Breve compendio di scienze economiche

Il resto sono note a piè di pagina, che potete tranquillamente saltare.

p.s. Non sono riuscito a risalire al geniale creatore di questa immagine, se ci riuscite voi, sarò felice di segnalarlo.

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55 risposte a Breve compendio di scienze economiche

  1. firmato winston scrive:

    Bruno Bozzetto, Allegro ma non troppo:

    https://www.youtube.com/watch?v=y87nLlz3iDQ

  2. daouda scrive:

    sei un cojone, dopo il deserto rinasce il verde. UE UE UE

    Imbecille

  3. Miguel Martinez scrive:

    Interessante, perché non scritto da ambientalisti, ma da chi ci tiene ai propri soldi e si chiede come meglio investirli:

    ““I nostri dati sottolineano che è chiaro che non c’è più alcuna possibilità realistica di una transizione ordinata””

    Tradotto con DeepL

    Fonte: https://www.theguardian.com/environment/2021/may/26/prepare-for-disorderly-shift-to-low-carbon-era-firms-and-investors-told

    Prepararsi a un passaggio disordinato all’era delle basse emissioni di carbonio, dicono imprese e investitori

    Nessun paese del G20 è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi climatici e la perturbazione del business è inevitabile, dice il valutatore del rischio

    mer 26 maggio 2021 00.01 BST

    Le grandi imprese e gli investitori delle più grandi economie del mondo dovrebbero prepararsi a una transizione turbolenta verso un futuro a basse emissioni di carbonio, perché nessuno dei paesi del G20 è sulla buona strada per soddisfare le loro ambizioni climatiche, secondo un nuovo rapporto.

    Non c’è “più alcuna possibilità realistica” per una transizione ordinata per i mercati finanziari globali perché i leader politici saranno costretti a fare affidamento su interventi politici con il “freno a mano” per tagliare le emissioni, secondo la ricerca della società di risk intelligence Verisk Maplecroft.

    Allo stesso tempo, il rapporto ha aggiunto, gli investitori dovranno affrontare l’impatto “sempre più dirompente” di gravi eventi meteorologici – peggiorati dalla crisi climatica globale – che si prevede prenderanno un pedaggio più pesante sull’economia globale nei prossimi anni.

    La società di consulenza, che fa parte del gruppo di rischio globale da 28 miliardi di dollari Verisk Analytics, ha usato il rapporto per avvertire i suoi clienti multinazionali di prepararsi per un futuro che nel migliore dei casi potrebbe essere “disordinato” o nel peggiore dei casi di prepararsi ad una sferzata di improvvisi cambiamenti politici per l’economia globale. Verisk è uno dei maggiori fornitori al mondo di dati utilizzati dal settore assicurativo globale per valutare i rischi affrontati dalle grandi imprese.

    Il severo avvertimento è emerso da un’analisi del divario incombente tra le attuali emissioni di gas serra del G20 e i loro obiettivi di riduzione per il 2030, le politiche di riduzione delle emissioni previste dai governi e una misura dell’intensità di carbonio di ogni economia.

    Il rapporto ha scoperto che mentre il Regno Unito guida gli sforzi globali per ridurre le emissioni di gas serra tra i paesi del G20, il fallimento di tutte le principali economie nel garantire una transizione ordinata a basse emissioni di carbonio sarebbe “una cattiva notizia per i mercati e gli affari”.

    La performance dei “pesi massimi mondiali del carbonio”, gli Stati Uniti e la Cina, sarà il fattore più importante per raggiungere le ambizioni climatiche stabilite nell’accordo di Parigi del 2015, ma nessuno dei due è sulla buona strada per evitare le turbolenze economiche. Anche se l’Unione europea ha fatto dei passi verso la transizione verso gli obiettivi climatici di Parigi, aumentando le sue ambizioni di taglio del carbonio, il rapporto ha detto, i migliori performer climatici del blocco G20, Francia e Germania, continuano a rimanere indietro rispetto al Regno Unito.

    Will Nichols, il capo degli ambienti e dei cambiamenti climatici di Verisk Maplecroft, ha detto: “Le maggiori economie come gli Stati Uniti, la Cina, il Regno Unito, la Germania e il Giappone dovranno tirare il freno a mano sulle emissioni per raggiungere gli obiettivi climatici concordati – nello stesso momento in cui pericolosi aumenti di eventi meteorologici estremi giocano un ruolo sempre più dirompente nell’economia globale.

