Nell’antro dell’alchimista

Quasi tutti siamo condannati a passare la nostra brevissima esistenza ad eseguire la volontà di altri.

Siccome ci hanno concesso la democrazia, possiamo in compenso lamentarci rumorosamente se qualche nostro irrilevante capriccio personale non viene soddisfatto.

Poi, camminando per una strada di Firenze, mi capita di sentire una musica strana che proviene da una bottega.

Un piccolo cartello chiede una offerta libera.

Entro, in punta di piedi, e mi accorgo che la musica viene prodotta da una serie di ingranaggi, come quelli degli orologi di una volta, ma ogni ingranaggio nasconde altri ingranaggi, e poi nasconde foglie e rami e ferri, e stelle e animali, e sono orologi musicali.

Poi vedo un minuscolo volto dorato dentro ingranaggi contorti di argento, e improvvisamente mi immagino questo piccolissimo oggetto esteso su tutto un muro.

Vado avanti, e ci sono vasi di vetro, con liquidi di vario colore, ciascuno segnato con il nome di qualche misterioso e velenoso nome – che la chimica alchemica è la fonte di molti beni e di molti mali – e alcuni vasi gorgogliano, non riesco a a capire come.

E c’è una sorta di bottiglia di Leyden, che manda scintille e minacciosi suoni elettrici.

Uno scafandro, di quelli che indossavano un secolo fa – e nello spazio ristretto guardo nell’occhio dello scafandro, e c’è un unicorno d’oro che in mezzo all’acqua e ai coralli mi guarda, e attorno a lui intuisco un intero mondo subacqueo.

Poi c’è un ragno d’argento, ricoperto di pietre preziose, e mi rendo conto che si muove lentamente;

e una teca con un viso sott’acqua che manda scintille dagli occhi;

e anelli come castelli e palazzi e cavalieri di ogni metallo; e teschi, e amanti intrecciati e animali.

Sono tutti i sogni della mia vita…

La stanza è assurdamente piccola, ma contiene mondi su mondi, e arrivo in fondo che c’è il timone di una barca che mi porta verso una strana luna con mani e piedi.

Non sembra che ci sia nessuno, finché non guardo sotto una scalinata, e vedo in un angusto spazio, un essere umano dai capelli lunghi, piegato su un anello, con accanto il fuoco che esce incessante da una cannuccia.

E’ cos’ assorto, nel suo minuscolo antro, che non mi nota nemmeno. Sta lentamente trasformando il metallo…

E gli chiedo

“Scusi, dove posso lasciare l’offerta libera?”

L’alchimista alza sorpreso lo sguardo, si vede che è timido.

“L’hanno rubata, ma la può lasciare lì!”

E indica una cassa elaborata, di legno rivestito di dorato, con un piccolo solco, in cui infilo due euri.

Cosa ci può essere dentro una mente così, dentro mani che sanno creare qualunque cosa? E come fa tutto questo a nascere in quel minuscolo spazio confinato sotto una scala, con poca luce?

E allora mi viene in mente che forse esistono tre modi di vivere quest’attimo di esistenza che ci è stato concesso.

Uno, spiaccicando sotto i nostri piedi le vite degli altri.

Due, lamentandoci di non aver vissuto, perché qualcun altro ci ha spiaccicati.

Tre, vivendo.

Non vi dico l’indirizzo, perché spero di portarvici quando e se mi venite a trovare a Firenze.

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322 risposte a Nell’antro dell’alchimista

  1. Andrea Di Vita scrive:

    @ Martinez

    Sapendo obbedire a se stesso, alle regole dell’arte che gli è propria, quell’uomo si fa libero dal dominio.

    Agendo gratuitamente, trascurando la stessa offerta libera del cartello al punto che gliela rubano, il suo lavoro non gli è alienato.

    Lo scorporo del suo lavoro dalle necessità vitali, evidente dalla descrizione, è l’essenza della libertà.

    Fai bene a mantenere riservato l’indirizzo. Nell’era del Grande Fratello, è come tenere un diario nascosto al teleschermo.

    Ciao!

    Andrea Di Vita

    • Francesco scrive:

      “Lo scorporo del suo lavoro dalle necessità vitali,”

      è l’essenza dell’alienazione – e dell’onanismo

      che le necessità vitali ci rendono fratelli uni degli altri, come condizione necessaria ancorchè insufficiente

      • Francesco scrive:

        e rendono la nostra vita personale un fatto concreto e vero

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Francesco

        “fratelli”

        Vero, ma cosa c’entra? Io parlo di quella parte del lavoro che si fa non perché altrimenti non si mangia, ma perché dà soddisfazione gratuitamente, di per se stessa, come ad esempio i fisici e gli appassionati di modellini ferroviari sanno bene. (Se non esistesse tale lavoro, la ricerca scientifica perderebbe tutto il suo fascino, e sarebbe solo una faccenda di pesrone-uomo e di GANTT).

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Francesco scrive:

          da collezionista di Playmobil – e correttore non richiesto di bozze – capisco benissimo il tipo di lavoro e di soddisfazione

          ma non lo vedo così staccato dal resto dell’umanità – alla fine al fisico gli danno il Nobel, al costruttore di diorama ferroviari i like su Facebook

          ciao

  2. Miguel Martinez scrive:

    Metto tutto l’articolo citato da Roberto, perché merita di essere commentato…

    ource : https://www.ilfoglio.it/scienza/2021/05/21/news/il-senato-a-favore-del-cornoletame-povera-scienza-e-poveri-noi-2423979/
    Il Senato a favore del cornoletame. Povera scienza e poveri noi

    Quello stessa Aula chiamata a votare sulle misure di contenimento di una pandemia, fondate sulla conoscenza e sul metodo della scienza, ieri ha preteso di equiparare la stregoneria alle altre pratiche agricole, promuovendo balle ben confezionate e avvantaggiandole sul mercato

    Perché parlare di scienza in Italia, perché cercare di convincere i cittadini del fatto che è bene seguire le evidenze acquisite con il metodo di Galileo e non con le proprie convinzioni, perché chiedere ai ricercatori di aiutarci a fronteggiare la pandemia utilizzando le armi che la moderna ricerca farmaceutica riesce faticosamente ad individuare? Ieri nel Senato della nostra Repubblica è stata votata quasi all’unanimità una legge che equipara la produzione agricola biologica a quella ottenuta con gli stregoneschi metodi descritti nel disciplinare della biodinamica. L’equivalenza furbescamente perseguita tra le pratiche in questione ha assicurato così ai ciarlatani di questo paese gli stessi trattamenti di favore che si riservano all’agricoltura biologica, consolidando un monopolio che si fonda sulla superstizione e sull’aspirazione dei cittadini al pensiero magico e degli agricoltori più furbi a un guadagno sleale nei confronti di chi non intenda mentire al consumatore.

    Tristemente, c’è stato solo un voto contrario, quello della senatrice Elena Cattaneo, la quale si è trovata da sola, perché anche coloro che hanno espresso la propria contrarietà alla biodinamica, non hanno avuto la schiena dritta e l’onestà di votare gli emendamenti che la espungevano, preferendo votare la legge giudicata “nel suo complesso” utile.

    Per chi non lo sapesse: il disciplinare della biodinamica prevede di utilizzare il famoso cornoletame “dinamizzato e irrorato nella primavera almeno 2 volte nei primi 2 anni di conversione e almeno una volta dal 3° anno in poi”. E cosa fa il cornoletame “dinamizzato”? “Processa nel terreno e sull’apparato radicale le forze dei pianeti sottosolari (Luna, Mercurio e Venere)”. Dobbiamo quindi dedurne che tutto il Senato, meno un suo componente, è frequentato da gente che crede nell’astrologia, ed è incapace di distinguere il sogno esoterico e la fuffa dalla realtà.

    Andando avanti, si legge sempre nel disciplinare biodinamico che “il preparato 501 va irrorato almeno una volta all’anno successivamente al 500.” E cos’è il preparato 501? Ma il cornosilice, signora mia. Di questo leggiamo quanto segue: “Questo quantitativo minimo di sostanza attiva ricca di forze (Cornosilice) può agire ed essere esaltato grazie alla mediazione dell’acqua, che rappresenta un vero e proprio intermediario, e soprattutto grazie alla dinamizzazione che ha il compito di amplificare ‘l’informazione’ e le forze presenti all’interno del preparato. In questo modo ‘l’informazione’ viene veicolata e propagata al meglio; la pratica della dinamizzazione agisce da cassa di risonanza e potenziamento per il preparato (per questo è importante che la dinamizzazione venga effettuata al meglio)”.

    L’elenco sarebbe ancora lungo; ma qui è importante sottolineare come a questa congerie di fesserie che non sono nemmeno pseudoscienza, perché di scienza non hanno nemmeno l’apparenza, abbiamo dedicato una corsia preferenziale, agganciandole al carro dell’agricoltura biologica. Il motore di tutto è ovviamente uno solo: il denaro preso ai creduloni, basato sulla promozione di una bugia che permette di fare più soldi a chi la adotta – il tutto a scapito non solo del portafogli del consumatore finale, ma soprattutto della sua capacità di interpretare il mondo in maniera libera dalla magia.

    E gli effetti finali? Non ricorderò qui l’ovvia perdita di produttività, e quindi di sicurezza alimentare – una cosa che ai paesi ricchi non interessa, specie quando i loro cittadini possono comprare prodotti provenienti da ogni parte del globo. Né ricorderò l’ovvia dipendenza da pelli di topo, vesciche di cervo e altri ingredienti che comportano qualche difficoltà nell’ottenimento sulla scala richiesta per la conversione agricola spinta da un’economia drogata da bugie ai consumatori. Né insisterò oltre nel ricordare che la certificazione biodinamica è nelle mani di una multinazionale – la Demeter – cui si affidano quelli che protestano contro le multinazionali del seme; non solo una multinazionale, dunque, ma un vero monopolista mondiale.

    Qui mi interessa ripetere solo una cosa: quello stesso Senato chiamato a votare sulle misure di contenimento di una pandemia, fondate sulla conoscenza e sul metodo della scienza, ieri ha preteso di equiparare la stregoneria alle altre pratiche agricole, promuovendo balle ben confezionate e avvantaggiandole sul mercato. Speriamo che alla Camera si possa porre rimedio, ma a questo punto chi si interessa di ricerca scientifica non può che prendere atto che, con una lodevole eccezione, le nostre istituzioni sono infestate dalla pseudoscienza, ben alleata con il mercato.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ Martinez

      Poi non ho ragione io a dire che le armate della notte sono in marcia… 🙁

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Miguel Martinez scrive:

        Per ADV

        “Poi non ho ragione io a dire che le armate della notte sono in marcia… ”

        Boh, più che altro, in ogni settore si crea una lobby monopolio.

        Le lobby minori infatti o si accodano, o soccombono o passano ad altro.

        Lobby sionista contro lobby palestinese negli Stati Uniti? I politici fanno un rapido calcolo su chi potrà dare garantire la loro rielezione e chi li potrà distruggere, e scelgono unanimamente la prima. Quelli che vogliono fare commerci con i paesi arabi preferiscono convincere i paesi arabi a diventare amici di Israele.

        Lobby agrobio contro lobby agricoltura industriale? La seconda è infinitamente più forte, però siccome vuole apparire “verde” a tutti i costi, non pensa che sia il caso di sputtanarsi facendo la guerra in nome della “fredda scienza” a gente molto determinata. Tanto la nicchia bio è minuscola, è perdente sul piano dei prezzi, della distribuzione, ecc., e comunque la ditta agroindustriale può facilmente fare una linea mimetica che sfrutta il lavoro dei bio.

        Poi tra i bio stessi, i biodinamici hanno un’organizzazione migliore, e la spuntano.

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ martinez

          Concordo. Ma le fesserie che guadagnano il favore dell’elettorato e dunque del politico che vuole essere rieletto rimangono fesserie. E una fesseria (che sua biodinamica o terrapiattismo o simili) è sempre negativa di per se stessa.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

        • paniscus scrive:

          “Poi tra i bio stessi, i biodinamici hanno un’organizzazione migliore, e la spuntano.”—–

          La lobby degli steineriani ha un peso eccezionalmente sovradimensionato rispetto alla sue effettive dimensioni, anche in ambito di pedagogia e servizi per l’infanzia

  3. Miguel Martinez scrive:

    Non ho seguito l’iter della legge, che riguarda l’agricoltura biologica in generale.

    A quello che so (ma non sono un esperto), nel mondo dell’agricoltura biologica, i biodinamici sono una minoranza, ma assai organizzata, e gli altri sono ben contenti di poter contare su un gruppo strutturato e politicamente efficiente.

    Giusto dire che la biodinamica non ha pretese “scientifiche”, essendo nata nelle visioni di Rudolf Steiner; ed ha aspetti rituali come quelli ampiamente sottolineati in questo articolo.

    Comunque la biodinamica è sicuramente biologica, nel senso che non fa ricorso a pesticidi e affini, e quindi non capisco quale sia il problema – anche se non piace nemmeno a me la storia del monopolio della certificazione.

    • firmato winston scrive:

      “Comunque la biodinamica è sicuramente biologica, nel senso che non fa ricorso a pesticidi e affini, e quindi non capisco quale sia il problema”

      Appunto, che se c’e’ gia’ una legge sul biologico non serviva farne un’altra sul biodinamico. Peraltro da quel che si capisce, sembrerebbe abbastanza vero che in questo modo lo Stato presta il suo braccio armato a un monopolio privato, e non va bene. Siamo gia’ il paese delle millemila corporazioni… che se non ti iscrivi ad una di esse sei tagliato fuori. Non va bene.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per firmato

        “Appunto, che se c’e’ gia’ una legge sul biologico non serviva farne un’altra sul biodinamico. ”

        Scusa, non avevo capito, ci sono due leggi diverse?

        Io avevo capito (ma mi posso sbagliare) che ci fosse un’unica legge sull’agricoltura biologica, che comprende anche quella biodinamica.

        • firmato winston scrive:

          La sostanza non cambia: e’ come l’omicidio stradale, se c’e’ gia’ una legge sull’omicidio non basta? E l’omicidio navale dove lo mettiamo? E quello pedonale, se faccio inciampare qualcuno per sbaglio e sbatte la testa, la mettiamo l’aggravante cosi’ imparo ad andare a piedi?

          Se c’e’ il covid, la prima cosa che pensi come governo e’ metterci una “autocertificazione” sopra con centomila casi particolari che se sbagli a barrare la casella “MULTA”? E senza nessuno che faccia tremare i vetri a suon di pernacchie?

          Porca miseria…

          Il problema e’ grave perche’ questo modo di ragionare implica la pan-normazione e la pan-penalizzazione di TUTTO. E’ la mania della nostra epoca di annoiati supernutriti, che si manifesta ed evidenzia fra l’altro anche in quelle discussioni stupide e demenziali su schwa asterischi e cancelletti, che peraltro forse tu sei troppo giovane per averlo notato ma da un certo punto in poi e’ diventata una vera mania proprio all’interno degli ambienti di sinistra: ancora prima di mettere piede nelle stanze dei bottoni hanno cominciato a chiedere leggi e galere e punizioni esemplari dappertutto. Gli stessi che tiravano le molotov per la fantasia al potere… La gente di adesso che e’ interamente cresciuta in questo clima di merda non sa concepire altro modo di organizzare la vita… “civile”.

    • firmato winston scrive:

      Millemila corporazioni e _certificazioni_, aggiungo. Siamo nell’era delle certificazioni (etichettature). Ma lo sapete che pure iso9000 e’ privata, e in moltissimi ambiti oggi se non sei certificato, e costa e si devono incaricare persone apposta e ci si riempie di scartoffie fino all’inverosimile, non lavori piu’? Se sei piccolo e’ un formidabilissima barriera, ti fanno chiudere. Ditemi dov’e’ la differenza con la mafia, di cui tutti si riempiono in continuazione la bocca indignata.

      A proposito di etichette ADV, m’ero dimenticato, dopo che mi avevi gentilmente suggerito “La tregua”, avevo controllato e trovato il luogo esatto in cui avevo letto della mania nazi-tedesca delle etichette, era nel “Sistema periodico”, voce “Cerio” (all’epoca, qualche decennio fa, dell’autore avevo letto tutto, per cui trovare la fonte esatta non era banale, anche perche’ i libri chissa’ dove li ho messi, mi ci potrebbero voler mesi per ricuperarli).

      Comunque, profittando del “cerca parole” applicato all’opera omnia elettronica ora facilmente reperibile, riguardo all’etichettatura degli esseri umani su cui tutto sommato si basa il nostro normale ordine sociale moderno Primo Levi ritorna diverse volte nei suoi testi (la scuola e’ un sistema di etichettatura e gerarchizzazione valoriale pressocche’ totalitario, faccenda cui non facciamo caso, anzi non percepiamo affatto, essendoci cresciuti interamente dentro fin dalla piu’ tenera eta’ – che pure e’ un sistema molto recente, probabilmente frutto della rivoluzione giacobina assieme, e non a caso, all’esercito di leva di massa).

      “C’era un barattolo misterioso su di uno scaffale. Conteneva una ventina di cilindretti grigi, duri, incolori, insapori, e non aveva etichetta. Questo era molto strano, perché quello era un laboratorio tedesco. Sì, certo, i russi erano a pochi chilometri, la catastrofe era nell’aria, quasi visibile; c’erano bombardamenti tutti i giorni; tutti sapevano che la guerra stava per finire: ma infine alcune costanti devono pure sussistere, e fra queste c’era la nostra fame, e che quel laboratorio era tedesco, e che i tedeschi non dimenticano mai le etichette. Infatti, tutti gli altri barattoli e bottiglie del laboratorio avevano etichette nitide, scritte a macchina, o a mano in bei caratteri gotici: solo quello non ne aveva.”

    • Fuzzy scrive:

      La biodinamica pur facendo uso di alcune pratiche piuttosto strambe, ha colto per prima un aspetto molto importante ai fini della sostenibilità:
      “considera come un unico sistema il suolo e la vita che si sviluppa su di esso”
      Wikipedia
      https://www.isprambiente.gov.it/it/attivita/suolo-e-territorio/il-degrado-del-suolo

      • firmato winston scrive:

        ahah se non c’erano loro non se ne sarebbe accorto nessuno… ma per piacere…

      • Fuzzy scrive:

        Ehm, mentre scrivevo si sono aggiunti altri commenti e sono finito chissà come sotto a Winston. Come risposta è piuttosto inappropriata, ma insomma, capita.

        • firmato winston scrive:

          Ma l’ho capito fuzzy, ma ti pare che la preservazione del suolo fertile, o meglio il suo arricchimento, non lo tiene in considerazione qualsiasi contadino da 10.000 anni a ‘sta parte? L’hanno scoperto i “biodinamici”?
          Il problema e’ che quando i campi producevano 15 quintali ad ettaro di cereali invece dei 150 di oggi, dall’italia raggiunti i 30 milioni ha cominciato ad emigrare un milione di persone all’anno. Per fame, non per turismo, perche’ si era scesi SOTTO il _minimo_ di sussistenza.

          Poi siamo passati al tentativo coloniale del “posto al sole” che serviva a fornire nuova superificie agricola su cui sistemare coloni affamati (anche quelli delle bonifiche di latina-littoria, fatte per lo stesso motivo, si chiamavano coloni), e infine all’agricoltura moderna e tecnologica ad altissimo rendimento. Finche’ dura. Ma rimpiangere le vecchie tecniche di quando si faceva la fame non mi pare il caso.

          Si puo’ tornare a star bene con quelle tecniche senza distruggere ogni fazzoletto di terra mettendolo a coltura di massimo sfruttamento, ma bisogna ridurre la popolazione italiana a quella della nuova zelanda, un decimo di quella attuale. E’ fattibile? NO.

          • Francesco scrive:

            ottimista

            non vedo perchè non sia fattibile, a patto di regredire a un grado adeguato di barbarie (o di aztechismo)

            piuttosto mi chiedo se sia evitabile, come auspico

            ciao

          • Fuzzy scrive:

            https://www.mdpi.com/2073-4395/9/2/82/htm
            Winston, dopo un anno di discussioni da Bressanini, con i suoi fanatici dell’agroindustria mi ero ripromesso di discutere il meno possibile di agricoltura.
            Il testo che ho linkato me lo ha passato Bressanini stesso, a dimostrazione che è molto più equilibrato dei suoi commentatori che dicono di tener conto delle sue opinioni.
            Questo dice la scienza più aggiornata.
            Gli agricoltori di una volta non sono per niente da disprezzare, ad esempio la cosiddetta coltura promiscua rappresenta un esempio di permacoltura prima ancora che il termine fosse coniato.
            Ma insomma, nel testo che ho messo trovi tutto.
            Verso la fine parla anche di rizosfera. È questo il futuro dell’agricoltura, e deriva da Steiner, attraverso Fukuoka. Microbiologia ambientale.
            Se poi si riuscirà a sfamare il mondo dipende da moltissimi fattori, la produzione di cibo è soltanto uno di essi.

            • firmato winston scrive:

              “Gli agricoltori di una volta non sono per niente da disprezzare”

              E chi lo dice?
              Ma non hanno nulla a che vedere ne’ coi biologici ne’ coi biodinamici, semplicemente usavano quello che era disponibile al’epoca.

              • Fuzzy scrive:

                https://www.shelterwoodforestfarm.com/blog/the-lost-forest-gardens-of-europe
                Winston quando andrai al mare te lo potrai leggere comodamente sdraiato sotto all’ombrellone.

              • firmato winston scrive:

                Ma guarda che io ci abito in mezzo alla foresta, so tutto degli alberi della mia terra, li ho piantati a centinaia e visti crescere. E intorno ho campi coltivati e non, so arare e fresare (oltre che fare la manutenzione alle macchine agricole), so o meglio sapevo gestire una vigna, so di cosa si parla per esperienza diretta e indiretta di gente che sulla terra ci campa, non sono un ecologista o contadino da davanzale, e anzi ti diro’ che quando ne incontro qualcuno (nei siti che frequentiamo non c’e’ altro, gente che non fa altro che vivere nella sua bolla di spocchiosa ignoranza e darsi ragione a vicenda) qualcuno che oltrettutto tipicamente pretende di insegnare con arroganza al mondo, mi girano abbastanza le balle (ovviamente non intendo te che sei una persona molto gentile e uno dei pochi se non l’unico che non pretende di imporsi agli altri ;).

