Musulmano che ride, musulmano in galera!

Leggo questa notizia, che ricorda i tempi gloriosi di Pollari e di Magdi Allam.

Il tempo stringe, comunque ho accumulato una discreta esperienza in materia di come funzionano queste storie, sempre uguali.

La prima è che le migliori cartucce, gli investigatori le sparano al momento della Conferenza Stampa con cui annunciano le loro retate. Insomma, possiamo essere ragionevolmente sicuri che non ci sia nulla di più grave di ciò che compare nell’articolo. Un articolo in cui non leggiamo una riga sull’uso di armi o sulla preparazione di alcun ordigno.

Sappiamo che gli arrestati, anzi “i personaggi di spicco del terrorismo internazionale”, non avevano alcun obiettivo preciso per gli ordigni che non stavano preparando.

Sappiamo che facevano escursioni sull’Etna.

Sappiamo che secondo gli investigatori, uno degli arrestati gestiva un call center – che mi sa tanto è un phone center, cioè un posto in cui stranieri di ogni provenienza telefonano a casa e guardano Internet – dove qualcuno avrebbe passato del tempo a guardare video (non oscurati evidentemente in Italia) dove si parlava dell’Iraq.

Sappiamo che gli arrestati provavano “avversione” per l’Italia e per gli Stati Uniti.

Sappiamo che secondo gli investigatori, qualcuno avrebbe visto uno degli indagati mentre rideva. Proprio così. Vi ricordate la storia dei Musulmani che Non Sanno Ridere per le vignette sul Profeta? E adesso che ridono… carcere fino a quindici anni (associazione con finalità di terrorismo internazionale) più quattro (istigazione all’odio razziale) per due reati che di bello hanno il fatto di poter sussistere senza alcuna base più concreta di una finalità, di una istigazione o di un sentimento di odio.

Ora, godetevi le ferree certezze e la mancanza di verbi al condizionale dell’articolo.

Andria, arrestati terroristi islamici: ridevano del crollo di chiese a L’Aquila

ANDRIA – Il gruppo terroristico islamico arrestato la mattina del 30 aprile in Puglia incitava alla jihad e al suicidio. Rideva del crollo delle chiese causato dal terremoto de L’Aquila del 2009. Avevano base ad Andria, in Puglia, e campi di addestramento nelle zone impervie del vulcano Etna, in Sicilia.

Secondo gli investigatori, il gruppo non aveva in mente obiettivi precisi ma stava genericamente programmando di compiere un attentato contro una chiesa in Puglia. Secondo gli investigatori il capo della cellula sarebbe Hisni Hachemi Ben Hassen, Imam tunisino arrestato in Belgio. L’Imam gestì fino al 2010 un call center ad Andria. 

ARRESTI TRA PUGLIA E BELGIO –terroristi di una cellula islamica sono stati bloccati in Puglia dai carabinieri del Ros la mattina del 30 aprile. La Procura di Bari ha emesso 6 ordinanze di custodia cautelare per personaggi di spicco del terrorismo internazionale. Le accuse sono per associazione di terrorismo internazionale e istigazione all’odio razziale

Gli arresti riguardano persone che vivono in Italia è diretta dal sostituto procuratore di Bari, Renato Nitti, ed è stata avviata nel 2007, tramite il monitoraggio di alcune attività dei migranti e tendendo d’occhio i loro call center e internet point.

JIHAD E SUICIDI – La cellula islamica incitava infatti alla jihad e agli attentati suicidi in occidente e nelle zone di guerra. Gli arresti sono stati eseguiti sia in Italia sia all’estero. Secondo le indagini gli appartenenti alla cellula avevano dei rapporti molto stretti con personaggi importanti del terrorismo internazionale e in diverse occasioni avevano mostrato un acceso antisemitismo e una avversione per i paesi ‘infedeli’ tra cui gli Stati Uniti e l’Italia. Le indagini hanno permesso di accertare una diffusa attività di proselitismo e indottrinamento verso in nuovi affiliati che veniva svolta anche con documenti audio e video che esortavano a compiere azioni suicide.

“RIDEVANO DELLE CHIESE CROLLATE A L’AQUILA” – Da alcune intercettazioni telefoniche, infatti, emerge che gli indagati esultarono per la distruzione di numerose chiese nel terremoto avvenuto nel 2009 in Abruzzo. In quella circostanza, inoltre, gli indagati criticavano aspramente perché inopportuno il proposito della comunità musulmana residente in Italia di contribuire agli aiuti per i terremotati, con i fondi raccolti per il sostegno della comune causa islamica.

CAMPI DI ADDESTRAMENTO SULL’ETNA –  La cellula terroristica islamica che aveva base ad Andria organizzava anche campi di addestramento sull’Etna, per preparare gli adepti ad azioni di terrorismo internazionale in zone di crisi.

Nel call center si cercavano sul web video dimostrativi pubblicati nei forum jiadisti attraverso i quali gli aspiranti ‘martiri’ della guerra santa imparavano a confezionare ordigni esplosivi e a usare armi da fuoco e venivano reclutati nuovi volontari da avviare dai campi di battaglia in Afghanistan, Yemen, Iraq e Cecenia. Il gruppo sosteneva le proprie attività attraverso una raccolta fondi fatta in rete e secondo canali tradizionali.

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124 risposte a Musulmano che ride, musulmano in galera!

  1. lanzo scrive:

    Ricorda la storia dei palestinesi che esultavano per il crollo delle “torri gemelle” – mai naturalmente menzionare la terza, crollata per conto suo. Brrr !

    • Francesco scrive:

      Yawn!

      • PinoMamet scrive:

        Io la sapevo con gli israeliani che esultavano…

        appello ai complottisti di tutto il mondo: mettetevi d’accordo sulla ricetta, altrimenti ‘sto complotto non viene mai bene!

        • Francesco scrive:

          è un perfetto complotto ex-post, multi-funzionale, ergonomico, adattabile a clienti di ogni parte del mondo e fascia di reddito

          ti servono dei pugliesi che ridono? dei veneti? dei bergamaschi? non hai che da chiedere

        • Peucezio scrive:

          La notizia dei Palestinesi che festeggiavano veramente non c’entrava nulla col complottismo: probabilmente la stai confondendo con gli israeliani danzanti di Blondet.

        • PinoMamet scrive:

          Mi sa che hai ragione…
          ma per tutti i tipi di festeggiamenti, di buono o di cattivo gusto che siano, vale la battuta di Sharon Stone in quel filmaccio famoso perché vi avrebbe mostrato il pelo pubico:
          “Vuole incriminarmi per fumo?”

          😉

  2. Rock & Troll scrive:

    Nel momento in cui abbiamo dei pazzi anche in Italia che sparano alle forze dell’ordine, notizie del genere invece non possono che far piacere.
    Già abbiamo i nostri assassini, perché dobbiamo accollarci pure quelli stranieri?

    In tutti questi casi mi vengono in mente le saggie parole del Doctor Angelicus, a cui già ottocento anni fa la grazia divina aveva mostrato con chiarezza i termini della questione, alla faccia dei buonisti odierni (di sinistra, e buoni solo con immigrati e teste di asciugamano):
    « Come è lecito, anzi doveroso, estirpare un membro malato per salvare tutto il corpo, così quando una persona è divenuta un pericolo per la comunità o è causa di corruzione degli altri, essa viene eliminata per garantire la salvezza della comunità »
    (Summa theologiae II-II, q. 29, artt. 37-42.)

    Solidarietà alle forze dell’ordine.

    • PinoMamet scrive:

      Ma Peitti la pensava esattamente come il Doctor Angelicus…
      poverinmo, vuoi metterlo in carcere per il reato di teologia?
      😉

      • Ritvan scrive:

        —Ma Peitti la pensava esattamente come il Doctor Angelicus…
        poverino, vuoi metterlo in carcere per il reato di teologia?:-) PinoMamet—

        🙂 🙂 🙂

        P.S. Per caso, vorresti imbastire un dibbbbbbattito teologico con Rock&Troll?!

        • PinoMamet scrive:

          Io no, per carità, ma non mi dispiacerebbe assistere allo spettacolo:
          match teologico tra Rock&Troll e vero teologo cattolico..

          (ma musulmano o ebreo farebbe lo stesso…)

          e vedere quanti secondi dura il buon Rockino! 😀

      • Moi scrive:

        “Luigi Preiti” … mi sembra strano che uno, come si dice, “prenda su” dalla Calabria fino a Roma per un attentato e arriva a sparare durante (!) il Giuramento quando nessuno dei suoi bersagli può essere a tiro !

        • PinoMamet scrive:

          Ma non si è preso su dalla Calabria, mi sa che si è preso su da Alessandria; il ragionamento non cambia, comunque.
          Però mi pare probabile che credesse che fosse una giornata propizia per beccare qualche politico, casomai era male informato sull’ora.

          Immagino si aspettasse una di quelle scene che si sono viste mille volte alle Iene o altri programmi similari, con un tizio che si avvicina al politico di turno e gli fa una domanda o lo prende in giro, con lo differenza che lui voleva sparargli.

          Non mi torna tanto che, visto che non trovava i politici, non si sia fatto un giretto per Roma, letto un giornale scoprendo che erano intenti a votare, e tornato più tardi, anziché sparare sui primi due carabinieri.

          Forse era snervato e non più tanto padrone di sè stesso.

    • Francesco scrive:

      >> quando una persona è divenuta un pericolo per la comunità o è causa di corruzione degli altri

      è questa parte che mi manca, nel caso in questione

    • Peucezio scrive:

      Questa è fantastica.
      Premesso che non mi stanno molto simpatici dei mussulmani che ridono per le chiese crollate all’Aquila (ma, ammesso sia vero, non è una cosa da detenzione), in pratica il ragionamento di R&T è: un calabrese disoccupato ha sparato ai carabinieri perché ce l’aveva coi politici, quindi è bene mettere in galera qualche islamico.
      La prossima volta che un napoletano fa uno scippo facciamo una retata contro i buddisti?

  3. PinoMamet scrive:

    Per i crolli de L’Aquila hanno riso diverse persone, che non mi risulta siano in carcere per terrorismo:
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01/19/prefetto-iurato-rideva-e-fingeva-commozione-per-vittime-del-terremoto-dellaquila/474340/

    (copio e incollo da “Il fatto quotidiano” semplicemente perché è il primo link che ho trovato)

    • Ritvan scrive:

      Caro Pino, per come la vedo io la critica va indirizzata solo al titolista della testata online. Infatti, dal titolo “Andria, arrestati terroristi islamici: ridevano del crollo di chiese a L’Aquila” sembra proprio che i suddetti “terroristi islamici” siano stati arrestati proprio per quelle risate – vere o presunte che fossero – di tanti anni fa. Invece, quando uno legge l’articolo per intero si accorge che non è esattamente così e che a carico degli arrestati ci sono accuse ben più – è proprio il caso di dirlo – serie. Poi, che queste ultime siano o meno confermate dal processo è un altro paio di maniche…..

    • Francesco scrive:

      pessimo indizio a tuo carico, che abbia trovato per primo quel link!

