzi.

            E’ terribile, non trovate?
            Ecco, immaginate che accada una seconda volta. E una terza.

            Provate a pensare di dover vivere questa situazione più volte alla settimana per un intero mese.

            Che significato potrà mai assumere il suono di quella sirena per il vostro cervello?

            Non tutti gli aeroplani montavano le trombe di Gerico.

            Anzi, a dir la verità in principio vi era un solo modello che poteva vantare (se così si può dire) un simile accessorio.

            Era lo Junkers Ju87, detto “Stuka”, un aereo da combattimento in picchiata…”

            https://www.lorenzomanara.it/lo-stuka-e-le-trombe-di-gerico/

            Canti delle Sirene e delle Banshee Melusine
            “…Qual è il suono delle fate della morte?

            L’elemento più caratteristico delle descrizioni mitologiche celtiche delle Banshee è il loro urlo terrificante.

            È definito come un suono penetrante, terrificante, paralizzante, capace persino di rompere i vetri.

            Tuttavia, ci sono altre correnti che lo definiscono come il suono delle unghie che lacerano una lavagna.

            Altri ancora si spingono a dire che si tratta di un tipo di canto molto bello, persino piacevole all’orecchio.

            Il fatto è che, qualunque forma assuma il latrato di questa fata, sarà sempre negativo, poiché ha persino annunciato la morte di uno dei membri di una famiglia.”

    • PinoMamet scrive:

      Andrea

      Però in qualunquissima lezione rabbinica sulla Parashah (porzione della Torah) settimanale si dicono esattamente queste cose che i cattolici ignorano; non per stupidità o ignoranza del clero cattolico (che le studia) ma perché al Cristianesimo interessano altri elementi, in genere.

      Comunque l’ebreo mediamente praticante le conosce, magari non troppo approfondite.

      Immagino che per l’Islam sia lo stesso.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ pino mamet

        “praticante”

        Non lo sapevo, grazie!

        Immagino che la causa stia nel fatto che la conoscenza del Cantico dei Cantici (e quello che i Cristiani chiamano Antico Testamento in genere) sia molto più centrale per il culto Ebraico che per quello Cattolico. Il Cattolico medio l’Antico Testamento lo sente recitato a pezzi e bocconi durante la Messa, è giusto un elemento della liturgia. Un Cattolico fervidamente praticante osserva i digiuni e le feste comandate, partecipa alle attività caritatevoli della parrocchia (le ‘opere di misericordia corporale’, i ‘fioretti’…), va in pellegrinaggio a qualche Santuario o in processione per il Santo patrono: la sua spiritualità di certo non è incentrata su un Libro. Tant’è vero che in alcune parrocchie si organizzano, per chi lo desidera, appositi incontri di lettura in comune di passi della Bibbia: che non sono assolutamente obbligatori.

        Da ragazzo mi colpì moltissimo una scena di un film con Eduard G. Robinson dove il protagonista – un miliardario self-made man – recita con disinvoltura ad ogni piè sospinto interi brani di Ezechiele in una conversazione cogli amici; Il film era ovviamente doppiato in Italiano, ma sentire una voce Italiana che al di fuori della Messa recitava brani biblici mi sembrò così strano che me lo ricordo ancora.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Strano però, perchè modi di dire e rimandi alla Bibbia erano comunissimi nel parlare italiano fino all’Era della Televisione.

          Ammetto che i miei maggiori erano più colti dell’italiano medio ma sospetto avessero ben letto la Bibbia, compreso l’Antico Testamento.

          E un pò ne è tracimato fino a me.

          Sull’Islam visto da Miguel, sospetto che sia come Kelly Le Brock vista da un giovane Francesco ancora teenager …

          🙂

          • PinoMamet scrive:

            “Strano però, perchè modi di dire e rimandi alla Bibbia erano comunissimi nel parlare italiano”

            mmm tipo?

            io ricordo Noè e Matusalemme come esempi di vecchiaia, Noè lodato anche perchè “ha piantato la vigna” in certi canti popolari, un “diluvio universale” quando piove molto, e poco altro…

            • Miguel Martinez scrive:

              Per PinoMamet

              ““Strano però, perchè modi di dire e rimandi alla Bibbia erano comunissimi nel parlare italiano””

              Credo che ci siano tre livelli:

              1) cattolico – come dici tu, Noè, ecc.; i più “teologici” qualche elemento commovente dei salmi; molte storielle della vita di Gesù perché edificanti

              2) Evangelico-americano-tosto, quanto sopra, ma con un sacco di valore “legale” in più, tipo, se le generazioni sono quelle che dice la Bibbia, il mondo deve essere stato creato 6000 anni fa, con i fossili dei dinosauri già dentro

              3) Ebraico (ci provo, correggimi se sbaglio), i due livelli di cui sopra (meno Gesù), più un sacco di esegesi linguistiche, paralleli incrociati, che partono dall’idea di un testo/suono inesauribile

              Immagino che i genitori di Francesco fossero di tipo 1).

              • Moi scrive:

                Ma nell’ Islam c’è un equivalente “mistico puro” di astrazione totale tipo Kabbalah ?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Moi

                “Ma nell’ Islam c’è un equivalente “mistico puro” di astrazione totale tipo Kabbalah ?”

                Certo; e c’è anche un equivalente quasi-cristiano in figure come al-Rabi’ah.

                Soprattutto, c’era il mondo esoterico degli artigiani, un po’ come i proto-massoni da noi.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Moi

                ““Ma nell’ Islam c’è un equivalente “mistico puro” di astrazione totale tipo Kabbalah ?””

                Poi c’è proprio tantissimo che non è stato ancora studiato: ci sono biblioteche intere in Medio Oriente, di manoscritti che nessuno ha pubblicato.

                Recentemente ho scoperto una biblioteca qui a Firenze, di uno straordinario americano profondamente europeo, che un secolo e mezzo fa, ha raccolto manoscritti persiani.

                E abbiamo passato una splendida giornata, con un’amica che insegna a Venezia, a sfogliarli e cercare di decifrarli.

              • Francesco scrive:

                parlavo dei miei nonni, io!

                PS ma siete mai entrati in una chiesa? o un museo? avete presente il numero sterminato di episodi biblici illustrati nei quadri? ed erano destinati alla fruizione popolare, che tutti andavano in chiesa

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Sì, ci sono (geremiadi, soluzioni salomoniche, tanti riferimenti all’inizio della Genesi…), però sono tutti superficiali, da persone che hanno sentito dire o visto un quadro. E che quindi talvolta fraintendono completamente (come nel caso della soluzione salomonica).

              • Ros scrive:

                Moi: “Ma nell’ Islam c’è un equivalente “mistico puro” di astrazione totale tipo Kabbalah ?”

                https://sufi.it/

                Bektashi sciiti

                https://it.m.wikipedia.org/wiki/Bektashi

                Dervisci rotanti

                … al-Ḥasan al-Baṣrī;
                Gialāl al-Dīn al-Rumī,
                al-Jīlī, al-Ghazali,
                Ibn ʿAṭāʾ Allāh Iskandarī,
                Shihāb al-Dīn Yaḥyā Sohravardī.

                Gianluca Magi:
                “Il dito e la luna. Insegnamenti dei mistici dell’Islam”

                https://it.m.wikipedia.org/wiki/Henry_Corbin
                Il Punto d’Incontro, 2002

              • PinoMamet scrive:

                A dire il vero Francé parlavi di modi di dire, non di chiesa e musei.

                Io ti ho citato quelli che conosco, Mauricius ha aggiunto le geremiadi che non mi sembra un termine troppo popolare, ma ok, anche così si contano sulle dita di una mano.

                Un po’ poco considerata la mole dell’antico Testamento e duemila (vabbé diciamo 1500 realisticamente) anni di storia cristiana europea…

  6. Peucezio scrive:

    Miguel,
    post molto suggestivo e affascinante, come sempre (ma anche più del solito).

    È evidente che tu, in virtù delle tue cognizioni anche dirette, leggi nell’Islam cose che a me e ad altri sufggono.

    Però consentimi comunque – sapendo che ciò che io dico, come al solito, coglie solo un aspetto e che non voglio banalizzare o disconoscere il valore e l’interesse della tua proposta – di llevarte la contraria 😀 o, meglio, di porre un paio di questioni.

    “Io non appartengo al mondo islamico, se dovessi dire qual è la mia personalissima religione, direi quella greca narrata da James Hillman, con una certa dose di santi cristiani.
    Ma esiste un mondo di un miliardo e passa di esseri umani, che non devono necessariamente chinarsi di fronte al nostro ditino imparatore. Ché anche quella che chiamiamo la “nostra” è solo una delle innumerevoli antropologie che vengono e vanno sulla superficie della Terra.”

    Ma c’è un punto fondamentale.
    E cioè che ai greci non sarebbe mai saltato in mente di voler imporre ad altri un loro culto e considerare falsi quelli altrui, mentre l’Islam fa esattamente questo: i politeismi e paganesimi sono comunque sbagliati e i monoteismi abramitici che non siano l’Islam sono tollerati perché imperfetti.
    L’Islam è universalista e la religione greca no.

    Se poi il confronto è con l’Occidente capitalista contemporaneo, sì, è ancora più pervasivo dell’Islam, ma la radice è la medesima: due universalismi in concorrenza e che hanno la stessa scaturigine teologica (Weber o non Weber, il capitalismo moderno si è sviluppato in ambiente ebraico e cristiano: non è un’invenzione degli induisti o dei confuciani).

    Secondo punto, non di contorno, ma, credo, cruciale: perché ami tanto la purezza, la purificazione e la disciplina dei corpi?

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Peucezio

      “perché ami tanto la purezza, la purificazione e la disciplina dei corpi?”

      Non è che io lo ami. Semplicemente vorrei che si constatasse.

      Cioè che l’Islam non si può capire, semplicemente estrapolando una frase a caso dal Libro.

      Secondo, l’Islam è sicuramente universalista, a differenza del giudaismo, ma come la Chiesa cattolica.

      Anche se l’universalismo parte da una premessa completamente diversa: per il cattolico, c’è una Storia drammatica, la caduta, il peccato originale, la redenzione con il sangue di Dio come unica via di salvezza.

      Per l’Islam, Dio ha creato una legge per gli esseri umani (e un’altra per i jinn, un’altra per gli uccelli, ecc.). L’uomo è intrinsecamente buono e vive istintivamente secondo questa legge, ma ogni tanto ci vuole un profeta che ricordi questa legge unica che c’è da quando c’è l’uomo, poi le varie comunità dimenticano e tradiscono, e bisogna rimandare un altro profeta per ricordare la stessa legge.

    • Francesco scrive:

      x Peceuzio

      mi pare che confuciani e induisti si stiano adattando benissimo al capitalismo, inteso nel senso marxiano, alto, nobile del termine: lavorare, prosperare, progredire economicamente.

      Al contrario non c’è paese di cultura islamica in cui questo accada, se prendono qualcosa del capitalismo è la “turbo-finanza” come sbocco dei proventi del petrolio. Ma di sviluppo economico non c’è traccia (o quasi) dal Marocco all’Indonesia. Molto sfruttamento, anche brutale, ma senza cambiamento.

      Ciao

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Francesco

        “Al contrario non c’è paese di cultura islamica in cui questo accada, se prendono qualcosa del capitalismo è la “turbo-finanza” come sbocco dei proventi del petrolio. Ma di sviluppo economico non c’è traccia (o quasi) dal Marocco all’Indonesia. Molto sfruttamento, anche brutale, ma senza cambiamento.”

        Riflessione interessante, anche se la Turchia mi sembra una palese eccezione.

        In effetti, là dove c’è capitalismo “produttivo”, sono stati più che altro i cinesi a portarlo (Filippine, Indonesia, Malesia).

        La cosa curiosa è che l’Islam è storicamente strettamente legato al “mercato” in senso fisico, come centro della società; e al commercio su lunghe distanze – è stato fondato dal responsabili mercati esteri della ditta Khadija Amministratrice Unica. E infatti abbiamo già detto come l’Islam si identifica, non con la campagna, ma con la città contro il deserto.

        L’Islam inoltre non ha mai avuto il culto del sacrificio e della rinuncia in senso cattolico: il mercante doveva godere (con moderazione) dei suoi guadagni. Anzi, il mercante (che fa scambi onesti, evita l’usura, non butta via tutto in scommesse, d’accordo) è proprio l’archetipo dell’Islam.

        Un’ipotesi potrebbe essere la mancanza di stati forti: Cina, Turchia, Inghilterra, Francia, Olanda hanno avuto stati diversissimi ma molto forti e organizzati. La Germania non credo che avesse un’economia “interessante” prima dell’ascendenza della Prussia.

        Che ipotesi hai tu?

        • roberto scrive:

          miguel e francesco

          azzardo una ipotesi

          potrebbe essere la differenza fra una cultura di “mercanti” (nelle regioni dove è nato e si è sviluppato l’islam) ed una di “artigiani e mercanti” (in europa)?

          in fin dei conti, se vivo in un deserto è normale che campo comprando e vendendo, perché non posso produrre niente. il terziario sarà la mia attività principale

          se vivo in un posto dove invece posso produrre, camperò di produzione e commercio delle cose che produco, sviluppando quindi prima il settore primario (secondario con l’inizio dell’industrializzazione) e poi quello terziario

          che ne pensate?

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            “potrebbe essere la differenza fra una cultura di “mercanti” (nelle regioni dove è nato e si è sviluppato l’islam) ed una di “artigiani e mercanti” (in europa)?”

            Capisco il tuo ragionamento, ma non lo condivido.

            Gli arabi (e qui si parla proprio di gruppo etnico, non di Islam) sono sempre stati maestri artigiani; Iraq, Egitto, Anatolia, ovunque le corporazioni – come le “arti” fiorentine – dominavano la vita cittadina. Ed è rimasto così fino al Novecento.

            E’ un errore associare l’Islam al “deserto”, casomai l’Islam sono le grandi isole di “civiltà-città” in mezzo al deserto, come Damasco, tutta la Valle del Nilo, la Mesopotamia, le oasi del Marocco (parlo solo del mondo arabo, che il resto lo conosco di meno).

            Poi nel Medioevo, la tecnologia araba era molto avanti rispetto a quella europea, in tutti i campi, dagli astrolabi ai mulini alla tinture alla chimica in generale alla metallurgia.

            • roberto scrive:

              ok capisco!

            • Miguel Martinez scrive:

              “la tecnologia araba era molto avanti”

              L’esame più bello all’università (e quello dove ho preso il voto più basso, credo 26) l’ho dato in Filosofia Islamica, con una docente… di chimica all’università di Roma, venuta apposta a Venezia.

              Che era sulla chimica – alchìmia (mi raccomando l’accento!) araba, sia come eredità ellenistica, sia come prassi concreta degli artigiani, sia come visione del mondo.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ roberto

            “ipotesi”

            Giocando a pensare con la tastiera, mi permetto di provare a completare la tua ipotesi, che mi piace molto (ah, la struttura e la sovrastruttura… 🙂 ).

            Lo sviluppo industriale richiede una giusta miscela di attività produttiva e di attività mercantile, e richiede anche che siano limitati gli impedimenti alla libera circolazione dei capitali e delle persone, insieme con le spese non produttive (l’esercito, il lusso…).

            La seconda condizione (le spese militari!) esclude l’impero Romano, che pure soddisfaceva la prima. E direi anche l’India (l’immensa concentrazione di ricchezza immobilizzata in templi e palazzi vari, per motivi religiosi e non).

            Il nostro Medioevo aveva poco da spendere in armi e lusso, aveva commerci limitati e tutto ‘fatto in casa’. Poi, quando le cose sono migliorate, si sono sviluppati anche i commerci.

            Gli Arabi hanno avuto tanto commercio (le carovane) e poche attività produttive (il deserto!).

            La Cina avrebbe potuto fare come l’Europa, ma a un certo punto ha deliberatamente soppresso l’esplorazione oltremare (per non fare arricchire troppo i mercanti a scapito degli altri?); una spedizione Cinese arrivò al Mozambico prima di Vasco de Gama.

            Concludo qui le mie elucubrazioni da storico delle culture dilettante… 🙂

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Miguel Martinez scrive:

              Per ADV

              “Concludo qui le mie elucubrazioni da storico delle culture dilettante… ”

              Premessa l’obiezione a Roberto sull’artigianato e gli arabi…

              Manca nella tua interessante riflessione, un commento sul motivo per cui il “capitalismo” come lo conosciamo noi non sia nato a Firenze (artigianato, commercio in tutta Europa e oltre, usura a tutto spiano, moneta che dominava tutto il continente, tecniche raffinate, fabbriche con ciompi al lavoro…) ma nelle campagne inglesi diversi secoli dopo.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                “Firenze”

                Per lo stesso motivo per cui non è nato in una qualche oasi – anche grandissima, come Damasco.

                Le dimensioni.

                Firenze, Genova, Singapore, Amburgo… le póleis sono troppo piccole per raggiungere la massa critica necessaria all’accumulo di capitale primario. Persino sotto l’immenso impero Abbaside questa accumulazione era possibile solo nelle poche zone non desertiche e munite di abbastanza incroci fra strade da stimolare l’artigianato, ossia nelle oasi.

                (E dai, lasciami mettere qualcosa di quantitativo come le dimensioni, se no che giusto c’è ad essere il fisico del blog? 😉 )

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                ” il “capitalismo” come lo conosciamo noi non sia nato a Firenze”

                Perché non avevano la tecnologia digitale necessaria per le transazioni internazionali in tempo reale che caratterizzano il capitalismo come lo conosciamo 😉

                Più seriamente, lo sviluppo è avvenuto per gradi e un grado 1) è stato sicuramente la nascita dell’economia finanziaria nell’Italia medievale, che ha permesso la messa a disposizione di capitali virtualmente illimitati grazie alla leva finanziaria.
                2) Poi sono arrivare le colture e le tecnologie agricole più efficienti che hanno ridotto il fabbisogno di manodopera sui campi.
                3) Poi un’amministrazione capace di buttare fuori i contadini dai loro campi, che hanno fornito forza lavoro per altro.
                4) Poi la confisca e la vendita delle immense proprietà monastiche.
                5) Poi una tecnologia navale che permetteva l’esportazioni di immense quantità di prodotti molto lontano nello spazio.
                6) Poi l’accesso alle rotte oceaniche che sono diventate il centro del mondo (dove prima il centro erano le rotte mediterranee).
                7) Poi i giacimenti di carbone e ferro.
                8) Poi un grande mercato interno, capace di espandersi grazie al colonialismo (basta costringere le colonie a comprare i tuoi prodotti).

                A Firenze (come a Venezia, a Genova e a Napoli) ne mancavano la 4, la 6, la 7 e la 8. All’Olanda la 7 e un po’ la 8 (paese piccolo, sebbene con colonie). Alla Francia la 4.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “Più seriamente”

                Bella analisi, grazie!

        • Peucezio scrive:

          L’obiezione di Francesco è molto pertinente e non banale in effetti.
          C’è da rifletterci.

        • Francesco scrive:

          primissima cosa: credo tu abbia perfettamente ragione, la Turchia moderna è un’eccezione, un paese di cultura islamica con un forte sviluppo manifatturiero

          forse, la rivoluzione kemalista e i legami fortissimi con la Germania hanno influito, così in profondità da non essere poi scalfiti dal Sultano Erdy

          prima l’Impero Ottomano era “Islam classico” anche in economia, direi

          ciao

          PS culto cattolico del sacrificio??? mercati che non si godono la vita??? ma di chi stai parlando???

