La cosmocrazia (1)

Uno degli autori che leggo più assiduamente (per forza, commenta tutti i giorni sul mio blog) è Andrea Di Vita, per gli amici ADV.

Di solito la gente fa proposte negative, che sono davvero difficili da discutere (alzi la mano chi è contro una “società senza violenza“). Mentre Andrea ha il coraggio di presentare in positivo ciò che si auspica.

Tra i commenti, ha scritto un brano di cui riporto qui la prima parte (della seconda, parleremo più avanti):

“Comunista” è uno che ritiene possibile un progetto razionale (nel senso massonico di liberazione dalla superstizione e finalizzato all’interesse collettivo) di manipolazione della società, che non è necessariamente soggetta alle turbolenze della concorrenza degli interessi privati. Se fosse reale, il potere della Trilateral sarebbe comunista. Solo che invece di essere privilegio di una casta di Illuminati, un progetto comunista è tale perché coinvolge tutti gli esseri umani. In questo senso, è difficile non trovare un elemento di comunismo quasi dappertutto.”

Come si dice in inglese, at last something you can get your teeth into, puoi ficcarci dentro i denti, perché non si tratta della solita nuvola fuffogena e infantilizzante in mezzo a cui camminiamo tutti i giorni.

Problema Numero Uno. La parola comunismo

Quello che ADV descrive bene, è uno specifico approccio al mondo, che va dal prefetto di Parigi Haussmann, passa per Lenin e arriva a Cingolani; e che sempre e ovunque ha sterminato le libere comunità.

E poi sono trent’anni che i comunisti sono quattro gatti, e arrabbiati con l’esistente. Mentre ciò che ADV descrive è proprio l’esistente, il modello verso cui tutto il sistema in cui viviamo aspira (poi cercheremo di capire meglio il dettaglio importante del coinvolgimento di “tutti gli esseri umani”).

Insomma, la parola comunista crea troppa confusione, ci vuole un termine apposta per dare un nome alla visione del mondo di ADV.

Propongo Cosmocrazia.

Che mette insieme molte nozioni.

Innanzitutto quella di dominio sul mondo. Con potenziali implicazioni cosmiche.

Ma già in greco, kosmos aveva un doppio senso – da una parte quello appunto di “mondo”, dall’altro quello di schierare le truppe in battaglia e di governare, due concetti strettamente legati.

A rendere ancora più ricco il termine, è parente del latino censeo, che tutto insieme ci dona censimento e censura.

E poi – per tornare al comunismo – fa venire in mente il Kosmos 954, ardito satellite di sorveglianza, lanciato nel cosmo nel 1978 con una bella spintarella data da 50 chili di uranio arricchito, in grado di fare il giro del mondo in 89 minuti e mezzo.

Poi, come capita con i progetti razionali, cominciò a comportarsi in maniera inattesa.

Alle 6.53 di mattina del 24 gennaio, entrò nell’atmosfera sopra il Canada; in 70 secondi scoppiò diffondendo i suoi resti radioattivi lungo una striscia di 600 chilometri di territorio canadese.

Il pittore canadese, Nick McIntosh, immaginò così la scena.

Cosmos | acrylic by Nick MacIntosh

(continua…)

Questa voce è stata pubblicata in ambiente, Censura e controllo globale, ciberdominio, Collasso, Nanomondo, resistere sul territorio, riflessioni sul dominio, Sinistre e comunisti, società dello spettacolo, Storia, imperi e domini, urbanistica e contrassegnata con , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

161 risposte a La cosmocrazia (1)

  1. Mauricius Tarvisii scrive:

    “Comportarsi in maniera inattesa”

    In realtà attesissima: il propellente si esaurisce sempre, prima o poi, e le orbite sono destinate a decadere. E credo che la metafora diventi amcora più significativa…

    • Francesco scrive:

      OT e la Luna allora? icchè non casca, Hollywood a parte?

      • firmato winston scrive:

        Non solo non casca, ma si sta allontanando! Niente piu’ eclissi totali di sole fra qualche (boh?) milione di anni!

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Perché è lontana.
        Il decadimento delle orbite è dovuto all’attrito opposto dagli strati più esterni dell’atmosfera ed agli effetti mareali, che rallentano progressivamente l’oggetto orbitante. La Luna della Terra è troppo lontana, mentre – per dire – Fobos (luna di Marte) ha un’orbita in decadimento.
        I satelliti artificiali in orbita bassa sono tutti rallentati principalmente dall’atmosfera.

        • firmato winston scrive:

          Non perche’ e’ lontana, credo sia perche’ il complesso gioco mareale sta trasferendo energia dalla terra alla luna, che accelerando il suo moto rotatorio si allontana. Per allontanarsi su un’orbita superiore, bisogna aumentare la velocita’. Per calarsi, bisogna rallentare.
          Quindi la luna si allontana perche’ va piu’ veloce. Probabilmente e’ un qualche “effetto fionda” legato agli attriti mareali terrestri, di sicuro da qualche parte ci sara’ una spiegazione.

          La cosa interessante e’ che fra non moltissimo non ci saranno piu’ eclissi totali di sole, si parla pero’ di 400 milioni di anni. Ma la durata media delle specie e’ di 5 milioni di anni. L’uomo probabilmente sparira’, trasformandosi eventualmente in qualcos’altro, MOLTO MOLTO MOLTO prima!

          • paniscus scrive:

            “Per allontanarsi su un’orbita superiore, bisogna aumentare la velocita’. Per calarsi, bisogna rallentare.”——

            Veramente, i corpi orbitanti su un’orbita più lontana vanno PIU’ PIANO che su un’orbita bassa. Se la Luna si allontana (il che è vero, esattamente per le ragioni di attrito e di momento angolare che dice Andrea), andrà a diminuire la sua velocità orbitale, non ad aumentarla.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “Non perche’ e’ lontana, credo sia perche’ il complesso gioco mareale sta trasferendo energia dalla terra alla luna”

            E questo succede proprio perché la Luna è lontana. Se fosse vicina le forze mareali farebbero decadere l’orbita, come succede a Fobos.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ mauricius tarvisii

          “lontana”

          Le maree deformano il livello delle acque verso la Luna. Girando la Terra sul suo asse, tale deformazione è come un’onda che viaggia tutto intorno al pianeta in 24 ore. Così facendo, dissipa energia meccanica in calore per viscosità.

          Ma siccome sul baricentro del sistema Terra-Luna (situato poco distante dal centro della Terra) le maree, in quanto risultato di forze tutte interne al sistema, non esercitano alcuna coppia, il momento angolare totale (la somma dei prodotti delle masse per il quadrato della loro distanza dal baricentro e la loro velocità angolare) non cambia.

          Diminuire l’energia meccanica a parità di momento angolare aumenta la distanza Terra-Luna.

          È lo stesso fenomeno per cui quando una ballerina che sta piroettando allarga le braccia rallenta la sua rotazione, e quando tira a sé le braccia la accelera.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            chiarissimo! soprattutto dopo aver fatto il Classico, poi Economia Politica

            😀

            • firmato winston scrive:

              In sostanza, a causa degli attriti mareali (la deformazione “a pera” che generano non e’ senza dissipazione) la velocita’ di rotazione della terra diminuisce e una parte di quell’energia si trasforma in aumento di velocita’ della luna che cosi’ si allontana.

              AdV, sicuramente c’e’ dissipazione e perdita di energia meccanica in calore.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ firmato winston

                “calore”

                Sì che c’è. Ma finché non cambia la coppia che agisce dall’esterno sul sistema Terra-Luna (coppia che, almeno finché l’esterno è il Sole, rimane identicamente nulla) le forze interne al sistema (come quelle d’attrito) non cambiano il momento angolare. E finché la massa si conserva, l’unico modo per conservare il momento angolare diminuendo l’energia è quello di aumentare le distanze fra i corpi. Per rallentare la rotazione la ballerina che piroetta allarga le braccia.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

      • roberto scrive:

        Si allontana di circa 4 cm all’anno

        • roberto scrive:

          È una cosa misurata con precisione

          Sono stati lasciati sua dai sovietici che dagli americani degli specchietti sulla superficie della luna e ne è Stata misurata la distanza…appunto circa 4 cm in più all’anno

          Ma non preoccuparti se ho capito bene non la vedremo scappare perché il sole ci inghiottirà prima (5 miliardi di anni)

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “casca”

        Ma certo che cade. “Cadere”=”muoversi sotto il solo effetto della gravità”. Solo che lo fa di sghembo, mica dritta. Si chiama “orbita ellittica”.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          Quello più o meno lo avevo capito, mi mancava la parte sul decadere dell’orbita in scontro o, al contrario, fuga.

          E ribadisco che non ho capito una sola parola delle tue dotte spiegazioni fisiche ma fido totalmente – non so neppure ballare, tra l’altro.

  2. Francesco scrive:

    Sottolineo:

    1) il delirio ideologico e irrazionale della definizione di razionale data dal caro Andrea
    2) la puerile convinzione della manipolabilità della società con il dominio delle conseguenze da parte dei manipolatori
    3) concordo sulla sua osservazione sulla Trilaterale
    4) l’ignorante visione della concorrenza tra privati come fonte di turbolenza …
    5) il nonsense pentastellato del “coinvolge tutti” che è una forma di ipocrisia clericale

    alla fine mi tocca ricordare che “uno che non è comunista a 20 anni è senza cuore, uno che è comunista a 40 anni è senza cervello”

    saluti

    • Fuzzy scrive:

      https://it.sputniknews.com/20220206/vengono-al-pettine-i-nodi-della-politica-del-tasso-dinteresse-zero-14949583.html

      Comunista a 60 anni?
      Oddio, proprio di quelli di una volta no. Anche se poi confesso di essere andato in pellegrinaggio a Brescello qualche anno fa per vedere i luoghi di Guareschi, che poi era uno di destra…bla, bla.
      No, tornando alla politica direi che sia arrivato il momento di tassare i ricchi.
      Così, per riequilibrare certi scompensi tossici e potenzialmente nocivi sulla tenuta del sistema (vedi link), ma anche per reindirizzare risorse economiche verso il “pubblico” . Trasporti, sanità, scuola sostegno alla disoccupazione ecc. Che non vuol dire più soldi a questo e quello secondo un criterio che soddisfi l’industria e quindi la crescita ecc. Vuol dire ripensare i servizi pubblici (vedi Ivan Ilic) e rimetterne insieme i pezzi.
      Soluzione immaginaria in perfetto stile Patafisico. Si può trovare nei libri e negli articoli di jason Hickel.
      https://www.jasonhickel.org/

      • Fuzzy scrive:

        Credere, per la Patafisica, significa ‘ammettere arbitrariamente’. Gli uomini si nutrono di nozioni e di credenze quali il marxismo e varie scienze. Ma l’unica scienza seria è la Patafisica. In assoluto la Patafisica ‘è’ la scienza, è il fine dei fini, la ragion d’essere della ragione”.(Eugène Ionesco)
        👏👏👏👏👏👏
        -E quando la smetterai, Fuzzy con questa Patafisica?
        -Già!

      • Francesco scrive:

        più socialista o democristiano che comunista, caro il mio Fuzzy

        sono d’accordo in linea di principio, il pendolo può tornare un pochettino a sinistra, paradisi fiscali permettendo (o abbattendo, basta riuscire a neutralizzarli)

        Ivan Ilic chi? ma nessun Cattivo Maestro viene mai seppellito? tra un pò mi torna in auge Montezuma e Lutero?

        • Val scrive:

          Giussani è bell’e sepolto, per dirne uno

        • firmato winston scrive:

          “il pendolo può tornare un pochettino a sinistra”

          ma come, dopo che la “cosmocrazia”, il nuovo ennesimo nome escogitato da miguel per il comunismo post-moderno e post-bolognina, gia’ sta avanzando inesorabile da tutte le parti?
          🙂

          ivan (ilic) “illich”, il prete, che se fu un cattivo maestro ebbe ben pochi allievi.