              • fuzzy scrive:

                Winston
                Eh, l’esperienza è la discriminante che ti fa dire “Questo è buono” “quest’altro son solo chiacchiere”.
                Però ci deve essere la volontà di superare il modello monocoltura-allevamento intensivo, altrimenti alla lunga, vien fuori un disastro.

                http://www.sinab.it/bionovita/bio-cifre-2020-i-dati-nazionali-sul-biologico#:~:text=L'%20obiettivo%20per%20l'agricoltura,%2C%20il25%25%20della%20SAU%20agricola.&text=L'incidenza%20della%20superficie%20biologica,attestava%20al%208%2C0%25
                Questi sono i dati del biologico regione per regione. (Quando vedo questi link così lunghi temo sempre che non si aprano).

              • firmato winston scrive:

                fuzzy abbiamo la fortuna di vivere in un periodo talmente ricco e prospero che e’ impossibile capire cosa sia una stronzata e cosa no, si puo’ dire e fare di tutto, tanto comunque si cade in piedi lo stesso senza pagare pegno, l’unico effetto certo e’ l’avvelenamento esistenziale dello spirito del tempo, che fa stare di merda la gente pur nel profluvio dei beni materiali.
                Ne danno evidenza proprio le chiacchiere dei blog.

            • fuzzy scrive:

              Bene, si apre.
              in fondo all’articolo c’è il link al pdf “Bio in cifre”. Interessante.

    • paniscus scrive:

      per me invece il problema esiste, nel senso che la biodinamica vende un ulteriore valore aggiunto (per quel tipo di gente che è suscettibile a questo linguaggio)… che per l’appunto è quello della fuffa pseudoscientifica del cornoletame, della dinamizzazione, delle fasi lunari e dei segni zodiacali, e che non mi pare il caso che sia riconosciuto da una legge dello stato che tutela la genuinità e la sicurezza di prodotti alimentari.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Paniscus

        “per me invece il problema esiste, nel senso che la biodinamica vende un ulteriore valore aggiunto”

        Io sono d’accordo che non si sarebbe dovuto citare la biodinamica.

        Ma non accetto nemmeno la critica, “mettono sullo stesso piano la fuffa biodinamica con la seria agricoltura biologica”. La biodinamica, cornoletame o no, è pienamente “agricoltura biologica”.

  4. Miguel Martinez scrive:

    Sempre da persona che non ha letto la legge, quindi tutto ciò che dico può essere sbagliato…

    1) l’agricoltura biologica è essenzialmente definibile in maniera negativa (niente pesticidi, ogm, ecc)

    2) quindi presumo che la biodinamica ci stia benissimo, a prescindere dagli aspetti rituali

    3) l’agricoltura biologica rende molto di meno a breve termine dell’agricoltura industriale/chimica, ha bisogno di manodopera e non gode dei vantaggi dell’economia di scala, e su questo i critici hanno ragione, e i prodotti costano di più;

    ma l’agricoltura biologica

    a) non richiede produzione e trasporto da mezzo mondo di fertilizzanti e altri prodotti chimici

    b) non devasta la biosfera, le falde acquifere, ecc.

    c) non è focalizzata sull’esportazione, e quindi non riproduce le dinamiche perverse dei trasporti globali.

    Quindi, tra cinquant’anni il campo bio (anche se disseminato di cornini) sarà campo, il campo industriale sarà deserto.

    • roberto scrive:

      Il problema non è l’agricoltura biologica ma è dare un titolo di nobiltà a quella biodinamica che è come riconoscere l’omeopatia

      • Miguel Martinez scrive:

        Per roberto

        “Il problema non è l’agricoltura biologica ma è dare un titolo di nobiltà a quella biodinamica che è come riconoscere l’omeopatia”

        Mi sa che devi scatenare l’eurosegugio che è in te, e cercare il testo della legge.

        Al momento la mia (smentibilissima) ipotesi è questa: che la legge parli di agricoltura senza coadiuvanti chimici;

        cosa che dovrebbe comprendere automaticamente anche la biodinamica, solo che si sceglie (e la cosa non piace nemmeno a me) di nominarla esplicitamente, visto che i biodinamici saranno stati i più organizzati a chiederla.

        Un po’ come se si facesse una legge a protezione delle “attività artistiche, tra cui l’omeopatia”. Definire l’omeopoatia un’attività artistica non è sbagliato, ma perché nominarla?

        • roberto scrive:

          ecco qui

          http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01085049.pdf

          vedi articolo 1, paragrafo 3, che equipara l’agricoltura biodinamica (cioè l’omeopatia) all’agricoltura biologica (la medicina)

          “3. Ai fini della presente legge, il metodo
          di agricoltura biodinamica, che prevede
          l’uso di preparati biodinamici e specifici disciplinari, applicato nel rispetto delle disposizioni dei regolamenti dell’Unione europea in materia di agricoltura biologica, è equiparato al metodo di agricoltura biologica”

          bello poi che all’articolo 2 si da una definizione di agricoltura biologica ma non di agricoltura biodinamica.
          mi aspetto che quelli che si strapapno i capelli perché nella legge zan non c’è una definizione di genere, siano sensibili a questa cosa

          • roberto scrive:

            la mia considerazione:

            io produco una cosa seguendo gli astri e il disciplinare den biologico, mi pare abbastanza logico che io possa avere il bollino “bio”

            quello che mi pare assurdo è che io possa vantarmi di un bollino “biodinamico” che in qualche modo viene riconosciuto dalla legge.

            se l’esempio dell’omeopatia non è chiaro, è come se io dicessi “gli astrologi laureati in astronomia sono equivalenti agli astronomi”

            • firmato winston scrive:

              roberto e’ chiaro che lo scopo e’ di dare veste ufficiale e potere all’ennesima lobby.
              d’altra parte e’ il modo in cui si e’ “risolto” il problema della redistribuzione del reddito nelle nostre societa’ avanzate dove solo una minima percentuale della forza lavoro produce davvero qualcosa, e quel qualcosa si deve trovare il modo di redistriburlo a tutti in modo che non sembri ne’ un regalo ne’ un furto.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            “biodinamica”

            Quindi non sono DUE leggi ma una.

            E qual è la definzione di “agricoltura biologica”?

            • roberto scrive:

              “Quindi non sono DUE leggi ma una.”
              uh? non ho capito

              la decisione di biologica è all’articolo due, che senza nessuna sorpresa né fantasia dice

              “a) « produzione biologica » o « metodo
              biologico »: la produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura ottenuta conformemente alla normativa europea e a quella nazionale di settore”

              • Miguel Martinez scrive:

                per roberto

                ““Quindi non sono DUE leggi ma una.”
                uh? non ho capito”

                Firmato aveva detto che c’era giù una legge per l’agricoltura biologica, e chiedeva perché bisognava farne una apposta per la biodinamica.

              • roberto scrive:

                ah ho capito!
                credo che ci sia un equivoco.
                la legge della quale ho iniziato a parlare non è sul biodinamico!
                aggiunge ad una legge sul biologico un comma sul biodinamico

            • Miguel Martinez scrive:

              L’ho trovata io:

              “)«produzione biologica» o «metodobiologico»: la produzione agricola, agroali-mentare e dell’acquacoltura ottenuta confor-memente alla normativa europea e a quellanazionale di settore”

              Purtroppo non è facile capire.

              1) Se per «produzione biologica» si intende qualunque metodo “non chimico” (semplifico) di produrre, sicuramente la biodinamica ci rientra: non sta come l’omeopatia alla medicina. Ma non c’era bisogno di nominarla, puzza di favoritismo. Come se si dicesse, “l’insegnamento delle lingue, compreso l’urdu…”

              2) Se invece la biodinamica NON è “bioagricola”, allora Roberto ha ragione. Anche se comunque la “medicina” è una scienza applicata specifica, diciamo “dall’alto”, l’agricoltura biologica semplicemente un’antichissima pratica. Per cui il paragone omeopatia/medicina mi sembra forzato.

              • roberto scrive:

                “Purtroppo non è facile capire.”

                quando leggi una legge la prima cosa da fare è semplicemente leggerla alla lettera. lo dice espressamente l’articolo 12 delle preleggi al codice civile che dice “Nell’applicare la legge non si può ad essa attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse” (ok poi dice che devi capire la volontà del legislatore, ma partiamo dal dato letterale)

                ora
                1 la definizione di biologico non è “non chimico” (non saprei nemmeno esattamente cosa vuol dire non chimico, se annaffio un campo è pur sempre monossido di idrogeno, no?).
                la definizione di biologico è quello che dice la legge, cioè le cose fatte secondo le regole del biologico.
                per avere un’idea qui trovi una serie di cose che definiscono il biologico

                https://ec.europa.eu/info/food-farming-fisheries/farming/organic-farming/organic-production-and-products_it#organicproductionrules

                2. come ho detto sopra non trovo nulla di strano se uno stregone che pianta i semi secondo la posizione dei pianeti e, allo stesso tempo, segue le regole del biologico possa usare l’etichetta “biologico”
                trovo invece strano che il legislatore approvi un’etichetta “stregone”

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “la definizione di biologico non è “non chimico””

                Sì, certo, ho dato una definizione pessima…

                comunque pensavo a una definizione più o meno come quella che compare nel link.

                Ora, io non so abbastanza della biodinamica, ma credo che rientri in pieno nella definzione. Poi aggiunge stregonerie varie, mentre i biologici di Mondeggi presumo cantino “Bella Ciao” per far crescere più veloci le piante, ma si tratta di aggiunte innocue.

                Ora, se le cose stanno così:

                1) concordo pienamente con te riguardo all’inutilità di aggiungere il nome della biodinamica, e che ce l’hanno messo solo perché una lobby piccola ma dinamica ha insistito. Per i propri interessi, ma tutti i coltivatori bio sono grati del lavoro che la piccola lobby fa, e quindi non obietteranno.

                2) però non c’entra niente il paragone con medicina “scientifica”/omeopatia.

                Se io do a un diabetico un prodotto omeopatico invece di una dialisi, le cose cambiano parecchio per il cliente.

                Se io do a un cliente una patata steineriana anziché una patata di Mondeggi, non cambia nulla.

              • roberto scrive:

                Miguel
                Cambia ed in modo rilevante perché così il mago otelma che vende i suoi miscugli biodinamici lo può fare con la benedizione della legge.
                Perché il problema non è ovviamente il tizio che si fa l’orto facendo dei riti magici, ma l’impresa (ti direi la multinazionale se volessi usare un trucco retorico, ma è spesso così) che vende polverine magiche e che certifica a pagamento la magia

              • Miguel Martinez scrive:

                per roberto

                “Cambia ed in modo rilevante perché così il mago otelma che vende i suoi miscugli biodinamici lo può fare con la benedizione della legge.”

                Guarda che sono abbastanza d’accordo con te.

                Ma non sono d’accordo sulla conclusione.

                Otelma dice, “compra il mio intruglio, e si salverà il tuo matrimonio”. E non è vero, il matrimonio andrà a rotoli ugualmente, e intanto ti sei pure indebitato per finanziare il Mago Otelma.

                Il biodinamico dice, “questa patata è sana”, e lo è.

                Poi sono d’accordo con te, che non sia giusto che lo Stato dia un riconoscimento in più a quelli che mettono il corno di letame.

                E’ come quando tra due imprenditori che lavorano ugualmente, nominano uno cavaliere del lavoro e l’altro no. E sicuramente il primo ne otterrà un vantaggio economico.

              • roberto scrive:

                Miguel

                “ Il biodinamico dice, “questa patata è sana”, e lo è.”

                Fosse quello ok ma in realtà
                1. Il biodinamico ti vende una patata non come patata sana ma come patata biodinamica. Fesso il consumatore che paga il sovrapprezzo ok, ma è esattamente come dire fesso chi crede al mago otelma
                2. Le imprese del biodinamico vendono intrugli e certificati al contadino sub 1

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Il biodinamico ti vende una patata non come patata sana ma come patata biodinamica”

                E il contadino di Mondeggi te la vende come patata antifascista.

                Detto questo, sono d’accordo con te: come ti dicevo, una legge che riguarda “l’insegnamento delle lingue, tra cui l’urdu” già come formulazione dà un vantaggio indebito agli insegnanti di urdu, una sorta di aura del tipo “la legge ci menziona”.

                Se fossi parlamentare, non avrei votato questa legge, perché dà un vantaggio ad alcuni produttori rispetto ad altri.

                Però non manda in galera nessuno.

                Non è, per dire, una legge che manda in galera un farmacista perché si rifiuta di dare dei bloccanti della pubertà a una ragazzina di dieci anni che arriva in farmacia con la prescrizione dello psicologo militante: so benissimo che il caso è incerto, sa di mondo anglosassone, ma è comunque possibile con la legge Zan.

                Mentre con la legge bio, non vedo nessuno che rischia la distruzione della sua vita.

                Comunque, se io fossi stato un senatore, avrei chiesto di emendare sia la legge Zan, sia questa.

              • roberto scrive:

                “ Non è, per dire, una legge che manda in galera un farmacista perché si rifiuta ….ma è comunque possibile con la legge Zan.”

                Miguel,
                Ma ci credi veramente?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Ma ci credi veramente?”

                Cosa vuol dire “crederci”?

                Credo che migliaia di farmacisti in tutta Italia verranno arrestati?

                No.

                Credo che se ci fosse una denuncia in tal senso, i giudici condannerebbero automaticamente l’imputato?

                No.

                Ho detto semplicemente che è “comunque possibile”.

                Ne abbiamo già parlato in modo credo esauriente.

                La legge prevede pene carcerarie per chi discrimina in base all’identità di genere.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Uno psicologo non può prescrivere farmaci.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “Uno psicologo non può prescrivere farmaci.”

                Certo, ma la diagnosi di disforia di genere è prettamente psich* e non basata su test fisici.

                Quindi o la fa uno psichiatra, o la fa uno psicologo in collaborazione con un medico, che credo possa essere anche generalista.

                Comunque al primo caso, vediamo come va a finire.

                Il punto però è che la legge sull’agricoltura biologica non mi sembra prescriva pene carcerarie, in questo senso non mi sembra che la legge Zan sia equiparabile. Poi certo è possibile fare confronti tra tutto.

              • Miguel Martinez scrive:

                Nel mentre, in Canada, discriminazioni a tutta randa:

                Source : https://www.cbc.ca/news/canada/manitoba/covid-19-vaccines-manitoba-transgender-1.6023988
                Manitoba
                Vaccine consent form invalidating for non-binary and trans people, Manitoban says
                Social Sharing
                Dr. Joss Reimer apologized for ‘wrong, inappropriate and disrespectful’ wording on consent form question
                Rachel Bergen · CBC News · Posted: May 13, 2021 5:00 AM CT | Last Updated: May 13

                ‘It just felt like we didn’t fit … like we didn’t deserve the vaccine because we’re not on the form,’ says Kai Solomon, who got their vaccine last week. (Submitted by Kai Solomon)

                When Kai Solomon printed out their consent form to get a COVID-19 vaccine, their eyes focused on the portion of the form that asked for their sex.

                And their heart sank.

                Solomon found Manitoba’s form had four boxes they could pick from when designating sex: male, female, intersex and unknown. Solomon, who is non-binary and uses they and them pronouns, didn’t see themself reflected in any of those options.

                “I felt very invalid. It was very defeating. It just felt like we didn’t fit … like we didn’t deserve the vaccine because we’re not on the form,” Solomon said.

                On Wednesday, Dr. Joss Reimer, the medical lead of Manitoba’s vaccine implementation task force, apologized to transgender Manitobans for “wrong, inappropriate and disrespectful” wording in the question about sex on the vaccine consent form.

                “We should have done better before and we need to do better going forward, so I want to apologize for our error,” she said.

              • Miguel Martinez scrive:

                Anche se la dott.sa Reimer ha chiesto scusa, la Discriminazione è peggiorata, anzi c’è la prova che l’Hanno Fatta Apposta:

                Dr. Joss Reimer apologized for “wrong, inappropriate and disrespectful” wording related to a question about gender on the vaccine consent form. 0:22

                There are now three boxes that can picked when designating sex: male, female and X.

                The X isn’t much better, said Solomon and some other LGBTQ Manitobans.

                “X isn’t a gender and it’s disrespectful,” says Dieth Aquino, a non-binary Filipinx Manitoban.

                A first mistake is an accident. But once the same mistake happens again, it’s not a mistake anymore, it’s a decision … that can bring harm and danger.”

                Charlie Eau, a community advocate with Trans Manitoba, says the group has been clear that it want to be a part of dialogue and engagement with the province and Shared Health to improve health outcomes for trans, non-binary and two-spirit people.

              • paniscus scrive:

                ““Uno psicologo non può prescrivere farmaci.”

                Certo, ma la diagnosi…”
                ——

                Purtroppo la cosa non è più tanto distinta.

                Sono venuta a conoscenza di almeno un caso personale di un ragazzo minorenne a cui sono stati prescritti farmaci all’insaputa dei genitori, da parte di un operatore di consultorio pubblico che NON era laureato in medicina, ma in psicologia.

                I genitori imbelviti volevano denunciarlo per esercizio abusivo della medicina,

                ma sostengono di essere stati messi di fronte a una normativa che autorizza psicologi a prescrivere alcune categorie molto ristrette di farmaci legati al loro campo di azione, dopo aver seguito dei corsi di formazione specifica.

                Se poi si sia trattato di una procedura irregolare, in cui semplicemente lo psicologo si è fatto sottoscrivere le ricette dallo psichiatra e la famiglia non ha capito la differenza, questo non posso saperlo;

                ma lo trovo improbabile, perché si trattava di una famiglia colta, aggiornata, consapevolissima, e con un genitore laureato in giurisprudenza.

              • roberto scrive:

                Paniscus

                “ Sono venuta a conoscenza di almeno un caso personale di un ragazzo minorenne a cui sono stati prescritti farmaci all’insaputa dei genitori, da parte di un operatore di consultorio pubblico che NON era laureato in medicina, ma in psicologia.”

                Uno psicologo non prescrive farmaci
                Un operatore di consultorio pubblico non prescrive farmaci
                Solo i medici prescrivono farmaci

                Poi per carità ho conosciuto personalmente due tizi (due storie diverse) che difendevano dei clienti in tribunale senza essere avvocati…ed è finita malissimo

                Non so nemmeno esattamente come si possa prescrivere un farmaco ad un minore senza informarne i genitori (ed infatti conoscerai meglio di me la storia sulla prescrizione della pillola del giorno dopo alle minorenni)

              • roberto scrive:

                Miguel

                “ Ho detto semplicemente che è “comunque possibile”.”

                Appunto volevo sapere se credi che sia veramente possibile che un farmacista vada in prigione in base alla legge Zan per non aver dato dei farmaci ad una bambina di dieci anni prescritti da uno psicologo…evidentemente credi che sia possibile e mi domando quale cavolo di lavaggio del cervello state subendo per credere possibile una cosa del genere

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “quale cavolo di lavaggio del cervello state subendo per credere possibile una cosa del genere”

                Il “lavaggio del cervello” consiste semplicemente nel fatto che sono madrelingua inglese.

                Leggo tutti i giorni notizie di quel tipo provenienti dai paesi anglosassoni: Canada, Stati Uniti e Gran Bretagna.

                Tu mi dirai che gli italiani sono “diversi”; e infatti ci sono sicuramente diversità culturali e anche importanti diversità giuridiche.

                Ma è anche vero che gli italiani non sono ignoranti.

                Ti sorprenderà sapere che un alto numero di italiani legge l’inglese, e che molti militanti in varie cause sono collegati con militanti analoghi in altri paesi – anch’io ho contatti con ambientalisti americani, o con “comunanti” olandesi e belgi, e se hanno una buona idea, la copio.

                Per dire, io non so se in Italia sarebbe possibile trascinare in tribunale anno dopo anno. causa dopo causa, come è successo negli Stati Uniti, un pasticciere che si dichiara cristiano, perché non accetta di fare una torta per un matrimonio gay, e poi perché non accetta di fare una torta per festeggiare una castrazione. E farne un caso nazionale di discriminazione.

                In Italia sarebbe possibile presentare una denuncia del genere? Non lo so, il giurista sei tu.

                Se fosse possibile presentarla, verrebbe accolta? Anche qui non lo so.

                Certe cose richiedono tutto un dispositivo: l’altro giorno citavo questo:

                ““la Svezia ha accantonato la sua proposta di legge per ridurre l’età minima per la chirurgia per gli individui con disforia di genere da 18 a 15 anni, rimuovere qualsiasi necessità di consenso dei genitori e consentire ai bambini a partire da 12 anni di cambiare il loro genere legale.””

                Come dicevo, ho una sola fonte, certo di orientamento femminista;

                stiamo parlando della Svezia e non dell’Italia;

                non so se “accantonato” significhi che è momentaneamente rimandata, o bocciata per sempre.

                Ma questa è la frontiera attuale, in un mondo che è piccolo e istantaneamente connesso, e chiaramente se in Svezia passa la legge che permette alla quindicenne di farsi tagliare le tette senza il consenso dei genitori, chi si oppone la “discrimina”.

                Io su questo sono di parte.

                Faccio apologia alla discriminazione, dicendo che sono contrario all’irreversibile castrazione o al taglio delle tette dei/delle quindicenni (sarei persino contrario alla più innocua clitoridectomia egiziana), e sono anche contrario all’idea che se un medico non si presta al lavoro di macelleria, debba andare in carcere.

                Qui giustamente Mauricius mi fa presente che in Italia i medici possono fare obiezione di coscienza, entro certi limiti: ecco perché dico che ci vuole tutto un dispositivo.

              • firmato winston scrive:

                “e mi domando quale cavolo di lavaggio del cervello state subendo”

                La pazzia e’ la norma nelle societa’ umane, se togli la pazzia spariscono anche le societa’.
                Si percepisce come tale sempre e solo quella altrui.
                Ricorsivamente.
                La rete almeno ad una cosa e’ servita: a capire questo, palesandolo.

              • roberto scrive:

                Miguel

                “ In Italia sarebbe possibile presentare una denuncia del genere? Non lo so, il giurista sei tu.

                Se fosse possibile presentarla, verrebbe accolta? Anche qui non lo so.”

                Denunciare è sempre possibile, con la legge Zan o no non cambia nulla

                Che chances avrebbe la denuncia?

                Dipende
                La storia del farmacista non sta né in cielo né in terra, quindi zero chances
                La storia del pasticcere, già adesso non è che puoi fare esattamente quello che vuoi (ti ricordo Taormina condannato perché diceva che non avrebbe mai assunto gay nel suo studio)

              • roberto scrive:

                Per il resto io ho l’impressione che più che leggere notizie, tu leggi la camurria mediatica che fanno gruppuscoli insignificanti ma molto molto chiacchieroni. Poi si, ogni tanto c’è un caso strano….

              • paniscus scrive:

                ” (ed infatti conoscerai meglio di me la storia sulla prescrizione della pillola del giorno dopo alle minorenni)”
                ——

                La pillola del giorno dopo non lo so, ma la pillola anticoncezionale ordinaria alle minorenni la prescrivono eccome.