          😀

  7. Miguel Martinez scrive:

    Colgo l’occasione per fare un po’ di pubblicità a un interessante libro di Roberto Massari, sull’italiano Gino Doné che partecipo alla rivoluzione cubana:

    https://www.massarieditore.it/app/prodotto.jsp?IdS=2035&tipo_cliccato=2&id_prodotto=55645&css=

    “Volendo narrare i quasi 84 anni di vita di Gino Doné – l’italiano presente sul Granma insieme agli altri 81 che diedero inizio alla Rivoluzione cubana – mi accingo con passi felpati a ripercorrerli, cominciando proprio dalla fine, quando per qualcuno era diventato ormai un mito vivente, una sorta di «Garibaldi» del Novecento. Era rimasto, invece, un partigiano e un rivoluzionario irriducibile, cui però i giornalisti e i cronisti che lo avevano intervistato non erano mai riusciti a togliere di bocca più di qualche frase, aneddoti, ricordi.
    Aneddoti e ricordi che il più delle volte erano stati riferiti in forma scarna, senza tanti particolari; non per mancanza di memoria, ma piuttosto per una sua peculiarità caratteriale, oggi in via di estinzione tra i contemporanei: la modestia, il non-desiderio di apparire. E la fedeltà all’impegno preso. Ne riparleremo nel corso di questo racconto, in cui interverranno sia i fatti straordinari che hanno contrassegnato la vita di Gino, sia alcune delle persone che lo hanno conosciuto dopo il suo ritorno, in giro per l’Italia o nella sua amata terra veneta. (Katia Sassoni)”

  8. PinoMamet scrive:

    “Iqra” credo sia esattamente lo stesso verbo che si trova per esempio nel libro… omonimo, quello che i cristiani chiamano il Levitico, Vaiqrah: “Vaiqrà el Moshè vaidabèr H. elàv el ohel mo’èd lemòr: dabbèr el bnè Israèl veamartà alehèm…”

    (“e chiamò a Mosè e parlò il Signore presso la tenda di riunione col dire: parla ai figli di Israele e di’ loro…”)

    e lo stesso verbo della “lettura dello Shemah” (qriàt Shemah) o di chi è “padrone della lettura”, capace di cantillare il Sefer Torah trovandoselo davanti senza vocali, ba’àl qorè.

    • PinoMamet scrive:

      Se volete sentire un ebraico… “semitico”, che sembra perfettamente arabo, ascoltate su youtube le letture degli ebrei yemeniti.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Pino Mamet

        “Se volete sentire un ebraico… “semitico”, che sembra perfettamente arabo, ascoltate su youtube le letture degli ebrei yemeniti.”

        Infatti, quando sento registrazioni di questo tipo, qualcosina capisco.

    • PinoMamet scrive:

      Errata: “..elav me-ohel mo’ed lemòr ecc.”

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ pino mamet

      “capace di cantillare il Sefer Torah trovandoselo davanti senza vocali”

      Ti sembrerà incredibile, ma conosco uno che lo sa fare. Un mio carissimo amico di religione Ebraica e strettamente osservante (non risponde al telefono dal tramonto del venerdì fino al tramonto successivo, non mangia certi cibi ecc.) si è trovato negli USA per un viaggio di lavoro. Entra in una sinagoga per partecipare a una cerimonia; salta fuori che quello che doveva leggere la Torah è un imbranato totale. Non c’erano molti fedeli; dopo un momento di palpabile imbarazzo si offre per leggerla lui, e a quanto mi racconta (ambasciator non porta pena) se la cava piuttosto bene. Siccome è parecchio miope sono certo che molte vocali non potesse comunque leggerle (a quanto ne so sono indicate con puntini sopra e sotto le lettere) e le ha intonate a memoria.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • PinoMamet scrive:

        Beh, immaginerai che ne conosco anche io 😉

      • PinoMamet scrive:

        “Siccome è parecchio miope sono certo che molte vocali non potesse comunque leggerle”

        nel Sefer Torah non ci sono proprio
        (ci sono ovviamente le Vav e le Yod, che non sono vocali…)

        ci sono naturalmente bene scritte (ma a volte se la stampa è piccola faccio fatica anch’io) nel Tanakh a stampa che si usa per riferimento…

      • Moi scrive:

        molte vocali non potesse comunque leggerle (a quanto ne so sono indicate con puntini sopra e sotto le lettere) e le ha intonate a memoria.

        ————–

        Il Niqqud, ma spesso al vero esperto NON serve … anche l’ omologo Arabo, detto Harakat .

        Trascrizioni “a orecchio”, eh …

  9. Moi scrive:

    L’ Ebraismo e l’ Islam sono simili, dei due è anzi più complesso l’ Ebraismo … ma l’ Islam ha oggi alcuni vantaggi , alcuni da sempre (I) e altri storicamente recentissimi (II) :

    I A

    Accessibilità e diffusione di gran lunga superiore numericamente.

    I B

    Certezza di una Ratifica (Corano) anziché incessante ricerca di una tradizione (Masorah) di difficile tracciabilità.

    I C

    Unità dottrinaria, divisione ” solo ” nell’ eredità spirituale …

    ————-

    II

    Simpatia degli Intellettuali / Attivisti in “Occidente” … nel mondo Mediterraneo , buoni sentimenti filoPalestinesi e anticolonialisti. Nel mondo Anglosassone invece c’è di più e da prima : da Thomas Edward Lawrence (Miguel me lo ricorda 🙂 …) a Winston Churchill e oltre, fino a oggi. Tutte le Massonerie che muovo i fili delle marionette del “Progressismo” ritengono l’ Islam “meno peggio” della Chiesa Cattolica.

    Atteggiamento passivo-aggressivo molto efficace sui Sensi di Colpa Storici “Occidentali”.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “Simpatia degli Intellettuali / Attivisti in “Occidente” ”

      Dimentichi l’equazione fondamentale.

      1) Adolf Hitler è il Male Assoluto

      2) infatti ha commesso il Male Assoluto che è stato lo sterminio degli ebrei (il resto non se lo ricorda nessuno)

      3) La Civiltà/Democrazia/Occidente, ecc. è la Negazione del Male Assoluto e quindi la resurrezione degli ebrei

      4) Quindi la Civiltà/Democrazia/Occidente è inscindibile da una piccola potenza nucleare mediorientale che dice di essere gli Ebrei Risorti.

      Il resto è molto, molto secondario.

      • Moi scrive:

        Però francamente mi sembra un modello in crisi … e cmq gli Ebrei nella cultura di massa (!) “esistono” solo in due periodi della Storia tra loro lontanissimi :

        Antichità e Anni 1920s-1940s … e il secondo ha fra gli 80 e i 100 anni.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Moi

          “francamente”

          Hai ragione, ma solo nell’Europa Occidentale.

          Io da quando ho sposato una Polacca trovo tante di quelle tracce di cultura Ebraica nell’Europa Orientale da perderci la testa.

          E non parlo solo di Shoah, ma proprio di medici, scrittori, politici, filosofi, scienziati… Moni Ovadia ha appena sfiorato quel mondo scomparso.

          Una cosa ho imparato: l’irricuperabile profondità della mia ignoranza.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

      • Moi scrive:

        Detto come va detto : l’ Ebraismo come religione in sé mi pare sconosciuto … sicuramente fra i “normali” 😉 , ma pochissimo noto anche fra gli intellettuali : spesso li senti parlare di robe “ma proprio basic” 🙂 come circoncisione, rifiuto dell’ immagine sacra e non-consumo di carni suine come se fosse un Unicum Islamico !

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Moi

          “Detto come va detto : l’ Ebraismo come religione in sé mi pare sconosciuto … sicuramente fra i “normali” 😉 ,”

          Penso che l’ebreo sia passato dall’essere il tizio un po’ antipatico che fa il tirchio con i soldi e raccomanda il proprio cugino, a essere il violinista tanto sensibile che un bestione tedesco picchia e poi mette dentro una camera a gas, così, perché non gli piacciono i violini.

          Due deliri che ci dicono molto su di “noi” e nulla sugli “ebrei”.

      • Francesco scrive:

        secondo me

        1) AH ormai lo conoscono in pochi – in Occidente, nessuno al di fuori

        2) quei pochi lo conoscono abbastanza bene da conoscere anche il resto

        3) l’Occidente democratico e civile è la negazione del Nazismo, che è un suo figlio degenere e ha rischiato di diventare il Tutto dell’Occidente. Visto da fuori, questo è irrilevante

        4) il rapporto Israele USA è interessante ma, alla fine, una cosa loro

        insomma, sei è un pò troppo eurocentrico

        😀

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          1) veramente è l’unica cosa che tutti conoscono e la seconda guerra mondiale è quello che tutti intendono quando fanno appello alla Storia o quando parlano di guerra.
          2) no, è scontato che nessuno lo conosca se non superficialmente e qualunque conoscenza che vada oltre il superficiale ormai è a rischio di offrire il campo ad accuse a raglio (per dire, se ricordi che Danzica voleva farsi annettere alla Germania ti becchi del nazista… o del putinista)
          3) salvo quando a Milano organizzano le mostre per gli Eroi di Mariupol con i simboli del Terzo Reich in bella evidenza
          4) la chiusura del Mar Rosso è roba che ci riguarda ed è una conseguenza diretta del rapporto tra USA e Israele

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Mauricius Tarvisii

            “Milano”

            OAAMT!

            A Milano aggiungerei il parlamento di Ottawa, con l’attore NATO e il premier Canadese ad applaudire un reduce nazista VERO.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

        • PinoMamet scrive:

          Devo dar ragione a Mauricius su tutta la linea.

          AH è il Dottor Male e la Seconda guerra è la nuova Iliade.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “Simpatia degli Intellettuali / Attivisti in “Occidente”

      Io “simpatia per l’Islam” ne vedo davvero poca.

      Vedo altri fenomeni:

      1) simpatia per gli immigrati, che sono spesso musulmani

      2) simpatia per i palestinesi in quanto vittime di 80 anni di violenza, ma non perché musulmani

      3) l’idea che “se i battisti hanno il diritto di avere un luogo di culto, perché non dovrebbero averlo anche i musulmani o i testimoni di geova?”

      Poi è vero che gli “anticlericali”, come tutti gli italiani, pensano prima ai propri nemici italiani.

      Anche il leghista più becero mica ce l’ha con i musulmani, ce l’ha con la Schlein che è amica degli ayatollà!

      • Francesco scrive:

        non lo so, esiste davvero una paranoia anti-Islam figlia di quella anti-immigrati

        lo so perchè mi chiedono il voto, gli imbecilli

  10. Moi scrive:

    Detto come va detto : l’ Ebraismo come religione in sé mi pare sconosciuto …

    ———

    Rifornulato a scanso di equivoci : l’ Ebraismo in quanto religione _ absit iniuria verbis _ semplicemente “an al chèga inciòn ” ! 😉

  11. Miguel Martinez scrive:

    Poi credo che tutti conosciate la spiegazione araba dei problemi del Medio Oriente.

    Un tempo eravamo la Più Grande Civiltà del Mondo, abbiamo pure inventato l’algebra…

    Poi sono arrivati dall’Oriente quei selvaggi dei turchi, che non capivano niente e hanno distrutto tutto, perché a Oriente Sono Fatti Così.

    • Moi scrive:

      Mi viene in mente il controverso (Leader Carismatico Guru Hindu) Sadhguru che dice che l’ India è caduta sotto i Britannici perché “è andata perduta” una tecnologia di armi infinitamente superiore anche agli Americani odierni, descritta nei Testi Antichi.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Moi

        “Mi viene in mente il controverso”

        Sì ogni tanto sento cose del genere sull’India, sul mondo arabo no: è più simile alla retorica risorgimentale che se la prendeva con gli austriaci, gli arabi se la prendevano con i turchi e poi con gli inglesi.

        Tra l’altro, la metà almeno di quelli che sostenevano questa tesi nazionalista erano cristiani.

      • PinoMamet scrive:

        Sadhguru è quel tizio con barba bianca e turbante, ex appassionato di motociclismo?

        Mi sembra un personaggio tipicamente indiano: sottofondo di cultura muscolare e macho, egocentrismo con manie di grandezza declinate in chiave spirituale, qualche intuizione davvero interessante mescolata liberamente a tanta monnezza, patriottismo indù spinto fino ai confini del nazionalismo.

        In Occidente, frainteso come mistico, pacifista, “buono” ecc.

        • PinoMamet scrive:

          La sintesi di ogni filmato di conferenze di Sadhguru che mi è capitato di vedere;
          “Siete tutti cretini e non avete capito un cazzo, state facendo tutto al contrario, adesso vi dico due robe che ho pensato io invece e che sono intelligenti infatti le ho pensate io, vi spiegherei tutto ma caspita, si è fatta una certa… alla prossima, coglioni!”

      • roberto scrive:

        moi

        “è andata perduta”

        sai quanto si incazza mia moglie se perdo un ombrello? e questi perdono una tecnologia così, come se nulla fosse….

    • Francesco scrive:

      Ma scusa, sono stati i Mongoli a uccider il Califfo e distruggere Baghdad!

      E mica i Turchi a sconfiggere i Crociati e i Romani? Fosse per gli Arabi, ci sarebbe ancora un Re cristiano a Gerusalemme! o almeno a Bisanzio.

      🙂

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Fosse stato per gli arabi non ci sarebbe nemmeno stato un sovrano latino a Gerusalemme: la prima crociata è stata dovuta all’espansione turca. che minacciò Costantinopoli e diede anche un bel colpo ai Fatimidi.

        • Francesco scrive:

          Non ai Mongoli?

          scopro ora la mia infinita ignoranza

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ francesco

            “Mongoli”

            Se non vado errato la prima Crociata è del dodicesimo secolo, Gengis Khan arriva nel secolo successivo. Secondo Umberto Eco è proprio Gengis Khan a ispirare involontariamente – con la presenza di alcuni cristiani nestoriani alla sua corte – la leggenda Europea del regno del prete Gianni

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            La prima crociata è la conseguenza diretta della conquista selgiuchide di Armenia e Anatolia (dopo Manzicerta nel 1071): Costantinopoli chiese sostegno militare ai latini e i latini risposero con una grande spedizione di massa per la conquista di Gerusalemme (il nesso tra le due cose sembra assurdo, ma in Occidente in quel periodo venne quell’idea e per cercare di capirne il motivo si sono scritti fiumi di inchiostro). Una serie di avventurieri, tra l’altro, si erano già messi al servizio dell’Impero, talvolta con esiti strani https://it.wikipedia.org/wiki/Roussel_di_Bailleul

  12. Moi scrive:

    I corpi sono radicalmente sessuati,

    [cit.]

    —————————–

    Possono cambiare con la stagione ? 😉

    https://www.dailymail.co.uk/health/article-13323887/People-identifying-gender-season-changes-time-year-feel-masculine-summer.html

    Young people are now identifying as ‘gender season’ – meaning their gender changes with time of year: ‘I feel more masculine in the summer!’

    Genderseason is exploring your gender identity in relation to the seasons

  13. roberto scrive:

    OT ah cominciamo bene la giornata…poteva essere di un qualsiasi partito ed invece sono come al solito i neonazisti nazionalisti che però sono nazionalisti fino a che non prendono soldi da qualcuno ad est

    https://www.lastampa.it/esteri/2024/04/23/news/germania_arrestato_assistente_eurodeputato_spionaggio_cina-14247070/?ref=LSHLN

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Ma credo che sia lo stesso motivo per cui gli “antisistema” di là è facile che prendano soldi da qualcuno a ovest: se di fondo non nutri fiducia nel sistema, una volta che perdi la carica ideale iniziale li prendi con piacere i soldi degli altri.

      • Francesco scrive:

        Beh, scusa, se io sono un Patriota tedesco e non nutro fiducia nel sistema demo-plutocratico, mica vendo la Germania alla Cina!

        Lo faccio se sono una Puttana tedesca, quello sì.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Io nasco patriota tedesco, quindi il sistema che regge la Germania mi fa schifo. Poi il mio patriottismo si raffredda, ma lo schifo rimane, per cui che me ne frega pure se mi vendo a stranieri?
          I russi che ospitiamo in Occidente tendenzialmente odiano la Russia (parlano male non del governo, ma proprio della Russia come nazione), eppure dubito che fossero nati tutti come odiatori del proprio paese.

          • Peucezio scrive:

            Al di là di tutto, molto banalmente, è normalissimo chiedere aiuto al paese B per liberarsi dell’occupazione del paese A.
            C’è il rischio ovviamente che poi ti occupi il paese B, ma non ci si astiene dal combattere un problema attuale e reale per paura di uno ipotetico e potenziale: fai i tuoi calcoli e te la giochi.

            Un popolo astuto farebbe come i turchi, che si giostrano fra tutti facendo i cazzi loro.

            Divide et impera, geometrie variabili, alleanze opportunistiche in nome dell’interesse nazionale.

            La politica per secoli si è fatta così.
            Oggi non si fa più così perché alla Realpolitik è subentrata la morale (che è una bella cosa, ma non c’entra con la politica, che è gestione, è pragmatismo).
            E se non esistono più interessi legittimi anche in contrasto ma esiste il Bene come categoria metafisica, esiste un solo interesse nel mondo (quello americano) e tutti gli altri devono venire schiacciati: il succo di una visione moralistica del mondo è sempre quello: il dispotismo.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ peucezio

              “Bene”

              OAAP!

              Ciao!

              Andrea Di Vita

            • roberto scrive:

              sono singolarmente d’accordo con quello che dice peucezio, e infatti il mio intervento ha un carattere puramente informativo, quasi giornalistico direi.

              se qualcuno vuole votare per chi prende i soldi da cina e (probabilmente) putin, adesso sa chi votare. Vi segnalerò notizie simili man mano che le leggo anche io

              • roberto scrive:

                “adesso” era ironico, si sapeva già da prima…ora c’è qualche elemento concreto in più

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ roberto

                “se qualcuno”

                Anche se qualcuno vuol votare chi lavora apertamente con gli USA adesso sa chi votare.

                https://www.milanofinanza.it/news/draghi-passa-alla-goldman-sachs-882993

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Metti le date, furbetto disonesto!

              • roberto scrive:

                ADV

                “con gli USA”

                certo…faccio giusto un po’ fatica a mettere sullo stesso piano uno che ha lavorato un paio d’anni con goldman sachs vent’anni fa ed un neonazista che fino a ieri si prendeva i soldi di mosca e pechino, ma è una questione di gusti politici sulla quale non ho niente da dire

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Roberto

                “fatica”

                Anch’io faccio un po’ di fatica, in effetti. Nessun naziskin ha mai anche solo lontanamente prodotto i danni che hanno prodotto le sanzioni cretine di Draghi alla Russia. Grazie a Draghi ora dobbiamo comprare in Algeria il metano che compravano in Russia; e dato che l’Algeria è da sempre ottimo cliente dell’industria Russa degli armamenti, ogni volta che accendiamo il fornello paghiamo un po’ dei tank di Putin – peccato che spendiamo più di prima. Del resto, stiamo parlando di un signore che parlava in pubblico di un vantaggio dei lettori di Kant

                https://it.quora.com/profile/Andrea-Di-Vita/https-novaproject-quora-com-Le-sanzioni-hanno-realmente-fatto-danni-alla-Russia-o-come-alcuni-sostengono-che-hanno-fat?ch=3&oid=160472088&share=0c72c771&srid=pLss4&target_type=post

                Persino il FMI lo ha smentito…

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                Andrea,

                e che problema c’è?

                vota per il neonazista e la sua compagnia ti sbarazzerai finalmente di tutto il cocuzzaro atlantista.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ roberto

                “che problema”

                Che problema c’è, mi chiedi?

                Qui sta il mio amletico dubbio!

                Votare per un neonazista dichiarato che ha fatto la spia…

                …o votare per un atlantista dichiarato che ha rovinato l’Europa pur di sostenere i neonazisti Ucraini?

                Se la democrazia è la scelta del meno peggio, chi dei due è il meno peggio?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                mah andrea,

                non voglio darti consigli politici ma da *come la metti tu* la scelta è davvero semplice.

                da una parte un nazistello che in fin dei conti l’unica cosa che ha fatto è stata rubacchiare un po’ di fondi pubblici e prendere soldi da pechino e mosca in cambio probabilmente di un po’ di infleunza. nazistello che ti promette la liberazione dall’odiato nemico Amerikano

                dall’altra uno che ha devastato l’europa pur di sostenere i nazisti ucraini e che promette di continuare sulla stessa strada.

                mi sembra abbastanza evidente che secondo la tua narrazione il secondo è il male peggiore

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Io non voterò nessuno dei due e il problema è risolto: l’alternativa non è tra Sua Nullità Ursula e i neonazisti.

              • roberto scrive:

                tra l’altro il secondo mi sembra decisamente contro l’UE, che ti ricordo, è un’altro dei tuoi cavalli di battaglia (anche se un tempo eri europeista)

              • roberto scrive:

                “Io non voterò nessuno dei due”

                capisco, e anche io voto da un’altra parte (poi non voto nemmeno per gli eurodeputati italiani ma per quelli lussemburghesi)

                solo che temo che ci troveremo in 3

                pazienza….

              • Francesco scrive:

                Andrea

                prima che tu scriva di nuovo “ha rovinato l’Europa” ti ricordo due cose

                1) “non si solo pane vive l’uomo”

                2) quello che ha studiato economia e lavora con quei numeri non sei tu

                Sai, potresti evitare figuracce peggiori di quelle del Parlamento canadese (che ha solo scoperto che sul fronte orientale la guerra era tra Hitler e Stalin, cosa che noi ce lo sapevamo già)

                Saluti

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “non di solo pane vive l’uomo”

                Ecco, appunto, intanto però cominciamo a pensare al pane, va bene? Se no sa tanto di presa per i fondelli.