          Nonostante le apparenze non era un comunista (anche perche’ non era un fanatico della tecnocrazia ne’ delle istituzioni, che sono la forma burocratica della tecnocrazia – praticamente l’opposto di AdV). Sulla scuola, aveva infatti piu’ o meno le stesse idee di reagan e dei ciellini: il buono scuola e che ognuno lo spenda meglio che puo’ secondo il suo giudizio. Prova a leggere “descolarizzare la societa’”, ne parla se non ricordo male fin dalle prime pagine, ma non credo ti si confaccia, in fin dei conti prima che arrivasse AdV eri tu lo stalinista del gruppo, no? (me l’avevi detto tempo fa per scherzo).

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ firmato winston

            “Cosmocrazi”

            Forse te l’ho già postato, ma nel caso:

            La privatizzazione della salute

            “Qui non decide lo Stato”: ecco il concetto-chiave della drammatica vicenda No Vax. La frase è stata pronunciata in un asilo steineriano di Roma per spiegare ai genitori perché il personale (contagiato) non era vaccinato e non indossava la mascherina: perché “qui non decide lo Stato”. È il vero succo dello spirito No Vax, l’aspetto più rilevante e anche più interessante di una rivolta altrimenti inspiegabile; ed è, mi scuso per la semplificazione, un succo di destra.

            Lo Stato, con le sue regole e le sue leggi, non solo non è infallibile, ma sarà sempre un’approssimazione maldestra. Eppure molte persone, tra le quali mi annovero, non saprebbero farne a meno. L’esempio classico è quello dell’educazione: tra la scuola pubblica, affidata allo Stato e uguale per tutti, e una scuola dove decidono i genitori, non ho esitazione a preferire la prima. La famiglia non è – no che non lo è – un insieme più rassicurante e lungimirante dello Stato. Prima di tutto perché non esiste (esistono le famiglie, ben diverse l’una dall’altra). Poi perché l’educazione statale è la sola mediazione accettabile tra volontà differenti, etiche differenti.

            Lo stesso vale per la sanità pubblica, la giustizia, l’esercito, la protezione civile. Per tutto. Sono statalista, con tutti i distinguo del caso, ed è anche (non solo) per questo che mi considero di sinistra. Diffido della privatizzazione della salute e della scienza, penso che porti danni ben più gravi di quanti ne produca lo Stato. Quanto al povero Steiner è morto quasi cento anni fa, nel 1925. Un secolo di scienza e di pensiero ci separano da lui. Quando disse che “il mondo politico non deve occuparsi della salute”, la sanità pubblica non esisteva. Citarlo oggi come testimonial No Vax non è gentile nei suoi confronti.

            Michele Serra 06/02/2022

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • firmato winston scrive:

              Perche’ ti umilii cosi’?
              Le cose che scrive Serra le avrebbe potute scrivere un bambino di 8 anni, e neanche tanto intelligente..

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ firmato winston

                “8 anni”

                Appunto. Sono cose così ovvie che ci arriva pure un bambino.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                no, sono cose così stupide che a 9 anni il bambini se ne accorge e cambia idea.

                quello intelligente.

              • Andrea Di Vita scrive:

                @ Francesco

                “intelligente”

                Intelligente e sano.

                Perché alla prima carie, vedi come i suoi genitori (e lei/lui di riflesso) desiderano una nella sanità disponibile e gratuita.

                Mica hanno tutti Fontana e Gallera, alla Sanità.

                Ciao!

                Andrea Di Vita

              • Francesco scrive:

                “sanità disponibile e gratuita” … ce l’ho, qui, in Lombardia. Grazie

                PS in realtà per i denti non funziona, è una cosa lombarda o italiana?

                PPS avrò scritto un milione di volte che sulla Sanità sono un compagno, non far finta di non saperlo!

                🙂

              • firmato winston scrive:

                francesco
                “sulla Sanità sono un compagno”

                Ma i ciellini lombardi non erano tutti per la sussidiarieta’ pubblico/privato, cosa peraltro storicamente ovvia visto che fino a ier l’altro della sanita’ pubblica (ma anche della scuola) si occupava tradizionalmente quasi solo la chiesa (da cui l’infinita’ di cliniche private convenzionate che fino a qualche decennio fa, fin che ce n’erano in abbondanza, erano gestite dalle suore in stile caserma dei puffi).

    • PinoMamet scrive:

      Mi tocca fare un OMDAF quasi totale!

      F nel senso classico di Francesco, ovviamente.

    • Peucezio scrive:

      Francesco,
      “alla fine mi tocca ricordare che “uno che non è comunista a 20 anni è senza cuore, uno che è comunista a 40 anni è senza cervello””

      Sai che questa però non l’ho mai capita?
      Cosa c’entra un’ideologia materialista e cinica col cuore?

      • roberto scrive:

        cosa c’entra “ideologia materialista e cinica” con comunismo?

        • Miguel Martinez scrive:

          Per roberto

          “cosa c’entra “ideologia materialista e cinica” con comunismo?”

          dipende molto da come si definisce comunismo.

          Se lo si definisce alla maniera di ADV, direi che Peucezio ha ragione.

          Se lo si definisce, che so, alla maniera che so, di Jacques Camatte, Peucezio ha torto.

          • firmato winston scrive:

            Martinez, non fare casino come al solito nel tuo testardo tentativo di riscrittura (che fra l’altro e’ tipicamente staliniano) della storia del comunismo, non confondiamo il socialismo libertario proudoniano e l’anarchismo (individualista e/o socialista) col comunismo, che stanno, specie nel rapporto con lo Stato, agli estremi antipodi.
            Proudhon l’hai mai sentito nominare? Forse e’ un po’ piu’ importante di Camatte.

        • Peucezio scrive:

          Roberto,
          questo chiedilo a Marx, non a me.
          Il materialismo dialettico l’ha inventato lui, non io.

      • PinoMamet scrive:

        Peucezio, tu, lasciatelo dire ce ne affetto, sei tutto strano 😉 e le cose ovvie ti appaiono complicate- e viceversa.

        Tu forse quando senti “comunismo” pensi agli scritti di Marx.

        Io penso ai “comunisti” cioè le persone che votavano il PCI perché credevano sinceramente che avrebbe creato una società più giusta; come il cattolico credeva nel Paradiso.

        Ma non solo Peppone, che è stato il nonnodi tantissimi un Emilia, Toscana ecc.; anche ai suoi figli e nipoti, magari critici verso il PCI o i sovietici, ma convinti che comunismo significasse maggior libertà per tutti.

        Ora, questa era appunto una convinzione scusabile a vent’anni- chi non starebbe dalla parte che promette più equità, se non un iniquo?

        Molto meno a quarant’anni, quando solo un idiota non si accorgerebbe che nei paesi comunisti c’era assai meno libertà che altrove…

        In fondo si tratta semplicemente del fatto che il giovane è idealista e il vecchio disincantato.

        Certo,se di identifica l’idealismo con la sinistra, ma tu arrivi sempre contromano 😉 in queste cose.

        (Ma neppure, perché il fascismo che sta simpatico a te è proprio quello meno idealista epiu istituzionale)

        • Francesco scrive:

          il fascismo credo detenga il record mondiale di contraddizioni interne

          per cui è tutto, veramente tutto, roba da far schiattare di invidia qualsiasi comunista

          compreso il massimo dell’idealismo E del decoro istituzionale allo stesso tempo

          😀

        • Peucezio scrive:

          Pino,
          sì, ma io credo ci sia una mistificazione intrinseca in tutto ciò.
          I giovani comunisti di cui parli erano essenzialmente organici alle mode ideologiche dell’epoca. Il che efdfettivamente è rafforzato dalla giovane età: il giovane è più gregario. Ma non credo in una vera trasformazione. Non si sono più definiti comunisti perché nel frattempo il comunismo è caduto.
          È caduto perché nei paesi comunisti a generazioni di vecchi grigi funzionari di partito si è sostituita una generazione di giovani fighi americanizzati che volevano i jeans e la Coca Cola.
          Ma per il resto quella gente è rimasta la stessa: conformista, arrogante, aggressiva, in linea con lo spirito del tempo. L’approdo ultimo è l’isteria perbenista vaccinista.
          Ma al di là dell’adesione a conformismi e mode, ci sono valori intrinseci.
          Il Novecento e in generale l’umanità ormai senza Dio, senza valori e senza categorie morali è abbastanza fisiologico che mettesse le sue energie e spinte ideali in un’ideologia assassina che desacralizza tutto e vede il mondo come una tremenda macchina efficiente.
          E in effetti a quell’epoca i vecchi vedevano i giovani come cinici, violenti e senza valori, non come illusi e candidi idealisti. E collegavano ciò a un mondo consumista e materialista, incapace di trasmettere vere idealità.

          Tutt’altra cosa era l’operaio o il contadino comunista: sfruttato e indigente, vedeva con estremo pragmatismo quelle idee come mezzo di riscatto e infatti in certe fasi storiche ha funzionato. Ma lì non c’entra nulla l’idealismo giovanile.

  3. firmato winston scrive:

    Visto che poco tempo fa Ros l’aveva citato in un suo torrenziale post, un articoletto interessante di Geminello Alvi su Sombart:

    Lusso e capitalismo
    https://www.laconfederazioneitaliana.it/?p=9937

    E pensare che non esisteva ne’ amazon, ne’ “i mostri che si nutrono di dati”, Miguel…
    Come la mettiamo…

    Visto che c’ero, vi ho citato il blog di alvi, http://www.laconfederazioneitaliana.it

    Alvi se non erro e’ un comunitarista olivettiano-steineriano (steiner e’ lo stesso di quella biodinamica che preoccupa il fisico linceo ma poco filosofo Parisi)

    • Ros scrive:

      firmato winston, …Lusso e capitalismo
      https://www.laconfederazioneitaliana.it/?p=9937

      Charles C. Mann: “1493. Pomodori, tabacco e batteri.
      Come Colombo ha creato il mondo in cui viviamo”
      https://www.amazon.it/Pomodori-tabacco-batteri-Colombo-viviamo/dp/8804679735

      il libro si fa leggere.

      Le Spezie! Ve le ricordate?

      E’ con le spezie che la “modernità” – quel vaso di Pandora scoperchiato con le Americhe – si affaccia;
      dalla fregola ossessiva per le spezie!

      Le esplorazioni servivano ad eludere con nuove rotte il controllo e monopolio portoghese delle spezie tenuto con l’intermediazione degli arabi, persiani, turchi e veneziani, oltre all’Impero Ottomano.

      Monopolio aperto da Enrico il Navigatore e poi consolidatosi con Vasco da Gama nel 1498:
      da Lisbona doppiare il Capo di Buona Speranza, lungo le coste dell’Africa orientale fino al mare arabo e da li a Goa, Calicut e Cochin nel Malabar.
      Circumnavigando India e Ceylon, il Golfo del Bengala, lo Stretto di Malacca, il Mar di Sunda e il Mar di Banda fino alle Isole delle Spezie (le Molucche) : Ambon, Tidore e Ternate.

      Colombo cercava nuove vie alle Indie causa spezie, innanzitutto (un lusso ed un capriccio venduto a peso d’oro).

      Le spezie (poi lo zucchero, il te , il tabacco, l’oppio, i narco…) ha definito quell’epoca di cui oggi siamo il prodotto, e dipendenti.

      Sono il punto di partenza dell’espansione europea nel mondo e del colonialismo, nato da un lusso frivolo culinario.

      La supremazia dell’occidente è in buona parte figlia delle spezie.

