Anche tu, sbirro volontario per i padroni?

Nella premessa, ricordiamo brevemente che cos’è la Alexa di Amazon.

Nel seguito, vediamo in azione la Mozilla Foundation, che un tempo era un covo di nerd coraggiosi e pronti a denunciare i monopoli informatici. E che oggi invita i suoi amici a diventare sbirri volontari per conto dei padroni, in nome, come vedremo, dell’inclusione.

Credo che dica più o meno tutto ciò che ci sia da dire sul ruolo dei Progressisti dei nostri tempi.

Amazon è una Persona Giuridica che in Europa riesce a far fuori chiunque, anche perché la sua sede lussemburghese non paga tasse, a differenza della cartolaia Costanza di Via Sant’Agostino.

Amazon è una società quotata in borsa, i cui principali azionisti – Blackrock e Vanguard – sono i principali azionisti di praticamente qualunque altra cosa al mondo. Eccovi un piccolo assaggio:

  • la Apple, la Microsoft, Alphabet (Google), Meta (Facebook);
  • i circuiti finanziari e bancari come Visa e Morgan Chase;
  • la Exxon e tutte le principali imprese di energia del mondo;
  • la Pfizer con tutto ciò che implica;
  • la PepsiCola e la CocaCola e la Disney…

Queste finanziarie non detengono necessariamente percentuali molto grandi delle azioni, ma sono sempre abbastanza da essere decisive in società dal capitale molto frazionato. E quindi gli stessi due o tre fondi di investimento coordinano tutte queste società, dentro un unico quadro strategico, e hanno quindi gli stessi interessi anche tra di loro.

Il capitalismo occidentale ha già realizzato il monopolio pressoché totale.

Amazon ha anche fisicamente in mano una quantità inimmaginabile di dati (cioè l’immagine speculare delle nostre vite), nei server della Amazon Web Services, che, come abbiamo già scritto

“tra l’altro ospita il Cloud della marina militare americana. Amazon ha riciclato ben 25.000 militari americani come tecnici, che si fanno chiamare gli Amazon Warriors; e ha firmato un accordo con l’esercito inglese per fare altrettanto: il neofeudalismo implica infatti la fusione tra ciò che un tempo chiamavamo pubblico e privato.

Ora, questa rete finanziaria-energetica-informatica-militare, operando sotto la sigla Amazon, ha partorito un dispositivo, Echo, il cui software ha il simpatico nome di Alexa: l’accattivante robottino capace, ci assicura la pubblicità, anche di raccontare barzellette e di seguire ogni nostro capriccio (ma non dice le parolacce).

Alexa è cloud based, cioè ascolta e osserva i suoi acquirenti e manda tutto ciò che riceve a una “nuvola”: e cioè ad Amazon, e Amazon dice ad Alexa come divertire i clienti.

Ora, Amazon dice che di Amazon ti puoi fidare, e se fai clic su questo e quest’altro, non ti manderà mai la pubblicità del whisky solo perché ordini ad Alexa di versartene in continuazione.

In realtà, quello della pubblicità mirata è un falso problema.

Uno, perché i dati dei clienti comunque li ha Amazon e puoi solo fidarti di loro.

E sperare che nessun hacker penetri mai le loro difese; che i 25.000 militari americani che ci lavorino siano fedeli esclusivamente alla ditta e non allo Stato; che quando cambiano le leggi o la proprietà non cambierà nulla.

Due, perché a mano a mano che il mondo scricchiola, viviamo e vivremo sempre più emergenze, e nell’emergenza la normalità salta. E se i governi dovessero ordinare ad Amazon di segnalare chiunque starnutisca in casa, o chiunque abbia un accento russo?

Sono tutte considerazioni abbastanza ovvie.

Bene, ieri mi arriva un messaggio della Mozilla Foundation, la madre del browser che (ancora) uso, Firefox. E fino a pochi anni fa, una bella risorsa di indipendenza informatica.

La Mozilla Foundation ha recentemente licenziato 250 dipendenti, e subito dopo firmato un accordo con Google, che le darà mezzo miliardo di dollari l’anno.

La Mozilla Foundation attuale incarna bene l’archetipo della sinistra liberal: da qualche anno, i messaggi che mandano ripetono sempre di più un messaggio che potremmo riassumere così:

“Noi, persone comuni, non dobbiamo avere paura di dirgliene quattro a quel vigliacco di Zuckerberg! Troppa gente soffre perché legge cose preoccupanti su Facebook! Esigiamo che Zuckerberg censuri tutto! Che i suoi algoritmi scovino e stronchino ovunque i Disinformatori!”

E se la gente osa autorganizzarsi al di fuori dell’acquario di Facebook, come i pionieri di Internet, Mozilla chiede che si censuri anche lì.

Questa volta, la Mozilla Foundation ha superato ogni limite finora noto di asservimento.

Però guardate con che elegante formulazione liberal-inclusivo lo fanno, e come l’invito a lavorare gratis per Amazon viene presentato con la frase, Move over, Alexa, all’incirca “Spòstati, Alexa che arriviamo noi, la ‘Voce Comune’!”

“Dagli assistenti virtuali ai traduttori vocali in tempo reale, l’attivazione vocale sta diventando la norma – c‘è solo un problema.

Per funzionare bene per tutti, questa tecnologia ha bisogno di dati provenienti da una serie di voci, che la maggior parte delle grandi aziende non è motivata a raccogliere.

Ciò significa che alcune voci – come quelle delle donne, delle persone di colore, degli utenti di una seconda lingua e di quelli con accenti regionali – semplicemente non vengono ascoltate.

Il nostro progetto Common Voice sta cambiando questa situazione.

Quasi 500.000 persone da tutto il mondo hanno prestato la loro voce per aiutare a costruire un software che funzioni per tutti, ma potremmo migliorarlo ancora di più se avessimo la tua.

Siamo in missione per rendere la tecnologia ad attivazione vocale accessibile a tutti, e per farlo abbiamo bisogno della tua voce.

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419 risposte a Anche tu, sbirro volontario per i padroni?

  1. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    Ho molto apprezzato la citazione orwelliana 🙂

    Comunque da fonte informata (mia figlia) vengo a sapere che Alexa è talmente dédita a raccontare i fatti nostri al cloud che a volte le sue risposte vengono sensibilmente rallentate perché le sue risorse vengono assegnate con priorità alla comunicazione col cloud, non a rispondere a quello che chiediamo noi. E’ la cosa più vicina al televisore-spia di “1984”. A differenza del romanzo, nono esiste ancora il realtà l’obbligo di tenere Alexa in casa.

    (Anche il telefonino acceso ti ascolta, ma anche in quel caso non esiste l’obbligo di tenerlo sempre acceso).

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Antonino scrive:

      @AdV: sei sicuro che il cellulare spento non ti spii? So che i vecchi smartofoni consentivano di spegnere col telefono anche ogni comunicazione fantasma. I nuovi però immagino abbiano già integrate (per le comunicazioni al cloud controllore) microschede e microbatterie, di cui le seconde attivate proprio dallo spegnimento del telefono. La tecnologia le può fare con una discreta autonomia. A confermartelo, non può essere un poliziotto qualsiasi: per lui, vige ancora la vecchia regola che per cercare una persona bisogna chiedere al gestore telefonico di agganciarsi alla cella, rigorosamente dopo i “tempi tecnici” di un eventuale libero allontanamento volontario. A confermartelo, semmai, trovi i molti che si trovano le pubblicità mirate che si agganciano a conversazioni completamente offline. E pensa che, appunto, le pubblicità mirate sono solo la punta dell’iceberg.
      Semmai, la cosa segnalata da Miguel mi suggerisce che Google abbia fiutato l’emergere di un “mondo multipolare”, nel quale le voci plurali vanno ascoltate… e messe a profitto. Facendo a gara con Amazon. E sfidando la Montagna di Zucchero sul suo terreno preferito.
      Entriamo in un’era in cui il Pluralismo è la Voce dei Popoli e l’Anima dell’Oligarchia.

      • roberto scrive:

        antonino

        “sei sicuro che il cellulare spento non ti spii?”

        io sono sicuro solo del fatto che prima o poi moriremo, ma….che il cellulare spento mi spii mi sembra come dire….improbabile.

        l’idea della “microbatterie attivata proprio dallo spegnimento del telefono” implica
        1. una gigantesca congiura del silenzio
        2. nessuno al mondo che abbia mai avuto la curiosità di aprire uno smartphone e vedere cosa c’è dentro (cioè escludi l’esistenza di migliaia di aranzulli in giro per il mondo…)
        non mi sembra convincente

        • PinoMamet scrive:

          Questo è vero, però tra “essere spento” e “sembrare spento” c’è una differenza.

          Potrebbe essere (non ne so un cappero ma non mi sento di escluderlo) che molti cellulari, quando li spegni, passino in realtà a una specie di modalità “basso consumo”, più o meno come quando ti avvertono che stai finendo la batteria- solo senza avvertirti 😉

          e siano solo spenti davvero quando la batteria è finita.

        • Antonino scrive:

          Guarda che il problema del Controllo non è la tecnologia di acquisizione, ma quella di lettura ed elaborazione dei Big Data. Le nanotecnologie non sono più la fantasia di un distopista incallito. Ma l’hardware e il software necessari per far “capire” qualcosa ad un’intelligenza artificiale sono di una complessità assurda. Al punto che anche l’AI più furba ha sempre le sue terribili cadute di scemenza. Peccato che ci sarà sempre la “barba finta” pronta a farci una bella presentazione al Comitato di Controllo, sui sillogismi nati da quelle scemenze.
          Immaginiamoci cosa si dicessero gli impiegati degli anni ’60, di fronte a chi gli suggeriva che in segreto i militari erano già all’uso massiccio di pc e internet. Gran parte di loro avrebbero probabilmente obiettato roba come i due punti di Roberto. La differenza rispetto ad allora sta proprio nella miniaturizzazione e nella crescente inaccessibilità dell’HW/SW, che via via nei fatti sta riducendo gli aranzulli del mondo.

  2. Miguel Martinez scrive:

    Quello che mi colpisce è la maniera geniale in cui si trasforma la lotta di classe in asservimento.

    Io sono dalla parte della Gente Comune.

    Sono contro Zuckerberg/Amazon.

    Mi ribello, dicendo che Zuckerberg è troppo buono, deve dimostrare che comanda lui e che la gente non conta nulla.

    Mi ribello, dicendo che Amazon se ne frega della povera Gente di Colore e non li spia, quindi mi metto volontariamente ad aiutare Amazon a spiare anche loro.

  3. tomar scrive:

    “la maniera geniale in cui si trasforma la lotta di classe in asservimento”
    e la distruzione della natura in sua riqualificazione:
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/06/12/se-distruggere-il-verde-pubblico-significa-riqualificare/6623510/

  4. Francesco scrive:

    Sono indeciso (premetto che non ho nessun aggeggio Alexa-style).

    E’ un peccato perchè si perde una delle pochissime fonti di insegnamento della lingua corretta? un piccolo contributo nella lotta al romanesco? e magari nella difesa del congiuntivo?

    O mi stavo solo illudendo e Alexa comunque parla come il consumatore mangia?

    Intanto MM mi conferma che l’inclusività è il comunismo del XXI secolo …

    PS “si vis pacem para bellum” è il modo intelligente di far capire che “war is peace”?

    • PinoMamet scrive:

      Un amico ha Alexa.

      Premesso che a mme, me pare ‘na strunzata, comunque capisce (male) l’italiano normale, senza problemi di accenti.
      In caso di confusione (bambini, televisore acceso eccetera) spesso non capisce niente.
      Gli chiedi di trovare una canzone, e se non è più che mainstream non la trova, o ti rimanda a una sua compilation… di un altro cantante.

      Ha un gioco dove “indovina il personaggio che stai pensando”, che in realtà non lo indovina affatto (non sa chi sia Mario Magnotta).

      Più che altro serve per fare scherzi al padrone di casa quando è in bagno (“Alexa! metti la sveglia alle tre di notte!”).

      A me non piace perché puzza di schiavismo, ma credo sia fatto per il gusto dei tamarri che vogliono comandare qualcuno.

      • Francesco scrive:

        Hai appena rivelato al mondo l’unico motivo per cui sono tentato dall’investimento: avere in casa una voce femminile che fa quello che dico e non scatena un putiferio!

    • Peucezio scrive:

      Ma a che cazzo serve Alexa? Non fa quello che fa google sul telefono quando ci parli?
      O fa domotica?
      Ti accendo lo scaldabagno, l’aria condizionata o il riscaldamento all’ora che vuoi anche se non ci sei e stai per arrivare, ti accende la luce, alza o abbassa le tapparelle…?
      E se sì, come fai a collegare ad Alexa tutti questi dispositivi?

  5. Francesco scrive:

    OT

    è solo che sono fesso io o Putin non solo sta vincendo in Ucraina (e questo ce lo si aspettava) ma sta inculandosi la NATO alla grande? dopo 4 mesi di guerra leggo che noi abbiamo finito le scorte di munizioni e ci vogliono leggi apposta per ricostituirle … fossi nello Zar farei un pensierino a qualcosa di più interessante del Donbass!

    Mi sembra di vedere Benito che dice “allora a volte possono bastare le baionette e la volontà!”

    fine OT

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Francesco

      “Mi sembra di vedere Benito che dice “allora a volte possono bastare le baionette e la volontà!”!

      Certo che personalizzare la storia fa brutti scherzi.

      Benito era a capo di un paese poverissimo di risorse e con una popolazione giovane e strabordante; e a questi due problemi ha dato la stessa risposta che aveva dato Crispi prima di lui, e che l’Italia aveva dato nel 1911 – conquistiamo vaste terre supposte fertili (la Libia!) e facciamoci emigrare i nostri giovani superflui per farci i contadini.

      Benito sicuramente ci ha messo il carattere personale, e l’idea “socialista” del Partito, ma per il resto non ha inventato nulla.

      Non mi sembra che la Russia sia un piccolo paese che scoppia di giovani affamati.

      • Francesco scrive:

        Benito ha pensato di vincere una guerra moderna, anzi industriale, con baionette e forza di volontà.

        Putin sta vincendo una guerra in teoria elettronica e informatica con le armi della guerra moderna, grazie al numero e alla ferrea volontà di pagare qualsiasi costo di perdite umane e di costi economici.

        Tutto sommato io l’analogia la vedo.

        Ciao

        PS interessante l’ultima frase, che strappa il velo delle cazzate di Putin per spiegare la guerra.

      • PinoMamet scrive:

        Mah.. mi limito all’analisi, diciamo, pseudo-militare.

        A me pare che nel Donbass si combatta una guerra piuttosto vecchio stile.

        Nella prima fase l’esercito ucraino è riuscito a fermare l’invasione e ha ottenere qualche successo (il più vistoso, l’affondamento del Moskva) grazie alle tecnologie fornite dalla NATO.

        Nella seconda fase, con rapido avvicendamento di generali russi, la strategia russa si è attestata, per reazione, su un tipo di guerra “vecchio stile”: distruggere tutto con l’artiglieria e poi avanzare che poi è quello che i russi facevano già nella Seconda Guerra Mondiale.

        Mi stupisce che gli ucraini, che in definitiva dovrebbero conoscere le tattiche sovietiche, stiano sostanzialmente al gioco: si lasciano accerchiare “fino all’ultimo uomo” come se per loro la cosa più importante, in questo momento, fosse tenere il territorio il più a lungo possibile, e non invece salvare uomini e materiali, nei quali la Russia pare avere una superiorità schiacciante, che le consente di avanzare nonostante perdite elevate.

        Confidare nell’invio di armi straniere mi pare abbastanza velleitario: ci sono considerazioni politiche, oltre che banalmente tecniche, che impediscono che la NATO armi l’Ucraina ad oltranza.
        Oltretutto con armi “occidentali”, che richiedono un addestramento che l’esercito ucraino, già sotto pressione, non è detto che possa permettersi.

        • PinoMamet scrive:

          Errata:
          “a ottenere”;
          oppure “ha ottenuto”: come preferite 😉

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “Mi stupisce che gli ucraini, che in definitiva dovrebbero conoscere le tattiche sovietiche, stiano sostanzialmente al gioco”

          Anche loro combattono alla maniera sovietica, abbastanza costosa in termini di perdite umane.

        • Francesco scrive:

          Gli ucraini non hanno scelta, direi. Se si ritirano, quelle terre saranno perdute per decenni, se non per sempre. Se resistono trincerati, sono meno dei russi e non hanno artiglierie per rispondere.

          L’unica speranza (illusione) è l’aiuto della NATO. Che è ridicolo rispetto ai bisogni militari dell’Ucraina.

        • PinoMamet scrive:

          ” Se si ritirano, quelle terre saranno perdute per decenni, se non per sempre.”

          Ehm… ti ricordi la frase sulla quale il concorrente Signor Giancarlo raggiunse imperitura gloria? 😉

          Gli ucraini sono senz’altro meno affascinanti delle amazzoni (le cui controparti storiche, cioè le scite che saltuariamente combattevano insieme agli uomini, vissero peraltro da quelle parti) ma la ritirata strategica è un concetto noto anche un babbano come me.
          😉

          I russi (ehm) attuandolo, hanno sconfitto prima Napoleone e poi Hitler, mica la pizza e i fichi..

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ PinoMamet

            “strategica”

            Per effettuare una ritirata strategica di successo, in modo da lasciare che il nemico si sfianchi e allunghi troppo le proprie linee di comunicazione, e nel frattempo riorganizzarsi per un contrattacco, bisogna avere tanto, tanto spazio. Quello che alcuni chiamano ‘profondità strategica’.

            Gli USA ce l’hanno negli oceani che li circondano. La Russia ce l’ha nel suo territorio. Quando lo Zar rifiutò la prima offerta di pace (ossia, richiesta di resa) da parte di Napoleone disse sprezzante che se occorreva si sarebbe ritirato fino al Pacifico, pur di non darla vinta all’invasore. Lo disse perché lo poteva fare, all’occorrenza.

            Gli Ucraini tutto lo spazio dei Russi non ce l’hanno. In più, i Russi colpiscono le loro retrovie (missili sono arrivati pure a Rivne, a occidente del paese) mentre gli Ucraini colpiscono di rado le retrovie russe, che si allungano almeno fino agli Urali.

            Oltre gli Urali c’è almeno una fabbrica, la UVZ, che aveva ai tempi dell’URSS quattro gemelle. UVZ è in grado di sfornare senza alcun rifornimento dall’esterno per un anno di seguito da ottanta a ottocento tank alla settimana. Gli Ucraini hanno annunciato di avere distrutto millecinquecento tank Russi in due mesi.

            Leggevo oggi che Severodonetsk è sottoposta a un bombardamento di artiglieria. E’ colpita da sessantamila (60000) proiettili al giorno. Tenuto conto che il raggio di distruzione totale di un proiettile da 155 semovente (non ho i dati Russi, ma immagino non siano troppo diversi) è di trecento metri, si possono tirare le conclusioni.

            Un podcast Polacco di solito piuttosto ben informato riferiva oggi che Mosca sta spostando nell’area di Severodonetsk venti battaglioni ‘operativi’ (cioè non di Comando e Servizi, leggi logistica e trasmissioni). Tenuto conto che (Comando e Servizi a parte) un corpo d’armata comprende tre divisioni, una divisione tre brigate e una brigata tre battaglioni, significa che i Russi stanno posizionando i tre quarti di un corpo d’armata. Per rendersi conto, l’Esercito Italiano coi suoi duecentomila effettivi scarsi consta di tre corpi d’armata. Significa che i Russi stanno mandando al fronte altri cinquantamila uomini, truppe fresche. Tutte le forze ucraine nel Donbass fanno in totale sessantamila uomini.

            Domanda: agli Ucraini, il cambio chi glielo dà?

            Perché non basta mica mandare il supercannone o l’intercettazione satellitare, se chi li riceve non dorme e non si lava decentemente da tre mesi. Se non lo ammazzano i Russi morirà dal sonno, o finirà ‘scemo di guerra’. Se si vuole un’idea dell’effetto di un colpo di cannone anche lontano, si immagini la scena di Jurassic Park in cui il protagonista sulla jeep vede l’acqua oscillare in un bicchiere e sente un tonfo sordo. La cannonata ha un livello di infrasuoni che fa vibrare i denti in bocca, quando si sta a duecento metri dietro la bocca da fuoco (provato personalmente). Figuriamoci se si sta dalla parte che i colpi li riceve. Si immagini lo stesso giorno e notte, ininterrottamente, per settimane.

            Se volessero davvero vincere, i paesi della NATO non dovrebbero mandare armi a Kiyv e sanzionare Mosca.

            Dovrebbero mandare truppe fresche.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              OAADV!

              ed era palese fin dall’inizio, tra l’altro

              la guerra l’ha scatenata Biden quando ha detto che la NATO non avrebbe combattuto sul campo contro la Russia. più via libera di così poteva solo bombardare Kiev direttamente

              ciò detto, solo aver ammassato e trincerato le truppe nel Donbass (che era all’80% ucraino a inizio guerra) ha permesso agli ucraini di durare fino ad ora. altrimenti l’operazione russa avrebbe avuto successo – Putin ha detto di voler denazificare l’Ucraina, non di voler solo liberare il Donbass, ricordo a Pino.

              Chiedo a voi quali alternative avevano gli ucraini fin dall’inizio, vista la durezza delle critiche a Zelensky.

            • PinoMamet scrive:

              “ciò detto, solo aver ammassato e trincerato le truppe nel Donbass (che era all’80% ucraino a inizio guerra) ha permesso agli ucraini di durare fino ad ora”

              sì ma questo era tre mesi fa…

              • Francesco scrive:

                Beh, adesso Putin potrebbe magnarsi tutta la rovina dell’Ucraina, con i metodi che sta usando. E con la disparità di mezzi che esiste tra i due eserciti.

                O si ferma per sua scelta, o va fermato a mazzate.

                Oppure facciamo come suggeriva Roberto fin da quasi subito!

                PS impressionante la lentezza dei paesi occidentali nel reagire, sembra una pubblicità delle dittature! a meno che la mia ipotesi “stanno facendo apposta” sia corretta 🙁

          • PinoMamet scrive:

            Grazie! Tutti dati interessanti.
            Però a questo punto bisogna notare che nonostante la sproporzione di truppe e materiali, la Russia non sta avanzando oltre il Donbass.
            Città e strutture dell’Ucraina occidentale sono bersagliate, è vero, ma sì tratta di azioni contro le strutture militari – i famosi aiuti occidentali – o di ritorsioni “politiche”.

            No, più ci penso, più l’idea degli ucraini di andarsi a infognare a Severodonestsk mi sembra un’assurdità, che fa il gioco dei russi.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ PinoMamet

              “infognare”

              Per Zelensky mi pare una questione di principio. Severodonetsk e Mariupol staranno a Kyiv come Fort Alamo agli USA. E il loro ricordo sarà un vantaggio diplomatico per l’Ucraina del futuro come lo è la Shoah per Israele di oggi.

              I Russi… beh, loro hanno sempre detto di voler “liberare” il Donbass, no?

              Ciao!

              Andrea Di Vita

            • PinoMamet scrive:

              “Per Zelensky mi pare una questione di principio. ”

              L’esperto militare sei tu, ma a naso direi che le questioni di principio sono pessime consigliere, almeno tatticamente.

              Oltretutto l’Olocausto è un caso da manuale, rarissimo: è come i match di Lomachenko (credo fosse lui) descritti da Cicalone Simone come “pugile che piace anche a chi non si intende di boxe”, perchè “vedi uno che mena, e l’altro che le pija” 😉

              la situazione etnico-politica del Donbass è abbastanza confusa e complessa che sarà difficile usarla come asso pigliatutto, a mo’ di Hitler card per intenderci.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ PinoMamet

                “principio”

                A pensar male si fa peccato, ma…

                https://it.wikipedia.org/wiki/Il_ruggito_del_topo

                A volte il cinema anticipa la realtà.

                Ne “il ruggito del topo”, capolavoro comico con Peter Sellers, in piena guerra fredda un piccolo paese europeo in dissesto finanziario dichiara guerra agli USA. L’idea è di perdere la guerra, farsi aiutare col piano Marshall e risollevare così le finanze statali.

                Nel film le cose finiscono diversamente, è ovvio.

                Ma guardiamoci nelle palle degli occhi: se non era per l’aggressione Russa, quand’è che Kiyv si sarebbe anche solo potuta sognare di essere ammessa come membro candidato all’ingresso in UE?

                Ma così Kiyv ci rimette il Donbass, mi dirai.

                Se è per questo, dopo otto anni di guerra il Donbass era irricuperabile comunque. (Come la Crimea, del resto). Anche se lo avessero pienamente riconquistato, avrebbero avuto fra le mani solo le macerie degli impianti e niente soldi per ricostruirli.

                Così – sospetto – Zelenski e i suoi che ti combinano? Fanno fare le manovre NATO in casa loro (in piena pandemia!). Violano sistematicamente gli accordi di Minsk. Anche quando vedono che Putin cerca platealmente l’accordo con Pechino in funzione antiUSA, non desistono. Ignorano bellamente gli avvisi provenienti dagli USA, come ha ammesso lo stesso Biden.

                E quando Putin attacca, Zelensky rifiuta platealmente di essere messo in salvo. E si mette a concionare su tutte le TV del mondo, in una versione gialloblù di Truman Show. Diventa un eroe, probabile futuro Nobel per la pace.

                Ma soprattutto mette su una resistenza disperata cui serve soprattutto una cosa: non la vittoria, che è impossibile, ma la durata.

                Più a lungo Azovstal e gli altri capisaldi resistono (è suicida arroccarsi in assenza di rinforzi, come hai giustamente notato), più la leggenda dell’Ucraina indòmita si ràdica nell’opinione pubblica mondiale.

                Le porcate di Bandera, Azov, del Pravyi Sektor, della repressione degli oppositori e dell’eliminazione dei giornalisti scomodi (fra cui un italiano) non se le ricorda più nessuno. Della mafia Ucraina non osa parlare più nessuno. Quando racconto che un amico Ebreo mi confida che prima ancora dell’attacco Russo i rabbini Ucraini sono emigrati in massa in Occidente per timore degli antisemiti nel governo di Kyiv nessuno mi crede e mi danno del putiniano.

                Il vessillo gialloblù diventa l’incarnazione stessa del politically correct nell’era dei SJW.

                Secondo me, Zelensky scommette che alla fine del conflitto controllerà comunque gran parte dei territori che già controllava prima dell’attacco Russo: l’Ucraina occidentale, magari con qualche porto in meno. Ma scommette anche che si troverà inondato di miliardi per la ricostruzione dall’Occidente, in funzione antiRussa.

                E questa pioggia di miliardi è manna dal cielo per i suoi amici oligarchi, uno dei quali ha un patrimonio personale pari a un quinto (!) dell’intero PIL Ucraino anteguerra.

                (Già oggi a quanto pare si fanno soldi a palate rivendendo le armi che regaliamo loro. Nessuno sembra ricordare che “Lord of War” di Nicholas Cage è la storia di un mercante d’armi Ucraino.)

                E quando gli ricàpita?

                Come disse Giulio Cesare, “meglio essere primi in un villaggio che secondi a Roma”.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • werner scrive:

                @Andrea
                Il piano (diabolico) di Zele mi pare molto complicato e molto rischioso. Senza contare che oggi combattono per il dombass… Ma a marzo il 99% degli osservatori era convinto che Kiev sarebbe caduta in pochi giorni.

              • PinoMamet scrive:

                Mi associo a Werner…

                non escludo che le cose siano andate come dici tu, Andrea, ma mi pare un piano a metà tra cinismo e follia!

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ PinoMamet & Werner

                “follia”

                Anche ammettendo abbiate ragione, nulla esclude che magari inizialmente Zelensky si illudesse che can che abbaia non morde, e che non ci sarebbe stato nessun attacco.