                “numeri”

                Se vedessi come le vedo io al lavoro le conseguenze sull’approvvigionamento energetico nazionale mi daresti ragione.

                Comunque per capire quanto cretine siano le sanzioni con cui ci ha turlupinato Draghi basti ricordare che paghiamo il metano più di prima per sovvenzionare gli acquisti Algerini di armi Russe.

                Credi che tutto il riarmo che adesso ci si vuol far fare in fretta e in furia dopo averci raccontato che i Russi erano ridotti a combattere con le pale sia più facile adesso che il metano facciamo più fatica a comprarlo?
                Guarda che anche le fabbriche d’armi vanno a elettricità, e buona parte della nostra elettricità va a metano…

                A volte mi viene da pensare che Draghi sotto sotto lavori proprio per Putin. Ha fatto davvero un capolavoro, non c’è che dire!

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Peucezio scrive:

                Non ho ben capito.
                Andrea vota in Germania anziché in Italia?

                Io comunque voterò Italia Sovrana e Popolare o forse, se ha qualche probabilità in più di andare a Strasburgo, la formazione di Santoro.

                Non mi frega un cazzo di rossi e neri, come nell’avventore sordiano di Ecce Bombo, basta che si oppongano alla fornitura d’armi allo psicopatico di Kiev che sta facendo decimare il suo popolo e al criminale di Tel Aviv che sta sterminando un altro popolo.

              • Roberto scrive:

                Peucezio

                “basta che si oppongano alla fornitura d’armi allo psicopatico di Kiev che sta facendo decimare il suo popolo e al criminale di Tel Aviv che sta sterminando un altro popolo”

                Scusa ma perché non voti 5 stelle? Al parlamento europeo ultimamente hanno sempre votato in quel senso e hai qualche speranza di eleggere qualcuno (gli altri due temo per te che siano un voto disperso)

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                ma stai scherzando??

                Non erano nel governo Draghi?
                Non hanno votato tutte le sanzioni, invio di armi e il resto?

                Che cazzo me ne frega di quello che fanno stando all’opposizione e sapendo quindi che sarà irrilevante?

                I 5 stelle per certi versi sono il peggio della politica italiana.

                Già quando Grillo cominciò a fare i suoi comizi, “vaffa day” e simili, prima ancora di fondare il partito, capii subito che era una cazzata demagogica e utile al potere.
                Sparava a zero sui politici (c’era un governo di centro-sinistra, a me per nulla simpatico) e mi era già chiarissimo che delegittimare la politica con moralismi idioti e luoghi comuni demagogici significa delegittimare la sovranità popolare a favore di poteri non eletti da nessuno (poteri finanziari transnazionali, magistratura, establishment di vario genere, ecc.).
                Inizialmente pensavo lo facessero apposta, poi ho capito che sono dei dementi totali.
                Il moralismo e il giustizialismo sono le piaghe peggiori della politica e della società. Anche banalmente a livello locale.
                Ho saputo storie pazzesche: è gente che cerca di paralizzare tutto in nome della sua demenziale retorica dell’onestà: fossero esistiti ai tempi, oggi non avremmo non dico l’autostrada del sole, ma nemmeno le strade provinciali: ci muoveremmo su sentieri sterrati.

                Rappresentano il peggio del perbenismo, il conformismo travestito da anticonformismo (come tutti i veri conformismi).
                Ma sono anche peggio dei partiti tradizionali più legati all’establishment, perché lì almeno qualche minima competenza c’è, mentre questi sono degli scappati di casa che non sanno fare un cazzo, se non la loro idiota retorica moralistica e il loro ditino puntato da bambini diligenti.
                Sono dei mentecatti.

              • Peucezio scrive:

                Conte per Conte, uno vota direttamente per Speranza, così ci recludono (stavolta non in casa, ma in qualche campo di concentramento) appena arriva il primo raffreddore di stagione.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ roberto

                “male peggiore”

                In effetti, se penso come ci hanno ridotte le sanzioni cretine (applicate in Italia da Draghi) a fronte del risultato che hanno ottenuto

                https://www.aljazeera.com/economy/longform/2024/4/24/parallel-economy-how-russia-is-defying-the-wests-boycott

                la tentazione di votare per il nazistello corrotto ci starebbe tutta.

                Per fortuna in Italia forse abbiamo di meglio (se la raccolta di firme per la presentazione della lista va a buon fine)

                https://www.repubblica.it/politica/2024/03/14/news/michele_santoro_candidato_elezioni_europee-422310414/

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                peucezio

                “Non erano nel governo Draghi?”

                si certo ma secondo me tu trascuri un dato fondamentale: il leghista nel governo conte voleva stare al governo (a quella gente una volta seduti dalla poltrana l’unica cosa che interessa è mantenere la poltrona)

                se invece la lega, alleata con tutta la feccia sovranista di orban e compagnia brutta, riesce in qualche modo ad essere maggioranza insieme a gente che asseconda le loro pulsioni putinofile, vedrai che immediatamente voteranno tutto quello che chiede mosca

                io ci farei un pensiero al posto tuo

              • roberto scrive:

                peucezio

                alt fermi tutti! ho riletto ora è c’è stato un lapsus calami!!!

                ho scritto “Scusa ma perché non voti 5 stelle?”
                ma in realtà volevo scrivere “scusa perché non voti lega?”

                anche i 5 stelle hanno votato contro le sanzioni e sono sicuro che se fossero maggioranza continuerebbero, ma in effetti le posizioni su vaccini e green pass mi semnbrano davvero inconciliabili con le tue!

              • Peucezio scrive:

                Roberto,
                ho già dato.

                L’ho votata perfino, solo al Senato, alle ultime politiche.
                Per l’ultima volta (tranne sconvolgimenti).

                Anche loro continuano a votare sanzioni e forniture d’armi all’Ucraina, anche se quel boffone di Salvini a parole fa finta di volersi distinguere (dalle mie parti si dice che parlare è arte leggera).
                Il che crea un’incompatibilità assoluta, direi metafisica fra me e la Lega.

                Io voto SOLO partiti chiaramente antiatlantisti e non anti-russi: è l’unica decisiva condizione.

                Per cui o Rizzo o Santoro.
                Santoro pare otterrà più voti, ma la sua proposta mi sembra meno seria; penso opterò per Rizzo, ma non ho ancora deciso.

                Per carità: voto puramente testimoniale, completamente privo di qualsiasi effetto pratico.
                Ma meglio votare uno che non conta un cazzo ma almeno non ti offende, di uno che caga su tutto ciò che per te ha valore.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Per cui o Rizzo o Santoro.”

                Credo che di fronte alla guerra, tutte le altre questioni vadano in secondo piano.

                In Italia c’è credo una buona metà della popolazione che è contro la guerra.

                Bene, la partitica è congegnata in modo tale che:

                1) la gente pensa che l’unica scelta sia tra la “destra” ufficiale e la “sinistra” ufficiale, entrambi pro-guerra. E con un sacco di microscopici motivi per fare scena.

                2) per poter entrare alle europee, se non sei già in parlamento, bisogna raccogliere 75.000 firme in ciascuna delle tre grandi circoscrizioni, cosa praticamente impossibile.

                Quindi sul tema più importante di tutti, la metà o forse la maggioranza della popolazione italiana non sarà rappresentata.

                Senza alcun bisogno di dittatura, figuriamoci, se sei contro un partito militarista puoi sempre votare per l’altro partito militarista.

              • Roberto scrive:

                Peucezio

                Almeno Santoro è favorevole a dare al parlamento europeo il potere di iniziativa legislativa 😁 una cosa buona

                Di Rizzo non riesco a trovare da nessuna parte il programma

              • Roberto scrive:

                Miguel

                Nota che secondo quello che dici
                1. La guerra è il tema più importante che c’è
                2. Metà degli italiani sono contrari
                3. Tra questi 30 milioni di contrari, non si riescono a trovare 225.000 firme (nonostante sia il tema principale) per un partito pacifista

                Capisci anche tu che c’è qualcosa che non va vero? Secondo me è il punto 1

            • Francesco scrive:

              “Oggi non si fa più così perché alla Realpolitik è subentrata la morale”

              no caro, qui ti sbagli con disarmante ingenuità.

              non si fa più così perchè i rapporti di forza sono mutati: nel 1800 gli Stati degli uomini bianchi potevano combattersi tra loro e allo stesso tempo dominare il mondo, se lo facessero oggi, di dividersi tra loro, diverrebbero satelliti delle nuove potenze emergenti.

              sei tu che pensi di vivere 200 anni fa e vorresti un’Italia altrettanto in ritardo.

              in questo, sei molto simile a BM, pure lui uno rimasto indietro di qualche giro

              • Peucezio scrive:

                Quindi satelliti degli americani va bene, dei paesi emergenti no, meglio IMmergersi…

                Ma cos’è che fa la differenza esattamente? La pelle bianca, l’assenza della plica…?

              • Francesco scrive:

                Peucezio

                se davvero mi stai chiedendo se si sta meglio da alleati di USA e UE o da alleati della Cina o della Russia, vado un attimo di là a ridere!

              • Peucezio scrive:

                Comunque, Francesco, proviamo a fare un discorso un po’ serio.

                Da una parte c’è un grande impero cristiano, che può fare da argine sia all’islamizzazione che alla Cina.

                Dall’altra un sistema nichilista che vuole un mondo di culattoni, di denatalità, di immigrazione selvaggia e islamizzazione e che non trova di meglio che buttare quell’impero che dicevamo nelle braccia della Cina, cioè del proprio principale avversario geopolitico, a rifornirla di idrocarburi, un sistema cioè che non solo rovina gli altri, ma si taglia continuamente i coglioni da solo.

                Boh, de gustibus…
                D’altronde se hanno inventato la figura di Tafazzi ci sarà pure un motivo.

          • Francesco scrive:

            >>> I russi che ospitiamo in Occidente tendenzialmente odiano la Russia (parlano male non del governo, ma proprio della Russia come nazione)

            Posso dire che non mi risulta proprio? e a voi?

            • roberto scrive:

              francesco

              “e a voi?”

              no non mi risulta

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Giusto, per voi i dissidenti che andavano nelle interviste a dire “i russi sono dei buoni a nulla” o a chiedere di armare un conflitto contro il proprio paese sono semplicemente obiettivi. Però pensateci: voi siete antirussi.

              • roberto scrive:

                guarda, non passo la mia vita ad ascoltare i dissidenti russi che parlano in televisione.

                conosco qualche russo/a (tramite basket o mogli di amici) e mi sembrano tutti molto patriottici, cioè anche quando sono terribilmente critici nei confronti di putin, guai a toccargli la russia come paese o popolo o cultura.

                poi, esattamente come noi italiani quando parliamo dell’italia, anche loro dicono che i russi sono cazzoni e pigri, che l’amministrazione è un incubo, e cose così…ma se glielo dici tu ti spezzano le dita

                infine non credo proprio di essere antirusso.
                a me sta antipatica la tendenza ad invadere i paesi vicini, l’imperialismo e gli amichetti di putin qui da noi. i russi in sé mi sono indifferenti, se non simpatici

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ma secondo te parlavo dei tuoi conoscenti russi che non conosco? O dei dissidenti russi che godono della protezione occidentale (quelli che ospitiamo, insomma).

              • roberto scrive:

                mauricius

                e io che ne so…tu trasformi ogni argomento in un attacco personale!

                mi scrivi “per voi i dissidenti…sono semplicemente obiettivi” e “voi siete antirussi” e io a questo rispondo

              • Francesco scrive:

                dai, Maurizio, smettila con le cazzate gratuite!

                stai trasformandoti in un imbarazzante epigono dei peggiori propagandisti fascisti durante il Ventennio

              • Pierre Bezucov scrive:

                Pensate allo Scacchista Sociopatico o al Miliardario Mafioso Altrettanto Sociopatico che distrusse la Russia degli anni novanta e che in un mondo normale dovrebbe stare a fare compagnia a Raffaele Cutolo e che la “dissidenza antiputiniana” considera un Nuovo Shalamov . Quelli che, ANCORA prima del 2022 , immaginavano una Russia smembrata e “federalizzata”(splendida ironia di Putin proporre agli Ucraini la stessa medicina) governata (POAROLE LORO) da un “elite di tecnocrati”.

                Nessun antifascista italiano né cattolico né liberale né comunista (nemmeno quando ringraziavano gli Inglesi per le bombe su Napoli) ha mai concepito deliri nichilisti simili.

              • Pierre Bezucov scrive:

                Queste merde sono un miscuglio tra i nichilisti dell’Ottocento(di cui condividono appunto il nichilismo distruttivo e sradicato ma NON l’amore per il popolo e per la sua miseria) e i liberalconservatori occidentali(di cui condividono l’odio per il popolo ma NON l’acutezza e l’ironia)

    • roberto scrive:

      leggo che il deputato (che già era abbastanza noto a bruxelles per essere stato coinvolto in un banale scandalo finanziario, e che volete che sia…se non ricordo male era stato sospeso dal gruppo ID per questo e poi riammesso)
      avrebbe preso soldi da cina, russia e “young republican”…immagino che non sia vero (lui dice che per gli young republicans era un “rimborso spese” e nega gli altri), ma se lo fosse…tout se tient
      🙂

      è il candidato principale dei neonazisti per sostituire la merkel, lo dico solo per ricordare che ci sono le elezioni il 9 giugno

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Tanto hanno già deciso la maggioranza di governo, no?

        • Francesco scrive:

          Davvero? racconta che a me lo hanno nascosto

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Sarà la Maggioranza Ursula, quella che piace a te: guida a destra, i socialisti nel ruolo di utili idioti e il soccorso cammellato verde in salsa bellicista (perché la guerra e l’industria bellica sono un toccasana sulle emissioni, a quanto pare) sulla politica estera.

            • Francesco scrive:

              a me non piacciono, i socialisti europei: sono proprio obbligatori?

              e neppure i Verdi anti-nucleare civile

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Sulle cose importanti (leccare il culo ancora sporco di merda degli USA) siete d’accordo, però.

              • Francesco scrive:

                come ben sai, io sono a favore dell’alleanza con gli USA

                la pratiche coprofile tienile per te

              • Peucezio scrive:

                Francesco,
                diciamo che sei in buona compagnia:
                i postcomunisti, i postfascisti…

              • Francesco scrive:

                mi fa piacere che siano venuti nel mio carrugio, visto che era palese c che avessimo ragione noi conservatori filo-NATO fin dagli inizi

                spiace che il mondo preferisca invece andare direttamente a fondo, invece di convertirsi alle mie idee!

                🙂

              • Peucezio scrive:

                Il Frocidente è conservatore, mentre Putin è progressista.

                Il mondo secondo Francesco.

              • Moi scrive:

                Il Frocidente
                ————
                😉 🙂 … pesissima ! 🙂

              • Peucezio scrive:

                Tradurre “pesissima”.
                Gergalismo emiliano?

  14. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Ecco un buon esempio di quelle identità plurali e di quelle incomprensioni/incompatibilità radicali che Martinez ha evocato nel suo post sull’Islam.

    La notizia è questa:

    https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2024/04/12/sala-sul-25-aprile-la-brigata-ebraica-non-contesti-lanpi_2b2a3baf-3171-4a65-91bf-dbd9e75eefc3.html

    ,E’ preceduta da questo:

    https://www.milanotoday.it/politica/25-aprile-cessate-fuoco-polemiche.html

    e da questo:

    https://www.huffingtonpost.it/politica/2024/04/19/news/la_comunita_ucraina_verso_la_partecipazione_al_corteo_del_25_aprile_stasera_si_decide-15680898/

    Il contesto, a quanto capisco, è il seguente. A Milano ci sarà la sfilata per il 25 Aprile. L’ANPI sfila con un striscione ‘Cessate il fuoco subito’. La Brigata Ebraica si dissocia, perché lo vede come un fiancheggiamento di Hamas. La comunità Ucraina si affianca a quella Ebraica, perché ci vede un invito alla resa di Zelensky.

    Così si trovano affiancati nell’attaccare l’ANPI quelli che a casa loro rimpiangono Bandera con quelli che a casa loro rimpiangono i deportati dai camerati di Bandera.

    A quanto pare, tuttavia, non ci sarà una contromanifestazione alternativa. Sarebbe stato notevole vedere sfilare insieme le stelle di David e le rune di Azov.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      Non ci vedo nulla di strano, da sempre qualcuno sfilava con il faccione di Baffone nel cuore, anche se non poteva più metterlo in mostra.

      E per quelli lì, aver combattuto sul campo i nazisti valeva meno della fedeltà ideologica alla linea del partito di quel momento.

      Poi ti chiedi perchè il 25 aprile non rappresenta il popolo italiano.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “Baffone”

        A parte il fatto che l’ANPI non è mai stata tutta Comunista, qui il problema non è mica l’ANPI, che dice le stesse cose da sempre. Qui viene fuori proprio una contraddizione di fondo, che percorre tutta la nostra vita repubblicana dalla Liberazione in poi.

        Da un lato si vuole la Pace. Il che ovviamente richiede un cessate il fuoco. Se la si vuole subito, come quando ai tempi del Vietnam si diceva ‘Peace now’, il cessate il fuoco va fatto subito.

        Dall’altro lato si vuole il cessate il fuoco solo se a cessare il fuoco lo fanno gli altri, e se muore altra gente nel frattempo chissenefrega. In altre parole, come si diceva in USA ai tempi del Vietnam, ‘Peace through victory’ (e dalle nostre parti invece ‘me ne frego!’).

        Come si dice a Genova, ‘sciûsciâ e sciorbî no se pêu’: non si può succhiare e soffiare allo stesso tempo.

        Per cui da un lato siamo pieni di salamelecchi col Vaticano che predica Pace e omaggiamo la Resistenza a chi la guerra la idolatrava, e dall’altro lato ci lasciamo riempire di Bombe altrui e scodinzoliamo da buoni àscari.

        Logico che al momento buono chi agli atlantisti si appoggia – sionisti, banderisti e loro sodali – si scocci a sentire certi slogan fastidiosi alle orecchie di chi proclama di essere dalla parte del Bene.

        Ha voglia anche la nostra ‘sinistra’ (le virgolette sono d’obbligo) a patrocinare la cerimonia di commemorazione del 25 Aprile con l’ANPI al centro e contemporaneamente a organizzare una mostra pro-Azov.

        https://ilmanifesto.it/milano-omaggia-in-foto-i-neonazi-della-azov

        Prima o poi, diceva il Carlo di Treviri, le contraddizioni esplodono 🙂

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          >>>> Da un lato si vuole la Pace. Il che ovviamente richiede un cessate il fuoco. Se la si vuole subito, come quando ai tempi del Vietnam si diceva ‘Peace now’, il cessate il fuoco va fatto subito.

          😀

          Grazie di esistere! La Pace comprende i tre anni di guerra tra il 1972 e il 1975, fino alla conquista di Saigon, e i 50 successivi di dittatura. Nell’accezione dei pacifisti, però.

          Il combinato disposto di un qualsiasi libro di Storia e dei post di ADV è un poderoso vento nelle mie vele, mi sento un pò Cristoforo Colombo.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “Poi ti chiedi perchè il 25 aprile non rappresenta il popolo italiano”

        Sicuramente non rappresenta quella parte di popolo italiano a cui piacciono le dittature – purché di destra – e i lettori di Kant.

        • Francesco scrive:

          Su quello non c’è dubbio.

          Mi chiedo se rappresenti qualcuno, del popolo italiano, tolti gli elettori dell’ex PCI e Indipendenti di sinistra. Io credo di no.

      • PinoMamet scrive:

        “Poi ti chiedi perchè il 25 aprile non rappresenta il popolo italiano.”

        il 25 Aprile rappresenta il popolo italiano, fin da quando è stato istituito.
        Gli unici che sentivano “non rappresentati” erano i neofascisti e i missini, per ovvi motivi.

        Poi i governi di centrodestra berlusconiani hanno sdoganato l’idea (neofascista) che “il 25 Aprile non rappresenta tutti gli italiani”, e sarebbe “una festa divisiva”.

        Col risultato di trasformarla, da una delle tante feste con la banda e il gonfalone del Comune e quello dei reduci, a un’occasione di scontro politicizzato.

        • Francesco scrive:

          Falso. Il 25 aprile è stato, ogni anno di più, la celebrazione dell’orgoglio comunista e del rimpianto per non aver potuto fare la GRP allora.