      Il Capitalismo (vedi anche ” la favola delle api di Mandeville) nasce e pasce
      – diciamo pure per non dire solo😉 – dal superfluo; dalle fantasie del desiderio:
      “Macchine desideranti. Capitalismo e schizofrenia” di Gilles Deleuze , Félix Guattari;
      dal lusso, vizio, e dalla voluttà dei sensi,
      oltre (o nonostante, o viceversa…) all’austerità ed Etica protestante di un Max Weber;

      Piero Camporesi “Il brodo indiano. Edonismo e esotismo nel Settecento”
      https://www.ibs.it/brodo-indiano-edonismo-esotismo-nel-libro-piero-camporesi/e/9788842823834?inventoryId=81739050

      Quel “tutto su bello, niente sull’utile”
      (la bolla dei tulipani, la tulipomania, speculazione a parte)
      di cui scrive Werner Sombart in “Luxus und Kapitalismus” nell’articolo di Geminello Alvi linkato da firmato winston.

      Di Alvi (comunitarista olivettiano-steineriano) mi sfugge ancora il perché un Giancarlo Giorgetti lo volesse come ministro dell’Economia nel 2019
      https://www.ilfoglio.it/politica/2019/06/12/news/il-tesoro-futuro-di-salvini-259859/
      Misteri.

      • firmato winston scrive:

        Alvi professionalmente era economista-filosofo alla BRI svizzera, all’epoca con un fior di ufficio studi e vivaio di distinte personalita’ che pero’ non ricordo piu’ chi fossero 😉 (Banca dei Regolamenti Internazionali), quindi e’ un fior di competente in materia.

        Mi sono accorto anni dopo averla letta, che aveva scritto pure la prefazione di “Falce e carrello” del patron di esselunga, Caprotti, in senso quasi sicuramente liberale (Francesco! E’ la tua materia). Lo trovi sul mulo.

        Credo sia un liberale, complessivamente. Forse anche un po’ anarchico, la tripartizione steineriana e’ apprezzata in certi ambienti anarchico-libertari. Quindi non e’ per niente strano che sia stato suggerito da Giorgetti (ricordiamoci che gli anarchico-libertari, cosi’ come i comunitaristi, in quanto allergici alla centralita’ dello Stato con la S maiuscola, sono abitualmente definiti nientepopodimeno che di “estrema destra” dai comunisti con la falce e il martello che piacciono a miguel, evidentemente dimentico della fine che gli hanno fare in catalogna…)

        Rudolf Steiner ad un certo punto e’ partito per la tangente col cornoletame biodinamico (pure Alvi a dire il vero e’ un maniaco delle coniche (!), oltre che di arti marziali), ma per molti altri aspetti e’ stato un personaggio notevole. Le scuole steineriane non sono poi male.

        Qualche riga da wikipedia sulla tripartizione steineriana:

        “Il motivo essenziale che porta a giudicare negativamente le tesi di Woodrow Wilson è l’autodeterminazione dei popoli in esso postulata: Steiner riconosceva in essa un’idea illusoria che al contrario della sua palese plausibilità avrebbe generato un’epoca di nazionalismo e razzismo. In una verità sociale plasmata sempre più da una moltitudine di appartenenze etniche e culturali, a quest’idea distruttiva Steiner vi opponeva “l’autodeterminazione dell’individuo”.
        Dopo la Prima Guerra Mondiale, Steiner assieme all’imprenditore Emil Molt, nel quadro di un’azione comune, tentò per alcuni anni di trovare dei sostenitori per la tripartizione sociale, in modo tale da realizzare tali idee in Germania, dapprima nel 1919 nella regione del Württemberg.
        Dopo molti sforzi venne fondata la prima scuola basata sui principi della pedagogia Waldorf. La tripartizione doveva combattere (nel clima di incertezza seguito alla prima guerra mondiale) la corrente nazionalista e comunista, oltre che arginare il capitalismo.”

        Probabilmente trovi diverse cose su steiner e su adriano olivetti proprio sul sito “laconfederazioneitaliana.it”: chi di piu’ adatto ad essere chiamato da giorgetti se non uno che ha titolato cosi’ il proprio sito?

        Dovrei ripassare, ho ricordi complessivi ma anche vaghi.

        • Ros scrive:

          firmato winston: ”
          …Credo sia un liberale, complessivamente. Forse anche un po’ anarchico, la tripartizione steineriana e’ apprezzata in certi ambienti anarchico-libertari. Quindi non e’ per niente strano che sia stato suggerito da Giorgetti…

          … ricordiamoci che gli anarchico-libertari, cosi’ come i comunitaristi, in quanto allergici alla centralita’ dello Stato con la S maiuscola, sono abitualmente definiti nientepopodimeno che di “estrema destra” dai comunisti con la falce e il martello…”

          interessantissimo firmato winston
          grazie mille😀

          di Steiner sono digiuno; sempre un po’ scartato per disinteresse alla materia, e forse a torto e pregiudizio, visto come metafisico-positivista-ragioniere di quelli così tipici dello Zeitgeist tardo ottocentesco e primonovecentesco che ti cercavano la strumentazione per pesare e misurare l’Anima e lo Spirito.

          Per materializzarli entrambi, quantificarli finemente col pallottoliere.

          Aveva tutte le risposte (Steiner e gli altri), ma dov’è che le pigliava? Va a sapere … da frequentazioni esclusive coi saggi spiritualmente superiori e illuminati di Agarthi? Boh!

          Un poco tipo quello Che in “Morte a credito” (miracolosa bellissima traduzione di Giorgio Caproni) Céline descrive nell’esilarante e tragicomica figura di Roger-Marin Courtial des Pereires, ma più esoterista spiritual o quello che è.

          Ma, ripeto, non ho mai letto Steiner, quindi parlo per parlare😄

          Dalla lettura di “La necessità degli apocalittici” di Geminello Alvi

          https://www.ibs.it/necessita-degli-apocalittici-ebook-geminello-alvi/e/9788829710508
          e di “Eccentrici” e “Uomini del Novecento”

          mi ero, nebulosamente, fatto l’idea che fosse in qualche misura segnato da quel marchio ambiguo di Caino dell’Antimodernismo (Miguel ne aveva proposto un assaggio con gli articoli del “Il Covile” tempo a dietro) descritto da Antoine Compagnon;

          marchio che tanto mi sollùcchera e m’incuriosisce

          https://www.ibs.it/antimoderni-da-joseph-de-maistre-ebook-antoine-compagnon/e/9788854516335

          «Chi sono gli antimoderni? […] Non tutti i campioni dello status quo, i conservatori e i reazionari di ogni sorta, non tutti gli ipocondriaci delusi del proprio tempo, gli immobilisti e gli oltranzisti, gli accidiosi e i micragnosi, ma i moderni non entusiasti dei Tempi moderni, del modernismo o della modernità, o i moderni che furono tali loro malgrado, moderni lacerati o anche moderni intempestivi.»

        • Ros scrive:

          firmato winston: “….dai comunisti con la falce e il martello che piacciono a miguel…”

          ma Miguel non è per le enclave comunitariste, autodeterminate e collettiviste graberiane,
          anti burocratiche financo “piratesche” di ” Libertalia”
          https://it.wikipedia.org/wiki/Libertalia

          o ls Città Libera di Christiania (Fristaden Christiania) di Copenaghen?
          https://it.wikipedia.org/wiki/Christiania

          di: Adriano Favole “Oceania. Isole di creatività culturale”

          Jacques T. Godbout “Lo spirito del dono”, di Mauss…

          Marshall Sahlins “L’economia dell’età della pietra”

          Pierre Clastres “La società contro lo stato”

          Dan Hancox. Marinaleda “Il villaggio contro il mondo”
          https://www.ibs.it/marinaleda-villaggio-contro-mondo-libro-dan-hancox/e/9788899706029

          di Franco La Cecla…

          i Nidiaci in Oltrarno enclave come sopra un pochettino?
          Talvolta m’era parso… il desiderio almeno

          Miguel comunista statalista totalitario con la falce e il martello non mi era mai parso proprio

          Ma io capisco sempre poco e male😄

          • firmato winston scrive:

            “Miguel comunista statalista totalitario con la falce e il martello non mi era mai parso proprio”

            Infatti avrai notato che cadono le palle un po’ a tutti quando ogni tanto rispolvera qualche nostalgia marxista-leninista che fa a pugni col resto che citi sopra, e che fa dubitare sulla sua sincerita’ o comunque su da che parte tiri il suo subconscio. Ma lo fa, e io magari commento “miguel e’ inutile che cerchi di salvarti l’anima con le professioni di fede comunista tardive”. Secondo me, c’entra molto la tipica fascinazione del borghese imbelle per i “delinquenti naturali” (vedi un’intera letteratura e cinematografia in proposito), che io invece proprio non riesco a reggere, e che mi fa disprezzare i borghesi.

            C’e’ un libretto del premio nobel vargas llosa che vorrei leggere ma non riesco a trovare in rete in italiano, “il manuale del perfetto idiota latino americano”, del resto scomparso dalle librerie e non piu’ ristampato, che non so perche’ mi viene in mente proprio adesso.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per FW

              “rispolvera qualche nostalgia marxista-leninista ”

              Caspita, è la prima volta in una lunga vita, credo, che qualcuno mi abbia dato del “marxista-leninista” 🙂

            • Francesco scrive:

              😀

              letteratura interessante, uno dei pochissimi esempi di autocritica latinoamericana, preferiscono prendersela con gli USA (o con gli inglesi, se sono molto colti)

        • Francesco scrive:

          x FW

          ce l’ho, il libro del Caprotti! lo ho pure letto, per divertimento più che altro.

          Figura tipica dell’imprenditore geniale quanto maniacale, uomo a una dimensione alla fine incompiuto e non credo felice.

          • firmato winston scrive:

            “geniale quanto maniacale, uomo a una dimensione alla fine incompiuto e non credo felice”

            Bah temo che siano rarissimi ed eccezioni che confermano la regola, gli imprenditori a quel livello che riescono a non perdere il senno a causa del troppo potere “cosmocratico” che sentono/credono di possedere, circondati dall’aura di devozione e infallibilita’ come per forza sono. Sono rari anche a livelli molto piu’ bassi… Per non parlare di politici, competenti ed esperti (altro che effetto dunning/kruger…).
            Ma appunto il regresso allo stadio infantile nel delirio di onnipotenza e’ tipico della specie umana, che e’ flessibile, narcisista, incontentabile e intelligente proprio perche’ e’ infantilizzata, costituita da bambini mai e mal cresciuti, da cui i problemi .
            Gli uomini e le donne sono bambini che non crescono mai.

            Il fenomeno, Moi, e’ rappresentato in modo allegorico ed efficace dal finale di “spirited away” di miyazaki, nel bambino della strega.

            • Francesco scrive:

              1) titolo italiano! Miyazaki qui è un Mito

              2) il successo, in tutti i campi, spesso dipende dalla mono-maniacalità. Prendi Don Giovanni, solo a quello pensava. ma la vita è più ampia – il che è la mia scusa preferita per non essere un uomo di successo

              3) è anche uno dei motivi del mio amore per la Chiesa-istituzione, che funge da limite e salvezza per i santi maniacali.

              ciao

      • Ros scrive:

        “…E’ con le spezie che la “modernità” – quel vaso di Pandora scoperchiato con le Americhe – si affaccia;
        dalla fregola ossessiva per le spezie!…”

        Ah! Dimenticavo di citare “Spezie. Una storia di scoperte, avidità e lusso” di Francesco Antinucci, da cui ero pure partito:

        “La storia di una delle categorie alimentari più interessanti e controverse, affascinanti come può esserlo solo il superfluo. Carlo Petrini”

        Dall”invenzione’ della speculazione finanziaria all’apertura di nuove rotte: zenzero, cannella, noce moscata, curcuma, pepe, zafferano hanno cambiato la storia. Nicola Saldutti, “Corriere della Sera” … ci metto pure gli ipse dixit😄

        https://www.ibs.it/spezie-storia-di-scoperte-avidita-ebook-francesco-antinucci/e/9788858126042

        … e sempre da Charles C. Mann: “Il successo evolutivo è la condanna dell’Homo sapiens?”
        https://www.indiscreto.org/il-successo-evolutivo-e-la-condanna-dellhomo-sapiens/

        articolo che – conscio della mia naïveté “Balocchi & profumi” – tanto mi è piaciuto da leggerlo e rileggerlo,
        e che lato sensu integra e riporta l’argomento d’allargata ma mai troppo divagata discussione a quello che a Miguel preme :

        “…La fondamentale questione che Mann si pone, attraverso un confronto con il pensiero di Lynn Margulis, tuttavia, è un’altra e di tipo squisitamente morale: l’umanità, in quanto specie, è destinata a seguire un destino biologicamente inevitabile di insaziabile consumo delle risorse e autodistruzione, oppure sarà in grado di esercitare una volontà collettiva che tramite una immane decisione potrà frenare la sua corsa verso l’annichilimento…?”