      😀

  4. Miguel Martinez scrive:

    Per Rock & Troll

    “teste di asciugamano”

    Quel teste di asciugamano ha lo stesso rapporto con raghead che ha il Carabiniere Gargiulo di Pozzallo con il Cecchino Americano del Montana.

    • PinoMamet scrive:

      Verissimo!
      Che poi qualcuno mi dovrà spiegare questa cosa dell’importazione dell’umorismo becero USA… che senso ha?
      L’umorismo becero si basa sul più elementare senso di appartenenza: la battuta in dialetto, per dire, che funziona con chi parla lo stesso dialetto e si sente subito parte del clan.
      Petrolini che faceva la macchietta del turco, con tutte le rime in -ano (come diceva lui stesso) funzionava col suo pubblico.

      ma tradurre, bene o male, una battutaccia USA, no, non funziona. Non cementa alcun sentimento di appartenenza comune col pubblico, che non sia il pubblico dei nerd da forum, e perciò dà una generica idea di lontananza dalla “vita vera” e dalla “gente”, che è il contrario di quello che dovrebbe cercare un “becerista” che si rispetti.

    • Peucezio scrive:

      Dalle mie parti si direbbe Pèzzangàpe. C’era anche uno con un soprannome così, anche se in realtà non aveva qualcosa di simile a una kefiah ma piuttosto una pezza che copriva solo parte del cuoio capelluto, dove aveva una qualche ferita o non so che.
      A proposito, Miguel, tu che t’intendi di lingue orientali, kefiah e kippah hanno la stessa etimologia?

  5. Francesco scrive:

    a me questa cosa dei campi di addestramento così lontani mi puzza … non è che c’è una storia di donne?

    “cara, sai, si erano inceppati i detonatori e abbiamo fatto tardi, sai com’è quando ci si diverte il tempo vola, poi un’eruzione, uno sciopero dei traghetti, questi italiani non hanno ancora costruito il ponte, farò tardi, diciamo che arrivo martedì, tu intanto apri lo stesso il negozio, ok?, bacio bacio”

    e invece sono lì con la bella gestrice del “campo di addestramento” aka “villetta con agrumeto” sulle pendice dell’Etna …

    😉

  6. Miguel Martinez scrive:

    Per Ritvan

    “Caro Pino, per come la vedo io la critica va indirizzata solo al titolista della testata online”

    Al di là della specifica questione, qui c’è un male tipico del giornalismo italiano.

    Si prende un comunicato stampa (in questo caso della Questura, ma potrebbe pure essere di un’azienda, di un truffatore qualunque, di un partito politico qualunque), senza precisare che è tale; e lo si pubblica senza intervenire minimamente.

    Fosse almeno per mettere i verbi al condizionale (“si sarebbero addestrati”, ecc.).

    E non si fa alcuna ricerca e non si pone minimamente in dubbio il comunicato, da chiunque provenga, né si fa alcun controllo.

    Un criterio importante è la sicurezza che le persone coinvolte non siano in grado di reagire, cosa ben più importante della loro ideologia.

    Ecco perché si attaccano allo stesso modo musulmani e razzisti pezzenti, zingari e neonazisti, punkabestia, anarchici, tifosi da stadio, eccetera: non è per favorire questa o quella causa, ma perché si sa che non sono in grado di fartela pagare.

    • Peucezio scrive:

      “Al di là della specifica questione, qui c’è un male tipico del giornalismo italiano.”

      Questa però è una questione interessante: per quello che ne sai, questo modo di fare giornalismo è tipico solo dell’Italia o dell’Occidente (o del mondo) attuale in genere?

  7. mirkhond scrive:

    Poiché lo spazio commenti precedente è chiuso, volevo solo aggiungere che concordo con Pino e Francesco su Madre Teresa di Calcutta.
    Sul resto, taccio, non avendo argomenti per capire cosa sia esattamente successo….
    Quale che siano le motivazioni di chi compie o viene accusato di compiere (o preparare) attentati terroristici, si ottiene solo l’alzare il livello di guardia e rendere più difficili le critiche ai governi e ai sistemi di potere…..

    • Moi scrive:

      http://www.focus.it/community/cs/forums/thread/322512.aspx

      … dite che Focus è foraggiato dalla UAAR ?!

      • mirkhond scrive:

        Moi, scusa, ma alcune obiezioni mi sorgono spontanee:
        1) Se Madre Teresa fosse stata atea perché ha preso i voti?
        Per sistemarsi?
        Se sì, avrebbe potuto benissimo CONTINUARE a fare la suora insegnante di uno dei più ESCLUSIVI college cattolici per ragazze ricche di Calcutta. Una specie di Royal Saint Paul School di Candy Candy, per fare un paragone appropriato…
        E invece questa suorina, questo “topo albanese” come la definì con disprezzo Paolo Villaggio, per 50 anni, decide di vivere negli slums di Calcutta e di aiutare gli ultimi, i rifiuti dei rifiuti umani, gente scartata pure dai paria….
        E tutto questo per….fare una vita da nababba miliardaria?
        2) Il tuo caro Hitchens per queste sue rivelazioni PREGIUDIZIEVOLI, fu ascoltato anche dal Vaticano come avvocato del diavolo, durante la causa di beatificazione della presunta lestofante….
        3) Infine, la cosa più strana che sembra SFUGGIRE a coloro che danno credito a ciò che disse la buonanima di mr. Hitchens, è l’atteggiamento del GOVERNO INDIANO.
        Ora, sappiamo benissimo ch non solo l’Unione Indiana è paese a MAGGIORANZA NON CRISTIANA, ne men che mai cattolica, ma è GOVERNATA DA NON CRISTIANI.
        Dunque se anche 1/10 delle accuse lanciate contro Madre Teresa e le sue Missionarie della Carità fossero comprovate, non credi che GOVERNO e MAGISTRATURA indiane non sarebbero intervenute?
        Non credo che una grande potenza NON cristiana, tributi funerali di STATO ad un’avventuriera a caccia di denari per scopi tutt’altro che caritatevoli…
        4) Era antiabortista?Antidivorzista? Esaltava la sofferenza come porta del Cielo?
        Embé che c’è di tanto strano, visto che si tratta della NORMALE dottrina cristiana?
        Dottrina che possiamo rigettare come DISUMANA, e chi scrive NON riesce a riconciliarsi con Santa Madre Chiesa, proprio sulla questione dell’eutanasia…..
        5) Prendeva soldi da dittatori e loschi figuri?
        Anche Don Bosco (1815-1888) lo faceva, aggiungendo “ricatti” ai capezzali dei moribondi RICCOIDI, assicurando preghiere per il Paradiso, in cambio di CONCRETI AIUTI ECONOMICI per i suoi ragazzi di Valdocco, tutti figli della Torino del degrado e dell’emarginazione….
        Naturalmente, gli hitchens piemontesi di allora, dicevano che l’era pì rich chel mar.
        Già, uno strano ricco, che quando morì, possedeva soltanto la sua logora tonaca e due vecchi scarponi da contadino..
        6) I difetti dell’opera assistenziale di Madre Teresa.
        Renzo De Felice nel suo primo volume sulla biografia di Mussolini, afferma che il futuro duce, di padre ateo socialista e di madre cattolica, a 10 anni, fu mandato per un anno a scuola dai Salesiani.
        Ora il futuro duce del fascismo, ricordava come nella mensa scolastica dell’istituto, ai bambini di famiglia ricca veniva servito pane fresco.
        Ai bambini di famiglia POVERA come erano i Mussolini, veniva servito il pane con le FORMICHE!
        E si era nel 1893 e Don Bosco era morto da 5 anni…
        Da ciò si dovrebbe dedurre che Don Bosco era un mascalzone, o non lo erano piuttosto CERTI suoi INDEGNI discepoli?
        7) Tutte queste accuse contro Madre Teresa provengono SEMPRE dalla STESSA fonte, e cioè il giornalista britannico Christopher Hitchens (1949-2011), noto FONDAMENTALISTA ATEO e OSTILE PER PRINCIPIO a QUALSIASI CREDO RELIGIOSO, da lui visto SEMPRE E COMUNQUE come OPPIO DEI POPOLI!

      • PinoMamet scrive:

        ” dite che Focus è foraggiato dalla UAAR ?! ”

        Focus non so, ma il filmatino è in effetti roba made in Hitchens, e uno dei commentatori dei commenti si firma come rappresentante di un “forum atei italiani”.

        Quello che mi infastidisce di certi commenti (oltre ai luoghi comuni) è l’incapacità di distinzione:
        Madre Teresa era una suora cattolica “e quindi” i suoi metodi erano sbagliati (“perchè le religioni speculano sulla sofferenza”… ma allora anche i movimenti marxisti, e, se vogliano, un po’ tutto…) e lei “ambigua”.

      • Salve.
        Moi scrive:
        «… dite che Focus è foraggiato dalla UAAR ?!»

        Ma quel video NON è postato da Focus, ma da un utente sul Forum di Focus.
        Attribuirlo a Focus è un po’ come attribuire a Martinez i commenti di Rock&Troll.

    • Peucezio scrive:

      Massì, tanto su chiunque c’è sempre qualche diffamatore di professione che deve gettare merda.

      • PinoMamet scrive:

        Concordo con Peucezio.

        Poi c’è tutto l’infinito filone degli “smerdatori storici” (“Cristo- Buddha- Bodhidharma- Confucio- Zarathustra- non è mai esistito / era un poco di buono”) curiosamente imparentato con quello dei “truzzificatori o cozzalonizzatori storici”
        (“nel Medioevo se la passavano così male che…”).

        Ma sarebbe un altro argomento, mi sa 🙂

      • Roberto scrive:

        Parole sante peucezio che bisognerebbe ricordare più spesso visto che viviamo in un epoca in cui basta dire “adoro i queen” per sentirsi rispondere “ma hanno suonato in Sudafrica! Ma freddy mercury avrebbe potuto fare di più per la lotta contro l’AIDS! Ma freddy mercury non ha lasciato nulla al suo compagno!”

        • mirkhond scrive:

          Come OSANO criticare il GRANDE Farrokh Boulsara in arte Freddy Mercury?
          Ora, canta davanti all’ALTISSIMO……
          ciao!

    • Peucezio scrive:

      Mirkhond
      A proposito dei commenti del precedente post:

      “Per Peucezio
      Ciò che mi sorprende positivamente di te (e ne abbiamo parlato anche qui a Bari), è quel tuo rapporto tormentato e conflittuale con la tua milanesità d’adozione.
      Quel tuo ostinarti a NON sentirti settentrionale, a mantenere i legami con l’avita patria “meridionale”, quel tuo essere amico di Salvini, ma nel CONCRETO del tuo pensiero, disprezzare i “valori” di una certa settntrionalità tipo Oneto e Agnelli.
      Disprezzo che non puo’ che farti ONORE.
      Ho come la sensazione che, se potessi, vorresti stabilirti a Bari per il resto della tua vita, anche se mia sorella, la prima volta che ti ha visto, mi disse:
      ” Sembra proprio un SETTENTRIONALE”, forse per la tua carnagione molto chiara….
      ciao!”