          Roba che avr

          ebbero fischiato Berlinguer per appiattimento sulle posizioni filo-NATO.

          Con pochi e pallidi tentativi governativi di farne una cosa italiana.

          E attiva partecipazione dei collaborazionisti del PCI: azionisti e cattolici di sinistra.

          Ammetto la mia ignoranza su cosa fosse negli immediati anni dopo la guerra, i ’40 e ’50, quando di partigiani ne erano in giro tanti ma sospetto fosse già una cosa dei rossi allora.

          PS verissimo che i fascisti si sono sempre opposti frontalmente a questa festa ma fossero stati solo loro non avrebbero avuto effetto.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “ma sospetto fosse già una cosa dei rossi allora”

            Infatti fu istituita dal rosso De Gasperi.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ mauricius tarvisii

              “Gasperi”

              …per fare dimenticare:

              A. Le passate (?) complicità clericali col fascio

              B. Il fatto che metà di chimica aveva combattuto i deportati nei lager e i loro complici era Comunista.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Vedi, caro MT, che Andrea corre a smentirti?

                Non nego la mia ignoranza sull’origine della festa ma non posso negare la mia esperienza su quanto sia diventata, da prima di Berlusconi, una festa dei rossi.

                Del resto cosa sia l’ANPI me lo ricorda Radio Popolare ogni 25 aprile!

                🙂

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “Non nego la mia ignoranza sull’origine della festa ma non posso negare la mia esperienza su quanto sia diventata, da prima di Berlusconi, una festa dei rossi.”

                Ma mi sembra ovvio.

                Qualunque cosa cerchi di fare, la destra non può essere “più antifascista” della sinistra, quindi il 25 aprile è una giornata fantastica per acchiappare punti per la sinistra e dimostrare di essere “più legittima”.

                Viceversa, se c’è la processione in onore del santo del paese, la sinistra non può superare la destra, e quindi il consigliere comunale di destra potrà sempre segnare punti facendo notare che un assessore di sinistra alla processione del santo non si è fatto tre segni della croce come si deve.

                La macchina del moto perpetuo a energia avversaria funziona così.

              • PinoMamet scrive:

                “da prima di Berlusconi”

                dimmi un episodio.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Vedi, caro MT, che Andrea corre a smentirti?”

                In che modo mi avrebbe smentito? Guarda che è stato De Gasperi a istituirla: usa gùgol se non ci credi.

          • PinoMamet scrive:

            ” Roba che avr

            ebbero fischiato Berlinguer per appiattimento sulle posizioni filo-NATO.”

            Ah e ti risulta che lo abbiano fatto, o è un parto della tua fantasia, come Andreotti che ferma le ricerche sul nucleare?

            Scusa Francesco ma se vuoi parlare di distopie ci saranno luoghi più adatti.

            Il 25 Aprile lo.ricordo da quando ero bambino: una delle tante ricorrenze patriottiche più o meno noiose con la banda in piazza e il vicino sessantenne col cappello da bersagliere.

            Sotto Berlusconi, qualche LaRussa ringalluzzito si é inventato questa cosa della “festa divisiva”.

            • Francesco scrive:

              Non è il mio ricordo. E tu sei di una terra rossa, molto rossa.

              E ricordo bene Lama cacciato dai rossi dall’università e Berlinguer parlare bene della NATO.

              Non credo sia possibile negare la distanza crescente tra la retorica comunista e politica comunista. La seconda è morta, la prima direi che vive ancora.

            • PinoMamet scrive:

              “Non è il mio ricordo.”

              è il mio, però.

              Ti ricordi di scontri per il 25 aprile prima di Berlusconi?
              Ti ricordi di qualcuno che dicesse di non riconoscercisi, a parte i missini?
              Dimmi pure chi e quando.

              “E tu sei di una terra rossa, molto rossa.”
              No, meno di altre province.

              “E ricordo bene Lama cacciato dai rossi dall’università”

              per il 25 aprile?? o di nuovo non c’entra un cazzo?

              “Berlinguer parlare bene della NATO”

              e per questo lo hanno fischiato il 25 aprile, o di nuovo non c’entra niente e stai facendo il gioco delle tre carte?

              • Francesco scrive:

                Dai Pino, non fare il puntiglioso inutilmente.

                Il 25 aprile era niente, poi i rossi hanno cercato di farne una cosa loro e gli è venuto facilissimo.

                L’attacco al patriottismo non è una mia invenzione, è uno dei grandi lasciti dell’anti-autoritarismo del ’68.

                Roba che al PCI faceva schifo, una volta. Poi anche loro si sono piegati, salvo inventarsi un’Italia buona e solo rossa (quella di Andrea).

              • PinoMamet scrive:

                “Il 25 aprile era niente, poi i rossi hanno cercato di farne una cosa loro e gli è venuto facilissimo.”

                “non fare il puntiglioso” è la nuova versione di “sono stato colto in castagna e non voglio ammetterlo”.

                Comunque le cose stanno esattamente all’opposto di come dici tu.

                Mai sentiti “i rossi” (morto Berlusca, sei rimasto solo tu con il lessico anni Cinquanta…) dire che il 25 aprile fosse roba loro e gli altri italiani dovevano stare chiusi in casa.

                Invece, sentiti tanti di destra dire, a un certo punto, che in fondo il 25 aprile non rappresenta tutti gli italiani, e poi ci sono anche “i rossi” che sono stalinisti, e i gulag, e allora gli italiani ce hanno “fatto una scelta diversa” (Salò) non li ricordiamo?

                non prendiamoci per il culo.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “inventarsi”

                Inventarsi? Davvero?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Pino

                veramente non hai presente che in piazza il 25 aprile (almeno qui a Milano) possono andare solo i rossi?

                quelli della Brigata Ebraica, che la guerra l’ha combattuta, non ci possono stare

                la Moratti, che portava suo padre partigiano, è stata cacciata

                e mica lo ho letto su Libero

                PS ammetto che io, di persona, non ho mai pensato di andarci, a un 25 aprile. per i motivi benissimo incarnati da Andrea. quindi potrei anche sbagliarmi.

              • PinoMamet scrive:

                E da quando succede questo?

                Da quando LaRussa e camerati hanno cominciato a dire che è una festa divisiva, che in piazza vanno solo i comunisti, che allora bisogna ricordare anche i caduti di Salò, e allora le fobie?
                Ecc.

              • Francesco scrive:

                Pino

                secondo me è iniziato molto prima ma alzo le mani perchè non ho controllato granchè.

                Ma sarei molto stupito se fosse effetto delle parole dei missini, che nessuno si è mai filato.

                Sospetto che sia effetto delle parole dei comunisti, che hanno sempre avuto molta più influenza sulla cultura italiana.

                Hai presente il dibattito sulla “Resistenza tradita” e sul “vento del Nord”?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “nessuno si è mai filato”

                …finchè il cavaliere mascarato non li ha sdoganati pompandoli sui suoi mass-media e arruolandoli nel suo arsenale di balle sui Comunisti mangiabambini, nella sua corsa alle cariche di governo per garantirsi l’impunità.

                (…a ennesima conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, del legame strettissimo fra antiComunismo e illegalità, almeno in questo Paese)

                E oggi se ne vedono le conseguenze.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Non trovi interessante che dopo 50 anni di egemonia culturale rossa il paese fosse prontissimo a dare retta a vecchi arnesi neofascisti e spesso semianalfabeti?

                Cosa ti fa pensare?

                😀 😀 😀

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                @Francesco
                Cioè dici che la TV commerciale berlusconiana e il rincoglionimento hollywoodiano erano in realtà preponderanti e hanno tenuto una grande massa di italiani ben lontana da qualunque cosa qualificabile come cultura?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “cosa ti fa pensare?”

                Ti sei risposto da solo.

                Come tu stesso suggerisci, una volta via l’ “egemonia culturale” come la chiami tu (io direi più semplicemente “la cultura”, ma vabbè) ritornano i soliti.

                L’igiene va mantenuta, se no torna il colera.

                Il fascismo è come i campi di concentramento, come la Bomba: una volta inventato non lo si può disinventare. E il prezzo della libertà è l’eterna vigilanza. Ora e sempre Resistenza, appunto.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Se non altro, adesso mi spiego meglio l’esistenza e il successo di La Russa: è colpa vostra.

                🙂

                “ridendo castigat mores”: sono serio, per una volta. Siete esattamente “la Sinistra” dipinta dai La Russa.

              • PinoMamet scrive:

                No, è colpa tua che hai votato per il suo schieramento.

              • Francesco scrive:

                Pino,

                io ho votato quello schieramento per quello che era la Sinistra di Occhetto. Non perchè fossi entusiasta del socialista Berlusconi o dei post-fascisti o di Bossi – anche se ero già favorevole alla Padania ma mica alla sua guida della stessa.

                Ricordo chi era Occhetto e chi stava con lui e chi tifava per lui.

                Che poi è andata peggiorando anno dopo anno.

              • PinoMamet scrive:

                Trovo molto difficile parlare con te di molte cose, Francesco.

                Una è la politica.

                Mi pare proprio che parliamo di pianeti diversi.

                Occhetto per me era un personaggio un po’ insignificante di idee vagamente di sinistra, con alleati impegnatissimi a trasformare l’ex PC in un partito di centro.

                Berlusconi era “socialista” solo nel senso di Bettino Craxi, cioè per niente: un partito di centro, centro/destra, molto interessato agli affari, socialmente poco meno che prono ai voleri degli industriali e degli imprenditori.

                E infatti Berlusconi mica si è mai presentato come leader dei disoccupati o degli operai, ma sempre come rappresentante degli imprenditori.

                La Padania per me era l’idea strampalata e razzista di un povero idiota, Bossi, e della congrega di mostri che lo seguivano o ne costituivano gli ideologi (Miglio ecc.), che per prenderla sul serio bisognava essere minorati o razzisti, altrimenti non restava per prenderla per quello che era, cioè il modo disonesto e furbetto di infilarsi nella politica facendo leva sui sentimenti razzisti degli ignorantoni delle Prealpi lombarde e del Veneto profondo.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Occhetto […] Veneto profondo”

                Sì, direi che è una descrizione piuttosto fedele.

  15. Mauricius Tarvisii scrive:

    A quanto pare le Nazioni Unite non era quel covo di terroristi che il fronte atlantista (governo italiano incluso) era convinto che fossero.

    O, almeno, gli israeliani non hanno fornito uno straccio delle prove che avevano giurato e spergiurato esistere.

    https://www.ilpost.it/2024/04/23/israele-unrwa-onu/

    • Peucezio scrive:

      In ogni caso, se l’ONU è un covo di terroristi, lo stato d’Israele è per definizione terrorista (questo lo sapevamo dall’inizio), visto che la sua legittimità si basa su un riconoscimento dell’ONU.

      Il che, peraltro, dimostra l’illegittimità intrinseca dello stato d’Israele: da quando in qua un’organizzazione internazionale, cioè un’associazione fra stati sovrani, ha il potere di istituire stati nuovi arbitrariamente, passando sulla testa degli abitanti?

      • PinoMamet scrive:

        “In ogni caso, se l’ONU è un covo di terroristi, lo stato d’Israele è per definizione terrorista (questo lo sapevamo dall’inizio), visto che la sua legittimità si basa su un riconoscimento dell’ONU.”

        Non l’ONU, ma l’UNRWA che è un’agenzia dell’ONU, è considerata da Israele (non da ieri, in realtà) come fiancheggiatrice del terrorismo palestinese.

        ” da quando in qua un’organizzazione internazionale, cioè un’associazione fra stati sovrani, ha il potere di istituire stati nuovi arbitrariamente”

        da quando gli stati sovrani che la compongono glielo hanno dato, direi…

        • Peucezio scrive:

          Già, gli stati sovrani decidono delle terre altrui…

        • PinoMamet scrive:

          mmm dov’è la novità?

          Comunque credo tutta la questione della legittimità degli Stati sia “una montagna appesa a un capello”, per usare un’immagine talmudica.

          Si può andare più o meno indietro nel tempo secondo i casi, ma all’origine c’è sempre qualcuno che ha vinto una guerra, una rivoluzione o una sollevazione contro qualcun altro; che gli rubato il trono o la terra.

          • Peucezio scrive:

            D’accordo, ma allora, se non gli piace l’ONU, se ne vadano da lì.

            E comunque i nostri politici e giornalistume dicano una volta per tutte che Israele ha ragione perché è più forte e ciò gli dà il diritto di bombardare migliaia di donne e bambini palestinesi.

            • Francesco scrive:

              Ma non è così: Israele ha diritto di esistere, quanto qualsiasi altro Stato della Storia, e non solo in funzione della sua forza.

              Tu cerchi di farlo passare per un caso speciale di prepotenza, cosa che non è.

              Ti viene facile perchè altri cercano di farlo passare come caso speciale in senso opposto!

              Ciao

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “diritto di esistere”

                …come qualunque altro Stato nella storia, appunto.

                E come per qualunque altro Stato nella storia, quelli che ha derubati cercano di riappropriarsi del maltolto.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                e cosa gli capita, il 100% delle volte? perchè all’inizio ai palestinesi sarebbe andata meglio che a qualsiasi altro popolo invaso

                oggi sono messi molto male, lo riconosco, ma ci hanno lavorato per 50 anni

  16. Miguel Martinez scrive:

    Premessa la totale libertà di espressione su questo blog…

    siamo a 147 commenti su un post sull’Islam, quanti riguardano l’Islam, e quanti invece il conflitto attuale in Medio Oriente, l’Ucraina, insomma preoccupazioni di cronaca da “occidentali”?

    Parecchi sicuramente sì riguardano l’Islam, ma c’è come una calamita che riporta tutti ai soliti temi.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “147”

      Beh, io ho cercato di stare in tema 🙂

      Comunque, come diceva Brecht, ‘in tempi come questi anche parlare di alberi è un delitto’

      E comunque se non è politico un post come il tuo che parla della nostra difficoltà a capire l’Altrove rappresentato dall’Islam… 😉

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  17. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Torniamo a parlare di Islam : perché le ragazze Musulmane si atteggiano a Principessine e i ragazzi Musulmani a Maranza ?

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “orniamo a parlare di Islam : perché le ragazze Musulmane si atteggiano a Principessine e i ragazzi Musulmani a Maranza ?”

      E’ una domanda bellissima, con parecchio fondo di verità.

      Un egiziano ti risponderebbe che i maghrebini sono gentaglia 🙂

      • Moi scrive:

        Un giovane Imam di Tiktok ha detto che anche il solo commerciare sostanze Haram (tipo alcolici e carni suine) pur senza consumarne personalmente è Haram ! … Poiché nel farlo mantieni distante da Allah le persone che più invece hanno bisogno di avvicinarvisi.

        • Moi scrive:

          Parlava dei famosi /famigerati dispacci 24/7 o quasi dei Pakistani / Bangladeshi frequentati spesso dagli Universitari …

        • Lucia scrive:

          “Poiché nel farlo mantieni distante da Allah le persone che più invece hanno bisogno di avvicinarvisi”

          Ha ragione, commerciare sostanze proibite e demoniache, se le si considera tali, è ipocrisia pura.

          • PinoMamet scrive:

            …non conosco l’Islam, ma se è come l’Ebraismo, direi che le cose non stanno affatto così.

            Non si tratta di “sostanze proibite”: semmai proibite ai Credenti o ai membri della comunità.
            Agli altri, il Signore ha permesso di mangiare maiale- dove sta scritto il contrario?

            E per niente demoniache: il maiale è una creatura fatta da Dio, che ha il suo scopo nel mondo e i suoi comandamenti da rispettare.

            Semmai si cerca nella lettera del testo sacro se è proibito solo cibarsi del maiale, o anche farne altri usi (posso allevarlo per compagnia? posso venderne la carne a non ebrei? ecc.)

            • Lucia scrive:

              Grazie, quindi in pratica “l’ebraismo” 😉 ammette che le regole e soprattutto restrizioni culinarie altro non sono che un metodo per mantenere e trattenere la comunità unita ed evitare che ci si mischi con gli altri.
              Ma è così anche per alcool e droghe (tipo l’eroina o le merendine – mix di zuccheri e grassi, per intenderci 😃) che invece hanno un effetto dannoso abbastanza chiaro? (Per la cronaca, io sarei per la legalizzazione ma con tasse altissime su merendine e mefitici Gummibärchen)
              Nel caso di sostanze ritenute nocive, o è il singolo ad essere ipocrita o è la religione tutta.

              • Roberto scrive:

                I gummibärchen sono la prova dell’esistenza del demonio….una roba palesemente non commestibile che grazie ad un sorriso ammiccante e una canzoncina entra in tutte le case di queste lande tristi e piovose e rende pazzi bambini ed adulti

                Stephen king ci avrebbe dovuto scrivere un libro

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “I gummibärchen sono la prova dell’esistenza del demonio”

                Spaventoso!

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Roberto

                “demonio”

                Questa l’hai copiata da un racconto di Dick!

                …dove una IA dedicata alla difesa ordina di puntare tutti gli ICBM degli USA su una baracchetta che vende gummibaerchen nel Far West, perché ha determinato al di la’ di ogni ragionevole dubbio che la quantità di gummibaerchen spacciati in quel luogo sono molto superiori a quelli che vi si potrebbero mai immagazzinare e sono quindi in procinto di invadere la Terra per preparare l’avvento dell’Anticristo.

                I tecnici tolgono la spina all’IA prima che lanci i missili…

                …per scoprire di lì a poco a loro spese che l’IA aveva avuto ragione.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Roberto scrive:

                Non avevo la minima idea che dick avesse scritto un racconto sugli orsetti malefici! Come si chiama? Dove lo trovo? Mi interessa

              • Roberto scrive:

                Ho fatto una ricerca con dick e gummy bear e mi sono uscite immagini di caramelle a forma di cazzetti….

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ roberto

                “come si chiama”

                Appena ho tempo di immergermi nella mia collezione te lo cerco. E’ su un vecchio Urania, un’antologia.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ roberto

                “Mi interessa”

                Trovato!

                P. K. Dick
                “Teologia per computer” (“Holy Quarrel”)
                Urania 1068 del 14 febbraio 1988, pp. 42-63, Mondadori

                (In effetti non si tratta di ‘orsetti’, ma di ‘palline’; il resto non cambia. A rileggerlo, e’ ancora più paranoico di quanto ricordassi).

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Roberto scrive:

                Grazie!
                L’ho trovato in libera lettura, lo leggo stasera

            • Miguel Martinez scrive:

              Per PinoMamet

              “Non si tratta di “sostanze proibite”: semmai proibite ai Credenti o ai membri della comunità.”

              Concordo!

              • Francesco scrive:

                Che roba bizzarra!

                un Male che è tale solo per una porzione dell’Umanità e senza motivi?

                Certo, anche i preti cattolici non dovrebbero trombare, a differenza dei cattolici sposati, ma lì la motivazione c’è.

                Devo pensarci.

              • PinoMamet scrive:

                Il maiale non è un “Male”, è un animale

              • Francesco scrive:

                ma se è proibito mangiare il maiale, sarà un male mangiare il maiale?

                o devo pensare che il problema sia la disobbedienza all’ordine di Dio in sè e che l’ordine sia arbitrario?

              • PinoMamet scrive:

                Francamente trovo che siano considerazioni lontanissime dal modo ebraico di vedere le cose.

                Nella Torà che è stata data agli ebrei è stato scritto di non mangiare maiale.
                Perché non c’è scritto: mica è un “peccato” se lo mangi, è una trasgressione.

                Ee ti butti dove c’è scritto mon balneabile mica è un peccato, è una trasgressione.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                @ Francesco

                L’idea che tutto sia dominato da considerazioni morali risale a quello che chiamiamo periodo ellenistico e informa il cristianesimo, non a caso nato in quel periodo.
                Ma non è una necessità il fatto che tutti partano da questa premessa. Il tabù, di suo, non è morale e non c’entra con la morale (che al massimo interviene al momento della violazione: è sbagliato violare il tabù).

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “L’idea che tutto sia dominato da considerazioni morali risale a quello che chiamiamo periodo ellenistico e informa il cristianesimo, non a caso nato in quel periodo.”

                esatto!

              • Francesco scrive:

                Grazie.

                Che brutto mondo ma almeno capisco qualcosa in più.

                Molto gentili.

              • PinoMamet scrive:

                Non capisco cosa tu ci veda di tanto brutto.

                Anche tu hai dei tabù alimentari come tutti (non mangeresti cane o pantegana, suppongo) senza bisogno di considerarlo peccato.