        • firmato winston scrive:

          “La fondamentale questione che Mann si pone, attraverso un confronto con il pensiero di Lynn Margulis, tuttavia, è un’altra e di tipo squisitamente morale: l’umanità, in quanto specie, è destinata a seguire un destino biologicamente inevitabile di insaziabile consumo delle risorse e autodistruzione”

          Fondamentale…

          Sinceramente non riesco a capire cosa ci sia di difficile nel rendersi conto e nel dire che qualsiasi specie si adatta, automaticamente per cosi’ dire, alle risorse disponibili in un dato momento.
          E’ tautologico.
          Se le risorse non rinnovabili diminuiranno, anche gli uomini diminuiranno? E cosa c’e’ di strano? Non sono aumentati quando le risorse aumentavano? Tutti gli uomini che nascono prima o poi muoiono, per una causa o per l’altra. Sembra quasi che questo sia un difetto del mondo che dobbiamo correggere. Non e’ un difetto, e’ il modo in cui il mondo funziona, se non fossero morti gli uomini prima di noi, noi non esisteremmo. Poi, basta una semplice estrapolazione.

          Questo ovviamente non significa che bisogna uccidere tutti subito cosi’ da anticipare la soluzione “finale”, cosa che vi fara’ sentire particolarmente buoni accusandomi e lo farete solo per questo, significa “un colpo al cerchio un colpo alla botte”, si va avanti navigando a vista e adattandosi alla situazione meno peggio che si puo’, senza isterie e cosmocrazie. Che tanto poi arriva un sars-cov-3 che accoppa tutti e scompiglia i piani (si fa per dire, le cose imprevedibili che succedono non sono mai quelle previste, sempre e per definizione).

          • Ros scrive:

            firmato winston “…Se le risorse non rinnovabili diminuiranno, anche gli uomini diminuiranno? E cosa c’e’ di strano?…”

            Beh è triste☹, un po’ è un peccato rinunziare ai record di produzione progressivi demografici: nell’ottocento 1 miliardo, nel 1960 4 miliardi (cifre a caso) oggi 8 miliardi….

            Con lo stampino a gonfie vele

            E’ triste;
            la produzione umana, il suo allevamento andava così bene😒

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Ros

        “Charles C. Mann: “1493. Pomodori, tabacco e batteri.
        Come Colombo ha creato il mondo in cui viviamo””

        Affascinante, grazie!

        tinyurl.com/2p8dymv4

        • firmato winston scrive:

          E il mais no? Il mais e’ il cereale di gran lunga a maggiore produttivita’, pensate a quante centinaia di semi ha una pannocchia mentre la produttivita’ tipica medievale precedente era di solo 4 volte il seme, che infatti fece esplodere la popolazione dei luoghi in cui venne introdotto, ma che dopo poche generazioni cominciava a morire di pellagra perche’ aveva da mangiare solo mais e non poteva piu’ tornare indietro a colture meno produttive ma piu’ varie (magari con un po’ di carne e latticini). E tutto tornava alla miseria, alla fame e alle malattie che c’erano prima, ma in un sacco di gente in piu’, vuoi mettere la soddisfazione? Con buona pace di Graeber, ros.

          • Ros scrive:

            firmato winston “E il mais no? Il mais e’ il cereale di gran lunga a maggiore produttivita’, che infatti fece esplodere la popolazione dei luoghi in cui venne introdotto, ma che dopo poche generazioni cominciava a morire di pellagra perche’ aveva da mangiare solo mais e non poteva piu’ tornare indietro a colture meno produttive ma piu’ varie (magari con un po’ di carne e latticini). E tutto tornava alla miseria, alla fame e alle malattie che c’erano prima, ma in un sacco di gente in piu’, vuoi mettere la soddisfazione?…”

            Carenza dell’acido nicotinico. la Niacina, vitamina del gruppo B (B3) che è sì presente nel mais…ma in forma non direttamente assimilabile.

            I popoli di centro e Sud America, che si nutrivano anche loro prevalentemente di mais, non soffrivano di pellagra.

            La farina di mais la lasciavano una notte in acqua di calce e questo trattamento alcalino rendeva disponibile l’assorbimento della Niacina.
            I procedimenti di Nixtamalizzazione
            https://it.wikipedia.org/wiki/Nixtamal

            del mais in uso millenario nell’America Centrale, e della preparazione dei derivati, (il Pozol), arricchivano la pasta di mais in Niacina e altre vitamine, e inoltre in quantità notevoli di aminoacidi (proteine).

            Le popolazioni che, per abitudine e disponibilità consumavano la polenta con il latte, in particolare in alcune zone della Lombardia, non erano soggette alla malattia: difatti il latte contiene proteine ad alto valore biologico e anche vitamine idrosolubili che scongiuravano la malattia.

            • Ros scrive:

              la Nixtamalizzazione è uno di quei procedimenti biochimici che popoli sciamanici e animisti considerati a torto senza Scienze hanno intuitivamente scoperto e sviluppato al meglio delle possibilità.

              Mark J. Plotkin, botanico, in “Racconti di un apprendista sciamano” racconta come le case farmaceutiche stanzino milioni per le ricerche fatte sugli usi medicinali di piante delle popolazioni tribali poi dimostratesi efficaci per qualche alcaloide sapientemente combinato dai nativi.

              Prendi L’Ayahuasca:

              è composto da due piante Banisteriopsis Caapi e Viridis Psychotria in genere – ma anche tante altre dagli stessi alcaloidi e IMAO: Inibitori delle monoamino ossidasi e β– carboline – insieme ad un particolare procedimento di combinazione e cottura, anche rituale ma pragmaticamente necessario).

              Piante che da sole non hanno alcun effetto
              (La DMT diventa attiva oralmente solo se associata a MAO inibitori delle β-carboline: armina, armalina e tetraidroarmina), ma combinate in un certo modo fanno assorbire tramite i MAO, la DMT, Dimetiltriptammina coi suoi noti effetti psichedelici.

              https://it.wikipedia.org/wiki/Ayahuasca

              • Moi scrive:

                … c’è chi dice che gliel’ avrebbero insegnato Quelli Che Atterravano a Nazca:D , ai PreColombiani. 😉

  4. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Leggo soltanto adesso.

    Grazie, grazie!

    Però devo subito dissipare un equivoco.

    Quella che Martinez chiama ‘cosmocrazia’ ( sembra la virtù del Pantokratir dei mosaici bizantini 😉 ) non è quello che auspico io, bensì quello che si sta realizzando in pratica sotto i nostri occhi.

    Eterogenesi dei fini alla grande.

    Persino il politically correct torna utile:

    https://www-forbes-com.cdn.ampproject.org/c/s/www.forbes.com/sites/annakaplan/2022/02/04/sales-of-maus-soar-753-in-last-week-of-january-following-ban-by-tennessee-school-district/amp/

    Quanti prima della pandemia avrebbero scommesso in un ritorno alla grande dello Stato?

    Quanti prima di Greta avrebbero invocato una governante globale?

    Quanti avrebbero immaginato un papa che sembra uscito da una canzone di Jovanmotti?

    Sono queste le cose che fanno a pezzi le superstizioni, altro che Peppone e don Camillo.

    I fiumi sono spesso turbolenti e imprevedibili, ma di solito è nel mare che sfociano. 😉 😉

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Andrea Di Vita scrive:

      Governante=governance… Ma a pensarci una Greta global housemaid ci sta bene.

      Andrea Di Vita

      • Andrea Di Vita scrive:

        Dimenticato: il Kosmos954 è caduto. Gli altri 953 girano come orologi. Una % di successi invidiabile, in astronautica e non solo.

        Andrea Di Vita

        • Miguel Martinez scrive:

          Per ADV

          “dimenticato: il Kosmos954 è caduto. Gli altri 953 girano come orologi. Una % di successi invidiabile, in astronautica e non solo.”

          Vero!

          Un tributo all’ingegno degli ingegneri…

    • PinoMamet scrive:

      Mah…

      il Papa che sembra uscito da una canzone di Jovanotti è proprio la descrizione che ne darebbero i sedevacantisti, e non in tono lusinghiero 😉 , comunque credo che se lo aspettassero più o meno tutti, dal Concilio Vaticano II; ma lasciamo che ne parlino gli amici cattolici.

      Una governance globale continua a spaventarmi, se ispirata da Greta Thunberg mi terrorizza addirittura.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ pino Mamet

        “terrorizza”

        Infatti non ho detto che sia desiderabile.

        Ho cercato di descrivere un aspetto dello spirito dei tempi.

        “sedevacantisti”

        Non lo so, ma… un papa così senza ditino imperatore non l’avevo mai visto, neanche Roncalli. Più che “Mater et magistra”, la chiesa sembra “Soror et ministra”.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Moi scrive:

          Papa Bergoglio che si confessa 😀 da Fabio Fazio … ancora non l’ ho visto, ma mi sto preparando psicolgicamente. 😉

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Moi

            “Papa Bergoglio che si confessa 😀 da Fabio Fazio”

            Credo che sia un comportamento decisamente perdente.

            Se vuoi sfondare a Sanremo, o ti copri di tatuaggi dalla testa ai piedi e urli a squarciagola, o è meglio che fai un altro mestiere.

            Non a caso Papa Francesco piace ai non cattolici, “un Papa meno antipatico del solito”. Mentre ispira molto poco ai cattolici stessi.

            Certo, le novità sono simpatiche la prima volta, ma dopo Fazio, dove andrà?

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Pino Mamet

        “il Papa che sembra uscito da una canzone di Jovanotti è proprio la descrizione che ne darebbero i sedevacantisti,”

        Infatti, ADV ha la straordinaria dote di darti qualcosa di schierarsi, di darti immagini che o le ami o le odi.

        Non ha detto, “un Papa attento ai bisogni del prossimo”, che puzza di fuffa lontano un miglio, ma allo stesso tempo non puoi dire niente contro.

        ADV è un cosmocrate non inclusivo, e questo mi piace molto.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per ADV

      “Quella che Martinez chiama ‘cosmocrazia’ ( sembra la virtù del Pantokratir dei mosaici bizantini 😉 ) non è quello che auspico io, bensì quello che si sta realizzando in pratica sotto i nostri occhi.”

      Tu stai definendo in modo preciso il Grande Reset di Klaus Schwab.

      Che ogni volta che si cita, la canea inizia a ululare, “complottista! Credi al Grande Reset! E magari credi pure che i giudei avvelenano i pozzi e che i gatti neri portino sfortuna!”

      Bene, il forum di Klaus Schwab è l’organo ideologico delle 1000 aziende (se ricordo bene il numero) con maggiore fatturato al mondo. Se non sono poteri “forti” loro, non so chi lo possa essere.

      Questo non vuol dire che Schwab sia potente, è solo un portavoce, e non è certo a Davos che si decidono i destini del mondo, ma nell’interazione incessante tra i dirigenti delle suddette aziende.

      Bene, dicono più o meno quello che dici tu: ogni catastrofe è una fantastica opportunità per fare un pacco di soldi, fondendo come sempre controllo statale, ingegnosità tecnica e profitto privato.

      Poi se lo dice ADV, non è più complottismo!