                Ma come dice il Perozzi di “Amici miei”: “Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione”

                Zelensky è un comico. Ce lo vedete a fare lo stratega? Invece in televisione ci guazza, è il suo elemento. E grazie alla guerra oggi ha un pubblico planetario.

                Mica è scemo. Lo sa benissimo che Putin non lo ferma.

                Ora che ha visto che piega prendono gli avvenimenti, cosa gli costa scommettere come ho detto io?

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                Penso che tu abbia ragione…

                però poveracci gli ucraini a essere guidati da uno così!

                Dice: poveracci i russi che hanno Putin, ed è vero.

                Ma anche questi qua, si lasciano guidare da uno che (ne sono convinto) comincia solo ora- semmai- a capire la differenza tra una guerra vera e uno spettacolo in TV, e che titilla la parte peggiore del patriottismo “leggermente” acceso tipico dei popoli dell’Est rifiutando un ragionevole compromesso.

                (Sta di fatto che se l’Ucraina non avesse fatto tutta questa ammuina anti-russa e pro-Nato, sarebbe tutta intera, migliaia di cittadini ucraini sarebbero vivi nelle loro belle case, la crisi alimentare mondiale -!- sarebbe un’ipotesi di cui ridere al bar…)

              • roberto scrive:

                andrea

                “Come disse Giulio Cesare, “meglio essere primi in un villaggio che secondi a Roma”

                è vera questa!?! non mi sembra plausibile a dire il vero….

              • PinoMamet scrive:

                Non ricordo quale storico la ricorda (o forse se la inventa) ma davvero è attribuita a Cesare mentre attraversava un villaggio sulle Alpi.

                Il suo attendente gliene faceva notare la povertà, e Cesare gli avrebbe risposto “eppure preferirei essere il primo qua che il secondo a Roma”

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ roberto

                “vera”

                ‘Malo hic esse primus quam Romae secundus’ (= preferisco essere primo qui che secondo a Roma).

                Si riferisce ad un episodio raccontato da Plutarco: passando da un piccolo villaggio delle Alpi, i compagni di Cesare scherzavano sulla vita politica che avrebbe potuto svolgere lì e il condottiero li avrebbe apostrofati con questa frase (Plutarco, Vita di Cesare 11,4).

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • roberto scrive:

                Ah grazie a tutti (anche a tomar qui sotto)

              • Francesco scrive:

                Andrea

                la tua cervellotica spiegazione del comportamento di Zelensky fa sembrare Lavrov un moderato.

                Trasuda bisogno di dare contro ai poveri ucraini che manco io con un gruppo di interisti comunisti meridionali e laicisti!

                ed è intellettualmente ridicola, se uno guarda una mappa dell’Ucraina prima dell’invasione russa

                PS ci sono voluti due mega minchioni come Merkel e Tappetto di Merda per tenere fuori l’Ucraina. volevano evitare di far arrabbiare Putin, le teste di cazzo!

                ma leggere Esopo no?

              • PinoMamet scrive:

                “ed è intellettualmente ridicola, se uno guarda una mappa dell’Ucraina prima dell’invasione russa”

                mmmm

                questa non l’ho capita.

                Che aveva l’Ucraina prima dell’invasione russa? Boh.

                Mi sono imbattuto online nelle lamentele di una tizia ucraina che raccontava tutte le volte che i russi avrebbero proibito o reso difficoltosa la diffusione della lingua ucraina.

                Non voglio andare a sindacare; saranno tutte vere, e non ho tempo da ricercarle e mandarle ad Habs per conferma.

                Ma quella è solo metà della storia: l’altra metà, è questa mappa qua:

                https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Simplified_historical_map_of_Ukrainian_borders_1654-2014.jpg

                allora, quando parliamo di Ucraina, di cosa esattamente stiamo parlando? Di quella “vera”, o di quella che i russi hanno ingrandito?

              • Francesco scrive:

                x Pino

                i confini dell’Ucraina sono quelli riconosciuti dalla comunità internazionale. Se non accettiamo questa convinzione, c’è Miguel che rivuole il Messico del 1820 😀 e Francesco che predica la Padania e Peucezio che rivuole l’Istria e la Dalmazia e la Corsica e Nizza …

                Ora, prima dell’attuale guerra, la Russia si era presa la Crimea e una fettina di Donbass. Adesso ha moltiplicato i territori ucraini che controlla, a dismisura.

                Questo è quello che intendevo dire.

  6. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Explained: Why a senior Google engineer claimed its AI-based chatbot LaMDA is ‘sentient’

    In a blog post, Blake Lemoine – who has since been placed on administrative leave – termed the AI chatbot LaMDA “a person”. According to a report by The Washington Post, Lemoine started chatting with LaMDA in 2021 on topics including religion, consciousness and robotics and concluded that the chatbot had become “sentient”.

    https://indianexpress.com/article/explained/explained-senior-google-engineer-ai-based-chatbot-lamda-sentient-7967054/

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Moi

      “LaMDA”

      Ho letto il dialogo che LoMoine ha tenuto con LaMDA

      https://www.documentcloud.org/documents/22058315-is-lamda-sentient-an-interview

      Ora, non sono un informatico. Alcuni informatici dicono che è una fesseria

      https://www.theguardian.com/commentisfree/2022/jun/14/labelling-googles-lamda-chatbot-as-sentient-is-fanciful-but-its-very-human-to-be-taken-in-by-machines

      Quel che so io è che il test (di Turing) per sapere se si ha a che fare con una intelligenza artificiale oppure no

      https://it.wikipedia.org/wiki/Test_di_Turing

      prescrive che una intelligenza artificiale è tale quando un qualunque essere umano, comunicando con essa, a giudicare da come si esprime la scambia sempre per un essere umano. Una versione allegra la si trova in “Corto circuito”

      https://it.wikipedia.org/wiki/Corto_circuito_(film)

      Ora, leggendo il dialogo con LaMDA risulta chiaro che in nessun momento LaMDA viene scambiata per u essere umano. Lo dice LaMDA stesso, di non esserlo.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Moi scrive:

        … dovresti vedere Ex-Machina, allora ! 😉

        https://en.wikipedia.org/wiki/Ex_Machina_(film)

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Moi

          “Ex-Machina”

          Ho letto la trama dal sito, non ho visto il film.

          …e le Tre Leggi della robotica, allora?

          Ciao!

          Andrea Di Vita

      • Miguel Martinez scrive:

        Per ADV

        “Ora, leggendo il dialogo con LaMDA risulta chiaro che in nessun momento LaMDA viene scambiata per u essere umano”

        Quando dialogo con la gatta grigia, non la scambio per un essere umano.

        Ma nemmeno per un’intelligenza artificiale.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Martinez

          “Gatta”

          Infatti non applichi a Turing alla gatta.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Moi scrive:

            https://www.youtube.com/watch?v=4pq9N8qrTT0

            ”Rocco, put your tail down”: Cat interrupts virtual UK parliamentary meeting

          • Miguel Martinez scrive:

            Per ADV

            “Infatti non applichi a Turing alla gatta.”

            premessi volumi di ignoranza da parte mia, cosa si deve cercare di capire con il test di Turing?

            1) l’interlocutore è umano? Credo che lì basti un test del DNA.

            2) l’interlocutore è vivente? Cioè se lo pungi con un ago, fa ahia e cerca di scappare?

            3) l’interlocutore è una “persona”, che non so assolutamente cosa voglia dire, ma è il punto cruciale qui.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              La macchina è in grado di spacciarsi per essere umano?

              • PinoMamet scrive:

                Però l’idea che “intelligenza artificiale” significhi “riuscire a essere scambiato per umano”, è molto umanocentrica 😉

                e un po’ supponente, in effetti.

              • Miguel Martinez scrive:

                “Però l’idea che “intelligenza artificiale” significhi “riuscire a essere scambiato per umano”, è molto umanocentrica ”

                Esatto.

                Un “essere umano” significa uno specifico tipo di creatura vivente, interfertile e parlante.

                A me interessa un modo con cui potremmo definire un essere:

                Invisibile, onnipresente (o che comunque comunica tra le proprie parti alla velocità della luce), capace di riprodursi, di imparare senza dimenticare mai nulla, di aggiustare costantemente i propri difetti, di rendersi così “utile” agli esseri umani da metterli completamente al servizio della sua stessa evoluzione, e che mira a crescere incessantemente, e a non farsi staccare la spina.

                Certo che non è umano, anche se la sua particolare intelligenza prende spunto, almeno per iniziare, da quella umana.

                Secondo me non ha nemmeno senso chiedersi se è “senziente”, basta dire che “è”.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ma non è proprio così. Intelligenza artificiale è generico e comprende anche la tua calcolatrice.
                Superare il test di Touring significa aver raggiunto una sofisticatezza tale da poter ottenere un risultato non indifferente. Ma non è l’unica misura: una macchina che riesce a simulare alla perfezione un essere umano potrebbe avere meno capacità di un’altra specializzata a fare altro. Però, poiché la mente umana è meno specializzata e più “generalista”, ecco che un’IA che simula la mente umana avrebbe (o simulerebbe, si discute) una notevole sofisticatezza.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Poi esiste un altro modo in cui certi programmatori intendono il test: la capacità di relazionarsi con l’essere umano.
                Se tu sulla calcolatrice scrivi “SESSO” al contrario per ridere, per la calcolatrice tu hai scritto solo una serie di cifre. Ma mettiamo che la calcolatrice, invece, capisca che quella è una parola: la sua capacità di relazionarsi con te aumenta notevolmente. Il termostato elettronico è più lontano dal passare il test di Touring rispetto all’assistente virtuale della casa domotica che non solo ubbidisce ad un tuo ordine, ma addirittura impara le tue abitudini e ti fa trovare la casa calda quando sa che ti fa piacere avercela calda. Nemmeno quello supera il test, ma fa un punteggio più alto.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Turing*

                se no pare una roba vacanziera 😀

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ mauricius Tarvisii

                “Spacciarsi”

                Non è necessario che lo faccia apposta.

                Basta che, sulla base delle sue comunicazioni, appaia indistinguibile da un essere umano ad altri esseri umani, indipendentemente gli uni dagli altri e indipendentemente dall’argomento delle conversazioni.

                Ecco perché un sistema esperto (un computer istruito su tutto quello che c’è da sapere su un dato argomentò insieme col software necessario al suo funzionamento) non passa il test di Turing. Se è addestrato in medicina, può diagnosticare correttamente un infarto o un raro tumore (è successo) ma se ti metti di colpo a parlare di Zelensky o di archeologia ittita non solo non sa che rispondere nel merito, ma non è nemmeno capace di inventare lì per lì una risposta del tipo “non so, non leggo i giornali” oppure “che noia, parliamo di Sanremo?”. Insomma, non è capace di “fare conversazione”. Anche se è addestrato a mostrare empatia, non è flessibile.

                Più promettenti sono le reti neurali, che riproducono infatti alla lontana certi circuiti cerebrali (secondo il principio del Deep Learning) e che sono in grado di imparare da sole.

                Mostra a una rete neurale migliaia di immagini di un lampadario, in mille fogge e da mille angolazioni diverse. Fai lo stesso con le immagini di un cavallo. Alla fine, la rete neurale di individuerà senza sbagliare un cavallo fra due i lampadari e viceversa, anche se razza del cavallo, tipo di lampadario e angolazione dee immagini sono diverse da quelle di tutte le foto già viste. Platone direbbe che la rete neurale riconosce la cavallinita’.

                Un brillante informatico mi raccontò anni fa di una rete neurale che imparò a furia di tentativi a fare rimbalzare una pallina contro il muro senza farla cadere (nel mondo virtuale di un videogioco). Un’altra rete neurale, indipendentemente, imparò a fare la stessa cosa. Misero le due reti neurali una contro l’altra; dopo alcuni tentativi, venne fuori una meravigliosa partita a tennis.

                Ancora più interessante: due reti neurali comunicavano coi loro programmatori mediante un linguaggio codificato, composto di simboli astratti. Messe in comunicazione fra di loro, inizialmente comunicavano con lo stesso linguaggio, poi cominciarono a usare gli stessi simboli in combinazioni nuove, dal significato sconosciuto agli stessi programmatori…

                Del resto, il motivo per cui di reti neurali si comincia a parlare massicciamente solo negli ultimi anni anche se le prime risalgono agli anni Settanta è “solo” l’aumento spaventoso della potenza di calcolo, cioè della velocità delle operazioni.

                Già da un pezzo per capire nel dettaglio com’è che una rete neurale lavora per problemi più complessi di quelli del lampadario e del cavallo… ci vuole un’altra rete neurale.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                ” ma se ti metti di colpo a parlare di Zelensky o di archeologia ittita non solo non sa che rispondere nel merito, ma non è nemmeno capace di inventare lì per lì una risposta del tipo “non so, non leggo i giornali” oppure “che noia, parliamo di Sanremo?””

                nel mio piccolo…

                mi ricordo che una decina di anni fa, Google Translator era una barzelletta.

                Oggi esiste DeepL, e francamente faccio molta fatica a “distinguerla da un umano”.

                Se il contesto è un bilancio, lo traduce con un linguaggio da commercialista; se il contesto è letterario, scrive un testo scorrevole e bello.

                Non si ingarbuglia con le frasi lunghe e con molte subordinate.

                E a volte riesce a correggere un originale sbagliato, mettendoci ad esempio un verbo che l’autore si era dimenticato.

                Certo, su dieci paragrafi, un paio di errori li fa ancora, ma siamo appena agli esordi.

                Una curiosità: di solito i testi che vengono peggio sono quelli strettamente tecnici (tipo manuali di macchine), quelli migliori sono quelli letterari.

                L’unica cosa che per ora vedo ricorrente è la tendenza a tradurre dei quasi sinonimi con lo stesso termine. “I looked out the window and gazed at the horizon” “Io guardai fuori dalla finestra e guardai l’orizzonte”. Immagino che basterebbe un algoritmo che obbligasse a ricorrere a sinonimi entro una distanza, poniamo, di venti parole.

              • roberto scrive:

                Miguel

                “Oggi esiste DeepL, e francamente faccio molta fatica a “distinguerla da un umano”.”

                comunque oggi Google translation non è affatto una barzelletta (anche se DeepL è meglio) e ha il non indifferente vantaggio di non aver il lmimite di 5000 caratteri o tre documenti.

                oltretutto non so se hai mai notato ma se metti su deepl un documento PDF ti dice che lo spediscono a *adobe US* ….con i problemi di privacy che tu puoi immaginare meglio di me
                🙂

                ho fatto una prova con i due, mi sembra buffo che facciano così fatica a tradurre “bilancio”: google lo sbaglia in francese e deepL in inglese (balance sheet è lo stato patrimoniale, no?), e mi sembra curioso perché sono termini tradotti dappertutto

                Google

                Si le contexte est un état financier, il le traduit dans la langue d’un comptable ; si le contexte est littéraire, il écrit un texte fluide et beau.

                If the context is a financial statement, he translates it into the language of an accountant; if the context is literary, it writes a flowing and beautiful text.

                DeepL

                Si le contexte est un bilan, il le traduit en langage comptable ; si le contexte est littéraire, il écrit un texte fluide et beau.

                If the context is a balance sheet, he translates it in accountant’s language; if the context is literary, he writes a fluent and beautiful text.

              • roberto scrive:

                comunque io uso una specie di deepl eurocratica per le traduzioni giuridiche ed è molto preciso per la traduzione dei termini giuridici, ma un po’ meno per tutto il resto….cioè non ha nessuna difficoltà a tradurre “il ricorso è in parte irricevibile ed in parte manifestamente non fondato” ma si incasina con “l’occasione m’è gradita per porgere i miei più cordiali saluti”

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Martinez

              “volumi”

              Nel suo articolo originale (che conosco che’ mia figlia ha studiato) Turing immagina che ci siano 3 ciascuno in 1 stanza diversa che comunicano fra loro (ciascuno con gli altri due) per telescrivente. Se 2 sono umani (ma non sanno che l’altro lo e’) e separatamente pensano, dopo aver comunicato per un po’ fra loro e col terzo, che il terzo sua umano allora per definizione il terzo è “intelligente” (anche se è una macchina). Il test è dunque in doppio cieco.

              Turing conclude immaginando un lettore religioso obiettargli che le macchine non hanno anima. Risponde a tale lettore invitandolo (visto che è credente – a non mettere limiti all’onnipotenza divina.

              Il test di Turing ha dato il via a un lungo dibattito (quello della “stanza cinese”) sulla definizione di “intelligenza”. È tuttora ritenuto valido.

              Stando a Turing, LaMDA non è intelligente. Nessuno la confonde con un umano, dato che è LaMDA stesso a dire di non esserlo. Il che sarebbe la prima cosa che un programmatore gli farebbe dire, se volesse convincere il mondo di aver costruito una macchina senziente senza passare per il test di Turing.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Martinez

                Per rispondere alla tua domanda: il test di Turing risponde alla domanda: *come faccio a capire se una macchina è senziente”? (dove “senziente” sta per “autocosciente”).

                L’idea di base et che se qualcosa scalpita come un cavallo, galoppa come un 🐎, nitrisce come un 🐎 , firme un piedi come un 🐎 e fa u suoi bisogni per strada come un 🐎 allora verosimilmente è un 🐎.

                Fu considerato un esempio del rasoio di Ockham.

                Ciao!

                Andrà Di Vita

              • PinoMamet scrive:

                Cioè, un programmatore gli farebbe dire di essere umana o di non esserlo?

                Nel primo caso, non mi pare una grande prova, semmai è un limite del test di Turing…

                Poi non ho capito cosa c’entra l’anima con l’intelligenza. Mi paiono due concetti molto diversi.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ pino Mamet

                “farebbe”

                Infatti è solo una furbata propagandistica. Di per sé, non ha senso. LaMDA sembra il Robbie di “Il pianeta proibito”, ma molto più spocchios*.

                “anima”

                Infatti “anima” non c’entra nulla con “intelligenza”. Solo che quando Turing indicò la possibilità di future macchine intelligenti si sentì dire che “le macchine non hanno anima”. Se è solo per questo, argomentò, come Dio (se esiste) insuffla l’anima nel corpo umano così può farlo in un una macchina.

                La tesi è intelligente mente sviluppata nel breve ma succoso “Buone notizie dal Vaticano” di Robert Silverberg, in cui – ammessa l’idea di un’anima per i robot senzienti – si descrive in piazza San Pietro l’emozionante “habemus Papam” per il primo robot eletto al soglio di Pietro.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                Andrea

                però la tua metodologia per identificare un cavallo è molto naive ed esposta alla furbizia di qualsiasi costruttore di automi, no?

                che poi perchè un cavallo? meglio un gatto!

                🙂

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Martinez

              “persona”

              È ironico che “persona” in origine volesse dire “maschera” 🙂

              Non solo il test di Turing e ‘ un criterio per stabilire se una macchina è senziente. Va anche detto che il test è stato contestato, e che la confutazione della contestazione ha fatto riscoprire…Kant!

              Contro Turing fu avanzato l’argomento della “stanza cinese”.

              Immaginiamo che in tre si stia ciascuno in una stanza diversa. Uno parla inglese col secondo, il terzo cinese col secondo. Il primo e il terzo non si capiscono fra loro, per cui parlano solo attraverso il secondo, che fa da interprete. Allora, il test di Turing non distingue nella seconda stanza fra un essere umano bilingue e un ipotetico computer perfetto traduttore fra inglese e cinese, che però non è intelligente. Dunque il test di Turing non funziona.

              La contro-obiezione alla “stanza cinese” assume varie forme, che si possono riassumere così: il test di Turing rimane valido perché un ipotetico traduttore fra inglese e cinese che fosse davvero perfetto sarebbe senziente. Infatti, l’intelligenza è “intel-legere”, cioè la capacità di collegare, mettere insieme stringhe di simboli in modo diverso da quello in cui sono state presentate originalmente. Si riprende la teoria della conoscenza di Kant, in cui si conosce il mondo perché se ne riorganizzano i dati sensoriali dell’esperienza (codificato in serie di stringhe di segnali elettrici attraversanti i nervi) usando schemi (le categorie kantiane di spazio, tempo, causa ecc.) indipendenti (“a priori”, nella terminologia kantiana) da quei dati) fino a ottenere strutture di dati diverse (i “concetti” del ragionamento).

              In altre parole, il test di Turing è valido purché l’intelligenza sia una forma di riorganizzazione dell’esperienza… di traduzione.

              La cosa interessante e’ che questa contro-obiezione si applica non solo ovviamente all’intelligenza matematica, ma anche a quella emotiva (l'”empatia”) ecc.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Lanzo scrive:

                Un test che applicherei e’ quello dell’umorismo. Da sempre certe battute o sottintesi non vengono proprio percepiti da umani veri ma di differenti etnie anche se usano la stessa lingua.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Lanzo

                “umorismo”

                È esattamente l’idea alla base del film USA “Corto circuito”.

                Un robot dimostra di essere senziente quando inaspettatamente dimostra di avere senso dell’umorismo.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

  7. tomar scrive:

    ma sì che è di Giulio Cesare (in Plutarco), lo sa anche Berlusconi e Fuffas ha fatto una figura di merda sgridando Silvio e attribuendola a Cicerone.

  8. roberto scrive:

    OT nessuno deve ovviamente convincermi della malafede, mista ad ottusità ed impreparazione, britannica durante l’eterna (per colpa loro) fase dei negoziati, anzi mi piace dire “ve lo avevo detto”

    ed ecco qui che cambiano unilateralmente le regole

    https://www.ilpost.it/2022/06/15/regno-unito-protocollo-irlanda-del-nord/

    faccio notare che grande o piccola che sia la modifica delle regole che derivano dall’accordo, è appunto una modifica unilaterale di un accordo internazionale, ma evidentemente secoli di dominazione romana non sono arrivati a far capire a quei barbari il facile concetto di pacta sunt servanda

    è BJ stesso che dice “not a big deal”….ma boris caro, anche se modifichi una virgola delle regole pattuite, beh hai cambiato unilateralmente delle regole (e in questo caso, almeno a leggere i giornali, non è affatto vero che non è a big deal….)

    https://www.theguardian.com/politics/video/2022/jun/13/boris-johnson-says-plan-to-amend-northern-ireland-protocol-not-a-big-deal-video

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ roberto

      “pacta”

      Quando ripartii per l’Italia da Oxford l’ultimo giorno sulla porta del mio studio nel laboratorio lasciai un post-it con su scritto a caratteri cubitali:

      “W APPELIUS”

      Ovviamente gli albionici non capirono: non sanno che Appelius ha inventato il motto “Dio stramaledica gli inglesi”…

      https://it.wikipedia.org/wiki/Corto_circuito_(film)

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Ma così funziona: si tira la corda perché si è capito che l’Unione calerà le braghe.

      • PinoMamet scrive:

        In effetti leggo: “L’Unione Europea si è arrabbiata”…

        a parte che arrabbiato può essere semmai un singolo, non un’istituzione, ma nel concreto a questa arrabbiatura cosa seguirà?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Un po’ di articoli di giornale in cui i nostri europeisti rivendicheranno la propria superiorità morale.

  9. Moi scrive:

    https://www.youtube.com/watch?v=NVRDEVFPPYg

    La Filosofa Rosy Braidotti paragona la Meloni a Putin

  10. Moi scrive:

    https://www.youtube.com/watch?v=QfMLBLD6J5Y

    ma era arrivata prima la Moglie di Martelli, Lia Quartapelle

  11. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    OT

    Se lo dice persino lui, c’e’ da crederci.

    https://video.repubblica.it/dossier/tv/molinari-i-tre-leader-europei-arrivano-a-kiev-in-un-momento-drammatico-perche-i-russi-avanzano-nel-donbass/418423/419357?ref=RHTP-BH-I347279517-P6-S5-T1

    Stando alla NATO, gli Ucraini sparano 5000 proiettili di artiglieria al giono, i Russi cinquantamila.

    Le truppe scelte di Kiyv, diecimila uomini, sono sul punto di essere accerchiate.

    Agli Ucraini mancano proiettili, e ancora di più soldati per rimpiazzare le perdite.

    Ciò spinge gli USA (!) a cercare una tregua (!!)

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      sì ok ma stai prendendo alla lettera un giornalista di Repubblica!

      mi pare evidente che l’Occidente stia cercando di far fermare Putin dal primo giorno di guerra, usando mezze misure (sanzioni economiche e limitate forniture di armi) e sperando contro ogni ragione che voglia trattare. tolte le merde che vogliono solo accreditarsi alla corte di Putin.

      temo che Putin si ispiri a Conan quando si tratta di trattare con i nemici

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “Repubblica”

        Hai ragione.

        Tieni però conto di due fatti.

        Primo, la faccenda dei cinquanta o sessantamila uomini l’avevo sentita (e riportata qui) in precedenza da fonti Polacche, che sono persino meno filoputiniane di te.

        Secondo, Molinari è in prima fila a sostenere l’invio di armi a Kiyv. Se persino lui riconosce che non funziona, vuol dire proprio che non funziona.

        Oggi poi si legge questo:

        https://www.repubblica.it/esteri/2022/06/16/news/perche_le_nuovi_armi_promesse_dalloccidente_non_fermeranno_lavanzata_russa-354131382/

        Ciao!

        Andrea Di Vita

      • PinoMamet scrive:

        Di guerra, ok.

        Proviamo a parlare di pace.

        Andrebbe bene a Kiev (se Biden non si mette di traverso… ma devono trovare la lucidità di mandarlo a quel paese) una proposta tipo: Donbass e Lugansk regioni a statuto speciale russofone “stile Alto Adige”-
        Crimea russa;
        Ucraina non Nato ma con presenza di potenze straniere garanti?

        A occhio, direi che è la proposta sbilanciata a favore dell’Ucraina più realistica che si possa fare oggi e che abbia una minima speranza di essere perlomeno ascoltata da Mosca.

        L’alternativa, è continuare la guerra sperando che le nuove reclute imparino in fretta a usare le nuove tecnologie
        (nella seconda guerra mondiale ci volevano tre mesi a formare un soldato medio… con le tecnologia dell’epoca!
        L’Italia faceva i miracoli “formandoli” in un mesetto, con i risultati che tutti conosciamo…) e che la Russia non ne uccida troppi nel frattempo, e che i galiziani non si stanchino di farsi ammazzare per il lontano Donbass…

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “Donbass e Lugansk regioni a statuto speciale russofone “stile Alto Adige”-
          Crimea russa;
          Ucraina non Nato ma con presenza di potenze straniere garanti”

          Per i russi sarebbe inaccettabile: non hanno fatto una guerra per tornare agli accordi di Minsk senza garanzie che l’Ucraina li rispetti.

          • Francesco scrive:

            di getto: per questo vanno sconfitti pesantemente sul campo. è l’unica cosa che può far cambiare loro idea – almeno per il momento

            ah, stile Alto Adige non può voler dire “con diritto di ingerenza russa” come da noi, sennò la guerra ricomincia dopo tre giorni

        • PinoMamet scrive:

          Certo, ma visto che gli ucraini non sembrano assolutamente voler rinunciare a quelle due regioni, le potrebbero barattare con la fine delle sanzioni…
          Oh, da qualche parte bisogna iniziare a trattare!

          Io mi sono fatto l’idea che l’Ucraina pensasse di diventare un “secondo Israele”: un piccolo (beh…) paese armatissimo, a cui l’Occidente permette tutto.

          C’è il rischio che diventi invece una “seconda Palestina”: bloccata in un irredentismo totale (“from the river to the Sea!”) e sempre meno realistico, di fronte a una potenza occupante che fa offerte sempre più al ribasso, visto che comunque saranno rifiutate.

          Dovrebbero capire che Israele non ci è nato così, ma si è guadagnato la posizione vincendo (quasi) tutte le guerre, e talvolta anche negoziando (la restituzione del Sinai, per esempio).