    “Queste condizioni lasceranno le imprese dei settori ad alta intensità di carbonio ad affrontare la più disordinata delle transizioni verso un’economia a basse emissioni di carbonio, con misure – come limiti restrittivi delle emissioni per le fabbriche, mandati per l’acquisto di energia pulita, e alte tasse sul carbonio – imposte con poco preavviso”.

    Anche se le aziende altamente inquinanti, come i produttori di combustibili fossili, saranno probabilmente colpite più duramente dal crescente rischio di un giro di vite politico impulsivo per limitare i livelli pericolosi di emissioni di gas serra, altre industrie, compresi i trasporti, l’agricoltura e l’estrazione mineraria, dovrebbero tutti prepararsi ad un futuro turbolento, secondo Rory Clisby, uno degli autori del rapporto.

    “I nostri dati sottolineano che è chiaro che non c’è più alcuna possibilità realistica di una transizione ordinata”, ha detto Clisby. “Le aziende e gli investitori di tutte le classi di attività devono prepararsi, nel migliore dei casi, a una transizione disordinata e, nel peggiore, a un colpo di frusta dovuto a una successione di rapidi cambiamenti di politica in una serie di settori vulnerabili”.

    • Francesco scrive:

      Ma non eri tu a sottolineare che concentrare l’attenzione solo sulla CO2 è una gran fesseria?

      🙂

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Francesco

        “Ma non eri tu a sottolineare che concentrare l’attenzione solo sulla CO2 è una gran fesseria?”

        Infatti, il problema è molto più grande.

        Ma qui dicono che persino questo problema da solo dovrebbe essere sufficiente per portare alla catastrofe.

        Figuriamoci se aggiungiamo i problemi più seri.

        • Francesco scrive:

          ah, sei in una delle tue giornate Savonarola!

          capito

        • firmato winston scrive:

          @miguel:
          “questo problema da solo dovrebbe essere sufficiente per portare alla catastrofe”

          Guarda che mi pare intendano tutt’altro problema.

          Mi pare che ci sia scritto: “occhio che la “transizione ecologica” piu’ che in una transizione potrebbe risolversi in un disastro economico epocale che, presi come siete dalle vostre convinzioni farlocche, adesso neanche vi immaginate”.

          Secondo me e’ possibile, perche’ a quanto pare ci sono gia’ in corso disinvestimenti nei settori tradizionali che
          porteranno a carenze nelle forniture, per scelta e non per esaurimento delle risorse. Vuol dire inflazione, aumento della poverta’, guerra per l’accaparramento.

          Alla decrescita un conto e’ arrivarci per diminuzione volontaria della domanda, un conto completamente diverso e’ arrivarci costrittivamente per carenza di offerta.

          Nel primo caso e’ una decrescita nella sovrabbondanza, quindi nella ricchezza (che poi e’ quello che stiamo sperimentando da qualche anno con le ultime crisi che sono tutte da sottoconsumo e sovraofferta, anche grazie al rallentamento della crescita demografica nei paesi avanzati, alla faccia dei picchisti), nel secondo caso e’ una decrescita nella miseria.

          Fa tutta la differenza del mondo, specie se la carenza di offerta non e’ naturale ma e’ costretta dalla politica e dalla finanza.

          Io sinceramente tutta questa fiducia nei vari profeti e salvatori del mondo non ce l’ho mica, potrebbero anche portarci alla catastrofe in modo accelerato. “Persino” loro possono sbagliare, e il fatto che invece non dubitino neanche lontanamente delle loro convinzioni, li rende estremamente pericolosi, e mi preoccupa MOLTO. 😉

  4. Miguel Martinez scrive:

    Agricoltura industriale all’opera:

    Source : https://ilsalvagente.it/2021/05/25/122768/

    150mila tonnellate di fanghi tossici sversati nei terreni agricoli del Nord Italia

    150mila tonnellate di fanghi tossici spacciati per fertilizzanti e sversati su 3mila ettari di terreni agricoli in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. A scoprirlo sono stati i carabinieri forestali del gruppo di Brescia coordinati dal Sostituto Procuratore Mauro Leo Tenaglia. I fanghi erano contaminati da metalli pesanti, idrocarburi e altri veleni sarebbero al centro di un traffico avvenuto tra il gennaio del 2018 e l’agosto del 2019.