                Di sicuro, già negli anni ottanta, gli opuscoli informativi di educazione sessuale per adolescenti erano pieni di rassicurazioni esplicite sul fatto che si potesse andare al consultorio e farsi dare la pillola senza bisogno del permesso dei genitori.

                E non parlo delle pagine divulgative di “Dolly”, “Cioè” e “Ragazza In”, ma proprio di materiali informativi ufficiali prodotti dalle istituzioni sanitarie, quindi non è che fosse una pratica irregolare fatta di nascosto, ma del tutto consentita.

                E comunque, almeno in quel caso, la pillola la prescrive un medico, non uno psicologo.

              • roberto scrive:

                “ La pillola del giorno dopo non lo so, ma la pillola anticoncezionale ordinaria alle minorenni la prescrivono eccome.”

                Avrai notato che c’è una legge apposta per autorizzare la prescrizione alle minorenni (parliamo ovviamente della prescrizione senza il consenso dei genitori, anzi proprio all’insaputa)

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Avrai notato che c’è una legge apposta…”

                E sulla base di quella legge, non modificata di una virgola, possiamo dedurre che gli psicologi faranno diventare tutti i nostri figli dei trans. L’ho letto su “La donna è sotto attacco fate girareee!!!!11”.

  5. Miguel Martinez scrive:

    Il problema che vedo io è la certificazione.

    Da una parte, capisco l’utilità – senza, potrei importare centomila pipistrelli essiccati da Wuhan e spacciarli per cetrioli bio.

    Dall’altra, è la solita macchina di privati che vendono costose certificazioni formali in base alle carte, senza controllare nulla – nell’articolo che citi, si parla della Demetra, ma anche i non-biodinamici fanno così.

    Per questo, in Emilia Romagna è stata riconosciuta la garanzia partecipata: il contadino non si rivolge a un ente esterno, è il cliente stesso a partecipare al suo lavoro, a poter vedere tutto il processo di produzione.

    • roberto scrive:

      “Il problema che vedo io è la certificazione.”

      guarda in un certo senso io sono anche daccordo e tutto sommato provo una certa antipatia per la religione del bollino biologico (e uin giorno racconterò la storia dell’etichetta “naturrein”, cioè “naturalmente puro” per la marmellata di fragole al cadmio)

      faccio giusto fatica ad immaginare un sistema più efficace e sicuro della certificazione, per quanto imperfetto possa essere

  6. Miguel Martinez scrive:

    Comunque il Foglio ne parla come se in Italia stessero per abolire l’agricoltura industriale – è un po’ come quando si “riconoscono i matrimoni gay” e si ha paura che si vietino quelli etero.

    La nicchia dell’autenticamente biologico è e resterà minuscola, finché abbiamo dei Congo (nel senso descritto nei post precedenti) da sbucaltare.

    Sarà indispensabile per i sopravvissuti, solo quando finirà l’utimo Congo.

    • firmato winston scrive:

      “autenticamente biologico è e resterà minuscola”

      Sono praticamente tutti prati da foraggio, ne approfitta anche un mio amico. Il prato per foraggio e’ naturalmente biologico, ma se dici che lo e’ col timbro certificatore sopra ti aggiungono sopra altri 100 euro di contributo.

  7. firmato winston scrive:

    “non devasta la biosfera, le falde acquifere”

    Assolutamente sbagliato: se per ottenere lo stesso prodotto devi decuplicare la superficie agricola (tieni presente che un ettaro un secolo fa produceva un decimo di quel che produce adesso) devi comunque devastare l’ambiente, e forse anche di piu’.
    E ricordati che siamo a un essere umano per ogni 18000 metri quadri di terre emerse, compresa antartide catene montuose e deserti: se per un motivo o per l’altro dovesse cessare l’agricoltura intensiva, dovremmo sicuramente mettere a coltura anche gli ultimi fazzoletti di terra rimasti vergini per alimentare tutti.

  8. Peucezio scrive:

    Miguel,
    “Non vi dico l’indirizzo, perché spero di portarvici quando e se mi venite a trovare a Firenze.”

    Mi prenoto, visto che fra poco più di un mesetto come sai sarò in zona. 🙂

    Stupendo racconto!

  9. daouda scrive:

    il punto uno e due hanno un collegamento riguardo l’intendere il vivere ed il ritenere di essere stati fregati laentandosi.
    Ma il punto uno è solo un dato di fatto senza correlato emotivo ergo è incongruo ed irraportabile

  10. Moi scrive:

    da WIKI

    Rudolf Steiner spiega così l’importanza di conservare il preparato in un corno di vacca:

    «La vacca ha le corna al fine di inviare dentro di sé le forze formative eterico-astrali, che, premendo verso l’interno, hanno lo scopo di penetrare direttamente nell’organo digestivo. Proprio attraverso la radiazione che proviene da corna e zoccoli si sviluppa molto lavoro all’interno dell’organo digestivo stesso. […] Così nelle corna abbiamo qualcosa di ben adattato, per sua natura, a irradiare le proprietà vitali e astrali nella vita interiore. Nel corno avete qualcosa che irradia vita – anzi irradia anche astralità.»

  11. Moi scrive:

    LA POLEMICA
    Corna di mucca e teschi, la biodinamica è legge (e fa infuriare la scienza)
    Nel disegno di legge approvato dal Senato con un solo voto contrario è equiparata all’agricoltura biologica. I Lincei: da fantasy

    https://www.corriere.it/politica/21_maggio_21/biodinamica-6c3a21a2-ba70-11eb-b6f2-1cafcc061ca5.shtml

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “Nel disegno di legge approvato dal Senato con un solo voto contrario è equiparata all’agricoltura biologica.”

      Ma possibile che facciano sempre le critiche per il motivo sbagliato?

      1) la biodinamica non deve essere “equiparata” all’agricoltura biologica: è agricoltura biologica.

      2) non c’era quindi nessun bisogno di nominarla esplicitamente.

      • firmato winston scrive:

        Il punto e’ chi intasca i soldi della certificazione, le certificazioni COSTANO e sono una rottura di balle, si fanno solo se c’e’ qualche “incentivo” in contropartita.
        In pratica, finito il giro delle chiacchere che servono a confondere le acque, sono soldi pubblici che, attraverso il meccanismo “io ti certifico tu prendi l’incentivo”, vengono dirottati _in tasche private_. Piu’ o meno come accadde con iso9000, una marea di carte e burocrazia, frutto della campagna mediatica isterica sulla “qualita’” fra gli anni ’80 e ’90.
        Per la lobby che dice ti porto i voti dei miei se mi fai questo favore, fa tutta la differenza del mondo.
        Funziona cosi’. Dopo un po’ di anni se non ti associ a qualcosa o non ti metti a fare il certificatore, emigri. Che e’ quello che fanno TUTTI i giovani in gamba.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per Winston

          “Il punto e’ chi intasca i soldi della certificazione, le certificazioni COSTANO e sono una rottura di balle, si fanno solo se c’e’ qualche “incentivo” in contropartita.”

          Infatti: probabilmente la legge serve per equiparare, non “la biodinamica all’agricoltura bio”, ma l’organizzazione Demetra ad altri “certificatori”, che probabilmente per diventare tali devono avere altre certificazioni all’infinito; mentre ai demetri probabilmente basta un’autocertificazione.

          E’ quello, eventualmente, il problema, non il cornoletame.

          • firmato winston scrive:

            Esatto, e’ un enorme problema e non tanto per demetra in se’, quanto perche’ come spiegato succintamente sopra, e’ una deriva generale che sta distruggendo le dinamiche di libero scambio, basate sulla fiducia e il rapporto umano, che caratterizzavano quello che c’era di buono nella nostra societa’, e sta sparendo.
            Resteranno solo i certificatori che si certificheranno uno con l’altro.

  12. Moi scrive:

    «A questo punto, ognuno si può inventare un metodo — interviene il professor Parisi —.
    Perché non sotterrare i nani da giardino?».

    Una battuta per denunciare pratiche che non hanno un fondamento scientifico. «Certi metodi ricordano le atmosfere dei romanzi fantasy»

    [cit.]

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ moi

      Prima di morire, Tiziano Terzani, cui una prognosi infausta non lasciava scampo, passò alcuni mesi in un eremo himalayano. Per raggiungerlo girò deliberatamente tutta l’India per raccogliere le varie terapie che le cosiddette “medicine alternative” gli proponevano, esperienza che raccolse in una inchiesta giornalistica. In un ospedale ayurvedico (??) gli fu prescritta urina di vacca liofilizzata, e ci si premunì di informarlo che la vacca era nutrita escluso con vegetali provnienti da agricoltura bío…

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  13. Moi scrive:

    BD 500 Biodynamic Horn Manure

    In this video our vineyard manager Kyle walks us through how to make a BD500 biodynamic preparation that will be used throughout the vineyard to stimulate biological activity!

    https://www.youtube.com/watch?v=HNKWwB4SXdE

    Ce ne sono tanti anche in Italiano, ma … meglio mantenere le distanze ! 😉

  14. Moi scrive:

    Forze Astrali Negative all’ opera 😀 :

    https://www.informazione.it/a/CFCB686B-D63F-44C5-9C50-BFE219CB5A38/Giorgia-Meloni-libro-al-top-vendite-tiratura-record-da-100-000-copie

    Giorgia Meloni, libro al top vendite: tiratura record da 100.000 copie

  15. Moi scrive:

    Giorgia Meloni, libro al top vendite: tiratura record da 100.000 copie

    https://www.messinatoday.it/politica/libro-meloni-scuola-intervista-fidapa-organizzazione-proteste.html

    … e all’ opera ! 😉

    • Moi scrive:

      Bufera sul libro della Meloni a scuola, parla l’organizzatrice dell’incontro: “Chiedo scusa a tutti, la circolare è partita per errore”
      La presidente Fidapa Rosamaria Trischitta spiega a MessinaToday come è nato il caso che sta infiammando la politica. “La deputata non aveva dato nessuna autorizzazione e neanche la nostra presidente del distretto ma con la scuola c’è stato un errore di comunicazione”. Ma le polemiche non si placano

      • roberto scrive:

        Pensa se fosse stato qualcuno a sinistra quanto a destra avrebbero fracassato i maroni con la storia degli insegnanti comunisti…

        • Miguel Martinez scrive:

          Per roberto

          “Pensa se fosse stato qualcuno a sinistra quanto a destra avrebbero fracassato i maroni ”

          Leggo “bufera” “infiammando” e “ma le polemiche non si placano”, per cui immagino che a fracassare i maroni (e fare pubblicità) questa volta siano quelli di sinistra.

          E’ quanto previsto dal rituale.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Moi

      “Giorgia Meloni, libro al top vendite: tiratura record da 100.000 copie”

      Grazie a tutti quelli che ne parlano, come al solito.

  16. Fuzzy scrive:

    Invece di tenere lezione invitò gli studenti a creare la linea più lunga del mondo.
    Per due giorni e due notti al suono di musiche arabe la sua classe dipinse a matita, china e olio una spirale ininterrotta lunga sedici chilometri.
    Questa si estese pavimento, pareti, finestre e soffitto e alla fine ricopri’ buona parte della stanza.
    Dopo cinque giorni dedicati alla creazione della linea infinita, il rettore, temendo di esporre l’istituto al ridicolo, pose fine all’esperimento. Scoppiò uno scandalo e Hundertwasser rinunciò alla docenza.
    Hundertwasser ed Taschen
    Un altro che ha vissuto.

  17. Miguel Martinez scrive:

    Da dodici anni, l’esercito nigeriano, sostenuto da una forze multinazionale occidentale e finanziato dai governi di mezzo mondo, combatte il gruppo islamista Boko Haram, senza alcun successo.

    In una settimana circa, la filiale locale dell’Isis ha conquistato tutte le basi di Boko Haram e ha fatto fuori l’organizzazione.

    🙂

    https://www.theguardian.com/world/2021/may/22/rise-isis-means-boko-haram-decline-no-cause-celebration

  18. Moi scrive:

    ———————————-

    https://www.tpi.it/politica/salvini-meloni-sorpasso-sondaggi-alieni-20210522787479/

    Salvini: “Temo il sorpasso della Meloni? Quando sbarcheranno gli alieni ci porremo il problema”

    —————————————–

    … Quindi presagisce un Nuovo Livello d’ Immigrazione, che potrebbe portarlo alla “Lega Pianeta Terra” VS i Barconi Spaziali 🙂 e le AstroNavi ONG 🙂 ?!

    Salvini: “Temo il sorpasso della Meloni? Quando sbarcheranno gli alieni ci porremo il problema”

  19. Moi scrive:

    Intendiamoci : a quanto ne so, ogni “compost” di per sé va bene (c’è chi stravede per i corni di vacca, chi per il bambù …) però NON si deve farne ciò che NON è !

  20. Mauricius Tarvisii scrive:
    • Miguel Martinez scrive:

      Per MT

      “Basta burocrazia e giù di subappalti, massimi ribassi e altre amenità!”

      Questa è davvero la questione principale.

      • firmato winston scrive:

        “Basta burocrazia e giù di subappalti, massimi ribassi e altre amenità!”

        Il massimo ribasso _e’_ burocrazia nel suo massimo splendore.

        A cosa serve?
        A rendere automatica (cioe’ burocratica, algoritmica) la scelta basandola su un solo numero, escludendo cosi’ la possibilita’ di arbitrii, favoritismi e malversazioni che deriverebbero secondo tale visione da libere valutazioni umane.

        Peccato che la pratica abbia ampiamente dimostrato negli anni passati che cio’ che si chiude fuori dalla porta rientra dalla finestra, sotto forma di altri tipi di truffe anche peggiori.

        Cio’ che in italia non si vuole assolutamente capire e’ che se manca la fiducia nelle buone intenzioni, non c’e’ alternativa burocratico-algoritmico-giustizialista che possa sostituirla.

        La presunzione di delinquenza ha essa stessa creato il mostro che dice di combattere, anche perche’ in un clima del genere riescono a prosperare solo i delinquenti: gli onesti, essendo trattati allo stesso modo, se non si adeguano sono i primi a soccombere, darwinianamente. Anche fisicamente, coi suicidi che sono piu’ frequenti di quanto si pubblicizzi: nessun potere, neanche mediatico, ha piacere che si sappia che sotto di esso la gente preferisce ammazzarsi, che poi in questi casi e’ piu’ difficile addossare la colpa al capro espiatorio di turno, in qualche modo e’ tutta la societa’ che se ne sente colpevole e in quanto tale preferisce girarsi da un’altra parte.

  21. Moi scrive:

    @ MIGUEL

    They gave birth and love their children. And they want to remind you ‘not all pregnant people are women.

    https://eu.usatoday.com/in-depth/news/nation/2021/05/21/pregnant-people-transgender-nonbinary-parents-give-birth-too/5054296001/

    Grace Hauck, USA TODAY

  22. Mauricius Tarvisii scrive:

    I sovranisti erano dalla parte del popolo, giusto? Ovviamente quella parte del popolo che fa 400 ore all’anno di straordinari e viene pagato con tre anni di ritardo…

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/05/23/ungheria-la-corte-costituzionale-boccia-la-legge-schiavituvoluta-da-orban-che-aumentava-gli-straordinari-a-400-ore-lanno/6207159/

    • PinoMamet scrive:

      Ho letto!

      è la seconda notizia che mi ha colpito in questi giorni, dopo quella di Letta che fa un proposta di sinistra.

      Forse le cose cominciano ad andare al loro posto? chissà.

      • roberto scrive:

        Mi è sfuggita la proposta di sinistra di letta (non sono ironico, proprio è una settimana che ho altro per la capoccia)

        • PinoMamet scrive:

          La proposta è stata subito cassata con Indignazione dalla destra, Draghi in primis.

          I soldi di chi c’ha i soldi non si toccano! I problemi sono Ben & Altri, ha fatto sapere Draghi, e (mi dicono) da Repubblica sono corsi a dare manforte alla destra spiegandoci che, in fondo, chi non ha 5 milioni di euro da lasciare in eredità?
          Io non ne conosco neanche uno, cara signora.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per MT

              “Anche Sant’Oro ci dice che i problemi sono ben altri”

              Boh, qualche vago dubbio ce l’avrei anch’io.

              Senza pretendere di essere un esperto di fisco,

              immagino che se il kebabbaro pakistano che si dimentica di rilasciarmi lo scontrino muore, non sia difficile comunque tassarne la successione.

              Se invece sono il Marchese X (e a Firenze ce n’è una profusione),

              1) possiedo praticamente solo terre e debiti, e l’erede si becca terre, debiti e pure una supertassa che non sa come pagare

              2) possiedo conti in banca che trasferisco nelle isole Cayman, o in Lussemburgo, e chi s’è visto s’è visto.

              Oggi sono stato in uno di quei luoghi misteriosi di cui è piena Firenze, e c’è un enorme piano di un palazzo nobiliare, che viene affittato da una famiglia francese, che in quattro anni non ci ha mai messo piede, ma le serve per motivi fiscali.

              Io non ho idea di quali “motivi fiscali” possano indurre un francese a pagare un affitto stratosferico (a un imprenditore inglese in pensione) per uno spazio del genere, ma appunto, non faccio il commercialista.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “possiedo praticamente solo terre e debiti, e l’erede si becca terre, debiti e pure una supertassa che non sa come pagare”

                I terreni agricoli valgono pochissimo e normalmente vengono affittati, per cui l’ipotesi di quello che possiede interi feudi e non ha un soldo (considerando che il suo rischio di impresa è pari a zero: la sua è rendita allo stato puro) è più ipotetico che altro.
                Diverso è il caso di chi ha feudi interi e piange miseria. Ma una volta mi è capitato di parlare con un tale che, mentre mi illustrava le sue condizioni economiche miserevoli, rigirava tra le mani le chiavi della Porsche.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “I terreni agricoli valgono pochissimo e normalmente vengono affittati, per cui l’ipotesi di quello che possiede interi feudi e non ha un soldo (considerando che il suo rischio di impresa è pari a zero: la sua è rendita allo stato puro) è più ipotetico che altro.”

                Lo dico perché conosco un marchese fiorentino che si è trovato il terreno (peraltro non agricolo, si trova nel centro di Firenze) fiscalmente “rivalutato” da un giorno all’altro.

                Non è un caso ipotetico, quindi.

                Poi non so bene chi abbia ragione, ma la valutazione del valore di un terreno mi sembra una cosa molto soggettiva.

              • roberto scrive:

                Non ho idea per le Isole Cayman, ma per il Lussemburgo (come per ogni stato membro UE) c’è un meccanismo di scambi di informazioni bancarie per i non residenti (in soldoni se io sono residente in Italia e apro un conto in Lussemburgo, la banca lussemburghese dice al fisco italiano che ho un conto in Lussemburgo).
                Questo dal 1 gennaio 2017.

                Direi quindi che il marchese che ha nascosto i soldi nel granducato ha fatto una fesseria e gli eredi pagheranno la tassa

              • roberto scrive:

                “ Io non ho idea di quali “motivi fiscali” possano indurre un francese a pagare un affitto stratosferico”

                Forse hai scoperto in caso di truffa tramite residenza fittizia.
                Affitto per dire che sono residente in Italia dove le tasse sono molto inferiori che in Francia, ma non vivo in Italia
                Se è così, benissimo finché non li beccano, poi invece son problemi

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Lo dico perché conosco un marchese fiorentino che si è trovato il terreno (peraltro non agricolo, si trova nel centro di Firenze) fiscalmente “rivalutato” da un giorno all’altro.”

                Allora non si tratta esattamente di una persona incapace di procurarsi liquidità con la vendita del terreno.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “Allora non si tratta esattamente di una persona incapace di procurarsi liquidità con la vendita del terreno.”

                Cioè dovrebbe vendere la villa per poter passare l’eredità al proprio figliolo?

                Non lo voglio difendere (anche se è una persona simpaticissima), so che per lui è stato comunque un grosso problema.

                Ah è discendente di un sindaco laicista e poi dell’ultimo gran maestro della Massoneria messa fuorilegge da Mussolini, e fanno parte dell’estrema sinistra fiorentina, e suo figlio entra dal ferramenta tutto sporco di pittura, cantando opere liriche a squarciagola, e poi riparte in bici, Firenze è così…

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Non saprei: ha una casa che vale più di cinque milioni di euro e nessuna fonte di entrate? E una volta ogni generazione la sua famiglia è costretta a pagare una tassa per questo patrimonio?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “Non saprei: ha una casa che vale più di cinque milioni di euro e nessuna fonte di entrate? E una volta ogni generazione la sua famiglia è costretta a pagare una tassa per questo patrimonio?”

                Ma hanno delle entrate (una serra, un B&B e immagino altro).

                Quello che volevo dire è che credo che la valutazione del terreno sia difficile: si tratta del più grande giardino privato d’Europa, in piena città, con ruderi, boschetti, laghetti, torri, qualche serra. Come fai a dire quanto “vale”? E infatti il valore è salito moltissimo da un giorno all’altro a causa dell’applicazione di un diverso calcolo dell’IMU (non mi prendere alla lettera, una roba tipo da “giardino privato” diventa “terreno potenzialmente agricolo”).

            • Francesco scrive:

              se adesso Santoro è in grado di fare i conti in tasche alle proposte di Letta e scoprire che sono populismo puro!

              Signora mia, non c’è più religione.

          • roberto scrive:

            Ah grazie, l’avevo sentita ma non avevo capito che era letta a proporre

          • Moi scrive:

            Per tenere unita la Sx nel 2021 bisogna andar giù pari d’ Immigrazione e di Gender, adesso son tutti Liberal che il Libero Mercato è la Gran Panacea Sociale :

            GET RICH OR DIE TRYIN ‘ !

            … non lo sapevano che i tempi son cambiati anche già dal 1981 ?!?!

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Veramente qui sono Draghi e i Sovranisti (Salvini e Orban) quelli tutti Libero Mercato e chissene di chi non è milionario.

              • Moi scrive:

                La Dx teme che la Dote [sic … ma NON prevede nozze !] ai Giovani di Letta finisca … sputtanata in Kanne al Centro Sociale OKKupato ! 😉

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                La destra teme che si tassino i ricchi, cioè le persone di cui cura gli interessi.
                Poi se ci tiene altrettanto a difendere il diritto alla cocaina dei figli dei milionari non lo so.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “La destra teme che si tassino i ricchi, cioè le persone di cui cura gli interessi.”

                Non credo che la destra realmente esistente curi gli interessi “dei ricchi”.