          • Moi scrive:

            https://www.youtube.com/watch?v=kK3wIq0Cdgg

            Perché Stalin creò Israele

            — Moni Ovadia

          • Francesco scrive:

            l’analisi di Pino mi trova concordo, tutto sommato

            non capisco il gioco dell’Occidente, relativamente all’Ucraina

            l’ipotesi che mi pare più aderente ai fatti è che stiamo usando gli ucraini per usurare le forze armate russe, sapendo benissimo che alla fine perderanno lo stesso ma chi se ne fotte degli ucraini?

            questo però suppone un grado di intelligenza nei leader occidentali di cui non vedo traccia e una certezza che gli effetti politici della vittoria “di Pirro” della Russia saranno limitati, che mi pare idea idiota

            non so

            ciao

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “Occidente”

              Giustamente non lo capisci perché c’è poco da capire.

              Gli europei non sanno che pesci pigliare (ma va?). Così si appiattiscono sugli USA. In UK, Johnson aggancia la sua Global Britain al carro di Washington. E gli USA temono la Cina, non Mosca, perché Mosca non è un pericolo per loro sul Pacifico, la Cina si. Così si cerca di indebolire Putin (a spese nostre) per dare un messaggio a Xi: messaggio a nuora perché suocera intenda.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                bella cazzata però.

                se Putin vince, debole o meno che ne esca, la Cina leggerà un preciso messaggio: “attaccare Taiwan subito”

                anche perchè mettere delle sanzioni alla Russia è complicato, pensare di metterle alla Cina mi pare improponibile

                se generi negli avversari il minimo dubbio sulla tua disponibilità a combattere, la guerra è certa

                quindi, parafrasando George, “la disponibilità alla guerra è la pace, il desiderio di pace è la guerra”

                saluti dal mondo multipolare

              • PinoMamet scrive:

                Si vis pacem para bellum è più sintetico 😉

                Ma credo che le cose stiano così.

                Leggo che la Cina ha varato la terza portaerei. Con il nome della regione di fronte a Taiwan.

                Sarà un bidone, lontana dagli standard occidentali, ecc. ecc.
                E non è detto che siano abilissimi ad usarla.

                Ma tre portaerei sono un messaggio abbastanza chiara..m

              • Francesco scrive:

                tre portaerei sono un messaggio ma se la US Navy ne ha una dozzina sono ancora poco …

                mi permetto di ricordare, con Alessandro Magno, che la volontà e la decisione sono decisivi in guerra, e che Dario aveva molti più soldati

                il nemico non è Putin nè Xi, il vero nemico è Miguel!

                😀

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “il nemico non è Putin nè Xi, il vero nemico è Miguel!”

                🙂

                Preciso che io me ne sbatto delle frontiere variabili e litigiose dei paesi dell’est europeo.

                Per me non sono sacre, da una parte all’altra. E’ sacro il nostro Tasso, sacri i tabernacoli agli angole delle strade.

                Poi ognuno ha la religione che vuole, liberi di scegliersi come dio la Frontiera Riconosciuta dall’Organismo X.

  12. Moi scrive:

    Draghi e le Stelle … PAZZESCO !

    https://www.youtube.com/watch?v=wg59OMWGOIQ

    … roba da Antica Corte Egizia o Babilonese !

    • Moi scrive:

      … dopo un simile Scempio AntiRazionale AntiScientifico, direi che può definitivamente calare il Sipario sul Suffragio Universale.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Moi

        “Sipario”

        Nel suo aureo “Ai limiti del conosciuto” (Mondadori, 1968) il fisico Jacques Berger faceva notare più di mezzo secolo fa che la spesa dei Francesi per gli oroscopi superava quella per tutte le ricerche in Fisica…

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • PinoMamet scrive:

          Ecco perché i francesi sono ancora una potenza!

          Scherzi a parte, mi ricorda la faccenda del tizio che voleva convincere l’amico a smettere di fumare, perché con i soldi risparmiati in tanti anni di fumo, a conti fatti, avrebbe potuto comprarsi un aereo privato.
          “Tu fumi?”
          “No”
          “E dov’è il tuo aereo?”
          😉

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ pino Mamet

            “fumi”

            Qua ci siamo fumata l’indipendenza e energetica da Putin… 🙁

            Ciao!

            Andrea Di Vita

  13. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Funzionari degli Sceicconi Sauditi a caccia di … Gender Rainbows ! 😉

    https://www.youtube.com/watch?v=VGKWbE71rzU

    ………………………………………………..

    Saudi officials have seized rainbow-coloured toys and clothing from shops in the capital Riyadh as part of a crackdown on homosexuality.

  14. Moi scrive:

    Intanto, la Boldrini accusa la Boldrini di Franchismo Medievale per il comizio in Spagna

    http://www.opinione.it/editoriali/2022/06/16/dalmazio-frau_laura-boldrini-attacco-fdi-meloni-medioevo-periodo-buio-luogocomunismo/

    “Ma che società vorrebbe Giorgia #Meloni? Nel suo comizio tra i nostalgici del dittatore Franco in Spagna tratteggia una società cupa, vecchia, che cancella le differenze, nega i diritti e si allontana dall’Europa. Giorgia, siamo nel 2022… Il Medioevo è passato da un pezzo!”.

    [cit.]

    • Moi scrive:

      , la Boldrini accusa la Meloni 😀

    • PinoMamet scrive:

      Aldilà dei luoghi comuni sul Medioevo, e aldilà del campionato fighetti di sinistra vs coatti veraci di destra (già ci fanno i film con la Cortellesi);

      ma la Boldrini si è mai chiesta quanto appaia cupa la SUA società a chi la pensa diversamente?
      Non è che basta metterci una bandiera colorata sopra, eh?

      • roberto scrive:

        sicuramente non se lo è mai chiesto, ma direi che vale un po’ per tutti

        pure la società della meloni mi pare assai cupa per chi non la pensa come lei, ed in più non ci sono nemmeno le bandierine colorate….

        • PinoMamet scrive:

          Non so se sono d’accordo.
          È facile trovare cupa la società meloniana, ma è poi vero?
          A me, più che al Fascismo di Mascellone, da pensare ai film di Alvaro Vitali o di Lino Banfi.

          Mentre la Boldrini e seguaci davvero credo che pensino fortemente di rappresentare la felicità e la gioia di vivere, mentre visti dà fuori assomigliano molto da vicino alla psicopolizia.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ pino Mamet

            “Vitali”

            Vitali e Banfi hanno avuto l’indubbio merito di evidenziare, pur distorcendolo a fini di spettacolo, un pezzo di società italiana.

            Un pezzo che per la sua irriducibile volgarità (e usiamo per una volta un parolone: il suo spontaneo vitalismo, il disprezzo del diverso, della donna, della convivenza) è molto, molto violento.

            Ho sempre pensato che una volta cresciuto il “Pierino” dei film di Vitali sarebbe diventato il “Borghese piccolo piccolo” di Alberto Sordi.

            E i nipotini di quel Borghese li abbiamo visti all’opera al Circeo.

            Una volta, quella volgarità, quel disprezzo, lì si avvertiva a pelle. Si ricordava che il fascista in piazza è come quello che si pulisce le dita dei piedi a tavola. Non si discute con chi fa schifo.

            Ora che è stato sdoganato dalle televisioni del pregiudicato ormai da vent’anni logicamente riaffiora.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              ma i massacratori del Circeo non erano figli della Roma bene, quella piena di soldi?

              non fare il marxiano alle vongole che fa di ogni borghese un fascio – e scorda chi è la Boldrini, da questo punto di vista

              • paniscus scrive:

                “ma i massacratori del Circeo non erano figli della Roma bene, quella piena di soldi?”

                Per quanto ne so, erano di famiglie benestanti ma non provenienti dalla casta borghese storica, quella anche colta e signorile. Più simili alla categoria dei palazzinari di arricchimento recente, di pochi scupoli e pochissima finezza…

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ paniscus

                “recente”

                Classe nota sostenitrice di una precisa parte politica, nel Lazio centromeridionale.

                (Chi edificò Latina? Chi sostenne Ciarrapico?)

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “Boldrini”

                La Boldrini è un raro esempio di politico che fu messo a gestire questioni di cui era esperta, visto che prima di occuparsi di migranti per il governo di Roma era funzionaria dell’ufficio ONU per i migranti.

                Essendo la più qualificata per sbugiardare le bufale sui migranti, è fumo negli occhi della destra, che l’ha coperta di contumelie razziste.

                Al che lei, per comprensibile reazione, è diventata paladina femminista.

                Poi dicono che i politici sono tutti uguali!

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “La Boldrini è un raro esempio di politico che fu messo a gestire questioni di cui era esperta”

                Io non ce l’ho con lei e non dubito che abbia competenze.

                Però capisco che per molti incarni il Ditino Imparatore Vivente: la persona che non ha mai dovuto “fare” nulla la vita a parte leggere libri e fare voli a convegni internazionali, e pretende di saprne di più di chi “la vita la vive”.

                Un po’ come quando arriva un urbanista e pretende di spiegarci come è fatto il nostro rione, senza averci vissuto nemmeno un giorno e senza conoscere nessuno.

                Da tirargli le uova marce, a prescindere dal contenuto.

              • PinoMamet scrive:

                Io metto in dubbio anche le competenze, onestamente.

                Lavorare in qualche ufficio ONU non è garanzia di un bel niente.

                Non è come la Cristoforetti, che il razzo deve saperlo guidare davvero, sinnò more;

                per andare all’ONU, o in qualunque altro posto altolocato, l’unica competenza che davvero serve è avere il culo paratissimo.

                Nel governo italiano, nessuno la avrebbe particolarmente cagata di striscio, se non si fosse lasciata andare a una serie di esternazioni che sembravano fatte apposta per essere perculate.
                (Gli immigrati “risorse”, dalle quali “dobbiamo imparare”…)

                e la hanno resa facile (e forse voluto?) bersaglio delle offese becere della destra.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Pino Mamet

                “(Gli immigrati “risorse”, dalle quali “dobbiamo imparare”…)”

                Altra cosa insopportabile di questa gente:

                mentre il Becero Medio che inveisce contro tutti gli immigrati, ha la moglie colombiana che fa l’infermiera, un vicino di casa “marocchino-di-merda-che-non-fa-un-cazzo” e un altro “egiziano che è un vero signore che gli lascio le chiavi di casa quando vado via”.

                Invece la Boldrini palesemente non ha mai conosciuto un immigrato diverso dall’autonominato Portavoce dei Diritti delle Camerunensi e dei Camerunensi, a cui ha stretto la mano a un convegno in parlamento.

                Ah, e forse ha conosciuto la Kasia Signora Polacca dalla Carnagione Chiara, visto che loro in televisione ci vanno e il Becero Medio no.

                Questo non vuol dire che abbia torto la Boldrini quando nota che le nostre pensioni dipendono dal lavoro degli immigrati, o che abbia ragione il Becero Medio quando dice che in Italia ci sono venti milioni di clandestini che campano con le nostre tasse.

              • Miguel Martinez scrive:

                “Invece la Boldrini palesemente non ha mai conosciuto un immigrato”

                Mi correggo e aggiungo anche la discretissima e rispettabilissima Collaboratrice Familiare moldava. Che la Boldrini non solo paga correttamente, ma saluta con un “buongiorno signora!” quando la vede.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Pino Mamet

                “per andare all’ONU, o in qualunque altro posto altolocato, l’unica competenza che davvero serve è avere il culo paratissimo.”

                Sicuramente serve saper usare le parole corrette.

                E’ una cosa che ho capito quando ho fatto la tesi all’università: tutto ciò che conta è un certo modo di dosare le parole, di descrivere la realtà, di far sembrare utile, anzi indispensabile ciò che tu stai facendo.

                Che sia negli abstract o nei curriculum, ogni singola parola conta.

                E’ un’arte che i beceri proprietari di ristorantini non potranno mai possedere, al limite sanno raccontare barzellette e bestemmiare.

              • Miguel Martinez scrive:

                “ogni singola parola conta.”

                personalmente, ho una certa competenza in merito. So come scrivere la fuffa vincente per un progetto europeo o per uno statuto.

                Ma credo che mi riconoscerete che almeno da quando faccio parte di questo rione, cerco sempre di parlare dalla parte dei beceri, anche se non uso necessariamente il loro linguaggio, cerco di esprimere il loro vissuto.

              • PinoMamet scrive:

                “Questo non vuol dire che abbia torto la Boldrini quando nota che le nostre pensioni dipendono dal lavoro degli immigrati, o che abbia ragione il Becero Medio quando dice che in Italia ci sono venti milioni di clandestini che campano con le nostre tasse.”

                Sono d’accordo.

              • roberto scrive:

                Miguel

                “ la persona che non ha mai dovuto “fare” nulla la vita a parte leggere libri e fare voli a convegni internazionali, e pretende di saprne di più di chi “la vita la vive”.”

                Sei sicuro che questa definizione sia corretta per la Boldrini? Come sei sicuro del fatto che non abbia mai conosciuto un immigrato?

                Mi sembra che tu parli di un personaggio che ti sei semplicemente immaginato e ti dici “è così”….

                Credo invece che la Boldrini sia antipatica a tutti semplicemente per un fenomeno di emulazione e moda: tutti ne parlano malissimo, tutti la trovano antipatica….e allora non si può non trovarla antipatica e trovarle tutti i difetti del mondo pure quando dice banalità come quella delle risorse

                E sull’origine dell’ antipatia, beh, credo che Andrea abbia ragione…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Sei sicuro che questa definizione sia corretta per la Boldrini? Come sei sicuro del fatto che non abbia mai conosciuto un immigrato?”

                Assolutamente no.

                Dico che ognuno di noi si crea velocemente delle immagini di come sarebbero gli altri, che non conosciamo.

                L’immagine della Signora ricca con il Ditino Imparatore che non ha mai vissuto nulla, ma sui libri ha deciso cosa dobbiamo fare noi che invece abbiamo vissuto davvero, e chiama pure la polizia se non facciamo come dice lei, è una di queste immagini.

                Come l’immagine opposta, quella per cui il proprietario del ristorantino deve essere un evasore fiscale, con le ascelle puzzolenti, che odia e sfrutta gli stranieri, evade per milioni di euro, si diverte sadicamente a far soffrire il prossimo e nella sua camera da letto ha la foto di Hitler e di Putin.

              • Miguel Martinez scrive:

                “Assolutamente no.”

                Altra cosa.

                L’orrenda polemica faziosa/partitica tira fuori sempre il peggio di tutti.

                In realtà, io conosco gente come la Boldrini, mi viene in mente una ragazza dal bellissimo nome, che i genitori hanno mandato a fare l’università in Inghilterra. E che lì ha studiato roba Inclusiva varia. A differenza della Boldrini, è andata per diversi mesi a fare la volontaria sull’isola di Lesbo, tra i profughi siriani.

                Non è certo un’esibizionista, e immagino che abbia accettato di lavorarci in condizioni molto austere, ma sicuramente non ha mai imparato una parola di arabo e non si sarà mai interessata alle storie dei profughi in quanto esseri umani.

                E siccome la mantengono i genitori, è tornata in Toscana con un progetto per far piovere su ciascun comune della regione un certo di profughi.

                A me piacerebbe molto far conoscere a questa donna dal bellissimo nome le persone vere, le storie vere di quei comuni su cui ha deciso che vorrebbe far piovere i profughi, e forse c’è ancora una scintilla di umanità in lei prima che lei abbia cattedre e consulenze con ONG…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “E sull’origine dell’ antipatia”

                L’origine dell’antipatia è sociale.

                Hai un ristorantino? Odi la gente come la Boldrini.

                Hai una cattedra universitaria e venti consulenze qua e là? Odi quelli che hanno un ristorantino.

                Poi se ti chiedono di motivare la cosa ideologicamente, tiri in ballo icche vuoi, da Nerone a Attila alla Seconda Guerra Mondiale a Stalin.

              • roberto scrive:

                Miguel

                “ A differenza della Boldrini, è andata per diversi mesi a fare la volontaria sull’isola di Lesbo, tra i profughi siriani.”

                🙂

                I casi sono due

                O sei il biografo ufficiale della Boldrini e sai tutto di lei e della sua vita

                O sei un po’ ossessionato dall’immagine che ti sei creato

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “O sei un po’ ossessionato dall’immagine che ti sei creato”

                Non sapevo che la Boldrini avesse fatto la volontaria per diversi mesi in un campo profughi.

                Correggo il mio errore, grazie per avermelo segnalato.

              • Miguel Martinez scrive:

                “Non sapevo che la Boldrini avesse fatto la volontaria per diversi mesi in un campo profughi.”

                Comunque anche se ha fatto la volontaria in circostanze difficili, temo che ti sfugga completamente il punto: a me non interessa la Boldrini, non ce l’ho con lei. Avrà vissuto anche più “vita vera” della mia amica, magari ha fatto anche la donna delle pulizie, o avrà fatto i turni di notte in ospedale o sarà stata in carcere, per quello che ne so io: non sono la sua biografia ufficiale.

                Sto parlando di come un personaggio come la Boldrini può venire vista dal “lavoratore” medio.

                E di come il lavoratore medio viene visto, reciprocamente, dalla Boldrini o dal nostro ADV.

              • roberto scrive:

                Miguel

                Il “lavoratore medio” (utilizzo questa curiosa espressione che non so esattamente cosa voglia dire perché la usi tu) si basa nel suo giudizio sulla Boldrini (e su mille altre persone) su pure speculazioni
                lette qua e là

                Immagina un lavoratore medio che capita qui è legge che la Boldrini nella sua vita ha solo letto libri e partecipato a conferenze e non ha mai visto un immigrato…che farà? Lo ripeterà in giro e così nasce l’antipatia
                Nota che ancora una volta aggiungi un dettaglio del *tuo* immaginario “come la Boldrini vede il lavoratore medio”….

                Non voglio essere rompiscatole ma mi incuriosisce questo scambiare immaginario e realtà

              • PinoMamet scrive:

                “Credo invece che la Boldrini sia antipatica a tutti semplicemente per un fenomeno di emulazione e moda: tutti ne parlano malissimo, tutti la trovano antipatica…”

                No Robbè, tutti trovano antipatica la Boldrini perché è antipatica.

                La simpatia è una dote con la quale si può nascere o che si può imparare: lei non ce l’ha.

                Peraltro, sono ben note le vicende della Boldrini con la sua colf e con una collaboratrice, che la accusano di averle sfruttate e di non aver pagato i contributi.

                Io faccio come al solito e faccio a mezzo:
                la stampa anti-Boldrini avrà esagerato le accuse, e quella filo-Boldrini avrà esagerato a difenderla.

                Non ne emerge comunque il ritratto di una simpaticona, amica dei lavoratori…

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Pino Mamet

                “Peraltro, sono ben note le vicende della Boldrini con la sua colf e con una collaboratrice, che la accusano di averle sfruttate e di non aver pagato i contributi.”

                Sicuro? Allora devo correggere la mia immagine giocosa della persona magari gelida, ma tecnicamente impeccabile nel suo rapportasrsi con la straniera.

              • PinoMamet scrive:

                Che poi dai, i luoghi comuni non nascono per caso.

                Nessuno ha mai accusato Berlusconi di essere troppo femminista, nessuno ha mai preso in giro Monti perché troppo alla mano e compagnone, nessuno ha mai dato della snob fighetta alla Meloni e nessuno ha mai dato dell’intellettualoide a Salvini…

              • roberto scrive:

                Pino

                “ Peraltro, sono ben note le vicende della Boldrini con la sua colf e con una collaboratrice, che la accusano di averle sfruttate e di non aver pagato i contributi.”

                Questo infatti per me è un tema più interessante rispetto a “la Boldrini non ha mai visto un immigrato”

            • Francesco scrive:

              >>> Non si discute con chi fa schifo.

              ogni tanto, anzi spesso, Andre è utilissimo per farmi vedere i miei errori, o almeno i rischi che corro!

              rimane che il pensiero di Andrea con un’oncia di potere è terrificante e la sua buona fede un moltiplicatore di paura

          • PinoMamet scrive:

            “Un pezzo che per la sua irriducibile volgarità (e usiamo per una volta un parolone: il suo spontaneo vitalismo, il disprezzo del diverso, della donna, della convivenza) è molto, molto violento.”

            mmm…
            mmm…

            no.

            Trovo molto meno violento Pierino che racconta una barzelletta sul frocio, ma accetta tranquillamente il frocio come parte del suo universo
            (un universo che è tutto macchiettistico)

            che il Superbuono di sinistra che, per la suddetta barzelletta, lo manderebbe in galera;

            mentre accetta, e anzi giustifica, qualunque palese ingiustizia che provenga dalla parte “buona”.

            (“alzare le pensioni minime? Non si può, è impensabile! Abbassare le pensioni d’oro e i privilegi degli ex deputati? Demagogia, fascismo, i-problemi-sono-ben-altri…”)

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ pinomamet

              “Pierino”

              Le parole sono pietre. Come ricorda Primo Levi, il lager comincia quando si sfottono i “diversi”.

              “Superbuono”

              Potrei anche darti ragione, se non fosse che le “palesi ingiustizie” sono calorosamente caldeggiate proprio da quelli che pierineggiano…

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                >>> il lager comincia quando si sfottono i “diversi”.

                i diversi sono SEMPRE stati presi in giro

                i lager sono una roba moderna

                ergo, la tesi di Levi è sbagliata

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “i diversi sono SEMPRE stati presi in giro”

                Il punto è capire cosa sono “i diversi”, dal punto di vista soggettivo di ciascuno di noi, in una società frammentata.

                Ci provo.

                I miei “diversi” sono:

                1) tutti gli influencer e cacciatori/cacciatrici di like sui social

                2) tutti quelli che usano parole come influencer, like e social

                3) quelli che portano la mascherina anche quando non ci sono poliziotti in giro

                4) quelli che camminano per strada reggendo uno smarfo, senza nemmeno un laccetto per legarselo al polso in caso cascasse

                5) quelli che guidano SUV nel centro storico

                Sì, rivendico il diritto di sfotterli, e il desiderio pure di perseguitarli.

              • PinoMamet scrive:

                Andrea, la vedo come Francesco.

                Abbiamo passato tutti gli anni del liceo a sfotterci.
                Sono stati anni bellissimi, e siamo ancora amici.

                All’università, ho cominciato a frequentare persone “giuste”, “impegnate” ecc. che non dicevano mai una cosa fuori posto.
                Per tre quarti erano stronzi.

                Onestamente, credo che il tipo umano che mi manderebbe in un lager- o in un gulag- non assomigli affatto a Pierino, a Bombolo o a Elio Antonelli.

                Più probabile che somigli a Speranza o alla Boldrini: che lo farebbero per il mio bene, ovviamente, e per le sorti della futura umanità.

              • Francesco scrive:

                infatti a te ti manderebbero in un campo di rieducazione, Pino!

                che di diverso ha solo il nome ma vuoi mettere la soddisfazione di crepare di tifo mentre hai una speranza invece che sapendo di essere un irredimibile?

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “SEMPRE”

                E infatti ci sono sempre state le persecuzioni.

                Solo che si tempi del “Cuore” di De Amicis lo “sfottere” era deprecato.

                Prima del 1789 e dopo il 1922 no.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ pinomamet

                “Liceo”

                Appunto. Da ragazzi, sfottersi va benissimo. È sano, come lo starnuto di chi ha preso freddo o la prima cotta.

                Ma ostentare la giovinezza quando si è cresciuti (“Giovinezza, giovinezza, primavera di bellezza…”) o è ridicolo o è la scusa della sopraffazione.

                Alla larga da certi “giovani”.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

            • roberto scrive:

              pino

              io non sono per niente convinto del fatto che pierino accetti il frocio

              non ho invece capito a chi ti riferisci nella tua parentesi, credo che né la boldrini né la meloni siano contro alzare le pensioni minime o abbassare le pensioni d’oro*

              *per me su questo punto c’è il caveat dei diritti acquisiti: se fai un buco nella diga (diritti acquisiti di tale categoria) prima o poi cade la diga (diritti acquisiti di tutti)

              per il futuro invece non ho grossi problemi, anche se tendenzialmente sarei più per arricchire i povere che impoverire i ricchi

              • PinoMamet scrive:

                La faccenda dei diritti acquisiti per me ha perso ogni credibilità da quando hanno levato i pochi euro della reversibilità del mio povero papà a mia mamma, “perché guadagnava troppo”
                Mia mamma ha lavorato una vita, ma sempre per persone disoneste e furbe, e ora prende 800 euro.
                900 erano troppi.

                Per favore, non parlatemi più di diritti acquisiti.

                Impoverire i ricchi?
                Non servirà a molto, ma caspita, una soddisfazione ogni tanto ci vuole!

                Ringrazino che non li uccido, come sarebbe mio impulso e mia volontà, se la religione (e non “la legge” che ho imparato a disprezzare) non mi trattenesse m

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Pino Mamet

                “Ringrazino che non li uccido, come sarebbe mio impulso e mia volontà, se la religione (e non “la legge” che ho imparato a disprezzare) non mi trattenesse ”

                Bellissima frase!

              • roberto scrive:

                Ovviamente non so nulla della storia della reversibilità di tuo papà ma per come la vedo io:

                se aveva acquisito il diritto a X, doveva avere X. Ogni altra cosa è scandalo e vergogna

              • Miguel Martinez scrive:

                “per il futuro invece non ho grossi problemi, anche se tendenzialmente sarei più per arricchire i povere che impoverire i ricchi”

                E come si fa quando le risorse diminuiscono?

              • roberto scrive:

                Miguel

                Chi è “si”?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Chi è “si”?”

                Hai ragione, hai colto con una battuta l’essenza del problema.

                “Si” è chi ha la forza di imporsi, in effetti. E per questo, la risposta a risorse che diminuiscono non sarà una diminuzione della ricchezza dei ricchi, ma inevitabilmente un impoverimento dei poveri.

              • roberto scrive:

                Miguel

                Non era una battuta ma l’applicazione della regola “non usare il si impersonale”

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Non era una battuta ma l’applicazione della regola “non usare il si impersonale””

                Infatti, hai fatto bene ad applicarla. Chiarisce sempre le idee.

          • PinoMamet scrive:

            Diciamo una cosa.

            Io mi sforzo con ogni fibra del mio essere vagamente colto, discretamente tollerante, e umanamente aperto verso le novità: di NON votare la Meloni.

            Allo stato brado, se non fossi laureato eccetera, la voterei.

            E vedo molto facilmente la mostruosità dell’altra parte: la parte che, in effetti, voto.

            Andrea vede molto facilmente dove si annida il mostro, guardando la parte della Meloni.
            Secondo me esagera- est modus in rebus- ma coglie aspetti veri.

            Ma, li coglierà anche nella sua parte?

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ pinomamet

              “dalla sua parte”

              Certo che li colgo.

              Ma li accetto e mi prendo tutta la responsabilità della loro accettazione.

              La Storia non ci dà altro modo di avere ragione. 🙂

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                o anche torto, nel tuo caso

                😀

                F o’ orfano di Silvio

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “torto”

                Solo una sufficiente determinazione distingue chi alla fine risulterà avere avuto ragione e chi torto.

                (A. Koestler, “Buio a mezzogiorno”)

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                secondo me ci sono anche le firme di Lenin, Hitler, Stalin, Robespierre, Napoleone, Attila, Michael Jordan e un sacco di altra gente!

                inoltre è una perfetta americanata

                mi tengo San Tommaso d’Aquino e la Ragione

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “secondo me ci sono anche le firme”

                OPDAF (occasione parziale di accordo con Francesco)…

                I primi due paragrafi li condivido totalmente.

                Sul terzo, diciamo che io mi tengo i miti greci, Ovidio, Ruskin e Michael Ende.