                Boh?

              • Francesco scrive:

                No. Un tabù senza motivazione non lo accetto.

                Ma anche un atto di Dio veramente arbitrario, che era la prova che fosse veramente divino una volta, mi andrebbe bene.

                In questo senso credo di essere un estremista cattolico.

                🙂

              • PinoMamet scrive:

                Ma praticamente tutti i tabù sono senza motivazione.

                Le motivazioni gliele trovano a posteriori gli antropologi, ma il senso dei tabù è di essere tabù.

                Non ho minimamente capito quanto dici di Dio, invece; proprio mi sfugge.

              • Moi scrive:

                Però è abbastanza diffusa la pratica di cercare a posteriori (!) la motivazione (reale o presunta) razionale al tabù … anche adepti con la propria religione. Anzi : per alcuni è proprio una tecnica di proselitismo !

              • PinoMamet scrive:

                Sì, è una pratica diffusa.

                Non ricordo quante volte ho sentito l’idea che “il maiale a male nei climi caldi”, basata assolutamente sul niente e smentita assolutamente da tutto, dall’archeologia all’antropologia passando per la medicina;

                e ciò nonostante c’è sempre qualche “bene informato” che te la viene a raccontare come chissà quale mistero svelato…

                mi stupiscono ancora di più quelli che credono di trovare nella Bibbia una collezione di storie edificanti;

                li metto alla pari con i frequentanti occasionali del tempio Zen vicino casa, che credevano di trovare nello Zen (il buddhismo dei samurai! e dei militaristi imperialisti giapponesi della aecona guerra mondiale!) un covo di hippies fumati e di fricchettoni pacifisti, e ci rimanevano male trovando un ambiente serissimo con regole rigide…

              • Moi scrive:

                Sul maiale se ne sentono tante , oltre a osservazioni empiriche sull’ igiene e calcoli da dietologi, le due più suggestive :

                Non riesce anatomicamente a guardare il cielo [dubbia].

                La teoria macabra della reminiscenza sacrificale del sapore di carne umana.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “In questo senso credo di essere un estremista cattolico”

                Ma no: è solo che ciascuno misura il mondo usando quello che conosce.
                Il cattolicesimo ha attribuito un’importanza progressivamente maggiore alla condotta morale, che già nel tardo Medioevo aveva assunto un ruolo preponderante nell’economia della salvezza (qui qualcuno aveva citato quel passo di Dante in cui si dubita sulla giustizia della mancata salvezza dei non credenti in quanto tali) e sono arrivati persino a contabilizzare il bene e il male (avevano inventato la finanza e la contabilità moderne, quindi ci sta che volessero applicarle a qualsiasi cosa. Un po’ come noi cerchiamo di applicare a tutto l’innovazione alla moda del momento, no?).
                Da questo punto di vista la Riforma è stata veramente un inserire la retromarcia con il rigetto del ruolo delle opere che si riducono a “sintomo” della fede.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Tra l’altro il purgatorio si inserisce in questo filone: se le opere sono centrali e fondamentali, come facciamo a trattare allo stesso modo l’uomo retto e il figlio di puttana che se l’è cavata con la paraculata in punto di morte?
                Ma questo problema se lo sono posti allora: in origine (e poi nel mondo protestante) la condotta morale aveva un peso molto minore.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Aggiungo ancora.
                Tutto questo ha avuto anche conseguenze fondamentali nel sistema penale. Nel diritto romano c’erano ancora ipotesi di responsabilità oggettiva nel reato (quei casi, cioè, in cui si è puniti anche se non solo non si voleva che avvenisse il fatto, ma addirittura si sono messi in atto tutti gli accorgimenti dovuti per evitarne l’accadimento), mentre in un sistema penale che possiamo chiamare post-abelardiano (Abelardo, che sappia, è stato uno dei primi a sistematizzare meglio questi concetti) il biasimo morale (e quindi la pena) discendono dal dolo (cioè dalla tua scelta morale) e la punizione per il fatto colposo può essere ammessa solo se serve effettivamente a promuovere la prudenza dell’agente.

                Gli ateniesi antichi processavano l’arma del delitto e la esiliavano: il delitto era un “contaminante” da allontanare, prima ancora che un ragionamento su vizi e virtù.

            • PinoMamet scrive:

              ” Grazie, quindi in pratica “l’ebraismo” 😉 ammette che le regole e soprattutto restrizioni culinarie altro non sono che un metodo per mantenere e trattenere la comunità unita ed evitare che ci si mischi con gli altri.”

              No, questa è una tua spiegazione (in realtà piuttosto comune).

              L’ebraismo dice che la Torah proibisce agli ebrei di mangiare maiale

              • Lucia scrive:

                Mah, grazie tante che non si sono analizzati da soli in modo “moderno”. Ma, come hai notato tu, non ci vuole tanto a capire che se una cosa non è considerata dannosa (e magari, anzi mi pare di averlo letta qualche parte, la carne di maiale, crostacei e altro potevano anche a ragione essere considerati più facilmente corruttibili in modi che noi oggi potremmo chiamare salmonella etc, come in Europa dell’est i bimbi ebrei avevano una mortalità di molto minore ai cristiani per alcune regole su allattamento e accudimento che ora noi sappiamo essere giuste)
                Ma se dicevo non c’è danno apparente, è facile ma non per questo fallace sociologia dedurne che queste regole servono a mantenere la necessità di stare uniti, in comunità.

              • PinoMamet scrive:

                Ma questo lo dice appunto la sociologia, non l’ebraismo come hai scritto tu (“l’ebraismo ammette..”)

                Idem le considerazioni sulle salubrità o meno della dieta kosher.

              • Lucia scrive:

                “non l’ebraismo come hai scritto tu”

                Precisino! Ok su questo hai ragione tu.

              • Ros scrive:

                Marvin Harris nel suo “Buono da mangiare”, con gli occhiali del suo materialismo antropologico ne parla largamente.

                Anche Michel Pastoureau in altro e subline modo:

                https://www.ibs.it/maiale-storia-di-cugino-poco-libro-michel-pastoureau/e/9788868332150

                Marvin Harris:
                stralci dal capitolo quarto

                L’abominevole porco
                “…A prima vista l’avversione per la carne di maiale sembra ancor più ingiustificata dell’avversione per la carne di manzo.

                Tra i mammiferi addomesticati dall’uomo i maiali sono in linea di principio i più rapidi ed efficienti convertitori di piante in carne1. Nel corso della sua vita media un maiale arriva a convertire in carne il 35 per cento dell’energia contenuta in ciò che mangia;

                rispetto al 13 per cento degli ovini e solo al 6,5 per cento dei bovini.

                Un porcellino può aumentare di circa mezzo chilo ogni chilo e mezzo/due chili e mezzo di cibo, mentre un vitellino deve mangiare almeno cinque chili per aumentare di mezzo.

                Una vacca abbisogna di nove mesi per partorire un solo vitello e, pur coi moderni metodi d’allevamento, un vitello ha bisogno di altri quattro mesi per raggiungere i duecento chili circa.

                Sono invece sufficienti meno di quattro mesi dalla fecondazione perché una scrofa possa partorire otto e anche più porcellini che, dopo sei mesi, peseranno più di duecento chili l’uno.

                Insomma: chiaramente la funzione del maiale è produrre carne per nutrire gli uomini e deliziarne il palato.

                E allora perché il Dio degli Ebrei ha vietato al suo popolo non solo di gustare ma addirittura di toccare il maiale vivo o morto?
                «Delle carni di questi animali non vi ciberete e non toccherete i loro corpi morti, perché sono immondi per voi (…)

                e chiunque li toccherà sarà immondo» (Levitico, XI, 8, 24).

                A differenza dell’Antico Testamento, vera e propria miniera di carni vietate, il Corano non contiene in pratica tabù della carne. E allora perché il solo porco è vittima della disapprovazione di Allah?

                «In verità Iddio v’ha proibito gli animali morti e il sangue e la carne di porco» (II, I73)…

                “…L’Antico Testamento offre una ricetta piuttosto precisa per distinguere la carne buona da mangiare da quella vietata.

                Una ricetta che non tien conto alcuno né del sudiciume né della eventuale dannosità della carne per la salute.
                E invece fissa l’attenzione su certe caratteristiche anatomiche e fisiologiche degli animali buoni da mangiare.

                Ecco ciò che il Levitico dice in proposito:
                «Degli animali mangerete tutti quelli che hanno lo zoccolo fesso e ruminano» (XI, 3)…”

                …Vorrei pertanto, in primo luogo, cercar di capire perché Jahvè poneva come condizione della commestibilità degli animali il fatto che fossero dei ruminanti. Tra gli animali allevati dagli antichi Israeliti vi erano tre ruminanti: bovini, ovini e caprini. E si trattava anche delle tre specie principali di produttori di cibo nel Medio Oriente dell’antichità:

                non certo perché agli antichi saltò il ticchio di pensare che i ruminanti erano buoni da mangiare, bensì perché bovini, ovini e caprini sono dei ruminanti, ossia un genere di erbivori che trae il maggior vantaggio da un’alimentazione a base di piante ad alto contenuto di cellulosa.

                Tra gli animali addomesticati sono proprio i ruminanti a esser dotati dell’apparato più efficiente per assimilare materiali fibrosi assai coriacei come erba e arbusti.

                I loro stomaci sono suddivisi in quattro scomparti, specie di capienti «vasche» di fermentazione nelle quali i batteri si decompongono e ammorbidiscono i materiali fibrosi.

                Quando brucano, i ruminanti pressoché non masticano i bocconi.

                Il cibo passa cosi direttamente nel rumine, il primo dei suddetti quattro scomparti, dove inizia subito il processo di fermentazione.

                Dopo di che, in seguito a rigurgiti periodici, il contenuto del rumine ritorna nella bocca dell’animale sotto forma di bolo meno coriaceo, che viene masticato finemente per poi essere inviato nelle altre «vasche» e subire un ulteriore processo di fermentazione10.

                Questa eccezionale capacità dei ruminanti di digerire la cellulosa ebbe una funzione fondamentale nel «rapporto» uomo/animale addomesticato in Medio Oriente…

                Allevando ruminanti, infatti, gli Israeliti e gli altri abitanti della zona ottenevano carne e latte senza dover spartire col bestiame il raccolto, che poteva cosi essere destinato esclusivamente all’alimentazione degli uomini e delle donne. Bovini, ovini e caprini si nutrono di erba, arbusti, fieno, stoppie, paglia e foglie, che l’alto contenuto di cellulosa rende inadatti al consumo alimentare da parte dell’uomo anche dopo cottura prolungata.

                I ruminanti non sono dunque dei concorrenti degli uomini per quanto riguarda il cibo e, inoltre, contribuiscono ad aumentare la produttività dell’agricoltura fornendo letame per concimare i campi e trazione animale per arare.

                Cui va aggiunto che assicuravano fibre e feltro per confezionare abiti e pelle per scarpe e finimenti.

                Ho praticamente cominciato questo capitolo affermando che il maiale è il mammifero miglior convertitore di cibo vegetale in carne animale; ma non ho precisato quale cibo vegetale.

                Se lo si nutre con frumento, mais, patate, soia e, insomma, qualsiasi tipo di vegetale a basso contenuto di cellulosa, il porco opererà veri e propri miracoli di transustanziazione.

                Se invece gli si dà da mangiare erba, stoppie, foglie e, insomma, qualsiasi tipo di vegetale ad alto contenuto di cellulosa, il maiale si guarda bene dall’ingrassare.

                I maiali sono onnivori; solo che non sono ruminanti.

                Per quanto riguarda l’apparato digerente e in genere il processo nutritivo, i maiali sono più simili all’uomo di qualsiasi altro mammifero ad eccezione delle scimmie;

                tanto che, non a caso, i maiali sono i più utilizzati per le ricerche mediche relative all’arteriosclerosi, alla malnutrizione in termini di calorie e proteine, all’assimilazione degli elementi nutritivi e al metabolismo11.

                Ma c’erano degli ulteriori motivi per vietare la carne di maiale, oltre all’incapacità dello stesso di trar giovamento dall’erba e dagli altri vegetali ad alto contenuto di cellulosa.

                Il maiale infatti presentava l’onere aggiuntivo di non essere molto adatto all’ambiente e al clima mediorientali.

                A differenza degli antenati di buoi, capre e pecore, che vivevano in praterie calde, semiaride e assolate, l’habitat ideale degli antenati del maiale erano le foreste ombrose e ricche d’acqua solcate da forre e ruscelli.

                L’apparato termoregolatore del maiale è poco adatto alla vita nell’ambiente torrido e assolato caratteristico della terra natale dei discendenti di Abramo.

                Le razze tropicali di bovini, ovini e caprini sono in grado di fronteggiare lunghi periodi di siccità e difendersi dagli eccessi della calura, sia mediante la traspirazione, sia grazie alla protezione dei raggi del sole offerta dai manti chiari e rasi di cui dispongono; non va infatti dimenticato che il caldo manto di folta lana è una caratteristica delle razze che vivono nei climi freddi.

                 11.W. Pond e K. Haupt, The Biology of the Pig, Ithaca 1978, p. 276.

                il capitolo è assai lungo, ed esauriente… mi arresto da ulteriori stralci.

                Il maiale;

                creatura affascinante e carismaticamente contraddittoria😀

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Moi

          “Un giovane Imam di Tiktok ha detto che anche il solo commerciare sostanze Haram (tipo alcolici e carni suine) pur senza consumarne personalmente è Haram ! ”

          Esiste anche chi mantiene che cavalcare un cammello che abbia bevuto alcolici e traspiri, contamini il cammelliere. E’ il bello del diritto islamico!

          • Lucia scrive:

            “Esiste anche chi ”

            Eh, la Madonna 😄
            (esclamazione decisamente impropria)

            Ma quanto è bello NON vivere in una teocrazia? Una cosa di cui ho nostalgia qui in Germania sono le lastre marmoree commemorative della fine dello stato papalino, come se ne trovano qua e là in Emilia-Romagna..

            • PinoMamet scrive:

              Con Francesco faccio fatica a capirmi: non sull’Ucraina, dove capisco benissimo: a lui piace Zelenski che considera un piccolo Churchill, a me fa schifo perchè lo considero un piccolissimo Putin.

              No, sulle questioni religiose: proprio mi sfugge la sua scala di valori, ci sono cose che scandalizzano che a me non solo lasciano perfettamente indifferente, ma credo che siano anche robe “sue”…. boh.

              Ma, in modo diverso, mi succede la stessa cosa anche con l’emilianoromagnolo medio.

              Per esempio qui si parla di regole di purità nel pensiero giuridico islamico (ed ebraico: posso sedermi sulla sedia di una donna niddah?)

              Non c’entra nulla né la morale, né di conseguenza l’ipocrisia, e tantomeno qualche presunta teocrazia: anzi, da un certo punto di vista la pluralità di opinioni tra giureconsulti è la negazione di una teocrazia.

              Figuriamoci se c’entrano qualcosa i cippi di confine dell’ex Stato pontificio…

              mah!
              Non è una critica, è che proprio mi sembra di parlare in italiano, e sentirmi rispondere in tamil…

              • Lucia scrive:

                “Non è una critica”

                Difatti è un ragionamento completamente diverso.

                Tu ti ostini a vedere la cultura ebraica dal di dentro affermando “è così perché è così che c’è da capire” (a parte la storia dell’igiene, io non me ne intendo quindi se dite che sono palle lo accetto per principio d’autorità 😀 ).
                Ma, e lo dico non tanto per difendere le mie tesi abbozzate che saranno pure sbagliate qui non importa, è il principio cardine dell’antropologia che una cultura la si riesce ad analizzare più oggettivamente dal di fuori, senza quel senso di ovvietà che dà l’esserci cresciuti dentro.
                Ripeto, parlo di analisi fatte studiando quella cultura con impegno, non voglio difendere qui affermazioni mie scritte velocemente.

                Sono due processi diversi, non puoi negare a priori che ci siano delle ragioni sociali che vanno al di là di quello che è casualmente passato per la mente ai redattori dei testi biblici (da come lo spieghi tu sembra più o meno così)…o che ha loro misteriosamente dettato Dio, se preferisci.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Lucia

                “Ma, e lo dico non tanto per difendere le mie tesi abbozzate che saranno pure sbagliate qui non importa, è il principio cardine dell’antropologia che una cultura la si riesce ad analizzare più oggettivamente dal di fuori, senza quel senso di ovvietà che dà l’esserci cresciuti dentro.”

                Riflessione interessante!

              • PinoMamet scrive:

                Mi sa Lucia che non ci capiamo.

                Se uno mi chiede qual è la spiegazione ebraica di un comandamento, io do la spiegazione ebraica.

                Se uno mi chiede qual è la spiegazione antropologica, darò quella antropologica.

                Trovo strano e un po’ fastidioso che si pretenda che le “religioni”, invece, diano per buona la spiegazione storica o antropologica, “perché, diciamocelo tra di noi, le cose stanno così “.

                A parte che a volte non stanno nemmeno così.

                Tutte le storie sul maiale che fa male fa bene conviene non conviene..

                agli italiani fa schifo mangiare cane o topo perché sì: ci sono animali che in una società fanno semplicemente schifo.
                Ci sarà anche qualche ragione, ma i cinesi se li mangiano…

                Comunque è un altro argomento, l’argomento principale è che ho semplicemente ragione.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Pino Mamet

                “A parte che a volte non stanno nemmeno così.

                Tutte le storie sul maiale che fa male fa bene conviene non conviene.. ”

                Da qualche parte, lessi che allevare maiali in Medio Oriente non conviene per qualche motivo ambientale.

                Da un’altra parte, lessi che gli archeologi in Palestina hanno trovato resti di maiali ovunque, tranne in Giudea 🙂

              • Miguel Martinez scrive:

                Senza cercare le fonti, racconto una cosa che mi raccontarono…

                che i pitagorici non potevano mangiare le fave, e va bene;

                che un pitagorico non poteva nemmeno attraversare un campo dove crescevano le fave;

                ma che un pitagorico era disposto a morire, pur di NON SPIEGARE il tabù delle fave.

              • PinoMamet scrive:

                “Da un’altra parte, lessi che gli archeologi in Palestina hanno trovato resti di maiali ovunque, tranne in Giudea”

                Io lessi che li hanno trovati anche in Giudea!

                Comunque basta leggere Erodoto quando parla dell’Egitto: “gli egiziani non mangiano maiale, tranne una popolazione (cito a memoria, non ricordo la località) che invece alleva maiali e li mangia”.

              • Lucia scrive:

                Lungi da me tentare di convincere qualcuno a mangiar maiali, anche se parrebbe attività in linea con la cultura dell’emilianoromagnolo medio 😛

  18. Moi scrive:

    In Topic con l’ Islam, De Gasperi glielo faccio rientrare io subito :

    1946, Guareschi fa dire espressamente a Peppone che, pur di fare un dispetto a Don Camillo … è disposto farsi Maomettano !

  19. Miguel Martinez scrive:

    Ispirato dai mostriciattoli evocati da Lucia e Roberto, mi sono messo a studiare la formula più semplice che permettesse ai commentatori di inserire immagini.

    Per ora mi è venuta questa.

    Voglio inserire l’immagine https://rezepte.lemenu.ch/images/promo_images/spree/tx_netvlmerdb_recipes/000/011/077/promo/LM202104_69.jpg nel commento…

    Allora uso una stringa che però non posso riportare qui perché se no funzionerebbe e farebbe vedere l’immagine e non la formula.

    Per farvela vedere sostituisco quindi < con £ e > con §.

    Magari c’è un modo ancora più semplice…

    £!– wp:image –§
    £a href=”https://rezepte.lemenu.ch/images/promo_images/spree/tx_netvlmerdb_recipes/000/011/077/promo/LM202104_69.jpg” rel=”nofollow ugc”§£img src=”https://rezepte.lemenu.ch/images/promo_images/spree/tx_netvlmerdb_recipes/000/011/077/promo/LM202104_69.jpg”§£/a§£/figure§
    £!– /wp:image –§

  20. Francesco scrive:

    >>> Da una parte c’è un grande impero cristiano, che può fare da argine sia all’islamizzazione che alla Cina.

    Ora, io guardo la cartina e non lo trovo, che Bisanzio è turca, Gerusalemme in mano agli Ebrei, a Mosca ci sta un ateo assetato di sangue e di potere, un mafioso con poco cervello e nessuna visione strategica, che ha già svenduto tutto quello che poteva alla Cina, un gangster impegnato in continue avventure militari. Ah, e un impiegatuccio vestito buffo che dice tutto quello che il Capo vuole.