                Direi che cura gli interessi dei piccoli imprenditori insieme furbetti, con l’acqua alla gola, stronzetti, avidi, disperati. Ma che alla fine contano poco. Che vanno dal proprietario della discoteca dove si spaccia cocaina, al fruttivendolo che rischia di chiudere bottega.

                Ma i ricchi veri sono un’altra cosa.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                I milionari possiamo considerarli almeno benestanti?

              • Moi scrive:

                Il Libero Mercato è incompatibile con il Protezionismo … se domattina sbarcano Alieni che per Raccogliere i Pomodori (Grande Mantra di Sx Ininterrotto dagli Anni Novanta) accettano meno di qualsiasi Umano … NON si assumo più Umani, semplice.

              • firmato winston scrive:

                @miguel
                “piccoli imprenditori insieme furbetti, con l’acqua alla gola, stronzetti, avidi, disperati. Ma che alla fine contano poco.”

                paura eh di essere estromesso dal tuo branco

              • Miguel Martinez scrive:

                Per firmato

                “paura eh di essere estromesso dal tuo branco”

                Di solito i piccoli imprenditori non hanno un branco, si arrangiano ognuno per conto proprio. Un’eccezione sono le organizzazioni di categoria, come le PMI legate alla Confindustria o il Confartigianato, ma in genere si limitano a fare gli interessi immediati degli associati, senza alcun progetto politico a lungo termine.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                ” se domattina sbarcano Alieni”

                Esistono i contratti collettivi per qualche ragione, no?
                Poi, certo, c’è la ricetta sovranista di Orban per cui si evitano di pagare gli straordinari agli Umani in modo tale da prevenire qualsiasi dumping da parte degli alieni 😀

              • Francesco scrive:

                x MT

                ogni volta che ti leggo, mi ricordo perchè sono di destra mercatista e mi viene l’urgenza di votare

                comunque sto diventando crudele: imporrei lezioni di economia a scuola, per evitare altri casi come il tuo

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Francesco, sei di destra mercantilista per pura tifoseria, così come ero berlusconiano per le stesse identiche ragioni.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                *mercatista

              • Francesco scrive:

                veramente io sono mercatista per profonda convinzione, credo anche che la logica del mercato – mutatis mutandis – venga utile anche in contesti non economici

                col tempo sono diventato un tifoso cum grano salis se vuoi

                Berlusconi era l’unica scelta possibile, poi è diventato impossibile anche lui – e sono venuti fuori i Salvini, le Meloni, i 5 Stelle …. bell’affare

              • firmato winston scrive:

                @miguel

                ma infatti intendevo l’altro branco, quello che si bea nel condividere questo genere di bei complimenti:

                “piccoli imprenditori insieme furbetti, con l’acqua alla gola, stronzetti, avidi, disperati. Ma che alla fine contano poco.”

                solite velenosita’ da “lotta comunista”, che non so se esiste ancora o se e’ “in sonno”, in attesa di risvegliarsi quando immancabilmente arrivera’ la vera rivoluzione, il “nuovo avvento”.

            • firmato winston scrive:

              “NON assumo più Umani, semplice”

              sintesi: e se li assumo e li burocratizzo non sono piu’ umani (e anche questo e’ vero)

    • Francesco scrive:

      ma in Ungheria non era tutto nelle mani del DittatoreAmicoDiSalvini? quello dei PieniPoteri?

      adesso mi venite a dire che c’hanno una Corte Costituzionale che gli boccia pure le leggi?

      non riesco a capire, davvero

      😀

      PS mai mostrare il dito, se dietro c’è la luna!

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        E se persino quella Corte Costituzionale lì si è accorta che quella legge è uno scandalo, forse vuol dire qualcosa su quel vostro amico del PPE.

        • Francesco scrive:

          No, vuole dire molto sulla propaganda anti-Orban che unisce i progressisti europei e gli aspiranti del club, tipo Fatto quotidiano e 5 Stelle.

      • roberto scrive:

        francesco
        “adesso mi venite a dire che c’hanno una Corte Costituzionale che gli boccia pure le leggi?”

        si ce l’hanno ed infatti per questo che orban ha disperatamente cercato di mettere la museruola alla sua corte costituzionale.
        partiamo dal 2011 quando ha ridotto l’età pensionabile dei giudici da 72 a 60 (!!!) per mandarne a casa un po’,
        al licenziamento del presidente della corte costituzionale
        passando per la riforma della costituzione che prevede vari limiti alla competenza della corte costituzionale

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Tutte calunnie della stampa progressista che vuole far diventare i bambini ghèi.

          • Francesco scrive:

            non tutte, credo solo al 70-75%

            e questo in Ungheria, dove c’è uno come Orban

            nel resto d’Europa credo siamo oltre il 90%

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              È messo peggio di Silvio, che aveva La stampa contro solo al 70%.

              • Francesco scrive:

                io pensavo alla quota di calunnie nelle notizie in genere.

                però avevo in mente la stampa dell’Europa occidentale, mio errore

                Silvio aveva contro tutti quelli che non erano suoi dipendenti. e alcuni di quelli che pagava.

                povero Silvio!

        • Francesco scrive:

          Per fortuna senza successo. Poi penso alla Corte Costituzionale italiana e mi taccio.

          Ho il sospetto che ci sia una quota importante di cittadini europei troppo “a destra” per l’attuale combinato disposto di Costituzioni e giurisprudenza. E una quota anche “a sinistra”. Più quelli ricchi che campano di rendite e furti che sono però anch’essi al di fuori delle Costituzioni.

          E forse dimentico quelli troppo poveri per essere dentro quel circolo ristretto che potremmo chiamare “popolo della Costituzione”

          idee balorde?

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “Ho il sospetto che ci sia una quota importante di cittadini europei troppo “a destra” ”

            Può essere. Ma le costituzioni servono proprio a questo: evitare che questa quota importante possa decidere che i pogrom non sono così male o che il diritto di compravendita di schiavi è una legittima espressione di libertà economica.

            • Francesco scrive:

              tu sei negli estremisti di sinistra! 😀

              seriamente: davvero pensi che “fuori a destra” ci siano solo matti? davvero non hai notato nulla degli ultimi 20 anni?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Matti no. Però penso che siamo in tempi più egoisti e meno morali, nel senso che davanti a un problema ci poniamo più la domanda “mi conviene?” rispetto a quella “è giusto?” o “qualcuno starà male per questo?”.
                Gli ultimi 20 anni sono questo, ma forse è anche perché diventiamo tutti più vecchi e, da bravi vecchi, tendiamo a guardarci maggiormente l’ombelico.

              • Miguel Martinez scrive:

                per MT

                ” Però penso che siamo in tempi più egoisti e meno morali, nel senso che davanti a un problema ci poniamo più la domanda “mi conviene?” rispetto a quella “è giusto?” o “qualcuno starà male per questo?”.”

                La gente una volta era “meno egoista e più morale”?

                Cioè, io capisco se parli dei villaggi dell’Appennino di cent’anni fa, dove si era tutti parenti e per forza di cose, ci si dava una mano a vicenda quando c’era da aggiustare un tetto o da fare il raccolto, e nessuno rubava in casa dell’altro perché non avevi dove nascondere la refurtiva: non perché fossero migliori, ma perché la situazione stessa obbligava all’altruismo.

                Ma seriamente, pensi che gli italiani del 1995 fossero “migliori” di quelli di oggi?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                No, non lo penso, ma non ha nessuna importanza. Ciò che ha importanza è quello che sostengono coloro che nella società hanno una voce, cioè quello che fa dibattito pubblico.
                Ed il dibattito pubblico è di gran lunga schierato su posizioni molto più individualiste che negli anni ’70, per dire.

              • Francesco scrive:

                io l’individualismo nel dibattito pubblico non lo vedo molto però

                divisi tra il collettivismo fascista (o populista) e quello catto-comunista (o solidarista), alla fine sempre e solo rompicoglioni ci sono, col ditino imparato a dire cosa devi fare

                sono strano io?

          • roberto scrive:

            francesco

            “idee balorde?”

            non sono sicurissimo di aver capito

            la mia idea è che in questa parte di mondo, in questo scorcio della storia dell’umanità, uno dei principi fondandi del vivere comune è che lo stato, o il re, o il sultano, non possono fare tutto esattamente come vogliono, ed uno dei limiti alla loro volontà sono le costituzioni. costituzioni che sono protette in ultima istanza da organi quali le corti costituzionali

            qualsiasi cosa cerchi di scardinare questo meccanismo non è ai miei occhi né bene né male in sé. semplicemente si pone al di fuori della civiltà come la conosciamo noi ora e qui.

            orban appunto è su quella china.

            ripeto, non dico che sia insitamente malvagio, ma semplicemente è altro rispetto a noi. potrebbe tranquillamente vivere nell’orbita di mosca, per esempio.

            • Francesco scrive:

              il mio problema parte ben prima di Orban, da quando le Corti costituzionali hanno iniziato a “usare” le Costituzioni per, a dirla brutale, scopi politici di sinistra che NON ci sono per nulla nelle costituzioni stesse o che sono in totale contrasto

              penso all’obiezione di coscienza al servizio militare, che è il frontale contraddizione con la Carta

              e a mille altri casi, che hanno portato “il popolo di destra” a vedere il rispetto della Costituzione come una BUGIA per imporgli leggi di sinistra o impedirgli di fare leggi di destra, anche quando ha vinto le elezioni

              chiaro che il confine con lo stravolgimento dei principi democratici e liberali delle costituzioni è molto labile, arrivati a questo punto

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “penso all’obiezione di coscienza al servizio militare, che è il frontale contraddizione con la Carta”

                Questa è la prima volta che la sento.

                “una BUGIA per imporgli leggi di sinistra o impedirgli di fare leggi di destra”

                Tipo?

                “anche quando ha vinto le elezioni”

                La Costituzione serve proprio a impedire al vincitore delle elezioni di fare quello che gli va.

              • roberto scrive:

                “obiezione di coscienza al servizio militare, che è il frontale contraddizione con la Carta”

                questa non l’ho capita.
                è la costituzione stessa a dire che il legislatore può fissare dei limiti al servizio militare obbligatorio

                al limite potrei avere dei dubbi sulla costituzionalità della legge che abolisce la leva obbligatoria, ma non su quella dell’obiezione di coscienza

              • PinoMamet scrive:

                Infatti la leva non è abolita, è solo sospesa.

              • Francesco scrive:

                x MT

                io trovo ci sia differenza tra “non poter fare quello che mi va” e “non poter fare nulla perchè la CC inventa principi impliciti presenti nella Costituzione a suo piacimento”

                e se parliamo di leggi elettorali e riforme istituzionali posso metterci la mano sul fuoco

              • roberto scrive:

                Pino

                “Infatti la leva non è abolita, è solo sospesa.”

                già, è vero!

            • PinoMamet scrive:

              Mmmm

              io, e credo ogni persona leggermente più a sinistra di Goering, ho sempre avuto l’impressione opposta, cioè che la destra non abbia mai mandato giù il fatto che la Costituzione italiana non sia stata scritta interamente da Confindustria e dal Santo Uffizio, e si sia impegnata allo spasimo per cambiarla, snaturarla o perlomeno interpretarla in maniera forzosa.

              Sulla difesa della Patria “dovere di ogni cittadino”, beh, è una formulazione altrettanto vaga del famoso “ripudio della guerra”, e ognuno mi par libero di vederci il che vuole.

              Poi non ho mai capito perché questo “ogni cittadino” fosse nella pratica solo maschio, ma vabbè.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                In origine era “del cittadino di sesso maschile”.

              • Francesco scrive:

                Goering? non è che pensavi a Goebbels?

                resto sempre basito, pensando che con una Costituzione sovietica e una giurisprudenza DC-PCI ci sia sempre stato qualcuno che trovava l’Italia troppo di destra

                e non lo dico per battuta, l’Italia del Dopoguerra è un ibrido tra i due blocchi, più un’ampia zona di anarchia

  23. Marcosclarandis scrive:

    Purtroppo, stabilire con granitica certezza che il cornoletame sia o non sia soltanto un rituale e che la sua efficacia in agricoltura sia illusoria o reale non è per niente facile, anche perchè in fisica, almeno in linea di principio, molte cose, anzi moltissime, sono possibili.I “quasicristalli” ne sono un esempio.Bisogna poi vedere a quali condizioni bisogna sottostare.La bilocazione, in un certo senso esiste, nel mondo quantistico, ma non sono sicuro che Padre Pio ne avesse carpito i segreti per applicarsela.

    In matematica siamo certi che i numeri primi siano infiniti, perchè un ragionamento impeccabile dimostra che non può essere altrimenti, ma fisicamente è impossibile averne la certezza sperimentale. Quindi, bisogna credere che i numeri primi siano infiniti e ciò è un atto di fede.
    Ma, neanche la matematica può essere completa e coerente allo stesso tempo e nonostante ciò ha un”irragionevole efficacia” nel descrivere la fisica. http://lnx.allsho.it/wp/wp-content/uploads/2016/07/ARX_unreasonable.pdf

    Io credo che la biodinamica e l’omeopatia siano dei rituali simili a quelli di una religione e come tali hanno un’efficacia sul comportamento umano.Ma se avessero un’efficacia fisica intrinseca come quella che lega la luce solare alla fotosintesi clorofilliana, o non abbiamo ancora trovato nessun esperimento incontrovertibile che la dimostri, o proprio non esiste, o ancora, se esiste l’esperimento forse è di una difficoltà sovrumana.

    Al contrario, la dimostrazione che la biodinamica sia una magica (è il caso di dirlo) fonte di reddito per qualcuno ha trovato ulteriore conferma con questa legge di cui si parla nel post.
    Ecco………, nemmeno più del Big Bang v’é più certezza………………

    Paul Steinhardt – Time to Take the ‘Big Bang’ out of the Big Bang Theory? (May 5, 2021)
    https://www.youtube.com/watch?v=S7-HNi2ne44&t=232s

    E’ la fine del mondo!, lo dicono i Testimoni di Imperia, non quelli Genova e tantomeno quelli di Savona, state attenti!.
    (Beh, posso permettermi un pochino di sana ironia, o no?)

    Un saluto, Marco Sclarandis

  24. Miguel Martinez scrive:

    Piccola storia molto toscana!

    Source : https://firenze.repubblica.it/cronaca/2021/05/19/news/unicoop_condanna_reintegrata_dipendente-301744230/

    Firenze

    Unicoop, licenziata per non aver fatto pagare due gamberetti: il giudice la reintegra. La coop: “C’era la giusta causa”
    19 Maggio 2021

    La commessa di un reparto di pescheria di un supermercato di Firenze nel 2019 venne licenziata per aver dato a un cliente due gamberetti – del valore di 21 centesimi – senza farli pagare, essendo stati chiesti per fare un “test allergico”. Ora, dopo una causa, il tribunale del lavoro di Firenze reintegra la stessa dipendente nel posto di lavoro e condanna Unicoop a pagarle 12 mensilità, alle spese legali oltre che alla rivalutazione ed interessi. La vicenda è resa nota dal sindacato di base Usb.

    Dopo che il cliente fece richiesta di due gamberetti per prove allergiche, spiega la sigla di base, “la lavoratrice li chiude in una busta scrivendoci sopra a penna ‘per test allergico’, senza prezzare la merce. Lo aveva già fatto in passato su ordine della vecchia capo reparto”, peraltro “la bilancia quasi non rileva il peso” dei gamberetti e su questo “sarà poi fatta successivamente una prova”. Del fatto poi “viene a conoscenza la dirigenza del supermercato Coop di via Carlo Del Prete e la lavoratrice viene messa in croce, fino ad arrivare al licenziamento che verrà comunicato alla dipendente, la vigilia di Natale del 2019”.

    La commessa rimane a casa senza lavoro, sola con due figlie piccole, tra l’incredulità dei colleghi che si rivolgono alla sigla Usb, quindi il licenziamento viene impugnato. C’è un processo e adesso la sentenza del giudice Vincenzo Nuvoli ordina alla Unicoop la reintegrazione dell’addetta alle vendite. Usb sottolinea che la decisione del giudice rende “dignità e rispetto” alla lavoratrice, “dignità per le proprie figlie e per se stessa” e fa notare che il giudice è lo stesso che a suo tempo “aveva condannato Unicoop Firenze per il nuovo regolamento aziendale inerente alla procedura di vestizione e svestizione, il ‘tempo tuta’” riguardo a dover considerare il conteggio temporale necessario per questa operazione nell’orario del turno di lavoro.

    Dopo la sentenza è arrivata la replica di Unicoop: “In merito alla lavoratrice del punto vendita di via Carlo del Prete a Firenze licenziata per giusta causa dispiace rilevare la ricostruzione non veritiera che viene fatta rispetto ad una reazione doverosa della cooperativa verso una propria dipendente che ha violato i suoi fondamentali obblighi lavorativi, tanto da non rendere possibile la prosecuzione del rapporto di lavoro – riporta una nota – In questa vicenda, tra l’altro ancora aperta da un punto di vista processuale, la dipendente non ha rispettato la normativa in materia di igiene e sicurezza alimentare, contravvenendo inspiegabilmente alle regole in materia di tracciabilità degli alimenti e di corretta informazione ai consumatori, di conseguenza mettendo a rischio la salute e l’incolumità dei clienti. La Cooperativa è doverosamente intervenuta per garantire uno dei valori posti a fondamento della sua missione ossia la tutela della salute e sicurezza di consumatori, soci e clienti che quotidianamente riconoscono in Unicoop Firenze una garanzia di serietà, trasparenza e qualità, ritenendo di conseguenza non più affidabile tale lavoratrice”.

    • PinoMamet scrive:

      Riassunto: alla Coop sono stronzi.

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Pino Mamet

        “Riassunto: alla Coop sono stronzi.”

        Mi ricordo del sindaco di Scandicci, parliamo di 15 anni fa circa, che mi parlava di tanti bei progetti, ma mi ricordava i paletti:

        1) non si deve toccare la Coop

        2) non si deve toccare Gucci

        3) non ci devono essere gli zingari (Scandicci è un comune storicamente con “divieto di nomadismo”)

      • Miguel Martinez scrive:

        Per Pino Mamet

        “Riassunto: alla Coop sono stronzi.”

        Come qualunque impresa di successo, solo che alla Coop si danno delle arie.

        • PinoMamet scrive:

          Beh, un mio amico ha fatto per anni il caporeparto e poi dirigente/responsabile/qualcosa di una catena di supermercati, nota tra l’altro proprio per la stronzità.

          Di dipendenti ne ha licenziati, ma per due gamberetti mai…

          c’è un limite eh?

          • firmato winston scrive:

            Ma e’ stato emesso lo scontrino?

            • roberto scrive:

              FW,

              Domani controllo, ma secondo me queste piccole cose non sono cessioni di beni secondo la normativa iva (tipo se il salumiere ti fa assaggiare una fetta di salame).

              Credo che il ragionamento sia più o meno questo.
              Sono un gelataio
              Regalo un gelato ad un amico -> cessione di bene a titolo gratuito, da scontrinare

              Do un assaggino di gelato -> non è cessione di bene, niente scontrino

              • firmato winston scrive:

                eccalla’, C.V.D.

              • roberto scrive:

                “eccalla’, C.V.D.”

                no è il contrario!
                do due gamberetti, ti faccio assaggiare un pezzetto di formaggio, ti faccio assaggiare un cucchiaino di gelato…NON devo fare lo scontrino

              • PinoMamet scrive:

                In effetti è prassi comune qua che all’interno del supermercato ci sia il “banchetto delle offerte” in cui ti danno i famosi “assaggini” (che a volte sono “assaggioni”) e a nessuno è mai venuto in mente di prezzarli e scontrinarli, perché altrimenti non sarebbero più assaggi…

                arrivare addirittura al licenziamento per questa cosa dei gamberetti non sta in piedi da nessuna prospettiva la si voglia guardare, per questo suppongo che sia stato l’unico pretesto a disposizione per far fuori una dipendente sgradita.

                Sarebbero stati poco furbi, comunque, perché non ci vuole un grande giurista per immaginarsi che la cosa non avrebbe retto in tribunale.

                O forse, chissà, il caporeparto è davvero così cretino: al mondo esistono anche i cretini.

              • roberto scrive:

                Ok pino ma come dici più stesso hanno trovato un pretesto totalmente assurdo

                L’unica spiegazione che mi do è che come al solito sui giornali parla solo l’avvocato che ha la storia migliore da raccontare, quindi quello che difende la commessa, che racconta un po’ quel che vuole.
                Tutto è possibile posso proprio credere che la contestazione sia stata quella. Nel caso, appunto è un motivo ridicolo

              • roberto scrive:

                Tu stesso

    • Miguel Martinez scrive:

      Sulla storia della commessa licenziata per 21 centesimi di merce, nemmeno rubati per interessi suoi, aspettiamo il commento dei nostri giuristi.

      Tra l’altro, da profano, conoscevo il detto de minimis non curat praetor, però probabilmente il regolamento della Coop si occupa de minimis, mentre il praetor interviene solo perché c’è stato un licenziamento, che non è una faccenda da poco.

      • roberto scrive:

        E che vogliamo commentare

        La tizia è stata licenziata per un motivo ridicolo, ha fatto causa, l’ha vinta. I padroni invece di abbozzare, continuano a coprirsi di ridicolo

      • PinoMamet scrive:

        Mah, se è stata licenziata per quel fatto, credo che invece, giuridicamente parlando, sia proprio una faccenda da poco: tra regolamento con regole assurde e vessatorie, e legge dello Stato, vince la legge dello Stato, punto.

        Io non sono un esperto giurista- il detto latino era venuto in mente anche a me, ma l’esimio Z., di cui aspettiamo il ritorno, ci aveva insegnato a diffidare dei “latinetti”.

        Sono invece un esperto italiano 😉 e leggendo la storia mi ero immaginato che la signora non fosse stata licenziata per 2 gamberetti- proprio perché faccenda di minimo conto, di peso economico inesistente, e probabilmente assurda per qualunque regolamento fuori dalla Corea del Nord.

        Mi ero immaginato che invece per quella faccenda dei gamberetti la signora abbia avuto una lavata di capo dal nuovo caporeparto- probabilmente iper-corretto e superligio e scassapalle perché nuovo, come fa intuire il fatto che si nomini la vecchio caporeparto;

        la signora non ci è stata, è scattato un litigio o sfuriata con il caporeparto, i rapporti si sono guastati, e alla ricerca di un motivo per licenziarla non si sia trovato di meglio della storia dei gamberetti.

        Poi magari mi sbaglio eh…

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Regolamenti aziendali demenziali che vorrebbero regolamentare anche i gesti di chi si soffia il naso sono la regola. Gli imbecilli che credono di poter licenziare sulla base di questi regolamenti spero siano un po’ meno frequenti.