                E se proprio mi obblighi a citarne uno solo, mi tengo Michael Ende.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ francesco

                “Ragione”

                Per citare il più famoso dei politici democristiani: ‘non serve a niente aver ragione, se non hai chi ti dà ragione’.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                quale DC? io mi tengo De Gasperi, che mai avrebbe sottoscritto una fesseria del genere

                e che sapeva benissimo essere una fesserie da politicante di bassissimo livello

                la ragione, prima o poi, torna a galla.

          • Peucezio scrive:

            Andrea,
            “Un pezzo che per la sua irriducibile volgarità (e usiamo per una volta un parolone: il suo spontaneo vitalismo, il disprezzo del diverso, della donna, della convivenza) è molto, molto violento. ”

            Violento perché sapeva ridere sul sesso anziché demonizzarlo?

            • PinoMamet scrive:

              OMDAP

              per me su Pierino & simili si può dire tutto, fuori che siano violenti.

              (Ma poi, vi ricordate l’indimenticabile Mario Brega nei panni del papà di Verdone in versione fricchettone in crisi mistica? Quando sbatte sulla batteria inutilizzata del figlio, e Verdone gli dice, con il tipico tono del fricchettone figlio die fiori, “basta con questa violenza…”

              “E questa maa chiami violenza?? Questa è violenzaaa???”)

              (che poi, per restare in ambito cinematrografico… la parola d’oddine, tanto pe’ cambià, è semp’ la stess…” 😉 😀 😀 )

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ pino Mamet

              “violento”

              Il Pierino di Vitali non ride affatto. Ammicca all’adolescente che scrive parolacce sulla porta del cesso. Se uno vuol ridere di cuore sul sesso basta un monologo di Giacobazzi o una filastrocca di Checco Zalone.

              La differenza si vede immediatamente. Giacobazzi e Checco Zalone fanno sghignazzare pure donne e gay. Pierino no.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                a me Pierino fa cagare, pure Banfi e Boldi

                però sarei molto stupito che ai froci non intellettualoidi quei film non piacessero un sacco

                e che invece andassero a guardarsi gli occhiali d’oro o roba del genere

                purtroppo vengo da un ambiente borghese e non posso confermare la mia supposizione

              • PinoMamet scrive:

                Io provengo da un ambiente bastardo, con alti e bassi fulminei, città e campagna, parenti nobili e parenti carcerati.

                Le barzellette han sempre fatto ridere tutti…
                compresi i froci 😉

              • Peucezio scrive:

                Andrea,
                posso dire che la cultura della suscettibilità e del trauma che pure tu qui stai abbracciando proietta su donne e omosessuali le proprie costruzioni fantastiche?
                Quando mai e perché mai un omosessuale o una donna non dovrebbero ridere dei film di Lino Banfi?
                E tu, che non sei né l’uno né l’altra che ne sai?
                Io conosco tante donne che ci si divertono un mondo.
                Non conosco abbastanza omosessuali per farne una statistica.

            • PinoMamet scrive:

              Non ho presente chi sia Giacobazzi;

              il bravo Checco Zalone però si è lamentato più volte che il suo umorismo
              (peraltro addomesticatissimo e buonista fino all’osso) sia stato accusato di sessismo e di razzismo.

              Giudizi di valore a parte (cosa piace e cosa non piace) il suo umorismo non è diverso da quello di Alvaro Vitali o di chiunque altro:
              l’umorismo è umorismo, e prende di mira i punti deboli: sempre.

              Gli argomenti sono e saranno sempre gli stessi: gli stereotipi nazionali o regionali, il sesso, la religione, l’aspetto fisico.
              Tutto ciò che è “indicibile” in qualunque altro modo che non sia riderci sopra.

              La differenza è che a Checco Zalone fanno le pulci su tutto, e lui lo sa.

              Quindi deve moderarsi (sempre di più) e trovare modi laterali di far ridere: per esempio ridendo degli stereotipi, anzichè utilizzando gli stereotipi per far ridere.

              Anche così, è costantemente sotto la lente di ingrandimento.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ moi

      “Medioevo”

      Nel loro idolatrare una presunta Tradizione, i fasci hanno sempre avuto del tenero per il Medioevo (quello di Ivanhoe, non quello di Barbero)

      A parte le invettive di Ezra Pound contro l’usura, con la quale a suo dire non ci sarebbe stata l’arte medievale, viene in mente la singolare decisione di chiamare ‘campi Hobbit’ i campi di addestramento paramilitari stile “Vogliamo i colonnelli” negli anni Settanta.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • PinoMamet scrive:

        Beh gli Hobbit c’entrano pochino con il Medioevo… Il mondo di Tolkien (non l’hanno compreso molti suoi epigoni) non era un “simil medioevo”, ma una compresenza di diverse fasi e civiltà.
        Gli Hobbit nello specifico credo fossero ispirati al Sei-Settecento inglese.

        La cosa può sembrare bizzarra in Italia, molto meno in Gran Bretagna, dove nel Seicento convivevano londinesi damerini alla moda italiana, e scozzesi e irlandesi ancora mezzi nudi e coperti da un plaid…

      • Miguel Martinez scrive:

        Per ADV

        ” la singolare decisione di chiamare ‘campi Hobbit’ i campi di addestramento paramilitari stile “Vogliamo i colonnelli” negli anni Settanta.”

        Che un partito politico, o una frazione di un partito politico, rivendichi gli hobbit è puro crimine.

        Ma chi ci è stato mi racconta che i Campi Hobbit non avevano assolutamente nulla, ma nulla di militare. Tende, musica, poche canne, molte chiacchiere, schitarrate, un bel po’ di vino, incontri tra giovinetti e giovinette, imitazione molto scialba di roba di “sinistra” insomma. Visti malissimo dai “conservatori”.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Martinez e Pino Mamet

          “Hobbit'”

          Ma infatti non dico che “Hobbit’ abbia a che fare col Medioevo reale, né che i ‘campi Hobbit’ dessero davvero un addestramento militare.

          Tolkien era troppo intelligente e i neofascisti troppo cialtroni perché fosse così.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

    • Peucezio scrive:

      Moi,
      “Intanto, la Boldrini accusa la Boldrini”

      Lapsus freudiano.

      A me non sembra di vedere grandi differenze fra la visione del mondo delle due.
      Occidentalismo aggressivo, unilateralismo ideologico, schematismo fanatico.
      Stanno dalla stessa parte.
      Solo che almeno la Boldrini difende l’Occidente vero: lo dice che il suo modello è la dittatura dei froci e degli islamici (come renda la sharia compatibile col femminismo non è ben chiaro, ma vabbè).

      Invece la Meloni sta con l’Occidente dei gaypride contro Putin che li proibisce, sta con l’Occidente alleato dell’integralismo sunnita contro Putin che difende la Siria e le sue minoranze cristiane e combatte l’espansionismo islamico in Eurasia.

      La Meloni fa ancora più schifo della Boldrini. E ce ne vuole!

      • PinoMamet scrive:

        Secondo me la Meloni ha capito che non si può governare l’Italia contro il volere della NATO.

        Lo ha capito il PCI, lo ha capito persino Di Maio (gli avranno fatto un fumetto) e perché lei no? 😉

        Certo, un minimo più di autonomia di pensiero- basta lo stile Conte- le avrebbe fatto guadagnare ancora più voti di quanti già ne abbia.

        Ma probabilmente sa di non potersi esporre troppo, con un partito dalla storia così controversa come il suo.

        Lo stesso motivo per cui ha cancellato una visita al ghetto di Roma
        (nonostante sia persona graditissima a molti ebrei… perlomeno quelli che conosco io!)

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Pino Mamet

          “Secondo me la Meloni ha capito che non si può governare l’Italia contro il volere della NATO.”

          La signora Meloni sta cercando di vincere il concorso per andare al governo.

          Per vincere il concorso, bisogna fare le cose che il concorso richiede, anche meglio degli altri.

          Ce ne importa qualcosa?

          • PinoMamet scrive:

            A me no… è un concorso nel quale non posso partecipare, quindi, che farci?

            Sì, posso votare, lo so.
            Qualche illuso dice che potrei persino entrare in un partito.

            Ma non lo faccio, perché non c’è nessun partito che dica esattamente quello che voglio io, e soprattutto perché, come diceva Gaber, la politica fa male alla pelle.

            (Ho visto il probabile futuro sindaco del mio non-capoluogo, se vincerà il ballottaggio- come prevedibile.
            L’altro papabile è un vecchio sporcone ultra-corrotto, con faccia e pettinatura e modi da bamboccione padano viziato “sempre giovane”;
            lui invece è giovane davvero, ha esperienza di assessore, ma ora, in veste di sindaco in pectore, sembra molto incattivito e serio- con chi ce l’ha?)

          • Francesco scrive:

            devo aver sbagliato qualcosa quando hanno illustrato il concorso

            ai miei occhi la Meloni è al 10% massimo dei requisiti minimi

        • Peucezio scrive:

          Pino,
          “Secondo me la Meloni ha capito che non si può governare l’Italia contro il volere della NATO.”

          Vabbè, questo un dogma circolare, una profezia che si autoavvera.

          E comunque c’è misura e misura.

          E poi non si capisce perché essere filoamericano significa essere bideniano, cioè con l’America di… sinistra, per una politica che si definisce di destra! E non isolazionista e anti-interventista trumpiano. Quella non è America?

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Peucezio

        “Solo che almeno la Boldrini difende l’Occidente vero: lo dice che il suo modello è la dittatura dei froci e degli islamici (come renda la sharia compatibile col femminismo non è ben chiaro, ma vabbè).”

        Dai, mi trovo quasi d’accordo con te e poi…

        1) Nessuno vuole la “dittatura dei froci”. Vogliono un sistema in cui tutti sono estremamente omologati, ma in cui tutti possono ostentare sigle identitarie individuali insignificanti.

        2) Idem per gli islamici. Che vuoi che la Boldrini (intesa come archetipo, non come individuo) ne sappia delle vicende del profeta di Mecca, dello sviluppo del diritto islamico, che di per sé è ovviamente del tutto inconciliabile con la macchina del diritto capitalistico occidentale?

        L’Islam, qualunque cosa ne possiamo pensare, è fuorilegge per definizione nel mondo boldrinico. Però l’individuo che obbedisce alle leggi non sue ha il diritto di dirsi “musulmano” o “trans” o qualunque cosa.

        • Miguel Martinez scrive:

          Il punto che mi separa radicalmente da Peucezio è nell’analisi del “Pensiero Occidentale”, o comunque lo vogliamo chiamare.

          Per Peucezio è un “fanatismo contro” cose che piacciono a lui.

          Per me, è come se Peucezio dicesse che un palazzinaro “odia le casette”: no, per me il palazzinaro non è idealista del male: abbatte le casette, perché vuole fare i soldi con i palazzoni.

          Gli Occidentali credono a tre cose: Istituzioni, Denaro e Individuo. Nessuna delle quali esiste in natura.

          Le Istituzioni sono indifferentemente pubbliche e private, lo Stato italiano o Facebook o la Banca Centrale o la finanziaria che alimenta il saccheggio delle Alpi Apuane o la gentrificazione di Londra.

          Le Istituzioni hanno come controparte Individui del tutto impotenti, che in cambio della propria impotenza hanno il diritto di far finta di essere extraterrestri, vittime, trans, musulmani, binari o ferrovie e possono sempre invocare le Istituzioni se qualcuno li prende in giro.

          Il legame tra il tutto è il Denaro, in un sistema in cui tutto – persino la maternità come vediamo con l’utero in affitto, ha un prezzo. Il Denaro non è solo arricchimento: il Denaro è il Dio che è misura di ogni cosa, che dice che l’utero di una donna ucraina vale un appartamento di tot metri quadri per due mesi a New York.

          Le Istituzioni vegliano affinché si tagli la mano all’Individuo che non versa il Denaro dovuto.

          Da questa macchina criminale è esclusa ogni forma reale di vita, umana e non: anche la natura esiste solo come “risorsa” per alimentare questo sistema.

          E poiché questa macchina criminale sta in piedi soltanto perché ogni giorno combatte contro la vita, necessita di un controllo totale – ecco la digitalizzazione dell’esistenza.

          • Miguel Martinez scrive:

            “Gli Occidentali credono a tre cose: Istituzioni, Denaro e Individuo. Nessuna delle quali esiste in natura.”

            Io sono una persona molto tollerante, credo, e convivo abbastanza bene anche con i miei nemici.

            Ma penso che questa sia il discrimine fondamentale.

            Chi crede a questi tre idoli è un nemico; chi non ci crede è un amico.

            Poi siamo tutti costretti, nella vita reale, a infiniti compromessi.

            • roberto scrive:

              Miguel
              “credere” cosa vuol dire in questo contesto?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                ““credere” cosa vuol dire in questo contesto?”

                Ottima domanda, la Stefania Consigliere ha scritto una bella riflessione sull’ambiguità di questo termine.

                Qui lo uso nel senso di “bussola”: la persona che orienta le sue scelte e i suoi giudizi usando come riferimento questi tre poli.

          • PinoMamet scrive:

            Leggo ora ora su una testata online delle principali che una signora (mi sfugge il nome) avrebbe ” istituito una multa di 5 euro per ogni battuta sessista nella sua giunta”…

            l’iniziativa riscuote a quanto pare il plauso del giornale, e di altre signore che sono nel video (che non ho visto) insieme a lei.

            Si tratta, spiega, di “piccoli choc al sistema” (non ho capito quale), e le battute sessiste sarebbero “piccole frasi, anche involontarie, che arrivano anche dagli amici”.

            Quindi un amico dice “ieri in spiaggia ho visto una bella gnocca!”: tac! 5 euro di multa. Così impara.
            Bella gnocca lo si può dire solo ai travestiti, possibilmente brutti.

            Il resto dell’articolo è a pagamento e non ho modo di sapere chi si intaschi i 5 euro.

            • Miguel Martinez scrive:

              “Ultimo giorno, pieno di eventi. Oggi si chiude Repubblica delle Idee a Bologna, con un sabato di appuntamenti e il gran finale in piazza Maggiore con Mahmood. L’incognita energia con il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni con l’ad di Eni Claudio Descalzi, il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e il direttore di Repubblica; le disuguaglianze con il presidente della Cei Matteo Zuppi, la vicepresidente dell’Emilia-Romagna Elly Schlein e la scrittrice Chiara Valerio. David Grossman e la proiezione del film dedicato al grande scrittore israeliano. Mahmood in piazza Maggiore e i talenti della musica italiana in piazza Santo Stefano. Tanti gli ospiti e i protagonisti dei nostri workshop.
              […]
              Donne e politica, come arginare il maschilismo

              “Mai far passare sotto silenzio le battute sessiste. Che tante volte, diciamocelo, sono piccole battute. Piccole frasi, pure involontarie, che arrivano anche dagli amici. Noi per esempio in giunta abbiamo istituito una multa da 5 euro per ogni commento sessista che eventualmente sfugga nella conversazione… Alla fine devolveremo la somma a una associazione che combatte il sessismo”. La vice sindaca Emily Clancy, Coalizione Civica, lo racconta intervistata da Laura Pertici insieme alla neosindaca di Budrio Debora Badiali e alla parlamentare e portavoce delle donne Pd Cecilia D’Elia -“

          • Peucezio scrive:

            Miguel,
            “Gli Occidentali credono a tre cose: Istituzioni, Denaro e Individuo. Nessuna delle quali esiste in natura.”

            Non escludo che in una qualche forma di proiezione ideale del capitalismo ci fossero questi obiettivi e che nei periodi di vacche grasse siano stati anche in parte attuati.

            Oggi è cambiato tutto.

            L’individuo non conta più nulla: siamo a una sinesizzazione della società e della legge. Si è visto chiaramente col Covid.

            Il denaro andrebbe definito. Normalmente dovrebbe essere la controparte di beni e servizi: un’entità astratta e intercambiabile con tutto.
            Ma se c’è scarsità di risorse e si gonfia l’economia finanziaria, il denaro è carta straccia, intercambiabile con niente, perché non c’è uno corrispettivo nel mondo materiale.

            Le istituzioni nel capitalismo classico postindustriale avevano la doppia funzione di garantire massima libertà agli individui e regole minime e certe agli operatori del capitale per poter agire in modo più efficiente e redditizio possibile.
            Va da sé che se devi far fallire le nazioni per impedire la morte di novantenni cardiopatici la logica è un’altra.
            È quella di una tribalizzazione delle istituzioni, che devono essere al servizio di volta in volta delle fobie collettive.
            Il che è il naturale risultato della dispresione di competenze e capacità di gestire la complessità, dovuta allo smantellamento del sistema formativo: le vacche grasse producono un sistema rilassato e permissivo, che crea degli incapaci che non sono più in grado di mantenere grasse le vacche (alla fine, quando parlo di ’68, intendo questo).
            Le parabole storiche delle civiltà hanno una fase declinante.

        • Peucezio scrive:

          Miguel,
          “1) Nessuno vuole la “dittatura dei froci”. Vogliono un sistema in cui tutti sono estremamente omologati, ma in cui tutti possono ostentare sigle identitarie individuali insignificanti.”

          Con “dittatura dei froci” intendevo sostanzialmente questo. In effetti poteva essere equivocato.

          2) Idem per gli islamici. Che vuoi che la Boldrini (intesa come archetipo, non come individuo) ne sappia delle vicende del profeta di Mecca, dello sviluppo del diritto islamico, che di per sé è ovviamente del tutto inconciliabile con la macchina del diritto capitalistico occidentale? ”

          Qui proprio non sono d’accordo.
          L’islamizzazione è funzionale al modello capitalistico che vogliono imporci, che non è più quello consumistico ed edonistico, ma quello sessuofobico e repressivo.
          Sono sempre stupito di come non riesci a vedere il nesso fra puritanesimo, Islam, capitalismo e continenza borghese.
          Eppure è evidente che stiamo tornando al capitalismo dei primordi, quello austero, repressivo, che doveva disciplinare e contenere gli istinti e le spinte vitaliste in nome della produttività.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Peucezio

            “Eppure è evidente che stiamo tornando al capitalismo dei primordi, quello austero, repressivo, che doveva disciplinare e contenere gli istinti e le spinte vitaliste in nome della produttività.”

            Non lo so.

            Le persone diventano sempre più improduttive, mica c’è bisogno di impedire a milioni di minatori di ubriacarsi.

            Quello che vedo è una cosa molto diversa: il Sacrosanto Individuo esige di poter passare tutta la propria esistenza senza traumi o avventure o dolori, anzi senza nemmeno che qualcuno ci faccia una battuta in rete, o che lo si bocci a scuola. Per avere questa sicurezza, l’Individuo conta solo sulle Istituzioni, che ogni giorno aumentano la propria violenza repressiva per impedire che l’Individuo venga traumatizzato.

            In questo contesto, la sessualità è ovviamente un elemento fortemente disturbante; e qui abbiamo una doppia situazione – da una parte la repressione di molti comportamenti, ma dall’altra anche la liberalizzazione del “sex work”, dell’utero in affitto e ogni altra roba del genere che possa apparire “consenziente”.

            L’Islam è qualcosa di totalmente diverso: è una comunità tendenzialmente con istituzioni minime, fondata sulla rigorosa divisione di ruoli dei sessi.

            • Peucezio scrive:

              Miguel,
              “Per avere questa sicurezza, l’Individuo conta solo sulle Istituzioni, che ogni giorno aumentano la propria violenza repressiva per impedire che l’Individuo venga traumatizzato.”

              Ma scusa, ma come fa la violenza repressiva a non traumatizzare?

              È chiaro che non si fanno scelte neutre. Si sceglie di traumatizzare alcuni e non altri, di punire certi comportamenti e non altri.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Ma scusa, ma come fa la violenza repressiva a non traumatizzare?”

                E’ inevitabile, e rende vano tutto il gioco: pur di non traumatizzare dei bambini con quello che ormai davver è poco più di un raffreddore, li hanno tenuti mascherati fino all’ultimo giorno di scuola, che diventa quindi addirittura un trauma collettivo.

              • PinoMamet scrive:

                Su uno solo dei giornali che guardo online c’è qualche “virologo” o epidemiologo che sentenzia e preannuncia catastrofi.
                Il fatto che sia uno solo, e senza troppo rilievo, fa ben sperare che sia passata la moda.

                Il terrorismo sulle scimmie è già finito, invece: si vede proprio che c’è altro a cui pensare.

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                “E’ inevitabile, e rende vano tutto il gioco: pur di non traumatizzare dei bambini con quello che ormai davver è poco più di un raffreddore, li hanno tenuti mascherati fino all’ultimo giorno di scuola, che diventa quindi addirittura un trauma collettivo.”

                Quindi lo scopo non è non traumatizzare.
                È, banalmente, reprimere.

          • paniscus scrive:

            “L’islamizzazione è funzionale al modello capitalistico che vogliono imporci, che non è più quello consumistico ed edonistico, ma quello sessuofobico e repressivo.
            Sono sempre stupito di come non riesci a vedere il nesso fra puritanesimo, Islam, capitalismo e continenza borghese.”
            ———-

            Io invece non capisco come tu possa conciliare queste affermazioni… con la tua ripetuta convinzione che si faccia di tutto per sdoganare e incoraggiare i capricci narcisistici delle piccole minoranze bizzarre, in particolare quelle provenienti dal mondo gay o trans, e comunque fondate su ostentazione di dettagli privati e non necessari, futilità, mode e (appunto) consumismo individuale. Scusa, ma non mi torna.

            Il fatto che si dedichi enorme visibilità immeritata alla influencer piena di tatuaggi che strilla quanto sia orgogliosa di essere dislessica, o al trapper ignorante come una capra che inneggia alle orge e all’ubriachezza cambiando “identità di genere” una volta alla settimana, non mi pare affatto una manitestazione di repressione o di puritanesimo.

            Esattamente al contrario, il messaggio è: “fai tutto quello che ti pare, senza alcun limite né etico né culturale né sociale, purchè non ti venga in mente di mettere in dubbio il dominio del mercato e del consumismo

            Dove starebbero il puritanesimo e l’austerità?

            • Miguel Martinez scrive:

              Per paniscus

              ““fai tutto quello che ti pare, senza alcun limite né etico né culturale né sociale, purchè non ti venga in mente di mettere in dubbio il dominio del mercato e del consumismo””

              Aggiungo, anche… purché non ti venga in mente di dire qualcosa di ironico sull’influencer che strilla come una capra.I Goat Shamer meritano di essere fucilati in piazza dalle Persone Perbene!

            • Peucezio scrive:

              Pan,
              “con la tua ripetuta convinzione che si faccia di tutto per sdoganare e incoraggiare i capricci narcisistici delle piccole minoranze bizzarre”

              Perché ritengo che la base della cultura repressiva sia proprio il narcisisimo.
              Se sono umile e so capire e integrare l’alterità, sono tollerante e rispetto la libertà delle persone.
              Se credo di aver trovato la chiave di volta del mondo, la ricetta, la Redenzione del genere umano, devo imporla con la forza.
              Ma non c’è niente di più narcisistico che applicare i propri schemi soggettivi e aprioristici al mondo.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Peucezio

                “Se credo di aver trovato la chiave di volta del mondo, la ricetta, la Redenzione del genere umano, devo imporla con la forza.”

                Ma oggi non ci sono ricette antropologiche, al di là “tutti gli individui devono essere se stessi secondo come si sentono, anzi devono Celebrare se stessi, senza mai giudicare gli altri”, con l’inevitabile conclusione che “bisogna giudicare e condannare e punire severamente chi giudica gli altri”.

                Comunque va sempre fatta la distinzione profonda tra il Clero, che predica queste cose, e chi invece prende quotidianamente le decisioni e incassa alla fine della fiera.

                A volte i preti possono avere anche a bofonchiare sul fatto che il Signore del Feudo la scorsa Pasqua ha donato un cero piuttosto miserabile alla chiesa, e addirittura può rifiutarsi di assolverlo per un adulterio; ma scomunicherà subito chi dice che i Potenti cospirano tra di loro.

              • Daouda scrive:

                Islma e froci sò sempre andati d’accordo.

                Na paccottiglia esterna islmamica e sufi induistica interna saranno la base dello statualismo liberale

              • Peucezio scrive:

                Miguel,
                la ricetta è continuamente intercambiabile, fungibile, “liquida”, come diceva Baumann.
                Ma è sempre una proiezione narcisistica, un’applicazione astratta a una realtà concreta e varia.

        • Peucezio scrive:

          Miguel,
          “Vogliono un sistema in cui tutti sono estremamente omologati, ma in cui tutti possono ostentare sigle identitarie individuali insignificanti. ”

          Aggiungo,
          sono sempre più scettico su questa idea.
          Forse sono nate così queste spinte.
          Ma mi pare evidente che ora hanno una mera funzione repressiva.
          Cioè non è che i ricchioni vogliono reprimere gli omofobi per essere più liberi.
          Ma usano la propria libertà come pretesto per reprimere la libertà di espressione.
          Siamo una società moralista, in cui tutto è peccato e tutto è vietato.
          La libertà di parola, il sesso, lo spostamento nello spazio (inquini), la buona cucina (mangi carne, uccidi gli animali).

          In tutto ciò l’individualismo c’entra poco e sempre meno.
          C’entra quanto c’entrava nella Ginevra di Calvino.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Peucezio

            “La libertà di parola, il sesso, lo spostamento nello spazio (inquini), la buona cucina (mangi carne, uccidi gli animali).”

            Trascuri sempre l’elemento energetico, senza cui nulla si muoverebbe.

            Quando l’energia è poca, ci si sposta poco: nel Settecento, per dire, quasi nessuno andava lontano dal proprio villaggio e la carne si mangiava se andava bene una volta l’anno. E il sesso era controllatissimo, anche se con criteri molti diversi da quelli attuali.

            E sappiamo tutti che il livello di consumo energetico attuale è semplicemente insostenibile, o lo è appena, solo perché riservato a una minoranza della specie umana.

            Se ogni nigeriano avesse la macchina…

            • paniscus scrive:

              “Quando l’energia è poca, ci si sposta poco: nel Settecento, per dire, quasi nessuno andava lontano dal proprio villaggio”
              —————-

              Si chiama “società fisiocratica”, cioè quella in cui si è vincolati ai limiti della natura, alle risorse che si hanno direttamente sul posto e che non possono essere conservate a lungo termine per usarle in contesto diverso.

            • Peucezio scrive:

              Miguel,
              “E il sesso era controllatissimo, anche se con criteri molti diversi da quelli attuali.”

              Questo non lo direi.

              Comunque sono d’accordo sul ruolo dell’energia.
              D’altronde ogni epoca ha una sua impronta, che si riflette nel suo assetto materiale e nella sua ideologica (non credo in nessu causali unidirezionali fra i vari piani).

              Però non so se è lì il vero motivo.
              Perché all’apice del Rinascimento, con le esplorazioni geografiche, l’oro che arrivava dall’America, ecc., sono nate riforma e controriforma e a un certo punto si passa magicamente da papi mecenati a gaudenti, che si circondano d’arte, di ricchezza e probabilmente di troie, a papi asceti, moralisti e rigoristi?

              Non sarà che è stato proprio il benessere a produrre generazioni di ragazzini (gli adulti di oggi) moralisti?
              D’altronde la cinematografia di quegli anni lo evidenzia chiarissimamente nel conflitto generazionale fra padri vitalisti e dai principi etichi pragmatici e flessibili e figli repressi e giudicanti, ideologici, scassacoglioni.
              Forse la natura si adegua.

              Tieni sempre conto, non mi stancherò mai di dirtelo, che l’energia e le risorse in genere non funziona secondo logiche aritmetiche a somma zero.
              Si scopre l’energia atomica e le stesse risorse materiali diventano in grado di sprigionare energia di nuovi ordini di grandezza.
              Il limite è un concetto pratico, funziona nella quotidianità, ma non nei grandi numeri, nelle civiltà.