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Martinez

        “Reset”

        Non so se sia un Reset. Sicuramente è un di aggiustamento degli equilibri tradizionali, gattopardesco finché si vuole per carità, di fronte a un cambiamento delle condizioni ambientali al contorno,cambiamento prodotto – si badi – proprio dal tentativo di mantenere quegli equilibri.

        Così, in Cina il potere del Partito si regge sulla promessa di un maggiore benessere materiale per quote crescenti di popolazione, e la Diga delle Tre Gole modifica la rotazione terrestre da quanto deve essere grande per produrre una piccola parte dell’elettricità che serve alle lavatrici di ottocento milioni di massaie cinesi.

        Da noi, chi proclamava il TINA thatcheriano ora invoca i ristori dello Stato. Chi nega il cambiamento climatico si trova le piazze piene di giovani terrorizzati dalle prevedibili conseguenze. Chi strilla di chiudere le frontiere si ritrova invaso dai clandestini.

        Non c’è bisogno che sia inclusivo io.

        Siamo tutti noi che, per il fatto stesso di desiderare e di essere in tanti, spingiamo collettivamente in una certa direzione. In questo senso (e temo solo in questo) l’intuizione del cosmista Vernadskij di una incipiente ‘noosfera’ (poi ripresa da Teilhard de Chardin) è azzeccata. Ma è una noosfera fatta di Sanremo e Lady Gaga.

        Le idee di libero mercato o di lotta di classe sono poco più che feticci, in questa prospettiva, feticci che rimastichiamo (io per primo) ad esorcizzare la nostra ignoranza. “L’ultimo neutrone di una bomba atomica è perfettamente libero, ma la bomba scoppia lo stesso”, come scrive Heinlein nel capolavoro “The Year of The Jackpot” (“L’anno del diagramma”).

        Se la traiettoria che seguiamo inconsapevolmente ci porti all’estinzione dell’ecumene (e della specie umana con esso) o alla sua espansione fuori dalla Terra non so dire. Rimane certo vera la constatazione di Tsiolkovskij (il cosmista che le astronavi le inventò davvero, e che ne scrisse l’equazione fondamentale): “La Terra è la culla dell’umanità, ma non si può mica vivere sempre nella culla”.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Miguel Martinez scrive:

          Per ADV

          “Non se sia un Reset”

          molte riflessioni importanti.

          Mi soffermo solo su un dettaglio secondario:

          “Chi nega il cambiamento climatico si trova le piazze piene di giovani terrorizzati dalle prevedibili conseguenze.”

          Sarà che vivo in Italia, ma:

          1) da quando c’è il Covid gli unici a parlare di ambiente sono i nuclearisti 🙂 e le aziende che devono promuovere qualche Prodotto Amico della Natura

          2) prima del Covid ci furono in effetti diversi giorni in cui i ragazzi facevano forca a scuola non si sa bene perché: nulla di male, sono contento che lo abbiano fatto, e qualcuno ha addirittura cominciato a chiedere che a scuola si mettessero delle pattumiere per la raccolta separata dei rifiuti. Per cui i custodi mettevano tre pattumiere, alla fine della giornata mettevano tutto dentro un sacco e lo buttavano insieme nel misto.

          3) poi sono arrivati miliardi mascherine e guanti di plastica, ed è finita la storia. Mi dispiace per i Destri che avevano paura che Greta li violentasse.

          • Francesco scrive:

            beh, anche se fosse solo una maggiore consapevolezza di cosa sia l’energia nucleare, Greta avrebbe ottenuto qualcosa di importante!

            comunque devi dare tempo alle idee di avere effetti, pure Maometto morì prima della massima espansione dell’Impero arabo islamico da lui fondato

            ciao e coraggio

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “la Diga delle Tre Gole modifica la rotazione terrestre”

          Sì, di 6 centomilionesimi di secondo. Calcolati dagli americani in funzione anticinese con la classica tecnica dei fisici: facciamo finta che siamo in un laboratorio sterile e immutabile e che non esista la tettonica a placche che cambia la distribuzione della massa terrestre più o meno in qualsiasi istante.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ mauricius tarvisii

            “fisici”

            Mah, veramente ormai la rotazione della Terra la si misura direttamente con una rete di satelliti e usando la relatività generale per tener conto della distorsione sulle frequenze dei segnali dovute alla massa terrestre. Si vedono pure le fluttuazioni alla quinta cifra decimale legate ai moti del mantello.

            Sì, è proprio la tecnica dei fisici.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              La quinta cifra decimale è una cosa, l’ottava un’altra. Soprattutto visto che:
              – l’invaso non si riempie in un giorno
              – quell’acqua era neve ad altitudini più elevate.
              Mi puzza di fuffa alla “tutti i cinesi che saltano contemporaneamente”.

    • Francesco scrive:

      1) Quanti prima della pandemia avrebbero scommesso in un ritorno alla grande dello Stato?

      Veramente era già successo nel 2008-2009, anzi era successo troppo poco rispetto a quanto necessario agli occhi di qualsiasi persona attenta. Il problema è che lo Stato quanto “torna” non va dove si è rivelato esserci gran bisogno di lui ma da tutt’altra parte.

      2) Quanti prima di Greta avrebbero invocato una governante globale?

      L’Economist ha invocato un mercato globale dell’inquinamento da molti anni, come rimedio alla tragedia dei commons. Ah, nel mondo reale questa governance che tu invochi non c’è affatto, solo conferenze, chiacchere e sguardi in cagnesco tra vecchie e nuove potenze.

      3) Quanti avrebbero immaginato un papa che sembra uscito da una canzone di Jovanmotti?

      Molti, soprattutto tra i critici più radicali e reazionari del CV2. Forse senza arrivare a immaginare questo Papa e la sua indifferenza al ragionare.

      Ma una domanda te la devo fare: davvero riesci a non vedere l’aumento vertiginoso della superstizione che è in corso?

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “veramente”

        1) vero. Ma dopo il 2008 si era ricominciato alla grande esattamente come prima.

        2) vero. Una foglia di fico che consente ai ricchi che consumano e dunque inquinano di più di continuare a inquinare comprando i diritti di inquinamento dei poveri che comunque inquinano di meno.

        3) vero, ma comunque una minoranza dei cattolici che a loro volta sono una minoranza nel mondo.

        “superstizione”

        Certo che c’è più superstizione. La distruzione della ragione è tipica dei momenti di crisi del capitalismo.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          1) QUASI, voi comunisti avevate già ottenuto il liberi tutti in materia di debito pubblico

          2) veramente sarebbe la soluzione più efficiente al problema dell’inquinamento, molto meglio di qualsiasi governance mondiale.

          3) beh, si può anche essere soli e avere ragione

          insomma, anche questa volta ho ragione io!

          😀

  5. Moi scrive:

    https://it.wikipedia.org/wiki/Cosmismo

    NON nuovissimo … ma fighissimo !

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Moi

      “Cosmismo”

      Uno dei primissimi testi che tradussi nei miei rudimentali studi di russo era il titolo di un manifesto bolscevico degli anni Venti con dipinto un razzo e la scritta “Razzo interplanetario”.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  6. Moi scrive:

    @ ANDREA DI VITA (TUTTI/E/*)

    Come ti spieghi che oggi (!) il 99% della Fantascienza è distopico-depressogeno 😉 ?

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Moi

      “spieghi”

      E’ un bel po’ che non seguo la fantascienza, quindi il mio giudizio è certo attardato sui decenni scorsi.

      La fantascienza è soprattutto letteratura di idee.

      Ecco perché scrittori dallo stile disadorno ma dalle idee fenomenali (per l’epoca: oggi le copiano tutti) hanno avuto un impatto enorme. Due nomi su tutti: Asimov e Dick. Non che non siano possibili veri e propri esperimenti letterari (Bradbury e Sturgeon su tutti): ma la differenza fra ciò che è fantascienza e ciò che non lo è è l’esistenza di un’idea centrale di cui il racconto sviluppa le conseguenze.

      Di recente fenomeni “alla Asimov” scarseggiano. Un controesempio è Ted Chiang, l’autore dei racconti della spettacolare raccolta “Storie della tua vita”, ciascuno o quasi dei quali ha ispirato film (“Arrival”) e serie di telefilm (quella sullo NZT, la droga che trasforma uno sfigato in un genio per pochi minuti) e che ha raccolto una valanga di premi. Per fare un esempio, uno dei racconti parla di un’Inghilterra in piena Rivoluzione Industriale dove il posto della macchina a vapore lo giocano gli homunculi di Paracelso, e un altro racconto narra di come un capomastro babilonese che costruisce la Torre di Babele arriva a capire – a modo suo, s’intende – la curvatura della superficie della Terra.

      Penso che per la fantascienza valga lo stesso discorso che vale per le sceneggiature di Hollywood. Da un po’ di tempo il lavoro dello sceneggiatore è una appendice di quello degli esperti di effetti speciali. Commercialmente, conviene riciclare il passato infinite volte, piuttosto che rischiare. Film struggenti o spiazzanti come “Il gigante di ferro”, “Coco” o anche “L’uomo che uccise Liberty Valance” oggi sarebbero improponibili. Così “AI” di Spielberg (8pielberg!) copia da Pinocchio. Tu hai visto l’italianissimo “L’arrivo di Wang”? Regia Manetti Bros., Ennio Fantastichini nel cast. Chi se l’è filato? Eppure assicuro che meritava.

      Fatto un “Blade Runner”, tutti copiano Blade Runner: pioggia perpetua, automobili che volano, automi e androidi infidi (oppure buoni, e allora cattivi sono gli umani).

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        L’arrivo di Wang

        Peccato che negli ultimi due minuti lo debbano sputtanare con una pessima computer grafica del tutto inutile ai fini della trama.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ mauricius tarvisii

          “pessima”

          Vero. Penso sia stata la mancanza di soldi, oltre all’intenzione di presentare un riverente omaggio alla grafica dei videogiochi da sala giochi anni Ottanta.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          segnato, spero di trovarlo da qualche parte!

  7. Moi scrive:

    @ PEUCEZIO / TUTTI / E / *

    Una petizione per dire no allo scevà. I linguisti: non aiuta l’inclusione e cancella conquiste di secoli

    https://italofonia.info/una-petizione-per-dire-no-allo-sceva-i-linguisti-non-aiuta-linclusione-e-cancella-conquiste-di-secoli/

    OCIO :

    ” la notizia di queste ore è che lo scevà [nonché quella cazzo di “epsilon speculare IPA”, plurale dello scevà … NDR ] ha fatto la sua comparsa anche in su alcuni documenti pubblici del Ministero dell’Istruzione ”

    [cit. ibidem]

    • Tortuga scrive:

      Eh, eh, la firmere volentieri io. Che questa storia dello shevah mi pare una megacaxxata colossale. Il problema è che appena infili il tuo indirizzo e-mail in quel coso ti muore la casella di spam.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Ma poi perché professor# è seguito da un fascista “universitario”?

      • Moi scrive:

        … fascista (!) “universitario” ?

        —————————

        https://invidio.xamh.de/watch?v=-oTpJNecpMc

        • Moi scrive:

          C’è anche chi va ben oltre. Gli articoli determinativi “il”, “lo”, “la”, poiché l’italiano antico, in usi che oggi richiedono “il”, poteva prevedere al maschile singolare la variante “lo”, si pretende che convergano sull’unica forma “lə”, e i rispettivi plurali (“i”, “gli”, “le”) che confluiscano in “l3”, col secondo carattere che non è un 3 ma uno schwa lungo. Entrambi i segni, lo schwa e lo schwa lungo, sono perfino finiti in ben 6 verbali redatti da una Commissione per l’abilitazione scientifica nazionale alle funzioni di professore universitario di prima e seconda fascia.

          [cit. ibidem]

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “Universitario” è evidentemente fallocratico e mal si concilia con l’inclusiv/ “professor/” che precede.