    • Francesco scrive:

      Credevo si chiamasse mafia.

      O stai tornando alla carica col modello “buon selvaggio”?

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Francesco

        “Credevo si chiamasse mafia.”

        La mafia è ciò che rende formalmente sostenibile l’agricoltura industriale.

        • Francesco scrive:

          Ah ecco, volevo ben dire.

          Capisci che a questo punto anche morire di fame diventa un’opzione percorribile.

          PS liquami velenosi cosa c’entrano con l’agricoltura? non parliamo di anticrittogamici o semi OGM o concimi artificiali

    • firmato winston scrive:

      @miguel:
      “Agricoltura industriale all’opera – fanghi tossici sversati”

      L’articolo non vale un cazzo, si capisce da lontano un miglio che non hanno la piu’ pallida idea di cosa parlano.

      Peraltro, lo sai che utilizzare, come si faceva con l’agricoltura tradizionale, i reflui umani (urbani o no) cosa che adesso non si puo’ piu’ fare per legge proprio perche’ contengono _tracce_ di inquinanti (nella mia citta’, che e’ perfettamente in regola e moderna in questo, dopo la costosa depurazione i reflui vengono pompati con un tubo a qualche chilometro dalla costa e li’ sversati), sarebbe l’unico modo di chiudere il ciclo del carbonio avvicinandosi alla parita’ e cosi’ riducendo l’apporto di concimi prelevati a spese di qualche altrove, chimici e non?

      Non si puo’ avere tutto, se si vuole impattare meno bisogna anche adattarsi a sopportare un minimo dell’inquinamento prodotto da se stessi, e non come si fa di solito e come hai notato tu stesso varie volte, scaricarlo sempre sull’esterno, sul “congo” del momento. Che poi l’ecologia da noi ha sempre significato proprio e solo questo, seppure attraverso passaggi sempre piu’ costosi e complessi fatti apposta per rendere poco chiaro l’effetto finale. L’auto elettrica, l’aereo verde, il biodiesel, le rottamazioni, il riciclo della spazzatura sono tutti esempi del genere.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        “nella mia citta’, che e’ perfettamente in regola e moderna in questo, dopo la costosa depurazione i reflui vengono pompati con un tubo a qualche chilometro dalla costa e li’ sversati”

        Mi sa che non è troppo all’avanguardia, allora. Gli scarichi della depurazione completa sono immessi nei fiumi perché ottimi per diluire gli inquinanti delle acque fluviali.

        • firmato winston scrive:

          I liquami delle acque nere inertizzate e ricche di nutrienti vegetali (sostanzialmente piscio di vacca concentrato, quello distribuito col famoso carro spandiletame), usati come “ottimi diluenti” degli inquinanti delle acque fluviali?
          🙂
          Non siamo messi cosi’ male.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Le acque depurate non contengono liquami: se venissero ulteriormente potabilizzate potrebbero essere anche bevute.

            • firmato winston scrive:

              MT, stiamo parlando di “scarti” piu’ o meno “inquinanti”, inammissibili dagli ecoillologicisti perche’ unico rischio ammissibile e’ il rischio zero, che potrebbero essere fertilizzanti per l’agricoltura.

  5. Miguel Martinez scrive:

    Per ADV

    Ti segnalo uno scritto dell’amico Ugo Bardi:

    https://thesenecaeffect.blogspot.com/2021/05/the-great-turning-point-for-humankind.html

    “The Great Turning Point for Humankind: What if Nuclear Energy had not been Abandoned in the 1970s? “

    • Francesco scrive:

      mi manca solo UN dato per avvalorare la tesi che l’energia elettrica prodotta dalle centrali nucleari sia più costosa delle alternative.

      e poi mettiamo sul piatto il problema dell’inquinamento.

      cazzo, altro che contare torni, ho sbagliato lavoro!

      😀

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Era un report del MIT, tra l’altro nuclearista, a dirlo.

      • firmato winston scrive:

        @francesco
        “cazzo, altro che contare torni, ho sbagliato lavoro!”