      In effetti apprezzo molte cose del nord Italia, essenzialmente in quanto partecipano dell’italianità e, per quanto paradossale possa sembrare, è il motivo per cui apprezzo persino la Lega. Ma effettivamente non mi sento per nulla settentrionale, malgrado, con brevi interruzioni, vivo qui da quando avevo due anni.
      E lo stabilirmi a Bari è tra le ipotesi in ballo e non è affatto un’eventualità remota. D’altronde l’ho già fatto vent’anni fa e non è stata un’esperienza negativa.
      Non mi vedo però ‘sta carnagione così chiara, semmai c’è il fatto che evito l’esposizione diretta al sole come la peste (d’altronde le mie frequentazioni di una spiaggia si contano nell’ordine di una volta ogni uno o due lustri), per cui ho quel tipico colorito grigiazzurroverde di chi, avendo una carnagione più olivastra che rosea, sta sempre all’ombra.

      • mirkhond scrive:

        Mi farebbe piacere se venissi a Bari….
        Almeno avrei qualche amico con cui scambiare quattro chiacchiere…
        Sulla carnagione chiara, sei in buona compagnia, e sempre mia sorella, tutte le volte in cui mi sento profondamente depresso, sogno di andare a vivere in Turchia (nel mondo arabo purtroppo la situazione internazionale non lo consente…), mi dice che ho i tratti di un FRANCESE, al massimo di un Osseto, ma nel Medio Oriente NON passerei inosservato…
        Eppoi, ho PAURA dei regimi polizieschi….
        ciao!

        • mirkhond scrive:

          Anch’io evito il più possibile l’esposizione al sole, e sono più di dieci anni che non vado a mare…
          Sia per la pelle chiara e una schiena piena di nei, e sia perché mettermi mezzo nudo con una mutanda davanti ad altra gente, mi ha sempre messo a disagio fin da piccolo…
          Se c’è un aspetto che più amo dell’Oriente Musulmano e non solo, è proprio quel COPRIRSI sia per gli uomini che per le donne….
          ciao!

        • PinoMamet scrive:

          ” mi dice che ho i tratti di un FRANCESE,”

          beh io conobbi in Italia degli arabi palestinesi che scambiai per spagnoli, e ne vidi in Israele altri decisamente chiari che sarebbero passati completamente inosservati in Francia o in Italia.
          Così come conobbi un algerino rosso che scambiai per olandese (ho un amico olandese per fare il paragone…)

          Per cui…

        • mirkhond scrive:

          Mio padre, negli ultimi anni della sua vita, era convinto che la nostra ascendenza patrilineare bitontina, potesse avere origini tra il Caucaso e l’Iran…
          Infatti molti miei parenti paterni avevano e hanno tratti armenoidi, ed io stesso pur essendo chiaro e non avendo il naso lungo, sono stato scambiato per armeno da un paio di persone, tra cui la mia dottoressa….
          Inoltre la lama (il fiume) che attraversa Bitonto, a Bari è chiamato Balice, ma a Bitonto è chiamato TIFLIS.
          Un ‘onomastica su cui mi interrogo da una vita, ma su cui non ho trovato a tutt’oggi documenti al riguardo.
          Alcuni dicono che deriverebbe da tuflos, parola di presunta origine cretese, e seguita da una corrente di pensiero locale che crede ancora scioccamente ad un’origine cretese (magari eteocretese degli Japigi).
          Cosa che NON trova conferme, negli studi e nelle poche testimonianze certe sugli Japigi, che invece sono molto più credibili e fondate sul lato ILLIRICO.
          Ma qui purtroppo, c’è gente che prova disgusto al solo pensiero di qualche REMOTA connessione agli Albanesi, purtroppo….
          Quanto infine agli Osseti, il nonno paterno di mio padre, assomigliava a Stalin.
          Che, almeno in parte, era di origine osseta, come pensano in Ossezia, e come affermò nel 1932 un antico compagno delle elementari del futuro dittatore sovietico, in un libro di memorie pubblicato in Germania, in esilio….
          ciao!

        • Peucezio scrive:

          Tiflis… ma come si pronuncia esattamente? Ho un dizionario bitontino, ma non riporta i toponimi.
          Quanto alla Turchia, c’è tantissima gente bionda…
          Comunque la Turchia è più occidentale di Bari (o lo sarà presto), insomma, di orientale non ha quasi nulla. Semmai ha qualcosa di balcanico-est-europeo, con una spruzzata di mediorientale più esteriore che altro.
          A Istanbul poi c’è una borghesia fighetta di arricchiti che quella di Bari in confronto è oro.

        • Andrea Di Vita scrive:

          Per mirkhond

          Forse non c’entra, ma…

          ”Tiflis” <— ''Tbilisi'' ?

          Ciao!

          Andrea Di Vita

  8. mirkhond scrive:

    “Un criterio importante è la sicurezza che le persone coinvolte non siano in grado di reagire, cosa ben più importante della loro ideologia.

    Ecco perché si attaccano allo stesso modo musulmani e razzisti pezzenti, zingari e neonazisti, punkabestia, anarchici, tifosi da stadio, eccetera: non è per favorire questa o quella causa, ma perché si sa che non sono in grado di fartela pagare.”

    Secondo Miguel Martinez, il M5Stelle potrebbe costituire l’antidoto ad una crescente involuzione antidemocratica pro-eurobanksteraggio?

    • Mauricius Tarvisii scrive:

      Il M5S è in via di liquidazione: tra qualche mese (massimo anno) sarà annientato.
      Agli italiani piace – checché ne dicano – il sistema attuale e continueranno a viverci all’interno. Anzi, più le cose andranno male e più gli italiani andranno a fare la coda da chi è oggi padrone del vapore per avere qualcosa, per vivere delle clientele che ti danno qualche briciola con una mano e toglierti tutto il resto con l’altra. Le clientele danno il massimo proprio nei momenti più duri…

      • mirkhond scrive:

        Temo che purtroppo, andrà come dici….
        Ci mancava pure l’attentato di avantieri a rafforzare questa cagata di governo….
        Siamo ad una nuova strategia della tensione?

  9. Moi scrive:

    @ FRANCESCO

    Guarda che l’ intercettazione “segnalata” da Pino è da anni che è stranota e ha fatto il giro del mondo ricoprendo di merda l’ Italia !

    @ PINO

    Hai assolutamente ragione sul tradurre le espressioni becere USA ! Direi che rientra nello stesso Miasma “Nerdico” Globalizzante e Piallante ;( dei “Memes”, degli Emoticons animati nonché del rinfacciare ai Cattolici l’ ipocrisia (presunta !) dell’ essere contro le “Coppie di Fatto” ma mangiare i gamberoni …

    • Francesco scrive:

      e con questo? ho forse contestato la veridicità dell’intercettazione? cade a fagiolo per questo thread e sta benissimo

      il che non mi toglie l’idea che Il Fatto sia una quota molto significativa del male che affonda l’Italia

  10. Miguel Martinez scrive:

    Per Peucezio

    “per quello che ne sai, questo modo di fare giornalismo è tipico solo dell’Italia o dell’Occidente (o del mondo) attuale in genere?”

    So che sei poco anglofono, ma ti segnalo un esempio straordinario della mentalità anglosassone, che per certi versi merita stima.

    Si tratta di un articolo uscito su un quotidiano in rete molto, molto liberal e filo-Obama.

    Il giornalista scrive a proposito di un ragazzo di 21 anni, attivista “bianco”, dichiaratamente simpatizzante di Hitler, che organizza ronde contro le presunte “violenze dei neri”.

    Immaginatevi un personaggio del genere nelle mani di un giornalista di Repubblica.

    E poi leggete la sobrietà e la correttezza di questo resoconto.

    http://www.thedailybeast.com/articles/2013/04/24/mostly-noise-riding-along-with-towson-s-white-pride-safety-patrol.html

    Notate l’incipit:

    “He should be the most hated man on campus. But even his would-be adversaries have only nice things to say about Matthew Heimbach, the 22-­year-old founder and leader of the Towson White Student Union (WSU), a non­-university-affiliated group that is doing its part to stop the “genocide against the European people.”

    Immagino l’incipit di un giornalista italiano:

    “A volte gli incubi ritornano. La sadica frusta delle guardie SS nei lager, l’orrore del nazismo, l’onda del male si rialza. Questa volta sotto la forma di un ghignante ventunenne grassottello, con gli occhiali, che Himmler avrebbe votato allo sterminio come un’offesa alla purezza della razza ariana. Ma per quanto ridicolo possa sembrare questa caricatura delle legioni di Adolf Hitler, non bisogna mai abbassare la guardia”.

    Al che chiedi, “Ho capito come la pensa lei, ma non ho capito qual è la notizia?”

    Il giornalista anglosassone deve raccontare una storia, non deve dimostrare di aver tirato un sasso anche lui.

    Un anglosassone – in linea di massima e senza fare generalizzazioni – non è investito della sacra missione di parlare solo male dei cattivi e bene dei buoni, pena diventare traditore, e contaminarsi anche lui con il male di cui parla.

    Non è pagato per costruire capri espiatori.

    Non si sente nel dovere di insinuare, di fare del sarcasmo gratuito, per compiacere gli umori del lettore.

    Ascolta, con un lieve sorriso – ma c’è un mare di differenza tra la delicata ironia dell’autore di questo articolo e lo spregio del giornalista italiano.

    E l’anglosassone è anche disposto a scrivere che non sta difendendo la civiltà dalla barbarie: forse il ragazzo di cui sta parlando non è importante.

    • Moi scrive:

      L’ AngloSassone fino agli Anni Cinquanta era compiaciutamente Becero e Razzista … poi l’ ha preso ex abrupto la “Cultura del Piagnisteo” [cit.]

      http://books.google.it/books/about/Culture_of_complaint.html?id=88UYAAAAYAAJ&redir_esc=y

      Ma poiché nell’ animo l’ AngloSassone è reconditamente e inestirpabilmente* ancora razzista esige dall’ Europa NON-AngloSassone che Essa si sobbarchi le Colpe degli AngloSassoni … tipo _ esempio classico_ stigmatizzare “negro” in Italiano come se fosse l’ equivalente di “negro” o “nigger” in Inglese. Cosa che NON lo era, ma lo è diventato per Imperialismo Culturale Taqiyato 😉 🙂 da Politically Correct !

      —–

      I romanzi dell’ AngloSassone (mica a caso !) Jack London su Zanna Bianca e Buck sono considerati di cripto-pedagogia: un Cane, per quanto sempre vissuto fra i Lupi, resterà un Cane … un Lupo, per quanto allevato come un Cane, resterà un Lupo.

      Un Pagano con le Divinità Viziose in Cima a un Monte, per quanto convinto che Gesù di Nazareth sia l’ Unico Dio fatto Uomo, resta un Pagano con le Divinità Viziose in Cima a un Monte … ecco, quindi, che cosa rende il Catttolicesimo così “altro” rispetto all’ Islam e ancor di più così “altro” rispetto all’ Ebraismo !