    • Moi scrive:

      … ma perché non han fatto che le parole in “schwa” sono singularia tantum ?!

      … ah, già , per essere più inclusivS 😉 !

  8. Moi scrive:

    “epsilon speculare IPA”

    ———

    In Inglese, seguita da ” : ” di allungamento, viene usata per il fonema tipo la “i” in “bird” o la “o” in word. In realtà, se la fai in “o” di “word” senza essere di madrelingua, la gente in Italia ti guarda con gli occhi strabuzzati, perché c’è scritta la “o”. 😉

  9. Moi scrive:

    Ma non si può reintrodurre in Italiano la “j” e la “i con circonflesso” , tipo in “precipizî buj” ? 😉

    • Moi scrive:

      Poi non sarebbe male recuprarare anche i “Grecismi” etimologici delle y, ph, th, ch , rh ecc … no ? 😉 Poi, ripeto, vorrei anche il ” 々” dal Giapponese per quando si ripete più volte la stessa parola !

      Nonché i punti esclamativi e interrogativi anche inversi come in Spagnolo !

      Direi che potrebbe bastare … non ho chissà quali pretese. 😉

      • Moi scrive:

        E … se proprio, sarebbe gradito imporre in Italiano anche dei diacritici per la dizione (così che nessuno sbaglia più) , un bel Congintivo Futuro alla Spagnola e ,già che ci siamo, anche un bel Infinito Personale alla Portoghese … perché no ? 😉

        ————-

        E voi, che cambiamenti imporreste in Italiano sin da domattina con un bel DPCM ?! 😉 😀

  10. Andrea Di Vita scrive:

    @ tutti

    Buongiorno 7 febbraio 022

    Mattia Feltri

    Ritorno all’ottocento

    Non so se sia consolante, ma di politici balenghi non se ne trovano soltanto in Italia. Ce n’è uno che francamente a noi manca: il presidente del Partito socialista del Belgio, Paul Magnette. Intervistato dal settimanale Humo, Magnette ha confidato il suo progetto: uscire dall’e-commerce. Come abbiamo abbandonato il nucleare, ha detto, così possiamo abbandonare Amazon e roba simile. Magnette ha elencato con alta precisione tutti i danni provocati alla società in generale e ai lavoratori in particolare dal commercio on-line: bassi stipendi, poche tutele, lavoro notturno, botteghe che chiudono eccetera. Così, invece di industriarsi a trovare un modo nuovo di affrontare il mondo nuovo, Magnette pensa di tornare al mondo vecchio. Il Belgio, ha spiegato il leader socialista, sarà di nuovo un paese coi negozi fisici, dove la gente entrerà a far la spesa come ai bei vecchi tempi: che bisogno c’è di ricevere un libro in ventiquattro ore – si è chiesto – quando si può andar per vetrine e rimediarlo in due o tre giorni? Si è sempre fatto così e non è cascato il pianeta. Un po’ come dire: che bisogno c’è di prendere l’aereo e in sei ore atterrare in America, se per secoli ci si è andati in nave in due o quattro settimane, e non eravamo più infelici? Insomma, siccome il Duemila gli impone sfide inedite e non sa come affrontarle (ancora non lo sa nessuno, ed è l’inevitabile di ogni rivoluzione), il rimedio proposto da Magnette è di tornare all’Ottocento. Una piccola isola disconnessa dentro a un globo iperconnesso. Dimostrazione favolosa di come i partiti progressisti siano spesso i più ottusamente conservatori.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Miguel Martinez scrive:

      Per ADV

      ” Paul Magnette. Intervistato dal settimanale Humo, Magnette ha confidato il suo progetto: uscire dall’e-commerce.”

      Magnette ha ovviamente ragione dal punto di vista etico, ambientale, sociale, psicologico e praticamente qualunque altro.

      Dimentica però un particolare: quando si sta cadendo senza paracadute, l’unica certezza è che non si torna indietro. E su questo Mattia Feltri ha ragione.

    • roberto scrive:

      una domanda per magnatte

      se io vado in libreria a cercare un libro (ammettendo per assurdo che ci sia almeno una libreria in ogni paesino), il libraio come me lo procura il libro? telefona all’editore e poi va a piedi a cercarlo? o usa una specie di e-Commerce che magnatte non vede e quindi non lo disturba?

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “se io vado in libreria a cercare un libro”

        Beh, si è sempre fatto… io mi ricordo che quando ero bambino, in un villaggio del Liechtenstein, mia madre riusciva a farsi mandare libri in inglese da regalarmi 🙂

        Comunque la tua obiezione è sensata.

        Da capire nel dettaglio quale sia il progetto di Magnatte, o se magari è solo una battuta su Twitter che lascia il tempo che trova.

        • roberto scrive:

          no non è un twit, è una intervista rilasciata ad un settimanale fiammingo, in belgio ne stanno parlando molto

          • Francesco scrive:

            è roba degna dei leghisti di Salvini o della Meloni

            pure in Belgio sono rincoglioniti?

            • roberto scrive:

              beh c’è gente con idee strane dappertutto, perché non in belgio!?!

              • Francesco scrive:

                non è la stranezza in sè, è il tipo di stranezza

                un conto sono le manie di Tolkien, che in cambio era un grandissimo narratore, inventore, linguista, forse anche teologo

                un conto una epidemia di localismo-passatismo che mi pare pericolosa

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            “no non è un twit, è una intervista rilasciata ad un settimanale fiammingo, in belgio ne stanno parlando molto”

            se trovi l’URLo, lo traduco con DeepL e lo metto tra i commenti, così ne possiamo parlare con conoscenza di causa

            • roberto scrive:

              ho visto che l’articolo è riservato agli abbonati e credo che nessuno voglia abbonarsi ad una rivista fiamminga
              🙂

              ho trovato questo estratto

              “ik vind de e-commerce geen vooruitgang, maar sociale en ecologische afbraak. Waarom moeten wij arbeiders ‘s nachts in die pakhuizen laten werken? Omdat de mensen de klok rond willen kopen en hun pakjes binnen de 24 uur thuis willen hebben. Kunnen wij echt geen twee dagen wachten op een boek?”

              che vuol dire

              “Non credo che l’e-commerce sia progresso, ma degrado sociale ed ecologico. Perché dobbiamo permettere che i lavoratori lavorino in quei magazzini di notte? Perché le persone vogliono fare acquisti 24 ore su 24 e avere i loro pacchi a casa entro 24 ore. Veramente non possiamo aspettare due giorni per un libro?”

              è in effetti un punto moderato e per me condivisibile, ma non so cosa altro dice nel resto dell’intervista

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “è in effetti un punto moderato e per me condivisibile, ma non so cosa altro dice nel resto dell’intervista”

                grazie!

                La cosa interessante è che noi stiamo pontificando in Italia a proposito delle dichiarazioni in fiammingo di un signore di cui ignoravamo l’esistenza e che non abbiamo la possibilità di conoscere.

                Ma abbiamo già deciso che ha torto o che ha ragione 🙂

              • Miguel Martinez scrive:

                “Ma abbiamo già deciso che ha torto o che ha ragione”

                giusto per la storia della trave della pagliuzza, sono io che ho detto:

                “Magnette ha ovviamente ragione dal punto di vista etico, ambientale, sociale, psicologico e praticamente qualunque altro.”

              • roberto scrive:

                miguel

                “La cosa interessante è che noi stiamo pontificando in Italia a proposito delle dichiarazioni in fiammingo di un signore di cui ignoravamo l’esistenza e che non abbiamo la possibilità di conoscere”

                vero ma….fai per un attimo astrazione del fatto che non sappiamo cosa abbia realmente detto Magnette…. il bello di quando si criticano le idee, le parole, gli scritti è proprio che non è interessante conoscere l’autore, sapere se è una brava persona, se è un padre devoto ed un marito fedele.

                se io scrivo che è ottima cosa mangiare il cuore dei nemici catturati perché fa bene alla pelle, puoi benissimo dire che è un’idea crudele e stupida, anche se sai che non sono una persona (eccessivamente) crudele e stupida*

                *daou’ non dire niente è un artifizio retorico, sono un cazzone, lo so

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “se io scrivo che è ottima cosa mangiare il cuore dei nemici catturati perché fa bene alla pelle, puoi benissimo dire che è un’idea crudele e stupida, anche se sai che non sono una persona (eccessivamente) crudele e stupida*”

                Roberto scrisse queste parole.

                Roberto è un funzionario dell’Unione Europea.

                Adesso vado dai Danesi No Euro, e scrivo in danese queste parole:

                “Roberto, funzionario dell’Unione Europea, ha scritto su un blog “è ottima cosa mangiare il cuore dei nemici catturati perché fa bene alla pelle””

                Ne nascerà un’interessante discussione tra danesi No Euro a proposito della dieta dei funzionari europei, tanto nessuno andrà a leggere la citazione originale scritta in un misterioso italiano, e poi oggi non si usa nemmeno più fare i link ai testi originali.

              • roberto scrive:

                non capisco l’obiezione…. parlo di quello che facciamo noi che è quello che dovrebbero fare le persone normali

                tu mi parli di una patologia

                so benissimo che non sei d’accordo con me, ed infatti prendi ogni cosa come attacchi alle persone (vedi le discussioni su i novax: se scrivo “fanno una enorme boiata” mi rispondi “ma non puoi pensare che sono umani anche loro e sono persone splendide”)…Ma sbagli
                🙂

    • Francesco scrive:

      Non capisco perchè mai tornare all’Ottocento, quando tutti sappiamo i danni sociali e ambientali provocati dalle fabbriche e dalle macchine a vapore.

      Si torni al Settecento, risolvendo così il problema dell’inquinamento e del proletariato. Basta fabbriche puzzolenti e autoritarie ma di nuovo mille botteghe artigiane!

      E, en passant, si risolverà anche il problema demografico, lasciando crepare qualche miliardo di persone “in eccesso” rispetto alle capacità del sano modo di produzione settecentesco.

      Giusto?

  11. Fuzzy scrive:

    https://www.resilience.org/stories/2022-02-01/fuel-poverty-the-cost-of-living-crisis-and-climate-change-a-data-blog/

    Ragionando in astratto ( non serve a niente, ma comunque è interessante)
    per un comunismo con redditi livellati in modo che nel complesso si resti nei limiti di ciò che fornisce un normale pianeta, si dovrebbero spendere settimanalmente circa 350 euro per famiglia.
    (I primi 4 livelli del grafico ONS 2019 nel link calcolati in sterline di cui ho fatto spannometricamente una media in euro).
    Questo è, se va bene, quello che ci aspetta.
    Ma potrebbe andare anche molto peggio.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ fuzzy

      “350”

      La bella notizia è che si tratta di un livello non molto distante dalla media italiana attuale. Moltissime famiglie campano con meno di 1400€ mensili.

      La brutta notizia è che si tratta di una statistica: la distribuzione dei redditi (quindi, cime dice l’articolo, dei consumi) è paretiana, per cui se si riducono i consumi dei più ricchi si riducono anche quelli dei più poveri.

      E qui si viene alla solita diatriba sul libero mercato. Che questo sia un ottimo paretiano (una situazione cioè raggiunta la quale eventuali modifiche possono avvenire solo a danno di qualcuno) è noto. Il problema è che la tanto decantata mano invisibile non esiste: la risultante degli interessi individuali produce alla lunga un ottimo di Nash, una situazione cioè qualunque modifica della quale danneggia chi la pratica (nel caso dell’articolo, gli ecologisti che dovrebbero dare gandhianamente l’esempio decurtando propri consumi) in assenza di una azione collettiva di tutti gli interessati.

      E mentre un ottimo di Nash esiste sempre (scoperta che fruttò il Nobel a Nash), un ottimo di Nash non è in genere un ottimo di Pareto; in particolare, l’ottimo di Pareto non lo si ottiene a seguito della sola risultante degli interessi individuali e in assenza di una decisa azione collettiva.