        …’azzo di lavoro e’, contare torni… lo voglio anch’io…

        “energia elettrica prodotta dalle centrali nucleari sia più costosa delle alternative?”

        scherzi a parte come ben sai su queste cose puoi ottenere qualsiasi risultato circa i costi/benefici, a seconda di cosa metti/togli, praticamente qualsiasi cosa, e come lo valorizzi, in qualsiasi modo faccia comodo, nelle famose “esternalita’”, positive o negative

        • Francesco scrive:

          beh, no, questa è una affermazione postmodernista!

          il fatto che un lavoro sia difficile non vuole dire che non si possa provare a farlo bene, soprattutto se è importante

          ciao

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      Grazie!

      In estrema sintesi: è vero che i Verdi non c’entravano nulla. Ma i petrolieri sì. Gli anni in cui Ippolito fu mandato in galera erano quelli dello scandalo dei petroli. Quanto alle riserve di torio (non di plutonio, che in natura non c’è) durerebbero migliaia di anni e senza rischi di proliferazione. E non mi si dica che i quattrocento e passa reattori attuali non sono difesi dal terrorismo. Nemmeno Hamas attacca Dimona.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • firmato winston scrive:

        @ADV
        “Gli anni in cui Ippolito fu mandato in galera”

        Per essersi recato a Cortina con una “fiat campagnola” dello Stato…
        Credo gli altri astanti non possano capire le sfumature, cioe’ che si tratto’ di semplice rivalita’ politica fra chi sosteneva il petrolio (Eni – Mattei – DC-socialdemocratici) e chi la nuova e ancora piu’ “progressista” fonte energetica nucleare (Felice Ippolito, prima contributore del mitico Mondo di Pannunzio e poi, molto dopo, eletto con l’allora Partito Comunista Italiano, oltre che mitico direttore della versione italiana di Le Scienze di cui conservo decine di annate).
        Se non ricordo male, c’e’ tutta la storia nel “Costo della menzogna” dell’ing. mario silvestri, che c’e’ sul mulo, fra l’altro scritta meravigliosamente, piacevole da leggere foss’anche solo per la qualita’ dell’esposizione letteraria.

        Oltre a:
        ed2k://|file|Dyson,%20Freeman%20-%20Turbare%20l’universo%20-%20Boringhieri%201981%20-ocr1col1%20-%20ottimo.pdf|3689592|8B518DE9104902C3C8B954106E036671|h=3C4ZOAMDXDKO4NMLSYYVR7V7NS26OYYT|/

  6. Fuzzy scrive:

    https://www.resilience.org/stories/2021-05-24/the-energy-bulletin-weekly-24-may-2021/
    A certe frasi compassate bisogna un po’ farci l’orecchio, ma questa volta leggendo tra le righe di questo anonimo bollettino si ha l’impressione che i nodi stiano veramente venendo al pettine. Il bello è che dice quali sono e dove sono.

    • Francesco scrive:

      davvero? a me sembra solo un confuso bollettino di roba varia con appiccicato il cappellino “Energy” per simulare di averci lavorato

      tu che nodi hai letto “tra le righe”?

      • Fuzzy scrive:

        La IEA scrive che non sono necessari nuovi giacimenti di petrolio e gas naturale. Cosa inaudita.
        Picco di crisi dell’offerta di petrolio.
        Catene di approvvigionamento sull’orlo del blocco e conseguente rischio di inflazione.
        I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati di quasi un terzo nell’ultimo anno.
        Picco del gas negli Stati Uniti con la domanda che raggiunge il picco decenni prima del previsto.
        Questi nodi.
        Come si possono interpretare?
        A me verrebbe da pensare male, avendo letto, in passato, certi articoli di Orlov e Turiel. Ma non lo dico.

        • Fuzzy scrive:

          Però…
          https://ourfiniteworld.com/2021/05/04/how-the-worlds-energy-problem-has-been-hidden/?amp
          E anche la Tverberg
          Questi i nodi.
          Spero che tra la scrittura raffazzonata e il succo del discorso, che ho espresso in maniera molto vaga, nel complesso ci si possa capire qualcosa.