      Ecco perché _ piaccia o no _ un Musulmano Secolarizzato diventa “Integrato” e magari lo scambiano per un Cattolico Standard. 😉

      😉

      • PinoMamet scrive:

        Che poi, uno guarda i sud- e centro-americani, e ci vede un sacco di facce da indio, guarda i nordamericani e ne vede mezza (che poi salta fuori che è un immigrato latino…);

        e gli anglosassoni ancora la menano sugli spagnoli che hanno sterminato gli indios…

        insomma, voglio dire, non è che brillino sempre per obiettività…

      • Moi scrive:

        C’è persino chi dice che sarebbe razzista dire “Cinese” tirando a indovinare (per ovvie ragioni statistiche dalle probabilità più alte) un aspetto “Estremorientale” … sempre come se fosse “Chinaman” in AngloAmericano.

        Il grottesco è che “Cinese” in Italiano traduce “Chinese” Inglese … uno che cazzo deve dire, “Ciàiniiz” 😉 in Italiano ?!

        Oddio, qualche rara volta degli adolescenti che dicono “i Ciàina stanno aprendo negozietti dappertutto” li ho sentiti … ma appunto NON “Cinese”. Più che da “Razzista” l’epiteto “Ciàina” mi sembra molto da Minkiakid … quel tipetto umano che davvero (!) crede di metterti soggezione su internet inserendo un fotogramma di Star Treek con il Capitano Kirk che fa il “féisspàlm” 😉 !

    • PinoMamet scrive:

      Sicuramente hai ragione, ma fammi fare un po’ l’autarchico, va’…
      😉

      il fatto è che il lieve sorriso del giornalista anglosassone è molto più insultoso dei toni avvelenati e chiassosi del giornalista italico; toglie al “giornalato” (nel caso specifico, al giovanotto attivista bianco) la dignità, fosse pure quella del cattivo, e lo mette nell’ampolla di vetro, sotto formalina, del “caso umano”.

      Certo è un modo di dare la notizia più corretto; e dove i fatti sono più distinti dalle opinioni
      (non sempre, comunque: Mark Twain ci scrisse un saggio, sui suoi esordi giornalistici, citato in quel brano di Shamir sul Talmud, ricordi?; e “menzogna” era la parola chiave…).

      Ma un fatto non è mai semplicemente un fatto: è anche, quasi sempre, una persona, o più persone.

      Il giornalista italiano fa schifo, in genere (lessi non so più dove di certo famoso giornalista italiano che andò a incontrare famoso poeta italiano a cas sua, e poi scrisse delle galline che becchettavano all’aperto durante l’intervista; peccato che il poeta non aveva nessuna gallina, ma il giornalista ce le mise perchè secondo lui “ci stavano bene”. Se questo fosse un saggio accademico… o un articolo di giornale, dovrei andarmi a cercare i rispettivi nomi, ora).

      Fa schifo, ma non da mai, o raramente (e quando lo fa, fa ancora più schifo, ma sta imitando gli inglesi), l’idea di sentirsi superiore al livello dello “stronzo qualunque”, che è l’oggetto, o forse la vittima, dei suoi articoli.

      Direi che i latini e gli anglosassoni sono dei grandi incompresi vicendevoli.

      • PinoMamet scrive:

        Voglio citare la risposta di un tale da me ben conosciuto, che stava discutendo animatamente con un amico, all’osservazione di un’inglese lì presente che gli diceva di non gridare:
        “I’m not shouting, I’m italian!”

    • Peucezio scrive:

      Miguel:
      interessante. Ho dato uno sguardo alla versione tradotta (alla meno peggio) grazie a un’estensione di Opera. In effetti sembra più onesto.
      Sarebbe interessante capire donde nasce questo manicheismo italiano, per cui loo scopo è solo mettere nella casella del male o del bene.

      • amousonny scrive:

        A parte il fatto che non sono d’accordo sull’obbietività anglosassone, ho idea che il nostro manicheismo derivi dal bisogno del giornalista di mettersi in evidenza come “allineato”.

    • nic scrive:

      “Un anglosassone – in linea di massima e senza fare generalizzazioni – non è investito della sacra missione di parlare solo male dei cattivi e bene dei buoni, pena diventare traditore, e contaminarsi anche lui con il male di cui parla.”

      La CNN non é anglossasone?

    • Roberto scrive:

      Sono abbastanza d’accordo con miguel (poi certo esistono idioti e brave persone dappertutto) però limiterei il suo discorso ai giornali. Con la televisione (americana soprattutto) entra in gioco la questione spettacolo che spariglia in po’ le carte del giornalismo

  11. Moi scrive:

    “Teste di Asciugamano” ha lo stesso rapporto con “Raghead” che ha il Carabiniere Gargiulo di Pozzallo con il Cecchino Americano del Montana.

    Miguel Martinez

    —————————

    Ovvero il seguente rapporto :

    http://www.youtube.com/watch?v=8UFEmv9o420

  12. Miguel Martinez scrive:

    Per Mirkhond… non ho votato per nessuno, tantomeno per il M5S di cui non condivido l’ossessione per i “privilegi” dei parlamentari né la lotta al finanziamento pubblico dei partiti.

    Se votassi, vedrei i deputati come i miei avvocati in parlamento: devono essere bravi, con esperienza, attentissimi alle mie esigenze, e non vedo perché non dovrebbero avere gli stessi mezzi, e magari pure gli stessi lussi che si prende l’avvocato di una grossa azienda, se ci tengono.

    Però c’è del vero in ciò che dici, come dimostra questo intervento:

    “http://www.youtube.com/watch?v=QcP1N4ferTk&feature=youtu.be

    Ieri alla Camera è accaduto un fenomeno unico. Deputati che non devono rendere conto a nessuna lobby o partito si sono “permessi” di criticare le scelte dei ministri, hanno fatto i nomi di inciuciatori ventennali, chiesto conto di leggi anti-costituzionali, richiamato l’attenzione sulle parentele illustri e sui sostegni ai comitati d’affari. Cittadini liberi hanno restituito il nome alle cose e dignità al Parlamento. Hanno fatto opposizione. Un evento straordinario per il Parlamento italiano.

    “Dopo quanto esposto negli interventi del MoVimento 5 Stelle e sopratutto dopo i disastrosi risultati di questa classe politica alla quale voi appartenete da numerosi anni, come si può dare fiducia a questo Esecutivo? Negli ultimi decenni si è ammessa da più parti la mancanza di credibilità di questa classe politica che ora chiede la fiducia per l’ennesima volta, come se questa squadra di Governo venisse dalla luna, come se non fosse responsabile o corresponsabile di quanto finora avvenuto. Secondo noi tutto quello che oggi si prospetta agli Italiani, nasce da quella famosa frase: “Lo sa lui e lo sa l’onorevole Gianni Letta“ pronunciata da Luciano Violante durante un discorso alla Camera nel quale afferma di aver garantito, dal 1994, le televisioni di Silvio Berlusconi e di conseguenza di tutti i suoi interessi. Da allora tutti noi ci siamo posti le seguenti domande:

    Perché mai non si è fatta una SERIA legge anti-corruzione?

    Perché mai non si è votato nella giunta per le elezioni l’ineleggibilità di Silvio Berlusconi?

    Perché costantemente aumentavano i rimborsi elettorali arrivando a cifre da capogiro senza che nessuno si opponesse, e il tutto in completo disprezzo del referendum del 1993 che aboliva definitivamente il finanziamento pubblico ai partiti?

    Perché mai i manager delle grandi aziende pubbliche sono appartenuti sempre alle aree di riferimento di questi due partiti e hanno sempre lavorato con stipendi d’oro, liquidazioni astronomiche ed in cambio ci hanno lasciato aziende distrutte e svendute in barba alla fatica dei nostri genitori e dei nostri nonni?

    Perché non è stata mai, e dico mai, discussa alcuna legge di iniziativa popolare in Parlamento?

    Perché nel silenzio generale molto spesso l’esito dei referendum non viene rispettato?
    Perché mai il TAV, il Ponte sullo Stretto di Messina, la Gronda, tutte opere economicamente e ambientalmente insostenibili, hanno l’appoggio di questi due partiti?

    Vogliamo ribadire che noi NON siamo l’emergenza democratica di questo Paese, noi siamo la conseguenza della finta democrazia di questo Paese. Da oggi le emergenze si dovranno chiamare prima di tutto “conseguenze”, perché le conseguenze prevedono delle responsabilità da individuare. A proposito di responsabilità, vogliamo dire a tutti voi e agli Italiani e non che ci stanno ascoltando, che voteremo, favorevolmente quei provvedimenti che riterremo utili per il bene comune, quelli di reale cambiamento. Per il resto faremo un’opposizione seria, costruttiva, propositiva.” Riccardo Nuti, M5S Camera.”

    • Francesco scrive:

      scusa Miguel, ma la domanda non era “quelli del M5S sono delle scimmie malamente addestrate, intellettualmente limitate, molto bugiarde o molto ignoranti?”, mi pare

      eppure la citazione dimostra esattamente questo

      sarò vecchio e avrò visto il crollo della qualità dei politici dalla prima alla seconda repubblica ma questi nuovi qua sono decisamente peggio

      ciao

  13. Moi scrive:

    A proposito di discriminazioni “razziali” … i Leghistacci hanno anche insultato la Kyenge con l’ epiteto di “Zulù” ! La cosa è (almeno) triplamente triste:

    I

    Loro avevano intenzione inequivocabile di offenderla.

    II

    Lei è “integrata” e deve riconoscere l’ insulto come tale.

    III

    In realtà si parla di un Popolo (che magari, anzi sicuro, non è quello della Kyenge, ma poco importa …) , gli Zulù o “Zulu” (per favore, non criminalizziamo l’ uso o il non uso di un accento !) degno di tutto rispetto, di Grandi Guerrieri: persino i più beceri Vittoriani dovettero riconoscere il Valore di Re Shaka ! Ma su questo, lascio volentieri la parola al Dotto Mirkhond.

    ——

    PS

    Se insultano anche la Idem (ma non credo: è Tedesca, è Norrena quella, oh !) mi sa che Matteo Salvini uno smataflone da un fisico da Virago del genere se lo ricorderebbe per un bel pezzo ! 😉 🙂

    • Moi scrive:

      Ma come si propnuncia “Kyenge” ? Se (!) è un cognome Bantu dovrebbe essere “Chiènghe” … no ?

    • Francesco scrive:

      OADAM

      sugli Zulù, che sono fisicamente ben diversi e storicamente una elite guerriera e cazzuta, che li avessimo incontrati noi ai tempi miserabili del micro-impero

      però ribadisco che Salvini spara per far parlare di sè, credo che neppure ci pensi a quello che dice, anche perchè poi viene digerito dai giornalisti italiani

      a difesa dei quali, vi ricordo le nobili figure della De Zulueta e di Bil Emmott, spacciatori di idiozie e anglosassonissimi

      sigh

      • PinoMamet scrive:

        ” sugli Zulù, che sono fisicamente ben diversi e storicamente una elite guerriera e cazzuta ”

        un giorno capirò perché a “voi” (da definire meglio: non è solo gente di destra come te 😉 , ne conosco parecchi anche di sinistra…) piaccia questa roba dell’ elite guerriera, magari “fisicamente diversa”.