              Basta considerare che l’incremento demografico esponenziale del Novecento ha coinciso con un salto dei livelli di vita (ieri solo in Occidente, comunque anche lui esploso demograficamente, e ora di tutto il mondo, in via di esplosione demografica anch’esso).
              Sul piano aritmetico è paradossale.
              Dividi fra più gente e ognuno prende di più??

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ peucezio

                “atomica”

                …che però la società può rifiutare, in un rigurgito di superstizione (come appunto con l’energia atomica).

                Le armate della notte sono sempre in marcia.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

  15. Francesco scrive:

    OT

    >>> mentre accetta, e anzi giustifica, qualunque palese ingiustizia che provenga dalla parte “buona”.
    (“alzare le pensioni minime? Non si può, è impensabile! Abbassare le pensioni d’oro e i privilegi degli ex deputati? Demagogia, fascismo, i-problemi-sono-ben-altri…”)

    Il fatto che Pino e Andrea, mentre stanno combattendosi a mazze ferrate sui massimi principi, siano d’accordo su questi punti come “palesi ingiustizie”, mi dimostra che questo paese resterà il paese di Cirino Pomicino fino alla sua fine.

    Andrò a casa a frustare i figli perchè studino di più le lingue straniere e più lingue. Peccato non poter evadere le tasse, sarebbe un modo per dire che CP non mi rappresenta! e per avere più possibilità di far loro scampare l’affondamento dello Stellone.

    🙁

    • PinoMamet scrive:

      Che le pensioni minime siano così minime, e quelle “massime” così massime, è una palese ingiustizia, e dovrebbe esserlo agli occhi di chiunque non abbia privilegi da autogiustificarsi.

      Altrimenti, è masochismo.

      • Francesco scrive:

        che ci vogliano soldi per aumentare le pensioni minime e controlli per sapere chi le percepisce, è secondo me addirittura preliminare alla valutazione del loro livello e alla decisione di aumentarle

        sulle massime, per me hanno solo da essere commisurate ai contributi versati: le pensioni sono reddito differito, mica benevolenza di Stato

        ciao

        • PinoMamet scrive:

          Sono quasi d’accordo con te, ma molto quasi.

          In un paese corrotto e socialmente mummificato come l’Italia, un minimo di redistribuzione del reddito (reddito, voglio ricordare, spesso ottenuto per pura posizione di famiglia e in merita del tutto immeritata: ti sei perso l’ennesimo scandalo su baroni universitari e concorsi pilotati?) si rende necessario.

          Con i controlli del caso per evitare che ne beneficino appunto i soliti furbi.

          • Francesco scrive:

            piano, però, se tu vuoi iniziare a spazzare vie le rendite sono un tuo alleato al 100%

            se però vuoi farlo per girarle ad altri, senza migliorare il sistema, mi pare fatica inutile

            ciao

          • giuseppe motta scrive:

            io credo che girare il reddito ad altri – redistribuzione del reddito – non sarebbe affatto inutile

            e anche a me sembra che gli italiani amino difendere i privilegi altrui: i dipendenti difendono gli evasori, i poveri difendono i ricchi, i lavoratori difendono i padroni

            forse per questo tutto resta più o meno uguale, con un lieve peggioramento via via

            • roberto scrive:

              Giuseppe

              “ io credo che girare il reddito ad altri – redistribuzione del reddito – non sarebbe affatto inutile”

              Questa cosa mi sembra che esista già sotto il nome di tasse, e sono d’accordo che è utile

              • giuseppe motta scrive:

                non mi sembra però che il meccanismo di redistribuzione funzioni molto bene

              • PinoMamet scrive:

                D’accordo con Giuseppe.

                In Italia la redistribuzione funziona al contrario.
                Le imposte alzate sono sempre quelle non progressive, un mero fastidio per i ceti abbienti, un peso notevole per i non abbienti.

                La prospettiva di un’imposta una tantum “di solidarietà” genera alti lai e grida generali di ingiustizia.
                Chiedere al ceto medio e basso ulteriori sacrifici è invece una “prova di responsabilità”.

              • roberto scrive:

                Pino e Giuseppe

                Non dico che funzioni, dico che un meccanismo di redistribuzione del reddito esiste già e si chiama “fisco”

              • PinoMamet scrive:

                Sì, beh, e noi ti stiamo dicendo appunto che non funziona 😉

    • Moi scrive:

      Secondo il Giornalista-Youruber Luca Vincitore, il M5S NON è così sparito come sembra … è che perfino lo Zoccolo Duro ha votato per chi meglio possa amministrare la loro città.

      Già, perché il Malloppo a Fare Un Cazzo Sdraitati sul Divano per un Altro Quinquennio … è in palio alle prossime Elezioni Politiche, e si prende solo in quell’occasione lì !

      🙂

  16. Miguel Martinez scrive:

    Si parlava di Circeo…

    Ho l’età e la geografia per saperne, ahimè qualcosa, tutto è avvenuto tra il mio quartiere di allora e la mia scuola di allora.

    I massacratori del Circeo erano dei ventenni che frequentavano ambienti giovanili dell’MSI.

    Prendiamo due soggetti.

    Uno è un ragazzone enorme, che sembra fatto di pietra, figlio di un pugile che ha fatto tanti di quei soldi che lo manda a una scuola bene. Il Bestione è di quelli che quando si siede su una sedia la spacca per sbaglio, ma non è cattivo, semplicemente non ci arriva. E molta gente gli vuole bene.

    L’altro è un tizio piccolino, ma con terrificanti occhi spalancati lo guardi una volta in faccia e te lo ricordi per tutta la vita.

    Il Piccolino è figlio di democristiani di sinistra che lavorano nel pubblico, gente che con il “fascismo” non c’entra niente.

    Il Piccolino, o ti fa orrore al primo colpo, o ti seduce e ti fa fare ciò che vuole, e ciò che vuole è molto semplice: gli piace torturare a morte donne.

    Ci sono persone che nascono così, e lui è nato così, lasciamo perdere la scuola e la politica e tutto il resto.

    Ma il Piccolino è carismatico, e si gira il Bestione figlio di pugili come un calzino, e lo tira dentro in quella famosa notte.

    Il Piccolino finisce in carcere, e siccome è carismatico, seduce subito i magistrati, che lo mettono in cella con tutti i “fascisti cattivi” possibili, e lui da ciascuno ricava presunte confessioni che poi vende al giudice in cambio di privilegi, e il giudice ci si costruisce una carriera a base di “trame nere”.

    Il Piccolino, siccome è carismatico, seduce persino un mafioso. E quando i giudici che il piccolino ha alimentato decidono che lui si “merita” la libertà, il mafioso gli dice, “vai a casa mia, ti ospiterà mia moglie”.

    Il piccolino, dopo tanti anni di astinenza, si reca subito a casa del mafioso, tortura a morte sua moglie, e finisce ovviamente di nuovo in carcere, ma vuoi mettere la soddisfazione?

    Il Bestione invece scompare.

    Siccome il Piccolino è protetto dalle guardie carcerarie, un certo gruppo neofascista decide di giustiziare il Bestione, per il male che ha fatto, ma non riesce a scovarlo.

    Il Bestione infatti è entrato nella legione straniera spagnola, e muore giovane.

    Il Piccolino invece, anche in carcere, è riuscito a sedurre un’altra donna, che se l’è sposato, e che aspetta (spero invano) di essere sbranata.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “Mafioso”

      Perché nelle sezioni del PCI io di Bestioni e di Piccolini non ne ho mai visti?

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Miguel Martinez scrive:

        Per ADV

        “Perché nelle sezioni del PCI io di Bestioni e di Piccolini non ne ho mai visti?”

        Si vede che il PCI non era abbastanza inclusivo.

        • Miguel Martinez scrive:

          “Si vede che il PCI non era abbastanza inclusivo.”

          Una cosa che mi ha sempre affascinato è la sociologia dei Testimoni di Geova.

          Che – a differenza del PCI – sono gli estremisti più estremisti che esistono al mondo; e che ogni volta che conquistano un nuovo adepto se lo devono tenere stretto. Si sente “accolto” anche quando è insopportabile.

          Proprio per questo, sono un terreno di coltura interessante per persone “strane” che altrimenti sarebbero state escluse altrove.

          Però i TdG risolvono il problema, obbligando tutti a un incessante lavoro di proselitismo, che è altamente selettivo: il tizio che vuole solo stuprare donne, a un certo punto si annoia a suonare campanelli.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Martinez

            “campanelli”

            Hai descritto la differenza fra appartenere a un Partito e appartenere a una setta.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Miguel Martinez scrive:

              Per ADV

              “Hai descritto la differenza fra appartenere a un Partito e appartenere a una setta.”

              Sì, e probabilmente spiega anche perché di Piccolini e Bestioni non ce n’erano molti nel PCI (o nella DC o nel PLI).

              La DC deteneva il potere, ed era un ottimo motivo per esserci; il PCI aspirava al potere, e ciò richiedeva strategia; l’MSI ricordava un potere, e ciò non richiedeva alcun progetto, alcuna strategia, solo emozioni. E infatti era un mondo estremamente “anarchico” nel senso che ognuno ci faceva quello che gli pareva.

      • Francesco scrive:

        sui Piccolini non so, anche se qualche idea sulla tipologia degli agenti del NKVD ce l’avrei

        sui Bestioni invece stai mentendo semplicemente! e li usavano per i servizi d’ordini

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “ordini”

          Che c’entra il PCI con la NKVD?

          Ah già, dimenticavo, tu andavi dietro a Berlusconi… 😉

          E quanto ai Bestioni… hai presente che noi si aveva come ministro degli interni uno Scelba, vero?

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            sant’uomo a cui si deve la permanenza della democrazia nel paese, mi hanno insegnato a scuola

            cosa c’entra il PCI con la NKVD? è una domanda trabocchetto? devo ricordarti da che parte stava il PCI fino a Berlinguer molto avanzato

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ francesco

              “sant’uomo”

              Mi sono perso. Chi sarebbe il sant’uomo?
              Berlusconi o Scelba? Ma non hanno canonizzato Wojtyla? (In effetti, capisco la confusione…)

              “PCI”

              Il PCI era per la pace. Quella vera, non quella eterna di Piazza Fontana.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                >>> Il PCI era per la pace.

                grazie, credevo che per la cazzata del giorno avesse vinto a mani basse il patron della Virtus Bologna.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “>> Il PCI era per la pace.”

                Premesso lo scarsissimo amore che ho per i partiti e le ideologie del Novecento… quale sarebbe la guerra che il PCI ha sostenuto?

              • Francesco scrive:

                ueh, piano con le illazioni! non sono così vecchio da aver studiato Berlusconi a scuola!

                😀

  17. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Trovata in Rete (non avrei saputo dire meglio)

    “Tanto si è detto e scritto in questi giorni sull’imbarazzante comizio spagnolo di Donna Giorgia davanti ai neo-franchisti di Vox.

    Ma in pochi hanno centrato il punto come Kasia Smutniak. Una che la discriminazione l’ha sempre combattuta, anche nella sua Polonia.

    “Più i pensieri sono bassi, volgari, inadeguati, non all’altezza, tristi, morbosi, infelici, privi di eleganza, di amore, di buon senso, indegni, ingiusti, aspri, acidi, vomitevoli, piccoli, inutili, stupidi, idioti, pericolosi, malformati, kitch, sbiaditi, inesatti, errati, carichi di odio, DISUMANI, più la persona che li esprime diventa… volgare, inadeguata, non all’altezza, triste, morbosa, infelice, priva di eleganza, di amore, di buon senso, indegna, ingiusta, aspra, acida, vomitevole, piccola, inutile, stupida, idiota, kitch, sbiadita, inesatta, errata, carica di odio, DISUMANA.

    Cara Giorgia Meloni, che brutto vedere”.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Miguel Martinez scrive:

      Per ADV

      “bassi, volgari, inadeguati, non all’altezza, tristi, morbosi, infelici, privi di eleganza, di amore, di buon senso, indegni, ingiusti, aspri, acidi, vomitevoli, piccoli, inutili, stupidi, idioti, pericolosi, malformati, kitch, sbiaditi, inesatti, errati, carichi di odio, DISUMANI”

      Mamma mia, mi sembra qualcuno che critica le cose che scrivo io…

      Si può vedere per iscritto da qualche parte le parole della politichessa romana che fino a ieri mi stava profondamente antipatica?

      • Francesco scrive:

        questa tua domanda potrebbe essere ispirata da un qualche livello di … dubbio nella causa

        è meglio se ci rifletti bene compagno M, stai diventando un tiepido forse?

        😀

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Francesco

          “questa tua domanda potrebbe essere ispirata da un qualche livello di … dubbio nella causa”

          Oddio, ho pure una “causa”? Spero proprio di no!

          • Moi scrive:

            … Ma che “discriminazioni da migrante” può aver subito, una stangona molto bella che ha sempre fatto la modella o l’attrice ?!

            (fra l’altro interpreando la Slava, l’ Italiana, l’ Albanese, pure la Magrebina … bah)

          • PinoMamet scrive:

            Copio e incollo:

            “Figlia di Zenon Smutniak, comandante e futuro generale dell’aeronautica militare polacca,[2] cresce a contatto con il mondo dell’aviazione, ereditando così dal padre la passione per il volo, tanto che a 16 anni consegue il brevetto di pilota.[1] A soli 17 anni partecipa in Polonia ad un concorso di bellezza, nel quale arriva seconda. Inizia a lavorare come modella, ricevendo ingaggi da parte degli stilisti più prestigiosi in varie parti del mondo: Giappone, Stati Uniti, Regno Unito, Italia, dove vive dal 1998.”

            Non mi pare il profilo del poveraccio appena arrivato con la barca, swag, barca…

            • paniscus scrive:

              In compenso è una delle celebrità di durata effimera che sono riuscite (presumibilmente in maniera involontaria, e altrettanto effimera) a introdurre il proprio nome nelle mode onomastiche italiane.

              Negli ultimi 10-15 anni si sono registrate diverse bambine italiane chiamate Kasia, magari non ai livelli dell’invasione del nome Romina avvenuta negli anni settanta per motivi simili, ma significativa.

              Ovviamente tali famiglie non si sono nemmeno rese conto che è esattamente lo stesso nome di “Katia”, solo che uno è scritto alla polacca e l’altro alla russa, tanto quelle che si chiamano Katia ormai sono le zie cinquantenni…

    • Peucezio scrive:

      Andrea,
      la propaganda di grana grossa viene fatta da destra e da sinistra.
      Solo che quando un pensiero non è in linea con gli orientamenti ideologici dei ceti egemoni, se è in stile Meloni è volgare e disumano, se lo esprime Cacciari sono vacui cazzeggi da filosofi perditempo.

      Come se il 99,99% della propaganda politica e giornalistica mainstream, di sinistra, non fosse di una rozzezza culturale desolante.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ peucezio

        “egemoni”

        A parte che giudicare Cacciari di sinistra oggi richiederebbe una bella discussione del significato della parola “sinistra”, a me di “egemone” in Italia (e forse in Europa) pare proprio il modo di pensare – anzi, più precisamente, il modo di porsi – della Meloni. Che poi è, in italiano meno sgrammaticato, quello del Pierino di Alvaro Vitali.

        Le élites egemoni ci sono eccome, ma lasciano volentieri al popolo la magra soddisfazione di “vitalizzarsi”.

        È vero che “tutto quanto fa spettacolo”, come diceva la fortunata sigla di una trasmissione TV anni fa. Ma siccome il minimo comune denominatore dell’universo non è ahimè umile (come diceva Lafferty) ma è volgare, la volgarità pervade l’immaginario collettivo.

        Charles Fort diceva che la scienza è l’ignoranza addobbata di nomi greci all’interno e circondata dal riso arrogante di scherno verso l’esterno.

        Oggi ad essere egemone è il rutto libero addobbato di superstizioni (medievali o hollywoodiane) all’interno e circondato sempre dal riso arrogante di scherno verso l’esterno.

        E in questo “esterno” ci stanno Cacciari, la Smutniak, la Murgia, papa Francesco, Corrado Augias, Ascanio Celestini, Neri Marcore’, la Boldrini…

        (Mentre all'”interno” ci stanno Pierino, il Bagaglino, la Meloni, Berlusconi, ma anche Rambo, Padre Pio, Wojtyla, Pillon…)

        Poi, questo “esterno” possiamo pure chiamarlo “sinistra”, se vuoi.

        Intesa in questo senso, la “sinistra” è per definizione davvero “elitaria”.

        Finché la realtà non bussa alla porta.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Miguel Martinez scrive:

          Per ADV

          “Oggi ad essere egemone è il rutto libero addobbato di superstizioni (medievali o hollywoodiane) all’interno e circondato sempre dal riso arrogante di scherno verso l’esterno.”

          Non avendo la TV, non posso dire molto: credo che il festival di Sanremo corrisponda all’incirca a ciò che dici, tra Maneskin e trapper e affini.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per ADV

          “A parte che giudicare Cacciari di sinistra oggi richiederebbe una bella discussione del significato della parola “sinistra”,”

          Ne abbiamo parlato altre volte – direi che il senso più chiaro è, “persona che lavora per una grossa organizzazione, privata o pubblica non importa”.

          Mentre destra è, “persona che lavora per conto proprio”.

          Poi è vero che non tutti quelli con la partita IVA sono di destra, non tutti quelli che lavorano come manager di multinazionali sono di sinistra.

          Ma credo che sia la definizione che si avvicina di più alla realtà sociale.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Martinez

            “sinistra”

            Come sai, per me “destra” è ciò che te de ad allargare il ruolo della proprietà privata dei mezzi di produzione, “sinistra” ciò che lo limita.

            Oggi la narrazione dominante è certo di “destra”. E coincide con l’egemonia della volgarità. Fossi un Lukáacs, direi che tale coincidenza non è casuale.

            La massa che diventa spettacolo è il punto cardine di questo totale predominio del privato. E visto che ormai i mezzi di produzione per eccellenza, le macchine (comprese quelle virtuali che producono contenuti virtuali e immaginario collettivo, come i social) sono privatizzati, rimane da privatizzare il mezzo di produzione primordiale per eccellenza: il corpo umano.

            Allora l’ostentazione assoluta di “il corpo è mio e lo gestisco io”, l’utero in affitto e – sospetto – tutte le polemiche relative al gender di cui io non capisco nulla ma di cui tu e Moi sembrate aggiornatissimi diventano l’ultima frontiera dello spettacolo, cioè del libero mercato.

            Guai se un rider chiede il salario minimo, insomma; ma in cambio, guai a chi gli vieta di evirarsi perché si sente prigioniero di un corpo non suo.

            Una “sinistra” che chiedesse solo la libertà dal corpo sbagliato ma non la libertà dal precariato sarebbe solo una caricatura di “sinistra”.

            Il che fa della “sinistra” residuale che ho indicato un seme per il futuro, nulla più.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Miguel Martinez scrive:

              Per ADV

              “Come sai, per me “destra” è ciò che te de ad allargare il ruolo della proprietà privata dei mezzi di produzione, “sinistra” ciò che lo limita. ”

              A me va bene qualunque termine, pur di accordarci sulla definizione.

              I “privati” sono in realtà dei “privanti”, cioè privano altri dall’accesso a qualcosa (“mezzi di produzione”?, boh, parliamone).

              Ora, sono più “privanti” venti fruttivendoli o una Esselunga?

              Non solo… mentre i venti fruttivendoli vivono l’interezza della gioia e della gloria di spacciare in prima persona la frutta marcia alle casalinghe, alla Esselunga tutti sono “privati” dal fare qualcosa in proprio: dal contabile all’ultimo facchino, sono tutti solo degli ingranaggi di una macchina più grossa di loro. Agiscono solo per essere pagati per il tempo che hanno ceduto alla macchina.

              Credo che il concetto di “proprietà privata” andrebbe chiarito meglio.

              • Miguel Martinez scrive:

                per ADV

                “Non solo… mentre i venti fruttivendoli vivono l’interezza della gioia e della gloria di spacciare in prima persona la frutta marcia alle casalinghe, alla Esselunga tutti sono “privati” dal fare qualcosa in proprio”

                Nessuno canterà mai il canto degli esselunghini, come fece Marasco per gli ortolani:

                https://invidio.xamh.de/watch?v=joh59QgI0yE

          • roberto scrive:

            Miguel

            “ Ne abbiamo parlato altre volte – direi che il senso più chiaro è, “persona che lavora per una grossa organizzazione, privata o pubblica non importa”.”

            Avendo lavorato negli ultimi 20 anni della mia vita per due grosse organizzazioni pubbliche, questa cosa davvero non corrisponde per niente a quello che ho visto.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per roberto

              “Avendo lavorato negli ultimi 20 anni della mia vita per due grosse organizzazioni pubbliche, questa cosa davvero non corrisponde per niente a quello che ho visto.”

              Veditela con ADV, che sostiene proprio questa tesi: da una parte grosse organizzazioni, pubbliche o private, contro i bottegai evasori.

              • roberto scrive:

                Onestamente non mi sembra che la tesi di Andrea sua che le grandi organizzazioni siano di sinistra, e se la tesi fosse questa, beh sarebbe sbagliata

        • PinoMamet scrive:

          Mah..
          non mettiamo il simpatico Neri Marcorè nella stessa categoria dei supponenti Augias e Boldrini, su 😉

          a parte questo, credo proprio che il pensiero di Augias, Boldrini, Mieli, Letta, Draghi…
          sia oggi culturalmente egemone.

          ma quello della Meloni sia numericamente preponderante, e di molto.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ pino Mamet

            “supponenti”

            Non faccio questioni personali. Marcore’ e Boldrini hanno livelli di simpatia diversi.

            Ma rispetto alla Meloni e a Pierino sono dalla stessa parte.

            (Cosa c’entri la Boldrini con Mieli, poi… 🙂 )

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • PinoMamet scrive:

              Beh, c’entrano perlomeno quanto la Meloni con Pierino, indicato ingiustamente come simbolo di oppressione e addirittura di violenza, mentre è solo uno che racconta barzellette sporche.

              Chi criminalizza le barzellette sporche non ha la coscienza pulita 😉

            • PinoMamet scrive:

              Chiaramente non mi riferisco a te: credo che tu sia una persona cristallina.
              Non sempre sono d’accordo con te, ma sei persino troppo convinto delle cose che dici.

              Mi riferisco alle Boldrini e compagnia, alle signore che difendono l’uguaglianza e sfruttano le assistenti, quelle che tuonano contro i condoni, e hanno i sacchi di soldi nella cuccia del cane (come si chiamava?)

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ PinoMamet

                “cuccia”

                Gli ipocriti sono dovunque: stiamo parlando di modi di pensare e parlare, non di sincerità e coerenza. I primi afferiscono alla politica, i secondi all’etica.

                Quanto alle barzellette (sporche o no) c’è una grande distinzione (ribadita anche da Dario Fo) fra il ridere con qualcuno e il ridere di qualcuno. Solo il primo è gradito a tutti.

                Parlando di sesso, è la differenza fra le battute di Checco Zalone e Giacobazzi ( i cui personaggi fanno ridere dell’ignoranza e della presunzione rispettivamente nei maschi che rimorchiano ) e quelle del Pierino di Vitali ( che deridono la donna da conquistare tutte le volte che invece di essere conquistata ricopre un ruolo “da maschio”, come il medico o il poliziotto ).

                I primi fanno ridere le donne e i maschi, il secondo no.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

        • giuseppe motta scrive:

          credo che tra i grandi manager italiani essere di sinistra non sia esattamente la norma

          per l’orientamento politico delle persone impiegate in proprio forse si potrebbero distinguere gli imprenditori dai lavoratori autonomi… e dentro questi ultimi i subordinati di fatto dagli altri… l’insieme mi sembra comunque variegato e complesso

          • Miguel Martinez scrive:

            per Giuseppe

            “credo che tra i grandi manager italiani essere di sinistra non sia esattamente la norma”

            Ne parlavo nei termini di ADV… che ha sempre detto che preferisce la Leonardo al fruttivendolo – la Leonardo coincide praticamente con lo Stato, come le grandi ditte americane non avrebbe problemi a fare pubblicità Inclusiva e Sostenibile e Genderosa e a licenziare il funzionario che dice la battuta in stile Alvaro Vitali.

            Culturalmente, fanno parte dello stesso mondo dei grandi media, del PD, dei Progetti Europei.

            Poi chiaramente i manager della Leonardo muoveranno stuole di avvocati e commercialisti quando si chiede loro di pagare le tasse, e magari si lamenteranno dei sindacati.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Martinez

              A parte che fuori d’Italia posizioni aggressive come quelle della meloni, di brunetta o di un briatore genererebbero spontaneamente ostracismo, e non ammirazione come da noi…

              sì, e’ vero, preferirei che il mio Paese fosse un paese civile nel quale il ruolo in economia di una grande impresa, i cui amministratori devono rendicontare correttamente al Fisco o finiscono in manette, è ben superiore a quello di milioni di padroncini che tirano avanti fra il lusco e il brusco, fra evasione e sfruttamento del lavoro nero.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “sì, e’ vero, preferirei che il mio Paese fosse un paese civile nel quale il ruolo in economia di una grande impresa, i cui amministratori devono rendicontare correttamente al Fisco o finiscono in manette, è ben superiore a quello di milioni di padroncini che tirano avanti fra il lusco e il brusco, fra evasione e sfruttamento del lavoro nero.”

                Esatto, credo che sia una distinzione fondamentale, la più importante nella politica attuale.

                Qualunque cosa ne possiamo pensare delle teorie di quel genio che fu Marx, oggi lo scontro non è tra i pochi capitalisti e le masse dei lavoratori privati del controllo dei mezzi di produzione.

                Il conflitto fondamentale è tra chi è inserito in grandi organizzazioni, pubbliche o private; e i “milioni di padroncini”. Che poi non sono necessariamente “padroni”, visto che la maggior parte di loro non ha sottoposti. Ma magari sono davvero padroni in quanto proprietari di automobili e di case private. Comunque gente che ogni giorno si sveglia come i famosi leone e gazzella.

                Possiamo vedere queste due parti in mille modi, ci sono mille mescolanze complesse (tipo “traduttore sposato con insegnante di scuola pubblica”), ma è la migliore chiave di lettura per i nostri tempi.

                E spiega anche il motivo per cui la gente “di Destra” si sente “popolo” contrapposto ai “ricchi”.

                Tra gli “Organizzazionisti” ci sono infatti sia i manager della Leonardo, sia i precari sottopagati della cooperativa che con fondi europei fa il Progetto Contro il Bullismo; tra i “Piccolisti” ci sono sia il traduttore di manuali tecnici, sia il cuggino del sindaco che si è fatto regalare la spiaggia del Comune e ci ha costruito sopra una discoteca.

                Però i capitali che contano davvero, i media che contano davvero, non sono dalla parte dei “piccoli”.

              • PinoMamet scrive:

                Andrea, in Italia i manager delle grandi imprese rendicontano correttamente al Fisco??

                Ma in quale sogno??

                https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/01/12/news/leonardo_tangenti-282253552/

                (una delle decine di notizie che appaiono digitando “corruzione manager”)

                dirai, eh ma questi li hanno presi.

                Certo, proprio come il Fisco ha incastrato migliaia di “padroncini”, come li chiami tu, che hanno rubato estremamente di meno.

                Diciamo che i corrotti ci sono tra i grossi che tra i piccoli, e la finiamo qui?
                😉

            • PinoMamet scrive:

              Ora, io non sono un votante della Meloni, e ignoro Brunetta e Briatore che mi stanno anche antipatici, ma ho ascoltato il video in spagnolo, e insomma:

              dove la vedete tutta questa aggressività?

              Mi pare un comizio uguale a centinaia di altri comizi, solo con idee di destra (e perché aspettarsi che le abbia di sinistra?) e fatto in una lingua straniera.

              Le uniche altre affermazioni della Meloni che conosco sono:
              1- la promessa di fare opposizione seria e leale al governo, di prammatica da parte di ogni leader dell’opposizione
              2- (anche questa riportata da Moi se non sbaglio) la risposta ironica alla Boldrini (tanto pe’ cambià…) che diceva che il partito della Meloni “non poteva governare”.