    Dove è questo impero cristiano?

    • PinoMamet scrive:

      Mi sta bene come descrizione, voglio solo aggiungere che a Kiev c’è un comico fallito travestito da militare, un mafioso con poco cervello e nessuna visione strategica, che ha già svenduto tutto quello che poteva all’America, un gangster impegnato in continue avventure poliziesche repressive delle minoranze, e alcuni energumeni che dicono tutto quello che il capo vuole, altrimenti li sostituisce (nel migliore dei casi).

      • Francesco scrive:

        1) mafioso? in base a cosa lo dici?
        2) fallito? era un attore di discreto successo nel suo paese
        3) resistere, nelle sue condizioni, e portare dentro gli occidentali, è una visione strategica
        4) svenduto all’America cosa???
        5) gangster????
        6) pare che sia così, peccato di inesperienza e infiltrazioni russe a gogo

        a parte questo, eletto democraticamente e impegnato a difendere il suo paese, non a invaderne un altro

      • PinoMamet scrive:

        1) in base a come ha preso e tiene il potere
        2) sarà stato bravo come attore (le cose che ho visto mi hanno lasciato diciamo perplesso…) ma come politico è sostanzialmente fallito
        3) lui ha svenduto tutto all’America prima dell’invasione russa, “resistere” non c’entra assolutamente niente
        4) tutto il paese (chiedere a Biden)
        5) uno che fa ammazzare il suo negoziatore e lascia che i suoi servizi segreti o chi per loro uccidano la figlia dell’ideologo nemico è un gangster
        6) è un povero paranoico chiuso nel suo bunker che sostituisce ministri e generali con degli yes men

        • PinoMamet scrive:

          “a parte questo, eletto democraticamente e impegnato a difendere il suo paese, non a invaderne un altro”

          eletto “””””democraticamente”””” secondo i discutibili criteri ucraini…
          (l’Ucraina era considerato un paese dalla democraticità e libertà più che dubbia assai prima dell’invasione russa…)

          impegnato a sostenere la repressione delle minoranze, a fare proclami bellicosi, a respingere tentativi di conciliazione, poi a farsi invadere, poi a respingere e proibire le trattative di pace…

        • PinoMamet scrive:

          Voglio essere molto chiaro e farla semplice:

          Zelenski per me è un Putin in minore. Minore come intelligenza, minore come capacità strategica, minore in tutto, ma forse maggiore per spregiudicatezza e faccia tosta, e quasi pari come livello di criminalità.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ PinoMamet

            “minore”

            Non ho molta simpatia per il probabile mandante dell’assassinio della Politkovskaja, ma da qui a paragonargli l’attore NATO ce ne corre.

            Putin ha eliminato il potere degli oligarchi ridando allo Stato il controllo sulle risorse del Paese che quelli hanno saccheggiato arricchendosi. Zelensky è stato tirato politicamente su da un oligarca Ucraino già responsabile di bancarotte fraudolente in USA.

            Putin ha promesso di salvaguardare dalle nostre sanzioni cretine il potere d’acquisto dei Russi, e come testimoniato dall’articolo di Al Jazeera che ho postato più sopra ci sta riuscendo. Zelensky si è fatto eleggere promettendo agli elettori la pace compromessa dall’oltranzismo nazionalista di Poroshenko e dopo neanche dieci giorni ha intensificato i bombardamenti sul Donbass. L’ultimo bombardamento (proprio da Adviivka) è avvenuto sei giorni prima dell’attacco Russo.

            Putin ha ripetutamente detto a chi voleva starlo a sentire che la Russia era disposta a parlare con tutti purché non le si mettesse altra NATO sotto il naso; ha smesso dopo che Bush ha annunciato l’installazione di una base a Bucarest “in funzione antiterrorismo”. Zelensky ha fatto fare le manovre NATO sul proprio territorio (pur non essendo membro dell’alleanza).

            Ora sappiamo – e ce lo dice Foreign Affairs, mica Sputnik – che Putin era disposto a trattare un cessate il fuoco già due settimane dopo l’inizio dell’invasione. Zelensky ha fatto saltare tutto dopo l’intervento di Boris Johnson.

            Insomma: se quelli di Putin sono crimini, quelli di Zelensky sono sbagli. Il che, come disse Talleyrand a Napoleone, è anche peggio.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

  21. Francesco scrive:

    x Andrea

    scusa ma secondo te il Fascismo è un pò lo Stato di natura, il punto di caduta dell’italiano se non c’è uno Scalfari o un Eco a guidarlo?

    Ho capito bene?

  22. Andrea Di Vita scrive:

    @ Francesco

    “Stato di natura”

    Di naturale qui non c’è nulla 😉 . Piaccia o meno, pero’, dopo la Marcia su Roma uno Stato – qualunque Stato, mica solo l’Italia – è a rischio di cadere nel fascismo (per capirci: seguo la definizione che ne dà Eco) esattamente come dopo l’invenzione della Bomba qualunque Stato è a rischio di cadere vittima di una guerra atomica. Il pericolo della guerra atomica è sempre presente, perché anche se domani tutte le Bombe del mondo venissero smantellate il sapere che è stato possibile costruirla e il sapere come costruirla rimangono con noi. Lo si può prevenire con le trattative sul disarmo, con l’equilibrio del terrore, con l’evitare il sostegno a lettori di Kant e a razzisti mediorientali, ecc. Il pericolo del fascismo è sempre presente, perché anche dopo piazzale Loreto la combinazione dell’irrazionalità, delle tecniche di propaganda e dei moderni mezzi di comunicazione di massa e di controllo dell’individuo il sapere che è stato possibile ridursi al fascismo e irregimentare un intero popolo rimane con noi. Lo si puo’ prevenire esercitando puntigliosamente il pensiero critico, smascherando i tentativi di contrabbandare per buon senso questa o quella Verità Assoluta, denunciando le sacche di irrazionalità che allignano fra noi.

    Come (sembra) ebbe a dire una volta Einstein, “una persona felice di marciare inquadrata ha ricevuto un cervello solo per sbaglio. Un midollo spinale sarebbe stato più che sufficiente”.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Andrea Di Vita scrive:

      ERRATA CORRIGE

      Loreto la combinazione -> Loreto, con la combinazione

    • Francesco scrive:

      Dimentichi il padre del fascismo: la rivoluzione bolscevica.

      L’ampiezza della tua cultura è paragonabile solo alla scelleratezza nella scelta dei personaggi a cui dare retta e alla vastità delle tue omissioni.

      😀

      PS e ti va bene che c’è Trump. per cui un pò tocca dar retta agli allarmi antifascisti.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “padre”

        Questa è la panzana di Ernst Nolte ed è vecchia di decenni, non sei originale.

        E’ vero che i fascisti si presentano come autentici campioni dell’antiComunismo – e già solo questo fatto dovrebbe far istintivamente simpatizzare chiunque sia sano di mente per Marx.

        Ma persino antiComunisti dichiarati come Montanelli e Churchill erano i primi a sbugiardare i fascisti riconoscendo che si poteva rimanere fieri avversari della Rivoluzione d’Ottobre pur rispettando le forme della democrazia, forme che il fascismo apertamente disprezza.

        Persino per quegli antiComunisti rimane quindi valido il detto di Pertini: il fascismo non è un’idea, il fascismo è un crimine.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Veramente il fascismo fu impiegato da industriali e agrari CONTRO i comunisti. Le royalties bisogna pagarle a Confindustria, non alla Fondazione Gramsci.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Francesco

        “Dimentichi il padre del fascismo: la rivoluzione bolscevica.”

        Grazie, finalmente qualcuno che ricorda la sequenza:

        1) governi europei che decidono di sterminare i loro abitanti in un reciproco massacro che è costato milioni e milioni di vite

        2) il bolscevismo (con tutti i suoi mille difetti) che dice, “basta con la guerra, invece di ammazzarci tra nazioni, espropriamo i padroni!”

        3) esaltazione tra mezzadri, operai, poveracci, mamme che hanno perso i figlioli in guerra, e che cominciano a chiedere di avere dei diritti

        4) panico tra i proprietari terrieri e industriali italiani e tedeschi, che pagano bande armate per andare a picchiare i contadini e gli operai e le vedove e le mamme che pretendono di farla finita con le guerre e di avere la proprietà dei propri mezzi di produzione.

        Grazie Francesco per averci riportati alla questione essenziale e avermi ricordato perché sono antifascista!

  23. Moi scrive:

    @ PINO

    Però almeno una 🙂 differenza sostanziale c’è :

    l’ Ebraismo ci tiene alla “élitarietà” … l’ Islam invece ha il Dovere di “Riportare (!) a Sé” il Mondo ! Difatti, come sai, per i Musulmani il primo e la prima Musulmano/a furono direttamente (!) , letteralmente nell’ etimo Arabo, Adamo & Eva !

    … Almeno finché hanno rigato diritto, ovviamente !

  24. Moi scrive:

    @ LUCIA

    Ma i Gummibärchen / Gummy Bears (li conoscevo inizialmente solo con questi nome) hanno mai soffocato qualcuno , nella loro gommosità / gelatinosità ?

    … Con i “mochi” 餅(もち) , talvolta, purtroppo è capitato !

    ______________________________________________________

    https://www.bbc.com/news/world-asia-42537953

    Delicious but deadly mochi: The Japanese rice cakes that kill

    • Lucia scrive:

      Non lo so Moi, però non sarebbe incredibile. D’altronde spero che in generale si abbia il buon senso di non dare queste robine gommose a bimbi piccoli che non sanno ancora masticare bene (più o meno non prima dei due anni e mezzo)

  25. Moi scrive:

    La Brigata Ebraica non c’entra nulla con la Questione Israele-Palestina … ma già è stata
    contestata la sua presenza al XXV Aprile di domani

    https://www.lastampa.it/torino/2024/04/24/news/25_aprile_a_torino-14252203/?ref=ST-LA-3

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “La Brigata Ebraica non c’entra nulla con la Questione Israele-Palestina ”

      Pare che c’entri invece parecchio:

      https://contropiano.org/news/cultura-news/2024/04/20/i-millantati-crediti-della-brigata-ebraica-un-po-di-storia-che-va-conosciuta-0171533

      • roberto scrive:

        miguel

        “La Brigata ebraica rappresenta il contributo militare degli ebrei di Palestina nella Seconda Guerra Mondiale. Questi rimasero inattivi fino a praticamente la fine del conflitto, lasciando che si consumasse l’orrore della guerra e dell’Olocausto, senza intervenire”

        davvero riesci a leggere una cosa cosi senza avere il voltastomaco?

        (si davvero, sennò non lo posteresti, anzi mi dirai che è ineccepibile)

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Roberto

          “davvero riesci a leggere una cosa cosi senza avere il voltastomaco?”

          Esiste una vasta letteratura su come il movimento sionista abbia concentrato tutti gli sforzi sul portare ebrei in Palestina, anche con l’aiuto tedesco.

          Un obiettivo coerente e che richiedeva di restare il più possibile “inattivi”, per non abbandonare le posizioni acquisite.

          Poi ovviamente se i sionisti si fossero dati la zappa sui piedi da soli e avessero tutti abbandonato la Palestina per andare a combattere in Europa… ma sarebbe retorico accusarli di non aver vinto da soli la Seconda guerra mondiale e impedito l’Olocausto, su questo sono d’accordo con te.

          Come sarebbe retorico accusare la Svizzera di non “aver salvato gli ebrei”.

      • Ros scrive:

        Miguel: “…“La Brigata Ebraica non c’entra nulla con la Questione Israele-Palestina ”
        Pare che c’entri invece parecchio…”

        Arcangelo Ferri: “Bombardate Auschwitz”, Il Saggiatore

        https://www.ibs.it/bombardate-auschwitz-ebook-arcangelo-ferri/e/9788865764060

        “L’attacco aereo su Auschwitz era richiesto dalle organizzazioni ebraiche più influenti e dagli stessi deportati, che lo invocarono più volte come estrema speranza nella fase culminante della Shoah, tra il maggio e il novembre del 1944.

        Ma dagli alti comandi alleati l’ordine
        – tecnicamente attuabile –
        non fu mai dato, e la macchina di sterminio nazista,
        lasciata indenne, poté aggiungere almeno centomila vittime al suo immane bottino.

        Dando voce a protagonisti come Elie Wiesel, sopravvissuto ad Auschwitz e premio Nobel per la pace, Henry Morgenthau III°, figlio del segretario al Tesoro dell’Amministrazione Roosevelt, Alfred Weber, ingegnere di volo della 15 Us Air Force, e David Wyman, tra i maggiori storici dell’Olocausto, oltre che a documenti e materiali d’archivio inediti, Bombardate Auschwitz ricostruisce la tremenda sfida politica, militare, burocratica che si giocò sulla testa di migliaia d’innocenti condannati a morte.

        Una sfida che coinvolse i vertici del governo statunitense.

        Già alla fine del 1942, il presidente Roosevelt, letto il primo rapporto sullo sterminio, dichiarò che l’America avrebbe fermato l’abominio, impegnandosi con queste parole:

        «I mulini degli dèi macinano lentamente, ma macinano straordinariamente fino».

        Nel 1944 le macine restarono ferme.

        Perché?
        Questo libro contiene molte domande e alcune risposte sul prolungato «silenzio degli Alleati»,
        e sulle responsabilità morali di inglesi e americani, evocate da Elie Wiesel in una frase che esprime tutto il suo abbattimento:

        «Quando vedevamo i bombardieri passare sulle nostre teste speravamo, pregavamo che colpissero il campo.

        Ma non l’hanno fatto…».

    • PinoMamet scrive:

      Già tempo fa leggevo di un reduce dell’Esercito italiano “cobelligerante”, cioè quello legittimo, che si lamentava del fatto che la Brigata Ebraica si fosse “intestata” una battaglia che invece fu combattuta dall’Esercito italiano.

      Quindi da un lato abbiamo l’Esercito italiano co-belligerante, stimato tra i 250.000 e i 300.000 uomini tra truppe combattenti e addette alla logistica (a cui si possono aggiungere almeno 25.000 “Italia service units” reclutate tra i prigionieri negli USA, con divise americane, addette alla logistica in Italia, in Francia e altrove, compresa la preparazione allo sbarco in Normandia nel Regno Unito…)

      che hanno fatto due anni di guerra dalla parte “giusta” e nessuno ricorda;

      nè gli Alleati, che giustamente penseranno prima ai loro, ma neppure gli italiani, che semmai ricordano i partigiani
      (sempre rappresentati come gloriosi straccioni comunisti: in realtà avevano uniformi e armi da UK e USA ed erano di orientamento politico vario, a partire dai monarchici…)

      dall’altra la Brigata ebraica, 4000 uomini che hanno fatto pochi mesi di guerra, ma che a un certo punto è diventato doveroso ricordare…
      per litigare con l’ANPI che porta le bandiere palestinesi (che a loro volta non c’entrano assolutamente nulla).

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Pino Mamet

        “per litigare con l’ANPI che porta le bandiere palestinesi (che a loro volta non c’entrano assolutamente nulla).”

        Anche questo è vero!

      • Miguel Martinez scrive:

        Per PinoMamet

        “che hanno fatto due anni di guerra dalla parte “giusta” e nessuno ricorda;”

        Verissimo!

        Tra l’altro da ragazzo avevo come vicina di pianerottolo la Vedova Gandin, donna decisamente reazionaria, il cui marito monarchico fu fucilato a Cefalonia in una strage di regolari soldati italiani, di cui non sento quasi mai parlare.

        Poi, certo, trovo più simpatico il contadino toscano che imbraccia il fucile per non andare in guerra, del soldato regolare di sua maestà 🙂

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Cefalonia ogni tanto è ricordata, gli IMI (gli internati in Germania) praticamente no. Anche se in teoria anche il loro rifiuto sarebbe equiparato alla partecipazione alla Resistenza.

    • PinoMamet scrive:

      Cercando tracce su un evento della mia famiglia di cui non parlo qui, ho cercato notizie sui partigiani stranieri presenti in zona:

      ce n’erano un fottio!

      Compresi non pochi soldati tedeschi (non solo georgiani o turkmeni: proprio tedeschi!) disertori della Wehrmacht e/o dissidenti dal nazismo.

      C’era mezzo mondo, comunque. Anche ebrei, ovviamente.

      • Lucia scrive:

        “Compresi non pochi soldati tedeschi (non solo georgiani o turkmeni: proprio tedeschi!) disertori della Wehrmacht e/o dissidenti dal nazismo”

        Interessantissimo, difatti io è da tempo che vorrei leggere questo libro sul tema
        https://www.lepiccolepagine.it/prodotto/partigiani-della-wehrmacht-disertori-tedeschi-nella-resistenza-italiana/

        Ma anche su altri partigiani non italiani! Se qualcuno qui avesse consigli di lettura…

        • Ros scrive:

          Lucia: “…Ma anche su altri partigiani non italiani! Se qualcuno qui avesse consigli di lettura…”

          mi sovviene per ora questo

          “Il buon tedesco”, di Carlo Greppi
          2022, Laterza.

          https://www.laterza.it/scheda-libro/?isbn=9788858143735

          “Il capitano Jacobs è un buon soldato, rispettoso delle gerarchie, onesto.

          Improvvisamente nel 1944, assieme al suo attendente, decide di passare, armi in pugno, dalla parte dei partigiani.

          Sceglie di combattere contro i propri camerati.

          Perché lo fa? Inseguendo la parabola di quest’uomo viene alla luce una grande storia: furono centinaia i tedeschi e gli austriaci a percorrere lo stesso cammino.
          Un piccolo esercito senza patria e bandiera, una pagina unica nella storia d’Italia.

          Sui monti di Sarzana, proprio lungo la Linea Gotica, dove nel 1944 i combattimenti infuriavano con maggiore ferocia, il capitano della marina tedesca Rudolf Jacobs, ottimo soldato, abbandonò le proprie fila.

          Non lo fece per fuggire da una guerra ormai persa, ma per unirsi ai partigiani garibaldini, fino a morire eroicamente durante l’assalto a una caserma delle Brigate nere fasciste.

          Apparentemente la sua sembra la storia di un’eccezione, commovente e coraggiosa, ma pur sempre un’eccezione rispetto alla nostra idea dei tedeschi zelanti combattenti della Germania nazista, fedeli fino al suo crollo.

          Eppure questa eccezione non fu così solitaria e isolata: parliamo di centinaia di uomini, almeno mille secondo le stime degli storici. O erano di più? Tedeschi e austriaci, “banditi”, “disertori”, “senza patria”, che hanno saputo dire di no agli ordini ingiusti, che hanno rigettato la legge dell’onore e del sangue per scegliere quella della libertà e della coscienza.

          Partendo da tracce labili, quasi svanite – un nome su una lapide, poche righe nei documenti ufficiali, qualche ricordo dei partigiani sopravvissuti –, questo libro è un’indagine appassionata e coinvolgente che ci trascina alla riscoperta di una pagina di storia che nessuno in Italia ha mai raccontato in questo modo.

          ma ci sarà di certo anche altro, controllando l’inventario.

          Ma questo di Greppi si fa leggere🙂

          • Ros scrive:

            poi in tema nazisti
            (o meglio soldati e basta, tante volte e in maggioranza)
            in Polonia e in Russia, e indi la voce dell’altra campana;
            tedesca e accolta dai banderisti d’altra bandiera:

            https://www.ibs.it/soldat-libro-wilhelm-pruller/e/9788893274227

            “…Il diario di Wilhelm Prüller, membro di un reparto di fanteria motorizzata della 9. Panzer-Division, permette al lettore di dare uno sguardo unico nell’esperienza di guerra di un soldato della Wehrmacht altamente addestrato e motivato, attraverso il vivido resoconto delle innumerevoli e aspre battaglie condotte da Prüller in prima linea dagli anni della trionfante Blitzkrieg in Polonia, Francia e Balcani ai combattimenti nelle steppe della Russia, sino alla disperata difesa del Reich.

            …Scritto sotto forma di diario, racconta in modo abbastanza particolareggiato e pedissequo le giornate che l’autore e soldato ha passato in guerra.