        Gli Zulu sono semplicemente un’etnia dell’Africa meridionale, di per sè non diversa da cugini come gli Xhosa ecc.

        Per motivi loro su cui non mi saprei addentrare, hanno creato un regno che ha avuto più fortuna di altri, lo hanno organizzato (anche militarmente, con strateghi di indubbio genio) e hanno avuto le solite storie di scissioni, migrazioni ecc.: le “migrazioni dei popoli Ngoni”, più o meno verso nord, di cui sono quasi sega, ma una delle poche cose che so è che in effetti (e qui torniamo in argomento con la ministra! 🙂 ) INTEGRAVANO i popoli conquistati, cosicchè alla fine dei guerrieri “zulù” che formavano i temuti “eserciti zulù”, probabilmente assai pochi erano zulù di sangue.

        e infatti a parte la lingua zulu vera e propria (isizulu, ‘na roba del genere) o le sue lingue sorelle o derivate (sindebele ecc.), qualcuno di questi famosi “popoli zulù” o per meglio dire ngoni, parla attualmente lingue del tutto diverse.

        Una specie di Romani o di Inca, se vogliamo: integravano, uniformavano il più che potevano, davano regole comuni ed erano bravi strateghi.

        Altro che “fisicamente diversi”! Questa è una roba da positivisti “coi baffi a manubrio”, direbbe Moi, che non regge alla prova dei fatti.

        • Francesco scrive:

          ma come! nei film, che formano il 99% della mia competenza, gli Zulù sono alti e muscolosi, tipici protogiocatori di basket!

          mentre sulle rive dello Zaire vivono bassotti e cicciotti, più modello “teletubbies”

          e lungo il Nilo meridionale sono altissimi, nerissimissimi, magri, e parlano poco

          non vorrai distruggere le mie scarse nozioni di come era l’Africa prima del colonialismo?

          😀

        • Moi scrive:

          @ Francesco

          Dimentichi i Masai Velocisti 😉 🙂 e i Vatussi Altissimi Negri della celeberrima canzone di Edoardo Vianello … negli Anni Sessanta “Altissimi Neri” sarebbe stato universalmente (!) interpretato come “Fascistoni Spilungoni” 😉 🙂 !

        • Moi scrive:

          http://it.wikihow.com/Farsi-Crescere-dei-Baffi-a-Manubrio

          Al Congresso della UAAR metterete soggezione, ma è l’ unico contesto ! 😉

  14. Moi scrive:

    “A volte gli incubi ritornano. La sadica frusta delle guardie SS nei lager, l’orrore del nazismo, l’onda del male si rialza. Questa volta sotto la forma di un ghignante ventunenne grassottello, con gli occhiali, che Himmler avrebbe votato allo sterminio come un’offesa alla purezza della razza ariana. Ma per quanto ridicolo possa sembrare questa caricatura delle legioni di Adolf Hitler, non bisogna mai abbassare la guardia”.

    [cit.]

    Due robe, due :

    1

    A livello stilistico è fighissimo ! 😉

    2

    Non mi sorprenderebbe affatto: è dal 1861 (!) che l’ Identità Nazionale TriColorata va avanti a Manicheismi … dagli Austriacanti ai Berlusconanti 😉 passando per tutti gli “Ismi” più “Isti” 🙂 che mente umana possa immaginare !

  15. mirkhond scrive:

    La FASULLA identità nazionale tricolorata…..

  16. mirkhond scrive:

    “A volte gli incubi ritornano.”

    Già.
    Solo che per un certo immaginario sono gli ormai defunti nazisti, mentre per tanta gente sono le politiche eurobanksteristiche di OGGI che ci stanno sprofondando nel baratro….
    C’è un forte aumento dell’impoverimento anche tra i ceti medi, quelli più indifesi dal crollo dello stato sociale…
    In questi giorni mi sto informando se l’eutanasia in Svizzera e Benelux, sia praticabile anche per i depressi e per coloro che sono a forte rischio povertà…..
    Da alcuni mi è stato detto che non è prevista per le suddette categorie, altri invece mi hanno inviato papielli in cui per prima cosa si chiedono SOLDI e 5xmille….
    La logica mercantile, anche sulle tragedie….

    • Francesco scrive:

      Mirkhond,

      l’eutanasia non è una tragedia, è un business, per questa gente. Diffida.

      E ti ripeto che nel baratro ci siamo messi noi, non ci hanno spedito i cattivoni europei.

      Non più di quanto uno che si è mangiato tutto al gioco possa incolpare gli strozzini che, buoni ultimi, gli hanno prestato soldi e ora li rivogliono.

      Basterebbe guardare i dati economici di PRIMA che la crisi scoppiasse per verificarlo.

      Ciao e tieni duro

      • mirkhond scrive:

        “l’eutanasia non è una tragedia, è un business, per questa gente. Diffida.”

        Su questo penso proprio che tu abbia ragione….
        Ecco perché dovrebbe essere riconosciuta dallo stato italiano, onde evitare queste speculazioni…
        Che dopo aver visto l’inizio di Porta a Porta ieri sera, e vedere quanta INESISTENTE solidarietà ci sia in Italia, che una coppia di coniugi di Messina, da due anni è costretta a vivere nella propria automobile, e poi senti le “rassicuranti” parole dell’ex ministro Sacconi, e certo che pensi che il suicidio assistito sia l’UNICA risposta…
        Perché sparare a dei LAVORATORI come ha fatto Preiti, non mi è mai piaciuto, e come tipico del terrorismo IDIOTA, ottieni solo l’effetto di santificare un governo di carnefici….
        Più gettare nel dolore un paio di famiglie che NON HANNO COLPA ALCUNA delle TUE tragedie…..
        ciao!

    • roberto scrive:

      sul baratro e chi ci spinge, a me piace ricordare
      – le 100 e passa ore di straordinario per il mese di agoso pagate nel 2011 dalla provincia di palermo ad un tizio che ha come mansione “spalatore di neve” (deve essere a causa delle forti nevicate su bagheria nell’agosto del 2011)

      e vari documenti della corte dei conti fra i quali il mio preferito è la relazione al parlamento sull’impatto dle fondo europeo di sviluppo sul mezzogiorno (relazione 2/10) in cui a pagina 68 si legge:

      “L’analisi di venti anni di gestione del Fondo europeo di sviluppo regionale nel
      Mezzogiorno ci consegna una storia di occasioni perdute; di impegni non mantenuti; di programmazioni velleitarie; di corriva ripartizione delle risorse finanziarie tra un numero eccessivo di interventi, “troppo spesso rispondenti a domande localistiche”; di ritardi ricorrenti, persino nella rendicontazione delle spese alla Commissione; di sistematica concessione di proroghe, talvolta disattese; di dissipazione di risorse finanziarie italiane ed europee; di perdurante incapacità di imparare dagli errori”

      (qui il testo completo della relazione, una fra le mille cosette istruttive che escono dalla corte dei conti) http://www.corteconti.it/export/sites/portalecdc/_documenti/controllo/sez_contr_affari_com_internazionali/2010/delibera_4_2010_e_relazione.pdf

      interessante pure la giurisprudenza dove si leggono frasi tipo
      “Al riguardo, il Collegio non può non constatare la sconcertante mancanza all’interno dell’A.S.L. di Pavia di qualsiasi forma di controllo interno idonea ad arginare o meglio ad interrompere gli indebiti rimborsi, così favorendo un fenomeno di illegalità dilagante sia per il numero di persone coinvolte, sia per il lungo periodo in cui le condotte illecite si sono realizzate (dal 2007 fino all’ottobre 2010)”…per un danno erariale intorno ai 700.000 euri dovuti ad gruppetto di tizi che si inventavano falsi invalidi (sentenza 102/2013)…il tutto in un paese che dice che i soldi per i veri invalidi non ci sono

      poi certo, l’eurobanksteraggio è brutto e cattivo, ma al baratro ci pensiamo da soli

  17. Moi scrive:

    http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/terrorismo-cellula-islamica-bloccata-puglia-incitava-jihad-attentati-suicidi-1546140/

    Andate a vedere i commenti a busso 🙂 :

    Lucifero probabilmente è Rockuzzo … Belzebù, con un simile acume, con quello stile non può essere che Ritvan ! … Oppure, chissà, un suo FanBoy che lo emula ! 😉 🙂

  18. Moi scrive:

    Oppure, chissà, Lucifero è Tortuga che prima ha lurkato qua … va be’ dài, tanto Belzebù (dài ch’è Ritvan !) lo pialla. 😉

  19. Leo scrive:

    Quello che mi preoccupa è come i media sappiano di poter raccontare qualsiasi balla ad una popolazione ormai disancorata da validi punti di riferimento.

    Interessante il “ritrovamento” del carrello con tanto di codice identificativo del boeing con ancora attaccata la corda con cui lo hanno presumibilmente calato in quel crepaccio.
    Loro sanno che la gente si berrà questo fatto tranquillamente.

  20. mirkhond scrive:

    “Zarathustra- non è mai esistito”

    Questa era (è?) l’opinione perfino di un grande studioso come Mario Liverani negli anni ’80…
    Già, però, come per il Monoteismo Ebraico, non sapeva spiegare l’altrettanto misterioso sorgere del Monoteismo Iranico, almeno tra IX e VII secolo a.C.

    • PinoMamet scrive:

      Su Zarathustra non sono ferrato, ma di altri personaggi storici mi pare proprio che la loro esistenza venga messa in dubbio per il gusto di farlo.

      Non ho dubbi per esempio sul fatto che il Mosè della Bibbia “non sia mai esistito”, perlomeno non come è descritto;
      ma non ho motivi seri di dubitare della storicità di Gesù Cristo (o di Bodhidharma, anche se di interesse solo per gli zenisti…) più di quanti ne abbia di dubitare della storicità di Eschilo o di Spartaco.

      Poi dove non arriva il dubbio, arriva la maldicenza (in questi decenni la vittima di turno è Maometto, ovviamente) o, appunto, la visione “truzza” della Storia.