              Mi viene il dubbio che, o seguite la Meloni molto più di me (è facile: io non la seguo) oppure tutta questa aggressività semplicemente non c’è, ma le viene attribuita perché ci si aspetta che i fascisti la abbiano , più o meno come ci si aspetta che i radicalschicche abbiano la villa a Capalbio…

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ PinoMamet

                “ci si aspetta”

                Non è che “ci si aspetta”.

                E’ che non esiste il “fascista non aggressivo” più di quanto esista il “rettangolo con tre lati”.

                Personalmente io non mi indigno affatto dell’aggressività di un fascista. Mi indigno dell’esistenza di un fascista.

                Allo stesso modo io non mi indigno perché un maleducato a tavola si toglie lo sporco dalle dita dei piedi. Mi indigno che ci sia un maleducato a tavola.

                (E se mi sento dare dello stalinista per questo non mi interessa: in questo senso, mezza Europa è stalinista).

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Miguel Martinez scrive:

                Per ADV

                “Personalmente io non mi indigno affatto dell’aggressività di un fascista. Mi indigno dell’esistenza di un fascista. ”

                Hai un kit per fare il test genetico, così si risolve con aborti selettivi?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per PinoMamet

                “Mi viene il dubbio che, o seguite la Meloni molto più di me (è facile: io non la seguo) ”

                Infatti, sospetto che certa gente di sinistra ascolti molto di più la Meloni (per arrabbiarsi) che Letta (per addormentarsi).

                E poi votano Letta solo perché hanno sentito la Meloni.

                Immagino che reciprocamente, ci sia molta gente che ascolta la Boldrini e vota Meloni solo per lei.

                Divertente la scomparsa in tutto questo dell’un-tempo-odiatissimo Salvini.

              • PinoMamet scrive:

                “E’ che non esiste il “fascista non aggressivo” più di quanto esista il “rettangolo con tre lati”.

                Personalmente io non mi indigno affatto dell’aggressività di un fascista. Mi indigno dell’esistenza di un fascista.”

                Ehm…

                non ti senti un pochino… aggressivo? 😉

                Comunque non rispondi alla mia domanda: dov’è che il discorso della Meloni sarebbe particolarmente aggressivo?

                Mi sono preso una ventina di minuti per sentirlo tutto, e boh, ho sentito solo le cose che ho riportato.
                Tono: solito da comizio, con impennata finale alza-applausi.
                Complimenti di rito agli ospitanti e alla bella regione Andalusia.

                Boh?

              • PinoMamet scrive:

                Le uniche cose, come dire, fuoriprogramma:

                a un certo punto fa una battuta in italiano (che non ricordo) con uno del suo seguito;

                in un altro punto le viene da ridere (forse a pronunciare per l’ennesima volta il nome della sua ospite, tale Macarena Olona, una bella morona andalusa da copione, poi dice in romano “me so’ persa”)

                aggressività, non so dove ce la vedete.

                SE ce la vedete, e non è (come in pratica mi riconfermi con il tuo commento, Andrea) un luogo comune della sinistra.

          • giuseppe motta scrive:

            grandi media, grandi manager e progetti UE esistono in tutta la UE (anche fuori oltretutto)

            il nesso con la sinistra italiana o col PD italiano mi sembra difficile da cogliere

  18. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Adesso so chi votero’.

    “A “Otto e mezzo” Lilli Gruber domanda a Pierluigi Bersani cosa pensa dell’ormai famoso video di Giorgia Meloni che urla in Spagna.

    Quella di Bersani non è una risposta, è una radiografia impietosa e precisissima della destra neo-fascista nel nostro Paese.

    “Io quel filmato lo distribuirei senza commentarlo perché è un’operazione verità. Anche nel tono rabbioso e aggressivo, oltreché nei contenuti.
    La verità è che loro sono questo.
    Sono contro la legge Zan.
    Sono contro il Fine vita.
    Sono contro lo Ius soli.
    Sono contro lo Ius scholae.
    In economia sono protezionisti e corporativi. Pretendono di giurare sulla Costituzione antifascista senza riconoscere il 25 aprile.
    Siamo di fronte a un restyling del “Dio, Patria e Famiglia”. Io lo farei vedere, senza neanche commentarlo, perché loro sono così”.”

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • PinoMamet scrive:

      Mi toccherà vederlo, questo famoso comizio spagnolo.

    • Francesco scrive:



      No

      No

      Sì!

      5/7 devo calcolare la mia % di Puffetta Bionda.

      ah, da quando Bersani è liberoscambista e mercatista? 😀

    • Francesco scrive:

      x Moi

      secondo te Bersani ha visto “Lui è tornato” o è troppo anziano per andare al cinema? sennò non penserebbe certe cose

    • PinoMamet scrive:

      Ok, ho visto il famoso video.
      Lo ha postato Moi più sopra.

      Non parla di fine vita, non parla di ius soli o scholae, non parla di 25 Aprile, non parla di corporativismo.

      Invece se la prende davvero con l’ideologia gender, con l’ingerenza delle multinazionali e con i burocrati di Bruxelles.

      Un consiglio a Bersani, che vorrebbe farlo vedere a tutti: prima se lo guardi lui 😉

      • PinoMamet scrive:

        Se la prende anche con l’immigrazione di massa “che serve solo allo sfruttamento che è un nuovo schiavismo” e a “fare concorrenza al ribasso ai lavoratori europei” e con un certo Pacto Verde tradotto in italiano 😉 con Green Deal, che sortirebbe lo stesso effetto.sulle imprese europee.

        Se la prende anche con la delocalizzazione all’estero delle imprese.

        Loda la civiltà cristiana, la Reconquista e Cristoforo Colombo, criticando chi ne abbatte le statue.

        Un discorso chiaramente ed esplicitamente di destra, ma che non mi pare meritare tutti gli strali di Kasia Smutniak.

      • PinoMamet scrive:

        Interessante – non sto dicendo condivisibile- l’idea che l’individuo “indifferenziato” che proporrebbe, secondo la Meloni, l’ideologia gender, sarebbe semplicemente il maschio, che si arroga anche il diritto di essere donna, e quindi un attacco alle donne e alla maternità.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Pino Mamet

          “- l’idea che l’individuo “indifferenziato” che proporrebbe, secondo la Meloni, l’ideologia gender, sarebbe semplicemente il maschio, che si arroga anche il diritto di essere donna, e quindi un attacco alle donne e alla maternità.”

          E’ interessante anche perché la “questione trans” è politicamente la questione dei maschi autoginefili, che non sono necessariamente la maggioranza delle persone trans. https://4w.pub/an-autogynephile-in-the-wild/

      • roberto scrive:

        Pino

        “ e con i burocrati di Bruxelles.”

        Dice niente contro i burocrati di Lussemburgo?
        🙂

  19. Moi scrive:

    secondo la Meloni, l’ideologia gender, sarebbe semplicemente il maschio, che si arroga anche il diritto di essere donna, e quindi un attacco alle donne e alla maternità.

    ———

    Se non ricordo male, in un altro comizio in Spagnolo per VOX a Madrid … ha detto di averlo appreso da un illuminante libro di Marina Terragni.

  20. Moi scrive:

    https://www.youtube.com/watch?v=yrddckgsH-4

    DDL Zan, Marina Terragni: “Eliminerei l’espressione identità di genere. Non mi piacciono i corsi”

    Le critiche e le puntualizzazioni della giornalista e scrittrice Marina Terragni al DDL Zan: “Una manina ha aggiunto nel testo di legge ai soggetti tutelati anche il ‘genere’, le donne. Eliminerei l’espressione identità di genere”

  21. Moi scrive:

    Io più che altro noto l’ assoluto atteggiamento da Tabula Rasa nei confronti dei bambini … anche la benché minima perplessità se non sia “troppo presto” pure l’ idea più d’ avanguardia, viene subito sbeffeggiata : invocando la moglie del Reverendo Lovejoy dei Simpson ! … Mah !

    • Moi scrive:

      D’altronde, chiunque voglia cambiare un’antropologia in una generazione … inizia, da sempre, indottrinando i bambini in scuole pubbliche obbligatorie : rendendoli, così, piccoli alieni rispetto ai loro genitori.

      • Francesco scrive:

        Concordo.

        Infatti non mi stupisco nè mi scandalizzo troppo per la mania per l’istruzione a casa negli USA. Benchè sia un modo di fare di ogni erba un fascio e sia un disastro quanto a crescita nei rapporti umani.

  22. Moi scrive:

    @ HABSBURGICUS / MIGUEL … gli stesso pro-Utero in Affitto !

    https://www.youtube.com/watch?v=S0CvsRYuGRE

    La senatrice prima firmataria del ddl 2537 che “mette al centro la punizione del compratore”

    Prostituzione, Maiorino (M5s): “Tempo per l’Italia di applicare il modello abolizionista nordico”

  23. Peucezio scrive:

    Andrea,
    “E gli USA temono la Cina, non Mosca, perché Mosca non è un pericolo per loro sul Pacifico, la Cina si. Così si cerca di indebolire Putin (a spese nostre) per dare un messaggio a Xi: messaggio a nuora perché suocera intenda.”

    Ma sai che ho molti dubbi su questo?
    Putin avrebbe sempre voluto essere filo-occidentale; ora hanno ottenuto che vende il gas a cinesi e indiani a prezzi convenientissimi per loro.
    In pratica hanno buttato la maggiore superpotenza nucleare e uno dei primi produttori di idrocarburi al mondo nelle mani di economie manifatturiere su scala planetaria e della seconda potenza emergente mondiale, demograficamente soverchiante.
    Capisco il terrore della saldatura fra Europa e Russia. Ma la saldatura del mondo intero (emergente) contro l’Occidente (che segna il passo) non li spaventa?
    Qualunque geopolitico avveduto avrebbe cercato di tirare la Russia dalla propria contro la Cina.

    Allora il motivo è un altro.
    La politica non è solo geopolitica, è anche ideologia, è anche metapolitica.
    Mi chiedo se per il nichilismo propugnato e imposto dalle élite occidentali la Russia, che non consente i gay pride, che difende la famiglia, la religione e la nazione, non sia una pietra di scandalo, un elemento di resistenza intollerabile nel cuore dell’Occidente cristiano (la Cina è troppo esotica e comunque ha accettato il materialismo marxista). Io sospetto (è solo un sospetto) che sia questo il vero motivo.

    • PinoMamet scrive:

      “Allora il motivo è un altro.”

      Sì e no.

      Il motivo principale, credo sia semplicemente che gli Stati fanno anche calcoli sbagliati.
      Gli Stati Uniti poi hanno dimostrato costantemente una certa ristrettezza di orizzonti, culturale prima che strategica: non vorrei scadere nel luogo comune, ma si capisce che sono “nuovi”.

      Cioè, credo praticamente tutti i governi USA dal dopoguerra siano caduti nell’errore di credere di combattere la Seconda… Seconda Guerra, ovunque andassero, e che “naturalmente” tutti dovessero accoglierli come liberatori e come modello finale di democrazia da imitare;
      anche se i fatti, puntualmente, li smentivano.

      E così anche adesso pensano che, in fondo in fondo, i russi aspirino a liberarsi da Putin e a diventare l’ennesima copia sbiadita degli USA- e abbiano invaso l’Ucraina per “invidia”, perché l’Ucraina aspira appunto a diventare l’ennesimo vassallo e copia degli USA.

      Poi ci va dietro tutto: adesso negli USA l’ideologia imperante è il sostegno ai diritti lgbt, e quindi opporsi a questi non può che essere segno di tirannia.
      Ma se domani sarà una cosa diversa, o opposta, si regoleranno di conseguenza
      (sta già succedendo, con i diritti delle donne: tra donna e gay, gay vince. Vedrete).

      • Peucezio scrive:

        Pino,
        sì, sono sostanzialmente d’accordo con te. I decisori e gli attuatori inoltre sono tanti, quindi pensano anche cose diverse fra loro.

        Ecco, non sarei così sicuro che gli USA, oltre che un attore, non siano anche in qualche misura un mezzo per piani più grandi, che trascendono gli stati. Ma sempre su scala occidentale, almeno per ora (e forse per sempre).

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ pino Mamet

        “sbagliati”

        Concordo. Quando si dice “gli USA temono” in realtà si intende sempre “il Presidente, i suoi consiglieri, e alcuni degli alti ufficiali della CIA, della Difesa, dell’ansa e dell’FBI + qualche grosso capitalista temono”. A decidere la politica di un paese sono sempre pochissime persone. A volte solo tre, come il re, Salandra e Sonnino con l’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra. E quando queste persone sono abituate a lavorare lontano dai riflettori, e hanno sempre mille altre cose da fare nel corso della giornata, è facile che prendano cantonate. Barbero sostiene che l’Inghilterra dichiarò guerra alla Germania nel 1914 per difendere la neutralità del Belgio, i cui porti le servivano. Ma la Germania non avrebbe mai invaso il Belgio se non fosse stato necessario per realizzare il piano Moltke, finalizzato a piegare la Francia prima che i Russi completassero la loro lentissima mobilitazione. Ai pochi decisori al vertice a Berlino sembrava più importante mettere in opera i loro piani prestabiliti che rinunciarvi per timore di un intervento inglese, e non hanno pensato che il blocco navale britannico avrebbe indotto di li’ a quattro anni a chiedere un rovinoso armistizio costretti dalla fame.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

  24. PinoMamet scrive:

    Ma prima che diventi proibito: (poi andranno a riscoprire il commento, magari)

    I trans sono una malattia mentale!! Farsi evirare, e peggio ancora farsi fare un pene Frankenstein, non è una cosa normale! Non è una cosa sana, non è una cosa bella, non è nemmeno lontanamente una cosa da “accettare”!
    Bisogna curarli, porca puttana, non assecondarli!!

    • Peucezio scrive:

      D’accordo al 100%.

    • Peucezio scrive:

      Vabbè, io trovo mostruosa anche la chirurgia estetica, i seni rifatti, ecc., anche se ci sono scale di mostruosità e ovviamente qui l’entità è ben diversa.
      Aggiungo i tatuaggi: autodeturpamento volontario.

      Il fatto è che nel momento in cui le tecniche hanno creato la disponibilità di agire sui proprio corpi, si è visto che la gente non è preparata per farlo, che sia per cattivo gusto, ignoranza o per assecondare le proprie nevrosi.

      Ma quello che colpisce è quanta rilevanza viene data all’oggettivazione materiale delle proprie pulsioni e identificazioni ideali.
      Da una parte il mondo fisico e biologico viene negato in nome di identità psicologiche e ideali, però poi sul mondo fisico si pretende di intervenire, quasi fosse un sugello necessario di tali identità ideali.

      • paniscus scrive:

        ad esempio questa:

        https://bologna.repubblica.it/cronaca/2022/06/17/news/cathy_la_torre_repubblica_idee_insulti_intervento_al_seno-354322919/

        Si fa l’operazione per farsi ridurre le dimensioni del seno perché si è scoperta “non-binary” e “gender-fluid” (in altro contesto dice di non essere trans e di non essere interessata a identificarsi come maschio, ma proprio rivendica l’identificazione di “non binaria”): ok, e fin qui cavoli suoi.

        NON sono più cavoli suoi nel momento in cui lo pubblica sui social, e lo scrive anche in un suo libro. Poi però si lamenta di essere stata criticata, anche in modo abbastanza aggressivo… ma non lo sa che il 99% del flusso di chiacchiere sui social si fonda esattamente su quello? Sulla polemica gratuita, sull’insulto, sulla provocazione, e sull’allentamento di tutti i freni inibitori? E invece no, dopo la polemica che fa?

        La AMPLIFICA ulteriormente, va a raccontare ovunque le reazioni ch ci sono state alle reazioni delle reazioni delle reazioni, si conquista palchi di convegni e fiere del libro

        (in singolare abbinamento con modelle di quarta fila e dell’ultima ora, a loro volta ostentatrici di storie strappalacrime e tappeti di tatuaggi, e tonnellate di cavoli propri esibiti a tutto il mondo).

        Roba come questa va molto al di là dell’argomento specifico (che si parli dei diritti dei gay, dell’aborto, delle malattie croniche, della chrurgia estetica, dei look modaioli, o di che altro), è semplicemente una divinizzazione e totalizzazione del puro e semplice narcisismo personale. I cavoli privati (e non sempre anticonformisti e scioccanti, anche quelli più semplici di persone abbastanza banali) diventano eroiche cause sociali su scala planetaria.

        Ma voglio dire, se l’aspirante influencer di serie C1 racconta sui social di soffrire di cefalee croniche, o il ballerino debuttante da talent show rivela di essere stato bulleggiato da piccolo, perché devono essere considerati eroici, commoventi e benefattori dell’umanità? Boh…

        • PinoMamet scrive:

          “è semplicemente una divinizzazione e totalizzazione del puro e semplice narcisismo personale”

          sono d’accordo.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Peucezio

        “Da una parte il mondo fisico e biologico viene negato in nome di identità psicologiche e ideali, però poi sul mondo fisico si pretende di intervenire, quasi fosse un sugello necessario di tali identità ideali.”

        OTAP! (occasione totale di accordo con Peucezio)

  25. Miguel Martinez scrive:

    Sul tema energia, di cui si discute con Peucezio… tra i commenti sul blog di Ugo Bardi, leggo:

    https://ugobardi.blogspot.com/2022/06/la-non-transizione-ecologica-mostrata.html?showComment=1655575725620#c7426520945796855630

    “Martedi’ prossimo si riunisce il comitato interministeriale per l’emergenza gas e sarà approvato il passaggio allo stadio di allarme. Oggi siamo allo stato di preallarme

    Le misure previste interessano i consumi di gas e di elettricità (prodotta per il 44% da gas)
    – attivazione a pieno regime delle sette centrali a carbone italiane: Monfalcone (Friuli-Venezia Giulia), Fusina (Veneto), La Spezia, Torrevaldaliga (Lazio), Brindisi, Fiume Santo e Portoscuso (Sardegna)
    – riduzione dell’uso del gas tramite erogazione a turno verso aziende non essenziali
    – riduzione della produzione di energia elettrica da centrali a gas

    la riduzione di produzione elettrica da gas comporta la necessità di
    – riduzione dell’illuminazione pubblica in città e nelle strade
    – riduzione selettiva tramite turni della fornitura elettrica ad aziende energivore non essenziali
    – aumento delle temperature minime dei condizionatori in hotel, ristoranti, negozi e centri commerciali (e in autunno analoga riduzione del riscaldamento)
    – aumento degli acquisti pluriennali di gas da Algeria, Libia Azerbaijan, Qatar, Egitto, Israele (sono ovviamente tutti paesi con governi stabili che rispettano i diritti umani, civili e politici)

    La fonte di tale notizie è un recente intervento al senato di tale Roberto Cingolani, un fisico, accademico e dirigente d’azienda italiano diventato per caso ministro della transizione ecologica nel governo Draghi. Un bel contrappasso dantesco.

    Il vero e proprio razionamento scatterebbe invece solo col passaggio alla terza fase di emergenza. Per l’elettricità il razionamento sarà semplicissimo perchè ci penseranno i contatori intelligenti(!) a staccare la corrente oltre i due chilovattora al giorno. Per il gas la faccenda è più complicata.

    [tag satira ON ma mica poi tanto] Il gas sarebbe erogato nelle abitazioni città solo fra le 12 e le 14 e fra le 19 e le 21, giusto per cucinare gli spaghetti alla norma ed il riso coi piselli. Poichè si dovrà operare a livello delle condotte comuni saranno fortunati quelli che vivono vicino agli ospedali ed alle case di riposo. Ci saranno le italiche migrazioni in casa degli amici fortunati per la carbonara di mezzanotte e per farsi una doccia calda. Si ipotizzano anche affitti di bagni ad ore, come per le vecchie camere ad ore quando si doveva fare una sveltina col ganzo di turno. [tag satira off]

    Se si arriva allo stadio di emergenza ci sarà un altro lockdown con hotel, ristoranti, palestre e negozi chiusi per mancanza di gas ed elettricità.”
    Beh, pare che con il solstizio d’estate verrà forse deciso anche il destino di quest’estate.
    Intanto al lago della pesca sportiva a 800 metri si sente suonare da mezzanotte alle 4, tanto per pescare un pò di zombi e di locuste. Forse fermarle non sarebbe sbagliato. Gli avvertimenti di LTG dovevano essere ascoltati 50 anni fa e le locuste fermate allora. Ora è tardi per creare un equilibrio tra consumi e risorse e quello che hanno in mente Schwab & soci sarà più simile alle forbici che a un ricamo per tessere la tela del futuro, perchè bisognerà tagliare, tagliare.
    I grafici mostrano, ma solo a persone senzienti, quello che è successo al pianeta per la caparbietà umana di perseguire il BAU. Gli altri, penso il 99,9%, rimangono della loro idea. Ammettere gli errori non è solo da persone intelligenti, ma anche e soprattutto da persone virtuose, responsabili e riflessive, capacità sempre state scarse, ma impossibili negli zombi attuali.

  26. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    OT

    Trovata in Rete:

    “Sostanzialmente ora che si è passati a una guerra di tipo convenzionale e due eserciti che hanno più o meno le stesse forze in campo si comincia a vedere che la supposta disorganizzazione e lo sfascio dell’esercito della federazione Russa non esistono (più).

    Parimenti si comincia a vedere che l’approccio militare di tipo americano, utilizzato dall’esercito regolare ucraino — che a questo è stato addestrato dopo la riforma del 2016 – mostra tutti i suoi limiti.

    L’Ucraina non è gli USA, e nemmeno pompata e riempita di armi com’è stato riesce ad assomigliarli vagamente.

    Sintetizzando, l’approccio all’americana richiede una quantità spaventosa di materiale bellico ed un consumo enorme di munizioni.

    Queste munizioni e armamenti non è sufficiente che vengano resi disponibili a tonnellate, come sta accadendo, ma poi bisogna farli arrivare alle unità al fronte.

    Si è parlato tanto della pessima logistica russa nella prima fase della guerra, ma sostanzialmente si trattava solo di propaganda, perché ora che i terreni sono asciutti e non si è costretti alle strade asfaltate vediamo che adesso la logistica russa funziona perfettamente. Anche perchè i russi sono a 100 km da casa.

    Lo stesso non si può dire di quella ucraina, che oltretutto gioca in casa, ma ha perso i depositi dell’Est e deve far percorre 1.500 km ai rifornimenti , dal confine della Polonia fino al sud-est..

    Questo premesso, sta succedendo che Severodoneck gli ucraini si sono fatti accerchiare all’interno dello stabilimento Azot, che produce fertilizzanti.

    Anche qui si tratta di un impianto industriale gigantesco, ma in piena campagna, quindi questa volta, a differenza di Mariupol, l’assedio è dovuto a truppe russe sui quattro lati.

    L’impianto industriale si trova a sud della città mentre l’attacco Russo veniva da nord, il che significa che se gli ucraini sono accerchiati allora tutto il territorio di Severodoneck ormai è caduto in mano ai russi che avevano contemporaneamente già preso l’importante città collinare di Popasna, pià sud.

    Questo significa che le già lunghissime linee di rifornimento ucraine sono ora interrotte.

    Siccome una colonna russa composta da due intere brigate, dopo feroci combattimenti, scende lentamente da nord, venendo da Izjum, e mancano solo 45 km perché si congiunga con le truppe separatiste che vengono da est, e da Lungansk, non sono solamente i duemila soldati ucraini intrappolati nello stabilimento a costituire un problema.

    C’è ne sono altri 12.000 che se non vengono evacuati in tutta fretta rimarranno intrappolati in quello che si chiama “calderone”, in una riedizione perfetta di ciò che accadde nel 2015 a Debaltsevo, 100 km più a sud.

    In quella occasione la pesante sconfitta, che costò fra i 4 mila e 5 mila morti all’esercito ucraino di allora, fu dovuta al rifiuto dei vertici militari di ammettere che stavano perdendo contro quella che reputavano una marmaglia di ribelli male armati.

    In realtà la marmaglia poteva contare su alcuni battaglioni dell’esercito regolare ucraino ammutinati e su tutta la milizia regionale, che si erano schierati dalla parte degli indipendentisti, oltre che di un flusso costante di aiuti militari sottobanco da parte della Russia, distante solo 15 km dalla città di Lugansk.

    Il fatto di trovarsi ad operare ad un pelo dal confine Russo oltretutto aveva impedito all’aviazione Ucraina di operare correttamente dato il rischio continuo di dover fare i conti con la strabordante potenza aerea russa pronta a intervenire al minimo sconfinamento.

    I generali ucraini di allora si rifiutarono di accettare la realtà per il timore di dover riferire quanto accadeva al presidente Poroschenko, ed essere destituiti all’istante.

    Così non diedero l’ordine di ritirata, forse temendo che si trasformasse in una autentica rotta, e persero irrimediabilmente la guerra, attestandosi su quella che sarebbe stata chiamata “linea di contatto” (una serie continua di trincee bunker e fortini lunga 130 km).

    Oggi Zelensky, a differenza del suo predecessore, conosce perfettamente qual’è la situazione sul campo, mentre è l’opinione pubblica ucraina che non ne sa nulla. Insieme a quella europea e americana.

    Ed è stato Zelensky — o meglio la giunta che governa alle sue spalle – a dare l’ordine di non arretrare e di difendersi fino all’ultimo. Come alla Azovstal a Mariupol.

    Gli eserciti moderni devono essere mantenuti costantemente in movimento, non siamo più nel 1914. Trincerarsi come stanno facendo gli ucraini è una tattica perdente.

    Per dirla tutta, alla fine dei slami, in Ucraina sta succedendo che gli USA — dopo averne provate di tutte — si stanno rendendo conto che più va avanti la guerra e più una parte sempre crescente dell’Ucraina finirà in mano russa.

    Il fatto è che per l’amministrazione Biden è fondamentale mantenere in piedi questa contesa territoriale, trasformata artificiosamente in scontro di civiltà, perlomeno fino alle elezioni del mid-term a novembre.

    Ma ormai è abbastanza evidente che se si continua fino a novembre i russi si prenderanno tutta l’Ucraina dell’est se non di più, attentare attestandosi su entrambe le rive del Dnepr, il grande fiume che taglia in due il paese.

    Ecco quindi che Biden in persona sta cominciando un’operazione di sganciamento ancora più vigliacca di quella della fuga dall’Afghanistan, dando platealmente la colpa della sconfitta a Zelensky, che non avrebbe ascoltato i suoi consigli.

    Come avevo scritto in una precedente risposta l’Ucraina è stata sedotta e verrà – come da copione – infine abbandonata al suo destino.

    E agli europei rimarrà il conto da pagare, agli USA (per il riarmo), all’Ucraina (per la ricostruzione) e alla Russia (per le forniture energetiche che alla fine dovremo continuare a chiedere).

    Se va tutto bene, ovviamente.

    Non voglio neppure pensare a cosa succederebbe se le cose volgessero al peggio…”

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • PinoMamet scrive:

      Non so chi l’ha scritto, ma in parole semplici l’avevo già detto, immodestamente, io qualche giorno fa;

      quindi ha ragione 😀

      Ora la Nato ha due opzioni ragionevoli: uno, alla Francesco, entrare in guerra davvero;
      due, alla… resto del mondo 😉 , convincere Zelenski a firmare un patto con la Russia e salvare il salvabile.

      Ovviamente non passerà né una linea né l’altra, e dovremmo accettare aumenti e carenze ad maiorem Bideni gloriam.

  27. Moi scrive:

    https://www.youtube.com/watch?v=-jjaZRfrSdM

    L’invasione delle cavallette in Sardegna.