            Ricco di impressioni personali, di commenti, di giudizi sul nemico, sul coraggio, sulle condizioni di vita delle popolazioni invase

            (lo scherno verso i polacchi, il disprezzo verso i russi)…
            In appendice numerose foto b/n…”

            E in quanto al derby odierno:

            https://www.ibs.it/io-comandante-di-wagner-testimonianza-ebook-marat-gabidullin/e/9791280229601

            “Io, comandante di Wagner. Una testimonianza unica sull’armata segreta di Putin”
            di Marat Gabidullin

            in ogni caso un opinione molto interessante di uno che scendeva in campo
            (diceva sempre nostro zio buonanima🙄), pantaloncini e scarpe con tacchetti e chiodate, a giocare le partite

  26. Miguel Martinez scrive:

    NOTIZIA BOMBA PER KELEBEKIANI!!!

    https://www.msn.com/it-it/lifestyle/notizie/nei-papiri-di-ercolano-svelato-il-luogo-esatto-della-sepoltura-di-platone/ar-AA1nv2EW

    Dai papiri di Ercolano riemerge il luogo esatto della sepoltura di Platone nell’Accademia ad Atene: era situato nel giardino a lui riservato (un’area privata destinata alla scuola platonica) vicino al cosiddetto Museion osacello sacro alle Muse. Lo rivela il papirologo Graziano Ranocchia dell’Università di Pisa, presentando alla Biblioteca Nazionale di Napoli i risultati di medio termine del progetto di ricerca ‘Greek Schools’ condotto con il Consiglio Nazionale delle Ricerche. La scoperta è racchiusa in mille parole nuove o diversamente lette del papiro contenente la Storia dell’Accademia di Filodemo di Gadara.

    L’aumento del testo (pari al 30% in più rispetto alla precedente edizione del 1991) corrisponde all’incirca alla scoperta di 10 nuovi frammenti di papiro di media grandezza. Il testo rivela che Platone fu venduto come schiavo sull’isola di Egina già forse nel 404 a.C., quando gli Spartani conquistarono l’isola o, in alternativa nel 399 a.C., subito dopo la morte di Socrate. Finora si era creduto che Platone fosse stato venduto come schiavo nel 387 a.C. durante il suo soggiorno in Sicilia alla corte di Dionisio I di Siracusa.

    I testi parlano anche della sua ultima notte, ma non solo. Diverse nuove letture forniscono un nuovo quadro delle circostanze della corruzione dell’oracolo di Delfi da parte del filosofo accademico Eraclide Pontico. Viene inoltre corretto il nome di Filone di Larissa in ‘Filione’ (allievo del grammatico Apollodoro di Atene per due anni e dello stoico Mnesarco per sette anni), che morì a 63 anni in Italia durante una pandemia influenzale.

    • PinoMamet scrive:

      Figo!!

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “Mnesarco”

      Il tutto ottenuto mettendo insieme una serie di tecniche matematiche (basate sulla trasformata di Abel), l’intelligenza artificiale e i raggi X della tomografia assiale computerizzata: tutte e tre usate anche nell’industria militare.

      In pratica, non potendo srotolare i manoscritti parzialmente carbonizzati perché troppo fragili, si fa loro una TAC a varie lunghezze d’onda e si ricostruisce l’andamento dell’inchiostro al variare della posizione del manoscritto. La ricostruzione del testo (tenuto conto che all’origine il manoscritto era arrotolato, e questo ha salvato le parti interne) la fa l’IA.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “Klein”

      Verrà arruolata anche lei fra gli antisemiti dai vari Mieli, Ferrara & Co.

      (Come se lo Stato di Israele potesse esistere senza sionismo!)

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      No, ammetto che non ne sapevo nulla e che neppure il tuo endorsment mi spinge a dare credito alla signorina No logo.

      😀

      • tomar scrive:

        Francesco:
        “dare credito alla signorina No logo”
        Ma l’hai letto almeno? così potresti argomentare perché non dai credito al logos della signorina ebrea.

  27. Miguel Martinez scrive:

    Andrea Zhok, COSA CRESCE ALL’OMBRA DELL’ ODIERNO ANTIFASCISMO?

    La festa del 25 aprile, come celebrazione della liberazione dell’Italia dal nazifascismo, fu istituita subito dopo la guerra, il 22 aprile del 1946 con regio decreto (l’Italia era ancora un regno e non una repubblica; il referendum si sarebbe tenuto due mesi dopo). Se si pensa alla scelta della data, il significato inizialmente inteso è piuttosto chiaro: si trattava di affermare le autorità italiane (a partire dal re) come interlocutori delle potenze occupanti, nonostante l’ovvia compromissione con il fascismo. Per farlo si richiamava la data del 25 aprile 1945, quando il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia aveva proclamato l’insurrezione generale contro le rimanenti truppe nazifasciste, pochi giorni prima dell’arrivo delle truppe alleate (il suicidio di Hitler nel bunker di Berlino è di 5 giorni dopo, il 30 aprile). Con l’istituzione della festività si intendeva manifestare all’interno, ma soprattutto all’estero che l’Italia era altra cosa rispetto al fascismo.

    Negli anni del dopoguerra la festività del 25 aprile venne investita di un ulteriore ruolo di compattamento del nuovo arco costituzionale che doveva prendere le distanze dalle ampie rimanenze del regime fascista all’interno delle istituzioni (a partire dalla magistratura). In quel periodo e fino a quando quella generazione non si esauriva, dunque fino agli anni ’70 circa, la celebrazione e più in generale la rivendicazione di antifascismo aveva un ruolo politico ben definito: non si trattava semplicemente di una condanna storica, ma di una condanna storica con una funzione politica concreta. E che il fascismo meritasse quella condanna era fuor di dubbio, giacché, nonostante alcuni lasciti positivi (la Riforma Gentile, l’IRI), il suo principale lascito alla fine era stata una devastante sconfitta bellica e la sostanziale subordinazione dell’Italia agli USA (subordinazione che, peraltro, nel dopo guerra penalizzò soprattutto il Partito Comunista).

    Già con gli anni ’80 l’anniversario della liberazione dal nazifascismo aveva preso una mera piega autocelebrativa per una classe politica che cominciava a risultare invisa a una parte significativa dei governati: a fronte di una fisiologica dissoluzione sia della realtà che della memoria del fascismo reale, l’antifascismo serviva sempre di più come esibizione retorica che avrebbe dovuto conferire credito morale ad un ceto politico cui tale credito veniva riconosciuto sempre meno.

    A partire dagli anni ’90, con il crollo dell’URSS, la nascita dell’UE e il trionfo del modello neoliberale, l’antifascismo e le sue celebrazioni assunsero definitivamente un carattere museale. Il termine “fascismo” e “fascista” veniva ormai utilizzato come un generico insulto. Luciano Violante nel suo discorso di insediamento come presidente della Camera dei Deputati, nel 1996, chiese per la prima volta esplicitamente una riconciliazione nazionale tra chi, oramai mezzo secolo prima, si era trovato su fronti avversi (Resistenza partigiana e Repubblica Sociale Italiana).

    Da allora sono passati altri tre decenni. Una volta l’anno, in occasione della festività nazionale del 25 aprile, si rinnovella la sceneggiata dell’antifascismo in assenza di fascismo. La Russia si è riconciliata con il zarismo e con il comunismo, la Cina si è riconciliata con il celeste impero e con la Rivoluzione Culturale, persino gli USA hanno riconciliato i fronti della guerra che ha ucciso più americani nella storia, la guerra civile tra Nord e Sud. Ma se dovessimo prendere sul serio il discorso dell’odierno mainstream nel passato nazionale tra il 1922 e il 1945 non c’è niente da comprendere, solo da abiurare. La parola d’ordine dell’antifascismo serve oramai soltanto a ricompattare le truppe dei liberali di sinistra (così come l’anticomunismo serve a compattare le truppe dei liberali di destra). Nonostante esistano oramai approfondimenti e analisi storiche dettagliate e intelligenti del fenomeno storico del fascismo (tra tutti ricordo la vasta opera di Emilio Gentile), la paroletta “fascismo” (come quella “antifascismo”) viene usata come un guscio vuoto, un riflesso pavloviano, una suggestione emozionale che galleggia sulla più totale ignoranza storica.

    Ed è solo così che può accadere che proprio chi più si riempie la bocca di antifascismo:
    1) giustifica (o finge di non vedere) una ferrea censura sui mezzi di comunicazione, come fece il fascismo;
    2) accetta che carriere vengano fatte e disfatte in base all’accordo o disaccordo ideologico con le verità di regime, come fece il fascismo;
    3) accetta che non esistano più organismi capaci di difendere i lavoratori, come avvenne col fascismo;
    4) considera normale ed anzi auspicabile che la ricerca scientifica sia asservita agli interessi e scopi dei ceti dirigenti, come accadde durante il fascismo;
    e sempre in analogia col ventennio:
    5) manipola serenamente e spudoratamente la storia e l’informazione per dar man forte all’ideologia dominante;
    6) permette a gruppetti di autonominati guardiani dell’ortodossia di bullizzare i dissenzienti;
    7) svuota il diritto di voto limitando le opzioni votabili a varianti di un’unica e sola agenda (There Is No Alternative);
    8) impone e incentiva un’ortodossia linguistica ed espressiva, e ghettizza chi non vi si conforma (Politically Correct);
    9) consegna all’oblio, emenda forzosamente o distrugge, prodotti culturali (presenti o passati) ritenuti ‘immorali’, ‘diseducativi’, ecc. (Cancel Culture);
    10) permette la discriminazione di intellettuali, sportivi e artisti sulla sola base della mancata adesione ad un paradigma ideologico o della nazionalità di appartenenza (qui siamo persino un po’ oltre quanto fece il fascismo).

    Ecco, quando una parola viene brandita come un’arma, come un insulto, risparmiandosi un’analisi dei suoi contenuti effettivi, può accadere che quei contenuti ritornino in forma persino peggiorativa, crescendo nascosti dall’ombra gettata da quella parola.

    E qui, qualcuno dirà che, dopo tutto, almeno oggi le classi dirigenti del Partito Unico Liberale non ci hanno condotto ad una guerra catastrofica, come fece il Partito Nazionale Fascista.

    Eh già, ma dategli tempo.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “Zhok”

      Riassumemdo: anche se ci diciamo antifascisti, siamo passati da “il Duce ha sempre ragione” a “gli USA hanno sempre ragione”, per cui nei fatti l’antifascismo lo stiamo tradendo.

      Perfettamente d’accordo.

      Se, per ipotesi, Mussolini avesse fatto la guerra per aiutare gli USA contro Hitler oggi la sua memoria sarebbe esaltata.

      Potenza del capitalismo.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        Errata corrige: il testo originale era “il PCI ha sempre ragione”.

        Questa degli USA è giusto una delle molte bugie della propaganda comunista.

        Ma mi basta la notazione di metodo: l’antifascismo “ufficiale” è indistinguibile dal fascismo.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ francesco

          “PCI”

          Lo so che ai johnwayniti ancora non va giù dopo tutti questi anni, ma che ci vuoi fare?

          Metà dei Partigiani erano Comunisti e combattevano contro quello che per i preti era l’Uomo della Provvidenza… 😉

          Ciao!

          Andrea Di Vita

    • roberto scrive:

      my two cents

      cosa dice il RD del 1946?

      “A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il
      25 aprile 1946 e’ dichiarato festa nazionale.”

      questo è l’oggetto della festa, che appunto si chiama della liberazione.
      la palestina non c’entra nulla, né più né meno che la svezia o il giappone.
      i palestinesi vogliono festeggiare? benissimo sono benvenuti, ma il 25 aprile è la festa degli italiani non il giorno delle loro rivendicazioni.

      i fascisti la considerano divisiva? per una volta hanno ragione: divide chi in quella liberazione vede un momento di festa, da chi rimpiange l’occupazione nazifascista

      per il resto che tutti partecipino, chi ha contribuito anche in minima parte e chi pur non avendo contribuito vuole festeggiare “la totale liberazione del territorio italiano”

      le polemiche sulla brigata ebraica sono semplicemente una delle 666 manifestazioni dell’antisem….ah no non si può usare questa parola, dello Judenhass che serpeggia fra di noi

      ho detto

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        La Brigata Ebraica non c’entra niente con la Resistenza italiana, visto che era un reparto dell’esercito inglese.
        Poi se uno vuole festeggiare gli Alleati, li festeggi tutti, marocchini inclusi, altriementi non ho idea di che senso abbia.

      • roberto scrive:

        sono assolutamente d’accordo che i marocchini che vogliono festeggiare la liberazione dell’italia partecipino alla festa, esattamente come la brigata ebraica che ha combattuto in italia e che vuole partecipare alla festa.

        • Miguel Martinez scrive:

          per roberto

          “sono assolutamente d’accordo che i marocchini che vogliono festeggiare la liberazione dell’italia partecipino alla festa, esattamente come la brigata ebraica che ha combattuto in italia e che vuole partecipare alla festa.”

          Ma a me va benissimo che chiunque partecipi a qualunque festa, figuriamoci.

          Quello che mi affascina è il motivo per cui la gente vuole dimostrare di avervi partecipato.

          E in questo sono un po’ come Lucia, che cerca di cogliere i motivi antropologici.

  28. Miguel Martinez scrive:

    Qualcuno vuole prendere parte all’operazione di Shirion Collective?

    Pagano pure:

    https://twitter.com/ShirionOrg/status/1757554375080165740

    all’inizio pensavo fosse una trollata, ma guardando tutti i posti di ShirionOrg, si capisce che ci credono eccome

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Non occorre crederci: basta che ci creda chi ci va. Poi magari la fiducia è malriposta e il bonifico non arriva…

  29. PinoMamet scrive:

    Esprimo con dialoghetto para-leopardiano il mio disagio quando (stagionalmente) mi si parla di maiale.

    Occidentale: “Ma voi indiani, perché considerate sacre le vacche? Come ve lo spiegate?”

    Indù: “Ce lo spieghiamo perché la mucca è un animale sacro, la vacca primordiale ha nutrito il mondo del suo latte, le giovani bovare hanno accolto il dio Krishna…”

    Occidentale: “Ma no! che stronzate! In realtà nel clima indiano conviene di più allevare bufali, e abbandonare le vacche quando hanno finito la produzione di latte…”
    (davvero lessi anni fa una spiegazione complessa di questo tipo, con paragoni di produttività bovina…)

    Indù: “Ma tu mi hai chiesto cosa ne pensiamo noi , non cosa ne pensi tu !”

    Occidentale: “Bene, ma ora che sai la verità , mangiati una bella bistecca di mucca…”

    Indù: “…”

  30. Moi scrive:

    Sarebbe difficile rendere precise le pur interessanti considerazioni che molti hanno proposto riguardo al legame fra clima e religione, e che si basano sull’ osservazione di relazioni forse non causali, ma
    certo non casuali, tra monoteismo e deserto mediorientale, buddhismo e giungla tropicale, induismo e
    montagne himalayane…
    Nel deserto niente si trova infatti gratuitamente o naturalmente e tutto ciò che occorre al sostentamento
    deve essere imposto ed estorto alla natura, e continuamente mantenuto disponibile. In un simile ambiente,
    niente di ciò che serve all’ uomo risulta avere un’ origine indipendente e autonoma, e tutto appare invece
    essere il frutto di una scelta consapevole, di un progetto preciso, di un atto di volontà determinato. L’ idea di
    un creatore, che pone in essere e conserva la materia per propria scelta e per i propri scopi, sembra essere
    la naturale generalizzazione all’ intero universo di una tale visione del mondo. Non a caso, la prima frase della
    Bibbia è per l’ appunto: «In principio Dio creò il cielo e la terra».
    Ai tropici, invece, i bisogni della vita sono soddisfatti ancora prima di essere formulati: le stagioni si
    avvicendano violentemente e la vegetazione esplode in un ciclo continuo. In tali condizioni, in cui nessun
    intervento diretto sulla natura è richiesto, perché essa dispensa i suoi doni autonomamente, senza che
    l’ uomo debba piegarla alle proprie esigenze attraverso un’ azione cosciente, l’ idea di un creatore non solo non
    è necessaria ma è fuori luogo.
    Semmai può nascere per generazione spontanea, rigoglioso al pari della vegetazione stessa, un pantheon
    popolato di migliaia di dèi, come nell’ induismo dell’ India del sud. O, ancora più coerentemente, il concetto di
    divinità può non trovare terreno fertile per la propria crescita, e l’ uomo può dedicarsi al miglioramento del
    proprio spirito in maniera puramente ateistica, come nel buddhismo hinayana dello Sri Lanka, della Birmania
    e della Thailandia.
    L’ atrofia vegetativa del deserto impone un’ integrazione animale della dieta e genera una morale che permette l’ uccisione degli animali per il proprio sostentamento: secondo la Genesi, Dio stesso consenti all’ uomo
    di divenire carnivoro dopo il Diluvio Universale (IX, 3), benché gli avesse ordinato di essere vegetariano nel
    Paradiso Terrestre (I, 29). Naturalmente, un’ etica che giustifichi la morte altrui quando essa sia necessaria per
    la propria vita non tarda a degenerare in ideologie di potenza e di guerra, che si sono storicamente
    coniugate ai monoteismi attraverso i secoli, dalle crociate cristiane alle jihad islamiche.
    La natura ai tropici è invece sufficientemente generosa da permettere e stimolare diete vegetariane, oltre
    al concomitante sviluppo di una dottrina globale della non violenza e del pacifismo, che sono storicamente
    di stato durante l’ Impero Romano da Teodosio nel 391, e tale rimane ancora oggi in alcuni stati d’ Europa
    (Finlandia, Inghilterra, Norvegia) e del Sud America (Bolivia, Colombia e Paraguay).

    [cit.]

    Il Vangelo Secondo la Scienza
    1999

    • Moi scrive:

      Generalmente, al discorso suddetto di Odifreddi seguono considerazioni “semicolte para-progressiste”, non particolarmente rare almeno in Emilia Romagna “progressésta e ‘d sinésstra” 🙂 :

      “Ma sì, i Musulmani avranno anche forse avuto magari il Rinascimento prima di Noi … ma devono ancora farsi l’ Illuminismo !”

      In pratica la Storia “Nostra” è Storia Universale che tutte le culture debbono ripetere a tempo debito, perché non può essere diversamente ! 🙂

    • PinoMamet scrive:

      Mi sembra un determinismo molto semplicistico

  31. Fuzzy scrive:

    Islam? Ebraismo? Cristianesimo? Induismo?
    Mah.
    Per andar sul sicuro io sceglierei lo Sciamanesimo.
    Con una spiccata preferenza per le
    sciamane. Ma non suggerirei Vanna Marchi, però, pur rappresentando, ella, sicuramente il prototipo di una sciamana.

    Il tempo passa e non si può fermare
    Muove la terra, muove il grande mare
    Muove i pianeti e le più grandi stelle
    E le Galassie muove pure quelle
    E muove fino in fondo all’Universo
    Fino al più raro atomo disperso
    Ma pur avendo tutto in suo potere
    Resta nascosto e non si fa vedere
    Non puoi vederlo dentro al suo rifugio
    Ma per sentirlo basta un sotterfugio
    Ritroso tempo alfine  ti catturo
    Marcando il ritmo sopra il mio tamburo

    Ah, le mucche se lasciate in pace producono latte quanto basta e letame per i contadini indiani. Le tengono in casa.
    Non puoi tenere in casa un bufalo, sporca d’una miseria, Mamet.
    Mi fa incazzare!

    • Fuzzy scrive:

      Il bufalo indiano è da sempre considerato, a ragione, un animale molto irritabile e scontroso, che può attaccare anche senza motivo (fama questa che condivide col bufalo africano e l’anoa). Un maschio adulto può difendersi con successo perfino dall’attacco di una tigre o di un leone, riuscendo in alcuni casi ad uccidere l’aggressore.
      https://it.m.wikipedia.org/wiki/Bubalus_bubalis
      C’è anche la foto del bufalo indiano con le sue due corna che non passerebbero neanche per la porta di casa.

    • PinoMamet scrive:

      “Non puoi tenere in casa un bufalo, sporca d’una miseria, Mamet”

      in casa neancher una mucca è una grande idea…

      nella stalla o all’aperto, i bufali sono allevati in India… e in Italia, da secoli.

      Ci fanno le mozzarelle.

      • Fuzzy scrive:

        Ciao
        🙄https://www.corriere.it/cronache/11_aprile_14/mozzarella-indiana-tortora_30e8fcec-66b9-11e0-a8cd-42b6ca6f7d7e.shtml
        C’è una specie di Don Chisciotte napoletano che sta provando ad allevare bufale in un contesto assolutamente moderno e non conforme alle modalità tradizionali indiane
        Che se gli indiani le mucche le hanno sempre tenute in casa avranno pure i loro motivi.
        Non credo siano scemi
        Comunque la bufala indiana fa pure meno latte della mucca. Dice l’articolo.
        La mozzarella che se ne ricava è un prodotto d’élite.
        Mamet. Ma tu vuoi che i poveri indiani si prendano in casa una bufala che tra l’altro fa anche meno latte della mucca?
        Poi una mucca d’allevamento vive al massimo 4-5 anni.
        Altrimenti ne vivrebbe almeno una quindicina.