      Che poi è figlia della rilettura marxista (“il proletariato ha sempre sofferto!”) mescolata alla reazione reazionaria (“ben gli stava!”) e definitivamente sputtanata dai costumisti di Hollywood…

  21. mirkhond scrive:

    Per Daouda

    Sui Pelasgi (che vedo, ti stanno molto a cuore 😉 ), purtroppo non ne so molto.
    Anzi mi piacerebbe saperne di più, visto che tutto ciò che NON è greco, ma è legato e ha rapporti con la Grecia, mi ha sempre affascinato…. 🙂
    Gli Japigi o meglio Japudi (Apudi in Osco, Apuli in Latino), come già affermato più volte, le prove più consistenti, li portano verso il mondo illirico, di cui costituivano l’appendice italico-adriatica.
    Nell’area tra il Tronto e l’Ofanto poi, dai secoli VI-IV a.C., bisognerebbe parlare di Osco-Illiri, dato che il più antico popolamento japudico/japigio di quest’area tra gli Appennini e la costa adriatica, venne travolto e occupato da genti osco-sabelliche provenienti dall’Umbria, e dalla Sabina, in cerca di pascoli e terre fertili e a causa del sovrappopolamento dell’ambiente appenninico.
    Se vai al Museo Archeologico di Ascoli Piceno, noterai come le sepolture fino al VI-V secolo a.C., sono in posizione rannicchiata come da noi e nell’area dalmata-quarnerina.
    Mentre DOPO quella data, in posizione supina, tipica delle tombe sannitiche.
    Per cui tra Tronto e Ofanto, dovette crearsi una vasta area meticcia, le cui attuali parlate ibride appulo-napoletane, sono state dovute alla latinizzazione di un sostrato PRElatino osco-illirico!
    Quanto al Messapico, non vi è accordo tra gli studiosi se possa davvero essere considerata una lingua illirica, o comunque pienamente illirica.
    Tra l’altro questa presunta lingua “pan-japigia” non ha lasciato ALCUNA iscrizione nella contigua e più settentrionale Peucezia, ne tantomeno in Daunia!
    Una cosa pare però certa, e cioè che Augusto nell’istituire la seconda regione italica, la denominò Apulia et Calabria. Dove Calabria era la Messapia-Salento (solo in epoca bizantina, nei secoli VII-IX dopo CRisto, la Calabria, gradualmente passa ad indicare il Bruzio, cioè la Calabria odierna)!
    E ancora oggi, a nord e a sud della linea Brindisi-Taranto possiamo ascoltare due parlate e due accentazioni MOLTO DIVERSE!
    Quella salentina infatti, è parte della famiglia linguistica di tipo siciliano, così come il calabrese centro-meridionale!
    Certo quest’ultima famiglia potrebbe essersi formata su un sostrato griko-bizantino.
    Ma l’enigma linguistico appulo-messapico resta ancora da chiarire…..
    ciao!

  22. mirkhond scrive:

    Per Peucezio

    Mio padre, bitontino, lo ha sempre chiamato Tiflis….
    Lui pensava a qualche collegamento con l’omonima capitale georgiana.
    Che però in Kartvelico si dice TBILISI (non so come si pronunci)
    Però, degli Armeni conosciuti un bel po’ di anni fa, mi dissero che loro chiamano Tbilisi TIFLIS.
    Un’altra curiosità: la capitale dell’Iberia/Georgia sorge sulle sponde di un fiume, il Kura.
    Anche Bitonto sorge sulle sponde di una lama (i nostri fiumi carsici, asciutti, tranne in tardo autunno e in primavera, quando possono fare piene rovinose).
    Ho pensato ad una colonia di immigrati Iberi o Armeni, stanziati a Bitonto in epoca bizantina (876-1071).
    Bitonto, intorno al 975 d.C., venne riconquistata dai Romei, il comandante dei quali, un certo Zaccaria, vi uccise Ismaele, il comandante dei musulmani che evidentemente doveva aver occupato Bitonto.
    Ora, sappiamo che le autorità romano-bizantine, nelle aree longobarde meridionali riconquistate, inviarono piccoli nuclei di coloni per ripopolare aree devastate dagli scorridori arabo-maghrebini di Sicilia.
    Non solo romei in fuga dalla Sicilia ormai musulmana, ma anche dalla Calabria (Bruzio).
    Ma anche romei del Ponto come a Gallipoli, 3000 Slavi moreoti, altri gruppi di Slavi giunti anche per conto proprio sul Gargano, e a Balsignano (oggi nel comune di Modugno).
    Balsignano, che nel Codice Diplomatico Barese, in un documento del 962 è definito “castellutzo de ipsi DALMATINI” anche se i “Dalmatini” in questione potrebbero esser stati anche dei latinofoni.
    Poi, una serie di insediamenti armeni tra Gargano e Salento, e soprattutto a Bari e a Ceglie del Campo.
    E per Bitonto?
    Disgraziatamente, a differenza dei contigui comuni di Terra di Bari come Trani, Giovinazzo, Terlizzi, Bari, Conversano, Polignano, Monopoli ecc. documenti che risalgono già ai secoli IX-X ( a Trani 845 d.C., a Conversano 901, a Bari 939), per Bitonto purtroppo il più antico documento cittadino è del 1265!
    Questa anomalia è dovuta verosimilmente, alla distruzione del Cartulario dei documenti più antichi, forse nel primo periodo angioino, dopo il 1266.
    Stando almeno allo storico bitontino Felice Moretti.
    Dunque per l’epoca bizantina, normanna e sveva, i dati su Bitonto sono indiretti, e possiamo avere un’idea approssimativa della vita cittadina, dai documenti dei contigui comuni longobardi meridionali.
    Ora, in questo vuoto documentario, è possibile che, le autorità romane-bizantine, possano aver insediato anche a Bitonto qualche colonia armena o addirittura ibera, forse proprio dopo la riconquista del 975.
    Sappiamo di mercenari iberi, come quelli del principato di Talo-Klarjeti (oggi il territorio di Yusufeli in Turchia e al confine con la Georgia), che combatterono per salvare il trono del giovane Basilio II (976-1025) negli anni 976-979, contro i tentativi golpisti della lobby armeno-romana di Cesarea di Cappadocia.
    Tao-Klarjeti, la cui popolazione era (ed è tutt’oggi) ibera, ma la cui classe dirigente era armenizzata, e che dette buoni soldati, e generali alla Romània nei secoli X-XI.
    Non abbiamo però notizia di insediamenti iberi in Longobardia/Puglia, ne di Tao-Klarjeti, ne del Sakartvelo (Georgia) propriamente detta, anche se studiosi armeni avrebbero trovato tracce di elementi architettonici in chiese ibere del X secolo, che poi sarebbero ricomparsi nel successivo Romanico dei secc. XI-XIII!
    Quindi potrebbe esserci stato un qualche insediamento di coloni armeni (o ibero-armeni) anche a Bitonto, nell’ottica bizantina di ripopolare aree fertili e strategiche con coloni-soldati, come in altre aree della Romània.
    E costoro potrebbero aver dato il nome TIFLIS alla Lama Balice, nel tratto che passa da Bitonto.
    Ma, come sovraccennato la perdita della documentazione di epoca bizantino-normanna, non permette altro che questa ipotetica speculazione…..
    ciao!

    • Peucezio scrive:

      Molto interessante l’analisi storica.
      Ma non ho ben capito come si pronuncia, dove va l’accento, dove le indistinte…
      Perché a leggerla così non sembra una parola bitontina.

  23. mirkhond scrive:

    Principato di TAO-Klarjeti

  24. mirkhond scrive:

    “Quanto alla Turchia, c’è tantissima gente bionda…”

    Ette credo!
    Con tutte le invasioni e deportazioni di elementi balcanici e nordcaucasici che vi sono state dal III millennio a.C. ad oggi…..

    “Comunque la Turchia è più occidentale di Bari (o lo sarà presto), insomma, di orientale non ha quasi nulla. Semmai ha qualcosa di balcanico-est-europeo, con una spruzzata di mediorientale più esteriore che altro.”

    Mah, io non è che sia attratto da Istanbul (spero di non perdere l’amicizia di Giuseppe Mancini di Istanbul Avrupa, se mi sta leggendo 😉 ), quanto piuttosto dall’Anatolia centro-orientale.
    In cui l’occidentalizzazione (stando almeno alle foto, ai filmati sul Tubo, e alle testimonianze di chi scrive sul forum di Giuseppe), è più sfumata, e riguarda soprattutto le classi dirigenti….

    “A Istanbul poi c’è una borghesia fighetta di arricchiti che quella di Bari in confronto è oro.”

    Lo sospettavo dopo aver letto Pamuk, con quel suo ambiente da “Indifferenti” moraviani in salsa turca…..

  25. nic scrive:

    Esistenzialislamismo
    (La carne s’è fatta vendetta il corpo è la bomba perfetta. Ferretti Lindo Giovanni)

    ” Se Dio vuole, spero che Dio lasci disperdere … prega e dici: “Possa Dio sparpagliare i nostri corpi per la sua causa…..voglio che le mie carni vadano in pezzi! … Voglio che la mia carne vada in pezzi!

    Nell’ordinanza di custodia cautelare viene allegata anche la testimonianza di un collaboratore di giustizia, Elassi Rihad, che ha spiegato come avviene generalmente l’indottrinamento. Elassi parla della sua esperienza in Lombardia: “… la trappola è lì nella moschea, dove mettevano dei video, dalla mattina alla sera, dove… E poi loro parlavano tra una preghiera e l’altra e ci spiegavano che in questa vita siamo oramai condannati a morte e moriremo prima o poi e perché dobbiamo morire, qui in mezzo, adesso uso il termine…, in mezzo a questi porci, e questi erano …ci rubano il petrolio, tutte quelle storie per inculcare odio… Vedono un disperato che non ha una lira, e poi parlano del paradiso, di questa vita nel paradiso, delle donne… insistono nel spiegarti e nel parlare della morte, che diventa un … trauma, un’ossessione la morte. Arrivi al punto che quando sei solo a casa, tutto diventa niente! … cioè praticamente io sono morto. L’unica cosa certa nella vita è la morte! Allora perché devo lavorare, perché devo sposare, perché devo far figli? … E quando nasce una persona non dobbiamo festeggiare, dobbiamo piangere, quella è un’altra condanna a morte! Perché quello che è nato, morirà prima o poi. Con questi pensieri, con questa filosofia, diciamo, ti fanno diventare la vita un inferno! Non c’è via di uscita che la morte! … quindi, allora, la vita ti fa schifo, arrivi al punto che la vita ti fa schifo! L’unica soluzione è morire… Renderti utile morendo, un contributo per salvarti, mica per me, per salvare te stesso, tanto sei morto ugualmente… Perché uno ha fatto degli anni di carcere è in mezzo alla strada a Milano, nevica, fa freddo, non ha da mangiare, non ha una coperta, rischia l’espulsione, nel suo Paese ha vent’anni di carcere da scontare … l’unica soluzione, cioè, è morire! Se sei in quelle condizioni e ti parlano di Paradiso e di tutto ciò che è in Paradiso, è chiaro che la morte … tu dici io sono già morto, cioè, peggio di così non … non possa capitarmi. E quindi ti piace l’idea. Ti lasciano fare la doccia, un pasto caldo e ripeti un altro giorno, un altro giorno e qua viene … inculcato il pensiero, in questo modo…”.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/30/terrorismo-sei-fondamentalisti-in-manette-a-bari-addestrati-in-call-center/579939/

  26. Miguel Martinez scrive:

    Per Mirkhond

    “Mio padre, bitontino, lo ha sempre chiamato Tiflis….”

    Tiflis era sicuramente il modo normale di chiamare la capitale della Georgia, almeno in inglese: diciamo come Bombay invece di Mumbai o Peking (inglese) invece di Beijing. Mia madre, per dire, non avrebbe nemmeno riconosciuto il nome “Tbilisi”.

    E Tiflis – vedo da Google – è il curioso nome del fiume di Bitonto, attualmente prosciugato.

