L’acqua scorre e se ne va

Come funziona davvero il mondo, al di là delle cronache pittoresche e spettacolari?

Quasi negli stessi giorni in cui i media parlavano della strage di Parigi, gli abitanti della contea di La Paz nell’Arizona si stavano occupando di qualcosa di molto più importante proprio per i rapporti tra Oriente e Occidente.

La faccenda funziona così.

L’oligarchia che comanda in Arabia Saudita alcuni decenni fa decise di far fiorire il deserto.

E ci riuscì, a tal punto che l’Arabia Saudita divenne uno dei principali paesi esportatori di grano al mondo, mentre contemporaneamente allevava una delle più grandi concentrazioni di bestiame del pianeta, in particolare di vacche da latte.

Noi diciamo, i sauditi, ma siamo nel globomondo, si tratta fondamentalmente dei fratelli irlandesi Paddy e Alistair McGuckian e di un principe saudita che passa loro i soldi.

Insomma, una di quelle cose che rende felici tutti i cantori del progredire si può e che due cattolici e un musulmano possono rendere il pianeta più verde.

almaraiGlobo-banner del sito di Almarai, la ditta saudita-irlandese

Il trucco era semplice: si trattava di investire molto denaro per scavare pozzi in grado di svuotare le falde acquifere, risalenti all’ultima era glaciale, che alimentavono le oasi.

Così nel giro di quarant’anni, l’Arabia Saudita ha esaurito qualcosa come i quattro quinti delle proprie riserve idriche (non temete, si riempiranno di nuovo alla prossima era glaciale, basta aspettare).

Si tratta di un caso estremo – aggravato dalle immense risorse finanziarie dell’Arabia Saudita – di un problema comune a tutto il Medio Oriente, dove il riscaldamento globale, l’inquinamento, l’aumento della popolazione e il mercato globale tutto insieme portano all’esaurimento dell’acqua.

Infatti, da documenti riservati pubblicati su Wikileaks, apprendiamo che già nel 2009, i diplomatici statunitensi prevedevano che la crescente siccità nello Yemen e in Siria avrebbe avuto devastanti conseguenze politiche sulla stabilità di quei paesi e sulle migrazioni nel mondo.

Così, a partire dal 2016, il governo saudita ha dovuto decretare il divieto di coltivare il grano nel paese. Ora, che un governo decreti il taglio di qualche testa o imponga regole sull’abbigliamento femminile è cronaca. L’abolizione dell’agricoltura è storia. Per quello non lo leggiamo nelle cronache.

Le vacche saudite però restano, e devono mangiare.

E così i sauditi sono partiti alla conquista dell’acqua del mondo, comprando a prezzi di svendita grandi distese di terra agricola dal Senegal alle sorgenti del Nilo in Etiopia.

E non solo.

I sauditi (o irlandesi) stanno acquistando terre nelle parti più aride degli Stati Uniti – Arizona e California, dove la piovosità in pianura non è molto diversa da quella dell’Arabia, e che vivono anch’esse sfruttando le falde acquifere accumulate in 800 generazioni.

Solo che le regole sullo sfruttamento delle falde acquifere nelle contee rurali in quegli stati sono praticamente inesistenti. Perciò le imprese saudite possono ripetere lo stesso ciclo di saccheggio che avevano usato in patria. Facendo fiorire il deserto grazie allo sfruttamento delle falde acquifere e coltivando così negli Stati Uniti il fieno che serve alle vacche a casa.

Ai residenti della contea di La Paz che protestano, il responsabile delle acque dell0 stato dell’Arizona Tom Buschatzke – spiegando anche perché lo stato non controlla in alcun modo quanta acqua viene estratta – risponde:

“Il nostro punto di vista è che c’è un valore economico nella coltivazione. Questa gente ha gli stessi diritti di qualunque altro individuo nello stato dell’Arizona di coltivare i propri prodotti, coltivare il grano, venderlo, esportarlo.”

Che se ci pensate riassume perfettamente un’intera visione del mondo.

saudi_arabian_company_purchasing_land_in_california_outsourcing_drought_to_california_mar_2016_anuk

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395 risposte a L’acqua scorre e se ne va

  1. Mauricius Tarvisii scrive:

    Quando si parla di fioritura del deserto i più dimenticano che il deserto non è arido per pigrizia umana. Quindi o usi le acque fossili oppure devi avere un paese straniero da cui importare tanta acqua, magari gratuitamente, come nel caso delle riserve idriche della Cisgiordania che attualmente gli israeliani usano per far fiorire i propri deserti.

    • Z. scrive:

      Come funziona la cosa? gliela pompano via così, dal loro sottosuolo, senza un indennizzo o simili, o ci sono accordi di durata?

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Non c’è nessun accordo: Israele controlla fisicamente (anche militarmente) le riserve idriche (non solo le falde, ma anche il Giordano) e divide l’acqua come meglio crede.

        • Zhong scrive:

          “Non c’è nessun accordo: Israele controlla fisicamente (anche militarmente) le riserve idriche (non solo le falde, ma anche il Giordano) e divide l’acqua come meglio crede.”

          Come in Fontamara.

        • PinoMamet scrive:

          Mm, per non perdere il ruolo acquisito di Difensore d’Ufficio di Israele nel Blog, ho letto un paio di robe di segno diverso (filopalestinesi e filoisraeliane) e da quello che ho capito un accordo in effetti c’è.

          In sintesi la parte filopalestinese dice che i coloni poi fanno quello che gli pare e che Israele ha bloccato la trivellazione di nuovi pozzi e non ripara la rete idrica palestinese;
          la parte filoisraeliana dice che sono i palestinesi a non voler riparare la loro idrica e che si rifiutano di trivellare pozzi dove potrebbero farlo, preferendo insistere su quelli sfruttati congiuntamente con Israele sostanzialmente come strumento di pressione (“ci danno poca acqua”, tradotto).

          Ovviamente qualcuna delle due parti non la conta tutta giusta, e sospetto entrambe le parti.

          • PinoMamet scrive:

            Invece dietro la tanto decantata “fioritura del deserto” o ri-forestazione israeliana, credo ci sia sostanzialmente un’opera italiana
            (nel senso di pensata da italiani) legata all’utilizzo razionale delle risorse idriche, quindi una situazione forse diversa da quella saudita
            (boh?)

          • PinoMamet scrive:

            PS
            boni, booooni….

            a me pare che il coltello dalla parte del manico ce l’abbia sostanzialmente Israele, non credo invece che i palestinesi siano totalmente privi di responsabilità.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Delle due l’una:
            1) i palestinesi odiano così tanto gli israeliani da essere disposti a passare la vita a secco pur di potersi (inutilmente) lamentare
            2) la spiegazione razzista: ovvio che quei beduini non fanno un cazzo, sono dei ritardati sottosviluppati levantini…

            Nessuna delle due mi convince, quindi direi che la tesi filoisraeliana sia idiota come poche 😀

          • PinoMamet scrive:

            Credo che la tesi filoisraeliana sia sostanzialmente la numero 1:

            -la dirigenza palestinese, che le piscine ce le ha, lascia tranquillamente a secco i campi del poraccio, pur di non accettare di scavare il pozzo X: risolverebbe così il problema del poraccio, ma perderebbe uno strumento di pressione contro Israele.

            Non so se sia la verità, ma a dire il vero non mi sembra una strategia così idiota: è il classico vecchio “chiagni e fotti”.

            • Miguel Martinez scrive:

              “Credo che la tesi filoisraeliana”

              E’ interessante come ci scaviamo sentieri familiari.

              Si parla qui della fine dell’agricoltura nell’Arabia Saudita, dell’esaurimento dell’acqua in Medio Oriente, e della ricaduta sull’Arizona. Tutte cose di cui sapevo poco e che trovo costituiscono chiavi affascinanti per capire i tempi in cui viviamo e quelli che ci attendono.

              Poi si finisce (per via dell’acqua) a riparlare di “israeliani e palestinesi” e di musulmani pericolosi ecc. ecc.

          • mirkhond scrive:

            Bisogna vedere quanta acqua ha a disposizione la dirigenza palestinese, rispetto a quella utilizzata da Israele.

          • PinoMamet scrive:

            Nomino espressamente le piscine perché diversi link filo-pal. insistono sul particolare delle “piscine dei coloni”.

          • PinoMamet scrive:

            “: ovvio che quei beduini non fanno un cazzo, sono dei ritardati sottosviluppati levantini”

            Una nota antropologica: un razzista israeliano non farebbe mai un discorso di questo genere.
            Farebbe un discorso razzista, se è un razzista, non fraintendermi: ma non di questo genere.

            “Beduini” nella retorica israeliana sono i fedelissimi soldati arabi di Tsahal, “levantini” (mizraHim) è metà della popolazione israeliana ebraica e soprattutto la prova vivente (relata refero) che gli israeliani non sono “un corpo estraneo nel mediooriente”.

          • PinoMamet scrive:

            “E’ interessante come ci scaviamo sentieri familiari.”

            C’hai ragione a farlo notare (lo faccio notare anche io prima 😉 ) ;

            solo che se avessi risposto “vabbè ma che c’entra Israele mo’ che si sta parlando di Arabia” temo che mi avrebbero risposto comunque “ecco, stai difendendo Israele” 😉

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “Nomino espressamente le piscine perché diversi link filo-pal. insistono sul particolare delle “piscine dei coloni”.”

            Quindi ora anche limes è filo-pal 😀 Se vi piace solo Informazione Corretta ditelo 😀

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Israele c’entra perché rappresenta un modo per far fiorire un deserto senza prosciugare la propria falda artesiana. E’ sufficiente utilizzare l’acqua del vicino.

  2. PinoMamet scrive:

    Una curiosità da ignorante:
    ma ‘sta falde idriche non si possono riempire ?

    Dice, la pioggia, le glaciazioni. Va bene. Ma non si potrebbe (ripeto, domanda da ignorante) raccogliere le piogge dove ce ne sono fin troppe, e farle poi “piovere” su una bella falda in Senegal o Arabia Saudita?

    • Miguel Martinez scrive:

      ” raccogliere le piogge dove ce ne sono fin troppe”

      Dove è che pioverebbe troppo? Non intendo troppo violentemente in certe stagioni. Intendo proprio troppo, nel senso che la quantità sarebbe troppa.

      p.s. I sauditi prendono l’acqua dal Senegal, visto che ha un fiume.

      • PinoMamet scrive:

        Ma io intendo proprio troppo violentemente in certe stagioni.
        Insomma, trasformare l’alluvione in Liguria (o che ne so, Belgio) nel rabbocco della falda X in Gambia.

        • Miguel Martinez scrive:

          ” trasformare l’alluvione in Liguria”

          Ma c’è da pensare anche alla reintegrazione della falda ligure, che magari avviene anche con un’alluvione.

          Comunque l’acqua non è trasportabile come il petrolio, anche perché i paesi che dovrebbero consumarla non avrebbero mai le risorse per comprare l’acqua occorrente.

          Stalin ci provò, a deviare i fiumi che si “perdevano” in Siberia invece che alimentare il cotone nei deserti dell’Asia Centrale. Costò qualche milione di vite e la desertificazione definitiva dell’Asia Centrale.

        • PinoMamet scrive:

          L’idea in realtà mi è venuta osservando i centri abitati, gli impianti industriali, strade e autostrade:

          quanta acqua che cade sul nostro territorio finisce in realtà “persa”? Nel senso che evapora e “torna in circolo” prima di aver raggiunto le falde…

          un insegnante mi spiegava ‘sta cosa a proposito delle coltivazioni emiliane di una volta (che erano decisamente diverse da quelle che tutti credono “tradizionali”, cioè dagli anni Cinquanta del Novecento in poi…)
          che alcuni campi non venivano neppure calpestati con carri e buoi, per evitare che il terreno si compattasse troppo e la pioggia “rimbalzasse” anziché penetrare in profondità.

          Ecco, una cosa del genere.

          Le alluvioni in effetti non accadono (perlomeno molto raramente, in Italia) perché piove “troppo”, ma perché il terreno e i corsi d’acqua sono gestiti male; col risultato che quest’acqua poi non “serve a niente”.

          Boh, secondo me a qualcosa potrebbe servire…

          logico che occorrerebbe pensare un sistema, e non dovrebbe essere legato al profitto.

      • roberto scrive:

        “Dove è che pioverebbe troppo?”

        decisamente in lussemburgo
        🙂

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Ovviamente queste falde non si possono riempire: sono falde di “acque fossili” che non sono alimentate da millenni e che una volta prosciugate non si rigenerano più, tipo i giacimenti di petrolio. Al massimo qualche falda attuale, se non sfruttata per millenni, diventerà acqua fossile del futuro.

      • PinoMamet scrive:

        Scusa l’ignoranza, ma il fatto che non siano alimentate non significa automaticamente che non siano alimentabili

        poi da quel che ho letto, mica tutte le falde sono uguali, alcune sono in effetti, per dirla con un linguaggio semplice, “sigillate”, altre no…

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Quelle profonde mi pare che in genere siano artesiane, cioè sono impermeabili sia sopra che sotto. Quelle freatiche, più superficiali, sono impermeabili solo sotto, quindi la pioggia si alimenta.
          Ma, appunto, dovrebbe piovere lì, ma il deserto è appunto per definizione un’area in cui piove poco (è questa la definizione di deserto, un’area dove piove meno di una certa quantità di mm l’anno) e quindi la pioggia non le alimenta.
          Ma non tutta la pioggia alimenta le falde, perché se piove molto l’acqua non è assorbita, ma ruscella verso i corsi d’acqua (e questo persino nel deserto: gli uadi rappresentano questo fenomeno) e poi o va in mare, o evapora o finisce in laghi salati.
          No, se consumi più acqua di quella che può essere assorbita dal suolo, le falde si prosciugano e basta.

    • Zhong scrive:

      Il mare e’ pieno di acqua!

      In effetti Wikipedia dice che la desalinizzazione non e’ ancora molto efficiente ma: “At the moment, around 1% of the world’s population are dependent on desalinated water to meet their daily needs, but by 2025, the UN expects 14% of the world’s population to be encountering water scarcity. Unless people get radically better at water conservation, the desalination industry has a very strong future indeed.”

      Io sono sempre piu’ convinto che il futuro stia nello sviluppare energie/ risorse rinnovabili.

  3. mirkhond scrive:

    “a me pare che il coltello dalla parte del manico ce l’abbia sostanzialmente Israele”

    Il prevaricatore e prepotente c’ha sempre il coltello dalla parte del manico.
    Proprio perché è il più forte…….

  4. mirkhond scrive:

    “la prova vivente (relata refero) che gli israeliani non sono “un corpo estraneo nel mediooriente”.”

    I fondatori, la classe dirigente e l’impronta culturale di tipo occidentale, dimostrano invece che lo sono.
    Un corpo estraneo.

    • MOI scrive:

      Sono tesi un po’ da Edizioni RadioSpada, però …

      http://www.edizioniradiospada.com/

      • MOI scrive:

        Pio XII era contro Israele …

        • mirkhond scrive:

          Non so dargli torto, visto lo stillicidio della presenza cristiana in Terrasanta, provocata anche dall’istaurazione del saliente franchizzante della Khazary&Company……

          • mirkhond scrive:

            instaurazione

          • PinoMamet scrive:

            Beh, non penso in effetti che la presenza israeliana c’entri qualcosa con la diminuzione delle comunità cristiane in Medio Oriente.

            Se non nel senso che:
            -la presenza israeliana ha generato per reazione, come concausa, dei regimi nazionalisti laici;
            -questi si sono appoggiati anche alle minoranze religiose;
            -l’Islam si è radicalizzato e se l’è presa con le minoranze religiose…

            o roba di questo genere (immagino, enormemente più complessa).

            In Israele mi pare che gli arabi cristiani se la passino bene, nel complesso, e assieme ai drusi israeliani sono una delle comunità arabe che si identificano maggiormente nello Stato.

          • PinoMamet scrive:

            Naturalmente se non ci fosse stato Israele immagino (chi lo sa?) che si sarebbe mantenuto lo status quo religioso della regione, comunque.

            Ma è sempre un discorso ipotetico, che ha una sua validità ma al quale in effetti Israele oppone il discorso della realtà attuale
            (“in Egitto e Iraq vi attaccano, qua fate quello che vi pare e nessuno vi torce un capello”)

          • mirkhond scrive:

            Israele, provocando la fuga di masse di Palestinesi verso il Libano, ne ha sconvolto il delicato equilibrio etno-religioso che ne faceva una sorta di “Svizzera” del Medio Oriente.
            Da qui l’inizio della tragedia libanese, con la dimunuzione dell’elemento cristiano……

          • Francesco scrive:

            Duca

            non imbrogliare: prima non hai parlato solo del Libano ma del Medio Oriente in genere 🙂

            e gli equilibri etnico-religiosi del Libano sono stati distrutti più dall’evoluzione demografica che non dall’arrivo dei palestinesi, se ricordo

            questo solo per sistemare i dettagli

            ciao

  5. mirkhond scrive:

    Non ho capito.
    I cattotradizionalisti non vanno più bene solo quando criticano Israele?

    • MOI scrive:

      Gli Israeliani sono gli unici a reagire al Jihadismo, arrvato anche in un’ Europa imbelle e invertebrata !

      E … credo che sia anacronistico continuare con polemiche Novecentesche.

      • PinoMamet scrive:

        A dirla proprio tutta, a me pare che gli israeliani se ne freghino abbastanza del jihadismo, inteso come ISIS e compagnia;
        mentre sono impegnatissimi contro Hamas, naturalmente, ma come lo erano contro i movimenti palestinesi di tipo laico…

      • mirkhond scrive:

        Ah ecco il discorso fascio!
        A te se non si menano le mani, non sei contento, vero?
        Israele reagisce a…cosa?
        L’aggressore prepotente e prevaricatore che si fa passare per il povero aggredito!
        La neolingua…..

  6. mirkhond scrive:

    Ma è sempre un discorso ipotetico, che ha una sua validità ma al quale in effetti Israele oppone il discorso della realtà attuale
    (“in Egitto e Iraq vi attaccano, qua fate quello che vi pare e nessuno vi torce un capello”)

    A parte le discriminazioni sul posto di lavoro per quei Giudei che si convertono al Cristianesimo.
    E a parte il solito coltello dalla parte del manico del prepotente di turno…..