      • firmato winston scrive:

        “Sulla storia della commessa licenziata per 21 centesimi di merce”

        Sarebbe piu’ interessante un commento della guardia di finanza: se ti beccano senza scontrino sei comunque in multa, sono successi vari casi simili. Se non erro, per non incorrere in sanzioni devi emettere uno scontrino con importo zero, o qualcosa del genere, perche’ la non emissione di scontrino e’ illecito in se’. Potrebbe essere interessante l’opinione di un commercialista o di un avvocato, se non fosse che se ne interroghi dieci ti danno dieci risposte diverse (loro da queste cose ci guadagnano sempre, e si divertono un sacco, e’ come parlare di roma-lazio, milan-inter, juve-toro).

        Ti immagini lo scandalo: la Coop non emette scontrino, anche i comunisti sono evasori fiscali, parassiti intestinali come mostrava la pubblicita’ progresso anti-evasione, delinquenti, in galera!

        In sostanza: non va mai bene nulla.

        • roberto scrive:

          Ma a Firenze non è uso nei supermercati dare un assaggino di qualcosa ai clienti?
          È una cosa che esiste in tutta Italia (e pure qui nel granducato, specialmente se i commessi sono italiani o portoghesi)

          • firmato winston scrive:

            Se ti beccano all’uscita con merce senza scontrino, MULTA!
            E gogna pubblica, tremenda gogna pubblica.
            E’ la legge…
            Non ti sei rotto un po’ il cazzo anche tu della gente che ha gettato il sasso e poi nasconde la mano.

          • Miguel Martinez scrive:

            Per roberto

            “Ma a Firenze non è uso nei supermercati dare un assaggino di qualcosa ai clienti?”

            Non credo (ma la coop è lontana e non la frequento).

            • roberto scrive:

              Oddio….veramente non ricordo nella mia vita prima del COVID un supermercato dove non ho avuto un pezzetto di formaggio o salame o qualcosa del genere

              • Francesco scrive:

                diciamo che capita di rado, e in città ancora più di rado

                però se vai al mercato è tutto un altro mondo .. e alla fine ti danno lo scontrino (cosa ci scrivono non lo so, lo ammetto)

              • firmato winston scrive:

                Ma nella fattispecie, non credo che l’assaggio sia stato fatto in loco, se lo scopo era verificare reazioni allergiche:

                “licenziata per aver dato a un cliente due gamberetti – del valore di 21 centesimi – senza farli pagare, essendo stati chiesti per fare un “test allergico””

              • paniscus scrive:

                “Oddio….veramente non ricordo nella mia vita prima del COVID un supermercato dove non ho avuto un pezzetto di formaggio o salame o qualcosa del genere”
                —–

                Io ho avuto offerte di assaggi del genere, nei piccoli negozi o nei banchi di mercato all’aperto, ma nei supermercati assolutamente MAI.

                Non avevo nemmeno idea che altrove questa usanza esistesse.

              • Moi scrive:

                Be’: agli IperC0op& Affini , almeno prima del Covid i Banconi degli Assaggini (quasi tutti salumi e formaggi, quindi penso che Pino ne abbia usufruito “poca roba” 😉 …) erano alquanto comuni … in cambio ti spiegavano quanto fosse un prodotto eccezionale unico al mondo … guai a confonderlo con le robe di produzione altrui !

                😉

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “Io ho avuto offerte di assaggi del genere, nei piccoli negozi o nei banchi di mercato all’aperto, ma nei supermercati assolutamente MAI. ”

                Si tratta della distribuzione di assaggi di prodotti appena lanciati, come misura promozionale. E’ tanto più frequente quanto è più costoso il supermercato, per cui nei soft discount (Penny, Aldi, ecc.) è quasi inesistente, mentre in altre catene (tipo Esselunga) è più frequente.
                In sostanza, dipende dal supermercato in cui vai, ma in nessun supermercato ti battono uno scontrino.

              • firmato winston scrive:

                “Si tratta della distribuzione di assaggi di prodotti appena lanciati, come misura promozionale.”

                Infatti, e in quel caso credo che il tutto sia completamente a carico della ditta che produce quel particolare prodotto.

                Fra l’altro, dubito che cio’ potra’ essere fatto in futuro senza incorrere in sanzioni, ma non tanto per il covid, bensi’ perche’ la somministrazione di cibo, _come qualunque altra attivita’_, e’ sottoposta a norme sempre piu’, chiamiamole col loro nome, castranti, che se sgarri… MULTA! In galera! Questo e’ diventato il nostro mondo.

                D’altra parte non e’ strano, una percentuale sempre maggiore della popolazione che “lavora” e’ occupata nei settori della normazione e del sanzionamento, e’ la loro vita, per loro quello e’ l’aspetto piu’ importante dell’esistenza, il loro martello vede solo quel chiodo.

                La mia prognosi e’ infausta.

              • roberto scrive:

                Mi aprite un mondo totalmente nuovo…l’assaggio al banco del formaggio/salumi era una delle poche certezze della mia vita pre-pandemia

              • PinoMamet scrive:

                Robè, sono stato al supermercato alle 6 di stasera, e c’era il regolare banco con gli assaggi.

                Io non mi fermo mai semplicemente perché si tratta di solito di roba di cucina locale e io non la mangio, ma…

                è tutto esattamente come prima.

              • PinoMamet scrive:

                Complimenti a Moi per essersi ricordato le mie abitudini alimentari 😉

              • roberto scrive:

                “ è tutto esattamente come prima.”

                Qui in Lussemburgo invece sono spariti gli assaggi, dappertutto, supermercati, negozi e mercati

                A dire il vero pure a Roma ma ci sono stato quando era in zona rossa, magari le cose sono tornate normali nel frattempo

            • Moi scrive:

              A volte facevano gli assaggini per le novità … che fossero Sushi e Saké oppure Sbrisolona e vini di Oltre Po, dettagli 🙂 !

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “non va mai bene nulla”

          Guarda, qua il discorso è semplicissimo: non va mai bene licenziare senza giustificato motivo.
          Se sembra complicato, se ritenete di dover sentire pareri di non si sa bene chi, se credete che non possa essere così semplice, fidatevi che è semplice: non va mai bene licenziare senza giustificato motivo.

          • firmato winston scrive:

            Omessa emissione di scontrino e’ giustificatissimo motivo, secondo i giustificatori di motivo.

            • Mauricius Tarvisii scrive:

              Non è detto, in condizioni normali.
              Ma qui non siamo in condizioni normali:
              – la commessa in questione non era addetta all’emissione dello scontrino;
              – la commessa in questione non era incaricata di ricevere pagamenti da parte del cliente.
              Per cui è triplamente no.

            • roberto scrive:

              “Omessa emissione di scontrino e’ giustificatissimo motivo, secondo i giustificatori di motivo.”

              beh FW, per i giustificatori ovviamente ogni motivo è buono, ma per fortuna non sono i giustificatori a dire l’ultima parola.

              in questo caso (prendiamo ovviamente per buona la storia come viene raccontata) il licenziamento non sta né in cielo né in terra.
              sinceramente avrei trovato sproporzionata anche una ammonizione scritta se è vero che “lo aveva già fatto in passato su ordine della vecchia capo reparto” (addirittura ordine! non semplice autorizzazione)

            • firmato winston scrive:

              Comunque, spero si sia capito che quello che intendevo far notare e’ che da un lato siamo estremamente severi su certe cose, dall’altro ci indignamo quando la stessa severita’ va a colpire qualcuno che non fa parte del gruppo dei bersagli per cui quella severita’ inflessibile avevamo pensata.

              Personalmente sono ipersensibile a questo atteggiamento, lo odio anche in dosi omeopatiche.

  25. Miguel Martinez scrive:

    Leggo,

    c’è di tutto….

    1) hanno trovato tutte e tre le persone di destra della Toscana, una a Firenze, una a Prato e una a Grosseto (i toscani nel complesso sono tre milioni)

    2) hanno “enucleato” gente che condivideva non meglio precisate foto, cioè i suddetti Tre Toscani di Destra

    3) bellissima la frase “non potendosi escludere anche il ricorso ad azioni violente”, che vale ovviamente anche per chi cerca di tenere aperto un giardino per bambini in Oltrarno, o per chi cerca di convincere la gente a vaccinarsi, o per più o meno qualunque altra causa al mondo.

    Il tutto, tenendo presente che chiunque “apra una chat”, presumo su Facebook, merita comunque l’ergastolo, per cui la mia non deve essere intesa come una difesa di chiunquechicchessia.

    Source : https://firenze.repubblica.it/cronaca/2021/05/20/news/propaganda_fascista_in_chat_tre_pequisizioni-301907630/
    Firenze

    Propaganda fascista in chat, tre perquisizioni
    20 Maggio 2021 1 minuti di lettura

    La Polizia di Stato di Firenze, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze Dda e nella più ampia cornice nazionale delineata con il contributo della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, ha eseguito perquisizioni domiciliari a carico di 3 soggetti, residenti a Firenze, Prato e Grosseto, animatori delle medesime chat “Boia chi molla” e “Ultima Legione”. Le investigazioni, condotte dai poliziotti della Digos di Firenze, con il supporto delle Digos di Prato e Grosseto, hanno permesso di enucleare le posizioni di soggetti “attestati sulle posizioni dell’estrema destra razzista e xenofoba che hanno condiviso nei citati gruppi anche fotografie, video e simboli inneggianti al nazifascismo, esaltando le stragi di matrice suprematista”, spiegano gli inquirenti. L’intento degli animatori di queste chat, secondo chi ha condotto le indagini, era quello di “reclutare militanti al fine di ricostituire un apparato politico di ispirazione fascista, non potendosi escludere anche il ricorso ad azioni violente”.

  26. Miguel Martinez scrive:

    Un amico mi scrive questa riflessione sulla diffusione del Covid, non so cosa dire (e soprattutto ho dato un’occhiata molto superficiale all’articolo linkato):

    ****

    Sta venendo fuori una interpretazione dei dati che implica che tutto quello che è stato fatto fino ad ora sulla base della “Scienza” per ridurre i contagi potrebbe essere stato tutto sbagliato.

    Se avete un po’ di tempo vi potete leggere questo articolo recente di Wired https://www.wired.com/story/the-teeny-tiny-scientific-screwup-that-helped-covid-kill/ che riassume la faccenda.

    Attenzione che la storia è complicata. Comunque, alla base, sembra che il modello che ha guidato l’OMS nelle loro varie stramberie è stata l’assunzione che il virus si diffonda principalmente via “droplets”, ovvero goccioline d’acqua di almeno qualche micrometro che fanno qualche metro in aria e poi cadono a terra. Questa è la ragione di base per la quale si ritiene che il distanziamento e le mascherine siano efficaci (lo dice la Scienza con la “S” maiuscola).

    Invece, sembra che il coronavirus si diffonda principalmente via aerosol. Non è che non si sapesse, ma quello che viene fuori è che anche particelle relativamente grosse che si pensava si comportavano come droplets si comportano come aerosol. Ovvero, come un gas. Il che vuol dire che si diffondono ovunque al chiuso (il distanziamento non serve). Vuol dire anche che passano attraverso le mascherine di stoffa. Vuol dire infine che non si diffondono per contatto, come invece potrebbe essere il caso di goccioline che ti cadono sulle mani. Quindi non serve nemmeno l’igiene esasperata di tutto quello che si può igienizzare.

    Invece, serve molto areare i locali per disperdere le particelle di aerosol. Stare all’aperto fa bene — forse anche più dell’irraggiamento solare. Forse è questa la ragione per la quale il virus si diffonde di più in inverno: perché stai più tempo in casa. Paradossalmente, aprendo i ristoranti solo all’aperto, ne hanno fatta una giusta — tipo la scimmia che batte sui tasti della macchina da scrivere. (a parte che ormai era inutile).

    Come potete capire, questa cosa è estremamente interessante perché demolisce le fondamenta di tutto il castello delle “restrizioni” costruito da un anno a questa parte. Ma non saltate subito alle conclusioni. Tutto questo va preso con molta attenzione. Bisognerà discuterne e cercare di capire bene se questo nuovo “modello” di diffusione dell’animaletto peduncoluto è veramente corretto. Certo però che spiega molte cose.

    Capite anche che la nuova idea va contro la Scienza ed è comunque incomprensibile per il pubblico, come pure per virologi televisivi. Quindi, non vi aspettate che al solo nominare “aerosol,” questa banda di assassini si strappi la camicia e cominci a fustigarsi. Anzi, stateci attenti, perché — come sempre — dire la verità è pericoloso in un mondo di bugiardi.

    Ma leggete con attenzione e fatevi un’idea per voi stessi. Poi la scienza (quella vera) alla fine si impone. Ma ci vuole tempo.

    https://www.wired.com/story/the-teeny-tiny-scientific-screwup-that-helped-covid-kill/

    • Fuzzy scrive:

      Se non ricordo male, questo è l’approccio che hanno impiegato in Giappone, paese con una popolazione doppia di quella italiana in gran parte concentrata a Tokyo.
      I decessi sono si sono sempre mantenuti nell’ordine nell’ordine di poche decine al giorno.
      Se il virus si trasmette via aerosol ne viene che pure il modo di contrastarlo cambia.
      Ci si deve concentrare sui clusters, meglio in modo retroattivo.
      L’aerazione è fondamentale.
      https://www.theatlantic.com/health/archive/2020/09/k-overlooked-variable-driving-pandemic/616548/

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Le restrizioni per contenere l’aerosol sarebbero state molto più dure rispetto a quelle per il droplet e sarebbero state in rapporto genere a specie con queste ultime.
      Se vi lamentate per le restrizioni che avete subito nell’ultimo anno dovreste essere solo felici che lo si sia considerato un virus che si trasmette tramite droplet.

      • Fuzzy scrive:

        Beh, in Giappone non hanno mai imposto dei veri e propri lockdown generalizzati, giusto qualche divieto di apertura ai locali dopo una certa ora. Questo fino a un mesetto fa. Poi ho smesso di tenermi informato.
        (Vacinado)
        Comunque se avessimo fatto come gli orientali ci saremmo risparmiati un bel po’ di morti.

        • firmato winston scrive:

          “Comunque se avessimo fatto come gli orientali ci saremmo risparmiati un bel po’ di morti.”

          I conti si fanno alla fine. In cina ad esempio c’e’ una situazione di stallo, non c’e’ il virus ma questo fa si’ che la popolazione non sia immunizzata e sia molto recalcitrante a vaccinarsi, anche perche’ non si fida e in effetti il vaccino cinese sembra essere una ciofeca semi-inutile, mentre quello occidentale e’ osteggiato dal regime, che addirittura non lo considera valido come “pass”, per ragioni di prestigio.
          Quindi, li’ sono ancora in una situazione pre-pandemica, con chiusura assoluta delle frontiere eccetera (devi fare tre settimane chiuso a chiave in albergo prima di uscire, col braccialetto tracciante da carcerato al polso, senza NESSUN contatto con l’esterno, ti lasciano il pasto fuori della porta in corridoio).

          In inghilterra se l’epidemia si sta smorzando e’ sia grazie al vaccino, che al fatto che una notevole percentuale della popolazione, almeno un terzo, ha l’immunita’ naturale perche’ si e’ beccata il virus. Lo stesso negli Usa.

          Alla fine di abbastanza certo c’e’ che il virus ha una mortalita’ circa dello 0.2-0.4 per cento: in italia farebbero 2000-4000 morti per milione, ma l’immunita’ di gregge si ha gia’ con 1500-3000 morti per milione, e siamo a piu’ di 2000 morti effettivi per milione.

          Cio’, tirate le somme, significa che non e’ servito a niente o quasi niente nulla, che siamo arrivati allo stesso punto di dove saremmo arrivati senza fare nulla.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            2000 morti per milione
            60 milioni di abitanti
            Immunità di gregge fissata ottimisticamente al 50% (ma non è così)
            Moltiplica 2000 per 30 e viene 60 mila morti.

          • Fuzzy scrive:

            125000 circa i morti in italia, 12000 circa in giappone, con il doppio, mi pare, di popolazione.
            Non ho mai creduto all’aumento esponenziale, ma neppure all’immunità di gregge modello Bolsonaro prima maniera.
            Poi, dipende, i dati sui morti effettivi dovrebbero essere abbastanza affidabili, ma non si sa mai. Dal nulla spuntano sempre dei dettagli diabolici.

          • paniscus scrive:

            “se l’epidemia si sta smorzando e’ sia grazie al vaccino, che al fatto che una notevole percentuale della popolazione, almeno un terzo, ha l’immunita’ naturale perche’ si e’ beccata il virus.”
            —-

            Faccio umilmente presente che non c’è nessuna prova che l’immunità naturale (e nemmeno quella artificiale) sia permanente.

            Per il momento, sia per quelli che sono stati vaccinati, sia a quelli che sono stati contagiati in modo naturale e poi guariti, è stata prospettata la ragionevole certezza di uno stato di immunità di circa sei mesi.

            Dopo i quali non c’è più nessuna garanzia che siano immuni, né dal punto di vista di potersi riammalare con sintomi conclamati, né da quello del pericolo di ritornare portatori asintomatici e quindi pericolosi per gli altri.

            Per cui, anche i guariti e anche i vaccinati devono continuare a portare le mascherine a oltranza, a rispettare tutte le norme di distanziamento identiche a prima, e se vengono a contatto con un positivo devono ancora farsi le quarantene esattamente come prima.

            Tutto ‘sto vantaggio della presunta “immunità di gregge” non ce lo vedo proprio.

            • firmato winston scrive:

              Non c’e’ nessun vantaggio nel perseguire l’immunita’ di gregge in modo naturale, visto che in tal modo diciamo lo circa 0.3 per cento dei contagiati muore.

              L’immunita’ naturale comunque non e’ uguale a quella data dal vaccino, intanto bisogna sopravvivere all’evento, e poi agisce con piu’ meccansimi e su piu’ parti del virus, non solo sulla singola proteina spyke.

              Inversamente, se non funzionasse l’immunita’ di gregge naturale, non funzionerebbe neanche quella ottenuta tramite il vaccino, anzi si suol dire che il vaccino serve proprio a perseguire piu’ in fretta l’immunita’ di gregge, pero’ in modo “dolce”, senza o quasi morti, essendo il vaccino l’equivalente di un ceppo di virus immunizzante ma benigno e non mortale. L’ideale sarebbe costruire un virus-vaccino che si propaga da se’, e’ asintomatico, e produce l’immunita’ al virus cattivo. Anche senza farlo artificialmente, di solito se ne seleziona automaticamente un ceppo cosi’ in natura, e devo aver sentito da qualche parte che hanno gia’ rilevato qualcosa del genere in giro, ma se c’e’ comunque non si dice perche’ ai media qualsiasi cosa che non tenga alto l’allarme e faccia audience, non interessa, anzi da’ fastidio.

              Per quanto riguarda il futuro nessuno ne sa nulla, trattandosi di una nuova malattia che ha effetti estremamente diversi sulle persone che infetta (la maggior parte, con la versione attuale, non se ne accorge nemmeno, altri invece ci restano secchi, in qualche raro caso anche da giovani) potrebbe anche darsi che, contagiati tutti, e una volta morte le persone piu’ sensibili al morbo, a tutti gli altri sopravvissuti poi non faccia un baffo neanche in futuro, perche’ sono il “ceppo resistente”.

              E’ quello che e’ successo col raffreddore quando glielo abbiamo portato, per la prima volta, agli eschimesi: ne sono morti un sacco finche’ sono rimasti solo quelli che non erano immuni, ma resistenti. Suppongo che anche noi si sia gli eredi di antenati resistenti al raffreddore, visto che lo prendiamo senza morirne, vale per tutti.

              Resta da ribadire un fatto quasi sempre completamente ignorato, riguardo le cosiddette varianti: essendo il vaccino intelligentemente costruito sulla proteina spyke che e’ quella che si àncora alla cellula bersaglio, e non potendo questa proteina variare piu’ di tanto altrimenti il virus non si àncora e non funziona piu’, e’ improbabile che saltino fuori varianti sulle quali il vaccino, o l’immunita’, non funzionano del tutto.

              Di solito le epidemie spariscono cosi’ come arrivano, misteriosamente. Poi non e’ che le varie cassandre senza le attenzioni delle quali il mondo non starebbe in piedi, restano disoccupate, c’e’ sempre il riscaldamento globale, il cambiamento climatico e tanti altri disastri che noi adesso neanche immaginiamo. 😉

              Le onde elettromagnetiche, ad esempio, che fine hanno fatto? Dovevamo morire tutti, con le onde elettromagnetiche, bisognava interrare subito tutti gli elettrodotti (cosa che sta avvenendo, zitti zitti li stanno interrando, dovrebbe esserci un business di una cinquantina di miliardi di euro in corso).

              • paniscus scrive:

                Guarda che la maggior parte della gente confida nei vaccini NON perché abbia una terribile paura di ammalarsi in prima persona…

                …ma solo perchè non ne può più di mascherine, quarantene e tamponi,

                e spera sinceramente che l’immunizzazione da vaccino, per quanto parziale e non eterna, possa contribuire a ridurre queste eminentissime seccature, e ad accelerare i tempi in cui non ci saranno più.

                Certo che se poi ci diranno che, nonostante saremo quasi tutti vaccinati, ancora per chissà quanti anni si dovranno portare le mascherine lo stesso, e che per ulteriori anni, se si viene a contatto con un positivo, si dovrà comunque andare in quarantena lo stesso,

                allora mi aspetto che un sacco di gente si inq*zzi di brutto, anche se al vaccino ci aveva creduto.

              • roberto scrive:

                “ Di solito le epidemie spariscono cosi’ come arrivano, misteriosamente.”

                Tipo la peste, basta aver pazienza

              • Peucezio scrive:

                Lisa,
                “Guarda che la maggior parte della gente confida nei vaccini NON perché abbia una terribile paura di ammalarsi in prima persona… ”

                Non sono d’accordo.
                Questo è il ragionamento che farei io, ma la gente sta cagata sotto.
                Infatti cercano tutti di vaccinarsi per primi, anche passando avanti a gente più fragile o anziana, malgrado ciò rallenti la fine dell’emergenza e quindi prolunghi le restrizioni.

                La gente già è cagasotto e paranoica di suo, ci mancava anche i covid.
                L’italiano poi della salute ne fa un’ossessione. Perché è cresciuto come un bambino viziato e iperprotetto, che se poco poco si prendeva un raffreddorino o si faceva un taglietto, tutta la famiglia, genitori, nonni, zii, zie, prozie, ecc., andava nel panico più totale.