  27. Miguel Martinez scrive:

    Sempre per Mirkhond

    Trovato questo interessante brano (che magari dimostra eccessive certezze):

    “Lama Balice >> la biodiversità

    Col termine lama, in Puglia, si identificano dei solchi carsici, ampi e poco profondi, che dalla Murgia nord-occidentale scendono verso l’Adriatico e corrispondenti per genesi alle più grandi e profonde gravine del versante ionico. Caratteristico delle lame è lo sbocco a mare, costituito da baie sabbiose, che si alternano alle insenature scogliose tipiche delle coste pugliesi.

    La loro diffusione sul territorio regionale è piuttosto elevata: nella sola area del comune di Bari si riconoscono i tratti terminali di ben nove lame principali che si sviluppano come una sorta di ventaglio. Procedendo da nord-ovest a sud-est, si susseguono lama Balice, Lamasinata, Villa Lamberti, Picone, Fitta, Valenzano, San Marco, San Giorgio e Giotta.

    Il corso di Lama Balice ha origine nelle Murge del nord barese, attraversando i territori comunali di Poggiorsini, Ruvo, Corato, Terlizzi, le frazioni bitontine di Mariotto e Palombaio, Bitonto, Palese, Modugno e Bari dove sfocia in corrispondenza del quartiere denominato Fesca.

    Ha uno sviluppo complessivo di oltre 54 km su un’area di 340 Km 2.
    A differenza dei fiumi, una lama cambia nome più volte lungo il suo corso. Questo accade anche per la lama Balice che nella parte alta del suo corso assume diversi nomi o toponimi (Lama Ferratela, L. Pagliata, L.Correnti, L. Caputi).

    In particolare, attraversando il territorio di Bitonto, la Lama Balice acquista i seguenti toponimi:
    Torrente Tiflis (o Tifris o Tifre), di origine orientale (un Tuflos si trova a Creta), a testimonianza dell’influenza che le civiltà cretese e micenea hanno avuto in Puglia e nell’Italia meridionale;

    Lama Maggiore, termine ricorrente nel “Libro Rosso” di Bitonto (volume manoscritto dove sono raccolti documenti sulla storia della città);

    Lama Balice, è una voce che si ritrova nel Codice Diplomatico Barese con la dizione Baligio o Baligii che significa valle;
    Lama Macina o di Macina nome che, secondo lo studioso F. Virgilio (1900), deriva dall’utilizzo delle rocce affioranti per la fabbricazione di mole da frantoio (macine), grazie alla loro durezza e resistenza all’usura. “

    • Peucezio scrive:

      La lama (come anche la gravina, che è molto più profonda) in effetti è un elemento caratteristico del paesaggio pugliese e lo stesso nome “lama” è probabilmente di origine preromana.
      Si tratta di depressioni del terreno che, pur essendo in origine letti di fiumi, oggi (ma da secoli) hanno l’aspetto di aree verdi, con vegetazione sia spontanea che coltivata, che si differenziano dal terreno cirostante solo per essere più in basso.

      Nel caso del Tiflis, mi sembra di capire dal testo che citi che sia un nome “colto”, presente evidentemente nell’antica documentazione e poi mantenuto dagli eruditi locali. Sarebbe molto interessante sapere il nome dialettale, popolare. Ma per questo forse l’unica sarebbe chiedere a qualche vecchio bitontino abitante del centro storico (Bitonto Vecchia ha la splendida caratteristica di avere ancora un ambiente popolare vivace, che inquieta a volte alcuni turisti un po’ pavidi; io non sono un cuor di leone, ma in quei contesti mi sento in un ventre di vacca, anche se negli anni ’90 si terrorizzava in tutti i modi il forestiero parlando della tremenda delinquenza spicciola bitontina, ma a me non hanno rubato mai niente).

      • mirkhond scrive:

        Mio padre è nato ed è vissuto fino a 15 anni, nella città vecchia di Bitonto, così come la mia famiglia paterna.
        E non ho mai sentito altro nome che TIFLIS……

        • Peucezio scrive:

          Vabbè, ma in dialetto o in italiano?

        • mirkhond scrive:

          I miei parenti di Bitonto si esprimevano soprattutto in dialetto tra di loro.
          Mio padre quando viveva a Bitonto, viveva in questo ambiente…
          Se il termine Tiflis avesse avuto una variante dialettale, lo avrei saputo….
          ciao!

        • mirkhond scrive:

          Ad esempio il Cicciovizzo, la parte più alta è più antica di Bitonto, ha un nome dialettale.
          Piazza Marconi, appena fuori l’antica cinta muraria è chiamata La man’ca della frissola
          Tiflis invece l’ho SEMPRE sentita chiamare così….
          ciao!

        • Peucezio scrive:

          Ma con l’accento sulla prima o sulla seconda i?

        • mirkhond scrive:

          Tiflis, esattamente come lo vedi scritto.

        • Peucezio scrive:

          Sì, ma scritto così non si capisce se si legge Tìflis o Tiflìs. Non è la stessa cosa.

        • mirkhond scrive:

          Si legge Tìflis

        • Peucezio scrive:

          Ah, ok. Grazie 🙂
          Strano comunque: ha una struttura sillabica del tutto estranea alla fonetica pugliese. Mi resta il sospetto che sia una voce colta, magari penetrata nell’uso anche di ceti popolari (o piccolo-borghesi dialettofoni) acculturati o con curiosità erudite (come mi sembra di capire che potrebbe essere la tua famiglia paterna), ma mi sorprenderebbe che fosse proprio il nome con cui i contadini designavano comunemente il luogo.
          Indagherò in merito. La faccenda è decisamente interessante.

      • mirkhond scrive:

        “Strano comunque: ha una struttura sillabica del tutto estranea alla fonetica pugliese.”

        La stranezza è già nel suo nome, che non trova riscontri da nessun’altra parte del territorio circostante.
        Tant’è vero che persino l’articolo postato da Martinez, e scritto da eruditi bitontini (credo che lo abbia reperito nei link legati alla pagina wikipedia su Bitonto), persino in quest’articolo su Lama Balice, chi lo ha scritto, pur dando credito ad una presunta radice cretese (Tuflos), riconosce comunque l’origine ORIENTALE del nome della nostra lama a Bitonto.
        ciao!

        • Ritvan scrive:

          Ehmmm….faccio presente che Tiflis è anche un altro nome della capitale della Georgia, città meglio conosciuta da noi come Tbilisi…ma sarà la solita “coincidenza” ritvaniana…:-):-)

        • Ritvan scrive:

          Ehmmm…ho visto in ritardo di aver scoperto l’acqua calda:-) a proposito della Tiflis georgiana. Però, aggiungo che dalla Sacra Wiki in gransatanese:-) pare che il nome Tbilisi sia quello “indigeno”, mentre furono i russi a chiamarla Tiflis.

        • mirkhond scrive:

          Per Ritvan

          I Russi e anche gli Armeni.
          Stando almeno a quanto mi dissero dei profughi armeni che conobbi durante i lavori di un convegno, 12 anni fa….
          ciao!

  28. Miguel Martinez scrive:

    Sempre per Nic

    Grazie, la testimonianza del “collaboratore” è davvero interessante.

    Nota che parla di uno che si è fatto “anni di carcere” (già, in passato) e soprattutto si parla di freddo, neve e… Milano. Che non è Andria.

    Ora, questa identica testimonianza, con uguale riferimento a Milano, l’ho sentita leggere ad alta voce a una psicologa della polizia a un convegno (a Roma) DUE ANNI FA.

    Insomma, hanno inventato il pentito a ciclo continuo.

  29. Miguel Martinez scrive:

    Nello stesso articolo che citi, leggo:

    “Sul telefono di Hosni nel gennaio 2009 viene intercettato questo sms: “Dio prendi il mio sangue come vuoi e disperdi il mio corpo per il tuo disegno come vuoi. Amen!”.”

    Si dice di Santa Veronica Giuliani (che scrisse una specie di autobiografia spirituale in ben 44 volumi):

    “Nella fanciullezza, sentendo leggere la vita dei martiri, la santa concepì grande desiderio di patire per amore di Gesù. Una volta mise di proposito una manina nel fuoco di uno scaldino e se la scottò tutta senza versare lacrime. Si disciplinava con una grossa corda; camminava sulle ginocchia; disegnava croci in terra con la lingua; stava lungamente a braccia aperte in forma di croce; si pungeva con gli spini; si costruiva croci sproporzionate alle sue spalle, bramosa di fare tutto quello che aveva fatto il Signore il quale, nella settimana santa, le si faceva vedere coperto di piaghe.”

  30. Pingback: Il pentito a ciclo continuo, ovvero aggiungere un po’ di colore ai “terroristi islamici” di Andria | Kelebek Blog

  31. Miguel Martinez scrive:

    Per Moi

    “Ma come si propnuncia “Kyenge” ? Se (!) è un cognome Bantu dovrebbe essere “Chiènghe” … no ?”

    Sì e no. Credo che in tutte le lingue Bantu, esistano due fonemi “ng” distinti: la stessa differenza che passa in inglese tra la “ng” di finger e quella di singer.

    • Moi scrive:

      @MIGUEL

      Interessante, ma procediamo con ordine:

      Io ho sempre sentito dire più o meno “fingher” (dito) e”singher” (cantante) … anche perché sennò scattano le ambiguità con “finner”, la “pinna dorsale” o la “deriva” delle tavole da surf, e con il “sinner”, o il “peccatore”.

      Ti sembrerà strano, ma è così:

      conosco per via britannica (!) la distinzione “WHich” e “Witch” nonché “WRing” e “Ring” (la fai anche questa , no ?) ma … “fiNGer” e “siNGer” mi sfugge.

      PS

      Va be’ : “finga” e “singa” da chi vuol adottare pronuncia AngloAmericana in opposizione a quella Britannica “della Scuola”.

      • Moi scrive:

        … o almeno credono di adottare la pronuncia dell’ AngloAmericano.

        Ma la questione “ze” e “de” come la vedi ? 😉 A me pare che a Bologna la gente dica “ze” con intento britannico o e “de” con intento angloamericano. Pino però dice che a Parma questa distinzione d’intenti mancherebbe del tutto.

        Boh !

        Paradossalmente, la pronuncia “veramente vera” 😉 del Bolognese individuata da Daniele Vitali è interdentale sia per le zeta sorde che sonore … tipo le due rune aggiuntive dell’ Islandese, anch’esse coppie minime; perciò è _ o sarebbe_ più corretto pronunciato “alla Dialettale” 😉 che all’ Italiana.

  32. Miguel Martinez scrive:

    Per Moi

    “conosco per via britannica (!) la distinzione “WHich” e “Witch” nonché “WRing” e “Ring” (la fai anche questa , no ?) ma … “fiNGer” e “siNGer” mi sfugge.”

    1) WHich e Witch, ok, ne avevamo già parlato…

    2) WRing e Ring NON li distinguo, non ho mai sentito che ci fosse qualche differenza. Interessante!

    3) La differenza tra “finger” e “singer”… qui vediamo i problemi che sorgono causa la distinzione tra “fonetica” (il suono puro) e “fonematica” (cioè i suoni che permettono di distinguere parole tra di loro).