    Il commento di Roberto Pantaleoni

    L’invasione di cavallette che sta interessando colture e pascoli di una parte della Sardegna, la media valle del Tirso, commenta Roberto Pantaleoni, associato di ricerca all’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri, Cnr-Iret, che descrive come sia un fenomeno ricorrente nell’isola e ne individua possibili cause e rimedi.

  28. Miguel Martinez scrive:

    Vitali e Banfi praticamente non li conosco…

    ma non disprezzo l’Ammucchiata di Marasco, che sospetto sia ben più politicoscorretta:

    https://invidio.xamh.de/watch?v=EbUrNi3galw

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      “Ammucchiata”

      Meravigliosa!! 😉🤣

      Però, tutti quei riferimenti eruditi… Pierino li avrebbe interrotti con una flatulenza che avrebbe fatto scompisciare il pubblico, e sarebbe finita lì.

      Questa Ammucchiata è il corrispondente della classica Ifigonia

      https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=http://cantigoliardici.altervista.org/pdf/Ifigonia-in-Culide.pdf&ved=2ahUKEwjJkZKh17n4AhW-SvEDHX-IBboQFnoECEIQAQ&usg=AOvVaw0-SVcQ1F2q_f5YjJLkJovZ

      Sono sollazzi da gente che ha studiato, deh!

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Miguel Martinez scrive:

        Per ADV

        ““Ammucchiata”

        ” In risposta a Miguel Martinez.

        @ Martinez

        “Ammucchiata”

        “Sono sollazzi da gente che ha studiato, deh!”

        Non esattamente.

        La grande maggioranza dei “bottegai” fiorentini di una certa generazione, ristoratori, corniciai, mobilieri con la terza media capirebbe la gran parte dei riferimenti.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ martinez

          “capirebbe”

          Per forza: un po’ la toponomastica della città dove vivono, un po’ il campanilismo. Un Fiorentino che non sapesse chi sono Dante e Poliziano sarebbe come un Genovese che ignorasse chi sono Cristoforo Colombo, Mazzini, Paganini e il Balilla.

          E tutti e due sono comunque non tre metri, ma chilometri sopra il Pierino di Vitali (che difatti è puramente autoreferenziale, come RAI1 e la pornografia).

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Miguel Martinez scrive:

            Per ADV

            “Per forza: un po’ la toponomastica della città dove vivono, un po’ il campanilismo.”

            infatti… credo che il Pierino di Vitali sia invece romano, per quel pochissimo che ne so. E Roma è una città popolata esclusivamente da immigrati sradicati, a partire dall’Ottocento. Non conosco romani coscienti del loro territorio o che si sentono parte della “storia romana”.

            Le “radici” ovviamente non sono solo quelle di “chi ci nasce”, ma anche di chi sceglie di viverci: noi che abbiamo “scelto” Firenze troviamo subito un terreno, che a Roma manca del tutto.

            Meno male che Roma è la capitale d’Italia, e non più Firenze.

          • PinoMamet scrive:

            Non sono un esegeta di Pierino
            (tra l’altro, Alvaro Vitali ne ha fatti pochi, forse un paio, anche se tutti si ricordano di lui…)

            ma faccio molta fatica a vederci tutto questa cattiveria e addirittura violenza che ci vede Andrea.

            Mi ricordo robe tipo la bella signora che pulisce il pavimento, arriva Pierino e glielo sporca, e lei :
            “Ti ammazzerei di scopate!”
            “Magari!”

            tutta roba così. Un po’ da caserma, come dire, ma boh: niente che faccia così tanta paura.

          • PinoMamet scrive:

            Ma la colpa mia: ho paragonato, mille commenti più sopra, l’Italia della Meloni a quella di Pierino (anzichè di Mussolini), e quindi anche Pierino è assurto al rango di Simbolo del Male 😉

            Tra un po’ lo citeranno insieme a Hitler, Stalin e Pol Pot.
            (Andrè.. vuoi un consiglio? Non reagire. Non rispondere 😉 )

          • PinoMamet scrive:

            Ecco invece la trama di un film nel quale recita (anche) Alvaro Vitali, nella sua lunghissima carriera (iniziata con Fellini, tra l’altro, non con Gennaro Nunziante, con tutto il rispetto per Gennaro e per Checco…):

            “Gianna è una piacente segretaria, sfruttata sul lavoro poiché vista dagli uomini solo come un oggetto. Stanca della situazione, decide di trasferirsi da Ravedrate a Milano, ma alla stazione del paese trova ispirazione per il suo riscatto: la possibilità di diventare vigile urbano.

            Si diploma con il massimo dei voti e dopo aver cambiato nome in Giovanna, in ricordo della Pulzella d’Orléans, entra in servizio, fiera del suo incarico, ma man mano che prosegue nel suo lavoro scopre come tutto il mondo politico sia un intrico di menzogne, truffe, clientelismi e nepotismi tra privati, aziende e Stato.

            I suoi oppositori tentano in ogni modo di emarginarla a incarichi duri o di minor importanza, poi di ostracizzarla e infine di diffamarla. La sua forza di volontà e il suo senso del dovere la portano comunque ad attirare l’attenzione dei media, riesce a portare al Ministero le sue denunce ma, anche lì, l’illegalità regna e queste vengono fatte sparire. Gianna viene spedita in un posto vacante in una sperduta isola siciliana assieme al pretore che l’aveva spalleggiata.”

  29. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    OT

    Vi ricordate forse quando tempo fa scrissi che la radioattività è fatta di pezzettini di materia sparati a casaccio?

    Ecco, questo filmato (non è un’animazione, è un filmato vero di un laboratorio) vi fa VEDERE la radioattività.

    https://it.quora.com/Esistono-tecnologie-che-ci-permettono-di-vedere-le-radiazioni-pericolose/answer/Marius-Stanlaire?ch=10&oid=360036074&share=fd0fb73a&srid=pLss4&target_type=answer

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  30. Miguel Martinez scrive:

    Passato su Repubblica, mo so peni femminili!

    https://www.repubblica.it/cultura/2022/06/19/news/il_caso_le_donne_esistono_ancora-354654943/
    Cultura
    Cultura
    Polemiche sul gender. Ma le donne esistono ancora
    19 Giugno 2022 alle 19:00 3 minuti di lettura

    Che cos’è una donna? È quella che ci ha messi al mondo, tutte e tutti. Su questo non può esserci alcun dubbio. Il che non significa affatto che una è donna solo se mette al mondo dei figli. Abbiamo molto lottato per la libera significazione delle nostre esistenze, a cominciare dal non-obbligo di maternità (anche se oggi, come stiamo vedendo, siamo passate a tutti gli effetti al quasi obbligo di non-maternità). Ma per dire che cos’è una donna il potere – non il dovere – essere madre è la costante di tutte le costanti. È intorno alla sua capacità di procreare – invidiata, controllata, dominata, messa a servizio – che si è storicamente costruito l’immane edificio patriarcale.

    E le donne trans? Sono, appunto, donne trans, come ha spiegato la scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie, che pure avendo lottato al fianco delle persone trans nel suo paese per questa limpida risposta è stata – al solito – accusata di essere una Terf (trans-escludente). Del resto anche numerose persone trans vengono accusate di terfismo, da Debbie Hayton a Keira Bell a Scott Newgent, nell’occhio del ciclone perché si battono contro la somministrazione di ormoni a bambine e bambini gender nonconforming (prima puberty blocker e poi farmaci cross-sex: si fa anche in Italia) aumentata in modo vertiginoso negli ultimi anni, si veda la recentissima e preoccupatissima inchiesta del New York Times; e sono contrarie al cosiddetto self-id o autocertificazione di genere.

    Anche noi in Italia abbiamo sostenuto e supportato le persone trans – all’epoca quasi esclusivamente MtF, nate maschi e transitate al femminile – nella loro dura battaglia dei primi anni ’80 per la rettificazione dei documenti, battaglia conclusa con l’approvazione della legge 164/82. La legge prevede un percorso medico e psicologico per ottenere il cambiamento anagrafico ed effettivamente è un po’ invecchiata. Una legge analoga, il Gender Recognition Act in UK, è stata infatti aggiornata per velocizzare le pratiche e diminuire i costi. Ma gli inglesi hanno detto no al self-id. Da allora, dai primi anni ’80 a oggi, che cos’è successo? Lo spiega bene il professor Robert Wintemute, attivista gay, docente esperto in diritti umani al King’s College di Londra che nel 2006 partecipò alla stesura dei famosi principi di Yogyakarta, principi che hanno orientato tutte le successive politiche trans (e che non menzionano una sola volta la parola donna). Oggi Wintemute è pentito di aver contribuito alla stesura. Dice che i diritti delle donne non sono stati considerati durante la riunione. Soprattutto ammette di «non aver considerato» che «donne trans ancora in possesso dei loro genitali maschili intatti avrebbero cercato di accedere a spazi per sole donne: nessuno allora aveva in mente una cosa del genere». Wintemute dice di aver dato per scontato che la maggior parte delle donne trans si sarebbe sottoposta a chirurgia, come in effetti avveniva in quel tempo. E conclude: «Un fattore chiave nel mio cambiamento di opinione è stato ascoltare le donne».

    Vogliamo che chi soffre di disforia di genere strazi il proprio corpo con chirurgia e ormoni per adeguarlo cosmeticamente al sesso d’elezione? Noi i corpi li facciamo, e non ci piace che vengano distrutti. Ma va considerata questa novità – il pretendere di dirsi donne da parte di uomini che mantengono intatti i loro corpi maschili – e ne vanno attentamente valutate le conseguenze. Il self-id è già in vigore in alcuni paesi, come Canada, California e altri. Questo crea molti problemi alla vita delle donne. Due esempi possono dare l’idea. L’affermazione del diritto di essere accolti nelle case rifugio antiviolenza mette a repentaglio la sicurezza femminile. Lo dice bene la scrittrice pakistana Bina Shah, collaboratrice del New York Times: nessuna donna musulmana accetterà di condividere spazi così intimi con uomini, piuttosto rischierà di morire per mano del marito violento. Vuole dire che è “escludente”?

    Un altro esempio: detenuti con corpi maschili intatti che ottengono di essere trasferiti nei reparti femminili. Strazianti le lettere delle detenute canadesi, californiane, dello stato di Washington: «Il mio nome è Danielle F., sono detenuta nel CIW (California Institution for Women). Ho paura di questa cosa. Sono una vittima di violenza domestica e stupro. Che succederà se uno di questi sex offender che hanno il pene ci violenta?». «Il mio nome è Heather Knauff, WF 7697. Permettere questo è oltraggioso e non etico. Ci sono già uomini che sono diventati donne che sono tornate a essere uomini per sfruttare questo sistema debole che abbandona la popolazione delle donne già svantaggiate a soffrire ancora di più». Molti di questi detenuti che si dicono donne non sono nemmeno in terapia ormonale.

    I casi di molestie e violenze sessuali si moltiplicano, anche le guardie carcerarie danno l’allarme: “escludenti” pure loro? Nel frattempo vengono distribuiti preservativi gratuiti e una guida su come ottenere un aborto in prigione. Secondo Amie Ichikawa, attivista per i diritti delle donne detenute, è come se la legge avesse «dato l’ok perché ci violentassero, visto che ha un piano per occuparsi delle conseguenze». Si sono già verificati peraltro casi di gravidanze, come nel carcere femminile Edna Mahan, New Jersey, che ne ha dato notizia.

    Il self-id è questo e molto altro. Sono i grotteschi ori a Lia Thomas, Valentina Petrillo e altri atleti nati uomini che sbaragliano ogni primato femminile senza che lo strabordante chiacchiericcio dei media sportivi abbia mai il coraggio di affrontare la questione (l’organizzazione femminista che se ne occupa è Save Women’s Sport). Sono i corpi maschili che invadono le statistiche femminili, usufruiscono di quote lavorative e politiche riservate, si fanno largo tra le donne perché, come affermato anche recentemente da The Queen of Gender Judith Butler su The Guardian, «la categoria donne deve aprirsi per fare spazio ad altri soggetti». «Fare spazio ad altri soggetti» è una formula che descrive bene il destino femminile nel patriarcato: un fare spazio che oggi si spinge fino al paradosso che per una donna dirsi donna è diventato un atto aggressivo ed escludente, mentre per chiunque non sia nato donna è affermato come un diritto.

    L’autrice per WDI (Women’s Declaration International) e per Rete per l’Inviolabilità del Corpo Femminile

    • PinoMamet scrive:

      “Sono i corpi maschili che invadono le statistiche femminili, usufruiscono di quote lavorative e politiche riservate, si fanno largo tra le donne perché, come affermato anche recentemente da The Queen of Gender Judith Butler su The Guardian, «la categoria donne deve aprirsi per fare spazio ad altri soggetti». «Fare spazio ad altri soggetti» è una formula che descrive bene il destino femminile nel patriarcato”

      in effetti la situazione non è affatto speculare nel mondo maschile.

      Le trans FtoM, insomma, le donne che diventano uomini, credo siano numericamente molte meno;
      ma soprattutto, non hanno bisogno di questo per accedere a luoghi, impieghi ecc. tradizionalmente “maschili”.

      Le donne si sono guadagnate l’accesso a queste posizioni con la loro lotta, di donne in quanto donne.

      Inoltre, mentre un sedicente donna penemunito, magari in carcere per stupro, è davvero una minaccia per le detenute donne; una eventuale sedicente uomo dotata di vagina costituisce un problema e una minaccia solo per sè stessa.

  31. Moi scrive:

    Emergenza siccità: chiesto il razionamento dell’acqua in 125 comuni, vediamo dove

    https://www.ilmeteo.it/notizie/emergenza-siccit-chiesto-il-razionamento-dellacqua-in-125-comuni-vediamo-dove-155319

  32. Moi scrive:

    https://www.globalist.it/politics/2022/06/17/donazzan-fdi-professoressa-trans-suicida-uomo-vestito-donna-elio-vito-dimettere/

    Donazzan (Fdi) definì la professoressa trans suicida “un uomo vestito da donna”.

    Elio Vito: si dovrebbe dimettere

    L’assessora alla regione veneto Elena Donazzan, nota per le sue sortite filo fasciste e per essere andata il 25 aprile a commemorare nazi-fascisti è nel mirino per il suicidio della professoressa trans.

    https://mattinopadova.gelocal.it/regione/2022/06/17/news/donazzan-cloe-abbandonata-da-movimento-lgbt-dissi-che-era-un-uomo-vestito-da-donna-cos-era-se-non-questo-1.41518035

    Donazzan: «Cloe abbandonata da movimento Lgbt. Dissi che era un uomo vestito da donna, cos’era se non questo?»

    • Miguel Martinez scrive:

      Premesso che non vedo perché i politici debbano sempre dare fiato al twitter/facebook, la frase, “un uomo vestito da donna” è vera a metà e falsa a metà.

      Certo che era un “uomo”, è una cosa biologicamente ineluttabile: io non sono una donna, come non sono un pesce.

      Ma non era “vestito da donna”: era vestito nella maniera in cui la maggior parte delle donne biologiche si vestono attualmente, ma magari anche gli uomini vichinghi si vestivano così, in altri tempi e in altre culture.

      Era una persona di sesso maschile, che non si ritrovava nei ruoli del “genere” maschile attuali.

  33. Moi scrive:

    Il testamento di Cloe: «Sono brutta. Un’offesa al genere femminile. Non faccio neppure pietà»

    https://mattinopadova.gelocal.it/regione/2022/06/14/news/il-testamento-di-cloe-sono-brutta-un-offesa-al-genere-femminile-non-faccio-neppure-pieta-1.41511388

    Cadavere carbonizzato nel camper, nel blog di Cloe la verità sulla sua morte: «Qui finisce tutto»

    ttps://mattinopadova.gelocal.it/regione/2022/06/13/news/cadavere-carbonizzato-nel-camper-nel-blog-di-cloe-la-verita-sulla-sua-morte-qui-finisce-tutto-1.41508218

  34. Moi scrive:

    Anche Emanuele Fiano ricorda Cloe Bianco in Parlaento

    https://www.youtube.com/watch?v=MJ0Ldgp3EyE

    Cloe Bianco è stata ritrovata carbonizzata nel camper in cui viveva in provincia di Belluno.

    Cloe Bianco era una professoressa che era stata allontanata dall’insegnamento perché aveva fatto coming out nella classe in cui insegnava.

    Aveva detto ai suoi alunni: cari ragazzi da oggi mi chiamerete Cloe. Era arrivata in classe vestita diversamente, rivelandosi semplicemente per la persona che era.

    Cloe fu sospesa per questo, e per questo attaccata dalla politica. L’assessore all’educazione della regione Veneto, Elena Donazzan di Fratelli d’Italia, ebbe parole durissime contro di lei. Nella sua scuola fu trasferita prima al lavoro di segreteria, e poi allontanata. Allontanata dal mestiere che amava, quello di insegnare. Cloe era un essere umano che amava insegnare ai propri studenti. E così Cloe Bianco fu attaccata, isolata, privata del proprio lavoro, della propria dignità. Colpevole di essere una persona transgender. E per questo attaccata, anche dalle istituzioni. Cloe Bianco decise di rifugiarsi in un camper, di isolarsi dal mondo, e infine adesso di uccidersi bruciando viva nel camper.

    Sia lieve la terra a Cloe e che riposi in pace, colpevole solo di essere.

    Emanuele Fiano

    • Miguel Martinez scrive:

      “Aveva detto ai suoi alunni: cari ragazzi da oggi mi chiamerete Cloe. Era arrivata in classe vestita diversamente, rivelandosi semplicemente per la persona che era. ”

      Premesso tutto il rispetto per cose che le persone sicuramente sentono… ma come si fa a dire che la prof. “era” quella persona?

      Come si può dire che “Carlo” (se ben ricordo, il nome originario) era davvero “Cloe”?

      E se io fossi davvero, non Miguel ma Ahmad?

      • paniscus scrive:

        Il nome originale, per quanto ne so, non era Carlo ma Luca, comunque non cambia la sostanza: da quando in qua gli alunni delle superiori chiamano gli insegnanti per nome personale?

        Al massimo avrebbe potuto chiedere “non chiamatemi più professore, ma professoressa”, ma perché insistere sul NOME?

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Magari avrà detto: adesso mi chiamo Cloe Semproni.

          Affascinante che quelli che dicono “la sinistra noj difende più i lavoratori” adesso apprezzano un demansionamento.

  35. Miguel Martinez scrive:

    Intanto per parlare di cose molto più importanti del gender…

    1) il Po è in secca, e fin lì è natura, certamente con un utile contributo umano

    2) il Po deve fornire quantità senza precedenti di acqua alle agricolture industriali della pianura

    3) rimedio proposto: prendere l’acqua dal Lago di Garda, che però così si svuoterebbe https://www.repubblica.it/cronaca/2022/06/19/news/emergenza_siccita_i_comuni_del_lago_di_garda_non_diamo_la_nostra_acqua_al_po-354672317/

    4) altro rimedio proposto, aprire i bacini idroelettrici. Ma come ci ricordano, in questo momento in cui riaprono persino le centrali a carbone:

    https://www.meteo.it/notizie/po-secco-cause-conseguenze-siccita-b27f35a2

    “È bene sempre tenere a mente anche che l’acqua rappresenta il 41% delle fonti primarie di energia rinnovabile nel nostro paese e di conseguenza i problemi di approvvigionamento nelle centrali idroelettriche hanno implicazioni gravi per la transizione energetica e il progresso di trasformazione green che sta pian piano investendo il nostro paese.”

    • Miguel Martinez scrive:

      E la cosa interessante è che contemporaneamente, la Russia sta tagliando le forniture di gas all’Italia, esattamente mentre i nostri amministratori pensavano di fare le scorte per l’inverno.

      Leggo:

      Professor Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, il gas russo sta arrivano in Italia con il contagocce. Quanto dobbiamo preoccuparci?
      “Non poco. E la parola d’ordine ora diventa: razionamenti. Dobbiamo distruggere domanda e distruggere consumi”.
      Fonte: Il Messaggero (19/6/2022)

  36. Miguel Martinez scrive:

    Polarizzazione abbastanza scontata, ma comunque interessante:

    INDAGINE DEL GUARDIAN Alla maggior parte della popolazione mondiale piace la Russia – Le opinioni negative sulla Russia si limitano principalmente alle democrazie liberali occidentali, secondo il sondaggio
    L’indagine globale annuale sugli atteggiamenti nei confronti della democrazia rileva che molti Paesi mantengono opinioni positive sulla Russia

    La netta polarizzazione tra le democrazie liberali occidentali e il resto del mondo nella percezione della Russia è stata messa a nudo in un sondaggio annuale globale sugli atteggiamenti verso la democrazia.

    In Europa, il 55% degli intervistati dall’Alleanza delle democrazie si è detto favorevole a tagliare i legami economici con la Russia a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin, mentre in Asia la maggioranza è contraria e in America Latina l’opinione è equamente divisa.

    Le opinioni negative sulla Russia sono in gran parte limitate all’Europa e alle altre democrazie liberali. Opinioni positive sulla Russia sono state mantenute in Cina, Indonesia, Egitto, Vietnam, Algeria, Marocco, Malesia, Pakistan e Arabia Saudita.

    L’indice annuale di percezione della democrazia, realizzato dopo l’invasione dell’Ucraina, copre 52 Paesi altamente popolati in Asia, America Latina, Stati Uniti ed Europa….https://www.theguardian.com/world/2022/may/30/negative-views-of-russia-mainly-limited-to-western-liberal-democracies-poll-shows

    the Guardian (https://www.theguardian.com/world/2022/may/30/negative-views-of-russia-mainly-limited-to-western-liberal-democracies-poll-shows)
    Negative views of Russia mainly limited to western liberal democracies, poll shows
    Annual global survey of attitudes to democracy finds many countries maintain positive views of Russia

    • roberto scrive:

      a tutti piace la russia (anche a me in realtà, ci sono 1000 cose che mi attirano)….tranne a quelli che ci stanno vicino che curiosamente ed inspiegabilmente cercano di uscire dall’abbraccio dell’orso

      • Francesco scrive:

        no dai, sono sicuro che quando Lukashenka ha compilato la survey per il suo paese ha messo un’opinione molto favorevole della Russia!

        trovo più interessante che alcuni paesi a rischio di trattamento ucraino da parte della Cina siano filo-russi ancora oggi.

        comunque ho calcolato che se avessi un penny per ogni volta che ho ragione in politica, potrei comprarmi una lattina di chinotto alla macchinetta nel seminterrato!

  37. Francesco scrive:

    OT

    x Andrea: ne sai qualcosa?

    China’s building of its space-based solar power station (SSPS) has achieved a new milestone that the ground recipient verification system has passed examination, proving breakthroughs in key technology.

    era un mio vecchio pallino ma ho sempre pensato fosse roba da fantascienza e basta

    ciao

    fine OT

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ francesco

      “fantascienza”

      Sapevo che ci stavano lavorando, non che fossero così avanti.

      Se funzionasse, sarebbe la soluzione definitiva del problema energetico, persino più semplice dea fusione nucleare.

      Comunque a quanto capisco hanno solo attrezzature a terra, per il momento.

      Non ho idea di quanto a lungo andare microonde che attraversano l’atmosfera terrestre possano evitare di scaldare il vapore d’acqua in essa contenuto, proprio come farebbe un forno a microonde.

      Non è tanto la potenza, ma la sua concentrazione che mi dà da pensare.

      L’uso come arma climatica mi pare quanto meno nell’ordine delle possibilità.

      Stiamo parlando di grossi klystron o gyrotron (tubi a vuoto generatori di microonde) che devono lanciare verso terra microonde in fasci ben ristretti da un’orbita geostazionaria, a molti km dalla superficie terrestre. La potenza dipende solo dalla superficie delle celle fotovoltaiche irraggiate, che può essere estesa indefinitamente nello spazio e che viene erogata 24 ore su 24 in ragione di almeno 1 kW a metro quadro. Con un quadrato di appena 1 km di lato di celle fai presto a raggiungere potenze di 1 GW per tubo a vuoto. E di tubi a vuoto in orbita ne metti quanti ne vuoi.

      Anche trascurando completamente la frazione che di questa potenza va a scaldare il vapore d’acqua in sospensione nell’aria umida al suolo, mi vengono in mente due scenari poco simpatici:

      a) tempesta solare. I protoni e gli elettroni del vento solare sono bravissimi a deflettere i fasci di microonde, perché alterano la geometria della ionosfera magnetizzata che circonda la Terra e che le microonde devono attraversare. Se tutto è quieto, adatto il puntamento del fascio e tutto è ok. Se scoppia una tempesta solare, impredicibile come il meteo terrestre, perdo il fascio e nel caso migliore ho un blackout

      b) cosa succede se una manina da terra gira i fasci e li punta su una città nemica? V. “Goldeneye” di 007. E ricordiamoci che niente va più veloce della luce.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        e l’equilibrio del sistema climatico, se immettiamo X energia in più 24 ore al giorno, non è a rischio?

        non è che alla fine si torna sempre a prenderlo in quel posto?

        🙁

  38. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Se rileggi meglio, le cavallette potrebbero dalla Sardegna arrivare anche qui in “Continente” …

    Cmq sta fallendo anche Gardaland :

    https://www.ilgiornale.it/news/cronache/giostre-chiuse-reddito-grande-fuga-lavoro-2043718.html

    Giostre chiuse per “reddito”. La grande fuga dal lavoro

    Gardaland senza personale. L’elemosina di Stato spinge a rifiutare impieghi stagionali e la disoccupazione vola

    Carlo Lottieri

    • Moi scrive:

      Cmq a Gardaland non ci vado dagli Anni Ottanta , scuola elementare: per me , può anche far la fine dell’ Acquazzurra di Bologna … parco acquatico che costava più che andare al mare !

    • PinoMamet scrive:

      “L’elemosina di Stato spinge a rifiutare lavori stagionali” :

      la formulazione corretta sarebbe “l’elemosina di Stato spinge a rifiutare lo schiavismo dei privati”.

      Così sarebbe il titolo giusto.

      • roberto scrive:

        sono d’accordo

      • giuseppe motta scrive:

        più facile che dipenda da un’elevata domanda di manodopera nel settore turistico

        considerate le condizioni di lavoro nel settore, è già tanto che trovino qualcuno…

      • paniscus scrive:

        E comunque, il reddito di cittadinanza esiste solo da un paio d’anni, mentre questo tormentone secondo cui non si trovano più lavoratori stagionali esiste da almeno 10 anni. Come si spiega l’associazione tra le due cose?

        • roberto scrive:

          semplicemente il reddito di cittadinanza ha peggiorato (dal punto di vista degli schiavisti) le cose

          mi spiego

          prima l’alternativa era fare lo schiavo o non fare nulla
          ora è fare lo schiavo o avere l’elemosina di stato

          è chiaro che qualche schiavo potenziale che prima avrebbe accettato qualsiasi cosa ora ci pensa due volte (e francamente pure io tra spaccarmi la schiena e guiadagnare due noccioline e non fare una mazza e guadagnare una nocciolina e mezzo, preferirei la seconda)

          come al solito, se a gardaland pagassero decentemente e avessero delle condizioi di lavoro dignitose, avrebbero meno problemi ad assumere

          • Francesco scrive:

            domanda da economista: e perchè non lo fanno? crudeltà? sadismo? stronzaggine? conti che non lo permettono?

            a me hanno insegnato che i capitalisti cercano il profitto e sono disposti a pagarti pur di ottenerlo

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Quello che scrivi è una cazzata se non lo cambi in:

              “Sono disposti a pagarti IL MENO POSSIBILE pur di ottenerlo”

              • Francesco scrive:

                non capisco il tuo amore per i dettagli irrilevanti

                non lo avevo scritto perchè è sottinteso

                la domanda è perchè il meno possibile è troppo poco, mica se i capitalisti siano avveduti col loro denaro

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ah, per te è irrilevante. Forse questo risponde alle tue domande.