              • firmato winston scrive:

                @paniscus

                Mah, chi vivra’ vedra’, certo le nostre generazioni hanno vissuto nella convinzione che le malattie infettive non esistessero piu’ come problema (aids a parte che finche’ non si capi’ bene cos’era e in che ambito fosse confinato, per un breve periodo fu un’ossessione, per chi c’era e se lo ricorda – una malattia mortale al 100 per cento ma con anni e lustri di incubazione silente, nel frattempo contagiosa! ce ne siamo gia’ dimenticati, ma se fosse stata solo un po’ piu’ trasmissibile in tutta la popolazione, avrebbe provocato una strage epocale).
                Le malattie infettive sono anche il metodo con cui si ristabilisce l’equilibrio fra le varie specie: gli animali sofisticati che come noi dovrebbero essere rari in quanto estremamente capaci di sottrarre risorse dall’ambiente e quindi di distruggere il loro stesso substrato di sostentamento, sono quelli che piu’ soffrono delle malattie da sovraffollamento, perche’ in natura non sono mai troppi, non sono mai “assembrati”: i gatti selvatici ad esempio, uno dei predatori in assoluto piu’ efficaci, che in natura occuperebbero un territorio di decine di kmq cadauno, nella specie domesticata se non vaccinati muoiono di herpes, malanno supercontagioso, che in natura non contrarrebbero mai in quanto radi e distanti.
                Prima dell’ultima guerra, “in ogni famiglia c’era un tubercoloso”, e fino al DDT che ne ha interrotto la catena di trasmissione umana, era endemica la malaria. Su dieci figli che ogni donna fertile partoriva, era normale che ne morissero, fra guerre e malattie, 5. Fino ai tempi dei nostri nonni o bisnonni.

                @roberto
                “Tipo la peste, basta aver pazienza”

                Be’ quella duro’ un bel po’ di secoli… ma forse perche’ non fu causa ma effetto di altre condizioni cronicamente debilitanti per quel periodo: oggi sappiamo che dopo l’optimum climatico caldo medievale, che produsse in concausa con innovazioni di tecnica agraria una notevole crescita demografica, ci fu un periodo di grave peggioramento del clima, la cosiddetta piccola era glaciale, che assieme all’overshoot demografico innesco’ un lungo periodo di carestie, malattie e guerre. La popolazione europea si ridusse o smise di crescere per qualche secolo, fino alla fine della cosiddetta “piccola glaciazione” e l’inizio della rivoluzione industriale, periodo quest’ultimo nel quale ci troviamo ancora felicemente a vivere, finche’ dura.

                Raccomandatissima questa, per chi non l’avesse ancora ascoltata, che credo sia una delle migliori conferenze di Barbero, quindi il meglio del meglio, LE CRISI DEL TRECENTO E DEL DUEMILA:
                https://youtu.be/m9HxeKY39BU

            • Peucezio scrive:

              Lisa,
              “Faccio umilmente presente che non c’è nessuna prova che l’immunità naturale (e nemmeno quella artificiale) sia permanente. ”

              Ma la tua è una fissazione!

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          I giapponesi si mettono la mascherina anche quando sono raffreddati. A quanti metri stanno l’uno dall’altro quando parlano? Che abitudini di assembramento sociale hanno?
          Non vorrei che le leggi servissero solo a farci temporaneamente vivere come giapponesi.

          • Francesco scrive:

            però tutti abbiamo in mente i giapponesi stipati come sardine sui mezzi pubblici … anche che non parlino mi sa che sarebbe problematico

            oh, io venerdì mi vaccino, forse l’ho scampata!

          • firmato winston scrive:

            Penso che in quei posti abbiano ottenuto dei successi nel contenimento della pandemia soprattutto perche’, conoscendoli, non si sono assolutamente fidati dei dati minimizzanti forniti dai cinesi all’inizio, e hanno cominciato da subito con le precauzioni elementari, mentre noi ci siamo fatti infinocchiare sia dalla cina che da quegli inetti dell’OMS.
            La pandemia, quando scappa di mano, non la controlli piu’, puoi solo cercare di limitare il danno.

            • Fuzzy scrive:

              Secondo me, per quello che ho letto sull’argomento, in oriente conoscevano già la Sars, e questo ha dato loro un vantaggio sostanziale, infatti il covid si trasmette a clusters, con la modalità della Sars, e non come la comune influenza. Sono stati molto attenti nell’usare fin da subito le mascherine, arieggiare ad arte, ad esempio disponendosi in una certa direzione nei mezzi di trasporto affollati (la metropolitana di tokyo non è stata mai chiusa, e cosa molto importante hanno tracciato a ritroso per scovare i superdiffusori. Vedi link precedente.
              Mi riferisco a giappone e in parte alla Corea. Della Cina non so niente.

    • firmato winston scrive:

      Non ho letto l’articolo, ma se parla dell’aerosol, lo si sapeva da subito, fin dall’epoca, del resto e’ ovvio che una malattia respiratoria contagiosa si trasmetta per via aerea e che una microscopica particella virale veleggi nell’aria “by design”, come fa il polline del resto, che e’ non meno voluminoso.

      Che il lockdown tardivo generalizzato, e non anticipato severissimo e circoscritto, sia servito a qualcosa di buono e non invece di cattivo, e’ tuttora oggetto di aspra critica. In pratica come l’abbiamo fatto noi, cioe’ prima esponendo la gente al contagio e poi richiudendola in promiscuita’ in spazi ristrettissimi come sono in media le nostre abitazioni, e’ servito solo ad aumentare i contagi. E infatti ci son voluti mesi di lockdown per ridurre una malattia che ti porta dal contagio alla morte in sole due settimane. In Francia mi pare sia stato dimostrato che misure parziali tipo il coprifuono alle 6 sono state NEGATIVE perche’ hanno prodotto assembramenti a causa della riduzione degli orari in cui potevi fare le cose. Ovvio, no?

      Del resto, a conferma, i contagi son crollati e stan crollando solo in estate proprio perche’ la gente stava all’aperto oppure, se al chiuso, con le finestre spalancate (quindi, negativa l’aria condizionata). E pare serva molto pure la vitamina D, che si forma esponendo la pelle al sole, quindi stando all’aperto.

      Avete presente che una volta si prescriveva che le scuole e le abitazioni avessero grandi finestre, come se ne vedono ancora di quelle che adesso buttano giu’ perche’ non sono a norma energetica, anche se mancava il riscaldamento? Perche’ l’avevano capito che il sole e lo spazio e’ fondamentale per la salute pubblica, che il chiuso fa male. Adesso oramai si fa sport quasi solo ben chiusi all’interno, con la mania delle palestre pubbliche e private, alla luce artificiale… e magari abbracciando delle macchine.

      Per rientrare nei limiti delle normative ecologiche di risparmio energetico le case vengono fuori con delle finestrelle che sembrano feritoie di una fortezza, e ci manca solo coi vetri fissi… finestre piccole e profonde, con vetri tripli che filtrano tutto. Le case sono piccole e impilate in meno spazio possibile perche’ bisogna “risparmiare territorio” e “salvare il paesaggio”. Quante stronzate che stiamo facendo anche adesso senza neanche accorgercene, accecati dal pregiudizio del momento e dall’ideologia.

      L’OMS e’ una branca di inetti, e’ il solito carrozzone internazionale di raccomandati, in questa epidemia ne hanno dette e fatte di tutti i colori, ma senza mai azzeccarne una, aveva ragione Trump. Crollo di un mito.

      • firmato winston scrive:

        “In pratica come l’abbiamo fatto noi, cioe’ prima esponendo la gente al contagio e poi richiudendola in promiscuita’ in spazi ristrettissimi”

        Fra l’altro notare che nell’ultimo periodo prenatalizio e natalizio, non contenti, abbiamo ripetuto quasi esattamente lo stesso errore della primavera scorsa, quando addirittura prima si spinse la popolazione di per se’ titubante ad infettarsi (ERRORE FATALE, perche’ quello e’ stato l’unico momento in cui si sarebbe ancora forse potuta controllare la pandemia), per poi rinchiuderla in spazi ristretti e promiscuita’ dopo che si era gia’ infettata.
        Il picco ultimo dei morti infatti e’ stato verso meta’ gennaio, e dall’epoca ne stiamo faticosamente venendo fuori solo adesso, probabilmente col caldo e l’aria aperta e non col vaccino, come l’anno scorso.
        Peraltro, non so se l’avete notato, ma quando l’epidemia ci prese alla sprovvista ci furono 30.000 morti, ma dopo, che da esperti abbiamo rifatto tutto orgoglionamente come prima come diceva Conte, ne abbiamo avuti “appena” 100.000.

        Il nostro resta uno dei paesi al mondo con piu’ morti in percentuale alla popolazione.

        Probabilmente dipende un po’ anche da fatto che abbiamo una “prossemica” mediterraneo-mediorientale, con la tendenza a stiparci uno addosso uno all’altro anche quando non costretti.

        • Fuzzy scrive:

          Credo che peggio di come ha fatto l’Italia ben pochi abbiano fatto.
          Ancora penso a quanti contagi abbia comportato l’apertura delle scuole senza che prima si fossero messe in atto le indispensabili misure di prevenzione.
          Una cosa folle. Adesso siamo in primavera, si aprono le finestre, molti hanno già gli anticorpi perché magari il virus l’hanno contratto in modo asintomatico, i loro genitori stessa cosa, magari i nonni sono stati vaccinati e così per ora non si vedono le impennate di morti che ci sono state da metà settembre e per tutto l’inverno.
          Speriamo che il peggio sia passato.

          • firmato winston scrive:

            A quel che ho capito informandomi dappertutto ma preferibilmente in posti seri, il problema del covid e’ che, al contrario delle altre sars, e’ contagioso PRIMA di essere sintomatico, e ha un sacco di portatori sani asintomatici, molti di piu’ dei malati (sottinteso sintomatici) e immensamente di piu’ dei morti, che sono appunto lo zero virgola. Mentre la sars e ancora di piu’ la mers erano MOLTO piu’ letali, e il contagioso lo riconoscevi da distante, perche’ stava male, molto male, e lo riconoscevi PRIMA che diventasse molto contagioso. E’ questo che rende il covid inarrestabile: la sua relativa benignita’, perlomeno a breve termine (del lungo non si sa mai nulla).

            Per il resto, esatto, ma non sottostimare neanche il fatto che in quei posti si fidano zero di qualsiasi cosa venga fuori dalla Cina, perche’ conoscono bene la sua propensione a raccontare qualsiasi balla all’interno e all’esterno per suo comodo e consolidamento della propensione elefantiaca a soverchiare che ha, come seconda natura. Nessuno se ne fida, intorno, tant’e’ che stiamo assistendo persino a un accordo militare fra usa e vietnam, con manovre navali congiunte, in funzione di contenimento anti-cinese, per non parlare di corea, giappone, australia e india, quest’ultima con terribili incidenti di confine di cui si parla poco (mi pare che una delle ultime volte i soldati del confine, disarmati apposta per evitare incidenti peggiori, si sono ammazzati a bastonate e buttati giu’ dal dirupo).

            Se fossimo in cina a dire una cosa del genere verresti subito censurato e visitato dalla polizia magari in piena notte, li’ funziona cosi’, ho testimonianze in proposito. Dopo un po’, righi dritto e quello che pensi te lo tieni solo per te. Il nostro fascismo storico, in confronto, era una specie di anarchia.

            Tieni conto poi che in Cina, mentre in gennaio 2020 tiravano su’ gli ospedali da campo a tempo di record, negavano ancora, assieme a quei cretini dell’OMS, che il morbo fosse trasmissibile da uomo a uomo! Col cazzo che Taiwan Corea e Giappone ci hanno creduto, mentre noi avevamo i leader politici fessi che, a fine febbraio, ancora andavano in televisione a bere lo spriz al bar gestito dai cinesi (anche perche’ di gestiti da non cinesi ne sono rimasti ben pochi).

            Per informazioni molto dettagliate in proposito, consiglio il canale youtube “globastards” di Scacciavillani e Forchielli, conoscono a menadito e da “insider” l’andazzo di quei posti, Forchielli per averci lavorato a tutti i livelli per decenni sia da imprenditore che da investitore e dopo essersi fatto le ossa, come Scacciavillani, in banca mondiale, mentre Scacciavillani gestiva il fondo sovrano dell’Oman, che vuol dire essere molto informati di cosa succede davanti e dietro le quinte, ad alti livelli.

            Peraltro sono anche divertenti da vedere, sembra uno sketch, sono _lentissimi_, il contrario dell’economista accademico-politico a cui siamo abituati, petulante, che sa tutto lui e gli altri non capiscono un cazzo. Forchielli poi e’ un pessimista cosmico che non l’azzecca mai e lo sa e lo dice (che e’ abbastanza vero, ma vale per tutti gli economisti…). Una barzelletta, molto meglio delle imitazioni. Ovviamente, non sono il vangelo.

            Un esempio:

            https://youtu.be/jeZ_-945a74

    • Peucezio scrive:

      Miguel,
      “Un amico mi scrive questa riflessione sulla diffusione del Covid, non so cosa dire (e soprattutto ho dato un’occhiata molto superficiale all’articolo linkato):”

      Beh, niente di così sconvolgente.
      Si era capito più o meno che il grosso non era il tizio che ti parla scaracchiandoti in faccia, ma stare tanto tempo in una stanza chiusa coi coviddosi, che fanno circolare il virus nell’aria.

  27. Mauricius Tarvisii scrive:

    Qui comunque è spiegato bene perché distanziamento e mascherine servono contro l’aerosol. E che l’errore sul droplet era la causa del lassismo sull’obbligo di mascherina.

    https://www.ilpost.it/2021/05/21/mascherine-coronavirus-per-via-aerea-aerosol-droplet/

    • Miguel Martinez scrive:

      Per MT

      “La Lega è dalla parte dei lavoratori, al contrario della sinistra che sostiene solo i ghèi… ah, no!”

      Capisco l’ironia, ma secondo me sono criteri sbagliati.

      Non esistono “i lavoratori”.

      Esistono milioni di persone che lavorano, con interessi molto diversi.

      Il calzolaio che si è suicidato dopo essere stato sfrattato non ha gli stessi interessi dell’insegnante universitario, e nessuno dei due ha gli stessi interessi dell’informatico della fabbrica tessile.

      Mi sembra normale che il ristoratore chiuso da mesi e che ha camerieri e cuochi in cassa integrazione, scaduta la cassa integrazione, voglia ridurre il personale; e che il personale stesso non voglia essere “ridotto”. Ma sono entrambi “lavoratori”, ed entrambi diversi, che so, dalla Fiat.

      • roberto scrive:

        “sono criteri sbagliati”

        i tuoi caro Miguel….è totalmente evidente a chiunque leggendo l’articolo postato da mauricius, cosa mauricius intende per “lavoratori” ed in questo caso non sono né la fiat, né il professore universitario, né il calzolaio

        così come leggendo la frase “Mentre la Lega ha da subito sposato e appoggiato la linea di Confindustria, così come Forza Italia, il Movimento 5 Stelle si era spinto a chiedere una proroga dello stop ai licenziamenti fino a dicembre. ” si capisce immediatamente chi difende chi

        • Miguel Martinez scrive:

          Per roberto

          “così come leggendo la frase “Mentre la Lega ha da subito sposato e appoggiato la linea di Confindustria, così come Forza Italia, il Movimento 5 Stelle si era spinto a chiedere una proroga dello stop ai licenziamenti fino a dicembre. ” si capisce immediatamente chi difende chi”

          Non mi sono spiegato evidentemente, il mio dissenso riguarda l’uso del termine “lavoratori“, che significa semplicemente chiunque… lavori, quindi tutti tranne le casalinghe, i bambini e i disoccupati.

          Dire che si sta “dalla parte dei lavoratori” mi sembra una sciocchezza.

          Casomai, Lega e Forza Italia non mi sembra che siano storicamente paladini dei “dipendenti“.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Vedi sotto. Sarò veteromarxista, ma tradizionalmente “lavoratori” è un’abbreviazione per intendere quella cosa lì quando si parla di linee politiche.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Tra l’altro mi sorprende la sopresa di un anglofono, visto che credo venga direttamente dall’inglese “labour” che non si riferisce certo agli esercenti.

            • Miguel Martinez scrive:

              Per MT

              ripartiamo, così si capisce per cosa si sta polemizzando.

              Tu ironizzi dicendo che la Lega sostiene di essere “dalla parte dei lavoratori”, e invece si schiera dalla parte dei datori di lavoro contro i lavoratori subordinati.

              Ora, la Lega ha sempre detto di essere dalla parte delle “piccole imprese laboriose”, della “gente che lavora” intesa idealmente come, che so, il parrucchiere che non può assumere un garzone perché costa troppo e ci sono troppi vincoli e regolamenti. E mi sembra ovvio che per estensione si schieri con la facilità di licenziamenti.

              Ma la Lega non credo abbia mai detto di schierarsi “con i lavoratori subordinati contro i datori di lavoro”.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “La Lega è dalla parte dei lavoratori, al contrario della sinistra che sostiene solo i ghèi”

                Questo è quello che ho scritto. Non trovo il passaggio in cui avrei scritto “la Lega sostiene di essere dalla parte dei lavoratori”.

                Poi sì, Salvini dice di stare dalla parte dei lavoratori, ma non nel senso di schierarsi con loro nel conflitto sociale, quanto nel senso che i lavoratori sono italiani e lui farà star bene tutti gli italiani.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “Questo è quello che ho scritto. Non trovo il passaggio in cui avrei scritto “la Lega sostiene di essere dalla parte dei lavoratori”.”

                Guarda le virgolette.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Ti fornisco l’interpretazione autentica del mio virgolettato: è quella che ha capito Roberto e non quella che hai capito tu.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “Ti fornisco l’interpretazione autentica del mio virgolettato: è quella che ha capito Roberto e non quella che hai capito tu.”

                Sono nella confusione più totale.

                Tu NON sostieni che la Lega si dichiara, almeno a volte, “dalla parte dei lavoratori”? Allora non ho nemmeno capito quello che mi sembrava il senso ironico della tua frase.

                Comunque, io non capisco quale sia il problema di fondo: il ceto dei “piccoli imprenditori” italiani (dal barista a quello che ha il grande vigneto di prosecco) mi sembra normale che si esprima politicamente.

                A Firenze lo fa, appoggiando massicciamente il PD, nel Veneto lo farà sostenendo la Lega, ma le cose che vogliono sono sempre quelle: meno tasse, meno furti, meno lacci e lacciuoli, giusti o ingiusti che siano, più clienti…

                Fanno molti danni, consumano molta energia, esigono mega-aeroporti e inceneritori e TAV e altri orrori, ma non è che lo facciano per pura cattiveria: nemmeno io sono un lavoratore dipendente, e so che molte cose che faccio io sono dannose, ma non per questo mi autodemonizzo 🙂

              • roberto scrive:

                Miguel

                “ Sostanzialmente, io – che non sono Firmato Winston – ho posto due questioni:”

                Ne vedo solo una alla quale credo di aver risposto

                Non sei d’accordo con la mia risposta? Cioè credi che il calcolo di FW abbia un senso?

                Ok, sbagli ma ci sta. Ma non riesco a capire tutto il resto della questione che è partita sulla morale e sui massimi sistemi

                Io dico semplicemente che non ha senso togliere dal gruppo dei contribuenti gli impiegati pubblici

          • roberto scrive:

            miguel

            “il mio dissenso riguarda l’uso del termine “lavoratori“”

            scusami, ma leggendo l’articolo postato da mauricius, veramente capisci che per lavoratori intende “chiunque”?

            • Miguel Martinez scrive:

              Per roberto

              “scusami, ma leggendo l’articolo postato da mauricius, veramente capisci che per lavoratori intende “chiunque”?”

              Stiamo parlando di cose diverse.

              Mauricius dice che la Lega sostiene di essere “dalla parte dei lavoratori”. Se per questo intendiamo “lavoratori subordinati”, mi sembra una balla – oppure crede sul serio che Salvini si sia dichiarato paladino dei lavoratori dipendenti contro i datori di lavoro?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “basta fare una mini ricerca salvini+lavoratori”

                In effetti lì attacca la legge Fornero (mi baso solo sul titolo, non ho visto il video), quindi si schiera “dalla parte dei lavoratori” nel senso di Mauricius. Ma nello specifico, ne so troppo poco per poter dire altro.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                In effetti qui è chiarissimo: cita la categoria dei lavoratori come distinta da quelle degli artigiani e dei disoccupati.

              • roberto scrive:

                infatti mauricius non sono d’accordo con te quando scrivi questo

                http://kelebeklerblog.com/2021/05/20/nellantro-dellalchimista/#comment-750283

                a parole, almeno da 10 anni la lega difende i lavoratori. mi è sembrato un cambiamento molto evidente rispetto alle posizioni di prima, appunto sempre a difesa di artigiani e piccole imprese (parlo ovviamente solo di retorica, non di fatti). cambiamento di linguaggio che mi spiego con la volontà di occupare uno spazio lasciato colpevolmente libero dal PD

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                Io credo che Salvini faccia un’operazione diversa: nega il conflitto tra interessi contrapposti e quindi può sostenere di essere dalla parte di tutti in quanto italiani.
                In pratica è dalla parte dei lavoratori finché i loro interessi non confliggono con quelli di qualcun altro.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “Io credo”

                Su questo sono d’accordo.

                Ripeto, senza voler fare il marxistoide a tutti i costi, che probabilmente tendiamo a pensare troppo alle figure simboliche, tipo “Salvini”.

                In realtà, è il ceto di piccoli imprenditori, artigiani, commercianti, che sicuramente vorrebbe un’Italia più prospera per tutti (dovrebbero pagare meno tasse e avrebbero più clienti), ma che quando la coperta si fa corta, se devono tenersi il dipendente che rende poco o licenziarlo, fanno i propri interessi.

                A esprimere questo oggi c’è Salvini, domani ci potrebbe essere chiunque altro.

              • firmato winston scrive:

                “oppure crede sul serio che Salvini si sia dichiarato paladino dei lavoratori dipendenti contro i datori di lavoro”

                Guarda che contrapposizioni possibili ce ne sono infinite, non c’e’ solo quella marxista, nonostante cio’ che possano pensare i marxisti, il cui punto di vista non e’ quello dell’assoluto.
                E’ faticoso da accettare, serve uno sforzo tremendo…

                Un esempio fra mille:

                “Correva l’anno 1919 e in Cecoslovacchia stava per nascere la Repubblica comunista di Bela Kun. Vedendo sfilare per le vie di Praga un corteo di operai che urlavano ritmicamente “Rivoluzione! Statalizzazione delle imprese!”, Franz Kafka sussurrò malinconicamente all’amico Max Brod, poi suo biografo: “Vedi, Max, quei poveretti non hanno ancora capito che oggigiorno le catene dei popoli son fatte con la carta dei ministeri”.