    In italiano e in inglese esiste il suono /ŋ/, che è quello della “n” in “ancora”: attenzione, non della “nc”, solo della “n”. La lingua è in una posizione completamente diversa quando si dice “an-dare” e “an-cora”, provate a pronunciare le prime sillabe delle due parole, senza cominciare le seconde, e sentite dove sta la lingua.

    Questo suono in italiano appare solo davanti a “g” o “c”, e quindi viene percepito solo come una variante di “n”.

    In inglese, il suono è considerato del tutto indipendente da “n”: “sin” e “sing” (pronunciato /siŋ/) sono due parole totalmente diverse. Un italiano fa fatica a percepire la differenza; confuso dalla scrittura, ci proietta quindi una inesistente /g/ fonetica e legge /siŋg/ e non /siŋ/.

    Riassumendo:

    sin = /sin/
    sing = /siŋ/
    sinner = /siner/
    singer = /siŋer/
    finger = /fiŋger/

    Kyenge = /kyeŋe/ oppure /kyeŋge/ ???

    • Peucezio scrive:

      Ah, quindi in finger la g si pronuncia e in singer no?
      Giuro che avrei pensato non si pronunciasse neanche in finger, come in tedesco, in cui, se non erro, si pronuncia [ˈfiŋər] o [ˈfiŋɐ].

      Su wring e ring anch’io non riesco a immaginare che differenza possa esserci. Come fra right e write. Forse in qualche fonetica particolarmente conservativa in uso in qualche angolo dell’Inghilterra o del mondo anglofono, l’opposizione si conserva. Boh.

      • Moi scrive:

        La differenza tra “ring” e “wring” consisteva in una specie di “schwa” appena appena accennato iniziale pe fare la “W” … o comunque una “r” un pochissimo più “ringhiata” 😉 .

        Per quanto riguarda la “ng” finale,spesso nei testi delle canzoni , i “lyrics”, si trova scritto delle robe tipo “loviN’ “nzicché “loviNG” … che però in teoria dovrebbe essere superfluo, no ?

        Va be’ … sarà la metrica !

        Mi pare che almeno fino agli Anni ’80 , almeno nelle canzoni e nel doppiaggio, la distinzione Britannico VS AngloAmericano fosse più ricercata e più curata. Mi pare, eh …

        • Peucezio scrive:

          Già, a proposito del doppiaggio mi viene in mente una cosa: noi pensiamo alla lingua inglese come a una cosa unitaria, anche se poi sappiamo benissimo che un conto è quello britannico, che scrive colour, centre, un conto quello americano, (color, center), con le differenze fonetiche, che sono molto maggiori di quelle grafiche tipo quelle di questi due esempi. Poi c’è l’inglese di altri posti, Australia ecc., su cui non so nulla.
          Ma nel doppiaggio di film non in inglese, gli inglesi doppiano in un modo e gli americani in un altro? Cioè per ogni film si fanno due versioni doppiate diverse?
          Non ho presente come si proceda nemmeno in America Latina? Cioè se usano la versione doppiata in Spagna, una per l’America Latina o una per ogni paese (almeno di quelli importanti) latino-americano.

        • Peucezio scrive:

          Inoltre mi chiedo quanto l’inglese veicolare internazionale debba a quello britannico e quanto a quello americano.
          Perché io ho sempre trovato paradossale il fatto che l’inglese si è imposto grazie all’egemonia statunitense, ma fuori dal mondo anglosassone si studi quello britannico. C’è dietro l’ipocrisia di voler quasi far credere che si studia l’inglese perché si ama Shakespeare (di cui nel mondo semianalfabeta e selvaggio di oggi non frega un cavolo a nessuno), anziché per usare la lingua del business internazionale, che non è più egemonizzato da Londra da almeno settant’anni a questa parte.

        • PinoMamet scrive:

          Lovin’:

          credo sia trascritto così proprio perché riproduce una pronuncia vernacolare, inesatta, con la n pronunciata come la n “normale”, insomma.
          Un po’ come certe traslitterazione dell’inglese degli afroamericani, con le “z” (in realtà la s sibilante, di rosa) al posto delle “s” per fare i plurali.
          Da cui certi tremendi scemissimi “rapper” italiani che usano le z a cazzo dappertutto: “ciao Niggazzz” (espressione sentita usare davvero dal sottoscritto! ovviamente a parlare erano due tizi bianchissimi….)

          Doppiaggio spagnolo:
          so che per molti film hollywoodiani esistono due o più versioni spagnole, una per la Spagna, una per l’America del Sud e/o Messico.
          Probabilmente per riflettere meglio la differenza lessicale e anche le intonazioni, che credo varino parecchio da un posto all’altro.

          Poi può essere che qualche paese dell’America Latina abbia la sua versione particolare, non so ma non lo escludo, così come forse alcuni film di minore distribuzione hanno una sola versione standard.

          Credo che invece i film girati in lingua spagnola per pubblico ispanofono vengano lasciati come sono: non c’è motivo per cui un boliviano debba beccarsi Almodovar doppiato, per dire.

  33. mirkhond scrive:

    Per Miguel Martinez

    Grazie per l’interessante articolo, le cui notizie in massima parte mi erano già note.
    Su Lama Balice/TIFLIS, non sono però sicuro di questa fantomatica origine cretese.
    Sulle ascendenze cretesi degli Japigi e/o delle più antiche civiltà comparse su suolo pugliese, è esistito ed esiste un filone di studi che oggi però, ha più un sapore da “erudizione di paese” influenzata sempre dal possente immaginario della Magna Grecia, di cui ho accennato nel precedente spazio commenti.
    Ora, a quanto risulta dalle testimonianze archeologiche, la presenza cretese, di stampo soprattutto miceneo (o minoico miceneizzato) è sicuramente attestata a Taranto, allo Scoglio del Tonno, dove sono state rinvenute tracce di un insediamento dei secc. XV-XI a.C.
    Si trattava di una colonia commerciale, così come forse dovettero essercene nel Salento, e situate sulle coste.
    Quindi se bisogna parlare di influenze cretesi, minoiche o più verosimilmente micenee, dobbiamo pensare a delle colonie commerciali costiere sulla costa jonica o nel basso Adriatico, che sicuramente avevano rapporti commerciali con le genti indigene PREjapigie.
    Di cui sappiamo molto poco, se non che erano parte della Facies Appenninica (XVII-XII secc. a.C.), la grande cultura preistorica diffusa in tutta l’talia centromeridionale.
    Facies Appenninica, che viene associata agli Ausoni o Italici Occidentali, i più antichi indoeuropei calati in Italia intorno al 1800 a.C., provenienti da un territorio balcanico-danubiano, verosimilmente alle confluenze della Sava e della Drava nel Danubio.
    Quanto a Tifris/Tifre, non ho mai sentito nominare così la nostra lama, ma è possibile che si tratti di storpiature documentarie di un termine che già in passato dovette suonare come esotico!
    Grazie ancora per le informazioni.

  34. Miguel Martinez scrive:

    Per Moi

    Caspita, su un sito leggo:

    “Where I come from (Southern California), the “w” is NOT silent in “wren,” “wring,” “wreck,” “wrangle,” “wreath.” There is a slight difference between the way “wring” and “ring” are pronounced. “

    Non l’avevo mai sentito prima!

    Può darsi che si tratti di un’ipercorrettezza, come quegli inglesi che pronunciano la “t” in “often” o la “d” in Wednesday, ma non saprei dire altro.

    Grazie della scoperta, ma da Moi c’è sempre da imparare qualcosa.

  35. Miguel Martinez scrive:

    Per Peucezio

    “Perché io ho sempre trovato paradossale il fatto che l’inglese si è imposto grazie all’egemonia statunitense, ma fuori dal mondo anglosassone si studi quello britannico. “

    Concordo per quanto riguarda l’Europa… per quanto riguarda l’America Latina e l’Estremo Oriente, direi che prevale decisamente l’inglese americano.

    Direi che il vero problema non è il diverso accento – soggettivamente parlando, esiste un americano “raffinato” ed esiste un britannico “rozzo”.

    La vera differenza è culturale/stilistica, diciamo che l’americano diffuso è roba da “Wow!” e “Awesome!” e tecnogergo.

  36. Miguel Martinez scrive:

    Per PinoMamet

    “Lovin’:

    credo sia trascritto così proprio perché riproduce una pronuncia vernacolare, inesatta, con la n pronunciata come la n “normale”, insomma.”

    Esatto. Ed è interessante notare come un orecchio anglofono sia talmente abituato a distinguere tra i due tipi di nasale (entrambi senza una “g” pronunciata) da sentire subito quando una sostituisce l’altra, anche in una sillaba non accentata.

  37. Moi scrive:

    @ PEUCEZIO

    Da Youtube ho notato da tempo che spesso (ma non sempre) i cartoni animati e i film più famosi hanno effettivamente un doppiaggio diverso fra Spagna e America Ispanofona … a volte anche proprio per Paese, tipo Cuba e Argentina che mi risultanop avere entrambi delle particolarità NON trascurabili nella propria “versione” dello Spagnolo / Castigliano.

    Più frequente è invece la versione diversa fra Portoghese Europeo e Portoghese Brasiliano, in cui le pronunce sono effettivamente molto diverse … di più (!) che per le versioni per lo Spagnolo. La mutua intelleggibilità, almeno nella pronuncia, è leggermente asimmetrica a favore dei Portoghesi … ma in termini lessicali in Brasile esiste, soprattutto nella lingua parlata, un’enorme quantità di termini “Afro” adattati alla lingua Portoghese. Ad esempio Jorge Amado chiudeva sempre i suoi romanzi con un dovuto glossario “afrobrasileiro”.

    Anzi: poiché non di rado anche la grammatica e la sintasssi cambiano (quella Brasiliana è più semplice, di tipo Italiano o Spagnolo; quella Portoghese invece è un gran casino: ad esempio pronomi relativi “incastrati” fra le radici e le desinenze dei verbi anzicché, separatamente, o prima o dopo !) spesso addirittura i libri (!) stranieri vengono tradotti in due versioni diverse.

    Però un Portoghese leggerà senza troppi problemi uno scrittore Brasiliano in originale e un Brasiliano leggerà troppi senza problemi uno scrittore Portoghese in originale.

  38. mirkhond scrive:

    “Non credo che serva: il cretino che spara lo si trova sempre…”

    Già e col risultato di due tragedie familiari
    Penso alla bellissima Martina Giangrande, a cui comunque l’arma dei carabinieri non lesinerà certo aiuti e vicinanza, anche se il dolore per chi ami e ti ha amato non te lo ripaga nessuno…
    E penso anche al figlio e ai genitori di Preiti, che dovranno passare la vita a vergognarsi e col marchio pesante di esser congiunti di un povero disperato e squilibrato che passerà il resto della vita in carcere, dove verrà pestato duramente….
    Mentre il nostro governicchio porterà a compimento i diktat eurobanksteristici dettati dal Britannia, a Bruxelles e a Berlino, e con la santa benedizione di bildenberg&trilateral&aspen, coi nostri culi…..
    Un bel finalino!

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