    • PinoMamet scrive:

      Ma questa cosa delle discriminazioni che dici, che sento per la prima volta tra l’altro, non è certo una politica ufficiale, sarà la decisione autonoma di qualche datore di lavoro coglione (e allora vabbè, ci sarà quello che discrimina contro i terroni o quello egiziano che discrimina contro i musulmani convertiti al cristianesimo o quello che… )

      invece so che i gruppi “messianici”, che fanno un proselitismo piuttosto attivo, sono abbastanza malvisti, più o come da noi i Testimoni del capoluogo ligure 😉 ma non so se ci siano state misure ufficiali (mi stupirebbe molto).

      • mirkhond scrive:

        Così mi fu detto da un sacerdote cattolico, di casa a Gerusalemme…..
        Così come un altro sacerdote, khazaro convertito al cattolicesimo, e anche lui residente in Israele (di cui ha la cittadinanza), mi disse che da un lato vi erano le piscine californizzanti dei coloni, e dall’altro baraccopoli palestinesi dove non avevano neanche l’acqua per bere……

      • PinoMamet scrive:

        Vabbuò, io la mia parte di difensore l’ho fatta, mo’ pure basta dai 😉

        Io di convertiti non ne ho conosciuti (in generale l’israeliano ebreo medio mi pare ampiamente scazzato nei confronti della sua religione per andare a convertirsi a un’altra che gli appare- a torto- come ancora più impegnativa…) e nei “territori” non sono stato;
        a dire il vero, non credo neppure di aver visto una piscina, ora che ci penso.

        Quindi mi fermo qua e se la vedano tra di loro i cittadini israeliani e quelli palestinesi, ché sennò si parla sempre delle stesse cose.

        Invece tra cento anni salterà fuori un furbacchione e dirà “ehi, ma lo sapete che le falde si possono riempire?” e gli daranno il premio Nobel, in quel caso voglio che si sappia che l’ho detto io per primo 😀

  7. mirkhond scrive:

    “credo che sia anacronistico continuare”

    Eh già, è inutile continuare ……
    Con il vedere i crimini del prepotente franchizzante……

  8. mirkhond scrive:

    “A dirla proprio tutta, a me pare che gli israeliani se ne freghino abbastanza del jihadismo, inteso come ISIS e compagnia”

    Perché, stando a Blondet lo finanzierebbero loro, per indebolire il temuto asse russo-shiita, da Israele ritenuto molto più pericoloso per i suoi interessi…..

  9. MOI scrive:

    Esiste un’ Aggressività Intrinseca (!) nell’ Islam … se pensiamo che si limitino sempre e solo a “reagire”, stiam freschi .

  10. MOI scrive:

    In ogni caso “il Pascolo” (giusto ?) come struttura aziendale … segna ulteriormente, qualora davvero ve ne fosse ulteriore bisogno, il De Profundis dell’ Identità da Stato-Nazione …

  11. Pietro scrive:

    Anche in Asia Centrale l’acqua e’ un problema esplosivo… Anche per via dell’architettura statale del fu Stalin…

  12. habsburgicus scrive:

    @Moi et alii
    dopo il Concilio….non trasecolate…quello di Trento, cosa avevate capito ? 😀 (confido che si veda)

    https://www.facebook.com/notes/giuseppe-federici/ho-in-abominio-lutero-detesto-calvino-maledico-tutti-gli-eretici/864987296943573

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Non si vede

      • habsburgicus scrive:

        è questa

        [initium]
        “Preghiera per conservare la vera Fede” scritta da san Pietro Canisio (1521-1597), olandese della Compagnia di Gesù, apostolo della Controriforma in Germania, definito “martello degli eretici”, beatificato da Pio IX nel 1868 e canonizzato da Pio XI nel 1925 che lo nominò pure Dottore della Chiesa.

        Professo davanti a Voi la mia fede. Padre e Signore del Cielo e della terra, mio Creatore e Redentore, mia forza e mia salvezza, che fin dai miei più teneri anni non avete cessato di nutrirmi col sacro pane della vostra Parola e di confortare il mio cuore. Affinché non vagassi errando con le pecore traviate che sono senza Pastore. Voi mi raccoglieste nel seno della vostra Chiesa; raccolto, mi educaste; educato, mi conservaste insegnandomi con la voce di quei Pastori nei quali volete essere ascoltato e ubbidito, come di persona, dai vostri fedeli.
        Confesso ad alta voce per la mia salvezza tutto quello che i cattolici hanno sempre a buon diritto creduto nel loro cuore. Ho in abominio Lutero, detesto Calvino, maledico tutti gli eretici; non voglio avere nulla in comune con loro, perché non parlano né sentono rettamente, e non posseggono la sola regola della vera Fede propostaci dall’unica, santa, cattolica, apostolica e romana Chiesa. Mi unisco invece nella comunione, abbraccio la fede, seguo la religione e approvo la dottrina di quelli che ascoltano e seguono Cristo, non soltanto quando insegna nelle Scritture ma anche quando giudica per bocca dei Concilii ecumenici e definisce per bocca della Cattedra di Pietro, testificandola con l’autorità dei Padri. Mi professo inoltre figlio di quella Chiesa romana che gli empii bestemmiatori disprezzano, perseguitano e abominano come se fosse anticristiana; non mi allontano in nessun punto dalla sua autorità, né rifiuto di dare la vita e versare il sangue in sua difesa, e credo che i meriti di Cristo possano procurare la mia o l’altrui salvezza solo nell’unità di questa stessa Chiesa.
        Professo con franchezza, con san Girolamo, di essere unito con chi è unito alla Cattedra di Pietro e protesto, con sant’Ambrogio, di seguire in ogni cosa quella Chiesa romana che riconosco rispettosamente, con san Cipriano, come radice e madre della Chiesa universale. Mi affido a questa Fede e dottrina che da fanciullo ho imparato, da giovane ho confermato, da adulto ho insegnato e che finora, col mio debole potere, ho difeso. A far questa professione non mi spinge altro motivo che la gloria e l’onore di Dio, la coscienza della verità, l’autorità delle Sacre Scritture canoniche, il sentimento e il consenso dei Padri della Chiesa, la testimonianza della Fede che debbo dare ai miei fratelli e infine l’eterna salvezza che aspetto in Cielo e la beatitudine promessa ai veri fedeli.
        Se accadrà che a causa di questa mia professione io venga disprezzato, maltrattato e perseguitato, lo considererò come una straordinaria grazia e favore, perché ciò significherà che Voi, mio Dio, mi date occasione di soffrire per la giustizia e perché non volete che mi siano benevoli quelle persone che, come aperti nemici della Chiesa e della verità cattolica, non possono essere vostri amici. Tuttavia perdonate loro, Signore, poiché, o perché istigati dal demonio e accecati dal luccichio di una falsa dottrina, non sanno quello che fanno, o non vogliono saperlo.
        Concedetemi comunque questa grazia, che in vita e in morte io renda sempre un’autorevole testimonianza della sincerità e fedeltà che debbo a Voi, alla Chiesa e alla verità, che non mi allontani mai dal vostro santo amore e che io sia in comunione con quelli che vi temono e che custodiscono i vostri precetti nella santa romana Chiesa, al cui giudizio con animo pronto e rispettoso sottometto me stesso e tutte le mie opere. Tutti i santi che, o trionfanti nel Cielo o militanti in terra, sono indissolubilmente uniti col vincolo della pace nella Chiesa cattolica, esaltino la vostra immensa bontà e preghino per me. Voi siete il principio e il fine di tutti i miei beni; a Voi sia in tutto e per tutto lode, onore e gloria sempiterna.
        [finis]

    • MOI scrive:

      Sarà un Anatema contro l’Eresia Protestante … sì, insomma: roba che non è servita a una cippa ! 😉

      • habsburgicus scrive:

        è servita a fermarli..a mantenersi financo in Irlanda in partibus haereticorum e a riconquistare qualcosa (più all’Est ma anche all’Ovest)…..inclusa buona parte dell’Olanda……sino ai noti anni 😀

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Veramente in Inghilterra oggi noi cresciamo e loro (o voi, tanto siete la stessa cosa 😀 ) diventano sempre meno.

          • mirkhond scrive:

            Anche stando a Paul Johnson, storico inglese cattolico, il Cattolicesimo in Inghilterra sta aumentando.
            Alcuni anni fa Johnson disse che le vere roccaforti del protestantesimo sono l’Ulster e gli USA…….

          • Francesco scrive:

            vorrei sapere che non sta crescendo dal 7% al 7,5% come temo

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “vorrei sapere che non sta crescendo dal 7% al 7,5% come temo”

            Diciamola meglio: il cattolicesimo è l’unica religione in Inghilterra che non sia in crollo verticale, mentre i cattolici praticanti sono diventati di più degli anglicani praticanti 😀

          • Francesco scrive:

            molto bene ma … e i musulmani praticanti? e i seguaci della finta religione inventata per Star Wars?

            ciao

          • roberto scrive:

            in che senso finta?

          • Francesco scrive:

            hai presenta la Forza che da i poteri ai Jedi?

  13. MOI scrive:

    Oppure fai piovere nel Deserto a colpi di SKie KimiKe 😉 …

  14. MOI scrive:

    HAARP …

  15. MOI scrive:

    Squasso nel Polesine : trasportarne l’acqua in Palestina … quale tecnologia ipotetica lo consentirebbe ? … Poi non resta che realizzarla.

    • PinoMamet scrive:

      Riempire dieci container e metterli su una nave…

      • MOI scrive:

        in ogni caso andrebbe poi trattata …

      • Miguel Martinez scrive:

        “Riempire dieci container e metterli su una nave…”

        Ma è già quello che si fa, è il processo che ho appena descritto.

        Io semino negli Stati Uniti, prendo (poniamo) un milione di tonnellate di acqua e li trasformo in 500 chili di fieno, poi trasporto i 500 chili (e non il milione di tonnellate) in Arabia Saudita.

        • PinoMamet scrive:

          Sì ma non è affatto la stessa cosa:

          in un caso io trasporto cibo, il cui scopo è nutrire delle persone e la cui fine è questa;

          nell’altro io trasporto acqua, il cui scopo (ammettendo che sia realizzabile; ma in fondo io credo di sì; non disturbatevi, vi scuserete con me tra 50 anni 😉 ) è cambiare un ecosistema

          Ora, si impara alle elementari- io perlomeno l’ho imparato lì- che una volta, in tempi non remoti, l’uomo esisteva già, il Sahara era una savana verdeggiante;
          il deserto arabo non so;

          comunque, tutti sanno che negli ultimi decenni il Sahara invece è avanzato, inghiottendo terre che prima erano fertili;

          e che molti paesi sono tuttora impegnati in un processo per fermare la desertificazione, che consiste, in effetti, in un graduale cambiamento dell’ecosistema.
          Inizi a piantare piante che resistono meglio all’aridità… poi altre e così via.

          Ora, per farlo è evidente che serve acqua;
          è anche evidente (lo ammette anche Mauricius, anche se mi sa che non capisce che mi sta dando ragione 😀 ma avrà tempo di rivedersi anche lui…) che l’acqua delle inondazioni ecc. va, da noi, completamente sprecata…

          • mirkhond scrive:

            Ciò che mi piace di Pino, è il suo inguaribile ottimismo.
            E non a caso è entrato a far parte della cultura religiosa più ottimista del mondo! 😉

          • Miguel Martinez scrive:

            “in un caso io trasporto cibo, il cui scopo è nutrire delle persone e la cui fine è questa;”

            Io compro un pezzo di deserto dell’Arizona, a prezzi di deserto, per pomparne fuori l’acqua e produrre cibo che mi serve per alimentare vacche che ho deciso di allevare in pieno deserto.

            Poi quando finisco l’acqua, compro un pezzo di deserto da un’altra parte e svuoto quello, tanto mica è casa mia.

          • PinoMamet scrive:

            Mmm e che c’entra questo col mio sistema di raccogliere la pioggia sprecata a Bergamo e pomparla in una falda bassina a Ouagadougou?

            • Miguel Martinez scrive:

              “Mmm e che c’entra questo col mio sistema di raccogliere la pioggia sprecata a Bergamo”

              Cioè tutti i padani con una tazzina fuori a raccogliere la pioggia mentre scende e prima che s’insozzi a terra, poi passa l’autocisterna?

              Oppure un enorme telone steso sopra tutto il Bergamasco che si apre in tre secondi appena inizia a piovere troppo?

              Sfotto 🙂 ma davvero mi sembra una proposta fantascientifica. A parte che la pioggia a Bergamo va (insieme a varie sostanze inenarrabili) ad alimentare la falda acquifera, anche quando sembra “troppa”.

          • Francesco scrive:

            Miguel

            quanta acqua cadel dal cielo in tutto?

            dobbiamo calcolare per quante persone basta prima di fare il tentativo di Pino mi pare

            oppure calcolare quanta ce n’è a testa e capire cosa significa (una doccia alla settimana ma almeno in due alla volta)

            ?

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            A Milano piovono circa 1000 millimetri pluviometrici l’anno (https://it.wikipedia.org/wiki/Clima_italiano#Precipitazioni_medie_annue).

            Ogni millimetro pluviometrico, per definizione, corrisponde a 1 litro d’acqua sulla superficie di un metro quadrato
            (https://it.wikipedia.org/wiki/Pioggia).

            Per cui a Milano su ogni metro quadrato in un anno piovono mille litri d’acqua, dalla massa complessiva di una tonnellata (ogni litro d’acqua ha la massa di un Kg).

            Se in tutta Italia (circa 300000 Kmq = 300 miliardi di metri quadrati) piovesse come a Milano, in un anno cadrebbero su tutta l’Italia
            300 miliardi di tonnellate d’acqua.

            Difficile spostare significativamente in modo artificiale una frazione consistente di questa massa.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • PinoMamet scrive:

            “Sfotto 🙂 ma davvero mi sembra una proposta fantascientifica. ”

            Già, così sembrava l’illuminazione elettrica nel Settecento… 😉

            comunque, ripeto, l’idea è estremamente semplice, basta la volontà pubblica di farlo.

            E no, la pioggia sui tetti non va ad alimentare la falda sotto Bergamo (che peraltro probabilmente è già inquinata e inutilizzabile) come non lo fa quella incanalta nei canaloni scavati al posto dei torrenti:

            puoi pure sfottere, ma io i documentari sulla sostenibilità li ho scritti, qualcosa ricordo.

            Ma non preoccuparti: ti aspetto tra 50 anni.

            • Miguel Martinez scrive:

              “l’idea è estremamente semplice”

              quella del telone in materiale totalmente ecosostenibile che ricopre l’intera Lombardia in trenta secondi ogni volta che piove troppo e manda acqua piovana pulitissima in un tubicino che porta ai campi di cotone in Gambia?

              Anch’io ti aspetto tra 50 anni 🙂

          • PinoMamet scrive:

            Quella dei cassoni sui tetti?

            Immagino in Oltrarno sia una cosa fantascientifica… 😀 😀

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Effettivamente il problema esiste: la superficie edificata (quella in cui è pensabile installare un sistema di raccolta) è una percentuale minima del territorio. Se così non fosse, saremmo noi i primi ad essere a secco visto che il cemento non è permeabile e le acque che ruscellano sul suolo delle aree urbane non sono (per ovvie ragioni) utilizzabili.

  16. MOI scrive:

    Insomma, le Scie Chimiche potrebbero essere “Buone” 😀 …

  17. MOI scrive:

    E mentre voialtri siete ancora indietro a “Riprendiamoci la Città” a Bologna si è già a “Riprendiamoci il Cielo” … 😉

  18. MOI scrive:

    c’è anche la possibilità di dissalare l’acqua marina … ma neppure se diventa distillata fa bene berla

    • Miguel Martinez scrive:

      “c’è anche la possibilità di dissalare l’acqua marina”

      Il problema della dissalazione – già ampiamente praticata in Arabia Saudita – è che si tratta di un processo che crea ordine dal disordine (cioè mette acqua da una parte, sale dall’altra); e come tutti i processi simili, richiede un utilizzo enorme di energia, che non si può ridurre sotto una certa soglia, per quanto si cerchi di renderlo efficiente.

      Ci fosse anche la possibilità di utilizzare l’energia solare in maniera completamente diversa dai poveri pannelli solari attuali, un utilizzo così massiccio comporterebbe un surriscaldamento dell’ambiente.

      • Francesco scrive:

        Quindi l’unico modo per sfamare gli abitanti delle zone aride è importare cibo da zone sufficientemente umide da permettere la coltivazione?

        Cibo che dovrebbe essere pagato, immagino.

        Insomma, alla fine non capisco il problema.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “Quindi l’unico modo per sfamare gli abitanti delle zone aride è importare cibo da zone sufficientemente umide da permettere la coltivazione?
          Cibo che dovrebbe essere pagato, immagino.”

          L’acqua non è solo cibo. La mattina ti fai la doccia? Tiri la scarica? Utilizzi un qualsiasi oggetto di legno? Accendi la luce?
          Tutto questo richiede acqua, tantissima acqua.

          • Miguel Martinez scrive:

            “L’acqua non è solo cibo.”

            E invece in massima parte l’acqua che consumiamo è usata per l’irrigazione (non per bere o farsi la doccia, ma nemmeno per l’industria).

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Due terzi sono per uso agricolo. Il che significa che un paese desertico privo di materie prime difficilmente potrà impiantare attività produttive sufficientemente redditizie per potersi permettere l’importazione massiccia di cibo in vista di un incremento demografico significativo.
            Poi possiamo sempre sperare che qualche super-batterio risolva il problema al posto nostro, ma dal punto di vista etico è una soluzione che non mi piace.

        • Miguel Martinez scrive:

          “Quindi l’unico modo per sfamare gli abitanti delle zone aride è importare cibo da zone sufficientemente umide da permettere la coltivazione?”

          Beh, un buon inizio sarebbe non usare le zone aride per coltivare prodotti che hanno bisogno di quantità pazzesche di acqua, tipo riso, cotone e alfalfa (e quindi bestiame da carne o da latte).

          • Francesco scrive:

            non voglio giocare al piccolo zootecnico o al piccolo contadino ma da quello che scrivi pare che i Saud siano degli imbecilli pieni di soldi e che trovano dei complici

            non mi stupisco

            non capisco cosa c’entri con la Siria o lo Yemen, però

            ciao

            • Miguel Martinez scrive:

              “non capisco cosa c’entri con la Siria o lo Yemen, però”

              Che già nel 2009, i diplomatici statunitensi scrivevano che la siccità che avanza comunque (anche senza bisogno delle ricchezze saudite) avrebbe destabilizzato quei paesi e messo in moto grandi migrazioni.

              In Siria e nello Yemen, abbiamo soprattutto l’aumento demografico e il riscaldamento globale; in Arabia Saudita anche l’aspetto megalomane che giustamente denunci tu.

          • Francesco scrive:

            OK grazie

            mode Pino ON

            spostarli nella riscaldata e quindi abitabile Siberia?

            mode Pino OFF

            ciao

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Certo, disboscando la taiga con tutte le conseguenze che ne derivano. Oppure credi che il deserto sia un polmone simile ad un’immensa foresta vergine di conifere?

      • Zhong scrive:

        “Ci fosse anche la possibilità di utilizzare l’energia solare in maniera completamente diversa dai poveri pannelli solari attuali, un utilizzo così massiccio comporterebbe un surriscaldamento dell’ambiente.”

        E’ quello che pensavo io, desalinizzazione e pannelli solari.

        Invece non avevo mai sentito che i panelli solari riscaldano l’ambiente. Sicuro? Non era la CO2?

        • Miguel Martinez scrive:

          “Invece non avevo mai sentito che i panelli solari riscaldano l’ambiente. ”

          Non dico questo.

          Dico che un pannello solare realmente efficiente (cosa che non esiste e forse è anche impossibile) genererebbe un calore immenso.

          • Miguel Martinez scrive:

            Preciso che non voglio affatto sottovalutare l’utilità di pannelli solari che potrebbero anche desalinare l’acqua per il consumo personale di persone non troppo sprecone. Credo semplicemente che non possa essere lontanamente una soluzione per l’agricoltura.

          • Zhong scrive:

            OK!

            In effetti non avevo mai pensato ai volumi di acqua necessari per l’agricoltura…

          • Francesco scrive:

            Miguel

            ma quanta acqua si “esporta” incorporata nei raccolti? che percentuale è dell’acqua usata per irrigare i campi?

            il resto dovrebbe tornare in circolo nel sistema locale … o no?

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            La tua domanda è corretta ma incompleta, temo, perché non tutte le acque sono uguali (anche qui il Secondo Principio non perdona 🙂 ) .

            L’acqua che tu butti su un campo per irrigarlo è acqua dolce relativamente pulita (o almeno si suppone).

            Quando evapora, tornando in mare l’acqua ridiventa salata, e per essere riutilizzata va desalinizzata (un incubo energetico).

            Quella poi che cola via allo stato liquido contiene pesticidi, senza i quali la resa del raccolto crolla, e per riutilizzarla occorre comunque un pre-filtraggio altrimenti i pesticidi che vanno alle piante finiscono fuori controllo: e ogni pre-filtraggio richiede energia.

            Idealmente potremmo importare ghiaccio dall’Antartide, e usarla (/come si pensò un tempo) come frigorifero naturale per immagazzinare gli eventuali eccessi di produzione di cibo per i futuri anni di carestia. Ma anche questo richiede energia.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

  19. Grog scrive:

    PROFEZIA DI GROG
    ________________________________________________________
    Verrà il tempo in cui la DINASTIA SAUDOCULATTONA non avrà nemmeno il denaro per acquistare la VASELINA LENITIVA e quindi lo PRENDERA’ IN CULO CON DOLORE.
    Le città sante MEDINA E MECCA con tutta la costa del MAR ROSSO Hegiaz compreso finiranno in ROBUSTE MANI EGIZIANE.
    Il sud verrà RICONQUISTATO dai valorosi Yemeniti che saranno signori assoluti degli stretti di BAAB EL MANDEB.
    Il Nord Est ricco di petrolio vedrà la nascita di un RICCO STATO SCITA in ottimi rapporti con l’IRAN.
    La cricca di ladri ed assassini che domina l’isola del BAREHIIN verrà fisicamente eliminata dalla POPOLAZIONE INFEROCITA e le loro teste saranno messe su delle picche sul lungo mare il tutto in MONDO VISIONE.
    I Ben Kalifa EX SIGNORI QATARIDIOTI scapperanno chi a nuoto, chi in groppa ad un cammello e si rifugeranno negli emirati dove per sopravvivere puliranno cessi dalla merda di sceicco ubriaco.
    Gli EMIRATI dopo un primo periodo di relativa calma, saranno rovesciati da IMMIGRATI INDIANI INTEGRALISTI che ne faranno un FLORIDO REGNO DI VISNU’ con migliaia di MAIALI E MUCCHE razzolanti in pubblico con divieto assoluto di fare loro del male.
    Gli OMANITI continueranno a farsi i cazzi loro e manterranno buoni rapporti con tutti.
    I Kuwaitiani con in testa la famiglia AL SABAH si convertiranno tutti allo SCISMO DUODECINAMANO.
    _________________________________________________________

  20. Pietro scrive:

    Una cosa mi colpisce molto, ogni discussione arriva allo stesso punto: mille e mille proposte anche fantascientifiche per risolvere problemi la cui unica soluzione e’ il cambiamento dello stile di vita.
    Il mondo non regge piu’ il modello sociale occidentale. Senza questa premessa non ha senso nessuna discussione, sono solo palliativi. Come decidere se un malato di cancro deve morire oggi o tra tre mesi e inventare medicine per farlo tirare avanti ancora un po’.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Il mondo non regge piu’ il modello sociale occidentale. Senza questa premessa non ha senso nessuna discussione, sono solo palliativi.

      Una volta accettata questa premessa, tutte le soluzioni che si possono proporre saranno (rebus sic stantibus) fantascientifiche.

    • Miguel Martinez scrive:

      “mille e mille proposte anche fantascientifiche ”

      Non solo proposte, ma anche realizzazioni. Basta pensare ad alcune a caso:

      1) Rivoluzione verde, che ha aumentato in modo straordinario la produttività dei campi nel mondo, ponendo temporaneamente fine all’incubo della fame degli anni Settanta. Solo che nessuno aveva pensato che avrebbe svuotato le falde acquifere e avvelenato i campi con i fertilizzanti, lasciandosi spesso dietro – ad esempio in Messico – un vero e proprio deserto.

      2) Adesso non trovo la fonte, è una cosa che ho letto qualche giorno fa: l’Europa (a differenza degli Stati Uniti) ha imposto una politica anti-inquinamento basata sul fatto che il diesel produce meno anidride carbonica (correggetemi se sbaglio) della benzina. Solo che non avevano pensato alle particelle sottili e quindi il risultato è stato un inquinamento dell’aria peggiore di quello statunitense.

      3) Il nucleare che avrebbe risolto tutto, quando ero ragazzo la gente ci credeva.

      • Pietro scrive:

        Vero Miguel, se guardi tutte quelle realizzazioni erano a fin di bene MA con un’idea di bene che ancora oggi facciamo fatica a mettere in discussione.

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ Martinez

        Il problema che indichi tu – il contrasto fra una società avanzata ricca d’acqua ma non di materie prime e una società feudale povera d’acqua e con una ricca aristocrazia parassitaria che controlla le materie prime – è pari pari il tema del vecchio “Dune” di F. Herbert, dove la materia prima non è il petrolio (troppo scoperta sarebbe stata l’analogia) ma “la spezia”.

        Significativamente, una delle frasi finali del romanzo è “Dio ha voluto il deserto per temprare il fedele”: la società ricca viene alla fine spazzata via dal jihad scatenato dai ribelli della società arida.

        Cito da un sito notoriamente pro-rinnovabili:

        “Gli ambiziosi traguardi negoziati nell’ambito del COP21 recentemente conclusosi a Parigi hanno entusiasmato il pubblico mondiale ma molti sono rimasti interdetti dalla polemica tra Deployers ed Innovators, nata a margine della
        conferenza e che sta ancora infiammando la discussione sulle Clean Energies. In sostanza gli Innovatori, tra i quali si schiera Bill Gates, cofondatore della Breakthrough energy coalition, pur condividendo gli obbiettivi della Conferenza sostengono che le attuali tecnologie energetiche “pulite” non sono in grado di consentire il raggiungimento degli obbiettivi prefissati dal COP21 in quanto troppo costose (in particolare per i paesi poveri che, pur essendo tra i più bisognosi di energia per
        svilupparsi, non sono in grado di pagare i sontuosi sussidi necessari alle attuali tecnologie eoliche e solari per sostenersi economicamente) e che l’impegno economico debba essere principalmente profuso in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie energetiche migliorate ed a basso costo. Quelle che lo stesso Bill Gates definisce Energy Miracles. I Deployers (“gli installatori”) , al contrario, si aspettavano da COP21 un rinnovamento delle politiche di sussidio bruscamente interrotte a causa della crisi economica dai paesi come Germania, Spagna e Italia che sono stati più generosi negli incentivi all’energia pulita, provocando un rallentamento del settore che sta seminando morte e distruzione tra le compagnie un tempo leader del settore clean energy, una lista di fallimenti eccellenti che va da Solyndra ed altri numerosi casi alla Abengoa , ultima in ordine temporale con un buco di oltre 20 miliardi di €. La posizione degli innovators si sta rafforzando man mano che si delinea chiaramente come gli attori del settore avessero prosperato in
        virtù di una bolla finanziaria generata dagli incentivi alla produzione e dagli investimenti attirati dalla promessa di guadagni garantiti dagli stessi sussidi governativi e che, una volta terminati quelli, la bolla scoppia vaporizzando molti investimenti. L’intento dell’istituzione dei sussidi alla produzione fu quello di agire sui costi industriali di tecnologie già presenti sul mercato aumentando la scala della produzione
        per ridurre i costi fino a renderle sostenibili ma, come ho argomentato qui , dopo circa 10 anni dall’inizio dei primi programmi feeding tariff possiamo ricavare che tale intento non è stato raggiunto; il sistema ha ancora bisogno di essere incentivato ma le risorse per farlo sono sempre più scarse. Esiste un argomento logico per spiegare l’inefficacia del sussidio alla produzione rispetto al finanziamento della ricerca
        e sviluppo. Dal punto di vista tecnologico il sussidio alla produzione “cristallizza” una tecnologia che si trova ancora a livello precompetitivo agendo solo sulla leva del costo di produzione e distoglie risorse che sarebbero necessarie a produrre gli avanzamenti necessari alla maturazione della tecnologia. Dal punto di vista energetico il denaro utilizzato per i sussidi proviene dalle tasse o da componenti tariffarie aggiuntive imposte agli utenti del sistema elettrico. Esso è stato guadagnato facendo uso di energia fossile in ragione
        del tasso di intensità energetica relativo al paese che concede i sussidi. In altre parole per sussidiare la produzione di energia pulita si obbligano i contribuenti a consumare energia di origine fossile perché è l’unico modo che hanno per produrre la ricchezza necessaria a generare sufficienti risorse per consentire i sussidi. Questo paradosso può essere riassunto e generalizzato nell’affermazione che le fonti energetiche che necessitano di incentivi per stare sul mercato sono dei derivati delle fonti energetiche competitive sul mercato. Questi concetti sono chiari agli esponenti degli Innovators che infatti rifiutano l’approccio basato sui sussidi alla produzione e caldeggiano l’innovazione allo scopo di raggiungere l’obbiettivo di tecnologie pulite a basso costo, anche a costo di dover postecipare l’introduzione
        dell’energia rinnovabile nei paesi poveri.”

        http://kitegen.com/

        Ovviamente poi il sito prosegue sostenendo come fra le soluzioni “innovative” vada annoverato il KiteGen, ossia l’aquilone ad alta quota brevettato dalla società Italiana che mantiene il sito in questione.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “Significativamente, una delle frasi finali del romanzo è “Dio ha voluto il deserto per temprare il fedele”: la società ricca viene alla fine spazzata via dal jihad scatenato dai ribelli della società arida”

          Ma noi abbiamo i droni per spazzare via il Muad’Dib di turno 😀

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Mauricius Tarvisii

            🙂 🙂 🙂 🙂

            In effetti si potrebbe forse sostenere che il progresso tecnologico sia guidato dalla ricerca di armi di difesa e offesa in grado di superare quelle degli avversari.

            Così la mitragliatrice ferma la cavalleria, il carro armato la mitragliatrice, il missile ferma il carro armato…un po’ come “Alla Fiera dell’Est” di Branduardi. Dopo tutto i Francesi non sconfissero i patrioti con gli chassepots a Mentana 🙂

            Se un drone ucciderà Muad’Dib, i Fremen potranno lanciare droni che danno la caccia ai droni (i Messia hanno la tendenza a ispirare guerre e martiri anche dopo essere stati uccisi).

            Alla fine magari i droni, combattendo fra di loro, si evolveranno ed erediteranno la Terra (come in “Modello 2” di Dick) e non solo quella (Ne “L’ultima battaglia” di Matheson, autore di “Duel” e “Io sono leggenda”, i droni sono schierati per sconfiggere Satana ad Armageddon, e alla fine entrano come premio in Paradiso su invito del Signore degli Eserciti lasciandosi dietro gli infingardi esseri umani…). Non fu Silverberg a preconizzare l’ascesa di un robot al trono di Pietro (“Buone notizie dal Vaticano”)?

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            i droni li ha presi Brocchi per allenare il Milan, mi sono scordato di avvisarti

          • Francesco scrive:

            OK

            Richard Matheson

            L’ultima battaglia

            e chi se lo perde?

            😀

          • Francesco scrive:

            Andrea, sorry se faccio uso privato di blog pubblico, puoi controllare titolo e autore del racconto?

            grazie

  21. Pietro scrive:

    Dillo ad un non occidentale che rinunciare alla macchina e’ fantascientifico… Ti rispondera’ che prima gliela devi comprare!

  22. Pietro scrive:

    @Zhong: basta che pensi al lago d’Aral ed avrai subito chiaro tutto.

  23. PinoMamet scrive:

    Da indizi che raccolgo qua e là nei di voialtri che siete preparati, e anche altrove in internet, mi pare che le conseguenze di interventi sull’ambiente siano spesso imprevedibili.

    Anche cambiare stile di vita secondo me causerebbe effetti non facilissimi da calcolare; poi cambiare, ma come?

    Insomma, io sono sicuramente un semplicione quando dico “embè, rabbocchiamo ‘ste falde” (ma lo dico consapevolmente da uomo medio, per mettere la pulce nell’orecchio a chi magari un giorno troverà il modo);

    ma anche immaginarsi che un cambiamento di stile di vita a livello globale non abbia effetti sociali imprevisti su società, rapporti internazionali, ambiente, e persino clima, non mi sembra prudente.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “mi pare che le conseguenze di interventi sull’ambiente siano spesso imprevedibili”

      Così come è imprevedibile il tempo che ci metto a morire se mi getto tra le fiamme, sì.

      “Anche cambiare stile di vita secondo me causerebbe effetti non facilissimi da calcolare”

      Così come è imprevedibile il tempo che mi occorre per indossare una tuta ignifuga prima di gettarmi tra le fiamme.

      La questione è un’altra: la devo indossare o no la tuta?

      • PinoMamet scrive:

        Ti piacerebbe 😉

        In realtà si tratta di calcolare se la tuta mi proteggerà dalle fiamme, o mi farà morire molto peggio.

  24. mirkhond scrive:

    “non imbrogliare”

    Chi imbroglia qua dentro sei tu, che fai il tuttologo solo per metterti in mostra.

    “prima non hai parlato solo del Libano ma del Medio Oriente in genere”

    Veramente mi riferivo solo alla Terrasanta.
    Poi certamente la nascita del saliente franchizzante a guida khazara, ha avuto ripercussioni sull’intero Medio Oriente, provocando la scomparsa di comunità giudaiche secolari, in fuga verso il nuovo stato israeliano, e una vita difficile per coloro che preferirono restare a casa propria.

    “e gli equilibri etnico-religiosi del Libano sono stati distrutti più dall’evoluzione demografica che non dall’arrivo dei palestinesi, se ricordo”

    E ricordi molto male, visto che proprio l’ingresso di migliaia di Palestinesi e il conseguente utilizzo dei territori di nuovo insediamento, per compiere atti di guerriglia contro la Khazary&Company, hanno innescato quel meccanismo che ha alterato i fragili equilibri interni libanesi.
    L’aumento demografico della popolazione musulmana libanese è avvenuto DOPO, ma quando la componente cristiana era già stata scompaginata.
    Quindi direttamente, e indirettamente la Khazary&Company è all’origine di una TRAGEDIA medorientale ancora oggi irresolubile……

    questo solo per sistemare i dettagli

    • Francesco scrive:

      vabbè Duca

      il problema, a mio giudizio, è che l’equilibrio antico (Sultano turco, governatore locale che si appoggia alle minoranze, arabi, soprattutto sciiti che tirano la carretta senza contare un tubo e restando i più poveri) era un equilibrio morto prima ancora che la Grande Guerra gli desse la spinta finale

      e nessun nuovo equilibrio mi pare essere emerso, tranne forse quello promosso da Al Sadr e da Daesh, sull’esempio europeo di un pò di tempo fa: questa è casa mia e tutti gli altri crepino o scappino

      IN QUESTO, le colpe di Israele sono trascurabili, non credi?

      ciao

  25. mirkhond scrive:

    Personalmente, NON credo che Israele sia l’unico responsabile del disastro mediorientale.
    Però non posso nemmeno negare che ANCHE Israele è stato ed è parte del problema.
    Poi a me, piacerebbe una soluzione alla Pino ;), in cui in Terra Santa tutti vivano in pace tra di loro.
    In modo che potrei farci un pensierino per andarci a vivere….. 🙂
    Purtroppo non posso! Sob!

    • PinoMamet scrive:

      Ma sì che puoi!
      E speriamo che prima o poi comincino a rendersi conto dell’impossibilità di mantenere la situazione attuale per un tempo indefinito…

      certo, il governo israeliano sta tentando- io credo- in modo non-ufficiale e contraddittorio, ma sta tentando: di scoraggiare i palestinesi dal restare in loco.

      Però ci sono comunque gli arabi israeliani, sempre di più. La tendenza attuale è quella di “fidelizzarli” allo Stato, e un pochino di dividerli tra loro, che segnala già un importante cambiamento di rotta: non sono più “l’eccezione” dello Stato ebraico, ma “le componenti” di uno Stato multietnico.
      Certo il processo è lungo e contraddittorio…

      ma tra le contraddizioni, ci sono gli “scesi”, il contrario cioè di quelli che fanno l’Alyah, la “salita”: questi “scesi”, israeliani residenti all’estero, mi pare siano sempre di più (in parte bilanciati dai “saliti”, ma credo non completamente).

      Prima o poi finiranno per fare una cittadinanza unica, estesa ai palestinesi, è inevitabile. Il tempo, la forza di gravità per così dire, spinge in quella direzione.
      La decisione però non è solo nelle mani degli israeliani, ma anche in quelle dei palestinesi, che anche loro hanno i loro interessi di partito e di fazione e così via…

  26. MOI scrive:

    E’ interessante come su argomenti di cui _ chi più chi meno _ comunque ne sappiamo … andiamo Off Topic tanto volentieri. Su qualcosa di cui _ piaccia o no _ in fin dei conti non sappiamo nulla di certo … stiamo sostanzialmente aderendo al Topic.

    Deserto/Giardino … Israele/Palestina ? Un riflesso condizionato ! Tipo cane di Pavlov o ex pugile (un po’ suonato) che si mette in guardia in automatico appena sente un tintinnìo simile al gong del ring. 😉

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ MOI

      Hai ragione. E’ che al di fuori del nostro rispettivo campo di competenza (nel mio caso, la termodinamica e la fantascienza, nel caso di altri la storia medievale o la linguistica) siamo sordi, ciechi e muti.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Miguel Martinez scrive:

      Nel sud dell’India, tutti i contadini hanno scavato pozzi (con l’aiuto dell’OMS) e hanno quindi quasi svuotato le falde, per cui molti di loro – che hanno campi ormai incoltivabili – campano vendendo l’acqua che estraggono con pompe giapponesi da immense profondità.

  27. MOI scrive:

    @ PINO

    Credo che per i più il problema delle tue proposte sia l’assenza di un “do ut des” … in termini di fattibilità.

  28. Mauricius Tarvisii scrive:

    Poi gli “ottimisti” del blog mi devono spiegare cosa ci sarebbe di positivo nella fusione quasi totale dei ghiacci artici che potrebbe avvenire quest’anno.

    https://robertscribbler.com/2016/05/02/arctic-sea-ice-is-falling-off-a-cliff-and-it-may-not-survive-the-summer/

    • Francesco scrive:

      più acqua liquida da utilizzare, no?

      a cosa serviva tutto quel ghiaccio là al nord, dopo tutto?

      😀

    • Miguel Martinez scrive:

      ieri si parlava di come l’inquinamento da diesel fosse in larga misura dovuta a provvedimenti… anti-inquinamento.

      Adesso che si sta riducendo l’utilizzo del diesel (“che bello, allora possiamo mantenere lo stesso livello di vita inquinando meno!”), l’Arpa di Milano ci informa che le micidiali particelle sottili provengono per metà dall’usura del manto stradale, dei freni e dei pneumatici:

      https://benzinazero.wordpress.com/2016/05/02/automobile-freni-e-gomme-inquinano-come-i-diesel/

      • Francesco scrive:

        quindi niente mezzi di trasposto, giusto? tutti assassini tremendi

        ai cavalli, ai muli, a piedi! io sull’elefante, così nel caso vi posso schiacciare 😀

        secondo me c’è un evidente bilancio costi-benefici, migliorabile con migliori materiali per i freni, gli pneumatici, il manto stradale

        ciao

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          O, in alternativa, potenziando e/o favorendo il servizio su rotaia. Quanto maggiore sarebbe l’inquinamento dell’aria di Milano senza le Ferrovie Nord e i tram?

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            ammesso di farsi piacere il treno e di poter sostituire i sindacati dei macchinisti con efficienti sistemi automatici, quanto inquina far andare i treni? e le particelle di metallo che escono dai binari?

            alla fine si finisce sempre a voler sterminare gli uomini perchè danno fastidio

            🙁

            • Miguel Martinez scrive:

              “alla fine si finisce sempre a voler sterminare gli uomini perchè danno fastidio”

              Veramente sono le particelle sottili, e un’infinità di altre cose che sterminano gli uomini. Poi che lo “vogliano” o no, non saprei dire.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Il treno inquina pochissimo rispetto a tutti gli altri mezzi di trasporto. Dal punto di vista energetico mi sembra che sia mediamente pro capite poco peggio di una bicicletta.

          • Francesco scrive:

            il treno è un mezzo eccezionale: parte dal posto sbagliato dall’ora sbagliata, se non c’è sciopero, per arrivare al posto sbagliato all’ora sbagliata

            preferisco la bicicletta, se proprio riuscite a proibire le automobili

            🙂

        • Miguel Martinez scrive:

          “quindi niente mezzi di trasposto, giusto? tutti assassini tremendi”

          siete fantastici, voialtri.

          Un po’ come quelli che dicono, “Woody Allen a me non mi mi ha mai fatto ridere”, e senti rispondere, “ah sì, vuoi accusare gli ebrei di avvelenare i pozzi? Vuoi un nuovo Olocausto?”

          • Z. scrive:

            Scusa Miguel, ma qui Francesco ha ragione.

            Cioè, io proporrei il treno, ma tu mi diresti che il treno inquina uguale solo che inquina altrove.

            Passerò all’elefante, solo che toccherebbe alzare il garage. Bisognerà informarsi al catasto…

            • Miguel Martinez scrive:

              “Cioè, io proporrei il treno, ma tu mi diresti che il treno inquina uguale solo che inquina altrove.”

              Uno, chi constata è l’Arpa, che è un ente di burocrati/tecnici/esperti e non Miguel Martinez.

              Due, il parere personale di Miguel Martinez, traduttore di manuali tecnici non in grado di sterminarvi o di privarvi dell’automobile o dell’elefante, è che sì, probabilmente qualunque maniera di muovere (poniamo) due miliardi di persone al giorno per una media di decine di chilometri a testa avrà sempre ricadute che il pianeta non può reggere.

              Ma è una constatazione. Posseggo diversi dizionari per le mie traduzioni tecniche, ma nessun mezzo coercitivo per impedirvi di buttarvi giù dal dirupo, per cui fatelo tranquillamente.

          • PinoMamet scrive:

            Leggo che il 50% (secondo altri, il 74%) dell’effetto serra è provocato dai gas rilasciati dalle deiezioni animali.

            Non ti farebbero tenere nemmeno l’elefante, temo.

            C’ha ragione Francesco:
            a ‘sto punto, l’alternativa più logica è quella di chi chiede (e ce ne sono, anche se naturalmente mezzo scherzano) che l’uomo si estingua.

            • Miguel Martinez scrive:

              Io resto sempre affascinato dal passaggio alla modalità paranoica.

              Uno constata che gli esseri umani crepano di cancro o di siccità, e ci si sente rispondere:

              “alla fine si finisce sempre a voler sterminare gli uomini perchè danno fastidio”

              “Non ti farebbero tenere nemmeno l’elefante, temo.”

              Io cerco di non farmi sterminare, e di tenermi i gatti, di più non posso, rilassatevi.

          • Z. scrive:

            Miguel,

            — Uno, chi constata è l’Arpa, che è un ente di burocrati/tecnici/esperti e non Miguel Martinez. —

            L’Arpa constata che il treno inquina quanto l’automobile?

            — Posseggo diversi dizionari per le mie traduzioni tecniche, ma nessun mezzo coercitivo per impedirvi di buttarvi giù dal dirupo, per cui fatelo tranquillamente. —

            Insomma, come direbbe Francesco, “alla fine si finisce sempre a voler sterminare gli uomini perchè danno fastidio”. Non ho dovuto andare molto a ritroso, in effetti, ma a farlo sono convinto che troverei carrettate di frasi tipo “non meritiamo di esistere”, “meriteremmo di estinguerci” o altro 🙂

            • Miguel Martinez scrive:

              ” Non ho dovuto andare molto a ritroso, in effetti, ma a farlo sono convinto che troverei carrettate di frasi tipo “non meritiamo di esistere”, “meriteremmo di estinguerci” ”

              Ne dubito, non è nel mio stile.

              Al massimo posso aver scritto, “meritate di estinguervi” 🙂

              Per quanto riguarda l’Arpa, è quella che dice freni/gomme/asfalto usurato sono pericolosi.

          • Francesco scrive:

            >> qualunque maniera di muovere (poniamo) due miliardi di persone al giorno per una media di decine di chilometri a testa avrà sempre ricadute che il pianeta non può reggere.

            che è esattamente quello che dico io. solo che io do la colpa al pianeta che non sa fare il suo dovere 😀

            per le deiezioni animali, c’è già il gran treno Overtoniano dei vegetariani e dei vegani. almeno fino a quando non scopriremo che anche l’agricoltura è insostenibile (ops, Miguel per l’acqua e MT per i solfati mica l’hanno già detto?)

            ora, la vera differenza tra me e Miguel è che io mi pongo il problema di quanto ci costa salvare il pianete, lui di quanto ci costa non salvarlo

            ciao

          • Francesco scrive:

            Miguel

            sei un traduttore di manuali tecnici: quanto sopravviveresti senza la civiltà industriale? più o meno quanto me, analista di centro studi settoriale.

            A meno che non ci sia del vero nella tua fama di addestratore di milizie … ma gli AK47 li si costruisce nelle fabbriche

            Questo per discutere del pronome da mettere dopo “estinguere”

            Ciao

          • Z. scrive:

            Gira e rigira, ci azzecco sempre.

            Altroché il celebre strolgh d’e Mzan 😀

          • Francesco scrive:

            Miguel,

            alla fine dovremmo essere amici, hai ragione

            😀

    • Miguel Martinez scrive:

      “direi un argomento da kelebek!”

      fantastica la sovrapposizione tra il linguaggio giuridico e il fatto descritto.

      • roberto scrive:

        stavo pensando la stessa cosa!

        poi che una vicenda da 4 euro arrivi alla corte di cassazione mi sembra veramente assurdo

        ed infine la spia è il personaggio che mi sta più antipatico di questo spettacolo

        • Z. scrive:

          Se la vicenda non fosse arrivata in Cassazione il tizio sarebbe stato condannato, a quanto leggo. E se ci è arrivata, il merito potrebbe essere della “spia”!

          Metti che quel supermercato abbia i rilevatori antifurto: in quel caso, che senza la “spia”, il tizio sarebbe stato beccato dopo le casse. Dunque il furto sarebbe stato consumato, non tentato.

          A tacer d’altro, il PG non avrebbe presentato ricorso per cassazione, e la condanna sarebbe diventata irrevocabile in appello.

          😀

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ tutti

            A Genova ci sono supermercati che sistematicamente denunciano il ladro, mettendo bene in chiaro che la denuncia parte a prescindere dal valore della merce rubata. Loro lo fanno per arginare i furti; ci devono pensare i giudici, poi, ad applicare la legge con sale in zucca (“de minimis non curat iudex”, “summum ius summa iniuria” etc.).

            Tra l’altro, l’uso del “giuridichese” per un furto di 4 euro personalmente non mi disturba affatto: attesta che la legge è uguale per tutti, e che il furto è considerato con la stessa serietà che si tratti di 4 euro o di 4 milioni.

            Quanto alla “spia”, è nè più nè meno il preciso dovere di ogni cittadino denunciare un reato. Si comincia con passar sopra a un furtarello e a trovare giustificazioni alla propria pigrizia, e si finisce con l’omertà verso gli orrori di Caivano.

            Semmai è grave che per un arrivare in Cassazione ci possano volere degli anni. Ma questo certamente non è colpa nè del ladro nè del supermercato.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • izzaldin scrive:

            come si dice da noi.. “isti pi futtiri e fusti futtuto!” 🙂
            comunque davvero, una denuncia per un furto di quattro euro soltanto al tribunale di Genova poteva arrivare 🙂

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “Quanto alla “spia”, è nè più nè meno il preciso dovere di ogni cittadino denunciare un reato”

            No, non lo è, a meno che il delitto non sia contro la personalità dello Stato e che sia prevista la pena dell’ergastolo. L’obbligo di denuncia tout court esiste solo per i pubblici ufficiali.

          • roberto scrive:

            ” Si comincia con passar sopra a un furtarello e a trovare giustificazioni alla propria pigrizia, e si finisce con l’omertà verso gli orrori di Caivano”

            andrea pure tu con ste cavole di finestre di overton!!!
            scusa ma se tu vedessi un poveraccio che cerca di fotters dei wurstel, non ti verrebbe voglia di:
            1. dirgli “amico occhio che come ti vedo io ti vedono altri e passi un guaio”
            2. (in alternativa e se non sei troppo lontano dal 27 del mese) pagarglieli?

            mica si stava fregando un videogioco!

            • Miguel Martinez scrive:

              “non ti verrebbe voglia di:”

              3. fare una scenata alla cassa tipo “lei come si permette di darmi del ladro, avanti, mi perquisisca!” per distrarre il tizio della sicurezza, così quello con il wurstel riesce a scappare senza farsi notare.

          • Francesco scrive:

            mi sa che sono 85% con ADV e 15% con Roberto

            lasciar rubare (al supermercato, non a se stessi) mi pare la peggio soluzione, pagare al tizio quel che gli serve al momento la migliore non soluzione, essere capace di aiutarlo davvero roba da Santi, che son gente di cui c’è sempre bisogno, alla faccia di certi coglionazzi tedeschi che scrivono il contrario

            OK, la peggio soluzione è il linciaggio del ladro, in effetti

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ roberto

            Dipende. Avendo subito in famiglia quattro tentativi di scippo (di cui uno andato a segno) la mia lingua batte dove il dente duole.

            Se il tizio è male in arnese e basta glielo pago io. Se il tizio è male in arnese, mezzo ubriaco e/o fatto e con una bottiglia in mano non arrischio una bottigliata in faccia (esperienza personale in entrambi i casi). In tutti i casi tirar dritto è la cosa peggiore.

            Quanto all’obbligo di denuncia: non parlavo di diritto, ma di giustizia. Vicino casa mia per due volte ho visto uno che mendicava tenendo un bimbo piccolo in braccio, cosa vietata per legge – anche a tutela dei minori. Ho telefonato entrambe le volte i Carabinieri per denunciare l’accaduto, ma visto che entrambe le volte non ho visto arrivare nessuno dopo un po’ me ne sono andato. Oggi quel mendicante col bambino male in arnese in braccio non c’e’ più, ignoro se per effetto delle mie denunce. Un’altra volta c’erano schiamazzi notturni per strada, e quella volta le Forze dell’ordine sono intervenute prontamente dopo la mia telefonata.

            Non so neanche se fossi obbligato o meno, e non mi interessa se mi attaccano la nomea di perbenista fariseo o di spia.

            So che se TUTTI denunciassimo l’illecito -almeno quello che càpita dritto sotto i nostri occhi- senza lasciare come al solito i soliti quattro fessi come me ad avvisare le Autorità, allora fatti come quello di Caivano sarebbero un pochino più rari.

            Non ho capito la faccenda dei quattro euro, se non per lo sfottò di noi Genovesi. Come ho già scritto in passato, non siamo noi Genovesi ad apprezzare troppo i soldi, siete voi foresti a non sapere il vero valore del denaro 🙂 .

            Si comincia col tollerare la finestra rotta, si finisce coi ghetti. Sarei un bel trombone se lodassi come faccio i valori del Risorgimento e della Resistenza e poi voltassi la testa dall’altra parte nel quotidiano, no?

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            >> Non ho capito la faccenda dei quattro euro, se non per lo sfottò di noi Genovesi. Come ho già scritto in passato, non siamo noi Genovesi ad apprezzare troppo i soldi, siete voi foresti a non sapere il vero valore del denaro 🙂 .

            quoto pienamente

          • Z. scrive:

            Non entro nel merito della sentenza, ma ho un dubbio di politica criminale:

            considerato che cibarsi è bisogno necessario, quotidiano e non rinviabile e che per essere in salute si dovrebbe mangiare almeno tre volte al giorno, e fatto 5 euro il costo di un pasto, sarebbe ragionevole stabilire che a ciascun senzatetto è concesso rubare alimenti per Euro 15 al dì?

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “considerato che cibarsi è bisogno necessario, quotidiano e non rinviabile e che per essere in salute si dovrebbe mangiare almeno tre volte al giorno, e fatto 5 euro il costo di un pasto, sarebbe ragionevole stabilire che a ciascun senzatetto è concesso rubare alimenti per Euro 15 al dì?”

            Secondo me 15 no, ma 5 o 10 potrebbe essere.

          • roberto scrive:

            Z,
            da non penalista, sono un pochino sorpreso del fatto che nella sentenza non ci sia una parola su “pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile”
            ho l’impressione che se fosse una sentenza in primo grado sarebbe facilmente impugnabile per la sua motivazione un tantino lapidaria.

            detto ciò, la mia posizione è che, da un punto di vista non giuridico ma politico, denunciare qualcuno per un furto del genere è da stronzi (scusate l’aplomb e la sobrietà degne di mariomonti).

            non dico “lasciar correre”, ma semplicemente evitare di mettere in moto una macchina giudiziaria che arriva a tre giudizi (quante persone si saranno occupate di quel fascicolo?)

            su questo sono in totale disaccordo con andrea (succede raramente e val la pena di segnalarlo!). se tutti denunciassimo tutto non si vivrebbe più (ricordate il caso del papà denunciato in svezia perché aveva dato una sculacciata al figlio? ecco). il che ovviamente non vuol dire “non denunciare nulla”

            ai supermercati genovesi, suggerirei di organizzarsi mettendo fuori l’invenduto ancora buono…funzionerebbe

            http://www.coopfirenze.it/sezione-soci/coop-buon-fine

            http://www.tpi.it/mondo/francia/francia-legge-illegale-gettare-cibo-invenduto

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ roberto

            Il problema non sono i tre gradi di giudizio. Il problema è il tempo richiesto dalla burocrazia dei tre gradi di giudizio. Se è vero che non conta la gravità della pena ma la sua certezza, ogni potenziale illecito deve potere sempre essere denunciato, perchè sia il Magistrato a stabilire -anche a futura memoria- se di illecito si tratta o no e come eventualmente vada erogata la pena. Il che significa snellire la Giustizia, non limitarla.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “Il problema è il tempo richiesto dalla burocrazia dei tre gradi di giudizio”

            Cosa sarebbe la burocrazia dei tre gradi di giudizio?

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ mauricius tarvisii

            “burocrazia”

            Giusto, sono stato troppo conciso. Intendevo “tutta la massa di carta e tutto l’insieme dei passaggi burocratici coinvolti nel procedere attraverso tre gradi di giudizio, tribunale, appello e Cassazione”.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Nel processo civile è quasi sempre carta che serve: al massimo si possono ridurre il numero delle copie che si depositano, ma questo sarebbe solo un aggravio di lavoro per le cancellerie che dovrebbero provvedere a fotocopiare dove è già avvenuta la digitalizzazione (ovvero quasi solo dove la digitalizzazione è oggettivamente impossibile). Per il processo penale chiederei a Z se ci sono montagne di carte inutili. Da quel poco che ho visto non mi è sembrato, ma non mi esprimo.

          • roberto scrive:

            andrea,
            aggiungo a quello che dice Mauricius sulla carta che
            1. la carta la producono gli avvocati (tié z e mauricius beccatevi questa)
            2. alla corte di giustizia dell’UE sono vari anni che hanno introdotto lo scambio elettronico dei documenti ed il risultato è che prima microsoft depositava sette copie del suo ricorso di 100.000 pagine, adesso sono i servizi della corte a dover stampare le 100.000 pagine (e ovviamente i servizi della convenuta, nel caso la commissione)
            3. non ho capito a cosa alludi con “l’insieme dei passaggi burocratici coinvolti nel procedere attraverso tre gradi di giudizio, tribunale, appello e Cassazione”

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Se l’avvocato scrive poco è sciatto e non motiva, se scrive troppo è prolisso e fa perdere tempo. Non va mai bene niente! 😀

          • roberto scrive:

            l’avvocato perfetto deve scrivere la sentenza in modo tale che al giudice non resti che firmarla 😀

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Una volta un giudice ha fatto proprio così ed è scoppiato un putiferio.

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ roberto e mauricius tarvisii

            Non essendo un giurista, ignoro quale sia il termine tecnico per indicare la causa del ben noto fatto che per ottenere una sentenza notoriamente in Italia ci vogliano anni, che si allungano se si va in appello o in Cassazione:

            “burocrazia”?…

            “mancanza di fondi”? …

            “causa-che-pende-causa-che-rende”?…

            “fancazzismo”?

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Premesse il noto disprezzo per la legge degli italiani e la conseguente mole di procedimenti, uniti alla limitatezza delle risorse messe in campo ed alla nota scarsa efficienza delle amministrazioni, abbiamo l’attuale stato dei tribunali italiani.

          • roberto scrive:

            caro andrea,
            vivo da troppi anni lontano dall’italia per poter avere un’idea precisa.

            diciamo che probabilmente una parte di responsabilità va organizzazione interna ai vari tribunali sennò non si spiegherebbero statistiche tanto diverse fra una città all’altra.

            diciamo che un po’ di personale amministrativo in più non guasterebbe (ho un amico cancelliere che mi raccontava che da loro hanno qualcosa come il 25% del personale scoperto!) ed idem qualche giudice in più

            aggiungiamo che sembrerebbe che gli italiani siano un po’ più litigiosi della media (tipo il doppio dei tedeschi….ma metto il caveat che fare statistiche in questo campo è molto complicato)

          • roberto scrive:

            “fancazzismo”?

            guarda, sono convinto che una certa percentuale di fancazzisti & idioti ci sia in ogni professione e quindi ovviamente anche fra i magistrati

            però per quel che vale il piccolo aneddoto, noi lavoriamo regolarmente con giovani magistrati nazionali distaccati per brevi periodi (massimo un anno, è una specie di formazione, non un vero e proprio distacco) e gli italiani sono gli unici che vengono nel ridente granducato portandosi i loro fascicoli “perché anche se siamo in formazione il nostro lavoro non aspetta”

          • roberto scrive:

            aggiungo un’intervista ad una persona che conosco di persona e che apprezzo moltissimo

            http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerArticolo.php?storyId=54ca14e945312

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            3. fare una scenata alla cassa tipo “lei come si permette di darmi del ladro, avanti, mi perquisisca!” per distrarre il tizio della sicurezza, così quello con il wurstel riesce a scappare senza farsi notare.

            E beccarti il favoreggiamento, questo non scriminato a differenza del furto del barbone? 😉

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Però forse questo sarebbe solo un concorso di persone, il che però potrebbe spingere il giudice a questa riflessione: ma se Tizio era in grado di mettere in piedi questa rete criminale per coprire i propri furti, sarà proprio reale lo stato di necessità millantato? Il risultato è che potreste essere condannati sia tu che il barbone 😀

          • Z. scrive:

            MT,

            no, 5 euro non bastano. E credo neppure 10. Parliamo di soggetti senza fissa dimora, a cui può essere rubato tutto mentre dormono – e a quanto lessi da testimonianze di prima mano, succede. Lo stomaco, diceva quel tale, è la migliore cassaforte.

            Poi prendi Bologna. Questa persone sono esposte a condizioni climatiche terribili: freddo umido a -5° d’inverno, caldo umido a 40° d’estate. Il loro fabbisogno nutrizionale non è paragonabile al mio o al tuo (tra parentesi, questo significa che i SFD bolognesi hanno fatto non bene ma benissimo a lamentarsi dei capricci culinari vegani dello chef televisivo).

            Quindi, almeno 15 euri al giorno per non deperire temo gli siano necessari.

            Ma fossero anche 10, come si disciplina il diritto a rubare una volta al giorno? Rubo finché non mi scopri, poi per quel giorno mi fai un tatuaggio sul bracco destro – come a quello della cassaforte di cui sopra – e poi non posso più rubare sino alla mezzanotte? E dopo il tatuaggio cosa fai, mi sottrai la refurtiva? allora non posso mangiarla, ed è precisamente allora che insorge la mia necessità di rubare di nuovo se non voglio andare digiuno!

            Non è un caso se c’è giurisprudenza a pacchi di segno opposto. Non è facile uscirne. Secondo me la cosa migliore, per aiutare il povero disgraziato, è convincere la proprietà a non sporgere querela e contemporaneamente spiegando al tizio che esistono mense per i bisognosi, dove sono e quando aprono.

          • Z. scrive:

            Ho letto l’articolo linkato da Roberto.

            A scrivere è un giudice, mi pare, e dà la colpa agli avvocati e ai politici.

            Se si intervista un avvocato, darà la colpa ai giudici e ai politici.

            Un cancelliere darebbe la colpa un po’ agli uni e un po’ agli altri, e naturalmente ai politici.

            I politici darebbero la colpa a giudici e avvocati, e magari pure ai cancellieri.

            Su di una cosa però tutte e quattro le categorie sono d’accordo: la colpa è sempre, e rigorosamente, degli altri.

            😀

          • roberto scrive:

            Z

            “Su di una cosa però tutte e quattro le categorie sono d’accordo: la colpa è sempre, e rigorosamente, degli altri.”

            certo!
            en passant è per questo che trovo sbagliati i discorsi tipo
            “solo un medico può occuparsi di sanità, solo un giudice di giustizia, solo un insegnante di scuola” ecc.

            (il tipo dell’intervista è l’ex presidente del tribunale di roma, hai giustamente indicato una debolezza, e non secondaria, nel suo discorso, ma è veramente una persona straordinaria che ha lavorato in una specie di inferno)

  29. Grog scrive:

    Gli israeliani ce l’hanno su con i palestinesi perché dicono che PUZZANO!
    E ci credo gli tolgono l’acqua anche solo da bere altro che lavarsi!
    I Giudei si tappino i nasini alla francese con dei tamponi allo Chanel n.5
    Grog! Grog! Grog! Grog! Grog! Grog! Grog! Grog! Grog!

  30. mirkhond scrive:

    “Sarei un bel trombone”

    Fai paura col tuo giustizialismo giacobino, che, in nome di un principio astratto, non prova pietà nemmeno per un morto di fame che ha rubato un pò di cibo!
    Per 4 euro ne fai un papiello!

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ mirkhond

      “papiello”

      Mai sentito il proverbio “il medico pietoso fa la piaga purulenta”, mirkhond? Con tutta la pubblicità, è ADESSO che quel poveraccio ha la possibilità di accedere a un piatto di minestra. Semmai sono da compiangere quei poveracci che rubano per fame e NON vengono denunciati, per un malinteso senso di pietà – così continueranno a stare nell’ombra, a dover rubare per sfamarsi. Se si vuole risolvere un problema, la prima cosa da fare è identificarlo e portarlo alla luce, non nasconderlo perchè “sembra brutto”. Ti dovresti rivedere “Anna dei miracoli”, magari nella vecchia versione RAI della Anna Miserocchi. Spiega molto bene il concetto.

      “giacobino”

      Mi sono davvero rotto di leggere a parola “giacobino” usata come una parolaccia.

      Sai, mi ricordo di quando mia madre, che è vissuta anni a Napoli, mi raccontava che nel porto stavano ormeggiati i “motoscafi azzurri”. Il colore stava a indicare che nessuno li doveva toccare, perchè erano i motoscafi usati per portare a terra le sigarette di contrabbando dalle navi al largo. E il contrabbando di sigarette dava il pane a tanta gente che altrimenti avrebbe fatto la fame…

      Oggi quegli scafisti hanno cambiato merce. Ci fossero stati meno Re Bomba e più Caracciolo, adesso ci sarebbe meno di quella bella mercanzia per le strade, del Sud come del Nord.

      (Naturalmente nessuno a Genova si sarebbe mai neppure sognato di ormeggiare dei “motoscafi azzurri” nel porto, e non è che a Genova siano mancati i poveracci nè le vittime dell’oppressione Sabauda. Ma se per questo a Genova non abbiamo mai neanche avuto nè Achille Lauro nè la Cassa per il Mezzogiorno. Mica siamo Meridionali, noi).

      Se il mio concittadino Bixio ha portato un po’ di sano spirito Giacobino nelle terre del familismo amorale, allora davvero, te lo grido dal cuore, viva Bixio!

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Francesco scrive:

        >> Mi sono davvero rotto di leggere a parola “giacobino” usata come una parolaccia.

        credo sia colpa dei giacobini, gran branco di carogne, fanatici e sanguinari.

        la roba che serve davvero a portare a soluzione i problemi grossi come quelli che indichi tu si chiama POLITICA, nel senso in cui la intendeva Paolo VI

        fantascienza, temo

        ciao

      • mirkhond scrive:

        Il solito venttriloquio razzista e fanatico.
        Dal 1860 i tuoi amici governano?
        E la camorra, il malaffare, la corruzione, l’individualismo immorale, sono scomparsi grazie alle virtù civiche di cui vai parlando a cazzo di cane?
        Andrea, l’uomo è molto più complesso e contraddittorio degli schemi ideologici in cui vorresti rinchiuderlo.
        Sei proprio un patetico trombone, e il guaio è che non te ne accorgi nemmeno…..

        • mirkhond scrive:

          Dal 1860 i tuoi amici governano.

        • Francesco scrive:

          Duca

          amici di chillo o di chillaltro ma sempre napoletani sono

          quindi Andrea non può essere tacciato di razzismo (anche se è un gran fanatico di Legge&Ordine)

          ciao

          • mirkhond scrive:

            Saranno anche napoletani, ma gli ordini arrivano dal nord e dal sistema che ha imposto qui.
            Di Vita è un razzista eccome, e della peggior specie.
            Di quelli che non siamo noi i razzisti, sono loro che puzzano……
            Discorso vecchio che conosciamo da tempo……

          • Francesco scrive:

            troppo facile e comodo, perchè quello che ADV denuncia sono specifiche malefatte della classe dirigente del Sud, che ha devastato il suo paese e il suo popolo ben più di quanto abbiano fatto i Piemontesi.

            è RIDICOLO appellarsi a fatti del 1860-1880 per giustificare quello che continua a succedere oggi.

            e garantisce che succederà anche domani.

            ti faccio un esempio: la Corea del Sud stava molto peggio del Regno, oggi è una potenza globale

            ciao

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “denuncia sono specifiche malefatte della classe dirigente del Sud, che ha devastato il suo paese e il suo popolo ben più di quanto abbiano fatto i Piemontesi”

            Vero. Ma la classe dirigente del Nord appena si è trovata davanti la mafia ha steso il tappeto rosso: è grave che voi lombardi non vi siate accorti di quanto la vostra terra sia stata un terreno fertilissimo per le cosche.

          • Francesco scrive:

            avevano i mezzi, la volontà e la tecnica per farlo e lo hanno fatto, a quanto pare

            🙁

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ mirkhond

            “razzista”

            Lascia perdere le qualifiche di “razzista” o altro rivolte al tuo interlocutore: è il classico argomento ad personam di chi non ha argomenti (cfr. Schopenhauer, “L’arte di avere ragione”).

            “amici”

            Ah, adesso sono i ‘miei’ amici che governano.

            Come no.

            Sarebbe interessante contare quanti ministri dal 1945 ha avuto l’Italia che venivano dal Nord e quanti venivano dal Sud.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • mirkhond scrive:

            Andrea

            I Borbone non governano più le ex Due Sicilie dal 1860-1861.
            Lo stato italiano è quello che hanno voluto i tuoi amici.
            E il risultato qual’è stato?
            La “mancanza di argomenti”, in questo caso è la tipica argomentazione di chi non ha ragione, e cerca sempre il male negli altri per non vedere il proprio.
            Anche se il governo italiano ha avuto molti ministri meridionali, è altrettanto vero che il potere profondo, quello che conta DAVVERO, risiede tra Milano e Torino…..

          • Francesco scrive:

            Duca

            ti prego, il “potere profondo” è una cosa che non si può leggere

            siamo in piena paranoia autoassolutoria

            il potere politico ce l’avevano Moro e Berlinguer e Andreotti ma il Sud povero è rimasto il Sud povero

            ciao

  31. mirkhond scrive:

    “Senza Cristo crolla la civiltà. Solo Putin l’ha capito”
    Maurizio Blondet 3 maggio 2016

    MB – Questo sopra è il titolo di un recente articolo di Pat Buchanan: grande giornalista, intellettuale, conservatore di vecchio stampo (quindi ostile ai neo-conservatives), molti anni fa si candidò anche alla Casa Bianca, naturalmente senza esito. Traduco qui questa sua limpida diagnosi della malattia terminale dell’Occidente. Per molti motivi, che alcuni capiranno, e renderanno altri lettori rabbiosi: non ultimo movente di questo post, lo confesso.

    “In una delle sue ultime colonne, Dennis Prager [un altro influente columnist] ha un’acuta osservazione: “La stragrande maggioranza degli intellettuali conservatori ha una visione della vita laica. Essi non si rendono conto del disastro a cui l’ateismo ha portato in Occidente”.

    Questi conservatori a-religiosi credono che “l’America può sopravvivere alla morte di Dio e della religione”, ma – dice Prager – sbagliano. La religione di un popolo, la sua fede, crea la sua cultura, e la sua cultura crea la sua civiltà. E quando una fede muore, muore la cultura, muore la civiltà – e anche quel popolo comincia a morire.

    Non è questa la storia attuale dell’Occidente? Oggi nessuna grande nazione dell’Occidente ha una natalità capace di scongiurare l’estinzione dei suoi nativi. Per la fine del secolo, altri popoli ed altre culture avranno in gran parte ripopolato il Vecchio Continente. L’Uomo Europeo pare destinato a finire come le 10 tribù perdute di Israele: superate in numero, assimilate e scomparse. E mentre i popoli europei, Russi, Tedeschi, Britannici, Baltici, calano in numero, la popolazione dell’Africa, stima l’ONU, raddoppierà in 34 anni, giungendo a due miliardi.

    Che cosa è avvenuto all’Occidente?

    Come ha scritto G.K. Chesterton, quando gli uomini cessano di credere in Dio, non è che da allora non credono in nulla; è che credono a qualunque cosa. Le elites europee, cessato di credere nel Cristianesimo, cominciarono a convertirsi alle ideologie, quelle che Russel Kirk chiamava “religioni secolari”. Per un certo tempo, queste religioni laiche – Marx-leninismo fascismo, nazismo – hanno conquistato i cuori e le menti di milioni. Ma sono oggi tra gli dèi che hanno fallito nel 20 secolo.

    Pat Buchanan 918

    Adesso l’Occidente abbraccia le fedi più nuove: egualitarismo, democratismo, capitalismo, femminismo, ambientalismo, mondialismo. Anche queste danno significato alle vite di milioni; ma anche queste sono sostituti inadeguati della fede che ha creato l’Occidente. Ciò, perché manca a loro la cosa che il cristianesimo ha dato all’uomo: una causa non solo per la quale vivere, e per la quale morire, ma un codice morale con cui vivere tutti i giorni – con la promessa che, termine di una vita vissuta secondo quel codice, viene la vita eterna.

    L’Islam fornisce questa promessa. Il secolarismo, non ha niente da offrire che eguagli una simile speranza.

    Se guardiamo ai secoli passati, vediamo quel che ha fatto la fede. Quando, dopo la caduta dell’impero romano, l’Occidente abbracciò il cristianesimo come fede superiore a tutte le altre – in quanto il suo fondatore era il Figlio di Dio – l’Occidente è andato avanti a creare la civiltà moderna, e poi è uscito alla conquista del mondo conosciuto.

    Le verità che l’America ha insegnato al mondo, l’inerente dignità e valore dell’uomo, e l’inviolabilità dei diritti umani, risalgono alla cristianità, che insegna che ogni persona è figlia di Dio. Oggi però, con il cristianesimo morto in Europa, e lentamente morente in America, la cultura occidentale diventa sempre più corrotta e decadente, e la civiltà occidentale è visibilmente in declino. Rudyard Kipling ha previsto tutto ciò in “Recessional”:

    “Le nostre flotte inviate lontano si son dissolte, su dune e promontori affonda il fuoco: ecco, tutta la grandiosità di ieri ha avuto lo stesso destino di Ninive e Tiro”.

    Tutti gli imperi dell’Occidente sono svaniti, e i figli dei popoli un tempo soggetti attraversano il Mediterraneo per ripopolare i paesi materni, i cui abitanti nativi invecchiano, calano e muoiono. Dal 1975, due sole nazioni europee hanno mantenuto un tasso di natalità sufficiente a tener vivi i loro popoli: l’Albania musulmana e l’Islanda. Date le popolazioni che rimpiccioliscono e le ondate di immigrati che arrivano dall’Africa e dal Medio Oriente, prima della fine del secolo si può prevedere un’Europa islamica.

    Vladimir Putin, che ha visto da vicino la morte del marxismo-leninismo, sembra capire l’importanza cruciale del cristianesimo pe Madre Russia; cerca di far rivivere la Chiesa ortodossa e di iscrivere il suo codice morale nella legislazione della Russia.

    E che dire dell’America, il “Paese di Dio”? Il cristianesimo è stato scomunicato dalle scuole e dalla vita pubblica da due generazioni; l’insegnamento del Vecchio e Nuovo Testamento rigettato per legge; e da allora abbiamo assistito a un declino sociale sorprendentemente ripido. Dagli anni ’60 l’America ha toccato nuovi record in fatto di aborti, delitti violenti, carcerazioni, consumo di stupefacenti. Lo Aids non è comparso che dopo gli anni ’80, ma centinaia di migliaia ne sono già morti, e milioni soffrono di questa e delle patologie connesse.

    Il 40 per cento delle nascite in Usa avvengono fuori dal matrimonio. Per gli ispanici, il tasso di nascite illegittime è oltre i 50%; per i neri, oltre il 70. Nelle scuole superiori americane i punteggi degli studenti scendono di anno in anno, e si avvicinano ai dati del Terzo Mondo. Il suicidio sta crescendo come causa di morte fra i bianchi di mezza età; e le visioni laiche non hanno risposta alla domanda: ‘perché non farlo?”.

    Come ha scritto Samuel Johnson: “E’ piccolissima la parte di sofferenze del cuore umano che leggi e re possono curare”. I conservatori secolaristi forse hanno dei rimedi per alcune delle malattie dell’America. Ma, come ha visto Johnson, nessuna politica laica può curare la malattia dell’anima dell’Occidente: la perdita della fede, perdita che appare irrecuperabile”.

    http://russia-insider.com/en/politics/if-god-dead/ri14082

    http://buchanan.org/blog/if-god-is-dead-125152

    (un mio commento )

    Che la civiltà occidentale sia giunta al suo capolinea epocale – o nel suo vicolo cieco – , è sensazione comune anche (spero per loro) fra gli atei: crisi terminale del capitalismo che non sa come uscirne avendo consumato tutta la valigia dei trucchi, degrado morale e dissociazione sociale, consunzione dell’individualismo edonista in nichilismo e voglia di morte. Le nuove “conquiste” e i “diritti” per cui si battono gli ultimi progressisti non hanno la forza di ottimismo delle vecchie “magnifiche sorti e progressive” della grandi loro ideologie: sono conquiste mortuarie e funebri, l’aborto, l’eutanasia, i “matrimoni” spettrali fra funerei invertiti…

    Ci arrivano (forse) anche loro, le masse atomizzate e ormai disorientate di desideranti, consumatori insaziabili di prodotti-standard e i loro “dirigenti” e psico-poliziotti del progressismo. Ciò che rigettano con furia, con rabbia pazza ( e perciò sospetta: hanno terrore) è la diagnosi che Buchanan enuncia con tanta franca semplicità: la nostra civiltà è al capolinea perché ha rifiutato la fede. Quella cristiana, specificamente. L’odio irrazionale, sbavante, che il progressismo radicale vigente tributa a Vladimir Putin è il presentimento che la salvezza della civiltà richieda una “rettificazione”, l’adesione a un codice morale quotidiano, a dogmi esigenti fondati nella storia del popolo, la rinuncia all’edonismo microscopico e pullulante; la fine della vacanza dell’edonismo dozzinale e standard a cui le masse atomizzate europee si credono (son fatte credere) “liberate”, emancipate dai “dogmi e tabù”.

    E’ comicamente sintomatica, per contro, l’adorazione che i gestori intellettuali del progressismo terminale – da Pannella a Bertinotti, da Eugenio Scalfari all’intero corpo dei giornalisti ‘de sinistra’ – tributano a “Francesco”, come lo chiamano affettuosi: proprio mentre – con l’alta gerarchia clericale – questo è impegnato freneticamente a diroccare l’edificio che ha creato la civiltà, la moralità civile, la cultura, i nobili costumi (la Cavalleria) oggi stracciati e calpestati, a smontare la Chiesa de-sacramentalizzandola, per farla diventare un’ausiliaria della religione generica adatta al governo unico mondiale – questi miscredenti smarriti, adoranti, aspettano da ‘Francesco’ una via d’uscita al capolinea in cui si sono cacciati. Son diventati clericali, ad ogni occasione citano le frasi di “Francesco”: ovviamente le più anticristiane, tipo “chi sono io per giudicare?”. Bevono da lui il loro nuovo catechismo, che li conferma nella “fede” laica. Che buffo e triste spettacolo. Mortuario anche questo.

    Ma ciò non esime noi – i quattro gatti cattolici rimasti – da chinarci sull’ultima parola di Buchanan. “Irrecuperabile”. Anche noi, che “crediamo” di aver fede, siamo feriti dalla temperie, dal Satana collettivo che infuria sull’Occidente come leone ruggente. Non basta riconoscere che ci vuole la fede cristiana per mantenere e ricostruire la civiltà; la fede, bisogna averla, viverla. Lo facciamo davvero, noi che andiamo a Messa? Le protezioni soprannaturali diroccate dalla Gerarchia traditrice, c’erano nella liturgia, ci lascia esposti al leone ruggente. La nostra fede è davvero più che una briciola?

    Molto recentemente un personaggio cattolico militante, di cui non vale la pena di dire il nome, un co-fondatore di Alleanza Cattolica, un “tradizionalista”, ha annunciato all’organizzazione di rinunciare a tutte le cariche perché – lasciata moglie e quattro figli – a 61 anni va’ vivere in USA con la sua amante. A New York, la capitale del Tramonto, molto simbolico trasloco.

    Dopo l’inevitabile ghigno maligno (era un mio avversario, ultra filo israeliano, frequentatore dell’universtà di Herzlya, ossia del Mossad…) mi sono chiesto: può capitare anche a me? Quello si è svestito della sua “fede cattolica” come fosse un abito…che dico, un abito? Come fosse una maschera di carnevale, un naso finto di cartapesta applicato sul volto con l’elastico, di cui s’è liberato senza difficoltà alcuna per andare a inseguire un po’ di sesso, un piacere di cui doveva pur sapere – pieno com’è di dottrina – che inganna e non dura, di cui si pentirà presto. Il suo vero volto era dunque questo, l’edonismo dozzinale e standard; e la fede in Cristo, solo il suo costume carnevalesco, il suo naso di cartapesta.

    Anche la mia – la mia personale – è forse un naso di cartapesta. E’ posticcia e superficiale come un costume di carnevale. Lo so. Sono anch’io della generazione infettata. Mi guardi la Vergine santa, perché posso fare lo stesso, e anche peggio. Io credo – anzi- so – che questa generazione che s’è emancipata farà la fine di tutte le civiltà che si “liberarono”: sarà spazzata via dal mondo, perché ne è diventata un peso inutile. So – più che credere so – che l’uomo è fatto per servire Dio, e quando cessa, viene sostituito. La Chiesa è diroccata e senza rifugio, siamo rimasti quattro gatti e la nostra fede non è minimamente sufficiente per affrontare i tempi, la crisi epocale e il Leone ruggente.

    Però, posso testimoniare una cosa. Verissima. In questi tempi, con “questa” Chiesa in dissoluzione, con un cattolicesimo che ha rinunciato alla missione e preti che insegnano la “pastorale ecumenica” – ci son giovani che vengono chiamati. Vengono scelti ad uno ad uno, ricevono chiamate attraverso incontri e messaggi che è impossibile raccontare – perché sono inequivocabilmente soprannaturali. Ne ho conosciuto, nell’ultimo anno, almeno tre. Erano giovani perduti, immischiati nei piaceri standard; giovani a cui nessuno ha mai parlato della fede (salvo un vecchia nonna) specificamente cattolica. Eppure, dopo aver risposto alla chiamata, all’incontro con ua persona mai più incontrata, essi riscoprono tutto: intendo tutto il cattolicesimo. Tradizionale, tomistico, liturgico e gregoriano, quello abbandonato dalla Chiesa gerarchica. Sono cattolici integrali. Uno di questi chiamati m’è venuto a trovare qualche settimana fa, adesso, sposato e con figli, insegna (insegna!) Tommaso d’Aquino, la philosphia perennis, in una università spagnola: con santa faccia tosta e vera dottrina. La dottrina che chi l’ha chiamato, gli deve aver insegnato. Io ho un briciolino di fede, che non resisterà alla persecuzione. Ma vedo che Cristo sta chiamando uno per uno quelli che la ricostruiranno, in un futuro molto prossimo che io non vedrò; sta arruolando i commandos, i martiri gloriosi, gli eroi virili – e qualche amazzone ferocissima – dell’ultima battaglia.

    Quindi, sono sereno. Ci sarà una civiltà, anche nel domani che non vedrò, dopo la catastrofe. I cristiani saranno forti allora. Ci sarà un impero cristiano, come dicono alcune profezie – non una repubblica. Un impero santo. Non una democrazia.

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ mirkhond

      Sembra -mutatis mutandis- “The Turner Diaries” (http://www.jrbooksonline.com/pdf_books/turnerdiaries.pdf).

      Meno male che Teller e Sacharov ci salveranno.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      “insegna (insegna!) Tommaso d’Aquino”

      C’è gente che insegna e studia l’Aquinate? Ma no?! Ma chi lo avrebbe mai detto! 😀

    • Francesco scrive:

      Putin che cerca nella Chiesa Ortodossa le basi per una religione pubblica, per un insieme di regolette e principi, la foglia di fico di un moralismo inevitabilmente rancido … preferisco Francesco che si fida talmente di Dio da buttarsi (ad minchiam a dire il vero) per ogni dove, in ogni pertugio dove gli uomini si rovinano. Toccando forse il cuore anche dei peggiori, gli Scalfari e i Pannella.

      Per il resto concordo moltissimo con Blondet e anche pochissimo. Buchanan ha una visione così miserabile, utilitaristica, strumentale della Fede che non gli rispondo, anche se naturalmente ha ragione: senza Dio il Nulla avanza allegro e tracotante.

      Blondet è tragico nell’aggrapparsi non alla croce ma al Trono e all’Altare, dovrebbe sapere che sono polvere

      ciao

    • Francesco scrive:

      scusate ma voi sapete perchè Blondet ce l’ha tanto con la democrazia e la repubblica?

      io non ci arrivo

  32. Carlo scrive:

    Mi spiace per Blondet, ma credo che una marea di gente studi Tommaso d’Aquino, anche tra gli intellettuali laici. Detto questo, ritengo che parlare di “philosophia perennis” sia una contraddizione in termini.

  33. mirkhond scrive:

    Pare che siano stati scoperti tre nuovi pianeti, distanti “solo” 40 anni luce dalla Terra, e con condizioni che, a detta dei telegiornali, sarebbero simili alla Terra.
    Dunque sono state finalmente (!) trovate le tre nuove cornucopie stellari da saccheggiare, pur di non ridimensionare i voraci appetiti che stanno distruggendo la Terra?

    • Z. scrive:

      “Le risorse esistono per essere consumate. E lo saranno, se non da questa generazione allora da quelle future. Con quale diritto questo avvenire dimenticato cerca di negarci questo diritto innato? Nessuno, dico io! Prendiamo ciò che è nostro, mangiamo e divoriamo a sazietà.”

      CEO Nwabudike Morgan, “L’etica dell’avidità”

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Mi pare che sia una notizia almeno da un anno insostenibile: i sistemi delle nane rosse non sarebbero abitaabili perché le loro stelle sono troppo attive.

      • mirkhond scrive:

        Ho letto che in questi tre pianeti di recente scoperta, un anno durerebbe solo due giorni, e che non vi sarebbe alternanza tra giorno e notte, con una faccia sempre esposta alla luce e sempre calda, e l’altra al buio e sempre fredda……

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Non è impossibile che siano abitabili per quello. Il problema sono i brillamenti stellari che periodicamente spazzano via le atmosfere dei pianeti.

          • mirkhond scrive:

            Poi bisognerebbe vedere come reagirebbero fisicamente e psicologicamente, gli eventuali coloni giunti dalla Terra.
            Se cioé le condizioni di abitabilità richiedessero condizioni psico-fisiche non comuni.
            La mia impressione è che, eventuali colonie su altri pianeti sarebbero simili alle basi sull’Antartide, bisognose di continui rifornimenti dalla madrepatria ed incapaci di vivere con le risorse in loco…..

          • Z. scrive:

            Immagino che in alcuni pianeti non sarebbe difficile iniziare colture in loco.

            La depressione è un’altra faccenda però…

          • mirkhond scrive:

            Vi dovrebbe essere un’atmosfera simile a quella terrestre.
            E però, se fosse simile alla Terra, non potrebbero trovarvisi altre forme di vita, che magari opporrebbero resistenza agli eventuali coloni terrestri?
            Comunque tutte queste aspettative, pur di NON ridimensionare i voraci appetti che stanno distruggendo la Terra……

          • mirkhond scrive:

            voraci appetiti

          • Z. scrive:

            Non sono un biologo ma Asimov lo era, e se ha scritto il vero allora le piante potrebbero tollerare anche un’atmosfera differente dalla nostra 🙂

          • mirkhond scrive:

            A cosa ci si aggrappa, pur di non ridimensionare l’eccessiva voracità sulla Terra!

          • Z. scrive:

            Duca, sono un ciccione, e per nulla vegano.

            Già mi accontenterei di mangiare verdura.

            Non si può aver tutto…

          • paniscus scrive:

            Veramente non mi risulta che le nane rosse, per il solo fatto di essere nane rosse, abbiano un’attività assidua di brillamenti molto peggiore di quella del sole.

            Esiste una particolare sottocategoria, che si chiama appunto delle “nane rosse a flare” che ha anche brillamenti intensi, ma non è che questo riguardi tutte le nane rosse in generale, che appunto sono veramente TANTE.

            Il problema dell’abitabilità di un pianeta orbitante attorno a una nana rossa sarebbe, appunto, quello di dover orbitare talmente vicino alla stella madre da essere quasi sicuramente “tidally locked”, cioè a rotazione sincrona, con una sola faccia sempre illuminata e l’altra sempre al buio…

            …e comunque, anche se non fosse bloccato in tal modo e avesse qualche forma di alternanza giorno-notte, sia pure lenta, risentirebbe di forze di marea talmente spaventose da sollevare non solo le (eventuali) acque libere, ma anche il suolo stesso, e le componenti fluide del sottosuolo. Praticamente, ci sarebbero tutti i giorni eruzioni vulcaniche e terremoti causati dalla forza di marea…

            L.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Diversa può voler dire tante cose. Parliamo di un 5% in meno di ossigeno? Di un’atmosfera estremamente rarefatta? O di un’atmosfera a base di metano e anidride solforosa?
            Nei primi casi sicuramente le piante possono adattarsi, nell’ultimo non ne sono così sicuro: un biologo tempo fa mi diceva che secondo lui non sarebbe possibile un metabolismo così diverso da quello conosciuto.

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “Esiste una particolare sottocategoria, che si chiama appunto delle “nane rosse a flare” che ha anche brillamenti intensi, ma non è che questo riguardi tutte le nane rosse in generale, che appunto sono veramente TANTE.”

            Avevo letto una cosa come sei mesi fa un articolo in cui si sosteneva che fosse un problema condiviso quello dei brillamenti. O magari semplificava e basta.

            Linko
            http://www.media.inaf.it/2015/11/18/vita-dura-attorno-alle-nane-rosse/

          • paniscus scrive:

            E comunque, siete consapevoli o no che, per raggiungere fisicamente un sistema planetario di un’altra stella (fosse pure la più vicina di tutte che è a poco più di 4 anni luce, ossia dieci volte di meno di questa famigerata nana rossa), impiegheremmo quasi mezzo milione di anni?

          • Z. scrive:

            Ma noi useremo le tecnogie super per la curvatura dello spazio-tempo megawow 😀

          • Z. scrive:

            Poi scusa, sono quattro anni luce?

            E vabbè, noi ce la prendiamo comoda e ci mettiamo, toh, otto anni. Pure dieci per viaggiare in sicurezza e senza pensieri.

            Ci vuol pazienza nello spazio cosmico!

          • PinoMamet scrive:

            Io contavo sul teletrasporto.

            Se ci pensi, risolverebbe anche il problema dei SUV sotto casa Miguel, e di muovere Mirkhond da Bari…
            🙂

          • Roberto scrive:

            Io ho il millenium falcon di Lego, basta mettrci il motore giusto e sono apposto

          • PinoMamet scrive:

            Decisamente quello che manca a questo blog è il teletrasporto!

          • PinoMamet scrive:

            Beh, Roberto ha percorso la rotta Kessel in 12 parsec…
            😉

          • Francesco scrive:

            scusate ma chi vuole cambiare pianeta? si mandano spedizioni a razziare i pianeti nuovi e si riporta a casa le risorse utile

            e per non viaggire vuoti all’andata, si caricano gli astro-galeoni di schifezze terrestri che non sappiamo dove mettere (rifiuti nucleari, scorie tossiche, plastica, Galliani, i libri dei teologi progressisti, i dischi di musica dodecafonica)

            un piano a prova di bomba direi

          • roberto scrive:

            approvo il pinao di francesco, ma non dimentichiamoci le perline per gli eventuali indigeni

          • Francesco scrive:

            e visto che sono mezzo ligure, invece di sperperare fondi a costruire una mega-astronave, si montano un bel paio di motori grossi sulla Luna e il gioco è fatto!

            in più si risolve il problema dei licantropi, sempre pressante

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “scusate ma chi vuole cambiare pianeta? si mandano spedizioni a razziare i pianeti nuovi e si riporta a casa le risorse utile”

            E’ più semplice trasferire la popolazione

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ tutti

            Per chi fosse interessato:

            http://breakthroughinitiatives.org/About

            NON è quella fesseria sesquipedale che può sembrare a prima vista.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ma non c’è già quello della NASA che sta lavorando al motore a curvatura? 😀

          • Francesco scrive:

            MT

            il problema è trasformare il posto in cui arrivi in uno in cui si viva bene, tipo la Terra

            ciao

          • Francesco scrive:

            x Andrea

            il problema è che oggi siamo ancora dei Neanderthal sulla sponda del Pacifico …

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Tipo la Terra in Antartide o la Terra all’Equatore?

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ Francesco

            “neanderthal”

            Vero (forse non lo sai, ma hai citato Togliatti quasi parola per parola).

            Il principale ostacolo al progetto è che per poter installare i laser necessari al progetto si dovrebbe firmare un serio accordo di disarmo generalizzato, chè quei laser potrebbero facilmente essere riutilizzati per distruggere qualsiasi nemico sulla Terra.

            Molto più terra terra (alla lettera), il motivo per cui su venere con le vele solari ci sono andati i Giapponesi di Ikarus oggi e non gli Statunitensi vent’anni fa è che la durata della missione supera la durata di un mandato presidenziale USA, per cui non può essere riutilizzata come propaganda elettorale (sentita da un ingegnere aerospaziale a una conferenza ad Huntsville, Alabama).

            Comunque non è necessario andare a 40 anni luce di distanza. Anche solo colonizzare la fascia degli asteroidi del nostro Sistema Solare ci garantirebbe alla specie umana:

            a) energia in quantità illimitata, chè lì il fotovoltaico si butta via

            b) minerali e probabilmente anche ghiaccio in quantità illimitata, con ridotti problemi di inquinamento visto lo spazio in gioco (alla lettera)

            c) una volta installate delle colonie orbitanti intorno al Sole (anelli rotanti alla Von Braun per garantire la gravità artificiale e la necessaria robustezza all’ecosistema), sopravvivenza della specie contro inevitabili catastrofi naturali tipo super-eruzioni, grossi meteoriti e simili.

            La carta vincente, secondo me, della proposta d da me citata è che ci si libera della necessità di portarsi dietro il propellente, requisito che anche se tecnicamente fattibile rende verosimilmente del tutto antieconomico qualunque progetto di colonizzazione (è stupido spendere per lanciare un Kg se 900 grammi li devo comunque buttare via come propellente per il viaggio).

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            tecnicamente, il laser resterebbe preciso e potente a vari anni luce di distanza? siamo così bravi?

            o è uno dei piccoli problemi da risolvere?

            🙂

          • Francesco scrive:

            no, hai ragione, saremmo entro il sistema solare ma … come si torna indietro col carico?

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ mauricius tarvisii

          “curvatura”

          Sì che c’e’. 🙂

          Ma è stato già dimostrato che la curvatura richiesta sarebbe stabile solo in presenza di masse negative, il che non è ovvio (eufemismo) nemmeno dal punto di vista della teoria pura.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

  34. mirkhond scrive:

    Ovviamente senza pensare a chi verrà dopo e che non troverà nulla, perché consumato tutto dalla voracità di chi c’era prima……

  35. Mauricius Tarvisii scrive:

    Ma poi se il pianeta abitabile fosse abitato che facciamo? Massacriamo tutti e via?

  36. Z. scrive:

    Brutta cosa. Almeno il M5S ha evitato che fosse approvata dritto per dritto in commissione.

    http://www.repubblica.it/politica/2016/05/03/news/negazionismo_approvato_ddl_al_senato_fino_al_sei_anni_di_reclusione_-139019740/?ref=HREC1-1

    Ma tocca dar ragione a Miguel, non senza un certo sollievo: è davvero diventata una specie di appendice alla solita legge Mancino.

    Chissà se verrà mai contestata a quei buontemponi che dichiarano che lo sterminio degli Amerindi fu un’invenzione degli storici marxisti. Mi auguro per loro di no.

  37. MOI scrive:

    … ma un satellitone / asteroidone giazzato 🙂 da andare a prender giù 😉 invece … una qualche Ditta Cognome&Figli di Padrunz’éin che Coniughi Tradizione e Modernità con un’ astronavetta al posto del furgoncino ?!

    😉

  38. Francesco scrive:

    Miguel

    se l’acqua “in circolo” mare-pioggia-fiume è 100 litri e io ci aggiungo un 5 litri di acqua preistorica che era bloccata in un buco sottoterra, non dovrei avere comunque migliorato la situazione complessiva del mondo?

    Ciao

  39. Grog scrive:

    Andavo a piedi da Lodi a Milano per DERUBARE LA BELLA GIGOGIN!
    Gigogin speranza mia con il tuo grano al PD scaldi il cuor!
    Alla scuola di BORSEGGIO del PD in quel di Lorenteggio che è un posto bello
    c’è il Professor ‘ndranghetoso anche un pochin mafioso che vien diretto da Brescello!
    Don Camillo al buon Peppone, sciorinando il luparone, fa un offerta definitiva
    dalle casse della parrocchia e del comune si trattengono la stecca come iva!
    Grog! Grog! Grog! Grog! Grog! Grog!

    • Z. scrive:

      Ma poi se la portano all’anno dopo o chiedono il rimborso?

      • Francesco scrive:

        la vera storia per me è: le piscine comunali a Lodi funzionavano bene o male? e il costo era adeguato o eccessivo?

        il resto è formalismo

        ciao

        PS mai stato a Lodi in vita mia: è un bel posto?

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ Francesco

          “la vera storia […] formalismo”

          Quoto al 100%.

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Francesco scrive:

            piano, la mia è una ipotesi, sono apertissimo a cambiare storia di fronte ai fatti

            magari c’era una ditta di Scandicci che faceva lo stesso lavoro per 3 euro in meno

            ciao

        • Z. scrive:

          Formalismo? Tra riportare un credito milionario e chiedere il rimborso ne passa assai. Altro che formalismo!

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          “le piscine comunali a Lodi funzionavano bene o male?”

          Quando parlo di mangiatoie e clientele mi riferisco appunto a questo atteggiamento: alla fine basta che funzioni e pure se ci rubano un po’ dietro va bene.
          Questa ideologia, elevata a sistema in tempi di vacche grasse, ovviamente si è rivelata devastante quando l’abbondanza è finita e il “finché funziona bene, io mi arricchisco e finanziamo tutto con un po’ di debito” non è stato più sostenibile.
          Craxi, CL, il Pd, ecc., sono tutti figli di questo sistema e, anche se Francesco farà gasare i poveri al formitorio comunale per risparmiare sulla spesa pubblica, il sistema semplicemente mangerà – col suo plauso – da qualche altra parte.

          • Francesco scrive:

            1) non ho parlato di fare debiti, ci mancherebbe che adesso divento keynesiano

            2) l’ingenuo moralismo che spera che le regole salveranno il mondo è uno dei volti del Nemico

            3) “alla fine basta che funzioni e pure se ci rubano un po’ dietro va bene” sarebbe grasso che cola nel 99% del territorio italiano

            4) non è che cerchi un posto di lavoro tra i regolatori-controllori? è questo che ti rende così tignoso?

            🙂

  40. mirkhond scrive:

    “è RIDICOLO appellarsi a fatti del 1860-1880 per giustificare quello che continua a succedere oggi.”

    TU sei RIDICOLO col gettare fango su altri, per nascondere la CLOACA che ti porti dentro, polentone del cazzo!
    E vaffanculo insieme al tuo connazionale e trombone Andrea Di Vita!

    • Grog scrive:

      Ti xe un simpatico teron ostia!
      Ma vedi la diferensa che voi altri ci avete almeno combatuto con i briganti patrioti ai piemontesi della malora!
      Invece nel ’66 i veneti li xe stati più mona che mai e sono stati belli siti siti quando i SATROIA se son rubà il veneto parchè quei mona dei austro ungarici del caso li ghà ciapà bote dai prusian idiotissimi!
      Grog!
      Grog!
      Grog!
      Grog!
      Grog!
      Grog!

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        I Veneti erano a favore dell’Unità.

        • Mauricius Tarvisii scrive:

          Ovviamente parliamo dei veneti autoconsapevoli: il grosso dei contadini nemmeno sapeva dell’esistenza di Torino o Vienna.

          • Grog scrive:

            Va a farti fotere da un somaro in calor can de l’ostia! Da parte de un venetasso rozo e contadin!
            Grog! Grog! Grog! Grog!

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            “Va a farti fotere da un somaro in calor”

            Mi dispiace, ma solo voi contadini eccellete in queste pratiche: non oserei mai competere con tali maestri 😀

          • Francesco scrive:

            mah

            ho i miei dubbi che ci fossero solo quei due gruppi, in Veneto

            per me c’erano un sacco di indipendentisti e un sacco più grosso di austriacanti

            ciao

    • Francesco scrive:

      Duca

      datti una sana calmata, non puoi fare finta che le cose successe nel 1860 siano le uniche che contano per la situazione del Sud di oggi.

      è chiaro che è una scusa

      ciao

      • mirkhond scrive:

        Scusa un corno, se ancora oggi devi sentire cette cagate sparate a raffica da chi non ha fatto studi storici oltre la quinta elementare…..

        • Francesco scrive:

          veramente ha detto che la criminalità organizzata a Napoli per decenni ha agito en plain air e con la connivenza dello Stato

          il che mi pare sia tristemente vero

          • mirkhond scrive:

            Stato creato da SETTENTRIONALI che DI FATTO tuttora ne detengono il POTERE.
            In Italia chi conta davvero sta a Milano e a Torino, non a Napoli, ne a Palermo……

          • Francesco scrive:

            Stato creato da SETTENTRIONALI

            OK

            >> che DI FATTO tuttora ne detengono il POTERE.
            In Italia chi conta davvero sta a Milano e a Torino, non a Napoli, ne a Palermo……

            questa è una affermazione priva di qualsiasi elemento a sostegno. anzi, a me pare che ci sia una guerra tra fiorentini e bolognesi, per il potere.

  41. mirkhond scrive:

    “troppo facile e comodo, perchè quello che ADV denuncia sono specifiche malefatte della classe dirigente del Sud, che ha devastato il suo paese e il suo popolo ben più di quanto abbiano fatto i Piemontesi.”

    E’ proprio grazie ai VOSTRI amici, che il malaffare ha potuto diventare quella piaga inestirpabile che è oggi.
    I moralisti pelosi del nord alla Di Vita, per poter imporsi nelle Due Sicilie conquistate, si allearono proprio con la camorra.
    Dunque prima di guardare le travi altrui, guardate quelle che vi ritrovate nel deretano.
    Norreni del cazzo!

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ mirkhond

      Hanno potuto allearsi con la camorra perché al Sud la camorra c’era.

      La camorra non c’era al Nord: altrimenti ci si sarebbero potuti alleare i moralisti pelosi del Sud.

      E difatti è il Sud che si è sfarinato davanti al Nord, non viceversa.

      La camorra c’è adesso, al Nord. Chissà perché.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

  42. mirkhond scrive:

    La camorra l’avete sdoganata VOI, per tenervi sottomesse le Due Sicilie!
    Prima c’era, ma aveva margini di manovra MOLTO PIU’ LIMITATI.
    E vaffanculo, stronzo razzista e trombone moralista peloso!

  43. mirkhond scrive:

    “La camorra non c’era al Nord”

    Leggiti i libri di Milo Julini, sulle Coche piemontesi negli anni a vigilia dell’unità di talia, e poi ne riparliamo.

  44. Mauricius Tarvisii scrive:

    “c) una volta installate delle colonie orbitanti intorno al Sole (anelli rotanti alla Von Braun per garantire la gravità artificiale e la necessaria robustezza all’ecosistema), sopravvivenza della specie contro inevitabili catastrofi naturali tipo super-eruzioni, grossi meteoriti e simili”

    Una volta che le colonie decidessero di non spedirci più le materie prime degli asteroidi come ci sbarazzeremo di questa specie di incrocio tra Ouster e Spaziali che avremo creato?

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ mauricius tarvisii

      E’ il tema di metà della produzione letteraria di Clarke, di tutto il ciclo degli Spaziali di Asimov e di buona parte del fumetto Nathan Never… 🙂

      Comunque io non mi riferivo alla sopravvivenza della specie umana sulla Terra. Mi riferivo alla sopravvivenza della specie umana da qualche parte nel cosmo.

      Prima o poi è sicuro che una super-caldera salterà di nuovo, o Yellowstone o i Campi Flegrei o qualche altra. Finchè restiamo sulla Terra questo vuol dire estinzione completa: se ci saremo fatti un rifugio da qualche altra parte, invece, no.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • Mauricius Tarvisii scrive:

        Invece secondo me dobbiamo rendere le colonie totalmente dipendenti dalla Terra in qualche modo. So che sarà difficile e che prima o poi finiranno per rendersi autonome, ma per questo occorrono attente riflessioni prima di intraprendere questa avventura coloniale.

        • Francesco scrive:

          il solito comunista centralista: si commercia, no? senza bisogno di meccanismi coercitivi

          è nella nostra natura

          😀

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Forse non hai capito lo scenario.
            Abbiamo spolpato il pianeta fino all’osso e siamo stati costretti a sfruttare risorse extraplanetarie con relativo aggravio di costi. Piccolo problema: le colonie si sono accorte che siamo solo parassiti e tagliano i ponti, perché tanto loro sanno benissimo che siamo noi ad aver bisogno di loro senza poter dare loro niente in cambio (non ci è rimasto più nulla).

            Che diavolo vuoi commerciare? 😀

          • Andrea Di Vita scrive:

            @ mauricius tarvisii

            La soluzione proposta da Asimov (“Progetto Pacifico”) è la seguente: lanciare due ondate di coloni nello spazio in tempi distinti, e poi sfruttare le loro divisioni e farli combattere fra di loro. Divide et impera, insomma.

            Ciao!

            Andrea Di Vita

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ma il Progetto Pacifico si fonda sulla crisi della prima ondata di colonizzatori ed l’indebolimento della sua coesione interna, ma sarebbe davvero possibile contro una società di insediamenti quasi sicuramente molto interdipendenti come quella delle piccole colonie extraterresti interne al sistema solare?

          • Francesco scrive:

            ma quello scenario è ingenuamente ingegneristico

            Roma ci ha messo secoli a crollare sotto il peso della propria inutilità

            😀

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Roma era un centro amministrativo nonché una garanzia di difesa contro nemici esterni. Nello spazio, però, ad oggi ci siamo solo noi.

  45. Andrea Di Vita scrive:

    @ mirkhond

    Sento come un rumore di lento scivolamento mentre ti arrampichi sugli specchi.

    Un conto è la malavita ai margini dello Stato come quella Piemontese, Milanese o anche Genovese (figurati che io vivo ai margini dell’angiporto). Come la miseria, anche la malavita la trovi dappertutto. Un altro conto è la malavita che si fa Stato.

    Nei primi giorni dopo l’ingresso di Garibaldi a Napoli, città che praticamente nessuno dei suoi compagni originari conosceva a fondo, gli affari correnti li gestivano direttamente i capi bastone camorristi: ed evidentemente nè l’Eroe dei Due Mondi nè Casa Savoia avevano potuto creare una simile organizzazione prima dei Mille, cioè sotto il naso occhi del Borbone. Una simile organizzazione c’era già, ed era autoctona.

    Ce le vedi le Coche amministrare Torino? Città dove all’epoca “per quanto riguarda i fenomeni criminosi occorre dire che non è mai esistito alcun tipo di fenomeno di tipo mafioso”
    ( http://www.poliziaedemocrazia.it/live/index.php?domain=archivio&action=articolo&idArticolo=1593 )

    Ciao!

    Andrea Di Vita

  46. mirkhond scrive:

    Mai sentito parlare di Filippo Curletti?
    Che NON era ne napoletano, ne siciliano.
    I tuoi amici trovarono la camorra, ma le delegarono un potere che prima non aveva mai avuto.
    Ma si sa, non siamo noi ad essere razzisti, sono loro che puzzano.
    E attento a non scivolare nel Polcevera……..

    • Francesco scrive:

      Duca

      il 1860 è passato da un pezzo, mi sembri Berlusconi quando rivendica che con lui il Milan ha vinto 5 Coppe dei Campioni (l’ultima però è del 2007)

      la storia passa, non puoi inchiodarla a un certo momento (tolti i genocidi)

      ciao

      • mirkhond scrive:

        Certamente.
        Però di fronte a certi personaggi che continuano a fare del moralismo da 4 euro, dall’alto della loro saccenza perboniana, è normale che saltino i nervi.
        C’è un limite alla sopportazione di certe cagate da baretto della bassa padana……

    • Andrea Di Vita scrive:

      Curletti?

      Una rondine non fa primavera.

      Pensa che io ci lavoro, a fianco del Polcevera!

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • mirkhond scrive:

        Curletti era uomo delle ISTITUZIONI PIEMONTESI.
        Braccio destro di Cavour, che finché visse, ne coprì TUTTE le malefatte.
        Solo dopo la morte del Conte, scoppiò lo scandalo.

        • mirkhond scrive:

          Curletti che fu l’organizzatore, sempre per conto di Cavour, dei plebisciti-truffa nei ducati padani e nelle Due Sicilie, nel 1859-1860.
          Dunque non proprio uno sprovveduto……

          • Francesco scrive:

            ebbe “eredi”? che solo questo conta per il discorso che stiamo facendo

          • mirkhond scrive:

            Eredi?
            Il potere tosco-padano che governa DAVVERO l’Italia cosa sarebbe?
            Quello stesso potere che ha fatto accordi con la camorra per lo sversamento dei rifiuti a casa nostra!

          • Francesco scrive:

            quindi non rimasero strutture di criminalità organizzate a Torino? l’esistenza della Coca dipendeva da questo Curletti …

            stai confermando quanto dice Andrea, che non equivale affatto a essere razzisti: nessuno pensa che al Sud ci sia la mafia perchè siete “una razza cattiva”

            ciao

          • mirkhond scrive:

            I gruppi di potere che erano dietro Curletti, erano gli STESSI che fecero l’Italia.
            E che, costituitisi nella consorteria tosco-padana, continuano ancora oggi a governare l’Italia, pur coi tanti politici meridionali che abbiamo avuto, sin dai tempi dell’unità.
            Politici che, incapaci o impediti, comunque sempre collusi, hanno fatto sempre e solo gli interessi del NORD.

  47. mirkhond scrive:

    La Coca guidata da Curletti negli anni 1854-1861, godeva dell’appoggio di Cavour.
    Curletti, era assessore (equivalente dell’attuale capo della polizia) della polizia di Torini.
    Per anni delitti, stupri grassazioni, controllo della prostituzione, passarono tra le mani di questo arnese di polizia.
    E quando nel 1861 scoppiò lo scandalo, la stessa società piemontese così brava a farci la morale, ne rimase sconvolta per il marciume che emerse sotto i loro occhi, e di cui non si erano mai accorti (o avevano fatto finta di non accorgersene).

  48. mirkhond scrive:

    Torino

  49. mirkhond scrive:

    “Una rondine non fa primavera.”

    Un uomo al vertice di una vasta rete criminale tutta piemontese, e coperta da Cavour, mi sembra tutt’altro che “una rondine non fa primavera”!

  50. mirkhond scrive:

    “La camorra c’è adesso, al Nord. Chissà perché.”

    Perché i tuoi amici la sdoganarono nelle Due Sicilie, come strumento di controllo e consenso.
    E quelli, ovviamente, prima o poi non potevano che approfittarne……

    • Francesco scrive:

      fonti?

      perchè uno Stato “leggero” come quelli del Regno è terreno di cultura perfetto per la criminalità organizzata

      più di uno pesante sul modello Savoia

      ciao

      • Andrea Di Vita scrive:

        @ mirkhond e francesco

        Mirkhond, tu sembri davvero pensare che lo sviluppo della criminalità dipenda dalle trame di uno Stato (per di più straniero, come lo era il Piemonte rispetto a Napoli). Eppure di certo conosci gli studi sul “familismo amorale”, la distinzione fra Gemeinschaft e Ggesellschaft, ecc.

        Francesco, esiste un altro esempio di Stato “pesante” che si è formato nello stesso secolo dell’Italia unita partendo dall’espansione di un solo Stato, e in cui la criminalità, che pure c’era, è rimasta entro limiti fisiologici: la Germania.

        Ciao!

        Andrea Di Vita

        • mirkhond scrive:

          Più che dalle trame di uno stato, da quelle di consorterie e gruppi di potere politico-imprenditoriale, che sono ai vertici di quello stato.
          Gruppi che Nicola Zitara chiama la Banca Tosco-Padana, costituitasi nel 1859, e da allora vero governo dell’Italia unita……

          • Francesco scrive:

            sì lo so ma chi è ‘sto Zitara?

            da dove gli viene la fissa della Banca (?) Tosco (??)-Padana che sarebbe la spectre italiana?

            mi sembra una tesi alla Blondet

            ciao

          • mirkhond scrive:

            Datti un’occhiata al sito Eleaml.
            Troverai gli scritti del defunto Zitara.
            Che era un economista.

          • Francesco scrive:

            dammi un buon motivo per farmi pensare che ne valga la pena

            Banca Tosco-Padana suona malissimo

            ciao

          • mirkhond scrive:

            Se non vuoi sapere, perché dovrei costringerti io, che non ne ho il potere?
            Chiamala come vuoi, sta di fatto che il potere VERO in Italia sta nel Nord, non da noi…..

        • Andrea Di Vita scrive:

          @ mirkhond

          Tu mi scivoli di mano come un’anguilla. 🙂

          Ammesso per amore di discussione che questa consorteria tosco-emiliana esista davvero (e vorrei davvero che tutta l’Italia venisse amministrata come quelle due regioni!) ti pare che le sarebbe stato possibile impadronirsi del Sud senza quel familismo amorale che è tipica -oggi come prima dei Mille- del Meridione?

          Ciao!

          Andrea Di Vita

          • Mauricius Tarvisii scrive:

            Ma esattamente come lo risolvi il familismo amorale? Genocidando i meridionali?
            Non dirmi che lo risolvi annegando tutti i preti: quello ne sarebbe, al contrario, la sanzione definitiva e assoluta.

          • mirkhond scrive:

            Per Banca Toscopadana, Nicola Zitara intende il Nord, più precisamente nei confini sabaudi del 1859-1860.
            O meglio una consorteria d’affari, costituita da gruppi politico-imprenditoriali del Piemonte, Lombardia, Emilia e Toscana.

          • Francesco scrive:

            Duca

            scusa ma “una consorteria d’affari, costituita da gruppi politico-imprenditoriali del Piemonte, Lombardia, Emilia e Toscana” può voler dire solo due cose

            1) l’economia italiana moderna
            2) niente

            capisco che ti chiedo molto ma dovresti spiegare meglio la tesi del tuo storico

            al momento mi suona “il governo italiano agì in modo da favorire gli interessi dell’economia italiana”, che sarebbe bello se fosse successo

            ciao

  51. mirkhond scrive:

    Sta di fatto che l’espansione del fenomeno camorrista, avvenne dopo la conquista piemontese, quando per mantenere l’ordine e assicurarsi quel minimo di consenso necessario per governare un paese conquistato, le autorità sabaude lasciarono mano libera alla camorra.
    Poi, certo l’attuale potenza camorrista è frutto delle politiche post 1945, legate all’espansionismo edilizio, alla diffusione della droga e al bisogno di riciclare il denaro sporco in investimenti.
    Anche in accordo con i gruppi di potere del Nord.
    Comunque se vi leggete gli studi di Nicola Zitara, su chi comanda DAVVERO in Italia, troverete le risposte….che non volete trovare.
    Molto più comodo scaricare sempre sul vinto, le colpe del vincitore…..

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ mirkhond

      Qui siamo d’accordo. E si potrebbe anche aggiungere l’effetto perverso della massa di finanziamenti successivi al terremoto dell’Irpinia. Ma per favore non dirmi che la camorra al Sud ce l’ha portata Cavour.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

      • mirkhond scrive:

        E dalli!
        Ho detto che l’ha POTENZIATA, non che l’ha creata.
        Del resto chi si serviva di arnesi come Curletti, poteva farsi degli scrupoli nell’assoldare gli equivalenti napoletani e siciliani, AUMENTANDONE il potere, prima molto più ristretto?

        • Francesco scrive:

          “aumentandone il potere” o è solo che prima non c’era nessuno a guardarci dentro?

          di “maffiosi” si parlava anche prima di Garibaldi, mi pare

          • mirkhond scrive:

            Nient’affatto, non aveva il potere che ha avuto DOPO.
            Certo che c’era, ma non aveva quel potere che ha avuto dopo.
            Persino Gilberto Oneto, storico piemontese, lo ha riconosciuto.

          • mirkhond scrive:

            Il termine Mafia compare per la prima volta nel 1865, in un poemetto palermitano, che ne esalta le gesta.
            Prima si utilizzava il termine camorrista anche per la Sicilia.

          • Francesco scrive:

            Una delle prime apparizioni del termine fu in un documento redatto in Italia, dal funzionario del Regno delle Due Sicilie Pietro Calà Ulloa scrisse, a proposito del fenomeno, nel 1838:

            « Ci sono in molti paesi delle fratellanze, specie di sette che diconsi partiti, senza riunione, senza altro legame che quello della dipendenza da un capo, che qui è un possidente, là un arciprete. Una cassa comune sovviene ai bisogni, ora di fare esonerare un funzionario, ora di conquistarlo, ora di proteggerlo, ora d’incolpare un innocente….Molti alti magistrati coprono queste fratellanze di una protezione impenetrabile”.[1] »

            pare che sia più antico, pare

            ciao

          • mirkhond scrive:

            Sì.
            Però il nome Mafia non vi compare.
            E comunque il loro potere era limitato ad alcune aree della Sicilia occidentale, come dal rapporto di Pietro Calà Ulloa che hai citato.
            Mentre col 1860, il fenomeno dilagò anche grazie al regime rappresentativo liberale, che permetteva una maggiore influenza mafiosa sul potere politico isolano.

    • Francesco scrive:

      la camorra poteva servire per controllare Napoli ma il Regno era ben più vasto

      e come dici tu la “moderna” criminalità organizzata è fenomeno più recente, quando i ministri erano in larga misura del Sud

      la tua tesi ha bisogno di essere molto raffinata se vuoi convincerci

      ciao

      • mirkhond scrive:

        A te manco 100.000 documenti sbattuti in faccia, ti convincerebbero di ciò di cui non vuoi convincerti.
        Perché dovresti riconoscere il male immenso che la tua norrenia ha fatto al mio paese.
        Col concorso, purtroppo, dei traditori e opportunisti nostrani.

        • Francesco scrive:

          no Duca

          è che se la camorra è cresciuta nei decenni nel Regno d’Italia, è molto molto difficile sostenere che non avrebbe fatto altrettanto nel Regno delle Due Sicilie, dove era nata

          ciao

  52. mirkhond scrive:

    “per me c’erano un sacco di indipendentisti e un sacco più grosso di austriacanti”

    Qui, concordo!

  53. mirkhond scrive:

    “la camorra poteva servire per controllare Napoli ma il Regno era ben più vasto”

    C’erano le guardie nazionali, opportunisti in massima parte, arruolati dalle elites trasformiste del Regno, per affiancare i dominatori piemontesi.
    Secondo quella costante, che vedeva il nostro popolo dividersi un una guerra civile, tra chi si schierava con l’invasore del momento, e chi restava fedele al legittimo sovrano.

  54. mirkhond scrive:

    “questa è una affermazione priva di qualsiasi elemento a sostegno. anzi, a me pare che ci sia una guerra tra fiorentini e bolognesi, per il potere.”

    Se non fai l’idiota non sei contento……
    Renzy è solo l’ennesima macchietta dietro cui vi sono interessi più vasti e nascosti…..

  55. mirkhond scrive:

    “ti pare che le sarebbe stato possibile impadronirsi del Sud senza quel familismo amorale che è tipica -oggi come prima dei Mille- del Meridione?”

    Le colpe del “corrotto” non giustificano quelle del corruttore…….

  56. mirkhond scrive:

    “Ma esattamente come lo risolvi il familismo amorale? Genocidando i meridionali?”

    Eh, già, dopo averne fatti morire a migliaia, provocato un’emigrazione biblica come non si vedeva dai tempi della conquista romana, imposto leggi e politiche a favore del Nord, che altro gli resterebbe da fare, per correggere questi incorreggibili familisti amorali?

    “Non dirmi che lo risolvi annegando tutti i preti: quello ne sarebbe, al contrario, la sanzione definitiva e assoluta.”

    Forse vuole che diventiamo musulmani? 🙂

  57. PinoMamet scrive:

    “Io resto sempre affascinato dal passaggio alla modalità paranoica.

    Uno constata che gli esseri umani crepano di cancro o di siccità, e ci si sente rispondere:

    “alla fine si finisce sempre a voler sterminare gli uomini perchè danno fastidio”

    “Non ti farebbero tenere nemmeno l’elefante, temo.”

    Io cerco di non farmi sterminare, e di tenermi i gatti, di più non posso, rilassatevi.”

    A dire il vero la frase sugli elefanti era il “passaggio alla modalità ironica”.

    Rilàssati 😉

  58. PinoMamet scrive:

    ““Questo per discutere del pronome da mettere dopo “estinguere””

    Riformuliamo.

    Noi ci estingueremo tutti, ma voi almeno ve lo meriterete 🙂 ”

    Miguel, permetti:

    la tua premessa è che ci estingueremo tutti, la mia che non ci estingueremo affatto.
    E che non ce lo siamo meritati.

    Tutta l’incomprensione deriva da questo.

  59. PinoMamet scrive:

    Comunque, aldilà delle polemiche, che non voglio andare ad alimentare
    (gradirei che ci si adeguasse al mio esempio, grazie)

    aldilà di questo, io sento una lontananza antropologica, o sociologica o cazzo ne so, molto forte nei confronti dell’umanità “sensibile”, “attenta ai temi ambientali”, “auto-organizzata”, “cosciente socialmente” e così via.

    Magari in molte cose potranno aver ragione loro; qualche volta gliela do pure (qualche volta credo di aver ragione io, però);

    ma è che siamo proprio lontani come modo di pensare.

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Non a caso qualcuno parla di un sentimento antiambientalista diffuso nella società. Che non significa affatto dire “abbattete l’Amazzonia”, ma infastidirsi quando qualcuno dice “guardate che stanno abbattendo l’Amazzonia”. E la cosa grave è che gli antiambientalisti si ritengono spesso e volentieri moderatamente ambientalisti.

      • mirkhond scrive:

        Il fatto è che non tutti vedono il baratro.
        Pino, quantomeno, ha l’onestà di ammetterlo.

      • PinoMamet scrive:

        Io non mi arrabbio di certo se dico “occhio che stanno abbattendo l’Amazzonia”, credo di poter far poco per evitarlo, vivo una vita abbastanza sobria, mangio poca carne, seguo un regime di droghe molto regolato (cit.) e non merito di estinguermi.

        In effetti mi ritengo moderatamente ambientalista.

    • Miguel Martinez scrive:

      “aldilà di questo, io sento una lontananza antropologica, o sociologica o cazzo ne so, molto forte nei confronti dell’umanità “sensibile””

      Vabbene. Però attenzione a non confondere certe abitudini politiche con chi riflette a volte sul semplice fatto di trovarsi nel mondo.

  60. mirkhond scrive:

    In un mondo con un futuro così incerto, non posso che ammirare chi vede solo luce come Pino.
    Forse perché io questa luce non la vedo, se non ad un prezzo spaventoso……

  61. mirkhond scrive:

    Così come chiedo scusa a Di Vita e a Francesco, per averli così volgarmente maltrattati.
    E’ che ci sono argomenti “caldi” che non mi lasciano neutrale o indifferente.
    Il tutto unito ad un animo passionale, che non aiuta in una discussione storica.
    Del resto, quando mi laureai, ripiegai sulla storia medievale, perché sul risorgimento sarei entrato inevitabilmente in contrasto col professore di allora……

  62. Z. scrive:

    Se non ho sentito male, il TG1 ha appena detto che Bruxelles ha deciso di permettere alla Norvegia di controllare i suoi confini. O qualcosa del genere.

    Si riferivano alla NATO? o c’è qualcosa che mi sfugge?

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      La Norvegia è nell’area Schengen, che nasce fuori dal quadro UE, ma vi è stata integrata, rimanendo comunque aperta anche ai paesi extra UE.

  63. MOI scrive:

    E se … la prima o tuttal+ 🙂 seconda generazione di Umani nati a bordo (visti i tempi) dell’ Astronave Gaia Genitore 2 😉 … facesse una megarivolta dichiarandola Centro Sociale Spaziale OKKupato, scialando addirittura le risorse stesse a bordo e disimparando a pilotare ?!

    ————–

    Oppure a un certopunto , modello Galaxy Express di Reiji Matsumoto 1977-1981, l’ultima generazione di Umani Biologici decidesse di trasferirsi, ancora in vita, cervello e sistema nervoso centrale sotto una sostanza che li preservi dentro a cyborg molto più duraturi di corpi biologici + con la sorgente di energia nucleare interna senza più doversi sbattere a nutrirsi / bere e garantirsi aria respirabile ?!

    • MOI scrive:

      Fermi tutti : ma una Boldrini Aliena di Pianeta Benestante senza Iniquità che “accòie” 🙂 generosamente “noi” Profughi InterPlanetarii … ci sarà 🙂 ?!

  64. mirkhond scrive:

    “al momento mi suona “il governo italiano agì in modo da favorire gli interessi dell’economia italiana””

    No. Agì per favorire il nascente triangolo industriale del Nord.
    Comunque i testi di Zitara puoi trovarli in internet, e leggerli se ti interessano davvero.

    • Francesco scrive:

      e io cosa ho detto? non c’è bisogno di essere ADV e avere i baffi a manubrio per sapere che ERANO la stessa cosa

      oggi puoi togliere Liguria e Piemonte e aggiungere Triveneto ed Emilia Romagna

      a riprova che le cose cambiano

      insisto: da quello che dici i testi di Zitara non mi paiono degni di essere letti, dammi almeno qualche nome di questa Banca TP

      Agnelli? Pirelli? Cuccia? e poi cosa cribbio c’entra la Toscana?

      ciao

  65. mirkhond scrive:

    Per giudicare se un testo sia degno di essere letto o meno, bisognerebbe prima leggerselo…..

    • Francesco scrive:

      concordo.

      o quasi.

      un testo sulle Scie chimiche mi sa che non lo leggerò, come un libro di religione scritto da Odifreddi o Hack.

      o uno di cucina scritto da Pino!

      🙂

  66. Pietro scrive:

    Giusto per completezza… Siccome ho citato il problema dell’acqua in Asia Centrale, ecco un sito che ho appena scoperto e potrebbe essere interessante… http://www.casa-1000.org/

    • Andrea Di Vita scrive:

      @ pietro

      Meno male, perchè sapevo che sulla gestione dell’idroelettrico non correva buon sangue fra Tagikistan e i suoi vicini. Il che in tempi di fondamentalismo diffuso non è (era?) buona cosa.

      Ciao!

      Andrea Di Vita

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