        • Francesco scrive:

          1) la IEA scrive una mezza cazzata
          2) legata non alla difficoltà di estrarre il petrolio, anzi il picco è della domanda
          3) basta sbloccarle, non è un problema epocale come sarebbe la fine delle scorte di petrolio
          4) e saranno diminuiti e aumentati anche di più diecimila volte negli ultimi 10 anni … parliamo di trend seri se possibile?
          5) ci sono problemi di offerta? sennò mi pare una non notizia

          scusa la bruschezza ma siccome sospetto che potrebbe esserci qualcosa di serio in tema, questi finti allarmi mi innervosiscono

          ciao

          • Fuzzy scrive:

            Beh, si problemi di offerta…
            Sarebbe il punto due.

            • Fuzzy scrive:

              Ah, ma tu intendevi offerta di gas. Non mi pare. Dice soltanto che in europa il gas per la produzione di elettricità è in disgrazia per varie ragioni tra cui scarsi finanziamenti.
              Pare che le rinnovabili siano più convenienti. Mah.

              • firmato winston scrive:

                @fuzzy
                “Dice soltanto che in europa il gas per la produzione di elettricità è in disgrazia per varie ragioni tra cui scarsi finanziamenti.”

                In italia e’ gia’ da anni che generiamo l’elettricita’ quasi solo con gas e rinnovabili, gli altri fossili se non ricordo male sono sotto il 10 per cento, vi ho gia’ dato gli estremi con le statistiche ufficiali di Terna dal 1880 ad oggi, ricercatevele, che palle si riparte sempre dall’inizio.

                https://www.terna.it/it/sistema-elettrico/statistiche/dati-storici

            • Fuzzy scrive:

              Winston
              https://www.qualenergia.it/articoli/in-europa-piu-elettricita-da-rinnovabili-che-da-gas-e-carbone-e-la-prima-volta/
              Pare che il gas sia costoso.
              Io comunque non sottovaluterei quello che scrivono gli esperti di energia.
              Ci sono dati, grafici ecc. E poi tra l’uno e l’altro, trovi significative coincidenze.
              A meno che non si siano messi d’accordo tra loro per scrivere tutti le stesse cose…ma francamente mi sembra improbabile. Riguardo ai miei dubbi sempre che ti possano interessare, puoi vedere l’articolo della Tverberg.
              “Come il problema energetico è stato occultato”.

  7. Ugo Bardi scrive:

    L’immagine sembra essere molto recente. L’autore dovrebbe essere tal “Timbus” che l’ha pubblicata si Imgur. https://imgur.com/gallery/0HXk9ce

  8. massimo scrive:

    Quando le parole sono inutili.E comunque spero che questo capolavoro sia mostrato il più possibile e conservato in qualche museo a monito per le generazioni future.Sempre che non sia già troppo tardi e che smuova un po’ le coscienze.

    • Francesco scrive:

      problemino: se il nostro amico in maglietta arancione non fosse così cattivo ma abbracciasse gli alberi, temo che la Nera Signora arriverebbe lo stesso

      non è una gran vignetta

  9. Miguel Martinez scrive:

    Articolo molto critico, ma descrive l’inevitabile…

    1) Andiamo incontro alla catastrofe anche (ma certo non solo) per via delle emissioni di CO2

    2) Per ridurre le emissioni di CO2, le ditte petrolifere dovrebbero smettere di lavorare e chiudere

    3) lo faranno? No.

    4) racconteranno balle? Sì.

    Non c’è da arrabbiarsi.

    Source : https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/04/19/un-rapporto-di-clientearth-svela-tutte-le-bugie-verdi-nelle-pubblicita-delle-compagnie-petrolifere-aramco-chervon-e-drax-le-peggiori/6171187/
    Ambiente & Veleni
    Un rapporto di ClientEarth svela tutte le bugie “verdi” nelle pubblicità delle compagnie petrolifere
    Un rapporto di ClientEarth svela tutte le bugie “verdi” nelle pubblicità delle compagnie petrolifere

    La cosiddetta pratica del “greenwashing” è una costante delle campagne pubblicitarie dei big del petrolio. Si annunciano impegni ambientali ma in concreto si fa l’opposto. Il rapporto dell’associazione ambientalista svela molti di questi trucchi