      Che tale azione collettiva sia possibile come il frutto di una spontanea conversione dei cuori (come auspicato dai credenti) o sia invece possibile solo come il risultato di una possibile coercizione da parte dello Stato a fronte della crescente penuria di risorse è questione aperta.

      https://it.wikipedia.org/wiki/Equilibrio_di_Nash

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        scusa ma un ottimo di Pareto era già una soluzione modesta, visto che danneggiando “poco” uno solo si potrebbero beneficiare “molto” tantissimi. all’università mi insegnarono che togliere un pò di dollari a Zio Paperone è impossibile rispettando Pareto – lui ci soffrirebbe

        alla Andreotti io me ne farei una ragione lo stesso

        non è troppo poco?

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “poco”

          Esatto.

          Mi intendo già poco di matematica, figurati di economia. Ma – a quanto mi pare di aver capito – se da un lato è vero che il libero mercato (in regime di concorrenza perfetta senza distorsioni… ne sai più di me 🙂 ) è un ottimo Paretiano, la sola competizione fra singoli (individui, aziende) di per sé arriva a realizzare solo un ottimo di Nash, che di per se stesso non è necessariamente un ottimo Paretiano.

          In altre parole, un ottimo Paretiano non lo ottieni col laissez faire e la mano invisibile, ci vuole sempre un accordo collettivo perché un accordo collettivo è l’unico modo di migliorare un ottimo di Nash.

          (La penultima parte del sito di Wikipedia che ho postato, quella prima del “dilemma del prigioniero”, lo spiega bene, almeno a me che non sono economista).

          Ne segue che – traducendo in termini di politica spicciola – senza un intervento pubblico il libero mercato è una chimera, e si hanno solo monopoli o quasi, in omaggio al proverbio “tutti possono arricchire tranne i poveri” e al principio appunto di Pareto (l’80% della popolazione si spartisce il 20% di ricchezza).

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            solo una piccolissima notazione

            1) senza lo Stato il libero mercato proprio non è possibile, essendo un costrutto sociale le cui regole vanno “imposte” agli attori sul mercato.

            2) i monopoli non sono mica definitivi, generano extra-profitti che attirano altri squali che, prima o poi, fanno crollare le barriere che permettono i monopoli. Di solito la Commissione anti-trust fa prima e meglio, però

            😀

            • firmato winston scrive:

              “i monopoli non sono mica definitivi, generano extra-profitti che attirano altri squali che, prima o poi, fanno crollare le barriere che permettono i monopoli.”

              Sono definitivi si’ quando lo Stato si accorda coi monopoli per spartirsi i profitti/tasse e/o diventa monopolista esso stesso, che e’ quello che succede SEMPRE in italia (vedi la “pivatizzazione” delle “aziende municipalizzate”, un caso perfetto da manuale), e che se fosse per miguel succederebbe anche con “i mostri che si nutrono di dati”: non perche’ egli lo voglia direttamente, ma perche’ contribuisce a creare le condizioni di opinione pubblica affinche’ questo succeda. Gliel’ho detto e gliel’ho ripetuto, ma puoi star certo che su queste cose non si spostano di un micrometro in cent’anni.

    • firmato winston scrive:

      Ne avevamo parlato parecchio: alla fine e’ l’ennesima lobby di burocrati profittatori opportunisti che grazie al favore dello Stato in cambio di voti, vivono alle spalle del piccolo produttore, costretto a sottomettersi ai loro timbri e alle loro norme per poter lavorare.

      Come tutto cio’ possa essere visto un progresso da parte dei sostenitori del “piccolo”, faccio fatica a comprenderlo. Ma come tante altre cose.

      • roberto scrive:

        Sarei d’accordo con quasi tutto, ed il quasi si riferisce al ruolo del “piccolo produttore” che non è affatto una vittima sfruttata, ma un complice pronto a giocare al mago otelma per strappare un prezzo maggiore per i suoi prodotti

        • Miguel Martinez scrive:

          Per roberto

          “Sarei d’accordo con quasi tutto, ed il quasi si riferisce al ruolo del “piccolo produttore” che non è affatto una vittima sfruttata, ma un complice pronto a giocare al mago otelma per strappare un prezzo maggiore per i suoi prodotti”

          Ancora a giocare a chi è più Vittima tra il piccolo produttore e l’impiegato statale?

          Cioè uno che vince un concorso statale diventa santo? La mia amica tedesca che alleva pecore nere nel Mugello e producendo un ottimo yogurt è una “complice” ecc ecc.?

          Il gioco lo sento spesso e volentieri anche dall’altra parte, ovviamente, dove l’infermiera che fa turni massacranti ma ha il “posto sicuro” è una parassita infame.

          E poi perché l’equazione “vittima” uguale “buono”?

          • roberto scrive:

            hai letto il commento di FW al quale reagisco?

            dove ho parlato di impiegati statali?

            chi ha fatto al differenza fra pubblico e privato?

            dove ho scritto che vittima è buono?

            trovo veramente incomprensibile il tuo intervento….

            io mi sono limitato a dire che il piccolo produttore che gioca con il pensiero magico e aumenta di x% il prezzo dei suoi rapanelli perché ha sepolto nel campo un corno di bue, non è affatto una “vittima sfruttata” come sostiene FW, ma qualcuno che partecipa attivamente al gioco dei profittatori

            poi per carità, se trova gonzi per vendere i rapanelli magici buon per lui, non obbliga nessuno a comprarli e tutti noi spendiamo in un modo o nell’altro soldi in modo sciocco…quindi soddisfa un desiderio, ma da qui a farlo passare per vittima del sistema mi pare veramente una sciocchezza

        • firmato winston scrive:

          “per strappare un prezzo maggiore per i suoi prodotti”

          vero, ma per il momento non c’e’ obbligo di legge di comprare prodotti biodinamici, per cui un consumatore puo’ scegliere di buttare i suoi soldi come meglio crede, in caviale, auto tesla, o biodinamica 🙂

          semmai, c’e’ da dire che incentivare attraverso la legge l’utilizzo della terra per una minore produttivita’ finisce per far aumentare i prezzi anche degli altri prodotti per la gente di bocca buona che si accontenterebbe, e anche questo e’ un problema, che non si nota solo finche’ c’e’ la manna per tutti. Se cambia, e lo stiamo assaggiando con l’esplodere dei prezzi di tutto _anche_ a causa delle varie politiche collegate al green new deal, qualcuno dovra’ andare a nascondersi… (il cibo di base, i cereali, sta raddoppiando, e vorrei vederlo il fuzzy di citta’ che va in campagna a comprare dal fuzzy di campagna la farina biologica a 100 euro al kg – veramente, mi auguro di vederlo, pare sia l’unico modo per sbloccare le menti)

          • firmato winston scrive:

            Io sono sempre stato dell’opinione che il lavoro del produttore e’ fornire buoni prodotti al prezzo piu’ basso, quello del consumatore spendere e consumare il meno possibile pur assicurandosi un buon tenore di vita.

            Non occorrono leggi particolari per forzare queste due categorie a fare cio’ che gia’ fanno per natura, le leggi quando si intromettono in questo trabattare creano solo casini. Basta vedere cosa sta succedendo con il gas e l’energia elettrica, che e’ il puro frutto di politiche dirigistiche-velleitarie che pretendono di raddrizzare le gambe ai cani.

            • firmato winston scrive:

              “le leggi quando si intromettono in questo trabattare creano solo casini”

              a parte che son ormai decenni che le leggi si intromettono apposta per costringere i produttori ad aumentare i prezzi aumentandone i costi in mille modi possibili attraverso tasse e regole, e i consumatori a consumare prodotti che non avrebbero nessuna voglia di consumare e per nessuna ragione al mondo comprerebbero se non fossero costretti (servizi compresi). Ma siccome il legislatore sa tutto quello che e’ bene per gli altri e quindi si sente in dovere di imporglielo…

              Questo intendevo sopra.

          • roberto scrive:

            FW

            “vero, ma per il momento non c’e’ obbligo di legge di comprare prodotti biodinamici, per cui un consumatore puo’ scegliere di buttare i suoi soldi come meglio crede, in caviale, auto tesla, o biodinamica”

            Per una volta sono d’accordo con tutto il tuo intervento…volevo appunto sottolineare che il piccolo produttore biodinamico non è una vittima degli sfruttatori, ma un complice…e sono d’accordo che in questa storia anche il consumatore che sceglie non è vittima (se crede nella magia fatti suoi)….hai perfettamente ragione sul discorso dell’utilizzo della terra

            • firmato winston scrive:

              “volevo appunto sottolineare che il piccolo produttore biodinamico non è una vittima degli sfruttatori, ma un complice”

              Sono d’accordo, ma si tratta di un complice con la vista molto corta, per questo ho scritto quel che ho scritto: adesso persino qualche rarissimo ambientalista di quelli che prendono le cose sul serio (rarissimi) e che si e’ messo a fare agricoltura/allevamento su piccolissima scala, si e’ accorto che le mille normative e burocrazie gli rendono impossibile proseguire l’attivita’ se non appunto trasformandosi in una azienda il cui scopo e’ la crescita e la massimizzazione del profitto.

              Il punto importante e fondamentale da osservare e’ che questo e’ il risultato perverso delle stesse politiche ambientaliste, salutistiche e di protezione del consumatore, che tradizionalmente nascono dallo stesso alveo della sinistra, e che quando non vengono direttamente implementate in patria, ci tornano indietro sotto forma di diktat europei.

              Ormai se ne stanno accorgendo in molti, ma non si puo’ dire perche’ sarebbe un’ammissione non solo di fallimento totale, ma anche di stupidita’ congenita, e sono ben pochi quelli disposti a fare la figura dell’idiota ammettendo le proprie colpe. Anche perche’ e’ tutta gente che continua ad avere l’atteggiamento del “mona che sa tutto”, e che vuole imporre tutto agli altri perche’ “sa”.

          • Fuzzy scrive:

            https://tg24.sky.it/economia/2022/02/08/crisi-ucraina-aumento-prezzo-grano#04

            Macché (finto) green new deal.
            1Costo del gasolio,
            2 crisi in Ucraina,
            3 esportazioni dalla Russia.
            4 avversità climatiche
            Io vorrei vedere un agricoltore non biologico, tirar fuori dalla terra una spiga di grano senza gasolio, fertilizzanti azotati e pesticidi.
            Quando uno biologico ci riesce sia pure con un raccolto inferiore di circa il 20-30 %.
            L’ho scritto e riscritto da Bressanini, con tanto di studi citati da Bressanini stesso, ma evidentemente ho perso solo del tempo, oltre a ricevere degli insulti dal tuo massimo
            esperto Guidorzi. Quindi non mi va di continuare a ripetermi qui.

            • Francesco scrive:

              Fuzzy

              the proof of the pudding is in the eating, dicono i compaesani di Margaret Thatcher

              con i prezzi di tutti il “non biologico” che aumentano veramente tanto, un rendimento biologico pari al 70-80% di quello non bio vuole dire che per i produttori biologici è il momento della pacchia e della ricchezza

              oppure che sono tutte palle

              vedremo

              • firmato winston scrive:

                Francesco, non farti abbindolare anche tu. Il biologico non e’ mica gratis, la terra la devi lavorare lo stesso e anche di piu’, ne devi lavorare piu’ superficie, la devi concimare lo stesso col letame che a sua volta lo devi ricavare da altra terra dedicata agli animali, costa! Tant’e’ che la coltivazione biologica senza incentivi fiscali precipiterebbe (a parte che la quasi totalita’ e’ prato da foraggio, che non richiede comunque trattamenti).
                Ma li incentivi chi li paga? E’ la stessa storia dell’acquirente di periferia della panda col gilet jaune che quando la compra finanzia attraverso i crediti verdi i fighetti riccastri della tesla nelle ZTL con la colonnina per la ricarica, magari pure gratis, sotto casa. Pur essendo di dominio pubblico, nessuno dice che la tesla incassa un sacco di soldi dai produttori di auto tradizionali, che sono obbligati a finanziarla acquistandone crediti verdi per ottenere il permesso di fabricare le loro auto. Quanti ecologisti senti che si scandalizzano per questo.