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “E’ faticoso da accettare, serve uno sforzo tremendo…”

                Semplifichiamola drasticamente: una norma fino ad oggi impediva alle imprese di licenziare i lavoratori. La destra ha voluto che quella norma non ci sia più.
                Poi potete raccontarmi che la gente viene gettata in mezzo alla strada per il suo proprio bene e fare tutti gli sforzi tremendi di comprensione che desiderate, ma il concetto è straordinariamente semplice.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per MT

                “Semplifichiamola drasticamente: una norma fino ad oggi impediva alle imprese di licenziare i lavoratori. La destra ha voluto che quella norma non ci sia più.”

                Vorrrei precisare che non sono intervenuto in merito alla riforma, di cui so poco.

                Era solo che volevo rimarcare che la “destra” è solo il riferimento simbolico di una cosa fondamentale, che sono (sommariamente) i piccoli imprenditori. Non è Salvini che guida, è Salvini che esegue.

              • firmato winston scrive:

                Per la parte che immagini sia tua avversa, e’ altrettanto straordinariamente semplice capire che dove non si puo’ licenziare, non si assume. E anche questo e’ un fatto.

                Mettetevi d’accordo. 😉

              • Miguel Martinez scrive:

                Per firmato

                “Per la parte che immagini sia tua avversa, e’ altrettanto straordinariamente semplice capire che dove non si puo’ licenziare, non si assume.”

                Ci si perde un po’ nei commenti, non è chiaro a chi stai rispondendo (avrai notato che io dico sempre a chi rispondo, e cito un pezzo del suo commento).

                Se stai parlando di me, la “parte a me avversa” è la coalizione Draghi (da LeU a Lega) più FdI, gli altri mi stanno tutti simpatici 🙂

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                ” dove non si puo’ licenziare, non si assume”

                Quindi dici che bisogna licenziare un po’ di gente oggi perché così qualche impresa che si presume in crisi sicuramente assumerà qualcuno al posto dei licenziati? Interessante…

              • firmato winston scrive:

                @miguel
                “Se stai parlando di me, la “parte a me avversa” è la coalizione Draghi (da LeU a Lega) più FdI, gli altri mi stanno tutti simpatici”

                ma no infatti intendevo MT, e lo “straordinariamente semplice” avrebbe voluto servire a mostrargli, attraverso l’ostensione di simili ragioni altrui, che cio’ che lo e’ per lui non lo e’ per tutti. O meglio che, ancora peggio, cio’ che e’ “straordinariamente semplice” per lui lo e’ anche per gli altri, ma a volte con contenuto opposto.

                Finche’ loro si divertono a litigare, al mondo gli tocca arrangiarsi a tirare avanti lo stesso, in ambo i casi.

                “Anything goes”, come diceva amaramente il filosofo anarcoide Feyerabend. Maledetto qualunquista! Ignavo da girone infernale!

                Nei 5000 dipendenti comunali hai contato anche quelli delle cosiddette “municipalizzate”? Se conti anche quelle, che sono aziende private solo formalmente, in quanto sono di proprieta’ e controllate dal Comune, come minimo i dipendenti raddoppiano (spazzatura, trasporti, acquedotto, millemila cooperative ad esempio cura verde pubblico, assistenza eccetera, fin dalle “privatizzazioni” della sinistra anni ’90 non sono piu’ conteggiati come dipendenti comunali quali essi in realta’ sono, ne’ il loro mantenimento tasse, bensi’ “tariffe”). Da cui la pressione fiscale ufficiale che risulta essere, opla’, solo del 45 per cento circa. Nel mio comune non ti dico quanti sono in tutto, ma sono circa 1 per ogni 6 o 7 contribuenti… e poi ci sono i dipendenti regionali, e soprattutto statali i quali ultimi danno il grosso dei servizi, quelli piu’ costosi e importanti (sanita’, scuola, sicurezza). Strano che le tasse non bastino mai, e che ci sia sempre e comunque il mitico “deficit”… per colpa degli evasori naturalmente.

                E pur si muove.

                O era “e pur si muore?” 😉

              • Miguel Martinez scrive:

                Per firmato

                “ma no infatti intendevo MT”

                Esiste qualche possibilità di convertirti nel mio primo seguace, che scrive:

                1) a chi sta rispondendo

                2) cita un pezzettino del commento cui sta rispondendo, per far capire a quale commento risponde?

                Insieme possiamo costruire un mondo migliore 🙂

              • Miguel Martinez scrive:

                Per firmato

                “Nei 5000 dipendenti comunali hai contato anche quelli delle cosiddette “municipalizzate”?”

                No, ho contato SOLO gli impiegati ufficiali del Comune di Firenze.

                In effetti, a pensarci, devono essere tanti quelli delle “partecipate”.

                Con questo, non intendo darti ragione totalmente… ma è impressionante il fatto che quasi nessun dipendente del Comune di Firenze abbia capito come funzionano i Beni Comuni. Che sono una svolta storica nel sistema italiano.

              • firmato winston scrive:

                “ma sono circa 1 per ogni 6 o 7 contribuenti” (solo una parte minoritaria della popolazione e’ in eta’ e condizione da lavoro, e dal lato “contribuente”)

                chiaramente in tale situazione c’e’ il fuggi fuggi generale dalla situazione di contribuente, chiunque abbia un grano di sale in testa aspira a quella di contribuito, a meno che non si tratti, oggettivamente, di un deficiente. Il che spiega come vanno le cose.

              • firmato winston scrive:

                @miguel
                “In effetti, a pensarci, devono essere tanti quelli delle “partecipate”.”

                Nel mio comune sono il doppio. A cui vanno aggiunti i dipendenti delle molte cooperative, che di fatto lavorano solo per il comune che paga tutti i costi (verde pubblico, assistenza, pulizie, eccetera, non e’ poca roba).
                Probabilmente arrivate a 20.000 persone.
                E se il tuo comune ha 350.000 abitanti, tolti i giovani, gli anziani, gli inoccupati, i disoccupati, le casalinghe, i dipendenti pubblici stessi per i quali le tasse sono un giroconto contabile (sono soldi che si rimettono in tasca), i contribuenti veri e propri se va bene saranno la meta’ di un terzo, 60.000 a dir tanto.

                Sembra impossibile, no?

                Il sistema e’ ormai talmente incasinato che non si capisce piu’ nulla, nessuno e’ veramente in grado di capire cosa succede, tantomeno gli economisti che tirano a caso ognuno secondo la sua ideologia.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per firmato

                “E se il tuo comune ha 350.000 abitanti, tolti i giovani, gli anziani, gli inoccupati, i disoccupati, le casalinghe, i dipendenti pubblici stessi per i quali le tasse sono un giroconto contabile (sono soldi che si rimettono in tasca), i contribuenti veri e propri se va bene saranno la meta’ di un terzo, 60.000 a dir tanto.”

                Una domanda affascinante.

                A occhio e croce, i conti mi sembrano tornare.

                Cosa ne dicono gli altri commentatori?

              • roberto scrive:

                Miguel,

                Personalmente rifiuto di commentare questa cosa (ampiamente discussa su queste pagine)

                “ i dipendenti pubblici stessi per i quali le tasse sono un giroconto contabile (sono soldi che si rimettono in tasca)”

                Io pago delle tasse e non sono sicuro che mi ritornino i soldi in tasca, per dire pago pure per le strade e le scuole altrui

                Quindi questa premessa falsa il ragionamento

                Oltretutto il dipendente pubblico esattamente come il dipendente privato paga per la scuola, le strade e gli ospedali del Piccolo Artigiano che non fa lo scontrino perché “siamo una bella comunità e ognuno aiuta gli altri” (usando la strada pagata da me)

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Personalmente rifiuto di commentare questa cosa”

                Lasciamo perdere i giudizi morali.

                Abbiamo sentito qui cose terribili (e certamente spesso vere) sui liberi professionisti, critiche che trovo spesso azzeccate.

                Però trovo molto interessante, in termini statistici, il conto che presenta Firmato, sulla somma di dipendenti comunali, regionali, statali, delle partecipate, delle cooperative in appalto, ecc.

                Ne possiamo parlare senza farne una questione di tifoseria?

                Lo dico da membro di una famiglia costituita per metà da un libero professionista (la cui attività è quasi esclusivamente dannosa per il mondo) e per l’altra metà da una dipendente statale (la cui attività consiste nell’insegnare alla gente come distruggere più velocemente il mondo). Quindi niente tifo, mi interessano i conti statistici…

              • Miguel Martinez scrive:

                Una cosa che mi colpisce, è come la gente cerca sempre di giustificare il proprio lavoro, e demonizzare quello degli altri: gli statali vomitano sui liberi professionisti, e vice versa.

                Io non ho nulla da dire a favore del maggior parte del lavoro che faccio io.

                Cerco di farlo correttamente, ma so di farlo perché altrimenti morirei di fame, e so che in genere faccio male.

                So che i risultati del 70% delle traduzioni che faccio fanno solo danni alla biosfera, tolto, che so – il certificato di matrimonio della famiglia filippina, o uno studio sull’architettura siciliana del Settecento; o quando insegno la bellezza della filologia inglese a uno psicologo italiano.

                Per il resto, io sono pienamente cosciente di contribuire attivamente al peggioramento del mondo, guadagnandoci pure poco.

                Poi lo faccio, come tutti i delinquenti, perché tengo famiglia.

                E lo potrò fare, finché non mi faranno fuori con l’intelligenza artificiale.

                E allora non riuscirò nemmeno più a fare male al mondo.

              • roberto scrive:

                Non ho dato nessun giudizio morale, ho solo detto che il conto è falsato da un errore alla base (esclude per un pregiudizio morale i dipendenti pubblici dal novero dei contribuenti)

              • roberto scrive:

                Miguel

                “ la gente cerca sempre di giustificare il proprio lavoro, e demonizzare quello degli altri”

                Non è il mio caso, mi limito ad una osservazione: io non posso evadere le tasse perché mi arriva lo stipendio netto in tasca. Cioè ho un pezzo di carta che dice che guadagno X ed il datore di lavoro mi versa X – y sul conto.
                Un commerciante, un libero professionista, un artigiano possono evadere in maniera abbastanza semplice (dai facciamo 100 senza fattura! Pagami in contanti 50 e versami sul conto gli altri 50 sui quali faccio la fattura!)

              • Miguel Martinez scrive:

                per roberto

                “Non è il mio caso, mi limito ad una osservazione: io non posso evadere le tasse perché mi arriva lo stipendio netto in tasca. ”

                Uno, non stavo parlando di evasione fiscale, ma del male che fa il lavoro in se.

                Se ti interessa comunque, le ditte chiedono SEMPRE la fattura ai traduttori.

                Per dire, mi capita di tradurre un libro autoelogiativo per una megaditta multinazionale.

                Tutto contento, mi danno 2900 euro!

                Poi il giorno dopo leggo che la megaditta in questione è sotto inchiesta per una serie di schifezze.

                Ora, la megaditta non mi pagherà MAI in nero, perché ci tengono a scalare dalle spese la mia fattura.

                Secondo te, dovrei rinunciare a questo lavoro, o al 70% dei miei lavori che eticamente sono così?

                Mi dirai, “certo, devi rinunciare se hai una coscienza!”

                Ma ogni giorno mi pongo domande di questo tipo. E anche se non faccio certo l’evasore (“dai facciamo 100 senza fattura!” “ah, e io come faccio a scalare la tua traduzione dalle tasse!”) so benissimo di fare il male con il mio lavoro.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                Aggiungo che mentre il dipendente può dire, “mi ci hanno costretto”, io ogni volta scelgo.

                Potrei ad esempio dire di no a tradurre la pubblicità di una crociera, perché so perfettamente il male che le crociere fanno.

                E invece non solo accetto, ma lo faccio con cura.

                C.S. Lewis scrisse una volta del dilemma del cristiano che riconosce le proprie colpe, e proprio per questo si sente orgoglioso.

                Non voglio fare questo, ammettendo di fare un lavoro criminale. Semplicemente, mi piacerebbe che tutti – liberi professionisti o statali – riconoscessero senza troppi problemi il lato criminale del loro lavoro.

                Poi dobbiamo tutti campare, liberi professionisti traduttori, statali, spacciatori, troie, magnaccia, giornalisti, truffatori… e questo lo capisco.

                Però ammettiamolo, ci sentiremo meglio dopo averlo detto.

              • roberto scrive:

                Non volevo imbarcarmi in una discussione sui massimi sistemi, ma solo rispondere alla tua domanda sul calcolo proposto da FW.

                Ribadisco, per me è sbagliato perché si basa su una premessa sbagliata

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Non volevo imbarcarmi in una discussione sui massimi sistemi, ma solo rispondere alla tua domanda sul calcolo proposto da FW.

                Ribadisco, per me è sbagliato perché si basa su una premessa sbagliata”

                Ti do in parte ragione: hai voluto rispondere solo a un’affermazione minore di Winston, da cui è nata una domanda.

                Che riguarda però tutto il senso del lavoro statale o privato.

                Comunque io sono partito da una riflessione sulla frase di Winston:

                “Nel mio comune sono il doppio. A cui vanno aggiunti i dipendenti delle molte cooperative, che di fatto lavorano solo per il comune che paga tutti i costi (verde pubblico, assistenza, pulizie, eccetera, non e’ poca roba).
                Probabilmente arrivate a 20.000 persone.
                E se il tuo comune ha 350.000 abitanti, tolti i giovani, gli anziani, gli inoccupati, i disoccupati, le casalinghe, i dipendenti pubblici stessi per i quali le tasse sono un giroconto contabile (sono soldi che si rimettono in tasca), i contribuenti veri e propri se va bene saranno la meta’ di un terzo, 60.000 a dir tanto.”

                Astraiamo per un attimo dalla parte in corsivo, che anche a me sembra un po’ uno sfogo. Secondo te i suoi conti sono totalmente fuori da ogni logica, o hanno un senso?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                @FW e MM

                Perché togliete i giovani e gli anziani? Non pagano le tasse anche loro?
                Secondo me state mescolando più cose. Nel vostro ragionamento c’è un concetto semplice, quello di contribuente, che mi pare che abbiate ampiamente frainteso (ed è il concetto semplice), e poi c’è un concetto più sfumato e molto discutibile che è quello di cittadino produttore di ricchezza, per cui bisogna togliere pensionati, disoccupati, dipendenti pubblici, la categoria che mi sta antipatica di volta in volta e via dicendo. E questi due concetti li mescolate insieme e li chiamate “contribuenti veri”.
                E questo per dire che cosa? Che l’ospedale, la polizia e la nettezza urbana non sono servizi che servono a tutti? Servono esattamente come i panettieri e i traduttori. O solo perché lo Stato non ritiene utile tenere a libro paga i panettieri allora la loro attività è “più produttiva di ricchezza”?

              • roberto scrive:

                Miguel

                “ Secondo te i suoi conti sono totalmente fuori da ogni logica, o hanno un senso?”

                Ri-ri-ri-ripeto: non hanno nessun senso perché tolgono dal conto dei contribuenti arbitrariamente gruppi che sono evidentemente contribuenti. Nota che i conti tolgono i dipendenti pubblici dopo aver detto qualche post fa che è un sacco di gente

                Chiaro ora?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “Ri-ri-ri-ripeto: non hanno nessun senso perché tolgono dal conto dei contribuenti arbitrariamente gruppi che sono evidentemente contribuenti.”

                Come al solito è difficile andare a vedere cosa ciascuno ha detto esattamente, d’altronde non è mica un processo penale.

                Sostanzialmente, io – che non sono Firmato Winston – ho posto due questioni:

                1) quante sono effettivamente le persone, in Italia, il cui stipendio dipende dallo Stato? Il calcolo, certo approssimativo, di Winston, mi ha colpito.

                Non ne deve nascere alcun giudizio morale: io sono un libero professionista, in questi giorni le persone con cui più collaboro sono una dottoressa (statale) che è anche consigliera di quartiere (statale, e pure del Partito Unico), un funzionario comunale in pensione, un preside in pensione…

                E quindi non mi faccio certo problemi io.

                La seconda questione, è… che impatto ha il lavoro che ciascuno di noi fa sulla biosfera?

                Mi sembra la domanda in assoluto più importante che ciascuno di noi si possa porre.

                E vi dico subito che io ne esco malissimo, inutile che cerchi di arrampicarmi sugli specchi per giustificare ciò che faccio, a parte dire che tengo famiglia, come dicono anche spacciatori e mafiosi.

              • firmato winston scrive:

                @roberto
                “esclude per un pregiudizio morale i dipendenti pubblici dal novero dei contribuenti”

                No roberto, non e’ cosi’: il concetto e’ di cercare di separare chi fornisce i servizi pubblici utili a chi fa la produzione, da chi fa la produzione, per provare a capire cosa sta succedendo.

                Nel nostro paese a democrazia liberale, dove almeno in teoria la produzione devono arrangiarsi a farla i privati per soddisfare la libera domanda, e a cui lo Stato, _per aiutarli in questo_, fornisce i servizi, i dipendenti pubblici servono a fornire i servizi utili a chi fa la produzione di beni o altri servizi non pubblici che non e’ obbligatorio per nessuno ne’ comprare, ne’ pagare ne’ consumare, e che in cambio li paga, forzosamente, attraverso le tasse proprio perche’ li trova utili, e non solo perche’ e’ costretto con la forza.

                La differenza non e’ da poco, fra una cosa che sei obbligato con la forza a comprare, quella “pubblica”, e una no, quella “privata”, di bene o servizio che si tratti.

                Se perdiamo questa consapevolezza, la nostra civilta’ va a farsi benedire (che e’ quello che sta succedendo, o forse e’ gia’ successo).

                Questo e’ lo scenario di fondo, la base da cui si deve partire.

                Se fossimo un paese ad economia comunista sarebbe diverso, perche’ in quel caso TUTTI sarebbero dipendenti pubblici, che si dividerebbero in addetti ai servizi e addetti alla produzione, e percio’ infatti non avrebbe senso pagare tasse, perche’ in un certo senso l’intero stipendio andrebbe in tasse in cambio delle quali pero’ si riceve tutto “gratis”, ma il nostro paese non e’ cosi’, e quindi bisogna separare le aspirazioni e i desideri dalla realta’, altrimenti non se ne viene fuori.

                Poi per ragioni di uniformita’ contabile e, non ridete, semplificazione, la tassazione avviene secondo le stesse modalita’ per tutti (ve l’immaginate il dipendente pubblico esonerato dal pagare l’iva che pero’ in cambio si vede decurtato lo stipendio per lo stesso importo? Oppure il pensionato esonerato dal pagare tutte le tasse, anche quelle indirette che sui bassi redditi sono una frazione MOLTO pesante (iva accise bolli imu tari tasi e chi piu’ ne ha piu’ ne metta), e poi si vede la pensione decurtata in proporzione, cioe’ dimezzata? Per ovviare a questo, al fatto che i pensionati, pur essendo stipendiati dallo Stato pagano lo stesso le tasse, lo stato rifinanzia il passivo dell’INPS, attraverso la tassazione generale, per un importo circa equivalente che va in tasca al pensionato che poi lo rigira allo Stato attraverso le tasse che paga, importo che vent’anni fa era di circa 50 miliardi di euri. Prelevato con la tassazione generale, quindi anche al pensionato stesso.

                Il sistema come potete vedere e’ estremamamente incasinato perche’ non e’ solo complesso, e’ ricorsivo, con la gente che paga le tasse per pagare se stessa in proporzioni di tutti i colori, il sistema agisce all’interno di se stesso con retroazioni che ne rendono tipicamente imprevedibile il comportamento e l’effetto finale. Si puo’ andare avanti solo a occhio, a colpi al cerchio, e colpi alla botte, altro che la presa per il culo degli zero virgola con cui ci hanno sfracellato gli zebedei per decenni, quei truffatori dei guru dell’economia e della burocrazia, per dare l’impressione di controllare perfettamente tutto.

                Incasinamento che come sottoprodotto indesiderato (o desiderato?) da’ che chiunque, secondo la sua indole, puo’ sentirsi come me o miguel, un dannoso parassita che non da’ mai quanto prende, oppure come te un benefattore dell’umanita’ (esagero per farmi capire), mentre magari siamo una ineffabile combinazione delle due o addirittura il contrario, nessuno lo potra’ mai scoprire con certezza.

              • roberto scrive:

                FW

                Leggo ora il convento di mauricius e capisco dove sbagliate (incredibile, nella stessa giornata ho trovato due punti di accordo con mauricius!)

                Fate un casino enorme tra contribuenti e “produttori di ricchezza”

              • firmato winston scrive:

                @roberto
                “Fate un casino enorme tra contribuenti e “produttori di ricchezza””

                Puo’ darsi, ma beato te che sai cos’e’ la ricchezza. Spero non coincida, nella tua opinione, con quello che produci tu. Nel qual caso, comunque, ti do’ riconoscenza eterna.

              • roberto scrive:

                FW

                Io mi sono limitato a discutere di contribuenti, non di produttori di ricchezza

                E no in effetti “produco” un servizio che è una minimissina frazione della ricchezza complessiva, più o meno come tutti noi

              • roberto scrive:

                Scusa ripeto qui

                Miguel

                “ Sostanzialmente, io – che non sono Firmato Winston – ho posto due questioni:”

                Ne vedo solo una alla quale credo di aver risposto

                Non sei d’accordo con la mia risposta? Cioè credi che il calcolo di FW abbia un senso?

                Ok, sbagli ma ci sta. Ma non riesco a capire tutto il resto della questione che è partita sulla morale e sui massimi sistemi

                Io dico semplicemente che non ha senso togliere dal gruppo dei contribuenti gli impiegati pubblici

              • roberto scrive:

                Miguel

                La domanda sulla biosfera salta fuori ora

                La tua domanda originale era questa

                http://kelebeklerblog.com/2021/05/20/nellantro-dellalchimista/#comment-750356P

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “La tua domanda originale era questa”

                Presumo che tu intenda la mia domanda:

                “Secondo te i suoi conti sono totalmente fuori da ogni logica, o hanno un senso?”

                riferita all’affermazione di Winston sulla percentuale di persone nel suo comune (e per estensione in altri) legate all’amministrazione comunale, in maniera diretta o indiretta, rispetto alla percentuale di “non comunali”.

                Siccome ho notato un certo astio anti-statalista da parte di Winston nella frase sulle tasse, e anche nel tuo rifiuto di rispondere alla mia domanda proprio a causa di tale astio, ho aggiunto un mio commento distensivo, che in sostanza dice “guarda che io non mi schiero, anzi so benissimo che il mio è un lavoro moralmente ripugnante”.