    Che le grandi aziende “verdi fuori e nere dentro” abbondino non è un mistero. Il rapporto diffuso oggi da ClientEarth, associazione europea che si batte per la difesa dell’ambiente, aggiorna la classifica dei peggiori mistificatori tra le compagnie petroliferi globali. L’indagine spiega con dovizia di particolari ed esempi concreti come si svolge quel processo chiamato “greenwashing”. Vale a dire quella tecnica comunicativa per cui una società si racconta al pubblico come impegnata nella battaglia per l’ambientema nella realtà fa poco o nulla per ridurre il proprio impatto ambientale. Sotto la lente di ClientEarth ci sono le statunitensi Exxon e Chevron, le britanniche Ineos e Drax, l’anglo-olandese Shell, la francese Total, la norvegese Equinor (ex Statoil), la saudita Aramco e la tedesca Rwe. “Invece di impegnarsi realmente nella riduzione delle loro emissioni queste aziende investono in campagne pubblicitarie per distrarre e disinformare il pubblico” si legge nell’introduzione. L’indagine confronta poi gli annunci di queste nove multinazionali con quello che avviene realmente.
    Petrolio, gas e carbone: altri 750 miliardi di dollari investiti dalle banche. L’ex di Blackrock: “Investimenti sostenibili? solo pubblicità”

    Nel 2020, ad esempio, la texana ExxonMobil ha registrato ricavi per 256 miliardi di dollari (212 miliardi di euro). Tra il 2010 e il 2018 la spesa della compagnia in fonti rinnovabili è stata appena lo 0,2% del totale. Oggi Exxon emette 730 milioni di tonnellate di Co2 all’anno, quanto l’intero Canada. La compagnia resta fortemente focalizzata sulle fonti fossili. Nelle campagne pubblicitarie su stampa Exxon si auto proclama “leader nella cattura del carbonio” e afferma di riassorbire circa 9 milioni di tonnellate di Co2 all’anno. Come abbiamo visto questo rappresenta meno del 2% delle sue emissioni annuali. “Gli esperti dicono che la cattura di Co2 è fondamentale per ridurre le emissioni. Ne siamo convinti anche noi”, si legge nelle pubblicità di Exxon. Dagli anni 90 la multinazionale finanzia ricerche che diffondo dubbi sulla veridicità dei dati sul cambiamento climatico. Nel 1989 è stata uno dei membri fondatori della Global Climate Coalition, gruppo di pressione internazionale che si opponeva alle politiche per ridurre le emissioni di gas serra, poi sciolto nel 2002. Dal 1998, si stima che ExxonMobil abbia finanziato con oltre 33 milioni di dollari gruppi che diffondono dubbi e disinformazione sul riscaldamento globale.

    Shell ha incassato lo scorso anno 311 miliardi di dollari (258 miliardi di euro) e ha emesso 1,3 milioni di tonnellate di gas nocivi . Tra il 2010 e il 2018 ha destinato l’1% dei suoi investimenti allo sviluppo di energie rinnovabili. “Puntiamo a raggiungere emissioni zero entro il 2050” recita la sua pubblicità. Le strategie che poi indica per raggiungere questo risultato sono però largamente insufficienti. Nelle sue campagne la multinazionale ricorre spesso a “influencer” per trasmettere un’immagine positiva del marchio alle nuove generazioni. Aramco è la compagnia petrolifera di stato dell’Arabia Saudita. Nel 2019 ha incassato 330 miliardi di dollari. E’ il più grande emettitore di Co2 al mondo, il 4,4% di tutte le emissioni di Co2 che ci sono state nel mondo sono riconducibili a questo colosso. “Siamo impegnati nel trovare soluzioni per le emissioni e muoverci verso un futuro sostenibile”, recitano gli spot. Ma i piani industriali della compagnia non vanno in questa direzione e l’Arabia ha una lunga storia di opposizione alle misure adottate in difesa dell’ambiente.
    Blackrock, la svolta verde è solo a parole. Scendono ancora i voti del colosso a favore di risoluzioni societarie pro-ambiente

    La francese Total, 176 miliardi di incassi l’anno e 469 milioni di tonnellate di emissioni, scrive nei suoi piani che l’85% dei ricavi al 2030 continuerà ad arrivare da fonti fossili. Il budget destinato ai progetti di riduzione delle emissioni è pari al 2% del totale. Anche in questo caso la comunicazione al pubblico è molto fuorviante. La norvegese Equinor, 60 miliardi di ricavi e 265 milioni di tonnellate di emissioni, annuncia una trasformazione da compagnia petrolifera a compagnia energetica e il conseguente cambio di nome (ex Statoil). Nei prossimi anni la compagnia pianifica però di aumentare la produzione da fonti fossili e la sua produzione da rinnovabili nell’ultimo anno è calata. La britannica Drax si raccontacome uno dei gruppi energetici europei che emette meno gas nocivi. Mette in luce il suo impegno nel biomasse che però risultano essere più inquinanti del carbone. Si ripropone di avere un impatto negativo (assorbire più gas di quanto ne produce) entro il 2030. Ma questa previsione si basa su un conteggio di emissioni zero per le biomasse che contraddice le evidenze scientifiche che le definiscono una “falsa soluzione” per l’ambiente.