                A parte che guarda cosa riesce a tirare fuori la gente che non ha un cazzo da fare nella vita:
                https://en.wikipedia.org/wiki/Personal_carbon_trading

            • firmato winston scrive:

              “ricevere degli insulti dal tuo massimo
              esperto Guidorzi”

              Strano, che avendo tu preteso di insegnargli il mestiere ti abbia mandato affanculo…

              Proprio mai che ti sfiori qualche dubbio?

              • Fuzzy scrive:

                Insegnare il mestiere….
                Abbiamo parlato di orticoltura un paio di volte. (Non credo fosse molto aggiornato, infatti mi pare che andasse ancora di vanga). Per il resto mi facevo avanti con articoli e studi.
                Roba non di mia invenzione….
                Giusto per far presente che in questo mondo c’erano diversi modi di pensare alla faccenda.
                Non necessariamente un unico modo.

              • Fuzzy scrive:

                Con gli ogm, per intenderci.

              • firmato winston scrive:

                fuzzy
                “in questo mondo c’erano diversi modi di pensare alla faccenda.
                Non necessariamente un unico modo.”

                fuzzy, e’ un ragionamento boomerang, lo sai benissimo da che parte stanno quelli piu’ fissati e monomaniacali.
                In ogni caso, non e’ che i modi sono tutti equivalenti, ci sono tanti modi diversi di ottenere buoni risultati, ma ce ne sono infinitamente di piu’ di sbagliati per non combinare nulla.
                Guidorzi, che oltre che esperto di semi e di miglioramento genetico (ci ha lavorato tutta la vita) sa cos’e’ l’agronomia, e’ abituato a fare i conti micragnosi della produttivita’ della terra. Prova a pensare se dal mese prossimo smettesse di arrivarti lo stipendio o la pensione e ti dovessi arrangiare a vivere col tuo orto, ma non solo per il cibo, anche per tutto il resto vendendo il sovrappiu’, con cui pagare le bollette, il vestiario, i mezzi di trasporto, la casa, le tasse per le strade la sicurezza la sanita’ le scuole i servizi pubblici. L’agricoltore normale e’ con questo che deve fare i conti (a parte che anche a lui gli arrivano i “contributi” in un giro vizioso di sostituti d’imposta tali che non si capisce piu’ nulla di cosa veramente funzioni e cosa no, e questa e’ una delle cose che stanno letteralmente mettendo in ginocchio la nostra civilta’ – praticamente ognuno puo’ sparare qualsiasi cazzata senza che sia mai possibile capire cosa funziona davvero e cosa no, senza mai pagare pegno se non come collettivita’ in decadenza).

              • Fuzzy scrive:

                Guarda che ho già discusso anche troppo di queste cose in altra sede con gente che la pensa come te, e non mi va di ricominciare la discussione.
                https://www.ansa.it/documents/1567773388615_Numeridelbiologico.pdf
                Qui ci sono i numeri del biologico.
                Il prato da foraggio non è la quasi totalità.
                Se scrivi a casaccio, poi non aver la pretesa di indignarti.
                https://aiab.it/4017-2/
                Grani antichi. Roba seria, non porcherie OGM.

  12. Ros scrive:

    Spessissimo – mio malgrado, che tenderei per vezzo ad un Antimodernismo estetizzante e decadente
    À rebours di un Des Esseintes – mi trovo a riconoscere la razionalità cortesemente distopica (e a tratti un cincinnino intollerante con i restii, gli ostruzionismo e gufi che se lo meritano😒) della sua Visione,

    (e chi può dirlo se invece si riveli una “città del Sole” su scala planetaria, e oltre, pure😄) e delle sue ragioni.

    Insomma! Indietro non si torna mica a gratis;
    e perché poi volerci ritornare a rivedere ancora lo stesso film già visto – ancora e ancora – e fatto male.

    Le uova son belle che rotte oramai, tanto vale farci sta frittata senza cocciutamente Kathékonizzare.

    E non restare così in un limbo che non è né carne né pesce.

    Cavalcare questa tigre con il più beota ottimismo del tutto è puro per i puri

    e vedere l’effetto che fa😀

    • Ros scrive:

      Della Visione di Andrà Di Vita, se no fosse stato chiaro

    • Ros scrive:

      Che barbarie scrivere con lo smartphone, ti cambia le parole, ti fa più analfabeta di quello che già sei di tuo😒😄

    • Ros scrive:

      io: “…Le uova son belle che rotte oramai, tanto vale farci sta frittata senza cocciutamente Kathékonizzare…”

      Ma… unica cosina sola che perplime 🤔:

      Questo Laputiano Reset e “Mondo Nuovo di Scienza e di diritti e di Ragione Universale” dovrà necessariamente essere gestito e governato da uomini che sono ancora dello stampo “vecchio”?

      Quelli psicologicamente e con il sistema limbico, e la neocorteccia, è il cervello rettiliano come che lo conosciamo?

      …e l’ “Io” !!!😲😲😲

      L'”Io” così – truzzemente in ogni caso – old style?☹

      D’altro tipo non ne abbiamo, mi pare.

      Abbiamo ancora quelli che firmato winston descrive:
      “…perdere il senno a causa del troppo potere “cosmocratico” che sentono/credono di possedere, circondati dall’aura di devozione e infallibilita… il regresso allo stadio infantile nel delirio di onnipotenza e’ tipico della specie umana, che e’ flessibile, narcisista, incontentabile e intelligente proprio perche’ e’ infantilizzata, costituita da bambini mai e mal cresciuti, da cui i problemi…”

      Insomma io sto con Andrea Di Vita tutta la vita,
      ma a patto che alla Governance ci sia un ‘Intelligenza artificiale e non degli “Io” con tutta la soma e la zavorra delle solite magagne e micragne.

      Che poi ci toccherà ancora una volta dare ragione a quel saturnino antipatico di Jonathan Swift.

      Intelligenza artificiale programmata dagli alieni, e magari alieni Vulcaniani.

      Ma se al governo totalitarìstico ci staranno i soliti “vecchi” uomini…
      cioè i soliti stronzi;
      i soliti maiali più uguali degli altri della solita “Fattoria” degli animali…☹

      questa frittata viene come la solita cacata (o molto molto peggio)

      Per questo Reset e “Mondo Nuovo di Scienza e di Ragione Universale” aspetterei lo sbarco degli alieni buoni❤

      a scanso di qualche anticristo sbullonato alla Solov’ëv.

      O della cricca oligarchica de “L’esercito delle 12 scimmie” di “Brazil”,
      di Terry Gilliam

      o di Adso da Montier-en-Der:
      “Christus venit humilis, ille venturus est superbis. Christus venit humiles erigere, peccatores iustificare, ille e contra humiles eiciet, peccatores magnificabit, impios exaltabit semperque vicia, quae sunt contraria virtutibus, docebit.”

      Pur comprendendo le frettolose ragioni e “La necessità degli Apocalittici”, per giungere al finale passando dalla carta del Giudizio e trombe dell’Arcangelo finalmente alla XXI° del Mondo e all’ Âge d’Or.
      Al Natale sulla terra :
      “Quand irons-nous, par delà les grèves et les monts, saluer la naissance du travail nouveau, la sagesse nouvelle, la fuite des tyrans et des démons, la fin de la superstition, adorer – les premiers! – Noël sur la terre!”

      Alieni che magari non siano quei marziani (simpaticissimi come un Paperino incacchiato😁) di “Mars Attacks!” di Burton…

      Gli alieni santi e buoni❤❤❤

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Ros

        “Intelligenza artificiale programmata dagli alieni, e magari alieni Vulcaniani.

        Ma se al governo totalitarìstico ci staranno i soliti “vecchi” uomini…
        cioè i soliti stronzi;
        i soliti maiali più uguali degli altri della solita “Fattoria” degli animali…”

        Credo che i maiali comunque trovano preferibile essere governati da gente della propria specie che da gente di altra specie, soprattutto se quest’altra specie apprezza il prosciutto.

        Non conosciamo i gusti alimentari dell’Intelligenza Artificiale e/o dei Vulcaniani.

        • Ros scrive:

          Miguel: “…Credo che i maiali comunque trovano preferibile essere governati da gente della propria specie…”

          Non tanto sai…

          Una volta si metteva, astutamente, in mezzo e in trono un Dio, o gli Dei proprio per questo.

          Col Gott mit uns, col Dio e con noi, e il Dio lo vuole, si faceva fare alle genti la qualunque.

          A una divinità ci si piegava senza troppa avvertita umiliazione, come che invece era con l’umano.

          Funzionava forte!

          L’uomo ti accettava meglio e di buon grado l’ autorità di un oltreumano, di un essere “altro” e oltremondano,
          che piegarsi ad un qualsiasi stronzo tale e quale a lui.

          Lo sentiva e lo sperava come più imparziale e giudizioso anche😀

          Oggi che Dio è morto non ci resta che sognare l’autorità degli eventuali alieni buoni😁😁😁

          • Miguel Martinez scrive:

            Per Ros

            “Oggi che Dio è morto non ci resta che sognare l’autorità degli eventuali alieni buoni”

            Il Buon Porcaro?

          • Ros scrive:

            Oggi a mò di un Dio si vuole usare la Scienza e la Ragione.

            Funziona così così.

            E, come ieri, l’eretico, il miscredente, l’ateo, l’anarchico… nel mazzo, spunta ancora;
            come natura vuole.

          • Ros scrive:

            “…L’uomo ti accettava meglio e di buon grado l’ autorità di un oltreumano, di un essere “altro” e oltremondano, che piegarsi ad un qualsiasi stronzo tale e quale a lui…”

            …e si torna a Graeber antropologo, assieme a Marshall Sahlins ne “Il potere dei re. Tra cosmologia e politica” ,

            a Jacques Le Goff “Il re nell’occidentale medievale”,

            a Marc Bloch “I re taumaturghi”, eccetera.

            Peculiarità del sovrano era d’avere (vantare) stirpe (Sang real-Santo Graal-sangue di quella Sacra Coppa) divina per essere considerato tale e governare con Giudizio.

            Senza l’errore umano, senza essere un usurpatore.
            Poi con la complicità, l’avvallo, dell’unzione ed incoronazione della Chiesa ad essere rappresentanti del divino nella gestione del potere temporale

            Similmente all’infallibilità del Papa, ma in ambito di buon governo terreno.

            Persino gli anticlericali giacobini ebbero bisogno di una Divinità supèrna e trascendentale:

            Quei culti della Ragione – e dell’Essere Supremo – con le sembianze dell’antica divinità egiziana Isis, come nella statua che fu innalzata in suo onore in Place de la Bastille il 10 agosto 1793.

            Robespierre fece persino votare una legge sul riconoscimento di questa nuova forma di spiritualità e Deismo, in cui all’articolo 1° si affermava che:
            “il popolo francese riconosce l’Essere Supremo e l’immortalità dell’Anima (dell’Anima eh! quell’Anima che, come bene dice dice daouda, riciccia sempre😎)”.

        • Ros scrive:

          Miguel; “…Non conosciamo i gusti alimentari dell’Intelligenza Artificiale e/o dei Vulcaniani….”

          Per l’Intelligenza Artificiale c’è la classica Skynet di Terminator a rincuorarci con fiducia.

          E gli Alieni-Vulcaniani se solo sono un poco come quelli descritti dal fu Gesuita per trent’anni Salvator Freixedo:
          “Defendàmonos de los dioses”, “Ellos, Los Duenos Invisibles de este Planeta”…

          siamo a cavallo😁

  13. Miguel Martinez scrive:

    Non so perché, ho dovuto approvare gli ultimi commenti… abbiate pazienza se non si vedono subito, nessuno vi censura!

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