        • PinoMamet scrive:

          “C’è una specie di Don Chisciotte napoletano che sta provando ad allevare bufale in un contesto assolutamente moderno e non conforme alle modalità tradizionali indiane”

          No, l’articolo dice che c’è un signore campano che sta tentando di fare mozzarelle di bufala in India visto che in India ci sono moltissimi bufali domestici.

        • PinoMamet scrive:

          “Comunque la bufala indiana fa pure meno latte della mucca. Dice l’articolo.”

          Di nuovo no.

          L’articolo dice che le razze di bufale indiane per adesso fanno meno latte della bufala italiana.

          (Che il bufalo sia allevato in Oriente da secoli e secoli è un’altra cosa che pensavo fosse di dominio comune.
          Vedi come mi sbagliavo…)

          • Fuzzy scrive:

            Si, l’articolo dice che le bufale indiane fanno meno latte di quelle italiane
            Ma dice anche che
            Tra i campi di Panchkula il ventottenne gestisce una grande fattoria dove sono allevate centinaia di bufale e dove lavorano circa 20 dipendenti
            Questa non è l’agricoltura tradizionale indiana
            È un allevamento intensivo, direi.
            Il cancro del pianeta.

      • PinoMamet scrive:

        Credevo che fosse chiaro, perché lo sanno tutti, che parlando di mozzarelle mi riferivo alle bufale allevate in Italia da secoli;

        c’è chi dice dall’alto Medioevo, c’è chi dice da prima dell’unificazione romana.

        In India, con le razze bufaline che hanno selezionato da forse ancora più tempo addietro, cifaranno altri prodotti caseari, non so.

        Ti metto una delle razze di bufalo indiano che vengono allevati, per darti un’idea:
        https://en.wikipedia.org/wiki/Jafarabadi_buffalo

        un’altra:
        https://en.wikipedia.org/wiki/Murrah_buffalo
        (posso continuare…)

        anche allevato nel Sud Est asiatico…

        • PinoMamet scrive:


          More than 95.8% of the world population of water buffaloes are kept in Asia, including both the river-type and the swamp-type.[22] The water buffalo population in India numbered over 97.9 million head in 2003, representing 56.5% of the world population. They are primarily of the river type, with 10 well-defined breeds: the Bhadawari, Banni, Jafarabadi, Marathwadi, Mehsana, Murrah, Nagpuri, Nili-Ravi, Pandharpuri, Surti, and Toda buffaloes. Swamp buffaloes occur only in small areas in northeastern India and are not distinguished into breeds.[36]

          Water buffaloes being washed in the Mutha river of Pune in India
          In 2003, the second-largest population lived in China, with 22.76 million head, all of the swamp-type, with many breeds kept only in the lowlands, and other breeds kept only in the mountains; as of 2003, 3.2 million swamp-type carabao buffaloes were in the Philippines, nearly 3 million swamp buffaloes were in Vietnam, and roughly 773,000 buffaloes were in Bangladesh. About 750,000 head were estimated in Sri Lanka in 1997.[22] In Japan, the water buffalo was used as a domestic animal throughout the Ryukyu Islands or Okinawa prefecture, however it is almost extinct now and mainly used as a tourist attraction.[37] Per a 2015 report, about 836,500 water buffaloes were in Nepal.[38]

          The water buffalo is the main dairy animal in Pakistan, with 23.47 million head in 2010.[39] Of these, 76% are kept in the Punjab. The rest are mostly kept in the province of Sindh. The water buffalo breeds used are the Nili-Ravi, Kundi, and Azi Kheli.[40] Karachi alone has upwards of 400,000 head of water buffalo in 2021, which provide dairy as well as meat to the local population.[41][42]”

          basta che cerchi su Wkipedia “Water buffalo”

          • Fuzzy scrive:

            C’è qualcosa che non mi torna rispetto a un bufalo acquatico in un paese come l’India dove l’acqua in genere non è certo abbondante
            Magari sono al nord. Mah
            Comunque qui da noi c’è anche il latte di avena con integrazione di calcio e vitamina b12. Ottimo.
            La mozzarella si, sulla pizza…..come si chiama pure…..quella con mozzarella e pomodorini….Ho un vuoto di memoria
            Pazienza. Non se ne può fare a meno, altrimenti si mangia plastica.
            Bufala e pomodorini, mi dicono, ma io la chiamo con un nome diverso

          • PinoMamet scrive:

            Scusami Fuzzy ma permettimi:

            Che in India, Indonesia, Thailandia, Cina ecc. siano allevati da sempre i bufali, lo sanno davvero tutti.

            Per non parlare dell’allevamento italiano dei bufali e delle mozzarelle di bufala.
            Davvero non lo sapevi??

            Boh, mi sembra incredibile. Comunque le cose stanno così.

            • Fuzzy scrive:

              Ma si, li ho visti gli allevamenti di bufale a Paestum.
              Una roba ignobile.
              Ma saranno oramai passati quarant’anni, se non di più.
              Scusa Mamet, ma la discussione sta prendendo una china surreale.
              Il che in fondo mi va anche bene.
              Diciamo, se gli indiani anziché allevare mucche dovrebbero allevare bufali, ma già allevano bufali in quantità industriali, però i bufali sono animali che amano l’acqua e l’India soffre di siccità in gran parte del suo territorio, insomma, c’è una meravigliosa contraddizione che si risolve soltanto lasciando liberi i bufali ma in posti un po’ isolati eh, mentre le mucche già sono sacre e forse stanno bene così.
              Stanotte ho sognato una cazzo di lucertola lunga mezzo metro con dei denti tipo bisturi che mi voleva mordere. Maledetta. Ci vorrebbe Freud.
              Ah, la pizza con mozzarella e pomodorini qui da me si chiama Caprese.
              La mangi ed è anche molto buona, ma poi non sai cosa sogni la notte.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Fatti un favore: gioca ad Age of Empires 2 e guarda nelle mappe del Sud Est asiatico che animale c’è in sostituzione alle pecore.

              • Fuzzy scrive:

                Tarvisii
                Cosa è che devo guardare?
                No, Tarvisii, qui bisogna fare il riassuntino
                Mamet dice di aver letto che ai contadini indiani conviene sostituire la vacca sacra col bufalo d’acqua per il latte e le mozzarelle e fare bistecche con le mucche.
                Ora Tarvisii, leggi bene
                Stiamo parlando di un areale specifico nel nord-ovest dell’India
                https://it.m.wikipedia.org/wiki/Bufalo_d%27acqua
                Lo vedi il puntino verde nella cartina con l’areale del bufalo acquatico?
                A me del sud est asiatico non m’importa granché, perché si è iniziato a parlare delle vacche sacre indiane e del bufalo indiano. Quindi siamo in India.
                Ho espresso una certa perplessità sulla sostituzione bufalo-vacca poiché ho il forte sospetto che le condizioni adatte per allevare il bufalo (molta acqua di fiume) non si trovino in tutta l’India.
                “Si pensa che ci siano all’incirca 160 milioni di bufali domestici nel mondo”. E quanti di questi saranno in India? Boh. Mi sa pochi se paragonati al numero di vacche.
                Adesso non lo so, con la modernità, cosa sia diventata l’India.
                Allevamenti intensivi?
                Può essere.
                https://www.e-gazette.it/sezione/ecologia/animalie-orrore-allevamenti-india-nuova-indagine-sotto-copertura

              • PinoMamet scrive:

                “Mamet dice di aver letto che ai contadini indiani conviene sostituire la vacca sacra col bufalo d’acqua per il latte e le mozzarelle e fare bistecche con le mucche.”

                No!

                Mamet dice che (leggi bene!):

                ho letto la teoria di un tale che spiegava come mai le vacche siano considerate in India basandosi su considerazioni (che non ricordo) sulla produttività rispettiva di vacche e bufale.

                Davo per scontato che tutti sapessero che in India le bufale erano e sono allevate da sempre .

                Tu hai risposto dicendo che il bufalo è un animale “dal brutto carattere” e perciò inadatto all’allevamento.

                Ti ho risposto che le bufale sono comunemente allevate in India e anche in Italia.

                In Italia ci fanno le mozzarelle, come sanno persino i bambini.

                Poiché sembravi aver nuovamente frainteso (parlando di napoletani che fanno le mozzarelle in India)

                ti ho postato alcune razze tradizionali di bufalo selezionate e allevate in India, e i dati (consistentissimi) sulla presenza numerica delle bufale d’allevamento in India e in Asia in genere.

                Anziché ammettere tranquillamente di aver avuto torto, o semplicemente evitare di rispondere, ti sei lanciato nuovamente in considerazioni sul clima indiano, al fine di mettere in dubbiop le mie parole, d’altronde corroborate da link e dati.

                La discussione è surreale solo perchè tu la vuoi tale.

                Te la riassumo: In India ci sono bufale da latte.
                Tantissime.
                Ci sono sempre state.

                Cordialità.

              • PinoMamet scrive:

                “E quanti di questi saranno in India? Boh. ”

                Più di 97 milioni di capi.

                Ti ho già risposto anche a questo, basta che ti degni di leggere i link che ti posto per tua erudizione.

                “The water buffalo population in India numbered over 97.9 million head in 2003, representing 56.5% of the world population. They are primarily of the river type, with 10 well-defined breeds: the Bhadawari, Banni, Jafarabadi, Marathwadi, Mehsana, Murrah, Nagpuri, Nili-Ravi, Pandharpuri, Surti, and Toda buffaloes”

                https://en.wikipedia.org/wiki/Water_buffalo

              • Fuzzy scrive:

                https://www.lastampa.it/esteri/2018/01/29/news/mucche-sacre-nei-santuari-cosi-l-india-resta-senza-latte-1.33973464/
                Oh, ecco.
                “In India l’intera industria dell’allevamento bovino si sta quindi trasformando in allevamento di bufali”.
                Si tratta di industria
                Le motivazioni culturali e ambientali che sostenevano l’allevamento della vacca
                https://www.eticamente.net/18057/vacche-sacre-la-storia-e-lattuale-condizione-dellanimale-piu-venerato-in-india.html
                hanno ceduto di fronte alla crescita della popolazione e alla modernità.
                Mamet
                La bufala resiste al caldo ma per stare nell’acqua non so come farà. Magari l’alleveranno nelle zone dove già ora si trovano le condizioni adatte. Immagino già l’inquinamento conseguente delle acque e i cattivi odori.

                Per quanto riguarda il carattere della bufala.
                La bufala è più rustica della vacca e non è molto adatta ad essere allevata in stalla e figuriamoci se sta in casa.
                Ama stare immersa in acqua.
                Già nel nostro paese l’allevamento di bufale comporta molti aspetti critici appunto per quanto riguarda l’approvvigionamento d’acqua e la gestione dei bufalini
                https://www.radioveg.it/animali/bufali-troppo-poco-conosciuti-e-bistrattati/
                Ma sti indiani, che bevano il latte di avena con integratori vari!
                Io faccio così da almeno 25 anni e sono ancora al mondo.
                A dire il vero qualche pizza con mozzarella….qualche mezza ricottina….ma latte niente.

              • PinoMamet scrive:

                Senti, ripeto per l’ennesima volta, poi se vuoi continuare a far finta di non capire, per dimostrare chissà cosa chissà a chi, è un problema tuo.

                In India allevano tanti bufali domestici, da tantissimo tempo.
                Punto.

              • Fuzzy scrive:

                Non voglio dimostrare niente.
                Sono andato alla ricerca di informazioni sulle vacche indiane e sulle bufale ieri e oggi.
                Oggi, con l’allevamento industriale conviene la bufala, ieri probabilmente conveniva la vacca, anche se in alcune regioni ricche di acque, tradizionalmente si allevava la bufala. Dalla cartina si vede che c’è un areale specifico per la bufala
                L’allevamento intensivo ha preso il posto del contadino che praticava un’agricoltura di sussistenza e sembrerebbe più efficiente.
                Poi vai a vedere i consumi energetici, le esternalità ambientali, la resilienza del sistema e la faccenda cambia parecchio.
                Ma questo a te non interessa, mi pare di aver percepito in più occasioni.
                Tu piuttosto cosa volevi dimostrare all’indu’?
                Indù: “Ma tu mi hai chiesto cosa ne pensiamo noi , non cosa ne pensi tu !”

                Occidentale: “Bene, ma ora che sai la verità , mangiati una bella bistecca di mucca…”

                Indù: “Mamet nangiatela tu, la bistecca di mucca”
                👏👏👏👏
                (S’incazza o non s’incazza? Si accettano scommesse).

              • PinoMamet scrive:

                Forse non hai capito niente di quello che ho scritto.

                Te lo rispiego.

                Io non voglio dimostrare niente all’indù.

                L’esempio dell’indù mi serviva solo per far capire come mi sento quando qualcuno vuole convincermi della sua “giusta” spiegazione storica sul tabù sulla carne di maiale.

                Su un particolare di questo esempio-

                sostanzialmente, perché l’ho fatto io, e per nessun’altra motivazione plausibile-

                ti sei attaccato tu per dimostrae qualcosa che forse non è ben chiaro neanche a te:

                che il bufalo non è addomesticabile, come sostenevi nel primo intervento?

                dimostrato che invece è allevato da secoli.

                Che il bufalo non può vivere in India?
                Ce ne sono quasi 98 milioni.

                Che gli allevamenti intensivi sono dannosi per l’ambiente?
                Non mi interessa l’argomento, e comunque non riguarda la questione delle bufale in India, che vengono allevate in grandi numeri da ben prima dell’invenzione dell’allevamento intensivo.

                Che gli indiani devono bere “latte” di origine vegetale perché lo fai tu?
                Mah…

                (Ah, il “puntino” verde non è “l’areale di diffusione”: gli areali non sono puntini 😉
                è un punto che con le sue dimensioni, paragonate a quelle degli altri punti vicini, mostra la grandezza relativa dell’allevamento bufalino in India rispetto ai paesi limitrofi.
                Se ti prendi la briga di leggere i tuoi stessi link, ti riporta anche il numero sotto…)

              • Fuzzy scrive:

                Moh, io sono partito con dei dubbi e credo di averli abbastanza risolti
                Non ho mai scritto che la bufala non sia addomesticabile, solo che ha una natura più rustica della mucca e preferibilmente non viene allevata in stalla.
                Men che meno la si può tenere in casa. E questo magari per l’indu’ rappresenta un elemento da soppesare.
                Quindi tu ti sei messo nei panni di quello che spiega razionalmente all’ebreo le ragioni per cui gli ebrei non mangiano carne di maiale e il (…) sarebbe a dire “e che cavolo gli dico a questo che mi vuole spiegare razionalmente perché la mia religione prescrive di non mangiare il maiale?”
                Io sono per le spiegazioni razionali, poi può essere che sopra un motivo razionale si innestino altre motivazioni aggiunte.
                Per questo mi fido poco delle religioni.
                Come nel caso dell’induismo la scelta di non mangiare le mucche era inizialmente motivata da ragioni pratiche, poi è diventata una specie di dogma fine a se stesso
                Comunque fai bene a non mangiare il maiale. Complimenti.
                Se ho frainteso una seconda volta è perché vado di fretta e mi si brucia il sugo di pomodoro

              • PinoMamet scrive:

                ” Quindi tu ti sei messo nei panni di quello che spiega razionalmente all’ebreo ”

                Io SONO ebreo.

                E di nuovo, ri ri ri ripeto, non pretendo di spiegare niente agli indù.

                Chiamasi ESEMPIO, un esempio nel quale tra l’altro era chiaro a tutti che mi identificavo con l’ indù.

                Sei l’unico ad aver frainteso, per la fretta di darmi torto e tentare di farmi arrabbiare.
                Bel divertimento.

              • Fuzzy scrive:

                In effetti un po’ mi diverto a fare incazzare le persone.
                Non so perché. Ma non per mancanza di rispetto.
                Direi per curiosità nei confronti delle reazioni.
                Non avevo seguito i commenti precedenti. Devi ammettere che era una frase “double face”.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Fuzzy

                “In effetti un po’ mi diverto a fare incazzare le persone.
                Non so perché. Ma non per mancanza di rispetto.”

                Ma non tutte le persone si divertono a farsi provocare.

                Per cui direi di lasciare perdere in questo caso specifico.

              • PinoMamet scrive:

                I nostri comportamenti ci definiscono. Se vuoi essere ricordato come un provocatore, la responsabilità è tua.

                Non impegnarti a rispondere: la risposta dovrebbe interessare a te, a me non importa.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Fuzzy

      “Il tempo passa e non si può fermare”

      Fonte?

      • Fuzzy scrive:

        Ah, sono io che ogni tanto vengo visitato da qualche filastrocca. Dalle mie parti si dice Zirudela, anche se magari i contenuti non sono del tutto sovrapponibili.
        Volevo rappresentare la figura dello sciamano col suo tipico tamburo.

        • Moi scrive:

          Ne parlava e ne sapeva qualcuna soprattutto una delle mie nonne … la “Z’irudèla” era un vero e proprio componimento letterario con metrica e rime !

          Il tormentone della “Z’irudèla” era un curioso “Tocudài ” che oggi verrebbe scambiato per una parola Giapponese motivazionale tipo l’ “ikigai” 😉 :-)… boh !

          • Moi scrive:

            Su Wikipedia c’è … non credevo ! 😉

            https://it.wikipedia.org/wiki/Zirudella

            La zirudella (a volte anche cirudella o zirondella, zirudèla in emiliano e in romagnolo), è un caratteristico componimento dialettale in versi, spesso dal tono umoristico, tipico dell’Emilia-Romagna. È diffuso soprattutto nel Bolognese e nel Forlivese, nonché nel resto della Romagna, ma è parzialmente diffuso anche nel Ferrarese e nel Modenese.

            [cit.]

            • Moi scrive:

              Alcune robe che ho sentito (NON da mia nonna, ma da uomini allora di mezza età e oggi decisamente anziani), credo che fossero parodie (!) dio Zirudelle … ricordo vagamente qualche verso tipo :

              “Al zuvnòt dal butghén dal lòt … in dla dsgràzia o in dla bona ventura … l’ avé(v)a sànpar l’ oca dura !” 😀 🙂

              • Moi scrive:

                parodie (!) delle Zirudelle

                e.c.
                —————-

                Cmq sono ricordi vaghi e frammentarii, eh …

              • Fuzzy scrive:

                Si, erano poesiole goliardiche ma non solo.
                Da giovane suonavo nella banda musicale del paese e si faceva ogni anno una festa con decine di bandisti dai bambini ai vecchi
                Ogni volta veniva fuori un ex bidello che leggeva una zirudela
                scritta per l’occasione in cui chiamava in causa l’uno e l’altro.
                Ho sempre conservato un buon ricordo di quella usanza
                Peccato che si sia quasi persa del tutto.

        • Moi scrive:

          Probabilmente le parodie di Zirudella sono state inventate dalla Goliardia Universitaria … ma ne conservano la forma letteraria e NON sono in Italiano !

          ————————-

          La più famosa, probabilmente :

          https://www.giardinimargherita.com/item/14-al-fataz-di-zarden-margaretta.html

          ZIRUDÈLA AL FATAZ DI ZARDEN MARGARÉTTA

  32. Moi scrive:

    Cmq, tornando all’ Islam … si sta diffondendo anche perché è l’ unica Alternativa forte al più estremo Post Modernismo, massima (!) espressione dell’ Occidente odierno :

    ——————————–

    Elisa Mondonuovo 2.0

    Nuove identità trans? – TRANSAGE, TRANSRACIAL, TRANSABLED, TRANS SPECIES
    dogma principale dell’ideologia gender, il self-id, prevede che l’identità auto-percepita dall’individuo sia sempre valida, anche quando in contrasto con la realtà oggettiva.

    In questo video vediamo cosa accade quando questo principio viene esteso oltre la cosiddetta identità di genere.

    https://www.youtube.com/watch?v=goxJSYGCgE0

    ———–

    Stessi meccanismi, semplicemente altre applicazioni !

  33. Francesco scrive:

    Mauricius Tarvisii scrive:
    26/04/2024 alle 1:52 pm
    Fatti un favore: gioca ad Age of Empires 2 e guarda nelle mappe del Sud Est asiatico che animale c’è in sostituzione alle pecore.

    come si fa a non amare questo blog? dove altro trovo AoE2 citato come Fonte?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *