L’Atlante dei conflitti ambientali

Un’iniziativa stupenda… era da tempo che speravo che qualcuno finalmente mettesse in piedi una cosa del genere. L’enfasi è comprensibilmente su “ambiente” in termini di risorse, salute, “natura”; ma anche i nostri conflitti che riguardano i territori urbani c’entrano a pieno titolo.

COMUNICATO STAMPA

Una mappa nazionale della (in)giustizia ambientale

 Il Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali, aperto a Roma nel 2007, è lieto di invitarvi all’evento pubblico di presentazione della prima piattaforma web italiana geo referenziata, di consultazione gratuita, costruita assieme a dipartimenti universitari, ricercatori, giornalisti, attivisti e comitati territoriali, che raccoglie le schede descrittive delle più emblematiche vertenze ambientali italiane. Dal Vajont a Casal Monferrato, da Taranto a Brescia, dalla Terra dei Fuochi alla Val di Susa, dalle zone di sfruttamento petrolifero alle centrali a carbone, dai poli industriali all’agroindustria, dalle megainfrastrutture alle discariche, un atlante delle emergenze ambientali italiane e delle esperienze di cittadinanza attiva in difesa del territorio e del diritto alla salute.

 L’archivio, che al momento del lancio conterrà oltre 100 schede di conflitto, in continua espansione ma di rapida consultazione attraverso un sistema di filtri progressivi ed è pensato per essere utilizzato da ricercatori, giornalisti, docenti, studenti, cittadini, enti locali ed istituzioni pubbliche aventi come mission la salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica.

Mappatura partecipata

Una volta on-line, il portale diventerà strumento di mappatura partecipata: registrandosi come utenti, comitati territoriali, ricercatori, e società civile in qualunque forma organizzata potranno caricare direttamente sul portale, seguendo le semplici istruzioni e compilando il formulario predisposto, schede monografiche inerenti specifici conflitti ambientali che, previa validazione da parte dell’equipe di ricerca del CDCA, entreranno a far parte della mappatura visibile sulla home page dell’Altante.

 

In tal senso il portale mira ad essere non solo un archivio in continua crescita, ma strumento di produzione diffusa di documentazione, di partecipazione cittadina e di messa in rete di realtà territoriali oltre che strumento di visibilità e denuncia dei fattori di rischio ambientale presenti da nord a sud del paese.

 Contributors

Le schede contenute nell’Atlante sono state realizzate da ricercatori universitari, giornalisti esperti di tematiche ambientali ed attivisti, a stretto contatto con le realtà territoriali attive sui singoli casi. Contengono inoltre una nutrita bibliografia utile ad approfondire ogni aspetto tematico o specifico del singolo conflitto.

 L’Atlante Globale dei conflitti: EjAtlas

 L’Atlante italiano è stato realizzato nell’ambito del progetto europeo di ricerca Ejolt, finanziato dalla Commissione europea (7° Programma Quadro, DG Ricerca) che ha coinvolto per 5 anni di lavoro su conflitti e giustizia ambientale oltre 20 partner internazionali tra università e centri studi indipendenti. Il progetto (www.ejolt.org) ha elaborato report e raccomandazioni per la commissione europea sulle normativa ambientali e la gestione delle risorse e costruito l’Atlante Globale della Giustizia Ambientale, contenente circa 1.400 casi di conflitto in tutto il mondo, alla cui elaborazione il CDCA ha partecipato attivamente. L’atlante globale è consultabile alla pagina www.ejatlas.org.

 L’Atlante italiano si configura come corposo focus paese della mappatura globale, coordinato dall’equipe di ricerca del CDCA e realizzato in lingua italiana per permetterne la fruizione all’interno del territorio nazionale.

 Per informazioni e contatti stampa:

maricadipierri@asud.net

+39.348.6861204

www.cdca.it

www.ejatlas.org

www.ejolt.org

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26 risposte a L’Atlante dei conflitti ambientali

  1. Francesco scrive:

    o che bello, finalmente il Male esce allo scoperto!

    😉

  2. roberto scrive:

    “L’Atlante italiano è stato realizzato nell’ambito del progetto europeo di ricerca Ejolt, finanziato dalla Commissione europea (7° Programma Quadro, DG Ricerca)”

    prego, non c’è di che!
    perfido eurocrate

  3. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “rivorrei i miei soldi, grazie”

    A parte il fatto che ovviamente la pensiamo in maniera diametralmente opposta sul tema, credo che possiamo concordare sul fatto che oggi le lotte “ambientali” (in senso molto ampio) siano la forma principale di impegno politico dei nostri tempi.

    Certo, ci sono ancora alcune grandi manifestazioni sindacali che certamente portano in piazza più persone, ma stiamo parlando di un impegno capillare, quotidiano di tante persone, con conoscenza di causa.

    Ora, proprio perché ciascuno di noi ha un proprio “ambiente”, queste innumerevoli lotte, di cui solo in Italia ce ne sono certamente diverse migliaia e addirittura forse qualche decina di migliaia, sono sconosciute al di fuori appunto del loro “ambiente”, eppure sono di grande importanza nel loro insieme.

    Insomma, mi sembra giusto che le istituzioni se ne occupino (poi si può pensare tutto il male che si vuole delle istituzioni nel loro complesso).

    • Francesco scrive:

      ma io penso tutto il BENE delle istituzioni

      è dei comitati locali che diffido più ancora che delle suore statunitensi o dei teologi di famiglia cristiana

      😉

    • Francesco scrive:

      poi, io non credo di pensarla in maniera opposta, è che non parto da un pregiudizio negartivo su qualsiasi iniziativa:

      >> dalle zone di sfruttamento petrolifero alle centrali a carbone, dai poli industriali all’agroindustria, dalle megainfrastrutture alle discariche,

      mettere insieme con disinvoltura tutte queste “grandi inziative” sotto l’etichetta “male” mi pare paranoico

      hai mai pensato a provare a sopravvivere senza petrolio, senza centrali elettriche, senza industrie, senza agricoltura “industriale”, senza infrastrutture, senza discariche?

      ciao

    • PinoMamet scrive:

      Trovo giusta la rivendicazione del diritto allo studio, giusta l’idea di abbandonare l’INVALSI, ma sbagliata l’idea della valutazione della didattica da parte degli studenti (e che ne sanno?), dotato di buone intenzioni, ma nel complesso disastroso, il piano di riforma dei cicli proposto.

      • Francesco scrive:

        sapevo di poter contare sul di tempo, per trovare qualcosa di buono anche in quella roba lì!

        🙂

        PS perchè non ti piace l’INVALSI?

  4. Francesco scrive:

    Non so per voi ma uno dei tesor di questo blog è che è bello anche trovarsi in disaccordo!

    Ciao

  5. Moi scrive:

    A proposito di “impegni da engagés nel proprio piccolo”, ecco a voi …

    Federica, la Passiunèria di Ninéin : -) :

    http://www.tempi.it/dare-la-vita-per-salvare-i-maiali-dai-salumifici-vocazione

    Federica, 41 anni, la vede così:

    “Ci sono persone che aiutano i bambini o gli anziani o i popoli dei paesi in via di sviluppo. Io ho una vera passione per gli animali. La mia ambizione nella vita è salvare i maiali. È come una vocazione”

    Ogni maiale ha un nome perché «sono tutti diversi» e «anche bendata potrei riconoscere i grugniti di ognuno»: Bombi, Yoda, Kibo, Ginger, Spartacus, «come il gladiatore che guidò la rivolta degli schiavi». Bombi ora però non c’è più, come Pepita, Paco, Pedro, Lillo e Camillo. Tutte «stelle cadenti che hanno illuminato le nostre vite e, in un attimo, soffiati via come il vento».

    [cit.]

    http://www.bbc.com/news/magazine-31762555

    [in English !]

    D’altronde, caro Zeta, da quando la BBC ha voluto Luciano (aveva accompagnato Cristian in Erasmus a Londra, poi durante un comizietto in dialetto in Hyde Park …) come Direttore … ‘sa vut ch’ at dégghia ?!

  6. Moi scrive:

    Ms Federica Trivelli :

    https://www.youtube.com/watch?v=JjbNzsAwTN0

    Oink! This woman saves PIGS from the slaughterhouse

    ————–

    PS

    Has she ever read George Orwell’s Animal Farm novel ?

    https://www.youtube.com/watch?v=DsU3CdQdhWs

    Animal Farm is a 1955 British animated film by Halas and Batchelor, based on the book Animal Farm by George Orwell. It was the first British animated feature to be released (Handling Ships, a Royal Navy training film, was produced earlier, but due to its purpose did not receive a formal theatrical

    ********************************

    Brave animals: Pigs jump from moving truck to escape slaughterhouse

    https://www.youtube.com/watch?v=Yh8Fp72Spe4

    • Moi scrive:

      We’ve heard of people rescuing dogs, cats or horses, but this is on a whole other level: since 2010, Federica Trivelli has rescued pigs at her farm in northern Italy. Trivelli, who opened “The Little Animal Farm” in 2010, currently has about 20 pigs, saying she rescues the oft-rotund mammals because pigs are “always last” when it comes to conditions animals are kept in.

      [cit.]

      • Francesco scrive:

        se vai sulla NBQ, c’è una ferocissima guerra civile contro il Langone del Foglio (uno dei miei maitre a penser preferiti) sul tema del mangiare carne!

        pare che alla Bussola ci sia qualche catto-vegetariano molto offeso

        😀

        PS oggiè venerdì di Quaresima, magro per gli adulti sani

  7. MOI scrive:

    @ FRANCESCO

    Un altro (!) argomento “divisivo” sulla NBQ è la questione della (presunta ?) Più Antica Professione del Mondo …

    In teoria, il Proibizionismo Assoluto (!) NON è mai stato Cattolico. Però è vero che in certi ambienti non sono mai mancate delle Frange Savonarolesche-Protestantoidi che odiano il Peccatore anziché il Peccato (spiace dirlo, ma Don Benzi era così …fosse stato egli Protestante, non avrei avuto nulla da ridire) ; ma questa NON è la Tradizione della Chiesa Cattolica … almeno fino agli Anni Cinquanta: poi “si è aperta al Mondo”; a unilaterale, passivo discapito della propria identità e coesione a fronte della Modernità e Postmodernità.

    Comunque _ @ TUTTI _ perché “adottare a distanza” un “cinnino” …

    http://www.all4animals.it/2013/12/16/a-natale-perche-non-adottare-a-distanza-un-maiale-salvato-dal-mattatoio/

    https://www.facebook.com/events/493689814042113/

    … se puoi fare la stessa cosa con un bel “ninazzino” ?

  8. MOI scrive:

    Un altro modo d’intendere l’ Adozione a Distanza dei Maiali

    http://www.pubblicitaitalia.com/eurocarni/2011/1/10345.html

    … probabilmente ha più sèguito.

  9. Miguel Martinez scrive:

    Per Francesco

    “PS perchè non ti piace l’INVALSI?”

    Tra i mille motivi, immaginati applicare lo stesso test nell’Istituto Tecnico per Periti Sfasciacarrozze della periferia di Napoli e nel Liceo Vivaldi di Milano.

    Ne verrebbe fuori che gli insegnanti a Napoli sono tutti degli incapaci e lavativi e non bisogna aumentare loro lo stipendio…

    • Francesco scrive:

      io avrei invertito le città dei due istituti … in ogni caso, immagino che ci sia qualche “parametro” che differenzia i test o la valutazione dei risultati in funzione del tipo di scuola

      pensa alle domande di scienza o di matematica fatte agli studenti di un classico o di un linguistico!

      ciao

  10. Miguel Martinez scrive:

    A proposito di “conflitti ambientali”, stamattina finalmente una bella notizia, che risveglia l’incoerentissimo e parzialissimo forcaiolo che c’è in me.

    Ma quando lo diranno che è un intero sistema che è così?

    “Corruzione, induzione indebita, turbativa d’asta ed altri delitti contro la Pubblica amministrazione, sono alcune delle accuse che hanno portato all’arresto del super-dirigente del ministero dei Lavori pubblici (ora consulente esterno) Ercole Incalza, uno dei quattro arrestati dell’inchiesta del Ros e dei dei pm fiorentini Giuseppina Mione, Luca Turco e Giulio Monferini. Gli altri sono gli imprenditori Stefano Perotti e Francesco Cavallo, e Sandro Pacella, collaboratore di Incalza. Gli indagati sono oltre 50, fra loro anche dei politici che, sottolinea l’Ansa citando fonti vicine alle indagini, non sarebbero “di primissimo piano”. Nel mirino la gestione illecita degli appalti delle cosiddette Grandi opere per quello che i magistrati definiscono un “articolato sistema corruttivo che coinvolgeva dirigenti pubblici, società aggiudicatarie degli appalti ed imprese esecutrici dei lavori”.

    Le ordinanze di custodia cautelare sono in corso di esecuzione dalle prime ore di questa mattina a Roma e a Milano da parte dei militari dell’Arma che stanno anche effettuando in diverse regioni un centinaio di perquisizioni di uffici pubblici e sedi societarie riconducibili agli indagati.

    Uno degli imprenditori arrestati vive a Firenze ed è titolare di una società di ingegneria impegnata in alcuni grandi lavori, come Tav Firenze, City Life e Fiera Milano, Metro 5 Milano, Fiera di Roma, Autostrada Salerno Reggio Calabria. L’inchiesta nasce dagli appalti per l’Alta velocità nel nodo fiorentino e per il sotto-attraversamento della città. Da lì l’inchiesta si è allargata a tutte le più importanti tratte dell’Alta velocità del centro-nord Italia ed a una lunga serie di appalti relativi ad altri Grandi Opere, compresi alcuni relativi all’Expo.

    Ercole Incalza è una figura di primissimo piano nell’ambito del ministero dei Lavori Pubblici. Arrivato nel 2001 come capo della segreteria tecnica di Pietro Lunardi (governo Berlusconi), è rimasto alle Infrastrutture per quattordici anni, attraversando sette governi: è passato attraverso Antonio Di Pietro (governo Prodi), fino a Lupi, con il governo Letta e poi con il governo Renzi.

    I carabinieri del Ros stanno eseguendo decine di perquisizioni nei domicili degli indagati e anche negli uffici di diverse società tra cui Rfi e Anas international Enterprise. In primo piano nell’indagine, i rapporti tra il manager dei lavori pubblici Ercole Incalza e l’imprenditore Stefano Perotti cui sarebbero state affidate nel tempo la progettazione e la direzione dei lavori di diverse grandi opere in ambito autostradale e ferroviario, dietro compenso.”

    • Francesco scrive:

      ho pensato a te quando ho letto i titoli!

      aspetto di capire se hanno trovato il classico magna magna che fa durare ogni lavoro in eterno senza esito o il solito giudice a caccia di prime pagine

      ciao

  11. MOI scrive:

    … Perché tutto ‘ sto “Silenzio Assordante” [cit.] sui Diritti dei Ninazzini ?!

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