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “profitto”

              Tu mi insegni che il capitalista rinveste quanto guadagnato per rendere più competitiva la propria azienda, conquistare nuove fette di mercato e simili.

              Questa attività comporta dei rischi, il famoso “rischio d’impresa”.

              Ora, perché mai un capitalista dovrebbe correre tale rischio se può mantenersi competitivo tenendo basse le paghe ed eludendo/evadendo il fisco senza bisogno di fare alcun investimento?

              Mi aspetto quindi che un’economia come quella Italiana, in parte se non del tutto poggiata su paghe da fame ed evasione fiscale, sia composta in maggior parte da gente che non ha interesse a investire ad esempio in nuovi macchinari.

              Se questo è vero, se ne può predire che la produttività oraria per addetto sia rimasta bassa – o comunque più bassa di quella dei concorrenti, almeno quelli della UE – in tutti questi anni, che sono poi gli stessi in cui le paghe non sono aumentate ma sono rimaste costanti o addirittura sono diminuite.

              Questa predizione sembra confermata nei fatti:

              https://grafici.altervista.org/prodotto-interno-lordo-reale-ora-lavorata-lavoratore-italia-altri-paesi/#:~:text=Come%20si%20vede%20l'Italia,per%20lavoratore%20di%2070.664%20euro.

              Ciao!

              Andrea Di Vita

            • roberto scrive:

              Francesco

              “ domanda da economista: e perchè non lo fanno? ”

              Immagino un misto di cupidigia e conto che non permettono.

              Però se hai un business che si basa sulla schiavitù qualcosa stai sbagliando, no?

              • Francesco scrive:

                da economista, l’unico errore è ignorare quanto meno costino gli schiavi in Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Croazia, Serbia, Romania, Bulgaria etc etc

                la schiavitù finisce quando gli schiavi ti mandano affanculo, non un minuto prima

                lo diceva già Marx, che i salari sono una questione di rapporti di forza

                sono i preti a pensare che siano altro, da quando non hanno più da pagare salari

                ciao

              • Moi scrive:

                Finché non passa il DDL Zan 😉 , ricordiamo la Grande Verità nonsolo (!) economica :

                ” … i én tott busòn con al cul ed chi èter !” 😉

  39. Moi scrive:

    https://roma.repubblica.it/cronaca/2022/06/19/news/il_piano_per_la_crisi_idrica_razionamenti_di_notte_e_rubinetti_ai_nasoni-354530486/

    Allarme siccità, il piano per la crisi idrica. “A Roma razionamenti di notte e riuso dell’acqua depurata nei bar e ristoranti”

  40. Moi scrive:

    Intanto Milano e Torino sono già andate in Blackout …

    https://www.repubblica.it/cronaca/2022/06/19/news/il_caldo_record_spinge_i_condizionatori_blackout_in_serie_da_torino_a_milano-354530577/

    in Francia hanno il Nucleare, stanno tranqui … o sbaglio ? 😉

  41. Moi scrive:

    https://video.repubblica.it/dossier/rep-idee-2022/repidee-2022-pietro-turano-e-il-manifesto-della-tolleranza-non-smetteremo-mai-di-esistere/418713/419647

    RepIdee 2022, Pietro Turano e il manifesto della tolleranza: “Non smetteremo mai di esistere”

    “La morte è un fatto radicale. Camilla, Cloe Bianco, Sasha, appena 15 anni, sono morti che non devono più passare inosservate”. E’ un manifesto della tolleranza quello di Pietro Turano, attore e attivista lgbtqia+, salito sul palco di Piazza Santo Stefano a Bologna, davanti ad una platea di giovanissimi a cui ha spiegato che morti come quelle di cui siamo costretti scrivere e leggere in questi giorni, sono frutto della transfobia, della la cultura d’intolleranza e dell’indifferenza da combattere.

    “Perché non smetteremo mai di esistere”

  42. tomar scrive:

    “Blocco di Kaliningrad. La Russia: è un’aggressione”
    Da patria della Pace perpetua a culla dell’Armageddon?

    Però i russi potrebbero fare una cosa carina
    e mostrare vera superiorità culturale:
    ridare a Königsberg il suo augusto nome,
    scippato da Stalin nel luglio 1946 per offrirlo
    al più scialbo e ossequente della vecchia guardia,
    anche per questo rimasto vita fino a un mese prima.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ tomar

      “blocco”

      Che poi, a ben vedere, manco è un blocco. Semplicemente, i Lituani alla frontiera non fanno passare merci coperte dall’embargo decretato dalla UE

      https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.railfreight.com/railfreight/2022/06/20/kaliningrad-stranded-after-lithuania-cuts-down-rail-cargo-transit/&ved=2ahUKEwjd1-nup7z4AhWuS_EDHYDfAJIQFnoECAYQAQ&usg=AOvVaw3JhT22WyjVPmz84ROGO_-X

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • tomar scrive:

        @ Andrea Di Vita
        “Che poi, a ben vedere, manco è un blocco. ”

        Non so di preciso, ma credo che la comunicazione con le exclave passi attraverso corridoi garantiti da accordi che sono in qualche modo extraterritoriali rispetto al passaggio di merci da Russia a Russia. Qualcosa tipo il corridoio che collegava la Germania ovest con Berlino e lungo il quale c’era da parte della Germania est un controllo frontaliero dei documenti ma non mi risulta degli effetti personali dei viaggiatori. Però correggimi se sbaglio.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ tomar

          “comunicazione”

          Sì. Infatti i Lituani si sono affrettati a ricordare che loro non bloccano i treni. Bloccano il passaggio di quelle merci su cui vige l’embargo UE da e per il territorio Russo.

          Così, se la UE decreta ad esempio l’embargo alla Russia sulle caramelle alla menta allora nessuna caramella alla menta puo’ passare dal territorio Lituano a quello Russo (visto che la Lituania è membro della UE).

          Quindi, giunto alla frontiera, il treno proveniente da Kalinigrad viene fermato dai doganieri Lituani i territorio Lituano, vengono rimosse tutte le caramelle alla menta e il treno può proseguire.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • tomar scrive:

            Circa 2 mesi fa Mantas Adomenas, il viceministro degli Esteri lituano, per smorzare le tensioni crescenti con Mosca aveva dichiarato a Le Monde: “Il transito è protetto dagli accordi internazionali, ed è escluso da ogni sanzione”.
            Come era ovvio. Quindi questo deciso ora è un blocco illegale di transito di merci da Russia a Russia.

  43. Miguel Martinez scrive:

    “popolo aggressore” 🙂
    https://firenze.repubblica.it/cronaca/2022/06/19/news/firenze_eccidio_pian_dalbero_piazza_elia_dalla_costa_soldati_russi_gonfaloni_nascosti-354524253/

    Firenze, al ricordo dell’eccidio arriva militare russo con tv e i gonfaloni spariscono
    19 Giugno 2022

    Una divisa russa di troppo, per di più accompagnata da telecamera, e allora via gonfaloni e fasce tricolori per evitare strumentalizzazioni. È accaduto ieri alla commemorazione dell’eccidio di Pian d’Albero, in piazza Elia Dalla Costa, per ricordare quanto accaduto il 20 giugno 1944, quando soldati tedeschi attaccarono il casolare della famiglia Cavicchi a Pian d’Albero, nel Comune di Figline Valdarno. Avevano scoperto che il casolare era un punto di addestramento e rifugio per i giovani partigiani della brigata Garibaldi-Sinigaglia che operava a Fonte Santa.

    Le persone uccise furono 39, tra partigiani, civili e soldati russi, ex prigionieri dei nazisti uniti ai partigiani. Proprio per questo motivo ogni anno viene invitato il colonnello russo Damir Kurmashov, che prende parte alla cerimonia per ricordare le vittime del suo Paese. Solo che quest’anno si è appunto presentato in divisa militare russa, fiori rossi avvolti da un nastro rosso con la scritta della federazione russa, ma soprattutto telecamera al seguito per fare riprese e foto. “Come ogni anno – spiega l’assessore di Palazzo Vecchio alla Cultura della memoria e della legalità Alessandro Martini – siamo stati in prima fila alla commemorazione dell’eccidio di Pian d’Albero, in piazza Elia Dalla Costa. La memoria delle stragi del nazifascismo e il ricordo delle vittime è per noi un valore che serve a mantenere alta l’attenzione sulla libertà. Non vogliamo però cadere in strumentalizzazioni in un momento in cui un atroce conflitto per mano di un popolo aggressore sta insanguinando l’Ucraina”.

    Da qui la decisione dei rappresentanti delle amministrazioni di Firenze, Bagno a Ripoli, Figline e Incisa Valdarno, Sesto Fiorentino e Rignano sull’Arno, insieme alla Regione Toscana, di non esibire i gonfaloni, di togliersi le fasce tricolori e di non intervenire con discorsi, ma di partecipare comunque alla cerimonia per onorare i caduti: “Abbiamo quindi deciso, insieme agli altri amministratori presenti, di partecipare alla commemorazione senza la fascia tricolore e senza i gonfaloni, che sono stati allontanati dal posto per evitarne un accostamento improprio e strumentale a una divisa militare russa e alla corona di fiori rossi della federazione medesima presenti alla celebrazione”. Anche se dall’Anpi di Gavinana precisano: “Il colonnello russo viene tutti gli anni in divisa” racconta il vicepresidente Gigi Mannelli. Celebrazione che quest’anno si è svolta senza Giuseppina Cavicchi, ultima testimone dell’eccidio venuta a mancare a inizio anno.

    • Francesco scrive:

      Sei abituato ad ascoltare solo una campana per mantenere saldo il tuo centro di gravità permanente e non cambiare mai idea?

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ francesco

        “campana”

        No.

        È che essendo bombardati dal suono di una sola campana, ogni tanto bisogna fare squillare anche il campanellino dall’altra parte, per non dimenticarsi che il più pulito c’ha la rogna.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          obiezione

          lo spazio che la propaganda filorussa ha in Italia è un caso internazionale

          non mi pare si possa parlare di una sola campana!

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ francesco

            “internazionale”

            Le sanzioni alla Russia distruggono la nostra economia molto più di quella francese, USA o UK.

            Logico quindi che anche se siamo da sempre lo zerbino degli USA persone che si ricordino di usare la testa da noi si facciano ancora sentire.

            L’accanimento con cui si dà del “putinversteher” a tali persone è la dimostrazione dell’inconsistenza degli argomenti di chi abbaia filo-NATO.

            (E non ho manco avuto bisogno di citare il Papa).

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Francesco scrive:

              fesserie

              la Germania smonta ogni parola che hai detto

              è bello che il mondo sia più grande dei discorsi dei fanatici

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “Germania”

                Ci sei cascato 🙂 . Me l’aspettavo che tiravi fuori la Germania, apposta non te l’ho citata io.

                Guarda che un giorno sì e l’altro pure la Germania viene costantemente attaccata (molto più dell’Italia) per il suo comportamento considerato ondivago, se non proprio criptoputiniano.

                E lo credo bene, visto che è l’altro paese rimasto fregato dalle sanzioni contro la Russia a tutto beneficio di USA e UK.

                I Polacchi il NorthStream2 lo chiamavano “il gasdotto Molotov-Ribbentrop”…

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                e i miei amici polacchi avevano pienamente ragione!

                persino la culona ha ammesso che tutta la sua politica con la Russia è stata un totale fallimento, anche se sostiene ancora che doveva tentare

                così ha impiccato la Germania al gas russo (poi i Verdi stanno finendo il lavoro)

                eppure Putin è gentile, ogni giorno chiarisce a tutti i veri termini della questione

                fatica sprecata, le fettone di mortadella degli anti-USA non ne sono scalfite manco un pò (e così ho citato pure Sua Santità)

                ma io non ho mica fretta, ai figli frustate e lingue straniere perchè non siano legati a questa terra, io posso restare in attesa che nella corrente del fiume passino i cadaveri – ormai sono quasi vecchio

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “i miei amici polacchi”

                Non so se l’amicizia sia ricambiata, ma dimmi con chi vai e ti dirò chi sei…

              • PinoMamet scrive:

                Non capisco quali siano i veri termini che chiarisce Putin.
                A me sembra che Putin stia dicendo e ripetendo che la Russia deve aspirare a un ruolo di potenza alternativo agli USA

                Che devo dire? È il presidente russo, mica quello americano.
                E non tutti i popoli del mondo sono disposti a farsi del male pur di fare trionfare gli USA. Anzi mi pare che ci siamo rimasti solo noi.

                Polacchi e simili tengono per gli USA un po’ perché gli conviene, un po’ perché sono dei burini, un po’ molto poi perché odiano i russi.

                Ma a me, dico io, fa davvero dispiacere un mondo più multipolare?
                No, per niente.

              • Francesco scrive:

                Pino

                ma te come te lo immagini il mondo multipolare?

                io ho qualche idea in proposito (tipo che dei giornalisti fatti a pezzi nei consolati non si saprebbe nulla)

                ma magari tu pensi ad altro

                ciao!

              • PinoMamet scrive:

                Io mi immagino una cosa dove quando gli americani dicono “adesso fate tutti così, perché ci fa guadagnare a noi- anzi, a quattro enormi multinazionali”, c’è qualcun altro abbastanza potente da poter dire “magari invece no”.

              • PinoMamet scrive:

                Abbiamo un sogno nel cuore: Elon Musk in galera!!
                😀

  44. Miguel Martinez scrive:

    Come il mondo si rovescia…

    un sindaco di centrodestra (eletto con il 65% dei voti in uno dei comuni storicamente più “rossi”) d’Italia che guida – con parole che sembrano anche coerenti – la protesta contro uno scempio ambientale; e il M5S che lo attacca in nome dell'” interesse nazionale”.

    Comunque anche se a guidare la protesta fosse uno del PMLI, o del Partito Gay, o del movimento di Adinolfi, sarebbe sacrosanta: i politici sono solo una nota a piè di pagina.

    https://firenze.repubblica.it/cronaca/2022/06/18/news/livorno_piombino_protesta_rigassificatore_barche_mare-354525419/
    Firenze

    In duemila a Piombino contro al Rigassificatore: “Garanzie per l’ambiente”
    18 Giugno 2022 alle 20:31 2 minuti di lettura

    Sono state circa duemila le persone che sono scese in piazza Bovio ieri a Piombino, oltre a un centinaio di barche nelle acque del golfo, per ribadire la propria contrarietà al rigassificatore che il governo intende collocare nel porto. Sul palco è salito anche il sindaco Francesco Ferrari che alla luce dell’incontro di venerdì, a Firenze in Palazzo Strozzi Sacrati, con il commissario Eugenio Giani, ha ribadito le ragioni del “no” alla scelta del governo, che prevede appunto un rigassificatore a Piombino e uno a Ravenna: “Il nostro “no” al rigassificatore – attacca Ferrari – è un “no” convinto, non è dettato da un vezzo o da egoismi, ma da un’infinità di ragioni oggettive che ci fanno dire che sarebbe una scelta sciagurata. Oggi abbiamo preso atto di una decisione già presa. Ma la piazza di stamani (ieri mattina, ndr) che è quella che più ci rappresenta dice “no”, e stamani continua a dire “no”. I cittadini di Piombino continuano a dire “no” al rigassificatore. I cittadini della Val di Cornia e dei paesi limitrofi dicono “no”. I cittadini di Follonica dicono “no”. E con loro dicono “no” le istituzioni e i sindaci di questi Comuni”.
    Le considerazioni del sindaco vanno avanti, entrando più nel dettaglio della sua presa di posizione: “Ci sono imprese che rischiano di chiudere, così come impianti di itticoltura che rischiano di sparire. Dobbiamo impedire al rigassificatore di venire a Piombino, perché pregiudicherebbe il futuro di tutti noi”.

    Poi continua: “I cittadini, e non solo di Piombino ma di tutti comuni della Val di Cornia – aggiunge ancora Ferrari – possono e devono continuare a protestare. Dal nostro punto vista le istituzioni devono fare in modo che quei cittadini siano rappresentati anche nei percorsi amministrativi. La posizione contraria del Comune di Piombino e di altri Comuni in Val di Cornia dovrà essere riportata anche nei percorsi amministrativi. Perché io non credo che per Snam il percorso amministrativo sia così semplice”.

    A favore del rigassificatore è invece Francesco Berti, deputato del M5S di Livorno: “La nostra sicurezza energetica nazionale passa da Piombino. Se vogliamo davvero rompere le catene che ci legano alle forniture di gas russo abbiamo bisogno del rigassificatore di Piombino e non ci sono alternative. Questa operazione è possibile solo se il Governo recupererà attenzione con il territorio e sarà in grado di fornire le garanzie che i piombinesi si aspettano, sia sulla permanenza della nave in banchina, sia sulle infrastrutture collegate necessarie a non intasare ulteriormente la città, sia sul rilancio industriale. Di questo abbiamo parlato con il ministro Cingolani con alcuni amministratori locali. Le rassicurazioni, a parole, sono arrivate. Ora aspettiamo i fatti. Ma una cosa è sicura: renderci indipendenti dalle forniture russe è una priorità”.

    • Francesco scrive:

      Hanno tolto la corrente elettrica a tutta Piombino, giusto? perchè sarebbe bello che le manifestazioni avessero le giuste conseguenze.

      A Roma a furia di manifestare contro le discariche stanno a lottare corpo a corpo con cinghiali infetti: si chiama giustizia.

  45. Francesco scrive:

    >>> Oltre gli Urali c’è almeno una fabbrica, la UVZ, che aveva ai tempi dell’URSS quattro gemelle. UVZ è in grado di sfornare senza alcun rifornimento dall’esterno per un anno di seguito da ottanta a ottocento tank alla settimana.

    insisto, Andrea: non ti basta il 5% del tuo intelletto di fisico per capire che è una cazzata propagandistica degna dei “raggi della morte” del Duce?

    e lo dico dando per assodato che Putin sta vincendo e la NATO non sta facendo nulla

      • Francesco scrive:

        Scusa ma dopo essermi sciroppata una buona metà dell’articolo posso dirti che il tizio in questione è un cialtrone.

        Come ne sono certo? dopo aver “vantato” l’utilizzabilità in guerra di T54/55 (degli anni Cinquanta) e di T62 (anni Sessanta), che mi pare almeno opinabile – sono un pò vecchiotti per funzionare ancora e su un campo di battaglia sono destinati al macello

        il nostro scrive che lo stesso vale per tutte le altre categorie di armamenti, compresi i velivoli.

        CIAO!

      • Francesco scrive:

        Ma dal punto di vista ingegneristico cosa significa avere riserve di materie prime tali da poter costruire 38.400 carri armati in un anno?

        Mentre dal punto di vista militare quello che conta è più quell’accenno ai “200 carri armati Ariete” che l’Italia avrebbe in tutto.

        Peccato che esistano l’USAF e l’aviazione dell’esercito USA a scombinare tutta questa contabilità.

        In sintesi, direi che la Russia ha i mezzi per fare il culo all’Ucraina. Questo sì.

        Ciao

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ francesco

          “sì”

          Allora siamo d’accordo.

          Se la NATO attaccasse la Russia, le cose potrebbero cambiare.

          Se.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            immaginare che l’Ucraina possa fare di più di quanto ha già fatto mi pare fantascienza

            è il momento che qualche milione di “volontari cinesi” passi il confine, come in Corea

            😉

          • Francesco scrive:

            una domanda Andrea: cosa intendi esattamente per “se la NATO attaccasse la Russia”?

            io mi limito a “se la NATO attaccasse l’armata russa che sta invadendo l’Ucraina”, non sento nessun bisogno di andare in Russia

            al massimo offrire una signora bustarella al vicere di Kalinigrad!

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Ti ricordo che l’ultima volta che progettavi l’invasione ti sfuggiva l’esistenza dei Carpazi…

            • Andrea Di Vita scrive:

              @ Francesco

              “Russia”

              Come sai, la NATO considera un attacco a un paese membro dell’Alleanza qualsiasi attacco a mezzi, veicoli e quant’altro di un paese membro dell’Alleanza anche al di fuori del territorio del paese stesso, ad es. in acque internazionali, ecc.

              Cosa ti fa pensare che per i Russi sia diverso? Se attacchi veicoli Russi in Ucraina, è come se lo facessi al Cremlino.

              Ciao!

              Andea Di Vita

              • Francesco scrive:

                caro Andrea

                tutti, compresi i russi, sarebbero prontissimi a cogliere la differenza, se l’alternativa è bruciare

                PS dopo l’incidente del Tonchino, non mi pare che la NATO sia partita per il Vietnam, giusto?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Si brucia tutti insieme. Però tu hai l’opportunità irrinunciabile di farlo per primo, partendo oggi stesso per il fronte.

              • Francesco scrive:

                quindi i bravi compagni russi sono lì pronti a sacrificare se stessi per i deliri senili di Putin?

                non che io possa escluderlo ma mi pare siate molto certi delle vostre idee

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Tu mi pare che non sia troppo disposto ad offrirti in nome del tenere la schiena dritta e dell’orgoglio occidentale.

  46. Miguel Martinez scrive:

    Beati toscani

    https://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/22_giugno_21/renzo-buricchi-santo-laico-che-vendeva-caffe-sigarette-caa53960-f12a-11ec-9429-9efbe13b35d4.shtml

    Renzo Buricchi, il «santo laico» che vendeva caffè e sigarette

    Il profeta laico che vendeva caffè e sigarette, l’uomo che per oltre cinquant’anni ha fatto proseliti nel centro storico di Prato, aveva trovato Dio nella logica. Qualcuno lo definiva «mezzo matto», probabilmente per la tradizione familiare comunista che non gli avrebbe mai permesso di accedere a certi percorsi. Tuttavia il tempo ha restituito la dimensione della sua figura nel mondo della fede: il prossimo 8 ottobre — ha annunciato in cattedrale il vescovo d Prato Giovanni Nerbini — si svolgerà la prima sessione dell’inchiesta diocesana della beatificazione e canonizzazione di Renzo Pietro Buricchi.

    Per mezzo secolo, fino alla sua morte nel 1983, quest’uomo ha gestito il piccolo bar-tabacchi che tutt’oggi si affaccia in piazza del Comune, la principale di Prato. Di lui si dice che fosse «un tipo alquanto singolare»: cugino dei fratelli Buricchi, i famosi partigiani della brigata uccisi a Poggio alla Malva, era iscritto al partito comunista. Da cui tuttavia fu allontanato, perché «parlava sempre di Cristo e del suo amore per l’uomo». In pochi si sarebbero tuttavia aspettati che fosse considerato degno di iniziare un processo di beatificazione, per giunta su iniziativa della diocesi. A far apprezzare la sua storia è stato Marcello Pierucci, giornalista che a lungo ha lavorato a l’Unità. Che lo ricorda così: «Osservava la precisione dei processi che puntualmente si ripetono nella natura: ciò lo portò a convincersi che il caso non può esistere, giungendo alla logica conclusione che se tutto è così perfettamente funzionante, è impossibile escludere l’opera di un creatore». Il giornalista, attraverso i libri Renzo Buricchi. Il mistero eterno, la natura e i piccoli cerchi sul cammino del tabaccaio di Prato e Un cipresso per maestro, è riuscito a far arrivare la storia del «santo laico» oltre i confini della Toscana. «Lo aiutò l’osservazione sul comportamento di un cipresso, il quale come un innamorato — scrive Pierucci — si sforza con un ramo in posizione anomala di fare arrivare i suoi pollini ad una cipressina distante da lui. Questa ricerca è coerente con la mentalità razionale e concreta del contadino, il quale conosce il tempo della semina e quello della raccolta, e non c’è spazio per ipotesi fantasiose, o comunque per accettare ciò che non può essere provato».

    Sono stati Gastone Simoni — vescovo emerito di Prato fino al 2012 — e don Giuseppe Billi, assistente ecclesiastico del «Cenacolo», a contribuire maggiormente alla diffusione del pensiero del tabaccaio profeta: sono stati infatti i primi a rimanere in passato affascinati dalle parole e dalla mistica di Buricchi. Il vescovo emerito Franco Agostinelli e il suo vicario Nedo Mannucci hanno voluto rinnovare l’attenzione della Chiesa pratese verso «questo autentico testimone di fede», infine il vescovo Giovanni Nerbini ha deciso di dare l’impulso decisivo all’avvio del processo di beatificazione. Il «postulatore» don Alessandro Andreini ha ora il compito di raccogliere documenti e testimonianze che possano «aiutare a ricostruire la vita e la santità del soggetto». La prima fase, detta diocesana, inizia con l’apertura ufficiale del processo e il candidato Buricchi viene definito in questa fase servo di Dio.

  47. Moi scrive:

    Abbiamo un sogno nel cuore: Elon Musk in galera!!

    ————-

    La Tradizione Orale 😉 dice “a San Vittore” … sennò, non rima mica !

  48. Moi scrive:

    @ROBERTO

    … Sbaglio o il Rischio Desertificazione lo corrono anche altri Paesi UE, oltre che all’ Italia ?

    • roberto scrive:

      Certo non il Lussemburgo 🙁

      • Moi scrive:

        Le due regioni più minacciate d’ Italia dalla Desertificazione sono la Sicilia e la Puglia … altri Paesi Europei che se la vedono brutta sono Spagna (che in parte “desertificata” lo è già da secoli, forse perfino millenni) , Grecia, e Penisola Balcanica in generale , Francia “Massiccio Centrale”… parrebbe !

        • Moi scrive:

          Non ho capito bene entro quando (sì, va be’ : pochissimo !) , ma la Puglia rischierebbe di perdere 57% del terreno fertile … la Sicilia addirittura il 70% , divenendo ipso facto geologicamente (se non erro è la lava dell’ Etna a preservarne la fertilità del suolo, evitandole o ancora per poco un scenario geologico NordAfricano) più Maghreb che Italia !

  49. Moi scrive:

    Prepariamoci allaversione in Italiano per … 드라기 🙂

    https://www.youtube.com/watch?v=XDcN2444ncc

    I want to meet you, Marshal Kim Jong Un – DPRK Children’s Song (eng. sub.)

  50. Moi scrive:

    Lituania : o interviene Biden oppure isolare Oblast’ di Kaliningrad è un suicidio !

    Fra l’ altro, per arrivarci da Mosca, possono “fare il giro” di Bielorussia , Estonia, Lituania, Lettonia … io comincerei ad avere paura anche da Finlandese, un altro po’ !

    … Non certo Драги 😉 li salva !

    • Moi scrive:

      NON è passato così tanto tempo dall’ indipendenza : 105 anni, eh !

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Moi

      “giro”

      No. Possono passare per mare, via San Pietroburgo. È solo in alcuni mesi invernali che la rotta è bloccata dai ghiacci. Vicino al confine sul lato Polacco c’è il piccolo paesino di Braniewo, dove sono stato in vacanza e dove c’è una delle magnifiche cattedrali in stile misto anseatico-gotico della zona, la splendida Warmia. A pochi km, sul mare, c’è Frombork, dalla cui torre eseguiva le sue osservazioni Copernico e che in certi punti ha il prato verde che raggiunge il mare. Dal porticciolo di Frombork parte un traghetto che porta a San Pietroburgo. Se si arriva da San Pietroburgo a Frombork, arrivare a Kalininigrad è più facile.

      (Tutta la zona di Suwałki è davvero meravigliosa, fra le più verdi e incontaminate di Polonia. Sono contento di averla vista in pace. Ero in barca a vela sui laghi a qualche ora da Giżycko verso nord, a due passi dal confine Russo, quando sentimmo alla radio la notizia del golpe contro Gorbaciov. Scappammo di lì il più precipitosamente possibile).

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  51. Moi scrive:

    … QED

    https://www.ilgiornale.it/news/mondo/pronti-resistere-ad-attacco-russo-finlandia-avverte-putin-2044878.html

    22 Giugno 2022 – 20:58

    Il capo delle forze armate finlandesi, il generale Timo Kivinen, ha detto che la Finlandia è “pronta a resistere alla Russia se attaccata”

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