                Tu ti eri impuntato a non commentare la questione del numero di “comunali”, per via di quanto Winston diceva a proposito delle tasse; e quindi ti avevo invitato ad astrarre per un attimo dalla questione tasse e guardare il resto.

                Almeno io ho vissuto così la sequenza, calcola che i commenti li guardo di tanto in tanto mentre sto facendo altro e quindi mi posso anche confondere a volte.

              • roberto scrive:

                Vabbè non riesco a copiare il link

                Quella dove inviti i commentatori a commentare

              • roberto scrive:

                Miguel

                “Secondo te i suoi conti sono totalmente fuori da ogni logica, o hanno un senso?”

                adesso che dopo 15 post abbiamo capito a cosa mi riferisco, cosa ne pensi dalla mia risposta.

                riassumo a scanso di ulteriori equivoci

                1. FW propone un conto dal quale risulta che pochi contribuenti
                a mantenere gli altri (scrive “i contribuenti veri e propri se va bene saranno la meta’ di un terzo, 60.000 a dir tanto.”)

                2. roberto risponde che il conto è falsato perché sottrae dal totale dei contribuenti soggetti che sono effettivamente contribuenti
                (nota la totale oggettività, senza nessun filo di moralismo della mia risposta, che riguarda solo ed esclusiovamente la matematica del calcolo)

                3. Miguel che ne dice?

              • Miguel Martinez scrive:

                Per roberto

                “3. Miguel che ne dice?”

                In effetti, chiarissimo adesso.

                Ci provo, vediamo se regge…

                Mettiamo da una parte la PO Gori Jacopo, dall’altra il traduttore Martinez Miguel.

                Vari “contribuenti” (quindi non lo Stato) danno a Martinez 100 euro, Martinez poi ne dà 30 allo Stato, gliene restano 70.

                Lo Stato dà 100 euro alla PO, se ne riprende però 30, quindi in un certo senso è come se non glieli avesse mai dati (credo che questo fosse il senso dell’affermazione di Winston).

                Probabilmente la differenza è soprattutto psicologica: Martinez deve andare a versare i soldi allo Stato, la PO vede soltanto i 70 euro e quindi non si accorge di pagare le tasse (ma credo che valga per la maggior parte dei dipendenti anche privati).

                Comunque senza Martinez, lo Stato non avrebbe di che pagare la PO; mentre senza la PO, Martinez camperebbe benissimo – parlo solo di flussi di denaro, non dell’utilità di un lavoro, senza la PO, Martinez cadrebbe in una buca appena esce di casa e nessuno gli raccoglierebbe i rifiuti.

            • Francesco scrive:

              roberto

              chi è che legge gli articoli del FQ in assenza di una condanna penale a farlo? o di spropositati incentivi economici?

              è la cosa peggiore pubblicata in Italia, comprese le immonde gazzette aspiranti al fascismo regime

              • roberto scrive:

                in genere non leggo il FQ, ma la notizia credo che sia chiara e incontestabile ed è riportata d’appertutto

                lega, forza italia e confindustria sono per riprendere i licenziamenti, gli altri no

              • firmato winston scrive:

                Pero’ compito delle imprese non sarebbe di fare assistenza pubblica, anche perche’ se non fanno quadrare i conti, falliscono, l’assistenza dovrebbe spettare a quell’entita’ che peraltro e’ la stessa che le fa fallire se non gli quadrano i conti.

                Mi pare una situazione da “doppio legame”, di quelle che fanno impazzire anche un santo.

                Altrimenti, si puo’ fare, ma a patto che l’assistenza pubblica copra le imprese che a loro volta coprono i dipendenti… non e’ un po’ strano, non e’ meglio che ognuno faccia il suo mestiere?

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                E’ tutto coperto dalla cassa integrazione.

              • Francesco scrive:

                Roberto

                non mi riferisco alla notizia in sè, che per il paese è una buona notizia, vuol dire che l’economia è in grado di camminare sulle sue gambe e riassumere chi perderà il posto che aveva in aziende in difficolà.

                Dispiace che in 100 giorni non sia stato fatto nulla per riformare l’indennità di disoccupazione, pur avendo al governo Draghi e non un certo Conte

                ma quel divieto va tolto

                ciao

              • Mauricius Tarvisii scrive:

                “e l’economia è in grado di camminare sulle sue gambe e riassumere chi perderà il posto che aveva in aziende in difficolà”

                Lo hai scritto mille volte su un foglio? Non perché questo lo faccia diventare vero, ma perché favorisce la fiducia cieca e acritica nelle proprie parole d’ordine.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco e MT

                ““e l’economia è in grado di camminare sulle sue gambe e riassumere chi perderà il posto che aveva in aziende in difficolà””

                Quanto mi piacciono questi scambi a rette parallele che non convergeranno mai, e che vanno avanti da duecento anni.

                In qualche modo sono entrambi ineccepibili, se non guardi attorno e vedi su cosa si fondano.

                Innanzitutto, nessuno dei due discorsi si chiede cosa fa “l’economia”: usa quantità sempre crescenti di energia per trasformare risorse vive in merce morta.

                Questo lo fanno congiuntamente padroni e operai, tirandosi la coperta di qua e di là.

                Ovviamente le mie simpatie vanno più alla ragazza madre con due figlioli da mantenere che al di lei padrone con il villone, ma entrambi lavorano a produrre mine antiuomo.

              • Miguel Martinez scrive:

                La seconda cosa che entrambi trascurano è il fatto che la tecnologia permette all’economia di continuare a crescere con sempre meno lavoro umano.

                Quando una sola ditta altamente informatizzata mi fa 500 biglietti da visita a 13,81 euro, e una qualunque delle migliaia di cartolerie d’Italia me le mette a 70 euro, significa che si potranno fare sempre più biglietti da visita con sempre meno lavoratori.

                Questo fatto lo trascura la “destra” con la discutibile affermazione, “se cresce l’economia, cresce l’occupazione”, ma anche la “sinistra” che trova difficile dire perché non bisogna licenziare lavoratori che non servono più.

              • Miguel Martinez scrive:

                ” ma anche la “sinistra””

                L’altro giorno Roberto, che credo si definisca di “sinistra”, ha detto esattamente ciò che avrebbe detto Francesco, che si definisce di “destra”:

                “Magari le piccole copisterie possono offrire servizi diversi rispetto ad una grande online, o lasciar perdere questo business che non rende più molto e fare altro”

                Non stiamo parlando di un “padrone” che licenzia un “dipendente” perché la tecnologia gli permette di liberarsene, ma stiamo parlando sì di una tecnologia che distrugge posti di lavoro, e alla fine non c’è tutta questa differenza.

              • Francesco scrive:

                >>> stiamo parlando di una tecnologia che distrugge posti di lavoro, e alla fine non c’è tutta questa differenza.

                oh, finalmente usciamo dall’equivoco della lotta di classe e vediamo il quadro complessivo! sì, hai perfettamente ragione, la tecnologia (quasi per definizione) fa le cose meglio e questo vuole dire “con meno lavoro”.

                Qui rientra dalla finestra la questione politica: metà della popolazione disoccupata o dimezzare l’orario di lavoro di ciascuno?

                Ma il primo passo va fatto, sennò non si capisce nulla.

              • Miguel Martinez scrive:

                Per Francesco

                “oh, finalmente usciamo dall’equivoco della lotta di classe e vediamo il quadro complessivo!”

                La lotta di classe l’ho capita molto bene quando un mio amico mi raccontò di come aveva riportata sua nonna, cresciuta mezzadra, su un’isola nel Lago Trasimeno, dove lei aveva lavorato per il padrone: lei faceva tutto il lavoro, lui si prendeva la metà del guadagno. E senza di lei, lui sarebbe morto di fame.

                Il problema è che al di sopra di questo livello elementare – dove ci si procaccia il cibo e poi lo si deve dividere con uno che ti minaccia se non gli dai la metà – la lotta di classe diventa un concetto complesso.

                Io non lavoro un campo, campo di frammenti che cadono dai contratti che gente ricca fa tra di loro. In attesa che la tecnologia mi renda superfluo.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        I lavoratori subordinati, ecco.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per MT

          “I lavoratori subordinati, ecco.”

          E da quando la Lega si dichiara difensore dei “lavoratori subordinati”?

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            La Lega no, ovviamente: mica sono scemi ad alienarsi la controparte. I supporter della destra, invece, è da qualche decennio che ce la raccontano.

            Chiedere a Moi 😀

            • Francesco scrive:

              mi tocca dare ragione a Moi: tra la sinistra “love is love” o Landini-style e la destra “facciamo funzionare l’economia”, è palese (:D) che sia la destra dalla parte dei lavoratori anche subordinati

              la destra li tradisce quando attacca la globalizzazione e sposa il protezionismo

          • roberto scrive:

            Miguel

            “E da quando la Lega si dichiara difensore dei “lavoratori subordinati”

            evidentemente non segui l’ottimo blog kelebelerblog, dove i commentatori di destra hanno spesso espresso l’idea che ormai è la destra a difendere il proletariato
            🙂

            • Miguel Martinez scrive:

              Per roberto

              “evidentemente non segui l’ottimo blog kelebelerblog, dove i commentatori di destra hanno spesso espresso l’idea che ormai è la destra a difendere il proletariato”

              La destra non “difende il proletariato”.

              Nel caso migliore difende il piccolo ceto medio, che costituisce un’immensa parte della popolazione italiana; oppure difende interessi nazionali, che quindi dovrebbero favorire per ricaduta la popolazione tutta, “proletariato” compreso.

              D’altra parte, è naturale che sia così: non è “la destra” che fa qualcosa, è il piccolo ceto medio che si esprime politicamente (sarò veteromarxista anch’io?).

  28. daouda scrive:

    “As Anatolyi Golytsin well noted, there was a moment in history when the international interests of the USSR came into conflict with the impulse to further growth of the international revolutionary movement. This conflict reached a point of rupture when it was necessary to decide, to sacrifice the structure in favor of growth. It is not a coincidence that right after the collapse of the USSR the communist movement grew so fast to the point of creating a worldwide anti-American siege – a Leninist dream that up to then had not been possible to put into practice. To me it seems clear that the work of the KGB through “active measures” abroad was much intensified precisely since the beginning of the 1990’s, exploring the widespread illusion according to which the end of the USSR meant the end of communist subversion. Lenin had prepared an expansion plan for the communist movement which, in certain moments, seemed unachievable…He imagined that, starting from Moscow , communist expansion should first reach Eastern Europe, then turn back to Asia, move in the direction of Africa and, from there, reach Latin America , thus completing the siege around the US and its allies in Western Europe. There remains no doubt today that this course has been run, that the siege is set. And its last chapter achieved success precisely in the decade that followed the “end of the USSR”. It is no coincidence that, in the leftist overtaking of Latin America, drug-trafficking organizations have played such a fundamental role. They are the financial and paramilitary base of the Sao Paulo Forum, the strategic center of Latin American Communism, which gathers around common plans and interests over a hundred legal leftist parties alongside criminal organizations such as the FARC and the Chilean MIR. If in light of these facts we reread today the book by Joseph Douglass Red Cocaine – The Drugging of American and the West (London , 1990), we realize the notable acumen of Soviet strategists who, already in the 50’s, were planning the use of drug-trafficking as a local source of support for revolutionary movements in Latin America. It is rather understandable that these plans could only have been more fully fulfilled after the “end” of the USSR , as before they were hindered by diplomatic commitments. At the same time, the dissolution of the USSR made possible deep changes in the structure of the world revolutionary movement, which provided it with an extraordinary and renewed mobility. The ancient monolithic hierarchic organization was replaced by a horizontal articulation in “networks”, which in less than 24 hours can be mobilized via the Internet for mass action anywhere in the world. The old concern with doctrinal unity gave way to an apparent pluralistic confusion which, disregarding merely theoretical divergences, preserves the strategic unity among thousands of ideologically diverse organizations. In brief, the dissolution of the Soviet imperial structure enabled an expansion of the communist movement, because it was designed precisely for this purpose. Within the alchemic alternation of dissolution and coagulation that dialectically guides communist strategy, the expansive dissolution will be followed, sooner or later, by a new hierarchical coagulation, but this time in a worldwide scale.”

    • Francesco scrive:

      😀 😀 😀

      e io che pensavo che Di Battista fosse un cretino! mi toccherà scusarmi con lui

      prova all’ennesima potenza “in less than 24 hours can be mobilized via the Internet” – forse nei fumetti mettono Lenin e Internet nello stesso piano sovversivo

      • daouda scrive:

        credo tu sia alquanto stupido per dover mistificare quel che essendo intelligente hai compreso nel suo reale senso.

        • Francesco scrive:

          il reale senso del brano riportato è psichiatrico, lo si capisce bene anche dalla sua lunghezza inutile

          e dal gran numero di enti inesistenti di cui parla

          e pensa che da giovane ero un anti-comunista fanatico. poi io sono cresciuto e il comunismo è morto

  29. Miguel Martinez scrive:

    Per i nostri cattolici, abbiamo anche il Papa Testimonial della Fiat:

    Source : https://www.repubblica.it/economia/2021/05/24/news/papa_francesco_incontra_vertici_stellantis-302582042/?ref=RHTP-VS-I270681073-P10-S6-T1
    Economia
    Economia
    I vertici di Stellantis da Papa Francesco, al Quirinale e da Draghi: “Valori e impegno per una mobilità sostenibile”
    24 Maggio 2021

    TORINO – I vertici di Stellantis sono stati ricevuti da Papa Francesco e si sono poi recati al Quirinale per un incontro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

    Una delegazione, guidata dal presidente di Stellantis, John Elkann, dall’ad, Carlos Tavares, e dal numero uno del brand Fiat, Olivier François, ha dapprima incontrato il Pontefice. “A Bergoglio sono stati presentati gli obiettivi e i valori di Stellantis, l’impegno dell’azienda per una mobilità sostenibile e la Nuova Fiat 500”, spiega il gruppo nato dalla fusione tra Fca e Psa a gennaio di quest’anno.

    Elkann, che attraverso la holding Exor controlla anche Gedi che edita Repubblica, Tavares e Francois hanno sottolineato al Papa che “la nascista di Stellantis segna l’inizio di un nuovo capitolo alimentato dall’unione di due case automobilistiche ciascuna con una lunga tradizione, marchi iconici e grandi successi legati proprio all’eterogeneità e al talento dei 300.000 dipendenti che operano in tutto il mondo e nell’insieme dei valori condivisi che guideranno la nuova realtà in questo viaggio: integrità ed etica in tutti i settori della nostra attività e lungo l’intera catena del valore, in una parola “responsabilità sociale d’impresa”.

    Secondo i vertici del gruppo tutti questi valori si ritrovano nel Dna della 500 elettrica prodotta a Torino, nello stabilimento di Mirafiori: è il simbolo del cambiamento verso una mobilità più sostenibile, condivisa, più sicura e accessibile a tutti. “Al centro il rispetto dell’ambiente e un messaggio per stimolare scelte e comportamenti responsabili – sottolinea la Casa automobilistica – un invito all’azione per creare un futuro migliore e più sostenibile per le generazioni future”.

    Dopo la visita in Vaticano, il presidente Elkann e l’ad Tavares hanno tenuto una videoconferenza con il ministro alla Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti. E successivamente sono stati al Quirinale, per un incontro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e poi a Palazzo Chigi con il premier Mario Draghi.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “500 elettrica prodotta a Torino, nello stabilimento di Mirafiori: è il simbolo del cambiamento verso una mobilità più sostenibile, condivisa, più sicura e accessibile a tutti”

      Repubblica dice che i vertici della Fiat sarebbero andati all’udienza papale per fare la pubblicità di una macchina. Poiché la storia è abbastanza inverosimile, mi chiedo: quando la pubblicità nascosta in un articolo di giornale è così palese si può ancora parlare di pubblicità occulta?

      • roberto scrive:

        mi domando se l’articolista al quale hanno chiesto di scrivere questa cosa abbia inserito questa frase
        “Elkann, che attraverso la holding Exor controlla anche Gedi che edita Repubblica,”
        per manifestare un certo dissenso

        e mi rispondo che in fin dei conti lavora per repubblica, e la mi è un’ipotesi abbastanza ingenua

  30. Miguel Martinez scrive:

    Riguardo all’Argomento che Non Interessa a Nessuno (traduzione DeepL dall’inglese):

    Fonte: https://www.womenarehuman.com/spanish-feminists-succeed-in-ensuring-no-trans-law-in-spain/

    Le femministe spagnole riescono a garantire che non ci sia una ‘legge trans’ in Spagna ES – Madrid, Spagna.

    Il 18 maggio 2021, grazie al pushback delle femministe, un tentativo di introdurre l’auto-ID (noto come ‘Legge Trans’) nel Congresso spagnolo è stato sconfitto. Originariamente, il Partito Socialista Operaio Spagnolo, Partido Socialista Obrero Español (PSOE), aveva pianificato di votare a favore della proposta, ma si è astenuto a seguito di una campagna in corso da una coalizione di femministe spagnole. Questo è onestamente molto incoraggiante.

    Bel lavoro, Spagna. Ora per il resto di noi. – XXwitchwomanXX (@xxwoman_xx) May 19, 2021

    Nel marzo 2021, le attiviste femministe all’interno di Izquierda Unida (Sinistra Unita), una coalizione che riunisce vari partiti di sinistra, hanno rilasciato una dichiarazione (la traduzione inglese può essere trovata qui), in cui hanno sottolineato come la legge proposta avrebbe “cancellato” gli individui transessuali, le persone LGB e le donne.

    Per quanto riguarda specificamente le donne, hanno sottolineato che favorire il “genere” autodeterminato rispetto al sesso biologico avrebbe un impatto negativo sulle statistiche e sulle politiche di uguaglianza, e porterebbe le donne ad essere ancora più vulnerabili alla violenza maschile. La dichiarazione è stata firmata da quasi 1.000 donne.

    Il PSOE aveva originariamente sostenuto una legge sull’autoidentificazione di genere. Tuttavia, nel giugno 2020, la sua Commissione Esecutiva Federale ha rilasciato una dichiarazione, sottolineando come le teorie sull'”identità di genere” fossero in conflitto con i diritti basati sul sesso sanciti dalla costituzione spagnola (la traduzione in inglese può essere trovata qui). Durante il dibattito al Congresso spagnolo, la deputata del PSOE Susana Ros ha dichiarato che la proposta presenta “carenze” in diverse sezioni, dalla salute allo sport o al lavoro, e che gli emendamenti proposti per correggerle sono insufficienti.

    Un sentito rispetto per le nostre sorelle spagnole! È tutt’altro che finita ma questo mi dà speranza 💜💚💜💚 – Andrea 🌛🌕🌜🟥⚜ (@acchanthefirst) 20 maggio 2021

  31. Miguel Martinez scrive:

    Adesso sfogo il libero professionista che c’è in me…

    Il Comune ha 5.000 dipendenti, mantenuti con le nostre tasse; e noi curiamo a titolo gratuito uno spazio pubblico a nostre spese e rischio.

    Oggi un funzionario del Comune manda un’imperiosa mail in cui chiede a noi una copia del nostro accordo con il Comune stesso… invece di chiederla al Comune.

  32. Miguel Martinez scrive:

    Il Comune ha 5.000 dipendenti, mantenuti con le nostre tasse; e noi curiamo a titolo gratuito uno spazio pubblico a nostre spese e rischio.

    I vari funzionari del Comune ci hanno detto che per definire la nostra situazione, dobbiamo aspettare un presunto Bando per l’assegnazione di un Bene Comune.

    Tra i suddetti 5.000 dipendenti del Comune, nessuno sa che l’idea di un “bando” per assegnare un Bene Comune è una contraddizione in termini, e quindi non potrà mai avere luogo.

    Però finché non ci sarà il Bando Impossibile, noi non potremo avere il documento da dare al funzionario che ci chiede il nostro accordo con il Comune (e se solo avesse avuto il lampo di genio di chiederlo a un altro ufficio del Comune, nemmeno quell’ufficio avrebbe potuto darglielo).

    E questi sono i dipendenti e i funzionari, che almeno toccano con mano le cose: figuriamoci gli eletti!

  33. Francesco scrive:

    >>> Innanzitutto, nessuno dei due discorsi si chiede cosa fa “l’economia”: usa quantità sempre crescenti di energia per trasformare risorse vive in merce morta.

    Esperimento mentale: nel mondo ideale ci si sveglia all’alba, si prende la clava si uccide il mammuth e lo si mangia. Alla fine il mammuth è morto e diventa bisteccone – che deperiscono in fretta – e pelli per coprirsi – che durano una sola stagione – e utensili di osso – che durano poche settimane.

    Economia anche questa mi pare proprio. Prima il mammuth era vivo.

    • Miguel Martinez scrive:

      Per Francesco

      “Economia anche questa mi pare proprio. Prima il mammuth era vivo.”

      Certo.

      Con due importanti differenze:

      1) se ammazzi tutti i mammuth prima che si riproducano, muori anche tu.

      2) i mammuth sono gustosi e sani da mangiare.

      Invece, oggi a Firenze ci si pone il dramma degli autisti di Ncc (“noleggio con conducente”), enormi mostri neri con i vetri affumicati, roba estratta ad altissimo costo ambientale, che non hanno più clienti.

      https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/ncc-presidio-1.5948520

      E siccome hanno mutui da pagare e figlioli da vestire, dicono:

      “vogliamo la possibilità di trasportare persone con disabilità, gli studenti, le persone con difficoltà sanitaria. I cittadini devono essere incentivati»”

      Cioè lo stato deve incentivare l’uso di questi carri funebri.

      E guarda che non sto dicendo, “lasciamoli crepare”, non ho una soluzione, ma un problema c’è di sicuro.

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Ma chi vieta agli NCC di essere noleggiati da un disabile o uno studente? Escludendo il prezzo, intendo.

        • Miguel Martinez scrive:

          Per MT

          “Escludendo il prezzo, intendo.”

          🙂

          Che poi probabilmente il prezzo è anche “giusto”: sono macchine costosissime, anche i conducenti vanno retribuiti, e bisogna pure farci un margine.

          Credo che loro chiedano allo Stato di pensarci: il “libero mercato” alla fine ne ha sempre bisogno, e infatti lo Stato è parte del problema.

          • Francesco scrive:

            chiedo venia: solo in Italia il libero mercato alla fine ha bisogno dello Stato

            nei paesi civili si sono le bancarotte

  34. Miguel Martinez scrive:

    Il presidente del nostro quartiere, che è una persona con enormi difetti, ma anche non pochi pregi,

    un giorno mi disse:

    “Babbo o babbo, dimmi…

    dove riposan i Mille?

    Cinquecento in Comune e cinquecento in Regione!”

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