  10. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    Prova a sentirla da un Punto di Vista – Vittim* :

    https://www.youtube.com/watch?v=aqPdfC1ZEEs

    19 min : 23 sec

    Let’s Talk Tennessee’s New Horrifying Anti-Transgender Law

  11. Moi scrive:

    Tennessee Moves to the Forefront With Anti-Transgender Laws
    Conservative lawmakers nationwide have introduced a flurry of anti-LGBTQ bills this year.

    https://www.usnews.com/news/us/articles/2021-05-23/tennessee-moves-to-the-forefront-with-anti-transgender-laws

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “Tennessee Moves to the Forefront With Anti-Transgender Laws”

      Impressionante come l’articolo, che appare su un sito credo “mainstream” (leggo in fondo “Copyright 2021 The Associated Press”), adotti integralmente il linguaggio più estremo:

      non esistono più uomini o donne, esiste solo “sex at birth”,

      la castrazione e il taglio delle tette ai minori diventano “gender-confirming medical care for transgender minors” (la distruzione di un corpo femminile “conferma” la sua anima nascosta di uomo),

      il divieto di mutilazione genitale su minori diventa “odio contro gli LGBT”,

      che, ricatto ultimo, dovrebbe portare a suicidi di massa,

      il “bambino trans” dell’ottavo anno di scuola (terza media!) che soffre,

      l’esistenza di bagni per le donne come manifestazione di “odio”.

      E’ incredibile come queste cose, che in Italia manco si capiscono ancora, negli Stati Uniti siano diventati in pochissimi anni verità incontestabili quanto potesse essere la verginità di Maria nella Toscana del Trecento.

      E il tutto per una parte dell’umanità che storicamente non è esattamente numerosa:

      https://culturallyboundgender.wordpress.com/2018/11/21/no-there-havent-always-been-this-many-trans-people-no-theyre-not-just-coming-out-more-because-its-more-acceptable-now-heres-the-evidence/

      “Before the year 2000, researchers in many countries conducted studies into the prevalence of transsexuality in the population. These studies were remarkable in the similarity of their findings. Whether in the Netherlands, Singapore, the UK, or Germany, transsexuals occurred at a rate of around 1:2,500-1:20,000 people, and a male:female sex ratio of anywhere from 2:1 to 6:1 existed in the transsexual population.”

      Poi adesso vedi 1800 ragazze (contro 700 ragazzi) in una sola clinica britannica in via di mutilazione e medicalizzazione a vita https://inews.co.uk/news/nhs-gender-identity-service-child-referrals-transgender-identification-198048

  12. Moi scrive:

    Cattive TERF e buone femministe
    Roberta Trucco/23 Mag 2021

    https://www.ferraraitalia.it/cattive-terf-e-buone-femministe-235452.html

    vengono in mente le parole della leader del movimento delle donne mapuche

    “voi intendete la natura come una forza produttiva (sottinteso – da cui estrarre ogni ricchezza) noi come qualcosa di identitario e spirituale..”

    più chiaro di così!

  13. Moi scrive:

    Fedez, l’insostenibile leggerezza dei conformisti
    Nicola Cavallini/04 Mag 2021

    https://www.ferraraitalia.it/fedez-linsostenibile-leggerezza-dei-conformisti-234226.html

    Si noti che inconsapevolmente (?) la Ferragni cita Marx ma volgendo in positivo il Senso Merceologico del Superfluo …

  14. Harmachis scrive:

    Miguel probabilmente troverai interessante il pensiero di Michel Serres su proprietà ee rifiuti.

  15. Harmachis scrive:

    Veramente non lo conosco così bene. Per ha scritto unn libro intitolato “Il mal sano. Contaminiamo per possedere?”

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